ottobre e nasce un solo piccolo in maggio o in giugno; le corna cadono in
egli corre più forte che uno cervio o uno daino, ed ha buono naso
come daini, lepri, capre, o due colombe / o un nido d'
lepri, capre, o due colombe / o un nido d'uccelli tolto dalla cima
i daira altre volte nel giappone, o i califfi nell'oriente. baretti, 1-30
tropicali; possono essere alberi, arbusti o liane; una specie africana (dalbèrgia
, ramificato, foglie opposte, bi- o tripennate, infiorescenze a capolini solitari,
spontaneamente in un'altra emettendo contemporaneamente una o più altre particelle. = deriv.
affollate di baronesse e di marchese più o meno decadute, di signore senza titolo
case... qualche famiglia decaduta o di ceto medio, d'impiegati o di
decaduta o di ceto medio, d'impiegati o di professori, ha cominciato a cercar
inferiore (e c'è sempre, più o meno implicito, il ricordo biblico della
(e ne possono derivare deformità ossee o fratture). = deriv. da
col quale si trasportano, su carta o su altra superficie adatta, immagini dipinte
altra carta, spalmata prima con destrina o con allume, poi ancora con un
un personaggio, di una situazione storica o letteraria. oriaiti, x-4-21: l'
per il compimento di una determinata opera o il raggiungimento di un certo fine,
il raggiungimento di un certo fine, o devono regolare una ricerca scientifica o letteraria
, o devono regolare una ricerca scientifica o letteraria o filosofica, un'arte, un
devono regolare una ricerca scientifica o letteraria o filosofica, un'arte, un comportamento
il vuoto e il vostro errore / o innocenti d'allor decameroni! boine,
fatto dell'essere che esige omaggio, o, se non lo riceve, non
popolo delle ville fu diviso in centene o centurie di famiglie, e che le
di famiglie, e che le decene o decurie o decanie si formavano di dieci
, e che le decene o decurie o decanie si formavano di dieci
si dichiara che quel cardinale che è o sarà vescovo di ostia, s'intenda sempre
4. la persona che, per età o per anzianità di nomina, occupa il
però al decano della camera, quando o in questo tribunale o in collaterale accadesse
camera, quando o in questo tribunale o in collaterale accadesse di sedere. di
universitaria; primo fra i colleghi (o per la carica o per l'età)
fra i colleghi (o per la carica o per l'età). g.
tutti incominciavano da questo vocabolo: lodate o decantate. bandello, 2-36 (i-1025)
, con l'epitaffio, decantaste, o lagrimaste più tosto. galileo, 1-1-90:
buio. bocchelli, 1-i-467: poco o tanto se la meritavano anche i padri
pure far disciogliere quei nidi putredinosi o quelle stesse putredini in acqua tepida, e
acqua tepida, e poi per pannolino o per istaccio finissimo feltrarle, che forse sopra
guardarsi, come di sopra accennammo; o finalmente porle in vaso d'acqua limpida
loro abissi le acque impetuose, torbide o glaciali, per decantarle limpide e continue
9-200: quando ella impasta il pane, o vaglia il grano, o decanta l'
pane, o vaglia il grano, o decanta l'olio, la madre ripensa a
come quintiliano, ritenevano d'origine africana o spagnola, e che invece potrebbe essere
e decantata, non lascerà nel fondo arena o fango. 2. figur.
. chi decanta i pregi di persona o di cosa, per abito, e non
, per abito, e non senza eccesso o affettazione. = deriv.
, oppure grandi bacini di forma rettangolare o circolare, disposti anche in batteria)
delitto anarchico, deformi di natura, o deformati da dottrine demenziali. = deriv
foscolo, viii-45: fosse sublimità, o superstizione, o semplicità di virtù, veri
: fosse sublimità, o superstizione, o semplicità di virtù, veri non ascoltò
altri esiliati dai nobili, poi decapitati o proclamati ribelli, ed egli interdetto con
di falce, la tua arpe, o eroe, non decapiterà un giorno anche il
uccelli che beccavano le more sanguigne, o a decapitare con colpi netti e violenti
decapitati, affogati nei fiumi di francia o sterminati a schiere. de marchi,
primo paio terminano spesso con chele più o meno robuste), inserite sul cefalo-torace
cod speditezza di « tarantino » alla leggera o di velite marrucino arrolato in una
, gr. tardo 8exàoxax (j. o?, comp. da 8éxa 4
cui si può sollevare la cappotta o mantice. moravia, xii-35: mia
). neol. sollevare la cappotta o mantice a un'autovettura. = adattamento
sf. chim. eliminazione di uno o più gruppi carbossilici dalla molecola di
decàstilo, agg. archit. di tempio o portico che ha sulla facciata dieci colonne
. facciata di un tempio; o di un portico di dieci colonne.
4 colonna '. dècathlon (dècatlon o dècatlo), sm. sport. gara
durante la frenatura, un veicolo o convoglio ferroviario superi un determinato valore di
che si riferisce, che è proprio o che ricorda o si ispira al colpo
riferisce, che è proprio o che ricorda o si ispira al colpo di stato del
per giudicare le cause riguardanti la libertà o la servitù). livio volgar
popolo delle ville fu diviso in centene o centurie di famiglie, e che le
famiglie, e che le decene o decurie o decanie si formavano di dieci famiglie
e che le decene o decurie o decanie si formavano di dieci famiglie.
; che dura dieci anni; che ricorre o si rinnova ogni dieci anni.
. opere di carattere storico, in prosa o in versi, che abbraccia un periodo
2. letter. che dura dieci anni o da dieci anni; che abbraccia un
detto ciclo lunare e dai nostri ciclo o circolo decennovennale è quello che si pone
a'teatri d'opera, di commedia o a quelle decenti ricreazioni ch'ella mostrava
fosse che mi apprezzassero della mia dabbenaggine o per la mia costanza ad ogni fatta
qua e là, sulle panche, inginocchiate o sedute le donne che avevo visto fuori
, è trascorso nell'eccesso opposto, o almeno ha voluto esercitare su 'l nobile
a usare coltello e forchetta quassù: o parlare italiano decente: 0 anche solo
meno attento a verun officio di affabilità o di avvenenza decente al grado. gemelli
rincrescevole spiacere, e a farsi biasimare, o contendendo o litigando,...
e a farsi biasimare, o contendendo o litigando,... o dicendo parole
contendendo o litigando,... o dicendo parole villane, ingiuriose, oltraggiose
dicendo parole villane, ingiuriose, oltraggiose o soperchievoli, con minacce, con rimproveri
lui e dicevano dispettivamente parlando: o anfiarao, dove rovini? = deriv
finalmente, dopo aver cercato in due o tre tasche, una bustina a matrice
: e se pur mi rispondi, o uomo, che molti sono li perfetti che
si fa maggior dispetto / che quando o vecchia o brutta le vien detto.
maggior dispetto / che quando o vecchia o brutta le vien detto. marino,
, avrebbe potuto suonare come un dispetto o, peggio, un affronto.
-figur. ariosto, 5-60: o dio, che disse e fece poi che
a fare io, che ho poco o nulla, è un dispetto. berni,
a marcio dispetto: contro la volontà o il parere di qualcuno, nonostante l'
accompagna con un compì, di specificazione o con un agg. possessivo, e
dispetto: per sfogare il proprio dispetto o, anche, per fare un dispetto
. -avere dispetto di qualcuno o di qualcosa: averlo in uggia,
lui, che il metta in invidia o in dispetto degli auditori. dante,
un dolce e di un'immagine data o rifiutata. dossi, 412: vorrei ricordare
dante, inf., 9-91: « o cacciati del ciel, gente dispetta »
-in partic. riferito all'abito o al contegno: che rivela umiltà,
brusca e stizzosa, quasi di provocazione o di protesta; sgarbatamente. g
voci, ma bisogni recarvi le vili o le dure o le dispettose. tasso
ma bisogni recarvi le vili o le dure o le dispettose. tasso, aminta,
aspetti turbati, cambiati e dispettosi, come o veggiamo o udiamo che alcuno abbia alcun
cambiati e dispettosi, come o veggiamo o udiamo che alcuno abbia alcun bene. tasso
dottori, 1-158: colti i ragazzi o in gioco o sotto al pero / restan
: colti i ragazzi o in gioco o sotto al pero / restan così con
parole avrebbero qui dunque sonato rimprovero dispettoso o querela impotente. baccltelli, 10-186:
linguaggio del cepperello che scoppietta dispettoso, o brontola fiammeggiando. ojetti, i-818:
che non risponde bene a uno scopo o non si presta a un dato uso;
che consolazione ha uno che concia pelle o uno calzolaio o uno beccaio e molti
ha uno che concia pelle o uno calzolaio o uno beccaio e molti altri artigiani che
e intrapreso con tutte le forze dell'animo o del corpo. prati, 1-51:
non bisognasse più curarsi di vincere, o cercar via di salvarsi qualora abbandonavano i
abominava e dispregiava, non per infamia o vituperio de li erranti, ma de li
... e dicesi: 'o piaccia o dispiaccia questa mia invenzione'. guicciardini,
(seguito da un verbo all'infinito o al congiuntivo). rincrescere, rammaricarsi.
