. emissario incaricato di svolgere una trattativa o di consegnare un messaggio; chi va
e * sindaci 'quelli delle provincie o territori. 4. ant. chi
le son grati. dominici, 1-100: o donna, piglia per tua guida ed
in battaglia, che avvenga ch'egli sia o punto o percosso dal suo nimico,
, che avvenga ch'egli sia o punto o percosso dal suo nimico, non si
, una sollecitazione, una supplica verbale o scritta. cellini, 4-513: non
'. oratòria, sf. arte o tecnica del parlare in pubblico e in
fini, si distingue in oratoria politica o deliberativa, giudiziaria o forense, epidittica
in oratoria politica o deliberativa, giudiziaria o forense, epidittica o dimostrativa).
deliberativa, giudiziaria o forense, epidittica o dimostrativa). -anche: esercizio di
. -anche: esercizio di tale arte o forma e tecnica particolare di eloquenza;
varchi, 8-1-174: niun'altra o scienza o arte è così atta e
varchi, 8-1-174: niun'altra o scienza o arte è così atta e giovevole ad
necessità di dimostrare qual si voglia cosa o per via del silogismo o per via
si voglia cosa o per via del silogismo o per via della induzzione,..
antichi lasciato in essa alcun trattato espresso o compiuto. gioberti, 4-1-632: il
degli oratori di un determinato periodo storico o delle loro opere. montale,
verità filosofica, storica, scientifica, o di indurre all'azione (e si
tra l'espressione che è puro sentimento o pura intuizione (poesia), l'
che è strumento di commozione degli affetti o di azione (oratoria).
riferisce, che è proprio dell'oratorio o del genere musicale che esso rappresenta;
. -anche: in stile elevato, aulico o enfatico; con artificio retorico.
benignità, potendoci fare un verme o niente, ci aveva fatti uomini, onde
dell'oratorio di s. filippo neri o, anche, all'analoga istituzione francese
si riferisce, che è proprio o caratteristico dell'oratore, della sua tecnica di
oratore, della sua tecnica di persuasione o anche del discorso pronunciato davanti a un
davanti a un uditorio; che si addice o conviene a chi parla in pubblico;
chi parla in pubblico; che è utile o necessario al raggiungimento dei fini che si
tali poemi li medesimi quasi confini, o molto vicini, con quelli del parlare
la si interpretasse per un artifizio oratorio o per una posa drammatica. jovine, 2-24
bramava egli... una storia oratoria o drammatica nella quale gli attori venissero in
corso dell'elaborazione, le nostre simpatie o antipatie (la nostra storia poetica)
che dal grande esempio del manzoni inventore o innovatore pareva fermato in una quasi solennità
sempre il pericolo di cadere nell'oratorio o nel lirismo. -che usa uno
che era invece arte del passato, o meglio, del primitivo ed originario,
. 3. insito nell'uomo o in una persona determinata; innato (
gode dei diritti politici nella loro pienezza o di privilegi particolari, da cui sono esclusi
proibito a qual si voglia donna originaria o forestiera [ecc.]. buonarroti il
il friuli ubbidiva tuttavia a sessanta o settanta famiglie, originarie d'oltralpi e naturate
5. che appartiene alla fauna o alla flora tipica di una regione;
7. proprio di un paese o di un ambito culturale. tommaseo,
. buommattei, 69: i nomi o sono originari o domestici e natii di
, 69: i nomi o sono originari o domestici e natii di quella lingua che
natii di quella lingua che gli parla, o vi son trasportati da altre lingue.
12. dir. civ. modo (o titolo) originario di acquisto o acquisto
(o titolo) originario di acquisto o acquisto a titolo originario: modo o titolo
o acquisto a titolo originario: modo o titolo di acquisto, in capo a
un determinato soggetto, della proprietà (o di altro diritto reale o assoluto)
della proprietà (o di altro diritto reale o assoluto) su un determinato bene,
avviene invece nel modo derivativo di acquisto o acquisto a titolo derivativo, per es
, per es. mediante compra- vendita o successione ereditaria), bensì dipende esclusivamente
precedente titolare (e sono tipici modi o titoli originari di acquisto l'occupazione,
riportare alle origini un fenomeno in evoluzione o coglierne il significato originario. vittorini
'originarizzazione '= naturalizzazione) di uno o un altro processo storico.
ha la proprietà di produrre un effetto o una conseguenza. gioberti, i-44
origine da un capostipite; che proviene o è oriundo di un determinato luogo.
da iano, giustamente lo chiama padre o genitor suo. goldoni, x-mo: il
. derivazione di un vocabolo o di un'espressione; etimologia. varchi
sa quanto spesso fatichinsi anche un vossio o un menagio o un ferrari per la originazione
fatichinsi anche un vossio o un menagio o un ferrari per la originazione de'vocaboli
sm.). condizione, circostanza o insieme di elementi, per lo più
cor d'ansia mi stringi, / o torrentello. / tutto il tuo corso è
centro abitato, fondazione di una città o di un organismo statale. gregorio dati
li greci. cammelli, 18: o città, nido mio, pistoia vecchia> /
el bianco. -plur. momento o fase iniziale di un fenomeno storico o
o fase iniziale di un fenomeno storico o culturale durevole nel tempo; primordi.
l'oscurità su le italiche origini, o sia sul riconoscimento del popolo che si
città e d'abitazione, né per adozzione o per altri simili accidenti può essere mutata
croce, senza guardare a sua origine o nazione. d'annunzio, iv-1-764: erano
le gramigne. -luogo di nascita o di provenienza di una persona.
. -appartenenza a un gruppo etnico o a una città; nazionalità.
sua. mazzini, iii-1-206: bartolommeo o baccio del bene, fiorentino d'origine
, generazione, riproduzione di un animale o di una specie. baldi, 414
compagnia). -prima costituzione o istituzione di una categoria professionale.
origine. 7. fondamento logico o ideologico che dà ragione di una situazione
degli enti concreti, astratti, reali o immaginari, o anche la memoria e il
, astratti, reali o immaginari, o anche la memoria e il ricordo;
; modo con cui l'intelletto riceve o forma in sé le idee.
) che provoca una conseguenza; forza o elemento o evento che determina un fenomeno
provoca una conseguenza; forza o elemento o evento che determina un fenomeno fìsico,
fenomeno fìsico, ma più spesso morale o psicologico o sociale, o concorre in
, ma più spesso morale o psicologico o sociale, o concorre in modo decisivo
spesso morale o psicologico o sociale, o concorre in modo decisivo alla formazione di
, mero strumento, a giacere con uno o più uomini a sua volontà. bernari
lascivia e di mordacità. -ispirazione o spunto iniziale o occasione di un'opera
mordacità. -ispirazione o spunto iniziale o occasione di un'opera letteraria.
chi prende l'iniziativa di un'azione o capeggia un gruppo di persone; animatore,
l'opera tutta viene da'gesuiti, o almeno che loro sono il principio ed
statua. g. gozzi, i-1-223: o cane sciagurato, è egli però 11
quasi favole. 11. termine o punto di partenza, sezione iniziale.
ma non se ne vede l'origine o l'esito; e tutto questo è fatto
i nomi e cavarne t etimologie, o, a dire a nostro modo, l'
14. esemplare autentico di un documento o di un'opera d'arte (e
-anche: arme nella quale una figura o uno smalto richiamano il luogo da cui
controllata (spesso nella sigla d. o. c.): denominazione di un
, riservata alla produzione di una regione o di una località determinata in quanto essa
essere garantita (con sigla d. o. c. g.), per
semiretta. - in un segmento orientato o in un vettore, la prima estremità
. -figur. elemento di corruzione o di colpa. lucini, 4-202:
coste dell'africa. -essere distillato o secreto. s. maria maddalena de'
la tua vita? -essere inventato o ideato. g. forteguerri, 106
: discendere, appartenere a una famiglia o a una stirpe. frezzi,
, l'origine-, derivare per stirpe o per dinastia, appartenere a una determinata
erano appresso ad- domandati s'erano indigeni o se pur avevan cavata l'origine di
3-369: noi vogliamo far il senso giudice o pur donargli quella prima che gli conviene
ogni notizia prende origine da lui. o. rucellai, 8-7: il timor
nostri, e gli altri con medesimo o diverso nome simili in altri paesi, prendono
nuovi contrasti sociali. -essere ideato o progettato. ammirato, 430: il
anche se in seguito essi rinnegano, o credono di rinnegare, la spinta d'origine
-essere origine: costituire la causa o l'impulso. guicciardini, i-307:
altro non è stato in origine che gruma o tartaro di qualche fonte. rosmini,
in partic. dietro una porta o una finestra, da una serratura, ecc
: 'origliare 'è quando due o più, ritiratisi in alcun luogo, favellano
cui si posa il capo per dormire o riposare sul letto. boccaccio,
n. franco, 7-166: o origliere carissimo, fossi tu almeno la
8-87: più bella se gridi o taci / nell'onda dei capelli / che
/ su di un viso ridente / o su un viso di neve / che sopra
collocare, in un tempio, il busto o la statua di una divinità su particolari
statua di una divinità su particolari cuscini o letti (anche nell'espressione origliere sacro
, iii-3-45: il vostro sangue, o eroi, nudrì le rose / di tiranni
. -con metonimia: il sonno (o ciò che lo concilia). lupis
stanca e sola etate, / o gentile, il tuo pensier. idem,
2. per simil. qualsiasi oggetto o anche parte del corpo o il corpo
qualsiasi oggetto o anche parte del corpo o il corpo di un'altra persona su cui
cui si poggia il capo per riposare o per dormire in occasioni di fortuna o
o per dormire in occasioni di fortuna o in guerra o in viaggio. alamanni
in occasioni di fortuna o in guerra o in viaggio. alamanni, 6-14-198:
iv-1-986: era un fanciullo di otto o nove anni, biondiccio, gracile,
ecc.) su cui ci si siede o su cui ci si inginocchia o che
siede o su cui ci si inginocchia o che serve per posarvi i piedi.
