2-1-143: né per troppo fruttar manca, o declina / la produttrice virtù vostra interna
ma poi declina, e passerà affatto, o passerò io. imbriani, 3-5:
non mai declina, / orate requie, o figli morti, ai vivi! d'
8-106: ma sempre più tu impallidisci, o sera, / e declina con te
più a cose basse, vili, o contrarie alla propria volontà, 0 che
arti sue. boccaccio, i-218: o amore,... tu levi
trattato dei cinque sensi, 1-10: o alessandro declina e lieva li tua piaceri
la competenza (di un'autorità politica o legale); rifiutare di obbedire (
i latini dicli- nano i nomi, o sostantivi o agghiettivi che siano, ciò è
dicli- nano i nomi, o sostantivi o agghiettivi che siano, ciò è gli
voci dal medesimo 4 essere ', o * avere ', e quelle declinando per
un numero, telefonare a un'amica o a un amico, dicendo qualcosa di pungente
amico, dicendo qualcosa di pungente o d'inquietante... naturalmente, sforzando
cristo, iii-14-2: impara a ubbidire, o polvere; impara a umiliarti, o
o polvere; impara a umiliarti, o terra o loto, e declinarti sotto i
; impara a umiliarti, o terra o loto, e declinarti sotto i piè d'
: noi diciamo digradato a un piano, o ad altra cosa tirata in prospettiva,
, questo uomo che fa qualche frutto o ha qualche fiore, che tutto il
al declinato mondo scalvini, vi-67: o venerando / popolo, un tempo e
: nelle quali [lingue] tutte (o quasi tutte), i secoli di
, quadrante, orivolo per declinatorio, o per bussola [ecc.].
(anche sf., declinatoria, o anche declinatoria del foro): valevole
comune di firenze, in ciascuna sentenzia o pronunziazione ch'egli darà sopra alcuno piato
egli darà sopra alcuno piato civile, o sopra eccezioni dilatorie, o declinatorie,.
civile, o sopra eccezioni dilatorie, o declinatorie,... sia tenuto
eccezione, ancorché fosse declinatoria, dilatoria o d'altra sorte, se prima non avrà
: quest'eccezioni sono di due sorti o generi; uno cioè di quelle, le
le quali non feriscono la giustizia, o li meriti della causa, ma solamente
della causa, ma solamente la giurisdizione o la competenza del giudice o altre cose
la giurisdizione o la competenza del giudice o altre cose le quali riguardano l'ordine
quale riguarda la declinatoria di quel foro o di quel giudice, o sia per
quel foro o di quel giudice, o sia per la totale incompetenza. muratori,
... burlarsi di tutte quelle, o di tutti quegli atti,
; connesso con la declinazione del sole o della luna (la variazione di una grandezza
la lasciarete raffreddar e riposar bene tre o quattro giorni per decantazione, cioè per
. del papa, 4-55: la linguetta o l'ago di essa bilancia arriva alla
nondimeno piuttosto in declinazione che altrimenti, o perché sia mancata la divozione,
perché sia mancata la divozione, o per altra cagione che si sia. boccalini
possiamo argomentare in esso alcuna declinazione, o vecchiaia, conforme parrebbe dovesse succedere,
le loro distanze dal polo p, o loro codeclinazioni, sarebbero uguali alla declinazione
un piano: arco dell'orizzonte compreso o fra il piano e il primo circolo
piano e il primo circolo verticale, o fra il meridiano e il piano medesimo,
viene computato dall'oriente all'occidente, o viceversa. garzoni, 1-624: per
. buommattei, 193: conseguente, o regolare diciam quella, [coniugazione]
verbi sotto una medesima declinazione. inconseguente o non regolare, è quella, che
declino (ant. e letter. dechino o dichino), sm. pendenza,
le rupi cerco / notando un porto, o una declive schiena, / temo,
una apertura in mezzo nella sommità quadrata o finestra, che sola serve per la
l'età mesta giorni risursero, / o ebe, nel tuo dolce lume /
man redi, 5-143: declività (o vogliasi dire declivo, pendenza, pendio
, le cui acque, in aperti fiumi o in sotterranee vene, abbeverano un'immensa
comp. da declive e terapia (l'o è analogico). declorazióne,
di cloro dell'organismo, per vomiti o diarrea, negli stati di insufficienza renale
). decifrare secondo un determinato codice o cifra; trascrivere in termini comprensibili ed
coi nastri de'loro ordini cavallereschi, o decollati sotto il cultro della ghilottina. negri
se la vita si raccolga nel teschio o nel torso di un cadavere.
decòllo). staccarsi dal suolo o dall'acqua nel partire (un aeromobile)
insino a babylon, verso la decollazione o la crucifissione a capo giù.
. partenza di un aeromobile dal suolo o dall'acqua; avviene su una superficie
acqua; avviene su una superficie più o meno estesa secondo il peso del mobile
), oppure verticalmente { decollo verticale o in candela: eseguito dagli elicotteri e
un paese dallo stato di colonia, o dalla soverchia influenza economica di uno stato
priva una sostanza dei suoi colori adsorbendoli o distruggendoli (come il carbone animale,
riducente, come l'anidride solforosa, o ossidanti, come il cloro, l'ozono
landolfi, 3-184: le note sovracute (o ultracute) appaiono il più delle volte
chimici con sostanze riducenti od ossidanti) o eliminandoli (per mezzo di sostanze adsorbenti
eliminandoli (per mezzo di sostanze adsorbenti o per filtrazione o per estrazione)
di sostanze adsorbenti o per filtrazione o per estrazione). = voce dotta
rapporti delle parti, decompone le sensazioni o le ravviva con giustezza, perché ne
decompose colla forza dissolutrice del suo sorriso, o resultando la fanghiglia di questo cratere di varie
forza'. riguardarla come risultante di due o più forze, e trovarle, ossia
, applicando il principio del parallelogramma, o poligono delle forze. 'decomporre un
tozzetti, 12-3-464: un pezzo di alberese o pietra calcaria, la quale impregnata di
per breve tempo in vasi di legno, o mal custodita, è soggetta a decomporsi
da composti complessi ad altri meno complessi o ai componenti elementari (ed è prodotta
e l'altro a un piano assegnati, o tutt'e due paralleli a un medesimo
. dir. civ. uso di artifici o raggiri da parte di un soggetto per
indurre un altro a compiere un atto o un negozio giuridico (come contratto,
ed è causa di invalidità dell'atto o negozio stesso. codice civile, 1439
forme in cui può configurarsi l'aspetto o momento soggettivo del reato; in contrapposizione
, secondo le circostanze de'casi più o meno aggravanti. fagiuoli, 1-4-197:
e fatto del girante per il consenso o mandato datogli in virtù della transmissione de'
desunto... dalla intensità del dolo o dal grado della colpa.
animo interissimo, libero, sanza dolo o fraude ignuna, come vogliono essere fatti
è di colore bian castro-cinerognolo o grigio o roseo-giallognolo (e costituiscono
colore bian castro-cinerognolo o grigio o roseo-giallognolo (e costituiscono estesi sistemi
sfaldatura facile e perfetta, lucentezza vitrea o madreperlacea; pura è limpida e incolore
a varazze, che non ne discendesse o non ne uscisse greve di testimonianze geologiche
non ne uscisse greve di testimonianze geologiche o talassologiche:... o gelatinose meduse
geologiche o talassologiche:... o gelatinose meduse, enfiate della loro urticante
, enfiate della loro urticante idropisìa. o, giù dai dirupi, silice.
, giù dai dirupi, silice. o polverulenta dolomite. = fr. dolomite
, sm. stor. specie di stiletto o pugnale (usato dai romani)
= voce dotta, lat. dolo o dolón- onis, dal gr. sóxoov
. medie. reazione dolorosa alla palpazione o alla compressione o alla percussione di una
reazione dolorosa alla palpazione o alla compressione o alla percussione di una parte che,
pena. iacopone, 24-42: o mamma mia, ecco le scorte / che
9-171: vivono lunga vita quasi senza dolore o infermità di veruna sorte. tasso,
25: ubidir vi conviene, o peccatori, / e suo'comandamenti, /
indi passava, né mai vi fu opera o ingegno che quindi ne lo potesse spiccare
, di aspirazioni deluse, della lontananza o della morte di persone care, di
care, di terrori, disperazioni, o altre passioni violente; sofferenza morale,
le regali vergini al dolore, / o ne'tragici affanni / turbò di modulate
poi dietro tore fosche amare, / o di tua vita in breve / porteran seco
rapitrici / mani nell'altrui parte / o per forza o per arte. leopardi,
nell'altrui parte / o per forza o per arte. leopardi, 15-68: che
. /... / -vedete, o done, - dis'io -ch'el
sp., 21 (362): o vergine santissima! voi che avete patito
tossa. giusto de'conti, 1-68: o luci belle, che nel mio dolore
dolor miei / s'aspettin fine, o l'anima ricolta. s. bargagli,
: ora qual voce, qual lingua o qual intelletto sarebbe a dire sufficiente ad
intelletto sarebbe a dire sufficiente ad esprimere o pur ad immaginarsi già mai i dolori,
promesso a quei forti / sarebbe, o delusi, rivolger le sorti, / por
altro saetti; / ma senz'ira o dolor porgon ridenti / a gli strali
che ho ingoiato da ragazzo è digerito o spazzato via. -relig. pentimento
madre sua. ottimo, i-513: o figliuola, ultimo dolore della tua madre,
assai tua dipartita; / non oggi, o primavera, ché il dolore / come
194-30: se tu la perdessi, o venisseti meno, tu morresti a dolore,
venisseti meno, tu morresti a dolore, o impiccherestiti per la gola.
più di tutti l'armonioso concento della musica o de'carmi rattemprano, almeno in parte
, provare dolore: soffrire nel corpo o nello spirito; dolersi, rammaricarsi,
dolore: provocare a qualcuno sofferenze fisiche o morali; dare dispiaceri. fiore,
a indicare una situazione scabrosa, imbarazzante o addirittura disastrosa. cicognani, 1-149:
; ma quando debbo andare a destra o diritto sono dolori. -ultimo dolore
dolore; ostentazione morbosa delle sofferenze proprie o altrui. savinio, 91:
incappano per lo più dolorosamente in tre o quattr'altri più dolorosi del primo.
fischiava dolorosamente. 2. provando o provocando una sofferenza morale, un intimo
vivendo stentare. canigiani, 1-115: o 'ncreato padre,... perdonaci le
., da quelli provocati da malattia o indisposizione); sofferente, dolorante.
menti dell'altra vita, alla quale, o vogliamo noi o no, pur ci
vita, alla quale, o vogliamo noi o no, pur ci conviene andare.
