: quel che tu hai, o fu di padre o madre o marito,
che tu hai, o fu di padre o madre o marito, o altro parente
hai, o fu di padre o madre o marito, o altro parente o
fu di padre o madre o marito, o altro parente o vero amico;
o marito, o altro parente o vero amico; e posto non ti sia
, che mi pari un bufalo o barbagianni; tu, con questa fionda stai
se alcuno cavasse la testa fuori dalla finestra o tetto, ferisci con essa e togli
pelle conciata di daino per fare abiti o calzature; l'abito stesso fatto con
scarpe di casa: scarponi di panno o di dante di un vecchio zio cavalier di
lo patirebbe, ma come a nome o cognome del libro. a. f.
1-59: sicché il vostro dante da uno o due in fuori ha contro tutti gli
: abl. assoluto latino: colui o il fatto di colui, che dà origine
, come il petrarcheggiare di un trappista o di un certosino. tommaseo [s.
costituita da un sedile di legno, stoffa o cuoio sostenuto da un intreccio di strisce
: endecasillabo con l'accento sulla settima o nona sillaba. de sanctis, 11-183
; e quando è trasposto sulla settima o nona sillaba, nasce un'armonia innaturale
e dannoso, i dantisti 0 danteschi o dantofili avrebber finito con riuscire a farlo.
. 2. elemento lessicale coniato o introdotto da dante. dantista,
, 1-5: poi se non se'teologo o autista / non mi dei del salmista
diventar noioso e dannoso, i dantisti o danteschi o dantofili avrebber finito con riuscire
noioso e dannoso, i dantisti o danteschi o dantofili avrebber finito con riuscire a farlo
pascoli, ii-1575: voi voi voi, o autori di migliaia di saggi e studii
coreografico ed eseguiti da un solo ballerino o da una coppia o da un complesso
un solo ballerino o da una coppia o da un complesso sul ritmo di una
sul ritmo di una musica composta appositamente o convenientemente scelta, di cui l'azione
al suono del ciembalo, de pifferi o del lauto e d'altri instromenti, per
che dubbioso non sai s'è volo o salto. gemelli careri 2-i-50: le vegghie
danza. 2. rappresentazione scolpita o dipinta di una danza. pascoli
gagliarda. d'annunzio, i-648: o danze, arie di tempi assai lontani,
: hocci avuto notizia di due scalzanibbi o più tosto scal- zafatappi di studianti;
lettere avesse d'importanza / d'anunzio o gaudio più che di sinestro. /
ad intonare su la viola canzone o ballata o a comporre un sonetto. buffonerie
su la viola canzone o ballata o a comporre un sonetto. buffonerie gentilesche
'festa di ballo data la mattina o la sera ', per lo più in
danza come arte sia ai balli di società o folkloristici, ecc., ma con
le piante vibra, / chi sceglie o gemma in sabbia o perla in conca,
/ chi sceglie o gemma in sabbia o perla in conca, / chi fila
1-310: sei tutta veneri se ridi, o clori: / se canti o danzi,
ridi, o clori: / se canti o danzi, sei tutta veneri, /
ho insegnato io. -in senso mistico o con riferimento agli spiriti celesti.
che hanno vissuto in riva al mare o ai laghi. il vento le rapisce,
e danzerò la danza di vittoria, / o gràtico, per te, davanti a
arrampicatori che quando affrontano un'impegnativa salita o in pianura si trovano particolarmente impegnati oppure
se veduto / un lanzano vi avesse o riccanata? / anzi d'un laido stormo
quella che si dedica alla danza classica o, meno comunemente, quella che balla
voi, deh! lo serbate, o grazie) / tento ritrar ne'versi miei
in una specie di ruota, o di corteggiamento cadenzato. sinisgalli, 6-176:
però le dapi i gustar le piacque o rubicondo vino. berchet, 326: a
lazzaro, marta e maddalena, 63: o anima mia, contempla un poco,
monti: le quali si transmutano, o muoiono del tutto o vivono quasi triste
quali si transmutano, o muoiono del tutto o vivono quasi triste, sì come cose
piattel di que'medesimi: non vi scandalizzate o là ch'i'non favello a vanvera
pensando che questi appunto l'abbiano offeso o trascurato. settembrini [luciano],
insufficienza (di capacità intellettuali o virtù pratiche); imperizia; debolezza di
occasione di mostrar la mia negligenza, o l'infelicità, o la dapocaggine, perché
mia negligenza, o l'infelicità, o la dapocaggine, perché ad un suo
è perduto in mare per la dappocaggine o per l'inesperienza del pilotto. pagano
da essa ha il rimorso del delitto o la codardia dello spavento, o la dappocaggine
delitto o la codardia dello spavento, o la dappocaggine dell'inerzia nell'animo!
ancora di più. 2. azione o atto da persona inetta; segno,
cellini, 1-89 (209): o isciocconi, io sono un povero orefice,
1-390: e se lui dicessi: o gli uomini forti s'amazzano lor medesimi
vii-95: perché bisogna che si creda o che quegli cittadini siano dapochi, o
o che quegli cittadini siano dapochi, o che ve ne siano molti cattivi poi
ne siano molti cattivi poi che tollerano o favoriscano che la patria a dispetto suo
perché quando il fiotto batteva, dappoco o valente, nuovo o pratico, sorte
batteva, dappoco o valente, nuovo o pratico, sorte o consiglio tanto si era
valente, nuovo o pratico, sorte o consiglio tanto si era, facendo quella
ch'ella ti corra in braccio? / o làsciati almen prendere. su, dammi
d'istruirla; perché composti di precetti o di sentenze scientemente e volutamente false,
egli non è un giovane inesperto, o un dappoco. gioberti, 1-iv-489:
antica sede, / che per onte depressa o per oltraggi / divinità non perde,
, scoraggiamento; che ne è causa o effetto. cecco d'ascoli, 1300
cantoni, 449: la mia stanchezza, o per dir meglio la mia irritazione morale
de'ceti depressi ne acquistava le ragioni o le ricchezze. periodici popolari, ii-391
quelli che oggi si usa chiamar depressi o sottosviluppati, vi è fame, scarsità
dopo cortina, sotto i monti, o nelle valli più modeste, s'incontra il
supera, può vivere ancora qualche giorno, o qualche mese ». moravia, 12-277
', detto di forze, polso o simili, è termine di medicina, e
meno; disprezzare i diamanti, torbidi o minuscoli o tagliati male 0 difettosi;
disprezzare i diamanti, torbidi o minuscoli o tagliati male 0 difettosi; e le
di una creatura pensante, la loda o la deprezza secondo il merito, la
deprezza secondo il merito, la odia o la ama, come una bestia velenosa od
, avvilimento, disorientamento, stanchezza fìsica o morale. carducci, ii-8-109
, per cose da nulla, suscita o deprime le masse, le quali restano poi
li multiplicava. boccaccio, iv-87: o fortuna,... non contenta
0 in uno caso l'esalti, o in uno altro il deprimi. idem,
vita nostra è somigliante a la comedia o pur a la tragedia, piena di
e voltaire sono stati i due ammiragli o marescialli che in questa rivalità han militato
sanza speziale grazia, li possa rifrenare o depremere. savonarola, 8-ii-126: li
fisiche che la commuovono e scuotono, o l'assopiscono e intorpidiscono, la sollevano
l'assopiscono e intorpidiscono, la sollevano o la deprimono, l'eccitano o la
la sollevano o la deprimono, l'eccitano o la raffrenano, la scaldano o l'
eccitano o la raffrenano, la scaldano o l'agghiacciano. de sanctis, ii-15-138
contrario sollevarsi nella canna da i in o. leopardi, 975: sappiamo che
del prossimo non si perda onore e fama o grazia: allora s'hae appetito di
luogo di quello il 'dirupisti ', o la ''ntemerata ', o il
', o la ''ntemerata ', o il * deprof undi ',
perdere il posto, la carica, o di cosa destinata a finire presto,
fondo dell'abisso ho invocato te, o signore ', ecc. deproteini ^
contenuto di proteine (a scopo diagnostico o nella preparazione di sieri terapeutici).
di un ossiacido con un altro uguale o diverso (e sono depsidi molti tannini)
, eliminare con apposite cure, termali o medicinali, le sostanze nocive presenti in
ben pigiato, / sia rossiccio, o sia biondiccio, / mesci 'n vaso nominato
la soma dell'arena della terra, o del limo, che seco ha portato.
lasciamo stare quel che puoi aver detto o meno: e aiutaci a depurare la verità
cacciarne, quelle persone che lo disonorano o che sono indegne di appartenervi.
a guarirlo, la ricetta d'un depurativo o d'un ricostituente. moravia, iii-61
si servisse per bevere, se di pozzi o di cisterne o del fiume,
se di pozzi o di cisterne o del fiume, depurata con artifizio, o
o del fiume, depurata con artifizio, o se di fonte, trasportata d'altronde
-figur. giusti, 2-135: o futura adolescenza, /... /
. fr. colonna, 1-874: o depurato col, schietto e sinciero. napoli
. figur. libero (da vincoli spirituali o morali, da pregiudizi, da false
, e depurata da ogni lega di finzione o d'abbellimenti. s. maffei,
infinitamente più e meglio d'ima sofistica depurata o d'una morale civica fondata sulla giustizia
tecn. apparecchio usato per liberare liquidi o gas da sostanze nocive. carena,
che ha lo scopo di rendere utilizzabile o innocua un'acqua che non sia naturalmente
, eliminando da essa ogni sostanza nociva o capace di impedirne l'uso (ed
depurazione di esso da ogni altro metallo o materia straniera. p. verri,
; eliminazione, distruzione di cose nocive o considerate tali; epurazione.
barberino, 14: e s'alcun cavaliere o balio è diputato a lei portare o
o balio è diputato a lei portare o poi raddurre a corte,...
rappresentare quella provincia di zelanda nel consiglio o collegio delli stati generali. d.