va. darebbono più indietro un origliere o cuscino che si chiama. siri,
cui semplice origuéla / chiude, o a molti colori oro dipinto.
credi ch'io / guarisca della tossa o dell'orina, / usando spesso questa
orinalata, sf. quantità di orina o altro liquido contenuto in un orinale.
bocca e manico, di ferro smaltato o di porcellana e anticamente anche di altri
notte. cino, xxxv-11-675: o gente senza alcuna cortesia, / la
ed ogni ben s'oblia; / o vii malizia, a te, perché t'
2. per simil. vaso o boccia (per lo più di vetro)
grandi di vetro lutati in fondo a cenere o rena in fornelli. redi, 16-iv-36
. cerinte (cerinthe maior). o. targioni tozzetti, ii-116: cerinthe maior
l'imp.): come esclamazione o imprecazione di ira, di stizza,
orinali e a'candelieri. -specchiarsi o guardare negli orinali', con riferimento all'
vuol male, / processo, donna o orinale '... frugaliter esse vivendum
fiorentino, 294: qual vaso deve essere o un or inalino con suo antenitorio o
o un or inalino con suo antenitorio o una cucurbita. redi, 16- ix-343
fiori. orinalièra, sf. cesta o cassetta in cui si tengono gli orinali
di cassetta bipartita in cui tenere uno o due orinali vestiti, altrimenti soggetti a
165: le orine mi s'ingorgano: o non posso orinare, o orino trenta
s'ingorgano: o non posso orinare, o orino trenta volte per ora, e
, che era desto, dice: « o proposto, tu ci desti ogni notte
bruno, 3-803: che farrete, o dei, del mio favorito, del
2. tr. espellere l'orina o altre sostanze insieme con l'orina (
; che serve a espellere l'orina o la contiene. dalla croce,
dall'ulcera fatta nel collo della vesica o nel canale orinario nascer sogliono. malpigli
. emesso, espulso (l'orina o altre sostanze con l'orina).
suol essere una specie di nicchia semitonda o profondamente angolare, per lo più di
1 mori... beono prima due o tre bic chieri d'olio
di moto per indicare enfaticamente la destinazione o la provenienza). firenzuola,
salvini, 22-182: stolido sei, o forestiere, o pure f vieni d'
22-182: stolido sei, o forestiere, o pure f vieni d'oringi che sì
oringi che sì mi comandi / ch'io o tema gli dei o pur gli schivi
comandi / ch'io o tema gli dei o pur gli schivi. =
a quello incomincia ad unirsi e più o meno a stretta- mente combaciarsi la parte
, e letter. chi costruisce, vende o ripara orologi; orologiaio. grazzini
manzoni, v-3-347: il termine comune o prevalente in firenze è 'orologiere ', 'orologiaro
o 'oriolaio tommaseo, i-328: ora stava per
pochi cede, da noi chiamasi regabio o vero argabio, da'nostri vicini galbedro
.. dicean cantando a gara: / o raro, o chiaro, o caro
cantando a gara: / o raro, o chiaro, o caro * / o
/ o raro, o chiaro, o caro * / o nostrissimo gradito * /
o chiaro, o caro * / o nostrissimo gradito * / che in tazze
. -formarsi, manifestarsi nella mente o nell'animo. niccolò del rosso,
(come epiteto omerico della dea era o giunone). s. maffei
voce dotta, lat. scient. oryssidae o orussidae, dal nome del genere oryssus
voce dotta, lat. scient. oryssus o orussus, deriv. dal gr.
prestate, anziché con uno stipendio fisso o a cottimo. arneudo [
alla siderite con colorazione bruna, nera o verde, a cui gli antichi attribuivano
unghie, pelame fitto di colore biancogialliccio o grigiastro, prive di orecchie esterne;
grafia; che ha per scopo o argomento la descri zione dei
lagomorfi con la sola specie oryctolagus cuniculus o coniglio selvatico, da cui, con l'
da un determinato luogo per esservi nato o, più spesso, per esserne originari
spesso, per esserne originari i genitori o gli avi, emigrati poi altrove.
, eh'erano stati battezzati da'preti, o parocchi oriondi 'ab antiquo 'da
, e 'libertini, i quali approvano o deridon tutte le sentenze, conforme luciano
, conforme luciano. -che imita o si può accostare a un'istituzione precedente
le penne gialle. -in espressioni comparative o in similitudini. dante, par.
qualche oriuolo a suono per essere là stimatissimi o qualche oriuolo a dondolo, perché di
, ii-28: fingete un poco, o signori, di aver tutti in pugno un
rendeva l'oriuolo privo d'ogni strepito o cicalamento degli urti e delle percosse del
eguali, truova sempre ovunque vada, o verso borea o verso ostro, i giorni
sempre ovunque vada, o verso borea o verso ostro, i giorni ineguali.
l'orivuolo in corpo, detto propriamente o con ischerzo di quelli che per la vegnente
che si presenta come un vermicello minuto o un'anguillula nuotante nel liquido (e
agg. che è parallelo all'orizzonte o, in pratica, alla superficie di un
: né per tremore, né per moto o perpendicolare o orizzontale, né per isbilanciamento
tremore, né per moto o perpendicolare o orizzontale, né per isbilanciamento, può mai
rn, sta alla forza per> endicolare o orizzontale come yn ad nr, cioè come
tutti riuniti. 4. compiuto o trascorso stando sdraiato o coricato.
4. compiuto o trascorso stando sdraiato o coricato. govoni, 7-113:
7. che avviene fra persone o gruppi dello stesso tipo o livello;
fra persone o gruppi dello stesso tipo o livello; che concerne i rapporti fra
produzione da parte di più aziende, o anche all'associazione delle aziende dello stesso
la linea dell'orizzonte, il cielo o il panorama in lontananza. l.
11. sf. linea, segmento o tratto di disegno che risulta parallelo al
termina nel toccamento c, sia perpendicolare o vogliamo dire a squadra sopra l'orizzontale
, che qualunque altra caduta a c maggiore o minore, con lo stesso moto nell'
orizontalménte), avv. in senso o in posizione orizzontale; in un piano,
che equivale al peso d'una sfera o di se medesima. manzoni, pr
, sm. disposizione di un oggetto o di un edificio rispetto ai punti cardinali;
; solaio. -anche: copertura inclinata o a volta; sottofondo di una pavimentazione
ci si trova rispetto ai punti cardinali o a punti noti di riferimento; orientarsi.
, orientato; costruito con la facciata o l'ingresso verso un punto di riferimento.
orizzòn), sm. linea arcuata o circolare o variamente ondulata per la presenza
, sm. linea arcuata o circolare o variamente ondulata per la presenza di rilievi
dividere in lontananza il cielo dalla terra o dal mare; limite estremo a cui giunge
centro della terra [orizzonte geocentrico) o che taglia idealmente il globo terrestre e
, uno retto simil al meridiano, o vero meridiano, passando egli per poli
non veduta. 4. superfìcie o piano perpendicolare alla verticale (e coincide
, 4: in una sfaldatura o lazza, probabilmente assai recente, trovansi
regolabile in modo da riuscire perfettamente orizzontale o superfìcie liquida usata un tempo per rilevazioni
': superficie perfettamente piana di vetro o di metallo che si dispone orizzontalmente per
detto e usato da noi pittori per origionte o termine, ed è simile a quel
7. figur. linea di separazione o termine intermedio. gelli, 15-i-20:
. prospettiva che si presenta alla considerazione o all'attenzione, possibilità per il futuro.
-ambito in cui si svolge l'esistenza o l'attività; settore, campo d'
8-267: ci fu sempre un fiume o un torrente a delimitare l'orizzonte delle
orizzonte. -futuro di una persona o di una nazione. foscolo, 1-300
insieme di circostanze generali, situazione presente o futura. bocalosi, ii-57: queste
vegetazione, caratterizzata dalla prevalenza di una o più specie. 12. econ
caratteristiche litiche, mineralogiche e paleontologiche o per il colore. -orizzonte stratigrafico:
il quale instrumento è di tre parti o membra, cioè che egli è fatto di
teatr. fondale di colore chiaro (celeste o grigio) usato per indicare il cielo
presentarsi come una possibilità, un'eventualità o una minaccia futura. maironi da ponte
possibilità di un grande progresso dell'umanità o di una scienza o di una disciplina.
progresso dell'umanità o di una scienza o di una disciplina. lucini, 4-245
orizzonte: vivere in un ambiente ristretto o isolato. caro, 12-i-217: or
-vedere all'orizzonte: prevedere come prossimo o attuabile in futuro. palazzeschi, 1-235
orizzonte: disporre su un piano orizzontale o allo stesso livello. montanari, 3-17
è una sottile lastretta d'ottone n o c b nella quale sono fatti più
orlanderìa, sf. letter. gesto o impresa da eroe, atto di valore
ria del paladino orlando, o che ne ricorda i tratti eroici
. letter. dare prova di pazzia o di stoltezza, agire o parlare dissennatamente
di pazzia o di stoltezza, agire o parlare dissennatamente, impazzare. b
2-5-312: quantunque volte l'infelicissimo critico o contr'il boccaccio o contro la lingua fiorentina
l'infelicissimo critico o contr'il boccaccio o contro la lingua fiorentina egli aristarcheggia,
). mettere in evidenza un'apertura o la parte estrema di un oggetto fornendola
un oggetto fornendola di un orlo rilevato o di una striscia diversamente colorata, o
o di una striscia diversamente colorata, o anche ripiegandone un lembo.
. sia lavorata in modo con orlare o spianare il taglio de'labbri che si
tessuto, di un capo di abbigliamento o di un accessorio, o anche decorarlo
di abbigliamento o di un accessorio, o anche decorarlo con l'applicazione di un
3. formare, costituire un orlo o anche un alone luminoso intorno a un
cappello: arrecare danno con l'astuzia o la frode, giocare un tiro o una
astuzia o la frode, giocare un tiro o una beffa. latini, i-2640
eventualmente linguette e fodere e praticandovi fori o frastagliature ornamentali; aggiuntatrice.
