a ser giusto'. fagiuoli, v-i ^ o: né più si potrà dir
3. che può essere interrotto o troncato (un rapporto affettivo).
diabolico'. = forma apocopata di rompiballe o rompiscatole. rompiantìfone, sm. e
f. invar. persona fastidiosa o invadente; seccatore. e e
. insieme complesso e caotico di notizie o di dati. sbarbaro, 5-1 io
eziandio 3. problema di difficile o impossibile soluzione, che determina assilli e
se il poeta fosse fatto tale dalla natura o dallo studio. bacchelli, 2-xxii-154;
me una di queste due cose: o che costui sia qualche giovane leggiero..
qualche giovane leggiero..., o che sia qualche rompicollo. g. m
seconda ch'egli avea bisogno di questa o di quella, e ne usciva sempre
. -in partic.: rovina morale o anche materiale. guazzo, 1-241:
: gnaffe, non m'infinocchi, o ser apollo: / per amico t'avea
dà modo alla vostra sigaretta di sie o d'altri tali rompicapi. mondo. lippi
invar. ostacolo costituito da materiali rocciosi o artificiali contro cui vanno a rompersi le
. a rompigamba: faticoso a salirsi o pericoloso (una scala).
rendere regolare un getto d ^ acqua o di altro liquido. -in partic
atti a rompere i chicchi di grano o di altri cereali. g.
dagli uomini ed alcune per rompimenti di saette o di venti od altre tempeste.
5. mancamento della parola data o di un impegno morale; il venire
morale; il venire meno a una promessa o alla lealtà dovuta a un amico,
sua fede. -rottura di una tregua o di un accordo. boterò, 510
-omissione nell'osservanza di una virtù o di un precetto. capitoli della
morte. -turbamento della pace spirituale o (in un contesto scherz.)
6. rottura dei rapporti di amicizia o di alleanza fra due sovrani o stati
amicizia o di alleanza fra due sovrani o stati; scioglimento di un'alleanza 0
a dire che tutti i peccati si fanno o per avere diletto o per rompimento overo
i peccati si fanno o per avere diletto o per rompimento overo discioglimento d'amore.
il suo parlare, de'quali rompimenti o salti del discorso abbiam veduti in questo
gravissimo sonetto, ma ancora negli altri suoi o di stil temperato o di tenue.
negli altri suoi o di stil temperato o di tenue. martello, 137: questa
-in una pittura, contrasto di tinte o di tono. scaramuccia, 186:
i-109: doversi risolvere se più converrà o prolungar poi nuovamente la tregua o procurare una
converrà o prolungar poi nuovamente la tregua o procurare una stabil pace o, sprezzato
la tregua o procurare una stabil pace o, sprezzato ogni accordo, venir a nuovo
e sollevate fonde, minacciano al vascello o l'mghiot- timento ne'vortici o 'l
vascello o l'mghiot- timento ne'vortici o 'l rompimento nelle secche, con le
e f. invar. persona suscettibile o violenta. p. petrocchi [
. dossi, 3-92: finiti, o dato un taglio a suoi studi, izar
e'ricordi morali, qualche panca scolpita, o, tutt'al più, le
... dividendo una parola, o semplice o composta che ella si sia,
. dividendo una parola, o semplice o composta che ella si sia, in due
quel nobil color di retorica 'ricisione'o 'rompiproposito', da'latini 'precisio'. =
e. ragazzoni, 83: o scatole! a noi uomini / quante si
che, a causa della sua invadenza o insistenza, dei suoi atteggiamenti polemici o
o insistenza, dei suoi atteggiamenti polemici o provocatori, del suo comportamento arrogante,
che attaccano ogni momento una bega, o per gli scontrini troppo piccoli e di carta
sottile... o per il tavolato fradicio o per le panche
... o per il tavolato fradicio o per le panche inco —
bestia utile. 2. oggetto o strumento o opera che provoca fastidio o
. 2. oggetto o strumento o opera che provoca fastidio o noia.
o strumento o opera che provoca fastidio o noia. - anche con uso aggett.
accento non sarà sempre quello di chàlons o di siena, ma insomma è un accento
e più puro d'una bestemmia padana o d'un gesto osceno di mestapopolo rompiscatolese
si annunciano tempi duri per chi produce o vende macchine da lavoro rompitìmpani. 2
. che viene meno alla parola data o ai giuramenti. giuseppe flavio volgar.
: se colui... che ruba o frauda el deposito dell'uomo incontinente è
giuramenti. -che viola una tregua o la pace o rompe un'alleanza;
-che viola una tregua o la pace o rompe un'alleanza; che tradisce un
patto, un vincolo sociale, affettivo o di amicizia. giamboni, 4-232:
degl'infedeli. -che trasgredisce una regola o infrange la acopone, 1-91-9: adunanse
i-117: si vedi rompitori di sua regola o di suo stato debito non curanti.
sostenuto da ritti e posto sulla mezzeria o ai terzi medi della luce di un
terzi medi della luce di un solaio o di un'altra struttura portante orizzontale
: bettonica fresca e impiastrata di sopra o messa nella rompitura della testa raggiu- gne
hnparasse da essi romani, i quali o per alcuna cosa di comune o vero
quali o per alcuna cosa di comune o vero debito mandavano a casa d'uno e
pali], mettono quelle scaglie, o vuoi dire rompiture di pietre, e poi
. invar. persona che per trascuratezza o inadempienza conduce alla rovina una nave.
manfredi, i-84: da'romulei rostri o innanzi al trono / del dittator superbo
viandanti / che porton ronca, partigiana o spiede, / come saette fuggon tutti quanti
.. / dico s'hai spiedo o ronca o spada o simile / cosa.
/ dico s'hai spiedo o ronca o spada o simile / cosa. -ci è
s'hai spiedo o ronca o spada o simile / cosa. -ci è uno spiedo
costituito da una lama ricurva a uno o due tagli fissata a un'asta di legno
di legno, e usato per recidere o potare le piante. -anche, per
. e le pale e le bacchette o paletti e le fascini e gli uncini e
, attendere alla rimonda, tornasse due o tre volte dalla costa alla cascina o per
due o tre volte dalla costa alla cascina o per la scala o per la pietra
costa alla cascina o per la scala o per la pietra d'affilare la ronca o
o per la pietra d'affilare la ronca o l'accetta o per l'acqua o
pietra d'affilare la ronca o l'accetta o per l'acqua o per la colazione
ronca o l'accetta o per l'acqua o per la colazione. -nella
, fusaggine (. evo- nymus vuigaris o europaeus). = etimo incerto:
nera et il carbone del salce o del roncàgino; per il rosso la
indicate dall'agente per render quelle coltive o prative. = nome d'azione da
sementare senza roncare, tagliare, fare arsiccie o dar fuoco in modo alcuno. d
-abbandonare o far abbandonare un comportamento peccaminoso; espiare
1-12: in questa guisa si otterrà o di scancellare in tutto dal di lui
dal di lui animo la viziosa inclinazione o di moderarla almeno, se avverrà che
la particella pronom. dileguare dal pensiero o dal ricordo individuale o dalla memoria collettiva
dileguare dal pensiero o dal ricordo individuale o dalla memoria collettiva; essere soverchiato da
collettiva; essere soverchiato da altri sentimenti o emozioni o ricordi, intellettualmente o emotivamente
essere soverchiato da altri sentimenti o emozioni o ricordi, intellettualmente o emotivamente più forti
sentimenti o emozioni o ricordi, intellettualmente o emotivamente più forti o attuali.
ricordi, intellettualmente o emotivamente più forti o attuali. del carretto, cvi-707:
accelerato da un'altra causa: dal maggiore o minor numero di gente mediocre che si
eglin mai insegnar lettere latine, toscane o d'altra fatta, chve'non ne appre-
, pogniam caso, ed accom- pito o quasi a mente.. sm.
ricoperto dall'oblio (il ricordo di cose o persone). prose e rime spirituali
purché restasse l'opra scancellata, / o ti piacesse e n'avessi desire.
di un bieco lupo in tagliola: o di que'sinistri berci de'sua compiacenti,
il segno che rimane sulla parola o sul tratto che si e scancellato. scritto
cancellatura può essere di sola una lettera o d'altro piccolo segno. l'altro,
attitudine a perdere la memoria di cose o di persone. alfieri, xiv-1-204:
, i-207: 'scancello': specie di stipo o d'armadio, da riporvi scritture o
o d'armadio, da riporvi scritture o altro. questo vocabolo, registrato dah'
prevalere ad ogn'altro certo stile tuonante o da scntturacce di piatitoli e inondare le
biundi, 165: 'gasèna': scaffale o scansia incavata nel muro, scancerìa.
senese squincio, dicesi di cosa tagliata o situata in maniera che partecipa del lungo
]... si riddano ritondamente o almeno non molto a schiancìo. soderini
tagliare: guai a prenderle di sguscio o di scancìo! -non ad angolo
-con andatura non rettilinea ma trasversale o, anche, storta, oscillante.
di lei solo uno sguardo / di sottecchi o per stiancìo / fa ch'i'mi
un colpo (anche in contesto allegorico o figur.). belfradelli, xvii-2q6-io
maturato / ben pigiato, / sia rossiccio o sia biondiccio, / mesci 'n vaso
scandagliando il pelaghetto / con la ciottola o torcetto. -figur. sondare una
... non sarebbe punto spregevole o. diffidi negozio il conseguire di mutar paese
sedersi a un tavolino e scrivere un biglietto o una lettera. 4.
le rosure che fanno i torrenti, o scandagliare, quando non si possa altrimenti
più grosse. -esaminare una ferita o una piaga (anche con riferimento ai
nel san giovanni nel deserto di raffaello o nel ritratto del padre di durer.
