degenerazione dei costumi, di una situazione o, anche, di una sofferenza,
a pieno di una situazione, senza turbamenti o difficoltà. albertano volgar.,
. ant. che inietta veleno col morso o con la puntura (un animale)
e fole ingiuriose, / e dando altrui o buono o rio consiglio, / non
, / e dando altrui o buono o rio consiglio, / non lascin di giocare
/ che sembra qualche moneta falsa o tosa ritrova, di quella sempre mai cer
voglia spendere le [monete] tose o leggiere. -figur. moneta tosa
della moneta 'è un paol di trentotto o una crazia imbiancata'; e come i
, cioè partorì / un figlio maschio, o vogliam dir tosino. =
tossóne), sm. vello di pecora o d'ariete. balducci pegolotti,
ricchezza degli abiti, né per l'oro o per le pietre preziose si distinguono,
forme, come per un tosone, o sia pelle d'agnello, per un cordone
cia, per una fascia rossa, o per altre simili cose. -nel
488: qui sarà l'andar con capelli o tosone o con barba o senza.
qui sarà l'andar con capelli o tosone o con barba o senza. alfieri,
con capelli o tosone o con barba o senza. alfieri, i-145: nel bigliettino
'l pristiné / a questi milanesi, o 'l cavichion, / e 'becculi,
titolo di re all'infante don car- o, tutti li tosonisti che hanno preso l'
mucin, baro, t'aesco, / o tosor di monete e foglie e 'mpronte.
, in partic. per espellere catarro o corpi estranei dalle vie respiratorie (anche
n. 4. - tosse caprina o stridula: di timbro stridulo, dovuta a
stridulo, dovuta a stenosi laringea spastica o da compressione. -tosse cavallina: v
e daito farro / de rema, tosa o cataro. dante, xxxvi-9: la
una semplice cortina di seta indietro sena tosello o guardapolvere. de nicola, 452:
8-910: tosserellando di tanto in tanto, o smovendo a posta la seggiola, si
(gratiola offcinalis). o. targioni tozzetti, 3-i-275: 'tossicaglia':
ani e letter. avvelenato; intriso o mescolato con veleno o con altre sostanze
avvelenato; intriso o mescolato con veleno o con altre sostanze tossiche; velenoso.
ripetuto ed emesso volontariamente con intento ironico o malizioso. g. giudici,
, per lo più, dimostrano esitazioni o incertezze (una voce, un discorso)
proposito per attirare l'attenzione di qualcuno o per dimostrare disappunto o imbarazzo. -
attenzione di qualcuno o per dimostrare disappunto o imbarazzo. - anche sostant.
agg. ant. che può risultare tossico o, con valore iperb., altamente
sf. invar. capacità di una sostanza o di (tòssico). ant
, 122: in decto tempo tucti, o per maior pardalle saette d'ercule,
sviluppare un'azione velenosa provocando danni acuti o cronici con intensità e gravitàdeterminate dalla dose e
-in espressioni comparai per indicare un cibo o una bevanda dal sapore molto amaro o
o una bevanda dal sapore molto amaro o disgustoso. fenoglio, 5-ii-480: mio
. -per indicare una persona malvagia o che ha tenuto comportamenti molti riprovevoli.
-veleno emesso da alcune specie di serpenti (o anche da mostri fantastici o mitologici)
serpenti (o anche da mostri fantastici o mitologici). uguccione da lodi,
par- tic. nel corso della gravidanza o per anomalie del metabolismo. - tossico
, quali i veleni animali e vegetali o le sostanze inquinanti. -ant. farmaco
presso i servizi sanitari delle unità sanitarie locali o 2. figur. ciò che
causa di una profonda afflizione o anche di corrom- pimento, di degrado
amo, vivo in paura della cosa amata o di; rdella o ch'ella mi
della cosa amata o di; rdella o ch'ella mi sia molestata: perché questo
tossicità; che può avvelenare, intossicare o inquinare. la natura [8-ii-1885]
produce un'influenza altamente negativa, corruttrice o anche controproducente su comportamenti, atteggiamenti,
ù-243: tossicoden- dividuare sostanze velenose o intossicanti. dro. albero del
collaborazione con altri organi della pubblica amministrazione o con enti specificamente competenti, studi e ricerche
dell'uso non terapeutico di sostanze stupefacenti o psicotrope, alla riabilitazione ed al reinserimento
, sf. stato di intossicazione periodica o cronica generato dall'assunzione ripetuta di una
dall'assunzione ripetuta di una droga naturale o sintetica e caratterizzato da invincibile desiderio o
o sintetica e caratterizzato da invincibile desiderio o bisogno di continuare a fare uso della
-anche sostant. l'inquinamento industriale o all'assunzione di sostan g
. medie. tendenza all'assunzione frequente o abituale di sostanze stupefacenti e stimolanti.
tossicògeno, agg. che produce sostanze o effetti tossici. riza psicosomatica [
-gi). medie. medico specialista o studioso di tossicologia. a.
mondiale della tossicomania a base di stupefacenti o di afrodisiaci, sia il segreto. pasolini
proprio, che è relativo alla tossicomania o ai tossicomani. riza psicosomatica [giugno
, che vivere soffiando come un mantice o con un tossicone e con una pentola da
con tossicoso veneno. -che secerne o inietta veleno (un serpente).
plinio, con il conficcare nelle sue radici o nel tronco un cesso di tosse, emettere
tronco un cesso di tosse, emettere uno o più colpi di tosse. poco
: nell'al- sconde malizia, malanimo o astio, livore (un'affermapotrebbe dir
arabica cioè abestia, cioè infermità nata, o male di tudi abelardo e di eloisa
tic. da sostanze tossiche di origine animale o vegetale, da sostanze chimiche,
da sostanze chimiche, da medicinali o da residui di 2. simulare uno o
o da residui di 2. simulare uno o più colpi di tosse, al fine di
lavorazioni industriali. chiamare l'attenzione o per fare un segnale. =
senza indugi. tossiche di origine endogena o esogena. -tossiemia abbondio; agnese tossì forte
quale si rechi in casa di altri, o nella creatici in circolo. -tossiemia gravidica
. -ghi). farmac. che calma o fenoglio, 5-i-1965: - perché l'avete
tosse. pi di tosse, espettorando catarro o anche sangue. stato o espresso con sollecitudine
, espettorando catarro o anche sangue. stato o espresso con sollecitudine, con prontezza e in
a cavallo e batterica, vegetale o animale, dotata di azione tossica
= deriv. da tossire. / o per non ruzzolare entro una fogna.
gr. -oeiòiis 'simile nello svolgere un compito o, anche, nel parlare, nel-
di fare irresistibile presa in un ambiente o contesto a'. l'intendere (
3. nociva influenza di un luogo o di un modo di responsabile della cachessia neoplastica
toxine (nel 1896). droghe naturali o artificiali. grandisce la sensibilità e s'affina
tempo cangia in bisogno. proprio o caratteristico della tossinfezione; che provo
. 2. effettuato con movimento rapido o con andatura ca la tossinfezione.
di una reazione comportante variazione di acidità o alcalinità. 2. trattamento
a cui si sottopone una pellicola fotografica o cinematografica o la carta sensibile per la
si sottopone una pellicola fotografica o cinematografica o la carta sensibile per la stampa positiva
fotografico per indicare il bagno d'oro o di platino che modifica in meglio la
3. disus. virata di un'imbarcazione o di un velivolo. soffici, v-2-540
2-161: madamigella di moulin, donna o viragine superiore all'età di 50 anni,
viragini, che vivono in casa sottilmente, o sole o co'fratelli. petruccelli della
che vivono in casa sottilmente, o sole o co'fratelli. petruccelli della gattina,
carni; e però chiamerassi viragine (o come si potrebbe dire vul- garmente ominesca
virago / gli occhi fissando: « o de l'italia », disse / «
più usato, con intonazione scherz. o iron.). gioberti, 4-1-328
che si veste da uomo è depravata o virago. pea, 8-68: me la
delle vie respiratorie, del tessuto nervoso o con esantemi, lesioni vescicolari cutanee o
o con esantemi, lesioni vescicolari cutanee o tropismo del tessuto epatico e linfatico;
1988], 20: il virione, o particella virale, dell'hiv è una
metro) che contiene una parte centrale, o nucleocapside, in cui è incluso il
del quale ferro si fabrica un capelletto, o virandola che si chiami, fatta di
marin. girare, far ruotare l'argano o un verricello, in partic. al
: 'virare': far ruotare l'argano o un verricello in maniera da salpare l'ancora
un verricello in maniera da salpare l'ancora o da far forza sul tirante del lavoro
riferimento a chi governa imbarcazioni a motore o anche all'imbarcazione stessa).
estens.: cambiare, mutare di colore o tendere a una determinata sfumatura o gradazione
colore o tendere a una determinata sfumatura o gradazione di colore. p levi,
nave subisce per l'azione del mare o del vento. g. parrilli
per estens.: che ha mutato tonalità o tende a una determinata sfumatura di colore
in partic. in un'altra forma o genere artistico. arbasino, 7-39:
argano per facilitare il modo di salpare o levare l'ancora di una nave.