. fornito di orlo a scopo decorativo o per necessità pratiche; lavorato e decorato
un motivo ornamentale ricavato nel tessuto stesso o ricamato, o una guarnizione applicata longitudinalmente
ricavato nel tessuto stesso o ricamato, o una guarnizione applicata longitudinalmente con punti di
la mantellina di panno azzurro cupo, o bianco, nero nel lutto,..
estens. circondato da un anello livido o dalle palpebre arrossate; cerchiato (l'occhio
. -che ha il margine macchiato o non uniforme (un foglio di carta
-trice e -tóra). operaio o artigiano addetto a confezionare l'orlo di vari
pelletterie, pellicce, ecc.) o a effettuare la cucitura dei lembi estremi
cucitura dei lembi estremi, a mano o, più spesso, con speciali macchine
ripiegare il lembo estremo di una lamiera o di un tubo metallico o di due
una lamiera o di un tubo metallico o di due lamiere sovrapposte per congiungerle.
di chiusura dei bossoli (di cartone o di materia plastica) contenenti la polvere
ripiegare la parte superiore su un dischetto o nel pieghettarla, per lo più in sei
prio della città francese di orléans o del suo territorio. - anche:
. - anche: che ne è nativo o vi risiede. carducci, iii-3-332:
, non so se della ristaurazione borbonica o del regime orleanese. faldella, 9-296
francia luigi filippo d'orléans (1830-1848) o anche, dopo la fine della '
di un arto, di un organo o della sua funzionalità. leonardo, 2-169
20 ottobre a pagare lire mille di moneta o a perdere te mano destra qualunque volta
luci. -con riferimento a oggetti o attrezzi mancanti di una parte.
28-22: già veggia, per mezzul perdere o lulla, / conrio vidi un,
capelli, con l'avanzare dell'età o anche per cause patologiche o congenite.
dell'età o anche per cause patologiche o congenite. moravia, ix-230; avete
6. versare sangue per una ferita o per un'emorragia. romanzo di tristano
perde te pipì. -lasciar colare o trasudare. - anche assol. g
d'aria, prendi vesciche di porco o di altri animali, e gonfiale fresche
7. non essere più dotato, totalmente o parzialmente, in modo definitivo o transitorio
totalmente o parzialmente, in modo definitivo o transitorio, di una facoltà, di
una facoltà, di una dote fisica o intellettuale, di una funzione; cessare
a lui fosser date. mazzeo di ricco o rinieri da palermo, 431: meglio
per due cagioni si può perdere, o per non sapere quale essa si sia o
o per non sapere quale essa si sia o per non volere quella seguitare. idem
. -con riferimento a soggetti astratti o inanimati. anonimo, i-489: oi
... le quali, riferite, o non sono quelle medesime o, se
riferite, o non sono quelle medesime o, se pur s'accostano, perdono il
-non raggiungere più il livello, l'intensità o la velocità precedente. marinetti,
loro grandezza. -non essere più percepito o riconosciuto nella propria vera natura o origine
percepito o riconosciuto nella propria vera natura o origine. trissino, i-41: né
romani che de'secoli barbarici, le quali o hanno perduto il nome o son decadute
le quali o hanno perduto il nome o son decadute assaissimo o hanno cangiato sito
perduto il nome o son decadute assaissimo o hanno cangiato sito. -non
il ritmo, il tempo musicale, o la giusta cadenza nella danza. -causare
cadenza nella danza. -causare la perdita o l'ottundimento di una facoltà.
sonno. marchetti, 5-242: da morbo o da noiose / cure infestati, il
lentini, 13: non trovo pietanza / o per paura o per dottare, /
non trovo pietanza / o per paura o per dottare, / s'io perdo amare
. fagiuoli, xiv-80: ti riesce, o interesse, ogni disegno: / fai
22: non so se la curiosità o la speranza che questa avventura mi liberasse
10. non godere più di fama o di credito o della considerazione, del
non godere più di fama o di credito o della considerazione, del favore, della
sofisma. -con riferimento a soggetti inanimati o astratti. aretino, v-1-25:
. non mantenere una determinata posizione strategica o un ordine di marcia. garimberto,
, 1-107: le prime file come disarmate o senza sperienza d'armi, non possendo
di un familiare, di un amico o, in genere, di una persona
di una persona, del suo amore o affetto. anonimo, i-463: de
amici, per tempo, fortuna, desideri o errori si perdono, se ne vanno
errori si perdono, se ne vanno o ti mancano alcune volte. tasso,
despina, / non cercò di capestro o di coltello / per fare al suo
non annoverare più in una determinata categoria o fra il proprio pubblico, i propri
impegno, le proprie facoltà, energie o doti intellettuali o fisiche. -anche:
proprie facoltà, energie o doti intellettuali o fisiche. -anche: dissiparle, disperderle
, svolgere una mansione senza ottenerne retribuzione o compenso. sermini, xv-726: vannino
, concetti parlando a chi non ascolta o non capisce. monte, 1-55-io:
un'occasione, un momento favorevole, o anche un'opportunità piacevole di svago,
, l'occasione di pronunciare una battuta o un motto di spirito. berni,
. -non sfruttare una condizione ambientale o atmosferica particolarmente positiva. pigafetta,
inutilmente, senza costrutto, nell'ozio o in attività di scarso interesse o marginali
ozio o in attività di scarso interesse o marginali rispetto a un ipotetico fine o
o marginali rispetto a un ipotetico fine o obiettivo o, anche, rimandando un'
rispetto a un ipotetico fine o obiettivo o, anche, rimandando un'attività,
rimandando un'attività, un impegno materiale o intellettuale (anche nelle espressioni fraseologiche
: non mi faccia perder tempo: firma o non firma? deledda, ii-940:
più travaglio. -trascorrere ore o giorni in un'occupazione piacevole smarrendo il
modo totale ed esclusivo il proprio tempo o un periodo della vita in una determinata
, ecc.) una determinata persona o cosa; non averla più nel proprio
dante, par., 2-6: o voi che siete in piccioletta barca, /
ed al pianto. e diceva: o signore idio padre potentissimo, a voi piacque
-non riuscire più a toccare un oggetto o una superficie. sassetti, 270
sassetti, 270: andammo fino a mezzogiorno o poco appresso, ché perdemmo il fondo
tommaseo, 3-i-152: e lingua attinta o da libri o da pochi parlanti,
3-i-152: e lingua attinta o da libri o da pochi parlanti, che la perderebbero
a ottenere un determinato risultato, scopo o obiettivo (in partic. la beatitudine
/ ca aissi mi perderà lo sola9? o e lo diportto. giamboni, 10-12
felicità perdiamo la felicità, perché non conosciamo o non usiamo que'mezzi i quali a
non usiamo que'mezzi i quali a lei o più agevolmente o più sicuramente conducono.
mezzi i quali a lei o più agevolmente o più sicuramente conducono. -non
di denaro che si è soliti incassare o che normalmente spetterebbe in rapporto col lavoro
che normalmente spetterebbe in rapporto col lavoro o con l'attività svolta. castelvetro,
quantità pari a ciò che è previsto o possibile. romoli, 291: non
25. non giungere in tempo per assistere o partecipare a un avvenimento (in partic
rito, alla sua fase iniziale) o per valersi di un mezzo di trasporto
.; mancare tali occasioni per un ritardo o contrattempo. ariosto, 1-1v-452:
partic.: non riuscire a capire o a seguire una frase, un discorso
quivi porre il mettere scomessa e vincerla o perderla. l. strozzi, 1-66
denti, / lo avere e cieli o contrari o propizi / è da vincere
, / lo avere e cieli o contrari o propizi / è da vincere o perdere
contrari o propizi / è da vincere o perdere questa impresa. chiabrera, 3-166:
di denaro, a un bene giocato o scommesso. boccaccio, dee.,
massimamente se le avesse perdute al giuoco o fuggendo [ecc.]. g.
a un pezzo nel gioco degli scacchi o della dama. venuti, lxxxviii-n-733:
, perduta / c'ha la donna o taluno. 28. letter.
dante, conv., iv-xxviii-7: o miseri e vili che con le vele
imperio maggiore che non ebbe alessandro magno o i romani, se tu perdi te
vi-1-97: dà. mmi il fulmine, o giove. a cor lascivo, /
; possono perderci. -in espressioni ingiuriose o di minaccia. pasqualigo, 2-39:
un'abitudine moralmente riprovevole e negativa o controproducente.
30. econ. valere una determinata cifra o percentuale in meno di quella precedente o
o percentuale in meno di quella precedente o nominale. leoni, 296:
296: furono emanati i 'boni 'o carta-moneta per 70 milioni, ma senza
il cavallo nel far la corvetta, o perdere il tempo, o tenersi il tempo
corvetta, o perdere il tempo, o tenersi il tempo. perdere il tempo
subire una perdita finanziaria in un commercio o in una transazione economica; scapitare,
-subire un danno, una perdita morale o di dignità. francesco da barberino
usando del pennello, / vi perde tiziano o raffaello? 36. anche con
/ ché, quand'egli arà ben perduto o vinto, / dificil fia che si
pensier perde. 37. risultare inferiore o peggiore; non reggere al paragone,
carro, e mille che condusse / cocchio o carretta a fine acerbo e reo.
, 4-79: come pernice, come starna o quaglia, /... /
voluttà! -subire una menomazione parziale o totale (un arto).
levati i primi medicamenti all'ammiraglio, o che fosse vero o fatto dir così,
all'ammiraglio, o che fosse vero o fatto dir così, si pubblicò che
si può, se non si perde / o di laconia o di messenia il nome
se non si perde / o di laconia o di messenia il nome. bertola,
si perdé. -venire dimenticato o abbandonato (una tradizione, una lingua
i medicamenti di me- lampo si perdettero o non ebber più forza contro i furori
fiore). -con valore attenuato: essere o divenire improduttivo, non giungere a fruttificare
e talora per il freddo dell'inverno o troppo umido si perdono. b.
