tale lingua (una parola); scritto o tradotto in tale lingua. - anche
antiche traduzioni rumene della 'chanson de roland'o di romanzi epici francesi, ci si
. 3. che è proprio o che si riferisce alla romania in quanto
. 4. che è proprio o che si riferisce alla mentalità, alle
rumeni. = dal romeno romàn o rumàn, che è dal lat. romànus
e letter. pellegrino diretto a roma o (con riferimento al periodo delle crociate
delle crociate ed estensivamente) in terrasanta o, in senso generico, verso qualsiasi
, 37: or potess'eo, / o amore meo, / come romeo /
sì che nessun più teme, / accompagnato o sol, gir per camino. /
, e neanche nomade per diporto o irrequietezza: pellegrino per necessità. -per
. 4. agg. via o strada romea (anche solo romea,
): nel medioevo, denominazione, principale o secondaria, assunta da varie strade che
. 5. che compie (o ha compiuto) un viaggio a roma
-scherz. che deve compiere (o si immagina che debba compiere) un
ant. pellegrino diretto verso un santuario o un luogo sacro, in partic. a
sacro, in partic. a roma o in terrasanta. anonimo genovese,
da pinne dorsali e anali con uno o più raggi spiniformi. gaiucci
. rométta, sf. quartiere o ambiente di roma, alquanto limitato socialmente
. salvini, 39-iii-143: quel linguaggio o piuttosto gergo ne venne che, perché
. ant. pellegrinaggio verso un santuario o un luogo sacro, in partic. a
luogo sacro, in partic. a roma o in terrasanta. ramusio,
, con fiori piccoli e sono perenni o annue; in italia si trovano 23
la romice acquatica (rumex aquaticus), o per la preparazione di salse e intingoli
romice dei prati { rumex obtusifolius) o per produrre coloranti, con la radice,
radice, come la romice dei fossi o selvatica (rumex acutus); la
romice è calda e secca nel terzo grado o nel secondo, secondo avicenna, ed
a mangiare cum la biava del fengrego o de la somenza de rumese e fallo stare
parti del globo; sono erbe annue o perenni, di un aspetto proprio,
un aspetto proprio, di sapore più o meno acido; le più importanti sono
gli orecchi, e s'egli ode romore o suono d'arme, l'uom noi
. tranquilla solitudine di un luogo disabitato o poco frequentato e isolato dalle inquietudini e
abitazione posta in luogo disabitato e solitario o isolato, difficilmente accessibile, nascosto,
tranquillo e lontano dai problemi del mondo o poco frequentato e remoto da contatti umani
è penetrato ancora in questo mio romitaggio o piuttosto serraglio, dove mancano egualmente e
anche più sicura. gozzano, i-55: o casa fra l'agreste e il gentilizio
, / coronata di glicini leggiadre, / o in mezzo ai campi dolce romitaggio!
: più che un'accademia d'archeologia o di plastica, olimpia è un poetico
è adesso un romitaggio. -vita o periodo trascorso in solitudine. foscolo,
la vita e il costume degli eremiti o che ne è proprio o tipico (
degli eremiti o che ne è proprio o tipico (anche con connotazione iron.)
, che riguarda la vita, il costume o la vocazione degli eremiti; adatto agli
. manetto da filicaia, 115: o uomo eretico micidial di tuo sangue,
dell'altro dì si fece frate de zoccoli o romito dal sacco, salvo il vero
rocco, 1-89: fottete in cui, o voi, fuggi la potta, /
mogli e assai schiave. -romito casalingo o domestico: uomo legato da voti privati
ritirata, schiva, anche per costrizione o per insofferenza dei rapporti e delle consuetudini
a lui non si concede / por orma o trar momento in altra parte, /
ed occupazione d'uomini romiti ed oziosi o mestiere di servi, 1 libri ed i
3. lontano da un centro o dalle vie di comunicazione; difficilmente accessibile
dalle vie di comunicazione; difficilmente accessibile o praticabile; poco o non frequentato;
difficilmente accessibile o praticabile; poco o non frequentato; distanziato rispetto ad altre
frequentato; distanziato rispetto ad altre costruzioni o edifici; fuori mano (un luogo,
, anche con una connotazione di desolazione o, in senso positivo, di particolare
il piè? -isolato dall'ambiente o dallo spazio circostante, in modo da
ambientale); remoto da ogni occupazione o cura mondana. bruni, 440:
e sola. -vissuto, trascorso o da trascorrere in solitudine (la vita
che rifugge dall'ostentazione, che è nutrito o celato nel profondo dell'animo, intimo
lui. g. prati, i-195: o giovinetta, se il fatai viaggio /
lupo si farà romito. -vivere o fare vita da romito: in mortificazione e
... se voi mi piacete o se io di piacervi m'mgegno, e
. lorenzo de'medici, 7-104: o bartol mio, chi vegg'io là a
eremo. -anche: monastero, convento o cella di un convento. anonimo
: neuno frate offerto del detto ospitale possa o vero degga in alcuno modo andare ad
andare ad alcuno monestero di donne, o vero a favellare ad alcuna donna di monestero
vero a favellare ad alcuna donna di monestero o vero de romitorio, senza speziale licenzia
ogni più possibile contentezza in quel loro convento o eremo o romitorio o topinaia o conigliera
contentezza in quel loro convento o eremo o romitorio o topinaia o conigliera che se la
quel loro convento o eremo o romitorio o topinaia o conigliera che se la voglian
convento o eremo o romitorio o topinaia o conigliera che se la voglian chiamare.
chiarità della vita senza incomodo previo del parroco o disturbo del podestà. -con
santissima vergine, detta p'ere- mo'o 'romitorio di calomini'. 2.
; edificio situato in un luogo solitario o lontano da altre abitazioni. -anche;
dove gente sono, / che sollitari o di lunge da gente. chiabrera, 5-1
foscolo, iv-353: io t'offeriva, o lauretta, le mie lagrime e questo
, 12-50: ogni colpo d'orlando o piastra o maglia / e schioda e
12-50: ogni colpo d'orlando o piastra o maglia / e schioda e rompe et
[bombarde], l'ana visina romperà o moverà tutte le cose di debole resistenzia
fibre del sangue. -distruggere o attenuare le proprietà fisiche di un corpo
staccare colle mani dal carattere la coda o getto, cioè quel di più di metallo
comporre e misurar il verso, di spezzare o rompere parole in parti, com'awiene
dopo due dì vi getterai sopra cinque o sei bigoncie di vin nuovo. lauro,
la carta bagnata] con un martelletto o di ferro o di legno. erbolario volgare
] con un martelletto o di ferro o di legno. erbolario volgare, 1-125:
nella quale regnò il dio saturno, o a periodi storici o culturali ritenuti particolarmente
il dio saturno, o a periodi storici o culturali ritenuti particolarmente felici. nencioni
da l'ampia ala distesa voi ditemi, o muse / dolci-parlanti figlie de t sire
un dimetro giambico catalettico e un itifallico o un reiziano. vico, 4-i-960:
antica divinità romana, dio della semina o delle granaglie, rappresentata tradizionalmente con
suo vita. lapaccini, lxxxviii-ii-2: o figliuol di saturno, o sommo love,
lxxxviii-ii-2: o figliuol di saturno, o sommo love, / pàrtiti dalla tua
... di saturno uncia una o una di olio. biringuccio, 1-24:
lupi. 2. che manifesta o rivela malinconia, corruccio, ipocondria.
e letter. sazio di cibi o bevande (una persona o un animale)
cibi o bevande (una persona o un animale). guido delle colonne
chiuso. -intriso di sostanze aromatiche o di un particolare aroma. massaia
compenetrato e fortemente pervaso da un motivo o da un tema dominante; informato, ispirato
da un tema dominante; informato, ispirato o influenzato da una determinata dottrina o cultura
ispirato o influenzato da una determinata dottrina o cultura (un discorso, un'opera
(un discorso, un'opera letteraria o figurativa). praga, 4-74:
un ulteriore incremento (una caratteristica fisica o chimica appartenente a un determinato corpo e
se l'operaio non si 'arrangiasse'. o. colore saturo: colore corrispondente a quelli
m. -i). che è nato o vive nell'arabia saudita. - anche
filoiraniani. 2. che è proprio o relativo all'arabia saudita o alla dinastia
che è proprio o relativo all'arabia saudita o alla dinastia di ibm sa'ud che
, effettuato da governanti di tale stato o da sudditi di tale dinastia.
., 3-72: 0 pongiglon amari o stronboli venmenti o saugli de serpenti maior
0 pongiglon amari o stronboli venmenti o saugli de serpenti maior cose ha fa-
servendosi in galera del termine di 'fune'o 'corda'ma 'saura'. = var.
: io lo voio vendere in grosso o in saunado corno è uxanza. =
varie, il capo e il tronco più o meno allungati, che subiscono, con
oppure accostate a costituire placche, tubercoli o granuli; gli occhi hanno uno sviluppo vario
vario e possono essere ricoperti da una o due palpebre; in genere hanno il
per corpo lungo e snello, più o meno cilindrico, ricoperto di pelle squamosa
cilindrico, ricoperto di pelle squamosa o di piastre ossee. bacchelli, 18-i-52:
. 2. al sing. animale o specie appartenente a tale sottordine.
). -al sing.: animale o specie appartenente a tale ordine.
. che è di colore biondo, fulvo o rossastro (il mantello di un equino
, in partic. di un cavallo o, anche, di un bovino);
corte, 26: 1 sauri brusciati o metallini, come dicono, sono tra
ha il mantello di colore biondo, fulvo o rossastro (un cavallo).
e suole essere sauro somigliante alla fiamma o al carbone acceso. tassoni, 9-24:
la riproduzione avveniva probabilmente per via vivipara o ovovivipara. = voce dotta,
al linguista svizzero f. ae saussure o alle teorie linguistiche da lui elaborate.
