; certi non si capiva se erano facce o paesaggi. 23. ant
160: venga poi una pioggia repentina, o qualsivoglia altro accidente, il quale,
voce, la sua celeste fisonomia, o ricopiar non foss'altro le sue parole
foss'altro le sue parole senza cangiarne o traslocarne sillaba, certo che tu mi
nessun foco mai cangia calore, / o che faccia languire o tormentare, / per
calore, / o che faccia languire o tormentare, / per certo non,
che orando per lo morto, o vuoi dannato, o vuoi salvato, tale
morto, o vuoi dannato, o vuoi salvato, tale bene non si perde
certo. guarini, 196: veggio, o veder parmi, / colà, posando
: le troppe armi cierto ti convien o gettarle per vinciere, o perdere per
cierto ti convien o gettarle per vinciere, o perdere per servarle. guicciardini, 33
morirò contento. marino, 5-106: o caramente cara, / certo a me quanto
selvaggia / coglieva anch'esso erbe salubri o fiori, / per morbo insonne o florido
salubri o fiori, / per morbo insonne o florido convito: / ma, più
. nelle risposte, con valore asseverativo, o come rafforzativo dell'affermazione o della negazione
asseverativo, o come rafforzativo dell'affermazione o della negazione. boccaccio, dee.
solo, in un chiostro di certosini, o di cappuccini? no certamente. manzoni
sigillato, che ha il coperchio serrato o ben fissato o inchiodato; involto con
ha il coperchio serrato o ben fissato o inchiodato; involto con cura (un'
. 5. privo di fori o di apertura, ermetico. ariosto,
altro posto che il posto di manovra o di combattimento. 6. cinto
, circondato, attorniato (un luogo o anche una o più persone).
attorniato (un luogo o anche una o più persone). capellano volgar.
all'incontro, sventate, per la poca o niuna resistenza che incontrano al dilatarsi,
mezzo dal golfo persico e dall'arabico, o mar rosso, che la fanno come
: di qua lago, chiuso all'estremità o piuttosto smarrito in un gruppo,
alla domanda e all'offerta di prodotti o fattori produttivi, sia per ipotesi di
di studio, sia in caso di conflitto o di blocco economico o di una politica
caso di conflitto o di blocco economico o di una politica di autarchia e di
15. circondato, stretto da monti o colline, che giace tra essi (
ricettivo; che non può essere penetrato o influenzato; assopito (l'animo umano,
resta, / chiuso in capanna, o sotto un cavo monte. lippi, 8-33
. 18. che sta nascosto o si tiene al riparo; rinchiuso in
; rinchiuso in casa (per difesa o per paura); messo, tenuto
state, e non vi move ira o vergogna / contra lui che vi sgrida
mano. 20. ben custodito o munito; isolato dal mondo circostante (
mal vivo. d'annunzio, ii-505: o prato, o prato, ombra dei
d'annunzio, ii-505: o prato, o prato, ombra dei dì perduti,
combattuta e vinta, / perivi, o tenerella. nievo, 1-13: questa
: non poteva più sentir piangere i bambini o che si lamentassero minimamente; diceva subito
una persona, uno stato d'animo o l'animo stesso, un'espressione del
alma croce si mirò converso. / o di dio sempiterno, onnipotente / chiusi giudici
la sera: ancora ci lasciate, / o immagini care della terra, alberi,
a solver l'àncora ch'aggrappa / o scoglio o altro che nel mare è
l'àncora ch'aggrappa / o scoglio o altro che nel mare è chiuso.
cielo velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale, inerte,
sicuramente, alla pronunzia dell'* grande o aperta; ed il greco 0),
che spicca, si distingue per compiutezza o perfezione (un pezzo d'opera, nel
chim. catena chiusa: insieme di atomi o di aggruppamenti atomici collegati tra loro in
il calamaio, il foglio, o i miei pensieri. 44. fonet
: legato a regole costanti. -aria o canzone chiusa: derivante da un pensiero
in quest'ultimo argomento, procederemo più o men chiuso o aperto, secondo il discretamente
argomento, procederemo più o men chiuso o aperto, secondo il discretamente dovuto alla
, con sicurezza estrema; senza discutere o esitare; alla carlona, senza riflettere
nel corpo, pur spinti dalla vergogna o dalla compagnia, quasi ad occhi chiusi
de la pippa. guarini, 210: o da me più d'ogn'altra amata
creduto, l'uno esser disceso pari, o quasi pari all'altro. c.
: essere impenetrabile. -trovare chiuso o tutto chiuso: trovare porte e finestre
trovare porte e finestre di ima casa o di un alloggio serrate, per l'
dire, un piccolo mucchio di case o capanne di legno, coperte di foglie
baldini, i-31: di lì a tre o quattro giorni qualcuno portava la nuova d'
di quelle che chiudono l'irrigazione, o a fare un chiuso dove l'acqua
borsa in chiusura: ordini di compra o di vendita di titoli o di merci,
di compra o di vendita di titoli o di merci, impartiti all'agente di
una erba, che in qualunque fiume o lago gittata fusse, il farebbe subitamente seccare
di due serie di piccoli denti metallici o di materia plastica, una per ciascuno
, iv-363: si chiama 'chiusura-lampo'(o apertura- lampo) quel dispositivo di chiusura
vene il fedel ministero delle cateratte, o chiusure, o sostegni, o valvole che
ministero delle cateratte, o chiusure, o sostegni, o valvole che vogliam dirle
cateratte, o chiusure, o sostegni, o valvole che vogliam dirle...
particella atona, proclitica al verbo o enclitica a ecco, ai verbi di modo
-; davanti a forme verbali tronche o monosillabe presenta il rafforzamento sintattico: dacci
perché facilmente a me verrebbe compero stoffa o capecchio in quel cambio, non ci avendo
ce ne vede mai dei signori, o così di rado, che non se
per indicare 1'esistenza di una persona o di una cosa, o la sua
una persona o di una cosa, o la sua presenza in un determinato luogo.
parte con altri a una determinata azione o impresa o attività. iacopone, 3-14
altri a una determinata azione o impresa o attività. iacopone, 3-14: sozo
particolari. ce ne ha di comuni o di vaghe, ma ce ne ha di
innanzi la morte, che amare o cercare quella cosa che le toglie
. e cel conferma la voce vóp. o <; ch'a'greci significa
: u ci ci ci, fatemi, o muse, lume. = voce onomatopeica
lucia dalla vestura di seda pavonazza, o bianca. = variante venez.
il signore: « venite cià, o messer lo prete, e voi messer lo
fornaio, ch'ai beccaio, o al magnano, / o al ciaba,
ai beccaio, o al magnano, / o al ciaba, o all'ortolano /
al magnano, / o al ciaba, o all'ortolano /... /
parti colare: vecchia scarpa o pantofola chiusa solo davanti e facile
porta in casa, per comodità o per i lavori domestici).
bruttissime ciavatte. forteguerri, 14-74: o sia sua pelle cuoio da ciabatte
-non stimare una ciabatta qualcuno o qualcosa: carducci, i-855: ciò non
intr. camminare strascicando le ciabatte (o le scarpe). nievo, 92
2. tr. calzare (ciabatte o vecchie scarpe). carena, 1-354
ciabatteria, e se hai maniglie, o anello che ti abbia dato, rimandagliene
questo modo panni che tutti siamo più o meno poeti, anche il ciabattino che
e invece il mondo è sempre lì o là di lì. = voce onomatopeica
19-132: sempre in mano avea il bicchiere o 'l dado / o broda che succiava
avea il bicchiere o 'l dado / o broda che succiava come il ciacco. ariosto
cervello / vendansi, che di bue carne o di ciacco. pindemonte, 18-130:
cianciano. cicognini, 1-71: o agatina! lo sapete che in bottega
. danza, poi componimento strumentale o vocale-strumentale, a misura ter
varchi, 8-2-95: d'uno sgraziato o che faccia le cose a caso [
varchi, v-38: quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole,
alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli..
inciamperesti nelle cialde, ovvero cialdoni, o ne'ragnateli. 5. dimin
. cialdonàio, sm. chi fa o vende cialde e cialdoni. lorenzo
garzoni, 1-842: de'fomari, o panatieri, o confettinari, e zambel-
1-842: de'fomari, o panatieri, o confettinari, e zambel- lari, offelari
. grossa cialda, avvolta a cartoccio o a cannello (e si riempie, in
varchi, v-38: quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole,
alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli riuscire,
hanno forma di un bocciuol di canna o di un cartoccio *. cialtronàglia
che forse di- rem'oggi cialtrone, o birbone. magalotti, 20-252: andategli
, di un minto, di un palmerston o d'altri consimili cialtroni e gabbapopoli?
scapaccioni e calci per curarla della ingenita o acquisita cialtroneria d'impacciarsi a seccare con
di cialtrone, che ha l'aspetto o la natura di cialtrone.
