stanno, / perduto è quaggiù il moto o non si trova. giuliani, i-84
: visto, quaggiù a firenze, due o tre mezzi uomini, intelligenti ma spezzati
spende, in qualche atto piu degno / o di mano o d'ingegno, /
qualche atto piu degno / o di mano o d'ingegno, / in qualche bella
trarsi specie di beltà, di diletto o di qualunque altro bene che, in rappresentarne
santo licore. parini, 417: o astrea, o astrea, nimica delle
. parini, 417: o astrea, o astrea, nimica delle mance,
. tasso, 1-10-59: né 'l fato o quella che qual fumo o polve /
'l fato o quella che qual fumo o polve / la gloria e l'oro di
come sarebbe che l'uomo temesse una lepre o il volato d'una quaglia o le
lepre o il volato d'una quaglia o le coma d'una lumaca, è atto
mi comperi / fin a tre paia o di quaglie o di tortore. aretino,
fin a tre paia o di quaglie o di tortore. aretino, vi-529: non
conquistino. se vedono svolazzare una pernice o una quaglia, prendono la mira e fanno
atteggiamento pavido e apprensivo per l'imminenza o per il timore di un pericolo.
quagliàbile, agg. che può rapprendersi o coagularsi. = agg. verb.
atto disponendo in un campo di saggina o di granturco un bertuello fiancheggiato da reti
: fanno questa torta alta due dita o più, stesa in piano; e perche
. figur. diventare rigidi per lo stupore o la paura; essere impietriti, senza
essere impietriti, senza capacità di parlare o di reagire. parini, 329:
-figur. concretarsi, rendersi visibile o presente in modo tangibile; avere una
passare dallo stato liquido allo stato solido o gelatinoso. documenti delle scienze fisiche in
14-1-167: queste gengivette... o guaine..., quando la vipera
roba che par simile alla colla strutta o più propriamente alla gelatina quand'è sul
quagliata, sf. latte coagulato o rappreso con caglio: cagliata.
potessi fare, caveria da mangiare quattro o cinque giorni, senza fare il parasito:
quagliotti... sono insidiati con quaglieri o vogliam dir quagliadori, come noi chiamiamo
[le quaglie] nel tempo dell'arrivo o poco doppo col richiamo del quagliere e
, alla campagna aperta, fra i seminati o ne'prati, ed imitando con quel
mòllala ti dico, gli ripeteva, o vi ammazzo, parola di lupo. il
: bracioline rotolate cotte su lo spiedo o in tegame, con salvia, crostini,
iv-61: ora quella porzione di quaglio o pellicino che si giudichi che sia per
cavare i quagli per questo effetto dei capretti o cervi picciolini et altri prima che pascano
vero stomaco, porta il nome di abomaso o quaglio. = allotropo di caglio1 (
/ un torrone di uccelli senza vuoti o interstizi 7 sotto una luce accecante.
andare liberamente in campagna e, trovando o quaglioni o qualche quaglia grassa, spingerglielo
in campagna e, trovando o quaglioni o qualche quaglia grassa, spingerglielo destramente sì
far l'ova al numero di quindici o sedici, in luogo ove il maschio non
nome curioso di 'quagma '(o plasmaquark), che secondo i ricercatori
., un'erba piatta con quattro o cinque foglie schiacciate sul suolo, pelose
si usa per una pluralità ai concetti o di oggetti e indica un numero o una
o di oggetti e indica un numero o una quantità indefinita ma limitata, generalmente
'l vedrai, / di qualche lagrimetta o d'un sospiro. bestiario moralizzato, 1-147
notte quieta in qualche villa, / o qualche vento al suo camin gioioso. bembo
assonto che portar tavole e quai che ponti o stanghe per traversar le trenciere.
posti in ogni toppa / apn l'uscio o la cassa che non erri. g
essere anche rappresentato da una sola persona o cosa o situazione o evento.
rappresentato da una sola persona o cosa o situazione o evento. dante,
da una sola persona o cosa o situazione o evento. dante, inf,
n-ii-42: son questi versi di dante o non sono? ma qualche celeste musa
caccio sotto una macchia e m'addormento o vaneggio: ahi, che sovente la saluto
giorno, volta, fiata: un giorno o l'altro, una volta o l'
giorno o l'altro, una volta o l'altra (e può avere valore enfatico
, parte, modo: in un luogo o nell'altro, in un modo o
o nell'altro, in un modo o nell'altro. mazzini, iv-6-490:
un cassetto, / la donna? o indiscrezione d'uccelletto, / in suo
che ella non fusse, punto o qualche poco, smarrita da quella della sua
3. un certo (indica una quantità o misura non grande, ma rilevante;
tasso, ii-iii-815: tutte l'operazioni o le passioni de l'animo nostro sono
le passioni de l'animo nostro sono o per elezione o per destino o per fortuna
l'animo nostro sono o per elezione o per destino o per fortuna e a
nostro sono o per elezione o per destino o per fortuna e a caso, ma
chiamavano propriamente aiuti, di qualche sangue o paese e'si fossero, come que'numidi
mancami tanto canovaccio che sia qualche tre braccia o due e mezzo, di quelle sacca
. un masso di vetro qualche sei o sette piedi lungo e quattro o cinque piedi
qualche sei o sette piedi lungo e quattro o cinque piedi grosso. amari, 1-ii-380
. (soltanto sing.). una o alcune cose (oggetti di cui non
cose (oggetti di cui non sono note o espresse le caratteristiche; azioni indeterminate;
di specificazione, che ne determina una o più caratteristiche. foscolo, xiv-240:
-in unione con un aw. o agg. di grado superlativo. g
somma di denaro che non si può o non si vuole determinare, al valore
possibile. davila, 199: gli ugonotti o erano di già morti o, spaventati
gli ugonotti o erano di già morti o, spaventati, avevano preso il contrassegno
a dito da qualcheduno per le strade o in qualche altro modo riconosciuti, erano
ma quelle essendo più facili a perire, o per l'ingiuria dei tempi o per
, o per l'ingiuria dei tempi o per le ruine della guerra, e queste
qualchessìasi imagine e qualchessiasi abozzo di statuette o di bassi rilievi, benché goffissimi.
s'intenda in simighante pena, / cherico o laico o qualchessisia. boccaccio, iv-85
in simighante pena, / cherico o laico o qualchessisia. boccaccio, iv-85: non
soltanto sing.). una o più cose, in quantità indeterminata
oggetti di cui non sono definite o specificate le caratteristiche; azioni in
mo dalità; parti più o meno essenziali di un discorso,
trovasi, / sia di picciola mole o sia di grande. parini, 483:
cara che ti volle bene. / o molly! o mollyì prendi su qualcosa,
ti volle bene. / o molly! o mollyì prendi su qualcosa, / prima
/ variamente operai, se in male o in bene / io non so; lo
nessuno. / mai appartenni a qualcosa o a qualcuno. / fui sempre (
da un partitivo, da un aw. o da un cesari, iii-498: basta
egli non era più l'amico occasionale o l'affezionato cliente, era qualcosa di più
vigenti. -filos. nella realtà fenomenica o della coscienza, l'esistente, l'
inventari. guai a chi è qualcuno o qualcosa! viani, 10-214: da tutto
qui la vista spazia per prospetti più o meno estesi, ma ricchi sempre e sempre
il suo grandioso poema 'il profeta o la passione di un popolo 'fosse
buono, come un bacio dietro la siepe o, magari, una promessa di matrimonio
baretti, i-15: vorrei avere una dozzina o due di sonetti codati di vostra fattura
indeterminata, di cui non sono specificate o non si conoscono o sono indifferenti l'
non sono specificate o non si conoscono o sono indifferenti l'identità e le precise
, 8-1144: quando si riscalda contro qualcuno o per qualche cosa (il che,
ecco che scatta in un'improvvisa bestemmia o in una feroce imprecazione, che lascia
versi. -preceduto dall'articolo determinativo o da un aggettivo dimostrativo che ne rafforzano
3. alcuni, in numero o quantità indefinita, ma non grande (
essere riferito a persone, ad animali o a cose). v. quirini
inventari. e guai a chi è qualcuno o qualcosa! cicognani, v-1-402: al
essere economicamente 'qualcuno ', piccolo o grande non conta, ma sempre '
l'identità, l'entità, la natura o, anche, il numero di qualcosa
, anche, il numero di qualcosa o di qualcuno (e può avere valore
, purg., 5-91: qual forza o qual ventura / ti traviò sì fuor
cui bisognasse, per farle ir coperte / o spiritali o altre discipline? petrarca,
per farle ir coperte / o spiritali o altre discipline? petrarca, 7-9: qual
ii-299: ma tu che piangi? o qual grieve dolore / t'affligge sì
quella candidissima man colse, / qual pioggia o qual puro aer produr vòlse / tanto
simile a una piccola àncora con tre o cinque branche ricurve, che, legato
serve per recuperare oggetti caduti in acqua o anche per ancorare piccole imbarcazioni (e
con un anello e dall'altra con quattro o cinque braccia ricurve che finiscono in forma
, in opposizione alla fazione dei mascherati o ghibellini. agostino giustiniani, 88:
attaccare il rampino: avere un appoggio o un aiuto per iniziare un'attività.
addetto al riempimento di bombole con ossigeno o con altri gas. =
. il rampo s'introauce nell'una o nell'altra delle maghe o anelli della
nell'una o nell'altra delle maghe o anelli della catena, secondo che questa si
secondo che questa si voglia più o meno accorciata. bresciani, 6-iv-254: le
femmine shn- tomian la vita d'una o due gran falde di panno rustico e ne
, 6-8: la forma di essa forbicia o tanaglia era cavata da la lettera x
adoprare archibugi da braccia, da cavalletto o da rampo. = forma masch.
una persona giudicato non corretto, disonesto o vile; riprensione severa, rimostranza per
giulio e a cinzia non desse dui o tre assalti, ma sempre con agre rampogne
. -con la determinazione del motivo o del contenuto. garopoli, 21-31:
aggett.): che esprime rimprovero o censura. grafi 5-570: senza mai
5-570: senza mai sonar verbo di duolo o di rampogna, / attendon giorno e
2. per simil. espressione del volto o tono della voce o sguardo o atteggiamento
espressione del volto o tono della voce o sguardo o atteggiamento che vale come tacito
volto o tono della voce o sguardo o atteggiamento che vale come tacito rimprovero.
