mette in ablativo colla preposizione 'in'semplice o articolata. gioberti, 4-2-455: la
avea dormito, sanza far motto alcuno o dir parola, anzi sgomentato e pieno
,... pensandosi non per stado o altro mancamento simile fusse, stette fermo
ritirai, dubbio qual fosse / peggior o il mio reo stato o il mio
fosse / peggior o il mio reo stato o il mio soccorso. mazzini, 26-7
. -con meton.: postazione fissa o recinto per l'allevamento del bestiame.
, se teneno ad statu per muli o cavalli, non siano tenuti a pena alcuna
. 3. essenza di dio o di un'entità divinizzata. maestro alberto
: nessuno ardisca... riserrare o chiudere dette strade o piazze...
... riserrare o chiudere dette strade o piazze... e sempre il
con un agg. che indica la buona o cattiva conservazione dell'oggetto stesso.
2-102: cadile a'piedi e muori, o rosa, / acciò che ella rimiri
. -fase di un fenomeno atmosferico o della luna. caro, 12-iii-133:
tratta una tiratura prima della stampa definitiva o anche dopo di essa con interventi successivi
condizioni fisiche in cui si trovano una o più persone, solitamente o in un determinato
trovano una o più persone, solitamente o in un determinato momento (anche nell'
tempo di pensare se vuoi bene a quello o a un altro, perché in ogni
ragione delle sensazioni che li nudriscono o li ammorzano. d'annunzio, iv-1-17:
terra è nato, / di qualunque excellenzia o viltà sia, / cerca di facto
condizione in cui si trova una persona (o anche l'uomo in genere) in
uomo in genere) in un determinato momento o anche per tutta l'esistenza.
: né mai stato gioioso / amor o la volubile fortuna / dieder a chi
. -atteggiamento, aspetto della persona o dell'abbigliamento (soprattutto se inadeguato)
. io. condizione di vita o modo di vivere di comunità, di
, con partic. riferimento al tipo o al grado di civiltà, di progresso,
un grado ai bontà, di prudenza o d'altra virtù quale occorreva nello stato sociale
, al nume si attribuivano le virtù o le qualità medesime elevate a grado infinito
: quasi tutte le invenzioni che erano o di maggiore necessità o di maggior profitto di
invenzioni che erano o di maggiore necessità o di maggior profitto di conseguimento dello stato
quando noi scrivemo a'maggiori di noi o di nostro paraggio o di minore grado,
maggiori di noi o di nostro paraggio o di minore grado, noi dovemo mandare
il meccanismo ma proprio la funzione normale o anormale di quegli elementi così disparati, nel
12. grado che dipende dalla carica esercitata o dalla posizione gerarchica; dignità ottenuta,
ogni bontà d'ordine civile. -favore o grazia di cui gode una persona nella stima
dalla professione, dal possesso di beni o ricchezze (anche in relazione con un
v'erano andati, / ad uno o più per casa e per famiglia, /
casa e per famiglia, / a piede o no, secondo loro stati. egidio
di stato abbia ricevuta alcuna ingiuriosa onta o oltraggiosa villania da persona vile.
mila. 15. condizione spirituale o etico-religiosa. -nella teologia cristiana, stato
che ha la grazia santificante dal battesimo o che l'ha riacquistata col perdono di
] non siano piene di tutta beatitudine, o tutte o la maggior parte, e
piene di tutta beatitudine, o tutte o la maggior parte, e che quelle beate
più si diletta, fra pensare di dio o pensare del mondo; e a questo
vedere s'egli è in istato di grazia o in istato di colpa. boccaccio,
i tormenti dell'infemo e del purgatorio o nella beatitudine del paradiso (anche con
campi elisi, salissero in qualche stella o si rimescolassero con l'anima del mondo
di platone. 16. posizione o condizione giuridica di una persona (individuale
condizione giuridica di una persona (individuale o collettiva) in rapporto con la capacità
legale, la libertà, le relazioni familiari o la titolarità di determinati diritti personali.
delle persone, cioè che uno sia libero o stiavo. oddi, 1-162: son
di un neonato mediante sostituzione di persona o qualsiasi altra falsità. -occultamento di stato-
iscritto allo stato civile come figlio legittimo o figlio naturale riconosciuto. codice napoleonico [
. codice penale, 566: supposizione o soppressione di stato. ibidem, 567
occultamento di stato di un fanciullo legittimo o naturale riconosciuto. -ciascuna delle particolari
-ciascuna delle particolari condizioni giuridiche (o delle condizioni di fatto giuridicamente rilevanti),
alla pena dei lavori forzati a tempo o della reclusione sarà inoltre, durante il
soltanto stato): condizione di chi è o è stato sposato. s. gregorio
è di sessanta. menechini, cvi-134: o lassa me, tu non sei om
per conservare la repubderiva dall'ordine sacro o dalla professione religiosa. blica in istati e
una persona in ordine a determinati rapporti o fini. codice dei delitti e delle
delle pene, 179: chiunque avrà costretto o tentato di costringere con vie di fatto
tentato di costringere con vie di fatto o minacce un funzionario, agente od incaricato
oggetto di ottenere od un voto favorevole o dei processi verbali, stati, certificati
condizioni giuridiche, rilevanti nei rapporti intemazionali o nei rapporti costituzionali e istituzionali interni,
venire a trovarsi una comunità politica indipendente o una sua regione (stato di pace
una sua regione (stato di pace o di guerra o di neutralità).
regione (stato di pace o di guerra o di neutralità). -stato d'assedio
in cui può trovarsi una comunità indipendente o autonoma (anche nelle espressioni stato di
nelle espressioni stato di riposo, stato pacifico o quieto, e si dicevano conservatori o
o quieto, e si dicevano conservatori o provveditori del pacifico stato i magistrati incaricati
avuto. 20. potere politico o di governo di una comunità indipendente o
o di governo di una comunità indipendente o autonoma; l'esercizio di tale potere,
savonarola, 11-68: il male tuo [o firenze] è drento, io te
. 21. partecipazione alla vita politica o all'attività di governo (in partic
vedersi privo di stato. -cittadino di o dello stato: che gode del diritto suddetto
principe), su una determinata comunità o territorio: signoria. -con meton.:
, distintamente organizzati in cui un sovrano o un'altra entità politica indipendente esercita il
di stato; ma, col tempo, o tornando qui, o altro, non
, col tempo, o tornando qui, o altro, non si sa mai,
anche in relazione con un agg. o con un'espressione che la precisa, come
sopra li uomini, sono stati e sono o repubbliche o principati. b. segni
, sono stati e sono o repubbliche o principati. b. segni, 4-101:
modo da sperar di evitare certi inconvenienti o ottenere quel che si diceva 'stato misto'o
o ottenere quel che si diceva 'stato misto'o 'stato ottimo'. -al
comunità politico-istituzionali (dette stati membri o stati federati o stati per anton.)
dette stati membri o stati federati o stati per anton.) costituenti lo
(anche per anton. stati uniti o, con calco dall'americano, stati
europa: con riferimento ad alleanze utopiche o a progetti di unione. carducci,
nell'età intermedia), comunità politica indipendente o autonoma le cui dimensioni territoriali e demografiche
apparato politico-amministrativo di una comunità indipendente o autonoma (con partic. riferimento a
(con partic. riferimento a imprese o ad aziende possedute o gestite da tale apparato
riferimento a imprese o ad aziende possedute o gestite da tale apparato). ojetti
raccoglie in sé tutti gli appartenenti (o la grande maggioranza degli appartenenti) a
. -stato totalitario-, quello che teorizza o comunque attua l'assorbimento tendenzialmente completo di
funzione esercitata dallo stato in modo indebito o a esclusione delle altre che ne sono
di una persona, di un'impresa o di un ente relativa al patrimonio e
-in senso concreto: prospetto, relazione o altro documento da cui risulta tale situazione
liquidazione. esposizione dei valori da sistemare o da realizzare, in partic. per
documento redatto alla fine di una liquidazione o di un esercizio. -stato patrimoniale.
stefano, 59: dèono esso ricevitore o procuratore o comessario sopra detti fare due
59: dèono esso ricevitore o procuratore o comessario sopra detti fare due inventari separati
27. stor. ciascuno degli ordini o ceti sociali giuridicamente organizzati in cui,
anche riferire alle società del mondo antico o a quelle di civiltà extraeuropee).
-in partic.: ciascuno dei tre ordini o ceti sociali organizzati (nobiltà, clero
resto della popolazione detto variamente terzo stato o ceto medio o comuni) in cui
detto variamente terzo stato o ceto medio o comuni) in cui, prima della
che nei grandi stati del popolo, o sia ne'centuriati comizi. balbo,
estens. nel linguaggio giornalistico, congresso o altra importante assemblea di partito. s
(dell'intero esercito, di un'arma o di un reparto), curando l'
tempo di pace, presso i medesimi, o presso il generale che comanda un corpo
il generale che comanda un corpo d'esercito o tutto l'esercito in tempo di guerra
pallidi di contabili chini sul fatturato, o stirate ragazzette con le dita sulla tastiera
ragazzette con le dita sulla tastiera, o tecnici occhialuti. -disus. stato
degli ufficiali di un reggimento di fanteria o di cavalleria. montecuccoli, i-85:
che fanno parte di un reggimento di fanteria o di cavalleria, fuori delle compagnie.
e il comandante di una nave militare o mercantile. 29. burocr. prospetto
rotante attorno al quale si avvolgevano funi o catene per sollevare pesi e, soprattutto
ora. alcuni... a bolzone o a bilancione. e questi per la
usitati e frequentati. altri a trabucco o contrapeso, e altri si levano e abbassano
si levano e abbassano con corde o catene. con girelle, o ruote,
o catene. con girelle, o ruote, o mezeruote, o timpani,
catene. con girelle, o ruote, o mezeruote, o timpani, o tomi.
