Grande dizionario della lingua italiana

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vol. XXI Pag.60 - Da TORNIRE a TORNITO (27 risultati)

. 3. - tornio da vasaio o figulino-, ruota del vasaio (v.

pigliamo commiato da loro e dicemo: « o noi ritorneremo o noi manderemo a fare

loro e dicemo: « o noi ritorneremo o noi manderemo a fare tagliare questo legname

la penna, ti andrà l'incudine; o il tornio ». 2. congegno

abbia almeno quattro balestra a due piè, o vero lieva, o vero a tomo

due piè, o vero lieva, o vero a tomo. sacchetti, x-i 12-13

ii-9: balestre da leno da tomo o da lieva per ciascuno soldi iiii. guglielmotti

è comperato, non v'ha uscio o finestra che s'apra, ondeque'd'entro

ma tutto si passa per un torno o mota, come appunto fra noi alle monache

nati di giuste nozze ed abbandonati dagli impotenti o sventati genitori al tomo fatale. periodici

sollevare pesi con l'avvolgimento di funi o catene. rametti, 206: si

perfetta, ben tornito (una persona o una parte del corpo). alberti

rifinito nella forma; forbito, elaborato o, anche, pomposo, altisonante.

composto secondo le regole del buon gusto o, anche, in stile elevato.

stile elevato. muratori, 9-260: o sieno dunque lavorate sul bon turno le

lavorate sul bon turno le commedie, o sieno meramente buffonesche, e composte d'in-

tornire e del modellare, del tessere stoffe o fare caraccio, 38-18: far ci conviene

, e sì -ricavare per intaglio o fornimento oggetti o parti disposto,

-ricavare per intaglio o fornimento oggetti o parti disposto, / che ne

-per simil. plasmare figure a rilievo o a tutto tondo. milizia, iii-507

opina il millan, alla scultura, o incisione di figure in legno, in avorio

in avorio, in pietra, o in marmo, e principalmente nelle materie più

in cui si può includere la forma piallandola o, meglio ancora, tornendola lungo il

verso, una poesia, uno scritto o, anche, un encomio, un elogio

: questi bicchieri torniti potevano gli antichi, o in questa o in altra simil guisa

torniti potevano gli antichi, o in questa o in altra simil guisa temperare. carena

armoniosa e gradevole rotondità (il corpo o una parte di esso). c

vol. XXI Pag.61 - Da TORNITORE a TORNO (11 risultati)

che foggia oggetti al tornio; operaio o artigiano addetto alla lavorazione al tornio.

: i lavoratori che secondo procedura, metodi o indicazioni stabiliti eseguono lavori di elevata precisione

2. aspetto tornito, tondeggiante di oggetti o di parti del corpo. -anche:

tórno1 (tuòrno), sm. perimetro o superficie circolare di un oggetto,

; altri nuotando et altri attendendosi all'arbore o al tomo dell'antena. a.

far muover colle zampe il cilindro, o vogliam dir il tomo del pozzo, immaginandosi

nel torno di: all'incirca, più o meno (con partic. riferimento all'

, alternanza; turnazione nell'assumere cariche o incombenze. -agric. avvicendamento nel prelevare

7. figur. giro di parole o di frase; perifrasi. vico,

/ qual più i piace, damigella o dama, / abbiane molte che li sien

tomo a tomo alla terra per lo influsso o movimento della luna. -di fronte

vol. XXI Pag.62 - Da TORNO a TORO (30 risultati)

-andare affannosamente alla ricerca di qualcuno o di qualcosa. laude cortonesi, 1-i-253

aperto, continuato; protrarsi alquanto, o, anche andare per le lunghe (una

, divulgato, costituire argomento di conversazione o, anche, di diceria (una notizia

italia non è paese dove ci si possa o ci si voglia accorgere del valore di

pure in copie numerate, che tu, o amico comisso, stamperai volumi su volumi

approssimatamente (nell'indicazione di una quantità o misura, o di un tempo,

nell'indicazione di una quantità o misura, o di un tempo, di un'età

: infino all'età di trentacinque anni, o in quel tomo, pare sempre le

lo quale era lì presso quattro miglia, o in quel tomo, che si chiama

d'un giro del sole sopra la terra o in quel torno, secondo che di

d. bartoli, 6-3-22: ducento, o in quel tomo, furono i soldati

morì ne'34 di sua età, o in quel tomo. carducci, ii-5-192:

s. betti stampato dal torelli nel '56 o '57 o sul quel tomo.

dal torelli nel '56 o '57 o sul quel tomo. -levare,

, stanco di vederselo comparire davanti due o tre volte la settimana, per levarselo

. levandoli da tomo la cappa, o mantello che abbia, amorevolmente il ricevesse

volgar., 3-74: in tre luoghi o in quattro truova l'uomo l'acqua

: non v'è chi giochi toro, o chi canneggi, / né chi faccia

esercizi, com'è dir uom che giostri o che torneggi. -in espressioni

. le carni macellate di tale animale (o anche altre parti, come la pelle

bottegai, degli immigrati dai vicini paesi o dalle province di cuneo e di alessandria

granchio, leone, vergine, libra, o bilancia, scorpione, sagittario, capricorno

, apertamente, risolutamente una situazione problematica o scabrosa, un ostacolo. ferd.

si dice -il toro per le coma, o, come dicono i francesi, di

toro: risolvere con una decisione drastica o con una prova inconfutabile una discussione,

classica, modanatura convessa dal profilo più o meno semicircolare, che costituisce la base

tre uguali parti, assegnandone una al plinto o zocco, le altre due si dividano

detto bastone e l'altra alla scozia o cavetto. palladio, 1-14: l'altra

suo semidiametro, più grosso degli astragali, o tondini, come 'h'. memmo,

, che adoprasi in pianta rettilinea, o circolare: in quest'ultima forma ponesi nelle

vol. XXI Pag.63 - Da TORO a TORPERE (10 risultati)

ha la caratteristica forma di un salvagente o di una ciambella. -in senso concreto:

letterario, 238: i tre tori (o volani dei girostati), nei tre

altre non vidi ancor che fusson pari / o più torose o me'composta fronte.

ancor che fusson pari / o più torose o me'composta fronte. tasso, aminta

] porta al tipo così detto 'torpedo'o 'siluro'. savinio, 3-196: si

autobus usato in passato, a uno o due piani con grandi finestrini panoramici e

3. tose. bicchierino di liquore o di ponce, preparato con caffè e

tien torpente e tristo; / e dammi o sanità, s'io ne son degno

5. che ha azione calmante o anestetica (un farmaco). -

letter. essere intorpidito; rimanere inerte o intirizzito (il capo, una sua

vol. XXI Pag.64 - Da TORPIDAMENTE a TORRACCHIONE (15 risultati)

. giacere in uno stato di torpore fisico o vegetativo (un animale).

-versare in uno stato di tedio o di prostrazione. carducci, iii-2-33

torpidézza, sf. torpore del corpo o di un arto. -in senso attenuato

4. ant. ristagno di un liquido o deh'aria. sederini, i-58:

a. cocchi, 4-1-78: rigidità o torpidità dei muscoli. 2. per

f. f. frugoni, 4-157: o miei lumi offuscati, / tardi v'apriste

favaro, in latino 'palumbus maiori, o 'torquatus'dicesi maggiore, a differenza del

l'anitra torquata può essere il cisone o altre che hanno collane al collo.

, lat torquatus, deriv. da torquis o torques (v. torque)

), sf. (anche invar. o sm., anche nella forma torqueo

gli altri, che erano stati morti o presi. livio volgar., 6-73:

caratterizzato dalla diminuzione di sensibilità del corpo o di una parte di esso con rallentamento

. dovuto a malattie, stati tossici o fattori climatici. -con valore attenuato:

= voce dotta, lat. torquis o torques, deriv. da torquére (v

certi torracchioni, / come fanno gli allocchi o barbagianni, / e tutta la città

vol. XXI Pag.670 - Da VARCATO a VARDARE (31 risultati)

. -varcare la soglia: entrare o uscire da una stanza, da una

tenere un comportamento trasgressivo, di rottura o, anche, di estremo ardimento.

ant. vargo), sm. spazio o apertura attraverso la quale si passa o

o apertura attraverso la quale si passa o che consente l'accesso a un'altra

accesso a un'altra zona, luogo o ambiente, talora stretta ed angusta o

luogo o ambiente, talora stretta ed angusta o difficile da percorrere. dante

barilli, 7-65: specialmente di notte, o nel buio artificiale d'un ambiente chiuso

nel terreno dalla crescita di una pianta o in un argine in seguito all'azione violenta

passaggio, transito di persone, di soldati o di animali (in partic. di

il numero dei fringuelli presi in un roccolo o in un paretaio in un giorno di

. 4. attraversamento del mare o di un corso d'acqua. -anche

-anche: il punto in cui si effettua o è possibile l'attraversamento. tasso,

le lacrime, viene emessa la voce o fuoriesce il respiro. dante, purg

morte, trapasso dalla vita alla morte (o anche dalla vita terrena a quella ultraterrena

azione, di sottrarsi a un'impegno o che accada qualcosa. buonarroti il giovane

compiuto camminando. bembo, iii-428: o forse carolando e danzando muovere agli ascoltati

343: le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono

343: le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono il miglio

il miglio, lo stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e

, lo stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e poi la

stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e poi la pertica,

dice il corio, che nascevano nei varghi o sotto tascelle, che alla più lunga

dare, concedere il varco alle lacrime o alla voce-, prorompere in pianto o parlare

o alla voce-, prorompere in pianto o parlare, esprimersi, dire.

