, lucente, bianco con macchie nere o marrone scuro, la testa e il
e il muso lunghi, occhi neri o marroni. 3. sf. ant
veneto, veneto-stradioto, veneto-dal- matino, o schiavone. = deriv. dal
di una specie di zoccolo o scarpa di legno usata dai contadini e
fase cristallina intermedia in un sistema binario o di maggiore complessità, la cui composizione
. anticamente, signora di un feudo o moglie del signore di un feudo o
o moglie del signore di un feudo o di un cavaliere; oggi, donna,
oggi, donna, appartenente all'aristocrazia o a un'importante famiglia borghese, di
(i-39): ed ei destina o vincere o morire, / o aver la
): ed ei destina o vincere o morire, / o aver la dama dal
destina o vincere o morire, / o aver la dama dal viso fiorito.
legno, di metallo, di celluloide o di altro materiale usata per misurare lunghezze
loro concesso- che perciò dovessero essere liberi o esenti dalla decimina o teste che
essere liberi o esenti dalla decimina o teste che si pagono in contado,.
ha sopra i beni che lavora, o sopra la testa. d'alberti [s
per formare i numeri successivi, si ricorre o alla forma latina { decimo primo,
decimo primo, secondo, ecc.) o a quella tratta dai numerali cardinali {
tratta dai numerali cardinali { undicesimo o undecimo, dodicesimo o duodecimo, ecc.
{ undicesimo o undecimo, dodicesimo o duodecimo, ecc.). giamboni
del secolo decimottavo era quella dell'assolutezza o della relatività del gusto. calvino, 2-283
usato con valore indeterminato per indicare molto o poco di qualche cosa).
ché di cosa s'acquistasse mai volle o decimo o nulla. tanaglia, 1-1229
di cosa s'acquistasse mai volle o decimo o nulla. tanaglia, 1-1229: stando
si adopera in componimenti di carattere sacro o popolare; spesso il primo verso della
primo verso della strofe successiva ripete una o due parole dell'ultimo verso della strofe
savie; e tutte l'altre decime o moccicose. s. degli arienti, 233
da rogna. varchi, v-742: o chi direbbe la differenza che è tra
andianne, andianne. idem, ii-193: o decimo! / o non sa'tu
, ii-193: o decimo! / o non sa'tu fare il fagnone e 'l
e filare, e tessere borse francesche o recamare seta con ago,...
decisamente prendevano la difesa della persona accusata o derisa. foscolo, xiv-259: dopo
suprema potestà ecclesiastica: nel sommo pontefice o nella chiesa e concilio che la rappresenta
singularissimo, che, desinato ch'aveva o cenato, gli proponeva in latino le cause
fermarsi nella decisione de'dogmi, o far precedere le leggi della riformazione.
non so ancora se sono un poeta o un sentimentale, ma certo che questi
principii. baldi, i-53: pecca o non pecca? io non lo do
. p. verri, i-305: o una mutazione di discorso destramente introdotta,
iure 'che nello stesso luogo della lite o giudizio si debba giudicare in ciò che
in ciò che riguarda 1'* ius 'o interesse decisorio delle parti, secondo le
, tr. dire ad alta voce versi o prose, dando alle frasi e alle
con eloquenza, con enfasi (versi o prose). calore; parlare
per lo più in senso iron. o spreg.: parlare in modo enfatico,
continuava a chieder l'elemosina declamando, o si rivolgeva a lui perché i passanti
. intr. inveire con violenza contro cose o persone; pronunciare discorsi veementi di protesta
giorno, ii- 630: vedi, o signor, quanto magnanim'ira / nell'eroe
minimo pensiero di provare che quelle persone o quelle classi sociali sono ree di que'
egloga] alcuna urbanità, arguzia, o vero declamativa sonorità si debbe ritrovare.
pronunciato con veemenza, con passione, o con tono retorico, pomposo e vacuo
della sua anima, su un tema cantabile o declamato, inconclusivo e già quasi esaurito
parlatore, scrittore veemente, impetuoso, o anche enfatico, copioso, poco naturale,
, ii-255: uno di quei principali oratori o declamatori, che nelle pubbliche cirimonie in
declamatore [sia] quelli, che o per insegnare ad altri, o per esercitarsi
, che o per insegnare ad altri, o per esercitarsi orerà nelle cause da lui
, in guisa degli antichi declamatori o sofisti, portano in campo asticciuole di legno
bensì far il merito d'un retore, o d'un compilatore, o d'un
un retore, o d'un compilatore, o d'un declamatore, non già quello
della declamazione: solenne, grandioso, o, anche, enfatico, retorico.
in qualche eccesso, usando parole veramente enfatiche o declamatorie. cesarotti, ii-356: ho
, ii-8-107: la stessa declamazione o recitazione di una poesia non è quella poesia
, ma un'altra cosa, bella o brutta che si giudichi nella sua cerchia
ne'più la natura è un pretesto o un'occasione di declamazioni filosofiche e politiche
: chiacchiere, chiacchiere, declamazioni o ciance insipide che vorrebbero parere spiritose. gobetti
voluttà impotente. 3. discorso o componimento di protesta, di accusa (
95: a me piacque in queste, o siano declamazioni, o invettive, o
piacque in queste, o siano declamazioni, o invettive, o qualunque altro nome lor
o siano declamazioni, o invettive, o qualunque altro nome lor si dia, di
traboccare le anime manchevoli in rabbiose declamazioni o in roventi sarcasmi. b. croce
italiani contro lo straniero e il prete, o adesioni alla moda di quel concitare.
declaratòria, sf. dir. atto o provvedimento declaratorio. -in partic.
anzianità, ma sì bene la dichiarazione o lettere declaratorie di essa. t. alberti
di vendite improvvise provocate da avvenimenti politici o finanziari) e conseguente passaggio dalle mani
a un'altra inferiore (una persona o gruppi); degradare, deprimere, deprezzare
2. far passare una carrozza ferroviaria o un ordine di posti su una nave
, quindi, per spirito d'avventura o di fatto un tanto declassati;.
cerchio declinante dall'ecclitica verso mezzogiorno, o nell'altra che declina verso tramontana.
formar argini angusti, / men rilevati o più, dove calando / più si som-
/ in suo vigore audace / ignora o sprezza limiti, / ed osa, e
ebbero che due dottrine a seguitare: o l'epicureismo o lo stoicismo. de
dottrine a seguitare: o l'epicureismo o lo stoicismo. de sanctis, lett
ninfa marina. carducci, 31: o cara al pensier mio terra gentile / ch'
una perfezione, dalla pienezza di vita o di qualità; passare o tendere da
di vita o di qualità; passare o tendere da uno stato, da una condizione
troppa dolcezza, sono in caldezza temperate, o declinano ad essa. alberti, 186
declinar da quel che prima fue. o. rucellai, 1-iii-1-136: nascono [le
va declinando, / e se vada o se stia, mal si presume. galileo
ariosto, 2-19: non ponno fosse o fiumi o sassi o spine / far che
2-19: non ponno fosse o fiumi o sassi o spine / far che dal corso
non ponno fosse o fiumi o sassi o spine / far che dal corso il cor-
: spingendo in savoia di presente quattro o cinque mila svizzeri, per far quel duca
mila svizzeri, per far quel duca o per volontà o per forza alle voglie loro
per far quel duca o per volontà o per forza alle voglie loro declinare e
dovere. fra giordano, 3-8: o com'egli, [il diavolo] si
chi falla e declina a gli estremi o per debolezza e disattenzione dell'intelletto,
per debolezza e disattenzione dell'intelletto, o per temerità e confidanza di se medesimo.
doventare una risipola o un flegmone, o qualche simile galanteria. p. verri
una voce di testa, da matto o da donna, che fa un urlo lungo
diventa matto. -in frasi interrogative o esclamative, col pron. che (
cosa): a esprimere dolente stupore o ansia per la sorte di persone e cose
parte dialogata di un dramma antico latino o greco. giraldi cinzio, ii-149:
ragionamenti a vicenda, semplicemente si recitavano o proferivano. gravina, 298: quai
(pur avendo un comune punto d'origine o d'inizio); che è posto
linee, strade, parti di un oggetto o del corpo, un obiettivo da raggiungere
di convergente). -geom. di due o più semirette appartenenti a un fascio o
o più semirette appartenenti a un fascio o a una stella di raggi uscenti da
somme parziali tende all'infinito (positivamente o negativamente). c. mei,
, natura, indole, qualità diversi o contrastanti fra di loro (un modo
aperto un apparecchio di dragaggio di torpedini o la bocca di una rete a strascico
divergente; punto nel quale due linee o piani divergono; deviazione da un determinato
cavalieri, 5-66: quando la convergenza o divergenza non sia precisamente in un punto
il parallelogrammo avrebbe la diagonale eguale o alla somma de'lati adiacenti nelle divergenze,
alla somma de'lati adiacenti nelle divergenze, o alla somma di due segmenti minori di
è in natura e lo stato di scioglimento o di divergenza è sempre violento. bocchelli
, di caratteristiche di natura fra due o più cose; differenza di misura,
di idee, di giudizi fra due o più persone); controversia. manzoni
somme parziali, che tendono all'infinito o positivamente o negativamente). 4.
