di un plico, di un pacco o di un altro oggetto che è stato
un altro oggetto che è stato trasmesso o spedito; ricevimento; -anche il ricevere
-accusare, avvisare ricevuta: dichiarare o confermare l'awenuta ricezione di ciò che
prestito, versamento, pagamento (parziale o totale) di un debito, consegna
totale) di un debito, consegna o deposito di un oggetto fornendone spesso una
di un oggetto fornendone spesso una descrizione o una distinta (anche nell'espressione disus
quella che l'amministrazione di un deposito o di un magazzino (pubblico o privato
deposito o di un magazzino (pubblico o privato) rilascia al depositario all'atto della
depositario all'atto della consegna della merce o di un oggetto. -ricevuta di carico
raccomandata, che, firmato dal destinatario o da chi per esso, ritorna al mittente
qui). soldati, 2-184: stinatario o da chi ne fa le veci.
... riconoscenza per il dono o l'omaggio ricevuto. per le lettere
sì 3. ant. modo o manifestazione di accoglienza manefesto che la predita conpara
òne promi- ospita, le dà udienza o la ammette fra i suoi amici. xione
fatto onore ne buona gati per salario ricevuto o promesso loro. pallavicino, ricevuta
pagamento dal favore: che vai. o lieto dì! o ricevuta festevole! sercambi
che vai. o lieto dì! o ricevuta festevole! sercambi, 2-i-43: lo
comandano che i t. ammissione o accoglimento in un ordine. pagamenti si
da quelli a 5. atteggiamento o espressione con cui si tollecui si paga
ricevuto agli altri, conforme dal rano o si affrontano le azioni e le parole altrui
6. l'atto del ricevere un sacramento o la grazia. 2. per estens.
si cominciò a scambiando con essa saluti o convenevoli. spandere.
. -acquisito da altri, nel tempo o con l'espe -accettare gli
la ricevuta a due grossissime febbri. onori o cerimonie ufficiali (un ospite, un'autorità
a prenderle la mano qualcuno per una visita o per un incontro; ospitato e,
sfami, / tosto senza aspettar desco o tovaglia / assalgon tuttadue la vettovaglia. stampa
ammesso a far parte di una famiglia o di una comunità. ammirato, 523
4. figur. ottenuto per grazia o per concessione da parte di qualcuno (
dell'opinioni più ricevute. -restare o stare ricevuto: risultare comunemente accettato,
ricevuto: risultare comunemente accettato, adottato o stabilito. de luca, 1-13-2-43:
qualunque volta sarà assistito da un medico o da un chirurgo legittimamente ricevuto.
del ricevuto contagio. -adottato o ammesso (un elemento o un uso
-adottato o ammesso (un elemento o un uso linguistico o stilistico).
(un elemento o un uso linguistico o stilistico). ruscelli, 2-122:
.. vocativo lo diremo ancor noi o quinto caso di chiamare. chiamativo si direbbe
si direbbe, in quanto alla analogia o proporzione, ma saria voce poco ricevuta
giudizioso non si farà schiavo degli esempi o dell'uso più comune d'un qualche
lingua sceglierà quello che colla sua struttura o colla terminazione corrisponda meglio all'effetto che
vuol destarsi e s'adatti al colore o alrintonazione generai dello stile. bonghi, 1-206
. si sono mossi da qualche sdegno o da qualche ingiuria ricevuta dal tiranno
da qualche ingiuria ricevuta dal tiranno o da altri, ma non vendicata da lui
ricevuto. -con riferimento a sconfitte militari o a danni materiali. nardi,
, 76: ricordatevi di quegli animi, o quiriti, i quali voi avevate in
ant. confluito, raccolto in un luogo o in un contenitore (un liquido o
o in un contenitore (un liquido o un gas). simintendi, 1-5
il ritirare ciò che viene trasmesso, consegnato o riscosso (per lo più nelle espressioni
riscosso (per lo più nelle espressioni avvisare o dare avviso di ricevuto); ricevimento
viene dato, consegnato, recapitato o trasmesso (ed è espressione frequente nel linguaggio
anche il ricevere la consegna dei materiali o generi spettanti all'amministrazione militare. migliorini
uso commerciale. -figur. acquisizione o diffusione di un elemento culturale, di
un complesso di correzioni, di restituzioni o restaurazioni, di migliori avviamenti, di
la ricezzion delle spezie d'essi sensibili o intelligibili, potrebbe parere a qualcuno che
veruna col senso. 2. accoglienza o accettazione di una persona da parte di
una persona da parte di un ente o di un organismo assistenziale o di una
di un ente o di un organismo assistenziale o di una struttura alberghiera. -anche:
(consistente per lo più in radiazioni o impulsi elettrici o elettromagnetici) e trasformarla
lo più in radiazioni o impulsi elettrici o elettromagnetici) e trasformarla in segnali acustici
elettromagnetici) e trasformarla in segnali acustici o video. -anche: la qualità del
america tropicale; sono annue, erette o prostrate, dotate di foglie scabre con
richiàc- chiero). ricominciare a conversare o protrarre la conversazione in modo ozioso su
in modo ozioso su argomenti futili o già ampiamente trattati. -anche: riprendere a
: riprendere a parlare nel modo abituale o familiare. baretti, i-27: mi
lat. re-, con valore iter, o intens., e da chiacchierare (
richiamaménto, sm. ant. invito o richiamo sollecito e deciso al ravvedimento,
ordine a una formazione militare di rientrare o di rioccupare una posizione. siri,
pretendendo il risarcimento di una perdita subita o il rispetto di un diritto violato.
-anche: chiamare indietro chi sta andandosene o si è allontanato da poco.
ho risposto cosa / utile e tempestiva o se molesta / e in danno del
distante, usando un mezzo di comunicazione o affidando il messaggio a un intermediario,
a un intermediario, affinché rientri subito o ritorni; richiederne con insistenza il ritorno
venezia. -richiedere a viva voce o con l'applauso, anche più volte
più volte, il ritorno sulla scena o un'ulteriore esibizione di un attore,
dieci giorni non erano richiamati ai genitori o parenti. -fare accedere nuovamente
ritornare una persona, tramite un ordine o una richiesta, dal luogo dove era stato
era stato inviato per esercitare una carica o per compiere una missione, rilevandola per
compiere una missione, rilevandola per incapacità o insubordinazione o per affidarle nuove mansioni.
, rilevandola per incapacità o insubordinazione o per affidarle nuove mansioni. -per estens.
contenti che io tiri el medesimo salario o veramente richiamarmi perché io impoverirei. g
v.]: 'richiamare un ambasciatore'o simile: ritirarlo dal luogo ov'egli
mandato. -far rientrare un corpo militare o una squadra navale da un'azione bellica
una squadra navale da un'azione bellica o da una sede stanziale lontana.
arrendersi. -con riferimento a spostamenti o migrazioni di popoli. p.
chiamare nuovamente in servizio militari in congedo o in licenza per un nuovo periodo di
periodo di istruzione, per esigenze belliche o per carenza di effettivi. foscolo
a una dignità; rimettere in carica o incaricare nuovamente chi era stato esonerato o
o incaricare nuovamente chi era stato esonerato o estromesso. conti di antichi cavalieri,
di nuovo i partecipanti a un incontro o a un concilio che si erano sciolti.
assegno postale: farli rispedire al mittente o al destinatario che ha cambiato indirizzo.
creditore. 8. chiamare di nuovo o ripetutamente (anche nell'espressione chiamare e
della persona amata, invocandone la presenza o la corrispondenza nell'amore o lamentandone la
la presenza o la corrispondenza nell'amore o lamentandone la lontananza, la perdita.
pura / forse ho amato te sola, o creatura! / forse ho amato te
invocare dio, la madonna, un santo o una divinità affinché esaudisca una preghiera;
. -pronunciare il nome di dio o di una divinità in un giuramento.
. 10. figur. riportare o far ritornare una determinata condizione; ripristinarla
decida, che richiami / il principio o la fine; uguale sorte, /
11. riassumere uno stato, un atteggiamento o un'espressione abituale o precedente.
, un atteggiamento o un'espressione abituale o precedente. bianchi, 36: rasciugaste
lo più nelle espressioni richiamare alla memoria o a mente). - per estens.
. -far rivivere psicologicamente un momento o una situazione del passato; farvi ritornare
l'animo, indurre a rimeditarvi sopra o a ripeterne le manifestazioni interiori.
elemento, un particolare aspetto già presentato o conosciuto. -anche: citare in uno
. -anche: citare in uno scritto o in un discorso testimonianze, fonti autorevoli
, fonti autorevoli, argomenti, passi o scritti precedenti o di altri autori per
, argomenti, passi o scritti precedenti o di altri autori per sostenere un assunto;
carducci, iii-4-70: molosso ringhia, o antichi versi italici, / ch'io
ch'io co 'l batter del dito seguo o richiamo i numeri / vostri dispersi,
qualcuno si senta attratto verso un oggetto o indotto ad agire, a pensare o a
oggetto o indotto ad agire, a pensare o a comportarsi in un dato modo;
f f 245: o nice mia vezzosa, / se ad amar
l'alma altera, disdegnosa / ammollisci, o nice, ed ama. cesarotti,
iy indurre una persona a recarsi o a venire in un luogo (una
, suscitare, attirare un particolare interesse o l'attenzione su un determinato oggetto.
richiamano di diritto non dico la severità o l'indulgenza della critica, ma l'
esortare a mantenere un comportamento integerrimo o conforme al proprio dovere. meditazione sopra
alta voce nel diritto cammino tanti che o follemente o incautamente son traviati. costituzioni
nel diritto cammino tanti che o follemente o incautamente son traviati. costituzioni dellaccademia della
. 19. incitare all'azione o spronare a reagire, a superare una
reagire, a superare una situazione diffìcile o angosciosa. bianchi, 23: son
vapori accolti, / non già mostri o giganti, / e voi, timida ancora
da richiamar la sentenza già data indietro o almeno in dubbio, si soggiu- gne
truccare il viso, celandone le imperfezioni o i segni dell'invecchiamento (e ha valore
frugoni, 4-66: -o moglie indegna, o perfida, o sleale! / ma
: -o moglie indegna, o perfida, o sleale! / ma chi è colui
tanto sei gentile e da bene [o porco], che tu non fai come
carni, che chi ne mangia troppo o la gli fa dolere il corpo o lo
troppo o la gli fa dolere il corpo o lo ristucca o lo fa, con
gli fa dolere il corpo o lo ristucca o lo fa, con riverenza, recere
dolcezza... e se ti ristucca o ti viene a noia, puoi partirti
viene a noia, puoi partirti tu o dar un calcio a lei, dove queste
se bene pare dismesso oggi questo uso o pure come che la troppa dolcezza e così
, 7-130: migliaia di cose interessanti o belle o ricche o curiose,..
