erbacea della famiglia rubiacee (rubia tinctorum o rubia maior); può raggiungere l'
due stipole fogliacee, fiori piccoli gialli o bianchi, frutti a tacca rossa o rosea
gialli o bianchi, frutti a tacca rossa o rosea; è originaria del mediterraneo e
; e 'l seguente mese di marzo o di febbraio o d'aprile si semina
'l seguente mese di marzo o di febbraio o d'aprile si semina spessa come 'l
aprile si semina spessa come 'l grano o come la spelda. cesariano, i-123
secca preparata per l'uso della tintoria o la sostanza colorante rossa estratta da essa
3. region. robbia selvatica o selvaggia: ingrassatale. bergantini, 355
della robbia per estrame la sostanza colorante o chi commercia tale colorante.
robbia, scultori fiorentini del rinascimento, o è conforme al loro stile.
sono popolati di case rustiche, bianche o dipinte, con le due scale esterne
, sii 'l quale è un'insegna gentilizia o una madonna che potrebbe parere anche robbiana
raggi, / ch'io dissi: « o eliòs che sì li addobbi! »
un moto di commozione, di emozione o di vergogna. pagliaresi, xliii-84:
a danno. -che ha pelame o capelli fulvi. libro d'amministrazione delle
bianco 0 nero 0 robbio: una cosa o l'altra. giovanni d'arezzo
assol. roccatagliata ceccardi, 2-253: o nel pian le città morte co'lenti
morte co'lenti / bovi misuri, o il grembo arduo di fratte / ronchi
s'egli vedeva un religioso dormire mal composto o roncando, non lo poteva quasi patire
tagliaborse. della porta, 2-305: o miei cari compagni e commilitoni ronca,
, sm. ripulitura di una coltivazione o di un bosco da erbe infestanti, cespugli
composta di tre verbi, cioè roncare o roncheggiare, ninfeggiare e russare, che
.. vi si notano un'arma falcata o ron- chetta, frammenti di scuri,
cani quando mandano fuori una voce rantolosa o mugolano per stizza... in
cuoiucci, di galestri, di cacerelli o strati di agliaia, di ronchi, di
cala corfù non era prudente calare tramagli o palamiti per causa del fondo ronchioso.
tonchiosa e malagevole. -pieno di sporgenze o protuberanze; irregolare (una roccia,
una roccia, un muro, una pietra o anche la corteccia di una piantarla buccia
: 'grattugia': arnese fatto di lamiera o di latta bucherata, che il riccio dei
c. [tramater]: portavano ronciglioni o lance e pertiche bene aguzzate.
e per la parte di dietro, o sia verso l'attaccatura della foglia, concavi
fare ronchi, debbi, arsiccie o vero dar fuoco m modo alcuno, né
alcuno, né dissodare, zappare o in altro modo lavorare... luoghi
nel ronco, non so quali chicchi o acini o vermiciattoli. 2.
, non so quali chicchi o acini o vermiciattoli. 2. terrazzamento.
. (plur. -chi). ramo o tronco, in par- tic. spinoso
. lastri, ii-119: questa diramatura o potatura dèe farsi dentro il febbraio con ferri
fare i ripari alla selva (le roste o rifermate per le castagne). io
. roncolàccio, sm. gesto o verso offensivo. p. petrocchi
sfuggire la spesa delle zappature e delle rimondature o sieno roncolature che queste seconde dobbiamo
uva matura bianca e nera giungevano confusi o più distinti le voci dei vendemmiatori,.
, ossia più uncini di ferro mobili o attaccati a un fusto che servono a ripescare
fusto che servono a ripescare nel pozzo o secchio o altro cadutovi dentro.
servono a ripescare nel pozzo o secchio o altro cadutovi dentro. tdimin.
s'altri procura / di sopporre saccone o materasso, / o di tele imbottite altra
di sopporre saccone o materasso, / o di tele imbottite altra fattura, /
lor venuto fatto: portavano ronconi o lance o pertiche bene aguzzate. francesco da
fatto: portavano ronconi o lance o pertiche bene aguzzate. francesco da barberino,
e accetti, / e chi la partigiana o chiaverina / gli lancia addosso co'mille
sorvegliare il personale militare in libera uscita o per altri compiti di polizia.
: sei troppo / delle fatiche tollerante, o veglio, / né ozioso giammai.
che. le diedero fra 'piedi o colpevoli o innocenti, per informarsi dell'
le diedero fra 'piedi o colpevoli o innocenti, per informarsi dell'origine e
d'arte', 'frammentismo', 'lirismo squisito'o come altro si voglia definire la produzione che
, di ronda; fare la ronda o le ronde: compiere, eseguire tale
, / s'altri no 'l vede, o quaglia aggraffi a o tordo, /
no 'l vede, o quaglia aggraffi a o tordo, / e lascia star la
i ragazzi si mandano presso il contadino o il manifattore, il quale deve pagarli
loro bisogno. questo si chiama la 'ronda'o sistema dei 'biglietti'(roundis,
fra noi: difensive... morione o celata aperta, scudi, rondacce o
o celata aperta, scudi, rondacce o targhe. dizionario militare italiano [1833]
e ripassando davanti a essa per corteggiarla o per sorvegliarla. bisaccioni, lx-1-35:
, bianchi, in infiorescenze a corimbo o a pannocchia, diffuse nelle regioni tropicali
1507-1566). rondèlla, ciascun oggetto o elemento discoidale di un insieme, di
. piastrina anulare serrata sotto un dado o sotto la testa di un bullone per evitarne
fanzini [1905], iv-403: 'rosetta'o 'rondella'(traduzione del fr. 'rondelle'
(traduzione del fr. 'rondelle', o con voce dialettale milanese, 'ranella'chiamano
, 'ranella'chiamano i meccanici quella rotella o cerchietto di metallo, di cuoio o
o cerchietto di metallo, di cuoio o di altra materia, forata per lo mezzo
di alzare in ogni luogo li sardaki o sieno rondelle per le guardie, come
lirico di origine francese, a due o tre voci, caratterizzato dal ripetersi di
mottetti e cobbole; parecchie canzonette o tondelli francesi; ecco in italia il soggetto
modo seguitando la natura loro sanza arte o ingegno. g. brancati [plinio]
carducci, iii-1-376: oh te felice, o rondine! / tu con aprile amico
tocca. savi, 2-iii-153: la sterne o rondini di mare abitano sempre sulle acque
). lessona, 1287: 'salangana'o 'rondine di giava': è nome che
sulla superficie del mare per voli più o meno lunghi. landino [plinio]
sette nel pesce organo e nella ragana o dragone marino; otto nello scorpione maggiore
otto nello scorpione maggiore; sedici nella rondine o milvo. barilli, 5-38: i
di fortificazione così chiamata dalle due parti o ale che la formano, le quali si
: l'obbligo di mettersi in marsina o, per essere anche a parole mattinieri e
come invito a non credere a segni o notizie così scarsi che possono essere fallaci
notizie così scarsi che possono essere fallaci o, comunque, non significativi. guicciardini
altra, si dipartono le scariche guida o scariche-pilota, che avanzano a scatti verso
di levare le merci che fanno il carico o parte del carico d'un bastimento.
, della responsabilità di una decisione difficile o impopolare o della colpa per un'azione
responsabilità di una decisione difficile o impopolare o della colpa per un'azione biasimevole.
sugli altri la responsabilità di scelte delicate o di errori commessi o l'onere di
di scelte delicate o di errori commessi o l'onere di impegni gravosi.
accusarsi vicendevolmente di colpe, negligenze o insuccessi o riversare l'uno sull'altro l'
vicendevolmente di colpe, negligenze o insuccessi o riversare l'uno sull'altro l'onere
sull'altro l'onere di gravi incombenze o di delicate decisioni. guicciardini, 13-iii-no
che tende a riversare su altri l'onere o la responsabilità di una scelta o di
onere o la responsabilità di una scelta o di un'incombenza gravosa. c
forze, qual è il campo gravidico o il campo ossequienatale-scaricabarili- stico. =
scaricalasino: riversare su altri la responsabilità o l'onere di una scelta o di
responsabilità o l'onere di una scelta o di un'azione. serdonati [tommaseo
. 8. distribuzione di incarichi o responsabilità. r. alquati [«
da un animale da soma, dalle spalle o dalle braccia, depositandolo a terra
dalle braccia, depositandolo a terra o avviandolo al luogo della raccolta. -in
254: scarricando robba alla dieta terra o carri- cando, sia tenuto [ogni
94: tutti quilli citatini che portassera o conducessera per mare o per terra sarde fresche
citatini che portassera o conducessera per mare o per terra sarde fresche o salate,
per mare o per terra sarde fresche o salate, facendo bocca ad vendere, o
o salate, facendo bocca ad vendere, o che nde ven- dessera parte quantunque quelle
senza pagamento alcuno stando in portu carecando o scaricando o aspectando nolo. g
stando in portu carecando o scaricando o aspectando nolo. g. m. casaregi
sterile, cioè dove non sieno uomini o facchini da potersi valere, i marinari
oggetto dal luogo in cui è riposto o contenuto. d'annunzio, i-153:
lasciare a destinazione qualcuno dopo averlo trasportato o accompagnato. -in par- tic.:
tic.: sbarcare a terra passeggeri o truppe. cicerchia, xliii-436: stava
-con riferimento al mezzo di trasporto o alla corrente marina. sanudo,
giù, posare una persona prima sorretta o portata in braccio. fenoglio, 1-i-1338
persona in un luogo che la ospiti o le dia rifugio. muratori, 10-ii-104
mi scarga. -privare dell'appoggio o dell'assistenza concessa in precedenza; abbandonare
8-393: lei, dalla coscienza, vivo o morto, il tedesco, lasciamo andare
del cesso ». -versare sopra o adosso. volponi, 4-5: anche
. 4. espellere le feci o l'orina. gherardi, 1-ii-417:
il mezzo giorno di andare due insieme o sole alcuna fiata a scaricare naturalmente il
preso dalla natura di scaricare gli umori o spiriti peccanti per tumore. morgagni, 212
6. fare o lasciare uscire il vapore da una caldaia.
