rugini, ii-220: se le predicte bestie o veruna d'esse bestie spensierataggine,
di stile nel muoversi, nell'atteggiarsi o nel comportarsi; sguaiataggine. cagna
, di forza creativa in uno scritto o in un'opera letteraria. capuana,
di frasi mozze, dall'arzigogolo arroncigliolato o dalla pedestre sciatteria giornalistica. bacchelli,
pedagogo fiacco / -malridotto, vecchio, sporco o anche stazzona m'impose la
e negligente nell'aspetto, nell'abbigliamento o nel comportamento. tommaseo [s
che si macellano e li altri animali che o vivi o morti si portano a vendere
macellano e li altri animali che o vivi o morti si portano a vendere!
sciatto1, agg. che veste abiti logori o stazzonati; trasandato, trascurato, negligente
, 8-951: sfavasene quasi sempre appartata aleggere o a ricamare. sentiva e spesso non riusciva
sciatto, che si ha dal frullino o dai pozzi ad acqua bollente.
, in prosa e in versi, insulse o sciatte o spropositate. ojetti, 2-206
prosa e in versi, insulse o sciatte o spropositate. ojetti, 2-206: tra
. 4. che esegue negligentemente o in modo poco accurato il proprio lavoro
. non gli piacevano neppure. due o tre fra quelle anziane erano state sue
. che manca di diligenza, di attenzione o, anche, di stile e di
cone che la sega recide da un toppo o anche da una trave non dirittamente squadrata
. ritaglio prodotto nella lavorazione del cuoio o della pelle o nella confezione di un abito
nella lavorazione del cuoio o della pelle o nella confezione di un abito.
che si ottengono segando lungitudinalmente un tronco o una trave tonda. -anche: qualsiasi
'sciavero': la prima e l'ultima asse o pan fanfani, uso tose
allegri, 35: becco in erba o maturo, / becco sciavero o indiano
in erba o maturo, / becco sciavero o indiano, / becco agevole, grasso
indiano, / becco agevole, grasso o becco zucco / non rifiutava questo;
. minate caratteristiche morali, psicologiche o dell'appartenenza sociale di un individuo.
per estensione, 'scibboleth'vale segnodistintivo di persona o casta: « vi sono certi modi di
che può essere conosciuto e compreso intellettualmente o che può essere oggetto di studio,
oggetto di studio, d'indagine scientifica o di speculazione filosofica. -in partic.
un periodo storico, di una società o di un determinato individuo. dante
oggetto di studio, di indagine scientifica o filosofica. passavanti, 237: cognosce
quelle non ha luogo alcuno la dubitazione o l'errore, e per conseguenza ne
relazione ad una mente e costituisce lo scibile o il saputo. gioberti, 14-4:
filosofia. questo tale elemento è lo 'scibile'o il 'co3. che svolge un'analisi
analizzarlo da un punto di vista scientifico o filosofico. i. mazzoni,
estens. atteggiamento intellettuale originale e ricercato o, con connotazione negativa, artificioso e
hanno dimensioni molto piccole, colore bruno o nero, e vivono fra i detriti
23: comandianno che nulla monaca dia o mandi sanza licenza della badessa scriptum o
o mandi sanza licenza della badessa scriptum o doni, sciecto cose manicatoie o bevitoie.
scriptum o doni, sciecto cose manicatoie o bevitoie. da la gente.
sono cucite con semplice filo fatto di cocco o di stoppa di nocciuoli di palma.
quali è la sciaena umbra, ombra o aquila di mare, lunga sino a
da oxia 'ombra'. tade dell'ignoranza? o ver cognoscono i beni che son da
e caldi; hanno il corpo allungato o ovale, due pinne dorsali contigue,
sciaena umbra (bocca gialla, ombra o aquila di mare), corvina nigra (
di mare), corvina nigra (corvina o corvo), umbrina cirrosa (ombrina
, che possiede profonde conoscenze in uno o più campi del sapere; colto,
che contrastare al vizio non possono. o vero scienti e volontari abbandonano il bene ea'
x. esperto nell'esercizio di una professione o nella pratica di un'attività; abile
* vizi e delle virtù, 5: o per avventura, ciò che peggio era
fatto scientemente, e non per errore o ignoranza, perché sapesse il pagatore di
dir sempre, dove e quando, o a diritto o a torto, ma scientemente
dove e quando, o a diritto o a torto, ma scientemente e ad
come complici di una azione qualificata crimine o delitto coloro che avranno scientemente aiutato od
avranno scientemente aiutato od assistito l'autore o gli autori dell'azionenei fatti che l'avranno
autori dell'azionenei fatti che l'avranno preparata o facilitata. carducci, ii2- 327:
. biundi, 397: 'di causa o di scienza': indubitamente, scientissimamente.
scienza, i metodi operativi delle scienze o, per estens., in base ai
., in base ai modelli intellettuali o mentali di rigore, esattezza e sistematicità
2. ant. in forma speculativa o rigorosamente logica dal punto di vista argomentativo
commandare a'popoli, hanno scientificamente scritto o possono scrivere delle repubbliche.
scientificismo. scientificità, sf. carattere o qualità propria di una disciplina
di una ricerca, di un metodo o di un modello culturale scientifico o, per
metodo o di un modello culturale scientifico o, per estens., di altre
si ispirano alle forme intellettuali o vengono condotti con il rigore metodologico proprio
, i modelli cognitivi da essa formalizzati o le forme culturali e intellettuali di rigore
, precisione e sistematicità che ne derivano o che vi si ispirano; che è
che vi si ispirano; che è relativo o che ha come argomento le singole scienze
cose filosofiche in prosa per insegnarle, o se ne parla con dottrina demostrativa e scientifica
ne parla con dottrina demostrativa e scientifica o persuasivamente. a. cocchi, 5-1-8:
le sparse verità si riducono a scienza o in catena di proposizioni generiche e ben dimostrate
come fine l'insegnamento, la diffusione o la promozione delle scienze. p.
scientifica e una che si chiama ragionativa o vero consigliativa. b. segni, 7-175
ordinario. 2. che segue o che si ispira ai modelli sistematici propri
... tanto vale quanto antivedere o profetare; e il naturalista sarebbe in questo
quando si fa un elenco di concetti o elementi o fattori perché non li si numera
fa un elenco di concetti o elementi o fattori perché non li si numera: uno
6. per estens. svolto o eseguito seguendo criteri precisi e rigorosi (
che è volto allo studio e alla ricerca o che ne è il risultato (l'
vocazioni di natura e spinte dell'indole o per dir meglio del chiribizzo non hanno
di cui egli n'era capo o ne faceva parte. u. bottazzini [
lodoli, che qualche dotto e sciennulla o quasi della germania classica, che a ragione
dottrina, erudizione, cultura in uno o più campi del sapere. -anche so-
per il contrario, il parlar scientifico o ver artifizioso. -che dimostra
2. agg. che si riferisce o che è proprio dello scientismo.
della filosofia ai avere oggetti privilegiati, o livelli della realtà suoi propri, non
2. agg. che si riferisce o che si ispira allo scientismo. gramsci
io uncinegli o maglietti o bottoni? / o pel tuo camiciotto una scarsella? /
pel tuo camiciotto una scarsella? / o cintolin per legar gli scuffini? del
scuffonarìa, sf. ant. comportamento o vita da ariosto, viii-372
. montale, 7-288: questi scugnizzi o 'meninos'... chiedono l'elemosina
la sua caduta intralciava un passaggio o una discesa degli scarmigliati scugnizzoni già in età
ant. scularciata), si. colpo o serie di colpi dati con la mano
hai paura della mamma, neh? o della barberina che ti tratta a sculacciate,
compagna. -per estens. colpo o serie di colpi dati a un vestito
, agg. che ha ricevuto una o più sculacciate. saba, 5-172:
de'franchi usarono di preferenzail nome di 'scabini'o 'schòppen', e i re longobardi quello
luogo dove naturalmente dèe stare nel movimento o nel corso del cavallo, quando il piede
il piede scorre più che non vorrebbe o quando verso la terra non dritto si
. sculmatus, forse deriv. da culmus o culmen (v. colmo) a
[s. v.]: 'sculmato o sculmanato': dicesi del cavallo, che
dicesi che va ancaione, oppure zoppica più o meno fortemente. = cfr. sculmato1
subito scultallo, / non di marmo o di bronzo, anzi sia d'oro
dal lat. mediev. sculthetus, (o scultetus, scoltetus): v.
quell'uomo, lo quale fa scùltile o conflatile, cioè idolo sculto per arte o
o conflatile, cioè idolo sculto per arte o fuso a fuoco, e ponelo in
la tecnica della scultura in tutto tondo o in rilievo; scolpito (e anche plasmato
medici, 10-ii-581: non pitta o scuita o scritta in atri inchiostri. caporali
10-ii-581: non pitta o scuita o scritta in atri inchiostri. caporali, ii-42
tra 'novelli: « narra dunque, o padre ». -sostant.
ornato di sculture; decorato con bassorilievi o con intagli, con motivi di sbalzo o
o con intagli, con motivi di sbalzo o di cesello. cesariano, 1-16:
il metallo, ecc.); lavorato o foggiato in forme plastiche, scultoree.
tua sembianza / più che 'n tela dipinto o sculto temo. dotti, 1-205:
quella / fia 'l tuo nome, o donna, scolto. varano, 1-325:
evidenza, icasticamente manifestato; apertamente rivelato o riportato alla memoria. venuti, lxxxviii-ii-697
miracoli e diversi? groto, 8-23: o miserabil vecchio, nel cui volto /
per modo disegnata / che sculto noi farebbe o dipintura ». n. agostini,
pietra, legno, plasmando materiali fittili o gettando metalli in forme plastiche.
