5. bot. pieno di barbe o radici, o. peggior. barbutàccio
. pieno di barbe o radici, o. peggior. barbutàccio. aretino,
: con scafo, con propulsione a remi o a vela, anche a motore (
, anche a motore (barca a motore o barca motore); carico trasportato da
commise; avvisando dover di necessità avvenire o che il vento barca senza carico e senza
senza carico e senza govemator rivolgesse, o ad alcuno scoglio la percotesse e rompesse
sostava a veder rientrare le barche da carico o manovrare la draga che faceva le sue
veramente proveder bisogna / per lui, o per altrui, sì ch'a sua barca
enormissimi ragionamenti. pulci, 2-1: o sommo giove per noi crucifisso, /.
, carca / di tanti incarchi debbe, o in qual porto / con questi venti
dante, par., 2-1: o voi che siete in piccioletta barca,
giusti, ii-450: una stretta di freddo o una sciroccata mi possono ricacciare addietro da
.. si leghi in piccole manne, o, come altri dicono mannelli o covoncelli
, o, come altri dicono mannelli o covoncelli, facendo subito le barche, ovvero
bartoli, 40-ii-178: andavano di conserva cinque o sei di quelle, che, per
mercantili (con cui si fanno manovre o si eseguiscono lavori nell'esterno del bastimento
sm. chi trasporta in barca persone o merci; chi la possiede e l'
in mezzo alle difficoltà della vita (o di un momento, o di un
della vita (o di un momento, o di un affare, o di una
momento, o di un affare, o di una situazione); sapersi destreggiare
(scansando i pericoli, evitando la reazione o il risentimento di altri).
sm. apertura d'accesso sulla murata o impavesata della nave (per salire dall'
mezzo di scala, sul ponte scoperto o ai ponti superiori). c
teneva l'imbarcazione più grande (la barca o barcaccia). = dal venez
detta gondoliera). -composizione vocale o strumentale, a canzone, con melodia
il consiglio di plutarco, conviene, o passeggiar lungo il mare, o barcheggiar
conviene, o passeggiar lungo il mare, o barcheggiar lungo la spiaggia. targioiti tozzetti
barche tra le navi e la terra, o tra sponda e sponda di un fiume
che gli spagnoli chiamano de las velas o vero de los latrones. nomi appropriatoli
barcaiolo (che tra ghetta o dà a nolo la sua piccola imbarcazione)
barchettata, sf. carico di persone o di merci che può entrare in una
dentro a piccoli barchetti, chiamati gusci o sciattafamiglie, simili ai canot degl'indiani,
interrotte qua e là da banchi di sabbia o da qualche barchétto. soffici, ii-26
se 'l tiranno vuol farsi uno giardino o uno barco per suo spasso, bisogna che
., 1-100: a chi nel barco o in villa il segue, dona.
targioni tozzetti, 12-10-205: certe incavature o vallate delle alpi, per le quali
attraversare esse alpi, si chiamano bocchette o foci, o barchi, cioè varchi,
, si chiamano bocchette o foci, o barchi, cioè varchi, come le bocchette
di là (come chi è ubriaco, o soffre di leggera vertigine); pendere
a finire. foscolo, iv-412: o gloria!... dal giorno che
barca per trasporto (nella navigazione portuale o fluviale). tassoni, 9-70:
algarotti, 3-89: dovendosi i navili o i barconi costruirsi al di sopra delle cataratte
i bimbi sotto il cedro, funghi o muffe / vivi dopo l'acquata,
esaminare per la fretta se il morso o le barde stessero a dovere. monti,
bot. erba bienne (arctium lappa o arctium maius) della famiglia composte tubuliflore
; la bardana è detta anche lappa o lappola. bencivenni [crusca]
circonstanti informi, che mostrano di buono o di bello in quella sacra sedia, eccetto
favella e fin nella bardatura ragazzetto o ragazzetta (senza l'accezione di- spregiativa
. dial. sacco (imbottito di paglia o fieno) per servire di riparo alla
si possono annoverare anche le spurie, o vogliamo dire certe sorte di galestri,
al bardiglio, cioè di color livido o piombato, con vene bianche a guisa
caramente a nome del suo bardo, o ditele ch'ei si ricorda di quel bacio
gli aedi e i bardi come fanciullini, o bei bambini, o irruenti gioventù
fanciullini, o bei bambini, o irruenti gioventù ginnaste, tutte ebra fantasia,
sull'anforetta, è bardolino... o gradisci moscato? bardòsso, nella locuz
, dire che l'abbiano a bardosso; o pure come un contadinello che, domandato
. bardòtto, sm. mulo o cavallo montato da chi guida un branco
.. ne eran rimasti appena due o tre, attaccati, ch'eran stati
girellavano senza parere, giuocavano alle piastrelle o alle noci, ta- steggiavan la serva
un tavolato (a forma di quadrato o di rettangolo) con due stanghe per
con due stanghe per i due portatori o manovali: per il trasporto di materiale
sapete qual parte della barella va inanzi o dietro?... ah, ah
terreno]... con barelle o carnicci per il sodo. b. davanzali
sm. addetto al trasporto di feriti o ammalati con la barella; infermiere per
viene dall'aroma degli orti nell'isola o dall'alghe guaste nella barena laggiù?
15-50: qual ne le alpine ville, o ne castelli / suol cacciator che gran
al capo sanguinante, / e tutti, o figli miei, vi benedissi. de
248): senza lasciarle in capo capello o osso addosso che macero non fosse.
idem, par., 1-24: o divina virtù, se mi ti presti /
di proprio capo: di propria iniziativa o volontà, senza ricevere consigli da altri
-capo di famiglia: il padre, o il figlio primogenito. -capo del governo:
alberto, 122: tutte le cose o a niente si riferiscono e, come
d'un capo, senza rettore discorreranno; o vero, se alcuna cosa è,
questa foresta, ch'io troverrò qualche capo o via 0 abitazione dimestica. pulci,
. s. illustrissima piglierà una pietra o una riga di legno, non tanto
ed è... largo poco più o men di tre palmi. magalotti,
verdura, appena capaci di contenere due o tre ombre, dove s'arrestano e di
gloria sopra ogni cosa, ed essendo maestro o vogliamo dire capo di scuola, e
rispetto moderato. -fatto precedere, o posposto a sostantivi designanti il personale dirigente
esercito, indica l'autorità più elevata o una funzione comunque direttiva: capo meccanico
tumulti infra loro. panciatichi, 45: o che tempi! o che costumi!
panciatichi, 45: o che tempi! o che costumi! e voi dite:
che costumi! e voi dite: o che capo! pananti, i-41: dissero
di uno stato, di una provincia o regione); luogo in posizione preminente,
.. quanto alle altre forme dovrebbe dirsi o 'capo ingegnere 'o * capo
dovrebbe dirsi o 'capo ingegnere 'o * capo segretario ', ma è roba
in capo ', per 'capo 'o 'primo degli aiutanti'. jahier,
cuspide; la parte estrema (all'inizio o alla fine); estremità (principio
alla fine); estremità (principio o fine); sorgente, sbocco (
(di fiumi, di sorgenti, o di strade, piazze); bandolo.
estremità, alla sommità; al principio o al termine; davanti, in primo
instro- menti suoi, cioè carri, o matti, o sordi, le masuole,
suoi, cioè carri, o matti, o sordi, le masuole, i molinelli
i capi. 9. inizio o termine d'un periodo di tempo. -
5-57: in capo d'otto, o di più giorni, in corte / venne
ce ne vede mai dei signori, o così di rado, che non se ne
non averne nessuno. -figur. principio o fine. boccaccio, dee.,
punta a un'estremità e una capocchia o capo dall'altra, e serve ad appuntare
e serve ad appuntare velo, fazzoletto o altro, specialmente nell'abbigliamento donnesco. nievo
accertare se sia capo di tibia, o qualche pezzo del carpo o del tarso di
di tibia, o qualche pezzo del carpo o del tarso di un elefante.
differenza dal capo della cometa alla sua barba o chioma, e che quanto alla chioma
il nostro cammino, e riconosciuto la punta o capo di santa elena, nel medesimo
della battaglia, se gli avversari antonio o petreio non fanno alle loro genti un'
tutte le perfezioni che si possono disiderare o considerare in un uomo si riducono a tre
dell'altre ne ho omesse apposta, o perché non potevano così naturalmente venire sotto
del naviglio tuo di corsa, / o duca dell'egeo marco sanuto. / sul
puntini che significano le pause di silenzio o i sospiri. jahier, 72: così
per umiltà, riverenza, condiscendenza, o per grande abbattimento). -anche: a
detto anche cavezza, capezza di moro o testa di moro). -capo
121: se la persona sa o crede o dubita di non esser bene
121: se la persona sa o crede o dubita di non esser bene confessata quella
indipendenza servile, una indipendenza all'austriaca o alla russa, non mi pareva cosa
impression l'agita e scuote / di brama o di timor; però che imene /
forza, si ritirano in casa, o credono avere il mal di capo,
il mal di capo, se tanto o quanto passeggiando all'aria hanno bevuto della
frusta e dalla galea che l'attende, o da quanti altri mali gli caggiono in
-interesse a capo d'anno (o capo d'anno): usura consistente
, attenda a lussuriare... o che vesta di soperchio, o conviti,
. o che vesta di soperchio, o conviti, o abbia il capo forato
che vesta di soperchio, o conviti, o abbia il capo forato, non t'
con esso in affidarli il tuo, o commetterli tue faccende. -avere in capo
tosto alle arme con piccola provisione, o a servire uno grande con mille stenti e
non si smarrisce nel penserò, / o come non percuote il capo al muro.
e mostra segni di non volere, o non potere star forte, e aver pazienza
arrabbia; e'vuol dar del capo, o batter il capo nel muro '.
non sarà oggi sarà dimani, ma o prima o poi, chi semina la morte
oggi sarà dimani, ma o prima o poi, chi semina la morte raccoglie
a letto. -dare del capo o il capo in qualcosa: andarvi a
un angolo, in fra un crocchio, o vanno a dar del capo nel muro
alcuno; capitare inaspettatamente in un luogo o in una situazione. -dare del capo
sicuro / di tosto esserne 'n capo, o compar vero, / ma que'ch'
... far spalle della fronte, o del capo coda, e della coda
, non so ben se circuiti, o di qual altro genere curvità, e torcimenti
efficacemente * co'ciottoli ', o vero colle frombole'. manzoni, pr.
astratti dalla materia, né per indivisibili o di spazio o di tempo che sien
materia, né per indivisibili o di spazio o di tempo che sien nulla di spazio
: mandare a galla le vinacce, o tutto ciò che si trova in fondo.
a l'innamorato frate un strano ghiribizzo o capriccio, come lo vogliamo chiamare.
né per fatica di maestro né per lusinga o battitura del padre, o ingegno d'
per lusinga o battitura del padre, o ingegno d'alcuno altro, gli s'era
: avere la peggio; uscire malconci o con gravi perdite materiali da un'impresa
: una bella letterina, con due o tre parole che fanno colpo sulle ragazze!
