me tocca esser quello che dèe, o donna saputa e grave, rompere il silenzio
stracciar il processo e gettarlo in fiume o nel mare per segno di pena.
segno di pena. -sospendere o troncare o far perdere un'abitudine;
di pena. -sospendere o troncare o far perdere un'abitudine; interrompere una
7-164: tomo a casa, son uomo o, per dir meglio, bestia di
suoi senza grande ispandimento di sangue, o elli verrebbe a nostro comandamento e richiederebbe
. stampa, 68: turbarmi amor o sorte non poria, / s'egli,
nova e strana fantasia / non turbasse o rompesse la mia pace..
. gli spagnuoli anch'essi il medesimo o rompasi piuttosto ogni trattazione. giannone,
. sospendere momentaneamente un'occupazione; interrompere o far interrompere il parlare o il canto
; interrompere o far interrompere il parlare o il canto, alternandovi manifestazioni amorose;
manifestazioni amorose; intervallare in un discorso o in un comportamento. cavalca, 19-34
; interromperne 10 scorrere ordinato con digressioni o con note e citazioni. a
interrompere la continuità uniforme di un locale o di un edificio con elementi decorativi;
36. variare in modo piacevole o benefico una situazione esistenziale, un periodo
della vita, un'esperienza che è o è divenuta monotona o noiosa; mutare
esperienza che è o è divenuta monotona o noiosa; mutare in lieta un'atmosfera
; mutare in lieta un'atmosfera melanconica o greve. pananti, ii-249: quelle
vivace l'aspetto uniforme di un paesaggio o di uno scenario naturale o architettonico;
di un paesaggio o di uno scenario naturale o architettonico; costituire in esso un elemento
. -trasgredire una regola di comportamento o gli stessi propri insegnamenti. s
a quelle de'turchi, questi, o sorpresi da così ardita risoluzione o che
questi, o sorpresi da così ardita risoluzione o che non volessero rompere il trattato di
società fondate sono. -troncare un contratto o un impegno professionale (o esserne la
un contratto o un impegno professionale (o esserne la causa). libro d'
per simil vie che arrecan carico, o non le pigliare. goldoni, x-671:
ma solamente soggetto a poter esser rotto o rescisso, non potendosi rompere quel che
-spezzare un'alleanza, contravvenendo agl'impegni o agli scopi per i quali fu stipulata;
'apelìazion dell'inghilterra toccante la cabala segreta o l'assemblea di withael', curiosissimo,
mente che niuna merce di controbando, appartenente o condotta da'neutrali, incontrata in luogo
condotta da'neutrali, incontrata in luogo libero o in territorio alieno, può, sotto
. 40. tradire la parola data o un impegno di fedeltà, di devozione
delle persone, se fosse quello il momento o il caso di rompere ad esse la
segreto. -non adempiere un voto o un proponimento rivolto a dio o violarlo
voto o un proponimento rivolto a dio o violarlo. boccaccio, dee.,
7-v-280: se qualche monaca con adulterio o fornicazione rompeva il voto della castità,
fino alla morte. -non osservare o violare un giuramento. fra giordano,
. troncare un legame affettivo, d'amicizia o d'amore o, anche, i
affettivo, d'amicizia o d'amore o, anche, i vincoli di desiderio che
170: né mai po- trassi / o rompere o discior nodo sì forte. bandello
né mai po- trassi / o rompere o discior nodo sì forte. bandello, 2-40
leopardi, iii-454: veramente le amicizie o non si dovrebbero mai stringere o,
amicizie o non si dovrebbero mai stringere o, strette che fossero, non si dovrebbero
: gli anni passano: ogni anno rompe o illanguidisce un affetto. svevo, 6-79
matrimonio può anche non rompersi, con o senza bambino, ma si trascina faticoso in
43. non osservare una legge o una norma, trasgredirla. -in partic
gli mandava 'interporre municipio o travia dalle forme prestabilite di sua istituzione,
dalle forme prestabilite di sua istituzione, o rompe alcuna legge od alcun mandamento legittimo
legittimo dello stato. -contravvenire o derogare a un imperativo morale, a
-sospendere l'osservanza di una norma morale o anche monastica. bandello, 2-55 (
secolari. -derogare a un'imposizione o a un divieto. gemelli careri,
44. abrogare una norma giuridica o costituzionale. statuto del comune di montagutolo
. -sovvertire un sistema di regole o di precetti in campo artistico.
pedantesca maniera di presentarli a'giovani, questi o riescono scrittori intirizziti, o, rompendo
, questi o riescono scrittori intirizziti, o, rompendo ogni disciplina, si dimenano
fa dire e scrivere quello s'immaginano o sognano a rovescio, avendo gusto d'
... 46. dichiarare o intimare la guerra; scatenarla; iniziare
cne 1 oucafrancesco francescofrancesco non rom-p ^ o £ pjfrequenza delle persone e degli animali,
: la lor durezza [delle molecole] o, per dir meglio, la tenacità
di ricevere un intentissimo caldo senza rompersi o dissiparsi. pellico, 2-182: al rovesciarci
s. bernardino da siena, 2-i-369: o donne,... quando il
vien che si stufino in vasi di terra o cazzuole larghe e poche volte maniggiate e
sua rottura. -cedere sotto un peso o una pressione. iacopone, 34-71:
qualcosa si è rotto nel loro cervello o non funziona bene. -svanire (
com'la viva imagine si fugge / o rompesi il pensier che la tenea / e
debbiano, ne la casa ove tesseno o fanno tessere o fanno fare cannelli, d'
la casa ove tesseno o fanno tessere o fanno fare cannelli, d'avere un
le fila quando rompesse facendo e'cannelli o fusse rotta, sicché non rannodino neuno
, sicché non rannodino neuno filo rotto o che si rompesse. a. pucci,
una settimana che si rompeva ai ginocchi o ai gomiti. -apparire lacerato.
. 49. figur. allentarsi o avere fine (un legame affettivo,
avere fine (un legame affettivo, o di lealtà o di divina grazia);
un legame affettivo, o di lealtà o di divina grazia); andare a
è ira due fedeli amici virtuosi, tardi o non mai si rompe. loria,
sulla terra. 51. rifrangersi o riflettersi (un raggio luminoso).
, una successione, l'equilibrio di parti o elementi di un insieme).
e quasi si mescoli colle azioni umane o che la verità possa rompersi, spezzarsi,
feto. pascoli, 141: dovevi, o madre pia, dirlo a dio padre
ci si ruppe nel tuo cuore, o madre! bacchelli, 1-i-499: la trasse
scogli (le onde del mare) o contro il filo della corrente o le
mare) o contro il filo della corrente o le sponde (le acque di un
acque di un fiume); scorrere più o meno impetuosamente (un corso d'acqua
più impediti e da più folta siepe o da sassi maggiori attraversati, più altresì
allo intorno di noi, durante quattro o cinque leghe, rompere il mare, ché
sia il perspicuo discontinuato apparisce nell'acqua o quando rompesi e fa schiuma o quando
nell'acqua o quando rompesi e fa schiuma o quando in nebbia o neve si muta
e fa schiuma o quando in nebbia o neve si muta. comanini, l-iii-343:
: senza fine il mar, lucido o fosco, / rompe alla riva con
nave a romper vane, / prendan o legni o assi / chi può passar si
romper vane, / prendan o legni o assi / chi può passar si passi.
piglio e a fortemente tenere alcuna tavola o legno della rotta nave. boccaccio,
l'insieme degli elementi quotidiani della vita o di una situazione; il minuto trascorrere
in una città, dopo un terremoto o un incendio o altra catastrofe simile.
, dopo un terremoto o un incendio o altra catastrofe simile. 2.
agg. che si può sbrigare rapidamente o, anche, facilmente. f
essendo assegnate molte regioni perché si dèe fare o no, tutte si tolgono via
, un affare, una faccenda rapidamente o anche con urgenza e sollecitudine.
. 3. trattare un argomento o affrontare una questione in modo compiuto o
o affrontare una questione in modo compiuto o sollecito e anche con sinteticità e concisione
congedare una persona dopo averla ascoltata brevemente o averne soddisfatto una richiesta o adempiuto all'
ascoltata brevemente o averne soddisfatto una richiesta o adempiuto all'impegno che si aveva con
di milano: una specie di vaiolo, o canchero nero, che sbriga in poche
schiaccia, da indumenti che lo impacciano o anche da una situazione pericolosa, da
loro sbrigata la via per li nobili o per li popolari. 10.
pronom. affrettarsi; fare in fretta o più in fretta. -in partic.:
di curiosità di sentire cotesti tuoi sogni o piuttosto pazzie e vaneggiamenti d'un ammalato.
12. liberarsi di persone particolarmente fastidiose o noiose o di qiìalcuno (un nemico,
liberarsi di persone particolarmente fastidiose o noiose o di qiìalcuno (un nemico, un oppositore
d'afflizione mi sopravenne un deliquio, o mi credessero morto o volessero sbrigarsi d'
un deliquio, o mi credessero morto o volessero sbrigarsi d'uno ch'era malvivo
od in dramma. -allontanarsi da una o più persone. ramusio, cii-vi-427:
-liberarsi di qualcuno che tiene legato o stretto, della sua presa (anche
/ pensave tosto de sbrigar, / o per scriture o testamento / far ben
tosto de sbrigar, / o per scriture o testamento / far ben vostro ordenamento.
. e sempre il medico di questo o di altro ospedale si sbrigava battendo un
14-2-1-78: il confesso in comune o alcuno de'compagni in particolare vorrà che per
sf. l'essere sbrigativo; comportamento o atteggiamento sbrigativo, brusco. manzini,
agisce, si comporta, si esprime o lavora con rapidità e decisione, ma anche
in modo alquanto superficiale e approssimato o in modo scortese, brusco. baldinucci
2. che si può svolgere o compiere rapidamente e senza incontrare particolari difficoltà
il mistero. -che non presenta o non comporta inconvenienti 0 difficoltà (un
libero da un'occupazione, da un impegno o anche da una situazione critica o fastidiosa
impegno o anche da una situazione critica o fastidiosa o da una preoccupazione; sollevato
anche da una situazione critica o fastidiosa o da una preoccupazione; sollevato da un
-che si è liberato di una persona fastidiosa o che è causa di preoccupazioni.
e vivere liberamente non avendo eccessivi bagagli o beni. fiori di filosofi, vi-274
problema. gigli, 5-45: o dentro o fuori. qui non si tratta
gigli, 5-45: o dentro o fuori. qui non si tratta di andare
, il dare libero corso aula fantasia o ai propri impulsi. cicognani, v-i-118
. liberazione chirurgica dai tessuti che comprimono o awolgono organi. tommaseo [s.
