gualiva e, come rompessi lo spinace o ver minuto, così rompi questa chiara
in alcun vasello rotte, con mano o con netta granatuzza molto si dibattano.
i-183: quando morirà qualche nostro parente o amico, non vi fate radere le teste
. francesco da colle, lxxxviii-ii-640: o frodelente e folle / chi per cavarsi
-di sogg. inanimati: causare una frattura o predisporre a essa; determinare la lacerazione
dalla croce, ii-102: se la palla o altra cosa che con impeto esca dagli
osso, lo conoscerai col mettervi dentro o il dito o lo stilo. cesarotti,
conoscerai col mettervi dentro o il dito o lo stilo. cesarotti, 1-vii-168
. 6. spezzare in due o più tronconi una lancia, una spada
rotto il bastone per non esser conosciuto o perché non venisse intiero nelle mani del nemico
. 7. strappare un filo o una fune per logorio o per trazione
strappare un filo o una fune per logorio o per trazione; troncare una catena di
catena di sbarramento; spezzare i legami o le catene che avvincono o stringono una
spezzare i legami o le catene che avvincono o stringono una persona, una rete che
una persona, una rete che l'awiluppa o l'imprigiona. k k
s. bernardino da siena, 2-ii-1318: o donna, se tu ordisse e dormisse
(quando non è mai stata lavorata o dopo il riposo invernale); spaccare
. solcare le acque di fiumi, laghi o mari nuotando o navigando; battere coi
di fiumi, laghi o mari nuotando o navigando; battere coi remi la superficie
.: contrastare il moto delle onde o risalire la corrente di un fiume.
-aprire le acque (i remi o la prua di una nave).
c. i. frugoni, i-2-215: o del tragitto estremo / custode inesorabile,
ogni casa del colono avesse una piccola torre o palombaia per allevar piccioni rustici, i
comunicazione rendendo impraticabile la strada col dissestarla o con l'infestarla con azioni di brigantaggio
con l'infestarla con azioni di brigantaggio o di guerra, con agguati, con
. -anche: avere squarciate le vele o le sartie dal vento. intelligenza
commise, avvisando dover di necessità avvenire o che il vento barca senza carico e
barca senza carico e senza governatore rivolgesse o a alcuno scoglio la percotesse e rompesse
; mandare a fondo (il pilota o l'equipaggio). baldi, 287
-figur. far finire male la propria esistenza o un'esperienza d'amore. petrarca
rompere. 15. travolgere gli argini o le rive, superare le sponde (
ed acquistando peso e potenza e così o rompe l'argine interposto in fra sé
interposto in fra sé ed il mare o trabocca ella di sopra. tebaldeo,
. 16. squarciare le nubi o la nebbia con la propria luce (
la propria luce (il sole) o dissolverle. cusano, i-158: ferro
nominato tifone. -rischiarare le tenebre o la nebbia; interrompere il buio fitto
loro mestiere, quando traducono ne'romanzi o sopra le scene sì fatti uomini,
un luogo chiuso abbattendo muri e porte o forzando e scassinando serrature, per occuparlo
forzando e scassinando serrature, per occuparlo o per asportarne ciò che vi è custodito;
di una città, entrandovi da occupanti o permettendo l'ingresso di assalitori o assedianti
occupanti o permettendo l'ingresso di assalitori o assedianti; conquistare con la forza,
di montagutolo, 31: se alcuna casa o capanna o cella fusse rotta o robbata
, 31: se alcuna casa o capanna o cella fusse rotta o robbata o vero
casa o capanna o cella fusse rotta o robbata o vero alcuna vigna o vero orto
capanna o cella fusse rotta o robbata o vero alcuna vigna o vero orto, el
fusse rotta o robbata o vero alcuna vigna o vero orto, el signore e 'l
. -figur. travolgere ogni ritegno o freno morale o un condizionamento spirituale o
. travolgere ogni ritegno o freno morale o un condizionamento spirituale o culturale (uno
o freno morale o un condizionamento spirituale o culturale (uno stato d'animo)
18. forzare una linea di difesa o un confine o uno sbarramento naturale.
forzare una linea di difesa o un confine o uno sbarramento naturale. guicciardini,
altro, manca solamente da rompere quelle quattro o cinque leghe, benché, per esser
vtii-194: udite la parola di dio, o voi, vacche grasse le quali siete
, 44-62: scalpello si vedrà di piombo o lima / formare in varie imagini diamante
/ prima che colpo di fortuna, o prima / ch'ira d'amor rompa il
i-395: né femmina si truova sì nobile o degna o di tanta ricchezza beata,
né femmina si truova sì nobile o degna o di tanta ricchezza beata, la cui
/ rompe. 21. reprimere o vincere inclinazioni peccaminose, vizi, difetti
a goder celeste regno. -superare o far superare uno stato d'animo di
superare uno stato d'animo di paura o di dolore; vincere un'impressione sfavorevole.
volgere in fuga disordinata l'esercito nemico o l'armata navale; sbaragliare, mettere
-figur. vincere l'attacco di mali fisici o spirituali. fasciculo di medicina volgare,
, l'intima coerenza di un ragionamento o di un concetto, di un'opera
un concetto, di un'opera letteraria o architettonica, ecc.; alterare l'
] parte di due colonne nelle pilastrate o stipiti di tal porta, facendo sopra
pieno e perfetto, dacché ogni sottrazione o d'attributo o di grado rompe ed
, dacché ogni sottrazione o d'attributo o di grado rompe ed annienta l'infinità.
, che. qui la pace, o fratello, tu ce la rompi a noi
-sconvolgere l'ordinamento di uno stato o un equilibrio politico. benvenuto da
alterandolo, un processo reale della storia o del pensiero. b. croce,
nostri ragionamenti, verrà il tuo marito o qualche uno altro, e romperacci ogni
: sarebbe venuta a riallacciare l'amore o a rompere ogni speranza? piovene,
di partenza. -ostacolare una persona o un gruppo di persone nell'attuazione dei
iddio, ma sono rotti dah'impossibilitade dell'o; ra. bisticci, 1-i-120:
fine del desinare. -impedire o ostacolare commerci. siri, vii-548:
. 29. parare un colpo o impedire un'azione di scherma.
più continuare come prima una situazione materiale o spirituale; impedire lo svolgimento, il
; impedire lo svolgimento, il proseguimento o, anche, il compimento di un'attività
fisica 0 psichica; disturbarla, intralciarla o porvi fine. cavalca, iii-20:
gli ruppi un capitolo de lo sbemia o de ser mauro che si fosse, discantato
et amari pensieri. fiamma, 1-340: o che dono, o che dono fu
fiamma, 1-340: o che dono, o che dono fu questo dello spirito,
a'tuoi diletti, ascolta, / o de'regi tirreni amabil germe, / quel
gente e tanto meno guastarle la sanità o perder la vita, come intraviene nelle
-interrompere bruscamente il discorso proprio o altrui; impedire o far cessare di parlare
il discorso proprio o altrui; impedire o far cessare di parlare. fiore [
mentre gli altri favellano, egli, o per contar la cosa meglio o per
egli, o per contar la cosa meglio o per abbreviarla o per mostrar d'averla
contar la cosa meglio o per abbreviarla o per mostrar d'averla compresa, rompesse
stanislao spinto generalmente a professare istituto religioso o pure se a lui fu prescritta l'
un rumor, che direste: o cade il mondo, / o il centro
o cade il mondo, / o il centro ha fin sotto il terrestre
pondo. -interrompere qualcuno mentre dice o fa qualcosa; impedirgli di proseguire.
. -interrompere il silenzio, iniziando o riprendendo a parlare. dante,
e con energia qualcosa con le mani o con uno strumento; agitarla o farla
mani o con uno strumento; agitarla o farla urtare ripetutamente contro una superficie.
de pantano rana trare, / uva o fico sbàtere com maggo, / o chi
uva o fico sbàtere com maggo, / o chi de eoa d'aseno voi fare
dell'altro. -respingere una freccia o una lancia, deviandole dalla loro traiettoria
furon da venere sbattuti / sì, ch'o vani, o leggieri il corpo a
/ sì, ch'o vani, o leggieri il corpo a pena / leccar passando
violenza un oggetto in un determinato punto o contro qualcosa, anche in un moto
, anche in un moto d'ira o di stizza. casalicchio, 70:
lo sbattè sull'asse. -scagliare o mandare qualcosa lontano da sé (nell'
del tempo. -buttare qualcosa addosso o sul viso a qualcuno. de roberto
, anche più volte, il capo o altre parti del corpo contro una superficie.
un momento di stizza, di ira o in segno di capriccio. forteguerri,
facendolo urtare in malo modo contro qualcosa o mandandolo a finire a terra. anonimo
egli temeva che un passante, o qualcuno, da una finestra o dal giardino
o qualcuno, da una finestra o dal giardino, potesse intervenire; le
qualcuno in malo modo da un luogo o dal lavoro. -per estens.: sfrattare
, allor che '1 vento / sbatte o i fogli volanti o le sospese /
'1 vento / sbatte o i fogli volanti o le sospese / vesti. leopardi,
un'imbarcazione qua e là sulle onde o spingerla violentemente a riva (la tempesta,
tuo abisso. 7. chiudere o sbatacchiare con forza e rumorosamente una finestra
8. agitare una sostanza liquida o semisolida perché assuma consistenza o perché si
sostanza liquida o semisolida perché assuma consistenza o perché si amalgami con altre. -
mare. -battere continuamente i denti o le ginocchia per il freddo o per
denti o le ginocchia per il freddo o per una forte emozione. anonimo genovese
, se vi sia qualche gora d'aqqua o rigoletto corrente. carena, 2-196:
.). -farsi sbattere: venire posseduto o concedersi con facilità. panzini,
sconfiggere l'avversario in una contesa politica o in una guerra; battere l'esercito nemico
. -per estens. indebolire politicamente o militarmente un governo, un paese,
: qualunche nella decta lega per lo podestà o notaio della decta lega sarà condannato e
l'orazione, secondo che ella vale o dieci anni o venti anni o
, secondo che ella vale o dieci anni o venti anni o trenta anni,
o dieci anni o venti anni o trenta anni, o secondo che valesse,
venti anni o trenta anni, o secondo che valesse, sbatte dalla somma
che e, solemo dire bisogna sbatterne o tararne, cioè fame la tara.