; angoscioso, tormentoso (un sentimento o un fatto che susciti nello spirito impressioni
fatto che susciti nello spirito impressioni penose o provochi un senso di grave desolazione,
perda il caro suo figliuolo unico, o la moglie il suo marito diletto, incontanente
l'anima loro quasi ferita di saetta o folgore triema e duole, e viene
, taluni misteri: misteri gaudiosi, o dolorosi, o gloriosi. -sostant
: misteri gaudiosi, o dolorosi, o gloriosi. -sostant. leopardi
terrene). iacopone, 41-38: o morte dolorusa, corno m'hai circun-
dante, inf., 5-16: o tu che vieni al doloroso ospizio,
tedaldi, 35-14 (68): o uom che vivi assai in questo mondo,
balia, 11-73: chi piglierà, o insegnerà, questo doloroso, oltre allo esserne
, inganno. cavalca, 16-2-278: o astuto e falso nimico, la tua
era stata ben colpevole, ma non intesa o dolosa, come parlano i legisti.
da essi stabilito fra il negozio o contratto e il susseguente fallimento, si doverà
fallimento, si doverà certamente tal contratto o negozio, in virtù di tali statuti,
suscettibili della distinzione in 4 doloso 'o * colposo 'nelle persone non eccettuate
gioia del colle, coi differimenti dolosi o paurosi di giorno in giorno, di ora
addomestica mento (di cavalli o di altri animali da lavoro);
'l non mai da legge, o verga, o fune, / domabile cocchier
non mai da legge, o verga, o fune, / domabile cocchier; temi
vedevo qual cuno, se conoscevo questo o quello. -interrogazione rivolta da insegnanti
fa istanza alla pubblica autorità (amministrativa o giudiziaria)
); il contenuto di tale istanza o richiesta, il documento in cui essa
un determinato prezzo da un singolo individuo o dalla totalità degli acquirenti effettivi. -prezzo
ammetteranno i desideranti, i domandanti, o gli abbisognosi d'altro, che di schietta
. campaquella riguardante la ragione (diritto o pretesa) principale per cui si agisce
dal titolo dedotto in giudizio dall'attore o da quello che già appartiene alla causa
non eccedano la sua competenza per materia o per valore. 6. ant
], iii-2-406: i giudici dicono, o stoa, di non capir niente di
, a domandar se la nave camminava o stava ferma. de sanctis, 7-253
., da un compì, di argomento o da una prop. interr.)
ad altri cose che si desidera possedere o di cui si ha bisogno o alle quali
possedere o di cui si ha bisogno o alle quali si ha diritto; sollecitare
, esigere, reclamare, pretendere (o anche invocare, implorare). giacomo
. castiglione, 218: rarissime volte o quasi mai non domanderà al signore cosa alcuna
, / per domandar la diana o sua sorella. simintendi, 3-129:
243: se avete bisogno de orazione o de elemosine o d'altra cosa,
avete bisogno de orazione o de elemosine o d'altra cosa, dimandate, ché
presso a prìncipi e desidera ottenere grazie o favori per sé o per amici, ingegnisi
desidera ottenere grazie o favori per sé o per amici, ingegnisi quanto può di non
avere a dimandare spesso direttamente, ma cerchi o aspetti occasione di porle e introdurle con
se quei pregi, di fervor passionale o di immediatezza plastica di cui quei critici
idem, par., 1-15: o buono apollo, all'ultimo lavoro / fammi
ai lumi che penetrano per le finestre o porte delle case, le quali noi dimandiamo
costui senza fede lo domande, / o possa domandar uomo che sia, / non
, 1-64: quel rialto che greto o piaggione o renaio si dimanda. d'azeglio
: quel rialto che greto o piaggione o renaio si dimanda. d'azeglio,
tra noi la partiremo, 0 male o bene. garzoni, 5-32: matto vizioso
. chieder notizie, informazioni di persone o cose; voler parlare con persone (ed
-domandare dio e il diavolo di persone o cose: rivolgersi a chiunque sia in
vennene là senza essa. -ohimè! o come farem noi? -non lo so io
, x-2-142: s'appaghi indomande, o risponde scortesemente. / l'ascoltar domandato,
domandaséra, domaniséra, dimaniséra, doman o domandata difensione ciascuno, con la
diman da séra, dimani o domani séra), avv. domani
da pistoia, e fienvi forse domandasséra o l'altra mattina sanza manco costà saranno
granchio, che fussi qualche vecchio debole o infermiccio; e che questo giuoco si
ii-338: chi però mi promette, o signori miei, che innanzi a dima-
tragedia e la commedia, rappresenterà stasera edipo o cesare, e domandasséra fiorindo o un
edipo o cesare, e domandasséra fiorindo o un servidore..., se
: il punto... interrogativo, o domandativo, che con linea sopra capo
colui che rimasse cose sotto vesta di figura o di colore rettorico, e poscia,
dimandata da evandro con efficacissime parole, o negare questa consolazione a l'animo esacerbato
/ che se in un dì non prende o non uccide / il suo domandator,
in tua casa quei domandatori di nozze / o con inganno avrai tu o palese con
nozze / o con inganno avrai tu o palese con punta di bronzo, / vattene
avanti a l'usat'ora / dimane, o sole, e ratto a noi ritorna
prossimo e indeterminato (spesso in correlazione o in opposizione a oggi o a ieri
in correlazione o in opposizione a oggi o a ieri). fra giordano,
: onde io posso andarmene domani, o star qui dieci anni. manzoni,
domani. 5. sm. o f. invar. il giorno successivo a
acosta altra volta a lei, quella notte o quello giorno, 0 lo domane o
o quello giorno, 0 lo domane o lo secondo giorno. lorenzo de'medici,
/... dee tornar domani, o l'altro, / da orvieto.
mi determini a dire: è di questo o di quello; doman l'altro lo
oggi sto meglio, e spero che domani o domani l'altro potrò alzarmi da letto
me, domani a te. -oggi o domani: un giorno o l'altro,
. -oggi o domani: un giorno o l'altro, una volta o l'
giorno o l'altro, una volta o l'altra. magalotti, 23-205
magalotti, 23-205: se oggi o dimani tornasse in una conigliera un coniglio
tal passo dovrai per forza, oggi o domani, rimettere ogni cosa.
domare, tr. [dòmo o dòmo; part. pass, sincopato
docile, mansueto (bestie feroci o selvatiche); render trattabile, atto al
mi rispondesti, / fammi ti contro o per luogo o per nome ».
/ fammi ti contro o per luogo o per nome ». -sottomettere le
arena, e trasformarla in fime, / o te beato! tommaseo, 3-ii-107:
, sembrò aver parlato a bocca piena o che lo sbadiglio non fosse domato del
l'aratro il buon cultore, / o domeria col rastro e col bidente, /
ciel matura messe / fosse negata, o dal voler del fato. arici, 1-21
circa l'uso del vino, il quale o non beveva o con molta acqua domava
del vino, il quale o non beveva o con molta acqua domava. testi,
, per sincope, dòmo o dòmo). reso docile, mansueto;
(un animale selva tico o feroce, un animale da tiro o da
tico o feroce, un animale da tiro o da sella, ecc.).
altro iddio? simintendi, 3-132: o galatea, se tu fuggi, se'più
magnanimità dimostra per se solo tanimo domato o il domator de tanimo con la figura
guido da pisa, 1-218: o tu domatore delle fiere sal- vatiche e
: non cruccioso garrir, non verga o ferza / adopre il domator; che
morale). boccaccio, iv-77: o [sonno] domatore de'mali e parte
pria domato amore. tasso, 1-24-14: o de gli empi nemici aspro flagello /
dei regi. filicaia, 2-1-203: o delle genti domatrice, e doma / sol
doma / sol da te stessa: o roma. alfieri, 1-217: poss'io
signoreggia (in partic.: forze o fenomeni naturali). tassoni, 265
, che supera tutti (per bellezza o pregio); dominatore. 5.
degli a rienti, 411: tu [o mia opera] sei del principe serva
che, s'io non l'ho staser'o domattina, / daroll'a diveder che
, 5 (75): stasera, o domattina al più tardi, mi rivedrete
piccoli animali (per lo più insetti o acari), che consiste in piccoli
, / qual più li piace, damigella o dama, / abbiane molte che li
: che si portano la domenica (o nei giorni di festa in genere:
, iii-25-218: ebbero origine e vita più o meno organica prima i fogli domenicali degli
crescenzio, 1-332: le lettere dominicali, o cerchio solare, altro non è che
, spensieratezza, pace, tranquillità, o anche agghindata ricercatezza nel vestire e nel
pater noster '; nel quale a una o più parole del- l'orazion domenicale serve
teologiche ispirate dalla regola di san domenico o elaborate dai massimi esponenti dell'ordine domenicano
riferisce a san domenico di guzmàn o all'ordine da lui fondato. tasso
che il giorno della domenica organizza gite o scampagnate. gozzano, 170
. citolini, 215: bestia avvezza o non avvezza, soziabile, solitaria,
; ingraziarsi, cattivarsi, rendersi amico o alleato; rendere docile al proprio volere
machiavelli, 173: i fiorentini, o per vie di leghe o di aiuti,
i fiorentini, o per vie di leghe o di aiuti, avessero dimesticati e non
con le vicine entrando in casa loro o accettandole nella sua. muratori, 5-i-289:
sono d'anni sei infino a quattordici o più, tanto quanto si può, domandargli
copia de'concorrenti la faccino più dura, o che, dimesticandosi, la si volga
e usi a vivere cogli uomini, o nessuno o pochi fanno quello stesso giudizio
usi a vivere cogli uomini, o nessuno o pochi fanno quello stesso giudizio che facciamo
erano, come gente, a cui o le catene, o le lunghe fatiche,
, a cui o le catene, o le lunghe fatiche, o lo animo infino
le catene, o le lunghe fatiche, o lo animo infino dalla fanciullezza servile,
. è tutta in terreni di tufo o di creta, ne'quali sono domesticheti,
tutti sembran parenti l'un dell'altro, o servitori, da più di mille anni
appartiene alla casa; che si usa o si produce in casa; casalingo.