. (sbriglio). lanciare al galoppo o a un'andatura comunque veloce una cavalcatura
briglie e diminuendo la tensione sul morso o incitandola e stimolandola. - anche assol.
sbriglia la propria fantasia in episodi immaginari o si attarda sui fatti che gli piacciono.
maggiore vivacità e precisione all'espressione oratoria o poetica. carducci, iii-26-44: il
la particella pronom. liberarsi dalle briglie o dalla guida del cavaliere (un cavallo)
8. figur. manifestarsi o esprimersi liberamente o, anche, in
figur. manifestarsi o esprimersi liberamente o, anche, in forme o modi innovativi
liberamente o, anche, in forme o modi innovativi o audaci (un pensiero
, anche, in forme o modi innovativi o audaci (un pensiero, la fantasia
lasciarsi andare a comportamenti fuori della norma o delle convenienze o insoliti, non abituali;
comportamenti fuori della norma o delle convenienze o insoliti, non abituali; scatenarsi.
carducci, iii-23-449: non di rado, o per amor di bizzarria o per esuberanza
rado, o per amor di bizzarria o per esuberanza di vita, la poetessa si
, che l'àno batuto più del dovere o che li hano dacto sbriate superchi.
che la infamavano. 2. comportamento o atto sfrenato e anche licenzioso. f
. sbrigliatissimo). privo delle briglie o con le briglie allentate (un cavallo
e tempestosi. 3. non soggetto o non più soggetto a un potere superiore
, 1-403: mentre 1 maggiori abbandonano o rilasciano un poco alloro appetiti le redini
non più tenuto a freno da timidezza o convenienze morali o sociali. - anche
a freno da timidezza o convenienze morali o sociali. - anche con uso awerb.
del sandoncello e ricevevano vezzi di granate o un paio di orecchini.
leccanti. 6. che denota o nasce da mancanza di remore, di
timori; non regolato da alcuna disciplina o norma (un sentimento, un atteggiamento)
atteggiamento); completamente libero di spaziare o di inventare a suo piacere, in
varchi, 3-87: dare una sbrigliata o vero sbrigliatura è dare alcuna buona riprensione
. eliminazione della brina dalle pareti interne o dalle serpentine di un frigorifero o anche
interne o dalle serpentine di un frigorifero o anche dal lunotto posteriore di un'auto.
perduta / c'ha la donna o l'alfino, e puoi se sbrina /
). sbrinatóre, sm. dispositivo o impianto che effettua lo sbrinamento.
tappeto sbrindellato. -strappato in tutto o in parte o molto malandato per fuso
-strappato in tutto o in parte o molto malandato per fuso (un libro
sbrìndola, sf. region. ragazza o donna leziosa, smorfiosa.
milit. tiro di sbriscio: quello trasversale o, anche, di rimbalzo.
guerrazzi, n-ii-79: i genovesi, più o meno sbrizzolati sempre di pinzochero, levandone
. ingiuriare, offendere, oltraggiare (o anche, con valore attenuato, canzonare
un albero dai rami e dalle foglie o dalle spine. muratori, 7-iii-169:
. trinci, 1-265: si rompono o, come altri dicono, si sbreccano,
: 'sbreccare': ripulir la seta con ago o altro ferruzzo appuntato dagli sbrocchi e sudiciumi
ex-, con valore di separazione o allogamento, e da un denom. da
che la mia ragion dimostra. / o averroisse, con la stella sciocca, /
giornale agrario toscano, viii-96: stralciatila o sbroccatura. = nome d'
. (plur. -chi). fuscello o ramo, appena cresciuto o secco,
. fuscello o ramo, appena cresciuto o secco, che è oggetto di potatura.
spuntone. -al figur.: sentimento o passione che allontana dal bene.
intr. -{sbroccolò). tose. brucare o asportare le foglie degli ortaggi (in
(in partic. del cavolo) o i germogli o i rami teneri degli alberi
. del cavolo) o i germogli o i rami teneri degli alberi.
tor via le foglie in specie del cavolo o con le mani o, come fanno
specie del cavolo o con le mani o, come fanno le bestie, rodendole.
sbroccolano in curva con sopra un giovanotto o due in cerca di rogna.
tose. macchiare, sporcare di brodo o di altro liquido unto. petrocchi [
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
le conseguenze tutto ciò che si pensa o di cui si è a conoscenza.
. tr. fare oggetto di confidenze sconvenienti o maliziose. l. bellini,
colatura di brodo, di sugo o anche di colore. soffici, v-5-371
{ sbrodolo). imbrattare un indumento o un tessuto con brodo, sugo o altro
o un tessuto con brodo, sugo o altro liquido.
). viani, 19-268: « o va via!... » sbrodolava
con la particella pronom. imbrattarsi (o anche bagnarsi) di brodo o di altre
(o anche bagnarsi) di brodo o di altre sostanze liquide; macchiarsi,
sbrodola chi mangiando s'insudicia con broda o untumi. verga, 8-206: era venuto
chi spennelleggiando da bravaccio come un verniciatore o uno scenografo, tutti dipingevano come le
im brattato di sostanze liquide o untuose (un indumento, una parte
davano non più a rifare il 'novellino'o il 'galateo', ma a comporre di testa
l'invenzione meschina, la prosa sbrodolata o stitica poco importava: d'ordine, di
sbrodolati in centinaia di capitoli di quattro o cinque righe ciascuno. -con uso
con la stessa cantilena: dopo due o tre volte ti accorgi che la filastrocca
traccia lasciata da un liquido o da una sostanza untuosa su un tessuto o
o da una sostanza untuosa su un tessuto o su un indumento. banti,
2. figur. sequenza lunghissima di discorsi o testi prolissi e ridondanti; scritto inutilmente
-a). che si sbrodola mangiando o bevendo, tanto da imbrattarsi il viso
, tanto da imbrattarsi il viso o gli abiti. - anche sostant.
: siete... andati dall'avvocato o dal notaio perché vi redigesse un atto
dal notaio perché vi redigesse un atto o vi sbrogliasse una vostra faccenda un po'
nettare, levar roba messa in confuso o in una stanza o su una tavola,
messa in confuso o in una stanza o su una tavola, sì che impedisca
vano. 5. liberare qualcuno o qualcosa da ostacoli, vincoli o condizionamenti
qualcuno o qualcosa da ostacoli, vincoli o condizionamenti. salvini, 39-iii-23: oh
morto, la facolta di propiziarle un affare o di sbrogliarla da un impiccio.
e come fui in sull'organo, voglia o no, è bisognato suonarlo..
3-36: me la so sbrogliare più o meno in tutte le situazioni, e allora
. 10. sbrigarsi di un impegno o un lavoro. foscolo, xviii-258:
11. liberarsi di qualcuno, allontanandosene o concludendo rapidamente la conversazione o soddisfacendo
, allontanandosene o concludendo rapidamente la conversazione o soddisfacendo l'impegno che si aveva con
ancora sbrogliata; la materia, legno o ferro, non poteva allora consentire l'indispensabile
i-188: il fumo spicciava dalla sigaretta dell'o spite in un lungo filo
. disimpegno. -stanza di sbroglio o degli sbrogli: ripostiglio. cicognani,
e vai quello che in padovana sbroia o sbroiata. papini, 70: 1
che segnoria tyrannica vive crudelmente corno ongaro o sarcomano se porta e fa le ovre
v.]: 'sbronciare': far broncio o dir motto sdegnoso per cosa che ci
un gruppo, per un'istituzione, o causato dall'adesione entusiastica, incondizionata e
e spesso incosciente a un modello culturale o a uno stile di vita. fenoglio
accostata al pie- mont. brunsa 'ubriacatura'o al ven. bronza 'brace'(con
con riferimento al luccicare degli occhi) o, ancora, al bergamasco e valtellinese
sbròscia, sf. tose. bevanda o minestra insipida e con poca sostanza
e così qualunque bibita dicaffè, latte o cioccolata che sia di poca sostanza. pirandello
pirandello, ii-2-1073: bella sbroscia! o come non ti fai coscienza di darci
? 2. figur. scritto o discorso prolisso e insulso. tommaseo [
orrore non furono neppure quei giovani che o per aver salda amma- nigliatura e patronato
dove si puote ogni strullaggine perfezionare, o per ciò ch'e'sortiron mencia qualche
e'sortiron mencia qualche strutturale sua fase o qualche amminicolo o pendicolo o che gli
qualche strutturale sua fase o qualche amminicolo o pendicolo o che gli sbrattò l'ernia
sua fase o qualche amminicolo o pendicolo o che gli sbrattò l'ernia a cinque anni
ramo. bronzino, 1-426: o spumate mai più questa callaia, / e
), tr. emettere dalla bocca o dal naso, sbuffando rumorosamente, spruzzi
, sbuffando rumorosamente, spruzzi di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella
spruzzi di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella bocca stessa (con partic
. spruzzare, aspergere, irrorare qualcosa o qualcuno. pietro ispano volgar.,
al publico, e appena gli anima o a sbruffarsi la chioma con le effeminate polveri
chioma con le effeminate polveri di cipro o all'abuso di nuovi veli e di cappotti
ricamati. -ricoprire con fregi più o meno fitti. oliva, l3-92:
vittoria. 5. scrivere o comporre con trascuratezza di stile; abborracciare
venga mai voglia di tirare capegli o barba, o di dar mostacciate, né
di tirare capegli o barba, o di dar mostacciate, né pian né forte
fragorosa, senza contenersi, sbuffando violentemente o emettendo altri suoni grossolani. pirandello,
sbruffate. -sbuffo rumoroso per esprimere disappunto o collera. bacchelli, 20-154:
sbruffo, sm. emissione dalla bocca o dal naso, con sbuffi rumorosi,
con sbuffi rumorosi, di spruzzi di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella
di saliva o di un liquido immesso o penetrato nella bocca stessa. -anche
] quando vengono, niuno / d'accostarsi o mirare ardisce in faccia, / e
vento. -per simil. macchia o vena in una roccia. targioni tozzetti
targioni tozzetti, 12-3-414: la nebbia, o sia fumo bianco densissimo, esce su
bianco densissimo, esce su a folate frequenti o a sbruffi dalla superficie dell'acqua.