si fa quando la tensione è soverchia o quando si ferma la macchina. alvaro,
). 7. sparare un colpo o una raffica di colpi da un'arma
una raffica di colpi da un'arma o far esplodere una serie di colpi contemporaneamente
si possa conoscere il legno se sia amico o nimico, sempre si deve tenere per
8. assestare con violenza a una cosa o a una persona un pugno, un
una persona un pugno, un calcio o, anche, una bastonata o un
calcio o, anche, una bastonata o un colpo con un'arma da taglio.
alle botte che le scaricavano quei barbari o alle villanie con le quali impiagavano il
. rivolgere il discorso, recitare un brano o fare una confessione a qualcuno in modo
ancor io più acuto telo. -confidare o divulgare ad altri un segreto. bandello
quanti orecchi trovano. -addurre scuse o pretesti. buonarroti il giovane, 9-413
], ii-120: dimmi un poco, o somma bontà, perché cagione scarichi tu
, liberartene. 14. consegnare o affidare ad altri qualcosa. -anche:
a un'altra persona una propria colpa o errore o la responsabilità di un esito negativo
altra persona una propria colpa o errore o la responsabilità di un esito negativo.
ad altri un impegno gravoso, spiacevole o di grande importanza. guicciardini, iv-317
lui non bastava non so se la fronte o l'animo di sostenere. a.
stie che vi stessero caricando o scaricando, quando andassero o venissero da
stessero caricando o scaricando, quando andassero o venissero da le gualchiere. boccaccio, 1-ii-279
loro. ariosto, 364: forse una o due coppie / di pane il mese,
0 un poco di vin putrido? / o di lassarmi tórre un legno picciolo,
-alleggerire un albero dei frutti maturi o in eccesso. soderini, iii-237
16. per estens. sbarazzare un luogo o il mondo da una persona odiosa o
o il mondo da una persona odiosa o anche un paese da un gruppo etnico
un paese da un gruppo etnico indesiderato o dall'eccesso di popolazione o da truppe
etnico indesiderato o dall'eccesso di popolazione o da truppe occupanti. guicciardini, 11-7
, 11-7: le cagione furono varie: o per fare beneficio al paese nel quale
al paese nel quale si mandavano, che o per mala aria o per altra calamita
mandavano, che o per mala aria o per altra calamita era ridocto a pochi abitatori
altra calamita era ridocto a pochi abitatori, o per alleggerire la cictà proporia multiplicata in
o per scaricarla di gente inutile e sediziose.
. -sgravare la coscienza dai peccati o da una colpa, confessandoli o compiendo
peccati o da una colpa, confessandoli o compiendo un'azione buona, doverosa o
o compiendo un'azione buona, doverosa o riparatrice. s. caterina da siena
s. bernardino da siena, 808: o cittadini, per che io dica,
. -alleggerire l'animo da una preoccupazióne o da un dolore. p.
la vescica. boccaccio, vti-144: o crudel patre, o sacerdote iniquo!
boccaccio, vti-144: o crudel patre, o sacerdote iniquo! / pòi, dov'
principal cagione di essi. -scavare o erodere un monte. landino, 90
20. vuotare un'arma del proiettile o dei proiettili caricati, lanciandoli o sparandoli
proiettile o dei proiettili caricati, lanciandoli o sparandoli. ca'da mosto, 254
luoghi molto elevati, devono scaricare o in tutto o in parte le nuvole,
, devono scaricare o in tutto o in parte le nuvole, procellose che gli
una mazza, un'accetta contro qualcosa o qualcuno. berni, 20-29 (ii-i5o
. 21. assestare un pugno o sferrare un calcio con grande potenza (
(specie con riferimento a un pugile o a un calciatore). 22.
22. sollevare qualcuno da una responsabilità o da un'incombenza; esentarlo dall'adempimento
esentarlo dall'adempimento di un obbligo morale o materiale. machiavelli, 1-iii-309: son
importanza la causa che di necessità conviene o scaricare niccolò dalla colpa o assicurare il
necessità conviene o scaricare niccolò dalla colpa o assicurare il popolo dai sospetti: altrimenti
archit. distribuire il peso di una struttura o di una costruzione. a.
carico a bastanza, per poterlo caricare o scaricare. carena, 1-311: scaricare:
scarica il colore. -concentrare il disegno o il colore in un punto di una
un bene dal patrimonio di un'impresa o di un ente o ufficio pubblico.
di un'impresa o di un ente o ufficio pubblico. -in senso generico:
dopo che si è preso in faccia, o vento davanti. -scaricare la gabbia
dopo che il bastimento stette in panna o virando di bordo. -scaricare le
si fa ricevere del vento nel suo interno o dalla parte a cui è orientata o
o dalla parte a cui è orientata o dall'opposta. dizionario di marina [s
33. immettersi in un corso o un bacino d'acqua (un fiume
acque de'fiumi... lontano 20 o 30 miglia dal mare, dove si
, dove si scaricano, si alzano io o 12 braccia. giuseppe di santa maria
svuotarsi dei proiettili per effetto dello sparo o del lancio. sarpi, vii-25:
la pioggia); abbattersi su qualcosa o qualcuno o disperdere la propria carica (
); abbattersi su qualcosa o qualcuno o disperdere la propria carica (il fulmine
la carica (un meccanismo a molla o un elemento conduttore di elettricità).
. 42. abbattersi su qualcuno o qualcosa (un colpo).
e spezzare in più parti qualunque figura o formata di busso o fabricata di gesso.
parti qualunque figura o formata di busso o fabricata di gesso. d. bartoli,
incerto e dubbioso quanti fossero, se uno o più, quegli che lo batterono e
anche in modo imprevisto (una circostanza o un esito negativo). guicciardini
-indirizzarsi in modo polemico contro qualcuno o qualcosa (un discorso, una protesta)
incombenza gravosa, da una decisione delicata o dalla responsabilità di un incarico, per
negromanzia potessi scaricarmi del peso d'otto o dieci anni, trionfarci de la saviezza
sento di trascinarmi dietro i miei peccati o di scaricarmene così facilmente.
, 1-i-1514: conveniva riosservare i turni o gli uomini si scaricavano tutti insieme.
-scaricare varco, la faretra o un dardo verso qualcuno: farlo innamorare
, / né con le carte o tavolier gioire. rocco, 1-91: sia
. 4. che si immette o sfocia in un corso d'acqua o
immette o sfocia in un corso d'acqua o in un bacino (un fiume)
scaricato. scaricatóio, sm. deposito o magazzino in cui si scaricano merci,
. 3. figur. luogo o istituzione che si presta ad accogliere persone
5. idraul. disus. tubo o canalizzazione che, convogliando altrove l'acqua
quarto delle restituzioni i proprietari od affittuari o qualunque altra persona avente l'uso di
avente l'uso di mulini, opifici o stagni, la quale, mediante l'
autorità competente, avrà inondato le strade o le altrui proprietà. lessona, 1307:
: in idraulica, dicesi qualunque canale o via data all'acqua perchè non si
assai famigliare e però entra nella gabbia scaricatoia o per conversazione o per gola di qualche
entra nella gabbia scaricatoia o per conversazione o per gola di qualche esca...
2. in costruzioni idrauliche, canale o condotto per lo smaltimento delle acque in
un serbatoio. - anche: canale naturale o artificiale che permette il deflusso delle acque
il deflusso delle acque di un fiume o di un lago in un diverso bacino idrografico
[s. v.]: 'scaricatori'o 'soratori': diconsi quei canaletti praticati nella
scaricatura, sf. scarico di merci o di materiali (e anche la
de luca, 1-2-66: il nome o vocabolo di vettigale, appresso gli antichi
specie di decima, si paga al principe o alla republica neh'introdurle in porto.
altri dogana. 3. posteggi o spazi di scaricaturà: spazi pubblici destinati
si esercitano dai comuni ai quali sono stati o debbono essere restituiti dal demanio quelli che
l'operazione con cui si rimuove un materiale o una merce dal veicolo che la contiene
opportunamente predisposto per la raccolta; sgombero o svuotamento di un mezzo di trasporto del
ojetti, i-425: le navi in carico o in scarico ancora male stivate alzavano il
male stivate alzavano il becco della prora o il petto della poppa tant'alto che
in essi contenuto, evitandone l'arresto o l'uscita dalla linea. -scarico rapido
svuotamento rapido, in caso di avarie o di incidenti, del combustibile dai serbatoi
abitati, le immondizie, i rifiuti o anche materiale ingombrante. -con si- gnif
si- gnif. concreto: i rifiuti o il luogo stesso dove sono accumulati.
sui pezzi di vena anticamente scavati e rimasti o negli scanchi o sotto le rovine degli
anticamente scavati e rimasti o negli scanchi o sotto le rovine degli edilìzi. castri,
fuori dell'abitato, dove per comando o con licenza del comune si scaricano sterri,
del comune si scaricano sterri, calcinacci o simili. tommaseo [s. v.
(e possono essere gassosi, liquidi o solidi). 3. il riversarsi
. il riversarsi di un liquido di rifiuto o del fumo di una combustione in condotti
-acque di scarico: acque di fogna o di rifiuto. -impianto di scarico:
ecc. in un diverso bacino idrografico o in un altro luogo di deposito.
un serbatoio. -anche: canale naturale o artificiale che convoglia le acque di un
che convoglia le acque di un fiume o di un lago in un diverso bacino idrografico
atmosfera. 4. ammasso di pietre o di terra franata. dante, inf
bene (in partic. di una merce o di un titolo di credito) dal
credito) dal patrimonio di un'impresa o di un ente o di un ufficio
patrimonio di un'impresa o di un ente o di un ufficio pubblico (registro di
linguaggio del commercio vàie uscita di merce o di denaro. fenoglio, 5-iii-619: suo
per eventi straordinari quali furto, deperimento o distruzione della merce. fiatano, i-32
7. figur. giustificazione a discolpa o sgravio della coscienza da eventuali responsabilità;
di accuse a riguardo di presunte colpe o mancanze. -a, per scarico di
. -a, per scarico di qualcuno o di, della coscienza: come preventiva
come preventiva giustificazione della condotta di qualcuno o come prevenzione di un eventuale futuro addebito
. rivalsa da azioni malevole, da torti o da oltraggi subiti. nannini [
un peso, non gravato da un carico o alleggerito da quello precedentemente trasportato (una
3. privo di affanni, preoccupazioni o turbamenti; sollevato da pensieri gravi o
o turbamenti; sollevato da pensieri gravi o fastidiosi; tranquillato dalle passioni.
leve. b. tasso, i-297: o del mio cuore, un tempo egro
4. libero dal dolore fisico o dalla malattia. firenzuola, 2-62:
petrarca. 5. che manca o difetta di qualità morali o spirituali.