-venire a capo: aver ragione di qualcuno o di qualcosa; concludere; ottenere;
. caro, 12-i-16: se dio o la versiera vorrà, credo di venire a
.. a voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo,
non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. leopardi
facessino / in qualche parte gonfiamenti, o lividi, / al tutto ci è
partito di sgravarmi di questo tumore, o per risoluzione, o col venire a capo
di questo tumore, o per risoluzione, o col venire a capo. -venire,
consiglio in che modo il dovessero offendere, o di batterlo o di fedirlo, il
il dovessero offendere, o di batterlo o di fedirlo, il mosca de'lamberti disse
che altri abbia argumentato essere la nigella o melanthio sonnifero come l'oppio. alfieri
nessuna ripugnanza a mostrarla in pubblico: o fosse, perché l'idea di un pericolo
di un pericolo corso mi lusingasse; o che, per un misto d'idee ancora
. chi comanda una barca da pesca o da trasporto. = comp.
, 0 a ciascuno iddio capocanino, o a febrio. = comp. da
capòcchia, sf. estremità (ovale o sferoidale) di un oggetto lungo e
punta a un'estremità e ima capocchia o capo dall'altra. panzini, i-210:
zomba e picchia, / di netto tagliasi o braccio o capocchia. manzini,
/ di netto tagliasi o braccio o capocchia. manzini, 11-62: è molle
trattava di acquistare un paio di zoccoli o un paio di scarpe, per lei,
: ma che più vi trattengo, o forti? andiamo / a trar di bizzarria
per via di mercenari sotto un capo o capoccia, come si chiama, io
al barocciaio: « dico bene: o come si domanda egli quest'animale?
persona che detiene il potere senza meritarlo o l'ha conquistato con mezzi disonesti).
trovarsi fra l'uscio e il muro o di fare una scappellata alle croci e agli
596: ma, dopo 11 banchetto o la refezione, dopo la visita ai capoccia
(v.). capocòllo (o capicòllo), sm. (plur.
in generale, sono persone intelligentissime, o almeno se lo figurano. verga, 4-205
atto a facilitarne l'attacco a un morsetto o a un altro conduttore.
l'allievo più anziano di ogni corso, o il primo nella graduatoria.
. nella cucina di un grande albergo o di un ristorante, il cuoco più
un ristorante, il cuoco più anziano o più abile, da cui dipendono gli
il posto di uffiziale di ripartimento, o capo divisione, nel ministero d'istruzione
il nome da una costola di capidoglio o fisetere. d'annunzio, iv-2-11:
] l'operaio, per passare maestro o capo-fabbrica. bocchelli, ii- 202
capifabbrica. bilenchi, 95: uno o due andranno via certamente, ma il capo
la madre vedova di figli minorenni, o il figlio di genitori inabili al lavoro,
alla coda di tutto, ora, volere o non volere, è saltato in capofila
un capogatto, fossimo a'solleoni, o ima coltellata. e invece si vede ch'
che un don magnifico, capopopolo, o capogazzetta, o capotalpa, per non accorgersi
magnifico, capopopolo, o capogazzetta, o capotalpa, per non accorgersi della travestitura
manca / s'udiva: « ferma, o pel mantel ti tiro; / vedi
s'egli avesse posseduto il discobolo di mirone o il doriforo di policleto o la venere
di mirone o il doriforo di policleto o la venere cnidia, la sua prima
capolavori che non forniscono mai modelli ideali o convenzionali, ma specchi della società.
nel massimo grado una qualità, positiva o negativa che sia. orioni, x-21-282
veva presentare l'operaio, per passare maestro o capo- fabbrica. panzini, iv-108:
carena, 1-322: 'capoletto quel panno o drappo che s'appicca propriamente alle mura
2. ant. pannello di tessuto prezioso o arazzo da appendere alla parete in una
minale di una linea tranviaria o ferroviaria. baldini, i-527:
per raggiungere il capolinea di grassina o dell'antella. = comp.
un mostro... è il diavolo o il regionalismo? verga, 3-128:
'capolista', la persona principale in tale o tal cosa, caporione. 2
'mettere in capolista': assegnare a persona o a cosa il luogo principale, dar la
lodare la persona di un buttero, o capomandria, vestito di una rozza
, sm. (plur. capomastri o capimastri-, ant. capimaèstri). chi
prezzo, prende a costruire fabbriche, o altri muramenti, provvedendo i muratori,
un grazie, appena sembrassero poco attenti o le loro invenzioni men degne della desiderata
= comp. da capo e mastro o maestro (v.). capomése
quel che veggiamo tuttodì avvenire ne'capimorti o materia dannata (così chiamano i chimici quel
vuoti dell'interno della pietra qualche capomorto o sedimento. cesarotti, i-64: i primi
di quel che potrebbe spiegarsi con una frase o una costruzione ordinaria, e perciò non
prodotto di seconda mano, disutile, o di utilità non diretta. = comp
occhi; ed un altro, o più, si nascondono, e nascosti danno
non trova il nascosto in tante gite o in tanto tempo quanto sono convenuti, perde
ortolani). ant. l'ortolano o giardiniere che di rige gli
rige gli addetti alla coltivazione di un orto o di un giardino.
, fregio od ornamento di getto o d'intaglio, che si mette in capo
il capitello in alto, sia che capopiè o diritta si dipinga nell'occhio suo
dipinga nell'occhio suo la immagine della colonna o in quale altra positura si voglia
quartier mastri, portabandiera e tenenti: o almeno almeno sottotenenti e sargenti maggiori;
, un caporalmaggiore, circondato da tre o quattro soldati con un'altra bandiera,
di persone losche. -in senso attenuato o addi rittura scherzoso: animatore
sopratutto i caporioni della ciarla in versi o in prosa...? giusti,
giovane, 9-24: i capitani, o pur gonfalonieri, / o ch'io gli
i capitani, o pur gonfalonieri, / o ch'io gli debba dir caporioni /
. capirónda). milit. sottufficiale o graduato che comanda una ronda.
pubblico, di una stazione ferroviaria) o reparto (in uno stabilimento, un magazzino
factotum a un banchetto di reduci o di socialisti, domani caposala a una festa
, domani caposala a una festa da ballo o in una casa privata. pasolini,
sopra. pananti, i-294: cinque o sei son venuti a capo scala
gli addentellati e non c'è più colla o cemento, che valga a conglutinar gli
(plur. capiscuòla). fondatore o esponente maggiore di una scuola artistica
esponente maggiore di una scuola artistica o scientifica, di un movimento letterario o filosofico
o scientifica, di un movimento letterario o filosofico; ideatore di un metodo.
che non è facile ridurle ad una o ad un'altra schiera. alfieri, i-187
, e sì negli epitalamii, condotti o in gliconei o in esametri. b
sì negli epitalamii, condotti o in gliconei o in esametri. b. croce,
poeti originali, che vengono chiamati maestri o capiscuola. = comp. da capo
una sezione di un qualsiasi ufficio pubblico o di un ministero. imbriani,
driglia di sommergibili, torpediniere o caccia torpediniere.
il berretto che mandava all'indietro o di traverso. pancrazi, 1-73: a
. carducci, i-1014: cotesta espiazione o vendetta il poeta del medio evo fa
e degli ovini, detta anche capogatto o balordone: si manifesta con capogiri,
ruini [tommaseo]: è detto capostorno o dall'effetto che segue il male,
co i capi storditi e stupidi, o dal più notabile accidente, del volgersi
che un don magnifico, capopopolo, o capogazzetta, o capotalpa, per non
don magnifico, capopopolo, o capogazzetta, o capotalpa, per non accorgersi della travestitura
. e. cecchi, 6-310: capotamburi o trombetti,... dinanzi
'capotamburi ', non 'capitamburi 'o 'capi tamburo '>
). piccolo pezzo di avorio o legno duro posto al l'
manico degli strumenti a corde pizzicate o ad arco; serve di appoggio
basso si posavano sopra il ciglietto, o capotasto,... l'ho fatte
che occupa a tavola il padrone di casa o co munque chi invita (
chi sta in capo alla mensa, o, se non in capo, nel luogo
è il barometro. vento secco o di scirocco, e noi, presto,
capo di un turno di operai o impiegati. serao, i-941: erano
capivergari). capo dei mandriani (o vergari). leggi di
capovèrsi). principio di strofe o di periodo, generalmente a riga rientrata
avesse trascurato di mettere i nomi, o almeno accennargli colle prime lettere a'capiversi
è trascritto] con pochissime omissioni, o aggiunte, o variazioni, la più
con pochissime omissioni, o aggiunte, o variazioni, la più considerabile delle quali
giudizio osservare che l'albero è verde? o se pare ridicolo trovare un pensiero in
sacchi bianchicci. prendeteli dunque pei piedi o pel sedere, e capovolgeteli. squassateli
è e perciò tento di rifarlo colla fantasia o di mutarlo colla distruzione. lo ricostruisco
colla distruzione. lo ricostruisco coll'arte o tento di capovolgerlo colla teoria. emanuelli
il giovane, 9-492: la barca, o fosse error d'inegual peso, /
fosse error d'inegual peso, / o quale altra cagion, si capovolse.
urtarsi violentemente con l'altra, capovolgersi, o stranamente attorcigliarsi. forteguerri, 19-101:
6-180: m'era sempre accaduto, più o meno, di scordarmi della gente appena
2. aeron. nell'atterraggio o nel rullaggio, posizione che l'aereo
- anche al figur. o. rucellai, 2-5-15-160: da'fati nascono
e pinnacoli vari, di tipo russo o quasi, un po'come dei rapa-
, un po'come dei rapa- nelli o cipolle capovolti. cassola, 2-21: io
avessi la maggiore torre di parigi, o la maggiore montagna del mondo in su
l'ha coperto / sotto a mantello o cappa, e'non ci è certo.