, clinozoisite, di colore biancastro grigio o verde con diverse sfumature.
bianco-verdicce, grigie e verdoline, rossastre o brune. = dal nome del
pesce grande, come sarebbe una testudine o savalo..., l'indiano
e la terra è rasa con erbe o senza. casati, 2-10: la necessità
condurre una lotta spietata per la sopravvivenza o la supremazia. lucini, 4-38
con quante savanie si fecion mai in damasco o in cipri avervi ridotto a gusto.
scavato per raddrizzare l'alveo di un fiume o per favorire lo scarico delle acque o
o per favorire lo scarico delle acque o dei materiali alluvionali. =
spagnuolo e ritornassero ad abitare in napoli o alle case loro. foscolo, v-416:
, tutti gli aspetti di una questione o di un problema. guicciardini, 2-1-294
signori di milano il re di francia o lo imperatore, è manco periculoso per
, 35-4: or mentre io saviéggio, o cimo, posto sia suggello a questi
e i desideri; capacità di comportarsi o di esprimersi in modo coerente e adeguato
in modo coerente e adeguato alle circostanze o alle situazioni. -anche: ricchezza di
languore. gozzano, ii-353: venite, o tieni, dai regni lontani. /
divina. leggenda aurea, 9: o sapienza che de l'altissimo uscisti,
virtù che determina ciò che è bene o male per l'uomo. cuoco,
senso della giustizia di un legislatore (o di un codice legislativo). porcacchi
tutti coloro che per invidia, per ipocrisia o per ignoranza osarono, e in vita
espressione, idea, consiglio, atto o comportamento saggio, prudente e giudizioso;
: lo sfogarsi qualche volta de'piaceri o dispiaceri suoi è cosa di grande conforto,
, 3-ii-759]: ne altre bellezze o saviezze hanno da essere nelle lettere che gli
. = dal provenz. sabieza o savieza, deriv. da sabi o savi
sabieza o savieza, deriv. da sabi o savi (v. savio)
; assennato; che evita azioni inconsulte o inutili rischi; avveduto, accorto,
ii-212: sì, dici bene, / o mio savio gianduia ridarello! / buona
, conciosia cosa ch'egli sia folle o villano;... e tosto truova
di solid'unghia, né l'amore, o savio. -per anton.:
men alti. -acuto nell'osservare o nel giudicare; perspicace, sagace,
. pirandello, 8-1047: i parenti o gli amici defunti recano in memoria di
bambini savi. 2. che denota o è frutto di assennatezza e prudenza o
o è frutto di assennatezza e prudenza o di capacità di valutare e giudicare in modo
esatto ed equilibrato; ispirato dalla saggezza o dal buonsenso, ragionevole (un comportamento
? bianco da siena, 52: o temperar savissimo, / dal furor ti
-né aforismo dotto, / né sermo o perno -di morale eterno / niuno cerchi da
professore. -con uso scherz. o iron. baretti, 6-153: perché
scannandosi reciprocamente, e talora mangiandosi allesso o arrosto dopo la scannatura, secondo i
altro gli ingegni non abbastanza fecondi o troppo severi e fornir loro per avventura una
: se il duca di savoia sia pazzo o savio, non glielo posso dire:
la propria condotta ai princìpi della morale o all'insegnamento di cristo; che si
, se ne contavano altri chiamati anacoreti o cenobiti, riguardevoli per la santità della
-con meton.: conforme alla morale o all'insegnamento di cristo; ispirato a
da poterti di ciò che tu vorrai o domanderai, dichiarire? sostant.
partic. riferimento a filosofi, letterati o scienziati. novellino, xxviii-800: filippo
e stettero in trampali che iddio fosse o no. dante, conv., iv-i-i
neo aec7tvoao9i<7ta (, oggi nota come '7dipnosofisti'o -artisticamente ben eseguito. '
6. che sa escogitare i mezzi o gli espedienti adatti al raggiungimento del proprio
uon ch'avesse in sé ragione / o che del monao ben savio sarebbe, /
subito se l'orivolo della torre sia savio o sia sconcertato, così all'udire di
espressioni savio in giure, di ragione o in ragione). testi fiorentini,
. dinanzi a'savi di ragione o dinanzi a'mercatanti. documenti della milizia italiana
dare buoni e sufficienti mallevadori, due o più, i quali siano ed essere debbiano
richiesto a un giureconsulto da un magistrato o dalle parti in causa per definire o
o dalle parti in causa per definire o risolvere una auestione legale. statuto dei
2-55: se quello cotale debitore negasse o volesse contendere, allora, passato il
di procedere a diffinazione del piato, o per commessione che si faccia in savio
, con funzione per lo più consultiva o di assistenza tecnica degli organi esecutivi.
di sei savi. -cinque savi o cinque savi di rialto: quelli alla
e mestieri. -collegio dei savi o sedici savi: magistratura veneziana composta dai
-dieci savi, dieci savi del senato o dieci savi a san marco: collegio
pubbliche. -dieci savi di o in rialto: quelli sopra le decime.
1-i-108: li savi, overo anciani o signori che al presente se trovano essere fatti
anni. -savi deputali a conciare o a riformare la terra: magistratura straordinaria
la terra. -savi agli ordini o degli ordini o savi di mare:
-savi agli ordini o degli ordini o savi di mare: magistratura veneziana di
negli affari. -savi alla o sopra la mercanzia: v. mercanzia,
venezia. -savi al tassare la terra o sopra le tasse: magistrati veneziani incaricati
terraferma, a terraferma, da terraferma o della guerra: magistratura veneziana composta di
dei decreti del senato { savio ai damò o da mo). gir.
... riferire. -savi grandi o savi del consiglio: magistratura veneziana di
-savi sopra i conti, tre savi o tre savi sopra i conti: magistratura
allo stato. -savi sopra le decime o sopra le provvisioni delle decime: magistratura
sopra vesenzione dei padovani e dei trevigiani o venti savi di rialto: collegio veneziano incaricato
sopra le cose del regno di cipro o sopra il regno di cipro: magistratura
per il zante. -venti savi o collegio dei venti savi: tribunale veneziano
savi. -venti savi del senato o collegio dei savi del corpo del senato
dizzioni tosche: opera non di grammatica o di rimario, ma d'un vocabulario chi
questo anco a adulti, per abbonirli, o in senso familiare: 'state buono',
toscani, 53: vista all'insù, o pazzo o tanto savio che non si
53: vista all'insù, o pazzo o tanto savio che non si possa dir
.. metti il matto da sé (o da per sé), diventerà savio
-chi si battezza savio s'intitola pazzo o matto: vantarsi è segno di stoltezza
impensato, n. 6. -matto o pazzo per natura, savio per scrittura:
-sa meglio i fatti suoi un matto o un pazzo che un savio quelli deeli
deeli altri; ne sa più un matto o un pazzo a casa sua che un
quei ministri antichi della dea minerva, o un dei sacerdoti di diana, o veramente
, o un dei sacerdoti di diana, o veramente un di quei savioni di grecia
delle sue tematiche di tipo melico e arcadico o vi si ispira. denina,
, vi-6: tredici odi savioliane da riffondersi o da lacerarsi. saviòmo, sm
agg. invar. nella locuz. blu o azzurro savoia: particolare tonalità di azzurro
, agg. che è nato, vive o lavora in savoia; che è composto
... del debbiato, o savoiardo, questo vescovo, del quale il
partenza de'savoiardi, non son molti o almen bastanti a coprir tanto paese esposto
di que'savoiardi che fanno ballar la marmotta o veder la lanterna magica. foscolo,
savoiardo. -che sostiene l'indipendenza o l'autonomia della savoia (un partito
2. che si riferisce alla savoia o vi è situato; che è proprio
un dialetto). -sm. ciascuno o l'insieme dei dialetti franco-provenzali parlati in
adatto ad essere inzuppato in bevande calde o usato come ingrediente per dolci (anche
caro a le gentilezze) credo piamontese o savoino, (salvo il vero)
savoini e piemontesi. -proprio o tipico degli abitanti della savoia. bresciani
. 2. che è proprio o si riferisce alla savoia. faldella,
. 3. che è proprio o si riferisce a casa savoia o ai
è proprio o si riferisce a casa savoia o ai suoi domini (e ha valore
suoi domini (e ha valore scherz. o iron.). guerrazzi, ii-103
di 'sabaudico'e di 'sabaudista', esumati o coniati di contro al tradizionale 'sabaudo'.
). che si riferisce o è proprio e caratteristico del pittore bresciano
di braccioli e ai spalliera di cuoio o di stoffa (più raramente di legno)
savonaroliano, agg. che è proprio o si riferisce a girolamo savonarola (1452-1498
saonése), agg. che è nato o vive o lavora a savona. -
, agg. che è nato o vive o lavora a savona. - anche sostant
. 2. che è proprio o si riferisce alla città di savona,
... le rosee infiorescenze della savonina o 'valeriana rubra'a due metri dal
: sublime. iacopone, 37-15: o ròcca de forteza, 'n la quale è
coro degli strumenti vien fuori il sax o la tromba mentre il disco gira. cassieri
savinio, 22-275: del teatro di prosa o del varietà, quale dei due è
cm, con piumaggio bianco, bruno o nero. = voce dotta,
evacuanti. alamanni, 242: o ventre non saziabile, che vendi / la
sm. ant. soddisfazione della fame o della sete o anche della gola.