nomina appresso di noi una qualità di pane o di pasta che dir si voglia,
ridotta però sempre in forma circolare, o per meglio dire di anello, ora
. 3. cerchio di paglia, o di gomma, o di stoffa,
cerchio di paglia, o di gomma, o di stoffa, o di cuoio,
di gomma, o di stoffa, o di cuoio, usato per sedersi sul vaso
per sedersi sul vaso del cesso (o per stare più comodamente su sedili, panche
, 2-126: 'ciambella', è ima zona o disco anulare, di sala intessuta,
nuova. 4. cerchio di gomma o di tela impermeabili, gonfio d'aria
il « ripieno », certe ciambelle o guanciali di capelli finti. 6
. 6. cerchio di osso o d'avorio che si dà ai bambini
campanella ', è un anello o cerchio d'avorio di due o tre dita
o cerchio d'avorio di due o tre dita di diametro, che si
galileo, 4-3-145: siano la canna o cilindro vuoto ae ed il cilindro in
tutto quel che si fa riesce bene o come si vorrebbe. giusti,
(femm. -a). chi fa o vende ciambelle. fagiuoli,
] / per ima ciambellaia, / o sia bozzolaraia, / che riposo non
oro sospese a due bottoni d'oro o ricamate sull'abito). malispini
ant. panno di pelo di cammello o di capra: cammellotto. -anche:
di zendado, e di drappo, o di ciambellotto. marco polo vólgar.,
, e aver assunto quel di cendalo, o la berretta di ciambellotto, o di
, o la berretta di ciambellotto, o di veluto. muratori, 7-ii-49: parimente
si truova memoria del * camelotto ', o 'camelato ', o 'camelino
camelotto ', o 'camelato ', o 'camelino ', cioè di panno
lana intessuto di peli di cammello, o di certe capre. da marco polo ne'
, 175-5: ma faccia sì la madre o ciamberiera, / od altri in cui
di lor sì gli chiedesse / paternostri o coreggia od amoniera. = dal fr
se ce ne rimangono ancora tre, o, tutto al più, quattro; perché
dell'idrogene acido con un gruppo organico o un metallo: cianacetato d'etile (
'cianaio ', luogo di ciane; o frastuono e pettegolezzo di ciane, o
o frastuono e pettegolezzo di ciane, o di persone da pareggiarsi a quelle.
sf. marin. tavolo (di pietra o di marmo), pendente in avanti
, pendente in avanti, dove si espone o si taglia il tonno o altro pesce
si espone o si taglia il tonno o altro pesce grosso. = voce
: dalla tragicommedia e dalla phlyaco- graphia o ciancesca descrizione... questa poesia si
e migliorò, perciocché, abbandonate le ciance o le pompe dei trascorsi tempi, e
sono venuto a comprar l'uva o che cosa. 2. disus.
famosa / lor nominanza era per vero o ciancia. vettori, 1-51: non dovrà
, / « non conosci te stesso? o a nova gente / pensi dar ciance
3-187: qualunque minuzia, inezia, bazzecola o cianciafrùscola osservata da lui dava origine ad
cianci, teme. alberti, 348: o stolti mariti, quando cianciando con una
776: tu sai che i forestieri o e'pervertano il c in jr, come
* cianciare 'e 'zanzare ', o eglino aggiungano le lettere, come '
, come 'verrà, vegnirà ', o e'ne bevano, come * poltrone
di dar lo scudo in dono, / o quel destrier, che miei, non
grava ». / disse rinaldo: « o uliver, qui giostra / venere e
.. non sarà cianciatore, vano o bugiardo, vantatore né adulatore inetto, ma
sigarette e, insieme, quattro o cinque biglietti da mille tutti ciancicati
). chi balbetta per natura o per abitudine; persona tarda,
perla, com'un uovo ell'era / o di gallina o d'anitra ciancierà.
un uovo ell'era / o di gallina o d'anitra ciancierà. cianciolina
chiudi la bocca a questo ciancione, o padre, spenderemo in vani discorsi il tempo
quando scopriva una nemica in un'amica o un ciancione in un devoto.
sacchetti, 200-90: costoro vollono o immaginoronsi di vedere la gente armata che
con il cianfrino il bordo delle lamiere o il contorno della testa dei chiodi,
accecare 'i lembi delle lamiere de'serbatoi o caldaie affinché vi sia una buona tenuta
il liquido contenuto non trovi alcun passaggio o fuga. = voce tecnica,
(femm. -a). chi parla o agisce in modo confuso, disordinato
non si sa quel e'si dica o si voglia. è un cianfruglione, abborraccia
salterello, / qual ora sarìa cincinnato o corniglia *). e cfr. l'
e invece il mondo è sempre lì o là di lì. d'annunzio, v-1-866
a tratti, battendo contro le sponde o contro un ostacolo (l'acqua di
e quella che è di colore azzurro o rosa, che partecipa al coloramento naturale
detto anche distene): in cristalli allungati o in masse di color bianco o azzurro
allungati o in masse di color bianco o azzurro, qualche volta sul verde o
o azzurro, qualche volta sul verde o nero (e si trova nel tirolo,
ciano, sm. uomo di modi volgari o grossolani. = masch. di ciana
unicellulari, microscopici, che vivono isolati o in colonie filamentose, laminari o
o in colonie filamentose, laminari o massicce (secondo che la divisione cellulare
si rivolge in una, due o tre direzioni): gli individui delle colonie
cellulare (e si riproducono per divisione o per distacco di frammenti filiformi di colonie
-ci). chim. che contiene o produce cianogeno. = » voce dotta
baretti, 1-234: tutti que'tanti mondi o globi, che veggi amo colla nostra
del re, per di cui comando, o almeno col di cui consentimento, tanto
duplice funzione del pron. chi) o in costruzioni ellittiche. giacomo da lentini
vile. lapo gianni, ii-492: o morte,... / di ben
8. disus. in frasi interrogative dirette o indirette, con o senza prep.
frasi interrogative dirette o indirette, con o senza prep. o con valore possessivo,
indirette, con o senza prep. o con valore possessivo, e in complementi
cura / da cui tu fuggi, o franco cavalliero! / non merta la
* colui il quale '... o 'colei la quale '..
colei la quale '... o * colui al quale '...
* colui al quale '... o pure * quello che '. straparola
sostituzione del pronom. indefinito: chi o chiunque. malispini, 101: e
rimase grossa d'uno fanciullo di sei mesi o là intorno; e di cui si
sm. disus. e scherz. frase o parola o sentenza latina adoperata
scherz. frase o parola o sentenza latina adoperata nel discorso per un
discorso per un pedantesco sfoggio di cultura o per stupire l'ingenuo ascoltatore o l'
cultura o per stupire l'ingenuo ascoltatore o l'uditorio; dottorale sproloquio. aretino
a modo di cornetti; cocchi, o noci d'india. = voce dotta
di un salame, di una salsiccia o di altri salumi. nieri, 170
che resta nel fondo di un bicchiere o di un altro piccolo recipiente. d'
che il ceraiolo asporta da una candela o da un altro oggetto a cui sta
unquanco quarti grassi e culacci di tori o di capre, fa'che io abbia questo
duo cimicioni e due mosche culaie: o che fastidiosi pedanti, o che stomachevoli
culaie: o che fastidiosi pedanti, o che stomachevoli pedanti, o che noiosi,
pedanti, o che stomachevoli pedanti, o che noiosi, insolenti furfanti pedanti.
di cui spesso costituisce anche la base o il fondo. -in particolare:
-in particolare: il pezzo di cartone o di pergamena che si pone come rinforzo
rinforzo cucita nella parte posteriore dei calzoni o anche tutta quanta la parte posteriore dei
ferri ho infinite volte consumate le culatte o basi delle gocciole [di vetro]
, 12-7-251: sotto alla culatta, o fondo della caldaia di rame, resta un
el model de la culatta al torno o di legname o di terra. garzoni,
la culatta al torno o di legname o di terra. garzoni, 1-575: intorno
deretano; la parte posteriore dei cavalli o di altri animali da tiro. c
maggesi, sulla cima dei gambi di melica o di granturco nelle colture...
1538) * capriola in avanti o all'indietro '(da culbuter 'far
stanno due palpi bene sviluppati più o meno lunghi, e da antenne
= voce dotta, dal lat. cblicùlus o caulicùlus, dimin. di caulis
, d'argento, d'oro o di pietre preziose... i nomi
, sf. lettuccio di vimini, legno o me tallo per neonati e
oscillare lateralmente, spesso corredato di cortine o di altri ripari contro la luce o
cortine o di altri ripari contro la luce o gli insetti molesti. -anche: piccola
soste i neonati e i lattanti, o anche giaciglio trasportabile per lattanti usato dai
vagiscono sull'erba le creature dell'uomo, o si don dolano nelle culle
speciale tipo di culla per nati prematuri o deboli congeniti provvista di un'intercapedine in
di una civiltà; particolare periodo storico o ambiente o clima culturale in cui si è
civiltà; particolare periodo storico o ambiente o clima culturale in cui si è formata
la culla: addormentarsi senza essere cullato, o, anche, addormentarsi subito per la
, addormentarsi subito per la profonda stanchezza o per il gran sonno. 7.
di non lo far pigiare al tino o alle bigonce (culle) o in modo
al tino o alle bigonce (culle) o in modo alcuno. magazzini,
non sarà mai raccomandato abbastanza la culla o cola. quando si renderà generale l'uso
quando rechi questo dì, / sorgi, o sole, e le foreste / sempre
e le foreste / sempre indora, o sol, così. 10.
di acquietare il bambino che vi giace o per fargli prendere più facilmente sonno.
con dolcezza il bambino fra le braccia o sulle ginocchia per addormentarlo, spesso accompagnando
spesso accompagnando il dondolio con ninne nanne o cantilene. marino, vii-569
per sé nulla, / e piange, o dolce madre! anche per noi.
ecc., per facilitargli il sonno o per rendergli più confortevole il riposo.