dalle infermità e dai mali del corpo o flagellato dalle guerre o angustiato dalla povertà
dai mali del corpo o flagellato dalle guerre o angustiato dalla povertà, dalla prigionia,
, oppure insensibilmente assalito dafl'umor nero o da altri malanni che ci germogliano sì facilmente
, anche più volte, con il corpo o con il capo contro una superficie rigida
con un veicolo contro un altro veicolo o contro un ostacolo. -anche con riferimento al
sbattere ». -infrangersi sulla costa o contro un'imbarcazione (le onde)
sovrabbondante. -riflettersi intensamente su qualcosa o su qualcuno (la luce).
terra. 22. agitarsi più o meno scompostamente (per un'emozione,
figliuola d'un tuzzo / de la magna o de franza veramente; / e non
stette pronto per quando la porta cedesse o si rompesse. 23. chiudersi e
25. sbatacchiare più volte rumorosamente o chiudersi di scatto (una finestra,
sai che i sogni durano attimi, due o tre passi, un giro di chiave
-agitarsi o urtare rumorosamente, anche più volte,
26. ondeggiare, svolazzare più o meno rumorosamente per il vento (i
i-445: fermerai bene quelli tralci a canne o pali, che non si sbattino.
tanto quando ha il mare a prua o su l'àncora. 27.
si ferma, e dopo di lui tre o quattro sono partiti, perché chi è
dove andare a sbattere, dove sbattere o dove sbattere la testa: avere gravi difficoltà
una sistemazione; non sapere dove recarsi o come venire a capo di una situazione difficile
; non riuscire a individuare gli strumenti o le persone adatte a risolverla.
: non sapere come passare il tempo o che fare. arpino, 16-99:
-sbattere la porta in faccia a qualcuno o a qualcosa: opporre un rifiuto netto
e reciso nei confronti di una persona o di un argomento. gadda conti,
a sbatter le anche. -sbattersene o sbattersene l'anima, i ciappi, ecc
ecc.: disinteressarsi totalmente di qualcosa o di qualcuno; non prenderli in considerazione
per luca, col quale io praticai danari o traffichi, se mi sforzeranno a questo
stizza e mostra segni di non volere o non potere star forte e aver pazienza
arrabbia e vuol dare del capo o battere il capo nel muro; egli è
di lione. -in formule di scongiuro o come imprecazione. ercole benàvoglio, 17
di lor si finisse la razza, / o per comici almeno sbattezzarli. -rifl
-rifl. rinunciare a una qualifica o a una condizione. patrizi, ii-231
4. mutare il proprio nome o quello di altri. -per lo più
non di bidello: / che come giammaria o raffaello, / voi noll'arete,
, 703: s'io avessi manco quindici o vent'anni,
come s'i'mi potesse sbattezzare / o far del nome com'i'fo de'panni
a chiaroscuro distribuendo le ombre in rapporto o in contrasto con le luci e le
il campo, se ci e grottesche o fogliami, si sbattimenta, cioè ombreggia
), sm. lo sbattere più o meno violento esercitato da un agente atmosferico
meno violento esercitato da un agente atmosferico o da un fenomeno fisico; scotimento, sobbalzo
fenomeno fisico; scotimento, sobbalzo (o serie di scotimenti che si succedono) di
di mani, ecc.; colpo più o meno violento inferto a un corpo o
o meno violento inferto a un corpo o a un oggetto, anche con un
similitudine de le pole, delle cornacchie o simili uccelli che nell'apparir del giorno
3. rovescio di fortuna, situazione o evento infelice, avverso, che capovolge
mare, a qualunque si voglia percossa o sbattimento dell'aversa fortuna non ceda,
proiezione determinata dall'immagine di un oggetto o di una figura sui piani principali della
un dipinto; ombra proiettata da una o più figure su altre figure vicine.
l'ombra che vien cagionata sul piano o altrove dalla cosa dipinta, e corrisponde
415: sbattimento dicesi dai pittori quell'ombra o quella oscurità che producono i corpi opachi
modo che nessun lume poteva cagionare ombra o sbattimento in luogo alcuno. magalotti,
artista un grande partito. -bagliore o riflesso di luce, che colpisce in par-
. ricerca affannata e frenetica di droghe o di altre sostanze stupefacenti, soprattutto in momenti
di più gruppi corali che si rispondono o si intersecano. g. paolucci,
pecore e recassine fede di mano del prete o dell'oste, e in caso la
che per i creditori si fosse numerato o messo a conto per l'usura:
un blocco di legno rivestito di cuoio o di feltro. carena, 1-89:
un motorino elettrico, provvisto di una o più fruste per sbattere, amalgamare o montare
una o più fruste per sbattere, amalgamare o montare vari alimenti. 2
. che fa sbattere, che scuote oggetti o persone (il vento).
. affinché, tirandola in terra a calafatare o per altro, possa resistere alle percosse
aviene, come occorre nelle gagliarde sbattiture o nel cader da alto, che il dolore
sm. strumento azionato a mano o elettricamente, che serve per montare le
sbattòcchio). sbattere producendo un rumore o un suono per lo più ritmico,
, agitato dal vento, dalle ondate o, anche, da un colpo o da
ondate o, anche, da un colpo o da diversi colpi violenti e continui.
terra cadde. -costretto ad andare o a trasferirsi contro la propria volontà in
volontà in luoghi sconosciuti e considerati ostili o inospitali, a causa di eventi fortunosi,
causa di eventi fortunosi, di disgrazie o di circostanze di emergenza. mazzini,
città all'altra. -gettato via o messo da parte senza riguardo. arbasino
in modo da assumere una certa consistenza o da amalgamarsi con altre sostanze. pietro
fortuna ovvero piuttosto della cecità degli uomini o vogliamo dire inganno o decezione dei dimoni
cecità degli uomini o vogliamo dire inganno o decezione dei dimoni per opera de'quali
suggerire un'idea di stanchezza, di affaticamento o di salute precaria (una persona,
dal bavaglio che le impedisce di parlare o di gridare. pulci, 21-85
), agg. che emette saliva o bava dalla bocca, che sbava.
. sbavare1, intr. emettere o perdere bava o saliva dalla bocca (
sbavare1, intr. emettere o perdere bava o saliva dalla bocca (con riferimento ad
animali, anche in quanto idrofobi, o à persone sofferenti o in preda a
in quanto idrofobi, o à persone sofferenti o in preda a ira, in partic
a ira, in partic. a bambini o a vecchi, per cause patologiche o
o a vecchi, per cause patologiche o fisiologiche). anguillara, 6-118
ah'allumacatura. carducci, iii-24-305: o mia bella e gloriosa città, perdonami;
pe- ruzzi, tu nutrì, o mia cara città, dei cinesi.
3. espandersi oltre una determinata figura o contorno prestabilito. alvaro, 16-253
e di quello. -provare una passione o un desiderio molto forte (o anche
passione o un desiderio molto forte (o anche eccessivo) per qualcuno o per qualcosa
forte (o anche eccessivo) per qualcuno o per qualcosa. 6. tr.
. -emettere dalla bocca liquidi fisiologici o ingeriti e non trattenuti, misti con
con foga, ma senza suscitare interesse o provocando fastidio negli ascoltatori. gramsci,
sbavature laterali gli oggetti ottenuti per calco o con uno stampo e, in partic
dappoi si economizzò con fonderle entro stampi o pirelli, ovvero batterle in grosso,
agg. sporco, bagnato di saliva o di bava. pirandello, 8-20:
. mi pare che la parte sfilaccicata o sbavata resti almeno in un 1 / 2
(un oggetto ottenuto con uno stampo o con una fusione). inventari
... asporta, a mano o a macchina, da prodotti ceramici parzialmente
elementi ottenuti per fusione mediante scalpelli a mano o martelli pneumatici, seghe meccaniche, mole
sbavatura1, sf. traccia più o meno leggera di bava (e,
(e, in partic., delfallumacatura o del secreto vischioso dei bachi da seta
secreto vischioso dei bachi da seta) o di saliva. -anche: strato
2. imperfezione, irregolarità della superficie o dei margini di un corpo (con
appendice che si produce nei getti metallici o negli oggetti ottenuti per calco o con
metallici o negli oggetti ottenuti per calco o con stampi); escrescenza che altera
in commercio. 3. sfumatura più o meno intensa di un colore su un
colore che fuoriesce da un contorno prestabilito o definito. angioletti, 127: inumidivo
5. figur. imperfezione stilistica o ridondanza o caduta di tono di un'
5. figur. imperfezione stilistica o ridondanza o caduta di tono di un'opera.
eccezione della 'canzone ermetica', hanno sbavature o insistenze o stridori di tono. calvino
della 'canzone ermetica', hanno sbavature o insistenze o stridori di tono. calvino, 20-239
dei personaggi. 6. concessione o abbandono sentimentale, cedimento ai sentimentalismi,
sbavazzare, intr. sbavare, emettere bava o saliva dalla bocca. tommaseo [
certe lettere appaiono stampate 'doppie', 'accavalcate'o 'sporche'; questo difetto è conseguenza
del cilindro, nell'allestimento delle forme o nel funzionamento delle macchine, ecc.
certe lettere appaiono stampate 'doppie', 'accavalcate'o 'sporche'. = deriv. da sbavare1
femm. -a). chi sbava molto o abitualmente. = deriv.
). scheggiare un recipiente di terracotta o di porcellana, facendone saltare il beccuccio
di porcellana, facendone saltare il beccuccio o l'orlo. -anche intr. con la
), agg. scheggiato nel beccuccio o anche lungo gli orli (un recipiente
gli orli (un recipiente di terracotta o di porcellana o il becco stesso)
un recipiente di terracotta o di porcellana o il becco stesso). savinio
di lira. -che presenta una o più scheggiature (un mobile).
