. -per estens. che manifesta o esprime malanimo, astio, sospetto,
(lo sguardo, l'espressione del viso o una persona). orlanduccio orafo,
retta. 10. che rivela o deriva da corruzione, perversione, dissolutezza
12. aspro, scortese, offensivo o, con valore attenuato, inopportuno,
guarderà di dire cosa che tomi torta o faccia il fatto dubbioso. sacchetti, 14-40
vipere. -fare le fusa torte o incroccare il fuso torto-, v. fuso1
verso uno'; avergli fatto comecchessia dispiacere o commessa cosa della quale potesse offendersi.
in partic. nelle espressioni avere torto o il torto, essere in o nel o
avere torto o il torto, essere in o nel o dal torto). monte
o il torto, essere in o nel o dal torto). monte, 1-43-8
a messer antonio che io vo lento, o freddo nella causa di sua signoria,
, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro. panzini, ii-406:
, 17: chi a torto batte, o fa 'ncrescenza, / di far piagenza
e mala voce. petrarca, 132-9: o viva morte, o dilettoso male,
petrarca, 132-9: o viva morte, o dilettoso male, / come puoi tanto
. cavour, iv-377: a torto o a ragione, si pensa che gli impiegati
. pea, 7-364: difendersi a torto o a ragione è la stessa cosa.
-dire torto: affermare qualcosa di falso o di paleangiolieri, vi-i-362 (54-7)
mi'talento; / s'i'dico tort'o dritto, pur -di così gran torto.
in figura -non avere tutti i torti o tutto il torto-, agire o pensare
i torti o tutto il torto-, agire o pensare del vero nostro sacrificio, che
torto-collo': uccello detto da'francesi anche 'tercou'o 'turcot'... quest'uccello può
118-17: nel canestro mettea fichi tortoni, o con la bocca aperta, che appena
. tortonése, agg. nativo o abitante della città di tortona. -
dal po. -che si riferisce o appartiene a tortona; proveniente da tortona
levitico], che quando si sacrificava colombi o tortole, non volevano che fussero sacrificati
s'assetta loro un chiuso di muraglia o di rete di fil di rame, et
che facciano di fichi, di ciriege o di poponi i villani; quando ad essi
che l'ambiente è porcellanato in azzurro o scarlatto o delicato tortora o cenere dal
l'ambiente è porcellanato in azzurro o scarlatto o delicato tortora o cenere dal pavimento al
in azzurro o scarlatto o delicato tortora o cenere dal pavimento al soffitto. -agg
fa ritorno. martello, 6-i-82: o felice il tortorèllo / che in amar non
con facilità da qualche bosco della serra o di montevecchio, tagliando per i campi per
membro virile. imita o ricorda il verso della tortora (il tono
, sm. disus. treccia di paglia o di fieno, in partic. usata
: 'tortore': voce dell'uso. paglia o fieno ritorto insieme, con cui si
nome dato dagli antichi entomologi ai bruchi o larve che hanno la consuetudine di 'tor
[oviedo], cii-v-697: delle tortughe o testudini e delle hico- tee di questa
correr loro per lo pian del cortile, o per dovunque altro il menano, un
coerente; con espressioni ambigue, oscure o contraddittorie. b. fioretti, 2-4-4
suo cammino, è un effetto di nebbia o d'incertezza nelle proprie idee.
così tortuoso fiume fu di qualche profitto, o pure del tutto inutile ed infruttuosa.
due stradette tortuose, ricoperte di polvere o di fango, secondo la stagione.
; che si attorciglia su se stesso o intorno a qualcosa (con par- tic
quando si piega ad angoli opposti alternativamente o in -arald. che presenta un
un albero). -lavorato a intreccio o in forme ritorte (un oggetto,
. per estens. non lineare, complicato o, anche, confuso, incoerente,
. ciascuna delle forme di tormento corporale o, anche, psicologico, inflitte a un
a un imputato per ottenerne una confessione o al testimone di un processo per indurlo
modo attendibile e veritiero; singola pratica o prassi inquisitoria volta a tale scopo.
: a rispetto dei stroppi e de rotti o delle donne gravide e simili, tal'
si possano aaoprare i tormenti della veglia o della tortura e simili. beccaria,
collettivo de'tormenti coi quali si voleva o si credeva svellere di bocca agli inquisiti
violenta coercizione, anche di natura morale o psicologica, inflitte a qualcuno per forzarne
per forzarne la volontà, estorcerne cose o informazioni, ecc. piccolomini, 10-174
-condizione di grave disagio e sofferenza o, anche, maltrattamento, a cui
animale, anche per motivi di ricerca o sperimentali. spallanzani, v-89: il
pena, tormento interiore suscitato da sentimenti o ricordi particolarmente intensi e dolorosi o da
sentimenti o ricordi particolarmente intensi e dolorosi o da una condizione che affligge e angoscia
-sofferenza, dolore fisico, più o meno intenso e prolungato, dovuto a
-con valore iperb.: grave disagio o fastidio; molestia, seccatura.
ed allunga, e tal veloce tortura o raddrizzamento, viene indicato dal moto della piuma
caterina da siena, 369: tu o obbedienza se'dritta senza veruna tortura,
della vita umana. -travisamento o volontaria alterazione di dati, di fatti
vellarsi, stillarsi il cervello per comprendere o per trovare il modo per fare qualcosa
-dare la tortura all'ingegno, mettere a o alla tortura il pea, 3-117: palmirina
-sottoporre un animale vivo a dissezione anatomica o ad altre sevizie. foscolo, ix-1-294
di spropositi di stampatori e copisti, o nel torturare animali vivi, a discemere
soffrire provocando dolori fisici acuti e lancinanti o, anche, ferite, lacerazioni; opprimere
venivano messi a dormire in una rimessa o in un granaio freddi: che erano
, toccare ripetutamente una parte del corpo o, anche, torcere, sgualcire, stropicciare
ossessivi, che rivelano agitazione, inquietudine o svogliatezza. tato con sé. bernari
4. figur. tormentare spiritualmente o psicologicamente, insinuando nell'animo angoscia,
(anche con riferimento a soggetti astratti o inanimati). - anche assol.
-assillare, molestare qualcuno con domande o richieste pressanti e continue o sottoponendolo a
con domande o richieste pressanti e continue o sottoponendolo a prove e a situazioni particolarmente
a prove e a situazioni particolarmente gravose o spiacevoli. - con valore attenuato:
e di soluzione di problemi, difficoltà o quesiti molto complessi e assillanti. campailla
componimento letterario, in partic. poetico o, anche, un singolo verso con
uno stilema letterario a una critica pedantesca o, anche, a un approfondimento semantico
da idee e pensieri angoscianti, penosi o assillanti; tormentarsi, angustiarsi, darsi
; tormentarsi, angustiarsi, darsi pena o pensiero per qualcosa. -anche: sottoporsi
, torturatìssimo). sottoposto a tortura o, anche, a violenze, vessazioni
2. insieme o determinata qualità o quantità, porzione di vegetali commestibili,
il labbro del vaso. di tre o più carte uguali, in ordine progressivo o
o più carte uguali, in ordine progressivo o comrenza, contrarietà. 4. colore
. percioché bevuta dadloro assale subito lo'o gl'occhi i piedi e le mani;
lycoperdon), comuni nei luoghi erbosi o nei boschi, con ricettacolo fra globoso
nei boschi, con ricettacolo fra globoso o allungato dapprima biancastro e sodo, in
, e per letterale traduzione, vescia, o loffa di lupo, una crittogama,
visciga), sf. anat. sacca o ricettacolo in cui si raccoglie una secrezione
riceve dal fegato e contiene la bile flava o vero umore caldo e secco, per
per lo più ricavato da fibre animali o vegetali o da organi animali (in partic
più ricavato da fibre animali o vegetali o da organi animali (in partic.
con riferimento alla vescica urinaria di suino o, anche, di bovino),
usata in cucina per insaccarvi lo strutto o, nella medicina antica, per fare impacchi
hai, secondo l'alluoga in cuoro, o in vesciche, o in borse.
alluoga in cuoro, o in vesciche, o in borse. straparola, i-36:
qualche medicamento, adoperiamo la vescica di bue o di porco, legata al cannolo,
ulcere cavernose. forteguerri, 26- o: una vescica di strutto di porco /
d'aria, prendi vesciche di porco o di altri animali e gonfiale fresche: fregale
, le angosce provocate dalla passione amorosa o uno stato d'animo di livore,
produce in una sostanza liquida, più o meno densa, per la presenza di
densa, per la presenza di gas o durante l'ebollizione; bolla.
facci rumore e mandi fuori certe vesciche o gocciole d'olio bollendo, vi sarà dell'
non ho mai veduto che produca bolle, o vesciche, ma crepacci, e fessure
durante la lavorazione di oggetti di vetro o, anche, nel ghiaccio; puliga
. bot. rigonfiamento naturale su un tessuto o su un organo vegetale. redi
d'altri alberi, su le quali nascono o vesciche, o borse o increspature,
su le quali nascono o vesciche, o borse o increspature, o gonfietti pieni di
quali nascono o vesciche, o borse o increspature, o gonfietti pieni di vermi.
vesciche, o borse o increspature, o gonfietti pieni di vermi. -in
gassosa, assolve alla funzione di avvertire o di bilanciare le differenze di pressione alle
. 8. figur. chiacchiera o discorso, affermazione inutile, azione fastidiosa
affermazione inutile, azione fastidiosa, malevola o inconcludente, priva di fondamento, ingannevole
natta, e tal volta vescica, o giarda. 9. ant.
4-4-335: l'uva è composta di grani o vogliamo dire vesciche, e questo si
10. vaso di distillazione, di vetro o di metallo, a forma di palloncino
abbia il suo cappello di vetro, o di stagno, overo di rame bene
18. -gonfiare la vescica: accrescere o fomentare l'ira e il rancore.
