né sai se più sdegno la vinca o pietà? / non bassa mai 'l volto
movimento degli occhi e delle ciglia chinate o levate, da tristizia, da allegrezza,
, / celebran l'orge lor con queste o tali / fescennine canzoni e baccanali.
questo gioco delle carte ora è del popolaccio o popolino, allora era dei signori e
, segnatamente della statura d'uomo o d'animale. = dimin. di
qui si compieno le tue fatiche, o rustica e boscareccia sampogna, degna per
le testure del sonetto a l'umile o a la bassa forma, perché non
da un uomo pronto a lodar quello o questo per pura bassezza d'animo. colletta
, la cognizione del quale è fonte o di noncuranza e infingardaggine, o di bassezza
è fonte o di noncuranza e infingardaggine, o di bassezza d'animo, iniquità e
varchi, 8-2-91: per fuggire la troppa o bassezza o volgarità. cesarotti, i-90
8-2-91: per fuggire la troppa o bassezza o volgarità. cesarotti, i-90: indarno
è alto, che ha poca o punta altezza; che non si alza affatto
punta altezza; che non si alza affatto o pochissimo dal suolo, dal piano,
acque vicini al po facevano impossibile, o almanco molto difficile, il condurre l'
: ma le cose gravi e le basse o sono le medesime o pur varie;
e le basse o sono le medesime o pur varie; e se sono le medesime
alzarsi, ed in termine di 5 o 6 ore ricresce dieci palmi e più.
dovrebbero cominciarsi in riva al lago, o vogliam dire nella parte più bassa delle
delle valli, e le comuni stesse o le società degli industriosi le farebbero salire
, io son bonconte: / giovanna o altri non ha di me cura; /
scende. pulci, 27-8: « o marran rinnegato, paterino, / tu
stoviglie. / forse sono le cucine / o altri luoghi bassi / misteriosi / che
io loro porgo [alle stelle], o ferdinando, i prieghi / per questi
basso, / già già vi lasso, o sole, o cielo, o mondo,
già già vi lasso, o sole, o cielo, o mondo, / o del
lasso, o sole, o cielo, o mondo, / o del giocondo e
, o cielo, o mondo, / o del giocondo e dolce albergo usato /
un forestiero, non importa se di su o giù, dell'alta o della bassa
di su o giù, dell'alta o della bassa italia. palazzeschi, 3-133:
s'intende / picciol cenno fra tanti, o bassa voce. chiabrera, 455:
moretti, 70: a ciascun vecchio abbonato o cliente / parlano a voce bassa i
stare in dubbio se le fussero nugole o montagne: segno evidente, le montagne
certi giorni, quando il sole era basso o il cielo coperto. 9
più tarda, più recente (con o senza l'idea o l'apprezzamento di
recente (con o senza l'idea o l'apprezzamento di decadenza): basso
, e più antiche son quelle de'caldei o de'gli egizi. vico, 413
non avrà più nulla da conquistare, allora o si tornerà alla barbarie, e se
, cioè, che fiorivano prima della decadenza o, come chi dicesse, prima dei
idem, purg., 12-62: o iliòn, come te basso e vile /
bruno, 3-927: è cosa veramente, o generosissimo cavalliero, da basso, bruto
ed aver affisso un curioso pensiero circa o sopra la bellezza d'un corpo femenile
5-668: chi, a scopi bassi o nobili, considera la ricchezza pubblica un
forza: la truppa (rispetto agli ufficiali o a truppe scelte). latini
. cosa mara- vigliosa che tutti coloro o la maggiore parte di essi che hanno
nascimento loro basso e oscuro, o vero dalla fortuna fuora d'ogni modo travagliato
egli [goldoni] non ha che quattro o cinque commedie, l'altre son farse
, i-179: oggi ognuno che per buone o per male arti perviene a farsi ricco
ricco, vuole che si dimentichi o la sua bassa origine, o la bassissima
o la sua bassa origine, o la bassissima vita. ma il nastro
imberbi frequentatori dei biliardi di bassa mano o dei teatrini di quarto ordine o delle sale
bassa mano o dei teatrini di quarto ordine o delle sale del tribunale a casteleapuano.
3-118: gli anconitani sono già a letto o sparsi pei cinematografi affollati di sottufficiali e
destino... non so se alto o basso, ma hai mai sentito di
ma hai mai sentito di una bestia o di una pianta che si facesse essere umano
, l'argomento di un'opera letteraria o figurativa). lorenzo de'medici,
, ma pendente a colore di rame o colore di piombo bruno. della casa,
coffani. -tenere uno basso (o a basso, in basso): avvi
quando son poche ne'laghi, pozzi o fiumi, si dice basse.
di statura d'uomo, quanto d'attitudine o di misura di cosa; stare bassino
fatti che sfioro non sono drammatici. o lo sono in quanto drammatica è sempre
baratti dell'olio e lo mescoli, o giochi in borsa all'alzo ed al basso
a basso, quasi in terra, o su basso sedere a una povera mensa.
a basso, ma va piegando, o serpeggiando celeremente l'istessa calata del monte
che servono a ricondurre i carri, o a vincere alcune salite intermedie, si
84: or non cercare in alto o in basso voli / di cetonie, di
basso voli / di cetonie, di fuchi o di farfalle: / vieni con me
ii-209: claudio essendo i re morti o condotti al basso, diede la provincia di
di giudea a governo di cavalieri romani o liberti. prati, i-16: ascoltami
petrarca, 21-4: mille fiate, o dolce mia guerrera,... /
strumento a cui è affidato il basso o una delle parti basse in un complesso
non solo per poter sonare più acuto o più grave, e sopra o sotto
più acuto o più grave, e sopra o sotto il corista; ma perché un
dare con l'alzarle anco di voce o tensione. l. bellini, 5-199:
accampando assurde pretese sopra il soprano, o cercando in qualche modo di portarglielo via
viene ad arenarsi in un basso fondo o sopra un banco e soffia e sfiata e
a veder rientrare le barche da carico o manovrare la draga che faceva le sue
rotta giusta, a scanso d'allargarci troppo o di dar nei bassifondi.
essa vuol dare idea di più o di manco lontananza, e di tale o
o di manco lontananza, e di tale o tale altra giacitura delle figure.
le fattezze de'suoi personaggi, è pittore o scultore,... dando alle
.. dando alle sue imagini il risentito o il preciso dello scalpello, dal poco
sergente dei bersaglieri. linati, 30-12: o più propriamente, un miscuglio di ercole
. agg. e sm. cane bassòtto o bassòtto: appartiene a una razza di
possono avere pelame lungo, o raso, o ruvido; sono forti e
pelame lungo, o raso, o ruvido; sono forti e intelligenti e
spessàndomi l'intelligenza in una pingue cucina o imputridèndomela in un cimitero di libri.
cavallacci talvolta ci vuole una buona fiancata o qualche strappata di cavezzóne. 2
l'estro, l'iniziativa. o. rucellai, 2-8-13-438: tutti quanti gli
. persona sottoposta a esperimenti biologici, o il cui comportamento viene osservato dagli studiosi
è strumento benemerito delle nostre cognizioni cliniche o batteriologiche. manzini, 10-215: era una
fogliate di prosciutto e salame, sòrra o caviale, peperoncini sott'aceto o cipolline
sòrra o caviale, peperoncini sott'aceto o cipolline novelle. bocchelli, 1-iii-463:
piè s'apparecchia / di rappiccarsi a scaglione o cavicchia. pindemonte, 21-67: distendendo
annidata ne la cavicchia d'un piede o ne la chiovola d'un ginocchio
ne la chiovola d'un ginocchio o ne la commessura d'un braccio.
appuntito che si conficca in una parete o in un asse, per appendervi roba
pendono, distanti l'un dall'altro due o tre palmi. p. della
più facilmente senza rumore, spuntarono uno o due cavicchi del padiglione. salvini,
fare buchi nel terreno, ove piantare o seminare erbaggi; piuolo delle scale di
emil. caviciòe 'piccolo cavicchio 'o dal lat. capitùlum, dimin. di
caviglia, sf. pezzo di legno o di ferro, per 10 più cilindrico
, da configgersi in un muro (o altrove), per sospendervi o attaccarvi
(o altrove), per sospendervi o attaccarvi qualcosa, per unire insieme tavole
, per unire insieme tavole di legno o per altri usi analoghi. guittone,
incatenature si conficcheranno con caviglie di corgnuolo o altro legno forte. pindemonte, 8-137
di scafi in legno per unire due o più parti da collegare. monti,
per girarla. -bastoncello di legno duro o di metallo, infilato verticalmente in un
per impiombare: arnese di legno o di ferro dalla punta ricurva, con la
. sport. nelle gare di pallone piccolo o di pallone toscano, l'impugnatura del
arte della seta, 27: cavane sei o otto trafusole le più piene vi trovi
oncia. alamanni, 4-1-412: guarda [o fiorenza] d'intorno pur, guarda
poi son dette 'malleoli'da'latini, o 'claviculae tibiae ', e finalmente s'
vi mettono un palo di bosco, o un cavigliuol di cipresso, o di ferro
bosco, o un cavigliuol di cipresso, o di ferro. carena, 2-359:
. carena, 2-359: 'cavigliotto o coccinello', dicesi di certe caviglie di
alcuna di cavillare e tergiversare, o contender di parole in vece di fatti.
contro a que'modi di dire che tanto o quanto avessero dell'irregolare. c.