. verdadero. virelai [virlè o ant. virelài], sm. invar
3. figur. che si riferisce o è proprio, tipico della giovinezza.
virente età lasciata. aretino, ii-280: o gioventù florida, o età virente,
aretino, ii-280: o gioventù florida, o età virente, o anni giocondi,
gioventù florida, o età virente, o anni giocondi, o sangue generoso. marrone
età virente, o anni giocondi, o sangue generoso. marrone, 69: disparve
. bot. trasformazione patologica di fiori o infiorescenze in appendici verdi. =
). letter. ant. svilupparsi o giungere a un grado eccelso (una virtù
persona, conferirle forza e vigore fisico o morale. serdini, 1-39: e
greci agma e da latini rottura transversale o virgale. = deriv. da
virgàurea, sf. letter. erba giudaica o pagana, verga aurea (solidago virgaurea
, agg. che è proprio, tipico o si riferisce al poeta latino publio virgilio
. - anche: che si rifà o richiama la sua opera il suo modello
armoniose. 2. che imita o si rifà allo stile del poeta virgilio.
od opera di chi fa da guida o da maestro. d'annunzio, iv-1-299
agg. letter. proprio, relativo o tipico di una ragazza o di una donna
, relativo o tipico di una ragazza o di una donna vergine. -per estens
: che è proprio, che si riferisce o è tipico di una ragazza, di
di cavallo, li piedi come orso o leone. altissimo, 27: l'angeliche
la verginità. ariosto, 38-82: o donna, il cui valor fu sì gradito
immortali. -per estens. che denota o deriva da candore, da purezza d'
aggregato di tutti gl'incomodi prodottidalla patente mancanza o scarsità del periodico naturai flusso sanguigno costituisce
dette perciò degli antichi tiepide e languide o albe o virginee. = voce dotta
degli antichi tiepide e languide o albe o virginee. = voce dotta, lat
virginiano, agg. nativo, abitante o originario della virginia, stato del sud
. 2. che è proprio o si riferisce a tale stato nordamericano.
nata. rappresentazione di stella, xxxiv-632: o madre di gesù, virgo maria,
, / gelida virgo prerafaelita, / o voi che compariste un dì, vestita /
. -anche: lista sottile di seta o d'oro intessuta o applicata a un drappo
sottile di seta o d'oro intessuta o applicata a un drappo come ornamento.
acconciata ad accennare un ricciolo sulle guance o sulla fronte. soldati, 2-150:
agrumi. -cocciniglia a virgola dei fruttiferi o pioppi: insetto del genere mitilococco (
moltiplicando la mantissa per la base, io o due, elevata all'esponente.
per indicare al cantante la pausa, o respiro, e dividere il senso delle parole
cantarsi nella messa dopo l'epistola, o il canto sul fine dell'antifona, o
o il canto sul fine dell'antifona, o un certo tratto di note, che
in ogni sua parte (nella discussione o nell'analisi di un testo o di un'
discussione o nell'analisi di un testo o di un'argomentazione). p
una virgola: in modo perfettamente fedele o conforme al testo, al discorso originale o
o conforme al testo, al discorso originale o precedente; senza apportare alcuna modifica.
virgolo). dotare un testo scritto o stampato delle virgole o, per estens.
un testo scritto o stampato delle virgole o, per estens. di segni di
. 2. chiudere fra virgolette o fra apici una parola, una frase
di sotto quella cotale parola, o paraula, acciocché si conosca quella che sta
, 7-829: soffrì nel veder toccare questo o quell'oggetto, come se si fosse
. 2. contrassegnato da virgolette o da apici; virgolettato (una parola
simil. insieme di linee brevi, ondulate o ricurve di un disegno, di un
. letter. chiudere fra virgolette uno o più parole, un brano di uno
in partic. per contraddistinguere una citazione o un discorso diretto. mascheroni,
furono alla lesta ricamate in seta nera virgolette o code che dir si voglia.
. 3. plur. ciascuna o insieme delle due coppie di segni ortografici
delle due coppie di segni ortografici (o anche coppia di segni, nel caso di
virgole, fra cui si chiudono una o più parole di uno scritto quando si voglia
gergali oppure quando, per motivi espressivi o stilistici, si desideri connotare qualche termine
qualche termine di un particolare valore allusivo o semantico; possono assumere forme e denominazioni
rire esattamente una parola, un'espressione o, anche, conferirle particolare risalto,
parola, ecc. di un testo scritto o stampato in partic. per dare particolare
partic. per dare particolare risalto, evidenza o contraddistinguere una citazione, un discorso diretto
un discorso diretto, un termine straniero o specialistico, ecc. tommaseo [s
. 2. sm. brano o vocabolo riportato fra virgolette. virgolettatura,
una parola presente in un testo scritto o stampato. - anche: passo,
: passo, parola di un testo scritto o stampato chiusa fra virgolette.
ramoscello. cordano le virgolette semplici o singole (''), le virgolette
" ") e le virgolette a caporale o caporali o uncinate percioché in quelli
) e le virgolette a caporale o caporali o uncinate percioché in quelli tempi che
in modo alcuno, c'un rampollo, o virgulto, sia propagine di due piante
ripe, ove il guidò sorte, o costume. pratesi, 5-449: tutti gli
vi si vedeva sopra 'l terreno uno sterpo o un virgulto. saraceni, ii-500:
g. i. visdomini, lvi-249: o dell'antica pianta ed onorata pargoletto virgulto
a sue querele posi / in vivo sasso o in viridante prato / tra antri,
della dimora patrizia, situato nel peristilio o nel cortile interno. -in senso
..., ovvero a quei viridiari o edeni naturali. c. arrighi,
. ant. e letter. che è o appare di colore verde, che assume
2. ciò che è proprio o peculiare delle verdure o degli ortaggi.
ciò che è proprio o peculiare delle verdure o degli ortaggi. soffici, v-2-643
lo casto e florido tuo ventre [o vergine maria], che partoritte il fiore
mascolino (il sesso, il corpo o una sua parte, l'aspetto,
cattive carrozze, che vi trasportano bene o male lassù, delle quali, nell'ultimo
donna e, anche, del fanciullo o del vecchio (un atteggiamento, un sentimento
, cioè dilatato, e il medio, o sia temperato. col sistalico eccitavano gli
richiede qualità virili anche nella donna, o come volete, primordialmente femminili.
pascoli, 1437: siate dunque virili, o compagni, / vada quel rammarichio lungo
come lillì grinaldi, per esempio, o a fare il virile sostenuto come guidino.
non tremo ». -che richiede o palesa vigore, energia d'invenzione e
, la lingua); che non nasconde o abbellisce la realtà, che dichiara con
generi, virile, feminino e neutro, o ver neutrale e di mezo, appresso
la perfetta, la peana, la precentoria o vasca, il plagiaulo o curva tibia
la precentoria o vasca, il plagiaulo o curva tibia, la turaria, la spondiale
curva tibia, la turaria, la spondiale o spondiaca, la virile, la perfetta
esasperazione di qualità, di comportamenti virili o tradizionalmente ritenuti tali. pavese, 10-197
. invar. espressione di caratteristiche psicologiche o di atteggiamenti tradizionalmente attribuiti a un uomo
morale e intellettuale di una creazione artistica o letteraria, di un autore, di
compiscono la gio ventù, o s'inoltrano nella virilità, producendo fiori ed
ai nobili scudieri l'onore della cavalleria, o per incitarli a combattere virilmente, o
o per incitarli a combattere virilmente, o per premio di aver ben combattuto. tommaseo
di non gettarla se non virilmente, o in modo almeno che rechi testimonianza della
che presenta caratteri alquanto mascolini nella fisionomia o nel comportamento. - anche sostant.
proteina e da un acido ribonucleico o desossiribonucleico. le scienze [dicembre 1988
1988], 20: il virione, o particella virale, dell'hiv è una
) che contiene una parte centrale, o nucleocapside, in cui è incluso il materiale
la creazione di una nuova comunità coloniale o con l'ampliamento di una preesistente e
. idem, par., 24-34: o luce ettema del gran viro / a
b. pulci, lxxxviii-ii-363: qual musa o qual furor sarà che spiri / quante
un collegamento filettato, di forma anulare o tubolare (come l'attacco a vite
della forma e della struttura di un organo o di una sua parte a causa di
delle vie respiratorie, del tessuto nervoso o con esantemi, lesioni vescicolari cutanee oppure
(una patologia umana, animale o vegetale). viróso, agg.
, agg. bot. che ha odore o sapore nauseante (una pianta, un
in ambrosiaci..., in ircosi o fetidi..., in tetri o
o fetidi..., in tetri o virosi. = voce dotta, lat
se stesso, prescindendo da eventuali ricompense o castighi (e nella teologia cattolica,
dante, inf, 10-4: « o virtù somma, che per li empi giri
divina. -teol. virtù acquisite o naturali: quelle che concernono la vita
, n. 7. -virtù eroica o in grado eroico: v. eroico,
. 2. per estens. disposizione o qualità positive dell'animo umano; risorsa
: azione, atteggiamento, comportamento virtuoso o, anche, saggio, prudente. -
3. qualità positiva, fisica, morale o intellettuale; dote, pregio di una
coraggio perseverante nel perseguire un determinato fine o nell'affron- tare compiti, situazioni,
l'artier che, grave al maglio o al tornio tenta / delle valide braccia la
dagli scrittori latini spessissime volte per la fortezza o più tosto gagliardia, cioè per quello
campailla, 17-97: a l'incontro, o la inezzia, o la mancanza
incontro, o la inezzia, o la mancanza / fa di umor semmai,
ben che mandino fuori un rampollo, o ramo con qualche frutto che si taglia via
-facoltà di imprimere, di provocare il moto o una serie di movimenti. marino
e il moto ancor, quand'ella manca o cresce. mamiani, 10-ii-427: la
della guerra. -capacità creativa o espressiva. dante, par.,
dante, par., 30-99: o isplendor di dio, per cu'io vidi
, / dammi virtù a dir com'ì'o il vidi! bonghi, 1-71:
oscurità che nasce non da veruna affettazione o negligenza o da vizio nessuno, anzi
nasce non da veruna affettazione o negligenza o da vizio nessuno, anzi dalla virtù
e di tenerezza, di tonalità avvampate o delicate... sono virtù da ammirare
-pregio di un'espressione artistica o linguistica. castelvetro, 4-259: la
, peculiarità linguistica di un elemento grammaticale o di una forma espressiva. bembo,
'si'è doppia; conciossiecosa- ché significhi o ritorno della operazione nell'operante, come
operante, come 'narcisso amasi, o si ama'cioè 'narcisso ama se stesso';
si ama'cioè 'narcisso ama se stesso'; o reiterazione dell'operante, come 'ecco si
dell'operante, come 'ecco si ama, o amasi narcisso'. piccolomini, 10-319:
9. facoltà specifica della mente o dell'animo; capacità psichica, intellettuale
e una che si chiama ragionativa, o vero consigliativa. idem, purg.
