di un convento, di un collegio o di un palazzo gentilizio, che può
palazzo gentilizio, che può essere privato o semipubblico, se alle funzioni possono essere
essere ammesse soltanto determinate persone della famiglia o della comunità per cui è stato costruito
vano ricoperto a soffitto, a volta o a cupola, fornito di un solo altare
spesso è la sede di una confraternita o di una compagnia religiosa.
, che aveva in camera, orando o leggendo qualche spiritual libro. ramusio,
private, come esistenti dentro le case o li palazzi de privati. milizia,
, per lo più gestito da ecclesiastici o da una parrocchia, in cui sono accolti
messa. 4. congregazione di religiosi o confraternita di laici che si riunisce,
1612, i cui membri, detti padri o preti dell'oratorio, praticano la vita
tic. biblico, adatto alla lettura drammatica o anche a essere musicato; azione sacra
eterna il settecento più che in marmi o ritratti, / in un motivo lieve di
riferimento all'esecuzione concertistica di opere liriche o drammi musicali, senza cioè l'apparato
son per dirvi oltraggio, / villania o dispregio, / ma faccione oratoro e
ufficiale (e ha valore scherz. o iron., con riferimento alla retorica
particella pronom. trasformarsi in esercizio retorico o propagandistico a scapito del rigore scientifico (
oro, doratura. -anche: oggetto dorato o inorpellato. statuti suntuari, 15:
statuti suntuari, 15: senza oro o ariento o alcuna oratura o inarientatura.
suntuari, 15: senza oro o ariento o alcuna oratura o inarientatura. leandreide,
senza oro o ariento o alcuna oratura o inarientatura. leandreide, lxxviii-n-283: ha
sacramenti. -sm. verso o espressione di orazio passato in proverbio.
. 2. che appare derivato o imitato dalle opere di orazio, in
orazio, che lo imita in poesia o nell'atteggiamento epicureo e nella predilezione per
delettazioni di lui e de'nostri prossimi o procciane, astinenzie, misericordie, dibonarietà,
dibonarietà, orragioni, oblazioni per pietà o per la coltura del servigio divino.
dai fedeli e può anche essere trascritta o stampata (anche nelle espressioni dire,
nelle espressioni dire, recitare l'orazione o le orazioni). - anche:
orazioni). - anche: lezione o frase prescritta dalla liturgia nel compimento di
, di solito scritta su un foglietto o su un amuleto, a cui si
, a cui si attribuiscono poteri magici o taumaturgici; scongiuro. lancia,
3. discorso tenuto in pubblico o a un gruppo di persone, scritto
a un gruppo di persone, scritto o talora anche composto come esercizio retorico,
pronuncia e i generi deliberativo, dimostrativo o epidittico, giudiziario ed encomiastico; le
celebrativo ed encomiastico pronunciato per onorare uno o più defunti, per ricordarne i meriti
sacrificio, durante la cerimonia delle esequie o in una commemorazione successiva. tolomei
. -per estens. punto conclusivo o dichiarazione di chiusura di un evento,
fanno. 4. esposizione orale o scritta, trattazione, racconto, parlata
si posson fare in due maniere: o per corte proposte e risposte, siccome sono
dialogi di platone,... o per orazioni continuate, nelle quali dopo
quella la quale commuove gli animi degli auditori o ad ira e odio o ad misericordia
degli auditori o ad ira e odio o ad misericordia e compassione. speroni,
il di dentro, cioè gli animi o più tosto gli effetti de gli animi,
significato compiuto che esprime, a voce o per scritto, il pensiero di una
ella è dunque la copula la parola o sillaba 'e, ed ', il
che burla e sorride, quella che piange o che sanguina: dopo il cinismo,
di questa lingua. -orazione sciolta o solata: espressione libera dagli schemi dei
misurata, a cui si accompagna la musica o la melodia. zarlino, 1-2-96
numero e dell'orazione, cioè del parlare o delle arole che se le accompagnano
sovrani ellenistici (con riferimento alla proskynesis o prostrazione). giustino volgar.,
mettersi, porsi in orazione: cominciare o accingersi a pregare fervorosamente; inginocchiarsi per
fanno orazione. -stare in o a orazione: trascorrere il tempo pregando
a orazione: trascorrere il tempo pregando o meditando, in atteggiamento devoto. giamboni
alla follatura e alla tintura in nero o in grigio, e risulta molto resistente
. di un congiunto, di un familiare o di un amico, provocandone la morte
suo fratello. casoni, 5-1-461: o morte crudele, rapire in una volta
10-i-179: anco l'orbare di figlio o d'altra persona diletta può dirsi un
ad inferno. idem, xxvi-96: o sommo ben... /..
figli, dei genitori, del coniuge o anche di un amico; privato
la vita. fuggi di qui, o caro amico, senza niuno indugio. non
in forse se credere alla lettera, o giudicarla una vendetta di donna disperata ed
de mia vita orbata in stento, / o fortuna fallace, ingrata e vile.
: canzon, se sei d'ingegno o stile orbata, / pur stimo nissun dotto
. figur. incapace di discernere il vero o il bene; privo del lume della
ma, siccome orbati per superbia o per altro abbominevole vizio, poiché trovato l'
con probabile allusione alla tendenza a nascondere o a simulare qualcosa).
perfetta che. lla privazione di quella o orbazione. = voce dotta, lat
oggetto di forma circolare, corpo rotondo o, anche, sferico; figura tondeggiante,
visibile, circolare e luminosa, degli astri o dei pianeti. j
bruno, 3-389: ciascuno de li astri o orbi, come ti piace dire,
piomba. -ruota di un veicolo o di un congegno. preti, 1-61
graf, 5-514: internati di scabri tufi o di scure piante, / ancor piscine
pianeta nel suo moto di rivoluzione (o, apparentemente, dal sole); orbita
fanioni, i-223: se il giorno nasce o se alla notte cede / metà dell'
donna, senza alcuna resistenza d'opposizione o d'aspetto o di congiunzione corporale o
alcuna resistenza d'opposizione o d'aspetto o di congiunzione corporale o per l'orbe
opposizione o d'aspetto o di congiunzione corporale o per l'orbe d'altro pianeta,
natività. ottimo, iii-328: la grossezza o la quantitade della sua rotonditade [di
6. popolazione mondiale, umanità o parte notevole di essa (anche in
notevole di essa (anche in senso enfatico o iperbolico). carducci, iii-9-133:
a cui si rivolge un'attività intellettuale o lo studio; totalità di un campo di
torbe delle scienze, sia egli avvenuto o perché egli non ha voluto, o,
avvenuto o perché egli non ha voluto, o, se ha voluto, sia provvenuto
, sia provvenuto per difetto de'maestri o di buon ordine di studiare o di
maestri o di buon ordine di studiare o di fine degli studi. romagnosi, 3-ii-705
sociale. -zona di influenza politica o culturale. guerrazzi, 1-95: dopoché
formato da una lama rettangolare di metallo o di vetro fissata per uno dei lati
presso a due dita, lunga un palmo o poco più, uno dei lati più
così da'coiai una piastra d'acciaio o di vetro incassata in manico tondo sporgente
di orvieto; che ne è originario o che vi risiede. - anche sostant.
a 50 cm, grigio bruno o giallastro, con linee longitudinali più scure;
. 2. chi non percepisce o dissimula le offese al proprio onore;
di prima qualità: orbetto vero o finto, per disgrazia o per malizia.
vero o finto, per disgrazia o per malizia. 3. zool.
quale furia e ribrezzo brandiva la zappetta o il rastrello per ammazzarla.
. figur. incapacità di discernere la verità o il bene per ignoranza o stoltezza;
la verità o il bene per ignoranza o stoltezza; annebbiamento delle facoltà mentali,
agg. che descrive una curva circolare o ellittica, che ha direzione circolare (
ma non ebbero fondamento da saperlo fare o forze da poterlo mettere in esecuzione.
in esecuzione. 2. proprio o caratteristico del cerchio geometrico; circolare,
8-1-522: che i cieli abbiano figura sperica o, per più veramente dire, orbiculare
proprio del re luigi filippo d'orléans o del suo regno. carducci, iii-23-413
di un'apertura, di una superficie o di un oggetto spezzato. -anche:
. 2. crosta di pane o pezzetto di essa; crostino. bellincioni
s. v.]: orlicci o cercini chiamansi alcune escrescenze o gonfiamenti circolari
: orlicci o cercini chiamansi alcune escrescenze o gonfiamenti circolari che si formano a'margini
si formano a'margini d'un taglio o d'una piaga naturale od artifiziale di alcuna
/ or se'in tanto onore, / o santo ferro e prezioso orfico * /
, 20-392: dovunque saranno le tue orliquie o letto il libro della tua passione e
riferimento a un oggetto di culto idolatrico o superstizioso. g. villani, 3-1
! 2. figur. resto o traccia. fra giordano [manuzzi]
, sm. parte estrema, laterale o inferiore che termina una stoffa, una
nato con tessuto, un capo di abbigliamento o una pelliccia e che, generalmente di
in modo opportuno per impedire lo sfilacciamento o rinforzata con l'applicazione di una fodera
di materiale diverso, di una frangia, o rifinita con la ripiegatura dello stesso tessuto
di mare: l'urlo di la vesta o il seno di la gonna. d
di un tessuto, di un abito o di un oggetto di abbigliamento eseguita con
orlo a impuntura quello eseguito togliendo uno o due fili del tessuto; orlo a
cucitura di un lembo rivoltato in tondo o in piano. pascoli, 1515: spesso
n. io. -striscia di pelliccia o di stoffa riportata su un capo di
orlo di porpora la distingueva dalla toga pura o virile. d'annunzio, iv-1-273:
superficie piana; parte estrema di terreno o di mare, che confina con l'
, che confina con l'opposto elemento (o anche col cielo). d
'limbo ': l'orlo estremo del sole o della luna, e si dice principalmente
del loro disco è oscurato per qualche ecclisse o pel passaggio di qualche macchia. dicesi
. -anche: parte estrema, finale o sporgente. boccaccio, dee.,
e sarà questo orlo chiuso d'una o di più linee. -profilo,
, ha 'giovanni pascoli 'nell'orlo o esergo, non nel piano, come
s. v.]: dicesi orlo o panchetta la tavola inchiodata sopra gli schermotti
tavola inchiodata sopra gli schermotti delle barche o simili, a guisa d'orlo da
6. sponda di una distesa o di un corso d'acqua; riva
tambernicchi / vi fosse sù caduto, o pietrapana, / non avria [il ghiaccio
conchiglie. 7. imboccatura circolare o poligonale di un recipiente o di un'
imboccatura circolare o poligonale di un recipiente o di un'apertura. burchiello, 2-46
di un territorio, di una città o dal punto dove si svolge un evento
sui lembi, l'uso, più o meno, si fa discorde. linati,
dei due lati esterni di una strada o di un passaggio. carducci, iii-3-121
anche, da alcuni moderni, orlo o dado. 12. locuz.