. indagare i pensieri, le intenzioni riposte o l'animo, il carattere di qualcuno
vi-254: la verità, alla gente, o non interessa o mette paura. il
, alla gente, o non interessa o mette paura. il dolore del mondo,
fondo a qualcuno: riuscire a conoscerne o a intuirne i pensieri più riposti.
momento anche lui, quanto sarà? quindici o venti anni or sono ». comisso
fiume sorga, a guisa di un pozzo o di un largo imbuto, non ancora
: meglio per voi non avermi trovato, o scan- dagliatori del nulla! =
costituito da un peso troncoconico di ferro o di piombo dotato di una cavità
di materiale, e da una funicella (o sagola) graduata in metri a cui
ri è nel fondo, lumachelle, sabbia o fango, fuor che sassi. d
da un ricevitore. -scandaglio a pressione o idropneumatico: quello che misura la profondità
che ne'suoi lati è divisa in pollici o in centimetri e la cui estremità superiore
facciano le trombe a confronto delle falle o rie di acqua. -scandaglio meccanico
profondità del mare, di un fiume o di un lago. patrizi, 3-194
. -per estens. esplorazione speleologica o di una miniera. ferd.
l'altra, per la sua altezza o per la sua bassezza. e anche lo
-strumento d'indagine, di conoscenza intellettuale o spirituale; mezzo per analizzare e valutare
e valutare la profondità di un sentimento o per scoprire una verità interiore.
, ma ancora la nota del peso o prezzo d'ogni sorte e quantità di
tutti allogarsi a chi li vorrà condurre o per via di scandaglio o per via di
vorrà condurre o per via di scandaglio o per via di ricondotta per tre anni
pierantonio dello stricca legacci, 6-2: o vo'fareste scandalire un santo: /
gente, di suscitare l'interesse pubblico o di nuocere a qualcuno. a
una vicenda per trame un vantaggio personale o per nuocere ad altri.
tende, che è rivolto a suscitare o ad amplificare gli scandali (uno scritto
, il pettegolezzo, i commenti ironici o sarcastici. gobetti, 1-i-813: la prova
approvò. 2. che suscita clamore o scandalo (una persona). piovene
. -che è motivo di turbamento o di peccato (una parte del corpo
paia aoperi l'ufficio della ritta mano o del piè), sia tagliato da noi
turbare una persona, sconvolgendone la sensibilità o la coscienza morale con un discorso o con
o la coscienza morale con un discorso o con un comportamento che contrasta con una
comportamento che contrasta con una norma etica o religiosa (e costituisce, secondo la teologia
teologia cattolica, un esempio di colpa o di peccato). iacopone,
la lingua tua, se offendi il prossimo o vero scandalezzi, e fa'medicina donde
: come non siate voi cristiano? o volete voi in un venerdì santo scandalizzare e
partic.: turbare l'innocenza dei giovani o di persone particolarmente sensibili con discorsi
persone particolarmente sensibili con discorsi spregiudicati o azioni inopportune o riprovevoli. s.
sensibili con discorsi spregiudicati o azioni inopportune o riprovevoli. s. bonaventura, volgar
deboli. -per estens. stupire o irritare o infastidire qualcuno, urtandone la
-per estens. stupire o irritare o infastidire qualcuno, urtandone la suscettibilità o
o infastidire qualcuno, urtandone la suscettibilità o il gusto con un discorso inusuale o
o il gusto con un discorso inusuale o spregiudicato o con un atteggiamento sconveniente o
gusto con un discorso inusuale o spregiudicato o con un atteggiamento sconveniente o provocatorio o
o spregiudicato o con un atteggiamento sconveniente o provocatorio o anche con idee o scelte
o con un atteggiamento sconveniente o provocatorio o anche con idee o scelte letterarie troppo
sconveniente o provocatorio o anche con idee o scelte letterarie troppo ardite. ruscelli,
i quali, vedendo che tale alfabeto o lettere nuove si doveano ricevere non per
isvagarmi, mi propongo di quasi scandalizzarla o almeno di sbalordirla con le tue opinioni intorno
pseudo-empirista eisler). -offendere una persona o un sentimento. musso, 15:
proposizioni, non prima ben ponderate, o scandolezzano il pubblico od offendono i particolari
e, se sei pedante, cruscante o toscaneggiante, ti scandolezzerà: gongolo a
quelli che cercassero di far nuove sette o seminar parole che potessero scandalizzar l'animo
in qualunque modo possano l'anima perturbare o impedire o scandalizzare. idem, 20-148
modo possano l'anima perturbare o impedire o scandalizzare. idem, 20-148: questi
con la particella pronom. provare sdegno o turbamento a causa di discorsi, atti,
gozzi, 4-260: alcuno grida: « o dio, mi scandalezzo, / il
-in partic.: turbarsi per una situazione o per un discorso contrario (o che
situazione o per un discorso contrario (o che tale è considerato) rispetto alla
tale è considerato) rispetto alla dottrina o alla morale religiosa della maggioranza.
della loro dottrina, senza poi formalizzarsi o scandalizzarsi delle popolari opinioni ed usanze ch'
, sconcertarsi, indignarsi per un comportamento o per un discorso spregiudicato, inatteso,
fioretti, 2-5-125: non ti scandalezare, o lettore, se io spesse fiate ho
indiani se si stendessero un poco le gambe o se... la persona si
.. la persona si mostrasse annoiato o incomodato da tal positura. pananti,
io ingrosso la vista. -provare o esprimere il proprio disappunto nei confronti della
il proprio disappunto nei confronti della volontà o del giudizio di dio. cavalca,
dottore, il cassiere, 1 tre o quattro giovanotti sportivi che pigliavano il vermut
-sconcertato da un'espressione artistica inusuale o da un concetto opposto alle idee correnti.
. -scosso da un evento violento o sanguinoso. cicerchia, 1-149: disse
), sm. turbamento della coscienza o sconvolgimento della sensibilità etica provocato da un
da un evento, da un'immagine o da un discorso che è in
legge sociale, con una norma morde o religiosa. -in partic.: sconvolgimento
: sconvolgimento interiore provocato da un atto o da un discorso che costituisca un esempio
che costituisca un esempio di vizio o di colpa (nella concezione cristiana di peccato
vescovi coll'armi alla mano e trucidati o presi nelle battaglie. algarotti, 8-63
. -teol. scandalo farisaico: turbamento o traviamento spirituale suscitato in persone maliziose e
in persone maliziose e ipocrite da azioni o parole buone o indifferenti. -scandalo indiretto
e ipocrite da azioni o parole buone o indifferenti. -scandalo indiretto o passivo:
parole buone o indifferenti. -scandalo indiretto o passivo: turbamento suscitato involontariamente con un'
: turbamento suscitato involontariamente con un'azione o con un discorso (ed è contrapposto
linguaggio teologico, allo scandalo diretto o attivo, provocato appositamente con l'intento
, ma anche scandalo attivo, qualora apparisca o si dia cagion sufficiente di sospettare ne'
. -per estens. turbamento emotivo o sessuale. rime anonime napoletane del quattrocento
divin pericolo. 2. persona o popolo che è motivo di turbamento,
si mostra per le opinioni religiose o umane debolezze proviene spesso da ignoranza o
o umane debolezze proviene spesso da ignoranza o da ipocrisia. guerrazzi, 10-100: io
risultato unitario, che non è espressionistico o magmatico, ma a suo modo estremamente
. comportamento che suscita riprovazione, sdegno o disgusto; azione colpevole, biasimevole o
sdegno o disgusto; azione colpevole, biasimevole o pericolosa per la tranquillità e il buon
frate ginepro volgar., 9: o frate ginepro, or perché hai tu fatto
presenta aspetti contrastanti con la morale corrente o col senso del pudore e che attira
senso del pudore e che attira più o meno morbosamente la curiosità della gente.
che altro era accaduto? mah! poco o nulla: lo scandalo di que'villeggianti
era soppresso. -nell'ambito politico o economico, episodio clamoroso e di ampia
cattolico dipende per lo più dagli scandali o dall'inettitudine di taluno fra coloro che
la corruzione diventa 'scandalo'solo quando ingiustificabile o incompatibile diventa il sistema in cui si
un'azione, da un discorso eccezionale o in contraddizione col costume o con la
discorso eccezionale o in contraddizione col costume o con la morale corrente. -fare scandalo,
pubblico denaro. borgese, 1-284: prima o poi femmina si sarebbe chiarito, e
le funi stesono a me in lacciuolo o vero in trappola; a lato al cammino
si truova che mangiare senza scandolo grandissimo o di morte o d'altro. piccolomini,
mangiare senza scandolo grandissimo o di morte o d'altro. piccolomini, 216:
dalla moglie vedrà mai nato alcuno scandolo o vergogna. firenzuola, 372: ingannando
e ordinato è che gniuno che venda, o vendere faccia, vino a minuto nella
, ardisca, overo prosuma, tórre o sottrarre o tórre fare ad alcuno altro
ardisca, overo prosuma, tórre o sottrarre o tórre fare ad alcuno altro vinattiere alcuna
e tristezza. bizzarri, 71: o immortale iddio, quanto sei tu potente,
al fine di destituirle da cariche pubbliche o di condannarle al confino. rinaldo degli
, essere di scandalo: provocare turbamento o indignazione con i propri comportamenti o discorsi
turbamento o indignazione con i propri comportamenti o discorsi. beicari, 2-173: figliuol
uomini influenti del partito di napoleone colajanni o di quello socialista gridavano per questo allo
questo allo scandalo, da caltanis- setta o da girgenti. -mettere una città
. -pietra dello scandalo: persona o comportamento che offre motivo di turbamento morale
comportamento che offre motivo di turbamento morale o politico o è di palese dannoso obbrobrio
offre motivo di turbamento morale o politico o è di palese dannoso obbrobrio o appare
politico o è di palese dannoso obbrobrio o appare un'insanabile contraddizione nei confronti della
un'insanabile contraddizione nei confronti della ragione o delle convenienze religiose o sociali (e
confronti della ragione o delle convenienze religiose o sociali (e originariamente l'espressione,
non comprende il senso della sua predicazione o il valore del suo sacrificio).
