rosate dita. -che ha il piumaggio o la criniera fulva. chiabrera, 1-ii-335
i primi che lo partirono. -india o indie orientali', nome con cui venivano
, il tuo / campo s'appoggia, o sire. idem, pr. sp
ma né anco i fatti verso oriente o verso occidente riu- scirebber giusti, ma
^ accordare al sole un movimento apparente o reale, per cui si allontana dalle stelle
. 4. che è nato o abita in territori situati in oriente;
, lo zendado d'una danzatrice orientale, o piuttosto il velluto d'una occidentale.
. 5. che si produce o si usa o si fabbrica nell'oriente
5. che si produce o si usa o si fabbrica nell'oriente asiatico (o
o si fabbrica nell'oriente asiatico (o ne proviene: e vi è spesso
dalla tradizione dell'oriente asiatico; caratterizzato o ispirato ai temi, alla sensibilità,
. -che guarda verso l'oriente europeo o asiatico come al proprio ambito di interessi
umane dell'oriente; tipico, nell'aspetto o nel carattere (indifferente, volubile,
facile da voltare. -tipico o proprio degli usi, dei costumi, del
di ricamo, detto anche punto romanico o punto rumeno, che si esegue nel
nel senso della lunghezza, prendendo quattro o cinque fili del tessuto, tenendo il filo
fili più sotto e prendendo poi quattro o cinque fili del tessuto in basso,
rivela caratteristiche tipiche delle civiltà dell'orienteeuropeo o più spesso asiatico.
influssi tipici delle civiltà dell'oriente europeo o asiatico. carducci, iii-5-143:
grecità decadente e d'orientalismo: alessandria o bisanzio. -in partic.
orientale (nei suoi aspetti di pensiero o di arte). gioberti, 4-2-538
-in senso concreto: forma concettuale o espressione linguistica di derivazione orientale.
plur. m. -i). studioso o esperto conoscitore di orientalistica, delle discipline
, delle discipline attinenti alle civiltà orientali o delle lingue dell'asia.
3. agg. improntato all'interesse o anche alla mania per le civiltà orientali
alla mentalità dei popoli dell'oriente europeo o asiatico. 2. intr.
e caratteristiche delle civiltà dell'oriente europeo o asiatico. b. croce, iii-26-270
se ne avessero molte, una sequela o addirittura un sistema, la civiltà europea
sistema, la civiltà europea si orientalizzerebbe più o meno largamente. = denom.
caratteristiche e si uniformano, in modo più o meno profondo, alle usanze, ai
i costumi dei popoli dell'oriente europeo o asiatico. rovani, i-956:
. 2. lo stabilire con esattezza o con approssimazione la posizione in cui ci
ci si trova rispetto ai punti cardinali o a un altro sistema di riferimento,
osservazione di elementi astronomici come il sole o la stella polare, dell'ambiente o
o la stella polare, dell'ambiente o di strumenti appositi come la bussola).
. 3. figur. guida o avviamento a una determinata attività. -orientamento
a facilitare una scelta consapevole degli studi o della professione da seguire, a seconda
degli uomini. 4. posizione o indirizzo filosofico, ideologico, politico,
verso la poesia recente. -avvicinamento o convergenza con una determinata linea politica.
. 5. modo di comprendere o interpretare la realtà; ricerca di un
in cerca del cibo, della tana o del nido, del compagno, della
di rettangolo verticale, a strisce orizzontali o oblique bianche e nere, che preavvisa
tendenza delle molecole di un corpo dielettrico o paramagnetico a disporsi in modo che il
momento intrinseco risulti parallelo al campo elettrico o magnetico. 10. mar in.
11. matem. attribuzione di una direzione o di un verso a un ente geometrico
un edificio secondo un asse prefissato o anche con la facciata rivolta a oriente.
. -anche: collocare in una direzione o verso un punto qualsiasi. bernari
del richiamo. -disporre una carta geografica o topografica con la parte superiore verso il
massima efficacia (e si dice orientare bene o male a seconda dei modi in cui
che si dice pure stretti al vento o al più presso del vento, significa
, indurre alla formazione di una mentalità o anche a intraprendere una determinata attività.
. 4. indirizzare verso un ambito o uno scopo preciso. c.
la propria posizione rispetto ai punti cardinali o a qualsiasi elemento di riferimento; riconoscere
[l'uomo], lasciatelo osare, o canuti portinai dei ricoveri, o tetri
, o canuti portinai dei ricoveri, o tetri proibitori. lasciate che storienti,
offensiva. -imparare ciò che è necessario o utile allo svolgimento di un compito o
o utile allo svolgimento di un compito o degli studi. jovine, 5-416:
8. rivolgere la propria attività o il proprio interesse verso un ambito determinato
di orientare), agg. disposto o collocato secondo una direzione determinata dai punti
verso, di un senso di rotazione o di percorrenza (rispettivamente una retta,
sa districarsi abilmente in una situazione complessa o difficile. baldini, i-619: ©dentatissimo
serve a orientare secondo una direzione determinata o rispetto ai punti cardinali (con partic
'orientatóre ':... chi o che orienta. 2. tecn
una direzione rispetto ai punti cardinali o a qualsiasi altro punto di riferimento;
di un edificio, dell'asse principale o degli ambienti in rapporto col sole e
atteggiamento prescritto ai fedeli durante la preghiera o altri riti). e.
si dice 'riconoscimento della costa 'o della propria posizione rispetto a questa.
attribuire a un ente geometrico una direzione o un verso. 2. figur.
nell'ambito delle idee filosofiche, artistiche o politiche. castelnuovo, 2-39: -hanno
archeologici ed estetici. -impulso o costrizione esercitata su una facoltà spirituale.
. -idea guida nell'indagine filosofica o critica. b. croce, i-1-410
. ant. e letter. che sorge o spunta sull'orizzonte, nascente (il
3-398: ovunque corra il mio pensiero o posi / la tua soave imago / mi
. -in partic.: settore o parte orientale del cielo interessato da fenomeni
fenomeni luminosi connessi col sorgere del sole o con la presenza di perturbazioni atmosferiche.
. territorio che, rispetto a una regione o a un determinato paese, si trova
giudea, l'egitto e l'africa o quasi tutte le provincie cristiane d'oriente.
, principio, inizio di una condizione o di una situazione, destinata per lo
per lo più a uno sviluppo positivo o, addirittura, glorioso. -anche:
suo colmo che nel cominciare a montare o nel calare. testi, ii-160: a
, xii- 617: niun principe ereditario o elettivo... poteva esimersi,
pericolo, dall'offerire omaggio di vassallaggio o all'imperadore d'occidente o a quel d'
di vassallaggio o all'imperadore d'occidente o a quel d'oriente. -questione d'
. tipo di insegna rettangolare con due o più punte usata anche come decorazione nelle
usata anche come decorazione nelle sfilate cavalleresche o nelle processioni. - in senso generico
. -in partic.: striscia con una o due punte avente i colori nazionali e
. anat. apertura in una cavità con o senza funzione di entrata o di uscita
pure di far assai per il paradiso, o divoti religiosi, o ferventi penitenti.
il paradiso, o divoti religiosi, o ferventi penitenti. casti, i-1-279: s'
. -per simil. che mostra o finge pentimento e sottomissione. ferd
e della vita dissoluta condotta in precedenza o la conversione e l'assistenza di persone
. che si riferisce, che è proprio o caratteristico di chi fa penitenza. -in
. e f. persona che si accosta o si prepara al sacramento della confessione o
o si prepara al sacramento della confessione o che ha un determinato confessore.
. 6. membro di una compagnia o confraternita di disciplinati, dedita in partic
espiazione di un'offesa fatta alla divinità o del peccato com messo,
, in segno di penitenza, abbrunati, o scalzi e in cappati,
.): che ha lo scopo o l'intento di espiare i peccati o di
scopo o l'intento di espiare i peccati o di invocare la misericordia di dio;
quando s'intraprendono come un'opera laboriosa o di penitenza, ma per una superstiziosa
-giorni di penitenza: quelli di quaresima, o anche quelli in cui sono prescritti il
anche quelli in cui sono prescritti il digiuno o l'astinenza dalle carni. c
di nodi e usato come rozza cintura o come cilicio. viani, 19-693:
.) compiute per espiare il peccato o per reprimere gli istinti peccaminosi. -anche
pittura / a roma, in francia, o per altra provenzia, / a quella
per paura, / de digiunare, o de altra penitenzia. groto, 1-12:
, l'orazione, il digiuno e altre o virtù o azioni o penitenze sono sante
, il digiuno e altre o virtù o azioni o penitenze sono sante, sono mezzi
digiuno e altre o virtù o azioni o penitenze sono sante, sono mezzi e
: dedito all'espiazione dei propri peccati o a vita ascetica. bibbia volgar.
