perché i dazi protettivi non potevano, o potevan malamente, contemplare l'innumerevole varietà
ant. qualsiasi tipo di imposte, tributi o tasse (specie le imposte indirette di
in transito nel territorio delle diverse città o che vi soggiornavano per qualche tempo.
tullio] il primo che mettesse imposte o dazii, ovvero censo, nella città di
del pan, del vin, del mulino o del sale, / che disperasse altrui
i granitici tempietti e gli archi ferdinandei o napoleonici superstiti ai vecchi dazi. levi
questa materia della compra e vendita, o della dazione in soluto. g
. idem, vii-7: angela forse, o ninfa, o dea / canta con
: angela forse, o ninfa, o dea / canta con seco in questo loco
loco eletto. sacchetti, 8: o traditor eoi, de'venti dio, /
va fremendo, / perché non copre, o dea, l'urna del vecchio.
udito / di tutto 'l colle: o bembo, ove se'ito? ariosto,
perdonami, -dicea / -o spirito umano, o boschereccia dea. bandello, ii-849:
: quai le mostra la scena o quai dipinte / tal volta rimiriam dèe boscareccie
altro poeta che la fortuna, dea o donna potentissima e bizzarra s'innamorasse d'
potentissima e bizzarra s'innamorasse d'abdolonimo o d'altro povero personaggio. pindemonte,
povero personaggio. pindemonte, 148: o bella sera, amabil dea fra mille
4. per simil. donna particolarmente bella o virtuosa. guittone, 20-17:
. locale coperto, chiuso o porticato, che ha funzione di complemento
può essere posto internamente a un edificio, o circondare un giardino o un cortile.
un edificio, o circondare un giardino o un cortile. bibbia volgar.,
spazio riservato al coro con andamento curvo o poligonale (spesso fiancheggiato a sua volta
atene. arila, 139: 'deambulazione': o che bisogno abbiamo di questo latinismo lungo
dovuta alla vicinanza di un'altra consonante o alla dissimilazione di una delle due consonanti
le semplici e timorose feminette, o a rubare a'propri mariti e fratelli,
arrendersi alle loro impudiche voglie con prostituire o con essi o con altri il proprio
loro impudiche voglie con prostituire o con essi o con altri il proprio onore.
possa... fare debbi, cettine o tagliate per diboscare o ridurre a coltura
debbi, cettine o tagliate per diboscare o ridurre a coltura le medesime boscaglie.
stoppie, erbe, e legni, o portati d'altronde, o ivi prodotti.
e legni, o portati d'altronde, o ivi prodotti. si pratica questa in
1-33: dunque per qual ragione, o per qual fine, / mentre per
abbattere, estirpare (idee reputate pericolose o dannose, mali morali, sociali e
. socci, ii-1-624: corri adunque, o macchina apportatrice di civiltà e di grandezza
rappresenti il progresso che non cura gli intoppi o che li debella. govoni, 3-51
farei i giganti non del tutto fulminati, o debellati, ma combattenti ancora. tasso
dominato, soggiogato, vinto nell'intimo o cancellato (un sentimento indegno, un
del benzolo presente nel gas illuminante o nel gas di distillazione del carbon fossile,
di un organo (per difetto organico o per malattia); fiacchezza fisica,
6-64: se nasce un monstre, procede o da defetto e indisposizione della materia,
da defetto e indisposizione della materia, o vero dalla debilità della virtù attiva che
i rami per lo peso de'frutti, o vero si seccano mancando l'umore,
. 2. figur. insufficienza o mancanza di potenza, di autorità,
via. bianco da siena, 56: o sustanzia, sustegno / di mia debilitade
e vigor dell'età per debilitamento passeggero o durevole delle forze fisiche, e con
al convitto del vostro idealismo debilitante, o signori, sónosi messi a rimare in
uno stato generale di debolezza organica (o, anche, un organo a compiere
i-82: que'che sono più audaci, o vivono poco, o debilitano tanto la
sono più audaci, o vivono poco, o debilitano tanto la natura, che come
e'si scoprono in loro mille mali: o ricordandosi almanco de'disordini che eglino hanno
quelli che vanno combattuti fortificando il corpo o distrutti debilitandolo. bacchelli, 1-ii-261:
... d'unghie, di denti o di coma, dappoi che voi vi
in conclusione gioverà tutto quello che può, o per arte o per forza, disunire
quello che può, o per arte o per forza, disunire o debilitare i nemici
per arte o per forza, disunire o debilitare i nemici. boccalini, i-138
boccalini, i-138: per rimovere affatto o almeno per grandemente debilitar tanto ostacolo,
che leggerissima percossa farà nel letto del fiume o del lago. -rifl.
alle volte co'fore- restieri, ammazzavano o debilitavano i figliuoli maschi, allevando le
: proprio degli spiriti deboli di natura, o debilitati dall'uso dei mali..
giunge il momento che l'anima debilitata o dall'orgoglio o da fiducia di sé
che l'anima debilitata o dall'orgoglio o da fiducia di sé, ch'è
, 1-402: se una colonna, o alcuni ossami saranno debilitati, rassettera'li
, che 'l detto uniforme di due o di tre autorevoli testimoni, non debilitato
energie morali, di forza politica o militare, di potenza, ecc.)
cittadineschi. montale, 3-49: sei o sette minuti dopo era previsto l'arrivo del
2. che è richiesto dalle circostanze (o dalle convenienze); adatto, acconcio
., i-11-11: villania fa chi loda o chi biasima dinanzi al viso alcuno,
estimato sanza cadere in colpa di lodarsi o di biasimare: salva qui la via de
: con be'motti e con risposte pronte o con avvedimenti presti molti hanno già saputo
con debito morso rintuzzare gli altrui denti o i sopravegnenti pericoli cacciar via. sacchetti
che cede in qualunque maniera, o per mancanza di abilità, o di forza
o per mancanza di abilità, o di forza, o per virtù, e
mancanza di abilità, o di forza, o per virtù, e perché lasci un
, 1 -intr. (45): o che la natura del malore noi patisse
che la natura del malore noi patisse o che la ignoranza de'medicanti...
debita proporzione, e questo resterà pigmeo o nano. boccalini, ii-144: i
meritavano, dentro una gabbia di ferro o per isdegno o per dolore o per altra
una gabbia di ferro o per isdegno o per dolore o per altra cagione trovato
di ferro o per isdegno o per dolore o per altra cagione trovato morto e intirizzato
trapassasse. tasso, iv-253: a'ritrovatori o a'rinovatori de le cose maravigliose non
di favore o disfavore, d'approvazione o di biasimo; questo secondo senso ora
per es.: arresto in flagranza) o per particolari tipi di reato (per
che fa l'azione e la persona o la cosa che la riceve).
g. mei, iv-2-105: faccialo o nominandomi o tacendomi, o di diretto
. mei, iv-2-105: faccialo o nominandomi o tacendomi, o di diretto o per
: faccialo o nominandomi o tacendomi, o di diretto o per obliquo. galileo,
nominandomi o tacendomi, o di diretto o per obliquo. galileo, 3-4-214: se
e comandianvi che per veruna maniera per diretto o indiretto graviate esso comune di prato.
la sola celebrazione di un concilio ecumenico, o il componimento e la promulgazione di una
promulgazione di una bolla richieggono per diretto o per indiretto un tal concorso di sussidi
s'addomanda in due modi, cioè o vero da'perseguitatori, o vero da'direttori
, cioè o vero da'perseguitatori, o vero da'direttori. pallavicino, i-610
orchestra nell'esecuzione di un pezzo sinfonico o di un'opera di cui dà l'
i criteri da seguire nella rappresentazione teatrale o cinematografica di un'opera d'arte (e
(e il suo posto in combattimento o esercitazione è nel locale di punteria centrale
3-239: dopo poco i crocchi furono tre o quattro, e in ciascuno c'era
scontro, un arbitro improvvisato che dava o toglieva la parola, riassumeva il prò
chi dirige una scuola, un collegio o, in generale, un istituto di istruzione
, preposta alla redazione di un giornale o di altra pubblicazione periodica, di cui
se è nominato dall'assemblea dei soci o in base a una disposizione statutaria,
sovrintende alle manifestazioni sportive di un ente o di una società. -nel gioco del calcio
pratiche di culto di una singola persona o di una comunità e che talvolta è scelto
, i-1-491: se confessor non era o missionario, / o qualche direttore di
se confessor non era o missionario, / o qualche direttore di coscienza, / a
della contemplazione] e i maestri, o (come essi si chiamano) direttori,
ecclesiastico pubblicato ogni anno da ogni diocesi o provincia religiosa a cui siano legate particolari
ufficio. -per simil. libro o trattato in cui sono raccolti e brevemente
sono raccolti e brevemente esposti i principi o le norme che servono da guida nello
da guida nello studio di qualche disciplina o nello svolgimento di un'attività; guida
2. sostant. (sottintendendo linea o altro). direttrice di marcia:
che nelle volte a botte, a padiglione o a crociera cilindriche serve d'appoggio alla
della volta a botte, l'unghia o lo spicchio della volta a crociera o
o lo spicchio della volta a crociera o a padiglione. -geogr. linea che
: direzione media generale di una catena o di un gruppo di catene montuose.