, con alta voce gridarono: « o pero! ove vai tu? ».
e nell'argento furon gloriosi i statuari o scultori, quanto nel marmo. tassoni,
de la germania, intagliano te arme o te insegne... de te famiglie
e la rifinitura di opere scultoree monumentali o ornamentali. 2. per estens.
delle immagini mentali (l'occhio) o fantastiche (l'immaginazione). casoni
). che è proprio della scultura o degli scultori. cesariano, 1-13:
scultura. nell'arte scultoria o pintoria. c. arrighi, 4-75:
, ii-93]: mille episodi piacevoli o tristi della nostra vita finiscono col legarsi
valore plastico del capolavoro scultorio, pittorico o architettonico. -compiuto con le tecniche
: osservarono, una quantità di critici, o dipintura e, richiesti da'gentili, scolpivano
dipintura e, richiesti da'gentili, scolpivano o dipinge- g. bassani, 4-36:
.. nell'arte del sonare il liuto o legno, metalli, ecc.,
legno, metalli, ecc., o gettando in una forma me
. scoltura), sf. arte o tecnica con cui si rappresentano plasticamente figure
plasticamente figure, immagini a tutto tondo o in rilievo, modellando o incidendo marmo
tutto tondo o in rilievo, modellando o incidendo marmo, pietra, tallo
(anche in relazione con un compì, o con un attributo che indicano lo stile
; l'azione che compie per scolpire o per incidere; la forma d'arte
la scultura nella materia dell'anello, o che fusse di ferro o veramente d'
dell'anello, o che fusse di ferro o veramente d'oro. tassoni, 9-7
scultorea; immagine scolpita a tutto tondo o motivo ornamentale, fregio scolpito, incisione
1034: io vorei sapere quai note o quai figure son queste dele quali è impresso
egizi, che da'greci furon dette 'ieroglifica'o 'iero- grammata'. a. verri,
(con valore aggett.): scolpito o inciso. francesco da barberino,
'l corintio. -produzione scultorea (o anche insieme degli scultori) di un
scultori) di un determinato periodo, scuola o luogo (anche al plur.)
anche in figura umana) e più o meno rilevato, posto sulla poppa di
, figure con di scarso o di nessun valore. terminare una cottura
cui si decora la poppa e la polena o il davanti del basti bacchelli
che è proprio, che riguarda gli scultori o la ciardi, 4-204: alla seconda
ciardi, 4-204: alla seconda bussata o alla terza, debbo sinisgalli [
4. espressione letteraria (o anche verbale) o tearata dall'autorità
. espressione letteraria (o anche verbale) o tearata dall'autorità ecclesiastica e infine organizzata
to che i tramontani dicono 'skooner5 o 'schooner', e noi versitario)
8. dimin. sculturétta. o luna, / che le rande e i
117: giraldo nacque negli anni domini 1199 o circa: -spreg. sculturàccia.
ed essi pari'truovo che nel centocmque o circa isterie alla scuola, il posito
a qualcuno perché è da credere avesse cinque o sei anni o poco più. =
è da credere avesse cinque o sei anni o poco più. = voce dotta,
che si riferisce alla scultura, a una o più ope = voce napol.,
per scuole, dove re scultoree o allo stile di uno scultore.
, ii-13-119: una creazione poetica di omero o conchylìum (v. conchiglia).
'schooner5, diraial mio duca che volentieri, o di marmo o di bronzo, io gli
mio duca che volentieri, o di marmo o di bronzo, io gli boine,
insieme dei valori plastici di un dipinto o di una scuole, potrebbero anch'essi
giovanni crisostomo volgar., 3-107: si o gran tema cui tutti 1 figli della patria
-con l'indicazione della disciplina insegnata o che pittoriche. verrà, sì
figlia grassottella di francesco caruso, aratro o tratti dalla calzoleria, che dalle scuole delle
popolo di milano, sonoquelle botteghe di sarta o di- modista, dovè entrano più ragazze
arme i giovanetti subito che escon di paggi o della scuola. bisaccioni, 1-99:
lo e restituirlo alla società fabbricante di cotone o fabbricante di panni o fabbricante di macchine
fabbricante di cotone o fabbricante di panni o fabbricante di macchine. cicognani, v-i-
]: 'scuola di spirito': dove una o più persone esercitano le anime alle osservanze
-apprendimento ed esercizio della tecnica musicale o del canto (e anche la tecnica appresa
: composizione che nasce come esercizio scolastico o ne risente i modi. g.
quella relativa a esercizi di notevole difficoltà o arie. -per simil.: eleganza nell'
uno nelle acque sotto l'accademia o sotto al collegio di marina, col
): che costituisce un esercizio retorico o ripetitivo, con scarsa attinenza con la
-come apposizione, per indicare il luogo o il mezzo usati per la preparazione tecnica
1-29: 'apparecchio scuola': tipo a due o più posti ed a doppio comando,
che permette al pilota istruttore di bloccare o 'rendere folli i comandi'dell'allievo
sommerso. -luogo di esclusiva frequentazione o di raduno; ricetto, ritrovo.
mezzi tecnici. -scuola pubblica o statale, aperta a tutti gli allievi
, in partic. da associazioni culturali o religiose. giuglaris, 1-470: parlo
numero dei comuni dotati di pubbliche scuo- fe o d'esse mancanti. cicognani, v-1-239:
vi farò compagnia di bonissima / voglia: o alle scuole il trovaremo, o al
: o alle scuole il trovaremo, o al circulo / in vescovato. tasso,
5. lezione di una disciplina o materia. magalotti, 9-2-65: con
8-ii-68: egli [il filosofo] fa o segretamente o palesemente una perpetua scuola a
egli [il filosofo] fa o segretamente o palesemente una perpetua scuola a se stesso
, riferendo a orecchio una parola letta o udita, magari durante la 'scuola morale'
interna'. -per simil. disegno o dipinto o raccolta di disegni o dipinti
-per simil. disegno o dipinto o raccolta di disegni o dipinti studiati come
disegno o dipinto o raccolta di disegni o dipinti studiati come modello. scaramuccia,
, amanti e sposi, / rapite? o ne la guerra anco motezuma,
scuola. laude cortonesi, 1-ii-226: o lume, magisterio de vita, /
ogni vizio scuola, / tanto apprezza costumi o virtùammira, / quanto l'asino fa il
che forma e segna profondamente la personalità o affina le capacità professionali; avvenimento o
o affina le capacità professionali; avvenimento o fatto da cui si possono trarre utili
; mezzo per promuovere lo sviluppo culturale o morale. aretino, v-1-57: ditemi
-con uso spreg.: luogo o ambiente in cui si aprendono il vizio
aprendono il vizio e la corruzione morale o dove si anno pessimi esempi.
manganello, 12. tradizione letteraria o artistica o musicale 49: poi a
12. tradizione letteraria o artistica o musicale 49: poi a lor e
qualunque altro nascondiglio, nel quale con giuochi o dalle leggi vietati o riprovati da'buoni
quale con giuochi o dalle leggi vietati o riprovati da'buoni costumi, si arrischiano
di senarica, dopo matura considerazione, o si appiglia al partito dell'omnibus, se
concessione ai princìpi della scuola moderna, o si appiglia a quello di una carrozza
11. corrente di pensiero filosofico o anche scientifico, iniziata da una personalità
non contengono ammonizione e consiglio più prudente o più profittevole di quello che nelle poche righe
in qua, che i medicamenti giovano o nuocono al corpo umano secondo l'uso
al corpo umano secondo l'uso buono o cattivo che se ne fa. gioberti,
essere accolte in due modi, servilmente o liberamente. la prima specie di accoglienza
cavour, vii-625: voi sapete, o signori, che in fatto di banca vi
no maeche si richiama a un autore o anche a un'area geografica, a
, corporazione di me zio o quai più pregi / ben cantando acquistar nella
lor scola, / né il bembo o il casa mai mi piacquer tanto. g
sultan solimano. bruno, 3-917: o scola onorata, studio egregio, setta formosa
bellico. -risma di persone biasimevoli o spregevoli. segneri, ii-32: dove
corso di studi prima dell'età consueta o saltando vechia contra alcuni zudei,
[s. v.]: mandare o rimandare a scuola uno; tutte
, 264: l'altro era una fossa o vaso capacissimo, dentro il quale era
carducci, iii-3-106: voi siete cristiane, o maddalene! / foste da'preti a
. -imporsi come esempio da imitare o come teoria autorevole, trovando seguaci e
fatta proprio di scuola: conmaestria, malizia o simili. -mandare, rimandare a scuola
scuola qualcuno: per rilevarne l'ignoranza o l'impreparazione. che non sa.
scuola da qualcuno-, accettarne i rimproveri o i consigli. goldoni, v-907:
scuola, / ma giunto in palco (o gran disavventura!) / perdeva in
, sul modello di milite o per fame cadere i fmtti maturi.
lo scuoto e lo sbarbo (il dico o 'l taccio?), / un
per fare cadere quanto non aderisce perfettamente o per mutare a caso la disposizione di
e violenti, scrollare, sbattere ripetutamente o sfasciare qualcosa. statuto dell'
, né scarnare, né fare scuòtare o vero scarnare alcuna pelle, né fare
fa d'ossa e d'umido, o di farle scuòtare tre volte e percuotare.
giambullari, 332: la grassezza o fertilità sua è sì fatta cheuna sola sementa
/ le molli gote. -battere o sbattere gli abiti per liberarli dalla polvere
al vento, i... i o scuoter pungentissima saetta / altamente confitta,
: se voi non vi convertirete, o peccatori,... io cavarò fuore
/ vibri, se sa, la spada o l'asta scota, / ch'a placar
5. far tremare e sconvolgere la terra o il mare (il terremoto e le
terremoto e le cause che lo determinano o si credeva che lo determinassero, il
che lo determinassero, il maremoto, o, anche, le divinità pagane a
scrollare con energia e ripetutamente una persona o una parte del corpo, anche del proprio
tanto empito lo smuove che, voglia o no, danain incontinente senza cavallo si truova
-sottoporre una parte del corpo a pressioni o a stimolazioni ripetute. targioni pozzetti
in sé da uno stato d'incoscienza o di torpore. porcacchi, i-215:
. porcacchi, i-215: egli, o fosse per sicurezza d'animo o per
egli, o fosse per sicurezza d'animo o per istanchezza, dormiva molto forte,
, il198: quel dì che, o fillide, / tua bianca destra, /
sua vena scherzosa. -costituire causa o motivo di risveglio; trarre da una
risveglio; trarre da una profonda meditazione o dal torpore interiore. mazzini, 58
-liberare da stati d'animo negativi o colpevoli o dall'intontimento. pallavicino
da stati d'animo negativi o colpevoli o dall'intontimento. pallavicino, 1-483:
-avere ragione di un atteggiamento ostile o scostante o indifferente. loria,
ragione di un atteggiamento ostile o scostante o indifferente. loria, 1-77: s'
egli uscirà di casa sua, ritroverà amici o conoscenti che, ragionando ora di questa
umana che, s'ella non è scossa o dal bisogno o dal piacere intellettuale,
ella non è scossa o dal bisogno o dal piacere intellettuale, gli uomini s'appagano
a divinità alate, come amore, o agli angeli. ovidio volgar.,
volgar., 6-234: la cupidine (o bacco) certo velocemente scuote le molli
sareb- bono state bastanti a fargli comprendere o credere che i grilli, giacché non
. 12. scrollare il collo o la groppa scalpitando d'impazienza (un
muovere le orecchie; agitare la coda o la criniera (un cavallo, un leone
fortemente l'immaginazione, commuovere; toccare o turbare profondamente l'animo; stimolare l'
l'intelletto, la fantasia; ravvivare o risvegliare il ricordo, riaccendere un sentimento
ogni sospiro che gli esce di bocca o del petto ci scuoteno l'anima.