[di vetro] vengono senza nocchi o vescighette. ramusio, iii-150: fra le
rosse, et in loro nascono certi cappulli o vessi- chette tonde... ma
uovi sono vescichine rotonde piene d'umore o biancastro, o limpido, che posto al
rotonde piene d'umore o biancastro, o limpido, che posto al fuoco si accaglia
unghie, sì che serpe, ragno o scorpion / par clrognora mordendo a sé rin-
, 6-xi-208: cotesti graffiacarte di curiali, o cotestivescicanti di mediconzoli... son poveri
. (vescica, vesci-vescicole; che presenta o è costituito da vescicole. -in
della colutea (colutea arborescens) o dell'alchechengi (physalis alkekengi).
[s. v.]: 'vescicano o vessicàrio: appropriato alle malattie della vescica
un sudore abbondante, provocato con bibite o bagni vaporosi generali o parziali, dissipa cefaliti
provocato con bibite o bagni vaporosi generali o parziali, dissipa cefaliti ostinate; vescicatoi
sul braccio nudo rivelava l'amore o il disamore. 2. sm.
detti cateretici, e da noi altri corrosivi o corrodenti. redi, 16-ix-57: mi
vescicatori e si cavasse con esse otto o dieci once di sangue. oriani,
anat. ed embriol. piccola cavità o sacchetto contenente liquidi organici. - in
difficoltà del dilatarsi le pareti delle vescicole o cellule polmonari, e del riempirsi d'
l'ulcere sinuose della gianduia prostata, o delle vescicole spermatiche. r. cocchi
dei muscoli, i quali hanno otto o nove cieche appendici disuguali e varie.
anat. e veter. relativo a una o più partic.: esantema vescicolare
suini ed è limitata alla cavità orale o estesa a tutte le mucose e trasmettibile all'
. 2. che ha forma o aspetto di una o più vescicole.
. che ha forma o aspetto di una o più vescicole. spallanzani iv-212: il
. medie. asportazione chirurgica di una o di entrambe le vescicole seminali. =
aperta so pra il vescicóne o cappello da uomo. = deriv
sordidezze più schife, nel corpo civil o mistico. bacchetti, 2-286: vescicóne
angolo di piccola quantità di grasso spugnoso o vuo'dire vescicoso, con vesciche minute
aria. gargiollo, 140: 'cordone svescicato o vescicoso', viene quando la cimossa non
deriv. da vescia. vescovado o vescovato (dial. vescoà, vescoado)
è quella cosa per la cui investitura o toccamento si dà l'ordine. passavanti,
. passavanti, 94: morto o rimosso del vescovado, anche dura infino a
eletto e confermato e sia presente egli, o suo vicario in quella cotale cittade.
compagnia di bonissima / voglia: o alle scuole il trovammo, o al circulo
voglia: o alle scuole il trovammo, o al circulo / in vescovato.
e s'aspetta qui alla fine di questo o al principio dell'altro, cioè d'
, agg. che è proprio, tipico o relativo a un vescovo, ai vescovi
relativo a un vescovo, ai vescovi o alla loro giurisdizione. cavalca,
, avv. scherz. con i modi o gli atteggiamenti dignitosi e ieratici propri o
o gli atteggiamenti dignitosi e ieratici propri o tipici di un vescovo.
-vescovo universale, il papa di roma o il metropolita di costantinopoli. serpi
espressioni comparai, per indicare affollamento fastidioso o minaccioso di persone, di impegni,
le vespe di agosto. -vita o vitino di vespa: vita femminile particolarmente
. con funzione appositiva, nell'espressione rosso o color vescovo-, tonalità di rosso tipica
velenoso, costruisce nidi composti di uno o più favi o cellette. -anche con
nidi composti di uno o più favi o cellette. -anche con la denominazione delle
nen dei tedeschi) sono precedute dalle vespe o vespe d'acciaio, cioè motocarrozzette munite
con la saliva e composto da uno o più favi di cellette esagonali protetti da
alquanto numeroso di espressioni maligne, ostili o di situazioni dolorose, spiacevoli o intricate,
ostili o di situazioni dolorose, spiacevoli o intricate, non facilmente risolvibili.
. montale, 2-235: avrà vissuto trenta o quarantanni da sola, in un 'fiat'
ornamentale per trattenere i capelli, ricamata o trapunta di gemme. f. rinuccini
pavimento per isolare le stanze dall'umidità o per creare uno spazio sottostante.
tetti istessi delle case si possono ordinare orti o giardini pensili accomodati sopra doppie e forti
, svegliare il vespaio, un vespaio o i vespai: suscitare una polemica,
, cioè: s'egli è secco o vespaioso; la qual cosa avverrà quando sarà
cosa avverrà quando sarà poco premuto, o riceverà troppo sale. vespària,
cui fiore richiama l'aspetto di una vespa o di insetti simili. =
che somigliava a un'edicola da giornali o a un monumento vespasiano. gramsci, 11-80
1 liburnio, 19: potreste per aventura o padre, dirmi lo proverbio antico,
arrivammo che vesperava. tuo velo nero, o stella vespertina! stella s'insangue
compiacesse di fumosità e nottumità filosofiche letterarie o politiche. = voce dotta, lat
letter. che è proprio, tipico o che si riferisce al crepuscolo serale;
2. che ha abitudini crepuscolari o notturne (un animale); che
delle mattutine, venditrici di latte, o quelli delle vespertine mercantesse d'ostriche!
6. sf. scialle leggero di seta o lana. verga, 1 -77:
figura e di lavoro sono i loro vespeti o abitazioni. = deriv. da vespa
cagna, 2-24: tu... o vetusta torre... hai la testa
, dal motociclista, dal 'vespista'o 'lambrettista', dal ciclista e dal pedone.
da grappoli di media grandezza, cilindrici o conici, alquanto compatti, con acini
212: ma quilli che no sae letere o i quali no pò avere lo dito
/ che di null'altro mi rimembra o cale. boccaccio, viii-1-35: postovisi
-l'ufficio liturgico che si recita o si canta in tale ora (e
4. stor. vespri siciliani (o, meno comunemente, vespro siciliano)
continui maltrattamenti, angherie (una persona) o a angioini e aragonesi seguito alla rivolta
èe [venere] ditta espero o vespero, quando non precede il sole.
chiaro, dirgli apertamente ciò che si pensa o, anche, serafina faceva come certi
strada. d'annun biasimarlo o rimproverarlo aspramente. 2 * 0
macello, laceri, seminudi, infermi o famelici, divorati dalla se
, e cantare a uno la zolfa, o il vespro o il mattutino, o
a uno la zolfa, o il vespro o il mattutino, o l'ingegnere
, o il vespro o il mattutino, o l'ingegnere stanco, vessato.
ho dovuto risciacquargli il bucato, o dargli un grattacapo. buttare il
. ibiautore), di scarsa considerazione o apprezzamentodem, 210: guardati da mattutini di
, poco favorito dalla fortuna. lucisona o una popolazione (anche con riferimento a sog
dei venti, di una tempemente vessati o puniti. perché, oltre a essere ingiusto
. invasato, posseduto da una forza oscura o poco tribulasse la pazza dominatrice gola,
insieme per come è il mal francese o infezzione venerea. scacciare gli arabi odiati e
molestare, infastidire per lo più con atti o richiearrischiavano animosamente la prigione, facendo causa
2. basato su metodi oppressivi o su criteri di inianonimo, lxxx-3-1041:
5. toccare, sfregare o muovere nervosamente o freti, intimidatori (
5. toccare, sfregare o muovere nervosamente o freti, intimidatori (un organo istituzionale
6. ant. invasare l'animo o la mente di una persona 2. basato
una persona 2. basato su metodi oppressivi o criteri di iniquità (una forza occulta
criteri di iniquità (una forza occulta o demoniaca). (un metodo di governo
turba mento, oppressione morale o fisica, inferta da qualcu
, inferta da qualcu no o causata da qualcosa. -con meton.:
sterilità. 2. imposizione fiscale o doganale eccessivamente onerosa. rinaldo degli
e d'inghilterra, sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o altre. ghirardacci
sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o altre. ghirardacci, 3-114: stassi
vessillare-. l'insieme delle parti del fiore o di brattee, per l'adescamento di
da vexillum (v. ves sill o). vessillìfero, sm.
.: portabandiera (in eserciti o corpi militari moderni). d'annunzio
2. figur. chi si fa promotore o sostenitore di un credo religioso, di
un credo religioso, di un'ideologia o di un movimento politico o artistico.
un'ideologia o di un movimento politico o artistico. sermoni sacri [tommaseo]
insegna di stati, istituzioni, congregazioni o confraternite religiose; stendardo di un esercito
2-248: il primo vessillo, ovvero bandiera o insegna era seguitata da'triarii, cavalieri
2. figur. persona, ideale o valore che costituisce un modello di riferimento
modello di riferimento, una guida morale o spirituale; simbolo di autorità politica,
; simbolo di autorità politica, religiosa o intellettuale. panigarola, 313: gli
, non sai, non indovini nulla, o mia ignara e divina creatura, tu
della croce. iacopone, 61-2: o francesco povero, - patriarca novello, /
-attività, in partic. artistica o intellettuale, in cui ci si impegna
, sf. indumento da camera, maschile o femminile, aperto sul davanti e generalmente
tradizione (anche con uso iron. o spreg.). faldella, i-4-18
-abito talare (anche nell'espressioni veste nera o talare). pratesi, 5-264
; gramaglie (nelle espressioni veste bruna o nera). intelligenza, 129:
luccio,... cioè due o tre giorni prima, cotto nell'acqua pura
cioè non solo con la semola, o scorza dell'istesso grano d'orzo, ma
in partic. nelle espressioni veste mortale o terrena). dante, purg.