, di grazia. -come domanda retorica o in forma dubitativa, non ti dispiace
ti dispiace: per chiedere con cortesia o per attenuare la durezza di un comando
quando ne si pianta qualche dente là o ne si fora la carne. chiabrera,
amore della verità, indipendente dal piacere o dal dispiacere che ne può venire al
dalla frustrazione delle aspirazioni, da contrasti o scontri con altre persone); scontento
ucciderei ch'io facessi cosa che disonore o dispiacere vi fosse. l. frescobaldi,
. cellini, 2-96 (466): o benvenuto, e'sarebbe pur bene il
non ci ha mai prescritto un cibo o un liquor dispiacevole. p.
solletica come un sapore acre e piccante, o aspro, o acido, o acerbo
sapore acre e piccante, o aspro, o acido, o acerbo, che per
, o aspro, o acido, o acerbo, che per se stesso è dispiacevole
iscorta la giustizia e l'onesto, o la convenevolezza delle maniere; e senza esse
delle maniere; e senza esse o torti sono, od ingiurie, ovvero disconvenienze
sono, od ingiurie, ovvero disconvenienze, o dispiacevolezze, o molestie. =
, ovvero disconvenienze, o dispiacevolezze, o molestie. = deriv. da dispiacevole
d'oro. dispianala in su due trespidi o in su panca. benvenuto da imola
una cosa dal luogo in cui è infissa o attaccata; toglier via, strappare di
se procaccia. / ma fosse caso, o forza del barone, / io no
quelle parole subitanee dalla cima dell'anima o chi senza labbra avesse di sùbito parlato
, disgiungersi liberandosi da ciò che trattiene o impaccia, districarsi. cieco, 18-27
non sappia dispiccarsi da un'idea fina o da un sentimento onesto, quando il
un'altro a cui è strettamente unito o in cui è incorporato). pietro
poni in capo d'uno bastoncello trementina o vischio, e mettine nello orecchio, e
in rilievo, staccarsi da un piano o da un fondo; sporgere in fuori,
2-10: ponendo l'amore a una cella o un libro, e simile altre cose
e per coaguli affettivi al marito, o al facente funzione, e dai labbri dell'
. carducci, yiz: a cavallo, o fedeli! tu, wittelsbach, dispiega
velo. / mandami un olocausto, o sommo dio, / che al ciel supplisca
le fere, / per fuggirti, o crudo amore; / né mi vai seguir
). tasso, 1-1-79: pino o palma in aspro monte / fra le
le amate forme impresso ride, / o che il pennel cortese ivi dispieghi /
359: gioite, trionfate, / o felici, o potenti, o larve!
, trionfate, / o felici, o potenti, o larve! e quando /
, / o felici, o potenti, o larve! e quando / il sol
ira dispiega. bonarelli, xxx-5-153: o giustizia d'amore, hai pur voluto /
boccaccio, v-46: deh, se o dapne o mirra furo intesi / da
, v-46: deh, se o dapne o mirra furo intesi / da voi ne'
andati in ogni genere di costume o di studio. -mettere in opera,
dispieghi ed erga / senza timor di tuoni o di tempeste. -scaturire,
dante, purg., 33-116: o luce, o gloria della gente umana
purg., 33-116: o luce, o gloria della gente umana, / che
modo da far scom parire o apparire meno evidenti le pieghe).
prova loro che il discoprirsi la faccia. o questo nelle sentenze derivi dalla natia loro
sbarbaro, 1-113: dànnosi in te [o santo fruttuoso], com'io veggo
, 1-22-18: deponi il ferro, o dispietato, o 'l caccia / prima nel
deponi il ferro, o dispietato, o 'l caccia / prima nel petto a
fretta / qual suol cerva da lupo o pur qual suole / dal fiato d'
sol mi mantene. ariosto, 219: o cieli, o fato, o
. ariosto, 219: o cieli, o fato, o destin aspro e
o cieli, o fato, o destin aspro e rio / sotto cui nacqui
aspro e rio / sotto cui nacqui; o dispietata stella, / com'ognor sei
338-24: eo non ce volsi erore / o desplacemento o danno. = deriv
eo non ce volsi erore / o desplacemento o danno. = deriv. dal
potenzia irascibile, et è questa displicènzia o del bene o del male.
, et è questa displicènzia o del bene o del male. capitoli della compagnia
, ii-337: 'displuviato'. specie di cavedio o cortile, menzionato da vitruvio, senza
salivano fino a ieri solo per dispogliarlo o per sostituirlo con pascoli e colture ritenute
. 3. privare una persona o una comunità di ciò che possiede,
abiti, svestirsi; deporre le foglie o la vegetazione (un luogo, una pianta
parini, 301: tu dispògliati, o nisa, infino ai lombi, / siccome
che le altère / tue speranze, o mio cor, se foglia a foglia /
spirituale. -liberarsi da un sentimento o da una condizione abituale dell'animo o
o da una condizione abituale dell'animo o dell'esistenza. -dispogliarsi del corpo:
io di voi amare mi dismanti, / o mi dispogli della vostra spera. ottimo
mani lo ignudo petto, grida: o cadmo, aspettami; o disavventurato,
, grida: o cadmo, aspettami; o disavventurato, dispogliati di queste maraviglie;
disavventurato, dispogliati di queste maraviglie; o cadmo, che è questo? ov'
, 16-422: così a te addosso, o melanippo, corse / antiloco guerrier
non abbia possuto mettervi tal peso, o condizione, per essere disposizione necessaria.
disporre, di cui si può usufruire o servirsi per un dato scopo; utilizzabile.
la grande porta, che dava sul fondaco o sulla bottega, posta al livello della
quello cui individualmente appartiene. -parte o porzione o quota disponibile (anche sf
individualmente appartiene. -parte o porzione o quota disponibile (anche sf.,
testamento (in contrapposto a quota indisponibile o di legittima o di riserva).
contrapposto a quota indisponibile o di legittima o di riserva). tramater [s
cui una persona, che ha discendenti o ascendenti, può disporre a sua posta per
può disporre a sua posta per testamento o per atto tra vivi. codice civile,
quindi può sospendere l'esercizio, rinunciare o trasferire la titolarità (in contrapposto alla
alla categoria dei diritti non disponibili o indisponibili). codice di procedura
partic.: libero dal vincolo matrimoniale o almeno da legami sentimentali. -anche sostant
soppressione dell'ufficio a cui egli appartiene o alla riduzione dei suoi ruoli organici,
: 'disponibilità', stato d'impiegato civile o di milite, che rimandisi a tempo dal
che prestava, con parte di stipendio, o tutto, potendo essere quandochessia richiamato.
tenevano sarebbero collocati in disponibilità per due o tre anni o pure in una disponibilità indefinita
in disponibilità per due o tre anni o pure in una disponibilità indefinita.
. condizione di una realtà (umana o inanimata) che si dà a conoscere apertamente
. gioberti, 1-ii-33: gl'instituti o siano sacri o profani possono perire per
, 1-ii-33: gl'instituti o siano sacri o profani possono perire per legge espressa,
possono perire per legge espressa, universale, o per parziali, moltiplici, successivi disponimenti
disegno; mettere in un determinato luogo o in un particolare modo (persone
in un particolare modo (persone o cose). -riferito a un gruppo di
, esplicare secondo la giusta misura o proporzione. giamboni, 7-34: in
granacci e il rosso! quali tempi o facciate nuove dipinsero antonio da s.
, giorno, ii-91: ora imponi, o signor, che tutte a schiera /
-rifl. assumere una data forma o posizione o aspetto; atteggiarsi; accingersi
. assumere una data forma o posizione o aspetto; atteggiarsi; accingersi con particolare
i-364: la natura influisce sulle idee o credenze di qualunque animale...
in partic., riferito a dio o ad altro principio soprannaturale a cui si
, / senza pietà, senza legge o ragione. lemene, xxx-5-204: la
giove in poter, di giove, o figlio, / che giusta suo talento /
l'espressione, orale o scritta); inquadrare in schemi concettuali
bell'ordine quello che si ha a dire o scrivere; poi espri merlo
sa per esperienza quanta diversità cagioni il troncare o no. a. verri,
spirito (ed è accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di modo).
bocca. la bocca significa l'anima o l'intelletto e vuol dire: disponti bene
abito, per il quale ci disponiamo o bene o male intorno agli affetti di sopra
per il quale ci disponiamo o bene o male intorno agli affetti di sopra assegnati
8. figur. rendere incline o propenso; indurre, incitare, invogliare
per lo più da una prop. finale o da un compì, di fine)
compie. pulci, 10-41: vincere o morir dispose certo. ariosto, 27-68:
converso la toga in santambarco? / o se nella mia mente abbia disposto /
abbia disposto / fare il barbiere, o di tonton la stuffa, / non
che nessuno il quale fusse stato eletto o ambasciadore o commessario potesse, per non
il quale fusse stato eletto o ambasciadore o commessario potesse, per non andare,
costruito con un compì, di fine o con una proposizione subordinata introdotta da a
atto giuridico il trasferimento, l'estinzione o la modifica in senso sfavorevole di un
in senso sfavorevole di un diritto, o di un bene, di propria appartenenza
salvare detti stati in qualunque mani, o a confortarli, e operare venghino in mano
cioè atti giuridici che determinano la perdita o la riduzione dei propri diritti patrimoniali.
nel fatto che il suo titolare (o, in casi particolari, anche un'altra
, 50: non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col
la propria autorità assoluta su una persona o su gruppo di persone; provvedervi a proprio
te piace / di me disponi. instabile o costante, / sarai sempre il mio
da un'assemblea si riduce a cinque o sei teste, le quali dispongono delle
: onde io posso andarmene domani, o star qui dieci anni. -con
dipose [la tavola della madonna], o dispose, come si dice volgarmente,
presto patiscono da tiranni, che altro, o per l'usurpazione del demonio, o
o per l'usurpazione del demonio, o per disportarsi troppo stranamente co'sudditi loro
). ant. e letter. dato o promesso in matrimonio; sposato.
