. 3. - tornio da vasaio o figulino-, ruota del vasaio (v.
pigliamo commiato da loro e dicemo: « o noi ritorneremo o noi manderemo a fare
loro e dicemo: « o noi ritorneremo o noi manderemo a fare tagliare questo legname
la penna, ti andrà l'incudine; o il tornio ». 2. congegno
abbia almeno quattro balestra a due piè, o vero lieva, o vero a tomo
due piè, o vero lieva, o vero a tomo. sacchetti, x-i 12-13
ii-9: balestre da leno da tomo o da lieva per ciascuno soldi iiii. guglielmotti
è comperato, non v'ha uscio o finestra che s'apra, ondeque'd'entro
ma tutto si passa per un torno o mota, come appunto fra noi alle monache
nati di giuste nozze ed abbandonati dagli impotenti o sventati genitori al tomo fatale. periodici
sollevare pesi con l'avvolgimento di funi o catene. rametti, 206: si
perfetta, ben tornito (una persona o una parte del corpo). alberti
rifinito nella forma; forbito, elaborato o, anche, pomposo, altisonante.
composto secondo le regole del buon gusto o, anche, in stile elevato.
stile elevato. muratori, 9-260: o sieno dunque lavorate sul bon turno le
lavorate sul bon turno le commedie, o sieno meramente buffonesche, e composte d'in-
tornire e del modellare, del tessere stoffe o fare caraccio, 38-18: far ci conviene
, e sì -ricavare per intaglio o fornimento oggetti o parti disposto,
-ricavare per intaglio o fornimento oggetti o parti disposto, / che ne
-per simil. plasmare figure a rilievo o a tutto tondo. milizia, iii-507
opina il millan, alla scultura, o incisione di figure in legno, in avorio
in avorio, in pietra, o in marmo, e principalmente nelle materie più
in cui si può includere la forma piallandola o, meglio ancora, tornendola lungo il
verso, una poesia, uno scritto o, anche, un encomio, un elogio
: questi bicchieri torniti potevano gli antichi, o in questa o in altra simil guisa
torniti potevano gli antichi, o in questa o in altra simil guisa temperare. carena
armoniosa e gradevole rotondità (il corpo o una parte di esso). c
che foggia oggetti al tornio; operaio o artigiano addetto alla lavorazione al tornio.
: i lavoratori che secondo procedura, metodi o indicazioni stabiliti eseguono lavori di elevata precisione
2. aspetto tornito, tondeggiante di oggetti o di parti del corpo. -anche:
tórno1 (tuòrno), sm. perimetro o superficie circolare di un oggetto,
; altri nuotando et altri attendendosi all'arbore o al tomo dell'antena. a.
far muover colle zampe il cilindro, o vogliam dir il tomo del pozzo, immaginandosi
nel torno di: all'incirca, più o meno (con partic. riferimento all'
, alternanza; turnazione nell'assumere cariche o incombenze. -agric. avvicendamento nel prelevare
7. figur. giro di parole o di frase; perifrasi. vico,
/ qual più i piace, damigella o dama, / abbiane molte che li sien
tomo a tomo alla terra per lo influsso o movimento della luna. -di fronte
-andare affannosamente alla ricerca di qualcuno o di qualcosa. laude cortonesi, 1-i-253
aperto, continuato; protrarsi alquanto, o, anche andare per le lunghe (una
, divulgato, costituire argomento di conversazione o, anche, di diceria (una notizia
italia non è paese dove ci si possa o ci si voglia accorgere del valore di
pure in copie numerate, che tu, o amico comisso, stamperai volumi su volumi
approssimatamente (nell'indicazione di una quantità o misura, o di un tempo,
nell'indicazione di una quantità o misura, o di un tempo, di un'età
: infino all'età di trentacinque anni, o in quel tomo, pare sempre le
lo quale era lì presso quattro miglia, o in quel tomo, che si chiama
d'un giro del sole sopra la terra o in quel torno, secondo che di
d. bartoli, 6-3-22: ducento, o in quel tomo, furono i soldati
morì ne'34 di sua età, o in quel tomo. carducci, ii-5-192:
s. betti stampato dal torelli nel '56 o '57 o sul quel tomo.
dal torelli nel '56 o '57 o sul quel tomo. -levare,
, stanco di vederselo comparire davanti due o tre volte la settimana, per levarselo
. levandoli da tomo la cappa, o mantello che abbia, amorevolmente il ricevesse
volgar., 3-74: in tre luoghi o in quattro truova l'uomo l'acqua
: non v'è chi giochi toro, o chi canneggi, / né chi faccia
esercizi, com'è dir uom che giostri o che torneggi. -in espressioni
. le carni macellate di tale animale (o anche altre parti, come la pelle
bottegai, degli immigrati dai vicini paesi o dalle province di cuneo e di alessandria
granchio, leone, vergine, libra, o bilancia, scorpione, sagittario, capricorno
, apertamente, risolutamente una situazione problematica o scabrosa, un ostacolo. ferd.
si dice -il toro per le coma, o, come dicono i francesi, di
toro: risolvere con una decisione drastica o con una prova inconfutabile una discussione,
classica, modanatura convessa dal profilo più o meno semicircolare, che costituisce la base
tre uguali parti, assegnandone una al plinto o zocco, le altre due si dividano
detto bastone e l'altra alla scozia o cavetto. palladio, 1-14: l'altra
suo semidiametro, più grosso degli astragali, o tondini, come 'h'. memmo,
, che adoprasi in pianta rettilinea, o circolare: in quest'ultima forma ponesi nelle
ha la caratteristica forma di un salvagente o di una ciambella. -in senso concreto:
letterario, 238: i tre tori (o volani dei girostati), nei tre
altre non vidi ancor che fusson pari / o più torose o me'composta fronte.
ancor che fusson pari / o più torose o me'composta fronte. tasso, aminta
] porta al tipo così detto 'torpedo'o 'siluro'. savinio, 3-196: si
autobus usato in passato, a uno o due piani con grandi finestrini panoramici e
3. tose. bicchierino di liquore o di ponce, preparato con caffè e
tien torpente e tristo; / e dammi o sanità, s'io ne son degno
5. che ha azione calmante o anestetica (un farmaco). -
letter. essere intorpidito; rimanere inerte o intirizzito (il capo, una sua
. giacere in uno stato di torpore fisico o vegetativo (un animale).
-versare in uno stato di tedio o di prostrazione. carducci, iii-2-33
torpidézza, sf. torpore del corpo o di un arto. -in senso attenuato
4. ant. ristagno di un liquido o deh'aria. sederini, i-58:
a. cocchi, 4-1-78: rigidità o torpidità dei muscoli. 2. per
f. f. frugoni, 4-157: o miei lumi offuscati, / tardi v'apriste
favaro, in latino 'palumbus maiori, o 'torquatus'dicesi maggiore, a differenza del
l'anitra torquata può essere il cisone o altre che hanno collane al collo.
, lat torquatus, deriv. da torquis o torques (v. torque)
), sf. (anche invar. o sm., anche nella forma torqueo
gli altri, che erano stati morti o presi. livio volgar., 6-73:
caratterizzato dalla diminuzione di sensibilità del corpo o di una parte di esso con rallentamento
. dovuto a malattie, stati tossici o fattori climatici. -con valore attenuato:
= voce dotta, lat. torquis o torques, deriv. da torquére (v
certi torracchioni, / come fanno gli allocchi o barbagianni, / e tutta la città
. -varcare la soglia: entrare o uscire da una stanza, da una
tenere un comportamento trasgressivo, di rottura o, anche, di estremo ardimento.
ant. vargo), sm. spazio o apertura attraverso la quale si passa o
o apertura attraverso la quale si passa o che consente l'accesso a un'altra
accesso a un'altra zona, luogo o ambiente, talora stretta ed angusta o
luogo o ambiente, talora stretta ed angusta o difficile da percorrere. dante
barilli, 7-65: specialmente di notte, o nel buio artificiale d'un ambiente chiuso
nel terreno dalla crescita di una pianta o in un argine in seguito all'azione violenta
passaggio, transito di persone, di soldati o di animali (in partic. di
il numero dei fringuelli presi in un roccolo o in un paretaio in un giorno di
. 4. attraversamento del mare o di un corso d'acqua. -anche
-anche: il punto in cui si effettua o è possibile l'attraversamento. tasso,
le lacrime, viene emessa la voce o fuoriesce il respiro. dante, purg
morte, trapasso dalla vita alla morte (o anche dalla vita terrena a quella ultraterrena
azione, di sottrarsi a un'impegno o che accada qualcosa. buonarroti il giovane
compiuto camminando. bembo, iii-428: o forse carolando e danzando muovere agli ascoltati
343: le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono
343: le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono il miglio
il miglio, lo stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e
, lo stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e poi la
stadio, tatto, o minimo o quadrato o duplicato, e poi la pertica,
dice il corio, che nascevano nei varghi o sotto tascelle, che alla più lunga
dare, concedere il varco alle lacrime o alla voce-, prorompere in pianto o parlare
o alla voce-, prorompere in pianto o parlare, esprimersi, dire.