. soddisfazione della fame o della sete o anche della gola. fra
eziandio quelle cose, le quali, o dette o fatte da loro, gravemente comprende
cose, le quali, o dette o fatte da loro, gravemente comprende la
l'appetito o il gusto (ed è anche seguito da
, 5-224: quel ch'il sole o la pioggia o 'l suol fecondo / producea
quel ch'il sole o la pioggia o 'l suol fecondo / producea per se
, per indicare la brama di sangue o di vendetta cruenta. a. lenio
. -colmare una persona di dolore o di paura. corfino, 146:
di paura. corfino, 146: o quanto, avendomi voi gran tempo saziato
la caccia / né mortadella, presciutto o salame. svevo, 8-835: oggi
. gozzano, ii-81: ora, o vecchio, e sazi la tua fame /
altrui. ¦ j. esaudire o gratificare una persona con l'elargizione di
dice dio nel vangelio alle genti: « o voi che lavorate e affaticati siete (
, cioè del corpo e sangue di cristo o veramente della dottrina del vecchio e del
. 10. acquietare l'animo irato o crudele con la vendetta o con un
animo irato o crudele con la vendetta o con un delitto. giusto de'conti
crudeltà. -placare un dio pagano o il destino avverso. g. gozzi
il sanno coloro all'intelletto de'quali, o nume, tu hai largito le penne
odio, il furore, l'invidia o altro sentimento maligno. guidotto da bologna
se prima non gli dài qualche danaio / o drappi o panni per saziar suo noia
gli dài qualche danaio / o drappi o panni per saziar suo noia, / non
un desiderio di gloria, di fama o di potere. guicciardini, i-301:
. 15. appagare un desiderio amoroso o un bisogno affettivo; soddisfare il desiderio
usa il matrimonio in dì di digiuni o di quaresima o vigilie, o in dì
in dì di digiuni o di quaresima o vigilie, o in dì di letame
di digiuni o di quaresima o vigilie, o in dì di letame, o in
, o in dì di letame, o in niuno dì comandato, se in tane
, consentire. cicerchia, xliii-346: o figliuol mie, di toccarti mi sazia
33: chiamoti con alta voce, / o amore amor dolcissimo, / per lo
23. stancarsi, fino anche al disgusto o al rigetto, del compimento troppo ripetuto
-appagarsi del godimento di un bene materiale o spirituale, di una buona fama, dell'
, / ove mai non si piange o si sospira, / di gioie eterne ti
così pieno piacere dalla vista di una persona o di uno spettacolo anche naturale da non
nel sentimento d'amore verso una persona o verso dio. giamboni, 10-154:
... un amore di cui saziarsi o morire. 25. trarre godimento
vendetta, da una strage, dal sacrificio o dalla morte di una persona.
in animo di commettermi ch'io occida dieci o venti uomini. -in galea ti potresti
dante, par., 5-120: o bene nato a cui veder li troni /
lo crucifiggono. -ricolmo di colpe o di vizi. cavalca, 20-53:
. iacopone da todi, 58-64: o pessima avarizia, sete endu- plicata /
, sf. pieno appagamento della fame o della sete (anche fino alla nausea
sazietade se costrigner vorrai con cose soperchie, o non allegro sarà quel che v'avrai
allegro sarà quel che v'avrai messo o ver nocivo. iacopo da benevento volgar
infastidita generata dalla ripetizione, dalla monotonia o dall'eccesso. bembo, iii-137:
a sazietà condita da brodo di pesce o accompagnata da qualche pezzo di cacio.
[le lingue] non vi iaressero o poco degne e profittevoli o troppo sazievoli e
vi iaressero o poco degne e profittevoli o troppo sazievoli e unghe. a.
parafrasi sazievoli, non infrascature di erudizioni o trasapute o disutili. salvini, 39-iv-79
sazievoli, non infrascature di erudizioni o trasapute o disutili. salvini, 39-iv-79: non
lettura che aggruppa o slega parole e sillabe secondo il capriccio
, sf. pienezza di cibo o di bevanda, tanto da non poterne più
che ha soddisfatto completamente la fame o anche la sete (una persona).
sazi de'cibi. magalotti, 9-1-139: o povero ottavio, ti veggo intrigato a
beni materiali che ci si è procurati o di un bottino o di un guadagno
ci si è procurati o di un bottino o di un guadagno anche illecito.
azione compiuta, per un comportamento tenuto o per un atteggiamento assunto. -in frasi
non stanco mai, per quanto ripetuta o prolungata oltre il normale sia l'azione
e 'l dolore, / né per dolermi o pianger son mai sazio. s.
covi? travagliata sei / dal tuo male o dal cruccio? /...
. -con riferimento a una personificazione o a un soggetto inanimato. niccolò
al disgusto di compiere un'azione malvagia o di una strage, di una vendetta
una vendetta, di una condotta peccaminosa o colpevole. bonvesin da la riva,
. laude dei bianchi toscani, xcvt-138: o figliuol, di tanti strazi / que'
8. pienamente esaudito (un desiderio) o soddisfatto (una brama dei sensi)
sazia di me qualunque vostra voglia, / o mia gioia, o mia doglia,
voglia, / o mia gioia, o mia doglia, / non curo, poiché
9. pago di quanto ha visto o contemplato (lo sguardo) o di
visto o contemplato (lo sguardo) o di quanto ha detto (la voce)
dee., 7-7 (1-iv-630): o singular dolcezza del sangue bolognese!.
di questo libro. arici, ii-92: o figlio a me concesso / a più
. poliziano, orfeo, 365: o o! o o! morto è lo
poliziano, orfeo, 365: o o! o o! morto è lo scellerato
, orfeo, 365: o o! o o! morto è lo scellerato!
orfeo, 365: o o! o o! morto è lo scellerato! /
a chi piacessin le fave sgranate, o fuor del guscio tutte sbaccellate, / a
{ sbacchétto). percuotere una persona o un animale con una bacchetta. d'
2. battere con una bacchetta o con strumenti simili abiti, coperte,
. 3. region. dire o fare cose strane o contraddittorie. 4
. region. dire o fare cose strane o contraddittorie. 4. locuz. sbacchettare
. locuz. sbacchettare la luna: affaticarsi o minacciare invano. baruffaldi, 2-226
ebbi alcuna / altr'ora di solazzo o di diletto, / ma conveniva sbacchettar
'sbacchettata': atto dello sbacchettare, ripetuto o no. dare una sbacchettata a un vestito
. bacchelli, 13-151: per ogni mancanza o negligenza o sbaglio, correvano le sbacchettate
, 13-151: per ogni mancanza o negligenza o sbaglio, correvano le sbacchettate sulla schiena
canale della cassa dell'archibuso, pistola o simile, in cui si caccia la
sm. il percuotere indumenti, tessuti o oggetti con una bacchetta, al fine di
sbatacchiare, chiudere con forza una porta o una finestra. -anche: serrare l'uscio
un tempo ospitali, egli, dimentico o dispregiatore di quella nuova testimonianza di affetto
-far aprire e chiudere violentemente una porta o una finestra (il vento).
e aprire, battendo contro il telaio o gli stipiti. -gettare addosso,
, e vuol dire levar di buccia o mondare; talora neutro assoluto, e
intr. sbattere violentemente contro il terreno o una roccia. fucini, 57:
a chi rivolgersi in una situazione diffìcile o complessa, in un caso d'emergenza,
10-274: si guardavano le altre coppie sbaciucchiarsi o dondolare al suono del juke-box come da
grande dado di vetro. -lodarsi o adularsi a vicenda. carducci, iii-24-189
vezzo di sbaciucchiare bambini per fiacca tenerezza o lusinga, potrebbe pur dirsi 'sbaciucchiatore'.
sbadacchio1, sm. puntello di ferro o di legno impiegato nei lavori di terra
di legno impiegato nei lavori di terra o per l'armatura dello scavo di gallerie
2. ant. pezzo di legno o di ferro usato per tenere aperta la
tenere aperta la bocca di un animale o di un uomo. muratori, 7-iii-337
di là 'sbadacchio', pezzo di legno o ferro messo in bocca d'uomo o
o ferro messo in bocca d'uomo o giumento, acciocché stia aperta né possa
in qualunque casa mi fermava per mangiare o per bere, altro non vedeva né di
, alcuni con gli sbadagli in bocca o puntellata la lingua con un legno o
bocca o puntellata la lingua con un legno o con un pezzo di coltello sopra la
, nell'ottemperare ai propri compiti o nel fare ciò che viene richiesto, dovuta
che viene richiesto, dovuta a negligenza o a distrazione; avventatezza, sconsideratezza;
abbiamo dovute notare fossero effetto dell'ignoranza o della sbadataggine d'uno scrittore, sarebbe un
i francesi. ma io credo che o avesse dal carcere intelligenza con questi o
o avesse dal carcere intelligenza con questi o che la grazia fosse concessa anche a lui
concessa anche a lui per isbada- taggine o che la sua pena fosse prossima a finire
, l'approssimatività, l'imprecisione tua o altrui. -noncuranza, indifferenza.
2. in senso concreto: atto o comportamento distratto, azione commessa per disattenzione
ciò che si fa 0 si dice o si ascolta; in modo disattento o distratto
dice o si ascolta; in modo disattento o distratto; col pensiero rivolto altrove;
tu non sei venuto a udir nerone, o pure tu vi sei venuto, ma
tu vi sei venuto, ma sbadatamente o con poca attenzione l'udivi. foscolo
avesse potuto aprire colla sua violenza i nnestroni o sbadatamente da chi aveva cura di tener
né c'è cosa che gli occupi o gl'interessi meno di questa. foscolo,
-casualmente, per caso; senza un motivo o un ordine preciso. manzoni,
qualunque, messa là dall'autore sbadatamente o per comodo di prosodia. arpino,
che non bada a ciò che fa o dice o ascolta; negligente, noncurante
non bada a ciò che fa o dice o ascolta; negligente, noncurante.
di luigi, il iacea parer talora o sbadato o dimentico di qualche cosa: di
, il iacea parer talora o sbadato o dimentico di qualche cosa: di che u
ministro a cavallo gridava ai più lenti o a'più sbadati che si lasciavano cadere
gli ha disposti. -che manifesta o è segno (un atteggiamento, un
(un atteggiamento, un discorso) o è compiuto (un'azione) con distrazione
con distrazione, negligenza, scarso impegno o interesse. pananti, ii-229: naturalezza
baglivi fossero trovati animali intro le chesure chiuse o in altri lochi defisi, non obstante
dove per lo contrario s'incozzano tre o quattro vocali che fanno un certo sbadigliamento
vocali che fanno un certo sbadigliamento, o vero iato che lo chiamano i latini
. che sta sbadigliando per la noia o per il sonno; che è solito sbadigliare
rima). carducci, iii-3-128: o gravi rime sbadiglianti in 'are', /
gravi rime sbadiglianti in 'are', / o tenui rime in 'io', / dite voi
intr. { sbadìglio). fare uno o frequenti o continui sbadigli (per noia
{ sbadìglio). fare uno o frequenti o continui sbadigli (per noia, per
, per fame, per sonno, o, anche, per una particolare condizione
anche, per una particolare condizione patologica o per insofferenza nei confronti di qualcuno o
o per insofferenza nei confronti di qualcuno o di qualcosa). dante,
piè fermati, sbadigliava / pur come sonno o febbre l'assalisse. cavalca, iii-184
1-iv-135): come se del letto o da alto sonno si levasse, sbadigliava e
musici con gli stessi tumulti delle comedie o de'balli: chi non dorme o
comedie o de'balli: chi non dorme o sbadiglia, ride, burla o negozia
dorme o sbadiglia, ride, burla o negozia. muratori, 6-76: al vedere
da quelle cose con le quali pare o che si voglia impaurire colui che parla
che si voglia impaurire colui che parla o che s'abbiano a noia i suoi ragionamenti
. per estens. lasciarsi dominare dalla noia o dall'inerzia; mancare di iniziativa,
, xxxv-ii-757: quei ch'è 'n mare o 'n foresta, istà sicuro / di
sicuro / di tosto esserne 'n capo, o. ccampar vero; / ma que'
in un periodo di sdraiamento obliava tutto o almeno sbadigliava di tutto. lucini,
d'esser tese, / piedi scalzi o con scarpe a bocca aperta / che sbadiglian
scarso interesse e impegno, insofferenza, o, anche, stanchezza, sonnolenza.