, che tendono all'infinito o positivamente o negativamente). 4. tr.
sforzare in una direzione (un oggetto o anche gli occhi, lo sguardo)
che diversi diversamente sentono di quel detto o di quel fatto. giamboni, 171
di varia foggia (in genere davate o ingrossate all'apice, raramente filiformi)
fanno, sopra i modelli coperti di carte o corami sottili. m. adriani,
da una precedente interpretazione); pensare o agire in modo diverso. dante,
operazione, ma diversifica secondo le disposizioni o naturali o avventizie. guerrazzi, i-94
ma diversifica secondo le disposizioni o naturali o avventizie. guerrazzi, i-94: la
croce, iii-25-47: non c'è artista o intendente d'arte che non abbia viva
diversificarsi; differenza, varietà fra due o più cose. fra giordano,
, di strade oppure di qualcosa o di qualcuno dal consueto percorso, dalla normale
. attrazione di umori dispersi nel corpo o nel sangue allo scopo di espellerli o
o nel sangue allo scopo di espellerli o di diminuirne le quantità. bencivenni,
[la materia fredda] diminuzione, o per votagioni sensibili ed occulte, o per
o per votagioni sensibili ed occulte, o per diversione dalla parte nobile alla vile
di questa diversione. ma è una diversione o non piuttosto una conversione? 5
? 5. milit. operazione offensiva o di semplice minaccia, attacco vero o
o di semplice minaccia, attacco vero o simulato fatto in luogo che possa costringere
, 1-6-23: si obbligava con venticinque o trentamila uomini uniti a ventimila russi di
-ant. liberazione di truppe minacciate o di città assediate mediante attacchi che costringano
: s'era posto fermamente in pensiero o di soccorrere quella piazza o di procurarne la
in pensiero o di soccorrere quella piazza o di procurarne la diversione, con l'
tempestivo intervento operato per dissipare l'imbarazzo o la tensione tra due o più persone
dissipare l'imbarazzo o la tensione tra due o più persone, per sviare un argomento
senso concreto: ciò che distingue due o più cose fra di loro, qualità per
della stessa specie per la forma esteriore o altre qualità secondarie; classe, categoria,
logiche, che si dissero intelletto (o anche intelletto astratto) e ragione.
3. il non sentirsi spiritualmente o intellettualmente uguale agli altri; il distinguersi
diversità, quanto incendio nella sua presenza o pur di lui pensando. andrea da
la virtù di attrarre in altra parte o di espellere dal corpogli umori nocivi;
forze per tornarsene in oltralpe senza battaglie o con qualche scaramuccia dimostrativa o diversiva.
senza battaglie o con qualche scaramuccia dimostrativa o diversiva. 2. sm.
guglielmini, 344: quando le medesime chiaviche o tagli di argine avessero a servire per
, diretti al fine di dare sfogo o respiro alle acque del fiume, bisogna
di distogliere l'attenzione da un'attività o da un pensiero, da uno stato
una condizione, da una situazione spiacevole o dolorosa distraendo e ricreando lo spirito e
sviare un argomento che non si vuole o non si è capaci di affrontare.
, all'altro il perso, / o diverse materie in prosa o in verso.
perso, / o diverse materie in prosa o in verso. della casa, 4-145
filosofico indica ogni alterità, ogni differenza o dissimiglianza che distingue un ente dall'altro
tagliato dal basso verso l'alto diagonalmente o verticalmente da un trattino) che rappresenta
. di vario tipo, di vario genere o specie; svariato. s.
gloria, / se tu gli uccidi o pur se gli dirupi / da questo monte
, pensieri, stati d'animo, o le persone stesse fra di loro);
si ristrinse co'suoi, se dovesse tentare o sprezare la difesa; e furon
, una singolarità da disapprovare. pericoloso o no, le sembrava che una disgrazia
[l'uomo] nega la provvidenza o che dio viva. leopardi, 1-134
virtù sia discorde da la nobiltà, o l'autorità di giovare diversa da la
viaggio per diversi paesi... o l'aver letto e osservati molti accidenti
aspra guerra, che quasi ogni dì, o de'due l'uno, si combatteano
/ ch'ai rischio non parea scampo o rimedio. delfino, 1-149: ma
assolutamente nuovo e diverso come un kipling o un tolstoi; ma si permette di
arai ingurgitato qualche anfora, medimno o congio di liquor di bacco. fagiuoli,
in adiutorio / contra li miei nemici, o alto dio, / perché non ho
gioberti, 1-v-422: rispetto alle « genti o nazioni primitive migranti di terre in terre
però sempre insieme raccolte in un diversorio o domicilio unico. = voce
carducci, iii-10-430: se mal non ricordo o mal non mi appongo, la cattedra
ad esercizi balistici contro il vaticano, o ad altro non potea riuscire che a
so come chiamarla, se tragedia, o commedia, se d'un sol atto,
commedia, se d'un sol atto, o di cinque, 0 di dieci;
, ecco che ne ritrovammo poco più o meno di vintidui passi discosti da onde
trovato... un diverticolo, o vogliamo dir traversa, che da val di
, che può essere di natura congenita o acquisita e che consiste nella formazione di
partic.: allontanamento di una vocale o di una consonante, elisione.
del male. -digressione. o. rucellai, 2-8-15-668: per non trascorrere
. 2. ciò che distrae o distoghe l'attenzione da un proposito,
di divertirsi, di distrarre l'animo o il pensiero sottraendolo agli affanni, alle
redi, 16-v-404: quando la convenienza o le congiunture de'tempi non permettono altro
gioia che derivano da ciò che diverte o distrae. segneri, ii-208: come
, in più tempi e per uno o più strumenti, di carattere giocoso.
per lo più di frammenti del soggetto o de'contrassoggetti, coi qual formansi imitazioni
stornare, impedire che qualcosa possa verificarsi o giungere a effetto (un pericolo,
fatto che si ritiene dannoso per sé o per altri, una circostanza svantaggiosa o
o per altri, una circostanza svantaggiosa o pericolosa, uno stato di disagio,
mente sia efficace in modo che diverta o intermetta le operazioni naturali dell'ordinario alitare
ima ruina, / tu la diverti; o il passo / desvii da quella,
2. distogliere qualcuno dal fare o dal dedicarsi a qualcosa o la mente
dal fare o dal dedicarsi a qualcosa o la mente di altri dall'oggetto a
di altri dall'oggetto a cui dovrebbe o vorrebbe rivolgersi. livio volgar.,
-distrarre (il pensiero, l'attenzione o l'animo costringendolo a rivolgersi ad altro
vale a dire per volgere altrove o distruggere quel vostro pensiero fitto nel farvi frate
burattini, ed egli stesso con tre o quattro amici li maneggiava dinanzi al figliuol suo
io sono condannata a stare in casa o a sortir con mio padre. alfieri,
qualche volta, quando sono in due o tre, la picchiano; ma ella,
più nella locuz. divertirsi alle spalle o a spese di qualcuno o qualcosa)
alle spalle o a spese di qualcuno o qualcosa). goldoni, viii-842:
a chi vuol divertirsi alle tue spalle, o a chi cerca trar partito dalla tua
senza preoccuparsi di affrontare prove più impegnative o interessi più profondi ritenuti propri di un'
particella pronom.). mutare direzione o corso, volgersi, deviare, cambiar
quei punti intermedi si diverte a destra o a sinistra. di breme, 11:
un proposito; scostarsi da un logico o naturale svolgimento, da una linea di
musica di voce ed istromenti diversi, o con sue altre virtù, dii che ciascuno
prati, portandosi il materasso sulla bicicletta o sulle spalle, vociando e discutendo,
divertita. -che esprime, denota divertimento o anche compiaciuta ironia (un atteggiamento,
, avesse / a darsi al divettar, o al tener scuola, / o
o al tener scuola, / o a qualche esercizio più meschino. =
una fatica da cani fare il battilano o il divettino in quegli stanzoni bassi e
allattamento del bambino al seno della madre o della nutrice a una forma di alimentazione
piante che si voglino divezzare dall'acqua o non dargliene. -rifl. smettere
abbandonare, lasciare un modo di comportarsi o di agire che era divenuto consueto;
dovessimo andare. 3. allontanare o ridurre la clientela (di un pubblico
vezzo alla moglie, per suoi bisogni o capricci, si dice divezzarla. fagiuoli
vi facessi un salto diviato, / o impetone, a chiamarmela? giusti,
e gli convenisse andare per montagne o per valli o per vie torte,
gli convenisse andare per montagne o per valli o per vie torte, sarebbe lunga via
mille rimbombanti promesse d'impossibili lucri, o, se possibili, iniqui. soldati,
: sì come si dee comparare la gravità o la leggerezza del mobile con quella del
mezzo per sapere se un solido descenderà o no, così si devon comparar le forze
scomporre un tutto in parti uguali, o presso che uguali; frazionare, spezzettare
in parti le portano 0 con facchini o con giumenti dovunque fa di bisogno senza
mirando, / non sa come lo scelga o lo divida. monti, x-3-277:
può essere diviso in due modi, o a caso, e allora non si fa
de la materia, né si divide o si distende co 'l corpo, ma sì
degli ordini, appiccavano la zuffa o inseguivano il nemico. -rifl.
senatori era aliena coll'animo dal comportare o che si dividesse il regno o che
comportare o che si dividesse il regno o che pervenisse a principe forastiero. trivulzio,
tedimanco in due, chiamandosi distintamente sava o la savia tutto ciò che di lei
(dividendo); scomporre una quantità o una grandezza in tante parti uguali quante
tasso, 4-32: come per acqua o per cristallo intero / trapassa il raggio
trapassa il raggio, e no 'l divide o parte. zeno, xxx6- 107:
balenante alle case. 6. fissare o segnare la misura del tempo ripartendone la
ma tutto inseme; e non più state o verno, / ma morto il tempo
i-78: dividendo la notte e 'l dì o lungo o brieve in dodici parte,
dividendo la notte e 'l dì o lungo o brieve in dodici parte, e chiamando
un intervallo di tempo che debba trascorrere o sia trascorso prima o dopo un fatto
che debba trascorrere o sia trascorso prima o dopo un fatto determinato. simintendi
dodici libri; e ne verseggiava questa o quella parte secondo l'inspirazione del momento
in direzioni opposte; allontanare una persona o una cosa da un'altra; distribuire
e disciogliere? -separare due persone o due gruppi che stanno litigando, o
o due gruppi che stanno litigando, o che sono passati a vie di fatto
. d'arzo, 1-36: è vero o no che anche voi... sì
lontano, separato, distinto una persona o un oggetto da un altro (frapponendovi
corpi. la spagna, 6-1: o vero dio, giesù nazareno, /
11. distribuire, dispensare fra due o più un bene materiale (come denaro
più un bene materiale (come denaro o cibo, una preda, un bottino
che fu creato adriano. -dare o prendere una parte di un bene materiale
fico, / una castagna, un topo o un ranocchio. bibbiena, 272:
, quasiché a lui si sia data parte o minore o di forza inferiore a quella
a lui si sia data parte o minore o di forza inferiore a quella degli altri
. condividere con altri la sorte propizia o avversa (come la gloria o il disonore
propizia o avversa (come la gloria o il disonore, la gioia o il
gloria o il disonore, la gioia o il dolore, il merito o la colpa
la gioia o il dolore, il merito o la colpa, il premio o la
merito o la colpa, il premio o la pena, la lode o il biasimo
premio o la pena, la lode o il biasimo); avere in comune
lui, insieme era prezzo. metastasi'o, ii-222: deh! pietosi ministri,
ministri, / disciogliete que'lacci, o meco almeno / dividetene il peso.