-idraul. paletta fissa di turbine idrauliche o a vapore che permette di orientare il flusso
con la girante; e può essere o elemento del distributore (nelle turbine idrauliche
del distributore (nelle turbine idrauliche) o interposta, a corone, tra le
di un istituto, di un'azienda (o ha una posizione direttiva in genere)
a genova. serao, i-912: quattro o cinque volte era giunta in ufficio dopo
facevano un baccano d'inferno, battendo o facendo ginnastica sotto la direzione di tre
alle persone che liberamente, in confessione o fuori, la richiedono (e investe
farina. 3. ant. norma o complesso di norme da seguirsi nello svolgimento
persone che sono investite di funzioni direttive o che svolgono attività direttive (in un'
direttivo; ufficio di un ente pubblico o privato, o di un ramo della pubblica
di un ente pubblico o privato, o di un ramo della pubblica amministrazione a
di un'azienda dipendenti dal- pamministratore delegato o dal direttore generale e aventi il compito
stesso. 5. il locale o il complesso di locali in cui ha
locali in cui ha sede il direttore o la direzione. barboni, ii-1-940:
barboni, ii-1-940: il forte, o bagno penale di san giacomo, è
arsenali militari. 8. la parte o il punto verso cui si muove o
o il punto verso cui si muove o è rivolto (una persona, un corpo
equatore celeste, che un corpo celeste (o un aspetto o caratteristica di un segno
un corpo celeste (o un aspetto o caratteristica di un segno celeste),
ne'comizii distribuivano al popolo le tavolette o schedole sulle quali ciascuno doveva scrivere il
estraggono le castagne [dai ricci], o come dicono, si diricciano e si
presto, che nulla saetta / da partico o cidone o altro arciere / mandata
saetta / da partico o cidone o altro arciere / mandata fu di nervo con
si parla. latini, i-2646: o se tu dài conforto / di male a
2. sm. chi esercita la direzione o, in genere, svolge funzioni direttive
determinata attività, nei confronti di una o più persone o di un ambiente sociale
nei confronti di una o più persone o di un ambiente sociale. -in partic.
di funzioni direttive in un'organizzazione pubblica o privata (stato o altro ente pubblico,
un'organizzazione pubblica o privata (stato o altro ente pubblico, partito, sindacato
i terzi, l'attività dell'azienda o di un settore di essa.
pazioni. supponiamolo dirigente di un'azienda o capo di un ufficio; queste
di dirigenti, esaminando certi conti o piani di produzione che si stendevano su
composizione di un preparato medicinale per- mitigare o evitare l'azione nociva del farmaco principale
evitare l'azione nociva del farmaco principale o, talvolta, per coadiuvarne l'azione
e consiste nell'impartire, per telefono o per telegrafo, gli ordini necessari al
pensieri, lo sguardo su una persona o su un oggetto particolare; dedicare a
a una persona un segno di attenzione o di affetto. bencivenni [crusca]
, ma io le ho ricusate, o signore. l'anima mia ch'a voi
, 6-91: « mastro, vorreste o sapreste voi dirmi la cagione di questo
, un oggetto) a una persona o in un luogo; indirizzare. c
iv-108: incerto adunque se siate in viaggio o tuttavia in fusignano, dirigo a gasparoni
. amministrare, disciplinare mediante disposizioni generali o ordini particolari, direttive, consigli,
lavori, di ricerche, di operazioni più o meno complesse, ecc.);
il costume lodevole di questi signori, o 'toni ', si è che,
dirigerlo. cuoco, 2-i-69: dirigerai o vincerai le sue passioni; ed otterrai un
, s'allontanano, si ritrovano due o tre volte, si fermano; come se
all'autorità tedesca per dispiccarne un'ordine o efficace premura perché s'indaghi il soggiorno
che dialettiche dottrine si dirigono ornai, o palesemente o occultamente, gl'ingegni più
dottrine si dirigono ornai, o palesemente o occultamente, gl'ingegni più sagaci per
, lat. dirigère * muovere in questa o quella direzione, indicare la via '
gas più leggero dell'aria, elio o idrogeno, al quale, tramite un'apposita
raro il pass, rem.: diriméi o dirimètti, dirimésti, dirimé o dirimètte
diriméi o dirimètti, dirimésti, dirimé o dirimètte). letter. dividere, disgiungere
e la questione poi s'egli fosse o no in grazia di dio, non
dirimpetto; persona che abita nella casa o nell'alloggio di fronte.
dagli altri, dirimpetto delli legati, o vero de sotto gli ambasciatori ecclesiastici.
e rar., preceduto, da a o di o da). compagni,
., preceduto, da a o di o da). compagni, 1-20:
parte al dirimpetto all'altra, uno o per racconciarsi i panni o per altra
altra, uno o per racconciarsi i panni o per altra cagione, si levò ritto
perché io creda abbisognare dirimpetto a lei o a chicchessia di discolpe (guai se
iii-9-116: nell'amore cavalleresco, l'amatore o il fedele è dirimpetto alla donna quello
sia la lapida su coll'arme nostra, o veramente è l'arme al dirimpetto,
, / crescendo in arco, o in tale atto che spiaccia / sì che
il vero, come egli è, o pur come egli dovrebbe o potrebbe essere;
egli è, o pur come egli dovrebbe o potrebbe essere;
iii-3-220: non vi sono affatto, o pochissimi che filosofeggiano dirittamente. de amicis
, che se si va più innanzi, o più a dietro, non è poscia
giustizia. iacopone, 66-5: o deo de dirittanza, corno m'èi sì
della qual sia dubbio s'ella è buona o ria. e la drittezza per se
lo fisava, come già nello scafo sommerso o nella fusoliera librata, con occhio diritto
consisteva nella loro uscita per le tre o quattro strade eleganti dove le donne più
a giacente). -anche di pianta o altro: che si protende o si
pianta o altro: che si protende o si slancia verso l'alto, in
come dunque una fiaccola, che a destra o a sinistra ch'ella s'inchini,
a sinistra ch'ella s'inchini, o eziandio ch'ella del tutto si riversi
la mattina, sulla piana della sila o dell'aspromonte o delle serre, pare venga
sulla piana della sila o dell'aspromonte o delle serre, pare venga avanti una
fece, e provò s'andava dritta o zoppa. d. bartoli, 9-31-1-13:
ch'egli al suo signore sta ritto, o ch'egli cade? ma egli pur
né per cicalar, ridere, o bere / alle mascelle mai dava resquitto.
.. se egli è stato con dado o con trivella forato dritto. baretti.
per lo più con valore avverb. o in particolari locuzioni). latini,
. sm. ant. linea retta reale o immaginaria che rappresenta una distanza, una
. bandello, 1-47 (i-563): o per debolezza del braccio o che
: o per debolezza del braccio o che si fosse cagione, la piaga non
: al più presto, senza indugi o perplessità; nel modo più facile e
che essi possano all'albergo senza errore, o forse prima che la notte gli sopragiunga
: riferito per lo più a organi o parti simmetriche del corpo. giamboni,
». -con riferimento generico alla posizione o alla direzione, per lo più in
, per lo più in locuzioni prepositive o avverbiali, unito con sostantivi come parte,
, lato, mano, ecc. o in forma sostantiva femm. (rar
, tirato non so da qual natura o destino, scagliò colpi a dritta ed
., 10-19: se dal dritto più o men lontano / fosse 'l partire,
che è l'equatore; * più o men lontano / fusse 'l partire ',
cioè se lo dipartimento dei detti pianeti fusse o più dilungi o meno dall'equatore,
dei detti pianeti fusse o più dilungi o meno dall'equatore, che è diritto.
in sé due obtusi. ogni trigono o diritto o acuto o abtuso che sia
due obtusi. ogni trigono o diritto o acuto o abtuso che sia non può
obtusi. ogni trigono o diritto o acuto o abtuso che sia non può avere più
. in un oggetto che ha due facce o due capi, quello che deve stare
(specie in tessuti e abiti) o in alto, o che si vede
tessuti e abiti) o in alto, o che si vede per primo (perché
vede per primo (perché posto davanti, o di sopra, di fuori, ecc
del sovrano che le ha fatte coniare o l'immagine della persona, del luogo o
o l'immagine della persona, del luogo o la raffigurazione del fatto commemorato dalla
il numero: più comunemente, retto o recto). -tipogr. dritto: parte
diritto mostra all'occhio come tanti còrduli o cordoncini paralleli, longitudinali, cioè nel
più, essere privo di ogni indizio o dato utile a formulare un giudizio,
quale è nascosto, ma per venire prima o poi alla luce, l'elemento negativo
: prontamente, risolutamente, senza perplessità o indugio (anche a sottolineare il carattere
, né fratta, / ricchi paesi o città adornata; / ma a tegoleto,
devi essere dritta, serena, semplice, o anima mia! -fermo, saldo
diritto, con le buone, o con le cattive. verga, 3-13:
tirano dritto ai loro fini senza riguardi o calpestando ogni riguardo di bisogni estetici e
cor per amor di vir- tude / o d'ovre tali che riceve salute. dante
con altro piede, / se dritta o torta va, non è suo merto.
diritto, che non metta il piede qua o di là? deledda, i-23:
ingegno quale sei tu, sarà sempre o l'ordigno del fazioso, o la vittima
sempre o l'ordigno del fazioso, o la vittima del potente. carducci,
del dritto eccede / l'un corno o l'altro; e questi anco recidi:
forte non premano crescendo / il capo, o che mortali armi non sieno / cozzando
chiaro davanzati, xvii-600-12: se d'altri o da sé è consigliato, / e
, ancora / se sono queste accuse o false o vere, / se dritto
ancora / se sono queste accuse o false o vere, / se dritto 0 torto
/ perché nuove così venner delizie / o gemma de gli eroi al tuo palato.
lo quale l'animo suo faccia crucciare o per cagione di persone o per cagione di
faccia crucciare o per cagione di persone o per cagione di cose. egidio romano
che da noi, / in cosa dritta o torta che ci avvenga, / non
., 27-140: non aspettar m: o dir più né mio cenno: /
di oggi). giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 402: omo è
in carrozza. bettini, 67: o penserete forse, dirittoni, / che per
; / e sentirete se fu dritta o obliqua / cagion che i cavallier fece giurare
iv-276: gli accademici della crusca, o dritta o torta che sia la lor pretenzione
gli accademici della crusca, o dritta o torta che sia la lor pretenzione, si
che li altri il guidano, o male o bene, così colui che è
altri il guidano, o male o bene, così colui che è cieco del
va nel suo giudicio secondo il grido, o diritto 0 falso. m. villani
coltivar la canape ha buon naso, / o non alligna, o rado almen germoglia
naso, / o non alligna, o rado almen germoglia [la zizzania].