. -aspettare, attendere al varco o porsi, stare al varco-. in
attesa di cogliere di sorpresa una persona o un animale selvatico al suo passaggio.
di malaugurio. -attendere il momento o l'occasione propizia per vendicarsi o rivalersi
momento o l'occasione propizia per vendicarsi o rivalersi di qualcuno. goldoni, x-1205
a un evento che sta per accadere o può accadere a qualcuno. nievo,
e polveroso! -cogliere, pigliare o acchiappare al varco: catturare o cogliere
, pigliare o acchiappare al varco: catturare o cogliere qualcuno di sorpresa al suo passaggio
dial. ant. avaria di un'imbarcazione o del suo carico. stratico
delle loro ceneri, usate come fertilizzanti o per ricavarne iodio, sodio e sali
erbacea e fruticosa] molto alleali minerale o soda, la quale si ottiene con
allora il nome di soda... o varek. stampa periodica milanese, i-407
varesino, agg. che è nato o abita a varese, capoluogo di provincia
/ le varesine. -che proviene o è prodotto a varese. -pecora varesina:
varesòtto, agg. che è nato o abita nella provincia di varese. -
= dal malgascio vari [kandama] o varcando], da cui fani nome
partic. usato come titolo di scritti o di sezioni di cataloghi. panzini,
stesso, che può subire cambiamenti più o meno repentini e profondi nel corso del
, et edifici egregi furon ben tosto o devorati o rotti, / tant'illustri memorie
edifici egregi furon ben tosto o devorati o rotti, / tant'illustri memorie etanti pregi
il del variabil luna / opravisse, o durò terrena alcuna. mazza, iii-134
un dividendo variabile a seconda delle buone o cattive annate. -cangiante (il
nei sentimenti; che cambia repentinamente umore o disposizione d'animo; volubile (una
la barba mal rasata, e più o meno lunga a seconda dell'umore, che
che sono soggette a variazioni di declinazione o di coniugazione (e nella lingua italiana
. tecn. caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono nel suo funzionamento
elementi di tale insieme. - variabile complessa o reale. quella che assume tutti i
a carattere non sistematico. -variabile aleatoria o casuale, grandezza che in ogni evento
sf. l'essere variabile; la capacità o la possibilità di subire mutamenti nel corso
possibilità di subire mutamenti nel corso del tempo o a seconda delle circostanze, di fattori
arti fra loro, gli effetti reali o possibili di una invenzione, d'una scoperta
che può modificarsi nel corso del tempo o essere diverso in ciascun individuo. piccolomini
-variabilità fenotipica: differenziazione dei caratteri somatici o psichici espressa dallo stesso genoma in ambienti
gli avventurieri armati scandinavi, detti vareghi o variaghi... agli ordini di rjurik
punti di vista, con diversi sviluppi o esiti. giovanni dalla celle,
una creazione linguistica, a fondo dialettale o per lo meno parlato. -con
lo meno parlato. -con significati o denominazioni diverse. giuliani, iì-165:
variamente poi si adopera 'abbonire'per 'far buono'o 'tranquillare', e anche per 'divenir buono'.
parte si appoggia sopra la costa, o pendice di esso. -cangiante,
fuochi sempre avvampanti, mentre dormiva; o per osservare i varianti colori delle sue
2. che differisce da altre persone o cose per determinati aspetti o caratteristiche.
altre persone o cose per determinati aspetti o caratteristiche. boccaccio, 1-i-119: poi
annette dei mariti 'tolleranti, compiacenti, o consenzienti, o contenti'-le quali categorie
mariti 'tolleranti, compiacenti, o consenzienti, o contenti'-le quali categorie potrebbonsi ancora suddividere
modifica di quanto è stato precedentemente fissato o stabilito; elemento di differenziazione rispetto a
che è considerato un originale, un modello o costituisce semplicemente un termine di confronto.
tentativo di sintesi delle varianti arti, o se si vuole il preludio di ciò
le euganee, ma forse condizioni geografiche o climatiche, se non etniche, hanno meglio
largo raggio si ripeterono altre volte, tre o quattro, nei pomeriggi successivi.
4. biol. in microbiologia, colonia o cellula batterica che assume caratteristiche morfologiche diverse
al proprio testo in seguito a ripensamenti o rielaborazioni, durante la stesura del testo
rielaborazioni, durante la stesura del testo o in successive redazioni (anche nell'espressione
. ling. ciacuna delle diverse forme fonologiche o grafiche con cui si può presentare uno
a seconda della regione d'origine del parlante o dello scrivente (variante regionale, ecc
differenziano limitatamente alla grafica -variante facoltativa o individuale-, la diversa forma che un
per la particolare realizzazione di chi parla o scrive. -variante morfologica: ciascuna delle
: ciascuna delle modificazioni che un morfema o un elemento lessicale può presen
relazione alla sua posizione nella catena parlata o per scelte stilistiche di chi parla o scrive
o per scelte stilistiche di chi parla o scrive. -variante posizionale o combinatoria
parla o scrive. -variante posizionale o combinatoria o condizionale 0 contestuale, la
scrive. -variante posizionale o combinatoria o condizionale 0 contestuale, la diversa forma
tratto da un itinerario stabilito in salita o in discesa; la deviazione dall'itinerario
ogni montagna ci si e limitati alla vetta o alle vette principali e soltanto alla prima
assoluto, senza tener conto delle varianti o delle vie nuove che possono essere in seguito
. relativo alle varianti di un testo o alla variantistica. migliorini [s.
varianza: procedura per verificare se uno o più fattori influenzano un fenomeno che è oggetto
un cambiamento per lo più riguardante un aspetto o un ambito non sostanziale.
1-178: altro che corsivo, grassetto o maiuscolo! che sono, a petto di
variare il tono, appoggiare sulla parola o sorvolarvi? -alterare l'espressione,
delle variazioni in modo però che l'andamento o il pensiero principale di esso non restino
un aspetto diverso nel corso del tempo o a seconda dei luoghi o delle circostanze
del tempo o a seconda dei luoghi o delle circostanze. - anche sostant.
toglie il verde, / variando stagione, o noia apporta, / né a la
li diversi accidenti, che gli occorrono o possono occorrere. poliziano, 1-707:
ad un primo capriccio del generale, o del commissario di francia. 9
11. apparire, risultare diverso per uno o più aspetti o caratteristiche da altre persone
risultare diverso per uno o più aspetti o caratteristiche da altre persone o animali o entità
più aspetti o caratteristiche da altre persone o animali o entità inanimate. cecco
o caratteristiche da altre persone o animali o entità inanimate. cecco d'ascoli
lingue d'italia, e variarsi qualche vocabolo o qualche accento, deve esser cagione che
le tinte, per il semplice gusto o il piacere di vedere cambiamenti in una situazione
piacere di vedere cambiamenti in una situazione o in un luogo che rischiano di essere monotoni
a seconda delle circostanze, dei luoghi o del momento; ora in un modo ora
. frugoni, uno stesso vocabolo o costrutto, ricorrendo a sinonimi i-3-171
/ disposte spuntan fuori / bel- o a espressioni diverse. l'ume,
. modifiche, sia pure in ambiti o per aspetti marginali e variegato, non uniforme
broso. l'altezza polare variata o non variata di 6 mesi in 6 mesi
6 mesi esser buona riprova per escludere o introdurre il movimento annuo 8. ricco di
. 9. costituito da persone di carattere o estrazione g. villani, 6-79:
2. che si differenzia più o meno nettamente da altri 3-25: che folla
: ufficiali austriaci, una coppia lillipuelementi o entità; diverso, dissimile per un determiziana
cowboys, guerrieri medievali. nato aspetto o caratteristica. 10. caratterizzato da alterne vicende
distinto. maestro rinuccino, 2-ix (o) -6: con guerra pace par che
. 4. caratterizzato da ricchezza o molteplicità di roseo, ii-41: dèono elegger
tutto uguale, momangiare, né voratrici o variatrici di molti cibi. notono,
favolosi e variati, seco pormotivi tradizionali o canzoni popolari. tanti qualche po'di
6. ornato, abbellito con materiali o elementi deco- principio variazionale, in un
, / pur di una certa quantità fisica o, più precisamente, conferiquel marmo è
fisico; passaggio da un fenomeno fisico o naturale a un altro. -in
-in partic.: mutamento delle condizioni climatiche o atmosferiche. restoro, ii-37:
, ogni parola, ogni variazione d'umore o di gusti. -modificazione dell'aspetto
stato e sanza nullo ordine di signoria o reggimento, se non al corso de'conastaboli
. 5. diversità fra due o più condizioni, procedure, ecc.
: né altra variazione è dal partirsi, o dall'esser cacciato da una terra e
. v.]: 'variazione magnetica o dell'ago magnetico o della bussola', dicesi
: 'variazione magnetica o dell'ago magnetico o della bussola', dicesi la mutazione della
una dilatazione permanente dovuta a fattori costituzionali o ad alterazioni del circolo venoso.
speculare, e aa nuclei sassosi diversi, o come diconsi al montamiata, anime di
-affetto da varici (un arto o, con sineddoche, una persona)
. in fitopatologia, che presenta macchie bianche o giallastre sulle foglie per mancanza di clorofilla
. in fitopatologia, presenza di macchie bianche o giallastre sulle foglie per mancanza di clorofilla
di aspetti culturali, di correnti politiche o religiose, ecc. gramsci, 7-162
di correnti che presentano un colorito religioso o un colorito politico a seconda della tradizione
, sia con riferimento a più enti o oggetti, in partic. appartenenti al medesimo
in partic. appartenenti al medesimo genere o ambito ma differenziati quanto a qualità o caratteristiche
o ambito ma differenziati quanto a qualità o caratteristiche, sia con riferimento a un
sia con riferimento a un unico ente o oggetto variato negli aspetti, elementi o
o oggetto variato negli aspetti, elementi o caratteri che lo costituiscono o con cui
, elementi o caratteri che lo costituiscono o con cui si presenta. dante
stessa varietà della noia è un rimedio o un alleviamento di essa. barilli, i-39
all'inf.). caratteristiche o qualità che lo distinguono da altri
in se medesimo annaspa, simili o dello stesso tipo. cavalca,
ant. cambiamento di pensiero, di giudizio o di stato d'animo; mutamento di
e 'nbianca. -mutevolezza della sorte o dei tempi. bisticci, 1-ii-308:
e volare basso. -variazione climatica o atmosferica. cavalca, vii-118: siccome
amorosa). -in senso concreto: atto o comportamento che deriva da tale inclinazione.
specie che presentano variabilità per fattori ambientali o per eterogeneità genetica. -varietà originaria
un individuo raro a una varietà, o una varietà a una sottospecie. montale,
ha punto di varietà; conciossiecosaché, seguendo o non seguendo consonante, sempre nel numero
le varietà nate da ignoranza, distrazione o arbitrio? da capo, nell'uso
da. di vista geografico, spaziale o sociologico, o della tipoca'da mosto
di vista geografico, spaziale o sociologico, o della tipoca'da mosto, 274:
settimane. 2. locale pubblico o teatro in cui vengono rappresentati tali spettacoli
sia un pochino ai più del caffè o del club con le sue riviste e i
sue riviste e i suoi amici annoiati, o delle pietose turpitudini del caffè di varietà
si riferisce a una varietà di piante o di animali. piccola enciclopedia hoepli,
hoepli, 1-ii-2928: 'caratteri mendeliani o varietali': quei caratteri che nella successione delle
scomparire e riapparire secondo una certa legge o forinola numerica. = deriv. da
voce dotta, comp. da vari [o \ e dal lat. -formis (che
. vàrio, agg. che comprende o che riunisce in sé molteplici aspetti,
specie diverse (un genere di animali o di piante). frezzi, iv-22-58
presenta varietà di configurazioni, di aspetti o anche di flora o di fauna (un
, di aspetti o anche di flora o di fauna (un ambiente naturale).
più con presenza contestuale di lemmi corradicali o con iter.). boccaccio,
lorenzo de'medici, ii-73: silenzio, o voi che ragunati siete; / voi
popolo vario e mutabile, pentito de terrore o forse temendo che 'l figliuolo non vendicasse
1-131: se le cose oppostegli siano vere o calunie, le opinioni sono varie.
