n'avevano poca. tommaseo, 3-i-31: o le grida non hanno effetto sugli animi
son tristo strascico delle corse vergogne; o l'hanno. de sanctis, lett.
di vivere. -fare buono (o cattivò) effetto: far buona (
cattivò) effetto: far buona (o cattiva) prova; dare buoni (o
o cattiva) prova; dare buoni (o cattivi) risultati. beccari, xxx-4-304
alcuna buona. marino, 210: o pietosa in aspetto / e crudele in
, 1-6-33: due diavoli sergenti, o fusser messi, / lo cercan tutto
e li sicuri in effetto di starsene / o in firenze o in pisa con la
in effetto di starsene / o in firenze o in pisa con la vedova.
dell'abitudine, intese soltanto le prime tre o quattro parole. -venire agli
è la medesima col governo di casa, o parte d'esso, o s'ella
casa, o parte d'esso, o s'ella gli sumministra. et in caso
pettini con l'arte del tessere, o come l'arte effettrice del bronzo con
cui intimo è dislocata; qualsiasi organo o tessuto non nervoso, attivato da una
sustanzia effettuale; ché qualche cavallo più o meno, non fa gran fatto. machiavelli
altri abitanti della detta città, che recentemente o in antico avessero fatto qualche lodevole invenzione
qualche lodevole invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto,
invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad alcuni
proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad alcuni giudici deputati
naturalmente; in conformità della propria essenza o natura. varchi, v-642: per
tal dubbio, che non si possa o difficilmente risolvere. bruno, 3-131:
, e simili, per * fare 'o altrimenti. carducci, iii-7-306: il
g. bentivoglio, 4-336: disperando essi o di conseguir perdono se lo chiedessero,
di conseguir perdono se lo chiedessero, o di vederlo effettuato se l'impetrassero,
lavorare per la loro effettuazione, o a professarle con qualche pericolo. mi
] effettuosamente ti possono muovere, o fare volgere la volontà. anonimo
la qual cosa è di solito inefficace o efficace soltanto a foggiare o fanatici o
di solito inefficace o efficace soltanto a foggiare o fanatici o ipocriti, e, in
o efficace soltanto a foggiare o fanatici o ipocriti, e, in ogni caso,
cacciato per li costumi di questa cittade o per forza di guerra. savonarola, 8-
il nostro e suo stanislao kostka, o negli onori da santo più glorioso,
negli onori da santo più glorioso, o nelle intercessioni e ne'miracoli a ben
di raggiungere l'effetto voluto suscitando commozioni o impressioni forti e immediate; persuasivo,
, una raccomandazione, ecc., o anche, una persona, un oratore
, una parola, un gesto, o anche, uno scrittore, un artista,
le cerimonie de le cose sacre o profane; e ne'giuochi sia ornato,
, iii-28: oh virtù delle virtudi, o pura ed efficace affezione, volere per
effetti giuridici (un fatto, atto o negozio giuridico). -anche: valido,
che occorreva lo stesso un documento efficace o la testimonianza di uno che ci conoscesse
adeguato a ciò che si vuol rappresentare o esprimere; con forza espressiva, in
e più efficacemente * coi ciottoli', o vero: 'colle frombole: levarne i pezzi'
levarne i pezzi', dai beccai, o da'cani; 'lavorarlo di straforo '
da quelli che fanno i bucherami, o i ferri damaschini. caro, 12-iii-284:
; l'effetto stesso prodotto; azione o mezzo efficace. -avere efficacia: essere
quale nulla virtude è di nulla efficacia o merito. cavalca, ii-244: la salta-
. bruno, 3-380: perché vogliamo o possiamo noi pensare che la divina efficacia
di influire in modo determinante su qualcuno o su un determinato periodo storico; validità
di significato ciò che si vuole rappresentare o significare; forza espressiva; modo di
di far rime polite e leggiadre, o. cerca non solo la proprietà ma anche
di effetti giuridici (un fatto, atto o negozio giuridico). -efficacia ex nunc
: tessere (un fatto, atto o negozio giuridico) produttivo di effetti giuridici
cui viene a esistenza. -efficacia retroattiva o ex tunc: tessere (un fatto,
: tessere (un fatto, atto o negozio giuridico) produttivo di effetti giuridici
per dir così, del suo soggetto o materia, sicché la forma, se,
efficiente, e le nuvole e vapori, o altre cose, come materia, e
faranno l'efficiente, che generante, o producente, o primo principio, e prima
, che generante, o producente, o primo principio, e prima origine,
superiore. 2. che è rispondente o adeguato ai fini, alle funzioni a
messa. 2. rispondenza o adeguatezza di uno strumento o di un'
. rispondenza o adeguatezza di uno strumento o di un'organizzazione alla propria funzione;
3. pieno possesso delle proprie facoltà o capacità. bontempelli, 19-32: la
(intesa come condizione economica da mantenere o da perseguire). -efficienza produttiva:
rendimento ottenuto mediante il movimento dell'organismo o di una parte di esso in rapporto
effigiò). rappresentare persone, animali o cose con strumenti figurativi; disegnare,
i-m: 'effigiare', vai formar la effigie o in pittura o in scultura. m
vai formar la effigie o in pittura o in scultura. m. adriani, iii-214
in modo che quel corpo che hanno scolpito o inciso nel granito guardandolo si sente che
, ii-206: la divisione può farsi o in particelle inorganiche o pure organiche.
divisione può farsi o in particelle inorganiche o pure organiche. per generar le prime
moto con certa legge di velocità separi o stritoli la materia; ma per generar
3. figur. presentare alla vista o alla mente; esprimere, descrivere;
, modellato in modo da formare una o più figure (metalli, marmi,
. paleotti, l-11-191: nei legni o marmi effigiati e composti come di sopra
-espresso, palesato, manifestato nel volto o nell'atteggiamento (un sentimento, uno
de jennaro, 141: francesco sforza, o divo, o sol clemente, /
141: francesco sforza, o divo, o sol clemente, / ingienochiun tua effigia
dagli assorti occhi di smalto bianco; o il pugile caparbio, ricciuto come un
ire odierne. d'annunzio, v-2-105: o elihu, è questa l'effigie di
s. v.]: 'impiccato o arso in effigie ': uomo condannato
gli è solamente rimaso l'effigie, o vuoi dire figura, anzi piuttosto l'
, ella, noi, voi, elle o elleno', ec.... sono
trafigge? lorenzo de'medici, i-170: o fortunata casa, ch'eri avvezza /
delle note caratteristiche che distinguono una persona o una cosa dalle altre della medesima specie
5. dimin. effigiétta. o. rucellai, 2-2-14-300: se tutto lo
fosse di quelle gocciole ripieno, più o manco piccole, altrettanto l'effigiette di
febbrile della durata di un giorno o poco più: anche effimera, sf.
ad un periodo semplice giornale, / o continuo a più giorni, il corso stende
fusto, come la zucca di giona, o a quelle erbate selvose, che paiono
dell'addome, vivono fra i sassi o nel fango dei ruscelli e sono agili
vien chiamato efemero, cioè diario, o d'un giorno solo. leopardi,
: oh bene! e voi passate, o stupidi sereni, o tepori voluttuosi ed
e voi passate, o stupidi sereni, o tepori voluttuosi ed efimeri, o fiori
, o tepori voluttuosi ed efimeri, o fiori imbecilli, o amori vani. il
voluttuosi ed efimeri, o fiori imbecilli, o amori vani. il nulla è il
spesi aveano e logorati; uomini efimeri, o giornalieri, e satirici o satireschi nelle
efimeri, o giornalieri, e satirici o satireschi nelle lor vite. carducci, iii-25-292
, agg. chim. che subisce (o che provoca) il fenomeno dell'efflorescenza
molti tratti del terreno non occupati da travertini o incrostazioni tartarose. tramater [s.
luogo quando la superficie de'sali naturali o artificiali, restate per molto tempo esposte
schiavi del popolazzo; le corone efflorescenze o rogne della gloria. tommaseo, 3-i-34
il riversarsi (di un liquido, o anche di un gas o di particelle
un liquido, o anche di un gas o di particelle solide) da un'apertura
adoperi, sia bastevole a tener lontani o a correggere gli effluvi pestilenziali. baruffaci,
. baruffaci, no: quell'odore o, direbbono i nostri mecanici, quegli
. manifestazione particolarmente suggestiva di buone (o anche di cattive) qualità; trasmissione
cattive) qualità; trasmissione di sensazioni o pensieri, comunicazioni di sentimenti; influsso
. lo sprigionarsi di minutissime particelle (o anche di forze) che si separano da
separano da un corpo solido, liquido o aeriforme per perdersi nell'atmosfera; evaporazione
perché è una vanissima chimera, o per dirla più chiara, una falsità.