la vista in qual si voglia cosa o parte sua si serrerà un occhio, si
sacre scritture), di una legge o, anche, della stampa sull'opinione pubblica
potentato, non ebbero mai virtù di dare o di tórre la fama, se non
12. qualità intrinseca, proprietà fisica o chimica di una sostanza, di un
e non già vertù d'erbe, o d'arte maga, o di pietra dal
d'erbe, o d'arte maga, o di pietra dal mar nostro divisa,
produrre determinati effetti di un corpo celeste o di un elemento o di una forza
un corpo celeste o di un elemento o di una forza naturale. -anche: l'
/ come veggenti limpide parole, / o grande su le brevi ali poeta!
xvi secolo, ufficiale preposto al controllo o all'esecuzione dei provvedimenti relativi all'accattonaggio
suo nome principale, cioè 'vertù', o 'potestà', o 'troni'o qual altro
principale, cioè 'vertù', o 'potestà', o 'troni'o qual altro s'abbia.
cioè 'vertù', o 'potestà', o 'troni'o qual altro s'abbia. s.
gloriarci. loredano, 3-1 io: fatte o in virtù della sua divina potenza,
in virtù della sua divina potenza, o co'l mezo degli angeli alcune vestimenta
9-97: né mai 'io indugio voi', o 'tu sei indugiato da me', o
o 'tu sei indugiato da me', o qualunque de'simiglianti, senza avervi un simil
179: che è sapere in potenza o in virtù? e appunto sapere le
le conclusioni ne'princìpi, i particolari o i meno universali negli universali o nei
particolari o i meno universali negli universali o nei più universali. -eroicamente, valorosamente
vada. -fare, farsi di o della necessità virtù: v. necessità,
, 241: la pazienza è la virtù o degli asini o dei santi. ibidem
pazienza è la virtù o degli asini o dei santi. ibidem, 321: l'
, potenziale (in contrapposizione a reale o attuale). -in senso generico:
, benché teoricamente realizzabile; che può o che è destinato ad avvenire o a
che può o che è destinato ad avvenire o a essere concretamente compiuto in futuro.
cielo, e chiaminsi qualità virtuali, o influentie, come altri vogliano.
altro mai è egli quel calor virtuale, o in potenza, nelle scuole de'signori
. ling. fonema virtuale, fonema isolato o che non fa parte di unità lessicali
che non fa parte di unità lessicali o morfologiche provviste di un senso determinato all'
determinati scopi di calcolo, di rappresentazione o di deduzione logica, pur non corrispondendo
logica, pur non corrispondendo a oggetti o quantità reali (una grandezza, un
, la lunghezza teorica di una strada o linea ferroviaria calcolata in base a criteri
accetto sia. dominici, 4-159: o infangata piena di loto di carne insino
affatto inutili, se non le indirizzamo, o attualmente, o virtualmente a buon fine
se non le indirizzamo, o attualmente, o virtualmente a buon fine. rosmini,
nom son per dirvi oltragio, / villania o dispregio, / ma facione oratoro e
valenza. -che rivela l'animo o il comportamento virtuoso (l'aspetto)
piu virtudiosi. 3. ispirato o conforme a princìpi di onestà, rettitudine,
riconosciuto valore nello svolgimento di un'attività o nello studio. -in partic.:
castello. 6. che ha o gli sono attribuite proprietà curative o virtù
che ha o gli sono attribuite proprietà curative o virtù magiche (un'erba, una
virtuoso, acquisire maggiore virtù, valore o coraggio. busone da gubbio,
2. che indulge in atteggiamenti o opinioni intransigentemente moralistiche. - anche sostant
delle principali virtuosismo, sm. notevole capacità o abilità tecni virtuàliter, avv
., propr. 'potenzialmente'. ca posseduta o dimostrata in una disciplina, in partic.
si trattenne con diversi virtuosi cioè uomini scienziati o chi,... centauri,
. solo la 2. che è conforme o si ispira ai princìpi della rettiprima volta
vetudine, della giustizia, dell'onestà o, anche, religiosi; ramente da
, a un fine nobile; che denota o induce, = deriv. da
se parole. bità di modi o costumi. 3. che si
averne l'ingegno e l'estro, tiva o, anche, professionale, sportiva. -
, avendo 2. notevole capacità o abilità tecnica, in partic. in
carducci, iii-18-252: tale abilità o meglio virtuosità (ripeto, i
nobiltà e delper estens. notevole capacità o perizia dimostrata l'onore. nel compiere
di eseguire brani strusenso concreto: atto o pratica che rivela tale capacità. mentali o
o pratica che rivela tale capacità. mentali o vocali di notevole difficoltà con grande pe
ponte, 141: torniamo onestà o castità (anche in ottemperanza a princìpi re
. tasso, n-iii-772: se per participazione o amoroso sfogo, s'ingelosì d'
pianta). mistico o sensuale, sincero o simulatore, virtuoso o
. mistico o sensuale, sincero o simulatore, virtuoso o vizioso. pratolini
o sensuale, sincero o simulatore, virtuoso o vizioso. pratolini, 9-923: guarda
verrà alla destra piutosto che alla sinistra, o pure li spendono per amore della virtù
artiste disoccugiov. cavalcanti, 119: o gente fiera e virtuosa, partirete voi
7. che è di notevole valore culturale o artistico. boccaccio, vili-1-44: le
toscani, 146: giovane invidiato, o virtuoso o innamorato. = voce dotta
, 146: giovane invidiato, o virtuoso o innamorato. = voce dotta, lat
virulentazione, sf. biol. l'acquisizione o l'aumento del grado di virulenza da
; che talvolta, anche per settimane o per mesi, desquamavano e sembravano regredire
si manifesta un sentimento, una passione o si sviluppa un fenomeno sociale, politico
di virus nelle orine conseguente a viremia o alla localizzazione di virus in un rene
ipotesi di un'intossicazione da preparati estrogeni o un virus precursore di morìe più vaste
insieme di istruzioni che, introdotte direttamente o mascherate all'interno di programmi apparentemente innocui
. letter. efficacia, vivacità, vigore o, anche, aggressività, asprezza espressiva
stato a un cittadino straniero, da allegare o registrare sul passaporto. mazzini
tu riescite a far mettere una visa o timbro a calais o altrove per inghilterra a
mettere una visa o timbro a calais o altrove per inghilterra a quel passaporto,.
2. disus. formula, sigla o timbro che attesta l'approvazione o la
sigla o timbro che attesta l'approvazione o la validità di un documento. casti
visàccio, sm. viso di brutte fattezze o la cui vista procura fastidio. -
. m. cecchi, 1-i-267: o maladetto questo visàccio, che ogni volta
: del viso che si fa brutto o per affettazione o per celia o sul serio
viso che si fa brutto o per affettazione o per celia o sul serio: '
fa brutto o per affettazione o per celia o sul serio: 'far un visàccio
e buon consiglio / in ciascheduno accidente o periglio. -visaggio contro visaggio:
ant. scontro armato, combattimento breve o di poco conto; scaramuccia.
a quelli austerissimi penitenti di nitria, o della tebaida, ma per tutt'altro
tu riescite a far mettere una visa o timbro a calais o altrove per inghilterra a
mettere una visa o timbro a calais o altrove per inghilterra a quel passaporto,
. invar. chi si trova, siede o abita proprio di fronte; dirimpettaio.
vis':... persona che sta o siede di fron 3.
modo che standovi seduta una persona su questa o su quella, si trovano colla faccia
sera sfoggieranno sulla seggiola della conversazione, o sul 'vis- a-vis'dell'amica.
. omit region. cesena (turdus pilaris o viscivorus). giovio
riguarda, che è relativo ai visceri o all'intestino. -in partic. commozione
la muscolatura liscia, con spasmi diffusi o localizzati che possono interessare la laringe,
, ii-327: della frequenza relativa di tali o tali altre alterazioni viscerali da preceduti processi
profondamente radicato nell'animo e si forma o manifesta, per lo più in modo istintivo
una irritata curiosità, tutta di testa o tutta viscerale. soldati, 2-378: pareva
spontaneo e non è mediato dalla ragione o dalla conoscenza. alvaro,
dell'animo, intimamente; con pienezza o spontaneità di sentimenti, intensamente. -
amerò. b. giambullari, 7-66: o sancto padre, el vescerato amore,
più diffuse le forme femm. le vìscere o le vìsceri o, ant. le
femm. le vìscere o le vìsceri o, ant. le vìscera). ciascun
alti luoghi. sannazaro, iv-65: o terra, tu che puoi, terra,
. ghislanzoni, 17-112: prega, o donna,... acciò il dio
scandigliati. -la parte più interna o sotterranea di un edificio. moretti,
belle, buone, dolci, tenere viscere o ottimo di vischeriana. sceri (con
glie / marcir cento anni tra vischiate o maglie. nievo, 43: aveva
sono a ingannar semplici fere intesi, / o focare d'angoscia, occupar l'
stravolto allo spetprato / ha le reti o il tenace vischio teso, / e di
, fangoso che impedimucose dell'apparato digerente o respiratorio. sce i passi, i movimenti
e smarviscere rispetto alla sua normale sede o collocazione. riti né ponno ire innanzi né
'caduta'. 4. figur. intensa attrazione o passione amorosa, de viscerorecettóre
volto a trarre in inganno; mezzo ingannevole o bacchetti, 20-192: « esami
, agg. che è proprio, relativo o che si sto laccio, con
le puttane han le parole di pece o di vischio, voi rimarrete impaniato. fogazzaro
veleno. 6. situazione, contingenza o ambiente che obbliga a determinati comportamenti morali
ambiente che obbliga a determinati comportamenti morali o sociali, che impedisce di agire in
avverrà di rischio in rischio, / o se fortuna pur m'attende al vischio.
econ. in modo da resistere a rialzi o ribassi dovuti alle variazioni del mercato finanziario
ribassi dovuti alle variazioni del mercato finanziario o commerciale. = comp. di vischioso
appiccicaticcio. -in senso concreto: materia o sostanza vischiosa, appiccicosa.
mercato come la domanda e l'offerta o la quantità in circolazione. - vischiosità
vischiosità del mercato, reazione, più o meno lenta, della quantità offerta o
o meno lenta, della quantità offerta o richiesta di un bene alle variazioni del
, agg. che è appiccicoso, colloso o denso come il vischio (una sostanza
nafta: ma più spesso è rossigna o nera e fin vischiosa e allora si dice
pascoli, ii-1277: uomini che rissano o gorgogliano inerti nel fango vischioso. e
da suscitare una sgradevole sensazione di attaccaticcio o di oppressione (l'aria).