e che finiscono nella più squallida mendicità o nelle prigioni, perché li chiamate pietre
, perché li chiamate pietre di scandalo o di mal esempio? bacchelli, 13-242
). che provoca turbamento, sdegno o irritazione perché contrario alle leggi morali o
o irritazione perché contrario alle leggi morali o religiose, alle norme sociali di comportamento
; che costituisce un esempio di vizio o di colpa (un comportamento, un'azione
alla sensualità. -che provoca clamore o turbamento sia in quanto biasimevole dal punto
quanto biasimevole dal punto di vista morale o legale oppure inusuale, ardito, spregiudicato
sia perché appare tale a persone inesperte o troppo scrupolose (un discorso, uno
dagli inquisitori, peroché non lascerò parola o verso alcuno ai quelli c'a lui
momento cioè in cui conveniva, o dire un no più strano, più inaspettato
inaspettato, più scandaloso che mai, o ripetere un sì tante volte detto; lo
titolo d''inutile'. -violento o iniziato fra persone che dovrebbero invece andare
, rinvoltato un granatino, una pentola o un vaso da notte? pea, 7-247
richiamo il dirlo. -gravemente ingiusto o che provoca la repulsione e il rifiuto
rifiuto da parte della maggioranza dei cittadini o di chi ne viene a conoscenza (una
con le correnti norme linguistiche, stilistiche o espressive (un artista, la sua
. e letter. piccola goccia di grasso o di olio galleggiante sulla superficie di un
il grasso, galleggiante in figura d'occhi o scandelle, se caldo, ovvero rappreso
più profonda alamagna ha uno uccello, o vero animale acquativo, chiamato devero,
il ramo dicesi... rampicante o scandente, quando sale attaccandosi con oncim
quando sale attaccandosi con oncim, viticci o barbe, come nella bignonia a fiore
. 2. raggiungere una condizione o un grado gerarchico elevato. domenico
più alto grado di una condizione spirituale o intellettuale; avere collocazione elevata nella gerarchia
che non subitamente possino essere professi scultori o pittori, se non quelli i quali di
contro qualcuno. serdini, 1-156: o giusto padre, respice malorum / la
, una delle due se ne butta o nel numerar le sillabe o nello scander li
se ne butta o nel numerar le sillabe o nello scander li piedi. carducci,
/ per lacerargli poi, sian rozzi o tersi, / se lo stolto non fossi
pascoli, iv-2-61: darei prima di finire o in qualche stranissima scandescenza od in un
nomi, 14-9: se donne sete, o muse, in cui suol essere /
12 specie la più nota è l'acicula o spillettone (scandix fi eden veneris)
da'membretti fra lor cozzanti fronte a fronte o pare a pare,...
balbo, 1-148: la letteratura nordica-germamca o scandinavia o d'odino che si voglia
1-148: la letteratura nordica-germamca o scandinavia o d'odino che si voglia dire..
il suo qualsiasi colmo alcuni secoli più o meno prima di cristo. gioberti,
verso secondo l'alternarsi di arsi e tesi o di sillaba tonica e atona; declamare
una donna abbia scanditi i versi di virgilio o d'omero e che abbia tolto quelli
in modo ben distaccato le singole parole o sillabe, dando loro particolare forza e
passa a intervalli regolari (il ticchettìo o la sonerìa di un orologio, il rintocco
moravia, i-355: « questa volta o mai più., questa volta o
volta o mai più., questa volta o mai più » gli pareva che scandissero
i muggiti. caproni, 137: o amore, amore / che disastro è
portoni / dove geme una prima chiave, o amore, / non fuggire con l'
declamato secondo l'alternanza di arsi e tesi o di sillaba tonica e atona (un
, nelle quali, fossero esse narrative o saggistiche o storiche o perfin politiche
nelle quali, fossero esse narrative o saggistiche o storiche o perfin politiche, non
esse narrative o saggistiche o storiche o perfin politiche, non c'è pagina,
le voci. 2. accompagnato o guidato da un ben cadenzato ritmo musicale
guidato da un ben cadenzato ritmo musicale o vocale. e. cecchi, 7-98
cerulea, è rappresentata in movimento, o in un passo di danza scandito da una
delle ore scandite dall'orologio a pendolo o dal variare della luce sulle pareti della
raimondi, 6-171: al tavolo di caffè o nelle brevi passeggiate, scandite dal silenzio
che, in una manifestazione di piazza o in un corteo, scandisce per primo
bello colore et è utile per molli o scandole overo piane e per altre assai
il grano dalle spighe per l'alidore o la grossezza del granello. 5
fare quando non si teme di scanicare o di rompere l'acino. 6
cellini, 1-36 (100): o scannapane, se voi non vi levate di
con grande violenza e spargimento di sangue o a tradimento; assassinare, trucidare.
memoria tutti quelli ch'egli aveva cacciati o fatti cacciare dal mondo,...
: « sta'indietro, cane, o ti scanno » urlò il ladro con un
scannava a prò di un jota aggiunto o levato. -come forma di esecuzione
tra noi facciamo boti di nostri figliuoli o figliuole a dio, così quivi al
3-153: si uccidono gli agnelli o dal cuoco o da altra simil persona a
uccidono gli agnelli o dal cuoco o da altra simil persona a chi tocca,
ampia l'animale, tenuto da due o tre coloni, fu scannato con un coltello
3. azzannare alla gola un altro animale o, anche, un essere umano,
, e ucciderlo (un animale feroce o predatore). fazio, v-9-55:
. affliggere con uno stimolo, fisico o psichico, fortissimo e ossessivo, tormentoso e
: « non tante parole, vieni o manda questa sera, cné io ti chiarirò
© applicando interessi di usura sui prestiti o, anche, richiedendo corrispettivi esosi o
o, anche, richiedendo corrispettivi esosi o imponendo prezzi non remunerativi. nuovi
, come potrà egli essere da loro o in tempo di pace onorato o in occasion
da loro o in tempo di pace onorato o in occasion di guerra servito? muratori
, salciccioni e gabbioni di terra, o si vota scannandolo dove la campagna è più
e ultima rissorsa per tenerci deboli e riguadagnarci o farci scannare l'un l'altro quando
quattrino. -piuttosto mi faccio o mi voglio scannare: per indicare una
ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom. da
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
, tr. neol. individuare un prodotto o accertarne la natura e le caratteristiche,
fantascientifici per l'utente italiano. il pacco o la lettera che vengono presi in consegna
, agg. sgozzato da un pugnale o da un coltello o trafitto da una
da un pugnale o da un coltello o trafitto da una freccia o da una
un coltello o trafitto da una freccia o da una lancia nella gola o nel petto
una freccia o da una lancia nella gola o nel petto. -per estens.
di bisceglie, 79: che ogni pecora o capra scannata o morta che se vendesse
: che ogni pecora o capra scannata o morta che se vendesse a quarto o che
scannata o morta che se vendesse a quarto o che se la partessero quelli tali siano
mandre uccise ad eserciti, se servono o al lusso o alla gola de'gran
ad eserciti, se servono o al lusso o alla gola de'gran signori. massaia
a veder le ceneri di tante e tanti o vittime di scannate impudicizie o carnami infraciditi
e tanti o vittime di scannate impudicizie o carnami infraciditi ne'baratri meretrici alle voci
ho veduto fare dal tuo maestro, o ermotino? come a dire prestare ed
ma- ladetti, / né questi casinacci o scannatoi, / dove rovinan tanti garzonetti
raffigurate subito un ripostiglio, un nascondiglio o, come suol dirsi, uno scannatoio
quattro mura in fondo a una torre o nel più intimo d'una casa per riporvi
g. l. cassola, 1-50: o vista orrenda! in mille guise orrende
fatai morte in varia trista festa / o con strumento scannato ^ la vita /
scannandosi reciprocamente, e talora mangiandosi allesso o arrosto dopo la scannatura. ghislanzoni,
con raggi azzuri, verdastri, arancioni; o di striscio, rilevandone le ossature perpendicolari
simili: fare lo scannellato, cioè scanalatura o incavi sottili per lungo, che s'
ornamento de'lavori d'oro, argento o altro metallo. = comp. dal
trinci, 1-261: si diradano o, come altri dicono, si scannellano
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
tu trasponi il persico col fico o senza, piglierai una canna,..
, scannelató). ornato di scanalature o, anche, di stretti incavi in serie
3. che presenta una superficie rugosa o fittamente increspata o profondamente ondulata (un
presenta una superficie rugosa o fittamente increspata o profondamente ondulata (un organismo animale o
o profondamente ondulata (un organismo animale o vegetale, le concrezioni che lo ricoprono
, lineatosi quando ha linee longitudinali impresse o prominenti superficialmente...; solcato o
o prominenti superficialmente...; solcato o scannellato ('sulcatus, canalicmatus') quando
, canalicmatus') quando ha scannellature o solchi profondi. 4. corroso in
e fitta rigatura per aumentare l'attrito o per offrire presa a ingranaggi (una
ed a buchi a norma di trapanetto o di succhiellino. del giudice, 2-151:
7. fittamente rigato per ridurre o annullare la trasparenza (un vetro)
-anche: solco di alloggiamento per componenti o parti mobili di un oggetto o di
componenti o parti mobili di un oggetto o di un meccanismo. serlio,
. lastri, iv-149: sono tavole o assi più larghe dell'imboccatura delle gabbie,
medesima forma della guida, con dei righi o scanellature che vanno a far cader l'
non abbiam ferrami, / né casse o usci, scannègli o scrittoi / che
, / né casse o usci, scannègli o scrittoi / che non sappino aprire.
, dove sono da tremila scudi d'oro o più, e altrettanti di gioie e
nella camera della poppa con il suo scannello o scagnetto, il quale serve per i
. 9. locuz. -fare o porre qualcuno scannello dei piedi di altri
più imponente, riccamente ornato, isolato o accostato in serie, che è segno di
onore e distinzione e simbolo della dignità o del grado di chi lo occupa (
tribunale, quello del signore alla mensa o lo stallo di un coro).
persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno, / com'io
. rappresentazione di stella, xxxiv-613: o sacro imperator, s'ell'è rimossa
... / ma pur, o veri amanti, il degno scanno / d'
onore; grado elevato nella gerarchia sociale o in quella statale; carica, ufficio
carica, ufficio; signoria; dignità regale o imperiale. cino, 198: lasciai
spandi / con crudeltà che pandi, / o fier tiranno, / seguì già tale
fu meritato! -carica di deputato o di membro di altra assemblea elettiva.
da vanità, sognano lo scanno del senato o nella camera, le fazioni ministeriali,
: chi occupa un posto di potere o di prestigio, chi riveste una carica;
scanni i luoghi che ritengon gli stati o collegi. 4. preminenza acquisita
, per qualità personali; supremazia intellettuale o culturale (e il riconoscimento relativo)
cxiv-44-144: senza fallo si può o si dèe dare a v. s.
virtute. groto, 7-80: riprendi [o ragione] l'usurpato scanno / e
debbono veder naturalmente l'essere fornito di più o men sue determinazioni, secondo lo scanno
-alto sgabello accostato al bancone di un bar o di un tavolo di gioco.
