3-66: le ultime barriere di ferro o di bandone su cui fatalmente cade il
del tallo (fila mento o lamina fogliacea). = voce
come joaquin miller,... o irving russel, che pure aveva cominciato
(ficus bengalensis, oppure ficus religiosa o indica), dell'india, sempreverde,
. = dall'ingl. banyam o banian (banian-tree): 4 albero
, governatore di una provincia (o banato). d'annunzio,
voce di origine malese. bantu o bantù, agg. e sost. invar
che venga da un miserere, / o che dal vespro di poco partissi; /
e di segreto l'uno all'altro, o all'orecchio, o con cenni di
all'altro, o all'orecchio, o con cenni di capo e certi dimenamenti di
del navigare, come navigare a remi o a vela... vogare
studiata nel 1808: baptisia tinctorum o tinctoria). bar1, sm
e panini: vi si consuma in piedi o seduti su alti sgabelli al bancone
, dietro cui stanno i camerieri o baristi o, anche al ta
cui stanno i camerieri o baristi o, anche al ta volino
platani, qui nella mia metropoli / o altrove. moravia, vii-106: di giorno
5-65: cominciarono... i tre o quattro giovanotti sportivi che pigliavano il vermut
bara, sf. cassa di legno o di metallo (per lo più di
de'quali fosser più che da un diece o dodici de'suoi vicini alla chiesa accompagnati
più volte il portavano dietro a quattro o a sei chierici con poco lume e
una croce per alcuno, si misero tre o quattro bare da'portatori portate di dietro
i preti a sepellire, n'aveano sei o otto e tal fiata più. leggenda
hoc », volendo dire: ritorna o con questo o sopra una bara »;
volendo dire: ritorna o con questo o sopra una bara »; siccome oggi
: dappertutto era un puzzo d'ospedale o di cataletto; e bare che si gettavano
stare con un piede nella bara (o nella fossa). giusti, i-212
-qual volete voi ch'io vi lasci? o barabba o iesù ch'è chiamato cristo
voi ch'io vi lasci? o barabba o iesù ch'è chiamato cristo?.
sm. barracano: tessuto di pelo o lana (della capra o del cammello)
di pelo o lana (della capra o del cammello) un po'grossolano;
mammelle. = dall'arabo barrakdn 'stoffa o coperta di lana', registrato nel lat
di legno (con tetto di lamiera o bandone) a carattere provvisorio: adibita
provvisorio: adibita come ricovero di persone o come deposito di merci.
, e può essere coperta con legni o con tende. e si fa non solo
. di qualunque cosa che non funzioni o funzioni male; costruzione goffa o cadente;
funzioni o funzioni male; costruzione goffa o cadente; mobile, arnese guasto,
, baracca in traslato: ogni impresa o cosa che accennisi con dispregio o
o cosa che accennisi con dispregio o per celia: cotesta baracca non istà ritta
dei partiti, con le solite discussioni più o meno burrascose. panzini, iv-58:
ciarpame mortuario; che serve per mandare più o meno bene avanti una domestica baracca.
malora, abbandonare all'incuria, o per malanimo o per dispetto. e.
all'incuria, o per malanimo o per dispetto. e. cecchi, 3-11
rizzar baracca, vale romperla con uno o con più, mettersi a contendere forte e
e sfrontatamente; come chi espone sé o le sue cose in luogo aperto e
partito (ed è segno di leggerezza o tornaconto). giusti, iii-248:
baracconi vano alcune macchine di negri o agricoltori. bartolini, erano stati già spogliati
. assediare con premure insistenti, bene o male sono stato a pigione tanti anni.