poca sincerità di cavillare tutte le parole o scritte nel concilio o pronunziate da quelle
cavillare tutte le parole o scritte nel concilio o pronunziate da quelle persone dotte che v'
non ripensi più alle dette ragioni, o ripensandovi; voglia cavillarle e combatterle con
sofismi non sussistenti. erano tutti cavilli o falsi supposti, e per tali riconosciuti
., discepolo d'etade di xvm anni o da indi in su, speciosamente
sola polizza delle nostre senza altri contratti o cavillazoni. caro, 12-ii-76: per
= voce dotta, dal lat. cavillus o cavillum 'scherzo, motto, facezia
chiaramente sofistica. bruno, 3-60: o varie dialettiche, o nodosi dubii, o
, 3-60: o varie dialettiche, o nodosi dubii, o importuni sofismi,
o varie dialettiche, o nodosi dubii, o importuni sofismi, o cavillose capzioni,
nodosi dubii, o importuni sofismi, o cavillose capzioni, o scuri enigmi, o
importuni sofismi, o cavillose capzioni, o scuri enigmi, o intricati laberinti,
o cavillose capzioni, o scuri enigmi, o intricati laberinti, 0 indiavolate sfinge,
, 0 indiavolate sfinge, risolvetevi, o fatevi risolvere. sarpi, i-105:
2. anat. parte cava o concava del corpo umano o animale,
parte cava o concava del corpo umano o animale, o di un organo di esso
concava del corpo umano o animale, o di un organo di esso. bencivenni
in cima ad un cocuzzolo ispiratore, o nelle allettanti cavità concentratrici. nell'acqua
attenderti, è un perduto / senso, o il fuoco, se vuoi, che
di qua e di là da due alture o tumuli di terra quasi da cavitazióne
animali bipedi e quadrupedi ha due cavità o ventricoli; nel destro ventricolo stanno impiantati
6. sm. la parte cava o concava di un oggetto; cavità,
, 1-51: col nome di fossa o cavo si intende un'escavazione fatta in
escavazione fatta in lunghezza, che contenga o sia atta a contenere acqua stagnante,
sia atta a contenere acqua stagnante, o per uso di navigazione, o per difesa
stagnante, o per uso di navigazione, o per difesa di città e fortezza.
, dicono i nostri artefici a quella cosa o sia di gesso o di terra
quella cosa o sia di gesso o di terra o di cera o d'altra
sia di gesso o di terra o di cera o d'altra materia, nella
o di terra o di cera o d'altra materia, nella quale si
altra materia, nella quale si gettano o metalli o gesso o cera o altra cosa
, nella quale si gettano o metalli o gesso o cera o altra cosa per fare
quale si gettano o metalli o gesso o cera o altra cosa per fare statue
gettano o metalli o gesso o cera o altra cosa per fare statue o altro
cera o altra cosa per fare statue o altro lavoro di rilievo. pascoli, 488
. sm. intaglio, fatto col bulino o con la ruota, in gemme
: intaglio di cavo: opera o lavoro di cavo o in cavo.
di cavo: opera o lavoro di cavo o in cavo. cellini, 603
che delle cose sue, formate o di gesso o di zolfo o d'altre
sue, formate o di gesso o di zolfo o d'altre misture dai
, formate o di gesso o di zolfo o d'altre misture dai cavi,
cavi, dove e'fece storie o figure. = dal lat.
fibre vegetali, naturali, bianche o catramate, di fili metallici,
piano (cavopiano): di canapa o altra fibra vege tale,
, / e a qualche cavo o catena s'abbriccano. ariosto, 38-46:
giranno nei confini suoi / questi, o sien nubi o sieno arabi ignavi
confini suoi / questi, o sien nubi o sieno arabi ignavi. nardi,
strattone - che non so quale fede o integrità. -ant. gente di
-cavi sottomarini: per le comunicazioni telefoniche o telegrafiche sotto il mare. - cavo
= assai probabilmente dal genov. cavo o dal venez. cao (ant.
e m'accennavi un campo glauco, o fiore, / di cavolo cappuccio e
a foglie lisce, formanti un cesto o palla dura e compatta, assai sensibile al
è che una gocciola di rugiada, o di qualunque altr'acqua in su'cavoli,
cavoli cappucci, i cavoli piacentini, o, come altri dicono, verzotti, o
o, come altri dicono, verzotti, o lombardelli, i cavoli neri. lastri
: e m'accennavi un campo glauco, o fiore, / di cavolo cappuccio e
capocchia; ma li manca il cavolo o la foglia della zucca da colare il
scarpe] hanno su certi rosoni, o vogliam dir cavoli capucci, che mi
perfette, senza errori, un giorno o l'altro anche lui sarebbe finito col
che si vuole ripresentare come nuova; fatto o persona di cui si riparla fuor di
digressioni una volta, e guardate, o maestro barione, che a pag. 134
. nome italiano del- l'helleborus foetidus o elabro puzzolente. càvolo marittimo,
cazza, sf. recipiente di forma quadrata o rotonda, per lo più di
è un vaso emisferico, di rame o di ferro, con lungo manico, e
serve a versare sul ceneracciolo l'acqua o il ranno della caldaia. 3
strumento di rame (detto anche cucchiara o cucchiaia), che serviva a introdurre
chiaman cazza, di lamine di ferro o di rame, lungo tre volte quanto
bande della nave per darvi volta e cazzare o assicurarvi alcune manovre. dizionario militare [
vento, ciò che si fa filando o mollando gl'imbrogli e alando sulle scotte.
far venire più presto la nave al vento o al- l'orza. =
zascotta 'ima puleggia incassata nel bordo, o 'pasteca 'stabilita sul bordo,
! no, no...: o se io me lo sdimenticassi.
, di spregio, di dispetto, o come rafforzativo di quanto si afferma.
e il governo. in questi ultimi cinque o sei giorni, questa è stata portata
: come gli sarebbe piaciuto che tre o quattro canottieri tra i più forti,
, era d'essere, una volta o l'altra, tutt'e due gonfiati a
.. perché presa con quella mestola o vero cazzuola alquanto di quella calcina,
... cazzuole per distender la terra o la calcina, o per polire e
per distender la terra o la calcina, o per polire e smaltar le muraglie.
nel murare. dicesi anche 'cucchiara 'o 'mestola'. carena, i-226:
muratore va pigliando successivamente dalla nettatoia, o dallo sparviere, o anche dal giornello,
dalla nettatoia, o dallo sparviere, o anche dal giornello, la calcina,
caccabaldole sono spezie di soie, berte o moine, che si fanno a uno o
o moine, che si fanno a uno o lodandolo o pregandolo; ch'e'si
, che si fanno a uno o lodandolo o pregandolo; ch'e'si risponde:
si risponde: deh! non mi dare o non mi fare tante caccabaldole..
], tenendogli sui bracieri come i pomi o cazzolette d'argento, e sul lume
poca profondità, dalla sommità dei quali, o pure dai lati, gli antichi facevano
, sm. bot. genere di alberi o arbusti della famiglia ramnacee (propri dell'
coleottero della famiglia cebrionidi (cebrio gigas o cebrio dubius), lungo 2,
e. gadda, 529: in dodici o quindici scatole di legno, pavimentate ognuna
a ogni picchiata d'afferrare un muggine o un'anguilletta cecolina, perché da quelle
per permettere l'inserimento di un chiodo o di una testa di vite che non
. idem, 18-17: li quali, o per uscire, o per esser tratti
: li quali, o per uscire, o per esser tratti delle fatiche, ciecamente
per esser tratti delle fatiche, ciecamente o eglino s'ammogliano, o sono ammogliati
, ciecamente o eglino s'ammogliano, o sono ammogliati. pascoli, i-102: e'
luce ». savonarola, 12: o anima cecata, / che non trovi riposo
qualunque: attendere che imo passi, o metta fuori la testa...,
picciolate, composte da 7-15 foglioline ovali o allungate, seghettate, fiori ascellari,
, molto piccoli, isolati, biancastri o rosa o violetti o porporini; il frutto
piccoli, isolati, biancastri o rosa o violetti o porporini; il frutto è
isolati, biancastri o rosa o violetti o porporini; il frutto è un baccello
ovato, peloso, corto, con uno o due semi globosi, arrotondati, di
globosi, arrotondati, di colore rossastro o giallastro o nero (e sono utilizzati nell'
arrotondati, di colore rossastro o giallastro o nero (e sono utilizzati nell'alimentazione
(e sono utilizzati nell'alimentazione umana o del bestiame, interi o ridotti in
alimentazione umana o del bestiame, interi o ridotti in farina).
ceci: minestra di pasta e ceci o farina di ceci; ceci abbrustoliti,
del vagliator sussulta della bruna / fava o del cece l'arido legume. verga,
senza tipore, senza sapore, senza sustanza o sugo 0 fiore alcuno di senno.
duomo: quando si cerca di cosa o persona in luogo ampio talché sia difficilissimo
troverà [terra] galestrina, cecerella o sabbionosa, bisognerà [ecc.].
perché questo è un topico sul quale o tosto o tardi io intendo di diffondermi ampiamente
è un topico sul quale o tosto o tardi io intendo di diffondermi ampiamente,
italia, che commendano o volgare altrui e lo loro proprio dispregiano,
tozzetti, 7-14: per uso di cibi o di condimenti si coltivano le lattughe
vegetale { fito cecidio) o animale { zoocecidio). =
di un cecidio (un organismo vegetale o animale). = voce dotta,
e che depongono le uova nelle gemme o nelle foglie delle piante, e
camera, e l'altro all'accusatore o delatore: quel bel cecino! tommaseo [
bello di vivacità fuor di luogo, o abbia pretensione oltre le forze. dossi,
bruno, 3-690: niente, niente, o dei, mi toglie la cecità,
manca che per questa cecità possiate disminuire o attenuar la gloria di miei meriti, che
intendersi... della varia amaurosi o cecità serena, cioè che non altera in
... della varia cecità nuvolosa o soffusione o glaucoma o cataratta. -cecità
. della varia cecità nuvolosa o soffusione o glaucoma o cataratta. -cecità psichica.
varia cecità nuvolosa o soffusione o glaucoma o cataratta. -cecità psichica. panzini
funzione visiva, non per lesioni dell'occhio o delle vie di conduzione nervose, ma
, iv-123: 'cecità verbale', perdita totale o parziale della memoria dei segni scritti in
. figur. incapacità di discernere la verità o 11 bene; annebbiamento delle facoltà razionali
(e spesso volontaria: per ostinazione o per evitare preoccupazioni, impegni, ecc
ogni cosa alla fallacia del senso o alla cecità della mente de'creduli aristotelici.
lecito legare in matrimonio una giovane, o un giovane, suo mal grado..
non se lo recano a colpa, o per quella grande ignoranza in cui son
grande ignoranza in cui son cresciuti, o per quella gran cecità che seco porta
miseria e cecità teatrale che facessero credere o parere quella come l'ottima e sola
tanto ventroso quanto tu sei smilzo, o stratego dalla càsside senza cresta, non
marte. d'annunzio, i-153: o strenua lide, il vecchio / cecubo porta
percossa, con paglia 0 fieno, o altra materia cedente, si fanno stramazzo.
in giù dall'orlo d'una fronda o d'albero o d'erba, e non
orlo d'una fronda o d'albero o d'erba, e non cedente? nievo
. torricelli, 84: in quel poco o molto della
e mentre bagna più l'arena, o cede, / parea dir, mormorando,
mormorando, in suon canoro: / o ninfa,... /..
a volere fare cimento se tu puoi fare o no quello di che tu minacci.