, fantasie, presentimenti, ecc., o anche dei beni e dei piaceri materiali
a pensare a quell'oggetto amato, o pure ad un gran guadagno o tesoro,
amato, o pure ad un gran guadagno o tesoro, con figurare a se stessa
epitafi non hanno grandi pregi d'invenzione o di ornamenti: uno anzi, quello
nella sua frivolezza, e non come letterato o filosofo, ma come uomo, che
peccato che si commette quando si altera o si nasconde la verità con le parole
si nasconde la verità con le parole o coi fatti. dante, inf.
quali vi par di poter rappresentar contradizioni o altre fallacie; la falsità delle quali troppo
di rivelare prette falsità a danno suo o d'altrui, onde... tentare
loro simili. lancia, iii-614: o miseri, credevate voi che li doni delli
greci sieno senza falsitade? forse che o dentro sono i greci, o questo
che o dentro sono i greci, o questo edificio è fabbricato contra i nostri
all'impostura? carducci, 458: o natura, o natura; da questo
? carducci, 458: o natura, o natura; da questo reo mercato /
tempo, secondo che conducono le occasione o la necessità. e però è buono
, subito che è fatto lo instrumento o la scrittura, farsi fare copia autentica per
del laico la falsificazione di lettere apostoliche o la conspirazione contro il vescovo...
mediante l'alterazione di oggetti, documenti o situazioni, nella cui verità è necessario
non corrisponde a verità (ma è creduto o fatto passare per vero); che
donna ch'io serviva verso me turbata o per suspetto vano che da se stessa della
stessa della fede mia avesse preso, o vero per qualche altra falsa opinione in
ha espresso sia metafisicamente e storicamente vero o falso, muove una domanda senza significato
, 2-293: la voce era, più o meno, falsa, come tutte le
. ariosto, 4-64: sia vero o falso che ginevra tolto / s'abbia
2. che non ha fondamento di verità o che si discosta da essa, che
scientifico fondata sul loro oggetto, particolare (o individuale, che si dica) nell'
-passo falso, movimento falso: passo o movimento di chi incespica o perde l'
: passo o movimento di chi incespica o perde l'equilibrio. -al fìgur.
bibbia volgat., x- 323: o timoteo, guarda il deposito della grazia che
fermezza è privo? idem, iii-1-129: o umane speranze cieche e false! boccaccio
cieche e false! boccaccio, vii-207: o falso nome di volere umano / chiamato
tostano e scuro ogni suo calle. / o erta vana, dilettosa e falsa,
/ di gemme e d'ostro; o come virtù, senza / alcun fregio,
al fìgur. leonardo, 2-104: o falsa luce! cesarotti, i-437: il
prima. -mettere in falsa luce qualcuno o qualcosa: sottolinearne ingiustamente le peggiori caratteristiche
(monete, metalli); imitato o alterato a scopo di frode (un prodotto
posticcio; che non appartiene al tema o all'autore a cui viene attribuito (
anzi tenere ogni scrittura per falsa, o cacciata per forza contra la mente mia
. negri, 219: varii diamanti falsi o cristalli di monte si trovano ne'monti
nieri, 142: ladro da sfondi o d. a chiavi false veramente non
una chiave falsa e asportassi la roba o il denaro che là dentro è custodito.
-torre falsa, porta falsa,: torre o porta piccola, secondaria, o nascosta
torre o porta piccola, secondaria, o nascosta, celata. boccaccio, dee
. garzoni, 1-761: le porte o grandi o picciole o maestre o false.
, 1-761: le porte o grandi o picciole o maestre o false.
: le porte o grandi o picciole o maestre o false. -figur.
le porte o grandi o picciole o maestre o false. -figur. moneta falsa
lo stile classico. -far carte o monete false: servirsi di qualsiasi mezzo
, una misura, una bilancia, o anche carte, dadi, ecc.)
mangiare della rena ammassata intrisa con crusca o altro. segneri, iv- 7n:
disegno, in cui, nella grandezza o nelle proporzioni o nelle forme degli oggetti
cui, nella grandezza o nelle proporzioni o nelle forme degli oggetti, trovasi alcuna
pur nondimeno ha i suoi falli, o i suoi vezzi che vogliam dirli:
di sillabe, qualche costruzione falsa, o stroppiamento di voci, o terminazion fuor
falsa, o stroppiamento di voci, o terminazion fuor di regola, e che
uno scritto, un'opera artistica, o anche un autore). aretino,
: insistiamo troppo su un nostro verso o motivo o vezzo o genere, che
troppo su un nostro verso o motivo o vezzo o genere, che sia una
su un nostro verso o motivo o vezzo o genere, che sia una volta piaciuto
force, / vanne in malora, o tu che co'tuoi falsi / modi te
il sesso affalsi. chiabrera, 121: o melpomene diletta, / spiega l'ali
le giornate, / e di canto falso o vero / rasserena il suo pensiero.
prima che consentir di dovervi andare, o almeno, per consolazione di me misera
che trae in inganno nascondendo il pericolo o l'insidia; malsicuro, infido, insidioso
, infido, insidioso (un luogo o anche il tempo, i venti, ecc
moravia, viii-77: la falsa o soffocante bonaccia che precede il secondo e peggiore
in me vedere / di vener forse o di giunon pensasti / lusinghe false ed apparenze
m'hai. burchiello, 2-56: o falsi gabbadei, o colli torti, /
burchiello, 2-56: o falsi gabbadei, o colli torti, / o spiriti diabolici
falsi gabbadei, o colli torti, / o spiriti diabolici incarnati, / o scienzie
/ o spiriti diabolici incarnati, / o scienzie da cani rabbiati, / lucifer
accorto reggimento, che..., o per lo dolce canto delle sirene vaghe
lo dolce canto delle sirene vaghe, o per assalimento di crudeli pirati, o
o per assalimento di crudeli pirati, o per inganno degli amici falsi, sanza riparo
è; che si arroga un nome o una funzione che non gli spetta.
spetta. iacopone, 30-16: o falso relioso, or me responne, /
, adulterato; che non dà frutto o fiore (sementi, germogli, ecc.
gran pena de'sonatori. elle, o grosse in una parte di loro e
loro e sottili in un'altra, o ben ritorte in un luogo e male
luogo e male in un altro, o disugualmente scarnate, o per qualche altra
in un altro, o disugualmente scarnate, o per qualche altra ne soglia essere la
? i diminuiti, detti ancora mancanti o falsi, quei sono, che non giungono
cadere il discorso su un argomento inopportuno o scabroso (cfr. tasto).
un altro per sopraelevare l'edificio, o che si frammette tra due ordini per
una qualunque equazione tutte le radici vere o positive divengano false o negative,
radici vere o positive divengano false o negative, e le negative divengano positive.
supposto, di falsa posizione (semplice o doppia): permette di trovare il
permette di trovare il valore, esatto o approssimato, di un'incognita, attribuendo
, attribuendo arbitrariamente a essa uno o due valori. grandi, 2-101:
allorché dipende dalla moltiplicazione, dalla divisione o da qualche proporzionalità: e questa regola chiamasi
che li altri il guidano, o male o bene, così colui che è
altri il guidano, o male o bene, così colui che è cieco del
nel suo giudicio secondo il grido, o diritto o falso. petrarca, 53-94:
giudicio secondo il grido, o diritto o falso. petrarca, 53-94: ad uom
emulare la scoppiettante salute; alla febbre o al vino, se gli occhi brillassero falso
: l'opposto del teoretico è l'errore o il falso, così come l'opposto
del pratico è la contradizione volitiva o il male. gentile, 3-124: ogni
2. ciò che intenzionalmente viene detto o fatto per alterare la verità; bugia
inventato, immaginato, presentato come verisimile o è frutto di invenzione poetica, di
ma conosce ciò ch'è falso, o, per meglio dir, finto, e
seconda che sia materialmente falsificato il documento o che ne sia falsificato il contenuto ideale
.. il delitto di falso nei notai o ne'pubblici scrittori... la
pubblici scrittori... la falsificazione o alterazione delle monete nelle persone incaricate al
ipocrita; bugiardo, mentitore. mostacci o rugieri d'amici, 421: di sì
, 403: tutto a un picchio, o trovasse un falso, o che
, o trovasse un falso, o che gli scrunasse un piede, brututùm!
-in falso: malamente, in modo maldestro o sbagliato, in fallo. d
che non si reggono con perfetto equilibrio o non posano su fondamenta sufficienti a ben
oggetti che non posino saldamente in terra o con tutta la base o di parti
saldamente in terra o con tutta la base o di parti anatomiche non ben congiunte fra
d. bartoli, 3-24: ma, o io vo grandemente errato, o questo
, o io vo grandemente errato, o questo trepiede zoppica da tre parti,
, / convien che sia ladrone o muor d'envia, / o serà falsonier
sia ladrone o muor d'envia, / o serà falsonier o men titore
muor d'envia, / o serà falsonier o men titore.
di un monte, ecc.) o segnale artificiale (palina, goniometro)
scudo. -anche: più cinte sovrapposte o affiancate. = comp.
/ quando sbrani il tuo [o charlot] cuore sul violino / e ti
per causa. mostacci o rugieri d'amici, 422: disaventura /
, quelle cose che a noi per iscritture o per vera fama fieno note..
le belle lontane, ora d'amante / o di marito i semplici costumi. botta
il dovessero passare per tentare milano, o darsi sulla sponda medesima a qualche fazione
basti... la pruova di tre o di quattro testimoni degni di fede,
un minimo punto si denigra per coardia o altro rimproccio, sempre resta vituperosa al
più verdi anni / titolo di bellezza / o fama d'onestate, / e 'n
da ciò nasce non poco dispregio, o almen fama di vanità e leggerezza alla
.). pulci, 28-107: o chiaro essemplo di ben fare e specchio!
di ben fare e specchio! / o sanza invidia gloriosa fama! ariosto, 3-45
de la religione? -come personificazione o come immagine allegorica (dipinta o scolpita
personificazione o come immagine allegorica (dipinta o scolpita). dante, conv.
uomo ch'abbia fama d'essere traditore o paterino o falsatore di moneta. g.
abbia fama d'essere traditore o paterino o falsatore di moneta. g. morelli,
di questo ha comunemente fama da tutti o dalla maggiore parte de'nostri cittadini.
onorare; divulgare le azioni (meritevoli o no) compiute da una persona.
