). sermini, 178: o tu se'novo, ché lei è una
propria patria, città, luogo di origine o residenza abituale; rincasare dopo essersi temporaneamente
, iv-438: io tornerò a voi, o sacre terre, che prime udiste i
è corto. carducci, ii-19-27: o nel venire o nel tornare, meglio nel
carducci, ii-19-27: o nel venire o nel tornare, meglio nel tornare,
risultato scolastico negativo a una successiva prova o all'esame di riparazione. sanminiatelli,
2. andare nuovamente verso qualcuno o da qualcuno che si è lasciato in
quale si è svolto un dato incarico o mansione, in partic. un'ambasciata.
. ». « sentite: tornerò o non tornerò: ho riscosso non so che
paura del punitore: gli altri perché immaginarono o che egli avesse in grado che si
grado che si tornasse a lui prestamente, o che non tenesse cura delle abbiette cose
, e timor: poi disse: « o donna, / [la beatissima vergine]
3. andarsene, allontanarsi da un luogo o da qualcuno; venire indietro (talora
devono prendere le forme degli antichi o tornar via. -rientrare incolume alla
/ ch'i'cangi core, volere o maniera, / o ch'altra donna mi
cangi core, volere o maniera, / o ch'altra donna mi sia più piacente
nela corte della detta arte alcuna soma, o balla, o sacca, o alcuno
arte alcuna soma, o balla, o sacca, o alcuno altro ingombriglio; escetti
, o balla, o sacca, o alcuno altro ingombriglio; escetti panni e'quali
aale gualchiere. -essere rinviato o rimandato avanti ad altro organo legislativo (
. -passare nelle mani di altra parte o fazione (il potere). nardi
padri. -riaffluire in un determinato mercato o luogo (il denaro).
. 5. apprestarsi di nuovo o rimettersi a fare qualcosa che si era
a fare qualcosa che si era interrotto o dalla quale si era stati distolti,
; ripetere un comportamento, un gesto o un'azione; insistere in un atteggiamento.
, e col guardar in alto, o con una semplice guardatura verso chi gli parla
6. riprendere a produrre un determinato effetto o attività, o a ripresentarsi o a
produrre un determinato effetto o attività, o a ripresentarsi o a essere in un certo
effetto o attività, o a ripresentarsi o a essere in un certo modo,
divagazione; narrare nuovamente di un personaggio o di una vicenda momentaneamente tralasciati, trattare
esposto a partire da un dato punto o, anche, dal principio dell'esposizione (
sul discorso. 8. ripensare o riprendere in esame un argomento, uno
più nelle espressioni tornare, tornarci sopra o su). -anche so- stant.
prep. a nell'espressione torno a dire o a replicare). delminio, 2-102
-tornare in campo: addurre nuove ragioni o argomenti, anche con fastidiosa insistenza,
un modello, prendere di nuovo avvio o impulso da essi o riassumerli come punto
di nuovo avvio o impulso da essi o riassumerli come punto di riferimento (anche
la me moria a qualcuno o a qualcosa: v. memoria, n
riacquistare la salute, le forze, o anche qualità, caratteristiche fisiche perdute (
essere sostituito con un verbo denom. o un sinonimo dell'oggetto espresso).
8. guittone, iii-3-14: o guardar, perch'eo tomi in guerigione.
-ricondursi a uno stato d'animo perduto o abbandonato; essere nuovamente preda di un
nesio e fai tornar plui fino. doria o semprebene, 435: per voi m'
peccato (anche nelle espressioni tornare alla o sulla retta via). -anche sostant.
modo realistico, senza abbandonarsi a fantasie o illusioni. -tornare con i piedi piantati
, 4-34: « spegni l'entusiasmo, o lariano guasconeg- giante! toma in terra
stesso faccio ». -regredire mentalmente o psicologicamente allo stato infantile. pea
. 12. riassumere determinate caratteristiche o qualità (in partic. il colore
, l'aspetto, la conformazione precedente o originale, in relazione con il compì,
regione de'trogloditi è un lago chiamato insano o pazzo, per la sua maligna natura
buono; 7 e se talora pare stracco o frollo, / basta metterlo in mollo
terra. -riprendere una funzione biologica o fisiologica interrotta (un umore, un
/ e vanno i venti senza legge o freno, / ogni nocchiero di spavento pieno
, in un preciso momento, ora o giorno dell'anno (un fenomeno astrale
sì come ne'23 e 24 anni o in simili, come negli anni vedremo.
credo non tornerebbe piacevole, che i tre o ci faccia danno. donato degli albanzani
/ tante, ch'han 19. essere o risultare utile, conveniente, vantaggiola nipote
cordo). -anche sostant. -tornare a o alla memoria: v. la gente all'
13-121: con il violino sotto il mento o il gna fama e 'l giusto onore
-risultare giusto, coerente, esatto o preciso (in 17. ricadere su
zione con un compì, pred. o con un avv.).
/ 5. pagarà; / o ben o mal q'el diga -tut a
. pagarà; / o ben o mal q'el diga -tut a lui tomarà
foglio differenti, e co'za diretta o indiretta di un fatto (una sofferenza,
vedere (e qui toma 'l prosultato o esito, in partic. a vantaggio o
o esito, in partic. a vantaggio o a danno, ecc. di verbio)
ed è in relazione con un compì, o un'espres pugnai, stringendo
essere -risultare chiaro, essere evidente, comprensibile o o altri simili di natura pred
, essere evidente, comprensibile o o altri simili di natura pred., come
si zolfa a tutte l'ore; guazzosa o asciutta che sia la vite, non
20. adattarsi, stare bene o male alla figura, all'aspetto (
per lo più nell'espressione tornare bene o male). - tornare una pittura:
22. risultare eseguito, prodotto, o riuscire in un determinato modo.
trovare l'origine d'una misura nuova o antichissima dell'equatore, la quale toma a
6 denari, che torneranno 90 lire? o vuoi dire così: se una lira
. diventare di una determinata quantità, peso o prezzo (per lo più con riferimento
abitatori. -deviare, cambiare direzione o strada (anche nell'espressione tornarsi ad
25. girarsi, voltarsi, volgersi (o volgere gli occhi) in una direzione
in una direzione, verso un punto o all'indietro (anche nell'espressione tornare
. -rivolgersi nuovamente su qualcuno o qualcosa (lo sguardo).
, nella fisionomia, assumere una forma o una natura, colore differenti, trasformarsi
magia (con riferimento sia a persone o animali sia a soggetti inanimati).
lentini, 48: a l'aire darò o vista plogia dare / ed a lo
di s. maria maddalena, xxxiv-241: o maddalena, dov'è l'amicizia?
. -ricondurre un animale alla stalla o nel gregge. p p
. -ridurre nuovamente con le armi o con l'azione politica sotto l'autorità
politica sotto l'autorità, la sovranità o l'egemonia di qualcuno. conti
nel posto abituale da cui si era o era stato spostato. boccaccio, v-231
32. ristabilire, ricondurre una persona (o anche un animale) in una condizione
. -anche con riferimento a soggetti astratti o inanimati. gallo da pisa, xxxv-i-285
vero vivere religioso. alfieri, 1-463: o amato padre, / per te soltanto
33. riconvertire un terreno a un uso o produzione precedente. cattaneo, ii-2-443
il viso (per lo più su qualcuno o qualcosa). fiore [dante]
rivolgere un sentimento nei confronti di qualcuno o di qualcosa. guidotto da bologna,
toma il suo rammaricamento sopra di alcuna cosa o bestia senza senno o senza favella.
di alcuna cosa o bestia senza senno o senza favella. moscoli, vii-572 (27-4
inimicizia. -far ricadere una colpa o una pena su qualcuno. giamboni
suo opposto (con riferimento sia a persone o divinità sia a soggetti astratti).
. volgere qualcosa secondo un determinato esito o conseguenza per qualcuno. libro di sentenze
risultare, far apparire con particolari caratteristiche o modalità (con riferimento sia a persone
sia a persone sia a soggetti astratti o inanimati). vita di filippo
. interrompere l'esecuzione di un programma o smettere di usare un ambiente per trasferire
porta per andare incontro a un avversario o per prendere la palla. 33.
. -non potere uscire da qualcosa o, anche, da qualcuno,:
fare diversamente; non esservi altra soluzione o alternativa. carducci, iii-n-201: adunque
scontro fisico. latti, 1-1-69: o vii nato animai, fa che disegni /
il suo. -uscire alla o in luce-, v. luce, n
ritornare di attualità dopo essere stato escluso o accantonato. -ricomparire o rientrare inaspettatamente in
essere stato escluso o accantonato. -ricomparire o rientrare inaspettatamente in un determinato ambito o
o rientrare inaspettatamente in un determinato ambito o ambiente dopo esserne stato cacciato o escluso
ambito o ambiente dopo esserne stato cacciato o escluso. -uscire dalle mani di dio
-uscire dalle orecchie o dagli occhi: essere stato le parti de
deviare dalqualche uscita di strada, a destra o a sinistra; e gli sovvenne
si divolghi ogni giorno più, è necessario o raffrettarlo, o d'abbandonarlo affatto.
più, è necessario o raffrettarlo, o d'abbandonarlo affatto. brusoni, 2-103:
termine delle attività che vi si svolgono o anche da un territorio, da una città
accioché alcun dentro non gli potesse rinchiudere o a loro l'uscita vietare. rinaldeschi,
estens. rilascio dopo un periodo di fermo o detenzione. chiari, 2-1-86:
si esce da un luogo aperto delimitato o cintato. boccaccio, dee.,
malagevoli e lunghe. -porta o apertura di un edificio attraverso la quale
si esce. - uscita d'emergenza o di sicurezza: nei locali o nei
d'emergenza o di sicurezza: nei locali o nei mezzi di trasporto pubblici, porta
nei mezzi di trasporto pubblici, porta o sportello appositamente indicato che viene usato in
che viene usato in caso di pericolo o per far defluire rapidamente le persone all'esterno
si potrà... avere per quelle o per altri luoghi più uscite segrete.