vivono insieme, dividono il pane di farina o di segala, se c'è,
le cose, i concetti che hanno uno o più caratteri comuni; classificare (distinguendo
un concetto da un altro; considerare o trat tare una persona in modo diverso
diverso da un'altra; far diventare o far apparire diverso, differenziare. latini
dei versi che si facciano il soggetto o le persone. settala, iv-55: altri
acconciamente possono dividersi tutti gli enti creati o increati, cioè tutto ciò che fu,
, cioè tutto ciò che fu, è o sarà nella natura delle cose, in
[i pregi morali] dalla bellezza, o dalle maniere esteriori, non si sente
che ogni parte abbia soltanto dell'una o dall'altro. leopardi, v-22:
sentimenti una persona da un'altra (o da un gruppo, da un partito,
nievo, 1-265: né per quanto odi o contese dividano terra da terra, villaggio
noi che abbiamo la casa in siepe o in fronda. bocchelli, i-80: un'
fra molti si consiglia di voler fare o non fare alcuna cosa, e si
e si dividono i pareri in due parti o più, non deono quelli, che
1-43: io sposo la figliuola tua, o ferore, al maggior figliuolo di alessandro
,... ed al tuo, o antipatro, sposo la figliuola di aristobolo
né chi me amerà, ardisca di dividerle o guastarle. epicuro, 39: deh
si divide ». ariosto, 19-105: o la pugna seguir vogli o dividere,
19-105: o la pugna seguir vogli o dividere, / o farla all'uno o
pugna seguir vogli o dividere, / o farla all'uno o all'altro luminarlo:
o dividere, / o farla all'uno o all'altro luminarlo: / ad ogni
al figur. boccaccio, iv-116: o cavalli crudelissimi dividitori dell'innocente ipolito,
... volere essere padri chiamati o vero maestri, di sé presuntuosi e a
, chi m'à posto giudice o dividitóre sopra voi? m. villani,
.. chiama l'amor corporeo dividuo o diviso: percioch'egli non è vero amore
più procede quando si tratta di credito o quantità comune, la quale è di
vannozzo, 147: ecco bel amortarlo / o dive- tarlo al più che si potesse
scorno, / il governo perdesse, o simil cosa / alla salute sua più
nella orazione. ottimo, ii-248: o uomini, perché ponete il cuore alla
donna... presu- misca portare o vestire alcuna robba o vestimento alcuno di
presu- misca portare o vestire alcuna robba o vestimento alcuno di panno di lana divisato
vestimento alcuno di panno di lana divisato o sargiato,... sotto pena.
: non ricevano queste cotali divietagioni o ricusagioni, ma contro a lui e
235: ordinato è che se nelle questioni o piati che tossono dinanzi a'consoli.
per loro, facesse fare alcuno comandamento o divieta- gione, per qualunque modo,
, i-3- 334: fuori della legge o dalle leggi permane sempre il permissivo,
correlativo a quello di comando, divieto o dovere. e. cecchi, 7-63:
-proibizione di accesso da un luogo o da uno stato all'altro; anche
. -proibizione di introdurre determinate merci o monete da un territorio a un altro;
le leggi furono dettate dai possidenti grossi o dai loro cortigiani e procuratori, il divieto
buoni abbondano, la rimozione di uno o di pochi non è un danno irreparabile
, alle inibizioni del pudore istintivo, o al precetto divino violato col peccato originale
che le donne hanno la più parte, o per disonore, o per peccato
parte, o per disonore, o per peccato o per divieto, o per
per disonore, o per peccato o per divieto, o per cautela, d'
o per peccato o per divieto, o per cautela, d'accettar lettere.
, 161: per voler d'un nume o cieco o sciocco / conferir grazie e
: per voler d'un nume o cieco o sciocco / conferir grazie e fabbricar decreti
sui beni della vita; senza scrupolo o sospetto di divieto; e la loro storia
invidia. -in senso concreto. cosa o azione proibita. bettinelli, 1-ii-404:
altro divieto era d'assalire il nemico o presso le chiese, o andando a messa
il nemico o presso le chiese, o andando a messa, o dal giovedì
le chiese, o andando a messa, o dal giovedì sera al lunedì mattina.
, 15-31: né s'altro di periglio o di spavento / più grave e formidabile
/ mena quest'alme? e qual grazia o divieto / fa che queste dan volta
3. stor. interdizione temporanea o perpetua (a essere eletto),
una carica pubblica, da un ufficio o beneficio ecclesiastico, dall'esercizio di una
dante, purg., 14-87: o gente umana, perché poni 'l core
ha timore / a la guerra incitati o questi o quelli? foscolo, 1-18
timore / a la guerra incitati o questi o quelli? foscolo, 1-18: ove
ci sia un sacerdote che ministri, o un semplice guardiano, una don- nuccia
l'ingresso in un paese a persone o merci; mettere al bando, esiliare.
di suo paese non arrivasse in fiandra o in brabante. roseo, 1-31: lor
-mettere, tenere in divieto un luogo o una persona: chiudere al traffico (
di dio, che riguarda dio (o la beatitudine celeste). dominici,
); per opera, per intervento o per ispirazione divina. bibbia volgar.
ti comanda con periglio a lui, / o disonesto altrui. boiardo, 1-1-17:
corte di questo imperieri / per robba o per virtù te se onorava. ariosto
dal mio nome / nomato divinaste, / o sùpplici, l'evento lacrimevole?
le liste che io soltanto potevo decifrare o divinare, crebbe la mia ripugnanza a
, / a ordir sul tuo sarcofago [o mummia] / cifre di stirpi e
, v-3-409: nella città vostra, o milanesi, l'annunzio e il comandamento dell'
s'adopera a sapere certe cose occulte, o che debbono venire: e allora si
non vogliamo distinguere con troppi segni dubitativi o con note divinatorie, contenti, dopo la
il futuro (e si attua o attraverso simboli esterni delle manifestazioni divine
delle manifestazioni divine, come oggetti o eventi par ticolari: posizioni
con dadi, per numeri impari, o pari, ch'essi chiamano ramlè.
in taluni giudizi non fallano, o poco fallano; ma un'altra parte
divincolàbile, agg. che può essere torto o piegato per ogni senso.
nel tentativo di sfuggire a una stretta o di assestarsi con più agio; contorcimento
si divincola, si contorce, si dibatte o scuote; serpeggiante; pieghevole, flessibile
si battea il volto gridando: « o me! o me! ». palazzeschi
volto gridando: « o me! o me! ». palazzeschi, 7-85:
voi dunque tocca il divincolarvi per avere o il possesso o l'uso di que'cinquanta
il divincolarvi per avere o il possesso o l'uso di que'cinquanta o sessanta
il possesso o l'uso di que'cinquanta o sessanta libri o autori, e pogniamo
uso di que'cinquanta o sessanta libri o autori, e pogniamo fossero anche cento,
l'innocente / immolerai tu per salvarmi, o padre? pirandello, iii-260: si
per la qual cosa ti priego, o re priamo, per li dii di sopra
ponte, xxiii-40: non so se bacco o qualche altra divinità cominciasse a scaldarle un
-per simil. e al fìgur. persona o cosa che si adora. -anche:
adora. -anche: persona di alto rango o di grande distinzione a cui sono dovuti
grande distinzione a cui sono dovuti onori o sono prestate attenzioni particolari. parini
divinizzare, tr. innalzare al grado o alla condizione di divinità; ascrivere nel
sua fattura. iacopone, 82-1: o amor, devino amore, perché m'hai
la degnità richiede concetti di dio, o di cose divine, o di virtù,
di dio, o di cose divine, o di virtù, di buone leggi e
buona ordinazione e disciplina della vita umana, o di qualche onorata e gloriosa azione de
, come il negare la provvidenza divina o l'istesso iddio. muratori, 5-iv-121
, che non davano ai desideri divini, o alle divine operazioni altri fini che i
dormente giovane. burchiello, 2-23: o montevarchi, o castel mio dell'oro,
burchiello, 2-23: o montevarchi, o castel mio dell'oro, / ch'
pulci, 7-9: diceva orlando: « o giusto iddio divino, / che grazia
. 3. che riguarda dio o la sfera divina; che si rivolge
la sfera divina; che si rivolge o si tributa a dio o alla divinità in
si rivolge o si tributa a dio o alla divinità in genere; degno di
si disacerba, / sempre vivete, o care arti divine. carducci, iii-7-173:
posposta / la divina scrittura, o quando è torta. boccaccio, dee.
divina filosofia, all'altro la naturale o la morale,... scrivessero
per la genialità mostrata in un'arte o nell'attività
politica, per l'acutezza di pensiero o per il forte animo, che rivela
(e ha spesso un valore enfatico o adulatorio o anche ironico).