-anche al figur.: condizione politica o morale agitata e contraddittoria, che non
non chiedeva per sé raccomandava altri, o dava consigli. nievo, 147:
di vederla il mattino quando capitava, o le feste in mezzo alla baraonda della
notti nelle bische per veder di vincere, o di barare, alcune di quelle migliaia
inferno. alamanni, 6-23-30: largo speco o fosso / n'appar, onde poi
n'appar, onde poi vien palude o fonte, / che le ville e i
vanno. bruno, 3-291: come, o antico nostro protoplaste, essendo tu un
basso, / già già vi lasso, o sole, o cielo, o mondo,
già già vi lasso, o sole, o cielo, o mondo, / o
lasso, o sole, o cielo, o mondo, / o del giocondo e
, o cielo, o mondo, / o del giocondo e dolce albergo usato /
i-172: non puoi ne'cieli / o nel gorgo de'baratri profondi / interstizio
guardano se non si accenda nel cielo o nel baratro delle valli qualche riflesso di
: ricerca fra i politici misteri / o del destin nel baratro profondo, / le
e non si ha il coraggio di varcarlo o di precipitarvisi. verga, 1-105:
pian terreno, dove l'acqua corrente o cadente muove una grande ruota a pale
in iscambio altra merce, sia uguale o maggiore o minore del lavoro fatto dall'
altra merce, sia uguale o maggiore o minore del lavoro fatto dall'altra persona
20 se quel lavoro medesimo sia più o men grave o penoso di quello cui dovrebbe
lavoro medesimo sia più o men grave o penoso di quello cui dovrebbe sottoporsi volendo
infinita, a quella degli istrani, o parenti o amici. glossario medievale del commercio
a quella degli istrani, o parenti o amici. glossario medievale del commercio,
barattato il cappello, l'ombrello, o perché cambiato innocentemente, o per chiasso
ombrello, o perché cambiato innocentemente, o per chiasso, o per fare un cambio
cambiato innocentemente, o per chiasso, o per fare un cambio vantaggioso. carducci
tommaseo- rigutini, 2350: barattar due o quattro parole, non significa che discorrere
, il bagno gli ha scambiati: / o e'gli ha barattati in alberelli.
repubblica e la sua patria in comune o in prossimo o in particularitade: la
sua patria in comune o in prossimo o in particularitade: la quale froda è
baratto. salvini, v-482: mercante o barattatore di bestie. d'annunzio,
della baratteria, / affideròmmi in te, o è follia? boccaccio, v-177:
magistrati [= le magistrature], o altra dignità per denari, a chi
che li conseguisse col mezzo de'denari o de l'equivalente, perché le degnità
imperizia, negligenza o colpa, dal capitano o dall'equipaggio
imperizia, negligenza o colpa, dal capitano o dall'equipaggio di una nave, a
di una nave, a danno del bastimento o del carico ». 4.
funzionario che si fa corrompere per danaro o altra ricompensa (per baratteria); truffatore
-figur. iacopone, 22-86: o mondo emmondo, che d'onne ben
onne ben m'hai mondo; / o mondo fallace ad om che 'n te ha
che 'n te ha pace, / o mondo barattiere, bel glie costa el taoliere
!...) e farsi baratto o gazzettiere, / totò scelse l'esilio
che sia dovuto fare di un foglio o di una parte di esso, dopo
di esso, dopo già terminata, o molto inoltrata la tiratura. 5
tose. scambio nelle rotaie (del treno o del tram). =
prelato / ch'a lor possanza truovi riva o fondo. / con mio baratto ciaschedun
ermetica) per mantenere a lungo (o per vendere) conserve, generi alimentari
, medicine, polveri come la cipria o il talco, ecc. caro
. è alle volte uno storino dipinto o qualche treccia di cipolle a un chiodo
messa in un tegame di ferro smaltato blu o in un barattolo di conserva rosso e
stanza di dietro a giocare a zecchinetta o alla mora, e lì filze di moccoli
pianura fosse un campo di battaglia, o un cortile. c'era una luce rossastra
occhiali. carducci, 721: salve, o fanciul da la faccia cagnazza: /
la faccia cagnazza: / salve, o fìgliuol di giovanna la pazza: / salve
la pazza: / salve, o pollone de la mista razza / che dee
una fratina / gente dai volti ebeti o cagnazzi. 2. di colore livido
il viso dell'arme, si dicono cagneggiarla o fare il crudele. =
piccola contrarietà. sospenda il dire o l'operare quando egli non si sente padrone
ti sia d'avviso, poiché per certi o musica buona o cattiva sono sempre della
, poiché per certi o musica buona o cattiva sono sempre della congregazione cagnesca.
. lomb. cagni * mordere ') o per il colore (cfr. abruz.
'ngagna * diventare rosso ') o per l'effetto (cfr. lucch.
gli abbaiamenti ancora di questo maladetto cane o cagnuòla ch'el sia, che a
mia poesiina, / se muore il passero o la cagnolina. manzoni, pr.