-in partic.: privato (in contrapposizione o in correlazione con pubblico).
. schiavo. 2. che rivela o vuole stabilire con l'interlocutore una cordiale
tempo non afatica la reina di consiglio o ragionar d'altro che di farla dimestica
alla buona, come usa in famiglia o fra intimi amici. d. bartoli
aperto e domestico, sanza alcuna exquisita o troppo elimata ragione di dire.
vi-369: a tempo che si cena o desina, / arrivando improvviso a quelle
; e chiunque, sia uomo o sia donna, le adopera in domestico discorso
sia donna, le adopera in domestico discorso o in iscritto,
più illustre palma, ed ogni ora o ne'domestici ragionamenti o nelle pubbliche esortazioni
ed ogni ora o ne'domestici ragionamenti o nelle pubbliche esortazioni ci stimola a mandar
domestici sono ed a'famigli, / o a qualche ospite umìl gradito cibo.
.] che possano tenere due servitori o domestici;... e che gli
altri ufiziali, dal maggiore all'alfiere o cornetta inclusivamente, possano tenere un servitore
cornetta inclusivamente, possano tenere un servitore o domestico. foscolo, xiv-200: bisogni
al figur. guittone, i-14-117: o che peccato grande, e desnaturata e
familiare (per assiduo studio, per uso o frequentazione abituale: concetti, dottrine,
incognito, di arcano, di prezioso o inquietante, ma si rivela come realtà
duro. buommattei, 69: i nomi o sono originari o domestici e natii
: i nomi o sono originari o domestici e natii di quella lingua che gli
natii di quella lingua che gli parla, o vi son trasportati da altre lingue.
non altramente aspettargli che se senza tema o dimestichi fossero divenuti. g. morelli,
gli egizi il bue, il cane, o loro immagini. giocosa, 47:
: tutte le carni che uomo usa, o elle sono dimestiche, o elle sono
usa, o elle sono dimestiche, o elle sono selvatiche. -ant.
giamboni, 7-177: di cipresso dunque, o di cerri sal- vatichi o domestichi,
dunque, o di cerri sal- vatichi o domestichi, e d'assi forti d'abete
in contrata dimestica, là dove avesse città o villa 0 castello, sie potevano,
vigne, e molto copiosi di pozzi o fonti d'acqua viva. guicciardini, ix-115
incontro e amene sono le coste danesi, o sia del zeeland. -sostant
inferiori e superiori) la parte interna o mediale (cioè la più vicina all'asse
con lucentezza metallica, di colore bianco o grigio, che si trova in masse
ufficiali al domicilio di qualcuno per controllo o per perquisizione. rama, lv-160
, indicare quale è l'ente o la persona incaricata di effettuare il pagamento
che il nostro pittore fosse originario, o cittadino di pavia, e insieme domiciliàrio
poi se vaglia a scemare maraviglia, o anzi a crescerla, il pensare che
i più dei licheni abitano il legno o il sasso. -per estens.
determinato ufficio (in base alla legge o a consuetudini 0 a liberalità);
luogo dove dottrine, sapienza, arte o anche vizi, virtù, sentimenti, facoltà
interessata può sceglierlo liberamente; in legale o necessario, quando trattandosi di donna coniugata
donna coniugata, di minore non emancipato o di interdetto, esso è stabilito dalla
del genitore che esercita la patria potestà o del tutore). -domicilio speciale o
o del tutore). -domicilio speciale o elettivo: quello che una persona può
casi, deve) eleggere per uno o più atti o affari determinati, presso un
) eleggere per uno o più atti o affari determinati, presso un dato soggetto
affari determinati, presso un dato soggetto o ufficio. -domicilio fiscale: appartenenza di
quale spetta l'obbligo di prestare assistenza o soccorso a tale persona qualora essa si
fino al domicilio dell'acquirente. -industria o lavoro a domicilio: produzione di ambito
del domicilio: delitto consistente nell'introdursi o nel trattenersi contro la volontà dell'avente
contro la volontà dell'avente diritto, o clandestinamente, o con inganno, in
dell'avente diritto, o clandestinamente, o con inganno, in un'abitazione altrui
con inganno, in un'abitazione altrui (o in altro luogo di privata dimora,
in altro luogo di privata dimora, o nelle sue dipendenze). 4.
dottrina, e di tutte questioni palesi o private erano divisatori, di domicili, di
.]: 'domificare '. dividere o distribuire il cielo in dodici case per
in dodici case per formare il tema celeste o l'oroscopo. = voce dotta,
borghesia, ora degli operai di città o dei contadini. gramsci, 7-38:
detiene il potere, il sovrano (o anche il tiranno, l'oppressore).
, ma ancora della persona del prencipe o dei dominanti per le cause a suo
qualità prevalente e più spiccata di qualcuno o di qualcosa. dossi, 496:
discorso era una specie di invida viltà o, se si preferisce, l'invidia.
in fitogeografia, il dominio di una o più specie di un'associazione. dominare1
e potestà di signore sopra un luogo o su una o più persone, averne il
signore sopra un luogo o su una o più persone, averne il dominio.
, avere piena autorità; esercitare (o ambire) il potere (per lo
cesarotti, i-391: se un popolo è o fu mai così stolto, che ceda
così stolto, che ceda spontaneamente a uno o a molti i suoi diritti di sovranità
suoi diritti di sovranità e lasci a quello o a questi dominar sopra di sé senza
questi dominar sopra di sé senza esiger patti o condizioni d'alcuna sorta,..
per mezzo di menzogne grandi e piccine o di spiritose invenzioni che si dicano,
invenzioni che si dicano, l'azione pratica o politica di stati e di chiese e
a dominare. gozzano, 853: o preti, ma è assurdo che dòmini
-avere preponderante potere politico, sociale o economico (un gruppo, una classe)
voglio dire che un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande, quanto
immobile, la quale dalla natura stessa sovente o da monti o da fiumi o da
dalla natura stessa sovente o da monti o da fiumi o da valli vien circondata e
sovente o da monti o da fiumi o da valli vien circondata e divisa.
-influire in modo determinante su qualcuno o qualcosa, tenere sotto il proprio influsso (
controllo, esercitare grande influenza su qualcuno o qualcosa. storia di stefano, 20-7
e influire profondamente in una determinata società o in un determinato tempo improntandone a sé
, ecc. (con riferimento a persone o anche a sistemi di pensiero, a
ieri sono diventati oggi oggetto di studio o di curiosità. alvaro, 10-9: lo
a una posizione strategica, a un edificio o anche a soldati, a eserciti)
. determinare completamente, costituire la ragione o la molla caratteristica, fonda- mentale di
caratteristica, fonda- mentale di un comportamento o di un evento. pisacane, iii-114
soggiogato, influenzato (dalle suggestioni naturali o dall'ascendente personale); guidato, governato
vescica dominata da una corda, il vebeb o violino a due corde.
.., i quali per non sapere o non volere uniformarsi a'sistemi di vivere
dominata non si sapeva se dal pianto o dal riso. 4. tenuto
pazzia: tutti gli errori già dominati più o meno, presero dallo sbalordimento, e
targioni tozzetti, 7-118: si scelgano 25 o 30 piante di lentisco delle più grandi
serena / dominatrice dell'etereo campo [o luna], / questa flebil riguardi
che si fa valere come norma superiore o definitiva; arbitro. de sanctis
su un territorio, su uno stato o su una comunità politica (e anche
di influire sull'esercizio del potere o di controllarlo e determinarlo. -anche: il
i-283: la dominazione per la frode o per la forza è indegna del chiericato e
comparire nel campo visivo d'un bramino o costui aveva facoltà di ucciderlo o di
bramino o costui aveva facoltà di ucciderlo o di farlo schiavo. bocchelli, 9-301:
ant. territorio costituente un'entità politica o su cui si esercita un determinato potere
inter. latin. forma di invocazione o di intercalare scherzoso (special- mente viva
mente viva nell'italiano antico): o signore. boccaccio, dee.
. 2. in frasi interrogative o dubitative e nel linguaggio familiare: diamine
bibbiena, 241: come domin poteste mai o s. ex. acconciarsi la boca
la boca a dir sì gran bugia o la v. aprir gli orechi suoi
chi sa se (per esprimere dubbio o meraviglia). g. m.
altre, più tosto che tanto; o tant'oro più tosto che cotanto? domin
si debbon metter in una medesima sillaba o pure in diversa? -con valore esclamativo
! ho io le traveggole, o siete ben voi, messer lo padrone?