13. marin. posto di comando o, anche, cabina del capitano sulle
di sabbia che fronteggia un litorale basso o la foce di un fiume. ca
separate dal mare col mezzo degli scanni o staggi d'arena. temanza, 164:
non più sapevo di quanto avesser cresciuto o diminuito lo scanno le piene e le tempeste
paglia e quando have avuto da dormire o in quella o in sul banco have avuto
have avuto da dormire o in quella o in sul banco have avuto (come se
lo sterco monta in scanno, / o puzza o fa danno. -qual ti
monta in scanno, / o puzza o fa danno. -qual ti vedi in
si sottrae a ogni confronto, discussione o contrasto per eccessivo amore del quieto vivere
evita per indolenza, paura, viltà o ignavia ogni fastidio, difficoltà o
o ignavia ogni fastidio, difficoltà o preoccupazione. tapini, lv-470: è
mente facendo solo il minimo indispensabile, o evita il lavoro e vive a spese
evita il lavoro e vive a spese altrui o d'espedienti; persona pigra, sfaccendata
, tr. cercare di non incontrare o di non frequentare una persona antipatica,
una persona antipatica, sgradita, fastidiosa o la cui presenza può causare imbarazzo.
2. togliere fuori da un percorso o da un itinerario una città, un
calpestare deviando di poco allungando il passo o saltando uno spazio circoscritto; evitare un
far presto. ho scanzato perfino due o tre vipere. -allontanare da sé,
per metterlo al sicuro sottraendolo al saccheggio o al furto. soderini, i-261:
, alquanto colma nel mezzo, et intorno o almeno da una parte avere i portici
piccioli fiumi che si scaricano in un porto o in una rada, perché insensibilmente colmerebbero
voleva. 4. flettere o spostare una parte del corpo (testa,
per scansarla. -evitare a sé o ad altri un colpo, un veicolo in
movimento, una folata di vento che ostacola o interrompe il cammino. lippi,
santa maria, i-12: dopo tre o quatt'ore si tornò in mare, scansando
5. figur. rifuggire deliberatamente o, anche in modo fortuito, con
modo fortuito, con il concorso della provvidenza o della fortuna, una circostanza o una
provvidenza o della fortuna, una circostanza o una situazione pericolosa materialmente o moralmente,
una circostanza o una situazione pericolosa materialmente o moralmente, un comportamento considerato dannoso,
intellettuale, un evento, un'occasione o un'attività imbarazzante o dolorosa (anche
, un'occasione o un'attività imbarazzante o dolorosa (anche nella forma scansarla)
idee e opinioni che si considerano errate o prive di ogni interesse; non svolgere
. rifl. difendersi sottraendosi a un colpo o a un attacco o a un pericolo
a un colpo o a un attacco o a un pericolo. giovio, i-274
, come per speronarlo, su questo o su quel nemico, il quale a malapena
parte per lo più bruscamente da qualcuno o da qualcosa per riguardo, per imbarazzo,
. tose. protezione di ferro o anche colonnina o sfera di pietra che si
protezione di ferro o anche colonnina o sfera di pietra che si fissa davanti
: che vive in disparte; che sta o è stato messo in disparte.
di legno, talvolta riccamente intagliato, o chiuso da sportelli, da vetri, ecc
come libri, fascicoli, vasellame) o merci, soprattutto nei negozi e nei
col bisognevole per scrivere, carta, buste o sopraccarte, ceralacca, sigillo, stecca
ha trasformato un affetto, un sentimento o che altro sia, in una figura;
estens. suddivisione, ripartizione (visiva o mentale). e. cecchi,
alla piramide magica della 'vergine delle rocce'o alla legale scansione scenica, a tre
meramente umano. -sequenza di immagini (o di linee in un dise- gno)
, di scansioni new-wave. o di un campione; trova applicazione specialmente
la trasmissione di immagini (come vanalizzatore o il microscopio a scansione). r
evitabilità di inconvenienti; mezzo, modo o possibilità di fare o non fare qualcosa
mezzo, modo o possibilità di fare o non fare qualcosa, di prendere una
di tempo fra due raffiche di vento o due ondate successive particolarmente violente.
calma fra due raffiche successive di vento o fra due colpi di mare relativamente forti
di qualcosa: al fine di prevenire o di evitare fraintendimenti, errori, guai,
del lascantinato, sm. vano interrato o seminterrato tonarli per fame travi rotonde? targioni
targioni tozzetti, 12-6-181: voro o di un'attività. giovio,
andava scantacchiando / in senso grave, languido o feroce. = comp. dal pref
usciva dalle mani della giustizia anche sveltito o, come dicevano, scantato.
il cantino. -al figur.: comportarsi o parlare scorrettamente, in modo sconveniente;
conservazione delle provviste alimentari e del vino o, in parte, come locale per gli
come locale per gli impianti di riscaldamento o può essere adibito ad abitazione, a
-in partic.: locale sotterraneo o adiacente a un'abitazione rurale adibito alla
. piedritto, stipite di una porta o di una finestra. sermoni sacri [
. figur. improvviso mutamento di comportamento o di programma. salvini, 6-57:
scantonare), agg. che svolta o camma direzione improvvisamente. fenoglio, 1-i-1317
. (scantono). smussare intenzionalmente o far saltare incidentalmente gli angoli vivi o
o far saltare incidentalmente gli angoli vivi o gli spigoli di un blocco di pietra o
o gli spigoli di un blocco di pietra o di marmo o di altri materiali
blocco di pietra o di marmo o di altri materiali di costruzione, di un
e 'ngegni da murare sanza scantonare marmi o pericolo alcuno di chi murava. cellini,
nel vetro, mentre con una chiave o altro ferro l'andavo scantonando e tondando
queste zolle ci venissero un poco sodette, o che si assodassero in pietra più presto
sasso morto, elle non furono arrotate o scantonate, anzi mantengono i loro angoli
3. evitare di incontrare una persona sgradita o la cui presenza può causare imbarazzo,
strada, nascondendosi dietro a un ostacolo o entrando all'interno di un edificio.
4. intr. svoltare di colpo o in fretta o sbucare da un angolo
intr. svoltare di colpo o in fretta o sbucare da un angolo della strada,
fretta e furia per premura, per timore o per fuggire una situazione imbarazzante; sgattaiolare
di persone; dirigersi, volgersi altrove o in direzioni diverse. berni, 15-60
disarmato alcun vede per sorte, / o che punto scantoni dalla schiera, / non
solo per accennare ai veicoli di fermare o scantonare. fenoglio, 1-i-1358: l'
6. figur. evitare un discorso o un argomento imbarazzante, sgradevole o impegnativo
discorso o un argomento imbarazzante, sgradevole o impegnativo o cambiarlo nel corso di una
un argomento imbarazzante, sgradevole o impegnativo o cambiarlo nel corso di una conversazione o
o cambiarlo nel corso di una conversazione o di un dibattito; divagare, fare
. 9. sottrarsi alla tutela o alla sorveglianza o alla compagnia fastidiosa di
9. sottrarsi alla tutela o alla sorveglianza o alla compagnia fastidiosa di qualcuno.
re cuniberto. -sottrarsi a un dovere o a un'imposizione. pataffio, 4
lat. ex-, con valore privat. o di allontanamento, e da un denom
allontanamento temporaneo da una linea di condotta o da un programma. carducci
terminologia architettonica, smusso piano, arrotondato o concavo di un cantone o dello spigolo di
, arrotondato o concavo di un cantone o dello spigolo di un edificio che può
soprattutto per ottenere maggiore spazio nei quadrivi o per rendere più luminose le finestre di
, 1-78: 'spalla': specie di scantonatura o smusso, praticato sullo spigolo del carattere
or in nessuno, secondo la presenza o l'assenza dell'asta e secondo la direzione
{ scantùccio, scantucci). spezzare o mordere il pane cominciando dalle parti esterne
p p 2. sbreccare o smussare un angolo, uno spigolo.
scanzòla, fave, formentone (cioè mayz o grano turco o siciliano),
(cioè mayz o grano turco o siciliano), miglio. =
], iii-1-284: sappiatelo una volta, o schiuma di tutti i ribaldi lidi
, i-164: i registi italiani più scaltriti o, come si dice, scanzonati,
come 'figaro e la sua gran giornata'o 'follie del secolo'vertevano principalmente sull'idea
strane. 2. che rivela o deriva da disinvoltura, ironia, umorismo
; che si riferisce a tale atteggiamento o comportamento. ojetti, i-iio: non
scanzonatura, sf. disposizione ad affrontare o a trattare un problema in modo disinvolto
, n-i-561: il libro non ha 'frasi'o 'parole'incriminabili: si tratta..
affetto, in un momento di allegria o di euforia. verga, 8-88:
? 2. locuz. -cavarsela o passare pesame a o con uno scapaccione
. locuz. -cavarsela o passare pesame a o con uno scapaccione: superare la prova
merito quanto per ^ indulgenza dell'esaminatore o, anche, per un favoreggiamento.
categoria b, funzionario subalterno educativo o culturale, o professore di qualche cosa,
funzionario subalterno educativo o culturale, o professore di qualche cosa, passato a scapaccione
scapaccione. -entrare gratuitamente in un teatro o in un locale pubblico. tommaseo
]: 'passare a scapaccione': in teatro o in luoghi dove si paghi, quando
« bada che ti do una 'manata'o uno 'scapaccione'», all'orecchio della
termine di pesca: levar la testa o capo all'acciughe prima di salarle.
busca, 142: è radere la campagna o il muro, quando i tiri dalli
lat. ex-, con valore privat. o che indica allontanamento, e da un
, scappatàggìne), sf. atto o comportamento riprovevole, sconveniente, vano o
o comportamento riprovevole, sconveniente, vano o imprudente, compiuto con leggerezza, senza
'scapatamente': familiare e con più dispregio o biasimo che spensieratamente e anche sbadatamente.
impiastricciar d'affreschi non so che cupola o parete o volta di chiesa. di giacomo
affreschi non so che cupola o parete o volta di chiesa. di giacomo, ii-763
il capo per manifestare insoddisfazione, diniego o per annuire. cagliaritano, 142:
: scuotere vivamente il capo per annuire o negare o minacciare. -
vivamente il capo per annuire o negare o minacciare. - compiere con
, scapécchi). pulire il lino o la canapa della filaccia con la prima pettinatura
lat. ex-, con valore privat. o che indica allontanamento, e da un
lino dal capecchio, con movimento manuale o meccanico. crusca, ui impress.
sf. operazione di scapecchiare il lino o la canapa; stigliatura. = nome
scapicelo, scapécci). preparare pesce o verdure in aceto con cipolle e altri
in aceto con cipolle e altri aromi o mettere pezzi di tonno sot
. region. preparazione di pesci (o anche di verdure) in aceto con cipolle
in aceto con cipolle e altri aromi o, anche, di tonno bollito e messo
. -anche: confezione di pesce o di verdure preparate e conservate in tale
, introducendo la preparazione dello scabéccio, o tonno in olio, che mandava per
scrollare il capo in segno di disapprovazione o di diniego. barboni,
scapestraménto, sm. ant. comportamento o atteggiamento sregolato, disordinato, awentato.