necessario, per logica concatenazione di fatti o idee. d. bartoli, 9-27-1-83
del suo silenzio diciamo che può essere semplicità o fatuità, dritta e sincera umiltà o
o fatuità, dritta e sincera umiltà o falso e ritorto orgoglio. -proprio
ne ha però il filo tagliato o interrotto. 24. figur.
via ella essere possa più vaga, o nel numero del più o in quello del
più vaga, o nel numero del più o in quello del meno, nella forma
del meno, nella forma del maschio o della femina, nel diritto o
o della femina, nel diritto o negli obliqui casi. tolomei, i-76:
ideale della chiglia dalla parte della prora o della poppa. -sm. dritto di
perché dall'altro lato alzavano i remi o agguantavano. -sf. diritta (e
qualcuno di tali detti vi sopravvanzi, o perché al numero d'essi non corrisponda
sempre / l'una l'altra, o di dritto o di rimbalzo.
l'una l'altra, o di dritto o di rimbalzo. -lungo il dorso
della copertura, fa un semicircolo, o due linee inclinate, che col cornicione
con uno di questi due disordini: o ei mettono le loro stiere a spalle
, dove i tender dèi per traverso o pur per dritto. g. gozzi,
uno che scrivesse libero niente niente, o non poteva stampare una riga, o bisognava
o non poteva stampare una riga, o bisognava che si lasciasse cincischiare a diritto
: con loro ci si ficcava sempre o per amore o per forza o per diritto
ci si ficcava sempre o per amore o per forza o per diritto o per traverso
sempre o per amore o per forza o per diritto o per traverso questo giovannin
per amore o per forza o per diritto o per traverso questo giovannin di bùrico.
quanto gli veniva sottomano, carta bianca o stampata, per diritto e per traverso
quanto posto e fatto valere dagli organi o autorità che, in tale comunità, sono
legge positiva. -diritto naturale o di natura: complesso di princìpi e
che di tale natura è creatore, o, secondo altre concezioni, sulla ragione
ragione e sulla coscienza dell'uomo, o sui suoi bisogni e sulle sue necessità
e pratica delle norme giuridiche in genere o di singole parti del diritto o di
genere o di singole parti del diritto o di un dato ordinamento giuridico; scienza
studiano un dato ordinamento giuridico (storico o vigente) o singoli rami del diritto
ordinamento giuridico (storico o vigente) o singoli rami del diritto (e in
pubblico. romagnosi, 18-276: il bene o il mal essere dell'uomo forma l'
, 235: crescer più d'una cattedra o lettura / anco gli piacque a ciaschedun
; libertà, facoltà. -diritti civili o diritti di libertà: i vari tipi di
: 4 diritto d'autore', al prezzo o altra mercede che può ritrarsi dalle opere
. 4 diritto dell'editore ', o di comechessia promulgatore, trasfuso in lui
promulgatore, trasfuso in lui dall'autore o da chi rappresenta lui in ciò.
costituzionali e amministrative impongono allo stato (o, in genere, agli enti pubblici)
dei cittadini, e le corrispondenti aspettative o pretese dei cittadini verso lo stato.
nell'impiego; a diritti di promozioni, o di assegni nell'età senile, proporzionali
un soggetto di compiere atti che creano o contribuiscono a creare norme giuridiche generali o
o contribuiscono a creare norme giuridiche generali o particolari o che comunque producono determinati
a creare norme giuridiche generali o particolari o che comunque producono determinati effetti giuridici;
proprietà, ecc. -diritto naturale o di natura, o della natura (
-diritto naturale o di natura, o della natura (più spesso al plur
): attribuito ai soggetti (persone o corpi collettivi) dalla legge naturale, cioè
oggettivo (è contrapposto a diritti positivi o civili, attribuiti ai soggetti nelle norme
attribuiti a un soggetto (persona fisica o corpo collettivo) da un sistema normativo
religiosi, tradizione, costume), o anche da una sua particolare condizione, qualità
la prevalenza di forza (diritto della forza o del più forte), la conquista
la conquista militare (diritto delle armi o di conquista). giacomino pugliese,
e le obbligazioni traggono la loro origine o dalla forza fisica, secondo taluni, o
o dalla forza fisica, secondo taluni, o dalla forza morale, ciò è dalla
siano questi la diretta critica e polemica o il lasciare che si critichino e dissolvano da
spetta, è dovuto (come premio o castigo, come compenso di una prestazione
generai nome di letteratura, ed erudizione, o sacra, o profana. bettinelli,
letteratura, ed erudizione, o sacra, o profana. bettinelli, 1-i-76: gli
: tassa, imposta, tributo, o, in genere, prestazione in danaro
prestazione in danaro dovuta a ente, o persona investita di pubblici poteri, in
, in forza della sua potestà di imperio o per un suo pubblico servizio (diritto
pubblico servizio (diritto di importazione, o di entrata, o di dogana; diritto
di importazione, o di entrata, o di dogana; diritto di successione;
. -anche: provvigione, canone, o, in genere, somma corrisposta o
o, in genere, somma corrisposta o dovuta a un soggetto privato a titolo
di retribuzione per una sua prestazione, o per la concessione da lui fatta di
lui fatta di godere di un bene o di una facoltà a lui spettante (
poi del lor diritto pagare al mercatante o per tutta o per parte della mercatanzia
lor diritto pagare al mercatante o per tutta o per parte della mercatanzia che egli della
curarsi che la propria condotta sia giusta o ingiusta. guittone, i-20-81: noi
pronunzia: potrà farlo accettare a diritto o a torto, senza prove e senza dimostrazione
, credersi in diritto: avere (o credere di avere) buoni motivi per
di avere) buoni motivi per fare o esigere qualche cosa (in forza di una
(in forza di una legge positiva o naturale, o in conseguenza di particolari
di una legge positiva o naturale, o in conseguenza di particolari situazioni di fatto
fatto a cui una norma ricollega una pretesa o un potere a favore di un soggetto
legittimità, fondatezza di una data pretesa o aspettativa. -anche al figur. -essere
è legittimato da una norma giuridica (o da una norma di altra natura,
di diritto: chi può legittimamente fare o pretendere qualche cosa. -con diritto:
un apposito atto del soggetto privato interessato o di una pubblica autorità). codice
dell'altra, questa, salvo patto o uso contrario, se vuole eseguirne l'
: secondo quanto prevede l'ordinamento giuridico o, per estens., un qualsiasi
un soggetto, da una norma giuridica o ad altra analoga, una determinata facoltà
ad altra analoga, una determinata facoltà o pretesa o potere. -per estens.:
analoga, una determinata facoltà o pretesa o potere. -per estens.: riferito a
mio tempo non esistono più terre sacre o privilegiate in diritto. -recare a
tinta, la pialla da digrossare, o da polire, o da saggiare, le
pialla da digrossare, o da polire, o da saggiare, le piolette, i
dell'umido non dipendano assolutamente dalla vicinanza o lontananza, drittura o obliquità de'raggi
assolutamente dalla vicinanza o lontananza, drittura o obliquità de'raggi del sole. garzoni,
baldinucci, 73: quello spazio o largura che si fa di qua o di
o largura che si fa di qua o di là da'ponti, per comodo
per comodo di farvi passar sopra carri o carrozze, affinché possano svoltare e uscir
ho mai lasciato ordinario senza scrivervi, o per la dirittura del ordinario di genova
la dirittura del ordinario di genova, o acluse in quelle del nostro signor cordini
, 2-70: se volli che una trave o altra dirittura non si torca, sega
3. settore della pista (o del campo di gara) per gare
umani chiunque... lasciasse, o per viltà o per fuggir brighe,
... lasciasse, o per viltà o per fuggir brighe, quello che per
, e quasi in nuovo ceramico ateniese o foro romano, magnificare e con generosa e
casa di dio, l'altra delle otto o dieci dritture, e la terza,
anima... sciolta dal corpo o godea in ameni luoghi la felicità, se
se bene e saggiamente avea adoperato: o sofferiva in triste parti la miseria,
lui, sanza alcuna detrazione di dirittura o di gabella, ciascuno mese, sì
alcuno richiamo dinanzi a'consoli di calimala o ad alcuno della corte, sia tenuto
camera medesima dove siano de'malati, o in dirittura dell'aria che venga dalla
, xxvii-1-126: né potrò a una sola o poche virtù rivolgermi, che l'altre
irragionevole) a compiere un'azione o a sostenere una posizione o un'idea senza
azione o a sostenere una posizione o un'idea senza adeguata preparazione e meditazione
sbagliata. -anche: l'esito più o meno negativo nel comportamento o nelle opere
esito più o meno negativo nel comportamento o nelle opere che deriva da un impulso
fare impetuosamente affermazioni poco meditate, imprecise o errate; comportarsi senza equilibrio, con
, con improvvisi colpi di testa sentimentali o ideologici; seguire con pertinacia direzioni sbagliate
pertinacia direzioni sbagliate nel modo di pensare o di agire. tramater [s
alla cieca seguitar quella, senza sapere o voler mutare. certi ingegni caponi,
, afferrata ch'abbiano un'opinione, buona o rea, pigliano il dirizzone, e
che è lì a due passi, o altrimenti chi sa dove sarei andato a
loro passioncelle, difetti e vizi, o piuttosto difettucci e vizietti e curiosi dirizzoni,
/ a rimirare gli arenarii diri / o altri che facesser alcun gioco. firenzuola,
. parini, 354: udisti, o morte, il dolce suon, che dira
increbbe, / il diro uffizio, o pia del sol germana? leopardi, 8-14
non per lenir mia sorte dira, / o mitigar gli affanni ch'io sostengo,
, spaventoso. petrarca, 138-5: o fucina d'inganni, o pregion dira,
, 138-5: o fucina d'inganni, o pregion dira, / ove '1 ben
atene e roma. carducci, 96: o grandi, o nati a le
. carducci, 96: o grandi, o nati a le stagion felici /
non fa tanto romor folgore in rocca / o mina, che sco- tendo i muri
che sco- tendo i muri interi / o castello o palagio alto dirocca, /
tendo i muri interi / o castello o palagio alto dirocca, / come rincontro
, iv-47: lo sfendersi e diroccare o avvallare delle montagne. a. boito,
doversi dar luogo ad ombra di dubio o di timore che quindi possa oggidì smoversi non
quindi possa oggidì smoversi non che cadere o diroccarsi la fabrica della chiesa. baretti,
tu fra le balze delle rupi dure / o ti dirocca mortalmente, ovvero / apprestati
verchio aperta, / che parea da tremoto o turbin fiero / pel diroccato suo colmo
per queste tue contrade ariose diroccate, o città del sole, e pe'tuoi
, distruttore. salvini, 16-119: o marte marte struggitor degli uomini, /
voltolando. prati, 1-86: dimmi, o pastor: tra i lucidi / massi
che si scinde (un frutto secco bi- o pluricarpellare) in due o più elementi
secco bi- o pluricarpellare) in due o più elementi o parti (ciascuna contenente
pluricarpellare) in due o più elementi o parti (ciascuna contenente un seme)
dirompente giunto a maturità i singoli elementi o parti. = deriv. da
cristalizza sui vetri disegnando forme di alberi o di fiori. -aprirsi, dividersi,
orecchie all'ingiù. campana, 144: o muto e cieco reduce, tra il
, così malmenati, e senza capo o consiglio, si diruppono quasi tutti a
, il dirompersi delle nubi in piogge o gragnuole, il tremare, l'aprirsi
piangea e dirottamente, / sanza parlar o risponder niente. boiardo, 3-3-25: lei
tabacco è eccitativo dello starnuto per la titillazione o vellicazione che fa colle particole volatili nelle
cammino nel far vela per un porto o altro luogo destinato. viani, 14-42
ardente, va cangiando lato; / o sia su l'uno o sia su l'
lato; / o sia su l'uno o sia su l'altro fianco / spera
, / commette ai vivi soli, o le arrostisce. 3. discontinuo
sull'ultimo giornale. -che annuncia o che porta pioggie scroscianti, a rovesci
. battoli, 9-23-195: e quando mai o si piange più dirotto e caldo,
si piange più dirotto e caldo, o si grida a voci più alte,.
