schianta. cesarotti, i- xxxii-290: o struggitor degli amorosi incanti / tempo,
annunzio, iii-1-764: maria, / o regina dei martiri, maria, / schiantami
iii-2-1094: ma tacete, ma tacete! o vi schianto. -schiantare l'anima
modo che n'abbia a essere schiantato o reciso violentemente? -con valore iperb
, 4- 781: lo schiantare o tagliare le erbe che nascono in mezzo
martello, 6-iii-548: eh taci, / o il crin ti schianto: sai?
9. figur. allontanare da un luogo o da un'occupazione una persona o cacciare
luogo o da un'occupazione una persona o cacciare da un regno una dinastia o
o cacciare da un regno una dinastia o da sé una compagnia malvagia o sgradita.
dinastia o da sé una compagnia malvagia o sgradita. gherardi, lxxvtii-iii-320: doma
la via / inverso il monte, o vero alla pancaccia / a sentire schiantar qualche
tronco, una pianta, anche un oggetto o un materiale). - anche in
/ chi sa che non si fenda o non si schianti? cesarotti, 1-iv-372:
-essere gravemente tormentato da una sofferenza o da una necessità fisica. p.
di una sovrapposizione di schiattare a chiantare o di schiattare a spiantare o, ancora
a chiantare o di schiattare a spiantare o, ancora, di schiattare a franto.
, 1v- 85: un albero schiantato o rovesciato da una tempesta è spesso paragonato
intagliare / in su fagge, cerre o lecce, / perché legne stianterete /
, 139: 'rammarginare': unire aperture o schianti de'lavori di getto, cesello e
. v.]: 'schianto': toppa o straccio, cioè que'pezzi di panno
inusitato. -albero spezzato in una o più parti. m. cerato,
uno sparo; boato di un'esplosione o anche di un motore a scoppio. -
fiamma solo con lo stropicciarli al muro o ad altra simile materia resistente, li
, li chiamavano fulminanti da ladro o stecchini senza schianto. pratesi, 5-27:
detti: « la vostra presenza, o sorella, mi dà morte, morte e
tutti i disamorevoli si disfanno col taglio o col schianto. d'annunzio, iii-2-1004
, 3-250: cominciò un putiferio: o fosse ruggine antica perché si conoscessero prima
ruggine antica perché si conoscessero prima, o uno schianto improvviso di antipatia reciproca,
uno schianto improvviso di antipatia reciproca, o fosse lo sfogo, per il creditore,
tutta la vile masticata in quei tre o quattro giorni. fracchia, 622: incominciò
è male che nasce ne gli occhi, o ne le palpebre; una schianza si
io il vidi [il destriere], o re marsilio, rizzar dianzi / ed
forma allungata, ricavato da un tronco o da un ceppo; lunga scheggia.
biringuccio, 2-63: radiche di scopo o... schiappe di castagno.
. arduino, 138: le scappie, o siano rottami, fatte nello svellere e
la parte della pelle bovina (conciata o grezza), corrispondente al dorso degli
, 47: addetti alla sbozzatura di gropponi o schiappe non segnate. 4
lo contrario, se si disfanno in cultelletti o scap- piole, come l'alberese cultellino
a misura che il quarzo è interessato più o meno nella loro consolidazione.
di pessimo tiratore: / lo chiamavano schiappa o con più grazia / schiappino.
, forse sovrapposizione di schiacchiare a cappa o cioppa (v.).
quercie per noi. -dividere in due o più parti un cespo di insalata,
103: piglia le budelle picciole di porco o di vitello, e fa che siano
: piglia il tuo pesce vivo, o almeno, fresco, e schiappalo per schiena
parai conforme la grossezza delle lattuche in quattro o in otto parti, componendoli nel piatto
4. ant. divisato (le calze o le berrette nel costume medievale).
2-39: bisognava proprio essere degli schiappini o dei bastiancontrari per non riuscire a cavare
cavare il solfato di magnesio dalla magnesite o il bromuro di potassio dal bromo.
,... le prative naturali, o artificiali, le schiappive, pascolive,
un'opera letteraria, una disciplina complessa o una parte oscura di essa. giamboni
disputare stamane: la mercatanzìa è cosa buona o non? segneri, iv-246: mentre
4. ammaestrare qualcuno illustrandogli princìpi etici o religiosi; liberarlo dal peccato, dell'ignoranza
dell'ignoranza; indirizzarlo verso il bene o il vero. guittone, i-25-45:
bernari, 7-30: siamo solo tre o quattro squadre ad aspettare se schiara giorno.
8. apparire terso, sgombro da nubi o da altre perturbazioni (il cielo,
, similmente per bere posta nelle bettine o ziri di terra a schiarare con la ghiara
luminoso dal sole, da un astro o anche da un lume artificiale; rischiarato
appena schiarate da un po'di luna o di lumi. r. longhi, 233
stata giudicata sanissima. 4. divenuto o reso più chiaro durante una lavorazione.
cielo fosco e coperto da nubi, o nella nebbia. -per estens.
. tratto di terreno con vegetazione scarsa o assente del tutto; radura. tommaseo
estens. giustificazione richiesta per un comportamento o per un atteggiamento giudicato non corretto o
o per un atteggiamento giudicato non corretto o biasimevole; spiegazione rivolta a sanare un
richiedere ragione e conto severo dell'operato o detto da altri. parise, 5-117:
ha davanti a sé due soluzioni: o andare fino in fondo alla cosa,
antichi per fine il coprir qualche storia o moral consiglio, facilmente si può scorgere
schiarisci). rendere più chiaro o meno acceso o sbiadito un colore. -per
rendere più chiaro o meno acceso o sbiadito un colore. -per estens.:
seguito alla maturazione (un frutto) o all'invecchiamento (un animale).
sciabigottata, sf. tose. comportamento o discorso insensato; stupidaggine, idiozia.
lucch., forse deriv. da sciapo o sciapito, con accostamento a bigotto (
di caratteristiche che rendono sciabili un terreno o un manto nevoso. migliorini
ant. e letter. coperta di pelle o di panno posta sopra la sella per
panno posta sopra la sella per protezione o per ornamento del cavallo.
carducci, ii-9-229: se tu volessi o potessi tirar di sciabola, vedresti che
punta', di 'taglio'e di 'falso taglio'o 'controtaglio. -sciabola baionetta: tipo
tommaseo, 2-iii-124: sciabolai con venti o trenta / dueuccisi, e quattro all'uscire
e come essi forniti del patagio, o membrana volitante; han coda lunga,
, pennata. lo sciurottero comune o lintaga dei russi ('sciuropterus siberinus'),
vigilanza notturna (e si diceva maestro o mastro di sciurta il comandante di tale
si offriva come lustrascarpe ai soldati americani o si prestava ad altri umili servizi e a
lasciare scale per salire nella strada coperta, o sciutte o con acqua che le fosse
salire nella strada coperta, o sciutte o con acqua che le fosse si sieno.
-per estens.: che procede sull'acqua o negli nievo, 187: « ascolta
, cxiv-6-586]: mi favorisca scrivere o a me una lettera ostensibile, o al
o a me una lettera ostensibile, o al signor abate me- rensi, che
. campofregoso, 1-77: per pioggia o nebia o vento o sciutto / da
campofregoso, 1-77: per pioggia o nebia o vento o sciutto / da l'arbor
1-77: per pioggia o nebia o vento o sciutto / da l'arbor verde cascherà
. -figur. pronunciare in modo incerto o strascicato parole di una lingua straniera.
oggetto, un corpo liscio, viscido o bagnato). tommaseo [s.
-per estens. liberarsi con agilità dalla stretta o dall'abbraccio di qualcuno. tommaseo
[s. v.]: animale o persona scivola da chi lo teneva.
v.]: 'mi scivola di mano'o 'mi scivola': chi mi sfugge all'
, -colare lungo il viso o il corpo (le lacrime, l'ac-
sana, la mia 7. volgersi fuggevolmente o andare a cadere su rosetta, che
decifrare di quanto pare uno scivolare, o repere di rettile, o serpe, o
scivolare, o repere di rettile, o serpe, o altro animale sottile,
o repere di rettile, o serpe, o altro animale sottile, longilineo, di
5. figur. venire introdotto furtivamente o velocemente nella borsa, nella tasca,
6. recarsi in un luogo o allontanarsi da esso o, anche,
recarsi in un luogo o allontanarsi da esso o, anche, spostarsi in modo silenzioso
anche, spostarsi in modo silenzioso, furtivo o con rapidità. guerrazzi, i-64
-camminare rasente un muro in modo rapido o furtivo. -scivolare il sonno dagli
. -scivolare il sonno dagli occhi o sotto gli occhi: non riuscire a
. -scivolare le parole dalla penna o scivolare la penna sulla carta: per
che egli scivolava volentieri su questo argomento o rispondeva appena parole in aria. gentile
12. scadere in atteggiamenti intellettuali o in moduli artistici mediocri; passare a
mediocri; passare a trattare argomenti inopportuni o futili. leopardi, i-71: il
-cadere progressivamente in una condizione psicologica o esistenziale negativa. borgese, 1-247:
su un fianco (scivolare d'ala) o impennandosi { scivolare di coda),
non corretta, di una perturbazione atmosferica o di una manovra acrobatica. marinetti
non... ancora ha scopertoun mezzo o un modo di impedire le scivolate in un
di impedire le scivolate in un automatismo o un altro della cultura, in un automatismo
le gambe in avanti per colpire la palla o, fallosamente, le gambe dell'avversario
offrire la minore resistenza possibile all'acqua o per sfruttare al massimo l'abbrivio.
per effetto di una virata non corretta o di una manovra acrobatica. marinetti,
disus. piano inclinato, di legno o di cemento, sul quale vengono fatti scivolare
. marinetti, 1-105: 'scivolo o scivolatoio': gettata di cemento od in
scivolétto, sm. breve trillo o vocalizzo. fagiuoli [d'alberti
.]: 'scivolet- to': trillo o gorgheggiamento fatto con molta agilità.
partic., quello di legno, muratura o metallo lungo il quale vengono fatti scivolare
su cui si fanno scorrere gli idrovolanti o le imbarcazioni per tirarle a secco o
o le imbarcazioni per tirarle a secco o per facilitarne la discesa in acqua.