. 7. condizione, funzione o autorità assunta da una persona in un
da una persona in un determinato contesto o circostanza (anche nell'espressione in veste
.: aspetto formale di un'opera letteraria o artistica, di un manufatto, ecc
in partic. nell'espressione veste tipografica o editoriale). carducci, ii-15-284:
da siena, 860: tu tieni dieci o dodici vestiri, e vestine e'goffani
(anche con riferimento a una condizione o collocazione sociale); corredo di abbigliamento
redi, 2-18: a m. o massimo socci per ogni resto di sua fattura
pochissimo ordine, né vi ho trovato rubrica o repertorio. -figur. complesso
dei costumi occorrenti per le rappresentazioni teatrali o per le riprese cinematografiche. - basso
fermare in qualche modo il suo stato, o dentro o fuora. =
qualche modo il suo stato, o dentro o fuora. = voce dotta
che toma a scudieri, i 'giandàr'o forme gimandàr', vestiarii. =
dei rigattieri, dei vestiaristi teatrali, o in qualche studio di pittore. sacchetti
mansioni e, solo che scrolli il capo o mormori in un soffio una critica,
pensiero. -livello minimo di conoscenza o di raziocinio; superficialità di un sentimento
. 6. anat. spazio o cavità all'ingresso di un condotto o
o cavità all'ingresso di un condotto o di altre cavità situate nelle diverse parti anatomiche
. -vestibolo della laringe, segmento superiore o sopraglottico della laringe. - vestibolo del
. orma impressa sul terreno da persone o da animali. dante, par
dante, par., 31-81: o donna in cui la mia speranza vige,
/ tu contrade scorgeva in lui sentiero o vestigio di via alcuna. gemelli careri,
qualcuno, indizio che qualcuno è stato o ha vissuto in un luogo. bibbia
di riconoscere la precedente presenza di qualcosa o di ualcuno che non c'è più
6. traccia di un uso linguistico o culturale; memoria di eventi. -
vestigi de'latini, conservando la consonante o le consonanti loro verbali.
rudere di un edificio; residuo di pittura o di decorazione su di un muro;
di uno scavo, di una strada o, anche, di attività agricole.
9. segno di un precedente stato o condizione, fisica o spirituale, che
un precedente stato o condizione, fisica o spirituale, che permane nel comportamento di qualcuno
a stati emotivi, psicologici, a malattie o a incidenti, a percosse, ecc
incidenti, a percosse, ecc. o come conseguenza di vicende dolorose. -
perse anche l'ultimo vestigio di compassione o d'indulgenza che poteva rimanergli per lei
ricordo, memoria che si serba di qualcuno o di qualcosa. boccaccio, 1-ii-87
: volendo ultimamente ritrovare l'impressione, o quel vestigio, che fanno tutte e tre
l'abbigliamento, la moda del vestire o, anche, il modo individuale di
casati, con tutto un manierismo vestimentàrio o birignao segnico-scenico di boa, frange,
-in partic. con riferimento a manto o ammanto regale (anche per indicare l'
paramenti sacri, a toghe di magistrati o a divise militari. maestro alberto,
: segnatamente i sovrapposti alle vesti ordinarie o i più solenni e simbolici. periodici
dei frutti. moretti, 3-123: o dolce frate ch'ài per vestimento /
consistono in qualche vile 'azzion figurata', o 'cambiamento di vesti- menta'. nievo,
fantastici. 8. vestizione sacerdotale o monacale. filicaia, 2-250: nel
ciocchettina di neri capelli; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva
capelli; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva di tenerli sem>
abiti, abbigliare anche in modo da nascondere o falsare l'identità, travestire; mettergli
senza prender mercede. -rappresentare pittoricamente o, anche, letterariamente, con abiti
far apparire qualcuno sotto un particolare aspetto o in un atteggiamento, disposizióne d'animo.
e discendenti di quelli che aranno fondata o acquistata commenda con qualsivoglia sorte di riservazione
2. provvedere qualcuno di abiti, fornirgli o, anche, donargli per liberalità o
o, anche, donargli per liberalità o per carità il denaro per l'abbigliamento;
fornire del guardaroba idoneo a un rango o ad una funzione rappresentativa; dotare una donna
non veste'; secondo che toma bene, o no, alla persona. 'questo
di vestiario; portare un abbigliamento, abitualmente o per una particolare occasione o circostanza;
, abitualmente o per una particolare occasione o circostanza; usare una foggia di abiti
4. prendere l'abito sacerdotale o monacale, ricevere l'ordinazione ecclesiastica,
d'aver nell'unghie l'uccisore, o vivo o morto. ora questo,
aver nell'unghie l'uccisore, o vivo o morto. ora questo, vestendo l'
-indossare le insegne di una confraternita o di una consorteria; fame parte.
d'isaia. -indossare un abbigliamento o indumento simbolico; assumere la funzione,
che l'imperatore si vestiva la toga o 'l manto imperiale, tutti i prigioni che
forestiera, questo cambiamento dèe megliocorruzzione che progresso o miglioramento riputarsi. cuoco, 1-129:
. -investire di un dono soprannaturale o dei mezzi per compiere qualcosa (dio
a un essere umano con la procreazione o con intervento miracoloso. -anche con riferimento
, rinforzare con un rivestimento un oggetto o, anche, un muro, una parete
essere scoperta dal nemico, s'abbasserà o si vestirà d'un argine di terraglio.
rivestire una superficie, un muro con rami o, anche, con vegetazione ricadente (
d'autunno nel domestico a fare spalliereterragnole, o veramente verdura in terra piena; e può
terreno (la neve, la brina o anche la lava). chiabrera,
; rendere disponibili fiori per ornare cose o luoghi. petrarca, 9-4: quando'
. 13. rivestire un organo o una cavità anatomica (una membrana)
per vendemmia festanti. grafi 5-1052: o cara luna che vesti / del tuo candore
virtù ad imprestito. -trasfigurare una cosa o una situazione, in partic. nella
, in partic. nella creazione letteraria o poetica. landólfi, 2-59: 1
dare espressione aderente, confacente, compiuta o, anche, forma letteraria al pensiero;
non essendo essi atti a far favola o sentenzia che stesse bene.
che sono tempo, accento e fiato, o vero aspirazione. a. cattaneo,
andamento della melodia abbia del naturale, o risponda al sentimento delle parole che ha
una certa foggia, in modo più o meno curato e lussuoso, ecc.;
, come potrà egli essere da loro o in tempo di pace onorato, o
loro o in tempo di pace onorato, o in occasion di guerra servito, senza
situazione, far propria una prerogativa fisica o spirituale; investirsi di uno stato d'
che panni uno vesta: conoscerne, o no, l'indole, la natura.
, 235: chi veste il domenicale, o bene bene, o male male.
il domenicale, o bene bene, o male male. ibidem, 318: chi
e i gobbi, facendosi innanzi -che parla o agisce sotto uno pseudonimo letteraa questo sciagurato
; che indossa abiti di particolare foggia o colore o, anche, ammanto rituale,
indossa abiti di particolare foggia o colore o, anche, ammanto rituale, cerimoniale,
in relazione con un aw. o compì, di modo. dante,
di lino, ed almanco per cinque ore o sei, se
. leonardo, 2-200: una ninfa o un angiolo... si figurano vestiti
volendo fare uno ignudo di scultura, o qual si voglia altra figura vestita, o
o qual si voglia altra figura vestita, o in altro modo... e'
.. e'piglia un valent'uomo terra o cera, e comincia a imporre una
: gli animali tutti di penne vestiti, o che a cotale proporzione rispondono, diremo
; che ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale o monastica; che è entrato in un
compartite, e vestite dalla meninge, o sia dalla pia madre. 6
. figur. che ha un atteggiamento mentale o psicologico; che ha assunto un abito
un concetto, un sentimento, ecc. o, anche, un contenuto).
agricoli, animali da lavoro, coloni o servi della gleba. vestitóre, agg.
terminare la vita in condizioni di più o meno larga agiatezza. p petrocchi [
niente. -perire di morte improvvisa o di morte violenta. p petrocchi [
]: 'morir vestito': di morte violenta o a un tratto. vestito2,
accettare il vestito usato del dottor max o no? 2. risorsa economica
giorno, elli invecchiano in durabili pene o dolori, e periscono in lorde vestiture
la prima volta l'abito religioso (o, anche, quello proprio di una dignità
veste al nudo corpo dell'espressione immediata o astratta, non attua questa aggiunta, non
la divisa militare (come atto quotidiano o, anche, per indicare l'ingresso in
sotto, una bavarina una blonda increspata o a cannoncini. 2. dimin
3. figur. abito mentale o psicologico. canaldo, 05: se
su pini alati / a seconda, o a ritroso addur potesti. = voce
(v. ve te r o). veterina, sf.
(neutro plur.) 'bestie da soma o da tiro', femm. di veterinus
cavalli ed altri animali da soma, o anche di tutto il bestiame in genere
, / tutti dell'uomo alla tutela, o memmo, / si dièr.
sannazaro, iv-90: costui non imparò putare o metere, / ma curar greggi da
individuato nel diritto che un magistrato romano o un tribuno della plebe aveva di opporsi
altri riconoscono ragionevole il suo reclamo, o almeno il riconosca ragionevole l'arbitro, a
. divieto imposto in forza del peso politico o sociale. mazzini, 37-333: malgrado
. censura sociale su determinate attività personali o su specifici aspetti e manifestazioni della libertà individuale
vietato (con riferimento a un'attività o a un'operazione). statuti di
, sm. insieme di oggetti di vetro o cristallo in partic. un tempo
]: 'vetrame': mercanzia minuta di vetro o di cristallo che si traffica coi selvaggi
vetrata, sf. ampia lastra di vetro o, più spesso, insieme di lastre
di lastre sostenute da un'intelaiatura di legno o metallo a riquadri fissi o apribili;
di legno o metallo a riquadri fissi o apribili; ha la funzione di dare
a un locale all'interno di un edificio o di suddividerlo in più vani. -anche
-finestra, in partic. di edifici religiosi o monumentali, costituita da un mosaico di
uso, alcuni scrittori moderni chiamano vetrata o vetriera quella specie di cassa o d'
vetrata o vetriera quella specie di cassa o d'armadio a vetri, in cui i
tubi, con una pendenza di 65 gradi o 70 nel tratto medio. -sm
il ghiaccio sdrucciolevole e difficile su pareti o passi rocciosi. jahier, 2-94: alpino
vetrerìa, sf. stabilimento industriale o laboratorio artigianale per la fabbricazione e la
, amman. le industrie, tutte medie o piccole, paste alimentari, solfati,
negozio che vende oggetti di vetro e cristallo o specchi. pratolini, 10-51:
vetriaménto, sm. ant. oggetto o elemento decorativo (in partic. piastrella
fanno un coperchio commesso, grosso un dito o più, di terra, e
garzoni, 1-542: 1 vetriari, o finestrati nascono pur da vetrari,
d'alessandro. = dal lat vitriarìus o vitrearìus, forme alternative a vitrarìus (
, in partic. tipica di edifici religiosi o monumentali, costituita da un mosaico di
, vetrificato (un oggetto di terracotta o di ceramica). statuto
, 13: la soma de li orciuoli o altri vasi vetriati, vii denari kabella
tranquilla sfrontatezza, non curando la vergogna o il biasimo altrui (il volto).