»! / allor cadde ogni port'o ver fenestra, / ogni giust'anima
. figur. condursi secondo il proprio arbitrio o capriccio, al di fuori di ogni
disdicendosi a principe, se questa città o quella scapestra, uscir del centro ai tutto
si formi in italia una fazion radicale o almeno che troppo scapestri. farini, ii-554
i debiti. -eccedere in un comportamento o in un costume riprovevole; passare la
e severi tribuni e mettervi suoi cagnotti o cerne e lasciarli nel campo sen- z'
fuori delle norme e delle convenienze morali o sociali; dissolutezza di costumi, di
. nell'esercizio di un'attività artistica o letteraria, trasgressione dagli schemi e dai
e dai canoni tradizionali; arditezza espressiva o tematica. carducci, iii-5-450: si
di costumi. -in senso concreto: condotta o comportamento licenzioso, dissoluto.
di scapestratezza. 2. azione o impresa incauta, inopportuna. guerrazzi,
. aretino, iv-3-99: io, o figliuolo, intendo che la gioventù vostra
: non per tutto ciò si pente, o donne, né si ritiene in parte
scapezzamenti e quei mozzamenti d'ogni mucchietto o monticello o risalto di marmo.
quei mozzamenti d'ogni mucchietto o monticello o risalto di marmo. 2. rottura
d'ontani, che sendo fortissimo antemurale o riparo alla furia dell'acqua e, crescendo
quelli ch'erano stati fenduti dalle saette o scapezzati dalle raffiche, sorgevano..
] siano, con punte più sottili o men bolse si dividono e si scapezzano
.. di rassomigliarlo a quelle colonne scapezzate o a que'snasati colossi che rimangono testimoni
omicidio da un dei loro commesso, o piuttosto solo scapezzata. cicognani, 2-17
. g. gozzi, 5-39: o scrittore da ingoffi e scapezzoni, /
compagnetto, con bel modo, desse / o a'danari uno scapezzoncello / o a
/ o a'danari uno scapezzoncello / o a qualche altra cosa, e la
. tr. region. lussarsi un piede o un altro membro. fanfani,
'scapicollarsi': dicesi a siena per stracollarsi o un piede o una mano. 'quella povera
a siena per stracollarsi o un piede o una mano. 'quella povera donna è
pref. lat. ex-con valore di separazione o di al lontanamento, e
per la gonna ecco ti piglio, o dorinda, a te la straccio; /
a te la straccio; / ecco, o lidia, io ti scapiglio. d'
. scompigliare le fronde di un albero o di una selva (il vento).
: strapparsi i capelli per manifestare dolore o disperazione o in segno di lutto.
i capelli per manifestare dolore o disperazione o in segno di lutto. cavalca,
. garzoni, 7-344: ritorna in casa o col viso tutto sgraffiato 0 con le
viso tutto sgraffiato 0 con le treccie scapigliate o col mostaccio tutto rotto. m.
nantes, le stragi, gli esili spontanei o costretti, le industrie trasmigrate altrove e
propri della scapigliatura; che si ispira o si adegua ai suoi princìpi letterari o
o si adegua ai suoi princìpi letterari o ai suoi canoni letterari o artistici; che
princìpi letterari o ai suoi canoni letterari o artistici; che ne è espressione.
. -libero da ogni regola grammaticale o di buon uso della lingua.
. condotto liberamente e anche disordinata- mente o passando da un tema a un altro (
per simil. che ha la chioma scompigliata o in disordine sia per natura, sia
. -in senso concreto: condotta o azione libertina, dissoluta; comportamento sfrenato,
non disdicevole di comportamento in compagnia festosa o durante la giovinezza. corticelli,
di giuseppe rovani, chi nell'azione o nella predicazione letteraria di cesare tronconi, di
. turbolenti... questa casta o classe, che sarà meglio detto vero pandemonio
. nell'esercizio di un'attività artistica o letteraria, tendenza a discostarsi dagli schemi
di piazzetta, di tiepolo, di pittoni o di bazzani. pasolini, 13-145:
pur militando nelle prime file della scapigliatura o della milizia rossa, anche il suo temperamento
scapitaménto, sm. ant. danno materiale o morale, pregiudizio, scapito.
; rimettere denaro in un'attività commerciale o in un'operazione finanziaria. giamboni,
codico. / guadagnasi con loro niente o modico; / chi traffica con loro e
senso generico: subire un danno materiale o morale; avere uno svantaggio (una persona
: quanti si avanzano pieni d'orgoglio o di presunzione a qualunque ufficio? niuno
deve temere che il libro non si faccia o abbia a scapitare per il ritardo.
storie, che vengono raccontate di questo o di quello, pare che ne scapiti
a un'altra persona per doti intellettuali o professionali o per virtù; non reggerne
altra persona per doti intellettuali o professionali o per virtù; non reggerne il paragone
questo volume quanto di meno imperfetto (o così mi pare) sono venuto rintracciando
verso... se qualche pietra o scheggia buona c'è, scapiterebbe a essere
una persona); risultare meno bello o suggestivo in confronto con altro (un
7. venire meno nella stima o nella considerazione di qualcuno; subire una
8. perdere i propri beni o le doti fisiche. segneri, i-60
bellezza. 9. perdere robustezza o compattezza (un materiale di costruzione)
compattezza (un materiale di costruzione) o di qualità medicamentose (un'acqua)
12-9-434: i corpicciuoli... o granelletti componenti il peperino, benché simili
a bastanza conoscere di aver sofferta maggiore o minore alterazione dal fuoco vulcanico, sicché
, ecc.); divenire più banale o fiacco (un genere letterario).
tr. perdere una somma di denaro (o, per estens., un vantaggio
12. ricevere un danno materiale o morale; non godere più fama o
o morale; non godere più fama o considerazione. buonarroti il giovane, 9-130
scàpito, sm. danno materiale o morale arrecato a una persona o a
materiale o morale arrecato a una persona o a un popolo da un evento o
persona o a un popolo da un evento o da una situazione negativa. -in partic
2-ii-187: le città e gli stati o non possono avere le merci necessarie o
o non possono avere le merci necessarie o le hanno con dello scapito, qualora,
usando nel confronto che fanno del loro argento o della loro moneta colle altre cose dovuti
ch'ella debba avere gradi di facoltà maggiori o minori di quelli che realmente se gli
o punite secondo il loro valore morale assoluto e
assoluto e non secondo il vantaggio relativo o lo scapito materiale dell'operante. pea
-declino economico e politico di uno stato o di una famiglia. de luca
della salute. 5. danno o decadenza intrinseca che compromette valori etici o
o decadenza intrinseca che compromette valori etici o sociali o doti intellettuali e, in
intrinseca che compromette valori etici o sociali o doti intellettuali e, in partic.
onore, la reputazione di una persona o di un'istituzione. g. bragaccia
1-2-351: non so qual sia maggiore o il guadagno appresso il mondo della mia riputazione
guadagno appresso il mondo della mia riputazione o lo scapito del purgatissimo giudizio di vostra signoria
dell'intensità di uno stato d'animo o di un ricordo. e. cecchi
industriarsi. 8. limitazione del valore o del pregio di un'opera letteraria o
o del pregio di un'opera letteraria o artistica o di una disciplina; danneggiamento
pregio di un'opera letteraria o artistica o di una disciplina; danneggiamento che subisce
che subisce da un giudizio avventato o superficiale. magalotti, 9-1-90: sono
colmi altissimi, l'entrata pel canale o corto o più pendente, o
altissimi, l'entrata pel canale o corto o più pendente, o lungo o
o corto o più pendente, o lungo o di minor pendenza, si faccia
o più pendente, o lungo o di minor pendenza, si faccia come dall'
come dall'uscita d'un lago quieto o pure l'ingresso sia impetuoso e velocissimo
sommamente veloce, e però di guadagno o scapito nullo o insensibile, il quale
e però di guadagno o scapito nullo o insensibile, il quale possa provenire dalla
, il quale possa provenire dalla maggiore o minor pendenza. = deverb. da
città da qualche punto elevato, dal gianicolo o dal pin- cio per esempio, senza
lo stabilirla in qualunque altra voce, aggiungendo o levando gli scapi o canali segnati hhg
voce, aggiungendo o levando gli scapi o canali segnati hhg. 4. zool
). privare della capocchia uno spillo o un chiodo. tommaseo [s.
privato della capocchia (un chiodo) o della cappella (un fungo).