: migliaia di cose interessanti o belle o ricche o curiose,... perché
di cose interessanti o belle o ricche o curiose,... perché son disposte
), agg. chiuso con stucco o altro materiale; stuccato (una fessura
tutte le commissure con terra molle o altro stucco ben ripiene e ben ristuccate.
lasciai cogliere in vita mia più di due o tre volte. ristuccatura, sf.
), agg. nauseante al palato o all'olfatto. soderini, i-491:
320: non avete / d'ambizione o d'avarizia sete: / e delle glorie
assarino, 2-ii-5: il santa croce, o già ristucco delle di lui richieste o
o già ristucco delle di lui richieste o dubbioso, concedendogli soldatesche, di rimaner
sono stucco e ristucco di trovarlo sempre occupato o poco disposto a darmi quello che mi
{ ristudiò). studiare nuovamente o con maggiore attenzione; riprendere lo studio di
a ristudiare gli scritti in cui le dottrine o le ragioni del 'novo vocabolario'sono esposte
formazione di un'autonoma scienza della poesia o estetica, si era ripreso a lavorare,
era ripreso a lavorare, con maggiore o minore consapevolezza, sin dai primi del
. mi riviene, mi ritorna, o pure mi si ristuzzica. 4
, in modo polemico, un ambiente o un gruppo di persone suscitando reazioni irritate
firmato, ha finnato., firmato, o gente! e chi si pente dice
2. far rientrare nella bocca la saliva o un altro liquido organico con una contrazione
? -succhiare, aspirare l'acqua o un cibo. pratesi, i-383:
la sua volontà; coinvolgere in un gruppo o nella compagnia di un'altra persona;
. figur. coinvolgere qualcuno in un'attività o in una condizione spirituale, assorbendone le
come risucchiati da un turbine di attività o da una specie di caccia alla gioia,
scialba. -confondere fra altri suoni o rumori. brancati, 4-71: questa
carpire a proprio vantaggio, in modo più o meno ingannevole, denaro o altro bene
modo più o meno ingannevole, denaro o altro bene alla collettività. guerrazzi,
ristrette, dalla scia di una nave o dal rapido affondare di un corpo pesante;
urto, dal passaggio di una nave o da qualche disposizione del fondo, delle rocce
da qualche disposizione del fondo, delle rocce o delle correnti. pascoli, 715:
precauzione, ci possono essere sabbie più o meno mobili, ne avverto il nsucchio
si sono infrante sugli scogli, sulla rena o sullo scafo di una nave.
dell'onda che ha percosso su uno scoglio o che ripassa con forza sotto un grosso
del risucco, il rimbalzare dei flutti, o lontano lontano nel fitto tenebroso dell'orizzonte
le labbra contratte per sorbire un liquido o un cibo poco denso o per far
sorbire un liquido o un cibo poco denso o per far rientrare nella bocca la saliva
per far rientrare nella bocca la saliva o le lacrime. tornasi di lampedusa,
colla forza del fiato il liquore, o risucciandone, se fosse troppo.
un liquido organico (un vaso sanguigno o un vaso vegetale). r.
. stillare a goccia a goccia o in filo sottilissimo da un tessuto vegetale
per resudazióne da le vene del polmone o aa l'arterie o dal pecto, per
vene del polmone o aa l'arterie o dal pecto, per l'agitazione e la
una lettera apponendo di nuovo il sigillo o, per estens., in altro modo
fabbri, 15: quando s'aprisse o disuggellasse, di subito si debba risuggellare.
iii-1-722: mio mio mio ti sento, o bello / e dolce figlio, mio
. let- ter. succhiare di nuovo o continuamente. mazza, iii-86: qual
che possono venire usati per altri scopi o, anche, materiali provenienti da uno
da uno scavo, da una demolizione o dalla depurazione delle acque. p
libera in seguito alla demolizione di fabbricati o di impianti preesistenti. = deverb.
un'iniziativa; effetto di una situazione o da un avvenimento. siri,
incertezza. poerio, 1-84: camerale o no, mi ha fruttato [questo
la istruzione privata, impartita per lo più o diretta aa chierici, dà pessimi risultamenti
diretta aa chierici, dà pessimi risultamenti o almeno frutti così stenti che colti appena
sono le sognate utopie sanguinarie, sacrileghe o contro natura, potrà compararsi a tali
riflessione, di una pratica intellettuale, o di una ricerca scientifica. spallanzani,
2. prodotto di un processo naturale o della combinazione di più elementi.
mitivi e tre secondari... secondari o composti chiamiamo... gli altri
resultante). che deriva come conseguenza o esito di un fatto, di un'
ardirei supplicare che se, per sistema o per circostanze risultanti dall'ingrandi- mento del
-che è prodotto da un fenomeno fisico o da uno strumento (il suono)
che deriva dall'unione di differenti elementi o cause anche fisiche; che risulta dalla
di più condizioni, circostanze, comportamenti o pratiche. firenzuola, 577: un'
dal confronto dei mesi di ventiquattro città o castella d'italia e di qualche
4. sf. esito complessivo o risultato conclusivo di più azioni, procedimenti
, procedimenti, iniziative, condizioni materiali o psicologiche, pensieri, ecc. in relazione
. in un sistema di vettori, liberi o applicati, il vettore ottenuto come risultato
una condotta; conseguenza di un evento o di una situazione. p.
dove cognoscesse che gli risultasse vergogna o mancamento di sé. g. rucellai il
pensiero, trovava che implicasse una contorsione o distrazione qualunque. capuana, 15-262: il
esser questo diritto naturale dei soli municipali o provinciali di quel dialetto, ne risulterà che
per validi argomenti, per possibili congetture o per semplice constatazione. caro, 5-180
insieme. 3. essere composto o essere formato o procedere da più elementi
3. essere composto o essere formato o procedere da più elementi. dante
natura. 4. essere o apparire in un determinato modo; dimostrare
in base alla riflessione, al giudizio o all'impressione che se ne ha o
o all'impressione che se ne ha o al criterio di valutazione che viene applicato
risultato di un * at- tività intellettuale o pratica o, anche, un oggetto)
un * at- tività intellettuale o pratica o, anche, un oggetto);
maffei, 5-5-170: le arcate dell'arena o sia gl'ingressi attorno erano settantadue;
cattiva azione commessa, magari per aver creduto o sostenuto un'idea che risulta falsa.
risolversi in una determinata conseguenza, risultato o esito (in partic. a lode,
vero lesinante, senza tante linee visuali o matematiche, con l'aiuto della sua
11. tr. letter. emettere o anche rimandare un suono. bibbia
risultativo, agg. che esprime o indica un risultato. 2
altri verbi che esprimono un'azione momentanea o in via di compimento come apprendere,
risultato2 (resultato), sm. esito o conseguenza di un'attività, di un'
una consuetudine; effetto di una causa o di una situazione (in partic.
parlamentaria poteva suggerire cangiamenti d'espressioni o altro. nievo, 877: il resultato
, di un'attività intellettuale, letteraria o artistica. milizia, ix-7: costruirono
2. esito complessivo di più elementi o cause. algarotti, 7-231: il
algarotti, 7-231: il genio, o vogliam dire la forma di ciascun linguaggio
in una cifra, in un punteggio o in una graduatoria conseguito in una gara
in una gara sportiva dai singoli atleti o dalle squadre che vi partecipano, in
ottenuto prima del termine della competizione sportiva o elettorale. -anche: valutazione, espressa
4. matem. numero, formula o figura che si ottiene eseguendo un'operazione
eseguendo un'operazione aritmetica, algebrica o geometrica. -in partic., in aritmetica
. suono che si diffonde nell'aria o che vi riecheggia a lungo. campailla
-per simil. il diffondersi di notizie o della fama; eco immaginata di un
risurrezione del redentore, della sua nascita o manifestazione a'gentili, del suo glorioso
riferimento a miracoli compiuti da gesù cristo o anche a pratiche magiche). g
e proclamata come articolo mio della beatitudine o al castigo eterno (anche nelle espressioni
dice: « arrivederci, in questo mondo o nell'altro ». « nell'altro
. rinnovamento culturale, artistico, economico o politico, dopo un periodo di decadenza e
ogni altro. 5. rinascita culturale o artistica, riscatto dalla decadenza.
. che si riprende da una grave crisi o dalla decadenza. donato degli albanzani
operato da dio, da gesù cristo o da un santo taumaturgo; fare risorgere
da un santo taumaturgo; fare risorgere o rivivere. diatessaron volgar.,
a chi si pente di aver desiderato o progettato di uccidere qualcuno. manzoni,
gran quistione... sopra tessersi o no mai trovate lucerne vive e ardenti nelle
. 4. figur. salvare o redimere dal peccato, emendare, purificare
, che per essa lo risuscita, o lo risana. stampa periodica milanese,
resuscitasse. -restaurare un'istituzione decaduta o superata dai tempi. panigarola,
è tornata ad essere, finché od egli o il suo predecessore non è venuto a
8. riportare un'arte, la letteratura o la cultura a un alto grado di
. pallavicino, 1-386: quando mai o mecenate tra gli antichi o lorenzo de'medici
quando mai o mecenate tra gli antichi o lorenzo de'medici tra i moderni arebbono
sostenere con nuovi argomenti una teoria precedente o dimenticata. ottimo, i-194: in
più viva oggidì e che uopo è ristorarla o meglio risuscitarla rintracciandone il supremo principio e
suscitare di nuovo un sentimento venuto meno o attenuato, renderlo di nuovo vivo e intenso
. -richiamare alla memoria il passato o un ricordo lontano. i.
un'opera letteraria, in una descrizione o anche in una pittura. tenca,
s. agostino volgar., 4-143: o gesù cristo, salute dell'a- nime
dopo la morte, in modo prodigioso o miracoloso (anche in espressioni iperb.