e ha spesso un valore enfatico o adulatorio o anche ironico). dante
, giudica quanto, in che modo o perché noi adoperiamo e facciamo. castiglione
e superbo. egli diceva: -tu, o socrate, sei un sileno, buffone
riesce a comporre la quinta sinfonia o a disegnare la cupola di santa maria del
a me insoffribile. rovani, i-230: o venezia,... tanto straordinariamente
di gran fascino; attrice, cantante o danzatrice dotata di talento e di bellezza
a un mondo primordiale per la freschezza o l'istintiva energia o la misteriosa potenza
per la freschezza o l'istintiva energia o la misteriosa potenza, e risentire maggiormente
-diritto divino, legge divina: norma o complesso di norme regolanti l'attività umana
divina, cioè come poste da dio o mediante la natura (diritto divino naturale,
divino naturale, legge divina naturale) o mediante la rivelazione (1diritto divino positivo
ecclesiastici godevano delle esenzioni non per grazia o privilegio dei principi, ma per
dei principi, ma per dritto divino, o per con sti tuzioni dei
sua origine (perché fondato sulla legge o sulla volontà divine) o per la
fondato sulla legge o sulla volontà divine) o per la sua natura e funzione.
una diretta e immediata conces ^ sione o investitura divina (a titolo personale o
o investitura divina (a titolo personale o, meglio, dinastico). manzoni
divini e a'signori di santa chiesa o a cui elli appartiene. fra giordano
, rottura. -far divisa da qualcuno o da qualche cosa: allontanarsene, separarsene
pensiate ch'io diletto / vostro travaglio o pena i'nulla guisa, / né disperiate
un'organizzazione per coloro che vi aderiscono o imposta per contraddistinguere determinate categorie di persone
(come gli addetti ai servizi pubblici o i carcerati) o per svolgere determinate
addetti ai servizi pubblici o i carcerati) o per svolgere determinate attività (come quelle
spalle, e lo mettevano su l'uno o l'altro carro: alcuni con la
per lo più in latino), o figura simbolica collocata nell'arma.
116: sono alcuna volta i gentili uomini o gran signori gravidi di volere cose stratte
signori gravidi di volere cose stratte, o vorranno d'oro o d'argento lor
volere cose stratte, o vorranno d'oro o d'argento lor divise su per lo
; e le pubblicheremo col nome, o colla divisa che sceglierà l'autore. tommaseo
stesso consiglia, / stette pensosa: o sue belle divise, / come m'
pien di meraviglia! stigliani, iii-292: o maga egizia che sì audace e franca
e ungere la detta pietra con lardo o con sugna. 7. ant
8. finanz. divisa estera', cambiale o altro titolo di pagamento espresso in moneta
nell'attuale regime di pagamenti internazionali regolati o avocati allo stato, vale in genere
[dello zodiaco] divisamente sono case o domicili de li sette pianeti. ariosto
1-iii-659: se i tuoi divisamenti falliscono, o peggio, se riescono all'incontrario,
divini e a'signori di santa chiesa o a cui elli appartiene; e si torna
salviaii, ii-1-68: senza altri titoli, o altri divisamenti, semplicemente i detti esempli
e portava fermissima oppenione di dovere, o morto o deposto clemente, esser egli
fermissima oppenione di dovere, o morto o deposto clemente, esser egli in luogo
cui sommerse le nostre menti, poco o nulla dalle irragionevoli creature divisate alla per
, iv-64: s'elegga il verro, o nero o rosso e non mai divisato
: s'elegga il verro, o nero o rosso e non mai divisato, che
, ima- ginandosi che 'l demonio, o qualche fantasma egli si fusse, volsero
10. arald. attributo di pezza o figura segnata con altre figure araldiche.
cesare, 56: di tutte questioni palesi o private erano [i druidi] divisatori
2. dir. ed econ. cosa o bene divisibile: che può essere diviso
. ed econ. divisibilità di un bene o di una cosa: la caratteristica propria
cosa: la caratteristica propria del bene o della cosa divisibile. -matem. la
chi crede farsi progresso in infinito, o l'intenda in atto o in potenza.
in infinito, o l'intenda in atto o in potenza. bettinelli, 1-i-3:
, ii-5-27: epica e lirica, o dramma e lirica, sono scolastiche divisioni dell'
: l'arte è sempre lirica, o, se si vuole, epica e
dispensa, una conserva del canto; o pure una siringa colle sue divisioni,
non perché di questa divisione si trovi o possa trovarsi alcun vestigio nell'originale, ma
-arald. ciascuna delle parti (uguali o disuguali) in cui è diviso lo
quando si trattasse di cose di commercio o di affari, né fare più sveltamente
sistematica biologica, aggruppamento molto comprensivo, o anche suddivisione di generi o di specie
comprensivo, o anche suddivisione di generi o di specie. 8. polit.
loro esercizio è attribuito a tre organi (o gruppi di organi) distinti e indipendenti
(31-2): così faceste voi o guerra o pace, / guelfi, come
31-2): così faceste voi o guerra o pace, / guelfi, come siete
attuato amichevolmente, mediante un contratto, o giudizialmente) con cui si ripartisce un
) con cui si ripartisce un bene o un complesso di beni che sono in
sono in comproprietà di più persone (o che comunque spettano a più persone)
-divisione ereditaria: quella fatta fra due o più coeredi per sciogliere la comunione ereditaria
chi per un'altra, la rovina o la divisione del regno, e la morte
le squadre che partecipano a un torneo o a un campionato. 14. dimin
di fiorita luminosità, disdegnate, neglette o ignorate prima di lui, e che dovevan
colore pel colore (divi- sionisti) o del dettaglio. 2. agg
boccaccio, viii-1-113: la forma o vero il modo del trattare è poetico
ne la canzona veggio quasi una imagine o un'ombra del divisivo e nel sonetto del
e l'una risponde a l'ode greca o latina, l'altro a l'epigramma
tende a creare intorno a un attore o a un'attrice una fama straordinaria o
o a un'attrice una fama straordinaria o un mito capace di impressionare la
881 a essa un modello da seguire o da ammirare. -per estens.:
. specie di infatuazione per un attore o, più spesso, un'attrice del cinematografo
deviso, dovilo). scomposto in due o più parti uguali o presso che uguali
scomposto in due o più parti uguali o presso che uguali; frazionato, smembrato,
separati (un insieme di persone, animali o cose). giamboni, 7-35:
/ stan divise in due parti; o moto o norma / da due dadi
stan divise in due parti; o moto o norma / da due dadi gittati attendon
ad occupar le case, e quinci o quindi / pugnar contrarie. cattaneo, iii-4-44
. 3. ripartito in due o più porzioni (uno spazio);
in soluto terreno, nel quale fontana o rivo, se far si può, per
omnibus ha un numero fisso di piazze o di stalli, divisi da spranghe di ferro
, 7-178: essendo intero l'albero, o vero per assi diviso, vuole stare
: posta in luogo di pesante piombo o di pietra nella concava fionda, tu sia
tuo lacerato corpo sia dato 0 fuoco o sepoltura, ma diviso e sbranato, sazii
questa guisa, siccome volle la fortuna o la mia volontà, mi corse diviso
. guittone, 132-3: dolcezza alcuna o di voce o di sono / lo meo
132-3: dolcezza alcuna o di voce o di sono / lo meo core allegrar
e non già vertù d'erbe, o d'arte maga, / o di pietra
erbe, o d'arte maga, / o di pietra dal mar nostro divisa.
., 70: che diremo dell'uso o del frutto del mare, e dell'
, sei reciso / da me, o fiore / della mia carne; e sol
dispensato, distribuito, in parti esattamente o approssimatamente uguali (e può trattarsi sia
il volessi avere generato a'barattieri, insegnali o lascialo giucare a'punti segnati ne'noccioli
ondeggiante fra pensieri, sentimenti, decisioni o atteggiamenti contrastanti. tasso, 9-14
messo in comune (un bene materiale o spirituale). alfieri, 1-343:
10. ripartito fra determinate classi o generi 0 categorie in base a caratteri
che non è alcun altro nodo più saldo o altra catena più forte, quantunque fosse
più forte, quantunque fosse di ferro o d'acciaio o d'altra più dura
, quantunque fosse di ferro o d'acciaio o d'altra più dura materia; nondimeno
718: sebbene le opinioni sulla maggiore o minore comodità del fiacre siano a tutt'
m'ebbe già vinto e conquiso / o dentro al petto mio s'alegra e sede
vo, né sto, né son diviso o intero. michelangelo, i-44: là
cari miei libri. carducci, 140: o altissima quiete ove diviso / poserò d'
ove diviso / poserò d'ogni cura, o interminati / silenzi e pace dopo vana
) / s'io ne degno aver gioia o tragger guai. galeazzo di tarsia,
comune e in diviso, in comune o in diviso, per comune 0 per diviso
insieme e separatamente, insieme con altri o per proprio conto; sotto tutti gli
non avere fatto alcuna solennità in comune o in diviso a onore della cavalleria,
: molto è grande follia chi ama o chi disidera guerra, o per comune o
chi ama o chi disidera guerra, o per comune o per diviso: però
o chi disidera guerra, o per comune o per diviso: però che chi ama
, / se di presso vi sono o di lontano. boccaccio, dee.,
è quella del tempo nostro: divisore o formatore di scomparti. 2. matem
nelle quali va diviso il dividendo; numero o quantità contenuti esattamente in un altro numero
quantità contenuti esattamente in un altro numero o in un'altra quantità. -divisore comune:
per cui si possono dividere esattamente due o più altri numeri; massimo comun divisore
numero dei giorni costituenti l'anno commerciale o civile per il tasso unitario di interesse,
cioè 4, 5, 6, o più o meno per 100. questo è
4, 5, 6, o più o meno per 100. questo è detto il
la tensione applicata a esso in due o più parti in rapporto noto. 4
s'accordassono in fare le parti, dando o togliendo, possonsi gittare le sorti,
cristallo di monte, propagate senza confine o divisorio alcuno dalla pasta del quarzo.