sbadiglia: / « buon giorno, o cor mio lasso », / se lo
395: sbadigliar non vuol mentire; / o egli ha fame, o vuol dormire
; / o egli ha fame, o vuol dormire / o egli ha cosa ch'
ha fame, o vuol dormire / o egli ha cosa ch'e'non vuol dire
scarterò la rimeria nata da fugaci velleità o da suggestione di troppo memori orecchie e
affogata subito nei rumorosi stambugi commerciali o negli sbadigliatoi burocratici. = deriv.
sbadiglinole, agg. letter. che suscita o rivela noia, tedio, scarso interesse
sonno, fame, noia, stanchezza, o, anche, da un malessere fisico
ben sappiam fra noi / che per sonno o stanchezza egli si piglia. l.
.. passare inosservato tra lo sbadiglio o la cupidigia dei più: e anche questo
poesia toscana, 414: ogni monosillabo o finisce in consonante o in vocale..
: ogni monosillabo o finisce in consonante o in vocale... per aggiunta si
letter. che sbadiglia per il sonno o per la stanchezza. dossi, iii-210
. 2. che suscita noia o fastidio. boine, iv-192: se
2. tr. scavare col badile (o, anche, tenere sgombro un fosso
. v.]: 'sbadire': rompere o disfare la ribaditura. = comp.
5. locuz. -fra gli sbadigli o negli sbadigli: in un 2. mangiare
, a ufo. -anche totale disinteresse o nel sonno incombente. assol. mascardi
la iii-87: pur di sbafare un caffè o altra bibita, arrivava a 2
, arrivava a 2. detto o recitato sbadigliando, con noncumattina. estremi
intr. approfittare della propria posizione sociale o della funzione esercitata per ottenere un vantaggio
), agg. famil. mangiato o bevuto a spese altrui; scroccato.
certa imprecisione (uno strato di rossetto o di altro cosmetico). moravia,
agg. macchiato, segnato da uno o più sbaffi. pratolini, 2-524:
sa che lei è un bel tipo? o perché vuole stare sbaffato?
chiamava cola. pasquinate romane, 812: o farnesi, sbaffati semidei / di star
. famil. il mangiare e bere (o anche, genericamente, il vivere)
). ant. deporre i bagagli o, genericamente, le proprie suppellettili.
(sbàglio). fallire un'azione (o il modo di compierla), un
ottenendo un risultato impreciso, scadente o errato. forteguerri, 19-75:
. carducci, iii-25-77: è vero o non è vero che gli accademici sbagliarono
2. confondere, scambiare cose o persone fra loro non sapendole distinguere ed
non c'è verso ch'io ti sbagli o ch'io / non ti discerna se
un'attività pratica, in un comportamento o, anche, violando le regole che governano
un'attività intellettuale, sbagli, errori o imprecisioni per lo più involontarie, per
per lo più involontarie, per incapacità, o, anche, colpevoli e moralmente scorretti
volontà di non affermare qualcosa senza riserve o di giustificare un eventuale errore.
animo, le circostanze e il più o men forte sentire dello scrittore. nievo,
vostre truppe erano formate di mercenari neri o libici. 4. locuz.
-sbagliarla: essere completamente in errore o dalla parte del torto. panni
sbagliare), agg. errato o fatto, svolto, effettuato, concepito in
irragionevole, contrario a determinate regole pratiche o norme morali. -anche: trascorso in
si è colto il vero punto, o tenuta la vera via. 'vita tutta sbagliata'
sviò dal debito indirizzo; che andò errando o almeno vagando. carducci, ii-8-339:
sul marmo in cucina, spesso sbagliati, o perché troppo o perché poco cotti.
, spesso sbagliati, o perché troppo o perché poco cotti. 2.
sensibilità percettiva: non è quindi sbagliato o ingiusto, se a questo lavoro lui debba
di geometria. 4. non adatto o non conforme a uno scopo o a
non adatto o non conforme a uno scopo o a esigenze determinate (pratiche o di
scopo o a esigenze determinate (pratiche o di gusto). jahier, 141
dalle aspettative, da come dovrebbe essere o da ciò che si considera accettabile, normale
6. che non è adeguato o non si adatta ai tempi, alle
settenne giuseppe il, grand'uomo sbagliato o tradito dai tempi. bacchelli, 1-ii-106:
commesso nello svolgimento di un'attività pratica o intellettuale, in una professione, in
come essere avvenuto questo sbaglio degli amanuensi o degli stampatori? carducci, ii-6-114:
deforme (anche nell'espressione sbaglio di o della natura). f. corsini
nella lo- cuz. prendere uno sbaglio o in sbaglio). redi, 16-i-182
comportamento non conforme ai dettami della coscienza o della morale (o, con valore attenuato
dettami della coscienza o della morale (o, con valore attenuato, sconveniente,
sm. ant. discorso fastidiosamente prolisso o, anche, da gradasso. aretino
modo fastidiosamente prolisso; fare discorsi inutili o da gradasso. sanudo, lviii-224
favellato con alcuno che l'abbia letto o sentito pur ricordare. -sostant
la baldanza, la sicurezza di sé o, anche, l'arroganza.
che ha perso la baldanza, l'ardire o, anche, l'eccessiva sicurezza;
ombra del lungo pergolato davanti alla villa o per i sentieruoli in mezzo al mirteto,
qualche viso [dei pazzi] era impietrito o stravolto; molti occhi sbalenavano come quelli
ant. che non è nella sede naturale o ne sporge (un'articolazione deformata)
bellini, 5-1-164: gli ossi del femore o della coscia che dir vogliamo..
confessa averla confidata alla moglie, la quale o fedele o maligna se la cava di
alla moglie, la quale o fedele o maligna se la cava di tasca ed in
fingono non potere avergli al bisogno insieme o con difficultà. vorrebbono come sapete:
cosa significava quella storia? era vero, o parlava così imbeccato da yadwiga? bartolini
. 2. costringere ad allontanarsi o a trasferire, per lo più in
1-iii-283: non si vive, bene o male, ottantanni come me, senza aver
situazione inaspettata e per lo più difficile o in una condizione di disagio o di
difficile o in una condizione di disagio o di danno, anche psicologico; portare a
fortuna / sempre, a qualunque impresa o grande o piccola / io mi metto
/ sempre, a qualunque impresa o grande o piccola / io mi metto, s'
quello ». 3. esprimere giudizi o avanzare proposte a vanvera; fare affermazioni
occhi, lo sguardo rapidamente e vivacemente o anche in modo convulso. -anche:
una di quelle tali che si credono o vogliono farsi credere spiritate?...
in favellando dice cose grandi, impossibili o non verisimili e in somma quelle cose
quelle cose che si chiamano non bugiuzze o bugie, ma bugioni, se fa
fine, s'usa dire: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. saccenti
s'usa dire: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. saccenti, 1-1-22
: egli lancia o scaglia o sbalestra o strafalcia. saccenti, 1-1-22: oh quanto
. ex-, con valore di allontanamento o intens., e da balestrare (v
2. che si comporta, vive o si esprime in modo scriteriato o bizzarro
vive o si esprime in modo scriteriato o bizzarro, irregolare o avventato o, anche
in modo scriteriato o bizzarro, irregolare o avventato o, anche, in modo
scriteriato o bizzarro, irregolare o avventato o, anche, in modo da rivelare
modo da rivelare una condizione di disordine o di incertezza morale o intellettuale o di precarietà
condizione di disordine o di incertezza morale o intellettuale o di precarietà e di insicurezza
disordine o di incertezza morale o intellettuale o di precarietà e di insicurezza materiale (
, mancanza di coerenza, disordine morale o, anche, pratico (un atteggiamento,
3. costretto a trasferirsi in un luogo o da un luogo a un altro da
luogo a un altro da eventi fortuiti o imprevisti, improvvisamente o, anche,
da eventi fortuiti o imprevisti, improvvisamente o, anche, controvoglia. foscolo,
, come appunto una specie d'accademia o masnada di franciosi sbalestrati d'italia sta
di quel non so dire se tumulto o baccanale di macellari avvenuto il giorno 20
sulla medesima panca, ora da vario talento o da forza di fortuna sbalestrati per le
lo più casualmente, a una condizione o in una situazione o, anche, in
a una condizione o in una situazione o, anche, in un ambiente diverso
sbalestrata delle altre, (fissegli: « o.. cos'avete? » pirandello
5. mosso continuamente in giro o anche sgranato, allucinato (gli occhi
tanto mossi che la pace paia battaglia o moresca d'ubriachi. -sbilanciato.