, invecchia al massimo per altri due o tre: a poco a poco si fa
, vanificarsi. mazzeo di ricco o rinieri da palermo, 432: solamente
48. < -edere alle tentazioni o alle seduzioni amorose, rovinandosi moralmente o
o alle seduzioni amorose, rovinandosi moralmente o nell'opinione della società o provocando gravi
rovinandosi moralmente o nell'opinione della società o provocando gravi conseguenze di ordine sociale;
ampiezza, complessità, drammaticità della situazione o deh'argomento affrontato, o anche per
della situazione o deh'argomento affrontato, o anche per indole, per carattere (anche
istando sulla debita guardia prima del pericolo o perdutosi di consiglio, quando ei sopravvenne
affievolirsi, svanire (una dote fisica o intellettuale, uno stato d'animo,
lontananza, per il frapporsi di un ostacolo o per altre cause fisiche. porcacchi
perde. -non essere più riscontrabile o accertato (la continuità di un determinato
di qualcuno allontanandosi dal suo campo visivo o entrando in una zona buia.
passanti. 53. essere dipinto o disegnato in modo da suggerire un effetto
bene continuata insieme, senza termine o tramezzo di ornamento, che le cose
, andare a confondersi con lo sfondo o con altri oggetti; scomparire alla vista
55. essere inserito in uno spazio o in un contenitore eccessivamente ampio; stare
ampio; stare largo in un abito o in una calzatura, nuotarvi dentro.
che fanno i corpi dei battaglioni muoia o si perda o venesse infermo e che
i corpi dei battaglioni muoia o si perda o venesse infermo e che il suo luoco
voti. -inoltrarsi in una zona o in un locale, per lo più
un locale, per lo più sconosciuto o buio (o che comunque dà una
per lo più sconosciuto o buio (o che comunque dà una certa impressione di
dimenticarmi lungo l'appia e la flaminia o sul gianicolo, o per il deserto
appia e la flaminia o sul gianicolo, o per il deserto tra il foro e
sentimento, a uno stato d'animo o anche a un atteggiamento, a un
sì minuto squadrata con occhi insaziabili, o cominciando allora, scarico d'ogni pensiero
-dilungarsi in discorsi inutili, irrilevanti o divagatori. f. m.
, 5-116: senza perdersi in ciarle o in pensieri, fece una risoluzione e
proficue, a un campo di interessi o di studi di scarsa rilevanza, disperdendo
a un'imposta che non contempla restituzione o rimborso. capponi, 324:
metti una petizione di pagare il terzo o due quinti a perdere. -avere
perdere: per indicare condizioni di maggiore o minore disponibilità psicologica (dipendenti da quanto
(dipendenti da quanto materialmente si possiede o da situazioni politiche, esistenziali, affettive
-non perdere d'occhio, dagli occhi qualcosa o qualcuno: v. occhio, n
merita alcun interesse, attenzione, rispetto o fatica, che non costituisce serio motivo
serio motivo di rimpianto il non potervi o avervi potuto assistere, partecipare, ecc
bernardino da siena, 53: eimmè, o non consideri tu che se tu perdi
a salvazione? beicari, 7-88: o anima accecata, / che non truovi riposo
il filo. -perdere il latino o il proprio latino: v. latino,
. l. giustinian, 1-153: o tu che vai spudando / sì tarde
6. -perdere la memoria di qualcuno o di qualcosa: v. memoria,
: trascorrerla senza dormire, in attività o divertimenti. mazzini, 23-3: ricordo
che un determinato problema è di difficile o impossibile soluzione o interpretazione).
problema è di difficile o impossibile soluzione o interpretazione). storia dei santi barlaam
dimenticandosi di quello ch'ei volessero lasciare o portare e perdendo il cervello, domandavano
qual volta qualcuno de'miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino
punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle.
testa. -perdere la testa per o dietro a qualcuno; perdersi dietro a
pavese, 8-63: per possedere qualcosa o qualcuno, occorre non abbandonarglisi, non
. -perdere le bave per qualcosa o qualcuno: dimostrare un entusiasmo o una
qualcosa o qualcuno: dimostrare un entusiasmo o una propensione eccessiva. fenoglio, 2-219
-perdere ombra: essere caratterizzato dall'assenza o dalla brevità delle ombre (le regioni
un sacco. -perderla con qualcuno o con qualcosa: risultare perdente in una
qualcosa: risultare perdente in una competizione o in una gara, o inferiore in
una competizione o in una gara, o inferiore in un confronto. abriani,
alcuni ancora si perdono dietro a studi o vani o poco utili, quando avrebbono lena
si perdono dietro a studi o vani o poco utili, quando avrebbono lena di
spirituale. bembo, iii-415: o istolto, quanto sarebbe meglio...
, per lo più di valore asseverativo o rafforzativo. fanfani, i-135:
esprime stupore, meraviglia, ammirazione o disappunto, irritazione (e talora
e talora ha semplice valore asseverativo o rafforzativo). manzoni, pr
. perdiàvolo, inter. come esclamazione o imprecazione. fanfani, i-135
: poy prendi... una perdis o un puveri o un altro ociello di
.. una perdis o un puveri o un altro ociello di questo grande, e
di perdici ed ova fresche, tre o quattro volte il giorno. commedia del desiderato
si può trarre vantaggio mediante l'inganno o che può essere facilmente vittima di un
e nei pascoli, cibandosi di grani o di insetti (ed è rappresentato tipicamente
velocità (con riferimento a un veicolo o a chi lo guida). buzzati
perde il proprio tempo nell'ozio o in attività inconcludenti; poltrone. aretino
pro prio tempo nel lavoro o in attività redditizie; scioperato,
chi si dedica a occupazioni vane o giudicate comunemente tali, conducendo una
frivola. firenzuola, 734: o quanti ce ne sono di questi perdi-
non vuol perdigiorni / sgraziati e goffi o di cervel mendico. piccolomini, 1-240
i torniamenti, i giuochi e simili riguarderanno o le favole e le novelle troppo ingordamente
favole e le novelle troppo ingordamente ascolteranno o diranno, non per questo intemperati,
ogni terzo dì questo perdigiorno, o con la balestra o con l'archibuso in
perdigiorno, o con la balestra o con l'archibuso in spalla a quel suo
vergognosissimi perdigiorni, non c'invigilando nessuno o, chi lo faceva, nulla intendendovi.
su le guglie gotiche ti adorni [o luna] à di lattei languori,
marina, senonché per la struttura de'piedi o delle dita dee essere annoverato fra '
: in modo da perdere il ricordo o la memoria di un fatto.
. ant. e letter. perdita o sottrazione di un bene economico; tesserne
comune predecto possa da oggi inanti domandare o avere menda d'alcuno cavallo morto,
cavallo morto, occiso perduto, magagnato o tolto per li inimici del comune predecto,
-per estens. caduta di una lettera o di una sillaba. castelvetro,
dell'accorciato si doveva poter dare seperatamente o nell'abbreviamento della vocale lunga o nel
seperatamente o nell'abbreviamento della vocale lunga o nel perdimento d'una sillaba o nell'abbreviamento
vocale lunga o nel perdimento d'una sillaba o nell'abbreviamento della vocale lunga e nel
. 3. dissolvimento di linee o di colori; sfumatura. leonardo,
loro, et insieme de gl'inalzamenti o perdimenti che li vogliamo chiamare.
chiamare. 4. danno gravissimo o rovina totale. anonimo, i-528:
lo consolato. -morte di una o più persone; eccidio, strage.
vettovaglia. 5. mancata conservazione o scomparsa per lo più progressiva e inarrestabile
una persona è colpita per sua colpa o per cause esterne; mancato conseguimento di
né quegli si possono variare né queste accrescere o sminuire senza perdimento di quella sua prima
13-80: sensualità, cioè perdimento di coscienza o abbandono, sia in una carne,
v-13: che il salasso sino alla sincope o vogliamo dire al perdimento dell'animo conceder
. degradazione morale che deriva dal vizio o dal peccato; perdizione. -in partic.
a, in perdimento: riuscire vano o inutile; andare perduto. bondie dietaiuti
a bada ', cioè tenere in tedio o a requisizione o a perdimento di
tenere in tedio o a requisizione o a perdimento di tempo. atti del primo
il perdimento dell'asino: prendere provvedimenti o precauzioni tardive dopo aver subito un danno
? a. pulci, xxxiv-553: o sventurata me! per qual peccato /
senza cagion, patir tormento? / o dolce padre, dove hai tu mandato /
. l'eretico, cismatico o non fedele altro chichessia trassgressore o
o non fedele altro chichessia trassgressore o. ttrapassante la leggie evangielica, e in
, perbacco (per esprimere disappunto o dispetto). tommaseo [s
. spreg. autore di opere o di versi prolissi e di scarso valore,
con forza e dare espressività alla frase o per indicare meraviglia e stupore o anche
frase o per indicare meraviglia e stupore o anche impazienza e dispetto (anche nell'
pare a me che tu dovresti, o popolo, sentire la dignità della tua
siete proprio sicuro? -perdinci bacco! o che n'hanno a aver fatto? tozzi
valore di esortazione, di richiesta o di supplica: in nome di dio,
pronunciare, perdio, questa parola, o non contento di seguirti, io ti precedo
2. con valore asseverativo, per affermare o negare con maggior forza o sicurezza:
per affermare o negare con maggior forza o sicurezza: davvero, certamente!