?? c. ghiberti o amorozzo da firenze, 44. 5:
visconti, ii-5-4: novelle bone, o chiysal, te repporto / che 'l tuo
pirandello, 8-317: per volere di dio o per mano del diavolo, la piccola
. « un po'di tisi o un po'di malaria? ». «
resuscitò! ». -riprendere i sensi o le forze dopo uno svenimento; superare
dalla disperazione, da una grave preoccupazione o dal dolore. aretino, v-1-315:
morto. buonarroti il giovane, 9-881: o se cecco sapesse ciarlar tanto, /
altre republiche greche. -essere ristabilito o restaurato. b. gradenigo, 1-270
il caso, non s'intendono ritornare o resuscitare, ma più tosto risvegliarsi,
19. manifestarsi con rinnovata intensità o anche con nuova violenza (un sentimento
mi avedevo se io avevo più febbre o più paura di morte. = voce
da gesù cristo, da un santo, o anche per un prodigio; ritornato a
., per indicare l'aspetto emaciato o pallido di una persona o, anche,
aspetto emaciato o pallido di una persona o, anche, una persona che si
, viii-1-239: « lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate » dentro di me
però em prima a la nodrice / apari o resuscitato. nappi, xxxvtii-268: quanta
novello non so s'io mi dica archimede o euclide. goldoni, x-686: voi
lunga assenza, che si rifà vivo o dà notizie di sé dopo molto tempo.
...? aretino, 9-395: o resuscitatore di lazzaro, é non risaldi
. -figur. che infonde coraggio o speranza. panigarola, 2-194: tu
che voi allunghiate vita a'vivi, o vero che i mal vivi furiate per infinito
. 4. che ha ristabilito o ripreso un'usanza desueta. salvini,
di esse letture. -che riprende o toma a sostenere una teoria superata.
2. figur. emendazione dal peccato o dal vizio. fra giordano, 7-295
3. il riproporre all'attenzione un'opera o una teoria, il renderla attuale.
.]: 'risusurrare': susurrare di nuovo o rispondere susurrando. = comp.
seguente panico, dipoi nel novembre mescura o segalato, cioè vecce, segale e grano
. 2. figur. ravvivamento o rinvigorimento delle facoltà intellettuali. bembo
in rimirarlo. -rinascita politica o culturale di un paese o una città
-rinascita politica o culturale di un paese o una città o anche delle scienze.
culturale di un paese o una città o anche delle scienze.
fervore, di uno stato d'animo o di idee. f f
non si ripeta nel cerebro quella impressione o quel movimento da cui la prima volta
milite obdurò... a essere o almeno a figurare il più legalmente-militarmente agnostico
« dormì-vu, madona mare, o vegia? ». eia disse: «
. -ant. non lasciare dormire o lasciare dormire poco, far soffrire d'
milza e che hanno indigesto lo stomaco o che le podagre lor danno fastidio, o
o che le podagre lor danno fastidio, o che la scia tica gli
intellettuale, morale, spirituale una persona o, anche, una facoltà; rianimare
decembre. tarchetti, 6-i-382: quattro o sei di questi drammi della vita militare
, pensieri, stati d'animo sopiti o latenti; suscitare, far sorgere,
, un'impressione; destare l'attenzione o ridestare la memoria. tasso, 6-60
aveva dormito alcuni mesi. -favorire o favorire di nuovo lo sviluppo o la
-favorire o favorire di nuovo lo sviluppo o la continuazione di una disputa, di
/ il mormorio delle tue onde, o lora, / mi risveglia nell'alma.
un autore. leopardi, 3-176: o scopritor famoso [angelo mai], /
del cielo? 5. trarre o trarre nuovamente il suono da uno strumento
cantando intessa / corbe e fiscelle, o con soavi e chiare / note dalla
tromba. -provocare un fenomeno acustico o, genericamente, fìsico. spallanzani
-risuscitare (anche in un contesto iperb. o in espressione negativa). b
uno stato di apatia morale, intellettuale o spirituale, di inerzia, di ozio
da indi innanzi. cicerchia, xliii-441: o anima divota, or ti risviglia:
morgagni, 98: conosciuta questa cagione o si risvegli l'ingegno di qualche cerusico
nuovo che adoprar si possa con frutto o ciò conosciuto impossibile, si lasci per
9. ritornare a manifestarsi nella mente o nell'a- nimo (un'idea,
, un sentimento, un ricordo latente o sopito da tempo, ecc.).
che un'idea confusa, di corpo triplice o di sfera con due anse.
fazionari. -riprendere vigore, ripresentarsi o manifestarsi di nuovo con improvvisa efficacia e
mentre che sia durata la qualità ereditaria o pure per cessare il vincolo restino disciolte.
disciolte. 10. manifestarsi o manifestarsi di nuovo naturalmente o con il
. manifestarsi o manifestarsi di nuovo naturalmente o con il naturale vigore (una qualità biologica
il naturale vigore (una qualità biologica o fisiologica). bandello, 1-15 (
com'ognun sa, risvegliasi per delicato o per valido strofinamento in tutti que'corpi
accettò subito l'invito. -riacuirsi o aggravarsi (una malattia o un dolore
-riacuirsi o aggravarsi (una malattia o un dolore fisico). giuliani
, ii-228: quando mi si dissonna (o si scionna, mi si risveglia)
resoellato, resvigliato). ridestato dal sonno o dal letargo. - anche: sveglio
dal letargo. - anche: sveglio o tenuto sveglio. boccaccio, v-263:
il tuo torpore / di sonnambulo, o tardi risvegliato. 2. figur
ridestato da una condizione di torpore morale o di inerzia intellettuale o spirituale (una
di torpore morale o di inerzia intellettuale o spirituale (una persona); rianimato
persona); rianimato, ravvivato spiritualmente o intellettualmente (l'animo, l'ingegno
sparirebbe l'ultimo vestigio sociale del teologo o metafisico, e del buddho o risvegliato
teologo o metafisico, e del buddho o risvegliato. -scaltro, avveduto (una
3. che si è destato o che è stato suscitato nuovamente nell'animo
, possa esservi un solo discorso interessante o un solo sentimento di simpatia risvegliato.
(femm. -trice). che contribuisce o serve a scuotere dall'apatia spirituale,
dall'apatia spirituale, dall'inerzia morale o intellettuale. tesauro, 2-338:
risvegliatrice. 2. che suscita o fa rinascere nell'animo sentimenti, virtù
, virtù, stati d'animo latenti o sopiti da tempo. m.
bertola, 3-74: in cima all'uno o all'altro di essi [monti]
bemoulli ha poi accettato, -di un raccomandatore o risvegliatore del senso del remoto e barbarico
del senso del remoto e barbarico, o, come si dice, del primitivo
il passaggio da uno stato di torpore o di incoscienza a uno stato di veglia,
! 3. il risorgere nell'anima o nella coscienza di un sentimento, di
, di uno stato d'animo sopito o latente. dannunzio, iii-1-140: fu
quali 'amore'rimava con 'cuore ^ o 'trovatore'; e 'luna'con 'bruna'
'trovatore'; e 'luna'con 'bruna'o 'laguna'. -il ripresentarsi con rigore e
alle sue scappate notturne. -ripresa primaverile o con la luce del giorno della vita
. (ri$vélo). letter. svelare o far conoscere di nuovo. tommaseo
. v.]: 'risvellere': iterativo o intensivo di svellere. potrebbe cadere nel
lat. re-, con valore iter, o intens., e da svellere (
di nuovo. fagiuoli, 1-3-144: o pover'a me, s'è risvenuto.
letter. compulsare, sfogliare di nuovo o più volte un libro.
'risvoltare': andando, volgersi a diritta o a manca, senza seguitare nel diritto verso
la prima svoltata, fame un'altra o più. de amicis, ii-326: 1
. svolgere, stendere ciò che è arrotolato o ripiegato. 4. estendere un
ripiegato. 4. estendere un rivestimento o un elemento costruttivo a una superficie curva
; e tanto essa averà d'aggetto o sporto fuori delle zanche o risvolte.
d'aggetto o sporto fuori delle zanche o risvolte. = deverb. da risvoltare
islanda]. 2. striscia o lembo di un indumento o di un
2. striscia o lembo di un indumento o di un copricapo ripiegato verso l'esterno
, di un fenomeno storico, politico o sociale; la conseguenza, l'implicazione
, che dà loro un valore allusivo o una migliore efficacia. e. cecchi
6. archit. motivo strutturale o ornamentale che prosegue su una superficie contigua
di solito contiene una presentazione dell'opera o notizie sull'autore (anche nell'espressione
quello che sta a canto all'orecchione o nsvolto della spalla. =
.: il dittongo non può isvilupparsi, o anche ritacere, in qualche esemplare
ritacere, in qualche esemplare toscano o italiano, come è per esempio
-anche, in senso generico: tagliare o far tagliare. giamboni, 8-ii-141
alla corona della tagliatura e dopo sette o otto anni si ritagliano di bel nuovo.
da una pelle, ecc. un oggetto o una figura determinata tagliandone i contorni.
in mano, a tagliuzzare modelli vecchi o a ritagliare i figurini dell'al- tr'
, i-io: sogliono fare una vescichina o schiuma bianca avanti il loro pertugio,
8. intagliare di nuovo o incidere su lastra un disegno da riprodurre
figur. distinguere e isolare in una massa o in un gruppo. - anche:
del tempo. -circoscrivere, limitare concettualmente o mentalmente. genovesi, 467:
cinematografica'... non c'è; o è infinita; e l'autore deve
, / ritagliati nella pietra dura o nell'alabastro - cammei di / corniola o
o nell'alabastro - cammei di / corniola o di lava. 2. tagliato
ritagliato. 5. che risalta o si staglia nettamente su uno sfondo.
