mente a difenderli di quello che una tigre o altra tal fiera nello stesso caso.
, 289: quando tu sei venuta, o rondinella, / t'hanno ur
giovane, che sta ancora nel nido o che incomincia appena a volare; piccolo
s. bernardino da siena, 373: o fanciulli, fanciulli, quando voi pigliate
/ non sa s'è voce umana o pur di squilla. / e quando per
: si sparpagliavano gridando e chiamandosi, o scagliando temibili sassi verso i rondinini che,
cosparsa di punti rossastri e la polpa rossa o bianca. salvini, 41-421:
la polpa carnosa dei pesci come nasello o dentale o rondanino, sventrati e lavati,
carnosa dei pesci come nasello o dentale o rondanino, sventrati e lavati, cotti
con sbarbaro, per es., o anche, come poeta, palazzeschi:
plur. m. -i). fondatore o collaboratore della rivista letteraria « la ronda
dei non specializzati di questi ultimi dieci o quindici anni -un primo stadio, o
o quindici anni -un primo stadio, o addirittura una prima epoca, della critica
spazio esterno del parapetto di una città o di una fortezza; tondello.
si venga a fare come una piaggia o dolce salita che serva per colmatura e
di un tema (riproposto senza modificazioni o lievemente variato), inframezzato da un
il primo motivo, il quale dev'essere o affettuoso o brillante e sempre piacevole.
motivo, il quale dev'essere o affettuoso o brillante e sempre piacevole. zena,
4. per simil. canto, inno o rumore che ha cadenze regolari.
piazza circolare in cui convergono più strade o i viali di un giardino. rigatini
per la qual cosa indicassimo essere propinqui o ad isola o a terra ferma.
cosa indicassimo essere propinqui o ad isola o a terra ferma. 2.
campami bisbigli / udì, quel giorno, o strilli di rondoni / impazienti a gl'
iv-2-953: la remigante del rondone scorciata o rotta si racconcia e si raddrizza da
di mare è posto in una qualche cavità o fessura inaccessibile delle rupi.
2. figur. persona che gironzola o bighellona in giro, in partic.
, in partic. intorno a una ragazza o perché sfaccendata. f. m.
verso giusto. firenzuola, 717: o la va di rondone! gli osti tornano
in cucina. allegri, 56: o ell'andrebbe di rondone, dice qualcun che
squadra di soldati lungo i cammini o i parapetti di un'opera fortificata in stato
similitudine tolta da chi giuoca a'trionfini o a ronfa o a primiera, che
chi giuoca a'trionfini o a ronfa o a primiera, che le carte ch'e'
so che confesserai la ronfa, voglia tu o non voglia. adr. politi
, m'ha accusata la ronfa giusta o m'ha vendute vesciche per palle grosse?
di parole e di favellali, la latina o la volgare. -ella e
che ella è ne fa ne fa, o, volete, come dice il '
'pataffio', ne hai ne hai, o, come si parla volgarmente, la
. 3. produrre un suono o un rombo sordo e cupo rotto da
sonno in conseguenza di una respirazione irregolare o alterata. -anche come personificazione.
. nell'antico giappone, i samurai o vassalli guerrieri, rimasti privi (per loro
, rimasti privi (per loro scelta o incidentalmente) del loro signore; per questa
loro interdette (come il commercio) o vivevano clandestinamente. moravia, 22-169
gli aspetti generali e poi quelli particolari o secondari. aretino, 25-29: -i
entrare nel ronne. -dall'a o dall'alfa al ronne: dall'inizio alla
sino al ronne, dicami se ho ragione o no. passeroni, 4-76: se
fa le fusa, la voce monotona o il russare di una persona, il
2. per estens. andamento, ritmo o stile monotono, ripetitivo o privo di
, ritmo o stile monotono, ripetitivo o privo di originalità di un componimento letterario
privo di originalità di un componimento letterario o di un autore. montale, 12-422
ròntgenstratigrafìa (roentgenstratigrafìa), sf. noia o fastidio (la voce, il modo di
). -con riferimento a un brano o a un'esecuzione ròntgentelevisióne (roentgentelevisióné
. pervaso da un'atmosfera di calma irreale o di 29 (21-vu-1930), 1053
], 47: bagni di luce solare o artificiale, la rontgente r
faldella, iii-103: sette ballerini già ronzanti o appostati f. f. frugoni,
come gli scarafaggi, vengono co- lare o svolazzare, emettendo il tipico ronzio, senza
una direzione costante in un luogo o intorno a un lose per iniettarle
esce del bucolino, con mosca o moscione che ronzi per aria perché
insistente (un insetto). o altro minuto animaluzzo o insetto che non significhi
). o altro minuto animaluzzo o insetto che non significhi c. i
croce, ii-0-90: persecutrice, o foglia non si crolla al vento, /
sordo, vibrante e continuo quando è o 2. per simil. sibilare fendendo l'
, ecc.). azionato o è attraversato dalla corrente elettrica poliziano
, 1-560: cominciò a udire o altro mezzo ambiente, di che segno evidente
scop 3. che prova o percepisce un fastidioso e insipiano qua e
uguale (uno strumento, un apparecchio o un motore in funzione, un veicolo in
essere stato a lungo esposto a forti rumori o a causa di disturbi patologici (l'
bighellonare qua e là senza una meta o scopi precisi, per svago o passatempo
meta o scopi precisi, per svago o passatempo; procedere senza seguire un itinerario
fastidioso e molesto, intorno a qualcuno o a un luogo, per curiosità,
per interesse, per sorvegliarlo, spiarlo o osservarlo con attenzione, per attendere a
attenzione, per attendere a determinati incarichi o mansioni, per farsi notare, ecc
e quasi tagliente, imbocca nelle tacche o punti della noce, e la estremità
più spesso, in queste gite montane o marine, al momento della foto di gruppo
momento della foto di gruppo familiare o interfamiliare, era richiesto l'intervento dhm operatore
soneria. -trasmissione a scatto libero o scatto libero: nella bicicletta, tipo
consentendo la prosecuzione della corsa per inerzia o gravità. panzini, iii-65: eravamo
determinata direzione; movimento brusco e inatteso o repentino. casti, 1-8-104: ammiri
415: le varie pose incomposte o eleganti degli schermitori, lo scatto rapido
(in partic. durante una corsa o piedi o in bicicletta) o di un
partic. durante una corsa o piedi o in bicicletta) o di un calciatore o
corsa o piedi o in bicicletta) o di un calciatore o di un altro
o in bicicletta) o di un calciatore o di un altro giocatore di sport collettivi
, quando lo consideravano uno dei due o tre primi ballerini del mondo. moravia,
espressione improvvisa e vivace di ideali politici o religiosi. mazzini, 34-250: quell'
mi si rivelò come forza di scatto o di esplosione, né mi apparve qual
un ostacolo, ma non con la riflessione o con la lotta matura, bensì con
cioè, anziché davanti a uno stilema o a un sintagma. o.
stilema o a un sintagma. o. aumento di vivacità nei toni e nei
gli è? è da paragonarsi all'americana o a quella di francia? no,
in rapporto con l'anzianità di servizio o con l'incremento del costo della vita.
vuol dire in gergo burocratico le retribuzioni o assegni che fanno un salto avanti, dopo
avrà finito di studiare e insegnerà o si sarà impiegata, ci sposeremo.
18. divario, differenza di quantità o di distanza. buonarroti il giovane,
determina le condizioni di funzionamento del circuito o del dispositivo al quale viene applicato.
della pellicola di una macchina da presa o da proiezione per cambiare il fotogramma e
. 23. locuz. -a scatti o a scatto: in modo irregolare e
, 5-21: il curatone le fece due o tre inchini a scatto, stando alla
respiro a scatti. -di scatto o a scatto: improvvisamente, a un
là dal filo, / da manila o da altra / parola dell'atlante una balbuzie
facile a scatti, a seguire impulsi o ispirazioni improvvise. manzini, 13-225:
rilievo, ora burlevole, ora scattosa o sarcastica. 5. repentino,
. = dal ven. scaturo (o scalfuro) 'spavento, paura', comp.
dal terreno (e anche il luogo o il punto in cui tale vena sgorga)
dell'acque, che sono sotto terra, o per terremoti o per altro accidente mutino
che sono sotto terra, o per terremoti o per altro accidente mutino il loro corso
mutino il loro corso e sbocchino sopra terra o in qualche fiume o lago. sorte
sbocchino sopra terra o in qualche fiume o lago. sorte, l-1-282: discendendo tutti
che fanno corona ai calici purissimi di tre o quattro gigli -per
morale, culturale, psicologico, sociale o da cui ha origine una determinata realtà
la scaturigine. -con riferimento a dio o a una divinità pagana. achillini,
. parte più intima e profonda dell'animo o della natura di una persona; ciò
/ che non per rare / pietre o lavori / di gran fatica, / ma
biblica. 6. stile pittorico o letterario originato da una determinata scuola o
o letterario originato da una determinata scuola o da un autore. scaramuccia, 51
scaramuccia, 51: « che dici, o girapeno », il maestro parlò,
comune degli altri trecentisti. -artista o scuola pittorica che è all'origine di
che è all'origine di una corrente o dell'affermazione di un determinato stile.
7. fonte di reddito, mezzo o attività da cui si ricava un guadagno
attività da cui si ricava un guadagno o un'entrata finanziaria. s. foscanni
. ant. fuoriuscita di un liquido o di una sostanza. imperato, 1-24-5
sorgente, da una fontana (l'acqua o un altro liquido, in partic.
la fronte, / secondo che più onore o amor lo enchina. leonardo, 3-305
in abbondanza, sgorgare da una ferita o dalla lesione di un tessuto organico (il
lesione di un tessuto organico (il sangue o un altro liquido organico).