? = voce dotta, propriamente 'o signore 'vocativo dal lat. dominus
il signore. guittone xxxvii-13: o nome ben seguitato / e onorato -del
sapienti. -come invocazione: o signore iddio. bibbia volgar.,
domeneddio: per indicare l'estrema difficoltà o improbabilità di un evento. grazzini,
immobile che per legge spetta al proprietario o che, nelle discipline economico-finanziarie, viene
posizione legittima di supremazia sopra persone o cose. intelligenza, 80: poi
, iv-57: ragion di sta ^ o significa ragion di dominio. dovila, 27
dominio di mare, non pur di seno o di golfo. casti, ii-1-19:
non concludi ch'essi vogliono rompersi, o perdere il dominio che hanno, ma sanno
e in un determinato mare, temporaneamente o per tutta la durata del conflitto,
, di piegare ai propri fini persone o situazioni; piena disponibilità, balìa (
così che interrottamente, sotto il dominio o l'oppressione di tante cose esteriori che
. / potente il tuo dominio, o venere benefica! -iron. gusto
(di sé, delle proprie emozioni o sentimenti o istinti, delle proprie facoltà
sé, delle proprie emozioni o sentimenti o istinti, delle proprie facoltà intellettuali)
vinegia. 3. potere politico (o anche sociale o economico), organizzazione
3. potere politico (o anche sociale o economico), organizzazione politica, stato
appartenenza di un territorio a un principe o a uno stato (e anche dominazione
anche dominazione esercitata su territorio, stato o società assoggettata); la carica,
); la carica, la posizione o funzione che attribuisce a un soggetto il
della società, che consente di controllare o determinare l'esercizio del potere o dei
controllare o determinare l'esercizio del potere o dei poteri esistenti in tale società.
più valido mezzo per ottenere il dominio, o il più possente contrappeso per mantenere l'
: dal dominio assoluto, ma di padre o di principe benignamente riformatore, può derivare
può derivare... stato comportabile o felice. mazzini, i-216: credono sempre
unir l'italia, sottrarla al dominio diretto o indiretto dell'austriaco, farla nazione.
4. territorio costituente un'entità politica o su cui si esercita un determinato potere
gli uomini, sono stati e sono o repubbliche o principati. sarpi, vi-i-
, sono stati e sono o repubbliche o principati. sarpi, vi-i- 184
primier domino / che a lui natura o altrui piacer donava. cattaneo, iii-4-12:
né in comune per ragione di proprietà o vero dominio civile e mondano. tolomei,
dei vari tipi di diritti di comproprietà o di godimento comune su beni immobili,
ad es., di un comune) o alla comunità stessa in quanto persona giuridica
un bene immobile sul quale egli (o il suo dante causa) ha costituito
di un terzo un diritto di enfiteusi (o analogo diritto reale di godimento).
godimento). -anche: il diritto o potere (di natura politica ed economica)
concesso in feudo a un vassallo, o che, in forma più generale, il
: il diritto spettante all'enfi- teuta o al titolare di analogo diritto reale di
da'laici sotto qual si voglia titolo o colore, per ragione di prelazione, o
o colore, per ragione di prelazione, o di unione e consolidazione del dominio diretto
dominio diretto con l'utile, o d'estinzione di linea, o per qual
o d'estinzione di linea, o per qual si voglia altra cagione.
utile in caso di estinzione di linee o di vendita, non è un * ius
. con titolo di... enfiteusi o di livello, in maniera che il
pubblico: proprietà pubblica (dello stato o di altro ente pubblico, o di tutti
stato o di altro ente pubblico, o di tutti i membri di una data
di dominio pubblico; di dominio generale o comune: di pubblica, comune conoscenza,
dominio: le armi di un feudo o di una signoria che si trovano nell'armeria
tutta intera. -in risposta affermativa o negativa, per esprimere deferenza. -
cotone; con bavero, e, attaccato o no al bavero, un cappuccio che
, 2-29: delle statue, appena otto o dieci durano su piedestalli, mascherati da
ognuno dei quali è segnato un punto o più fino a sei (otto quadratini sono
la partita può essere fatta da due o anche più persone, si possono giocare
e si possono anche fare diversi solitari o pazienze). tramaier [s
si fa con piccoli quadrelli d'osso o d'avorio, a uso di dadi,
e. cecchi, 5-205: due o tre giovinastri bevevano il ponce e giuocavano
nel mio petto l'amore, o candida / lalage, dorme. ungaretti,
colonna, 1-362: né qual megara eresse o qual compose / el domitor ne'parti
, / n'altra che longa etate o il tempo erose, / contra qual violenzia
qual violenzia e suda e treme / o di duro adamante o di topazio, /
e treme / o di duro adamante o di topazio, / per cui eterno
acquette e gramolate come fossi nato sul cassero o in via macqueda. verga, ii-22
nel mediterraneo), con conchiglia ovale o a forma di cuneo, e lunghi
ad altri, spontaneamente e senza retribuzione o compenso, cose utili o gradite (
senza retribuzione o compenso, cose utili o gradite (e implica maggiore generosità e
una ragazza in segno di amore nascente o nato già. -con riferimento a
, a persone, a scoperte geografiche o scientifiche, a manifestazioni artistiche, a
donar altrui la sua diletta sposa, / o sommo amore e nova cortesia 1 frezzi
il signor duca di ferrara mi concedette o mi donò al signor duca di mantova,
l'accettazione di interesse per denaro prestato o la concessione di sconto allorché il pagamento
cosa alcuna di quello che li viene lasciato o do nato, poiché ne
ch'uom ti mostri bel piacer o rida / e dòniti saluto allegramente, /
, che voi mostrate sì cocente, / o dolce mio messer, mi dona guai
alto governo. delfino, 1-306: o amati figli, / se mi donaste il
vita. tasso, 2-52: sia questa o giustizia ower perdono, / innocenti gli
che nessuno, né eziamdio il granmaestro o il capitolo possa rimettere i debiti e
ragioni che si debbono al tesoro, o in alcun modo donarli. 9
s. maffei, xxx-6-32: sappi, o re, ch'ella da alcun tempo
. parini, giorno, ii-238: o prole alta di numi, / non vergognate
, / ciò che dona la terra o manda il mare, / ciò che l'
debbi aver di lei / che, spontanea o pregata, a te donossi / per
, applicarsi. guittone, xxxii-141: o caro segnor meo e dibonare, /
cristiani, dono votivo fatto agli dei o a qualche santo e conservato nei luoghi
luoghi di culto in un apposito sacello o in un luogo accanto al tempio;
santuari, altari, portici, donarii o tesoro con le offerte dei fedeli.
si vuol mostrare / isaia, eliseo o daniello, / che legger non sapria
. buonarroti, 2-104: dalla collazione o vogliam dire conferenza tenuta in cartagine fra
donativo, sm. dono (di denaro o di oggetti) per il quale non
, offerta in denaro fatta dalle assemblee o dai parlamenti ai sovrani o ai governanti
dalle assemblee o dai parlamenti ai sovrani o ai governanti, in occasione di spese
radunare li stati per ottenere una contribuzione o donativo. giannone, 230: [
anche: accordato, concesso (grazie o favori). giovanni da samminiato [
nel medioevo, testo di grammatica latina o volgare. -per antonomasia: la grammatica
di quello che non è tuo, o de'sudditi tuoi, si può essere
non si scorge, a pie'della croce o del trono. -donatore di sangue:
chi dà, chi fornisce cose necessarie o opportune; chi elargisce vantaggi, favori
regni sempre mai / son con esilio o morte ristorati. bembo, 1-46: surgono
ecclesiastici per la volontà del testatore o donatore. manzoni, 399: che nelle
longobardica... i nomi de'venditori o donatori di fondi sono la massima parte
a un altro soggetto un proprio bene o altro diritto patrimoniale (ed è configurato
attribuire un diritto reale al donatario, o nel rinunciare, a suo favore,
suo favore, a un diritto reale o di credito, o nell'assumere verso
a un diritto reale o di credito, o nell'assumere verso di lui un'obbligazione
futuro matrimonio, a favore di uno o di entrambi gli sposi o dei loro figli
di uno o di entrambi gli sposi o dei loro figli nascituri (ed è
rimaneratoria: quella fatta per riconoscenza, o in considerazione dei particolari meriti del donatario
considerazione dei particolari meriti del donatario, o a scopo di remunerazione.
del iuspatronato si mostri autentico per fondazione o donazione o per presentazioni moltiplicate da tempo
si mostri autentico per fondazione o donazione o per presentazioni moltiplicate da tempo immemorabile,
per presentazioni moltiplicate da tempo immemorabile, o in altra maniera legittima. de luca,
donazione, la quale contenga qualche peso o vincolo, si dice impropria e causativa
quale si faccia per ricompensa delli meriti o delli benefìci ricevuti. bocchelli, 1-ii-300
, generalmente, irrevocabili (1donazione irrevocabile o perpetua). -donazione a causa di
vigente). dominici, 1-128: o veramente altro non potendo per testamento o
o veramente altro non potendo per testamento o donagione a persone ne faccino il tuo volere
donazioni di qualunque specie che in vita o in morte servono per mantenere ed ingrandire
servono per mantenere ed ingrandire i culti o pure i ministri di essi. verga
beni, compiuta per pietà religiosa, o per spirito filantropico o patriottico o di
pietà religiosa, o per spirito filantropico o patriottico o di munificenza, per lo
, o per spirito filantropico o patriottico o di munificenza, per lo più a favore
lo più a favore di istituzioni religiose o pubbliche; contributo, offerta, oblazione
che ricevono fondi di magazzino dagli editori, o per libri lasciati da liberati.