che vediamo ritagliata sullo sfondo del fumo o del cielo, sembra l'orlo di
come quei castelli di frutta e fiori o rombi o disegni araldici usciti dal traforo
quei castelli di frutta e fiori o rombi o disegni araldici usciti dal traforo sulle pareti
nostro tempo migliore. -esemplificato o imitato da un modello, anche in
ricavato all'intemo di un determinato spazio o territorio. linati, 30-53: dopo
. arald. che presenta una delle due o più sezioni ulteriormente divisa (uno scudo
sm. che ritaglia con le forbici o con uno strumento affilato. -in partic.
tagli sufficienti alla confezione di un abito o di un arredo. sacchetti, 92-45
, se e'non avesse avuto il titolo o di ritagliatore o di lanaiuolo.
avesse avuto il titolo o di ritagliatore o di lanaiuolo. = nome d'
sotto- orre a una nuova taglia o ad altre esose contri- uzioni.
scampolo; scarto della lavorazione del cuoio o della pelle (talora usato come concime
della pelle (talora usato come concime o nella produzione di colla).
ritagli dei calzolai e ciabattini ogni quattro o cinque anni almeno. magri, 41
ed applicavi sopra le foglie di stagno o d'argento. pratesi, 5-195: vide
mani rosse e nude, una sartina o una modista, certo di quelle che si
-residuo tranciato nella lavorazione di metalli o di lamiere, sfrido. zonca,
di stagno. -avanzo della mensa o della preparazione dei cibi. aretino
nel forno, con un po'di olio o burro, ossa spezzettate, ritagli di
rosolano, in un po'di burro o olio, cipolle, carote, sedano,
, 14-2-48: fossero materie di spirito o di lettere, quanto gli conveniva notare
, lo scrivere in ritagli di carte o in rovesci di lettere. s. maffei
interessi per mezzo dei così detti 'ritagli'o 'coupons'. -parte minore o residua
'ritagli'o 'coupons'. -parte minore o residua di un guadagno, di una
lavorar le campagne. foscolo, vi-53: o voi che il governo ha incaricato di
umanità! -figur. particolare minuto o secondario di una questione, argomento limitato
dell'animale. 2. articolo o fotografìa ritagliata da un giornale o da
articolo o fotografìa ritagliata da un giornale o da una rivista e conservato per l'argomento
rivista e conservato per l'argomento trattato o per l'interesse che presenta. b
iii-320: non lunghi distesi brani di questo o di quello scrittor del trecento gli intendo
altri, e massimamente d'altre persone o famiglie abitanti sotto il medesimo tetto e
): non impegnato dalle occupazioni usuali o da altri lavori. p. verri
un'altra rinascere. -zona ristretta o remota. siri, viii-476: quella
, vi-i-157: non si potrà vendere o comperare un ritaglio minore d'un''
5. operazione di tagliare con le forbici o con altro strumento. b.
taglio per darle una forma più moderna o per eliminare la parte rovinata. 6
7. ant. vendita di panno o di tessuto nella misura desiderata dall'acquirente
modo ad alcuna persona per alcuna vendita o compera di panni a ritaglio. capitolare
panni fiorentini. -per estens. misura o quantità limitata con cui si vendono merci
quantità limitata con cui si vendono merci o si cedono servizi; minuto, dettaglio.
e ne rivende in ritaglio il servigio o li cede in massa ad un altro.
: trattandosi di qualsivoglia arte, scienza o libro, ella gli assegnerà il cementatore più
1-397: questa sorte di critica minuta, o critica di ritaglio, come la vogliam
ritagliuzzare, tr. tagliare ripetutamente o in pezzi ancora più piccoli.
tagliuzzare si possa e ridividere in pezzetti o striscioline. = comp. dal pref
stessa forma e misura del male (o anche del bene) compiuto da una
tasso, ii-64: la giustizia o è universale o particolare...
, ii-64: la giustizia o è universale o particolare... la particolar poi
. in casa propria, rifiutando di uscirne o di ammettervi ospiti. pratesi,
. ritarare, tr. tarare nuovamente o con maggior precisione uno strumento di misurazione
retardaménto), sm. il procrastinare o rimandare al futuro; ritardo, indugio
, mora derivante da mancanza di volontà o da negligenza. giov. cavalcanti
. 4. che provoca ritardi o incertezza nell'agire, che fa indugiare
tempo narrativo può essere anche ritardante, o ciclico, o immobile. 5
essere anche ritardante, o ciclico, o immobile. 5. chim.
negativo, adatto a rallentare una reazione o un processo produttivo, come la presa
produttivo, come la presa dei cementi o del gesso, la vulcanizzazione della gomma
2. rallentamento della velocità di un moto o di una corrente, decelerazione.
potrà trovarsi in esso, né maggior velocità o riformamento di mutazione, né maggior ritardanza
, per non esser quivi infermità, stanchezza o la gran- ezza, né maggiore o
o la gran- ezza, né maggiore o minor vigore in un tempo che sia
[pianeti] più da tale impedimento o ritardanza da quel primo causata si allontanano,
moto, renderlo meno celere, rapido o spedito. restoro, 5-3: fuoron
. galileo, 4-3-92: la maggior o minor gravità non abbia azione nell'accellerare
minor gravità non abbia azione nell'accellerare o ritardare il moto. c. i.
c. i. frugoni, i-1-01: o donna, o grande / sostegno nostro
. frugoni, i-1-01: o donna, o grande / sostegno nostro, a i
esse [le gambe] si tenessero aperte o slargate,... impedirebbero il
... impedirebbero il cammino, o almeno lo ritarderebbero. alfieri, 4-154
: il ritirarsi a difender un passo, o di un fiume o d'una
passo, o di un fiume o d'una valle o d'un monte,
un fiume o d'una valle o d'un monte, può ritardare un esercito
acqua, ritardano grandemente il vascello, o vada a vela o vada a remi:
il vascello, o vada a vela o vada a remi: e molto più
: e molto più quando si proeggia o si naviga contra il vento.
. -pronunciare adagio, con lentezza o con esitazione. biondo, xlv-205:
ciò che potrebbe essere fatto, detto o concluso subito; differire, procrastinare,
accade dipoi che con repentino rimedio cerca o ritardare la morte o fuggirla, onde
con repentino rimedio cerca o ritardare la morte o fuggirla, onde sente rinforzar'i vitali
i vitali spirti. -rendere difficoltoso o più lento il progresso di una scienza
. 3. provocare un rinvio o un ritardo (una situazione, una
e levi loro dinanzi qualunque cosa pare impedire o ritardare loro volere. c. campana
, per quali egli te ritraga o te ritarde de lo tuo santo viagio.
in man d'orlando, unico al mondo o raro, / taglia lo scudo;
sì fiero, cui non più l'acqua o l'arena impaccia o ritarda il piede
più l'acqua o l'arena impaccia o ritarda il piede? -ostacolare l'
de le vittorie? e chi 'l ritarda o 'l vieta? g. bentivoglio,
dei lavori. -rendere più lontano o più diffìcilmente raggiungibile. savinio, 27-308
meta. 5. fare giungere o consegnare più tardi una lettera o una
giungere o consegnare più tardi una lettera o una notizia. - anche assol.
. mus. mantenere immutato il suono (o più suoni) di un accordo senza
oltre. 9. indugiare per incertezza o per timore, non fare subito ciò
non fare subito ciò che si vorrebbe o si dovrebbe; esitare. francesco da
volgar., 4-5: non ritardare [o vergine maria] per il tuo nome
-non essere in grado di fare o percepire qualcosa. cancogni, 224:
dopo l'orario fissato per un appuntamento o per una partenza, ecc.;
l'orecchio ai passi radi di un prete o di un ritardatario. -di
sua ruota. 4. che professa o sostiene idee superate e inattuali; chiuso
. -anche: che segue criteri artistici o letterari non più validi. fil.
argomenti dalla realtà della comune vita borghese o cittadinesca. 5. che prosegue modelli
. 5. che prosegue modelli superati o anacronistici, antiquato. savinio,
r. quacquarim e poi coi giovani o. de giggi, g. rocchetti,
scolastica. 6. che giunge o è compiuto tardi, tardivo. rebora
agg. ant. che ha la funzione o la capacità di rallentare un movimento
accelerato, come ne'piani declivi, o di successivamente ritardato, come negli acclivi
. guglielmini, 2-45: 'velocità ritardata'o 'residua'è quella che ha realmente l'
2. differito rispetto al termine abituale o conforme alle aspettative o anche a quello
al termine abituale o conforme alle aspettative o anche a quello dovuto perché prescritto da
dovuto perché prescritto da legge, ordine o contratto o richiesto da esigenze tecniche.
perché prescritto da legge, ordine o contratto o richiesto da esigenze tecniche. pallavicino
alle autorità superiori nei casi di gravame o di denegata o ritardata provvidenza per parte
nei casi di gravame o di denegata o ritardata provvidenza per parte dei prefetti.
dirigermi. 4. indotto a muoversi o ad agire con maggior lentezza, cautela
ritardate della società. -che appare superato o fuori moda. r. longhi,
, che rende più lento il moto o il cammino di una persona.
2. che cerca di impedire o di rimandare al futuro; che allontana
. -che ostacola il progresso sociale o culturale: retrivo. tommaseo [
soldati, donne nude di bronzo argentato o dorato. la provincia francese qui dimostra
andare in cielo dritta, senza neuna ritardazióne o impedimento. g. brancati [plinio
presentarsi, l'arrivare, il partire o il fare qualcosa dopo l'orario fissato.