. sf. plur. titolo di rubriche o paragrafi di svariato argomento. -varie
arcobaleno). algarotti, 6-2: o dell'aurata / luce settesemplice / i varioardenti
/ il giro vario / orbiculario / o che spingono, o che frenano.
/ orbiculario / o che spingono, o che frenano. = comp.
i-1-170: affinché la lenta influenza d'una o più lingue cementatrici involga un vasto numero
le barche e i pattini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si
e i pattini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si tocca.
sf. miner. minerale raro, incolore o di co lore verde,
longitudinali di due segmenti scheletrici contigui, o di due parti dello stesso segmento,
tutti i punti. mediante il barletto (o varlétto) si fermano i pezzi che
nella sede definitiva elementi di strutture metalliche o in cemento armato prefabbricate. 3
radio. - piede varo-, deformazione congenita o acquisita del piede caratterizzata da forzata supinazione
; quando è minore di quattro o cinque libre frigilo in bono olio, overo
poi averai libere una di schinale, o tarantello, o di meggia affamata,
libere una di schinale, o tarantello, o di meggia affamata, quasi cotta allessa
allessa, e qualche milza di luzzo, o di va- rollo. pisanelli, 122
, il moltizzo, gli aghi, o i ditali, il coltello, e le
sue, e 'l suo tagliare, o cucir pelliccie. = voce di
faticava, per fare un varreno, o forame per comunicazione sotto terra dei- runa
della polonia. -anche: abitante o nativo di tale città. -anche so-
(vasaro), sm. chi fabbrica o vende vasi. - anche con uso
segna contra 'l falegname,... o ch'un vaso di creta volesse un
stritolato il vaso, se poi coll'istessa o con altra simil creta ne farà un
. anat. che si riferisce ai vasi o è formato da vasi (sanguigni,
nello spessore di un grosso vaso arterioso o venoso assicurandone l'irrorazione sanguigna.
più fisso, destinato a contenere acqua o altri liquidi. - vasca da bagno
, specialmente di metallo smaltato, fissato o incassato nel pavimento, nel quale ci si
fai fare / tu la tinozza, o qualche po'di vasca? muratori, 7-iii-98
-tino usato per la pigiatura dell'uva o per la fermentazione del mosto.
a bollire coll'uva, nella tina o vasca. perciò sono mordenti vini e buoni
il luogo poi dei vasi della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche
dei vasi della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche secondo l'uso
della vendemmia, o vasi o tini o canali e vasche secondo l'uso del paese
. -contenitore in muratura, cemento o acciaio inossidabile destinato a contenere le uve
le uve, il mosto in fermentazione o il vino. -contenitore impiegato nella spremitura
. percorrere a nuoto una piscina una o più volte nel senso della lunghezza.
principale di un centro abitato percorrendola una o più volte in tutta la sua lunghezza.
estens. tratto di mare; bacino lacustre o artificiale. -anche: specchio d'acqua
ma si raguna in qualche vaso naturale o artificiale, prima di cominciare il suo
corso sensibilmente; e questo vaso si 'vasca'o 'cratere', o 'ricettacolo del fonte',
questo vaso si 'vasca'o 'cratere', o 'ricettacolo del fonte', siccome anco 'capo',
'ricettacolo del fonte', siccome anco 'capo', o 'testa d'acqua'. marinetti, 2-iii-317
di stato maggiore destinato a comandare navi o reparti di navi e a dirigere particolari
vastaudelli più che in venezia gonnole o vascelli. lori, lxi-7: io porrò
forze maritime consistono in vaselli, ciurme, o galeotti (se si ha da navigar
vascello vagante per i mari senza equipaggio o con un equipaggio di morti, il
si piglia nei barili, e si porta o nelle botti che sono in casa,
per dio, cangia consiglio, / o troverai sul tebro il sesto esiglio.
pensamenti; / tegnamene chi vuol, savio o pur vasco. = dal lat
relativo ai vasi, in partic. sanguigni o linfatici. -apparato, sistema vascolare,
dagli organi elementari, cioè dal tessuto cellulare o utricolare e dal tessuto vascolare o tubulare
cellulare o utricolare e dal tessuto vascolare o tubulare. lessona, 1529: in
vascolarizzazione, sf. fisiol. presenza o ulteriore sviluppo di vasi sanguigni in un
sviluppo di vasi sanguigni in un organo o in un tessuto. -per estens.
-per estens.: irrorazione sanguigna di organi o tessuti. lessona, 1529
in un tessuto che non ne conteneva, o aumento nel numero di quelli che esistevano
a scatola di latta dalla forma bislunga o cilindrica, munita di tracolla in partic.
formato da un'arteria, da uno o due vene e da un nervo.
è proprio, relativo ai vasi sanguigni o formato da essi; vascolare. vallisneri
sterilizzazione maschile che consiste nella resezione parziale o totale dei dotti deferenti.
gli altri vaselli se sono assai o pochi, imperocché dov'elli saranno, dèe
per simil. cavità di un organo umano o animale in cui si raccoglie una sostanza
corpo umano in quanto contenitore dell'anima o, anche, in quanto sede delle passioni
in quanto è sede delle facoltà spirituali o rispecchia l'azione creatrice di dio.
di dio. iacopone, 35-59: o esmesuranza -en breve redutta, / cel,
terra tutta -veder 'n un vasello! / o vaso bello, -co mal è trattato
vasello. vasellame, sm. insieme o assortimento di contenitori o stoviglie varie (
sm. insieme o assortimento di contenitori o stoviglie varie (piatti, bicchieri, tazze
di vetro, ceramica, cristallo, terraglia o metallo pregiato, in cui si dispongono
metallo pregiato, in cui si dispongono o si consumano vivande, bevande, ecc
oro per fare monete d'oro o d'argento... per far fare
.. per far fare vaxellamenta d'oro o d'argento. marco polo volgar.
alla sua tavola la saliera, la tazza o il cucchiaio d'argento e altre vasellamenta
e altre vasellamenta, secondo che essi sono o più ricchi, o più poveri?
che essi sono o più ricchi, o più poveri? siri, x-312: l'
volgar., 5-20: le pere salvatiche o aspre d'aspra generazione, si serbino
(vasselino), sm. piccolo vaso o recipiente; boccettina (e, anche
ciascuno in nel suo vasellino di vetro o di terra invetriata. roberti, ix-28:
ant. anche femm. le vasèlle o le vasèllo). ant. e letter
che si pesano in famagosta in sacco, o in casse, o in vaxelli di
famagosta in sacco, o in casse, o in vaxelli di legno o di terra
casse, o in vaxelli di legno o di terra. boccaccio, i-103: le
vetro, per la conservazione di alimenti o di altri prodotti (miele, pomate,
battente a vetri posto sopra una porta o una finestra, con la base inferiore incernierata
è ciò?) per indicare porta o finestra a pernio orizzontale. 'nel mio porcile
di terracotta, di metallo, di vetro o di altro materiale, di forma varia
altro materiale, di forma varia, liscio o decorato, impiegato per contenere sostanze liquide
, unguenti, ecc.) o a scopo ornamentale. -vaso a piccioncino:
rossa, su cui sono rappresentati scene o personaggi delle farse fliaciche, caratteristica produzione
. 2. -vaso murrino: vaso o tazza tagliato in murra, dalle pareti
] di un vaso in un altro, o colarla in un panno. b.
/ le vasa in catin d'acqua o calda o frigida / con cenci guasti
le vasa in catin d'acqua o calda o frigida / con cenci guasti almen,
sul luogo. pascoli, 1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, /
1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, / con larga bocca o sottil
o dritto, / con larga bocca o sottil collo, il vaso / da sé
alessandro di macedonia, domatore d'asia? o aveva fatta al- cun'altra cosa fuori
a forma di tronco di cono rovesciato o di parallelepipedo rettangolare, forato alla base
vetro, usato per conservare prodotti alimentari o di altro genere, dotato spesso di
5. urna usata per un'estrazione o una votazione. sansovino, 2-61:
. con riferimento a chiese e teatri) o vano, locale di un edificio.