3. per esprimere stupore e meraviglia o anche come sfogo del dispetto, della
non una lettera! perdio! o da te, o da altri, è
perdio! o da te, o da altri, è impossibile che non abbia
.). espressione violenta d'ira o d'impazienza; imprecazione, bestemmia.
persona che per trascuratezza e negligenza smarrisce o lascia sparpagliate e in disordine le proprie
in partic., di un bene economico o di un patrimonio o parte di esso
un bene economico o di un patrimonio o parte di esso) a favore di un
determinato soggetto a causa di eventi naturali o di atti illeciti di un terzo (
atti illeciti di un terzo (distruzione fìsica o comunque economica come incendio, alluvione,
., oppure sottrazione, ecc.) o di irresponsabili atti di disposizione da parte
sopravvenuta mancanza di disponibilità, in tutto o in parte, di un bene o valore
tutto o in parte, di un bene o valore economico (o di un patrimonio
di un bene o valore economico (o di un patrimonio o di parte di esso
valore economico (o di un patrimonio o di parte di esso) e dell'
di esso) e dell'equivalente monetario o comunque patrimoniale a favore del possessore a
truffa, insolvenza, ecc.) o, più spesso, a causa di operazioni
del possessore nel compiere le operazioni stesse o per imprevedibili vicende del mercato, della
economico passivo di un singolo atto economico o di una complessiva attività economica. -contab
negli altri documenti contabili di un'impresa o altro ente mediante artificiose operazioni ed espedienti
passive minori di quanto siano in realtà o fanno apparire risultanze attive in realtà inesistenti
apparire risultanze attive in realtà inesistenti (o esistenti in misura minore). -conto
completa il bilancio annuale di un'impresa o altro ente e nel quale sono analiticamente
patrimoniale della società e degli utili conseguiti o le perdite sofferte. -somma di denaro
. -somma di denaro perduta al gioco o in una scommessa. mascardi
perversità di tempo né perdita d'amici o di parenti ne paura di se medesimi
i tedeschi. 3. assenza o allontanamento di una persona, che provoca
.]: di persona che per lontananza o per altro non ci possa piu assistere
per altro non ci possa piu assistere o consolare dicesi assolutamente: è una perdita
. 4. il venir meno o tessere privati di un bene a cui
, di un privilegio, di doti o qualità morali, di un diritto, ecc
nei quali la ima- gine delle conquiste o delle perdite di amore sono tratte dagli
, c'è l'idea della vergogna o, come si dice correntemente, della '
donazione, di abbandono, di esproprio o anche per disposizione della legge penale.
la morte d'alcune sue minutissime parti che o svaporano o si corrompono. campailla,
alcune sue minutissime parti che o svaporano o si corrompono. campailla, 11-86: l'
5. impiego di tempo che appare inutile o eccessivo rispetto alla necessita. -anche:
. dalla croce, iii-18: senza dilazione o perdita di tempo, perché la dilazione
. 6. eliminazione di truppe o di materiali subita da una delle due
militare, di un fatto d'arme o di una guerra (e con perdite
fuori combattimento in quanto morti, feriti o dispersi; con perdite di mezzi i
armi e le munizioni distrutti, abbandonati o resi inservibili). giamboni, 10-82
.. per la perdita d'inghilterra o, sotto leone, d'alcuna parte di
sino alla delawara. -l'essere battuto o superato in una competizione sportiva.
. danno subito, anche di natura psicologica o morale; svantaggio molto grave, risultato
: decadimento da una condizione di benessere o di superiorità, rovina; sciagura.
poi che da quelle può causare il mantenimento o la perdita delle città edificate.
di scarsa entità, di un liquido o di un gas da un serbatoio o
o di un gas da un serbatoio o da tubazioni. -versamento esterno di un
10. sopravvenuta mancanza di un oggetto o di un'altra realtà fisica (energia
energia, ecc.) nel luogo o nella condizione (stato fisico o chimico)
luogo o nella condizione (stato fisico o chimico) in cui prima si trovava
a causa di eventi materiali, naturali o provocati (come sgocciolamento, liquefazione,
liquefazione, evaporazione, trasformazione chimica o fisica). -anche: quantità di materia
di metallo che nella fusione si ossida o si trasforma in scoria, perdita volumetrica
fuoruscita di un fluido da una macchina o da una tubazione). magalotti,
ella [caraffa] dimostrasse votamento o perdita fatta d'alcuna cosa (se pur
uno dei più considerabili è la perdita o la diminuzione della pendenza, alla quale
fibre e a resistere alla loro elasticità o alla reazione, prima ch'ella possa
ch'ella possa giungere alla punta del palo o a penetrare il terreno. questa perdita
. restrizione della grandezza di una figura o di uno spazio; scorcio pittorico.
, derivante dalla riscossione di un titolo o di un effetto e in partic. dalla
perdita degli alberi ': rottura degli alberi o di un albero. 'perdita del
perdita del carico di una nave, o parte di esso, caduto in mare per
di esso, caduto in mare per tempesta o naufragio, o distrutto o reso inservibile
in mare per tempesta o naufragio, o distrutto o reso inservibile per incendio,
per tempesta o naufragio, o distrutto o reso inservibile per incendio, investimento ecc
per incendio, investimento ecc., o predato. 'perdita della nave': quella
che dipende da naufragio, rottura, preda o confisca. 'perdita totale ':
; anche invar.). causa o occasione per sciupare il proprio tempo;
per sciupare il proprio tempo; azione o serie di azioni senza costrutto, senza
ingiuria alla fame. -argomento che è o appare fuori luogo, futile, privo
troppo incerti di estetica e alle questioni o ai rumori odierni su l'idealismo e il
soprattutto se confrontato con un risultato mediocre o deludente; perdita di tempo.
capovolta sarebbe stata una favola. favola o no, è adatta a suscitare l'indignazione
chi vive nell'ozio, senza lavorare, o dedicandosi a occupazioni futili; fannullone,
. che impiega futilmente il proprio tempo o non ha nulla da fare. boine
leggero che pareva roba a buon mercato o inutile ninnolo da femmine perditempo.
, perditìssimo). ant. malvagio o immorale in mocfo irrimediabile; scellerato,
... si distribuivano per favori o in persone incapaci per la età o in
o in persone incapaci per la età o in uomini vacui al tutto di dottrina
in un combattimento (anche spirituale) o in guerra; sconfitto dall'avversario.
. caterina da siena, iv-89: o quanto è gloriosa questa battaglia! che,
francesi. 2. perdente al gioco o in una scommessa; che deve sottostare
che deve sottostare al pagamento del pegno o all'esecuzione di una penitenza.
caro, 5-505: e qui niso: o signor, disse, di tanto /
cicala. 3. che è o appare meno convincente in una polemica,
perditori nei dogmi della fede cercano vincere o patteggiare con la scissura ed abbassamento del
5. che ha subito un danno grave o la privazione di un bene o,
grave o la privazione di un bene o, anche, di una dote morale.
letter. che provoca la rovina morale o la dannazione di una persona. s
conserveresti vergine? -che risulta funesto o dannoso (un evento). g
rovina irreparabile e totale che colpisce una o più persone; situazione di estrema gravità
segrete di più persone contra il prencipe o altro capo che governi, dirizzate o
o altro capo che governi, dirizzate o semplicemente alla perdizione di lui o a distruggere
dirizzate o semplicemente alla perdizione di lui o a distruggere insieme con quello la forma
di distruzione. carducci, iii-3-329: o passion degli albigesi, o lenta /
, iii-3-329: o passion degli albigesi, o lenta / de gli ugonotti nobil passione
chiunque è segregato dalla chiesa cattolica o aborrisce i suoi dogmi, questo sol dubbio
s. agostino volgar., 4-31: o pace..., maladetto chi
vi piaccia d'ubbidir a dio, / o voi intrisi in tanto tristo vizio:
. -luogo di perdizione: luogo o ambiente che offre occasione di vita dissipata
di vita dissipata e di divertimento sfrenato o anche tentazioni e allettamenti al vizio (
e può avere una connotazione scherz. o iperbolica). moretti, i-63:
metonimia: chi è responsabile del traviamento o della rovina morale altrui. silone,
. privazione subita di un bene; sottrazione o smarrimento di un oggetto. maestro
vostra signoria non ho lettere niune. o la mia o le vostre si sono perdute
non ho lettere niune. o la mia o le vostre si sono perdute. quanto
passasse di mano in mano a gente o negligente o infedele potrebbe smarrirsi...
mano in mano a gente o negligente o infedele potrebbe smarrirsi... non
alli poveri. -soppressione di sillabe o di parole in un discorso.
ciò che un tempo si diceva entusiasmo o mania poetica, e modernamente si suol
a, in perdizione: subire conseguenze o danni gravissimi e irreparabili; andare in
/ è poi amato -che 'l ben fare o dire, / poiché di gir -savemo
riprensione / -potrebbe om dire -, o che color dirai? / vorrei ciascuno
dono di dio pensi che si posseda o che si possa comperare per pecunia. g
malvagie che voi siete. -essere sconfitto o sbaragliato. m. adriani, vi-42
guerra, si vedeva il duca costretto o di andare in ultima perdizione o accordarsi
costretto o di andare in ultima perdizione o accordarsi co'francesi. cattaneo, iii-4-177
va in perdizion. -essere demolito o distrutto. gemelli careri, 1-ii-306:
anno nuovo, per indovinare il pari o caffo de'monticelli di monete, in che
(un comportamento, un modo di procedere o di agire generalmente ritenuto scorretto, importuno
'sviorno 'per 'sviarono 'o non sono errori, perché hanno degli esempi
, perché hanno degli esempi, o sono errori perdonabili al quindicesimo secolo, che
considerazione della propria intrinseca debolezza, fallibilità o immaturità (una persona). praga
]. canigiani, 1-115: o 'ncreato padre, inchina alquanto la tua
grazia, prima convenia tornare in essa o per simplice cortesia di dio perdonante in
cortesia di dio perdonante in tutto, o per se medesimo, satisfacendo tanto con
siena, ii-305: e1 primo amore o prima parola è perdonante che disse:
comportamenti biasimevoli nei confronti di qualcuno o, anche, della verità o dell'ortodossia
qualcuno o, anche, della verità o dell'ortodossia. anonimo, i-620
domandare perdonanza. lacopone, 4-16: o falso amore proprio, c'hai tutto
il mio dante sentenzio. -l'atto o l'esercizio del perdonare. nievo
estens. inclinazione a perdonare le colpe o i difetti altrui; pietà, compassione,
un'autorità, a favore di subordinati o di sudditi riconosciuti colpevoli, di ribelli
sua perdonanza. -licenza di uscire o di allontanarsi; commiato, congedo.
degli ordini religiosi, 'rendere 'o 'chiedere la perdo nanza
cavalca, 20 542: o messer gesù cristo, ricevi la nostra penitenzia
questa uguaglianza. mamiani, 1-391: o immenso, inesauribile / sator di perdonanza
tutti i suoi peccati, essendo confesso o si confessasse, di colpa e di pena
una chiesa fuori di parigi due forse o tre piccole miglia, dove vi andava quasi
di andare alle frittate di monte oliveto o alli pani bianchi di cesena o di
monte oliveto o alli pani bianchi di cesena o di vedere le perdonanze di roma.