noi dobbiamo partire, perché ora tuona più o più vicino il cannone...
il suo comportamento; rimproverare con severità o anche con violenza e acrimonia, allo
redarguire. iacopone, 1-61-11: o frate meo, non me rampugnaré, /
che siete, a cenare con buridano o con burleo, come asini di burello,
poi dei popolar che a sorte / incontrasse o che far rumore udisse / il battea
giudicare negativamente, anche in modo indiretto o allusivo; criticare, disapprovare, biasimare.
rampogna. -incolpare il destino o la sorte. cesarotti, i-xxn-64:
, turno, / farai tu mora o sotterfugio o schermo? buonarroti il giovane,
, / farai tu mora o sotterfugio o schermo? buonarroti il giovane, 9-763
vedere che il padrone di casa sgridi o rampogni i suoi domestici: questa e
, v-102: ricordati che colui che rampogna o percuote non offende esso, ma la
. condannare un'azione, giudicandola moralmente o socialmente riprovevole (o, con valore attenuato
, giudicandola moralmente o socialmente riprovevole (o, con valore attenuato, non corretta
dire in tono di rimprovero, di critica o di biasimo. -anche in relazione con
pronom.). contendere scambiandosi accuse o improperi; venire a diverbio, litigare
, 1-55: chi t'ha perduta, o libertà, ti agogna; / chi
rimprovera con rigore e durezza per colpe o vizi; censore severo.
39-i-97: grazie a te si rendano, o bella, o nobile o onorata amicizia
a te si rendano, o bella, o nobile o onorata amicizia...
rendano, o bella, o nobile o onorata amicizia..., opportuna consigliera
. e letter. che esprime rimprovero o biasimo. cavalca, 20-481: la
felice da massa marittima, xliii- 267: o signor mio, a che era bisogno
pronto, incline al rimprovero severo o anche offensivo. -anche: che
] dica a l'altro paravole iniuriose o vero desorevoli e rampognose o vero
iniuriose o vero desorevoli e rampognose o vero abbia rampogne com l'altro. anonimo
s. bonaventura volgar., 138: o eterno e incorruttibile, chiaro e dolce
stelle tu versi ad una ad una, o sera. / largo il pianto rampolla
lo più con l'indicazione dell'origine o della causa). 3 3
maria maddalena de'pazzi, v-185: o quanto bene fu rampollato in quel piccol
poetici dei moderni italiani, anco virili o bizzarre forme di poesia straniera rampollano dalla
straniera rampollano dalla 'divina commedia 'o hanno in essa riscontro. thovez,
morti. 5. essere causato o prodotto da circostanze determinate (un fatto
, 1-116: d'un rampollo vien fuori o un arbore, qual è l'ulivo
arbore, qual è l'ulivo, o un cespo, qual è la palma campestre
, qual è la palma campestre, o un terzo, al quale propriamente non daremmo
, ma pur qua e là, o per incuria o per licenza de'padroni,
qua e là, o per incuria o per licenza de'padroni, invaso da giovinetti
tronco, e si chiamano 'rampolli 'o 'ritorni 'e sono destinati a
tesauro, 2- 192: rampollo o tralcio o pollone o marza il ramicello atto
2- 192: rampollo o tralcio o pollone o marza il ramicello atto a
192: rampollo o tralcio o pollone o marza il ramicello atto a inserirsi.
che ì vermicelli moltiplichino la spezie per polloni o rampolli, come fanno tante guise di
ha per lo più connotazione scherz. o iron.). pulci, 28-151
-erede. batacchi, i-165: o bella dea, questo è il sentiero /
setta; figliazione di un movimento politico o religioso. boterò, 1-4-124: si
del tutto spente. queste sono rampollo o propaggine della setta de'carbonari, i quali
7. continuatore di un modo poetico o letterario o di una scuola artistica.
continuatore di un modo poetico o letterario o di una scuola artistica. boccaccio,
. manifestazione conseguente a un dato evento o che ne è stata favorita; effetto di
dice aristotele) è un pollone o vero rampollo della dialetica. boterò, 1-5-46
qui vedrete le maniere di ferri, o da cavallo o da mulo o chiappe da
maniere di ferri, o da cavallo o da mulo o chiappe da bue o ramponato
ferri, o da cavallo o da mulo o chiappe da bue o ramponato o sramponato
cavallo o da mulo o chiappe da bue o ramponato o sramponato o da ghiaccino.
mulo o chiappe da bue o ramponato o sramponato o da ghiaccino. a
chiappe da bue o ramponato o sramponato o da ghiaccino. a. provvisto
più posto all'estremità di un'asta o legato a una catena e usato per
a una catena e usato per afferrare o per fare presa. {
, 1-i-381: 'rampone ': fiocina o dardo di ferro, nel quale entra
quale entra un manico di legno di sei o sette piedi di lunghezza e vi si
: 'rampone ': specie di dardo o di fiocina, con cui si trafigge
apposite cinghie (di canapa, nailon o cuoio), per fare maggiore presa
, per fare maggiore presa sul ghiaccio o sulla neve gelata. g. f
e dolce. -lama dentata di ferro o di acciaio, ricurva, che si
alla riparazione di linee elettriche, telegrafiche o telefoniche). 6. ant.
convessa, che simboleggiano un fatto illustre o la titolarità di una giurisdizione. 8
retto, con un'estremità a punta o a vite, in modo tale da
tale da consentirne l'infissione in un muro o in una struttura (e ha una
buon ramponiere riesce a guadagnare in cinque o sei mesi cinquemila sterline. =
; ha conidiofori riuniti a ciuffetti, semplici o poco ramificati, portanti conidi ialini,
poco ramificati, portanti conidi ialini, cilindrici o ovati, generalmente uno o più settati
, cilindrici o ovati, generalmente uno o più settati, talvolta ca- tenulati;
gemevano con in mano il rosario o il ramulivo. = comp. da
. ridolfi, ii-402: il tronco, o caudice, si suddivide in rami,
eccessivamente abbondante, dovuta a cause patologiche o traumatiche. = voce dotta
fulmine). leonardo, 2-58: o quante volte furono vedute le impaurite schiere
la più conosciuta è la rana esculenta o rana verde o rana comune che abbonda
è la rana esculenta o rana verde o rana comune che abbonda nelle risaie.
, grideranno forte, daran segnale di vento o di tempo cattivo. tasso, 8-5-190
la gamba corrispondente al nervo libero, niente o pochissimo la gamba corrispondente al nervo legato
risentite rane interrogava. -rana grillo o delle steppe: anfibio della famiglia ilidi
perché vive sempre in secco fra rubi o spini per lo più. serpetro,
per indicare la boria, la superbia o anche l'incostanza di una persona.
è stato come la rana, la quale o salta o sta. dianzi non volle
come la rana, la quale o salta o sta. dianzi non volle fare;
. ed in ultimo, per avere o dare un saggio di tutti, le '
. chi parla a vanvera, a sproposito o in modo sconclusionato. p.
se chi le fa gridare abbia torto o ragione. metastasio, i-iv-389: se ella
ha ingerito una quantità eccessiva d'acqua o, anche, il gorgoglio che talora
nei confronti di una persona pronta a tradire o a nuocere. manuzzi [s
che adoprano il benefizio per far soprusi o dar noia. -pigliare qualcuno al
. -guai se le rane avessero o muovessero i denti!: per indicare
vallisneri, i-435: ho aperte moltissime ranuzze o botticine, di quelle che saltellano per
'nepa linearis ') è lunga oltre o m. 05; il suo corpo è
ranco, ranchi). camminare malamente o muoversi a fatica, a causa di una
-con riferimento all'andatura di un cavallo o al volo di un uccello.
[s. v.]: rancare o arancare è fare la maggior forza che
aus. avere). camminare malamente o muoversi arrancando, a causa di una
aus. avere). camminare malamente o muoversi arrancando, anche a causa di
ciabattando, ranchettando e ballonzando fuorché uno o due, le anime perse della compagnia
{ ramato), agg. che è o appare di colore arancione. caro
morendo. 2. che presenta riflessi o luminiscenze tendenti all'arancione, al giallo
fermarvi piacevolmente ad esaminare le nubi più o meno fitte. cesareo, 306:
:... le nubi o d'un ranciato allegro o d'un bianchiccio
nubi o d'un ranciato allegro o d'un bianchiccio mondo. = forma
alla gola dopo aver mangiato cibi irranciditi o affumicati. fanfani [s. v
nell'olio e un po'affumicate o il burro un po'vieto o simili cibi
o il burro un po'vieto o simili cibi, per cui l'uomo è
ancora cotesto rancicume di vecchio che scriva o che abia scritto della teorica delle febri
. rancidézza, sf. odore o sapore di rancido. -anche:
panico, miglio, seme di lino o di papavero o di ruta, noci,
, seme di lino o di papavero o di ruta, noci, mandorle,
pignoli triti, erba cent * occhi o vogliam dire pizzagallina, seme di canepa
di canepa, la quale vuole esser rotta o pilla; ma bisogna ciò fare ogni
l'infusione d'una giusta quantità d'alcool o spirito di vino, mescolandolo con l'
: la noce rancida, da per sé o trita col mele, con somma efficacia
, / dieci fiaschi di vin di sorbe o pesco. faldella, 13-129: 1
l'odore e il sapore di un cibo o di una sostanza irrancidita. romoli
, nei quali l'oro è sbiadito o imbrunito, sembra che debbano avere un
. bocchelli, 5-181: un sapone o un fondo di barattolo o di boccetta
: un sapone o un fondo di barattolo o di boccetta spandeva un sottile sentor di
non sono capaci di nascere, germogliare o vegetare. -giallastro. guiniforto
a. f. doni, 6-63: o come mi gusta che non ti sia mestiero
/ se al mondo un tempo sien stati o non stati? -appassito,
/ perché vuoi far l'atleta, / o mio vigan, che i satiri /
incoronar poeta? 6. che riflette o si ispira a un gusto e a una
un gusto e a una sensibilità artistica o letteraria ormai invecchiata, antiquata e superata
f. frugoni, v-440: gli aforismi o son maturi dal riflesso o son acerbi
gli aforismi o son maturi dal riflesso o son acerbi per lo stile o son coloriti
riflesso o son acerbi per lo stile o son coloriti dall'imitazione o son rubati
lo stile o son coloriti dall'imitazione o son rubati dall'industria o son marciti dall'
dall'imitazione o son rubati dall'industria o son marciti dall'antichità o son rancidi
rubati dall'industria o son marciti dall'antichità o son rancidi per la vecchiezza. magalotti
. muratori, xiii-65: questa erudizione o sia allusione alle favole rancide oggidì facilmente
secolo, ne si fa per dar regola o stngner niuno a usarle, ma per
buone, ci date mescolata la crusca o piuttosto le reste e la paglia istessa
squisiti. 8. che è o appare proprio dell'uso antico, fuori
suo arbitrio di riferir quel che gli scrivete o no, perché la diligenza ormai
addietro e non ha più alcuna validità o forza; non più adoperato (un
da quelli. 10. arrivato o consegnato in grave ritardo (una lettera
costo, si ritenne quelle che voleva o non voleva, e a me diede
incerto. rancidume, sm. odore o gusto di rancido. -anche in
-anche in senso concreto: cibo o sostanza irrancidita. lastri, iv-151:
ben puliti non mai però con ranno o acqua bollente, perché le lavande calde promuovono
essere antiquato, fuori moda per lo stile o il modo di scrivere. -anche in
in senso concreto: scrittore che è o appare o è considerato inattuale, in
concreto: scrittore che è o appare o è considerato inattuale, in quanto ha
artistico superato; opera letteraria che riflette o si ispira a una sensibilità e a
, i-102: non si legge comunemente che o certi li- bricciuoli francesi...