ti deputarono alla salute della patria furono o stolti, o ebbri. carducci,
alla salute della patria furono o stolti, o ebbri. carducci, iii-7-156: fu
tanto utili e necessari alla chiesa; o accrescere gli spedali; o deputar doti
alla chiesa; o accrescere gli spedali; o deputar doti annue alle povere fanciulle per
molti pisani, in numero di 300 o più, ed era diputato si rassegnassono ogni
abitanti della detta città, che recentemente o in antico avessero fatto qualche lodevole invenzione
qualche lodevole invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto
lodevole invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad
proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad alcuni giudici deputati da
il guanto dello sparviere non mostrava, o che loro per battaglia vincesse. 4
là onde il vino esca in vasi, o canaletti ivi a'piedi deputati a ciò
umide e secche: questo corre come nunzio o messaggier della lingua al cuore, è
che avremo se non a soldare due o tre migliaia di fanti,...
deputato2, sm. (femm. -a o -essa). membro di un'assemblea
). membro di un'assemblea legislativa o costituente eletto dai cittadini. -in italia
26-375: non più qualche deputatessa o ministressa ma tutti i parlamenti e tutti i
. -per estens.: consigliere provinciale o regionale. manzoni, 384: una
quando venne il tempo della fiera o mercato che si fa in canton, dove
per ciò sono eletti e nominati quattro o cinque mercanti delli cittadini di macao,
con ispecial commissione è mandato dal principe o da un corpo di persone a trattare
chi esamina le opere, specialmente religiose o teatrali, e ne permette oppure ne
ne permette oppure ne proibisce la pubblicazione o la rappresentazione; esaminatore, inquisitore.
lecito in questo regno far alcun'arte o professione pubblica, o aprir bottega,
far alcun'arte o professione pubblica, o aprir bottega, se non è prima
deputatati 'chiamavano gli antichi alcuni armaiuoli o operai che lavoravano alla fabbrica delle armi
. missione, incarico che si affida o si riceve (individualmente o collegialmente)
si affida o si riceve (individualmente o collegialmente) per trattare con terzi determinate
con terzi determinate que stioni o riferire messaggi e interpellanze (perlo più su
l'incarico che viene assegnato. -andare o venire in deputazione: essere mandato (
deputazione: essere mandato (da solo o più spesso con altri), a
svolgere una determinata missione. -accettare o rifiutare una deputazione: acconsentire o ricusare
-accettare o rifiutare una deputazione: acconsentire o ricusare di prendervi parte. rinaldo degli
fanno una deputazione particolare d'uno, o di più di loro per appurar il
: un clamoroso processo politico e tre o quattro mesi di carcere inaffiati collo champagne
detergerle, deradere que'viscidumi che forse o senza forse vi sono. =
. -si temeva anzi di un deragliamento, o di uno scontro ferroviario. =
deviazione laterale di un apparecchio su acqua o terra prima di levarsi a volo, per
traiettoria curvilinea (in seguito a virata o ad altra manovra).
. panzini, iv-189: 'deratizzare'o 'derattizzare': guarda che parola! la
, sf. disinfestazione di un ambiente o di un luogo dai topi (con
posteriormente ed allargate in forma di bacino o di guscio. = voce dotta,
. degli arienti, 119: o crudo annello, crediamo veramente ne l'abisso
piangea la casa. foscolo, iv-405: o mie speranze! si dileguano tutte;
che non conosce tristezze né stenti? o quella più profonda e sacra dell'uomo derelitto
ostaggi, dei soldati italiani anelanti alla diserzione o alla rivolta, e delli altri diversi
magalotti, 6-241: derelitta in siepe o in macchia / sì sta fitta e
vuole. l. salviati, 11-65: o che pietà è egli a volger gli
occhio solo et alle men deboli due o tre. davila, 254: alienati con
/ derelitta beltà della natura, / o nell'astro di splendidi tramonti, /
nell'astro di splendidi tramonti, / o nell'azzurra maestà de'cieli, / malinconia
inferiore e deretana della corazza di maglia o di piastre, articolata per consentire di stare
pena, / quanto cede a pavon pica o fagiano. = deriv. dal
modo beffardo, con tono di superiorità o di acrimonia); burlare, canzonare
. -figur.: di animali o di cose inanimate. a.
piangi. 2. dimostrare poca stima o dispregio (per usanze, tradizioni,
volte li abbiamo derisi e conosciuti essere successi o dalla natura, o dal caso.
conosciuti essere successi o dalla natura, o dal caso. sarpi, iii-208: il
difficilmente possono perdonare a chi deride o il metodo, o i dogmi delle loro
chi deride o il metodo, o i dogmi delle loro barbare filosofiche scuole.
verbo, / che plauda al vizio, o la virtù derida. idem, pr
pecchio, ii-1-119: quei che ammirano o deridono la freddezza inglese credono che sia
, i-230: i malvagi vi deridono [o dei], voi tacete: i
in fare beffe d'alcuno atto, o costume altrui. bencivenni, 4-40: molto
. galileo, 3-4-319: che io o il sig. mario ci siamo risi e
vedere quelli della macchina sorpassata guardarci impermaliti o meravigliati. 3. in senso
3. in senso concreto: discorso o scritto ingiurioso; insulto, scherno.
, scherno. cavalca, iii-34: o anima qual cosa ti può esser più
cosa ti può esser più dura, o aspra, se tu ti ricordi delle fatiche
. savonarola, 8-ii-281: bisogna, o cristiani, se volete esser veri cristiani
4. cosa vana, irrisoria, o ritenuta tale. alfieri, v-2-921:
, mettere, porre qualcuno in derisione o alla derisione: farne oggetto di disprezzo,
[fonte d'acutezza] il derisivo o puntura: perciò che già si è inteso
non pesi tanto che possa la compassione o l'indegnazione commuovere, toccato con alcuna destrezza
a me sol ti mostri ingrato, / o vago e forte pastorello, amato /
decisamente prendevano la difesa della persona accusata o derisa, e cercando il pretesto di scusarla
derisa, e cercando il pretesto di scusarla o sul fatto o sull'intenzione, facevano
il pretesto di scusarla o sul fatto o sull'intenzione, facevano l'apologià dell'assente
la republica, del prenderne i consoli o qualcuno il governo; non gli fu creduto
e l'onesto. chiabrera, 321: o pindo, o van permesso, /
. chiabrera, 321: o pindo, o van permesso, / o lusinghier parnaso
pindo, o van permesso, / o lusinghier parnaso, / e lor fonte derisa
turba ria / con più sereno, o men turbato viso? paleotti, l-n-
] che, per rozzezza del disegno o lineamenti storti, o altra inezzia del pittore
rozzezza del disegno o lineamenti storti, o altra inezzia del pittore, eccitano il
derisione. savonarola, 7-ii-287: o signore, non vedi tu che..
-avere, mettere in deriso: fare qualcuno o qualcosa oggetto di derisione. lacopone
altri; chi si burla di qualcuno o di qualcosa; dileggiatore, motteggiatore,
elezione. 2. chi biasima o critica in modo mordace e sprezzante (
perpetuo. esse attraversano delle generazioni ribelli o noncuranti, rimangono immobili in mezzo a
immobili in mezzo a un popolo dimentico o derisore, aspettando le generazioni ubbidienti e
sentimento eccitato da questi è stato o gaio, o derisorio, o anche
eccitato da questi è stato o gaio, o derisorio, o anche penoso.
è stato o gaio, o derisorio, o anche penoso. leopardi, i-164
colomba, allorché solca di fianco o in banda. carena, 2-340: *
in deriva: in balìa del vento o di una corrente marina. -al figur.
verticale posta in coda a un aeroplano o a un missile per mantenerne più stabile
-velocità di deriva: quella di una nave o di un aeromobile durante lo spostamento di
che l'asse longitudinale di una nave o di un aeromobile deve conservare rispetto alla
seguire anche in presenza di correnti marine o aeree. -carte di deriva, carte
che indicavano la presenza di correnti marine o di venti in una determinata zona.
per il mondo dove il caso o l'istinto mi porta, a cervello chiuso
con che s'argomenta ò per derivamento o per essempro. = deriv. da
dall'ebraico * abach * che significa polvere o polviglio. svevo, 1-93: gli
in casa era brontolone con la servitù o scuro nel viso, per ragioni derivanti
iddio di diversa qualità compose i corpi o l'una anima creò più nobile e signorile
, il chiamano lo stretto di sibilla o vero di secta. cieco, 1-41:
detto anche in oggi brasile, perciocché o sia l'erba, o la concia,
, perciocché o sia l'erba, o la concia, deriva da tal provincia
dei quali scrivono, ma gli dimostrano o con que'nomi che sono detti dai
siano derivati dai nomi de'padri; o gli fanno noti per circonlocuzione. d
voci che possono incominciarsi dalla sillaba 'di'o 'de 'indifferentemente: e v'
direzione naturale (soprattutto per necessità agricole o belliche), servendosi di mezzi artificiali;
umorale,... ed il rivellere o allontanare dalle parti troppo piene e il
sia stato formato per derivarlo finalmente, o tutto o in parte, in germania
stato formato per derivarlo finalmente, o tutto o in parte, in germania.
ii. figur. rivolgere verso di sé o verso altri; far pervenire (favori
istinti. 13. considerare (cose o persone) come discendenti da una determinata
e per adietro dal popolo non udite, o ne dicono molte usate, ma tuttavia
tuttavia le pongono con nuovo sentimento, o ancora da altre lingue ne pigliano,
quali tuttavia sono dal popolo intese, o perché essi le dirivano da alcuna usata
essi le dirivano da alcuna usata, o perché la catena delle voci, tra
nessuna in veruna lingua, la quale o aggiungendovi, o levandone, o mutandovi,
lingua, la quale o aggiungendovi, o levandone, o mutandovi, o trasponendovi
quale o aggiungendovi, o levandone, o mutandovi, o trasponendovi lettere, come
aggiungendovi, o levandone, o mutandovi, o trasponendovi lettere, come fanno, non
e ciò per forza del vento, o dell'agitazione del mare o delle correnti
del vento, o dell'agitazione del mare o delle correnti. panzini, i-71:
vengono da cose, si dicon primi o primitivi; que'che vengon da voci,
da voci, s'ap- pellan derivati o derivativi. magalotti, 20-228: prima
. sm. medie. ciascuno dei farmaci o dei mezzi terapeutici che, assunti come
che, assunti come irritanti sulla cute o sull'intestino, servono a far espellere
far espellere umori cattivi stagnanti nel sangue o negli organi interni. tramater [
assedio di pavia, e si fermasse o al monasterio della certosa o a binasco,
e si fermasse o al monasterio della certosa o a binasco, alloggiamenti forti..