pensieri e di sentimenti ancorandosi ai porti o errando lungo i lidi. baldini,
, di serena tranquillità spirituale facendogli credere o sperare in ciò che si sa non
in ciò che si sa non potrà avverarsi o essere attuato; illudere. -per lo
lo fa meglio capire, quel ragionamento; o forse no, che l'uno,
l'insieme dei rumori delle ricche masse corali o gli a solo squillanti lasciano noi due
bimbo: cullarlo per acquietarlo o per farlo addormentare. 2
agg. fatto oscillare nella culla o fra le braccia o sulle gi
oscillare nella culla o fra le braccia o sulle gi nocchia per prendere
gi nocchia per prendere sonno o per essere acquie tato (
, privo di energia (una persona o il suo animo, un sentimento, una
garzoni, 1-755: sopra il culeo o sacco... eran legati /
di frumento, comprendevano tutti i grani o semi delle piante culmifere (cioè che
, della sommità di un sistema montano o di un monte (un'area,
agli oggetti di comodo e d'uso, o addirittura superflui. calvino, 1-370:
pascoli, 852: era sui culmini, o forte, / era l'aurora sul
restar, sul puro limpido culmine, / o uomini. d'annunzio, v-1-489:
il momento più importante e conclusivo o lo stadio più elevato, l'apice di
, consisteva nella loro uscita per tre o quattro strade eleganti dove le donne più
attraversato da diaframmi; può essere erbaceo o legnoso, e, data la sua
semini più a fondo, il culmo, o gambo primario, dai due nodi manderà
ataccato al culo le lucciole è elementare o no, né manco nel chiarirvi se le
chiarirvi se le cicale cantano col corpo o con l'ali. garzoni, 1-631:
costumate: * non sa fare un o neanche con un cui di bicchiere '.
avete preso, tocco di cialtrona? o sta'a vedere che io non sappia più
-battere, dare il culo sul lastrone o sul pietrone: fallire. pataffio
si sa quando gli si fa piacere o quando gli s'entra in culo.
quanto in passato non si è fatto o non si è considerato. aretino,
miseri profani, / sanza trovar misericordia o scampo, / e non è tempo da
cui sta per sfuggire a un controllo o a un obbligo e costringerlo a sot
inganno, non riuscire per propria incapacità o per il concorso di altri in un proprio
] l'animo ancor, se studio o cura / delle sue macchie non polisce e
. l'ossequio religioso reso, individualmente o collettivamente, alla divinità ('in
ai santi; culto di dulia preceliente o di iperdulia: quello di venerazione speciale
fa a dio con atti interni o esterni. sacchetti [crusca]: culto
bruno, 3-602: de l'altare, o turribulo o fano o sacrario, come
: de l'altare, o turribulo o fano o sacrario, come vogliam dire,
l'altare, o turribulo o fano o sacrario, come vogliam dire, io non
vi sta bene, come una reliquia, o pur come una tavola della sommersa nave
intolleranza, di tolleranza, di libertà o di parità legale con la chiesa cattolica
: egli è da gran tempo, o nume..., che in italia
campioni del culto che a te, o amore, è dovuto, pur nondimeno
del futuro. carducci, 126: o padri antichi, a'vostri petti degno /
cura (in genere eccessiva) della persona o dell'abbigliamento. giuseppe flavio volgar
. parini, xx-21: qual nome o il caso o il genio / al
, xx-21: qual nome o il caso o il genio / al novo culto impose
dilettantesco, senza alcuna pretesa di approfondimento o di rigore scientifico. bruno,
. cavalca, 6-1-140: anco, o fra questi dii è amistà, o
, o fra questi dii è amistà, o no. se v'è dunque ama
piace del vostro cultore e ministro, o figlia, disse giove. manzoni, 38
del premio delle lor fatiche, o qual modo di guerra pò essere che con
marino, 319: né v'ha montagna o selva, / dove avaro cultor semini
colpiva la vittima con un asce, o con una mazza, e la scannava
verri, i-135: non vi perdete, o giovani di talento, a compilar precetti
cultura giudicati inferiori, arretrati, privi o poveri di umanità): civiltà,
: le enciclopedie, le antologie di sentenze o di motti famosi, i « fiori
quasi ogni dì si inaugurava una mostra o si teneva una cerimonia più o meno
una mostra o si teneva una cerimonia più o meno
foglie paripennate, fiori vistosi, violetti o rosei; i semi dànno la fava
a 3-5 raggi, fiori bianchi o rossigni, frutto bislungo, un po'compresso
cornino salvatico è sottile e di quattro o di cinque foglie per posta, le quali
alto. soderini, ii-13: il cumino o cornino domestico... produce le
gambo dodrantale e sottile; ha quattro o cinque fogliette come il gingidio, tagliente
ciò, in cima del gambo cinque o sei capitelli tondi e molli, ne'quali
del cumino. è angoloso, nero o giallo, di colore aromatico, di
cuminum, dal lat. tardo cominum o ciminum, deriv. dal gr. xùjxivov
, l'intestino sacciforme e uno o due paia d'occhi. = voce
-biglietto cumulativo: che vale per due o più percorsi (di un servizio pubblico)
eccetto che quando si facesse di due, o sia nell'istesso tempo, o vero
, o sia nell'istesso tempo, o vero in diverso. ma ciò camina nelli
fatti per gli affreschi di due camere] o almeno non esprimere una cosa che faccia
etate e tanti / urbin si pregi o il vatican si vanti. -ricco
rammassare; il mettere insieme più persone o cose. 2. moto circolare
de luca, 1-13-1-54: della cumulazione, o vero della variazione. -cumulazione dei
di cose, dello stesso genere (o anche diverse), raccolte insieme in
. fagiuoli, 1-5-88: voi, o signora,... avete insieme accolto
pessima? cesarotti, i-181: una o due qualità distinte bastavano allora per assicurar il
arrotondati, con la sommità a cupola o a protuberanza (mentre la base è
eleva, a forma di montagna o di torre, anche fino a 10.
accumulare, ammucchiare, riunire (persone o cose); aggiungersi. guicciardini,
non veggo già che una legge o dua particulari possino fare frutto [alla riforma
tuo cospetto. leopardi, 23-142: o forse erra dal vero, / mirando
quale / stato che sia, dentro covile o cuna, / è funesto a chi
altri le altere cune / lascia, o garzon, che pregi. / le
, 6-i-142: scota, sull'oceano, o dove nacque / venere prima, ed
, ed ebbe amor la cuna; / o nuda in fonte, o 'n
cuna; / o nuda in fonte, o 'n selva oscura e bruna,
bisogna almanco confessino che importa assai abattersi o nascere in tempo che le virtù
nascere in tempo che le virtù o qualità per le quali tu ti stimi siano
. rucellai, 2-184: gli ossi calcoidei o innominati, detti anche cuneiformi dal falloppio
da caratteri che hanno forma di cuneo o di chiodo, tracciati (da sinistra
molle con punte triangolari di canna dura o di metallo (e fu usata da babilonesi
: scritture indecifrabili: a caratteri minuscoli o maiuscoli, immersi o in rilievo: lineari
a caratteri minuscoli o maiuscoli, immersi o in rilievo: lineari, forcuti,
leve opposte, che hanno lo hypomonochlio o sostegno comune nella punta; il qual
le parti. carducci, 834: « o tu che pasci i buoi presso mevania
non vi trovò segno di corona civica o rostrata o castrense, ma vi trovò
trovò segno di corona civica o rostrata o castrense, ma vi trovò il fendimento
tipi di macchine per fissare parti mobili o per farvi contrasto o per regolare la distanza
fissare parti mobili o per farvi contrasto o per regolare la distanza fra due viti
distanza fra due viti a contrasto più o meno serrandole. 4. tipogr.
strumento di forma prismatica (di legno o di ferro) che veniva usato a coppie
si poneva sotto la culatta per alzare o abbassare la volata). 7.
. archit. elemento portante di un arco o di una volta, costituito da un
segandolo diagonalmente, e lasciato il cuneo o prisma triangolare f b a. vico
sf. piccolo fosso in terreno naturale o rivestito di cemento, scavato generalmente ai
generalmente ai lati delle strade per raccogliervi o farvi stagnare le acque.
e le basta di cominciare a trapelare o a sfiorire in un punto, per aprir
e tanto profonda, che trovi l'acqua o il sasso. tensini, 1-1-55:
passaggio sotterraneo scavato in opere di difesa o di assedio per abbattere mura e fortificazioni
2. per estens. galleria o condotto sotterraneo adibito a vari usi (
, escavazione per la collocazione di tubazioni o conduttori elettrici o telefonici, passaggi segreti
la collocazione di tubazioni o conduttori elettrici o telefonici, passaggi segreti usati come nascondiglio
: far deviare e disperdere con fosse o cunicoli sotterranei quell'acque salate. vallisneri,
si scavava anticamente per mezzo di cunicoli o mine in forma di pozzi. quattro
aria], si vedeva un arginetto o ammasso (quasi simile a quelli che si
zucche giovinette, se siano mangiate dai lombrichi o altri nocenti animali, si pongano loro
si pongano loro accanto rami d'origano o di cimila. f. baldelli, 5-59
cuòcio, cuòci, cuòce, cuociamo o cociamo, cuocéte o cocete, cuòciono;
cuòce, cuociamo o cociamo, cuocéte o cocete, cuòciono; pres. cong
cong. cuòcia,... cuociamo o cociamo...; pass.
per uno intramettere, che per molto cara o dilettevol vivanda, avendol messer neri ordinato
da siena, 109: e però, o donna, piglia l'ordine, che
faceva bollir la colla, e non sei o otto per volta, ma una cinquantina
3. far bollire in acqua o in altro liquido (sostanze medicinali,
8-57: elle non ti metteranno in disputare o discutere quanta cenere si voglia a cuocere
questo mòdo non si cuoce se non trame o sete di piccola importanza...
aromatizzerei, col cuocervi qualche pianta, o unirvi qualche acqua odorosa. 4
, inaridire (per il calore eccessivo o anche per l'azione del gelo).
coco. maestro alberto, 55: o nutrice di tutte virtudi, vere cose
la lingua e movi l'intelletto, / o, nata di dolor, giustissim'ira
, vivande, ecc.), o per essere trasformato e reso atto a
una carne rossa come un gambaro, o vecchia come il cuco, che la massara
ci spende un carro di fascine, o di legne per cuocerla, e manco
una erba, che in qualunque fiume o lago gittata fusse, il farebbe subitamente
spiraculi, e così appoco appoco in sei o otto giorni tutta la carboniera se infuoca
, né da serbare: di persona o cosa da cui non si può trarre
quando la nonna abbisognava d'un caffè o d'una cioccolata, e non era
. coiàio), sm. chi vende o chi concia il cuoio.