, avvallamento del terreno in cui scorrono o si raccolgono le acque; bacino, alveo
marco, sì come io tengo pochissimo o nessun conto, come di quel fetido vaso
. lorenzo de'medici, ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio
, ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto,
dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto, / vergine santa e pia
] / serve invece di vaso, o perché rotto / sia da qualche percossa o
o perché rotto / sia da qualche percossa o rarefatto / per mancanza di sangue,
da dio a un'importante missione religiosa o predestinata alla gloria eterna. - (
l'espressione vaso di sapere o di scienza, anche con uso iron
. anat. struttura tubulare in cui circolano o defluiscono i liquidi organici o l'aria
cui circolano o defluiscono i liquidi organici o l'aria respiratoria. -in partic.
vaso sanguigno che penetra in un organo o vi esce passando attraverso il suo ilo
vasi, che percorrono il corpo animale, o più tosto lo tessono e formano.
anche al mondo del lavoro. la vittoria o la sconfitta operaia in un paese è
sconfitta operaia in un paese è vittoria o sconfitta di tutta la classe operaia.
ciascuna delle due travi longitudinali di acciaio o di legno che costituiscono gli elementi fondamentali
v.]: vasi sono casse o canali fabricati di tavoloni, e si mettono
un padrone di nave palanche, vasi, o argani per tirarla o vararla, se
, vasi, o argani per tirarla o vararla, se nel servirsene, si rompessero
, se nel servirsene, si rompessero, o si guastassero, non è tenuto ad
20. relig. vaso liturgico o sacro-, ciascuno dei recipienti (come
ostensorio) destinati alla celebrazione della messa o alla conservazione delle specie eucaristiche.
il filato semilavorato che esce dalle carde o dalle macchine di preparazione alla filatura.
motilità dei vasi sanguigni, provocando vasodilatazione o vasocostrizione (una sostanza).
gratitudine verso il mio benefattore, o l'assoluta volontà del mio re, da
personale del feudo, contrapposto all'elemento reale o beneficio). -anche: rapporto di
la termoregolazione) con meccanismi di vasocostrizione o vasodilatazione. = comp. da
che ha la proprietà di determinare dilatazione o costrizione dei vasi sanguigni (una
vasi sanguigni (una sostanza, un nervo o un centro nervoso). lessona
. relativo alla vasomotilità (un fenomeno o processo fisiologico e patologico).
sanguigni donde deriva nella cute l'arrossamento o impallidimento. = comp. da
. farmac. che regola il tono o la tensione dei vasi sanguigni (un farmaco
. subordinazione di uno stato al dominio o all'egemonia politica e militare di un altro
ora aveva concorso a proteggerlo dallo schiacciamento o dal vassallaggio verso l'austria'trionfatrice.
parte si trovava a quella dura scelta, o di stare alla sua sentenza, o
o di stare alla sua sentenza, o di dichiararsi suo nemico. vassallizzare
se convenisse lei donna rimanere di terra o di vassalli, sarà più conta a reggimento
pascoli, 25: te sovente, o tra boschi arduo maniero, / popolai di
-gran vassallo, vassallo maggiore (o, anche, semplicemente, vassallo)
feudo da prìncipi, dalla chiesa, dalltmpero o, anche, da una sovraordinata entità
di un altro sovrano, più potente o vincitore. lamenti storici, iii-194
, al di fuori di un rapporto feudale o di sudditanza, professa fedeltà, obbedienza
qualcuno che è in posizione sociale sovraordinata o al quale si riconosce prestigio, autorità.
. -con riferimento al rapporto dell'uomo o della madonna con dio. cavalca
/ purché scettro non stringeste, / o non fusse almen un nervo.
= dal lat. mediev. vassallus o vasallus, deriv. da vassus (v
muratori, 7-i-165: pel solo 'vassatico'o sia servigio, sembra che si
placito con l'intervento di due vassi o vassalli del re. = dal lai
colla vassoia (il che dicono vassoiare o avvassoiare) per levargli da dosso il
). region. mondare le castagne o, anche, le granaglie scuotendole nel vassoio
.]: 'vassoiare': mondare le biade o castagne dalla loro mondiglia, ugnandole nel
vassoia (il che dicono vassoiare o avvassoiare) per levargli da dosso il ventolacchio
data all'apposito vassoio per mondare granaglie o castagne. vassóio, sm. largo
piano, di forma rotonda, ovale o quadrangolare, con bordi rialzati, usato per
servire cibi, dolci, recipienti più piccoli o, anche, per contenere ed esporre
grossa,... con un vaglio o vassoio si gettano in aria. lastri
, ii-355: porto lo schifo, o vogliam dire vassoio pieno di calce, ai
è di nuovo la scienza degli intervalli pieni o vastamente orbitali a dominare tra le figure
, e di cui erano protagonisti rozzi popolani o facchini. 2. azione
; territorio ampio, senza limiti naturali o artificiali. g. p.
scrittori, che giustamente fanno paura, o sia per l'acutezza e chiarezza loro in
acutezza e chiarezza loro in raziocinare, o per la gran vastità della lettura.
giova il posseder vasto reame, / o un ricco erario pien d'oro e d'
macchina così vasta qual'è la terra; o, se niuno v'ha che la
e grande e picciol rio / adria o tirren nel vasto sen riceve, / così
così s'assorbe, a lungo andare o breve, / morte o sdegno, d'
lungo andare o breve, / morte o sdegno, d'amore ogni desio. tasso
raccoglie, che può ospitare molte cose o persone. c. i. frugoni
c'era un palmo di parete nuda o di pavimento scoperto e dappertutto erano tende,
occhi); che non è ambiguo o sfuggente ma sereno, diretto (lo sguardo
pubblico). piani, 84: o perché stringi in man scettri tiranni, /
vasto, / ne'trionfi di siila o di pompeo. pascoli, i-252: l'
vasto, non contento mai di alcuno grado o stato, ci doveva ammunire. guicciardini
l'altro, di mediocre animo, o forse timido, pazientissimo, moderato, simulatore
pisa avesse a essere instrumento da cavarne o da'fiorentini o da altri. testi,
essere instrumento da cavarne o da'fiorentini o da altri. testi, 1-221:
); che tratta di svariati temi o problemi (un'opera letteraria o scientifica
temi o problemi (un'opera letteraria o scientifica). goldoni, xiii-218:
chiome / oggi ti canto, o re de'miei verd'anni. d'annunzio
l'alto concetto onde l'arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'
concetto onde l'arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'uman genere
arte sarebbe filosofia o religione o vaticinaménto o direzione morale dell'uman genere. =
. vaticinare, intr. (vaticino o vaticino). pronunciare vaticini, profezie
avanzare ipotesi su ciò che è inconoscibile o, anche, senza concreto fondamento. -anche
un vaticinare l'ascriverle ad una città o ad un successo particolare; in generale
in base a presupposti dati, sperimentati o, anche, a ragionamenti, a fondamenti
-con riferimento a eventi storico-politici preannunciati o auspicati. mazzini, 38-40: l'
-balia pretesca, / liberalesca, / nostra o tedesca? / -vattel'a pesca.
il gabinetto con vaso di maiolica, o il vaso stesso. la grafia è di
-anche: opera appartenente a tale genere o canzone di cui si serve tale genere teatrale
forma aferetica atona di uso ant. o letter., in partic. poetico per
lo sguardo e l'attenzione dell'interlocutore o degli astanti su qualcosa (indicato con
(indicato con un compì, diretto o con una prop. complementare diretta).
avvertimento, di ammonizione, di minaccia o, anche, come intercalare. serventese
, non venire ad accusarmi di ipocrisia o magari di ambiguità. = troncamento di
la particella ne, in posizione proclitica o enclitica (onde è atona):
lento amore a lui veder vi tira / o a lui acquistar, questa cornice,
pronom., dinanzi alla particella ne o in posizione proclitica rispetto awoa un pron
posizione proclitica rispetto awoa un pron. o in posizione enclitica rispetto al verbo.
l'aw. vi assume in unione o in posizione proclitica con i pron. atoni
, le e con la particella ne, o in posizione enclitica rispetto al verbo denota
rispetto al verbo denota stato in luogo o moto a luogo, anche figur.
, / che non ve ne rimase seme o foglia. porcacchi, i-336: ma
veadóre (vehadóre), sm. ufficiale o dignitario portoghese, in partic. tesoriere
. vecchio spregevole, sgradevole, laido o, anche, malvagio. -anche come
fantesche racconti alcuna favola dell'orco, o delle fate. = comp. da
se i ragnuoli, per conto della vecchiaia o della trascuraggine, non v'avessino fatte
dell'età, e non per malattie o per violenza, incidenti, ecc.
d'indigestione un abate nato in roma o negli stati ecclesiastici. bianciardi, 3-119:
età avanzata nel corpo e nello spirito o, anche, di aspetto losco (una
lassa. lucini, 4-61: dunque: o il d'annunzio è un decadente od
di buccia lisci, giovani, non rimessi o vecchia- ticci, rigogliosi e sani.
1i-310: dèon- si scerre ramucelli piccoli o punte lunghe un mezzo braccio delle più
, piccolo, rinsecchito e tremulo, debole o, anche, povero, di umile
vedi, non sai se è in nicissità o no. pasquini, lvii-95: avea
in gamba, vigoroso, indomito, o anche pericoloso, malefico. filippo degli
chiome e pampinoso. tommaseo, 2-iii-252: o mia vecchierella e dolce madre, fammi
ricordate. gramsci, 7-158: ogni gruppo o gruppetto che crede di essere portatore di
vecchietta. rotta di roncisvalle, 3-1: o vergine maria, che per pavento /
da ottenere. betussi, 3-ioq: o che bel detto: quasi che io comandi
è ben monda dal disio carnale, / o per vechieza o per gran don da
dal disio carnale, / o per vechieza o per gran don da dio. palamedés
. -di animali. stefano protonotaro o pier della vigna, 416: come cervo
cattaneo, 2-7: se nella vecchiezza o antichità de i loro anni si taglieranno [
legname nelle opere di lavoro senza vizio o difetto alcuno. -con riferimento a
-bastone, sostegno della vecchiezza: chi dà o darà aiuto e conforto ad altri (
al pargoletto giova: / per sereni occhi o per vermiglie gote / mercè né donna
percuote. chiabrera, 1-i-50: quante, o quante vecchiezze orbe, dogliose, quante
. vecchino, sm. uomo o vecchio di corporatura fragile e cadente o
o vecchio di corporatura fragile e cadente o anche che mostra i segni di un precoce
di stampe dove trovo chiacchiere con tre o quattro vecchioni da me conosciuti nella mia
-di animali. boccaccio, 9-45: o troie spregnate, o colombi vecchi..
boccaccio, 9-45: o troie spregnate, o colombi vecchi... arsi e
-per estens. che si sente (o appare) invecchiato per taluni aspetti della
-come epiteto di personaggi famosi, storici o dinastici, per distinguerli da altri dello
decaduto, indebolito (un carattere fisico o psichico, il corpo, le membra)
ha lunga esperienza in un determinato campo o attività (anche in relazione con un compì
-che non è il primo (o fra i primi) della sua famiglia
sposare. -che ha militato o milita da lungo tempo in una formazione
-che ha vissuto e operato anticamente o, comunque, nel passato.
vedute delle pitture, per le sale o altri luochi, siano all'entrata,
che è stato fatto, inferto, composto o è accaduto molto prima del momento in
magalotti, 4-96: non astio, o dispetto, od ira, o orgoglio /
astio, o dispetto, od ira, o orgoglio / tragge al tuo sacro soglio
al passato, che ha gusto tradizionale o, anche, superato. prisco,
-anche: che si è mantenuto a lungo o si è radicato nella vita di qualcuno
uso e non ancora sottoposto a modifica o a riforma (un'istituzione).