: e colà, sdraiato in un canto o ritto a guardar fuori della porta vetriata
davanzati, ii-612: metterai molte vetrici o pruni senza fine, atteso che sono ancora
piantano... i nocelli, o siano nocciuoli, gli ontani, le vetrice
chi è scosso da brividi di freddo o di paura. razzi, 8-60:
qualche stoppiaro a lavorar gabbie da grilli o tesser frontali di paglia, ora in un
di paglia, ora in un giuncheto o in un vetriciaio a far cestole.
le pertiche si pianti accanto un albero o abeto, se è terreno da ciò,
terreno da ciò, se no, olmo o vetricóne, quercia, cerro o noce
olmo o vetricóne, quercia, cerro o noce, che servirà per stile. targioni
: si piantano, e rilevano i pioppi o aceri, i frassini, i vetricioni,
ciliegi salvatici; si fanno apposta le paline o pollonete di castagni salvatichi, ed i
di fare oro del- l'auripigmento, o vogliamo dire orpimento, il quale si cava
, asciutta ed ariosa, colle vetriere o incartate alle finestre. leoni, 500:
, in partic. tipica di edifici religiosi o monumentali composta da un mosaico di vetri
uso, alcuni scrittori moderni chiamano vetrata o vetriera quella specie di cassa o d'
vetrata o vetriera quella specie di cassa o d'armadio a vetri, in cui i
comparisce nelle trasformare una sostanza in vetro o farla diventare simile al vetro.
vi si può come nel lapis lazuli, o altre pietre, over come si fa
204: i corpi fossili vetrificati, o che in altra guisa dimostrano aver sofferta
origine dei corpi vetrificati, che si trovano o compariscono in toscana, ma non sono
vetrificazióne, sf. il trasformarsi in vetro o l'acquisire aspetto e caratteristiche simili a
abbastanza spiegato col dire che quei vulcani o niuna o scarsissime vetrificazioni hanno prodotto.
col dire che quei vulcani o niuna o scarsissime vetrificazioni hanno prodotto. 2
facente parte deh'arredamento di abitazioni private o di musei in cui si conservano per
3. figur. evento, manifestazione o, anche, località che per le
anche in modo presuntuoso, le proprie capacità o conoscenze. manzoni, v-2-561
toscano che so. -dare pubblico rilievo o notorietà a fatti o a persone.
-dare pubblico rilievo o notorietà a fatti o a persone. 7.
). vetrina2, sf. sostanza o miscela di sostanze, per lo più
. materia che si dà sopra i vasi o altro, da cuocersi in fornace,
vetrinato, agg. provvisto di vetrine o, anche, di molti vetri.
vetrino1, sm. piccolo pezzo, ritaglio o piccola lastra di vetro. cicognani
tecnica dei vetrini da qualche fantasma pietoso o svogliato, imparai bene o male l'
qualche fantasma pietoso o svogliato, imparai bene o male l'uso del microtomo, dei
. 5. ant. piccolo vaso o recipiente di vetro. tanaglia, 1-661
... rari suoni vetrini, felpati o frullati. = deriv. da
vetro. vetriòla1 [i + o] (letter. e region. vetriuòla
il vetro. vetriòla2 [i + o] (vetriuòla), sf. gerg
bicchiere; bottiglia. -soffiare nella vetriolo o toccare la vetriolo: bere, per
vetrioleggiare. vetriòlico [i + o] (vitriòlico, plur. m.
da vetriolo1. vetriòlo1 [i + o] (vetriuòlo, vitriòlo), sm
idratati. -in partic. vetriolo azzurro o di cipri: solfato di rame.
2. nel linguaggio comune, acido solforico o, concentrato, acido solforico fumante (
tempo per la preparazione di liscivie domestiche o di prodotti farmaceutici, divenuto famoso nel
partic. del volto, in faide o vendette personali (anche detto olio di
dei piumaccioli sulla piaga, inzuppati di due o tre parti d'acquavite, ed una
sfregio. 3. figur. discorso o battuta particolarmente aspra, polemica od offensiva
vitreo). vetriòlo2 [i + o] (vetriuòlo, vitriuòló), agg
2. ant. che ha forma o consistenza vetrosa; che è trasparente o
o consistenza vetrosa; che è trasparente o fragile come il vetro; che è molto
, 11: la soma de'bicchieri o altri vasi di vetro, il soldi ka-
fare la dieta aqua, quanto è toro o el vedrò. b. tasso
che col fuoco lavoran, battiferro, / o gonfiator di vetro, o travaglianti /
, / o gonfiator di vetro, o travaglianti / tintori, o opralbuio fomolari.
di vetro, o travaglianti / tintori, o opralbuio fomolari. cesari, i-644:
di vetro rappresentano quel tanto di vivaio o di peschiera ch'è compatibile in un appartamentoal
e caducità umana sia fisica sia morale o, anche, alla pura trasparenza dell'
piuma leggieri? parini, 305: o del vetro più chiaro, ameno fonte,
d'aria, come isolante dai rumori o per evitare la dispersione di calore.
di strutture plastiche, come isolante, o per costruire scafi, attrezzi sportivi,
evitare il forte assorbimento di quelli semiopachi o lattei. -vetro ottico: caratterizzato da
smerigliato-, reso traslucido con mezzi meccanici o chimici, e usato per fabbricare lampadine e
, precedentemente sottoposti al getto d'aria o di vapore, e usato specialmente come
che non cristallizzano, caratterizzato in genere o da un aspetto poroso, come nelle pomici
un aspetto poroso, come nelle pomici, o compatto, come nelle ossidiane.
cosa prima che la sua promessa fede o il suo lieto stato crede dovere poter
). -anche: che rivela insensibilità o crudeltà. pea, 7-491: «
a lesione del tendine lungo del bicipite o a borsite. 2. oggetto fatto
dietro, / più che le rose o i gigli un chiaro vetro. m.
) realizzato attraverso un processo di soffiatura o con l'uso di stampi. -ant
vedere il contenuto (in partic. libri o suppellettili ornamentali). m
il capo. -finestrino di automobile o di carrozza. tarchetti, 6-ii-180:
se fusse il vetro degli occhiali / o le frittate di più ragio d'uova.
gran festa? 5. frammento o scheggia di tale materiale. -anche:
un mosaico] altro che molte pietre o vetri adunati insieme. -al figur
lingua di ghiaccio; cristallo di neve o di ghiaccio. boccaccio, vii-37:
posso far, ch'ogni stagione, / o sparga il verno i suoi minuti
il verno i suoi minuti vetri; / o la state ne accenda i suoi carboni
-casa di vetro-, azienda o istituzione la cui gestione economica è facilmente
sodio, facilmente solubile nell'acqua bollente o sotto pressione, che, cosparso su determinati
legno fosse compatto, e che si inverniciasse o si coprisse di catrame, od anche
catrame, od anche di silicato di potassa o vetro solubile. 9.
, caduco, soggetto a sofferenze fisiche o morali (una persona o l'uomo
sofferenze fisiche o morali (una persona o l'uomo in generale). latini
essere tutti della stessa natura, uguali o simili, con le stesse caratteristiche,
, con le stesse caratteristiche, positive o negative. d. battoli, 16-3-5
! / sì che nulla vagliono; / o in dito ancora di persone nobili,
vetróso, agg. che ha l'aspetto o le caratteristiche proprie del vetro.
-limpido, trasparente e cristallino (uno specchio o un corso d'acqua).
milizia, i-127: azzurro della magna, o di germania. il cen- nini credea
, 8-4-340: se da vetta, o da sublime scoglio / volgesti il guardo al
sparse alla pianura, / per terremoti o vive folgorette. nomi, 8-29: io
legno, secondo che è tagliato dal tronco o dal ramo, di una stagione o
o dal ramo, di una stagione o di un'altra, vicino alla radice o
o di un'altra, vicino alla radice o alla vetta. valeri, 3-288:
è scosso da tremori per il freddo o per la paura, per un'emozione
neghittoso, e gli dà noia ogni monito o invito a levarsi, a salire,
. ojetti, i-191: gli uomini potenti o solo celebri vivono sulle loro vette quasi
'sudare'] è tratto dagli 'scamatini', o 'divettini'dell'arte della lana, che nel
dal manfanile, si batte grano, lana o altro. 9. marin. tirante
di vetta si dice anche subbio maggiore o subbio maestro, ed è quello su cui
a pizzo tre grossi pali di leccio o d'altro; poi attorno gli s'avvolge
si ricopre con piote (zolle erbose) o con terra. gli si dà il
il gotico intemazionale rispetto a masaccio, o il floreale rispetto a degas.
abbondevole, si dèe porger samera, o citiso, o edera, o ancor vettucce
si dèe porger samera, o citiso, o edera, o ancor vettucce di lentisco
samera, o citiso, o edera, o ancor vettucce di lentisco.
un vette. -per estens. asta o sbarra manovrata per mettere in azione (
sbarra manovrata per mettere in azione (o a riposo) un dispositivo. lastri
l'asia dallo iniquo e grave tributo, o vettigale degli edili, che facevano grandi
, le quali s'introducono nel porto o nella città. g. r. carli
un tempo per conservare in partic. olio o vino. varthema, 40: da
la bocca stretta a guisa di pentole, o di vetrine più tosto. m.
che nelle vet rine, o siano giare di terra, che così le
] e sempre migliore che nelle botti, o altri vasi di legno. magalotti,
magalotti, 1-132: fanno ancora orci, o, come dicono costì [a roma
cante, che vorrà caricare vetrine, o sia orci, e altri vasi di terra
2. chi esegue il trasporto di persone o merci per conto terzi. carani
di esempio muratori, e vettori: o se non si presentano merci e persone a
-agg. usato per il trasporto di persone o merci (un veicolo).