serie di termini disposta per ordine crescente o decrescente, per il quale la somma dei
mi sgombre. matraini, ix-523: o mia scorta celeste eletta e diva,
del ciel movete in triplicati giri; / o divo, e te, che de
pian solingo va / il dissidio, o mortai, de le tue cure / ne
armonia sommergerà. pascoli, 53: o vano sogno! quando / nella macchia
petrarca, 204-14: sfòrzatì al cielo, o mio stanco coraggio, / per la
, 9-19: bello il tuo manto, o divo cielo, e bella / sei
morendo si crede esser fatto iddio, o santo; onde dirassi divo cesare,
divo. bianco da siena, 117: o umanato divo, / 0 eterno fattore
, / 0 eterno fattore, / o carità infinita, / o vero signor mio
fattore, / o carità infinita, / o vero signor mio. ariosto, 39-45
siena, 127: fortezza infinita, o fonte vivo, / fine perfetto d'ogni
che sanza vizio di cupidità o di divoracità il savio usi cibo prezioso.
vizio della gola, cioè del divoramento o della ghiottomia, fa uscire il soperchio
distrarre; distogliere qualcuno dalle sue idee o convinzioni; smuoverlo da una posizione o
o convinzioni; smuoverlo da una posizione o da un atteggiamento. d. bartoli
2. figur. convertito (o pervertito); convinto. d.
noia, ch'è figlia dell'ozio o del difetto di nuovi piaceri. leopardi,
amato. d'annunzio, iii-2-275: o furore / d'efèsto divorante, sia la
. arald. raffigurato nell'atto di divorare o con le fauci aperte (un animale
. ant. voracità, smodata ricerca o desiderio di cibo (e anche di beni
nacque, / e divorato sanza pane o sale. berni, 8-50 (i-223)
marignolle, 106: fosti [o pollo] morto, cotto e divorato,
ed amorose, ed egli mangiava, o piuttosto divorava, che pareva fosse digiuno
suoi coetanei non possano farne un falò o una braciuola, secondo che la gli gira
che la gli gira, di carolare o di divorare. cicognani, 13-535: fece
città che assorbe il mare, / o divora il terren, che pianger puoi
, la quale sarà fatta di argento o sì veramente d'oro. tausilio, 137
interamente. guittone, i-14-98: o desfiorati, e forsennati, e rabbiosi
divora. bianco da siena, 51: o cena mia novissima / quando ne sarà
novissima / quando ne sarà ora! / o vivanda dolcissima, / la fame mi
, / la fame mi divora: / o mensa abbondantissima, / lo 'ndugiar m'
annullare 11 profitto, fare uso inutile o cattivo. maestro alberto, 26:
vento, divorare il mare verso l'una o l'altra delle due coste con quelle
seguire attentamente attraverso l'espressione del volto o attraverso i gesti. oriani, x-16-28
, mostrando bramosia, avidità di possedere o anche odio, astio profondo, o
o anche odio, astio profondo, o struggente nostalgia. garzoni, 4-55:
minori animali. boccaccio, i-399: o avarizia insaziabile fiera, divoratrice di tutte
ragguardasti alla superbia del nostro cuore, o vero alle negligenze nostre, e però
, mediante divorzio, lo scioglimento (o l'annullamento) del proprio matrimonio.
passati due anni, e sposò adelaide o alaiz o alice, figliuola di guglielmo
due anni, e sposò adelaide o alaiz o alice, figliuola di guglielmo signore di
, allontanarsi, estraniarsi (da persone o cose). foscolo, v-329:
se alcun dì saran piovosi, / o veramente spogliargli di scorza; /
, mediante divorzio, lo scioglimento (o l'annullamento) di un suo precedente
tornare libera. -disus. cessazione o astensione dai rapporti coniugali. halli
possa ricavare la proporzione de'momenti, o sia delle forze, che hanno
(e il medesimo nelle diramazioni, o divorzi delle acque). spolverini, xxx-
-fare divorzio: divorziare, sciogliere (o annullare) mediante divorzio il proprio matrimonio
separarsi, staccarsi (da una persona o gruppo di persone, per disaccordo,
divulgare, il divulgarsi; il rendere o il divenire largamente noto (una notizia
una notizia, una dottrina, oralmente o per scritto). m.
. a sanare co'loro rimedi i vizi o difetti de'testamenti, perché si divolgassero
divolghi ogni giorno più, è necessario o d'affrettarlo o d'abbandonarlo affatto. tasso
più, è necessario o d'affrettarlo o d'abbandonarlo affatto. tasso, 12-100
il valore, e però anche donarne o fare comunque sia purché si divulghino. palazzeschi
estens. con riferimento a un artista o al suo stile: che traduce in
i-3: pubblici documenti usciti in stampa o divulgati a penna. lanzi, i-5:
bibbia volgar., viii-639: pregoti, o re, che, conosciuta ciascuna di
, con riferimento a certa produzione artistica o letteraria: esposizione facile, chiara e
. dilatazione violenta, operata a mano o mediante appositi strumenti, di orifizi muniti
, nella loro totalità sincronica e diacronica o limitatamente a particolari età della tradizione linguistica
a particolari età della tradizione linguistica, o a particolari autori, o a particolari
linguistica, o a particolari autori, o a particolari categorie di parole (neologismi
: il titolo di 4 vocabolario 'o 4 vocabolista 'non si applica propriamente
singole e concrete espressioni linguistiche, orali o scritte). speroni, 1-4-211
varianti] che inducono variazione nella sentenza o che migliorano la dizione. carducci,
muratori, 5-i-121: nella sentenza poi, o vogliam dire ne'sentimenti e nella dizione
dire ne'sentimenti e nella dizione, o sia nelle frasi e parole con cui
3. lettura ad alta voce o recitazione di testi letterari. -anche (
e televisivi): arte di leggere o recitare un testo in modo da farne
interamente a chi ascolta la bellezza poetica o l'efficacia persuasiva (con esattezza di
1-11: anche sia scritta questa dizione o in uno pome, o in altra cosa
scritta questa dizione o in uno pome, o in altra cosa, e siale data
cioppa, in bemia, in grammurra o 'n doagio, / la pare un san
dopo averne perse e rivinte più di venti o trentamila. 2. al plur.
già salito, / senza gran doble o lettre di credenza, / andonne a benefizio
di seta), a coste rilevate o a spina, tessuto anticamente a napoli
, le doblete di seta, o aspinato, o a mandorle. il lessico
di seta, o aspinato, o a mandorle. il lessico dell'inventario di
433: le dobblette, i dobbloni, o a scacchi, o a
, o a scacchi, o a spine, o a quadretti, o
, o a spine, o a quadretti, o a rosette.
o a spine, o a quadretti, o a rosette. = ant. fr
. (plur. -ce). condotto o tubo o canale più o meno inclinato
plur. -ce). condotto o tubo o canale più o meno inclinato per raccogliere
. condotto o tubo o canale più o meno inclinato per raccogliere e convogliare rapidamente
per forma di condotti fabbricati di pietra o di calcina, ovver per cannelle di
, quando dovevano essere tassate a docce, o siano rami di acqua, che in
. -canaletto aperto, di sezione semicircolare o sagomata, posto al margine inferiore dei
canaletto di terra cotta, di legno o d'altra materia, per lo quale
puliti e lisci gli stessi buchi, o fori. 6. etnol.
, fredda, tiepida (naturale, o anche minerale) che si fa cadere
) che si fa cadere sul corpo o su parte di esso, per pulizia
parte di esso, per pulizia o a scopo terapeutico. -anche: l'impianto
pratica, il locale (nelle abitazioni o nei luoghi di cura) dove viene
i decotti,... l'embrocche o docce. vettori, 1-67: questa
docce nascoste nelle muraglie vengono alle vasche o bagnatole; sopra le quali da due
bicchieri al giorno avrei dovuto bere, o se mi sarebbero convenute più le docce
se mi sarebbero convenute più le docce o i bagni d'acqua sulfurea. cicognani,
, semplicemente, doccia): notizia o fatto che spegne gli entusiasmi, annulla
, iv-202: * doccia 'o 'doccia fredda ', per traslato dall'
calmante, si dice familiarmente di notizia o di osservazione la quale abbia virtù di
corrosivo. moravia, xiii-51: ho o meglio avevo un sentimento per te,
un mezzo per calmare un eccessivo nervosismo o un'agitazione incontrollata. -doccia scozzese
pozzo, / vo'che si mescia, o che si beva a doccia. menzini
corso d'acqua, anche il sangue o il pianto). busone da
lancia / sentenze dello stoico zenone, / o qualche altra dottrina antica e rancia /
tale effetto portato, andavagli bagnando, o come noi sogliamo dire, docciando quelle
del giovamento che apportar può il versare o 4 docciare 'in abbondanza o lasciar
versare o 4 docciare 'in abbondanza o lasciar cadere con stillicidio quest'acqua da
acqua da qualche altezza sopra la testa o altra parte del corpo. bicchierai,
262: il bagnarsi nell'acqua fredda o del mare o d'un fiume, un
bagnarsi nell'acqua fredda o del mare o d'un fiume, un bagno freddo
d'un fiume, un bagno freddo o una docciatura per lo meno in tutto il
ed asciutta, e le frequenti docciature o perfusioni. bicchierai, 192: le furono
docciare. doccino, sm. tubo o condotto, doccione. baldinucci, 38
adoprano [per condurre acque] minori o maggiori canne di piombo, o cannelle di
minori o maggiori canne di piombo, o cannelle di terra cotta, dette anche
fossi, docci, rivi, gore o fonte, / noi fogna siam nelle chiappe
acqua] nelli recipienti overo nel doccio o docci che la condu- chino a uno
docci che la condu- chino a uno o più tinozzi. -cannello di una fontana
del fornello un canale di mattoni o docci murato di terra, largo un quarto
doccióne, sm. elemento di condotto o di tubo corto e grosso, foggiato
a perfetta tenuta (per il trasporto o lo scarico di acqua o di altri
il trasporto o lo scarico di acqua o di altri liquidi). sacchetti
onde il vino esca in vasi, o canaletti ivi a'piedi deputati a ciò.