44: tu più non c'eri, o vergine fugace: / netto il pedale
10. che ha subito un'adeguata o un'eccessiva stagionatura (il vino,
ne la città di siena vino vecchio, o vero aceto, paghi d'ogne soma
: sono due sorti di cascio, o fresco o vecchio; il fresco dà più
due sorti di cascio, o fresco o vecchio; il fresco dà più nodrimento al
vecchio. -pubblicato nei giorni precedenti o, anche, in tempi più lontani
dai vetri del finestrotto spessi di polvere o, là dove erano rotti, foderati di
riproposto e quindi ben noto, risaputo o, anche, stancamente ripetuto (una
per l'uso, è stato sostituito o affiancato, raddoppiato da un nuovo impianto
edificio, ecc., restando abbandonato o continuando a funzionare per le potenzialità inerenti
al pelo bianco / età di settanta anni o poco manco. tasso, 13-i-872:
20. vecchio della montagna: capo o gran maestro della setta musulmana degli assassini
: il periodo susseguente della teocrazia morale o di gregorio vii, che già trova il
di san giorgio prossimi all'uscita (o appena usciti) di carica, nel
/ se non vuoli ch'io muoia / o perda la persona. sercambi, 1-i-49
agg. possessivo): la madre o, anche, la moglie. foscolo
più vecchio che il dixit, di noè o vecchio comematusalemme: essere decrepito. gelli
precedenti, trarne spunto e ispirazione, o anche copiarne pedissequamente lo stile; plagiarle
, quest'inverno passato una foca, o vecchio marino. = voce dotta,
). letter. che è nativo o abitante del vecchio mondo, dell'europa;
riferimento agli anziani di una comunità, o ai vecchi saggi appartenenti a un organo collegiale
saggi appartenenti a un organo collegiale giudicante o politico. sanudo, lii-215: ogni
. -anche con riferimento a creature fantastiche o immaginarie. caro, 7-639: allor
ti salvi e dia consolazione, / o duca valoroso, padre immenso; / l'
l'amore che io ti porto, o buon vecchione, / tremar mi fa per
/ si chini a traila corda: o che bel tiro / s'ella gliel'accoccava
/ che m'ha veduto nascere, o torino! e. cecchi, 6-132:
abbellire ogni verso che mi cada in prosa o in rima de'modi (vaghissimi in
modi (vaghissimi in vero, ma vecchiuzzi o stranetti) di guido cavalcanti, e
nuovo e luccicante. 2. oggetto o parte di un oggetto consunta, usurata,
, caduto in disuso, arcaismo linguistico o stilistico; teoria scientifica o filosofica,
arcaismo linguistico o stilistico; teoria scientifica o filosofica, disciplina non più attuale,
, disciplina non più attuale, accantonata o rifiutata; opera letteraria ormai priva d'
opera letteraria ormai priva d'interesse (o considerata tale). redi,
di validità attuale; sistema di leggi decaduto o abrogato. mamiani, 4-411:
sarebbe cosa assurda se le mani di elena o di efigenia fussero vecchizze e zotiche,
di efigenia fussero vecchizze e zotiche, o se in nestor fusse il petto tenero
legumi compressi contenenti semi rotondi, neri o bianchi; la pianta è usata come
ceci, di varie sorte, 'veccia o vezza'. targioni tozzetti, 7-12: 1
dalla veccia: discemere ciò che vale o è autentico da ciò che non ha valore
è autentico da ciò che non ha valore o è falso. paviani, xxix-103
sarebbe il pane fatto di grano sagginato o vecciato. trinci, 1-242: si cerchi
[vite] due giumelle di vecciuole o mochi mescolati o qualche lupino cotto e ricuo-
due giumelle di vecciuole o mochi mescolati o qualche lupino cotto e ricuo- prisi
in toscana si chiama moco salvatico, o veggiolo, o lero, il quale
si chiama moco salvatico, o veggiolo, o lero, il quale si usa seminare
cibargli entro lo stallaggio con citiso, o medica, ed anche crusca; o se
, o medica, ed anche crusca; o se il prezzo de'viveri lo permetta
lo permetta, con farina d'orzo o, di veggiolo. 0. targioni tozzetti
minan lungo le viti, lupini, mochi o veggioni, e al maggio poi si
simbolo vuoto dell'idea, il veccione o guscione dell'idea che è lo inane vocabulo
introitato in anima, disposato alla carica narcisistica o egocentrica o autoerotica propria di ogni anima
, disposato alla carica narcisistica o egocentrica o autoerotica propria di ogni anima.
. veccióso, agg. mischiato o impastato con veccia, vecciato (il
. incombenza compito, mansione singolarmente spettante o assegnata. dante, par.,
, i-155: s'usa il vedano (o pedano) quando s'ha a lavorare
insieme un'ossatura, tagliare per testa o per verso del legno, farvi le
all'esistenza di un essere negativo chiamato 'monga'o ne 'l'errore'. vedantino
. la vece, le veci di qualcuno o diariosto, 1-iv-257: per il gaudio non
qualcosa (anche con riferimento a soggetti astratti o inanimati). cieco, 24-87
di lui posso sostener la vice / o venir come terzo a me qui lice.
d'un suo male simile a una verità o a una menzogna profondissima che la tenesse
tasso, 13-ii-293: quanto si racconta o si ridice / o di perso o
: quanto si racconta o si ridice / o di perso o di greco o di
racconta o si ridice / o di perso o di greco o di romano / quanto
/ o di perso o di greco o di romano / quanto da l'accademia ancor
mie vice / bagnandote di più, o d'altre e tante, / priva ch'
di qualcuno in un'incombenza, carica o funzione. -con partic. riferimento a
messer lo duca; / ch'egli, o suo oficial, mi riconduca, /
-in unione a nomi comuni o, anche, propri. casoni,
male. vedére1 (ant. o dial. ant. vedire, veére,
tr. (pres. indie, vedo o ani e letter. veggo, vediamo
e letter. veggo, vediamo o ani e letter. veggiamo, vedono o
o ani e letter. veggiamo, vedono o ant. e letter. veggono-,
. che io, tu, egli veda o ani e letter. vegga, pari
. vegga, pari pres. vedènte o letter. e ant. veggènte-, pari
ant. veggènte-, pari pass, visto o veduto). percepire con la vista
. -con riferimento a un sogno o a una visione. dante, par
, che un fenomeno possiede determinate caratteristiche o qualità, che un luogo, un
una persona in una determinata condizione fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione
in una determinata condizione fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione particolare o
fisica o psicologica o in un'attitudine o situazione particolare o mentre sta compiendo un'
o in un'attitudine o situazione particolare o mentre sta compiendo un'azione (per
con l'intelletto, venire ad apprendere o a conoscere o a individuare, in
, venire ad apprendere o a conoscere o a individuare, in partic. in
ché 'n cor venale amor cercate o fede. s. bonaventura volgar.,
in considerazione, sottoporre alla propria attenzione o riflessione, trattare un argomento, affrontarlo
. tu stessa hai forse avuto il padre o la madre ad aiutarti? montale,
santina. 9. congetturare un evento o una condizione futura, prefigurare, presagire
/ siede lunghesso. mazzini, iv-1-160: o rassegnarsi 0 agire. non veggo che
preavvisato, e non da un giorno o da un mese, ma da anni,
lettore ed altri passi dello stesso testo o ad altri testi in esso citati; vedi
vederer. senza esitazione e nario o un magistrato a ciò preposto). indugio
, che ha nelle mani alcun personaggio o grande; dal quale è stato offeso,
particella pronom. incontrarsi con qualcuno casualmente o in seguito a un appuntamento, abboccarsi
, 37: or potess'eo, / o amore meo, / come romeo /
estens. adoperarsi per ottenere un risultato o un effetto; cercare, fare in modo
a paro. 18. essere o venirsi a trovare in una determinata condizione
venirsi a trovare in una determinata condizione o situazione; percepirsi in un determinato stato
io... aspettare la violenza o la guerra, costretto mi veggo di ricovrarmi
eventuali conseguenze di ciò che si è detto o fatto. ghislanzoni, 17-185:
tergiversare e evitare di prendere una decisione o dare una risposta a richieste altrui o
o dare una risposta a richieste altrui o anche in tono risentito, di minaccia
-non avere che vedere, non avere niente o nulla che vedere con qualcosa: non
non veder più oltre, ne più qua o più là, è amar svisceratamente.
n. 37. -vedersela con qualcuno o qualcosa: confrontarcisi con buone possibilità di
. monosini, 74: 0 cotto o crudo, / il fuoco l'ha veduto
. vedére2, sm. il vedere o il guardare qualcosa, vista.