; riuscire a sopportare in una persona o in un'opera aspetti negativi, manchevolezze
ogni colpa, dove non per difetto o di memoria o di giudicio o di
dove non per difetto o di memoria o di giudicio o di cortesia avesse lasciato
per difetto o di memoria o di giudicio o di cortesia avesse lasciato di ballar con
che pare offensivo, urtante, poco opportuno o inadeguato al momento, alle circostanze
abbia potuto tarmivi giustamente apprendere per punto o formalizzato, vi prego la prima cosa
v.]: modi di modestia o di riguardo o di cortesia. 'mi si
]: modi di modestia o di riguardo o di cortesia. 'mi si perdoni quest'
proposizione che può parere non ben misurata o una locuzione ch'esca un po'dall'uso
dire: 'mi si perdoni la parola 'o simile. mazzini, iv-5-213: la
denanti ala mossa. tasso, 1-2: o musa... /...
'l vitupera che quella del coltello. o. rinuccini, 94: se tema talor
cui si è, sia pure indirettamente o involontariamente, responsabili; non correggere,
recargli danno. -scusare una mancanza o una colpa o un modo di fare
-scusare una mancanza o una colpa o un modo di fare attribuendolo a circostanze
alla volontà di chi l'ha commessa o a uno stato d'animo eccessivo, ma
doveva e si deve risentire il movimento o il progresso di ciascun ramo di studi
, di un danno, di un torto o a trarre soddisfazione o a vendicarsi di
di un torto o a trarre soddisfazione o a vendicarsi di un offensore o di un
soddisfazione o a vendicarsi di un offensore o di un nemico; mostrargli benevolenza e
e comprensione; riaccettarlo nella propria amicizia o nel proprio amore; riconciliarsi con lui
dialetto nostro che vi venne alla lingua o anzi in vero studio, come fosse
]: facendo un'obbiezione con tutto riguardo o domanda o preghiera: « mi perdoni
un'obbiezione con tutto riguardo o domanda o preghiera: « mi perdoni ». -interrompendo
l'altrui discorso, chiedendo permissione di passare o simile, senz'altro, « perdoni
. pascoli, 6: un padre, o dio, che muore ucciso, ascolta
ha commesso un reato contro la legge o la persona del sovrano, chi si
a perdonare ogni merito overo dono dato o che si desse, ciascuno anno intra gli
, un'umiliazione, una sofferenza, o, anche, un obbligo gravoso,
una fatica; non infliggere a un luogo o a un edificio un danno materiale,
7. intr. avere riguardo o pietà per determinate persone; risparmiarle da
non manomet terli, non danneggiarli o distruggerli (per lo più in espressioni
da imposizioni, castighi, misure coercitive o repressive. g. visconti, ii-3-4
con riferimento a una malattia terribilmente contagiosa o grave, dolorosa o addirittura mortale,
malattia terribilmente contagiosa o grave, dolorosa o addirittura mortale, o alla morte,
grave, dolorosa o addirittura mortale, o alla morte, in quanto calamità universale
in quanto calamità universale e inesorabile, o all'impulso irresistibile dell'amore, all'
natura, ecc. -anche assol. o nella forma pleonastica perdonarla. petrarca
sono inclinatissimi ad amare, sia questo o vertù o vizio; questa inclinazione è
ad amare, sia questo o vertù o vizio; questa inclinazione è una infermità
, pure che d'uomo sia, che o tardi o per tempo a le volte
d'uomo sia, che o tardi o per tempo a le volte non senta gli
bianche vele. -astenersi da critiche o maldicenze nei confronti di persone, fatti
(anche a se stesso) di riposarsi o di ritemprarsi; lasciare che rimanga in
non voglio riferire pur una delle tante inezie o delle tante temerarie o insussistenti sentenze che
delle tante inezie o delle tante temerarie o insussistenti sentenze che hanno profferito e pubblicato
teologi. -concedere tregua a un'attività o a una fatica, rallentandone il ritmo
servirsi di qualcosa per compiere un'azione o a servirsene con eccessiva frequenza (in
al coltello. 10. astenersi o desistere da un comportamento, in partic
uno sforzo e una difficoltà non comuni o che appaia moralmente riprovevole (per lo
, ii-129: non perdonerebbe a spesa o fatica, infino che 'l romano imperio
che fare contro a'nimici si suole o puote perdonorono. piccolomini, 3-9: a
l'orazione in peccato...: o perciò che l'uomo non cessa di
l'uomo non cessa di male fare o perciò che l'uomo non si vuole perdonare
perdoni! ', come energico rimprovero o critica all'operato altrui. boccaccio
come espressione di cordoglio per un defunto o, anche, di indulgenza e compassione
v.]: a modo d'esclamazione o di preghiera. 'quel disgraziato,
espressione che appare un po ^ blasfema o irriverente nei riguardi del sacro o,
blasfema o irriverente nei riguardi del sacro o, anche, in funzione di scongiuro
usata, con intenti eu- fem. o iron., in riferimento a prostitute o
o iron., in riferimento a prostitute o, anche, a persone dallo zelo
chi ha offeso; risparmiato da punizioni o vendette. -anche: graziato, amnistiato,
3. prov. peccato celato o confessato è mezzo perdonato: v.
confronti. iacopone, 4-12: o mirabile odio, d'onne pena segnore!
): se tu non sarai paziente o perdonator d'ingiurie, il frate non
. corona de'monaci, 9: o [dio] perdonatore, o amico,
9: o [dio] perdonatore, o amico, o amoroso, o castissimo
[dio] perdonatore, o amico, o amoroso, o castissimo sposo, o
perdonatore, o amico, o amoroso, o castissimo sposo, o aiutatore e difenditore
o amoroso, o castissimo sposo, o aiutatore e difenditore da'nemici. zanobi
nei confronti di tendenze negative del proprio o dell'altrui comportamento; che segue passivamente
giudicato. -che fa grazia della vita o dei beni a chi sarebbe condannato a
ogni forma di rivalsa, di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore.
estens.: indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, commiserazione, benevolenza
: chi chiede perdono d'un errore o lo scusa non dee dir cosa per
per la quale debba chiederlo di nuovo errore o pure de la scusa istessa. tassoni
perdono [è] un libero donativo o vogliam dire volontario dispogliamento di quella satisfazione
si teme di offendere col proprio linguaggio o comportamento, sia pure in lieve misura
forma di cortesia, anco nel semplice contradire o fare un'obbiezione: talvolta ironicamente.
qui meno che altrove il lettore potrà o vorrà dire: che me ne importa del
individuale di clemenza con cui un sovrano o una pubblica autorità (civile, religiosa o
o una pubblica autorità (civile, religiosa o militare) condona una colpa a un
militare) condona una colpa a un suddito o a un sottoposto o esime un cospiratore
a un suddito o a un sottoposto o esime un cospiratore, un ribelle, un
legge manifesta / che chiunque porta scudo o ver cimerò / d'un altro campione
ver cimerò / d'un altro campione o d ^ altra gesta, / è disfamato
di interesse pubblico, si dichiarano estinti o si sospende la persecuzione di determinate categorie
per lo più di natura politica) o si rimettono le relative sanzioni nei confronti
varie furono l'opinioni circa il perdono o il gastigo de'volterrani. tortora,
quali... avanti gli ufficiali civili o militari della corona si rappresentassero, dichiarando
peccati, assoluzione dalle colpe contro dio o la chiesa. finfo del buono,
compianto de " templi acherontei, / o ricovrarsi sotto le grandi ale / del
d'iddio. -indulgenza, plenaria o parziale, temporanea o perpetua, concessa
-indulgenza, plenaria o parziale, temporanea o perpetua, concessa dalla chiesa in relazione
ricorrenza (per es. il giubileo) o con un luogo per lo più di
pigliare, prendere, togliere il perdono, o nell'espressione ridondante perdono dell'indulgenza)
. -in partic. perdono di agosto o di assisi o della porziuncola: indulgenza
partic. perdono di agosto o di assisi o della porziuncola: indulgenza plenaria, di
. maria degli angeli presso assisi (o anche, secondo più recenti disposizioni,
.]: 'il perdono d'agosto o perdono d'assisi '. 'prendere il
strozzi, 1-168: non ci è feste o perdoni ove costei / non corra com'
per motteggiar talora onestamente qualche lor parente o vicina. d'annunzio, v-2-
, un vezzo / sarebbe 'l fatto, o qualcosa di prezzo. salvini, vii-1-1
sopra una piccola moneta d'un quattrino o simile. manuzzi [s. v.
anche quella piccola elemosina d'un quattrino o simile che altri lascia sull'altare nel
'vale fargli un regalo di niuno o piccol pregio. -ciò che si
amore di ciascuno, del dono, merito o guiderdone overo interesse per l'anno presente
* capro emissario '. o. locuz. -avere, pigliare, prendere
prendere il perdono con, su qualcuno o qualcosa: voler toccare o prendere ciò
, su qualcuno o qualcosa: voler toccare o prendere ciò che sarebbe proibito.