, 1-316: è maggior impresa vincere o scuotere gli intelletti che solleticare gli orecchi
era; porre in dubbio una convinzione o una fede. mascardi, 3-26:
una classe sociale, un'istituzione politica o religiosa, metterla in crisi, minandone la
questo stato, né per alterare o innovare cosa alcuna nelle sue leggi o polizia
o innovare cosa alcuna nelle sue leggi o polizia, ma ben per aiutare a
-danneggiare un'attività economica. esame o un testo letterario a un accurato spoglio
mezzogiorno. 17. far cadere o strappare qualcosa dal posto in cui si
qualcosa dal posto in cui si trova o a cui è attaccato o infisso con
cui si trova o a cui è attaccato o infisso con un'energica azione di scrollamento
di scrollamento; buttare a terra briciole o cenere o faville, anche togliendosele di
; buttare a terra briciole o cenere o faville, anche togliendosele di dosso o
o faville, anche togliendosele di dosso o facendole cadere in un recipiente. -in
la rugiada dalle erbe (la brezza) o le foglie dagli alberi o abbattere al
brezza) o le foglie dagli alberi o abbattere al suolo i fiori (il
al suolo i fiori (il vento o il gelo invernale). guidiccioni,
con opportuni scrolloni da ciò che ricopre o incrosta. -ài figur.: sbarazzare dalla
la mano; allontanare con uno scotimento o con una scrollata un insetto molesto.
. respingere dall'anima una disposizione peccaminosa o riprovevole o inopportuna o, anche,
dall'anima una disposizione peccaminosa o riprovevole o inopportuna o, anche, spiacevole,
una disposizione peccaminosa o riprovevole o inopportuna o, anche, spiacevole, dolorosa;
impressione, mettere da parte un preconcetto o un difetto letterario; dissipare un presagio
. salvini, 41-240: il tralasciato o più tosto intermesso usodegli toscani studi ripiglio,
. carducci, iii-3-72: mescete, o amici, il vino. il vin fremente
cui si possa sopportar la tirannide volendola o, non volendola, scuoterla. g.
un lavoro; ricevere denari in restituzione o come rendita di un capitale; riscuotere
or no vojo e'tanto dir / c'o ve dejai de zo scoir.
forza dal proprio paese, come prigioniero o come ostaggio. fazio, ii-3-61:
che mai si trovò esser persa piadena o bazzil alcuno d'argento. 34
l'erculee / membra di licida tu lodi o tumide / labbra, ahi! che
quotidiana, cercandosi nuovi interessi e divertimenti o facendo gite e passeggiate. pananti,
carne si votava scuotere contro all'ubidienza o altro peso, rinnovellavasi coll'arme del
37. affrancarsi da una dipendenza psicologica o emotiva. f. cornaro,
torpore; ritornare in sé da uno svenimento o, anche, da un rapimento estatico
un rapimento estatico; distogliersi dai pensieri o dalla meditazione in cui si è assorti,
dall'apatia per un nuovo slancio di azione o di interessi, riscattandosi da uno stato
riscattandosi da uno stato di rilassatezza morale o intellettuale. dante, purg.,
mi scossi. manzoni, 41: o stranieri, nel proprio retaggio / torna
, e il suo suolo riprende; / o stranieri, strappate le tende / da
la faledra si scuote come dal sonno o dalla morte; scrolla il capo per
all'improvviso da uno stato di coma o di morte apparente. s. dalla
la non temè e non si scosse o spaurì in cosa nessuna. costantino da
siti sopra 20 palchetti formati da tre o quattro bastoni appoggiati alle coste dei monti
scuota. 40. sentirsi toccato o danneggiato da qualcosa; protestare per la
. -poter scuotere, poter fare o dire ciò che si vuo
scuotonsi e voltandosi intorno si purificano, o veramente con una festuca purgano se e
s. v.]: a pigliarlo o scuoterlo non gli cascherebbe nulla [di
oppressivi; liberarsi da una soggezione spirituale o sentimentale; ribellarvisi. prose e rime
il petto aver men caldo, / o pur da l'alma il grave giogo scosso
, degli affanni, / possiam din « o graditi e felici anni, / o
o graditi e felici anni, / o fortunata libertà soave! » cesarotti, i-xl2-
è come goethe e pushkin, timidissimo o platonico o 'volage'con le damine del suo
goethe e pushkin, timidissimo o platonico o 'volage'con le damine del suo stesso
: dire tutto ciò che si pensa o si sa. g. m.
agitarlo nell'uno e nell'altro senso o dall'alto al basso, come segno
insofferenza, di disappunto, di disaccordo o, anche, di sconcerto, di sgomento
di sgomento, di perdita di speranza o di negazione e di ri-
negazione e di ri- fiuto o di affermazione e di accettazione o anche
fiuto o di affermazione e di accettazione o anche di benevola comprensione, di compatimento
anche di benevola comprensione, di compatimento o di approvazione. leonardo,
ellissi 'le scuote', dice noncuranza stupida o invereconda. -scuotere le catene del
fra la gente innamorata / pigro garzone o vergine infingarda, / che dagli abiti pregni
se alcuno chiama un altro e il chiamato o non ode, o non vuole udire
e il chiamato o non ode, o non vuole udire..., si
banc. privato della cedola dell'interesse o del dividendo (un titolo di credito)
operazione di stacco della cedola dell'interesse o del dividendo da un titolo di credito
, sf. ant. in un dipinto o in un disegno, tonalità che rappresenta
, tonalità che rappresenta, col colore o col tratteggio, zone più o meno
colore o col tratteggio, zone più o meno ombreggiate, tenebrose, tendenti al
ombreggiate, tenebrose, tendenti al nero o al bruno; particolare in cui viene
ant. e letter. eclissi del sole o della luna (e l'effetto di
secondo il suo volere tutte le cose o celebra o scura più che secondo verità
il suo volere tutte le cose o celebra o scura più che secondo verità o ragione
celebra o scura più che secondo verità o ragione. b. pulci, lxxxviii-ii-358:
: similemente i tua diletti figli [o roma], / degenerati e colmi
governo di uno, non per sua volontà o elezione, ma violentata, e così
fiammeggianti affezioni. 4. confondere o ottenebrare l'intelletto, le facoltà conoscitive
esercito, se egli scurava il sole o la luna, se veniva un tremuoto
un tremuoto, se il capitano, o nel montare o nello scendere da cavallo
, se il capitano, o nel montare o nello scendere da cavallo, cadeva,
che sian sue macchie e qual si ecclissa o scura. algarotti, 6-106: talete
. 4. offuscato dalla miopia o dalla cecità; impedito nella funzione visiva
segnoinvece ad un taglio solo e differiva poco o nulla dalle che gordiano non dovesse
: 'scrùcido': per rozzo, ritroso o simile, dicesi comunemente a siena.
aretina, da connettere forse con scuro o croio (v.).
costituito da un ferro con taglio rettilineo o curvilineo infisso su un lungo e robusto
. -anche nell'espressione scure d'arme o d'armi. guido da pisa,
avrebbe commesso crimini da meritargli la scure o la forca? 3. figur
. mezzo drastico per eliminare i peccati o un vizio o per correggere un difetto morale
per eliminare i peccati o un vizio o per correggere un difetto morale. cavalca
. accadimento, notizia che provoca sconvolgimento o sconcerto nella vita di una persona.
forti economie di spese, specie per aziende o enti pubblici, o che costringe a
specie per aziende o enti pubblici, o che costringe a una drastica riduzione dei
scurétto, sm. imposta di finestre o di porte a vetri che si chiude
effetto si deve a una piccola scanalatura o scuretto (di 5x5cm) tra la copertura
] della rivolta faziosa contro la scarsezza o la grossezza o la scurezza del
contro la scarsezza o la grossezza o la scurezza del corredo. 3.
so fiior bon corpi dar / de scoria o de baston. s. gregorio magno
3-15: se goca soto a la rogga o anche a me, e sì
scutica e scuriata, con la qual battiamo o uomo o animale. agostino giustiniani,
scuriata, con la qual battiamo o uomo o animale. agostino giustiniani, 96:
sferzata. laude cortonesi, 1-i-418: o figliuol, veggio che m'ài de-
veggio che m'ài de- relicta / o righi el sangue de le scoriate. bibbia
i podestà, i nobili, spontanei o no, col publico confalone davanti e la
'battuti, scuriati, scopati', dalla scopa o flagello. scurìccio, agg. alquanto
targioni tozzetti, 12-1-74: hanno certe linee o macchie scuricce e rade che fanno apparire
mistio di fondo bianco con piccole macchie o vene di color di tufo. idem
sono framischiate alcune falde d'ocra ranciata o scuriccia. opuscoli scelti sulle scienze e sulle
, da ciascun, portata / o spada o scudo o mazza o scuricèlla /
ciascun, portata / o spada o scudo o mazza o scuricèlla / bipenne,
portata / o spada o scudo o mazza o scuricèlla / bipenne, tolta en
o spada o scudo o mazza o scuricèlla / bipenne, tolta en labattaglia fella
scurino, sm. imposta di finestre o di porte a vetri che si chiude
scurìa. 8. diventare scuro o più scuro, bruno. magalotti [
. ant. e letter. mancanza o scarsità di luce; buio, tenebra
sani ciascun occhio mio / dov'io o tanta amara scuri tate. fiori di
e uando meno, secondo che più o meno è così la scurità el
, ovvie e irrepugnabili. -passo o concetto complesso, di difficile interpretazione.