, 5-1-274: egli è di necessità che o i nervi o tarterie medesime o qualche
è di necessità che o i nervi o tarterie medesime o qualche canale derivato dall'une
che o i nervi o tarterie medesime o qualche canale derivato dall'une e dagli
che niuno... fosse preservato o riguardato. caro, 2-2-39: queste cose
dell'animo prossime e derivate dalla allegrezza o da! dolore, due capi e fonti
per tanti un uomo del mio carattere o a consumarsi affatto in istudi micidiali o
o a consumarsi affatto in istudi micidiali o a seppellirsi nella più terribile noia e
dirivata dalla setta de'donati e cerchi o vuoi guelfi e ghibellini. caro,
avviene ancora che da un nome gentilizio o altro derivato, si propaghi, con l'
io, adoperato se non in questa o simili significazioni, così esso come i
grandezza fisica, risultato di una misurazione o unità di misura la cui definizione viene
un'operazione matematica fra grandezze (misure o unità) di altre specie. derivatóre
ricavare da un corso d'acqua naturale o da un lago una portata, più
da un lago una portata, più o meno costante nel tempo, che viene
l'acqua altrove, dette pescaie, o chiuse. = deriv. da
tra le varie opere circa la materia o circa la forma astratta e materializzata.
tendenza. carducci, iii-20-226: correnti o derivazioni idilliche nella poesia europea. piovene
della storia italiana consista nelle origini troiane o romane delle città e nella derivazione delle
significazione d'un vocabulo, la etimologia o la derivazione d'esso. magalotti,
... che queste sillabe indicanti o derivazione, o diminuzione, o blandizia,
che queste sillabe indicanti o derivazione, o diminuzione, o blandizia, si compongono
indicanti o derivazione, o diminuzione, o blandizia, si compongono variamente, appunto
lettere a pronunziare secondo la derivazione grammaticale o l'uso antico e le antiche radicali
il quale si forma un nuovo tema o una nuova parola da una radice o
o una nuova parola da una radice o da un vocabolo preesistente. b.
navigabile, ecc., a scopo industriale o agricolo. -chiusa di derivazione: v
derivieni intorno che v'intrat- terà o vi darà ad intendere ch'io l'abbia
modo da rendere possibili movimenti più o meno ampi (asteroidi, ofìuroidi,
, ora in forma di spi- cole o piccole piastre isolate sparse nei tessuti
. dolore cutaneo di carattere nevralgico, o altra molesta sensazione (bruciore, prurito
fuori di ogni lesione apprezzabile della pelle o del sistema nervoso, talora in concomitanza
dermatica '. specie di atrofia purulenta o di ftisi della pelle. =
si trova in masse reniformi, botriodali, o in incrostazioni sul serpentino.
generalmente dovuta a cause meccaniche, fisiche o chimiche (pressioni o sfregamenti; bruciature
meccaniche, fisiche o chimiche (pressioni o sfregamenti; bruciature, freddo, radiazioni
malattia che si sviluppa nell'età giovane o media, interessando di preferenza la cute
la pelle è di un rosso più o meno violaceo, sottile, sollevabile in
dovuta ad agenti esterni. -dermatite erpetiforme o dermatite polimorfa dolorosa: malattia cutanea di
e da una serie indefinita di esacerbazioni o di recidive che si susseguono a intervalli
recidive che si susseguono a intervalli più o meno lunghi; talvolta può provocare lesioni
talvolta può provocare lesioni del sistema nervoso o dei reni. -dermatite esfoliativa: forma
panzini, iv-190: 'dermatite'. 'infiammazione'o * malattia della pelle ':
ditteri brachiceri della serie miodari superiori o calitteri, famiglia cuterebridae; hanno il capo
medie. che ha la natura o la consistenza della pelle. = voce
da fibre muscolari lisce a rete o a fasci incrociati, frammiste a tessuto connettivo
atrofia); può avere decorso acuto o cronico e spesso provoca la morte.
di un'alterazione del sistema nervoso centrale o periferico. = voce dotta, comp
o parzialmente, la loro vita sulla cute,
quanto vivono in tutte le materie secche o putrescenti e divorano e rovinano tappeti,
. processo infiammatorio a carico del derma o, più genericamente, della pelle.
si manifesta con una striscia rossa più o meno marcata e persistente, dovuta a
costituito da un supporto fatto di tessuto o di feltro, sul quale vengono applicati
. medie. tumore benigno, solido o cistico, a struttura complessa, risultante
presenza di un tessuto simile alla cute o alle sue appendici (unghie, peli
coccige, il retto, ecc.) o si trova incapsulato in una cisti.
bandiera in derno: bandiera nazionale annodata o stroz zata nella sua parte
bandiera a mezz'asta in segno di lutto o di pericolo '(docum. nel
della prima, e a questa contemporanea o successiva. -in senso improprio:
derogare), agg. che concede o determina una deroga. bembo, 7-3-12
della prima, e a questa contemporanea o successiva. b. cavalcanti,
se ad alcuna è stato in tutto o in parte derogato, qual appartenga a dio
in parte derogato, qual appartenga a dio o a gli uomini. varchi, 18-3-264
a questo a qualunque privilegio di naturalizzazione o d'immunità. foscolo, xiv-201:
, sospendere (le leggi di dio o della natura). segneri, iv-476
2. non attenersi, legittimamente o illegittimamente, a quanto è stabilito da
trattasse di alienare qualche porzione di se stesso o di sottomettersi ad un altro sovrano.
spavento, per la paura di ammalarsi o di derogare alle proprie abitudini alimentari.
. 4. disus. togliere o scemare una parte di dignità, onore
, xviii3- 752: qual privato cavaliere o signore potrà mai dubitare che tal commercio
, agg. abrogato (una legge o le disposizioni da essa derivanti);
il fratei tuo ', ma limitato o derogato. 2. che non
in quanto non sieno contradi, derogatori o vero detrattivi agli ordinamenti della iustizia.
scritti, i quali in tutto o in parte... tossono derogatorii ad
parte... tossono derogatorii ad alcuno o alcuni statuti overo capitoli di qualunque altra
il testatore rinuncia al potere di modificare o revocare il proprio testamento. de luca
, quando questo non contenga alcune parole o cifre: come, per esempio,
per esempio, qualche versicolo de'salmi, o qualche sentenza ovvero motto, dichiarandosi che
0 non le contenesse verso il suo mezzo o nel suo fine. = voce
), sf. revoca (parziale o provvisoria); abrogazione (di una
di dio e del proximo... o contro agli ordinamenti della giustizia, o
o contro agli ordinamenti della giustizia, o di quegli, o alcuna parte di
ordinamenti della giustizia, o di quegli, o alcuna parte di quegli dirogazione, o
o alcuna parte di quegli dirogazione, o che in alcuno modo favoreggias- sono usura
: volendo che più presto sia limitazione o derogazione di legge: le quali ragioni ancora
, 3-198: che alcuno abbia fatto o venuto, per sé o per altri,
alcuno abbia fatto o venuto, per sé o per altri, contra le predette cose
altri, contra le predette cose, o alcuna di quelle, o in derogazione o
predette cose, o alcuna di quelle, o in derogazione o diminuzione delle predette opere
o alcuna di quelle, o in derogazione o diminuzione delle predette opere o spedale,
in derogazione o diminuzione delle predette opere o spedale,... si pruovi [
mille d'esse [pietre false]? o non istimerebbe grande e util derrata,
. g. morelli, 296: o tu piglia un gherofano o un poco di
296: o tu piglia un gherofano o un poco di cennamo o uno gughiaio
piglia un gherofano o un poco di cennamo o uno gughiaio di treggea o quattro derrate
di cennamo o uno gughiaio di treggea o quattro derrate di zafferano o due o
gughiaio di treggea o quattro derrate di zafferano o due o tre noci cotte e due
o quattro derrate di zafferano o due o tre noci cotte e due o tre fichi
due o tre noci cotte e due o tre fichi sanza pane o qualche cosetta
cotte e due o tre fichi sanza pane o qualche cosetta, secondo che se'consigliato
alunno, 1-102: si dice una o due derrate di salata, intendendo quanto
di salata, intendendo quanto vagliono una o due simili monete. -figur.