. che manca o difetta di qualità morali o spirituali. filenio, 1-131: non
di vita scarca. -povero di beni o di denaro. a. pucci,
. 6. libero da un'obbligazione o da un impegno di lavoro o di
obbligazione o da un impegno di lavoro o di altro genere. tebaldeo, epist
spighe avaro. -assolto da una responsabilità o da colpe commesse. rinaldo degli albizzi
, i-54: come mi trovo la sera o non aver cenato o almeno sobriamente mangiato
mi trovo la sera o non aver cenato o almeno sobriamente mangiato, mi lievo scarico
-che si è liberato di liquidi organici nocivi o del sangue in eccedenza (il corpo
baruffaldi, i-208: versa, versa, o torrente cruccioso, / fin che 'l
. 9. privo di nubi o di nebbia; sereno. canteo,
, scarifichi). incidere la cute o una mucosa a scopo terapeutico o profilattico
cute o una mucosa a scopo terapeutico o profilattico; sottoporre alla pratica della scarificazione
macchina escavatrice usato per rompere terreni tenaci o per demolire massicciate stradali. 3
scarificazióne, sf. incisione della cute o di una mucosa a scopo terapeutico o
o di una mucosa a scopo terapeutico o profilattico. bencivenni, 7-93: vagliono
, le scarificazioni, il fuoco attuale o potenziale e tutto l'apparecchio di quelle
-anche: in età comunale, decano o preposto alla polizia urbana e rurale.
gli arbitri sopradetti... possa o debbia o presumi mischiare o fare over far
sopradetti... possa o debbia o presumi mischiare o fare over far fare
. possa o debbia o presumi mischiare o fare over far fare alcuna mistura di
over far fare alcuna mistura di rabbia o d'altra mistura, overo tintura nelle
sottoposti i mercanti che facessero mischiare rabbia o altre cattive droghe nelle scarlatte che si
eragli bensì permesso d'impiegar la robbia o altra mistura negli altri panni, purché però
però gli chiamassero scarlattini con mezzo grana o affiammati, e con tal nome gli
medie. che si riferisce alla scarlattina o che ne è affetto. oggi [
. montale, 14-37: ora venite, o tre / sorelle parche, ora venite
alle spalle. -che presenta riflessi o luminescenze di tale colore (il cielo
. -anche con riferimento al volto stesso o a una parte di esso, in
scarlatta. collodi, 499: « o voi?.. sentiamo un po'che
, / corno se fosse porpore, -iscarlato o sciamito? testi fiorentini, 126:
4. ciascuna delle diverse sostanze, naturali o sintetiche, usate per la tintura in
: quel frutice che produce il cocco o scarlatto chermisino, che non colto presto
il vermiglio, così nominato dai tintori, o la grana di scarlatto, è una
4-88: gli indigeni hanno aspetto di arabi o di saracini... i più
per bigello: mettere a disposizione qualcosa o qualcuno di qualità o valore di gran
a disposizione qualcosa o qualcuno di qualità o valore di gran lunga superiore alle esigenze.
e tale scarlino, che qualunque lavora o farà lavorare ariento e profferì meglio che
più m un moto di disperazione, o ad altri, per lo più durante una
altri, per lo più durante una zuffa o un alterco. segneri,
6-iii-544: se mi vieni in ira, o sella, / tua sorella / scarmigliar
/ chi purga, tigne; chi lava o scarmiglia; / chi pettina o scardassa
lava o scarmiglia; / chi pettina o scardassa. 4. intr.
capelli arruffati, l'abbigliamento in disordine o, più in generale, l'aspetto trascurato
generale, l'aspetto trascurato, scomposto o anche discinto. -per estens.: visibilmente
. pananti, iii-192: se un cristiano o un ebreo ha troppo intimo rapporto con
cubail, tutta scarmigliata e mezza nuda o posta sopra un asino a ritroso, è
leggiadri e senza alcuno sentimento di prudenza o gravità. 3. per simil
dessero nome. -privo di ordine logico o di compostezza formale; sconnesso, caotico
ceduo di cui vengono tagliati i rami o anche l'asse primario per ricavare frasche
aprire e nettar la lana colle dita o coll'unghie. 2. locuz
scarnare un fegato un muscolo una milza o qualsivoglia altra parte del corpo nostro,
, assottigliare l'estremità di un oggetto o di uno strumento, in par- tic
a insetare, scapezzato ancora rasente terra o almeno quattro diti presso a quella,
tengono enissimo, e le marze o palme dell'uno e dell'altro non
brano, / più fo bucato, o ciacco, entro d'un secchio: /
in circa, cavatele e lavatele due o tre volte con acqua fredda, gonfiatele
simile quasi ad un coltello a due manichi o da pelare, se non che i
la scarnatura con coltello che rada due o tre diti grandi alla marza, che con
etimo incerto; voce registr. anche da o. penzig, flora popolare italiana,
e meritamente davvero, perché, o per impratichirsi della sua professione o
o per impratichirsi della sua professione o per fame sfoggio, tentava ogni giovi
: di loro [martiri] altri erano o scarnificati da ugne di ferro e pendenti
da ugne di ferro e pendenti nell'eculeo o lacerati da pettini. oliva, 560
. oliva, 560: non mai vedeva o spasimante per calcoli o trangosciato per colica
non mai vedeva o spasimante per calcoli o trangosciato per colica... o scarnificato
calcoli o trangosciato per colica... o scarnificato per tagli o agonizzante per febbri
colica... o scarnificato per tagli o agonizzante per febbri, che non invidiasse
e quell'alta parete creata forse dal fuoco o forse dal mare, distraevano a osservarli
5. ridotto ah'essenziale; reso conciso o disadorno (una narrazione, un concetto
= etimo incerto. voce registr. da o. penzig, flora popolare italiana,
, scarnisci). liberare dalla carne o dalla pelle circostante. manuzzi [s
. v.]: 'scamitóre': riduce o smussa a macchina lo spessore di pelli
calzaturiera, operaio che, a mano o a macchina, rende più sottili le tomaie
'scamitóre di tomaie': assottiglia a mano o a macchina gli elementi di pelle costituenti
spolpare un animale durante la macellazione o nella preparazione di un piatto. -
polpa di un animale avanzato dalla scamificazione o dalla preparazione di un piatto.
addomesticatore. -che ha vegetazione rada o poco rigogliosa. bontempelli, 19-219:
proprio né il timo né il mentastro o l'origano: gli odori sacri della terra
quando è potente. la scarna 'realtà'o l'apoteosi in trono; lo scheletro
l'apoteosi in trono; lo scheletro o l'èrcole: la scuola materialista deve eternamente
da ampollosità, semplice, senza fronzoli o eccessivo decora tivismo (uno
tivismo (uno stile narrativo o artistico, una com posizione
scarogno). compiere il proprio lavoro o svolgere un'attività in modo sciatto e
soderini, ii-176: l'indivia, scariola o ascarola detta, è una specie di
nella minestra] anche aggiungere la lattuga o la scarola ripiena. fanfani, uso
, e sulla faccia opposta la invidia o scariola che voglia dirsi. tecchi,
sorreggerlo nella deambulazione; è prodotta industrialmente o a mano e su misura; la
la suola e il tacco, più o meno alto (ed è alto soprattutto
cuoio; la tomaia è di pelle più o meno morbida, sostituita talvolta con materiali
stoffa per modelli adatti ad attività sportive o professionali o per altri usi particolari;
modelli adatti ad attività sportive o professionali o per altri usi particolari; è detta scarpa
usi particolari; è detta scarpa bassa o scarpa alta, a seconda che la tomaia
che la tomaia arnvi al di sotto o al di sopra del malleolo, e può
, e può essere dotata di lacci o di fibbie o esserne priva. -scarpa
essere dotata di lacci o di fibbie o esserne priva. -scarpa ortopedica: v
portar certe scarpe di cuoio di camello o di bue. aretino, 26-135: egli
. noi, vestiti tutti come ballerini o magnaccia, gli spacchetti dietro, le
, 13: vedonvisi ancora certe scarpe o zoccoli, co'quali si può caminare sicuramente
si adatta per opportunismo a ogni circostanza o situazione. boterò, 6-284: il
-avere il giudizio nelle scarpe o sotto le suole delle scarpe: v
scarpe vecchie. -fare la scarpa o le scarpe a qualcuno: rubargli la
: non stanno su altre pratiche che o di torti la cappa... o
o di torti la cappa... o spogliarti delle calze chiamate tirante o del
. o spogliarti delle calze chiamate tirante o del borsetto dei soldi che lor dimandano
. -non essere degni di leccare o di sciogliere le scarpe a qualcuno,
]: non lustrare le scarpe a uno o non esser capace di lustrargli le scarpe
io le calzassi, in impediriano o ritardariano nel camino della virtù.
scarpe vecchie: ritornare a un'abitudine o a un modo di vita precedente.
, ove scalavano le diligenze da milano o da venezia. bandi, 23: partii
: essere completamente soggetti alla sua autorità o influenza. verga, 8-294: sono
-tenere due piedi in una scarpa, il o un piede, i piedi in due
c. i. frugoni, i-15-120: o calcagnetto in ver tondo e pulito!
in ver tondo e pulito! / o scarpolina ben forbita e stretta! -acer
la base, di una struttura di pietra o di muratura; la struttura stessa.