se io avessi in questo trattato alcunacosa reprensibile o reprensibilmente detta, sia questo difetto alla
, avvenimento che provoca raccapriccio, disgusto o anche pena, grande compassione; disgrazia
, johnny ed ettore si sparsero sulla riva o in punta ai promontori, tendendo lo
superi, scurissimo). non illuminato o scarsamente illuminato, senza luce, buio
anche con riferimento alle viscere della terra o alla rappresentazione tradizionale deh'infemo, in
d'ombra, al riparo della luce, o di penombra, di semioscurità (anche
-in costrutti impers. come essere o fare, farsi scuro-, essere,
farsi scuro-, essere, esservi buio o annottare. l. giustinian, 1-50
è di colore cupo, tendente al nero o al bruno o nero (anche come
, tendente al nero o al bruno o nero (anche come segno di lutto)
ha tonalità cupe, tendenti al nero o al bruno (un colore);
un misto, più de'primi colori opaco o scuro. g. b. casaregi
7-49: era una ragazza di sedici o diciassett'anni, non credo di più
. si cava e si divide in corteccie o lastre sottili di eguali grossezze, come
lapialla, le quali servon eccellentemente a coprire o lastricare i tetti; e se ne
madonna). laude, v-516-7: o sorella della scura, / or me date
dell'uomo. iacopone, 91-10: o infigurabil luce, chi te pò figurare,
trova, / non al mestieri o dice scuro. dante, pure.,
frutto io colgo. -che scrive o si esprime in modo oscuro, am-
am- andato completamente perduto. biguo o enigmatico (un autore).
la verità. -che nasce dall'inconscio o, comunque, da un animo chiuso
né belle donne ch'amor punga o deste, /... / né
dante, purg., 14-123: o ugolin de'fantolin, sicuro / è tnome
colui è scura. -che trascorre o è trascorso o è vissuto in solitudine,
. -che trascorre o è trascorso o è vissuto in solitudine, in disparte
notte dendo quella de'dannati, sarà aperta o nuda a tutto il no al terzo
natura al sol l'aurata chioma / o all'anno ritogliesse il antonio da ferrara,
loro paese venne a morte qualche romito o pellegrino straniero con odore di santità e
sì fattistranieri discendevano dalla prosapia di qualche re o principe. 7. che
principe. 7. che manifesta o rivela turbamento, tristezza, timore,
tristezza, timore, irrequietezza, insoddisfazione o, anche, ira, stizza,
fazza, / se duolse del mio male o se sia dura. b. corsini
casa, era brontolone con la servitù o scuro nel viso, per ragioni derivanti
paura, / sospetti, dubbi, incendi o morte scura, / che 'n un
sparito il sol de le mie luci: o sera / scurissima infelice, / che,
-che suscita raccapriccio, orrore, ribrezzo o anche terrore. cavalca, 20-390
scura. antonio da ferrara, 47: o madre de vertude, luce eterna,
crudeltà, disonestà, depravazione, lascivia o un intento comunque peccaminoso, o ne
lascivia o un intento comunque peccaminoso, o ne nasce e deriva. canigiani,
. -duro, doloroso, gravoso o, con valore attenuato, fastidioso a
: tenete per fermo che ci si muore o santo o disperato; né ermo né
per fermo che ci si muore o santo o disperato; né ermo né bosco né
en cui 8. che provoca o suscita o nasce da dolore, da (
8. che provoca o suscita o nasce da dolore, da (voci scure
didizione spirituale, uno stato d'animo) o ne è acsiena, no: l'
al mio cor intendendo quella de'salvi, o fosca, cioè, o scura, intenche
de'salvi, o fosca, cioè, o scura, intenche, quantunque in alcuni
tutto il corpo circonscritto in varie parti o superficie, che è la seconda parte
lentini, 48: a l'aire darò o vista plogia dare / ed a lo scuro
-per estens. raggruppamento di alberi o di persone che non permette alla luce
15. colore cupo, tendente al bruno o al nero. - con meton.
con meton.: abito, oggetto (o parte di un oggetto) bruno o
o parte di un oggetto) bruno o nero. anonimo romano, 1-190:
1-28: gli uomini vestivano di scuro o di blu. -ombra, ombreggiatura
, tonalità che rappresenta, col colore o col tratteggio, zone più o meno
col colore o col tratteggio, zone più o meno ombreggiate, tenebrose, tendenti al
meno ombreggiate, tenebrose, tendenti al nero o al bruno; particolare di un dipinto
tale tecnica. -anche: ombreggiatura più o meno marcata di un'opera plastica o
o meno marcata di un'opera plastica o architettonica. -chiaro scuro, chiaro e
cioè mescolati insieme questi colori, volendo lavorare o aolio o a tempera o in fresco,
insieme questi colori, volendo lavorare o aolio o a tempera o in fresco, si va
, volendo lavorare o aolio o a tempera o in fresco, si va coprendo il lineamento
, avere una visione pessimistica della vita o di una situazione. d'azeglio,
che per contrasto rileva meglio un concetto o un'immagine. oliva, 493:
sacrificante e di riprendere la freddura di chi o mal sacrifica o non sacrifica. e
la freddura di chi o mal sacrifica o non sacrifica. e... con
aggett.: che non è a conoscenza o non ha nozione di qualcosa; poco
nozione di qualcosa; poco edotto, poco o per nulla informato. magalotti,
all'interno (soprattutto un tempo) o fissati sui cardini all'esterno di una
è stato rimosso dal primo luogo della confessione o scurolo, sendo favolose tutte le transazioni
. l. dati, lxxxviii-i-403: o dea plebea [falsità] animosa troppo
quali altri si può servire, volendo essere o scurra o faceto? = voce
si può servire, volendo essere o scurra o faceto? = voce dotta,
), agg. letter che rivela o denota volgarità, licenziosità, trivialità e,
cioèle contadine, le plebee, le scurrili o oscene e le poetiche. buonarroti il
col muto gesto rappresentavano ogni atto eroico o scurrile. p verri, i-315: le
argomenti licenziosi, triviali (un autore o un'opera, uno stile letterario).
né pur mi avanza / d'inutil fama o di sognati onori, / se de'
non sia per avventura qualche bassa, giocosa o scurrile imitazione) elegge ed adopera sempre
5. di basso livello linguistico o intellettuale. - anche sostant.
molta destrezza per non dare nello scorrile o nell'insipido. galileo, 3-1-389: ogni
nega, ma, fatti alcuni presupposti o ipotesi, familiarmente ragiona. b
concreto: atteggiamento, comportamento, gesto o espressione volgare, licenziosa, triviale o
o espressione volgare, licenziosa, triviale o, anche, sguaiata, grossolana.
grossolana. cavalca, ii-272: turpiloquio o scurrilità, cioè detti e canzone di
? dea lubini ». -come personificazione o come tema iconografico. bruno, 3-568
a lui. 2. carattere o battuta o passo superficialmente comico e buffonesco
. 2. carattere o battuta o passo superficialmente comico e buffonesco o,
battuta o passo superficialmente comico e buffonesco o, peggio, scurrile, triviale, licenzioso
triviale, licenzioso di un'opera letteraria o teatrale (o, anche, di
di un'opera letteraria o teatrale (o, anche, di un genere)
, lasciando la semplicità di chi comperò o la scurrilità di chi disse questa novella,
. un accozzamento di concetti senza nobiltà o di scurrilità senza spirito. carducci,
rivista dei conti, ma con numeri berneschi o collo spirito di quella che da'francesi
sf. richiesta (orale, scritta o espressa con un gesto) volta a ottenere
a ottenere il perdono, per sé o per altri, per una mancanza, per
un errore, per una colpa più o meno grave (anche in espressioni enfatiche
meno grave (anche in espressioni enfatiche o di cortesia come sentite o sincere
enfatiche o di cortesia come sentite o sincere scuse o nelle locuz. fare,
cortesia come sentite o sincere scuse o nelle locuz. fare, presentare o portare
scuse o nelle locuz. fare, presentare o portare la scusa, le scuse,
una pazza vaniosa / e dice: « o bella cosa! e loco cache?
potuto accettare. 2. perdono o comprensione o indulgenza che si è soliti
. 2. perdono o comprensione o indulgenza che si è soliti chiedere o
o indulgenza che si è soliti chiedere o che viene concessa per un comportamento deprecabile
che viene concessa per un comportamento deprecabile o irragionevole, per un'offesa, per
per una mancanza, per una colpa più o meno grave, per un comportamento scorretto
involontario (in locuz. come chiedere o domandare scusa o in espressioni enfatiche o
locuz. come chiedere o domandare scusa o in espressioni enfatiche o di cortesia).
o domandare scusa o in espressioni enfatiche o di cortesia). fiori di filosafi
invitatoda autorevole voce né allettato da amichevoli carezze o indotto da liete speranze, non avrebbe
giustificazione, ragione, motivazione, elemento o fatto addotto per dimostrare la ragionevolezza,
ragionevolezza, la falsità, l'opportunità o l'utilità di un comportamento o come
opportunità o l'utilità di un comportamento o come scusante di una condizione; difesa
del proprio operato, delle proprie azioni o, anche, di quelle altrui,
, anche, di quelle altrui, o ad attenuarne la gravità. latini,
alcuna scusa, come la possa indebolire o instomare in tutto. giamboni, 48:
amolunque religione che vi si voglia introdurre o difendere re / e con lui
avanza, / né giova al provedere arte o pensiero, g. stampa,
la bocca chiusa, / come muto o fanciul picciolo in cuna. tasso,
, / io vuo'far la vendetta o qui morire. panigarola, 1-54: chi
laudario di borgo san sepolcro, i-22-3: o dolce madre dello eterno dio, /
, motivazione speciosa, solo apparentemente giusta o valida, intesa a nascondere, a
nascondere, a giustificare, a ricusare o a ottenere a ogni costo qualcosa;
mascherare lo scopo reale di un'azione o di un comportamento; ragione debole e
dicitori; e per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e incolpano la
: non possa in pacare avere alcuna iscusa o alcuna eccezione opponare, se s'alleva
ritenu to scorretto, inopportuno o improprio). -anche: voler
-dare scusa ad alcuno: fornirgli pretesti o giustificazioni. nannini [petrarca],
non grave, facilmente rimediabile o perdonabile (una colpa, un errore
guerra civile, non guardava ne'giudizi o torto o diritto, ma a chi più
, non guardava ne'giudizi o torto o diritto, ma a chi più ne dava
sono scusabili quei vizi che per fragilità o per necessità si commettono, ma la
può ben essere, rivolgendo la colpa o a l'uso de'tempi o al
la colpa o a l'uso de'tempi o al comandamento di principe o a preghiera
de'tempi o al comandamento di principe o a preghiera di dama o ad altra
comandamento di principe o a preghiera di dama o ad altra cagione; ma lodevole non
la comprensione, l'indulgenza altrui, o anche quella di dio, per errori,
di dio, per errori, fatti o peccati commessi o per atti o comportamenti
per errori, fatti o peccati commessi o per atti o comportamenti ritenuti più o
fatti o peccati commessi o per atti o comportamenti ritenuti più o meno scorretti,
o per atti o comportamenti ritenuti più o meno scorretti, sgradevoli o fastidiosi.
