lo perfarà, overo di deto afito o tanto tenpo quant'eli fusse istato comodamente,
compiuto; senza lasciar adito a dubbi o a punti oscuri, senza ammettere alcuna
punti oscuri, senza ammettere alcuna integrazione o aggiunta esteriore in quanto ha raggiunto il
modo eccellente, straordinario, insuperabile (o anche del tutto soddisfacente); in base
bello che in fare uno perfettamente brutto o mezzano, ma consiste in fare che
vivo e al naturale e al rappresentato o bello o brutto o mezzano che si
al naturale e al rappresentato o bello o brutto o mezzano che si sia.
naturale e al rappresentato o bello o brutto o mezzano che si sia. bellori,
, conv., iv-xx-7: o solo porge questa grazia a l'anima di
rendere ereditario; tramandare ai posteri (o, comunque, ad altri che vengono
altri che vengono dopo un determinato momento o periodo). fiamma, 90:
ogni tanto tornano in bocca a questo o quello. si imparano in treno dai
avolo. -divulgare, diffondere o sviluppare una scienza o una dottrina in
-divulgare, diffondere o sviluppare una scienza o una dottrina in modo che non se ne
che non se ne perda la memoria o l'influsso positivo. galileo, 1-1-253
ardisse, ma ad un prosaico studente o ad un uomo maturo, che numerasse poco
delle sue opere, delle sue doti (o anche delle qualità negative e delle colpe
delle qualità negative e delle colpe), o di un fatto, di un'impresa
chiarezza della fama, s'affrettano, o coll'arti della guerra o con quelle della
s'affrettano, o coll'arti della guerra o con quelle della pace, di distendere
moltiplicare e perpetuare le imagini di quelle cose o di quelle azioni cui la natura o
o di quelle azioni cui la natura o gli uomini producono più vaghe e desiderabili
plastica ellenistica. 3. far continuare o conservare una stirpe, una famiglia o
o conservare una stirpe, una famiglia o il genere umano o, anche, una
, una famiglia o il genere umano o, anche, una specie animale o
o, anche, una specie animale o vegetale attraverso la generazione. matugliani,
, destinare qualcuno a ricoprire una carica o una funzione o a detenere un potere
a ricoprire una carica o una funzione o a detenere un potere per tutta la
sull'onda dei miraggi. o. intr. per lo più con la
più con la particella pronom. esistere o essere eternamente. -per estens.:
.: prolungarsi, protrarsi, durare o continuare a ma nifestarsi o ad avere
, durare o continuare a ma nifestarsi o ad avere validità illimitatamente, senza
per un tempo lunghis simo o, anche, per tutta la vita di
, accioché con nuova e nuova replicazione o reiterazione (per dir così) possa
si perpetua da sé: né prìncipi o popoli possono mai conferirlo o abolirlo. cattaneo
né prìncipi o popoli possono mai conferirlo o abolirlo. cattaneo, v-3-133: presso
7. acquistare fama imperitura con opere o con imprese; eternarsi. boccaccio
propria famiglia, della propria stirpe (o, anche, della propria specie animale
, anche, della propria specie animale o vegetale). l. bruni,
. l. bruni, lxxxviii-1-334: o venere formosa, o sacro lume,
bruni, lxxxviii-1-334: o venere formosa, o sacro lume, /...
funzione, a ricoprire una carica o una posizione professionale o sociale o a
ricoprire una carica o una posizione professionale o sociale o a vivere in una particolare
carica o una posizione professionale o sociale o a vivere in una particolare condizione;
dominare, sin da quei tempi disegnava o perpetuarsi in quel governo o quello stato
quei tempi disegnava o perpetuarsi in quel governo o quello stato usurpare. boterò, i-168
senza rumore e dubbio di qualche sollevamento o novità, perché, perpetuandosi i governi di
se sii patrimoniale, censuale, perpetuario o enfiteutico,... la commune
opinione è che in dubbio di censo o enfiteusi si abbia a riputar censo
perpetuare), agg. che dura o è destinato a durare ininterrottamente o
o è destinato a durare ininterrottamente o per un tempo lunghissimo, illimitato. -in
nel cielo più vasta più ardente del sole o estate notturna estate mediterranea?
contribuisce a mantenere inalterata una determinata condizione o caratteristica. l. bellini, 5-2-41
sf. continuazione, prolungamento, proseguimento o ripetizione costante, per un tempo illimitato
intero globo e sfera degli elementi attribuiscasi o il moto circolare o una perpetua consistenza
degli elementi attribuiscasi o il moto circolare o una perpetua consistenza nel proprio luogo: affezioni
. conservazione e continuazione (mediante generazione o adozione) di una famiglia, di una
di una famiglia, di una stirpe o del genere umano. patrizi, 2-127
questa cagione, ne'mancamenti di figliuoli o nella disobedienza, nasce la adozzione di
adozzione di figliuoli altrui per suoi, o anco per la perpetuazione del suo nome
in noi di due maniere solamente, o naturali o di nostra volontà. naturali
di due maniere solamente, o naturali o di nostra volontà. naturali sono,
coriacee persistenti di color bianco argentino, azzurro o gridelino, ed è tutta vestita di
, vii-25 (90): come oro o vero argento affinato, non avendo bisogno
vera infinità. 2. il protrarsi o l'essere destinato a durare per tutta
destinato a durare per tutta la vita o, anche, fino alla fine dei tempi
transitorio, senza interruzione; il durare o avere validità per un tempo lunghissimo,
. -peculiarità di un fenomeno fisico o di una entità geografica che non si
. -durata illimitata in una carica o in un'attività; attribuzione di una
di una stirpe, del genere umano (o, anche, di una specie animale
: memoria tramandata ai posteri di colpe o errori. calmeta, 3: se
-con valore aggetti: che dura o è stabilito che debba durare per tutta
, v-2-922: alla terza volta la morte o la galea a perpetuità non manca.
. idem, par., 19-22: o perpetui fiori / de l'etterna letizia
perpetuo, non soggetto ad alcuna passione o transmutazione. b. segni, 7-152
piccolomini, 1-91: il premio o il castigo del bene o del mal operare
premio o il castigo del bene o del mal operare non in questa brevissima
che rimane sempre uguale a se stesso o si ripropone costantemente uguale in quanto ha
quanto ha valore assoluto (la legge naturale o divina, ecc.).
intero globo e sfera degli elementi attribuiscasi o il moto circolare o una perpetua consistenza
degli elementi attribuiscasi o il moto circolare o una perpetua consistenza nel proprio luogo.
nel proprio luogo. filicaia, 2-2-116: o tu che 'l mondo reggi / e
2. che dura da lungo tempo o è destinato a durare indefinitamente (una
sia memoriale perpetuo. ugurgieri, 288: o muse, dite quale idio levò alli
della posterità, la quale abbiamo a sperare o almanco a desiderare che sia perpetua.
novissimo die. -che non ha o pare non debba avere fine (un
costantemente sempre nello stesso modo nella storia o nella vita. foscolo, ix-1 -371
nel gran fascio di tutti i miei detti o fatti o scritti dalla mia nascita in
fascio di tutti i miei detti o fatti o scritti dalla mia nascita in poi,
e all'usura del tempo senza deteriorarsi o guastarsi; che si preserva a lungo
, diventerà talmente amaro, che da tarli o altri nocivi vermi non serà offeso e
-calcolato per un numero più o meno esteso di anni (un periodo
esteso di anni (un periodo astronomico o una successione cronologica). -cronol.
successione cronologica). -cronol. tavola o calendario perpetuo: prospetto che permette di
giorno della settimana per un numero più o meno esteso di anni. sarpi,
perpetue. manfredi, 3-7: coloro, o non conoscendo un tal divario o dissimulandolo
, o non conoscendo un tal divario o dissimulandolo, hanno istituito un periodo o
o dissimulandolo, hanno istituito un periodo o ciclo perpetuo di 30 in 30 anni con
. 3. che è destinato o è stabilito o si vuole che debba
3. che è destinato o è stabilito o si vuole che debba durare o servire
stabilito o si vuole che debba durare o servire o essere usato o conservato quanto
si vuole che debba durare o servire o essere usato o conservato quanto la vita
debba durare o servire o essere usato o conservato quanto la vita umana o,
usato o conservato quanto la vita umana o, in partic., per tutta la
, per tutta la vita di qualcuno o, anche, molto a lungo o che
qualcuno o, anche, molto a lungo o che è effettivamente durato per tutto il
privo, / perpetuo non dà stato o ricchezza. lorenzo de'medici, i-26:
bandirlo. -corrisposto fino alla morte o alla cessazione del servizio. successi
451: alli quali poi o fu dato salario perpetuo o entrate per
alli quali poi o fu dato salario perpetuo o entrate per rifarli dei danni, e
bocconi con le labbra all'arena inchiodate o tenendo alla bocca un fazzoletto inzuppato d'
aria infuocata, che soffocherebbe all'istante o produrrebbe un asma perpetuo in chi avesse
orrendo fenomeno. -che è destinato o è stabilito che, illimitatamente, senza
senza scadenza prestabilita, debba durare o avere validità (un accordo, una legge
essere franche, leali e perpetue, o non essere. faldella, i-5-29: anche
ginevra per la pace perpetua. -ricoperto o destinato a essere ricoperto a vita (
s'aggiungeranno novi magistrati, offizi perpetui o temporali. de luca, 1-14-1-150:
rapporti giuridici (e ai relativi contratti o atti costitutivi) aventi per 10 più
illimitato nel tempo di un bene immobile o di un capitale monetario dietro pagamento,
(per lo più annuale) in natura o in denaro (nelle espressioni affitto perpetuo
lo più annuale), in natura o in denaro, corrisposto dal concessionario di
illimitato nel tempo a favore del concedente o comunque dell'avente diritto. capitoli
secondala'temporanea'. 4. eletto o nominato a vita. landino, 380
sottoporsi ad un uomo in vita, o anche ad una famiglia perpetua, non
-che assume definitivamente una determinata posizione sociale o istituzionale o un abito morale.