un determinato evento, con la possibilità o la probabilità che si compia. torini
trovarsi sull'orlo', essere in procinto o sul punto di compiere o subire una determinata
in procinto o sul punto di compiere o subire una determinata azione. giuseppe
arido ossicin ti viene a'denti / o qualche orluzzo di muffata crosta,; /
, / un oriuccio di terra, o gran signora / neve. = lat
. scherz. oro lucente delle monete o degli oggetti preziosi (nell'espressione studiare
riferimento alla pratica del commercio dei preziosi o, anche, dell'usura).
órmora). segno più o meno netto e completo lasciato sul terreno
sul terreno dalla zampa di un animale o dal piede di un uomo (e
è impresso, può risultare come incavo o come macchia o come deposito di materiale
può risultare come incavo o come macchia o come deposito di materiale estraneo evidente sulla
dalla leggenda al passaggio di una divinità o di un essere soprannaturale. cavalca,
bandello, ii-1050: di rota o di cavai non scemi l'orma,
, / né v'è piede uman vestigio o forma. parini, xvi-3: se
sangue, lasciata da una persona ferita o da un animale, che permette di
aria dopo il passaggio di una persona o di un animale. salvini, 23-41
traccia anche indefinibile e vaga del passaggio o della presenza di una persona in un
un luogo. -anche: presenza più o meno protratta nel tempo di una persona o
o meno protratta nel tempo di una persona o di un personaggio storico in un luogo
può essere proposto come modello da seguire o da evitare. dante, par.
-esempio, modello artistico, letterario o poetico. -in partic.: forma
attività, del pensiero di una persona o di un gruppo di persone che permane
, nell'evoluzione di una determinata disciplina o arte o anche semplicemente nel ricordo.
evoluzione di una determinata disciplina o arte o anche semplicemente nel ricordo. meo di
in sino al tempo dello abate paolo o vero dello abate antonio. e di questi
particolare e personale di uno stile letterario o artistico. bonghi, 1-168: lo
una dote morale, di una ualità o, anche, di un sentimento (e
che diede fine a sì diverse forme. o. rucellai, 6-31: in que'
orme del genio. -segno o espressione lasciati sul volto da un sentimento
dirotte. berchet, 384: piangesti, o cara, e tuttavia contrista / torma
: traccia, vestigio, segno visibile o percepibile lasciato da un avvenimento storico,
una civiltà, da un fenomeno fìsico o naturale. simintendi, 2-195: ora
ve n'ho saputo quivi riconoscere orma o indizio alcuno. leopardi, 1-127: mostrando
sul pavimento della stanza un'orma luminosa o vogliam dire una picciola immagine del sole medesimo
minima (e può avere valore enfatico o iperbolico soprattutto in espressioni negative).
, i-151: mortai bellezza in questo o in quel soggetto / de la celeste
piede. parini, 307: o sonno placido, che con liev'orme /
orma: copiare, ricalcare uno scritto o un disegno. monti, vi-185:
porre, segnare, stampare l'orma o le orme in, su un determinato
. i. frugoni, i-2-163: o giardin fortunato, / dove ad intatte vergini
ricalcare, seguire, seguitare l'orma o le orme di qualcuno; andare, avviarsi
correre, mettersi, passeggiare, mettere o porre il piede, venire dietro alla o
o porre il piede, venire dietro alla o alle, per la, o per
alla o alle, per la, o per le, sulla o sulle orme di
per la, o per le, sulla o sulle orme di qualcuno: seguirlo a
riferimento a itinerari seguiti da personaggi storici o mitici). dante, inf.
-comportarsi in modo conforme all'insegnamento o altesempio di una o più persone identificate
conforme all'insegnamento o altesempio di una o più persone identificate come modelli di vita
dee., 7-4 (1-iv-606): o amore, chenti e quali sono le
filosofo, quale artista mai avrebbe potuto o potrebbe mostrare quegli accorgimenti, quegli avvedimenti
comportamenti prescritti da una determinata dottrina o, anche, alle forme di una cultura
a'topi. -dare l'orma o le orme, mettere le orme in
in mano a qualcuno: dargli indicazioni o precetti; suggerirgli, consigliargli determinati comportamenti
, e la grecia. imitano l'inimitabile o il non imitabile. -giacere
manzoni, 5: deh fa [o musa] che, s'io cadrò sul
in qualcosa: compromettersi in una situazione o in una faccenda eticamente riprovevole; sporcarsi
-muovere, mutare, segnare, stampare orma o le orme; venire sulle orme:
frugoni, i-3_i79: m'inganno? o quei che primo / vien su torme
il primo. -non lasciare orma o orme: per indicare che il passo
indicare che il passo di un animale o di una persona è estremamente leggero,
leggiero / che, corresse per piani o per pendici, / come ai piè
, / non lasciava nel corso orma o signale. b. corsini, 7-63:
, all'inse- gnamento di un maestro o, anche, rispetto a una tradizione
. -versarsi sulle orme di qualcuno o di qualcosa: esserne fautore incondizionato.
della situazione presente. -anche: in questo o in quel momento, a questa o
o in quel momento, a questa o a quell'ora del giorno, a
quell'ora del giorno, a questo o a quel punto della stagione.
innanzi, a partire da questo momento o, anche, da questo punto, nel
lassi. pazzi de'medici, 130: o dolcissime spoglie in sin che i fati
che nel momento in cui si parla o si scrive un'azione è compiuta, un
, irreversibile (talvolta in modo enfatico o, anche, con una connotazione di
una connotazione di disappunto, di rassegnazione o di stupore). anonimo, i-489
che decida, che richiami / il principio o la fine; uguale sorte, /
ormando e cercando per questo bosco, o più tosto selva, e uno suo
una persona, per lo più perché sospetta o ritenuta pericolosa. papi, 1-1-294
figur. seguire l'esempio di una persona o di un determinato gruppo, imitarne il
ora / che più negra tu regni [o notte]... à.
che segue le tracce di un animale o, anche, di una persona. -milit
. v.]: 'ormatore': chi o che orma. botta, 6-ii-50:
azione del vento, del moto ondoso o delle correnti la sposti se non nei
122- 295: questa necessità d'ormeggiare o rimburchiare le navi fa vedere che nel
al modo istesso assicurati alla riva, o vero alla poppa, o allo stangone
riva, o vero alla poppa, o allo stangone di posta dei loro bastimenti
-attaccare, legare, annodare un cavo o una catena d'ormeggio a una bitta
una catena d'ormeggio a una bitta o a un anello della banchina o,
bitta o a un anello della banchina o, anche, all'ancora.
. -aeron. assicurare un aeroplano o un elicottero al suolo per evitare che
il vento lo sposti, lo trascini o lo danneggi; ancorare un dirigibile al
anche con la particella pronom. venire o trovarsi assicurato a una banchina o alla
venire o trovarsi assicurato a una banchina o alla riva (un'imbarcazione, una
: entrando più navi in un porto o altro luogo, dovrà ormeggiarsi ognuna di
con la propria imbarcazione in un porto o in un altro approdo. pigafetta,
-vincolarsi, legarsi a una persona o a un partito, a una posizione
con tenacia e ostinazione un animale o una persona seguendone le orme, le tracce
., con riferimento all'imitazione più o meno pedissequa di un comportamento, di
un'opera, di uno stile letterario o artistico assunto a proprio modello.?
celebrate, che sono di scuola straniera o la vanno ormeggiando con faticosa insistenza,
). -anche con riferimento all'equipaggio o agli occupanti. luca pulci,
: patrone di nave, che piglierà o farà pigliare segnali, gaiatelli o rase
che piglierà o farà pigliare segnali, gaiatelli o rase d'ancore di alcune nave o
o rase d'ancore di alcune nave o navilio che appresso di lui sarà ormeggiato
addetto ad assicurare con funi, cavi o catene le navi e le imbarcazioni in
e le imbarcazioni in genere alle banchine o ai moli dei porti. guglielmotti
e di poppa; l'ormeggio a ruota o su un'ancora, con la nave
; l'ormeggio a barba di gatto o ad afforco o su due ancore, con
a barba di gatto o ad afforco o su due ancore, con le catene
, gavitello, catena, gomena, o altro ritegno, che gli ufficiali di
le àncore già affondate in mare, o con le cime già assicurate ai moli,
per lo più all'interno di un porto o di un golfo, in cui un'
necessarie ad assicurare al terreno un aeroplano o un elicottero, ad ancorare un idrovolante
un elicottero, ad ancorare un idrovolante o a trattenere al suolo un aerostato;
di drappi e indumenti di gran pregio o, anche, per foderare internamente abiti
con ceroto muschiato, steso su l'ormosino o distemperato su 'l raso. cassiano da
. tose. oro d'ormia: metallo o altro materiale dorato con l'orminiaco;
mordente impiegata per dorare oggetti di legno o di cuoio, stoffe, ecc.