certi li- bricciuoli francesi... o certi aridi rancidumi di leggende e di
prudentemente. y l'essere o l'apparire privo di attualità, vitalità
concreto: idea, concetto, teoria o consiglio morale che risale a concezioni ormai
religiosamente, passano una ramaiolata di broda o di riso da una marmitta all'altra
. anche -eie). che è o appare di colore arancione o giallo dorato
. che è o appare di colore arancione o giallo dorato. -in partic.:
: colore arancione (e anche riflesso o luminescenza arancione). comanini, l-iii-343
pomarancio. 2. che presenta riflessi o luminescenze tendenti all'arancione o al giallo
presenta riflessi o luminescenze tendenti all'arancione o al giallo dorato (il cielo, l'
dimostra sull'orizzonte or bianco ora vermiglio o rancio. calzabigi, 100:
. il colore arancione. -anche: riflesso o luminescenza arancione (dell'aurora, del
voi ch'io m'innamori di qualche villano o d'un vecchio rancio? guazzo,
tocchi. 4. che riflette o si ispira a una sensibilità letteraria ormai
/ da un rancio can- zonier sonetto o stanza. baretti, i-19: fra gli
scongiurare i morti che allora erano vivi o vero indovinare con quelli che si stimano
lancia / sentenze dello stoico zenone / o qualcn'altra dottrina antica e rancia. barotti
. 8. che ha perso vivezza o forza (un sentimento). lamenti
). lamenti storici, ii-186: o frieri di san giovani, che fate?
: carmelo si metteva, con i tre o quattro che come lui non sapevano né
con metonimia: luogo in cui i soldati o i marinai prendono i pasti.
un gruppo di lavoratori, a prigionieri o a qualsiasi comunità coatta. pavese,
questi letti sono sospesi pei quattro angoli o portati sopra quattro piedi. dizionario di marina
m. -chi). che cammina o si muove arrancando o trascinando gli arti
. che cammina o si muove arrancando o trascinando gli arti inferiori infermi o anchilosati
arrancando o trascinando gli arti inferiori infermi o anchilosati; claudicante, zoppo. -
in una maniera particolare che appellasi rancare o ranchettare, perché il piede o la
rancare o ranchettare, perché il piede o la gamba offesa è costretta di descrivere
dal got. * wranks 'slombato 'o, meglio, dal verbo * hrinkan
per sona, un ambiente o una situazione, per lo più celato
e maturato in seguito a un'offesa o a un torto rice vuto
del diavolo coloro li quali hanno odio o rancore nel cuore. s. agostino
dovizioso, onde può sempre la republica o prencipe aver danari dai sudditi ne'suoi
. 2. espressione del volto o dello sguardo o tono di voce che
2. espressione del volto o dello sguardo o tono di voce che esprime tale sentimento
, energica, senz * ombra di vanità o presunzione e schietta di personalità e di
rancore. 4. condizione di inimicizia o di contrasto fra stati o popoli,
di inimicizia o di contrasto fra stati o popoli, di acre divisione altintemo di una
inter. senza rancore: dopo una discussione o un diverbio per invitare l'interlocutore a
l'eventuale tono acceso tenuto nella conversazione o gli spinosi argomenti trattati o per rassicurare
nella conversazione o gli spinosi argomenti trattati o per rassicurare l'espositore che nulla di ciò
2. che si fonda sul malanimo o ne nasce; che rivela risentimento e
fallire. 3. che esprime o manifesta apertamente rancore (uno sguardo,
. che è pieno di rancore o lo rivela. = deriv. da
. -anche: tormento, dolore o inquietudine, talvolta irosa. federico
., 10-133: per sostentar solaio o tetto, / per mensola talvolta una
. -in partic.: spasimo o pena d'amore. anonimo, i-554
presa rancura / che così poco me stimi o niente. 2. compassione
2. compassione per la sofferenza o le misere condizioni altrui. anonimo
lite intervenuta, di un'offesa ricevuta o per invidia delle condizioni altrui (e
, avversione, insofferenza che si avverte o manifesta indistintamente verso ogni cosa).
.: l'atteggiamento che si origina o procede da tale sentimento; l'effetto o
o procede da tale sentimento; l'effetto o le conseguenze che ne derivano.
non vera, da paraule di dictractione o che possa generare odio o rancura. bencivenni
di dictractione o che possa generare odio o rancura. bencivenni, 4-52: durante
suoi peccati clienti ch'elli sieno, o carnali o ispirituali, sono contro la
peccati clienti ch'elli sieno, o carnali o ispirituali, sono contro la fede e
contro la fede e di vana gloria, o d'invidia o di rancura. praga
e di vana gloria, o d'invidia o di rancura. praga, 3-50:
-tono della parola che rivela alterigia o superbia. cione, xvii-518-6: umilemente
/ che per doglia ch'avesse / o per pene o languire / venisse viguroso
per doglia ch'avesse / o per pene o languire / venisse viguroso per rancura.
il franco a tua mortai rancura / pietade o cortesia. 8. sollecitudine,
della campagna; e sia d'origine provenzale o no,... e tra
. ant. esattore di un dazio o di un'imposta (così chiamato per
tu vedheré za tosto richeza preciosa / o gloria dolcissima, dolceza gloriosa, / confort
confort e alegreza e festa confortosa / o mai no sentiré grameza rancurosa. pa-pini
di una superficie, di una regione o di un territorio; limite, margine
e, anche, in quantità sufficiente o appena sufficiente. machiavelli, 1-iii-947:
val d'elsa dicono che un bicchiere o altro vaso 'è pieno a randa '
ecc., per tracciare cerchi, archi o linee curve; è costituito da un
un'estremità di una punta tracciante (o può essere costituito semplice- mente da una
:... strumento di canna o d'altro che si fa girare dal muratore
chiodo confitto in mezzo a un passetto o bastone tirato a modo di corda per
vela di forma triangolare (chiamata marconi o bermudiana), nella quale il lato verticale
relazione con complementi che specificano determinati usi o collocazioni in una velatura complessa.
1-225: 'randa ': vela aurica o di taglio in forma di quadrilatero irregolare
maggiori e si dicono randa di prora o di trinchetto e randa di maestra.
ha dimora fissa, perché le necessità o le traversie dell'esistenza non glielo consentono
c'è chi azzecca una buona interpretazione o spiega della voce discreta, gli applausi fioccano
andare in giro, spostarsi, viaggiare o stare spesso fuori casa; girandolone. -in
continuamente amori passeggeri e occasioni di svago o di mondanità. a. pucci
rimetteva. -che è senza padrone o che è stato smarrito o abbandonato (
è senza padrone o che è stato smarrito o abbandonato (un cane, un gatto
esistenza condotta senza perseguire uno scopo preciso o senza conformarsi alle abitudini e ai gusti
. 5. che si sposta o si muove in modo imprevedibile (un
-con riferimento a un astro o a una cometa. graf, 5-105
comete immani. pascoli, 839: o tu, stella randagia, astro disperso.
degli animali domestici che sono senza padrone o abbandonati. la stampa [20-k-1986]
linea curva per mezzo di una randa o di un compasso da artigiano. tommaseo
: passare vicino a un'altra imbarcazione o a un ostacolo, quasi sfiorandolo; rasentare
randa2. randellata, sf. percossa o colpo inferto con il randello o con
percossa o colpo inferto con il randello o con altro oggetto contundente. pulci,
del cuore in condizioni di particolare ansia o emotività. brancati, 3-256: curvo
impugnato, usato come mezzo di difesa o di offesa (e, in partic.
minaccia), come sostegno nel camminare o per pungolare cavalcature o animali domestici.
sostegno nel camminare o per pungolare cavalcature o animali domestici. q
chi le ebbe così contraffatte. -manganello o sfollagente in dotazione ai corpi di polizia
serve a stringere legature di balle e some o, anche, a tòrcere funi o
o, anche, a tòrcere funi o corde e a serrare un bendaggio.
collo di animali per rallentarne il cammino o per impedirne l'accesso in luoghi dove
, lxxxviii-i-356: non rose fiutar, rivuole o gigli; / palle sia il tuo
. ficcando da capo alla semplice piuoli o randelli di scopa, corniolo o ginepro.
piuoli o randelli di scopa, corniolo o ginepro. 5. pesante bastone
su cui havri una pietra da macinatore o piccolo randello di legno. 7
, tonneggiato, che serve ad amarrare o legare in terra una galera.
lat. haerénda 'ciò che stringe o sta attaccato '(cfr. calabr.
ama andare in giro senza uno scopo o una necessità; bighellone, girondolone.
tropicale; sono arbusti sempreverdi, eretti o ramificati; alcune specie vengono coltivate per
. bavero alto e increspato; gorgiera o collare alla spagnola. martello,
. (ràndolo). tose. agitare o vibrare un bastone o un oggetto contundente
tose. agitare o vibrare un bastone o un oggetto contundente per colpire o percuotere
bastone o un oggetto contundente per colpire o percuotere. viani, 4-28:
in modo casuale, senza un criterio o un ordine preciso. la stampa
plur. m. -schi). proprio o tipico della rana (o cne
proprio o tipico della rana (o cne ne ricorda l'aspetto o il verso
rana (o cne ne ricorda l'aspetto o il verso). pasquinate romane
ranfia ':... per granfia o artiglio, è comune a molti luoghi
estremità di uncino e usata per afferrare o appendervi oggetti; raffio, rampino.
file ordinate, per mezzo del rastrello o del ranghinatore, il fieno tagliato, in
in prossimità di un punto di riferimento o rasentare un ostacolo, un'imbarcazione.