al capannone. marinetti, 1-105: 'scivolo o scivolatoio': gettata di cemento od in
. passerelle. -in una cava o in una miniera a giorno, canale
20 %, impiegata in piccole cave o miniere per il trasporto dei materiali a
casalingo, esterno (unasconfitta sul proprio campo o su campo esterno). -dissesto finanziario
agg. che offre scarsa presa ai piedi o alle mani di una persona, alle
, se si taglierà sopra terra per tre o quattro dita, rinasce e diventa bellissima
esperienza la confermerò io conun'altra non indiana o egizzia o scizia, ma romanesca et
confermerò io conun'altra non indiana o egizzia o scizia, ma romanesca et italiana,
scizia, ma romanesca et italiana, o per dir meglio teverina et amina.
competente autorità amministrativa toglie a un immobile o a un suolo (come una strada
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
sclerectasìa, sf. medie. estroflessione totale o parziale della sclera. =
evolve verso la guarigione dopo alcune settimane o mesi, ed è caratterizzata da edema
, con parete fortemente ispessita, cellulosica o lignificata. = voce dotta, comp
hanno origine le spicole calcaree, silicee o cornee. -anche: cellula dermica che
bot. adatta ad ambienti secchi o poco umidi, in virtù della metamorfosi degli
tessuto fibroso, provocata da alcune sostanze o da trattamenti particolari e utilizzata nella cura
medie. indurimento patologico di un tessuto o di un organo conseguente all'ipertrofia delle
conseguente all'ipertrofia delle formazioni connettive fibrose o collagene, all'atrofia delle cellule pa-
medico, indurimento patologico di un organo o di un tessuto per effetto di ipertrofia
giovanile e può essere di tipo familiare o sporadico. -arteriosclerosi (anche nelle espressioni
e della faringe). -sclerosi multipla o a placche disseminate-, è caratterizzata dalla
, parassiti di graminacee. sponsabili della mummificazione o del marciume = voce dotta, comp
. figur. rigido nell'osservanza di regole o princìpi, fermo in un'idea (
che s'addimanda scliròtico barbaricamente, o la dura latinamente. = forma masch
un'istituzione, una struttura sociale, economica o amministrativa, un atteggiamento, una credenza
dei vertebrati, parte mediale del somite o insieme delle cellule da essa derivate,
gran dolor lamentando diceva: / « o figliuol mie, di te mi veggio sciusa
agg. medie. disus. che ostacola o impedisce la coagulazione del sangue.
berillo più chiaro, con riflessi dorati o azzurri. dolce, 6-34:
carrozza, che è sostenuta dalle stanghe o dalle cinghie. -anche: cassetta dove
-parte della carrozzeria di una vettura ferroviaria o di un autoveicolo comprendente l'abitacolo,
struttura portante e rivestimento esterno di poltrone o divani e anche dei mobili in cui
. operaio che costruisce intelaiature in legno o metallo per carrozzerie di autoveicoli ed esegue
invar. scherz. ant. sfaticato o dappoco (nell'espressione monna scoccalfuso).
comp. dall'imp. di scoccare (o, per la var., di scroccaré2
. -figur. assegnare una sorte o un compito (la provvidenza divina)
-scagliare con forza una freccia contro qualcuno o contro un bersaglio (una persona).
è degno d'un cor villano, o bella / saettatrice, che tuo colpo
quadrella, né ha riguardo a grado o condizione di persona. b. tasso
subito. -peritarsi, avere timore o ritegno di compiere un'azione o di
timore o ritegno di compiere un'azione o di dare inizio a un'impresa o di
azione o di dare inizio a un'impresa o di chiedere consiglio o conforto.
a un'impresa o di chiedere consiglio o conforto. f. ceffi, xii-1-38
nuova letteratura. 6. turbarsi profondamente o addolorarsi a causa di un fatto imprevisto
situazione che non si sa come affrontare o a cui si è incapaci di reagire
nessuno. bruno, 3-644: vuoi, o mercurio, che io non mi sgomente
loro scienza... sanno legarviun'arteria o farvi di un braccio un moncherino. pirandello
. agostini, 1-114: con due o tre rotte di mare ti sgomen- taresti
a un nemico, a un pericolo o a una minaccia. cavalca,
2. sfiduciato, scoraggiato per un insuccesso o per il verificarsi di un evento sfavorevole
0 un'opera che si considera eccessiva o superiore alle proprie forze. ulloa
un avvenimento penoso, increscioso, inatteso o foriero di gravi pericoli; che è
è in preda a una forte emozione o, anche, all'angoscia. fiorio
sgomentato e stordito che non posso riavere o la mente mia dal pensare del mio
mente mia dal pensare del mio danno o gli occhi dal piagnerlo. c. campana
lingua, furono giudicati sospetti 'd'avere o celato o distrutto le scritture riconosciute anticamente
furono giudicati sospetti 'd'avere o celato o distrutto le scritture riconosciute anticamente di mano
: poi che le sgomentature passate mi fannopuoco o niente confidato di me stesso, per più
., perché etemalmente non sarà commosso o vero levato ». 2.
di paralizzante inadeguatezza; moto di timore o di terrore che provoca la perdita della
lucca. f. visdomini, 46: o fratelli troppo teneri e delicati, se
situazione inattesa, da un'occupazione faticosa o poco interessante o da una persona noiosa
da un'occupazione faticosa o poco interessante o da una persona noiosa, irritante (
. che dia molto a fare, o anche noia. 'a vedere quella sisgominare
. sgoménto2, agg. profondamente turbato o angosciato da preoccupazioni, da avversità,
vivo sgomento / che si'nel mondo o che mai fosse nato. agostini, 4
hauna febbre de leone! / in quattro o cinque giorni egli è spicciato »,
. superare qualcuno in una disputa verbale o nella lotta politica. fogazzaro, vi-171
31-xii-1959], 62: gli antibiotici sottomessi o sgominati i comuni batteri, hanno,
, a problemi, a situazioni improvvise o gravide di ansia e di pericolo.
. buonarroti il giovane, 10-879: o va'un po'a livorno e'l fosso
vota, / lagora là per opra, o piglia in sommo, / per toccar
4. ant. mettere sottosopra un luogo o un ambiente. machiavelli, 1-viii-65:
lucide dalla mano. per emergere o per suscitare l'interesse altrui a
. { sgomito). urtare accidentalmente o colpire intenzionalmente qualcuno o qualcosa con gomitate
urtare accidentalmente o colpire intenzionalmente qualcuno o qualcosa con gomitate. sbarbaro,
largo a gomitate in un luogo affollato o, anche, a contatto con un avversario
un avversario in una partita di calcio o in una volata o in una fase concitata
partita di calcio o in una volata o in una fase concitata di una corsa
una fase concitata di una corsa ciclistica o podistica. g. brera, 4-74
). svolgere, disfare un gomitolo o, per simil., il bozzolo del
, v-89: fu appresa dagli arabi o da'greci di ponente e di levante l'
2. per estens. narrare una vicenda o un fatto momento per momento, seguendo
incontrarono i primi elefanti un poco mobile o di una motocicletta che provoca un forte
). partire di scatto conl'automobile o con una motocicletta, facendo stridere gli
la seta di quello strato di sericina o gomma che la ricopre e che dà alla
cavo ed elastico per la fuoriuscita dell'aria o del gas in esso contenuti (e
. che si abbassa (la marea o il riflusso). landino [
sgónfio, sgónfi). vuotare completamente o parzialmente dell'aria, del gas o del
o parzialmente dell'aria, del gas o del liquido una cavità (anche anatomica
4-4-335: l'uva è composta di grani o vogliamo dire vesciche;...
sulla tavola. 4. sbudellare o strozzare qualcuno (in espressioni di minaccia
smorzare, calmare, temperare la superbia o l'orgoglio. menzini, 5-73:
l'orgoglio. menzini, 5-73: o pallonacci d'aura vana gonfi! / io
tumore. -minimizzare un'affermazione grave o inopportuna. moravia, xi-406: ero
è passata. 11. diminuire o abbassare il livello e la portata d'
. -per estens. far aumentare o contribuire a far aumentare il livello dell'
un abito, anche per un difetto o in quanto indossato male). pirandello
animi prestanti. boschini, 432: o dio,... che sento tali
, di sgonfiare1), agg. privo o svuotato dell'aria, del gas o
o svuotato dell'aria, del gas o del liquido che vi era contenuto fino
di assolvere una funzione di sostegno morale o materiale. bigiaretti, 11-96: compresi
11-96: compresi qual era il senso, o la causa, della sconfitta di mario
sgónfio1, agg. svuotato dell'aria o del gas che vi era contenuto fino
e vaporosa, sbuffo di un abito o di una parte. vasari, i-701
ch'abbia la falbalà pochi sgonfietti / o lo strascino sia mal divisato. targioni
dolce, per lo più ripiena di marmellata o di crema. sgonnellare1,
(sgonnello). muoversi, camminare o ballare facendo oscillare la gonna nel- l'
lo più con fare civettuolo e accattivante o con atteggiamento sensuale per attirare l'attenzione
-con riferimento scherz. a un religioso o a un sagrestano. ferd.
passi il sacrista a smoccolare un cero o ad aggiungere l'offerta di una candela,
, piega ampia e vaporosa di un abito o di una parte. tommaseo [
poggiuoli sbardel- lati, buttano nel mezzo o ai fianchi certi sgonfiotti coperti a tre
a tre finestre, dentro cui incrociano calze o trapuntano ricami o attaccano bottoni le fanciulle
dentro cui incrociano calze o trapuntano ricami o attaccano bottoni le fanciulle nella pienezza della
). ant. togliersi la gonna o, in senso generico, spogliarsi dei vestiti
dai fiumi e torrenti che potrebbero inondare o altramente devastare le coltivazioni...