definitivamente una determinata posizione sociale o istituzionale o un abito morale. boccaccio,
la quale venuto v'era, fornita, o dall'amore della città nuovamente da lui
della città nuovamente da lui ordinata, o dal piacere del sito, al quale
futuro dovere essere il cielo favorevole, o da altra cagione che si fosse tratto,
medesimi che non si possano più vendere o comperare, ciò sono fedeli, coloni
. 5. che si manifesta o è nutrito o praticato o si intende
5. che si manifesta o è nutrito o praticato o si intende nutrire o praticare
che si manifesta o è nutrito o praticato o si intende nutrire o praticare con continuità
nutrito o praticato o si intende nutrire o praticare con continuità, in modo costante
d'animo, un rapporto d'amore o di amicizia, un comportamento, ecc
ecc.); che non deve o non può essere interrotto; ininterrotto,
pertanto ancora, e senza esser disfatta o logorata punto, assai più che se
, assai più che se marmo fosse o metallo, mantiensi. g. gozzi
e di frutti che ne derivano) o tale pare che sia per la straordinaria
sia per la straordinaria amenità del luogo o per magia o grazia del cielo;
straordinaria amenità del luogo o per magia o grazia del cielo; che è sempre
targioni tozzetti, i-77: foglie caduche o annue,... foglie perpetue o
o annue,... foglie perpetue o persistenti che vivono alcuni anni e dipoi
vento. -che non si spegne o non si deve lasciar spegnere mai (
7. 6. che si ripete o è ripetuto con regolarità, per un
per un tempo molto lungo; compiuto o ottenuto con impegno costante e continuato,
interruzioni, fino all'esaurimento del compito o della materia; prolungato, che si
che si ripresenta con costanza nella storia o nella vita. pavuta, iii-95:
parecchi altri n'escono perché provati falsi o per insussistenza di documenti. d'annunzio
severe censure. -popolazione barbarica o selvaggia. libumio, 1-1: leggesi
b. davanzati, i-25: il popolazo o asso o sei. 4. dimin
davanzati, i-25: il popolazo o asso o sei. 4. dimin. popolaccino
umani in un territorio in precedenza disabitato o poco popolato; colonizzazione.
egli, non vi succedesse alcun sinistro o disavventura. ungaretti, xi-101: ottenuta
. immissione pianificata di determinate specie animali o vegetali in un'area, in un
periodici popolari, i-56: scorsi tre anni o ammassato molto peculio, converrà pensare alla
-vestire alla popolana: con abiti dimessi o malconci. di giacomo, ii-670
3. che ha modi grossolanamente esuberanti o sguaiati, oppure inclinazioni, gusti rozzi
contatti. 4. che è o viene ritenuto prodotto collettivo della genuina forza
locale, 'pais de confi, o lader o assassì', non risulta di fatto
'pais de confi, o lader o assassì', non risulta di fatto né
fatto né rende suono di animo pentito o peritoso. -radicato nel mondo fantastico
incolti (un tipo di produzione letteraria o teatrale). de sanctis, ii-9-902
libri elementari quando si raffinano, si compiono o almeno si rendono più chiare, più
comunale, cittadino non nobile, più o meno abbiente, iscritto a una corporazione
popolo grasso, detti anche popolani grassi o grandi, e secondariamente quelli del popolo
sua villa. ma il popolano, o fosse del popolo minuto o del grasso,
popolano, o fosse del popolo minuto o del grasso, aveva pur che fare
comanda: i popolani ne tolgono tre o quattro, e come sono vecchie le
, 30: tutta la gente della colchide o d'odisci... vien divisa
): s'alcuna volta accadeva romore o mischia tra i popolani suoi, egli mai
riducano tutti e ciascuni popolani del popolo, o vero di popoli, e de le
popoli, e de le contrade, o vero di parte, o vero de le
le contrade, o vero di parte, o vero de le parti del popolo assegnato
: sopra le censura dell'interdetto universale o popolare di tutta una città o di
interdetto universale o popolare di tutta una città o di tutto un luogo abitato, cadono
-che colpisce un gran numero di persone o, anche, un'intera popolazione (
, un'intera popolazione (un male fisico o morale, un'epidemia).
degli uomini e de'cavalli da morti o da morbi populari abbattuta. muratori,
grado di favore popolare dove erano saliti o speravano di salire. di costanzo, 1-232
veramente platonico non è popolare, non essendo o inteso o amato dal popolo inclinato alla
è popolare, non essendo o inteso o amato dal popolo inclinato alla libidine. alfieri
. trattatello di colori rettorici, 1-22: o bassi popolari di firenze, voi siete
popolari et essendosi per il loro valore o per virtù, in armi o in lettere
loro valore o per virtù, in armi o in lettere, vantaggiati a stato di
e necessarie: prima il subbietto, o sia vero, conforme all'uso della commedia
conforme all'uso della commedia antichissima; o favoloso, secondo lo stile della commedia
un certo numero d'uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per
, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per
, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato...,
del popolo (spesso concepito come partito o fazione dei ceti bassi, in contrapposizione
anche popolare) contrapposta a quella senatoria o patrizia. machiavelli, 1-i-135:
, terreno. tasso, 13-i-681: o di valor non già ma sol secondo /
imborghesito, vivente in una periferia cittadina o nelle immediate campagne, con una coscienza
, alle esigenze. -anche: scritto o esposto in forme semplici, di facile
, perché non l'ha cercata in questo o quel circolo o accademia, ma nel
ha cercata in questo o quel circolo o accademia, ma nel popolo, e l'
come fu lei. 12. rappresentato o costituito da forme e moduli espressivi spontanei
ristretto, in contrapposizione al linguaggio letterario o ufficiale di un ambiente dotto (un
della limosina a quel solo porgere danaro o altra roba materiale ai poverelli. f.
degli scrittori lo arricchì variamente di forme o create di pianta o trovate per mezzo
variamente di forme o create di pianta o trovate per mezzo d'antiche e nuove
, ovvero territoriale ('enchoria'), o anche epistolografica. -che, nell'
. 2. 14. che è o viene ritenuto il prodotto poetico o genericamente
è o viene ritenuto il prodotto poetico o genericamente letterario di una collettività, caratterizzato
fan fatti, lvii-14: questi poemetti o novelle son per avventura da recarsi tra le
dalla poesia popolare di venti secoli prima o di popoli lontanissimi ancora al primo stadio
al popolo, senza finalità puramente estetiche o eseguito unicamente dal popolo (un'espressione
distender di cento maniere motivi che desumevano o dal canto ecclesiastico o dalle popolari canzoni
motivi che desumevano o dal canto ecclesiastico o dalle popolari canzoni. tommaseo, 16-125:
una musica: e ricalca l'inglese 'pop'o 'popular music *).
più senza spirito critico, per credulità o superstizione (un giudizio, un'opinione,
di ricercare le cause di questo corso o prezzo popolare che si vede dare alle
17. con uso spreg. che denota o è incline alla volgarità; plebeo.
ne venga, / pigro spuntando, o pur mirando incontra, / dalla sede
benché si tratti di portare il 'frac'o lo 'smoking'. sbarbaro, 1-135:
stato (direttamente attraverso i suoi organi o indirettamente mediante la concessione di contributi agli
la concessione di contributi agli enti pubblici o privati che si dedicano alla costruzione di
volte il suo comune lo elesse consigliere o sindaco o conciliatore, e della camera di
suo comune lo elesse consigliere o sindaco o conciliatore, e della camera di commercio
alla educazione ed istruzione delle classi inferiori o meno colte. labriola, iii-215: e
scuola elementare frequentata da adulti analfabeti o da ragazzi in età non più scolare,
); è una scuola gratuita, diurna o serale e i corsi, istituiti dal
corsi, istituiti dal provveditore agli studi o su richiesta di enti, sono tenuti
, nella miseria delle università popolari. o se i popoli potranno, di nuovo,
e l'esiguità della cifra è dovuta o alla scarsa entità del capitale giocato o
o alla scarsa entità del capitale giocato o al numero eccessivo dei vincitori).
bene, di farsi ridere in faccia o di guadagnarsi alla peggio qualche brutta qualifica!
. 23. conosciuto fra la gente o in un determinato ambiente; che gode
ambiente; che gode di una certa fama o notorietà per doti non comuni, per
qualità, per l'eccellenza delle opere o delle azioni. mazzini, 9-370:
a leida, e non a bologna o.. a camerino. ciò mi ha
fuggir dobbiamo que'nomi tutti che sono o troppo popolari o non molto usati. boterò
nomi tutti che sono o troppo popolari o non molto usati. boterò, i-59
istoria, la quale scorre per altro agevolmente o a sparger notizie popolari o a spiegar
altro agevolmente o a sparger notizie popolari o a spiegar lumi caliginosi nelle carte.
: è cosa per essi indifferente o l'arrivarvi facendo delle nuove scoperte, o
o l'arrivarvi facendo delle nuove scoperte, o pubblicando quelle che sono state fatte,
significato di 'voce'per 'fama civile', o in bene o in male, è
'voce'per 'fama civile', o in bene o in male, è tuttavia popolare ne'
de sanctis, ii-9-499: un negromante o astrologo che fa mestiere di sua arte,
di facile reperibilità (una specie botanica o animale). landino [plinio]
. 30. residente in un luogo o in una città determinata. g.
pòpolo). rendere abitato un luogo o un territorio in cui non esistevano in
in precedenza insediamenti umani permanenti, stabilendovisi o stanziandovi gruppi numerosi di persone.
accecati che il caso, la forza brutale o l'influenza straniera aveva costituiti nostri padroni
: accrescere la popolazione di un luogo o del mondo attraverso una procreazione continua e
considerato con la fantasia e l'immaginazione o attraverso un processo mitopoietico) abitato o
o attraverso un processo mitopoietico) abitato o frequentato da personaggi mitici o fantastici o
) abitato o frequentato da personaggi mitici o fantastici o immaginari, da visioni,
o frequentato da personaggi mitici o fantastici o immaginari, da visioni, da sogni
sogni, dai fantasmi del proprio sentimento o del proprio stato d'animo. pananti
. pascoli, 25: te sovente, o tra boschi arduo maniero, / popolai
spazio, un ambiente di raffigurazioni pittoriche o plastiche. mazzini, 8-145: vedo
. introdurre in un'opera letteraria personaggi o situazioni. niccolini, iii-13: questi
uno stato psicologico, una condizione esistenziale o emotiva. achillini, 1-294: m'
con forme e moduli espressivi comunemente usati o abituali fra il popolo. -anche:
della rappresentazione della favola sia ella comica o tragica. a quella conviene la popolaresca
vero del comune. -seguito o sostenuto prevalentemente da tifosi di modesta estrazione
prevalentemente da tifosi di modesta estrazione sociale o tradizionalmente considerati tali (una squadra di
riguardare che la conversazione ha luogo principalmente o fuori del proprio albergo o dentro. e
luogo principalmente o fuori del proprio albergo o dentro. e quando a voi piaccia
nessuna corrente che critichi per ragioni di partito o settarie la posizione della classe dirigente.