), agg. dial. accomodato o adattato alla belte meglio. v
così dritte, ma quasi ovali, o alquanto curvate l'una verso l'altra;
quei suoi rangiferi che tirano le pulche o le slitte e sono più veloci al
veloci al corso che non è cervo o capriolo tra noi. = dal
organico tricarbossilico contenuto nel lichene cladonia rangiferina o rangiformis. = voce dotta,
lat. scient. cladonia rangiferina (o rangiformis). ranglò, sm
. (plur. -ghi). posizione o condizione di un individuo, per lo
più con riferimento all'or- dinamento sociale o, anche, alla professione che svolge
a cui sono inclinati per il loro talento o per il rango che occupa il padre
come dicono i cartelloni. -di rango o di alto, primo rango: di estrazione
in relazione con un agg. ordinale o qualificativo di grado comparativo o superi.
. ordinale o qualificativo di grado comparativo o superi., indica la qualità,
(e può indicare anche la categoria o il gruppo che comprende elementi di uguali
gruppo che comprende elementi di uguali caratteristiche o qualità: novero, cerchia).
crederemmo discesi al rango dei commessi viaggiatori o dei soldati coscritti, se visitassimo il
6. ambito comprensivo di determinati fatti o concetti ritenuti omogenei. zanon,
/ s'eran ministri, eunuchi o generali, / e s'avean rango di
, / e s'avean rango di taichi o kani. stampa periodica milanese, i-25
adunata, la marcia, la parata o le manovre di un'esercitazione o di un
parata o le manovre di un'esercitazione o di un combattimento; fila di fronte
di un combattimento; fila di fronte o di lunghezza; riga, linea,
al plur.: formazione, corpo o unità militare. colletta, 2-i-123:
un'organizzazione, per lo più politica o culturale, o che appartengono a una
per lo più politica o culturale, o che appartengono a una determinata classe sociale
, in un abito: ordine di bottoni o guarnizioni. stampa periodica milanese,
con al collo una riviera di brillanti o cinque ranghi di perle. 12
a parte, con generali, officiali o capi distinti. relazione dtnghilterra, li-8-514
da guerra. -rango di una gomena o di un cavo: ciascuna delle spire
, 1-i-382: 'rango d'una gomona o d'altro cavo ':..
... si denomina così ciascuna duglia o giro in cerchio d'una gomona od
di quei numeri di un complesso astratto o topologico che indicano di quale tipo è
fronte all'intervento di un personaggio illustre o autoritario. ojetti, i-589: appare
: prendere posto, in una riunione o in un incontro, intorno alla persona
incontro, intorno alla persona più titolata o all'ospite secondo una disposizione che rispetti
una disposizione che rispetti il grado nobiliare o il prestigio dei presenti. p
-ritornare a occupare la precedente funzione o sceglierne una di secondo piano dopo aver
occupazione dopo aver svolto un compito inusuale o terminato una missione. -anche: recuperare
terminato una missione. -anche: recuperare o acquisire una visione realistica, non illusoria
. -rinunciare a ogni iniziativa individuale o a ogni forma di opposizione per obbedienza
sciogliere le fila di uno schieramento militare o di un raduno di persone. bechi
partito, una squadra). -uscire o venire dai ranghi o fuori dai ranghi:
). -uscire o venire dai ranghi o fuori dai ranghi: allontanarsi dallo schieramento
fuori dai ranghi: allontanarsi dallo schieramento o avanzare rispetto a esso (un soldato
sghignazzava. -contravvenire alle regole stabilite o alle direttive ricevute. -manifestare idee
alle direttive ricevute. -manifestare idee o posizioni diverse da quelle comunemente accettate e
da una determinata esperienza ideologica e culturale o da una certa classe sociale. =
. r. e. w 7041) o, secondo altri, deriv. dal lat
lante con cui si assolve a un compito o a un lavoro, anche gravoso
anche gravoso (e il compito o il lavoro che sono oggetto di
uomini il simil non facciam noi, / o si dirà che di monton,
, 212: di'che. mm'agozzi o che tragga el mio cuore / di
: chiamasi ancora rangola un gran desiderio o di lavorare o di ammassar roba; onde
rangola un gran desiderio o di lavorare o di ammassar roba; onde si dice:
il tale ha una rangola di far roba o alla roba. f f
rangolaménto, sm. ant. voce o grido rauco e affannato che rivela stizza
grido rauco e affannato che rivela stizza o rovello. caro, i-106: che
. ant. e letter. operare o fare qualcosa con sollecitudine; attendervi con
rangolare. 3. esprimersi con parole o grida che manifestano stizza o rammarico;
con parole o grida che manifestano stizza o rammarico; lamentarsi. -anche: brontolare
rangolóso, agg. ant. che pone o ha particolare cura nello svolgere le proprie
famiglia di anfibi sal tatori o anuri, del sottordine displasioceli: comprende
541: il salasso alle 'ranine 'o sia vene sotto la lingua, siccome
arteria e si apre nella giugulare interna o nella tiroidea superiore. 3. bot
. lente]: 1 lente palustre o dei paduli ': con questo nome si
laghi, lenticchia d'acqua, lenticchia o lenticola palustre. = deriv.
rucci averlo udito dire a firenze per colatoio o ranniere. = deriv. da ranno1
attività è quello di aspergerle colle orine o colle rannate che ordinariamente si gettano.
{ rannero). letter. diventare nero o più nero. -in partic.
. -in partic.: iniziare o tornare a farsi scuro (il cielo,
). letter. far diventare nero o rendere più scuro; annerire, offuscare
con la particella pronom. divenire nero o più nero; oscurarsi, farsi buio.
.., parlando di superficie metallica o corpo lucido che pigli il nero.
. soderini, iii-227: quando o per venti o per salirvi su si
soderini, iii-227: quando o per venti o per salirvi su si scoscendono i rami
riscontrare a suo tempo se sia rannestato o no. magalotti, 19-15: né
rannestatura, sf. disus. unione o congiun zione di due lettere
congiun zione di due lettere o suoni. magalotti, 20-289:
figur. atteggiamento di chi, per timidezza o paura o sotto l'influenza del dolore
di chi, per timidezza o paura o sotto l'influenza del dolore o per viltà
paura o sotto l'influenza del dolore o per viltà, tende a chiudersi in
nessun grande uomo ha mai avuto gelosia o invidia del sapere altrui: questo pusillanime rannicchiamento
fundo dell'acqua per sferare una àncora attaccata o a scoglio o ad altra cosa coperta
sferare una àncora attaccata o a scoglio o ad altra cosa coperta dall'acqua, el
. figur. ridurre, adattare a forme o dimensioni assai più modeste; costringere entro
d'ogni intorno, dissuga l'anima o la rannicchia in se stessa.
minore spazio possibile (per paura, timidezza o sottomissione, per il bisogno di appartarsi
sentirsi protetto, di ripararsi dal freddo o da eventuali colpi, per sostenere un
eventuali colpi, per sostenere un peso o, semplicemente, per adeguarsi a uno
raggruppa, / poi si distende come serpe o bisce, / poi si raccoglie e
. parini, 894: alcune ninfe o volgono la schiena o si rannicchiano o
894: alcune ninfe o volgono la schiena o si rannicchiano o si ritirano. pananti
o volgono la schiena o si rannicchiano o si ritirano. pananti, i-83: se
capanna, in cui vi stavano rintanate sei o sette giovani schiave, che al nostro
1-250: si alzava poco dal letto, o solamente per rannicchiarsi in silenzio e infreddolita
impaccio, / non tu tolto al covile o còlto al laccio. campatila, 4-76
; item a fanciullini che rannicchino o abbino il male maestro. b. corsini
tal lunghezza sia poco più del materasso o pagliericcio, quanto basti a sof- ficarsi
gioghi de'buoi sembrano in vista / o quanto grandi gli aratori istessi! / di
.). baretti, 6-2: o terre, o mari, o fiumi,
baretti, 6-2: o terre, o mari, o fiumi, o valli,
6-2: o terre, o mari, o fiumi, o valli, o monti che
terre, o mari, o fiumi, o valli, o monti che sono sul
mari, o fiumi, o valli, o monti che sono sul punto d'attraversare
se stesso; assumere (per timidezza o paura, scontrosità o eccessiva modestia o,
(per timidezza o paura, scontrosità o eccessiva modestia o, semplicemente, per
o paura, scontrosità o eccessiva modestia o, semplicemente, per un bisogno di
un atteggiamento schivo e riservato, indifferente o restio a confrontarsi con gli altri.