. ex-, con valore privat-detrattivo (o intens., per il n. 2
che presenta macchie, tracce di umidità o sbavature di colore (un tessuto,
2. tracciare, scrivendo, ghirigori o segni indecichiato, che presenta l'alone
macchia non ben dis frabili o appena abbozzati di lettere o parole.
frabili o appena abbozzati di lettere o parole. solta o sbavature di
di lettere o parole. solta o sbavature di tinta stesa in modo non uniforme
anno telemachino distingueva a malapena l'a dall'o, l'e dall'u, sgorbiava
. 4. invalidare quanto scritto o affermato in precedenza. magalotti, 1-128
pianta di torre il secco e il putrido o marciume da tutto il fusto della medesima
una scorbia (la dicono anche sgubbia o sgorbia) per lavoro d'intaglio, ci
più sporgente. -sgorbia doppia o intera: puntale metallico di forma conica
colla punta di un temperino ben tagliente o con dei piccoli ceselli o degli sgorbiolini,
ben tagliente o con dei piccoli ceselli o degli sgorbiolini, secondo la grandezza o
o degli sgorbiolini, secondo la grandezza o delicatezza del lavoro. -sgorbiétta (
fatte a penna, macchie d'inchiostro o, anche, con scritte quasi
anche, con scritte quasi illeggibili o disegni abbozzati un foglio, un quaderno
di grazia a farmene ricopiare da trenta o quaranta versi per settimana, e arrabbiarmi
fresco, quando il foglio si ripiega o si sottopone ad altri, prima che
colla sgorbia, fare scanalature al tomo o altrimenti colla sgorbia. 2.
. berni, 323: la cagna o el cane mi sarà gratissimo, ma
pezzo su cui l'intagliatore lavora, o sia guidata la sgorbia per sola forza di
sgorbia per sola forza di mano, o sia battuta col mazzuolo. viani, 14-40
e region. scorbiató). riempito o imbrattato con scarabocchi, cancellature, segni
scarabocchi, cancellature, segni e schizzi o anche con scritte, per lo più
fatta su un foglio di carta per distrazione o trascuratezza. -in partic.: cancellatura
frase, firma, segno grafico scritto o tracciato in fretta, malamente e con grafia
pezzetto di carta con un motto sconcio o con uno sgorbio sguaiato. jovine,
geroglifici egiziani. 3. scritto o opera eseguiti con poca cura o considerati
. scritto o opera eseguiti con poca cura o considerati di infimo valore (anche in
. v.]: forma di disprezzo o di modestia. 'mi perito a
sgorbi, spropositi. -disegno o dipinto appena abbozzato o di fattura non
. -disegno o dipinto appena abbozzato o di fattura non pregevole (anche in
4. figur. persona molto brutta o deforme tanto da suscitare repulsione.
senza che tuttavia i giudei riuscissero giganti o sgorbi di natura ai lati del pezzo
fiume (e anche le acque straripate o scolmate). g. villani
, 4-328: la sgorgante / onda reprime o co 'l gittarvi il fango, /
co 'l gittarvi il fango, / o co yl ridur sovra i tagliati pali /
d'ispirazione discesa da non so quali altezze o sgorgante da non so quali profondità.
. e per lo più con uso enfatico o no, 1-536: la sua voce sgorgava
da un luogo chiuso, diffondendosi intorno o levandosi in alto (il fumo, le
, dalla penna spontaneamente, con vigore o, anche, senza alcuna remora (
, da una situazione preesistente; conseguirne o dipenderne (un evento, un'opinione,
12. liberarsi da impurità o dal sapore sgradevole mediante la prolungata immersione
qua bollente con un'animella di mongana o qualche ani rale cristiana.
impenetrabile del tempo. -essere dettato o nascere dall'intimo dell'animo, dal
da un modello (un'opera letteraria o artistica). pananti, i-337:
manifestarsi e trovare sfogo in modo spontaneo o incontrollato (un sentimento represso).
forza con tutti i muscoli. -manifestarsi o esprimersi con evidenza, con grande risalto
. e per lo più con uso enfatico o iperb. versare abbondantemente le lacrime.
della linfa scioglie i sali minerali, o ritardati dall'aggiunta di gomma arabica sgorgata
. ciro di pers, 7. manifestatosi o profuso con grande intensità /.
e fatto a chi ne gli dimanda, o nel potere della giustizia o vide
gli dimanda, o nel potere della giustizia o vide sboccare tutta la senna alle
le lagrime. -espellere dalle narici o dalla bocca l'acqua ingerita.
17. ant. spiattellare senza riserbo o cautela ciò che si è fatto o
o cautela ciò che si è fatto o si conosce. varchi, 3-58:
2. ant. liberare un fiume o un canale da ciò che ne ostruisce
8. disus. mondato da impurità o dal sapore sgradevole mediante la prolungata immersione
, 1-96: 'ragout d'animelle di vitello o d'agnello': sgorgiate, imbianchite,
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e dal fr. [
: erano [i lattughini] tutti più o meno rachitici, più o meno sgorgi
tutti più o meno rachitici, più o meno sgorgi, più o meno sbilenchi,
rachitici, più o meno sgorgi, più o meno sbilenchi, sghimbesci, con certe
di efflusso praticata nelle pareti di un serbatoio o di un canale. boine, iv-158
: le orine mi s'ingorgano; o non posso orinare, o orino trenta volte
s'ingorgano; o non posso orinare, o orino trenta volte per ora, e
per ora, e sempre a sprizzi o con sgorghi di sangue. carducci,
. -emissione eccessiva di urina o di altro liquido organico per cause patologiche
di vapori, di una massa fluida o di una quantità di materiale incoerente (
. figur. impeto di persone in fuga o che si precipitano in un luogo (
sequela di parole che erompono con veemenza o con grande forza espressiva. monti,
presentarsi di colpo alla mente di pensieri o di ricordi; l'insorgere improvviso di una
sgoticato, agg. privato totalmente o in parte dei caratteri peculiari dello stile
, che dovrebber governare e non governano o sgovernano. -sostant. mazzini
del governo, deporre il governo; o, piuttosto, governarsi, regolarsi male.
, 5: una città malgovernata, o meglio sgovernata, dalla pigrizia e dall'
, corrotto e arbitrario del potere politico o della direzione o dell'amministrazione di uno
arbitrario del potere politico o della direzione o dell'amministrazione di uno stato e,
e, anche, di un'istituzione o di un ente; malgoverno. -con
e della trachea di una persona o di un animale. cutori
ch'ei pop re situazioni o fatti incresciosi, umilianti (per lo
-disus. privare un pollo del gozzo o vuotarlo valcare largo, onde mai non lo
vale votar il gozzo ai polli scannati o ad altri uccelli, affinché non s'ingeneri
che, sonnacchiosi, co'cavalli alle pasture o in opere, senza avvisi, arme,
senza avvisi, arme, ordini o consigli, erano come pecore presi, sgozati
f. frugoni, iv-488: di rado o non mai si rincontra nei bruti che
: restava la donna. tre esebitante o un prezzo altissimo. - anche assol.
danaro, si fa dareun frutto smoderato, o vuole di forza comecchessia lucro ingiusto si
e pretestuose, opere originali a pregiudizi o a norme estetiche rigide e convenzionali.
un rimprovero; accettare, anche controvoglia o riuscire a dimentica mita che
mediante la recisione della carotide nella macellazione o, anche, in un rito sacrificale (
per estens. ucciso col taglio della gola o, per estens., con grande
sgherri del capriccio altrui, sgozzatori o sgozzati e schiavi a ogni modo. pascoli
1069: rimira a valle. presi o morti i lancia, / sgozzati a terra
sm. che scanna animali mà- cellandoli o in un rito sacrificale. tommaseo [
abbietti sgherri del capriccio altrui, sgozzatori o sgozzati e schiavi a ogni modo.
entrate, è precipitato in mano degli strozzini o sgozzini o come dite ipotecari.
precipitato in mano degli strozzini o sgozzini o come dite ipotecari. = deriv
manca loro il fiato, se il padre o la madre, dato loro uno sgozzóne
). tose. separare gli acini o i gracimoli dal raspo per ottenerne vino
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da gracimolare (v
ritazione, insoddisfazione, antipatia, fastidio o, non ti posso dir dove
fui subito, non so se gradevolmente o sgradevolmente, sorpreso nel vedemio ».
attribuire con probabilità molta ad angiolo pogiamento o, anche, con la presenza, repulsione
fia pure popol stidio, insofferenza o antipatia (una persona). s'
: 'sgradevole': miper ciò che fa o dice (anche in una litote).
-che arreca pena, scontento, dispiacere o ne è caratterizzato (un sentimento,
un'impressione); che causa disagio o crea difficoltà (una situazione, un
grevità e spesso sgradevolezza di legno tarlato o molle pietra alle figure. 2
.: accettare l'invito a mangiare o bere. - anche assol. n
l'umiltà con cui si protesta, o madama, vostro ossequiosissimo servidore. goldoni
. -in modo spiacevole alla vista o al senso estetico. g. bassani
sgradito, antipatico, importuno, irritante o ostile (una persona). rime
lassate pur dir delle mutande, / o brache, che c'è quella differenzia /
, villania. -in senso concreto: atto o espressione sgarbata, scortese.
con gli atti, con il contegno o con la presenza, repulsione, fastidio,
presenza, repulsione, fastidio, irritazione o antipatia; accolto o ricevuto con disprezzo
fastidio, irritazione o antipatia; accolto o ricevuto con disprezzo o con ostilità.
antipatia; accolto o ricevuto con disprezzo o con ostilità. canaldo, 78
, una situazione, ecc.) o tristezza, dispiacere (una notizia,
ovvero una qualche comune condizione delle parole o dei numeri che a destra ovvero a
2. per estens. scalfire o rigare o anche soltanto grattare una superficie
2. per estens. scalfire o rigare o anche soltanto grattare una superficie.