(una forma d'arte, uno stile o, anche, l'ispirazione).
voce e il canto della musa popolare o popolaresca; e ai giorni nostri,
chiaramente le due faccie d'un tipo o d'una 'macchietta'come il sor capanna o
o d'una 'macchietta'come il sor capanna o gigetto er bullo o la canzonettista alla
il sor capanna o gigetto er bullo o la canzonettista alla moda, d'una
, d'una parodia come l'amleto o l'otello, il faust o il paggio
l'amleto o l'otello, il faust o il paggio fernando. e. cecchi
c'è pietismo. la scena popolaresca o il fatto di sangue 'romantici'hanno nel
hanno nel meridione il sapore del mimo o della tragedia greca, anche quando restano
anima innamorata non è vaga di vile o di popolaresca cosa, anzi è bramosa della
sue pagine paiono cataloghi di bei motti o di eleganze classiche o di ardiri popolareschi
di bei motti o di eleganze classiche o di ardiri popolareschi. papini, i-319:
i-319: tra detti popolari, popolareschi o letterari... ce n'è uno
, dialettali. 8. rappresentato o costituito da forme e moduli espressivi comunemente
da forme e moduli espressivi comunemente usati o abituali fra il popolo (una parola
il popolo (una parola, un linguaggio o il suo uso). bembo,
e levar via le parole troppo popolaresche o comiche o dure o già antichette, che
via le parole troppo popolaresche o comiche o dure o già antichette, che non farebbe
parole troppo popolaresche o comiche o dure o già antichette, che non farebbe uno
. che è proprio, che si riferisce o anche che è tipico del popolo;
raffinato porcaro. 10. abitato o praticato da gente del popolo. bacchetti
popolarismo, sm. atteggiamento poetico, o, anche, comportamento o disposizione
, o, anche, comportamento o disposizione psicologica di apertura (in
sario ricordare ai ricordatoli immemori o ignari alcune cose che dimostrano la
con la sua ostinazione stato causa, o almeno occasione, di quella sommossa, veniva
, non per favor di partiti o per applausi carpiti colle frasi di procace eloquenza
pare debba ricercarsi nella sua forma ultraliberale o nella pigrizia intellettuale dei rivoluzionari liberali italiani
nella pigrizia intellettuale dei rivoluzionari liberali italiani o in altre quistioni secondarie, ma nel
e la loro antipatia, fruiscono della impopolarità o della popolarità. -caratteristica di
a criterio la 'popolarità', cioè il maggiore o minor numero di lettori che un libro
di lettori che un libro incontra in uno o altro tempo. e. cecchi,
più piano e facile per farsi capire o per ottenere il favore dei lettori meno
di queste figure si adomano le stanze o sale o logge con ingeniose o erudite o
figure si adomano le stanze o sale o logge con ingeniose o erudite o misteriose
stanze o sale o logge con ingeniose o erudite o misteriose allusioni, altre gravi
o sale o logge con ingeniose o erudite o misteriose allusioni, altre gravi, altre
contro i profani, che osino alterare o contraffare delle forinole sacre una sillaba.
esser chiamato per metafora nel parlare corrente o per popolarità di discorso. 5.
popolarità di discorso. 5. sistema o regime democratico. giannotti, 2-1-3:
: distinguendosi poi i buondelmonti fra loro o per cagione di popolarità o per essersi in
fra loro o per cagione di popolarità o per essersi in molti rami sparsa quella
, in generale, ogni fatto culturale o sociale prodottosi originariamente all'interno di una
fossero note non meno della storia greca o romana, come que'nomi fantastici suonassero
2. rendere un'opera letteraria o artistica gradita e accessibile a un vasto
un governo non dev'essere popo larizzato o democratizzato oltre il punto in cui il sistema
, sm. divulgatore di una dottrina o di una scienza, in modo di renderle
aw. con la partecipazione o l'adesione o il concorso di una
con la partecipazione o l'adesione o il concorso di una moltitudine di persone
necessario, urgente, imporre, governativamente o popolarmente, rimedio. bacchelli, 2-xxiii-340
ed esperienze saranno comunicate da coloro, o sien soci od estranei, che per la
2. secondo un governo democratico o popolare. guicciardini, 2-2-317: altrimenti
, ii-i-87: quali fossero miglior maestri, o quelli che scrissero popolarmente o quelli che
maestri, o quelli che scrissero popolarmente o quelli che retoricamente dettarono, oltremodo riman
carducci, iii-5-510: la storia è o popolarmente epica o praticamente politica, sempre
: la storia è o popolarmente epica o praticamente politica, sempre nazionale.
e non devono mancare ad alcuna letteratura o lingua scritta che dir si voglia. carducci
: erano pesci grossi, neri, o del colore del peltro, ora immobili
prede. -infestato da animali nocivi o molesti. tarchetti, 6-i-543: aveva
darebbero mica l'adito ad una direzione o ad una segreteria, ma ad un
-con riferimento a luoghi immaginari, ultraterreni o, anche, a raffigurazioni pittoriche.
; fervido, ricco di visioni (o che ne è lo spazio privilegiato).
femm. -trice). che popola o ha popolato un luogo: abitatore.
nome della città [di reggio] o pur per la sua chiarezza, convien
, conciosia cosa che i sanniti primieri o antichi popolatori di essa avendo nel reggimento
che da tali posizioni civili si muovessero o spedissero delle colonie popolatrici, le quali
. -popolazione attiva: quella che svolge o è in condizione di svolgere un'attività
in un determinato momento. -popolazione presente o di fatto: quella che vi si trova
che risieda abitualmente altrove. -popolazione residente o legale: quella che dimora effettivamente e
paese non apparisse alcun vestigio di superstizione o di culto reso a qualche sognata divinità
a parigini che vengono per il week-end o più lungamente in autunno, adesso che
. collettività di persone che hanno caratteristiche o aspetti in comune e sono considerate come
unità particolare, indipendentemente dalle origini etniche o nazionali (ed è per lo più al
dallo stesso tipo di attività e professione o da identici interessi. cacherano di
procreativa che conduce a popolare un luogo o un territorio. buti, 3-586:
7. biol. complesso degli animali (o anche delle piante) che vivono in
piante) che vivono in una determinata località o ambiente o che appartengono a una determinata
vivono in una determinata località o ambiente o che appartengono a una determinata specie o
o che appartengono a una determinata specie o famiglia. tanara, 301: con
in quanto aventi determinate caratteristiche. o. genet. popolazione mendeliana: comunità di
elevata e progredita rispetto alla ricca borghesia o alla nobiltà; popolano (con partic.
pasce solo cibo terreno. -sentito o condiviso dal popolo; che lo caratterizza
popolesco, / qual tu mi sei, o donna mia possente, / con amor
debita risposta, « è da ridurre o alla poetica o al meglio o al
, « è da ridurre o alla poetica o al meglio o al parere popolesco »
da ridurre o alla poetica o al meglio o al parere popolesco ». botta,
4. proprio della lingua popolare o parlata. varchi, v-125: perché
così tirare i lombardi e i viniziani o nel favellare o nello scrivere, come i
lombardi e i viniziani o nel favellare o nello scrivere, come i toscani e
tutti e menar le mani alla popolesca o piuttosto fare alle pugna in ogni menoma
. popullino), sm. lo strato o l'insieme degli strati di una popolazione
: l'anfusino grosso di sardigna si debbia o possa spendere per denari lvih di piccola
dalla volontà di unificarsi, in modo più o meno stretto e stabile, in uno
uno stesso ordinamento giuridico e politico, o anche è considerata come collettività di cittadini
suddita e oggetto dell'attività di governo o una connotazione positiva se la popolazione è
cittadini che partecipano essi stessi, direttamente o indirettamente, al governo dello stato)
popolo. pascoli, i-209: formate, o giovani, un popolo forte e sereno
a stringersi loro nella auspicata federazione europea o nella sovrumana fratellanza di tutti gli uomini
propone una luogotenenza, che durerebbe due o tre anni, cioè fino a quando il
dirigenti. -in relazione con un attributo o con un compì, di denominazione.
l'ala a stormo le campane: / o popolo di francia, aiuta, aiuta
se non ci sarà il tutto saccheggiato o ritenuto sotto qualche pretesto dal popol re.
erano membri di una corporazione di arti o mestieri (contrapposti ai nobili; e
italiana, i-13: la cità di siena o borghi si faccino compagne per ciascuna contrada
che non abbi alcuna possessione illa cità o vero contado. breve del popolo e
partic., di una città autonoma o indipendente) fondata sui princìpi della libertà
politico di autogoverno, di governo libero o popolare; democrazia, repubblica (spesso
un tale regime politico; giurare a o in popolo, per indicare l'assunzione
usi con maggiori esempi questa ingratitudine, o un popolo o un principe. t.
esempi questa ingratitudine, o un popolo o un principe. t. bianchi, 1-i-237
dodici anziani di popolo. -breve o statuto del popolo: nella repubblica mista
dei riformatori, dei dodici. o. ma lavo iti [rezasco],
il popolo. -popolo e comune o comune e popolo: nell'età comunale
nel monte del popolò). o. malavolti [rezasco], 3-93:
e de'gentiluomini. -repubblica del popolo o dei popoli: sovranità popolare.