, 3-195: fino all'età di otto o dieci anni, fui tenuto per la
, i cagnolini, i buffoncini; o dio, che consolazione, che dolcezza sente
/ che solo sa annoiar chi parte o viene / con istridente grido, /
burro e parmigiano. = voce lombarda o veronese, deriv. da cagnón * larva
per servire a un signore quale difesa o strumento di vendetta, di prepotenza,
iv-8: va'vivi per le corti, o vii cagnotto. firenzuola, 163:
il cagnotto, l'anima dannata, o come meglio si deva dire, di
quello dei cattivi cesari dell'antica roma o dei principi orientali, dipendente dai loro
principi orientali, dipendente dai loro capricci o dalle tresche dei creati di corte,
diavoli satolli / vuol che vi risolviate, o cani o polli. fagiuoli, 3-2-151
/ vuol che vi risolviate, o cani o polli. fagiuoli, 3-2-151: che
sia tenero di monsignor lo papa o di me, che sono suo vicario,
pescano poco. panzini, iv-98: caicco o caiccio, così è chiamato, su
a bordo dei velieri, per salvataggio o per trasporto di passeggeri. fracchia,
quei momenti a fare il bagno, o giravano in caicio per il mandracchio..
1530), da un termine africano o caribico; cfr. fr. caiman (
cielo in sempiterno / sopra te, bolgia o caina d'inferno! monti, x-2-40
nell'antenora, / nella caina, o s'altro luogo è tanto / maladetto in
e sostan sui ponti cagnozzo, malacoda o barbariccia, così il suo clima è
i-i77: a dio non offre scossa paglia o strame, / e per sé
: io no: non porterò di tizio o caio / oltramontane o arcadiche livree.
porterò di tizio o caio / oltramontane o arcadiche livree. beltramelli, i-596: sapeva
sul ticino, aver paura di due o trecento dotti in corvetta bianca, andati
andati là a litigare sul volvulus batatas, o sopra un ranocchio. fogazzaro, 5-333
scusa, che patisce la fame, o quasi, per non vedere austriaci, e
costa, ed a cercare qualche porto o cala di maggior sicurezza per l'armata.
: la prega fare a cala- brache o a naso, / o a giulè,
cala- brache o a naso, / o a giulè, o al trentuno, o
a naso, / o a giulè, o al trentuno, o alle min- chiate
o a giulè, o al trentuno, o alle min- chiate. 2
fanno pallotta, come lo scarabeo, o lo scarafaggio, onde avea detto:
2-784: calabrone è una specie d'insetto o verme alato, di figura simile alla
appena la testa quando un uccello o un calabrone mi piombava addosso.
nelle navi in ferro, saldando o ribattendo insieme con scalpelli le giunture delle
; ed anche vi si tratteneva un'ora o due a segare, a calafatare egli
casse sono formate di tavole di cerro o querce, commesse e calafatate a forza di
sono ristoppati, se manchino caviglie o chiodi, se in buono stato
xaxaptdtypootk;, comp. da xààa|i. o <; 'canna 'e ófcypootic
si tiene l'inchiostro (per intingere o caricare la penna). -calamaio tascabile
stoppaccio, quello il cui inchiostro immolla stoppa o bambagia, o seta crespa proveniente da
cui inchiostro immolla stoppa o bambagia, o seta crespa proveniente da calza disfatta,
crespa proveniente da calza disfatta, o spugna o altra simile cosa solla e cedevole
da calza disfatta, o spugna o altra simile cosa solla e cedevole sotto la
calamaio fermato sur un vassoio di legno, o di metallo, 0 di stoviglia,
, è un piccolo calamaio di legno o d'osso, con pozzetta di metallo,
sorte di pesci che noi chiamiamo calamai o seppie o polpi o loligini o totani che
pesci che noi chiamiamo calamai o seppie o polpi o loligini o totani che dir vogliamo
noi chiamiamo calamai o seppie o polpi o loligini o totani che dir vogliamo.