, / che di pagar dieci ducati o venti. michelangelo, v-82: sapi come
: vendere la merce a metà prezzo o a prezzo ancor più basso. g
più importante della principale. -è migliore o peggiore la giunta della derrata: la
giunta della derrata: la parte accessoria o successiva è migliore o peggiore, più vantaggiosa
la parte accessoria o successiva è migliore o peggiore, più vantaggiosa o più dannosa
è migliore o peggiore, più vantaggiosa o più dannosa della sostanza. fra giordano
dire tutto quello che si potea, o che pur ci era richiesto, 0
ne'dì solenni quello stile. / o forse il campanaio in quella fiata,
chieggono che appartenga all'altra vita; o se 'l chieggono, il vogliono,
secondo i più, viene da denaio o denaro, quasi denaiata o denarata, cioè
viene da denaio o denaro, quasi denaiata o denarata, cioè quel che si compra
quel che si compra per un denaio o per denaro, la quale voce denarata
; sottrazione di beni (con violenza o con frode). bandello, 4-1
sottrazione di beni attuata sorprendendo con tinganno o la frode la buona fede e la
/ come che 'l don si sia piccolo o grande, / che que'che vanno
lasciata la sua redità, e 'l gigante o vero tiranno gliele aveva dirubata. marnioni
altrui è né mio quello che perdere o torre o rapire si può te, e
né mio quello che perdere o torre o rapire si può te, e già di
-a). fagiuoli, 3-1-57: o novigildo, dove se'tu fitto?.
più noti sono gli urlanti e i danzanti o giranti, che cercano testasi attraverso l'
gemelli careri, i-175: i dervis o religiosi turchi, quantunque grand'ipocriti,
a'preti / di qualunque sia rito o religione, / sian dervicchi, fachiri,
di sorbo, overo altro aconcio a giuoco o da giuocare, fare comandamento a quello
comandamento a quello cotale che vende, o fa vendere, che quello, overo quegli
/ perché dentro non son deschetti, o panche. grazzini, 2-206: furono
, che era un ruzzolone di pietra o di metallo, che gli antichi per
antichi per esercizio di forza giocando gittavano o scagliavano in aria. rolli, 546
chiedo / vino al mio desco, o i tuoi plausi al mio verso. carducci
si consuma per il lusso del desco, o altri consimili usi. monti, 19-178
, sopra una tavola non apparecchiata, o consumati all'aria aperta, su un
vi sedete a desco molle in seggiola o in panca per badialmente bere.
de'dipintori, in su una tavola, o desco lunghissimo, in una sua bottega
all'osteria meglio di compare naso, o di padron cipolla; si mettevano a
vietato... overo lasci giucare, o giucare faccia, in alcuno luogo dove
pubblici ufficiali, governatori di compagnie o di confraternite, ecc. testi fiorentini
s. mi ha fatto dubitare o che le siano rimaste costì su'deschi,
che le siano rimaste costì su'deschi, o che le sieno cadute per la via
si dice anche di chi riscuote danari o provvisione da banco o luogo pubblico: '
chi riscuote danari o provvisione da banco o luogo pubblico: 'egli accosta il
a descrivere, che ha la funzione o la capacità di descrivere gli oggetti.
boccaccio, viii-1-113: la forma, o vero il modo del trattare, è
. rajberti, 2-146: alcuni atti o di contestabile bellezza o essenzialmente brevi sono
: alcuni atti o di contestabile bellezza o essenzialmente brevi sono più confacenti all'arte
usurpazioni che sopra lei tenta la filosofia, o piuttosto i filosofi, e mostrare che
descrittiva: che largamente spiega la parola o l'idea, non attenendosi agli stretti
cosa in queste tre maniere di definizioni o in due di esse, può raccogliersi
discritto). rappresentato con parole (scritte o parlate); narrato (un fatto
: la rivoluzione di francia descritta o individuata nelle sue epoche principali è un'idea
ogni estranio clima / poscia raccolse, o prima, / quasi caro tesor s'aduna
quegli che possedevano beni immobili nella città o nel contado, e erano allibrati, che
inhno a tren- tasei, poco più o meno di tremila. nannini [olao magno
della siria antioco epifane a dichiararsi amico o nemico prima di uscirne. piazzi, 1-5
e in genere questi poeti descrittivi francesi o inglesi. carducci, iii6- 56:
conseguente... a questa diffinitiva, o sia descrizione, cioè diffinizione descrittoria
). rappresentare con parole (scritte o parlate) cose reali o astratte (
parole (scritte o parlate) cose reali o astratte (luoghi, persone, oggetti
/ né da lingua che chiami mamma o babbo. cavalca, ii-220: le
più singulare / che mai fusse descritta o in verso o in prosa. b.
che mai fusse descritta o in verso o in prosa. b. cavalcanti, 2-50
1-91: il gran orbe del sole, o se più ti piaccia, quello,
... la terra, o 'l mare, o grosso fiume. boccaccio
la terra, o 'l mare, o grosso fiume. boccaccio, iii-3: la
463): l'informa, con più o meno ordine e chiarezza, degli antecedenti
coloro, contro a quali si cognoscesse o procedesse o sentenziasse per essi consoli,
contro a quali si cognoscesse o procedesse o sentenziasse per essi consoli, non fosse
essere favolose, quando s'ignora la verità o manca la nobiltà. pallavicino, 7-24
.. le descrizioni raccolte dagli effetti o più minuti o più risentiti, e finalmente
descrizioni raccolte dagli effetti o più minuti o più risentiti, e finalmente per gli
dell'individuo e del colloquio, fosse o diventasse misteriosa, fece fantasticar le cose
. carducci, ii-3-298: e tu o il carlino porco fate una descrizioncinétta di
rispetto a una cosa (di persone o di oggetti). 2.
si fa nei desinari comuni, il chiamarlo o * deserre 'o * seconda mensa
comuni, il chiamarlo o * deserre 'o * seconda mensa 'è troppo;
, ii-175: ma dimmi, o cara, / per la deserta vetta /
deserticolo, agg. che abita o cresce nei deserti. p
1-iv-397: né sono aifatto * bedàvi 'o 'bedùvi ', cioè deserticoli,
spopolato, disabitato; non percorso (o raramente percorso) da passanti, da
lito) / che tonde fenda o che le gonfi il vento. serdonati,
se son le stelle / deserti regni, o se abitati mondi. cesarotti, ii-206
deserte, io me ne andassi a pascolare o a far erba sui rivali e lungo
di lode. cammelli, 13: o ludovico, / fa'pace seco a guerra
volgar., vi-586: dà laude, o tu sterile la quale non partorisci;
alle donne diserte de'vinti / il marito o l'amante rapì. leopardi, 22-85
e trasognata. sbarbaro, 6-115: aspri o soavi, effimeri od eterni, /
deserta notte / a te ricorre, o luna, dalle insonni / piume ratto mi
molto eccede, / sì che non può o non vuol render merto, / si
12. dir. di atto giuridico o processuale (causa, udienza, appello
reno arido, disabitato, privo o quasi di vegeta zione per
di vegeta zione per insufficienza o mancanza di precipi tazioni atmosferiche
volta truova l'uomo diserti di cinquanta o di sessanta miglia, ne'quali non
passare per un deserto arenoso di tre o quattro giornate, per il quale fa de
mi trovo? / nella reggia d'assiria o fra i deserti / dell'inospita libia
paese sterile, vuoto di abitanti, o anche desolato, devastato, squallido (
umi- litade. petrarca, 128-29: o diluvio raccolto / di che deserti strani
anche il vuoto, lo squallore intellettuale o morale. guittone, i-14-154: o
o morale. guittone, i-14-154: o che dolci e delettozi e savorevili frutti
boine, i-39: e che deserto, o amico, de'suoi deserti senza
aperto il teatro, e per dieci o dodici recite non fu che un vero
cino, iv-269 (158-1): o voi che siete voce nel diserto,
una persona: isolarla dalla compagnia altrui o, anche, allontanarla dalla vita della
se'tu, che per le rupi, o desiabile, / ne vieni all'
di questa sua moglie al principe: o malaccorto per troppo amore, o per
: o malaccorto per troppo amore, o per famelo innamorare e godere, e con
contentarsi del possesso di una cosa misera o cattiva. boccaccio, i-343:
son d'altr'amato, / o disiato; / ben l'ò provato /
quelle è ritrovare qualche perso parente, o conseguire un disiato amore. g.
t'udrò narrarmi / i tuoi fatti, o fratei? te vedrò mai, /
fratei? te vedrò mai, / o della vita mia più desiato? leopardi,
, la morte. carducci, 903: o desiata verde solitudine / lungi al rumor
, come elemento di un ordine naturale o spirituale, un bisogno di sé nell'
signorie,... tra cose buone o desiderabili essere dissi. maestro alberto,
e chiara potenza? non considerate voi, o terreni animali, a cui voi soprastare
le altre. perché tutte le necessità o desiderabilità hanno la loro ragione nella vita
la quale, massime priva delle cose o necessarie o desiderabili, non ha la ragione
, massime priva delle cose o necessarie o desiderabili, non ha la ragione della
non ha la ragione della sua necessità o desiderabilità in nessuna cosa. desiderabilménte
desiderantìssimo). che tende ad avere o possedere, che sente un bisogno;
si ammetteranno i desideranti, i domandanti, o gli abbi- sognosi d'altro che di
. avvertire (fisica- mente, sentimentalmente o intellettualmente) la mancanza di un oggetto
di una persona e ricercarne la presenza o la compagnia o l'amore (spirituale
e ricercarne la presenza o la compagnia o l'amore (spirituale o dei sensi)
la compagnia o l'amore (spirituale o dei sensi); sperare in un
solo con l'immaginazione) di attuarlo o adoperarsi perché si realizzi; volere,
lapo gianni, iv-112 (16-51): o morte, fiume di lagrim'e pianto
fiume di lagrim'e pianto, / o nemica di canto, / desidro che
sé, peggio di quella che lei o gli altri avrebbero potuto imaginare e desiderare
5-312: solo per ragioni contingenti o a fine di esercitazione (che sarà
desidera talvolta l'esperienza della virtuosità oratoria o rettorica. serra, ii-148: vero
si dee fare, se a noi, o vero a'nemici è più acconcio,
disperato da'medici, anche moribondo, o vero non solo desiderarla ma non dolersene
tendere, aspirare (per attrazione naturale o per affinità spirituale, o per necessità metafisica
attrazione naturale o per affinità spirituale, o per necessità metafisica). dante,
più forte, un animo più deliberato, o un augurio più sincero).