: quale è più onesta cosa, o che il padre ceda al figliuolo o il
, o che il padre ceda al figliuolo o il figliuolo ceda al padre? b
/ se, mirando di te [o donna] l'alta cagione, / t'
ripensando che l'appena sopita discordia nacque o fu inasprita da'casi della compagnia di gesù
come alla pratica / la teoria; / o al più s'alternino / libri e
fallir, ti cede. / -taci, o donna, a tua posta; anche
un mar profondo / e di tempeste, o grande, a te non cede:
attempato, non la cede a capri o altro illustre. 6. figur.
45-73: ma non più quercia antica, o grosso muro / di ben fondata torre
concedere, lasciare ad altri il possesso o il godimento di una cosa; abbandonare
implicita un'idea di costrizione, più o meno grave o leggera: di fronte
di costrizione, più o meno grave o leggera: di fronte alla forza,
ii- 41: -cedi il ferro, o t'uccido. -il ferro avrai, /
, 856: se il giorno nasce, o se alla notte cede / metà dell'
due regni: bada non altri ceda o venda anche questi. oriani, x-21-239
in te vedrassi / oggi morire, o in te rinascer roma. / cedi sol
, x-3-275: rattien la neve, o borea, / che giù dal crin
, giorno, i-1075: apriti, o vulgo, / e cedi il passo al
facilmente, che avvalla sotto il piede o sotto i veicoli. g.
interporre fra l'india e l'azione palese o coperta della russia bolcèvica due stati cedevoli
, il franare facilmente sotto un peso o uno sforzo; morbidezza. algarotti
, non sapeva se per qualche ricordo o per la estrema cedevolezza delle piume.
d'amore: vuoisi 0 il dolore o la gioia; quanto a'suoi guai passati
1611), dallo spagn. cedilla o zedilla (nel 1558; e prima cenila
, ma col valore di * segno o apice per indicare la pronunzia di zeta '
in francia) si sentì come piccola c o 4 segno della c 'per la
presenta per ottenere il pagamento degli interessi o del dividendo. boccardo, 1-430
: 'cedola'... indica il 'tagliando'o 44 4 coupon '
44 4 coupon 'o vaglia * che si stacca dalla cartella '
bartolini, 15-376: i vecchi colonnelli, o non colonnelli, sono in molti a
bligazione, un impegno, un contratto (o anche una ricevuta); polizza.
. vale, in generale, quella cedola o quell'atto scritto, in cui viene
cedola agli ultimi tempi del papa, o gli assegnati nostri? 3.
si è quella dell'emissione di cedole o boni di cassa. consiste questa nel distribuire
aveva più boci d'essere ghibellino, o non vero guelfo, insaccavano in cedole
. è... nel torre cedole o fusegli a rischio e a ventura,
fusegli a rischio e a ventura, o nel gittare dadi, o nell'aprire alcun
ventura, o nel gittare dadi, o nell'aprire alcun libro di subito.
; e non ha bisogno di cedola, o di scritto, o d'altro memoriale
di cedola, o di scritto, o d'altro memoriale. 5.
. botta, 5-192: insisteva dicendo, o l'udissero subito, o appiccherebbe le
dicendo, o l'udissero subito, o appiccherebbe le cedole della guerra ai muri
abitanti della detta città, che recentemente o in antico avessero fatto qualche lodevole invenzione
fatto qualche lodevole invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto
invenzione, a proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad alcuni
proporla, o effettualmente o in figura o per iscritto, ad alcuni giudici deputati
3-22: né tolgano [i messi] o ricevino o rechino cedola, per la
né tolgano [i messi] o ricevino o rechino cedola, per la quale si
sotterranei delle banche per mettervi le casseforti o forzieri, per mettervi l'oro, le
cedolòtto, sm. ant. avviso o manifesto che notificava la deliberazione di un
so se veramente sia un capriccio dell'arte o della natura o, per dir meglio
un capriccio dell'arte o della natura o, per dir meglio, della fortuna.
. raro. aromatizzare acqua o altro liquido con succo di cedro.
base di sciroppo di cedro con acqua o seltz. folgore da san gimignano
), agg. che ha sapore o profumo di cedro; aromatizzato con succo
), con rami striati, più o meno scabri, foglie lanceolate, disposte
lanceolate, disposte in verticilli di tre o quattro, intere o dentate, glabre
verticilli di tre o quattro, intere o dentate, glabre, coperte, nella pagina
, all'ascella delle foglie, o riunite in pannocchie terminali. è detta anche
, 3-12: aiole bordate di fragole o violette, olezzo di cedrina e di menta
della famiglia pinacee (cedrus libanotica o cedrus cui legno, molto pregiato
dell'america nord-occidentale); cedro fenicio o spagnolo (juniperus oxycedrus, delle regioni
florida (juniperus bermudiana); cedro lido o fenicio (juniperus phoenicea, della regione
; i miei somigliano un picciol rivo o un ruscello chiuso intorno di verdissimi aranci
intorno di verdissimi aranci e di cedri o simile a quelli che, coperti da
lo stesso. carducci, 995: o tra i placidi olivi, tra i cedri
, ordina un « cedro > o un 1 albicocco », per noia e
angolo di una pittura scorgevo il pellegrino o la volpe o il gallo cedrone stringersi
pittura scorgevo il pellegrino o la volpe o il gallo cedrone stringersi, rannicchiarsi come
per maestria, come le insalate, o di lattuca, o di mescolanze, o
come le insalate, o di lattuca, o di mescolanze, o di carotte,
o di lattuca, o di mescolanze, o di carotte, o di radicchi,
di mescolanze, o di carotte, o di radicchi, o di cappari, o
di carotte, o di radicchi, o di cappari, o d'endivia, o
o di radicchi, o di cappari, o d'endivia, o di ce- dronelli
o di cappari, o d'endivia, o di ce- dronelli, o d'altra
endivia, o di ce- dronelli, o d'altra sorte si sia. panzini,
', anche * erba cedrina ', o 'erba limoncina ', o '
', o 'erba limoncina ', o 'appiastro '(aloysia citriodora)
macchia, per farne legna da ardere o da costruzione e da lavoro, anche
noi veggiamo accadere nelle selve cedue, o in quelle che per alcuno accidente s'
quella della palma. soderini, iii-23: o che l'arbore nasce di vermena come
nasce di vermena come l'ulivo; o frutice, come la palma campestre et
palma campestre et i cef agiioni; o una terza razza che non si può
dolorosa, continua e intermittente, pulsante o gravativa, circoscritta o diffusa, che
intermittente, pulsante o gravativa, circoscritta o diffusa, che si prova al capo
fetale, che consiste nella presenza di uno o più abbozzi di arti accessori che si
bocca armata di becco corneo, otto o dieci tentacoli forniti di ventosa, con
dieci tentacoli forniti di ventosa, con o senza conchiglia interna o esterna; la
ventosa, con o senza conchiglia interna o esterna; la cavità del corpo comunica
cefalorachidiano: chiaro, trasparente, incoloro o leggermente giallo, si riscontra nei ventricoli
formata dal capo e dal torace più o meno strettamente fusi. = voce
(ed è detto anche vacca marina o diavolo di mare). =
. classe di stelle variabili (supergiganti o giganti, di colore bianco),
: riceve una ceffata insù la guancia o tre colpi di piatto insù la spalla,
del pauroso, / e dice: « o voi vedete, o voi pensate,
e dice: « o voi vedete, o voi pensate, / non posso fare
pizzicotti veri e propri, ma ceffatine o pizzichi senza vera profondità. -ceffatèlla
è maggior d'una torre » o « l'oro è più grave della nota
faccia da ceffaùtte da guardarsi a stupore: o da dove discendeva nel pieno della notte
or co'piè, quando son morsi / o da pulci o da mosche o
son morsi / o da pulci o da mosche o da tafani. marco polo
o da pulci o da mosche o da tafani. marco polo volgar.,
avvilirà per sino alle opere di pirgotele o di glicone, che gli avvenga un
ausonia, orribil ceffo / per natura o per arte; a cui ciprigna / rose
: ma sol per tuo profitto, o svergognato, / e per l'onor di
pel tuo, / nel tuo medesmo, o brutal ceffo, a troia / ti
[il pallido ladron] da lungi osserva o il calpestio de'piedi / su la
, quando sboccano sull'altra sponda quattro o cinque uomini con certi ceffi e certe pistole
carducci, 502: molto mi meraviglio, o messer cante, / podestà venerando e
, 361: e chi fa ceffo, o stessi a disagio, fate vista di
voce dotta, lat. scient. cephus o cepus, dal gr. ydinoi;,
rappresenta al celabro quasi olio di spigo, o come la canfora. buonarroti il giovane
: il fatto non è solo fatto o accidente, ma è ragione, considerazione:
fidente la pernice, / io percorsi, o sardegna, le tue strade. =
dicotiledoni; crescono nelle regioni temperate o tropicali, sono tutte legnose, a foglie
lo più verdastri, frutti a capsula o a bacca. = voce dotta,
. muratori, 7-ii-133: cirveleria, o sia cervelliera, era un ordigno di
l'elmo per difendere il capo, o sia il cervello; e forse lo stesso
,... cuffie di ferro o celatine, scudi o targhe.