! 4. figur. rubare o ottenere qualcosa in modo illecito. -
, ma delle unghie appuntate di che armò o la natura o l'arte.
appuntate di che armò o la natura o l'arte. 5. pitt
delle figure sopra l'intonaco appositamente preparato o applicare la tecnica del graffiato. cesariano
ancora i pittori per lo dipignere di sgraffio o sgraffito. -nell'arte dell'
sgraffito. -nell'arte dell'incisione o in oreficeria, tracciare, con particolari
brevi tratti e linee sopra il campo o incidere il campo stesso. cellini,
in sul rame una coverta di cera o di vernice o colore a olio e disegnando
una coverta di cera o di vernice o colore a olio e disegnando poi con
punta sottile che sgraffi le cera o la vernice o il colore che sia.
sgraffi le cera o la vernice o il colore che sia. baldinucci, 151
su er le pietre coi carboni o con la punta del coltello a sgraf-
di tutte le stanzeerano stati sgraffiati con coltelli o punte di ferro per iscrivervi nomi e
che ha la pelle lacerata da graffi o per lo sfregamento contro rovi, siepi
allo stringer del chiodo ritorna in casa o col viso tutto sgraffiato o con le treccie
in casa o col viso tutto sgraffiato o con le treccie scapigliate o col
sgraffiato o con le treccie scapigliate o col mostaccio tutto rotto. salvini, 39-v-152
2. decoratore con la tecnica del graffito o dello sgraffio. salvini, v-4-intr
più superficiale, provocata da un'unghia o da un oggetto pungente o affilato.
un'unghia o da un oggetto pungente o affilato. giov. fiorio,
2-4: che ti venga la ranca! o. ttu sgràffichi. = frequent
, portare via con destrezza o con astuzia o ottenere qualcosa, appropriandosene
portare via con destrezza o con astuzia o ottenere qualcosa, appropriandosene in modo illecito
ottenere qualcosa, appropriandosene in modo illecito o con l'inganno. - per estens
creditori su la parola di altre due o tre mila. bacchelli, 1-iii-395: -la
l'inglese e di tradurre pope, o d'imitarlo come più gli aggrada;
. lacerazione della pelle prodotta dalle unghie o da un oggetto pungente. casti,
biancheggiar argento, lustrar oro, inargentare o dorar cose, fare strafori, sgraffi
5-2-191: le lettere sono incise, o, come dicono, di sgraffio, sopra
modo da far comparire lo strato nero o colorato sottostante secondo le linee di un
5-2-102: così tanti tagli sono quelle figure o pitture o lavori di sgraffio che tanto
così tanti tagli sono quelle figure o pitture o lavori di sgraffio che tanto usavano una
foggia di figura d'arbori, d'animali o che so io, ma tagli fatti
, ma tagli fatti da una vera punta o di uno stecco di legno forte o
o di uno stecco di legno forte o di una verghetta di ferro. tommaseo [
'a sgraffio': dicesi di quelle pitture o disegni fatti nei muticali. ri,
a chiunque vedea morsi e sgraffioni. lare o nello scrivere. = denom. da
supra la tectoria pariete li pictori pralare o scrivere infrangendo le regole grammaticali. ticamente
far fare a qualche prete / sgramaticare, o a tectoria calce non sarà più che
ildichiarare e agevolare l'intelligenza di qualche fatto o questione oscura e imbrogliata, dichiamo sgramaticare
torto a dirmi villania; 'non sine quare o cuium pe- cus', ho sgramaticato sopra
riproduce in forma scorretta un modello stilistico o figurativo. r. bonghi, 143
.. / avrian trovato di dentro o di fuori / un solo punto non cucito
2. figur. particolare inopportuno o stonato in un'opera figurativa o musicale
inopportuno o stonato in un'opera figurativa o musicale. rovani, 2-ii-611: delle
scolaro, che usa un linguaggio sgrammaticato o scrive con numerosi errori di grammatica.
. gerg. ant. parlare in latino o con frequenti citazioni latine. mercati
parti; effetto sgranato di una fotografia o di un'incisione. = nome
porta. -staccare i grani dalle pannocchie o dalle spighe dei cereali, gli acini
una melagrana per poter costruire un tempio o un cellulare. -raccogliere le pepite
pronom. aprirsi lasciando fuoruscire i grani o i chicchi. d'annunzio, ii-604
fra le dita durante la recita del rosario o, anche, i nodi di una
. calvino, 15-65: 1 narratori o aedi polinesiani recitavano i loro poemi a
3. pronunciare senza interrompersi un discorso o una serie di parole, di imprecazioni.
precipitosi e ritmici: una mitragliatrice, nostra o del nemico. comisso, v-15:
di un canto (anche di uccelli) o una serie di suoni. graf
alma a palma in uno spessore prodigioso, o sgranarle aticosamente. -intr.
per esprimere sorpresa, minaccia, stupore o meraviglia. pananti, i-113: l'
scattava. -emettere una risata o una serie di risate. r.
sgranare con un'accetta: essere sciocco o inetto a qualsiasi attività, avere un
sotto una tettoia a divorare il fieno o a sgranare ingordamente la biada.
coltello in essa, quello non si sgrani o si rompa. pascoli, 1507:
fra i componenti (un gruppo di persone o di animali). e. cecchi
chi piacessin le fave sgranate, / o fuor del guscio tutte sbaccellate / a casa
piselli sgranati. -staccato dalla pannocchia o dalla spiga (un cereale).
uno a uno (i chicchi dell'uva o della melagrana). roseo,
sole e il vento... o sian nei suoi grappi o pur sgranate;
... o sian nei suoi grappi o pur sgranate; pongansi nelle sue olle
pur sgranate; pongansi nelle sue olle o cantari bene strette e coperte e in
[le castagne] sgranate (fuordel cardo o riccio), un uomo ne raccatta insin
(un fiore, anche un carciofo o un finocchio). messisburgo, 90
lo più per esprimere stupore, sorpresa o meraviglia (rocchio). tommaseo [
]: 'sgranatoio': scontro a cuneo o a coltello sistemato a proravia dell'argano a
agg. e sm. che sguscia legumi o sgrana cereali (anche in un'espressione
sgranatura1, sf. lo sgranare i legumi o, anche, le pannocchie di granoturco
le pannocchie di granoturco, a mano o per mezzo di apposite macchine.
esce e trasuda fuori una certa pasta o gomma bianchissima e delicatissima, che posta sulla
. -in partic.: lacerazione o abrasione superficiale della pelle, specialmente provocata
nonostante ci avesse passato sopra la magnesia o l'allume, come alle sgranature e ai
, flagranti. 3. irregolarità o eccezionalità di uno stile letterario rispetto alla
la mano-, iniziare a spendere eccessivamente o più che in precedenza. tommaseo [
, di chi fuor del solito spende o dà. = comp. dal pref
3. sollevare dagli affanni o dalle preoccupaziosi poscia ed istropiccia gli occhi
questa miseria bastò a riequilidelle membra rattrappite o intorpidite. brare gli uomini, che risero
e amalfi. le articolazioni, rattrappiti o intorpiditi per il = deriv.
sgranchire. freddo, per l'inattività o per altra causa, distensgranchito (part
sgranchire), agg. che dendoli o facendo del moto. -in partic.:
: smuovere ha liberato le membra dal torpore o dalpintirizzile gambe intorpidite da un protratto stato
un protratto stato di immento. mobilità o da un lavoro sedentario, facendo una
. bisognerà che anch'io, una volta o tante lettere piene di fede e
da sé e a correre per la perugino o bracciuola. stanza. sbarbaro, 1-82
. privare qualcuno del dominio su un granducato o -iniziare le giornaliere attività lavorative.
usignolo. graf 2-267: a due o tre riprese, dalla vetta di un pioppo
sgrappato, ne potrebbe bere senza suo danno o pericolo. = comp. dal pref
le parerà. e, volendo unilatare o sgranolare il tutto, sarà in suo
altra circostanza, avranno spigolato, rastrellato o sgrappolato nei campi non per anche intieramente
. fr. gualterotti, 60: o tirsi, o mopso, o clori,
. gualterotti, 60: o tirsi, o mopso, o clori, / o dafne
60: o tirsi, o mopso, o clori, / o dafne, o
, o mopso, o clori, / o dafne, o tutti altri semelei,
o clori, / o dafne, o tutti altri semelei, / o liberi,
, o tutti altri semelei, / o liberi, o lenei, / a fé
tutti altri semelei, / o liberi, o lenei, / a fé che non
solita maniera. -privare il brodo o un sugo dello strato dì grasso che
liberare la bocca da un sapore sgradevole o lo stomaco dal senso di pesantezza dovuto
adatta. sempre allo stesso modo, singolo o in gruppo, sempre uguale a se
3. figur. liberato da sapori o odori sgradevoli causati dai cibi grassi ingeriti
). addetto a sgrassare la lana o le pelli. tra le quali
di lana. -scherz. riformatore o innovatore. faldella, i-2-98: che
per estraer l'armi. -eliminazione o riduzione di oneri di spesa. c
sgravare, tr. alleggerire una persona o un animale da un peso che regge
sgraviamo le spalle / di queste casse, o stipi, o scatoloni, / che
/ di queste casse, o stipi, o scatoloni, / che noi dobbiam chiamarle
no fatto col divertire qualche fiume o torrente solito a sboccare in esso,
marmi per abbozzargli in sul luo ^ o e sgravargli di maniera che non solo
a depurare il corpo dagli umori nocivi o dai liquidi ristagnanti. redi, 16-viii-393
4. figur. sollevare una persona o una comunità da situazioni onerose, da
sgravato. 13. svuotarsi delle feci o dell'orina. redi, 16-ix-124:
deposito. -depurarsi da umori nocivi o in eccesso (il corpo).
di qualche misfatto che non si potea o provare o levare con ragioni manifeste,
qualche misfatto che non si potea o provare o levare con ragioni manifeste, era egli
sbarazzarsi di persone moleste, indesiderate, o numericamente in eccesso e, in partic.
debiti vecchi. -privare di tutto o di parte del denaro posseduto (e
bene ai popoli sgravandoli del loro avere, o dove e quando si sia, studiasti
per elemosina. 5. esentare totalmente o parzialmente dal pagamento di imposte e tributi
, imposti ed altra angherie poste dagli imperiali o spagnuoli. c. campana, ii-3-2-45
6. sgombrare un territorio da persone o animali che infastidiscono, recano disturbo,
sfollarlo dagli abitanti in eccesso fondando colonie o liberarlo da truppe occupanti. machiavelli
forestiere è edificata una città, nasce o da uomini liberi o che dependonoda altri,
una città, nasce o da uomini liberi o che dependonoda altri, come sono le colonie
dependonoda altri, come sono le colonie mandate o da una repubblica o da uno principe
le colonie mandate o da una repubblica o da uno principe per isgravare le loro terre
peccato, dal rimorso per un'omissione o per un dovere non compiuto.
sua chi, tenuto a pagar le decime o a restituire il mal tolto,.