, 2-13: il regno ovvero il principato o altro dominio nell'abito e nella sostanza
forse una scodella de riso con otto o dieci fichi, legati insieme, per
/ del correr già non sieno / o tardar più che dieno / dal popul tuo
madonna deltimpruneta, 1-23: ciascuno sacerdote o vero rettore delle chiese del detto piviere
persone le quali in essi populi sono o che saranno manifestamente divulgati poveri di faultade
anticamente i nostri, già è cinquecento anni o più, ebbono loro ceppo e principio
, nominato per vigore d'alcun valsento o sustanzia, nel bel paese di mugello,
principe fa una legge contro al ben vivere o ben comune, che 'l popolo non
, iii-1-11: questo infrangi-legge sia ereditario o sia elettivo; usurpatore o legittimo; buono
sia ereditario o sia elettivo; usurpatore o legittimo; buono o tristo; uno
sia elettivo; usurpatore o legittimo; buono o tristo; uno o molti; a
legittimo; buono o tristo; uno o molti; a ogni modo, chiunque ha
insieme dei cittadini raccolti nei comizi (o considerati comunque come aventi diritto a partecipare
che costituiscono, insieme col senato (o, più generalmente, con la classe
essa), uno dei due corpi o organi fondamentali in cui si articolava lo
da sbandire in exilio marco tulio cicero o no che davanti al popolo di roma fece
1-398: quando il regno si gode o per legittima eredità o per volontaria elezione
il regno si gode o per legittima eredità o per volontaria elezione de'popoli e de'
settore maggioritario della popolazione di uno stato o di una nazione e come tale considerato
lo stato (in contrapposizione, più o meno esplicita, secondo le concezioni politico-ideologiche
signore. 8. lo strato o l'insieme degli strati inferiori di una
culturale e politica delle altre classi più o meno partecipi del potere (anche nelle
, bue, minuto, piccolo; di o del popolo per indicare un'estrazione sociale
popolare). giamboni, 10-93: o misera gente, non vi vergognate voi
assaissimo bene al prossimo loro e poco o nulla ne fanno. genovesi, 1-i-177:
si contempla come giudice di qualche materia o controversia, designato viene il complesso degl'
avevano 'ab antico'(fin dal 1000 o 1100) oppresso i patrizi o almeno s'
1000 o 1100) oppresso i patrizi o almeno s'erano aggiunti ad essi,
questo sistema la libertà non è procedura o metodo, ma sostanza. pisacane,
: i malandrini sono uno, dieci, o più magari; lo sciopero è il
, città, che hanno dimora più o meno stabile e duratura in un medesimo
vi concorra il tacito consenso del vescovo o, rispettivamente, del papa, con
avventura i ciondoli ornassero loro il petto o la toga accademica coprisse loro le spalle
cristo devorare. idem, 61-90: o stimate ammirate, fabrecate devine, / gran
a me. sercambi, 2-i-254: o padre, eletto al popul cristiano /
d. bartoli, 1-1-46: le caracche o navi regie dello stuolo dell'india sono
, 4-i-36: se un reai segretario o cameriere / tagliato, puta il caso
cesari, iii-604: tutto questo anfiteatro o rosa di paradiso raccoglie i beati egualmente
4-28: l'ape nulla pensano di generare o di far figliuoli, tanto soprastanno al
sono giudizi sull'opera politica di partiti o di classi. in tali limiti comprendiamo benissimo
. soderini, iii-572: il 'pioppo'o 'popolo bianco'ha le foglie di sopra
tenace e leggieri... d 'pioppo'o 'popolo nero'è più alto e
, sul tipo di quelle dei rilievi o dei tarquini, dovevano essere come degli
. poponàia, sf. orto o appezzamento di terreno coltivato a poponi.
del poponàio paglie, sterpi, legnami o sterco vecchio o secco, e di tutto
, sterpi, legnami o sterco vecchio o secco, e di tutto fatta cenere,
prendere il sole sulla spiaggetta della riva opposta o addirittura si entrava carponi fin dentro il
fondo alla quale si fa un solo o fogna di pietre grosse il più come un
un po'fradicio. -poponcino indiano o di napoli: specie di popone con
s. v.]: 'poponcino indiano'o 'di napoli': pianta che si coltiva
cavoli, di porri, d'agli o vero di simigliante cose, di ciascuna
che facciano di fichi, di ciriege o di poponi i villani, quando ad
di cavolo, una buccia di popone o una rapa. serao, i-ioii: quella
chiamassimo poponi. -con un aggettivo o un complemento che ne specifica la qualità
un complemento che ne specifica la qualità o la varietà. a. bonciani,
de'poponi che noi diciamo qua dommaschini o cometani o rancini o cotignuoli. redi
che noi diciamo qua dommaschini o cometani o rancini o cotignuoli. redi, 2-112
noi diciamo qua dommaschini o cometani o rancini o cotignuoli. redi, 2-112: il
colorito giallognolo, indice di cattiva salute o, anche, di livore, rabbia o
o, anche, di livore, rabbia o paura. pananti, i-12: seguì
le lucciole abbiano il fuoco nelle ali o nelle natiche. 5. numism.
e d'una buccia, o. prov. proverbi toscani, 29
gabella di siena [tommaso]: poponi o poponelle, che venissero di fuori di
ha una connotazione più familiare e confidenziale o più direttamente si riferisce all'aspetto estetico
più direttamente si riferisce all'aspetto estetico o alla funzione erotica).
questi, se i capezzoli delle poppe gonfiano o si mutano di colore. vasari,
xlv-249: che si dee dire delle poppe o mammelle che le vogliamo chiamare? elle
e ugnere le sue labbra di biturro o di grasso di porco. livio volgar.
se pendendo si divide quasi in due poppe o in più, tanti re e signori
in discordia. -altura più o meno semisferica; collina. bresciani,
uva. d'annunzio, iv-1-961: o mia anima! eccoti colma, eccoti
grappoli tutt'ambra e oro. o. figur. matrice, origine.
foglia è tetta over poppa del ramo o frutto che nasce l'anno che viene.
ricavano beni materiali, alimenti, ricchezze o, anche, vantaggi e profitti.
, 68: nemmeno gli adulti / o le spose che dànno la poppa al bambino
giù dal tuo colle questa fiera, o tutto / n'andrai del sangue suo bagnato
poppelline di vitella, lombi di porco o di bue. gonzaga, ii-29: o
o di bue. gonzaga, ii-29: o felicità pregiocondissima il tenersi in braccio stretta
] certe donzelle appena compiuti i 12 o 13 anni avere un paio di poppelline
), sf. marin. estremità o parte posteriore di un'imbarcazione (e
della vita di bottega era interrotta da una o due gite che si facevano ogni mese
citolini, 324: i barcaiuoli, o di pope o di mezzo.
324: i barcaiuoli, o di pope o di mezzo. -da poppa:
lume che siede nella specola, gaggia o poppa de la nostra anima, che
in modo da poter procedere indifferentemente avanti o indietro (un'imbarcazione). pigafetta
una stanza della maternità, dove cinque o sei piccini sgambettano e gnaulano, rodono
e conseguentemente di falso legno e poco o niente fruttifere, chiamate comunemente dai giardinieri
sveller quei piccoli rami che chiamano 'rimessiticci'o 'poppaioni'e che cagionano un dissipamento d'
guardò passare:... due o tre poppanti cercavano irrequietamente i capezzoli tra
(e ha una connotazione iron. o spreg.). zool. disus
reggere, come oggetto, la mammella stessa o anche, con sineddoche, la donna
anche, con sineddoche, la donna o la femmina dell'animale).
non si stroppi / d'un vizio o d'altro reo che seco porti / il
laude dei bianchi toscani, xcvt-167: o dolce figliuol benedetto, / per lo
i-526: i bimbi poppano latte scarso o infetto. moravia, 22-107: il bambino
-intr. succhiare il latte dalla mammella o, anche, da un poppatoio.
mai fanriul vago di lucciola, / o di pigliar farfalle o girar trottola, /
lucciola, / o di pigliar farfalle o girar trottola, / o farsi lieto
di pigliar farfalle o girar trottola, / o farsi lieto d'una bella frottola,
bella frottola, / di far cantar cicale o poppar succiola. a. cattaneo,
, / non è come poppar confetto o succiola. batacchi, i-108: tace,
dono / del nappo che voi avete o della coppa, / io con quest'altro
. per estens. l'atto del succhiare o dell'aspirare. savinio,
per tar uscire il latte (la mammella o anche, con sineddoche, la donna
anche, con sineddoche, la donna o la femmina dell'animale).