cuffie di ferro o celatine, scudi o targhe. -acer. celatóne (v
due catene a due cilindri avvolte, / o argani ch'io dica. marino,
che vi si tenesse celata qualche carta o altro, si scucivano i pagliericci per frugarvi
.. si deve registrare il celatone, o testiera, o tubo binoculo, inventato
deve registrare il celatone, o testiera, o tubo binoculo, inventato per fare più
che appena intendo se più celebranda, o più solenne osservare si potesse infra'mortali
potesse infra'mortali? poliziano, 2-4: o celebrando misterio, nel quale contro alle
esaltare; magnificare, glorificare con scritti o parole (a volte usato con leggera
. marino, 1-53: chiunque amore o marte a seguir prende, / convien
in freno i moti de'corpi, per o quetargli affatto 0 dar loro migliore direzione
mal si disacerba, / sempre vivete, o care arti divine, / conforto a
fasto particolare: giochi, feste private o pubbliche, ecc. lamento della
momento di sospensione. pascoli, 797: o stormi usati che al dorar dell'aria
la festa / della lor giovinezza, o centenaria! alvaro, 9-198: le
soldano consignò. savonarola, iii-318: o sacerdoti, non andate a celebrare se non
sia atti pubblici, quali i processi, o anche la stipulazione di trattati, la
celebrassesi in una dttà universale nell'idea o disegno della providenza, sopra la quale
, dogmatico, celebrativo, ditirambico, o ripiegato su se stesso. celebrato
quale nell'anno della grazia quat- trocentodieci o circa fiorì. poliziano, st.,
terra, chiamata da alcuni terra vergine o primigenia, a cui segue la vasta serie
di tutte quante le terre, più o meno semplici, colorate o non colorate
terre, più o meno semplici, colorate o non colorate, minerali o non minerali
, colorate o non colorate, minerali o non minerali, di virtù e di vizi
0 prive, e per altre facoltà celebrate o non celebrate. vico, 93:
monti, x-3-443: noi pretendo, o signor: queste non sono / della gallica
sentenza, che si dessi, tocco o presura, che si facessi; comprendendovi etiam
1-1-192: li quali colle loro scelleranze o simulate o mostrate con celebrazione..
: li quali colle loro scelleranze o simulate o mostrate con celebrazione... testificano
pascoli, i-166: l'ateneo, o giovani, è ancor più giovane di
e le regole, una cerimonia religiosa o qualsiasi atto importante e grave; stesura
mi do- veano poi col tempo acquistare o celebrità o canzonatura. foscolo, vii-5
veano poi col tempo acquistare o celebrità o canzonatura. foscolo, vii-5: allora
. foscolo, vii-5: allora, o giovani, conoscerete che il guiderdone agli
,... nella loro maggiore celebrità o folla de'corpi, vissero come bestie
vermi intestinali che posseggono un celoma (o cavità del corpo). = voce
(1949). spesso scherz. o spreg. celerità, sf. velocità
cui, in particolare, si dilata o si restringe un'arteria, 0 si
in uso nelle orchestre moderne: dalla voce o 4 timbro blu '. montale,
cotanto fina e sottile, che poco o niuno impedimento facesse al moto della luna?
manto] d'un velo, o vero d'un taffetà scuro cangiante. tassoni
gioia? manzoni, 34: dormi, o fanciul; non piangere: / dormi
; non piangere: / dormi, o fanciul celeste: / sovra il tuo capo
giorno, i-3: giovin signore, o a te scenda per lungo / di magnanimi
manzoni, 34: dormi, o celeste: i popoli / chi nato sia
. 6. mus. voce celeste o voce angelica: uno dei registri dell'
ne la pomposa coda del superbo pavone, o nel celestiale arco, quando a'mortali
dipartendosi da alcuna deliziosa scena di bellezza o d'amore il godimento ce ne resti nell'
cristalli generalmente tabulari di color bianco o leggermente azzurro con viva lucentezza vitrea
, 2-53: tutte quelle persiane / impolverate o saponose / di luna verde e celestognola
esplichi appieno quello che sia cavallo celete, o desultorio. = voce dotta, lat
che dava ai rematori il comando cadenzato o celeuma '. célia, sf
, sf. scherzo, burla; motto o discorso che vuol essere arguto e
il vomito accompagnato anche da lienteria o altro flusso celiaco. dizionario di sanità,
22-30: la dolce balia quando poco o nulla / del viso ella gli mostra
esterne che terminano coltarricchire i celibatari, o a dar loro credito dimenticando la virtù
/ 0 fra le dive socere o fra i nonni / o fra i celibi
le dive socere o fra i nonni / o fra i celibi già da molti lustri
si erano offerti, come diceva lei, o per non aver mai trovato un cane
celidònio). bot. erba biennale o perenne della famiglia papaveracee, dal fusto
sugo della celidonia gli occhi della rondine tratti o magagnati, si riducono al primo stato
qualche cella fredda nel cor del verno, o sotto un monte di fieno quando arde
6-i-120: deh non ti spiaccia, o cara e vaga e bella, / di
per duce / in qualche umil casetta o in qualche bosco. algarotti, 2-452:
del monastero, fecero sì che in dui o tre dì le monache s'accorsero che
case gesuitiche del regno napoletano (monasteri o collegi) furono investite da uffiziali del
genti d'arme; gli usci aperti o atterrati, ogni cella sorpresa e custodita;
periodo di tempo i detenuti più pericolosi o più indisciplinati. - cella di punizione
si riusciva a cogliere dalle celle vicine o prospicienti. io non incorsi mai in
tempesta fiocca. prati, ii-12: o morte, o mia bella, / mia
prati, ii-12: o morte, o mia bella, / mia dolce sorella,
cella sua vinaria. colombini, ix-1079: o virgo gloriosa, / che del buon
; e inviati a una camera, o vero cella cavata, o vivaio che
una camera, o vero cella cavata, o vivaio che vogliamo dire, scesono quattro
a scavarsi nei corpi duri tali cavemette o celle, che furono la loro ordinaria abitazione
avevano 5. ciascuna delle piccole divisioni o scompartivarie divisioni, ed alcuni tempii avevano
monistero] in qualunque città, terra o villa di aver qualche * cella *
di aver qualche * cella * o 'priorato 'con chiesa di sua ragione
sua ragione, acciocché portandosi colà, o passando di là, l'abate o i
, o passando di là, l'abate o i monaci non avessero da pagare l'
in una cella abitar soleva un converso o un solo monaco, più d'uno
presso alla cella del fattoio dell'olio, o presso alcuna secreta parte dell'orto.
occultavano ormai le tenebre delle navate profonde o agitavano misteriosamente i chiarori delle lampade votive
in casa lo sapea di servi, / o serve; ma ei solo, e
cellàrio1, sm. cantina ove si fa o si conserva il vino; celliere;
lente la graffiatura d * un codice o scruta al microscopio l'in
4 celliere 'dicesi ancora stanza terrena o sotterranea per uso di tenervi il vino
. -i). mus. suonatore o suonatrice di violoncello; violoncellista.
membrana lucida e impermeabile per proteggere cibi o altro. anche 4 cello- fania '
ci basta l'abituro di una cellolina o di due, non ci dobbiamo dilettare d'
non ci dobbiamo dilettare d'aveme quattro o cinque. = dimin. di
, l'effluvio poetico delle cose, o non lo colse per primo. stuparich,
associata allo zaffiro), di colore bruno o rosso quei maggiori e complessi organismi
da uno stabilimento carcerario a un altro, o dallo 8. urban. nell'
. urban. nell'organizzazione urbana, zona o 2. ant. piccola cavità di
zone verdi, dotata di caratteri più o meno unipanzini, iv-124: 4 cellulare
durissima. milizia, viii-128: gli intervalli o che autosufficiente. fila
rammenta ima cella cartoli, di frantumi o di malta. zato, di
casa popolare. - cellula servizio: ceraria o una vettura cellulare; angusto, soffo
coloniali appartenenti ai briozoi ectomembrana semipermeabile, o da un vaso di procti e detti anche
-patologia cellulare: teoria particolare resistenza o colonie microbiche da — deriv.
primitivo lasciano tra esse spazi! più o meno prandi, più o meno
spazi! più o meno prandi, più o meno di un organismo complesso;
da cellule (di un organismo animale o vegetale). -piante cellulari: le
i solidi, noi rileviamo essere cellulare, o vessicolare, somigliante alla sostanza d'una
', e 4 corpo poroso 'o 4 pannicoloso 'o 4 mucoso ',
corpo poroso 'o 4 pannicoloso 'o 4 mucoso ', è la riunione di
s'osserva nel suo veramente cavernoso, o cellulato colon. cellulite1, sf
. processo infiammatorio del tessuto connettivo interstiziale o periviscerale. = voce dotta
in- con il sufi. - [o] id; cfr. fr. celluloid
la maggior parte ricavata dal legno di o bruno-rossiccio, dal tronco macchiato o retisi
legno di o bruno-rossiccio, dal tronco macchiato o retisi delle all'ano,
coperta di macchie agricoli (paglia) o da piante appositamente = voce dotta, comp
e 7téxx7j rosse, porporine, gialle, o livide. coltivate, quali lo
stessa su ogni chilogrammo di cellulosa importata o prodotta domanda e ci abbian risposto
di cellulosa. (od olmo bianco o spaccasassi). e formano una
si denominava l'amaranto. nanti o sia rimasto in quelle dell'europa centro
e occidentale. coli sacchi o ricettacoli ovali della membrana detta celconsiste nella
detta celconsiste nella mancata chiusura, parziale o celtista, sm. e f. (
-i). studioso della lulosa o adiposa. tommaseo [s. v.