abito sarebbe piuttosto da essere fornaio, o carbonaio, o appanator di guado, o
da essere fornaio, o carbonaio, o appanator di guado, o maestro d'
o carbonaio, o appanator di guado, o maestro d'inchiostro, ovvero coiaio.
i-485: il presidente della repubblica, o primo arconte, si chiamava anito,
olio, grano, biada, coiame, o alcuna altra cosa, non possa passare
alcuna altra cosa, non possa passare o essere portata, per diretto o per
possa passare o essere portata, per diretto o per indiretto, in alcuno luogo,
per indiretto, in alcuno luogo, o terreno, d'alcuno de'sopraddetti ad
concio... senza mortella, o concia che buona sia. pirandello, 5-52
i mercanti di cuoiame disdicevano gl'impegni o rimandavano la merce o si rivolgevano altrove
disdicevano gl'impegni o rimandavano la merce o si rivolgevano altrove. 3.
botteghe sono stipate di manufatti americani. o di cuoi bulinati, argenti, ricami
una bomboniera, si tenevano vicine come sorelle o come rondoni sotto la pioggia, posando
vari prodotti ottenuti sia utilizzando i ritagli o la polvere di cuoio, sia impiegando
estens. letter. pelle di animali vivi o appena scuoiati. pietro ispano volgar
, / se vuoli ch'io muoia o perda le persone. paolo da certaldo,
cuoio che costituiscono il corredo dei cavalli o dei cani da caccia (collare,
ilota, che trita la spelta / o il latte agita nel secchio / o scardassa
/ o il latte agita nel secchio / o scardassa le lane, / s'immilla
le cuoia un certo numero d'anni o di lustri: avere una determinata età.
ciò ch'elli hanno di rapina, o d'usura, o per altra malvagia maniera
hanno di rapina, o d'usura, o per altra malvagia maniera, e fanno
crivelli, ecc. (per la gioia o per la rabbia).
versi che tirassero le còia prima di ottanta o di novant'anni. montale, 3-203
, non però da spato, cuoiuccio, o altra simile pietra.
erboso che galleggia sulle acque dei laghi o delle paludi. muratori, 7-i-378
, terreno. molte di queste cuore o core unite insieme forse diedero il nome
si sviluppano più tardi. -cuore migrante o mobile: quello dotato di un'abnorme
nell'età avanzata con l'eventuale sclerosi o ipertrofia da ipertensione. - cuore tigrato:
. -ant. ciascuna delle orecchiette o ciascuno dei ventricoli che compongono il cuore
appendono nelle chiese all'effigie della madonna o di un santo, per sciogliere un
un santo, per sciogliere un voto o quale segno di grazia ricevuta. anguillara
le nazioni si dividono in quattro schiere, o siano appresso alli italiani, spade,
ostelli / usa degl'inviati, e o tace, o fiori / risponde a cuori
degl'inviati, e o tace, o fiori / risponde a cuori. pavese,
autore dice che il re è cuore o testa, ma anima è la religione,
sapiente'adunque viene a dire il complesso o il fonte delle affezioni conformi alla *
stu mundu traditore. guittone, v-228-76: o, che molto comendo / quella che
di rancore, prosuntuosamente e sanza paura o vergogna andiamo all'altare a fare lo sacrificio
/ cor pudico, alta mente, o nobil volto. d. bartoli, 13-2-38
mente ». gozzano, 21: o mio cuore che valse la luce mattutina
essere buono, generoso, pietoso, o anche sensibile, sensitivo.
: una gente che libera tutta, / o fia serva tra l'alpe ed il
ha fero core. lacopone, 2-60: o cor salamandrato de viver sì enfocato,
, / che speranze, che cori, o silvia mia! de sanctis, lett
senza ch'ei senta bisogno di svilupparli o di abbellirli. narra, non rappresenta e
disse: nel fuoco / vo'condurti, o mio core, / ma nel foco
. lorenzo de'medici, 117: o cor mio, da gesù impara: /
mare. d'annunzio, ii-3: o tu che col tuo cor la tua carena
nel cuore del meriggio / pesa, o mèsse, la tua maturità. palazzeschi
accanto alla cucina, ancora / nottetempo o nel cuore d'una siesta / di cicale
festa liturgica che lo celebra; chiesa o istituto dedicati al cuore di gesù.
sua contraccicalata. pernicone, imperiali, o dell'imperatore, semiane,...
palazzeschi, 3-182: tutti ridevano più o meno a cuor leggero del giuoco,
più propriamente della donna, dell'attrice o della situazione. pavese, 7-130:
cuore in mano, vorrei che tu stessi o solo o con pochissimi, perché
vorrei che tu stessi o solo o con pochissimi, perché ho sdegno di sapere
pene altrui. boccaccio, i-231: o cuore di ferro che fu quello di
, 56: per quali sentieri tenebrosi / o fioriti, / passa per giunger sino
che queste cose le dica di cuore o pur ch'ella abbia qualche sdegno con
, 2-1-2: hanno il lor cuore o nelle faccende di casa, o nelle fatiche
lor cuore o nelle faccende di casa, o nelle fatiche del campo,..
fatiche del campo,... o nella curiosità di mirare, o nel compiacimento
.. o nella curiosità di mirare, o nel compiacimento d'esser mirato; e
. -avere il cuore a qualcuno o a qualche cosa: tenervi rivolto il
ancora il buon re di castella, o il saladino..., o galasso
, o il saladino..., o galasso da montefeltro, quando delle loro
d'essi al fin s'arrende o more, / l'altro arà guadagnato una
la vagheggiava. forteguerri, 27-86: o questa impresa sì (disse nalduccio)
trafelato e si tratteneva anche un'ora o due, perché non gli dava il
. fiore di virtù, 1-6: o tu che domandi pace, vuo'tu
dante, purg., 14-86: o gente umana, perché poni il core
. bartoli, 2-3-245: vi priega, o re, che vogliate prendere a cuore
? la ragazza aprì la bocca due o tre volte per dire qualche cosa,
oro ammassato si fa specchio, / o 'l chiude imprigionato in fondo all'arche
, 30-98: come, ahi come, o natura, il cor ti soffre
mia protezione. leopardi, 2-7: o italia, a cor ti stia / far
ventilata la questione se ella dovesse scrivergli o no. suo padre cui stava molto
. alvaro, 7-124: qualunque libro o foglio tra le mani di chiunque è un
grande paura, stare in grande apprensione o agitazione; essere molto commosso.
amore e fa dimenticare la persona (o la cosa) amata. savonarola,
: * cupè ', specie di carrozza o berlina di mezzata. arlia
. 'cuperósa azzurra ', il solfato o vetriolo di rame; 'cu- perosa
cu- perosa verde ', il solfato o vitriolo di ferro. = cfr
che non abbia provveduto di qualche bevanda o di qualche altro modo da inebbriarsi,
e ignobil città del regno di napoli o di lombardia, usata di servire a
fratellanza ideale dei popoli in un dio o in un cristo, sostituendovi la gara
altri udette un luscigniuolo, che cantando, o più tosto piangendo sovra i rami d'
è inamorato, dunque qualch'umore flemmatico o colerico o sanguigno o melanconico -non so
, dunque qualch'umore flemmatico o colerico o sanguigno o melanconico -non so qual sii
qualch'umore flemmatico o colerico o sanguigno o melanconico -non so qual sii questo umor
, di ottenere il possesso di beni o vantaggi materiali; bramosia, avidità.
/ in qual cupiditate affligge e muove / o a troppa speranza o a timore?
e muove / o a troppa speranza o a timore? savonarola, iii-103: tanta
desio de le cose utili si chiama ambizione o vero cupidità. guicciardini, 7
un figliuolo prete per cupidità di roba o di grandezza. tasso, n-ii-49:
non però si rimane da sodisfarsi, e o non l'ode o noi cura.
sodisfarsi, e o non l'ode o noi cura. alfieri, i-95: cagione
può che sanza vizio di cupidità, o di divoracità il savio usi cibo prezioso
promessa, non fece come cupido o avaro, ma come leale e virtudioso cittadino
mazza, 796: pensa, o donzella amabile, / che donna or or
luci, / che amor dimostri, o che lo finga almeno. =
/ pensa pur di trovar loc'alto o cupo. ristoro, vi-8 (164)
con allegra fronte / curando poco grisoppo o rovaio, / e 'n sulla
guardando la vetrina dei pitoni: sei o sette, enormi che dormivano in un
. quasimodo, 2-51: camminando / o affondava sul lido il passo pesante /
affondava sul lido il passo pesante / o stanco tornava nella cupa spelonca. pavese,
sia? e che i cupi, o diciam pur gli scuri con gli scuri,
i-511: quelle persone inguantate di bianco o a color burro o di tortora,
persone inguantate di bianco o a color burro o di tortora, con gli abiti neri
di tortora, con gli abiti neri o coi 'paletot 'bigi, con gli
d'ombrelli verdi e color viola cupo o neri, mi pareano altrettante tisiche cariatidi
ne'chiusi di creta e di giunchi / o sotto le tende di cupa / cànape
/ s'incanti tutto solo, / o strisci, brancoli, persista cupo, /
profondo e insieme gravido di minacce incombenti o di tristi presagi (il silenzio,
(un'età della vita); o di sentimenti, di stati d'animo:
dolore era cupo e taciturno; o sia che mi vergognassi, o che mi
o sia che mi vergognassi, o che mi diffidassi, non l'ardiva
, non l'ardiva esternare; onde o taceami, ovvero piangeva. pindemonte,
troppo gravi per il suo esile corpo o per la sua naturale gentilezza d'animo.