stato, atto con cui il sovrano o signore di uno stato, città,
di uno stato, città, feudo o territorio attribuiva gratuitamente detta entità politico-territoriale,
detta entità politico-territoriale, in piena sovranità o a titolo di vassallaggio, a un
altro soggetto (fosse esso un individuo o un'istituzione come la santa sede,
attribuiva gratuitamente ad altro soggetto detto potere o alcuna delle prerogative a esso inerenti (
casti, 74: vorrei che tu [o creditore] fossi o duce o re
che tu [o creditore] fossi o duce o re, / ed oro avessi
[o creditore] fossi o duce o re, / ed oro avessi quanto aver
sperare quell'aiuto che non le seppero o non le vollero dare negli ultimi anni
e con spavalderia si batte per ideali o princìpi che non hanno nessuna rispondenza reale
fa il paladino e il bravo a vuoto o per cose dappoco, contro nemici e
lo fa con più vanto che possibilità o utilità. panzini, iv-204: 'don
nell'aspetto il personaggio di don chisciotte o elementi del romanzo di cui è protagonista
rara l'interruzione di una donchisciottesca barbieria o d'una drogheria sudicia rinforzata dalla giunta
. donchisciottismo, sm. atteggiamento o comportamento donchisciottesco: ingenuamente idealistico,
cielo. sacchetti, 123: o vaghe montanine pasturelle, / donde venite sì
/ né saprai dir perché ti venga o donde. landolfi, 8-156: solo rammento
venne, cui nobil propositi s'accompagnavano o informavano. 2. a indicare
e la guida di co- desta fede o fiducia? 3. a indicare
la casa, per sapere se scala o porta trovasse donde andar se ne
forma dondeché): da qualsivoglia parte o luogo, da qualsiasi persona. -anche
sei maniere d'erbette verdi, o d'altrettante di fiori, donde ch'ella
225-20: donde agnolo se l'avesse, o da sé o d'altrui, egli
agnolo se l'avesse, o da sé o d'altrui, egli si colicò da
/ non gli lascia amentare il come o il donde. ber ni, 155:
vuol sapere il come, il quando o il donde, / vada a legger l'
: in cotal dondola varcano via cinque o sei ore, che non si sentono.
mozze, dall'arzigogolo arroncigliato, o dalla pedestre sciatteria giornalistica. dondolante (
. baretti, 2-102: * o terque quaterque beati 'coloro che hanno
di oscillazione; dimenarsi nel camminare (o anche nella cadenza della danza).
quanto più lunghi aveva potuto, due o tre volte la faceva dare al legno,
io sento dondolare un mazzo de'chiavi o scroccare un catenaccio mi pare essere uno
contadini, fuor della strada maestra, o che in quella si dondolasse a guardar
guardar in qua e in là, o si buttasse giù per riposarsi; lo
speranza che un qualche apollonio di rodi o di altrove... voglia prendersi
e... non bisogna tentennarsela o dondolarsela. fagiuoli, 1-3-229: sì tu
io sconto: le colpe commesse prima o poi si pagano. lippi, 6-1
miele e di spiga. fosse apparenza o realtà, la vita sembrava più lenta e
tavoli con un afrodisiaco dondolìo da scopinetta o faceva la riverenza, dignitosa ed ironica
con un dondolìo lento / implori, o voce d'oro, / nel cielo sonnolento
/ veggo l'antitesi / di quattro o sei / eterogenei / grugni plebei.
oriuolo a suono,... o qualche oriuolo a dondolo; perché di questi
, v-61: tu vuoi la baia, o la berta, o la ninna,
vuoi la baia, o la berta, o la ninna, o la chiacchera,
la berta, o la ninna, o la chiacchera, o la giacchera, o
la ninna, o la chiacchera, o la giacchera, o la giostra, o
o la chiacchera, o la giacchera, o la giostra, o il giambo,
o la giacchera, o la giostra, o il giambo, o il dondolo de'
la giostra, o il giambo, o il dondolo de'fatti miei. g.
girimeo,... chi un balocco o un dondolo o un trastullo.
. chi un balocco o un dondolo o un trastullo.
. ant. da qualsiasi luogo o parte. guido delle colonne volgar.
, sm. disus. torrione di castello o di fortezza. davila,
. muratori, 7-ii-147: truovansi ancora cassara o casserà, altra sorta di fortezze,
stanchi /... / gridan: o signor nostro, aita, aita!
sapete che le donne non hanno mezzo, o amano, o odiano stremamente. della
donne non hanno mezzo, o amano, o odiano stremamente. della porta, 1-101
uomo dal carattere debole, instabile, o dal comportamento effeminato. pavese, 8-71
, batterla e urtarla. -creatura simbolica o essere soprannaturale (di apparenza femminile)
tedaldi, 35-7 (68): o uom che vivi assai in questo mondo
ragguardevole, stimabile, matura per senno o esperienza. francesco da barberino, ii-135
, ii-135: non face donna bellezza o nazione, / ma senno e di vertudi
donna donna. guarini, 40: o fanciulla reale, / d'età fanciulla e
farà donna. 3. donna maritata o in età da marito (contrapposto a
. cavalca, 19-441: adunque, o eustochio, figliuola, donna e conserva,
una gagliarda / e allegra insiem donna o fanciulla, e questa / sieda a
degna d'esser amata da tutti, o chi è cotanto diffidente di se medesimo che
desiderio d'avere cose! non soltanto mare o soltanto sole e non soltanto una donna
/ quando i'fui preso, o non me ne guardai, / ché i
fu sua donna / (non avendo figliuoli o altri in corte / propinqui più)
supremazia, egemonia su altri stati, o di una città capitale di uno stato,
leopardi, 34-10: anco ti vidi [o ginestra] / de'tuoi steli abbellir
estens.: donna illustre, famosa o dal nobile portamento. francesco da barberino
sannazaro, 227: oh duchi, o donne / perché sì ricche gonne in dosso
: succedevano nondimeno nell'ore di ricreazione o nei giorni di riposo deliziose maniere di
« madonna lucrezia vado io, o non vado? ». manzoni, 293
vado? ». manzoni, 293: o donne, alle sue stanze / la
abbia e l'onor. -qualifica nobiliare o attribuita come forma di rispetto (analogamente
tutto. bianco da siena, 72: o gloriosa donna, / per lo cui
perfetto amore. ariosto, 38-82: o donna, il cui valor fu sì
vada ad alcuno luogo di donne rinchiuse o religiose, né co loro abbia alcuna familiari-
più dallo ardente amore che dalla paura o dalla vergogna, si mosse come disperata,
, s'ella ha seco alcuna donna o balia over maestra che si intenda di
13. prima donna: cantante o attrice, che nei teatri sostiene le
[recitativo] venne fuori sibari, o la seconda donna signora ghirin- ghella,
delle quattro figure che rappresentano una dama o regina. varchi, 21-39: ciascuno
negli scacchi. serdonati, 6-175: o gli dava scacco matto, o gli toglieva
6-175: o gli dava scacco matto, o gli toglieva la donna. 15
la sera stessa del fatto, per imprudenza o per delazione, nel letto d'una
del diavolo. -le donne s'attaccano o s'appigliano sempre al peggio.
g. m. cecchi, 280: o non sa'tu il proverbio, / che
, femmine sperticate, certe donnone, o certi donnoni si dovrebbero mandare nel reggimento
! e vuoi far la maestra! o donna, donnissima! -spreg. donnàcchera
donnaiollssimo. imbriani, 3-162: o mio femminierissimo e donnaiuo- lissimo ciarusarvangadarsana,
, i dolci vizi, il dolcissimo amoreggiare o donneggiare. nievo, 3-38: ma
poco coraggio, meschino, pettegolo, o che si occupa di faccende donnesche.
donna. donnicciolata, sf. atto o discorso da donnicciola; credenza da donnicciola
, sf. donna di bassa statura, o umile, poco appariscente; donna piccola
appariscente; donna piccola, graziosa, o dal carattere ancora debole, infantile.
fanzini, iv-205: * donna 'o 'donnina allegra ', vale, in
2. per simil. uomo effeminato, o che attende con minuzia alle faccende di
ch'essi non pure quei della loro specie o altre bestie, ma noi medesimi,
al nome di battesimo di personaggi illustri o di sacerdoti o al titolo di una
battesimo di personaggi illustri o di sacerdoti o al titolo di una carica).
distinzione che si introdusse ne'monaci di donni o padri, di serventi o fratelli.
di donni o padri, di serventi o fratelli. = dal lat.
come talora / se per lo tetto, o donnola, o faina / sia
lo tetto, o donnola, o faina / sia penetrata in colombaia, allora
cento / avesse magno cor, forz'o savere, / operandol sol sempre in
707: opra è tua sola, o onore, / che furto sia quel che
, e quanto / è di guerra o di pace acquisto o dono / vi serberò
è di guerra o di pace acquisto o dono / vi serberò: voi mi
dote, qualità, virtù, bene fisico o morale (concesso da dio, o
o morale (concesso da dio, o ricevuto dalla fortuna o dalla natura)
concesso da dio, o ricevuto dalla fortuna o dalla natura). giamboni,
, iii-9-47: ogni figliuolo di lavoratore o di servo che avesse o si riputasse
di lavoratore o di servo che avesse o si riputasse avere il dono del '
-iron. leopardi, 24-43: o natura cortese, / son questi i doni
di lodovico, che non lasciò indietro diligenza o arte alcuna per farsi propizii quegli
le riparazioni e i lavori necessarii o il ricambio dei materiali, bisogna correre in
: natura ogni valore / di donna o di donzella / fatto ha per imparare
chi rimembrar vi può senza sospiri, / o primo entrar di giovinezza, o giorni
/ o primo entrar di giovinezza, o giorni / vezzosi, inenarrabili, allor
mirto ove solinghe / amor v'insidia, o donzellette, uscite: / gioia promette
si possa. chiabrera, 207: o rosetta, che rosetta / tra il bel
spensieratamente; gingillarsi, trastullarsi in occupazioni o conversazioni futili; non impegnarsi a fondo
buoni ad altro che andare a'mortori, o alle ragù- nate d'un mogliazzo,
alle ragù- nate d'un mogliazzo, o a starci tutto dì in sulla panca del
suo danno. guerrazzi, 9-i-165: o che vi state a donzellare? =
. 3. usciere del municipio o del tribunale. g. villani,
, dalle iniziali di d [i] o [ssi] p [henil] -a
è per lo più accompagnato da di o anche da a). -una
. vi riconosco, miei simili, o mostri / della terra. -alla
. denota la posizione nella parte posteriore o retrostante: dietro. giamboni, 7-143
qualche passione e gettandosi incessantemente un groppo o l'altro della perrucca dopo le spalle
4. cong. (seguita daltinf. o dal part. pass., per
l'altra fama. epicuro, 103: o filerio, filerio, il ciel,
i-737: il dì dopo, in esilio o in paese, scriverò come prima la
piante si muovono localmente per l'alto o per il basso, si risponde il moto
valerio massimo volgar., i-315: o imperadore, comanda ch'io sia menato
, sm. invar. lozione o crema per disinfettare e rinfrescare la pelle
senso generico: in un futuro più o meno lontano. beccaria, 11-886:
ladreria, che ti fanno patire, o un'ingiuria, o una coltellata che ti
ti fanno patire, o un'ingiuria, o una coltellata che ti dànno nella schiena
parola, se non del domani, o cari giovani, del domani a cui voi
estens.: qualunque istituzione, pubblica o privata che cura l'attività ricreativa e
il loro tempo libero; il locale o il complesso di locali in cui tale
-gioiello composto da due pietre false (o da una vera e una falsa)
. emolumento, diritto di stola raddoppiato o maggiorato (in proporzione della solennità e
proporzione della solennità e durata della cerimonia o del maggior disagio dei ministri).