. 2. per simil. ripiegato o tagliato in punta. panzini, ii-318
discreta alla tesa del cappello avevano poco o niente della paina pretensiosità che tradisce l'
. -per estens.: qualsiasi sporgenza o terminazione di forma più o meno appuntita
qualsiasi sporgenza o terminazione di forma più o meno appuntita. giannini-nieri, 54
). sbeccare, scheggiare il beccuccio o l'orlo di un recipiente. tommaseo
. sbeccato, che ha il beccuccio o l'orlo scheggiati (un recipiente)
sbèffa, sf. beffa malevola, scherno o dileggio alquanto pesante. sermoni sacri
atto con cui si mette in ridicolo qualcuno o qualcosa per lo più con accanimento rilevandone
uno de'nostri buoni antichi autori, o voi lo dite seriamente o voi lo dite
antichi autori, o voi lo dite seriamente o voi lo dite per isbeff amento.
. deridere, schernire, canzonare persone o anche istituzioni, tradizioni, ecc.
, volend'essi con tai figure sbeffare o schernire il sacerdozio e negargli l'autorità.
. v.]: 'sbeffare il cibo o checchessia': schifarlo, mostrandone dispregio.
. che si prende gioco, irride o dileggia qualcuno o mantiene un atteggiamento irridente
prende gioco, irride o dileggia qualcuno o mantiene un atteggiamento irridente e canzonatorio.
, dileggio diretto a mettere in ridicolo o a rimproverare qualcuno. -anche:
sue convinzioni, nelle sue idee, o anche le idee stesse o determinate azioni
sue idee, o anche le idee stesse o determinate azioni, comportamenti, ecc.
« hai paura della mamma, neh? o della barberina che ti tratta a sculacciate
ardoino disparve: morto nei primi scontri o messo da canto e sbeffeggiato s'ei volle
lo più con accanimento e malevolenza qualcuno o ha un atteggiamento canzonato- rio nei confronti
. v.]: 'sbeffeggiatóre': chi o che sbeffeggia. cagna, 3-178:
, sm. atto di derisione, gesto o frase di scherno. 1
1. nelli, i-63: o via, con tutti i vostri sbeffi,
vi farò vedere se veramente son padrona o no. pananti, i-198: ognun
fossero mai vanissime, con tanti sbellettamenti o lisci e tante sorti di vesti e per
ant. truccare, imbellettare il viso o altre parti del corpo. aretino,
di un prodotto, nascondendone i difetti o i segni dell'usura. lancellotti,
di un avvenimento per renderlo più credibile o più degno di ammirazione. lancellotti
, 1-66: da queste finzioni delle minchionerie o buffonerie, congiunte anco con tanto danno
. (sbèndo). liberare qualcuno (o una parte del corpo) delle bende
bende che fasciano e proteggono una ferita o una piaga o gli occhi dalle
e proteggono una ferita o una piaga o gli occhi dalle fasce che li
occhi dalle fasce che li riparano o impediscono la vista. 0.
arco, sbendi tu gli occhi / o ferisci a l'oscuro, arciera esperto?
palesare, mostrare, confessare pubblicamente segreti o aspetti nascosti del proprio carattere, fatti
come stanno, svelandogliene aspetti altrimenti nascosti o passati inosservati; fargli acquisire consapevolezza e
di sbendare), agg. liberato o libero della benda (gli occhi, che
che riacquistano la capacità di vedere, o parti del corpo fasciate per ferite o
o parti del corpo fasciate per ferite o la persona stessa). guarini
ant. banda che attraversa uno scudo o un'insegna. ricordati, 1-309:
forteguerri, i-240: come ognun fosse lusco o cieco, / spaccian per gemme coccole
. -tr. introduce il discorso diretto o una prop. dichiarativa. p
persona incapace, maldestra in un'attività o in un gioco. nieri,
: 'sbercio': mal pratico di un giuoco o di un'arte. =
sgradevole. pananti, i-402: « o sberci d'una capra, o voci d'
: « o sberci d'una capra, o voci d'orco, / godetevi pur
? 2. figur. atteggiamento o comportamento molto irritante, che affligge e
buzzati, 6-173: lo capiva o no che per lui, antonio, -cicatrice
), sm. sfregio, ferita o cicatrice che deturpa il volto, provocata
il volto, provocata da un'unghiata o da un colpo vibrato con un oggetto
un ritratto borbonico ai cent'anni addietro, o un poliziotto austriaco. 2
scherno, disprezzo nei confronti di qualcuno o, anche, di disgusto, di disappunto
. pecchi, 11-86: fa le boccacce o qualche sberleffo infantile. c. levi
lineamenti, provocata da un dolore acuto o da attacchi di malattie nervose.
4. per estens. atteggiamento, comportamento o espressione di scherno, di irrisione,
e palese nei confronti di una persona o di un'idea, di una credenza.
lo sghignazzio dei bevitori. -opera o stile letterario improntato ad amaro sarcasmo e
a gola spiegata come quello della capinera o dell'allodola o del merlo, ma fischiatine
come quello della capinera o dell'allodola o del merlo, ma fischiatine, risatine,
effettiva; vi si vede la forma o madre, la fede del vivente a quel
togliersi il berretto in segno di saluto o di omaggio riverente. soldati, lft-23
cerimonie, percioché essi non usano riverenze o sbarret- tate. gli ingannati, xxv-1-370
inchini, sberrettate, seder più qua o più là, andare a man destra
più là, andare a man destra o sinistra, giuramenti d'amicizie, abbracciamenti,
sarcasmo e con disprezzo una persona o un concetto, un'idea, un'
per bistrattarla, scoprendogli tutti i difetti o simili. cicognani, 2-206: 1
, agg. fatto oggetto di derisione o di critiche pesanti e sarcastiche; schernito
specialmente da donna, il quale in tutto o in parte sia mal concio, come
come se fosse stato mantruggiato dalla bertuccia o scimia. pirandello, 8-1047: un vecchio
, 9-88: una sola valigia abbandonata o dimenticata nel mezzo della piazza, magari di
università e per imparare finalmente l'inglese o il francese. -in contesti figur
-per estens. sfigurato da una malattia o da un rovello interiore. faldella
= var. sett. di sbertucciato o di sbertato, con ampliamento del suff
, prima di arrivare a mangiar meglio o a saper di più, hanno bisogno di
più civile una persona rozza d'animo o di costumi (in espressioni di scherno
di costumi (in espressioni di scherno o in invettive). della porta
sbevezzaménto), sm. bevuta abbondante o ripetuta con frequenza smodata. nannini [
. sbevazzare, intr. bere molto o con avidità e con frequenza esagerata.
2. tr. bere qualcosa con gusto o in quantità e con frequenza smodate.
gusto del bere un po'troppo a riprese o no, ma non tanto da far
e però è un'eufemia cortese o accorta, per non dire addirit
. che è di colore turchino più o meno intenso. piero dietavvive,
donarono braccia sedici di panno sbiodato chiaro, o nero, turchino fine. a.
lettere. -sostant. colore azzurro o turchino molto chia ro.
soderini, iv-122: gli altri rossi schietti o sbiadati, cangianti e simili colori scoloriti
« che quel suo bianco fosse il bianco o sia l'aurino della luce, e
sbiadisco, sbiadisci). assumere un colore o una tonalità più smorta o più pallida
un colore o una tonalità più smorta o più pallida (un tessuto, un dipinto
colore, rendere pallido, meno vivo o meno nitido. guerrazzi, 2-266:
[in lacerba, ii-335]: o mia povera e sbiaditissima fallofora, m'ài
avere. -pallido, bianco (o di capelli o carnagione chiari);
-pallido, bianco (o di capelli o carnagione chiari); cereo, esangue
significato, il valore, l'interesse o l'energia iniziale. g.
erano tutti sbiaditi. 4. trascorso o condotto con scarso slancio, con poca
con scarso slancio, con poca concentrazione o impegno o voglia di vivere (un
slancio, con poca concentrazione o impegno o voglia di vivere (un periodo della
-lontano dall'intensità e dall'espressività reali o da quelle che sarebbero necessarie per dare il
squarcio vuol dir fuor di squadra, o in sbiasso o in obliquo. =
dir fuor di squadra, o in sbiasso o in obliquo. = var. di
trattamento chimico destinato, nell'industria tessile o cartaria, a eliminare le impurità dai
), agg. che rende bianco o più bianco (per lo più con riferimento
lo più con riferimento a un detersivo o alla sua azione). -sm
e additivi vari come sbiancanti, ammorbidenti o profumi sono componenti comuni alla maggior parte
sbianco, sbianchi). rendere bianco o pulito, per lo più mediante lavaggio e
il ciel sbiancò il di colore bianco opaco o ha tonalità chiare con mattino / dentro
la... luce cati o gialli. targioni tozzetti, 12-6-147: comunemente
di questi paesi sono di color piombato più o meno tarra, rivelava la lucentezza
ve ne ho osservata anche della rossa cupa o cancellare i colori, stingere. chiara
, la paura, uno stato di ansia o di cato che molti chiamano verdegiallo
in qualche modo con nire bianco o genericamente chiaro. buti, 1-648
sostant. nagione per il freddo o per il duro lavoro. d'annunzio
-risplendere di una luce tenue, pallida o ap7- 87: con quelle povere mani
stelle - truccato con cipria o belletti sbiancanti. sbiancheranno come i lumi
violenta, per paura, per sorpresa o meraviglia, per 4. impallidito
. impallidito improvvisamente per un'emoun dolore o in seguito a uno sforzo; divenire cereo
; divenire cereo per una malattia o durante l'agonia. verga,
effetto di una malattia, della stanchezza o per la vecchiaia; smorto. b
ira, per paura, per un dolore o per uno sforzo. d'annunzio
luna d'ottobre riin segno di riprovazione o fastidio. tardata, sbiancata. bernari
. sbiancaticelo, agg. bianco pallido o opaco. varchi, 22-23: quando febo
101: il colore scialbo, cioè bianchiccio o sbian- / muove a sparger la luce /
che e di un colore chiaro con tonalità o sfumature biancastre. lauro,
ciò, quando si sbiancheggiano muri affumicati o in altro modo neri, ai quali
che fanno talora le forbici e cesoie, o perché difettose o perché male adoperate.
forbici e cesoie, o perché difettose o perché male adoperate. 3.
etimo incerto; forse da connettere con bubbolo o pillola (v.).
belli, 147: fra i lippi, o cecco, e fra i tonsori ancora
si sbieco; storcere, piegare la bocca o gli occfii per ma lo si esalta.
non abbia nghe per mezzo di colore sbiavito o di tessitura ineguale, che qui non
] poi tutti ad alta voce « o miei! » / gridando gìan; e
2. valutare tallineamento di piani o linee per mezzo di strumenti ottici quali
, per veder s'egli è diritto, o se combacia con una inea data
una direzione obliqua, non essere diritto o alli dolce, 1-60:
, di sbiecare'), agg. storto o posto di traverso, obliquamente.
sbiecature, niente giova il taglio in una o in un'altra stagione.
luce che tu sbieco saetti, 7 o fuggitivo sole, posa su quelli.