sospettosa, parte barbari e brutali, o non si curarono di chiamar le lettere
chiamar le lettere intorno al trono, o le fecer fuggire. foscolo, 1-3
carducci, i-280: cotesti uomini, o raccolti nella vita dei castelli solitari o agitati
, o raccolti nella vita dei castelli solitari o agitati nei contrasti di quella cupa lor
che non colma, / altre vampe, o mie edere scarlatte. = deriv
(talvolta la base può essere ellittica o poligonale come nella volta a padiglione,
volta, a vela, a spicchi concavi o convessi, ad archi incrociati, ecc
possono fare a base circolare, ovale o poligona. in tutte si deve supporre
ornamentale, intessuta di stecche di legno o di ferro e ricoperta di piante rampicanti.
di cupola; volta emisferica, cima o sommità convessa. l. frescobaldi
. si disperga fuor di questa tomba o cupola del cielo, o si scuota ed
questa tomba o cupola del cielo, o si scuota ed effluisca come in polvere
, che formano un ammasso convesso più o meno elevato e spesso. 10.
in su i capelli a cupola, o a pina, gli fermavano con certe
solleva in alto a guisa di monticello o di cupola, quasi facendo ogni suo
viterbo mandar debbo albizo / mio figliuolo o no. e mi tenevano / due cose
, non accettò mai partito che diverso o contrario al suo vivere di firenze gli
sopra vi si fa un comignolo, o altra cupolétta. algarotti, 3-210:
erano le villeggiature e da tutte, più o meno, si vedeva il cupolone senza
. - in partic.: lanterna o pergamena di una cupola. baldinucci
caricata dal peso enorme della pergamena, o cupolino, che è composto tutto di
, 3-36: più cupolino che toscano, o se toscano, non italiano mai neppure
si stacca da una cartella di rendita o da un altro titolo di credito per
del debito pubblico per riscuotere gl'interessi, o frutto. nella legge del luglio 1861
composto organico sintetico: solido, giallo o bruno, dotato di elevata inerzia chimica
in presenza di rame e nichelio spugnosi o di loro ossidi (e viene usato
. famiglia di conifere, comprendente alberi o arbusti assai ramificati, con foglie decussate
cipresso), cuoiosi (tuja) o bacciformi (ginepro); comprende molte
comprende molte specie d'interesse forestale, o coltivate per ornamento; di alcune specie
corpo centrato; si presenta in ottaedri o, raramente, in cubi rosso-rubino con
adamantina; più spesso in masse granulari o compatte, rosso-mat tone,
soluzione alcoolica, aggiunto alle soluzioni neutre o ammoniacali dei sali rameici, dà un
spingendo a provvedere continuamente alle sue necessità o alla sua conservazione o a occuparsi attivamente
alle sue necessità o alla sua conservazione o a occuparsi attivamente delle sue condizioni o
o a occuparsi attivamente delle sue condizioni o della sua attuazione. dante,
. idem, par., 11-1: o insensata cura de'mortali, / quanto
: ma voi di quale ornar parola o canto / si debbe, a cui non
debbe, a cui non pur cure o consigli, / ma dell'ingegno e della
modi, e per essa agevolmente si destavano o si calmavano i differenti affetti di chi
c'era qua e là qualcosa di studiato o di negletto, che annunziava una monaca
s'affissa. 5. persona o cosa che è oggetto di particolari sollecitudini
impero. panni, iv-30: o mio tenero verso, / di chi parlando
: tralascia / di opporti, o figlio, a mie paterne viste. /
instinto suo naturale, senz'altro studio o cura di limare i scritti suoi, che
egli avesse posseduto il discobolo di mirone o di doriforo di policleto o la venere
discobolo di mirone o di doriforo di policleto o la venere cnidia, la sua prima
. monti, x-3-455: godi, o fratei. le donne / del sacrato elicon
ciclo completo di applicazioni di un farmaco o di un rimedio al fine di ottenere un
particolare esito nella terapia di malattie croniche o di stati morbosi generali. pietro
e soggiorno. ciro di pers, valesse o facesse profitto. lorenzo de'medici, 345
infermo in sepoltura / interrotto compenso; o non si deve / incominciar, o non
; o non si deve / incominciar, o non lasciar la cura. a.
redi, 16-i-308: siccome la cura o supposta vien chiamata 'spera 'per essere
rimedio estremo per superare uno stato morale o una situazione politica o sociale particolarmente gravi
uno stato morale o una situazione politica o sociale particolarmente gravi. dante,
, 560: bevete, / seguaci, o no, d'amore: / cura
, sia il ministro di qualunque chiesa o confessione il quale eserciti stabilmente funzioni pastorali
pastorali per i membri della propria chiesa o confessione. francesco da barberino, 3-287
comunità di fedeli, delimitata per territorio o per nazionalità, a cui è preposto per
; il territorio corrispondente; il beneficio o prebenda con cui si provvede al mantenimento
pieve, il cui rettore dicesi curato o cappellano curato. pirandello, 5-600: accanto
, / e in voi mi poso, o vedove mie piume; / ma non
ebbi costume, / quietar vi posso o rammollir mia cura. rolli, 546
pian solingo va / il dissidio, o mortai, de le tue cure / ne
sommergerà. pascoli, 60: pace, o pampinea vite! aureo s'accoglie /
e legno; e non ha tema o cura / che vi sia chi l'arresti
cura / che vi sia chi l'arresti o chi la segua. 14
plur. pensieri d'amore; dolcezze o inquietudini che derivano dall'amore; passione
d'amor, fra i meno intenti / o i meno acuti a penetrar nell'alte
spira. tasso, 7-io: né cura o voglia ambiziosa o avara / mai nel
7-io: né cura o voglia ambiziosa o avara / mai nel tranquillo del mio
luca, 1-7-4-12: finita la tutela o cura,... rendere fedel conto
tutto quello che gli resta [al tutore o al curatore] in mano.
io son buonconte; / giovanna o altri non han di me cura, /
cura, né pensiero di mandar cavallo o battello a gentiluomini in questo tempo, ora
prendesse cura d'intrattenermi in alcun passatempo o di darmi alcuna comodità, per lo contrario
gli passi in bocca il veleno, o su pel naso. castiglione, 120:
-aver cura, tener cura a qualcuno o di qualcuno, a qualcosa o di
qualcuno o di qualcuno, a qualcosa o di qualcosa: sorvegliare, custodire;
». -avere in cura qualcuno o qualcosa: avere in custodia.
ebbi in cura. carducci, in: o dee che avete la cittade in cura
dante, purg., 13-87: « o gente sicura *, / incominciai,
coraggio. -aversi cura da qualcuno o da qualche cosa: stare in guardia
-metter cura, por cura a qualcuno o a qualcosa: considerare attentamente, fare
poni cura / da cui tu fuggi, o franco cavalliero! / non merta la
voi posto cura talor, quando, o per le strade andando alle chiese
le strade andando alle chiese o ad altro loco, o giocando o per
o ad altro loco, o giocando o per altra causa, accade che
o ad altro loco, o giocando o per altra causa, accade che una
dito anella avean per aventura, / o ne le borse o nel giubbon contanti
per aventura, / o ne le borse o nel giubbon contanti; / e per
. -togliere in cura una persona o una cosa: prendere sotto la propria
cosa: prendere sotto la propria custodia o protezione. pindemonte, ii-155: così
sì lor dicendo: / « ite, o figli, del par; tu più possente
della sua infermità, s'ell'era mortale o no, e per questo parlò co'
sapere se 'l suo male era curabile o no. machiavelli, 11-3-99: voi non
: così fa', fino a perfetto sanamento o curaménto. -figur. cassiano
e con diligenza a una persona o a una cosa. s. bernardino
... in gran parte poco o nulla intelligenti d'agricoltura, e men
che si dà pensiero, che fa caso o stima di qualcosa; che ha a
qualcosa; che ha a cuore qualcuno o qualcosa (e gli importa cosi da
disonori, che non se ne movea tanto o quanto. d. bartoli, 9-31-2-69
s'io l'abbia da credere discretezza, o poca curanza). = deriv
con sollecitudine e premura a una persona o a una cosa. giamboni,
vivo, il tuo lamento, / o mio giovanni, che vegliai, che ressi
negli atti suoi / che nostro male o nostro ben si cura. 2
brunelleschi, 193: fatta la sagrestia, o mentre che la si tirava innanzi insieme
: allora curavano la esazione i compratori o creditori, che medesimamente punivano le contravvenzioni
la schiera industre / cui franger glebe o curar piante e greggi / vede l'
che le gazzette e scrivere non sapesse o non curasse che lettere e conti,
: i fiori sull'altare venivano cambiati o curati ogni mattina. -curare vedizione
3. letter. far caso o stima di qualcuno o di qualche cosa
letter. far caso o stima di qualcuno o di qualche cosa, farne oggetto dei
non però si rimane da sodisfarsi, e o non l'ode o noi cura.
da sodisfarsi, e o non l'ode o noi cura. fagiuoli, 3-2-287:
ii-10: dante fu qui indeterminato: o meglio, si tenne pago della sola determinatezza
di qualcuno; badare, far caso o stima di qualcosa, tenerla in debito
ch'ella non cura s'i'ho gioi'o pene, / men ch'una paglia
(49): niuna, quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse,
niuna, quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando, non curava
servigi uomo, qual che egli si fosse o giovane o altro. scr giovanni,
, qual che egli si fosse o giovane o altro. scr giovanni, 12:
la bellezza, e l'amicizia poco o niente se ne cura: ha in
lemene, 470: questa rosa / o come bella fu! / fresca piacque anco
quali facesse bisogno d'adoprarsi molto, o d'arrischiarsi un poco. leopardi,
l'ira a conoscersi qualteltè, se sana o se sregolata, per questo colore ingannevole
agli artifici messi in atto per cacciare o uccellare; calare verso gli appostamenti.