chi si rimpicciolisce in paragone degli altri o per pochezza o per generosità. de pisis
in paragone degli altri o per pochezza o per generosità. de pisis, 1-348
.: da 'nicchio significante la scorza o guscio delle ostriche, derivò questa voce
per i suoi grandi uomini da scolpire o da fondere, me li spedisca a
1-37: la figura del telamone è più o meno raggruzzolata e rannicchiata, come per
schiena, pietra, trave, cornice o altro membro d'architettura. 2.
un programma nazionale, programma rimasto sospeso o rannicchiato finora, ma che e rimasto
giovani anni. 4. che vive o opera in una condizione di profondo isolamento
chiuso in se stesso, nell'indifferenza o nel disinteresse verso gli altri (una
), un tempo usata come detergente o emolliente; liscivia. fra giordano
]: 'kamne ': la liscia o sapone. brusoni, 7-283: se
il quale poi si cola per carta sugante o per linguette in modo che venga chiarissimo
il ranno che si prepara per racconciarle o indolcirle a uso di tavola, detto anche
detto anche 'ranno di mezzo 'o 'ranno di nitro '.
giornale agrario toscano, vii-443: quell'acqua o ranno, come lo chiamano, che
, i-vi-350: sprizzi a botti quel nettare o ranno / ch'io ancor non bebbi
-fuggire, schifare, sfuggire il ranno caldo o bollito: rifiutare un'incombenza troppo onerosa
; scansare una situazione fastidiosa, imbarazzante o rischiosa. mazzei, i-297: scrive
si dice proverbialmente di chi fugge fatica o fastidio. nomi, 7-75: così il
-lavare il capo a qualcuno col ranno caldo o freddo: fargli un rimprovero severo,
. -non'lavar e una colpa o una vergogna né ranno né sapone:
non poter essere in nessun modo perdonata o dimenticata. bracciolini, 1-1-29: dicendo
ignominia parmi / da non lavarla mai ranno o sapone. -perdere il ranno
, che nelle antiche scritture francesi, o anche nelle dialettali dell'alta italia,
dell'alta italia, c'entri più o meno la tendenza degli autori a rannobilitare
che ha raggiunto una buona posizione economica o sociale, ma ha conservato modi rozzi
le fila quando rompesse facendo e'cannelli o fusse rotta, sicché non rannodino neuno
rotta, sicché non rannodino neuno filo rotto o che si rompesse. caro,
le fila. -assicurare con corde o legacci. pulci, 26-90: se
figur. raccogliere, radunare truppe sparse o disperse in uno schieramento compatto. alamanni
che per invidia, per ispe- ranze o per interesse parevano atti a contribuire al cambiamento
nostro continente. 3. ristabilire o, anche, rafforzare, rinsaldare umamicizia
interrotti; ritornare, dopo una parentesi o una digressione, ai temi principali (anche
loro, ricondurre a fondamentale unità due o più concetti, idee, pensieri,
concetti, idee, pensieri, dati o conoscenze.?? oliva
ci ha due modi di raccontare. o tu segui la catena dei fatti, o
o tu segui la catena dei fatti, o, come fa spesso il montanelli,
materia, la riduci a certe categorie o princìpi, intorno ai quali rannodi gli avvenimenti
essere in stretto rapporto con una tradizione o con un ambito di studi. amari
-mostrare spiccate affinità con particolari opere o autori; ispirarsi, richiamarsi a essi.
sarebbe dovuto a contaminazione con riannodare o all'influenza del fr. renouer: cfr
divincolando. -intrecciato a formare uno o più nodi (i capelli).
man le variopinte / carte gittando, o de'correnti affari / e de'spezzati o
o de'correnti affari / e de'spezzati o rannodati amori / disputando feroci.
, se le sue favole son patetiche o morate o sentenziose o ridicole o rannodate
le sue favole son patetiche o morate o sentenziose o ridicole o rannodate o piane
favole son patetiche o morate o sentenziose o ridicole o rannodate o piane?
son patetiche o morate o sentenziose o ridicole o rannodate o piane? rannóso
morate o sentenziose o ridicole o rannodate o piane? rannóso, agg.
le passioni... più chiari o aduggiati ne rendono all'anima suoi luminosi riflessi
detti segni, dà alterazione all'aria, o e'rannugola o e'ven- teggia o
dà alterazione all'aria, o e'rannugola o e'ven- teggia o e'piove.
o e'rannugola o e'ven- teggia o e'piove. pananti, i-285: passati
. assumere un'espressione turbata, preoccupata o, anche, corrucciata; rattristarsi,
: io veggo la vostra fronte, o marco, che si rannuvola un poco.
presenza avesse, replicate volte, tossito o sputato, o gli fosse venuto fatto sorridere
replicate volte, tossito o sputato, o gli fosse venuto fatto sorridere prima e'
il buon giudizio non venga in lui raffuscato o rannuvolato dalle passioni. svevo, 6-340
7. inficiare, invalidare qualità positive o meriti. algarotti, i-vn-104: il
cielo sereno: per indicare iperbolicamente discorsi o comportamenti alquanto blasfemi. fagiuoli, iv-166
da far rannuvolare il cielo. o. prov. proverbi toscani, 196
pierantonio dello stricca legacci, 1-1: o gli è che buio! el par
contrariata, turbata (una persona) o che la esprime chiaramente (il volto
-che non è in grado di distinguere o di ricordare chiaramente (la mente,
le quali pare che siano state portate o venute dalle paludi della licia. targioni
vallisneri, i-356: di queste ranocchie o 'girini ', che hanno sviluppate
cose buone a chi non le conosce o che non le merita. -far saltare
come la rana, la quale o salta o sta. dianzi non volle fare
rana, la quale o salta o sta. dianzi non volle fare; e
dal pantano: è impossibile modificare abitudini o comportamenti profondamente radicati. aretino,
nome comune della pianta acquatica nymphea alba o giglio d'acqua. fanfani, uso
stro, ecc., presenta eleganti reticolature o vene o zone serpeggianti o macchiuzze o
ecc., presenta eleganti reticolature o vene o zone serpeggianti o macchiuzze o nebulosità di
eleganti reticolature o vene o zone serpeggianti o macchiuzze o nebulosità di vario colore, generalmente
o vene o zone serpeggianti o macchiuzze o nebulosità di vario colore, generalmente verdi-cupe
nome comune fiorentino dell'uccello araea purpurea o airone rosso, così chiamato perché si
un vecchio socialista. -appellativo scherzoso o ingiurioso dato, soprattutto in toscana,
: 'ranocchiaio ': abitante del piano o di padule o di paese pieno di
': abitante del piano o di padule o di paese pieno di ranocchi. migliorini
appartenenti al genere nymphaea. o. targioni pozzetti, ii-467: 'nymphaea
/ gridano i padri delle ranocchielle / o sul mattin tuba solingo gufo. vocabolario di
della 'rana arborea 'linn. o 'hyla arborea'cuv., più
di- consi comunemente i ranuncoli de'fossi o de'luoghi umidi. =
. 2. che presenta caratteristiche ambientali o che offre condizioni di vita analoghe a
tempo d'estate, dove sono rane o botte anco poche, si trovino sovente
sovente sulle polverose vie innumerabui ranoc- chiette o botticine, di maniera che paiano piovute dal
dizionario di sanità, iii-8: 'ranocchiette o rospetti tumori che vengono sotto la lingua
, 1-78: col formare tra questo musco o tra questi giunchi, botte, ranocchietti
ranocchietti, altri uscenti da'suoi covoli o tonde cellette, altri usciti, altri ancora
: avere una corporatura esile, minuta o, anche, deforme, sgraziata.
ranocchino '. -come appellativo affettuoso o scherz. di bambini assai piccoli o
o scherz. di bambini assai piccoli o macilenti. p. petrocchi [s
diffusione più popolare, della rana esculenta o rana comune (o rana verde).
della rana esculenta o rana comune (o rana verde). dante,
693: avevo sempre tra le mani o ranocchi o serpi o lucertole che acchiappavo e
avevo sempre tra le mani o ranocchi o serpi o lucertole che acchiappavo e portavo
tra le mani o ranocchi o serpi o lucertole che acchiappavo e portavo a casa
in tal maniera; e la carità o ignoranza degli uomini gli ha fatti dar la
opinione e col moralizzare fuori di tempo o col ridersi del fatto loro, chiamando una
tale calamità di spirito col nome di grilli o, come si usa qui di dire
epiteto ingiurioso. scambrilla, lxxxvtii-ii-487: o putrida fossaccia di ranocchi, / o
o putrida fossaccia di ranocchi, / o portator di ciance e di novelle.
i ranocchiacci s'amano nei botri. o. prov. monosini, 108:
essere pericoloso, se avesse la possibilità o la capacità di nuocere. g
possono travalicare i limiti della propria natura o condizione. forteguerri, ii-200:
il quale fa venire il rantaco (o rantolo vogliam dire colla crusca) alla nazione
particolare diritto a testa, gli schiavi o gli animali fuggitivi, una volta ripresi
che si mangia in insalata, cruda o cotta. viani, 19-495: lontane
buonarroti il giovane, 9-881: o se cecco sapesse ciarlar tanto / ch'
lo più riferito a persone gravemente ammalate o agonizzanti). tramater [
2. per simil. produrre un suono o un rumore cupo, confuso e prolungato
dal passaggio dell'aria in alveoli polmonari o in tratti dell'albero bronchiale (o anche
o in tratti dell'albero bronchiale (o anche in cavità patologiche comunicanti con le
cui lume sia parzialmente ostruito per stenosi o per presenza di essudati (e nel linguaggio
semeiotica medica si distinguono i rantoli umidi o bollari da quelli secchi, a seconda che
a seconda che l'essudato sia fluido o vischioso, e i rantoli espiratori da
partic. di chi è gravemente ammalato o moribondo. giovan matteo di
dalla collisione dell'aria attraverso una pituita o flemme che si trovano nella trachea arteria
flemme che si trovano nella trachea arteria o pure ne'bronchi, le quali si
, aspettando il rumore d * una ceffata o il rantolo di lei afferrata alla gola
v.]: dicesi 'rantolo crepitante o umido 'il rantolo che fa un
2. per simil. rumore o suono cupo e sordo, strascicato,
una radice * rantdi origine onomat. o derivata, secondo l'alessio, dal lat
, a causa di un eccesso di muco o catarro nei bronchi; che emette rantoli
. -veter. formazione cistica più o meno grande, molle, di forma
entro cui gira l'estremità inferiore (o 'rospo ') del palo rotante.