3. aeron. vettore guida: informazione o comando trasmessi a un aereo o a
informazione o comando trasmessi a un aereo o a un missile, contenenti le indicazioni
proteica, che ha un ruolo attivo o funge da intermediaria in alcune reazioni biochimiche
. muzio, 8-58: fosse vero o no ch'egli avesse a'fiorentini mandato a
per il consumo di una singola persona o di un piccolo gruppo nel corso di
. -signore atte vettovaglie, ufficiale dette o sopra le vettovaglie. funzionario preposto all'
pascarella, 2-369: la carovana in tutto o per tutto sarà di oltre 50 persone
cagnesco quel carignano, e si vantano o di vettovagliarlo o di cavarne il presidio
carignano, e si vantano o di vettovagliarlo o di cavarne il presidio. busca,
locali la lettera reale di accompagnamento, o sarà ricevuto e vettovagliato da esse, o
o sarà ricevuto e vettovagliato da esse, o da nessuno. ferd. martini,
b. croce, i-2-182: un sergente o un furiere può intuire una marcia meglio
più tosto della sua ira che utile o comodo all'impresa, conciosia che la città
), sf. trasporto di persone o di merci, in partic. compiuto,
dietro compenso, con bestie da soma o con veicoli a trazione animale.
-noleggio di un animale da soma o da tiro. nuovi testi fiorentini,
a tedesco per vettura d'un rondino o vero asina che portò lo pane de'poveri
beneficio senza cura. -da o di vettura (con valore aggett.)
): adibito al trasporto di cose o persone, o anche al traino di un
al trasporto di cose o persone, o anche al traino di un veicolo (
vettura. -disus. carrozza da o di vettura: carrozza concessa a nolo
necessarie. 2. animale o veicolo a trazione animale usato per il
animale usato per il trasporto di persone o di merci. -in partic.: carrozza
/ la vettura. -carrozza ferroviaria o tranviaria. -vettura letto: vagone letto
faranno un miglio in cinque minuti e mezzo o quasi 12 leghe l'ora. tarchetti
decidere se si devono produrre più locomotive ferroviarie o più vetture automobili? pratolini, 10-337
prostituta. - dare, prestare a o in vettura: indurre a prostituirsi.
fuggita dalla madre e stata due mesi o più a vettura e per iscarriera. razzi
chi, per professione, trasporta merci o persone su animali o su carri
trasporta merci o persone su animali o su carri. -in partic.: conducente
che me li mandaste per qualche vetturale o vetturino, che, venendo qua,
espressioni comparai, con allusione a comportamenti o modi di esprimersi rozzi, grossolani.
zanobi da sfrata [tommaseo]: o femmine belle, ma stolte, voi
manifattori, popoli vetturali di terra o di mare, allora avrebbero potuto
turéggi). disus. trasportare merci o persone per lo più su veicoli o
o persone per lo più su veicoli o animali da soma. -anche: portare un
a vettureggiare sulla barella il pezzo tagliato, o che lo carreggia sulla vettura tirata da
2. intr. ant. effettuare trasporti o compiere determinati tragitti avvalendosi di bestie da
determinati tragitti avvalendosi di bestie da soma o di veicoli a trazione animale. -
disus. chi effettua trasporti di persone o merci. algarotti, 1-iv-332: gli
chi, per professione, trasporta persone o merci su veicoli a trazione animale. -
che me li mandaste per qualche vetturale o vetturino, che, venendo qua,
e veicoli per il trasporto di persone o merci. g. m. cecchi
. agg. adibito al trasporto di merci o di persone (un animale).
origini antiche, che dura da lungo tempo o che ha avuto luogo, effetto o
o che ha avuto luogo, effetto o è stato prodotto neltantichità o molto tempo
luogo, effetto o è stato prodotto neltantichità o molto tempo addietro (e può avere
positiva di autorevolezza, rispetto e stima o una connotazione negativa di disusato, antiquato
negativa di disusato, antiquato, inattuale o usurato). livio volgar
esser predati, / né mai di tarlo o vetustade offensi. s. maffei
secolo vetusto / la proscrizione di mario o di siila, / né quella che da
3. che risale, trae origine o si riferisce all'antichità; che è
antichità; che è proprio, tipico o caratteristico dei tempi antichi (anche con
di stima); che è accaduto o è stato compiuto molto tempo addietro.
sua italia denno. tasso, 13-ii-169: o famoso africano o grande augusto, /
tasso, 13-ii-169: o famoso africano o grande augusto, / ché nova gloria agguaglia
si scosciavano al sole. -costruito o realizzato in tempi molto antichi (e
, e tutti, si direbbe, più o meno moribondi. -sottoposto a
moribondi. -sottoposto a stagionatura o invecchiamento (un formaggio, il vino
, per la più parte, vetusti, o, tra i moderni, il monti
ha la funzione di alterare un sostantivo o un aggettivo, conferendogli una connotazione affettiva
un aggettivo, conferendogli una connotazione affettiva o un'idea di piccolezza (un suffisso come
di tale suffisso al tema di sostantivi o aggettivi. -sostantivo, aggettivo vezzeggiativo (
): la forma alterata con tale suffisso o, anche, per quanto riguarda i
aria). marinetti, 1-66: o brezza vezzeggiatrice / che fai danzare gli
). vezzeggiaménto, sm. atteggiamento o atto affettuoso, cerimonioso o, anche
. atteggiamento o atto affettuoso, cerimonioso o, anche, lusinghevole, adulatorio.
, iii-1-374: sì! dorme, o cara, elena tua. di un riso
qualcuno, in partic. un bambino (o, anche, un piccolo animale)
: allettare, lusingare con parole, gesti o profferte amorose, per affascinare, sedurre
cuoio / quand'è 'n concia o di can morto f o di nidio d'
concia o di can morto f o di nidio d'avvoltoio, / sol col
si ha notare che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano
che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese
la particella pronom. avere particolare (o anche eccessiva) cura di sé, concedersi
quando mai dicesti che lasciassi il tal vezzo o non facesti la tale e la tal
dar lode, / pensando dire: « o dio onnipotente », / disse:
onnipotente », / disse: « o dio, o dio, io me ne
, / disse: « o dio, o dio, io me ne pento ».
malvezzo1. 2. modo espressivo o, anche bellezza, peculiarità, propria
non consistesse in altro. -vezzo del o di dire, modo di dire; locuzione
la barba? -atto, gesto o parola che manifesta affetto, tenerezza,
che manifesta affetto, tenerezza, amore o, anche, eccessiva indulgenza; carezza,
diventar mollezza e vezzo. -fare o farsi vezzi: concedersi agi, comodità,
trasferito in altro luogo, per otto o dieci faceva i vezzi. -divertimento
prezioso e raffinato da portare al collo o alle orecchie; monile, gioiello. -anche
/ togli de'satiri a'comi acuti / o a che, ch'egli abbiansi più
opera bonomelli nelle loro semplici vesti grige o nere, appena un vezzo di perle al
della fortezza sono ornate da un vezzo o comicioncino rotondo del bel peperino del vicino
perché è da notare leggendo, che o questo o quello significa. tansillo,
è da notare leggendo, che o questo o quello significa. tansillo, 1-79:
, per indicare l'esistenza di una persona o di qualcosa (anche astratto) o
o di qualcosa (anche astratto) o la loro presenza in un determinato luogo
. foscolo, v-i7: vi era, o psiche, nel tempio di venere un
foscolo, gr., ii-106: o nati al pianto / e alla fatica,
, i-354: pur non so dirvi, o belle suore, addio.
capo sanguinante, / e tutti, o figli miei, vi benedissi. ungaretti,
vi benedissi. ungaretti, ii-27: o seni appena germogliati, / già sospirosi,
. con funzione di pron. rifl. o di particella pronom. dante, inf
dilettevoli e lascivi che alle laboriose palestre o a'fieri e animosi giuochi di marte.
savinio, 10-169: nelle 'veronicas', o come dire le mossette e vezzosità che
lo più con riferimento a giovani donne o bambini). -anche in posizione pred
-di animali (in partic. cuccioli o uccelli). boccaccio, dee.