. -aspettare, attendere al varco o porsi, stare al varco-. in

attesa di cogliere di sorpresa una persona o un animale selvatico al suo passaggio.

di malaugurio. -attendere il momento o l'occasione propizia per vendicarsi o rivalersi

momento o l'occasione propizia per vendicarsi o rivalersi di qualcuno. goldoni, x-1205

a un evento che sta per accadere o può accadere a qualcuno. nievo,

e polveroso! -cogliere, pigliare o acchiappare al varco: catturare o cogliere

, pigliare o acchiappare al varco: catturare o cogliere qualcuno di sorpresa al suo passaggio

vol. XXI Pag.671 - Da VARDAROBBA a VARIABILE (20 risultati)

dial. ant. avaria di un'imbarcazione o del suo carico. stratico

delle loro ceneri, usate come fertilizzanti o per ricavarne iodio, sodio e sali

erbacea e fruticosa] molto alleali minerale o soda, la quale si ottiene con

allora il nome di soda... o varek. stampa periodica milanese, i-407

varesino, agg. che è nato o abita a varese, capoluogo di provincia

/ le varesine. -che proviene o è prodotto a varese. -pecora varesina:

varesòtto, agg. che è nato o abita nella provincia di varese. -

= dal malgascio vari [kandama] o varcando], da cui fani nome

partic. usato come titolo di scritti o di sezioni di cataloghi. panzini,

stesso, che può subire cambiamenti più o meno repentini e profondi nel corso del

, et edifici egregi furon ben tosto o devorati o rotti, / tant'illustri memorie

edifici egregi furon ben tosto o devorati o rotti, / tant'illustri memorie etanti pregi

il del variabil luna / opravisse, o durò terrena alcuna. mazza, iii-134

un dividendo variabile a seconda delle buone o cattive annate. -cangiante (il

nei sentimenti; che cambia repentinamente umore o disposizione d'animo; volubile (una

la barba mal rasata, e più o meno lunga a seconda dell'umore, che

che sono soggette a variazioni di declinazione o di coniugazione (e nella lingua italiana

. tecn. caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono nel suo funzionamento

elementi di tale insieme. - variabile complessa o reale. quella che assume tutti i

a carattere non sistematico. -variabile aleatoria o casuale, grandezza che in ogni evento

vol. XXI Pag.672 - Da VARIABILITÀ a VARIANTE (29 risultati)

sf. l'essere variabile; la capacità o la possibilità di subire mutamenti nel corso

possibilità di subire mutamenti nel corso del tempo o a seconda delle circostanze, di fattori

arti fra loro, gli effetti reali o possibili di una invenzione, d'una scoperta

che può modificarsi nel corso del tempo o essere diverso in ciascun individuo. piccolomini

-variabilità fenotipica: differenziazione dei caratteri somatici o psichici espressa dallo stesso genoma in ambienti

gli avventurieri armati scandinavi, detti vareghi o variaghi... agli ordini di rjurik

punti di vista, con diversi sviluppi o esiti. giovanni dalla celle,

una creazione linguistica, a fondo dialettale o per lo meno parlato. -con

lo meno parlato. -con significati o denominazioni diverse. giuliani, iì-165:

variamente poi si adopera 'abbonire'per 'far buono'o 'tranquillare', e anche per 'divenir buono'.

parte si appoggia sopra la costa, o pendice di esso. -cangiante,

fuochi sempre avvampanti, mentre dormiva; o per osservare i varianti colori delle sue

2. che differisce da altre persone o cose per determinati aspetti o caratteristiche.

altre persone o cose per determinati aspetti o caratteristiche. boccaccio, 1-i-119: poi

annette dei mariti 'tolleranti, compiacenti, o consenzienti, o contenti'-le quali categorie

mariti 'tolleranti, compiacenti, o consenzienti, o contenti'-le quali categorie potrebbonsi ancora suddividere

modifica di quanto è stato precedentemente fissato o stabilito; elemento di differenziazione rispetto a

che è considerato un originale, un modello o costituisce semplicemente un termine di confronto.

tentativo di sintesi delle varianti arti, o se si vuole il preludio di ciò

le euganee, ma forse condizioni geografiche o climatiche, se non etniche, hanno meglio

largo raggio si ripeterono altre volte, tre o quattro, nei pomeriggi successivi.

4. biol. in microbiologia, colonia o cellula batterica che assume caratteristiche morfologiche diverse

al proprio testo in seguito a ripensamenti o rielaborazioni, durante la stesura del testo

rielaborazioni, durante la stesura del testo o in successive redazioni (anche nell'espressione

. ling. ciacuna delle diverse forme fonologiche o grafiche con cui si può presentare uno

a seconda della regione d'origine del parlante o dello scrivente (variante regionale, ecc

differenziano limitatamente alla grafica -variante facoltativa o individuale-, la diversa forma che un

per la particolare realizzazione di chi parla o scrive. -variante morfologica: ciascuna delle

: ciascuna delle modificazioni che un morfema o un elemento lessicale può presen

vol. XXI Pag.673 - Da VARIANTISTA a VARIATAMENTE (26 risultati)

relazione alla sua posizione nella catena parlata o per scelte stilistiche di chi parla o scrive

o per scelte stilistiche di chi parla o scrive. -variante posizionale o combinatoria

parla o scrive. -variante posizionale o combinatoria o condizionale 0 contestuale, la

scrive. -variante posizionale o combinatoria o condizionale 0 contestuale, la diversa forma

tratto da un itinerario stabilito in salita o in discesa; la deviazione dall'itinerario

ogni montagna ci si e limitati alla vetta o alle vette principali e soltanto alla prima

assoluto, senza tener conto delle varianti o delle vie nuove che possono essere in seguito

. relativo alle varianti di un testo o alla variantistica. migliorini [s.

varianza: procedura per verificare se uno o più fattori influenzano un fenomeno che è oggetto

un cambiamento per lo più riguardante un aspetto o un ambito non sostanziale.

1-178: altro che corsivo, grassetto o maiuscolo! che sono, a petto di

variare il tono, appoggiare sulla parola o sorvolarvi? -alterare l'espressione,

delle variazioni in modo però che l'andamento o il pensiero principale di esso non restino

un aspetto diverso nel corso del tempo o a seconda dei luoghi o delle circostanze

del tempo o a seconda dei luoghi o delle circostanze. - anche sostant.

toglie il verde, / variando stagione, o noia apporta, / né a la

li diversi accidenti, che gli occorrono o possono occorrere. poliziano, 1-707:

ad un primo capriccio del generale, o del commissario di francia. 9

11. apparire, risultare diverso per uno o più aspetti o caratteristiche da altre persone

risultare diverso per uno o più aspetti o caratteristiche da altre persone o animali o entità

più aspetti o caratteristiche da altre persone o animali o entità inanimate. cecco

o caratteristiche da altre persone o animali o entità inanimate. cecco d'ascoli

lingue d'italia, e variarsi qualche vocabolo o qualche accento, deve esser cagione che

le tinte, per il semplice gusto o il piacere di vedere cambiamenti in una situazione

piacere di vedere cambiamenti in una situazione o in un luogo che rischiano di essere monotoni

a seconda delle circostanze, dei luoghi o del momento; ora in un modo ora

vol. XXI Pag.674 - Da VARIATIO a VARIAZIONE (21 risultati)

. frugoni, uno stesso vocabolo o costrutto, ricorrendo a sinonimi i-3-171

/ disposte spuntan fuori / bel- o a espressioni diverse. l'ume,

. modifiche, sia pure in ambiti o per aspetti marginali e variegato, non uniforme

broso. l'altezza polare variata o non variata di 6 mesi in 6 mesi

6 mesi esser buona riprova per escludere o introdurre il movimento annuo 8. ricco di

. 9. costituito da persone di carattere o estrazione g. villani, 6-79:

2. che si differenzia più o meno nettamente da altri 3-25: che folla

: ufficiali austriaci, una coppia lillipuelementi o entità; diverso, dissimile per un determiziana

cowboys, guerrieri medievali. nato aspetto o caratteristica. 10. caratterizzato da alterne vicende

distinto. maestro rinuccino, 2-ix (o) -6: con guerra pace par che

. 4. caratterizzato da ricchezza o molteplicità di roseo, ii-41: dèono elegger

tutto uguale, momangiare, né voratrici o variatrici di molti cibi. notono,

favolosi e variati, seco pormotivi tradizionali o canzoni popolari. tanti qualche po'di

6. ornato, abbellito con materiali o elementi deco- principio variazionale, in un

, / pur di una certa quantità fisica o, più precisamente, conferiquel marmo è

fisico; passaggio da un fenomeno fisico o naturale a un altro. -in

-in partic.: mutamento delle condizioni climatiche o atmosferiche. restoro, ii-37:

, ogni parola, ogni variazione d'umore o di gusti. -modificazione dell'aspetto

stato e sanza nullo ordine di signoria o reggimento, se non al corso de'conastaboli

. 5. diversità fra due o più condizioni, procedure, ecc.

: né altra variazione è dal partirsi, o dall'esser cacciato da una terra e

vol. XXI Pag.675 - Da VARICE a VARIETÀ (18 risultati)

. v.]: 'variazione magnetica o dell'ago magnetico o della bussola', dicesi

: 'variazione magnetica o dell'ago magnetico o della bussola', dicesi la mutazione della

una dilatazione permanente dovuta a fattori costituzionali o ad alterazioni del circolo venoso.

speculare, e aa nuclei sassosi diversi, o come diconsi al montamiata, anime di

-affetto da varici (un arto o, con sineddoche, una persona)

. in fitopatologia, che presenta macchie bianche o giallastre sulle foglie per mancanza di clorofilla

. in fitopatologia, presenza di macchie bianche o giallastre sulle foglie per mancanza di clorofilla

di aspetti culturali, di correnti politiche o religiose, ecc. gramsci, 7-162

di correnti che presentano un colorito religioso o un colorito politico a seconda della tradizione

, sia con riferimento a più enti o oggetti, in partic. appartenenti al medesimo

in partic. appartenenti al medesimo genere o ambito ma differenziati quanto a qualità o caratteristiche

o ambito ma differenziati quanto a qualità o caratteristiche, sia con riferimento a un

sia con riferimento a un unico ente o oggetto variato negli aspetti, elementi o

o oggetto variato negli aspetti, elementi o caratteri che lo costituiscono o con cui

, elementi o caratteri che lo costituiscono o con cui si presenta. dante

stessa varietà della noia è un rimedio o un alleviamento di essa. barilli, i-39

all'inf.). caratteristiche o qualità che lo distinguono da altri

in se medesimo annaspa, simili o dello stesso tipo. cavalca,

vol. XXI Pag.676 - Da VARIETÀ a VARIO (25 risultati)

ant. cambiamento di pensiero, di giudizio o di stato d'animo; mutamento di

e 'nbianca. -mutevolezza della sorte o dei tempi. bisticci, 1-ii-308:

e volare basso. -variazione climatica o atmosferica. cavalca, vii-118: siccome

amorosa). -in senso concreto: atto o comportamento che deriva da tale inclinazione.