dicesi 'doppia'la doppia elemosina, retribuzione o altro simil diritto, che in occasione di
, cioè logge a tre doppie, o tutte al piano distinte in colonati a guisa
soldani, 1-163: non mi trafigge o mi discora il zelo / ch'
: non si dà importanza a persone o cose volgari, ma a quelle di valore
queste compassionevoli disavventure seguono non a'cattivi o mediocri, ma agli artefici più eccellenti
. in due modi; per due motivi o ragioni; sotto un doppio aspetto.
con quattr'orme al lito / preme o l'arene o le campestri zolle, /
al lito / preme o l'arene o le campestri zolle, / e dovunque
che contro la verità puossi peccar doppiamente, o per errore, o per scelta,
peccar doppiamente, o per errore, o per scelta, e che il primo peccato
rima] son diciotto. cioè per doppiaménto o scempia- mento di lettera, per
: qual vento, a cui s'oppone o selva o colle, / doppia ne
vento, a cui s'oppone o selva o colle, / doppia ne la contesa
v.]: la persona per dolore o per contrazione si doppia sopra se stessa
: 'doppiare *. passare con uno o più bastimenti da destra a sinistra d'
d'uno scoglio, d'un'isola o d'un capo, facendo un mezzo
; ma li servono in inglese, o tedesco, ecc., col dialogo stampato
cecco d'ascoli, 1186: o madre bella, o terra ascolana, /
ascoli, 1186: o madre bella, o terra ascolana, / fondata fosti nel
2. sm. oggetto rivestito di oro o argento. tommaseo [s. v
la superficie da una sottile lamina di oro o d'argento, applicatavi sopra ed in
-trice). cinem. attore (o attrice) che, nel doppiaggio, impiega
, intr. (doppiéggio). essere o apparire doppio; comportarsi con doppiezza
una doppia difettosa impressione delle stesse parole o righe, le une accanto alle altre
, / prima che l'abbia in vista o in pensiero, / e sé rivolge
, di bronzo, di legno dorato o verniciato, con due o più bracci (
legno dorato o verniciato, con due o più bracci (o anche con un
verniciato, con due o più bracci (o anche con un solo braccio).
: la croce in mezzo a due doppieri o viti, che così anche si addomandano
. sport. due vittorie riportate di seguito o a breve intervallo nella stessa gara;
fra due pietre, muove un passo o due quatto quatto: * pan pan
nel freno dorato, nella sella trapunta o nelle girelle ric- camate, ma nella
sanza levitate, / verace sanza doppiezza o malizia. costantino da orvieto volgar.
non poneva innanzi veruno mostramento di doppiezza o d'infingimento in parole e in opera
non sano usare nelle loro operazioni simulazione o dopiezza. boccalini, ii-39: esortava
. cima piegata su se stessa o raddoppiata; il punto della piegatura (
della piegatura (e le manovre fisse o dormienti terminano con un doppino per formare
d'una fune piegata sopra se stessa o doppiata. d'annunzio, iv-2-680:
il pomo del bastone su qualche testa o qualche schiena, gli dà doppia giornata
qualche schiena, gli dà doppia giornata o doppio pranzo. jahier, 242: accetta
un altro movimento ha necessariamente alcuna proporzione o doppia o sesquialtera o sesquiterza. galileo,
movimento ha necessariamente alcuna proporzione o doppia o sesquialtera o sesquiterza. galileo, 4-1-
necessariamente alcuna proporzione o doppia o sesquialtera o sesquiterza. galileo, 4-1- 236
2. che si compone di due parti o di due elementi, uguali (o
o di due elementi, uguali (o anche differenti), uniti o sovrapposti
uguali (o anche differenti), uniti o sovrapposti o ravvicinati in modo da formare
anche differenti), uniti o sovrapposti o ravvicinati in modo da formare un tutto
tre sole rotelle elastiche e munito di semplice o doppia velatura intelaiata. barilli, 2-39
anche la donna incinta di due gemelli o la coppia dei gemelli). boccaccio
di chiave. 5. posseduto o preparato in due esemplari (un libro
perché, se alcun se ne perda o si renda inservibile, non s'abbia a
da due cause diverse; che persegue o raggiunge due effetti differenti. bartolomeo da
. petrarca, 40-5: s'amore o morte non dà qualche stroppio / a la
* doppio '. aggiunto di nervo, o di polso, usasi comunemente a denotare
tutto; onde non iera doppio o che ci dimostrasse una e avesse un'altra
'ngegno doppio e torto non può essere fidato o fedele. pulci, 26-21: io
gli stranieri più forti di loro fisicamente o moralmente. fogazzaro, 2-255: la
, in senso positivo, a lecita o doverosa dissimulazione della verità oppure alla restrizione
mi si possa accusar mai di condotta doppia o d'inganno anche a dosi infinitesime.
fa a buona intenzione per campar sé o altrui d'alcun pericolo o peccato. b
campar sé o altrui d'alcun pericolo o peccato. b. davanzali, ii-128
algarotti, 3-319: le colonne doppie, o gemellate, come altresì le chiamano alcuni
quello in cui gli stami, tutti o in parte, assumono aspetto petaloideo,
, oppure si duplicano i petali, o anche gli stami si duplicano e contemporaneamente
.), possiede due coscienze, o meglio due personalità, che si alternano
due bachi racchiusi insieme; di seta o filo tratto da tali bozzoli.
e quantità si saranno, che si venderanno o compreranno, o in qualsivoglia altro modo
, che si venderanno o compreranno, o in qualsivoglia altro modo si mercanteranno,
: se tu avessi a lavorare peli doppi o orsoi, a questi non ti
su cui riposa la doppia scrittura, o contabilità in partita doppia. il cardine sul
d'uopo addebitare il conto della persona o della cosa che riceve ed accreditare il
riceve ed accreditare il conto della persona o della cosa che dà... tale
premio per riservarsi la libertà di ritirare o di consegnare, alla scadenza convenuta,
che si ripete nella grafia e si ripete o prolunga nella pronuncia (come in anno
] > = 7io; z = 'ts o ds, x = ks, ecc.
ne le rime toscane, è il suono o lo strepito per così dire de le
lettere a pronunziare secondo la derivazione grammaticale o l'uso antico e le antiche radicali
cipi© e col verbo * avere 'o * essere 'si formano. leo
teoria de'continuativi dimostra de'doppi participii o supini, cioè dimostra che ebbero participii
supini, cioè dimostra che ebbero participii o supini diversi da quelli che ora hanno
diversi da quelli che ora hanno, o due, ambo perduti, o ancor più
hanno, o due, ambo perduti, o ancor più di due. -che
estens.: con riferimento a chi parla o scrive in modo da poter essere inteso
di queste originariamente metafore, ma oggi, o anche da principio, parole effettivamente proprie
lito del mare strettoporto. -suffisso o affisso doppio: quello formato da due
quelli dove intervengono le particelle che sono o pronomi o relativi. -riferito a
intervengono le particelle che sono o pronomi o relativi. -riferito a due parole
gruppo di canne, e i soliti equiseti o code di cavallo, di cui un
; e le favole son dette semplici o doppie o miste in vari significati.
le favole son dette semplici o doppie o miste in vari significati. doppie chiama
alcaica invece l'anacrusi dà un soffio o spinta iambica ai trochei, anapestica ai
. -doppio capriolato: attributo di banda o di altra pezza foggiata come un doppio
settori (ordinariamente separati da una siepe o da altro riparo) su ognuno dei
e mio padre l'ha compera, / o finto di comprarla; e a mio
: a quello la vista si pervertiva, o doppio o più grande del solito
vista si pervertiva, o doppio o più grande del solito vedendo. nieri,
, di misura del nome, aggettivo o verbo a cui si riferisce).
lui quella cosa quale egli avesse involato o furato,... doppio la restituisca
. 2. in senso generico o iperbolico: quantità, misura, valore
. indica moltiplicazione (di una quantità) o ripetizione (di un atto) per
quante sono indicate dall'agg. numerale (o da vocabolo analogo) che lo accompagna
e mas- siccie, piantate in tre o quattro doppi, si regghino senz'altro
6. scampanio solenne di due (o più) campane suonate contemporaneamente.
, cioè naturale, sì che sonati o tutti insieme o in tocchi separati producano
naturale, sì che sonati o tutti insieme o in tocchi separati producano un grato concento
un grandissimo doppio. -suonare doppio o a doppio: suonare contemporaneamente due (
a doppio: suonare contemporaneamente due (o più) campane; suonare una campana
condizioni deplorevoli. pulci, 10-146: o imperador, io scoppio / s'io non
l'allegrezza di questa cosa insolita, o della terminazione di questa faccenda che si
-voletemi col doppio, come solete, o pur non importa com'io mi venga
2-17: possa ciascuna persona comprare, o in altro modo lecito acquistare, qua-
si possa mettere in modo alcuno doppi o altra qualità di seta cattiva, come
seta cattiva, come fioretti di morea o simili. 9. liturg.