dicotiledoni dialipetale, appartenente all'ordine policarpiche o ranali e comprendente circa 35 generi e
altrettanti frutti (per la massima parte acheni o follicoli, raramente bacche o capsule)
parte acheni o follicoli, raramente bacche o capsule); foglie alterne o opposte
bacche o capsule); foglie alterne o opposte, con picciolo dilatato alla base,
picciolo dilatato alla base, lamina semplice o composta, per lo più divisa; vi
alterne, per lo più semplici palmate o lobate e qualche volta anche alate o
o lobate e qualche volta anche alate o digitate; la base non è mai accompagnata
stami ipogini, che si compone di erbe o suffrutici a foglie alterne, inguainanti alla
, indeiscenti per lo più a capolino o a spiga. la famiglia delle ranuncolacee
. genere di piante erbacee annue o perenni appartenenti alla famiglia ranuncolacee; comprende
italia; hanno foglie alterne, intere o divise; possono essere erette o striscianti
intere o divise; possono essere erette o striscianti o, anche, acquatiche e
divise; possono essere erette o striscianti o, anche, acquatiche e galleggianti;
fiori sono solitari all'estremità del fusto o di rami più o meno numerosi, talora
estremità del fusto o di rami più o meno numerosi, talora riuniti in corimbi
meno numerosi, talora riuniti in corimbi o in pannocchie; i petali, generalmente
sboccia al sole il garofano vermiglio, / o il ranuncolo d'oro o il niveo
, / o il ranuncolo d'oro o il niveo giglio. d'annunzio, iv-2-6
, come verniciati. -ranuncolo acquatico o soldinella o soldinello: nome comune del
verniciati. -ranuncolo acquatico o soldinella o soldinello: nome comune del ranunculus aquatilis
soldinello: nome comune del ranunculus aquatilis o ranoc- chiella. lessona, 1238
come escarotico. -ranuncolo asiatico o dei giardini, 'di seme,
conosciute col nome di ranuncoli dei giardini o roselline, con foglie elegantemente fra- stagliate
fra- stagliate e fiori semidoppi, doppi o stradoppi, nei colori dominanti bianco,
, peloso; le foglie inferiori semplici o lobate, intagliate, acute, pelose al
ha fiori semplici di 5 petali gialli o rossi, in mezzo ai quali si
violette, ecc. -ranuncolo bulboso o selvatico: nome comune del ranunculus bulbosus
ranunculus bulbosus, con foglie inferiori ternate o bitemate, palmatopartite, a segmenti trifidi,
a fior doppio, denominata spilli d'oro o margheritine, si coltiva ne'giardini con
divise in lacinie strette, lineari, bifide o trifide; le superiori moltifide, coi
presso le nevi fondenti. -ranuncolo lacustre o delle canne: nome comune del ranunculus
-ranuncolo palustre o acquatico, di palude, scellerato:
v.]: * ranuncolo palustre 'o 'scellerato pianta annua, non molto
bianco: nome comune déranemone nemorosa (o, secondo altre classificazioni, ranunculus silvarum
, adonis autumnalis '. -ranuncolo tridentato o epatico: nome comune dell'anemone hepatica
quale si spiana la pasta per minestra o per altro uso delle famiglie private..
somma di denaro per ottenere la propria o l'altrui liberazione o la garanzia d'immunità
ottenere la propria o l'altrui liberazione o la garanzia d'immunità; taglieggiare.
. nome comune della brassica rapa (o brassica campestris varietà rapa), pianta
campestris varietà rapa), pianta annua o bienne della famiglia crocifere, originaria dell'
grossa e carnosa, di forma tonda o ellittica o conico-in- grossata o globoso-depressa,
e carnosa, di forma tonda o ellittica o conico-in- grossata o globoso-depressa, con buccia
forma tonda o ellittica o conico-in- grossata o globoso-depressa, con buccia bianca o rosata
grossata o globoso-depressa, con buccia bianca o rosata e polpa bianca o gialla,
buccia bianca o rosata e polpa bianca o gialla, trova impiego nell'alimentazione umana
che all'altrui mensa tordo, starna o porco / selvaggio. g. m.
torsolo di cavolo, una buccia di popone o una rapa. p. levi,
. / più facile a tagliar che torsi o rape. pasquinate romane, 178:
, tanto le radici che le foglie o grumoli detti 'broccoli di rapa '.
di rape, i cavoli cappucci (o verze), i cavolfiori.
; irione; erisimo. -rapa lunga o da foraggio: navone, colza { brassica
colza { brassica napus). o. targioni tozzetti, 2-i-13: 'rape
antonio: nome comune del ranunculus bulbosus o ranuncolo bulboso. -ant. rapa gialla
-scherz. testa completamente rasata o calva. -tosare a rapa: rapare
figur. chi si dimostra rozzo e ignorante o, anche, ottuso, tardo,
: 1 parochi [di acri] o furono rape o intesi soltanto a far denaro
[di acri] o furono rape o intesi soltanto a far denaro. fogazzaro,
-con uso aggetti monti, 5-44: o bella o cara galigai! s'incapa /
aggetti monti, 5-44: o bella o cara galigai! s'incapa / a crederti
la sorbona, / però ti brucia: o parlamente rapa! nieri, 97:
e confetto. -cavare, levare sangue o sale da una rapa, domandare sangue
qualcuno cose che, per impossibilità obiettiva o per assoluta inettitudine e stupidità, non
alle rape: aggravare la propria situazione o, anche, andare incontro a un
'tirò il sacco dietro alle rape 'o 'la padella dietro all'unto
la padella dietro all'unto 'o 'la camicia dietro al giuppone 'o
o 'la camicia dietro al giuppone 'o 'la cavezza dietro all'asino '
e grassoccio. pascoli, 325: « o dunque, mamma, cosa c'è
» / « dio v'ascolti » « o codesto rapacchiotto? » / « è
, in partic., della brassica campestns o rapa selvatica e della sinapis arvensis.
sederini, ii-308: il rapo sativo, o rapaccio che s'abbi a dire,
. montale, 3-40: era, o doveva essere, la busacca, un
eccessivamente avido di denaro, di potere o di piaceri carnali (anche nell'espressione
. dante, inf., 19-3: o simon mago, o miseri seguaci /
., 19-3: o simon mago, o miseri seguaci / che le cose di
a credere ch'e'dovessero sorreggere altrettanti o gruppi o statue, cui niun riparo di
ch'e'dovessero sorreggere altrettanti o gruppi o statue, cui niun riparo di ciottoli
rapace. 3. che rivela o manifesta avidità (anche sessuale: desiderio
), protervia, assenza di scrupoli o anche, con valore attenuato, forte
4. caratterizzato da avidità di denaro o di potere, da crudeltà, da
in braccio / ogni donna poneasi, o da focoso / vicendevol desio vinta, o
o da focoso / vicendevol desio vinta, o da mano / violenta e rapace,
da mano / violenta e rapace, o da sfrenata / cieca lussuria, e
la rapace tua man, vieni, o superbo, / col tuo scettro sovran,
doni, 4-7: alla fine ciascuno o poco o assai si bagna in questo
4-7: alla fine ciascuno o poco o assai si bagna in questo nume rapace
lieti amor fé sconsolati. -minaccioso (o che è segno di un pericolo mortale:
danza). carducci, iii-3-159: o scoccata tra due baci / ne i rapaci
9. arald. attributo del lupo rampante o ritratto con una pecora tra le zanne
. -anche, in senso concreto: atto o comportamento che manifesta tale bramosia.
per spirito d'orgoglio, di rapacità o di vendetta, usavano farsi reciprocamente que'
, usavano farsi reciprocamente que'masnadieri titolati o quegli eroi della plebaglia municipale. foscolo
il cosiddetto rococò nella saletta di palazzo pitti o nelle volte di palazzo manierili. gli
rapaio ': erbaio di rape e vena o saggina o simili. 2.
erbaio di rape e vena o saggina o simili. 2. figur. ammasso
di levante; che vi è nato o vi abita. - anche sostant.
secondo gli usi tradizionali di talune popolazioni o anche come vendetta o punizione nei confronti
di talune popolazioni o anche come vendetta o punizione nei confronti di una donna)
l'opera di rigorosa repressione di impulsi o idee potenzialmente pericolose per la società)
far si suole tanto col macinarlo a piccole o grosse macine, quanto..
quanto... co 'l grattarlo o raparlo filato e ridotto in ba
, ed è simile in parte alla rapastrèlla o senape salvatica.
g. vialardi, 1-42: * zuppa o rapata nostrale ': pelate delle rape
tenere, non spugnose, tagliatele in tre o quattro, fatene tante fettine; avrete
martino a doberdò. 4. limitato o compresso da rigide norme. faldella,
di più, per fare degli scaferlati o dei rapati di seconda qualità, nei quali
rapazuòlo), sm. ant. cima o germoglio di cavolo. anonimo toscano
region. giaciglio formato da due pali o rami paralleli e congiunti da traverse,
maremma). -anche: tettuccio misero o improvvisato. guglielmotti, 1420:
può sedendo trovar più grati sonni / o più lunghi sbadigli; o più fiate /
sonni / o più lunghi sbadigli; o più fiate / d'atro rapè solleticar
alla beatitudine celeste; rapire in pensieri elevati o pieni di piacere e di gioia.
non so s'io mi fui in corpo o fuori del corpo; dio il sa
in dio ratti. 6. colpire o impressionare favorevolmente; affascinare. - in
iv-9): ella si disfacea qual neve o ghiaccio, / guardando come un specchio
raperèlla1, sf. pezzo di pietra o di marmo, di forma e dimensioni
usato per turare buchi presenti nel materiale o i fori praticati nei manufatti lapidei allo
pezzetto di pietra col quale si risaldano o turano i fori o buchi per introdurvi
quale si risaldano o turano i fori o buchi per introdurvi perni, per fermarle
lor luoghi. 2. ghiera o rondella di metallo. tramater [s
de'coltellinai: ghiera, cerchietto o specie di bottone che mettesi in capo
per vezzo a chi si è rapato o tosato i capelli o così gli porta
chi si è rapato o tosato i capelli o così gli porta abitualmente. e.
le volte una insalata / di raperonzo o vuoi di cerconcello. = deriv.