. poi dirotto nelle lagrime disse: « o imperadore, awegna che io non sia
soldani, 1-104: tu sei una bozza o un dirozzamento / dell'arte, ch'
ch'elle siano altro che un dirozzamento o sbozzatura con qualche buona attitudine di virtù
, se non presso le nazioni che hanno o hanno avuto relazione tra loro; e
insegnare i primi rudimenti di un'arte o di una disciplina; ammaestrare, educare,
tutte le cose, le quali dalla natura o dall'arte hanno origine, per ordinario
abbozzate dal buona- rotti direbbersi semplicemente digrossate o dirozzate. può esserci però un arnese
leopardi, v-472: oggi i lettori o uditori del poeta non sono altro che persone
anche una lingua, un'opera letteraria o di pensiero). tassoni, vii-483
esservi state altre epoche in cui questa o quella parte dell'america (in particolare
sa fino a qual segno, civile o dirozzata. dirozzatóre, agg.
(diruggino). pulire il ferro o altro metallo dalla ruggine (cfr.
dirò che il ferro s'è dirugginato, o diruggina; ma che rimane srugginito o
o diruggina; ma che rimane srugginito o srugginisce... all'incontro, l'
viene raschiato per essere ripulito dalla ruggine o fa attrito con un altro ferro.
, dirugginisci). pulire il ferro o un altro metallo dalla ruggine (cfr
, e rullar di tamburi intorno a forche o in cupi valloni. panzini, iii-290
ignoto / aprìan più vaste alluvioni, o nuove / subite frane, o di montagne
, o nuove / subite frane, o di montagne un fiero / dirupamento.
giamboni, 7-130: se monte, o mare, o fiumi,...
7-130: se monte, o mare, o fiumi,... o vero
mare, o fiumi,... o vero palude, o dirupamento hai dall'
... o vero palude, o dirupamento hai dall'una delle parti, dalla
2-1-27: valli impraticabili per ispessi dirupamenti o per acque che v'impaludano. negri
ufficiali facevano il medesimo gioco di diruparli o ammazzarli. 2. per
la straripevole montagna, senza tener via o sentiero diritto, si dirupava l'iniquo
18-82: qual gran sasso talor ch'o la vecchiezza / solve d'un monte
vecchiezza / solve d'un monte, o svelle ira de'venti, / minoso dirupa
] medesime per ingiuria de'tempi, o per la vecchiezza, o per disattenzion
de'tempi, o per la vecchiezza, o per disattenzion de'padroni, spontaneamente si
altri simili corpi, ridotti in cumuli o masse, ove la falda di queste
, iv-509: perdere la parrocchia, o perdere il paradiso? ritirarsi, o
o perdere il paradiso? ritirarsi, o dirupare? rinunziare, o dannarsi? bernari
ritirarsi, o dirupare? rinunziare, o dannarsi? bernari, 7-io: i
andare per spesse e folte selve, o per paduli, o per malagevoli vie
e folte selve, o per paduli, o per malagevoli vie, per sua volontà
alle mani tutti gli uccidono, accoltellandoli o dirupinandogli, e a nessuno perdonano. m
e sottile, dov'è il colle dirupinato o magro si pongono acconciamente le viti.
del versetto sedicesimo del salmo 116 (o 115): a indicare una preghiera
io uso in luogo del paternostro il dirupisti o la intemerata o il deprofundis.
del paternostro il dirupisti o la intemerata o il deprofundis. = seconda persona
, demolito, in rovina (un edificio o una parte di esso).
degli amuleti, e i fregii di religione o di augurio. = comp.
in tutti gli stadi del suo abbigliarsi o disabbigliarsi: un incendio potrebbe sorprenderla
da casa ', e senza acconciature o abbigliamenti. suole usarsi nella frase '
la distrazione e la disapplicazione, o per dir meglio, l'intermissione dello studio
). neol. privare dell'attitudine o della possibilità di compiere determinate azioni o
o della possibilità di compiere determinate azioni o funzioni o di servire a particolari usi
possibilità di compiere determinate azioni o funzioni o di servire a particolari usi.
privato dell'attitudine a compiere determinate funzioni o servizi. -apparecchio disabilitato: apparecchio telefonico
per esser le case disabitate, o invase. [ediz. 1827 (595
quelli che fossero spalancati per disabitamento, o per invasione]. = deriv.
e abituarsi '. togliere ad altri o a sé l'abito di fare
a sé l'abito di fare o non fare; o scemare di molto la
di fare o non fare; o scemare di molto la frequenza degli atti.
ho consumato un semestre a far niente o poco meno, cioè a stendere i
). togliere l'accento; eliminare o attenuare l'intensità tonica. gigli
che non ha accento (tonico o grafico); scritto o pronunciato senza accento
tonico o grafico); scritto o pronunciato senza accento. varchi, v-104
le parole s'accordino nella penultima vocale o accentata, o disaccentata che sia.
accordino nella penultima vocale o accentata, o disaccentata che sia. salvini, 30-2-27
talora intervenire che l'energia, o vogliam dir l'efficacia, sia disaccompagnata dall'
. in modo inadatto. o. rucellai, 2-3-2-67: e potrà imperciò
, 1-542: non v'era opinione o disputa o consiglio, sul quale non
1-542: non v'era opinione o disputa o consiglio, sul quale non si dividessero
). raro. disarmonizzare strumenti musicali o voci, allontanandoli dall'intonazione voluta;
(dolori, pene, affanni fisici o spirituali); temperare (un impulso
: mentre sua doglia così rinnovella, / o forse disacerba i suoi martìri, /
vai negromanzia; / né per radice o fiore o sugo d'erba / la
negromanzia; / né per radice o fiore o sugo d'erba / la cruda piaga
mal si disacerba, / sempre vivete, o care arti divine. cantù, 277
potassio, carbonato di calcio, carbonato o bicarbonato di potassio). =
146: si morrebbe forse prima che fussino o conosciute o al manco annoverate le disadattaggini
morrebbe forse prima che fussino o conosciute o al manco annoverate le disadattaggini tutte della
storcono vilmente alcuna parte della persona, o a qualche virtuosa operazione la disadattano.
e disadatto ad 'apprendere ', o ad apprendere una tal cosa, il quale
lunghissimamente esercitato in qualsivoglia disciplina ed attitudine o di mente o di mano ec. non
qualsivoglia disciplina ed attitudine o di mente o di mano ec. non la possieda.
camminare in abito semplice e dimesso, o anche logoro e gretto. [ediz
nobili camminare in abito positivo e modesto o anche logoro e disadatto]. leopardi
al testo; quella che ti sembra impropria o goffa sulla cartella staccata, talvolta nel
impaccio; che è lontano dalle convenienze o da ciò che richiederebbe lo stato della
ciò che richiederebbe lo stato della persona o la sua condizione; che è fuori
condizione; che è fuori di ogni consuetudine o regola. d. bartoli,
tanto vagliar dal grano il loglio, / o detta il nome o da se stesso
il loglio, / o detta il nome o da se stesso imbratta. carducci,
, come per un errore di mira o di misura, esorbitando da quel falso proposito
[da un luogo] l'addobbamento o gli addobbi... analogo al fr
che portasi fuori, ma del togliere o togliersi quelli che propriamente si dicono abbigliamenti.
disadórno, agg. che è privo o povero di ornamenti; poco adorno,
e appare spoglio, nudo, semplice o, in senso più accentuatamente negativo,
stanco delle donne che non hanno potuto o voluto acconciarsi. pasolini, 81: mi
dimessamente, con modestia, senza ornamenti o gioielli. cuoco, 2-i-36: son
segno di povertà, di miseria, o anche di confusione, di mediocrità.
nascere tutto ornato, anche una stufa o una cucina; che in nessun caso accettava
che usa uno stile immediato e semplice o grossolano e privo di eleganza.