ritenuti più o meno scorretti, sgradevoli o fastidiosi. roseo, y-proem:
con maraviglia, veduto anche lei nella camerettacazione o, anche, per la spregiudicatezza di un'
una sanzione. donare per un'azione malvagia o dannosa. de luca, 1-15-2-147:
, / eo saccio l'associazione o l'aiuto, sia scusabile dalla pena ordinaria
, sf. disus. l'essere scusabile o giustificabile (un errore, un'opera
opera compiuta in modo scorretto, improprio o ritenuto tale). dei delitti
e delle pene, 65: niun crimine o delitto può essere piccolomini, 10-349: tutta
casi e mordono e senz'alcuna discretta equità o scusabilità rinelle circostanze nelle quali la legge
esser 2. l'essere perdonabile o giustificabile (una percagione di mende tipografiche
scusato e tollerato per colpe, errori o imperfezioni. f. corsini, 2-7
, a giustificare, a rendere tollerabile o condonabile un comportamento di per sé illecito
condonabile un comportamento di per sé illecito o scorretto o che si ritiene degno di
comportamento di per sé illecito o scorretto o che si ritiene degno di biasimo;
. morselli, 5-210: per quattro o cinque secoli il colonialismopuò avere contato su qualche
accettabile per un'azione che provoca remore o rimorsi. pasolini, 18-139: l'
, discolpare; giustificare per una mancanza o per una prevari de l'
di te, creatore, come che (o pazzia mia grande!) tu mi fossi
) tu mi fossi ubbligato per instrumenti o ad iscusarmi o ad aiutarmi. sarpi,
fossi ubbligato per instrumenti o ad iscusarmi o ad aiutarmi. sarpi, vl-3-249: è
attenuanti giuridicamente valide per un comportamento delittuoso o per un'illecita omissione. bresciani
colui che avrà avuto cognizione dei detti crimini o cospirazioni non rivelate, non potrà essere
mia chesta fallare / vostro difetto, o ver la mia sciagura, / che più
8-7 (1-iv-717): io o avuta la piggior notte che io avessi mai
ne nominò, -in formule di cortesia o di modestia o di iroscusò, scambiò
-in formule di cortesia o di modestia o di iroscusò, scambiò secondo che si
scambiò secondo che si raccomandavano. nia o di valore antifrastico. -mandare immune da pena
.]: modi di modestia sincera o di cortesia riverente o di cerimonia usuale,
di modestia sincera o di cortesia riverente o di cerimonia usuale, e talvolta di
un obbiezione all'altrui detto, o per interrompere garbatamente, e poter dire qualcosa
xi-321: fabbricare dei cannoni, per lucro o per., alleviarela disoccupazione - scusatemi se
far apparire meno riprovevole per una leggerezza o per una trascuratezza. dante, liii-8
scusi con dire che sia stata scritta o rimessa da altri. beni, 40:
. capire una persona, le sue mgioni o pretese. guittone, i-n-26: se
guittone, i-n-26: se de minore o ver de pare / me confortaste,
4. esentare da un'esperienza dolorosa o rischiosa; esonerare da un'incombenza faticosa
rischiosa; esonerare da un'incombenza faticosa o non piacevole o fastidiosa. 5
da un'incombenza faticosa o non piacevole o fastidiosa. 5. ant. trascurare
6. giustificare un'azione scorretta o un comportamento malvagio o peccaminoso o un
un'azione scorretta o un comportamento malvagio o peccaminoso o un delitto o anche una
scorretta o un comportamento malvagio o peccaminoso o un delitto o anche una pena ingiustamente
comportamento malvagio o peccaminoso o un delitto o anche una pena ingiustamente subita, trovandovi
una pena ingiustamente subita, trovandovi attenuanti o avanzando pretesti. cavalca, ii-59:
mille segni apparse, / né disciplina tanto o ragion potè / ch'osin di gire
potè / ch'osin di gire inanzi o di fermarse. /... /
9. non giudicare severamente una caduta o un'imperfezione di stile. -in partic
si ha da badare ad alcune voci o frasi isolate, ma al generale impasto della
poco di non inutile digressione per iscusare o vero per allegare, mediante quella poca
11. evitare una situazione negativa o che comporti un pericolo morale o fisico
negativa o che comporti un pericolo morale o fisico o un danno. chiaro davanzati
che comporti un pericolo morale o fisico o un danno. chiaro davanzati, 38-11
carni, e que'gridando: / « o sire sannazaro, iv-20: avendo
e delle pene, 65: niun crimine o delitto può essere scusato, né
, il fuoco esser stato di tristo carbone o di troppo forte, di modo che
scusar 12. costituire valida scusante o giustificazione per un comportamento in vario modo
modo colpevole; essere motivo di indulgenza o di scagionamento o di discolpa da un'
essere motivo di indulgenza o di scagionamento o di discolpa da un'accusa.
non iscusa debo- le? a / o appetito inordinato lui, / così possian dir
quelle libertà che scusano l'ignoranza l'impotenza o la trascuratine, no. d'annunzio
per un'inadeguatezza, per un'inadempienza o, anche, per la trasgressione delle
che alle genti primitive scusavan le tende o le capanne, riuscirono utili, coll'andare
non esser sollecito a scusarti quandotu sei ripreso o accusato. ottimo, i-40: la mattina
quando il facessi per onor di dio o carità del prossimo. landino, 279:
14. valere a esentare una persona o anche un animale dal fare qualcosa;
spica, / tardi vi scuserà spesa o fatica. 17. rifl.
colpa, un delitto; addurre giustificazioni o attenuanti; trovare scuse a discarico; chiedere
perdono per quanto si è fatto di biasimevole o per la colpa commessa ai danni di
pòe scuzandose: « io non posso o non voglio a femina astenere, ché mo-
92: quando sia qui gli intimerò o di rimediare al mal fattoe scusarsene o di
intimerò o di rimediare al mal fattoe scusarsene o di rimpatriare. jahier, 212: dicono
per un'omissione, per un'imprecisione o, anche, per l'inadeguatezza rispetto
a un compito; giustificarsi adducendo scuse o, anche, accampando pretesti. guittone
20. prendere o chiedere commiato; assentarsi to scusati. bisaccioni
. intr. ant. trovare valide scuse o attenuanti domenedio, come che picciolo e
preti non punto uomini di che che stato o condizione tando, / lo sanctissimo
causa prevista dalla legge, da un obbligo o se / d'aprir lo core
[tommaseo]: mandò il serdovere o da un ufficio (come quello di tutore
per introdurre una domanda, una richiesta o, anche, come formula di obiezione
, ma sospettando di venire importuno, o facendone, per modo di dire, leviste
in piazza della signoria? '. facendo o dicendo cosa chenon ha punto bisogno di scusa
è poco: per indicare grande abbondanza o eccesso di qualcosa. pronto e parato
. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom. da
alcuna delle qualità sopra espresse si trovasse o nei casi di esclusione... o
o nei casi di esclusione... o legittimamente scusato, si procederà dal consiglio
tenere per scusato: accettare come plausibile o degno di comprensione; giustificare una persona
degno di comprensione; giustificare una persona o un comportamento, anche non veramente grave
1iv- 513): se figliuoli avessi o avessi avuti, per li quali potessi
per un comportamento in apparenza non corretto o poco cortese; scusare un modo di
e'si vedrà la sua volontà, o lui ci farà male o lui ci farà
sua volontà, o lui ci farà male o lui ci farà stri grandi adulatori, scusatoli
lui ci farà stri grandi adulatori, scusatoli o copritori, allora solabene; facendoci male
-tricé). ant. che scusa o prende le difese di qualcuno,
prende le difese di qualcuno, o giustifica un comportamento, giudicandolo favorevolmente o
o giustifica un comportamento, giudicandolo favorevolmente o con eccessiva benevolenza non rilevando colpe o
o con eccessiva benevolenza non rilevando colpe o difetti; che giustifica fatti storici o
colpe o difetti; che giustifica fatti storici o comportamenti pubblici e diffusi. guido
letter. discolpa, difesa di sé o di altri; giustificazione del proprio comportamento
comportamento, di ciò che si è fatto o si farà; motivo, ragione,
; tentativo di farlo apparire meno grave o di negarlo. bartolomeo da s.
che io non credo che essi medesimi o l'abbiano detto o l'intendano così
credo che essi medesimi o l'abbiano detto o l'intendano così. bonfadio [in
motivo pretestuoso per non compiere un'azione o sottrarsi a un dovere. leonardo,
, giustificato, perdonato di una colpa o di un peccato (anche nelle locuz.
ragionare... vi fosse noioso o che passasse di onestà il ter
. ant. discolpa, difesa di sé o del proprio comportamento. novelle
da scusare. scuso3 (scu? o), sm. ant. scarto del
, trista e smarrita! -privato o mancante di beni spirituali o economici,
-privato o mancante di beni spirituali o economici, di denaro, di mezzi
magro, quasi scheletrico (un corpo o una parte di esso). pirandello
ricordare a tutto pasto il suo amico barone o conte o marchese od anco cavaliere scusso
pasto il suo amico barone o conte o marchese od anco cavaliere scusso. -per
-per simil. che ha scarsa dottrina o preparazione. carducci, ii-2-66: che
te formidabile erudito, alcun libro antico o moderno, raro, sul 'decamerone'?