specie che presentano variabilità per fattori ambientali o per eterogeneità genetica. -varietà originaria

un individuo raro a una varietà, o una varietà a una sottospecie. montale,

ha punto di varietà; conciossiecosaché, seguendo o non seguendo consonante, sempre nel numero

le varietà nate da ignoranza, distrazione o arbitrio? da capo, nell'uso

da. di vista geografico, spaziale o sociologico, o della tipoca'da mosto

di vista geografico, spaziale o sociologico, o della tipoca'da mosto, 274:

settimane. 2. locale pubblico o teatro in cui vengono rappresentati tali spettacoli

sia un pochino ai più del caffè o del club con le sue riviste e i

sue riviste e i suoi amici annoiati, o delle pietose turpitudini del caffè di varietà

si riferisce a una varietà di piante o di animali. piccola enciclopedia hoepli,

hoepli, 1-ii-2928: 'caratteri mendeliani o varietali': quei caratteri che nella successione delle

scomparire e riapparire secondo una certa legge o forinola numerica. = deriv. da

voce dotta, comp. da vari [o \ e dal lat. -formis (che

. vàrio, agg. che comprende o che riunisce in sé molteplici aspetti,

specie diverse (un genere di animali o di piante). frezzi, iv-22-58

presenta varietà di configurazioni, di aspetti o anche di flora o di fauna (un

, di aspetti o anche di flora o di fauna (un ambiente naturale).

più con presenza contestuale di lemmi corradicali o con iter.). boccaccio,

lorenzo de'medici, ii-73: silenzio, o voi che ragunati siete; / voi

popolo vario e mutabile, pentito de terrore o forse temendo che 'l figliuolo non vendicasse

1-131: se le cose oppostegli siano vere o calunie, le opinioni sono varie.

vol. XXI Pag.677 - Da VARIOARDENTE a VARO (12 risultati)

. sf. plur. titolo di rubriche o paragrafi di svariato argomento. -varie

arcobaleno). algarotti, 6-2: o dell'aurata / luce settesemplice / i varioardenti

/ il giro vario / orbiculario / o che spingono, o che frenano.

/ orbiculario / o che spingono, o che frenano. = comp.

i-1-170: affinché la lenta influenza d'una o più lingue cementatrici involga un vasto numero

le barche e i pattini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si

e i pattini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si tocca.

sf. miner. minerale raro, incolore o di co lore verde,

longitudinali di due segmenti scheletrici contigui, o di due parti dello stesso segmento,

tutti i punti. mediante il barletto (o varlétto) si fermano i pezzi che

nella sede definitiva elementi di strutture metalliche o in cemento armato prefabbricate. 3

radio. - piede varo-, deformazione congenita o acquisita del piede caratterizzata da forzata supinazione

vol. XXI Pag.678 - Da VARO a VASCA (30 risultati)

; quando è minore di quattro o cinque libre frigilo in bono olio, overo

poi averai libere una di schinale, o tarantello, o di meggia affamata,

libere una di schinale, o tarantello, o di meggia affamata, quasi cotta allessa

allessa, e qualche milza di luzzo, o di va- rollo. pisanelli, 122

, il moltizzo, gli aghi, o i ditali, il coltello, e le

sue, e 'l suo tagliare, o cucir pelliccie. = voce di

faticava, per fare un varreno, o forame per comunicazione sotto terra dei- runa

della polonia. -anche: abitante o nativo di tale città. -anche so-

(vasaro), sm. chi fabbrica o vende vasi. - anche con uso

segna contra 'l falegname,... o ch'un vaso di creta volesse un

stritolato il vaso, se poi coll'istessa o con altra simil creta ne farà un

. anat. che si riferisce ai vasi o è formato da vasi (sanguigni,

nello spessore di un grosso vaso arterioso o venoso assicurandone l'irrorazione sanguigna.

più fisso, destinato a contenere acqua o altri liquidi. - vasca da bagno

, specialmente di metallo smaltato, fissato o incassato nel pavimento, nel quale ci si

fai fare / tu la tinozza, o qualche po'di vasca? muratori, 7-iii-98

-tino usato per la pigiatura dell'uva o per la fermentazione del mosto.

a bollire coll'uva, nella tina o vasca. perciò sono mordenti vini e buoni

il luogo poi dei vasi della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche

dei vasi della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche secondo l'uso

della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche secondo l'uso del paese

. -contenitore in muratura, cemento o acciaio inossidabile destinato a contenere le uve

le uve, il mosto in fermentazione o il vino. -contenitore impiegato nella spremitura

. percorrere a nuoto una piscina una o più volte nel senso della lunghezza.

principale di un centro abitato percorrendola una o più volte in tutta la sua lunghezza.

estens. tratto di mare; bacino lacustre o artificiale. -anche: specchio d'acqua

ma si raguna in qualche vaso naturale o artificiale, prima di cominciare il suo

corso sensibilmente; e questo vaso si 'vasca'o 'cratere', o 'ricettacolo del fonte',

questo vaso si 'vasca'o 'cratere', o 'ricettacolo del fonte', siccome anco 'capo',

'ricettacolo del fonte', siccome anco 'capo', o 'testa d'acqua'. marinetti, 2-iii-317

vol. XXI Pag.679 - Da VASCAPO a VASECTOMIA (18 risultati)

di stato maggiore destinato a comandare navi o reparti di navi e a dirigere particolari

vastaudelli più che in venezia gonnole o vascelli. lori, lxi-7: io porrò

forze maritime consistono in vaselli, ciurme, o galeotti (se si ha da navigar

vascello vagante per i mari senza equipaggio o con un equipaggio di morti, il

si piglia nei barili, e si porta o nelle botti che sono in casa,

per dio, cangia consiglio, / o troverai sul tebro il sesto esiglio.

pensamenti; / tegnamene chi vuol, savio o pur vasco. = dal lat

relativo ai vasi, in partic. sanguigni o linfatici. -apparato, sistema vascolare,

dagli organi elementari, cioè dal tessuto cellulare o utricolare e dal tessuto vascolare o tubulare

cellulare o utricolare e dal tessuto vascolare o tubulare. lessona, 1529: in

vascolarizzazione, sf. fisiol. presenza o ulteriore sviluppo di vasi sanguigni in un

sviluppo di vasi sanguigni in un organo o in un tessuto. -per estens.

-per estens.: irrorazione sanguigna di organi o tessuti. lessona, 1529

in un tessuto che non ne conteneva, o aumento nel numero di quelli che esistevano

a scatola di latta dalla forma bislunga o cilindrica, munita di tracolla in partic.

formato da un'arteria, da uno o due vene e da un nervo.

è proprio, relativo ai vasi sanguigni o formato da essi; vascolare. vallisneri

sterilizzazione maschile che consiste nella resezione parziale o totale dei dotti deferenti.

vol. XXI Pag.680 - Da VASECTOMIZZARE a VASELLO (22 risultati)

gli altri vaselli se sono assai o pochi, imperocché dov'elli saranno, dèe

per simil. cavità di un organo umano o animale in cui si raccoglie una sostanza

corpo umano in quanto contenitore dell'anima o, anche, in quanto sede delle passioni

in quanto è sede delle facoltà spirituali o rispecchia l'azione creatrice di dio.

di dio. iacopone, 35-59: o esmesuranza -en breve redutta, / cel,

terra tutta -veder 'n un vasello! / o vaso bello, -co mal è trattato

vasello. vasellame, sm. insieme o assortimento di contenitori o stoviglie varie (

sm. insieme o assortimento di contenitori o stoviglie varie (piatti, bicchieri, tazze

di vetro, ceramica, cristallo, terraglia o metallo pregiato, in cui si dispongono

metallo pregiato, in cui si dispongono o si consumano vivande, bevande, ecc

oro per fare monete d'oro o d'argento... per far fare

.. per far fare vaxellamenta d'oro o d'argento. marco polo volgar.

alla sua tavola la saliera, la tazza o il cucchiaio d'argento e altre vasellamenta

e altre vasellamenta, secondo che essi sono o più ricchi, o più poveri?

che essi sono o più ricchi, o più poveri? siri, x-312: l'

volgar., 5-20: le pere salvatiche o aspre d'aspra generazione, si serbino

(vasselino), sm. piccolo vaso o recipiente; boccettina (e, anche

ciascuno in nel suo vasellino di vetro o di terra invetriata. roberti, ix-28:

ant. anche femm. le vasèlle o le vasèllo). ant. e letter

che si pesano in famagosta in sacco, o in casse, o in vaxelli di

famagosta in sacco, o in casse, o in vaxelli di legno o di terra

casse, o in vaxelli di legno o di terra. boccaccio, i-103: le

vol. XXI Pag.681 - Da VASENOLO a VASO (27 risultati)

vetro, per la conservazione di alimenti o di altri prodotti (miele, pomate,

battente a vetri posto sopra una porta o una finestra, con la base inferiore incernierata

è ciò?) per indicare porta o finestra a pernio orizzontale. 'nel mio porcile

di terracotta, di metallo, di vetro o di altro materiale, di forma varia

altro materiale, di forma varia, liscio o decorato, impiegato per contenere sostanze liquide

, unguenti, ecc.) o a scopo ornamentale. -vaso a piccioncino:

rossa, su cui sono rappresentati scene o personaggi delle farse fliaciche, caratteristica produzione

. 2. -vaso murrino: vaso o tazza tagliato in murra, dalle pareti

] di un vaso in un altro, o colarla in un panno. b.

/ le vasa in catin d'acqua o calda o frigida / con cenci guasti

le vasa in catin d'acqua o calda o frigida / con cenci guasti almen,

sul luogo. pascoli, 1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, /

1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, / con larga bocca o sottil

o dritto, / con larga bocca o sottil collo, il vaso / da sé

alessandro di macedonia, domatore d'asia? o aveva fatta al- cun'altra cosa fuori

a forma di tronco di cono rovesciato o di parallelepipedo rettangolare, forato alla base

vetro, usato per conservare prodotti alimentari o di altro genere, dotato spesso di

5. urna usata per un'estrazione o una votazione. sansovino, 2-61:

. con riferimento a chiese e teatri) o vano, locale di un edificio.