particolari agevolazioni, per corrompere un funzionario o un impiegato. f. corsini,
. sbruffi e somme rilevanti per monacare o maritare femmine, perché per mancanza di
data quantità di denari che si dà o si accetta per subornare o lasciarsi subornare.
si dà o si accetta per subornare o lasciarsi subornare. pirandello, 8-326:
, agg. che si vanta di qualità o di pos sibilità che non
abbandonandosi ad at teggiamenti boriosi o vanagloriosi o ricorrendo a clamorose esagerazioni
at teggiamenti boriosi o vanagloriosi o ricorrendo a clamorose esagerazioni; spaccone
assoldò a sue spese una legione; o almeno questo racconta lui, che è
. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom. da
la navigazione, fra secche, strettoie o altre insidie. dizionario di marina
di sbucare, cioè d'uscire dalle buche o canali che sono fra le terre,
sono fra le terre, sieno queste isole o continenti. questo termine è usato soltanto
. che esce di colpo all'aperto o appare da un riparo. cesarotti
certissima - / mente, e preso o per ladro o per adultero. / che
mente, e preso o per ladro o per adultero. / che quando a trarlo
una sollevazione non del tutto sedata, o princìpi d'una nuova: uno sbucar di
due contadinotti benestanti, su i venti o i ventidue anni. pavese, 2-14:
. -provenire da una data regione o direzione (una perturbazione atmosferica, il
io ancora / già non mandavo nespole o finocchi, / ma a quattro a
dai sugheri anziché provenuti da altra terra o da altra gente. pavese, 5-10:
non essere sbucato da sotto i noccioli o dall'orecchio della nostra capra come le
1-xxiv-145: se ci fosse alcuno che potesse o volesse sostener in luogo vostro la causa
che sbucavano da qualche angolo della mia memoria o dalle mie viscere, come se le
un dato esito, concretarsi in qualcosa o trasformarsi in qualcosa di diverso. baretti
qualche tuo capriccio, fallo in terza o in ottava rima. piovene, 13-88:
. passare indenni fra secche, strettoie o altre insidie per la navigazione (e traduce
411: 'sbucare': uscire dalle buche o canali che separano le isole l'una dall'
, ogni sentiero / investigando, onde o co'suoi vi salga, / o lor
onde o co'suoi vi salga, / o lor ne sbuchi e ne gli tiri
13. tirare fuori qualcosa da una buca o da un ripostiglio. -in partic.
14. sporgere il capo da un'apertura o da un riparo. burchiello, 94
2-18: fugge da gli altri ucelli, o novo olocco, / e quando è
senza pietre, sbarando fuochi artifiziati, o non vi si adopra coc- cone,
non vi si adopra coc- cone, o si sbuca, acciò il fuoco della camera
. comparso, per lo più inaspettatamente o all'improvviso, da un luogo nascosto
all'improvviso, da un luogo nascosto o riparato (una persona), dalla
non si sa di dove, che passeggiavano o sedevano come nei versi di racine.
donne sogliono fare in un tronco di salcio o d'altro albero smidollato e sbucato dal
. region. grattarsi via le croste o la pelle per un prurito particolarmente intenso
. region. privo di una qualità morale o libero da un vizio.
corpo gli arbori per colpi tocchi da zappe o accette nel tronco o in su 'l
tocchi da zappe o accette nel tronco o in su 'l ceppo delle radici, o
o in su 'l ceppo delle radici, o per troncamento d'esse, da
a polso di una signora troppo elegante o lo sbucciapatate, contiene ancora un'anima divina
). privare un frutto della buccia o della scorza, un ramo o un
della buccia o della scorza, un ramo o un tronco della corteccia.
: i cresi sbuccian semi di zucca o succiano arance. s. ferrari, 334
correre il rischio di sbucciare una scalpa o di smagliarsi una calza. -intr.
7. sollevarsi in lamelle sottili o in scaglie. arti e mestieri,
fatica, sbucciarsela: evitare un impegno o una fatica indesiderata. giusti, 3-97
: scansare, con accortezza, fatica o briga. 'mi ero trovato impegnato a parecchie
. privato della buccia, della scorza o della corteccia.
perduto nella sua fuga. -privato o privo delfinvolucro, della protezione. pratolini
2. per simil. che presenta escoriazioni o ferite superficiali; scorticato, graffiato.
muoiono pochissimi. -che presenta scalfiture o incisioni superficiali; graffiato, spellato (
sbucciatura, sf. lo sbucciare frutta o verdura. targioni tozzetti, 12-6-65
: parecchi [bambini] mostrano sbucciature o lividi di cadute o di stincate. bocchelli
] mostrano sbucciature o lividi di cadute o di stincate. bocchelli, ii-18:
: uomo che, sotto un pretesto o sotto un altro, cerca di scansare fatica
ferire gravemente al ventre un nemico o anche il suo cavallo in modo da far
edone con la picca trarli da cavallo o sbudellarlo loro. ippi, 2-43:
prima essi non si sbudellan da sé o, messo fuoco nella casa, non si
durante la cottura lasciando fuoriuscire il ripieno o le interiora. romoli, 152:
fuoriescono gli intestini; sventrato; ucciso o morto per sbudellamento (anche di animali
quando si ha la testa rotta / o la pancia sbudellata. montale, 3-66:
f. alberti, lxxxviii-i-128: o donne, per foian sempre s'acresca
s. bernardino da siena, 103: o usuraio che hai fatto? o soddomitto
103: o usuraio che hai fatto? o soddomitto, o traditore, o bestemmiatore
che hai fatto? o soddomitto, o traditore, o bestemmiatore di dio, o
? o soddomitto, o traditore, o bestemmiatore di dio, o ingannatore delli
o traditore, o bestemmiatore di dio, o ingannatore delli uomini, o succhiatore del
dio, o ingannatore delli uomini, o succhiatore del sangue de'povari, o
, o succhiatore del sangue de'povari, o sbudellatóre delle vedove e dei pupilli.
per la fatica, per il caldo o per esprimere impazienza, noia, stizza
2. che emette soffi di fumo o di vapore, anche producendo un rumore
anche producendo un rumore sordo e intermittente o gorgogliando (una locomotiva, una pentola
una locomotiva, una pentola in ebollizione o, anche, una pipa o un cibo
ebollizione o, anche, una pipa o un cibo durante la cottura).
stizza, sdegno, impazienza, insofferenza o, anche, soddisfazione, o per
, insofferenza o, anche, soddisfazione, o per un disagio fisico, per la
se [alcuno] v'aggiunge parole o atti che mostrin lui aver preso il grillo
si dice: e'marina, egli sbuffa o soffia. caro, i-348: poscia
fila davanti ai seggi, col giornale aperto o il naso in aria, ridendo in
naso in aria, ridendo in compagnia o sbuffando annoiati se soli. -sostant
'i cavalli sbuffavano rumorosamente scuotendo la testa o appressavano le froge come per parlarsi in
2. per simil. soffiare più o meno impetuosamente e rumorosamente (il vento
estens. emettere suoni impetuosi e vivaci o, anche, poco armoniosi e stridenti.
3. espellere soffi di fumo o di vapore, anche gorgogliando o producendo
fumo o di vapore, anche gorgogliando o producendo un rumore sordo, indistinto e
l'aria. stoppani, 1-474: qua o là sbuffano le fumaiuole. carducci,
. -prorompere, fuoriuscire a soffi o a folate (un vapore, un
6. tr. mandare fuori dalla bocca o dalle narici aria o boccate di fumo
fuori dalla bocca o dalle narici aria o boccate di fumo o quanto si sia preso
dalle narici aria o boccate di fumo o quanto si sia preso nella bocca stessa
dallo sfiatatoio aria mista ad acqua, o ai cavalli ansimanti). tassoni,
7. emettere soffi di fumo o di vapore (una macchina).
stizza, con ira, con tono agitato o sollecito, impaziente (anche in relazione
soffio, sbuffo emesso per esprimere disappunto o fastidio. fucini, 580:
di lana perduto da un gregge celeste o a un pennacchio di fumo sbuffato da
. soffio emesso con forza dalla bocca o dal naso (per lo più per esprimere
stizza, noia, insofferenza, impazienza o soddisfazione o come segno di stanchezza)
noia, insofferenza, impazienza o soddisfazione o come segno di stanchezza).
dal naso, non so se-d'approvazione o di compatimento per la modestia delle mie
dare in quegli stnduli sbuffi d'ira o timore, che sembrano piccoli nitriti chiusi
sfiatatoio, dal fumaiolo di una locomotiva o di un piroscafo, dal tubo di
di una pipa, di un sigaro o di una sigaretta. cantù, 3-76
con sbuffi di fumo. -massa o esalazione di vapore; piccolo banco di
ventata, ogni sbuffo di nebbia, o un odore dell'erba calpestata, li
sbuffi pigri. 5. rigonfiamento o panneggiamento, per lo più di forma
di forma tondeggiante, di un tessuto o di un vestito (in partic.