-incurvato, sbilenco (un arto o il fisico di una persona).
fagiuoli, x-41: chi è sbilenco o nano, / chi è gobbo,
, / chi è gobbo, zoppo o sbieco in modo strano. pirandello, 7-495
in modo che i lembi cadano meglio o abbiano maggior ampiezza. -fettuccia tessuta obliquamente
- anche figur.: torvo, ostile o allusivo. pascoli, 1370: con
traverso, con la coda dell'occhio o di sottecchi; sbirciare. d'annunzio
quando guardano il vescovo, di sottecco o di sbieco. moravia, xlii-175: pur
intr. (sbièllo). rompere una o più bielle a causa di un'erogazione
la rottura delle bielle di un motore o, per estens., del motore.
.. eh?.. tre o quattro?... a me,
procedere di sbieco, seguire una direzione o una traiettoria obliqua. bresciani, 4-i-iv
del piede quando nel camminare, o si piega sulla sua articolazione o sdrucciola
camminare, o si piega sulla sua articolazione o sdrucciola per cagione di qualche corpo
sdrucciola per cagione di qualche corpo o tondo o lubrico su cui si
per cagione di qualche corpo o tondo o lubrico su cui si posi,
che lascia la bietta uscendo da legno o altro corpo che ha spaccato. =
con un segno, un tratto di penna o di matita. = comp. dal
ingresso di una sala pubblica (cinema o teatro) che si compie staccando il
(cfr. boerio, 80: 'bìgoli o mennèi': vermicelli, si dicon certe
provocato da una situazione di pericolo nuovo o impensato o da un evento penoso;
una situazione di pericolo nuovo o impensato o da un evento penoso; timore,
sali adciò che le terre diventino vote, o per morte repentina di omini o per
, o per morte repentina di omini o per sbigottimento di infectione che per simile
. 2. azione, gesto o fatto che incute timore o paura;
azione, gesto o fatto che incute timore o paura; atteggiamento che mira a intimorire
paura; atteggiamento che mira a intimorire o a diffondere preoccupazione e disorientamento.
n. franco, 7-151: o voi tutti invisibili spirti...,
ho interrotto un colloquio d'amore, o una seduta cospirativa?.. »
sbigottisco, sbigottisci). provocare timore o spavento, impaurire. - anche assol.
a sbigottire con l'armi l'eufrate o il reno, veniva con le bandiere manzi
animo davanti alla difficoltà di un'impresa o in seguito all'insuccesso di un tentativo
principalmente debito / di non mi sbigottir o perder d'animo. chiabrera, i-i-193
7. turbarsi profondamente, addolorarsi o emozionarsi di fronte a uno spettacolo inconsueto
emozionarsi di fronte a uno spettacolo inconsueto o a una situazione imprevista a cui non
. profondamente turbato da un avvenimento penoso o inatteso o inconsueto o foriero di gravi
turbato da un avvenimento penoso o inatteso o inconsueto o foriero di gravi pericoli; in
un avvenimento penoso o inatteso o inconsueto o foriero di gravi pericoli; in preda
ardito! sennuccio del bene, 15: o salute d'ogni occhio che ti mira
conforto d'ogni mente isbigottita, / o chiara luce di nuovo apparita. petrarca,
: se 'n solitaria piaggia, rivo, o fonte, / se 'nfra duo poggi
hanno. marini, i-264: pensate, o cavalier, quale io rimasi a sì
impaurito, atterrito di fronte a un pericolo o a una minaccia; annichilito dalla paura
un'impresa, a causa di un insuccesso o per una fatica o un'opera che
di un insuccesso o per una fatica o un'opera che si ritiene eccessiva e
e quali si dànno alla contemplazione, o stracchi dalla fatica o perterrefatti e sbigottiti
alla contemplazione, o stracchi dalla fatica o perterrefatti e sbigottiti dalla difficultà, mutano
non saper vincere qualche avversa fortuna, o sopportare qualche male che gli sarà sopravenuto
composte di artifizio e di bellezza che, o di metallo o di marmo che elle
di bellezza che, o di metallo o di marmo che elle si fussino, altro
-con meton. venuti, lxxxviii-ii-728: o sensi arditi, / corno potete star
né per temore né per moto o perpendicolare o orizzontale né per isbilancia-
temore né per moto o perpendicolare o orizzontale né per isbilancia- mento può
equili brio a un oggetto o a una persona. stuparich,
pronom. perdere l'equilibrio; pendere o sporgersi da un lato rischiando di cadere
proprio parere; compromettersi con gesti avventati o azioni incaute; esporsi eccessivamente, prendere
privo di equilibrio a causa dell'andatura veloce o del percorso difficoltoso; squilibrato per una
è sbilanciata, cioè inclinata sull'uno o sull'altro lato, oppure sull'uno
sull'altro lato, oppure sull'uno o sull'altro angolo. -privo di
. compromesso da una condotta poco prudente o da discorsi avventati; coinvolto in situazioni
discorsi avventati; coinvolto in situazioni spiacevoli o non desiderate a causa di un comportamento
desiderate a causa di un comportamento incauto o di un'affermazione non sufficientemente ponderata.
elementi; mancanza di una corretta distribuzione o propor- zione delle parti nell'economia di
parte commutata addirittura con il metallo forastiero o in moneta o in pasta di cui
con il metallo forastiero o in moneta o in pasta di cui va più bisognoso
e bevendo acqua, fin che si capovolge o s'affonda, e tutti annegano
è staccato un chiodo di un braccio o dei piedi; e appoggia, tira tutto
da una parte; non perfettamente orizzontale o verticale. tommaseo [s.
l'età avanzata, per la stanchezza o per difetti fisici). fagiuoli,
fagiuoli, x-41: chi è sbilenco o nano, / chi è gobbo,
, / chi è gobbo, zoppo o sbieco in modo strano. giusti, 4-i-232
l'ebbe a tiro le disse: « o meca, con che demonio duiomo siete
, di uomo rachitinoso e con gran bazza o contraffatto nella persona). faldella,
sbirbarsela, di fregarsene, di lavorar poco o lo stretto necessario, facendo un breve
, facendo un breve sforzo di prepotenza o d'astuzia per conquistarsi un più lungo
per rendere più penetrante la vista o per concentrarla su un parti
son chiusi i palchi, a comodo o a difesa / dir non saprei; ma
le cittadi / né altre guerre o gran campion disceme. parini, 328:
cecchi, 5-83: s'era staccato tre o quattro passi, a sbirciare attraverso un
-osservare di sfuggita, lanciando rapide occhiate o, anche, guardando di sbieco senza voltarsi
propria analisi a considerare fatti poco evidenti o di difficile indagine. scalvini, 1-241
. dossi, 1-i-117: entrano tre o quattro ragazze freschissime, fora- stiere,
. sbircio, agg. guercio o miope o con altri difetti di vista
sbircio, agg. guercio o miope o con altri difetti di vista.
al malmantile, 1-18: il nome bincio o sbircio si dice non solamente di chi
rigido e costante controllo su una situazione o su un'attività. cantò, 3-88
gruppo (spesso rissoso e indisciplinato) o corpo di guardie o soldati con compiti
rissoso e indisciplinato) o corpo di guardie o soldati con compiti di polizia o al
guardie o soldati con compiti di polizia o al servizio di un'autorità (e
. frugoni, 1-6- 314: o deio, e inarca di stupor le ciglia
è 1'accomodarsi col papa per taverne o sperarne licenza o assistenza alle sbirrerie e
col papa per taverne o sperarne licenza o assistenza alle sbirrerie e alle ladrerie.
et complicibus'. lalli, 1-1-59: o dolce asilo, o porto venerando / delle
lalli, 1-1-59: o dolce asilo, o porto venerando / delle sbirresche orribili tempeste
preciso e veniva usata soltanto nella cospirazione o dagli sbirri nelle loro provocazioni. 2
imbracare qualunque cosa per trasportarsi altrove o levarla in alto. dizionario di marina [
canapa che si passa intorno a un cavo o ad un'asta per incrociarvi un paranco
con chi non può essere d'aiuto (o può addirittura nuocere). g
scherz. svestirsi, togliersi un abito (o un travestimento). machiavelli,
boerio, 609: « 'sbisà'o 'sbisào': voce antica nel significato di stolido
estens. muoversi zigzagando per evitare ostacoli o, in un'azione di gioco, per
balza fuori a stento qualche frasca d'ulivo o qualche muricciolo che sbiscia fra i campi
.. stanco dallo sbisoriare in chiesa o dal perder gli occhi su'numeri
dal perder gli occhi su'numeri o sui libri, ricorreva alla ricreazione del fiasco
fantasia, all'espressione di un pensiero o di uno stile originale, eccentrico (
, eccentrico (e il testo letterario o l'opera pittorica che ne nascono)
-accanirsi con tutto il proprio risentimento o il proprio spirito polemico contro qualcuno.
insoliti, capricciosi (un filone artistico o letterario, uno stile, un gusto
lat. ex-, con valore intens. o privat., e da un
che ha trovato sfogo alla propria curiosità o al proprio estro in un'attività, in
: liberazione di una somma di denaro o di un bene di diversa natura da un
da un vincolo giuridico che ne impedisce o ne limita la disponibilità da parte del
giuridico riguardante un'attività, un'istituzione o un 'organizzazione; liberalizzazione.