, invadente, importuno (una persona o un atteggiamen- to). fogazzaro
attrae per lo più in modo subdolo o colpevole. - anche: che induce torpore
immergermi in una sensazione calda e vischiosa, o una forza di suggestione troppo grande per
, avv. in modo fastidiosamente equivoco o subdolo. alvaro, 14-59: un
. -anche, in senso concreto: sostanza o superficie viscida. a.
atteggiamento, comportamento sgradevolmente ambiguo, equivoco o subdolo. carducci, ii1-28-20: nel
che sembrava un sacrestano dei frati camaldoli o un giardiniere delle monache. tombari,
la porta di casa viscido e strascicante, o in fondo al letto. emanuelli,
sm. sostanza viscida; insieme di cose o sostanze unte e viscide. vallisneri
quando se taglia se trova dentro iii, o vero iiii, grani che pareno uva
iiii, grani che pareno uva, o vero viscide cossi agri. mattioli [dio-
, sf. gastron. confettura, sciroppo o bibita a base di visciole.
montagna. -visco di querce o visco quercino: vischio quercino (loranthus
augel che si ritrova / in ragna o in visco aver dato di petto, /
3. figur. intensa attrazione o passione amorosa. - anche: seduzione
tenace visco! 4. situazione o contingenza che condiziona psicologicamente, che inibisce
, funzionario con poteri amministrativi, giudiziari o militari nominato da conti, vescovi- conti
militari nominato da conti, vescovi- conti o marchesi. v. borghini, 6-iv-437
vescovo, ed al 'vogt'od 'avvocato'o 'visconte'di lui, poterono poi nelle città
lui, poterono poi nelle città i 'valvassori'o 'capitani'. 3. nei
nome di magistrati preposti alle cause civili o criminali in svariate località della repubblica di
nel 1080 e nel sec. xii) o del provenz. vescomte.
ne ottiene (anche detto raion viscosa o alla viscosa), costituito da un
la prima volta nel 1911 nel testo di o. scarpa 'su una nuova forma di
vischiosità. in senso concreto: materia o sostanza che presenta tali caratteristiche.
spagna, unite con certi cartilagini, o viscosità, che le nutriscono. galanti
; e poi se ella è tenace o viscosa, sappi che ella è grassa.
: quello [cacio] cheè troppo salato o troppo viscoso, o che troppo si spezzi
] cheè troppo salato o troppo viscoso, o che troppo si spezzi, non è
espeditamente parlante, infino a tanto che o rasciutta o sputata non è. guglielmo
, infino a tanto che o rasciutta o sputata non è. guglielmo da saliceto
putrido. bontempi, 1-1-13: la pituita o flemma o catarro, umor lento e
bontempi, 1-1-13: la pituita o flemma o catarro, umor lento e viscoso,
potranno comodissimamente usare per loro nutrimento pignoli o veri pinocchi, pistacchi e sugo di
. che tende ad appropriarsi delle cose altrui o manifesta esagerato attaccamento ai beni materiali.
questi moti s'imbrodolano d'una spuma o bava, simile ad una saponata bianchissima e
... col mantello del guardianato o vogliam chiamarlo visdominato si prevalesse...
stanno eziandio nascosti molte sorti di mustelle o donnole, che di vero elle sono assai
di fredda nube non disceser venti, / o visibili o no, tanto festini,
non disceser venti, / o visibili o no, tanto festini, / che non
si può visitare, che è a disposizione o in mostra a un pubblico, in
visione in quanto non offende la morale o la sensibilità comune (un film,
di grande euforia, entusiasmo, meraviglia o, anche, sconcerto (nella locuz.
visibilio per piacere. carducci, iii-24-105: o scettici che andate in visibilio ai miracoli
in una determinata posizione. -distanza o limite di visibilità: quello oltre il quale
visigoti. = lat. tardo visigóthi o wisigóthi, comp. dal germ. westan
e questa plularità di magioni fu chiamà ruga o visinàggio; e questa fu la primaia
assurde, fantasticherie; che elabora progetti o teorie prive di qualsiasi riscontro. -anche
sciocca od una visionaria. -che deriva o ha per oggetto una visione fantastica e
sai che ti amo molto e che lunedì o martedì prossimo sarò ad ammirarti e adorarti
ira, fra sé disse: « o graziosa anima, dovunque tu dimori,.
alcuni copricapi, in partic. militari o sportivi, per proteggere gli occhi dalla luce
sportivi, per proteggere gli occhi dalla luce o dalla pioggia. carena, 2-36
e stramazzare. -tesa di celluloide o di plastica di colore scuro che,
11. locuz. -abbassare, levarsi o mandar giù la visiera: comportarsi o
o mandar giù la visiera: comportarsi o esprimersi con franchezza, apertamente, sinceramente
apertamente, sinceramente, senza alcuna remora o riguardo. machiavelli, 17-892: qui
, agg. che è proprio, tipico o si riferisce alla popolazione dei visigoti.
. 3. che prevede o presume di prevedere il futuro. -
-caratterizzato da immagini fantastiche, oniriche o profetiche (un'opera artistica o letteraria)
oniriche o profetiche (un'opera artistica o letteraria). gobetti, 1-i-243:
letter. immaginato, concepito con la mente o con la fantasia. palazzeschi 2-56
). percezione visiva reale di qualcosa o di qualcuno. - anche: ciò
che su scita viva emozione o persona che attrae per l'avvenenza,
par., 17-128: coscienza fusca / o de la propria o de l'altrui
: coscienza fusca / o de la propria o de l'altrui vergogna / pur sentirà
ravviso intanto, / se sogno o vision sia ciò che miro. ghislanzoni,
parte di un soggetto; il guardare o il vedere qualcosa o qualcuno. montano
; il guardare o il vedere qualcosa o qualcuno. montano, 97: affluivano
-medie, e ott. campo della o di visione-, campo visivo. -visione
crepuscolare: quella scotopica. -visione diurna o fotopica: quella dell'occhio in condizioni
temporanea dovuta a improvvise e violente accelerazioni o decelerazioni di un velivolo con conseguente riduzione
di un individuo dovuta a improvvise accelerazioni o decelerazioni di un velivolo con conseguente eccesso
. 3. percezione visiva di immagini o eventi non reali, che si verifica
estasi, di allucinazione, di sonnambulismo o, anche, in sogno. -anche:
in sogno. -anche: immagine onirica o, comunque, di carattere irreale.
. -in partic. apparizione di persone o entità appartenenti al mondo soprannaturale, divino
entità appartenenti al mondo soprannaturale, divino o, comunque, alla sfera del sacro
del reverendo, le disperate parole dell'ecclesiaste o le violente visioni di isaia.
la rappresentazione mentale di un ente reale o fittizio, dando origine a fantasie,
, dando origine a fantasie, ad astrazioni o, anche, alla creazione artistica.
più semplice, che l'arte è visione o intuizione. -concezione, modo di
ultimissima cinematografia americana. -prima o seconda visione: prima o seconda serie di
-prima o seconda visione: prima o seconda serie di proiezioni al pubblico di
più lussuosi, da quelli di seconda o terza visione, più modesti e meno
'cinematografo adibito alla rappresentazione, per uno o più giorni, di film localmente inediti'
de le tribulazioni del mondo, attenda visione o revelazione di quell'altra vita, che
: è manifesto che giunto l'uomo o alla visione del verbo o al possedimento
giunto l'uomo o alla visione del verbo o al possedimento dello spirito, egli è
-visione spontanea: quella mandata da dio o, anche, da esseri divini o
o, anche, da esseri divini o soprannaturali. ». locuz. avere
soldato e tanto meno aspirai ad esser iman o visir. 'ungaretti, xi-iii:
visir badr el carnali. -gran (o primo, supremo) visir, primo ministro
: fosse la fame od altro, o un favore particolare della provvidenza, quel
dice che 'l prencipe, per ischivare o ^ ni atto di soverchia umiltà, s'
nome e cognome. -polizza da o di visita: v. polizza, n
ufficiale compiuta dal capo di uno stato o da un membro del governo alle corrispettive
recarsi in un luogo, in una località o in un edificio a scopo culturale o
o in un edificio a scopo culturale o di studio, per turismo o,
scopo culturale o di studio, per turismo o, anche, come atto di culto
, anche, come atto di culto o di devozione. giuglaris, 50:
ordine a una specifica attività, fatto o situazione. cantini, 1-2-370: oltre
leva2, n. 2. -visita militare o reggimentale. quella di leva. -visita
, quando scendeva per le sue spesucce, o per l'armaiolo, o per le
spesucce, o per l'armaiolo, o per le visite di controllo all'ospedale militare
, venivano messi a dormire in una rimessa o in un granaio freddi. parise,
di un'epidemia, di una patologia o di un disturbo fisico. pacichelli,
ci abbia fatto la sua prima visita innanzi o dopol'incoronazione di ferdinando. 6
a qualcosa: dedicarvisi in modo occasionale o sommario. brusoni, 6-19: presi
la visita di qualcosa: rovistare nelle tasche o nelle borse altrui per rubare.