, gonne, ecc. a sbuffo o a sbuffi). fanfani, i-162
fa la seta, un velo o simili, se sono increspati. si usa
di seta delle loro mogli 0 cognate o sorelle, goffe gonne a sbuffi e a
fossero fumo. -ciocca di capelli o di peli d'animale, rigonfia,
-manifestazione isolata ed estemporanea di un sentimento o di un atteggiamento politico. faldella,
. smascherare una persona dimostrandone la mendacità o smentendone le affermazioni. b
2. smentire o contraddire un'affermazione, un concetto,
; dimostrare la falsità di una teoria o di un preteso documento. bresciani,
e in archivio delle decretali d'isidoro o delle donazioni di costantino, che 'l
una torricella, con diversi sparti- menti o con cassette sbugiate. = comp.
di figura tonda, simile alla testa o cappello di una bulletta, lasciando un
buco simile a quello che fa la bulletta o chiodo nella muraglia nel cavamelo fuori.
di giunzione una parte di un congegno o di una macchina svitandoli. - anche
cioè cavar fuori gli occhi dalla lor fossa o cavità per mirar qualche cosa colla maggior
dicesi di chi per eccesso di rabbia o altro, spalanca gli occhi in modo
. scremare il latte per ricavarne burro o panna. targioni tozzetti, 7-165
, cioè burroso, mezzano e magro o sburrato. sbucare, tr.
facilmente dal calor del fuoco s'abbruscino o si sbusino, ché lo spirito del fuoco
un elenco di candidati per un'elezione o per una nomina. de nicola
, 190: questa mattina il governo, o sia il corpo legislativo, si e
milizia, viii-53: se al gesso o alla calce viva si unisce un coagolo
si unisce un coagolo di latte sbutirrato o bianco d'uova, si ha un
« gitta in terra quel tuo sbuzzagatti o se'morto ». = comp.
. stefano, per misura di politica o d'igiene, non si seppelliscono più
come pescheria. -trucidare qualcuno infilzandolo o sgozzandolo (anche in espressioni iperb.
gravemente. 'farsi sbuzzare': farsi uccidere o poco meno. minaccia di celia: 'ti
una busta, un contenitore, lacerandolo o tagliandolo. - anche: strappare,
alquanto volgare. cosa che contenga lana o capecchio o altro simile, e che
. cosa che contenga lana o capecchio o altro simile, e che aprasi rompendo
-aprire, incidere un frutto di mare o un vegetale per fame fuoriuscire il contenuto
tumore': quando si apre di forza o per suppurazione, e comincia l'umore a
da un indumento per l'eccessiva grossezza o per il cattivo stato dell m- dumento
. ex, con valore privativo-detrat- tivo o di separazione, e da un denom.
da vescicole, croste, ecc., o da pelle squamosa e rinsecchita.
come coltel di scardova le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'
, la lepra, le specie delle scabie o rogna, il lichen, cioè impetigine
., per indicare un'abitudine viziosa o sovrani che sono parassiti dei loro sudditi
sannazaro, iv-90: costui non imparò putare o me- tere, / ma curar greggi
m. garzoni, iii-77: la rogna o scabbia dei giumenti è un'infermità nota
organi della pianta ed è causata da batteri o da funghi; fra le forme più
azioni moralmente riprovevoli, a comportamenti malvagi o corrotti; degradazione morale, vizio (
de'quattrocentisti tornerò a comperarli; e o bene o male stampati, m'insegneranno
quattrocentisti tornerò a comperarli; e o bene o male stampati, m'insegneranno pur sempre
che arreca fastidio, disagio, molestia o tormento o che ha effetti dolorosi,
fastidio, disagio, molestia o tormento o che ha effetti dolorosi, funesti.
funesti. -con metonimia: il disagio o il tormento che ne deriva. petrarca
son forse li tuoi adiposi oligarchi, o sono i tristi che vociferavan libertà e ti
vociferavan libertà e ti recarono scabia, o sono i tuoi assiderati scrittori inefficaci quelli che
per grattarli (se può) la tigna o scabbia. -adulare, lusingare qualcuno
non crolla / per timor di potenti o vista d'oro / che tenti suo dovere
d'oro / che tenti suo dovere o suo decoro; / chi dal proprio lavoro
luogo mondo e d'ogni lato scabbiato o piallato. 2. figur.
bevere - una gazzosa.. / o del buon scàbbio - ai rebecchin!
africa orientale; sono piante erbacee annuali o perenni con foglie opposte, intere,
), agg. affetto da scabbia o da altre affezioni cutanee che provocano lesioni
a quelle di tale malattia (una persona o un animale). a
citolini, 281: la vescica, o debile o ulcerata o scabbiosa. domenichi
, 281: la vescica, o debile o ulcerata o scabbiosa. domenichi [plinio
: la vescica, o debile o ulcerata o scabbiosa. domenichi [plinio],
si riferisce alla scabbia, ai suoi effetti o a una delle malattie che provocano lesioni
in moto alle occasioni di moto d'animo o di corpo, massime dopo il cibo
., 7-4: nel magro e salso o amaro terreno nasceranno spineti e arbori torti
, 9-28: pezzi di cordoncino isolato o anche malamente scabbioso. pratolini, 8-125
. -che rivela un gusto basso o un gretto risentimento. f. f
altri. chiamavansi questi strumenti 'scabilli'o 'scabelli', e i loro sonatori ^ scabillari'
i giudici che assolvono con formula piena o semipiena tutti i giubilatoli e succunditori che
gli altri. chiamavansi questi strumenti 'scabilli'o 'scabelli'. gianelli, iii- 91:
pella il piede di un pezzo di legno o di ferro con cui battevano la misura
locale, che venivano scelte dal re o dall'imperatore in numero da 7 a
le sentenze fossero formalmente atto del conte o del messo che presiedeva il giudizio.
che intervenivano ai giudizi anche gli scabini o sia gli scavini, il nome de'
credere che venisse co'franchi in italia o dai carolingi fu promosso. guerrini,
i diversi componenti di un impianto elettrico o elettronico'. scabrare, tr.
: non ama il noce di essere scabrato o zappato o vangato al piede che da
il noce di essere scabrato o zappato o vangato al piede che da piccolo.
al colore il fanno vizioso la nubbe macchiosa o oscura; quanto al corpo, la
ruvida al tatto, che presenta asperità o scrostature, screpolature e irregolarità; non
5-1: quando i rami son troppo spessi o scabri o aspri o che non nascano
i rami son troppo spessi o scabri o aspri o che non nascano in convenevoli luoghi
son troppo spessi o scabri o aspri o che non nascano in convenevoli luoghi, si
, il letto di un fiume) o costituito di massi, roccioso e impervio
la pelle spessa, piena di rughe o di callosità (una parte del corpo
piccante. -che presenta scheggiature o imperfezioni (una dentatura).
i-337): quand'ella poi parlava o rideva, alora due filze di perle
qualor chiude ed apre il dolce labbro / o scopra o mostri le sue perle intatte
ed apre il dolce labbro / o scopra o mostri le sue perle intatte / e
indicare un vigore sano e potente, o indicare una certa rozzezza e ineleganza,
: un'opera, uno stile letterario o artistico, ecc.). del
, scabri. -sm. imperfezione o l'insieme delle imperfezioni di un'opera
/ per dipinger la zuffa in prosa o in rima, / che col suo stile
impresa di governare per forza la patria o i sudditi. botta, 4-938: erano
di valore'. -sm. difficoltà o pericolosità da affrontare per conseguire uno scopo
attenzione, impegnativo, difficile da trattare o da comprendere (un argomento, un
in tavola qualche curiosa novelletta di zerbini o qualche invenzione capricciosa, ritrovata dalle dame
9. che può urtare, turbare o offendere la sensibilità, l'innocenza o
o offendere la sensibilità, l'innocenza o il pudore altrui (un argomento,
carducci, iii-9-220: il traduttore raddolcì o, meglio, dissimulò un particolare un
scabrosaménte, aw. in modo complesso o tale da risultare oscuro, incomprensibile.
e dagli animali che alla caccia servivano o d'instrumento o d'oggetto. quella al
che alla caccia servivano o d'instrumento o d'oggetto. quella al falcone ha
moto di essi vanno urtando nell'aria o altro mezzo ambiente. bisaccioni, 1-230:
moìleggiante, snodato od orientabile, nonché appuntito o sprovvisto di scabrosità che ne aumentano l'
2. irregolarità di un terreno o di una strada sassosa o piena di
un terreno o di una strada sassosa o piena di asperità; carattere impervio di un
materia. -anche: punto alquanto complesso o di difficile comprensione di un argomento,
della materia. -difficoltà, ostacolo o imbarazzo nell'affron- tare una situazione o
o imbarazzo nell'affron- tare una situazione o nella soluzione di un problema. siri
di argomenti che possono turbare il pudore o la sensibilità. capuana, 15-185:
asperità o scrostature e screpolature; scabro, scheggiato
doso v'apre e vi dismembra, / o quanto il vostro stato al mio rassembra
, il letto di un fiume) o costituito di massi, roccioso (una montagna
scabrosa savoia. pananti, i-441: o tu che hai scesa la scabrosa costa,
4. figur. che comporta o è caratterizzato da forti difficoltà, da
gravi rischi; gravoso a essere tollerato o osservato; che richiede molta fatica,
agitata, scabrosa, come un viaggio o un trasloco. -difficile da trattare
un trasloco. -difficile da trattare o da comprendere; che richiede molta attenzione
e duro. -sm. difficoltà o oscurità di un concetto, di un'
turcheschi a proferir scabrosi. che turba o può turbare e offendere la sensibilità,
e offendere la sensibilità, l'innocenza o il pudore altrui; contrario o estraneo
l'innocenza o il pudore altrui; contrario o estraneo alla morale o alla mentalità dominante
altrui; contrario o estraneo alla morale o alla mentalità dominante in quanto ritenuto,
riguarda argomenti di natura sessuale, scandaloso o, con valore attenuato, singolare,
d'un particolare genere d'inquisizione, o col rompere a disgustose crudezze, d'un'
, ma anche ogni situazione semplicemente scabrosa o soltanto audace sono esclusi dalla letteratura,
oscuro e involuto (uno stile letterario o artistico). vasari, i-221:
sia chiaro, candido, non punto affettato o scabroso, ma disteso e gentile,
più degli altri hanno la gola insaponata o, quel che diceva il passavanti, il
intorno. calvino, 11-114: 'ruota'o rimestio del gorgogliante calderone in cui si
defecare con scariche ripetute e tutto intorno o in più luoghi (per lo più
e non sa se l'è in poggio o se l'è in piano.
di quegli antichi savi che scacazzavano quattro o sei fogli, facendo il lette- ratuccio
-umile, modesto, privo di ambizioni o pretese (un autore).
valore awerb.: senza particolari riflessioni o considerazioni; a casaccio. r
della veste e le calze scaccate rosse o verdi. buonarroti il giovane, i-452
che è fatto di quadretti di legno o anche di marmo, gli uni di colore
superficie coperta da macchie di forma più o meno quadrangolare alternamente chiare o scure (
forma più o meno quadrangolare alternamente chiare o scure (la pelle, il pelo,
scudo). -anche: caricato di due o tre file di tali riquadri (una
file di tali riquadri (una pezza o una figura all'interno di uno scudo
roseo, iii-54: questo sfrondar delle viti o scacchiare (come molti lo chiamano)
viti. trinci, 1-259: si scacchiano o, come altri dicono, si sbastardano
, xi-67: dentro c'era sempre qualcuno o a fare sulla stuoia gli inchini della
sulla stuoia gli inchini della preghiera, o accoccolato a giuocare a tnc-trac: la
2. per estens. bandiera, insegna o emblema che presenta una regolare alternanza di
coltivati di diverso colore e di forma più o meno quadrangolare. ojetti, iii-358
portombrelli. 4. disposizione di truppe o unità navali secondo un allineamento alternato delle
, se rotta, dietro la seconda o, meglio, questa poteva passarle innanzi.