. va a far celebrare tante messe, o impiega quella roba o danaro in ornamento
tante messe, o impiega quella roba o danaro in ornamento delle sacre immagini o de'
roba o danaro in ornamento delle sacre immagini o de'sacri altari. goldoni, ix-1199
-ant. liberare una persona da vessazioni o da false accuse, rendendole giustizia.
trova gravato e ingiuriato da alcuna persona o d'alcuno officiale, comparisca..
una malattia; lenire una sofferenza fisica o morale. rappresentazione di s. maria
glielo accresceva. -sgomberare la mente o la memoria da cognizioni, nozioni,
affrancare qualcuno da una condizione di sudditanza o dalla schiavitù; liberare un popolo o
sudditanza o dalla schiavitù; liberare un popolo o un territorio dall'oppressione politica di un
territorio dall'oppressione politica di un nemico o di un governante. tasso, 13-ii-431
in mare (un corso d'acqua) o in una galleria (una colata di
delle angoscie. salvini, 1-119: o lucia, lucia, se 'l mio cuor
4. figur. esentato parzialmente o totalmente dal pagamento di un tributo;
7. che ha ottenuto sollievo, lenimento o completa guarigione da un male fisico,
da un pensiero assillante, da un problema o da una difficoltà (una persona)
che libera, che alleggerisce da pesi o carichi, per lo più morali.
/ ch'han timor di sgravidare / o sconciare, / fur trovate / certe
di vedere, l'avete fatta sgravidare o spregnare. 2. svuotare le
dicendo apertamente quello che si pensa, o anche all'impulso di scrivere.
sgràvio (sgravo), sm. riduzione o eliminazione di un onere fiscale.
. -emissione fisiologica di umori nocivi o, in generale, di sostanze organiche
. di molto e caldo sangue, o... prevengono l'ordinario tempo de'
l'ordinario tempo de'loro sgravi, o ne prolungano la durata. opuscoli scelti sulle
suo bell'ospe di armonia o di eleganza nei tratti del volto, nella
lan-iv-1354: non aveva nulla delracerbità del polemista o dolfi, 2-66: in realtà voleva
per generalmente acquisite le osservazioni sue e gistro o dell'astuzia del ciarlatano. forse di
patti mi farebbe? -remissione o estinzione di un debito. gianni,
uno scrupolo, da un pensiero opprimente o angoscioso, da una responsabilità morale.
stesse loro digressioni, contenendo notizie triviali o poco utili e men necessarie, tuttavia
a un altro, come fanno i monaci o frati, si ruppe sgraziatamente una gamba
corni e tamburacci e naccheroni / e pifferi o sgraziati zufoloni. d'annunzio, v-1-361
un edificio, una parte di esso o, per estens., una sua
5. che si comporta abitualmente o occasionalmente in maniera scortese, con villania
attività, in partic. nella conversazione o nella recitazione. - anche sostant.
mi piaccia che quelle del barlacchi nostro o di zanni; e quando io l'
di riposarsi, la verbosità dei soliloqui o delle dichiarazioni impediscono al tumiati di foggiare
son più sgraziato che le tredici ore, o noi paiam fatti al manco in una
colonne », disse colui, « o non s'è andata ad annegare per disperazione
... potrebbe benissimo raccoglierla a scappellate o asgrembiulate. = comp. dal pref
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
informano dello sgretolamento d'uno stato più antico o della sua importazione. 4.
una sostanza friabile lidità di un'istituzione o abbatterla. stringendola fra dita e
sulla terra arata, tolare, o col ridicolo o coll'invettiva, codesta artefatta
, tolare, o col ridicolo o coll'invettiva, codesta artefatta cri
scostare i cani; / talvolta un braccio o la coscia ciuffava, / e sgretola
carducci, iii-3-105: voi sgretolate, o belle, i pasticcini / tra il palco
sgretola l'aria. sereni, 3-17: o strido che sgretola l'aria / e
. -sgretolare il cuore di qualcuno o a qualcuno: procurargli un dolore molto
ha l'intonaco qua e là danneggiato o mancante; cadente, fatiscente.
de'medici, ii-300: nel rider [o donne] certi accenti / gentileschi usate
quando è masticato (un cibo secco o croccante). redi, 16-ii-108:
capanna. -raschiare sul fondo o sul greto (un'imbarcazione).
barchetta, quando tocca illetto arenoso del fiume o è spinta sul greto. iy locuz
. sgretolìo, sm. sgretolamento o erosione di una roccia, di una
prodotto da un terreno che si sgretola o, anche, dalle ruote di un automezzo
]: sgretolio d'una zolla di zucchero o d'altridolci masticati. gadda conti, 1-682
quella grandinata pianistica, è l's. o. s. dei naufraghi e fa
insieme in guisa che stridano per rabbia o per altro commovimento d'animo.
soderini, iii-573: il pioppo o popolo nero è più alto e più
per sciamare i bugni (le apidegli alveari o delfarnie), van via mezze le api
familiare, indica riprensione rivolta a fanciulli o a sottoposti). anonimo genovese
additarlo all'esecrazione come gravemente immorale o peccaminoso. boccaccio, dee.,
sgrida. 3. ammonire severamente o censurare pubblicamente qualcuno per dissuaderlo da un
qualcuno per dissuaderlo da un comportamento scorretto o peccaminoso, anche diffuso e comune a
4. accusare pubblicamente come persone corrotte o colpevoli. siri, xii-683: scappò
scrittura sacra. 5. avvertire o mettere in guardia gridando. - anche
, sgridalo dalla lunga e dì: « o tu, più rigido che li
molestarlo. fr. zappata, 17: o se io potessi ave violare
voce alta e con tono di rimprovero o di risentimento (e introduce il discorso
risentimento (e introduce il discorso diretto o indiretto). dante, inf,
, 5-72: se usurparla alcun volea / o levarla dalsuo loco, / pronto il can
il can pieno di foco / lo sgridava o lo mordea. -ant
urlare. 12. inveire contro qualcuno o qualcosa; manifestare disapprovazione, risentimento o
o qualcosa; manifestare disapprovazione, risentimento o, anche, profondo scontento.
, 11-9: se anderò a salerno, o a roma, da ogni parte i
susurro. -lanciare grida come segnale o come richiamo. dante, xv-i:
e in partic. espressione di severità materna o patema). foscolo,
le prendevano a motivo dei pesci: o per averli stuzzicati con uno stecco o
o per averli stuzzicati con uno stecco o per aver gettate le briciole. calvino,
, posta all'imbocco di canali o condotte, dai materiali che essa trattiene.
sotto i denti il pan frexo? crocea o crocchia? scroscia o scricchia? scrìcciola
frexo? crocea o crocchia? scroscia o scricchia? scrìcciola o scrìgliola o scrìgio-
crocchia? scroscia o scricchia? scrìcciola o scrìgliola o scrìgio- la o stride?
scroscia o scricchia? scrìcciola o scrìgliola o scrìgio- la o stride?
? scrìcciola o scrìgliola o scrìgio- la o stride? -cigolare. fanfani
fra y denti le paste, per terra o rena rimasta nel grano, ovvero per
sgrigliolìo, sm. tose. scricchiolio o scricchio continuato. gargiolli, 135
della seta inzolfata è quello31010 che manda torcendola o anche toccandola. pietto, 7-483:
, intr. ghignare, sghignazzare beffardamente o, anche, in modo rumoroso e
. sollevare il volto (una persona) o il muso (un animale) mostrando
, 1-143: se 'l mio asin ragghia o s'egli sgrigna, / io penso
3. tose. donna scarna e ossuta o, anche, dal carattere sgradevole.
sonare, in partic. l'oboe o il fagotto (ed è generalmente dovuto a
d'azione da sgrommare. l'oboe o il fagotto, si tira un suono nasale
s. v.]: 'sgrommar botti o vasi simili': levar loro la gromma
fare colare, lasciare defluire acque piovane o stagnanti. trinci, 1-225: si
: il lampone teme i suoli troppo umidi o che sgrondano con difficoltà. -lasciare
tetti vecchi, di tegole logore, o tetti nuovi, sanguigni, o rappezzati che
logore, o tetti nuovi, sanguigni, o rappezzati che sgrondavano di qua e di
un momento. 2. scuotere o strizzare un indumento per farne cadere l'
rimasto fino all'ultima goccia, capovolgendolo o scotendolo. tommaseo [s. v
. v.]: 'sgrondatoio': panca o simili traforata per metterci a sgrondare le
pigiatura. - sgrondatore statico: telaio o gabbia cerchiata in cui la sgrondatura avviene
-a sgrondo: in posizione assai inclinata o coricata, in modo da lasciar sgocciolare il
fal con appoggiarlo al muro o ad altro sostegno... può un
ma guardate non si dissolva, rompa o sia tagliata: la sgroppa la negligenza,
, / che fan girlanda non de querco o d'oppi. lupis, 3-292
pronom. drizzarsi da una posizione rannicchiata o sdraiata; distendere le membra (una
6. svincolarsi da una stretta o da un abbraccio. martello, 6-i-438
, il nodo delle quali legandosi o sgruppandosi secondo la sopravenienza degli accidenti e
ma che sia ritenuto da qualche rispecto o aspecti lo exito di qualche cosa che,
. ex-, con valore privativo-detrat- tivo o intens., e da un denom.
. sforzo violento. comoda o a lavoro faticoso da sentirsene indolenzita la
fucini, 837: san ranieri, o cosa fa', 'r coglione? / di
s'era giunti; la quinta, o bene o male, era stata fatta e
giunti; la quinta, o bene o male, era stata fatta e finita.
breve azione più sostenuta durante una corsa o un'uscita di allenamento per sgranchirsi le
alquanto incavati (un animale da sella o da tiro). amenta,
(in partic. un pezzo di legno o di marmo), dandogli una prima
... più spesso accenna qualche parte o sgrossa il contorno con entrovi alcuni tratti
6. ant. ridurre di volume o di spessore. bufi, 1-810:
più grossolani con procedimenti di asportazione meccanica o di decantazione. 8. intr.