. j j -arrivo o consegna posticipata della corrispondenza. orsi,
di dall'ongaro che ritengo da 6 o 7 giorni. -mancata comparsa nel tempo
hai per caso? -ritenzione o mancato deflusso di umori in un organo
importanti non restino occupate da simile ritardo o stagnamento d'umori. -posticipazione di
di tal pezzo, che deve seguire o precedere ordinatamente la mossa di un altro
rispetto al termine dovuto in quanto direttamente o indirettamente stabilito dalla legge, dal contratto
indirettamente stabilito dalla legge, dal contratto o dall'ordine della pubblica autorità (e
considera come una forma particolare di inadempimento o equipara a esso o contempla in parallelo
particolare di inadempimento o equipara a esso o contempla in parallelo con esso).
con esso). -ritardo nell'adempimento o nell'esecuzione di un'obbligazione: mora
più assieme a quelle alternative di rifiuto o omissione di obbedienza) consistente nel comportamento
comportamento del soggetto sottoposto a disciplina militare o affine che indebitamente omette di eseguire immediatamente
omette di eseguire immediatamente l'ordine impartitogli o comunque lo esegue soltanto dopo la scadenza
, ove non provi che l'inadempimento o il ritardo sia derivato da una causa
. codice penale, 329: 'rifiuto o ritardo di obbedienza commesso da un militare
ritardo di obbedienza commesso da un militare o da un agente della forza pubblica'. -il
agente della forza pubblica'. -il militare o l'agente della forza pubblica, il quale
agente della forza pubblica, il quale rifiuta o ritarda indebitamente di eseguire una richiesta fattagli
del danno se non prova che 1'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità
un ferroviere, dal sapore d'un tè o dal ritardo d'un orologio.
orologio. 5. arretratezza politica o culturale; adesione a teorie ormai superate
senso concreto: il periodo di tempo reale o ideale che intercorre fra la nascita e
i tempi andati potessero tradursi, svanire o riprodursi. c. carrà, 160:
del gusto sulle capacità tecniche e pratiche, o addirittura con il complesso di colpa del
, si chiama lo stabilimento del porto o del luogo. dipende da circostanze locali,
cui si ritarda la risoluzione di uno o più accordi su una consonanza. g
: il 'ritardo'dicesi 'semplice', 'doppio'o 'triplo', secondoché le note ritardate ad
note ritardate ad un tempo sono una o due o tre. in oltre il
ritardate ad un tempo sono una o due o tre. in oltre il ritardo dicesi
. farmac. preparato ritardo: confezione o tecnica di somministrazione di un medicamento che
. -in ritardo: dopo l'ora prevista o fissata. bacchetti, 1-iii-331:
. -più tardi rispetto ad altri o alla norma stagionale. bettini, 1-350
-in attesa da tempo di essere considerato o trattato. stamfa periodica milanese,
: che si presenta a un incontro o al lavoro dopo l'ora convenuta.
di trenta minuti. -che segue teorie o criteri validi in passato e ormai superati
ritartassare, tr. ant. tormentare o strapazzare di nuovo dopo una tregua.
con la mano, tastare di nuovo o più volte. - anche assol.
a capo di fare dei ritratti di terra o di cera assai somiglianti al naturale.
asciugarsi, almeno parzialmente, dalla pioggia o dall'acqua. giuliani, i-250:
in falterona / presso a umiliato: o enne o esse, / quando fu ritediosa
/ presso a umiliato: o enne o esse, / quando fu ritediosa tal persona
, sf. ant. ciò che trattiene o sostiene. a. pucci,
corre dall'altra parte sanza alcuna ostaculità o sanza alcun altro ritegno o impedimento nessuno,
alcuna ostaculità o sanza alcun altro ritegno o impedimento nessuno, corre da l'una
di punizione men aspra che il carcere o la prigione. -luogo di prigionia
le acque, per farle defluire più lentamente o per contenere la piena; argine,
raccomandati a'vericelli, tutti i pali o altra cosa scoperta nel fosso che dessi
bisognano. santi, iii-47: questo ritegno o pescaia portò necessariamente un incaglio al libero
. -chiusura che impedisce la fuoruscita o l'espansione di un liquido o di
fuoruscita o l'espansione di un liquido o di un gas. lupicini, 2-8
mezzo per tenere ferma una nave a riva o in mare. -in partic.:
mare. -in partic.: àncora o masso a cui è legato un capo
ingegno, / non che stil grave o lingua, ove natura / volò tessendo il
come accade ne'gravi che si sostentano o si reggono sospesi con qualche ritegno.
-arresto di una parte mobile, girevole o scorrevole. g. cattaneo, 39
. v.]: alzare i ritegni o fermagli. -filetto della vite.
fatai ritegno. 8. punto o base di appoggio; sostegno, supporto.
la gente overo apresso a qualche retegno o sustentaculo e aiuto de lo avversario,
gna, lo inimico apogiando lì la spalla o la schina potè pigliare e premere il
vicino alle sue estremità, alcuni ritegni o gateui accomodati acciocché nel girare non esca
sogliono col piede posare sopra una tavola o sul pavimento o sopra le sue mensole o
posare sopra una tavola o sul pavimento o sopra le sue mensole o altri ritegni,
o sul pavimento o sopra le sue mensole o altri ritegni, e di sopra fermarsi
ci si può afferrare per non cadere o sprofondare. landino [plinio],
. bonarelli, xxxii-388: se cespuglio o sterpo / fésse ritegno a la mortai
altro ritegno. -figur. aiuto morale o materiale, mezzo su cui fare assegnamento
infermi. g. stampa, 45: o de le mie fatiche alto ritegno,
umano ingegno / trovar al viver mio scampo o ritegno. -figur. sede
. / se ven da li occhi o da valor de core, / e qual
9. impaccio, intralcio di aspirazioni o desideri o operazioni o macchinazioni. -in
. impaccio, intralcio di aspirazioni o desideri o operazioni o macchinazioni. -in partic.
intralcio di aspirazioni o desideri o operazioni o macchinazioni. -in partic.: l'impaccio
tale. -resistenza armata al nemico o a una potenza conquistatrice (e anche
e passioni, impedendo un comportamento disdicevole o una reazione violenta. boccaccio
corre, e non ha d'onor cura o ritegno. g. graziarti,
taae / d'adorar qual le aggrada o cristo o amida. goldoni, x-1184
/ d'adorar qual le aggrada o cristo o amida. goldoni, x-1184: ha
il ritegno è come la forza ripulsiva o come la riazione che tende a contenere entro
letto del padrone. -riserbo, discrezione o anche reticenza nel parlare. caro
. caro, 12-i-205: quando, o per improntitudine o per impazienza, avessi
, 12-i-205: quando, o per improntitudine o per impazienza, avessi anco deliberato d'
. -in senso concreto: contegno riservato o anche altezzoso, che non dà confidenza
un'arte quando non è calcolo o freddezza. pirandello, 7-380: cominciò ad
..., senza alcun freno o ritegno cominciarono a spendere. sacchetti,
g. villani, 11-134: sanza ordine o ritegno alcuno fedirono tra loro.
fedirono tra loro. -norma stilistica o metrica. tasso, n-iii-660: se
esitazione, riluttanza a compiere un'azione o a eseguire un ordine; incertezza. -senza
un atto ritenuto biasimevole, da evitare o da vergognarsene. sacchetti, 64:
, 64: or pensi chi tien signoria o regno, / e chi sanza ritegno
di nuovo, per la seconda volta o a breve distanza dalla prima comunicazione.
.). provare soggezione, timore o paura. -anche: essere in ansia
4. trattenersi da un atto o da un comportamento; avere ritegno (
detta acqua così mescolata ritempera quello ferro o ferri che mettesti a temperare tre volte
musicale. -al figur.: comporre o recitare versi. a. f.
la particella pronom. rimettersi in forze o in salute, in partic. col riposo
3. riempire, inzeppare un discorso o un testo. dossi, 2-t48:
in partic. per mezzo di prove difficili o del dolore; infondere nuove energie morali
e correggendolo in base a criteri più corretti o raffinati. tommaseo, 10-ii-304:
fare progredire. gozzano, ii-244: o benedetti siate voi, ribelli, / che
in camargue'per scrivere qualche racconto strapaesano o per assistere alla timbratura dei tori o
o per assistere alla timbratura dei tori o per inforcare qualche discendente degli antichi cavalli
8. rinsaldarsi, apparire più sicuro o persuasivo (un'opinione).
/ a dir di quel qual cosa o buona o ria, / se mi riesce
dir di quel qual cosa o buona o ria, / se mi riesce il far
di rigenerare, di sollevare dalla crisi o dalla decadenza. mazzini, 62-21
quando il fuoco è rinchiuso nelle nubi o dentro la terra..., egli
4. che mantiene in vigore usi o istituzioni per lungo tempo; conservatore.
maniere. 5. restio o lento a compiere un'azione. guido
, / stimando che l'indugio tanto o quanto / sia sempre ben per ogni buon
diverse. uniti insieme aal- l'attrazione o ritenenza loro propria formeranno vari poliedri secondo
anche retènto, ritenuttó). fermare o tentare di fermare, di ostacolare qualcuno
partic. in un'azione bellica) o fuggire, per lo più con forza,
faraone. laude cortonesi, 1-i-138: o maria, virgene pura, / porta se'
il freno per le redini, senza batterlo o tirare, lo ritenne. bellori,
coloro che avessero lasciato vagare dei pazzi o dei furiosi posti sotto la loro custodia,
dei furiosi posti sotto la loro custodia, o degli animali malefici o feroci; quelli
loro custodia, o degli animali malefici o feroci; quelli che avranno aizzati o non
malefici o feroci; quelli che avranno aizzati o non ritenuti i loro cani, allorché
quand'anche non ne fosse risultato alcun male o danno. -con riferimento al morso
ritiene il morso. -indurre, costringere o invitare qualcuno a rimanere lontano o discosto
costringere o invitare qualcuno a rimanere lontano o discosto da una persona o da un
rimanere lontano o discosto da una persona o da un luogo (anche in relazione
in relazione con un compì, pred. o con un compì, di modo)
buone. -con riferimento a soggetti astratti o inanimati. torini, 345: dì
cigno. -interrompere, bloccare o impedire i movimenti, un'azione o
o impedire i movimenti, un'azione o un'attività di qualcuno o, anche,
un'azione o un'attività di qualcuno o, anche, di un animale.