, i-65: quanta invidia ti porto, o cor beato, / che quella
rosa, come una bambola di porcellana o una madonna di cera, -aggraziato
dei colori, per la preziosità dei materiali o anche per la raffinatezza della fabbricazione (
abitanti altro che alle vezzose lussuria darsi o seguire. liburnio, 1-3: dico
vi1, avv. in questo o in quel luogo, ivi, là,
(sostituisce un compì, di moto o di stato in luogo e spesso fa
di croce. -via di ferro o ferrata: v. ferrato1, n.
dannati. 3. cammino percorso o da percorrere, tragitto; viaggio.
di comunicazione, ciascuno dei possibili percorsi o collegamenti per il trasporto di persone o di
o collegamenti per il trasporto di persone o di cose, per terra, per
cose, per terra, per mare o per aria. 4. rotta di
descritta da un corpo celeste; moto reale o apparente nel cielo. giamboni,
6. spazio fisico su cui o attraverso cui avviene lo spostamento, il
terrestre. -in costrutti avverò, o aggett., in espressioni ellittiche quali
(in partic. in costrutti avverò, o ag- gett.) - del
attività umane; il corso dell'esistenza o una parte di esso. dante,
via di mezzo, né altra scelta: o ascolta il serpente o tarcang. gabriele
né altra scelta: o ascolta il serpente o tarcang. gabriele. -posizione
, in partic. in ambito politico o militare. machiavelli, 1-i-494: la
11. modo, mezzo, maniera o risorsa, espediente per conseguire un determinato
attraverso cui dio interviene nelle vicende umane o arriva all'animo dell'uomo (per
, / dico con l'una, o vero con amendue. rinaldeschi, 1-164:
di procedere, strategia, tattica, politica o militare, anche fatta di espedienti e
. 8. 12. facoltà percettiva o parte dell'animo attraverso cui sorge o
o parte dell'animo attraverso cui sorge o si comunica una qualità, un sentimento.
fenomeno culturale, di un genere letterario o artistico. mazzini, 11-88: protestantismo
scrittori in italia, i quali, imitando o no il bartoli, -via stretta: modo
percorso obbligato di arrampicata, su roccia o su ghiaccio, seguito da una cordata o
o su ghiaccio, seguito da una cordata o da un singolo scalatore per raggiungere una
via di salita). -via attrezzata o ferrata: itinerario alpinistico permanentemente attrezzato con
. anat. condotto, canale dell'organismo o sistema di canali attraverso cui defluiscono i
udito. -via aerea, dell'aria o respiratoria: tratto dell'apparato respiratorio destinato
biochim. via dei pentosi, della lipogenesi o via ossidativa diretta: procedimento metabolico,
. 19. biol. via copulatoria o di copulazione, corso seguito dai pronuclei
determinati atti. -anche: il funzionario o l'organo competente incaricato di seguire e
n. 1. -via ordinaria o retta: modo di procedere conforme alle
-per via retta, di giudizio o di giustizia: ricorrendo al giudice,
mediante l'esposizione di sostanze al calore o alla fiamma diretta per determinarne la fusione
alla fiamma diretta per determinarne la fusione o, anche, la vaporizzazione. -per
di passare attraverso un luogo a piedi o a cavallo. 24. finanz.
. nel commercio dei cambi, il mezzo o la procedura scelta per il regolamento di
procedura scelta per il regolamento di un debito o di un credito in moneta estera.
marin. la direzione che assume un cavo o una catena quando viene in forza.
. modalità di somministrazione di un farmaco o di accesso a un organo - per via
2. 29. neurol. fibra o fascio di fibre percorse da impulsi nervosi
nervosi. -via afferente, ascendente o sensitiva: fascio di fibre nervose per
di incrociarsi. -via discendente, efferente o motoria: ciascuna delle fibre nervose che
. locuz. prepos. in via di o a: in fase, in corso di
. -prossimo a un determinato stato o condizione. sassetti, 389: se
tale avvertimento, che avvenendoci a cinnamomo o cannella di questi colori, dobbiamo intendere
dobbiamo intendere che ella è dannata già, o e in via alla putredine. nievo
, tramite, per mezzo di qualcosa o di qualcuno. boccaccio, dee.
52. -a causa di qualcosa o di qualcuno. cellini, 1-94 (
-secondo una determinata linea di ascendenza o grado di parentela, per parte di
una censura espressa per via di domanda o di dubbio perde ella la sua solidità?
54. -dare la via a qualcuno o a qualcosa: lasciare libero di passare
a qualcosa: lasciare libero di passare o di andarsene, cedere il passo (anche
-mettersi, cacciarsi la via tra le gambe o tra i piedi: v. iv-255:
: 'all'ave maria, / a casa o per la via'. cavendum est matutinum
. ibidem, 353: cosa rammentata, o è per via o l'è per
cosa rammentata, o è per via o l'è per casa. ibidem, 367
viucce fuori dal centro gli destano ribrezzo o fastidio. moravia, xi-507: vicolo
sale. -per indicare l'abolizione o l'abrogazione di una consuetudine, di
, sì che non ci sia sproporzione o non si debba tagliare all'im
. inter. via \: per allontanare o cacciare qualcuno. dante, inf,
repliche. -per manifestare sorpresa, incredulità o per esprimere disapprovazione, impazienza. -anche
a me, donna, a buio (o tenebre). ibidem, 359: zero
di lasciar perdere una del tipo ire viam o ire via 'andare per la propria strada'.
'andare per la propria strada'. questione o di chiudere un discorso. viàbile [i
6. come comando per segnalare la partenza o l'inizio di una competizione sportiva,
m. -ci). che è proprio o si -sm. invar. segnale
inizio di un'azione, di un atto o di una sepraticabilità di strade.
viazo), con sovrapposizione di avacvia o salta su 'l rimanente. cio
viaggio -essere via: essere fuori casa o fuori città. doloroso! mi pareva
figurativa serie di cappelle che rappre- o trata in casa con la piccola,
, non come gli altri la mandò via o più 2. figur. tribolazione, esperienza
più 2. figur. tribolazione, esperienza o serie di esperienavanti ma seco la ritenne
, (plur. viados). travestito o -via là: in punto di morte
di morte. transessuale di origine brasiliana o genericamente suvarchi, v-51: d'uno
prostituzione. via là via là, o al confitemini, o al pollo pesto,
là via là, o al confitemini, o al pollo pesto, o abbia male che
al confitemini, o al pollo pesto, o abbia male che corriere della sera [21-i-1989
vengono viadótto, sm. ponte ad archi o a travature che per mette
per mette a una strada o alla ferrovia di superare avvallamenti, fiumi
, il quale attraversa una vailetta, o altri luoghi depressi, ineguali o aqui-
vailetta, o altri luoghi depressi, ineguali o aqui- trinosi, e sul quale si
il leone, / geli la bruma, o signoreggi 'l cielo / tempesta e pioggia
viaggi, in partic. per turismo o per lavoro. siri, vi-1160
otrebbevi / risponder pietro de la valle o il celebre / dottor gemelli, i quali
tic. per indicare la velocità raggiunta o il tempo impiegato. -raggiungere una velocità
allontanare bruscamente una persona che ci infastidisce o importuna. 10. prov.
-trice). che compie un viaggio o un tragitto; che è solito viaggiare per
fanno i giornali all'estero, mandando uno o due viaggiatori in giro, ai quali
si riferisce, che concerne i viaggi o un viaggio. baretti, i-194:
viaggiato- ria, del suo perpetuo andare o in gondola o in carrozza. =
, del suo perpetuo andare o in gondola o in carrozza. = agg. verb
distante) con un mezzo di trasporto o, più raramente, a piedi.
dantesco. -vacanza trascorsa in una o più località lontane da quella di residenza
alla cantina. pirandello, ii-2-414: o che è mezza festa, che volete levar
viaggio'. -buon viaggio (o anche, ant., a buon viaggio
partenza di una persona fastidiosa, importuna o, anche, per esprimere rinuncia,
è in viaggio. -agenzia viaggi o di viaggi: v. agenzia, n
-con meton.: percorso che collega due o più luoghi; la direzione da seguire
che qualunque altra caduta ac, maggiore o minore, con lo stesso moto nell'
fa buon viaggio. ibidem, mo o estremo o gran viaggio, viaggio senza ritorno
viaggio. ibidem, mo o estremo o gran viaggio, viaggio senza ritorno, ecc
alma, se pur mai si dolse o duole, / s'appaga e sgombra i
75: al ritorno del viaggio o dalla passeggiata si dichiara, soddisfatti,
a suo viaggio, per il suo viaggio o tirare al proprio viaggio: proseguire per
i + a], sm. strada o sentiero di parchi o giardini. -anche
, sm. strada o sentiero di parchi o giardini. -anche: via, per
2. lunga e ampia strada urbana o suburbana, per lo più fiancheggiata da
alberi e divisa in carreggiate da aiuole o banchine spartitraffico. d'alberti [s
]: 'viale':... stradone o strada diritta e lunga tra alberi da
, di decadenza, in partic. artistica o sportiva. nuova stampa sera [25-ii-1953
arte, ii-412: dipinsi l'androne o vero viale ch'è traila camera e la
spallierette basse rasente i vialetti degli orti o giardini segreti. pirandello, 8-1092: un
[mida], toccava la vianda o di mano o di bocca, tutto divenìa
, toccava la vianda o di mano o di bocca, tutto divenìa oro.
vogliono un tanto per lo 'ruydo', o rumore, benché siano stati quietissimi.
è un viandante. pascoli, i-276: o viandanti dell'umano destino, o classi
: o viandanti dell'umano destino, o classi, o popoli, tristo quel tesoro
dell'umano destino, o classi, o popoli, tristo quel tesoro che a voi
ant. che può essere agevolmente trasportato o spostato; portatile. giovanni dalle celle
dire la messa in chiesa consecrata, o in altare consecrato; e se non v'
agg. che è nato, è originario o abita nella città toscana di viareggio.
. indennità per le spese di viaggio o di marcia. nievo, 386
, viatanto temono la vergogna umana che o niente o poco combattono contra il mondo.
temono la vergogna umana che o niente o poco combattono contra il mondo. =
di animo era di quelli, che, o per la prestezza, o per altri
, che, o per la prestezza, o per altri accidenti di questo male,
conforto, di sostegno morale, psicologico o anche spirituale, che può rincuorare e
e rasserenare in un periodo della vita o in una particolare circostanza. iacopone
. cavalca, 2 * 0-491: o santo viatico della nostra peregrinazione, per lo
sofferenze e pene, verso la salvezza o la pace eterna. buti, 2-780
pecore, a branchi, in viaggio o di ritorno dalla maremma vera. fenoglio,
/ se tu hai bona novella, o se tu l'ài rea ».
vibonése, agg. che è nato o abita a vibo valentia, capoluogo di
animo, ecc.; che li palesa o li esprime in modo evidente.
anche, di ideali (un'opera letteraria o artistica). mazzini, 56-141:
sempre tutte due ballando e mostrando quattro o cinque volte de dare con la lancia
un nespolo ed or su / un sorbo o un lazzaruol stridendo sta. calandra,
5. per estens. proferire o scrivere con risentimento, sdegno, ira
e 'siciliani tutti. -manifestare o esprimere in modo evidente, far trasparire
conti, 2-448: un suono sordo o roco vibrava nel monte selvoso. vittorini,
.. non l'avevano scossa, o tutt'al più le avevano un poco accelerato
idea rivoluzionaria, come pure nelle personepiù ardenti o meno religiose, un nuovo sentimento chrera comune
14. locuz. - vibrare la lingua o la lingua e la penna; proferire
la lingua e la penna; proferire o scrivere invettive, minacce, aspre, critiche
. -vibrare lo sguardo su qualcuno o qualcosa: porvi, rivolgervi grande attenzione
veemenza, in modo vigoroso, energico o, anche, concitato. leoni,
di uno stile, di un'opera letteraria o, anche, di un autore.