. -fuoriuscire da un tessuto organico infetto o in decomposizione (i vermi generati dal
: fra molti colli s'avanza l'etna o monbello, e nell'altezza del quale
quasi per miracolo all'ac- cennare più o meno rapido della bacchetta del maestro pedrotti
, formarsi, derivare; trovare origine o causa; essere determinato, ispirato o suggerito
origine o causa; essere determinato, ispirato o suggerito da una dottrina, da un
un principio logico, morale, mentale o religioso o in conseguenza di una causa
logico, morale, mentale o religioso o in conseguenza di una causa oggettiva (
, un sentimento, una condizione morale o materiale, uno stato d'animo, un
animo, un vizio, una virtù o, anche, un fatto o una situazione
una virtù o, anche, un fatto o una situazione). straparola, ii-142
quanto meritate? -essere ispirato o derivare da un determinato modello artistico o
o derivare da un determinato modello artistico o letterario (una serie di dipinti,
muratori, 7-iii-177: tengo io per certo o almeno per molto verisimile che il germanico
agg. sgorgato, fuoriuscito dal terreno o da una sorgente (una vena d'
5. nato, formato, originato o determinato da una causa precisa (un
uno stato d'animo, un vizio o, anche, un fatto o una situazione
un vizio o, anche, un fatto o una situazione). pallavicino, 1-25
superamento brusco ed estremistico di una concezione o di una posizione politica o ideologica o
una concezione o di una posizione politica o ideologica o dei gruppi politici che la
o di una posizione politica o ideologica o dei gruppi politici che la rappresentano.
di una battaglia, di un duello o di una giostra. - anche assol.
-far scendere da cavallo più o meno a forza; appiedare.
parte dei nemici che stanno per impadronirsene o, anche, per trasferirlo o per
impadronirsene o, anche, per trasferirlo o per ripararlo. busca, 2-208:
3. superare, oltrepassare, con minore o maggiore fatica, un ostacolo o un
minore o maggiore fatica, un ostacolo o un limite o un punto di riferimento
fatica, un ostacolo o un limite o un punto di riferimento, anche in
. -oltrepassare dall'alto uno spazio o un ostacolo (un aereo, il
uno spazio (un oggetto, lanciato o porto da qualcuno). carducci,
oltrepassare il portiere con un tiro arcuato o un avversario per scartarlo. l
un corso d'acqua (un ponte) o una valle, uno spazio più o
o una valle, uno spazio più o meno ampio (una strada, un
figur. superare una persona per doti fisiche o morali, per capacità professionali o pratiche
fisiche o morali, per capacità professionali o pratiche, nelle grazie o nei favori
capacità professionali o pratiche, nelle grazie o nei favori di qualcuno, nel potere,
, nel prestigio, in una gerarchia o, anche, in una gara,
pregio, valore, grandezza, qualità o intensità un termine di confronto. nievo
considerare, non tenere più in considerazione o evitare qualcosa in quanto ritenuto poco sicuro
garanzie, insoddisfacente, di nessun interesse o importanza, di nessuna validità o efficacia
interesse o importanza, di nessuna validità o efficacia, non più rispondente alle esigenze
certe discipline conventuali, se la carità o il bene d'un'anima l'avessero
barilli, 9-233: case editrici: criticarle o distruggerle, o meglio scavalcarle. r
case editrici: criticarle o distruggerle, o meglio scavalcarle. r. bonghi, 208
-superare con posizioni radicali una concezione o una posizione politica o ideologica o, anche
radicali una concezione o una posizione politica o ideologica o, anche, il gruppo
concezione o una posizione politica o ideologica o, anche, il gruppo o i
ideologica o, anche, il gruppo o i gruppi politici o sindacali che la
, il gruppo o i gruppi politici o sindacali che la rappresentano. pasolini
limite per lo più imposto dalla convenienza o da una convenzione. savinio,
d'animo di sorpresa, di incertezza o una situazione difficile, fastidiosa. bernari
a un tratto; scavalca di tre o quattro ore, anche più.
più. -superare un limite cronologico o una certa età. cantoni,
spesso in villa, andando a pescare o uccellare, cavalcando o scavalcando,
a pescare o uccellare, cavalcando o scavalcando,... poter destramente esser
genti. 8. fare una sosta o fermarsi alla fine di un viaggio compiuto
compì, di luogo che indica la località o la dimora in cui si giunge e
doppo il partire il primo scavalcare. o. estendersi per un determinato territorio.
. ex-, con valore di allontanamento o privativo, e da cavalcare (v.
da cavallo, disarcionato in una battaglia o in un torneo. girone il
si sottoscrissero quasi che tutti 1 competitori o scavalcati o superati da lui. baldini,
quasi che tutti 1 competitori o scavalcati o superati da lui. baldini, 12-13:
2. sceso da cavallo (o, anche, dalla groppa di un
. abbattuto dall'affusto dai colpi del nemico o smontato dall'affusto per essere trasferito o
o smontato dall'affusto per essere trasferito o riparato (un pezzo di artiglieria)
4. superato, oltrepassato (un ostacolo o un limite, un punto di riferimento
pure le feste di capitare in tempi o di molte facende o di gran licenze,
capitare in tempi o di molte facende o di gran licenze, che, scavalcate
, che, scavalcate da concorrenti interessi o piaceri, sono come levate dal calendario
uom non volgare e non infame / o scavalcato o inutile si spense. bonsanti,
volgare e non infame / o scavalcato o inutile si spense. bonsanti, 4-352
avesse motivo... di credersi scavalcato o comunque messo in disparte. bernari,
. -superato da una concezione politica o ideologica più radicale (e dai gruppi
, disarcionare nel corso di un combattimento o di un torneo. g
privare qualcuno dell'autorità, del potere o del prestigio di cui gode.
compreso le masa un ambito d'azione o di ricerca. sime delle quali sogliono
poliido non dice nulla, ma contra prestigio o nell'affetto di cui godeva. di
sogni ». suolo asportando terra o altri materiali; scavo (e
difensore] fare contrabatteria, vile o di irrigazione e di ingegneria idraulica, co
, soprattutto all'aria scavamento accrescesse o affrettasse l'mterramento che aperta. potesse
trovati peter scavallando sul cruciato stallone. o si troverebbero negli scavamenti di pompei e di
onde si facevano sempre più fitte sotto mina o una trappola e che viene poi ricoperta di
e la barca avanzava adagino ormai, terra o fogliame. rintoppata ad ogni momento,
forza scavante superi la resistenza della terra o d'altra materia che forma l'alveo
, rintracciare qualcosa in seguito a ricerche o per caso. -in partic.: ottenere
un determinato punto, asportandone la terra o quanto lo ricopre, per lo più
e come lavoro preparatorio per costruzioni edilizie o per impiantare colture oppure per riportare alla
s'industnano di sostentarsi col mangiar il mosco o altri virgulti. muratori, 7-iv-235:
sotto il piano del fiume per una direzione o obbli- qua o perpendicolare.
fiume per una direzione o obbli- qua o perpendicolare. -fendere la folla.
volto incavato, emaciato (una sofferenza o, anche, un effetto di luce)
-considerare ed esaminare a fondo una questione o una situazione non chiara, un segreto,
fondo in un determinato ambito di conoscenza o, anche, nell'animo di una
materiale resistente, in una parete naturale o artificiale (anche di animali).
perché, sciogliendosi un dì la pece o per pioggia o per calore del sole
sciogliendosi un dì la pece o per pioggia o per calore del sole, si scoprisse
scorrere (un corso d'acqua) o, anche, accentuarne la profondità;
« v'han scavato fra i cigli, o mia signora, / quella vostra sottil
in sartoria, allargare il giro delle maniche o del collo di un abito tagliando il
scavare come scalpelli, introdursi quale balsamo o veleno nelle fessure della memoria.
ex-, con valore intens. o di allontanamento e cavare (v. cavare
presenta una cavità, una rientranza più o meno profonda o uno spazio vuoto all'
, una rientranza più o meno profonda o uno spazio vuoto all'interno per essere
centro vi sta collocato un gran catino o conca di legno, di tre o
catino o conca di legno, di tre o quattro palmi di larghezza, con un
quale dànno l'adito mediante un taglio o strada a una delle parti scavate.
nello scavo i due soldi di tonno o il salacchino. e. cecchi, 5-351
fossa, talora posato su un'asse o dentro un tronco d'albero scavato.
-reso cavo dalla presenza di grotte o di gallerie (un monte).
la stagnante e livida palude, / o dove spiri grave odor di fango /
dove spiri grave odor di fango / o dove da le rupi alte e scavate /
ai particolari a motivo dei fondi occupati o scavati per la costruzione delle strade,
cose /... / sono rozze o spugnose 0 guaste ornai / o scavate
rozze o spugnose 0 guaste ornai / o scavate da tarli. -scanalato.
lavoro di scavo; praticato nel suolo o in una parete (una fossa, un
vasi ove lor fabriche fan tapi, / o sien ne'tronchi d'alberi scavati /
la calcina] si dèe nel truogolo o scavato in terra o fatto con sponda di
dèe nel truogolo o scavato in terra o fatto con sponda di muro, per
-figur. che si è prodotto o è stato determinato da qualcosa o da
prodotto o è stato determinato da qualcosa o da qualcuno (un profondo divario di
gugliemini, 2-213: la terra scavata o dovrà regolarsi in argine o buttarsi sulle
terra scavata o dovrà regolarsi in argine o buttarsi sulle ripe sregolatamente. pratesi, 5-225
-che forma un incavo (per magrezza o malattia). govoni, 3-230:
(anche soltanto scavatrice, sf. o scavatóre, sm.): macchina escavatrice
di insetti imenotteri, forniti di aculeo o di zampe atte a scavare. lessona
ordine degli imenotteri, sezione dei pungiglioniferi o aculeati, che comprende tutti gli imenotteri
. -in senso concreto: cavità naturale o artificiale nel terreno o nella roccia.
concreto: cavità naturale o artificiale nel terreno o nella roccia. d.
dati la pena almeno di pareggiare certe scavature o bitorzoli sulle loro facce.
della terra compiuta per eseguire lavori edilizi o estrazioni minerarie. - anche: lo
privata e spettino alli padroni de'poderi o de'fondi... eccetto detta licenza
scavare profondamente una montagna, praticandovi caverne o gallerie. busenello, 85
fuoco si scavemorono i globi di piombo o di ferro dal cupo seno de'concavi metali
vita sregolata; insofferente di orni disciplina o anche privo di scrupoli, inaffidabile.
che colui di chi parla fosse uno scavezzacollo o uno squassaforche. nannini [olao magno
garzoni, 1-917: tutti i azari o scavezzacolli o baratterie si trova presso a loro
1-917: tutti i azari o scavezzacolli o baratterie si trova presso a loro,
5. ant. chi attenta alla vita o danneggia gravemente altri. a.