girelle, o ruote, o mezeruote, o timpani, o tomi. zonca,
ruote, o mezeruote, o timpani, o tomi. zonca, 15: vitruvio
stampa a torchio, telaio di ferro o di legno ricoperto da una tela sulla quale
fu sì forata per perdere tempano, o lulla. 9. faccia di un
: pongasi doppo in p il timpànulo, o stoppaglio ef in quale sollevato esca fuori
barbaro, 84: il trochite è striato o canellato nel piano e nel mezzo del
percussione di un oggetto concavo di metallo o di vetro, come un bicchiere o un
metallo o di vetro, come un bicchiere o un campanello (e spesso è ripetuto
siena, 17: di ciascuno soppediano o ciscranna o botte o tina nuove e some-
17: di ciascuno soppediano o ciscranna o botte o tina nuove e some- lianti
di ciascuno soppediano o ciscranna o botte o tina nuove e some- lianti cose,
non si tuffino le vinacce più che tre o quattro volte, sera e mattina.
in faccia, e a sinistra due o tre pagliai non anche manimessi. soffici,
comperare niuna quantità de mosto nella cità o contado de peroscia se non compera tutta la
verde bottiglia, diffuso nelle acque stagnanti o fangose dell'europa e dell'asia occidentale
1-15-49: non si mangian lassù tinche o frittate, / ma stanno tutti ai buon
. per una pescaia di quattro tinche fangose o per un albero di sorbo selvatico.
di acciuffare chi avesse r; lo o escrescenze, / gettammo l'amo senza che
l'amo senza che vi abboccasse tinca o barbo (e di trote non si parli
, 123: piglia uno becco di due o di tre anni e tiello uno dì
trinci, 1-155: si prenda un tinello o altro vaso capace di quattro o cinque
tinello o altro vaso capace di quattro o cinque barili d'acqua. monti, 5-78
palco funereo. -tinozza per il bagno o per altre pratiche igieniche. libro di
cucina e adibita a sala da pranzo o a soggiorno (mentre in passato designava l'
che tu ne stai tutta sola, o con troppo rumore, nel tinello di
è forse qualche vaso di cucina o di basso affare il massolo, che sempre
serie come quei cestelli di frutta e fiori o rombi o disegniaraldici usciti dal traforo sulle pareti
quei cestelli di frutta e fiori o rombi o disegniaraldici usciti dal traforo sulle pareti dei cari
tingo, tingi). colorare un oggetto o modificarne la tonalità cromatica originale immergendolo in
di radicandoli, 185: chiunque vuole tignere o fare tignere le... lane
tignere, a la bottega de'rettori o d'alcuno di loro, e mostrarla
la polvere che radeva dalla matita, o sia lapis rosso, lasciando il color della
remoto, che sedevano ai telai / o tingevan di porpora le lane. c.
delle reti. -colorare un liquido o un materiale fuso o da fondere mescolandovi
-colorare un liquido o un materiale fuso o da fondere mescolandovi una sostanza di colore
per che con lui trito in polve, o si mescola un poco di colore fossile
mescola un poco di colore fossile, o vi se ne mescola molto, e si
2. diffondere una sfumatura nel cielo o su una superficie per effetto luminoso;
per effetto luminoso; colorire per riflesso o per riverbero. - anche: far
ecc., per contraffarne le sembianze o per conferirgli i tratti, le espressioni
altro giamai veduta da poi tingersi le guancie o le labbra di vermigliume, né il
di vermigliume, né il resto del viso o della gola di biancume. buonarroti il
mia per voi tingasi il labro / o con ostro, o con minio, o
il labro / o con ostro, o con minio, o con cinabro. fagiuoli
o con ostro, o con minio, o con cinabro. fagiuoli, x-143: ha
4. trattare i capelli (o, anche, la barba, ecc.
. letter. colorire il volto di rossore o di pallore inconsueti e violenti in seguito
per sogg. la persona stessa che arrossisce o che impallidisce, il colorito che si
spande sul viso, la causa esterna o l'emozione che li produce).
. marini, i-276: non vi turbate o cavaliere, che ad un perfido,
più pungere alcun stimolo di coscienza, o tingere il volto la verecondia. mazza
morte. giudiccioni, i-5: o duce raro, / muovi le schiere onde
; violare la fede (il sospetto o il tradimento); coinvolgere una persona in
); coinvolgere una persona in bassezze o nefandezze. - anche assol. s
segno, / né mondan accidente opprime o fiede. della casa, 673: poco
il mondo già mai t'infuse, o tinse, / trifon, nell'atro suo
espressivo. pananti, i-98: salve o morgagni, ombra gentil, che i versi
un luogo, triste, malinconico, o, anche, sinistro, minaccioso.
, che camina al sole, che voglia o non voglia, si tigne.
tessere questo dialogo ch'io t'accenno, o lucerna, vorrei far appunto da medico
in viso, in partic. impallidire o arrossire, in seguito a una forte emozione
arrossire, in seguito a una forte emozione o ad un evento inatteso. boccaccio
quella originaria in seguito a un processo fisico o chimico (una sostanza, un materiale
, overo a qual si voglia cimento poco o niente lo perderà. targioni tozzetti,
sangue tingere / dovrà i tuoi gelidi, o fonte, rivoli / diman questo rampollo
colore del nulla. -tingersi del o nel sangue di qualcuno: essere responsabile
sbeffeggiato nel caso di una propria colpa o errore. f. d'ambra,
fanno come il carbone che cuoce, o che tigne, scrivetemi perché provederemo per altra
i-299: egli è come il bracione, o e'cuoce, o e'tigne;
come il bracione, o e'cuoce, o e'tigne; ma con me e'
toscani, 65: il carbone o scotta o tinge. ibidem, 206:
65: il carbone o scotta o tinge. ibidem, 206: cattiva è
il proprio animo in una dimensione spirituale o mistica. -intr. con la particella pronom
cesariense. -abitante di tale città o del territorio circostante. -anche sostant.
il modo in cui si tinge un tessuto o si dipinge un quadro. -in senso
muraglie delle case, all'esterno, o sulle interne pareti, e per le
. ant. tinnire, produrre suoni o rumori secchi e di breve durata. -
tinnisco, tinnisci). tintinnare (uno o più oggetti di vetro, metallici,
musicale e in partic. a sonagli o campanelli. - anche sostant. carducci
; prego, balbetto ed anelo, / o bellezza, tormento consacrato. =
30-2-50: per non far vedere sfacciatamente, o piuttosto udire la loro tinnula apparenza.
e popol. le tina, le tinora o anche invar.). grande recipiente
del vino. -anche: recipiente o vasca di forma simile, di impiego anche
, 350: uno carro e me? o di vino vermiglio e lo tino là
biringuccio, i-194: cavato de le casse o de tinazzi o de bigon- zetti,
: cavato de le casse o de tinazzi o de bigon- zetti, il vetriolo che
tinòzza, sf. recipiente di legno o altro materiale simile al tino, ma
-con partic. riferimento a quello di legno o più modernamente di ferro smaltato, zinco
un tempo usato come vasca da bagno o per lavarvi le stoviglie. del papa
si tribbia a mezzo agosto, / o ne'tinozzi il bon lieo ridutto / si
tenta), sf. sostanza variamente trattata o addizionata con leganti usata per tingere.
: e puoi fare le tuo tinte o in rossetta, o in biffo, o
fare le tuo tinte o in rossetta, o in biffo, o in verde. storia
o in rossetta, o in biffo, o in verde. storia di stefano,
eziandio si è il portarne cocciniglia, o sia grana chermisi per la tinta dello scarlatto
mano di calcina / con una tinta rossa o celestina, / dal muro nessuno la
soluzioni di silicati alcalini. - vinta lavabile o sintetica: diluibile in acqua, utilizzabile
non rosso rame come si può pensare o rossastri se ora le è venuta male la
di tinte. -in tinta unita o tinta unita: tutto dello stesso colore.
di un'opera di pittura in genere o di un determinato particolare. - anche
la luce nella superficie dell'acqua, o s'agita nel mare, o rapida cade
acqua, o s'agita nel mare, o rapida cade da'monti, o spumante
mare, o rapida cade da'monti, o spumante batte negli scogli. chiari,
capivo se ci fosse una leggera canzonatura o una fissità noncurante. montale, 1-31:
anche in quanto manifestazione dello stato fisico o emotivo. chiabrera, 3-70: ho
senso della misura. -caricare o smorzare le tinte-, esprimere, esporre,
, raccontare in modo forte e drammatico o viceversa attenuato ed edulcorato. rajberti
, di stile che è propria esclusivamente o quasi esclusivamente di quello stato di natura
persone di cotesta tinta politica, più o meno accesa, e perfino parecchi temperati
giornali di ogni tinta e provenienza, clandestini o no. 9. tipo,
stoffe un piede necessario di pastello, garanza o cocciniglia: poi le consegnano al tintore
raiiichi, le ingalli, le brunisca o grigi. 11. laboratorio in cui
carena, 1-3io: 'tinta'dicesi della bottega o del luogo ove si esercita l'arte
. -a forti tinte: estremamente drammatico o fortemente drammatizzato; così tragico da sfociare
ma neppure fia mestiere di felicità o di miseria. 2. produzione letteraria
di miseria. 2. produzione letteraria o insieme di componimenti di scarso valore estetico
c'è nulla, salvo qualche frase o imagine. tutto il resto e della brutta
corvina, molinara, rondinella e rossignola o tintarella. = dimin. di tinta
oblò. 2. colorato o dipinto con un determinato colore. verbali
tinteggiatura, sf. il tinteggiare pareti interne o esterne, soffitti o infissi, ecc
tinteggiare pareti interne o esterne, soffitti o infissi, ecc. con sostanze coloranti in
sostanze coloranti in sospensione in liquidi acquosi o in soluzione. -in par- tic.
nei margini, come i marmi bianchissimi o le tinteggiature delle case senza nemmeno una
. 2. figur. conoscenza o grado di istruzione superficiale e parziale.
, sm. letter. coloritura, tonalità o sfumatura di colore. govoni
le nespole... le tintene (o scaccia pensiero, che vogliate dire)
avvertito alla gola a causa di un'infiammazione o della presenza di catarro.