: la scarpa si farà più o meno pendente secondo la qualità del terrapieno,
, ma sarà necessario dargli tanta pendenza o scarpa che la si possa mantenere in
di piene. 2. ferro ricurvo o a forma di cuneo, talvolta dotato
con un gesto largo la frusta, o rincorrendo il carro a collocare una '
, specialmente nelle viti potate a 2 o 3 occhi, lontano all'ultimo occhio,
in pendio, secondo un profilo più o meno digradante o ripido. leonardo,
secondo un profilo più o meno digradante o ripido. leonardo, 3-449: il
a pendio, e dicesi di muraglia o di terreno fatto e tagliato a foggia tale
piedi in fondo e sei in alto, o a bocca. bcicchelli, 16-14:
. scarpa vecchia e malridotta, logora o, anche, pesante e di foggia
fuori molti tornare come sono fatti, o, quando per nieve, con quelle loro
365: qualche par di scar- paccie o di pantofole, / poi che l'avete
pendenza di quella de'predetti mezzi monti o puntoni e foderarsi per ultimo.
terreno (che può limitare costruzioni stradali o ferroviarie, per cui necessita di determinate
e accorgimenti per essere mantenuta compatta) o, anche, di una struttura di
si dà alla scarpa di un muro o d'un argine. dannunzio, v-1-371:
fucini, 759: hanno sequestrato otto o nove fucili a chi non aveva il
, e che poi si stringe con cordellina o stringa passata in alcuni bucolini. abba
alcuni bucolini. abba, 239: « o che modo è questo di farsi aspettare
(in partic. per bambini) o scarpa leggera, per lo più di materiale
, per lo più di materiale pieghevole o elastico, adatta a camminare comodamente 0
camminare comodamente 0, in determinati sport o attività (atletica, tennis, ballo
dito vede / e le dice: « o dea, perché, / per far
pressione del piede di chi siede accanto o allo stesso tavolo. tecchi, viii-36
5. locuz. -fare scarpetta o la scarpetta: raccogliere l'intingolo rimasto
: donne, non tenete addosso / scaipettaccie o vetriuoli; / chi vuole a sua
, a scarpettare su l'asfalto, o almeno su l'asciutto. 2.
scarpettato, ma con una barba di tre o quattro settimane. scarpétto, sm
scarpétto, sm. piccola scarpa o scarpa di fattura elegante, raffinata.
e frequenti, anche battendo i piedi o strascicandoli rumorosamente. fanfani [s
. 2. camminare a lungo o con fatica. linati, 20-64:
che si pesano in famagosta in sacco o in casse o in vaxelli di legno
in famagosta in sacco o in casse o in vaxelli di legno o di
casse o in vaxelli di legno o di terra, poi che sono, fattane
sono, fattane la tara, il sacco o canovaccio o la cassa o il vaxello
la tara, il sacco o canovaccio o la cassa o il vaxello, in che
il sacco o canovaccio o la cassa o il vaxello, in che si pesa,
salvo se aveste più d'una scarpiglièra o più d'uno sacco, l'uno rimane
. scarpina, sf. scarpa piccola o, anche, leggera, graziosa,
scarpinare, intr. camminare a lungo o con fatica. -anche: andarsene via
fatica. -anche: andarsene via velocemente o affrettatamente; fuggire via.
. scarpinatóre, sm. chi ama o è solito camminare a fungo e anche
, 944: tutti 1 marangoni / o fornai o facchini o scarpinelli, / vil-
: tutti 1 marangoni / o fornai o facchini o scarpinelli, / vil- lan
tutti 1 marangoni / o fornai o facchini o scarpinelli, / vil- lan rifatti di
2. per estens. autore o artista di scarso talento. f.
né costumando camicia né mutande né calzoni o calzette o scarpini, erano necessitati,
costumando camicia né mutande né calzoni o calzette o scarpini, erano necessitati, per difendersi
, i borzacchini dorati che li zoccoli o scarpini ferrati a ghiaccio. = dimin
carpire, togliere con l'astuzia o con la frode. g. a
una buona stretta a que'boc- cellai o bazzadelle che si chiamino. g. b
, in partic. per bambini, o scarpa alta e di pelle morbida.
allo scarperotto, ma di pelle più fine o anche di stoffa, e portanlo talora
), il tronchetto, gli scarpotti o scarponcelli. pratesi, 5-124: le
7-49: era una ragazza di sedici o diciassett'anni, non credo di più,
, in partic. per bambini, o scarpa alta morbida ed elegante, soprattutto
e tecnica- mente povero di un calciatore o di una squadra. g.
per lo più nell'espressione gente da o di scarriera, per indicare chi vive in
per indicare chi vive in tale modo o svolge tali attività). burchiello,
scarriera, mostrano altrui la luna nel pozzo o dànno ad intendere lucciole per lanterne.
: far deviare da un discorso complicato o imbarazzante. g. parrilli,
g. parrilli, 1-i-346: 'derivare o scarocciare': azione di un corpo galleggiante
guglielmotti, 793: 'scarrocciatore': chi o che scarroccia. nome che si dà
fattosi quando si va a vela dell'oste o con la corrente. g. parrilli
g. parrilli, 1-i-345: la 'deriva'o lo 'scaroccio', come più italianamente dicevano
laterale di un vascello, prodotto dal vento o dalla corrente, quando una di queste
fronte. / ecco, questa deviazione o scarroccio o deriva / è quella che sostiene
/ ecco, questa deviazione o scarroccio o deriva / è quella che sostiene la
boerio, 141: « 'carozzo': 'carena'o 'primo', cioè propriamente quella parte nel
, arrapinarsi trotterellante con le gambine corte o scarrozzante e spolmonarsi e logorarsi al guadagno
precisa e per lo più in carrozza o su un altro veicolo. -in senso
: si scarrozzarono ai laghi e ai lidi o alle dolòmie. pasolini, 3-184:
, accompagnare qualcuno in un luogo determinato o, anche, in giro, a passeggio
meta precisa, per lo più in carrozza o su un altro veicolo. d
scarrozzata, sf. gita, passeggiata o viaggio in carrozza o in un altro
gita, passeggiata o viaggio in carrozza o in un altro veicolo. -anche: passeggio
. v.]: 'scarrozzata': passeggiata o gita in carrozza, per diporto o
o gita in carrozza, per diporto o per salute, non per faccende. garibaldi
'andare con una macchina seria'... o 'lasciare libero lo scarrozzo'(cioè il
un'estensione limitata, avendole io udite o lette rispettivamente a canicattini bagni (siracusa
/ più e men senno, più o meno affetto / gli rendè tali: stravaganti
di seta o altro qualsiasi gingillo capace di dar l'andare
. -per simil. disancorarsi dal bilanciere o dal contrappeso provocando un moto accelerato e
quando vien tolto l'asse della bilancia o alcuni pezzi dello scappamento, che,
forza motrice, sia essa prodotta da molla o da contrappeso. 7.
a scarrucolarlo e attinsi presto presto quattro o cinque mezzine d'acqua e l'una
lat. ex-, con valore intens. o di separazione o allontanamento, e da
con valore intens. o di separazione o allontanamento, e da carrucolare (v.
. suono cigolante prodotto da una carrucola o dalle ruote di un carretto. tommaseo
che fa la carrucola quando s'attinge acqua o si tirano su pesi. bernari,
per piacermi. su fondi color lavagna o melanzana si aggluti navano gomitoli, scarruffate
3. per estens. lasciato in abbandono o ridotto in cattive condizioni (una coltura
inadeguato e insufficiente rispetto alle esigenze materiali o fisiche; con povertà di mezzi.
pagate mancando i denari donde si doveva nutrire o provvedendogli il papa scarsamente o, come
doveva nutrire o provvedendogli il papa scarsamente o, come molti credevano, i ministri
vitto e 'l vestito scarsamente, il quale o dal serenissimo signor duca o dal cardinale
il quale o dal serenissimo signor duca o dal cardinale, che mi tenga pri'
magnifica villeggiatura. -in quantità o misura molto limitata; in modo eccessivamente
2. in modo incompleto, imperfetto (o considerato tale); con poca incisività
tale); con poca incisività, efficacia o intensità (con riferimento alla sfera intellettuale
queste vostre vertù non potranno operare, o almeno più scarsamente opereranno. menzini,
risieduto lungamente in sicilia, la lingua italiana o non avrebbe ricavato aiuto veruno dal mollissimo
veruno dal mollissimo dialetto di quell'isola o più scarsamente e più tardi.
e più tardi. -con scarsa o inadeguata energia fisiologica. stampa periodica milanese
in modo non assiduo; poche volte o per poco tempo. plutarco volgar.
risplende la sua casa per numero o per qualità di servitori. s. venier
. in modo da risultare di misura scarsa o appena sufficiente. iacopone, 12-46
, isopo, scarsapepe, persa e nepitella o altre erbe odorifere. soderini, ii-350
odorifere. soderini, ii-350: lo scarsapepe o peverello o pilatro tutto è buono
ii-350: lo scarsapepe o peverello o pilatro tutto è buono sulle minestre e salse
, agg. presente in minima quantità o intensità. b. croce,
di polvere da sparo (la gittata o l'impatto di un proiettile).
. (scarseggio, scarsèggi). essere o apparire in quantità o in misura inferiore
). essere o apparire in quantità o in misura inferiore rispetto a quanto è
misura inferiore rispetto a quanto è necessario o auspicato o alla norma, alla media.
rispetto a quanto è necessario o auspicato o alla norma, alla media. -
3. risultare inadeguato, non più sufficiente o anche venire meno, affievolirsi col tempo
ma farò un'appendice delle odi travestite allegramente o tradotte in dialetti, che sarà curiosissima
la quantità di ciò che si somministra o si usa. opuscoli scelti sulle scienze
5. essere sprovvisto di beni o mezzi o persone o averne a disposizione
5. essere sprovvisto di beni o mezzi o persone o averne a disposizione in quantità
essere sprovvisto di beni o mezzi o persone o averne a disposizione in quantità minima o
o averne a disposizione in quantità minima o inferiore al necessario (in relazione con
scarseggia di frutta. -risultare mancante o carente di quanto dovrebbe contenere o possedere
mancante o carente di quanto dovrebbe contenere o possedere adeguatamente. zucchetti, 9:
sempre di quelli di che molto scarseggia o è privo affatto il museo di pavia
museo di pavia. -possedere o mostrare qualità o pregi in misura ridotta
pavia. -possedere o mostrare qualità o pregi in misura ridotta o inconsistente.
mostrare qualità o pregi in misura ridotta o inconsistente. algarotti, 1-vii-14: perché
che il vento scarseggia allorché diviene contrario o più contrario relativamente alla direzione che aveva
fila d'oro. berni, 35: o che colei ad un tratto vi mostri
tfa- vesse agio, dipingnea qualche testa o altro sopra le mura. n
. bibbia volgar., vii-347: o ierusalem,... iddio ti circonderà
bellincioni, i-211: non vi paian favole o novelle, / ch'e granchi,
4. sacco della questua dei mendicanti o dei pellegrini (e insieme col bordone
bordone, / quanto senza altrui danno o ver oltraggio / da petra mala con
, 363: nettava i lebbrosi / o andava in elemosina con la scàrsella.
una partita', quando in una scarsella o postilla la dichiarano errata e mal posta
nel 1150... e la scarsella o vero accrescimento dopo l'altare circa agli
dopo l'altare circa agli anni 1200 o poco dipoi. vasari, i-266:
. 9. -avere la scarsella asciutta o vuota: essere povero, in miseria
iti? -avere la scarsella piena o lieta; essere ricco. b.