, e si distingue in doppio maggiore o minore, doppio di prima o di
maggiore o minore, doppio di prima o di seconda classe): detto così perché
co'primi di un doppio di prima o di seconda classe; allora tutto sarà
allargato e può essere doppio maschile, o femminile o misto, secondo che le coppie
può essere doppio maschile, o femminile o misto, secondo che le coppie sono
coppie sono formate da due uomini, o da due donne, o da un
due uomini, o da due donne, o da un uomo e una donna)
del baco da seta contenente due (o più) crisalidi; la seta scadente che
altra, pur essendo diversa per pronuncia o per formazione; sinonimo. panzini,
categoria suprema, a eccellenza di poesia o di arte, in tal caso si avrebbe
buone secondo collocazione per varare al meglio o per varare all'ottimo la clausola prosodica
qui si prende per quel ferro, o altro metallo, che unisce 'l coperchio colla
nel naso i tuoi doppioni, / o lassali ai tuoi figli, e va in
/ per me non è mai festa o carnevale; / e se pur se n'
raro. di tessuto trapunto d'oro o d'argento (velluto, seta, damasco
le cappe erano di velluto doppione o a soprarriccio: in una confraternita cilestre,
col doppio petto blu e due o tre distintivi all'occhiello, con il piglio
ambiguo, malizioso, con sottintesi licenziosi o anche osceni. -a doppio senso
. -i). sport. giocatore o giocatrice di tennis che partecipa a gare
.; applicare oro in fogli sottilissimi o in polveri metalliche sui tagli, sui
l'oro sopra la superficie delle figure o altro lavoro di metallo ben lustro e grattabugiato
fa a quel lavoro che non si può o non si vuol brunire o lustrare,
si può o non si vuol brunire o lustrare, coprendo la cosa da dorarsi con
cavalier soggiorna. pindemonte, iii-540: o il vivifico sol dorasse il cielo / o
o il vivifico sol dorasse il cielo / o notte insi gnoritasi dell'etra
. gastron. avvolgere i cibi di pastella o uova frullate prima di friggerli.
in mezzo ai flutti / giganteggi superba [o venezia], e da la lunga
parso di ringiovanire di colpo. -scritto o inciso o stampato in oro. latini
ringiovanire di colpo. -scritto o inciso o stampato in oro. latini, i-1313
vedi. menzini, i-26: traggasi o mai dalla dorata spoglia / la cetra
colorate e fantastiche i regni delle dolci anguille o delle bisce dorate. pascoli, 511
marini / giochi sazio a fine, o stanco almeno, / lungo e dorato ti
, 159: i soggetti, siano sudditi o stranieri, che sono dottorati fuori dal
9. gastron. avvolto in pastella o in uova frullate in vista della friggitura
). l'ar tigiano o l'operaio che esegue lavori di doratura.
oro, con anodi di oro o di grafite. cennini, 73:
si mette sopra il detto stagno in tre o in quattro luoghi, poco per luogo
ricorda certi fondi di ritratti veneziani, o un bel bronzo conservante appena una traccia
bronzo conservante appena una traccia di doratura o ima scaglia di tartaruga fina da cui
. rolli, xxii-188: beviam, o dori, godiam ché il giorno /
, xxii-832: lascia una volta, o doride, / le gravi cure e i
. doricismo, sm. voce o maniera di dire secondo l'uso dei
, iii-15-15: la lirica antica, o meglio la lirica greca quale cominciò su la
disusato tó <; e ri), o t<4 in dorico. rezzonico, xxiii-259
. 3. mus. modo o tono dorico: era composto, nella
trabeazione con fregio composto da metope lisce o a bassorilievo e triglifi. cellini,
loro falsi dei, con più o meno intaglio o lavoro, secondo la qualità
, con più o meno intaglio o lavoro, secondo la qualità del dio a
suo zoccolo dovesse farsi un diametro solo o un diametro e mezzo. oggi non
molto piccoli, con branchie ad arco o ad anello, che hanno l'aspetto di
tarde / pàlpebre de'tuoi goditori, / o doriese, premendo / le guaste ghirlande
femmina depone un migliaio di uova tre o quattro volte all'anno; l'adulto
corpo rigonfio, di color rosso vivo o arancione, con due file di grossi
boiardo, 1-114: il re dario, o valentuomini di persia, vi licenzia dal
specie con femmine e operaie cieche o dotate solo di occhi rudimentali; si
dorino, sm. piccolo gioiello d'oro o dorato. carena, 1-117: quei
gli usignoli. a quella riva, / o chiusa in un bel vel di beatrice
3. mus. modo o tono dorio: dorico. tasso,
un coro con le sue strofe, o vero una canzona che vogliam dirla, con
dorizzare, intr. imitare i costumi o la lingua dei dori. salvini
scopro. dormalfuòco e dormialfuòco (dèrmi o dòrme di fuòco), agg.
... / se senza mento o poco, / ch'ell'ha del dormialfuoco
giuoco, / né fare il serfedocco o 'l dormalfuoco. fagiuoli, 1-3-19:
penzamento, / e s'io veglio o dormento -sent'amore. iacopone, 24-150
si può conoscere se altri dorme o è desto, poiché il polso batte nell'
mucchio dei dormienti avvolti nelle cappe scure o nei pannucci rossi che il buio faceva neri
, iii -1-350: tu se'schiava, o firenze! illanguidito / giace a'tuoi
vederla accavalciata alle panche di un'osteria o dormente in un sottoscala; ma la
hanno speranza. bazzero, iv-98: o pallidi miti evocati nelle fredde ore dello studio
ufficiuzzo, come dissi, di sagrestia o altro, gl'imparerai svegliandogli dalla dormente
vorrei veder pubblicato presto su qualche giornale o rivista non oscura, ad annunziare a
] che guadagnava, per fare troppo o poco mangiare; e nel dormentorio,
minore danno è col tetto de'dormentori o delle chiese scoperto e fracassato. gli
squasimoddeo, un qualch'uom nuovo / (o non cognito almen) tòrti la dama
»... piccole irrazionalità, macchie o dormicchiamenti, come diceva orazio, che
stava bollendo. scarfoglio, v-340: o cuor dormicchiante, / neghittoso cuor mio,
d'un pennone, d'un albero o dello scafo. anche * fatizzare * (
indugia nel letto più del necessario (o almeno più del consueto): pigro
e di solito ha un'intenzione scherzosa o canzonatoria). boccaccio, dee
all'armi, dico, all'armi, o dormiglioni. g. gozzi,
così leggero, che a un minimo moto o del cacciatore o del cane se ne
a un minimo moto o del cacciatore o del cane se ne accorge,..
ogni volta che si trattava di svegliarli o spronarli al lavoro, per smorzare la
. testi, i-159: dite, o del latmo ombroso / inospite foreste,
tommaseo, 3-i-116: i maestri dissipati o dormigliosi o mercanti, avrebbero a essere
, 3-i-116: i maestri dissipati o dormigliosi o mercanti, avrebbero a essere ammoniti dapprima
/ che non sa s'ella dorme o s'ella è desta. grazzini, 2-313
placidi e soletti, / dormite, o cari, nella tomba stretti. foscolo,
quel boschetto. carducci, 580: o tu che dormi là su la fiorita /
oltre l'arroganza del denaro che dànno o promettono in mercede, hanno per giunta
dorme in una lattescenza d'opale, o s'è rarefatta in squamose trasparenze di
destano, e mangiano per altri otto o dieci giorni, e poi dormono un'
merito d'un dormire e giacere vestito, o d'un digiunare, ch'un religioso
. varchi, v-317: ora l'anima o operi, come nel vegliare, o
o operi, come nel vegliare, o non operi, come nel dormire,
gridare anch'egli, incominciò con due o tre pacifiche parole ad esortare il marito
. albertano volgar., 43: o pigro, se tu ti poni a dormire
non credere mai a le male lingue o a'ridicitori quando ti dicono alcuna cosa per
nel signore: andare cesarotti, ii-80: o 'l re di muda od io, /
tra due guanciali: lasciare ogni preoccupazione o precauzione, non aver niente da temere
essere sepolto. trissino, xxx-4-87: o letto mio, / ove deposi il fior
, a una decisione: far seguire o precedere a essi un sonno ristoratore e
-far dormire: addormentare somministrando farmachi o bevande soporifere. -più spesso al figur
concilia il sonno con i primi tepori o con le sue piogge. d'
aspettino guai se si lascia passare oziando o senza sbrigare tempestivamente le faccende.
dormita, sf. sonno più o meno lungo ma continuo (e s'
torpore cui van soggetti i filugelli, tre o quattro volte nella loro vita, nel
: il cosiddetto elemento « opaco » o « sordo » del suo poema è troppo
in quel pratico, che chiamerei fisiologico o igienico, del « dormitare ».