, avvallamento del terreno in cui scorrono o si raccolgono le acque; bacino, alveo

marco, sì come io tengo pochissimo o nessun conto, come di quel fetido vaso

. lorenzo de'medici, ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio

, ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto,

dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto, / vergine santa e pia

] / serve invece di vaso, o perché rotto / sia da qualche percossa o

o perché rotto / sia da qualche percossa o rarefatto / per mancanza di sangue,

da dio a un'importante missione religiosa o predestinata alla gloria eterna. - (

vol. XXI Pag.682 - Da VASOATTIVO a VASSALLAGGIO (24 risultati)

l'espressione vaso di sapere o di scienza, anche con uso iron

. anat. struttura tubulare in cui circolano o defluiscono i liquidi organici o l'aria

cui circolano o defluiscono i liquidi organici o l'aria respiratoria. -in partic.

vaso sanguigno che penetra in un organo o vi esce passando attraverso il suo ilo

vasi, che percorrono il corpo animale, o più tosto lo tessono e formano.

anche al mondo del lavoro. la vittoria o la sconfitta operaia in un paese è

sconfitta operaia in un paese è vittoria o sconfitta di tutta la classe operaia.

ciascuna delle due travi longitudinali di acciaio o di legno che costituiscono gli elementi fondamentali

v.]: vasi sono casse o canali fabricati di tavoloni, e si mettono

un padrone di nave palanche, vasi, o argani per tirarla o vararla, se

, vasi, o argani per tirarla o vararla, se nel servirsene, si rompessero

, se nel servirsene, si rompessero, o si guastassero, non è tenuto ad

20. relig. vaso liturgico o sacro-, ciascuno dei recipienti (come

ostensorio) destinati alla celebrazione della messa o alla conservazione delle specie eucaristiche.

il filato semilavorato che esce dalle carde o dalle macchine di preparazione alla filatura.

motilità dei vasi sanguigni, provocando vasodilatazione o vasocostrizione (una sostanza).

gratitudine verso il mio benefattore, o l'assoluta volontà del mio re, da

personale del feudo, contrapposto all'elemento reale o beneficio). -anche: rapporto di

la termoregolazione) con meccanismi di vasocostrizione o vasodilatazione. = comp. da

che ha la proprietà di determinare dilatazione o costrizione dei vasi sanguigni (una

vasi sanguigni (una sostanza, un nervo o un centro nervoso). lessona

. relativo alla vasomotilità (un fenomeno o processo fisiologico e patologico).

sanguigni donde deriva nella cute l'arrossamento o impallidimento. = comp. da

. farmac. che regola il tono o la tensione dei vasi sanguigni (un farmaco

vol. XXI Pag.683 - Da VASSALLANZA a VASSELLA (15 risultati)

. subordinazione di uno stato al dominio o all'egemonia politica e militare di un altro

ora aveva concorso a proteggerlo dallo schiacciamento o dal vassallaggio verso l'austria'trionfatrice.

parte si trovava a quella dura scelta, o di stare alla sua sentenza, o

o di stare alla sua sentenza, o di dichiararsi suo nemico. vassallizzare

se convenisse lei donna rimanere di terra o di vassalli, sarà più conta a reggimento

pascoli, 25: te sovente, o tra boschi arduo maniero, / popolai di

-gran vassallo, vassallo maggiore (o, anche, semplicemente, vassallo)

feudo da prìncipi, dalla chiesa, dalltmpero o, anche, da una sovraordinata entità

di un altro sovrano, più potente o vincitore. lamenti storici, iii-194

, al di fuori di un rapporto feudale o di sudditanza, professa fedeltà, obbedienza

qualcuno che è in posizione sociale sovraordinata o al quale si riconosce prestigio, autorità.

. -con riferimento al rapporto dell'uomo o della madonna con dio. cavalca

/ purché scettro non stringeste, / o non fusse almen un nervo.

= dal lat. mediev. vassallus o vasallus, deriv. da vassus (v

muratori, 7-i-165: pel solo 'vassatico'o sia servigio, sembra che si

vol. XXI Pag.684 - Da VASSELLAMENTO a VASTITÀ (15 risultati)

placito con l'intervento di due vassi o vassalli del re. = dal lai

colla vassoia (il che dicono vassoiare o avvassoiare) per levargli da dosso il

). region. mondare le castagne o, anche, le granaglie scuotendole nel vassoio

.]: 'vassoiare': mondare le biade o castagne dalla loro mondiglia, ugnandole nel

vassoia (il che dicono vassoiare o avvassoiare) per levargli da dosso il ventolacchio

data all'apposito vassoio per mondare granaglie o castagne. vassóio, sm. largo

piano, di forma rotonda, ovale o quadrangolare, con bordi rialzati, usato per

servire cibi, dolci, recipienti più piccoli o, anche, per contenere ed esporre

grossa,... con un vaglio o vassoio si gettano in aria. lastri

, ii-355: porto lo schifo, o vogliam dire vassoio pieno di calce, ai

è di nuovo la scienza degli intervalli pieni o vastamente orbitali a dominare tra le figure

, e di cui erano protagonisti rozzi popolani o facchini. 2. azione

; territorio ampio, senza limiti naturali o artificiali. g. p.

scrittori, che giustamente fanno paura, o sia per l'acutezza e chiarezza loro in

acutezza e chiarezza loro in raziocinare, o per la gran vastità della lettura.

vol. XXI Pag.685 - Da VASTO a VATICANISTA (17 risultati)

giova il posseder vasto reame, / o un ricco erario pien d'oro e d'

macchina così vasta qual'è la terra; o, se niuno v'ha che la

e grande e picciol rio / adria o tirren nel vasto sen riceve, / così

così s'assorbe, a lungo andare o breve, / morte o sdegno, d'

lungo andare o breve, / morte o sdegno, d'amore ogni desio. tasso

raccoglie, che può ospitare molte cose o persone. c. i. frugoni

c'era un palmo di parete nuda o di pavimento scoperto e dappertutto erano tende,

occhi); che non è ambiguo o sfuggente ma sereno, diretto (lo sguardo

pubblico). piani, 84: o perché stringi in man scettri tiranni, /

vasto, / ne'trionfi di siila o di pompeo. pascoli, i-252: l'

vasto, non contento mai di alcuno grado o stato, ci doveva ammunire. guicciardini

l'altro, di mediocre animo, o forse timido, pazientissimo, moderato, simulatore

pisa avesse a essere instrumento da cavarne o da'fiorentini o da altri. testi,

essere instrumento da cavarne o da'fiorentini o da altri. testi, 1-221:

); che tratta di svariati temi o problemi (un'opera letteraria o scientifica

temi o problemi (un'opera letteraria o scientifica). goldoni, xiii-218:

chiome / oggi ti canto, o re de'miei verd'anni. d'annunzio

vol. XXI Pag.686 - Da VATICANO a VAUDEVILLARE (10 risultati)

l'alto concetto onde l'arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'

concetto onde l'arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'uman genere

arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'uman genere. =

. vaticinare, intr. (vaticino o vaticino). pronunciare vaticini, profezie

avanzare ipotesi su ciò che è inconoscibile o, anche, senza concreto fondamento. -anche

un vaticinare l'ascriverle ad una città o ad un successo particolare; in generale

in base a presupposti dati, sperimentati o, anche, a ragionamenti, a fondamenti

-con riferimento a eventi storico-politici preannunciati o auspicati. mazzini, 38-40: l'

-balia pretesca, / liberalesca, / nostra o tedesca? / -vattel'a pesca.

il gabinetto con vaso di maiolica, o il vaso stesso. la grafia è di

vol. XXI Pag.687 - Da VAUDEVILLE a VECCHIANICCIO (20 risultati)

-anche: opera appartenente a tale genere o canzone di cui si serve tale genere teatrale

forma aferetica atona di uso ant. o letter., in partic. poetico per

lo sguardo e l'attenzione dell'interlocutore o degli astanti su qualcosa (indicato con

(indicato con un compì, diretto o con una prop. complementare diretta).

avvertimento, di ammonizione, di minaccia o, anche, come intercalare. serventese

, non venire ad accusarmi di ipocrisia o magari di ambiguità. = troncamento di

la particella ne, in posizione proclitica o enclitica (onde è atona):

lento amore a lui veder vi tira / o a lui acquistar, questa cornice,

pronom., dinanzi alla particella ne o in posizione proclitica rispetto awoa un pron

posizione proclitica rispetto awoa un pron. o in posizione enclitica rispetto al verbo.

l'aw. vi assume in unione o in posizione proclitica con i pron. atoni

, le e con la particella ne, o in posizione enclitica rispetto al verbo denota

rispetto al verbo denota stato in luogo o moto a luogo, anche figur.

, / che non ve ne rimase seme o foglia. porcacchi, i-336: ma

veadóre (vehadóre), sm. ufficiale o dignitario portoghese, in partic. tesoriere

. vecchio spregevole, sgradevole, laido o, anche, malvagio. -anche come

fantesche racconti alcuna favola dell'orco, o delle fate. = comp. da

se i ragnuoli, per conto della vecchiaia o della trascuraggine, non v'avessino fatte

dell'età, e non per malattie o per violenza, incidenti, ecc.

d'indigestione un abate nato in roma o negli stati ecclesiastici. bianciardi, 3-119:

vol. XXI Pag.688 - Da VECCHIARDO a VECCHIEZZA (14 risultati)

età avanzata nel corpo e nello spirito o, anche, di aspetto losco (una

lassa. lucini, 4-61: dunque: o il d'annunzio è un decadente od

di buccia lisci, giovani, non rimessi o vecchia- ticci, rigogliosi e sani.

1i-310: dèon- si scerre ramucelli piccoli o punte lunghe un mezzo braccio delle più

, piccolo, rinsecchito e tremulo, debole o, anche, povero, di umile

vedi, non sai se è in nicissità o no. pasquini, lvii-95: avea

in gamba, vigoroso, indomito, o anche pericoloso, malefico. filippo degli

chiome e pampinoso. tommaseo, 2-iii-252: o mia vecchierella e dolce madre, fammi

ricordate. gramsci, 7-158: ogni gruppo o gruppetto che crede di essere portatore di

vecchietta. rotta di roncisvalle, 3-1: o vergine maria, che per pavento /

da ottenere. betussi, 3-ioq: o che bel detto: quasi che io comandi

è ben monda dal disio carnale, / o per vechieza o per gran don da

dal disio carnale, / o per vechieza o per gran don da dio. palamedés

. -di animali. stefano protonotaro o pier della vigna, 416: come cervo

vol. XXI Pag.689 - Da VECCHILE a VECCHIO (21 risultati)

cattaneo, 2-7: se nella vecchiezza o antichità de i loro anni si taglieranno [

legname nelle opere di lavoro senza vizio o difetto alcuno. -con riferimento a

-bastone, sostegno della vecchiezza: chi dà o darà aiuto e conforto ad altri (

al pargoletto giova: / per sereni occhi o per vermiglie gote / mercè né donna

percuote. chiabrera, 1-i-50: quante, o quante vecchiezze orbe, dogliose, quante

. vecchino, sm. uomo o vecchio di corporatura fragile e cadente o

o vecchio di corporatura fragile e cadente o anche che mostra i segni di un precoce

di stampe dove trovo chiacchiere con tre o quattro vecchioni da me conosciuti nella mia

-di animali. boccaccio, 9-45: o troie spregnate, o colombi vecchi..

boccaccio, 9-45: o troie spregnate, o colombi vecchi... arsi e

-per estens. che si sente (o appare) invecchiato per taluni aspetti della

-come epiteto di personaggi famosi, storici o dinastici, per distinguerli da altri dello

decaduto, indebolito (un carattere fisico o psichico, il corpo, le membra)

ha lunga esperienza in un determinato campo o attività (anche in relazione con un compì

-che non è il primo (o fra i primi) della sua famiglia

sposare. -che ha militato o milita da lungo tempo in una formazione

-che ha vissuto e operato anticamente o, comunque, nel passato.

vedute delle pitture, per le sale o altri luochi, siano all'entrata,

che è stato fatto, inferto, composto o è accaduto molto prima del momento in

magalotti, 4-96: non astio, o dispetto, od ira, o orgoglio /

astio, o dispetto, od ira, o orgoglio / tragge al tuo sacro soglio

vol. XXI Pag.690 - Da VECCHIO a VECCHIO (17 risultati)

al passato, che ha gusto tradizionale o, anche, superato. prisco,

-anche: che si è mantenuto a lungo o si è radicato nella vita di qualcuno

uso e non ancora sottoposto a modifica o a riforma (un'istituzione).