che intendesse espiare qualsiasi tipo di colpa o di peccato). -suore della penitenza
di vita comtemplativa. 3. atto o abito della virtù interiore per cui il
cui il peccatore detesta il male voluto o commesso deliberatamente e si impegna per il
non solo per interesse umano e sociale o per timore di un'eventuale punizione soprannaturale
l'essenza di esso come offesa diretta o indiretta contro dio; ravvedimento, pentimento,
noi voglia fare. beicari, xxxiv-91: o caro padre, questo sappi certo,
dove si pone una donna che sia o la ragione o la penitenza, che
pone una donna che sia o la ragione o la penitenza, che abbia intorno sette
. 4. per estens. rincrescimento o dispiacere per un errore commesso, per
sacramento (ed è costituito dal confessore o, per casi particolari, dal penitenziere
, dal penitenziere di una chiesa cattedrale o dalla sacra peniten- zieria apostolica di roma
e la confessione, con numerosi esempi o racconti; a esse seguono brevi trattati
ebbe una certa diffusione la penitenza canonica o pubblica, in seguito si affermò quella privata
punizione che segue a un'azione colpevole o sconsiderata, a un errore, a uno
farò almen che fien murati, / o darò lor sì dure penitenze / che
penitenza. boiardo, 2-13-6: fusse o per l'error de sua scienzia,
l'error de sua scienzia, / o per strenger lo incanto oltra misura, /
sbanditi e qualunque altro avesse commesso omicidio o furto o altra cosa per che egli
qualunque altro avesse commesso omicidio o furto o altra cosa per che egli temesse publica
non ne riporta. groto, 3-19: o penitenzia / grande è pur l'aspettare
e che sta in dubio / d'averla o no. gemelli careri, 1-i-52:
l'uomo è molto affaticato da uno o da qualche cosa...: tu
, anche corporale, inflitto a ragazzi o a scolari per una marachella (anche nelle
mettere in penitenza, per indicare punizione o repressione). p. petrocchi [
]: 'penitenza ': gastigo agli scolari o a'ragazzi. è stato messo in
d'occhio e talora messo in penitenza o addirittura soppresso. io. in un
. io. in un gioco infantile o di società, atto imbarazzante e ridicolo
di società, atto imbarazzante e ridicolo o prova di abilità imposta da chi dirige
il gioco a colui che risulta perdente o vuole ricuperare il pegno. g
le penitenze che si dànno consistono, o in aver a far qualche cosa per sodisfaz-
a far qualche cosa per sodisfaz- zione o in averle a dire, e quindi nasce
penitenza: volete ch'io vi domandi o ch'io vi comandi? assarino,
falli. -soffrire gravi dolori fisici o disagi. pier della vigna 0 stefano
. pier della vigna 0 stefano protonotaro o giacomo da lentini, 418: assai
per invitare alla propria mensa). o. rucellai, 2-6-1-189: udendo com'egli
usato per umiltà nell'invitar uno a desinare o cenar con noi, quasi dicessimo:
giuglaris, 359: seguitate, o giovani, a rompere il cavezzone e
vuol gastigare uno di qualche mancamento commesso o da chi si vuol vendicare di un
dichiararsi pentito e disposto a riparare peccati o offese. agostini, 85: felice
l'assoluzione. anonimo, i-462: o dio, chi lo mi 'ntenza / mora
venire a penitenza', pentirsi dei peccati o di un comportamento colpevole; redimersi.
attiene all'amministrazione del sacramento della penitenza o all'imposizione della pena satisfattoria.
sec. xiii, dai primi trattati o somme di teologia morale. giannone,
cristianesimo civile. 2. dedicato o riservato alla penitenza, alla pratica ascetica
quivi bene spesso si trovava l'uno o l'altro de'fratelli, onde, approssimandosi
i-549: portar il cilizio, la catenuzza o altri tali istromenti penitenziali.
è stipulato il diritto di recesso per una o per entrambe le parti, la caparra
, il recedente perde la caparra data o deve restituire il doppio di quella che
penitenza, a un atto riparato- rio o alla mortificazione ascetica; castigare con provvedimenti
; castigare con provvedimenti disciplinari i peccatori o persone soggette all'autorità ecclesiastica e incorse
in loco pubicamente in presenzia del superiore o comunità di frati enitenziare li novizi,
né meno pigliarne senza licenza di monsignore o del camarlingo, ma li possa penitenziare
cerne l'esecuzione delle pene detentive o la pratica della carcerazione; che riguarda
ch'egli pensa a stabilirvi quanche penitenziario o qualche asilo di coatti. jovine,
perché apparisse più applicata a qualche parola o a qualche cosa che il penitenziato o altri
parola o a qualche cosa che il penitenziato o altri avesse detto in proposito del giuoco
corte, si debbono confessare al papa o al penitenziere...; i cappellani
di licenza de'loro signori... o di licenza del papa o del sommo
.. o di licenza del papa o del sommo penitenziere. bisticci, 1-i-160:
.]: 'gran penitenziere 'o 'penitenziere maggiore 'dicesi quel cardinale
), sf. eccles. gruppo o collegio di penitenzieri. -sacra penitenzieria apostolica
fedele, può assolvere da ogni peccato o censura anche nei casi riservati; può
il camerlengato. 3. ambiente o locale attiguo a una chiesa e riservato
mute periodiche che avvengono in modo più o meno graduale. -penne copritrici'. v
racchiuse. -in una figura allegorica o con riferimento a esseri mitologici o fantastici
allegorica o con riferimento a esseri mitologici o fantastici. dante, xlvii-101: canzone
soprassalti. -come accessorio di abbigliamento o per ornamento. boccaccio, dee.
. -come strumento usato per spargere o per stendere una sostanza liquida o semiliquida
spargere o per stendere una sostanza liquida o semiliquida, o per versarla a goccia
stendere una sostanza liquida o semiliquida, o per versarla a goccia a goccia dosandone
panno bianco, di poi piglia una penna o dua et imbratta la tua opera al
(anche con riferimento a esseri mitologici o fantastici o agli angeli).
con riferimento a esseri mitologici o fantastici o agli angeli). dante
. castelvetro, 8-2-186: se l'uomo o il cavallo aves- sono le penne sarebbono
/ che in van lo seguiria lampo o saetta. c. i. frugoni,
: / qual è bracco di penna o pur di pelo. pratesi, 1-154:
: in cima di essa [antenna] o di ben grossa penna / uccel
grossa penna / uccel si lega o tenero capretto. -calzato dalla penna:
un trapasso da la penna a le penne o a le piume che vogliam dirle;
posta all'estremità posteriore di una freccia o di un'arma simile per stabilizzarne la
sostituito da una sottile lamina di metallo o di materia plastica). -anche, con
] che sarà più vicina alla bulletta o di penna o di legno. d'annunzio
più vicina alla bulletta o di penna o di legno. d'annunzio, v-1-300
capo scoperto, ma con almeno una o due penne d'istrice o piume
una o due penne d'istrice o piume d'uccelli. 5. plur
questo intervenga, piglia una penna forata o naturale o fatta parte de alcuno metallo
intervenga, piglia una penna forata o naturale o fatta parte de alcuno metallo e mettila
giuso, / ad aspettar più colpo, o pargoletta j o altra novità con sì
aspettar più colpo, o pargoletta j o altra novità con sì breve uso. idem
81-13: qual grazia, qual amore o qual destino / mi darà penne in guisa
: all'intelletto..., o nume, tu hai largito le penne onde
curvatura asseconda la mano dello scrivente) o di un altro uccello, opportunamente temperata
in cui è inserita una lancetta d'acciaio o di altro materiale resistente (detta pennino
aderenti: si usa intingendo la punta o il pennino nell'inchiostro e facendolo quindi
.: qualsiasi strumento, di forma più o meno simile, usato per scrivere a
.. ci turbiamo con la penna o con alcuno altro strumento, non potendolo
penna: usando tale strumento per scrivere o per disegnare. ceredi, 33:
, errore di scrittura dovuto a distrazione o a sbadatezza. v. borghini,
: che e'non sia scorso di penna o postoci per errore, ma a bella
qualche lieve trasformazione dialettale e qualche scorso o di memoria o di penna, è buona
dialettale e qualche scorso o di memoria o di penna, è buona. pratesi,
: bastoncino composto di una pietra dura o di altra sostanza adatta, usato per
altra sostanza adatta, usato per disegnare o scrivere (cfr. lapis1, n.
necessario porvi per giungere a risultati validi o alla desiderata completezza e chiarezza.
color vivo. cino, xxxv-11-675: o gente senza alcuna cortesia, / la
ed ogni ben s'oblia; / o vii malizia, a te, perché t'
penna, mantennero. gherardi, ii-44: o felicissimi giovani, tanto leggiadramente cantati per
s'intende accader allora quando dalla bocca o dalla penna di coloro che come padri
penna, non altrimenti d'uno scrittore o giornalista laico. palazzeschi, ii-11:
bellezza di giulia gonzaga] la dipinga o scriva? guarini, 2-180: i quali
scarpelli od i pen nelli o le penne greche, latine ed italiane,
alle 'penne d'oca 'del pedantismo o delle consorterie. lucini, 6-15:
(talvolta illecito) che un ufficiale o un ministro ricava dall'esercizio del suo
carta tracciando un diagramma. -penna elettrica o orografica: apparecchio, inventato da t
il quale è possibile riprodurre la scrittura o il disegno. arneudo [s.
inventato da edison per moltiplicare la scrittura o i disegni: modificato dall'inglese wilson,
al risalire, al montarne alto la penna o star pari. cantù, 380:
linguaggio delle galere, mandare un marinaro o un mozzo alla cima dell'antenna o
o un mozzo alla cima dell'antenna o tirarvelo su imbracato, affinché meglio scoprisse
vedere sull'orizzonte per difesa, offesa o navigazione. -parte superiore della
, della vela aurica, del fiocco o della vela di straglio. carena,
ciascuna delle estremità più sottili dell'antenna o la sommità della stessa vela latina.
fa bel tempo sulla penna dell'antenna o dell'angolo della vela latina, che corrisponde
qualità di coltellaccio triangolare. -fare penna o la penna: alzare l'antenna. -
, 1271: 'penna, filza di piumini o di stamigne volanti, che si mettono
le penne, e cosi di due o di quattro rami. dizionario di marina
di calcina facendoli la penna a scarpa o cresta di qua e di là da scolar
biforcato, che si oppone alla testa o bocca (cfr. bocca, n.
fare alcuno... lavorio di tanaglie o martellini per ferrare sanza l'acciaio,
hanno diversa maniera dagli altri di penna o deta. gianelli, iii-21: '
pasta alimentare corta, da cucinare asciutta o in brodo, di forma simile a
con scanalature longitudinali (penne rigate) o senza (penne lisce). arbasino
quale, fermata da un capo con chiodi o viti sulla capretta, s'innalza
attaccato alla buccia; la seconda a penna o coronetta; e la terza a spacco
coronetta; e la terza a spacco o fessolo. giuliani, i-415: gli
pulci, 13-51: morte ha cinquecento o più persone / un gran cavai co'
gli indiani] per lato come noi o come gli ebrei, ma per lo lungo
partic. riferimento al diffondersi della luce o delle tenebre o di un suono,
al diffondersi della luce o delle tenebre o di un suono, al propagarsi della fama
di un suono, al propagarsi della fama o di una notizia, di un'usanza
più senza la necessaria cura e meditazione o, anche, per caso o per sbaglio
meditazione o, anche, per caso o per sbaglio). loredano, 2-89
professore ha strappate e dipelate all'usignolo o al falco alemanno le penne maestre.