imperfetto, non soddisfare compiutamente i desideri o le esigenze di qualcuno. -usato anche
anche assolutamente nella forma lasciare a desiderare o lasciar che desiderare. tasso, n-ii-340
. -non restare, non lasciare nulla o niente a desiderare o a desiderarsi in
non lasciare nulla o niente a desiderare o a desiderarsi in una cosa o a
desiderare o a desiderarsi in una cosa o a una persona: non mancare di
, 1-6: più ci diletterebbe una pianta o un animale veduto nel vero che dipinto
un animale veduto nel vero che dipinto o in altro modo imitato, perché non
di aspetto non bello e simpatico, o mancasse di quelle doti del cuore e dello
assidera: chi desidera troppo intensamente, o tende a più
g. m. cecchi, 5-8: o felice voi! -felice, non tanto
. in partic.: opere letterarie rare o poco note, che i bibliofili richiedono
è un modo nostro di dire deprecativamente o desiderativamente. = comp. di desiderativo
nella prima ragione: egli è forza, o platone, che per l'anima del
tutte le potenze dell'anima nostra ragionevoli o irragionevoli, conoscitive o desiderative, la
anima nostra ragionevoli o irragionevoli, conoscitive o desiderative, la più nobile e più
posto nella parte dell'animo appetitiva, o desiderativa che vogliam dire. leopardi,
e desiderative, che innanzi al presente o passato prossimo hanno la loro ragione,
186: ottativo [modo] o desiderativo, è quando s'accenna un certo
è quando s'accenna un certo desiderio o voglia, come 'consiglierei '..
della cosa fatta, che si fa, o che ha da farsi per lo advenire
esigenza, un bisogno, una necessità o un piacere, è ricercato dall'uomo
), che si sforza di ottenerlo o averlo con sé o recarlo a effetto
sforza di ottenerlo o averlo con sé o recarlo a effetto o farlo attuare, o
averlo con sé o recarlo a effetto o farlo attuare, o di goderne anche
o recarlo a effetto o farlo attuare, o di goderne anche solo vagheggiandolo nella sua
, v-507-34: sopra ogni fiore, o rosa, desiderata /... /
, 136: peccato è ogni detto o fatto, e ogni cosa desiderata contro la
ne disperiate. della porta, xxi-11-454: o terreno desiderato del paese! o aria
: o terreno desiderato del paese! o aria, quanto mi sei più cara dì
oggetto a cui si tende con trepidazione o fervore; che si considera come meta necessaria
; che si considera come meta necessaria o scopo piacevole. dante, par.
de la fiamma del sol, che pioggia o fiume / lago non fece mai tanto
e con voce confusa li disse: « o luce di troia, o speranza fidatissima
disse: « o luce di troia, o speranza fidatissima de'troiani, quanto se'
ima lettera. dopo un'azione, o dopo certi lunghi periodi d'inerzia in linea
da s. c., 27-2-5: o grandezza, croce de'tuoi disideratori,
intellettuale) e fa sperare nel conseguimento o nel possesso o nella solidarietà affettiva di
fa sperare nel conseguimento o nel possesso o nella solidarietà affettiva di cose, persone
, e il desiderio è d'averla o acquistarla; né pare possino stare insieme
ancor che la speranza si mostri o diffìcile, o lunga, ferma nondimeno
speranza si mostri o diffìcile, o lunga, ferma nondimeno l'animo contra
braman di sapere e, per pigrizia / o vanità, raffreddano il desidero.
da quegli che men sapevano di lui o da'suoi discepoli era cupidamente usurpato.
bisogno (di un bene ritenuto necessario o perduto); nostalgia, aspirazione,
rimpianto; compianto (per l'assenza o la dipartita di una persona).
, e se sarà prolungata, o vero per fame macerato, o per desiderio
o vero per fame macerato, o per desiderio de'suoi se tornerà il
, gioia. ugurgieri, 4: o reina, la fatiga è tua di diliberare
moto del sentimento, che nascono o sono segno del desiderio). - anche
dante, par., 2-2: o voi che siete in piccioletta barca,
gola è ima disiderosa volontà di mangiare o bere di soperchio. 3.
(56-14): e se due giorni o tre mi stesse ascoso, / io
e le scienze, senza delle quali o in una inerte desidia intorpidisce, o dietro
o in una inerte desidia intorpidisce, o dietro rovinosi pregiudizi è trascinata la facile
più i meridionali al tipo feudale, o piuttosto all'asiatico. pascoli, ii-417:
senza dubbio non lascerà d'esservi, o d'esservi in qualità di membro,
designabile, del suo immenso generata o come individuo d'una delle infinite spezie della
, d, senza possibilità di arresto o di tregua, e in cui ciascuno,
e in cui ciascuno, sia a, o b, o c, 0 d
ciascuno, sia a, o b, o c, 0 d, pur non
. indicare, proporre per l'elezione o la nomina a una carica, per l'
, richiamare l'attenzione su una persona o su una cosa. guerrazzi, 5-66
designati dieci volte da una comare femmina o maschio. bocchelli, 1-iii-463: è troppo
distinguere, precisare secondo una particolare qualità o funzione o condizione o attività; definire
precisare secondo una particolare qualità o funzione o condizione o attività; definire, qualificare
una particolare qualità o funzione o condizione o attività; definire, qualificare, chiamare
designando il contenuto dell'arte come sentimento o stato di animo, lo qualifica fuori
un contenuto, che non sia sentimento o stato d'animo, non si presti
per la nomina a un dato ufficio o l'assunzione a una carica determinata);
troppo spesso succede, da un'anticamera o da una cassaforte. bilenchi,
: tatto con cui un'autorità (o, talora, anche un privato) sceglie
autorità sarà investito di una data carica o ufficio pubblico. 2. segno,
7-78: il termine 0 linguaggio », o « esperienza », o « tradizione
», o « esperienza », o « tradizione linguistica » è tuttavia così vasta
sento parlare dell'» umile fante », o ne leggo, subito ho l'occhio
usanza del nemico se nella notte, o nell'apparente del die, o quando
notte, o nell'apparente del die, o quando si cena, o si desina
die, o quando si cena, o si desina è usato d'assalire. angiolieri
e da'funghi, non ne mangiare, o poco e di rado. cammelli,
bene d'appetito. / fra un'ora o un'ora
domani / qualche reliquia a desinare, o sciolvere, / che ancor i'non
ne dan più, tu te li ceni o desini. grazzini, 4-128: -e
g. m. cecchi, 1-iii-504: o povertà / santa! chi ti vuol
di quei che vanno, / (o son mandati) a desinar con gli agnoli
: serberowi alcuna cosa per desinare, o piuttosto per merenda. carducci, iii-6-278:
'in contado è ordinariamente il banchetto o la desinata nella nascita d'un figliuolo.
e determina nel verbo la persona (o la diatesi o talora il tempo)
verbo la persona (o la diatesi o talora il tempo) e nel nome
opera come vi sono di questi vocaboli o forestieri o trovati da te o latini
come vi sono di questi vocaboli o forestieri o trovati da te o latini? -nelle
vocaboli o forestieri o trovati da te o latini? -nelle prime due cantiche ve ne
di mutare in italiano le voci dalla desinenza o forma latina che maschera ingenuamente quel volgare
più delle volte veggio le rime in arbitrio o de'grossieri cortigiani, o di vane
in arbitrio o de'grossieri cortigiani, o di vane donne, o d'altri temerari
cortigiani, o di vane donne, o d'altri temerari ignoranti, che per
che per sapere concordare due desinenze, o dire stramotto nel liuto, con dante
dire stramotto nel liuto, con dante o col petrarca non si affratelleriano? dolce
. desinenziale, agg. che appartiene o che costituisce la desinenza. arila
'di desi nenza ', o 'desinente ', o 'di terminazione
nenza ', o 'desinente ', o 'di terminazione 'o 'termi
desinente ', o 'di terminazione 'o 'termi nante ';
i figli / lacerate, disperse, o galleggianti / le dolcissime spighe, e l'
e da più parti, l'idea, o si effuse il van desìo che entrassero
aguzzi brillavano ferinamente, come per mordere o per baciare. negri, 1-387:
mi ripetean: -tu taci, o patrio vate? pascoli, ii-90: quelli
asconde. campanella, i-38: illustra, o primo senno, il senno mio,
non è cosa / ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro / non
-essere un desio: esser cosa, fenomeno o evento piacevole a riscontrarsi, a osservarsi
tuo bravo desinare che me n'impipo, o un bel tombolo di polenta incaciata,
un bel tombolo di polenta incaciata, o la zuppa coi suoi cavolini teneri teneri
intenso. iacopone, 68-18: o iesù cristo, co 'l pòi sofferire,
. boccaccio, 1-8: adunque, o giovani, i quali avete la vela della
si sa nulla. gagnoli, vi-343: o èva! e allora che cadenti fochi
, 13-29: or potess'eo, / o amore meo, / come romeo /
addormentassi. tasso, torrismondo, 179: o figlia, i segni / narrate voi
poi ch'io non trovo pietanza / o per paura o per dottare, / s'
non trovo pietanza / o per paura o per dottare, / s'io perdo
la mia donna, che men fredda o ria / o fugace di lui non mi
, che men fredda o ria / o fugace di lui non mi si mostra.
desipienza 'per 'sciocchezza, stoltezza 'o simili è latinismo non accettato dalla lingua
sol ama, e cerca, o desir vano e fiero! / che de
testi, i-144: voi cui forza o destin rende suggetti / a sovrane potenze
tanta fortuna, / mercé di quanto feci o a far mi resta / siami nel
bacia e abbraccia. parini, 453: o beato colui che può innocente / nel
saluto santo. ariosto, 185: o dolce sonno, i miei desiri aita!
de le due cose ne segua, cioè o che io viva tua o ch'io
segua, cioè o che io viva tua o ch'io mora. tasso, 4-62
quinci a pregarla supplice sen gìo, / o ch'almen per virtù d'erbe e
proprio mal porre in oblìo, / o che tornata a la sembianza antica /
ornai discendi / a questi prati, o caro mio disire. cicerchia, 1-200:
desisténza, sf. l'atto o il comportamento (anche omissivo) di chi
processo per far valere un suo diritto o interesse, rinuncia poi a farlo proseguire
atto col quale uno rinuncia ad un diritto o a una cosa. dizionario del commercio
al compito intrapreso (regge un complemento o una proposizione implicita retti dalla prep.