(per lo più nell'espressione fare o non fare un bel vedere).
vedétta1, sf. luogo, sulla terra o su una nave, posto in posizione
come punto di avvistamento in operazioni militari o nella navigazione o, anche, per osservare
avvistamento in operazioni militari o nella navigazione o, anche, per osservare il paesaggio
vedetta, secondo il successo delle cose, o di vituperosamente fuggire o di fraudolentemente rubare
delle cose, o di vituperosamente fuggire o di fraudolentemente rubare i premi della vittoria
perché vadano osservando se vengano nemici, o altra simil cosa. monti, x-2-149
-torre di vedetta: torre di controllo o di avvistamento. ungaretti, xi-161:
speculatore. 2. marinaio o soldato che si trova in un punto eie
vato o in una struttura apposita con scopi di sorveglianza
16-iii-2: sono i sensi tante vedette, o spiatori. piovene, 2-196: allora
a interpretare 'conspi- cillum'per una vedetta o gelosia che noi ci vogliam dire.
da un luogo elevato e strategicamente importante o, anche, in perlustrazione.
-all'erta, per prevenire possibili pericoli o per soddisfare le esigenze di qualcuno.
ii-26-4: su questa aveano mandato vedevolemente o inn. iscritto appellare confermazione della ellezione
sogni dell'oppio, nelle favole persiane o nelle leggende vediche. 2.
uno spettacolo; spettatore; chi vede qualcuno o qualcosa. f f
che atti faccino i circu- stanti ispartitori o veditori d'esse cose. de'sommi,
per estens. fruitore di un'opera letteraria o figurativa. leonardo, 2-204: io
perplesso, non quelle figure siano gramaticalmente o metaforicamente significanti. 4. chi
anni, non mi ricordo se nel perù o nel messico. = nome d'
temporaneamente, lontano da una persona amata o desiderata o, anche, dalla patria
lontano da una persona amata o desiderata o, anche, dalla patria (anche con
per causa di morte, di una guida o, comunque, di una persona la
la cui mancanza costituisce motivo di dolore o di danno. -in partic.: mancanza
mancanza temporanea del titolare di una chiesa o di una diocesi. salvini, 40-394
. intr. vivere nella condizione di vedovo o di vedova; rimanere vedovo, non
. segno esteriore di lutto; abito vedovile o, per estens., da lutto
di dio a me, dicendo: o figliuolo d'uomo... piagni tacendo
, così ve- doata, abito prende o panni di religione. piero da siena,
un bosco, allevare un po'di macchia o d'erba rassodatrice, sia fatto.
. giusto de'conti, ii-76: o vedovati e lacrimabil versi, / fornito
della morte, di una guida politica o morale, spirituale, o di una personalità
guida politica o morale, spirituale, o di una personalità autorevole (uno stato
guidarla a'trionfi / col tuo valore o a sempiterne guerre, / finché di
rimasto spoglio di vegetazione (un campo) o di frutti e fiori (un albero
una connotazione di affetto e di compassione o, in senso iron., con riferimento
-con riferimento alla condizione spirituale di maria o delle virtù teologali e cardinali alla morte di
proprio, che si riferisce a una vedova o a un vedovo; tipico, peculiare
una veste, per lo più nera o di foggia austera). ordinamenti intorno
campo / a farti poi condottiero o profeta? carducci, ii-2-157: resteremo a
. chia- con riferimento all'anima, o, anche, alla chiesa, ri
amato. cavalca, 20-353: o come potre'io soffrire di vedere la
; lutto per la perdita del coniuge o, anche, di un familiare,
a un oggetto di cui si possegga o si sia conservato un solo esemplare.
3. rimasto privo di una guida politica o spirituale, o, anche, di
di una guida politica o spirituale, o, anche, di un personaggio illustre,
la cui mancanza costituisce motivo di dolore o di danno (con partic. riferimento
, delle persone che vi abitano (o vi hanno abitato), in uanto
senso di mestizia e di esolazione, o vi lavorano (una casa, un luogo
città ecc.); non frequentato o scarsamente frequentato (una scuola);
trascorso senza il coniuge, in quanto defunto o lontano da lui o, per estens
in quanto defunto o lontano da lui o, per estens., dalla persona amata
amori vertiginosi. 6. privo o povero di vegetazione, brullo (un territorio
san giuseppe. - privo o scarso di acque (l'alveo di un
ant. acque vedove, quelle dei battesimi o delle lavande pagane, in quanto con
di un testo tali righe. -colonna o pagina vedova (anche solo vedova, sf
denominazione comune delriride vellutata (iris tuberosa o hermodactylus tuberosus); bocca di lupo
interno della conca di un circo glaciale o costituito da una falda ghiacciata, che
ponte, 1-iii-174: fra le ghiacciaie, o sia vedrette, che trovansi sulle montagne
v. ve t r o) per l'aspetto compatto, azzurro e
percepire con la vista, il vedere o la possibilità di vedere qualcosa o qualcuno;
vedere o la possibilità di vedere qualcosa o qualcuno; osservazione attenta. -anche in
: il villaggio per altro è grande o per meglio dire è una selva, per
, che gli prima desse una veduta o scorsa almeno a tutti quelli, che
veduta questa benedetta vita del galileo, o qualche altra cosa di vostro; perché,
credere, che l'antica pianta, o per meglio dire veduta, che abbiamo
di impostare un problema, una trattazione o di considerare una questione, di giudicare
e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente. 6. stor. in
-sguardo. iacopone, 8-2: o femene, guardate a le mortai ferute:
.., essendo certi che dalla diligenza o negligenza loro, non veduta dal re
che avesse avuto solo un uomo veduto o seduto a'3 maggiori vi poteva andare [
18-1-166: essere veduto... gonfaloniere o di collegio non voleva altro significare,
non essere tratto della borsa de'gonfalonieri o de'collegi per dovere essere e sedere.
cagione dell'età minore... o per alcuno altro rispetto non sedere poi
gonfalonieri di mandare a partito i seduti o veduti di collegio. 5. ani
puzzo insofferibile. 2. animato o dominato da sentimenti, impulsi, passioni
(una persona, il suo animo o carattere). marsilio ficino, 4-9
potremo ancor noi, con simil erba o altro più veemente sonnifero, acconciar alcune
(con riferimento a un fenomeno naturale o fisico). patrizi 3-303:
bellini, 5-2-333: i luoghi poi o gli ordigni o gli strumenti ne'quali si
: i luoghi poi o gli ordigni o gli strumenti ne'quali si tiene il
con cui si manifesta un fenomeno fisico o naturale; grande intensità di una condizione
2. grande forza, violenza o energia, foga e rapidità con cui
. -concitazione, foga, fervore o, anche, aggressività nel parlare,
, sempre però a quattr'occhi, o in un piccolissimo crocchio, con tanto
non è vero ». -notevole intensità o focosità, passionalità di un sentimento,
]: vi sono poi i vegetaliani o veganisti che consumano solo ed esclusivamente alimenti
agg. disus. che è proprio o che si riferisce al regno vegetale; che
terreni dell'aivemia e i fossili vegetabili o animali che vi stanno sepolti.
l'azione di tutti i veleni tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina
i veleni tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina nell'awelenato e
tolti o dal regno minerale o vegetabile o animale termina nell'awelenato e non passa
agricoltura e di campagna non vi faccia, o ricchi, tanta paura, quanta vi
ridurre, generalmente parlando, gl'ingrassi o governi; cioè minerali, vegetabili ed animali
sopra dante, 1-105: none è animale o bestia che perirà e cruccio che i
et in qualunque anima si sia, o vegetabile o sensibile,... hanno
qualunque anima si sia, o vegetabile o sensibile,... hanno continuamente
embrione è animato da un'anima nutritiva o vegetabile. 4. sm.
natura, per non aver potuto o saputo, non l'ha fatto lei.
onde la vegetabilità sola ne risulta, o la sensibilità con esso la ve- getabilità
contadini che seminavano poche manate d'orzo o di marzolo in minuscoli campicelli di terreno vegetaleracimolati
. che si ricava, che si estrae o che si ottiene dalle piante (una
sviluppa anche per effetto della putrefazione, o meglio della fermentazione dei vegetali. sbarbaro
. persona che, per malattia, senescenza o a causa di traumi, è priva
(in partic. nelle espressioni ridursi o essere ridotto a un vegetale). -
]: vi sono poi i vegetaliani o veganisti che consumano solo ed esclusivamente alimenti
vegetalizzare, tr. letter. rendere vegetale o simile a un vegetale (in
'animalizzare, vegetalizzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile', facendo
3. agric. innesto a occhio o a gemma vegetante: innesto, praticato
. 4. medie. che produce o presenta vegetazioni. 5. filos.
, sentire, muovere, e ragionare, o vero intelligere). battista, vi-2-29
delle idee artistiche del centro d'italia o vegeta poco vitalmente, come nella scuola
vitalmente, come nella scuola sabatinesca, o tenta di unirsi con l'antico realismo
per la vecchiaia, per cause patologiche o traumatiche, di autonomia, di movimento e
. sistema dietetico adottato per ragioni igieniche o ideologiche, che esclude rigorosamente dall'alimentazione
sotto forma vegetativa come tuberi, rizomi o talee, come avviene nel caso della patata
con quel primo stato di pianta verdeggiante o di seme appena nato o non nato
pianta verdeggiante o di seme appena nato o non nato, egli indica l'uomo che
sotto forma vegetativa come tuberi, rizomi o talee, come avviene nel caso della patata
3. biol. vita, funzione o esistenza vegetativa: quella basilare dell'esistenza
fico. -per simil. capigliatura o barba folta, fluente. c.