antiaerei. -sbocco di una strada o di un corso d'acqua. libri
di sangue. -fuoruscita di un liquido o di un gas da un recipiente,
, eccettuato soltanto qualche tributato opportunamente imposto o sull'uscita o sull'entrata di alcuna
qualche tributato opportunamente imposto o sull'uscita o sull'entrata di alcuna merce; nel
un problema, di una situazione pericolosa o imbarazzante (anche nell'espressione via di
9. parola, frase, affermazione o battuta scherzosa, bizzarra o arguta,
, affermazione o battuta scherzosa, bizzarra o arguta, per lo più espressa in modo
più espressa in modo improvviso, inaspettato o perentorio. pananti, i-341: più
piccolomini, 10-176: l'esodo (o ver uscita) s'intende quella parte tutta
di morsetti, presenti in un amplificatore o in un filtro, da cui è possibile
da cui è possibile prelevare la tensione o la corrente che è stata amplificata o filtrata
tensione o la corrente che è stata amplificata o filtrata (in contrapposizione a ingresso)
grandezza d'uscita: grandezza di tensione o corrente presente nella coppia di morsetti da cui
da cui è possibile prelevare la tensione o la corrente che è stata amplificata o
o la corrente che è stata amplificata o filtrata. 16. gramm. desinenza
consiste solamente nell'essere quelle consonanti quasi o dure o infrante, ma nella grossezza ancora
nell'essere quelle consonanti quasi o dure o infrante, ma nella grossezza ancora o
o infrante, ma nella grossezza ancora o sottigliezza della vocale, in cui sì fatte
nel vocabolario quella del soggiuntivo 'debbia'o 'debba'e 'deggia'. carducci, ii-9-103:
dell'assedio, ardir di far sortite o uscite che vogliam dire. brachetta,
, 739: volendosi far un'uscita o eruzzione sopra il nemico, si dèe
specchio della porta per intercettare 11 pallone o per farsi incontro al giocatore avversario.
avversario. -nell'alpinismo, tratto particolare o parte conclusiva di una via.
su strada effettuata prima della stagione agonistica o di una competizione. -nella ginnastica,
considerare, non attribuire importanza a qualcosa o qualcuno. s. caterina da siena
delle attività che vi si svolgono) o anche da una determinata zona, territorio
una determinata zona, territorio, città o stato. dante, inf,
per lo più per motivi politici, o in seguito a un provvedimento giudiziario;
, ricevendo ogni uscito di suo paiese o per malefizio, o per ser- vitudine
uscito di suo paiese o per malefizio, o per ser- vitudine, o per sozza
malefizio, o per ser- vitudine, o per sozza povertade. testi fiorentini,
; che discende da una determinata famiglia o stirpe. bibbia volgar., i-241
7. composto, scritto, scolpito o dipinto da un determinato autore, da
/ non so se per le sciocchezze o arguzie / sue, a tutti quanti voi
: i 'canti di castelvecchio', usciti uno o due anni avanti, li avevo capiti
povero mercante senza altro uscito fuori di sé o ubbriaco. g. gozzi, i-13-7
so in qual parte fuggì l'alma, o s'io / morii di gioia, o
o s'io / morii di gioia, o se rimasi in vita.
11. che ha concluso un corso o un periodo di studi., muratori
. -ant. che ha lasciato o è decaduto da un incarico. deliberazioni
., 2-13: lo sterco dell'asino o del cavallo... si prende
parlata. bonghi, 1-62: storpiature o flessioni inutili e sottintese, o molto
: storpiature o flessioni inutili e sottintese, o molto evidentemente uscite dall'uso.
concreto, la sostanza che ne fuoriesce o ne viene espulsa). libro
migliaio, e per uscitura a bari, o a melfeta tari 6 al migliaio,
dell'adriatico (1601-1617), protetti o almen tollerati da casa d'austria.
2. per estens. estratto o distillato di una sostanza. p.
azzurro. « è l'usignuolo, o rosa! ». quasimodo, 1-48:
cezza del canto. -usignolo di fiume o di palude-, uccello del genere cettia
frequenza. -in partic. adoperare nello scrivere o nel parlare (un vocabolo, un
. e letter. usato, adoperato comunemente o frequentemente (un oggetto, una pianta
comunicazione); impiegato spesso dai parlanti o dagli scrittori (un procedimento linguistico,
comune; frequente in una determinata lingua o in un determinato autore; proprio (il
favella? dalle maniere del dire usitate o dalle peregrine? muratori, 7-v-298: fu
usitati e che derivano dalla grecia o dal lazio, o dall'italia de'tempi
dalla grecia o dal lazio, o dall'italia de'tempi di mezzo. carducci
tristano rolando olivieri. 3. attuato o osservato o esercitato o messo in atto
olivieri. 3. attuato o osservato o esercitato o messo in atto comunemente;
3. attuato o osservato o esercitato o messo in atto comunemente; molto diffuso
litote; che si discosta dalla norma o dalla consuetudine; inconsueto, inusuale,
e grandissima lode, non per contenzione o per discordie usitate intra i nobili,
. -molto diffuso in una regione o in un areale (un animale,
vulgare. 8. frequentato spesso o da molte persone (una strada,
601: è da distinguere e dire che o la via più lunga è molto usitata
via più lunga è molto usitata, o poco. 9. sm.
della famiglia usneacee, con talli eretti o pendenti, ramificati, presenti sulle cortecce
ramificati, presenti sulle cortecce degli alberi o sulle rupi, cui appartiene la barba
che è avvezzo a una certa condizione o situazione, abituato; che ha contratto o
o situazione, abituato; che ha contratto o ha per natura l'abitudine di compiere
più in relazione con un compì, o con una prop. subord., nell'
indubitamente si persuadeno che niuno ingannare li sappia o possa. caro, 8-226: or
vendita, starà in l. 14, o quivi oltre, io la giudico compera
usa. -che si trova abitualmente o da tempo in una data condizione o
o da tempo in una data condizione o in possesso di una data persona (una
2. pratico in un'attività o in una disciplina. -in partic.
loro alcuno fante uso che gli aiutassi o ammaestrassi di niente. giov. cavalcanti
col tondo / che dovunque si getti o a proda, o 'nfondo, / si
dovunque si getti o a proda, o 'nfondo, / si può dir che quel
3. che frequenta abitualmente un luogo o un ambiente (e di conseguenza lo
; diffusione. -essere in uso, o, disus., di uso: essere
iniziare a usarla, diffonderne l'impiego (o anche usarla in una determinata circostanza o
o anche usarla in una determinata circostanza o per un determinato scopo). -venire
. -assunzione, per lo più abituale o frequente, di un cibo o di
abituale o frequente, di un cibo o di una bevanda (o anche di una
un cibo o di una bevanda (o anche di una droga). m
. -medie. impiego di un farmaco o di un rimedio in genere per scopo
dal suo male. -l'indossare o l'essere indossato spesso, abitualmente.
fronte. -l'approfittare di una situazione o di un evento per ricavarne un vantaggio
da una persona, da un gruppo o da una categoria di persone, o
o da una categoria di persone, o anche da un animale (nelle espressioni a
sorge a uso e consumo di questo o quel partito, di questo o quel crocchio
di questo o quel partito, di questo o quel crocchio. -a, in
e debbia... niente inde spendare o vero in suo uso convertire, senza
unicamente a sé, a un impiego o a un consumo personale. pananti,
, finalità a cui è ordinata una cosa o per cui viene adoperato un oggetto,
ad essere impiegato in una determinata circostanza o con una determinata funzione). -in
). -in senso concreto: attività o ufficio a cui si destina o si
attività o ufficio a cui si destina o si è destinato una persona o una cosa
destina o si è destinato una persona o una cosa. odo dette colonne,
partic. impiego a fini artigianali, industriali o commerciali di un materiale o di una
, industriali o commerciali di un materiale o di una sostanza. mattioli [dioscoride
viene concesso il permesso amministrativo di costruire o di modificare (strutturalmente e anche solo
il concessionario si impegni, mediante convenzione o atto d'obbligo unilaterale, a praticare
le caratteristiche proprie di una determinata epoca o stile. carducci, ii-2-282: tra
. carducci, ii-2-282: tra due o tre mesi, vedrai di me un lavoro
il contegno, il modo di vestire o di presentarsi, ecc. -nell'uso mod
il comportamento, la foggia di vestire o di atteggiarsi, il modo di pensare o
o di atteggiarsi, il modo di pensare o di agire, l'opera di una
di agire, l'opera di una persona o di una categoria di persone.
modo in cui esso è solito comportarsi o essere trattato dagli uomini. -nell'uso
. applicazione, esercizio di una facoltà fisica o intellettuale, di un'abilità, di
: che tossa che hanno patito lussazione o rottura, si risanano coll'uso, ha
e la possedo. -applicazione (teorica o pratica) di un principio, di
possibilità di servirsi di una facoltà fisica o intellettuale, di un organo, di una
legge non ti toglie / memoria o uso a l'amoroso canto / che mi
di cui non si detiene il possesso o il controllo completo, o che comunque
il possesso o il controllo completo, o che comunque dipende in qualche modo da
, / ad aspettar più colpi, o pargoletta / o altra vanità con sì
ad aspettar più colpi, o pargoletta / o altra vanità con sì breve uso.