penduli con calice violetto e corolla rosa o bianco-violetta che viene coltivata per ornamento di
et il fusto alto un gombito quadrato. o. targioni tozzetti, ii-26: '
bene i parterre per la chioma violetta o rossa che termina ciascun ramo. dizionario
funzione di de terminate cellule o organi (e, in base alla
determinati ormoni dovuta alla presenza di antiormoni o di fattori antagonistici. =
a scopo terapeutico di princìpi ormonici estrattivi o sintetici attuata sia come terapia sostitutiva,
nel trattamento di alcuni tumori maligni o del collasso circolatorio. = voce
raccoglier le ceneri, sepellirle ne l'orna o sepoltura. 2. per estens
ornamentale, agg. che ha esclusiva o preva lente funzione di ornamento
uno scritto, a un'opera letteraria o a una sua parte, a un motivo
di scudi, d'achille per esempio o d'enea, dalle pitture virgiliane della
fiori, per l'imponenza del fogliame o per il portamento elegante (una pianta
ornamentazióne, sf. atto, azione o com plesso di azioni che
idea della popolazione d'una goccia d'acqua o di sangue guardata al microscopio.
letteratura, nell'opera di un autore o in un singolo componimento letterario, di
decorano gli spazi vuoti, i margini o le iniziali. -anche, per estens.
errore di stampa che deforma una parola o cresce sillabe a un verso, l'ornamentazione
ornamentazione stonata ecc., rappresentano più o men gravi bestialità e profanazioni d'un
ornamentazione. -in partic.: l'artista o l'artigiano che decora, per lo
, v-5-42: il 'pittore puro 'o ornamentista o decoratore, come è meglio
: il 'pittore puro 'o ornamentista o decoratore, come è meglio indicato,
chi è addetto a rifinire, a mano o a macchina, le calzature eseguendo la
dentellatura lungo l'orlo superiore della suola o sul guardolo. = deriv. da
. anche ornamenta). l'azione o anche il modo, la tecnica di ornare
ornare, di abbellire, di ingentilire o di rendere più maestoso e solenne,
.. vasi da oprar ne la tavola o da por ne la credenza per ornamento
se questo era per principio di religione o per ornamento. ojetti, iii-27:
giovani. 2. motivo o elemento decorativo, per lo più plasticamente
adorna le parti strutturali di un edificio o che caratterizza uno stile, un ordine
: e1 peregrino giunto al tempio o di roma o del sepolcro o di san
peregrino giunto al tempio o di roma o del sepolcro o di san iacobo, dove
tempio o di roma o del sepolcro o di san iacobo, dove per voto
monumento, statua, fontana, decorazione o anche palazzo, edificio di particolare valore
rubare tutte le belle cose che vidde o di marmo o di bronzo o di pittura
belle cose che vidde o di marmo o di bronzo o di pittura e ogni
che vidde o di marmo o di bronzo o di pittura e ogni altro ornamento insino
arredi, dei mobili, delle suppellettili o, anche, delle opere d'arte usate
per l'addobbo di un edificio pubblico o destinato al culto o di un'abitazione
un edificio pubblico o destinato al culto o di un'abitazione privata (anche con valore
non si diletta [dio] di templi o di dorati ornamenti, ma di anima
4. ciò che in una composizione pittorica o scultorea, in un oggetto, in
., completa e arricchisce l'impostazione o la struttura generale; elemento decorativo,
là non vorrei avessino festoni di fiori o frutti, ma di cose di mare
è impiegato neltintento di rendere più attraente o anche più maestosa e più imponente una
relative alle singole parole, alle frasi o ai periodi, o anche ciascuna delle
, alle frasi o ai periodi, o anche ciascuna delle digressioni e delle divagazioni
uno scritto, in un componimento letterario o in un discorso, assolvono a una
per altro come per purità di parole o per ornamenti di figure e per suono
impiegati nella poesia descrittiva, le comparazioni o similitudini sono il più splendido. cesari,
, da stampatore fidatissimo, due migliaia o più. leopardi, 900: quei giovani
l'eccessivo al moderato, il superbo o il vezzoso dei modi e degli ornamenti
semplice ornamento e non ha valore concessivo o temporale o condizionale o causale. b.
e non ha valore concessivo o temporale o condizionale o causale. b. croce,
ha valore concessivo o temporale o condizionale o causale. b. croce, ii-1-313
espressione del pensiero. -intervento o aggiunta arbitraria, chiosa apposta a un
ornatezza, compiutezza formale di uno scritto o di un discorso; modo di comporre
di un discorso; modo di comporre o di ornare con le figure della retorica
di questa è usato alcuna volta ancora o il numero o il suono insieme per
usato alcuna volta ancora o il numero o il suono insieme per imitar et esprimere
e dimostrare come l'erudizione le sia necessaria o le giovi, con darle polso,
una dote fisica, morale, spirituale o intellettuale innata o acquisita, di una
, morale, spirituale o intellettuale innata o acquisita, di una vasta cultura o
o acquisita, di una vasta cultura o di una conoscenza determinata, dall'appartenenza
125: il governo de la casa, o margarita, quando gli è ben guidato
discipline. metastasio, 1-i-14: o. sostegno del mondo, / degli uomini
spasso e divertimento. 9. persona o categoria di persone che, per i
le opere, costituisce motivo di vanto o di gloria per il paese o la città
vanto o di gloria per il paese o la città in cui nacque, per
in cui nacque, per la famiglia o il gruppo sociale a cui appartiene,
veronese guarino. -chi, per bellezza o per vivacità, ingentilisce la città,
petrarca, 326-6: or nai spogliata [o morte] nostra vita, e scossa
f. m. zanotti, 1-7-105: o pittura, o scultura, ornamento del
zanotti, 1-7-105: o pittura, o scultura, ornamento del mondo, lume e
. g. gozzi, i-23-15: o valli, o boschi, o fertili e
gozzi, i-23-15: o valli, o boschi, o fertili e beati / campi
i-23-15: o valli, o boschi, o fertili e beati / campi, quanti
, guai se non vive circondato di staffieri o di cortigiane; il povero muore di
segno di appartenenza a un determinato stato o condizione sociale. lomazzo, 4-ii-123:
... senz'ornamento d'armi o di cavalli. g. ramusio, lii-
il timbro, le distinzioni di dignità o contrassegni d'onore, i sostegni,
acconciamente possono dividersi tutti gli enti creati o increati... in tre modi
19. mus. ogni nota isolata o gruppo di note o andamento melodico che
. ogni nota isolata o gruppo di note o andamento melodico che, inserito fra i
cosa de'passaggi e di altri ornamenti o condimenti del canto, come trilli,
che sono tempo, accento e fiato o vero aspirazione. -ant. in
accessori vari che conferiscono bellezza, eleganza o, anche, si addicono a una determinata
fatati guerrieri. mascheroni, 8-161: o bell'aurora, lèvati: / togli di
3. atteggiare a un'espressione o a una positura che abbellisce, addolcisce
contra conscienza parla. petrarca, i-4-71: o qual coppia d'amici! che né
di un grado, di una dignità o, anche, dei segni esteriori di
erano state ornate da de'vicini benestanti o a pubbliche spese. tarchetti, iv-55
. -anche: incrementare i pregi artistici o urbanistici di un luogo. giuseppe
8. caratterizzare in senso retorico, oratorio o poetico il discorso o un testo scritto
retorico, oratorio o poetico il discorso o un testo scritto per mezzo dell'opportuna
de sanctis, n-37: il pensiero, o me lo prendete nella sua severa astrattezza
lo prendete nella sua severa astrattezza, o me tornate di figure e di tropi
tornate di figure e di tropi, o me lo vestite di un leggiadro velo
muratori '... non aveva potuto o saputo ornarsi di fiori e di fronzoli
saputo ornarsi di fiori e di fronzoli, o perché penorme lavoro glie ne lasciasse il
lavoro glie ne lasciasse il tempo, o perché la 'scintilla 'gli fosse
lungo le vigne camminando a paro * / o, ne l'ombra, tibullo e
si tramutasse nella persona di un istrione o di un rappresenta- tore di tragedie,
mostro? 9. rendere piacevole o allettante attraverso un'opera di travisamento o
o allettante attraverso un'opera di travisamento o di mistificazione; falsare, simulare.
delle virtù religiose, penitenziali, ascetiche o, anche, di quelle mondanamente apprezzate
. segni, 11-35: la piccola prosperità o la piccola avversità di fortuna non gli
dei repubblicani. -costituire pregio fìsico o spirituale, titolo di merito, motivo
, motivo di gloria (di una persona o di una cerchia sociale, di una
ornasse la trave. bassani, 23: o altero e festo die! /.
in manica angusta a cui vermiglio / o cilestro velluto orni gli estremi. foscolo,
alla comodità, all'uso migliore, o conferisce splendore, magnificenza alfinsieme (allestire
di dir cose nuove né di esporre invenzioni o pensieri che appartenessero a loro più che
stilistico (di forbitezza, di raffinatezza o di copiosità) che ne deriva.
voci squisite e talora mescolata di parole o antiche o forestiere ci fa gioire di tale
e talora mescolata di parole o antiche o forestiere ci fa gioire di tale orna-
). chi esegue ornati, plastici o pittorici. -in partic.: pittore
ornativo ':... che tende o vale a ornare, segnatamente nel senso
, ornatissimo). corredato di parti o di elementi non indispensabili funzionalmente ma atti
funzionalmente ma atti a rendere più piacevole o anche più lussuoso, più splendido l'
collina ornati di neve. -circondato o cosparso di fiori; infiorato, fiorito.