, la feccia del genere umano, due o tre poestronzoli i quali si muoion di
g. m. cecchi, 316: o guarda se quel sensaluzzo debole, /
: per che non reggi tu, o sacra fame / dell'oro, l'appetito
cibo tuo non pasce, / o pur pascendo accresce fame al core;
dolorose dello stomaco contro il piloro ristretto o chiuso, causata generalmente dall'ulcera gastro-duodenale
ulcera gastro-duodenale, da malattie del pancreas o del fegato, da parassiti intestinali,
di fame in un forno di pane o di schiacciatine, in una madia di
: quando, alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e
, o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli per
non dovergli per dappocaggine e tardità, o piuttosto tardezza sua, riuscire, per
tempio della fama; edificio o recinto monumentale, spesso a forma di porticato
più raccolta e tranquilla; isolato, o collegato con altre costruzioni, può formare
washington è anche una specie di famedio o di pantheon. moretti, in: oh
dalla miseria; che nasce dalla necessità o dal desiderio rabbioso del cibo; provocato
atteggiamento, un gesto, un moto o un aspetto del volto, un sentimento
noi viviam, famelici / di fede o d'altri inganni, / rigirando il rosario
a visitare lo stabilimento qualche famigerato medico o celebre ciarlatano di parigi...
verso di spremergli una parola in italiano o in latino. de amicis, i-406
. 2. di dubbia (o anche pessima) fama. [sostituito
famiglia, come se fosse escito un peso o un mezzo impedimento. serra, iii-6
', aveva sotto di sé tre o quattro, od anche più coppie coniugali
: senti, -le fece amelia. -volevi o non volevi vedermi posare? un'altra
genitori, allevato in un certo agio; o, perfino, viziato).
ricevere da servi, figli di famiglia o moglie senza consenso delli padroni, padri
famiglia, l'andare in ghetto a comprare o vendere cos'alcuna. pananti, i-16
2. disus. prole, figliolanza (o anche un figlio solo). -
sua famiglia. cicerchia, 1-226: o dolce madre santa, ora consiglia /
più al plur.): ramo o rami di uno stesso nobile ceppo.
dante, purg., 14-113: o brettinoro, ché non fuggi via, /
famiglia, / che mai non fece tradimento o truffa. ariosto, 13-66: più
-il complesso delle persone al seguito o al servizio di un personaggio altolocato.
questo tempo d'età d'anni novanta o più, sanissimo di corpo, in
dividevano in due categorie: familiari effettivi o di numero e familiari d'onore o
o di numero e familiari d'onore o soprannumerari). 5. stor.
guardia del palazzo del capo dello stato o di un alto magistrato; il gruppo
del podestà, del capitano della città o di altre autorità comunali; gli aiutanti
o meraviglia! / io son fatto prigione,
, di piante, di cose, o anche il complesso delle pene, dei
ii-8-71: la restituzione dell'originario fonema o suono articolato... richiede che si
di persone, appartenenti alla stessa regione o città. gramsci, 7-115: così
. zool. unità composta di uno o più generi fra loro affini (nella
. 10. chim. gruppo o parte di un periodo di elementi che
simili) che dipende da uno, due o più parametri variabili con continuità.
d'una classe di curve di differenti ordini o specie, le quali tutte sono definite
13. dir. trib. imposta o tassa di famiglia: imposta comunale che
persone, strette da vincoli di parentela o di affinità, che insieme convivono nella stessa
all'indipendenza, si recano a spettacoli o in famiglie diverse. -aria di
famiglia: somiglianza fisica con i genitori o altri componenti la famiglia, o gli ascendenti
genitori o altri componenti la famiglia, o gli ascendenti. - anche in senso
famiglia da generazioni. -anche: di nobile o illustre casata o stirpe, o anche
-anche: di nobile o illustre casata o stirpe, o anche di famiglia agiata.
nobile o illustre casata o stirpe, o anche di famiglia agiata. -ritratto di
di varie generazioni. giusti, 4-i-134: o il mestare è di famiglia / vizio
suoi familiari, cortigiani, ecc., o dei suoi servi. dante, inf
c'è sotto qualcosa di poco pulito o che ci si è comportati con faciloneria
deserte famigliecole, / cui la fame, o il freddo imbrivida. viani, 4-188
, che si diano in pane, o in vino, o in vestimenti, o
in pane, o in vino, o in vestimenti, o in cose da infermi
o in vino, o in vestimenti, o in cose da infermi, o
o in cose da infermi, o in denari... = comp
voi l'avessi maritata a uno famiglio o a uno contadino! ariosto, 43-
411: per difetto di posta, o per negligenza del mio famiglio non molto
v'era che lo conoscesse, famigli o fantesche, per casa, / sì egli
nell'esecuzione degli ordini di un magistrato o di un pubblico ufficiale; guardia,
... erano tutti 0 morti o infermi, o sì di famigli rimasi stremi
erano tutti 0 morti o infermi, o sì di famigli rimasi stremi, che
torma di pezzenti, straccioni, veri o finti fossero. -littore (nell'
, che tengono alcuni masinadieri, donzelli o vero famigli armati, sieno tenuti per
(onde 11 nome) al piede o sulla ceppaia di diversi alberi; la
di diversi alberi; la famigliola bruna o chiodino è 1 'armillaria mellea; la
cattiva è 1 'hypholoma fasciculare, velenosa o sospetta, con le lamelle di color
vegna qua qualunque è per cura familiare o civile ne la umana fame rimaso, e
se volete che qualche lettura le diletti o le commuova, è pur forza che
ti dice se la tua amica t'ama o non t'ama, e si chiama
il lavoratore è legato da matrimonio, o da relazioni di parentela o di affinità
matrimonio, o da relazioni di parentela o di affinità. -spettacoli familiari:
le congiure essere fatte da uomini grandi, o familiarissimi del principe. manso, 1-1
, di confidenza, con amici, o è diretto a essi (discorso,
di maniere familiari, di allusioni particolari o triviali. manzoni, pr. sp
casuali, quelle speranze familiari come un letto o una finestra - tutto pareva il ricordo
al volgare casalingo il latino più o meno elegante delle scuole. -raccolto,
affabile, alla mano (una persona o il suo comportamento); confidenziale (a
, i-2-24: ognuno di voi, o signori, vedrebbe volentieri dalle nostre congregazioni
trovano già familiari nella bocca degli uomini o ben nati, o ben educati.
nella bocca degli uomini o ben nati, o ben educati. lanzi, iii-191:
sol de difetti che sono / ne famigliari o nella masserizia, / non già di
nella masserizia, / non già di tradimenti o cose gravi. g. villani,
per ciascheduno. 12. persona (o anche cosa) assai nota, conosciuta
e quando una volta, due o tre hanno fatto il loro uffizio, essa
crescenzi volgar., 4-47: niun cibo o beveraggio si trova così confortativo del calor
e il disprezzo dei subordinati, infermieri o camerieri. 2. per estens.
.). -avere familiarità con persone o cose, avere in familiarità persone o
o cose, avere in familiarità persone o cose: conoscerle assai bene. savonarola
parola che non le solite di saluto o di cortesia doverosa: parole che valevano
amicizia, la confidenza di persone (o anche la conoscenza approfondita, la pratica
, intrinseco, di una persona (o anche pratico, edotto di una cosa)
, 273: se sieno pisani, o in detta città familiarmente abitanti, scudi
afferma né nega, ma fatti alcuni presupposti o ipotesi, familiarmente ragiona. muratori,
nome di alessandrini dall'essere stati primamente o più famosamente adoperati nei romanzi d'avventura
era orlando. michelangelo, i-3: o per famosa o per antica prole / altri
michelangelo, i-3: o per famosa o per antica prole / altri s'inlustra
n-ii-126: s'alcuna volta 0 principe o cavaliero illustre o alcun uomo famoso per
alcuna volta 0 principe o cavaliero illustre o alcun uomo famoso per eloquenza o per
illustre o alcun uomo famoso per eloquenza o per dottrina sarà dinanzi a'discreti giudici,
i-1064: dunque a la mensa, o tu schifo rifuggi / ogni vivanda, e
te medesmo rendi / per inedia famoso, o nome acquista / d'illustre voratore.
bonaparte della madeconia. leopardi, 32-261: o salve, o segno salutare, o
leopardi, 32-261: o salve, o segno salutare, o prima / luce della
o salve, o segno salutare, o prima / luce della famosa età che
capitolo del rubatore. pulci, 26-41: o dolorosa / valle, che presto i
di giaf- fette / spacciossi per nipote o discendente, / o di ladron
/ spacciossi per nipote o discendente, / o di ladron
l'occulto revela con parole comuni, o con canzoni, o segni, ovvero iscritta
con parole comuni, o con canzoni, o segni, ovvero iscritta, che è
in persona libera, la quale, o per contratto di locazione delle sue opere
dice famulato. 3. furto o danno commesso dal dipendente nei confronti del
cioè servili; come sono, essere, o avere, o fare. =
come sono, essere, o avere, o fare. = voce dotta,
venga il sospetto di poterseli rendere famuli o clienti. = voce dotta,
. scherz. fornito di luci o altri oggetti a mo'di fanali.
materiale trasparente che la racchiude interamente o in parte e spesso munito di un congegno
di navigazione). -fanale di navigazione o di via: ciascuno dei tre fanali,
e quello rosso). -fanale di poppa o di coronamento: a luce bianca,
coffa dell'albero poppiero. -fanale costiero o di porto', denominazione generica per indicare
. -aeron. fanali di rotta o di via: fanali di bordo di
avevano i tronchi fini fini, diritti o obliqui: e chiome piatte e estese
al figur. marino, vii-101: o sole, occhio destro, anzi pupilla
crudo e nevoso, capitava a piedi o a cavallo, coll'archibugio in ispalla e
dedizione del cuore, la traviata o l'amleto. moravia, i-561: feci
gli uomini, / e gli fan matti o lunatici, / furiosi, ebri e
perché c'è chi lo sogna da credente o addirittura da fanatico, come se fosse
quindi l'onore d'esser detto talvolta esagerato o fanatico dalla generazione scettica snervata, fra
iii-33-347: chi mai può mostrarsi riguardoso o pietoso verso il fanatico istupidimento? bocchelli,
d'una missione, non comprendo se celeste o terrena o decumana. -figur
, non comprendo se celeste o terrena o decumana. -figur. illogico,
non v'è cosa della vita per orrenda o ripugnante che possa essere, o che
orrenda o ripugnante che possa essere, o che tale possa sembrare, che non
troppo diligente e pignola, di entusiasmo o applicazione esagerata, ovvero si mostra smanioso
ricordi carducciani, sicuri che, prima o poi, qualcuno gli avrebbe chiesto:
che s'interrogavano i passanti se credessero o no al miracolo, e una risposta
rivestire la gioia serena dell'angiolo, o il riso funereo del demonio; -può essere
funereo del demonio; -può essere la ragione o il fanatismo. -in senso
, delirio. chiari, 46: o sa la gente sciocca, dove tu vivi
, iii-32-347: saranno, infine, fanatici o fanatizzati, che di quella falsità si
certo qual modo fatti persuasi col soffocare o ammorzare in sé la reazione critica,
terra là unde lo fancello è signore o i co'principi mangiano da marina.