. sviluppo fisico, accrescimento del corpo umano o di altri organismi animali, forza vitale
872: in cambio di ritardare o interrompere la vegetazione del nostro corpo per allungare
patologica iperplastica a carico di superimi cutanee o di mucose. - vegetazione batterica:
batterici quali si osservano sulla parete endocardica o sui lembi valvolari in certi casi di
vigore, che non ha debolezze o disturbi di sorta; che, nonostante l'
su l'arena. cesari, 1-1-270: o paolo veramente fosse morto, o no
: o paolo veramente fosse morto, o no,... dio in istante
il loro grado. bacchelli, 1-ii-572: o non c'era fra tante novità,
; saldo, resistente, non danneggiato o indebolito (una pianta o una sua
non danneggiato o indebolito (una pianta o una sua parte). bergantini
/ come veggenti limpide parole, / o grande su le brevi ali poeta!
manzoni, ii-1-63: di chi parli, o veggente di giuda? / chi è
senza veggenza. 2. pretesa o supposta capacità di prevedere il futuro o
o supposta capacità di prevedere il futuro o di conoscere situazioni delle quali si è tenuti
trova, a volte, nelle donne o negli animali. = deriv.
véggia, sf. (plur. -ge o -gie-, ant. -gi per esigenze fonetiche
28-22: già veggia, per mezzul perdere o lulla, / com'io vidi un
mettendolo in canove appiè delle veggie, o ver botti, riviene da brunire. fr
: anco hanno i moderni trovato vasi o vero vegge di legname nelle quali preservano
tamburri informe nuota / l'asse, o ingiusto si libra in su la ruota.
sveglio; il rimanere sveglio tutta la notte o comunque per un periodo di tempo normalmente
, per insonnia, per motivi di studio o lavoro, per pratiche devozionali, ecc
sei e sette. tesauro, 4-659: o infelici intelletti di coloro, i quali
tal modo giacendo, e quasi addormito, o tra il sonno e la veglia,
trascorsa tra amici e famigliali a conversare o a ballare, giocare, ecc.
, per bene. -guardia notturna o ciascuno dei turni di sorveglianza notturna.
di veglia: diversa disposizione delle foglie o dei petali del fiore assunta da varie piante
rispetto dei stroppi, e de'rotti, o delle donne gravide e simili, tal'
si possano adoprare i tormenti della veglia o della tortura. carducci, iii-21-252:
della veglia. -veglia d'armi o delle armi: nel medioevo, la notte
-da dire, da raccontare a veglia o da veglia (con valore aggett.
a veglia: insistere in un atteggiamento o in un comportamento. tommaseo [s
prendere una cosa a veglia', insistervi o continuarla troppo indiscretamente. pratesi, 5-19:
ch'io non sapea s'era vegliante o desto, / venni a tonnare e questo
. n. franco, 7-152: o quante volte ancora, in questo pensando,
la supplico dirmi se sia ancora vegliante o pur del tutto svanito siccome temo. g
nel territorio sanese. -comunemente accolto o seguito (una consuetudine, un uso
addormentato; vigile, desto (una persona o le sue facoltà). vegliantina,
sorveglianza, vigilanza, controllo su attività o situazioni. iacopo da cessole volgar.
loro pelle glabra che potrebbe essere vecchissima o adolescente, forse erano già dei vegliardi
rimanere desto, durante le ore notturne o normalmente dedicate al sonno, anche per
non sognano, che le cose fatte o pensate veggiando. muratori, 6-69:
-in partic.: restare alzato a lavorare o a svolgere un'attività nelle ore notturne
il lavoro in una bottega artigiana (o in un altro esercizio commerciale, fondaco
, in partic. a un bambino o a un infermo, per prestargli cure e
una veglia, a un trattenimento serale o notturno, trascorrere allegramente una serata in
impartito a chi è incaricato di vigilare o di soprintendere all'esecuzione di una manovra
-per simil. essere comunemente accolto o riconosciuto (un uso, una convenzione
e non veglia'dicesi di una secca o di uno scoglio allorché è tanto basso
11. tr. trascorrere la notte o una parte di essa senza dormire,
assidua cura e attenzione ciò che avviene o può avvenire, l'andamento di una
di una vicenda, di un accordo o lo svolgimento di un'operazione (anche
una persona, controllandone attentamente la condotta o gli atti o assicurandone la sicurezza,
controllandone attentamente la condotta o gli atti o assicurandone la sicurezza, l'incolumità.
soldati che sempre stanno alla guardia, o sia in tempo di guerra o di
guardia, o sia in tempo di guerra o di pace, sono molto vegghiati che
ibidem, 192. quando marino veglia, o acqua o nebbia. giuliani, i-433
192. quando marino veglia, o acqua o nebbia. giuliani, i-433: un
2. per estens. sottoposto a controllo o a vigilanza in partic. dalla polizia
persona, il luogo in cui risiede o si trova); controllato a vista (
figur. fiancheggiato, delimitato da alberi alti o imponenti (un edificio).
/ che col fuoco lavoran, battiferro / o gonnator di vetro o travagliane / tintori
lavoran, battiferro / o gonnator di vetro o travagliane / tintori o opralbuio fomolari.
gonnator di vetro o travagliane / tintori o opralbuio fomolari. / poiché questi, di
che veglia, che è o rimane desto. - anche sostant.
tempo presente ch'io ti parlo, o dante, è deserta, come cosa vieta
di uno scrittore, di un artista o per distinguerlo da un suo omonimo vissuto
ballo serale di carattere non eccessivamente sfarzoso o, anche, di carattere familiare.
più si svolge in un locale pubblico o in teatro (in partic. nelle
partic. nelle espressioni veglione di capodanno o di san silvestro, di carnevale,
riunione che si stava svolgendo fosse un veglione o una festa da ballo in loro onore
, gusci e simili robe spianate o di natura loro minute. viani [in
di piena s'ammassano ai piloni dei ponti o sui tratti dove il fiume incurvandosi fa
nel lat. mediev. nella forma vigrae o vigra, deriv. dal lat.
agg. diffuso grazie a determinati fattori o condizioni. n. raugeri [
su strada, di persone, animali o cose. - in partic.: mezzo
mamiani, 3-92: insistete, o signore, per la effettuazione la più pronta
che si mantiene lievemente sollevato dal terreno o dalla superficie dell'acqua per mezzo di
di cingoli che ne impediscono l'affondamento o lo slittamento (con partic. riferimento
2. per estens. elemento o forza naturale che trascina con sé,
. fluida, che permette la circolazione o l'assimilazione nell'organismo umano di altre
assimilazione nell'organismo umano di altre sostanze o la loro evacuazione da esso. anonimo
de'più vigorosi argini dell'errore, o come uno de'più favorevoli veicoli della
un messaggio pubblicitario. 5. fattore o condizione che consente di raggiungere un risultato
un risultato, di ottenere un effetto o di evolvere verso un determinato stato fisico
attuandone concretamente il progetto o ne consente l'attuazione anche inconsapevolmente.
6. chi svolge una funzione di intermediario o, semplicemente, si fa latore di
latore di comunicazioni e messaggi fra due o più persone. d. contarmi,
di antimonio] basta una sol goccia o due al più, in veicolo specifico e
agente qualsiasi come veicolo. -condizione o attività che favorisce la propagazione di un
. relig. nella religione induista, animale o essere mitologico che appare associato a ciascuna
della salvezza individuale (piccolo veicolo) o della salvezza dell'umanità intera (grande
cong. ant. oppure, ossia, o anche (in partic. per indicare
- vei pria vei poi: prima o dopo. dante, par.,
véira), sf. superficie di tela o materiale sintetico appositamente sagomata che, assicurata
n. 7. -vela bermudiana o marconi: quella di taglio triangolare inferita
ciò fu in compagnia di quaranta, o cinquanta vele, che ben presto furono da
. per simil. tenda usata come copertura o riparo. statuto dei mercanti di calimala
7. ala di un uccello o di un insetto. b. fioretti
, inclinazione. boccaccio, 1-8: o giovani, i quali avete la vela della
dante, conv., iv-xxvm-7: o miseri e vili che con le vele alte
di vele, che ha perso le vele o le ha serrate a causa di un
22-63: se così è, qual sole o quai candele / ti stenebraron sì,
vele. -fare forza di vela o di vele o di vela e di remo
-fare forza di vela o di vele o di vela e di remo: impegnarsi
vela e di remo, / ché vincere o morire qui gli bisogna. viani,
velàbile, agg. che può essere velato o, per estens., nascosto alla
in par- tic. usato come tenda o per coprire; velo. milizia
, iii-514: velabri dicevansi anticamente i veli o le tende o le cortine che si
dicevansi anticamente i veli o le tende o le cortine che si sospendevano innanzi alle porte
l. fincati, 1-280: 'velaccini'o controvelacci sono vele della stessa forma dei
2. con meton. persona nobile o di alto lingnaggio. - mezza velada
era il debito che io volea pagarvi, o ragazzi, cioè farvi fare una buona
d'arme e di merito. guai, o ragazzi, a chi distinguesse 'velade'
. artigiano od operaio addetto alla confezione o alla riparazione di vele o tende (anche
alla confezione o alla riparazione di vele o tende (anche con uso appositivo)
con uso appositivo). -ago da o del velaio: quello usato per cucire
velaio: quello usato per cucire vele o tende. stratico, 1-i-490.
e fabbrica vele per natanti da regata o da crociera. velàio2 (velaro)
. tessuto finissimo per lo più di seta o lino. -anche: indumento o drappo
seta o lino. -anche: indumento o drappo confezionato con tale tessuto. -
lati velami / gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi / crucci
6. figur. testo di carattere figurato o allegorico dietro il quale si cela il
dante, inf, 9-63: o voi ch'avete li 'ntelletti sani, /
. 7. aspetto, forma o funzione contraffatta, alterata dietro la quale
dietro la quale si cela la reale natura o immagine. cavalca, 6-2-191: è
ciò che serve a nascondere le vere ragioni o intenzioni di un comportamento, di un
; telo, tenda posta come riparo o per occultare alla vista.
si facciano un picciolo padiglione, fatto o di panno lino o di scorze,
picciolo padiglione, fatto o di panno lino o di scorze, sotto il quale,
salvo un occhio per guida del camino o altre azioni; -, e cornelio a
questo secolo'. 3. incrostazione o patina prodottasi per deposito nel tempo.
{ vélo). coprire con un velo o un tessuto, per lo più leggero
par- tic. il volto, propria o di qualcuno, per nasconderla alla vista
qualcuno, per nasconderla alla vista altrui o per proteggerla, per ornarla, ecc.