ogni ostacolo che impedisca la libera circolazione o le comunicazioni con esso. -in partic
percorribile un luogo eccessivamente affollato di persone o intasato di veicoli. buzzati,
. 2. mettere un dispositivo o un meccanismo in condizioni di normale funzionamento
normale funzionamento togliendolo dalla posizione di arresto o blocco. del giudice, 2-99:
da un vincolo giuridico che ne impedisce o ne limita la possibilità di disporne da
buca, che ne rimbalzi fuori, o piuttosto paia esserci entrata e non sia,
che la palla sospinta 'ha sbloccato'; o il giuocatore, così deluso, dice:
. uscire da una situazione di blocco o stallo, in partic. consentendo il
partic. consentendo il movimento di persone o veicoli. moravia, 25-178: da
a nuovi sviluppi, dopo una fase più o meno lunga di stasi. moravia
di una ben definita maniera di giudicare o interpretare. pasolini, 17-161: le
mancanza del prodotto, ma alle disposizioni o, per meglio dire, alle diverse interpretazioni
e dei grossi azionisti, più o meno anonimi e più o meno filoplutocratici,
più o meno anonimi e più o meno filoplutocratici, del 'tru- stismo'elettrico
ipotesi di documento, articolata su tre o quattro punti che prevede... lo
4. telecom. disimpegno di un collegamento o di un organo telefonico automatico al termine
sbòbbia), si. gerg. minestra o zuppa acquosa, intruglio dall'aspetto
tante e dal sapore scipito o sgradevole, in partic. distribuito
partic. distribuito giornalmente ai soldati o ai prigionieri. tommaseo [s
tutta sbobba', cioè brodaglia; 'sbobba'o 'bobba'è parola già viva nei dialetti
registrazione, per lo più di una conferenza o di una lezione, da un nastro
un luogo per mezzo di una galleria o di un cunicolo. g. bentivoglio
limitato, con cui uno stato interno o continentale si affaccia sul mare (o anche
interno o continentale si affaccia sul mare (o anche aspira ad avere un porto commerciale
5. fiotto di sangue emesso dalla bocca o da una ferita. salvini,
empiono d'acqua a refuso senza botte o barile. v. gradenigo, lii-5-
2. confluire in un fiume o in un bacino. di castro,
f f -defluire da un luogo o da un bacino di raccolta. muratori
gl'impedimenti, tacque stagnanti possono sboccare o correre. casini, 1-94: ameni
dell'acque, che sono sotto terra, o per terremoti o per altro accidente mutino
che sono sotto terra, o per terremoti o per altro accidente mutino il loro corso
il loro corso e sbocchino sopra terra o in qualche fiume o lago. domenichi [
sbocchino sopra terra o in qualche fiume o lago. domenichi [plinio], 2-103
/ né di guarirti ancor si stanca o stucca. carducci, iii-10-186: da
crepaccio. -straripare dal proprio alveo o dagli argini. g. villani
, quando sboccano sull'altra sponda quattro o cinque uomini con certi ceffi e certe
. milit. penetrare in un luogo difeso o all'in- temo di una fortificazione per
temo di una fortificazione per mezzo di trincee o di cunicoli. -anche: uscire allo
-oltrepassare l'imboccatura di uno stretto o di un golfo. d.
, uscir fuori dell'imboccatura di un golfo o di un canale. 9.
là onde altrove sbocca secondo i casi o la spuma di un fazzoletto o il
casi o la spuma di un fazzoletto o il gancetto della stilografica, a lui sporge
-rivelarsi in modo percettibile nel comportamento o nelle parole (un sentimento, un pensiero
13. avere un determinato esito o un ulteriore sviluppo; risolversi, andare
14. tr. fare defluire, sfociare o deviare in un luogo un corso d'
acqua per mezzo di lavori di scavo o di arginatura. machiavelli, 1-vii-140:
-aprire la parete di un serbatoio o un argine. luca pulci, ino
, per avere comodità d'un fiume o di padule a le lor terre, hanno
-condurre uno scavo, un canale o una trincea fino a un punto prefissato
la trincea per procedere innanzi cogli approcci o per andar all'assalto di qualche opera di
. malpighi, 1-218: nella corteccia o sostanza cinericia [del cervello].
banda per veder quel che e'fa o quel ch'e'dice. 17
di vino, per eliminare eventuali impurità o residui di tappo o l'olio sovrapposto
eliminare eventuali impurità o residui di tappo o l'olio sovrapposto al vino per conservarlo
vasi quando se le rompe la bocca o che si getta un poco del liquor che
è nella superficie per purgarlo dall'immondizie o fiore che vi poss * essere.
dire, enunciare; manifestare un pensiero o un sentimento. cavalca, ii-101:
simili farfalloni? -produrre un suono o un sibilo. pananti, i-409:
di giotto. y che presenta una o più rotture o scheggiature sull'imboccatura;
y che presenta una o più rotture o scheggiature sull'imboccatura; sbeccato (un
sboccato. 6. che presenta una o più aperture a becco sull'orlo (
erano... i cannoni della piazza o sboccati o scavalcati. guglielmotti [s
. i cannoni della piazza o sboccati o scavalcati. guglielmotti [s. v.
de bonis, 47: dragon, serpente o vero arabbiat'orso / non fuor mai
arabbiat'orso / non fuor mai sì inmani o sì crudeli / né cavallo sboccato 'ello
cavallo sboccato. -che non risponde o esegue i comandi per debolezza o inettitudine
risponde o esegue i comandi per debolezza o inettitudine (un animale). b
parlare; che parla in modo insolente o malevolo. - anche sostant. sercambi
dire,... ditto: « o ladislao, e'ti pute la
, triviale (un modo di esprimersi o anche un comportamento). carducci,
ant. sbocco di una conduttura o di un corso d'acqua. c
limitata quantità di liquido e di impurità o residui di tappo contenuti nel collo.
ragionamento. cicognani, 2-162: vino bianco o vermiglio, asciutto o pastoso, frizzante
: vino bianco o vermiglio, asciutto o pastoso, frizzante o avviziato di mammola o
vermiglio, asciutto o pastoso, frizzante o avviziato di mammola o di fravola,
o pastoso, frizzante o avviziato di mammola o di fravola, passante od arzente,
fravola, passante od arzente, di chianti o del mugello, uno chiedesse, quello
. sbocco di un corso d'acqua naturale o artificiale (o anche di una trincea
corso d'acqua naturale o artificiale (o anche di una trincea) in un altro
anche di una trincea) in un altro o in un bacino; lo sfociare di
. gozzi, 1-123: circa l'ore o della mattina 30 aprile, passando certi
necessità di dover fare qualche fossa traversa o laterale con fogna più grande dell'altre
verso l'esterno di un ambiente naturale o artificiale (con partic. riferimento all'apertura
il centro del mondo, e la base o sboccatura viene verso tal parte della terra
una valle termina aprendosi verso la pianura o immettendosi in un'altra valle. leonardo
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
. fanzini, iv-610: 'sboccia o bisboccia': voce regionale (italia centrale
pesco. -svilupparsi da un seme o da una gemma (un germoglio)
redi, 16-iii-131: mi dava a credere o, per dir meglio, sospettava che
. cecchi, 5-283: un convento o collegio di crisalidi in attesa di sbocciare.
un continuato tratto di una sola via sotterranea o per più vie, ma unite in
da ponte, 1-ii-15: dall'una pomeridiana o a quell'intorno incomincia a vedersi sbucciar
innalzarsi in seguito a un fenomeno geologico o a un movimento tellurico. pagano,
pagano, i-22: isole nuove che o sbucciarono in un subito dal fondo dell'
in un subito dal fondo dell'oceano o sono le cime delle grandi montagne antiche
. -spuntare, svilupparsi nella crescita o in seguito a metamorfosi. spallanzani
-essere pronunciato con vivacità (parole o frasi). malaparte, 7-316
, a modellarsi (un materiale plastico o il marmo usato per una scultura)
). pascoli, 1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, / con
, 1318: tumido o sdutto, flessuoso o dritto, / con larga bocca e
nozione, una qualità etica, intellettuale o spirituale, una forma o un'opera
etica, intellettuale o spirituale, una forma o un'opera d'arte, un movimento
derivare, risultare da una processo creativo o conoscitivo, da un'ideologia, da un
operando diversamente, ne sbucciano le verità o gli errori, secondo che si mantiene
che si mantiene nella linea della realtà o da quella si allontana. solaro detta
11. manifestarsi, presentarsi nella mente o nell'animo (un sentimento, un
intenera; marzo imboccia, aprile sboccia o scoppia; maggio dà la bella foglia
]: 'sbocciare': al giuoco delle bocce o palle, sbocciasi la palla del rivale
rivale per far luogo alle proprie o a quelle del compagno che più s'accostano
. serao, i-733: domenico colse due o tre margherite già sbocciate sulla piccola pianta
un uovo); uscito dal guscio o anche dall'involucro chetinoso dopo la muta
spiritualmente, che si è formato culturalmente o politicamente. aleardi, 1-101: o
o politicamente. aleardi, 1-101: o voi, cui regge i passi de la
e non, a meno che un giorno o poco più di quella disperata vita animale-giunglare
quel marchio bestiale. -enunciazione o espressione inziale di una teoria, di
... si può assistere alla sbocciatura o piuttosto all'esplosione dell'immaterialismo.
sbòccio, sm. lo schiudersi dal bocciolo o, per estens., dalla gemma
fiammata (di un fuoco d'artificio o del colpo di un'arma da fuoco)
sboccio al tempo, che li maturerà o li soffocherà. soffici, v-2-445: l'
vita intima, intensa, fioriva ignorata o quasi, dietro la fronte di lidia,
di sboccio', 'donna di sboccio', o simile, suol dirsi di coloro o colei
, o simile, suol dirsi di coloro o colei che è vaga di conversazioni,
un corso d'acqua in un altro o in un bacino; lo sfociare in
in cui tale corso d'acqua sfocia o confluisce; foce. b.