stricnee; ha colore bruno, è molle o secco, ha sapore amaro; paralizza
si sbriga a morire, ima volta o l'altra invece di canfora gli faccio una
anche quelli; se no, un ponce o un bicchierino di qualche cosa,.
compito di curare determinati interessi, patrimoniali o non patrimoniali, di un altro soggetto
esercita su di lui la patria potestà o la tutela, l'incapace chiamato in
sua madre amorosa. leopardi, v-45: o l'una o l'altra [
, v-45: o l'una o l'altra [persona], con vicenda
. redi, 16-ix-234: esternamente curato o tagliato, non si arriva mai alla
. pulito, nettato; imbiancato (lana o tela). gelli, iv-21
di sapere se quest'accia piovve cruda o cotta, o rozza o curata, o
quest'accia piovve cruda o cotta, o rozza o curata, o in gomitoli o
piovve cruda o cotta, o rozza o curata, o in gomitoli o in
o cotta, o rozza o curata, o in gomitoli o in matasse. [
o rozza o curata, o in gomitoli o in matasse. [sostituito da]
beneficio curato. -beneficio curato: prebenda o rendita, mobiliare o immobiliare, annessa
curato: prebenda o rendita, mobiliare o immobiliare, annessa a una cura (
come sono alcune prime dignità di colegiate, o vero l'ab- bazie e le altre
debbino insegnar le cose necessarie alla salute, o di propria bocca o per opera d'
alla salute, o di propria bocca o per opera d'altri, almeno le dominiche
addetto alla vigilanza di aziende agricole o zootecniche, oppure alla cura del gregge,
, te- mevan troppo i castaidi, o curatoli, o soprastanti, feroci aguzzini
mevan troppo i castaidi, o curatoli, o soprastanti, feroci aguzzini a servizio dei
amore al cielo come a dilettissimo marito, o amante, e benefattore; e le
anni... i creditori ebbero poco o nulla; il curatore ci ricavò tanto
. operaio addetto all'imbiancatura della tela o di altri filati greggi. statuto dell'
153: item che quando algun drapo o caverò de drapo... vene do
caverò de drapo... vene do o mandò ad algundi di membri de l'
si tramettono di fare mercati di mercanzie o d'altre cose che si comperano ovvero vendono
medioevo per la compravendita di bestiame o foraggi. straparola, 9-1:
in prato pa gherebbero pedaggio o curatura. muratori, 7-i-325:
a viterbo contrae una febbre d'aria, o mortale o di difficilissima curagióne.
contrae una febbre d'aria, o mortale o di difficilissima curagióne. 2.
e al buon temperamento delle repubbliche detti o più universali o più salutiferi aforismi,
temperamento delle repubbliche detti o più universali o più salutiferi aforismi, come il semplice
e lungo oppure corto e tozzo, più o meno ricurvo, alla cui estremità si
. è cilindrica, coperta di corteccia giallastra o gri giastra, sottile,
l'erbe straniere sono in considerazione o per la radice, o per il fusto
considerazione o per la radice, o per il fusto, o per i frutti
la radice, o per il fusto, o per i frutti, e per i succhi
, i greci osservarono in saturnia (o sia antica italia), in creta ed
] partisse il popolo in trenta compagne o curie. vico, 462:
romana, se tornando / dalla curia o dal campo il buon marito / degna versarle
antonio] sarebbe stato pugnalato nel foro o nella curia in altri tempi. carducci
gesuitismo morale, rimasero voci nel deserto o voci nelle conventicole. ojetti, i-381
del faccione rotondo. -curia vescovile o diocesana: l'insieme degli organismi amministrativi
..., dovesse perder la curia o magari l'abito. -curia generalizia
a tempo / a far le stame, o 'n lor luogo i capponi. /
;... molti giudizi criminali o civili de'cherici passarono alla curia secolare;
di coloro che esercitano le professioni legali o del loro ambiente. -spesso in senso
di leggi civili, e di forensi o curiali, e di simili. de luca
capitali improduttivi, e chi non riesce o non ha voglia di farli fruttare ben
, ed era ammesso a difendere i diritti o le persone de'cittadini: e però
se bene fosse origi nario o abitasse nel luogo del beneficio, nondimeno fosse
anche curiale, che vuol dire cardinale, o vero prelato o familiare, cioè
che vuol dire cardinale, o vero prelato o familiare, cioè cortegiano del papa
familiare, cioè cortegiano del papa o de'cardinali, o pure avvocato
cioè cortegiano del papa o de'cardinali, o pure avvocato o procuratore [ecc
de'cardinali, o pure avvocato o procuratore [ecc.].
, la curiata, di padri o nobili o senatori; l'altra, tributa
curiata, di padri o nobili o senatori; l'altra, tributa, di
'l filosofo si turbasse nell'animo o no. scala del paradiso,
candida, in signoria di cupido, o d'ainore, e menato nel trionfo
, via andegari n. 42 o via pattari 43, piano tale, telefono
oziosamente uno spettacolo, un luogo, o di chi indiscretamente si dà a esaminare
di conoscerne gli aspetti più intimi o per amore del pettegolezzo). nievo
abitudine, sia in una circostanza determinata o per un oggetto particolare; smania pettegola
si conviene il premio di più lunga o di più durevol fama. marino,
/ più non vuole il pastor favole o ciance, / più non cura mirar
ii-239: mi son trovato spesso, o per ozio, o per malinconia, o
trovato spesso, o per ozio, o per malinconia, o per mantenermi il
o per ozio, o per malinconia, o per mantenermi il prestigio della padronanza,
per mantenermi il prestigio della padronanza, o anco se volete per curiosità, di
sospetto che quelle visite avessero un significato o, piuttosto, un intento ben diverso
abbronzati. 2. desiderio di vedere o di sapere per amore del conoscere;
è che una gocciola di rugiada, o di qualunque altr'acqua in su'cavoli
) cosa singolare, strana; fatto o avvenimento bizzarro, stravagante, fuori del
di conoscere, di sapere; aspetto o monumento caratteristico (di un luogo,
in cavalli a prò de'nubi, o che la fortuna venisse personalmente a far il
titolo di rubriche di giornali, riviste o di libri: curiosità letterarie, storiche,
, curiosissimo). che desidera sapere o vedere ogni piccola cosa, generalmente per
, generalmente per amore del pettegolezzo, o per il gusto di conoscere i fatti
, -curioso forse come una femmina, o come un confessore. carducci, 839:
, iii-1-105: un solo sguardo curioso o meno riverente dei betsamiti in verso l'
. letter. che ha cura di qualcuno o di qualche cosa; sollecito, attento
sue canzoni di stile alquanto rettorico, o piuttosto chiesastico e gesuitico, ma di spiriti
lo stupore di fronte a un fatto o a un oggetto strano, insolito,
di s. a.: libri o scritture critiche, o misti di satira galante
a.: libri o scritture critiche, o misti di satira galante e curiosa,
radioattivo, contenuto in piccolissimi cristallini aciculari o in masserelle compatte, insieme con altri
cose gravi che voglion tirare la chiamano currulo o curio. 2. tortura della
, e sento / curre curre gridare, o sentir parmi. carena, 2-195:
curre ', ovvero * billi billi 'o 'bilie bilie ', voci colle
, voci colle quali si chiama una gallina o più, quando loro si vuol dare
muove. 2. carriera scientifica o accademica o burocratica di una persona;
2. carriera scientifica o accademica o burocratica di una persona; resoconto sommario
in genere, alle domande di concorso o di assunzione; i principali accadimenti della
miei occhi. 2. cilindro o rullo di ferro o di legno che si
2. cilindro o rullo di ferro o di legno che si pone sotto oggetti
di bronzo tondi grossi a guisa di curri o vuoi dire ruotole. c.
basilico), calcandosi con un curro, o ben calpestandosi, darà fuori più presto
, i quali si mettono sotto alle pietre o ad altre cose gravi, per facilitare
soldati, e sopra curri sospinte, o da sé mobili in su le ruote,
tramutare più agevole un corpo pesante, o mettonsi curri per varare una nave.
occasione di condurre cose d'eccedente peso o grandezza, sottoponendo per traverso alcuni di
che conclude in modo armonioso la frase o l'ultimo periodo, foggiata su alcuni
lungo il fusto della vite per abbassarne o eventualmente per sostituirne il tronco al fine
moltissimi quelli che lasciano quantità di razzuoli o siano cursoncelli alle lor viti troppo scorse
poi esse giungevano sull'asino del mugnaio, o nella bisaccia del cursore. panzini,
segno degli arretrati. -cursore apostolico o pontificio: ufficiale che, nella curia
iii-786: niuno ambasciadore venisse nelle congregazioni o nelle sessioni, se non chiamato da'
fare scorrere lunghesso per segnare un maggiore o minor cerchio. idem [s.
* cursore 'è un pezzo di legno o metallo mobile lungo un regolo, e
salsedine, potrebbero ledere la scala: o ingranare il cursore. -parte scorrevole
direzione in cui è mossa, unisce o separa i due lembi di essa.
secondo la quantità della curva a e o pur della retta a f o pure.
a e o pur della retta a f o pure... -secondo la
di strada, di ferrovia, di mura o di spiaggia che gira ad arco.
spiacevole. 3. ansa di fiume o di altro corso d'acqua. d'
traiettoria curvilinea percorsa da uccelli in volo o da proiettili. monti, x-2-9:
marcia di un veicolo; giro più o meno completo, svoltata. e.
tratto di superficie convessa del corpo umano o di qualsiasi altro oggetto. tommaseo,
il bordello, mentre voi lavorate, o buone, per la famiglia. panzini,
6. sport. parte della pista o del percorso di una gara fatta ad
9. geogr. curve di livello o isoipse: linee che sulle carte geografiche
, sm. invar. forma di legno o di lamiera metallica con cui si incurvano
le falde d'un cappellaccio da contrabbandiere o da mago. -sì, sei un ragazzo
di curvatura nella lavorazione del legno o nella fucinatura meccanica. = deriv.