colonna, 1-41: né più scorgo pianeta o vaga stella / chiari i raggi rotar
); che reca sulla persona oggetti o accessori scelti e disposti opportunamente per rendere
. cavalca, 18-32: volgi, o uomo, la faccia della femmina ornata
con un frenello d'occhi di pesce o osso d'ostrica che si chiama madre
una perla. -cinto, inghirlandato o, anche, ricoperto (il capo
esso); arricchito di ornamenti pittorici o plastici che decorano e abbelliscono le superfici
i-115: appresso ad ascalone edificò nimfei o vero laghi e bagni ornatissimi. pulci,
volgo rimoto, / alcun vergilio o tullio o livio splende, / diletta i
, / alcun vergilio o tullio o livio splende, / diletta i saggi insieme
dovunque collocato, atto a ospitare una o più persone o a consentire lo svolgersi
, atto a ospitare una o più persone o a consentire lo svolgersi della vita o
o a consentire lo svolgersi della vita o di singoli aspetti di essa);
che venga si tiene la casa ispazzata o ornata tutta. panziera, 1-41:
lo determina, comprende insediamenti umani più o meno vasti e organizzati, che conferiscono
5. fornito di doti fisiche, spirituali o intellettuali che determinano particolare valore personale
con un complemento che indica in quali virtù o attributi consista il particolare pregio di una
consista il particolare pregio di una persona o di un aspetto di essa. giacomo
di prerogative che tutte in un solo o mai o di rado ritrovansi. algarotti
che tutte in un solo o mai o di rado ritrovansi. algarotti, 1-viii-260
-ricoperto, contornato (di barba o baffi: il viso, il mento
a una nazione, a un popolo o, anche, a una particolare temperie
anche, a una particolare temperie culturale o morale storicamente determinata. guicciardini, i-2
era di stampare libri di dottrina audace o di squisita ornata cultura o di aneddotica
di dottrina audace o di squisita ornata cultura o di aneddotica di crociano nitore.
-anche: con riferimento a concetti astratti o a personificazioni. finfo del buono,
ragguardevole, pregiato (come termine encomiastico o di cortesia). guicciardini, v-183
idee non solo di bellezza ma di sodezza o di forza. s. spaventa
usa un canto semplice e con poco o nessun condimento, si dirà semplice;
retorici; caratterizzato da tono elevato (o, anche, dall'armoniosa corrispondenza delle
i-4: savete giudicar vostra ragione, / o om che pregio di saver portate;
10-293: tutte ancor le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o
tutte ancor le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o
le parole sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate
sono o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate
o proprie o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate o alterate
o forestiere o metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate
metaforiche o ornate o fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate. vasari,
ornate o fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate. vasari, iii-
fatte o allungate o scemate o alterate o rimutate. vasari, iii- 761:
, in quella ch'io parlo, o fiorentina o toscana ch'ella sia,
quella ch'io parlo, o fiorentina o toscana ch'ella sia,..
dì nostri, il ragionare de'metafisici o si allarga in discorso ornato e rotondo
complemento che indica in che cosa consiste o da che cosa deriva il pregio retorico
deriva il pregio retorico del testo, o anche a quale fine è usato l'
come in un principesco lamento di medea o di didone, si stemperavano nell'innocenza
ne l'oppinion di chi l'ode; o vero è me'dire ch'e'non
nome... consiste nel suono o nel significato '. e poco più
14. che è in grado di esprimersi o di scrivere in modo retoricamente costruito,
di ornamenti, di figure retoriche (o anche, attraverso questi, piacevole,
16. locuz. andare ornato (o vestito ornato o ornato della persona)
locuz. andare ornato (o vestito ornato o ornato della persona): essere abitualmente
, sm. motivo ornamentale plasticamente più o meno rilevato, costituito da forme geometriche
meno rilevato, costituito da forme geometriche o naturalistiche rese astratte che, ripetendosi sulle
per ornato intendo tutto quel pulimento che o si soprappone al vivo d'una fabbrica
si soprappone al vivo d'una fabbrica o si pone in vece di esso..
fabbriche si deveno intendere tutti i modani o intagli, come plinti o zocchi,
i modani o intagli, come plinti o zocchi, base, colonne, capitelli,
-per estens. decorazione di interni o, anche, di arredi, suppellettili
(per lo più di grandi dimensioni o, anche, monumentale).
il panforte solo. -complicazione grafica o plastica di linee o strutture essenziali.
-complicazione grafica o plastica di linee o strutture essenziali. -anche: tendenza alla
, a trafori, contornata in curve ellittiche o altre, non descrivibili col compasso.
ornato. -scuola di ornato (o degli ornati): nella quale si
quelle di origine per lo più regolamentare o amministrativa (comunale), che disciplinavano
l'attività edilizia e urbanistica. -commissione o giunta d'ornato', organo collegiale pubblico
particolare a cui è preposto, o sia intorno a contratti o intorno all'ornato
, o sia intorno a contratti o intorno all'ornato della città overo ad
ancora per alcuni dottori, per ragione o intenzione della legge comune, questo retrato
publico, cioè che alcuno voglia fare o perfezionare un palazzo overo un altro edificio
il vicino, il quale abbia qualche sito o edificio ignobile, ricusi di venderlo a
costrurre, in quanto che la costruzione o demolizione loro contribuisce alla bellezza e salubrità
privati. -per estens.: commissione o giunta d'ornato. documenti
il deturpamento delle vie con edifizi sconci o mal collocati. -in senso generico
6. retor. artificio concettuale o verbale impiegato per conferire bellezza, pregio
artistico elevato all'espressione linguistica verbale o scritta; l'insieme degli artifici retorici
forma 'nuda '(^ txrj) o meramente 'grammaticale 'distinsero la forma
che dissero l'ornato, il xóa ^ o ^. baldini, i-267: fornì
che costituisce ornamento di qualcosa, carattere o elemento non essenziale ma di pregio evidente
sono in dua differen- zie, cioè o a necessità o ad ornato e commodo di
differen- zie, cioè o a necessità o ad ornato e commodo di quel
similmente erano foglie d'alberi che i marmorai o per ornato o per interpunzione vi aggiugnevano
alberi che i marmorai o per ornato o per interpunzione vi aggiugnevano. -da
. lorenzo de'medici, i-134: o come ciel seren col suo colore, /
letter. chi orna, chi appresta o dispone ornamenti; chi esegue le parti
qualcosa. boccaccio, iv-135: o mani inique e possenti ad ogni male
-in partic.: chi esegue ornati pittorici o plastici. lanzi, iv-270:
ornamento. -in partic.: oggetto o insieme di oggetti che servono, a
che in massa presenta colore verde scuro o nero, e in sezioni sottili colore
e si coltiva (dalla regione marittima o dell'olivo fino a 1800 m) per
legno, per fare pali da vite o legna da ardere o carbone e,
fare pali da vite o legna da ardere o carbone e, dai rami opportunamente incisi
conosciuta è l'orneodes hexadactylus di latreille o pterophorus exadactylus di fabricio. =
gr. ópvi9fa <; [&vep. o <;] 'vento che porta gli
ornitorinco (classe dei 'monotremi 'o, come altri vogliono, 'ornitodelfi
generalmente poco numerosi, riuniti in racemi o co t t
ombrelliformi, terminali, bianchi, gialli o rossicci; il perianzio è persistente, di
capsula loculicida, contenente pochi semi neri o di colore scuro; nel mondo antico
yornithogalum umbellatum, volgarmente latte di gallina o cipollone bianco (con folie lineari,
bianco. la radice è cipolla con tre o quattro figliuoli. mattioli [dioscoride]
, alto quasi un sommesso con tre o quattro talluzzi teneri anche loro. ginanni
i fiori in corimbo in numero di sette o otto, bianco-lattei internamente, verdi al
avifauna di una regione geografica più o meno estesa; titolo di tale opera.
. -scherz. breve descrizione più o meno sistematica di uccelli. magalotti
. l'insieme degli uccelli che sono citati o rappresentati in un'opera, in partic
opera, in partic. letteraria, o nel complesso delle opere di un autore,
5. decorazione di uccelli finti o di piume d'uccello posta sui cappelli
, fremano essi dai sassolini dei mosaici o corrano pei campi o sui lastrici
dei mosaici o corrano pei campi o sui lastrici, sono animali veri, proprio
tartara, 174: questo vivaio o stanza o vero ornitone ove si conservano
tartara, 174: questo vivaio o stanza o vero ornitone ove si conservano i tordi
piccoli fiori di colore rosa, bianco o giallo, riuniti in grappoli o in ombrelle
bianco o giallo, riuniti in grappoli o in ombrelle peduncolate, se; mono
, roditori), enterica (vitelli) o abortiva (ovini) e, nell'
forze aero- dinamiche generate dal moto alterno o remigante di superfici o ali battenti;
dal moto alterno o remigante di superfici o ali battenti; ortottero. d'
basso, / ma in guisa pur dyabete o d'orno leve / l'uom vi
trova per lo più in aggregati dentritici o in pagliuzze e in granuli (nelle sabbie
quando truovi in su una ricepta oro o ariento, debbi torre la limatura più
impastati con gomme e messo in conchiglie o in piccoli piatti di porcellana (ed è
a monete coniate con tale metallo prezioso o, anche, a somme rapportate al
che in alcuna sorte di drappi d'oro o di seta non si possa metter
seta non si possa metter filaticci o filugelli, sotto l'infrascritte pene.