anche a quello che è senza sella o altri arnesi. fucini, 597: lola
. ('scutellera signata'), o cimice siamese,... è rossa
del sacrilego imperador siando a elio comandado o vero lu sacrificasse ali idole o vero
elio comandado o vero lu sacrificasse ali idole o vero refutasse la cavalaria, e de
metazoi, più comunemente detti tardigradi corazzati o eterotardigradi, che presentano piastre dorsali,
il calabr. culèrcia, culìrcia (o, anche, cudìrcia, culèrcina, culirta
scutica e scuriata con la qual battiamo o uomo o animale. rime adespote [inscroffa
scuriata con la qual battiamo o uomo o animale. rime adespote [inscroffa, 1-102
i figliuolinon lasciassero la pelle sotto la scutica o baculo che suole adoperare per batterli il
2. figur. azione costrittiva, coercitiva o censoria; critica aspra e severa.
muscoli della laringe, la cartilagine scutiforme o cricoide, il corpo membranoso, il
podi, a cui appartiene la fortuna o centopiedi { scutigera coleoptrata).
la notte; corrono velocemente sul terreno o sui muri per cercarvi gli insettini di
= cfr. scutigera. o schiavo che portava lo scudo del padrone,
416: 'scuto': picciolo schifo, o copano, che s'impiega in servigio del
servigio del vascello. le profondità o incavo. = deriv. dall'ingl
= deriv. dall'ingl. skute o scut. scuto2, v. scudo
dimenare la coda come l'uccello ballerina o cutrettola. tommaseo [s.
2. per estens. camminare o muoversi agitando le anche e il sedere
3. figur. comportarsi con vanità o leggerezza, con fatuo compiacimento.
che si affige, si chiama camillum o, secondo alcuni, locullamento con i
scuterne a lungo. -anche: citare espressioni o ver di legno'.
'scutulata': ag giunto di veste o toga fatta d'una stoffa tessuta a modo
dial. ripulire le cozze o mitili. - anche assol. dizionario
perdere a poco a poco coerenza logica o credibilità. papini, v-31: in
al giuoco di dama dello smuovere una o più pedine dalla fila che resta più
-lasciarsi andare a un comportamento biasimevole o volgare. arbasino, 9-08: teneva
di sublime delicatezza di cui tu zo o in perdita. sola sai improntare 1 sacrifizi
essere stato a napoli senza cercar di lui o bra g. p.
sdato. 4. che veste o si comporta o parla banalmente. c
4. che veste o si comporta o parla banalmente. c. cederna [
. figur. liberare da un dovere morale o da uno scrupolo. nievo,
la propria riconoscenza; contraccambiare un favore o una cortesia. foscolo, xiv-203
e si sdebitava coi suoi discorsi buffoneschi o velatamente lascivi. -con uso antifrastico
scrivere. -disobbligarsi da una promessa o da un impegno adempiendolo con sollecitudine.
), agg. liberato dai debiti o da un debito determinato. cantù,
sdecòro). letter. privare di un'o il bonaroti, nel quale
d. bartoli, 7-4-56: famiglie intere o lor capi..., già im2
disprezzo una persona ritenuta indegna, molesta o immorale; respingerla (anche nelle profferte
: di par terrò che mi gradisca o sdegni / il finto sguardo onde il mio
: non mi sdegnare,... o dio mio: ma più tosto.
come indegno, irrilevante, moralmente condannabile o disonorevole. -con valore attenuato: trascurare
. 3. rifiutare un cibo o una bevanda, respingerli con disgusto.
consentire di essere attraversato da un ponte o incanalato in un alveo (un fiume)
: io sdegno generalmente rispondere ad accuse o dubbi sulle mie intenzioni, pago della
sia il minimo rumore... o qualunque altra cosa che possa sdegnare le apie
uccelli viha l'uso di lasciare un uovo o due. -intr. con la
l'oricchio... s'innestino o innanzi che lo faccino o dopo che finito
s'innestino o innanzi che lo faccino o dopo che finito abbino di mandarlo fuora
a un comportamento ritenuto ingiusto, offensivo o dannoso; indignarsi, adontarsi, offendersi
, i-6: non ti sdegnar, o bellicoso marte, / né tu, ciprigna
brusoni, 61: della sdegnati o scontentati? pampini, x-2-216: tali forme
lascia molte volte vituperosamente -provocare dio o una divinità col peccato o cadere in errori
-provocare dio o una divinità col peccato o cadere in errori e miserie infinite. giuglaris
fame sde 6. turbare o spaventare un animale. gnare.
tanto vicina, la quale sempre cresce o scema. io. ant.
sdegno in seguito a un torto ricevuto o a un'offesa inferta alla propria sensibilità
a un'offesa inferta alla propria sensibilità o al proprio onore. cino,
temo a ragion, poiché sdegnate, o dive, / vi ritrovo in salir quest'
tommaseo]: se per alcuna cagionesarà ismesso o sdegnato l'osso del pasturale il quale si
6. locuz. fare lo o dello sdegnato: ostentare indignazione, simulare
: ostentare indignazione, simulare l'ira o l'irritazione. b. davanzati,
senso morale, la propria dignità o il proprio orgoglio; riprovazione, senso di
, vi-345: noi non saremo, o niccolini, mai né accademici né mercatanti
par verisimile. -sentimento di ripulsa o di ritrosia istintiva o anche simulata per
-sentimento di ripulsa o di ritrosia istintiva o anche simulata per un'altra persona,
non è sì gran guerra, sdegni o coruze che in su le piume non retomeno
: se qualche téma talor non turbasse / o qualche sdegno il mio felice stato,
a bruciar nell'altare qualche cosa che o in dono o in altro modo tenea più
altare qualche cosa che o in dono o in altro modo tenea più cara della sua
che prorompe con impeto minaccioso in parole o gesti, o che è dissimulata e trattenuta
impeto minaccioso in parole o gesti, o che è dissimulata e trattenuta nell'animo
. animosità, disaccordo, inimicizia fra due o più persone; contesa, lite.
fatica in trattar paci, dove guerre o sdegni tra gentili uomini fosser nati. alberti
torvi e vomitando sdegno: / « o composto d'inganni e d'insolenza »,
a sdegna nutrire un sentimento di indignazione o di avversione nei confronti di qualcuno o
o di avversione nei confronti di qualcuno o di qualcosa; farlo oggetto del proprio
lo ebbe giustamente a sdegno, stimandolo o codardo o traditore. fogazzaro, 10-47:
giustamente a sdegno, stimandolo o codardo o traditore. fogazzaro, 10-47: nel
: alto signor, di cui più saggio o degno / non è quanto d'intorno il
che contrasta con i propri princìpi morali o non sé, perché 'l servir
in modo che esprime indignazione, ira o disprezzo; sprezzantemente, con rabbia.
illustrissima, la quale confido non isdegnosa o di porgerla o di farla capitare con
quale confido non isdegnosa o di porgerla o di farla capitare con mezzo favorevole in
fortemente ciò che appare ingiusto, vile o immorale. dante, inf, 8-44
diavolerie...; i moralisti o tacciono sdegnosi o condannano severamente.
..; i moralisti o tacciono sdegnosi o condannano severamente. -in relazione
compiere un'azione, tanto da rifiutarla o da astenersene. dante, xxiii-5:
iv-155: dal breve canto ti riposa, o lira, / non stanca ma
signore. 2. che esprime indignazione o risentita e sprezzante protesta contro ciò che
moralmente condannabile, contrario ai propri gusti o alle proprie aspirazioni, o contro il
propri gusti o alle proprie aspirazioni, o contro il destino avverso (o che
, o contro il destino avverso (o che da tale stato d'animo nasce)
come potevi tu essere coi dotti, o pretesi tali, cotanto modesto? foscolo
spalle, si ritirò. -alteramente scontroso o superbamente ostile verso un corteggiatore o verso
scontroso o superbamente ostile verso un corteggiatore o verso la persona amata; ritroso.
. frugoni, i-9-59: dove, o dea sdegnosa, / drizzi le argenteerote /
la mano... le amiche bonifiche o da altri fatti artificiali indotti dall'attività an
artificiali indotti dall'attività an o le anime affettuose te la porgono nuda;
ogni caso è esclusa la sdemanializzazióne tanoscenti o sdegnose, col guanto. nievo, 599
to, le rendevano di suono più o meno dolce, davano al eoni
4. che ha natura selvatica o anche feroce; diffionofri, 12-84:
anche feroce; diffionofri, 12-84: o musica di limpidi pianeti, / che nel
, / che nel cile da ammaestrare o da domare (un animale, ansangue
dei denti con una superficie. percossa o con un'estrazione chirurgica. cennini,
-intr. con la particella pronom. perdere o rommagalotti, 9-1-257: vostra signoria sa
comune di martina non compirà loscempio di pescasseroli o degli altri comuni del parco nazionale di
da 2. per simil. rompere o usurare i denti di un congegno,
: rompere qualche dente d'un istrumento o ordegno come sega ruota o simile.
un istrumento o ordegno come sega ruota o simile. rigutini-fanfani [s. v.
indentare, cioè sciogliere i ritegni delle ruote o catene dentate o di altra macchina che
i ritegni delle ruote o catene dentate o di altra macchina che abbia denti. è
dai denti dell'argano, le ruote o l'elice dall'albero rotatorio. que-
non s'incontrano traccie di sdentati miocenici o eocenici. airone [giugno 1982]
sdentato, agg. che ha perso alcuni o tutti i denti, in partic.
vecchia ed isdentata / mette più lattaiuoli o men di un bue? pea,
: 'sdentato': levato, sciolto dai denti o ritegni. = comp. dal
sdentello). perdere, per rottura o per usura, uno o più denti
, per rottura o per usura, uno o più denti (una ruota dentata)
vostro tavolino; potevaessersi rotta la cordicella, o uscita la lancetta dal perno, o
, o uscita la lancetta dal perno, o chi sa, sdentellata fors'anco la
di onori e lodi che altri ti fa o ti dà. = deriv.
riscaldare un poco quanto è troppo freddo o gelato. viani, 19-105: nettava
, sdiacci). spostare un esercito o un gregge dopo un pernottamento all'aperto.
convengono mai fredde del tutto, ma o calde attualmente o almeno sdiacciate alquanto.
fredde del tutto, ma o calde attualmente o almeno sdiacciate alquanto. sdiacciatola,
con la correttezza, con la decenza o con la morale. passavanti, 160
. frugoni, vi-524: ditemi, o facondo, perché i criminosi lassù.