. 2. secondo una determinata disposizione o figura. chiose sopra dante,
sizioni; atto a disporre favorevolmente, o a predisporre (propriamente nel linguaggio filosofico
i-380: assolutamente negavano ogni virtù effettiva o dispositiva nei sacramenti, dicendo che l'
, da zazzere / poco intendenti, o da persone stitiche, / che abbin
3. dir. che contiene disposizioni o clausole (la parte di un atto
in cui ciascuno dei litiganti ha ragione o torto, e fissa per conseguenza i rispettivi
conseguenza i rispettivi diritti di ciascuno; o, trattandosi di sentenza penale, contiene
di sentenza penale, contiene l'assolutoria o la condanna dell'accusato. -norme dispositive
fondamentale dell'atto amministrativo (provvedimento) o giudiziario (sentenza), preceduta dalla
che emette l'atto (cioè la disposizione o il complesso di disposizioni che l'autorità
dicesi di quella qualità di scrittura, o parte di pubblico istrumento, che è
tecn. congegno applicato a una macchina o a un impianto per ottenere determinati effetti
effetti (eliminare eventuali inconvenienti del funzionamento o aumentare e migliorare le prestazioni della macchina
sicurezza: congegno che serve a eliminare o diminuire il pericolo inerente al funzionamento di
dal diritto fossero esegutori di tali disposizioni, o elle sian fatte sicché abbian forza in
fatte sicché abbian forza in vita del dispositore o per dopo sua morte.
impoverisca. 2. chi favorisce o fomenta; fautore, istigatore, promotore
forze nemiche lungo la frontiera, nei fortini o altrove, dovrà esserci data dall'interno
delle stelle e de'venti prenunzii la tempesta o la bonaccia futura. tasso, iv-339
tra la folla delle intuizioni, formate o almeno abbozzate interiormente, noi scegliamo; e
cui sono disposte le parole nel periodo o sono articolate le varie parti di un'
. -modo di disporre elementi figurativi o archi- tettonici, e il complesso delle
s'è attribuito valore eccessivo da questo o da quello. 4. modo
operazione, ma diversifica secondo le disposizioni o naturali o avventizie. giordani, iii-70
ma diversifica secondo le disposizioni o naturali o avventizie. giordani, iii-70: in
colgono in disposizione d'umidità d'aria o prossimano a piova. 5
così, violenta, due, o tre anni prima si carica così eccedentemente di
qualche seminio di male,... o avesse qualche vizio istrumentale, o qualche
. o avesse qualche vizio istrumentale, o qualche disposizione ad altra malattia. fogazzaro
chi va a visitare l'infermo debbe parlare o star cheto secondo la disposizione che vede
leopardi, i-131: come nella speranza o in qualunque altra disposizione dell'animo nostro
disposizione di natura, per quanto semplice o sgraziata, spira tuttavolta per chi la contempli
7. condizione adatta, favorevole; elemento o fattore che concorre a produrre un dato
disposizione al mortale. caro, 12-i-63: o piaccia a dio che nasca l'occasione
lavoro, a un dato comportamento virtuoso o vizioso); attitudine, capacità.
d'umori che sia bilioso e collerico o pure malinconico e flemmatico, se non è
non è la virtù che vada frenando o nascondendo per quanto può all'altrui guardo
.. si trasformarono passando nella tradizione o nella leggenda o dinanzi la fantasia dell'artista
trasformarono passando nella tradizione o nella leggenda o dinanzi la fantasia dell'artista che li
e quantunque e'torni in danno di questo o di quello privato, e'sono tanti
figliuoli gli piace, per testamento, o per libera disposizione. montecuccoli, 1-4
ordine sia generale (derivante da legge o decreto) sia particolare (derivante da
soggetto determina il trasferimento, l'estinzione o la modifica in senso sfavorevole di un
-figur. riferito a dio, alla fortuna o altra volontà soprannaturale di cui si ravvisi
puon resistere i nostri sagaci pensieri o la nostra prudenzia alla sua fatale disposizione,
disporre a proprio talento di una persona o di un bene. -essere in disposizione
: potere servirsi liberamente di una persona o di una cosa. -in partic.
sua disposizione dodici messaggeri di stato, o piuttosto esecutori infallibili delle assolute sue volontà
di qualcuno, essere ai suoi ordini o alle sue dipendenze. bembo,
ii-317: luciano bonaparte sarà qui questa sera o domani. il ministro dell'interno gli
un alto funzionario del ministero degli esteri o del ministero degli interni. -ufficiale a
disposizione, attitudine, capacità (fisica o intellettuale o morale). lancellotti,
attitudine, capacità (fisica o intellettuale o morale). lancellotti, 1-19:
la docilità... è quella dispostézza o attitudine a capire e ricevere gli altrui
per lo comandamento della tua maiestade, o imperador vittorioso, e'sia apparecchiato dinanzi
.. sofferente per qualche impedimento fisico o psichico, o comunque poco da natura disposta
per qualche impedimento fisico o psichico, o comunque poco da natura disposta alla completa
, quando alcuna di queste parti, o brieve o lunga o altrimenti disposta,
alcuna di queste parti, o brieve o lunga o altrimenti disposta, viene loro
di queste parti, o brieve o lunga o altrimenti disposta, viene loro parendo senza
senza vaghezza, senza armonia, aggiugnervi o scemar di loro, o mutare e trasporre
, aggiugnervi o scemar di loro, o mutare e trasporre, come che sia
e trasporre, come che sia, o poco o molto, o dal capo o
, come che sia, o poco o molto, o dal capo o nel mezzo
che sia, o poco o molto, o dal capo o nel mezzo 0 nel
o poco o molto, o dal capo o nel mezzo 0 nel fine. buommattei
. 3. riferito alla complessione fìsica o all'aspetto, unito con gli avv
, unito con gli avv. bene o male. -anche assol.: robusto
passati... i dui anni, o che ella gli venisse a noia,
che ella gli venisse a noia, o che egli fosse de la persona mal disposto
, favore, soddisfazione, consenso, o, al contrario, avversione, ostilità
per lo più accompagnato da un avverbio o da altra determinazione di modo. -spesso
pensi per qual maniera, / tacendo o ragionando, porrà da quello stato /
disposto, e loro, credendo el contrario o almeno non si persuadendo questo, m'
, proclive, propenso (per ragionamento o impulso spontaneo): è accompagnato da
): è accompagnato da un complemento o da una prop. subordinata che determina
son disposto. guarini, 308: disposto o non disposto che tu sii, hai
, 18-170: medoro era disposto o di morire, / o nella tomba il
disposto o di morire, / o nella tomba il suo signor coprire. d
a quello posto, / perch'è negletto o che ha terreno asciutto, / sta
quel giorno sino a notte per cinque o sei leghe da terra. magalotti,
: dotato di naturale tendenza a sentire o agire in un dato modo; naturalmente
aiuto di altri. spolverini, xxx-1-44: o sempre al proprio danno e sempre /
necessari a una data mansione, servizio o uso (una persona o una cosa
mansione, servizio o uso (una persona o una cosa); adatto, idoneo
apparecchiato; pronto a un determinato uso o servizio; disponibile. medispini, 1-549
hanno nel mezzo una ruvida pelle, o cotica aspra e granellosa. lustri,
avverto intanto che tu ti tenga disposta o per lunedi o per martedì o per
che tu ti tenga disposta o per lunedi o per martedì o per mercoledì.
disposta o per lunedi o per martedì o per mercoledì. -raro. duttile
amicizia né familiarità con una musa appigionata o venduta all'autorità despotica da me sì
: quando ha trovato da mangiare, o meglio ha imparato a trovarselo s'è
leopardi, ii-906: qualsivoglia principe cristiano o no, fosse stato anche molto più
despota, del tiranno; che ha o rivela le caratteristiche dell'assolutismo. casti
., rifugiatisi in italia, inventarono o qui impararono il giro delle lettere di
un altro distingue il governo despotico o signorile dal familiare o paterno. redi,
governo despotico o signorile dal familiare o paterno. redi, 16-v-376: il
concentrato nelle mani di una sola persona (o di un ristretto gruppo di persone)
... per contenere il sobor, o senato, che livellato avea la potenza
potere all'interno di un gruppo sociale o comunque nei confronti di altre persone.
sf. medie. disturbo del movimento o della funzione coordinata. = voce dotta
. che suscita un senso di ripugnanza o provoca un giudizio di riprovazione (per
di riprovazione (per le sue qualità o per le condizioni in cui si trova
quello. 2. di poco o nessun conto; trascurabile. zeno,
-che suscita negli altri un senso di pena o un sentimento di compassione (per la
compassione (per la sua grande umiltà o povertà): misero, meschino.
vaghi. 3. di poco o nessun conto, trascurabile. salvini,
), sm. letter. giudizio o moto dell'animo col quale si nega
dell'animo col quale si nega valore o si rifiuta l'assenso ad alcunché,
considerato come indegno, dannoso, inutile o vano; dispregio, negazione, rifiuto
, tenere in dispregianza: considerare indegno o inutile o vano; spregiare, tenere a
in dispregianza: considerare indegno o inutile o vano; spregiare, tenere a vile.
un atteggiamento di superiorità (verso qualcosa o qualcuno); reputare di qualità inferiore
qualcuno); reputare di qualità inferiore o di bassa condizione o di trascurabile importanza
di qualità inferiore o di bassa condizione o di trascurabile importanza, giudicare ignobile o
o di trascurabile importanza, giudicare ignobile o spregevole; biasimare; non prendere in
anche a parole) disprezzo verso qualcuno o qualcosa; disprezzare, vilipendere; umiliare
; avvilire. giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 402: 3-42:
, 101: lo scemare similmente si fa o per dimostrar la cosa assai piccola o
o per dimostrar la cosa assai piccola o per avvilirla e spregiarla o per accarezzarla
assai piccola o per avvilirla e spregiarla o per accarezzarla e adularla. i primi dicon
. che è ritenuto di poco valore o di scarsa importanza; che è
scarsa importanza; che è respinto o evitato o trascurato perché indegno o
; che è respinto o evitato o trascurato perché indegno o inutile o
o evitato o trascurato perché indegno o inutile o spregevole; disprezzato, vilipeso,
o trascurato perché indegno o inutile o spregevole; disprezzato, vilipeso, tenuto
. fazio, i-n-56: pàrete [o donna] sì vile, / sì dispregiata
. che assume un atteggiamento di superiorità o di rifiuto verso valori comunemente accettati,
comunemente accettati, giudicandoli indegni di rispetto o di osservanza; che si oppone con
gloria umana. alfieri, 1-48: o tu, di morte / dispregiator, scegli
superbia; che si contrappone con insolenza o con provocante leggerezza; spregiatore, derisore
divenir gli uomini disprigiatori di dio, o almeno poco riconoscitori de la potenza sua,
cui si nega 0 avvilisce il merito o il valore attribuito comunemente a una persona
a me venerate, ma dimostrarlo senza ira o dispregio. d'annunzio, iv-2-275:
re, né villano alcuno dispregio, o pregio porta che per l'opera sua,
dante, inf., 23-93: o tosco, ch'ai collegio / dell'ipocriti
venire, se dirà ch'è matto o pigro o lento. guittone, i-4-28:
se dirà ch'è matto o pigro o lento. guittone, i-4-28: come
. che è reputato indegno di rispetto o di considerazione; che non si
fosse lungamente durato, io avrei dovuto o impazzire o scoppiare. leopardi, ii-102
lungamente durato, io avrei dovuto o impazzire o scoppiare. leopardi, ii-102: l'
. 2. che è di poco o nessun conto, di scarsa importanza;
, accompagnata... dallo scorno o disprezzagióne (per darle il nome di femmina
104: né mai la troppa familiarità o la lunga dimestichezza generò o stracchezza
troppa familiarità o la lunga dimestichezza generò o stracchezza o disprezzamento nel petto di
la lunga dimestichezza generò o stracchezza o disprezzamento nel petto di alcun di loro.