,... di'sicuramente che colui o colei sia paza. anco si cognoscono
sballaménto, sm. estrazione di un oggetto o di una merce dall'involucro che li
5. affermare cose lontane dal vero o non rispondenti alla realtà dei fatti:
! guerrazzi, iii-434: « o che sia benedetta, si cucia la
», disse: « fa'attenzione o sballerai il motore. cosa credi di
in seguito all'assunzione di sostanze stupefacenti o di alcool. m. rusconi e
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da balla1 (da
sballatissimo). privo di fondamento concreto o di criterio; basato su valutazioni inesatte
di criterio; basato su valutazioni inesatte o erronee (un'idea, un'affermazione
-fuori bersaglio, riuscito male (un tiro o un lancio negli sport della palla)
sottilmente indagatrici dell'animo e del costume o delle cose. -che è disorganico,
si trova in una condizione mentale alterata o in uno stato di euforia e di eccitazione
eccitazione sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche. -per estens.: che
agg. e sm. che dice bugie o esagera a dismisura la portata delle sue
sballatura, sf. affermazione esagerata o non corrispondente al vero. magalotti
2. gerg. condizione di euforia o di alterazione mentale derivante dall'assunzione di
alterazione mentale derivante dall'assunzione di droga o di eccessiva quantità di alcool. -anche
straordinario (anche con uso scherz. o iron.). sballonata,
sballonata, sf. affermazione esagerata o non vera; spacconata, smargiassata.
). chi racconta cose non vere o esagerate; spaccone, bugiardo. saccenti
). linati, 18-229: quattro o cinque barchette che parevano sballonzolare qua e
provocato per lo più da movimenti energici o da sobbalzi. palazzeschi, 4-334:
sballottare tr. { sballotto). spostare o far spo stare qualcuno da
poco riguardo, in modo brusco o semplicemente ener gico; strapazzare
di san vito. -fare ondeggiare o saltare violentemente qualcosa o qualcuno (le
-fare ondeggiare o saltare violentemente qualcosa o qualcuno (le onde, un gorgo)
andava sballottando per la corte, eccoti tre o quattro figliuoli, e due o tre
tre o quattro figliuoli, e due o tre donne, a rinforzare la musica.
spostato qua e là in modo brusco o con poco riguardo (una persona)
dopo essere stato ferito è più difficile o per lo meno una cosa più seria.
scosso da bruschi movimenti su una cavalcatura o all'intemo di un veicolo (una persona
. 4. per estens. trasferito o costretto a trasferirsi improvvisamente per lavoro,
combattuto fra due sentimenti e fra decisioni o condizioni diverse. c. arrighi,
altro. 6. trascinato o coinvolto senza preparazione, difese o punti
trascinato o coinvolto senza preparazione, difese o punti di riferimento in una situazione diversa
riferimento in una situazione diversa dalla precedente o in una circostanza critica. frateili,
schiarita col riportarla alla ricerca del sorprendente o sbalordente. sbalordiménto, sm. attonito
, provocata da un evento inatteso o comunque eccezionale (e anche la causa dello
teste del mezzogiorno per le quali scrutare o creare il mistero è un bisogno.
ai duemila uomini. 2. condizione o sentimento di sconcerto e confusione; sgomento
. davanzati, i-116: per sospetto levare o perché la paura sbalordisce, fattosi da
/ che non san s'egli è giorno o notte bruna. manzoni, pr.
coccola od altre paste, onde muoiano o si sbalordiscano i pesci. -stordirsi
tanto a fretta viene a fare sbalordire colui o colei che riceve e denari.
che stupisce perché è difficile da credere o inusuale (un evento, un comportamento)
un evento, un comportamento), o per l'eccezionale intensità (un sentimento)
. 3. che desta ammirazione o meraviglia per le doti o per le
desta ammirazione o meraviglia per le doti o per le componenti molto originali, estrose,
michele, 56: parea tutto sbalordito, o perché avesse paura del popolo o perché
, o perché avesse paura del popolo o perché avesse compassione a frate michele.
.?? -che esprime o rivela turbamento, sbigottimento (il volto
sbalorditolo, agg. che stupisce o sorprende perché è difficile da credere o
o sorprende perché è difficile da credere o strano (un evento, una notizia
insolito, inaspettato (un comportamento) o eccezionalmente intenso (un sentimento).
2. che desta notevole ammirazione o meraviglia per le doti o le componenti
notevole ammirazione o meraviglia per le doti o le componenti eccellenti o fuori dal comune
per le doti o le componenti eccellenti o fuori dal comune (una persona,
ultima periferia dell'immensa metropoli un chiarore o, meglio, un preannuncio di chiarore
2. far rimbalzare un oggetto; lanciarlo o rilanciarlo in alto. b.
quale di sotto quanti ne coperse, schiacciò o sbaragliò. cantù, 417: mescevasi
cadere qualcosa dal luogo in cui è posto o tenuto. monti, 13-680:
con forza una persona in un luogo o gettarla fuori dal luogo in cui si trova
modo brusco e spesso perentorio al trasferimento o confinare una persona in un luogo.
7. privare una persona del potere o sollevarla dalla carica; esautorare.
leggi, sbalzati dal trono i pochi guasti o avari o imbelli tiranni, ma pur
sbalzati dal trono i pochi guasti o avari o imbelli tiranni, ma pur pochi sempre
stato recentemente sbalzato da varie cariche più o meno pubbliche. bacchelli, 4-61:
passare in modo brusco da una situazione o da un atteggiamento a uno diverso.
monistero, non si saziava di replicare o con alta o con bassa voce: «
si saziava di replicare o con alta o con bassa voce: « ubi est charitas
d'un 5, io e forse 15 o 20 per 100, e diminuirsi le
mattin per l'onda / spiego la rete o la sollevo et alzo, / nel
sbalzo? cesarotti, 1-xvi-1-275: forse o l'avrebbe oltrepassato o resa dubbiosa la
, 1-xvi-1-275: forse o l'avrebbe oltrepassato o resa dubbiosa la vittoria, se febo
che, tutta in poter de'spagnuoli, o conveniva che fra le vane apparenze tisica
che fra le vane apparenze tisica illanguidisse o, priva d'essenza, in un
, in un semplice nome terminasse, o, svelate le simulazioni, sbalzasse e
dell'ingegno del petrarca, come di tacito o di seneca. ma diviene difetto,
buono a essere mescolato in questi pavimenti battuti o smalti. 24. marin
bellovardo. 6. fatto oscillare o sobbalzare bruscamente. guerrazzi, 1-796:
carica, dal proprio luogo di lavoro o di residenza a un altro. -anche
sbalzatóre2, agg. e sm. orefice o intagliatore specializzato in lavori di sbalzo.
movimento breve, rapido e a scatti o saltellante. slataper, 1-48: sorridevo
: altri, intorno a sampogna ragunati / o cetra ch'ha di rame le sue
-brusco ed evidente mutamento dell'intensità o dell'altezza di un suono, della voce
dell'incremento) del valore di un titolo o del prezzo di un bene.
di generazioni di ragazze educate al culto o al sospetto della nostra lingua avevano sempre
non mi riscaldo che nello svolgimento artistico o storico d'un concetto. ora né riscaldamenti
esaltazione, euforia prodotta dal ricevere lodi o da una soddisfazione. lubis, 90
una soddisfazione. lubis, 90: o quanto sarebbero necessarie le scarpe di quel
aiuto di una forma di metallo duro o di pietra o di terracotta oppure a
forma di metallo duro o di pietra o di terracotta oppure a mano libera;
. colla rasiera si levano gli sgraffi o sbalzi del lavoro e si tira a pulito
senza sbalzi, risalti, slanci, voli o cadute di sorte alcuna. soffici [
dipresso sono raggiunti dallo scultore nei basso o altorilievi. r. longhi,
. edil. nelle costruzioni edili, mensola o piano dell'aggettato fissato solo per un
passaggi da un oggetto a un altro o da un argomento a un altro;
usando una tecnica non so se inesperta o volutamente impressionista. -con balzi;
. -irregolarmente; con intervalli più o meno lun- ghi. nievo,
di colpo e di frequente di argomento o di tono. banti, 6-8:
. moretti, 1-47: si batte bricolando o di rissalto e sbalzo, quando non
se non alcune volte che la regina o il cardinal porto carrero lo portano di
somma messa in palio dal banco (o dal giocatore che lo tiene) nei
nell'uso norme, tecniche, teorie o correnti di pensiero. papini, ii-614
con uno scavo grandi quantità di roccia o di terra per lo più per preparare
per preparare le fondamenta di costruzioni o di opere stradali. airone [15-vii-1982
. ex-, con valore di allontanamento o separazione, e da banchettare (v.
{ sbanchétto). letter. destituire o sostituire qualcuno in una funzione o in
destituire o sostituire qualcuno in una funzione o in una carica. tronconi
per lo più da condizioni atmosferiche avverse o da manovre errate o appositamente calcolata per
condizioni atmosferiche avverse o da manovre errate o appositamente calcolata per operazioni di carico e
, che si ha quando il volo o le evoluzioni non sono eseguite in maniera
armato in conseguenza di una disfatta militare o di un atto di indisciplina.
un esercito, di un corpo armato o, anche, di una formazione irregolare
lo più temporanea, della tensione morale o del rigore nell'osservanza di un impegno
osservanza di un impegno, di una disciplina o di determinate norme. pesci,
del carico, di una manovra errata o di condizioni atmosferiche avverse (un'imbarcazione
a ternate. 2. deviare bruscamente o alfimprowiso da una traiettoria; perdere l'
. fenoglio, 5-ii-356: incontrò due o tre coppie molto giovani, andavano sbandando
subire una brusca deviazione per cause accidentali o per una manovra errata (un veicolo)
allontanarsi da teorie, ideologie, pratiche o comportamenti verso altri considerati non prudenti,
considerati non prudenti, non comunemente accettati o, comunque, discutibili; rilassarsi,
; rilassarsi, cedere dalla tensione morale o dal rigore nel seguire una disciplina (e
più con la particella pronom. disperdersi o uscire dai ranghi militari per lo più
lo più in seguito a una sconfitta o, anche, per indisciplina (un
.. ogni giorno si andava scemando o per infermità o per morte o per sbandarsi
giorno si andava scemando o per infermità o per morte o per sbandarsi per rubare
andava scemando o per infermità o per morte o per sbandarsi per rubare. bisaccioni,
l'inverno, sbandarsi e ritornare a casa o altrove alla spicciolata. 2
paradiso. -isolarsi da una determinata realtà o ambiente rinchiudendosi nella propria solitudine.