44: tu più non c'eri, o vergine fugace: / netto il pedale

10. che ha subito un'adeguata o un'eccessiva stagionatura (il vino,

ne la città di siena vino vecchio, o vero aceto, paghi d'ogne soma

: sono due sorti di cascio, o fresco o vecchio; il fresco dà più

due sorti di cascio, o fresco o vecchio; il fresco dà più nodrimento al

vecchio. -pubblicato nei giorni precedenti o, anche, in tempi più lontani

dai vetri del finestrotto spessi di polvere o, là dove erano rotti, foderati di

riproposto e quindi ben noto, risaputo o, anche, stancamente ripetuto (una

per l'uso, è stato sostituito o affiancato, raddoppiato da un nuovo impianto

edificio, ecc., restando abbandonato o continuando a funzionare per le potenzialità inerenti

al pelo bianco / età di settanta anni o poco manco. tasso, 13-i-872:

20. vecchio della montagna: capo o gran maestro della setta musulmana degli assassini

: il periodo susseguente della teocrazia morale o di gregorio vii, che già trova il

di san giorgio prossimi all'uscita (o appena usciti) di carica, nel

vol. XXI Pag.691 - Da VECCHIOLINO a VECCHIUCCIO (13 risultati)

/ se non vuoli ch'io muoia / o perda la persona. sercambi, 1-i-49

agg. possessivo): la madre o, anche, la moglie. foscolo

più vecchio che il dixit, di noè o vecchio comematusalemme: essere decrepito. gelli

precedenti, trarne spunto e ispirazione, o anche copiarne pedissequamente lo stile; plagiarle

, quest'inverno passato una foca, o vecchio marino. = voce dotta,

). letter. che è nativo o abitante del vecchio mondo, dell'europa;

riferimento agli anziani di una comunità, o ai vecchi saggi appartenenti a un organo collegiale

saggi appartenenti a un organo collegiale giudicante o politico. sanudo, lii-215: ogni

. -anche con riferimento a creature fantastiche o immaginarie. caro, 7-639: allor

ti salvi e dia consolazione, / o duca valoroso, padre immenso; / l'

l'amore che io ti porto, o buon vecchione, / tremar mi fa per

/ si chini a traila corda: o che bel tiro / s'ella gliel'accoccava

/ che m'ha veduto nascere, o torino! e. cecchi, 6-132:

vol. XXI Pag.692 - Da VECCHIUME a VECE (28 risultati)

abbellire ogni verso che mi cada in prosa o in rima de'modi (vaghissimi in

modi (vaghissimi in vero, ma vecchiuzzi o stranetti) di guido cavalcanti, e

nuovo e luccicante. 2. oggetto o parte di un oggetto consunta, usurata,

, caduto in disuso, arcaismo linguistico o stilistico; teoria scientifica o filosofica,

arcaismo linguistico o stilistico; teoria scientifica o filosofica, disciplina non più attuale,

, disciplina non più attuale, accantonata o rifiutata; opera letteraria ormai priva d'

opera letteraria ormai priva d'interesse (o considerata tale). redi,

di validità attuale; sistema di leggi decaduto o abrogato. mamiani, 4-411:

sarebbe cosa assurda se le mani di elena o di efigenia fussero vecchizze e zotiche,

di efigenia fussero vecchizze e zotiche, o se in nestor fusse il petto tenero

legumi compressi contenenti semi rotondi, neri o bianchi; la pianta è usata come

ceci, di varie sorte, 'veccia o vezza'. targioni tozzetti, 7-12: 1

dalla veccia: discemere ciò che vale o è autentico da ciò che non ha valore

è autentico da ciò che non ha valore o è falso. paviani, xxix-103

sarebbe il pane fatto di grano sagginato o vecciato. trinci, 1-242: si cerchi

[vite] due giumelle di vecciuole o mochi mescolati o qualche lupino cotto e ricuo-

due giumelle di vecciuole o mochi mescolati o qualche lupino cotto e ricuo- prisi

in toscana si chiama moco salvatico, o veggiolo, o lero, il quale

si chiama moco salvatico, o veggiolo, o lero, il quale si usa seminare

cibargli entro lo stallaggio con citiso, o medica, ed anche crusca; o se

, o medica, ed anche crusca; o se il prezzo de'viveri lo permetta

lo permetta, con farina d'orzo o, di veggiolo. 0. targioni tozzetti

minan lungo le viti, lupini, mochi o veggioni, e al maggio poi si

simbolo vuoto dell'idea, il veccione o guscione dell'idea che è lo inane vocabulo

introitato in anima, disposato alla carica narcisistica o egocentrica o autoerotica propria di ogni anima

, disposato alla carica narcisistica o egocentrica o autoerotica propria di ogni anima.

. veccióso, agg. mischiato o impastato con veccia, vecciato (il

. incombenza compito, mansione singolarmente spettante o assegnata. dante, par.,

vol. XXI Pag.693 - Da VECORDE a VEDENTE (15 risultati)

, i-155: s'usa il vedano (o pedano) quando s'ha a lavorare

insieme un'ossatura, tagliare per testa o per verso del legno, farvi le

all'esistenza di un essere negativo chiamato 'monga'o ne 'l'errore'. vedantino

. la vece, le veci di qualcuno o diariosto, 1-iv-257: per il gaudio non

qualcosa (anche con riferimento a soggetti astratti o inanimati). cieco, 24-87

di lui posso sostener la vice / o venir come terzo a me qui lice.

d'un suo male simile a una verità o a una menzogna profondissima che la tenesse

tasso, 13-ii-293: quanto si racconta o si ridice / o di perso o

: quanto si racconta o si ridice / o di perso o di greco o di

racconta o si ridice / o di perso o di greco o di romano / quanto

/ o di perso o di greco o di romano / quanto da l'accademia ancor

mie vice / bagnandote di più, o d'altre e tante, / priva ch'

di qualcuno in un'incombenza, carica o funzione. -con partic. riferimento a

messer lo duca; / ch'egli, o suo oficial, mi riconduca, /

-in unione a nomi comuni o, anche, propri. casoni,

vol. XXI Pag.694 - Da VEDERE a VEDERE (22 risultati)

male. vedére1 (ant. o dial. ant. vedire, veére,

tr. (pres. indie, vedo o ani e letter. veggo, vediamo

e letter. veggo, vediamo o ani e letter. veggiamo, vedono o

o ani e letter. veggiamo, vedono o ant. e letter. veggono-,

. che io, tu, egli veda o ani e letter. vegga, pari

. vegga, pari pres. vedènte o letter. e ant. veggènte-, pari

ant. veggènte-, pari pass, visto o veduto). percepire con la vista

. -con riferimento a un sogno o a una visione. dante, par

, che un fenomeno possiede determinate caratteristiche o qualità, che un luogo, un

una persona in una determinata condizione fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione

in una determinata condizione fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione particolare o

fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione particolare o mentre sta compiendo un'

o in un'attitudine o situazione particolare o mentre sta compiendo un'azione (per

con l'intelletto, venire ad apprendere o a conoscere o a individuare, in

, venire ad apprendere o a conoscere o a individuare, in partic. in

ché 'n cor venale amor cercate o fede. s. bonaventura volgar.,

in considerazione, sottoporre alla propria attenzione o riflessione, trattare un argomento, affrontarlo

. tu stessa hai forse avuto il padre o la madre ad aiutarti? montale,

santina. 9. congetturare un evento o una condizione futura, prefigurare, presagire

/ siede lunghesso. mazzini, iv-1-160: o rassegnarsi 0 agire. non veggo che

preavvisato, e non da un giorno o da un mese, ma da anni,

lettore ed altri passi dello stesso testo o ad altri testi in esso citati; vedi

vol. XXI Pag.695 - Da VEDERE a VEDETTA (25 risultati)

vederer. senza esitazione e nario o un magistrato a ciò preposto). indugio

, che ha nelle mani alcun personaggio o grande; dal quale è stato offeso,

particella pronom. incontrarsi con qualcuno casualmente o in seguito a un appuntamento, abboccarsi

, 37: or potess'eo, / o amore meo, / come romeo /

estens. adoperarsi per ottenere un risultato o un effetto; cercare, fare in modo

a paro. 18. essere o venirsi a trovare in una determinata condizione

venirsi a trovare in una determinata condizione o situazione; percepirsi in un determinato stato

io... aspettare la violenza o la guerra, costretto mi veggo di ricovrarmi

eventuali conseguenze di ciò che si è detto o fatto. ghislanzoni, 17-185:

tergiversare e evitare di prendere una decisione o dare una risposta a richieste altrui o

o dare una risposta a richieste altrui o anche in tono risentito, di minaccia

-non avere che vedere, non avere niente o nulla che vedere con qualcosa: non

non veder più oltre, ne più qua o più là, è amar svisceratamente.

n. 37. -vedersela con qualcuno o qualcosa: confrontarcisi con buone possibilità di

. monosini, 74: 0 cotto o crudo, / il fuoco l'ha veduto

. vedére2, sm. il vedere o il guardare qualcosa, vista.