-dir. civ. diritto d'uso o semplicemente uso: tipo di diritto reale
ha diritto di usare di un bene mobile o immobile (e di raccoglierne gli eventuali
1865, 525: il diritto d'uso o d'abitazione non si può esercitare se
(statale, comunale, ecc.) o privata (ecclesiastica, ecc.)
di una nazione, di una università o altra associazione agraria) e distinti dalla
degli utenti, come il diritto di pascolare o abbeverare il proprio bestiame, quello di
economica, come il diritto di raccogliere o trarre dal fondo prodotti per fame commercio
articoli si vanno variando conforme alla persona o cosa alla quale servono e...
genere e nel numero convenirsi con la persona o cosa, o pur con le persone
numero convenirsi con la persona o cosa, o pur con le persone o cose di
cosa, o pur con le persone o cose di cui si parla, altrimente son
1-xxxi-46: queste sono le scienze della natura o dell'uomo fisico, e da queste
11. impiego, durante la conversazione o la stesura di testi scritti, di
di testi scritti, di determinate forme linguistiche o di una determinata lingua. p
, cioè servili: come sono, essere o avere o fare. g. gozzi
servili: come sono, essere o avere o fare. g. gozzi, i-13-210
miei studi e uso del gergo torinese o piemontese nei miei naturalistici tentativi di prosa
non il complesso delle parole realmente pronunziate o scritte? 14. maniera abituale
14. maniera abituale di parlare o di scrivere e, con meton.
ambiente sociale, settore, ecc., o usati da una determinata persona (in
espressioni uso comune, vivo, presente, o, assol., senza ulteriori specificazioni
una forma linguistica). -mettere in uso o nell'uso: introdurre una forma linguistica
nell'uso: introdurre una forma linguistica o una parola nella lingua corrente.
consueto, normale. -fuori d'uso o dell'uso, con valore avverb.
, insolito, straordinario. arrigo testa o giacomo da lentini, 410: ben passa
-sopra l'uso, oltre l'uso o oltr'uso: più di quanto non
di solito, nella maggioranza dei casi, o non faccia qualcuno. petrarca,
; l'assumere spesso un determinato atteggiamento o comportamento; esercizio abituale e ripetuto;
costante (di una virtù o di un vizio, di una disciplina,
uso / in natura si cangi, o cuor più forte / dammi, o 'l
, o cuor più forte / dammi, o 'l ferro del duol più rendi ottuso
di determinati atti, comportamenti, impressioni o tendenze; abitudine. -anche in relazione
c'onore mena / per amore c'o inver te / monte a cui mossolo.
si fuga / da tutti come biscia, o per sventura / del luogo o per
, o per sventura / del luogo o per mal uso che li fruga. cavalca
cavalca, 19-32: lo dolore, o pietro, il quale continuamente sostengo, sempre
di solito. pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini,
. pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 417:
offrir solea / così per uso una ghirlanda o un voto / a questa o quella
ghirlanda o un voto / a questa o quella favolosa dea. leopardi, 22-2:
per lo più come risposta a precise sollecitazioni o circostanze. -anche con riferimento a personificazioni
f f iacopone, 49-2: o coscienzia mia, granne me dai mo repuso
udito, che niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando,
che niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando, non curava
il germe d'onor ne'petti vili / o non alligna o tosto in lor si
ne'petti vili / o non alligna o tosto in lor si spegne, / che
, deh, lassate tanto male [o sodomiti] / e l'uso brutto che
comportamento costante e uniforme tenuto dai consociati o dagli appartenenti a un particolare gruppo sociale
origine consuetudinaria propria di una determinata comunità o di un suo particolare gruppo sociale; in
del paese, e alla qualità della persona o del delitto, con la mannara o
o del delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola. pananti
, con la mannara o col laccio o con la mazzola. pananti, iii-189:
, del gusto di una determinata società o contesto geografico, tendenza generale o atteggiamento
società o contesto geografico, tendenza generale o atteggiamento predominante, a cui si adegua
stuoio di giunchi... uno o per racconciarsi i panni o per altra
.. uno o per racconciarsi i panni o per altra cagione, si levò ritto
disputare ancora se nelle religioni sia lodevole o no quest'usodelle precedenze tra li religiosi di
nostra gente. -pratica religiosa o pia; culto. ammirato, 1-i-275
data professione, una data arte, o tipica di popolazioni che vivono in determinati
di popolazioni che vivono in determinati paesi o regioni; moda. caro, i-188
ancora. 28. il possedere o il congiungersi sessualmente con
qualcuno (o anche la possibilità di farlo); rapporto
che per il solo uso matrimoniale, o quasi matrimoniale, relativo agli uomini.
si scagliò / contra gridandomi: « o parsiféia, / o spietata noverca, /
gridandomi: « o parsiféia, / o spietata noverca, / se tolta m'hai
antico costume. -fuori d'uso o fuori uso (con valore aggett.)
usare quello che s'usa sia bene o male. romagnosi, 4-795: l'uso
. (àsolo). tose. guardare o ascoltare di nascosto, di soppiatto (
più attraverso la fessura di una porta o da uno spiraglio); origliare, usciolare
: guardar di soppiatto da un fosso, o da uno spiraglio. vale ancora stare
è nativo, origina rio o abitante di ursperg, città della baviera;
città della baviera; che è proprio o relativo a tale città. carducci
dal corto giubbetto. leonardo moceni ^ o, lii-6-97: sono buonissimi soldati a piedi
altro spander grifagno / non ti bisogna, o zingherlo, arbo o usso. porcacchi
ti bisogna, o zingherlo, arbo o usso. porcacchi, i-149: arrivò al
, significandosi con ciò quell'odore, o direbono i nostri mecanici, quegli efluvì lasciati
la fiamma, con un corpo arroventato o incandescente, oppure da acqua o altri li-
arroventato o incandescente, oppure da acqua o altri li- uidi bollenti o vapori
acqua o altri li- uidi bollenti o vapori accesi scaldati (e, a seconda
/ fece che dall'immensa / asia o dall'africa usta / sen venisse il deforme
, 2-1-75: per saper quanto usto o gumena bisogna da tener una nave; se
piedi oo. d'annunzio, ii-387: o vegliardo, consunto come fusto / dell'
lo diceva che saresti venuto un momento o l'altro. -corteggiare insistentemente.
, di nocive, e, d'impraticabili o mal sicure, di tutta usualità e
, servi tore o altro, non essendo il monaco padrone ma
. e se dicessero d'averla prescritta, o usucatta con la lunghezza del tempo,
d'acquisto mediante usucapione (una proprietà o altro diritto reale). -anche:
-anche: assoggettabile all'acquisto della proprietà o d'altro diritto reale mediante usucapione (un
problema della usucapibilità del compendio ereditario (o di quote) da parte del coerede,
. acquisto della proprietà di un bene o di un diritto reale su di esso in
ventennale, quella riguardante i beni mobili o le universalità di beni mobili, quando
della sovranità, di un potere politico o di un diritto pubblico. u
sarà mai luogo ad usucapione... o a prescrizione. vico, 610:
acquistare la proprietà di un bene (o un diritto reale su di esso) mediante
fruire, godere (un bene materiale o spirituale); che può apportare utilità
vantaggio (in base a un titolo legale o a una mera situazione di fatto)
godere di una certa situazione, trarre profitto o vantaggio da essa. carducci,
base a un determinato titolo legale, o anche solo in via di fatto) un
marito, che dio ne guardi, o con figliuoli o senza, l'abbia da
dio ne guardi, o con figliuoli o senza, l'abbia da godere, et
avventizio, l'istesso è di esservi, o di non esservi la patria podestà,
: sinché sia consentito a persone fisiche o giuridiche di possedere immobili a titolo di proprietà
di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o di vantare su di essi altra specie
volontariamente dal proprietario mediante disposizione testamentaria o mediante contratto (e in questo secondo caso
cedere questo diritto conservando la nuda proprietà o può cedere la nuda proprietà conservando l'
tassoni, xii-2-307: e se l'usufruttuante o violentemente o per altra via obbliqua recalcitrasse
xii-2-307: e se l'usufruttuante o violentemente o per altra via obbliqua recalcitrasse o impedisse
violentemente o per altra via obbliqua recalcitrasse o impedisse loro tale autorità, voglio che
messi i detti bollettini in un'urna o in un cappello e mestatili, ne faccia
: spetta all'usufruttuario ogni frutto naturale o civile che può produrre la cosa di cui
prestito stipulato in misura contraria agli usi o alle norme di legge e comunque eccessiva
frutto che i nostri ricavavano dal cambiare o dal prestare ai particolari ad usura,
. -pigliare, prendere, togliere a o per usura: prendere denaro a prestito
di una persona, si fa dare o promettere da questa vantaggi spro
corrispettivo di una determinata prestazione di denaro o altro bene mobile). dante,
usare le ricchezze che ha acquistate d'usura o d'altro mal acquisto, e lascia
, 4-41: ogni opera di guadagno o di mercatanzia si è usura al monaco,
-a, con usura, con grande o larga usura: in misura amplissima,
ecc. prodotto da uno sfregamento prolungato o da un uso eccessivo.
accertamenti eseguiti secondo parametri stabiliti su metalli o altri materiali per stabilirne il consumo dovuto
che può andare incontro a un più o meno rapido peggioramento (una condizione,
di un meccanismo, di un congegno o di un materiale che ne indica il grado
dì se ne truovano che appena si sanno o si possono intendere. giannone, 2-i-186
ii-10-234: il matrimonio è un sacramento o un contratto civile abominevole, usuraio,
che per loro natura possono minare più o meno gravemente l'organismo dei lavoratori)
notevolmente la mi sura legale o corrente (l'interesse richiesto per una
mutuo usurario così palliato da questo nome, o contratto di censo. galanti, 1-ii-212
quello che riguarda l'abuso verso la debolezza o la demenza. codice civile, 1815
-che deriva da un prestito a usura o, più in generale, dall'esercizio
dalla trufferia ricrescimen- to, / truffativo o rattivo o usurario / del danaio, che
ricrescimen- to, / truffativo o rattivo o usurario / del danaio, che 'n virtù
s. bernardino da siena, 103: o usurario, che hai fatto? guiniforto,
più grano di quel che gli desti o qualsiasi altra cosa. = denom.
fortuna personificata. arrighetto, 232: o fortuna, io sono stomacato de'tuoi sconci
sozzi detti... rimproverimi tu, o usuriera, o generazione di mostro,
.. rimproverimi tu, o usuriera, o generazione di mostro, fronte piena di
usurpazione (un bene, una situazione o condizione vantaggiosa). 2.