una valle in uno spazio più ampio o il punto nel quale s'immette in una
punto nel quale s'immette in una pianura o in un'altra valle. manzoni
, irreconciliabile, dovunque essà domina direttamente o indirettamente su terre italiane, da ancona
grotte / che rassecondano, vaste / o anguste, ombrose e amare. /
onde le sponde non venivano mai coperte o sowerchiate dall'acque. -bocca del
assorbe la produzione di un dato settore o i prodotti di un dato paese.
e dei relativi criteri di valutazione, o non piuttosto lo sbocco naturale di uno
di sentimenti, desideri, tensioni ideologiche o esistenziali. amari, 2-intr. lui
infuriare, l'imperversare di una guerra o di un combattimento. -anche: il raggiungimento
. spegnere l'ardore di una passione o di un ideale. guerrazzi, 1-836
, e chi altramente si avvisa non conosce o non vuole conoscere il cuore dell'uomo
sboglientiscono, dove non gli agitino o una grande speranza od una grande
, al primo ti sbolgetta qualche sestina o canzone, le più goffe cose del
capitare. 2. compulsare un codice o un repertorio di leggi estrapolando parti di
reali! inutile negare il fatto o girarvi intorno con arzigogoli miseri e con isboc-
staccando i pezzetti di cibo a morsi o con le mani. aretino
, scheggiare la superficie di un corpo o un oggetto (in partic. l'orlo
. v.]: 'sbocconcellare un piatto o altro vaso': romperne un pezzetto da
integrità politica e territoriale di uno stato o di una regione. guerrazzi, 1-405
5. dividere un testo in parti o brani. papini, cxxiii-184: caro
: i deboli sbocconcellano oggi ancora byron o qualunque altro; i forti, gli uomini
. 6. spendere, sperperare o portare via a poco a poco una
sopra una porta a capo di due o tre scalini. e. cecchi, 6-348
. divisione in piccole parti di una nazione o di un territorio. guerrazzi,
e del potere di un'istituzione politica o religiosa. guerrazzi, 1-378:
, propagare una voce, una notizia o una diceria. fagiuoli, 1-1-308
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
marciano gli promise di metterlo k. o. senza fargli male, infatti lo
la morte è il pigliare il legno due o tre volte l'anno e non isbollarsi
ancora una volta a certi tratti di donatello o persino al vecchio tiziano del cristo coronato
. lat. ex-, con valore privativo o intens., e da un denom
, i sigilli a un documento ufficiale o a una lettera. c.
tempo un cibo (in partic. frutta o verdura) o un animale macellato in
in partic. frutta o verdura) o un animale macellato in acqua bollente, in
modo tale da effettuare una prima cottura o da facilitare la sbucciatura o lo scuoiamento
prima cottura o da facilitare la sbucciatura o lo scuoiamento. anonimo genovese,
6. accendersi di un sentimento o di una passione vivi e intensissimi.
con la particella pronom. (sbóllo o sbollisco, sbollisci). smettere di bollire
, confessiamo che sarebbe stato meglio, o al più non sarebbe stato peggio, se
quindi alquanto mortificato. -ritornare normale o a una condizione di quiete (una
2. per estens. cedere o vendere qualcosa di valore scarso o nullo
cedere o vendere qualcosa di valore scarso o nullo o un'attività industriale improduttiva,
vendere qualcosa di valore scarso o nullo o un'attività industriale improduttiva, facendo credere
si lamenta sempre di ciò che fa o non fa la cogne, meriterebbe che
, 1-126: se cavate quei due o tre lapponi che vi sbolognano le immondizie
possa in alcun modo diminuire, sbolzonare o in alcun modo tagliare o fondere.
, sbolzonare o in alcun modo tagliare o fondere. ottonelli, 188: la moneta
2. colpire le mura di una città o di una fortificazione con un ariete.
cioè dar di cozzo contro le mura o altri ripari con travi ferrate chiamate bolzoni.
sbómbo). tose. vantarsi infondatamente o esageratamente; millantare. fanfani, i-161
dependenza nell'iliade'con la guerra troiana o con l'ira e sdegno d'achille avrà
l'inchiostro sulla carta per macchiarla, o sia a caso o sia a posta
carta per macchiarla, o sia a caso o sia a posta. scerbiare, sgorbiare
nom. (sbónzolo). fuoriuscire totalmente o parzialmente dalla propria sede a causa di
pìrisi': il cadere degl'intestini nella coglia o scroto, sbonzolare. pirandello, 8-1065
15-2: non mai rifina l'anno che o di poma / non sbonzoli o di
che o di poma / non sbonzoli o di parto di bestiami. 4
fu quasi per isbonzolarlo. o. locuz. sbonzolare dalle risa: ridere
. fincati, 1-242: 'sbordare': lasciare o mollare alquanto le scotte d'una vela
. ex-, con valore privat., o di separazione o allontanamento, e da
valore privat., o di separazione o allontanamento, e da bordare * (v
, come i ciuffi di lana bigia o lappolosa, le parti esterne del vello o
o lappolosa, le parti esterne del vello o quelle eventualmente rovinate dalla marchiatura;
carducci, iii-2-267: or itevene, o muse, a sbordellare, / e
un'istituzione religiosa, provocando la decadenza o lo svilimento dei valori sui quali essa
di sbornie, credo a seconda dei vini o della stagione. carducci, ii-1-201:
maiuscola che li faceva traballanti, ilari o lacrimosi, ma affettuosi e appiccicaticci.
momentanei per un ideale politico e civile o per una disciplina scientifica. dossi
parlar del cognato e della zia / o del piovano che s'è dato al
che s'è dato al gioco / o di quella ragazza che andò via, /
-scatenamento ed eccesso di piacere amoroso o accesso violento di sentimenti o stati d'animo
piacere amoroso o accesso violento di sentimenti o stati d'animo. pea, 7-368
1-62: luigi detto l'allegro, o anche il pascià di patrasso, per via
sembra più probabile l'accostamento a sborniare2 o, ancora, la derivazione da sborniare1
di casa guatto guatto; fa due o tre giri mancini in paese per isviare
ma nifestazione di un sentimento o di uno stato d'animo.
i rei poi, sbaldanziti dalla paura o dal rimorso, sborravano addirittura; nondimanco
. far defluire l'acqua attraverso un argine o una chiusa. zonca, io
confidare a qualcuno, manifestare con scritti o con parole un sentimento, una preoccupazione,
liberamente e senza remore il proprio pensiero o le proprie opinioni (anche per introdurre
una postema. -riferire fatti, discorsi o avvenimenti con ampiezza di particolari e senza
detto e fatto a chi ne gli dimanda o nel potere della giustizia o altrove che
gli dimanda o nel potere della giustizia o altrove che sieno, s'usano questi
per altri, furon dannati ad esilio o morte. -sfogare sentimenti di rabbia,
settembrini [luciano], iii-2-266: o licino..., una volta
principio fatte far tonde più presto che quadre o d'altra foggia, così i capricci
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
v.]: 'sborrare': levare tutta o molta della borra che era in cuscino
molta della borra che era in cuscino o simili. 2. lasciare che
. canale di scolo di un bacino o di un corso d'acqua, dotato solitamente
e ciò tanto più che non avea sborradori o siano sfogatoi, come uno ne avea
, divertimento. beolco, 57: o pota, ch'a'no digo, di
d'un fiore che spunta dal bottone o borsa, e sarebbe come dire sbocciare.
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
ragionerebbe a bell'agio, come sarebbe o di riservazione di frutti o di sborsamenti
come sarebbe o di riservazione di frutti o di sborsamenti di danari, in caso che
. versare una somma di denaro (o anche una certa quantità equivalente di beni
anche una certa quantità equivalente di beni o di metalli preziosi) per ottenere un
per ottenere un oggetto, una merce o un servizio, un'opera, un
un'impresa, per risarcire spese sostenute o danni arrecati a qualcuno, per fare
fare un prestito, per saldare un debito o compiere un'opera di beneficenza, per
di beneficenza, per pagare una tassa o una multa; spendere un determinato prezzo
atto di estrarre il denaro dalla borsa o dalla tasca); erogare un salario
, 7-11: che vi annoia più: o il poco conto che tiene la diana
poco conto che tiene la diana di voi o il dover sborsare mille cecchini per riscatto
morale 0 per il raggiungimento della perfezione o di un vantaggio spirituale o del perdono
della perfezione o di un vantaggio spirituale o del perdono divino. canale, 12-137
...: « gradisci, o mio sposo, questo sangue che quasi mia
di un errore, di un atto o di un comportamento incauto, da cui sono
incauto, da cui sono derivati inconvenienti o effetti dannosi. g. gozzi,
ci tiene per le ambizioni e presto o tardi ce ne fa sborsare un caro e
sieno per sborsarsi altro che monizioni e minacci o per lettera o ad bocca.
che monizioni e minacci o per lettera o ad bocca. 6. intr
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
versato, pagato (una somma di denaro o una certa quantità di metalli preziosi)
, di una somma di denaro (o anche di un'eauivalente quantità di beni
-in senso concreto: la somma sborsata o da sborsare 0 dovuta a qualcuno.
ripostiglio e ogni tuo sborso per lettere o altro. -essere in sborso:
: essere debitore di una determinata somma o per un certo impegno. f.
per l'otte- nimento del perdono divino o, anche, per contribuire al benessere
bartoli, 7-iv- 100: avvisatane o l'utilità o 'l bisogno, gli persuase
100: avvisatane o l'utilità o 'l bisogno, gli persuase di farsi
4. il sorgere di un'attesa o di un'aspettativa. f. f
sia preceduto il permesso della regia camera o con quali mezzi siasi ottenuto. de nicola
per disporlo alle coltiva zioni o, anche, abbattendovi soltanto gli alberi per
. -figur. eliminare difetti, imperfezioni o ostacoli per raggiungere un determinato scopo.
e guasta il terreno, producendovi buche o botri. giuliani, i-407: se l'
aperto / per godermi ciprigna: o seco io sono / felice o sbotro,
ciprigna: o seco io sono / felice o sbotro, e a lei non
prodotta dallo scolo delle acque in un terreno o da un torrente.
gran corrosione fatta da un torrente o da un botro nelle sue ripe e nel
con violenza e risentimento, un sentimento o un'emozione intensa a lungo trattenuta;
, bruscamente, di colpo per sfogarsi o per esprimere un pensiero o un sentimento
per sfogarsi o per esprimere un pensiero o un sentimento o un'emozione intensa e
per esprimere un pensiero o un sentimento o un'emozione intensa e a lungo trattenuta
un'intensa manifestazione emotiva (come riso o pianto). cantù, 3-76:
sbotta tutto dentro la vita è perduto o non è mai stato un poeta: un
o. spiccare fortemente per contrasto di colori.