2. atteggiamento di chi si sente superiore o immune (rispetto alle necessità della sorte
immune (rispetto alle necessità della sorte o alle lusinghe della vita).
le virtù, siccome da mura clauso, o sarà vinto o sarà espugnato,
mura clauso, o sarà vinto o sarà espugnato, lo quale dalla città certamente
non sia indegnissimo di stima per sé, o che meriti più che pochissimo nella sua
so dire se * misantropia 'o * disprezzantropia '. = voce formata
(spesso per un moto di superbia o di orgoglio, ma anche per consapevole
cotale ardimento suo non vorrà essere ignorante o maligno stimato. p. fortini,
che disprezza, che denigra, umilia o avvilisce; sprezzante, offensivo. giov
tale, che sentisse punto del disprezzativo o deltingiurioso. 2. gramm. spregiativo
/ disprezzator sembiante. foscolo, 1-43: o tu, superbo / disprezzator di morte
i-101: s'io non ti lodo, o saladino, ingiusto / disprezzator son di
essere più maestria, effetto d'ispirazione o d'arte consumata; nella 4 disprezzatura
disus. di nessun valore o importanza; vano, inutile; vile,
disprezzevoli, come il desiderio degli onori o delle grandezze. denina, xviii3- 741
consi derazione, di stima o di rispetto verso altri (persone,
di neri capelli; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva
neri capelli; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva di tenerli
2. in senso concreto: atto o parola che indica disprezzo; dispetto,
governi e di religioni, fra borie o disprezzi per barbaro spirito di nazionalità,
risse di guerra, e furori di partiti o di civili discordie. leopardi, i-643
i-643: l'uomo che ha perduto, o per viltà e vizio, o per
, o per viltà e vizio, o per forza delle avversità e nelle contraddizioni e
vi furono tratte schioppettate, a prova o a disprezzo. comisso, 1-172: ne
: andar neglette le tue forme [o venere] in lenno / da fiere
accorti e sagaci si lasci sopraffare da uno o due,... ma col
1-540: ma s'eolo disprigiona / o l'aquilone, o 'l noto, /
eolo disprigiona / o l'aquilone, o 'l noto, / tentano i flutti suoi
quegli aggiunti i quali sono troppo maggiori o minori che alla cosa non si conviene
se noi chiamassimo una composizione di prosa o di versi, che fusse ben mediocre,
fusse ben mediocre, divina, o una quantunque eccellente e divina, ingegnosa nominassimo
[tommaseo]: se le parti multiplici o le sumultiplici della prima e seconda grandezza
grandezza aranno in fra di loro minore o maggiore ragione, che non aranno le
, che non aranno le parti multiplici o sumultiplici della terza o della quarta:
le parti multiplici o sumultiplici della terza o della quarta: si dice per il
grandissimo spazio; laddove gli errori viventi o son passati del tutto, od oppugnati
di macedonia, forse minor principe, o almeno non disproporzionato rispetto alla grecia,
si fosse verbigrazia un duca di milano o un re di napoli in italia. m
per natura di non rifiutare alcun sito o terren che sia, tuttavia...
. ant. staccare. monte o l. frescobaldi, xlii-1-50: il giglio
. il disputare; discussione fra due o più persone (fra cui ordinariamente vi
cui ordinariamente vi è contrasto di giudizi o diversità d'interpretazione) per definire la
per definire la verità di una dottrina o la realtà di un fatto.
: nella disputa nostra il parlar lungo o brieve non dà o toglie la vittoria,
nostra il parlar lungo o brieve non dà o toglie la vittoria, ma la fermezza
toglie la vittoria, ma la fermezza o la fievolezza de gli argomenti; e
dispute interminabili sulla natura logica di questo o quel giro di parole, staccato dal
forma di dialogo (in sede scolastica o accademica) fra chi difende una determinata
carducci, iii-7-45: uno dei vizii o meglio degli abusi della scolastica fu di
volavano come insulti. -libro (o parte di un libro) che riporta una
maggiore responsabilità di chi più sa (o più vuole) di fronte a chi sa
) di fronte a chi sa meno (o vuole meno), sono da mentovare
) sino alli trenta anni. -quadro o scultura rappresentante una disputa. baldinucci,
opinioni) circa una decisione da prendere o una soluzione da accettare. giov
, se questa guerra il comune pigliasse o lasciasse; la quale, in ultimo,
è meglio essere amato che temuto, o e converso. sarpi, i-2-31: le
dispute e dissidi / d'oscura idea o di parola vana. alfieri, 1-1095:
cui possa ciò venire in disputa, o è amore... o è desiderio
disputa, o è amore... o è desiderio del bene assente.
bene assente. -essere disputa o in disputa: discutersi, porsi la
il vegetabile diretta- mente se li riproduca o se i medesimi animali, lasciando il
quelle dispute angela rinchiudeva luli per un'ora o due in una stanza, al buio
e diceva bene: « metti sei o otto savi insieme, diventano tanti pazzi
) di combattere per acquisto di trionfi o trofei. -stare in disputa: trovarsi
disputabile ', chiara da sé, o tant'alta che sarebbe un profanarla il voler
certo ancora, e da rischiarare disputando o altrimenti. b. croce, iii-25-
di poeti e artisti. asserzione disputabile o, piuttosto, suscitatrice di dispute, che
fusse vera, sarìa meglio non esser nato o di esser subito morto dopo la natività
validi argomenti l'opinione propria, o impugnare le opinioni altrui (intorno a un
si disputò assai quale sia più ambizioso, o quel che vuole mantenere o quel che
ambizioso, o quel che vuole mantenere o quel che vuole acquistare. bruno, 3-45
fondo, ricercare se l'arte sia, o non sia, e se è,
disputa qual sia stata più grave, o la legge vecchia di moisè o la
, o la legge vecchia di moisè o la evangelica. canti carnascialeschi, 1-416:
partic.: sostenere una disputa scolastica o accademica circa uno o più punti di una
una disputa scolastica o accademica circa uno o più punti di una dottrina, per
una dottrina, per dimostrarne la verità o confutarne gli errori. iacopone,
2. ragionare, consultarsi tra due o più persone in vista di una decisione
di tutti gli argomenti che militano prò o contro la deliberazione di cui si tratta
se [h, cauterio] debba farsi o nella nuca o nel braccio.
] debba farsi o nella nuca o nel braccio. goldoni, viii-661: credete
sia un affare da spedire in una o due sessioni? né in quattro,
, ii-40: or se'tu sordo, o t'infigni, o non sai /
se'tu sordo, o t'infigni, o non sai / quant'è la furia
non il poterla alcuna volta vedere, o talvolta di lei ragionare con alcuno, o
o talvolta di lei ragionare con alcuno, o seco stesso di lei dolcemente pensare.
-difendere, salvaguardare un bene proprio o altrui contro gravi e imminenti pericoli.
manovrare in modo da guadagnare il sopravvento o il vantaggio del vento, relativamente ad
del vento, relativamente ad una nave o ad una squadra che si ha in
di mettersi, rispetto a quella nave o squadra, più verso l'origine del vento
verso l'origine del vento, o al sopravvento di essa. 11.
è di tre maniere: dimostrativo, o vero scientifico; dialettico, o vero disputativo
dimostrativo, o vero scientifico; dialettico, o vero disputativo; sofistico, o vero
, o vero disputativo; sofistico, o vero ingannevole. piccolomini, i-95:
senza querela, ché questa è cosa o da disperato o da pazzo. muratori,
ché questa è cosa o da disperato o da pazzo. muratori, 8-ii-186:
: la tradizione critica francese offre poco o nulla in queste parti della filosofia, e
della filosofia, e gli odierni disputatori o trattatisti non escono dalla cerchia francese.
il disputare; dialogo animato fra due o più persone circa una verità, sostenuta
. -in partic.: discussione scolastica o accademica che si svolge, sotto la
, sotto la presidenza di un maestro o di un moderatore, fra chi propone
altri avanzava; eloquentissimo era reputato, o vero in disputazioni, o vero in aringare
era reputato, o vero in disputazioni, o vero in aringare. lorenzo de'medici
[nel teatro] diurne ragunanze o per musica, o per disputazioni di scienze
diurne ragunanze o per musica, o per disputazioni di scienze, o per sperimenti
musica, o per disputazioni di scienze, o per sperimenti di fisica, o per
, o per sperimenti di fisica, o per qual altro argomento si voglia.