2. in relazione con un agg. o con un'espressione che indica il grado
privo della presenza di altri metalli o di scorie, raffinato al massimo grado
chi vuole determinare se toro è fine o quanto manca da sua finezza, annovera
da sua finezza, annovera i gradi o veramente carati, e se truova essere
si diparte da quello vigesimo quarto grado o vero carato. boiardo, 1-11:
d'oro di venti- quattro carati, o vogliamo dire fino e senza aggiunta di
della natura, 1-vi-158: quando toro o l'argento sono notabilmente inferiori al marco
carati: lega metallica contenente la metà o, rispettivamente, 23 parti su 24
: taglia un mezzo pezzo d'oro fino o d'oro di metà o d'ariento
oro fino o d'oro di metà o d'ariento. breve dell'arte dei pittori
lavori che facesse altro oro e ariento o colori che avesse promesso, si come oro
. -con riferimento al modo di lavorazione o all'uso a cui è destinato.
lavorato a martello e ridotto in lamine o foglie. balducci pegolotti, i-297:
eccettó che in quelli nelli quali andrà oro o ariento filato, o tirato, stiacciato
quali andrà oro o ariento filato, o tirato, stiacciato. relazione anonima della guerra
, lii-12-226: portano in testa un cappello o berretto...: è in
sottile di metallo, usata nella tessitura o nel ricamo. tommaseo [s.
s. v. liscio]: oro o argento liscio vale lama di tali metalli
di tali metalli con cui si ricama o si tessono drappi. -oro matto
-oro matto: non sottoposto a lucidatura o brunitura, privo di lucentezza.
né tardarono molto ad occuparsi, più o meno ingenuamente, di quelle lustre di
lo stagno, e qui sarà quell'oro o argento stagnuolo e '1 dipingerlo.
cremisine con ori. poerio, 3-478: o cittadino il vii delitto mostri, /
miseri, anche se indossavano abiti eleganti o uniformi piene di alamari e di ori.
un nostro pari va dietro a oro o a ariento, non può essare buono
del mal ch'avesse / per l'or o non paresse, / folle saria quell'
. dante, inf., 19-4: o simon mago, o miseri seguaci /
, 19-4: o simon mago, o miseri seguaci / che le cose di dio
margarita, 90: i nobili coll'influenza o, se doviziosi, coll'oro alimentano
dotata di un potere soprannaturale di abbreviare o di allungare le distanze determinate ed
, con questa misura di falsità, o si pregiudica il pubblico o i particolari.
falsità, o si pregiudica il pubblico o i particolari. -per estens.
la fortuna] che, qual fumo o polve, / la gloria di qua giuso
, anche se appartiene alla banca centrale o di stato). 9. per
tempo è già che fermiate * / o miei draghi fedel, dal lungo corso
aggettivale: che ha colore giallo intenso o dorato. bisticci, 3-13: il
, / sì lucido ne rendi [o luna] e sì inargenti, / che
di pers, 3-42: l'etade, o lidia, al crin gli ori ti
12. vino di colore dorato o paglierino (anche nell'espressione oro potabile
bel vino. 13. voce o suono soave e armonioso. faldella,
assistenti, e questo s'addimanda oro tonante o fulminante, diaforetico, di grandissima virtù
. tasso, aminta, 656: o bella età de l'oro, / non
, e gli angui errar senz'ira o tosco, /... / ma
-per estens. periodo particolarmente lieto o prospero nella vita di una persona o
o prospero nella vita di una persona o di una collettività o di un'istituzione
di una persona o di una collettività o di un'istituzione per l'attuarsi delle
in oro: trovare sempre nuovi spunti o immagini di alto valore artistico, poetico
corona d'oro, e non di fronde o d'erbe. -avere l'oro
flore. -che è particolarmente favorevole o il più favorevole, propizio o felice
favorevole o il più favorevole, propizio o felice (un periodo di tempo,
il contenuto, per l'argomento svolto o per la forma stilistica. c.
. d. bartoli, 9-24-2-16: o giovani, che avete tanti di voi
nel lavoro. pascoli, 76: o mani d'oro, le cui tenui dita
in oro, / non vale inacetarsi o mangiar l'aglio. grazzini,
era oro. -del tutto veritiero o profìcuo (e anche perfettamente espresso)
-essere, sembrare un oro: essere o apparire persona di grande qualità.
oro: ricompensare molto generosamente un servizio o un favore di scarsa importanza o valore
servizio o un favore di scarsa importanza o valore. francesco da barberino, ii-29
anche con la promessa di una ricompensa o di un guadagno molto ingente (per
l'infilzano ne'lor consulti o nelle lor decisioni. amari, 1-iii-557
la provvidenza che mi ha dato la forza o la capacità di riuscirvi ».
, lo cerca co'piedi (mendicando o esulando). ibidem, 318: il
clorofilla, di color bianco, violaceo o roseo, con foglie ridotte a squame,
partic.: succiamele (1orobanche crenata o speciosa). landino [plinio
e si chiama vulgarmente coda di lione o pisciacane, et è la orobanche di
che le nascono intorno e vicine o che per lo meno ella le faccia seccare
regione intorno al lago di como, o degli abitanti attuali delle province di
, agg. letter. che è nato o risiede nella città o nel territorio di
che è nato o risiede nella città o nel territorio di bergamo; che è
tipico, peculiare di chi è nato o risiede in tale città o territorio.
è nato o risiede in tale città o territorio. fogazzaro, 7-80:
calcaree, ha foglie composte di quattro o otto foglioline, fiori a grappolo di color
, fiori a grappolo di color porpora o ceruleo, frutti allungati; ervo,
seme di tale pianta che, macinato o ridotto in farina, trova impiego come
fiorentino, ii-34: l'orobo, o vero ervo, è quello che in toscana
orobòni, sm. ant. resina o gomma di lenti- sco (nell'espressione
letter. legato in oro, incastonato o circondato da una montatura d'oro.
* ororegio ': lo stesso che orolegio o lauro regio. = voce di area
orologerìa, sf. arte di costruire o riparare orologi. 2
che tu chiamasti saggezza e anche superbia o alterigia intellettuale o spirito di contraddizione e
saggezza e anche superbia o alterigia intellettuale o spirito di contraddizione e anche rinunzia evangelica
manzoni, v-3-347: il termine comune o prevalente in firenze, è orologiere, orologiaro
prevalente in firenze, è orologiere, orologiaro o oriolaio? ojetti, ii-301: a
come anche del maschio risvolto del bavero o della panciatica e orolo- giata autorità del
passaggio uniforme di una sostanza (acqua o sabbia) da un contenitore a un
) da un contenitore a un altro o anche del consumo regolare di una candela
anche in relazione con un compì, o con un agg. che indica la
che indica la collocazione, l'uso o il tipo dello strumento.
suono, per gli orologi da camera o da tavola. manzoni, pr. sp
. montale, 2-26: è carnevale / o il dicembre s'indugia ancora? penso
-orologio a peso, a contrappeso o a corda: quello che funziona mediante
ore ne gli orologi a contrappesi, o a corde. tasso, ii-480: spesso
'. malpighi, 42: un'orologio o molino egualmente è mosso da un pendolo
egualmente è mosso da un pendolo di piombo o sasso. carducci, iii-22-170: rassegna
mezzo della chiave e per forza di mano o di braccia, ravvolta su di sé
potrebbe che il veronese fosse orologio da polve o da acqua, da cui l'ore
da cui l'ore della notte si mostrassero o col lume della lucerna o col tocco
si mostrassero o col lume della lucerna o col tocco di qualche campanella. guerrazzi,
la calamita de gli orologi ad ombra o a sole, che oggi usiamo, mostra
la conversione sincronica di frequenza mediante demoltiplicazione o sintesi; da amplificatori elettronici e da
un cristallo piezoelettrico a forma di sbarra o di anello; si costruisce anche in
poi altri due girarrosti portatili a molla o come anche dicesi 'ad orologio '.
: potrai dirigere la casa da te o affidarne, se più ti piace,
e magari l'orologino appuntato sul più o meno prosperoso seno. g. bassani
riferisce, che è proprio degli óromo o galla, popolazione etiopica dell'africa nord-orientale
africa nord-orientale; che è parlato o scritto da tale popolazione (una lingua
conside rate; nomi corrispondenti o derivati da sostantivi che talora possono assumere
orottère), sm. ott. piano o superficie curva contenente tutti i punti,
occhi un punto che giaccia sul piano o sulla superficie stessi. tramater
]: orottere: il termine della visione o linea retta tirata per mezzo il punto
[s. v.]: oroptere o orottere: piano o superficie curva che
.]: oroptere o orottere: piano o superficie curva che contiene tutti i punti
, omoteleuton,... metabole o poliptoton, omiosis, oros, paligogia.
letter. ant. studiare un astro o un pianeta per ricavare oroscopi.
sua vita; il che dicevasi fare o tirare l'oroscopo. = voce
riferisce agli oroscopi; che serve o è impiegato per ricavare oroscopi. tommaseo
nato deve esser ricco e di che facultà o donde gli debbano venire, se la
semicircolo orientale dell'orizzonte, dicesi oroscopo o ascendente. goldoni, ix-1187: oroscopo
circolare a 360° suddiviso in dodici case o campi, ognuna occupata dai segni dello
diedero gli dei, / né tentare, o leuconòe, / gli oroscòpi babiloni,
a prevedere il futuro; che ha o può avere influsso sul destino umano;
sedum della famiglia crassulacee (sedum spinosum o crassula spinosa). tramater
guadagnoli, 1-i-18: perché non vi spiaccia o desti orrore, / l'orpellerà [
una situazione imbarazzante, un fatto molesto o sgradito (anche nell'espressione orpellarla)
, v-163: ogni cosa si può scusare o orpellare da chi vuole e ha l'
è fare a credere ad alcuno le cose o picciole o false o brutte essere grandi
a credere ad alcuno le cose o picciole o false o brutte essere grandi, vere
alcuno le cose o picciole o false o brutte essere grandi, vere e belle.
scopo di rendere più gradita, accetta o allettante una determinata realtà che si vuole
allettante una determinata realtà che si vuole o si deve prospettare; perifrasi, circonlocuzione
lamine colorate). -anche: lamine o filo costituite di tale lega.
cervio, lxvi-2-107: li tavolini saranno inargentati o dorati d'orpello, lavorati a rabeschi
rispetto all'oro. graf, 5-951: o novo giorno..., spunti
può in giochi di luce. -titolo o dignità meramente onorifica. amari, 1-iii-284
ma in sostanza ingannevole e falso (o anche precario); ciò che appare
in realtà negativo, dannoso, anche malvagio o tale da condurre al male.
come sta, / né parlar con orpello o falsità. -espressione attenuativa, circonlocuzione
gambini, x-51: non scrivono più, o scrivono cose appesantite, piene di orpello
detto l'arte dover servire di orpello o di lenocinio al vizio, ma sì.
orpello: dare a intendere una situazione o una realtà positiva che non sussiste.
altra via di fare oro dell'auripigmento o vogliamo dire orpimento, il quale si
, e non è mescolato con altre pietre o terre. fannosi degli artificiali, cioè
sé tutte le genti. -polvere o crema depilatoria. a. f.
per la persona con mollette, orpimenti o rasoietti. = dal fr. orpiment
. d. bartoli, 8-38: o se pur l'invitava a dirgli alcuna cosa
idem, inf., 4-74: o tu ch'onori scienza e arte, /
onrato e imbalsamato per collocarlo in borgogna o a napoli. = dal provenz.