= dallo spagn. tintilia 'vino frizzante o di rota (cadice) ',
portata, / fia dall'esempio indotta, o male organizzata. la corda dissonante dell'
: che se anche in questo tu [o man zoni] avevi tintillo
, suono semplicemente come di campanello o simili. f. f. frugoni,
argentini a colpi staccati, mediante campanelli o sonagli. lucini, 7-xxviii:
sacrificio nel corso di una cerimonia religiosa o per annunciare l'apertura di locali pubblici
b. martini, 2-2-276: intinnabolo o crepitacolo, specie di timpano con certi piccoli
specie di timpano con certi piccoli campanelli o sonagli, che ne monumenti antichi si vedono
e intermittenti (con riferimento a sonagli o a oggetti metallici o in cristallo)
riferimento a sonagli o a oggetti metallici o in cristallo). boccaccio,
a una persona che indossa un monile o a un animale provvisto di sonagli o finimenti
monile o a un animale provvisto di sonagli o finimenti metallici. monelli, 2-354
, argentini e ripetuti in quanto scosso o percosso o in seguito a urti (
argentini e ripetuti in quanto scosso o percosso o in seguito a urti (uno strumento
strumento a percussione, un oggetto metallico o di vetro, un'arma, ecc.
a rumori molesti, a un trauma o per cause patologiche (l'orecchio).
suoni brevi e squillanti prodotti da uno o più oggetti per 10 più di metallo
più oggetti per 10 più di metallo o di vetro, in quanto scossi, percossi
, in quanto scossi, percossi o cozzanti; suono prolungato di campane, di
cammin ripiglia. verga, 8-59: due o tre volte si udì il tintinnìo del
un rumore molesto, a un trauma o a una patologia. rajberti, 4-90
rajberti, 4-90: dei quali morbi o sintomi uditene alcuni che piglio qua e
derivante da un disturbo del nervo acustico o delle sue connessioni centrali; tintinnio vibratorio
per lo più da oggetti di vetro o di metallo; scampanellio; trillo di
ronzio all'orecchio conseguente a una patologia o a un rumore molesto. tasso,
di copia del sangue nei particolari rami o sparsi per la membrana del meato auditorio
parte della grande 'iliade'in verso sciolto, o come gl'inglesi dicono, il verso
dall'originario mediante la tintura con sostanze o materie coloranti (una stoffa, un
crudeli, 2-137: disciogli dunque, o nobil / sposa, la ricca vesta /
saprebbe guarire un canestro / tinto di rabbia o di calcina gallica. pea, 7-38
bianchi. -colorato, dipinto o disegnato con un prodotto cosmetico (i
disegnate e tocche appena col lapis rosso o nero. carena, 1-34: 'carta tinta'
faccia si strofina con polvere di matita o di carbone, toltone poi, con un
assunto un colore diverso da quello normale o naturale per l'immissione di sostanze colorate
naturale per l'immissione di sostanze colorate o coloranti o per cause patologiche; sporco,
l'immissione di sostanze colorate o coloranti o per cause patologiche; sporco, torbido
-acqua tinta: vino molto diluito o di poco corpo. berni, 166
gomozzul gli dà la spinta / con tre o quattro sorsi d'acqua tinta. goldoni
; cosparso, ricoperto di una sostanza o di un liquido, anche colorato. -in
colorato. -in partic.: coperto o intriso di sangue (e può avere valore
4. per estens. che ha o assume un determinato colorito o incarnato,
che ha o assume un determinato colorito o incarnato, per lo più vivido, acceso
5. che ha per natura o per caratteri intrinseci (in partic.
matura. -che assume determinate sfumature o coloriture per la luce del sole.
colore scuro, vivido, cupo, nero o tendente al nero. -anche: vivido
7. figur. che è dominato o pervaso da una passione, da un
l'animo); che rivela, denota o è suscitato da un'emozione, da
compassione. -che esprime, descrive o rivela un particolare trat to
to affettivo, sentimentale, stilistico o tematico, im prontandosi o
o tematico, im prontandosi o ispirandosi a esso completamente o so
prontandosi o ispirandosi a esso completamente o so lo in alcuni aspetti
aspetti (uno scritto, un'opera letteraria o artistica). c
8. che ha una conoscenza superficiale o limitata ai primi rudimenti di una materia
dell'agire, di un modo stilistico o poetico; che reca tracce di una
che reca tracce di una dottrina politica o religiosa, di un fenomeno linguistico (
di un fenomeno linguistico (una persona o, anche, un popolo, la sua
in progresso di tempo tinta in un modo o nell'altro di questa barbarie orientale.
/ che a te non ricorra, o madre pia, / se da fortuna egli
di qualcuno: averne le medesime qualità o difetti. goldoni, v-1142: -so
. -a). chi tinge tessuti o pellami; chi gestisce una tintoria o è
o pellami; chi gestisce una tintoria o è addetto alle operazioni di tintura in
con vitigni con acini poveri di colore o per produrre vino da ta- glio.
); che è tipico del suo stile o ne richiama i caratteri.
, 9-307: è come cercare profili trecenteschi o quattrocenteschi nella porosa lava di rembrandt,
v-5-654: una grande composizione giottesca, peresempio o tintorettiana, ha un valore più generale ed
. gerg. persona che suole imbelletarsi o tingersi i capelli. panzini [
a persona che suole tingersi nel volto o ne'capelli. tintorìa (ant
tingere materiali, in partic. tessuti o pelli. delminio, 2-173:
tintoria. 2. laboratorio artigianale o stabilimento industriale in cui si tingono tessuti
medie. relativo alla proprietà di una cellula o di un tessuto organico che assume un
che si riferisce alla tecnica della tintura o all'attività della tintoria. g
tecnica del tingere con sostanze coloranti chimiche o naturali vari materiali, in partic.
materiali, in partic. fibre tessili o pelli e, in cosmesi, i capelli
pirandello, 8-1055: tra parer vecchio o parer brutto, a una determinazione dovevo
144: tingasi questa linea di colori o vuoi di tintura lucida di diversi colori.
opache. -prodotto cosmetico per colorare o dipingere il vi so,
per veder se la mia bianchezza era tintura o vera carne. parabosco, 7-27:
assunto da un oggetto che è stato tinto o che si è tinto entrando in contatto
una sostanza colorante. -anche: strato o patina di vernice che ricopre un oggetto
e se ne rade via la tintura, o se ne tolgono le splendide sfoglie,
4. colorazione di un organo o di una secrezione assunta in determinate condizioni
una secrezione assunta in determinate condizioni fisiologiche o a causa di una condizione patologica.
-secrezione caratterizzata da una particolare colorazione o dalla presenza di stirature dovute a sbocchi,
tintura sanguigna. 5. colore proprio o naturale di un materiale, di un
di un materiale, di un oggetto o di una parte del corpo. -in partic
-in partic.: colorito della pelle o del viso, incarnato. -anche: sfumatura
muffe umide, per cui creano da sé o ricevono dall'aria diversi colori e tinture
rudimenti di una disciplina, di un argomento o di un fatto; informazione, cultura
, inclinazione radicata in seguito ad abitudini o a comportamenti a lungo praticati. castiglione
. 11. caratterizzazione stilistica, espressiva o contenutistica di un testo letterario; coloritura
, determinata dal gusto di un'epoca o di un ambiente; impronta, traccia
moderna è una certa quale tintura più o meno appariscente di vera o falsa erudizione.
tintura più o meno appariscente di vera o falsa erudizione. nievo, 1-443:
alcoolica, acquosa, vinosa, eterea o acetica di droghe, princìpio attivo o sostanza
eterea o acetica di droghe, princìpio attivo o sostanza aromatica ottenuta per macerazione in adatto
, estratto di natura vegetale, minerale o animale capace di trasferire nel corpo di
che si presenta sotto forma di liquido incolore o giallognolo. piccola enciclopedia hoepli
hoepli, 3201: 'tioacetico'(c2 h3 o sh) (acido solfoacetico):
tioàcido, sm. chim. acido inorganico o organico in cui a uno o più
inorganico o organico in cui a uno o più atomi di ossigeno sono stati sostituiti
dall'acido barbiturico per sostituzione di uno o più atomi di ossigeno con altrettanti di
appartengono poche specie che vivono in acqua o in terreni umidi. = voce dotta
. che ha relazione con il tiofene o ne contiene l'anello. tiofilìa,
tiofilìa, sf. biol. capacità o tendenza di un organismo a riprodursi e
dell'acido fosforico per sostituzione di uno o più atomi di ossigeno con altrettanti atomi
quella della glicerina per sostituzione di uno o più atomi di ossigeno con altret
1], sm. chim. sale o estere dell'acido tioglicolico.
in cosmetica per ondulare a freddo i capelli o per depilare. = voce
voce dotta, comp. da tiol [o \ e da istidina (v.)
ciascuno degli acidi dello zolfo contenenti due o più atomi di zolfo, non conosciuti
atomi di zolfo, non conosciuti come tali o molto instabili, ma dai quali si
; dotato di doppio manico e di quattordici o sedici corde, veniva sonato per accompagnare
, quando soli cantano su il gravicembalo o tiorba, vanno di quando in quando
. maffei, 7-315: un gravicembalo o tiorba non si può interamente accordare con
acido iposolforoso. -tiosolfato di sodio o tiosolfato sodico: sostanza usata nella produzione
usata nella produzione di coloranti come mordente o sbiancante e, in fotografia, come
trattamenti come la scarificazione con apposite attrezzature o con la carta vetro, con l'immersione
e può essere usato come indicazione generica o avere una connotazione di scarsa considerazione o
o avere una connotazione di scarsa considerazione o rispetto). -in partic., nel
linguaggio giovanile: ragazza carina e spigliata o, anche, fidanzata. buzzati
c'era un tipo leggero come un fantino o un folletto... quel tipetto
2. persona scaltra, intrigante o, anche, non molto raccomandabile.
nell'arricchire le situazioni drammatiche meno originali o banali con molti particolari ossessionanti per tipicità
in una misura comune che si accetta o si dimentica, chiusa talvolta come un'
caratteristico, peculiare di una determinata persona o cosa; che è comune a tutti
che è comune a tutti gli individui o gli elementi di una certa categoria,
6-125: la psicosi tipica delle insoddisfatte, o delle umiliate nell'anima. moravia,
emblematico, rappresentativo di una determinata realtà o concezione. gioberti, 1-iv-103:
specialità gastronomiche caratteristiche di una determinata località o regione. -piatto tipico: v.
per il modo in cui è stato costruito o arredato, per le specialità gastronomiche che
descrizione di una nuova categoria tassonomica animale o vegetale. -specie tipica: quella sulla cui
decorre regolarmente per un determinato tempo, o che ricorre a dati intervalli. è
, in partic. di componenti meccaniche o prodotti industriali. migliorini [s.
le grandezze principali degli elementi di macchine o attrezzi. 2. bot.
donna, dal carattere vivace e volitivo o, anche, stravagante, eccentrico.