(per lo più nell'espressione fare o non fare un bel vedere).

vedétta1, sf. luogo, sulla terra o su una nave, posto in posizione

come punto di avvistamento in operazioni militari o nella navigazione o, anche, per osservare

avvistamento in operazioni militari o nella navigazione o, anche, per osservare il paesaggio

vedetta, secondo il successo delle cose, o di vituperosamente fuggire o di fraudolentemente rubare

delle cose, o di vituperosamente fuggire o di fraudolentemente rubare i premi della vittoria

perché vadano osservando se vengano nemici, o altra simil cosa. monti, x-2-149

-torre di vedetta: torre di controllo o di avvistamento. ungaretti, xi-161:

speculatore. 2. marinaio o soldato che si trova in un punto eie

vol. XXI Pag.696 - Da VEDETTA a VEDOVANZA (12 risultati)

vato o in una struttura apposita con scopi di sorveglianza

16-iii-2: sono i sensi tante vedette, o spiatori. piovene, 2-196: allora

a interpretare 'conspi- cillum'per una vedetta o gelosia che noi ci vogliam dire.

da un luogo elevato e strategicamente importante o, anche, in perlustrazione.

-all'erta, per prevenire possibili pericoli o per soddisfare le esigenze di qualcuno.

ii-26-4: su questa aveano mandato vedevolemente o inn. iscritto appellare confermazione della ellezione

sogni dell'oppio, nelle favole persiane o nelle leggende vediche. 2.

uno spettacolo; spettatore; chi vede qualcuno o qualcosa. f f

che atti faccino i circu- stanti ispartitori o veditori d'esse cose. de'sommi,

per estens. fruitore di un'opera letteraria o figurativa. leonardo, 2-204: io

perplesso, non quelle figure siano gramaticalmente o metaforicamente significanti. 4. chi

anni, non mi ricordo se nel perù o nel messico. = nome d'

vol. XXI Pag.697 - Da VEDOVARE a VEDOVILE (20 risultati)

temporaneamente, lontano da una persona amata o desiderata o, anche, dalla patria

lontano da una persona amata o desiderata o, anche, dalla patria (anche con

per causa di morte, di una guida o, comunque, di una persona la

la cui mancanza costituisce motivo di dolore o di danno. -in partic.: mancanza

mancanza temporanea del titolare di una chiesa o di una diocesi. salvini, 40-394

. intr. vivere nella condizione di vedovo o di vedova; rimanere vedovo, non

. segno esteriore di lutto; abito vedovile o, per estens., da lutto

di dio a me, dicendo: o figliuolo d'uomo... piagni tacendo

, così ve- doata, abito prende o panni di religione. piero da siena,

un bosco, allevare un po'di macchia o d'erba rassodatrice, sia fatto.

. giusto de'conti, ii-76: o vedovati e lacrimabil versi, / fornito

della morte, di una guida politica o morale, spirituale, o di una personalità

guida politica o morale, spirituale, o di una personalità autorevole (uno stato

guidarla a'trionfi / col tuo valore o a sempiterne guerre, / finché di

rimasto spoglio di vegetazione (un campo) o di frutti e fiori (un albero

una connotazione di affetto e di compassione o, in senso iron., con riferimento

-con riferimento alla condizione spirituale di maria o delle virtù teologali e cardinali alla morte di

proprio, che si riferisce a una vedova o a un vedovo; tipico, peculiare

una veste, per lo più nera o di foggia austera). ordinamenti intorno

campo / a farti poi condottiero o profeta? carducci, ii-2-157: resteremo a

vol. XXI Pag.698 - Da VEDOVILITÀ a VEDOVO (17 risultati)

. chia- con riferimento all'anima, o, anche, alla chiesa, ri

amato. cavalca, 20-353: o come potre'io soffrire di vedere la

; lutto per la perdita del coniuge o, anche, di un familiare,

a un oggetto di cui si possegga o si sia conservato un solo esemplare.

3. rimasto privo di una guida politica o spirituale, o, anche, di

di una guida politica o spirituale, o, anche, di un personaggio illustre,

la cui mancanza costituisce motivo di dolore o di danno (con partic. riferimento

, delle persone che vi abitano (o vi hanno abitato), in uanto

senso di mestizia e di esolazione, o vi lavorano (una casa, un luogo

città ecc.); non frequentato o scarsamente frequentato (una scuola);

trascorso senza il coniuge, in quanto defunto o lontano da lui o, per estens

in quanto defunto o lontano da lui o, per estens., dalla persona amata

amori vertiginosi. 6. privo o povero di vegetazione, brullo (un territorio

san giuseppe. - privo o scarso di acque (l'alveo di un

ant. acque vedove, quelle dei battesimi o delle lavande pagane, in quanto con

di un testo tali righe. -colonna o pagina vedova (anche solo vedova, sf

denominazione comune delriride vellutata (iris tuberosa o hermodactylus tuberosus); bocca di lupo

vol. XXI Pag.699 - Da VEDRETTA a VEDUTISTA (12 risultati)

interno della conca di un circo glaciale o costituito da una falda ghiacciata, che

ponte, 1-iii-174: fra le ghiacciaie, o sia vedrette, che trovansi sulle montagne

v. ve t r o) per l'aspetto compatto, azzurro e

percepire con la vista, il vedere o la possibilità di vedere qualcosa o qualcuno;

vedere o la possibilità di vedere qualcosa o qualcuno; osservazione attenta. -anche in

: il villaggio per altro è grande o per meglio dire è una selva, per

, che gli prima desse una veduta o scorsa almeno a tutti quelli, che

veduta questa benedetta vita del galileo, o qualche altra cosa di vostro; perché,

credere, che l'antica pianta, o per meglio dire veduta, che abbiamo

di impostare un problema, una trattazione o di considerare una questione, di giudicare

e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente. 6. stor. in

-sguardo. iacopone, 8-2: o femene, guardate a le mortai ferute:

vol. XXI Pag.700 - Da VEDUTO a VEGAN (17 risultati)

.., essendo certi che dalla diligenza o negligenza loro, non veduta dal re

che avesse avuto solo un uomo veduto o seduto a'3 maggiori vi poteva andare [

18-1-166: essere veduto... gonfaloniere o di collegio non voleva altro significare,

non essere tratto della borsa de'gonfalonieri o de'collegi per dovere essere e sedere.

cagione dell'età minore... o per alcuno altro rispetto non sedere poi

gonfalonieri di mandare a partito i seduti o veduti di collegio. 5. ani

puzzo insofferibile. 2. animato o dominato da sentimenti, impulsi, passioni

(una persona, il suo animo o carattere). marsilio ficino, 4-9

potremo ancor noi, con simil erba o altro più veemente sonnifero, acconciar alcune

(con riferimento a un fenomeno naturale o fisico). patrizi 3-303:

bellini, 5-2-333: i luoghi poi o gli ordigni o gli strumenti ne'quali si

: i luoghi poi o gli ordigni o gli strumenti ne'quali si tiene il

con cui si manifesta un fenomeno fisico o naturale; grande intensità di una condizione

2. grande forza, violenza o energia, foga e rapidità con cui

. -concitazione, foga, fervore o, anche, aggressività nel parlare,

, sempre però a quattr'occhi, o in un piccolissimo crocchio, con tanto

non è vero ». -notevole intensità o focosità, passionalità di un sentimento,

vol. XXI Pag.701 - Da VEGANIANO a VEGETARE (28 risultati)

]: vi sono poi i vegetaliani o veganisti che consumano solo ed esclusivamente alimenti

agg. disus. che è proprio o che si riferisce al regno vegetale; che

terreni dell'aivemia e i fossili vegetabili o animali che vi stanno sepolti.

l'azione di tutti i veleni tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina

i veleni tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina nell'awelenato e

tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina nell'awelenato e non passa

agricoltura e di campagna non vi faccia, o ricchi, tanta paura, quanta vi

ridurre, generalmente parlando, gl'ingrassi o governi; cioè minerali, vegetabili ed animali

sopra dante, 1-105: none è animale o bestia che perirà e cruccio che i

et in qualunque anima si sia, o vegetabile o sensibile,... hanno

qualunque anima si sia, o vegetabile o sensibile,... hanno continuamente

embrione è animato da un'anima nutritiva o vegetabile. 4. sm.

natura, per non aver potuto o saputo, non l'ha fatto lei.

onde la vegetabilità sola ne risulta, o la sensibilità con esso la ve- getabilità

contadini che seminavano poche manate d'orzo o di marzolo in minuscoli campicelli di terreno vegetaleracimolati

. che si ricava, che si estrae o che si ottiene dalle piante (una

sviluppa anche per effetto della putrefazione, o meglio della fermentazione dei vegetali. sbarbaro

. persona che, per malattia, senescenza o a causa di traumi, è priva

(in partic. nelle espressioni ridursi o essere ridotto a un vegetale). -

]: vi sono poi i vegetaliani o veganisti che consumano solo ed esclusivamente alimenti

vegetalizzare, tr. letter. rendere vegetale o simile a un vegetale (in

'animalizzare, vegetalizzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile', facendo

3. agric. innesto a occhio o a gemma vegetante: innesto, praticato

. 4. medie. che produce o presenta vegetazioni. 5. filos.

, sentire, muovere, e ragionare, o vero intelligere). battista, vi-2-29

delle idee artistiche del centro d'italia o vegeta poco vitalmente, come nella scuola

vitalmente, come nella scuola sabatinesca, o tenta di unirsi con l'antico realismo

per la vecchiaia, per cause patologiche o traumatiche, di autonomia, di movimento e

vol. XXI Pag.702 - Da VEGETARIANISMO a VEGETAZIONE (11 risultati)

. sistema dietetico adottato per ragioni igieniche o ideologiche, che esclude rigorosamente dall'alimentazione

sotto forma vegetativa come tuberi, rizomi o talee, come avviene nel caso della patata

con quel primo stato di pianta verdeggiante o di seme appena nato o non nato

pianta verdeggiante o di seme appena nato o non nato, egli indica l'uomo che

sotto forma vegetativa come tuberi, rizomi o talee, come avviene nel caso della patata

3. biol. vita, funzione o esistenza vegetativa: quella basilare dell'esistenza

fico. -per simil. capigliatura o barba folta, fluente. c.