3. fuggire verso differenti direzioni o da un luogo. becelli,
, per lo più con un ordine o con un'azione di guerra, i ranghi
, i ranghi di un esercito (o, anche, una formazione militare).
6. per estens. costringere una persona o un animale alla fuga o ad allontanarsi
una persona o un animale alla fuga o ad allontanarsi da un luogo. viani
con valore di allontana mento o separazione, e da un denom. da
3. angolo di inclinazione di una nave o di un aereo rispetto alla sua verticale
causa di un'errata ripartizione del carico o di forti venti laterali (un'imbarcazione
una nave è sbandata quando il carico o la zavorra non è distribuita egualmente, in
(una parte del corpo di un uomo o di un animale).
di sbandare2), agg. disperso o uscito dai ranghi militari o comunque da
. disperso o uscito dai ranghi militari o comunque da un gruppo originariamente organizzato e
li loro vascelli l'uno dall'altro o... per qualche accidente sieno forzati
in una sala sbandata ove si gela o si bolle. targioni pozzetti, 6-179
piani de'palazzi e si lasciavano sbandati o a solo uso di soffitte. -malconcio
, 1-1-189: nel 785 gundibrando era duca o governatore della citta di firenze,.
che per fortuna di mare danno a traverso o vero arrivino sbandate. tomizza, 3-96
-che rivela la mancanza di regole, leggi o criteri precisi; disordinato. bacchetti
le espressioni fiacche, le rime povere o stente, i ritmi rilassati, le zeppe
sm. bando, esilio (volontario o imposto); la condizione di chi è
e condannagione. golii, 15-ii-226: o sieno pene afflittive o sieno condannazioni in
, 15-ii-226: o sieno pene afflittive o sieno condannazioni in beni o confini e sban-
pene afflittive o sieno condannazioni in beni o confini e sban- deggiamenti di luoghi.
da chi guaisce quasi femminetta per breve carcerazione o non lungo sbandeggiamento, consolato da stipendi
tirannia. pasquinate romane, 289: o medici, o seguaci di volterra, /
romane, 289: o medici, o seguaci di volterra, / per man d'
ribellione, furono decapitati, dieci sbandeggiati o mandati a confine, messo paura a tutti
ritorno? 2. cacciare via o allontanare da sé o da un determinato
2. cacciare via o allontanare da sé o da un determinato luogo una persona o
o da un determinato luogo una persona o un gruppo di persone. tedaldi,
x. tenere lontano un animale dannoso o pericoloso. b. del bene,
provarlo; rifiutare di praticare una virtù o, anche, allontanare da sé un vizio
, anche, allontanare da sé un vizio o una tentazione. dominici, 4-83
. n. franco, 57: o poveri francesi, / o tristi forausciti sbandez-
, 57: o poveri francesi, / o tristi forausciti sbandez- zati, / che
meglio adoperare per fargli uscire di nuocmàn o cacciatine a furia di popolo o sbandeggiati per
nuocmàn o cacciatine a furia di popolo o sbandeggiati per sentenza del principe che incolparli
g. b. andremi, cv-72: o sudicio, o ferestico, o sbandeggiato,
. andremi, cv-72: o sudicio, o ferestico, o sbandeggiato, ascolta:
cv-72: o sudicio, o ferestico, o sbandeggiato, ascolta: e'ti darò
. disus. scardinare una porta o una finestra togliendo le bandelle.
uscito dalle bandelle del telaio di una porta o di una finestra; scardinato.
è dotato, un'infrazione di gioco o la sostituzione di un giocatore.
considerazione una qualità, una dote morale o materiale, un privilegio, una prerogativa
-trice). che fa sventolare o volteggiare vessilli e insegne durante una
in quanto cacciato da dio dall'eden o in quanto privato della grazia per i
di un tratto grafico al di sopra o al di sotto della linea di scrittura
comminata con minaccia di confisca dei beni o di privazione della vita per chi non
1-iii-75: eccitavano i magistrati secolari a sbandire o punire gli eretici che trovavano. manzoni
le orecchie. -vietare l'uso o lo sfruttamento di beni comunali. correzioni
s'intenda essere caduto ciascuno che pasturasse o dànno desse in possessioni...,
la cera, sono sbandite col fumo o pur abbracciate. -far cessare una
-separare dalla persona amata (la morte o il destino). v.
errar smarrita. tommaseo, 2-ii-21: o barbara e fiera sorte, / come mai
savinio, 459: tu, o clemente, perché non penetrasti l'innocenza di
di siena, 266: qualunque maestro o lavorente o qualunque persona sottoposto de la
, 266: qualunque maestro o lavorente o qualunque persona sottoposto de la decta arte
persona sottoposto de la decta arte furasse o tollesse panno, lana o stame o
decta arte furasse o tollesse panno, lana o stame o altra cosa che appartenesse a
o tollesse panno, lana o stame o altra cosa che appartenesse a la decta arte
altra cosa che appartenesse a la decta arte o in essa arte s'adoperasse, sia
4. escludere qualcuno dalla propria compagnia o dal proprio affetto; negargli la propria abituale
5. proibire per legge un'usanza o una consuetudine, anche di carattere religioso
ad un'istessa persona più chiese cattedrali o metropolitane in commenda. milizia, i-44
7. abbandonare rigorosamente comportamenti o inclinazioni malvage o erronee, peccati, vizi
. abbandonare rigorosamente comportamenti o inclinazioni malvage o erronee, peccati, vizi. felice
ammettano discorsi enimmatici, allegorici, sogni o storiette con significati occulti. alfieri, iii-1-74
, è manifestamente impossibile che ella diventi o duri mai libera, se da prima
modo di vivere, un costume malvagio o dissoluto). petrarca, 7-2:
8. soffocare, reprimere radicalmente in sé o in altri un sentimento considerato non morale
morale, uno stato d'animo sregolato o impudente. arrighetto, 251: l'
regola universalmente di tuo amore sia in dio o per iddio; ogni altro amore sia
dalla propria vita uno stato di disagio o di infelicità; negare valore a una scelta
io provato mille altre volte col raccontarvi o sentirvi raccontare qualche amorosa faceria, sbandire
, un'espressione, un modo linguistico o una convenzione ortografica dall'uso corrente di
sorta di voci, tolto dove ella stesse o per aspirazione o per natura o per
tolto dove ella stesse o per aspirazione o per natura o per distinzione. tommaseo,
stesse o per aspirazione o per natura o per distinzione. tommaseo, 11-263:
11. escludere dalle arti figurative o dalla scrittura letteraria un tema, una
, un modo stilistico in quanto superati o considerati inopportuni. dolce, l-i-183:
dello ampergher a'nostri pittori di bergamo o di brescia: a'lotti, a'bonvicini
di quelle per lo messo del comune o per altra persona cui il notaio commettesse tale
dalla patria per decisione del potere politico o per provvedimento penale. -anche sostant.
del comandamento facto a lui da * signori o dal camarlengo e la condannagione facta di
punito? -allontanato dalla persona amata o separato da persone e cose a cui
di scoperta infedeltà. 4. vietato o condannato moralmente. sanudo, lvtii-110:
disprezzo e con prevaricazione da una società o dal mondo (una virtù, la
pur, se non è in tutto morta o sbandita dal mondo la fede, la
di ogni vizio e delitto, non raffrenato o sbandito da sontuarie leggi, inutili sempre
-tenuto fuori da un ragionamento o, in generale, daltambito filosofico.
10. soggetto alla riserva di caccia o di pesca o ad altri usufrutti (
soggetto alla riserva di caccia o di pesca o ad altri usufrutti (un bene demaniale
sbando, sm. scioglimento di un esercito o di un corpo armato (in esecuzione
stami, debbino in presenza d'uno o più stamaiuoli sbandolare le matasse dei detti
cantini, 1-27-5: tórre uno o più mazzi di tali stami annaspati: e
[tvoa]: ecco, che, o signore, abbiamo isbandonato ogni cosa ed
boiardo, 3-5-50: non par che piastra o scudo o maglia vaglia: / a
3-5-50: non par che piastra o scudo o maglia vaglia: / a un tratto
di dover continuamente sbaragliare una difficoltà nuova o un nemico. -risolvere con facilità
notte intera a veder giocare alle minchiate o a sbaraglino. goldoni, iii-653:
una casa vuol dire raddoppiar le girelle o tavole sopra a uno de'ventiquattro segni
bacchelli, 1-iii-685: le ultime traccie o coloriture o evanescenze di 'guelfismo'cattolico,
1-iii-685: le ultime traccie o coloriture o evanescenze di 'guelfismo'cattolico, le ultime
quale si è esposti in un'impresa bellica o, anche, in qualsiasi altra circostanza
radicale, esponendosi a notevoli rischi morali o materiali. leandreide, ii-io-14: poscia
.. i dove corri a sbaraglio, o mentecatto / dove? guerrazzi, 9-ii-148
/ e non ha fatto a dama o sbaraglino. = deriv. da sbaragliare
, mandare qualcuno allo sbaraglio: obbligarlo o indurlo a um impresa azzardata; porlo
vita, la salute, beni materiali o spirituali propri o altrui o, anche
salute, beni materiali o spirituali propri o altrui o, anche, un'istituzione
, beni materiali o spirituali propri o altrui o, anche, un'istituzione, uno
, moto sovversivo; improvviso mutamento politico o sociale. guerrazzi, 1-156: da
muratori, 7-iii-339: dal rompere, aprir o dissipar que'ripari, nacque 'sbarattare,
bisogna allestire il vassello, sbarattarlo de'capi o altro che non impediscili l'artegliaria.
da due altre, cioè barattiere e barattare o sbarattare, e di amendune ritiene la
tin- gombra, ne limita l'uso o infastidisce. buonarroti il giovane,
. faccia il piacere di mandare oggi o dimani il suo uomo a prenderli perché
e che la vada a sdilinquire o a morire altrove. -lasciare libero il
sbarazzato il campo di tutti i concorrenti o di essersi messi, gli antichi concorrenti
faldella, 15-99: mangiò per cinque o per sei; ma non potè sbarazzare
in mano, del mantello che indossa o che si è appena tolto di dosso
mantelli. -sgravare della presenza importuna o fastidiosa di una persona. petruccelli
, 3-i-391: spero per una via decisiva o che mi sbarazzi al più presto.