cartone appese alle spalle. -statua o dipinto, che rappresenta una fanciulla.
ha superato la pubertà, ragazza adulta o da marito; giovane donna (sposata
da marito; giovane donna (sposata o vedova); donna nubile di qualsiasi
/ piangendo forte, e dicea: « o regina, / perché per ira hai
fanciulle e molte delle maritate pur anco o con un sorriso o con un'occhiata o
maritate pur anco o con un sorriso o con un'occhiata o col gomito trovarono
o con un sorriso o con un'occhiata o col gomito trovarono modo di farsi invitare
fanzula né dona / a salasarme, o caro lo mio marito; / perché me
poderi dal tegolare, quando sarà da marito o si mariterà, fiorini clxxxi. macinghi
fronte / di vergine regai perla o piropo. 4. innamorata,
... e d'un volto, o sosia, in modo modesto, ed
dal tabaccaio, una fanciullina di sette o otto anni si accosta al banco,
idea che è caratteristica di un fanciullo o degna di un fanciullo, sciocca, puerile
. 3. figur. forma o stile volutamente semplice, infantile, lezioso
. -in senso concreto: opera poetica o anche movimento letterario infantile e lezioso.
con pungenti e gagliarde invettive a condannare o di gonfiezza o di bassezza o
invettive a condannare o di gonfiezza o di bassezza o di fanciullaggine e freddura lo
o di gonfiezza o di bassezza o di fanciullaggine e freddura lo stile de'
volte riflettuto sul significato di questo proverbio o modo di dire; poiché non è a
la voce di chi lo riprende o l'esorta; né gli par ancora d'
. 2. figur. scambiare parole o espressioni leziosamente affettuose (e si dice
le lettere che gli mandano da torino tre o quattro giovinette, colle quali egli fanciulleggia
, comportamento che è caratteristico del fanciullo o degno di un fanciullo. segneri,
rondoni. -in maniera sciocca (o anche rozza); sconsideratamente, irragionevolmente
fanciullescamente, od anzi animalmente corron qua o là dietro a questa o quell'idea
corron qua o là dietro a questa o quell'idea o passione. carducci, ii-7-253
là dietro a questa o quell'idea o passione. carducci, ii-7-253: e
le fattezze, il modo di comportarsi o di pensare, ecc.); che
che è adatto, che è conveniente o che è destinato a ragazzi.
. -che è stato fatto, compiuto o commesso nella fanciullezza (un'azione,
. che ha i tratti, le fattezze o le caratteristiche di un fanciullo (una
uomo isgraziato s'egli è sconvenevole, o per male altrui, o feminile, o
è sconvenevole, o per male altrui, o feminile, o fanciullesco. negri,
o per male altrui, o feminile, o fanciullesco. negri, 2-450: tedeschi
parevano vedere come attraverso un velo di ebrezza o di meraviglia. 4.
la sua mente, un modo di comportarsi o esprimersi, un sentimento, un'attività
l'adolescenza (dal sesto all'undicesimo o dodicesimo anno). bibbia volgar.
onore. baldinucci, 163: la puerizia o fanciullezza... dura fin che
fatica. -in senso concreto: una o più persone che si trovano in questa
mundi', che è l'eterna giovinezza o fanciullezza del poeta, una giovinezza e
descriveva l'evoluzione di una realtà politica o spirituale secondo il ciclo delle età umane
è la durazione, della lingua romana o vero latina, secondo le quattro età dell'
, potrebbe dire la sua puerizia o vero fanciullezza essere stata da che ella
.: giovane che è nell'adolescenza o che ne è uscito da poco.
s. bernardino da siena, 984: o fanciugli, voi avete quello che non
con osservanza, / mentre il maestro o il padre gli bastona. parini, 314
vita, e par nasconda / un dolore o un mistero ogni tuo detto? sinisgalli
a divinità pagana (specialmente a eros o cupido). boccaccio, vii-206:
bisognio uno fanciullo di deta età [15 o 16 anni] da potello tenere in
oro è la leggerezza del voler galleggiare o sopreccedere gli altri. cuoco, 1-107:
, comportamento, discorso che rivelano immaturità o inesperienza. s. caterina de'
stinche. le stinche sono le prigioni o carceri pubbliche di firenze, dove sono
a spendere, sempre trappolano qualche quattrino o cosa ai poveri prigioni; però quando uno
, essere fuori di fanciullo: superare o aver superato la fanciullezza, raggiungere o
o aver superato la fanciullezza, raggiungere o aver raggiunto l'età della discrezione.
gli aedi e i bardi come fanciullini, o bei bambini, o irruenti gioventù ginnaste
come fanciullini, o bei bambini, o irruenti gioventù ginnaste, tutte ebra fantasia,
fanciullo2, agg. che è nella fanciullezza o nella prima giovinezza, bambino, giovane
colla moglie rattrappita, un figliuolo vedovo o un nipotino ancora fanciullo, tra per
fato, / che vi sta sopra, o re fanciulli, udite. beltramelli,
di un ragazzo, che ha le doti o i difetti della fanciullezza (l'animo
4. figur. che è agli inizi o agli albori; che non è perfettamente
greci a certe occasioni di umane necessità o utilità, ch'avvertirono essere state loro
, ch'avvertirono essere state loro soccorse o somministrate ne'tempi del primo mondo fanciullo
: c'è freddo / nella certosa, o creatura, e buio! / e
fandonia, sf. racconto esagerato o falso, frottola; bugia, menzogna
un fanello che poltriva, con altri due o tre soci, al bordo del campetto
cutanea sporgente sulla pelle, sul tegumento o sulle mucose degli animali (come peli
e nei colori assomigliano ad altre specie o ne imitano in apparenza gli atteg
marini con bulbo faringeo che può trasformarsi o no in organo succhiatore e con branchie
pazientemente e ad ordinare famiglie di crittogame o di fanerogame tra fascicoli di carta,
: neuna persona possa... avere o ricevere fibbiette o fanfaluche, se non
... avere o ricevere fibbiette o fanfaluche, se non due castelli di abiette
fanfaluche, se non due castelli di abiette o fanfaluche. 2. figur
sempre l'occhio del ramarro, / o giungan dov'è buio le candele,
fanfalucherìa, sf. ant. discorso o pensiero vano, sconclusionato, assurdo
sapa, in vin dolco, in passo o mosto, che vi stieno ricoperte nei
;... altri nelle fanfalugole o flocce dentro alle casse turate e stoppate bene
con loro; altri fra le paglie trite o monti di grano. 2.
. doni, ii-135: se uno scrive o ragiona, e sempre ragioni, di
e ritornello musicale (solenne e marziale o semplice e di stampo popolaresco),
-figur.: a indicare un sentimento o una sensazione molto intensa, incontenibile,
modo di manifestarsi di un fenomeno naturale o allo squillante diffondersi di suoni, rumori
l'aerato seren tu puoi ondare / o di nuvole e vento / errabonde fanfare /
e vento / errabonde fanfare / o per gli ampliati interluni / il bruno lucente
interluni / il bruno lucente mistero / o nell'aroma lunare /... /
. letter. carattere declamatorio, enfatico o esageratamente celebrativo (con riferimento a scritti
(con riferimento a scritti, discorsi o anche a uno stile, a un
. -in senso concreto: lo scritto o il discorso o anche le persone che
concreto: lo scritto o il discorso o anche le persone che possiedono questo carattere
. fanfaronàggine, sf. atteggiamento o comportamento da spaccone, da fanfarone.
ant. fanfaronata), sf. gesto o discorso da fanfarone; esagerata vanteria,
clamorose per quanto bonarie, certo egoismo o egotismo un po'da gallinaccio. =
cicalare non dee esser mica a caso o a fanfera, ma ha da avere in
tenda color tabacco. govoni, 1177: o casone del delta, di paglia e
. 3. figur. persona o classe sociale vile, spregevole, abietta
delle donne certi dibattimenti di serpenti mostruosi o di insetti schifosi che il microscopio non ne
. fangàia, sf. terreno o strada immersi nel fango; pantano,
2. figur. estrema miseria materiale o spirituale; disonore, vituperio, abominazione
medie. applicazione di fanghi minerali o termali a scopo terapeutico. tommaseo
ne'fanghi medicinali tutta la persona o la parte in ferma.
due stradette tortuose, ricoperte di polvere o di fango, secondo la stagione.
due stradette tortuose, coperte di polvere o di fanghiglia, secondo la stagione].
parte, è corallo « morto »; o perché fu tocco da esalazioni vulcaniche,
perché fu tocco da esalazioni vulcaniche, o perché strappato dalle correnti e deposto a
; pezzo di fango attaccato ai vestiti o alla persona; zacchera, pillacchera.
sono generalmente la via, le capanne o le prode dei fossati. morante, i-446
laterizi. -colore di fanghiglia: nerastro o giallo scuro e sporco; color fango
dell'arrotino. a codesta logoratura, o fanghiglia che anche chiamasi 4 terra d'
). poltiglia appiccicaticela formata da terra o polvere della strada mescolata con acqua;
per venti, / fanghi, neve o paventi, / o se ti doglion di
/ fanghi, neve o paventi, / o se ti doglion di fatica tossa.