. b. giambullari, 7-76: o padre sancto, i'mi sono avai
se per burla fu nomata 'scarsella'la borsa o saccoccia dove si porta il danaro per
. v. j: 'scarsellame': involti o incastri posti per fascia alle gomene di
si è lo termine di doverli pagare o ricevere in genova a uno mese,
milit. ant. piccola borsa di panno o di pelle nella quale il soldato riponeva
portafiascne, con lo scarsellino dentro venti o trenta palle. = dimin.
, sf. region. pezzo di cartone o legno o spago o altro materiale su
. region. pezzo di cartone o legno o spago o altro materiale su cui si
pezzo di cartone o legno o spago o altro materiale su cui si riporta approssimatamente
scarsézza, sf. esiguità numerica o ridotta disponibilità o presenza quantitativa (e
sf. esiguità numerica o ridotta disponibilità o presenza quantitativa (e indica carenza,
e indica carenza, insufficienza, difetto o rarità rispetto a quanto è utile,
è utile, abituale, adeguato, necessàrio o desiderabile). ottimo,
che possa un giorno giovare ai vostn figli o agli anni della vostra vecchiaia. d'
quello della rivolta faziosa contro la scarsezza o la grossezza o la scurezza del corredo
faziosa contro la scarsezza o la grossezza o la scurezza del corredo, ogni volta che
-in partic.: mancanza del cibo necessario o del vitto adeguato. marchetti,
. somministrate. -eccessiva brevità o insufficienza del tempo a disposizione.
virile. 3. ristrettezza economica o disagi; modesta disponibilità di denaro.
ritrovano nel paese ne'tempi di scarsezza o di temuta carestia, non è così facile
tutti vigilanti. 5. pochezza o insufficienza o inadeguatezza (di una dote
. 5. pochezza o insufficienza o inadeguatezza (di una dote, di
non so se per ineguaglianza della carta o per iscarsezza di cura de % torco
, ma povertà di sentimento religioso, o meglio scarsezza di vita spirituale.
spirituale. -difetto d'ingegno o di preparazione culturale. gemelli careri,
molti si smarriscono per manco di fantasia o per iscarsezza e superficialità di cultura.
non è offeso né menomato dalla rozzezza o scarsezza di questa. 6.
questa. 6. limitatezza quantitativa o qualitativa degli argomenti o dei contenuti trattati
. limitatezza quantitativa o qualitativa degli argomenti o dei contenuti trattati in un'opera o da
argomenti o dei contenuti trattati in un'opera o da un autore. martello,
abborrimento a tutto ciò che sente di novità o d'arditezza anche la più felice,
. lanzi, 1-3-600: l'umbro, o se ne riguardi la ortografia o anche
, o se ne riguardi la ortografia o anche la scarsezza de'termini, dèe avere
qualunque diritto di signoraggio così detto, o sia rimedio o scarsigia, si è
signoraggio così detto, o sia rimedio o scarsigia, si è detto che alle zecche
scarsità, sf. ridotta consistenza numerica o limitata disponibilità, reperibilità o presenza quantitativa
consistenza numerica o limitata disponibilità, reperibilità o presenza quantitativa. boccaccio,
della terra, quanta è delle gioie o dei metalli più pregiati, non sarebbe principe
in un pic- ciol vaso un gelsomino o seminarvi un arancino della cina. pallavicino
piegatura che fanno le due linee extreme o vero lati del burrato di gerione, immediate
di fiandra. 4. carestia (o periodo di carestia). l.
penuria. 5. ridotta incidenza o frequenza o intensità di un fenomeno atmosferico
5. ridotta incidenza o frequenza o intensità di un fenomeno atmosferico o del
frequenza o intensità di un fenomeno atmosferico o del traffico. capriata, 506:
, ii-56: quand'io avessi a lamentarmi o di quei prìncipi che così rigorosamente mi
quei prìncipi che così rigorosamente mi castigano o di quelli che così freddamente e scarsamente
, è propriamente una specie di insufficienza o inadeguatezza o scarsità della realtà.
propriamente una specie di insufficienza o inadeguatezza o scarsità della realtà. 7
realtà. 7. limitatezza quantitativa o qualitativa di argomenti o di scritture.
. limitatezza quantitativa o qualitativa di argomenti o di scritture. v. martelli,
l'italia ancora non abbia una prosa o una sintassi o una lingua ferma e sicura
non abbia una prosa o una sintassi o una lingua ferma e sicura.
taccagneria, spilorceria. giacomo da lentini o rinaldo d aquino, 402: donna c'
suo giudicio ciascuno se procedesse da grandezza o da scarsità ed astinenza. guicciardini, 2-1-88
. 9. locuz. fare o usare scarsità: trattenersi, limitarsi.
liburnio, 3-83: se d'oro o ver d'altro abbellimento di fortuna mi
che è in misura, quantità, entità o consistenza estremamente esigua o molto ridotta (
quantità, entità o consistenza estremamente esigua o molto ridotta (e per lo più
per lo più indica carenza, insufficienza o difetto rispetto a quanto sarebbe utile,
rispetto a quanto sarebbe utile, necessario o auspicabile). f
-che conta poche persone (un gruppo) o interessa a un numero limitato di persone
non la città ch'ambo noi serra, o amico, / è sacro suolo al
scarso che altrimenti. -poco marcato o definito (un tratto del volto).
quasi sempre grave. -poco folto o fitto (la barba, la capigliatura e
c. i. frugoni, i-14-308: o possente re degli anni, /.
sprovvisto di quanto ne costituisce elemento essenziale o proprietà distintiva; mancante, difettoso (
-quasi completamente vuoto di ciò che conteneva o svuotato da ciò che lo occupava.
giovenca pingu'e lussureggiante. -non colmo o pieno. pea, 1-225: e
settore). -poco produttivo o fertile (un terreno). gualdo
scarso terreno. -non sufficientemente dotato o approvvigionato di mezzi, strutture e attrezzature
degne dell'italia. -che offre o presenta raramente o in misura ridotta occasioni
. -che offre o presenta raramente o in misura ridotta occasioni, opportunità o
o in misura ridotta occasioni, opportunità o fatti ed esiti nuovi o sperati o
, opportunità o fatti ed esiti nuovi o sperati o piacevoli. s s
o fatti ed esiti nuovi o sperati o piacevoli. s s bùgnole
. -molto ridotto nell'entità o nella responsabilità rispetto alla media o alla
entità o nella responsabilità rispetto alla media o alla situazione precedente (il lavoro)
deperimento e di molti officiali di credito, o riformati o con scarso impiego trattenuti col
di molti officiali di credito, o riformati o con scarso impiego trattenuti col mezzo d'
mezzo d'amici, senz'altro consenso o partecipazione de'prencipi, io stesso..
campagna. -manchevole di qualità, virtù o caratteristiche utili 0 necessarie. g
un uomo e se la sua casa o corte, benché abbondi d'ogn'altra cosa
de'mortali, e quando le trova scarse o fuori di regola, le riprova crucciosa
x. poco dotato, poco esperto o molto limitato nel possesso o nell'esercizio
poco esperto o molto limitato nel possesso o nell'esercizio di determinate facoltà o capacità
possesso o nell'esercizio di determinate facoltà o capacità o di cultura (una persona)
nell'esercizio di determinate facoltà o capacità o di cultura (una persona).
. -molto limitato nelle capacità intellettuali o privo di genialità. moneti,
. che non ha a disposizione molto denaro o beni; che vive in misere condizioni
. -anche nell'espressione essere scarso di o a denaro, quattrini, solai.
io ne ho. -privo in tutto o in gran parte di ciò che sarebbe
gran parte di ciò che sarebbe necessario o desiderabile o privato di un bene dell'
di ciò che sarebbe necessario o desiderabile o privato di un bene dell'animo.
scarso. -privo quasi completamente di opportunità o di scelta di fronte a una situazione
mandar si dovesse all'oracolo di amatunta o di gnido. 5. nel
proprio. 6. molto esile o snello (una persona, un animale,
persona, un animale, il corpo o una parte di esso). -anche:
, bastioni, e che altro vuole bisogno o esercizio ». ammirato, 1-i-170:
indigenza, da mancanza di mezzi economici o di sostentamento (un periodo di tempo
oro. -caratterizzato da un raccolto esiguo o inferiore alla media (un'annata)
volta d'occhio detti il tracollo a 25 o 30 mortadelle, a due stame,
); che è di qualità scadente o in quantità insufficiente (il cibo)
io. che è molto breve o che ha durata insufficiente (un periodo
ampadina. 13. debole o che colpisce di striscio (un colpo)
,... i terreni, arenaria o puddinga, che la zappa non morde
. 15. che ha dimensioni esigue o ridotta estensione (una superficie, uno
a bocca aperta due pezzenti. -stretto o corto (un abito). della
, quantità, ecc.) precisa o dichiarata; che le è leggermente inferiore
: sempre vogliono tòrti qualcosa del tuo dovere o con la cattiva misura o col peso
tuo dovere o con la cattiva misura o col peso scarso o col cambio del
con la cattiva misura o col peso scarso o col cambio del danaio. grandi,
, con cui è pagato, sieno intere o scarse. -sm. mancanza del peso
mancanza del peso legale di una moneta o dell'esatta proporzione fra i metalli che la
... tenere, usare, ricevere o pagare... dobloni trascendenti quattro
18. insufficiente a ottenere determinati risultati o a produrre certi effetti; inadeguato rispetto a
utile, necessario, conveniente, regolare o auspicabile. dante, par.,
agenti stabili... per scarso rendimento o per palese insufficienza imputabile a colpa dell'
. -alquanto modesto, poco ragguardevole o quasi privo di ogni pregio (un
. 19. incapace di comprendere o di esprimere pienamente una realtà, una
ti amo. -non completo, convincente o preciso (un concetto, una notizia
, una conoscenza); molto lacunoso o approssimato. algarotti, 1-v-75: sopra
ii-340: parmi poter giustamente pensare che o plinio restasse ingannato dall'autorità del greco
restasse ingannato dall'autorità del greco scrittore o fosse indotto in errore dalla scarsa scienza
innanzi. 20. conciso nell'espressione o nell'esposizione (uno scrittore);
. fu allora scarsa, e tanto o quanto sostenuta, mentre infiniti furon coloro che
21. poco intenso, appassionato o entusiasmante (un amore, un piacere
danno di tutti. -poco rilevante o quasi irrisorio (un risultato, un
risultato, un progresso, un effetto o anche l'importanza o la risonanza di
progresso, un effetto o anche l'importanza o la risonanza di un evento).