accorda, ma del quando / o prima o poi, c'è varie oppinioni
ma del quando / o prima o poi, c'è varie oppinioni / e
un'adunanza, quale de'due colori rosso o verde si debba preferire. botta,
così detto diritto naturale e universale, o idea innata del giusto e del bene
ii-375: mirabilmente parla tulio contro questo o male o disagio del corpo, che
mirabilmente parla tulio contro questo o male o disagio del corpo, che tu vogli
io ciò fatto, si debba o riprendere o punire. -esservi, accadere
fatto, si debba o riprendere o punire. -esservi, accadere disputazione:
. croce, iii-25-122]: una qualità o, per meglio dire, una disqualità
agita improvvisa / di correr foga, o rio vento rapprende / il sudor nella
questo disquilibrio di commercio ha tolto in otto o nove anni alla nazione napolitana quasi
detta disquiparanza tra cagione et effetto; o tra superiore et inferiore. =
, l'intemo calore dell'anima informi o accenda la tua parola, o parlata
informi o accenda la tua parola, o parlata, o scritta. 2
la tua parola, o parlata, o scritta. 2. discutere o
o scritta. 2. discutere o discorrere intorno a una questione con minuziosa
2. esposizione minuziosa (parlata o scritta) di una teoria (e
con lo scudo del libretto delle conclusioni o disquisizioni matematiche. p. verri, 2-1-
ne soffriva e si era fatto arrivare quattro o cinque pubblicazioni in proposito. =
. figur. estirpare (un male fisico o morale); soffocare (un sentimento
voglia no è guaire leggero desradicare per sermone o per altro, siccome non leggera
medie. malformazione congenita causata da difettosa o incompleta saldatura delle due metà di organi
. anormalità caratterizzata dalla presenza di una o più disrafie e dai disturbi che ne
], 119: qual parte delle scienze o delle cose non fu saccheggiata da questo
disragióne, sf. ant. mancanza o perdita della ragione, insensatezza,
. atto dell'uomo senza buona ragione o contro a buona ragione. = comp
, che subito si sfrenano in disgressioni o inefficaci, o strabocchevoli, o disregolatissime
subito si sfrenano in disgressioni o inefficaci, o strabocchevoli, o disregolatissime. disrestaurare
disgressioni o inefficaci, o strabocchevoli, o disregolatissime. disrestaurare, tr. (
il che non vuol dire 'non sacro o non consacrato',... ma
. arici, i-290: non per vagli o colatoi feltrando / si dissala egli mai
dissanguare, il dissanguarsi; perdita totale o copiosa del sangue. -al figur
. ridurre ah'estremo delle forze (fisiche o morali), levar nerbo, infiacchire
ridursi all'estremo delle forze (fisiche o morali). - anche al figur.
l'industria e la possidenza di brescia o di verona. soldati, i-18: sono
, 145: ripenso altri volti, straziati o dissanguati in una lassitudine senza conforto.
. ridotto allo stremo delle forze (fisiche o morali); esausto, sfinito;
: perduto nei sogni dell'infanzia: o dissanguato dalla noia o dimenticato dallo sguardo
sogni dell'infanzia: o dissanguato dalla noia o dimenticato dallo sguardo di dio: inetto
, 2-689: chicotencal,... o per qualche dissapore facile a cadere nella
facile a cadere nella sua naturale alterigia, o per qualche residuo di amarezza ch'ei
) le parti di un cadavere o di una pianta al fine di studiarne la
, una quasi concrezione, una durezza o un induramento, una secchezza o un
durezza o un induramento, una secchezza o un disseccamento dell'amor proprio. ungaretti
da guardarsi da ogni acqua salsa, o in che regna alcuna nitrositade; perocché
, almeno di arrestar le sue lagrime o di raddolcirle. alfieri, i-44: disapprovando
plebi, e voi s'appresta, / o pasciute d'orgoglio altere stirpi, /
adoperavano rimedi contro la secchezza con acqua o con vapori acquei, e contro l'umidità
, con antichi tremori del mondo; o vero, diseccati, vengono meno. benvenuto
106: in molti luoghi, alquanto concavi o ineguali, nel piano e ne'monti
, che non prendeva alcun cibo, o tenutolo fra denti, senza inghiottirlo,
in qualche modo comandare, questo no, o molto meno. d'annunzio, iv-2-348
: « disseccatoio, spezie di forno o fornello, appropriato a disseccare qualche sostanza
regola, e vale disfare in tutto o in parte il selciato. cattaneo, iii-
agg. che ha il selciato disfatto o rotto (una strada, una piazza
sopra l'inimico, quando egli o dorme o mangia,... o
inimico, quando egli o dorme o mangia,... o non ha
o dorme o mangia,... o non ha messo ancora le guardie,
non ha messo ancora le guardie, o le ha levate, o ha dissellati o
le guardie, o le ha levate, o ha dissellati o disimbrigliati i cavalli.
o le ha levate, o ha dissellati o disimbrigliati i cavalli. d'annunzio,
dinanzi alla stalla, che non si calpesti o guasti, ma serva per quel solo
, 37: invece di serrarsi in due o tre stanze a terreno, la vecchia
mi distenderò in demostrarvi quanto inettamente, o voi avete creduto quello vi è suto
creduto quello vi è suto referito, o finto quello desideravi si disseminassi in infamia
manzoni, 320: tristo, o teudi, il valor disseminato / tra la
nei frutti con deiscenza a scatto) o passiva (quando avviene grazie ad agenti
propulsione, d'aviazione: l'elica aerea o samara dell'acero,...
cervello. pindemonte, 6-266: « o forestier, tu non mi sembri punto
dello sciagurato regno, da infelici destini o da mala coscienza dissennati, brandivano le
, un dissennato, un manigoldo inconsapevole o un furioso a freddo. pirandello,
male fui trobata. iacopone, 22-11: o vecchio desensato, demonio encarnato, /
menzini, 5-289: ei dice genuflesso: o santa egeria, / io son pure
. cesarotti, ii-426: l'epidemia o dissenteria tragica che s'impadronì de'nostri
. (dissènto). essere di opinioni o di sentimenti contrari; non consentire
., per le cause allegate dal nuncio o per altri suoi rispetti, non
suoi rispetti, non si dechiarò se assentisse o dis sentisse al colloquio destinato
àbramo e nel popolo d'israele, o in altri pochissimi uomini che non dissentivan
opinione ufficiale di un partito politico, o con la dottrina, con la regola di
indipendenti, gli anabattisti, i quacqueri o tremolanti. si chiamano anche * non conformisti
. si chiamano anche * non conformisti 'o 'dissidenti '. 2
hanno ciascuno il suo proprio letto, corso o indirizzo, ma zampillano da una sola
che, dissepolti, bastava lasciarglieli cinque o sei settimane o al più due mesi
dissepolti, bastava lasciarglieli cinque o sei settimane o al più due mesi.
8-327: a suo piacer la man chiude o disserra. colletta, ii-226: disserrate
che disserri il calice ed aspetti, / o abbandonato fior? verga, ii-354:
orecchio e disserrare qualsiasi degli altri sensi, o in genere con l'abbandonarsi al sentire
farò sentire / se tu se'sosia o anomale insano: / e altamente il suo
ch'ai cor gli piomba, / o se giustizia l'arco più diserra. varano
fare scostare più persone, più cose ristrette o raccolte insieme. - anche: sbaragliare
un poco mai raccoglier lena, / o se del primo strale amor mi sferra
, e la tua voce / frena o disserra a certo scopo il dardo.
che doveano, quando che sia, rompersi o diserrarsi quelle porte di diamante e dirsi
294: non sì tosto si disserra [o amore] / quel che lega al
ove la via / diffidi monti, o fra burroni e sterpi / rapida si disserri
, 17-62: vanno più presto ch'uccello o saetta / di buon balestro o arco
uccello o saetta / di buon balestro o arco diserrata. disserratóre, agg.
come strumenti indispensabili di arcane dottrine, o come chiavi disserratrici dei tesori del bello
gazzette, e l'approvazione di quattro o di quattromila fannulloni, spersi laggiù fra
il colore delle vocali, il verso libero o il poema in prosa?
. ragionare, discorrere (per scritto o parlando) di argomenti scientifici, storici
la patria, sulla luce che veniva o non veniva dall'ombelico. carducci,
retori miopi, gazzettieri infatuati e superficiali, o incresciosi professori diseredati di genio, di
, in cui riesco, per difetto o vizio o malo organamento d'ingegno e
cui riesco, per difetto o vizio o malo organamento d'ingegno e per miei
ingegno e per miei pochissimi studii, o verboso o gonfio o morale, inetto
e per miei pochissimi studii, o verboso o gonfio o morale, inetto in somma
miei pochissimi studii, o verboso o gonfio o morale, inetto in somma; ho
come si dicono a veglia, o, per dirla in gergo disserta
. dissertazióne, sf. discorso o breve trattato, svolto metodicamente intorno a
2. disus. trattazione scritta o lezione orale svolta per superare un esame
svolta per superare un esame di laurea o di concorso. carducci, ii-5-165
gli esami speciali che gli restavano. lunedì o martedì farà la dissertazione e l'esame
, conti palatini, cappellani regi o vero desserventi a milizie, monasteri, ospitali
un cattivo servizio; trattare con malgarbo o con danno (quando si attenderebbero servizio
disturbarla con chiacchiere inutili, con astrazioni o con declamazioni generiche. -intr.