: com'elli hanno impazienza della compagnia o del visitaménto de'frati, così stando elli
-ant. frequentare, praticare in modo più o meno [crusca,]: conviensi
quello che fa bisogno continuo una o più persone. per l'amore
2. che si reca in un luogo o in un edificio a scopo culturale o
o in un edificio a scopo culturale o di studio, per turismo o anche come
culturale o di studio, per turismo o anche come atto di culto o di
turismo o anche come atto di culto o di devozione. - anche sostant.
che via fosse, temendo che di nascosto o con la madre o col fratello andasse
che di nascosto o con la madre o col fratello andasse a visitarla. moravia,
. dante, inf, 5-89: o animai grazioso e benigno / che visitando
riferimento a immagini oniriche, ad apparizioni o allucinazioni. bacchetti, 2-i-328: sapete
2. raggiungere, frequentare un luogo o un edificio a scopo culturale o di
luogo o un edificio a scopo culturale o di studio, per turismo o anche come
scopo culturale o di studio, per turismo o anche come atto di culto o di
turismo o anche come atto di culto o di devozione. s. gregorio magno
, in partic. fortificazioni, imbarcazioni o corpi militari. sercambi, 1-i-483:
2-684: questo vi basti, che visitata o no la nave non ci starà meno
, un argomento; trattare, sviluppare o fare oggetto di studio una disciplina.
superi. visitatìssimó). che riceve o ha ricevuto una visita di cortesia.
questa corte di amantun- dal magistrato supremo 'visitatori'o siano 'inquisitori'eletti ta, ove visitata
circostanze locali. 2. raggiunto o frequentato a scopo culturale, di studio,
culturale, di studio, per turismo o anche come atto di culto o di devozione
per turismo o anche come atto di culto o di devozione (un luogo, un
5. che è oggetto della rivelazione o della grazia difinita la sua visitazione e
sione di un'educazione sanitaria, o anche per control trovano.
reca in un luogo, in una località o in un vino. edificio
frequenta, per lo più a scopo culturale o bambagiuoli, xxxvii-37: o visitagion
culturale o bambagiuoli, xxxvii-37: o visitagion superna e santa, /
/ di studio, per turismo o anche come atto di culto o di
per turismo o anche come atto di culto o di cara soprioro e pietra preziosa
esploratori loro fidissimi, se nelle case o ne'ridotti, dov'abitan'ignoran- ti
. -il recarsi in un luogo o in un edificio sacro a scopo di
un edificio sacro a scopo di devozione o come atto di culto; pellegrinaggio.
la una specifica attività, fatto o situazione (una pubblica torno,
già si mandava loro, oltre al pretore o consolo, visitatori, che referendo come
oso, detto delle figlie della visitazione, o semplicemente del- vìsitandine.
tutto vegetante di nèi mostruosi, disse o russò nasalmente: « che c'è?
. che si esprime per mezzo di immagini o di figure; che si riferisce alle
segno linguistico l'immagine musicale o visiva. beolco, 61: sita te
- provocato dalla visione di uno spettacolo o di un'opera d'arte figurativa o
o di un'opera d'arte figurativa o cinematografica. gozzano, i-1170: la
non altrimenti che s'io tornassi da'borghi o del contado modo tale da formare le
saranno le parole e le cose meste dette o artifici grafici in una scrittura musicale che
indica la scena registrata sulla pellicola, o la pellicola stessa, considerate distintamente dalla
vi rimase, e vi ('scudo'o 'tallero') del valore di 60 'grossetti',
, / tenesse volto per natura te o seguace del visnuismo. - anche sostant.
2. che è proprio, tipico o relativo al visnuismo. benigno calle /
fiorini 15; che si riferisce al visnuismo o ai visnuiti. così mi disse il pigionale
. -scherz. persona non abbronzata o dalla carnagione molto chiara. 2
e tu ficato da un determinato aggettivo o espressione). 'l vedessi / nulla
, ecc. si presentano allo sguardo o alla considerazione. gheri, 13-ii-151:
bisogna combatterlo a viso aperto, distruggerlo, o rassegnarsi ai danni e alla vergogna della
a qualcuna, fare oggetto di sarcasmo o di scherno; offendere, ingiuriare apertamente.
., i-ii-11: villania fa chi loda o chi biasima dinanzi al viso alcuno.
46. -fare il viso dell'arme o delle armi a qualcuna, guardarlo con
, guardarlo con ostilità, con sospetto o disprezzo. monosini, 300: 'guardare
fare il viso dell'arme ai guardatoli, o almeno di far loro intendere ch'ella
et alte? -guardare in viso o per il viso qualcuno: v. guardare
coraggio di farsi vedere, perché disonorato o umiliato. -non alzare il viso
mai più il viso tra i galantuomini, o avere ogni momento la spada alle mani
xxvi-3-259: essendo già cent'anni, o mio padrone, / ch'io non ho
visetti, visuzzi, visoni, visacci o visucciacci? gozzano, i-546: sul
. visoncino, sm. mantello o giacca di visone di pregio non eccezionale
le orecchie, e mordendo le redini o il timone ogniqualvolta l'irrequieta frusta del padrone
: razza di pecore di taglia piccola o media, particolarmente robusta, originaria di
. ant. che ha trascorso 1 'esistenza o una parte di essa in un determinato
pucciaretto, vii-799 (14-14): o tu, che navigando vai esto fiume
pulci, 27-153: 0 santo vecchio, o ben nel mondo visso! tasso,
agg. che ha trascorso 1'esistenza o parti di essa in un determinato luogo,
un determinato luogo, tenendo determinati comportamenti o atteggiamenti, ecc. duodo
. restar per la maggior parte ricchi o comodi per il manco, ed essi all'
nell'obbedienza e fedeltà debita, ritrovarsi o spogliati del tutto o con poca cosa
fedeltà debita, ritrovarsi o spogliati del tutto o con poca cosa. salvini, 39-i-137
od a sapere di qualche suo fratello, o sorella. -ben vissuto: che
dicendo che la purezza è in paradiso o all'infemo, me ne dà un esempio
che rappresentano la storia di un individuo o di una collettività intesi nella loro immediatezza
immediatezza, senza condizionamenti di natura concettuale o morale. -per estens.: ciò
pulci, 28-35: ma dove il punto o il misterio consista, / sallo colui
. 3. visione di qualcosa o qualcuno (e anche la possibilità di
di vedere, di avere la visibilità o visuale); circostanza in cui la
l'effetto di stupore e ammirazione, o, anche il raccapriccio che suscita)
pubblicistica immobiliare, affaccio di uno stabile o di un appartamento). bandello
e simili; come sono i tiburi o le truine. -centro o punto
tiburi o le truine. -centro o punto di vista della prospettiva: v.
1-ìv-21): parmi, dovunque io vado o dimoro per quella, l'ombre di
e poltrone. -atteggiamento, comportamento o espressione in partic. del volto,
in partic. del volto, spontaneo o intenzionale. latini, rettor.,
/ trasser fuori, ma senza festa o vista. -impressione d'insieme;
non abbiano dato che una scorsa, o più presto una vista alla sfuggita al
proposito rivolto a qualcosa che si farà o si compirà nel futuro; fine, scopo
in vista: per indicare la disposizione o l'intento di realizzare qualcosa). -anche
lieta, / cercandomi; et, o pietà! boccaccio, 1-ii-273: poi si
in partic. diretta ad accertare qualcosa o a fissare nella mente un particolare.
dalla presentazione di tale titolo all'accettazione o al visto del debitore.
dilazioni, al momento stesso della richiesta o della presentazione (ed è proprio del linguaggio
... sulla moneta d'oro o su monete permutabili a vista e senza
della propria capacità visiva, senza strumenti o misurazioni (v. anche occhio,
a partire dalla sua presentazione all'accettazione o al visto del debitore. -nel
mercanti di diamanti, lotto di 5000 o di 10. 000 carati. ungaretti
grosse ditte d'amsterdam, d'anversa o di parigi fanno acquisti di 'viste'
16. edil. a faccia vista o in vista (con valore aggett.)
, né pruova di noi, facendo, o mostrando cosa d'alcuna maraviglia, ovvero
facesse assapere. -essere in buona o mala vista: essere benvisto; essere
molto gran vista. -fare vista o le viste, dare vista, mostrare in
di nollo conoscere. amenta, 2-9: o non m'intendi, o fai le
, 2-9: o non m'intendi, o fai le viste di non intendermi.
di nulla. -di animali, o anche di fenomeni naturali. boccaccio,
pressi, nelle immediate vicinanze di qualcuno o di qualcosa (ed è per lo più
più in relazione con verbi di moto o di stato). - con partic.
in vista. -mettere in buona o mala vista qualcuno-, far apparire sotto
vista qualcuno-, far apparire sotto buona o cattiva luce. d'azeglio, 2-216
porre, tenere a, in vista qualcosa o qualcuno-. metterlo in mostra, ben
prora, gli altri uffiziali si ritirarono o a dormire od ad attendere alle loro particolari
porgeva la vista. -punto della o di vista: v. punto, n
a vista. -stare alla vista o alle viste-, seguire lo svolgersi degli
alla settimana; nel rimanente il suo essere o non essere rimane limitato a capolago.
sant'albino, 726: santa lucia (o il signore) mantengati la vista,
non più; vista all'insù, o pazzo, o tanto savio che non si
vista all'insù, o pazzo, o tanto savio che non si possa dir piu
munire di visto un documento, il passaporto o in par- tic. una lettera dopo
alla cosa vista dove batterà più il ponte o razzo del mezzo di tal lume,
molto più luminosa e massime essendo sferica o rotonda. varano, 1-216: unica al
di aver già notato una certa immagine o vissuta la situazione in cui ci si
, / le par d'esser mal vista o mal gradita. 3. ant
. 4. sm. firma o sigla di approvazione e di presa visione
oggi stesso ». -timbro o sigla mediante la quale il console di
carducci, iii-18-162: in tutte coteste o meditazioni o elegie o poesie intime,
, iii-18-162: in tutte coteste o meditazioni o elegie o poesie intime, sciolte e
: in tutte coteste o meditazioni o elegie o poesie intime, sciolte e rimate,
erano vistosamente, in funzione di una polemica o di una minaccia. arbasino, 19-187
che si fa notare per la notevole bellezza o per la rilevante e autorevole presenza,
rilevante e autorevole presenza, per la ricchezza o la vivacità dei colori dell'abito o
o la vivacità dei colori dell'abito o, anche, per la volgarità o
o, anche, per la volgarità o la pacchianeria dell'aspetto, dell'abbigliamento (
.: prospettiva da cui si esamina o considera qualcosa; punto di vista.