primi deporremmo la penna, afferreremmo una spada o una lancia, scenderemmo in campo.
le penne altrui: giovarsi dei meriti o delle fatiche di un altro; appropriarsi
nella scrittura (volontaria mente o per distrazione o sbadataggine).
volontaria mente o per distrazione o sbadataggine). francesco da barberino
penne maestre: subire un grave danno o una pesante sconfitta. -anche: morire
mise l'aurate e le purpuree penne? o. rinuccini, 82: vie più
più della scopa: incontrare grande fatica o difficoltà nello scrivere. a.
scrittura, non essere scritto (volontariamente o per distrazione o sbadatezza). strinati
essere scritto (volontariamente o per distrazione o sbadatezza). strinati, 116:
guicciardini, 13-iii-114: parendomi bello tratto, o vero o creduto, non ho
parendomi bello tratto, o vero o creduto, non ho voluto resti nella penna
di penna, come la penna getta o porta: scrivere di getto, senza artificio
manoscritto] data né spia d'amanuense o di possessore: bensì è decorato a
xviii-268: quando il demonio della malinconia o dell'ozio o dell cindare attorno mi viene
il demonio della malinconia o dell'ozio o dell cindare attorno mi viene ad invadere,
sotto la penna: presentarsi un tema o un argomento di scrittura (per lo più
(per lo più in modo casuale o incidentale). pacichelli, 1-173:
spada: lo scrivere in modo incauto o avventato, oppure con cattiveria o acrimonia
incauto o avventato, oppure con cattiveria o acrimonia o in modo calunnioso, può
avventato, oppure con cattiveria o acrimonia o in modo calunnioso, può provocare danni
ombra del celebre scialle tabaccoso spuntino cinque o sei... pennoline angeliche.
narici. savi, 2-i-44: la pennuzza o caligine... è perfettamente sviluppata
: s'io non so quanti calami o pennucciole, / n'è cagion ch'io
. pennùccia. caro, i-154: o sucide pennacce, irte e caduche! p
colorate posto sull'elmo, sulla celata o su un altro copricapo o, anche,
sulla celata o su un altro copricapo o, anche, sulla testiera del cavallo
di orefici, speciali, testori, pennacchieri o piumaiuoli, drappieri, pittori e pellattieri
8-809: erba che spunta sulle prode o a piè delle muricce, lunghi fili d'
cipressi svettanti in un cielo da primitivi o col pennacchietto da sembrar tolti a una tavola
ciuffo di penne (di un uccello) o di peli (di un insetto)
. garzoni, 1-696: de'galanti o innamorati o pennachini e de'puttanieri.
garzoni, 1-696: de'galanti o innamorati o pennachini e de'puttanieri. idem,
sull'elmo o su copricapi di varia foggia, o,
elmo o su copricapi di varia foggia, o, anche, sulla testiera del cavallo
, costituito da un mazzo di penne o da un altro oggetto di forma simile
-figur. per indicare un abbigliamento o un atteggiamento vano, borioso, fatuo
raffaello barbiera. -come simbolo di predominio o di autorità. bacchetti, 2-126:
bigliamento (e in partic. del cappello o dell'acconciatura femminile), costituito da
, costituito da un mazzo di penne o da un altro oggetto che ne richiami la
ramusio, iii-312: aveva veduto cinque o sei canoe d'indiani che passavano da
di un cavallo che traina una vettura o un carro. pascarella, 1-155:
5. chioma di un albero o infiorescenza di forma allungata e ricadente.
di questa chioma [della palma] o pennacchio nasce ogni mese una punta lunga
: non farò così già io della lanugine o pennacchio o pappos... che
così già io della lanugine o pennacchio o pappos... che m'avete mandata
pianta manca del carattere essenziale del pappo o pennacchio stipitato e piumoso. bacchi detta
invescano negli uomeni per beltà, sapere o gentilezza, ma per esser guarniti di
, donde mirano ciuffetti di fiori bianchi o porporini, ovvero si staccavano, portati
). disus. artigiano che lavora o vende penne a scopo ornamentale.
pennaiuolo ': colui, colei che acconcia o vende penne a uso di ornamento.
pennaruòlo), sm. vasetto, boccetta o altro tipo di contenitore da scrivania in
le penne, anche quelle di struzzo o altro per ornamento. 3
per marito e per sovrano quel musico sfiatato o lo scas- sinator di cembali o l'
sfiatato o lo scas- sinator di cembali o l'imbratta tele o quel tagliacantoni del
sinator di cembali o l'imbratta tele o quel tagliacantoni del generai tremarella od uno
10-54: non era egoismo d'esteta o di pennaiuolo, che tira a sfruttare
di penna con tratto più o meno spesso, costituito da una cannuccia,
è formata da uno stoppino di feltro o di altro materiale che assorbe l'inchiostro
. spreg. chi scrive, disegna o dipinge senza capacità, in maniera mediocre
momento: e può essere il militare o 'l politico, il porporato o il
militare o 'l politico, il porporato o il mestapopolo, il signor di castello o
o il mestapopolo, il signor di castello o il padron di bottega o il pennarulo
di castello o il padron di bottega o il pennarulo in gazzetta. =
518: tra gl'istrumenti sarà la penna o calamo, il calamaio, l'inchiostro
. tratto, linea, frego, più o meno lungo e spesso, tracciato con
, tracciato con una penna su carta o su qualsiasi altra superficie per cancellare o
o su qualsiasi altra superficie per cancellare o sottolineare una parola o un brano di
superficie per cancellare o sottolineare una parola o un brano di un testo.
cilindro, segnino con palline di cera o con una pennata d'inchiostro il luogo
contadino userà l'accetta, la pennata o altri grandi strumenti da taglio. tommaseo [
provvisoria di sassi, usata come deposito o come riparo. giannone, 1-iv-594:
pennatata, sf. taglio, colpo o ferita inferta col pennato. tommaseo
. pazzi de'medici, 70: o dispietata iniqua fama / quanto sei mostro
-formato da foglie di tale tipo. o. tareioni tozzetti, i-279: per cagione
come le barbe di una penna. o. targioni tozzetti, i-425: il caule
i rami sono disposti sopra il surculo o tronco primario dei muschi, a guisa
. lastri, ii-119: questa diramatura o potatura dèe farsi dentro il febbraio con
, sofferenza. cesareo, 457: o fosca ala dell'anima, dolore! /
pennati: per indicare un fatto straordinario o un tempo remoto (e ha valore
del picciolo (una fogliai. o. targioni tozzetti, i-85: pennatofessa [
pennatofessa ': dicèsi in botanica delle foglie o fogliole che sono disposte dai due lati
per 10 più nei mari caldi o temperati e detti anche piuma o
o temperati e detti anche piuma o penna di mare a causa della conforma
è un genere di polipi etenoceri o coralliari, così chiamati per la loro
sm. quantità di lino, canapa o altra fibra tessile che, acconciata in
forma di cono, viene avvolta o appoggiata intorno alla rocca per essere filata
a poco a poco tira giù lo lino o la stoppa tanto che fa lo filo
e filastrocche semina, / girando il naspo o dispiccando il bioccolo / giù dal pennecchio
anche con allusione alle virtù domestiche femminili o alla condizione di emarginazione della donna)
sughero, ma un fiocco di bambagia o pennecchio di stoppa. g. g.
. ant. e letter. disegnare o dipingere tratteggiando con una penna o con
disegnare o dipingere tratteggiando con una penna o con un pennello fornito di una punta
e i visi, come facessi col pennello o come facessi con la penna che si
i pittori i loro quadri, scrivendo o pennellando il seguente successo, degno d'
figur. descrivere, rappreséntare, & voce o per scritto, in modo vivido ed
al quale è attaccata un'altra àncora o un ancorotto, e gettare a fondo anche
lore steso con un pennello su una tela o, in ge nere,
giorgio, che ha di quella mano o aria che io voglia dire fiamminga di
-per simil. pennellatila di sostanza medicamentosa o anestetica. moretti, i-427: è
di sole. 3. macchia o, anche, fascia, striscia di colore
4. brano di uno scritto o di un discorso, espressione, particolare
tratteggiare con rapidità ed energia un personaggio o una situazione). galileo, 5-244
tutte pennellate da pittori di sgabelli. o. rucellai, 2-2-6-304: sapendo [dio
alcune pennellate maestre. nomi, 10-69: o stemperato inchiostro col giulebbe, /.
elemento, componente di una determinata realtà o di un modo d'essere. palazzeschi
bacchelli, 2-xxii-118: è l'ultima invenzione o, meglio, è il complemento e
non sapranno essi distinguere in miglior forma o colorire con migliori pennellature o condurre a
miglior forma o colorire con migliori pennellature o condurre a maggior perfezione quella casa rustica
, 1-155: 'pennellatura 'dicesi il colpo o la tirata di pennello.
estens. descrivere, narrare, oralmente o per scritto, per lo più in maniera
. n. villani, 4-168: o dell'animo mio nuova pittrice, / che
i. frugoni, i-1-228: mira, o signor, su questi industri fogli /
ramuscel [euterpe] porta arricchita. o. rucellai, 2-3-7-152: quantunque bellissime
5. per estens. narrato, o rappresentato oralmente o per scritto, per
estens. narrato, o rappresentato oralmente o per scritto, per lo più con tratti
imbriani, 7-154: bisogna ch'io ridipinga o riscolpisca con la mente il pennelleggiato o
o riscolpisca con la mente il pennelleggiato o l'intarsiato dall'artefice; ch'io
femm. -trice). artista o artigiano che esegue lavori di decorazione. -
di uguale lunghezza, usato per imbiancare o verniciare ampie superfici. tommaseo [
cima di due pezzi di cartone, o incastrato nella latta: lo adoperano i
la completa. ti veste un uomo o una donna con pochi sdruccioloni di pennellessa
, sm. stabilimento industriale o laboratorio artigianale in cui si fabbricano pennelli
costituito da un insieme di crini vegetali o di peli animali (o, anche,
di crini vegetali o di peli animali (o, anche, artificiali), disposti
e, in genere, per stendere o spalmare uno strato di sostanza liquida,
uno strato di sostanza liquida, più o meno spessa, su una superficie
meno spessa, su una superficie o, anche, per spolve
): per stendere sul viso la schiuma o il sapone nel corso della rasatura.