]: 'prender il perdono su una persona o cosa ': quando la voglion toccare
con l'opinione espressa da tale persona o a lei attribuita. pigafetta, 115
, dove, quando davasi l'indulgenza o il perdono, soleva concorrere gran numero
luogo in cui è avvenuto, avviene o si prevede che avvenga un determinato fatto
esprimere meraviglia, impazienza, disappunto o per sottolineare un giuramento. marrini,
in età imperiale, anche qualsiasi attentato o offesa alla persona del principe).
animo si movea contra il suo principe o contra la sua repubblica. baldasseroni, 411
4-1-220: se non crederono, avvisate; o come accusano di perduellione me, che
sostant. balbo, i-13: uomo o nazione, niuno vive bene senza uno
continuare a sussistere, ad avere effetto o validità. maestro alberto, 122
a tal uso, il colonnato non abbia o prima o poi a sofferirne.
uso, il colonnato non abbia o prima o poi a sofferirne. -rimanere
è generalmente indicata da un compì, o da un'espressione verbale). boccaccio
in situazioni particolarmente dure e difficili o contro avversari preponderanti (per lo più
perdurevole. -privo di pause o soste (un movimento). r
. figur. condurre in una certa condizione o stato; far accedere a un luogo
stato; far accedere a un luogo o a un'esistenza ideali, in partic
. -anche con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti. bartolomeo da
3. esortare con efficacia, persuadere o istigare a un determinato comportamento; influenzare
; spingere, indurre a determinati sentimenti o reazioni emotive. cavalca, 20-73:
quali tu vai, perducerebbono senza alcuno ordine o regola le cose di sotto, che
, portare a termine secondo il desiderio o il progetto iniziale, ottenendo gli scopi
perduciere ad effetto, niuna cosa maggiore o più potente potrebbe avvenire al popolo di
. -con dedizione assoluta, esclusiva o anche ossessiva e maniacale. tommaseo
: dovrebbe ordinariamente savio essere e costumato o almeno non perdutamente e in cor -
, disperatamente; con atti, comportamenti o parole che esprimono disperazione, sconforto,
cioè quando l'uomo piange la pecunia perduta o altro danno temporale. libri di
questa unica copia, e tutti (o quasi) sono in questa ste
. che non è più in proprio possesso o sotto il proprio dominio (un territorio
lo più in seguito a una guerra o a una battaglia). -in partic.
: papa clemente in ispazio di quattro o sei ore ebbe nuova del perduto e
sotto la dominazione di uno stato straniero o dalla quale si è esiliati.
dante, conv., iii-xi-16: o consolazione de le cose e de la
cose e de la patria perduta, o onore del mio servigio. nardi, 24
morrebbe. 6. venuto meno o gravemente compromesso, in modo definitivo o
o gravemente compromesso, in modo definitivo o anche solo transitorio (una facoltà,
facoltà, una funzione, una caratteristica fisica o intellettuale; anche con valore iperbolico)
amico, il che per perduta bellezza o per infermità o per cambiamento di costumi
che per perduta bellezza o per infermità o per cambiamento di costumi può accascare.
spume alla bocca. dottori, 3-9: o qual corona ho intorno! o qual
: o qual corona ho intorno! o qual m'ingombra / tema nel rischio di'
donato ». -con riferimento a facoltà o caratteristiche ataviche. landolfi, 2-47
condizione, uno stato, una situazione o, anche, un diritto, una
sostiene. g. gozzi, i-23-67: o splendida del ciel divina figlia, /
, 200: uccidere un cane rabbioso o un ingiusto di perduta speranza condannato dalle
, dacia, germania, pannonia per temerità o viltà de'capitani. 10.
; non più annoverabile fra gli amici o gli alleati. campanella, 963:
ch'io mi perderei / a battezzare o marrani o giudei. -pane perduto
mi perderei / a battezzare o marrani o giudei. -pane perduto: v
. antonio da ferrara, 98: o passi miei perduti e reverenti, / onestà
i-29: non è certo opera perduta o senza premio il considerare la varietà de'
la città cortese / piaceri appresta, o de'solinghi campi / abitatori, qual
signori perduti. 16. invisibile o scarsamente distinguibile, confuso, indistinto a
causa della lontananza, di condizioni fisiche o ambientali, della presenza di un ostacolo
perduti. -che non viene compreso o capito (una parola, una frase
un insieme di oggetti di dimensioni maggiori o di colori più vivi. algarotti,
si mostra brioso negli azzurri, smonta o smarrisce ne'verdi e più ancora ne'
. -con riferimento a un suono o a un grido che si disperde in
stato d'animo, in una fantasticheria, o, anche, nella contemplazione di qualcosa
lui. -fisso nella contemplazione di qualcosa o di qualcuno o anche del nulla,
nella contemplazione di qualcosa o di qualcuno o anche del nulla, del vuoto (lo
osser- vare i punti del tempo bene o male agurati e consigliarsi d'ogni suo
avuto / esito infausto, taci, o sei perduto. cesari, 1-2-149: questo
. svevo, 6-121: datemi le gioie o io sono una donna perduta! albertazzi
,... fingendo d'esser infermi o stroppiati o gentiluomini caduti in povertà o
. fingendo d'esser infermi o stroppiati o gentiluomini caduti in povertà o pazzi o spiritati
o stroppiati o gentiluomini caduti in povertà o pazzi o spiritati,...
o gentiluomini caduti in povertà o pazzi o spiritati,... vanno per
in una battaglia, in una guerra o anche in un gioco, in un dibattito
calimala, 2-22: se niuna petizione o proposta o altro fatto che si ponesse a
2-22: se niuna petizione o proposta o altro fatto che si ponesse a consiglio
a consiglio dell'arte una volta, o vinta o perduta che fosse, si possa
dell'arte una volta, o vinta o perduta che fosse, si possa
spacciato; destinato a una morte prossima o che la lascia supporre per le condizioni
(un'imbarcazione che sta per affondare o che si ritiene già affondata).
. -estinto (una specie animale o vegetale). carducci, iiì-12-4:
prevengono prima che siert presi da debolezza o perduti in alcun membro, così che
tutti che non siano perduti della vista o affetti da oftalmica indisposizione. d'annunzio
-donna, femmina, ragazza perduta o di nome perduto (anche semplicemente perduta
. -che discende, che deriva o è improntato a dissolutezza e immoralità (
grandezza fisica e la sua risultante ridotta o diminuita. guglielmini, 2-45:
: quella che, in una macchina o in un impianto, non è sfruttabile per
e con cascio tagliato e ova perdute o ova dibattute. 34. milit
perduto: navigare in balìa del vento o di una corrente, senza riuscire a governare
le religioni che consiste nel recarsi collettivamente o individualmente a un santuario o a un
recarsi collettivamente o individualmente a un santuario o a un luogo comunque sacro a compiervi
edificazione e di pietà, per voto o per penitenza. g. villani
anzi cedendo alla lusinga di alcune teoriche o di alcune sentimentali implicazioni odierne, ogni
. letter. che ha la tendenza o che e costretto a spostarsi continuamente;
parini, giorno, i-624: questi, o signore, i tuoi studiati autori /
da una località a un'altra o, anche, all'interno di una medesima
lora senza una meta precisa o una direzione determinata; condurre una
: da un treno all'altro, o nella sua elegantissima automobile. fracchia,
per edificazione e devozione, per voto o penitenza. ulloa [guevara],
a rendere omaggio a una persona illustre o al suo sepolcro. pascoli, ii-782
concepita come un passaggio verso la vita o, almeno, la pace eterna.
spostandosi da una località all'altra o, anche, all'interno di uno
si sarebbe doluta della sua tanto lunga o solitudine o peregrinazione. 4.
doluta della sua tanto lunga o solitudine o peregrinazione. 4. per simil
salvezza eterna. cavalca, 20-491: o santo viatico della nostra peregrinazione, per
in lecti tutti li infermi li quali verrano o serano portati o vero serano menati
li quali verrano o serano portati o vero serano menati al detto ospidale, se
messi a'lecti, secondo che lo rectore o vero lo detto frate peregrinieri crederà che
. letter. novità fascinosa di stile o di argomento, originalità raffinata e suggestiva;
. ma non si tratta della maggiore o minore originalità o peregrinità del concetto,
si tratta della maggiore o minore originalità o peregrinità del concetto, in questo caso
... per qualche tintura fuggitiva o apparente di colorito straniero deesi tosto tacciare,
, come suol farsi dai critici superstiziosi o maligni, di viziosa peregrinità quelle giudiziose
di stile, che la sublimità dei concetti o l'accensione dell'entusiasmo slanciano talor sulla
ne risulterà un altro talora usato da greci o da latini di buoni secoli. gioberti
-in senso concreto: idea, teoria o concetto eccentrico, strano, curioso.
3. caratteristica di una struttura linguistica o di un vocabolo che ne denota l'origine
, agg. che è solito viaggiare o spostarsi da una località a un'altra
.: che ha la tendenza o è costretto a condurre una vita errabonda,
è uccello peregrino. -proprio o peculiare di chi è solito viaggiare;
si accosta con atteggiamento reverenziale a opere o testimonianze di culture lontane nel tempo o
o testimonianze di culture lontane nel tempo o nello spazio. carducci, iii-21-184:
quante / ferme n'ha il cielo, o peregrine, alcuna. fucini, 976
venere!... ti saluto, o peregrina / voluttuosa stella.