2. medie. sottoporre a tipizzazione tessuti o costituenti ematici. = denom.
a tipo; uniformato a determinati canoni o norme. gramsci, 6-368:
unificazione delle caratteristiche di prodotti industriali o artigianali. v. como [
ottime prospettive. -in un'opera letteraria o artistica, rappresentazione di caratteri o situazioni
letteraria o artistica, rappresentazione di caratteri o situazioni secondo modelli ricorrenti o stereotipi
caratteri o situazioni secondo modelli ricorrenti o stereotipi. b. croce, ii-13-121
resta mera biografia, decade a cronaca o si converte in una tipizzazione psicologica alla
forma pura della sensibilità costituisce uno schema o tipo primitivo. rosmini, 6-463:
. leopardi, i-172: il tipo o la forma del bello non esiste. de
un certo numero di cose sotto una o l'altra ai esse, che funge da
di pazzia. -personaggio, fatto o elemento dell'antico testamento assunto a prefigurare
, 7-v-125: ora esso fu un tipo o figura di cristo, che dovea venire
appartenenza a cui si possono ricondurre entità o fenomeni in base a caratteri fondamentali comuni
di più la vita tipo sardi antichi o la vita tipo americano? -agg
caratteristiche medie di una moltitudine di individui o di entità). c. arrighi
, la formazione composta dai migliori giocatori o, anche, quella con la quale abitualmente
gli individui in base alle caratteristiche morfologiche o psichiche; individualità personalità, abito,
che contraddistinguono un particolare gruppo di persone o un'etnia. carducci, iii-7-326:
originale, bizzarro, che suscita perplessità o riprovazione (in partic. nell'espressione
immaginava di vivere i bei tempi lontani? o intendeva fare uno scherzo? ma non
emblematicamente e convenzionalmente un determinato carattere o una qualità. mazzini, 6-303
: i giovani si fanno apostati nell'egoismo o consumano ogni vigore in accessi d'una
di cui non si conosce l'identità o che non si vuole determinare altrimenti (e
e talora vi può essere una più o meno marcata connotazione negativa). pea
in scala ridotta, di un territorio o di un edificio; pianta. cavour
superiore alla classe e inferiore al regno o al sottoregno (e corrisponde al lat
. biol. tipo selvatico-, il fenotipo o genotipo di un determinato organismo, nella
9. dir. tipo contrattuale-, schema o figura di negozio giuridico al quale ci
tipo sociale, se regolamentato dall'uso o dalla prassi, senza disciplina specifica,
insieme dei caratteri fondamentali di una lingua o di un gruppo di lingue (in partic
(in partic. l'essere più o meno analitica o flessiva o sintetica, polisintetica
. l'essere più o meno analitica o flessiva o sintetica, polisintetica o incorporante
essere più o meno analitica o flessiva o sintetica, polisintetica o incorporante).
meno analitica o flessiva o sintetica, polisintetica o incorporante). -modulo, schema
formare un numero anche elevato di frasi o sintagmi simili. 11.
11. log. teoria dei tipi logici o ramificati o semplici, teoria ramificata o
log. teoria dei tipi logici o ramificati o semplici, teoria ramificata o semplificata dei
o ramificati o semplici, teoria ramificata o semplificata dei tipi: teoria formulata dal
e impressa sul tondino di una moneta o medaglia. 5. maffei, 5-5-102
. gli accessi febbrili) di una malattia o, anche, con cui si succedono
la distinzione in animali di tipo longilineo o dolicomorfo, di tipo brevilineo o brachimorfo,
longilineo o dolicomorfo, di tipo brevilineo o brachimorfo, di tipo mediolineo o mesomorfo
brevilineo o brachimorfo, di tipo mediolineo o mesomorfo). 17. dimin.
carducci, iii-24-35: dare qualche sonetto o canzonetta a un giornale o ad un
qualche sonetto o canzonetta a un giornale o ad un almanacco di città che nella sua
discrezione del segreto, dare un'ode o una laude spirituale in fogli volanti per
uscisse da'suoi torchi poteva esser cosa comune o volgarmente fatta. g. dorfies [
scrivere. 2. laboratorio artigianale o stabilimento in cui si stampa.
la tecnica della tipografia; che serve o che si usa in tipografia.
e radiche di zostera marina. tipoliti o fuciti. bossi, 375: tipoliti':
. tipolitografìa, sf. laboratorio artigianale o stabilimento in cui si eseguono lavori di
essere ricondotti ad altrettanti tipi, formali o funzionali (e tale indagine può essere
di poesia, si scoprono monografie storiche o di storica divulgazione, saggi di tipologia
di stampare con caratteri mobili cartine geografiche o disegni meccanici. arneudo [s.
una sottile striscia di metallo, legno o plastica, su cui sono riportate svariate
.]: 'tipometro': asta in legno o metallica, in un sol pezzo,
metallica, in un sol pezzo, o piegabile, e anche nastro metallico graduato che
. per riprodurre il tamburellare delle dita o il suono prodotto dallo sfregamento di alcune
tipula, che in inghilterra si chiama 'crane-fly'o 'daddy longlegs. = voce
che mi tallonavano non so se per divertimento o per cattiveria, io più dei sessantacinque
e colpa over follore / t'indussen o so viri ra / movesti quella tira.
breve sospensione della respirazione nei bambini causata o seguita da un pianto eccessivo. salvini
nella valdinievole, nel casentino 'ritorta'o 'catena', e 'festone'o 'pergolina'in quel
'ritorta'o 'catena', e 'festone'o 'pergolina'in quel di firenze.
interrogativo capovolto, che ricade sulla fronte o su una guancia. arbasino,
operaio specialmente incaricato di tirare le bozze o prove e anche nome dell'apparecchio usato
. -a tirabusciò: che ha o ricorda la forma di un cavatappi.
familiarmente per mezzano di faccende amorose, o chiamando il pan pane, per ruffiano
e dei gas provenienti da un focolare o da un impianto industriale. abitare
linguaggio degli operai di qualche regione italiana, o stachanovisti, se di tipo esageratamente propulsivo
. chi lavora il ferro facendone lamine o fili. archivio di stato di
]: chi tira il ferro in fili o aste. = comp. dall'
servono i bottai per mettere o levare dal luogo i fondi delle botti
arlia, 577: 'tirafossette': o che dinota questa voce? è la gallica
modo. ma se mai una sverza o una spina ti entrasse nelle carni, ovvero
a comparire delle mosche bianche, tu, o lettore, dimanda e adopera le pinzette
. hai bel aumentare i tuoi tirafùlmini, o stolto... senti che odore
invar. rudimentale arnese usato per appiccare o ravvivare il fuoco nei fornelli. rebora
, sm. in un impianto di riscaldamento o genericamente in una caldaia, la
essa richiede inoltre un camino di muratura o di cemento armato per attivare il tiraggio
7. ott. in un cannocchiale o in un microscopio la distanza fra l'
disus. estrazione a sorte di un nome o di un numero (in partic.
terra b e passato per la girella o tiraglia c. borgnis, 195: 'tiraglie'
allatta, quando ve ne sia in eccesso o quando il neonato sia incapace di succhiare
quando il neonato sia incapace di succhiare o nei casi di malformazione del capezzolo.
lavorava l'oro tirandolo in sottili lamine o fili. grazzini, 619: e
galileo, 4-3-11: nel cilindro di pietra o di metallo la coerenza (che ancora
dipende da altro glutine che da filamenti o fibre, e pure essi ancora da
considerati 'a rischio'perché contengono tiramina o perché sono in grado di stimolare le
cucchiaio costituito da strati di biscotti savoiardi o di fette di pan di spagna,
nel caffè alternati con strati di crema o mascarpone sbattuto e decorato in superficie con
sovrana, regina che esercita una tirannia o detiene il potere in modo dispotico e oppressivo
femminili, in partic. alla morte o alla malattia. tasso, v-167:
, ch'è signora del mondo; o da l'infermità, ch'è fatta quasi
mio corpo. casalicchio, 207: o morte ben si vede, che sei una
divenuta. montale, 3-18: siamo, o meglio eravamo, mia moglie ed io
di casa. d'annunzio, i-1069: o lunella, o tirannèlla, / aquiletta
d'annunzio, i-1069: o lunella, o tirannèlla, / aquiletta senz'artiglio,
grado di ufficiale, corrispondente all'alfiere o all'araldo nella milizia. giulio
tiranneggia. -al figur.: che osserva o intende imporre con rigidità e pedanteria un
rigidità e pedanteria un proprio modello normativo o un'opinione.