. poi porle a molle in acqua pioveggiana o di pozzo o di fonte e
in acqua pioveggiana o di pozzo o di fonte e ogni dì se gli muti
che non vi si tenesse fieno, paglia o fascine daporgere pericolo d'incendio, e facevano
. -al figur.: indagine o studio che ha un carattere puramente propedeutico
non è facile. di terra o di sassi dentro alla grotta, e per
. scioglimento di un nodo o di un groviglio. -al figur.:
. figur. chiarire, spiegare un problema o una questione molto complessa o confusa.
un problema o una questione molto complessa o confusa. boine, cxxi-iii-235: capita
in maniera che, quando si muoveva o si sdraiava o sedeva, pareva che
che, quando si muoveva o si sdraiava o sedeva, pareva che sparpagliasse quelle sue
e angusto, nell'intanarcisi, o quando ne sbucava, pareva che s'aggrovigliasse
quando ne sbucava, pareva che s'aggrovigliasse o che si sgrovigliasse. 4.
. districato, sciolto da un viluppo o da un intreccio disordinato. -per simil
figur. che si è liberato da vincoli o da condizionamenti esterni (il pensiero)
intr. con la particella pronom. procurarsi o subire gravi danni al volto per un
subire gravi danni al volto per un urto o per una caduta. p.
sgrugnata1, sf. colpo violento o scarica di pugni e manrovesci sul volto
a tenersi dallo spiattellare in faccia all'uno o all'altro di quei campioni..
, agg. che ha riportato fratture o gravi danni al volto per un urto
gravi danni al volto per un urto o per le percosse ricevute. -per simil.
il capo (anche per esprimere indifferenza o rassegnazione). uazeglio, 5-ii-173:
2. figur. lasciare indietro avversari o concorrenti in una gara. commerciabile
talora a renderlo toppe ai ciabattini o sgrumando il tabacco dalle cicche.
: essendo [i bachi] troppo spessi o fitti, come sovente si costuma fra
non mangiano, onde crescono ineguali o 'squagliati'. lambruschini, 7-82: se per
, 7-82: se per negligenza vostra o d'altri vi trovaste avere un mescolume di
parlerò a te giuste cose. di': o perché è in tanta prosperità la
ant. e letter. rendere diverso o disuguale. albertano volgar.,
. distinguersi, essere diverso per una o più caratteristiche. bibbia volgar.,
ne sguaglia uno. -essere difettoso o incompleto (un verso). tommaseo
letter. differenza, diversità fra due o più termini. passavanti, 210 [
numerata. -diversità, dissimiglianza fisica o morale fra due persone. del
/ non è che di ciò dolgami o sguagnoli. pirandello, 8-61: la povera
nel vivo, la perde per cadere o nella sguiataggine o nell'ingenuità. alvaro,
la perde per cadere o nella sguiataggine o nell'ingenuità. alvaro, 2-229:
l'abbia messe per fare il modesto o il ritroso, che in verità sarebbe
sarebbe una sguaiataggine. -pensiero o fantasticheria impura. borsi, 155:
immagini sozze. 2. erroneità o improprietà di linguaggio. alfieri, i-179
. -in senso concreto: espressione o componimento insulso; melensaggine, scempiaggine.
dico bene. 2. atto o comportamento lezioso, smanceria. giusti,
: spesso usasi per leziosaggine, smangeria o simili. -stile sdolcinato, stucchevole
. disus. smanceria, espressione manierata o leziosa. baretti, 6-401: vale
che si esprime con un linguaggio sconveniente o volgare; sboccato, becero (anche
grigi! mi avete presa per sciocca o per sguaiata? -scherz. che
2. contrario al decoro, alla decenza o alle convenzioni della vita sociale; che
della vita sociale; che denota maleducazione o mancanza di riguardo, non rispettoso (un
, « ebbene », gli disse, o gli gridò: « sifnore spaccone,
feltro calato sugli occhi, dallo stuzzicadenti o dal mezzo toscano incastrati fra le labbra
que'sonettacci sguaiati? senza neanche pensare o indagare quanto di vispezza, di genialità il
, col grembiulone sino al collo, o in panciotto rosso, strascicando svogliatamente uno
presenta gravi irregolarità di forma, errori o improprietà di linguaggio; trasandato, sciatto,
; male inserito in un complesso architettonico o urbanistico; volgare nella struttura o nell'
architettonico o urbanistico; volgare nella struttura o nell'impostazione. milizia, iv-319:
. 8. disus. incapace o sciatto nell'esercizio di un'attività;
, sciocco. fagiuoli, i-45: o e'mi vien pure, in udir ciò
se fa niente, lo fa a rovescio o con un mal garbaccio. forteguerri,
quando si leva, si parte gridando o cantando. = voce bologn.
14: statuimo che qualunque traesse fuore o vero sguainasse alcuno coltello contra alcuna altra
magalotti, 1-298: queste gengivette adunque, o guaine, che dir vogliamo, quando
, che par simile alla colla strutta, o più propriamente alla gelatina, quand'è
), quando i parenti del marito o i compari gli toccano la mano.
tutte rore / e co 'l boccaccio, o bembo, avendo vanto, / di
: 'mi si è sguainata la sottana o simile'. 8. locuz.
), agg. estratto dal fodero o dalla guaina, in partic. per
sopraccaricare di considerazioni storiche o estetiche co- testi gracili fiori mi parve
: quello che, piegato disacconciamente, o portato in dosso disavvedutamente, fa di
più singolare e più evidente del colpo o dell'animo del nomato, e quindi
pettegola sgualdrina. -come appellativo o come epiteto ingiurioso. de marchi,
cagion di che i'vo cercando, sia o la contrarietà stessa, o nella contrarietà
cercando, sia o la contrarietà stessa, o nella contrarietà si nasconda almanco, la
sgualdrinelle, cosa saran gliuomini se non che o puttanieri o figli di baldracche? verga,
cosa saran gliuomini se non che o puttanieri o figli di baldracche? verga, 7-537
apparente, adultero sottile e non molto o da molti conosciuto per tale.
sf. categoria di donne considerate sgualdrine o moralmente spregevoli. marinetti, iii-481:
, simile alla luna quando ha 12 o 13 giorni. = deriv.
di ch'io favello, un zero o un'acca. = etimo incerto:
: io mi sono scerpellato, o padrone, sguaraguardando di qua e di là
. intr. fissare lo sguardo su qualcosa o su qualcuno. sacchetti, 200-92:
. guardare con insistenza, con attenzione o anche in modo che rivela amore e
desiderio e concupiscenza, ira e sdegno o sfida o anche meraviglia e stupore.
concupiscenza, ira e sdegno o sfida o anche meraviglia e stupore.
altro daguardare e proprio di chi sguarda attentamente o con maraviglia (come altri vuole)
: pregovi... facciate fare orazioni o messeper l'anima di monna bartola, che
buon intenditore potrà sapere o conoscere, s'egli considera o sguarda
sapere o conoscere, s'egli considera o sguarda diligentemente l'insegnamento, il quale è
sguarda l'universale e imita quello chepotè essere o dovette poter essere avvenuto. -in
. -per estens. contemplare spiritualmente o misticamente. cavalca, iii-125: quanto
. gettare, volgere lo sguardo su qualcosa o in qualcosa; guardare in una determinata
potesse vedere l'uno l'altro quanto o come mangia, né isguardare altrove se non
447: il volto tuo disideroso, o buono jesù, nel quale disiderano gli angeli
, porre mente, badare a qualcuno o a qualcosa; darsi pensiero, preoccuparsi.
corpo. laude di assisi, 213: o fratielgle, a. mme sguardate,
ai meriti e alle operazioni degli uomini, o buone o rie. fenoglio, 5-i-714
alle operazioni degli uomini, o buone o rie. fenoglio, 5-i-714: ballavano,
i'ò mai, il mio finare / o morte o vita sia, / gentil mia
mai, il mio finare / o morte o vita sia, / gentil mia donna
il volgere gli occhi verso qualcosa o qualcuno, spesso esprimendo uno stato d'animo
, spesso esprimendo uno stato d'animo o un sentimento (ed è per lo più
lo più accompagnato da un aggettivo qualificativo o da un complemento di specificazione, con
, vlfl-1-12: né mai apparve, o per isguardo o per parola o per cenno
né mai apparve, o per isguardo o per parola o per cenno, alcuno libidinoso
, o per isguardo o per parola o per cenno, alcuno libidinoso appetito né
tenerezza. -con riferimento ad animali o a creature fantastiche, e in partic
occhi veniva attribuito il potere di pietrificare o di uccidere. detto del gatto
aperta di un fiore; disco solare o lunare. nievo, 463: sotto
un sentimento, uno stato d'animo o determinate qualità morali; modo di guardare
: me rimirate con benigno sguardo, / o la grandezza del combattimento che quegli
melanconico, di sguardo 394: o tu che, intento a rinnovar nel mondo
e 'l dì accieca. tografico o di un fotografo. -gli occhi
-divorare, mordere con lo sguardo: leggere o li sguardi] belli.
belli. guardare con intenso interesse o anche con con -panorama,
5. figur. rapida lettura; analisi o esame svolto / e correa, dietro i
ondeggiamenti / del morbido in modo sommario o sintetico (per lo più nelle corsetto
dato al processo dell'elemento esaminare una controversia o i candidati a una letterario in italia
sguardo. -non degnare di uno sguardo qualcuno o qualco 6. attenzione,
. sa: non prestarvi la minima attenzione o interesse; testi, i-73: sveglia
alto pensiero, / fisa lo non considerarlo o non occuparsene affatto. sguardo al cielo
ingiallite. qualche sguardo a quelle sensazioni o a quei distinti con -non
temendo di non esser presi per debito o per altra paura, tassoni,
uno sguardétto a una collana di dodici o quatordeci du cati incirca.