è a un prelato una parola, o il non. esser sì tosto servito che
cui aranno ricevuto premio e servigio, o da cui aranno ricevuto diservigio, chi
per tema, e per diservigio, o per altra cagione non mancasse la giustizia
anno. 2. neol. cattivo o irregolare funzionamento di un servizio pubblico.
telegrafico era scandaloso. poteva essersi incagliato o disperso il telegramma suo, o quello di
incagliato o disperso il telegramma suo, o quello di risposta. tecchi, 12-49
pubbliche in seguito a un'amministrazione inetta o disonesta; sperperare, dilapidare un patrimonio
cacciar la borsa, mi avrebbe impoverito o dissestato di molto. idem, v-i-894:
la moltitudine dei dissestati, postulanti pane o giustizia. dissèsto, sm. condizione
, alle condizioni morali di un individuo o anche della società). d'
una persona (specie di un imprenditore o di un ente) quando il passivo
ed ottima la terra / intrisa, o artiere, la bevace creta / figlia
fuori dai ventri degli idoli metafisici o tribali la stoppa e la crusca che formano
che non è d'accordo su uno o più punti o questioni ideologiche o programmatiche
d'accordo su uno o più punti o questioni ideologiche o programmatiche con la maggioranza
uno o più punti o questioni ideologiche o programmatiche con la maggioranza della confessione
del partito politico, del movimento artistico o letterario, di cui fa parte (e
, tendendo a costituire un nuovo movimento o gruppo). botta, 4-19:
lutero, proibendo a chiunque di raccettarlo, o di leggere i suoi libri. de
su tutti, eretici, dissidenti o restii; lo dilata, invoca un concilio
problemi religiosi, politici, letterari (o anche su una situazione, su un
situazione, su un modo di agire o di comportarsi in momenti molto gravi e
di opinioni, di punti di vista o di volontà (su fondamentali problemi o
o di volontà (su fondamentali problemi o in momenti critici e in azioni decisive
, ii-401: gli uni accusano le colpe o gli errori militari dei capi; gli
pian solingo va / il dissidio, o mortai, de le tue cure / ne
rinvenivano finalmente, dopo aver cercato in due o tre tasche, una bustina a matrice
dissigillarle! de bosis, 49: o dirotte dal ciel lacrime! o buona /
49: o dirotte dal ciel lacrime! o buona / clemenza di lassù che dissigilli
bocca c [sigillata con cera lacca o con mastice], e vi si tenga
affalda, / né per voltar di secoli o di casi / si dissigilla. padula
dissimile (una persona nell'aspetto esteriore o anche nel carattere, nell'animo,
sento inferiore all'alto concetto vostro, o signori; ma quale io mi sia,
gittar i colori naturali della sua passione o de'suoi concetti per non sembrar dissomigliante
di somiglianza; diversità (nell'aspetto o anche nel carattere e nei costumi di
. romagnosi, 18-260: la somiglianza o la dissomiglianza, la identità o diversità
la somiglianza o la dissomiglianza, la identità o diversità di qualità o di stato o
, la identità o diversità di qualità o di stato o di accidenti di due o
o diversità di qualità o di stato o di accidenti di due o più oggetti
o di stato o di accidenti di due o più oggetti insieme paragonati, costituirà il
iii-24-248: ma quando mai ho io creduto o lasciato credere agli altri ch'io creda
heine da non lasciar luogo a confronti o a misure. brancati, ii-65: chiuso
condizione, particolare per il quale persone o cose differiscono fra di loro.
la statua di marmo, di legno o di metallo, rimasa per memoria d'alcuno
il suo sistema [di empedocle] poco o nulla dissomigliasse da quello del buffon.
. -diventare diverso, assumere forma o aspetto differenti. dante, conv
leonardo, 7-i-68: se tu li facessi o più alti o più bassi, verresti
: se tu li facessi o più alti o più bassi, verresti a dissimigliare il
io non so (rispondo) se nulla o poco rassomiglio allo chatterton. ma dove
. disus. composto da parte o elemento di specie diversa; non semplice.
. fenomeno linguistico che consiste nell'alterazione o anche nella soppressione di un suono nel
presenza contigua di un altro suono uguale o simile (contrario di assimilazione).
ad altri); diverso per natura o sostanza; differente. fra giordano
, iii-1-261: e che diremo, o bacco? che son fratelli nati d'una
non dissimilmente [dalla te- studine] o achei, essere chiusi da ogni parte dal
cui i versanti opposti di un monte o di una collina presentano sempre diversa pendenza
non parlare di qualcosa, non rivelarne o minimizzarne l'importanza, la gravità;
ministro fido; / però tacete, o sol parlate quanto / basta a dissimular
le proprie intenzioni, le proprie capacità o virtù, la propria natura; fingere
non sapere, di non aver visto o udito; ignorare, non tener conto.
che attenta alla famiglia, quegli dimenticherebbe o dissimulerebbe più cose. d'annunzio,
, ii-42: tutte le offese che o si dissimulano per prudenza o si
che o si dissimulano per prudenza o si perdonano per necessità, a suo tempo
si dovrìa curare ancora che la faccia o altra parte del corpo non fosse fatta
altra parte del corpo non fosse fatta o più bella o più grave o punto
del corpo non fosse fatta o più bella o più grave o punto alterata da quella
fosse fatta o più bella o più grave o punto alterata da quella che la natura
anzi, se vi fossero anco defetti, o naturali, o accidentali, che molto
vi fossero anco defetti, o naturali, o accidentali, che molto la deformassero,
, avv. in modo non esplicito o palese; velatamente, ambiguamente, in
così, essendo un poco più grassa o più magra del ragionevole, o bianca o
grassa o più magra del ragionevole, o bianca o bruna, aiutarsi con gli
o più magra del ragionevole, o bianca o bruna, aiutarsi con gli abiti,
, mostrar sempre di non mettervi studio o diligenzia alcuna. sarpi, ii-236:
quasi tessuta, non pur di vocaboli o d'usi metaforici ec. di parole,
sublime ospitalità. carducci, ii-5-227: o solitaria musa, tu ritogli a volo
poesie sta nella sentenza, variamente espressa o dissimulata, molte cose che teoricamente ricercavo
di un fatto; e per accidente o per arte soltanto è menzognero o dissimulato.
per accidente o per arte soltanto è menzognero o dissimulato. -sostant. diodati [
giuridico della simulazione, il negozio giuridico o il contratto che le parti hanno nascostamente,
nascondere atteggiamenti, intenzioni, qualità personali o avvenimenti la cui conoscenza da parte di
gli altri: e può nascere da paura o da risentimento e volontà di vendetta)
detti reali male in accordo insieme, o da dovero o per dissimulazione, per coprire
in accordo insieme, o da dovero o per dissimulazione, per coprire tra loro
si chiama un mostrare di non sapere o di non curare quel che tu sai
grave nel parlare, alieno da ogni pompa o fasto del mondo, libero nel parlare
libero nel parlare, alieno a dissimulazioni o finzioni. ammirato, 1-12: vi sono
a'nimici non fu tratto di timidità o di perfidia, ma di necessaria prudenza
sparpagliare, porre in disordine (cose o persone). -in partic.: sbaragliare
piacere agli uomini: cioè per lusinghe fare o ricevere. zanobi da strada [s
concavo, ma una palla di cristallo, o una guastada piena d'acqua, faccia
(le facoltà, le energie intellettuali o spirituali o fisiche); distrarre, distogliere
facoltà, le energie intellettuali o spirituali o fisiche); distrarre, distogliere,
: le varianti in fine del libro o del componimento sono e inutili e fastidiose;
giornali della sera, che dovevano ribadire o dissipare i suoi sospetti. svevo,
il mondo senza farci nessuna fortuna, o dissipandola. -figur. fare cattivo uso
12: per cosa che si faccia o si provvegga, se non si disuniscono
provvegga, se non si disuniscono o dissipano gli abitatori, e'non sdimenticano quel
figura nelle molecole può seguire, cioè o col guastarsi e dissiparsi le prime, ed
l'essere dissipato, scioperataggine, condotta o atto dissipato. tommaseo, 1-452:
cicerone volgar., 2-138: tu [o filosofia] le città hai partorito,
beccaria, i-530: se una tale manifattura o non esiste nella nazione, o soltanto
manifattura o non esiste nella nazione, o soltanto languidamente con uno spaccio dissipato ed
un luogo concavo, non però dissipata o dispersa, ma per quelle chiuse voragini
. che disperde le proprie facoltà intellettuali o spirituali; incapace di concentrarsi, distratto,
: ora se bene io abbia giocato, o abbia sciupato tempo e denari, non
dissipatore è salito contr'a te, o ninive: guarda pur ben la fortezza
. b. corsini, 15-47: o gran nume degli eterei scanni, /
roberto, 94: essi erano o sfrenatamente amanti dei piaceri e dissipatori come
principe giacomo xiii e il contino raimondo; o interessati, avari, spilorci, capaci
, di energie, di facoltà spirituali o intellettuali); distrazione, (dello
gemo per l'amore che si deve o smascherare o languire. de sanctis, 7-250
l'amore che si deve o smascherare o languire. de sanctis, 7-250: invece
divertimento, svago; scioperataggine, condotta o atto dissipato. p. verri
dalla malinconia, dalla sventura presente, o dal presente sentimento di lei, quanto
se avessi svagato i miei dolori nella dissipazione o accresciutili coll'ozio. deledda, ii-1007
che quel mal tenere non è usura o peggio: che sono, l'uno e
]: 'dissipazione', si dice di perdita o consumazione insensibile delle parti minute d'un
, scompagnare (ciò che sta insieme o si pensa per solito unito da vincoli,
); interrompere la relazione con qualcuno o qualcosa. alfieri, i-333:
estraneo al pro prio ambiente o alla società; che si articola in
interessi sono dissociati, le virtuose affezioni o languide o sbandite e la vera pubblica
sono dissociati, le virtuose affezioni o languide o sbandite e la vera pubblica opinione spenta
, l'avrebbe tradita, un giorno o l'altro. alvaro, 10-8: una
. scisso negli elementi che lo costituiscono o compongono (un composto). 5
dissociarsi; separazione di ciò che è o dovrebbe essere unito, associato; stato
: nella musica, sono dissociazioni, o associazioni straordinarie di suoni e di armonie
un composto chimico in composti più semplici o in atomi o in ioni. -dissociazione
chimico in composti più semplici o in atomi o in ioni. -dissociazione elettrolitica: fenomeno
contenuto spiacevole di un gruppo di idee o di rappresentazioni e di dimenticarlo; rimozione.