. [cèmbalo). ant. suonare o su un foglio di celluloide col bulino
un con pareti proprie ed è più o meno sviluppato, vale e mesoteliale.
', operazione cruenta xjgurgieri, 235: o bacco, io dico te solo degno di
[le dalla lucentezza vitrea, incolore o bianca, conte ma significa
alta rena veniva steso sulle tavole o sui letti; sorta di tezza, eccellenza
stampino satiri e vocitappeto tessuto a striscie. o di personaggi importanti). quel si vede
che del continuo si tiene su tavola o desco; è differente così minuta divisione non
tosto. note al mal- pifferi, o del lauto e d'altri instromenti. marino
alle malattie veneree; sopra il tappeto o celone della tavola, e stava scherzando che
, sì son fatto secondo che metallo o cembalo che suona. f. f.
2. strumento a percussione a corda o a tastiera; clavicembalo. tesauro
: come da'numerosi intervalli del cembalo o dalle varie posture de'pantomimi nasce il
riscontrare sul cembalo i due suoni, o stridori che raschiando la piastra avea sentiti
la proprietà d'istro- menti d'arco o da fiato, quando sia egli suonatore di
: dovunque ci sia un cembalo, o anche solo un organetto da strada, il
col grugno sodo? idem, i-540: o bisogna avere il capo in cembali
avere il capo in cembali, o confidare alla cieca nella bontà degli
suo gioco di gran virtuoso in trombon tenore o in trombon contralto. = deriv
milizia, ii-250: 'cembra o cimbia '. cinta ne'membri degli
* apo- fige', cioè fuga, o 'apotesi ', cioè ritiramento; essa
che va da un piccolo quadrato, o filetto, ritirandosi per unirsi al vivo di
di una colonna, di un muro o di una fascia. tommaseo [s.
* cembra ', specie di sdrucciolo o cavetto che serve a pareggiare un corpo
). unire e rassodare col cemento o con altro materiale coesivo; in metallurgia
ecc., per * si raffermano 'o * confermano ', * si
posto che il posto di manovra o di combattimento. cicognani, 9-83: gli
più antiche, con date di trenta o quarant'anni. d'annunzio, v-1-757
con una vernice a base di colla o di gesso o di cementite.
vernice a base di colla o di gesso o di cementite. = deriv.
necessaria a fornire un buon cemento; o artificiali, allorché si preparano da miscele
argilla convenientemente dosate. -cemento idraulico normale o di portland: a lenta presa,
inerti, di clinker di portland con scorie o loppe di alto forno basiche granulate.
portland e pozzolana energica. -cemento alluminoso o fuso: ottenuto per fusione di una
proporzione. -cementi ad alta resistenza (o supercementi): cementi rispettivamente di portland
più spinta). -cemento di magnesio o di sorel: ottenuto mescolando due
, la quale col freddarsi, o coll'asciugarsi, s'indurisce e stringe varii
, di tegole infrante, o di piccole pietrucce. dopo d'aver stemperato
gli addentellati e non c'è più colla o cemento, che valga a conglutinar gli
dentarie, per fissare nel dente capsule o intarsi. = voce dotta, dal
che la meno menzognera scritta, di quello o d'altro cemeterio. d'annunzio,
paternostri, / più tosto che da cena o desinare / o d'altri convenevol che
più tosto che da cena o desinare / o d'altri convenevol che da chiostri.
43: deh! gola d'oro [o idea] e occhi di berilli,
dante, par., 24-1: o sodalizio eletto alla gran cena / del
certificò in che letto me parturì, o in uno cenaculo, o in uno atrio
me parturì, o in uno cenaculo, o in uno atrio. / locate in
suo monte. sul chiacchierio merenda o con il desinare: non riuscire a mettere
, che perseguono un ideale comune, o accettano la direzione di una forte personalità
francese cénacle, significa accolta di amici o di intimi che s'accordano ad un
in modo da avere comuni imo o più organi necessari alla vita.
ne erompono in forma di coppe coriacee o cerose, brune o nerastre.
di coppe coriacee o cerose, brune o nerastre. = voce dotta,
9-294: colombi vecchi, che arsi, o mezzo cotti, a'cenanti s'apparecchiavano
38-12: oimè dolente! s'i'desin'o ceno, / puot'uom pensar son
della mattina, e le solite due mele o pere cotte. 3. locuz
: è un sissizio, un fidizio, o vogliam dire in lingua povera, una
ci direste il ballo! -bene o mal cenato: che ha cenato bene o
o mal cenato: che ha cenato bene o male. burchiello, n 7
, n (206): i vestiti o gli stracci infarinati; infarinati i visi
. 1827 (203): l'abito o la cenceria infarinata...].
vie e per le case va raccogliendo o comperando i cenci, cioè pannilini,
i cenci, cioè pannilini, o canapini, logori e stracciati, non più
ha cenci e penne, iscarpettacce o pelle a vendere? » ser meo civichi
cèncio, sm. pezzo di panno (o d'altro tessuto), assai logoro
d'altro tessuto), assai logoro o di qualità ordinaria (e, in particolare
con un poco di panno di bambagio o vero con un poco di cuoio o
o vero con un poco di cuoio o altra pelle o cencio o foglie d'alberi
un poco di cuoio o altra pelle o cencio o foglie d'alberi, quella parte
di cuoio o altra pelle o cencio o foglie d'alberi, quella parte del
. d'annunzio, iv-2-232: sei o sette mendicanti meriggiavano ammucchiati in un angolo
(e suggerisce inoltre l'idea di scarsità o privazione assoluta di qualche cosa).
/ e se lor han due cenci, o terre al sole, / all'un
, che riesca oramai impossibile 11 corromperla o travisarla in alcuna maniera. foscolo xiv-363
benifizio donare una fetta di pane o un misero quattrino, o l'aver
fetta di pane o un misero quattrino, o l'aver dato fuoco al cencio
pererete i colori con la vernaccia, o con altro prezioso vino, voi
che l'in teresse, o il poco cervello, l'abbia a far
: da uno stato di miseria materiale o di depressione morale. caro,
, cenciùccio. lacopone, 65-65: o cari cenciarelli, potendo sì fasciare /
così d'andarmene là là, / o su su fino all'ultimo scalino, /
dire metter su famiglia e ritrovarsi con ire o quattro bimbetti... ci si
sode e fatticce, che dopo cinque o sei anni non si sa più se son
non si sa più se son donne o strefinàccioli da spazzare il forno; figuriamoci
chi andasse a mostrarsi in piazza sudicio o cencioso o briaco. berchet, 94
a mostrarsi in piazza sudicio o cencioso o briaco. berchet, 94: recan
? nievo, 17: quei venti o trenta contadini cenciosi, coi loro schioppi
europa. parini, giorno, i-665: o troppo ancor religiosi servi / de la
colui ancora latra / cui il cenao giunge o mordono chersidri, / ma si come
/ dipse, anfisbene e dragoncelli, o come / inasprano il dolor, che la
, e aver assunto quel di cendado, o la berretta di ciambelotto, o di
, o la berretta di ciambelotto, o di veluto. cenènchima, sm
con cui si ricopre la bocca della conca o del mastello, o sopra il quale
bocca della conca o del mastello, o sopra il quale si pone la cenere per
per ricoprire le forme di cacio, o anche per ripulire oggetti di metallo lavorato
: * cenerata ', bollitura di panni o di altro in acqua, con alquanto
ceneratóio, sm. vano del focolare, o reci piente di lamiera,
, sotto forma di polvere, del legno o di altre materie consumate dal fuoco.
dante, purg., 9-115: cenere o terra che secca si cavi / d'
e sboccarne fuori ondate di fumo chiaro o di fuoco nero; l'uno e l'
vedrai seduto / sulla tua pietra, o fratei mio, gemendo / il fior de'
estinzione. quasimodo, 1-60: dimenticate, o figli, le nuvole di sangue /
, un pericolo (di sommovimenti politici o sociali, dello scatenarsi di una guerra)
intravedere il fuoco sotto le ceneri, o già dolci di mia madre, che sotto
si metteva a sedere sopra una seggiola o nel canto del fuoco a covare la
che di ferir non è mai stanco, o sazio / di far de le
pascoli, i-94: sta per fluire, o tristano, il sangue generoso a
estens.: con riferimento anche a enti o cose trascurate, a nazioni o
o cose trascurate, a nazioni o popoli non tenuti nella dovuta considerazione
iv-124: indica [cendrier] il 'portacenere'o 'ceneriera ', piattellino ove si
di polvi fuggitive al tatto / color diversi o ad imitar d'apollo / l'aurato
d'apollo / l'aurato biondo, o il biondo cenerino / che de le
. tommaseo, i-277: le nubi o d'un ranciato allegro 0 d'un
ranciato allegro 0 d'un bianchiccio mondo o d'un cenerino vivo. carducci,
parlano di quella luce, detta opaca o cenerognola, che si vede nella parte
] panciotto d'un sol colore verdone o cenerognolo non lungo quattro dita oltre al
quando in quando il ranno per imbucatare o imbiancare 1 panni stivati nella detta
e filos. senso particolare di benessere o di malessere, connesso con lo stato
, con riferimento a una funzione o a un organo somatico. = dal
/ né nave a segno di terra o di stella. buti, 1-568:
al suon d'una ghironda, / o d'un'aurea cennamella, / arianna
gr. x£v [v] ap. o? (v. cinnamomo).
uso di parole. -far cenno (o cenni): ammiccare, far l'occhiolino
si consuma e strugge, / qual gelo o neve che discenda e fiocchi. tesauro
certa ridondanza prorompe di fuora ne'cenni o nelle parole. alfieri, vii-66:
alfieri, vii-66: che ascolto, o figli? / oh quali accenti! oh
s'intesero subito. 2. comando o invito fatto con un semplice segno.
le sbarre nemiche. tommaseo, i-226: o sole che ubbidisci al cenno di dio
(per mezzo di fuochi, spari o altro). dante, inf.
cioè fummi, se è di dì; o con fuochi, se è di notte
campana, per annunciare tinizio della messa o di un'altra funzione religiosa. tommaseo
è comportevole nella frase * dare 'o 'far cenno di qualche cosa usarlo
in cambio di 'breve ragguaglio ', o * notizie 'o * poche parole'
breve ragguaglio ', o * notizie 'o * poche parole', è per lo
che prima obbedivano e tremavano... o si muovevano a cenno e con regola
che sopra tutti singolarmente tu prediligi, o cenobiarca: in fronte a questo libro che
3. zool. colonia temporanea o permanente di organismi cellulari, liberi all'
in comunità (a differenza degli anacoreti o eremiti che vivono solitari).