. soderini, ii-301: il raperonzolo o rapa selvaggia è erba di foglia stretta e
pere ciò che è evidente o che non richiede particolare perspicacia.
2. figur. seguace o ammiratore di modesta levatura, che acclama
.]: 'rapetta ': rosa o altro fiore col suo gambo o unione
rosa o altro fiore col suo gambo o unione di fiorellini con fili d'erba.
di sua vita si è fatto ostrica o lumaca. = agg. verb
settembre. -con moto celere, vorticoso o repentino. buti, 3-373: quando
prossimo, dopo un periodo molto limitato o esiguo. petrarca, 101-3: lasso
. 4. secondo un'evoluzione rapida o che appare vicina alla conclusione; con
5. per un breve tratto o spazio. frusoni, 79: siede
nacea ', la quale presenta uno stipite o pedale corto, coronato di frondi palmate
, determinata dalla pendenza accentuata del fondale o anche dalla condizione di piena.
più tosto madre che figlia de'lampi o se un fulmine, la sua propria rapidezza
letto; veemenza di un corso d'acqua o di una corrente marina.
del fiume che la fatica degli uomini o la industria de'periti. viviani,
acque sole che immediatamente ricevono dalle piogge o dal disfacimento delle nevi: e ad
sono tut- t'altro che tubi cavi o canali per cui possa scorrere qual sia
. 2. celerità del passo o della corsa; speditezza. t.
pensiero in un qualsiasi punto della terra o dello spazio. -con riferimento ad
raggiunta nello spostamento da un corpo fisico o da un movimento o da un fenomeno
da un corpo fisico o da un movimento o da un fenomeno naturale o fisiologico (
un movimento o da un fenomeno naturale o fisiologico (anche in espressioni comparative o
o fisiologico (anche in espressioni comparative o iperboliche). magalotti, 9-2-33:
le dure glebe / in qualche parte o parte o frange o segna. stampa
glebe / in qualche parte o parte o frange o segna. stampa periodica milanese
/ in qualche parte o parte o frange o segna. stampa periodica milanese, i-241
4. lo scorrere veloce del tempo o dell'esistenza. pananti, iii-5:
modo da impiegare un tempo molto ridotto o inferiore a quello presumibile; capacità immediata
copioso. -fretta eccessiva, agitazione o precipitazione nell'agire. buonafede,
un uomo la cui ragione è alterata o smarrita. -repentinità con cui avviene
-repentinità con cui avviene un fatto o si verifica un fenomeno. mazzini
. 6. concisione dello stile o di un'opera letteraria; brevità sintetica
velocemente per la forte pendenza del letto o del territorio attraversato; che è in
mena. lorenzo de'medici, i-216: o chiaro fiume, tu ne porti via
terrena). petrarca, vi-1-47: o felice colui che trova il guado / di
vien da nube oscura / sopra pergola bella o bella vigna / ove purpurea sia l'
campofregoso, iii-43: vedesti mai, o mio lettor preclaro, / se advien che
si sposta, si muove, è lanciato o è trascinato nello spazio o su una
è lanciato o è trascinato nello spazio o su una superfìcie con grande velocità (
di clodion. 4. che cammina o corre con veloce andatura; che si
. panni, 460: dell'alba, o filli mia, / vero fia il sogno
capanne, montati sui lor fuocosi cavalli o sui rapidi dromedari, assalgon le caravane
5. che compie un'azione o esegue ordini prontamente, in breve tempo
più rapido, meno impigliato da indecisioni o da rimorsi. pavese, 10-115:
corso / là per l'arena olimpica o nemea. marini, 194: sotto il
cenare. 7. che avviene o è avvenuto in un tempo esiguo o
o è avvenuto in un tempo esiguo o più breve di quanto si potesse pensare;
, or sono forse ot- tocent'anni o più, da isaia. foscolo, lx-1-226
leggeri il mento. -da farsi o darsi entro un breve periodo di tempo
. 9. che sorge immediato o all'improvviso nell'animo o nella mente
sorge immediato o all'improvviso nell'animo o nella mente (un sentimento, un pensiero
a cinquemila. -che ha durata breve o minore del previsto; fugace.
, breve; privo di inutili ridondanze o di digressioni (un testo, un'espressione
tempo molto breve per fissarsi, solidificarsi o fare presa (un materiale, una
, 1-159: i 'lapilli 'o 'rapilli 'sono piccoli pezzetti di scoria
rapiménto, sm. l'atto (o l'insieme degli atti più o meno
(o l'insieme degli atti più o meno violenti) del rapire una persona,
tratta di una donna, per sedurla o possederla o stuprarla. guido delle
una donna, per sedurla o possederla o stuprarla. guido delle colonne volgar
marini, i1i-160: a voi tocca, o figlio,... rintuzzar l'
troiana. caraucci, iii-9-278: ezzelino, o che si pentisse d'aver dato la
d'aver dato la sorella a riccardo o che volesse recargli un'onta sanguinosa,
quale noi andiamo intorno con la terra, o è nostro intrinseco o ci è esterno
la terra, o è nostro intrinseco o ci è esterno, cioè un rapimento di
: il sole, col suo moto diurno o di rapimento nello spazio d'ore ventiquattro
egli medesimo se in corpo ed anima o altramenti). cicognani, v-1-506: che
i-2-9: la combinazione da essi [empiristi o arbitraristi] operata della dottrina estetizzante,
in preda a un sentimento particolarmente intenso o al piacere. { {
. muratori, 6-31: questa indole o buona o perversa, questo innato pendio
muratori, 6-31: questa indole o buona o perversa, questo innato pendio e quasi
innato pendio e quasi rapimento alle azioni virtuose o viziose, a cni vogliamo noi attribuirlo
è in preda alla passione d'amore o al desiderio e al piacere sessuale,
da essere come trasfuso interamente nella contemplazione o nel godimento della persona amata. -ajiche
della persona amata. -ajiche: moto o momento di intensa passione amorosa o di
moto o momento di intensa passione amorosa o di piacere sessuale. chiari, 1-ii-47
12: la persona, l'oggetto o la vicenda / o gl'inconsueti luoghi o
, l'oggetto o la vicenda / o gl'inconsueti luoghi o 1 non insoliti
o la vicenda / o gl'inconsueti luoghi o 1 non insoliti / che mossero il
insoliti / che mossero il delirio, o quell'angoscia, / o il fatuo
il delirio, o quell'angoscia, / o il fatuo rapimento / od un affetto
i popoli primitivi, avviene che individui o gruppi siano presi da furore e rapimento,
senso di piacere e di profonda soddisfazione o stato di fervore, di esaltazione spirituale
stato di fervore, di esaltazione spirituale o intellettuale suscitato da un'opera d'arte
tenerezza! 7. improvvisa illuminazione o esaltazione dello spirito da cui nasce l'
chiamare 'estasi ', * rapimenti 'o * ratti della fantasia '[del
minuto di rapimento succedono cinquantanove di riflessione o di desiderio o di spossatezza di spirito.
succedono cinquantanove di riflessione o di desiderio o di spossatezza di spirito. tarchetti,
barbarica pelle odorata ', donava liberalmente o prestava... facendo altrui partecipe di
. 8. periodo di tempo brevissimo o che trascorre velocemente. lupis,
. mutamento improvviso (stilistico, contenutistico o di argomento) di un'opera letteraria.
, mediante uso di violenza alla persona o minaccia (e tale delitto, che
di cui mette in pericolo l'integrità o la stessa sopravvivenza, è tradizionalmente considerato
delitto consistente nell'usare violenza alla persona o minaccia subito dopo un furto allo scopo
di conservare il possesso della cosa rubata o per assicurarsi l'impunità).
. dante, conv., iv-xi-7: o vegnono [le ricchezze] da pura
da pura fortuna...; o... da fortuna che è da
da ragione aiutata...; o... da fortuna aiutatrice di ragione
ragione, sì come quando per licito o per illicito procaccio: licito dico,
licito dico, quando è per arte o per mercatanzia o per servigio meritante;
quando è per arte o per mercatanzia o per servigio meritante; illicito dico,
illicito dico, quando è per furto o per rapina. parafrasi del decalogo,
'. chiunque per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, mediante
ingiusto profitto, mediante violenza alla persona o minaccia, s'impossessa della cosa mobile
.. potestadi. -compimento abituale o tendenza a compiere tale delitto o,
abituale o tendenza a compiere tale delitto o, per estens., a comportarsi con
comportarsi con cupidigia, ad appropriarsi illecitamente o in modo disonesto e ingannevole di beni
dell'uomo che tendono a togliere più o meno violentemente l'altrui. -con
con una certa ingiusta giustizia distribuendo ugualmente o secondo i menti e le fatiche le
. bacchelli, 1-iii-184: non destava o sapeva amicarsi i più vigili e cattivi
tale sottrazione: da parte del vento o delle acque). tasso, 13-ii-54
2. per estens. azione (o insieme di azioni) di caccia che
rami più sicuri / timorosi d'insidie o di rapina. -con metonimia:
/ insuperabil porta di adamante. -da o di rapina (con valore aggetta):
: quell'atto che fa lo sparviere o uccello altro di rapina quando raspa per ghermire
truffa, alpinganno, ad appropriarsi illecitamente o in modo disonesto e ingannevole di beni
e ingannevole di beni altrui per cupidigia o, anche, per crudeltà e per
uccel di rapina ': uomo rapace o cupido o crudele. pirandello, 8-249:
rapina ': uomo rapace o cupido o crudele. pirandello, 8-249: le ultime
creditori su la parola di altre due o tre mila. 3. saccheggio compiuto
esercito ai danni di un paese invaso o occupato o, per proprio conto,
danni di un paese invaso o occupato o, per proprio conto, da parte
, da parte dei soldati di tale esercito o di un esercito mercenario o, anche
tale esercito o di un esercito mercenario o, anche, da parte di un
: ciò che è oggetto di saccheggio o che si ricava da un saccheggio.