disus. estremamente restio, poco propenso o manchevole nel compiere un'azione, nell'assol-
in partic., nel soddisfare una richiesta o un desiderio altrui (per lo più
relazione con un compì, di limitazione o di vantaggio o svantaggio). ugieri
compì, di limitazione o di vantaggio o svantaggio). ugieri apugliese, 200
se il commercio allo stato sia giovevole o no. leopardi, iii-148: manco
-in partic.: che si nega o si cela, schivo, ritroso (
. aretino, iv-6-181: i tempi sinistri o iscarsi rivoltano altrove le mercedi ai vertuosi
1-iv-677): disse la belcolore: « o che bene a mio uopo potrebbe esser
, / che non viene a cercar pregi o ghirlande / di quercia ornai; né
in notabili pericoli nel girar qualche punta o passar un canale stretto col vento scarso
ha poca forza per muovere il bastimento o quando poco può spingere a favor della rotta
rotta, perché spira meno di quattro o di sei quarte lontano dal rombo di
: lo scotto aggiustar pagato scarso / o del tutto frodato. -in modo
tuoi comandi: come fonnula di cortesia o deferenza per indicare la piena disponibilità a
la piena disponibilità a eseguire gli ordini o ad accondiscendere ai voleri altrui.
scartabellare'), agg. che consulta o sfoglia testi. f. f
libro, un testo, un incartamento o quanto contiene; sfogliare per una rapida
se può bastare a buttar giù più o meno calorose tirate, è poco a dar
indice, alla ricerca di un'informazione o di un dato; compulsare. -in
mio talento, / che saranno da cinque o sei quaderni, / non vi trovai
trentasei anni. -con riferimento a documenti o a registri contabili. - anche assol
nella biblioteca del teatrino, un giorno o l'altro sarebbe venuta fuori la parte
ant. insieme di scritti considerati insulsi o vacui. aretino, vi-553: maneggiar
scartabellata, sf. ant. lettura superficiale o a spizzichi. n.
e sm. che consulta pedantescamente repertori o dizionari. lami, 3-343: è
scartabellière, sm. ant. filologo o letterato pedante. brusoni, 7-65:
, opuscolo; foglio di carta manoscritta o stampata. -in partic.: minuta,
. documenti perugini, ii-27: scartabelglie o scripture, per ciascuno denari vi
e, veduto quello che si fa o dice nelle case, senza però punto nominare
e appiccano uno scartabello sopra un pilastro o una colonna, secondo che il fatto
secondo che il fatto è di uomo o di donna. -per estens.
stracci. 3. scritto breve o di poco conto o di scarso valore
3. scritto breve o di poco conto o di scarso valore letterario; opericciuola,
; opericciuola, breve componimento in versi o in prosa. cammelli, 205:
siete, a cenare con buri- dano o con burleo, come asini di burello,
. fascicolo di pagine scritte a mano o stampate, legate sommariamente o logorate dall'
a mano o stampate, legate sommariamente o logorate dall'uso o lacere per l'antichità
, legate sommariamente o logorate dall'uso o lacere per l'antichità; plico di
per l'antichità; plico di fogli o di documenti, quaderno, taccuino.
, e non lasciando cadere a terra o motto o sentenza o piacevolezza ch'esca di
non lasciando cadere a terra o motto o sentenza o piacevolezza ch'esca di bocca
cadere a terra o motto o sentenza o piacevolezza ch'esca di bocca altrui,
fanno memoria negli scartafacci per servirsene poi o parlando o scrivendo. segneri, iii-3-72:
negli scartafacci per servirsene poi o parlando o scrivendo. segneri, iii-3-72: fu
e in giù / per trovar o foglio o straccio, / qualche vieto scartatacelo
giù / per trovar o foglio o straccio, / qualche vieto scartatacelo, /
altro che un vero e formale estratto o spoglio dell'opera grande di dionigi,
chiudermi teco due ore per volta per otto o dieci giorni... e fare
quando non era occupato a ripulir la chiesa o a rattoppare le sue vesti, rileggeva
3. spreg. scritto poco credibile o di scarso valore letterario. a
scartafacci, come se l''iliade'o [odissea'fossero uscite dalle tue spugne.
delle rotaie di un binario ferroviario (o tram viario); in passato tale misura
misurato fra i fianchi interni delle teste o 'funghi'delle rotaie. cardarelli, 774:
3. tess. distanza fra i fusi o fra gli assi dei cilindri di stiratura
, ma fino all'anno scorso sette o otto inquilini li avevamo o no acca
scorso sette o otto inquilini li avevamo o no acca parrati, armando
germania. -che ha scarsa importanza o diffusione. papini, 11-886: accanto
, 11-886: accanto a codesti maniaci, o ciarlatani, di religione, ci sono
. giocatore a cui tocca scartare una o più carte della sua mano.
, tr. eliminare, gettandole in tavola o giocandole al più presto, alcune carte
propria mano scelte in base alla maggiore o minore utilità 0 valore di punteggio,
minore utilità 0 valore di punteggio, o anche per suggerire al compagno un certo
per suggerire al compagno un certo gioco o, al contrario, per sviare gli
, scartare basso: carte di maggiore o minore valore. aretino, 26-187
n-iv-520: sopragiungendogli poi trentasette di spade o di coppe, scarta le prime carte
similitudine tolta da chi giuoca a trionfini o a ronfa o a primiera, che le
chi giuoca a trionfini o a ronfa o a primiera, che le carte ch'
che tirino un numero alto, uno o l'altro o tutti e due; oppure
numero alto, uno o l'altro o tutti e due; oppure che alla visita
e se trasceglie artefici cattivi, non disprezza o lascia da parte gli eccellenti. foscolo
roba che scarta dopo letto dieci righe o dieci pagine. calvino, 1-381: chi
una seconda radunanza che per viltà o per seduzione votò per il sì.
per finirla, una quantità d'idee bone o cattive, che mi vanno dicendo:
tenuta anglosassone. -escludere dalla pubblicazione voci o passi di un testo scritto, considerati
di un testo scritto, considerati oscuri o non indispensabili 0 non essenziali alla comprensione
scarta abbrancando il mastello. -evitare o aggirare un luogo con una deviazione del
schivare un avversario con un abile palleggio o con una fìnta. - anche assol.
difficoltà un avversario che tenta il sorpasso o per sorpassarlo più agevolmente. dizionario
dalla giusta rotta a causa di venti o di correnti contrari. guglielmotti, 794
, 794: 'scartare': deviare per vento o per corrente... gittarsi da
lo svolgere in fretta qualcosa dalla carta o dah'involucro che lo contiene. =
come frutti di gioventù, i nemici o gli zelanti come cose da presagirne sperpetue,
fra le cinque carte non iscartate quattro assi o due o nessuno, sarà respettivamente [
cinque carte non iscartate quattro assi o due o nessuno, sarà respettivamente [ecc.
giocherò seco un pezzo a toccadiglio / o a la scartata o che torrò un crostino
a toccadiglio / o a la scartata o che torrò un crostino / con quattro
che torrò un crostino / con quattro o sei bicchier de la sua albana.
altro ei fosse / un qualche scalzagatti o un sgraziato, / come per verbigrazia uno
8. locuz. -dare nelle scartate o nello scartato: compiere azioni inutili o
o nello scartato: compiere azioni inutili o improduttive, non riuscire nel proprio scopo
buone e perché aviene che alcuno o per usar fraude o per altro prenda
aviene che alcuno o per usar fraude o per altro prenda ualch'una di
v.]: 'dare nelle scartate o nello scartato': valersi di ciò che già
v.]: 'dare nelle scartate o nello scartato': prendesi anche per dare
cartaria, operaio che controlla la carta o il cartone prodotto sulla macchina continua,
carta vetrata per renderla liscia e uniforme o, anche, per riportare alla luce il
scartare. -al plur.: mezzo limitato o insufficiente allo scopo prefisso, intervento o
o insufficiente allo scopo prefisso, intervento o impegno ridotto. volponi,
. figur. persona che ha scarso potere o è tenuta in poca considerazione.
fra foglio e foglio per evitare sporchi o controstampa. = dimin. di
, elimini - nazione di una o più carte dalla propria mano. -in
. -in senso concreto: la carta o le carte eliminate. buonarroti il giovane
difettoso di una produzione; foglio deteriorato o macchiato durante la tiratura della stampa.
la tiratura, si guastano, si sporcano o riescono mal tirati e quindi non si
. figur. individuo che ha deficienze fisiche o, anche, morali. -in partic
di un testo; eliminazione di parti o frasi da un componimento. manzoni,
tu dovevi ridurre il tuo canzoniere, o meglio sonettiere, al numero di 12
dalla commissione giudicatrice di un concorso artistico o letterario o musicale. c. carrà
giudicatrice di un concorso artistico o letterario o musicale. c. carrà, 235
che consiste nel derivare da una parola o da una frase data un'altra parola
da una frase data un'altra parola o frase eliminando una lettera o una sillaba
altra parola o frase eliminando una lettera o una sillaba -881 — { scarto
la lettera da scartare si trova all'inizio o alla fine della parola, scarto successivo
tenuta nella darsena e adibita a prigione o a infermeria. guglielmotti, 794:
, 794: 'scarto'si chiamava quella nave o galea che, per esser vecchia,
, si teneva nella darsena per prigione o spedale. 11. locuz.