, se ne contavano altri chiamati anacoreti o cenobiti, riguardevoli per la santità della
- anche: frutto derivato da due o più fiori di un'infiorescenza.
). biol. di organismo, o parte di un organismo o di un'organizzazione
organismo, o parte di un organismo o di un'organizzazione biologica, quando entro
divisione di un nucleo iniziale, o dalla fusione di più cellule. =
onda] è turbata da ceno o rumato, e sia fatta cenolenta, tosta
zool. complesso delle specie animali o vegetali che vengono allevate o cre
animali o vegetali che vengono allevate o cre scono in una data
e fu fatta per ceno- tafio, o sia memoria senza il cadavere, al defunto
, un censimento di quello che resta o che sorge di vita religiosa eretica o eccentrica
resta o che sorge di vita religiosa eretica o eccentrica in questa vecchia europa.
censire le sue anime. ma o la sua mente era stanca, o il
ma o la sua mente era stanca, o il tempo davvero aveva scavato in
sm. iscritto nei registri del censimento o del censo; gravato d'imposta.
, / dugencinquanta milia si trovaro / o pochi più, se sì non funno
napoletani, ma niente armigeri per natura o per uso. boccardo, 1-431:
lecito di dare il censo a cesare, o no. fazio, i-20-16: costui
arà infinite somme di debitori, o amplissimo numero di censi, ma ben sarà
stesso abil d'un soldo / (dappocaggine o fato) alzarmi 'l censo [ecc
mancavano censi e fondi spettanti al pubblico o privato erario dei re, come corti
il censo avito / dissipati nell'ozio o a far l'inglese, / trito
su un fondo determinato. -censo consegnativo o bollare: diritto di percepire una rendita
annua pagata al proprietario di un fondo o di un fabbricato per goderne fuso.
censo perpetuo 0 consegnativo, dal temporale o riservativo. il primo, detto anco
e determinato... il censo temporaneo o riservativo è quel contratto mercé di cui
dando un corrispettivo, costituisce per sé o per altri, o in modo cumulativo
, costituisce per sé o per altri, o in modo cumulativo o successivo, un'
per altri, o in modo cumulativo o successivo, un'annualità per un tempo
7. censo elettorale: l'aliquota patrimoniale o di imposte che, secondo le leggi
un tempo era necessaria per diventare elettore o candidato alle elezioni. giusti,
per ingegno e per esercizio di professione o arte liberale. 8. figur
debiti censi / daratti l'alma, o travagliata mente, / col cor, col
, chiedere, tenere beni immobili, o denaro, a o sotto censo: a
beni immobili, o denaro, a o sotto censo: a condizione di corrispondere
. borghini, 1-2-521: 1 quali o per tener, com'io credo, feudi
per tener, com'io credo, feudi o beni a censo dal vescovado, eran
i-161: tiratemi al banco cioia, o belloni, o in qualunque altro modo sicuro
al banco cioia, o belloni, o in qualunque altro modo sicuro una cambiale
moderna, funzionario preposto all'abbondanza, o magistrato con incarichi vari (vigilanza sulle
nelle case, e che i proprietari o inquilini devono riempire esattamente, sotto pena
convitti annessi agli istituti di istruzione tecnica o agraria, il sorvegliante della disciplina.
società anonime e nelle banche, soci o funzionari, incaricati di vigilare sul buon
6. chi, per incarico dello stato o della chiesa, esamina opere letterarie,
esamina opere letterarie, d'arte, drammatiche o cinematografiche, o anche la corrispondenza privata
d'arte, drammatiche o cinematografiche, o anche la corrispondenza privata,
per dare o negare il permesso di pubbli
, trattando disci pline ecclesiastiche o argomenti religiosi o mo rali
pline ecclesiastiche o argomenti religiosi o mo rali, possono essere
più encomiatori imprudenti che critici pacati: o se a quando a quando censori,
di vecchie fole / me chiami pure, o italia, / la tua diversa prole
tavol sett. sette tavole son venti o ventidue metri quadrati. dossi,
descritta, e per dir così censuata o, al puro modo nostro,
l'attività dello stato [censura politica) o dell'autorità ecclesiastica [censura ecclesiastica)
3. controllo che l'autorità politica o militare esercita sulla corrispondenza privata, in
corrispondenza privata, in tempo di guerra o in particolari circostanze, per impedire il
di notizie che possano danneggiare la nazione o abbatterne il morale. panzini, iv-124
); sopprime nei giornali quei passi o notizie che possono nuocere alla cosa pubblica
notizie che possono nuocere alla cosa pubblica o giovare al nemico. 4.
del presidente dell'assemblea, al deputato o al senatore che abbia turbato l'ordine
e di giudicare se sono meritevoli di stampa o di pubblica lettura. - anche per
foscolo, vii-19: e voi trattanto, o retori, ricantate boriosamente le favole,
la giovane fosse brutta, moralmente censurabile o altro; ere anzi molto avvenente,
censura, al controllo dell'autorità politica o ecclesiastica. garzoni, 1-398:
ad essa le dottrine che censura, o se voglia dire: la chiesa in italia
comprendente quasi 500 specie di erbe annue o perenni, dai capolini solitari o riuniti
annue o perenni, dai capolini solitari o riuniti in corimbi, forniti di un
specie più note sono la centaurea cyanus, o fiordaliso, e la centaurea centaurium (
.]: 'centaurea minore 'o * piccola ', nome volgare di una
fosser forse i centauri usciti / o i lapiti, popoli diversi, / turba
, popoli diversi, / turba dolente, o uomini scherniti? machiavelli, 34:
han, che copra il resto, elmo o corazza. c. dati, 44:
a lei di vostre vite / fate, o prodi, e non fuggite. d'
essi non ne centellassero [del tè] o in segreto, od anche il palese
di rendere consapevoli di essa se stessi o gli altri; soffermarsi ad assaporare una
soffermarsi ad assaporare una sensazione, gradevole o sgradevole. barilli, 1-187: sfiorando
centello', piccolo sorso di vino o altro liquore, quasi a dire la centesima
derivate dalla riunione di cento capi famiglia o uomini armati. muratori, 7-i-153
sm.: persona che ha cento o più anni. de luca,
1-119: quando il privilegio del principe, o l'antico possesso immemorabile o centenario,
principe, o l'antico possesso immemorabile o centenario,... non lo
la scure. /... / o stormi usati che al dorar dell'aria
la festa / della lor giovinezza, o centenaria! d'annunzio, v-1-258:
non quanto si conceda nell'investitura, o che lo porti seco la consuetudine del principato
seco la consuetudine del principato, o la particolar prescrizione immemorabile o centenaria.
, o la particolar prescrizione immemorabile o centenaria. 3. ant. che
: celebrare il centenario della nascita o della morte d'un uomo benemerito. carducci
di uno per cento il mese, o sia un dodici per cento l'anno.
formare i numeri successivi, si ricorre o alla forma latina (centesimo primo,
primo, secondo, ecc.), o a quella tratta dai numerali cardinali (
usato con valore indeterminato per indicare molto o poco di qualche cosa). bibbia
[il parere del bailly] se, o i seicento deputati dei comuni fossero stati
i novantasei centesimi della nazione, o si fossero costituiti in conformità d'un mandato
valore di 1 / 100 di lira o di franco (è stata tolta dalla
pochissimo denaro: a indicare scarsità estrema o assoluta mancanza di qualche cosa; nelle frasi
7-204: noi rubavamo senza saperlo, o meglio, sapendolo e credendo di scherzare
, contare il centesimo, lesinare il o sul centesimo, tirare al centesimo:
suggerisce il comportamento di persona assai economa o avara. nieri, 226: aveva
metro. i più usitati sono l'ettara o ettaro, l'ara e la
in cento parti. -termometro centigrado (o di celsius): che adotta la graduazione
d'una bilancia il quale va su o giù non pel proprio peso, ma per
successione di dati posti in ordine crescente o decrescente, dividono la seriazione in cento
sf. ossatura resistente provvisoria in legno o ferro, destinata a dare forma e sostegno
delle quali si pongono, per pelle o scorza, graticci o canne, o
pongono, per pelle o scorza, graticci o canne, o simili altre cose vili
o scorza, graticci o canne, o simili altre cose vili; per reggere l'
prima di una pelle di graticci, o canne, o cose simili. d'annunzio
pelle di graticci, o canne, o cose simili. d'annunzio, v-1-952
resistente di armatura, dalla forma tutta o in parte curvilinea. 5. aeron
costruzioni aeronautiche, ciascuna delle strutture metalliche o di legno che formano l'ossatura delle
6. disus. modello per formare o centinare un lavoro, secondo la proporzione
7. curvatura data dal falegname o dal fabbro a un asse, a
mobile. -anche: pezzo di legno o di ferro arcuato. memorie per le
decimale (e spesso ha valore indeterminato o approssimato per indicare abbondanza, quantità di
, 9-2-151: ufizio, che queste bestie o hanno per natura, o a suggestione
queste bestie o hanno per natura, o a suggestione della loro adulazione o del
natura, o a suggestione della loro adulazione o del loro interesse si pigliano, di
g. gozzi, 1-37: sieno utili o disutili, i libri vogliono stare al
un centinaio di fanciulli che stanno inginocchiati o seduti la maggior parte del giorno ed
ai singoli ferri profilati, a freddo o a caldo, oppure alle travi composte
composte, onde ottenere le sagome richieste o la necessaria freccia di montaggio.