cresce l'ombra. onofri, 29: o libertà del cielo, tu sai quanto
-color fango o di fango: grigio sporco o giallastro
-color fango o di fango: grigio sporco o giallastro. d'annunzio, iv-2-95
letto marino quando è formato di melma o terriccio più o meno molle. le
quando è formato di melma o terriccio più o meno molle. le àncore vi fanno
che si produce nei fori di sondaggio o che si fa circolare in essi (
cella elettrolitica, dovuto a disgregazione meccanica o elettrochimica degli elettrodi. -stor
nullo è che 'l voglia vedere, o che si ne ricordi, e le sue
. 4. impasto di terra o di argilla usato dagli uomini in costruzioni
e primitive (special- mente come intonaco o per pavimento) o dagli uccelli per
mente come intonaco o per pavimento) o dagli uccelli per i loro nidi.
case / fa senz'aita d'architetto o fabro; / e le festuche pria
asconde. a. boito, vi-905: o creature fragili / dal genio onnipossente!
quivi ha in potere la belva sopita o inferma. pea, 7-23: cresciuto nei
lancia ci accocca. sacchetti, 257: o saturno felice, / l'età de
in fine / questo secol di fango o vita agogni / e sorga ad atti
/ e sorga ad atti illustri, o si vergogni. cattaneo, iii-4-219: l'
parole fango. -gettare fango su qualcuno o qualcosa: coprirli di disprezzo, di
184-9: vile è via piò che fango o sterco, / poi conculcando lui vizi
, giudicare, reputare, avere qualcuno o qualcosa per fango: farne oggetto di disprezzo
fastigi della potenza agli abissi dell'obbrobrio o sollevati dal fango alle stelle.
che sono le spighe dell'agosto, o la seconda raccolta. -c h
ripulisce il tubo della mina dal tritume o renistio di sasso che vi si è fatto
mala qualità dell'acque de'serbatoi fangosi o de'fiumi impaludati, da'quali molte
. sporco di fango (cosa, persona o animale); infangato, inzaccherato.
« non so d'onde tu venga, o di qual costa ». tassoni,
fisica a base di fanghi termali naturali o artificiali, i quali, impiegati per
, i quali, impiegati per immersione o per applicazioni esterne, aumentano l'irrorazione
quando tratta questi eroici martiri da fanulloni o malviventi? giusti, ii-540: i
torceva. moretti, 127: o stolida servetta, / servetta fannullona, /
tozzetti, 12-9-157: sovente i lucumoni o rappresentanti delle città di toscana si dovevano
ha danari assai e può spendere 700 o 800 o 1000 * fanois ',.
assai e può spendere 700 o 800 o 1000 * fanois ',...
citeremo... fanam: lire o, 34, 65; doppio fanam:
34, 65; doppio fanam: lire o, 69, 27. =
per lo più connessa una notazione scherzosa o di affettuosa simpatia). aretino
-figur. per indicare fumile grado o il poco valore di una persona.
se debba arruolarsi tra i fantaccini ministeriali, o piuttosto nei cavalleggeri della opposizione. orioni
estens.: persona piccola ed esile (o che pare tale al confronto di un'
è pubblicamente innamorato di qualche cortigiana, o non fa all'amore con alcuna maritata
di scoperte scientifiche e di mezzi tecnici o di condizioni sociali e storiche non ancora
e di avventure in luoghi immaginari o nello spazio, in altri pianeti o mondi
o nello spazio, in altri pianeti o mondi (e trova la sua espressione
per li sensi particulari, in tutto o in parte apprende. idem, iii-
quella potenza che i filosofi chiamano fantasia o vero memoria... in verità è
chiama fantasia, e più volgarmente immaginativa o immaginazione; e ci rappresenta gli oggetti
sensi nostri e alla nostra fantasia, o alla relazione altrui, che qualche cosa
relazione altrui, che qualche cosa sia o non sia vera; che sia buona oppure
che sia buona oppure cattiva; potente o impotente; che abbia o non abbia altre
; potente o impotente; che abbia o non abbia altre simili qualità: e
spontaneo di associazione senza alcun limite logico o razionale (e può assumere una sfumatura
debolissimi di raziocinio, fu una natura poetica o sia creatrice, lecito ci sia dire
: simile appunto ad un vetro colorato, o ad imo specchio mal costrutto, la
, 1-843: deh! voi pietosi; o al mio presagio fero / crediate;
al mio presagio fero / crediate; o, all'egra fantasia dolente / cedendo
. raimondi, 3-108: il guaio, o la probabilità, è proprio questa:
destinazione in una società così fatta, o tratto a correre agli estremi, che
d'annunzio, v-i- 383: o fantasia, che dei tempi e delle distanze
che la natura amorevolmente ci doni, o lo studio proccuri, ancora il giudizio.
pienezza e profondità alle manifestazioni dell'arte o della natura. cuoco, 2-183:
sviluppo (positivamente, in un modo o nell'altro) nel gusto e nella
propria del viceré per mostrarsi sufficiente, o per poca intelligenza, o pur se
mostrarsi sufficiente, o per poca intelligenza, o pur se altri glielo facesse fare,
rappresentazione ideale di un oggetto realmente esistente o un prodotto irreale di pura invenzione);
mente dormente; fantasia si è eccesso o levamento di mente nel corpo veg- ghiante
adattarmi a quel tempo, se tornasse. o forse questa è un'altra delle mie
che un ebro, quando sogna, o che farnetica, / sarebbe al paragon di
, creazione di fantasia: opera letteraria o artistica in cui personaggi, vicende, fatti
, creatura illusoria prodotta dal sogno, o per effetto di suggestione. cavalca,
coglie chi dorme in una falsa posizione o è gravato dal troppo cibo ingerito.
all'uomo essere combattuto da gente, o gravato da pesi, ed in quel sogno
questo per conto delle sentenze, o delle fantasie, o delle fiamme dell'eloquenza
sentenze, o delle fantasie, o delle fiamme dell'eloquenza, ma solo
immaginate. 10. qualsiasi creazione o produzione (in partic., nella
, sileni, cotali fantasie salvatiche. o, per esser il loco sotterraneo,
diletti e piaceri carnali. ogni segno o atto che ella poteva o sapeva,
. ogni segno o atto che ella poteva o sapeva, faceva, per levarlo da
vigesima del libro terzo. -pensiero o desiderio vano, inconsistente. zanobi da
2-293: la voce era, più o meno, falsa, come tutte le altre
della quale non sono opinioni di dottori, o fantasie d'uomini, ma beneplaciti divini
determinato fine; invenzione tecnica; scientifica o dottrinale. cavalca, i-228: il
facilità, teone samio nelle fantasie, o vogliamo dir ne'concetti, il nostro apelle
sai. bruno, 3-47: io, o per elezione di quei che me govemaro
me govemaro, padri e pedagoghi, o per mio capriccio e fantasia, o
o per mio capriccio e fantasia, o per fama d'un dottore, non men
che qualsivoglia altro sotto un meno ignorante o pur dotto. magalotti, 23-1:
istoria in poesia, / affatto ignota, o poco manifesta. goldoni, viii-1081:
'e in abito a falde grigio o tortora, secondo le stagioni e le circostanze
elefanti. -per simil. azione o complesso di azioni eseguite per divertimento e
i nostri artefici dicono far di fantasia, o di capriccio, quando, senza esempio
propria invenzione; ed opponesi al ricavare o fare dal naturale. rovani, ii-187
rovani, ii-187: per lo scrittore o per il pittore che di costui volesse
antichi, ovvero in sonno profondo, o vegghiando, e alcuna volta più certo
fantasia. -andare per la fantasia o a fantasia: andare a genio,
8-371: strano momento in cui (tredici o dodici anni) ti staccavi dal paese
s'i'vo, s'i'sto, o in qual modo mi sia, /
, / quanto se fusse d'india o di zimia. -entrare in fantasia
la strada non gli appuntasse i calcagni o le suole per disgrazia. l. bellini
entrato in questa fantasia, / vera o falsa ch'ella sia, / ch'
sian quasi, come dire / qualche schifezza o qualche furberia, / perché quello star
e in ciò ch'io mi ritoglio, o ch'io mi dono, / non
questo mio umore, capriccio, pazzia o volontà ch'io mi voglia dire,
, né come io mi rasciugassi, o me ne tornassi a casa, per la
.. ha nome... o dio! / mi si è scordato.
grazzini, 4-61: - rallegratevi, o lazzero, perché m'è venuto or
qualche fantasiétta di sua mano, tirata o di penna o di lapis o di chiaro
sua mano, tirata o di penna o di lapis o di chiaro oscuro.
tirata o di penna o di lapis o di chiaro oscuro. -fantasiùccia, fantasiuzza
frane e ora pel sdrucciolìo de'prati o l'intrico degli sterpeti. 4
verbigrazia dall'intender l'uomo il bianco, o simili, o da fantasiargli?
uomo il bianco, o simili, o da fantasiargli? fantasi àsti, sm
immaginazione di oggetti, anche di persone o di sentimenti, non più reali ma operanti
senza nervo e come una fantasima senza luogo o sede. gemelli careri, 2-i-82:
, fare vincanto alla fantasima: fare o dire cosa inutile e vana.