alcuna. -con riferimento a soggetti astratti o inanimati. nardi, 21: il
, i-22-126: non potean ritener cancelli o sbarre / lor dolci baci. -sostenere
appressare, che non abbattesse in terra o morto o guasto, e per lui era
che non abbattesse in terra o morto o guasto, e per lui era quasi
. ovidio volgar., 6-344: o disaventurato, che fai tu? ella
-reggere, afferrare o stringere (con le mani, con
con le mani, con le braccia o, anche, con i denti) qualcuno
, anche, con i denti) qualcuno o qualcosa, per lo più saldamente;
al peso sia ritenuto da una mano o scaricatore come quella che s'a- dopra
materia. -fermare, far rallentare o tenere fermo un materiale in movimento (
un terreno fangoso, ecc.) o anche un'arma da lancio, un
luce dal cielo. vi si pongono o vetri o tele incerate perché ritenghino la
dal cielo. vi si pongono o vetri o tele incerate perché ritenghino la pioggia.
fare la camiscia sottile e di sassi o di ciottoli di torrenti posti leggiermente in
] l'uso di colatoi di rame o di latta, i quali non ritengono bene
ed altre immondizie. -bloccare o rendere meno rapido il moto di un
aranci], conguagliando con il pennato o cuoio, come più paia a proposito;
, / non si può ritener tempo, o saetta, / volano irreparabili omicidi.
essa. 2. tenere prigioniero o continuare a detenere qualcuno (anche in
, che lo avranno ritenuto prigioniero, o avranno ricusato di presentarlo altuffiziale di polizia o
o avranno ricusato di presentarlo altuffiziale di polizia o al latore de'suoi ordini, senza
senza giustificare il divieto del regio procuratore o del giudice, saranno, come colpevoli
di sé qualcuno, concedendogli amichevole ospitalità o anche offrendogli un incarico, tenendolo alle
che si avesse per nimica ogni città o castello che ntenesse alcuno sbandito nimico del
dante, xxxviii-87: se cavalier t'invita o ti ritene [can- zon mia bella
buon sempre camera tene. -mantenere o continuare a tenere legata a sé una
persona per cui si nutrono sentimenti affettuosi o con cui si hanno determinati rapporti (
l'ora piango e 'l ai, ch'o fui rimossa / da la mia patria
4. fare rimanere, convincere o indurre qualcuno (anche un contingente di
in un luogo per un determinato scopo o motivo, talvolta in modo coercitivo o
o motivo, talvolta in modo coercitivo o con provvedimenti autoritari. latini,
ritenerci in india per quello anno, o ritenerci insino che arrivassino le nove nave
reggimento. -con riferimento a soggetti astratti o inanimati. machiavelli, 1-i-161: quelli
mi ritenevano a ginevra sventuratamente sono cessate, o almeno lo temo. soffici, v-2-100
suoi pastori. 5. tenere o continuare a tenere qualcosa per sé o
o continuare a tenere qualcosa per sé o presso di sé, a propria disposizione,
a propria disposizione, per proprio uso o in custodia, in deposito; riservare a
a sé. -anche: non restituire o non consegnare a qualcuno ciò che è
consegnare a qualcuno ciò che è dovuto o che è stato promesso o ricevuto in
che è dovuto o che è stato promesso o ricevuto in prestito. iacopone,
carta del detto castello di montagutolo, o vero de la sua corte, poscia che
-ricevere, accettare, accogliere un dono o, anche, un invito, una
l'ore. laude cortonesi, 1-i-140: o beata [madonna], ke credesti
di imposta fiscale, di pena pecuniaria o, anche, come prestito forzoso,
, anche, come prestito forzoso, o a favore di un privato come risarcimento
un privato come risarcimento, come rimborso o come corrispettivo per un acquisto o per
rimborso o come corrispettivo per un acquisto o per un servizio. bellebuoni, 1-14
merce, un documento, talvolta provvisoriamente o arbitrariamente. nardi, 28: essendosi
se non ci sarà il tutto saccheggiato o ritenuto sotto qualche pretesto dal popol re
non versare una somma dovuta a qualcuno o non rimborsare una spesa sostenuta da altri
né dare per alcuno modo, ragione o cagione. bandi lucchesi, 66
ad altri dato, ad agricola ritenne, o per isdegno, ch'ei noi chiedesse
isdegno, ch'ei noi chiedesse, o per non parere d'aver da lui comperato
prezzo insoluto per garanzia di ogni danno o spesa che egli potesse risentire in caso
egli potesse risentire in caso di evizione o molestia nel pieno e libero godimento di
nel pieno e libero godimento di tutti o parte dei beni vendutigli ». 7
. 7. possedere un bene (o, anche, un oggetto) per
sui regolari, rispetto alla facoltà di acquistare o ritenere beni specialmente immobili...
casa. -risparmiare, non spendere o spendere poco denaro per metterlo in serbo
poi ne'testamenti erede di parte di essi o di tutto. -acquistare qualcosa per
comune. 8. non espellere o non riuscire a espellere l'orina o
o non riuscire a espellere l'orina o, anche, le feci o altri liquidi
orina o, anche, le feci o altri liquidi fisiologici (volontariamente o per
feci o altri liquidi fisiologici (volontariamente o per cause patologiche). -in par-
.]: l'uomo deliberatamente la 'ritiene'o 'rattiene', per riguardo o per altro
la 'ritiene'o 'rattiene', per riguardo o per altro. -impedire 1'emissione dell'
urina (con riferimento a particolari patologie o all'assunzione di determinate sostanze).
v.]: la cosa bevuta o l'infermità ritiene'o 'rattiene l'orina'.
la cosa bevuta o l'infermità ritiene'o 'rattiene l'orina'. -intr.
cappari. -tenere nello stomaco un cibo o una bevanda (e in frase negativa
in frase negativa indica lo stimolo a vomitare o, anche, l'incapacità di deglutire
, anche, l'incapacità di deglutire o di digerire, per cause patologiche o
o di digerire, per cause patologiche o fisiologiche). - anche assol.
belo: / ch'i'deventasse greco o muscatelo, /... / possa
soperglo ch'averebe bevuto: / di sota o di sopra mi rendresse; / e
. -con riferimento a ciò che consente o favorisce la gravidanza. anonimo [
pure in arcadia. -far cessare o ritardare un fenomeno fisiologico (una sostanza
-trattenere nell'organismo una sostanza endogena o assunta dall'atmosfera (con riferimento sia
riferimento sia ad animali sia a piante o a organi vegetali). crescenzi volgar
. targioni tozzetti, i-145: il 'vasetto'o 'vescichetta'o 'ghiandina'...
tozzetti, i-145: il 'vasetto'o 'vescichetta'o 'ghiandina'... differisce dalla
e conserva l'umore aromatico, oleoso o balsamico. 9. non lasciare disperdere
balsamico. 9. non lasciare disperdere o non avere ancora perduto completamente un aroma
non avere ancora perduto completamente un aroma o un odore. aretino, 25-52:
se stessa in tanti paesi, ma o vi ripullula talvolta da panni che ritengono
ritengono il veleno della peste antecedente, o vi entra, portatavi da altri paesi
... col mezzo di persone, o di merci o d'altre robe infette
col mezzo di persone, o di merci o d'altre robe infette e senza che
tondo di diametro di mezzo braccio, o più, fatto di un terzo di terra
certi tumori di una quasi erba rosa o mosco, che come spugne imbevute di
10. assorbire una luce, non disperderla o rifrangerla. galileo, 3-3-124: io
far desistere, fare astenere qualcuno (o anche dio, con la preghiera)
da un'impresa; indurlo a moderare o a cessare determinati comportamenti ed eccessi,
anche in relazione con un compì, o con una prop. subord. talvolta negativa
verbi di impedimento, indicante l'azione o il comportamento che si vuole sconsigliare o
o il comportamento che si vuole sconsigliare o evitare a qualcuno). dante,
dalla febbre che io ebbi in roma, o forse dalla vecchiezza, che m'ingombra
. -con riferimento a soggetti astratti o personificati o, anche, alla pietà
-con riferimento a soggetti astratti o personificati o, anche, alla pietà divina. -
chi per tempo, secondo che la caldezza o la freddezza dell'animo li spronava o
o la freddezza dell'animo li spronava o riteneva. guicciardini, ii-1: arebbe
-non affaticare eccessivamente il proprio corpo (o una parte), dosandone oculatamente gli
ordinata siccome avessi a studiare in teologia o filosofìa o altre scienze, cioè del
siccome avessi a studiare in teologia o filosofìa o altre scienze, cioè del mangiare e
riso, un grido, una parola o un atto che riveli un sentimento,
. reputare, credere, giudicare, pensare o supporre, presumere in un certo modo
da come, per, ecc. o con una prop. subord.).
): tutto ciò che si faceva o si diceva in onore del conte duca,
il pensiero del foscolo, e di cose o lettere inedite che potessero trovarsi. nievo
l'importanza, il valore di un'affermazione o di un fatto; fare propria un'
. 14. imprimere nella mente o nell'immaginazione; ricordare con minuziosa precisione
nelle locuz. ritenere a, in o nella mente, nel cuore).
-anche assol. -ritenere a, alla o in memoria: v. memoria
se più disse s s o s'ei si tacque, / tant'era
forse nelrorgasmo, forse per aver mal compreso o mal ritenuto indicazioni di terzi.