, 1-ii-105: io, senza prender fiato o riposarmi, a scavezzacollo son qui venuto
grande impeto, senza curarsi delle conseguenze o dei pericoli; con temerità; senza misura
perduti per volere studiare in quei vostri paiditi o digesti che s'han nome. e
). potare la cima di alberi o arbusti; scapezzare. - anche:
speza; / tu piglia un sasso o fuoco, e getta forte; 7
13-104: scavezzava... un querciolo o un tronco giovine di faggio o frassino
querciolo o un tronco giovine di faggio o frassino o corniolo, legni sodi e
un tronco giovine di faggio o frassino o corniolo, legni sodi e pesanti;
-con riferimento all'azione di agenti atmosferici o di colpi d'artiglieria. - anche assol
sì grande orada / ke quella nave o el era fo tuta scavezada / e tugi
vita). filenio, 1-323: o quant'è ver che 'l ben che più
collo); slogare un arto a qualcuno o, anche, fratturarselo, slogarselo.
: temendo che la si fosse scavezzo o infranto il femore e lo stinco,
secondo. 5. reprimere un desiderio o un'inclinazione. fallamonica, 274:
. rompersi, spezzarsi (un albero o un'antenna di nave o una stanga
un albero o un'antenna di nave o una stanga o una freccia, ecc.
un'antenna di nave o una stanga o una freccia, ecc.).
questo si chiama preferire che si scavezzi o si imputridisca il paese piuttosto che rinunziare a
15. prov. -chi troppo s'assottiglia o assottiglia o fassottiglia, si scavezza o
prov. -chi troppo s'assottiglia o assottiglia o fassottiglia, si scavezza o la scavezza
o assottiglia o fassottiglia, si scavezza o la scavezza: chi si perde in
le gambe al cane / quando rote o scavezate tane. c. ferrari, 273
da le profonde sabbie / tavole sciolte o scavezzate antenne / che ne seguivan, dietro
. potatura della cima di alberi o arbusti. vocabolario di agricoltura [s
a. ritaglio e avanzo di carne o di pesce. messisburgo, 4:
. berchet, 399: son divelti o scavezzi gli abeti, / al cui rezzo
fusto e l'arme possa esser nascosta o meglio portata. erano proibite come armi
scavezzóne, sm. massa di frammenti più o meno polverizzati di droghe. dizionario
detto segnatamente della seta che si leva o sguscia dalla caviglia. 3.
, strumento fatto a becco, di legno o di canna, col quale segnano il
usato per togliere la polpa a frutti o a ortaggi da farcire. =
pretesti; accampare argomenti per trarsi dvimpaccio o per mascherare i veri motivi di un
. argomento escogitato per trarsi d'impaccio o per mascherare i veri motivi di un
per cercarvi il permesso di una sbornia o d'una bugia, allora veramente vai
, sm. apertura di una cavità più o meno profonda e ampia nel suolo praticata
e ampia nel suolo praticata asportando terra o altri materiali (e può avere come scopo
di miniere, opere di ingegneria civile o idraulica, costruzione di trincee, preparazione
i materiali da essi ammassati sulla strada o sugli scavi da essi fatti nelle strade
e collezionare pezzi di scultura, ceramiche o monete di scavo, che si vendono dappertutto
2. cavità naturale del terreno o di una parete rocciosa. bossi
chiamano una specie di ricamo a ugna o a punte, che si fa per lo
. ricerca approfondita, su un argomento o su un aspetto di esso, in precedenza
fu [ipponatte] trovatore dello scazónte o colo, che è verso zoppo e manco
co'tuoi carmi, o sian saffici o scazontici, / se del
co'tuoi carmi, o sian saffici o scazontici, / se del poeta più
scherzosamente ingiurioso. viani, 19-635: o angelo di fogna, o scazzaburèllo, o
, 19-635: o angelo di fogna, o scazzaburèllo, o tallito!.
o angelo di fogna, o scazzaburèllo, o tallito!. = comp.
nulla. aretino, xxvi-3-13: o fra porro poeta da scazzate, / che
giuoco. nel giuo- care al biliardo o alle palle, chi si vanta d'abilità
. v.]: 'scazzata': cosa o tiro riuscita bene a caso, non
-per estens.: ripetere sovente frasi o parole volgari. tommaseo [s
deriv. da < xxacó; 'occidentale'o 'sinistro'. scèa2, sf.
. dicesi 'tozzo della scea'quel pozzetto o vasca quadrata in cui si mette a
). dial. prosciugare uno specchio o un corso d'acqua. giannini-nieri,
levar l'acqua da un luogo per lavorarvi o per pescarvi. 2.
del fiume per lasciare i pesci sull'asciutto o per costringerli a scendere in basso e
. letter. facezia; battuta beffarda o scherzosa; frase o discorso di burla sciocco
; battuta beffarda o scherzosa; frase o discorso di burla sciocco e vano,
coppa. -insulto, frase di scherno o di sprezzo. carrer, 2-73:
scrittura. 4. ant. modello o disegno preparatorio di un oggetto.
a sceda, né a forma di cera o di pasta o d'alcuna altra forma
né a forma di cera o di pasta o d'alcuna altra forma. biringuccio,
arte fanno li loro lavori senza forma o dissegno o sceda, ma col bastargli solo
li loro lavori senza forma o dissegno o sceda, ma col bastargli solo veder con
campione, saggio di un lavoro di cucito o di ricamo. adr. politi
raffinatezza. -in senso concreto: atto o comportamento lezioso, svenevole. buti,
. da sceda'con epentesi di r o dal dimin. lat. schedala, per
scedóne, sm. ant. scultura più o meno grottesca che serve da mensola o
o meno grottesca che serve da mensola o cariatide. buti, 2-242:
: questo vocabulo significa lo piu- macciuolo o lo capitello o lo scedone o leoncello che
significa lo piu- macciuolo o lo capitello o lo scedone o leoncello che si chiama
macciuolo o lo capitello o lo scedone o leoncello che si chiama, che sostiene
gruppo, in una varietà di cose o, anche, all'interno di una
una categoria e prenderne fuori materialmente o considerare a parte ciò che risulta dotato delle
caratteristiche che hanno ispirato la scelta, o che appare migliore o più idoneo a
la scelta, o che appare migliore o più idoneo a un uso, a una
se l'accidente richiuso nella favola sia o non sia spaventevole o compassionevole. vasari,
nella favola sia o non sia spaventevole o compassionevole. vasari, i- 618
di cento cose notabili sceme solamente cinque o sei che paiono da riprendersi, lasciando tutte
], 130: indiche merci son tazze o bevande; / scegli qual più desii
. -con il compì, predicativo o una prop. complementare, che indica
. complementare, che indica il fine o l'utilità per cui la scelta è
si svelse / come quella che ferro o vento sterpe, / spargendo a terra
quelle che si segnalano per particolari qualità o che appaiono più idonee a svolgere un
alcuni giovanetti e della plebe cinque migliaia o più di giovani robustissimi, i quali egli
con cui mi trovo a veglia, / o mi son ritrovato anticamente, / volta
toccar cibo. -trovare un amante, o un marito o una moglie. martello
-trovare un amante, o un marito o una moglie. martello, 6-ii-155:
fra varie possibilità di azione quella migliore o più vantaggiosa e attuarla; decidere di
adottare un comportamento; intraprendere un'attività o un lavoro o una professione (e
; intraprendere un'attività o un lavoro o una professione (e anche lo stato
petrarca!..) e farsi baratto o gazzettiere, / totò scelse l'esilio
furono i compositori che mi chiesero drammi o chiedere me li fecero da'primi signori
, 1-236: -vuoi spento / atride, o me? -qual scelta!..
e il male. carducci, ii-8-219: o rimettere il convegno a mercoledì o anticiparlo
: o rimettere il convegno a mercoledì o anticiparlo a sabato... scegli,
scampo: si muore / sapendo o si sceglie la vita / che muta ed
, 1-357: voi chiamo in testimonio, o delle tante / cure e perigli miei
mia lingua e scelsi / di tacer o morir. -decidere fra due persone
staccare dallo stelo, dalla pianta rami o foglie. - anche al figur.
aureo crine. d'annunzio, i-451: o viviana may de penuele, / or
. talvolta ironico: cattivo ogni cosa; o tutto miseria; ovvero: bisogna accettare
con valore intens. e di separazione o allontanamento, e eligère (v
una scelta; che distingue fra più cose o persone, secondo un criterio di maggiore
persone, secondo un criterio di maggiore o minore bontà e opportunità.
regno de'tolomei, la scuola eclettica o sceglitrice. 2. in varie attività
attività lavorative, addetto a scegliere oggetti o prodotti e a separarli da quelli di
a separarli da quelli di seconda scelta o di scarto o, anche, a individuare
quelli di seconda scelta o di scarto o, anche, a individuare fra materiale
a personalità autorevoli per età, virtù o dottrina. - anche: capo,
capo, in partic. di una tribù o di una confraternita religiosa.
et in ogn'una di quelle erano due o tre scechi (che così gli chiamano
guisa di parrocchiani, si chiamano imanì o emomì; i lettori della legge per la
al quale è proposto uno sceikh, o diremmo noi anziano, più tosto che eletto
persone autorevoli per alto grado nello stato o nella religione o per molta riputazione di
alto grado nello stato o nella religione o per molta riputazione di virtù e di
grande crudeltà. falugi, 1-24: o padre mio potentissimo, salve: /
salve: / che accidente ti perturba o scelere? = allotropo di scelo,
si tolse dinanzi. 3. comportamento o atto blasfemo. bibbia volgar.,
pianto o chiamar già non si scelia / la mente
d'oro, che vagliono ciascuna venti giuli o scelinghi e sei soldi.