nel cavo dell'ascella. 'arteria scapolare posteriore o trasversa', ramo della tiroidea inferiore,
spalla. savi, 1-33: scapolari o penne scapolari quelle che ricuo- prono la
lasciò quivi appesa in uno albero la cocolla o scappolare che chiamano. oliva, 490
, li tenevano nascosti sotto le materassa o chiusi nello scapolare tra l'immagine di
sergio, lutero e altri eresiarchi, o per darsi alla vita libera o per non
, o per darsi alla vita libera o per non aver potuto conseguire i fini
prigioni. romanzo di tristano, 2-133: o e disfatto il ka- stello di proro
isola, un istmo, un promontorio o anche un'altra nave senza effettuare sbarchi
una punta, una secca, un'isola o altra nave, quando la rotta porta
a breve distanza. -disimpegnare un cavo o un sistema di cavi da un ostacolo
mattone, sinché la penna scap- poli o trapassi il calzese, cioè la sommità deir
, vii-324: finalmente non siam nepoti o figli / di costui che ci tiene
un danno, a una situazione spiacevole o difficile. storia di stefano, 1-58
scapoli. io. locuz. -scapolarla o scapolarla bella o buona, scapolarsela:
io. locuz. -scapolarla o scapolarla bella o buona, scapolarsela: cavarsela, uscire
un pericolo, da una situazione incresciosa o imbarazzante; evitare le conseguenze spiacevoli delle
, i-4-171: si rimpiattavano in campagna o si fingevano ammalati o si rifugiavano persino
rimpiattavano in campagna o si fingevano ammalati o si rifugiavano persino sui bastimenti stranieri,
genovesi, 1-i-100: un atto o due, e di rado, di bontà
renderanno buono il cattivo; né qualche debolezza o trasporto e scapolata renderà tristo ea iniquo
per quel che erano;... o le spalle scapolate uscite dalla maglia di
. intervento chirurgico consistente nell'asportazione parziale o totale della scapola. =
presenta in prismi allungati con striature verticali o in granuli, e può essere incolore
cristalli sono allungati in forma di fusti o confusamente intralciati a guisa di rami.
e i soldati. -non vincolato o subordinato ad altri. p.
un giovane. 3. non trattenuto o impacciato nei movimenti. boccamazza, i-1-383
. 4. sciolto da lacci o catene (un animale). boccamazza
. per estens. scampato a un pericolo o alla fase critica di una malattia.
, lxxxviii-ii-45 ^: rosei mio caro, o cherica appostolica, / il pivo tuo
'arterie scapolo- omerale': le arterie circonflesse o diramazioni dell'ascellare. -'articolazione scapolo-omerale'
una persona testarda a comportarsi ragionevolmente o ad abbandonare un'opinione radicata; indurre
-educare un bambino all'obbedienza reprimendone o punendone i capricci. segneri, iii-1-150
della combustione di un motore a vapore o a scoppio. -tubo di scappamento (
: 'scappamento': parola usata nello studio o teoria delle macchine a vapore e dei motori
a gas: indica lo scaricarsi del vapore o del gas del cilindro dove ha lavorato
trarsi a ciò che pare una minaccia o un pericolo per la propria persona
da un luogo dove si è detenuti o segregati. -anche, con uso enfatico:
gravose, pericolose per la propria salute o incolumità. a. f. doni
ch'egli scappò in capo a sei o otto mesi, e tornato al loco,
la fuga al dominio, all'autorità o anche, in senso attenuato, al controllo
se mi sarà possibile scapperò alla trattoria o a casa tua fosse pure per un
istintivamente e rapidamente a guardare in una o più direzioni (gli occhi).
dai piedi. -essere espulso o spinto lontano con impeto (un corpo
via. 4. apparire (o essere mostrato) improvvisamente alla vista.
corrente. -spuntare dietro le nuvole o dietro una montagna; sorgere dopo la
anno [gli zibetti] una borsetta o vescica tonda e che scappa in fuori
-debordare, fuoriuscire da un cappello o da un abito (i capelli,
'precetto'. -non attenersi alle istruzioni o alle direttive impartite da chi detiene l'
medesimo. 7. venire trascurato o ignorato; sfuggire alla lettura, alla
(nelle espressioni scappare dalla memoria o di mente). aretino, 26-143
già antiche. -non potersi ottenere o attuare, sfumare (l'opportunità di
v-1-93: più rileggo i tuoi versi, o mio monti, e più mi scappa
anche c'era che scappava fuori con tre o quattro versetti ebraici. verga, 8-48
a ridere! 12. venire pronunciato o espresso, anche senza ponderazione o ritegno
pronunciato o espresso, anche senza ponderazione o ritegno o con termini che possono risultare
espresso, anche senza ponderazione o ritegno o con termini che possono risultare inopportuni,
(anche nelle espressioni scalpare dalla benna o di penna). oliva, i-1-432
-venire scritto in modo estemporaneo, casuale o saltuario. caro, 12-i-292: io
lingua. -succedersi con rapidità nella mente o, anche, nell'espressione verbale (
. 13. manifestarsi di colpo o improvvisamente, per un impulso irrefrenabile (
per un impulso irrefrenabile (un sentimento o l'espressione di esso, come il
, tanto aa non poter essere contenuta o evitata. bontempelli, ii-810: m'
più contenibile (un'emissione di orina o di feci). monelli, 2-437
scappi il morto. -essere possibile o attuabile (date certe premesse).
vicini,... un qualche bacio o altro genere di carezze cominciò a scapparci
. michiel, lii-4-291: tutti i principali o son restati morti o si ritrovan prigioni
tutti i principali o son restati morti o si ritrovan prigioni, che non la scapperanno
tunità (in partic. di vedere o di entrare in possesso di qualcosa di
perdere l'occasione di un incontro (o, anche, di un rapporto, di
. -non scappare: essere sempre disponibile o raggiungibile (un luogo, un oggetto
allazio. giusti, i-263: un giorno o l'altro scapperò fuori autore anch'io
autore anch'io. -venire pubblicato o divulgato (un'opera). giusti
filastrocca di versi ragliati addosso al tale o al tal altro, che non l'
avere qualche figura di chiaroscuro... o veramente un figurone di marmo carrino,
: chi tagliasse arbori domestichi overo olive o scorticasse o scappasse o disradicasse, sia
tagliasse arbori domestichi overo olive o scorticasse o scappasse o disradicasse, sia tenuto alla
domestichi overo olive o scorticasse o scappasse o disradicasse, sia tenuto alla pena da
seu ad arrobare qualsevoglia natura de fructi o ad scappare et dispiantare o vero ad
de fructi o ad scappare et dispiantare o vero ad tagliare arbori fructiferi. =
norme comunemente accettate, di doveri morali o religiosi; comportamento intemperante o stravagante.
doveri morali o religiosi; comportamento intemperante o stravagante. -in partic.: avventura
fuori del quadro, come seguitasse l'ascensione o la scalata all'infinito. nello sfondo
al cavallo e questa deve essere lunga o corta conforme il bisogno del cavallo, o
o corta conforme il bisogno del cavallo, o volontà del cavaliere, quando ce la
punto di partenza della corsa di cavalli o asini. rastrelli, 9: dopo
del segneri non hanno nulla che adombri o l'impeto di demostene o la dignitosa
nulla che adombri o l'impeto di demostene o la dignitosa magnificenza di cicerone. carducci
augello abili scappatine per viuzze secondarie più o meno ombrose. -scappatùccia.
guasti i fior, legato il gatto / o rubata una ciambella. de amicis,
cervello balzano. imbriani, 6-48: o lettrice mia, qual donna decrepita,
è allontanato, per lo più precipitosamente o anche clandestinamente, da un luogo per
(in partic. alla prigionia) o per insofferenza. chiose cagliaritane,
di manzo, farcito con dadini di prosciutto o di lardo e salvia e cotto in
), sf. espediente, provvedimento o scusa, talvolta sottile e astuta, pretesto
, pretesto diretto a superare una difficoltà o un impedimento, a evitare un pericolo
un impedimento, a evitare un pericolo o una situazione imbarazzante o compromettente, a
evitare un pericolo o una situazione imbarazzante o compromettente, a favorire la soluzione di
a favorire la soluzione di un problema o lo scioglimento di una contraddizione o,
problema o lo scioglimento di una contraddizione o, anche, a rimandare una decisione,
e scappatoie per non far ciò che o non si sente o non crede ben
non far ciò che o non si sente o non crede ben fatto. mazzini,
pirandello, 8-1055: tra parer vecchio o parer brutto, a una determinazione dovevo
), sm. e f. espediente o pretesto diretto a evitare una situazione imbarazzante
pretesto diretto a evitare una situazione imbarazzante o fastidiosa, un pericolo, una difficoltà;
: spediente da sottrarsi a un impaccio o a un pericolo... 'prendere uno
vedendo altro scappavia che in un miracolo o nello scioglimento felice d'un nodo ridicolo
d'un nodo ridicolo, aggroppato dal caso o dalle lingue maligne, giunse di pessima
semplice, aperto senza sentore di scappavia o di gergo cancellieresco. 2
. v.]: 'scappavia': corridoio o andito o simile, da dare un'
.]: 'scappavia': corridoio o andito o simile, da dare un'uscita o
o simile, da dare un'uscita o nuscita. 'c'è uno scappavia dalla
un tempo come scialuppa di navi mercantili o di guerra per il capitano e gli
uso esclusivo del capitano (fella nave o dell'uffiziale dei particolari. f. corazzini
-di nascosto, senza farsi scorgere o notare. palazzeschi, i-452: nino
! 3. figur. trattare o considerare in modo ossequioso, con rispetto
si può fregare, bisogna parteggiare per guerra o pace, cittadini albergatori.
scherz. e in contesti iperb. o paradossali). giovio, ii-77:
ad una colonna, quelle manovre ferme o quegli ormaggi che vi si erano calzati
togliersi il cappello in segno di ossequio o di rispetto nei confronti di qualcuno, per
venerazione, la stima, l'ossequio o anche l'ammirazione per qualcuno.
(ant. scapellato). privato o privo del cappello (una persona)
tutto normale. -privo del tetto o della parte superiore (un edifìcio).