2. acquistato con atti o comportamenti onorevoli, virtuosi, valorosi (
. crudelmente; in modo da suscitare o da incutere orrore, paura, terrore
completo rigetto dal punto di vista estetico o linguistico. galileo, 5-211:.
superi, orrendissimo). che suscita o procura un sentimento di orrore o di
suscita o procura un sentimento di orrore o di terrore; angoscioso, terribile,
. -con riferimento a personaggi mitologici o fantastici e al loro aspetto.
2-38: tosto che 'l ladro, o sia mortale, o sia / una de
che 'l ladro, o sia mortale, o sia / una de l'infernali anime
comisso, vi-194: uomini camminavano lenti o stavano seduti accanto agli ingressi in compagnia
orrendo. -improntato alla massima severità o anche a crudeltà (una legge,
eccessi, non esclamassi gemendo: « o cielo, costi pur caro a chi
. che suscita un senso di vertiginoso orrore o terrore (uno spettacolo o un fenomeno
vertiginoso orrore o terrore (uno spettacolo o un fenomeno naturale). caro,
. g. gozzi, i-18-203: o notte, orrenda notte, / puoi tu
. g. gozzi, i-7-246: o donna a me più cara / in questo
che ha un riflesso morale estremamente negativo o ne è frutto; ignobile, riprovevole,
l'orso iroso, / la golpe astuta o superbo il bone, / o '
golpe astuta o superbo il bone, / o 'l selvaggio cignial è lussurioso,
'l selvaggio cignial è lussurioso, / o rapace il falcone: / che l'
che il padre sia sbranato dal figliuolo o che la madre mangi le proprie figlie.
suscita una viva reazione di riprovazione morale o politica, un senso di violenta protesta
6. che provoca una grave sofferenza fìsica o morale; insopportabile (un dolore)
creator d'orrende / romantiche leggende / o del poema nero / di faust o
o del poema nero / di faust o d'assuero. b. croce, ii-5-124
regno e l'orrend'acque / lascia, o re di co- cito, e
. i. frugoni, i-1-66: tardi o tosto in su l'orrenda riva
detestare, aborrire. giacomo da lentini o rinaldo d'aquino, 402: se non
rispetto. serdini, 1-15: o clarità, costanza, olimpo aspetto * /
qualità personali, per la moralità specchiata o per la condizione sociale; che gode
quali fosser più che da un diece o dodici de'suoi vicini alla chiesa accompagnato;
sociale elevata, ragguardevole per potere economico o politico. -in partic.: appartenente
a viva forza non ristava di vituperare o recar infamia alle caste donzelle sì della
3. formato da persone di alto rango o insigni per valore, capacità, virtù
molti pisani, in numero di 300 o più, ed era diputato si rassegnassono ogni
a tutto il rimanente de l'orrevole o brigata o academia che vo- gliam nominarla
il rimanente de l'orrevole o brigata o academia che vo- gliam nominarla. passeroni
confacente al proprio grado; abbigliato decorosamente o anche con eleganza e sontuosità. -
: e beato quelli che più bello o orevole v'era potuto comparire. ser
, breve 5. che dà o procura onore, che torna a onore
e la rispettabilità; conforme alle leggi o al sentimento dell'onore. ariosto
mandandolo. -che denota rispetto o deferenza. p. segni, 1-75
9. che ha grande pregio estetico o anche valore venale; prezioso. -
principali terre d'italia, istanovi venticinque o trenta fratri. allegri, 5-27:
baruffaldi, i-71: tu puntella, / o con tegola o petrella, / il
: tu puntella, / o con tegola o petrella, / il paiuol che non
il temanza] si guardi come architetto o come idraulico o come scrittore d'opere
si guardi come architetto o come idraulico o come scrittore d'opere attenenti ad ambe
rispetto e di onore per le qualità o per le opere insigni; onoratezza di
-segno, espressione di onore, di riguardo o di deferenza verso una persona; gentilezza
splendidezza, fasto di una condizione sociale o civile. castelvetro, 8-1-405: troppo
queste anime hanno più orrevolezza di stato o di lume che l'altre.
fasto, eleganza e magnificenza di abbigliamento o di arredamento; lussuosamente. boccaccio,
, mediante un rescritto, una dispensa o altro privilegio a titolo personale (e
l'invalidità per il vizio d'obrezione o della sobre- zione. giannone, 1-i-139
di raccapriccio, di orrore, di sgomento o di disgusto; che fa inorridire,
orribile. -che annuncia una sventura o un fatto atroce. brusoni,
a mostri mitologici, a esseri leggendari o soprannaturali. fra giordano, 1-233:
un aspetto sinistro, squallido, inameno o selvaggio; che evoca immagini di morte
selvaggio; che evoca immagini di morte o di sofferenza (un luogo, un edificio
dante, inf., 9-92: « o cacciati del ciel, gente dispetta »
solitudine orribile. fiamma, 1-114: o che abissi profondi, larghi e orribili
-caratterizzato da condizioni climatiche avverse e proibitive o da freddo intenso (il tempo,
il morire di spavento, al vedere o sentire i ministri de'lazzeretti e i
. che provoca una gravissima sofferenza fisica o morale; doloroso, tormentoso; angoscioso
faccia dell'orribil servitù non ispaventi. o. rucellai, 6-63: ancorché la
, angoscia. dottori, 3-123: o d'agrigento orribili muggiti, / che
severità, a rigore, a risentimento o a crudeltà; durissimo. dante,
bene potrebbe diminuire ai suoi venturi figli o successori quel suo illimitato orribil potere
giov. soranzo, 120: o la di costor man l'eterno giove /
gravemente colpevole, ripugnante per malvagità o crudeltà; nefando. -in partic.:
odir, che, incontenente ch'elo avese o vìse cosa chi li despiaxise, biastemà
cosa. 12. che è o appare odioso a una persona per il
per la malvagità, per la crudeltà o anche per l'esercizio rigoroso della giustizia
una personificazione. parini, vi-4: o tiranno signore / de'miseri mortali, /
signore / de'miseri mortali, / o male, o persuasore / orribile di mali
miseri mortali, / o male, o persuasore / orribile di mali, / bisogno
. -che esprime severità, collera o minaccia. vasari, iii-458: èvvi
. che ritiene orribile 1'esistenza umana o la propria vita, che ne vede
sf. caratteristica di ciò che è o appare
che provoca orrore, ripugnanza, disgusto o raccapriccio. castelvetro, 8-1-324: la
scorpione per la sua orribilità non vi piacessi o vi spaventassi farei in suo cambio una
bencivenni, 7-9: per debeleza del stomaco o per orribilità della medicina tu temi vomito
emendazione, cioè la orribilità della difficultà o vero la fatica della battaglia.
, 3-155: dicono che dio non voglia o non possa perdonare li suoi peccati per
possa perdonare li suoi peccati per la moltitudine o orribilità d'essi. guiniforto, 5
9. in senso concreto: azione nefanda o efferata, fatto atroce, crimine,
niera da provocare orrore, ripugnanza o disgu sto o da incutere
, ripugnanza o disgu sto o da incutere terrore; paurosamente, spa
il duca afferra, / mosso da noia o da delirio, il crine / di
immani forze naturali; in modo catastrofico o rovinoso. baldi, 30: cupa
legni / orribilmente assorba e si divori. o. ariosto, lvi-212: orribilmente move
orridamente amene, non so se aperture o serragli di scoscese montagne, per le
violenza, per effetto di eccezionali fenomeni o forze naturali; in modo straordinario.
/ non può farvi veder di fiori o d'oro / l'alma terra adornarsi il
4. in attitudine di sfida o di minaccia. dottori, 3-21:
, sf. caratteristica di ciò che è o appare orrido, pauroso, terrificante,
appare orrido, pauroso, terrificante, o che impressiona fortemente provocando un senso di
risvegliandosi al compatire di quei funesti oggetti o della memoria degli anni, agita tutta
orridezza e la deformità nelle rappresentazioni scritte o effigiate si connette alle volte coll'oltranaturale.