. figur. ambito in cui trovano espressione o si concretano i più svariati comportamenti,
dal lavoro di singoli reparti di una o più aziende secondo turni stabiliti.
volta una pedina. -vedere qualcuno o qualcosa fatto a scacchiera: attraverso le
. pananti, i-62: come, o nume del dì, m'ispirerai / fra
colori / mostran gli scacchi rossi, bianchi o neri. aretino, 20-202: il
2. per estens. in un tessuto o in un indumento, lavorazione 0 ricamo
. 3. disposizione di truppe o unità navali in file allineate alternamente.
modo di scacchiere, cioè disposte le colonne o le schiere in quel modo stesso nel
da gl andi ostacoli naturali come mari o montagne o dall'esistenza di stati neutrali
andi ostacoli naturali come mari o montagne o dall'esistenza di stati neutrali confinanti; anche
cui operano e si confrontano forze politiche o stati. cantoni, 638: l'
loro mezzi, volta a volta, questo o quello dei partiti del vario scacchiere politico
rotti di serafinni. -in espressioni metaforiche o allusive a tale sistema di calcolo,
per indicare l'intensificarsi di un sentimento o di una pena. onesto da bologna
specialmente sancitane dal parlamento. il capo o ministro di questo compartimento porta il titolo
una partita. sarebbe il nulla scacchistico o l'impensabile scacchistico, che fa lo
che questo solo fallisce nella scaccia chiusa o svenato d'ogni maniera che sia, che
a salve, usata per incutere timore o come giocattolo. -anche con uso aggett
un'anima ed un'indole., o ercole scacciamali, o giove protettore,
un'indole., o ercole scacciamali, o giove protettore, o dioscuri salvatori,
ercole scacciamali, o giove protettore, o dioscuri salvatori, meglio venire a mano di
. allontanamento forzato, cacciata di una o più persone da un luogo o di
una o più persone da un luogo o di un sovrano dal trono; espulsione,
le demonia. 2. eliminazione o espulsione di una sostanza, di un
e vadano di propria voglia all'insù, o vero non altro sia il loro salire
3. elisione di una vocale all'inizio o alla fine di una parola.
da un manico con listerelle di carta o di legno leggero o con crini di
con listerelle di carta o di legno leggero o con crini di cavallo, che viene
viene agitato per allontanare le mosche o altri insetti da un ambiente o da una
le mosche o altri insetti da un ambiente o da una persona. -anche: dispositivo
in un'asta girevole appesa al soffitto o in un ventilatore a cui sono applicate
bianco, legati in cima di sottil mazza o bacchetta; ovvero anche fa le veci
fa le veci di scacciamosche una rosta o mazza. imbriani, 5-90: i signori
in cima appesa una sorta di mappa o di coda formata da strisciole di carta.
agg. tenda scacciamosche: tenda di garza o di altro tessuto leggero che viene stesa
energia, costringere ad abbandonare un luogo o una posizione precedentemente occupata. -in partic
rime anonime napoletane del quattrocento, lxiv-44: o formosa per dar pena / al mio
da tenerlo. -allontanare da sé o da qualcuno la possessione diabolica per mezzo
la possessione diabolica per mezzo di preghiere o di un esorcismo. bibbia volgar
medico allora che, senza tante diete o purghe, siropi e pillole, salassi
purghe, siropi e pillole, salassi o teriache, lo vidde arrestar flussi, smorzar
-allontanare da sé o da qualcuno un animale, un insetto
, e dormendo moveva spesso la mano o le gambe a scacciarsi formiche, mosche,
, 164: pigliasi ogni merlo al palinone o vero al boschetto, mediante uno o
o vero al boschetto, mediante uno o più in gabbia che gl'inviti, e
e con la ragna da per sé o scacciandoli, e col frugnolo ne'boschi
stati scacciati della possessione de'suoi beni o in danimarca o in svezia o in
della possessione de'suoi beni o in danimarca o in svezia o in livonia, si
beni o in danimarca o in svezia o in livonia, si ritornassero nello stato primiero
-respingere un corpo di natura opposta o fisicamente incompatibile. galileo, 4-2-77
i raggi de'colori che non riflettono o trasmettono. -far fuoriuscire, estrarre
con il ramo e fiamma di pagliaccia o altra robaccia o spazzatura abbruciata di casa
ramo e fiamma di pagliaccia o altra robaccia o spazzatura abbruciata di casa. tasso,
-evitare, respingere, rifiutare, per sé o per altri, un atteggiamento, un
comportamento, una circostanza fastidiosa, dolorosa o, anche, ingiusta, sconveniente,
né punto mi lusingo) ch'io possa o con molta dottrina scacciar quelle tenebre che
discorso oscurano la chiarezza del vero, o con la salda autorità far esser vana
, cioè con iscacciar da lei l'errore o l'ignoranza e introdurci il vero.
dell'anima. -allontanare, eliminare o costituire la causa che elimina una sensazione
7. vietare una disciplina, la lettura o lo studio di un testo, di
, 279: cocen- dosi l'erba o il grano di essa [senape] in
h h -espellere (o contribuire a espellere) una sostanza dannosa
contribuire a espellere) una sostanza dannosa o nociva dall'organismo. crescenzi volgar.
scaccia l'altro: un nuovo dolore o una nuova difficoltà fa superare o dimenticare
dolore o una nuova difficoltà fa superare o dimenticare quella passata. proverbi toscani,
la serie di coloro c'hanno diversamente o signoreggiato o tiranneggiato in cicilia..
di coloro c'hanno diversamente o signoreggiato o tiranneggiato in cicilia... fin
presa la similitudine dallo scacciare co'sassi o con altro nelle ragnaie gli uccelli intimoriti
... è questo: passo semplice o naturale, piegato e rialzato, pirola
degli scacciati e rasi. -respinto o abbandonato, anche da dio.
affanno che sofferiva, disse: « o crudelissima fiera, ecco che io moio
scacciato dal mare da un certo fiato o spirito che sott'esso... si
. -negletto, lasciato cadere in abbandono o in disuso. g.
eleggiare podestà, vicario... o vero iscacciatore di sbanditi...,
di una situazione per lo più incresciosa o pericolosa (o evita che si verifichi
per lo più incresciosa o pericolosa (o evita che si verifichi); che
; che fa cessare un comportamento vizioso o malvagio, una condizione psicologica (con
. antonio da ferrara, 134: o morte amara, pelago de guai,
guai, / spogliatrice de vai, / o scacciatrice de ogni conso- lanza. m
mali. tasso, ii-418: tu [o matrimonio] sei dator di pace e
anche il compito di allontanare i cani o eventuali altri disturbatori dalla chiesa).
secondo le norme stabilite, sedici figurine o pezzi (un re, una donna
; possono anche verificarsi condizioni di parità o patta, quando il re del giocatore
continuamente eliminare l'avversario senza che possa o voglia sottrarsene); quando un giocatore
dante], i-03-1: s'a scacchi o vero a. ttavole giocassi / colla
scopo si fondarono numerose 'società di coltura'o 'circoli d'operai', che prendono un
e ritogliamo. -re da scacchi o di scacchi: persona che gode,
i-1-218: sorgi da questo sedile, o sciocco e senza senno re di scacchi
vi sia nel mezzo un scacco, o sia proprio o dell'adversario. galileo,
mezzo un scacco, o sia proprio o dell'adversario. galileo, 1078:
e la locuz. moltiplicare per scacchi o doppière gli scacchi indica una progressione geometrica
1 mostran gli scacchi rossi bianchi o neri. c. visconti, i-2-26:
-per simil. disegno, figura, oggetto o superficie di forma quadrata o quadrangolare e
, oggetto o superficie di forma quadrata o quadrangolare e per lo più alquanto esigua
-a scacchi: con una lavorazione o con disegni a quadri. ramusio
non è altro il loro letto che o una rqanta in parte tessuta, in parte
parte aperta e fatta a scacchi, o a modo di una rete, perché più
-con valore aggett.: disegnato o lavorato a quadri o anche costituito dall'
.: disegnato o lavorato a quadri o anche costituito dall'accostamento di parti quadrate
anche costituito dall'accostamento di parti quadrate o quadrangolari di colore diverso; quadrettato
tessuti...: il domasco o a onde o senz'onde, a scacchi
.: il domasco o a onde o senz'onde, a scacchi. verga,
4. figur. atto, azione o comportamento, anche malizioso o ingannevole,
, azione o comportamento, anche malizioso o ingannevole, rivolto a raggiungere un determinato
, rivolto a raggiungere un determinato scopo o risultato (e ispirato in partic.
partic. a criteri di opportunità politica o militare). francesco di vannozzo,
scacco sbagliato. carducci, ii-i-ii: o babbi del paese, / amanti del bel
a giocar lo scacco. -condizione o situazione svantaggiosa, rischiosa o di difficoltà
-condizione o situazione svantaggiosa, rischiosa o di difficoltà e di inferiorità, anche in
di inferiorità, anche in àmbito politico o militare, da cui non ci si può
da cui non ci si può liberare o a cui non si sa come reagire (
per lo più nelle locuz. essere o mettere, tenere a o in scacco)
locuz. essere o mettere, tenere a o in scacco). groto,
5. insuccesso, fallimento, sconfitta più o meno grave subita in una competizione o
o meno grave subita in una competizione o in un contrasto (in partic.