: la psicosi tipica delle insoddisfatte, o delle umiliate nell'anima: quasi, proprio
ecc., oppure con aratri portati o trainati da trattrici) su terreno mai
da trattrici) su terreno mai coltivato o non coltivato da lungo tempo, da
, da ragionamenti, da massime stoiche o fataliste. -sm. la quantità
fortunato, amministra una sostanza innocua, o anche salutare. deledda, ii-254: fuochi
prima volta in uno stadio giovanile o addirittura larvale e una seconda volta allo
ascolta. 2. decomposto (o che ha iniziato il processo di decomposizione
a modulare in canto le parole, o quando effondeva l'animo in effuse e
dissolutamente e partecipando co'saracini, poco o niente usava la chiesa e suo ufficio
. disposizione abituale (di una persona o anche di un gruppo sociale) alla
unito nasce qualche discordia tra'baroni, o sollevamento tra'popoli, o dissolutezza negli
tra'baroni, o sollevamento tra'popoli, o dissolutezza negli uni e negli altri,
diffonde agevolmente, a guisa di peste o d'altro male contagioso, alle parti
nencioni, vi-1036: te sparito [o uomo], in egual metro 1
i-269: quando qualche dissoluta capra danneggiava o da qualche pericoloso greppo pendeva, cloe la
pessimi e disonesti pensieri, facendo strepito o salti o reggimenti di garzoni dissoluti o
disonesti pensieri, facendo strepito o salti o reggimenti di garzoni dissoluti o di ladroni
o salti o reggimenti di garzoni dissoluti o di ladroni. g. villani, 8-71
. accompagnato da un complemento di limitazione o di causa. malispini, 1-243:
che la carne richiede, sanza riverenza o paura di dio, vivono in vita
5. che è causa o segno di dissolutezza (un sentimento,
7: non debbiano parlare paravole dissolute o disoneste. fra giordano, 1-224:
la via sia dissoluto / in suo'pensieri o in parole oziose. s. maria
se già non sia evidente colpa, o negligenzia dissoluta. boccaccio, viii-1-4: comecché
; contrario al principio del decoro artistico o letterario. - anche sostant. bembo
colla forza dissolutrice del suo sorriso, o rinnovellò e ricreò colla virtù vivificante dell'
di un essere dotato di vita vegetativa o sensitiva in seguito alla cessazione delle funzioni
molto nostro dolore, la quale scottamento o abbruciamento vien detta. baretti, 1-37
e novellare, e ridere, pochi o molti insieme, s'avrebbe in conto
stato; il quale (sia in bene o in male) può tanto meno,
esilio, aspettavano sicuri la dissoluzione totale o parziale di quell'impero, una dissoluzione
di un sistema, culturale, religioso o politico, che va perdendo la sua
radi volte era in loro alcuna compunzione o contrizione: e poca obedienzia ed assai
: dissoluzioni, ovvero parole oziose, o che muovano a riso, per eternai chiusura
di un liquido con un corpo solido o, più raramente, gassoso, dalla quale
il dileguarsi di una percezione (sensibile o intellettuale). de sanctis, lett
del mondo; il quale sempre che cessasse o l'una o l'altra di loro
quale sempre che cessasse o l'una o l'altra di loro, verrebbe parimente in
i denti spuntano all'ingresso della bocca o in mancanza dei denti il gozzo;
vien fatto da molti moderni, cioè o * disolventi 'o * coagulanti '
molti moderni, cioè o * disolventi 'o * coagulanti ', proprio de'quali
', proprio de'quali si è o lo squagliare e disciogliere il sangue e
sangue e gli umori del corpo umano, o pure di coagularli e di legare gli
, aprendo (dissolvenza di apertura) o chiudendo dissolvenza di chiusura) gradatamente l'
pellicola, si ottiene la graduale apparizione o sparizione delle immagini sullo schermo.
iv-200: 'dissolvenza', graduale apparizione o scomparsa di un'immagine sullo schermo. barilli
il narratore nel corso del racconto apre o chiude una scena, fa apparire o
o chiude una scena, fa apparire o scomparire un personaggio con sapiente gradazione di
; mescolare un liquido con altro liquido o con un corpo solido (o gassoso)
liquido o con un corpo solido (o gassoso) in modo che ne risulti
le vorrai dissolvere, dissolvine una coll'orma o con vin bianco. intelligenza, 45
leonardo, 2-50: dissolvi risalgallo, o vuoi orpimento, con acqua forte.
tutti i corpi, dissolvendogli più presto o più tardi, secondo la moltitudine e
e velocità degl'ignicoli, e la densità o rarità della materia di essi corpi.
stelle / la mia donna vi coglie [o viole] e in sen vi tiene
il ghiaccio, dissolvendosi, le bagnava o erano state lavorate dalla zappa, pren-
di saette-folgori, ciò che percuotono, o rompere o dissolvere sono usati. bibbia
saette-folgori, ciò che percuotono, o rompere o dissolvere sono usati. bibbia volgar.
durare. sempronio, iii-212: apprendi, o mortai, come dissolve / ogni cosa
benvenuto da imola volgar., i-40: o lo iddio della natura sostiene pena,
lo iddio della natura sostiene pena, o il mondo si dee dissolvere e disfare
si vedrà corrompere il globo terrestre o altro corpo integrale del mondo: sì che
un'ombra, / un'ombra vana, o qual minuta polve / esser vedrai quel
caterina da siena, 155: o disaventurato a me, chi mi dissolverebbe dal
e gittandolo nella marina; perché, o sia per naturale nimicizia, o sia per
perché, o sia per naturale nimicizia, o sia per la violenza di quello odore
da speciali vincoli (di carattere affettivo o sociale). d. battoli,
di settembre. 6. allentare o spezzare un vincolo morale; revocare un
. caterina da siena, iii-158: o sangue, tu dissolvesti la tenebra e
i-145: la critica è la coscienza o l'occhio della poesia, la stessa opera
, siano questi la diretta critica e polemica o il lasciare che si critichino e dissolvano
l'avevano guidata sin allora si dissolvevano o prendevano un temporaneo ma lungo riposo.
abbattere un dominio; provocare la decadenza o lo sfacelo di nazioni, classi sociali,
sì come gli altri uomini, erano tutti o morti o infermi. varchi, 18-3-104
gli altri uomini, erano tutti o morti o infermi. varchi, 18-3-104: lasciò
.). trasformarsi, mutare natura o aspetto lentamente, insensibilmente (e può
si dissolvono... nell'ironia o in un convenzionalismo idealistico borghese. piovene
s. caterina da siena, i-265: o amore ineffabile, dolcissimo gesù, come
si dissolvono (le anime soltanto, o spiritualista?). bocchelli, i-36
si dissolva a guisa di scopa dislegata o d'altro fascio. de sanctis, lett
ci impegnavamo a fondo. differente (cose o concetti astratti); incoerente, dissomigliare
, che non è in accordo concettuale o grammaticale o stilistico o metrico; non
non è in accordo concettuale o grammaticale o stilistico o metrico; non conforme alle
in accordo concettuale o grammaticale o stilistico o metrico; non conforme alle regole del
disposizione dell'uomo nulla ha di discorde o di dissonante, anzi tutte le sue parti
giunta, sono connesse da una più o meno prossima parentela, tanto nella parte
2. mus. capacità di certi intervalli o accordi di produrre un'impressione di sospensione
è contrario di consonanza); intervallo o accordo che possiede tale capacità.
offesi da una musica che fa strepito o dissonanza o durezza,... così
una musica che fa strepito o dissonanza o durezza,... così restano
restano offesi gli occhi da'colori troppo carichi o troppo crudi. galileo, 4-3-106:
cercare la ragione delle consonanze più o men perfette, e delle dissonanze. mascardi
vale a dire a'due suoni, o voci, le quali la spe- rienza
che le parlano; sì nella maggiore o minor lunghezza o brevità, dolcezza o ruvidezza
; sì nella maggiore o minor lunghezza o brevità, dolcezza o ruvidezza, armonia
o minor lunghezza o brevità, dolcezza o ruvidezza, armonia o disonanza de'vocaboli
brevità, dolcezza o ruvidezza, armonia o disonanza de'vocaboli, come nella gran varietà
proporzione delle parti fra di loro, o fra le parti e il tutto,
fra le parti e il tutto, o fra il mezzo e il fine, in
i serpenti, le pecore i lioni, o, per contrario, i leoni le
/ naturalmente in sé questo raccoglia / o se per altro caso si disona. d
veruna eccezione: rispetto ai dissoni, o colle stesse, o con restrizioni a quelle
rispetto ai dissoni, o colle stesse, o con restrizioni a quelle simili, senza
.]: genti dissone di lingue o costumi. borgese, 6-99: pensavo,
2. estrarre di sotterra, portare o riportare alla luce (e si riferisce
, rintracciare, ricuperare (cose nascoste o smarrite). b. davanzali,
scientifiche, storiche, letterarie, sconosciute o dimenticate). d. battoli,
: cfr. suàdere). rimuovere, o cercare di rimuovere, qualcuno dal compiere
complemento indiretto, rappresentato da un sostantivo o da un infinito, è introdotto dalla
infinito, è introdotto dalla prep. da o di, ant. e letter.
, i-78: prima di annottare, una o due poste prima di bovino, l'
., 4-448: facondissimo era tenuto, o in alcuna cosa che fosse da orare
in alcuna cosa che fosse da orare o nel senato o appo il popolo di
cosa che fosse da orare o nel senato o appo il popolo di suadere o di
senato o appo il popolo di suadere o di dissuadere fosse luogo. guicciardini,
oggetto di ciò che si vuole interdire o evitare e il complemento di termine della
. machiavelli, 326: a persuadere o a dissuadere a'pochi una cosa,
recano gran riputazione a chi le persuade o dissuade. bruno, 3-61: il tempo
bastanza. muratori, 5-i-58: la rettorica o persuade o difende le virtù e buone
muratori, 5-i-58: la rettorica o persuade o difende le virtù e buone azioni degli
le virtù e buone azioni degli uomini; o pur biasima o dissuade o perseguita i
azioni degli uomini; o pur biasima o dissuade o perseguita i vizi e le cattive
uomini; o pur biasima o dissuade o perseguita i vizi e le cattive loro
consigliare e sconsigliare: perciòchè quegli che o privatamente 0 publicamente consultano, o e'
che o privatamente 0 publicamente consultano, o e'consigliano o sconsigliano. serdonati,
0 publicamente consultano, o e'consigliano o sconsigliano. serdonati, 6-552: ma
costumi, gli affetti, le instanze persuasive o dissuasive. = deriv. da
rinunciare a propositi, progetti, disegni o a tralasciare una determinata azione; sconsigliato
dissuasòrio, agg. che si propone o ha per fine di dissuadere.