usato per stendere sul viso la cipria o altre polveri o sostanze cosmetiche. guarini
sul viso la cipria o altre polveri o sostanze cosmetiche. guarini, 70:
ed occultar le mende / di natura o del tempo. -a pennello (
mano, senza esser guidata da studio o arte alcuna, vada per se stessa al
, 1-395: basta che a fargli o dirietro o davanti, / e traverso,
: basta che a fargli o dirietro o davanti, / e traverso, in iscorcio
davanti, / e traverso, in iscorcio o in prospettiva, / s'adopera il
le favole pagane. corazzini, 4-46: o primavera, sandro botticelli / sentì fiorire
un giardin profondo io stetti, / o pier della francesca, innanzi al puro
torcono le donne per le doglie del parto o per il mal de la madre.
di scrivere. -anche: ispirazione poetica o letteraria; capacità descrittiva; mezzo espressivo
mie mal vergate carte / posson poco o niente alzare il volo / del chiaro nome
: se ognuno di questi canti essenziali o interposti presentano lo stile istesso, perché attribuir
-ispirazione soprannaturale. pulci, 16-1: o gloriosa figlia di davitte, /..
trasversalmente a un litorale marino, fluviale o lacustre, generalmente appoggiata alla sponda e
sporgente dall'alveo, allo scopo di allontanare o frenare le correnti, o con la
di allontanare o frenare le correnti, o con la funzione attiva di deposito dei
acquisto loro per via di puntoni e penelli o altre opere manufatte. lecchi, 415
tralascio per brevità molte proprietà de'guardiani o pennelli di mare, i quali in qualche
ancora da pennello). -ancora a o in pennello'. per indicare l'àncora
dell'àncora quando è 'capponata 'o sospesa alla grue di cappone e le
più forte e meno soggetta a cedere o a sfiancarsi. dizionario di marina, 606
varchi, 3-102: chi ha detto o fatto alcuna cosa in quel modo a
noi disideravamo, si chiama aver dipinto o fattola a pennelo. testi, 1-382:
che basta per il soggiorno di due o tre giorni. -comodamente.
-in ogni particolare, alla perfezione. o. rucellai, xxvii-6-70: sembra egli stesso
lor detti, / guitton, campane o chi ma'fé sonetti, / presti
città del giglio. cieco, 14-77: o mambrian, rivolgi il tuo pennello /
sansovino, 4-154: vanno inanzi diversi pennelli o insegne di scuole o fraterne.
inanzi diversi pennelli o insegne di scuole o fraterne. -nella raffigurazione di personaggi
levando 'l suo penello. -pennelli o tassa dei pennelli: la tassa che a
: in verona, stendardo delle scuole o confraternite. 2. marin. piccola
guglielmotti, 636: 'occhio al pennello o alla penna ', che significa
sei rimasto franco come penello di torre o segno di campanile mosso da ogni vento.
è oggetto di una costante passione, o che costituisce un esempio, un modello
è marinaro di prua per essere penese o pilotto per esser patron di nave.
vitto della ciurma; il parone o agozzino, che commanda i servizi
verno schiacciare il suo sonnellino post-prandiale, o, come si diceva e dice
stipa (stipa pennata). o. targioni pozzetti, ii-55: 'stipa
picciuolo si prolunga in una nervatura media o corta che emette a destra e a sinistra
l'inchiostro direttamente da un calamaio) o fisso, come nelle penne stilo- grafiche
serbatoio o da una cartuccia posta interna
pennoni e pennini, che chiamano argironi o aeroni, e delle tante livree con le
cavare in qualche altezza le campagne aperte o qualche pennino luogo... quella
foraggio, per la produzione delle cariossidi o a scopo ornamentale. lessona,
, che contiene specie dal calamo semplice o ramoso, a foglie piane e a
pezzo di pennito infuso insieme con mele o latte. libro della cura delle malattie
cura de peniti, anco di melle o bieda o uno sterco di sorze iè avantezata
peniti, anco di melle o bieda o uno sterco di sorze iè avantezata medicina.
. (femm. -a). scrittore o giornalista che subordina a fini utilitaristici o
o giornalista che subordina a fini utilitaristici o venali la propria attività, ponendosi al
i proventi della propria attività di scrittore o di giornalista, comportandosi in modo venale
. ed ha per il più cinque pende o fibre, acciò che cinga lo stomaco
, 1103: in marina, le pennòle o antennelle sono i pennoncini delle vele delle
nievo, 1-417: rovinano dentro quattro o cinque giovinastri bene avvinazzati e pieni di
-pennacchio della testiera di un cavallo o, anche, del calesse da esso
più si combatte per bianco e bigio o per opinioni da quegli nate che per la
opinioni da quegli nate che per la gloria o verità divina. 6.
sagole per le bandiere di segnalazione, o, anche, come supporto per le
pennoni e le bandiere, certamente tutti o gran parte delli siccesi avrebbeno mutata lor
so se di sfida all'altra sponda, o di proclamazione d'indipendenza locale.
. -labaro fissato a una tromba o, in genere, a uno strumento
4. mar in. antenna di legno o di ferro rastremata alle due estremità,
presenta un'asta metallica, detta guida o figlietta, alla quale si inserisce la vela
struttura di ferro a collare, fissa o scorrevole, detta trozza, che ne
parte manco, e tanto saranno i pennoni o antenne grandi. giuseppe di santa maria
: queyche dice cosa che mi spiaccia / o vero a que'che seguor mi'pennone
, / e'convien che sia morto o messo in caccia. sacchetti, 269:
, vessillifero di una formazione militare o di una corporazione. -in partic.:
quello del suo terzo per tempo de romore o novità: e lo decto offizio sieno
, 1-vii-180: ad ogni gonfaloniere duoi o tre, i quali chiamorono pennonieri,
': colui che si adopera o lavora sul pennone, specialmente assegnatogli.
piana, anche nei suoi agglomerati pelosi o pennuti o nocchieruti come un guscio di
anche nei suoi agglomerati pelosi o pennuti o nocchieruti come un guscio di tartaruga,
di tartaruga, e una tale pelosità o pennutezza o noc- chierutaggine alle volte pare
tartaruga, e una tale pelosità o pennutezza o noc- chierutaggine alle volte pare che si
silvestre corte / de l'alata famiglia o gir vagando / o star pomposa in varie
l'alata famiglia o gir vagando / o star pomposa in varie schiere unita,
purg., 31-62: novo augelletto due o tre aspetta; / ma dinanzi da
i pennuti / rete si spiega indarno o si saetta. crescenzi volgar., 9-86
polli piccoli da por sono al sole o in sul letame, acciocché entro vi si
, si deono ridurre a seguitare una o due galline, acciocché l'altre tornino a
tuo dante, 'rete si spiega indarno o si saetta '. govoni, 2-126
subito la invola. stigliani, 2-109: o verde au- gel dalla favella umana,
cupido, mercurio e la fama, o, anche, degli angeli).
pennuti. -che indossa un indumento o porta un'acconciatura ornata di penne.
ancorché indistinta, e determina obiettivamente frescura o ne suscita l'impressione soggettiva, unita
, 5-109: nel tumulto d'una festa o d'una apoteosi, uno si sente
fra il chiaro e lo scuro; massa o oggetto che appare più scuro in confronto
. figur. vaghezza del ricordo di fatti o persone più o meno lontani nel tempo
del ricordo di fatti o persone più o meno lontani nel tempo; indeterminatezza.
signora renata seripa rimangono nell'ombra, o sia pure nella penombra? 5
dell'animo umano; vicenda, storica o spirituale, di angosciosa incertezza.
predilige l'analisi dei segreti dell'anima o ne nasce. bacchelli, 3-230:
supporre più che spiegare. o. penombre: titolo della prima ed.
del vero è sempre difettuosa, più o meno mescolata d'errore, vaga,
. penosissimaménte). avvertendo pena fìsica o spirituale (per lo piu intensa e
sua gioventù. pascoli, 1219: o tu, che or mo'fra queste
. in modo da causare sofferenze ad altri o da suscitare compassione o, anche,
sofferenze ad altri o da suscitare compassione o, anche, disgusto. fra giordano
faticoso, che rivela fastidio, sofferenza o ne è determinato. -anche: senza
-in modo goffo, maldestro, inopportuno, o, anche, che rivela incapacità,
compiuto (e può insorgere all'inizio o accompagnare il protrarsi di una lavoro,
. che arreca pena e dolore fisico o spirituale, che comporta sofferenza, angustia
sofferenza, angustia, travaglio, fatica o, anche, disagio più o meno intenso
fatica o, anche, disagio più o meno intenso. -in partic.
cosa che sia lor commandata per difficile o penosa che sia. g. bentivoglio
: tutto quello che ci avviene di prospero o di pen- noso ci viene dalle mani
laudario di borgo san sepolcro, xciv-180: o santo sebastiano, / a noi purgi
naturale). lacopone, 24-1: o vita penosa, continua battaglia! /
-che è sede di tormenti e dolori o ne è occasione e stimolo (un
un lamento, la vista di cose o di persone); che determina un
, malinconico. iacopone, 65-209: o dolce vita mia, non me far star
pur come sole. cicerchia, xlii-346: o figliuol mie, di toccarti mi sazia
di pianti, di dolori e di credute o sognate sventure. -con metonimia
, 17-224: non le tue furie, o uomo d'affari, / né i
solo spignere qualunque cosa dal difuori solamente o in qualunque altra non pensabil maniera.