viii-202: per l'impalcatura de'solai, o sia per la centinazióne, si
correggiola), per lo più strisciante o prostrata, a foglie intere lineari o
o prostrata, a foglie intere lineari o lanceolate, fiori ascellari assai piccoli,
lanceolate, fiori ascellari assai piccoli, rosei o bianchi, verdognoli di fuori (è
il millepiedi, che alcuni chiamano centipeda o moltipeda. = voce dotta, lat
dante, inf., 15-38: o figliuol, disse, qual di questa greggia
cento / te l'avesser promesso, o noi faranno / mai, com'è lor
mai, com'è lor costume, / o, se lo fanno, / sarà
, cento altri generi di pazzia breve o durevole, temporale o perpetua. nievo,
di pazzia breve o durevole, temporale o perpetua. nievo, 505: mi
fra'cannelli di trenta e quegli di cinquanta o di cento
da averne una bellissima con cento o poco più lire. nievo, 1-8:
esempio, de'cordovani da uno turco o ebreo a fiorini 38 il cento, questi
commerciale indica l'entità di uno sconto, o del frutto, dell'interesse di un
interesse di un capitale, l'aumento o il ribasso di prezzi). marco
uno tratto, ché sempre ti calerà due o tre per cento; e quando vendi
esce di vinegia genova roma napoli firenze o di que'luoghi dove si fanno. berni
loro. generalmente si accontentava del cinquanta o sessanta per cento di interesse.
. -assol. il per cento o il percento: la percentuale. boccardo
che dei * percento 'a quarti o a mezzi. 9. stor
parole / raddoppia a cento a cento, o bella jole. marino, 6-49:
di augurio, in occasione di compleanni o, in genere, di liete ricorrenze
per uno, cento tanto, un cento o cento più, cento cotanti: cento
cento / avesse magno cor, forz'o savere, / operandol sol sempre in voi
per uno cento. firenzuola, 346: o s'egli è stato renduto tante grazie
novantanove per cento un cattivo arnese, o almeno un ozioso. borgese, 1-181:
mente negli alberghi, il numero 100 o anche 00 indica a volte appunto le
minacciate, scagliategli delle buccie di cavoli o de'sassi, egli [il gatto]
le gabbiuzze di verdura di pizzagallina o centocchio. tommaseo [s. v.
salvini, 16-19: ma tu accorrendo, o dea, sì il libe
il quale dispone di centomila baionette, o di un'assemblea di filosofi. giusti
proverbiale di plauto: centones sarcire, o meglio farcire alicui: cucire bugie sopra bugie
sdraiato, fiori piccoli, bianchi o roseo-pallidi; il frutto è una capsula
classica, componimento letterario, in prosa o in versi, combinato stralciando ad arte
farò io con i versi di virgilio, o di ovidio, formandone centoni, ed
e travestiti, posero in vece di irridere o di dir villanie. leopardi, i-55
di frammenti, ma di composizioni musicali, o parti importanti di quelle, da contarsi
parti importanti di quelle, da contarsi o suonarsi nel medesimo trattenimento. 2
, frasi, idee prese in prestito o imitate da vari autori (quindi eterogeneo
: v'erano... anche cinque o sei volumacci verdi (zibaldoni volterriani di
centone ', veste di più pezzi o ritagli; dicesi anche 'schiavina'.
dotta, lat. cento -ónis 4 cappa o coperta fatta di ritagli ricuciti insieme '
dial. nome toscano della piantaggine o petacciole. mattioli [dioscoride]
quando si mostrano rivestiti delle spoglie o delle divise altrui. centonovèlle,
centrale s'intersegano, e si trovano o si congiungono in rettangolo. alfieri,
centrale', per lo più di casa o bottega, che sia non solo nel centro
, ma in vicinanza di quegli uomini o cose che più fan di bisogno.
s. v.]: diconsi corde o note o voci centrali quelle che tengono
v.]: diconsi corde o note o voci centrali quelle che tengono il mezzo
di una determinata forma di energia (o meglio, la trasformazione di energia da
idrauliche accoppiate alle macchine elettrogeneratrici (alternatori o dinamo). -centrale telefonica: il
urbane e le linee interurbane, dirette o indirette, che le collegano. -centrale
produzione di fluidi caldi { acqua calda o vapore) e per la loro distribuzione
circostanti, a scopo di riscaldamento domestico o industriale. -centrale termoelettrica: stabilimento
11. disus. città capitale, o capoluogo di provincia. cuoco, 1-142
comunicazione era scaduto e le centraliniste diurne o gli impiegati del servizio notturno dicevano:
impianti interni privati, collegabili a una o più linee telefoniche urbane di servizio
ecc., dov'è il telefono o dove sono i telefoni, che, al
vi è addetto può collegare co'vari uffici o le varie abitazioni. panzini, iv-125
specie più nota è il centranto rosso o valeriana rossa. tommaseo [s
ottico in cui le superfici rifrangenti (o eventualmente riflettenti) sono sferiche e i
. tecn. attributo di oggetti (pali o tubi di cemento, tubi di ghisa
come solidi di rivoluzione, con impasti o sostanze allo stato fluido, mediante la
-ghi). che tende ad allontanare o ad allontanarsi da un centro. -forza
che tende a estraniarsi da ogni contatto o attività sociale, a rifiutare quelli che
tendenti all'autonomia dall'autorità centrale, o di moti migratori. piovene,
migliori continua quanto lo consentono le nazioni o regioni destinate a raccoglierla. 4
4. in un'opera d'arte o letteraria, attributi di quei passi,
quei brani, di quelle immagini, o di quei dettagli, che si discostano da
discostano da quanto costituisce il nucleo poetico o d'ispirazione dell'artista. 5.
, sul piano di altri mobili, o sopra vassoi, per ornamento. -anche
. piastrina metallica recante inciso un triangolo o due tratti rettilinei incrociati, che viene
, in quanto si suppongono spingere, o tirare il corpo verso il centro [
uni negli altri da vicendevoli influenze attive o passive. -per simil.
guerrazzi, iv-290: la mensa, o cittadini, esercita due forze; la
-anche: appartenenza ai partiti di centro o alle correnti di centro, in seno
centro, nello schieramento politico in parlamento o in seno a un partito.
del partito socialista, tra massimalisti e riformisti o collaborazionisti (1922). ogni partito
della circonferenza; rispetto a un poligono o a un poliedro, punto equidistante dai
un poliedro, punto equidistante dai lati o dalle facce. fra giordano,
'l geometra può sempre descrivere il circolo o imaginarlo, il centro del quale sia
quale sia egualmente lontano da la circonferenza, o 'l triangolo da tre linee rette esser
termina la linea composta eccentrica, spirale o avvolta, dopo essersi raggirata in vari
: il punto di una figura piana o spaziale che divide per metà tutti i
d'intorno a cui si muove un corpo o qualche strumento, ovvero l'aggregato di
5. cristall. centro di cristallizzazione o cristallino: nel corso del processo di
vita collettiva non è certo più la cattedrale o il castello, né il problema più
. 6. geofis. centro barometrico o di azione atmosferica: zona costante di
azione atmosferica: zona costante di alta o di bassa pressione, alla superficie della
7. marin. centro di carena o di spinta: punto di applicazione della
sulla superficie della carena di una nave o imbarcazione. -centro velico: punto ove
scibile a spese del dio astratto, o, per parlare secondo quei tempi, dio
e vivo. -centro di gravitazione o d'attrazione: punto di un corpo
eserciti una forza onde esso è attratto o intorno al quale esso si muove.
gli altri. marino, vii-101: o sole, occhio destro, anzi pupilla
. centro della terra: il centro geometrico o di gravità della terra. -anche:
per urtarvi dentro. agostini, 77: o dio, che mostruosità saria vedere gli
7-85: ma fugga pur nel centro, o 'n mezzo tonde, / che non
. la parte più animata di una città o di un quartiere di essa, ove
scopo / verso il gorgo del centro o dei sobborghi, / pur di arrivar
affetti, le aspirazioni di una persona o di un gruppo sociale. pallavicino
22. nucleo abitato; città grande o piccola; villaggio. cattaneo,
un operaio può comodamente morir di fame o d'asfissia senza che l'inquilino che
l'inquilino che abita il piano di sotto o di sopra ne sappia nulla.
dai centri popolari, ogni uomo colto o produce o rinnova ogni giorno un certo
popolari, ogni uomo colto o produce o rinnova ogni giorno un certo numero di
determinate attività di ordine economico, spirituale o culturale ricevono particolare sviluppo, e dal
24. urban. elemento, semplice o complesso, capace di polarizzare intorno a
dove determinate categorie di persone vengono avviate o raggruppate, o che viene scelto come
di persone vengono avviate o raggruppate, o che viene scelto come base per lo
elemento attivo della difesa costituito da una o più armi che, dalle rispettive postazioni
-centro di mobilitazione: comando, ente o corpo al quale si devono presentare i
28. polit. partito, o raggruppamento di partiti, che nelle assemblee
della corteccia cerebrale la cui eccitazione volitiva o automatica o sperimentale determina i movimenti muscolari
cerebrale la cui eccitazione volitiva o automatica o sperimentale determina i movimenti muscolari. -centro
la cui stimolazione provoca accelerazione, rallentamento o arresto del cuore. -centro respiratorio:
senza stipule, fiori con perianzio semplice o doppio, carpelli da uno a molti
non v'hanno costato più di venti o venticinque pagine di scrittura senza virgole.