(in partic. in àmbito politico o militare); smacco, umiliazione,
, menomazione di prestigio; danno morale o materiale. cecco d'ascoli, 952
dell'ordine obbliquo e marcia di una squadra o armata navale, le navi della quale
stessa rotta p p o direzione, si dispongono in una linea la
, / ripiglio. -mendare scacco o uno scacco: v. mendare, n
di saltare dallo scacco bianco al nero o piuttosto per paura accadde un solenne voltolone
solenne voltolone. -vedere a scacchi o vedere il sole a scacchi: stare
che senza aiuto né parere / d'uomini o donne per savi che sieno / da
. indicazione, per mezzo di lettere o numeri convenzionali, delle mosse eseguite da
scacchi: pubblicata per lo più su riviste o testi specializzati, permette di ricostruire la
a scacchi ottenuta per mezzo di lettere o numeri convenzionali disposti su una scacchiera stilizzata
(i- 17): ariabarzane, o che meglio del re giocasse, o che
, o che meglio del re giocasse, o che il re dopo non molti tratti
tratti al giuoco non avesse l'animo, o che se ne fosse cagione, ridusse
che non poteva fuggir che in due o tre tratti non fosse sforzato ricever scacco
mano del vincitore, resta un quadrato nero o bianco. -come dichiarazione di un giocatore
, sconfitta netta e definitiva, danno o grave umiliazione. laude cortonesi, xxxv-ii-31
fave dànno lo scacco matto, centocinquanta o dugento fave che si inten- dino insieme
-dare scaccomatto la morte a qualcuno o i medici alla vita di qualcuno:
, 1-126: quando per lo cavaliere o per altro scacco in cotale luogo si
. = deriv. da scacchiere1 o da scachicchiare. scachinnare, intr.
e minuzzie tali, una battaglia navale o equestre si metterà a dipingere. =
cioè sgarato uno altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna, dicono
uno altro e fattolo rimanere o con danno o con vergogna, dicono a firenze:
a firenze: il tale è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato o scatellato
il tale è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato o scatellato o smaccato
è rimaso scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato o scatellato o smaccato o scaciato
scornato o scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato o scatellato o smaccato o scaciato che tutti
scornacchiato o scorbacchiato o scaracchiato o scatellato o smaccato o scaciato che tutti cominciano (
scorbacchiato o scaracchiato o scatellato o smaccato o scaciato che tutti cominciano (come vedete)
mangiare, che è per lo più o pane solo ovvero civaie e cavolo, fanno
candido (anche nelle espressioni bianco scaciato o bianchezza scacciata, con valore rafforz.)
come se voglia fare un gran morfito / o solci o camangiari o previsione /
voglia fare un gran morfito / o solci o camangiari o previsione / da risvegliare
morfito / o solci o camangiari o previsione / da risvegliare insomma l'appetito:
causa delle frequenti inondazioni delle monete scadenti o di bassa lega o di rame.
delle monete scadenti o di bassa lega o di rame. 2. compiuto con
per me non trovo nulla di scadente o di ridicolo nell'andare a fare io il
culturale (uno stile, un'opera o un aspetto di un'opera).
troppo mortai si fece. -poco o per nulla dotato di rigore morale (un
8. dir. che giunge o sta per giungere al momento ultimo del
una cambiale). -che perde validità o efficacia dopo il superamento di una data
di validità, come una carta d'identità o un bi glietto di viaggio);
da que'che oggi la violenza de'parti o la romana grandezza risquote. 10
tempo durante il quale legittimamente si può o non si può esercitare un diritto e
può esercitare un diritto e si deve o non si deve adempiere un dovere o
o non si deve adempiere un dovere o compiere un certo atto, svolgere una
non erano ancora pervenuti all'età prescritta o da uno de'medesimi che non era
accusa dal giudice istruttore, dal presidente o dal consigliere o giudice delegato dalla sezione
istruttore, dal presidente o dal consigliere o giudice delegato dalla sezione di accusa.
ministeriale [31-xii-1975]: la prosecuzione o la ripresa del pubblico esercizio deltimpianto non
, battendo la concorrenza con prezzi inferiori o con brevi scadenze. 2. il
entro cui si deve, per legge o per contratto, provvedere a un pagamento
un pagamento per lo più di cambiali o a consegnare un determinato lavoro.
di me per egual somma, a 30 o 40 giorni data. carducci, ii-15-218
sue tariffe, poi alla mia morte o fra vent'anni (ridotto, cioè
di mala riuscita. -cambiale o altro titolo di credito per cui è
titolo di credito per cui è maturato o sta per maturare il termine di pagamento.
di un limitato periodo di validità farmacologica o anche un cibo conservato); il momento
tale non usabilità. -perdita di validità o di efficacia per avvenuto superamento di un
validità, come una carta d'identità o un biglietto di viaggio). -anche
dai clienti senza il danaro, o almeno senza nuovi pegni sicuri. b.
-il momento in cui è avvenuto o deve avvenire o è opportuno, è
in cui è avvenuto o deve avvenire o è opportuno, è deciso o è inevitabile
avvenire o è opportuno, è deciso o è inevitabile che avvenga un fatto.
di data, si potrà fare una commedia o musicare un coro. lucini, 12-108
, economica e culturale di un popolo o di una classe. gioberti,
tutte le scadenze che vengono al principe o per fallo o per mancamento di linea
che vengono al principe o per fallo o per mancamento di linea.
inferiori, esplicati col vocabolo di escadenze o di feudi plani e 'de tabula', quali
quelli li quali si concedono dal barone o feudatario inferiore senza l'assenso regio e
: entro un limite di tempo più o meno ravvicinato. mazzini, 31-95:
avrà determinati effetti in un futuro più o meno prossimo; che deve svolgersi,
scadenza: con una ricorrenza periodica più o meno regolare e prevedibile. carducci,
in cui i negozianti, o altri, segnano il tempo che le obbligazioni
altra inferiore, di svilimento, di umiliazione o di scarsa considerazione, dal punto di
sociale, professionale, economico, intellettuale o morale (spesso in relazione con un
quando sono falliti, e di quegli cittadini o gentiluomini i quali, come si dice
. cattaneo, iii-337: accade che, o per invidia altrui o per sospetto della
: accade che, o per invidia altrui o per sospetto della principessa, la dama
, 3-167: mi ricordai di cardarelli, o meglio: dell'affettuoso, accorato giudizio
. tanti, anche bravi, scadono o decadono, col passare del tempo.
, col passare del tempo. -essere o essere giudicato inferiore, di minore prestigio
e questi, quando risplendevano per virtù o riccheza, entravano in senato, rendevano
-ant. perdere un privilegio, un'eredità o il potere; essere deposto da una
primo padre. -tenere un comportamento o compiere un'azione ritenuta immorale o indegna
comportamento o compiere un'azione ritenuta immorale o indegna, inadeguata, non adatta alla
inadeguata, non adatta alla propria carica o personalità. nievo, 382: risposi
per le toccate sventure e bestemmia quella o questa cagione. chi è ormai scaduto d'
elevato; cadere nella mediocrità (l'arte o una tecnica artistica). giordani
6. esaurirsi (un periodo o una situazione positiva, un momento di
, che destavali, si è sdegnata o scaduta. 7. disus.
4-ii-236: per questa veduta tutte le figure o corpi che sono sopra rocchio si mostrano
si mostrano per le parti da basso o più o meno secondo che sono in alto
per le parti da basso o più o meno secondo che sono in alto sopra la
un debito, in partic. pecuniario, o il documento, in partic. una
due giorni il prestito scadeva, così bisognava o riscattarli o pagare la proroga. legge
prestito scadeva, così bisognava o riscattarli o pagare la proroga. legge, 2 dicembre
durata, come un contratto d'affitto o un abbonamento. foscolo, xvii-207:
con 22 e 50 di queste lire vai o manda (ti prego, abbi pazienza
26: nella seconda adunanza si nominano o si rieleggono gli amministratori municipali che scadono
ogni quattro mesi. -perdere validità o efficacia per l'avvenuto superamento di un
validità, come una carta d'identità o un biglietto di viaggio). e
di un limitato periodo di validità farmacologica o un alimento conservato). 10.
non alzarlo o conzarlo; ma scadendo li bovi soi perché
pena di grana cinque per bove o altro animale. 12. essere
i frangenti, per forza di corrente infausta o di vento obbliquo. -stare
indietro rispetto ad altre navi in formazione o in vista. -tr. fare
nata. -occorrere, essere necessario o opportuno; convenire. piovano arlotto
. 15. pervenire in eredità o toccare per successione. g. villani
: il sire... fosse amore o, meglio, cupidigia della contea,
che dai loro avi hanno ricevuto poco o niente, sì che si servono della
una condizione politica, economica, sociale o culturale a una peggiore o inferiore;
, sociale o culturale a una peggiore o inferiore; diminuzione di potere, di
, di un popolo, di un'istituzione o, anche, di un sovrano,
scadimento reale e durevole essere una scomposizione o lenta o rapida di certa progressiva forma
e durevole essere una scomposizione o lenta o rapida di certa progressiva forma del viver
in partic. di un settore economico o produttivo. l. adimari, 1-198
della salute (dovuta a condizioni patologiche o alla vecchiaia). d. bartoli
: quindici per decrepità; dicisette infermicci o per iscadimento di forze non reggenti al
di una disciplina, di un'arte o di un autore. -anche: il
un autore. -anche: il risultare o l'essere considerato inferiore in rapporto con
se declara che, avendono dui o più cittatini di essa città le possessioni
latini detto 'pruritus'e da altri pizza o scadore. = voce di area
politico, sociale, economico, professionale o, anche, psicologico; che ha
la stima, il credito, la benevolenza o la solidarietà altrui. - anche sostant
miseri e scaduti. caro, 3-524: o da qual grado / scaduta e da
-che ha perso diritti, prerogative o anche l'affetto di una persona.