che la consueta delicatezza degli ordinari leggitori o non vi si accosta atterrita dalla difficoltà
vi si accosta atterrita dalla difficoltà, o se ne ritira annoiata dall'austerità.
accostate ad essa tante altre appaiono sciatte o bravurose. -sostant. stile grossolano,
, senza dar nel vile del comico o nell'affettato del giucoliere; ch'è
di carattere, sincero, non ambiguo o complicato. manzini, 8-37: dio
che di disaffezionaménto scorgete ne'vostri allievi o ne'sudditi, siano a voi non cagione
disaffezióno). letter. far diminuire o perdere l'affezione per una persona
perdere l'affezione per una persona o l'attaccamento, il favore, la consuetudine
attaccamento, la consuetudine per una persona o per una cosa. f. corsini
. letter. che sente diminuire l'affetto o non sente più affezione o attaccamento per
l'affetto o non sente più affezione o attaccamento per una persona o cosa,
più affezione o attaccamento per una persona o cosa, istituzione, idea, dottrina,
sopprimere in noi le radici di questo o quell'affetto, troppo acre e tormentoso
è tale uomo che non interpone mai affezioni o disaffezioni private nell'amministrazione delle cose
disaffilato, agg. letter. poco affilato o non affilato. bocchelli
che presenta difficoltà, difficile a farsi o a ottenersi; malagevole.
né ti sgomenti / d'altri fossi o ruscei frapposto impaccio, / né l'
per rivedere, in chiese fuori mano, o in piccoli musei di provincia, qualche
; fatica, difficoltà (nel fare o nell'ottenere qualcosa).
belle, che essi le diffen- dano o iscusino con la disagevolezza. varchi, 18-2-26
ancora perché, concedendo egli per danari o per amistà che si potesse fare endica
ove non sia primeramente considerato se piace o despiacie loi; e che sent'uomo
far giamai: sostener prima morte. o. rucellai, 2-3-3-162: i parvoli.
per ogni lieve cosa in che, colpa o non colpa, gli disaggradassero.
agg. letter. non gradevole o poco gradevole; spiacevole, sgradevole (ai
sensi, e anche al giudizio estetico o morale). o. rucellai,
al giudizio estetico o morale). o. rucellai, 2-3-3-161: le narici le
quinari ottonari endecasillabi con desinenze di sdruccioli o di tronchi, trovando accordi musicali nuovi e
disaggradisci). letter. non gradire o gradire poco; non ricevere, non
allentata piuttosto che il 4 disgregamento 'o la 'disgregazione il primo passo a
il primo passo a quest'altro atto o effetto. disaggregare, tr.
'disaggregare'le parti senza quella maggior divisione o quella forza più o men violenta che
senza quella maggior divisione o quella forza più o men violenta che supponesi nel 4 disgregare
: tempo era ormai da trovar pace o triegua / di tanta guerra, et erane
dallo infinito al finito? neuno fu mai o fia, che 'l potesse o possa
mai o fia, che 'l potesse o possa vedere, né 'l sapesse o sappia
potesse o possa vedere, né 'l sapesse o sappia mai dire; però che tanto
alberi] con le forbici, falce o pennato, sì che non ecceda d'altezza
predetta è bene e igualmente riformata, o no; e se trovate sia
commedie, come se elle fussero rispetti o frottole; senza sapere appartenenza o osservanza
fussero rispetti o frottole; senza sapere appartenenza o osservanza veruna che si appartenga o si
appartenenza o osservanza veruna che si appartenga o si osservi nelle commedie: solamente che
che si rispondano insieme nel comparar questa o quello, per agguagliarli in sembianza, o
o quello, per agguagliarli in sembianza, o propriamente come contrari disagguagliarli. o.
, o propriamente come contrari disagguagliarli. o. rucellai, 6-74: noi col
/ assai si disagguaglia pel destriero. o. rucellai, 3-21: non si disagguaglia
due potenze grandissimo disagguaglio si trova. o. rucellai, 2-2-16- 377:
ant. e letter. non incline o non preparato alla guerra; non bellicoso,
« scienza nuova »] come libro che o disgusta o disagia i molti,
] come libro che o disgusta o disagia i molti, non può conseguire l'
quella parte delle entrate la quale o conserverebbeno inutilmente nella cassa o consume- rebbeno
quale o conserverebbeno inutilmente nella cassa o consume- rebbeno in spese superflue.
; condizione di vita particolarmente stentata o infelice a causa di sofferenze morali o fisiche
o infelice a causa di sofferenze morali o fisiche, di ristrettezze economiche, ecc
e spiacevole. giacomo da lentini o rugieri d'amici o rinaldo d'aquino
giacomo da lentini o rugieri d'amici o rinaldo d'aquino, 409: s'
da dormire, e mai ni uno beneficio o piacere avesti da lui. pulci,
, e correte i pericoli delle guerre o del navicare o dell'altre cose necessario
i pericoli delle guerre o del navicare o dell'altre cose necessario all'uso umano
, 14-271: non uom di selva, o cittadin di villa / mostranlo altrui le
hai tu patito disagio di denari? o perché non me ne chiedevi tu? piero
, spesa. settata, iv-99: o vedendo i sudditi le entrate, tolte e
io voglia che voi pigliate per me o disagio o briga, ma solo per
voglia che voi pigliate per me o disagio o briga, ma solo per sfogarmene,
quest'indifferenza si tollera senza disagio: o altrimenti è noia, che è una
, così volesse dire stare a disagio o sì desiderare una cosa impossibile ad ottenerla.
la repubblica di venezia, sì per aiutare o disaiutare mantova. cantù, 424:
maniera che nessuno conosca s'eglino aiutano o disaiutano la causa. botta, 5-415
piacenti, xi-2-264: ogni tuo poder [o amore] m'è disaiuto. boccaccio
dunche tu non istimi punto i mia aiuti o i mia disaiuti? ». galileo
alcalinità (una sostanza, rendendola neutra o acida). = comp. dal
causata da frutta acerbe, da cose acide o agre e da suoni stridenti).
alloggiamenti, far levare il campo o le tende. machiavelli, 164:
uscire dagli alloggiamenti; levare il campo o le tende. machiavelli, 325:
ed inaspettato sopra l'inimico quando egli o dorme o mangia... o sta
sopra l'inimico quando egli o dorme o mangia... o sta
egli o dorme o mangia... o sta
in punto d'alloggiare, o di disalloggiare, o non ha messo
punto d'alloggiare, o di disalloggiare, o non ha messo ancora le guardie.
essere amato; che non ispira amore o simpatia. salvini, 39-iii-136: barbaro
né considera se quel tale sia nobile, o vile, d'alta o di bassa
nobile, o vile, d'alta o di bassa fortuna, amabile o disamabile:
d'alta o di bassa fortuna, amabile o disamabile: gli basta di sapere che
amalgama di sodio in presenza di acqua o di soluzione diluita di soda. =
fastidio verso qualcosa che prima procurava diletto o piacere. bcrni, 3-37 (i-70
non caro; non circondato di amore o di affetto, trascurato. guittone,
.. forse respiravano l'ostilità, o peggio ancora l'indifferenza, 11 disamore
amore, / che mi ti riconduce, o disamata? 2. odiato,
una voce non è troppo lunga o soverchio disaggradevole e disamena, da'campi della
: le colpe piccole e le spese, o la disamicizia o la disconvenienza delli costumi
e le spese, o la disamicizia o la disconvenienza delli costumi, le quali cose
., senza conoscere, se sieno veri o falsi, probabili o improbabili,
sieno veri o falsi, probabili o improbabili, moralmente buoni o cattivi; perché
probabili o improbabili, moralmente buoni o cattivi; perché tal disamina e cognizione
disamina e cognizione è riserbata all'anima, o sia alla mente stessa. giordani,
2. attenta osservazione delle qualità o delle condizioni di una persona al fine
3. interrogatorio (dell'imputato o dei testimoni). - anche al
: dobbiam dire 'disa- minamento 'o 'esaminanza', non 'esame': 'saetta'
'esaminanza', non 'esame': 'saetta'o * folgore che pur sono voci latine,
fenomeno, il senso di una frase o di una parola, ecc.).
necessario che noi disaminiamo se con ragione o a torto sia così sconciamente vilipesa e poco
una persona; le caratteristiche di un luogo o di una cosa, ecc.)
: poi farli andar di notte, o vero / travestiti, in galera,
di fatica a quest'uno i tre quarti o forse i quattro quinti. segneri,
altri l'amore, far perdere o svanire la passione amorosa per una persona
: qual pensier ti sconforta, o disamora / della beata impresa? gioberti,
d'amore, che non ama (o non ama più); che ha cessato
2. che non prova il debito affetto o riconoscenza verso una persona, che non
una persona, che non dimostra interesse o entusiasmo verso una cosa o verso un'
dimostra interesse o entusiasmo verso una cosa o verso un'attività; indifferente, apatico
tra i cristiani, qualora un padre o una madre, disamorati, recano a
. che deriva da mancanza d'amore o d'affetto; che rivela freddezza, indifferenza
sm. persona che ha cessato di amare o non è innamorata. -anche: persona
a le iettare sensa darsi poco o punto fastidio de'casi nostri, ansi egli
non essere uno spirito di contraddizione, o disamorataccio d'ogni sorta di bestie.
verso una persona che dovrebbe essere (o che fu) cara; insensibilità.