, ecc.) che sono inizialmente piani o forniti di asse rettilinea.
e rivolgeva per tagliare il vento azzurrato o la lanugine della nube pùbere. idem
come fosse per rompere dal nido / o per posarsi dopo lungo volo. 3
volo. 3. anat. curva o ripiegamento di alcuni organi del corpo umano
. geom. for mato o delimitato da linee curve (figura,
. si mette in scorcio ogni curvilinea o circolar figura. grandi, 4-4-129: un
quantità loro, o si calcolino nell'ipotesi rettilinea o nella
loro, o si calcolino nell'ipotesi rettilinea o nella curvilinea. 3.
. 5. strumento di legno o di materia plastica, che serve a
leonardo, 5-307: la maggiore o minor larghezza delle ombre e de'
corpi opachi saranno trovate nelle maggiori o minori curvità delle parti de'corpi dove
due lave, docili alle pendenze o curvità del terreno, si univano;
, non so ben se circuiti, o di qual altro genere curvità, e torcimenti
e questo non per rispetto delle pene o altre consequenze al peccato, ma per
se le sue volte partecipano di curvità circolare o di concavità angolare. cavalieri, 5-214
, malattia che consiste in un piegamento o curvità della schiena. = voce
giù; chino; incurvato dalla fatica o dagli anni. boccaccio, 1-63:
col dimostrare la superficie curva della sfera, o globo, esser quattro volte tanto il
esigue dimensioni serve come puntaspilli, o, imbevuto d'inchiostro, per timbri)
odoriferi cuscinetti, arrogendo fra esse muschio o zibetto o ambra, e cucendo fitto
, arrogendo fra esse muschio o zibetto o ambra, e cucendo fitto il guanciale
con superficie striscianti. -cuscinetto a rotolamento o cuscinetto a sfera o cuscinetto volvente:
-cuscinetto a rotolamento o cuscinetto a sfera o cuscinetto volvente: costituito da corpi (
. plur. meccan. piastre di bronzo o d'altro metallo tenero o di rovere
di bronzo o d'altro metallo tenero o di rovere, sulle quali si muovono
, imbottito di crine, di lana o di piume, per poggiarvi il capo (
una federa), per sedervici, o come ornamento su letti, divani e
(è spesso ricoperto di stoffe preziose o di pelle). quaedam profetia
spiga non è stata ancora creata, o non ancora reclina il capo al vento fecondatore
s. v.]: le cuscute o tarpigne sono piante parassite di fusti filiformi
corteccia di angostura, la cusparia febrifuga o trifoliata dà la corteccia di cusparia.
. panzini, ii-155: le chiome, o tonde, o cuspidate degli alberi (
: le chiome, o tonde, o cuspidate degli alberi (pini, cipressi)
* cuspidato ', dicesi di quelle foglie o altre parti del vegetabile ad esse affini
quali finiscono a guisa di cuspide, o punta, simile a quella d'uno spiedo
s. v.]: 'denti cuspidati'o * cuspidei ', o semplicemente *
: 'denti cuspidati'o * cuspidei ', o semplicemente * cuspidi ', sono qualche
di una facciata, di una cupola o di altre parti di edificio (ed
in cui termina l'immagine della luna o di un pianeta nei giorni che immediatamente
un pianeta nei giorni che immediatamente precedono o seguono la congiunzione col sole.
di una curva origine di due cerchi o rami aventi la stessa semiretta tangente che
ma bisogna nella cuspide del cono, o a lei vicino, porre qualche materia
fornita dai fiori femminili di hagenia abyssinica o brayera anthelmintica, albero della famiglia rosacee
; chi ha ricevuto in custodia una o più persone (per difenderla, per
(per difenderla, per proteggerla, o come prigioniero). aretino,
metastasio, 1-i-916: udite, o voi, popoli spettatori, / di temistocle
custodia e alla sorveglianza di un edificio o luogo o ufficio pubblico, di uno
alla sorveglianza di un edificio o luogo o ufficio pubblico, di uno stabilimento,
con le mani imprimendo a esse una posa o una contorsione diversa. -per estens
nata e cresciuta all'ombra sacra, o figlia, / eri mia sola speme:
. pascoli, i-526: parlate alto, o seimila custodi della pubblica salute, contro
maestà, il custode de'sigilli parlò poco o niente. papi, 2-1-24: il
8. dir. custode di beni pignorati o sequestrati: soggetto privato a cui viene
privato a cui viene attribuito dal giudice o dall'ufficiale giudiziario l'incarico, generalmente
del giudice, beni sottoposti a pignoramento o a sequestro giudiziario. codice
conservazione e l'amministrazione dei beni pignorati o sequestrati sono affidate a un custode,
dei borbon custode. monti, x-3-454: o delle forti imprese / genio custode,
); cura e assistenza (di persone o animali); 11 conservare presso di
penso resterà, perché li cardinali verranno o a roma o a lo stato loro,
perché li cardinali verranno o a roma o a lo stato loro, e messer marcello
1-1-19: la fabbrica di nuovi edilìzi o per la custodia delle derrate 0 per
onesta], e custodia, e paterna o fraterna, per così dire soprantendenza;
squallide e quasi selvaggie. -persona o gruppo di persone addetto alla cura e
custodia: v. agente. -custodia o carcerazione preventiva: istituto di diritto processuale
giorno in cui l'imputato venne fermato o arrestato. 3. guardia,
un luogo (anche di una persona o di un gruppo di persone); difesa
. astuccio, guaina (di forma o di materiale diverso) usata per custodire
diverso) usata per custodire oggetti fragili o preziosi (o che possono facilmente deteriorarsi
per custodire oggetti fragili o preziosi (o che possono facilmente deteriorarsi). buonarroti
9. dir. custodia di beni pignorati o sequestrati: istituto di diritto processuale civile
custodire e amministrare beni sottoposti a pignoramento o a sequestro giudiziario. codice di procedura
forma di torretta, di piccola casa o di cilindro, nel quale si conserva
capitano di custodia: titolo di ufficiale o magistrato che veniva chiamato da altre città
con poteri straordinari in momenti particolarmente gravi o che veniva inviato in città del dominio
toscano, è cura diligente della salute propria o del- l'altrui, di bambini,
(un oggetto che sia stato affidato o che si abbia caro).
suonava. erano umili strumenti di legno o di terra, da pastori o da selvaggi
di legno o di terra, da pastori o da selvaggi,... e li
attiva, che è la necessità di custodire o di aumentare i comodi della vita,
-anche di animali: curarne l'allevamento o sorvegliarli e guidarli al pascolo, mentre
: noi per soccio intendiamo una società o compagnia particolare, ovvero una accomandita di
custodisca e governi, a mezzo guadagno o perdita. oriani, x-21- 233
umane / e gesti conoscibili, respiro / o anelito finale di sommersi / simili all'
anelito finale di sommersi / simili all'uomo o a lui vicini pure / nel nome
1221: 'custoditore'dice l'atto più o meno prolungato del custodire. un custode
un custode d'uffizio più essere buono o inetto custoditore. custoditore della propria o
o inetto custoditore. custoditore della propria o della salute altrui, che ci dà
appiccaticcio, non sia altro che una morsicatura o rosicatura pruriginosa e continua fatta nella cute
: più volte rifanno il medesimo giro o la grande circolazione insieme col sangue,
cute. onde dicesi * malattia cutanea 'o * esantema ', l'affezione che
simile a quello dei simulacri di avorio o di pario. -per simil. e
ovvio, in superficie di questa, o appena poco sotto il cutaneo: e
vertebrati (costituito da uno strato esterno o epidermide e da uno strato profondo o
o epidermide e da uno strato profondo o derma), che prosegue, in
e dura cute mi coversi. o. rucellai, 1-47: la seconda parte
prima, e serve per coperta comune o vestimento di tutte le membra corporee.
appiccaticcio, non sia altro che una morsicatura o rosicatura pruriginosa e continua fatta nella cute
i- 431: ecco ne'nostri lucertoloni o ramarri un segnale molto considerabile simile a
perché sono privi di quelle intralciatissime piegoline o solchi che osservammo nella cute di quelli
membra, per tua propria mano, / o per altrui, con odorose spugne /
converrà che tu ti nomi, / o che capei qui su non ti rimagna
capo girando per la riga del melone o diciamo per lo ciuffetto, e per la
sul genuflessorio, e quando mi incontrava o sulla porta della cucina o per le
mi incontrava o sulla porta della cucina o per le scale, mi tirava alcun poco
membrana che riveste le pareti delle cellule o separa o delimita tessuti e formazioni anatomiche
riveste le pareti delle cellule o separa o delimita tessuti e formazioni anatomiche diverse.
c. mei, io: questa coperta o cuticola cresce meccanica- mente più fissa,
genere formato da chitina), più o meno spesso, secreto dall'epidermide,
, sm. ant. specie di giubbetto o sopravveste per uomo. scurenti,
. de'[fichi] vernini, o cotognuoli, da noi detti cutignuoli.