. buonarroti il giovane, 9-746: o commerzio fallito, / mercatura scaduta,
squallido trasandato, piuttosto che un penitente o un pellegrino, sembrava uno scaduto relitto
. -per estens. venuto meno o divenuto meno intenso (uno stato d'
la bellezza di laura, benché allora scaduta o per l'età o per qualche malattia
benché allora scaduta o per l'età o per qualche malattia. leoni, 89:
nelle fitte rimaso, così scoppiato di cerro o di grotta o se'così da ogni
, così scoppiato di cerro o di grotta o se'così da ogni uomo del mondo
. 5. che non è o non è più considerato adeguato, conforme
non è più considerato adeguato, conforme o rispondente alle condizioni o alle necessità del
adeguato, conforme o rispondente alle condizioni o alle necessità del momento; che non
momento; che non è più in uso o di moda, che non è più
precetto nuovo viene da lui intitolato, o perché mirava troppo trascurato e scaduto fra
che è divenuto oggetto di scarsa considerazione o non ha più riscontro nel gusto estetico dominante
in partic. un giorno della settimana o del mese). sagredo, i-ded
una valigia di lettere che mi aspettavano. o che tormento! me lo mitigano le
maturato, divenuto esigibile (un credito o un documento che lo rappresenta);
concluso (un termine stabilito per legge o contratto, entro cui si deve adempiere
un obbligo, come pagare un debito o una cambiale). 5. maffei
e i proventi arretrati delle rendite perpetue o vitalizie, producono interessi dal giorno della
producono interessi dal giorno della dimanda, o della convenzione. capuana, 19-i-62: -voi
di un limitato periodo di validità farmacologica o un prodotto alimentare o un alimento conservato
di validità farmacologica o un prodotto alimentare o un alimento conservato); oltrepassato (
civile [23-iii -1980]: la vendita o la somministrazione di medicinali con termine di
validità scaduto integrano i delitti di commercio o somministrazione di medicinali guasti. ibidem [
loro originaria confezione, senza essere manipolati o dispersi nell'ambiente. -che
validità, come una carta d'identità o un biglietto di viaggio). nievo
: il porto, in luogo pubblico o aperto al pubblico, di un'arma
. 9. pervenuto in eredità o per successione. brachetta, 1-74:
uomini armati aque'prencipi chepossedonostati nuovi o scaduti loro per eredità. foscolo, ix-1-405
terra ferma, come scialuppa di salvataggio o come traghetto; presso gli antichi romani
navi da carico, cioè burchi o vuoi dire piatte o scafe. giovio,
cioè burchi o vuoi dire piatte o scafe. giovio, i-345: io non
: aristarco... trovò la scafa o sia lo emisferio. questo instrumento orologico
scafagna, sf. tose. piatto o zuppiera ricolmo di minestra o di zuppa
. piatto o zuppiera ricolmo di minestra o di zuppa. nieri, 3-185:
: trinciuolo, piattata di minestra o zuppa. viani, 10-193: senza tante
, sf. tose. piatto di minestra o di zuppa ricolmo fino all'orlo.
che scafagna. gran piatto di zuppa o di minestra col colmo. = deriv
due oblò laterali e di uno o due oblò frontali; all'interno del casco
3. per simil. qualsiasi vestimento o tuta da lavoro impermeabile all'acqua,
5. disus. corpetto salvagente di sughero o di altri materiali galleggianti. gherardini
: 'scafandro': arnese qualunque fatto con sughero o con vesciche gonfie d'aria o con
sughero o con vesciche gonfie d'aria o con altra qualsiasi cosa di gran volume
col quale arnese, applicato al petto o alle spalle, 1 'uomo sta a
i-i-clxxv: scafarda a siena significa catinella o catino, dal greco < jxàq>y)
. v.]: 'scafare': condurre o far condurre una scafa, movendone il
dial. ant. sorta di cesta o gabbia di liste di legno e avvolta
fatto di pelle con ossatura di marra o costola di palma che forma come una
. e letter. che presenta una o più nicchie (un muro).
, 3-193: degli quali pilli la proiectura o vero exito, diviso per tertio,
semi- pede, altro tanto el scafato o vero quella parte che voltavasi.
più, per fare degli sca- ferlati o dei rapati di seconda qualità, nei quali
all'anello ch'è fitto nel telaio o incastramento t che tiene la sega, lo
2. disporre ordinatamente in scaffali (libri o altri oggetti). = denom
discorso è un accenno alla 'critica del giudizio'o alla sintesi a priori. la scuoterà
scaffali che rico prono una o più pareti di una stanza, o che
una o più pareti di una stanza, o che occor rono per contenere
un'attività, le merci per un commercio o, anche, per ordinare tutti
mobile a ripiani, di legno o di metallo, per lo più privo di
col piede posare sopra una tavola o sul pavimento. pananti, i-424: un
dicono scaffare il giuocare a paio o caffo. fanfani [s. v.
, cadere. vale anche 'giocare a pari o caffo'. = comp. dal
nella scaffétta. = forse deriv. o affine a scaffa3. scaffìna,
non può a meno che non rimbalzi o non si ammacchi. 2. antica
s'allon- gano dalla mezania verso poppa o proda, conforme che lo scaffo della
razzo urtante con ritardo su l'acqua o munite di razzo idrostatico, affinché lo
con grappoli di fiori odorosi turchini o rossi o bianchi'e quella del 'volatile domestico
di fiori odorosi turchini o rossi o bianchi'e quella del 'volatile domestico e femmina
di bivalvi (lamellibranchi), di scafopodi o cefalopodi, la natura è veramente spettacolo
). discolpare, giustificare; dichiarare o dimostrare innocente da un'accusa. -anche
viva la signora turri... o il suo povero papà, ci avrebbero pensato
da un'accusa d'essere stato più o meno responsabile del suicidio del povero chatterton
proprie dei teleostei, di forma poligonale o ellittica o circolare, pieghevoli e mollicce
teleostei, di forma poligonale o ellittica o circolare, pieghevoli e mollicce, spesso
, pieghevoli e mollicce, spesso iridiscenti o argentate ed embricate le une sulle altre
come coltel di scàrdova le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'
sia chi mi ragioni più d'anguille / o d'altro pesce che non abbia scaglie
bronzo conservante appena una traccia di doratura o una scaglia di tartaruga fina da cui
3. ciascuna delle piastre di cuoio o di metallo, opportunamente connesse e articolate
, che costituivano le armature dei guerrieri o le selle e le protezioni per i
di scaglia. 4. tegola o lastra di copertura di un tetto (disposta
e ricoperti di tegoline piane e quadrilatere o fatte a scaglie de'pesci, come si
in forma di pannocchie fatte di squame o vero scaglie. c. dati, 11-93
, cioè non solo con la semola o scorza dell'istesso grano d'orzo,
6. pezzo di corteccia che si solleva o si stacca dal tronco di un albero
d'oro. 7. crosta o pezzo di crosta, in partic. quella
in partic. quella che si solleva o che si stacca da piaghe o ferite o
si solleva o che si stacca da piaghe o ferite o dalla pelle in seguito a
o che si stacca da piaghe o ferite o dalla pelle in seguito a processi morbosi
gabella di siena [tommaseo]: limatura o scaglia di ferro della soma soldi dieci
quelli che sono alla difesa del baloardo o della cortina. pantera, 1-80: cartocci
; frammento di marmo, di granito o di altre rocce che si asporta con
che gli hanno, mettono quelle scaglie o vuoi dire rompiture di pietre. benivieni
ancora: questa è un pezzetto aguzzo o scaglia di diamante. -scaglia di bicchieri
e fatti a scaglie, e tal lamine o falde son più sottili che carte.
soderini, i-513: attaccate lame di piombo o di rame al fondo del cocchiume,
4-i-179: la strada seminata di scaglie d'o striche scricchiolava sotto i passi
], 242: 'festuca': picciola bacchetta o scaggia di legno che i toscani chiamano
13. residuo di un atteggiamento intellettuale o psicologico superato, di un'esperienza passata
passato. d'annunzio, v-3-477: o marcello, quanti altri cimelii - come
franco, 7-157: deponi per sempre, o luna, quella gonna azzurrina, ove
rocce calcaree, per lo più bianche o biancastre negli strati più bassi, invece
di alcuni tipi di sci da fondo o da escursionismo. g. corbellini [
non si disponesse di sci a scaglie o con pelli di foca. 21
quali siano alcune scagliuzze di qualche metallo, o puro o rozzo, la vena con
scagliuzze di qualche metallo, o puro o rozzo, la vena con quella terra dà
baleari, bellicose per la stromba o scaglia, furono chiamate da'greci ginnasie.
quaggiù de'corpi celesti per lo allentare o disviarsi del veloce usato lor corso.
di tal ballo... quei passi o ver salti, quelle volte e rivolte
ecc., con la forza fisica o per mezzo di fionde, catapulte,
i-123: non avevano altre armi che o questi un dardo o quegli una frombola
avevano altre armi che o questi un dardo o quegli una frombola da scagliare un sasso
legione, e quelli storpiati, sbranati o morti, scaglion fuor del palancato o
o morti, scaglion fuor del palancato o in reno. -mandare a urtare,
. 4. agitare scompostamente le braccia o le gambe, gesticolando o scalciando.
le braccia o le gambe, gesticolando o scalciando. della casa, 5-iii-361:
scherma; calare un colpo d'ascia o di un oggetto brandito come clava; sferrare
la mano solamente, verrebbe a essere scagliata o succhiellata che vogliamo dire e perde la
sé per la collera, scagliano pugna o percuotono le mascelle con gli schiaffi.