, sm. bottiglia graduata, di vetro o di materia plastica, munita di
gomma, usata per somministrare il latte (o un altro alimento liquido) al bambino
, agg. marin. che si trova o è collocato a poppa di un'imbarcazione
. disus. nelle imbarcazioni a remi o a vela, spazio a poppa riservato al
sm. marin. marinaio che rema o effettua manovre stando a poppa. -in
: marinaro deputato ad operare nella poppa o a poppavia... 'poppieri': nei
poppièro, agg. marin. collocato o posto a poppa di un'imbarcazione (
, 675: 'poppiero': attenente al lato o parte della poppa e si usa per
-nave poppiera: l'ultima di una squadra o di un convoglio. dizionario di
si metteranno a mano le patate piccole intiere o dimezzate se averanno altr'occhio o sia
intiere o dimezzate se averanno altr'occhio o sia poppina; delle grosse poi se
tante parti, quanti saranno li occhi o poppine, e detti pezzi si metteranno,
mano. -protuberanza del tronco o del ceppo dell'ulivo da cui si
targioni tozzetti, 2-iv-10: 1 polloni o succioni, che si generano per il
. se abbiano un poca di base o sia escrescenza della scorza e del tronco,
forma tondeggiante di una mammella di donna o è fornito di una protuberanza simile a
ricorderemo ancora... la pera poppina o romana. = deriv. da
il cavallo od altre bestia dimestica carezzandola o chiamandola od eccitandola. = voce
e può avere una connotazione iron. o anche elogiativa per le forme procaci)
». -in una raffigurazione pittorica o di scultura. soffici, v-2-242:
1-17: se vitarano le inopie del abiete o vero de li sappini, usando il
agg. ant. e letter. proprio o caratteristico del pioppo; di pioppo.
canute piume? -preparato con gemme o con altre parti di tale pianta.
vogliono che vi si sparga sopra acqua salsa o che s'unga il membro di unguento
s'unga il membro di unguento bianco o di unguento populeone. lessona, 1176
estrae dalla scorza e dalle foglie della tremola o 'populus tremula'. lessona, 1176:
, di educazione e di proselitismo, o anche, secondo una corrente estremista,
rivolse la sua attenzione al romanzo 'naturalista'o 'verista'e questa forma di romanzo,
(quello contro cui polemizzava lenin) o a un populismo sentimentale (quello di
diretto a perseguire fini di mera conquista o mantenimento del potere o progetti politico- sociali
di mera conquista o mantenimento del potere o progetti politico- sociali sostanzialmente reazionari (volti
: che assume un atteggiamento (politico-ideologico o letterario-culturale) ispirato al populismo politico o
o letterario-culturale) ispirato al populismo politico o letterario-sentimentale. gobetti, 1-i-197
popolo di un amore preesistente al marxismo o in parte al di fuori di esso',
. che si riferisce, che è proprio o deriva dal populismo; ispirato a tale
dal populismo; ispirato a tale movimento o atteggiamento. gramsci, 6-131: una
di mao non incontrò alcuna comprensione o solidarietà in urss. pasolini, 14-208:
. -ci). che si riferisce o e tipico del populismo o dei populisti.
si riferisce o e tipico del populismo o dei populisti. -in partic.:
che manifesta condiscendenza ai desideri del popolo o cerca di ingraziarselo. arbasino,
quale si trovasse la via di trapanare o, diciamo così, di porare all'
m, formata con l'aratura colmante o per mezzo del riporto di terra con
acqua piovana, l'irrigazione per infiltrazione o l'accesso alle coltivazioni orticole per le
ii-14: siano gli spazi dell'aie o porche, dove si hanno a seminare
porche, dove si hanno a seminare o trapiantar l'erbe dell'orto, col solco
terreno sano... e si vanghi o si zappi per il meno due palmi
. poi si ripartisca in piccole porche o branie, appunto come se ci dovessero
, appunto come se ci dovessero seminare o piantare cipolline o altri semi d'erbaggi.
se ci dovessero seminare o piantare cipolline o altri semi d'erbaggi. cacherano di
dall'acqua portate via intieramente le porche o aiuole anche dopo seminate. alfieri,
se le prime fussero seminate a porche o a minuto ovvero col piuolo, come si
sempre meglio gettarci il seme a strato o, come dicono i contadini, a minuto
di raro. conti, 478: o rustica fillida, / se al far della
figur. donna sudicia, di aspetto ributtante o golosa, torpida ed eccessivamente grassa.
partic.: donna dissoluta e sessualmente sfrenata o che esercita la prostituzione. -anche come
scodelle, porca? stigliai, 2-213: o de'servi d'amore / mercenaria sentina
bavosa e sporca: / se'una parca o una porca? buzzati, 6-188:
ma fian pagati di sì bel lavoro / o da dio o dal diavolo o da
sì bel lavoro / o da dio o dal diavolo o da quella / porca de
/ o da dio o dal diavolo o da quella / porca de la fortuna a'
5. inter. come imprecazione triviale o intercalare. grazzini, 4-214: deh
scafi di legno, ciascuna delle sette o otto coste interne di rinforzo che sono
, 2-350: 'porca': dicesi di coste o membri interiori posti nella stiva delle navi
.]: 'porche'sono coste o membri interiori posti nella stiva delle navi
si mettono verso la estremità della carlinga o paramezzale, nel di dietro; ve
porcazzo), sm. porco grosso o molto riottoso e indocile. luna [
2. figur. uomo di aspetto ripugnante o di costumi turpi e dissoluti o triviale
ripugnante o di costumi turpi e dissoluti o triviale. -anche come ingiuria.
g. c. croce, 193: o ti venga il cancaro, porcàccio!
letter. massa di persone rozze o turpi e viziose. papini, iv-288
connotazione spreg., come persona rozza o di condizione miserabile).
. porcàio2, sm. luogo o ambiente colmo di rifiuti e di sporcizia
colmo di rifiuti e di sporcizia, o messo a soqquadro e in disordine dal
porcaiuolo, sia tenuto al detto porco o porci fare mettere al grifo un ferro,
in cui vi siano tanti diversi stanzini o stallette di legname che si chiamano arelle
2. per estens. capanno o casupola usata, anche saltuariamente, come
al principio della salita veddi alcune case o capanne di pastori dette le porcareccie,
nei rapporti con gli altri; inganno o tradimento particolarmente odioso. sbarbaro,
nente? -parola o frase oscena, sconcezza. pavese,
ci stanno. 3. opera o spettacolo del tutto privo di valore,
meglio allora le porcate d'un maccari o cassioli ed altrettali che almeno mostrano fede,
overo conductore e tenitore di detti porci o qualunche ragione di bestie porcine s'intenda
caduto esso fatto per ciascuno porco grande o piccolo, troia o porcella per ogni
ciascuno porco grande o piccolo, troia o porcella per ogni volta in soldi venti
2. figur. donna pigra e indolente o dimentica dei propri doveri. mezzanotte
, che si dà a una frenetica o morbosa attività erotica. 4. dimin
si ungea la faccia di feccia di vino o di olio o di sugo di porcelaga
faccia di feccia di vino o di olio o di sugo di porcelaga o pur di
di olio o di sugo di porcelaga o pur di gesso. = lat.
popoli asiatici come moneta, come recipiente o per ricavarne oggetti ornamentali.
scopre che è formato di due o più strati esterno ed interno;
una massa vetrosa amorfa: successivamente immerso o cosparso di una sospensione acquosa dei minerali
vetroso, trasparente e lucido, detto coperta o vetrina; a seconda dei tipi e
sanitari, e i manufatti possono essere colorati o decorati prima del rivestimento o anche dopo
essere colorati o decorati prima del rivestimento o anche dopo (e in tal caso
terza cottura). - mezza porcellana o porcellana dei medici: quella preparata intorno
1100 °c. -porcellana a basso fuoco o tenera: quella contenente una maggior percentuale
e comprende svariati tipi come quella cinese o giapponese, quella francese, detta anche
di ossa). -porcellana ad alto fuoco o dura: quella che richiede temperature di
tavola era piena di vasi di porcellana o d'altri ornatissimi vasi. ramusio,
fusibile e vetrificabile, che si dice 'coperta'o 'smalto'... 'porcellana di
i nomi al prodotto di porcellana di sassonia o di germania. 'porcellana di sevres':
di tinta. questa pasta fu detta 'porcellana'o 'pasta tenera', per essere più fusibile
fama anche coi nomi di 'porcellana francese'o 'vecchio sèvres'. quest'ultimo nome le
., per indicare lucentezza, candore o colori inalterabili. pratesi, 5-443:
, non so se egiziani, arabi o tunisini, ma certo d'un'orientale
si vuol bere, per esempio in maiolica o porcellana, ogni volta ben lavato e
numero enorme di oggetti, sui tavoli o in vetrina, oreficerie e stoffe arabe
. benvenga, 145: le maioliche o porcellane delle pareti paiono un continuato saffiro
muraglia. con uso collettivo: quantità o insieme di tali manufatti. giuseppe
che ha la lucentezza del materiale suddetto o la tonalità dei colori solitamente usati nella
torace quasi quadrato, le chele ovali o triangolari, e le ultime espanse a ventaglio
.. mangiar le erbe in insalata o in altro modo la state per rinfrescar
, come lattuca, indivia e procacchia o porzelana, ma nella invernata non deve
vivere in condizioni modeste, senza poterle o volerle migliorare. monosini, 410:
star sempre, e mai non sollevarti, o folle? 4. dimin.
porcellanare, tr. ricoprire di porcellana o di materiale bianco traslucido; smaltare.
che l'ambiente è porcellanato in azzurro o scarlatto o delicata tortora o cenere dal
ambiente è porcellanato in azzurro o scarlatto o delicata tortora o cenere dal pavimento al
porcellanato in azzurro o scarlatto o delicata tortora o cenere dal pavimento al soffitto.
diaspri. lessona, 1177: 'porcellanite o termandite': specie di roccia argillosa,
porcellana; che ne ha l'aspetto o il colore. e. cecchi
in modo rozzo, volgare, triviale o ineducato. nievo, 527: mi
nievo, 527: mi trascinai bene o male fino al letto che mi fu
? ». così, cioè a cavaturacciolo o, se si voglia, a coda
porcellino1, sm. maialetto appena nato o che ha poche settimane di vita
porcellini. -in espressioni comparat. o in similitudini. g. gozzi,
2. figur. bambino grassottello e paffuto o anche sudicio e irrequieto. -anche come
e irrequieto. -anche come rimprovero affettuoso o appellativo scherz. fagiuoli, ii-92:
fìguramento e di grandezza eran simili ai porcellini o aselli terrestri. bartolini, 19-13:
le tartarughe, dando loro di queu'erbe o crusca a mangiare. 9
l'altra: insinuarsi un pensiero profano o una distrazione fra le parole della preghiera
, mostrando di gradire pienamente una situazione o un complimento. novella del grasso legnaiuolo
che si riferisce, che è proprio o caratteristico del porco; suino, porcino.
sm. maiale giovane, ancora lattante o in fase di allevamento (anche come
il mandarci i piccoli porcelli nati di due o tre mesi avanti. c. ridolfi
luna forte. -in espressioni comparat. o in similitudini. pulci, 3-43:
figur. chi si contenta di cibi grossolani o ripugnanti, o anche è ingordo e
contenta di cibi grossolani o ripugnanti, o anche è ingordo e famelico. caro
bel porcello. -chi è sudicio o trascurato nella pulizia personale e nella cura
porcelli. -uomo vizioso e dissoluto, o che usa espressioni maliziose, salaci,
. persona torpida e lenta nei movimenti o che vive nell'ozio. pirandello,
abbandonandosi alla lascivia, alla sfrenatezza sessuale o alla perversione; chi si compiace dell'
si compiace dell'oscenità, del turpiloquio o della pornografia. -anche come ingiuria.
plur. m. -chi). proprio o caratteristico di persona dissoluta e lasciva;
dissoluta e lasciva; che denota sfrenatezza o depravazione. arbasino, 3-109:
porco, in partic. ingozzandosi di cibo o dicendo sconcezze e volgarità. -anche sostanti
o successo nell'attività professionale ottenuto con azioni
nell'attività professionale ottenuto con azioni disoneste o con compiacenze e prestazioni sessuali.