, come asma bronchiale od orticaria, o per rivelare un'infezione latente, soprattutto
cala in pianura, e solitaria, o unita in coppie vi passa tutta la
fossi, nelle fogne, negli orti, o giardini, e spesso anche nelle strade
. — lat. tardo cauda o coda trepida (glosse), calco del
p. della valle, 1-iii-514: cutte o pappagalli. = voce espressiva.
cessava di sollecitarne col desiderio la caduta o la riforma. 2. figur
e di libertà, che pur possedeva o si procacciava sotto il precedente automatismo czaristico
d (minuscolo d), sm. o f. (s'indica con la denominazione
in numerosi casi, serve come abbreviazione o simbolo. -nella numerazione romana, equivale
ricette mediche, è abbreviazione di dà o di dose. -premessa al simbolo di
riferisce soltanto al prezzo di acquisto, o prezzo denaro. buti, 2-813:
, come in da tanto = dattanto, o da te = datté), prep
necessità); inoltre, con avverbi o aggettivi, forma numerose locuzioni avverbiali e
comunicazione con altre parti di un edificio o di qualsiasi altro luogo (di una
ora uom non è sorto, / o sventurato ingegno, / pari all'italo nome
: non so se vengo dalla collina o dalla valle, dai boschi o da una
dalla collina o dalla valle, dai boschi o da una casa di balconi.
indica per lo più tinizio di una circostanza o di un'azione, oppure la durata
nero da bianco vole lucie de foco o di pianeta. iacopone, 15-33: ove
per risorgere eguali / da secoli, o da istanti. idem, 2-73: libeccio
caduti allora dalla mediocrità nella strettezza, o pur da facoltosi e da grandi,
: va dove tu vuoi, o da mano manca o da mano ritta,
dove tu vuoi, o da mano manca o da mano ritta, ed io andrò
le massaie. levi, 1-21: o non andrà forse invece, come si sussurra
oggetto; determina il luogo ove qualcuno o qualche cosa si trovano, ove un
canto, parte, forma espressioni correlative o di contrapposizione, con significati figurati)
corrente. pavese, 5-6: bene o male hai trovato una casa; mangiavi poco
45 (52): in tre luoghi o in quattro truova l'uomo l'acqua
, 37: vendè il podere, o vero poderi suoi, da ceti- nello
più diamanti, come s'è dire quattro o cinque, insin in sei. b
d'ogni burrasca, / da dieci o dodici / coccarde in tasca. settembrini,
... si coprono di castagneti, o almen di dure siepaglie silvestri da focolare
15. indica qualità, particolarità (fisica o morale), tratto caratteristico (di
dicere: * io fui / nepote, o figlio, di cotal valente ', /
/ dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. idem, 2-16: era
, ecc., equivale ad a o a di. patecchio, v-139-16:
. leopardi, 3-24: essendo questa o ìssun'altra poi / l'ora da
(anch'essa con valore di separazione o di agente). nel senso di *
). nel senso di * presso 'o * all'in- circa ', ecc
che hanno dolori, ogni qual volta, o per bocca, o per dabbasso ributtano
ogni qual volta, o per bocca, o per dabbasso ributtano qualche poco di flatuosità
fosse che mi apprezzassero della mia dabbenaggine o per la mia costanza ad ogni fatta
non mi danno alcuna pena, perché o nascono da ignoranza, o da una somma
, perché o nascono da ignoranza, o da una somma credulità e dabbenaggine.
nessun sovrano sceglie per favorito il figlio o il fratello di coloro che ha egli
di non rompere la fede data, o promessa; però che non si conviene
se questo fu per pubblico consiglio, o per la paura delle donne io non trovo
coscienza lasciar in balla d'un curioso fanciullo o d'una ragazza innocente un libro,
le braccia colui che suona il dolcemele o il dabbudà, quanto colui che suona gli
un plettro adunco all'antica; ma o venisse dall'instromento, o dal sonatore,
; ma o venisse dall'instromento, o dal sonatore, a me parve che
da da e accanto (v.) o da da e canto1 (v.)
75: talora si scrive in un modo o nell'altro, secondo il senso:
brano musicale per prescriverne la ripetizione, o, qualora sia indicato, la ripetizione
che terminato quel dato pezzo di musica o periodo principale, si tomi a ripigliarlo
lor cavalli; ora ronzini da viaggio, o giumenti da soma, o pel
, o giumenti da soma, o pel lor seguito; or destrieri condotti a
a uccidere la mosca dell'olivo (o dacus oleae). = voce
dàcia, sf. (plur. -eie o -ce). piccola villa russa
', epiteto delle ulcere che mandano o stillano di continuo fuori di sé qualche materia
. medie. calcolo della ghiandola o delle vie lacrimali, che si forma per
: 4 dacriòma stato impervio d'uno o di ambedue i punti lagrimali, per
di lacrime per occlusione del sacco lacrimale o per aumentata secrezione della ghiandola lacrimale.
cavalluccio di legno, di carta o di altra materia, con cui si spassan
di 4 idea prediletta desiderio di persona o cosa a cui il pensiero ritorna.
arte che negherà l'arte, o si farà chiamare, per esempio, dadaismo
si farà chiamare, per esempio, dadaismo o futurismo. montano, 77: in
.. vi è non so se estratta o anticipata l'essenza del dadaismo, il
più apertamente il 4 cupio dissolvi ', o per dirla con freud, la brama
simbolista, un futurista, un dadaista o un surrealista che, certe innovazioni,
intorno ai portenti d'un moccioso o d'una smorfiosa: tutti stare a bocca
, per le mosse stupide, insulse o insensatamente violente e distruggitrici di codesto istintivo
minacciò lo spirito immondo, dicendo: o spirito sordo e muto; io ti comando
, che veniva accresciuto dall'osservazione, o sospetto, che il buon padre non
, 12-8: chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o
: chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o parlava con tra
o da beffe o da dovero, o parlava con tra a lui, il facea
s'inamora da dovero; così voi, o alcuno infingendomi di portarmi riverenza, sarà
mostro fiero / piagato a morte; o morto daddovéro. manzoni, fermo e lucia
: a chi io non manderei navi o galee da dovero, gli mandarò bene delle
progressivamente, per mezzo di puntini colorati o di altri segni sulle sei facce, da
), usato, in numero di due o anche di tre, per diversi giochi
diffuso dei quali consiste nel collocare due o tre dadi dentro un bussolotto che viene
fiore, 63-4: s'a scacchi, o vero a tavole giocassi / colla tua
niuna; a questi una faccia aspra o bene spianata e bene angulare, quest'altra
io so far d'un dado, / o fiamma o traversi, testa o gattuccia
far d'un dado, / o fiamma o traversi, testa o gattuccia, /
/ o fiamma o traversi, testa o gattuccia, / o lo spuntone. castiglione
traversi, testa o gattuccia, / o lo spuntone. castiglione, 487:
, 1-5-442: i dati si giocano o soli, o con altra cosa appresso,
i dati si giocano o soli, o con altra cosa appresso, e tutti contengono
si giocano con altre cose, si giocano o con libri della ventura, ovvero con
ovvero con le tavole, a sbaraglino, o toccadiglia. tasso, n-ii-490: simili
sua chioma. carter, vi-211: o mal creata razza / maestra di costumi,
aggiusteranno, messeri? è ai dadi o all'armi che si giuocherà questo cencio
dadi, come due veri lanzichenecchi o due guardie svizzere del papa sul cuoio steso
. pirandello, 7-409: giocavano a dadi o a scacchi o a dama, intramezzando
: giocavano a dadi o a scacchi o a dama, intramezzando alle partite pacate e
intramezzando alle partite pacate e sennate conversazioncine o sui superiori o sui compagni d'ufficio
pacate e sennate conversazioncine o sui superiori o sui compagni d'ufficio. calvino,
bini, 1-189: nascere in alto, o in mezzo agli agi della fortuna,
. giusti, 2-324: per quanto, o bene bene, o male male /
: per quanto, o bene bene, o male male / venir ne possa,
che io gioco un dado fatale: o la mia vergogna ola vostra salute.
ch'eran di pura acqua tinta di pomodoro o navigate da qualche dado o rotella di
di pomodoro o navigate da qualche dado o rotella di carote affettate, alle polpette,
in particolare. ciascuno dei cubi di legno o anche di materia plastica recanti impressi sulle
lisce od ornate da riquadri in aggetto o incassati, da bassorilievi, da bugne
ecc. (può anche essere posto sopra o sotto altri membri architettonici).
capitello e l'arco comincia sopra questo quadro o vuoi dire dado. c. battoli
del piombo, ed un altro ottavo o più sia intaccato di dentro il dado
-qualunque basamento, di forma più o meno cubica, che regge una statua
previsto che può essere fatto a mano o con chiave. baxdinucci, 2-6-406:
biringuccio, 1-80: tiran palle di ferro o di piombo col dado, dall'una
palline, gocciole, migliarole, dadi o quadrelli, o con qualunque altro nome
gocciole, migliarole, dadi o quadrelli, o con qualunque altro nome si chiami,
non si possa da persona alcuna tenere o usare. 13. dial.
del fuoco, quando si dà il dado o la stanghetta. 1ingollata, 3-285:
aliosso. 17. letter. edificio o complesso di edifici. ojetti, ii-407
usato per indicare un'azione ormai intrapresa o una decisione risolutamente presa, da cui
: ahi! se silenzio approva, / o almen non niega il fatto, /
, che fosse meno che dovuta, o poco onore, io me ne pagai bene
altro spander grifagno / non ti bisogna o zingherlo, arbo o usso; / quel
/ non ti bisogna o zingherlo, arbo o usso; / quel che si ruba
alla poivare mette iarette di fiume, o vero dadetti di ferro di vergelle sottili
a che cosa possa riuscire il lavoro o il giuoco di que'dadicciuoli. ora lo
motivi di politica... o d'altro, durante il potere fascista.
alcune specie fornisce fibre tessili per corde o è usata per la fabbricazione di carta
, ed a forma di braccia, o per la loro coda guemita di lamine
del suo cuore, senza alcuno resparagno o timore supra de quella premendose, se
bocchelli, 9-130: e quando un campo o un pezzetto di campo resta risparmiato e
e fissata in una soluzione di iposolfito o di cianuro di potassio.
, 10-154: sempre ricusò che pittore o scultore le facesse il ritratto, e nemmeno