.. fuggono dalle dicerie di quei che o stringono lor adosso i panni con l'
lor adosso i panni con l'increpazione arguitrice o lor non aggradano per la stomachevole sdicevolezza
perdita, da parte di una cellula o di un tessuto animale, delle caratteristiche
cellule di origine, ossia un più o meno netto grado di sdifferenziazione. =
oh questo è il buon pesce! o quanto ben facesti a recarcelo! »,
po'di soldi per rinfrescarsi la gola o per isdigiunarsi. pea, 8-116: la
iii-25-88: il signor mammoli scrive, o a digiuno o sdigiunato, delle brutte metafore
signor mammoli scrive, o a digiuno o sdigiunato, delle brutte metafore e dei
slacciare, togliere, sfilare una veste o un copricapo sciogliendone i lacci.
ora, / m'aiuta a sostenerla o la sdilaccia. -rifl.
ant. che ha gli abiti slacciati o scomposti, senza lacci o cintura,
gli abiti slacciati o scomposti, senza lacci o cintura, anche per agevolare i movimenti
. sdilinquiménto, sm. comportamento o discorso improntato a svenevolezza, a smanceria
discorso improntato a svenevolezza, a smanceria o, anche, eccessivamente complimentoso, cerimonioso
certi sdilinquimenti davanti ad opere della classicità o del pompierismo da parte del buon pubblico
a smancerie; profondersi in espressioni sdolcinate o stucchevolmente complimentose nei confronti di un'
confondersi per l'emozione, la gioia o l'imbarazzo. mattio franzesi, xxvi-2-122
, e che la vada a sdilinquire o a morire altrove. -con valore
ha comportamenti improntati a un sentimentalismo lezioso o a una stucchevole complimentosità.
: quelle [le crescentine] di burro o le sanno di vieto o le sono
di burro o le sanno di vieto o le sono sdilinquite, e lastricano altrui la
-omettere inconsapevolmente di compiere un'azione abituale o dovuta. grazzini, 9-497: la
, spiacevole) fino a renderlo insignificante o a cancellarlo. machiavelli, 1-vi-304:
-rimuovere volontariamente dai propri pensieri o discorsi. f. d'ambra,
di qualcosa; cessare di giudicare importante o valido. vita di un santo giovane
l. bellini, 6-150: ten dolga o tei soffra, nulla vale, / chégià
rinnegare, ritrattare quanto precedentemente affermato o promesso. - anche assol.
delle città, se un autore negligente o come dà la natura nostra talora sdimentico.
montale, 4-101: anche un quadro o una statua contengono un tempo - non
con scioltezza e fluidità, senza esitazioni o impacci (un discorso, uno scritto)
si son potute sdipingere l'insegne o col bianco di sopra o con lo scarpello
insegne o col bianco di sopra o con lo scarpello tor via, non ci
stravolgitore / ciò che ha a fare o non far t'appiglierai, / tal egli
in dogana, effettuando la procedura necessaria o pagando le relative tasse daziarie.
piovene, 7-60: la polemica per riabilitare o, come si usadire, per 'sdoganare'gli
una partita di kodak sdoganata in ritardo o giunta deteriorata, il finale della sceneggiatura,
. v.]: 'sdogare': allentarsi o perdersi didoghe. = comp. dal
. che ha le doghe sconnesse o rotte (una botte). caro
la morte è il pigliare il legno due o tre volte l'anno, e non
. lamentazioni troiane [tommaseo]: o lo mio paris tornerà in vita,
e fia finita allor ogni mia doglia / o io a lui discender spedita, /
). sdolciatura, sf. atto o comportamento svenevole; smanceria.
se molti scrittori e molti poeti volessero o piuttosto potessero scrivere con quella dignità e
2. figur. che si comporta o si atteggia in modo svenevole o smanceroso
comporta o si atteggia in modo svenevole o smanceroso. - anche sostant. fagiuoli
3. che rivela un sentimentalismo svenevole o una benignità ipocrita; che appare affettato
dolce egli ha 'n buondato, / o per dir meglio dello sdolcinato.
nel viso adunco e orgoglioso della contessa o nella faccia nebbiosa slavata aristocratica del conte
faccia nebbiosa slavata aristocratica del conte rinaldo o in quei visetti mobili graziosi sdolcinati di
). sdolcinatura, sf. atto o comportamento lezioso e smanceroso; scritto o
o comportamento lezioso e smanceroso; scritto o discorso caratterizzato da un sentimentalismo svenevole e
, da una visione edulcorata della realtà o, anche, da una benignità affettata
da un dolore, da un malessere fisico o da un'afflizione morale. - anche
di pigrizia, di svogliatezza. sindone o tomba di zaddik... o luogo
sindone o tomba di zaddik... o luogo di apparizione mariana, di responso
. per estens. passare il tempo oziosamente o in trastulli (anche nell'espressione sdondolarsela
. che trascorre il tempo in ozio o in trastulli. tommaseo [s.
diporto e passatempo, senza proposito deliberato o senza un pensiero al mondo.
: attorno al re andavano servendo sei o sette altri eunuchi, ed appresso veniva,
allevano donzelle in palazzo ed il re poi o le tiene se gli piacciono per sue
..., e le dà loro o donzelle, come alle volte avviene,
donzelle, come alle volte avviene, o, come per lo più, già sdonzellate
.: suddivisione di quanto era unico o unito (o ritenuto tale) in due
di quanto era unico o unito (o ritenuto tale) in due diversi e
individuo, per periodi di tempo più o meno lunghi, ha una modalità di comportamento
stato di profonda contraddizione, indecisione o incoerenza nel pensare e nell'agire o,
o incoerenza nel pensare e nell'agire o, anche, di squilibrio momentaneo.
ambito [la coscienza], e due o più coscienze coesistono nelmedesimo soggetto empirico, nei
. 3. assunzione di comportamenti o atteggiamenti differenti da quelli abituali per nascondere
abituali per nascondere la propria vera condizione o natura. montale, 13-41: risulta
4. letter. identificazione dell'autore o anche del lettore (del loro modo
agire, ecc.) nei personaggi o nella vicenda di un'opera letteraria o
personaggi o nella vicenda di un'opera letteraria o artistica. carducci, iii-17-375:
un campo molto vasto: lo sdoppiamento o moltiplicazione del soggetto dello scrivere, ed
, dal mondo rappresentato nella creazione letteraria o artistica. bacchelli, 2-xxii-17:
un personaggio letterario di due diverse personalità o funzioni; presenza in un'opera letteraria
con minime variazioni di tema, stile o lessico. g. contini, 22-280
aumento della pressione nel piccolo circolo) o fisiologiche (specie nel caso dei bambini
separare in due ciò che è unito o costituisce un tut- t'uno.
2. analizzare separatamente due elementi o aspetti costitutivi di un avvenimento, di
una dissociazione tra l'uomo singolo, o eroe, colombo, e il potere
sdoppiato: il doppio è un cortile o aia, la cui descrizione è presa in
interiore, di indecisione, di incoerenza o, anche, di squilibrio temporaneo;
, di squilibrio temporaneo; assumere comportamenti o atteggiamenti diversi da quelli abituali, per
più diretti a nascondere la propria natura o mentalità. -anche sostant. nefattore
sostant. nefattore, messaggero; o che una parte sia sdoppiata, mol
così come la cosa naturale, pietra o vegetale o animale, nei lapidari ed erbari
la cosa naturale, pietra o vegetale o animale, nei lapidari ed erbari e
diminuire una sofferenza, un dolore fisico o morale. carini, xxxix-i-130: qualor
. diviso in clue parti, gruppi o elementi. -anche: separato, staccato
, ma la distanza essendo minore di 50 o 6° il telescopio non arriva più a
che un solo dialogantesostenga nello stesso tempo due o più parti: tiranno, be
da ciò con cui costituiva un'unità o dalla sua immagine reale. -anche:
immagine reale. -anche: che ha o che presenta due aspetti, due valenze.
contraddittoria; che vive un forte dissidio o contrasto interiore. b. croce
. (sdoro). privare un oggetto o un metallo della doratura, asportandola.
argento et ogni altro metallo che fusse conpannella o con malgama dorato. -sostant.
figur. stimolare, incitare qualcuno ad agire o verso il largo. ad assumere
. allontanare da sé una persona importuna o sgradita. d. bartoli, 2-3-239
da sé la gravezza di un impegno o di un'incombenza o la responsabilità di
di un impegno o di un'incombenza o la responsabilità di un evento.
. -allontanare dall'animo il rancore o il desiderio di vendetta, sfogandolo o
o il desiderio di vendetta, sfogandolo o soddisfacendolo. l. bellini, 6-232
figur.: sfornito di qualità intellettuali o morali. martello, 6-ii-230:
importate dal baltico a guisa di aringhe o dal caspio come pelli secche.
, sdottoreggi). parlare, discutere o, anche, scrivere ostentando erudizione,
scrivere ostentando erudizione, presuntuosa saccenteria, o assumendo toni sentenziosi, moralistici.