4. bruttezza fisica, aspetto ripugnante o trascurato di una persona. d
di eleganza, grossolanità di una lingua o di un'espressione (o anche di
di una lingua o di un'espressione (o anche di una dottrina).
vicino quattrocento. -trascuratezza di stile o di scrittura. leopardi, iii-341:
in spagna. lubrano, 2-88: o fede santa dove sei, che non
non appoggiati dal viceré [erano] o spaventati dalla potenza e dall'orridezza de'
dalla potenza e dall'orridezza de'misfatti o abbagliati dagli splendori dell'oro. varano
alla nostra casa. -espressione ingiuriosa o blasfema. dossi, 11-66: respirando
contrario allo encomiastico e da operazioni nasce o istoriche o favolose anch'egli, ma
allo encomiastico e da operazioni nasce o istoriche o favolose anch'egli, ma contrarie alle
, ma contrarie alle primiere, di vizi o volontari o naturali. =
alle primiere, di vizi o volontari o naturali. = deriv. da
aspetto di un luogo che provoca orrore o spavento. fed. della valle,
1-120: non è giusto che tanto possa o l'orridità del luogo o l'acerbità
tanto possa o l'orridità del luogo o l'acerbità del caso. b. fioretti
che provoca un'emozione violenta di orrore o di terrore, che turba nel profondo,
(ma talora può anche risultare attraente o interessante proprio per la reazione intensa che
non paventa. -che denota terrore o ne deriva. brusoni, 4-i-10:
a te stesso / se l'orrido o l'ameno a te più piaccia. d
dir brieve quanto or sia dell'orrido o dell'ameno il capriccio gli somministra al
roccia). bembo, 1-230: o pria sì cara al ciel del mondo parte
cigne e 'l sasso orrido serra; / o lieta sovra ogni altra e dolce terra
: che offende il senso estetico (o anche quello logico); privo di ogni
brutto, deforme, di fattezze repellenti o tali da incutere spavento. - anche
giovane piaciuto / per doni, per lusinghe o per favella? / forse perché io
. -con riferimento a una personificazione o a un essere mitologico. lorenzo
fracasso. -che ha suono aspro o duro (un fonema). lenzoni
, leggiadra e sonora, ma doppia o moltiplicata, diventa dura, orrida, ruvida
fieri. -che ha grande intensità o forza distruttiva; che determina conseguenze gravemente
: l'airone schiva / la tempesta o la pioggia, / onde volando ei poggia
, 213: da l'orride tempeste / o quante messi dissipate, o quante /
tempeste / o quante messi dissipate, o quante / rotte e divette piante,
le abitudini sanguinarie, l'istinto subdolo o l'aspetto ripulsivo (un animale)
grande forze alarico, altro re de'goti o sia delle nazioni boreali, che,
12. che provoca gravissima sofferenza fisica o morale; pieno di angoscia e dolore,
mio marito a giocare e in cinque o sei volte perse con un'orrida disdetta tre
ma inaspettata no. foscolo, ii-116: o forsennati, forsennati! io veggio /
14. letter. che cresce selvatico o allo stato spontaneo, in modo disordinato
sole. -con riferimento a una selva o a una boscaglia praticabile con estrema difficoltà
: come chi visto abbia, l'aprile o il maggio / giardin di frondi e
15. per estens. ricoperto di peli o di setole; irsuto, villoso,
mahona, lxv-162: se d'oro o gemme, ornate le mie sponde *
sottoposto, come sono rime sdrucciole, o vero non voler replicar rime per lungo
medesimi prìncipi, i quali oggidì svegliano o riso o ammirazione in chi gli ascolta,
, i quali oggidì svegliano o riso o ammirazione in chi gli ascolta, ma
. che offende gravemente il senso estetico o la ragione. b. croce,
a leggere. orripilavi. o per meglio dire, orrìpili oggi che
dei peli per lo stimolo del freddo o di emozioni violente di orrore, raccapriccio
letter. che produce un suono o un fragore tremendo, lacerante o pauroso;
o un fragore tremendo, lacerante o pauroso; che risuona orribilmente. -anche
mazza, ii-165: per lui nacque, o mio bravo sputaforza, / quel di
rappresenta la reazione spontanea a una situazione o a uno spettacolo pauroso, crudele,
uno spettacolo pauroso, crudele, ributtante, o a un'azione che implica una severa
da una narrazione truculenta e macabra, o perseguita intenzionalmente da una rappresentazione drammatica
-in senso concreto: brivido di freddo o di febbre. a.
cuore, le vigilie, gli orrori o brividi e tutte le altre cose che è
2. sensazione di una presenza soprannaturale o divina temibile e misteriosa; rispetto profondo
per lo più da un pericolo gravissimo o da un evento o da una situazione
da un pericolo gravissimo o da un evento o da una situazione inattesa e raccapricciante,
i. frugoni, i-5-181: mira, o caro comandante, / il contrito mio
e dall'orrore. -condizione di infelicità o di angoscia. petrarca, 276-3:
che provoca ripugnanza, avversione, paura o terrore; capacità di suscitare tali sensazioni
grato orror dipinte. graf, 5-588: o solitario arbusto. / che, tra
che provoca ripugnanza, raccapriccio e terrore o che ne è la causa; avvenimento
tanto meno dovrebbero essere dramma... o gli orrori delle tragedie greche? d'
8. violenza di un elemento o di un fenomeno naturale. baldi
tuoi. 9. ombra fìtta o impenetrabile al sole e allo sguardo,
spopolata, priva di vita, desolata o squallida. -anche: elemento naturale che
accessibile per la disposizione del terreno o della vegetazione; recesso. bonfadio,
fin desio: / addio selve, o prati, addio; / in solingo orror
. con uso iperb.: oggetto brutto o privo di gusto; opera, in
e linguisticamente un orrore. -teoria o affermazione grossolanamente er ronea.
'. ¦ * -critica feroce o calunniosa, insinuazione acrimoniosa. ghislanzoni
: provare timore, spavento, ripugnanza o repulsione. lauro, 2-74:
forma concepiamo, si muove il corpo nostro o con diletto overo fuggendo e avendone orrore
ivi è ogni opera prava... o quanto è necessario che tu ad
venire in orrore: provocare ripugnanza fìsica o morale; venire in odio.
natura, dell'universo: riuscire orrido o ripugnante a tutti. fiacchi, 143
: fa orrore, e fu sacrilego insieme o privo di senno, chi pensò.
. 2. che è provocato o si accompagna a pensieri cupi, terrificanti
pensieri cupi, terrificanti, a sensazioni o a sentimenti di terrore, di paura
.: che ha scarsissimo valore estetico o espressivo; particolarmente brutto. gramsci
morbido il nido dei suoi nati, o l'orsa, che li incoraggia ad
stella polare, è detta orsa minore o orsa cinosuride, il cui gruppo principale è
. m. zanotti, 1-8-58: o felice e reai terra, che senti /
) sgarbata, intrattabile, scontrosa, o che ha aspetto (anche solo accidentalmente
-giovane dall'aspetto sgraziato e goffo o molto selvatico. d'annunzio,
orsàio, sm. colui che addestra o ammaestra gli orsi e li esibisce al
di tanto padre, orsatto e lupacchiotto o falchetto che fosse, preso in trappola vi
. 3. figur. espressione o composizione poetica 'in fieri ',
: tagliate a fettine del formaggio dolce o d'orsera della grandezza e grossezza della
non se cognose se l'è buffaloto o vero orsetto.
figur. brusco, aspro, scontroso (o proprio di chi è tale).
. 4. ricoperto della pelliccia o travestito da orso per motivi rituali.
fiori penduli, foglie alterne, obovate o lanceolate, coriacee, persistenti, simili
7. sf. berretto da camera o da notte, generalmente di lana o
o da notte, generalmente di lana o seta, simile alla papalina. =
l'uomo se non uando è spaventato o ferito; vive mediamente no a 50
scure sono più pregiate. -orso bianco o polare o marino: specie artica circumpolare
sono più pregiate. -orso bianco o polare o marino: specie artica circumpolare (thalarctos
tibetanus), detta anche orso torquato o tibetano o dell'himdlaya, vive in
, detta anche orso torquato o tibetano o dell'himdlaya, vive in asia. -orso
vive in asia. -orso delle caverne o spelèo o grande orso: animale fossile del
asia. -orso delle caverne o spelèo o grande orso: animale fossile del quaternario
); fornisce una pelliccia grigia più o meno chiara, assai ricercata. -orso labiato
, la qual tuttavia gli pareva vedere o da orso o da lupo strangolare.
tuttavia gli pareva vedere o da orso o da lupo strangolare. landino [plinio
* rosignolo '. -orso bianco o polare: chi riesce a resistere a
detto. -orso bandiera, orso formichiere o formigaro: formichiere gigante. -orso d'
: formichiere gigante. -orso d'australia o orso marsupiale: koala. -orso del
: panda gigante. -orso felino rosso o orso gatto: panda minore. -orso
, ombrosa, eccessivamente scontrosa, scorbutica o, anche, sgraziata, grossolana,
la fi gura dell'orso o del 'santificete '. vailini, 75
amore. / non son qui lupo o orso, / ma son tuo amatore.
esser promosso al grado di prima donna o d'orso danzante. -cuore
, freddo, poco sensibile all'amore o alla pietà. petrarca, 283-14:
d'uom, un cor di tigre o d'orso. giusto de'conti, i-87
quai cor de leon fer, d'orsi o de tigri / non seguirren l'eccelsa
s'elli gli dà di morso / o della zampa per campar suo vita.
orso a modena: intraprendere un lavoro o un'azione che presenta rischi e difficoltà
difficoltà e dalla quale si ricava poco o nessun vantaggio. firenzuola, 23
-essere pieno di vigoria di stile o di forza satirica. redi,
standosi a sedere. -toccare o stuzzicare il naso all'orso quando fuma
su progetti e aspirazioni difficili da attuare o da raggiungere. g. m
che l'orso sia stato preso, o di dir quattro prima di averlo nel
... e in questo / mentre o ci morrà l'orso o chi gl'
/ mentre o ci morrà l'orso o chi gl'insegna. 7. dimin
zabaglia, 6-4: orso di peperino o d'altra pietra ruvida, nell'incavo
effetto fattovi, si ferma il bastone o manico con una zeppa. note al malmantile
, 2-788: 'fare screpolare 'o 'rompere l'orso ', che si
dotta, lat. scient. orsodacne (o orsodacna), dal gr. òpoosóocv
calavrese, cioè quella seta fatta condurre o valicare per ordire le tele, e in
soiata nulla più si ritrae che una rendita o un valsente di cento mila lire.
mercadante a cui fie renduta seta o testoio o orsoio o seta da fregio e
cui fie renduta seta o testoio o orsoio o seta da fregio e soriana.
renduta seta o testoio o orsoio o seta da fregio e soriana. statuti dell'
filo di seta, composto di due o tre fili di seta grezza, prima torti
calavrese, cioè quella seta fatta condurre o valicare per ordire le tele.