, sm. letter. situazione equivoca o immorale, imbroglio (nell'espressione entrare
ant. porcarìa), si. materia o massa di materie ripugnanti e disgustose,
materie ripugnanti e disgustose, abbandonate o gettate come rifiuti; pattume, lordura,
che non se li strappasse qualche dente o che non se li mettesse qualche porcaria
borghini, 1-68: ne gli presento o due stille di vino o il sangue d'
gli presento o due stille di vino o il sangue d'un bue rifinito che
rottami d'ogni sorte, a mucchi o seminati per le strade; un'aria
7-1081: dice che le bambine, piangano o non piangano, bisogna pettinarle così.
2. con uso enfatico, spreg. o iron.: cibo disgustoso e nauseabondo
iron.: cibo disgustoso e nauseabondo o sofisticato, non genuino o preparato con
e nauseabondo o sofisticato, non genuino o preparato con mezzi artificiali. firenzuola
una porcheria quello spumante. -farmaco sgradevole o inefficace. g. gozzi, i-26-88
e ingollarmi tutte le loro porcherie liquide o in pillole senza mai gemere per nausea
in pillole senza mai gemere per nausea o per fastidio. -prodotto scadente, di
3. oggetto squallido, di aspetto misero o sciupato, logoro, malandato. -anche
porcherie. 4. componimento letterario o saggio privo di valore artistico o scientifico
letterario o saggio privo di valore artistico o scientifico. caro, i-128: io
mio lavoro come un gran bel libro o come un'indegna porcheria. pascoli,
scemi. -stampato indegno di considerazione o che propugna idee dannose (come espressione
porcherie di stile: / ruotoli d'olmo o pur di leccio o sorbo / per
ruotoli d'olmo o pur di leccio o sorbo / per legno santo. segneri,
natura sessuale, considerata illecita, peccaminosa o viziosa; atto osceno, prestazione erotica
. caro, 12-iii-223: non sieno forzati o di partirsene, come a l'ultimo
, come a l'ultimo son deliberati, o di tener le donne e le zitelle
organi e ai comportamenti sessuali; discorso o vocabolo sconcio, scurrile, indecente;
coscienza lasciar in balìa di un curioso fanciullo o di una ragazza innocente un libro,
che le cose sudice. -opera oscena o pomografica. fanfani, lvii-27: il
un pallore diceva delle porcherie in veneziano o in un dialetto spagnolo.
spagnolo. -disegno, fotografia sconcia o audace. moravia, ix-316: c'
del principe. 9. persona o gruppo di persone sgradite e malviste o
o gruppo di persone sgradite e malviste o fatte oggetto di disprezzo, in partic.
... di asili per tifosi o di ospizi per catarrosi o di altre porcheriole
per tifosi o di ospizi per catarrosi o di altre porcheriole pie. pirandello,
. che denota sfrenatezza sessuale, dissolutezza o perversione. arbasino, 1-117: nicky
porchescaménte, aw. con allusioni maliziose o oscene. baretti, 2-310:
scimmiotteschi. -che denota turpe dissolutezza o volgarità; osceno. baretti,
per la sporcizia, la mancanza di igiene o la mescolanza di ingredienti sgradevoli.
turchesca, detto dal nostro dragomano alla porchesca o sia alla peggio. porchétta
. maialetta appena nata, lattante o in fase di crescita. libro d'
2. figur. ragazza leggera e maliziosa o di facili costumi. c.
centrale, costituita da un maiale da latte o di piccola mole, intero e privato
rosmarino, semi di finocchio, aglio o spezie, legato con spago e cotto
legato con spago e cotto nel forno o sullo spiedo, spesso in occasione di
e mozzarella. -in espressioni comparati, o in similitudini. pulci, 27-264:
plinio], 29-6: la donnola salvatica o il fegato d'essa mangiato medica i
sm. porcellino in fase di allattamento o svezzato da poco o che ha pochi
fase di allattamento o svezzato da poco o che ha pochi mesi d'età.
, e sulla faccia opposta la invidia o scariola che voglia dirsi. =
animati e vegetali. il comune porciglione o gallinella ('rallus aquaticus') ha le
risponderei, che la fatta è di pèccola o, a sprofondare, di porciglione:
in cui sono allevati i suini domestici o sono ricoverati durante la notte, nel
le scrofe singole, per i verri o per gruppi omogenei di età, talora
tuttavia nell'allevamento domestico di uno o due capi può essere ricavato da costruzioni
ricovero per una scrofa con la nidiata o per un capo adulto che vive all'
pieno di sporcizia, messo a soqquadro o lasciato in disordine (e ha valore
-edifìcio fatiscente, che cade in rovina, o basso e mal costruito o mal tenuto
rovina, o basso e mal costruito o mal tenuto; casupola squallida, catapecchia
i maiali. 3. luogo o ambiente abitato o frequentato da gente volgare
3. luogo o ambiente abitato o frequentato da gente volgare, ignorante e
da gente volgare, ignorante e rozza o, anche, corrotta e dissoluta.
: vero è ben ch'una macchia o brutta o vile / giammai non si considera
è ben ch'una macchia o brutta o vile / giammai non si considera
vile / giammai non si considera o si vede / in chi suol star nel
vede / in chi suol star nel fango o nel porcile. tassoni, 305:
porcile2, agg. ant. proprio o ricavato dal porco; suino, porcino
dissolutezza, corruzione di costumi, depravazione o sensualità bestiale. 5. girolamo volgar
fanteria al sole a forza d'unghie. o vita porcile, vatti a riporre.
porcime, sm. bestiame suino, mandria o branco di porci. cattaneo,
, abbietto; vive in tuguri di legno o di terra, alla rinfusa colle pecore
2. figur. gruppo, categoria o massa di gente spregevole o viziosa e
, categoria o massa di gente spregevole o viziosa e corrotta. grasso, 34
. che si riferisce, che è proprio o caratteristico del porco. -in partic
del porco. -in partic.: prodotto o ricavato dalla lavorazione del maiale; di
sola e carne, per lo più salsa o porcina. alfieri, 12-18: oh
bovina, asinina, porcina, cavallina o mulesca, per ogni volta e ciascuna
, per alcuno modo pascere né godere o state su detta pastura ne'confini di
estens. simile al porco per l'aspetto o per il muso appuntito (con riferimento
un difetto dal punto di vista estetico o come segno di intelligenza torpida.
che si lordano nel pantano delle lascivie o almeno invanisco no nelle leggerezze
beio, vizioso, ignorante, porcino, o pur quei che si sollevano dalle bassezze
in seguito cappello discoide e colore giallo o nocciola o verdognolo; vive come simbionte
cappello discoide e colore giallo o nocciola o verdognolo; vive come simbionte micorrizico di
gustosità delle carni che sono consumate fresche o anche essiccate (e si dice porcino bastardo
: fungo velenoso della specie boletus satanas o boletus luridus. 0. targioni tozzetti
calcare arenaceo di colore giallognolo. o. region. terra porcina: quella costituita
s. bernardino da siena, ii-40: o cecità di così fatti uomini che veggono
e della porcinosa sodomia e non t'ingegni o con funi o con taglie o con
e non t'ingegni o con funi o con taglie o con lusinghe di buone parole
ingegni o con funi o con taglie o con lusinghe di buone parole e di
di buone parole e di buoni esempli o con altri ingegni di tramelo...
agg. dir. rom. leggi porcie o porce: leggi proposte nel 199 a
che facesse eseguire la pena di morte o delle battiture contro un cittadino romano senza
il porco brutta bestia, e se alcuno o passando o altrimente 10 toccasse incontinente nel
brutta bestia, e se alcuno o passando o altrimente 10 toccasse incontinente nel fiume si
: sono i porci di tre sorte: o domestichi o salvatichi o domestichi che a
porci di tre sorte: o domestichi o salvatichi o domestichi che a questi si assomigliano
tre sorte: o domestichi o salvatichi o domestichi che a questi si assomigliano,
europa animale così volatile come terrestre, o sia dimestico o salvaggina, che la
volatile come terrestre, o sia dimestico o salvaggina, che la cina non ne
come branco di pecore, di conigli o di porci sottoscrissero e mutoli partirono.
simbolo di vizi umani come la lussuria o di bassa condizione sociale e morale.
popolare del santo accompagnato da tale animale o alla consuetudine, sopravvissuta in alcune tradizioni
, di allevarlo in servizio dei poveri o della comunità, in regime di libertà
sibarita. 2. l'animale ucciso o cucinato. -per estens.: carne
carne macellata di tale animale, cucinata o confezionata in salumi. libello per
vero modo di salare i porci dimezzati o interi. tassoni, 12-40: per allegrezza
: nell'antica gastronomia romana, maiale o cinghiale farcito con altri animali interi e
di coleo, d'ortigia, non fagiani o stame, non vitella o capretti di
non fagiani o stame, non vitella o capretti di surriento, non il porco salvatico
vi-63: e un orco, / o pur porco selvatico che parla? -porco
4. figur. persona nota per azioni o pensieri disonesti e riprovevoli o che suscita
per azioni o pensieri disonesti e riprovevoli o che suscita disgusto per costumi depravati e
depravati e volgari. -anche come ingiuria o come epiteto offensivo rivolto a nemici o
o come epiteto offensivo rivolto a nemici o avversari. anonimo genovese, 1-1-222
nuta] né gridare: / « o duca, brutto porco maledetto, /
il pittoresco-popolareggiante: « quel porco » o « quel ludro ». bonsanti, 3-ii-396
tuo padrone. -uomo ingordo o avido. burchiello, lxxxviii-ii-452: el
-uomo dissoluto e lussurioso, sessualmente sfrenato o eccessivamente dedito ai piaceri materiali. monti
farabutti / fanno in pace i lor fatti o belli o brutti. a.
fanno in pace i lor fatti o belli o brutti. a. boito,
specialmente alla parola, a chi mentisce o simili. pascoli, 1-226: ora
. y con uso aggetti o appositivo (superi, porcissimo):
): eccessivamente dedito ai piaceri sessuali o troppo condiscendente a essi; dissoluto,
/ -non far l'impertinente, / o ti faccio provare il mio bastone. /
odore? / tu debbi essere un ghiotto o furatore. -spregevole, vergognoso
! -minimo, che non vale o conta nulla. carducci, ii-3-114:
d'appartenere. -che vale poco o è sleale, maligno, infido,
austriaco me la guarda... o mangiasego, gli dico, che guardi?
comodo. 6. in esclamazioni o imprecazioni popolari, anche blasfeme.
ne sono... e chiamansi schiacciati o larghi, e sono...
friabile, opaco, di color bigio o bruno, fetente nello stropicciarlo. bossi
marina: 660: 'porco di mare'o 'marsovino'è detto un delfino.