, 1-24: non sull'onda vostra, o rami, / lo sguardétto che
, sguarnisci). privare un luogo o una posizione della difesa militare, di
degli elementi di guarnizione, di copertura o di protezione. boscovich, 404:
.. 1'assicurerei empiendo pure gli intervalli o co'sassi sciolti o piuttosto con muro
pure gli intervalli o co'sassi sciolti o piuttosto con muro: la partita da sguarnire
calcio: temporaneamente non difeso dal portiere o da altri difensori. gazzetta detto sport
quando è così ridotta per la burrasca o per combattimento, nel qual caso si
mente se le avesse perdute al giuoco o fuggendo, o altrove per suo mancamento
le avesse perdute al giuoco o fuggendo, o altrove per suo mancamento. pirandello,
. a. privo di capelli o di denti. molineri, 1-31:
sizienti, infebbrati come le gengive, aridi o viscidi... sguerniti d'ogni
5. figur. privo di doti o di qualità. bonichi, 82:
-a). servitore di una casa privata o inserviente di un locale pubblico addetto ai
già l'ora s'avvicina: / o ch'io divento una signora presto, /
ch'io divento una signora presto, / o che sem- sre, qual fui,
iii-23-74: quelle persone inguantate di bianco o a color burro o di tortora, con
inguantate di bianco o a color burro o di tortora, con gli abiti neri o
o di tortora, con gli abiti neri o coi fango,...
in partic. sollevando schizzi, giocando o provocando il tipico rumore dell'acqua spruzzata
. / sguazzar la state all'acqua, o pe'terreni / spogliazzato in zendado,
, fin da quando giocavan con la rena o davan noia a'granchi o sguazzavan nell'
la rena o davan noia a'granchi o sguazzavan nell'acqua turchina. cicognani,
le barche e i patini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si
e i patini nel mare o si tuffa o sguazza dove ci si tocca. soffici
tocca. soffici, v-2-74: tre o quattro ragazzi mezzi nudi sguazzavano coi piedi
/ sguazzare. 2. camminare o muoversi nel fango o su un percorso
2. camminare o muoversi nel fango o su un percorso particolarmente bagnato o nelle
fango o su un percorso particolarmente bagnato o nelle pozzanghere, pesticciando. - anche
, in alto, sospeso nellachia, sguazzacóda o struzzo. tenebra il riflesso preciso della lampada
15. dimenare scompostamente il corpo o una parte stando nell'acqua.
, n. 15. -sguazzare di o in qualcosa: averne in abbondanza.
. 4. indossare un abito o calzature ecessivamente larghi. tommaseo [
s. v.]: di scarpe o stivali larghi troppo: ci si sguazza
5. figur. trovarsi a proprio agio o avere familiarità con determinati ambienti; provare
di situazioni, anche illecite, crudeli o, comunque, negative, del vizio,
negative, del vizio, del peccato o di affrontare argomenti scabrosi o problemi in
del peccato o di affrontare argomenti scabrosi o problemi in modo erroneo. f
-per estens. mangiare in abbondanza o con voracità, a crepapelle; abbuffarsi
; abbuffarsi; bere vino a sazietà o smodatamente. giovio, i-159: né
: il vedere che un uomo da bene o let terato oggidì, che
in pace uno degli infimi, e certi o pezzi d'asino o furfanti sguazzino,
, e certi o pezzi d'asino o furfanti sguazzino, è cosa molto difficile a
12. tr. guadare un fiume o un lago a piedi o a cavallo
guadare un fiume o un lago a piedi o a cavallo. documenti visconti-sforza,
zare adda gli sia facto provisione de qua o de bastìe o de torre o de
sia facto provisione de qua o de bastìe o de torre o de altri repari fortissimi
qua o de bastìe o de torre o de altri repari fortissimi. sanudo, xxiii-150
v.]: 'sguazzarono pezzi di drappo o d'altra stofn. ginzburg, i-316
su e giù per le scale gondole o di altre barche fornite a sala (bissone
stanza. boerio, 658: 'sguazzaron'o 'sguataron': guazzerone, ghe = deriv
deriv. da sguazzare. rone o garone, certo pezzo aggiunto alle vesti donnesche
, sguazzatore, scialaqua- tore, buffone o cacapensieri, possa mai né per alcun tempo
. sugo in cui si cuociono carne o pesce; guazzetto. -anche: piatto
, / d'incanti, d'erbe o balsami ecelenti / per far rizovenir ve-
... spero che un giorno o l'altro, ce la faremo più bella
possa tramagliare. queste si tendono in acquitrini o vogliamo dire 'sguazzi'. -per
tutti quei piani accascherà a passarsi tre o quattro anni che a pena pioverà qualche
gorghi del fiume pe gl'ignoti sguazzi o di cadere nelle mani de'turchi,
sguazzo per restare in una parete, o pure tinte ad oglio per alimentare le fiaccole
senza precisione e raffinatezza (un dipinto o anche il modo di dipingere).
, 1-2-198: chi sta di fuori / o per le case altrui, può far
scarpelli. giuliani, ii-327: la scuffia o sgubbia si >assa su per gli
accecare. -con valore attenuato: rovinare o affaticare eccessivamente la vista (un lavoro
la particella pronom. rovinarsi la vista o affaticarla eccessivamente. = comp. dal
occhiata rivolta per lo più di traverso o torva, minacciosa. gelsi, 15
causa di un'errata distribuzione del carico o per un difetto di costruzione.
che dall'altro; ciò che proviene o da una cattiva distribuzione del carico o da
o da una cattiva distribuzione del carico o da deformazione sofferta dalla carena od anche
generico: che ha la vista difettosa o debole. ramusio, cii-vi-434:
. -con valore attenuato: rovinare o affaticare eccessivamente la vista (un lavoro,
. intr. tose. riuscire a vedere o a guardare a fatica. p
la vista in lavori assai minuti e delicati o eseguiti con una luce insufficiente.
tose. che compie atti sgarbati, o, anche, bizzarri, stravaganti; irregolare
'sguerguente': uno che fa atti strani o sgarbati. p. petrocchi [s.
. atto ineducato, scomposto, sguaiato o anche bizzarro o sconsiderato; modo o
, scomposto, sguaiato o anche bizzarro o sconsiderato; modo o espressione scortese.
o anche bizzarro o sconsiderato; modo o espressione scortese. -anche: scritto futile,
umore una platea. 2. gesto o espressione che rivela affettazione, leziosità o
o espressione che rivela affettazione, leziosità o diretto a tergiversare, a perdere tempo,
sguerguenze. 4. difetto fisico o aspetto singolare di una persona. bonsanti
creatore di essi in un momento d'estro o di salto d'umore. =
da voi se le cazzuole / son pesci o di passaggio sieno e gufi. g
sguidaménto, sm. disguido nella spedizione o nella consegna della corrispondenza. carducci
lat. ex, con valore di separazione o allontanamento, e da guidamento (v
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da guidare (v
letter. camminare zigzagando e barcollando o anche saltellare di sbieco nella danza.
senese 'squincio': dicesi di cosa tagliata o ritratta in maniera che partecipa del lungo
: senese squincire, andare a schencio o a squincio. = denom. da
perché possa cercare e inseguire la selvaggina o attaccare o inseguire un nemico, un
cercare e inseguire la selvaggina o attaccare o inseguire un nemico, un ladro,
per estens. mandare persone all'inseguimento o alla ricerca di qualcuno, anche per spiarlo
alla ricerca di qualcuno, anche per spiarlo o per fuori. f. f.
di ritorno della pesca. -incaricare o istigare qualcuno a tramare, a compiere
a tramare, a compiere atti ostili o a rivolgere aspre critiche nei confronti di
-inviare qualcuno a svolgere un compito o a fare opera di convinzione.
avevano, allora, dei cartazione difficile o pericolosa. 6. locuz
i prìncipi del suo dire tutta la verità o di nascondere qualcosa. tempo, e
lat. ex-, con valore di separazione o l'uomo sguisciante dalla voce dolciastra e dagli
passare. lettere indirizzate al monti o in cui si parla del monti.
2. per estens. mandato all'inseguimento o alla collo a una lumaca; / un
sul nerbo. pitocco. -incaricato o istigato a tramare o a compiere -scivolare
. -incaricato o istigato a tramare o a compiere -scivolare sull'acqua (un'
-inviato a svolgere uà® determinato compito o montale, 15-642: la verità è
scuola, argomentavano invano. ra o la sartina o la sorìemilia, la bella
invano. ra o la sartina o la sorìemilia, la bella pigionale di sopra
7: eurotv ha moo l'una o l'altra, sguisciava sempre nell'orto,
e se vostra signoria avesse morali o disciplinari. la. castélnuovo, 2-235
delle scolaresche sguinzagliate fra i -essere lanciato furtivamente o di sottecchi bellincioni, cvi-267: passando un
ap -uscire fuori; andare o correre via. d'annunzio, iv-2-1288
tene- 4. scivolare di mano o di dosso. tengono;..
ad anguille. né questa è cosa inutile o ridicola, ma dà non poca forza
finite, acioché non sguinzano in una o vero ne l'altra parte.
. -sottrarsi a un assalto frontale o a una battaglia campale, in partic
, in partic. per aggirare il nemico o per contrastarlo con rapidi attacchi di sorpresa
dragutte sguizza fuori fatta per gioco sul ghiaccio o su una superficie lidai nascondigli e mena
che i -figur. essere pronunciato o scritto di getto, ragazzetti benedicono il cielo
al tempo che egli si colca, o pensa, o fa motivo di volersi colcare
che egli si colca, o pensa, o fa motivo di volersi colcare, tantosto
del venerdì santo, la canterina vibrò cinque o sei squille improvvise, gaie, argentine
non dai salda presa, e come anguilla o biscia sgumbrare, v. sgombrare
meglio ma chi lo sgurasse con crea o con sabion l'arave pu luxir. muratori
'exaeruginare'lo trasse. non cammina. o pure da 'exeoriare'o sia 'tollere scoriam'.
non cammina. o pure da 'exeoriare'o sia 'tollere scoriam'. questa sì che
corretto, è la maniera di mondare o sgusciare il riso. e. visconti,
, il quale stropicciato con le dita o con le palme delle mani, agevolmente si
manzini, 16-23: quando il caldo o l'emozione la faceva sudare, la
chi cerca di trattenere con la forza o con abbracci non graditi. c.
piedi. 7. uscire frettolosamente o di soppiatto. verga, ii-328:
lorovispo e festoso. -fuoriuscire agevolmente o rapidamente dai propri abiti. jahier
entrare, infilarsi per lo più di soppiatto o silenziosamente. pananti, i-411: fu
-figur. filtrare attraverso una fessura o un'apertura o il fogliame (i
filtrare attraverso una fessura o un'apertura o il fogliame (i raggi della luna,
; passare agilmente in mezzo a oggetti o persone. fagiuoli, x-29: né
beffe, come far le cocche, o coccare, battendo una mano aperta sopra
. ex-, con valore privativo-detrat- tivo o di separazione, e da un denom.