2. figur. insieme di fibre o di vasi nella formazione di un embrione
univa in un disegno ordinato (poema o dramma che fosse) quelle immagini e
. 2. agg. che vive o studia in un educandato di tali religiose
di arrivare a una qualche conclusione, o, anche, con valore conclusivo:
i-549: -orsù, voi tutti, o spiriti, in coorte / sorgete da
che si coltiva negli orti per alimentazione o condimento (e anche la parte commestibile
condimento (e anche la parte commestibile o i frutti di tali piante, posti
di tali piante, posti in vendita o usati in cucina). firenzuola
, delle piante commestibili poste in vendita o usate in cucina. citolini,
teleostei: mola. -anche ortagorisco lunato o ortagorisco luna. landino [plinio
della vergine luna cade virtù d'essiccare o sempiternar le sorgenti e i verdi alberi
la lunghezza di quel terreno in tre porzioni o spa- zii quadrangolari, e forma del
naviglio, spazio occupato da orti (o se volete da ortali, che sarà
messisburgo, 39: io non spenderò tempo o fatica in descrivere diverse minestre d'
in descrivere diverse minestre d'ortami o legumi. ghirardacci, 3-75: fu
si chiama ortampelo ha bisogno di albero o di pali, perché ella si sostiene da
). ortatòria, sf. lettera o scritto di ammonizione rivolta da un'autorità
genere deliberativo, oltre alle consi- gliative o sconsigliative, si riducono tutte le suasorie o
o sconsigliative, si riducono tutte le suasorie o dissuasorie, le ortatorie, ammonitorie,
rimento a lettera, scritto o discorso organizzati secondo i canoni della retorica
prima dal collaterale lettera ortatoria al vescovo o suo vicario, che non proceda alla
pietrose,... le prative naturali o artificiali, le schiappive, pascolive,
, pascolive,... le vignate o senza viti,... le
che riguarda le piante coltivate negli orti o nei giardini. bergantini, 1-319:
loro depongono dentro la costa di mezzo o maggior delle foglie. bergamini, 1-449
trattino le piante con solfato di ferro o con altri composti apportatori di ioni di
fiore di tale pianta. o. targioni tozzetti, ii-391: ortensia.
. medie. condizione di normale attività o funzione. = voce dotta, comp
, eretto; foglie opposte, ovato-lanceolate o ovate, dentato-seghettate; fiori per lo
a loro volta disposti in spighe più o meno ramose; le parti aeree sono
urtica dioica, detta anche ortica comune o maschia) si ricavano fibre tessili simili
le proprietà medicamentose; una specie annua o bienne è quella romana (urtica pilulifera
mai sì ben coltivato che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non
ben coltivato che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non si trovasse
coltivato che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non si trovasse mescolato tra
, / che fa 'l dì quattro o cinque magne biche, / fanno del
simili a tale pianta. -ortica morta o mora: galiopsi (lamium maculatum)
partic. nell'espressione ortica d'amore o dolce ortica: le pene d'amore
tu m'hai punto il core, / o astarotte, con sì dolce ortica /
i tartufi del deserto] in insalata o fritti; senza essere lo stesso, il
, il sapore ricorda i funghi, o anche certi molluschi, come le anemoni marine
: abbandonare una determinata condizione, stato o atteggiamento; liberarsi di un condizionamento psicologico
. -essere conosciuto come l'ortica o più che l'ortica al buio:
bot. tose. luppolo. o. targioni tozzetti, iii-334: luppolo:
, diclini, con perigonio di 4 o 5 tepali, altrettanti stami opposti ai
ai tepali, il frutto è una noce o una drupa; comprende quasi 600 specie
di colorito pallido, circondati da cute normale o rosea, pruriginosi; è generalmente provocata
provocata da allergia nei confronti di sostanze o stimoli diversi. tommaseo [
cutanea causata da sostanze urticanti (o la causa che la determina).
-orticello delle muse: la parte di attività o di vita consacrata alle arti, alla
digiuna all'aria aperta, perché ostesse rigide o gelose temettero che il marito od il
1-488: le tele poi ch'essi fanno o sono di lino o di canape o
poi ch'essi fanno o sono di lino o di canape o di bambace filato o
o sono di lino o di canape o di bambace filato o di lana o d'
o di canape o di bambace filato o di lana o d'ortichino.
canape o di bambace filato o di lana o d'ortichino. = deriv.
altra un braccio e mezzo, negli orticini o in aiuole di grasso terreno ben letamato
questi rotti, mettere all'ottobre in orticini o buche di mura, che dentro o
o buche di mura, che dentro o sotto trovino il terreno. 3.
ii-34: vasi di grandezza più che ordinaria o orticini grandi di terra cotta ripieni di
proprio, che si riferisce alla passione o all'attività di coltivare ortaggi. fogazzaro
, ciascuna della quali prese il suo nome o da ritmi, come l'ortia e
, come l'ortia e la trochea, o da modi o vero costumi, come
ortia e la trochea, o da modi o vero costumi, come l'acuta e
. manfredi, 1-20: l'arco cm o cn d'orizzonte in sfera obbliqua o
o cn d'orizzonte in sfera obbliqua o retta, compreso fra il cardine orientale
retta, compreso fra il cardine orientale o pure occidentale e la sezione m o n
orientale o pure occidentale e la sezione m o n d'un parallelo...
. coll'orizzonte, dicesi amplitudine ortiva o occidentale. galluppi, 4-iii-192: supponiamo.
costituita essenzialmente da fenocristalli di pirosseni o anfiboli in una pasta di fondo
proprietaria, recintato da un muro o da una siepe, è detto
destinati al mercato, si dice orto industriale o di speculazione).
): in modo da produrre ortaggi o alberi da frutto. ferd. martini
. -da orto, di orto o degli orti (con valore aggett.
sé... un quadro grande, o in altra forma, per gli erbaggi
terreno in cui si coltivano piante comuni o rare, indigene ed esotiche, e
i princìpi dell'idroponica. -orto dei o di semplici ", terreno in cui si
: 'orto di guerra ': terreno incolto o giardino trasformato in orto per aumentare la
-orto pensile ", situato su una terrazza o su una parte elevata di una costruzione
i-108: nella raccolta delle piante, o nell'orto secco, per dirla botanicamente
(anche nell'espressione orto del getsemani o degli olivi). bibbia volgar.
m'apra / l'uscio degli orti esperidi o d'alcinoo. marchetti, 5-190:
. diodati [bibbia], 1-589: o sposa, sorella mia, tu sei
nella siepe che impruna il suo orto, o al più nella croce che segna i
ha paura a metter fuori le gambe, o semplice- mente le gruccie, dal suo
eliminare, allontanare da un determinato luogo o ambiente. aretino, 1-58: anco
di abramo: trovarsi in un paese o in un territorio particolarmente prospero e ricco
la via dell'orto. -prendere per o parere la via dell'orto: giudicare
compiere un azione che si ritiene dannosa o faticosa e che si rivelerà invece proficua
avviene ciò che meno uno si aspetta o desidera. giuliani, ii-305:
. nato, disceso da un progenitore o da un capostipite. sacchetti, 288
verso l'occaso. 2. territorio o regione che si trova a oriente rispetto
trova a oriente rispetto ad altri territori o regioni (anche con riferimento alla popolazione
/ l'espero, ch'è vicino, o quanto è nero! g. l.
che dànno gli orti, per esempio, o gli occasi delle stelle intorno alla mutazione
tasso, 13-ii-282: ovunque io miri, o sia toc- caso o torto / del
io miri, o sia toc- caso o torto / del tuo corso vital, divino
azione dell'acqua sul pentacloruro di antimonio o da quella dell'acido nitrico su composti
dell'uovo coincidente con quello dell'adulto o dell'embrione allo stadio di gastrula o
o dell'embrione allo stadio di gastrula o della larva (con riferimento ad alcuni
ortoborato, sm. chim. sale o estere dell'acido ortoborico. =
ortocarbonato, sm. chim. sale o estere dell'acido ortocarbonico. =
, che presenta una struttura conica eretta o debolmente ricurva. tramater [
riunire tutte le conchiglie tramezzate dritte, o che, dopo una curvatura più o
o che, dopo una curvatura più o meno pronunciata, prendono una linea retta,
caratterizzati da conchiglia eretta o leggermente arcuata con una vasta camera d'
non retrattili, vivono in acque ferme o correnti o in zone umide di terreno,
, vivono in acque ferme o correnti o in zone umide di terreno, nutrendosi
nel sistema monoclino in forma generalmente prismatica o in masse granulari, spatiche, con
granulari, spatiche, con aspetto incolore o con tonalità bianche, rosee, giallastre
radiologica che, potendo essere ribaltata orizzontalmente o verticalmente, viene utilizzata per svolgere rilievi
radiografici con il paziente in posizione eretta o orizzontale. = voce dotta,
eguali proporzioni e mantenute chiuse da due o quattro muscoli adduttori. lessona,
sostanza colorante, senza che questa muti o alteri la propria tinta. =
fotografica ordinaria che ricopre le comuni lastre o pellicole fotografiche. migliorini, 2-180:
del dentista che tratta delle difformità congenite o accidentali dei denti. =
un'idea, a una dottrina religiosa o filosofica o a un pensiero, seguiti
idea, a una dottrina religiosa o filosofica o a un pensiero, seguiti dalla maggioranza
la quale, come non produsse pensatori o li produsse eterodossi o poco ortodossi,
non produsse pensatori o li produsse eterodossi o poco ortodossi, così non ebbe in italia
2. conforme alle concezioni, alle opinioni o alle istituzioni di una dottrina religiosa,
di sentenziare sui pregi e sul valore scientifico o letterario delle sue scritture. b.