: è questa boccia una cappa, o vero buccia, dentro della quale si
pecchi, 2-162: sbucano fuori quattro o cinque messeri in cappa nera, occhialuti
, con una specie di berretta o papalina sul capo. a prima vista parevano
(di pelliccia, raso, velluto o altro tessuto elegante). pratolini,
ma vederne il fine e farne dentro o fuora, e finalmente cavarne, come
cavarne, come si dice, cappa o mantello. lippi, 5-35: non
al castello, / per poterne cavar cappa o mantello. fagiuoli, 1-5-51: orsù
altro: ora vo'cavarne cappa o mantello. -non farsi stracciare la
una cappa. usa alcuno, avendo o cappa, o saio, o mantello,
usa alcuno, avendo o cappa, o saio, o mantello, quando è logoro
avendo o cappa, o saio, o mantello, quando è logoro da un
lato, sdrucirlo e rivoltarlo dall'altro, o da rovescio. il che per altro
uno è di una oppe- nione, o tiene da una parte, e poi si
dice: egli ha rivolta la cappa, o rivolto il mantello. 7. il
: antico modo di tirare di scherma o duellare senza togliere la cappa. -
l'atto suo parea tutto sbalordito, o perché avesse paura del popolo, o
o perché avesse paura del popolo, o perché avesse compassione a frate michele;
di fuoco, appiè del santo, o come sta bene, e in su la
10. mantello (con o senza cappuccio e di varie fogge)
ecclesiastici di più alta dignità, abitualmente o durante particolari funzioni liturgiche. -cappa magna
in danaro, esatta da alcune chiese o dal vescovo dopo che si era insediato o
o dal vescovo dopo che si era insediato o da altri prelati. 13.
la quale per un vento forte, burrascoso o contrario, è obbligata ad ammainare tutte
le sue vele, fuorché una o due delle più piccole. guerrazzi, iv-62
boccardo, 1-394: * cappa 'o * cappello *. queste parole..
scappa '. è detto dei ricchi o degli uomini potenti, che trovano spesso
ha almeno tolto loro del tratto, o a vostro modo, delia mano; e
in fra pacifico, in fra serafino, o in uno simile. e basteravvi mai
, sf. vano in muratura, più o meno ampio, a forma tronco-conica o
o meno ampio, a forma tronco-conica o tronco-piramidale, sovrastante il focolare: ha
tronco di piramide, in muratura, o, più spesso, in vetro,
parete sopra stufe, fornelli a gas o elettrici, per facilitare lo scarico del
malmantile, 2-816: essi ripuliscono le cappe o gole de'cammini dalla filiggine. carena
in alcuni cammini da cucina, non più o raramente nei camminetti da stanza. manzoni
la cappa a farmi contar fiabe da martino o da marchetto. fogazzaro, 5-452:
-sotto la cappa del cielo (o del sole): su tutta la
più pestifero peccato, che quello del guelfo o ghibellino. firenzuola, 388: era
chi gli portasse un piatto d'ostriche o di cappe crude, o pure un
piatto d'ostriche o di cappe crude, o pure un qualche pesce salato o un
, o pure un qualche pesce salato o un qualche frutto acerbo o un'altra
qualche pesce salato o un qualche frutto acerbo o un'altra insalata piena di mille bizzarrie
] ponghiamo la cocciniglia, le cimici o cappe degli agrumi e de'fichi,
, e come le piante producono i semi o frutta loro senza accoppiarsi con altri.
, testone. ricchi, xxv-1-201: o cappachióne, / si vede pur che
per capo, cioè cosa per cosa, o sce gliere un capo,
, ossia una cosa, fra altri capi o cose. = deriv. da
bot. famiglia di piante dicotili tropicali o subtropicali, con foglie semplici o composte
tropicali o subtropicali, con foglie semplici o composte, fiori actinomorfi o zigomorfi,
foglie semplici o composte, fiori actinomorfi o zigomorfi, ovario dimero, frutto a
, frutto a capsula, siliqua o bacca. = voce dotta, lat
dial. capanna, riparo di canne o frasche. s. bernardino da
piccolo edificio consacrato, a se stante o annesso a palazzi, castelli, istituti
notevole sviluppo architettonico e ricca decorazione pittorica o plastica). compagni, 2-12
dama non faccia tanto uso della sua cappella o oratorio domestico quanto i dì di lavoro
, dietro le balaustre di ferro o di marmo, già sommerse nelle tenebre e
universo: la cui gloria che sia o possa essere senza le delizie della musica
81: 'cappella ardente'dicesi oggi la stanza o sala parata a bruno, dove con
alla pubblica vista il cadavere di qualche illustre o titolata persona: modo esagerato preso da'
depositi): quella destinata (nei cimiteri o nelle chiese) alla tumulazione dei defunti
'cappellano ', prete che uffizia cappella o è beneficiato di cappella.
ottone grandi al naturale, fatte senza o con ben poco artifizio. s. maffei
capitone, il quale alla dea udisna o simulacro o cappella eresse negli arusnati.
il quale alla dea udisna o simulacro o cappella eresse negli arusnati. 5
.: gruppo stabile di esecutori vocali o strumentali, specie al servizio delle corti
un che non è de la capella o del conserto; similmente appare nel gioco
: funzione religiosa celebrata personalmente dal papa o a cui egli assiste, circondato da
il diritto d'intervenirvi per la loro dignità o ufficio. -tenere cappella: assistere a
assistere a una funzione celebrata dal pontefice o in sua presenza. bandello, 2-37
, 77: portava un perruccone di lana o di crine di cavallo, nero come
però diremo che fare un cappellaccio o vero cappello (nella materia della quale ragioniamo
e fargli un bel rabbuffo colle parole o veramente farlo rimanere in vergogna, avendo
farlo rimanere in vergogna, avendo detto o fatto alcuna cosa... meglio di
non viene rotto da un'aratura profonda o con cariche di esplosivo. targioni
benché tutto monteleo sia composto di filoni o strati di pietra aluminosa, ciò non
e si chiamano cappellaccio, quasi cappello o crosta del monte. = spreg
. cappellaro), sm. fabbricante o venditore di cappelli. g.
annunzio, v-3-672: quale imbecillità più o meno annosa può confidarsi al potere universale
la favola di quel cappellaio che piangeva o rideva sempre a sproposito: giacché gli
ant. chi aveva l'incarico di scoprire o coprire il capo del falcone durante una
cappella, senza cura d'anime (o anche con cura d'anime, ma
parrocchiali debbono di licenza del vescovo generale o speziale, tacita o espressa, confessarsi
del vescovo generale o speziale, tacita o espressa, confessarsi l'uno prete dall'altro
confessarsi l'uno prete dall'altro, o che sieno in una medesima chiesa beneficiati
sieno in una medesima chiesa beneficiati o cappellani, o sieno rettori o cappellani di
medesima chiesa beneficiati o cappellani, o sieno rettori o cappellani di diverse chiese.
o cappellani, o sieno rettori o cappellani di diverse chiese. boccaccio,
, 7-5 (177): e confessassesi o dal cappellan loro o dal quel prete
: e confessassesi o dal cappellan loro o dal quel prete che il cappellan le desse
; era un pidocchiaccio riunto, ma o di riffe o di rafie aveva fatto
un pidocchiaccio riunto, ma o di riffe o di rafie aveva fatto i quattrini a
procaccia d'avere l'amistà d'uno o di più grandi uomini de la terra,
tua terra leggieri, e donagliene una o due volte l'anno: ciò sono,
ciò sono, una bella spada, o uno bello ooltello, o sonagli da falcone
spada, o uno bello ooltello, o sonagli da falcone o d'altro uccello
uno bello ooltello, o sonagli da falcone o d'altro uccello minore, o cappelletti
falcone o d'altro uccello minore, o cappelletti o lunghe o geti o simili
d'altro uccello minore, o cappelletti o lunghe o geti o simili cosette.
uccello minore, o cappelletti o lunghe o geti o simili cosette. garroni,
minore, o cappelletti o lunghe o geti o simili cosette. garroni, 1-520:
. figur. parte terminale di uno stelo o di un ramo, dove sboccia il
scriver lettere... fan la data o 11 tempo, fan la sotto scrizione
la sovra scritta, le condannano o francano e le mettono alla posta.