, un popolo, esercitando una tirannia o, per estens., un potere
bologna. -tenere soggiogato un territorio o uno stato dopo averlo invaso (una
: gli uomini sono troppo egoisti o cattivi o ignari perché trovandosi a capo di
uomini sono troppo egoisti o cattivi o ignari perché trovandosi a capo di una organizzazione
in soggezione, sottomettere alla propria volontà o autorità con fermezza e continuità una persona,
. con riferimento a un legame amoroso o a un rapporto familiare). ceresa
5. dominare completamente i sentimenti propri o altrui; reprimere un istinto, un
le nostre scene. -conoscere o padroneggiare una lingua, adeguandola perfettamente ai
7. opprimere una regione, un luogo o un momento del giorno o un determinato
un luogo o un momento del giorno o un determinato periodo dell'anno (una
8. intr. esercitare la tirannide o un governo, un potere, un'
. tirannegiató). sottoposto a una tirannia o a un governo o un'autorità dispotica
a una tirannia o a un governo o un'autorità dispotica e oppressiva (un impero
il tiranno, ma è offizio del principe o del populo tiranneggiato, dove e quando
e legittimo, ma attinte alle enciclopedie o artificialmente escogitate. 4. sottoposto all'
loredano, 2-i-42: né creder, o giulia, ch'io ami solo questa
ant. e letter. governo tirannico o potere, autorità esercitata in modo dispotico
gente fu, e costretto lasciò la signoria o tirannarìa. 2. per
2. per estens. atto o provvedimento autoritario dispotico. guicciardini, 2-2-307
predominio assoluto di un determinato orientamento culturale o ideologico. carducci, iii-20-242: nel
2. in modo esclusivo o preponderante. boccaccio, viii-1-77: il
pu- blico, dove guelfo degli altri o della maggior parte tirannescamente al privato badava
tipico di un tiranno, di una tirannia o di un governo dispotico e oppressivo (
e ria / fu quando sanza amore o caritate / le terre tue su quel
-governato da un tiranno, da una tirannide o da un governo tirannico (uno stato
misero a niego. alberti, i-180: o pazzi, fummosi, superbi, propri
. 3. figur. che domina o tiene soggiogato l'animo e condiziona profondamente
: i barbari, cioè i goti prima o i longobardi appresso tirannevolmente il dominio a'
. - per estens.: potere o autorità esercitata per lo più da una sola
a sostegno della tirannia austriaca in italia o altrove. -come personificazione.
qual dritto ornai ti resta, / o gregge vii? qual volontà conservi, /
che gema ». -stato o città governata da un potere tirannico.
2. per estens. sopruso, vessazione o atteggiamento vessatorio, oppressivo di chi esercita
arbitrio e prepotenza la propria autorità politica o sociale. novellino, xxviii-870: per
tirannie. 3. comportamento o indole o anche atto di chi mira
. 3. comportamento o indole o anche atto di chi mira a far
. 4. inclinazione, situazione o condizione che costringe a determinate scelte e
che costringe a determinate scelte e comportamenti o influenza abitudini, opinioni, ecc.
. 6. monopolio, controllo esclusivo o comunque predominante, esercitato su un'attività
predominante, esercitato su un'attività economica o su un'istituzione o, anche,
un'attività economica o su un'istituzione o, anche, su un'attività o un
istituzione o, anche, su un'attività o un genere artistico. g. ferrari
pressoché esclusivo in campo artistico, intellettuale o, anche, nel gusto, nella
7. rigida norma linguistica, retorica o metrica che limita le possibilità espressive.
uno stato, un territorio con una tirannia o in modo dispotico e oppressivo.
— 2, intr. esercitare il governo o un'autorità in modo tirannico e dispotico
dial. ant. soggetto a una tirannia o a un governo dispotico, oppressivo e
tirannico, esercitando il potere da tiranno o come un tiranno; ricorrendo ad azioni
è proprio, tipico di un tiranno o di un governo tirannico, esercitato con
. sansovino, 2-138: la prima comunità o la grande, soggetta a variazioni,
storico). carducci, iii-4-220: o isola del sole / o isola d'eroi
, iii-4-220: o isola del sole / o isola d'eroi madre, sicilia,
xxiii-268: voglio lusingarmi che questo parlamento o prima o poi lo riguarderà come un
voglio lusingarmi che questo parlamento o prima o poi lo riguarderà come un abuso intollerabile,
, da doversi rimediare in una maniera o in un'altra. manzoni, fermo e
in alcuni luoghi da leggi tiranniche, o dalle gelosie d'una 'costa', trabalzati
credessi re volgare, d'anima inetta o tirannica, non v'indirizzerei la parola
che impone la propria volontà in contrasto o con danno dei diritti e degli interessi altrui
. che non lascia spazio ad altri sentimenti o passioni, totalizzante; geloso (l'
si discopre. fagiuoli, vi-164: o messo da tirannica avarizia, / barabba assolve
chi eseguisce le leggi, le fa; o chi le fa, le eseguisce.
una classe sociale, del potere economico o, anche, del potere religioso; obbligo
religioso; obbligo di un'osservanza sociale o religiosa. foscolo, xi-1-235: la
romana direttamente a te mi presento, o italia tornata, dopo quel xx settembre,
-egemonia, predominio di uno stato o di un'etnia su un'altra.
arroganza. -in senso concreto: atto o comportamento prevaricatorio di chi, in forza
chi, in forza della propria autorità o posizione sociale, ricorre alla prepotenza e
platone prova nel gorgia che l'eloquenza, o vogliam dir la rettorica, è una
ineludibile (la forza attrattiva di qualcosa o di qualcuno). novellino,
a prevaricazioni, ad abusi, individui o classi sociali più deboli o inermi; privare
, individui o classi sociali più deboli o inermi; privare illegalmente di denaro e
, ti- ranizando essa citade per octo o deze anni. roseo, v-proem.:
grecia classica, chi in una città o in uno stato concentrava nelle proprie mani
mantennero, perché prescindendo dall'occupazione fraudolenta o violenza, le virtù regie parte esercitarono
dante, inf., 27-38: o anima che se'là giù nascosta, /
marcello, 35: la parte di padre o di tiranno (quando sia la principale
pensava il pubblico a far loro accoglienza o no. lo dicevano le schioccate di
le schioccate di mano, alla donna o all'amoroso, e i fischi al tiranno
adamo. gualengo, lvi-290: prender, o gesù mio, l'arme d'inganno
per estens. chi esercita la propria autorità o il proprio modo sociale su qualcuno con
tiranni socialisti ci vietino di portar gulì o trovano le valigie troppo grandi etc.
condizionandone i comportamenti, la vo- ontà o le passioni (con partic. riferimento alla
e comportamenti, condizionando fortemente un'attività o la vita economica, sociale, culturale,
6. agg. che esercita un governo o un'autorità in modo dispotico e oppressivo
ed audace avrebbe scelto l'essere tiranno o liberatore. 7. che impone
che impone la propria volontà, in contrasto o con danno dei diritti e degli interessi
riferimento a un ambito di rapporti affettivi o familiari (anche con valore attenuato).
si tollerava che i nostri cittadini, o questi tirannelli di fuora usurpassero i beni de'
come dicevano, e per distruggere questo o quel tirannotto. faldella, 13-43:
tirannuzzo subalterno come il baglioni avesse catturato o soppresso un giulio ii, sarebbe nato
.), che è termine del sostrato o d'importazione dall'asia minore.
-posto in tensione; ben teso o anche troppo teso. trinci, 1-43
stessa rete, se questa fosse molto tirante o, come sul dirsi, avesse poco
talco a mezzo di un tampone di feltro o mollettone, onde impedire ai fogli di
, a causa dell'inchiostro troppo tirante o della qualità di carta con tendenza a
. 6. sm. elemento o dispositivo, in partic. metallico,
e ferme in un determinato assetto due o più parti di oggetti composti, di
composti, di strutture, di macchine o, anche, a trasmettere un movimento
par- tic.: elemento strutturale rigido o flessibile, sollecitato a trazione, impiegato
piacere, guardango a picco sotto, o l'elica più vicina furiosa e regolare,
elica più vicina furiosa e regolare, o il giuoco del motore, o la grande
, o il giuoco del motore, o la grande ala e i tiranti e i
fanfani, 1-90: 'tirante': quelle due o campanelle o maniglie che si fissano alle
1-90: 'tirante': quelle due o campanelle o maniglie che si fissano alle parti laterali
'tirante': corda che passa per un bozzello o per una taglia, la qual corda
vi si applica un uomo per tirarla o allentarla. -tirante d'acqua:
cavi che costituiscono un sistema di trazione o un meccanismo di trasmissione del moto.
: 'tirantina': così chiamasi un carrozzino, o una specie di bussola su due ruote
comp. dal gr. gruccia o a maglia, i quali indrodotti nei laccetti
affrettar muovere si fa necessariamente o tirando, o pingendo, o alzan
muovere si fa necessariamente o tirando, o pingendo, o alzan ne
fa necessariamente o tirando, o pingendo, o alzan ne la morte.
ne la morte. do, o deprimendo, o stringendo. buonarroti il giovane
. do, o deprimendo, o stringendo. buonarroti il giovane, i-581:
. cattaneo, li-m: fate riflessione, o « messer lo boja, qui
acqua. -anche in un tunista o, anche, violento e fanatizzato.
: tantosto che sentono nell'acqua alcuna persona o ani come dopo dovrà pensare
scampanel mentazione, il controllo o la riparazione degli stessi, mediante
ragazzo mangiava ridendo e no ed automatici o di precisione; detto anche tirabozze. piangendo
di su mediante torchio tipografico o litografico onde collaudare i ghero da
-strappare gli occhi. alto contenuto tecnologico o sistemi complessi. brancati, 4-308: e
= comp. da tir [o \, a2 e quattro (v.
un chiuderla); far scorrere un chiavistello o, anche, un ogpaio d'elefanti
toppa e so qualcuno che è inerte o che oppone resistenza; porla girò e
. tarsi dietro un animale legato, o prendendolo per la fenoglio, 5-ii-598: suo
vostre povere corde da sonare di metallo o di minugia ch'elle si siano,
a queste macchine deve esser l'artefice o il regolatore, al quale sarà consegnata
le falde, i lembi per scherzo o per scherno, per richiamare l'attenzione e
: 'tirar la giubba a uno', o 'tirarlo per la giubba': detto dei creditori
mandasse alcuno panno a tignere, affettare o tirare, il quale non fosse bollato
oro) in lamine sottili col martello o col laminatoio; trafilare i lunghi fili
una fibra tessile (in partic. seta o lana). beolco, 7951:
d'ordinario non si tira qui sottile, o reale come suol chiamarsi, ma
11. afferrare i capelli (o, anche, la barba) e tenderli
-figur. sforzare la metrica di un verso o la sillabazione di una parola.
volte atteggiamenti odiosi che ci tirano i nervi o, comunque, ci fanno soffrire.
di tempo (in partic. oziosamente o piacevolmente); far durare un'attività o
o piacevolmente); far durare un'attività o una situazione; mantenere una condizione spirituale
crispi il poemetto del tellegrino apostolico', o piuttosto farne tirare una copia da lasciare nelle
vari modi e gradi di costrizione fisica o psicologica o valendosi del proprio potere,
e gradi di costrizione fisica o psicologica o valendosi del proprio potere, autorità,
come prigioniero, al luogo di prigionia o di supplizio. a. pucci,
laudario di borgo san sepolcro, i-18-43: o yhesù, tirarne a te, /
. -condurre ineluttabilmente (il destino) o accidentalmente (il caso).
volgar., 6-1 (154): o nobilissima cittade di troia, onde ti
. -portare in una condizione psicologica o emotiva. -anche di soggetti inanimati.