e già per alcun tempo continuate, o che pareva doversi continuare. tommasco-rigutini,
d'ogni altro, e consigliarmi di continuare o di desistere. [sostituito da]
: quelle che indicano che una cosa o un modo di essere ha cessato di
tronco; comprende due generi: miogale o desman, e miogalina. =
desmectasìa, sf. medie. distensione o estensione dei legamenti. = voce
risulta di due valve, spesso verrucose o porose; le cellule, isolate o
verrucose o porose; le cellule, isolate o in colonia non ramificata o in gruppi
, isolate o in colonia non ramificata o in gruppi, sono legate da filamenti
articolati come gli anelli d'una catena o una corona; appartengono alla decandria mono-
sm. anat. il primo stadio, o stadio membranoso, della formazione del cranio
a foglie stipolate, formate da tre o cinque foglioline, con fiori rossi o
o cinque foglioline, con fiori rossi o bianchi, in racemi terminali o ascellari,
rossi o bianchi, in racemi terminali o ascellari, frutti a lomento. il
costituito (un sistema meccanico) da uno o più capi rigidi vincolati in modo che
dovuta a un cambiamento di legamefra atomi o gruppi atomici per cambiamento di posto di
abbandono, decadenza; che è causa o effetto di profonda afflizione; doloroso,
poteva parere superfluo un ateneo oltre quindici o sedici altri; poteva anzi parere dannoso
essere state inghiottite dal mare; altre o inondate dalle acque o desolate dalla furia
dal mare; altre o inondate dalle acque o desolate dalla furia de'venti. carducci
distruggere qualche città, l'eruzione vulcanica o l'inondazione potrà desolare qualche piccola porzione
3. disus. spopolare, rendere disabitato o inabitabile (un luogo, una città
, ii-316: trucidarono bravamente dieci o venti migliaia di nemici, e desolarono cento
si troverebbe regno, provincia, repubblica o altro stato, che in breve non si
. ungaretti, viii-18: prepari [o sonno] gli attimi con cruda lama,
: * disolare '. tagliare o levar via il suolo, cioè la parte
la tristezza che viene dal trovarsi o dal credersi solo. linati, 30-219:
, a farlo men solo... o più solo. cardarelli, 1-43
più delle volte solo, per contrade desolate o inondate da vagabondi, da disertori,
amore. d'annunzio, iii-2-56: o genti della patria nova, udite / non
. scala del paradiso, 439: o monaco desolato e solitario, ponti a
accennerò a v. s. acciocché, o, conosciuto il mio errore, possa
errore, possa emendarmi e mutar pensiero, o, satisfacendo alla ragione di v.
: a stanza / più queta, o padre, entro tua reggia, in breve
7. che prova nel suo intimo o manifesta al di fuori rincrescimento e amarezza
cucire. d'annunzio, iii-1-948: o gigliola, mio cuore, tenerezza / e
spina del cuor mio / desolato, o gigliola / o tu piccola sempre / pe'
mio / desolato, o gigliola / o tu piccola sempre / pe'capelli miei
grandezza. 2. che dirada o distrugge la popolazione di un luogo;
fame desolatrice che spazza i più deboli o i più improvidi, succede in poche
conseguirla non si richieggono imprese violente, o pericoli desolatori, bensì una pratica inalterabile
3. solitudine e squallore di luoghi o di cose lasciate in abbandono, di
, simili a fragili scheletri congelati. o desolazione, desolazione senza bellezza! pirandello
effetto deprimente che produce una sventura (o anche una persona antipatica, un fatto
l'idea di'solitudine nel dolore, o di sospetto almeno di essere solo a patire
, /... / proteggili, o signore. 7. profanazione (
si convengano intendere l'insegne militari, o l'aquile de'romani, popolo profano
la quale si elimina, in tutto o in parte, mediante l'impiego
la pulce dei ghiacciai (desoria glacialis o isotoma saltans), piccola, nera,
un monosaccaride per sostituzione di uno o più gruppi ossidrilici con altrettanti atomi
biol. - acido desossiribonucleico (o cromonucleico, o deossiribonucleico, o
acido desossiribonucleico (o cromonucleico, o deossiribonucleico, o nucleico animale o
o cromonucleico, o deossiribonucleico, o nucleico animale o ribodesos-iacopone, 45-23: amore
o deossiribonucleico, o nucleico animale o ribodesos-iacopone, 45-23: amore menarne ad esser
amore menarne ad esser desponsata, sinucleico o timonucleico): sostanza che si trova /
voce dotta, lat. desponsare 4 promettere o dare in matrimonio '.
', deriv. da dèsponsàre * promettere o dare in matri monio '
, xviii-3-1059: solo un despota imbecille o malvagio può credersi superiore alla legge.
gli uomini lavoreranno meccanicamente, parlando, o a dir meglio tacendo, in ima
figur. chi abusa della sua autorità o si arroga un'autorità tirannica; chi
il palpitante cuore, / io riconosco, o despota dolore, / su me
i polsi eran di buone tempre. / o magnanimo despota, concedi / al buon
stabilire se quel despotùccio sarebbe stato capace o no di trascendere a tanto, perché
erano despoteggiati da un uomo solo o da una fazione. = deriv.
onde, ridonando poi quella intorno alle viscere o dentro al sangue, viene utilmente deposta
a galla dei liquidi posti a bollire, o a fermentare, od in tal altra
per irritamento e copia che per sollievo o per despumazióne o separazione del puro dall'
copia che per sollievo o per despumazióne o separazione del puro dall'impuro che suole
togliere le tuniche a certe radici bulbose o nello scortecciare un tronco o un ramo
radici bulbose o nello scortecciare un tronco o un ramo. = deriv. da
, sembrare ', quale predicato nominale o complemento predicativo (e non si usa
verbo essere, ma col verbo parere o simili trovansi accompagnati. pallavicino, 8-185
parlato. manzoni, 36: o sopiti in aspettando, / è finito il
? ». -anche riferito ad animali o a esseri inanimati. fra giordano,
egli con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a
. non sostituisce ma accompagna un nome o un altro pronome per dare ai medesimi
morir per cristo. e dicendogli: o! tu non muori per cristo! e
, come l'eroina d'una ballata o l'ofelia di shakespeare. svevo,
, in genere, una sfumatura più o meno accentuata di ironia). pulci
non sembrare più quel desso: essere o apparire profondamente cambiato. bibbiena,
forse uscito di voi stesso, / o son mancate in voi tutte le voglie?
somministrato dall'occorso di qualch'altro concetto o parola o diciamo fantasmo destante ed eccitante
occorso di qualch'altro concetto o parola o diciamo fantasmo destante ed eccitante.
destare, tr. { désto o désto; part. pass, destato,
-per estens.: anche di animali o di esseri inanimati. crescenzi volgar
mira / se vede nube in cielo o in mar procelle. varchi, v-51:
: dicesi ancora: 1 egli desta o sveglia il can che dorme '.
è desto. ugurgieri, i-603: o figliuolo, qual sì forte dolore ti muove
cui sepolti / tutti giacete, o neghittosi schiavi, / spero destarvi. carducci
, e disse / tutto ciò ch'o pietate o sdegno desta. testi,
e disse / tutto ciò ch'o pietate o sdegno desta. testi, i-85:
il mio furor; / tu solo, o traditor, / mi fai tiranno.
hanno sempre destato sospetto e ritrosia, o addirittura ribrezzo e scandalo negli spiriti ascetici
negli spiriti ascetici, che vi vedevano o v'intravedevano il mondo, il demonio
piacevoli, oppure ingrati e dannosi, o anche indifferenti: di natura fisica (
eco, la malattia e simili) o morale (la lode, il disprezzo)
(la lode, il disprezzo), o sociale (le guerre, i tumulti
piagge, e i colli, / o per gli aperti pian destar intorno / con
ruote al ciel la polve, / o la treggia condur. tasso, 6-iii-103
del vento a lacerar le nubi, / o sui campi a destar dell'ampio mare
a lei quanto più sai / desta [o zanzara] il suono, arma gli
quella fanciulla / destò corde di lira, o all'aure sciolse / l'amabil canto
.]: 'destare'. smuovere un peso o sollevarlo un poco, perché ceda alla
: il destarsi a bocca asciutta, o amara, o tra gli sbadigli. pascoli
a bocca asciutta, o amara, o tra gli sbadigli. pascoli, 415:
dormono poi [i bachi] da tre o quattro giorni, che non mangiano niente
si destano e mangiano per altri otto o dieci giorni...; e dopo
accorgo, dissi, d'esser desto o almeno vicino al destarmi, e d'
momento del risveglio, di essere, o non essere, mutati in qualche cosa.
la dazione del cuore nascerà dentro, o vero l'appetito dell'umana laude verrà
giuocatore 0 l'animo del rischio, o il sevo del non arrischiarsi. tasso
modi, e per essa agevolmente si destavano o si calmavano 1 differenti affetti di chi
parini, giorno, ii-628: vedi, o signor, quanto magnanim'ira / nell'
, quando è tocca, si dirizza o è sospinta. baretti, 1-53: non
cielo intorno, / se pure è notte o giorno. baldi, xxx-13-46: il
/ ver gli alberghi di borea o d'euro o d'ostro / subiti accende
alberghi di borea o d'euro o d'ostro / subiti accende. leopardi,
festa: / chi siegue il vizio o altro piacer vano / dopo la morte
ci dà nutrimento come pane, / o suolo immemorabile, o ricordo / tutto-
come pane, / o suolo immemorabile, o ricordo / tutto- fecondità del voler santo
rara / desterità nel trar d'arco o di fionda, / o nel vibrar fulminea
d'arco o di fionda, / o nel vibrar fulminea lancia o spada.
fionda, / o nel vibrar fulminea lancia o spada. periodici popolari, i-54:
scopo bramato converrebbe usare una desterità, o sia, a parlare grossolanamente, una
di volontà di potenze superiori e divine o del fato, o conseguenza delle
e divine o del fato, o conseguenza delle leggi immutabili della natura e
si destina? varchi, 18-1-87: o per l'innata miseria e per avarizia sua
miseria e per avarizia sua, o pure perché i fati così destinassero, egli
pure perché i fati così destinassero, egli o non sapeva o non poteva sopra queste
così destinassero, egli o non sapeva o non poteva sopra queste cose alcun compenso che
di una persona investita di autorità dispotica o di illimitato potere). cicerone
per suo detto / fosse alcun destinato o spinto a morte. botta, 4-364:
2-16 (i-39): ed ei destina o vincere o morire, / o aver
i-39): ed ei destina o vincere o morire, / o aver la dama
ei destina o vincere o morire, / o aver la dama dal viso fiorito.