, alla quercia: attendere il momento o l'occasione più opportuna e propizia.
, 3-95: chi nel favellare dice, o per ira o per altro, quello
nel favellare dice, o per ira o per altro, quello che il suo avversario
alla quercia, e quando n'arò o la voglia maggiore o la comodità, ne
quando n'arò o la voglia maggiore o la comodità, ne farò cercare in
per indicare la destinazione di cose importanti o preziose a chi non sa apprezzarle.
: giovare a chi non ne abbisogna o non lo merita. a.
: lembo ripiegato e impugnato di stoffa o di un abito che imita la forma
il porco: essere sudicio nella persona o con abbigliamento disordinato e sporco.
ma se la padrona non era in ordine o se voleva ingrassare ancora i suoi allievi
cane: per indicare che le conseguenze o le pene di un'azione riprovevole vengono
. porcóne, sm. uomo o, al plur., persone note
, persone note e disprezzate per azioni o costumi gravemente sozzi e depravati, o
o costumi gravemente sozzi e depravati, o sessualmente sfrenate o ingorde o avare o
sozzi e depravati, o sessualmente sfrenate o ingorde o avare o anche spregevoli e
depravati, o sessualmente sfrenate o ingorde o avare o anche spregevoli e vili o per
o sessualmente sfrenate o ingorde o avare o anche spregevoli e vili o per essere
o avare o anche spregevoli e vili o per essere assai disordinate e sudice nella
dei porconi. -con funzione appositiva o aggetti bocchelli, 1-iii-692: le donne
. 2. ant. maiale o cinghiale di grossa taglia o di età
ant. maiale o cinghiale di grossa taglia o di età avanzata. statuto della
]: 'porconàccio': uomo sudicio nel vestire o sudicio di costumi. =
. porconerìa, sf. atteggiamento o comportamento da porcone, in partic.
410: il riccio spinoso dell'india o, come lo chiamano li portughesi, il
-uomo di brutto aspetto; individuo scostante o ripugnante per vizi e dissolutezza. deleada
cioè... l'istrice o porcospino, che sono più linee del battaglione
porcume, sm. ammasso di cose marce o sudicie; luridume, sporcizia.
abbia lasciato il carcame d'un asino o il pastore una pecora morta di vermocane.
e nell'uso dicesi di qualunque cosa o lercia o mal fatta. 2
uso dicesi di qualunque cosa o lercia o mal fatta. 2. figur
2. figur. azione, discorso o pensiero disonesto, osceno, vergognoso o
o pensiero disonesto, osceno, vergognoso o comunque riprovevole. alfieri, 6-18:
, porcume classico da fratacchione del boccaccio o del vescovo bandello. cagna, 3-338
, sf. medie. encefalopatia fetale o infantile che si manifesta con la presenza
. = alter, di porfido o porfiro1, con valore aggett.; per
ant. che si riferisce al porfido o alle sue varietà. - anche: porfirico
: tutte queste masse di peperino, o granitoso o porfìdeo, nel colore, nella
queste masse di peperino, o granitoso o porfìdeo, nel colore, nella consistenza,
dei narcisisti] costume è una torre o colonna o piramide salomonica che ha da
] costume è una torre o colonna o piramide salomonica che ha da sostentare il
petrogr. tipo di roccia eruttiva filoniana o effusiva paleovulcanica che si distingue per una
si suddivide, a seconda della presenza o no di quarzo, in porfido quarzifero o
o no di quarzo, in porfido quarzifero o non quarzifero, o, con riferimento
in porfido quarzifero o non quarzifero, o, con riferimento alla specie pe- trografica
oggi generalmente ricondotta alle famiglie delle lipariti o delle porfiriti, di largo impiego nella
applicazione nell'antichità come pietra di ornamento o per l'esecuzione di sculture, per
rosso antico, del porfido verde antico o del porfido nero. dante,
s'inalza presso la cittadella il gran tempio o la catedrale dedicata a s. sebastiano
-in espressioni comparative, per indicare forza o tenacia. f. f. frugoni
. 3. con metonimia: pietra o mortaio di tale roccia usati per macinare
mortaio di tale roccia usati per macinare o per pestare. documenti per la storia
con acqua in pila d'orciuolai; o tu 'l macina in su porfido e poi
detto niello e pestalo in su l'ancudine o in su il porfido. ricettario fiorentino
un color naturale che si chiama sinopia o ver porfido. 5. figur
5. figur. persona dura e insensibile o ferma e risoluta. g.
: io non lessi ciò che di me o contro di me scrissero allora in molti
alse, / fu di porfido duro o di diaspro. g. m. cecchi
appunto auello di questo principe, o. pervicace ostinazione. benvenga, 56
7. ant. con uso appositivo o aggetti: che è composto di tale
alamanni, 24-54: non di pietra porfirea o pario sasso. a. verri
. disus. che si riferisce al porfido o alle sue varietà. - anche:
. 2. ant. costruito o rivestito con il porfido. fr.
porfiriano, agg. che è proprio o che è opera del pensatore neoplatonico porfirio
); che si riferisce al suo pensiero o ai suoi scritti. bergantini [
petrogr. caratterizzato da grossi individui cristallini o fenocri- stalli immersi in una pasta microcristallina
fenocri- stalli immersi in una pasta microcristallina o vetrosa (una struttura minerale, una
dalla soluzione e dall'esposizione all'aria o alla luce della porfirina. =
per lo più nei tipi della porfiria o della porfirinuria. = voce dotta
porfirina nelle urine, ordinaria e fisiologica o più spesso intensa e patologica nelle porfirie
più spesso intensa e patologica nelle porfirie o in altri stati morbosi come intossicazioni,
si suddivide, a seconda della presenza o no di quarzo, in porfinte quarzifera
no di quarzo, in porfinte quarzifera o non quarzifera, o, a seconda
in porfinte quarzifera o non quarzifera, o, a seconda della prevalenza di un
mediante confricazione su un piano di pietra o pestatura in un mortaio con il fondo
porfiro1), con riferimento alle lastre o ai mortai di tale pietra usati per
agg. letter. picchiettato da macchie o punti di colore differenti. petruccelli
qui d'adamante, / di porfiro o diaspro o altra petra, / che non
adamante, / di porfiro o diaspro o altra petra, / che non s'aprissi
costantinopoli e d'irene; così detto o dall'esser nato nell'appartamento di questo nome
nato nell'appartamento di questo nome o dalla porpora in cui fu involto o perché
o dalla porpora in cui fu involto o perché, quando nacque, suo padre
una persona isolata dagli altri per doti o prerogative. panzacchi, 1-462: quando
2. figur. dotato di prerogative eccezionali o riservato a un alto destino. -
con riferimento al palazzo imperiale della iiop9upa o alla porpora imperiale vestita dal padre.
. petrogr. che ha una struttura o un aspetto simili a una roccia porfirica (
, contengono sparsi cristalli di feldspato più o meno voluminosi, che spesso appartengono au'
qualcosa a una persona affinché ne usi o ne consumi. -anche: offrire in dono
armoniose in vano / mi porgi, o clio: ché più sonora assai /
che porgeste / allo smarrito adolescente, o rive. gatto, 4-62: la morte
non bastasse la mia presenza a risvegliare o ad accrescere ne'vostri petti il vigore
con una prop. con valore consecutivo o finale. beicari, 6-148: corrompendo
. 2. protendere verso qualcuno o qualcosa, accostare, allungare, distendere
que'vari effetti che i musici cantando o suonando fare sogliono: come è porgere
questo focile. lemene, i-116: o dorina vezzosa, / quanto cara mi
s'interna. d'annunzio, i-31: o sirena gentile! vieni, vieni,
fanali, attender lì qualcosa. / o qualcuno? non so. so che
. -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. dante, par
gli porge. gnoli, 1-330: o madre / natura, diva leonessa,
compì, ogg., talvolta coincidente o sostituibile con verbi denom. dell'oggetto
, per lo più con uso retorico o enfatico). pucciarello, vii-799 (
loro cupidità. beicari, 5-74: o chiara stella [maria vergine], o
o chiara stella [maria vergine], o luce lampeggiante, / all'alme tenebrose
chi porger non puote argento od oro / o d'estremo valor perfette gemme, /
, rivolgere, applicare una facoltà morale o intellettuale, l'impegno per raggiungere uno
cammin lungo che avanzar si sente / meta o ragione. -assol. offrire una
, chi niente, secondo che più o meno saprà maneggiarsi e porgere il proprietario
proprietario. -con riferimento a operazioni o vicende del mondo naturale o degli astri
a operazioni o vicende del mondo naturale o degli astri. s. caterina da
porgere? -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. petrarca, 129-27
eterno / gusto de tua dolcezza, o setteforme, / sì che io dispregi ciò
cantando, / ove faggio porgess'ombra o ginebro, / cercherei pieno ed ebro
in tutte le generazioni delle cose, dove o la natura o l'arte s'adopera
delle cose, dove o la natura o l'arte s'adopera, se ne trova
e fa che la cosa in questo o in quel modo si chiami. gelli,
e in espressioni che indicano la possibilità o la necessità di un'azione o di
possibilità o la necessità di un'azione o di un evento o si riferiscono all'
di un'azione o di un evento o si riferiscono all'occasione che si offre
maria maddalena de'pazzi, ii-120: o dio mio, non vo'mancar mai
]: 'l'uomo si porge a tale o tal cosa': si offre volenteroso,
. subord. con valore consecutivo o finale. nardi, 184: annibaie
(anche con riferimento a soggetto astratto o inanimato). boccaccio, v-21:
, / la qual finché merzé non doni o porge, / fia la mia vita
angelo eletto, / tanto di sofferenza o pur d'oblio / che 'l mio
, i-3: se di porgere, o musa, alcun favore / già mai ti
ai doni della fortuna, della natura o degli astri. salvini, 48-23:
, queste cose forma, / scarpellini o scultori od architetti. idem, 48-41:
costruzione, a un corso d'acqua o alla conformazione fìsica di una regione,
. -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. iacopone, 74-36
e l'altra delle poppe della madre o balia nudriscono il bambino. -distribuire
tira. 9. produrre spontaneamente o mediante la coltivazione, dare un raccolto
coltivazione, dare un raccolto (una pianta o, anche, un terreno, una
? -con riferimento ad animali presenti o allevati in un determinato territorio.