van della malora. -conquista o appropriazione di un territorio con la forza
. 4. angheria, sopruso o comportamento abituale che consiste nel privare qualcuno
con violenza e minacce, di denaro o di un altro bene o, anche,
di denaro o di un altro bene o, anche, di un privilegio legato
privilegio legato a determinati interessi economici, o nel compiere speculazioni o attività lucrative eccessivamente
interessi economici, o nel compiere speculazioni o attività lucrative eccessivamente spregiudicate (o considerate
speculazioni o attività lucrative eccessivamente spregiudicate (o considerate tali) senza alcuno scrupolo,
pubblico potere; tributo arbitrario, illegittimo o ingiusto. { { libri
sopra i poveri. savonarola, i-17: o italia, per la tua lussuria,
.): basato su speculazioni illecite o disoneste (un'attività, un comportamento)
e dell'esercito. -coltura o agricoltura di rapina: tipo di coltivazione
. 5. plagio, contraffazione o imitazione letteraria pedissequa, priva di qualsiasi
letteraria pedissequa, priva di qualsiasi originalità o inventiva; attribuzione indebita a sé della
, se esso è da intelletto alcuno o se esso è da la rapina del primo
e letter. rapimento, ratto di una o più persone, in partic. di
diverse rapine / de teseo, perseo o del pastor troiano, / over ersilia cum
. -con meton.: la persona o le persone rapite. boccaccio, dee
8. figur. opera di seduzione o di innamoramento a opera del fascino o
o di innamoramento a opera del fascino o della civetteria di una donna (anche
bianca / fan dei semplici cor strage o rapina. brusoni, 3-11: era oltre
: qui non teme il mio cor rapina o furto: / qui non conosco alcun
alcun leggiadro spirto. -rapimento dei sensi o dell'anima, vivo trasporto, intensità
vivo trasporto, intensità rapinosa della passione o del piacere (e anche del dolore
/ te [gelosia] chiamo, o del ciel prole. -oggetto che
-chi è completamente dominato da una passione o è stato totalmente conquistato da una donna
umanità de la cortesia ne fa fede, o capitano illustre, la rapina con cui
rapina ': mi venne rabbia, collera o stizza. 'rapina 'vuol
irresistibile che esercita uno spettacolo della natura o dell'arte (e anche la suggestione
animi apolline in virtù della melodia che o bacco del gusto col suo licore del
del gusto col suo licore del vino o venere del tatto col pizzicore de'suoi
di qualcuno da parte di altri (o, anche, della propria, con il
'arpia ', quanto 'rapacità 'o 'rapina, e, percioché la
? -l'azione del tempo (o gli effetti che determina) in quanto
. a. guarini, lxv-283: o figlio, tu non sai né saper puoi
ant. forza, energia, violenza fisica o rapidità di movimenti nel compiere un'azione
con loro la sua naturale e crudel ferocità o vero velenosità. 2.
anche in modo illecito e contro ogni regola o princìpio. cavacchioli, 2-132:
5. figur. conquistare una persona (o il suo cuore, l'animo)
-pervadere completamente di sé l'animo o i sentimenti di una persona (un
, provocando in lui stupore, ammirazione o uno stato di esaltazione spirituale (un'
. 9. ant. estorcere denaro o beni altrui con l'inganno o illecitamente
denaro o beni altrui con l'inganno o illecitamente. - anche assol. uguccione
e letter. chi estorce con l'inganno o illecitamente denaro o beni altrui.
estorce con l'inganno o illecitamente denaro o beni altrui. albertano volgar.,
oste molti e nominati mormoratori ovvero rapinatori o non fedeli o per altro modo uomini disutili
nominati mormoratori ovvero rapinatori o non fedeli o per altro modo uomini disutili alla battaglia
rapinerìa, sf. disus. propensione o comportamento abituale di chi compie rapine o
o comportamento abituale di chi compie rapine o si impossessa in modo illegittimo di denaro
si impossessa in modo illegittimo di denaro o di beni altrui. - con meton
generica di alcune varietà selvatiche della rapa o di altre piante della famiglia crocifere,
. del genere rapistro. o. targioni pozzetti, 3-i-229: 'rapino
'rapini 'chiamansi a livorno i talli o tallonzoli delle rape. sanminiatelli, 11-191
né al tuo lacerato corpo sia dato o fuoco o sepoltura, ma, diviso
al tuo lacerato corpo sia dato o fuoco o sepoltura, ma, diviso e sbranato
2. per estens. che avviene o si manifesta repentinamente. boccaccio, iv-155
il purgherebbe. -che ha (o sembra avere) uno sviluppo alquanto rapido
sviluppo alquanto rapido (un fenomeno storico o culturale). e. ceccht,
3. che domina, avvince o pervade compieta- mente di sé, provocando
stato di fervore, di euforia sentimentale o sensuale, di intensa suggestione o,
sentimentale o sensuale, di intensa suggestione o, anche, di esaltazione spirituale e intellettuale
al leggendario finale. -che rivela o muove da una profonda ispirazione o esaltazione
rivela o muove da una profonda ispirazione o esaltazione interiore, da uno stato di intensa
a questo possibile contatto, si sfigura o deprime la possibilità bruciante e rapinosa di cimabue
landolfi, 7-164: egli anche ci (o almeno mi) faceva piangere con rapinose
5. che compie (o è solito compiere) rapine o saccheggi
compie (o è solito compiere) rapine o saccheggi. a. aartano,
anche strappandola dalle braccia di qualcuno) o con raggiri, separandola dalla famiglia o
o con raggiri, separandola dalla famiglia o dal suo ambiente, per lo
con il consenso della persona rapita) o per costringerla ad allontanarsi da un luogo
di continuo all'inqmsizione, e quivi o morir ne'tormenti o marcir nelle carceri
, e quivi o morir ne'tormenti o marcir nelle carceri o fuor delle carceri essere
morir ne'tormenti o marcir nelle carceri o fuor delle carceri essere privati della patria
2. ghermire una preda durante la caccia o per difesa (un animale, per
-con riferimento a episodi mitologici o all'aquila dantesca. dante,
più al fine di tenerla presso di sé o che si allontani da un determinato luogo
che si allontani da un determinato luogo o ambiente
fa separare una persona da un'altra o che la fa allontanare da un determinato
la fa allontanare da un determinato luogo o ambiente. caro, 16-57: deh
. in azioni belliche, in un saccheggio o in una rapina); razziare,
papi, 3-ii-6: 1 poligàri o palacàr ed i maravà nel carnate,.
avevano prodotto gli scarpelli od i pennelli o le penne greche, latine ed italiane
avevano rapito. -costituire la causa o l'occasione di saccheggi e rapine.
. estorcere, carpire a qualcuno denaro o altri beni con un comportamento disonesto e
beni con un comportamento disonesto e ingannevole o in modo illegittimo, talvolta attraverso l'
illegittimo, talvolta attraverso l'esercizio vessatorio o arbitrario di un potere pubblico ed esigendo
peso frodolente. iacopone, 58-14: o papa bonifazio,... /.
rapendo, sanza osservare patto, tenere fede o usare ragione, chi 'l potrebbe dire
il papa volesse rapire li tesori della chiesa o vero usurpar l'eredità o ridur in
della chiesa o vero usurpar l'eredità o ridur in servitù abbietta il clero con li
abbietta il clero con li suoi deni o spogliarlo senza causa delle sue ragioni, chi
-fare proprio un detto, un'espressione o un concetto o un'idea altrui o
detto, un'espressione o un concetto o un'idea altrui o, anche, estranea
o un concetto o un'idea altrui o, anche, estranea a un determinato
, estranea a un determinato ambito intellettuale o spirituale. b. davanzati, ii-547
6. ant. e letter. arrogarsi o riuscire a ottenere qualcosa immeritamente o ingiustamente
arrogarsi o riuscire a ottenere qualcosa immeritamente o ingiustamente, contro la volontà dell'interessato
volontà dell'interessato, con l'astuzia (o, con valore attenuato, con insistenza
dolci e più graditi / i donati o i rapiti. loredano, 1-10: chi
. 8. trasportare velocemente qualcosa o qualcuno. n. villani, 2-659
corpo celeste gravitante in una determinata orbita o, anche, secondo il sistema tolemaico,
di proprietà fisiche (la calamita) o fisiologiche (l'ovocito). delminio
dal materno alla madre. -spostare o trascinare via qualcosa o qualcuno. caro
. -spostare o trascinare via qualcosa o qualcuno. caro, 12-614: era
-assorbire la luce (una pietra) o nella luce (un paesaggio).
: non fu mai alcun ré di menfi o di babilonia tanto superbo per l'ampiezza
canzone? « la vedi, o l'odi, eguale è il tuo periglio
, ancora in pioggia d'oro / o convertito in toro / un'altra volta
convertito in toro / un'altra volta o pure in un montone. -guardare
-attrarre qualcuno destando in lui grande interesse o curiosità o anche piacere e godimento (
destando in lui grande interesse o curiosità o anche piacere e godimento (col canto
(col canto, ad esempio, o con la parola aggraziata e ben pronunciata
stima, la fiducia per il comportamento o le qualità morali e intellettuali o,
comportamento o le qualità morali e intellettuali o, anche, suscitando l'ammirazione per
entusiasmare, avvincere, incantare qualcuno (o l'animo, gli occhi, i sensi
, provocando in lui stupore e ammirazione o suscitando viva emozione, uno stato di
viva emozione, uno stato di fervore o di esaltazione spirituale o intellettuale o colmandolo
stato di fervore o di esaltazione spirituale o intellettuale o colmandolo di piacere, colpendone
fervore o di esaltazione spirituale o intellettuale o colmandolo di piacere, colpendone l'immaginazione
da altri pensieri, stati d'animo o attività (un'opera, l'autore
ne gli spronava, non li lasciando quetare o por freno ah'anime, che se