, xxiii-170: i soldati comuni sono o canaglia, che invece della galera è
giurato fedeltà. manzoni, 293: o donne, alle sue stanze / la
napoli. soffici, iv-460: uno o due giorni dopo furon vestiti di grigioverde e
paese, non sapeva se per due o tre mesi, dipendeva da come si
. equicola, 56: questo o farà con immortai gloria passar gli scritti
del proprio tempo a una particolare occupazione o attività che meglio soddisfaccia le personali esigenze
. monti, iii-341: fra due o tre giorni partirà soranzo per parigi, e
una lettera, un pacco; persona o categoria di persone a cui è rivolto
'destinatario': voce tratta da 'destino'o 'destinazione ', comunissima specialmente nel linguaggio
consegnata una bolla, un carico, o altra cosa. soffici, iii- 249
dal destino; preordinato dal destino (o anche dalla provvidenza) a un fine
eterno destinato, / che in meglio o in peggio non pón far mutanza,
; scelto (in seguito a più o meno ponderata decisione). livio volgar
la vittoria e la morte stanno, o vincere, ovvero, se la fortuna
continua quanto lo consentono le nazioni o regioni destinate a raccoglierla. 3.
elia, destinato sempre a medicare, o palliar le mie pieghe, mi riporta
solcar le piagge e i colli, / o per gli aperti pian destar intorno /
ruote al ciel la polve, / o la treggia condur. p. fortini,
ve ne venne una la quale (o che la sanguinità si confacesse, o vero
(o che la sanguinità si confacesse, o vero che quella per lui fussi
educare un giovane destinato ad essere medico o chirurgo, non è tanto fuor di
gli spazi de'campi, destinati a seme o a piante per l'autunno. sannazaro
stato è nelle mani della provvidenza, o, per lo meno, ne è influenzata
finalità a cui è ordinata una cosa o che giustifica l'esistenza di un essere o
o che giustifica l'esistenza di un essere o di un'istituzione. -per estens.
3. in senso concreto: uso o ufficio a cui si destina una persona
destinazione. le provò, le riprovò qua o là, inutilmente. moravia, v-144
ufficio assegnato dalla competente autorità amministrativa (o anche militare) ai propri dipendenti.
fece scherzosamente il saluto militare. -contento o no poco importa: bisogna ubbidire ai
tutte intere. 6. luogo o persona a cui viene spedita la corrispondenza
, fossero stati vescovi, preti, diaconi o laici. = voce dotta,
particolarmente: la personificazione di un essere o potenza superiore che opera secondo leggi immutabili
in opposizione a * caso 'o 'fortuna '. dante, 57-77
mi tegno: / ché, se giudizio o forza di destino / vuol pur che
, 32-76: se voler fu o destino o fortuna / non so; ma
: se voler fu o destino o fortuna / non so; ma passeggiando
, i-815: 'se voler fu, o destino, o fortuna ': qui tocca
'se voler fu, o destino, o fortuna ': qui tocca tre cagioni
cioè da volontà di proprio arbitrio, o da giudicio universale delle costellazioni che si
delle costellazioni che si chiama destino, o da giudicio particulare di alcuna costellazione che
/ non per vista, per atti o per parole; / ma per le sue
virtù, ch'udì'per fama, / o ver che 'l mio destin pur così
/ in vita e 'n morte. o bel numero eletto, / nuovo di fede
e qual ti attende / sorte, o colombo, poi che 'l sommo iddio /
spedita una lettera, inviato un pacco o un oggetto; destinazione. -anche al
spagnoletto gli ordinava di ritoccargli in questo o in quel luogo; e, senza
, come quando diciamo che una persona o una lettera va al suo * destino '
', cioè alla sua * destinazione o * ricapito \ rigatini-cappuccini, 57:
noi due; far deggio in modo, o veglio, / ch'io quel non
,... debbano finire prima o poi col trasformarsi in tanti piccoli somari
-segnare il destino di qualcuno o di qualcosa: decretare, assegnare la
decretare, assegnare la sorte di qualcuno o di qualcosa. baldini, 3-124
e forte abesognare che recivissi aiuto. / o cari cenciarelli, potendo sì fasciare /
sospendere dall'uffizio professori e destituirli, o, come dice egli stesso con eufemismo
d'annunzio, iv-2-378: ebbi due o tre ammonizioni; poi fui sospeso dall'
. lorenzo de'medici, ii-78: o dio, il qual non lasci destituto /
un impiego, da un ufficio o da una carica, attuata come
malattia od assenza, di morte o destituzione o rinunzia; aiuterebbero nelle scuole troppo
assenza, di morte o destituzione o rinunzia; aiuterebbero nelle scuole troppo numerose
proporsi qui seriamente l'abolizione di due o tre ministeri, ed io credo che,
mi estinse / allora la gioia, o poscia / che desto io fui, la
anche di animali, svegliati dal sonno o dal letargo. leopardi, 202:
come breve è la notte, o bella mia! / desto nel bosco l'
cielo oscuro. canti carnascialeschi, 1-11: o donne, state deste, / sempre
sotto tarmi. testi, ii-60: o come spesso allor che tace il mondo /
che dubbioso non sai s'è volo o salto. algarotti, 3-426: quando gli
con la impassibilità di un tegolo o di un albero, ed è desto ed
cosa sarà domani, che cosa tenterà o scoprirà nel mondo delle idee e in
desto chi ha fanciulle in casa, o moglie giovane. tasso, 8-7-565: sì
, 8: e le trasposizioni messe o per allettare l'udito dando alle parole un
che s'avvicini a quello del verso, o per tener desta l'attenzione invertendo l'
l'inveterato sospetto che quelli di là o quelli a monte meditino di liberar le loro
una breccia negli argini a valle o di fronte. alvaro, 9-390: una
. locuz. non sapere se si sogna o si è desti: non capire,
incredibile, se si tratti di illusione o di realtà; non riuscire a raccapezzarsi
; / domandai s'egli è desto o pur se sogna, / ché molto
: e egli di dì, o di notte? son io desto, o
o di notte? son io desto, o sogno? ariosto, 3-13: ha sì
/ che non sa s'ella dorme, o s'ella è desta. collodi,
drammatico: -numi del firmamento! sogno o son desto? eppure quello laggiù è
sberta in questa destra / tagliarli tutti, o saltin la fenestra. leonardo, 3-56
, sulla guancia di un lenone o d'altro ribaldo. alvaro, 2-33:
due destre unite, simbolo di pace o di alleanza. b. davanzati,
268: ad incontrarlo / meco uscite, o compagne. i suoni e i canti
qualche volta supplica a gli iddii, o contra allo accusatore, o in favore
gli iddii, o contra allo accusatore, o in favore del reo. -congiungere
/ speme dei nostri dì, concedi, o cara, / che la tua destra
modo della lingua scritta. stringere amicizia o alleanza; è proprio a questa voce
rimembrar vi può senza sospiri, / o primo entrar di giovinezza, o giorni /
/ o primo entrar di giovinezza, o giorni / vezzosi, inenarrabili, allor
v-566: se mi dismenticarò di te, o ierusalem, sia dimenticata la destra mia
altri lochi, in cui s'accoglie o versa [l'acqua]. allegri,
/ e su i monti insensati, o ne'deserti / l'awenta, e noi
chi va secondo la direzione della strada, o secondo la corrente del fiume).
dinanzi, e nel volgere a destra o a sinistra zoppica più, avrà dolor
qualche monte alpestre, / in torre o rocca van correndo a porsi, /
1-569: ad annullar tiranni / o popoli empi, ai sacerdoti santi / il
illuminata (destra moderata, destra classica, o, semplicemente, destra) ',
. -per estens.: l'ala o corrente, che, nell'interno di
interno di ogni partito, movimento politico o organizzazione sociale, ha (o è
politico o organizzazione sociale, ha (o è dagli avversari accusata di avere)
avere) una tendenza più modesta o conservatrice. - destra economica: il complesso
quelle del presidente rivolto all'assemblea, o degli onorevoli rivolti alla presidenza. cardarelli
iii-9-302: gli ortodossi tra costoro, o, come si disse, gli hegeliani di
con abilità, con prontezza di mano o di mente, con agevole perizia;
degli skie] alla metà del monte, o dove gli pare; il che si
dire come carlo alberto facesse ricusare apertamente o destramente eludere le molte esibizioni dei volontarii
prontezza fisica e intellettuale, per superare o fronteggiare con avvedutezza e abilità situazioni
con avvedutezza e abilità situazioni difficili o complesse, per sfuggire a rischi e
dal fato e riscontro di nascite: o pur possiamo alcuna cosa noi destreggiando,
in situazioni difficili, di evitare pericoli o di superare ostacoli. -gioco di destrezza
è tanto comodo parar gli appunti d'ignoranza o di mala destrezza, dicendo di fare
forza, ma gli aveva ingegno, / o, come dicon certi, avea destrezza
comportamento abile e accorto, modo avveduto o astuto di condurre un'impresa; atto
terremmo anche la destrezza della temperanza, o vero la continenza, se questa commozione
-a). letter. cavallo da battaglia o da giostra. -per estens.:
anche semplicemente: cavallo (da sella o da tiro). ritmo lucchese
in suon feroce. manzoni, 90: o campi aperti! / o sol diffuso
90: o campi aperti! / o sol diffuso! o strepito dell'armi!