à tirato amore. guido delle colonne o anonimo, i-429: se madonna sapesse lo
(anche per indicare l'attività guerresca o sportiva così attuata e in metafore,
spende questo tempo in giuocar alla palla o pallone, o a tirar d'arco,
in giuocar alla palla o pallone, o a tirar d'arco, o altri simili
pallone, o a tirar d'arco, o altri simili esercizi. panigarola, 1-60
un obiettivo, mirare a un bersaglio o a un animale, nella caccia; sparare
pietre, ecc., contro qualcuno o qualcosa. - anche assol. brusoni
a tutta forza un pezzo di ghiaccio o di legno, il quale passatogli accosto
: disco era una cosa rotonda di pietra o di piombo o di ferro: il
cosa rotonda di pietra o di piombo o di ferro: il quale i giocatori che
giocatori che lo mandavano più in alto, o tiravano più lungi, s'intendevano esser
-mandare il pallone con un calcio o un lancio nella direzione voluta. -
ballavano fra loro, scambiavano le confidenze o si tiravano pugni, per chiasso.
dal fratismo il detestevol costume di sostenere o di difendere gli scolastici loro impegni collo strapazzo
arriva così a bastonare in un giorno due o trecento persone. 25
qualcuno, fargliene carico; attirare critiche o suscitare reazioni negative; far subire uno
, ecc.) secondo una precisa estensione o direzione. - anche: tracciare,
, 73: di sopra nel colmo o rondo si tirerà una corteccia di matoni a
corteccia di matoni a tre doppi, o a due, o di pietra morta,
tre doppi, o a due, o di pietra morta, o spugnosa, quadrata
a due, o di pietra morta, o spugnosa, quadrata e ben congiunta.
i-207: e se occorresse fondare in pantani o
purché, tirandosi le trincee con traverse o con ridotti o torrioncelli, piglino in tal
le trincee con traverse o con ridotti o torrioncelli, piglino in tal modo sempre
immense moli sotterranee. -estrarre succhi o resine da una pianta. ca'da
mai soggetta a falcidia, e stia o non istia al regio servigio, seguiterò
, 72: se il mercenario è impedito o per infermità, o per altro,
il mercenario è impedito o per infermità, o per altro, non tira mercede.
inglese. 33. ricavare rendite o provvigioni; prelevare tasse o imposte.
. ricavare rendite o provvigioni; prelevare tasse o imposte. -anche: ricevere in offerta
in due maniere, perché, o si vende parte degli stabili, o si
, o si vende parte degli stabili, o si tira parte dei frutti.
; la padrona non perde mai. o per fortuna o per convenienza o per complimento
non perde mai. o per fortuna o per convenienza o per complimento, se
mai. o per fortuna o per convenienza o per complimento, se vince tira,
tabacco nel fornellino e tirò due o tre boccate soddisfatte. fenoglio, 1-i-1437:
in partic. traendo direttamente dalla bottiglia o succhiando con una cannuccia; tracannare a
. -spillare il vino da botti o damigiane, per berlo o trasferirlo in
vino da botti o damigiane, per berlo o trasferirlo in bottiglie. - anche assol
logiche, deduttive, da presupposti dati o dall'interpretazione di un testo; concludere,
annunzio, a papini, a soffici, o al futurismo, avremmo potuto tirarne i
di esso. -far derivare etimologicamente o semanticamente. castelvetro, 2-205: da
in una direzione. mazzeo di ricco o rosso da messima, 433: sarete sigura
. 42. attirare spiritualmente, intellettualmente o emotivamente verso qualcosa o qualcuno, inclinare
spiritualmente, intellettualmente o emotivamente verso qualcosa o qualcuno, inclinare; allettare, adescare
43. coinvolgere profondamente, anche inducendo o costringendo a un comportamento (un sentimento
, travolgere; dominare. doria o semprebene, 435: or saccio e vio
momento, non ci faccio caso. o forse, erano i peperoni che mi
vessazioni sono troppo concreti perché si possa perdonarli o ignorarli. g. giudici, ii-451
., 34 (597): « o signore! » esclamò renzo: «
un comportamento, in partic. riprovevole o dannoso ancorché allettante o, anche, non
partic. riprovevole o dannoso ancorché allettante o, anche, non voluto, rifiutato
ridurre una persona in una condizione tìsica o psichica. - anche: far giungere a
tirare a lucido, smaltare, confettare: o la sua pelle diventa pelato di camelia
la sua pelle diventa pelato di camelia o la mia reputazione è compromessa.
un sugo estrattivo, fino a consistenza o di sciloppo o di estratto. tombari,
estrattivo, fino a consistenza o di sciloppo o di estratto. tombari, 4-134:
che si danno ai vini deboli per rinfrancarli o ai torbidi per schiarirli o ai grassi
per rinfrancarli o ai torbidi per schiarirli o ai grassi per tirargli o ai grossi per
per schiarirli o ai grassi per tirargli o ai grossi per assottigliarli, cose tutte
disposizioni di legge a un significato arbitrario o improprio; far apparire una circostanza sotto
: variare una prassi secondo esigenze nuove o contingenti. d. carafa, 285
b. cerretani, 2-17: ciascuno, o religioso o secolare, tira non a
, 2-17: ciascuno, o religioso o secolare, tira non a dio ma a
, come cantano quel- l'arrabbiate! o, se le tirassero a spicciarsi, 'un
: se qualche volta azzecco una cifra o una data mi parrà sempre d'aver tirato
mortali, e che penavano o godevano secondo vissero, e tutta la
[il vino] va pigliando, piglia o ha preso un poco di punta e
delle giunte. -avere caratteri fisici o psicologici tendenti a dati tipi.
. 59. essere troppo teso o troppo stretto (un indumen- to)
regime (un motore, un meccanismo o anche umofficina); sviluppare una notevole
63. avere una determinata misura o estensione; essere vasto, estendersi.
posson tirar l'una? -quarantacinque o cinquanta braccia alla misura nostra. bizoni
65. avanzare in una direzione iniziando o proseguendo, riprendendo il viaggio, il
la via diritta, / senza di qua o di là torcere il collo. algarotti
8-195: s'allor mi fosser venuti otto o diece forestieri a casa,..
guerra aspra e di fazione contro persona o istituzione: frase frequente nel linguaggio della
proseguire in ciò che si sta facendo o dicendo. salvini, 26-3:
quaresima, mi chiarirò se debbo temere o no. intanto tiriam avanti. g
abbatte in un trattato teologico, politico o metafisico. manzoni, pr. sp.
sperando, sperando che, una volta o l'altra, il gran cancelliere avrebbe inteso
meglio di noi. -tirare avanti o innanzi qualcosa: mantenere in vigore,
questa deputazione. -tirare avanti o innanzi qualcuno-, allevarlo; istruirlo in
, allevarlo; istruirlo in un'attività o mansione. giuseppe flavio volgar.,
adoperati e tirati innanzi dal principe loro o republica o re che si sia. g
tirati innanzi dal principe loro o republica o re che si sia. g. p
ticare ogni cosa. -offrire gratuitamente o quasi. -in partic.: avere
pisis, 2-39: posso tirare dritto / o voltare in una calletta segreta / che
un risultato, una riuscita da qualcosa o da qualcuno. tornasi di lampedusa,
una situazione, da una condizione materiale o morale. buzzati, 6-184: la
un sol colpo, di un fiato, o con avidità, cibi o bevande.
fiato, o con avidità, cibi o bevande. fagiuoli, i-188: qui
gli facean tirar presto l'aiuolo / o col ferirlo o col tirarlo a basso.
tirar presto l'aiuolo / o col ferirlo o col tirarlo a basso. a. f
gli orecchi a uno significa riprenderlo, o ammonirlo; cavato da'latini, che
della lor nascita, per ricordare gli anni o per altra ammonizione. pirandello, 8-404
.]: ma 'tirare il prezzo', o 'sul prezzo', dicesi nelle compre e
vendite, dello stare molto attaccati al più o al meno per vantaggiarsi. è mezz'
la lima: esercitare il mestiere del fabbro o, per estens., dell'operaio
-tirare su: sollevare da terra un oggetto o una persona; issare qualcuno in un
e come fui in sull'organo, voglia o no, è bisognato suonarlo. calvino
-sospendere una persona per le braccia o per le gambe come tortura; sottoporre
e pesce; ripescare chi è sceso o caduto in acqua. poesie musicali del
-costruire, innalzare una costruzione, una parte o elemento di essa; edificare una città
: 'tirar su': del giuoco del lotto o simili ànno a vedere tirar su i
su tanto presto che vi bisogni domani o l'altro pensare a darle marito.
! varchi, v-50: 'tor su', o 'tirar su alcuno', il che si dice
fa chi non tende che a finirlo, o non mira che al guadagno. linati
refrigerio nostro, e i piccioli figliuoli, o pur siamo forzati ad abbandonargli? de
-tirarsi su: assumere una posizione eretta o più eretta; alzarsi in piedi.
arpino, 3-14: lo toccavo due o tre volte finché lo vedevo tirarsi su con
liscio. -riprendersi dopo un'indisposizione o da una fase di depressione o da
indisposizione o da una fase di depressione o da una situazione economica pesante. -anche
pare a me che tu dovresti, o popolo, sentire la dignità della tua posizione
è di là che possa più, o dio o il diavolo che si sia:
là che possa più, o dio o il diavolo che si sia: e chi
a chi la tira (la pietra o che altro). verga, 7-46:
. (anche in una reppresentazione pittorica o plastica). leonardo, 2-154
d'entrare a dare una ticonsueto bamboccio o quel discolo tutto gambe, tutto strida e
d'un trono, avrebbe ella ceduto, o ceduto così presto?...
gni, tirasségni). attività sportiva o allenamento balisti rata, volendo
armi da fuoco un bersaglio mobile o fisso; gioco di fiera consi
concreto: l'insieme di bersaglio, palle o freccette per colpirlo; 1'impianto mobile
. aspirazione del fumo di sigaretta o di pipa. panigarola, 3-i-172
per la formatura a mano con modelli o casse d'anima. 6.
ma adoprasi più comunemente per accennare quantità o replicazione di movimento. pasolini, 5-101
rime: le descrizioni e i racconti o in ottave o in tirate di endecasillabi
le descrizioni e i racconti o in ottave o in tirate di endecasillabi con la rima
endecasillabi con la rima ripercossa al mezzo o liberamente mescolati di settenari. baldini,
offoscar la bontà di detta voce, o il passaggio che il buon cantante ci fa
nelle prime ore della notte, intrattenimenti o, più semplicemente chiacchiere, vagabondaggi notturni
, finché non si fanno l'una o le due. fosse sabato, ma tutte
mezzo di una corda (un animale) o con una presa violenta (una persona
dominici, 1-141: se il cominci adusare o dilettarsi negli dorati panni, in cincischiati
2-16: in fondo alla platea, chiacchierina o meditabonda sta come pugno di fango la
colpo di sciabola tirato un po'più inbasso o un po'più in alto.