rifl. disfarsi di oggetti ingombranti, inutili o, anche, compromettenti; liberarsi di
il cui possesso è ritenuto poco proficuo o dannoso. arlia, 3-19: certi
un oggetto che si regge in mano deponendolo o porgendolo ad altri. cassola,
un impegno, da un vincolo morale o di natura economica. monti, iii-205
772: non conosci più la pisana, o credi ch'ella finga ancora per esser
ella finga ancora per esser creduta contenta o per isbarazzarsi dell'altrui compianto? tarchetti
in frasi storiche da custodire negli archivi o da riporre nelle epitomi. -eliminare
5. liberarsi di una persona importuna o sgradita, allontanandola da sé o estromettendola
importuna o sgradita, allontanandola da sé o estromettendola dal proprio ambito di azione,
proprio ambito di azione, dalle proprie attività o anche eliminandola fisicamente. pananti,
persona, liberandola dalla propria presenza sgradita o inopportuna; togliersi di mezzo.
sbarazzinerìa, sf. letter. atteggiamento o comportamento provocatorio e ribelle. gramsci
tesemente quattro mesi di libertà per annoiarci o per di vertirci, fors'
. (femm. -a). ragazzo o bimbo eccessivamente vivace o spigliato o
. ragazzo o bimbo eccessivamente vivace o spigliato o anche imper tinente
o bimbo eccessivamente vivace o spigliato o anche imper tinente, insolente
avere conno tazione scherz. o affettuosa); monello, discolo.
4. agg. allegramente vivace o spavaldo e irriverente (una persona,
. 5. spigliato, vivace o malizioso, furbesco (un atteggiamento,
un atteggiamento, un modo di fare o di apparire). pirandello, ii-1-114
e sbarazzini. 6. anticonformista o irriverente (un periodico). lucini
gioca un asso (chiamato asso pigliatutto o sbarazzino) sbarazza, prendendole, tutte
. alla sbarazzina: con atteggiamento spigliato o furbesco. -in partic.: portato un
, iii-10-332: è una sorta di ripostiglio o luogo di sbarazzo, dove egli colloca
forse perché non era giorno fatto, o forse perché era coperto di nuvole.
luminoso. 4. il formarsi o il manifestarsi repentino di un'impressione,
scuoto e lo sbarbo (il dico o '1 taccio?) / un sospiroso e
non passereste fin tanto che voi non aveste o rotti i ferrami o messo a beva
voi non aveste o rotti i ferrami o messo a beva o spezzato l'uscio o
rotti i ferrami o messo a beva o spezzato l'uscio o sconfitte le bandelle
o messo a beva o spezzato l'uscio o sconfitte le bandelle o sbarbati anco gli
spezzato l'uscio o sconfitte le bandelle o sbarbati anco gli arpioni dagli stipiti.
strappare per lo più con violenza i capelli o i peli. b. giambullari
senza portar ria un pezzo di piede o dello sbarbar le pipite dall'ugna senza
lingua e dentatura. -in espressioni ipotetiche o iperboliche per affermare con decisione la propria
, per lo più con la forza o con l'astuzia. siri, vi-581
'sbarbare': ottenere da chicchessia alcuna cosa o per arte o per forza.
da chicchessia alcuna cosa o per arte o per forza. -sottrarre beni,
a chi v'invita d'un passo o d'un porto, / d'una misura
una passione profondamente radicati; far cessare o far scomparire in modo totale e,
né quella altra fatta poi da'saraceni o mori d'africa, potettero dalla biscaglia
, della stima, della fama acquisita o riconosciutagli. b. davanzati, i-75
spedita via era di abbatter la parte reggente o almeno sbarbar tanti capi di quella parte
meritano. -in espressioni di minaccia o di malaugurio. forteguerri, iv-259:
mi cacci. 10. allontanare o espellere una persona da un luogo;
: i pochi sterni di inestra o di sambuco che eran riusciti ad allignare fra
sbarbarcela: non cavarsela in un lavoro o non trovarcisi a proprio agio. tommaseo
: essere in preda a un'intensa emozione o passione. machiavelli, 1-viii-93: il
, e ditemi qual sia maggiore, o la rabbia di quelle o la disgrazia
sia maggiore, o la rabbia di quelle o la disgrazia di questi. f.
gonna sbarbatello, e se col vetro o col rasoio s'andasse risecando la prorompente
, 5-ii-191: non più traccia di siepi o di divisione alcuna tra poderi; le
siri, 1i-1461: non restavano sbarbate o divelte le radici della sua vasta potenza
2. che è ancora privo di barba o di peli sul volto (in partic
.: che è giovane, adolescente o anche inesperto della vita, dell'amore
non conoscete, e voi spe- zialissimamente o gazzettieri dottissimi imberbi e sbarbati. -sostant
donna, nessun sbarbato, nessuna lascivia o morbidezza, ma sol lucidi acciai,
? 3. che è senza barba o non porta più la barba (in
nella lavorazione delle ruote dentate per correggerne o perfezionarne il profilo mediante l'asportazione di
sbarbatura, sf. il radere o il radersi la barba. -anche
. ex-, con valore intens. (o, nel signif. n. 3
potrebbe variar la nota con: fare o dare un 'rabbuffo', una 'risciacquata',
agric. privare una pianta (vite o albero da frutto) delle radici superficiali.
. disus. sovvertimento dell'ordine naturale o della disposizione consueta. vallisneri,
vi è fissato saldamente per portarlo via o per spostarlo. milizia, ii-284:
4. allontanare qualcuno dal luogo d'origine o in cui risiede abitualmente. nievo
figur. ottenere da qualcuno con l'astuzia o l'insistenza ciò che si chiede o
o l'insistenza ciò che si chiede o desidera. siri, iii-427: pressava
difetto, un'inclinazione erronea dell'animo o una piaga sociale. -anche: far
piaga sociale. -anche: far scomparire o cessare in modo totale e definitivo un'
(anche nell'espressione sbarbicare l'anima o il fiato). stigliani, 2-235
stigliani, 2-235: ancidetemi, dico, o stelle mie, / innanzi che risusciti
e gli slaccia. -annientare completamente o definitivamente una setta, una fazione.
di rovina: una parte di città o di casa sprofondata, altra parte emersa;
figur. eliminato completamente (un elemento o una situazione negativi o una causa di
(un elemento o una situazione negativi o una causa di disordine o di afflizione
situazione negativi o una causa di disordine o di afflizione). testi, 3-312
. luogo destinato allo sbarco di persone o merci. dizionario di marina [s
, sm. ant. sbarco di persone o di merci. statuti dei
lo sbarcamento con licenza dell'ammiraglio o di quello che comanda le galere
come intorno alle prue dei riassaltanti fascisti, o almeno di ricognitori fluviali, di spie
certo tempo, per commissione, licenza o diporto (il personale di bordo)
, impazientito,... che russi o americani sbarchino sulla luna, non c'
varie peripezie; capitare in un albergo o in un'abitazione. f. argelati
6. tr. far scendere passeggeri o contingenti militari da un'imbarcazione o scaricarne
passeggeri o contingenti militari da un'imbarcazione o scaricarne i civili trasportati. giovio,
economico. -marin. mutare di destinazione o di funzioni un ufficiale o un membro
di destinazione o di funzioni un ufficiale o un membro dell'equipaggio di una nave
un membro dell'equipaggio di una nave o licenziarlo. strafico, 1-i-407: 'sbarcare
pare d'aver fatto primiera con tre carte o diciotto con tre dadi. faldella,
lat. ex-, con valore di separazione o allontanamento, e da un denom.
: 'sbarcato': detto assolutamente di ufficiale o marinaro, significa lo stesso che riformato tra
non fa più parte dello stato maggiore o dell'equipaggio di una nave.
nave. sbarcatóio, sm. luogo o impianto adatto allo sbarco a terra di
un luogo atto a sbarcare le mercanzie o altro che trovasi nel bastimento. mazzini,
un territorio costiero controllato dal nemico (o, comunque, di interesse strategico)
coattivamente a terra un membro dell'equipaggio o altra persona che viaggia su una nave
di persone': il comandante della nave o dell'aeromobile, che, fuori del
, arbitrariamente sbarca un componente dell'equipaggio o un passeggero, ovvero li abbandona impedendone
ovvero li abbandona impedendone il ritorno a bordo o anticipando la partenza della nave o dell'
bordo o anticipando la partenza della nave o dell'aeromobile, è punito con la
dal mare (un contingente di truppe o di navi). brusoni,
uomini lontani e sbardati urlai due o tre volte che avevo trovato costantino impiccato,
. che ha dimensioni eccezionali, macroscopiche o comunque eccessive o superiori alla norma;
dimensioni eccezionali, macroscopiche o comunque eccessive o superiori alla norma; che si presenta
e 'l giapponese troverà nella voce latina o siwero nella spiegazione toscana che sbardellato vuol
francesi traggono alla sensualità mediante una ricercatezza o una esagerazione o una stonatura.
sensualità mediante una ricercatezza o una esagerazione o una stonatura. 4. strampalato
tommaso. 3. sbagliare tono o comportamento. s. saviane [«
, non hai capito un cavolo. o, meglio, nai capito sino a un
. asta per lo più di metallo o bastone, stanga, trave di legno usata
usata per fissare fra loro più oggetti o elementi o per costruire recinzioni, parapetti
fissare fra loro più oggetti o elementi o per costruire recinzioni, parapetti, steccati
(al plur. indica le recinzioni o i parapetti stessi). -anche: barricata
meglio la chiusura di porte e portoni o come elemento mobile dell'ingresso di un
-lista nera di lutto che rileva il necrologio o la notizia della morte di un personaggio
». -elemento di separazione geografica o ideale. siri, v-1-466: serviva
, difficoltà, che ostacola un'impresa o rallenta uno sviluppo culturale. sercambi,
tolto. 2. barriera doganale o di confine. -anche: l'ufficio
delle merci attraverso i confini degli stati o all'ingresso delle città e dei porti
. -barriera di un posto di blocco o di un passaggio a livello.
cui siedono gli avvocati e gli imputati o che, nelle assemblee di un tempo,
oratori ammessi a parlare a nome di comunità o interessi. -anche: la zona delimitata
dove mai venga giostra ordinata, sbarra o torneo. g. attolini, 70:
ciascuno dei grandi alternatori fornire la prima o la seconda delle due tensioni secondo che l'
l'avvolgimento indotto vien collegato a stella o a triangolo. 11. mus.