-in espressione esortativa, formulando un avvertimento o una minaccia: tenere bene a mente.
sentimento, una passione, un desiderio o anche una dote, una facoltà,
, 6-i-632: se il dolore crea o modifica i grandi ingegni... la
i sentimenti. -con riferimento a dio o alla madonna. laude cortonesi, 1-iii-308
ragion, aa fèra. -mantenere o presentare una caratteristica fisica o una particolare
-mantenere o presentare una caratteristica fisica o una particolare espressione del volto. dante
pupa e di volatile. -avere o conservare inalterate, lasciare ben visibili determinate
inalterate, lasciare ben visibili determinate peculiarità o aspetti o caratteristiche (con riferimento a
lasciare ben visibili determinate peculiarità o aspetti o caratteristiche (con riferimento a soggetti inanimati
con riferimento a soggetti inanimati, astratti o personificati). - anche assol.
che si dicano che non sono, o che sono impossibili. b. segni,
campana, iv-6: habido fu figliuolo o nipote di cargore, i cui fortunosi accidenti
come un ricordo. 16. tenere o mantenere, conservare un determinato comportamento,
ecc., anche assumendo a modello usi o maniere altrui. f f
realizzare le sue aspirazioni. -avere o continuare ad avere un determinato rapporto (
avere un determinato rapporto (di amicizia o di parentela) con qualcuno. giamboni
e e -usare o continuare a usare una lingua, una
usare una lingua, una forma linguistica o un vocabolo. ruscelli, 2-67:
-riprendere da altri un determinato tema o argomento. pallavicino, 8-126: quella
primo luogo. 17. avere o conservare un potere, una carica, un
, un diritto (anche naturale) o l'attribuzione di un merito. g
sia noto che piace la morte agli uni o il furto all'altro, con tutto
detto cadi emiro ». -avere o continuare ad avere in proprio potere,
ad avere in proprio potere, tenere o continuare a tenere sotto la propria autorità
la propria autorità e dominio un luogo o un territorio. g. villani,
l'acquistato sin all'ora. -mantenere o prendere, derivare da altro o da
-mantenere o prendere, derivare da altro o da altri un nome, una denominazione
da altri un nome, una denominazione o un epiteto. ovidio volgar.,
d'un saltimbanco, qualche animale, o poco noto o istruito in qualche maneggio
saltimbanco, qualche animale, o poco noto o istruito in qualche maneggio straordinario, attraggono
che amor di donna ti avesse preso o ritenuto. -dominare sentimentalmente qualcuno.
il ritiene! groto, 4-39: o capei, che sì mal ritenutomi / avete
baci. 19. far rimanere o costringere qualcuno (o, anche,
19. far rimanere o costringere qualcuno (o, anche, se stessi, un
anche, se stessi, un animale o qualcosa) a rimanere in una determinata
rimanere in una determinata condizione, situazione o posizione, a comportarsi in un dato
(indicato dal compì, pred. o dal compì, di modo o di stato
pred. o dal compì, di modo o di stato in luogo figurato; con
sia a persone sia a soggetti astratti o personificati). q q
l'animo dell'uditore sì che sia benevolo o docile o intento, sì come disse
uditore sì che sia benevolo o docile o intento, sì come disse sino parlando a
>ante, pure., 24-56: « o frate, issa vegg'io » diss'elli
un freno, / contra cui nullo ingegno o forza valme. / che giova dunque
queste son ritenute chiuse da una fune, o catena, qual s'awolge di sopra
non ha alcuno svagamento e distrazione, o solamente lo studio, il quale perché
comandanti che avranno ritenuta la loro armata o truppa riunita, dopo l'ordine avuto
, dopo l'ordine avuto di licenziarla o di separarla, saranno puniti colla pena
, / se quivi morto mi rimasi o vivo. / morto credo io, poi
che ero di te privo, / o dolce luce mia, ma vivo forse,
poteo / l'estinta figlia. -servire o contribuire a mantenere qualcosa in una determinata
, soffermarsi, fermarsi, anche bruscamente o improvvisamente; smettere di andare, non
2-3 (i-iv-iio): senza commiato chiedere o fare alcuna pompa di firenze usciti,
quanto convenne. 21. fissare o avere la propria dimora, la propria
; trattenersi, starsene in un luogo o presso qualcuno temporaneamente, farvi tappa (
quello avesse potuto. 22. cessare o diminuire di intensità (un fenomeno atmosferico
taglia il camino. -ritenere memoria o la memoria di qualcuno o di qualcosa
-ritenere memoria o la memoria di qualcuno o di qualcosa: tenerlo ben presente nella
molto caro. bellincioni, ii-209: o grato apollo mio, non ti dolere,
pref. re-, con valore iter, o intens. o che indica movimento contrario
con valore iter, o intens. o che indica movimento contrario, e tenére (
d'oro, senza ritenimento di gabella o dirictura. -possesso o conservazione di
di gabella o dirictura. -possesso o conservazione di un bene. pallavicino,
2. il rimandare la partenza o l'invio di qualcuno. p.
luogo in cui alcune persone s'intrattengono o svolgono un'attività. buti, 2-134
. remora, ritegno morale che impedisce o trattiene dall'agire o dal comportarsi in un
morale che impedisce o trattiene dall'agire o dal comportarsi in un dato modo.
. medie. ant. ritenzione, mancata o ritardata eliminazione di umori che di solito
. fiorio, 253: ne la mola o macina è serrato e fitto il ritenitoio
il ritenitoio de la cavicchia di ferro o de la colonnetta, come vogliam dire
che è custode di un patrimonio spirituale o dei beni morali di un popolo, di
anima] diventi generatrice di spirituali sentimenti o ritenitrice delle sante lezioni. belo,
altri cronisti che i 'rawì', (raccontatori o direbbesi più litteralmente ritenitori), ai
che tiene mano e favorisce azioni illecite o disoneste. g. villani, 11-121
riporta automaticamente una fascia, una catena o altri elementi simili alla giusta tensione stringendoli
altri elementi simili alla giusta tensione stringendoli o registrandoli. la repubblica [
ritentaménto, sm. disus. nuovo o ulteriore tentativo. tommaseo [
. (ritènto). ripetere un tentativo o un'esperienza, provare di nuovo a
, un'azione in precedenza non riuscita o non portata a termine (anche nell'espressione
applauso e le chiamate con furore cinque o sei volte. -assol.
. riprendere una vecchia abitudine ormai abbandonata o un vizio. tarchetti, 6-ii-584:
samuele bergamasco. 3. rielaborare o riesaminare più volte, con grande cura
di tutti. -assumere a modello o a esempio un particolare stile o modo
modello o a esempio un particolare stile o modo espressivo; fare nuovamente oggetto della
. 5. cercare di nuovo o ripetutamente di convincere qualcuno a compiere un'
impresa; riprovare a piegare all'amore o a sedurre la persona amata. boccaccio
sfidare, affrontare nuovamente una situazione pericolosa o difficile, il danno o lo svantaggio
situazione pericolosa o difficile, il danno o lo svantaggio che ne può derivare.
ferita. -stimolare lo spirito proprio o altrui per farlo uscire dall'inerzia.
nuovo tentativo per migliorare la propria condizione o situazione, anche rischiando di peggiorarla.
de'venti cavalieri che si sdegnino, o che si maraviglin d'essere stati vinti
d'essere stati vinti da lui, o che voglian di sua voglia la fortuna
), agg. tentato di nuovo o più volte (un'azione, un'impresa
di nuovo. pascoli, i-424: o giornata degli eroi, 3 di giugno,
giugno, e più eroica notte! o villa tre volte presa e tre ripresa;
meglio di quello che leggemmo, vedemmo o imparammo in non meno di 50 gran
carducci, ii-2-124: se ha memoria o ritentiva che si voglia dire, dovrebbe ricordarsi
capacità di ritenere nello stomaco una bevanda o un cibo ingerito, o le feci nell'
una bevanda o un cibo ingerito, o le feci nell'intestino (per indicare
cavalli. 4. capacità di frenare o moderare gli impulsi, di trattenersi dal
biringuccio, 2-139: di quel stagno o di quel piombo fuso empite quanto credete
proprietà di una sostanza di assorbire gas o vapori, espressa dal rapporto fra la massa
espulsione di cibi e bevande col rigurgito o col vomito o con manifestazioni diarroiche.
cibi e bevande col rigurgito o col vomito o con manifestazioni diarroiche. latini volgar
sf. sbarramento, contenimento di acqua o di altri materiali. -in senso concreto:
non si rompano le ritenute infermate, ripari o roste), per la forza dell'
modo antico. 2. cavo o sostegno che serve a mantenere nella posizione
ad uno sforzo considerevole e che serve o ad arrestare in un dato punto un
un dato punto un corpo in movimento o a prevenire che il medesimo potesse cadere
in par- tic. a un dipendente o a un collaboratore) detrae da essa
legge, al pagamento di tributi fiscali o di contribauti previdenziali dovuti dal creditore sulla
mente se il debitore è lo stato o un altro ente pubblico) per provvedere
a sua volta verso l'ente pagatore o verso un terzo. -anche: la somma
riscuote mediante ritenuta diretta operata dallo stato o mediante ruoli nominativi. serao, i-607
a titolo di sanzione pecuniaria per ritardi o altre infrazioni del lavoratore stesso.
, 564: il quartiermastro, o chi lo rappresenta, deve all'atto
della riconsegna degli effetti tener nota delle compagnie o camerate, a fine di far sostenere
utilizzata durante la magra a scopo potabile o irriguo o per la produzione di forza
la magra a scopo potabile o irriguo o per la produzione di forza motrice.
10. marin. ciascuno dei cavi o delle catene che, durante le manovre
-anche: sistema di paranchi, gomene o catene che, sulla nave, serve
circostanza). -ritenuta del bontà o della bontà: manovra corrente agganciata all'
puntelli. -ritenute del timone: cavi o catene agganciati da un'estremità al bastimento
: 'ritenute del timone': forti cavi o catene, fissati da una parte al timone
della misura nel modo di comportarsi o di esprimersi, modestia, umiltà.
qualcuno. -in senso concreto: atto o atteggiamento che denota riservatezza, timidezza.