: 4 cappelliera ', specie di busta o custodia di cuoio o di cartone
di busta o custodia di cuoio o di cartone coperto di pelle, di forma
determinata da quella del cappello, tonda o triangolare, e nella quale gli uomini
belle. sacchetti, 200-89: costoro vollono o immaginoronsi di vedere la gente armata che
cosroe un dei feditori dal morion- cello o dalla cappellina. 4. medie.
fasciatura che rappresenta una sorta di berretto o cappuccio. dicesi 4 cappellina della testa
. dicesi 4 cappellina della testa 'o 4 berretto a due globi ', quella
cappellinàio, sm. disus. gancio o serie di ganci infissi in un'asta
biancheria ed i vestiti stanno in casse o cappellinai, senza che gettino via tanti
il quale, non che di feltro o di paglia, lassi anche di stoffa variamente
, secondo il vario gusto delle persone o la variabile moda. tommaseo, i-365
di cui non si vedevano che due o tre grandi rose nell'oro dei capelli
forma di calotta, con tesa più o meno larga, di vario materiale (
con tesa molto larga; a cilindro o a tuba: di forma cilindrica,
, con qualche fermaglio nel cappello, o qualche catena d'oro: i broccati e
et aver assunto quel di cendalo, o la berretta di ciambel- lotto, o
o la berretta di ciambel- lotto, o di veluto. buonarroti il giovane, 9-212
cappelli in campagna, in casa berrette bianche o rosse o varie, secondo l'offizio
, in casa berrette bianche o rosse o varie, secondo l'offizio ed arte che
nelle dita e nella mano il tremore più o men gagliardo. baretti, 1-26:
, nidi di rondine, d'aquile o di pappagalli. e il tutto ricoperto da
tempo non s'avea riguardo alla scienza o alle virtù, bastava saziare l'appetito col
segno di deferenza (nel salutare, o entrando in un luogo privato).
si fa in piano con pietre di taglio o con mattoni, gli si dà un
queste fusser grani di tempesta, / o ceci o fave, ovver cappei da
fusser grani di tempesta, / o ceci o fave, ovver cappei da chiodi.
espansa a forma di disco convesso, conico o piatto. pulci, 2-9:
riproduzione, rappresentati da numerosi pori o forellini, che sono le estremità di altrettanti
14. per simil. strato di nuvole o nebbia che copre la cima di un
] è abbastanza provato dai loro decreti o dalle parti prese, nelle quali dopo
assai, e quei di giunchi, o di vimini, o di paglia son da
di giunchi, o di vimini, o di paglia son da cardinali di villa
ruffiana. grazzini, 4-272: capperi! o va'; abbi spesso dietro di queste
organi della beneficenza e della poesia, o della tavolozza o della metafisica? nievo
beneficenza e della poesia, o della tavolozza o della metafisica? nievo, 99:
3. ant. piccolo nodo o rilievo in un tessuto. garzoni,
, qui si ritrovano il veluto, o schietto, o alto basso, o setanino
ritrovano il veluto, o schietto, o alto basso, o setanino, o di
, o schietto, o alto basso, o setanino, o di due, o
, o alto basso, o setanino, o di due, o di tre,
o setanino, o di due, o di tre, o di quattro peli,
di due, o di tre, o di quattro peli, il damasco, o
o di quattro peli, il damasco, o a onde, o senz'onde,
, il damasco, o a onde, o senz'onde, a scacchi, a
portarsi sopra il cappello, con pioggia o neve). nuovi testi fiorentini,
: 4 capperone cappuccio, capperuccio contadinesco o da vetturali, il quale è appiccato a'
di alcune regioni. -andare o mandare in capperùccia: passare 0 far
: ella porti un bellissimo cappio incarnato o di altro colore allegro. [
cappietto ', chiamanlo quel nastro o cordellina di seta nera, o altro simile
o cordellina di seta nera, o altro simile, che a foggia appunto
figur. caro, i-155: o va', caccialo, branco, in capponaia
. fiore, 125-10: torte battute o tartere o fiadoni: / queste son cose
, 125-10: torte battute o tartere o fiadoni: / queste son cose da
da 'cquistar mi'amore. / o se mi manda ancor grossi cavretti,
mi manda ancor grossi cavretti, / o gran cappon di muda ben nodriti, /
gran cappon di muda ben nodriti, / o paperi novelli o coniglietti. folgore da
ben nodriti, / o paperi novelli o coniglietti. folgore da san gimignano, vi-11-
pone, cotto prima lesso o arrosto. f. f. frugoni,
radere per qualificarsi tante tavole rase. o pure per dichiararsi nella lor effeminatezza capponi;
questa natura, ne'quali tutti, o puro, o alterato con altri odori,
ne'quali tutti, o puro, o alterato con altri odori, e sempre con
, 8-366: egli [l'aceto] o puro o imbevuto d'odori..
: egli [l'aceto] o puro o imbevuto d'odori... può
faldella, 2-26: fossero venuti gli zingari o fosse calato il nibbio a ghermire
da donna per l'invemo, affibbiato o abbottonato da collo, con bavero e
guaine è sostenuta da stecche di balena, o da ferro fasciato. tommaseo [
mantice di una car rozza o di un'automobile. viani,
capovolgersi (per una troppo brusca frenata o un urto contro un ostacolo: un aereo
contro un ostacolo: un aereo o un'automobile). panzini, iv-iio
* capotare '. dal francese capoter, o * fare capote ', detto
e ben feltrata scorza del poyo, o baccello,... con minor manifattura
quella sopravveste, che portano gli schiavi o galeotti remiganti ed ogni altro marinaro;
, che ha intorno un velo rosso o verde: che direte voi qui pur ora
perdere 'senza far punto; dare o fare cappotto: vincere senza che l'avversario
di panno blu col bavero di marmotta, o un impermeabile stretto alla vita; se
cappucciàio, sm. ant. chi fabbrica o vende cappucci. burchiello,
: 4 insalata cappuccina', nei giornali o raccolte simili, quel che dicevi 4 varietà
maius), detta anche nasturzio indiano o del perù: con fusto rampicante,
fiori ascellari peduncolati, di color giallo o arancio, screziato di rosso-bruno, con
nane, per decorare terrazze e balconi o rivestire tralicci e pareti, nelle varietà
cardinale / né perch'abbia 'l rocchetto, o 'l ca- puccino. c. e
dogliosa e grande uscita - il corno o lo spacco unisenso della realtà.
, e coperte da una borsa, o cappuccino. moretti, 17-344: si
: in un chiostro di certosini, o di cappuccini. fagiuoli, 3-6-97:
baciasse riverentemente la punta del cordone, o in una brigata di ragazzacci che,
di barometro: il cappuccio si abbassa o si alza a coprire la testa a
, ora solo più con indumenti sportivi o da lavoro (giacche a vento,
qualche erma pendice / vestito d'un cappuccio o d'una tonica / per mangiar qualche
terrestre porta sul dorso quel suo cappuccio o pezza col lembo intorno intorno staccato nelle
qualche cosa, in forma di cono o piramide (a es. tetti,
stare per un certo tempo sott'acqua o in ambiente saturo di gas tossici.
. m. franco, 1-13: o zucca mia sanese, / i'ti mando
, / e, quando in piazza appari o ne la chiesa, / ti si
anni fa, sulle pagine di cicerone o di seneca, di virgilio o d'orazio
cicerone o di seneca, di virgilio o d'orazio, che al rezzo,
modenesi tali erbaggi, come differenti dalla brassica o verza, chiamano 4 capucci pensarono alcuni
e m'accennavi un campo glauco, o fiore, / di cavolo cappuccio e cavolfiore
pupilla rettangolare disposta trasversalmente; corna più o meno grosse e lunghe (e
triangolare e portata diritta; mantello bianco o variamente colorato e pezzato; pelle con
: certi offeriano oro, ed argento, o gemme preziose, ed altri legname,
gemme preziose, ed altri legname, o pelli rubellate, ed i più poveri
più secreti, / se ritrovasse capre o daini o cervi. michelangelo, 261-1
secreti, / se ritrovasse capre o daini o cervi. michelangelo, 261-1: nuovo
, ingegnose imprese ed emblemi di sdegnata o di benigna natura, la quale di
caprat cavalcare la capra verso il chino o verso la china: parlare, agire in
la capra delle sciocchezze: far parlare o agire una persona in modo sciocco,
da mettere avanti la lana di capra o l'ombra de l'asino.
non c'è utile senza qualche svantaggio o pericolo. aretino, ii-154: chi
piana, dice il baldi- nucci, o travicello posato per lo piano o a pendio
nucci, o travicello posato per lo piano o a pendio, sopra tre e talvolta
quattro piedi, ad uso di reggere ponti o palchi posticci. dicesi in lombardia cavalletto
usato per sollevare grossi pesi: capra o càpria a tre suggesti, biga a
un re agamennone, come un capraio o un bifolco. salvini, 24-348: odorate
colà da un casolare pastorizio distante le tre o quattro ore, per guardarvi una quindicina
. 3. region. sentiero montano o campestre percorso da greggi (nel lazio
i cavretti a saltare: dateci del tu o del voi, una ca- stacei antìpodi
è il motivo per cui talvolta o galatea, tu sei bianca più della foglia
tu piacer di tenerlo impiccato? / o tu l'affoga o tu taglia il caprèsto
tenerlo impiccato? / o tu l'affoga o tu taglia il caprèsto. / non
per dio: questa ciriegia abbocca: / o tu stendi ornai l'arco o tu
/ o tu stendi ornai l'arco o tu lo scocca. machiavelli, 596:
'del letto, pezzi di travetta, o di piana, lunghi quanto è largo
fiore, 125-9: torte battute o tartere o fiadoni: / queste son
fiore, 125-9: torte battute o tartere o fiadoni: / queste son cose da
son cose da 'cquistar mi'amore. / o se mi manda ancor grossi cavretti,
mi manda ancor grossi cavretti, / o gran cappon di muda ben nodriti, /
di muda ben nodriti, / o paperi novelli o coniglietti. bibbia volgar.
nodriti, / o paperi novelli o coniglietti. bibbia volgar., vi-55:
/ e credonsi legar cinque cavretti / o pigliar questi come pecorini, / sanz'
vo'tignere carta di cavrétto, o veramente foglio di carta bambagina, togli quanto
: finattantoché non avrà rapito qualche vitellino o qualche caprettino alle loro salvatiche madri,
attempato, non la cede a capri o altro illustre. càpria, v
sostegno del tetto; parte di ponte o di tettoia compresa fra due pilastri;
capriccio significa paura, e però capricciare o vuogli raccapricciare; cioè spaurire.
a l'innamorato frate un strano ghiribizzo o capriccio, come lo vogliamo chiamare.
ed avevano dato nell'ultimo della dilicatezza o, per me'dir, dell'orgoglio,
e sì, nella loro maggiore celebrità o folla de'corpi, vissero come bestie
ogniun de'due il suo proprio piacere o capriccio. muratori, 1-13: non
i capricci saltellanti sotto le zucchette rosse o nere, per armi le prezzolate di
far scolpire in esse un suo capriccio o impresa; e le portavano nella berretta
lingua toscana quella, che ado- prava o cercava di adoprare in comune. imbriani,
: per lo che, come degli uomini o ingegnosi o buoni solemo dire, che
che, come degli uomini o ingegnosi o buoni solemo dire, che hanno belli concetti
solemo dire, che hanno belli concetti, o buoni, o alti, o grandi
hanno belli concetti, o buoni, o alti, o grandi, cioè bei pensieri
, o buoni, o alti, o grandi, cioè bei pensieri, ingegnose fantasie
sensuosa dell'opera poetica e la sensualità o lascivia posta al luogo dell'arte.
affetto di parente? un capriccio? o era per lei una nuova avventura?