, agg. che compie un atto o atti di usurpazione. carducci, iii-13-7
quelle terre in feudo probabilmente dalla chiesa o dall'usurpante arcivescovo di ravenna e da altri
annettersi con la violenza, la frode o l'inganno un bene, una proprietà
volesse rapire li tesori della chiesa, o vero usurpar l'eredità, o ridur in
chiesa, o vero usurpar l'eredità, o ridur in servitù abbietta il clero con
abbietta il clero con li suoi beni, o spogliarlo senza causa delle sue ragioni,
regno. -con riferimento a personificazioni o a concetti astratti o inanimati.
riferimento a personificazioni o a concetti astratti o inanimati. dotti, 1-141: l'
formule di cortesia quali usurparsi una licenza o una confidenza, per scusarsi di aver assunto
incomincio. -sedurre con l'astuzia o con la violenza la moglie altrui.
. 2. occupare una carica politica o ecclesiastica di grande rilevanza per l'esercizio
quale non si posseggono i requisiti morali o i titoli legittimi; detenere illegalmente un
titoli legittimi; detenere illegalmente un potere o impadronirsene; esercitare un comando perseguendo l'
il governo se sia usurpato da molti, o da un coipo, da una classe
privilegio spettante legalmente a un'altra persona o a un organismo politico e a cui
. -anche: attribuirsi poteri riservati a dio o comunque di origine soprannaturale. cavalca
de gli altri, che sia estorta o usurpata indebitamente. muratori, 9-42:
. fare proprio, attribuirsi in modo indebito o illegale un appellativo onorifico, un titolo
disidero da quegli che men sapevano di lui o da'suoi discepoli era cupidamente usurpato.
fia / ch'adopri indegnamente arme o destriero, / o 'l nome usurpi mai
indegnamente arme o destriero, / o 'l nome usurpi mai di cavaliere. de
culturale senza possedere le adeguate qualità intellettuali o letterarie; manifestare esteriormente, dichiarare di
, non essendo essi atti a far favola o sentenzia che stesse bene, ma essendo
stesse bene, ma essendo solamente semplici versificatori o traslatori, non ostante che senza niun
, 5-23: ma già da'filosofi, o da quegli impassibili egoisti, che oggidì
una gloria frutto di uno sforzo collettivo o che spetta legittimamente a un'altra persona
: le lodi altrui dovute non usurpo, o rustano. goldoni, xiii-888: e
. erroneamente, una parola nello scrivere o nel parlare. liburnio, 1-4:
. -ricavare da una fonte orale o scritta la materia di un'opera letteraria
aversi immaginata quella materia, senz'averla usurpata o dalla storia o dalla fama. monti
, senz'averla usurpata o dalla storia o dalla fama. monti, xii-5-3: per
in modo costante ed esclusivo una persona o le sue facoltà mentali, le sue attenzioni
sue facoltà mentali, le sue attenzioni o cure (una preoccupazione, un evento,
pianeti principali. -conquistarsi l'affetto o la stima di una persona. aretino
usurpativaménte, aw. mediante un atto o atti di usurpazione. buonarroti il
] autorità temporale sopra i prìncipi supremi o che levano a questi l'autorità.
. che è stato espropriato con la frode o con la violenza al legittimo possessore (
delfico, i-170: moltissime leggi egli fece o rinnovò per effetto dell'assoluto usurpato potere
per effetto dell'assoluto usurpato potere, o per quei mezzi pei quali, come
, finto. parini, 398: o madre, a te sia il dono accetto
modo illegittimo, con la frode, o anche con la violenza, di un
un gran delitto, e, presto o tardi, ne dovranno render conto, e
, anche con la violenza, una donna o la sposa altrui. caro,
che si appropria illegalmente del potere politico o lo esercita in modo arbitrario. m
3. che attribuisce a sé onori altrui o prerogative divine; che rivendica illegittimamente a
, che si fanno alli uomini, o perché gli richieggono come superbi, o
, o perché gli richieggono come superbi, o perché molto lusinghieri pestilenti gli fanno loro
6. disus. impiegato nello scrivere o nel parlare (una terminologia, una
possiamo adunque dividere el corun'opera letteraria o di un'invenzione; che plagia opepo
323: se scorto pria t'avessi, o moderna,... che non
voca 5. che denota o rivela l'inclinazione a impadronirsi bolo 'umanità'
prevaricare, ad abusare del proprio potere o autorità. b. croce,
anche l'uso di violenza a cose o a persone o di frode o l'esercizio
di violenza a cose o a persone o di frode o l'esercizio abusivo di
a cose o a persone o di frode o l'esercizio abusivo di un potere,
di un potere, con cui un soggetto o un gruppo di soggetti consegue l'approvazione
approvazione, il possesso, il controllo o comunque la materiale ed effettiva disponibilità e
modo illegittimo una funzione pubblica (civile o ecclesiastica), un poterepolitico o ecclesiastico,
(civile o ecclesiastica), un poterepolitico o ecclesiastico, un dominio, una signoria,
un dominio, una signoria, potestà o sovranità, un titolo onorifico o nobiliare.
potestà o sovranità, un titolo onorifico o nobiliare. savonarola, 1-86: o
o nobiliare. savonarola, 1-86: o signori della italia, volete voi lasciare le
non la cerchino per via di sette o di usurpazione, ma collo ingegnarsi di essere
giubilato. -l'attribuirsi un ruolo o un onore non meritato, che va
illegale e per lo più anche violento o fraudolento, consegue la disponibilità o il
violento o fraudolento, consegue la disponibilità o il controllo di una situazione vantaggiosa.
chiunque, per appropriarsi, in tutto o in parte, dell'altrui cosa immobile ne
parte, dell'altrui cosa immobile ne rimuove o altera i termini è punito, a
-usurpazione di funzioni pubbliche, usurpazione dipotere politico o di comando militare, usurpazione di titoli
di comando militare, usurpazione di titoli o di onori, ciascuno dei vari tipi di
penale, 287: 'usurpazione di potere politico o di comando militare'. chiunque usurpa un
pubbliche': chiunque usurpa una funzione pubblica o le attribuzioni inerenti a un pubblico impiego
. ibidem, 498: 'usurpazione di titoli o di onori'. chiunque abusivamente porta in
. chiunque abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o
o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un corpo
distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un corpo politico, amministrativo o
o di un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per
-usurpazione di comando, di decorazione o distintivimescolino, 4: trovate ora e'boccali
: il militare, che indebitamente assume o ritiene un comando, è punito con
ibidem, 221: 'usurpazione di decorazioni o distintivi militari': il militare,
porta abusivamente in pubblico decorazioni militari, o segni distintivi di grado, cariche, specialità
incominciante da vocale solita farei dall'articolo, o segnacaso, mi fece ardito a rintracciare
. civ. ant. interruzione della prescrizione o dell'usucapione. romagnosi, 4-476:
come ognun sa. appropriarsi una cosa o un diritto altrui in una maniera ille
proprie di uno scrittore, di una scuola o di un'epoca. g.
ma non c'è assieme di orchestra o 'ut'di petto, che valga quanto il
vernice vitrea usato come contenitore di olio o, più raramente, di aceto.
parla il poeta d'un utello, o ampolla d'olio, a cui era appeso
va sempre rabuffato, calzato in zoccoli o in pantofole, e con la tunica manicata
. 2. locuz. scolare o sgocciolare vutello-. portare a termine il
sm. denominazione generica di ciascun attrezzo o strumento adatto alla lavorazione di materiali resistenti
di terra potesse, per debiti pubblici o particolari, siano di che sorte esser si
199: etruschi del resto, o comuni agli etruschi e ad altri popoli,
ad altri popoli, sono altri arnesi o avanzi di utensili che si rinvennero nel
la storia vera di un neolitico ligure o siculo?... contentatevi di descrivere
una casa. 4. congegno o pezzo meccanico usato manualmente o applicato a
. congegno o pezzo meccanico usato manualmente o applicato a un macchinario, che serve ad
un macchinario, che serve ad asportare o a incidere il materiale dei pezzi in lavorazione
, pietre e altri materiali con o senza asportazione dei trucioli; solitamente è costituita
. chi usufruisce di un bene o di un servizio erogato da un ente
un servizio erogato da un ente pubblico o privato. stampa periodica milanese, i-467
utente. -con uso scherz. o iron. bianciardi, 4-72: ma
rivolge idealmente uno scrittore, un testo o un messaggio pubblicitario. montale, 4-164
-chi si serve di un determinato linguaggio o, genericamente, di un patrimonio culturale
propria di chi usufruisce di un bene o di un servizio. -per estens.:
. v.]: 'utenza': stato o condizione dell'utente. calvino, 8-56
un servizio calcolato in base alle loro caratteristiche o alle tariffe applicate. =
dal punto di vista anatomico, fisiologico o patologico. libro della cura delle
compresi dentro alla sfera di moti spasmodici, o convulsivi, creatisi in un corpo di
, distemperate col sugo di pimpinella, o consolida, ridotti in forma di collirio
defrorina; e sono anco 'uterine'ed 'artritiche'o 'articolari', internamente allungando e correggendo gli
secrete dalla mucosa che riveste l'utero o risultanti dal disfacimento dell'epitelio e del
che presenta uno stretto legame di affinità o di consequenzialità con un altro concetto o realtà
o di consequenzialità con un altro concetto o realtà. f. f. frugoni
suda meno che chi l'ha sottili, o piene di sugo. pallavicino, 10-i-216
. so che sono mali d'utero, o dii gravidanza, o di titolati che
mali d'utero, o dii gravidanza, o di titolati che non vogliono venire a
femminile di una pianta, pistillo (o anche il fiore stesso). l
sopra sono i cristalli naturali fuori delle matrici o degli uteri loro, che son pure
cercargli il pelo, / sì lo stroppia o l'uccide. 5. figur
le più illuminate certezze. -parlare o ragionare con l'utero-, senza, autocontrollo
, sf. chirurg. sutura dell'utero o di una sua parte praticata dopo il
sua parte praticata dopo il taglio cesareo o in seguito all'asportazione parziale dell'utero
che può essere usato per soddisfare un bisogno o impiegato profittevolmente per uno o più scopi
un bisogno o impiegato profittevolmente per uno o più scopi (un oggetto, uno
pistola, può essere utilissimo. -abitabile o che può essere destinato all'uso voluto
vantaggi concreti, che giova al benessere o ai bisogni di una persona o di una
benessere o ai bisogni di una persona o di una comunità, sul piano materiale
di una comunità, sul piano materiale o morale; profittevole, vantaggioso (un'
iddii ti mandino utile e tostano soccorso, o dopo la tua morte alloghino la tua
, e non si qualifica come morale o immorale, ma unicamente come utile
immorale, ma unicamente come utile o dannosa. -volto al recupero o alla
o dannosa. -volto al recupero o alla salvaguardia di un bene o di
recupero o alla salvaguardia di un bene o di un ambiente (un'opera pubblica)
in classifica (il risultato di una partita o di una gara). -che comporta
gara). -che comporta vantaggi politici o militari (la stipulazione di un accordo
. -giorno utile-, quello durante o entro cui è possibile o consentito fare
quello durante o entro cui è possibile o consentito fare una determinata cosa. b
la salute, per la cura di malattie o per ritrovare il benessere fisico; salutare
: mi piacerebbe il valersi per quattro o cinque sere continue, prima di porsi in
sbornia. 4. che comporta o favorisce la comprensione, l'apprendimento di
la comprensione, l'apprendimento di nozioni o l'acquisizione di ammaestramenti; che contiene
risulta efficace, vantaggioso per particolari scopi o per produrre determinati effetti. galileo
. 7. che è o può essere d'aiuto ad altri, che
opera efficacemente a vantaggio di una comunità o di un singolo (una persona).