. castra fiorentino, 1-28: o tu cretto, dogliuto, crepato, /
nel sangue del padre e del fratello o commessa altra scelerag- gine. bisaccioni,
giustizia. -in partic.: azione o affermazione empia, sacrilega, contraria alla
tommaseo, 11-119: non superbite, o nazioni, d'un ciel benigno, d'
. s. degli arienti, 2-102: o appetito disordinato de frate, quanto sei
, propensione al male, indole malvagia o empia. cavalca, 20-331
c'ho fatto non nasce da sceleranza o da tradimento, ma solo da troppo
e letter. macchiare di azioni delittuose o viziose. guido da pisa, 1-234
guido da pisa, 1-234: guàrdate, o enea, di non scellerare le tue
unqua non volle / bruttar la spada o scelerar la mano. padula, vii-457:
? carducci, iii-5-32: noi, o padre e re divino, scellerammo le
, sf. ant. azione o affermazione scellerata, empia; atto criminale
in modo scellerato, violento, criminoso o, anche, contrario alla morale,
: non v'è principio di filosofia o di religione che non possa essere santamente o
o di religione che non possa essere santamente o scelleratamente applicato: tutto dipende dal cuore
falegname le gambe di mezzo metro, o ti tocca fare ogni sera un corso
almeno l'error dello 'ngegno umano, o vero la condizione di fortuna incerta a'
empia, blasfema nei confronti della divinità o colpevolmente contraria alla dignità sacerdotale. giuseppe
una sceleratezza che nel tempio si tenessino imagine o volti o simulacri d'alcuna ragione d'
nel tempio si tenessino imagine o volti o simulacri d'alcuna ragione d'animali. landino
altri vizi. boccaccio, iv-116: o sacra giunone, le cui santissime leggi io
. -come epiteto di biasimo severo o come ingiuria. storia di stefano,
sanità son fatte per i mal complessionati o infermi, come vi ho detto.
scarso talento (e ha valore iperbolico o scherz.). -lavoro da scellerato:
3. che è intrinsecamente illecito, immorale o empio e scarilego e come tale suscita
, 25-34: d'ogn'altro amore, o scelerato o santo, / il desiato
: d'ogn'altro amore, o scelerato o santo, / il desiato fin sperar
non istà nel vedere un malvagio perseguitato o ammazzato: inutile, vile, scellerato
scellerato: accordo segreto fra personalità politiche o stati mirato all'acquisizione di vantaggi o
o stati mirato all'acquisizione di vantaggi o privilegi ai danni di terzi e nel totale
e nel totale dispregio dei valori morali o del diritto. e. scalfari [
liberazione. -che nasce da malvagità o da empietà (e la esprime)
intese. s. maffei, 7-94: o temerari, o scelerati accenti!
maffei, 7-94: o temerari, o scelerati accenti! -che ha contenuti contrari
testo). savonarola, i-17: o voi che avete le case vostre piene di
v'ha, quasi, volume per empio o scellerato che sia, il quale non
chiamavano cotica strinata. -che è o è stato sede di orrori, di misfatti
sp., 35 (616): o in milano, o nel suo scellerato
(616): o in milano, o nel suo scellerato palazzo, o in
, o nel suo scellerato palazzo, o in capo al mondo, o a casa
palazzo, o in capo al mondo, o a casa del diavolo, lo troverò
che per alcuni scellerati movimenti di stelle o per influenza rea d'alcuno corpo di
dice assai. 6. eseguito o svolto in modo del tutto inadeguato (
-assai mal riuscito (un'opera letteraria o artistica). goldoni, v-1080:
. 7. che presenta una qualità o offre prestazioni alquanto scadenti (un oggetto
), sf. ant. comportamento o atto gravemente riprovevole, empio; scelleratezza.
, ogni vizio che si può operare o pensare o immaginare. = nome
vizio che si può operare o pensare o immaginare. = nome d'azione
lo più come moneta divisionale del fiorino o del marco o del tallero.
moneta divisionale del fiorino o del marco o del tallero. montanari, ii-321
. 2, del ted. schilling o dello svedese shilling, che risalgono al
mia crudel matrigna. pulci, 27-270: o traditor marsilio, ora ecco / dove
g. m. cecchi, ii-366: o scelo grave e rio, / da commover
dal ballo di s. vito o da alcune forme di paralisi. landino
, dipendentemente dalla 'chorea s. viti'o da paralisi o da debolezza scorbutica. ibidem
'chorea s. viti'o da paralisi o da debolezza scorbutica. ibidem [s.
di ciò che può essere più conveniente o più opportuno fra due o più alternative
più conveniente o più opportuno fra due o più alternative offerte; espressione di una
la revisione delle poesie di fra'ciro o, per dir meglio, la scelta de'
dovette fare la sua scelta: sottometterci o andare allo sbaraglio. -designazione di
debb'essere approvata dal prefetto del dipartimento o dal viceprefetto del circondario. p.
di sé comparatore, tuttavolta essendovi el venditore o vero suo messo presente, se non
si contrappone a espressioni come di seconda o di terza scelta, con cui si
indica la presenza di difetti in un prodotto o, più genericamente, una qualità mediocre
, più genericamente, una qualità mediocre o addirittura assai scadente). arneudo
contro la verità puossi peccar doppiamente, o per errore o per scelta. leopardi
verità puossi peccar doppiamente, o per errore o per scelta. leopardi, iii-467:
tentarono, offerendogli il vescovado eoo- racense o di vuintinton a sua scelta. ghislanzoni,
uomini prescelti per assolvere un determinato compito o funzione. giorgio dati, 1-24:
sole, ecc. -scelta di o del tempo: nella scherma e nel pugilato
e argomentazioni in uno scritto letterario (o anche di opere per un museo)
poetica, non nella sceltezza del linguaggio o de'concetti, ma nel movimento.
, in partic. di natura politica o militare. -per estens.: che si
comuni qualità personali, competenze, meriti o, anche, per uno specifico addestramento
a questi, una fanteria italiana di quattro o sei mila uomini scelti, munita bene
mostra assai acuto e perspicace nel comprendere o nel giudicare; molto colto, compito,
di notevoli qualità in un'attività letteraria o artistica. salvini, 39-iii-182: farei
1-ii-973: se vi paressi presentare sua santità o di vino o di qualche cosa scelta
vi paressi presentare sua santità o di vino o di qualche cosa scelta che dà cotesto
brani scelti: antologia di passi più o meno lunghi di un'opera letteraria o
o meno lunghi di un'opera letteraria o musicale. -costituito da elementi (in
-costituito da elementi (in partic. libri o opere d'arte) di particolare interesse
opere d'arte) di particolare interesse o valore (una collezione). a
noi non basta / gioir di scelto cibo o d'almo sonno. g. gozzi
do il buon prò ti faccia, o girupeno mio, poiché hai acquistato un sì
: chi in famiglia non ricca, o per malattia o per grado più ragguardevole,
famiglia non ricca, o per malattia o per grado più ragguardevole, ha maggiori
il ridursi della quantità, della misura o di una delle misure di qualcosa;
di qualcosa; diminuzione di tale quantità o misura; riduzione della cosa stessa (
oggetto; riduzione di una massa liquida o gassosa; abbassamento del livello di un
; abbassamento del livello di un corso o di uno specchio d'acqua.
ragioni posson militare per lo solo scemamente o sia per la sola diminuzione del peso.
in par- tic. di un gruppo o di una moltitudine di persone, dell'
, dell'organico di un corpo militare o di un esercito (e il conseguente
russi. 3. eliminazione di lettere o di sillabe da una parola per errore
da una parola per errore di grafia o pronuncia oppure come espediente retorico. -in
è l'afferesi, è scemamente di lettera o di sillaba m principio della parola.
, overo alcuno inganno per lo quale o per li quali alcuno scemamente, frode
l'arte e a la compagnia predetta o agli artefici de la detta arte e
muratori, 8-i-24: o costoro saranno uomini veramente celebri e chiari
saran tosto accettati nel numero degli arconti o, non volendo per avventura, benché
lo scemamento. -perdita, parziale o totale, delle facoltà sensoriali o delle
parziale o totale, delle facoltà sensoriali o delle forze. giovio, ii-247:
sei, né maggiore di dieci, o che pure fosse nata di persone servili
che pure fosse nata di persone servili o che fosse stroppiata di qualche membro o che
servili o che fosse stroppiata di qualche membro o che patisse niente di scemamento di sentimento
di vostro figliuolo, voi lo perderete, o per fuga o per scemamento di cervello
, voi lo perderete, o per fuga o per scemamento di cervello o per disperazione
per fuga o per scemamento di cervello o per disperazione. p. e. gherardi
di un desiderio, di un male fisico o di una sofferenza morale. colombini
noia. 8. scapito della reputazione o del prestigio di qualcuno. ammirato
regioni, secondo il vario stato della luna o crescente o scemante, a determinate ore
il vario stato della luna o crescente o scemante, a determinate ore si varia il
ant. e letter. riduzione quantitativa o qualitativa; diminuzione. varchi, 22-52
. rendere inferiore la quantità, la misura o una delle misure di qualcosa; ridurla
fiume, l'intensità di un suono o della voce nel cantare; smorzare una
sottoposto dell'arte de la lana debbia o vero possa comprare o fare comprare neuna lana
la lana debbia o vero possa comprare o fare comprare neuna lana da neuna persona
anzi, ne debbia pilliare uno sacco o vero una balla che sia in quantità di
elementi; rendere meno numeroso un gruppo o una moltitudine di persone, in partic
di persone, in partic. un esercito o una popolazione. c. campana,
altra? 2. svuotare parzialmente o completamente un recipiente. -scemare la pignatta
. -omettere qualcosa in un racconto o in resoconto o in un documento;
qualcosa in un racconto o in resoconto o in un documento; stralciare parte di un
: ciò che quello consellio tutto o vero la maggiore parte agiognarà o vero
tutto o vero la maggiore parte agiognarà o vero sciemarà dell'aggiunto, sieno tenuti e
tempo scrivermene e se alcuna cosa doverò giungere o scemare nel libro. lanzi, 1-1-136
che gli riferiscono: ma per iscemare due o tre fogli al libro avrei cresciuta di
buti, 2-291: a lo staio o vero quarta fu cavata overo sciemata la
5. cavare sangue a persone o ad animali sottoponendoli a un salasso.