: raso) disposto come decorazione o rifinitura in questa giovane di ventun
propri impulsi quanto irene gli diceva o domandava rispondeva che no, irragionevoli
capriccio, non so se io dica, o dubbiosa. leopardi, i-426: senza
che vogliono fare di loro capriccio prima o poi se ne pentono. -le solite storie
compagnia della miseria e della fame due tre o venti famiglie, doveva sembrare a quei
. -avere capriccio di una persona o di una cosa; venire, toccare
[chiocciole] sono dipinte a capriccio, o granite, gocciolate, moscate; altre
marmi, con un artifizio senz'arte, o spruzzate di sangue in mezzo ad altri
ha capricciosamente posto un nome di poeta o di prosatore moderno. patini, 752:
un capitale di natura in tutti più o meno, ma i poeti ne hanno più
conseguentemente non ammette la qualificazione di bella o difettosa, poiché non è diretta da
ragione sensibile di preferenza, ma fluisce o dalla costituzione dei primi elementi della lingua,
dei primi elementi della lingua, o dalle circostanze che decisero della sua origine,
dalle circostanze che decisero della sua origine, o dai motivi incogniti e forse capricciosi che
veniva forse di là dal mare, o forse era nato lì fra le tre modiche
giovanni berti che chiederò? qualche sonetto o altro grazioso, non impio né trattante
destinate a colpire, per un tempo più o meno lungo, piacevolmente o con violenza
tempo più o meno lungo, piacevolmente o con violenza, la fantasia degli uomini
se parte sotto il segno della vergine o sotto quello del capricorno. montale, io7
d'uomo in tauro, in ariete o in capricorno, do a la cagione
perché da tutela, 0 titilla, o thiloti serva il popolo romano ricevette un
e ben rigogliosa pianta di fico salvatico, o caprifico. baretti, 1-181: il
caprigni l'orma. guarini, no: o villano indiscreto ed importuno, / mezz'
. michiele, i-314: cantate meco, o ninfe, / il terror de le
'di razza caprina ', o meglio, da un agg. * caprineus
'l vento passi, / seguendo o caprio o cerva multilustre. berni, 33-22
passi, / seguendo o caprio o cerva multilustre. berni, 33-22 (iii-126
i non chiomati figli, / caprio, o torel, cui di sbranar disdegna,
capreus, forse forma maschile di caprea, o retroderivato da capriolo. capriòla1 (
. ariosto, 1-34: qual pargoletta o dramma o capriuola, / che tra le
, 1-34: qual pargoletta o dramma o capriuola, / che tra le fronde del
la gola / stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto, /
stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto, / di selva in
capriola, un cervio, un porco cinghiale o qualch'altro di questa specie, inginocchiarsi
sempre ». aretino, iii-181: o cerva d'amore, o capriuola di grazia
iii-181: o cerva d'amore, o capriuola di grazia, vieni, vieni
è un salto come un trillo, o intrecciatura di gambe: e quando il
questo intrecciare, allora si dice tagliare, o trinciare le capriuole terze o quarte,
tagliare, o trinciare le capriuole terze o quarte, ecc., che quante più
fuora de la bocca di chi vorria mangiare o dormire, così le cavriole iscambiettevoli de
preste che e'non pareva che egli avesse o nervi o ossa. caro, 1-300
e'non pareva che egli avesse o nervi o ossa. caro, 1-300: incontanente
. io avrei dovuto spiaccicarmi nel muro o capriolare nel fosso di faccia, e
si può aver ragioni, se lepri, o capriuoli, o porci sal- vatichi non
ragioni, se lepri, o capriuoli, o porci sal- vatichi non compariscono. boiardo
capriolo. vallisneri, iii-383: capriuolo o cavriuolo. capra salvatica, velocissima al corso
sveglio adesso che durante il giorno, o lo stormire degli abeti sotto il vento estroso
stormire degli abeti sotto il vento estroso o, qualche volta, più raramente la tosse
di pantaloni di mozzo in franchigia, o come di zampette di caprioletto saltativo:
. redi, 16-i-3: infiniti / capri o pecore / si divorino. monti,
decorazione sarda: la danza e i cavallini o il capro saltatore. 2
lor cerca allor che 'l tergo o 'l fianco / ne van di dardo o
o 'l fianco / ne van di dardo o di saetta infissi. sassetti, 263
campi. 4. capro espiatorio o emissario: il capro che, presso
: alfieri era tenuto una singolarità, o, come oggi si direbbe, un eccentrico
forza di reticenze e di scongiuri raccontò, o meglio fece capire, che non solo
come estere: liquido oleoso, incolore o giallognolo, di odore sgradevole.
monti pur ciancia e del manzoni. / o pecoraio, contastù i caproni? /
incastrano i due fondi della botte, o altri simili vasi. = voce
beccume, caprume, grande, piccolo o mezzano, di sardigna, cicilia, ogni
prima dell'osservazione. 3. coppa o cilindretto di rame o di ottone che
3. coppa o cilindretto di rame o di ottone che contiene quantità varie di
intento a cavare dalla giberna il fulminante, o la capsula come si dice nel linguaggio
sulla linea telefonica: capsula trasmittente) o l'energia elettrica trasmessa in energia dell'
munito di beccuccio): per concentrare o tirare a secco una soluzione, o
o tirare a secco una soluzione, o per calcinazioni. 11. farmac.
missile, destinato a trasportare un equipaggio o strumenti scientifici per l'esplorazione spa- spaziale
sulla capsula articolare molto ingrandita o distesa (per versamento articolare o per lussazione
o distesa (per versamento articolare o per lussazione). = voce dotta
trasmittente; intercettare una comunicazione radiofonica o telegrafica; raccogliere, assorbire l'energia
; raccogliere, assorbire l'energia sonora o luminosa emessa da una sorgente.
una trasmissione radiofonica; l'energia sonora o luminosa, ecc.).
se condo quello che paresse o piacesse ad un altro, come per
3. operazione di depurazione di gas o vapori. = voce dotta, lat
un sangue ricco più d'una porpora o le geli un pallor d'agonia, le
le illumini la bontà d'un consenso o le oscuri un'ombra di disdegno,
di disdegno, le dischiuda il piacere o le torca la sofferenza, portano sempre
da'petti delle madri divelti, o mandati in captività, o presi per li
madri divelti, o mandati in captività, o presi per li piedi e battuti
degli dua l'uno aveano a torre, o quivi / tutti morire, o
o quivi / tutti morire, o rimaner captivi. idem, 42-29: tra
. giusti, i-154: illustrissimi o plebei burattini... mi
cavillo. bruno, 3-60: o varie dialettiche, o nodosi dubii, o
bruno, 3-60: o varie dialettiche, o nodosi dubii, o importuni sofismi
o varie dialettiche, o nodosi dubii, o importuni sofismi, o cavillose capzioni
dubii, o importuni sofismi, o cavillose capzioni, o scuri enigmi,
importuni sofismi, o cavillose capzioni, o scuri enigmi, o intricati laberinti
capzioni, o scuri enigmi, o intricati laberinti, o indiavolate sfinge, risolvetevi
enigmi, o intricati laberinti, o indiavolate sfinge, risolvetevi, o
laberinti, o indiavolate sfinge, risolvetevi, o fatevi risolvere. =
detta anche * erba calcinala 'o * cinevaia ', stante che i
. redi, 16-i-325: minute bazzecole, o miscee, che per altro nome
leggera] per offesa la scimitarra, o la spada, e la carabina. brusoni
questori, carabinieri (vulgo angeli custodi o padreterni), giudici istruttori, giurati,
2. stor. soldato (a piedi o a cavallo) armato di carabina.
la cosa andava fra corazze e corazze o carabini e carabini, i francesi per
greca e romana), di legno o di vimini, coperta di pelli.
chiudere i boccaporti mantenendone l'aerazione, o per coprire il pavimento dove si raccoglie
fine di chiuderle senza impedire il passaggio o giuoco dell'aria fra i ponti. comisso
da carico e da guerra, a due o tre alberi, con due castelli a
prendono a fare una carriera di quindici o più miglia distese sopra l'oceano.
dial. taglia, tavoletta per memoria o pegno. iacopone, 19-33: si
dolore per la morte del suo signore o per una sconfitta, per eseguire una
sicurezza scagliargli contro un colpo di pistola o di carabina. -per simil.
= etimo incerto. caradri o caràdridi, sm. plur. ornit.
0 brevi, con dito posteriore piccolo o assente, becco più o meno acuto
posteriore piccolo o assente, becco più o meno acuto, ingluvie assente, coda
... fatto di una palla o caraffa di vetro, con un sottilissimo
di divinazione che consiste nel versare piombo o cera fusi nell'acqua contenuta in una
e fra questi incantesimi fare lo staccio, o il pentolino, o la caraffa.
lo staccio, o il pentolino, o la caraffa. 3. dimin
in commercio in frammenti di forma irregolare o in piccoli cilindri, di colore verde
, profumati (che si mangiano crudi o cotti: e se ne fanno anche
', deriv. dalla voce indiana o malese karambal (a designare la pianta e
davanti a un banco di lansquenet, o in una partita al carambolo. borgese
più tra gente del volgo, si riceve o si dà una spinta per l'urto
, chi tirava caramboli per liberarsi, o cacciarsi parecchi nel folto della baruffa.
confetto, pasticca (di forma ovoidale o rotonda o cilindrica, ecc.) composta
pasticca (di forma ovoidale o rotonda o cilindrica, ecc.) composta di
zucchero e glucosio con essenze aromatiche o medicinali, acidi di frutta, ecc.
liscio, trasparente, piano, tondo o quadrangolare, incartato, e che ora i
nell'orbita dell'occhio (per necessità o per vezzo: ed è ritenuto segno
femm. -a). chi fabbrica o vende caramelle.
anche sm. plur. caramellati o sf. plur. caramellate): rivestita
minimo capello. marino, 5-106: o caramente cara, / certo a me quanto
fa il 5 per 100 al mese o 60 per 100 all'anno. tommaseo
poco. = deriv. da carantana o carentana, antico nome della carinzia.
zool. rivestimento in forma di corazza o di conchiglia bivalve o di mantello che
forma di corazza o di conchiglia bivalve o di mantello che ricopre il corpo dei
colle bande di due colori si provano una o più fiate, e così viene caratato
per conservare vini scelti e pregiati (o liquori, birra, ecc.)
, / non cura fiaschi, carratelli o botte. canti carnascialeschi, 1-170: barili
mandar di tutto il caratello fu dono o vendita. tassoni, 4-28: avea la
x) 'botte da trasportare mosto o vino col carro '. caratista,
. -i). proprietario (persona o ente) di una nave in compartecipazione
una società commerciale, in accomandita semplice o in nome collettivo. einaudi
sm. (anche carrata o caratta, sf.). la ventiquattresima
i-158: oro massiccio in verghe o in piastre o in vasella...
: oro massiccio in verghe o in piastre o in vasella... 0
determinare se l'oro è fine, o quanto manca da sua finezza, annovera
da sua finezza, annovera i gradi o veramente carati; e se truova essere
si diparte da quello vigesimo quarto grado o vero carato. celiini, 740:
capitale di una società in nome collettivo o in accomandita semplice; qualsiasi quota di
di danaro diviso in moltissime azioni, o come noi diciamo carati; e queste sono
e caràttora). segno inciso, tracciato o impresso, al quale si attribuisce un
cose. parini, 119: bandò o nastro da notte ricamato a caratteri amorosi
la figura delle lettere di un alfabeto o dei segni di una scrittura. -in
. -in tipogr.: ogni lettera o tipo che serve alla composizione di un'
dei tipi che hanno lo stesso occhio o lo stesso corpo; le lettere stesse
di maniera che, quando erano in facciata o for- metta, facilissimamente cadevano. d
una divina, muta, per geroglifici o sieno caratteri sacri; un'altra simbolica o
o sieno caratteri sacri; un'altra simbolica o sia per metafore, qual è la
: prima dunque di decidermi per questo o per quello degli stampatori volli fare una
, da stampatore fidatissimo, due migliaia o più. foscolo, v-144: era in
1-222: scritture indecifrabili: a caratteri minuscoli o maiuscoli, immersi o in rilievo:
a caratteri minuscoli o maiuscoli, immersi o in rilievo: lineari, forcuti, cinesi
carattere e la diligenza de l'ortografia, o me beato! bruno, 54:
trovate qualcheduno che copi la lettera, o copiatela voi e procurate di contraffare il carattere
t'amo e tu sei viva, o muta / immagine che guardi i miei
4. la forma dei numeri o dei simboli matematici. - anche al
non poteron essere ch'i caratteri mattematici o figure geometriche ch'essi ricevute avevano da'
sviluppando. ritrarre l'uomo nella storia, o, come si dice nell'ambiente,
un sentimento, un modo di essere o di comportarsi, ecc. tasso
marino, vii-121: che cosa miri, o anima? miri forse la terra?
amicizia né familiarità con una musa appigionata o venduta all'autorità despotica da me sì saldamente
manni, 2-226: ambasciatore in francia, o con altro simil carattere, l'anno
un curato il quale fa un sermone o spiega il catechismo al suo popolo in
catechismo al suo popolo in vigevano, o in borgo san donnino, o in
vigevano, o in borgo san donnino, o in rovigo..., parli
bado eziandio a dicifrare la tempra, o, come comunemente diciamo, il carattere
quella prima età, ne allegherò due o tre di cui mi ricordo benissimo, e
, i-433: io ti saluto, o fortunata gente, /... /
applicarsi; e il reo, confesso o convinto, entrava in quella categoria.
varie guise trasfusi nelle istituzioni degli antichi o de'moderni popoli, potentemente cooperarono,
, i-1090: l'uomo che poco o nulla ha trattato... non sa
carattere: chi in un'opera buffa o semiseria sostiene una parte giocosa ma con
parte giocosa ma con qualche spunto patetico o drammatico. -commedia, romanzo di carattere
a venezia con la servitù della penna o della mestola, possedendo con qualche tintura
i tre sacramenti non possono essere ripetuti o ricevuti una seconda volta).
s'intende che operando contro il bene o astenendosi da operare contro il male per
bestia, cioè la insegna di queste armi o insegne, cioè sia di parti,
insegna, dentro nella sua mente, o faccisi capo, ovvero la porta in
: se sarà alcuno che adori la bestia o piglierà la carditola della bestia.
intonato, in armonia (una persona o un oggetto). -a caratteri di
. sono della grandezza del petrarca, o poco più, e di un caratterino
caratteristica, sf. ciò che, formalmente o sostanzialmente, costituisce la nota distintiva,
, la qualità propria di una persona o di una cosa e ne determina la
durata, allo spazio di atterramento con o senza freni, al carico utile,
variare della resistenza ohmica di un arco o di un raddrizzatore in funzione dell'intensità
in funzione dell'intensità di corrente erogata o assorbita (in una dinamo, in un
che entra in un logaritmo; abbreviatura o lettera che si usa per distinguere certe
che si usa per distinguere certe quantità o per esprimere certe operazioni di calcolo.
) del suo log. sarà sempre o; essendo di 2 figure, quella sarà
è l'ordine massimo dei determinanti (o minori), diversi da zero,
apparecchio utilizzatore, in funzione di una o più variabili (la funzione è rappresentata
ne costituisce il carattere distintivo, formale o sostanziale; indicativo, tipico, particolare
stesso paese, per effetto della conquista; o, per dir meglio, in un'
ero poco esperto di ristoranti di lusso o di locali caratteristici. 2.
una nota, che noi diremo principale o caratteristica, la quale regola tutte le
sentimento, ecc., secondo i caratteri o le caratteristiche proprie; rilevare, far
che sono loro larghissimi secondo che l'uno o l'altro viene in campo, sono
una poesia importa determinarne il contenuto o motivo fondamentale, riferendolo a una classe o
o motivo fondamentale, riferendolo a una classe o tipo psicologico, al tipo e alla
caratteri; scrivere; rappresentare mediante caratteri o segni appropriati. l. bellini,
, agg. che ha un carattere o una caratteristica propria; definito secondo i
carattere si agirà in un modo o nell'altro. caratterizzazióne, sf
, e ne specifica le differenti categorie o tipi. -per estens.: la rappresentazione
teatrale costituita in società con altri attori o membro di una modesta compagnia girovaga.
, sm. ampio recinto dove sostano o trovano ricovero le carovane in oriente:
ma ebbe in genere sempre tre o quattro alberi e castelli a prora e a
una in gennaio e l'altra in marzo o così. serdonati, 7-272: una
de'corsari. hanno queste caravelle, o picciole navette (chiamano i greci d'oggi
. questa tal colla si fa di marzo o di gennaio. = deriv. da
caravèlla3 (ant. carovèlla, garavèlla o calvilla), sf. (anche
per intero da una ruggine color cannella o rosso- bruna, e con la polpa
così a poco a poco, in sei o otto giorni la carbonara s'infuoca e
trincea lungo le mura di una città o di una fortezza. muratori, 7-ii-105
manichei, fra i liberi muratori, o come esiste oggi fra i carbonari.
giovani di cuore e d'ingegno prima o poi scappavan fuori cospiratori e soldati della
. bastava 11 tuo sacro nome, o italia. pascoli, i-193: tutti,
uno della società (intendi, o almeno io così intesi, società liberale,
io così intesi, società liberale, carbonara o massonica). = variante dialettale di
subito per non perdere quella sua arrosticciana o carbonata che vogliamo dire, mettela in
un pan bianco caldo un pinnocchiato / o una carbonata in un pan fesso.
per favorire la conservazione di certe sostanze o renderle più digeribili, e per gasare
ultimo grado riscaldata, ne nasce il carbone o carbonchio. muratori, 3-196: che
scarnano tutto intorno assai profondamente in una o più volte. carena, 2-304: 'carbonchio'
2-304: 'carbonchio', specie di agnolo o ciccione maligno; detto così dall'essere infuocato
, diritti come pali di reticolati; o come sostegni d'una vigna scoscesa le
chiuso), usato per tracciare disegni o per dare la sfumatura. negri
bone di legna), o derivata dalla lenta ossidazione di sostanze
da lungo tempo del carbon fossile, o legno, che si trova in quelle colline
uomini di detrarre questa spesa dalla paga o dalle razioni di carbone. cattaneo,
i polmoni. pascoli, 50: o carrettiere che dai neri monti / vieni
con detriti di carbone impastati con pece o catrame. -filo di carbone: filamento
nel primo caso chiamansi bracia, bragia o carboni accesi; nel secondo caso diconsi
accesi; nel secondo caso diconsi brace o carboni spenti; e sono neri leggerissimi
con quattro poltroni / a misura di crusca o di carboni. firenzuola, 728:
sono gastigati a misura di carboni! o nelle stinche per qualch'anno,
nelle stinche per qualch'anno, o in galea. lippi, 12-14: e'
più vili mercanzie che si vendano a peso o a misura, e per questo non
lunghezza come una palma di mano, o vuoi quattro dita. vasari, ii-63
sue figure colorisca, in rozzo dissegno o con carbone o con gesso oscuramente l'
, in rozzo dissegno o con carbone o con gesso oscuramente l'abbozza. baldinucci
cilindrico di pelle, di seta, o anche di carta,... e
serve a sfumare i disegni a matita o a carbone. -polvere di carboncino
quella malattia, che fa vedere tutti o in parte i granellini della spiga,
carbone: per fare copie di manoscritti o dattiloscritti (cfr. carta).
di neve ima catinella di terra, o di rame, o d'altra materia
catinella di terra, o di rame, o d'altra materia che si tenga al
farsi, un proporzionato vasel di vetro, o di che altro si voglia, con
la catinella sopra una fiamma dolce, o carboncelli accesi. magalotti, 21-124:
, sf. carbone minuto, di rami o sarmenti bruciati (per usi domestici)
e non avevo mai potuto saperne o leggerne qualcosa. verga, 4-162: la
: [la rena] di cava, o bianca o rossigna, gialliccia o carboniccia
la rena] di cava, o bianca o rossigna, gialliccia o carboniccia, tutta
, o bianca o rossigna, gialliccia o carboniccia, tutta è buona.
; e così appoco appoco in sei o otto giorni tutta la carboniera se infuoca
einaudi, 1-340: l'industria carbonifera o quella dei minerali di ferro può essere
carbonigia, sf. ant. carbone sminuzzato o ridotto in polvere. biringuccio [
deposito di carbone sulle navi a vapore o nelle fabbriche. carena, 1-170
carena, 1-170: 'carbonile', stanzone o altro luogo in cui si ripone e
sarebbe fuggito; nascosto in una stiva o in un carbonile o fra le macchine.
in una stiva o in un carbonile o fra le macchine. carbonile2,
nei gas che si sviluppano nelle miniere o che si accumulano in gallerie ferroviarie non
legno non se ne ottengono che 17 o 18 di carbone. 2.
assoggetta la lana per privarla delle fibre o particelle vegetali (lappole).
panzini, iv-801: * carborundo 'o '* carborundum '. carburo di
di idrogeno ionizzabile e sostituibile con metalli o radicali alchilici (è caratteristico degli acidi
). chim. che contiene uno o più carbossili. carboterapìa, sf
, di anidride carbonica mista a ossigeno o all'aria atmosferica. = voce
sopra l'oro, carbuncolo e diamante, o sopra una carogna di bellezza feminile.
potabile / col rodano, con l'adige o col tevere. = lat.
pistone di un compressore, ad esempio: o la resistenza di un fondo di cilindro
di un fondo di cilindro, a due o a quattro tempi: i consumi di
si ottiene vaporizzando il carburante nel carburatore o all'interno di ciascun cilindro mediante iniettori
ad alta temperatura del carbonio con uno o più elementi metallici, o anche con
con uno o più elementi metallici, o anche con metalloidi (silicio, boro)
cielo benedice. giusti, 2-212: o nibbi vaganti / stecchiti di fame, /
nibbi vaganti / stecchiti di fame, / o corvi anelanti / al nostro carcame;
i-71: delibera / di dire il vero o che cotesto fradicio / carcame, d'
nel pesce stella, ne'denti di lamia o cane carcaria, e d'altri pesci
, mal ridotto, consunto dai malanni o dalla vecchiaia. faldella, 2-5:
dal fango / come una suola / o come un seme / di spinalba. brancoli
delle parti principali che compongono una costruzione o una macchina distrutta o demolita; l'
una costruzione o una macchina distrutta o demolita; l'ossatura di una nave,
ossatura di una nave, in costruzione o in demolizione (o rovinata da un naufragio
, in costruzione o in demolizione (o rovinata da un naufragio). carena
un bastimento non coperto dal fasciame, o prima che questo vi sia applicato,
prima che questo vi sia applicato, o dopo che dallo stesso siasi staccato. d'
viaggiatori si sceglievano i posti sulla corriera o se li rubavano e contendevano con grande
. in occasione di quei contratti, o altre disposizioni, che si facciano in
in carcere a favore del carcerante, o di altro suo dipendente. carcerare
tenevano carcerata, che se avessi incontrata o l'una o l'altra fortuna, laverei
che se avessi incontrata o l'una o l'altra fortuna, laverei per dispetto
perdere tempo e pensieri dietro le combinazioni o le scissioni di sinistra o di destra
le combinazioni o le scissioni di sinistra o di destra. alvaro, 2-72: pareva
più degni di compassione del carcerato, o dei carceratori, giudi- cheranlo gli uomini
aspettando pugnali, veleni, battiture, o almeno carcerazion della moglie, e simili ben
dalla durata complessiva della pena temporanea detentiva o dall'ammontare della pena pecuniaria. =
vengono rinchiuse (per ordine del magistrato o di altre autorità) le persone private
, 6-iii-31: or in career profondo o son cresciuti / i miei tormenti,
. marini, xxiv-780: entra pure, o leonilda, eccoti giunta al bramato carcere
il guardarsi con segno di commozione, o di attenta curiosità il carpo della mano e
della mano e numerarne le rughe, o altre siffatte miserie, erano altrettanti sospetti
credere che me ne sarebbe importato! dentro o fuori, ormai, carcere lo stesso
mani nell'altrui parte / o per forza o per arte: / e
mani nell'altrui parte / o per forza o per arte: / e il carcere
lacrime ricevila, e rendila al cielo. o santo padre, ricevi l'anima che
mascheroni, 832: qual infelice amore o fiera pugna / strinse così l'un
poiché erano diffidenti preferivano abitare presso carcerieri o gente della polizia. diffidenti; ma
diffidenti; ma se incontravano un sorriso o ima parola cordiale, erano presi dall'
v-1-757: e fino a quando, o miei dottori, miei carcerieri devoti,
, sm. archeol. specie di tazza o bicchiere svasato agli orli e con due
salvini, 23-200: le carcinadi / o granchiesse non han dal nascimento / guscio
quali poi facilmente degenerano in scirrosa solidezza, o in ulceroso carcinoma. tommaseo [s
granchio colle sue forbici abbranca la preda; o perché finalmente questa malattia è incurabile,
. (femm. -a). coltivatore o venditore di carciofi. 3.
sfogo nella potenza magica di queste figurazioni o nella ricchezza -carciofina -di loro strati sovrapposti
coltivata per i capolini commestibili (crudi o cotti in vari modi), costituiti
. un podere con un casone o composto di paglia o di ca-
podere con un casone o composto di paglia o di ca- nella da visitar alcuna
(cynara cardunculus, sottospecie silvestris, o cynara horrida), con foglie fornite
carciofo, già, la dinastia, o prima o poi, l'avrebbe pappato
già, la dinastia, o prima o poi, l'avrebbe pappato lo stesso
. carico. carda (o cardatrice), sf. tess. macchina
cardàio, sm. chi fabbrica o vende strumenti per cardare.
considerare in due maniere; cioè, o secondo quello che ne hanno scritto gli
che ne hanno scritto gli arabi, o secondo quello che si trova scritto di
pulire e pettinare (con gli scardassi o con le carde meccaniche) la lana,
a firenze, e dettesi a cardare o vogliamo dire scardassare la lana. canti
'l suo consuma, non pur cima o carda. 5. ant.
e dioscoride chiamato radice, i fonghi o prignuoli, o porcini, o prataiuoli,
radice, i fonghi o prignuoli, o porcini, o prataiuoli, i turini
i fonghi o prignuoli, o porcini, o prataiuoli, i turini, i boletti
con cardo et cardalo da ritto dando tre o quattro cardate per falda e ffa svettar
operaio che lavora alla cardatura della lana o di altre fibre tessili. machiavelli
/ « non conosci te stesso? o a nova gente / pensi dar ciance?
corvi, e le cornacchie gracchiare, o i cardelini e i rosignoli rappresentar con
prossime sue aderenze, che chiamansi mali cardiaci o dei precordi. panzini, i-46:
... altrimenti detti * cordiali 'o * analettici '. =
prodotta da qualche contusione violenta esterna o da ferita superficiale. = voce dotta
. dolore causato da alterazioni del cardias o dello stomaco. vallisneri, i-129:
subalterni, passeggieri e ricorrenti di cardialgìa o dolore acuto all'orifizio superior del ventricolo
ventricolo; mal di cuore con nausea o deliquio. tramater, ii-95: * cardialgia
, regolare, equivalve, spesso spinosa o echinata, e presenta coste a raggera
scrittura], ricorrendo ad altre traduzioni o cercando come dica in greco o in
traduzioni o cercando come dica in greco o in ebreo, questi novi grammatici confonderanno ogni
legge: « qualora nella medesima persona o nel medesimo corpo di magistratura la possanza
si può temere che lo stesso monarca o senato non facciano leggi tiranniche per eseguirle
misura che si classificano più idee, diventa o pare necessario inventare de'termini per nominare
. ponente con un p e ostro o mezzodì con un o. -astrol
p e ostro o mezzodì con un o. -astrol. case cardinali:
si fa in duoi modi. percioché, o a canto a gli stipiti si mettono
baldinucci, 28: cardinale, cardinali o stipiti... pietre quadrangolari le
. milizia, ii-225: * cardinali 'o stipiti. pietre quadrangolari che si pongono
leggi. g. sacchetti, ix-158: o papa, o patriarchi, o cardinali
. sacchetti, ix-158: o papa, o patriarchi, o cardinali, / o
: o papa, o patriarchi, o cardinali, / o arcivescovi miei e legati
o patriarchi, o cardinali, / o arcivescovi miei e legati, / vescovi
/ generali e priori e soppriori, / o preti e cherci, che 'n cotanti
quelli cardinali che lui avessi offesi, o che, diventati papi, avessino ad
venissino a ogni pratica ed audienza o col papa o alcuno perno, punto
a ogni pratica ed audienza o col papa o alcuno perno, punto essenziale, polo
mani congiunte. d'annunzio, i-84: o allor perché non vi faceste prete
293: un monsignore violetto, / o tutto rosso forse, / un cardinale
cardinale, / sarà tra voi una o due volte all'anno, / lui
: che appartiene a uno dei dicasteri o a una delle congregazioni romane. -cardinale
: quei [cappelli] di giunchi, o di vimini, o di paglia son
di giunchi, o di vimini, o di paglia son da cardinali di villa.
. rosso cardinale: il colore porpora o rosso scarlatto proprio delle insegne cardinalizie.
, così chiamato da una sorta di cresta o cappuccio d'un rosso fradicio o mortuario
cresta o cappuccio d'un rosso fradicio o mortuario. 2. bot.
[tamatito] un color cardinalesco, o ver pagonazzo, o ver un color di
color cardinalesco, o ver pagonazzo, o ver un color di lacca.
, 1-5-86: se io sarò vescovo, o cardinale, tu sarai badessa senza
penso resterà, perché li cardinali verranno o a roma o allo stato loro
, perché li cardinali verranno o a roma o allo stato loro, e messer
polpe all'ombra dei cappelli cardinalizi, o a quella di certi re ciuchi che
intorno a un suo lato (per aprire o chiudere una porta, una finestra,
mossa, / nei cardini, a serrarsi o aprir, distorta. marino, 7-8
partite d'uscio, cioè due legni, o pezzi di metallo rotondi ch'entravano sopra
in queste solitudini del nostro sbandimento, o mastra di tutte virtudi, dal sovrano
, i-290: son due cardini, o no, del buon gusto in poesia,
, 2-22: acciocché trasposta sia volta o incontra posta a'medesimi cardini del cielo.
viene il vento, ossia da levante o da ponente, o da qualunque altro
, ossia da levante o da ponente, o da qualunque altro cardine del mondo.
volubili, e portando senza alcun strepito o impedimento gli spettatori attorno, venivasi ad
cuore che si produce attraverso una ferita o una fessura del diaframma. =
cuore e dei vasi in condizioni normali o patologiche. = voce dotta, comp
a malattie generali, a stati ansiosi o di intensa emotività. = voce dotta
una cardiopatìa, bisogna dir proprio o che il mio cuore fosse ben forte
che il mio cuore fosse ben forte o il dolore ben tenue. = voce
medie. spostamento del cuore in basso o anche sulla linea mediana, accompagnato da
del cuore (in conseguenza di traumi o per cedimento delle pareti nei punti resi
punti resi fragili a causa di infarto o d'altre affezioni). = voce
aree callose più o meno diffuse in cui il tessuto muscolare
appartenente alla famiglia sapindacee: sono erbe o suffrutici annui, con foglie per lo
erbacee a foglie e fusti più o meno spinosi, appartenenti a varie famiglie,
calici, donde uscivano ciuffetti di fiori bianchi o porporini, ovvero si staccavano, portati
, detta anche cardone, cardo comune o mangereccio: deriva dalla coltura del carciofo
spiaggette. -cardo dei lanaioli o degli scardassatori: coltivato per i suoi
1-322: molti vanno a ferrara o a benevento / per aver cardi duri;
si coltiva nei campi. -cardo mariano o della madonna o di santa maria:
campi. -cardo mariano o della madonna o di santa maria: erba annua o
o di santa maria: erba annua o bienne della famiglia composte tubuliflore, con
-cardo santo (anche cardosanto) o cardo benedetto: con fusto spinoso,
sue virtù medicinali. -cardo stellato o ceceprete: ha capolini con squame terminate
pigliano a menate e mettono sul cardo o vero scardasso fatto con denti minuti e
mente con quello di sopra, 8 o io tirate, l'un cardo contro
. tramater, ii-96: diconsi cardi aperti o piazzati, quelli i cui denti sono
e lascia cadere a terra le due o tre castagne in esso contenute. pascoli
. — avere il pettine e il cardo o pettinare col pettine e col cardo:
staccare dalle respettive ceppaie molte nuove produzioni o cesti di carciofi, detti anche cardoncelli
legati alquanto verso il mezzo con salciolo o paglia,... si pongono nelle
straordinariamente, e che poi rincalzati con terra o con altro... si fanno
lastri, 1-4-7: dopo il primo o secondo anno, allorché [i
il loro ceppo, produrranno altri cardoncini o cesti atti a formare altre carciofaie.
lastri, 1-4-8: questi cesti o cesto o carduccio, dopo dieci o dodici
1-4-8: questi cesti o cesto o carduccio, dopo dieci o dodici
cesti o cesto o carduccio, dopo dieci o dodici giorni si piega a terra
dal ceppo, e dopo tre o quattro giorni s'involge con paglia
e si lega, e dopo un mese o quaranta giorni sarà un per
in generale. anche di una carrozza, o simili, passata di moda, dicesi
, 48: né ingiuria, onta o danno ricevetti mai da persona: riverito
io non seppi mai che male si fosse o tristizia; ma sempre lieto e contento
i fratelli è il figlio e fratello nato o fatto infelice. saranno i careggiati,
; erano, spessi di vernici verdi o azzurre, quelli delle barche da pesca,
la rena. d'annunzio, ii-3: o tu che col tuo cor la tua
una nave, presentato da alcuni vegetali o da parti del corpo dell'uomo o degli
o da parti del corpo dell'uomo o degli animali (che perciò si dicono
che hanno al fondo di una nave o barca. tommaseo [s. v
pezzi saldati a vicenda in tutto o in parte, così detto dalla somiglianza col
. l'abbattere in carena una nave o il trasportarla in secco, nel luogo
di carenaggio), per ripulire la carena o eseguire riparazioni. boccardo,
appartato e laterale di un porto o di una rada, murato e guernito di
allora propriamente 'bacino di costruzione 'o * di carenaggio '. ojetti,
in cantiere, come a varazze, o come in bacino, a genova, pel
nave per ripararla, per calafatarla o pulirla dalle incrostazioni. algarotti, 3-23
: banchina da carenare: è una ripa o banchina munita di apparecchi per carenare i
boccardo, 1-399: * carenaggio 'o 'carenare '. è la operazione
fine di visitarla, spalmarla, racconciarla o bruscarla. 2. tecn. dotare
e si dice specialmente di organi animali o vegetali aventi questa particolare forma: foglie
acciaio... a forma carenata o di petto di uccello, sì che il
da barberino, iii-15: un altro infermo o di membra carente. = voce
un puro niente, cioè semplici negazioni o carenze. e. cecchi, 6-141:
i disagi] maggiori per la carestia o per la guerra imminente, gionta la
, in capo a mille anni di vita o circa, sazi della terra, saltano
che sa inchinar quelle a questi, o sollevar questi a quelle, e confonder tutto
d'un solo generico, sospetto in bene o in male a seconda dei casi.
-tempo di carestia, pan veccioso o vecciato: il bisogno rende prezioso ciò
l'armata, ordinò che ogni legno o barca che nel porto volesse entrare o
o barca che nel porto volesse entrare o uscire pagasse certa quantità di danari,
contanti, / il non pagar per truffa o carestia, / facea fallire ogni giorno
se li tempi hanno a esser pluviosi o secchi, caldi o freddi, carestiosi
a esser pluviosi o secchi, caldi o freddi, carestiosi o grassi, vanno speculando
secchi, caldi o freddi, carestiosi o grassi, vanno speculando nel cielo,
giunco, detto volgarmente * sola 'o * sola di padule '. tramater
zione d'affetto, fatta con atti o parole. -fare (ant.
, 428: se pur vole scrivere o parlare, farlo con tanta modestia e
ritrarse, e mostrar d'aver parlato o scritto ad altro fine, per goder quelle
anco di baci che particolarmente nei cavazini o cavedini si veggono più che in altri
le facea carezze / e le diceva: o donna mia, di troppo / non
le volte poi che farai qualche balordaggine o qualche cattiveria, allora con questo frustino ti
né con innesto, né con propaggini, o con altre carezze.
amorevoli, i modi men carezzanti, o tutt'al più un'ammonizione placida,
caste frondi / vien tu solo, o carezzante / venticel di clori amante.
, carezzarla, carezzarla coi diminutivi, o te la fa. non voglio mica ridurmi
e cercare le espressioni poetiche come cose o (che qui è lo stesso) come
s. caterina de'ricci, 319: o voi felici del mondo, e ricchi
medie. nei malati in delirio o in stato d'agonia, movimento continuo e
oppure togliere la lanugine dalle lenzuole o coperte; ed è sin toma di cattivo
viata cargo (pi. i cargo o i carghi) e ora, più spesso
fa morire l'albero intero. o cariàtide, sf. archit
, sf. archit. figura di donna o anche di uomo, in posizione
di uomo, in posizione eretta o curvata in avanti, impiegata con
sostegno, come co lonna o pilastro. baldi, 572:
3. figur. chi rappresenta o sostiene idee, istituzioni antiquate; persona
i-511: quelle persone inguantate di bianco o a color burro o di tortora,
persone inguantate di bianco o a color burro o di tortora, con gli abiti neri
di tortora, con gli abiti neri o co i paletot bigi, con gli orribili
d'ombrelli verdi e color viola cupo o neri, mi pareano altrettante tisiche cariatidi