. vibratile, agg. che vibra o è atto a vibrare, soggetto a
, donne 'importanti'con i capelli a medusa o anemone di mare, vibratili come a
. campailla, 4-69: il moto o vibrativo o turbinato / calor (tangiol
campailla, 4-69: il moto o vibrativo o turbinato / calor (tangiol risponde)
: io non mi fingo / favole, o sogni: con questi occhi il vidi
castello; / cinquanta legnate / promesse o donate, / dei calci nel podice /
propaga le vibrazioni (vibratore esterno) o immerso nel calce- struzzo, producendo l'
vibratòrio, agg. che produce o è scosso da vibra
come suole dirsi di suo genere, o un modo vibratorio della parte della materia
sf. edil. vibrazione di un edificio o di una costruzione stradale.
. 2. fis. banda o riga vibrazionale. l'insieme dei livelli
semplice percossa data sopra legno, pietra o metallo o altro corpo risonante, ar-
data sopra legno, pietra o metallo o altro corpo risonante, ar- gumentare quanto
e convulsa, fremito del corpo o di una sua parte. d'annunzio
di una persona provocato da un'intensa emozione o da un particolare stato d'animo.
una vibrazione sottile che poteva essere caso, o delusione, o anche vero dolore.
poteva essere caso, o delusione, o anche vero dolore. 5.
, pratica terapeutica consistente nelpimprimere a mano o con apparecchi azionati da corrente elettrica una
serie di piccole scosse con frequenza più o meno elevata a seconda dell'effetto sedativo
meno elevata a seconda dell'effetto sedativo o eccitante che si vuole produrre. -vibrazione
oscillazione perenne. -vibrione del colera o colerico: nome comune del vibrio cholerae
colerico: nome comune del vibrio cholerae o vibrio comma, agente patogeno del colera
che crescono sul muso, sugli arti o sull'addome di diverse specie di mammiferi.
levigare il manto bitu minoso o cementizio finale mediante un organo lami
., azionato da un motore elettrico o fissato al posto dell'attrezzo di scavo
tecn. strumento per misurare lo spostamento o la velocità di un corno in vibrazione.
, soglio dirsi [strade] private o vicanee. = deriv. dal
... il mulso e le torte o schiacciate. = voce dotta, lat
: « se ti hai podesteria, o vicareria, che ti vogli vendere, espia
sottoposta alla giurisdizione di un vicario civile o ecclestiastico. -in partic.: nel dominio
, 6-x-18: tenuissimi erano i prediali o 'steore', come colà le domandano con
, tribunale (nato anche come curia o corte della vicaria) a cui spettava la
, assieme al tribunale della magna curia o gran corte, nella gran corte della
. specie vicarianti: termine che indica due o più specie affini appartenenti al mondo animale
più specie affini appartenenti al mondo animale o vegetale che si avvicendano in territori contigui
blocchi estremi permane quasi invariato (una faglia o un fascio di faglie).
. 6. medie. che supplice o compensa un altro organo o un'altra
che supplice o compensa un altro organo o un'altra funzione divenuta insufficiente. migliorini
enfisema che si sviluppa in un polmone o in una sua parte quando l'altro o
o in una sua parte quando l'altro o un lobo dello stesso risulti insufficiente nella
funzione, a un altro complesso di fenomeni o di poterli compensare. 2
territori limitrofi che si differenziano per uno o più fattori (ad esempio il livello di
sotto una bandiera se non uomini nativi, o vero stanziali in quella potestaria, capitanato
vero stanziali in quella potestaria, capitanato o vicariato dove sarà collocata decta bandiera.
bolla, proibì strettissimamente ogn'infeudazione o vero concessione in vicariato, opure governo perpetuo
la prefettura della segnatura di giustitia, o de'brevi, e della biblioteca vaticana'.
2. 3. vicariato di cristo o apostolico-, l'ufficio di suo legittimo
una carica, in qualità di sostituto o di rappresentante di un'altra persona di
lapo gianni, xxxv-ii-596: perché tu [o morte], fatta nel mondo vicara
partic. nelle espressioni vicario dell'impero o dell'imperatore o imperiale). g
espressioni vicario dell'impero o dell'imperatore o imperiale). g. villani,
territorio di sua pertinenza a titolo temporaneo o perpetuo, fino all'estinzione della discendenza
e lasciare reggerlo a'miseri vicari, o iusdicenti, delle viilate.
genova, giudice civile e criminale (o consulente legale preposto a tali giurisdizioni)
vescovo nell'am- ministrazione di una diocesi o svolge per suo incarico determinati compiti o
o svolge per suo incarico determinati compiti o ambascerie (anche nell'espressione vicario generale
vicario. savonarola, 7-i-278: almeno, o sacerdoti, se non volete fare el
vescovadi; statevi voi in persona, o, se non volete starvi voi, almanco
de'dodici, e de'lor vicari o benefiziati, riempon quel corpo, con ordin
il luogo e la vece altrui, o di vescovo o di parroco. leoni,
la vece altrui, o di vescovo o di parroco. leoni, 454: una
per il temporaneo governo di una diocesi o di altra organizzazione ecclesiastica il cui titolare
organizzazione ecclesiastica il cui titolare sia impedito o sospeso (ad esempio, perché indagato
sia la mala amministrazione della chiesa, o altra giusta causa, se gli suole sospendere
espressioni in partic. vicario di cristo o di dio). dante, par
identità dell'oggetto colla idea sua vicaria, o vogliam dire del reale coll'ideale,
particolarmente, la vicaria suprema autorità regia o imperiale. 6. medie.
. invar. chi è autorizzato a sostituire o a rappresentare il proprio superiore o il
sostituire o a rappresentare il proprio superiore o il titolare in un'incombenza, in
in un'incombenza, in una carica o in una funzione. p.
di un'azienda soli. pubblica o privata e può sostituirlo nelle funzioni in 2
2. stor. funzionario che coadiuvava o sostituiva nei compiti amministrativi, di rappresentanza
. milit. disus. chi coadiuvava o sostituiva il comandante di un corpo armato
), sm. persona che coadiuva o sostituisce chi ricopre incarichi di comando,
sm. stor. esattore che coadiuvava o, all'occorrenza, sostituiva il collettore nelle
quel regno si ritenga il suo collettore o vicecollettore, come è al presente, per
brunone... a chiunque, stratigoto o vicecomite, rusticus aut mi- les,
? sei ufficiale tu, commissario o vicecommissario? 2. stor. chi
? 2. stor. chi coadiuvava o sostituiva all'occorrenza un commissario o un
coadiuvava o sostituiva all'occorrenza un commissario o un legato pontificio. campanella, 9-11
. stor. funzionario incaricato di coadiuvare o sostituire il titolare di una carica di
sanudo, 3-93: quando manca o vaca qualche conseier, per el principe
e signorile, magistrato incaricato di coadiuvare o di sostituire all'occorrenza il console nei
vicedelegato, sm. chi coadiuva o all'occorrenza sostituisce il delegato.
papa (anche con valore iron. o con connotazione polemica). morando,
]: 'vicedirettore-direttrice'...: colui o colei che fa le veci del direttore
colei che fa le veci del direttore o della direttrice. gobetti, 1-i-91: organi
rinascimentale, titolare di alcune cariche civili o religiose, in partic. a firenze,
è in grado di sostituirlo sdomine o vicedomino. in caso di necessità
determinate funzioni pubbliche. coadiuvava o sostituiva nelle sue funzioni il legato. -
sm. ant. chi coadiuva il fattore o, al- rare. ghirardacci,
a quella di un reggente ed leggi buone o cattive, piuttosto che all'arbitrio de'loro
legati, vice legati, delegati, o che so io? carducci, ii-15-
v. 2. il papa o un sovrano, in quanto depositario del
, sm. funcoadiuvava in via temporanea o suppliva il luogotezionario di grado immediatamente inferiore
grado di sostituirlo in caso di nevrano o di un governatore in un determinato domicessità.
. nente, che lo coadiuvava o lo sostituiva nelle sue funzioni.
quella di superfluo, perché facilmente o sarà fatto el papa a tempo o el
facilmente o sarà fatto el papa a tempo o el grancancelliere ed era in grado di
di sostituirlo in caso di duca sarà partito o el viceluogotenente con le gente spagnole necessità
. donna che fa da madre a bambini o vece), e da grancancelliere
vice imperadóre), sm. governatore gna o istitutrice. di un territorio in sostituzione
, sm. ant. chi sostiva o sostituisce temporaneamente un maestro di scuotuiva nelle
dossi, iii-257: mandava tosto in scuderia o in cucina pel mediatamente inferiore a
in gra primo che capitasse o lavapiatti o scozzone, salvo cacciarlo, lì
primo che capitasse o lavapiatti o scozzone, salvo cacciarlo, lì
viceministro, sm. chi coadiuva o sostituisce all'oc- viceintendènza, sf
. chi, in partic. nelsottosegretari o viceministri che, accettando l'invito del re
vixènda, vizènda), sf. avvenimento o serie di eventi, di fatti che
rispettivamente il sorgere, la modificazione oggettiva o soggettiva (cioè il cambiamento del loro
(cioè il cambiamento del loro contenuto o dei soggetti a cui essi fanno capo
]: 'vicenda': dell'awicendare le coltivazioni o seminagioni in un medesimo terreno, che
, 1246]: delli deputati sulle vicende o man- dre, e pene di dette
privato da sbrigare, che si vuole o si deve fare. latini, rettor
. albertano volgar., ii-133: o tu rendi vicenda; o tu rimani di
, ii-133: o tu rendi vicenda; o tu rimani di esser chiamato ché gran
, di cui non tenga contezza, o notizia alcuna nel mondo.