-che tratta argomenti dotati di utilità pratica o scientifica (un autore).
adatto, idoneo all'esercizio di una professione o di una carica. -in partic.
pronto, predisposto a tenere determinati comportamenti o atteggiamenti. fra giordano, 7-46:
. utilità, vantaggio concreto di una persona o di una comunità; interesse, tornaconto
perdere la città per l'utile personale o per interesse ai parte. -convenienza,
lasciarla [piacenza] le porge utile, o se le reca maggiore incommodo e disavvantaggio
ricavato da un'attività produttiva, commerciale o finanziaria, o da una prestazione di
attività produttiva, commerciale o finanziaria, o da una prestazione di carattere professionale.
frutto, interesse di una somma investita o data in prestito. boccaccio, dee
una percentuale sugli utili. -utile lordo o, disus., sporco: quello nel
16. stor. dir. ufficio di o da utile, v. ufficio, n
a qualcuno: giovargli, essergli d'aiuto o di conforto. boccaccio, viii-1-53
il gretto calcolo del materiale interesse sia o debba essere la guida dell'umano procedere.
giacché di questi tempi gli utilisti o non penseranno più alla redenzione, o non
o non penseranno più alla redenzione, o non la vorranno che a condizioni inaccettabili
vantaggioso; l'essere fruibile, utilizzabile o, anche, funzionale a uno scopo
per sapere studiano ma per acquistare moneta o dignitade. savonarola, i-96: l'
e ch'ella li sarebbe grande utolità, o ch'elio combattesse in battaglia o ch'
, o ch'elio combattesse in battaglia o ch'elio li volesse dalle spalle per riscossa
interesse della collettività, sacrifica un bene o un interesse privato. -espropriazione per pubblica
stagione. 4. beneficio morale o spirituale, ammaestramento al bene, edificazione
mia opera, cioè non tanto la loda o fama dell'autore, quanto l'utilità
di tal denaro. -monte della o delle utilità: in venezia, il fondo
, altro non è che quell'attitudine o facoltà, per la quale una cosa
qualunque rendesi capace a procurarci un bene o ad allontanare un male o un danno
un bene o ad allontanare un male o un danno. cattaneo, ii-2-257: il
di un'unità aggiuntiva di un bene o di un servizio. -utilità marginale ponderata
di una determinata quantità di un bene o di un servizio. 9. stor
utilità. utilitariaménte, aw. mirando o facendo riferi mento in modo
riferi mento in modo esclusivo o prioritario all'utilità; secondo princìpi utilitaristici
a un vantaggio per lo più materiale o economico. cattaneo, iv-3-329:
ii-2-80: borghese, anticlericale, utilitario o materialistico com'era, il giusnaturalismo aveva
che ci salgono solo per cercar frutta o nidi d'uccelli, ma per il piacere
, rispetto alle ricerche dei punsti, o edonisti, o utilitari, o deduttivisti,
ricerche dei punsti, o edonisti, o utilitari, o deduttivisti, o austriaci,
punsti, o edonisti, o utilitari, o deduttivisti, o austriaci, o
edonisti, o utilitari, o deduttivisti, o austriaci, o come dire altro
o deduttivisti, o austriaci, o come dire altro variamente si chiamino.
[i popoli più avanzati], più o meno, cercano sempre l'utilità effettiva
. dottrina che considera l'utile individuale o sociale come fondamento della felicità e come
.: atteggiamento di chi guarda principalmente o esclusiva- mente al proprio utile.
. -per estens.: fondato principalmente o esclusivamente sulla ricerca dell'utile personale.
: non parliamo più del misley. buono o tristo, non pare che vi sia
particella pronom. rendersi utile a qualcuno o a qualcosa. mazzini, 12-290:
. 2. tecn. apparecchio o impianto che sfrutta l'energia elettrica.
stato: delitto che il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio commette impiegando
di pubblico servizio commette impiegando a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scientifiche,
impiegando a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scientifiche, o nuove applicazioni industriali
altrui profitto invenzioni o scoperte scientifiche, o nuove applicazioni industriali di cui è a
segreti di stato'. il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che
pubblico servizio, che imiega a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scienti- che
imiega a proprio o altrui profitto invenzioni o scoperte scienti- che o nuove applicazioni industriali
altrui profitto invenzioni o scoperte scienti- che o nuove applicazioni industriali che egli conosca per ragione
egli conosca per ragione del suo ufficio o servizio, e che debbano rimanere segrete
casualmente, non importa. pianto o della macchina. -per estens.
-per estens. ideale, speranza, aspirazione o, anche, 7. meccan.
v.]: onde 'utopia'ogni disegno o concetto im- utino, sm
filos. polit. modello politico, sociale o religioso che non trova effettivo riscontro nella
,... senza darli consiglieri o tutori cittadini... cosa rade volta
sorte di lettere, di virtù, o d'arte sia eccellente. = comp
2. ant. luogo inesistente o immaginario. b. davamati, ii-432
utopiano, agg. che appartiene o si riferisce all'immaginaria isola di utopia
isola di utopia; che vi è nato o vi risiede. - anche sostant.
milano trionfante ed applaudito da repubblicani, o, come li chiama botta, gli
a cadere quelle invidiuzze od invidiacce municipali o provinciali che avean lussureggiatoda tanti secoli, e
utopizzare, intr. iron. annunziare o perseguire ideologie utopistiche. labriola,
, appartiene, è proprio dell'utraquismo o degli utraquisti.
ad abitanti appartenenti a due diverse confessioni o stirpi. = voce italo-austriaca
comprende abitanti appartenenti a due diverse confessioni o stirpi, cui sono stati conferiti identici diritti
relazione con un attributo, un'apposizione o un compì, che ne specificano le caratteristiche
ne specificano le caratteristiche, il vitigno o il luogo d'origine, anche con
corinto: varietà a frutto nero, bianco o rosa, priva di semi; passera
passera, passerina. -uva di gerusalemme o di palestina: varietà bianca o nera
gerusalemme o di palestina: varietà bianca o nera da tavola, caratterizzata da grappoli eccezionalmente
frutto, in quanto provviste di bacche o per la loro conformazione a grappolo.
conformazione a grappolo. -uva crespina o crispina, uva marina: uvaspina.
l'uva spina, overo, crespina, o uva marina, non fu conosciuta dalli
due denti ottusi. amenti a due o a tre, opposti; picciuoli più corti
/ ma quel venire a'fatti, o qui è 'l busilli, / dove l'
della bocca, e negli strangoglioni, o vogliamo dire tumori delle tonsille.
sf. medie. processo infiammatorio, diffuso o circoscritto, dell'uvea. =
nero mischiato qualche poco di dorè, o di capellino, o di turchino fondo
poco di dorè, o di capellino, o di turchino fondo,...
denominazione regionale di determinate varietà di ribes o del crespino. = dimin. di
uvraggio, sm. ant. opera o lavoro necessario alla fabbricazione di un prodotto
: 'uvolare': che appartiene all'uvola, o che vi è relativo.
caratterizzate da fusto eretto, foglie ovali o lanceolate e fiori di colore giallo.
si riferisce alla moglie (anche idealizzata o vagheggiata). bersezio, 206:
sedia -quali / che fossero l'umore o la stabilità / l'uxorio brontolamento che lo
termine de'bottai. che ha sufficiente o soverchio uzzo. = deriv. da
uzzo, sm. tose. forma tondeggiante o accentuata curvatura delle doghe di una botte
a gonfieza nel mezzo di una botte o simile. carena, 1-254: 'uzzo':
1-254: 'uzzo': il corpo o gonfiezza nel mezzo d'una botte e simile
d'una botte e simile. -dare o levare a uzzo-, conferire maggiore o minore
-dare o levare a uzzo-, conferire maggiore o minore incurvamento alle doghe di una botte
far che la botte, il barile o simile resti con più corpo, e sia
occupa il ventesimo posto (il ventunesimo o il ventiduesimo se si comprendono anche j e
è chiamata con il nome di vi o vu (v.); la sua
avere tre gradi d'intensità, tenue o forte in posizione intervocalica o tra vocale
, tenue o forte in posizione intervocalica o tra vocale e liquida, medio in
2. minuscola puntata è abbreviazione di vedi o vedasi, premesso a un vocabolo o
o vedasi, premesso a un vocabolo o al titolo di un'opera a cui
nel labbro inferiore e in maticali o lessicografiche; di verso, seguito da un
raddoppiata vv., per indicare due o più versi); di vostro, nell
140 w. corretti e alcuni due o tre volte. 3. minuscola non
lato posteriore della pagina di un manoscritto o di una moneta, di una medaglia.
di persona che inizia con tale consonante o è abbreviazione di vergine, dopo il
vergine, dopo il nome di alcune sante o nelle espressioni m. v. (
; di vice, in cariche amministrative o militari; in espressioni composte, è
. in logica matematica, indica un giudizio o una proposizione assiomatica vera.
sigla (accompagnata dai numeri 1, 2 o 3 in esponente) con cui i
. v.]: va'! 'o 'vah! ', interiezione ironica scherzosa o
o 'vah! ', interiezione ironica scherzosa o spregiativa simile al 'gua. 'no,
stor. beneficio, ufficio vacabile (o, anche, semplicemente vacabile, sm.