chi me lo scema. -ridurre o far mancare il cibo, le vettovaglie,
inteso di dire che ella mi abbia stremato o scemato o negato la mercede'o il
che ella mi abbia stremato o scemato o negato la mercede'o il compenso.
stremato o scemato o negato la mercede'o il compenso. 7. interrompere la
tardato. 8. ridurre o togliere il vigore, le forze.
indebolito e scemo. -far perdere parzialmente o completamente la bellezza, la grazia.
piaceri, gioie, dolori; alleviare o lenire sofferenze, fatiche, disagi;
fatiche, disagi; renderli meno intensi o farli venire meno. f
fossi, e che distanza di luogo o lunghezza di tempo mai non scemerà l'affezione
un merito, una ricompensa; ridurre o far venire meno diritti; togliere un
la vostra città, ma non mutato o scemato i vostri diritti. -condonare una
sospetto; far venire meno un'opinione o un'impressione positiva o negativa. p
meno un'opinione o un'impressione positiva o negativa. p. foglietta, 229
autorità al papato. -sminuire la fama o il prestigio di qualcuno; far perdere
il prestigio di qualcuno; far perdere o, anche, perdere la considerazione o il
perdere o, anche, perdere la considerazione o il favore di cui si gode.
al nimico. caro, 12-iii-284: scoprendosi o la passione o l'arte, si
, 12-iii-284: scoprendosi o la passione o l'arte, si scema la fede al
scemargli lode, ma a negargli ogni merito o a cercare minutamente ogni difetto.
{ 12. attenuare un pregio o un difetto di qualcosa. castelvetro,
in questo proposito, sì come dico, o usandola le doveva scemare la milizia del
-far risultare inferiore alla realtà il pregio o il valore di qualcosa. corfino
13. limitare la rilevanza di un evento o annullarne le conseguenze; rendere meno grave
: privare qualcosa di una sua parte o di elementi che le competono.
ardire del suo capitano era degno di lode o di biasimo, era in dubbio lasciare
versi. -liberare un'opera o uno stile letterario dalle ridondanze.
diminuire, decrescere, ridursi (qualcosa o la misura, la quantità di qualcosa)
si scema e cresce aria, acqua o terra, / ch'eterna è la materia
vicina, la quale sempre cresce, o scema. nannini [olao magno],
. -scomparire alla vista, parzialmente o totalmente, per un'eclissi (la
meno numeroso (un insieme di cose o un gruppo di persone e, in partic
-diminuire, abbassarsi, scendere (un prezzo o una rendita); ridursi di entità
loro prìncipi. 20. ridursi o venire a mancare in qualcuno (una
mancare in qualcuno (una dote fisica o morale, la nobiltà dell'animo, l'
intellettuali, il senno, la salute o anche il potere di qualcuno).
animo di combattere. -venire tributato o accordato in grado minore (il favore
. 21. divenire meno intenso o meno pungente (un disturbo o un
intenso o meno pungente (un disturbo o un bisogno fisico, un sentimento, un
, un desiderio, una gioia, o un dubbio, ecc.); lenirsi
dolore, una sofferenza spirituale); attenuarsi o sparire. buti, 1-353:
memoria e il vostro / amor trascorra o scemi. c. bini, 1-257:
madre badessa, ma se un giorno o l'altro la ragazza scopre l'odore
minore / violetta, che sé ritiri o sceme / tra fronda e fronda.
, di limitazione: ridursi di quantità o di misura; diminuire di peso,
-perdere in pregio, in valore o relativamente a una data caratteristica positiva o
o relativamente a una data caratteristica positiva o negativa (un'opera artistica, un'
. -subire una riduzione dell'autorità o del credito di cui si godeva;
pref. ex-, con valore di allontanamento o separazione, e dal tardo sèmus 'mezzo'
scemerello. scemata, sf. comportamento o affermazione insensata, idiota; sciocchezza,
, alla portata, all'intensità iniziale o abituale (una merce, un corso d'
un corso d'acqua, un suono o il peso, la massa, l'intensità
alcuni componenti (un gruppo di persone o di animali e anche la sua entità
4. privato di un suono o di un gruppo di suoni rispetto alla
, 10-293: tutte ancor le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate
tutte ancor le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o
le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate
sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o
proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate o
o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate o alterate o
o ornate o fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate. sacchi,
o fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate. sacchi, 3-46-162:
o allungate o scemate o alterate o rimutate. sacchi, 3-46-162: 1
riferimento a parola bisillaba con una sola o con nessuna consonante. regolette della nuova
nuova poesia toscana, 420: le bisillabe o sono equali o cresciute o scemate.
420: le bisillabe o sono equali o cresciute o scemate...: scemate
le bisillabe o sono equali o cresciute o scemate...: scemate in tre
: scemate in tre modi, o nella prima sillaba o nella seconda o in
modi, o nella prima sillaba o nella seconda o in tutte e due:
o nella prima sillaba o nella seconda o in tutte e due: nella prima
meno vivo e fiducioso (un'attesa) o zelante (la fede).
età mia bella è trasformata, / o fede, o mia speranza ogi scemata,
bella è trasformata, / o fede, o mia speranza ogi scemata, / per
, cioè quando si verifichi una tal pazzia o scementaggine in tal grado che renda la
per voluta mancanza di artifizio, popolareggiante o arcaicizzante, di cui tanto si abusò
c'imbecchi con fior d'erba trastulla / o ci hai scemenza nel cervello! savinio
e pragmatiche. 2. azione o atteggiamento sciocco, insensato; affermazione,
scemenzàio, sm. insieme di persone o affermazioni o atteggiamenti insulsi, banali,
sm. insieme di persone o affermazioni o atteggiamenti insulsi, banali, sciocchi.
che si fa da certi positivi o positivisti o esperimentalisti dei vieti argomenti
fa da certi positivi o positivisti o esperimentalisti dei vieti argomenti contro la
giorni. betteioni, i-597: le tasche o vuote o sceme. pratesi, 4-159
, i-597: le tasche o vuote o sceme. pratesi, 4-159: io quando
sott'olio. -che ha scarsa o ridotta portata (un corso d'acqua
rreme. 2. che manca o è rimasto privo di una parte del
privo di una parte del suo insieme o di alcuni degli elementi da cui è
coda. -privo di una sillaba o di una lettera (una parola,
disdice, quando ella si mostra o troppo gonfia e naticuta o troppo scema e
mostra o troppo gonfia e naticuta o troppo scema e quasi senza natiche.
che si dèe tagliare del mese di novembre o di dicembre a luna scema. varthema
vista se fu svinato a luna piena o a luna scema. graf, 5-91:
-che manca di una sezione (una figura o un oggetto circolare). paolo
4. per estens. che emana poca o offuscata luce (un astro);
. j. che manca o è stato privato di alcuni membri o
o è stato privato di alcuni membri o ai gran parte dei componenti a causa di
parte dei componenti a causa di perdite o assenze (un gruppo, un esercito,
un popolo); ridotto di numero o composto da un numero esiguo di persone
-per estens. che si trova senza o ha perduto le persone di cui si
perduto le persone di cui si avvaleva o da cui era guidato o accompagnato.
cui si avvaleva o da cui era guidato o accompagnato. dante, pure.
. 6. che non possiede o che ha perso una qualità, una
virtù, un carattere che gli è proprio o gli sarebbe necessario o utile.
gli è proprio o gli sarebbe necessario o utile. niccolò del rosso, vii-532
stato pianto. -scevro dal peccato o da uno stato d'animo disdicevole.
-in partic.: che è o è rimasto privo di sostanze, di
e scemo ciò ch'indi si coglia o mieta. 7. che manca
. che manca di giudizio, di accortezza o di astuzia; stolto, di poco
). -in partic.; che sragiona o è malato di mente (anche nell'
36: subito s'esclamerà ch'egli è o pazzo, scemo e ignorante di bene
brumani nostro patrizio cremonese. questi era o stravagante o scemo o fatuo. bresciani,
patrizio cremonese. questi era o stravagante o scemo o fatuo. bresciani, 2-1i-34
. questi era o stravagante o scemo o fatuo. bresciani, 2-1i-34: questo
con cui si ha confidenza e amicizia o a se stesso. vittorini, 2-44
moretti ». -scemo del paese o del villaggio: persona che è oggetto
di scherno generale perché malata di mente o per i comportamenti stravaganti. caproni
possano stare solo se sono volutamente sceme o vuote. -che esprime vacuità,
-che esprime vacuità, stupidità, idiozia o ne è improntato (l'aspetto,
giuridico del testimonio e la sua scema o comprata falsità. stuparich, 5-286:
. per esprimere un senso di scemo o di vuoto. -carente di interesse
od integro. 10. reso o divenuto debole, fiacco; diminuito di
per lo quale l'uomo teme pena o di non perdere premio. petrarca, 32-4
suoi tuoni / può dinotarlo grande, tenue o scemo ». alfieri, 1-462:
: lunghe parecchi mesi e non mai interrotte o sceme, anzi ogni di maggiori furono
ne possono anche venire i composti, o vogliam dire di sesto acuto. milizia
. milizia, vl-214: gli archi abbassati o scemi, cioè quelli che fanno una
racconta esclusivamente vicende di cui è protagonista o secondo il suo punto di vista (
-sconto su una cifra da pagare o da restituire. velluti, 66:
e meno pieni, secondo la piena o 'l scemo de la luna. b.