lui giallo, con metà della testa pelata o sgusciata e il naso lungo, privo
[le foglie] non sopra il cavetto o sguscio della colonna da basso, ma
li: specie di profilatoio o ferro incavato. 'sguscio': dicesi pure
vialardi, 1-418: indi avrete un profilo o sguscio di legno bagnato nell'acqua calda
tagliare: guai a prenderle di sguscio o di scancìo! = deverb. da
un tantino il 'vidame', che la caratterizzò o d'indifferenza 0 di bravata. c
myland, celebre scespiriano. -specializzato o particolarmente abile nell'interpretazione di parti del
da shakespeare; che ha un carattere o assume atteggiamenti eroici o tragici.
ha un carattere o assume atteggiamenti eroici o tragici. piani, 19-249: quando
boi genere di piante eleagnacee, arbustive o arboree, con foglie caduche opposte,
, che è connesso con la vita o con l'opera del poeta ingl. r
w. shakespeare (1564- 1616) o alla sua opera; tipico, peculiare di
linguaggio, le storie e 1 personaggi o a essi si ispira. g
delle bubiacee, che contiene piante erbacee o lievemente fruttescenti, a foglie verticillate,
foglie verticillate, lineari: fiori azzurrognoli o rosei, disposti ad ombrelle terminali; frutta
, bisogna rigorosamente assaggiarli a pasto, o almeno insieme a un poco di cibo
a un forte stimolo di origine fisica o psichica. -shock traumatico: rapida modificazione
secondo il concetto primitivo sarebbe la paralisi o per lo meno una forte diminuzione della
tutte quelle alterazioni preferibilmente di indole nervosa o psichica (shock psichico) o consecutive
nervosa o psichica (shock psichico) o consecutive ad un fatto improvviso o per lo
) o consecutive ad un fatto improvviso o per lo menomolto grave di qualsiasi genere,
di portare il paziente alla sospensione più o meno brusca o graduale di ogni attività
paziente alla sospensione più o meno brusca o graduale di ogni attività di coscienza provocandogli
ogni attività di coscienza provocandogli il coma o una crisi epilettica con la somministrazione di
crisi epilettica con la somministrazione di farmaci o con l'applicazione di corrente elettrica.
agg. che si riferisce allo shogun o allo shogunato. shogunato [sogunato
sfioccato sulla linea vicina dell'orizzonte, o per lasciare adito alla recitazione precipitosa della
. medie. collegamento, dovuto a malattia o a malformazione congenita o prodotto da un
dovuto a malattia o a malformazione congenita o prodotto da un intervento chirurgico, fra
trachea e l'esofago, detto 'shunt'fonatorio o shuntàggio [suntàggio], sm.
cuore- polmone. il sangue derivato (o 'shuntato') all'esterno passa inoltre in
, con valore di compì, di termine o di vantaggio o di svantaggio (e
compì, di termine o di vantaggio o di svantaggio (e si usa davanti al
là non è chi si guardi / o stia di sé in ascolto.
dovettero stare comeaccampati, accomodandosi alla meglio, o alla peggio, e rifacendo a poco
verbi intr. di stato e di moto o dichiarativi vrebbe stimar temerità il non
... le idee di colombino o di buozzi, o di chi so io
idee di colombino o di buozzi, o di chi so io. -
6. con funzione di dativo etico o affettivo, per indicare una viva partecipazione
bemolle, si diesis-, tale nota abbassata o innalzata di un semitono. ghislanzoni
si com- rende come il 'si bemolle'o il 'do'del tenore che dovreb- ero
armi. -per estens. corda o tasto di uno strumento che emette tale
occupa il diciassettesimo posto (il diciottesimo o il diciannovesimo se si comprendono la j
giorgio bartoli, cxli-352: 'si'o 'es'('casa'): semivocale,
, a ciò che si è detto o che si intende dire).
destro, sì lo prega dicendo: « o san michel, gonfalonier di dio,
e marmi / son sacri in vaticano o 'n riva al tebro, / signor,
dopo la gran sentenza, / o fier minori, o saran sì cocenti?
gran sentenza, / o fier minori, o saran sì cocenti? idem, par
. 2. per indicare quantità o misura, in relazione con un agg
, in relazione con un agg. o con un avv. di modo: tanto
. consecutiva introdotta di solito da che o da). faba, xxviii-11:
-in relazione con un agg. o un avv. fiore [dante]
la piazza è una nebbia sì folta o un muro sì grosso che non vi penetrando
, quando vuole fare buono l'arbore o la pianta dell'orto, sì usa quattro
. e rafforzativo, specie all'inizio o alla ripresa di una frase. formula
- ripetuto con valore enfatico o intensivo. foscolo, rv-461: essa
, costretti dalle domande insistenti dell'interlocutore o dalle circostanze o afferma con forza una
domande insistenti dell'interlocutore o dalle circostanze o afferma con forza una propria convinzione.
esprime un'affermazione in forma fortemente attenuata o eufemistica. - pur sì:
per lo più accompagnato da altre esclamazioni o interiezioni o da una congiunzione avversativa,
più accompagnato da altre esclamazioni o interiezioni o da una congiunzione avversativa, esprime entusiasmo
, esprime entusiasmo, gioia oppure stizza o anche rassegnazione, malinconia o uno stato
oppure stizza o anche rassegnazione, malinconia o uno stato d'animo assorto e pensieroso
pace un nume parla. tato. o madre seppellita, / che gli altri
. -preceduto da un sost. o da un agg. che si intende
come da sopra i turbini / regni, o fanciul severo! giuliani, i-233:
una decisione, di una risposta precisa o definitiva da parte dell'interlocutore).
: « staserami spettano quindici lire, sì o no? » 4. in
non lo avrebbe rivisto più di cinque o sei volte. - chi
-sì e no: con frequenti ritardi o sospensioni nell'adempiere un obbligo o nel
ritardi o sospensioni nell'adempiere un obbligo o nel compiere un'azione. carducci,
assenso a -accompagnato da un avv. o da una cong. avtezza e razionalità
ancora verificate e criticate da una una domanda o a una richiesta; accettazione. -
una richiesta; accettazione. - versativa o da una locuz. rafforz. con valore
istamane dicestel voi? » gnificato, rafforzandolo o attenuandolo. una del sì et un'altra
risposta a chi ha chiamato per nome, o ha gretario fiorentino; mariolo sì,
ne risolve, ne sorgono subito altri due o no mi combattea / che infra queste fosse
pane / che muore per un sì o per un no. -consenso espresso
. mariti, senza essersene avveduti o sì. bibbia volgar., i-32:
gioia io se egli era il meglio o sì o no di farle, allora voleva
io se egli era il meglio o sì o no di farle, allora voleva il del
. consiglio. boiardo, 1-3-12: o sì o no che carlo l'accettasse,
consiglio. boiardo, 1-3-12: o sì o no che carlo l'accettasse, -prova positiva
corpo di bacco! / vuoi tacer sì o no? giuliaond'io grande mi tegno
con uso collettivo: l'insieme dei votanti o dei sostenitori che esprimono l'opinione favorevole
più giorni don rodrigo tra chiunche rendarà o darà la fava sua néra, s'intenda
, per distinguerla dalla lingua d'oc o provenzale e dalla lingua d'oil o
o provenzale e dalla lingua d'oil o francese settentrionale). -per estens.:
le immense estensioni che ora sono steppe o deserti o selve vergini, già sono
estensioni che ora sono steppe o deserti o selve vergini, già sono, e
il proprio assenso con gesti del capo o delle mani. -non rispondere né sì
11. prov. bandi da siena (o da poppi) per chi sì e
-fare sì e no-, cambiare opinione o intenzioni. coproteine e mucopolisaccaridi. r
... ma pure poi, o sia ch'egli si fosse migliore di me
ch'egli si fosse migliore di me, o anch'iomi placassi non so come,.
comprarne, mai, all'ingrosso, giacché o sia chemarciscono facilmente e che a te dia
a sceverare le buone dalle guaste; o sia che, di roba, più cen'
alla radice della lingua e delle parotidi; o rigurgito acquoso dell'esofago nella bocca,
, 2, 69]: uno o più minerali essenziali tipici del gruppo degli idrofillo-
discreti quantitativi di oh, chiamati anche sialliti o minerali argillosi. = comp.
la modificazione, dovuta a cause esogene o all'azione di materiale magmatico, subita
medie. incisione praticata su una ghiandola o su un dotto salivare per asportarne i
. v.]: 'sialischesi': ritenzione o soppressionedella saliva. = voce dotta,
siamése, agg. che trae origine o è proprio del siam, antica
nella comunione di una parte del corpo o di un organo; la separazione chirurgica
aderiscano solo parzialmente e tramite tessuti molli o organi non essenziali (e la denominazione
calvino, 15-31: due fratelli siamesi o per meglio dire un ragazzo unico che al
-figur. persona che ha le stesse abitudini o affinità di comportamento di un'altra o
o affinità di comportamento di un'altra o che le è legata da uno stretto
siaresinolico: acido resinico contenuto nel benzoino o gomma del siam. = comp
in essi, più spregiudicati o non tanto colpevoli di sibarismo,
: tutti quei che hanno ricevuto compagni o forestieri, la più parte hanno avuto
ama il lusso, la vita agiata o l'ozio. a. chiappini,
, i-170: che giorni di gaudio, o miei confratelli, / che giorni di
sibaritano, agg. letter. nativo o residente nell'antica città di sibari.
salvini, 41-82: non v'aspettate, o signori,... ch'io vi
con grande ricercatezza l'ozio. o mollezza. f. f. frugoni,
sibari. può avere valore enfatico o scherz.). f. f.
. che si riferisce, che è proprio o proviene dalla città di sibari.
distingue il gusto dalle sue forme inferiori o, piuttosto, false: il puro godimento
ii-59: qui non ha colpa il caso o la fortuna, / ma l'uom
città dalmata di sebenico; che vi abita o risiede. - anche sostant.
, in cui si è costretti a vivere o si è relegati. perticari,