secondo che si riferisce al pensiero increato o al pensiero creato. in ordine al
rosminiana di v. gioberti, caratteristica o condizione di ciò che è pensabile dal
tragedia avesse a lettori e a spettatori o tutto popolo o tutti periti dell'arte
a lettori e a spettatori o tutto popolo o tutti periti dell'arte, non il
: i pensacchiatori mediocri, i raccozzatori o travestitori delle idee altrui, tiravano innanzi
penzamento, / e s'io veglio o dormento -sent'amore. latini, rettor
243): se per veruno subito pensamento o per leggere alcuno buono libro ci venisse
a colpi di bellezza altri non more. o. rucellai, 6-13: qual è
connessa, la concreta espressione, verbale o scritta, in cui si manifesta;
tempo per pensare. giacomo da leniini o guido delle colonne, 405: quella
è a fare grande indugia in alcuno pensamento o operazione viziosa che a fare la piccola
4. opinione, giudizio, parere più o meno fondato, articolato, definitivo,
; convinzione; ipotesi, congettura scientifica o filosofica; intuizione. latini, rettor
onde la via si dee fare, o per pensamento o vero ad occhio. dante
si dee fare, o per pensamento o vero ad occhio. dante, conv
cognoscete gli iddei, ma non avete pensamento o credenza alcuna che sieno. castelvetro,
che sieno. castelvetro, 8-1-172: sentenzia o pensamento è quella invenzione per la quale
parole, si pruova che alcuna cosa sia o non sia o si profera alcuna
alcuna cosa sia o non sia o si profera alcuna sentenzia universalmente o s'accresce
o si profera alcuna sentenzia universalmente o s'accresce o si diminuisce alcuna cosa
profera alcuna sentenzia universalmente o s'accresce o si diminuisce alcuna cosa o si muovono gli
s'accresce o si diminuisce alcuna cosa o si muovono gli affetti con misericordia o
o si muovono gli affetti con misericordia o sdegno o simili. siri, x-403:
muovono gli affetti con misericordia o sdegno o simili. siri, x-403: ciò era
8-1-197: appare che r \ siàvota, o 'sentenzia 'o * pensamento 'che
r \ siàvota, o 'sentenzia 'o * pensamento 'che ci piaccia di nominare
, che per sottigliezza d'umano pensamento o d'altro. -elucubrazione (vana
d'altro. -elucubrazione (vana o inutilmente complicata); idea peregrina,
scurità della notte non puote ascondere [o catilina] li tuoi maliziosi pensamenti.
impossibile cosa che non si pecchi, o per ignoranza o per negligenza o per
che non si pecchi, o per ignoranza o per negligenza o per vanità o per
pecchi, o per ignoranza o per negligenza o per vanità o per inganno o per
ignoranza o per negligenza o per vanità o per inganno o per pensamento o per necessità
negligenza o per vanità o per inganno o per pensamento o per necessità o per
per vanità o per inganno o per pensamento o per necessità o per dimenticanza.
inganno o per pensamento o per necessità o per dimenticanza. -senza pensamento,
è nociva, non lo fate affermando o negando per via di discorso, ché
ne è una parte di vile animo o di mala volontà. guicciardini, 13-vi-177:
questo pensamento sia superfluo, perché facilmente o sarà fatto el papa a tempo,
sarà fatto el papa a tempo, o el duca sarà partito o el viceluogotenente
a tempo, o el duca sarà partito o el viceluogotenente con le gente spagnole sariano
diritta seguitando il viaggio, mai si rivoltorono o si fermorono che si ritrovorono sotto casoli
ritrovorono sotto casoli, senza saputa o pensamento alcuno del marchese. frachetta, 636
latini, i-598: chi che neghi o dica, / tutta la gran fatica
la gran fatica, / la doglia o '1 marrimento, / lo danno e '1
qual dà gran pensamento a questo turco. o. rucellai, 6-122: non esilio
permutazione appellar dobbiamo quella che, costretti o volentieri, d'una terra in un'
da quest'una. tommaseo, 2-i-124: o tu che dormi e riposata stai /
essere come vedova; e nessuno affetto o gioia novella la distrae dal pensamento del
è in grado di pensare, di ragionare o di esprimere il pensiero; che costituisce
, in quanto abbia accesso all'istruzione o alle professioni). -anche sostant.
genere umano, aveva a lungo creduto, o almen ripetuto, che noi avessimo idee
litote. non pensante: che non può o non vuole esprimere una posizione politica.
e ha spesso una connotazione iron. o spreg.). mazzini, 32-4
, preso di petto da qualche stravaganza o bizzarria di concetto o di forma, che
da qualche stravaganza o bizzarria di concetto o di forma, che rara manca in
rara manca in tali manifestazioni, s'indigna o ride (1907) mentre la
meditare (anche in contrapposizione, esplicita o implicita, con intuire, con agire,
mano in sul petto e stette una pezza o pensò e disse. monte, 1-23-4
lo possiede: tutt'al più presume o spera di possederlo. gentile, 3-159
tutta la rilevanza che è loro propria o, anche, nella stranezza, nella
che lascia all'immaginazione del lettore (o dell'interlocutore) quanto non si descrive
parole maladette. boccaccio, 1-ii-91: o dolce notte e molto disiata, / chente
cavalca, 18-28: l'uomo pecca o col cuore pensando e volendo, o
o col cuore pensando e volendo, o colla lingua parlando, o coll'opera mal
e volendo, o colla lingua parlando, o coll'opera mal fac- cendo, o
o coll'opera mal fac- cendo, o per negligenzia lo bene che dovea fare non
alla propria statura? -farsi o avere un'opinione, elaborare o accettare
-farsi o avere un'opinione, elaborare o accettare un giudizio secondo una determinata
precisazione, costituita da un avv. o da un compì., dell'indirizzo
pascoli, i-46: sempre, pensando o scrivendo, siamo distratti dalla preoccupazione dell'
relazione con un compì, ogg. (o, anche, con una prop.
nelle navi de'troiani e arderle, o intendeva privarne i troiani,..
privarne i troiani,... o intendeva d'arderle oziosamente e senza consiglio
a l'animo di noi due: o il vostro ne lo esser pur vero ciò
immaginare qualcosa quale si ritiene sia stato o si sia verificato o, anche, quale
ritiene sia stato o si sia verificato o, anche, quale dovrebbe verificarsi.
va meditando da quali prime necessità o utilità comuni a sì fatta natura d'uomini
malvoglienza / vèr cristo ti crucciasti, / o se lo biaste- masti. g.
pensarci: con riferimento a situazioni o eventi che suscitino emozione e turbamento anche
emozione e turbamento anche soltanto a prefigurarli o a ricordarli. muratori, iii-329:
, al solo pensarle non che al vederle o provarle, empiono di malinconia. forteguerri
pensa che de la cosa può incontrare o che uscita la cosa può avere.
-intr. applicarsi a un problema, teorico o pratico. pallavicino, 6-1-135:
formula che indica la sospensione del giudizio o che costituisce reticenza per un rifiuto,
, / se puoi, tua morte. o non pensarci più. -non poterci pensare
per decidere, insomma, se accettavo o meno la sua interpretazione. -con partic
ci penso e più... (o meno...): con riferimento
lo più a connotare la peculiare intenzione o l'intensità (specie amorosa) del
intensità (specie amorosa) del pensiero o della meditazione o, anche, desiderio
amorosa) del pensiero o della meditazione o, anche, desiderio, avidità;
più dolce: vedere la donna amata o pensarne? -ant. in relazione con
ritenere, supporre, dare per possibile o per probabile, immaginare; aspettarsi,
indica che qualcosa avviene in misura superiore o inferiore all'aspettativa o, anche,
in misura superiore o inferiore all'aspettativa o, anche, connota iperbolicamente un affermazione,
indica la non dubitabilità che qualcosa avvenga o sia fatto o, anche, si
dubitabilità che qualcosa avvenga o sia fatto o, anche, si determini in un modo
resto si pensa: è facilmente immaginabile o prevedibile come logica conseguenza. parabosco,
, 1-91: furono proposti e scelti due o tre giuochi che di far si disegnava
. 6. avere un'opinione o una convinzione, ritenere, giudicare,
interpretazione determinata in merito a precisi fatti o circostanze o, anche, circa il
in merito a precisi fatti o circostanze o, anche, circa il comportamento di
, ch'io sia ubbriaco, pazzo o simili. aleardi, 1-194: errai.
amor non so pensare, / o d'altra cosa che d'amor non sente
-con uso impers. (o con sogg. collettivi indefiniti) indica
è opinione comune, generalmente diffusa (o, anche, presunta ma non verificata)
essere convinto di fare una cosa (o che questa accada o che si determini
fare una cosa (o che questa accada o che si determini in un particolare modo
invece se ne sta facendo un'altra (o ne accade un'altra, o quella
(o ne accade un'altra, o quella stessa si verifica in modo diverso
8. proporsi che qualcosa avvenga o no o che si determini in modo
8. proporsi che qualcosa avvenga o no o che si determini in modo ben preciso
gentil e peregrina, / che per fraude o per forza fa più acquisto; /
cose mie. -assumere iniziative politiche o militari in vista del raggiungimento di uno
non pensi se io ho da fare o no, se mi scomoda: intendo di
brieve tempo quasi povero divenuto, pensò o morire o rubando ristorare i danni suoi
quasi povero divenuto, pensò o morire o rubando ristorare i danni suoi. esopo
i romani giureconsulti in tante minute spezie o casi di cotal diritto,...
pensare a niente', senza avere preoccupazioni (o anche in modo completamente parassitario).