, e noi volemo. -mancanza o scarsità di fervore religioso. boccaccio,
neha fede sentisse. -fatto o azione dannosa o colpevole. ottimo,
sentisse. -fatto o azione dannosa o colpevole. ottimo, iii-185: chiaro
più intendenti di tanto che rinfuriato umanista o spiritato fosse o avesse scemo. guerrazzi,
tanto che rinfuriato umanista o spiritato fosse o avesse scemo. guerrazzi, 1-472: l'
viscerale servilità. 2. azione o comportamento scriteriato o goffo e maldestro;
2. azione o comportamento scriteriato o goffo e maldestro; sciocchezza, stupidaggine
del suo passato son dimenticate. -discorso o scritto insulso, banale, pieno di
stoltezza; dichiarazione, affermazione, battuta o pensiero, idea insensata, sciocca,
con estrema carità e pazienza le ragioni o, per meglio dire, le scempiaggini e
scempiaménto, sm. riduzione, nella grafia o nella pronuncia, di una consonante doppia
lasciando da parte quelle comuni a tutti o a parte dei dialetti gallo-italici come lo
casa santa. -alterare il significato o la forma di un testo levandone elementi
la forma di un testo levandone elementi o parti significative. tommaseo, 10-i-143:
che [amore] più mi strazi o scempie / né mi ritenga perch'ancor m'
. 2. ridurre nella grafia o nella pronuncia le consonanti geminate alla forma
. v.]: scempiare nella pronunzia o nello scritto le consonanti che altri fa
2. affermazione, idea, azione o comportamento assurdo, insensato o goffo,
, azione o comportamento assurdo, insensato o goffo, maldestro; stupidaggine, sciocchezza
(e può avere connotazione scherz. o affettuosa). guadagnoli, 1-ii-220:
nievo, 8-141: deh taci, o scempiateli! /... / l'
di accortezza; che ha scarsa abilità o capacità; che si comporta in modo
si comporta in modo insensato, ingenuo o inopportuno (e talvolta può avere connotazione
e talvolta può avere connotazione scherz. o affettuosa); sciocco, stolto;
. 3. colmo di errori o imprecisioni; svolto malamente; vacuo,
suo scempiatissimo, ma fortunato sonetto 'sudate o fuochi', disse: 'per fabbricar colossi
di un solaio, di un soppalco o di un tramezzo. fanfani [s
: 'scempiato': der la parte di sotto o il primo strato di palchi, di
rate in cui era suddiviso un debito o una tassa, in partic. quella
pagamento di una rata di un debito o di una tassa, in partic. di
disus. atto, comportamento, affermazione o componimento insensato o goffo, maldestro;
, comportamento, affermazione o componimento insensato o goffo, maldestro; sciocchezza, scempiaggine
, come indubitate notizie, anche due o tre secoli sono. c. gozzi,
2-3-13: destino, come egli dice, o scempietà che l'abbia condotto, s'
medicina del tempo ed io per modestia, o più tosto per iscempità, non ardisco
. fatto, evento, azione, comportamento o discorso, affermazione, argomento privo di
, affermazione, argomento privo di senso o sciocco, goffo, sconsiderato; stupidaggine
. anonimo, i-523: quando fallate o fate dispregianza, / poi tutto in
coll'armi. 2. atto o comportamento sciocco, inopportuno o goffo,
. atto o comportamento sciocco, inopportuno o goffo, maldestro. fiore [dante
vino... debbano covrire le scempiezze o le ribalderie com messe nel
3. discorso, affermazione, idea o scritto insulso, insensato, banale.
inframmetter chiose e sentenze al confidente soliloquio o colloquio d'un uomo tale, solo
. ant. l'essere unico o singolo (in contrappo sizione
doppiezza di quello [tempo] detta tardità o lunghezza e misura la scempiezza del medesimo
misura la scempiezza del medesimo, detta prestezza o brevità. = deriv.
questo voto; almeno / dànne, o giove, uno scampo colla fuga; /
ria scempio felice. dotti, 1-316: o giuseppi,... / scempi
11-59: dir solea che né per terra o villa / né per regno avena mai
-deplorevole deturpazione di un ambiente naturale o di un contesto urbano, attuata in partic
. con l'inserimento di costruzioni eccessive o incongrue. flaiano, 1-ii-596: l'
deve essere necessariamente commesso mediante attività urbanistico-edilizie o comunque di stravolgimento dell'assetto del territorio
/ al tempo de'nostri ari, o poco inante. b. tasso, ii-121
grecia. -dissoluzione di un'entità politica o sociale; grave decadenza di una nazione
baldi, 249: se di doglia o piacer torbido mòve / fiato umil sen
l'aspra offesa, / voi chiamata, o gran donna, / avriano in lor
solo (generalmente in contrapposizione a doppio o duplice). dante, purg
che le mettevo in mano era scempio o doppio, verde o rosso, come se
mano era scempio o doppio, verde o rosso, come se il gesto di
. che consta di un unico elemento (o di un'unica serie di elementi)
v. quindi]: tutte le sestine o serranno sei stanze, e questa è
stanze, e questa è detta sempia, o serranno di dodici, e queste son
, e non altramente. -non ambiguo o equivoco; schietto, sincero. codice
colera a questi stinchi, perché scempio o doppio solamente è stato usato dagli antichi
panno il verno, e di state iscempie o foderate di vale- scio. falugi,
. falugi, 1-14: né per gemme o per veste doppie o scempie / el
: né per gemme o per veste doppie o scempie / el mio dolor alleggerisce o
o scempie / el mio dolor alleggerisce o cela, / ché questo incendio pessimo
porta un saio e chi una gabbanella o altra vesticciuola di panno soppannata, che si
state si porta sopra il farsetto o giubbone solamente e qualche volta sopra un saio
giubbone solamente e qualche volta sopra un saio o altra vesticciuola scempia di seta. piccolomini
4. che manca di qualcosa o ne è stato privato. luca pulci
privato. luca pulci, i-76: o maladrin, villano, / se morte non
/ che 'mporta un po'più lunghi o un po'più scempi? 6
un animo semplice, ingenuo, schietto o, anche, che dà prova di scarsa
delle navi per prendere biancheria da lavare o da rammendare. -come epiteto ingiurioso.
ingiurioso. del tufo, 330: o tu scempio infedele / quant'hai da
di mano pieri, che mai non vedesti o leggesti la più scempia vanesia e pedantesca
: quella che corrisponde a un unico suono o non è raddoppiata nella pronuncia (e
. buommattei, 258: la scempia o la doppia consonante non ha forza di distinguer
ma l'ufficio, che hanno, è o di accennare la forza del verbo o
o di accennare la forza del verbo o di variare i casi. salvini, 39-vi-169
del nuovo fanno sull'uso di tale o tale vocabolo, su le consonanti doppie e
'o'lungo latino, all'incontro o l''e'lunga latina, quando pur
innanzi tratto, perché negli affissi propri o scempi o doppi si raddoppia alcuna volta la
, perché negli affissi propri o scempi o doppi si raddoppia alcuna volta la loro
con uno 'm'solo e 'ora diemmi'o 'denomini'con due. -privo di
con due. -privo di avverbi o complementi (una proposizione); costituito
di membri, l'altro scempio, o schietto che lo vogliamo chiamare. piccolomini
han particella alcuna che limiti il verbo o 'l predicato con differenzia di luogo o di
verbo o 'l predicato con differenzia di luogo o di tempo ad altra circostanza.
scempia doppia: trarre un cospicuo guadagno o vantaggio dalle proprie azioni. f.
, forse con sovrapposizione di scemo o del pref. lat. ex-, con
. scièna), sf. struttura fissa o mobile (talora costituita da un semplice
costituita da un semplice fondale dipinto) o, anche, insieme di elementi (quinte
la funzione di rappresentare in modo più o meno realistico ciascuno dei diversi ambienti in
scene, che, tratte in giro o condotte per canaletti di legno con macchina ch'
: quella che appare divisa in due o più ambienti, visibili agli spettatori contemporaneamente.
del dramma. -ant. scena aperta o sfacciata: nel teatro rinascimentale spagnolo,
alcuna sopra quel modo di scene sfacciate o aperte, che dicono essersi alcune volte
. -in cinematografia, l'ambiente reale o ricostruito nel teatro di posa in cui
un film, per distinguerla dal sonoro o dal parlato. -per simil. barriera
in cui è ambientata un'azione drammatica o anche, per estens., una
razzi, 8-prol.: che poss'io o che debbo rispondere / a chi dirà
. 2. ogni sorta di struttura o di spazio entro il quale venga allestito
delle scene. -scena piena o vuota: situazione che si verifica in
di copione, un attore rispettivamente ritarda o anticipa l'uscita, lasciando, nel secondo
hanno le scene vuote. -musica o musiche di scena: insieme di brani
e creare una particolare atmosfera; sottolinea o inframmezza l'azione scenica. -assistente di
e trovarobato. -direttore di scena (o, disus., della scena):
di scena delle varie operazioni di spostamento o sostituzione che si rendono necessarie).
compito di effettuare fotografie in un teatro o in un set cinematografico. p.