per queste tue contrade ariose diroccate, o città del sole, e pe'tuoi fruttuosi
-i). attore (o attrice) che esegue numeri brillanti di
ristretti della sensibilità nostra; la quale, o spossata talvolta e mancante d'energia,
2. l'immagine, la visione o l'intuizione propria dell'artista, che
mondo poetico che tradurrà poi in parole o suoni, colori, ecc. -in
lo vedete con la vostra fantasia, o descrivetemi l'impressione che produce sopra di
. 3. immagine, visione o pensiero, sensazione, moto dell'animo
, moto dell'animo suscitato dalla fantasia o dalla memoria; il ricordo stesso,
di monti, e in cima all'uno o all'altro di essi antiche rocche risvegliatrici
ancore. giovanni dalle celle, 4-2-14: o non veramente lo
, 1-292: in ciel spiegasti, / o sol, tua fronte, e la
lagrimava, prorompe in questa esclamazione: o imaginativa che ne rube, / chi
non so s'io deggia dir femina o fera. / alcun non è che tesser
non è che tesser suo conosca / o ne sappia ritrar l'effigie vera; /
-per simil. e al figur. persona o animale che per il suo aspetto o
o animale che per il suo aspetto o per il modo con cui si muove
per il modo con cui si muove o si comporta richiama alla mente l'immagine
io -che non so quale, / o terreno fantasma, o dea, pur ti
so quale, / o terreno fantasma, o dea, pur ti amo, / ché
6. ciò che non esiste o non corrisponde alla realtà ed è prodotto
12-432: dunque l'arte dell'imitare, o del far l'imagini, che vogliam
i regno sopra fantasmi. -immagine o pensiero ossessionante, che turba e sconvolge
nione, pose l'anima essere forma reale o vero sostanziale dell'uomo, ma la
brevi lor sonni? delfino, 1-374: o dei, perché mostrate / con fantasmi
: ognor mi sfugge il sonno; / o con fantasmi di morte tremendi, /
di consistenza, oppure già superata, o formulata in modo vago, senza un
di pessimo affare vanno spesso all'assalto o al patibolo con tal franchezza, come
dignità e il valore di un'altra, o con riferimento a un atto o un
, o con riferimento a un atto o un fenomeno che avviene con attenuata intensità
attenuata intensità, senza manifestarsi pienamente, o a una persona o un'istituzione che
manifestarsi pienamente, o a una persona o un'istituzione che non hanno o non
persona o un'istituzione che non hanno o non hanno più l'autorità, 1
hanno più l'autorità, 1 titoli o le qualità che le sono propri.
hanno visitato le « città abbandonate » o « città fantasma », come le chiamano
, è stata registrata dai dizionari o accolta da qualche scrittore. -scrittore
si susseguono immagini, suoni, colori o anche oggetti, fatti, azioni che impressionano
gennaio fa la visita alle quattro o cinque fantasmagorie inventate dal fio
accendersi e il susseguirsi di molteplici immagini o sensazioni suscitate dal fervore e dall'eccitazione
dal fervore e dall'eccitazione della fantasia o dei sensi; insieme di illusioni,
la scienza. il resto è illusione o fantasmagoria. de roberto, 1-237:
che ha per verbo animatore una freddura o un 4 calembour '. fantasmagorista
somministrato dall'occorso di qualch'altro concetto o parola o diciamo fantasmo destante ed eccitante
dall'occorso di qualch'altro concetto o parola o diciamo fantasmo destante ed eccitante.
fantastico, irreale; per mezzo o per effetto della fantasia, dell'immaginazione
la società ricava le femmine, dame o pedine, che servono a sfogo degli amoreggiamenti
lambiccarsi il cervello per cercare di scoprire o intendere l'effettiva realtà e verità di
, e guarda se ti pare cosa vera o se ti pare bugia: ataccati al
, vagheggiare; concepire un ideale inattuabile o assai improbabile. aretino, 8-292:
cui fosse abolito del tutto il governo, o almeno fosse ridotto ai suoi minimi termini
con que'denti, con quelle guance o con quelle labbra. milizia, iii-338
dell'individuo e del colloquio, fosse o diventasse misteriosa, fece fantasticar le cose
rievocare nella memoria (con abbandono sentimentale o per via di congetture).
poi per ritornarmene in mente almeno uno o due versi, non mi è mai
nostra gran machina, da cui trasviata o dando ella volta indietro, essi la perderebbono
che rappresenta alla mente immagini (corrispondenti o no alla realtà), sogni,
285: non avendo conosciuto alcun moto o corporale o fantastico, non possono conoscere
non avendo conosciuto alcun moto o corporale o fantastico, non possono conoscere il tempo.
animo, la mente, il carattere o anche un periodo storico, una corrente
bianco da siena, 33: o fantastica mia mente, / men che niente
facendo giudici. baruffaci, xxx-1-123: o ciò che improvvisar puote in quel caldo
, ecc.); che è prodotto o elaborato dalla fantasia (intesa come facoltà
so si dormo, s'io me vegio o sogno: ecco ch'io vedo qui
ch'io vedo qui pur cosa palpabile. o sarei mai dilusa da cosa fantastica?
5-i-211: cerchiamo ancora come la fantasia o sia l'immaginativa de'poeti abbia
umane diventano silfi, gnomi, fate o cherubini. carducci, iii-11-9: dante riporta
desiderio, con la combinazione meccanica o pratica delle immagini, che si può fare
può fare per ozio, per divertimento o per altri fini. gentile, 3-98:
fantasia da magia, da potenza demoniaca o soprannaturale. cavalca, 19-119: s
carne, e che non avea un corpo o fantastico, come disse manicheo eretico,
fantastico, come disse manicheo eretico, o celeste, come volea valentino. lalli
al sud, l'una dietro l'altra o in mutevoli gruppi dietro il loro armamentario
di crin. rovani, 1-230: o venezia,... tanto straordinariamente bella
, / né dottor di decreto, o alchimista, / né medico, o uom
, o alchimista, / né medico, o uom decretalista / che mi contenti il
alla mancina, / il cappello arricciato o il collaretto / con l'amido o
o il collaretto / con l'amido o le calze di colore, / son io
d'utilità, perciocché ella sempre mirava o a vendetta per delitto politico, o
o a vendetta per delitto politico, o al liberarsi da partigiani formidabili. carducci
quante me ne abbia fatte tu, o piccole o grosse che sieno: a
me ne abbia fatte tu, o piccole o grosse che sieno: a ogni modo
non tenga / lettiera in casa, o pubblica, o segreta. vasari,
/ lettiera in casa, o pubblica, o segreta. vasari, i-461: sempre
(e per lo più di artisti o di persone originali, bizzarre).
ai vincitori, / che non è fante o mulattier che resti. firenzuola, 425
di scorta il tuo valore, / o fante antico. baldini, i-213: chi
fanti tutti armati con la detta insegna o arme, che avessono a esser presti
del detto gonfaloniere, in piaza o dove bisognasse. stefani, 7-35: rinieri
e napoletane, che reca un fante o un uomo d'arme (ed è
contengono i minori, si chiamano capi o guide, i minori, che sono
che sono contenuti, si chiamano compagni o fanti. 8. locuz.
persona che sa il fatto suo, o anche brava persona, galantuomo. caro
ma con tutto ciò quel chima / (o che fante di picca è egli!
, perch'ei non tolga moglie, / o sì giovane almanco, dubitando / che
giovane almanco, dubitando / che suo o d'altri e'non nasca un figliuolo
che, venendov'alcun col contrassegno, / o senza, o per l'anello,
alcun col contrassegno, / o senza, o per l'anello, o pel ragguaglio
senza, o per l'anello, o pel ragguaglio / dei contanti, che dichino
la fante sua, a vender frutta o camangiare alla piazza del ponte. fra
per conseguenza biasimare, che le fanti o le cameriere della sua casa. guerrazzi
bartolini, 1-273: le zitelle, o fantelle, come si chiamano qui,
, tra loro, degli amorosi casi, o di quelli del vicinato.
una trave posata per traverso sopra pilastri o fantelli. 3. dimin.
dell'esercito che combattono a piedi o su mezzi leggeri (e costituisce l'arma
, 1278: su di corsa, o bersaglieri, / su, gagliarda fanteria:
gagliarda fanteria: / ai cannoni, o cannonieri. d'annunzio, iv-2-1322: è
, e alle fantesche / commetti, o madre, travagliar di forza. (sostituito
/ v'era che lo conoscesse, famigli o fantesche, per casa. gozzano,
divenuta quasi una raminga e misera fantesca, o schiava senza casa e senza tetto.
con esso anche non tresca / il giacinto o l'amaranto. prati, ii-320:
riferisce, che è proprio dei servi o delle serve. g. m
direbbe cattività, ma saper di guerra o ragion di stato, che fa lecito ciocché
bestia vincitrice? la giraffa, o il montone, o il leopardo? guerrazzi
giraffa, o il montone, o il leopardo? guerrazzi, iii-152: vita
di disarcionarli, tra le grida d'incitamento o di sgomento della folla. 5
dell'ateneo. moniglia, 1-iii-329: -isabella o leonora c'è intrigata. / -non
fantòccio, sm. figura umana piccola o grande (fatta di legno,
(fatta di legno, paglia, cenci o altro) con tratti spesso alterati e
. soderini, iii-301: i mucchi o fantocci che si voglino chiamare, hanno
vogliono essere di meno di quattro o cinque piante l'uno, variati, o
o cinque piante l'uno, variati, o d'una sorte sola come più piace
circonda è tutto compartito in pilastretti quadri o a foggia di mezze colonne di verdura
la sagoma della figura umana, mobile o fisso, di legno o meccanico,
umana, mobile o fisso, di legno o meccanico, a cui si mira nei
, di forza, di vita, o anche sciocco, semplicione, balordo.