, per indicare al cantante la pausa o respiro e dividere il senso delle parole
et ordinato è che qualunque persona conducierà o terrà in allegagione e'tiratoi dell *
soldi di denari; e per ogni colonna o sbarra di sotto o di sopra vi
e per ogni colonna o sbarra di sotto o di sopra vi fusse trovata rotta o
o di sopra vi fusse trovata rotta o guasta, che la debba avere aconcia
cinque soldi per ciascheduna che fusse rotta o guasta. marchetti, 5-240: solo il
, caso gli occorra di sporgersi molto innanzi o per rannodare un filo o per raccomodare
molto innanzi o per rannodare un filo o per raccomodare qualche altra cosa nell'ordito
per raccomodare qualche altra cosa nell'ordito o nei licci. 13. tipogr
la scienza e l'accusarono di preparare o rendere possibili delitti o di legittimarli essa stessa
accusarono di preparare o rendere possibili delitti o di legittimarli essa stessa per raggiungere i
: scatenare la rivolta contro le istituzioni o contro le regole sociali. carducci,
sbarraménto, sm. ostacolo artificiale o naturale che impedisce l'accesso in un
che impedisce l'accesso in un luogo o il passaggio (e può rappresentare un
e può rappresentare un caposaldo difensivo) o è di ingombro, di intralcio o di
o è di ingombro, di intralcio o di difficoltà per compiere un'azione.
aurificati. 2. persona o gruppo di persone che ostacola o rallenta
. persona o gruppo di persone che ostacola o rallenta o rende arduo il compimento di
gruppo di persone che ostacola o rallenta o rende arduo il compimento di un'azione
rende arduo il compimento di un'azione o l'attuazione di un progetto. -in partic
file delle forze dell'ordine per controllare o per contenere la folla in occasione di raduni
da animali, al passaggio di una o più persone. c. levi,
di sbarramento) costruita su un lago o su un nume per frenare, incanalare
frenare, incanalare e regolare la portata o il livello dell'acqua o per creare
regolare la portata o il livello dell'acqua o per creare un serbatoio artificiale.
5. nel linguaggio universitario, esame o serie di esami il cui superamento è
lo sbarramento di un assegno, con o senza l'indicazione del nome di un banchiere
per il pagamento solo attraverso una banca o quella determinata banca. 7.
un'area dall'avanzata terrestre, aerea o navale del nemico (per lo più nelle
18-121: chi spara crea 'cortine di fuoco'o sbarramenti. bollettini della guerra 1915-t8,
strada, l'accesso a un luogo o tutti gli accessi a una città per
entrata di un ambiente, una porta o una finestra con sbarre, spranghe, chiavistelli
sbarre, spranghe, chiavistelli, catene o altri attrezzi che ne garantiscano l'impenetrabilità.
. 3. ostacolare, intralciare o impedire il passo a qualcuno ponendoglisi davanti
a un soggetto diverso da una banca, o dalla particolare banca indicata fra le barre
lo spazio rimasto bianco di un documento o di un assegno con una o due linee
documento o di un assegno con una o due linee per impedire eventuali aggiunte.
impedire eventuali aggiunte.. incanalare o deviare il corso di un fiume.
sbarrano e circondano l'insenatura. -impedire o limitare la vista; chiudere alla vista.
, segnare il viso (una ruga) o un terreno (una caratteristica geologica)
. figur. porre un impedimento insormontabile o comunque difficile da superare al compimento di
un'impresa, alla libertà dei sensi o delibammo, all'attingimento della virtù,
, 6-229: a qualsiasi cosa pensi, o meglio cerchi di pensare, c'è
sbarrare2, tr. spalancare gli occhi o la bocca, per lo più per
forte emozione, stupore, timore (o, anche, per incuterlo).
il passo. 4. superare o eliminare un ostacolo. nannini [ammiano
che lo ricuopra, / s'ha testo o chiosa che 'l suo detto sbarri.
disus. sventrare, sezionare un uomo o un animale fino a estrame le interiora.
potessino tenere se ne avessino tanto? o potta del mondo, non le sbararemmo
nave. stratico, 1-iii-211: 'sbarrare o gettar in acqua una nave': varare
da una squadra di soldati, a piedi o a cavallo, disposti a fianco a
e dai lati, lasciando aperto un passo o due alle spalle d'onde la gente
prima con lancia e poi con spada o mazza. marino, 1-16-12: se entrar
2. chiuso con spranghe, con chiavistelli o con catenacci (una porta, una
. bartoli, 2-2-427: trattone le due o tre porte mastre e necessarie al commercio
3. ostruito da un ostacolo naturale o artificiale o, anche, da un
ostruito da un ostacolo naturale o artificiale o, anche, da un eccessivo concorso di
concorso di folla, che rende difficoltoso o impossibile il passaggio. -anche: protetto
solcato da una ruga (il viso) o da un'increspatura (una superficie)
e gli occhi ardenti del guerriero che o prevale o muore. -attraversato da
occhi ardenti del guerriero che o prevale o muore. -attraversato da una decorazione
stupore, di attenzione, di paura o per un'intensa emozione o nella grave
di paura o per un'intensa emozione o nella grave crisi di una malattia (
non debbono essere atti di gambe sbarrate o troppo aperte, perché dimostrano audacia o
o troppo aperte, perché dimostrano audacia o al tutto privazione di vergogna.
assai lo videro così sparato, o schifati di quell'aspetto o per certo furore
, o schifati di quell'aspetto o per certo furore di novità che possedè
urlando. 2. sparato, esploso o fatto sparare (un colpo d'arma
(un colpo d'arma da fuoco o un'arma da fuoco). g
quando accade, per mezzo di trombetti o tamburini, se vi sia tempo e le
le braccia agitandole in segno di diniego o di indignazione. palazzeschi, 4-140:
, ci sia chi ha il coraggio o l'incoscienza di ascoltare una canzonetta equivoca
. -limite determinato dalle convenzioni sociali o dalle abitudini personali. boine, cxxi-iii-888
e scosse dicesi una trinciata di briglia o di cavezzone. = comp.
. b. corsini, 14-61: o mie signore, / forse quel ribaldone a
par- tic. del livello del mare o delle acque di un fiume.
. -anche: riduzione dello spessore o dell'altezza di un oggetto, di
. -abbassamento del letto di un fiume o di un lago provocato dall'erosione della
un lago provocato dall'erosione della corrente o da lavori di sbanco. michelini
sbassar parte della pescaia de'monaci (o tutta volendosi), con profondare il
vivono con l'annuo assegnamento dei soldi o degli interessi de'loro capitali. perché
come ancora nei canoni e ne'livelli o simili risposte le quali siano veramente reali
sbassamento del suo prossimo. -comportamento o atto improntato a umiltà e a rinuncia
ivi si è radunato in strati quasi orizzontali o, per meglio dire, insensibilmente sbassanti
altezza una costruzione; abbassare un soffitto o un pavimento. sanudo, iii-1010:
sbassar parte della pescaia de'monaci (o tutta, volendosi), con profondare il
, volendolo fare dell'istesso piano, o si dovrebbe tutto alzare, ed allora il
più alto di quello della stanza, o sbassarlo verso la porta del quartino di zio
ciccio. -diminuire d'altezza o di spessore una sostanza o un oggetto
d'altezza o di spessore una sostanza o un oggetto, anche in un'operazione tecnica
vergogna di darsi a vedere pentita, rispose o masticò una specie di grazie.
. 5. per estens. moderare o far venire meno un comportamento o un
moderare o far venire meno un comportamento o un atteggiamento superbo, insensibile o presuntuoso
comportamento o un atteggiamento superbo, insensibile o presuntuoso proprio o di altri. giacomo
atteggiamento superbo, insensibile o presuntuoso proprio o di altri. giacomo da lentini,
presente fra mano con dime la verità o, allontanandomi da quella, per non
l'amore, percioché non ama l'anima o il corpo solo,...
acque di un fiume, di un lago o del mare). castelli
tacque del po a quelle del reno o del lamone, si alzerebbero o si
reno o del lamone, si alzerebbero o si sbasserebbero le piene nell'alveo comune?
. broggia, 45: la gabella o sia dazio si confonde co'prezzi,
sbassata a l'altezza di cinque, sei o sette piedi. mozzi, 46:
palazzo di fronte al palazzo degli usurpatori o vincitori che fossero. -fiaccato
: è argomento che il danaro vai poco o che sia il suo prezzo sbassato,
che sia il suo prezzo sbassato, o perché ci sarà minor quantità di farina
di farina di quel ch'eraci prima o perché ci sarà più copia d'oro
3. disus. sconto su un credito o sul prezzo di una merce; ribasso
. trinci, 1-259: si schacchiano o, come altri dicono, si sbastardano
, tr. { sbatacchio). scuotere o far urtare contro una superficie con violenza
lo più in un accesso d'ira o di rabbia. b. davanzati
senza mai sbatacchiarli. -sbattere o buttare qualcosa contro una superficie o addosso
-sbattere o buttare qualcosa contro una superficie o addosso a qualcuno. spettacolo della natura
fragorosamente lanciava. -battere con forza o ripetutamente le mani contro qualcosa.
3. chiudere con violenza una porta o una finestra, facendole sbattere.
violenza le persone trasportate (un veicolo o una cavalcatura). de marchi,
piani, mentre lui si stira o sbadiglia. -far sussultare (il
ripetuto di oggetti per lo più metallici o dallo sbattere continuato di porte e finestre
avere subito una serie ripetuta di urti o scossoni. buonarroti il giovane, 10-968
, 10-968: pensonno che dagli alberi o d'allocchi / fusse caduto un nido o
o d'allocchi / fusse caduto un nido o d'altri uccelli. / corser chi
del rosso, stasera, come sbattaglia. o che ha? -sostant.