'; cioè, sarà mia la cura o la spesa del provvedere il pane;
in compagnia). pascoli, 466: o ciaramelle
assicurare di provvedimento in generale chi teme o dubita: 'ci penso io 'o
o dubita: 'ci penso io 'o 'penso io '. o anco
'o 'penso io '. o anco di spese da fare, di faccenduole
proprie attenzioni a qualcuno (se stesso o altri), occuparsene attivamente; provvedere
spiacevoli, dolorose, guai, affanni o, anche, di provvedere col lavoro
sospetti (anche con riferimento a situazioni o a problemi politici). g
con attenuazione: non costituire un impegno o un problema gravoso, non causare preoccupazioni
. nella forma pensa e ripensa (o, anche, pensa pensa), talora
]: coll''a ', sospettare o dell'altrui volontà o di sventura che
', sospettare o dell'altrui volontà o di sventura che temasi sia per seguire.
pensato male? straparola, ii-13: o messer compare mio, di grazia, vi
ha opinione conforme alla mia in tale o tal cosa; o sentimenti e opinioni
alla mia in tale o tal cosa; o sentimenti e opinioni in generale.
ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica o non vorrebbe fare alcuna cosa o dubita
fatica o non vorrebbe fare alcuna cosa o dubita se la vuol fare o non,
alcuna cosa o dubita se la vuol fare o non, mostrando che egli la farebbe
egli la farebbe, se maggior prezzo dato o promesso gli fusse, si dice e'
. -una farne e una (o cento) pensarne: macchinare sempre qualche
macchinare sempre qualche nuova azione malvagia (o, anche, bizzarra, inattesa)
preoccupazioni finisce ad andare a cercarsele (o, anche, a concepire propositi stolti)
il pensiero stesso, un preciso indirizzo o un particolare oggetto al quale si
un particolare oggetto al quale si volge o l'oggetto che si rappresenta. -
: la riflessione che precede la parola o l'azione. dante, xxxix-2:
del pensare [delle loro poesie] o la rubberia delle forme non mi spariva.
, posizione ideologica (di una persona o di un gruppo di persone o, anche
persona o di un gruppo di persone o, anche, degli organi di espressione
ant. penzata), sf. pensiero o connes sione di pensieri tendenti
tendenti all'attuazione di un progetto o al conseguimento di uno scopo. -an
e talora ha connotazione scherz. o ironicamente antifrastica, che con
in modo da preordinare razionalmente un comportamento o un atto o da sortire un effetto
preordinare razionalmente un comportamento o un atto o da sortire un effetto voluto. -anche
suo detto. guittone, i-24-26: o albore che fioriscie e frutta secco!
essere ammazzato, ovunque fosse trovato, o nel campo o nella via, nella
ovunque fosse trovato, o nel campo o nella via, nella città, in
tecnica consumata; coerentemente con un'interpretazione o con una teorizzazione organica, nell'ambito
4. per sola forza di pensiero o atto di volontà. vangeli volgar.
pensatissimo). che e fatto oggetto o che è frutto di pensiero, di ri
immaginato, vagheggiato (indipendentemente dalla realtà o contrariamente a essa).
pensatissimo ': non per moto di istinto o di passione subita: aggrava la colpa
-in partic.: che è oggetto o, anche, frutto dell'attività razionale
pensato è l'altro dal pensiero, o quel termine innanzi al quale sentiamo che
-non attuato, ma solo ipotizzato o desiderato o temuto. -anche: non
attuato, ma solo ipotizzato o desiderato o temuto. -anche: non abbozzato o steso
o temuto. -anche: non abbozzato o steso per scritto; che non ha
-che è frutto di una disposizione o di un calcolo intellettualistico. tommaseo
possono in tre maniere ricogliere: ché o vegnono da pura fortuna, sì come
fortuna, sì come quando sanza intenzione o speranza vegnono per invenzione alcuna non pensata
vegnono per invenzione alcuna non pensata; o vegnono da fortuna che è da ragione
è da ragione aiutata;... o vegnono da fortuna aiu- tatrice di ragione
manca qualche cosa non pensata per la cucina o credenza. davila, 627: il
caso che i manoscritti non fossero stampati o non gli fossero restituiti per qual si
restituiti per qual si voglia accidente pensato o non pensato anche per parte o cagione
pensato o non pensato anche per parte o cagione del principe. é. ant
senso di cosa che dà da pensare o della mente occupata in pensare. 2
riduce la signora quando vuole starsene sola o intertenersi con intime persone. papini, i-837
pensatore: pensare. pier detta vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini,
. pier detta vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 419: lingua
queste immagini non sono appoggiate a fatto o a spe- rienze tali da renderne contento
che si occupa di altri, che pensa o provvede a loro. luca di
da padova volgar., i-xm-3: tutti o molti sono di sana pensea e di
rosmini, lxxix-1-317: se altrui dispiace o la mia serietà e pensieràggine o il
dispiace o la mia serietà e pensieràggine o il silenzio o l'empito o la fretta
mia serietà e pensieràggine o il silenzio o l'empito o la fretta o
e pensieràggine o il silenzio o l'empito o la fretta o la grossezza e
o l'empito o la fretta o la grossezza e rusticità de'costumi..
. pensiero, idea di poco conto o, anche, estemporanea, insinuante, maliziosa
con loro. 2. concetto o immagine poetica leggiadra, gentile o,
concetto o immagine poetica leggiadra, gentile o, anche, frivola. benvoglienti [
dieci miglia e venti, / un pensierino o due forse raggiungo. -con
mentali, delle facoltà intellettive; coscienza o atteggiamento mentale, mentalità; qualità etica
l'effetto dei fenomeni fisici, esterni o interni, che agiscono sui relativi organi
neanche * la facoltà di ragionare 'o lo 'spirito 'ha creato unità e
ma ciò che realmente si pensa unisce o differenzia gli uomini. -il principio razionale
regni sulla terra siccome nel cielo, o meglio che la terra sia una preparazione
accortezza, sagacia, risorsa (intellettuale o pratica). -per estens.:
mezzo, strumento di una particolare scienza o disciplina. boccaccio, vii-io 1:
della realtà proprio di un determinato filosofo o pensatore. -anche: il patrimonio collettivo
: 'il pensiero italiano quel che domina o par dominare gl'intelletti della nazione in
gl'intelletti della nazione in un tempo o di consueto; il modo dell'esercitare il
modo dell'esercitare il pensiero nella scienza o nelle opere della vita. mazzini,
, al quale si deve una formulazione o un'enunciazione particolarmente significativa o perspicua)
formulazione o un'enunciazione particolarmente significativa o perspicua); la struttura mentale che
richiesta per un determinato campo del sapere o che in esso si acquisisce. mazzini
: può'tu sapere se egli è nero o bianco o giallo o ritondo o quadro
tu sapere se egli è nero o bianco o giallo o ritondo o quadro o no
egli è nero o bianco o giallo o ritondo o quadro o no? adunque non
nero o bianco o giallo o ritondo o quadro o no? adunque non ti pare
bianco o giallo o ritondo o quadro o no? adunque non ti pare egli
/ che speranze, che cori, o silvia mia! idem, 26-tit.:
cui l'individuo pensante concentra il complesso o una parte della sua intelligenza sopra un
concepisce ed elabora intorno a particolari oggetti o problemi; ragionamento su un particolare argomento
; processo mentale tipico di una scienza o disciplina. - anche: espressione,
espressione, testimonianza di vita spirituale individuale o collettiva. guittone, 236-1: omo
oggi dalla troppo turbata mia mente, o voi più ameni pensieri: non è
. 5. ferrari, 209: o ramo d'oro, o albero fiorito,
, 209: o ramo d'oro, o albero fiorito, / a l'ombra
e, anche, all'espressione verbale o scritta, da esse distinto, a
e trasmessa all'animo di chi vede o di chi legge per via del discorso
felice sarei, candida luna. / o forse erra dal vero, / mirando all'
7. proposito; progetto, piano o, anche, trovata, idea,
/ pensando èl cò, él me? o et en la fino / de la
pensa pensieri di pace. -intenzione o disposizione amorosa verso una persona; desiderio
/ l'amoroso pensiero / in questa parte o 'n quella / ondeggiando trabocchi.
. pucci, cent., 47-90: o quanto egli era errato suo pensiere,
8. motivo ispiratore di un'opera artistica o filosofica, contenuto concettuale, invenzione o
o filosofica, contenuto concettuale, invenzione o concezione che si concreta nella forma artistica
jennard], 26: se peziere o la pagura / te fa. ffare contra
pensiero: sospetto. ruggerone da palermo o federico ii, 426: è, mi
abonda, non dura la detta amistà, o per invidia di chi sta dallato o
o per invidia di chi sta dallato o per mal pensiero o per altre sciagure
di chi sta dallato o per mal pensiero o per altre sciagure, che sono molte
noto ed acconcio a spiegare la considerazione o contemplazione che fa l'intelletto sopra le cose
e coscienza di doveri e apprensioni di danni o pericoli, e semplicemente soggetto di grave
che vi bisogneranno di qui a un anno o due. caro, i-293: assai
mente; formarsi in lui una convinzione o un progetto intorno a un preciso problema
sieno di figura piramidale. -essere donna o cosa dei pensieri di qualcuno: essere
preoccupato, in apprensione (per qualcuno o a causa di qualcosa). zanobi
-essere levato dal pensiero di qualcuno o di qualcosa: esserne distolto.
le mani e far pensiero di morire o vincere, attendendo sopra ogni cosa a
suo, ecc.: saranno preoccupazioni o problemi miei, tuoi, suoi, ecc
pensiero: cancellarlo dalla mente. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini,
mente. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 439: lo
che alcuna ne passi senza l'intervento o saputa sua. l. priuli,
altr'uomo deliberatamente; può l'uomo o la cosa mettere in pensiero ', dar
', dar da pensare con più o meno dolorosa tema. tarchetti, 6-ii-167:
di fare alcuni tondi piccioli di penna o di chiaro oscuro disegnati. -mettersi pensiero
gregge pasca; / né cred. o che di me pensier si mettano.
di una cosa: preoccuparsi di farla o di come va fatta. varchi,
'niun pensiero non pagò mai debito 'o similmente: per affliggersi non si ripara al
1-607: siamo preoccupati da alcuni pensieri o pensieracci che mi turbano nel mio lavoro
stanno il dì tutto tra le femminelle o che si pigliano ad animo tali simili
, per lo più seri, gravi o, anche, tristi, preoccupati; impensierito
, che esprime tale disposizione d'animo o, anche, gravità, ponderatezza (l'
mi sono fermato pensieroso davanti ai veri o presunti canzonieri costruiti. -propenso alla
al porto della felicità -a roma moriva o da poco era morto. piovene, 1-186
-di animali. pindemonte, ii-35: o pensieroso augel [il gufo], di
raccoglimento. d'annunzio, ii-1021: o aquileia, donna di tristezza, sovrana
orti pensili, i quali furono fatti o da semirami o da ciro, re
i quali furono fatti o da semirami o da ciro, re d'assiria.
assiria. soderini, ii-33: i giardini o orti pensili... si fanno
cadon talor dalle finestre a soma / o le scorze di cavolo o di
a soma / o le scorze di cavolo o di rapo, / e un
in aria per miracolo, illusione ottica o magia. galileo, 3-1-432: che
tiene [la donna] una situla o sia un vaso pensile, quale si vede
globo diffonde / le forme inseguo, o ignota diva, tue. soffici, v-6-
ricadente (un vegetale, le fronde o, anche, le radici aeree).