. sviluppo fisico, accrescimento del corpo umano o di altri organismi animali, forza vitale

872: in cambio di ritardare o interrompere la vegetazione del nostro corpo per allungare

patologica iperplastica a carico di superimi cutanee o di mucose. - vegetazione batterica:

batterici quali si osservano sulla parete endocardica o sui lembi valvolari in certi casi di

vol. XXI Pag.703 - Da VEGETEVOLE a VEGLIA (19 risultati)

vigore, che non ha debolezze o disturbi di sorta; che, nonostante l'

su l'arena. cesari, 1-1-270: o paolo veramente fosse morto, o no

: o paolo veramente fosse morto, o no,... dio in istante

il loro grado. bacchelli, 1-ii-572: o non c'era fra tante novità,

; saldo, resistente, non danneggiato o indebolito (una pianta o una sua

non danneggiato o indebolito (una pianta o una sua parte). bergantini

/ come veggenti limpide parole, / o grande su le brevi ali poeta!

manzoni, ii-1-63: di chi parli, o veggente di giuda? / chi è

senza veggenza. 2. pretesa o supposta capacità di prevedere il futuro o

o supposta capacità di prevedere il futuro o di conoscere situazioni delle quali si è tenuti

trova, a volte, nelle donne o negli animali. = deriv.

véggia, sf. (plur. -ge o -gie-, ant. -gi per esigenze fonetiche

28-22: già veggia, per mezzul perdere o lulla, / com'io vidi un

mettendolo in canove appiè delle veggie, o ver botti, riviene da brunire. fr

: anco hanno i moderni trovato vasi o vero vegge di legname nelle quali preservano

tamburri informe nuota / l'asse, o ingiusto si libra in su la ruota.

sveglio; il rimanere sveglio tutta la notte o comunque per un periodo di tempo normalmente

, per insonnia, per motivi di studio o lavoro, per pratiche devozionali, ecc

sei e sette. tesauro, 4-659: o infelici intelletti di coloro, i quali

vol. XXI Pag.704 - Da VEGLIA a VEGLIANTINA (15 risultati)

tal modo giacendo, e quasi addormito, o tra il sonno e la veglia,

trascorsa tra amici e famigliali a conversare o a ballare, giocare, ecc.

, per bene. -guardia notturna o ciascuno dei turni di sorveglianza notturna.

di veglia: diversa disposizione delle foglie o dei petali del fiore assunta da varie piante

rispetto dei stroppi, e de'rotti, o delle donne gravide e simili, tal'

si possano adoprare i tormenti della veglia o della tortura. carducci, iii-21-252:

della veglia. -veglia d'armi o delle armi: nel medioevo, la notte

-da dire, da raccontare a veglia o da veglia (con valore aggett.

a veglia: insistere in un atteggiamento o in un comportamento. tommaseo [s

prendere una cosa a veglia', insistervi o continuarla troppo indiscretamente. pratesi, 5-19:

ch'io non sapea s'era vegliante o desto, / venni a tonnare e questo

. n. franco, 7-152: o quante volte ancora, in questo pensando,

la supplico dirmi se sia ancora vegliante o pur del tutto svanito siccome temo. g

nel territorio sanese. -comunemente accolto o seguito (una consuetudine, un uso

addormentato; vigile, desto (una persona o le sue facoltà). vegliantina,

vol. XXI Pag.705 - Da VEGLIANZA a VEGLIATA (20 risultati)

sorveglianza, vigilanza, controllo su attività o situazioni. iacopo da cessole volgar.

loro pelle glabra che potrebbe essere vecchissima o adolescente, forse erano già dei vegliardi

rimanere desto, durante le ore notturne o normalmente dedicate al sonno, anche per

non sognano, che le cose fatte o pensate veggiando. muratori, 6-69:

-in partic.: restare alzato a lavorare o a svolgere un'attività nelle ore notturne

il lavoro in una bottega artigiana (o in un altro esercizio commerciale, fondaco

, in partic. a un bambino o a un infermo, per prestargli cure e

una veglia, a un trattenimento serale o notturno, trascorrere allegramente una serata in

impartito a chi è incaricato di vigilare o di soprintendere all'esecuzione di una manovra

-per simil. essere comunemente accolto o riconosciuto (un uso, una convenzione

e non veglia'dicesi di una secca o di uno scoglio allorché è tanto basso

11. tr. trascorrere la notte o una parte di essa senza dormire,

assidua cura e attenzione ciò che avviene o può avvenire, l'andamento di una

di una vicenda, di un accordo o lo svolgimento di un'operazione (anche

una persona, controllandone attentamente la condotta o gli atti o assicurandone la sicurezza,

controllandone attentamente la condotta o gli atti o assicurandone la sicurezza, l'incolumità.

soldati che sempre stanno alla guardia, o sia in tempo di guerra o di

guardia, o sia in tempo di guerra o di pace, sono molto vegghiati che

ibidem, 192. quando marino veglia, o acqua o nebbia. giuliani, i-433

192. quando marino veglia, o acqua o nebbia. giuliani, i-433: un

vol. XXI Pag.706 - Da VEGLIATAMENTE a VEICOLAZIONE (17 risultati)

2. per estens. sottoposto a controllo o a vigilanza in partic. dalla polizia

persona, il luogo in cui risiede o si trova); controllato a vista (

figur. fiancheggiato, delimitato da alberi alti o imponenti (un edificio).

/ che col fuoco lavoran, battiferro / o gonnator di vetro o travagliane / tintori

lavoran, battiferro / o gonnator di vetro o travagliane / tintori o opralbuio fomolari.

gonnator di vetro o travagliane / tintori o opralbuio fomolari. / poiché questi, di

che veglia, che è o rimane desto. - anche sostant.

tempo presente ch'io ti parlo, o dante, è deserta, come cosa vieta

di uno scrittore, di un artista o per distinguerlo da un suo omonimo vissuto

ballo serale di carattere non eccessivamente sfarzoso o, anche, di carattere familiare.

più si svolge in un locale pubblico o in teatro (in partic. nelle

partic. nelle espressioni veglione di capodanno o di san silvestro, di carnevale,

riunione che si stava svolgendo fosse un veglione o una festa da ballo in loro onore

, gusci e simili robe spianate o di natura loro minute. viani [in

di piena s'ammassano ai piloni dei ponti o sui tratti dove il fiume incurvandosi fa

nel lat. mediev. nella forma vigrae o vigra, deriv. dal lat.

agg. diffuso grazie a determinati fattori o condizioni. n. raugeri [

vol. XXI Pag.707 - Da VEICOLO a VELA (23 risultati)

su strada, di persone, animali o cose. - in partic.: mezzo

mamiani, 3-92: insistete, o signore, per la effettuazione la più pronta

che si mantiene lievemente sollevato dal terreno o dalla superficie dell'acqua per mezzo di

di cingoli che ne impediscono l'affondamento o lo slittamento (con partic. riferimento

2. per estens. elemento o forza naturale che trascina con sé,

. fluida, che permette la circolazione o l'assimilazione nell'organismo umano di altre

assimilazione nell'organismo umano di altre sostanze o la loro evacuazione da esso. anonimo

de'più vigorosi argini dell'errore, o come uno de'più favorevoli veicoli della

un messaggio pubblicitario. 5. fattore o condizione che consente di raggiungere un risultato

un risultato, di ottenere un effetto o di evolvere verso un determinato stato fisico

attuandone concretamente il progetto o ne consente l'attuazione anche inconsapevolmente.

6. chi svolge una funzione di intermediario o, semplicemente, si fa latore di

latore di comunicazioni e messaggi fra due o più persone. d. contarmi,

di antimonio] basta una sol goccia o due al più, in veicolo specifico e

agente qualsiasi come veicolo. -condizione o attività che favorisce la propagazione di un

. relig. nella religione induista, animale o essere mitologico che appare associato a ciascuna

della salvezza individuale (piccolo veicolo) o della salvezza dell'umanità intera (grande

cong. ant. oppure, ossia, o anche (in partic. per indicare

- vei pria vei poi: prima o dopo. dante, par.,

véira), sf. superficie di tela o materiale sintetico appositamente sagomata che, assicurata

n. 7. -vela bermudiana o marconi: quella di taglio triangolare inferita

ciò fu in compagnia di quaranta, o cinquanta vele, che ben presto furono da

. per simil. tenda usata come copertura o riparo. statuto dei mercanti di calimala

vol. XXI Pag.708 - Da VELABILE a VELADA (16 risultati)

7. ala di un uccello o di un insetto. b. fioretti

, inclinazione. boccaccio, 1-8: o giovani, i quali avete la vela della

dante, conv., iv-xxvm-7: o miseri e vili che con le vele alte

di vele, che ha perso le vele o le ha serrate a causa di un

22-63: se così è, qual sole o quai candele / ti stenebraron sì,

vele. -fare forza di vela o di vele o di vela e di remo

-fare forza di vela o di vele o di vela e di remo: impegnarsi

vela e di remo, / ché vincere o morire qui gli bisogna. viani,

velàbile, agg. che può essere velato o, per estens., nascosto alla

in par- tic. usato come tenda o per coprire; velo. milizia

, iii-514: velabri dicevansi anticamente i veli o le tende o le cortine che si

dicevansi anticamente i veli o le tende o le cortine che si sospendevano innanzi alle porte

l. fincati, 1-280: 'velaccini'o controvelacci sono vele della stessa forma dei

2. con meton. persona nobile o di alto lingnaggio. - mezza velada

era il debito che io volea pagarvi, o ragazzi, cioè farvi fare una buona

d'arme e di merito. guai, o ragazzi, a chi distinguesse 'velade'

vol. XXI Pag.709 - Da VELADRO a VELARE (33 risultati)

. artigiano od operaio addetto alla confezione o alla riparazione di vele o tende (anche

alla confezione o alla riparazione di vele o tende (anche con uso appositivo)

con uso appositivo). -ago da o del velaio: quello usato per cucire

velaio: quello usato per cucire vele o tende. stratico, 1-i-490.

e fabbrica vele per natanti da regata o da crociera. velàio2 (velaro)

. tessuto finissimo per lo più di seta o lino. -anche: indumento o drappo

seta o lino. -anche: indumento o drappo confezionato con tale tessuto. -

lati velami / gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi / crucci

6. figur. testo di carattere figurato o allegorico dietro il quale si cela il

dante, inf, 9-63: o voi ch'avete li 'ntelletti sani, /

. 7. aspetto, forma o funzione contraffatta, alterata dietro la quale

dietro la quale si cela la reale natura o immagine. cavalca, 6-2-191: è

ciò che serve a nascondere le vere ragioni o intenzioni di un comportamento, di un

; telo, tenda posta come riparo o per occultare alla vista.

si facciano un picciolo padiglione, fatto o di panno lino o di scorze,

picciolo padiglione, fatto o di panno lino o di scorze, sotto il quale,

salvo un occhio per guida del camino o altre azioni; -, e cornelio a

questo secolo'. 3. incrostazione o patina prodottasi per deposito nel tempo.

{ vélo). coprire con un velo o un tessuto, per lo più leggero

par- tic. il volto, propria o di qualcuno, per nasconderla alla vista

qualcuno, per nasconderla alla vista altrui o per proteggerla, per ornarla, ecc.