-che ha scarso valore artistico, poco riuscito o rimasto incompiuto. d'este,
i treni. -molto piccolo o scomodo. piovene, 3-180: l'
strano, quanti si fermavano alle bancarelle o agli sporti delle librerie di scarto.
magari di uno scarto di pochi chilometri o persino di poche centinaia di metri.
-diminuzione del rendimento di un motore o di un propulsore. mannetti,
laterale quando tale punto si trova a destra o a sinistra del bersaglio, scarto longitudinale
longitudinale quando si trova al di qua o al di là del bersaglio).
plusvalore che si richiede nei contratti di riporto o come anticipo sull'acquisto di titoli,
: 'scarto': diffalco causato da scarroccio o deriva; ddifferenza tra stima e la realtà
per estens. togliere dal cartoccio, scartare o disfare un pacco. cagna,
dispiegarsi, svilupparsi in forma di cartoccio o di voluta (un elemento architettonico).
scartocciato! 2. decorato con scartocci o volute (un elemento architettonico).
quali con graziosa pendenza piegavano la fronte o vogliam dire la cima scartocciata, a sostenere
, xix-4-643: perdonate a'modernissimi gazzettieri o giornalisti... se ardiscono scagliarsi contro
. milit. ant. contenitore di cariartela o latta, a forma di cono,
il piantar l'arteglieria, caricarla, o a cazza o a scartozzo. lorini,
arteglieria, caricarla, o a cazza o a scartozzo. lorini, 134: per
: assai volte si veggono quei canelletti, o scartozzetti che vogliate dire, scorticati della
calce e borse di broccato piene di areca o betel, facendo con li deti correr
suo scartoc- cetto come chi dicesse zucchero o caramelle. -scartoccino. landò,
(anche letterario) di poco conto o importanza (e al plur. si riferisce
più agli incartamenti e alle pratiche burocratiche o di archivio, con connotazione spreg.
ne accorgesse. -per estens. diploma o titolo di studio. bemari, 8-84
bisantizzata storia della società umana un paradosso o meglio un rito ossedente, per che il
.. il quale non bestemmiava già, o, per essere esatti, non bestemmiava
bestemmiava soltanto, quando sbagliasse un tiro o la sorte lo avversasse, ma anzi,
robustamente e rubestamente, quando lo inzeccasse o gualche imprevedibile combinazione gli concedesse un risultato
nome dar si potrìa a quell'invidia o congiura o conspirazione fatta da'greci contra
si potrìa a quell'invidia o congiura o conspirazione fatta da'greci contra loro stessi
di gentiluomini a praticarci, recando manicine o collari per acconciare: a'quali [
io non so se i'ci sono o dove i'sia. = dal
sf. marin. robusta armatura di legno o di ferro in cui viene incastrato e
inutilità dei suggerimenti miei... o di altri amici, mai come in
di stomaco provocato da un cibo alterato o adulterato.
lui stesso e dall'avversario in due o più riprese, uguale o più vicino
in due o più riprese, uguale o più vicino possibile per difetto al quindici
che s'ingaggiasse una partita alla morra o a scassaquìndici o a toccafondo, perché gli
una partita alla morra o a scassaquìndici o a toccafondo, perché gli fosse tolta
sia che si faccia per scassare, solcare o costeggiare le porche, sia che si
, guastare, rendere inservibile per trascuratezza o imperizia (ed è voce di provenienza
-per estens. rompere la faccia o le ossa con pesanti percosse.
lo [il forzie- retto] romperò o lo scasserò, e riaretegli ». giuglaris
-scassare il culo: sottoporre a fatiche o impegni particolarmente gravosi o umilianti. fenoglio
sottoporre a fatiche o impegni particolarmente gravosi o umilianti. fenoglio, 1-i-1560: l'
togliere, estrarre il contenuto da una o più casse o da un imballaggio.
il contenuto da una o più casse o da un imballaggio. vasari, 4-ii-226
. cancellare ciò che è stato scritto o disegnato. - anche assol. goldoni
i-163: 'scassiare'per cassare una scrittura o simile si dice comunemente nel pistoiese.
da ceppi e pietre per la semina o per rimpianto di una particolare coltura (
fare il seminario degli innesti faccesi sempre o in poggio o in piano, in luogo
degli innesti faccesi sempre o in poggio o in piano, in luogo magro,
in guasti frequenti e presenta parti sconnesse o congegni, meccanismi e strutture logori e
. raimondi, 3-27: carriaggi scassati o traballanti in retrovia. silone. 4-16:
: l'abito militare negletto e vecchio, o almeno pareva tale. c. e
porte di edifici privati per la perquisizione o i sequestri. sozzini, 431:
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
saracinesca, forzandone la serratura, scardinandola o sgangherandola; far cedere con la
. x. figur. sconvolgere o rinnovare i princìpi, i valori,
valori, i fondamenti di un'istituzione religiosa o politica, di un modello filosofico,
politica, di un modello filosofico, etico o culturale, di un sistema sociale,
di un sistema sociale, di una scienza o di una dottrina. solaro detta margarita
poter temporale. carducci, 111-26-145: o che sfolgorando la bastiglia distrugga la servitù
bastiglia distrugga la servitù dell'europa, o che nelle tre giornate di luglio scassini
che recano alla dignità della chiesa le baionette o mercenarie o straniere che s'aiutano di
dignità della chiesa le baionette o mercenarie o straniere che s'aiutano di puntellarle il trono
che queste persone astinentisi lungamente dal cibo o per grave infermità in cotale stato ridotte
infermità in cotale stato ridotte furono, o nel tempo del digiuno malsane e scassinate
marito e per sovrano quel musico sfiatato o lo scassinator di cembali o l'imbratta
musico sfiatato o lo scassinator di cembali o l'imbratta tele o quel tagliacantoni del generai
scassinator di cembali o l'imbratta tele o quel tagliacantoni del generai tremarella. =
di un terreno, effettuato a mano o meccanicamente, per prepararlo alla semina o
o meccanicamente, per prepararlo alla semina o all'impianto di colture particolari, dopo
vivai è quasi necessario che il divelto o, come altri dicono, lo scasso sia
, e si tramuta / con le pale o valletti e cesti- nelle. soldati,
che precede il compimento di opere stradali o edilizie. soldati, xi-175:
dovuto a cattiva manutenzione, a incuria o all'azione dei fenomeni atmosferici. g
una chiusura, un dispositivo di difesa o di custodia, una serratura, ecc
scasso / feci peggio d'un turco o d'un marrano. ricci, 3-63:
la carena, si chiama communemente colomba o achiglia, perché in essa si fa lo
, perché in essa si fa lo scasso o base da piantar l'albero.
allontanarsi incautamente da norme e comportamenti abituali o da una linea di condotta onesta e
: non bisogna uscire dalla regola consueta o fare innovazioni male a proposito. 'quel
cominciare a scastagnare col revocare in dubbio o il detto del profeta o il fatto
in dubbio o il detto del profeta o il fatto di cristo. batacchi, 2-251
un negozio poco rettamente prelevando dal totale o dal tutto insieme. = comp.
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da [incastonato (
sottrarre all'autorità e al controllo politico o religioso un territorio. leti, 5-iv-7
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da [incastrare (
. avulso da un determinato contesto letterario o culturale (con partic. riferimento a
(con partic. riferimento a uno stile o a una forma poetica stravolti e privati
volete voi che si segua l'ordinanza o pur che si vada a scatafascio?
ha scataluffi, / ritengo la tua spada o almen lo modero, / poiché facil
, 12-42: su..., o tu che primo accatastavi / infra '
d'estate. gargiolli, 258: 'scatoroscio o scamo scio': il nostro
. tr. per simil. espellere vapore o gas di sca- rito sbuffando rumorosamente o
o gas di sca- rito sbuffando rumorosamente o producendo ripetuti scoppiettìi. arpino,
4. disus. inzaccherare con sputi o con catarro. tommaseo [s.
beolco, noi: guarda che le zope o i scataron, anda- gando, come
borscie de seta con escatarzo o filosello per livera a peso soldi il borscie
livera a peso soldi il borscie de scatarzo o filosello pistorese per livera a peso soldi
cioè sgarato un altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna,
un altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna, dicono a firenze
firenze: « il tale è rimasto scornato o scornacchiato 0 scorbacchiato o scaracchiato o scatellato
è rimasto scornato o scornacchiato 0 scorbacchiato o scaracchiato o scatellato ».
scornato o scornacchiato 0 scorbacchiato o scaracchiato o scatellato ». scatenacciare,
. 2. intr. trascinare o agitare rumorosamente delle catene. fanfani
sm. rumore continuato di catene o di catenacci. fanfani [s.
il romore piuttosto forte di catene strascinate o agitate o di catenacci levati. 'a un
piuttosto forte di catene strascinate o agitate o di catenacci levati. 'a un tratto
turbamento; esplosione di incontrollabili passioni individuali o collettive, accompagnata da fervore, angoscia
collettive, accompagnata da fervore, angoscia o entusiasmo. f. f.
euforia, di ostilità, di disordine o di turbamento collettivo, dovuto al prorompere
prorompere di odi politici, di tensioni o di rancori sociali, di gravi e
del duomo degli invalidi e la concordia o le predicava filosoficamente una rivoluzione sociale,
causa dello svilupparsi improvviso di un evento o di un fenomeno o del sorgere di
di un evento o di un fenomeno o del sorgere di una violenta passione.
cesta piena. -sciogliere un'imbarcazione o una costruzione dalla catena che la tiene
affrancare dalla dipendenza a vizi e passioni o da un'incombenza gravosa. reina,
lo più sotto l'impulso dell'ira o dell'indignazione. becelli, 1-132:
, suscitandole uno stato di irrequietezza emotiva o di eccitazione sessuale. c.
determinare una reazione particolarmente violenta, fenomeni o eventi dagli esiti imprevedibili e sconvolgenti.