: azione di scappellare qualche manovra ferma o qualche ormeggio. = nome d'azione
mano sulla nuca di qualcuno come punizione o anche in segno di simpatia,
anche in segno di simpatia, di confidenza o come lieve rimprovero. -anche: schiaffo
. -entrare, passare a, di scappellotto o con lo scappellotto: entrare gratuitamente in
scappellotto: entrare gratuitamente in un teatro o in un locale pubblico. tommaseo [
in luogo ove dovrebbe pagarsi non per diritto o privilegio d'onore, ma di frode
-fare a scappellotti con qualcuno-, litigare o polemizzare aspramente. berchet, 1-12
pillotta'(pur raccostata a cappello) o chi la considera adattamento dell'it.
scapinaré), tr. ant. rammendare o sostituire i peduli delle calze o,
rammendare o sostituire i peduli delle calze o, anche, la suola di una
potranno patir vivi ne morti / stivali o calze o scarpette o scappini. g
patir vivi ne morti / stivali o calze o scarpette o scappini. g. m
ne morti / stivali o calze o scarpette o scappini. g. m. cecchi
fanno le calze quando si rifà loro o rattoppano li peduli, cioè gli scappini.
or per fare una bella scapponata / o per la lepre con le pappardelle. faldella
salvini, 41-289: un nobilissimo rampognamelo o, come volgarmente noi fiorentini diciamo,
cavarsela in tempo, al momento opportuno o all'ultimo momento. bernari, 1-190
io ho già tirato la mia linea: o va bene e mi metto a posto
bene e mi metto a posto; o va male e se la vanno a pigliare
segno di saluto, togliendo il cappuccio o quanto lo copre, o anche un'
togliendo il cappuccio o quanto lo copre, o anche un'altra parte del corpo per
accessorio che serve a chiuderne l'apertura o a coprirne la punta. s
lui; e via via ne scappucciava uno o un altro. bernari, 3-347:
. rifl. togliersi il copricapo per salutare o in segno di rispetto e di ossequio
scappucci). inciampare (un uomo o un animale), mettere il piede
, ché se algun cavalo avesse scapuzato o da una parte o da l'altra
algun cavalo avesse scapuzato o da una parte o da l'altra, si andava in
iii-3-270: i cammelli... o affondavano colle gambe nella sabbia o scapuc-
. o affondavano colle gambe nella sabbia o scapuc- ciavano lungo i margini delle cricche
/ qualche correggia in mezzo a quattro o sei. aretino, 26-358: che ti
avere troppa dimestichezza. -incappare casualmente o accidentalmente in una situazione spiacevole o in
casualmente o accidentalmente in una situazione spiacevole o in una difficoltà o in un incontro
una situazione spiacevole o in una difficoltà o in un incontro foriero di conseguenze negative
sua vita può avere scappucciato in donne o presa qualche medicina dallo speziale. dossi
ella viene ricercata una volta, due o tre da dovero da dovero, ch'alia
. tr. non tenere in alcun conto o violare ciò che è giusto, buono
ombrosa, / che 'l non scappucci o manchi in qualche cosa. 7
.. da cavai che scappucci (o inciampi). = etimo incerto.
ossequio che si compie togliendosi il cappuccio o qualsiasi altro copricapo. sermini
pur mostra a dito / n'andresti, o chierca scappucciata, o sue / pria
n'andresti, o chierca scappucciata, o sue / pria d'agostino ed or di
, / finch'e'sono scappucciati / o che in tasca gli han cacciati.
: per convincere infine i nostri incappucciati o scapucciati prefattori occulti,... mi
gogna, / la mìtera una gala o scappucino / da dar sollazzo quale scuccobrino
d'amor di bocca il morso? / o se pur paziente, umile e chino
atto non conforme ai dettami della morale o della coscienza (anche con valore eufem
scappuccio. eh! ognuno una volta o l'altra ha da correr la cavallina.
scappuccio ai copiatori e di codici, o se vuoi dello stesso boccaccio, come
uomo saggio, terminerà in qualche ciancia o al più al più in uno di quei
padri viennesi in tale circostanza. -svago o occasione di svago, di divertimento.
scapricciaménto, sm. letter. invenzione o trovata bizzarra, stravagante, talvolta priva
di logica (in un'opera letteraria o scientifica). imbriani, 7-106
croce, i-2-34: le pagine di erodoto o le orazioni di demostene sarebbero da lui
ispirò vera volontà di condurre al bene o la maligna compiacenza dello scapric- ciamento satirico
curiosità; soddisfare un desiderio spesso bizzarro o estemporaneo o trattenuto a lungo, talvolta
soddisfare un desiderio spesso bizzarro o estemporaneo o trattenuto a lungo, talvolta in modo
di sorprenderla e di tirarla per amore o per forza a'miei piaceri, stimando che
in una curiosità, anche sciogliendo dubbi o diffidenze. garzoni, 1-369: io
2. per estens. sfrenato o sciolto nella camminata o nella corsa (
estens. sfrenato o sciolto nella camminata o nella corsa (una persona o un animale
camminata o nella corsa (una persona o un animale). bacchetti, 1-ii-474
, 9-581: fuss'ei di metallo o di diaspro / da scapriccirmi il dì parecchie
tr. rompere la capruggine di una botte o di un barile. tommaseo [
letter. fare la capruggine a una botte o a un barile. - anche assol
ex-, con valore privativo-detrat- tivo o intens. (per il signif. n
pitagoriche. 2. edicola di legno o di metallo in cui è contenuta un'
che in alcune specie è di colore nero o scuro, in altre è molto vivace
altre è molto vivace con tinte monocrome o policrome; il capo è provvisto di vistose
nutrono di sostanze in decomposizione, vegetali o animali, altri sono necrofagi e altri
che fanno pallotta, come lo scarabeo o lo scarafaggio. cestoni, 621: li
lo più ricoperto di smalto vitreo azzurro o verde) o metallico (oro o
di smalto vitreo azzurro o verde) o metallico (oro o ferro),
azzurro o verde) o metallico (oro o ferro), in forma di amuleto
ferro), in forma di amuleto (o anche di sigillo da apporre su argilla
apporre su argilla a chiusura di documenti o di recipienti o di oggetto commemorativo)
a chiusura di documenti o di recipienti o di oggetto commemorativo) usato dagli egizi
scritte, incisioni, nomi di divinità o di re, motti e figure ornamentali
. -anche con riferimento a oggetti simili o a reperti archeologici appartenenti ad altre civiltà
.. ne'remoti cassetti degli inediti o delle stampe rare... anche prima
ant. scarabellare), tr. sonare o pizzicare uno strumento a corde. -
istuc- chevol dire, / scarabillar colascione o ribecca. / se pur mi si
, scarabòcchi). riempire, coprire o, anche, macchiare fogli (o
o, anche, macchiare fogli (o altre superimi, in partic. un
) con scarabocchi, ghirigori, schizzi o con scritti o disegni per lo più frettolosi
, ghirigori, schizzi o con scritti o disegni per lo più frettolosi, eseguiti
2. per estens. scrivere o disegnare per lo più in capacità e
più in capacità e con risultati modesti o per abbozzare un lavoro, un progetto
scribacchiare (anche in espressioni di modestia o con valore enfatico); tracciare ghirigori
); tracciare ghirigori, segni indecifrabili o, anche, una scritta con una
può una impresa schizzar col carbone o scarabbocciar con la penna, purché l'ingegno
romanzo, ché vorrei uscirne presto bene o male. giusti, 4-i-12: l'istinto
; superi, scarabocchiatìssimó). riempito o vergato in fretta con molti scarabocchi,
molti scarabocchi, cancellature e correzioni, o, anche, con scarsa convinzione e
che langue. 2. scritto o copiato in fretta, con una scrittura
fretta, con una scrittura poco comprensibile o, per estens., con scarsa convinzione
per estens., con scarsa convinzione o impegno e con risultati mediocri (anche
fermo, in queste mie memorie scritte o, meglio, scarabocchiate in gran fretta
, di non porvi ben poche riflessioni o ragionamenti, poiché parlano i fatti.
*. scarabocchiatóre, sm. scrittore o pittore mediocre, di scarso talento.
anche di disegnatore, di pittore inetto o principiante. cameroni, 40: in quanto
: in quanto a quei tre o quattro scarabocchiatoli, i quali osano sostenere,
, dal gr. • jxàpa|3o <; o xàpa (30?, di origine mediterranea
di origine mediterranea. fretta, senza impegno o convinzione, con scarsa
scarabocchiare, quanto forma e aspetto di foglio o di scritto scarabocchiato,...
. scarabocchino, sm. pittore o scrittore mediocre, di scarso talento.
di disegnatore, di pittore, inetto o principiante. = deriv. da scarabocchiare
ghirigoro; parola, firma, sigla o frase scritta frettolosamente e per lo più
scorcio, scaraboccio, poppatola de'fanciulli o befana; rittratto in piccolo, corpo
questi sug- getti potrai tu ritrar metafore o simboli simplici di cosa piccola. c
, 3-216: invece di un fiore o di una bella figura, trovasi uno scarabocchio
2. per estens. appunto, annotazione o scritto redatto senza impegno e convinzione e
senza impegno e convinzione e in fretta, o appena abbozzato; opera letteraria o artistica
, o appena abbozzato; opera letteraria o artistica mediocre, di scarso valore,
orecchia, se non come l'immagine o la fantasia d'un indistinto brusìo, tuttavia
cfr. e spagn. escarabajo 'scarabeo'o ^ scarabocchio'. scarabocchiòmane, sm.
influsso di scarabaeus (v. scarabeo) o di scarafaius (v. scarafaggio).
). letter. estirpare un occhio o gli occhi a qualcuno. bartolini,
cavaliere che scarabozzola l'occhio dell'altro cavaliere o che gli ammacca una spalla, lo
è sgarato un altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna, dicono
un altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna, dicono a firenze:
a firenze: il tale è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato.
il tale è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato. scaracchiatóio {
è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato. scaracchiatóio { scracchiatóio)
indicare persone brutte, di aspetto sgradevole o spregevoli moralmente, viziose, corrotte.
. persona brutta, di aspetto sgradevole o, anche, spregevole moralmente, indegno.