campo visivo. -anche: vista più o meno ampia di un luogo, panorama
devo tacere sulle più cose, poiché (o in bene o in male,
, poiché (o in bene o in male, secondo la visuale) io
visualizzàbile, agg. che può essere reso o anche immaginato in modo visivo.
video che rappresenta visivamente i dati fomiti o elaborati da un'apparecchiatura elettronica (e
in uscita sotto forma di prospetti stampati o di grafici su video. -visualizzazione volumetrica
visura delle scritture almeno in sommario, o compendio. = voce dotta,
anima vi produce incessantemente il sentimento corporeo o materiale. ardigò, iv-237:
croce, iii-13-218: il corpo, perdendo o ^ ni materialità ed estemità, si
. 3. -lotta per la vita o per resistenza: traduzione del- l'ingl
del- l'ingl. struggle for life o for existence, che, secondo le
tra la nascita e un determinato momento o il momento attuale; esistenza.
assicuratore si impegna a versare un capitale o una rendita in caso di morte dell'assicurato
una rendita in caso di morte dell'assicurato o di sua sopravvivenza dopo una certa data
dei ravveduti. -a vita (o, disus., in vita, per
infinito. novamente richiedevano la vita loro, o di soli legumi, o vero
vita loro, o di soli legumi, o vero pure di camangiari o di
, o vero pure di camangiari o di pomi, posero che la refezione del
di un sentimento; energia spirituale o intellettuale; stava lo egualissimo modo
, affettivo, spirituale, intellettuale, o, anche, agli aspetti esteriori pratici
non prende parte attiva alla vita politica o che non ricopre cariche pubbliche.
pratico, secondo noi, sarà: o liu sciao-sci abiura e rimane presidente; o
o liu sciao-sci abiura e rimane presidente; o non abiura e rimane presidente lo stesso
attività propria di chi ricopre attività politiche o amministrative. sammarco, 2-185: ne
. -con riferimento agli aspetti fisici o fisiologici dell'esistenza di una persona.
corso del tempo di un organismo statale o politico, di un'istituzione, ecc.
di sé e anima il mondo naturale o spirituale. foscolo, sep.,
, opera dentro di essa, trascendendola o facendovi dentro fermentare i germi di una
espressiva; icasticità di un'opera letteraria o artistica, di un linguaggio.
a gran pena nella nostra pronuncia riconoscerebbero o intenderebbero le proprie lingue loro. mazzini
che il lavoro d'incisione sul legno o su pietra, su rame o su zinco
legno o su pietra, su rame o su zinco, ha dato al segno e
culturali, che animano una compagine statale o una città; dinamicità economica, vitalità
guicciardini, 2-2-338: la città, fermandosi o raffreddandosi la vita sua, che sono
colleghi. -organismo, essere vivente animale o vegetale. leonardo, 2-59: o
o vegetale. leonardo, 2-59: o tempo, consumatore delle cose, in te
ragazza era stata sempre prigioniera in casa o all'asilo delle monache. non sapeva
. dante, par., 3-38: o ben creato spirito, che a'rai
, n. 28. -passare da o di questa vita, all'altra vita,
. titolo di un testo di contenuto biografico o autobiografico. cavalca, 20-tit.:
di un campione di un nuclide radioattivo o di una particella instabile. 21
sta per giungere un oggetto lasciato cadere o scorrere dall'alto. dizionario di
persone che ingombrino un passaggio ristretto, o che si trovino in un punto dove deve
dove deve giungere un oggetto lasciato cadere o scorrere dall'alto. 22.
cristiana, ipostasi del potere di dio o la stessa divinità che garantisce l'immortalità
23. statist. vita media, presunta o vita media alla nascita o speranza media
, presunta o vita media alla nascita o speranza media di vita: il numero di
di vivere ancora. - vita mediana o probabile-, il numero di anni che
e manufatti diversi in condizione di integrità o di completo funzionamento. -vita utile-
. ammazzerà., alcuno assassino o bandito della vita..., se
:, espressione esclamativa per indicare soddisfazione o scontentezza. leoni, 545: le
n. 3. -per vita tua o vostra: di grazia, per favore.
26. locuz. -andarne la o della vita: verificarsi una situazione che
, cne quando ne va della vita, o delrinteresse, gli uomini non sono mai
. te e miracoli di qualcuno o di qualcosa: v. miracolo, n
, mettere, porre la vita a qualcuno o per qualcuno o qualcosa: immolarsi,
la vita a qualcuno o per qualcuno o qualcosa: immolarsi, sacrificarsi in difesa di
immolarsi, sacrificarsi in difesa di qualcosa o di qualcuno. dante, conv.
compiere qualsiasi sforzo pur di ottenere qualcosa o di realizzare un desiderio. -dare
quattro bisanti ». -dare segno o segni di vita: manifestare, evidenziare
. testimoniare ad altri la propria sopravvivenza o la propria attività, in partic. intellettuale
. -dovere la vita a qualcuno o a qualcosa: evitare la morte o
o a qualcosa: evitare la morte o essere sopravvissuto grazie all'intervento o all'aiuto
morte o essere sopravvissuto grazie all'intervento o all'aiuto di qualcuno o di qualcosa
all'intervento o all'aiuto di qualcuno o di qualcosa. tommaseo [s.
in sermone-, nelle azioni, nelle opere o nelle parole (con riferimento all'intera
umana vede, / sanza peccato in vita o in sermoni. -leggere la
gusto del lavoro. -levare la o di vita, spegnere la vita, togliere
i preghi pòn far laura / trarre o di vita o di martir quest'alma.
pòn far laura / trarre o di vita o di martir quest'alma. pulci,
di pero. -richiamare qualcuno in o a vita: far riprendere conoscenza a
a. paoletti, 53: o perdonate al popolo, o scancellatemi dal libro
53: o perdonate al popolo, o scancellatemi dal libro della vita. bacchelli
: chi cerca le vitarelle d'ogni medio o minimo autore, i riassuntini dell'opere
svelta vogliono esser parrucche di parata, o al più delfine, ma non di quelle
-per estens. la parte di un indumento o di un vestito corrispondente; è definita
un vestito corrispondente; è definita alta o bassa a seconda dalla posizione del punto
le funzioni della vita e correrla più o meno lungamente; meglio 'vitale'.
riuniti in pannocchie. -anche: tralcio o ramo di tale pianta.
, le vitalbe sembravano viluppi di ragni pelosi o mazzi di piume grigiastre. landolfi,
(clematis viticella) con fiori violacei o rossi. 2. dimin. vitalbino
superi, vitalissimo). che è proprio o riguarda la vita, le funzioni fondamentali
iscampa se non è nato nel settimo o nel decimo mese dopo il concipimen- to
patroni della città; valeva tre quattrini o un soldo della lira di parma.
poneva la vita come l'antecedente necessario o il principio delle varie funzioni organiche,
. 2. che è proprio o si riferisce al vitalismo. gentile,
m. -ci). che si riferisce o è proprio del vitalismo o, per
si riferisce o è proprio del vitalismo o, per estens., a una mentalità
, per estens., a una mentalità o a un modo di vivere dinamico,
da un punto di vista tutto morale o vitalistico, si rivolterà risolutamente contro quelli
ai energie vitalistiche in un paese immaginario o imaginifico. 2. dotato di grande
3. capacità di un organismo animale o vegetale di vivere e sopravvivere.
creatura perfettamente simile a sé, è attribuito o qualità tanto inerente alla classe dei vegetabili
decadenza: è il salire della vitalità o animalità alla più alta umanità, ma
costituire in vitalizio; concedere la proprietà o l'usufrutto di un bene dietro corresponsione
'metà'delle gravezze, abbandonavano i poderi o li vitaliziavano a potenti privilegiati, che non
corrisponde ad un capitale attuale, maggiore o minore si è l'età che resta al
della fortuna del 'govemeur', e procurano o di stabilirlo nella corte de'sovrani o
o di stabilirlo nella corte de'sovrani o di fargli ottenere decente impiego vitalizio. alfieri
diritto se la filiazione fosse stata dichiarata o riconosciuta. tommaseo [s. v
vitamine, ricco di stema proporzionale o individuale, con le varie combinazioni
che ne risultano: sistema delle due camere o di una sola camera elettiva, con
in limonate e aranciate senza zucchero, o, se preferite, in 3
in 3. sm. assegno o rendita corrisposti al beneficiario succhi di pompeimo,
. modo di comprare luoghi di monti o simili ragioni in persona piovene,
inoltrata mia età, massime mento o un prodotto farmaceutico, per potenziarne
guai se la povera rispettivamente i valori nutrizionali o l'efficacia teramia madre non mi faceva
gianicolo. arricchiscono di vitamine alimenti o prodotti farma = denom. da vitale
il querengo allora, è operare ne antagonista o curativa delle vitamine (un microrvitalmente,
fastidio, una situazione dolorosa, negativa o ripro tato a viti;
2. figur. investimento di capitali o altra operazione epidauro. carducci, ii-13-285
quale non si vede colore, odore o sapore certo, si generassi la vite con
non salci. / e le stendeano. o vite, così stese / le carezzavi
vitigni rossi dovuta a un fungo parassita o alla carenza di sostanze nutritive nel terreno
non producono uva. - vite bianca o alba-, pianta ornamentale del genere brionia
principi purgativi ed emetici. -vite idea o d'orso: arbusto del genere vaccinio (
-vite nera-, tamaro. -vite vergine o del canada: pianta rampicante del genere
grandezza e quasi del sembiante della brionia o vite alba e sono tutte intiere e hanno
un nervo grosso nel mezzo e cinque o sei per traverso. bergantini, 257:
. piccola asta parzialmente filettata, cilindrica o conica, per lo più di acciaio
conica, per lo più di acciaio o di ottone, usata per stringere, per
spessori di un cavo, di un filo o di un tirante regolandone la tensione.
un tassello tubolare in gomma, plastica o metallo che, inserita in un foro
archimede, coclea. -vite di manovra o di traslazione, nelle macchine utensili,
eseguire filettature. -vite infinita, perpetua o senza fine, vite di manovra accoppiata
rota. busca, 297: delle taglie o carruo- le... della vite
locuz. a vite, secondo una traiettoria o un andamento elicoidale; avvitandosi, avvolgendosi
circa un anno; la carne macellata o cucinata di tale animale (e in tale
solco, d'ortigia, non fagiani o starne, non vitelle e capretti di surriento
, vii-26-33: fu pasto / di bue o pur di vitella marina.