, 0 per cannoncelli di piombo, o per canali di legno, o per
piombo, o per canali di legno, o per doccioni di terra cotta. c
, la ritiene che non ci giunga? o disgiunte le giunture de'doccioni, si
questa nostra usanza di queste gorgiere, o doccioni da cesso, che vogliamo dire.
, 1-155: non c'era più grondaia o doccione della casa che non fosse stato
stato fuso a fabbricar modelli di mortai o colubrine. -ant. canale.
2. archit. elemento di tubo o di canaletto di varia forma, che
di una determinata disciplina presso una facoltà o un istituto universitario. panzini,
furono chiamati nel vi secolo alcuni eutichiani o monofisiti, i quali asserivano che il
questo gli giovava più che le minacce o altro. g. m. cecchi,
(per parlar da pedante anch'io) o d'imprimerli / lor tutto il già
, ond'ella / oggi, o grazie, per voi l'arpa inghirlanda,
. bocchelli, ii-387: aveva raddoppiata o triplicata la capacità molitoria dell'azienda,
savi. 3. l'essere o il mostrarsi pieghevole all'autorità, alla
pascoli, i-974: la lingua aulica o letteraria non ubbidisce così docilmente alle fatali
ateniese) il cittadino eletto per voto o scelto per sorteggio a una magistratura cittadina
constatare se un feto sia nato vivo o morto. d'alberti, 328:
un neonato, per determinare se egli abbia o no respirato nel nascere. panzini,
comparativo dei giudizi espressi da determinati individui o gruppi. = voce dotta, comp
atto, il contenuto di uno scritto o di un discorso; corredare di documenti
: attestarne l'uso (con citazioni o altri documenti linguistici). -provvedere uno
documenti linguistici). -provvedere uno studioso o uno scienziato di tutto ciò che può
croce, ii-9-347: la raccolta dei documenti o dei fatti documentariamente accertati è opera del
fatti documentariamente accertati è opera del filologo o erudito; l'opera dello storico richiede il
cumento; che ha fondamento o che si appoggia su documenti; che
appoggia su documenti; che ha valore o intenzione di documento. -credito documentario:
, lettere -vergognosissime - scritte dai letterati o a me, e contro di me.
cortometraggio che si propone di fornire informazioni o di istruire su fatti, avvenimenti,
, avvenimenti, luoghi, attività scientifiche o professionali (e può avere carattere di
di film documentari, di documentari radiofonici o televisivi. 2. chi ordina
televisivi. 2. chi ordina o classifica o conserva documenti (di raccolte
2. chi ordina o classifica o conserva documenti (di raccolte pubbliche o
o conserva documenti (di raccolte pubbliche o private). documentaristico, agg.
un document? '* io cinematografico (o radiofonico o televisivo).
* io cinematografico (o radiofonico o televisivo). documentativo, agg.
presuppone una scrupolosa documentazione sui fatti riportati o sulle affermazioni o ipotesi avanzate e un
documentazione sui fatti riportati o sulle affermazioni o ipotesi avanzate e un esame dei particolari
dei particolari relativi (un'opera storica o di erudizione). monti
passati. -attestato, comprovato da autori o da documenti degni di fede (un
di contadini dove sia abbondanza di ragazze o dove l'agiatezza sia documentata da una stalla
. chi fornisce (ad altri studiosi o ricercatori) una documentazione intorno a un
al più grande spettacolo della natura o alla più sublime opera dell'antichità senza pensare
di informazione per corredare una ricerca storica o un atto giuridico, o volte a
ricerca storica o un atto giuridico, o volte a sistemare e ordinare gli strumenti
e li pubblici documenti usciti in stampa o divulgati a penna, mi diedi a
, per formare un'istoria intera, o per trattarne qualche parte, e il
diritto mediante la consegna dei documenti, o colla installazione, allorché si tratta di
, ii-9-347: la raccolta dei documenti o dei fatti documentariamente accertati è opera del filologo
fatti documentariamente accertati è opera del filologo o erudito; l'opera dello storico richiede il
guerra in arte, / corredate di firma o documento, / dalla patti, a
a comprovare l'identità e determinate condizioni o qualità particolarmente rilevanti di una persona.
da parte di agenti di pubblica sicurezza o da altra autorità) di presentare gli
, registri, elenchi riguardanti la nave o l'aeromobile, l'equipaggio, i
, tenuti a bordo durante la navigazione o il volo. boccardo, 2-524:
tonnellate... in esso il capitano o patrone deve annotare le corse, le
, che appartenendo a un dato ambiente o periodo o civiltà, ne è espressione
appartenendo a un dato ambiente o periodo o civiltà, ne è espressione e in
trattata con arte per insegnar con gusto, o d'un dotto documento di virtù commune
alla sua memoria, documento di lode o di biasimo presso i posteri, un'idea
che può essere usato (in originale o in riproduzione) come strumento di studio
studio, di consultazione, di indagine o come sussidio per determinate ricerche (<
testimonianza, attestazione, indizio; fatto o oggetto che serve a provare, dimostrare
qualunche armento / insieme ricerchiamo in vista o in carte, / italia pare specchio e
da dodici piramidi quinquangolari, i cui vertici o le cui cime s'incontrano nel centro
che hanno dodici facce triangolari, quadrangolari o pentagone, tutte eguali e somiglianti.
costituito dall'unione di due senari, o, meno frequentemente, di un ottonario
di un ottonario e di un quaternario o di un quaternario e di un ottonario
sostanze plastiche, di insetticidi, fungicidi o prodotti farmaceutici. = comp
-anche sm. e f.: ragazzo o ragazza di dodici anni. chiesa
per la scuola romana, trae lumi o dalle stampe, o dal suo
trae lumi o dalle stampe, o dal suo genio, o d'altronde per
, o dal suo genio, o d'altronde per tentare non so quale
bene il divider lo spazio del piano o suolo alla superficie della travatura in tre parti
che spiaggia con il suo scemare tre o quattro miglia di quella costa, e
de'quali fosser più che da un diece o dodici de'suoi vicini alla chiesa accompagnati
per que'campi... forse diece o dodici zucche. g. m
247: la mi pregò che per dodici o quindici / giorni io partissi di firenze
/ giorni io partissi di firenze, o stessimi / niscosto. da ponte,
da ponte, xxiii-42: passai dieci o dodici giorni nell'albergo di questa donna
colla grammatica alla mano, facemmo quattro o cinque ore di conversazione ogni giorno,
àncora / d'ogni burrasca / da dieci o dodici / coccarde in tasca. bocchelli
stato in guerra, galera, trent'anni o magari in un piccolo minuto secondo,
. la dodicesima ora del giorno (o della notte); mezzogiorno (o mezzanotte
(o della notte); mezzogiorno (o mezzanotte). -anche nella forma aggettivale
istroppiando i mièi pensieri entro un sonetto o imbrodolandoveli di aggettivi, quando mamma,
abbinato alle gare del campionato di calcio (o di ippica), consistente nell'aver
sisal uno dei primi dodici di tre o quattro milioni. 8. locuz
premi (al concorso dei pronostici calcistici o ippici). = deriv.
1690. = dal portogh. doudo o doido 4 sciocco '. dodrante,
come testimonia plinio, di tre spitami, o vero dodranti, ciò è di tre
dodranti, ciò è di tre spanne o vero trentasei dita. poleni, 156:
elemento strutturale delle botti di legno (o di recipienti analoghi: tini, barili,
una stretta e lunga lista, più o meno spessa e larga, di castagno
du'cose; cioè in uno libro o di mercanzia o di notaria, tramutato e
cioè in uno libro o di mercanzia o di notaria, tramutato e cambiato carte
del quaderno; et a lo staio, o vero quarta, fu cavata, o
o vero quarta, fu cavata, o vero sciemata la doga del legname, perché
, per cui passasse una volta un canale o fosso di scolo e di scarico di
rivoltate sulle spalle, foderate di ermellino o di altra pelliccia (e veniva portata dai
. giannotti, 2-2-67: ancora vengono o sono venuti i tre capi de'dieci
vesti dogali: le quali sono di drappo o di scarlatto, ed hanno le maniche
, sf. stor. veste di panno o di seta, nera, lunga fino
mantello ed in cappuccio alla fiorentina, o colla dogalina e berretta tonda alla veneziana
dogame, sm. quantità di doghe, o di legname per far doghe.
uzzano, i-78: corenti di castagno, o as- sari, o dogame,
castagno, o as- sari, o dogame, o taule da botti della soma
as- sari, o dogame, o taule da botti della soma [ecc.
dogaménto, sm. il fabbricare (o raggiu stare) doghe.
dei diritti dovuti per l'esportazione o l'importazione. trattato di pace,
inglese proibisce all'estero il comprar terre o altri stabili sotto il proprio nome, anche
ufficio. -ant. anche il portico o magazzino dove si scaricavano le merci che
le merci che giungevano da altri stati o città, per il controllo dei doganieri.
chiamato dogana, tenuta per lo comune o per lo signor della terra, le
sono uomini come torme in sosta / o merci ferme alla dogana, accolti / sotto
alla dogana, accolti / sotto tende o in casupole, di stanza / o di
o in casupole, di stanza / o di passo. -centro commerciale.
paga all'ufficio doganale per l'esportazione o l'importazione delle merci; dazio doganale
— per estens.: ogni tributo o gabella pagata per entrare, uscire,
fiandra e d'inghilterra, sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o d'altre.
sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o d'altre. guicciardini, i-236: approssimandosi
e la capitazione di settanta copicchi circa, o sia trentacinque soldi d'inghilterra per testa
, i-112: la lega italica annullerebbe o scemerebbe almeno le differenze di pesi,
popolo, 3-3: niuna arte, o vero università, o vero membro, o
: niuna arte, o vero università, o vero membro, o vero singulari uomini
o vero università, o vero membro, o vero singulari uomini d'alcuna arte de
vero distretto di firenze, possa, ardisca o vero pre- summa, fare, o
o vero pre- summa, fare, o vero far fare, o vero fare servare
, fare, o vero far fare, o vero fare servare, colatamente, o
o vero fare servare, colatamente, o vero palesemente, cospirazione alcuna, o vero
o vero palesemente, cospirazione alcuna, o vero raunamento, postura, patto,
raunamento, postura, patto, monopolio o vero dogana, di cose, o
o vero dogana, di cose, o vero sopra cose. bocchelli, 9-82:
stato, che veniva dato in concessione o fida ai privati a scopo di pascolo
erano), e sieno di che sorte o qualità si vogliano;...
che è proprio della dogana; che dipende o è effettuato dalla dogana. -documento doganale
. verri, 2-iv-20: le mercanzie, o tutte o quasi tutte, si doganano
, 2-iv-20: le mercanzie, o tutte o quasi tutte, si doganano a valore
doganieri, ma fassi patto a 7 o a 6 tari per lo meno per migliaio
del lor diritto pagare al mercatante, o per tutta o per parte della mercatanzia
diritto pagare al mercatante, o per tutta o per parte della mercatanzia che egli della
per veder se vi avevamo perle o zecchini. foscolo, v-448: stava come
). munire di doghe, mettere o rimettere le doghe a una botte.
e con quel ti disfoga / quand'ira o altra passion ti tocca! / cercati
la soga / che 'l tien legato, o anima confusa, / e vedi lui
insieme delle doghe che compongono una botte o un tino. paoletti, 1-2-66:
2. segnato, ornato da liste (o anche da nastri, strisce);
stesse caldo, e tu tieni dieci o dodici vestiri... e1 sicondo
dogado senza che il popolo si scateni o il patriarca s'imponga. -territorio
-sottomesso al potere del doge (o, per estens., di altro
, agg. e sm. di ripari o sostegni formati da traversine di legno intervallate
(e vengono utilizzati come pareti o come divisori di pergole, di particolari ambienti
dòglia, sf. letter. dolore fisico o morale; sofferenza del corpo;
purg., 4-1: quando per dilettanze o ver per doglie / che alcuna virtù
: volgiti indietro, e guarda, o patria mia, / quella schiera infinita
. 4. zool. doglia vecchia o morta: zoppicatura intermittente di carattere cronico
lalli, 6-218: rispose anchise allora: o figlio, o figlio, / tu
: rispose anchise allora: o figlio, o figlio, / tu vieni a punto
pure per calli, per unghie incarnate, o per altre malore che si abbia ai
, il lamentarsi (di qualche danno o offesa o incomodo, o di cosa
lamentarsi (di qualche danno o offesa o incomodo, o di cosa che non
di qualche danno o offesa o incomodo, o di cosa che non risponda all'attesa
di cosa che non risponda all'attesa o ai desideri); lagnanza, rimostranza
-cfr. fi. ant. doillance o douliance (sec. xiii; fi.
dogliènte, agg. letter. che prova o dà dolore (fisico o spirituale)
che prova o dà dolore (fisico o spirituale); dolente; spiacente.
vi volessero venire a portar domande, doglienze o consigli. d'annunzio, iii-1-768:
. letter. grande vaso di argilla o di legno, a forma di globo,
in un doglio ove sia orzo, o vi s'ordinino per modo che luna
gr., ii-169: recate insieme, o vergini, le conche / dell'alabastro
2. che arreca dolore (fisico o morale), doloroso. giacomo da
uso neutro. guittone, i-36-72: o che dogliozo è, frate, vedere saggi
ammalato, lagnarsi insistentemente di malanni lievi o inesistenti. mazzei, xxi-251: truovansi
teoria scientifica, in una dottrina religiosa o politica. -anche: massima inderogabile,
ordine soprannaturale contenuta, in modo esplicito o implicito, nella rivelazione e dal magistero
rivelata (ed è pertanto fortemente limitato o assente il carattere ecclesiastico o sociale inerente
fortemente limitato o assente il carattere ecclesiastico o sociale inerente alla concezione cattolica, che
sien dichiarati, limati, ma non distorti o tronchi. galileo, 3-4-511: voi
e l'inferno da succursale all'ergastolo o alla deportazione di borneo. d'annunzio
esistenza accidentale. praga, 2-71: o fedeli! o cattolici! / alme beate
praga, 2-71: o fedeli! o cattolici! / alme beate e pure
. affermazione, principio, massima imposta o accettata come verità assoluta e indiscutibile;
indiscutibile; opinione professata con esaltata convinzione o supina acquiescenza a un'autorità, con
articolo d'amicizia, se non quando importa o a l'uno o a l'altro
non quando importa o a l'uno o a l'altro che si scriva. cesarotti
fra di loro da rapporti di subordinazione o di coordinazione. -anche: il complesso
. -anche: il complesso di principi o di mezzi usati in tale elaborazione;
verità rivelata da apparirne come necessarie premesse o conseguenze. -iscrizioni dogmatiche: materiale epigrafico
e respingendo ogni obiezione (come indebita o oltraggiosa verso ciò che si considera verità
: l'inganno de i dommatici, o sia galenici, che si chiamano razionali,
. -studioso di teologia dogmatica (o di dogmatica giuridica). 6
modo d'impresa, insegna cose filosofiche o morali. muratori, 5-iv-290: stile solo
il suo partito e si collochi necessariamente o al dogmatismo o al pirronismo. de sanctis
e si collochi necessariamente o al dogmatismo o al pirronismo. de sanctis, lett
ciascuno si può salvare nella sua fede o setta. i. riccali, 4-225:
sperienze, s'ella sia sostanza semplice o composta, senza conoscere le principali affezioni
fronte / e ai fianchi come dogo o molosso pronto / ad azzannare senza latrato.
inter. ant. a esprimere dolore, o gioia, sdegno, stupore. -anche
. -anche: a introdurre un'esortazione o un'invocazione. bencivenni, 4-77
da lavoro (per spaccare legname o pietre), come arma e
. lavorare con l'ascia (pietra o legname), squadrare; sgrossare.
se egli abbi ancora dentro qualche umore o sia messo nell'umido, sì che
ha il particolare sapore proprio del mièle o dello zucchero (o un sapore simile)
proprio del mièle o dello zucchero (o un sapore simile). -spesso
quella con maggior contenuto di zucchero, o anche, per estens., quella
naranzi di mezzo sapore. e in somma o me gli hanno mandati bruschi o dolci
somma o me gli hanno mandati bruschi o dolci. b. davanzali, ii-532:
dolce. sassetti, 249: cocchi, o noci d'india, che..
inviti borghesi: il caffè con una o due zollette di zucchero; l'offerta
; l'offerta del liquore, dolce o secco. -dolce e forte: cucinato
, ii-185: la liquirizia... o radice dolce, così chiamata dalla sua
simili. -sostant. sapore dolce o sostanza dolce. s. bernardino da
dolce, il salso, il piccante, o altra qualità di sapore, non sanno
? che s'alcun v'è bono o alcun dolce, è da malvagio e da
attediato, arrabbiato, bevendomi questi giorni o amari o scipitissimi, senza un filo di
arrabbiato, bevendomi questi giorni o amari o scipitissimi, senza un filo di dolce.
con la quale tutte le cose, o grate a'sensi o care all'animo,
tutte le cose, o grate a'sensi o care all'animo, dolci sono addomandate
le tue fami. simintendi, 3-132: o galatea, più bianca che la foglia
pietra ardente. boccaccio, i-218: o amore..., chi potrebbe credere
amore..., chi potrebbe credere o pensare che la tua dolce radice producesse
di quella chiara e dolce negrezza, o vero azzurri, allegri e ridenti.
non ha asprezze, né gutturali, o particolar pronuncia difficile; ma è schietta
. leopardi, 21-45: perivi, o tenerella. e non vedevi / il fior
, come causa, motivo di gioia, o in senso passivo, a indicare il
una materia dilettevole; che diverte garbatamente o, più spesso, che suscita gentile
dante, purg., 24-57: - o frate, issa vegg'io - diss'elli
terreni beni desiderare? iacopone, 10-5: o dolcissimo segnore, prego che si paziente
vago; / io più non chero, o dolci labra, e in voi,
pazienzia contra ogni ingiuria che gli fusse detta o fatta, e una fortezza dolce in
d'annunzio, i-705: erba immortale, o tu che il piede preme, /
non si conduce col mostrargli timore, minaccie o sospetto, ma solo col dolce e
in mare con una specie di cornice o di piedistallo di pietra appena sopra il
che e'si adopera legnie di ontano o di pino per fondere per l'artiglierie
. 16. disegnato, dipinto o scolpito con tocco leggero, che accenna
di canaco esser molto dure e senza vivacità o moto alcuno, e però assai lontane
: incisione eseguita su rame, acciaio o zinco (e anticamente anche su legno
ornandola di figure d'intaglio dolce o almeno all'acqua forte, proporzionate alle favole
nominano in germania prove di niello, o altri primi tentativi in metalli di più
al sangue: che non contiene, o contiene in scarsa quantità, sostanze saline
suo, che ha perduto quel dolce balsamico o quell'oleoso volatile che dovrebbe tenerlo addolcito
in italiano, s e z), o il suono palatale di altre (c
. -dolce di sale: privo o scarso di sale, scipito (un
detto di chi simula attitudini, capacità o convinzioni che in realtà non possiede (
, 278: mi hanno fatto fallita due o tre poste che mi tenevano a bocca
(torte, focacce, panettoni) o piccole (biscotti, pasticcini):
): si serve in fin di tavola o in rinfreschi e ricevimenti. -anche,
malmantile racqui- stato di perlone zipoli, o sia di lorenzo lippi, è un
le braccia colui che suona il dolcemele o il dabbudà, quanto colui che suona gli
vedo le colline / del tuo paese, o mamma, e in fondo al cuore
di estrema gentilezza. -con lume o colore tenue, pallido, non abbagliante,
, che noi potremo cadere in quelli peccati o in maggiori; e però deve altrui
ma si tollerava che e'nostri cittadini o questi tirannelli di fuora usurpavano e'beni
-pigliarla dolcemente: essere di opinione ottimistica o indulgente. b. davanzali, ii-135
quando uno de'nostri membri è malato o naverato grande compassione n'ha il nostro
altri non si avveda di essere offeso o danneggiato; in modo inavvertito, insinuante
improvviso ci rapisce e diletta, e o dolcemente o per forza muove dentro di
rapisce e diletta, e o dolcemente o per forza muove dentro di noi gli
si servono d'un punteruoletto d'osso o d'avorio dolcemente incurvato per impedire che non
piove ne scorra fuori per la china, o in colle dolcemente didotto e chinato per
da insalata, di sapore acidulo o piccante). dolcétto1, agg
fermentazione sulle vinacce del 'barbèra 'o del 4 baròlo '. =
e più non si mischia con la marina o vi perde la sua dolcezza. tasso
de'stili. caro, 4-44: o più della mia vita / stessa, amata
voi. d'annunzio, i-649: o profumi di tempi assai lontani, /.