astro), dardeggiare i propri raggi o il calore (il sole); far
. 9. rifl. gettarsi contro o addosso a qualcuno con intenzioni ostili per
animali: avventarsi con ferocia contro cose o persone o sulla preda. s.
avventarsi con ferocia contro cose o persone o sulla preda. s. bernardino da
attacchi, accuse, denunce, invettive o esprimendo critiche aspre e anche denigratorie;
signoria vostra sente un cristiano, un turco o un ebreo a cominciare un ragionamento ch'
subito si scaglia / senz'altro dir o far dov'è il fenile, / in
egisto scudo. pascoli, 5-153: o se potessi scagliarmi da un dirupo,
, egli si scaglia per il letto o si muove troppo, egli ha attorno chi
in favellando dice cose grandi, impossibili o non verisimili, e in somma quelle
cose che si chiamano non bugiuzze o bugie, ma bugioni, se fa ciò
fine s'usa dire: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. 18
usa dire: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. 18. inveire
: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. 18. inveire, protestare
scamozzi, 2-307-53: tutte le mura, o fatte di pezzami o di pietre de'
tutte le mura, o fatte di pezzami o di pietre de'monti o d'altra
di pezzami o di pietre de'monti o d'altra sorte, si riempiono tra le
. pronunciato all'improvviso, con veemenza o con ira, con violenza, con arroganza
con ira, con violenza, con arroganza o con malevolenza all'indirizzo di qualcuno (
lo gran vano a volo. / o piuttosto non mai sariansi uniti, / né
, ii-450: un'apostrofe diretta all'arme o alla mano scagliatrice acciò adempisse il suo
e puntito, della forma d'un palo o d'un dardo e sanno del medesimo
che consiste nel distacco di scaglie più o meno grosse. oggi [12-vii-1950j
. 3. letter. disposizione o aspetto delle scaglie di un rettile.
, di forma minuta come sca- gliuole o manco che un sembolino. l. bellini
attaccatura sì grande che ella fa ripiegare o spezzare ogni ferro temperato ad ogni più gagliarda
gagliarda tempera che per opera di martello o d'altro sforzo volesse con esso toglierne
di aver osservato diverse specie di selenite o scagliola in grandissima quantità e in vaste
di lancia'. -ant. allume scagliola o di scagliola: allume di piuma.
vitriuolo romano, dell'allume di piuma o dell'allume di scagliola, del sai
e coloriti egregiamente per contraffare i mosaici o commessi di pietre dure. milizia,
: quivi si cominciarono i lavori a scagliola o a mischia, de'quali fu primo
pannocchie ovato- oblunghe di colore bianco o giallastro con stria- ture verdi;
tutte passano sotto il nome di anitrelle o anitrette. = cfr. scagliola1
industriale, si ha il gesso cotto o gesso da formatori, da scagliolisti
spazio, secondo una direttrice di marcia o di attacco. -scaglionamento nel tempo:
successivo arrivo dei reparti su una linea o in un luogo. 2.
per estens. attuazione distanziata nel tempo o in tempi diversi delle ferie o della ripresa
tempo o in tempi diversi delle ferie o della ripresa del lavoro. r
milit. disporre reparti di militari (o, anche, gruppi di armati o singoli
(o, anche, gruppi di armati o singoli soldati) in opportune posizioni e
in modo da formare e'piuoli o gradini di una scala. se e come
gruppi di persone a distanza di spazio o di tempo. arbasino, 14:
pinoteau ci scaglionava a gruppetti di due o tre nel corso del pomeriggio, e in
caffè della borsa, in corso roma, o scaglionati fungo la giovecca.
. 2. disposto ciascuno discosto o distanziato dall'altro (campi, punti
dall'altro (campi, punti geografici o oggetti). praga, 4-263:
sm. scalino, gradino di una scala o di un basa mento.
e venire in sala, ma volle, o volesse egli o no, isciendere una
, ma volle, o volesse egli o no, isciendere una scala di più di
2. ripiano sul fianco di un monte o di un'altura; balza, terrazzamento
delle estreme unghie dei colli sulla pianura o dalla giacitura di certi terreni, atteggiati
-mezzo per salire a un grado superiore o a una maggiore potenza o per elevarsi
grado superiore o a una maggiore potenza o per elevarsi moralmente o socialmente o per
una maggiore potenza o per elevarsi moralmente o socialmente o per fare carriera politica.
potenza o per elevarsi moralmente o socialmente o per fare carriera politica. cassiano volgar
a intervalli regolari per consentirne l'intervento o la marcia in tempi successivi.
contadini e marinari / in scaglioni profondi o in ordine seminato, /...
un luogo, per motivi di opportunità o di ordine. piovene, 2-273:
prodotti che hanno lo stesso livello qualitativo o il medesimo prezzo. piovene, 7-306
7. dente canino del cavallo o di altri animali, che sporge dietro
anzianità e di grado costituito da una o più liste di passamaneria disposte ad angolo
si portano dai militari cuciti al braccio o all'avambraccio; e sono distintivi di
cavedano. ariosto, 10-110: quale o trota o scaglion va giò pel fiume
ariosto, 10-110: quale o trota o scaglion va giò pel fiume / c'
, agg. arald. caricato di dieci o dodici scaglionetti (uno stemma nobiliare
scaglione ridotto alla metà dell'usuale larghezza o presente nello scudo in numero superiore a
. riferimento a pesci e a rettili o alla loro pelle). - anche:
anche: che ha squame particolarmente fitte o dure. guiniforto, 661:
-sm. animale ricoperto di scaglie o di sauame. tesauro, 10-128:
e specialmente dai ghiacci con coperte scagliose o membranose o carnose il giovane rampollo che
dai ghiacci con coperte scagliose o membranose o carnose il giovane rampollo che si sviluppa
fecondazione. 3. che si scheggia o si sfalda facilmente; che si presenta
facilmente; che si presenta in lamelle o in lastre (una pietra).
i vini stitici, e quegli che inacetiscono o inagriscono ferma. trattati dell'arte del
il fondo del corpo sia in cospetto o del medico o della levatrice.
del corpo sia in cospetto o del medico o della levatrice. = femm.
gs. 2. banco di sassi o di sabbia. antichi -portolani italiani,
nella camera della poppa con il suo scannello o scagnétto, il quale serve per i
, posizione di prestigio occupata nella società o nell'ambito della famiglia. -gettare di
5. banco di sabbia nel mare o in un corso d'acqua.
'scagio'(che pare corrotto da scavo) o 'sotoscagio', ditello e nel plurale ditelle
'sotoscagio', ditello e nel plurale ditelle o ditella o ascella, concavo dell'appiccatura
ditello e nel plurale ditelle o ditella o ascella, concavo dell'appiccatura del braccio
scamozzi, 1-315-5$: scale alla romana, o che ascendono con un piano a pendio
un fiume in prossimità di ostacoli naturali o artificiali. -scala di servizio: in
28. -scala regia: scalone sontuoso o di rappresentanza in un edificio signorile.
circondano il luogo. -scala rubata o segreta: quella ricavata nello spessore del
chiasso attaccansi dietro a'vestiti d'uomini o di donne nel giovedì di mezza quaresima
2. struttura mobile di legno o anche di metallo, composta da una
per scalare le mura di una città o di una fortezza assediata (anche nelle
: struttura retrattile montata su un carro o su un autoveicolo e costituita da tronchi
, per salvataggi in caso di incendio o per la manutenzione di linee elettriche o
o per la manutenzione di linee elettriche o di fabbricati. leoni, 575:
piano ad un cavalletto ed è assicurata o con peso o con puntello o con un
cavalletto ed è assicurata o con peso o con puntello o con un uomo sopra,
assicurata o con peso o con puntello o con un uomo sopra, acciocché non
di lavoro sorretta e sollevata da uno o più bracci snodati con trasmissione idraulica;
funi parallele collegate da staggi di corda o di legno, di uso soprattutto marinaresco
fatta e grimaldelli / e scale, o vuoi di legno o vuoi di corde.
e scale, o vuoi di legno o vuoi di corde. l. salviati,
si fanno spartire in vari modi: cioè o bozze piane, per non fare con
avesseno come diciamo noi troppo aggetto, o in altre maniere. -nella 'commedia'
sale. -per estens. aiuto o strumento che permette di spostarsi superando dislivelli
. per simil. classificazione di esseri viventi o anche di persone, secondo una graduatoria
persone, secondo una graduatoria di importanza o in base alle caratteristiche possedute. spallanzani
esseri dotati di sentimento e di organizzazione più o meno complicata. mazzini, 29-239:
annesso al vocabolo: non rappresenta inferiorità o superiorità sulla scala sociale. tarchetti, 6-ii-689
nell'esser, 'verbi gratia', il rosso o il giallo più o meno pieno,
gratia', il rosso o il giallo più o meno pieno, restando però nella medesima
, restando però nella medesima scala del rosso o del giallo. magalotti, 23-38:
scala, per esempio, del verde, o più pieno o più sbiadato o,
esempio, del verde, o più pieno o più sbiadato o, come 1 latini
verde, o più pieno o più sbiadato o, come 1 latini cficeano, più
come 1 latini cficeano, più annacquato o più satollo o con altri colori scherzevolmente
latini cficeano, più annacquato o più satollo o con altri colori scherzevolmente mischiato e temperato
le misure lineari e le corrispondenti terrestri o marine. vasari, iii-695: dentro
una linea retta che contenga tanti passi o piedi quanti comprendessimo esser dall'occhio all'
, facendo poi la scala delle miglia o leghe. scottoni, xl-135: il miglior
e coltivabili, sopra una comune misura o scala. -per simil. dimensione
, proporzione in cui avviene un fatto o si manifesta un fenomeno (per lo
agg. che ne indica la grandezza o l'estensione). cavour, iii-145
tedeschi avevano sopravvalutato le forze partigiane; o forse si trattava di un'operazione su
esso amore divino. casoni, 252: o solitudine, ricreazione dell'animo, custode
telo. lorenzo de'medici, ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio
ii-273: o cordial dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto, /
dolcezza, / o sommo gaudio, o singular conforto, / vergine santa e
. ulloa [guevara], iv-127: o veramente gloriosa umiltà di maria, ch'