, vitellaio, coiaio, ungherino, marrocchinaio o pergamenaio; pure le pelli che passano
vitellino1, sm. vitello appena nato o ancora molto piccolo. libro di
vitellino2, agg. che è proprio o si riferisce ai vitelli; ricavato,
[la pelle] di vitello da latte o d'agnello morto nel nascere, si
. piede vitellino: gigaro (arum maculatum o arum italicum). 3.
, agg. biol. che è proprio o si riferisce al deutoplasma.
di vita. -anche: la carne macellata o cucinata di tale animale, considerata particolarmente
, e di latti di capretto, o di vitello, o di storione, o
latti di capretto, o di vitello, o di storione, o di laccia,
o di vitello, o di storione, o di laccia, o di paina
storione, o di laccia, o di paina, o di lamprede. ghislanzoni
laccia, o di paina, o di lamprede. ghislanzoni, 16-17: le
. 22. -uccidere il vitello grasso o ingrassato: accogliere con grande gioia e
viterbése, agg. nativo, originario o abitante di viterbo. - anche sostant
. 2. che è proprio o si riferisce a viterbo e ai suoi
viterbo e ai suoi dintorni; prodotto o coltivato in tale territorio. aretino,
: se voi far drappo di seta, o in tavola o in muro, campeggi
far drappo di seta, o in tavola o in muro, campeggi di cinabro e
cinabro e pallia over vitica di minio; o vo'palliar di sinopia scura, e
di sinopia scura, e pallia di cinabro o di giallerino, in muro. idem
primi giorni l'olio rosato maturo, o solo, o misto con vitello di
l'olio rosato maturo, o solo, o misto con vitello di ovo. 0
corpo, detto... il vitello o torlo... e da richard
anno di età; la carne macellata o cucinata di tale animale. tommaseo [
). silone, 5-66: cinque o sei giovani del tipo vitelloni dormicchiavano col
ornamentale che ricorda la forma del viticcio o del tralcio di vite. lomazzi,
differenze, onde dicesi... viticciato o cirroso o cirrifero... quello
onde dicesi... viticciato o cirroso o cirrifero... quello che porta
cirrifero... quello che porta o tramanda viticci e filetti con i quali
l'uve, si voglion tutti tagliare o lasciare i nuovi, ricisivi e'viticci,
107: si aggira / come il lupolo o come la vitalba / a poco a
che ricordi la forma di tale appendice o del tralcio di vite. -in partic.
sia ben girato con le sue volute o cartocci o viticci che ferre 'portare'
ben girato con le sue volute o cartocci o viticci che ferre 'portare'.
, per lo più ottenuta per ibridazione o per innesto, dalle cui uve il
chiami. baldinucci, 95: i cartocci o viticci detti caprevoli o caulicoli, e
: i cartocci o viticci detti caprevoli o caulicoli, e per lo più cavicoli,
agnocasto. citolini, 187: o sono [erbe] de luoghi secchi,
appoggiar le tenere viticelle a stecconi, o pali curvi e torti, pero- che
viticolo, agg. che è proprio o si riferisce alla vite e alla viticoltura
, il vino, in un tempo più o meno vicino, dovesse scendere a un
tre passati sufficientemente sieno cresciuti in sei o in sette ovvero otto piedi d'altezza
. 2. che è proprio o si riferisce alla vitiligine. vitina,
, / ch'ora si ruota, o che rotonda gamba / o che piè scarno
si ruota, o che rotonda gamba / o che piè scarno e rotondetto e vago
robusti. 2. abito femminile o bustino stretto in vita. e.
vitreato et unto già dentro di litargiro o di piombo liquefatto, e postavi acqua dentro
-che ha l'aspetto, la consistenza o le caratteristiche proprie del vetro; che
g. bassani, 3-88: per dieci o dodici giorni il tempo si mantenne perfetto
dato alle vìttima, sf. animale o essere umano consacrato e specie della
vitruviale, agg. ant che è proprio o si riferisce all'architetto latino vitruvio pollione
vitruviano, agg. che è proprio o si riferisce all'architetto latino vitruvio pollione
fronte i sacerdoti pagani durante il sacrificio o con cui si avvolgevano le coma di
avvolgevano le coma di alcune vittime sacrificali o alcuni oggetti del culto.
insieme delle abitudini alimentari di una persona o di un popolo. tedone, 152
accostarsi colle fauci spalancate a un dormiente o un assassino alzare con raccapricciante smorfia il
3. chi perde la vita o subisce gravi danni in seguito a calamità
a subire le volontà, le imposizioni o le richieste di altri (e ha valore
v.]: 'vittimario': un ministro o servo del sacerdote il cui uficio si
sangue mansueto, simile a pazzo beccaio o a vittimario ubriaco. monelli, 2-248
mangiare altre carni che degli animali vittimati o uccisi per le sole sue mani.
. vittimizzazióne, sf. il considerare o il rendere vittima; il sentirsi vittima
di qualcuno. -in partic.: cibo o insieme di cibi e bevande che costituiscono
e bevande che costituiscono l'alimentazione giornaliera o abituale di una o più persone, di
l'alimentazione giornaliera o abituale di una o più persone, di una comunità,
esercizio a cavallo per un anno tre o quattr'ore ogni giorno, mi guarirono
state al vitto che passa la prigione, o volete che ve lo portino dall'osteria
è acqua riscaldata ». -cibo o mangime adatto agli animali. landino [
-mezzo vitto: dieta ridotta prescritta a malati o convalescenti. tommaseo [s. v
fanno vitto insieme in camerate d'otto o dieci per ciascuna. = voce dotta
combattuto invano, / senza ch'alcun vittorioso o vitto / restasse e desse al vincitor
le spade troiane. pascoli, 1190: o roma, egli, vittore, /
amore. -che si riferisce o appartiene a chi ottiene una vittoria militare
onore. g. gozzi, i-21-74: o fide e costanti alme, / che
la vasta / fuga de'greggi sbigottiti, o d'alto / fiume alla dubbia sponda
il viva. parini, 518: o agrippa, il tuo valor, le tue
sulle medaglie portate in groppa da'delfini o cavalli marini e tenenti in mano o
o cavalli marini e tenenti in mano o il tridente di nettuno o una vittoria o
in mano o il tridente di nettuno o una vittoria o una corona. carducci
o il tridente di nettuno o una vittoria o una corona. carducci, ii-10-245:
di giubilo di chi ha vinto un avversario o ha superato una difficoltà. stampa
. per estens. il prevalere su uno o più antagonisti in un confronto, in
(come la nobiltà del suo atteggiamento o l'alto valore della causa difesa).
, successo, posizione di rilevante vantaggio o di eminenza, di supremazia, in
dignitate. guittone, 197-10: tu [o fortezza] pilastro de giobbo e di
savonarola, iii-5: eccoci... o diletti di iesu, qua in campo accompagnati
or quando / del sole il fuoco o qualunqu'altro ardente / vapor, succhiando
. per sollevarci fino a voi, o dalmati, bisognerebbe che ora c'inginocchiassimo
arcadia è l'arte che il vittorianésimo o il secondo impero volevano.
, agg. che è proprio, tipico o relativo a sovrani di nome vittorio o
o relativo a sovrani di nome vittorio o vittoria e in partic. alla regina
tempo in cui regnò (1837-1901) o ai costumi sociali (caratterizzati da estremo
2. per estens. estremamente moralista o, con valore attenuato, severo,
. letter. che è proprio, tipico o relativo allo scrittore elio vittorini (1908-1966
allo scrittore elio vittorini (1908-1966), o alle sue opere. vittoriniano2,
. filos. che è proprio, tipico o relativo al filosofo mario vittorino (iv
vittorinismo, sm. letter. opera o stile narrativo ispirato alle forme espressive e
io manzoniano (il che credo, o prego, mi sia lecito dire, com'
dire, com'è lecito dire di essere o non cristiano o non vittorio-emanuelliano o non
lecito dire di essere o non cristiano o non vittorio-emanuelliano o non mastaiano),.
essere o non cristiano o non vittorio-emanuelliano o non mastaiano),...
in guerra, in battaglia, in combattimento o, in senso generico, in qualsiasi
confermati, / salisti [tu, o cristo] in cielo trionfantemente / coll'anime
in una battaglia, in una guerra o, anche, in un duello);
a perpetuo esilio. gherardi, ii-103: o vetorio- sissimo duca, non volere sapere
il vittorioso campione fosse creatura mortale, o pure alcun celeste nume. siri, v-2-31
una somma di 100. 000, o anche di 50. 000 franchi in tasca
insurrezione splendidissima vittoriosa in una delle quattro o cinque città importanti d'italia.
gara sportiva, in un gioco, o in un confronto di qualsiasi genere (
campionati consecutivi. -che ha tono o atteggiamento trionfante, proprio di chi ha
atteggiamento trionfante, proprio di chi ha o presume di avere ragione. pirandello,
della croce. fiamma, 1-187: o segno vittorioso, vessillo de're, gloria
(la donna amata, la sua immagine o, anche, amore personificato).
contrassegno (un'insegna, un vessillo o, anche, un simbolo araldico).