mondo. 10. momento o circostanza in cui spetta a qualcuno esercitare
spetta a qualcuno esercitare un determinato incarico o funzione o compiere un'azione secondo un'
qualcuno esercitare un determinato incarico o funzione o compiere un'azione secondo un'ordine prestabilito
, 254: neuno panno villanesco mettano o vero facciano mettare co li panni delli
-mutazione di condizione che spetta o che può capitare alle persone di volta
hanno tentato di sgozzarsi a vicenda, o di sgozzare le loro madri. -in
: avean [i goti] per duca o re teodorico degli amali, già statico
, agg. che avviene, si compie o si manifesta fra due o più persone
si compie o si manifesta fra due o più persone; scambievole, reciproco.
manso, 1-69: questa vicendevolezza o corrispondenza ne gli amori per lo più
ride eterna primavera senza vicendevolezza di stagioni o di tempo? = deriv. da
. alternatamente, secondo una regolare alternanza o regolari turni. maestro alberto, 153
una e l'altra delle poppe della madre o balia nudrisco- no il bambino.
breve triennale ed all'altra lunga decennale o vicennale, però dalla medesima legge civile fu
si vede come quel pronome lui, o vicenome che dir vogliamo è coll'infinito avere
altra volta del nome, del pronome, o come altri dissero, vicenome, ripigliamo
vicentino, agg. nativo, originario o abitante di vicenza; che opera a
. 2. che è proprio o si riferisce a vicenza. -alla vicentina
(con uso aggett.): cucinato o preparato come si usa a vicenza.
di un qualunque ente (istituto, associazione o altra organizzazione) o di un qualunque
istituto, associazione o altra organizzazione) o di un qualunque organo collegiale (assemblea
lui e, in caso di sua assenza o impedimento, lo sostituisce. mazzini
un presidente, due vice-presidenti, otto o dieci consiglieri, tre revisori, un distributore
di sostituirlo in caso di sua assenza o impedimento (anche nell'espressione vicepretore onorario
agg. che è proprio, che appartiene o che si riferisce al viceré; che
superiore nell'esercizio di un potere politico o militare. citolini, 448: ne
(vice segretàrio), sm. funzionario o impiegato di grado immediatamente inferiore a quello
: se li cabelloti inter sé, o con li vicesecreti hanno questioni, recur-
, agg. filos. che è proprio o si riferisce a giambattista vico (1668-1744
. 2. seguace, studioso o continuatore del pensiero di giambattista vico.
(con partic. riferimento a individui scandinavi o nordeuropei, e può avere valore scherz
vichismo, sm. filos. scuola filosofica o corrente di ensiero che si ispira
agg. prossimo, vicino a una località o a un territorio di riferimento; che
un territorio di riferimento; che è proprio o si riferisce a comunità, paesi o
o si riferisce a comunità, paesi o regioni contigui o confinanti. statuto
a comunità, paesi o regioni contigui o confinanti. statuto della società del
. galanti, 1-28: una rivalità vicinale o la cupidigia della preda, poteva solamente
galatina, 251: nulla persona ausa gectare o fare gectare scopature de casa, ramate
, lordura... alle vie duplice o vicinali de la dieta terra. de
siano le publiche e quali le private o vicinali. pascoli, i-559: vivranno liberi
4. stor. che è proprio o si riferisce a una vicinia. =
memorie ci mostrano la tribù loro vicinante o permista a quella degli eoliani. pratesi,
sf. l'essere vicino, contiguo o confinante, prossimità, breve distanza (
a luoghi, regioni, entità spaziali o geografiche). m. villani
alcuni suoi fondi nelle vicinanze di roma o nell'intemo; ma credo che la maggiorparte
torrione. 2. il trovarsi o il risiedere presso qualcuno o nei dintorni
. il trovarsi o il risiedere presso qualcuno o nei dintorni di un luogo; l'
di un luogo; l'intrattenere assidui contatti o relazioni con qualcuno. mostacci,
muratori, 8-i-15: la presenza eziandio o vicinanza degli eretici, che in
degli abitanti del medesimo edificio, quartiere o contrada; vicinato. anonimo, 1-599
donne, tutte l'una all'altra o per amistà o per vicinanza o per parentado
l'una all'altra o per amistà o per vicinanza o per parentado congiunte.
all'altra o per amistà o per vicinanza o per parentado congiunte. 4
4. stato, regione, borgo o contrada confinante o vicina; i luoghi
stato, regione, borgo o contrada confinante o vicina; i luoghi circostanti, i
complesso dei rapporti che intercorrono fra stati o popoli confinanti. c. bartoli,
stato giuridico di membro di una vicinia o regola (v. regola, n.
e letter. essere confinante (due o più stati, regioni o territori)
confinante (due o più stati, regioni o territori). m.
di vicinato (con riferimento a stati o popoli confinanti). - anche sostant.
3. essere prossimo a una determinata condizione o situazione; approssimarsi a essa.
morte. 4. essere simile o assimilabile per argomento, stile, tono
ciclo d'artù vicinano senza ombra di stonatura o effetto di grottesco. = voce
vici n o). vicinata {
ma anche nello stesso quartiere, contrada o territorio. -in senso concreto: l'
nello stesso edificio, nella stessa strada o nelle strade e nei luoghi contigui o
o nelle strade e nei luoghi contigui o, anche, il complesso delle costruzioni o
o, anche, il complesso delle costruzioni o dei luoghi adiacenti a quello in cui
. 2. stato, regione confinante o, anche, il complesso degli stati
di amicizia e solidarietà fra paesi confinanti o comunità vicine. montale, 3-32:
. anat. ant. che si contrae o consente la contrazione di un organo (
bellini, 5-1-257: se io l'allontano o l'avvicino a una cosa, chiamate
una cosa, chiamate que'muscoli slontanatori o vicinatoli. = nome d'agente da
età intermedia, comunità locale (urbana o rurale) di origine associativa, preposta
disus. vicinanza, contiguità fra due o più luoghi, regioni, paesi, corpi
degli altri principi che, per vicinità o per altro, hanno negozi coi signori polacchi
. 2. il trovarsi o il risiedere nelle vicinanze di un luogo
il risiedere nelle vicinanze di un luogo o presso qualcuno. s. giovanni crisostomo
5. stretta similarità fra due o più enti, oggetti, colori,
lo più accompagnato dalla prep. a o più rar. di o, anche,
prep. a o più rar. di o, anche, da un avv. che
nella fredda certezza che dà la prigione o la casa vicina / tornammo all'albergo.
all'albergo. -che viene a trovarsi o a passare in un luogo poco distante
a passare in un luogo poco distante o sta per arrivare (con riferimento a singole
arrivare (con riferimento a singole persone o a gruppi più o meno ampi).
a singole persone o a gruppi più o meno ampi). tiepolo, lii-1-70
da un luogo, da una persona o da un punto di riferimento (ed
accompagnato da un compì, di misura o da un'espressione indicante la distanza).
2. che si trova ai confini o nelle immediate prossimità; limitrofo (un
se novella vera / di val di magra o di parte vicina / sai, dillo
al tempo del partire / esser vicino, o non molto da lunge /..
-con riferimento a un'entità inanimata o astratta. alfieri, iii-1-83: sejano
4. che sta per compiere un'azione o ne ha l'intenzione. boccaccio,
... dopo molti pensamenti conchiuse: o che il prencipe fosse già d'accordo
il prencipe fosse già d'accordo co'francesi o che fosse già vicino ad accordarsi.
sta per sopraggiungere; prossimo a verificarsi o a compiersi; imminente, incombente (una
. con chi detiene una posizione di potere o di prestigio. libro di sydrac
quegli che ànno cupideza dell'altrui femine o dell'altrui cose, egli fanno grande male
7. che possiede attitudini, qualità affini o in comune a quelli di un'altra
, pende sempre maggiormente per mediocri; o come più vicini alla capacità sua,
riconducibili a una determinata corrente artistica o letteraria. ungaretti, xi-257: quanto
(per forma, dimensioni, funzioni o altre caratteristiche) a un'altra entità o
o altre caratteristiche) a un'altra entità o termine di riferimento. piccolomini,
gruppo di case, nella stessa via o nello stesso quartiere (in partic. nell'
13. abitante di uno stato, regione o città confinante (per lo più al
repubblica di venezia abitante di una vicinia o regola. statuti della comunità di cadore
rezasco], 128: alcuna regola o comune di cadore non ardisca...
. -locuz. avverb. da o di vicino: a breve distanza. -
a breve distanza. - farsi vicino o da vicino: accostarsi, approssimarsi.
gli strilli acutissimi dei bimbi in cuna, o portati a prendere il sole da madri
17. locuz. prepos. vicino a o di: accanto a, a poca
-in relazione con un compì, di misura o di quantità, per esprimere un computo
locuz. -andarci vicino: riuscire a fare o dire qualcosa in modo quasi giusto,
designare 'le terre ora lavorate ora sode o novali (secondo le regole della rotazione)
contemporaneamente sullo schermo di un terminale video o di un televisore; schermata.
in genere, tutto ciò che è o riguarda la parte visiva di una trasmissione
schermo di un televisore, di un videoterminale o di un elaboratore elettronico su cui appaiono
, v-44: questi tali che si ungono o untano gli stivalida lor posta, cioè si
suo podere al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino. ibidem, 61
al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino. ibidem, 61: chi
v-262): mai non entrava settimana o usciva, / senza vicissitudine o divario.
entrava settimana o usciva, / senza vicissitudine o divario. tassoni, xii-2-161: la
-alternanza regolare del giorno con la notte o delle stagioni dell'anno. pallavicino
quali in uno medesimo uomo combattono, o insieme o in diviso, con una cotale
uno medesimo uomo combattono, o insieme o in diviso, con una cotale vicissitudine e
solo cinto di muri, comprendente più vichi o borghi o contrade. -vico
di muri, comprendente più vichi o borghi o contrade. -vico degli strami