): nello stato pontificio, benefici o posti cancellereschi vitalizi, non trasmissibili ad
198: nasce che a chi possiede benefici o uffici vacabili rincresca tanto ch'altri vada
tanto ch'altri vada sotto color di visite o per mezzo de'medici investigando i progressi
fagiuoli, 1-6-35: comprar beni stabili o impiegarli [i denari] in altro
. dico luoghi di monte di sale o di questi vacabili o redimibili.
di monte di sale o di questi vacabili o redimibili. = agg. verb
a una mansione, a una carica civile o religiosa). siri,
, sede vacante:, condizione della chiesa o di una diocesi nel periodo che intercorre
diocesi nel periodo che intercorre fra la morte o la rinuncia di un papa o di
morte o la rinuncia di un papa o di un vescovo e l'elezione del
, che in tempo di sede vacante o impedita, il capitolo di ciascuna chiesa
.: il periodo di riposo estivo (o, meno comunemente, quello coincidente con
in viaggio. -periodo di sospensione più o meno lunga dell'attività scolastica (per
nel corso dell'anno: le vacanze natalizie o di natale, quelle pasquali e quelle
sospensione delle sedute di un organo legislativo o giudicante. duodo, lii-15-163: dovesse
3. carenza, mancanza di determinati fattori o condizioni. bacchetti, ii-355: in
, / questo orribile interregno - / o non è così, e sono io /
e arezzo), divieto di venire eletti o rieletti a ricoprire determinate cariche o uffici
eletti o rieletti a ricoprire determinate cariche o uffici pubblici imposto a membri di famiglie
temporanea della costruzione delle navi da guerra o di alcune categorie di esse.
vacante (anche solo vacante, sm. o f.): prebenda o rendita
. o f.): prebenda o rendita rimasta priva di titolare (e perciò
1-13-107: non vogliamo che i riscuotitori o procuratori del tesoro presumino allogare, affittare
tesoro presumino allogare, affittare, il mortuario o la vacante. giannone, 1-v-470:
chiese e benefici vacanti. -primo o prima vacante: la prebenda o la rendita
-primo o prima vacante: la prebenda o la rendita che si rende per prima
, par., 12-92: non dispensare o due o tre per sei, / non
., 12-92: non dispensare o due o tre per sei, / non la
partic. per assenza di eredi legittimi o di disposizioni testamentarie (un bene immobile
attività. boccaccio, v-127: « o santissimi popoli, vacanti a'sagrifici a
vacante. francesco di vannozzo, 194: o cor di doglia pieno e de martiri
di doglia pieno e de martiri / o de tranquilità loco vacante, / o
/ o de tranquilità loco vacante, / o nave rotta in spiaggia de diamante,
. 10. che ha comportamenti o pensieri fatui e superficiali. musso,
volgar., ì-93: perché adunca, o re de gransecureze, si'sbavottuto alle parole
modo da poter essere tirati a secco, o per esser messi in disarmo, o
o per esser messi in disarmo, o per esser puliti e raddobbati, o perché
, o per esser puliti e raddobbati, o perché colti 'vacanti'in rada da
un ufficio, di una carica civile o ecclesiastica, ecc. (e, anche
). - vacanza della sede apostolica o della santa sede, la situazione che
-in senso concreto: ufficio, carica o, anche, prebenda, rendita priva
occupazioni. -anche: sospensione per uno o più giorni di un'attività lavorativa, per
lo più in corrispondenza di particolari ricorrenze o festività; periodo di riposo più o
o festività; periodo di riposo più o meno lungo concesso a chi lavora;
vacanza atomica: mancanza di uno ione o di un atomo in un reticolo cristallino.
atomo in un reticolo cristallino. -vacanza o lacuna elettronica: assenza di un elettrone nella
atomo. 8. locuz. -avere o mandare il cervello in vacanza: non
vacanzifìcio, sm. spreg. località o struttura ricettiva destinata al turismo di massa
una dignità, un ufficio) o del detentore dell'autorità suprema (un regno
nel processo del tempo ne vacherà nessuno o de'dieci o di loro per morte o
tempo ne vacherà nessuno o de'dieci o di loro per morte o per assenza
o de'dieci o di loro per morte o per assenza, si elegga lo scambio
modi medesimi. -non essere eleggibile o rieleggibile ad una carica o a un
essere eleggibile o rieleggibile ad una carica o a un ufficio. 0. malavolti
spassi che seco stesso lo facevano vacare o per la chiesa o per il giardino.
stesso lo facevano vacare o per la chiesa o per il giardino. agazzari, 50-187
e'dì delle feste vacava a la chiesa o a cose spirituali. -astenersi
intendevano ad altro se non a dire o udire novità. s. caterina da siena
, i-105: nel dare vacazione o immunità dalla milizia, eccettuavano sempre le galliche
la terra fosse stata di casa sua o de'suoi, abbia vacazione. 3
sospensione di un'attività; riposo dal lavoro o dallo studio (ed è spesso usato
durante il quale un perito, un consulente o anche un traduttore espleta un'indagine assegnatagli
le vacche non s'empiano di mangiare o di bere innanzi che si faccian coprire,
da cui le espressioni anni, annate o tempi di vacche grasse-, periodo di
abbondanza o anche di felicità. - anni, annate
anche di felicità. - anni, annate o tempi di vacche magre, periodo di
vacche magre, periodo di povertà, carestia o infelicità. guido da pisa
, invece dei fagioli, erano ceci o cicerchi e, invece della capra, vacca
la soma del cascio di vacca o di bufala o di pecora o del lucardo
cascio di vacca o di bufala o di pecora o del lucardo o del nostrano
o di bufala o di pecora o del lucardo o del nostrano, el quale
di bufala o di pecora o del lucardo o del nostrano, el quale non sia
prostituisce (con valore fortemente spreg. o come ingiuria triviale). sercambi,
6. incudine a lingua di vacca o lingua di vacca: tipo di incudine
la quale adoprano coloro che fanno figure o vasi, o altra che sia cosa di
adoprano coloro che fanno figure o vasi, o altra che sia cosa di piastra di
in merito all'assegnazione di incarichi politici o alle trattative fra società sportive per la
, plur., sono certi lividori o macchie, che vengono alle cosce pel soverchio
12. zool. vacca di mare o marina: lamantino (manatus manatus)
epiteto ingiurioso (e anche in bestemmie o imprecazioni, talvolta con funzione raf- forz
. -mostrarsi svogliato, privo di forze o di iniziative. -guastarsi, diventare brutto
vacca: avere ottenuto un risultato positivo o l'esito sperato o essere nelle condizioni più
un risultato positivo o l'esito sperato o essere nelle condizioni più favorevoli per raggiungerlo
fisso perdendola ignominiosamente. -mungere qualcuno o qualcosa come una vacca: sfruttarlo completamente
modo di mungerla'. -stare o sistemarsi nel ventre di vacca: condurre una
i-74: il rimanente d'i detti sono o tessitori di tele, o vaccari, o
i detti sono o tessitori di tele, o vaccari, o facitori di scodelle,
o tessitori di tele, o vaccari, o facitori di scodelle, di boccali et
: alcuni di vii condizione, come caprai o vaccai, rapirono una donzella molto vaga
per indicare una persona con maniere rozze o ignorante. pasolini, 21-425: si
sf., nelle espressioni vaccaia bigia o vaccaia scura). redi, 16-iii-173
e quanti altri avventizi venivano ingaggiati dal contadino o dal padrone. = dimin
vaccata, sf. ciò che è fatto o riuscito male, che delude notevolmente le
: sproposito. 3. azione scorretta o disonesta volta a ferire moralmente o danneggiare
scorretta o disonesta volta a ferire moralmente o danneggiare qualcuno. = deriv.
. atta vacchereccia: che è tipico o ricorda gli usi e i costumi dei vaccai
colombina (per cui cfr. colombina2) o rossola. dizionario etimologico italiano [s
vacche con annessa latteria per la vendita o il consumo di latte, e altri prodotti
. vacchétta1, sf. vacca giovane o di piccole dimensioni o, anche,
. vacca giovane o di piccole dimensioni o, anche, magra, macilenta.
3. con meton. libretto o registro, per lo più di forma
. che è relativo, proprio della vacca o dei bovini. g.