. bianco da siena, 128: o dolce cristo che per darmi vita /
(gestito da enti di assistenza pubblica o da opere pie) per il ricovero
il ricovero di persone particolarmente bisognose o prive di abitazione. neri de'visdomini
il sonno e la veglia, di semi-incoscienza o di attenuata coscienza e sensibilità.
nella chiesa orientale corrisponde alla dormitio virginis o transitus virginis nella chiesa d'occidente.
dell'asia temperata, con cauli semplici o poco ramificati, foglie basali lungamente picciolate
dorso rispetto ad altre (un organo o una parte del corpo). -vertebre
e dalla faccia esterna delle ultime tre o quattro costole, e muove in basso
. catena montuosa di notevole lunghezza (o, anche, una sua diramazione oparte)
... due alette, o risalti o espansioni membranose. arici, ii-75
. due alette, o risalti o espansioni membranose. arici, ii-75: per
: come mezzo di trasporto di persone o cose. pea, 7-88: la
sollevare. 2. parte posteriore o superiore o esteriore (o, anche
2. parte posteriore o superiore o esteriore (o, anche, più
. parte posteriore o superiore o esteriore (o, anche, più rilevata) di
-dorso del libro: la parte laterale o costola, dove le varie segnature che
-letter. superficie del mare (o anche di un corso d'acqua)
superficie convessa ed esterna di un arco o di una volta. c. bartoli
: / se poi fugace damma, o di ramose / corna gli si discopre
bibbia volgar., iii-285: tu [o signore] mi cignesti di fortezza a
dorso curvo: in segno di sottomissione o anche di viltà. alamanni, 6-8-87
2. bot. di pianta o (più spesso) organo che presenta
aperto in alto, intero, lobato o diviso in segmenti; i frutti,
aria migrabonde / la corsica dor- suta o la capraia. = deriv. da
', poi 'oggetti d'oro o preziosi '. dosàggio, sm.
, sm. lo stabilire, il fissare o il misurare la dose o quantità giusta
il fissare o il misurare la dose o quantità giusta. -al figur.:
vari componenti si trovano in un composto o in un miscuglio. 3. marin
, tr. (dòso). stabilire o misurare la quantità giusta di una sostanza
riconoscere la quantità percentuale di una sostanza o delle sostanze che costituiscono un composto o
o delle sostanze che costituiscono un composto o un miscuglio. 3. figur.
ché per un grano in più d'ardire o di vigore la grazia femminile non si
. determinato nella dose giusta; misurato o proporzionato in quantità esatta secondo gli effetti
ammoniaco nativo, ma ben dosata, o imbrattata di sostanza calcaria e terrestre.
. chi, in un'industria chimica o dolciaria, compie operazioni volte a determinare
la dose più opportuna di una sostanza o le quantità proporzionali degli ingredienti di un
percentuali delle sostanze che costituiscono un composto o un miscuglio. tommaseo [s
loro. 3. meccan. correttore o economizzatore (nei motori a carburazione:
, sf. il dosare, il determinare o il misurare la dose esatta. -anche
-anche: la quantità di sforzo fìsico o mentale, di parole, di contenuto
con gli altri ingredienti di un composto o di un miscuglio). galileo
oncia dissoluti in sei once d'acqua comune o di brodo. magalotti, 24-179:
. farmac. quantità di un medicamento (o anche di un veleno) che è
produrre fenomeni di intossicazione. -dose media o terapeutica: quella che produce i più
-in radioterapia: quantità di radiazioni roentgen o gamma che vengono emesse dalla sorgente radiante
si riferisce a un aspetto molto significativo o a una componente essenziale di una personalità
mi si possa accusar mai di condotta doppia o d'inganno anche a dosi infinitesime.
: nulla d'orribile, nulla d'ostentato o di sforzato negli avvenimenti e nei caratteri
radiazione di un fascio di raggi roentgen o gamma. = deriv. da
radiazione di un fascio di raggi roentgen o gamma (ed è costituito da una
è costituito da una camera di ionizzazione o da un contatore geiger e da un
. 3. rivestimento di panno o di legno per parete o per proteggere
di panno o di legno per parete o per proteggere lo schienale dei sedili.
acqua. 5. edil. travicello o tavolone facente parte dell'armatura provvisoria degli
dominici, 1-146: farai uno altaruzzo o due in casa, sotto titolo del
la festa ogni domenica: abbivi tre o quattro dossaluzzi variati. = lat
. ariosto, 10-89: sedicimila sono, o poco manco, / de le spelonche
m'avviava all'albergo, quando cinque o sei passi innanzi ch'io giungessi alla
umano. 2. parte posteriore o superiore o esterna o rilevata di una
2. parte posteriore o superiore o esterna o rilevata di una cosa;
2. parte posteriore o superiore o esterna o rilevata di una cosa; superficie.
campo della fiera. -dorso (o anche taglio) di un libro.
dovunque le si posi sul dosso, o venga sospeso da qualsivoglia punto della sua
muratori, 7-iii-458: certi dossi di terre o isole che il po ed altri fiumi
quelle mulone, colle covertine pagonazze, o d'altro colore allegro, infino in
di scarlatto, e qualcuna col vaio o foderate di dossi. nannini [olao
28: l'arme d'altri, o le ti caggiono di dosso o le
altri, o le ti caggiono di dosso o le ti pesano o le ti stringono
caggiono di dosso o le ti pesano o le ti stringono. fagiuoli, 1-2-28:
dosso: avere danno, svantaggio, o un affanno più o meno angoscioso.
, svantaggio, o un affanno più o meno angoscioso. -posare un peso sul
scrosciante vittoria dovesse spazzare il nemico interno o almeno togliergli il fiato e rompergli il
dosso, da dosso: spogliare degli abiti o delle armi (più o meno a
degli abiti o delle armi (più o meno a forza), levare l'abito
meno a forza), levare l'abito o un oggetto che si porta sulla persona
un oggetto che si porta sulla persona o anche denaro, cose preziose, ecc
uno ha prestati altrui mille livre, o una grande quantità di pecunia, sì
umidità da dosso mettendolo in un pignatto o tegame a esalare ogni sua umidità. moneti
pur iscuotersi di dosso la polvere, o ricomporsi i capelli, riprese frettoloso il cammino
-ipoteca dotale: quella iscritta sui beni (o su determinati beni) del marito,
figlia di un sovrano (uno stato o una città o un feudo o un territorio
sovrano (uno stato o una città o un feudo o un territorio: secondo
stato o una città o un feudo o un territorio: secondo l'antica concezione
. 2. provvedere di una rendita o di beni e fondi una comunità,
associazione, ecc. affinché possa mantenersi o svolgere le proprie attività; fare una
gli fanciulli e le fanciulle povere; o dotar seminari di cherici, tanto utili
tanto utili e necessari alla chiesa; o accrescere gli spedali; o deputar doti
alla chiesa; o accrescere gli spedali; o deputar doti annue alle povere fanciulle per
. figur. fornire di un bene materiale o spirituale; adornare di qualità morali o
o spirituale; adornare di qualità morali o fisiche, fornire di facoltà intellettuali (
determinata qualità; provvedere di cose necessarie o utili (una città, un edificio
(non so se per vostra difesa, o se per munirvi d'armi offensive eguali
di uomini in terre libere in africa o in america, dotandoli di un capitale
di porcellana. -anche di qualità negative o di dolori, di pene.
separazione, vanno avanti il casi, o escec-islon, ch'è il dottor della
dotata, se ben costumata: ma, o buona o rea che sia, non
ben costumata: ma, o buona o rea che sia, non porta al marito
. 2. provveduto di rendite o beni necessari per il proprio mantenimento o
o beni necessari per il proprio mantenimento o per svolgere la propria attività (una
i sacramenti suoi e atti spirituali: o per chiese date dotate, o
o per chiese date dotate, o per decime ordinate, o per possessione concesse
, o per decime ordinate, o per possessione concesse in comune, o
o per possessione concesse in comune, o per pubblico mendicare. bisticci, 3-105:
. provvisto, adorno di qualità fisiche o morali avute dalla natura (o anche di
fisiche o morali avute dalla natura (o anche di beni, di poteri,
b. croce, i-1-165: i linguisti o glottologi filosoficamente dotati, che hanno meglio
bruttezza, che doveva, crescendo, ingrossare o affilare l'ingegno, diventare scemo o
o affilare l'ingegno, diventare scemo o arguto: in ogni modo, faceva
cose: fornito, provvisto di parti o elementi o caratteri utili o necessari o gradevoli
fornito, provvisto di parti o elementi o caratteri utili o necessari o gradevoli;
di parti o elementi o caratteri utili o necessari o gradevoli; che possiede come
o elementi o caratteri utili o necessari o gradevoli; che possiede come aspetto che
che possiede come aspetto che la distingue o che la caratterizza un determinato elemento o
o che la caratterizza un determinato elemento o una qualità specifica. boccaccio, i-71
2. chi provvede di rendita o di beni una chiesa, un'istituzione
donna (e anche di beni a comunità o a istituzioni, come chiese, monasteri
dei beni originariamente assegnati a un ente o fondazione, o alla sezione autonoma di un
assegnati a un ente o fondazione, o alla sezione autonoma di un istituto bancario
strumenti di cui è fornito un istituto o un ufficio perché possa regolarmente funzionare.
di cui è dotato ogni singolo militare o ogni reparto o nave o aereo.
dotato ogni singolo militare o ogni reparto o nave o aereo. bocchelli, 6-195
singolo militare o ogni reparto o nave o aereo. bocchelli, 6-195: le
complesso di beni che la moglie (o altri per lei, come il padre)
e con l'obbligo per il marito o i suoi eredi di restituire tali beni
si costituisce la dote. -dote stimata o di quantità: quando il marito acquista
quando la dote è costituita da denaro o da beni mobili). -dote di
era comune dote, e libbre dugento o trecento era tenuta a quel tempo grandissima
apennin sull'erme alpine / balze, o là dove porge all'arno in dote
vivere gramo. -stor. territorio o città o feudo che, secondo l'
gramo. -stor. territorio o città o feudo che, secondo l'antica concezione
il beneficio coi beni del suo patrimonio, o se fosse già fondato, ma non
modo. -dotazione di un principe o di un capo di stato, o
o di un capo di stato, o di un'istituzione, o di un istituto
stato, o di un'istituzione, o di un istituto di credito, di
di un museo, di una biblioteca o di altra pubblica istituzione. cantini
, 235: crescer più d'una cattedra o lettura / anco gli piacque a ciaschedun
. 3. buona qualità fisica o spirituale; dono della natura, del
ricerco, e pur non veggio / o 'l forte boemondo o 'l gran nepote /