). sbottata, sf. parola o frase pronunciata d'impulso, sotto l'
(sbottono). aprire un indumento o una parte, un accessorio, una
calzatura, sfilando il bottone dall'occhiello o dal gancio, o staccando le due
bottone dall'occhiello o dal gancio, o staccando le due parti di un bottone automatico
che il bagno lo faccio nuda, o come? -intr. con la
, mettere a proprio agio qualcuno (o anche il proprio animo). faldella
boccioli e delle gemme deboli e malformate o troppo numerose per favorire lo sviluppo e
2. tr. dire con sarcasmo o con foga. -anche in relaz.
sbottonata, sf. battuta sarcastica, salace o, anche, licenziosa; critica pungente
. aperto, slacciato (un indumento o un accessorio a cui sono stati sfilati
cui sono stati sfilati i bottoni dalle asole o staccate le due parti dei bottoni automatici
figur. libero, senza freni, spregiudicato o, anche, licenzioso (un modo
anche, licenzioso (un modo di parlare o di comportarsi). fogazzaro, 3-398
sbottonatura, sf. lo sbottonare o lo sbottonarsi un indumento. -anche:
2. figur. confidenza di idee o di sentimenti intimi. tommaseo, app
(sbottonéggio). tose. denigrare o prendere in giro qualcuno con battute scherzose
, come essi fanno, cioè 'dare'o 'gittare'o 'sputare bottoni', ma eziando
come essi fanno, cioè 'dare'o 'gittare'o 'sputare bottoni', ma eziando con una
di superba commiserazione, e poi sbottoneggiano o con tracotanza rudente o con impudenza triviale
e poi sbottoneggiano o con tracotanza rudente o con impudenza triviale, a motti e proverbi
sbòvo, sm. marin. verricello o paranco in uso sui velieri.
per farsi metter su figure di creta o sbozzar marmi lo disgustavano. -modellare
me. -per estens. disegnare o dipingere a grandi linee; schizzare.
te la stira lunga in un albero o ne sbozza il fucinato d'un pignone.
, iii-23-153: a otto anni scrisse, o sbozzò, com'egli dice, una
go mene, le àncore o altre manovre con un tipo di
pietra, nel legno, ecc. o, anche, plasmato nella creta in una
nei punti fondamentali, avviato in modo o in forma essenziale (un affare, una
metro). carducci, iii-11-322: o che togliesse a raccorciare la nona rima
raccorciare la nona rima dei siciliani, o che accettasse dal canto popolare napolitano l'
ottone. -che ha una corporatura o tratti somatici vigorosi o rozzi e angolosi
ha una corporatura o tratti somatici vigorosi o rozzi e angolosi. marinetti, 2-i-501
-figur. crescere manifestando determinate caratteristiche o tendenze. faldella, 9-215: eugenio
. individuare il nucleo di un problema o di un argomento liberandolo dagli elementi che
mugnaio come compenso per la macinatura (o, per estens., portarne via indebitamente
'sbozzolatore, sbozzolatrice, sbozzolatora': chi o che sbozzola. 'c'è gli sbozzolatoli e
, sf. procedimento preparatorio, manuale o meccanico, con il quale si dà la
cambio di una preliminare sbozzatura del soggetto o dei soggetti mutuanti. -dote o virtù
soggetto o dei soggetti mutuanti. -dote o virtù incompleta, imperfetta (o considerata
-dote o virtù incompleta, imperfetta (o considerata tale). d.
ch'elle sieno altro che un dirozzamento o sbozzatura con qualche buona attitudine di virtù
. attrezzo del falegname usato per sbozzare o sgrossare il legno. fanfani, uso
., di disegno e di pittura o prima stesura di un'opera letteraria o
pittura o prima stesura di un'opera letteraria o scientifica; abbozzo, schizzo.
attenzione, alla valutazione, all'approvazione o alla deliberazione di qualcuno. siri,
di princìpi ricavati rozzamente da una dottrina o di forme primitive di diritto. desideri
il risentimento. 3. notizia o insieme di notizie sintetiche; descrizione sommaria
virtù e della scienza. -impronta o tratto stilistico personale, non rifinito ma
naso vinaceo. 2. poco o male sostenuto da cintura o bretelle (i
2. poco o male sostenuto da cintura o bretelle (i calzoni); sformato
ett.): allentato, cascante o, anche, lasciato cadere no alle
risalivano su attraverso la pista marinai tarantini o salernitani, negri e secchi, carristi cispadani
, di san lorenzo, di sant'andrea o san si- mone che sia. la
. la capria, 1-230: poi vedono o sentono qualcosa 0 qualcuno che li interessa
a tutti vengono servite uova, sode o alla coque, di diverse dimensioni e colori
schiamazzi,... siamo sulla strada o meglio sulla china precipite dello sbracaménto totale
catena) che lo avvolgono per trasportarlo o sollevarlo o che lo tengono saldamente insieme
che lo avvolgono per trasportarlo o sollevarlo o che lo tengono saldamente insieme.
4. rifil sfilare le calze o i calzoni per abbassarli o toglierli del
le calze o i calzoni per abbassarli o toglierli del tutto (anche in contesti iperb
del tutto (anche in contesti iperb. o enfatici). aretino, v-1-366:
traduzzione si dèe fare in verso sciolto o legato. se mi dislaccio, dubito
dato qualche prodromo nella 'resurrezione di lazzaro'o nelf ingresso di gesù in gerusalemme'entro
affreschi padovani. -cedere alle pretese o alle richieste altrui senza opporre resistenza.
-lasciarsi andare ad atteggiamenti scomposti o a un linguaggio sguaiato, non mantenendo un
sguaiato, non mantenendo un contegno dignitoso o la disciplina. moravia, 17-154:
di dignità, di compostezza negli atteggiamenti o nei comportamenti. e. cecchi
indossa abiti slacciati, scomposti, disordinati o, anche, succinti. -anche: che
che ha le brache allentate in vita o del tutto abbassate. sacchetti,
v.]: 'sbracato': tordi sbracati o, come anco si dice tordi col
privo di regole e di senso morale o, con valore attenuato, senza impegni
più sbracata, senza riscaldare il sangue o toccare i nervi ad alcuno fra i tanti
essere sbracato. -che è caratterizzato o fa ricorso a un linguaggio grezzo,
bocca fatta ad hegel, james pragmatista o pluralista anche in quest'ultimo libro pare
è dire tutto quello che più ti piace o toma bene, senza alcun risguardo e
, v-5-397: appena uno di questi pittori o scultori rivoluzionari, avanguardisti, eversori d'
. -affannarsi, spesso con ostentazione o zelo eccessivo, a lodare, applaudire
/ forse per afferrare / quei quattro o cinque gabbiani / che zig-zagano in alto
ant. e letter. liberare il braccio o le braccia da qualcosa; allontanare,
lat. ex-, con valore privat. o intens., e da un denom
indossa un indumento con le maniche corte o senza maniche; che si è rimboccato
..., andava scollata troppo o sbracciata fino al sodo del braccio.
braccio. -che ha le maniche corte o rimboccate; senza maniche (un abito
occorrente a fare con le braccia (o anche con tutta la persona) determinati
lo spazio occorrente a fare con le braccia o con tutta la personai movimenti richiesti,
chi pratica sport come il lancio del disco o il tiro del giavellotto).
sosteneva. 3. dimensione dell'altezza o della lunghezza di una gettata di terra
gettata di terra di scavo effettuata manualmente o meccanicamente. -dimensione del massimo allungamento del
). 4. ant. brano o passo di uno scritto. galileo,
dire stuzzicare la brace perché s'accenda o l'accesa spandere alquanto. manzoni,
lodi. -riconoscere in modo esagerato o ingiustificato virtù, qualità.
. 7. figur. esprimersi o agire in modo esagerato, millantando e
si millantano e dicono di voler fare o dire cose di fuoco s'usa,
messisburgo, 55: piglia i peri o pomi in quella quantità per i
in quella quantità per i pastelli o piatti che vorrai fare e penso che sei
vedendo che alcuno prospera in una impresa o fa grandi sbraciate, per significare che
. sbracio]: suono di più veggi o scaldini sbraciati. e. cecchi
-anche: il rumore prodotto da uno o più bracieri in cui si smuovono le
sbraciare. suono di più veggi o scaldini sbraciati. 2. figur
: 'sbracione': dicesi per scherzo o scherno di chi mostra o vanta voler far
scherzo o scherno di chi mostra o vanta voler far gran cose, vantatore,
e volgarità, diffuso in una società o in un ambiente. c.
, agg. ant. privo di calzoni o con i calzoni allentati, in disordine
(per trascuratezza, per proprio agio o per l'eccessiva pinguedine). lippi
meglio era dargli un sasso / nel capo o una pedata arcisolenne / in quel corpaccio
arcispensieratissimo piovano. 2. seduto o sdraiato scompostamente. crudeli, 2-198:
, lascivo. kuspoli, 185: o pedanti foiosi e sbraculati, / che il
adolescenzia veggio, che in mano volanti accipitri o pele- grini capiferino; né veggio correnti
dalla banda mia. -sbragia: o bravo favore! e che sai tu che
questa sbrasata, ripetendo una cosa due o tre volte e facendo tutta una confusione.
). parlare con voce eccessivamente alta o anche con tono adirato o a vanvera
eccessivamente alta o anche con tono adirato o a vanvera; gridare, strepitare.
e insistenza, manifestando il proprio risentimento o la propria disapprovazione. -anche sostant.