, sdottrinéggi). parlare, discutere o scrivere ostentando erudizione in modo saccente o
o scrivere ostentando erudizione in modo saccente o assumendo toni sentenziosi, predicatori.
uomini, che salivano repentinamente al potere o riempivano le assemblee o tumultuavano in piazza
repentinamente al potere o riempivano le assemblee o tumultuavano in piazza o sdottrineggiavano su pe'
riempivano le assemblee o tumultuavano in piazza o sdottrineggiavano su pe'giornali o capitaneggiavano schiere
in piazza o sdottrineggiavano su pe'giornali o capitaneggiavano schiere, erano per lo più
carnaio dei bagnanti. -sdraia portatile o arrotolatile-. materassino per riposo, di
materassino per riposo, di materiale gonfiabile o di gomma piuma, facilmente arrotolabile e
in un periodo di sdraiaménto obliava tutto o almeno sbadigliava di tutto. = nome
una sedia comoda, su una poltrona o, anche, sul terreno (ed è
già nello sdraiarle l'una lungo l'altra o nel prenderne alcuni squarci a caso o
o nel prenderne alcuni squarci a caso o a capriccio, fa consistere l'unità
rebora, 45: forse altrove sei bella o primavera: / nonqui, dove uno sdraia
8. lasciarsi andare a determinati comportamenti o pensieri; abbandonarsi a uno stato d'animo
, e gli dà noia ogni monito o invito a levarsi, a salire, fino
1-66: gli edifici di napoli sono gobbi o zoppie si sdraiano o balzano senza identificabili motivi
di napoli sono gobbi o zoppie si sdraiano o balzano senza identificabili motivi. -addensarsi
senso di 'allungare, stendere le gambe o le braccia a raggio'. sdraiata,
. disteso, coricato su un giaciglio o sul terreno (una persona)
sul terreno (una persona) o anche comodamente seduto. buonarroti il giovane
, / nonquando l'alma è già partita o parte. / di bontà vera in
ilporco, / che fin allor avea dormito o in piè, / o sovra il suosedil
allor avea dormito o in piè, / o sovra il suosedil sdraiato e corco. deledda
. giusti, i-160: da tre o quattro mesi a questa parte vivoin una sdraiata
cose quiete, la riforma in carrozza o in portantina o sdraiata. 5
la riforma in carrozza o in portantina o sdraiata. 5. edil.
lo più nelle espressioni avverb. a o allo sdraio). fa.
. v.]: 'stare a sdraio'o 'buttarsi a sdraio': si dice nell'uso
uso comune per stare poltrendo nel letto o del coricarsi su checchessia per troppa stanchezza
quanto costituita da un telaio di legno o metallo di inclinazione regolabile, a cui
[s. v.]: 'seggiola'o 'poltrona a sdraio': dicesi quella seggiola
'poltrona a sdraio': dicesi quella seggiola o poltrona fatta in modo da starvi disteso
iii-92: noi siamo tirati a far male o piuttostoallo sdraio, a far nulla. fenoglio
fece questo, « micaè l'ora d'o 'o sdraio! » « e che me
ai cuscini, non so se dormente o cogitante. tommaseo, 6-85: si
, con preoccupazione in fondo sdrammatizzante, o colpevolizzando, secondo uno schema troppo classico
-che cerca di tranquillare l'interlocutore o di damali l'impressione che tutto vada
sinistra) sull'orlo dell'abisso', o comunque di sdrammatizzarli e renderli presentabili,
, 16-75: tutti si sono adattati o attraverso il non voler accorgersi di niente
il non voler accorgersi di niente o attraverso la più inerte sdrammatizzazióne. arbasino,
adattamento della voce serbocroata zdravice 'tazza'o 'recipiente da cui si beve a turno',
nemico lontano non arrecare tanto nocumento, o se sdrizzarà i suoi strali, e
sgrossare, levigare un pezzo di legno o di altro materiale. testi spellani,
.. pretendeva e supplicava che inun modo o in un altro la calassero giù [dalla
.: che non può essere compreso o apprezzato. lomazzi, 137:
piede d'appoggio su una superficie viscida o in pendenza (e la conseguente perdita
sdrucciolamento piano e con tanta egualità cadente o salente che e'pare che non vi si
4. figur. cedimento graduale all'errore o al vizio; caduta morale; decadenza
vita intesa come un cammino da percorrere o di un comportamento rischioso e difficile o
o di un comportamento rischioso e difficile o l'insicurezza o la pericolosità di un
comportamento rischioso e difficile o l'insicurezza o la pericolosità di un modo di agire
. sdrucciolante biscia col veleno l'infettasse o lo guastasse il tempo. -scherz
3. figur. che tende al male o al peccato, instabile, incostante (
5. che scorre piacevolmente alla lettura o all'ascolto (un verso, una
biffoli, lxxxviii-i-276: 0 alto, o sommo sire, or grazia dona /
sì tosto corona / solo sonetto o rima isdrucciolente, / né moral canto,
). scorrere su una superfìcie levigata o in pendenza, per lo più mantenendo
che notava in un mare di brodo grasso o che ad ogni bracciata incontrava ravioli e
lacrime); defluire verso il basso o nel piano (un corso d'acqua)
declive per cui sdrucioli l'acqua, o che dalla detta sommità liberamente precipiti formando
per capitare addosso (un evento sgradevole o dannoso). tommaseo [s.
posarsi volutamente scorrendo su un'immagine piacevole o allettante (uno sguardo). bonghi
3. spostarsi scivolando velocemente sul ghiaccio o sulla neve. - in partic.:
4. scendere lungo una superficie in declivio o una scala con movimenti rapidi, quasi
l'equilibrio scivolando su una superficie viscida o eccessivamente levigata, che offra scarsa presa
fanciul vago di lucciola / odi pigliar farfalle o girar trottola i... i o
o girar trottola i... i o di veder quando una pazza sdrucciola /
. accasciarsi in seguito a un forte dolore o anche a una sofferenza morale; cadere
anche a una sofferenza morale; cadere o lasciarsi cadere a terra. verga
7. sfuggire alla presa per distrazione o per rallentarsi di essa (un oggetto
in una tasca, in una borsa o nella mano altrui (il denaro).
liburnio, 71: sdrucciolano gli anni, o postumo, lascieremo la terra. baretti
una condizione di degradazione fisica, economica o spirituale; incorrere in qualcosa di sconveniente
-anche con uso impers. liscia o in pendenza dovuta a un'improvvisa per
16. locuz. - sdrucciolare dalla penna o sulla carta: essere scritto inavvertitamente o
o sulla carta: essere scritto inavvertitamente o per sbaglio o per caso.
: essere scritto inavvertitamente o per sbaglio o per caso. c. i
s'offendano e dita di equilibrio, sbandamento o caduta (una suseveri orecchi. de
mentre dice che non perficie liscia, viscida o in pendenza). vuol cantare,
che è scivolato lungo una superficie liscia o in pendenza. imperiali,
2. figur. inserito senza troppo pensare o imprufogazzaro, 2-19: la sapea pure
3. che scorre piacevolmente alla lettura o all'ascolto (un verso, una
che aristotele sdrucciolasse in questa confusione, o che per lo meno mettesse il piede sulla
sdrucciolina, sf. letter. comportamento o abitudine che attrae irresistibilmente (anche nell'
progressivo e ineluttabile scivolamento nel l'errore o nel peccato. tecchi, 12-68:
volgare alla comedia: il verso sciolto o la prosa, et overo lo sdrùciolo
la prosa, et overo lo sdrùciolo o quel d'undici sillabe? n. franco
sponde. 6. lesto, rapido o anche avventato nell'agire. f.
piano ma a guisa di tetto, o, come si dice, a schiena d'
fatte a sdrucciolo e a pendìo, / o vi si va pian piano o vi
, / o vi si va pian piano o vi si cade. castri, vi-211
delle impostature. -scala a sdrucciolo o a sdruccioli: piano inclinato. c
. -a sdrucciolo: che scorre di lato o dall'alto in basso (una porta
detto di porta, finestra, sportello o pezzo di macchina e simili, che non
né sui perni, ma scorre dai lati o sottonsù, come i cristalli delle carrozze
scarsa presa. per un subito caso o per delicatezza di marmo o perisdrucciolo del delicato
un subito caso o per delicatezza di marmo o perisdrucciolo del delicato spazzo si contorce, isvolgendosi
3. l'avanzare scivolando sulla neve o sul ghiaccio. - anche in un
di equilibrio, su una superficie liscia o viscida o su una scala; scivolone
, su una superficie liscia o viscida o su una scala; scivolone.
vizio, al peccato, alla degradazione o già vi ha condotto; situazione di rischio
; situazione di rischio politico per instabilità o per il presentarsi di minacce all'ordine
il fondo. nelle elezioni io spero poco o niente. la camera che verrà sarà
agevolmente, senza incontrare ostacolo. umiliazioni o a persuadere nel paese la necessità di una
riguardo della tua persona. -avvio o accelerazione di un processo storico negativo.
francese. 6. argomento equivoco o scabroso. emiliani-giudici, 1-217: l'
di equilibrio improvvisa su un terreno liscio o in pendenza, che comporta generalmente una
tutte in sala / alcuna parola tronca o in parola piena. le parole piene e
3. figur. errore madornale di valutazione o di opere. d. bartoli,
2. scivolata su una superficie liscia o sul ghiaccio per divertimento, mantenendo l'
equilibrio (una superficie liscia, viscida o in pendenza). bembo,
il verso... si chiama sdruccioloso o vero a sdrucciolo. giraldi cinzio,
daniello, 1-121: le voci tutte o sono sdrucciolose o comuni o mute.
1-121: le voci tutte o sono sdrucciolose o comuni o mute. sdrucciole quelle sono
voci tutte o sono sdrucciolose o comuni o mute. sdrucciole quelle sono che hanno sempre
: ogni sentenza... può finire o in compiute o sono sdrucciolose e
. può finire o in compiute o sono sdrucciolose e volubili, o salde o
compiute o sono sdrucciolose e volubili, o salde o ferme. 3.
o sono sdrucciolose e volubili, o salde o ferme. 3. figur.
perseguiti. -che può provocare equivoci o scandali (un argomento, un discorso
bacchelli, 2-xxiii-127: non ha davvero temuto o evitato il terreno sdruccioloso e per tanti
imbriani, 4-84: giunto ne'grigioni, o che gli girasse il capo o che
, o che gli girasse il capo o che gli si sdruciacchiassero le tasche, fatto
. letter. che può essere corrotto o compromesso (una virtù).
forse con sospetto. -squarcio di luminosità o di visibilità in mezzo alle nubi,
in mezzo alle nubi, alla nebbia o alle tenebre. carducci, iii-4-233:
breccia, spacco provocato in un muro o, in partic., in una pendice
., in una pendice da una frana o da uno smottamento. - anche:
acqua... annida in un seno o sdrucio fatto nella ripa di una corrente
: amedeo tagliava; le donne facevan fascine o bracedella ramaglia e del sottobosco. le grandi