, piacevole, gradita, che dà (o promette) piacere, diletto, gioia
contentare. guarini, 116: o dolcezze amarissime d'amore, / quanto
perdervi, che mai / non v'aver o provate o possedute! galileo, 3-1-77
che mai / non v'aver o provate o possedute! galileo, 3-1-77: gran
autunni, / moribonde dolcezze. / o gioventù, / passata è appena l'ora
crosta di formaggio e due muraiole, o tre gazette, partono via cantando e
/ né saprai dir perché ti venga o donde. pascoli, 16: allora.
dante, par., 3-38: o ben creato spirito, che a'rai /
del sonno. -pentimento (o pietà) sensibile, che genera forte
si spezza. guicciardini, ix-199: o ribalderia, o scelera- tezza inestimabile,
. guicciardini, ix-199: o ribalderia, o scelera- tezza inestimabile, oimprudenzia singolare,
scelera- tezza inestimabile, oimprudenzia singolare, o incredibile pazienzia e dolcezza del popolo fiorentino
, / non ha ricorso alla sorella o al padre, / ma a lei ritorna
, 6-25: in un suonatore di cornetta o di clarino, si lodavano soprattutto certe
. 10. modo di dipingere o modellare che rifugge da crudezza di luci
i luoghi i suo'colori, sanza mettere o imbrattare l'un color nell'altro,
possiamo far di due maniere: cioè o pieno di muscoli, o delicato; la
maniere: cioè o pieno di muscoli, o delicato; la qual delicatezza da'pittori
/ dolcezze. -lieve inclinazione, curva o sinuosità poco marcata (di una linea
infra 100 di rame, di ferro, o d'argento, o d'oro,
, di ferro, o d'argento, o d'oro, gli move del suo
dee., 7-7 (191): o singular dolcezza del sangue bolognese! quanto
si produce, dolcissimo, misto a profumi o addirittura a canditi, una cassata in
dolciastro, agg. che ha sapore (o anche odore) accentuatamente dolce, ma
lo chiama ad ogni passo caro sposo, o mio carissimo consorte. =
neppure trascurata la coltura del dolcichino, o sia 'cyperus ro- tundus, esculentus
un'acqua dura (per esigenze industriali o di potabilità). 2.
santo avrebbe trovato la parola da trattenerci o mandarci via col cuore dolcificato e molle
sotterranee feltrazioni nelle viscere della terra, o di più sottili distillazioni nel caldo seno
che vi sono contenuti (per renderla potabile o per scopi industriali). dolcigno
, spalmate e coperte da una polpa o sostanza midoliosa, tenera e assai nera
si può anche riferire alla beatitudine celeste o a quella dell'estasi mistica).
, 14-30: or potess'eo, / o amore meo, / come romeo /
acquista, / alcun d'acqua o di foco, e 'l gusto e 'l
della fortuna, / siccome arida fronda, o paglia al vento; / a cui
s. bonaventura volgar., 3-162: o anima mia, io ti prego che
buoni perdono figliuoli, parenti, possessioni o pecunia e queste cose del mondo,
. -anche in senso concreto: cosa o persona che allieta o lusinga dolcemente i
concreto: cosa o persona che allieta o lusinga dolcemente i sensi. boccaccio
diletto spirituale. guittone, i-3-287: o vita sigura ov'è pura cosciensia,
modo affettatamente cortese e lezioso di comportarsi o di esprimersi; benignità esagerata di modi
che dal cedro all'albero, o albuccio, come si dice costà, non
piacere, vivo godimento (dei sensi o dell'anima). iacopone, 90-53
clima, quando, nella stagione invernale o all'inizio della primavera, la temperatura
a quella consueta per effetto dello scirocco o di altri venti caldi. a
28: sia dolco il temporale, o sia gialato, / pricol non c'
condizioni normali: per effetto dello scirocco o di altri venti caldi). -mettersi
nostra maremma notturna col vento di levante o di scirocco quando s'ode fra lunghe
, in vin dolco, in passo o mosto, che vi stieno ricoperte nei
-punto dolente: punto grave, delicato (o, anche la parte meno positiva,
voluttà dileguare. pascoli, 289: o rondinella nata in oltremare! / quando
. che patisce dolore fisico (il corpo o una parte di esso); travagliato
miei membri languidi e dolenti, / o insegna a sofferire al corpo mio.
2-12: queste tue frasche d'alloro, o apollo, e niuna altra cosa,
parte dolente. cesarotti, ii-80: o 'l re di muda, od io,
questo alla salute vostra / io concorro, o messeni. alfieri, 1-843: deh
, 1-843: deh! voi pietosi; o al mio presagio fero / crediate;
al mio presagio fero / crediate; o, all'egra fantasia dolente / cedendo,
marchi, ii-49: aveva pregato tre o quattro amici, inutilmente. tutti erano
d'orgoglio carca / oblìi l'avello, o gioventù dolente. -anche di
/ non puoi fuggir tua morte o tua sventura? testi, i-208: ed
rivela l'affanno, il travaglio fisico o spirituale; che deriva o accompagna un
travaglio fisico o spirituale; che deriva o accompagna un dolore del corpo 0 dell'
, di paesaggi, di ore del giorno o di momenti della stagione. matraini
ci farebbe dolenti. pulci, 19-20: o vita trista, misera e dolente.
una volta. parini, 390: o povertà, che dal natio soggiorno /
tormentata, travagliata (da dolori fisici o morali); chi è in preda all'
chi è in preda all'angoscia (o anche al rammarico, al dispiacere).
sofferenza, pena, afflizione (fisica o morale). a. f
, pregavano. d'annunzio, i-648: o danze, arie di tempi assai lontani
duole questa pena? nel calcagno, o nel dito, o dove? francesco da
nel calcagno, o nel dito, o dove? francesco da barberino, i-282
acqua né per venti / fanghi neve o paventi / o se ti doglion di fatica
venti / fanghi neve o paventi / o se ti doglion di fatica tossa, /
catalogna, sarebbe doluto a qualche uno o a qualche suo parente. machiavelli, 621
/ mi balza il cor dell'impugnarti, o brando, / contro aperto nemico.
leopardi, 5-54: alla patria infelice, o buon garzone, / sopravviver ti doglia
non si distinguono per alcuna dote morale o intellettuale. nievo, 780: -oh
ora si lamenta e dole; / o per famosa o per antica prole / altri
e dole; / o per famosa o per antica prole / altri s'inlustra,
. 4. sentire vivo dispiacere o rammarico; rammaricarsi; affliggersi, rattristarsi
provare intenso pentimento (per un errore o una colpa commessa, per il proprio
querelarsi del comportamento altrui, di danni o torti ricevuti (esprimendo con vivacità e
6. partecipare al dolore altrui (o a un dolore comune); esprimere
); esprimere a qualcuno la partecipazione o la solidarietà nel suo dolore o nelle sue
partecipazione o la solidarietà nel suo dolore o nelle sue preoccupazioni; condolersi.
reazioni più immediate e intense del sentimento o della suscettibilità (e che si cerca
: dare in quel d'alcuno, o vero dove gli duole, significa..
. dimandare appunto di quelle cose, o mettere materia in campo che egli desiderava
11. prov. -a chi consiglia o conforta il capo non duole: consigliare
conforta il capo non duole: consigliare o dar conforto è facile. g.
quando chi è a capo di una famiglia o di uno stato è in cattiva salute
di uno stato è in cattiva salute o è privo di saggezza, tutta l'
. bot. genere di piante tropicali o subtropicali, della famiglia leguminose papiglionate,
in italia sono il dolichos melanophtalmus (o fagiolino dell'occhio), con fiori
quando sono freschi; dolichos catjang (o fagiolino piccolo), con fiori rosso-porpora
, lunghi 6-15 cm, semi oblunghi o cilindrici, neri o rossicci o bianchi
, semi oblunghi o cilindrici, neri o rossicci o bianchi o violetti;
oblunghi o cilindrici, neri o rossicci o bianchi o violetti; dolichos sesquipedalis
, neri o rossicci o bianchi o violetti; dolichos sesquipedalis (o fagiolo asparago
o violetti; dolichos sesquipedalis (o fagiolo asparago, fagiolo a frusta,
fagiolino lungo), con fiori bianchi o giallicci, baccelli sottili, penduli, cilindrici
dell'esofago (e può essere congenita o causata dal cardiospasmo).
ordine mesoga- steropodi, con conchiglia più o meno grande, ovale, con solchi
delle acque meteoriche sui calcari superficiali o anche al cedimento della volta di cavità
fondo è coperto di terreni fertili o da piccoli laghi). d'annunzio
languore / di un circo / prima o dopo lo spettacolo / e guardo / il
zool. sottoclasse di taliacei o tunicati marini (detti anche ciclomiari),