. c. gozzi, 1-1154: o zeni, o maffei, o lami,
. gozzi, 1-1154: o zeni, o maffei, o lami, o russò,
1-1154: o zeni, o maffei, o lami, o russò, o fontenelle
zeni, o maffei, o lami, o russò, o fontenelle, o celeberrimi
maffei, o lami, o russò, o fontenelle, o celeberrimi dotti, quali
, o russò, o fontenelle, o celeberrimi dotti, quali scarafaggi hanno l'
con la forza, con la prepotenza o con l'astuzia; arraffare.
dell'uomo) che vive nei rifiuti o nella materia in decomposizione. compendio dell'
rezasco], 5: sparaguaiti, o sieno straordinari, non possono levar pane
, non possono levar pane dalle danche o botteghe senza la presenza degli abbondanzieri.
che è la nostra cinematografia: classica o stonca che sia, avvolta in una
etimo incerto; forse alter, di negromanzia o chiromanzia (v.).
. 3. eigur. composizione o esercitazione di poco conto e di scarso
), sf. combattimento fra pattuglie o reparti nemici, di breve durata e
sportive (come le giostre cavalleresche) o a mischie o zuffe ingaggiate in un
le giostre cavalleresche) o a mischie o zuffe ingaggiate in un gioco, in
in un gioco, in una festa o per scherzo. domenico da prato,
. 3. tafferuglio fra fazioni o bande opposte o fra dimostranti e forze
3. tafferuglio fra fazioni o bande opposte o fra dimostranti e forze dell'ordine.
aveva preso a benvolere: leggendo omero o erodoto -erodoto soprattutto -, era quasi
non c'era? -polemica ideologica o disputa letteraria per lo più di scarsa
-scambio ripetuto e vivace di battute dialogiche o di motti scherzosi o di cerimonie.
di battute dialogiche o di motti scherzosi o di cerimonie. carducci, ii-10-57:
5. debole opposizione a una passione o a un conflitto interiore. a
, cv-531: il volermi tu contradire, o scaramuzza, alle mie bramose voglie e
una distrazione di lei [della signora] o della cameriera, una specie d'avventura
2. come titolo di un'opera musicale o di una pubblicazione. ghislanzoni,
del mandanici, tutte opere in oggi obliate o dannate al ludibrio dei piccoli teatri.
breve durata e di scarsa intensità per saggiare o stancare le forze nemiche o per costringerle
per saggiare o stancare le forze nemiche o per costringerle a scendere in campo aperto
tanti faceva partire la testa in croce o con un ferro affocato faceva loro fare
: vedevamo andar avanti di noi sei o sette uomini sopra molto buoni cavalli,
3. per estens. ingaggiare una rissa o una zuffa; azzuffarsi. contile
4. figur. intrattenere relazioni sentimentali o avere rapporti sessuali; amoreggiare.
scaramucciare... -udiamo le prove o almeno le conghietture. carducci, iii-25-326
le conghietture. carducci, iii-25-326: o vecchio fanfulla da lodi che per l'onore
colleghi. 6. affrontare difficoltà o problemi secondari rispetto ad altri di maggiore
secondari rispetto ad altri di maggiore gravità o importanza. r. borghini, 2-21
se è stato veneno 0 scaranzia, / o per poppare o per menarse el cazo
0 scaranzia, / o per poppare o per menarse el cazo! monosini, 23
micheli, -i-94: l'angina o scheranzia soffoga gli uomini con serrar loro
con forza in terra, contro qualcosa o addosso a qualcuno un oggetto, un
lo più in un moto di stizza o di ira. buonarroti il giovane
ogni tanto ventate furibonde scuotevano la macchina o minacciavano di scaraventarla, e me con
-per estens. assestare un pugno o uno schiaffo con particolare violenza.
facendolo urtare in malo modo contro qualcosa o facendolo cadere o costringendolo a uscire da
malo modo contro qualcosa o facendolo cadere o costringendolo a uscire da un ambiente.
qualche minuto don matteo rimontò sull'asino. o meglio provò a rimontare, perché don
e chi ebbe la sventura di abitare o di trovarsi lungo quella... fu
. -costringere qualcuno a compiere lavori o attività gravose, spiacevoli o pericolose.
compiere lavori o attività gravose, spiacevoli o pericolose. monelli, i-98: il
4. rivolgere, indirizzare a qualcuno parole o frasi per lo più insultanti o offensive
parole o frasi per lo più insultanti o offensive con tono polemico, adirato o
o offensive con tono polemico, adirato o concitato. leoni, 646: i
negozi? bada ai fatti tuoi, o che ti scaravento addosso un nugolo di scomuniche
improvvisamente all'orecchio suoni acuti e stridenti o intensi e prolungati. michelstaedter,
reo, necessitato / dal danno ricevuto o dalla invidia. = etimo incerto
clava (v. clava) o da un lat. volg. * crepantàre
) attraverso i dial. sett. o l'ant. fr. escravantar o,
. o l'ant. fr. escravantar o, ancora, di una forma *
sf. macchina usata per separare fogli o moduli continui stampati da un elaboratore elettronico
natura molta cenere e molti tizzi o legno non bruciato. = nome
, in partic. perché riconosciuta innocente o per anticipazione, a titolo di clemenza
per riconosciuta insufficienza di indizi di colpevolezza o per avvenuta scadenza del termine di durata
pincio. -far uscire un animale o tirare fuori gli attrezzi di lavoro dalla
fuori gli attrezzi di lavoro dalla stalla o dal capanno dove furono custoditi o riposti
stalla o dal capanno dove furono custoditi o riposti durante tinvemo. jahier, 2-91
datemi quelle gioie. -0 pazzo o savio, le gioie le porteremo dal
corpo da un indumento che lo ricopre o lo costringe. buonarroti il giovane,
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da carcerare (v
per riconosciuta insufficienza di indizi di colpevolezza o per avvenuta scadenza del termine di durata
per riconosciuta insufficienza di indizi di colpevolezza o per avvenuta scadenza del termine di durata
istruttore, sentito il pubblico ministero, o il pretore d'ufficio nei reati di sua
a mancare a suo carico indizi sufficienti o se non risulti che si tratti di reato
estens.: persona brutta e deforme o che non possiede alcuna qualità.
.]: 'scarciume': dicesi di fanciullo o di altra cosa piccina, stentata e
. cagliaritano, 143: 'scarciume': persona o cosa che vai pochissimo o nulla,
: persona o cosa che vai pochissimo o nulla, roba di scarto. =
sf. ant. crosta di una ferita o di una ^ éuna [s
, come le chiamava l'illuminata, o bachere nere. = deriv.
.. estrarre le castagne dal cardo o riccio, che anche dicesi ricciare. giuliani
tutto a scardare (aprendo i cardi o ricci de'castagni), si trovano castagne
scardazzare), tr. cardare la lana o altre fibre tessili con lo scardasso.
/ chi purga, tigne, chi lava o scarmiglia; / chi pettina o scardassa
lava o scarmiglia; / chi pettina o scardassa. lippi, 3-60: noi non
in tutti i loro ragionamenti, o pubblici oi privati, la fama altrui.
-tricé). che scardassa la lana o altre fibre tessili. nardi, i-ii
scardassatura, sf. cardatura della lana o di altre fibre tessili. pecchio
atticciato e del malagevole, forse scardassieri o più vili uomini. neri di donato
, costituito da un piccolo supporto in legno o da due tavolette di maggiori dimensioni,
tommaseo]: assi da scar- dazzi o da pettini di legno, della soma denari
due assicelle molto strette in altezza e tre o quattro volte più estese in larghezza,
, come quando si tira una sega o una pialla o uno stantufo, cagiona
quando si tira una sega o una pialla o uno stantufo, cagiona scapito di tempo
da un nastro di cuoio, gomma o feltro munito di aghi d'acciaio ricurvi
6-23: mo'chi sarà questo scardasso? o poverina, non sai tu che con
2, con probabile accostamento a smargiasso o a gradasso (v.).
, sm. disus. cardo dei lanaioli o degli scardassatori (dipsacus fullonum).
, l'indaco, la maiolana o ginestruzza, la robbia, il toumesol,
la robbia, il toumesol, il dissaco o scardic- cio. 2. plur
quando tu toccasse le spine dello scardiccióne o del rovo, quando elleno sonno giovanelle
per lo più con violenza, una porta o una finestra dai cardini o un oggetto
una porta o una finestra dai cardini o un oggetto dal luogo in cui è fissato
2. figur. sconvolgimento delle strutture o dei settori su cui si basa una
tr. (scàrdino). togliere via o svellere violentemente dai cardini una porta,
porta, una finestra, un cancello o, per estens., un oggetto dai
un principio, un'ideologia, invalidandone o screditandone gli elementi costitutivi. imbriani
), agg. tolto dal cardine o dal perno su cui era fissato (un
5. privo di misura o di ritegno, sfrenato; ribelle.
. = adattamento del gr. o ^ api-rt; -1s0; 'pietra preziosa del
pure allo stesso fine una roncola o meglio una tanaglia di legno con cui prendesi
come coltei di scardova le scaglie, / o d'altro pesce che più larghe l'
propria comparazione pone l'autore le scaglie o vuole schiame d'uno pesce detto scardova
ai ribrezzo e repulsione provocata dal solletico o dall'udire un rumore stridente.
vale a dire si buttan giù dal canniccio o graticcio che è nel metato, levando
che è nel metato, levando due o tre cardie, bastoni ottangolari e un
scritte fatte dai membri di un collegio o per i sorteggi (per effettuare divisioni
sorteggi (per effettuare divisioni di beni o per elezioni a cariche pubbliche).
(per lo più portatili) simultaneamente o rapida successione di colpi emessi da un'
pubblicitarie. 4. il susseguirsi o il prorompere improvviso e frequente, di
. di singhiozzi, convulsioni, starnuti o risa. ghislanzoni, 18-189: io
scariche di freddo. -energico impulso o incontrollato sfogo di carattere emotivo o sentimentale
impulso o incontrollato sfogo di carattere emotivo o sentimentale. baldini, 14-9: l'
elettrico diverso, che può produrre scintille o luminosità. -in partic. scarica lenta o
o luminosità. -in partic. scarica lenta o silenziosa: quella che avviene senza produzione
. - scarica elettrica: quella accompagnata o costituita da raggi catodici. -scarica termoelettronica
. fis. fenomeno per cui viene dissipata o eliminata l'energia accumulata da un corpo
eliminata l'energia accumulata da un corpo o da una sistema, specie da una
, specie da una molla, un condensatore o un accumulatore. -in partic.:
con un nembo calamitoso. -scarica guida o pilota: quella elettrica che procede dalla