4. archit. non sostenuto da colonne o da pilastri; che non ha funzione
archit. struttura sporgente da un muro o indipendente, che serve a riparare persone
-anche: condizione della parte di stipendio o del numero di anni lavorativi che servono
e produttive, avviene rispettivamente prima o dopo il termine normale. svevo
. chi vive in una pensione stabilmente o per un periodo più o meno lungo.
pensione stabilmente o per un periodo più o meno lungo. - anche: chi
la pensione derivante da un ufficio civile o da un beneficio eccle siastico
politicamente gl'interessi, in patria o in ambito internazionale). - per
: della quantità della distribuzione degli gentiluomini o pensionari non è numero, ma non si
si tassa per accordo, secondo la maggior o minor età del pensionàrio. biondi,
de'cadetti..., o essi avranno in capitale la loro porzione o
o essi avranno in capitale la loro porzione o saranno pensionari. a. verri,
che gl'impiegati al servizio della corte o dello stato non potessero essere ammessi a
è voce latina formata dalla pensione o salario che essi hanno), li quali
, li quali pensionari ordinariamente sono dottori o licenziati e pratichi del governo, onde
gualdo priorato, 4-35: il pensionàrio o sindico d'olanda è adesso il signor di
l'assister ciascuno nel suo abito, o nero o di colore, alle funzioni
ciascuno nel suo abito, o nero o di colore, alle funzioni pubbliche con
trono del re ne'ricevimenti degli ambasciatori o accompagnandolo quand'egli dalle sue stanze va
pensionari se ne lamentavano. -proprietario o gestore di una pensione. -
il pagamento annuale d'un piccolo canone o pensione; diritto talvolta privativo fino al
studi, per compiere un'opera artistica o letteraria. -anche: che fruisce di
chi m'accusasse al governo sardo, o lo stesso governo finse ch'io tramavo rivoluzioni
in quel tempo, a servizio regio o pensionata. giusti, 4-i- 162
-figur. che ha abbandonato, più o meno volontariamente, un atteggiamento, una
, una convinzione, un ideale, o, anche, che ha perduto il vigore
. la commissione che dalle scuole primarie o comunali a queste dei licei sarebbe stato
ed indicò sotto il nome di ginnasi o pensionati altre scuole intermedie atte a fornir
, vassalli; sti pendio o appannaggio connesso con una carica;
, tutti sono servi, per timore o per pensione. non crederò che mai
amore né odio a cane della scala o al poeta non troverà, parmi, vestigio
parmi, vestigio di pensione assegnata, o sdegnata. termometro politico, lv-376:
consistente nel pagamento, al superiore ecclesiastico o a un terzo beneficiario, di una
. ariosto, sat., 1-183: o mover liti in benefici, quando /
tassa per accordo, secondo la maggior o minor età del pensionano. de luca
la quale si riserva sopra li benefici o sopra le chiese... si distingue
. diritto a una quota dei frutti (o, in genere, del reddito)
di un bene, di un patrimonio o di un beneficio ecclesiastico che colui (
che colui (proprietario, signore feudale o autorità ecclesiastica) che concede tale bene
a un altro riserva a se stesso o a un terzo (detto pensionar io
è di farsi in una certa quantità o cota de'frutti, come, per esempio
si riservi a favore del pensionario una terza o una quarta parte de frutti,.
come dipendente dal futuro evento delle maggiori o minori raccolte. e questa specie di riserva
corrisposta, per particolare disposizione del sovrano o in base a regole prestabilite, a
un soggetto che avesse prestato servizio pubblico o si fosse altrimenti reso benemerito, in
cessato dal servizio per ragioni di età o di salute veniva detta pensione di ritiro o
o di salute veniva detta pensione di ritiro o di riposo). -nella società moderna
) che il datore di lavoro pubblico o privato, o chi per esso (
il datore di lavoro pubblico o privato, o chi per esso (nel caso dei
diversi dallo stato vi provvedono appositi istituti o organizzazioni previdenziali), corrisponde dopo la
proprio dipendente (¦ pensione diretta) o a certi stretti congiunti (come
della retribuzione percepita durante il servizio (o all'importo dei contributi previdenziali versati)
di vecchiaia, pensione di anzianità) o in considerazione delle ragioni di salute che
vengono erogate a persone che, per età o per invalidità, non sono più in
invalidità per servizio militare prestato in guerra o ai suoi stretti congiunti; pensione agli
ai lavoratori autonomi che, per età o condizioni di salute, non sono più in
, 1-145: coloro c'hanno servito, o dànno a crederlo almeno, più non
de luca, 1-13-2-10: queste termine o vocabolo di pensione... conviene anche
una pensione al benemerito, la paga o soldo al soldato. manzoni, v-2-76:
riposo) p alle vedove e figli loro o a chi, anche senza avere esercitato
la mutua pensioni. -reversibilità (o, disus., regresso) della pensione
) della pensione: passaggio, totale o, più spesso, parziale, della
più spesso, parziale, della pensione o del diritto di ottenerla dal diretto titolare
primo. -stor. pensione di grazia o straordinaria: concessa in via straordinaria da
in via straordinaria da un sovrano (o, nello stato moderno, con apposita
singola persona particolarmente benemerita della cosa pubblica o alla vedova, ecc.).
di chi, per ragioni di età o di invalidità, ha cessato la propria
(a prescindere dal fatto che percepisca o no un'erogazione periodica di denaro in
pronto a scattare appena imprecisioni, dubbi o critiche sfiorassero in qualche modo l'esercito
che cannuccie, s'affittavano in perpetuo o a longhissimo tempo per leggerissima pensione rispondente
de luca, 1-13-2-io: questo termine o vocabolo di pensione... conviene
la pigione de beni dati in affitto o a livello. -retta.
impresa e avente sede in un edificio o in un complesso di locali, in
modesto albergo di villeggiatura; vedificio stesso o l'insieme di locali in cui ha
una specie di pensione privata, dodici o tredici anni fa. cicognani, 6-166:
e dove abiti? hai già una casa o stai ancora in pensione?
è frequentemente ospite di qualcuno a pranzo o a casa. 10. convitto,
. 10. convitto, collegio (o, anticamente, anche convento) in
condizione di chi vi vive, ricevendovi o impartendovi istruzione. documenti su margherita luisa
, 32: mi procacciate una litigiosa pensioncella o qualcuno altro magherò trattenimento. galileo,
chi vive stando a pensione in casa altrui o in un collegio o in un istituto
in casa altrui o in un collegio o in un istituto di istruzione privata;
che hanno cessato il rapporto di lavoro o che lo stato concede a determinate categorie
pensivo nella giostra. -che rivela o esprime pensosità (lo sguardo).
g. belli, 440: il cavalletto o almeno il penso era subito decretato a
e ha in genere connotazione scherz. o iron.). cesarotti, 1-xxxix-70
pensieri per lo più gravi, malinconici o dolorosi; riflettendo, meditando profondamente.
induce sentimenti, stati d'animo meditativi o malinconici. carducci, iii-23-50: o
o malinconici. carducci, iii-23-50: o querce, o grandi ampie ombrose e
carducci, iii-23-50: o querce, o grandi ampie ombrose e pensosamente liete querce
. pensosità, sf. espressione o atteggiamento proprio di chi è profondamente assorto
pensieri per lo più gravi, malinconici o dolorosi. - anche: condizione di
2. sollecitudine, interesse assiduo o affettuoso per qualcuno o qualcosa.