aperti! / o sol diffuso! o strepito dell'armi! / o gioia de'
diffuso! o strepito dell'armi! / o gioia de'perigli! 0 trombe!
gioia de'perigli! 0 trombe! o grida / de'combattenti! o mio destrier
trombe! o grida / de'combattenti! o mio destrier! tra voi / era
nelle rappresentazioni mitologiche servono come cavalcature o tirano il cocchio degli dèi. bembo
, 64: come vi è parso, o ninfe, il sonno ameno? /
eieusi onora. filicaia, 2-1-29: o dove l'aere imbruna, / o dove
: o dove l'aere imbruna, / o dove sirio latra, o dove scuote
, / o dove sirio latra, o dove scuote / il pigro dorso a'suoi
veder s'a costor dà delle zampe / o in epa, 0 in testa,
in epa, 0 in testa, o in più notabil vaso. m. c
: ov'è l'aureo tuo carro, o maestoso / por- tator della luce,
amilodestrina: che dà reazione blu o violetta con l'iodio e non riduce il
culturale, letterario, artistico) conservatore o reazionario. = deriv. da destra
può riferire a tutta la parte, o ai singoli organi e membri che la
bandello, 1-47 (i-563): o per debolezza del braccio o che si
i-563): o per debolezza del braccio o che si fosse cagione, la piaga
i-62: similmente, quando in tali o in altri casi si piglia giuramento alcuno
modo. ogni altra parentela, o meglio affinità, restandogli permessa morganaticamente al
guarda (e trattandosi di una strada o di un fiume, s'intende alla
chi va secondo la direzione della strada o secondo la corrente del fiume).
. -dare, concedere la mano o la parte destra a qualcuno; mettere
per destro sentero. arrighetto, 238: o tu, guarda di seguitare li comi
che sta dalla parte orientale della terra o del cielo. boccaccio, vii-59:
petrarca, 210-5: qual destro corvo o qual manca cornice / canti 'l mio
'l mio fato? boccaccio, vii-10: o orecchi felici, o cuor beati
vii-10: o orecchi felici, o cuor beati / a'quali è la fortuna
, 15-6: entrate,... o fortunati, in questa / nave ond'
amiche e destre. stigliani, iii-292: o maga egizia che sì audace e franca
passavanti, 152: beni naturali sono o nel corpo, o nell'anima, o
beni naturali sono o nel corpo, o nell'anima, o comune all'uno
o nel corpo, o nell'anima, o comune all'uno e all'altro.
il signore quando non correvano bene, o quando nel pigliare non erano destri,
per fargli forti a trarre il palo o a fare alle braccia. ariosto,
mio, che non l'ha guasta o tocca? tasso, 18-45: per le
richiesto / tra le ninfe di palla o di diana, / che si facessi allora
ancor più destra, che, piacesse o non piacesse, la cosa doveva essere
di dote / dieci mila ducati, o da vantaggio. 5. caterina de'ricci
di tarsia, ix-646: in limpido vetro o in onda pura, / se il
non s'assicura. marino, vii-101: o sole, occhio destro, anzi pupilla
, entrare col piede destro: intraprendere o portare a termine un'impresa fortunata.
14. sm. sport. destro (o diretto destro): colpo di offesa
seco celatamente il coltello e vegghiando, o dormendo, come prima tempo se ne
congedasti a tempo, prima che il destro o la necessità le consigliasse baronate.
baronate. -aspettare, cercare, o avere, trovare, cogliere, prendere
cogliere, prendere il destro: prepararsi o risolversi ad approfittare di un'occasione,
occasione, approfittarne senz'altro; cercare o avere la possibilità. cavalca, 11-27
occhi a terra quando tu vai, o siedi in presenza d'altrui, e niente
ciò che, se ti vien mai caso o destro, / lo sappi ragionar sì
, nel tempo de la state andare o in valtellina a goder que'freschi di
di caspano e dei bagni del masino, o vero mi riduceva a castelnuovo ne le
in questo mondo aver tesoro, i o diletto e piacere, onore e stato,
favorir me, doveva io confessarmi colpevole; o non piuttosto approfittar della mia ventura,
, e così movendosi, alcuno caso o alcuna correria gli facesse destro della battaglia
* destro '. usato anche per necessario o privato, nel quale si depongono gli
d'un anello, d'un destrocherio, o d'alcuno di quei tanti arnesi
. e sm. scherz. chi tende o inclina a idee politiche di destra.
di una consuetudine, di un comportamento o atteggiamento abituale; raffievolirsi di una dimestichezza
, di una familiarità (con persone o cose). caro [tommaseo
specificazione di attività produce una correlativa inettitudine o desuetudine in altri modi di attività.
2. il venir meno della validità o vigenza di una norma (specie di
a poco cadessero per via di tacita abrogazione o desuetudine certe minute prescrizioni disadatte ai tempi
caduto in desuetudine in questa soltanto, o in quell'altra parte del bel paese.
i romani a certi saltatori che sbalzavano o saltavano correndo da un cavallo all'altro
vanno gloriose, e che, eccetuatine cinque o sei, non uscirono mai dal loro
solo non deve ricercarsi unicamente nei filosofi o nei grandi filosofi, e deve invece
sappiano non è una cosa che giova o non giova loro, ma messa sotto la
questo si facesse, non salterebber fuori nascoste o murate o sepolte delle armi? e
, non salterebber fuori nascoste o murate o sepolte delle armi? e la sapete bene
detto titolo ed acquisto al prefato condottore o detentore [di una bottega].
sovente toccano la temporalità de'sudditi, o conturbano i privilegi ed i costumi delle
: col ribellarsi della classe degli operai o salariati contro quella dei detentori del capitale,
naturali, non se n'è detrito o smussato un atomo. = voce dotta
si dànno... molti casi, o che la vipera abbia forse poco prima
la vipera abbia forse poco prima mangiato o bevuto qualche cosa aspra, ruvida e
detergendo la cute apre le minime aperture o pori esalanti arteriosi, e gli assorbenti venosi
: d'intorno araldi e presti servi o l'acqua / mesceano e il vin
mesceano e il vin nell'ume, o con ispugne / piene di fori detergean le
di fori detergean le mense, / o le coprian di cibi, e larga copia
tristezza dello spirito (anche da rozzezza o grossolanità). s. degli arienti
: così il deterioramento delle lettere, o il loro scopo affatto scambiato, o tanto
, o il loro scopo affatto scambiato, o tanto più debolmente ricercato nelle moderne servitù
non solamente esse non abbisognano di protezione o favore, ma che immenso danno ne
deterioramenti della lingua dipenderanno sempre dal più o meno d'ingegno o di studio,
sempre dal più o meno d'ingegno o di studio, e soprattutto di liberale e
luogo il pozzo si cavi, per perfezionare o deteriorare l'acqua che n'ha a
: finalmente il corpo s'ingrossa, o smagrisce; non ha più proporzione,
azione della forza. -danneggiare cose o animali (o lasciare che subiscano danno
. -danneggiare cose o animali (o lasciare che subiscano danno in seguito a
danno in seguito a una cattiva custodia o a una poco accurata conservazione),
conservazione), così da renderli completamente o parzialmente inutilizzabili. statuto dei cavalieri
tutti coloro i quali per loro colpa o negligenza aranno deteriorate e fatte peggiore le
fatte peggiore le commende, le magioni o altri beni alla loro cura e amministrazione
amministrazione commessi, subito che detta deteriorazione o peggioramento sarà chiaro, siano privati delle
decadere; recar danno all'esistenza fisica o alla dignità morale di una persona.
appresso introdurvisi, in guisa che l'alterarle o poco o molto sia un deteriorare
guisa che l'alterarle o poco o molto sia un deteriorare la lingua, e
seguito restino queste [le piante] o deteriorate, o estinte. tarchetti,
queste [le piante] o deteriorate, o estinte. tarchetti, iv-34: egli
tutti coloro i quali per loro colpa o negligenza aranno deteriorate e fatte peggiore le
e fatte peggiore le commende, le magioni o altri beni alla loro cura e amministrazione
commessi, subito che detta deteriorazione o peggioramento sarà chiaro, siano privati delle
. beccaria, i-634: un terzo principio o elemento del prezzo del cambio sarà la
del prezzo del cambio sarà la consumazione o deteriorazione della moneta, la quale non
migliore dottrina, contrapponendo alla filosofia inferiore o deteriore la filosofia superiore. alvaro,
non faceva sorgere il problema se fosse o meno in concorrenza con loro. 2
loro. 2. che ha minore o minima autorità o importanza ai fini della
2. che ha minore o minima autorità o importanza ai fini della costituzione di un
paiono tanti non so che ineffabili, o cose da lasciarsi all'arbitrio. b.
nostri fenomeni. 2. sm. o f. elemento fondamentale più importante,
. la stessa educazione, diciamo, o esplorazione della vita sessuale è divenuta una
per lo più attraverso un'apposita ricerca o studio) la natura, la qualità,
in determinare s'alcuna sia invenzione nuova o vecchia. l. salviati, ii-n-57:
è parola declinabile, che aggiunta a nome o pronome ha forza di determinar e distinguer
la barella. vico, 209: uomini o fatti romo- rosissimi, determinati in certi
romo- rosissimi, determinati in certi tempi o in certi luoghi dalla comune de'dotti
dalla comune de'dotti... o non furono ne tempi o ne'luoghi
... o non furono ne tempi o ne'luoghi ne'quali sono stati comunemente
ne'quali sono stati comunemente determinati, o non furon affatto nel mondo. muratori,
) de i gradi delle longitudini, o a determinar la vera
situazione di tanti paesi, o noti, o ignoti, che finor non