. disegno che raffigura rozzamente esseri umani o pupazzi. -per estens.: disegno mal
i quali da pedone / soglion copiare o disegnar dal gesso. note al malmantile
: fra i nostri artefici diconsi bambocci o fantocci quei disegni, pitture o simili
bambocci o fantocci quei disegni, pitture o simili, che son fatti da chi non
chi non sa punto di disegno, o pittura, o scultura, ovvero da artefice
punto di disegno, o pittura, o scultura, ovvero da artefice poco intendente
figuracce, ingegnandosi, con certe berrettine o con certe cheriche, e con certe
una benzina. -modello di creta o gesso usato dall'artista per meglio studiare
e ritrarre dei particolari della figura umana o del personaggio. milizia, iii-311:
corre alla mamma / quando ha paura o quando elli è afflitto. cecco d'ascoli
della notte si agita, combatte, vince o è vinto, intorno all'anima e
intende in un certo modo grandi e poltroni o disutili. fagiuoli, 4-135:
, sf. stor. ciascun gruppo gentilizio o parentale-familiare, in cui era suddiviso il
individui discendenti da un capostipite comune o anche aggregati da vincoli agnatizi (e costituì
ecc.). farabolóne (farabulóne o anche region. f (imbolano,
a parole e in pratica fa poco o nulla; chiacchierone, imbroglione, lestofante
interamente. bocchelli, 12-294: vera o falsa che ne sia la tua storia
. l'essere farabutto; azione o comportamento da farabutto; mascalzonaggine. baldini
, 9-115: e se non sono stangate o pedate, sono patenti d'idiozia,
/ fanno in pace i lor fatti o belli o brutti, / ed hanno tempo
in pace i lor fatti o belli o brutti, / ed hanno tempo di
mediev. haraldius (francone * heriwald o * hariwald * funzionario dell'esercito ')
terapeutico nella cura delle miopatie. -eccitabilità o ipereccitabilità, ipoeccitabilità, aneccitabilità faradica:
vorticoso, un chiassoso e allegro rincorrersi o anche il fuggire delle ore, del
e padrone in effetto, quali furono o sono il piromi e il faraone nell'antica
, che non ricognoscersi da dio, o vero credersi essere per sua sufficienzia,
veggian li occhi miei / sol chiaro, o sua sorella, / né donna,
: qui la regola vuole, o lana alle parpagliole o pane ai lavoranti;
vuole, o lana alle parpagliole o pane ai lavoranti; qui non c'è
indicare la provenienza egiziana e orientale, o a conferire una notazione di rarità)
quale partecipano un * banchiere 'o 'tagliatore 'e un numero qualunque
di un seme, incollate su una tavoletta o assicurate su una tela; quando il
faraone, il bordello ed il vino, o la birra. pananti, i-162:
riferisce, che è proprio dei faraoni o del loro tempo, della loro civiltà
. -al figur.: parole o espressioni ridondanti e superflue; riempitivo.
e droghe, di condimenti vari, o anche di pasta dolce, ecc.)
osso e riempito di un determinato condimento o di ingredienti dolci (olive, datteri
ignoro se sarò al festino / farcitóre o farcito. farda, sf. ant
ottantesimo grado... colle tregge o slitte che recavano il vivere, le
quantità di materia sudicia gettata contro qualcuno o qualcosa; colpo in- ferto con uno
; colpo in- ferto con uno straccio o un panno intriso di sudiciume.
colpi di cenci intingi nell'inchiostro, o in altra sozza materia; ironicamente da 4
-dare, avere una fardata: dare o ricevere una sgridata, un rabbuffo,
cui corre tutto intorno una. staffina o lunghissima cor reggia di cuoio
albero, aggira velocissimamente i fusi o spoletti di ferro, che sostengono
di tutte le dette mercanzie certi fardelli o ballette piccole, accomodate in modo che non
. colletta, iv-205: alcune donne sorelle o madri, alcuni padri o zii,
donne sorelle o madri, alcuni padri o zii, non abili per vecchiezza o per
padri o zii, non abili per vecchiezza o per sesso a trattar le armi,
fardello sulla testa, un fascio di legna o un sacco, si fermava per deporre
e riposare. -ant. matassa o balla (di seta, o anche di
. matassa o balla (di seta, o anche di lana); involto opportunamente
opportunamente preparato, contenente merci da spedire o da trasportare. lettere senesi, 38
. per simil. neonato avvolto in fasce o nei propri indumenti o coperte.
avvolto in fasce o nei propri indumenti o coperte. giocosa, 41: i
andavano di notte alle porte di un ospedale o di un convento,...
che formano il sapere di una persona o che rappresentano un peso per la sua
tamburello. -fare un fardello di qualcuno o di qualcosa: conciarlo male, ridurlo
alzò la testa. / e disse: o là, che gran fracasso è quello
palo, al quale si fermi con una o al più due legature; mettendovi i
, contenente un sacco pieno di spezie o di civaie. balducci pegolotti,
quindi passa, e per ogni fardo o balla saie due, eccetto però le balle
2. sacco intessuto di foglie di palma o di altre fibre vegetali usato per trasportare
lo quale le femmine si dipingono vermiglie o bianche, cioè bambagelle o biacca.
dipingono vermiglie o bianche, cioè bambagelle o biacca. linati, xvi-153: fu assalito
a persone, ma anche a cose inanimate o a enti ideali, e, abbracciando
amor conoscimento. guittone, i-13-43: o signori miei, e padri, signor
che face? ariosto, 25-51: faccio o noi faccio? al fin mi par
/ vorrai negarmi? che mai feci, o dio? pirandello, 7-59: parevano
ma di tollerare. -in correlazione o in contrapposizione con dire, parlare,
al fine, introdu- cendogli a parlare o fare. pallavicino, ii-508: carlo diceva
un affare, curare gli interessi propri o di altri. giacomo da lentini,
re monsignore di villaclera e monsignor d'o per fare la cerca de'forestieri.
un'azione che è stata espressa antecedentemente o che sarà espressa successivamente, serve a
sgradevole ripetizione (ed è spesso preceduto o seguito da un avv. che indica
più faccia un bicchiero / di buon vino o bianco o nero. alfieri, 6-28
un bicchiero / di buon vino o bianco o nero. alfieri, 6-28: ove
-anche con riferimento a verbi rifl. o intr. giacomo da lentini, 3-24
la prima volta. leopardi, 15-5: o graziosa luna, io mi rammento /
lampo di magnesio. -costituire una persona o una cosa nel suo essere; conferirle
di maniera, indica una particolare condizione o disposizione che distingue l'azione, il
sue truppe facciano a loro modo, o non aspettino gli ordini suoi, non
a una deliberazione da prendere, perplessità o sgomento di fronte a ostacoli da superare
inutile parlarne. -in costrutti imperativi o esortativi: provvedere; scegliere, decidere
negativa dell'imp., come esortazione o invito ad astenersi dal compiere una data
, i-172: dice al compagno: o tamburin, non fare, / non
. nieri, 286: nostro signore o iddio, è lo stesso, quando ebbe
. dante, inf., 6-42: o tu che se'per questo inferno tratto
null'altra pianta che facesse fronda / o indurasse, vi puote aver vita,
fare a un tuo luogo un marroneto o castagneto,... bisogna la prima
il grano, ecc.; smuovere o caricare il fieno; tagliare, raccattare,
chi le pecore ti pasca, / o per terre al to'bue faccia la frasca
ti aiuta, tu ne fai otto o dieci. pavese, 1-49: vi conviene
, commerciali, -per fare carbone o per caricare olio, caffè dell'arabia.
che per crollar di vento / o d'altra cosa così ben si regga /
principi nelle città e ne'trionfi, o negli apparati delle feste e delle commedie.
, 1-789: or per voler legname o ver castagne, / terreno ombroso e
colline soleggiate. -di animali (o di mostri mitici), con riferimento
, i- 234: meno sette o otto, vanno tutti per i monti a
gisa in giardino a fare il crocè o a passeggiar col gatto dietro? piovene
terra e voler di sua madre, o borse fare o cucir o filare imprenda
voler di sua madre, o borse fare o cucir o filare imprenda pienamente. sacchetti
sua madre, o borse fare o cucir o filare imprenda pienamente. sacchetti, 90-30
hanno di costume, quando vacano dall'ufficio o dal- l'orare,...
): chi ha a dir paternostri o a fare il migliaccio o la torta al
dir paternostri o a fare il migliaccio o la torta al suo divoto, lascile
.. / faccia chi vuol l'apostolo o il buffone. d'annunzio, iv-2-254
. -avviare qualcuno a una professione o carriera o missione particolare. -anche:
-avviare qualcuno a una professione o carriera o missione particolare. -anche: ridurre in
-rifl. dedicarsi a un'arte, mestiere o professione. dante, inf.,
chi di paglia, 0 di piuma o di borraccina; e tocca poi a chi
impronte; tracciare abbozzi, costruire modelli o plastici (e anche farli eseguire,
. -cinem. riprendere una scena o uno spettacolo con la macchina da presa
, malattie; produrre sensazioni di caldo o di freddo; agitare l'aria,
di questo regno sono coperti di turbo, o terra, come dicono, combustibile,
, 1-403: non istà a te, o uzzia, il far profumo al signore
cose entro e fuor di noi, che o non vediamo o non guardiamo. basta
fuor di noi, che o non vediamo o non guardiamo. basta che egli faccia
(e può riferirsi anche ad animali o a cose inanimate). giamboni,
raunansi per suono di ferro c di pietre o di cosa che faccia grande romore.