, anche idealmente, in una direzione o a congiungere un punto con un altro (
territorio, essendovi stato tracciato, scavato o costruito (una strada, un canale
(una strada, un canale d'acqua o, anche, trincee e fortificazioni)
un materiale, una sostanza, un oggetto o, anche, un edificio, una
un determinato comportamento da uno stimolo esterno o da un impulso interiore; volto,
aere tirato. -fatto esalare o sollevato dal terreno (la nebbia,
ancor nominare, né punto s'impediva o la chiarezza della lingua, o la destrezza
impediva o la chiarezza della lingua, o la destrezza del parlare umano. siri
, come sarebbe l'obligazione personale, o che non si faccia scomputo alcuno di
reso partecipe suo malgrado di una discussione o in essa inopinatamente citato (una persona)
a stendere al tiratoio le stoffe lavate o tinte. cantini, 27-69-12: al
tiratóio, sm. tess. stanza o ambiente ampio e arieggiato (e oggi
3. disus. cassetto di un mobile o di un tavolo. foscolo, xix-384
. chi tira con armi da fuoco o da lancio. b.
se per inesperienza de'suoi padrini, o se per alterezza sua, volle battersi alla
e da lontano. 2. artigiano o operaio addetto à ricavare lastre o fili
. artigiano o operaio addetto à ricavare lastre o fili di metallo, in partic.
tiratori e agli assettatori di far postura o dogana, che vale a dire unirsi in
che non sia lecito più agli appaldatori o amministratori delle sete obbligar i tiratori di
che sia permesso a chiunque, uomo o donna o ragazza, paesano o straniero,
permesso a chiunque, uomo o donna o ragazza, paesano o straniero, mettersi a
uomo o donna o ragazza, paesano o straniero, mettersi a tirar sete liberamente
6. ant. chi traina o conduce un veicolo. -anche con riferimento
fosse di bisogno che li tiratori, o siano uomini o cavalli, abbiano bisogno
bisogno che li tiratori, o siano uomini o cavalli, abbiano bisogno del raggione del
. elettron. triodo a gas inerte o a vapori di mercurio, usato nei sistemi
di un libro, di un giornale o di una rivista. p.
montanari, 25: delle corde del leuto o del clavicembalo avviene che, tagliate,
, sf. ant. tessuto di lana o di seta variamente tinto. balducci
evidente in quel mezzo di color chiaro o differente dalla tela, e lasciare uno spazio
. 2. striscia di cuoio o anche di legno che unisce la traversa
concede qualcosa; continuo alternarsi di comportamenti o azioni contrastanti fra loro. capuana
che i giocatori devono con prontezza tendere o allentare secondo gli ordini impartiti da chi
, sf. medie. mancanza congenita o sviluppo deficitario della ghiandola tiroide. =
tireoinibitóre, agg. farmac. che limita o inibisce le funzioni della tiroide; antitiroideo
. medie. caratterizzato dalla mancanza congenita o chirurgica della tiroide. = voce
quasi tutte le cose danno il nome dialettale o francese: chiamano 'tiretto'il cassetto,
genere di mali cutanei è la 'tirìasi'o 'morbo pedicolare', famoso per le persone illustri
-che è proprio e che si riferisce o è tipico di tale città.
scure trae: né raggio eletto / o di sole o di aurora al triste petto
: né raggio eletto / o di sole o di aurora al triste petto / vien
: non più le belle gene unge o rasciuga / di mirra o liquor sirio,
belle gene unge o rasciuga / di mirra o liquor sirio, / non più destra
liquor sirio, / non più destra o sinistra orna di gemme o veste color tirio
più destra o sinistra orna di gemme o veste color tirio. carducci, iii-2-150
. tiritèra, sf. discorso o scritto lungo, prolisso, noioso e
, iii-40: che se alcuno in prosa o in rima / legge fredde tiritere /
. per estens. convulso e caotico movimento o attività di più persone. tommaseo
a tiritèssi: riversare su altri incombenze o responsabilità. fanfani, uso tose.
inter. per indicare il gocciolio dell'acqua o della pioggia. g.
tiritòsta, sf. tose. attività o lavoro faticoso. -in partic. nell'
usa nella montagna pistoiese per 'fatica di schiena o di braccia'. 'burlar le tintoste',
. il tirare con un'arma da fuoco o da getto; singolo colpo esploso o
o da getto; singolo colpo esploso o lanciato (anche in relazione con un
, e con riferimento a un'operazione o a un'esercitazione effettuata con una
a un'esercitazione effettuata con una o più armi da fuoco, anche pesanti)
.: raggio di fuoco di un'arma o di una batteria. maffeo venier
-in partic.: tiro di bronzo o di rame-, cannone. ramusio [
milit. in relazione con un agg. o un compì, che indica la traiettoria
indica la traiettoria seguita dal proiettile lanciato o sparato, il bersaglio su cui è orientato
sparato, il bersaglio su cui è orientato o 11 tipo di azione distruttiva, e
scaglia: v. scaglia, n. o. -tiro inclinato: lancio effettuato dall'
-in partic.: lancio dei dadi o della trottola. g. bragaccia,
: giuocavasi tra questi giovani alla ruzzola o girella, e silvio, assai agile e
e nell'impeto del lanciare la girella (o, come dicono essi, nello sgavettarla
-negli sport in cui si usa la palla o il pallone, colpo o lancio impresso
la palla o il pallone, colpo o lancio impresso a essi. l.
, tiro a mezz'aria, tiro tagliato'o 'tiro con effetto, spiovente,
sportive, la specialità, la gara o l'esercizio di colpire un bersaglio fisso
l'esercizio di colpire un bersaglio fisso o mobile con un'arma da fuoco o da
o mobile con un'arma da fuoco o da getto. -tiro al piattello:
bersaglio è costituito da un disco fittile (o comunque facilmente frantumabile) proiettato in
e vario. il tordo arriva in picchiata o impennandosi a seconda che sfolli o che
picchiata o impennandosi a seconda che sfolli o che rientri. 5. per
approssimatamente alla gittata di un'arma o al lancio di un oggetto. - tiro
pari a quello della corda (25 o 50 metri) usata dagli alpinisti come
. 6. figur. azione dannosa o incresciosa o raggiro perpetrato per lo più
6. figur. azione dannosa o incresciosa o raggiro perpetrato per lo più in modo
in partic. nelle espressioni tiro secco o a secco e tiro mortale, usata per
animali (in partic. nelle espressioni animali o bestie da tiro, per indicare i
i cavalli, i muli, gli asini o anche i buoi, le renne e
cavalli e bestie da soma, da tiro o da cavalcatura... sarà punito
cavallo da tiro. -tiro doppio o a due, tiro a quattro, tiro
attaccati a una carrozza, un cocchio o un carro. -anche: la carrozza
in partic. per indicare l'argano o anche la fune tirata dall'argano).
12. teatr. metodo per sollevare o calare le tele dipinte della scenografia,
azionato manualmente (tiro a mano) o mediante l'uso di pesi (tiro contrappesato
l'uso di pesi (tiro contrappesato o a contrappeso). - anche: ciascuna
i cordami che, azionati a mano o elettricamente dalla 'soffitta'(v.),
eroina. -anche: una singola presa o dose di tali sostanze. benni,
le suppliche de'ricorrenti, che implorano o il vostro patrocinio o la vostra giustizia
ricorrenti, che implorano o il vostro patrocinio o la vostra giustizia, e con un
-essere o mettersi in tiro: vestirsi elegantemente.
in tiro: vestirsi elegantemente. -essere o trovarsi a tiro: essere a portata di
a portata di mano, raggiungibile, o a disposizione di qualcuno (un oggetto)
di qualcuno (un oggetto); o anche in un punto in cui è possibile
dame non ha difesa. -venire o capitare, cadere a tiro: trovarsi a
tiro: trovarsi a portata di mano o anche presentarsi all'occasione, in un momento
prato, lxxxviii-i-533: leon, orsi o tiri venenosi / esser dovrien pietosi,
< h|q fhigòg 'animale selvatico, belva'(o dal suoderiv. fhiglov), di origine
; (a sua volta dal fenicio §ur o sor, propr. 'roccia').
da una disfunzione della tiroide (un processo o un fenomeno cardiaco).
attività allo scopo di imparare un mestiere o una professione. -anche so- stant.
attività, una professione, un'arte o una disciplina: periodo in cui si
. 2. figur. formazione personale o insieme di esperienze, acquisiti in partic
con l'esempio in questi primi rudimenti o tirocini dell'arte militare. = voce
, che si riferisce alla ghiandola tiroide o alla cartilagine tiroide o, anche,
alla ghiandola tiroide o alla cartilagine tiroide o, anche, a patologie a esse
tiroidite, sf. medie. flogosi acuta o cronica della ghiandola tiroide. tiroidoterapìa
tirolése, agg. nativo, originario o abitante del ti- rolo (considerato sia
etc., in aumento di dieci o 12 mila persone che verranno a guernir le
organetto, d'un pianoforte, di due o tre strumenti simpatici alla musica d'una
. 2. che è proprio o che si riferisce a tale regione; che
tale regione; che vi viene prodotto o ne è tipico. carducci, iii-27-144
bambina vestita alla tirolese. -cappello tirolese o alla tirolese: cappello di feltro verde
di testa detta dai nazionali 'dudelm', o, come noi diremmo, un quilio,
noi diremmo, un quilio, o falsetto, ma bene intonato.