, che sia. graf, 5-681: o mutabili forme, o lievi peregrine [
, 5-681: o mutabili forme, o lievi peregrine [nuvole], / dove
quest'etra infinita? -che scorre o defluisce (un corso d'acqua).
dante, purg., 13-96: o frate mio, ciascuna è cittadina /
-che si estrania dalle cose terrene o dal consorzio umano. abate isaac
località diversa da quella di chi parla o scrive; che proviene da un luogo diverso
nazionalità straniera; forestiero (una persona o un gruppo, un popolo).
furore. 7. che appartiene o è compreso nei confini di uno stato
nelle loro case varie sorti d'animali peregrini o mostri che si trovavano nei paesi vinti
penne, ma dall'ali della peregrina fenice o pur della fama. passeroni, 3-52
una zona geografica lontana da chi parla o scrive (il vento). dante
-che proviene, che è fabbricato o, anche, che è importato da
, bizzarro, bislacco, cervellotico (o che appare tale: un argomento,
scongiurare i morti che allora erano vivi o vero indovinare con quelli che si stimano d'
perché le maschere si vendano di carnevale, o qualche altra cosa non meno peregrina di
270: da principio si giudicava inutile o bizzarra quell'idea di un pellegrinaggio patriottico
partito che scegliere un'azione accaduta in tempi o almeno in paesi da'nostri remoti e
sfatto trombonismo. betocchi, 5-33: o fratello erbivendolo / che la tua merce gridi
landolfi, 8-210: per qualche segreto istinto o qualche poco peregrina reminiscenza, io mi
, raro, prezioso; che è conosciuto o è alla portata solo di poche e
neltesplicarsi, nell'operare con il pensiero o con la fantasia; dotato di straordinarie
genio. g. chiarini, 22: o peregrino artefice di teoremi arditi, /
in- ventività, che denota grande acutezza o vivacità di ingegno; che presenta viva
, una trovata, un argomento letterario o artistico, ecc.). boccaccio
autore, come a fine di grandezza o d'altra forma, si fa talor procaccio
, si fa talor procaccio del peregrino o d'altro. -che si compiace di
19. nobile per elevatezza morale o intellettuale. serdini, xxxix-1-24: donne
lettura, fatta da uomini 'lettori o raccontatori 'per mestiere, era il più
civili e commerciali degli stranieri fra di loro o fra loro e cittadini romani (in
attualmente in una giurisdizione ecclesiastica (diocesi o parrocchia) fuori della sua fissa dimora
falcon peregrino / voltarsi così destro, o altro uccello. poliziano, 1-273: ve-
a un altro, senza una meta precisa o una direzione particolare, per lo più
, per lo più in località, regioni o territori diversi da quelli in cui è
territori diversi da quelli in cui è nato o è solito vivere. -in senso generico
viaggi anche lunghi e travagliati, per lavoro o per altre ragioni; viaggiatore, viandante
chi si reca in pellegrinaggio, da solo o con altre persone, in luoghi considerati
va verso la casa di sa'iacopo o riede. idem, vita nuova, 40-9
e aiutargli quando per voto, penitenzia o altra necessità, vanno in cammino,
che indica la località verso cui avviene o è avvenuto il pellegrinaggio. ariosto
alato. g. chiarini, 323: o peregrin felice [il cuculo], /
s'addice? / augel sei forse o modulato errore? -peregrina del nilo
, / sì come là dove cometa o stella, / non più vista di giorno
animo accendono / l'urne de'forti, o pindemonte; e bella e santa fanno
32. ant. ogni realtà o entità che sia staccata, separata o
o entità che sia staccata, separata o lontana, distanziata (o anche estranea,
, separata o lontana, distanziata (o anche estranea, esterna) rispetto a
esterna) rispetto a un'altra realtà o entità di cui può anche costituire una
. dal portogli. [/ * * o] òereiro, nome della pianta da
... omiologia, para- goge o paralepsis, perelcon, parissologia, paromoeon,
de'nomi i quali rammemorassero qualche eroe o qualche avvenimento di cui volevano perennar la
durare per un periodo di tempo lungo o illimitato. j j
precario. -che ha, avrà o conferisce fama imperitura. muratori, 14-73
a lungo lo stesso atteggiamento, nutre o mostra per lunghissimo tempo lo stesso sentimento
qual è manifestamente il tuo, chiunque, o italia, t'insegnerà a ben odiare
da una perenne mentalità che le coordina o, a dir più esatto, le preordina
. 2. privo di pause o interruzioni; continuo, incessante, persistente
; che costituisce costante motivo di ispirazione o punto di riferimento; che è causa
, sf.): pianta erbacea o legnosa che vive più di due anni
vive più di due anni. o. targioni tozzetti, i-15: il nome
gli scolastici e altri pensatori, cristiani o no, che hanno in comune alcune fondamentali
suggestionato dal mio ospite, dalla sua vera o appaiente euforia, quale il suo sorriso
purità e limpidezza. -coefficiente o grado di perennità', nell'idraulica fluviale
magra annuale. 2. durata illimitata o, comunque, lunghissima nel tempo.
esemplarità e del valore di un'arte o di una filosofia o di una civiltà
valore di un'arte o di una filosofia o di una civiltà. rosmini,
che potete, da la san butolfo o prima. = secondo il d
sveglia per le energie creative, assopite o inclinate a poltrire nella comodità di estetiche
. con natura ed efficacia di atto o di termine perentorio. -in partic.
ritardi (talora in senso iron. o scherz.). baretti, 6-322
nel quale perentoriamente è scritto che, o via da casa quella tartaruga, o via
, o via da casa quella tartaruga, o via lei. cicognani, 13-257:
termine perentorio (sotto comminatoria di decadenza o di altra sfavorevole conseguenza legale).
perentorietà, sf. tono di parlare o modo di agire autoritario, categorico,
campanello con la timidezza d'un mendicante o con la perentorietà d'un fattorino del telegrafo
3. l'essere perentorio, indiscutibile o non soggetto a proroghe. sbarbaro
è assistito da una sanzione (pena o conseguenza giuridica sfavorevole) per il caso
ottemperare a un ordine di un'autorità o di comparire in giudizio dietro citazione di
lippi, 6-87: sia detto, o senator, con vostra pace, / tan-
che costituisca una sorta di imperativo esistenziale o morale]. davila, 462:
la vita non aveva mai potuto credere o pensare la stessa cosa due giorni di seguito
lontana che mai. -sm. richiamo o ordine energico e ultimativo di carattere morale
ordine energico e ultimativo di carattere morale o esistenziale. cavalca, 21-126: la
, rinunzi a questa pubblica funzione; o, se non vuole rinunziare, si stia
4. che ha un comportamento o un tono di voce autoritario, dispotico
e violento. -che denota o nasce da una personalità o da un
-che denota o nasce da una personalità o da un carattere autoritario, imperioso.
5. che denota autorità e autorevolezza, o la volontà di imporre la propria opinione
e perentoria. -privo di dubbi o ambiguità. ojetti, i-35: il
non disdegnano ma vantano la laurea, o almeno non la nascondono. bigiaretti, 8-69
solo quello così espressamente qualificato dalla legge o dal giudice in forza di un'apposita
luigi soncini professor nel liceo, o ginnasio che sia, di lovere, petizione
i termini perentori non possono essere abbreviati o prorogati nemmeno sull'accordo delle parti.
deciso ed energico, senza ammettere repliche o obiezioni. bacchelli, 19-230: occhigaia
perenzióne, sf. sopravvenuta mancanza o indisponibilità materiale di un bene a causa
bene a causa di distruzione, smarrimento o sottrazione. de luca, 1-5-3-72
de luca, 1-5-3-72: cessa in tutto o in parte il censo, anche senza
atto dell'estinzione, per la rovina o per altra perenzione del fondo censito quando
istituti della cancellazione della causa dal ruolo o dell'estinzione del processo). -in senso
di un diritto, di una facoltà o di un potere per inutile decorso del
termine entro cui esso doveva essere esercitato o fatto valere. cantini, 1-io-174:
.. ma ne allega la perdita o la cessazione di quelle strade che sono
. come per esempio sia la perenzione o la confusione delle azioni o pure l'imaginaria
la perenzione o la confusione delle azioni o pure l'imaginaria o presunta soluzione
delle azioni o pure l'imaginaria o presunta soluzione overamente l'incapacità dell'attore
presunta soluzione overamente l'incapacità dell'attore o la persona penale per qualche delitto o contra-
o la persona penale per qualche delitto o contra- venzione della legge. =
perequazione, in partic. quella tributaria o quella monetaria. bacchelli,
di contribuente, ma di contributi perequativi o compensativi messi a carico di un gruppo di
, sf. distribuzione di vantaggi economici o di pesi (in partic. contributivi)
l'eguaglianza venga intesa in senso formale o in senso sostanziale, in modo assoluto
in senso sostanziale, in modo assoluto o corretto da criteri di proporzionalità, di
. -perequazione fiscale, impositiva, tributaria o delle imposte: nel linguaggio politico e
. cecchi, 6-207: per uno spingarn o un johnson, si capiva come,
2. bilanciamento fra un'offesa o un'ingiustizia e la sanzione inflitta a
perequazione. il marito doveva sborsare brevemente o tutto d'un colpo una sofferenza pari
di materiale vario e di forma tondeggiante o allungata che pende da un sostegno (
, ovati, perette e simili; forati o da una parte sola da legargli in
per adattargli a pendenti da orecchi, o da tutt'e due, per infilargli
in fili da avvolgergli ai capelli, o soli o tramezzati con perle o con gastoni
da avvolgergli ai capelli, o soli o tramezzati con perle o con gastoni d'
capelli, o soli o tramezzati con perle o con gastoni d'altre gioie. l
grandi e chi rotondità più perfetta di quelle o chi chiarezza simile in tutte loro?
materiale dielettrico, in forma di goccia o pera, collegato all'estremità o a un
goccia o pera, collegato all'estremità o a un punto intermedio di un filo
filo elettrico; è usato per accendere o spegnere una lampada, per azionare un
, un tempo, si poneva sul dorso o al sottocoda dei cavalli per stimolarli a
ornamento di materiale vario di forma tondeggiante o allungata che pende da un sostegno.
ferro che un tempo si poneva sul dorso o al sottocoda dei cavalli per stimolarli alla
timpano a volta, cioè due peretti o campanelletti per ogni banda.
. interruttore a pulsante applicato all'estremità o in un punto intermedio di un filo
per azionare un campanello, per accendere o spegnere una lampada, ecc. comisso