2. prodotto con latte di vacca o con tale latte e caglio di pecora
s. v.]: formaggio vacchino o semplicemente vacchino: formaggio prodotto con latte
. -prodotto con pelle di vacca o, anche, di bovino adulto (
vaccina, sf. vacca, mucca o, in senso generico, bovino.
altri no 'l vede, o quaglia aggraffia o tordo, / e lascia
'l vede, o quaglia aggraffia o tordo, / e lascia star la carne
. 2. carne di vacca o anche di manzo macellata. ariosto,
la grossa, / un poco di vaccina o di montone. ercole bentivoglio, 11
gratuitamente i poveri dei comuni dai quali o pei quali ricevono uno stipendio. massaia,
difendersi da un evento, una situazione o anche da un'idea, da una concezione
da un sentimento ritenuto negativo, pericoloso o inadeguato. ferd. martini, 4-76
infezione. 4. ant. introdotto o diffuso profondamente (un errore).
medie. somministrazione di un vaccino (o di più vaccini, e a seconda
numero è detta vaccinazione bivalente, trivalente o polivalente) per conferire a una persona o
o polivalente) per conferire a una persona o a un animale uno stato di immunità
immunità attiva nei confronti di determinati microrganismi o virus. - vaccinazione an
. - vaccinazione an tivaiolosa o jenneriana: pratica profilattica ormai desueta mirante
serve a premunirsi da rischi, pericoli o situazioni angosciose e dolorose già provate.
in luglio 1882 si trovavano, diciassette o diciotto mesi dopo, all'estremo limite
2. relativo al vaiolo dei bovini o al pus ricavato dalle pustole del vaiolo
predominano i mirtilli che si forma nelle brughiere o in boschi di conifere e latifoglie in
'vaccinifero', chiamano quell'individuo, bambino o altro, che ha attualmente pustole di vaccina
ha attualmente pustole di vaccina, innestategli o immediatamente con l'umore della vacca, ovvero
individuo, stato egli pure vaccinato direttamente o indirettamente, con successiva trasmissione da braccio
(vaccinium myrtillus) e il mirtillo rosso o vite idea o vite d'orso (
) e il mirtillo rosso o vite idea o vite d'orso (vaccinium vitis-idaea)
. ùcouv&og (v. giacin t o); è registr. dal d.
. malattia dovuta a impianto vacche o ai bovini in genere. accidentale
tre-quattrocentesco, ciii-162: levaro circa cinquanta o sessanta bestie vaccine, la maggior parte
, e innestato in un bambino, o in altro individuo, non solamente lo preserva
. veter. che si riferisce a cavalli o ad altri equidi che presentano gli arti
preparazioni, da inoculare per via parenterale o orale, ottenuta da sospensioni di microrganismi
da sospensioni di microrganismi patogeni (morti o vivi ma resi innocui), da
ma resi innocui), da immunogeni purificati o anche da sintesi chimica, capace di
vaccino monovalente, bivalente, trivalente o polivalente) o con la sostanza da cui
bivalente, trivalente o polivalente) o con la sostanza da cui è formato (
gr. òcpùax ^ la (v. o f talm ia).
in atto per la realizzazione di vaccini nuovi o migliori viene gestita dalla 'divisione malattie infettive'
vaccinòlogo, sm. medie. medico studioso o specialista di vaccinologia. p
spreg. donna dai costumi sessuali licenziosi o prostituta, per lo più dai modi molto
sarebbe stato ben difficile mettere insieme otto o dieci ragazze carine da denudare, e
2. donna dai costumi sessuali licenziosi o prostituta, per lo più dai modi
vanno in cocchio con la cuffia, o simili altre deformità sono il primo cibo,
2. locuz. essere la vaccùccia o come la vaccùccia: essere in grado
essere in grado di svolgere numerose attività o compiti, in partic. al servizio
, in partic. dovuto a inquietudine o affanno. brusoni, 9-618: dal
compiere un'azione, nell'ade- rire o nel professare una fede; irresolutezza, incostanza
sentimento. -in senso concreto; atto o comportamento esitante o contraddittorio. confraternita di
senso concreto; atto o comportamento esitante o contraddittorio. confraternita di giovanetti pistoiesi,
da questa mancanza nasce vacillamento di prezzi o monipolio o aggravio. 5.
mancanza nasce vacillamento di prezzi o monipolio o aggravio. 5. cedimento,
che avanza con passo incerto (una persona o, anche, un animale);
/ cantar co'cigni del caistro, o come / ponno agguagliar le smisurate forze
palco vacillante sembra annerito dall'incendio; o forse dal fumo dei lambicchi, dei crogiuoli
decisione (per lo più fra due o più alternative), nel- l'agire
partic.: incerto, incostante nella fede o nel comportamento virtuoso. - anche sostant
6. che versa in grave crisi politica o istituzionale (uno stato, un governo
tempo dell'imperio, procuroe di riformare o stabilire la repubblica quasi afflitta e vacillante
in discussione in quanto non validamente fondato o confutabile (un'affermazione, un concetto
qua e in là senza scopo o meta. fazio, v-21-69: tane
come fa chi è oppresso dal sonno o dall'ebrietà. ariosto, 46-130:
capo vacilla. 2. oscillare ripetutamente o essere sul punto di perdere la stabilità
, sobbalzi; avanzare traballando (un mezzo o una macchina in movimento, un oggetto
una macchina in movimento, un oggetto lanciato o trasportato). landino, 236
faceva. muratori, 8-i-78: esse macchine o torpide lasciano il moto, o senza
macchine o torpide lasciano il moto, o senza legge trascorrono o vacillano in operose
lasciano il moto, o senza legge trascorrono o vacillano in operose. pascoli, 42
ornai vacilla. 3. piegarsi o muoversi alternamente in partic. sotto l'
), anche insinuandosi fra le nuvole o le fronde (i raggi del sole)
far vacillare la vista. -essere o divenire precario, cagionevole (la salute)
; dimostrarsi infondato, non certamente vero o degno di fede (una dottrina,
poi all'incertezza del mio parere, o delle mie pruove, la prego mettere a
incertezza, di crisi politica, istituzionale o sociale (uno stato, un governo
pietra santa chiesa, anime mie, o almeno è fondata sopra fortissima pietra: e
dominante. -versare in crisi economica o finanziaria. bandini, 2-i-216: questa
incerto, esitante neltaderire a una fede o incostante nel professarla, nel seguire delle
professarla, nel seguire delle indicazioni morali o nel tenere un comportamento virtuoso.
per qual si voglia forza di tentazione o affanno, di non vacillar molto e di
tua santa fede. segneri, 13-111: o quanto può ella conseguire dinanzi a dio
più xxv-1-302: non so se ero intronato o se 'l cervello / mi vacilla élite
titubanza, esitazione nel prendere una decisione o nel compiere un'azione; tentennamento,
in senso concreto: atto, comportamento o, persino, affermazione che rivela esitazione,
, di disordine, di crisi politica o sociale. m. villani,
. - in senso concreto: atto o comportamento insensato, delirante. cellini,
mente, la quale io ho avuta orando o udendo la messa. 5
ischermo / di vita al mondo onesta o in te beata, / ma tutta scelerata
. e dial. chicco del grano, o in genere dei cereali, delle graminacee
si può fare stufata con frutti freschi o secchi dentro, con brodo grasso, un
nascere in mezzo de rami di cerri o quercie, e fa la foglia a
due cagioni, cioè per riempimento d'onori o per vacuaménto... e se
venire a mancare, in quanto non pagato o elargito (un beneficio).
traslucente. 2. mancanza o carenza del cibo, necessario per un'
. -anche: la sensazione fisica più o meno intensa che ne deriva. cavalca
cavalca, 19-353: dobbiamo sapere, o pietro, che in sei modi avvengono
. 3. figur. povertà o mancanza assoluta di sentimenti, di valori
sentimenti, di valori morali, ideali o intellettuali. guazzo, 1-74: l'
discorso; totale inconsistenza del valore espressivo o artistico di un autore o di un'opera
valore espressivo o artistico di un autore o di un'opera. g. bianchetti
aure mattutine. -non ripieno di cibo o di umori (lo stomaco);
2. che ha l'interno cavo o presenta una cavità (un tronco,
della madre congiunto con uno certo nervo o vero tralcio, vacuo dentro a guisa d'
di persone, di abitanti, di residenti o scarsamente popolato (un luogo, un
. -libero dall'occupazione di truppe o di un presidio militare (un territorio
5. privo di un legittimo proprietario o di un titolare; vacante (un
li vescovi l'ordinavano senza certo ufficio o titolo. f. d. vasco,
sprovvisti. -privo di un sovrano o di un governo (uno stato).
. figur. privo di determinate qualità intellettuali o spirituali o di determinati sentimenti; carente
privo di determinate qualità intellettuali o spirituali o di determinati sentimenti; carente, mancante
... si distribuivano per favori, o in persone incapaci per la età o
o in persone incapaci per la età o in uomini vacui al tutto di dottrina e
che mi sforzavo a nobilitare antonio, o almeno a vederlo nella mia mente come essere
di teste coperte dell'antico cappuccio marinaresco o della guerresca celata sporgessero per l'ultima
qual cadeste / non era questa, o candidi fratelli; / questa indolente, /
l'ospite mio. -libero da pensieri o, anche, da distrazioni che ne
alcuno vacuo, e che non sia pieno o d'aria o di qualche altra cosa
e che non sia pieno o d'aria o di qualche altra cosa; e che
ultima superfice del supremo cielo, stellato, o altro che sia sopra esso. questo
. la qualità secondo che sono prime o vacue, cioè nero o bianco.
sono prime o vacue, cioè nero o bianco. 15. sm.
dei cataloghi. 16. zona o parte in cui non sono presenti persone,
. -territorio privo di insediamenti abitativi o costruzioni. g. ramusio, lii-15-306
soave. -vacuolo di una sostanza porosa o spugnosa. ramusio, iii-121: questa
. 18. incavo, apertura o in partic. sfogatoio ricavato in una
muraglia. 19. spazio o parte di un foglio, di una pagina
interlinea, i riquadri) priva di scritte o caratteri tipografici. chiabrera, 3-270:
parole e di linee. -intermezzo o digressione narrativa. patrizi, 1-ii-136:
vacuo. -difetto in un elemento importante o essenziale. monti, xii-5-262: si
nascer parte in maggior consiglio di due o tre vacui, e quanti occorressero.
citoplasma di una cellula (un agente o una sostanza patogena). = deriv
cellule con formazione di vacuoli nel citoplasma o nel nucleo. -sistema vacuolare-, vacuoma.
nel protoplasma cellulare, come evento normale o come espressione di un processo degenerativo della
trovano all'interno di un materiale spugnoso o poroso, naturale o artificiale.
un materiale spugnoso o poroso, naturale o artificiale. 2. biol.
d'un elemento anatomico piena di gas o di liquido. f. cortesi [«
si può formare per difetto di fabbricazione o per dilatazione termica. 4. petrogr
dimensioni da millimetriche a centimetriche, subsferica o irregolare, presente in alcune rocce,
, presente in alcune rocce, vuota o ripiena di minerali depositati in partic.
di vacuolo. vacuòma [u + o], sm. (plur. -t
: 'vacuoma': l'insieme dei vacuoli o cavità del citoplasma contenenti un liquido, il
vacuolo). vacuòmetro [u + o], sm. fis. metrol.
la misura della pressione residua in un recipiente o in un condotto in cui sia stato
1950). vacuòstato [u + o], sm. fis. dispositivo per
lo più tascabile, contenente notizie utili o nozioni relative a una determinata materia o
o nozioni relative a una determinata materia o argomento, e in partic. a
e in partic. a una tecnica o attività pratica, raccolte ed esposte in
con tono scherzoso, per indicare repulsione o per allontanare qualcuno che offre proposte allettanti
vade retro me, satana 'va'indietro, o satana'), con cui gesù risponde
passare al di là di un corso o di uno specchio d'acqua.