: provocare, attizzando gli odi politici o le tensioni collettive, gravi conflitti sociali
conflitti sociali, moti, -sollevazioni, guerre o contrasti internazionali. mazzini, 36-19
. avevano provocato la rovina d'una famiglia o di una industria, affamato una regione
di una industria, affamato una regione o scatenato risse civili. p.
di aspra critica, di accesa polemica o di entusiasmo incontenibile (uno scritto,
più con riferimento all'azione di dio o di divinità mitologiche). s.
. -provocare l'insorgenza di una malattia o uno stato di scompenso fisico.
a parole, investire con critiche, rimproveri o invettive. siri, 1-v-550:
scatenate come uragani. -dirigersi o allontanarsi repentinamente da un luogo.
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da [incatenare (
). sciolto, libero dalle catene o da ogni impaccio o vincolo.
libero dalle catene o da ogni impaccio o vincolo. guidotto da bologna,
mani camperà, incontanente, siccome leone o altra crudele bestia scatenata, andrà per la
2. che è preda di emozioni incontrollabili o di istinti perversi o ribelli; che
di emozioni incontrollabili o di istinti perversi o ribelli; che dà libero sfogo ai vizi
trecento cavalieri tedeschi che parevano trecento draghi o fortissimi lioni scatenati. boccaccio, dee
, un'ideologia, ecc., o nell'aggredire una persona a parole,
e gesti concitati, vivacità, euforia o eccitazione incontenibile; che ha un temperamento
6. che presenta un ordine logico o sintattico sconnesso e confuso, anche intenzionalmente
per necessarie conseguenze diducendo dalle proposizioni vinte o concedute la verità delle dubbie, secondo
lui, quanto al lume di lei o alla forza e al costume d'amore.
e poco armoniosi (uno strumento guasto o scordato). tommaseo [s.
'scatenato': parlandosi di liuto, chitarra o simile strumento, dicesi quando la coperta è
, con la propria azione, attizzando o di politici, rancori collettivi o contrasti
, attizzando o di politici, rancori collettivi o contrasti intemazionali, suscita conflitti sociali,
. gigli, 5-15: ditemi, o mio quasi cognato: sì può egli
scatenìo, sm. stridìo di catene mosse o agitate. -per estens.:
. figur. ant. provocare alla lite o al combattimento. s s
esigenze di trasporto, confezione, custodia o conservazione di una merce, di un
di una merce, di un prodotto o di un determinato oggetto. boccaccio
di un pagliaccio, di un diavolo o di un'altra figura grottesca (per lo
per lo più nell'espressione scatola magica o a sorpresa). deledda,
fosse dispiaciuto. di questa miserrima vetrina o scatola, da lui solo approvata,
una 'mal digerita ingerenza di motivi wrightiani'o la rozza contaminazione di una 'scatola muraria'
due esperienze opposte. -stanza o appartamento particolarmente angusto, poco luminoso,
più nelle espressioni scatola sonora, musicale o armonica). monti, v-357
un suono leggero come di campane lontane o di una radio, che ci tenne tutti
caratteristiche e delle inclinazioni di una persona o delle norme o delle abitudini che regolano
inclinazioni di una persona o delle norme o delle abitudini che regolano l'esistenza.
si interpone lungo il tracciato di uno o più cavi elettrici per inserire nuovi circuiti
un parallelepipedo con le pareti di legno o di metallo, aperto superiormente, riempito
meccan. scatola di tenuta, di ritenuta o di guarnizione: dispositivo di guarnizione,
alberi, perni, cilindri, stantuffi o in generale in meccanismi che comportano il
fisse, impedisce la fuoriuscita di lubrificante o la dispersione di altri liquidi o del vapore
lubrificante o la dispersione di altri liquidi o del vapore (e tali sono la
dello sterzo, la scatola di velocità o del cambio, la scatola del differenziale,
., più italianamente 'scatola di guarnizione o scatola di tenuta': è una disposizione
13. milit. antico proiettile d'artiglieria o bomba formata da un involucro contenente numerose
un involucro contenente numerose biglie di piombo o di ferro, che esplodeva proiettando le
usato in documenti solenni, in iscrizioni o in scritte pubblicitarie (anche nelle espressioni
per la stampa di manifesti, di locandine o dei titoli a piena pagina dei quotidiani
dirgli alla spianacciata e a lettere di scatola o vero di speziali, come tu l'
dalle scatole!: per respingere o allontanare una persona importuna. bechi,
locuz. -a scatola chiusa: senza richiedere o consentire, al momento dell'acquisto o
o consentire, al momento dell'acquisto o della vendita, un'ispezione della merce
.: senza potere verificare l'esattezza o l'autenticità. montale, 18-22:
le scatole rotte: essere profondamente disgustato o esasperato (come euiem.).
che sono un poema di curiosità vera o falsa, di cortesia doverosa e di sguardi
le scatole proprio rotte. -avere o averne piene le scatole di qualcuno o di
-avere o averne piene le scatole di qualcuno o di qualcosa: essere esasperato, disgustato
: essere esasperato, disgustato da qualcuno o da qualcosa; non poterne più.
broggini. -far girare le scatole o la scatola a qualcuno: infastidire,
, esasperarlo, assillarlo con richieste continue o con critiche insensate; intralciarne l'azione
-costituire motivo di fastidio, di disappunto o di noia; determinare intoppi, contrattempi
femm. -a). chi confeziona o vende scatole. tommaseo [s.
, a mano, scatole di cartoncino o di cartone. scatolame, sm
391: acquistavano tutto, pagando in denaro o anche in natura, e cioè con
saba, 4-70: per divertirti [o canarino] apro una scatoletta / musicale
di piccole dimensioni che ha forma più o meno quadrata. savinio, 12-20:
in cui si fabbricano scatole, recipienti o contenitori di cartone o di latta.
scatole, recipienti o contenitori di cartone o di latta. = comp
conservare, in partic., sostanze medicinali o gioielli. bembo, 10-v-352
, con lo scatolino dell'unto, o 1'involtino della polvere (non era ben
2. per simil. stanza o edificio particolarmente angusti, stretti, poco
. per simil. apparecchio di forma più o meno squadrata. fenoglio, 4-30
. che si riferisce alle funzioni corporali o agli escrementi. -per estens.:
le spalle / di queste casse, o stipi o scatoloni, coinè, cxxi-iv-548:
/ di queste casse, o stipi o scatoloni, coinè, cxxi-iv-548: manda
di grandi dimensioni e di forma più o meno squadrata. pasolini, 1-110:
entom. famiglia d'insetti o ditten nematoceri comprendente circa centocinquanta specie di
; vivono prevalentemente presso concentrazioni di rifiuti o escrementi oppure sul legno cariato; le
nelle sostanze vegetali decomposte, nei funghi o nel legno marcio. = voce dotta
, i-164: 'scatorciare': levare il catorcio o chiavaccio dall'uscio. bartolini, 19-23
figur. districarsi a fatica da difficoltà o pericoli. tommaseo [s. v
neltagire, nell'ese- guire un ordine o nello svolgere un servizio. moretti,
moretti, i-883: quelle serate nella fiaschetteria o mescita o anche bistrò di via della
: quelle serate nella fiaschetteria o mescita o anche bistrò di via della condotta tenuta da
cani. 4. che sorge o si manifesta repentinamente (un sentimento,
certo modo, e ribadisce quell'istesso suono o rumore, 'giaakmach'. e. cecchi
a un'altra (un interruttore) o da un numero a un altro (un
. 2. balzare in piedi o in una certa direzione; compiere un
decembrino. 3. muoversi bruscamente o convulsamente (una parte del corpo)
-dimenarsi, dibattersi in preda a smania o a una forte eccitazione. riccardi
improvvisamente sfogo a un moto d'ira o di disappunto; sbottare. g.
entusiasmo a uno stimolo di carattere politico o ideale. ferd. martini, 5-130
epopea mezzana e le scappate della malignità o gaiezza satirica. 7. verificarsi
una febbre niuno è arbitro di produrla o spegnerla. -prorompere (un grido
una parola ch'a farti vergogna / o rovinarti potrebb'esser atta. -emergere
. essere sparato ah'improwiso (un colpo o una serie di colpi d'arma da
quantità determinata; passare a un grado o a un livello superiore in una scala
-scartare, deviare dalla giusta direzione o da un ordine, da un sistema
occhi al cielo, con aria d'innamorato o contemplatore di nuvole. fenoglio, 1-i-1499
non capisce chi sono le donne? o non capisce alcunché? o sei uno
le donne? o non capisce alcunché? o sei uno stupido! ». tecchi
chi è che vuoi torturare, se me o te stessa, non ho ancora capito
ghermitala per la cintura la squassò forte tre o quattro volte. e
, 1590: 'scattatoio': strumento che scatta o fa scattare; affondatolo. =
(per lo più corridore a piedi o ciclista, ma anche calciatore) fornito
forte sprint, cioè di un veloce spunto o scatto. corriere della sera [25-ix-1982
tr. liberare un frutto, un ortaggio o una pianta dalla parte guasta o malata
ortaggio o una pianta dalla parte guasta o malata. giuliani, ii-199:
. 2. risanare un edificio o parte di un centro urbano abbattendo o
o parte di un centro urbano abbattendo o consolidando gli elementi architettonici o le costruzioni
abbattendo o consolidando gli elementi architettonici o le costruzioni fatiscenti. cicognani, v-1-491
3. radiare da un corpo militare o di polizia gli elementi indegni di fame
4. migliorare la natura o il carattere di una persona liberandola da
liberandola da uno stato d'animo rabbioso o da inclinazioni cattive. papini,
, agg. privato di parti guaste o malate (una pianta). giusti
eliminazione delle erbe infestanti da un orto o da un giardino. papini, 44-90
liberazione, rilascio improvviso di una molla o di un congegno tenuto in stato di tensione
. savi, 2-i-408: la ritrosa o gabbia a scatto serve particolarmente per prendere
composti sul disco. 2. congegno o dispositivo che funziona a molla. guglielmotti
tenere in posizione di sparo il cane o il percussore delle armi da fuoco e
incastra tale meccanismo per mantenere il cane o il percussore in posizione di sparo)