. 5. figur. testo figurato o allegorico dietro il quale è celato il

7. ciò che nasconde le reali ragioni o intenzioni di un comportamento, di un

velàmine, sm. ant. testo o discorso figurato o allegorico dietro il quale

sm. ant. testo o discorso figurato o allegorico dietro il quale si cela il

2. ciò che nasconde le vere ragioni o intenzioni di un comportamento. folengo

, la cui pronuncia interessa il palato molle o velo. 3. sf

. 3. sf. consonante o vocale che presenta tale articolazione. gramsci

occhi, in partic. per il sonno o addormentandosi. dante, purg.,

avvolte, / a guisa di cui vino o sonno piega? ». manzoni,

per simil. offuscare la luce del sole o delle stelle, la luminosità del cielo

poco visibile (una cortina di fumo o di nebbia, uno strato di polvere

.). bruni, 45: o pur, qual suol velar d'incenso eletto

vol. XXI Pag.710 - Da VELARE a VELATAMENTE (22 risultati)

nascondere, per lo più in modo subdolo o ambiguo, un intento, un proposito

uno stato d'animo, un pensiero o, anche, una condizione fisiologica,

la velerete mai per terrore di despoti o libidine d'interessi d'un giorno.

tempera, il colorito di una tela o di una tavola, in modo che la

particella pronom. ricoprirsi con un velo o, anche, con fronde. c

tempie / cinsediverse forme e dimensioni, steso o appeso sopra o dafebo del lauro,

forme e dimensioni, steso o appeso sopra o dafebo del lauro, onde si velano

nascondersi, celarsi, sfuggire alla vista, o, per estens., alla considerazione

qualità, stato d'animo, sentimento o espressione. gigli, 2-180. quella

. 18. inumidirsi di lacrime o, anche, offuscarsi, intorbidirsi per

, intorbidirsi per una grave debilitazione fisica o psicologica (gli occhi, lo sguardo

terreno un poco più umido e molle, o meno umido. lai velare,

sm. ant. sciarpetta di tessuto leggero o rado. aretino, 20-234:

velàrio, sm. telo di tessuto o di altro materiale, di vanti

l'imperatore. -tendaggio, mobile o fisso, impiegato per delimitare il palco

di montagne. 3. chiarore o vapore più o meno soffuso che si disperde

3. chiarore o vapore più o meno soffuso che si disperde nell'atmosfera

4. patina che si forma o si deposita su una superficie, prodotta

suoni che impedisce di ascoltare altri rumori o suoni. carducci, iii-7-487: roma

zione che comporta la sostituzione o l'aggiunta del diaframma velare a un

in maniera indiretta, non chiara o esplicita; implicitamente, tacitamente; allusivamente.

casa chi ne dice male apertamente o velatamente. verga, 8-369: la prima

vol. XXI Pag.711 - Da VELATINO a VELATURA (16 risultati)

fissare su- perfici, per lo strappo o distacco di affreschi e per il trasporto

per diffondere la luce in maniera omogenea o per ottenere una leggera sfumatura di colore

per ottenere una maggiore diffusione della luce o una sua lieve colorazione. 4.

dal consorzio degli uomini. -rivestito o coperto da drappi, panni. carducci

. ricoperto da un sottile strato di polvere o di altra sostanza; rivestito da una

precipitandosi, lascia i terreni a dritta o del tutto scoperti, o di poche acque

a dritta o del tutto scoperti, o di poche acque velati, ma limacciosi

e sospiri, / quasi da pioggia o nebbia, par velato. di costanzo,

4. che non è visibile o è offuscato a causa della distanza o

o è offuscato a causa della distanza o dell'oscurità. dante, conv.

intenso, smorzato (una fonte luminosa o una luce). de amicis,

e bianchi. -nascosto del tutto o in parte alla vista da un ostacolo

artifici formali, con determinati accorgimenti retorici o stilistici. dominici, 4-247: non

, ingannevoli, alterate; che è o è reso poco evidente, poco chiaro,

marittima, xliii-258: quando fu grande, o vergene beata, / l'offerta che

le velate antenne / non fur descritte, o gli erpici e le marre / de'

vol. XXI Pag.712 - Da VELATURA a VELELLA (21 risultati)

opportunità di farsi ammirare per l'eloquenza o il valore o le dignità, la

farsi ammirare per l'eloquenza o il valore o le dignità, la signorile eleganza -e

mediante l'applicazione di un velo di seta o di carta giapponese apposto con gelatina addizionata

con gelatina addizionata a cloruro di sodio o mercurio. 4. particolare intonazione,

nebbiosità di suoni. -lieve alterazione o incrinatura della voce. ghislanzoni, 18-55

riconoscerla. 8. traccia più o meno intensa di un sentimento, di

uno stato d'animo che grava sull'anima o ne condiziona le reazioni. d'

jder dormire, volendo mutarvi gl'abiti o velature, per la povertà della religione,

mano l'equipaggiamento di un veliero o di un'imbarcazione a vela e che

sole rotelle elastiche e munito di semplice o doppia velatura intelaiata. -velatura fissa-

accecate di riverbero / era sempre troppo presto o troppo tardi. -che si sposta

de'tuoi doria / buon predatore, o genova grifagna. tabucchi, 4-13: dopo

simil. fluttuare, librarsi nell'aria (o dame l'impressione). alfieri

: sempre loderollo [il tuo raggio, o luna], o ch'io ti

il tuo raggio, o luna], o ch'io ti miri / veleggiar

miri / veleggiar tra le nubi, o che serena / dominatrice dell'etereo campo

muoversi, dirigersi verso una meta, più o meno lentamente, senza fretta, passeggiando

7. compiere un'esperienza intellettuale o esistenziale; essere coinvolto in un'esperienza

velegiata), sf. viaggio, traversata o gita effettuata con un'imbarcazione a vela

, che sono una veleggiata di 16 o 18 giorni. spallanzani, 4-i-157: per

percorso, attraversato da imbarcazioni a vela o, per simil., da uccelli

vol. XXI Pag.713 - Da VELENARE a VELENOSAMENTE (16 risultati)

pellico, 3-198: rimorso / velenerebbe, o leonier, tuoi giorni. 3

s'arrestono il cibo di velenato angne, o ver di violento e avido leone.

3. figur. corrotto moralmente o spiritualmente. boccaccio, viii-1-186: la

(vegetale, animale, ecc.) o sintetica, che, assorbita, anche

per indicare una situazione di grave sofferenza o disagio o un pensiero as-

una situazione di grave sofferenza o disagio o un pensiero as-

sillante che tormenta l'animo o, anche, un cibo, un

medicamento (in quanto amaro e sgradevole o non considerato adatto a una terapia).

non era altro che un inganno pietoso o il viatico di una lenta agonia.

nell'utero elle loro madri, o diventano infetti dell'istesso morbo dalle nudrici

è tenèbra / od ombra de la carne o suo veleno. ottimo, iii-598:

bacillo, il tarlo, il veleno, o cos'altro si voglia, che ormai

sé stesso. ma non intendo il valore o il veleno dell'argomento. gozzano,

reazione catalitica, deprime in modo temporaneo o permanente l'attività del catalizzatore, fino

mettere veleno-, risultare sgradito, amaro o indigesto, in seguito a qualche contrarietà

veleno-, dare libero sfogo all'odio o al livore verso qualcuno; spargere maldicenze,

vol. XXI Pag.714 - Da VELENOSITÀ a VELETTAIO (30 risultati)

-in modo che può determinare o comportare conseguenze dolorose o dannose.

che può determinare o comportare conseguenze dolorose o dannose. foscolo, viii-211: le

, sf. proprietà di una sostanza o di un preparato di sviluppare un'azione

la mensa, se v'ha cibo o vero beveraggio velenoso, escene fuori una

iv-186: siccome non sono i denti ricettacolo o nasello della velenosità, così né anche

velenosissimo). che contiene o costituisce veleno; che può essere causa di

; che può essere causa di avvelenamento o di effetti tossici o di inquinamento (una

causa di avvelenamento o di effetti tossici o di inquinamento (una sostanza, un'

s. bonaventura volgar., 199: o frate, la pecunia non è altro

che esercita sugli altri un'influenza negativa o moralmente corruttrice. guidotto da bologna,

. 9. 7. che denota o deriva da astio, rancore, perfidia,

-che esprime crudeltà, malignità, falsità o, anche, grave depravazione morale (

intestava a enunerare i meriti patriottici, o addirittura fascisti, degli ebrei italiani.

degli ebrei italiani. -che provoca o comporta conseguenze deleterie, dannose, in

, / aurea lusinga di ricchezza, o figlio / di pallida viltà freddo spavento

-che presenta carattere di notevole gravità o pericolosità (una ferita).

. -che danneggia le coltivazioni agricole o il bestiame (una malattia, una

officina, laboratorio in cui si confezionano o si riparano le vele, le tende e

veleria': il luogo, l'officina o magazzino dove si fanno e si racconciano le

. edil. sottile pannello di cemento retinato o di laterizio, intonacato o rivestito sulla

cemento retinato o di laterizio, intonacato o rivestito sulla faccia esterna con materiale ceramico

rivestito sulla faccia esterna con materiale ceramico o con cotto, posto sopra l'apertura

3. fotogr. piccola anta di plastica o metallo che serve a proteggere dalla luce

alla veletta. 2. soldato o marinaio che sta in un punto elevato o

o marinaio che sta in un punto elevato o in una struttura appositamente costruita con scopi

. vettori, 1-162: stavano sanza scolte o velette o guardia alcuna e tenevono il

1-162: stavano sanza scolte o velette o guardia alcuna e tenevono il campo sparso in

. locuz. essere, stare alla veletta o alle velette: stare di vedetta,

attento aspettando il momento opportuno per dire o fare qualcosa. pulci, 11-54

, xxv-2-329: non creder già che zanaiuoli o simili / uomini intorno alla casa m'

vol. XXI Pag.715 - Da VELETTARE a VELIVOLO (7 risultati)

fagiuoli, xiii-69: volavi pur qual tordo o velia. = forma aferetica di

. velia, deriv. da velum 'vela'o forse dal nome della ninfa della città

. marin. relativo alla vela o alle imbarcazioni a vela. a.

lo più usata per confezionare oggetti delicati o per proteggere stampe, disegni, fotograne

3. nel linguaggio degli organi di stampa o televisivi, comunicazione inviata dall'ufficio stampa

stampa del governo, di un partito o di un ente pubblico, contenente informazioni

ente pubblico, contenente informazioni da divulgare o suggerimenti relativi al modo di dare una