per scusare con te 11 mio disamore o altro. d'annunzio, iv-1-314: la
per malvagità e falseza ingegna / amico o frate, veggione a comuno. libro di
. ad obligarsi nell'uno modo o nell'altro li padroni miei. 2
: i buon compagni e i veri amici o non hanno la negligenza in questo genere
negligenza in questo genere per peccato; o, se pur l'hanno, lo tollerano
se pur l'hanno, lo tollerano, o non lo tengono per tanto atroce,
presto, al minimo cenno di disamorevolezza o disistima. = deriv. da
en sermon d'omo dizamoroso amore! o come non vergognia predicare innociensia om micidiaro
micidiaro? 2. che deriva o rivela mancanza d'amore. - anche
di piccoli cristalli cubici od ottaedrici rosso-bruni o neri con lucentezza metallica. =
difetto intrinseco, altri per semplice capriccio o vaghezza di novità. i primi che
3. che non ha una fissa dimora o non ha mèta precisa nel suo vagabondare
per le bocche della gente in bene o in male, la disanimava. 2
di noi stessi tiranni a disanimarci, o a negare un salutifero coraggio alle nostr'
bellissima l'opportunità di attaccare gli austriaci o disanimati, o in ritirata. leopardi
di attaccare gli austriaci o disanimati, o in ritirata. leopardi, 1038: ci
vallisneri, i-ii: ecco, o mio riverito malpighi, scoperto anche questo
talvolta nel progresso di questi ragionamenti o disappanno. = deverb. da
. spassionatamente, imparzialmente. o. rucellai, 2-2-14-307: guardatelo disappassionatamente
da ogni passione, scevro da pregiudizi o prevenzioni; imparziale, spassionato.
equanime, obiettivo, imparziale. o. rucellai, 8-31: con un disappassionato
). ant. disinfettare dalla peste o da altro contagio (una città,
.. per non farsi scannare, o per vendicarsi degli uomini che lo scanneranno,
2. figur. che non mostra entusiasmo o interesse per nulla; indifferente, abulico
. consuetudine a non applicare la mente o l'animo; tendenza a non concentrare
il vostro cavallo ad un mozzo inetto, o la vostra greggia ad un pastorello infedele
vostra greggia ad un pastorello infedele, o i vostri buoi a un bifolco disapplicato
2-12-3-19: molti uomini sono i quali, o per disapplicazione, ovvero a intendimento di
giuridica. 3. dir. atto o procedimento con cui il giudice, chiamato
amministrativo (regolamento e altro procedimento) o da una norma legislativa, risolve tale
quanto esso è contrario alla legge, o detta norma legislativa, in quanto essa
costituzione, pur rimanendo l'atto amministrativo o la norma legislativa invalidati o, almeno
atto amministrativo o la norma legislativa invalidati o, almeno formalmente, in vigore.
capitolo l'uso migliore de'due, o come altri vogliono, tre modi praticabili
: i trafficanti usurai con maligne voci o con un silenzio perfidamente disapprovatore si adoperarono
disapprovazióne, sf. il disapprovare manifestamente o nel proprio intimo; biasimo, riprovazione.
dicio su 'l sentimento, e approvazione o disapprovazione de'più dotti, questa viene
oscillare; non sai se di disapprovazione o di assenso. moravia, i-643:
giudizio sfavorevole (di un'opera letteraria o teatrale). baretti, 2-52:
ventori] anche per questa o per quella, mettendo negli applausi
disappunto, sm. senso di delusione o di leggera stizza per un avvenimento contrario
fortuna, chi disarborare, chi ammainare, o caricar la vela. 2.
un fusto. / come poi si disarbora o si spetra, / se qualch'un
e porge in copioso fiume, / o si risolve in fiamma accesa e in lume
, il quale anche architettò in roma, o vi disarchitettò. = comp
di disarcionarli, tra le grida d'incitamento o di sgo mento della folla
causata dallo scontro con un avversario, o da un balzo o uno scarto del
un avversario, o da un balzo o uno scarto del cavallo. calvino
agg. privo dei due arcioni, o anche di uno solo (la sella
disargènto). privare (del tutto o in parte) un oggetto dello strato d'
che lo ricopre, far perdere (più o meno) il rivestimento argenteo. -anche
. abbattimento, per opera dell'uomo o delle forze naturali, degliargini.
3. figur. uscire dai propri limiti o confini, diventare sempre più grande e
di disarginare), agg. privo o privato di argini. viviani,
querini, 410: tutto ciò senza conoscere o senza ri flettere alla condizione
l'atto di congedar l'esercito, o di disarmare ima nave, cioè di levarle
figur. che, per la sua ingenuità o per li fatto di rivelare una verità
elementare eppure imprevista, lascia senza parole o mette in condizione d'inferiorità (cfr
, e lei? preparo il bagno o vuole tornare un po'a letto?
più un avversario) di un'arma offensiva o difensiva (togliergliela a forza, strappargliela
deporre le armi a un gruppo armato o a un esercito, costringerlo a consegnarle
costringerlo a consegnarle a un'autorità superiore o vittoriosa; interdire a una fazione,
dal peso di un'arma (offensiva o difensiva), liberarlo dall'armatura;
-ritirare, posare (un'arma o simili); rinunciare all'uso di
(di un mezzo potente di offesa o difesa); togliere, sguernire.
provedere alla coscienza ed all'onor suo o con mandare a roma il reo, o
o con mandare a roma il reo, o con discacciarlo da'suoi stati, e
, i-369: in quei tempi credevasi che o ne'capelli o peli, ovvero nel
quei tempi credevasi che o ne'capelli o peli, ovvero nel vestito, o persino
o peli, ovvero nel vestito, o persino negli intestini trangugiandolo, potesse avere
intestini trangugiandolo, potesse avere un amuleto o patto col demonio, onde rasandolo,
tele; /... / o pesar l'aere, misurar la terra,
. tr. marin. privare un'imbarcazione o una flotta delle attrezzature necessarie alla navigazione
navigazione (e, se l'imbarcazione o la flotta appartengono alla marina militare,
. baldinucci, 9-xx-173: tutti questi o simili edifizi nell'essere disarmati, a cagione
verga, 1-302: aprì e richiuse due o tre volte la busta di velluto,
, per iniquissimo ch'egli sia, o sia stato, mostri a dio le piaghe
rassegnazione di lui l'avesse disarmata, o che, dopo la presa risoluzione, egli
disarmatissimo). senza armi, privo o privato di armi (offensive o difensive)
, privo o privato di armi (offensive o difensive), spogliato dell'armatura (
difensive), spogliato dell'armatura (o di una parte di questa).
disarmato al ridicolo. 4. privo o privato dei mezzi necessari alla navigazione o
o privato dei mezzi necessari alla navigazione o al combattimento (una nave o una
navigazione o al combattimento (una nave o una sua parte). - anche
annunzio, v-3-40: le torpediniere disarmate o in posizione di riserva, negli arsenali,
dammi, euterpe, un nappo o dui / di quell'onda, senza cui
disus. privare, defraudare di uno o più capi di bestiame già raccolti in
far uscire da una mandra altrui uno o più animali. caro, i-276
legale). -più comunemente: abolizione o riduzione degli armamenti bellici; rinuncia,
, spontanea od obbligata, a fabbricare o a usare le armi o determinate armi
a fabbricare o a usare le armi o determinate armi. cuoco, 1-133
troveremo innanzi con questo fatale dilemma: o disarmo e abbandono di roma e venezia
e abbandono di roma e venezia, o guerra ad ogni costo e ad ogni rischio
comodo spettro, il pretesto dell'insufficienza o della cattiva volontà. -figur.
pascoli, i-392: l'arte, o a dir meglio, la poesia, deve
priva degli strumenti necessari alla navigazione (o, più specificamente, al combattimento)
; situazione di una nave mercantile o militare messa fuori servizio temporaneamente o definitivamente
o militare messa fuori servizio temporaneamente o definitivamente. guglielmotti [panzini, iv-198
d'andare a far la dottrina ai ragazzi o a profumare col fiato, attraverso alla
somma che rimane a pagarsi a ciascun uffiziale o marinaio, per dargli il saldo del
, per dargli il saldo del suo stipendio o salario, per la campagna fatta.
la necessità è sì fortemente esperimentata più o meno da tutti i mortali, vedesi
disarmonie interne ed esterne cessino al possibile o s'attenuino. giusti, iii-286: noi
tempi, alle necessità; non assolvere o assolvere male le proprie funzioni.
maestria nel giustificare parecchie delle istituzioni letterarie o scientifiche in vigore oggidì, si sia fatto
torti, xix-4-883: un linguaggio, o piuttosto un suono aspro, snervato,
, ben derivati, espressivi, noti o intelligibili a tutta l'italia, convenienti,
che non conoscono differenza di suon dolce o aspro fra le seconde e le settime,
raffigurare, se il suonatore suoni bene o male. s. borghini, 1-3:
d'esse, che or sia troppo tesa o troppo lenta, non si accordando,
corda di questo, e vada allentando o traendo sul bischero la prima del liuto
ossa), uscire dalle giunture. o. rucellai, 2-160: questa [la
ossi possan cedere ed allargarsi, non dislogarsi o disarticolarsi, all'empito del fanciullo nascente
. chirurg. asportazione di un arto o di un segmento di arto eseguita incidendo
. artificio usato a sproposito, inadeguato o contrastante con il fine che si intende
disartrìa, sf. medie. difficoltà o impossibilità di pronunziare rettamente le parole o
o impossibilità di pronunziare rettamente le parole o le singole lettere, per difetto della
per difetto della motilità della lingua o delle labbra dovuto a lesioni cerebrali o dei
o delle labbra dovuto a lesioni cerebrali o dei nervi che vanno alla lingua e
è più, che mal ben sembri, o ben male; / e sì non
veste / gentil buccia, e quant'arma o riccio, o guscio, / tutto
buccia, e quant'arma o riccio, o guscio, / tutto doma, profuma
precipitare il tannino in soluzione con gelatina o bianco d'uovo, filtrando in seguito
, placare (il dolore). o. rinuccini, 5-36: all'ombra di
, agg. neol. di un oggetto o di un pèzzo che non fa parte
contadini. u. lampredi, lv-435: o magistrato, qualunque tu sia, se
terremoti e dei disastri ferroviari, o parlando lungamente di parenti morti. levi,
sofferenza al cuor rinforzo. metastasi'o, i-357: di me che sarà
bestione inflessibile cadea, / come alta guglia o come gran pilastro / eternamente al suol
inabilitata per qualunque cagione a far viaggio o a salvarsi. idem, 325:
innavigabile da qualche sinistro di mare, o da malattia sviluppatasi a bordo.