oggetto una vittoria, anche spirituale, morale o la celebra. -anche: caratterizzato dal
di carestia dal principe sovrano, o da ministri della sua camera, debbano godere
l'esenzione, come robba del principe o del suo fisco. = voce dotta
infamante (il modo in cui avviene o è causata la morte). amabile
una bevanda, e perciò dannosi o inadatti al consumo; sconsigliare in modo
contrario è vituperato il cascio vecchio, o che sia salato o no, perché
il cascio vecchio, o che sia salato o no, perché dicono tutti che il
gote. -bestemmiare dio, gesù cristo o la loro immagine, il loro nome
, svergognare macchiando la reputazione di qualcuno o la sua fama, l'onore o
o la sua fama, l'onore o, anche, un'istituzione con il proprio
, un'istituzione con il proprio contegno o comportamento. fatti di cesare, 249
buonaccorso da montemagno vol qualità o atteggiamenti, comportamenti vili e spregevoli;
aspramente, rimproverare anche pubblicamente persone, o anche, comportamenti, costumi, opere
nasce quistione, se sia da lodare o da vituperare. guidotto da bologna, 1-18
dall'autorità di qualche eremita austero, o di qualche padre zelante, i quali
come le altrui sa con ugual franchezza lodarle o vituperarle secondo il merito. cesari,
. -considerare di qualità cattiva o infima un cibo o gar.,
-considerare di qualità cattiva o infima un cibo o gar., xxxi-161: ancora tu
, diffamare, screditare qualcuno con parole o con scritti. compagni, 2-21:
oggidì, qualora ti e lodato alcuno, o vituperato, di probità o del contrario
alcuno, o vituperato, di probità o del contrario, da persona che abbia
che abbia avuto a fare seco, o che di presente abbia; tu non ricevi
se non che questa persona che lo biasima o loda, è bene o male soddisfatta
lo biasima o loda, è bene o male soddisfatta di lui. de sanctis,
varchi, 18-2-107: dun- ue saremo o sì pazzi o sì cattivi, che lasceremo
: dun- ue saremo o sì pazzi o sì cattivi, che lasceremo svergognare le
, 1-ii-123: nessuna cosa può disordinare o vituperare le fanterie ed ordinanza vostra, quanto
fatto oggetto di vituperio, di ingiuria o di accuse infamanti; oltraggiato, vilipeso
coperto d'onta con un comportamento, o con azioni riprovevoli, turpi.
figliuolo di corci mille pericoli. rotti o vituperevoli costumi. d. bartoli, 2-4-213
critica; svilito, disprezzato (un'opera o un autore, ecc.). dio
volontà dell'anima tra 6-ii-515: o lafontaine o guerrazzi, ecco le due scuole
anima tra 6-ii-515: o lafontaine o guerrazzi, ecco le due scuole estreme,
fede, fu ritenuto, e o disonora gravemente qualcuno. ultimamente per mandato
ingannati ambedue nunzio, iii-2-336: o vituperatore / spietato, tu che fosti /
(v. vituperare). atteggiamenti o comportamenti spregevoli, vili e infa
letter. grave insulto, inmanti (o, in senso attenuato, diretti a sottolineare
[s. dibrio; censura sociale più o meno grave che colpisce gregorio magno volgar
involge le sen un atteggiamento o comportamento. tenze con rozze parole
di che puote l'uomo essere lodato o biasimato. fra giordano, tricida'
sono in sua podestà di fare o di non fare. boccaccio, vii-144:
potrebbono contare di questi sprezzo per qualcuno o per qualcosa. tiranni come la loro fine
pare quel solo, che buone, o ree, degne di lode o di vituperazione
buone, o ree, degne di lode o di vituperazione le tal'or la gran pazzia
senza vituperio. -circostanza, situazione o condizione vergognosa, abietta e miserevole;
2. in senso concreto: rimprovero o insulto, espressione ingiuriosa, offensiva;
abominava e dispregiava, non per infamia o vituperio de li erranti, ma de li
gherardi, ii-60: secondo le laudabili o vituperevoli elezioni li uomeni lode meritano o
o vituperevoli elezioni li uomeni lode meritano o vitupero. fioretii, 2-3 (11)
vituperi. -imprecazione contro la divinità o un santo; invettiva blasfema.
il pretesto non si sarebbe un dì o l'altro trovato per pubblicare que'vituperi?
l'altro. 3. atto o atteggiamento umiliante o prepotente, arrogante nei
3. atto o atteggiamento umiliante o prepotente, arrogante nei confronti di una
molti vituperi. cicerchia, xliii-327: o uom, contempla quanto vitopèro / fu fatto
non permette, che i suoi falli o vituperi passino formalmente e lealmente ai secoli
5. immoralità, dissolutezza; comportamento o atto peccaminoso, sacrilego, o dissoluto
comportamento o atto peccaminoso, sacrilego, o dissoluto, immorale; peccato. cavalca
del popolo. beicari, xxxiv-134: o di natura strazio e vitupero, /
male augurio. monti, 4-292: o argivi, egli dicea, / o guerrier
: o argivi, egli dicea, / o guerrier da balestra, o vituperi!
dicea, / o guerrier da balestra, o vituperi! / non vi prende vergogna
peggio che asinacci e che giumenti! / o italia vituperio delle genti! viani,
una stirpe; chi col proprio comportamento o con i risultati scadenti della propria attività
getta il discredito su una famiglia, comunità o categoria. giustino volgar.,
in modo da arrecargli onta, disonore o da procurargli vergogna, umiliazione.
è quello che si reca in laude o in vituperio d'una certa persona. dante
ma in quanto per quella guadagnano denari o dignitate. s. caterina da siena,
ignominioso, tale da arrecare grave disonore o vergogna sia a chi compie sia a
un determinato atto; con grave onta o infamia. laude, v-518-65:
sempre pensai com'io vituperosamente la potessi o far morire o fare che cacciata fosse.
io vituperosamente la potessi o far morire o fare che cacciata fosse. seneca volgar
. 2. in modo peccaminoso o disdicevole, gravemente colpevole, dissoluto.
-in modo gravemente ingiurioso, offensivo o, anche blasfemo. s.
guevara], iv-43: che male, o che ingiuria vi ha fatto la pietosissima
, vituperoso cinismo! -inflitto o subito con gravi pene, sofferenze, torture
. 2. che si è reso o si rende degno della pubblica riprovazione,
sconveniente e deplorevole, scellerato, vile o, anche, peccaminoso, dissoluto (
che egli non possano fuggire, o che, perduti gli arnesi, fuggano ignudi
gloriosa madonna che fosse mai in cielo o in terra: e tu sei la
, lavati e mani e viso. « o vituperoso ». « eh, eh,
impotenti. 3. che trascorre o è trascorso in modo peccaminoso o dissoluto
trascorre o è trascorso in modo peccaminoso o dissoluto, licenzioso, sregolato. boccaccio
ed è spesso seguita dal nome di ciò o di chi viene acclamato).
no e que'che 'l vono / o la sua voglia, e viva liberiate!
innalzarlo, e sulle spalle, o in altra maniera sollevato portarlo in giro,
radore. parini, 399: viva, o signor, viva in eterno, viva /
e gridò da la squadra: « o là fermate. / chi viva? a
assalto sicure, / non curanti di lappole o di spine; / e tutte fuor
attività (una città, un ambiente) o che ne è caratterizzato (la vita
to. 3. che denota o esprime vitalità, esuberanza, spigliatezza,
vitalità, esuberanza, spigliatezza, energia o, anche, prontezza, acutezza d'ingegno
, v-1-754: la mia anima, o signore, è ripiena di sì nuova,
pia voglia di pietà rubella? / o forse, oimé!, per mia maligna
dalla memoria del ben passato, suol derivare o da qualchebuon effetto che presente ne rimane o
o da qualchebuon effetto che presente ne rimane o dalla vivace cognizione che di quell'oggetto
, un discorso); molto espressivo o mordace, pungente (un'espressione, un
7. soffuso di luminosità intensa, splendente o, anche, abbagliante (un lume
. -che ha un colore o una varietà di colori particolarmente accesi,
procura una sensazione di piacevole freschezza, o, anche, di freddo pungente (l'
d'otto. 15. che sgorga o scorre ininterrottamente; inesauribile (una fonte
po'troppo vivace, poca prudenza, o perché ignoranti, sono state ingannate!
de'colori ne'quali ferendo lume, o più o meno, corrisponde al suo
colori ne'quali ferendo lume, o più o meno, corrisponde al suo naturale,
8-193: quante volte ci siamo sentiti infastiditi o almeno perplessi a dovere assuefarci all'idea
(qual però non è di molta vivacità o maneggio). g. moro,
con la loro autunnale, consiste sempre, o in maggior vivacità di colori, o
o in maggior vivacità di colori, o in una diversità assoluta dei colori stessi
espressivo e stilistico di un'opera poetica o figurativa. vasari, ii-148: l'
un nastro legano il vivagno della parte o falda destra di detta vesta su l'
/ che prende il monte... o nelly, anco ai vivagni / del tuo
fatta del centro dice a quella della periferia o margine o vivagno: « come sei
centro dice a quella della periferia o margine o vivagno: « come sei brutta!
nem ». -la prima o l'ultima maglia in un lavoro all'uncinetto
ultima maglia in un lavoro all'uncinetto o di ferri. 2. per simil
4. sponda di una distesa o di un corso d'acqua. sestini
, che altro sono se non menzogne o rappezzature di mezze menzogne con qualche vivagno
, 1-159: né ci spaventi il perdere o 'l guadagno / troppo ci faccia assicurar
al pan che getti il pescator, o all'esca / ch'in ramo alcun de
di vetro rappresentano quel tanto di vivaio o di peschiera ch'è compatibile in un appartamento
, in partic. costituito da vasche o piccoli bacini per allevare o mantenere vivi
da vasche o piccoli bacini per allevare o mantenere vivi pesci, molluschi o crostacei
allevare o mantenere vivi pesci, molluschi o crostacei destinati al consumo o alla riproduzione
, molluschi o crostacei destinati al consumo o alla riproduzione. montale, 7-131:
, in luogo pubblico, con mattoni, o con pietra,... insomma
panni. 2. luogo chiuso o recintato per l'allevamento di specie diverse
uccelli;... tenerli in gabbia o in vivaio, e qui saranno le
somministrata, converrà metter fra essi uno o due ammansati in casa, i quali
3. per simil. insieme di persone o veicoli in continuo movimento in un luogo
soccorso. 5. ambiente o situazione che favorisce determinati comportamenti.
-in partic.: luogo o condizione favorevole alla pratica di una vita
pensieri, sentimenti, idee, immaginazioni o può costituire fonte d'ispirazione per artisti,