, che trovan rado. -aiuto o sostegno morale. guittone, 33-108:
mortal desio. -situazione problematica o rischiosa o, anche, fonte di
desio. -situazione problematica o rischiosa o, anche, fonte di angustia,
e l'altra per motivi di studio o di lavoro. g. bassani,
/ e là celato dall'incerto lembo / o alzato dal va-e-vieni (ielle spume /
di teleferica per il trasporto di persone o cose fra nave e terra o fra
persone o cose fra nave e terra o fra nave e nave al di sopra dell'
. apostrofe scurrile, per ingiuriare qualcuno o per manifestare la noia, o il
ingiuriare qualcuno o per manifestare la noia, o il fastidio che suscita, per intimargli
al lavoro, non vi si dedica o, anche, di chi, spostandosi
fissa e definita; vivere di espedienti o di elemosina. manzoni, fermo e
ferd. martini, 4-2: tommaso, o, fattone esperimento, il mestiere non
, il mestiere non gli piacesse, o di collocarsi non gli riuscisse, aspettando
non gli riuscisse, aspettando di trovare o di trovar meglio, si fermò a firenze
so se briganti, ladri, accattoni, o vagabondi, ammanettati e sotto una buona
panzini, iv-395: malattia dei vagabondi o di vogt e greenhow': ftiriasi o
o di vogt e greenhow': ftiriasi o pediculosi, prodotta dal pidocchio, pedi-
e prepotente. -come epiteto ingiurioso o, anche, di bonario rimprovero.
vagabondi. -caratterizzato da continui viaggi o spostamenti da un luogo, da un
è lo sfogo d'una lussuria vagabonda o di una fornicazione furtiva,...
fra l'ansietà di questo vagabondo mondo o secolo alle misere fatiche delle infermità penose
la morte, che assai lunga vita o languida? -effimero (una sensazione,
quel gaidio ristorarsi / che non fie transitivo o vagabondo. 11. prov.
eleganza, e con varietà di stile, o trattato con maggior lusso d'erudizione,
trattato con maggior lusso d'erudizione, o con maggior ampiezza e abbondanza, o
o con maggior ampiezza e abbondanza, o considerato vagamente e preso in generale.
rime anonime napoletane del quattrocento, lxiv-44: o formosa per dar pena / al mio
: i capelli annodati vagamente insieme, o acconci in trozze per diverse vie, con
la figura d'una beatrice portinari, amante o amata dal- l'alighieri. =
continuamente intorno a uno specchio d'acqua o, se effettuata con reti e barche
maccari, i-41: la vostra sorte, o povere vaganti, / non vi concede
, utilizzando residui di foraggio altrui, o lungo le prode dei fossi e i
altro, per lo più senza una meta o una direzione precisa, errare.
vera una occasione per concedere inpunemente, o con lusinga d'impunità una simile licenza
per ciò che assai vagati siamo, o belle donne, là onde ci dipartimmo,
fosse stato, la sua occupazione, o il suo vagellamento. 2.
. debolezza, scarsa validità di un concetto o di un ragionamento. mamiani,
vagellanti si svolgevano, dondolavano, capriccitentatori, o perversi. 2. tremolante (
, e a que'che fa i vagelli o altre cose di terra: « or
appresso, come ciascuno desiderava la magione o 'l campo o li vagelli o la
come ciascuno desiderava la magione o 'l campo o li vagelli o la robba delli altri
magione o 'l campo o li vagelli o la robba delli altri, elli si penava
figur. persona ricca di qualità, vizi o virtù. -vagello d'elezione-, appellativo
. sant'anseimo volgar., xxi-601: o [madonna] aula e magione dell'
. vagellétto. bargagli, xli-i-466: o quanto sarebbe il meglio che quel tempo
incerta: forse da riconnettere a vagare o, anche, a becero. vàggiolo
miei vagheggiamenti s'incarnò in atti d'amore o in opere visibili. sciascia, 8-42
sciascia, 8-42: bastava che una ragazza o una collega mostrasse di rispondere al suo
difficile negare che le menti non volgessero o inchinassero o non si lasciassero sedurre a
negare che le menti non volgessero o inchinassero o non si lasciassero sedurre a un cotal
, devozione la persona che si ama o che attrae per la bellezza, la
/ e scrive ogni dì qualche pistolotto / o lunga bibbia al suo sdilinquimento / il
una particolare condizione, uno specifico obiettivo o scopo. dante, conv.
e non dell'oro / le ingorde voglie o degli onor vaghezza / impigliano, signor
cui nome non saprei dire colorati, o rancii, azuri, neri, bianchi con
diminuire, cantar di gargante, di gorga o gorgia, accentuare, fiorizare'; da
bembo, iii-403: o come potremmo noi dare ad un tempo le
, sf. letter. fodero di spada o di altra arma bianca, guaina.
guaina. latini, 3-12: coltello o spada fuori di sua vagina non avemo
, / la vagina odorata, / o ^ i diti d'avorio ella nasconde.
irrorato in vagina (un medicamento solido o liquido). -lavanda vaginale-, irrorazione
2. tunica, membrana vaginale (o, anche la vaginale, sf.
vaginalite, sf. medie. infiammazione acuta o cronica della tunica vaginale del testicolo.
della tunica vaginale che accompagna p'epididimite'o torchite'; può anche esistere sola.
i-127: la guaina è formata dalla base o dal picciolo delle foglie persistenti e non
che ne riduce la pervietà rendendo doloroso o impossibile il coito. -vaginismo mentale
impossibile il coito. -vaginismo mentale o primitivo: dovuto a cause psicogene, e
infiammatori locali, esiti di traumi accidentali o chirurgici, ecc., cui si associano
prurito vulvo- vaginale. -vaginite blenorragica o gonococcica: dovuta a localizzazione in vagina
a diaframmi di forma e misura inadeguate o lasciati internamente troppo a lungo, come
permanenza di altri corpi estranei quali tamponi o altri mezzi anticoncezionali. -vaginite primitiva:
zione plastica della vagina dopo lacerazioni o traumi. = comp. da vagin
-per indicare il tempo della nascita o della prima infanzia. tasso,
del sol moribondo eran lamenti, / o degli astri nascenti eran vagiti. tombari,
in iscritto il loro parere sovra il tentare o sortita o altra azione di vaglia per
loro parere sovra il tentare o sortita o altra azione di vaglia per sollievo dell'angustiata
. 2. vaglia cambiario (o, anche, solo vaglia): cambiale
non voglio elevare discussione sulle cifre più o meno esatte cui possono ammontare i buoni del
, 64: vagliando poi spelda, o gran calvello / non se ne farebbe di
citolini, 501: il crivellare, o vagliare il grano, o altro, il
crivellare, o vagliare il grano, o altro, il batter la macina, nettarla
disamina, a valutazione di valore intrinseco o di opportunità e convenienza; giudicare persone
di opportunità e convenienza; giudicare persone o cose. -vagliare col vaglio grosso, rado
, 60-113: ognuno è libero di approvare o di biasimare questo nostro scopo; ma
e farli abili, perché il ristrignere o vagliare usciva de'termini del consiglio populare
; come fa uno, che abbia rogna o altro per la vita, che si
si dimena e scontorce per grattarsi il prudore o pizzicore coll'abito, che ha indosso
, / e non cercar s'io sono o s'io me 'l merito, /
in qua, un pensiero forte e nazionale o non può nascere, o nato penetrare
e nazionale o non può nascere, o nato penetrare effettivamente le coscienze e le menti
sottoposto a esame di idoneità (i candidati o gli eletti a una carica).
del vagliator sussulta della bruna / fava o del cece l'arido legume. settembrini
d'agente da vagliare. naglie o materiali incoerenti di miniera o di cava,
naglie o materiali incoerenti di miniera o di cava, va- glio.
dimensioni (e, nel caso di grano o granaglie, per separarli dalla pula)
.. e così anche ne'cali o di vagliature o di vini,..
così anche ne'cali o di vagliature o di vini,... facendoli gagliardi
nostriopra / in trarlo fuor, qual vagliatura o crusca. oliva, 610: un
vàgghio, vaio), sm. attrezzo o apparecchiatura la cui parte principale è costituita
cui parte principale è costituita da una o più superfici dotate eli aperture calibrate di dimensioni
forma cilindrica e sono disposte in successioni o coassialmente, con fori di dimensione crescente
-vaglio vibrante, dispositivo munito di una o più superfici di rete o di lamiera
di una o più superfici di rete o di lamiera per selezionare un materiale in
lamiera per selezionare un materiale in due o più pezzature. -vaglio delle danaidi:
6 ritmo nenciale, 1-134: o crudelaccia, come ti dà 'l cuore /
algarotti, 1-ii-247: così la emulazione, o rivalità, che necessariamente nasce tra '
vaglio de'sonetti più belli del petrarca o di quelli del casa,...
. giuliani, i-227: di venticinque o trent'anni il faggio dà un bonissimo
non siano quella di roma, mancano o sono vaghissime. comisso, v-125: il
vaga qua e là, che non può o non vuole fermarsi, che non ha