) di violenza e d'instabilità, più o meno durevole, più o meno disastroso
, più o meno durevole, più o meno disastroso, in cui cade inevitabilmente
se il viaggio è difficile e disastroso, o se convenga passar per terre nimiche.
giamo chi falla e declina a gli estremi o per debolezza e disattenzione dell'intelletto,
per debolezza e disattenzione dell'intelletto, o per temerità e confidanza di se medesimo
e attenzione indefessa; dunque la disattenzione o ci lascia ignoranti o ci rivolge
la disattenzione o ci lascia ignoranti o ci rivolge negli errori. milizia, ii-3
[sonetto] senza più ricordarmi, o non l'avendo forse mai bene osservata,
per debolezza di fibra, per ottusità o disattenzione, un lavoro inferiore a quello
7-ii-143: per ingiù ia de'tempi, o per la vecchiezza, o per disattenzion
tempi, o per la vecchiezza, o per disattenzion de'padroni, spontaneamente [
, ma per la leggierezza del fatto, o non molto teme, o ben poco
fatto, o non molto teme, o ben poco cura. p. verri,
sulle proprie azioni in generale, deve o avvilirsi o credersi incapace di far bene
proprie azioni in generale, deve o avvilirsi o credersi incapace di far bene.
a ogni momento di qualche vecchia disattenzione o degl'inganni dove sono caduto il giorno
, non rispondente a verità, detta o scritta inavvertitamente; imprecisione, inavvertenza,
incapace di agire per un dato fine o di produrre un effetto (per lo più
danno; rimetterci, scapitare (materialmente o moralmente). malispini, 1-291
il disavanzo è l'effetto di danni o di perdite; e l'uomo se ne
diffende apena. machiavelli, 226: bisognava o che asdru- bale combattesse con suo disavvantaggio
che asdru- bale combattesse con suo disavvantaggio o si morisse di fame. b.
non far morir le persone di risa o di stento. foscolo, x-577: a'
poter avere esametri. -condizione strategicamente sfavorevole o pericolosa (di posizioni o di località
strategicamente sfavorevole o pericolosa (di posizioni o di località). g. villani
84: può facilmente calcolare l'utile o 'l disavvantaggio de'fieni e de'risi,
spiarono il fatto. buti, 2-762: o pargulità e disavvedimento per tenera età non
giuso aspettar più colpi,... o altra novità che fusse in te dante
anzi muta quel dinanzi nel mezzo, o dietro nel suo dire, e non
cane disavveduto, dell'albero sterile o della volpe ladra. -sostant.
; di cui non si ha nozione o consapevolezza. boccaccio, dee.,
, 550: chi di piacere, o di dispiacere altrui non si dà alcuno
i-209: supponete di vedere una donna o un giovane di persona disavvenente, e
senza disav- venentezza si veggon uscire in o. manni, 2-240: non solamente,
2-240: non solamente, non disawenentezza o difficultà, ma leggiadria e agevolezza ci
tu non sei che un pazzo demagogo o imo scaltro mercatante di libertà. mazzini
la disciplina. arrighetto, 217: o disavventurato, io perii: ella non mi
quintiliano volgar. [crusca]: o disavventuratissimo vecchio, così cominciasti a fare.
, ci parrebbero meno che una paglia o un'ombra, per rispetto di questo.
cavaliere del mondo! bembo, 1-49: o disavventuroso amante, / or se'tu
nelle sprovvedute menti. bembo, 1-244: o disaventurosa acerba sorte! / o dispietata
: o disaventurosa acerba sorte! / o dispietata intempestiva morte! firenzuola, 334
io universalmente per proprii tutti i successi o avventurosi, o disavventurosi della sua persona
proprii tutti i successi o avventurosi, o disavventurosi della sua persona. 3
volta incontra, sia scambiato il nome o per errore o per disavvertenza ne gli
, sia scambiato il nome o per errore o per disavvertenza ne gli scrittori, è
quello che disavvertitamente si fa, potevasi o dovevasi meglio avvertire. = comp
dal tener in mano i ferri, o li disawezzava solamente in questa o quella
, o li disawezzava solamente in questa o quella città. nievo, 50: credeva
che ha perduto il vezzo (o che non lo ha mai avuto);
non sono i compatriota vostri più ottusi o men capaci di ragione degli altri popoli
nel senso d'avvertenza aweduta, attuale o abituale. avrebbe senso più generico di
trattato della povertade, 17: o povertà, cacciata e disbandita a torto
inglese nelson, arditamente manovrando, aveva prese o bruciate le navi di francia, ancorate
l'aqqua si disbatta con una mestola o mestolone di legno, con prestezza frequentissimamente.
anche rifl. papini, vi-518: o l'uomo si disbestia o sarà sempre
, vi-518: o l'uomo si disbestia o sarà sempre lo schiavo di se stesso
soddisfare, saziare compiutamente il desiderio (o anche una passione, o un impulso
desiderio (o anche una passione, o un impulso fisico, come la fame o
o un impulso fisico, come la fame o la sete). - anche al
clienti morosi dal sorriso pieno di umiltà o di signorilità fallimentare, nuove ordinazioni disbranate
, impedimenti (anche da compagnie fastidiose o che possono essere di impaccio).
bellamente seneca se ne disbriga in quattro o sei versi, scorrendo più rapidamente alla
mia madre si dedicava, da sola o in compagnia dei suoi uomini di fiducia,
marin. liberare dagli imbrogli (una vela o un'altra manovra). quarantotti
/ ch'io pensi a novo sposo o a novo amante, / e mi
sannazaro, 12-213: il cielo, o diva mia, non vuol ch'io tàcciati
-porre rimedio a un male fisico o morale; guarire una malattia; lenire
di quello, che da freddi umori, o da ventosità si generano. tasso,
quest'arte alcun si duole, / o il discacciato, o quel che cacciar vuole
si duole, / o il discacciato, o quel che cacciar vuole. discacciatóre
di una roccia, scavando la terra intorno o per erosione). leonardo,
, se non sai s'è pietra o pane; / non gir discalzo a seminar
: altri, per reggere il canto: o per tenere il discanto, come
qualche ora del giorno per cagion di salute o d'altro, e anche per tempo
. morire. sannazaro, iv-124: o cloto, o lachesi, / deh consentite
sannazaro, iv-124: o cloto, o lachesi, / deh consentite ormai ch'
te l'acconcia in sul sodo della mano o del dito grosso, racconciando e premendo
la morte e disfacimento di ventimila uomini o più. 6. disperdere la
sapere / conoscerà se l'è carca o discarca. -figur. leggenda
lo scaricare, scarico; la merce scaricata o da scaricare. urbano, 52
dalla nave nell'alloggio per essere trasportata o nel magazzino del mercante o ne'magazzini
essere trasportata o nel magazzino del mercante o ne'magazzini regii, o a'lazzaretti per
del mercante o ne'magazzini regii, o a'lazzaretti per farvi la quarantina.
3. disus. rendimento di conti, o anche credito, avere (nella contabilità
9-649: né venga in luce più, o, data al fuoco, / l'
iii-72: ma non ti sia discaro, o regno napolitano, farmi il grandissimo piacere
discatto (come dicono i marinari) o diffalco per quel trattenimento, il qual suole
3. intr. smontare da cavallo (o da un animale). plutarco volgar
elli s'ausava a tirare l'arco, o cavalcare, o discavalcare, correndo il
tirare l'arco, o cavalcare, o discavalcare, correndo il cavallo. s.
tua fame senza fine cupa! / o del, nel cui girar par che si
discendente: quella che una vettura tranviaria o filoviaria o un autobus pubblico compie dalla
quella che una vettura tranviaria o filoviaria o un autobus pubblico compie dalla periferia verso
dalla tavola alfabetica preposta al dizionario, o ch'io mi son fatta colle osservazioni
-accento discendente: quello di una vocale o di un dittongo la cui parte terminale
: è la voce dell'uomo, o degli strumenti da lui maneggiati, quella
disciendenti nostri, e qualunche altro che legierà o le- giere udirà quello che qui apresso
alcuna difesa, quan- tunche ragionevole sia o possa essere. ariosto, 41-54: di
le colpe di quelli della sua famiglia o le colpe che avrebbero commesso i suoi
e i suoi antenati in linea paterna o materna. anguillara, 1-207:
ancora si chiamassero * stemmata ', o perché fossero disegnate in foggia d'arbori
di che si ornavano simili imagini, o per altri rispetti, di che ora
timea per far ingiuria al marito, o per disordinato appetito, ma perché la
come se il dire * di ', o 'del ', o 'dello',
di ', o 'del ', o 'dello', o * degli '
'del ', o 'dello', o * degli ',...
schiatta, paia mostrar del padre, o dell'avolo, o 'l soprannome, o
del padre, o dell'avolo, o 'l soprannome, o 'l mestiero,
o dell'avolo, o 'l soprannome, o 'l mestiero, o alcun luogo,
'l soprannome, o 'l mestiero, o alcun luogo, donde s'abbia la descendenza
luogo, donde s'abbia la descendenza, o accidente disorrevole, che principio desse a
di un uomo sul busto di un altro o che si sarebbe trovato il modo di
derivano da una determinata coppia di genitori o da un solo individuo qualora si tratti
individuo qualora si tratti di generazione asessuata o partenogenetica. 6. locuz. -accoccare
, rare volte la fa male, o almeno e'si duole del caso o di
, o almeno e'si duole del caso o di ogni altra cosa che di se
tri- bulazioni. beccari, xxx-4-318: o, o, vedo una donna in
bulazioni. beccari, xxx-4-318: o, o, vedo una donna in su quel
, 19-6: -or discendine giù, solo o seguito / come più vuoi; -ripiglia
od in romito, / ché per dubbio o svantaggio io non ti lasso. f
-per simil.: di animali o di cose. giamboni, 7-2:
in terra né mai si dispicca dal sole o dallo splendore, ma è sempre indivisibilmente
stato di alta dignità spirituale e morale o da una condizione onorevole e agiata.
si spensero. 5. andare o venire verso il basso; avviarsi scendendo
/ se quella porta s'apre, o se discende / alcun per queste vie.