7-21: vivi tu, vivi, o santa / natura? vivi e il dissueto
altro se non scrivere in modo tanto o quanto dissueto e lontano da come si
dissueto e lontano da come si parla o scrive nella propria epoca. alvaro, 8-251
assai gravezze; ora, per impotenza, o per dissuetudine, se ne sono divezzi
una legge in dissuetudine quanto l'impossibilità o gran difficoltà in osservarla e il gran
: le piante, per dover mantenere due o tre mesi più le olive, restano
importa, e non l'aver merito o no. e proverai la letizia d'una
non mi è permesso di aver ostia o cera. 2. per estens.
. reparto di truppa che, occasionalmente o permanentemente, sta in località diversa da
, seduto sur i calcagni, un uomo o meglio l'ombra di un uomo,
, e si andassero distaccando certe membrane o pelliccile a guisa di effluvi; e
estremità radicata, senza mai distaccarsene, o ne'gusci dell'ostriche o di altre conchiglie
distaccarsene, o ne'gusci dell'ostriche o di altre conchiglie, o negli scogli
dell'ostriche o di altre conchiglie, o negli scogli o muri de'porti e delle
di altre conchiglie, o negli scogli o muri de'porti e delle darsene.
, / di questo non mi calse o cale un'acca. p. verri,
ogni volta che veniva a lui in presenza o del duca o del cardinale, che
a lui in presenza o del duca o del cardinale, che un momento non se
un territorio al dominio di un sovrano o di uno stato. - anche rifl.
sentimentalmente una persona da un'altra (o anche, in certo modo, da
croce, i-2-215: quelle specie, molte o poche che siano, fluiscono l'una
quando si distacca il lupo dal cane o la pantera dal leopardo. -intr
delle pitture ritiene spesso un certo chiaro o azzurro, che se non tanto si unisce
larghe falde spande / non so se latte o biacca. de marchi, ii-778:
arila, 171: « * distaccare o staccare un ordine di pagamento, una
dare, spedire ', questa o quello non ha l'approvazione dei buoni scrittori
. — per estens. collocare o mandare in un determinato luogo con un
(in una gara di velocità, o anche in una classifica a punti)
; che è indizio di grande riservatezza o indifferenza (che può giungere fino a
nomi, e ad uno di loro o scemerei o cangerei alcuna sillaba o lettera,
e ad uno di loro o scemerei o cangerei alcuna sillaba o lettera, e
di loro o scemerei o cangerei alcuna sillaba o lettera, e sopra tutto io prenderei
); allontanamento (di cose vicine o aderenti). borgese, 6-108
dalla coroide, provocata da cause traumatiche o morbose. r. cocchi, 1-7
si comincia qualche distacco della placenta, o altra mutazione ignota, che determina il parto
per lo più obbligato, di oggetti o luoghi particolarmente diletti; anche per l'
sentimentale di una persona da un'altra o da oggetti e luoghi amati; freddezza
, nella necessità di abbandonare sempre qualcosa o qualcuno. e. cecchi, 5-41:
de sanctis, ii-15-160: io dunque, o signori, credo che in sul principio
decisioni contrastanti; fra età della vita o periodi storici diversi). p
e ungere la detta pietra con lardo o con sugna. idem, 108: questo
invernicare ama molto le figure distagliate, o de legno o di pietra.
molto le figure distagliate, o de legno o di pietra. distagliatura, sf
). esonerare dall'incarico di stallone o garzone di scuderia. -al figur.
; separato nello spazio (più o meno notevolmente); lontano, remoto;
ant. e letter. anche a o di). dante, conv.
sole, al tramonto, si vede presso o vicino o non distante al resegone.
al tramonto, si vede presso o vicino o non distante al resegone. d'annunzio
2. separato da un più o meno lungo intervallo di tempo.
132: gli uomini volentieri voltano lo odio o le detrazione a chi è manco distante
gli inferiori; che non concede confidenza o familiarità; spiritualmente assente, incurante,
. compagnoni, i-io: gli ottimati o il re, vestendo un carattere proprio
6. locuz. -distante come la luna o più della luna: estremamente lontano,
aprisse. d'annunzio, v-1-383: o fantasia, che dei tempi e delle distanze
: amor sempre all'amaro finir suole / o per longa distanzia o per la morte
finir suole / o per longa distanzia o per la morte. padula, 257:
, e qualunque sassetto, legnuzzo o altro piccolo corpicello, insin le foglie dell'
oggetti distribuiti nello spazio in modo più o meno uniforme; distacco. crescenzi
di paragone; condizione di cose reali o di concetti astratti che si distaccano più
di concetti astratti che si distaccano più o meno notevolmente da un modello determinato.
di condizioni sociali ed economiche fra individui o gruppi posti a confronto. guittone,
di incomprensione nei confronti di una persona o fra due persone; comportamento riservato,
fra un punto e una retta (o un pianò): va dal punto
perpendicolare condotta da esso alla retta (o al piano). -distanza fra due
. -distanza fra due rette parallele (o fra due piani paralleli): lunghezza
avente gli estremi sulle due rette (o sui due piani). -distanza fra due
prospettiva si chiama punto di distanza sinistro o destro, superiore o inferiore il punto
punto di distanza sinistro o destro, superiore o inferiore il punto di intersezione del circolo
diminuzioni e gli sfuggimenti de'corpi, costituiti o imaginati in qualsivoglia lontananza dietro al taglio
imaginati in qualsivoglia lontananza dietro al taglio o alla base della piramide visiva, secondo
delle prime figure non solo non infruschi o confonda l'una con l'altra, ma
un suono all'altro, il quale diversifica o per la celerità, o per la
quale diversifica o per la celerità, o per la diseguaglianza, o per la distanza
celerità, o per la diseguaglianza, o per la distanza de'passaggi da voce
15. elettrotecn. distanza disruptiva o esplosiva: la distanza massima alla quale
primo piano, il piano medio, o mezzo primo piano, il piano americano
17. dir. distanza legale (o di rispetto): quella che la
fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza
; / né scorgesi dal lito arbore o vela. pirandello, 5-63: le campane
riferisce alla distanza. -spazio distanziale (o spazio metrico): spazio topologico in
modo con cui si distanzia qualcuno o qualcosa. distanziare, tr. {
distanziò). sorpassare lasciando a più o meno notevole distanza. rigutini-cappuccini, 190
che il famoso « piedritto », o zoccolo, o fascia. -rifl.
famoso « piedritto », o zoccolo, o fascia. -rifl. allontanarsi; scostarsi
subito si distanziò dal lotto di tre o quattro lunghezze. bocchelli, 12-104: il
a una certa distanza (nello spazio o anche nel tempo); che è posto
anche nel tempo); che è posto o si muove con un dato intervallo.
avversario (in una gara di velocità o di resistenza) e si lascia superare
. 2. tecn. oggetto o pezzo meccanico che serve a tenere a
a tenere a giusta distanza altri pezzi o a impedirne il contatto. distanziomètrico
speciale indicatore visivo a portata del pilota o del navigatore). = voce dotta
, / d'itaca giunge, o forestiero, il nome. leopardi, 565
sempre segno che l'utero è malaffetto o grommoso, ed è necessario che il medicante
architettura: « edificio di due travate o solai; voce specialmente usata nelle iscrizioni
/ ogni distemperanza di qui muove. o. rucellai, 81: imperciocché quando
tre ore e conduce la disgrazia o distemperanza del corpo, dolore di capo e
iii-45: né questi [nervi] irrita o distende con irregolare stimolo la distemperanza degli
e con quella acqua si lavi due o tre volte, e tosto guarrà. crescenzi
'mpura, / che sparse il sangue o distemprò veneno. campailla, 384: i
il suo volto e quel crine, o sparso al vento, / o maestrevolmente pettinato
crine, o sparso al vento, / o maestrevolmente pettinato / in vario sempre e
, se ben si distempera l'arco, o si rompe, che l'ha tirata.
per l'aere i venti, e caldo o gelo, / come pria, noi
veder per arte trasformarsi i corpi, / o sia che in essi,..
gli elementi distempri ardor di fiamma; / o sia ch'umide vie tenti.
, e ponendo tutto in gran piatti o tazze a raffreddare e pigliar corpo,
marino, 1-118: par che rotto o distemprato in gelo / voglia nel mar
poco dopo si bevea una dramma di triaca o di elettuario del mattiuolo distemperata in 6
? una confusione distemperata, senza ordine o misura, che fa tutte le cose
, 2-1-335: opportuna distemperata pioggia impedì o fe'lento l'ordinarsi delle schiere
: né questi [i nervi] irrita o distende con irregolare stimolo la distemperanza degli
2. allargare, allungare (cose ristrette o rattratte); spiegare, svolgere,
prima fusse ripiegato. parini, 340: o se coi remi faticosi e lenti /
guidando vo la piccoletta barca, / o se distendo la mia rete ai venti.
raddrizzare (persone dalle membra rattrappite, o anche le membra stesse). fioretti
fioretti, 2-8 (25): o frate leone, benché 'l frate minore
le gambe incrocicchia / istando a mensa o tanto le distende / che gli suo
675: a me ten vola, o sonno, e l'ali / tue brune
. -distendere la mano verso qualcuno o verso qualche cosa: in segno di
, di protezione, di minaccia, o per afferrare, per dare, per
al fìgur. giamboni, 121: o uomo, perché enfi? cosa fastidiosa,
suolo quel temerario di don alonso; o egli, o io, abbiamo in questo
di don alonso; o egli, o io, abbiamo in questo dì da
ogni vuoto, ogni solco, ogni erta o gruppo / s'empia, s'uguagli
empia, s'uguagli, si distenda o sciolga. -disporre sparsamente, spandere
7. disporre, collocare in senso orizzontale o verticale. -intr. con la particella
2-154: il generale unisce i primi trenta o quaranta uomini delle compagnie che sopraggiungono e
distendere, ordinarono, che qualunque castello o fortezza non ubbidisse, di fargli guerra