le prove che durante la rappresentazione teatrale o la ripresa cinematografica. -macchinista
ha il compito di provvedere agli spostamenti o alle sostituzioni di elementi dell'apparato scenico
mai rappresentasser le famose scene della grecia o di roma. c. 1
perché fu facta in modo de sciena o tragedia. giuglaris, 37: vai
, 37: vai a quelle comedie o scene e ti trovi a quei balli pericolosi
conoscenzia che le cose che si sanno o si dicon nelle scene non acca- schin
. in rapporto a un determinato periodo o ambito geografico. b. corsini,
sul pubblico (anche nelle espressioni avere o non avere scena). stampa periodica
un dato luogo; paesaggio naturale (o, talora, urbano), che
), che suggestiona per particolari caratteristiche o che costituisce lo sfondo di una vicenda
qui la vista spazia per prospetti più o meno estesi, ma ricchi sempre e sempre
secondo che i diversi punti piglian più o meno della vasta scena circostante. leopardi,
-località che spicca per la particolare bellezza o ricchezza in un determinato àmbito geografico.
venezia bella. 5. luogo o àmbito più o meno esteso, considerato
5. luogo o àmbito più o meno esteso, considerato in quanto vi
considerato in quanto vi si svolgano avvenimenti o vi si esplichino attività. firenzuola
, che ce la rappresenta accaduta nelteridano o sia nel po, non par che s'
gli arnesi rurali sulle spalle, donne o fanciulle che spingevano le loro vaccherelle,
condizioni in cui si verifica un evento o in cui qualcuno si trova ad agire
, frangente (anche nelle espressioni mutare o mutarsi la scena, le scene)
in partic. nelle espressioni scena pubblica o di cose pubbliche). g
scena! -scena del mondo (o, ant., mondana): il
di dibattito e di confronto fra personalità o schieramenti diversi. tommaseo [s.
casi fissati in base al successivo entrare o uscire dei personaggi e in altri coincidono
nella loro casa professa, una rappresentazione o commedia spirituale: 'la conversione del giappone';
per il momento infruttiferi, siano re o cortigiani o ciambellani, ofelie, spettri,
momento infruttiferi, siano re o cortigiani o ciambellani, ofelie, spettri, becchini
che dèe fare, e la riesce o da ridere o da piangere secondo l'argomento
, e la riesce o da ridere o da piangere secondo l'argomento; e
di un'azione teatrale in cui uno o più personaggi comunicano facendo esclusivo ricorso alla
estens.: situazione in cui due o più persone non si parlano, tut-
l'attore con de'gesti, atteggiamenti o altri segni fa intendere quel che non dice
enorme. -breve episodio teatrale o cinematografico autonomo. -in partic.:
-in partic.: breve farsa (o, anche, cortometraggio di carattere comico
pubblico come diversivo dopo un dramma (o un lungometraggio) di argomento tragico o
o un lungometraggio) di argomento tragico o patetico (nell'espressione scena comica finale
cospiratori; e scene di miracolo o martirio che possono essere, per ambiguità compositiva
, a carbone, scene di fattoria o scene di caccia o scene riguardanti la coltivazione
scene di fattoria o scene di caccia o scene riguardanti la coltivazione, virgiliana,
, che appare degna di rilievo o colpisce per la singolarità, per i risvolti
singolarità, per i risvolti drammatici o patetici o, anche, comici, bizzarri
per i risvolti drammatici o patetici o, anche, comici, bizzarri,
-evento storico; fatto di rilevanza politica o militare. f. f.
inabilità di quella persona che non possa o non debba fare nella scena di quel giudizio
personaggio del giudice. -vicenda più o meno lunga e articolata in cui è
messi in atto per trarre in inganno altri o dare un'impressione falsa di sé;
partic. con studiata affettazione, per presunzione o vanità. cantò,, 392
scenata (spesso con uso plur. o nelle espressioni fare scene o fare una
plur. o nelle espressioni fare scene o fare una scena). l.
11. il presentarsi alla vista di persone o cose (o, anche, il
presentarsi alla vista di persone o cose (o, anche, il modo in cui
un evento; impressione provocata dall'aspetto o dal comportamento di una persona.
stanze, per riparo dell'aria, o presso a un letto non cortinato, per
'recitativo obbligato', sia questo un soliloquio o dialoghizzato. aggiugnesi l'epiteto 'grande's'è
epiteto 'grande's'è di qualche estensione o di una situazione notevole ed appassionata.
14. psicol. scena primaria o primitiva: termine introdotto dalla psicanalisi freudiana
tenderà a condizionare varie forme di fantasie o sogni.
. -dare inizio a una rappresentazione o a una serie di rappresentazioni (gli
lena. -assumere un determinato atteggiamento o metodo o criterio di approccio a una
-assumere un determinato atteggiamento o metodo o criterio di approccio a una questione.
stretti di fatti. -dietro la scena o le scene: nei risvolti non appariscenti
. v.]: quando chi parla o opera palesemente, credesi che sia indettato
opera palesemente, credesi che sia indettato o mosso da altri, diciamo: '
spesso assai efficace nel determinare le situazioni o i comportamenti altrui. foscolo, xiii-2-240
genze del copione (un personaggio o l'attore che ne interpreta la parte
in iscena, esce dalla scena, o spaccia con più o meno di arte
esce dalla scena, o spaccia con più o meno di arte una frase più o
o meno di arte una frase più o meno profonda e spiritosa? serao,
: ostentare, anche esagerando, dolore o sofferenza per un infortunio subito; lamentarsi
, a uno spettacolo (un attore o il personaggio da lui interpretato).
-levare i panni dalla scena: scoprire o rivelare un fatto fino a quel momento
. -mettere, porre in scena o sulla scena: allestire uno spettacolo,
: dare pubblicità e rilievo a fatti o a persone su cui sarebbe più opportuno
quando espongansi cose che non si dovrebbe o espongansi in forma sconveniente. bonghi,
che la fantasia disordinata di un visionario o la ciarlataneria d'un furbo mettano sulla
-montare in scena, sulla scena o sulle scene: esibirsi in uno spettacolo
et improvisa mostra, / come di selva o fuor d'ombroso speco / diana in
d'ombroso speco / diana in scena o citerea si mostra. -assumere di
una funzione nel corso di un accadimento o ricoprire una parte decisiva nelle vicende della
fare di nuovo riferimento esplicito a qualcuno o qualcosa nel contesto di un discorso.
del cristianesimo. -ritirarsi dalla scena o dalle scene: smettere l'attività di
una posizione di notorietà, di vantaggio o di potere dopo un periodo di allontanamento
si dice del rimettere fuori certe cose o ragioni che per qualche tempo arevano dimenticate
entra in iscena, esce dalla scena, o spaccia con più o meno di arte
esce dalla scena, o spaccia con più o meno di arte una frase più o
o meno di arte una frase più o meno profonda e spiritosa? -abbandonare
egli... una storia oratoria o drammatica nella quale gli attori venissero in iscena
in partic. esprimendo le proprie opinioni o le proprie rimostranze. b. croce
permesso dalle pragmatiche, adattavano l'opera o dentro o fuori del verisimile a quella vecchia
pragmatiche, adattavano l'opera o dentro o fuori del verisimile a quella vecchia scenaccia
paesaggio, anche urbano, in prospettiva o uno scorcio paesistico alquanto suggestivo o un
prospettiva o uno scorcio paesistico alquanto suggestivo o un luogo o un ambiente considerato in
scorcio paesistico alquanto suggestivo o un luogo o un ambiente considerato in quanto sfondo di
2. per simil. scorcio paesistico o paesaggio, anche urbano, per lo
e del gozzoli al camposanto di pisa o nella 'torre di babele'del breughel,
, con pieno successo. -luogo o ambiente considerato in quanto sfondo dello svolgimento
quanto sfondo dello svolgimento di importanti azioni o avvenimenti o dello sviluppo della trama di
dello svolgimento di importanti azioni o avvenimenti o dello sviluppo della trama di opere letterarie
della trama di opere letterarie, teatrali o cinematografiche (e anche particolarmente adatto per
cioè, mi accadeva di origliare, o di far capolino, o di fiutare a
origliare, o di far capolino, o di fiutare a distanza quel che ora
casa e sceverava subito dalle cose viste o dalle cose udite quelle che mi parevano
operazione, un progetto; lo sviluppo o lo svolgimento di esso (e anche
in cui una determinata eventualità è accolta o vissuta (con partic. riferimento all'
all'ambito politico, sociale, economico o culturale). oriani, x-13-23:
il poeta ha dato a queste aspirazioni gonfie o imprigionate un tragico scenano di fantasia storica
da una determinata atmosfera, condizione psicologica o stato d'animo. calvino, 13-65
fìnta ricchezza. 4. istituzione o progetto inconsistente, artificioso, campato in
avvenimenti e dei dialoghi nell'adattamento teatrale o cinematografico di un'opera letteraria. -anche
trattamento, il soggetto e la sceneggiatura o l'insieme del soggetto e della sceneggiatura
scenarista, sm. e sf. soggettista o sceneggiatore teatrale o cinematografico. -anche:
e sf. soggettista o sceneggiatore teatrale o cinematografico. -anche: pittore di scenari
. scenata, sf. alterco o disapprovazione o rimprovero acceso e violento ed
scenata, sf. alterco o disapprovazione o rimprovero acceso e violento ed eccessivamente plateale
dall'alto verso il basso, verticalmente o secondo un piano inclinato. - anche
2. che sta scendendo lungo una scala o per una strada in discesa.