(e può riferirsi anche a cose o ad animali). -anche: eseguire
spazio, coprire una distanza, salire o scendere un pendìo, compiere un'ascensione
sopra la lucida d'ariete, facendo sette o otto minuti per giorno. pananti,
. nievo, 1-249: quel vederla stentare o con lui 0 per lui, facendo
. trascorrere (un periodo di tempo, o anche tutta la vita).
a s. pietro: -o pietro, o che non ci vai a far ceppo
-aspettare, per lo più oziando o bighellonando, che arrivi una certa ora
cui si svolge un turno di lavoro o si presta un servizio. giocosa
19. esercitare su di sé o su altri una pressione fisica o morale
sé o su altri una pressione fisica o morale; affrontare uno sforzo; muovere
spezzar la fronte / ne'rudi tronchi, o da montano sasso / dare al vento
ai tedeschi. 20. dichiarare o muover guerra, dar battaglia; compiere
carducci, ii-18-178: tutti insieme, o facoltà per facoltà, mi hanno sempre
mi hanno sempre l'aria di preti o di canonici che si faccian guerra l'
l'un l'altro per la prebenda o scomunichino la gente perché non pensa o
o scomunichino la gente perché non pensa o sente con loro. moravia, ix-12:
recitare una preghiera; compiere un rito o una pratica di devozione; offrire un
, si inginocchiava, leggeva il breviario o faceva la via crucis, con una
/ ch'usan, se fanno predica o sermone. serdonati, 10-136: gasparo detta
. pulci, 18-140: carità, limosina o digiuno, / orazion non creder ch'
madre: lui, francesco, è o fa lo sciocco? lui se n'accorge
conto... d'imparare dagli idioti o piuttosto di rendermi famigliare col mezzo loro
andarmene. -istituire un paragone fra due o più persone, cose o concetti;
fra due o più persone, cose o concetti; rilevarne le uguaglianze o le
cose o concetti; rilevarne le uguaglianze o le differenze; distinguere, dividere.
se dalla fama alla infamia fate differenza, o più l'una che l'altra avete
/ stettero immobili senza a lui fare parola o domanda. cicognani, 1-258: nessuno
trattare un argomento; narrare fatti reali o immaginari; tracciare una descrizione; perdersi
il-i-m: con questi giovinotti sballate due o tre regole, fate qualche barzelletta,
/ domandai s'egli è desto o pur se sogna, / ché molto pazza
carducci, 567: toma, toma [o rima]: ad altri liti /
vocabolo. tasso, 12-635: fatto o finto è quel nome che, non
gli feci, - devi darmi del lei o del tu. 24. accennare con
, 8-i-261: io vi domando, o fiorentini miei, con quale di questi
, 7-415: né faccin mai la polizza o mandato al camarlingo che dovrà somministrare il
egli scrivere, la ricevuta. -scrivere o dettare un testamento, un legato,
1079: a te guardando, / o bel sole di dio, fo sacramento:
promessa che deve durare tutta la vita o, almeno, fatti i voti, per
-proporre, concludere o celebrare un matrimonio; stringere vincoli di
mai farmela ». -costituire nazioni o territori in una determinata forma politica o
o territori in una determinata forma politica o sociale; ridurre a unità. g
baroni gli diè piena licenzia di fare o disfare il regno di francia del suo
di canna, mele con polvere di galla o rose secche cotto vi dovrai infondere.
far gente, non si sapeva perché o, meglio, si sapeva benissimo: per
vien di voi caendo, / fattegli, o belle, festa. vasari, ii-131
far festa. -con riferimento a cose o animali. giacomino pugliese, 192:
operata per me alcuna cosa gradiva assai o poco, non me, ma solo lui
s. degli arienti, 309: o elena ribalda, simile careze a me non
valore, l'importanza di una cosa (o le virtù, 1 meriti, il
2-185: la maldicenza (impara, o disgraziata, / tu che di ciarle fai
il vizio. rugieri d'amici o giacomo da lentini, 408: non mi
palazzo. morale: io ci avevo due o tre costole rotte e lei non si
cambiare, mutare, trasformare una cosa o una persona in un'altra; servirsene per
greppo, / d'una ripa, o d'un antro il zappatore, / piovendo
(ed è sempre seguito da uno o più aggettivi o sostantivi in funzione di
sempre seguito da uno o più aggettivi o sostantivi in funzione di compì, predicativo
dell'oggetto). mazzeo di ricco o rosso da messina, 432: lo grande
, predicativo formato da un participio passato o da un participio presente (e in
essere sostituito da un compì, (o anche da un avverbio) di qualità,
tal ch'i'non la conobbi, o senso umano!, / anzi le dissi
. caterina da siena, i-19: o fratello carissimo, accordatevi con li veri
li sommi. boccaccio, i-236: o rapaci lupi e ferocissimi orsi, se
assumere un certo aspetto, un atteggiamento o un contegno particolare; darsi una posa;
il contrario di ciò che si pensa o si vuol fare. bibbia volgar.
e quando m'incontri per la strada o fuori del portone fai le finte di
santo nelle cose da poco, sugli omicidi o sui furti o chiudevano un occhio o
poco, sugli omicidi o sui furti o chiudevano un occhio o facevano a mezzo.
o sui furti o chiudevano un occhio o facevano a mezzo. de sanctis,
fringuello è accanto a quello, / o si terrà sdegnosamente muto, / o farà
/ o si terrà sdegnosamente muto, / o farà il falco, e del rapace
fo bello. 38. conseguire (o causare) un effetto morale. -in
le rime toscane, è il suono o lo strepito per così dire de le consonanti
. rosa, 164: facciam core, o tirren, mutiam linguaggio / con dir
ottenere, procurarsi (un bene materiale o morale, un vantaggio, ecc.;
tirare per altra mala intenzione 0 animosità o appetito, facciasi forza, e raffrenisi e
, / quando ha veduto i colombi o le stame, / o ver come il
veduto i colombi o le stame, / o ver come il lione che vuol far
dilettamenti, che per uomo si possono avere o fare nel mondo. bisticci, 3-312
pietro avvampò. -ricavare per sé o procurare ad altri un profitto, un
sostenere una spesa (per conto proprio o per conto altrui); fare le provviste
. 42. cedere ad altri o riuscire a ottenere il passaggio, lo
4-217: qualcuno gridava: - fate largo o vi ammazzo. 43. stabilire
proprio albergo felse, / qual per trunco o per muro edera serpe. cantari cavallereschi
? -facciamo dopodomani! -voi scherzate, o domani, o l'affare si scombinerà
dopodomani! -voi scherzate, o domani, o l'affare si scombinerà. 44
; tenere un corso di lezioni scolastiche o accademiche; dare ripetizioni. caro,
e pistole; tantoché nel tempo di tredici o quattordici anni aveva imparato assai bene il
di bocca. guadagnoli, 1-i-50: tre o quattro scolaretti / ci volean fare i
? 46. eseguire operazioni aritmetiche o algebriche, calcoli, computi, ecc
. -corrispondere a un determinato significato o valore cabalistico. giusti, 4-i-113:
popolo ': e insieme ha altri cinque o sei significati, tutti popolari.
un agg., da un sost. o da un verbo sostant.: ottenere
; conferire un aspetto, far sembrare o apparire; creare un'atmosfera. -anche
farinata ». / « più bono, o mamma, vi farebbe un ovo ».
rapporto sintattico con una prop. finale o consecutiva esplicita: sforzarsi per conseguire un
fosse veduto vigorosamente lo nimico fedire, o in sul muro salire, o alcuno simigliante
fedire, o in sul muro salire, o alcuno simigliante fatto fare. dante,
dante, purg., 24-41: « o anima » diss'io « che par
. -con riferimento a oggetti inanimati o a concetti astratti: essere causa,
ch'egli 'ntoppa: / non ponno fosse o fiumi o sassi 0 spine / far
'ntoppa: / non ponno fosse o fiumi o sassi 0 spine / far che dal
in rapporto sintattico con una proposizione finale o consecutiva implicita: cercare, procurare,
chi gli piace, non guardando a numero o forza di gente. petrarca, 7-8
migliori ». d'annunzio, i-648: o danze, arie di tempi assai lontani
parte fuggiva, i nascosti per le case o botteghe facevan trar fuora e uccidere,
, i-178: sarebbe senza dubbio restato o morto o prigione se giovanni di capua
i-178: sarebbe senza dubbio restato o morto o prigione se giovanni di capua,.
tempestose. -aiutare; rendere possibile o agevole. latini, xxviii-148: '
possa provare e fare credere il detto o 'l fatto d'alcuna persona. dante,
pretesto (con riferimento a oggetti inanimati o a concetti astratti). arrigo testa
batter gli occhi. pascoli, 466: o ciaramelle degli anni primi, / d'
cose fuggano in forti e secure castella o vero cittadi. jacopone, 27-18: ma
del corpo. -con valore rifl. o appropriativo. pier della vigna, 647
uno tutti i vantaggi che può ritrarre colui o colei che fassi a studiare una lingua
dall'infinito preceduto dalla prep. da o a, oppure dalla cong. che
via per l'inverno viareggio. -fare o farsi a fare qualcosa: decidersi, indursi
si poneva a sedere; e trenta o quaranta giovani de'sua, si spogliavano in
facevano a gittare la verga, di poi o al pome o alla braccia, ch'
la verga, di poi o al pome o alla braccia, ch'era degna cosa
uno con l'altro nell'aria, o a passarsi avanti, strisciando sul terreno,
che non una libbra di greco o du'mila di tedesco. botta, 4-213
(ed è ordinariamente seguito da avverbi o preposizioni che ne determinano il significato,
il significato, come: farsi avanti o innanzi: avanzare; farsi indietro:
farsi indietro: indietreggiare; farsi contro o incontro: affrontare; farsi presso o
o incontro: affrontare; farsi presso o in qua o sotto o vicino: avvicinarsi
affrontare; farsi presso o in qua o sotto o vicino: avvicinarsi; farsi in
farsi presso o in qua o sotto o vicino: avvicinarsi; farsi in là
le riconosco, / e le discopro, o giovinetti, a voi: / quasi
corso, e strada breve: / o prima o dopo, tutti / aviam a
e strada breve: / o prima o dopo, tutti / aviam a entrar nella
. bibbiena, xxi-1-102: -fulvia! o fulvia! -messer, che vuoi?
petrarca, i-2-13: fecimi al primo. o massinissa antico, / per lo tuo
formarsi, cominciare a esistere (persone o cose); accadere (un fatto)
di necessità ciò che ci si fa o farà mai. caro, 1-1210: come
fatto abbie a battaglia uomini rozzi, o vero usati, e se poco tempo dinanzi
se 'l si rinuova la chiesa, o che firenze abbia a diventare gloriosa,
faccia portare, / che no lisciare o lavamenti fanno. b. davanzati, i-410
giusti, ii-396: questo fa poco o nulla. carducci, 609: per te
fango, con questo tempaccio, per tre o quattro soldi. -a te non
-a te non ti fanno nulla tre o quattro soldi, non ti fanno!
ben conoscendo questo, tuttavia le fuggono, o le toccano di fianco, e di