/ io vi discesi, o figlio, / il dì delle mie nozze
. -per simil.: di animali o di cose. dante, par.
fiducia, della grazia stessa: dio, o una forza che pare divina, o
o una forza che pare divina, o una persona che pare partecipare di virtù
di qua giù. boccaccio, i-256: o gloriosi iddii..., discenda
9. figur. venire a trattare o a esaminare una parte specifica di una
... come... poteva o doveva probabilmente avvenire. cesarotti, i-179
si ha da badare ad alcune voci o frasi isolate, ma al generale impasto della
l'uomo discendere da uomo a schiavo o a pecora di gregge, sol perché,
; dipendere, provenire. arrigo testa o giacomo da lentini, i-410: lo fin
ciascune cose... che dipendessono o discendessono da esse, e d'ogne ragione
, e d'ogne ragione che dipendesse o discendesse da alcuna ragione scritta o
o discendesse da alcuna ragione scritta o fatta inanzi lo tempo della rinunziagione. boiardo
una derivazione confidenziale della grande villa romana o della basilica bizantina. 16.
e dolze mormorare. ariosto, 191: o fresco e chiaro rivo che discendi /
, xxx-1-39: ma nel pantano, o in la scorrevol sabbia / convien che più
che in un dato spazio di tempo ascende o discende dall'orizzonte, non sempre è
equatore, che nel tempo medesimo ascende o discende per lo stesso orizzonte, ma
diminuire, calare (il livello dell'acqua o di un terreno). giamboni
; e questo mezzo sarà di ascendere o discendere, o di quinta o di quarta
mezzo sarà di ascendere o discendere, o di quinta o di quarta. 24
di ascendere o discendere, o di quinta o di quarta. 24. tr.
. scagliare. boccaccio, iv-116: o sommo giove, contro a me giustamente
l'aria compressa e per la ventilazione o per l'eduzione delle acque; e
armatura è stabile, fatta in muratura o in cemento armato). bocchelli
ch'entrasse in inferno, n'uscì o per suo'meriti, o per altrui
, n'uscì o per suo'meriti, o per altrui; la quale quistione fece
... è più vera cosa traslazione o discendimento di tutte le cose, che
il discendere dall'alto, l'andare o il venire verso il basso; discesa.
un astro (e si dice retta o obliqua a seconda che si consideri la
seconda che si consideri la sfera retta o la sfera obliqua). galileo,
linde. manfredi, 1-104: le ascensioni o discensioni sono più ineguali, quanto più
e però altro non è a dire « o » lungo e roco, se non
la discesa col sistema della corda semplice o della corda doppia ed è applicato a
e consta di un rotore a due o tre pale che si aprono nel momento
stato, come provincie, comune o simili. gramsci, 8-315: l'azione
altrove; pare connessa con discernere (o forse con discere: cfr. lat.
ci fe degni della loro veduta, o vuoi discepolàggio, o vuoi compagnia, che
loro veduta, o vuoi discepolàggio, o vuoi compagnia, che ci doni
a manzoni e tolstoi -alle estetiche, o meglio poetiche, che pongono l'accento
non tossono tenuti al detto maestro, o maestri suoi, per cagione del discepolato
suoi, per cagione del discepolato, o fattoria. 3. ant.
disidèro da quegli che men sapevano di lui o da'suoi discepoli era cupidamente usurpato.
-in partic.: scolaro di un pittore o scultore. cellini, 1-81 (189
insegnato, ma ha imparato ciascuno più o meno, secondo che ha saputo pigliare
lavora presso la bottega di un artigiano o presso uno studio di professionista per aiutare
per aiutare e insieme apprendere il mestiere o la professione; garzone di bottega;
primo autore ne fu lorenzo costoro, o, come altri dicono, gianson, quivi
, che non sanno se gli sono maestre o discepole. marino, 1-148: detto
1-148: detto talora a suon d'avena o flauto / ai discepoli boschi umil canzone
e diretto, ma mediato da libri o da altri mezzi di trasmissione e di
il pass. rem. discernèi o discórsi, e i tempi composti col part
sentenziassero della bellezza che non veggono, o della varietà de'colori che non discernono
composta, tomo a dire che dovrebbe o con l'occhio o col tatto discernersi
a dire che dovrebbe o con l'occhio o col tatto discernersi. mazzini, ii-683
2. distinguere (con la vista, o anche con gli altri sensi, in
altri sensi, in una pluralità di oggetti o qualità sensibili). zanobi da
che non poterono discemere s'egli era o passero o rosignuolo. muratori, 5-i-78
poterono discemere s'egli era o passero o rosignuolo. muratori, 5-i-78: il
i cibi, discernere il lor buono o cattivo sapore, per la grata o ingrata
buono o cattivo sapore, per la grata o ingrata sensazione. manzoni, pr.
distinzioni (tenere conto delle particolari qualità o condizioni o situazioni di cia$cuno).
tenere conto delle particolari qualità o condizioni o situazioni di cia$cuno). regola di
conviene cercare, perché la fidanza, o la paura per lo volto, e
/ va drieto a quel che non disceme o vede. machiavelli, 847: non
ciò che miro / a me d'intorno o ch'in altri discemo. testi,
. figur. scoprire sotto apparenze confuse o ingannevoli, riconoscere, ravvisare; notare
grandemente l'aiuta. beicari, 5-60: o tu da cui procede il buon sapore
rifugge di discemere se gli è utile o no quello che gli è comandato dal
talché non sapeva discemere quale fusse maggiore o la dolcezza del mirare o la fierezza
fusse maggiore o la dolcezza del mirare o la fierezza delle punture. d. bartoli
sempre discemesi se l'astinenza sia modestia o inerzia, se la sollecitudine sia zelo
inerzia, se la sollecitudine sia zelo o ambizione. b. croce, ii-5-72:
savie; e tutte l'altre decime o moccicose. frezzi, i-6-2: o dea
decime o moccicose. frezzi, i-6-2: o dea diana, 0 figlia di latona
, domandando l'ammenda del misfatto, o battaglia, e il re discemea la giostra
che non sempre gli uomini savi discemono o giudicano perfettamente. fed. della valle,
e letter. che si può discernere o distinguere con la vista, e, per
, che serviva a separare i capelli, o piuttosto le trecce. = voce
., 1-169: conciosiacosaché ogni infignimento o simulazione delle cose sia viziosa, imperciocché
poscia vivuti, i quali hanno accettato o non accettato le merci lasciate a noi dagli
a noi dagli antichi ne'libri, o passate a'nostri tempi nei vivi dialetti.
1-465: veggo la signora x. o., la quale nelle faccende di casa
il timore di dio in voi [o giudici], e tutte le cose fate
possedesse affatto la facoltà discemitiva del conveniente o no e ch'egli mancasse d'ogni sentimento
i suoi esercizi troppo in alto, o quando assistevo alla discesa da un tram in
tram in corsa di persona troppo vecchia o poco abile, mi liberavo da ogni
per qualche spazio. e il tempo o lo spazio di questa discesa impeditissima, è
i servi suoi, e fecero congiurazione o lega tra loro, e ferirono ioas nella
sospesa la bicicletta snella: / « o piccola graziella, attenta alla discesa! »
, che consiste in una traiettoria più o meno inclinata verso il basso, comandata
. -discesa dell'utero: abbassamento o prolasso dell'utero. 9.
aereo propriamente detto all'apparecchio radio trasmittente o ricevitore. 10. sport. nello
porte delimitate da una coppia di aste o bandierine piantate nella neve e distanti l'
pratica della specialità sciistica della discesa libera o obbligata. -in generale: lo
sciatore specialista nelle gare di discesa libera o obbligata. 2. nel
da un luogo più elevato; andato o venuto verso il basso; sceso.
di ruitor? da quale termine celtico o gallico è derivato? il linguaggio alpino
modo cavilloso e sofìstico: a parole o per scritto). b.
con ostentazione e facendo sfoggio di eloquenza o di abilità dialettica). - anche
, trattare argomenti facendo sfoggio di eloquenza o di abilità dialettica. lettere e
proponiamo di riuscire così diligenti e garbati (o pedanteschi) discettatori. = voce
disputa, contesa; discussione fra due o più persone. bibbia volgar.
ella è venuta da quello giusto uomo, o no. leggenda di s. maria
. disus. perdere le qualità o le virtù della propria stirpe o natura o
o le virtù della propria stirpe o natura o condizione, dirazzare; degenerare
o le virtù della propria stirpe o natura o condizione, dirazzare; degenerare, decadere
come non partecipi di loro fortuna, o forse più santi, con impazienza portiamo cotali
comp. da dis-con valore privativo e chiesta o chesta (v.).
assomiglia: / che mai intristisce / o si disfà. / fulmini, / acque
secura / le tue tante ferite, o dischiomata / e quasi spenta in culla /
. aprire (lasciando un varco più o meno grande, che consenta di passare
meno grande, che consenta di passare o di vedere liberamente dall'altra parte)
d'annunzio, v-2-518: rido, o bue, perché m'hai consacrato martire
carducci, 314: denuda, o vereconda, il casto petto; / dischiudi
il casto petto; / dischiudi, o bella, il tuo più santo riso:
. dossi, 371: dìcoti solo, o mio alberto, ch'egli è d'
oronte. leopardi, 3-28: essendo questa o nessun'altra poi / l'ora da
età sì tarda / anco ti giovi, o patria, esser codarda.
poi prendi venti garofani per ciascuna corba o con filo o in pezza posti,
venti garofani per ciascuna corba o con filo o in pezza posti, nella bocca del
3. che presenta l'ingresso libero o consente di essere percorso; che offre
onofri, 119: chi t'ascolta, o cherubico abbandono / della sua propria vita
cor parola franca / è con pavento o con ischemo udita, / e argomento di