3. per estens. che digrada o porta a un luogo più basso (
per via del peccato originale non deterso o come se deterso non fosse.
alto, e oggetto di dicerie paurose o trepide, si vedeva farsi all'aperto da
verso il basso superando un dislivello più o meno ampio con un passo, con
ampio con un passo, con un salto o percorrendo una strada o un terreno in
con un salto o percorrendo una strada o un terreno in pendenza o una scala,
una strada o un terreno in pendenza o una scala, ecc.; calare
, massime quando tu sali sui ponti o scendi da quelli, awertisci a quello
sua lampi striscianti. / scendete, o re, dal soglio, / temete,
re, dal soglio, / temete, o grandi, e vi prostrate, o
o grandi, e vi prostrate, o genti. pananti, iii-177: un magnate
verso il piano; raggiungere una località o una zona di una città posta a un'
recarsi al piano terreno di un'abitazione o di un albergo per consumare la colazione
della casa su di sopra e poco o niente iscendea giuso tra gli altri della
più sozze femminacce scendevano in sulla porta o affacciandosi alle finestre, colla voce e
nostre epidermidi scenderò alla prossima fermata, o diafana computista dalla bocca infernale. vittorini
scender. -intervenire sulla terra o nella storia (dio, la provvidenza
alla discesa sulla terra di divinità pagane o di personificazioni divinizzate. giamboni, 10-82
tornare a casa, non dicendogli però cosa o insegnandogli cosa che egli per sé ottimamente
vostra eccelsa sfera.. / venite, o geni, dai regni lontani.
. bibbia volgar., vii-519: « o figliuolo », disse iddio, «
un'orda barbarica che proviene da nord o che cala dalle montagne verso la pianura
8. recarsi in città dalla zona montuosa o collinosa circostante o, in senso generico
città dalla zona montuosa o collinosa circostante o, in senso generico, da una zona
batte- zato da giovanni, suo precursore o foriero, per insegnar l'umiltà
10. sostare in un dato luogo durante o alla fine di un viaggio; prendere
livello inferiore per la forza di gravità o per un moto che è stato impresso
per un moto che è stato impresso o per il moto delle onde. s
pino. g. gozzi, i-23-161: o che studiasser, pria d'andare a
peso assoluto non è cagione dello scendere o del salire dei corpi, ma n'è
una scure) p su una persona o sul suolo (un'arma, un colpo
e colpo alcun de'suoi che tanto o quanto / impiagasse il nemico anco non scese
, la neve, la rugiada) o da un albero (le foglie, i
oscura / benché tut- t'occhi, o riguardar non cura / 0 'l guarda e
ndo deha via. leopardi, 16-75: o cara luna,... /.
/ il raggio tuo fra macchie e balze o dentro / a deserti edifici. pascoli
cortile. -per estens. diffondersi o sopraggiungere gradualmente (il buio, la
la sera: ancora ci lasciate, / o immagini care della terra, alberi,
questo re. leopardi, 34-222: o pel montano fianco / furiosa tra l'erba
il sudore); fluire dagli occhi o da una ferita (le lacrime, il
parole. 15. digradare più o meno ripidamente verso un luogo posto più
. -con riferimento al corpo umano o a una parte di esso.
colonna (una serie di dati scritti o messi in evidenza da un video).
martello, 6-iii-176: è possibile, o quinto, che l'a me dato affetto
sguardi? -sopraggiungere (il sonno o anche la vecchiaia, l'oblio)
di una questione; passare ad analizzare o a trattare questioni minute, dettagliate (
20. decadere da una posizione di eccellenza o di potere o di prestigio; pervenire
una posizione di eccellenza o di potere o di prestigio; pervenire a un grado o
o di prestigio; pervenire a un grado o a un rango inferiore. federico
e talora si perda? -perdere influenza o forza interiore. malpigli, xxxviii-39:
umili, meno altezzosi, più pietosi o concilianti. ariosto, 1-49: con
in formule di modestia). beroardi o giacomo da lentini o pier della vigna,
). beroardi o giacomo da lentini o pier della vigna, 447: sì
materiale 0 pratico rispetto a quelli svolti o affrontati in precedenza. -in partic.
essendo le cose umane sempre in moto, o le salgano o le scendano.
umane sempre in moto, o le salgano o le scendano. -svilirsi,
evo, comincia dal rincipio del mondo o poco sotto, per iscendere giù giù
* dì tanti del tal mese del 1860 o '6i. -risalire a un tempo
originato, procedere, provenire da qualcosa o da qualcuno. -in partic.: derivare
dei gabbieri di calar dalle crocette, o dalle coffe, giù sulla tolda,
31. mus. passare da una nota o da un tono più alto a uno
, 1-4: queste sei voci si mutano o per che 'l canto passa più in
gli uomini, ragionando, ossieno tranquilli o da qualche passione animati, sagliono e
: in una corsa (anche ippica o motoristica), in una gara di
, a quello abilitato per una qualificazione o a quello che costituisce il precedente limite
nel calcio scendere: verso la porta (o la rete) avversaria, eseguire una
, porre giù, far discendere qualcosa o qualcuno. - anche assol. boccalini
-scendere sulla piazza: entrare in trattative o in affari. cavour, iii-238
s. v.]: andiamo: o scendere o predicare. proverbi toscani,
.]: andiamo: o scendere o predicare. proverbi toscani, 246: '
. sul groppone intignato de'tappeti, o di vellosi o di vellutati scendiletto montale
groppone intignato de'tappeti, o di vellosi o di vellutati scendiletto montale, 9-154:
, sm. lo scendere, l'andare o lo spostarsi verso il basso (con
, ov'è suo nascimento, / o se reluce qui più e meno altrove /
se reluce qui più e meno altrove / o che cos'è da sopra al sommo
una condizione elevata a una più bassa o da pensieri nobilissimi ad altri materiali e
nostra signoria d'ordinare ne'cuon nostri, o vogliamo noi salimenti, cioè pensieri che
pensieri che giungono a dio, o vogliamo noi scendimenti, cioè pensieri che scendono
temporale del presente a quella del futuro o anche, con la memoria, a
leggiadrissimamente fatta una vera scala di scendimento o cadenza di grado in grado.
i bimbi fanno rotolare giù delle pallottoline o rotellette o piastrelline a chi le manda
fanno rotolare giù delle pallottoline o rotellette o piastrelline a chi le manda più lontane
generi raccolti in colonie microscopiche con due o più cellule. = voce dotta
testo drammatico per la rappresentazione; struttura o costruzione di un testo drammatico (e
drammatico (e il testo drammatico stesso o il canovaccio di esso).
purgare il nostro teatro da informi sceneggiamenti o da pedantesche, fredde e noiose imitazioni.
. ridurre e adattare un'opera letteraria o un soggetto originale secondo i criteri di
secondo i criteri di ripartizione in atti o in scene propri del teatro o
o in scene propri del teatro o del cinema in modo da poterlo rappresentare
in modo da poterlo rappresentare sulla scena o in un film. - per estens
il cinema, il teatro, la radio o la televisione. sceneggiare un soggetto cinematografico
3. figur. simulare sentimenti o sensazioni che non si provano in realtà
. 2. per estens. atteggiamento o comportamento marcatamente esagerato, iperbolico, enfatico
, ideato per ingannare chi vi assiste o per indurlo a reazioni immediate e non
non meditate di approvazione, di condanna o a determinare esasperata mozione degli affetti.
2. per estens. scritto o concepito in forma dialogata. landolfi,
incalzante di dialoghi, senza alcuna didascalia o sutura. 3. sm.
di sceneggiature di opere teatrali, cinematografiche o di trasmissioni radiofoniche o televisive (e
teatrali, cinematografiche o di trasmissioni radiofoniche o televisive (e, in par- tic
faulkner lavorava a hollywood, come soggettista o sceneggiatore. soldati, 2-253: calarono
testo di un'opera teatrale, cinematografica o televisiva in cui è anche definita la
puramente orientativa o, secondo determinati orientamenti che privilegiano il
considerata indispensabile. - sceneggiatura a posteriori o dovuta al montaggio: testo che registra
vaghe e simboliche come sceneggiature di antoniom o bergman. -per estens. messinscena
interessante, divertente, strano, commovente o, anche, per l'eccessiva banalità
zio. 3. rappresentazione pittorica o plastica di carattere aneddotico, che riproduce
86: nel tempo che la poesia o gusto del cantare anche scenicamente fiorì nel
risultati artistici che se ne ottengono, o anche, la scena, il palcoscenico
roma in occasione di solenni ricorrenze politiche o di feste religiose. -giochi scenici: v
che riguarda, che si riferisce a generi o a opere letterarie o a componimenti poetici
riferisce a generi o a opere letterarie o a componimenti poetici atti a essere rappresentati
scenici le loro parole in atti, o forse i nostri poeti i loro romanzi in
opera letteraria caratterizzata da una struttura dialogica o, anche, dalla narrazione di episodi divertenti
per estens. plateale, eccessivamente ostentato o anche falso, artificioso, ipocrita, manierato
.. questo è l'apparato scenico o ciarlatanesco. tommaseo, 3-i-358: delle vecchie
non so se per illusione di conforto o per balocco tra scenico e puerile.
: nell'aprire la bocca ad un motto o intemperante o scenico, credevamo che sotto
la bocca ad un motto o intemperante o scenico, credevamo che sotto a'piedi ci
marchesa casati, con tutto un manierismo vestimentario o birignao segnico-scenico di boa, frange,
. v.]: li arabi sceniti o nomadi son quelli che in oggi chiamiamo
gioberti, 1-v-422: 1 popoli nomadi o sceniti poi, non che mancar di territorio
. m. -et). che appartiene o è caratteristico delle popolazioni nomadi.
anzi nei loro caratteri, cioè di vaganti o fissi abitatori, dalla vita nomada o
o fissi abitatori, dalla vita nomada o scenitica ad essere cittadini riuniti in luoghi
aquilio e priscilla il mestiere di scenofattore o cucitor di pelli per padiglioni o per strati
scenofattore o cucitor di pelli per padiglioni o per strati. = voce dotta
l'ambiente scenico per una rappresentazione teatrale o per una ripresa cinematografica o televisiva.
rappresentazione teatrale o per una ripresa cinematografica o televisiva. -in senso concreto: il
progetto grafico delle scene di tali rappresentazioni o l'ambiente scenico stesso, l'insieme
rappresentando in pittura quei palazzi, contrade o ville dove si presuppone che sia successa
significa affatto fornitura di seggiole, tende o cipressi a richiesta delle indicazioni di copione
. paesaggio, in partic. urbano, o opera architettonica particolarmente suggestiva per grandiosità