tiromanti, ch'indovinano per via di caseo o di formaggio. = voce dotta
sostanze, che infine formano i pigmenti chiari o scuri. = voce dotta,
tirosina nelle urine in seguito a tirosinosi o gravi epatopatie. = voce
sangue circolante (e valori superiori o inferiori alla norma sono indice di disfunzioni tiroidee
della sottostante cripta di cocceio, o 'tunnel'militare trapanato nel monte a congiungere la
degli etruschi; che da essi (o dal loro eroe eponimo) fu inventato.
tirreni sia stato inventato il corno torto o trombone. lami, 1-1- 160
nome dalle torri, che abitavano, o dal loro due tirreno; pure sussiste
e niuno lo nega, che i tirreni o toscani abitavano in alte e forti torri
probabilmente quelle due che la bibbia chiama javan o thyras, e i greci chiamarono javonii
, e i greci chiamarono javonii, jaonii o jonii, e tirseni o tirreni;
, jaonii o jonii, e tirseni o tirreni;... la seconda passò
iii-1-197: non pare che gli etruschi o tirreni, i quali lasciarono il loro nome
14-61: dal palco di notturna scena / o ninfa o dea, tarda sorgendo,
dal palco di notturna scena / o ninfa o dea, tarda sorgendo, appare.
lat. lyrrhenus, dal gr. tuggr|vóg o tugor|vóg'etrusco', deriv. da xuggig o
o tugor|vóg'etrusco', deriv. da xuggig o xugoig 'torre, fortificazione'. tirro
sm. gerg. sopracalza, di panno o di lana (quale era usata da
corpo coperto di piastre ossee spinose (thyrsites o rovettus praetiosus). 2
, e fra i tirsi / scendi, o bacco, e a l'ombre loro
2. disus. bot. infiorescenza semplice o composta, racemosa o cimosa, di
. infiorescenza semplice o composta, racemosa o cimosa, di aspetto ovoidale. bergantini
aspetto ovoidale. bergantini, 105: o pur avviene, che increspandosi / più largamente
targioni pozzetti, i-272: fiori in grappolo o racemo o tirso (flores racemosi)
, i-272: fiori in grappolo o racemo o tirso (flores racemosi) quando non
... con i gambetti semplici o ramosi, distribuiti per ogni verso e formanti
e tirsi da mettere nei vasi agli angoli o alla luce dei vetri sulla madia.
, che vale anche 'stelo', o 'torso', di provenienza dall'asia minore;
in questo ancora è differente dal 'narthece'o ferula, perciocché di punta di lancia è
armato il tirso. perciò 'tirso lanciato'o 'tirso lancia'chiamavasi. = voe dotta
euforbiacee dal fusto carnoso, oppure erboso o nare funestamente in una tisi. pascarella,
. ptisana;), sf. decotto o infuso di sostanze vegetali (quali camomilla
e anticamente indicava anche poltiglia di orzo o, anche, di grano pestato nel
oggi nelle farmacie intendesi per ptisana la decozione o brodo di quest'orzo periato o del
decozione o brodo di quest'orzo periato o del comune tondo o di altro farinaceo,
di quest'orzo periato o del comune tondo o di altro farinaceo, medicata con altre
con altre sustanze, e adoprata per bevanda o medicamento dei malati. monelli, 2-7
: / le loligini, o teutidi di gole / spalancate con tisani,
una vena overo filone di pietra 'rischia'o tufo, grossa uno piè o più
'rischia'o tufo, grossa uno piè o più o meno, e sotto quello [
tufo, grossa uno piè o più o meno, e sotto quello [di poi
di poi] el terreno non è stabile o fermo,... se
chiesi. « un po'di tisi o un po'di malaria? ».
... la mia 'tisi cerebrale', o meglio quel logoramento del mio tessuto culturale
e 'consunzione', deriv. da cpùuo o cpfrlvu> 'mi consumo, deperisco', di
cocchi, 5-2-160: l'essenza della tisichezza o tabe polmonare consiste nella suppurazione ed ulcera
'sopra il contagio della tabe polmonare', o sia tisichezza. bresciani, 6-xiv-180: fu
2. figur. assenza di vigore mortale o spirituale; fiacchezza d'animo o di
mortale o spirituale; fiacchezza d'animo o di volontà. seneca volgar.
debolezza d'ispirazione di un'opera letteraria o artistica. nuovo giornale enciclopedico, xl-490
2: se fusse uomo alcuno leproso o vero tisico o vero idropico. dalla croce
fusse uomo alcuno leproso o vero tisico o vero idropico. dalla croce, v-40
viene seppellito. carducci, ii-6-33: scrivimi o un sonetto o un'ottava o una
, ii-6-33: scrivimi o un sonetto o un'ottava o una terzina, quel che
scrivimi o un sonetto o un'ottava o una terzina, quel che vuoi in somma
modo da risultare eccessivamente artificioso, manierato o stilisticamente mediocre (un'operaletteraria, artistica o
o stilisticamente mediocre (un'operaletteraria, artistica o musicale, un artista); involuto (
zoppicanti. -che rivela scarsa profondità o fantasia; opaco (un'idea,
che è proprio, che riguarda la tisi o, per estens., qualsiasi patologia
per estens., qualsiasi patologia tubercolare o suppurativa. guglielmo da saliceto volgar.
la gioventù. 4. opera letteraria o insieme di opere letterarie prive di valore
temente pirossenica in forma di banchi o di depositi di allu vione
. titaneggiante, agg. che rivela o denota grandezza e maestosità, accompagnate da
anche per eccesso di superbia, presunzione o dismisura, i limiti, le forze,
magnifico; che rivela una concezione poetica o artistica potente e tragicamente grandiosa (un
bombicci porta, 1-163: granuli o pagliette di augite, mica nera o
o pagliette di augite, mica nera o bruna, leucite caolinizzata, particelle di ferro
proprio, che si riferisce ai titani o a un titano. -titania lampa, titania
nel vi- tal tramite angusto, / o qual augel titanio, il qual possedè /
47, 9; bivalente, trivalente o tetravalente nei suoi composti, è presente
, in chirurgia come materiale per protesi o da impianto e in ottica nella fabbricazione
titanista, agg. che rivela o dipende da propositi grandiosi e al limite
colore giallo, verde, bruno- rossastro o nero. = deriv. d
d'animo, per straordinaria levatura morale o intellettuale. carducci, iii-4-141: ah
fucini, 347: venite, correte, o pittori del passato, del presente e
avvenire; calate, calate a sfamarvi, o titani dell'arte ai quali manca un
l'abolire non il dio del cielo mosaico o cristiano,... ma dio
deriv., attraverso lo spagn. titi o tingi, titi, dall'aymarà titi
= dal lat. mediev. titilicum o titillicum, forse da connetterei con il
. titillaménto, sm. il toccare o il solleticare una parte del corpo (
, 4-20: il moto del foco, o grave, o lento, / ti cruccia
il moto del foco, o grave, o lento, / ti cruccia ardente o
o lento, / ti cruccia ardente o tepido ti piace, / solo moto tu
. 3. capace di interessare o di divertire con argomenti, episodi o
o di divertire con argomenti, episodi o immagini avvincenti, appassionanti (un discorso
(un discorso, un'opera letteraria o figurativa, ecc.). campanella
e continui sfregamenti parti del corpo proprio o altrui in partic. per provocare eccitazione
altrui in partic. per provocare eccitazione o piacere sessuale, per accarezzare o solleticare
eccitazione o piacere sessuale, per accarezzare o solleticare. -anche in una raffigurazione.
forse attraverso un lat. mediev. o scient. titillaris. titillato (part
-in partic.: stimolazione, eccitazione o, anche, piacere sessuale.
, 3-333: la castità, che o sia delle vergini o delle maritate o delle
castità, che o sia delle vergini o delle maritate o delle vedove, modera
che o sia delle vergini o delle maritate o delle vedove, modera le titiliazioni di
galileo, 3-4-334: un poco di carta o una penna, leggermentefregata sopra qualsivoglia parte del
è eccitativo dello starnuto per la titillazione o vellicazione, che fa colle particole volatili
sollecitazione, stimolo a un determinato comportamento o atteggiamento. g. bragaccia, 1-394
sforzo, che gli faccia la cupidità o l'impeto dell'ira e dello sdegno.
genere euforbia, con fusto carnoso, erboso o legnoso, infiorescenze dette ciazi, frutti
tu gli ugni con lacte de alscebram o di titimallo, et simile. trattato de'
tortomàglio femmina detta da alcuni mireimite o caritè è alla bocca simile all'oriola detta
= voce dotta, lat. tithymallus o tithymàlon, dal gr. ufh>nam. oc
qualcuno di ua titolo onorifico, nobiliare o di una dignità, di un beneficio.
. soprannominare qualcuno con un epiteto offensivo o spregiativo; tacciare. carducci, ii-12-62
definire secondo una particolare qualità, condizione o funzione. siri, vii-576: una
, agg. che esercita una funzione o detiene una carica essendone formalmente investito,
loro discendenza diretta, legittima, naturale o adottiva di maschio in maschio per ordine di
. che ricopre solo nominalmente una carica o una condizione giuridicamente determinata (anche con
in onore del santo dedicatario di una chiesa o patrono di un centro abitato.
7. sm. gestore, direttore responsabile o proprietario di un esercizio pubblico, di
quale l'ordinamento attribuisce un diritto soggettivo o la difesa di un diritto; condizione
alla fine), titolarità della rubrica o apparente distacco. = deriv. da
, ch'è capo del 'senato', o giurati. egli dev'essere titolato, e
titolato ti ha lasciato in libertà, o quando almeno vorrà terminare la sua visita.
preposto dall'autorità ecclesiastica a una chiesa o a un luogo sacro (un sacerdote)
4. intitolato (un'opera letteraria o musicale). boccaccio, viii-2-25: