abbellito da piante di arancio in vaso o in cassone. s. maffei
pomorfica della famiglia pongidi [pongo pygmaeus o simia satyrus) di grande statura (un
alluci brevi; il pelo è bruno o rossiccio, rado sul ventre e più
, quasi esclusivamente sugli alberi, solitario o in piccoli gruppi formati da un maschio,
formati da un maschio, da una o due femmine e dalla prole, e si
aggressiva, se non è provocato o ferito, ed è facilmente addomesticabile.
dell'orango nei libri di zoologia o con l'idea che, in un modo
con l'idea che, in un modo o nell'altro, ciascuno può essersi fatta
tu mi guardi come se vedessi miss baba o il grande orangotano della nuova olanda.
prima vista sembrava anche lui un orso o meglio ancora un orangutango, tale era
di dante. -come espressione ingiuriosa o anche scherz. pirandello, 8-373:
di orano; che ne è originario o vi abita. 2. paletn
. che rivolge preghiere, suppliche o invocazioni alla divinità, che eleva
non ritrovasi cuore sì addormentato nella virtù o inletarghito negli ozi che non si desti
inletarghito negli ozi che non si desti o scuota all'armonia d'una lingua orante
-con riferimento a una raffigurazione in pittura o in scultura (e indica, in partic
. bernardino da siena, i-93: o quando credi tu che sia più grato a
tu che sia più grato a dio, o che tu perdoni a chi t'à
tu perdoni a chi t'à offeso o che tu ori per colui che ti
tu ori per colui che ti perseguita o che tu faccia bene a chi ti fa
tu faccia bene a chi ti fa male o a servirgli di cose temporali? storia
la morta amica almen guarda [o giove] dal cielo, / onde d'
-in relazione con un compì, o con un avv. di modo.
le porte -o dii paterni / e o dee che avete la cittade in cura,
, lxxxviii-1-512: chi si farà omero o virgilio in poesia? chi solone o aristotile
omero o virgilio in poesia? chi solone o aristotile in filosofia? chi demostene o
o aristotile in filosofia? chi demostene o cicerone in retorica e in orare?
de'popoli liberi... nascono o da essere oppressi o da suspizione di avere
.. nascono o da essere oppressi o da suspizione di avere ad essere oppressi
proporzione è una misura artificiale e sistematica o uno sviluppo spontaneo ed organico dell'argomento
coerente, funzionale, omogeneo. o. rucellai, 2-40: tutti i membri
seme, oltre le parti più grossolane o materiali, vi sia questa parte spiritosa
più crasse, onde ne sorga la pianta o l'animale. bianconi, xxiii-201:
dover far solo ritratti,... o se concepiscono qualche cosa di più e
uni e gli altri, fondare stati o ampliarne la potenza territoriale e militare.
iii-25-218: così ebbero origine e vita più o meno organica prima i fogli domenicali degli
e d'azione con un gruppo sociale o una classe. gramsci, 4-71:
proprio, che riguarda la struttura interna o vi agisce sensibilmente e profondamente; strutturale
a un ufficio ricoperto da un soggetto o al complesso di uffici di un ente
al complesso di uffici di un ente o di un'istituzione. -rapporto organico:
di un determinato organismo giuridico, ente o istituto. monti, iii-378: ceccarelli
dando concreta attuazione a certi princìpi costituzionali o statutari, regola in modo complessivo e
funzionamento di un organismo giuridico, ente o istituto. papi, 1-2-29: pensava
discutere, prima di disperdersi, le 3 o 4 leggi organiche, di cui
anche organici), di un ente o di un istituto o di un'impresa
, di un ente o di un istituto o di un'impresa, sia pubblica sia
drammatica, esclusi i tecnici assunti giornalmente o gli attori scritturati con un contratto che
complesso degli strumentisti che compone un'orchestra o è utilizzato nell'esecuzione di un brano
[il dewey] nel dichiararsi empirista o prammatista e nel rifiutare e rigettare.
ha inglobato in sé il grado comparativo o superlativo. 14. mus. musica
naturali e con strumenti musicali a fiato o ad aria, o con il loro accompagnamento
musicali a fiato o ad aria, o con il loro accompagnamento. ottimo,
492: istrumenti da fiato e da mano o volete dire organici e ritmici, come
la troppo semplice accompagnatura della parte organica o instrumentale. salvini, 41-33: fu
, che si eseguisce dagli organi naturali o dagli strumenti artifiziali; altra odica, ministra
pratica, che si eseguisce dagli organi naturali o dagli stromenti artifiziali. -nell'ambito
gli organici il senso, senza avere o niuna o pochissima considerazione alla teorica.
organici il senso, senza avere o niuna o pochissima considerazione alla teorica. -in
lo sgocciolio della cannella che ha cinque o sei 'note 'lente e fa
delle marciate che a lui s'insegnano o fischiando o mediante organini simili a
a lui s'insegnano o fischiando o mediante organini simili a quelli usati per le
occasioni per sonare a conto di questo o di quello... quelle arie secondo
e si secca: organini che han tre o quattro note in corpo e poco fiato
3. foglio politico di informazione o di propaganda, di modeste dimensioni,
sm. qualsiasi essere vivente, animale o vegetale, in quanto dotato di parti,
distinse invece la finalità di un automa o di una macchina da quella dell'organismo
integrazione morfologica e funzionale di diversi organi o apparati. m. leopardi,
, 4-25: secondo i principi professati più o meno chiaramente dalla odierna filosofia,.
dell'organismo importa sempre una commozione più o meno estesa anche nei punti collegati.
anche nell'espressione organismo dell'universo) o della realtà fenomenica circostante. rosmini
a tentare parecchie prove parziali, più o meno estese, più o meno riuscite
, più o meno estese, più o meno riuscite, pur di raggiungere, in
di sonare l'organo in una chiesa o vi si dedica stabilmente. - anche
12: se si avessero ad intavolare o spartire tutte l'o- pere che si
proprio, che riguarda l'organo o, anche, gli or
or ganizzamento del corpo. o. rucellai, 2-8-10-187: l'orga
forma, che struttura. o. targioni pozzetti, i-185: la linfa
meritare da alcuno? potete voi, o madri, doppo aver concetto un figliuolo con
adunate in un animaluccio d'un atomo o d'un punto e ordinate ad organizzarlo!
una [nave] qualunque sia, o da corso a remi o da carico a
qualunque sia, o da corso a remi o da carico a vela: la materia
-strutturare il linguaggio secondo regole morfologiche o sintattiche, canoni stilistici, scelte espressive
/ nuove e non conosciute, / o le vecchie fondete in altre forme. e
il necessario per l'esecuzione di qualcosa o perché possano avere luogo nelle condizioni migliori
luogo nelle condizioni migliori, più ordinate o più efficaci una rappresentazione, una manifestazione
. botta, 5-231: conosci, o popolo, la tua forza: la lega
concretare ', organizzare rapidamente a centurie o compagnie i nostri, disposti a mobilizzarsi
non siam sciocchi / vi faremo oggi o domani / uno sciopero coi fiocchi.
via autocarri, lo scacciarci da baracche o da alloggiamenti, lo spogliarci della nostra
la scusa di amministrare od ordinare, o conservar meglio, su tutto quanto gli
7. mus. ant. comporre o eseguire la diafonia. g. b
ed organizzarsi un delubro, un sacrario o qualcosa del genere. 10. costituirsi
gramsci, 1-17: la religione o una determinata chiesa mantiene la sua comunità
-che tende, che ha per fine o che viene svolto per organizzare.
scene fugate di pattinaggio, in maschera o senza, che vedevano svolgersi sui laghetti e
; partecipare a competizioni sportive di pattinaggio o di hockey. oriani, x-14-150
persona, talvolta anche per gioco, o un animale! dispacci degli agenti lucchesi
fango fresco. -procedere appoggiando alternamente uno o l'altro sci per imprimere una spinta
(per lo più su un piano o su una discesa poco accentuata).
). -slittare per un'accelerazione improvvisa o per una frenata su strada ghiacciata,
propone di volare? -e il fantino o tsteil... -e il pattinatore de
appaiate a due a due, regolabili o, per le competizioni, fissate alla
competizioni, fissate alla scarpa con viti o telai appositi). - anche:
la scarpa a cui sono fissate le rotelle o la lamina. oriani,
. ciascuna delle due pezze di panno o di feltro, per lo più di forma
feltro, per lo più di forma ovale o rettangolare, che servono per camminare sui
6. aeron. struttura di legno o metallica che permette agli aeroplani di scivolare
; nei velivoli moderni, ruota gommata o pneumatico retrattile, per i velivoli più
un ammortizzatore. -pattino alare, d'ala o di estremità', applicato per lo più
fusoliera di alianti, di velivoli teleguidati o di aeroplani con propulsione a getto.
marinetti, 1-85: pattino di coda o semplicemente pattino: organo accessorio dell'apparecchio
. organo meccanico che con moto rotatorio o traslatorio scorre su una superficie o in
rotatorio o traslatorio scorre su una superficie o in una scanalatura per lo più fissa
idrodinamica, consentire la variazione di velocità o di direzione del moto di organi in
del moto di organi in movimento, o rendere possibile un contatto elettrico nei mezzi
. piccola imbarcazione da diporto a remi o, anche, a pedali, costituita
cosa, avviso io che siano così chiamati o perché i cavalieri che nelle mani
abbiamo ad avere nel luogo di padri, o pur che questa boce per mutazione
natura di patto, di convenzione o accordo (un atto o negozio giuri
convenzione o accordo (un atto o negozio giuri dico);
che fa parte di un patto, accordo o con venzione (una singola
venzione (una singola clausola o condizione); fondato, stabilito
mediante patto, ac cordo o convenzione (anziché mediante una statuizione
gola, un sistema normativo, un criterio o com plesso di criteri di
, sm. accordo fra due o più soggetti, che possono essere persone private
, gruppi sociali, autorità, prìncipi o enti pubblici, per regolare fra loro
pubblici, per regolare fra loro una questione o una situazione o una materia socialmente rilevante
fra loro una questione o una situazione o una materia socialmente rilevante (di natura
moralmente e socialmente vincolanti e che sono o possono essere tali anche di fronte al
in una delle figure tipiche di contratti o altri atti giuridici conosciuti dalla legge;
carte e li pacti e le convenzioni o vero convegne. sacchetti, 211-50: alla
transito poi le mercanzie dirette a negozianti o spedizionieri che abbiano ottenuto il 'patto
ora, prima della mietitura. perché o i padroni scendono a patti, oppure
-in partic. patto nuziale, coniugale o matrimoniale: convenzione civile, stipulata dagli
sposi al momento di celebrare il matrimonio o il fidanzamento (un tempo anche con
-in senso improprio: inpegno di fidanzamento o di matrimonio; vincolo o rapporto matrimoniale
di fidanzamento o di matrimonio; vincolo o rapporto matrimoniale. anonimo, i-535:
mai di sponsalizio convenir teco / ho possuto o ristringermi a simil pacti. b.
i membri di una famiglia sovrana (o fra gli esponenti dei vari rami di
questo aspetto lei considera importante l'assenza o meglio il mancato invito alla delegazione ufficiale
specie in via amichevole) fra due o più persone per regolare questioni e rapporti
questioni e rapporti personali, per prevenire o risolvere controversie (e spesso e usato
li è molto giovato, disse: - o mucchietto, 10 voglio far teco un
un patto: chi di prima si leva o che parli, sì lavi domattina le
interamente umana. -punto di accordo o compromesso fra opinioni, idee, posizioni
ineluttabilmente accaduta, se essa avesse ceduto o comunque fosse venuta a patti.
costituire il contenuto complessivo di un contratto o di un altro negozio convenzionale di qualsiasi
di qualsiasi genere e natura, pubblica o privata; condizione, clausola; vi
con un contenuto tipico individuato dalla prassi o dalla legge per regolarne gli effetti o
o dalla legge per regolarne gli effetti o, talora, per disconoscerne la validità
taluni degli associati dalla partecipazione agli utili o alle perdite o comunque distribuisce gli uni
dalla partecipazione agli utili o alle perdite o comunque distribuisce gli uni o le altre
alle perdite o comunque distribuisce gli uni o le altre fra gli associati in maniera
costituisca l'unico contenuto di un accordo o la parte di un più ampio accordo
, si può indicare una clausola contrattuale o un particolare tipo di contratto con espressioni
com'io riserva lui / d'altretanto o de plui. compagni, 1-3:
della settimana dovesse dormir fuor di casa o tu o egli. di costanzo, 1-259
dovesse dormir fuor di casa o tu o egli. di costanzo, 1-259: per
. de luca, 1-4-1-160: questo patto o riserva di facoltà diminuisce il prezzo della
e loro promettere tal patto, pensione o trattenimento quale vedrà essere ragionevole. pallavicino
le sian du'sole. -condizione o limitazione a cui è subordinato il mantenimento
patto. graf, 5-363: mortai donna o dea, / esclamò, a qual
che si contrae nei confronti di una o più persone, in base al quale si
pianeta. berchet, 405: muta, o vergine bella, i tuoi patti;
non dovesse passar mattino senza spese piccole o grosse. 5. relig.
alleanza stabilita da dio con un patriarca o con il popolo d'israele; si ricordano
anche nelle espressioni patto antico, primo o mosaico). -per metonimia: i
. -libro del patto: volume o copia del pentateuco (o anche,
: volume o copia del pentateuco (o anche, in partic., del deuteronomio
anche nelle espressioni patto nuovo, novello o cristiano). - per metonimia:
, la terra tremò, / allora, o custodi del patto novello, / segnovvi
, divina legge. -voto monacale o sacerdotale. dante, par.,
267: tengono addosso... brievi o altre scritture certi nomi, figure e
e la fonte può essere un accordo o una consuetudine o un atto autorita- tivo
può essere un accordo o una consuetudine o un atto autorita- tivo: anche nella
cesarotti, 1-xxix-251: se un popolo è o fu mai così stolto che ceda spontaneamente
mai così stolto che ceda spontaneamente a uno o a molti i suoi diritti di sovranità
suoi diritti di sovranità e lasci a quello o a questi dominar sopra di sé senza
dominar sopra di sé senza esiger patti o condizioni d'alcuna sorta e senza fissar
regolare e determinare la proprietà de'beni o gli effetti di questa. delfico, i-44
in modo costante un determinato fenomeno naturale o un qualsiasi aspetto della realtà, indipendentemente
prezzo pattuito come compenso perciò che viene acquistato o per un'operazioneeconomica. a. pucci
): che ha un prezzo o comporta una spesa relativamente bassa,
esito (nelle locuz. avere buono o mal patto). niccolò da correggio
ti preoccupi se il denaro ti arriva o no. 14. locuz.
14. locuz. -a, con patto o patti che o di (con valore
. -a, con patto o patti che o di (con valore di cong.
per introdurre una prop. condiz. o un compì, ai limitazione): purcné
): purcné, a condizione che o di. anonimo, i-636: né
arbitrio il restar anco, / vogliate o tutti o parte, ma con patto /
restar anco, / vogliate o tutti o parte, ma con patto / che chi
-a patto che, con tal -batto o patti che (con valore di cong
né pietà verso il coraggio del pensiero o la chiarezza a ogni patto.
: a qualunque condizione, anche svantaggiosa o sfavorevole. storia ai stefano, 18-16
. -a, per nessun patto o (in espressioni negative) a ogni
ogni patto, a, per patto alcuno o veruno: in nessun modo, per
per buon patto: secondo l'accordo o il contratto; volentieri, senza difficoltà
di patto di qualcosa, che si faccia o accada qualcosa: approvare, accettare o
o accada qualcosa: approvare, accettare o essere soddisfatto di una condizione considerata più
di una condizione considerata più conveniente o, comunque, meno sfavorevole o dolorosa
conveniente o, comunque, meno sfavorevole o dolorosa di un'altra o, anche
meno sfavorevole o dolorosa di un'altra o, anche, di una condizione sfavorevole,
serrar la stalla. -i colpi o le disgrazie non si danno a patti',
e lo stesso accade quando incominciano avversità o malattie). cellini, 1-73 (
verbi essere, restare, ecc.) o patti pagati, per indicare un'azione
patti pagati, per indicare un'azione o un fatto che ne compensa un altro
v.]: 'vangare a vanga patta o ritta o a punta innanzi 'dicono
]: 'vangare a vanga patta o ritta o a punta innanzi 'dicono i contadini
diversa maniera di premerla col piede perpendicolarmente o obli quamente. =
qui all'infuori delle creazioni regolarmente grecizzanti o latinizzanti... -mane, -mania
cagionare un grossolano alimento di castagnacci o una torta composta di sola farina di castagne
2. per estens. minestra o pietanza scotta, eccessivamente densa.
(femm. -a). chi fa o vende il castagnaccio. -anche: chi
castagnaccio. -anche: chi ne è ghiotto o ne mangia spesso. tommaseo
che doveva aspettarmi presso la patto- naia o il cenciaio. d'annunzio, v-3-93:
del resto, non sapeva se ridere o lamentarsi di quel solenne pattone.
al vincitore, disse non innanzi sé o della pace avere udito o della triegua
non innanzi sé o della pace avere udito o della triegua pattovito, speranza alcuna avere
83: non t'è [o pisa] d'intorno sì crudele il campo
questa cura che tu hai di me, o ottimo padre, io ti priego che
. colletta, i-140: l'ottenuta o pattovita franchigia, comunque a prezzo di
patùlia), si. gruppo, più o meno consistente, di militari, di
consistente, di militari, di guardie (o, in determinate circostanze storiche, di
determinate circostanze storiche, di civili militarizzati o armati) che, alle dirette dipendenze
il campo tattico, logistico, disciplinare o l'ordine pubblico; si distinguono la
-anche: l'attività, il servizio o ciascun turno di servizio svolto da una
spesso nelle lo- cuz. avverb. o nelle espressioni con valore ag- gett.
espressioni con valore ag- gett. di o in pattuglia). alv.
sbandati, / né sempre siam di guardia o di pattuglia. bisaccioni, 1-142:
limitato adibita a servizi di sorveglianza militare o tributaria. -gara di pattuglia: gara
di persone legate da ideali, da principi o da interessi comuni o associate per svolgere
, da principi o da interessi comuni o associate per svolgere una determinata attività o
o associate per svolgere una determinata attività o per conseguire uno scopo comune.
, sm. complesso delle attività o servizio o turno di servizio svolto da una
. complesso delle attività o servizio o turno di servizio svolto da una pattuglia
svolto da una pattuglia, anche aerea o navale. = nome d'azione da
composta da un numero di militari o di guardie più elevato del solito
pattuisci). stipulare un accordo politico o diplomatico, di interesse pubblico, commerciale
, di interesse pubblico, commerciale o, anche, su questioni private, sia
; fissare le condizioni di un accordo o di un pagamento o anche un prezzo
di un accordo o di un pagamento o anche un prezzo (anche in relazione
che, riserandoli dentro, li averebbero sforzati o a perire per la fame o a
sforzati o a perire per la fame o a patuire la resa. de luca,
quel che dentro i limiti dell'usanza o di vantaggio se gli dia spontaneamente.
merita grazia e merito alcuno, / o almen la pattuita sua mercede. n
destinato, assegnato in base a un patto o a un accordo. tesauro,
al re di spagna. -stabilito o dovuto per legge. cesarotti, 1-xxvii-340
. cesarotti, 1-xxvii-340: egli, o giudici, gli appaltatori delle gabelle che
: resta ben pattuito che, quando io o altri dovremo fare storia, storia vera
di rifiuto, per lo più urbano o domestico, raccolto per essere eliminato;
, j poi riscontra nel piano erba o pattume. verga, i-275: le comari
là nelle larghe pozzanghere frastagli di case o di cielo. gozzano, i-746:
4. figur. opera scientifica o artistica di nessun valore, o imperfetta
scientifica o artistica di nessun valore, o imperfetta, rozza, volgare. nomi
colpa, peccato; azione, pensiero o situazione peccaminosa, immorale. a.
m. franco, 1-113: fatemi, o muse, lume: /...
sego, zolfo e biacca, ragia o catrame, olio di pesce e simili,
per raccogliere e conservare il pattume domestico o anche, collocato per la strada,
-anche: paletta con manico corto o lungo per raccogliere il pattume con
.]: 'pattumiera arnese di legno o di latta nel quale si raccolgono le
. 4. insieme di opere o di autori di nessun valore. -
arlia, 403: 'patoà 'o 'patuà ': dicono i soliti leziosi
, vernacolo, parlata, parlare, sono o no buone voci? bastano o no
sono o no buone voci? bastano o no? e pure al prof. nerucci
all'inizio del giorno, del mese o del primo mese (ianuarius) in
ma, quando s'apriva, era segno o che guerra era levata o che
segno o che guerra era levata o che guerra si levasse: ed allora si
issa est. 4. studiare o esaminare con eccessivo e troppo minuzioso compiacimento
di concetti sulle carni vive della poesia o un cincischia- mento di sensuali microscopisti che
valeva d'indi uscire... o intrare per questa patula porta. sicinio,
/ come far soglion flessuosi acanti / / o ricche corna d'arcade montone.
scontrosità, di stizza, di malinconia o di rabbia, provocato per lo più
locuz. avere le paturnie, prendere o venire le paturnie a qualcuno).
argento. 2. figur. limitatezza o scarsezza (di idee). baretti
in null'altro consiste che in mancanza o paucità d'idee. = voce dotta
scarso per quantità, (anche numerica o temporale); costituito da una quantità
esigua, da un esiguo numero di parti o di elementi. guittone,
e suoi successori nell'isola di mitilene o vero malta, quando fu morsicato da una
, secondo l'insegnamento dell'apostolo paolo o, secondo altri, ispirata al pensiero
non può essere un logogrifo pauliciano o patarino. = voce dotta,
in europa è nota la paulownia tomentosa o imperialis, coltivata come ornamento nei parchi
con ovate, opposte, intere o trilobe; i fiori, in pannocchie
. istituito per fornire assistenza pubblica (o posti di lavoro) a determinate categorie
che vivono in condizioni di grande indigenza o di mendicità. romagnosi, 11-181
si vuole indicare non già la ristrettezza o la miseria accidentale di un individuo,
ma lo stato permanente di una classe più o meno numerosa nelle società moderne..
sembra derivare dalla disuguaglianza nelle fortune, o dal numero troppo ristretto di proprietari,
dal numero troppo ristretto di proprietari, o dallo sviluppo eccessivo dell'industria manifatturiera.
riduzione delle ricchezze economiche di una popolazione o di una classe sociale (e secondo
dell'uomo. gherardi, lxxxviii-1-659: o fonte fonda e nissa d'ignoranza,
che si determina in relazione con situazioni o nei confronti di persone avvertite come minacciose
di persone avvertite come minacciose, pericolose o tali, comunque, da compromettere
più o meno gravemente la sicurezza o la vita
più o meno gravemente la sicurezza o la vita stessa, indipendentemente dalla realtà
vita stessa, indipendentemente dalla realtà oggettiva o dall'effettiva gravità della minaccia; vi
, smarrimento, ansia che insorgono repentinamente o progressivamente nell'animo in relazione con le
con le circostanze secondo cui si determina o è avvertita la minaccia (e si
credetti che / e'fusse stato un sogno o si qualcuno / che avesse voluto farli
-per estens. espressione del viso o atteggiamento che rivelano tale stato d'animo
. ariosto, 1-34: qual pargoletta o damma o capriuola /... /
, 1-34: qual pargoletta o damma o capriuola /... /.
quale non ci viva con paura, o maschio o femmina o di che età o
ci viva con paura, o maschio o femmina o di che età o condizione si
con paura, o maschio o femmina o di che età o condizione si sia
o maschio o femmina o di che età o condizione si sia. iacopo da cessole
ché altri giudicarebbono che nascesse da incostanzia o da paura. c. i.
. -avere paura ", essere o dimostrarsi vigliacco. jahier, 126:
, 126: morirebbero per quella nappina, o per mostrare che non ha paura l'
nei confronti di chi detiene il potere o rappresenta l'autorità, oppure nei riguardi
incontrollato che può esercitare e che induce o impone il consenso, l'ossequio e
l'obbedienza. -anche: la preoccupazione o l'inquietudine di ordine politico determinate dall'
. 12. -timore di vedere compromesso o insidiato il proprio potere politico.
testi fiorentini, 100: eugenio ter ^ o per paura de'sanatori, i quali
da timore nei confronti di chi esercita o rappresenta l'autorità familiare. nievo
preoccupazione, del verificarsi di un evento o di una situazione spiacevole, dolorosa;
dolorosa; timore di una conseguenza spiacevole o funesta del proprio operato. giamboni,
, perché il tengono sempre in paura o che non si vengano meno o che
paura o che non si vengano meno o che non gli siano tolte. chiaro davanzati
, tirammo alla bocca di cattaro. o. rucettai, 8-7: la paura del
passione di gesù cristo [tommaseo]: o quanto dolore trasse altanimo di maria,
suo ritorno / non l'impedisca o altra ria sciagura. -in costruzioni
me. 5. ipotesi più o meno fondata o, anche, convinzione
5. ipotesi più o meno fondata o, anche, convinzione che qualcosa si
, convinzione che qualcosa si sia determinato o si determinerà in futuro in modo diverso
si determinerà in futuro in modo diverso o peggiore da quanto ci si aspetta.
.. in un faggio in un cerro o in qualche rovere. mazzini, 35-233
, 8-73: io non la capisco, o piuttosto ho una gran paura di capire
condizionamenti di carattere psicologico che costituiscono impedimento o limitazione di quanto si vorrebbe fare o
o limitazione di quanto si vorrebbe fare o di ciò a cui spontaneamente si tende
ch'io non trovo pietanza / o per paura o per dottare, / s'
trovo pietanza / o per paura o per dottare, / s'io perdo amare
teoriche, ideologiche, ecc., o, anche, di determinati comportamenti o
o, anche, di determinati comportamenti o atteggiamenti con i quali si teme di
di alterare la coerenza del proprio pensiero o la validità delle proprie scelte.
far paura ', iperbolicamente di persone o cose mostruose. * un donnone da far
aggett.): per nulla minaccioso o preoccupante, tale da non costituire una
a qualcuno: costituire per lui oggetto o causa di timore. bibbia volgar.
. bibbia volgar., vii-92: o signore,... non mi sia
nel dì della afflizione. -essere o essere stato più la paura che il danno
: essere stata l'aspettativa di difficoltà o danni, ecc. maggiore del reale verificarsi
che danno. -essere paura o di paura: costituire motivo di spavento
i popoli non si movono, perché o sono contenti al materiale, o sono d'
perché o sono contenti al materiale, o sono d'una paura del diavolo.
, anche con esagerazione, come pericolosa o dannosa; costringerlo a un determinato comportamento
: spaventato; timoroso di eventi spiacevoli o disgrazie. baldini, 9-68: si
impulso, in balia di tale emozione o per il condizionamento determinato da essa.
'pisciar la paura 'quand'uno spaventato o impaurito perde quel timore. -senza
proverbialmente quando s'è scampato un danno o rinvenuto più lieve che non si pareva
fredda: chi ha avuto esperienze spiacevoli o dolorose è incline ad avere timore di
i timori si fondano su motivi immaginari o inconsistenti. -la paura fa novanta',
25. -tal minaccia che vive in o con paura, la paura lo fa
delle salamoie, ch'è luogo a dodici o quattordici miglia da firenze. come 'paura'
. paurosaménte, avv. con atti o espressioni che denotano paura o incertezza,
con atti o espressioni che denotano paura o incertezza, timidezza; in preda alla
.: in modo eccessivo, esagerato o particolarmente grave o impressionante; terribilmente,
modo eccessivo, esagerato o particolarmente grave o impressionante; terribilmente, spaventosamente.
paurosità, sf. letter. carattere o condizione di ciò che incute paura.
d'intraprendere qualcosa per le conseguenze dannose o spiacevoli che gliene possono derivare; trepidante
trepidante, preoccupato, inquieto, angosciato o, anche, guardingo, sospettoso per il
, sospettoso per il timore di qualcosa o di qualcuno. federico ii,
(un animale, un suo atto o comportamento). crescenzi volgar.,
. -con partic. riferimento al timore o alla preoccupazione di mutamenti o rivolgimenti
al timore o alla preoccupazione di mutamenti o rivolgimenti che modifichino o sconvolgano un determinato
preoccupazione di mutamenti o rivolgimenti che modifichino o sconvolgano un determinato assetto politico o sociale
modifichino o sconvolgano un determinato assetto politico o sociale o, anche, una procedura,
sconvolgano un determinato assetto politico o sociale o, anche, una procedura, una
momento; 'pauroso 'dice l'abito o il sentimento prolungato. poi l'uomo può
. croce, ii-6-6: ecco il perplesso o pauroso, che, a ogni azione
pauroso. -che ha natura mansueta o molto diffidente (un animale).
prendon così: il cacciator facendo suono o strepito, gli fa fuggir nelle sue
dite che quando siegue ne'boschi pauroso lepre o daino fugace sul dorso di alato corsiero
corsiero, impiumata il capo, seguita o precorsa dal suo indivisibile carlo, ella sembri
campo per le fosche nubi a ghermire o una tenera agnella o una paurosa lepre
fosche nubi a ghermire o una tenera agnella o una paurosa lepre. massaia, i-134
non osa urtare interessi di determinate categorie o di potenze straniere). mazzini,
3. che esprime, manifesta o è suscitato da paura, terrore,
oppure da angoscia, ansia, preoccupazione o soggezione, incertezza, indecisione, sfiducia
animo al presente sollicito e timoroso, o col pensiero innanzi molto a lungi desto
via paurosa, dove si dubita di mascalzoni o d'altre persone che possono fare danno
paurosi quelli che sono possenti di fare o gran pernizie o gran dolore. granucci,
sono possenti di fare o gran pernizie o gran dolore. granucci, 1-167:
orribili... di bestie feroci o le faceva altre paurose dimostrazioni.
, 1-292: in ciel spiegasti, / o sol, tua fronte,...
animali, esseri fantastici, mostri mitologici o allegorici. 5. agostino volgar.
scannata vergine giaceva. -narrato o composto allo scopo di suscitare paura,
. pàusa, sf. interruzione o sospensione tempo ranea di un'
senza indugio e pausa / fende ogn'elmo o lo schiaccia come un uovo. piccolomini
si grattava la testa. -momento o fase di riposo che interrompe un'attività
di riposo che interrompe un'attività lavorativa o intellettuale; quiete (anche nelle espressioni
sistema siffatto si contrappone deformandosi alle stazioni o pause del dato deformantesi. piovene, 14-83
2. temporaneo silenzio che inframmezza o succede a un discorso, a una
breve sospensione che si fa, parlando o leggendo un testo, fra due parole
leggendo un testo, fra due parole o incisi o proposizioni, per riprendere fiato
testo, fra due parole o incisi o proposizioni, per riprendere fiato, per
i nessi logici, per ragioni espressive o di fonetica sintattica (e in un
aspetti una risposta: una confessione, o un'apologià, qualcosa in somma.
frase sintattica (e si dice sospensiva o di fermata a seconda che implichi un
in funzione di un'intonazione rispettivamente ascendente o discendente). -momento di silenzio che
). -momento di silenzio che indica o costituisce una sospensione in una successione di
banda della marina... suonò tre o quattro pezzi di musica e ad ogni
che interrompe uno stato di sofferenza fisica o morale (anche nell'espressione dare pausa
delle bianche strade. 5. sospensione o interruzione, alquanto lunga, di un'
di un'azione, di un'attività o di un discorso (per lo più
per 'agiata lentezza nell'o- perare o nel camminare '. es.: '
del cuore nel quale le cavità diminuiscono o scompaiono quasi. in breve appare un
11. mus. interruzione del suono o del canto per un determinato periodo di
... sono indicio della taciturnità o silenzio... e sono dell'i-
denominate con l'istesso nome della figura o nota che rappresentano. verucci, 1-47:
l'intervallo di tempo durante il quale uno o parecchi musicanti rimangono senza cantare o senza
uno o parecchi musicanti rimangono senza cantare o senza suonare. è il silenzio di
è il silenzio di una rotonda, o di una battuta in 4 tempi.
non è che il silenzio di una bianca o di una mezza battuta di 4 tempi
sono i tre passi d'ogni intonazione o cantilena colle rette sottoposte all'unione delle
canto fermo, chiamate pause, neume o stanghette. tramater [s. v.
ottavo, quella della croma; respiro o sedicesimo, quella della semicroma; trentaduesimo
una pausa, di un intervallo più o meno ridotto all'interno di un
ridotto all'interno di un discorso o di un'azione. brignetti,
l'ausase, / qe non arma un o doi, sì q'ig autri pau-
rintegra. 2. avere sosta o tregua. siri, x-266: se
interrompere, intervallare con pause un discorso o una lettura. pirandello, ii-2-1044:
over grave, pausando due tempi più o meno. g. b. martini [
a poppa e con la voce o con una mazza scandiva il ritmo
. ant. ponderata lentezza nel parlare o nel recitare un'orazione. zucchetti,
facilmente è puoce, innanzi che scolorisca o intenerisca, con il picciuolo la cogliono.
spiccate a mano, le olive pausee o regie, senza macchia, bianchissime. arici
un tempo per offrire riparo ai soldati o ai viaggiatori durante le soste.
là oltra apresso la citade sia apparecchiato o pavaglión o razi serrati o una chiexia
apresso la citade sia apparecchiato o pavaglión o razi serrati o una chiexia: dove
citade sia apparecchiato o pavaglión o razi serrati o una chiexia: dove possiamo smontare e
il leuto, faceano scalzi la rosina o la pavana o quale altra sorte di ballo
faceano scalzi la rosina o la pavana o quale altra sorte di ballo più l'
satolla, saziarsi di cibo. 'voler torse o cavarse la pavana con uno ':
una quattrinata con uno; volersi sbizzarrire o scapriccire con esso. in altro senso:
cavalli per fuggire l'unione del trotto o con la pavana o col galop- petto
l'unione del trotto o con la pavana o col galop- petto... pavana
alla * follia ', di otto o sedici battute. caroso, ii-37
toletana chitar- riglia, / e tocca o sotto salcio o per campagna / or las
riglia, / e tocca o sotto salcio o per campagna / or las folias or
balletti a noi n'insegna / vogliate luna o ver le due castiglie. ricci,
vive, che abita a padova o nei dintorni. - anche sostant.
gomierie. 3. che appartiene o è compreso nel dialetto parlato nelle campagne
comune, solcato di dialetti, veneto o veneto-stradioto -veneto- dalmatino o schiavone, pavano
dialetti, veneto o veneto-stradioto -veneto- dalmatino o schiavone, pavano e bergamasco, come
..., vernacolo bi- barazza o pevarazza... abita nei banchi arenosi
cera dalla parte di sopra l'osso, o tutto o parte, o coll'
parte di sopra l'osso, o tutto o parte, o coll'abbassare detta
, o tutto o parte, o coll'abbassare detta cera o col farci un
, o coll'abbassare detta cera o col farci un buco, s'aggiusta
': paperina, detto anche centonchio o cintonchio, sorta d'erba comunissima,
i pavarini. -tu covi i pavarini? o meschina me, tu avrai rotte tutte
salvar la sostanza da ogni paventabile comminuzione o sgretolamento laterale era in lui..
{ pavènto). prevedere conseguenze negative o funeste, circostanze spiacevoli, inconvenienti o
o funeste, circostanze spiacevoli, inconvenienti o danni; ritenere qualcuno o qualcosa
, inconvenienti o danni; ritenere qualcuno o qualcosa una minaccia per la propria
una minaccia per la propria sicurezza o fortuna, un motivo di umiliazione, di
paventi. -con riferimento a cose o personificazioni. gosellino, 1-345: se
soffrire le conseguenze di una situazione ambientale o climatica sfavorevole o di una tecnica di
di una situazione ambientale o climatica sfavorevole o di una tecnica di coltivazione errata (
le ninfe paventi, / fuggite, o belle ninfe, la forma sua.
anche con la particella pronom. provare o mostrare paura, esitazione, sgomento;
, né seppi mai / posare in pace o paventare in guerra. c.
, ii-65: né paventava io di nemico o di nascosa tigre, ché forte io
virtude. -con riferimento a cose o personificazioni. pindemonte, ii-125: ecco
-nutrire preoccupazione per la sorte di qualcuno o qualcosa; essere in ansia. salvini
a personificazioni. ceresa, 1-5io: o van disio, o mia sperancia accesa,
ceresa, 1-5io: o van disio, o mia sperancia accesa, / non v'
in terra. bandello, ii-840: o benigna fidanza, ecco ch'io sento,
. paventatìssimo). che suscita timore o preoccupazione (un evento che comporta rischi
può (e può avere sfumatura aulica o iron.). c.
fino alle ore piccine, l'una o l'altra bottega lo vedeva coinvolto alla rumorosa
. far battaglie festevoli nelle giostre o paventevoli nelle campagne. papi, 1-3-318:
per venti, / fanghi, neve o paventi. dante, xxi-20: de la
. -essere, stare in pavento: vivere o trovarsi in uno stato di apprensione,
un compì, che specifica la causa o l'origine della paura. cino,
agnella, / che varca il rivo, o tardi giunge a riva. cesari,
delle mascalcie, 1-68: tolli del serpente o de le radicie de la pavera o
o de le radicie de la pavera o de le radici d'aloe epatici e
in relazione con un compì, indiretto o con una prop. subord.).
nostra si mira, la qual piombo o legno / vedendo è chi non pavé.
non pavé. -con riferimento a cose o personificazioni. guidi, i-126: quanto
un poco di pàvero di alcuna candela o qualche scintilla in luogo dove si possa
il pavese, in aiuto all'arciere o al balestriere. -in senso generico:
scudo. giamboni, 7-10: o sia cavaliere o pedone o balestriere o
giamboni, 7-10: o sia cavaliere o pedone o balestriere o pavesare. g
, 7-10: o sia cavaliere o pedone o balestriere o pavesare. g. villani
o sia cavaliere o pedone o balestriere o pavesare. g. villani, 6-40:
lancetti, xii-3-28 ^: palve- sario o palvesaro: soldato munito del palvese. tommaseo
pavesi; acconciare sul bastimento le difese o gli ornamenti dei pavesi: cioè degli
si dice 'alzare la gran gala 'o 'la piccola gala di bandiere '
. ornare di bandiere, di stendardi, o, anche, di tappeti, di
, sf. riparo formato da pavesi o, per estens., da scudi
. serdonati, 9-39: fatta una testudine o palvesata, si cuoprono di maniera tutti
di scudi, di solito dipinti con stemmi o emblemi di colori vivaci, assunse in
.: riparo costituito dall'unione di tavole o di altri elementi difensivi, con funzione
[s. v.]: pavesi o pavesate sono ripari o parapetti di tavole
]: pavesi o pavesate sono ripari o parapetti di tavole che in occa- sion
quella bastita formata ai parapetti con canali o graticci pieni di corde, sacchi,
.). -drappo di tela o di panno o d'altra stoffa,
-drappo di tela o di panno o d'altra stoffa, dipinto a vivaci
a vivaci colori e spesso recante stemmi o motivi decorativi, che, in serie con
i vasalli quadri portano le pavesate di panno o di tela. carena, 2-363:
alla cima di maestro la propria bandiera o quella del sovrano cui si vuol rendere onore
bandiere, di stendardi, di insegne o di altri elementi decorativi. leoni,
pieno di qualcosa (in modo festoso o variopinto e pittoresco); costellato.
sm. letter. ornamento di bandierine o di decorazioni multicolori in fila.
pavia; che è prodotto a pavia o vi ha sede. foscolo,
pavese. -gastron. zuppa pavese o alla pavese (anche semplicemente pavese,
pavesano]: 'pavesano ': il territorio o contado di pavia; altrimenti 'pavese
2. che è nato, è originario o risiede a pavia; che fa parte
le gno rivestito di pelle o di pergamena dipinte con stemmi,
pergamena dipinte con stemmi, emblemi o decorazioni, o, nei mo
con stemmi, emblemi o decorazioni, o, nei mo delli più
trasformandosi in riparo per l'arciere o il balestriere che vi si celava
copria / come si fa con palvesi o rotelle, / ché sassi non gli faccin
scudi, di solito dipinti con stemmi o emblemi di vivaci colori, assunsero in
difensivo costituito dall'unione di tali scudi o di tavole di forma analoga. -
. v.]: pavesi o pavesate sono ripari o parapetti di tavole,
: pavesi o pavesate sono ripari o parapetti di tavole, che in occasione
servivano a ricoprir le brande nei tempi umidi o piovosi. 'pavese di mal tempo
gala di bandiere). -pavese elettrico o luminoso: gala di lampadine (propria
...: ciascuna banderuola fatta o messa alla maniera de'pavesi, massime sui
. -serie di bandiere, di decorazioni o di panni e di cose varie,
e di cose varie, collocate in fila o comunque raggruppate in modo di solito festoso
in modo di solito festoso, allegro, o, in ogni caso, variopinto,
significa appresso noi pavimento, ma targa o scudo... improprietà o barbarismo.
ma targa o scudo... improprietà o barbarismo. aleandro, 1-193: pavese
grammatici dicono p
dal fr. ant. paveis 'cortile o sala pavimentata, piastrellata '(fine
, con bei racemi di fiori rossi o gialli, coltivati anche in europa come
pe'suoi belli racemi di fiori rossi o gialli, ed appartiene al genere del
dell'africa meridionale, il paviano rosso o sfinge dell'africa occidentale, l'amadriade
-in relazione con un compì, di causa o con una prop. subord.
. subord. boccaccio, iv-77: o dolcissimo sonno, il quale l'umana
buonarroti il giovane, 9-317: di dappoco o di pavido o d'avaro. casini
9-317: di dappoco o di pavido o d'avaro. casini, lvii-69: le
iv-32: quale coloro che ne'sogni, o da caduta o da bestia crudele o
che ne'sogni, o da caduta o da bestia crudele o da altro spaventati,
o da caduta o da bestia crudele o da altro spaventati, subitamente pavidi si
. 2. che esprime paura o sgomento, pieno di timore (il
gesto); che nasce da paura o sgomento, che lascia intravvedere timore,
, che lascia intravvedere timore, paura o anche timidezza (un atteggiamento, una
truce sposo offrirsi / le tazze attossicate o i nudi stili. manzoni, ii-613:
ospitava un sovrano, un condottiero, o, comunque, un personaggio ragguardevole o
o, comunque, un personaggio ragguardevole o un alto ufficiale; padiglione. -per
di viaggiatori, pellegrini, esploratori o come alloggiamento abituale di popoli nomadi.
a un pavimento; che è fatto o eseguito su pavimento; che costituisce pavimento
eseguito su pavimento; che costituisce pavimento o pavimentazione fmosaici pavimentali, tarsie pavimentali)
ricoprire di pavimento; fornire di pavimento o di pavimentazione. - anche assol.
, 311: di sopra si deve pavimentare o di quadri o a spiche di testole
sopra si deve pavimentare o di quadri o a spiche di testole. salvini, 41-468
sugo, e plinio avvisando che si lastricasse o, come egli dice, si pavimentasse
riferisce a un pavimento; che rappresenta o riproduce iconograficamente un pavimento.
di pavimento; fornito di pavimento o di pavimentazione. -in partic.: corredato
di pavimentazione. -in partic.: corredato o ornato di particolari materiali, oggetti o
o ornato di particolari materiali, oggetti o decorazioni che ne costituiscono il pavimento o
o decorazioni che ne costituiscono il pavimento o la pavimentazione. bandello, 1-49
e. gadda, 529: dodici o quindici scatole di legno, pavimentate ognuna del
(e, a seconda del materiale usato o delle tecniche impiegate, l'ordinamento professionale
(casa, chiesa, ecc.) o per ricoprire una strada di materiali atti
materiali atti a consentire il passaggio pedonale o lo scorrimento del traffico. -per estens
. -copertura del suolo di ambienti o spazi aperti (cortili, piazze,
(cortili, piazze, ecc.) o di vie di comunicazione (strade,
-con meton.: quantità di oggetti o di materiali che si trova depositata su
et olmi / e d'altre piante o da'fior vari han colto, / il
lo spazzo di terra, di pietra, o di che si sia che co'piedi
in questo inferno io intendo certi gradi o vuoi tu dire pavimenti che girano intorno
pavimento campagne immense di liquefatti zafiri, o la veglia, che si posa sopra
disposte su uno (pavimentoso semplice) o più strati (pavimentoso composto):
, poi mettila in una cazza stagnata o pignata con libra una di zuccaro e oncia
ferrari, 223: accorri, roteando, o mia pavona: / su 'l mandolino
figur. donna bella e teneramente amata, o anche vanitosamente compiaciuta della propria bellezza
agg. ant. che ha il colore o anche la forma o la disposizione simili
ha il colore o anche la forma o la disposizione simili a quelli delle penne
latinamente si dice 'capella 'o 'vanellus', è un uccello nostrale. tanara
ruota, tenendole erette come il pavone o il tacchino, con un tremolio caratteristico
s. v.]: chiamasi 'pavoncello'o 'colombo tremante di coda larga 'una
rosta, come il pollo d'india o il pavone. 3. figur
(ci sono anche individui completamente bianchi o con ali completamente nere); dal
conoscono due specie: il pavone comune o crestato [pavo cristatus), selvatico
dei corpi. giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo:
giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo: 455: lo paon
con allusione (riferita ad altri animali o anche a persone o cose) sia
ad altri animali o anche a persone o cose) sia all'aspetto e alle caratteristiche
ecc., sia alla connotazione psicologica o comportamentale che, più o meno legittimamente
connotazione psicologica o comportamentale che, più o meno legittimamente, se ne trae e
di vanità, di orgogliosa superbia, o anche di maestosità, di nobiltà.
che par che porti un trave, / o che va sì leggiero / che non
aggett.): ornato di penne o piume disposte posteriormente a ventaglio.
e tessuti preziosi) che riproduce più o meno fedelmente la forma o l'aspetto degli
riproduce più o meno fedelmente la forma o l'aspetto degli ocelli con cui terminano
la mano e di assaggiare del paone o del gallo di numidia, in uno
mostra (anche per esibire l'eleganza o la ricercatezza dell'abbigliamento). moretti
possono trovare nella coda, nell'ala o nella gola di tale uccello, come
azzurro, antonomasticamente, e il violaceo o * paonazzo '). dolce,
8. entom. pavone diurno, maggiore o occhio di pavone: vanessa io.
voglia parte. -labro pavone (o, anche, semplicemente pavone) '.
nome suo: perché in nome di uno o di duoi suoi amici egli ha già
... o voler difendere la passera e perdere il paone
, ecc.) ritenute -a torto o a ragione -positive e ragguardevoli; compiacersi
pedante, con intendere superficialmente i poeti o gl'istorici latini, si pavoneggiava fra
vero iddio, fosser vivuti più morbidamente o meno alla dura che i bonzi, religiosi
-in relazione con una prop. subord. o con un compì, che specificano i
un compì, che specificano i motivi o l'ambito di tale atteggiamento o i
motivi o l'ambito di tale atteggiamento o i mezzi attraverso i quali si estrinseca
1-613: tanto importava alla mordacità dell'invidia o alla premura del spagnuolo sussiego il pavoneggiarsi
... alcuno che con queste due o tre osservazioni sopra tal materia noi ci
l'uomo sfacciato non solo non vela o adombra il suo difetto, ma se ne
con al collo una riviera di brillanti o cinque ranghi di perle. -assumere
anche facendo la ruota (un pavone o, per estens., un altro uccello
. passeroni, iii-284: la pecora o la capra infra la greggia, /
mostrarsi in piena evidenza, risaltare armoniosamente o nettamente. -anche: risplendere, brillare
5. tr. atteggiare in modo vanitoso o esibizionistico, che rivela vanagloria e ostentazione
, che rivela vanagloria e ostentazione, o anche opportunamente aggraziato e armonioso (
bracciolini, 1-12-26: questo mio figliuolo, o ch'ei s'avveggia / ch'altri
s'avveggia / ch'altri lo stimi bello o ch'egli ancora / non sappia ben
isolamento della famiglia il nome degli antenati o pavoneggiano nel deserto gli assurdi titoli di
gli assurdi titoli di marchese, conte o barone. rebora, 58: è di
: deponete le piume de'vostri fasti, o delusi paoneggiatori di voi medesimi.
avendo famiglia non può andare a cheren o a adi ugri-1° che lo presi a
tipico, peculiare di un pavone, o simile o affine a caratteristiche o abitudini
peculiare di un pavone, o simile o affine a caratteristiche o abitudini propri di
, o simile o affine a caratteristiche o abitudini propri di un pavone. -
- al figur.: che esprime o deriva da boria, vanagloria, vanità
piante tropicali della famiglia malvacee, erbacee o arbustacee, diffuse con un centinaio di
per seguire il volo di una pavonia o di una vanessa. = voce
avere pazienza, sopportare pazientemente; trovarsi o porsi in una condizione di paziente attesa
pazientissimo). che pratica la virtù o ha la qualità della pazienza, della
vergogna crescerebbe al suo amico quello ammonendo o menomerebbe suo onore, o conosce l'amico
quello ammonendo o menomerebbe suo onore, o conosce l'amico suo non paziente ma
: molti falsi pazienti... percossi o provocati da altrui ridono o proferiscono l'
. percossi o provocati da altrui ridono o proferiscono l'altra guancia,...
tollerare, a perdonare, a subire o anche ad attendere (anche con riferimento
starsene paziente di qualcuno, di qualcosa o che qualcosa avvenga).
ama, / e grande offesa tèn parva o niente. boccaccio, viii-2-48: pazientissimo
essere paciente di ciò che dio li fa o li permette. giustino volgar.,
col quale giulia insaporava le proprie offerte o le proprie ripulse all'amante più vero
malati pazienti! -docile a un richiamo o a una richiesta; rispettoso di un
torto, io mi starò zitto, o vi risponderò paziente come giobbe. palazzeschi
per recarsi a chiedere un chiarimento? o doveva aspettare paziente? pavese, 5-141:
della pazienza; che ne è segno o ne deriva. cassiano volgar.,
di un lavoro, di un'attività o di una mansione; che presta molta
anche sostant. bonichi, 130: o che, tiranneggiando, / l'attor per
della continuità, quale estremità, cima o termine proprio dell'atto passivo di lui
effettiva al sole; la vertù paziente o dativa de la materia a la generazione
, compiuta dal soggetto nella diatesi attiva o, in quella passiva, dal complemento
della crusca, 354: per neutri o di significazion neutrale intendiamo que'verbi che
, ammettono un genitivo esprimente la materia o quasi materia dell'azione del verbo. cattaneo
nome,... ma un'azione o agente o paziente che sia.
.. ma un'azione o agente o paziente che sia. 8.
¥ -chi è vittima di una passione o di una disgrazia; chi è oggetto
io. chi è condannato a un supplizio o alla tortura o a morte (e
condannato a un supplizio o alla tortura o a morte (e chi subisce le conseguenze
chi subisce le conseguenze di tale condanna o le ha patite). -in partic.
un pezzo di legno in mezzo all'asta o tronco che usciva fuori dalla parte dinanzi
volte i pazienti, uno, due o tre giorni fra doglie indicibili, estreme
estreme, secondo che in parte più vicina o più lontana dal cuore vengono o trafitti
vicina o più lontana dal cuore vengono o trafitti o infilzati, intorcetta, 16
più lontana dal cuore vengono o trafitti o infilzati, intorcetta, 16: sono
giungere alli 20 colpi il povero paziente o tramortisce o poco dopo resta morto.
20 colpi il povero paziente o tramortisce o poco dopo resta morto. a.
et il corpo rimase lì im prexom et o confessò, ma il paciente sì.
con rassegnazione, con spirito di sopportazione o, anche, di espiazione; con tolleranza
, non essendo loro ella peso noioso o noia grave fuori di modo. g
), sf. disposizione d'animo o atteggiamento interiore, abituale o occasionale,
d'animo o atteggiamento interiore, abituale o occasionale, proprio di chi accetta o
o occasionale, proprio di chi accetta o sopporta il dolore, le difficoltà,
chiamaci et aspettaci. boccaccio, 9-60: o pazienza d'iddio grande! che dirai
coloro a'quali poteva con poche parole o colla sua presenza satisfare. panigarola, 1-156
gagliardia e coraggio. scalvini, 2-14: o venerando / popolo un tempo, e
di virtù. venuti, lxxxviii-11-697: o pazienzia, che passi le stelle / e
pazienza! d'annunzio, i-475: o giusto, è breve fora. / ne
ira, lo sdegno, l'insofferenza o anche la precipitazione, la fretta (
141: io non voglio, o romani, abusarmi della pazienza vostra,
stancata. -abbi, abbia, abbiate o abbiano pazienza: per richiamare l'attenzione
dell'interlocutore su quanto si è detto o si sta per dire. casalicchio,
politica ispirata a prudenza, a moderazione o incline alla mediazione e a concessioni,
non gli dar adito e comodità di pensare o di trattare cose nuove. lippomano,
lavoro, nello svolgere un'attività pratica o intellettuale, nel compiere un'impresa.
. 5. sopportazione paziente delle avversità o resistenza alle fatiche o ai disagi fìsici
paziente delle avversità o resistenza alle fatiche o ai disagi fìsici. giustino volgar.
strano animale ed intanarvi 'n una caverna o 'n un convento. botta, 4-642
8. ant. patimento, sofferenza fisica o morale. dante, purg.,
sorta d'arbore detto altrimenti 'sicomoro'. o. targioni pozzetti, ii- 370
limitazione dell'esercizio del diritto di proprietà o della sovranità su un determinato territorio (
al piè d'ogni albero. si forma o come cerchione intorno al fusto o come
forma o come cerchione intorno al fusto o come specie di bitta, con due stanti
utilizzato per appoggiare l'antenna ammainata o la randa quando vengono allentati i sartioni.
ch'egli, ch'è suf colli o che vi va almeno ogni giorno, non
: pazienza! foscolo, iv-319: o! la canzoncina di saffo! io
leggendo: né così io vaneggiava, o teresa, quando non mi era conteso
di ira, di stizza, di malcontento o anche come imprecazione. [sostituito
in mano, / venga chi vuole o con danari o senza. p.
, / venga chi vuole o con danari o senza. p. nelli, i-i
alla pazienza, ha domandato il suo o vero buona licenza. -portare, prendere
, 1-2-87: si dice violazione di fede o alterazione del contratto e non prestare la
provincia dell'appalto, senza giusta o necessaria causa del ben publico, ma
del ben publico, ma per guadagno o per altra causa volontaria.
. la pazienza è la virtù degli asini o de'santi. ibidem, 242:
la refutazione fosse pazzionata e contenesse condizione o riserva proibita, in tal caso cade
tal caso cade la quistione se il patto o condizione vizi et annulli l'atto.
pace a tutta l'umana generazione, o vero pazione che fosse, cioè patto e
2. stoltamente, in modo irragionevole o irrazionale; stupidamente. de'santi
. frugoni, i-6-280: il mondo, o ciacco mio, ti burla e cocca
in bocca / sì pazzamente, o testa mammalucca? g. gozzi, i-10-36
savonarola, i-5: considerate, dico, o peccatori, el gaudio, la letizia
compiere atti bizzarri, chiassosi, stravaganti o, anche, smodati, sfrenati,
ed e altro diletto che del giostrare o pazzeggiare o giucare. alberti, ti-363
altro diletto che del giostrare o pazzeggiare o giucare. alberti, ti-363: noi
: numi vili, che per rubare o per pazzeggiare scendean tratto a tratto dalle
poi incominciò a pazzeggiare. -comportarsi o vivere abitualmente in modo ritenuto strambo o
o vivere abitualmente in modo ritenuto strambo o insensato. burchiello, 51: tu
senza dar vista di sé ti [o italia] pazzeggiano in seno.
il dettato: 1 marzo marzeggia 'o 'pazzeggia '. -diffondersi rapidamente
si dicono le testic- ciuole d'agnello o di capretto, dopo essere stato levato
modo alquanto sventato, sconsiderato, avventato o, anche, irragionevole e stolto,
(e ha una connotazione di commiserazione o di partecipazione affettiva, soprattutto in espressioni
5. bernardino da siena, 979: o pazaregli e anco voi pazarelle, che
. a. cattaneo, ii-55: o pazzarello, che vuoi tu fare in questa
le fantesche racconti alcuna favola dell'orco o delle fate. 2. malato
che questi miei sospiri / sono amori o deliri, e in questo mio /
questo mio / stato sì stravagante / o pazzarella io sono o sono amante.
stato sì stravagante / o pazzarella io sono o sono amante. milizia, vii-329:
importa che cosa sia veramente il pazzerello o il poveraccio o il tapino, o magari
sia veramente il pazzerello o il poveraccio o il tapino, o magari lo scroccone
pazzerello o il poveraccio o il tapino, o magari lo scroccone, di poirino.
più sostanziali applicazioni, farnetico e mendico o lo caccia a'pazzarelli o lo
mendico o lo caccia a'pazzarelli o lo rinunzia allo spedale. fagiuoli, i-37
un che non sa s'è vivo o morto? /... / è
forse diventato un mastrilli di ter- racina o un fra diavolo della calabria? 4
manicomio. grazzini, 644: o berretton, questa tua frenesia, / ti
292: in pazzerìa, nelle stinche o sì in gabbia / (per non mandarlo
5. bernardino da siena, 62: o pazaroni, a volere cre- dare quello
di ragione! savonarola, 7-i-118: o pazzerone, tu non ti avvedi che tu
. m. -chi). proprio o tipico di un pazzo, da pazzo (
non avrei potuto averle se non di furto o strappandole di mano con violenza pazzesca a
arte. costui a la pazzesca senza considerazione o differenza niuna cava le vene, e
preferisce il termine complessivo * infermità 'o * malattia mentale ', oppure voci
, / non so se dico pazzia o amore. boccaccio, viii-2-56: bruto,
pazzia temporanea proveniente da una fiera ipocondria o da malinconia adusta. muratori, 4-181
nel cerebro quel disordine che appelliamo insania o pazzia, la mente... può
aspetto della nostra cultura se, due o trecento anni fa, per una meticolosa pazzia
nei luoghi ove si trovano riunite molte fanciulle o donne, alla vista di una persona
, l'eccitamento maniaco, la malinconia o un principio di paralisi generale.
, esuberanza, irrequietezza, sventatezza infantile o giovanile. - anche al figur.
4. orgoglio sconsiderato, eccessivo o colpevole. boccaccio, iv-188: febo
, che nasce da alterazione della mente o, più spesso, da estrema sconsideratezza
spesso, da estrema sconsideratezza, stoltezza o ignoranza, oppure da moti dell'animo
, 1-260: laocoone comincio a gridare: o miseri cittadini, che pazzia è quest
voi che li nimici ne siano andati o che questo dono, che v'hanno lasciato
eufem., per indicare l'omicidio o il suicidio). bandello, 1-34
suo peccato per esempio di chi fa quello o peggio. leggenda aurea volgar.,
della filosofia scolastica. -idea o trovata bizzarra, divertente. g.
. g. gozzi, i-23-136: o fanfaluche e pazzie nuove e belle,
pulci, vi-98: molte altre tragedie o etiche e simili cose, cioè pazzie
enormità, sproposito (che si dice o si scrive). campofregoso, 4-19
. papini, 40-124: quei cinque o sei libri che mi piacquero fino alla
ciascuno ha la sua pazzia, maggiore o minore, secondo la sua temperatura. proverbi
: supponiamo primieramente un cervello il quale o non riceva o non ritenga sufficientemente.
primieramente un cervello il quale o non riceva o non ritenga sufficientemente...:
cui fosse toccato in partaggio un tal cervello o sarebbe più stupido delle bestie o un
cervello o sarebbe più stupido delle bestie o un pazzo balordo. leopardi, iii-215
fu mai fanciul vago di lucciola / o di pigliar farfalle o girar trottola /.
di lucciola / o di pigliar farfalle o girar trottola /... / o
o girar trottola /... / o di veder quando una pazza sdrucciola /
eterocliti, balzani, stroppiati del cervello o matti spacciati. idem, 7-312:
... si dimandano pazzi sperticati o di tre cotte. -casa,
-casa, ospedale di, dei pazzi (o solo i pazzi, le pazze,
e culminava nell'elezione di un vescovo o di un pontefice burlesco [papa dei
avesse perduto la ragione e agisce sconsideratamente o stoltamente, obbedendo a impulsi ciechi o
o stoltamente, obbedendo a impulsi ciechi o a violente passioni (e si contrappone a
pazzissimo se': ch'e'tuoi desideri o gli altrui seguiti. burchiello, 74:
coven per forfa che para da pa ^ o. bibbiena, 2-65: va',
! guicciardini, 2-1-125: metti sei o otto savi insieme, diventano tanti pazzi
g. c. croce, 223: o balordo, o pazzo, o mentecatto che
. croce, 223: o balordo, o pazzo, o mentecatto che sei!
223: o balordo, o pazzo, o mentecatto che sei! perché non ti
non gli è dato busse dal padre o dalla madre o dal maestro diventa pazzo
è dato busse dal padre o dalla madre o dal maestro diventa pazzo nel troppo bene
stato d'animo, da un sentimento o da una passione particolarmente intensa; stravolto
5. figur. che denota o che ha origine da un grave turbamento
ha origine da un grave turbamento deltanimo o delle facoltà mentali; che nasce da
da stoltezza, irragionevolezza, sconsideratezza, o da violenta passionalità, da cieca temerarietà
da cieca temerarietà, oppure da leggerezza o imprudenza (o ne è caratterizzato);
, oppure da leggerezza o imprudenza (o ne è caratterizzato); privo di
pers, 2-21: io vi lascio, o scelerati alberghi, /...
estremamente ingarbugliato (una situazione sfavorevole o pericolosa). salvini, 31-2-43:
pazzo guaio. fagiuoli, viii-78: o noi sì, che provammo il ciel nemico
con le mitre, piviali ed altri segni o titoli, che a'presbiteriani fan paura
, che pareva una battaglia, o meglio un fuoco di pazza allegria.
una corsa a piedi, con un animale o con un veicolo). bontempelli
de'trogloditi è un lago chiamato insano o pazzo per la sua maligna natura,
. 17. che non dà frutti o fruttifica in modo irregolare (una pianta
lungo e insipido. -anche: vino o latte molto annacquato. burchiello, 2-38
quel dolce linguaggio essere sciocca la minestra o l'intingolo ché chiamasi comunemente da tutti
semplice. -com'a dire di caolo, o di paste? -e di pane scusso
lxxxviii-n-573: fu mai capo d'allocco o di frusone / rustico con sì vana fantasia
dietro, cercare, seguire qualcuno come o più che la pazza al figliuolo: senza
figliuolo. allegri, 39: cupido, o tu mi lievi oggi del ruolo /
ruolo / de'cortigiani tuoi, / o tu mi dài concetti / e in-
apprezzarlo moltissimo, provarne vivissimo interesse o desiderio. pagliaresi, xliii-23: stando
, ella aveva adescato quell'ufficiale con due o tre sorrisi di chiaro significato.
pazzo di, per qualcuno: amarlo o ammirarlo moltissimo. lorenzo de'medici,
pazzo: comportarsi in modo assai stravagante o irregolare. fagiuoli, 1-4-55: v'
non sono / giunti al canto de'pazzi o a mezza via? -essere più
s. v.]: a bambino o a giovanetto. 'va'via pazzino '
di'tu pazzino? '... o per eufem. 'è un po'
forse voce semidotta della medicina, alter, o ab- brev. del lat. patìens
molto stravagante, strambo, eccentrico, o anche bizzarramente geniale e originale (e
a osservare attentamente una facciata di chiesa o di palazzo è guardato con leggera ostilità
, agisce in modo sconsiderato, dissennato o imprudente. buonarroti il giovane, i-335
. (femm. -a). fautore o iscritto a tale partito. a
partito. pe, sm. o f. invar. ant. nome della
soffiare con forza su una moneta o su un altro oggetto piatto,
da'ragazzi nella frase 'fare o giocare a pe ', il che fanno
2. boccata di fumo dal sigaro o dalla pipa. p. petrocchi [
]: una tirata di fumo dalla pipa o dal sigaro. lasciami fare un pe
2. per estens. gamba o sostegno di un mobile. 5.
, in origine perché allontanasse la peste o una malattia o un'altra calamità,
perché allontanasse la peste o una malattia o un'altra calamità, in seguito come inno
come inno guerresco nell'imminenza del combattimento o dopo la vittoria; successivamente esteso ad
solito eseguito con l'accompagnamento della cetra o anche del flauto, con intonazione grave
degli iddii? -fuorché d'uno, / o madre irreprensibile di tèseo, / fuorché
. per simil. canto festoso di esultanza o celebrativo di una vittoria; esaltazione entusiastica
il peana ad apolline per liberazion di peste o d'altro male. =
6-58: peante, overo peonite, o peàntide, come alcuni dicono, è
da una nave su un'imbarcazione o su una chiatta. = deriv
larvale determinando una diffusa mortalità nell'allevamento o, nei casi meno gravi, un
da seta. i corpuscoli, detti vibranti o di cornalia, che si osservano nella
provenienti dalla alterazione delle parti liquide o solide della loro economia, ma sono bensì
pelliccia lucente di colore giallo, grigio o bruno, molto pregiata. lessona
. = dall'ingl. pecan o pekan, adattamento di una voce algonchina
e il pecari labiato (tayassu pecari o olydosus albirostris), di mole maggiore
, sf. inclinazione, tendenza al male o al peccato; difetto morale,
valore attenuato: lato spiacevole del carattere o dell'indole o anche dell'aspetto fisico
lato spiacevole del carattere o dell'indole o anche dell'aspetto fisico di una persona
(spesso confessato in espressioni di modestia o per sfoggio di sincerità).
pecca / e se il cuoio sia buono o montonino. bergantini, 1-465: dovendosi
senza pecca. 3. atto o comportamento o atteggiamento moralmente riprovevole e colpevole
. 3. atto o comportamento o atteggiamento moralmente riprovevole e colpevole; taccia
-anche: responsabilità di un fatto grave o ritenuto tale. bondie dietaiuti, 296
perché se 'l perdesse a mia pecca o per provedimento che far si potesse,
dante, inf., 32-137: « o tu che mostri per sì bestiai segno
sbaglio, inesattezza. -anche: dottrina o teoria criticabile. c. papini
chi è peccabile, possibilità di peccare o di errare. tommaseo [s.
peccatiglio), sm. colpa, errore o mancanza di modesta entità, quasi trascurabile
; peccatuccio. - anche: difetto o vizio perdonabile. aretino, iv-6-65:
questi difetti e peccadigli, queste mancanzuole o taccherelle o colpe..., non
e peccadigli, queste mancanzuole o taccherelle o colpe..., non sono di
bonifazia. -con uso iron. colpa o responsabilità grave che si cerca di minimizzare
ii-9-31: hegel, il cui peccato o peccatiglio di conservatorismo sociale e di sudditismo
in un modo che costituisce un peccato o una colpa grave.
agg. che costituisce un peccato o una grave colpa, perché trasgredisce una
colpa, perché trasgredisce una legge morale o religiosa, gravando sulla coscienza. fra
eppure non si dichiara già per malvagia o peccaminosa in sé, ma solo, a
gustato. -che induce al peccato o al male, o che ne è
-che induce al peccato o al male, o che ne è sede. nievo
senso, che peccaminoso. -incline o esposto o soggetto a peccare. f
che peccaminoso. -incline o esposto o soggetto a peccare. f. f
), agg. che pecca o è in stato di peccato; che trasgredisce
; che trasgredisce la legge morale o religiosa. bonichi, 118:
bocca de'peccanti. beicari, xxxiv-114: o voi, che siete posti all'esercizio
, che viola le leggi della convenienza o dell'arte. castelvetro, 8-1-423:
. 3. che contiene manchevolezze o difetti di una certa entità; imperfetto
-sbagliato, erroneo, aberrante dalla logica o dal senso comune. bembo
: nella teoria degli umori, fluido o liquido fisiologico che risulta eccessivo o dannoso
fluido o liquido fisiologico che risulta eccessivo o dannoso, provoca malattie o uno stato
risulta eccessivo o dannoso, provoca malattie o uno stato di malessere generale e altera
, biasime vole, spiacevole o che danneggia gravemente; difetto,
teol. compiere volontariamente un atto (o anche pronunciare una parola, soffermarsi su
/ contro te pecco, che perdoni, o santo! bernari, 3-130: noi
: noi viviamo nel tuo fiato santissimo, o sacra vergine, eppure pecchiamo e ci
specificazione del comandamento trasgredito, della colpa o del modo di essa. giamboni,
essi sono patroni delli frutti de'benefici o, come le leggi dicono, usufruttuari,
sono amato. carducci, iii-23-51: o querce, o grandi ampie ombrose e pensosamente
carducci, iii-23-51: o querce, o grandi ampie ombrose e pensosamente liete querce
.: abbandonarsi alla concupiscenza della carne o alla lussuria, accondiscendere a richieste o
o alla lussuria, accondiscendere a richieste o a lusinghe amorose; avere rapporti sessuali
lusinghe amorose; avere rapporti sessuali illeciti o fuori del matrimonio, fornicare (anche
. avere un'imperfezione morale, un difetto o un vizio; dimostrarsene macchiato.
di pigrizia. -manifestare una mania o segni di squilibrio. g. m
4. violare la legge civile o una norma giuridica (o, in
legge civile o una norma giuridica (o, in genere, una regola stabilita)
v mi guarderò di none errare, o se pure pigliassi errore per immaginamento,
-con la determinazione dell'errore compiuto o della causa di esso. monte,
ho peccato di generosità. -apparire illogico o falso (un ragionamento, un 'affermazione
controversie sulla preferenza da assegnare al protezionismo o al liberalismo, quale dei due contenga
. -in partic.: violare o non osservare le norme della lingua,
le norme della lingua, della grammatica o anche dei generi letterari, della retorica
di lettere. 6. essere o sentirsi in colpa verso una persona;
. caporali, lxv-87: qui taccio, o magno sire, / e noiarti io
che sminuisce il valore, il pregio o la verità; essere inficiato da un
-contenere errori o strafalcioni. guerrazzi, 16-115: duoimi
stilistico, espressivo (un'opera artistica o letteraria o una recitazione). -in partic
espressivo (un'opera artistica o letteraria o una recitazione). -in partic.:
concezioni retoriche, violare i canoni stilistici o estetici considerati normativi. caro
guasto e l'altro peccasse in concetti o in lingua. stigliarli, 1-77: pecca
, tutti sono stati segnati di maggiore o minore riprovazione per il loro peccare contro
di dignità. 8. essere superfluo o corrotto in modo da provocare una malattia
le peccata chi si ricorda che inverso dio o inverso il prossimo spesso ha peccato cose
greco stuolo; / comanda, o giove, a la tua gran sorella /
, n. 8. -peccare sette o dieci volte al giorno: essere indotto,
si distingue, a seconda della maggiore o minore gravità, il peccato mortale (per
pubblico..., doverebbe l'episcopo o il suo prelato muoversi per zelo di
i peccati involontari e cagionati dalla necessità o non sono peccati o per lo meno sono
cagionati dalla necessità o non sono peccati o per lo meno sono
su tutti i loro discendenti; stato o condizione in cui nascono tutti gli esseri
è riservata al papa, al vescovo o a un sacerdote autorizzato. -con
-con la determinazione del tipo di colpa o del vizio che la provoca.
della grazia di dio; dice stato abituale o più o meno prolungato. non accostarsi
di dio; dice stato abituale o più o meno prolungato. non accostarsi all'altare
esclamazione, per riconoscere la propria colpevolezza o responsabilità. firenzuola, 646: o
o responsabilità. firenzuola, 646: o padrona, le son cattive; uh,
. 2. atto sessuale illecito o non sanzionato dal matrimonio; fornicazione (
-in partic.: relazione amorosa extraconiugale o prematrimoniale. giacomo da lentini, 49
processare e gastigare i chierici di adulterio o di altro peccato di carne, sono
sergardi, 290: crin venuto di fiandra o di galizia, / ch'ebbe in
nidi e da fronde / ti [o maggio] cantin selve e prati, /
trovato in questa colpa... sia o sotterrato vivo o squartato da quattro cavalli
... sia o sotterrato vivo o squartato da quattro cavalli o impalato,
sotterrato vivo o squartato da quattro cavalli o impalato, ché le altre punizioni son
furto, calunnia, ecc.), o la vita da formarsi e educarsi (
i-108: qual peccato, qual fallo o qual errore / se non d'amarvi
peccato di mio figliuolo, il quale, o per trascuragine o per cortesia, avendo
figliuolo, il quale, o per trascuragine o per cortesia, avendo donato il suo
mai avuto ». -comportamento o atto censurabile; sbaglio, errore.
di razza. -peccato d'origine o originale: difetto congenito. - anche
versi dagli dei o dai figliuoli di dio. saba, 163
. 7. figur. elemento o aspetto negativo che guasta un'opera letteraria
aspetto negativo che guasta un'opera letteraria o artistica o la rende meno perfetta e
che guasta un'opera letteraria o artistica o la rende meno perfetta e pregevole;
, e talora devia egli pure dal senso o al- men dal genio dell'autore,
di pensieri e di parole e chiede premio o incoraggiamento al governo d'italia residente in
peccati poetici pubblici. -imprecisione o strafalcione di lingua; errore di stampa
avendo lasciato d'aggiu- gnervi di componimento o di orazione o alcun'altra cosa simile
aggiu- gnervi di componimento o di orazione o alcun'altra cosa simile, che doveva
, dirsi del- l'offendere, scrivendo o parlando, le norme grammaticali o analogiche
scrivendo o parlando, le norme grammaticali o analogiche dell'uso buono. e così:
per il verificarsi di un evento sfavorevole o dannoso, il rincrescimento per la mancanza
il rammarico per un vantaggio non ottenuto o sfumato. algarotti, i-ix-ii: peccato
e non sur un poculo di solone o del divino alcimedonte. foscolo, iv-
'suol dirsi di abito, scarpe o altro poco portate o poco consunte.
abito, scarpe o altro poco portate o poco consunte. -avere addosso tutti
in qualcosa: averne un'esperienza scarsa o insufficiente o poca abilità. firenzuola,
: averne un'esperienza scarsa o insufficiente o poca abilità. firenzuola, 649:
per non essere colto. -brutto come o più che il peccato: bruttissimo,
: volendo dire d'una qualche persona o cosa laida e sozza, diciamo:
tacendo il nome del protagonista per discrezione o riserbo. de roberto, 10-68
funghisce su sé. -essere aisdicevole o biasimevole o sciocco. nasi, 1-vi-182
sé. -essere aisdicevole o biasimevole o sciocco. nasi, 1-vi-182: se
condizione, a una situazione il cui verificarsi o no suscita rammarico, rincrescimento.
rincrescimento. boccaccio, ii-260: o cara sposa, / nostro figliuol mi
un peccato mortale: ne avrei scrupolo o anche ci avrei ribrezzo. -portare il
amarla senza peccato. -senza esagerazione o iperbole. patrizi, 2-39: la
umana vede, / sanza peccato in vita o in sermoni. bibbia volgar.,
indicare che solo chi è esente da colpe o difetti può giudicare gli altri (e
peccaói, peccauri). che commette o ha commesso uno o più peccati per
). che commette o ha commesso uno o più peccati per lo più di una
che pecca abitualmente contro la legge divina o contro la morale; che vive nel
particolari i castighi sofferti da peccatori impenitenti o eresiarchi. verdinois, 9: capii poco
canoni di ricever alcuna cosa per donazione o per testamento da diverse sorti di publici
scrissi quegli argomenti senza tua saputa, o prudente granello di salomone? tommaseo [
la giustizia perché sii emulo d'innocenti o carnefice di peccatori, ma accioché con una
nei medesimi giorni qualche peccatorello da capponare o qualche altra fausta occasione. -peggior
agg. e sf. che commette o ha commesso peccati, colpevole di gravi
di gravi mancanze contro la legge divina o la morale; che vive in stato
., 128: confortati... o tu anima peccatrice, e dì con
. f. doni, 207: o estrema arroganza de'miseri mortali, credete
dopo? il disinganno di dire cose o già dette assai troppo, o inutili a'
dire cose o già dette assai troppo, o inutili a'discendenti della peccatrice èva,
amico... in un armadio o in una soffitta. -letter. una
che. cciò sarebbe natura pecche- ressa o difallire come in più. =
arnie fanno, cioè gli alvei o i vasi ne'quali le pecchie fanno li
amore loro sempre dimorò come fanno l'ape o vero pecchie, le quali delle loro
[a tua moglie] dir oltraggio, o t'apparecchia / cento udirne per uno
passeggiare, che propriamente paiono pecchie, o, come qui si dice, api che
questa è la cera più grossa, o vogliamo dire la parte della cera grossa
, v-166: come si appicca presto 1 o ve'che pecchia! -ubriacone
vecchia / scorri in pria gli scrittori o buoni o rei, / fatto del
/ scorri in pria gli scrittori o buoni o rei, / fatto del mele ascrèo
/ che di'tu, re di farfalle o di pecchie? -schizzare il
miele da una pecchia: ricavare vantaggi o favori da una persona. c.
stuzzica il formicaio, le pecchie, o sì veramente il vespaio.
che non ponghino più di dette tre rasce o quattro per e e
a galla la pecchia (il guscio o la buccia delle olive). gariolli,
{ ophrys apifera). o. targiom pozzetti, iii-224: pecchie,
[ophrys apifera). o. targiom pozzetti, iii-224: pecchie,
api. lastri, v-192: i pecchioni o fuchi sono più grossi delle operaie,
, e sanza violenza / di muffa o ragni, o deve apiaio 'nveri / e'
violenza / di muffa o ragni, o deve apiaio 'nveri / e'pecchion nuovi
nieri, 3-142: 'pecchione': peluria o buccia delle olive frullinata e strizzata da
bot. abete rosso (abies o picea excelsa). boterò, 1-1-26
che arguiscono le selve di peccia. o. targioni tozzetti [ghe- rardini]
: appetirei d'aver doman la irebbe / o ver che mi dolesse un po'la
bot. ant. abete rosso [abies o picea excelsa). ricettario
, pecciuti, né infermi d'occhi o di gambe. buonarroti il giovane,
, che la fatta è di pèccola o, a sprofondare, di porciglione:
), sf. sostanza bituminosa solida o semisolida, naturale o artificiale, di
sostanza bituminosa solida o semisolida, naturale o artificiale, di colore nero lucido (
artificiale, e si cava del ginepro o del pino. mattioli [dioscoride],
nero al vizio e alla colpa) o vischiosità e tenacia. fazio, ii-19-12