diano loro autorità ne'comizi centuri o curiati. centurionato, sm.
cenuro, sm. zool. stadio vescicolare o cistico della taenia coenurus, verme platelminto
.]: per fare un divelto, o scasso, tol- gonsi via le ceppe
contemporaneamente. nieri, 296: dieci o dodici di quella ceppata [di mattoni]
ceppatèlla, sf. ramo d'albero o parte dell'al bero che
focolare, / suwi qualche scheggiuzza, o ceppatello. ca rena,
2-216: 'ceppo', piede d'albero, o di pianta cedua, cioè tenuta
, che chiamansi 'cepperelli 'o * ceppatelli ', a uso di ardere
. disus. parte dell'orecchio dei vitelli o dei manzi scorticati, che rimane attaccata
. / tutta per mezo, o meraviglia, aprissi. / ed a la
te piange un fanciullo in un giardino / o forse in una favola. punivi,
reciso e pareggiato, usato come sedile o per collocarvi sopra qualche cosa.
un che per fallo / a fuoco o a ceppo o a laccio si condanni.
fallo / a fuoco o a ceppo o a laccio si condanni. bandello, 1-2
bruciava in quella notte un ceppo o grosso bronco d'alberi. sovvienmi che fanciullo
mi penso, occupato in qualche ceppo o altra festa da festeggiare e da guardare.
e di pasqua. nieri, 38: o pietro, o che non ci vai
. nieri, 38: o pietro, o che non ci vai a far ceppo
arrivavano in calesse ogni anno per ceppo o per il corpusdomini e ripartivan prima sera.
, battere il ceppo: il percuotere o ardere un ceppo, che facevano i bambini
ii-138: or, che ch'i'penso o dico, / a te mi tomo
i nostri, già cinquecento anni o più, ebbono loro ceppo e principio.
né iddio di diversa qualità compose i corpi o l'una anima creò più nobile e
originati siamo. manzoni, 39: o prole d'israello,... /
di molte case attigue le une alle altre o formanti per lo meno un gruppo compatto
: eccoti lì un ceppo di terra giglia o argilla. pirandello, 5-601: aveva
abitate. 12. parte di congegni o di strumenti complessi; grosso manico,
la stanga fbd girerà intorno l'asse, o ceppo dell'argano, ead. carena
: * mozzo 'è quel ceppo, o grosso pezzo di legno, in cui
d'annunzio, v-1-535: dove siete, o miei ceppi e dentali e nervi d'
13. elemento del freno in legno duro o in ghisa, che, mediante un
una determinata forza contro la superficie esterna o interna dell'organo rotante, o contro
esterna o interna dell'organo rotante, o contro le guide del moto rettilineo.
: grossa e pesante traversa di legno o di ferro, infilata in un foro
/ chi servo è, disse, o d'esser servo è degno. bruno,
carcere, e finire per essere strozzato, o perire nei ceppi! gioberti, ii-92
, 8-231: l'istesso succede nella varicosa o aneurismatica alterazione del seno o ceppo della
nella varicosa o aneurismatica alterazione del seno o ceppo della vena polmonare o dell'arteria
del seno o ceppo della vena polmonare o dell'arteria aorta. 19. geol
le elemosine, e più raramente lettere o scritti. diatessaron volgar., 349
vuoto dentro, con una o più aperture o fessi, per potervi gettar
con una o più aperture o fessi, per potervi gettar dentro i danari
alquanto la figura, le nostre cassette o cassettini delle limosine. alfieri, i-137
con più vive membra / di cera o terra o pietra, un corp'umano.
più vive membra / di cera o terra o pietra, un corp'umano. cellini
che de'essere alquanto larga, o sparsa) d'un cannoncello di vetro:
vetro: e con cera strutta, o altro che meglio il possa, unite alla
, affinché nel gettare in esse cera o metallo, possa uscirne l'aria. goldoni
giuoco con quel che può occorrere per sei o sette tavolini, e soprattutto che non
panca era ima catasta di candele o meno giallo); purificato, sia con
miele. d'annunzio, ii-747: o fanciullo, inghirlanda l'architrave; /
mio cervello. -cera d'insetti o cinese: prodotta dal coccus ceriferus (
dà un tipo di cera di color bianco o giallo pallido, abbastanza dura (ed
un quattrino. -cera fossile o ozocerite: miscuglio di vari idrocarburi,
che non è interamente separata dal mele, o non imbiancata. -cera
-anche: sostanza composta da cera bianca o gialla, sego, trementina, farina
di trementina, secondo il maggiore o minor caldo della stagione. alvaro, 9-405
orlo intorno / serpe dorata striscia: o a cui vermiglia / cera la base
con funzioni di difesa della pianta stessa o di determinati organi o parti): e
della pianta stessa o di determinati organi o parti): e se ne ricavano
(si trova in commercio in tavolette o dischi di color verdognolo, giallognolo,
per preparare vernici). -cera vergine o pura: pregiatissima, di color giallo
e quivi appende co'bagnati panni / o cera, o legno, ove i perigli
co'bagnati panni / o cera, o legno, ove i perigli noti /
che si comperano a minor prezzo, o si prendono a nolo, in ragione di
, 254: voglio portare di queste frutte o in cera o in conserva.
di queste frutte o in cera o in conserva. oriani, x-21-125: il
anche il bel fiore / di seta o cera o di carta velina, / rosa
il bel fiore / di seta o cera o di carta velina, / rosa della
orecchi piccoli tappi di cera per difendersi o non essere disturbato dai rumori. -al
difese, rispondono con un sorriso, o con un affabile grugnito: non la
segandosi prima, quando è in latte, o, come altri dicono, in cera
due, però fagli una sola licenza, o cancellieri, e che fra lor due
avesser già sussurrato la nuova, o se fosser per sussurrarla. gli parvero amare
scusa del suo gionger tardo. / o sì o no che carlo l'accettasse,
suo gionger tardo. / o sì o no che carlo l'accettasse, / io
. berni, 3-14 (i-63): o sì o no che carlo gli credesse
, 3-14 (i-63): o sì o no che carlo gli credesse, /
, che fan bollire con sale, o con qualche erbe, che trovansi per
-fare buona cera a una vivanda o alla mensa: gradirne, farle onore
ci son nato al mondo da nulla, o se la creanza è da me tolta
mi bisogna impiegarlo a qualche servigio, o militare, o cortigianesco. lippi,
impiegarlo a qualche servigio, o militare, o cortigianesco. lippi, 2-74: mio
/ non una volta, ma diciotto o venti, / che l'orco ti faria
stare allegro. -far buona o cattiva cera: acquistare un aspetto florido
ceràgia, sf. (plur. -gie o -ge). dial. ciliegia.
agg. e sm. chi vende cera o prodotti di cera (candele, torcetti
simili. 2. chi vende o fabbrica prodotti di cera (candele,
chiesa, ha in custodia le candele o 1 ceri necessari alle funzioni, o vende
o 1 ceri necessari alle funzioni, o vende ai fedeli le candele votive.
: chi, in alcune feste religiose o folcloristiche, ha il compito di portare
5. ant. chi, nelle chiese o nelle processioni, raccoglieva la cera colante
che scola dai torcetti accessi, o va a raccoglierla per le chiese
com'ognun sa, risvegliasi per delicato o per valido strofinamento in tutti que'corpi
e. gadda, 529: in dodici o quindici scatole di legno, pavimentate ognuna
mediante la manipolazione a crudo dell'argilla o di materiali analoghi (caolino, feldspati,
quei prodotti ceramici di pasta opaca, colorata o biancastra, tenera, che ci venne
dai riflessi dorati sul fondo verde o rosso vivo. = deriv.
= voce dotta, gr. xépocp. o <; 'argilla 'e ypdcpcò '
dette. garzoni, 1-800: quattro o sei cestaroli... sono al
senza a pena accennar la contrada, o la casa dove dimori, e spargendo
, sf. liquore, fatto con ciliegie o con amarene, molto dolce e sciropposo
10 già piantai sermento, / ceraso, o pero, o mel cotogno,
sermento, / ceraso, o pero, o mel cotogno, o pesco.
pero, o mel cotogno, o pesco. pasolini, 3-27: la bocca
spezie di serpenti, li quali hanno o uno o due comicelli in capo; e
serpenti, li quali hanno o uno o due comicelli in capo; e da queste
vuol dire quanto 'corno 'o * coma 'in latino. anonimo
strale, / di qual fiel di cieraste o anfisibena, / il strai che il
operazione tecnica mediante la quale vengono spalmati o impregnati di cera fogli di carta,
ansietà che s'io vedeva il cerbero o alcun altro che mi desse sospetto,
s. v.]: guardiani feroci o sgarbati o incomodi, latratori, e
v.]: guardiani feroci o sgarbati o incomodi, latratori, e segnatamente quelli
, che severamente stia alla consegna, o anche un 'padre severo', un
aspra come la giuba del leoncello, o bionda e molle come il pelame del
timido. -al femm.: fanciulla o donna ingenua, non smaliziata e un
lunga canna di legno, di bambù o di metallo (variante da
, col fiato, pallottole d'argilla o piccole e sottilissime frecce munite di una
giardini dell'ideale e del reale, o a lanciare per la cerbottana dell'eloquenza
a dire un lungo cilindro di metallo, o di altra materia intieramente vuota, e
2 a 7 cm, usata come spingarda o come archibusone appoggiandola a un cavalletto.
cannuccia usata per parlare sottovoce a qualcuno o per comunicare con altri a distanza senza