, interesse assiduo o affettuoso per qualcuno o qualcosa. beltramelli, iii-149: ella
è assorto in pensieri gravi, malinconici o dolorosi, o nutre dentro di sé
pensieri gravi, malinconici o dolorosi, o nutre dentro di sé preoccupazioni, dubbi
nutre dentro di sé preoccupazioni, dubbi o sospetti (una persona, il suo
. -anche: immerso in profonde riflessioni o meditazioni; pensieroso, cogitabondo, meditabondo
: non v'è occhiata che impegni o lasci pensoso chi passa, più di quella
pensiero, / penso a che pensi, o bella mia pensosa. d. bartoli
femine sono molto grate al maschio narcissico o esibitor di sé, oltreché al furfantello
relazione con un compì, di specificazione o di causa o con una prop. subordinata
compì, di specificazione o di causa o con una prop. subordinata: che
subordinata: che si preoccupa per qualcuno o qualcosa con viva sollecitudine o con dolorosa
per qualcuno o qualcosa con viva sollecitudine o con dolorosa partecipazione o ne è angosciato
con viva sollecitudine o con dolorosa partecipazione o ne è angosciato o afflitto. mostacci
con dolorosa partecipazione o ne è angosciato o afflitto. mostacci, 150: umile
noi! -che rivolge il pensiero o l'attenzione a qualcuno o a qualcosa
il pensiero o l'attenzione a qualcuno o a qualcosa, che se ne occupa,
interessa; tutto inteso a determinati pensieri o sentimenti, o a preoccupazioni pratiche.
inteso a determinati pensieri o sentimenti, o a preoccupazioni pratiche. chiaro davanzati,
che toglie svelta / né cura tinta o forma. -attento. -anche con
471: nell'angolo il giorno tu [o granata] resti, / pensosa del
esprime preoccupata inquietudine, gravità di pensieri o assorta riflessività (lo sguardo, il
beltà della marina / la pensosa mestizia o la nascente / trepida cura di nodrir [
trova ne'tedeschi. carducci, iii-3-170: o diva notte, io non so già
. -che è fonte di inquietudine o di affanno. odo delle colonne,
melpomene / spirarmi estro divino, / o superbo appennino, / su per l'
dei nostri attori pensosi, zac- coni o ruggeri, carlini o de sanctis, saprebbe
, zac- coni o ruggeri, carlini o de sanctis, saprebbe scendere una scala
. 6. che suscita sentimenti o stati d'animo meditativi o malinconici (
suscita sentimenti o stati d'animo meditativi o malinconici (un oggetto inanimato, un
balze e mesti piani / ombri, o quercia pensosa, io più non amo,
mite ramo. idem, iii-4-223: o dileguanti via su la marina / tra
, nella riflessione, nel raccoglimento, o nell'attività intellettuale (un periodo di
. bot. che presenta cinque verticilli o cicli (un fiore). =
clorurazione del tetracloroetano (o del triclo- roetilene o del cloruro
tetracloroetano (o del triclo- roetilene o del cloruro di etile), che si
lo più accompagnata da altri simboli o parole, a cui era attribuito
pezzi di pergamena, di pietra o di metallo da portare appesi al collo
applicando sulla parte dolente un prezioso pentàcolo o amuleto. d'annunzio, iv-1-854: le
, separati da intervalli di un tono o di un semitono, e si congiungono
) - alfieri, 5-149: o i pentarchi farannosi pantarchi, / o i
: o i pentarchi farannosi pantarchi, / o i pentacòsi li faran staurarchi.
superavano i cinquecento me- dimni di grano o un eguale numero di metreti di vino
un eguale numero di metreti di vino o di olio. m. adriani
foglie opposte ovali, fiori rosei o violacei. = voce dotta,
), agg. mattone pentadoro (o solo pentadoro, sm.): prodotto
pentafarmaco, sm. (plur. -chi o -ci). gastron. ant.
, cinque sepali (un calice) o altrettanti petali (una corolla).
hanno fiori con cinque pistilli. o targioni tozzetti, fl-252: 'pentaginia cinque
. -anche: che ha una o entrambe le basi di tale forma (un
, posta nel piano, con tre porte o entrate. c. bartoli, 2-90
svolge con la partecipazione di cinque società o di cinque squadre nazionali (una competizione
sono di tre, quattro, cinque o più lati, i prismi si dicono '
, cioè figura di cinque lati, o eguali o ineguali, che equivalerà a
cioè figura di cinque lati, o eguali o ineguali, che equivalerà a sei angoli
apotema del pentagono. 2. edificio o struttura architettonica con pianta pentagonale.
(e può essere letterale, sillabico o a frase). 4. agg
di giunture trasversali connesse quasi a ginglimo o cerniera. guerrazzi, 2-459: è
pentagònus (agg.) e pentagdnum o pentagonium (neutro sostant.), dal
agg. che reca tracciati a mano o stampati i pentagrammi (un foglio di
che nelle risipole non crede al pentalfa o sia segno-salamone... ah!
. soldati, 6-192: tralci più o meno angolosi, foglie trilobate o pentalobate
più o meno angolosi, foglie trilobate o pentalobate. = voce dotta, comp
biol. condizione di un organo animale o vegetale costituito da cinque parti. -
biol. suddiviso in cinque parti uguali o equivalenti (un organismo vegetale o animale
uguali o equivalenti (un organismo vegetale o animale, un organo o la sua struttura
organismo vegetale o animale, un organo o la sua struttura). 2
presenta cinque filli (un verticillo fogliare o fiorale). 3. sm.
, iii-23-452: dopo queste muse napolitane, o ad una con esse, il basile
usati sono il giambico, il trocaico o saffico, il dattilico... l'
hanno fiori con cinque stami. o. targioni pozzetti, ii-109: 'pentandria':
pascoli, i-1005: pentapodie: faleceo o endecasillabo. un trocheo o giambo o
: faleceo o endecasillabo. un trocheo o giambo o spondeo, un dattilo e tre
o endecasillabo. un trocheo o giambo o spondeo, un dattilo e tre trochei.
e tre trochei... saffico o endecasillabo saffico. due dipodie trocaiche con
unite per motivi di ordine religioso, politico o amministrativo (e fu denominazione di diverse
la rende visibile nel mirino senza capovolgerla o invertirla. = voce dotta, comp
terminazioni (un sostantivo, un aggettivo o un pronome). citolini
, 516: questi [casi] sono o uniformi, o d'un caso solo
questi [casi] sono o uniformi, o d'un caso solo o di due
uniformi, o d'un caso solo o di due o di tre o di quattro
d'un caso solo o di due o di tre o di quattro o di cinque
solo o di due o di tre o di quattro o di cinque o di sei
di due o di tre o di quattro o di cinque o di sei, che
di tre o di quattro o di cinque o di sei, che da'greci son
, si presentano in numero di cinque (o di un suo multiplo).
chi fa parte di un organo politico o di un governo composto da cinque membri
pentarchia, sf. stor. organo politico o di governo formato da cinque membri.
dire che ogni popolo è libero di accedere o no alle massime convenute, approvare o
o no alle massime convenute, approvare o no alcune deliberazioni intorno all'assettamento dei
ciò non basterà a vincere la pentarchia o meglio tetrarchia europea, nuovamente collegata a
tre, che si diranno triarmonici; o quattro tetrarmonici; ovvero cinque pentarmonici.
la canzone tragica,... o che almeno gli endecasillabi superino di numero
: 'le iniziali'di parola quadrisillaba piana o trisillaba tronca o pentasillaba sdrucciola. =
di parola quadrisillaba piana o trisillaba tronca o pentasillaba sdrucciola. = voce dotta,
]: 'pentàstico': componimento, epigramma o madrigale di cinque versi.. archit
sostenuto da cinque ordini di colonne, o portico, qual fu quello cominciato dall'
hanno il corpo lunghetto, rotondato, o depresso. bocca tra 'pori disposti
mida, dal nome del genere pentastoma o pentastomum (v. pentastoma);
1-1-21: dalle strofe poi che sono riprese o riassunzioni che si fanno quando si ritorna
(corsa, salto, tiro del giavellotto o a volte pugilato, lancio del disco
parte a una gara di pentathlon, o che abitualmente pratica tale specialità atletica.
nome dato altre volte a quell'atomo o radicale, semplice o composto, che è
a quell'atomo o radicale, semplice o composto, che è atto a combinarsi
composto, che è atto a combinarsi o a sostituirsi a 5 atomi d'idrogeno.
consonanti [intervalli] sono il tritono o intervallo di tre tuoni; il tetratono o
o intervallo di tre tuoni; il tetratono o intervallo di quattro tuoni; il pentatono
intervallo di quattro tuoni; il pentatono o intervallo di cinque tuoni. gianelli,
sf. offerta dei fedeli al parroco, o delle chiese minori alla chiesa madre,
volta dalle chiese inferiori alla chiesa principale o matrice. = dall'ingl.
risurrezione del redentore, della sua nascita o manifestazione a'gentili, del suo glorioso
esodo dall'egitto (anche pentecoste ebraica o ebrea). compendio dell'antico testamento
bisognava che la pentecoste ebrea si finisse o terminasse nella cristiana, il che si
che segue un lungo periodo di tristezza o di preoccupazione. leopardi, iii-330:
proprio, si riferisce, è caratteristico o originario del monte pentelico, situato in
finte saranno anco le parti sue, o trimimere o pentemimere o eptemimere. =
anco le parti sue, o trimimere o pentemimere o eptemimere. = voce dotta
parti sue, o trimimere o pentemimere o eptemimere. = voce dotta, lat
pevole trasgressione di una legge morale o reli giosa a cui si
cattolica può es sere perfetto o imperfetto, a seconda che nasca
nasca da puro amore di dio o da semplice detesta zione del
semplice detesta zione del peccato o dal timore delle pene ch'esso
ch'esso comporta, e formale o virtuale, a seconda che venga
a seconda che venga espresso esplicitamente o sia solo deducibile da un atto
253: là senza un pentimento / (o non sa ch'altri spia?)
un'azione che si rimpiange di avere o non avere compiuto; insoddisfazione, scontento
avverte nei confronti di un proprio atto o del proprio operato. andrea da grosseto
un autore a un testo già compiuto o alla riedizione di uno scritto.
bolognesi, xcv-96: se io vo faccio o dicco fallimento / sì. nde chero
5. dir. pen. pentimento operoso o attuoso: ravvedimento operoso (v.
la colpevole trasgressione di una legge morale o religiosa, ripromettendosi di farne ammenda e
, 17: chi a torto batte, o fa 'ncre- scenza, / di far
risortoli, lxxxviii-11-379: né le pompe o disiri o mortai voglie / alcun fanno lassù
lxxxviii-11-379: né le pompe o disiri o mortai voglie / alcun fanno lassù degno
morire / lor bestemmie non udire, / o dator del buon pentire. pascoli,
2. per estens. provare rammarico o rincrescimento per un'azione che si rimpiange
un'azione che si rimpiange di avere o non avere compiuta; essere insoddisfatto o
o non avere compiuta; essere insoddisfatto o scontento di un proprio atto o del proprio
insoddisfatto o scontento di un proprio atto o del proprio operato. giacomo da
tardi si pente, / se d'altrui o da sé è consigliato. angiolieri,
e incredibile, mai di tuo alcuno detto o fatto arai da penterti. aretino,
ma il matrimonio non si farà, o... » e qui una buona
» e qui una buona bestemmia, « o chi lo farà non se ne pentirà