. 5. figur. testo figurato o allegorico dietro il quale è celato il
7. ciò che nasconde le reali ragioni o intenzioni di un comportamento, di un
velàmine, sm. ant. testo o discorso figurato o allegorico dietro il quale
sm. ant. testo o discorso figurato o allegorico dietro il quale si cela il
2. ciò che nasconde le vere ragioni o intenzioni di un comportamento. folengo
, la cui pronuncia interessa il palato molle o velo. 3. sf
. 3. sf. consonante o vocale che presenta tale articolazione. gramsci
occhi, in partic. per il sonno o addormentandosi. dante, purg.,
avvolte, / a guisa di cui vino o sonno piega? ». manzoni,
per simil. offuscare la luce del sole o delle stelle, la luminosità del cielo
poco visibile (una cortina di fumo o di nebbia, uno strato di polvere
.). bruni, 45: o pur, qual suol velar d'incenso eletto
nascondere, per lo più in modo subdolo o ambiguo, un intento, un proposito
uno stato d'animo, un pensiero o, anche, una condizione fisiologica,
la velerete mai per terrore di despoti o libidine d'interessi d'un giorno.
tempera, il colorito di una tela o di una tavola, in modo che la
particella pronom. ricoprirsi con un velo o, anche, con fronde. c
tempie / cinsediverse forme e dimensioni, steso o appeso sopra o dafebo del lauro,
forme e dimensioni, steso o appeso sopra o dafebo del lauro, onde si velano
nascondersi, celarsi, sfuggire alla vista, o, per estens., alla considerazione
qualità, stato d'animo, sentimento o espressione. gigli, 2-180. quella
. 18. inumidirsi di lacrime o, anche, offuscarsi, intorbidirsi per
, intorbidirsi per una grave debilitazione fisica o psicologica (gli occhi, lo sguardo
terreno un poco più umido e molle, o meno umido. lai velare,
sm. ant. sciarpetta di tessuto leggero o rado. aretino, 20-234:
velàrio, sm. telo di tessuto o di altro materiale, di vanti
l'imperatore. -tendaggio, mobile o fisso, impiegato per delimitare il palco
di montagne. 3. chiarore o vapore più o meno soffuso che si disperde
3. chiarore o vapore più o meno soffuso che si disperde nell'atmosfera
4. patina che si forma o si deposita su una superficie, prodotta
suoni che impedisce di ascoltare altri rumori o suoni. carducci, iii-7-487: roma
zione che comporta la sostituzione o l'aggiunta del diaframma velare a un
in maniera indiretta, non chiara o esplicita; implicitamente, tacitamente; allusivamente.
casa chi ne dice male apertamente o velatamente. verga, 8-369: la prima
fissare su- perfici, per lo strappo o distacco di affreschi e per il trasporto
per diffondere la luce in maniera omogenea o per ottenere una leggera sfumatura di colore
per ottenere una maggiore diffusione della luce o una sua lieve colorazione. 4.
dal consorzio degli uomini. -rivestito o coperto da drappi, panni. carducci
. ricoperto da un sottile strato di polvere o di altra sostanza; rivestito da una
precipitandosi, lascia i terreni a dritta o del tutto scoperti, o di poche acque
a dritta o del tutto scoperti, o di poche acque velati, ma limacciosi
e sospiri, / quasi da pioggia o nebbia, par velato. di costanzo,
4. che non è visibile o è offuscato a causa della distanza o
o è offuscato a causa della distanza o dell'oscurità. dante, conv.
intenso, smorzato (una fonte luminosa o una luce). de amicis,
e bianchi. -nascosto del tutto o in parte alla vista da un ostacolo
artifici formali, con determinati accorgimenti retorici o stilistici. dominici, 4-247: non
, ingannevoli, alterate; che è o è reso poco evidente, poco chiaro,
marittima, xliii-258: quando fu grande, o vergene beata, / l'offerta che
le velate antenne / non fur descritte, o gli erpici e le marre / de'
opportunità di farsi ammirare per l'eloquenza o il valore o le dignità, la
farsi ammirare per l'eloquenza o il valore o le dignità, la signorile eleganza -e
mediante l'applicazione di un velo di seta o di carta giapponese apposto con gelatina addizionata
con gelatina addizionata a cloruro di sodio o mercurio. 4. particolare intonazione,
nebbiosità di suoni. -lieve alterazione o incrinatura della voce. ghislanzoni, 18-55
riconoscerla. 8. traccia più o meno intensa di un sentimento, di
uno stato d'animo che grava sull'anima o ne condiziona le reazioni. d'
jder dormire, volendo mutarvi gl'abiti o velature, per la povertà della religione,
mano l'equipaggiamento di un veliero o di un'imbarcazione a vela e che
sole rotelle elastiche e munito di semplice o doppia velatura intelaiata. -velatura fissa-
accecate di riverbero / era sempre troppo presto o troppo tardi. -che si sposta
de'tuoi doria / buon predatore, o genova grifagna. tabucchi, 4-13: dopo
simil. fluttuare, librarsi nell'aria (o dame l'impressione). alfieri
: sempre loderollo [il tuo raggio, o luna], o ch'io ti
il tuo raggio, o luna], o ch'io ti miri / veleggiar
miri / veleggiar tra le nubi, o che serena / dominatrice dell'etereo campo
muoversi, dirigersi verso una meta, più o meno lentamente, senza fretta, passeggiando
7. compiere un'esperienza intellettuale o esistenziale; essere coinvolto in un'esperienza
velegiata), sf. viaggio, traversata o gita effettuata con un'imbarcazione a vela
, che sono una veleggiata di 16 o 18 giorni. spallanzani, 4-i-157: per
percorso, attraversato da imbarcazioni a vela o, per simil., da uccelli
pellico, 3-198: rimorso / velenerebbe, o leonier, tuoi giorni. 3
s'arrestono il cibo di velenato angne, o ver di violento e avido leone.
3. figur. corrotto moralmente o spiritualmente. boccaccio, viii-1-186: la
(vegetale, animale, ecc.) o sintetica, che, assorbita, anche
per indicare una situazione di grave sofferenza o disagio o un pensiero as-
una situazione di grave sofferenza o disagio o un pensiero as-
sillante che tormenta l'animo o, anche, un cibo, un
medicamento (in quanto amaro e sgradevole o non considerato adatto a una terapia).
non era altro che un inganno pietoso o il viatico di una lenta agonia.
nell'utero elle loro madri, o diventano infetti dell'istesso morbo dalle nudrici
è tenèbra / od ombra de la carne o suo veleno. ottimo, iii-598:
bacillo, il tarlo, il veleno, o cos'altro si voglia, che ormai
sé stesso. ma non intendo il valore o il veleno dell'argomento. gozzano,
reazione catalitica, deprime in modo temporaneo o permanente l'attività del catalizzatore, fino
mettere veleno-, risultare sgradito, amaro o indigesto, in seguito a qualche contrarietà
veleno-, dare libero sfogo all'odio o al livore verso qualcuno; spargere maldicenze,
-in modo che può determinare o comportare conseguenze dolorose o dannose.
che può determinare o comportare conseguenze dolorose o dannose. foscolo, viii-211: le
, sf. proprietà di una sostanza o di un preparato di sviluppare un'azione
la mensa, se v'ha cibo o vero beveraggio velenoso, escene fuori una
iv-186: siccome non sono i denti ricettacolo o nasello della velenosità, così né anche
velenosissimo). che contiene o costituisce veleno; che può essere causa di
; che può essere causa di avvelenamento o di effetti tossici o di inquinamento (una
causa di avvelenamento o di effetti tossici o di inquinamento (una sostanza, un'
s. bonaventura volgar., 199: o frate, la pecunia non è altro
che esercita sugli altri un'influenza negativa o moralmente corruttrice. guidotto da bologna,
. 9. 7. che denota o deriva da astio, rancore, perfidia,
-che esprime crudeltà, malignità, falsità o, anche, grave depravazione morale (
intestava a enunerare i meriti patriottici, o addirittura fascisti, degli ebrei italiani.
degli ebrei italiani. -che provoca o comporta conseguenze deleterie, dannose, in
, / aurea lusinga di ricchezza, o figlio / di pallida viltà freddo spavento
-che presenta carattere di notevole gravità o pericolosità (una ferita).
. -che danneggia le coltivazioni agricole o il bestiame (una malattia, una
officina, laboratorio in cui si confezionano o si riparano le vele, le tende e
veleria': il luogo, l'officina o magazzino dove si fanno e si racconciano le
. edil. sottile pannello di cemento retinato o di laterizio, intonacato o rivestito sulla
cemento retinato o di laterizio, intonacato o rivestito sulla faccia esterna con materiale ceramico
rivestito sulla faccia esterna con materiale ceramico o con cotto, posto sopra l'apertura
3. fotogr. piccola anta di plastica o metallo che serve a proteggere dalla luce
alla veletta. 2. soldato o marinaio che sta in un punto elevato o
o marinaio che sta in un punto elevato o in una struttura appositamente costruita con scopi
. vettori, 1-162: stavano sanza scolte o velette o guardia alcuna e tenevono il
1-162: stavano sanza scolte o velette o guardia alcuna e tenevono il campo sparso in
. locuz. essere, stare alla veletta o alle velette: stare di vedetta,
attento aspettando il momento opportuno per dire o fare qualcosa. pulci, 11-54
, xxv-2-329: non creder già che zanaiuoli o simili / uomini intorno alla casa m'
fagiuoli, xiii-69: volavi pur qual tordo o velia. = forma aferetica di
. velia, deriv. da velum 'vela'o forse dal nome della ninfa della città
. marin. relativo alla vela o alle imbarcazioni a vela. a.
lo più usata per confezionare oggetti delicati o per proteggere stampe, disegni, fotograne
3. nel linguaggio degli organi di stampa o televisivi, comunicazione inviata dall'ufficio stampa
stampa del governo, di un partito o di un ente pubblico, contenente informazioni
ente pubblico, contenente informazioni da divulgare o suggerimenti relativi al modo di dare una