. qual dei due rovinò lo stato o qual fu che tradì la cavalleria,
. -fornire, ispirare la materia o il soggetto di un discorso, di
- anche con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. de iennaro,
dante, purg., 17-16: o imaginativa... /...
un pubblico, comunicare (ai lettori o agli ascoltatori). zanobi da strata
rea e biasimevole, dimostra il publicatore o malizioso o sciocco, sì che o
e biasimevole, dimostra il publicatore o malizioso o sciocco, sì che o ha voluto
o malizioso o sciocco, sì che o ha voluto ingannare gli altri, conoscendola
rea e porgendola loro per buona, o che ha ingannato se stesso, reputando
11. mostrare, presentare alla vista o al giudizio degli altri (in partic
. con riferimento all'aspetto del corpo o a qualità del carattere). -anche
vollono che, di lungi da ogni plebeio o publico stilo di parlare, si trovassero
. -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. aretino, 17-289
ed è di uso ancora corrente) o di urbanità colloquiale. c. e
e non feriate sommariamente senza porgere libello o contrastare lite. -presentare una petizione
contrastare lite. -presentare una petizione o una supplica a un'autorità pubblica o
o una supplica a un'autorità pubblica o a un personaggio influente. breve del
giorno di san martino veniva in venerdì o sabbato, che si potesse mangiar de
l crudel nodo / un'ora s'allentassi o un sol giorno. cieco, 33-64
discorso e con ricerca di efficacia persuasiva o drammatica sull'ascoltatore (per lo più
chi recita fuor di scena, in pulpito o in accademia, dicesi che ha un
di sm., e vagliono buona o cattiva maniera nell'arringare o nel favellare.
vagliono buona o cattiva maniera nell'arringare o nel favellare. giuliani, i-34:
determinare, procurare uno stato d'animo o una sensazione fisica. -anche, per lo
lo più in dipendenza da un'azione o da un evento improvviso: provocare,
. -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. abbracciavacca, xxxv-i-339
. tolomei, 2-283: questo maladetto cane o cagnola ch'el sia, che
-destare un pensiero, infondere un proposito o una speranza o un impulso o coraggio e
, infondere un proposito o una speranza o un impulso o coraggio e vigore,
proposito o una speranza o un impulso o coraggio e vigore, suscitare un sentimento
così gli rispose: come ti chiami, o cavalieri, quale mi porgi cotanto vigore
. -con riferimento a soggetti inanimati o a personificazioni. guittone, xii-1
ci porge ancora il vedere che gli avversari o possanza non abbiano che molto sia o
o possanza non abbiano che molto sia o... ci siano obligati e
. -con riferimento a una costruzione o a un elemento del paesaggio.
rimproccevoli che abbiano a dare scandalo o turbazione. 18. essere,
passetta azionata dal l'incorsatore o che provvede all'imbancatura e alla
). letter. che procura un bene o che provoca una condizione, uno stato
. 3. che parla, canta o recita con cura ed efficacia; dicitore
ricettacolo dotato di pori di forma circolare o poligonale; si sviluppano per lo più
palpebre, che consiste in uno o più tumoretti encistici formati dalla concrezione
ge, demosponge e ialosponge o esattinellidi. lessona, 1178:
matematica e nella geometria antiche, corollario o dimostrazione che ne induce un'altra.
non consente di determinare precisamente gli enti o le relazioni che ne sono interessati.
ti darò ancora io come un corollario o vero giunta... ed io:
è, risposi, un bello e prezioso o porisma o corollario o giunta o vantaggio
risposi, un bello e prezioso o porisma o corollario o giunta o vantaggio, che
un bello e prezioso o porisma o corollario o giunta o vantaggio, che tu tei
prezioso o porisma o corollario o giunta o vantaggio, che tu tei vogli chiamare.
da taluna delle inique veneri, o 'pomea'o 'schenide'o 'pandemia'o
delle inique veneri, o 'pomea'o 'schenide'o 'pandemia'o 'etaira'
delle inique veneri, o 'pomea'o 'schenide'o 'pandemia'o 'etaira', perdono
veneri, o 'pomea'o 'schenide'o 'pandemia'o 'etaira', perdono le foglie
), all'odore d'anguilla cruda o fritta nell'olio di soia, nel
una repubblica come la francese del '92 o dell'oggi... è un che
iv-531: 'pomocrazia': 'il potere 'o 'fascino della donna meretrice '(proudhon
. letter. discorso di carattere erotico o sconcio. lucini, 7-368:
. pornografìa, sf. raffigurazione o trattazione di immagini o soggetti di argomento
sf. raffigurazione o trattazione di immagini o soggetti di argomento e di carattere erotico
e di carattere erotico e ritenuti osceni o comunque eccedenti i limiti imposti dalla morale
comunque eccedenti i limiti imposti dalla morale o dalla consuetudine correnti (e, rappresentando
dopo una settimana non trovavi bambino tecnico o ginnasiale né parrucchiere, né oste,
né sargente, né salumaio che, o dicendo qualcosa o mostrando un oggetto,
né salumaio che, o dicendo qualcosa o mostrando un oggetto, non trovasse il
vocabolo è passato a indicare qualunque scritto o disegno o anche discorso osceno. b.
passato a indicare qualunque scritto o disegno o anche discorso osceno. b. croce,
e sensuale; e che, sfiorando più o meno astutamente la pornografia, ha moltissima
? -dei microbi... o contro quelli che hanno la fobia delle produzioni
15-366: ho contemplato dalla luna, o quasi, / il modesto pianeta che
pornografia, letteratura, scienze / palesi o arcane. moravia, xii-79: era
-per estens. atteggiamento di condiscendenza o di attrazione nei confronti di azioni o di
o di attrazione nei confronti di azioni o di situazioni che riguardano l'attività erotica
di situazioni che riguardano l'attività erotica o il commercio fra i sessi; libertinaggio
e libere, alcuni l'accusavano d'immoralismo o di pornografia. -ant.
pornografia. -ant. scritto o immagine che riguarda la prostituzione.
: poche botteghe restavano aperte: due o tre liquoristi; un venditore di libri
. gadda, 25-121: un giorno o l'altro dovremmo scrivere in collaborazione novelle
pornografo, sm. autore di scritti o di disegni pornografici. carducci
letterato, agente della polizia, pederasta, o al massimo, correttore di bozze,
-per estens. chi si compiace di letture o di spettacoli osceni. -anche: indole
il 'voyeur'si limita al piacere visivo o invece è portato a degenerare in azioni
che permette la comunicazione fra gli organi o con l'ambiente esterno. -pori cutanei
l'ambiente esterno. -pori cutanei o sudoriferi: ciascuno di quelli che rappresentano
acustico: orifizio del condotto uditivo esterno o interno. -poro gustativo: orifizio del
tutta la vita nostra continuamente pe'meati o pori della cute si rende, siccome
-con riferimento ad analoghi orifizi nell'epidermide o nel pellame degli animali. p.
regole dell'arte, si è struccato o sia messo nella pelle camossata per premerlo
in senso generico: condotto, orifìzio o meato anatomico. guglielmo da saliceto volgar
indicare la generale diffusione di una condizione o di un effetto che interessi il corpo
di un effetto che interessi il corpo o un organo o la disposizione dominante di
effetto che interessi il corpo o un organo o la disposizione dominante di un carattere.
. 2. ciascuna delle cavità o degli spazi vuoti che si trovano nella
si trovano nella massa di un materiale (o, anche, di un corpo gassoso
tai corpi divisibili e penetrabili dal foco o dal calor di quello? d.
aperti i pori dell'ambra collo strofinarla o col riscaldarla, ne scappan fuori certi
riscaldarla, ne scappan fuori certi filamenti o corpicelli invisibili per ragion della loro estrema
i quali, incontrandosi in corpi leggieri o come glutinosi, si appicchino. campailla,
lor si uniscono attaccati / gli atomi, o per quiete o per figura, /
attaccati / gli atomi, o per quiete o per figura, / ne vengono corpuscoli
] sono interstizi lasciati da granuli minerali o da cristalli che aderiscono fra loro soltanto
della loro superficie. -discontinuità più o meno profonda, che si ha fra
commodità e vaghezza ci rende lo smalto o calcestruzo, e si fa di due
di natura, / e questi corpicciuoli o quelli ammette, / secondo de'suoi
e anche all'interno di una roccia o di un muro. cinelli, 2-189
di pori, si sarebbe detto, o opercoli, e anche in certi punti da