3. tr. pronunciare con tono concitato o risentito un discorso, una critica,
lo sbraitare in modo continuo e insistente o, anche, confuso; vocìo, strepitìo
, una curiosità, un'inclinazione naturale o un vizio, un impulso, una passione
, un impulso, una passione intensa o la persona che si trova in tali stati
si trova in tali stati d'animo o condizioni psicologiche. anonimo, xlvii-137
iii-370: ove men'porta il calle o 'l piede errante, / cerco sbramar piangendo
-procurare il pieno appagamento di un desiderio o di un impulso. mamiani, 1-312
2. soddisfare una forte sensazione di fame o di sete. - anche di animali
animali. alamanni, 19-34: tigre o fero leon... /..
con la particella pronom. sentirsi appagato o esaudito in un'aspirazione, in un desiderio
dilaniamento, strazio di una preda o di una vittima (per lo più a
fare a brani, smembrare, lacerare o divorare con ferocia una persona o un
lacerare o divorare con ferocia una persona o un animale (una bestia feroce, anche
da leone / con tanta crudeltà, rabbia o furore, / quando l'afferra con
sbranerebbono. antonio da ferrara, 101: o eri- tonne cruda, / ven a
un odio profondo, un contrasto insanabile o, anche, la rabbia nei propri confronti
fi. della porta, 8-29: o dio, non potrebbe infermarsi dru- silla
. -ridurre in pezzi (mine o cannonate). n. stenone [
attraverso i secoli erano sfuggite ai terremoti o al rodio delle acque, furono sbranate
riferimento all'azione distruttiva delle acque piovane o correnti. targioni tozzetti, 12-5-258:
addolorare, tormentare crudelmente una persona (o l'animo, il cuore), suscitandole
), suscitandole un senso di angoscia o di ansia. muratori, 6-321:
vento impetuoso, una di pioggia, due o tre di sirocco e così su e
modo iroso, con acredine, livore o malignità, sfogando il proprio risentimento.
feriscono le corone rasente il pelo o si sbrana loro il collo. 11
, divorato da un animale feroce o inferocito. caro, i-273: eglino
e divorati dalle zanne terribili d'un leone o d'una tigre. d'annunzio,
persona per lo più in battaglia, o un animale in una battuta di caccia
.: /... / « o mia vezzosa e vaga feritrice / che
pochi mesi avremmo forse veduta quella repubblica o da mani temerarie sfasciata o da nuove intestine
quella repubblica o da mani temerarie sfasciata o da nuove intestine discordie sbranata, oppressa
visconti, 2-80: se non provedi, o caro signor mio, / a la
la particella pronom. dividersi in due o più branche particolarmente sviluppate in seguito ah'
particolarmente sviluppate in seguito ah'interruzione naturale o artificiale dello sviluppo dei rami superiori (
. 2. per estens. allontanare o far appartare qualcuno da un gruppo;
pronom. uscire, allontanarsi dal branco o, anche, dallo stormo; disperdersi
una casa. 7. separarsi o isolarsi da un gruppo di persone o
separarsi o isolarsi da un gruppo di persone o da qualcuno, anche definitivamente; disperdersi
, anche definitivamente; disperdersi, sparpagliarsi o sbandarsi (un gruppo di persone o
sparpagliarsi o sbandarsi (un gruppo di persone o una formazione armata). -in partic
-in partic.: allontanarsi dall'esercito o dalla propria unità militare. b.
di sbrancare2), agg. uscito o separato dal branco, dallo stormo (un
3. figur. disgregato, disunito alfintemo o rispetto a un centro politico (un
inconveniente da sciupare il corpo toccato, o da moralmente offendere o tentare la persona
corpo toccato, o da moralmente offendere o tentare la persona palpeggiata. = comp
per il parlarne troppo e troppo enfaticamente o per esagerarne gli aspetti e i modi
{ sbrandello). ridurre un tessuto o un vestito in brandelli; lacerare,
l. salviati, ii-i-50: questo periodo o diciam giro di parole è..
. non pur difficile e duro, ma o sospeso o con un membro sbrandellato del
pur difficile e duro, ma o sospeso o con un membro sbrandellato del tutto diventa
foglia]: 'sbrandellata', divisa in brani o parti per lo più parallele ed ineguali
abbattuta. 4. falla o crepa estesa. botta, 6-ii-563:
momento. 5. profonda apertura o spaccatura del terreno; voragine.
urtare ha fatto quel grande sbrano o lacerazione in quel monte. cinelli, 1-303
gli altri vanno avanti a furia d'intercalari o di luoghi comuni, coi quali coprono
. 11. ingente sottrazione di denaro o di beni dal patrimonio altrui.
cassa di lui, condannato al bando o ad altro. 12. locuz
sbrattare1, tr. liberare un luogo o una superfìcie (in partic. una
, un tavolo) di ciò che ingombra o insudicia; ripulire, riordinare.
e conquistata una laurea, una clientela o un impiego, i più sbrattano la
loro casa dei libri, come di nemici o per lo meno di seccatori, e
e tirano via a far cause, cifre o ricette senza una consolazione estetica. e
sgomberare un luogo, cacciando, allontanando o facendo scomparire da esso le persone indesiderate
facendo scomparire da esso le persone indesiderate o pericolose, il nemico, un animale
4. allontanare una persona da un luogo o da sé; cacciare via.
chi stramazzava sull'assito scivoloso era schiacciato o sbrattato in acqua. 5.
abbandonare un luogo per scelta, necessità o in seguito a un provvedimento giudiziario.
liberare da pregiudizi, da ostacoli concettuali o formali, da posizioni teoriche sorpassate (
luogo per lo più rapidamente per necessità o costrizione. scambrilla, lxxxviii-ii-486: currado
questo nuovo istituto: obbligar la canaglia o a darsi al buono o a sbrattare
la canaglia o a darsi al buono o a sbrattare. vita di ferdinando di toscana
purificarsi da un vizio, da una colpa o dal peccato. fra giordano [crusca
: morire. moniglia, 1-iii-535: o campare, o campacchiare / voglio ognor
moniglia, 1-iii-535: o campare, o campacchiare / voglio ognor lieto e giocondo
cose che, fuor di luogo, impediscono o non conviene che stiano.
di qualcuno dal luogo in cui abita o lavora; sfratto. goldoni, iv-9s9
luogo ov'esso abita, colla forza o colla soperchieria. 2. eliminazione
era consultata nel ramo esorcismi, aperture o rotture d'incantagione, sbratto del malocchio
che parevan granai, vuoti la più parte o con armadi cadenti, reliquiari fuori uso
uso e robe di sbratto. -stanza o camera di sbratto: locale usato per
per riporre mobili inutilizzati, per conservare o stagionare alimenti; ripostiglio. cicognani
1-103: tutti i giorni, un'ora o due, in una stanzuccia da
, intr. ant. fare lo smargiasso o vantarsi boriosamente, anche provocando e minacciando
, 285: vedete a questa giovane, o famigli miei: lasciate raccogliere quante spighe
sbravata, sf. ant. lamentela o tirata insolente o provocatoria.
ant. lamentela o tirata insolente o provocatoria. a. f. doni
anche con la particella pronom. parlare o comportarsi con spavalderia e arroganza o con
parlare o comportarsi con spavalderia e arroganza o con un atteggiamento insolente e minaccioso (
m. lecchi, 422: o non awien de'bravi anche il medesimo?
. sbravazzata, sf. atto o comportamento prepotente e minaccioso o improntato a
. atto o comportamento prepotente e minaccioso o improntato a boriosa dimostrazione di forza o
o improntato a boriosa dimostrazione di forza o capacità; smargiassata. 1.
e invece il mondo è sempre lì o là di lì. idem, 469:
cantù, 2-432: qualcuno, che o forestiero o sbraveggiante fumava, fu coi
, 2-432: qualcuno, che o forestiero o sbraveggiante fumava, fu coi bei modi
fumava, fu coi bei modi in prima o con insulti o minaccie obbligato a smettere
coi bei modi in prima o con insulti o minaccie obbligato a smettere.
scheggiare all'orlo un piatto, un vaso o un altro recipiente di terracotta, di
altro recipiente di terracotta, di porcellana o di vetro. tommaseo [s.
agg. rotto, scheggiato agli orli o agli angoli (il vasellame, un
, sbrécci). aprire una fenditura o una crepa in un muro. soffici
tal modo col proprio peso che il vento o le intemperie lo sbreccino e lo rovinino
4. incrinare, guastare un'atmosfera o un sentimento. luzi, 11-209:
), agg. che presenta brecce o crepe (un muro, un edificio)
2. per simil. squarciato, lacerato o sfilacciato (un oggetto, un indumento
papini, 27-492: l'anfora sbrecciata o le cicche fumose nel portacenere de pisis
. sbucciatura, sf. scheggiatura o crepa superficiale di materiali lapidei.
arissi dito: « é1 sbrega zuchi o asse ». / se tuti sgrignava
plur. -ghi). region. taglio o squarcio in un tessuto. fanzini
butterata et alcuni nascono con molti sbrencioli o escrescenze nella lor buccia. =
intr. penzolare perché strappato, mal cucito o male indossato (un indumento, una
, i loro sbrendoli, sulle maniche o sul petto o sul fondo dei pantaloni.
sbrendoli, sulle maniche o sul petto o sul fondo dei pantaloni. -pezzo
ve2. plur. gioc. sbricchi o sbricchi quanti: gioco stiti laceri,
gioco infantile, simile al dentro al pugno o dentro ad ambe le mani quella quantità
la seconda volta, non a uno o due per volta ma tutti a un tratto
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
sbriccarìa, sf. ant. azione o comportamento furfantesco; bricconeria. aretino
di noccioli che ha detto di più o di meno e questo si fa una volta
. v.]: 'sbricchi quanti'o, come dice il volgo, 'biribicchi quanti
qualche tempo. -degradamelo di un monumento o dei materiali di costruzione. calvino
sbriciolo). sminuz zare o ridurre in briciole. algarotti,
nutrisce, che non giova letaminare esso terreno o ingrassamelo. imbriani, 7-57: comperammo
di natale, nel loggione della scala o alla stazione centrale, una manata:
6-63: 'sbriciolare': rompere in minutissimi pezzi o ridurre in bricioli, ed intende far
palazzeschi, 4-178: parlava poco sbriciolando o sorvolando le parole, a scatti,