. -prudenza nel formulare un'affermazione o un'ipotesi o nell'ammetterla.
nel formulare un'affermazione o un'ipotesi o nell'ammetterla. p. verri,
] la prima cosa delle carcere qualunche o per publica o per privata cagione vi
cosa delle carcere qualunche o per publica o per privata cagione vi era ritenuto.
un luogo a causa di particolari circostanze o in quanto trattenuto da un lavoro,
, per ciò che essi, il più o da speranza o da povertà ritenuti nelle
essi, il più o da speranza o da povertà ritenuti nelle lor case, nelle
, anzi ne fa'solamente dove colle mani o colle braccia sono retenute, e 'l
cauto, circospetto nel modo di agire o di esprimersi, nel prendere decisioni o iniziative
agire o di esprimersi, nel prendere decisioni o iniziative. fontano, 1-52
, riluttante a tenere un determinato comportamento o a compiere una data scelta (per
-che rivela, che denota prudenza, cautela o discrezione (una frase, un modo
6. trattenuto in un'azione o nel modo di esprimersi da un sentimento
, di ritegno, di onestà intellettuale o, anche, da una minaccia,
naturale onestà. -condizionato in una scelta o in una decisione da determinate situazioni,
una decisione da determinate situazioni, circostanze o stati d'animo. getti, 13-i-41
riservatezza, timidezza, modestia, compitezza o, anche, verecondia (il carattere di
dolfin, lii-10-503: per ogni barca ritenuta o per qualche impedimento di sali domandano ristori
[la somma] e che ti avanzarà o una o più decine ritenute nella mente
somma] e che ti avanzarà o una o più decine ritenute nella mente mediante la
in un certo modo (una persona o un'opinione; in relazione con il
essendo. 12. mus. eseguito o da eseguire rallentando la velocità di esecuzione
nel tempo. iacopone, 38-1: o megio vertuoso, retenuto a battaglia!
medie. stato patologico dovuto alla mancata o alla ritardata espulsione dall'organismo di umori
alla ritardata espulsione dall'organismo di umori o di altre sostanze organiche o, anche
di umori o di altre sostanze organiche o, anche, di organi destinati a essere
essere eliminati naturalmente e al conseguente accumulo o permanenza neh'orgaiio che li contiene;
zioè la dona passa il termene suo dui o tri mexi che non vede alcuna cossa
prepuzi così rilasciati ch'è d'uopo o col fuoco o col ferro restringerli e risecarli
ch'è d'uopo o col fuoco o col ferro restringerli e risecarli, poiché
dice esservi 'ritenzione'quando una sostanza liquida o solida, destinata ad essere espulsa dall'
la contengono e per il suo accumularsi o per la sua presenza diviene cagione di
detrazione da una somma che viene pagata o in quanto somma di denaro così detratta
nel monferrato. -proprietà, possesso o detenzione di un bene o di un
-proprietà, possesso o detenzione di un bene o di un oggetto. de luca
quali risguardino l'impressione overo la lettura o la retenzióne de'libri li quali siano
ritenzione. -mantenimento di un titolo o di una carica anche dopo l'assegnazione
dopo l'assegnazione di un altro ufficio o dopo l'entrata in quiescenza.
e indebitamente qualcuno (soprattutto un ambasciatore o un cittadino straniero); custodia coatta
: se il padrone sarà ritenuto per signoria o per corsali o nemici in alcun
ritenuto per signoria o per corsali o nemici in alcun luogo ove possa dar licenza
corsari..., retenzióne di signori o signorie. documenti diplomatici milanesi, ffl-571
); è calcolabile col rapporto v / o, dove v è il volume del
una volta riterminare; e gl'imperadori o per mantenere le cose nel suo stato
mantenere le cose nel suo stato, o per riordinare le già confuse, lo fecero
di prima sensazioni e sentimenti venuti meno o affievoliti. -anche: affrontare o usare
venuti meno o affievoliti. -anche: affrontare o usare nuovamente un tema letterario in un
. figur. compiere un tragitto di nuovo o più volte; ripercorrere la stessa strada
considerazione una storia, una vicenda rinarrandone o passandone di nuovo in rassegna, oralmente
passandone di nuovo in rassegna, oralmente o per scritto, i fatti, i ricordi
per scritto, i fatti, i ricordi o gli eventi in modo ordinato e chiaro
, e che l'incostanza sìa avvenuta o da errore dello sperimentatore o dall'uso del
sìa avvenuta o da errore dello sperimentatore o dall'uso del metodo improprio. ritesse
canzoni: ripetere sempre gli stessi discorsi o ragionamenti; ridare sempre le stesse spiegazioni
si compara con altra, né grande o piccola si dice; onde il moto,
seconda delle specie, può essere persistente o desquamare. = voce dotta, lat
, trasversalmente rugosa e fruttificazione a caselle o silique che si rompono all'epoca della
ritìgnere), tr. tingere di nuovo o di un colore diverso un indumento,
un colore diverso un indumento, una stoffa o, anche, una parete, un
s'un tavolo: e roba da disinfettare o da ritingere, in due sacchi addoss'
misto, più de'primi colori opaco o scuro. 8. locuz. -ritingere
da vecchi mobili verniciati a lucido di coppale o da certe gale che la povera gente
espressione comparativa, per indicare un edificio o una città ravvivata nei colori dalla luce
3. che è imbellettato (una persona o una parte del corpo) o ha
persona o una parte del corpo) o ha i capelli tinti. tenca,
ritingere. ritintura, sf. nuova o ulteriore tintura di indumenti.
, in prossimità delle foci dei fiumi, o che si produce per effetto di un
che si produce per effetto di un maremoto o in seguito a mutamenti geologici.
menti di miserabile morte vicina in azione vera o imitata, così muove compassione quanto l'
2. il rapprendersi, il raddensarsi o il diminuire del volume di una materia
aria in terra, ciò segua per rottura o ritiramento d'aria, ricevendo il luogo
vetro, fuso in altre forme di metallo o in altri vasi a'quali infuocato s'
quale sarà sempre inevitabile. -contrazione muscolare o nervosa; crampo. -anche: paralisi
quello che, per ritiramento di nervi o muscoli, guastamente di muscoli o altro,
di nervi o muscoli, guastamente di muscoli o altro, non può adoperar le membra
, non può adoperar le membra tutte o alcun membro in particulare, e dicesi
particulare, e dicesi attrappato de'piedi o delle mani o rattratto, e così
e dicesi attrappato de'piedi o delle mani o rattratto, e così del resto.
il ritiramento di muscoli in qualche membro o altra parte del corpo. stampa periodica
esercito in seguito a una sconfitta, o anche come mossa strategica. bembo,
-il venir meno di una funzione fisiologica o di una facoltà. tassoni,
. ma se l'acqua manca, o per veemente traspirazione o per seccore cagionato
l'acqua manca, o per veemente traspirazione o per seccore cagionato da infermità, onde
è la languidezza. pura mancanza, o sia libramento di spirib d'intorno alla fede
. scaramuccia, 201: della solitudine o libramento. sempre fu lauda- bil cosa
gozzi, i-i 1-187: non modestia o libramento di vita possono così fra le domestiche
posso senza stringermi a carriera d'impieghi o d'altro che fl mio bisogno d'
il libramento di ambrogio. -luogo solitario o appartato in cui si può vivere in
si può vivere in solitudine e quiete o, anche, restare nascosti. -
spostarlo indietro rispetto a un dato luogo o alla posizione occupata. ramelli, 140
-per simil. togliere, rimuovere un oggetto o una struttura dal luogo in cui erano
tirare fuori un oggetto, uno strumento o un materiale dalla sostanza in cui erano
dalla sostanza in cui erano stati immersi o fatti penetrare. arti e mestieri,
e benevolenza. foscolo, iv-32q: o sole, aiss'io, tutto cangia quaggiù
, anche facendola ritornare in un luogo o nella posizione precedentemente occupata. lana
ritirava. -tirare su una rete o una tenda sospesa raccogliendola in alto.
-trascinare qualcuno, tirarlo per condurlo o ricondurlo in un dato luogo, per
verso di sé un oggetto; avvicinarselo o riavvicinarselo; trarlo a sé. f
grembo, nel proprio seno: prenderlo o riprenderlo nelle proprie braccia. -al figur
grembo, quasi piagnendo disse: « o signor mio dolce, o che ti senti
disse: « o signor mio dolce, o che ti senti tu? ».
di cui si è destinatari, che spetta o che si ha l'incarico di prelevare
abito depositato nell'atrio d'un teatro o simili. borgese, 1-12: altre volte
a ritirarlo. -riscuotere un compenso o un credito; incassare una somma di
, il proprio personale militare, diplomatico o tecnico che si trova nel territorio di
tratta di ritirare le proprie truppe, o può invece avere il significato di una
invece avere il significato di una pressione o ritorsione o, anche, nel caso che
il significato di una pressione o ritorsione o, anche, nel caso che si
ritirare il proprio ambasciatore, di soppressione o rottura delle relazioni diplomatiche). g
delle regole. 7. revocare o annullare una legge, un ordine.
confortandolo a ritirar quell'editto che proteggeva o fomentava l'errore. mazzini, 42-
più di niente. -revocare, sospendere o annullare un permesso, un'autorizzazione;
il documento che attesta un tale permesso o autorizzazione (ritirare il passaporto, ritirare
di modificazione. -non concedere più o sospendere o annullare un beneficio, un'
. -non concedere più o sospendere o annullare un beneficio, un'offerta,
ritirare una parola: ritrattare un vocabolo o un'espressione offensiva per il destinatario.
in partic. una moneta in corso o un prodotto commerciale. boccardo, 2-374
popolari. io. porre al riparo o al sicuro qualcosa in un dato luogo
vostre povere corde da sonare di metallo o di minugia ch'elle si siano, quando
da un'impresa, da una consuetudine o da un modo di vita; farlo
150: mostra l'auttore che o i demoni o i falsi fratelli o gli
: mostra l'auttore che o i demoni o i falsi fratelli o gli uni e
che o i demoni o i falsi fratelli o gli uni e gli altri insieme cercavano
da una fede, da un'ideologia o dalla persona che la propugna. d
. 15. porre qualcuno al riparo o al sicuro in un luogo; ricoverare
di sé, in un dato luogo o, anche, in una data istituzione.
. -indurre a compiere una determinata scelta o ad abbracciare una religione. bernardo
pittura. 17. condurre o ricondurre un'istituzione, un'ideologia,
istituzione, un'ideologia, una disciplina o un'attività artistica a un momento ideale
1-i-379: a volere che una setta o una repubblica viva lungamente, è necessario
fatto inconveniente trovar potrebbesi più compensi, o col fare il dorico senza base,.
il dorico senza base,... o col ritirare di molto gli aggetti della
qualcuno, lisciarne la pelle con cosmetici o con altri artifici. - anche riti.
: quel paese ritira da quell'altro tali o tali materie prime, tale o tal
tali o tali materie prime, tale o tal merce. a. leone [in
. trarre da un ascendente tratti fisici o del carattere. de amicis, xiii-188
la particella pronom. ridursi in una o in entrambe le dimensioni (una pezza
per tenere la troppo grassa di fango o loto, nel diseccarsi il suo lavoro
... vale quando per freddo o per paura si ritirano i nervi delle