calamai o seppie o polpi o loligini o totani che dir vogliamo. settembrini,
227: una corona di legno aloè, o di calambucco, come e'lo
larghe cinture incrostate di borchie e piastre più o men preziose a proporzione del grado:
suono lo zufolo * (da x<4aap. o <; * zufolo di canna ')
di tutte quante le terre, più o meno semplici, colorate o non colorate,
terre, più o meno semplici, colorate o non colorate, minerali o non minerali
, colorate o non colorate, minerali o non minerali, di virtù e di vizi
minerali, di virtù e di vizi dotate o prive e per altre facoltà celebrate o
o prive e per altre facoltà celebrate o non celebrate... a una tal
e che la pietra cala- minare, o giallamina che si voglia chiamare, fosse in
, come la calamita uno ago, o uno filo di paglia. bruno,
parte del cielo, meritò i rimproveri o il sorriso de'gravemente ignoranti suoi contemporanei
di calamita stati. pulci, 2-1: o giusto, o santo, o ettemo
. pulci, 2-1: o giusto, o santo, o ettemo monarca, /
2-1: o giusto, o santo, o ettemo monarca, / o sommo giove
santo, o ettemo monarca, / o sommo giove per noi crocifisso, /
coloro adoperarsi, i quali, delle cose o ad essi avenute 0 da altri apparate
ad essi avenute 0 da altri apparate o per se medesimi ritrovate trattando, agli
le penne, e così di due o di quattro rami, e poi il bossolo
un giovanni da amalfi, che ad inglesi o fiamminghi, l'insegnano scrittori eruditi.
col piacer. petrarca, 135-30: o cruda mia ventura, / che 'n carne
carducci, 164: siete una calamita [o filosofi] / che v'attirate i
voluto intendere, alberti, 57: o infelicità nostra, per tucte le terre
bandella, 1-49 (1-585): o miseria di mia vita sottoposta a così
a giudicare chi sia stato più, o scellerato et empio il tiranno, o
o scellerato et empio il tiranno, o paziente e vile il popolo fiorentino, avendo
sangue: « che qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore, /
, / come che sia, contaminata o rotta, / s'altri per lei non
camminare in abito semplice e dimesso, o anche logoro e gretto;..
logoro e gretto;... o che temessero di provocare col fasto la pubblica
provocare col fasto la pubblica disperazione, o che si vergognassero d'insultare alla pubblica
rimasti assediati nei loro quartieri, e o non poterono, o non seppero, o
quartieri, e o non poterono, o non seppero, o non s'arri
o non poterono, o non seppero, o non s'arri schiarono
che ci occorra, per ogni pubblica o privata calamità, guardare in su
trasmettere la proprietà magnetica al ferro o all'acciaio, magnetizzare. trattato
a uno che fusse stato lontano due o tre miglia. manfredi, 1-47: un
fu tra gli imperadori e pontefici nessuno o piccolissimo commercio, essendo gli stati loro
, sostenendo, quasi bersaglio ai colpi o quasi scoglio fra le tempeste, le calamitose
in mezzo agli effetti di profonde rivoluzioni o di guerre lunghe e calamitose. giusti
sottile e flessibile di alcune ciperacee, o di piccole canne di palude; canna
nodo e nodo teneva al meno quattro o cinque fiaschi. 4. letter
, ma con una picciola canna, o calamo, come oggidì usano alcuni.
2-343: 4 calanca ', piccolo ricovero o seno lungo una costa di mare,
, a la campagna / calandra grida, o rossignuol si lagna, / o,
, o rossignuol si lagna, / o, tra caverne e rupi, / stridon
, con qualche gocciole nel petto nere o bigio scure:... nella parte
, ornate di solchi e punti rossastri o bruni, zampe rosso-rame (e danneggia
olina, 27: la lodola di prato o calandrino è più gentile e minuta di
luna discendeva verso occidente. luna crescente o luna calante? palazzeschi, 1-101: e
di nodi del macellaio crudele, o il bastone spaventoso della granata di stipa,
il bastone spaventoso della granata di stipa, o il calappio dell'accalappiacani. -etimo
i graffi contra coloro che volevano salire o rompere esse mura; e se con gli
le mani e co'piedi; ficcano chiodi o pioli; con le ginocchia stringono una
. allentare il cavo che sostiene una vela o una bandiera; ammainare. - anche
-arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate d'esser vinti e sommersi in
spezzati remi, / calate vele, o stanchi marinai: / fortuna cresce e '1
e lo trapassa per altrettanto spazio, o solamente tanto meno quanto il contrasto dell'
quanto il contrasto dell'aria e della corda o di altri accidenti l'impediscono. marino
si mettono sopra le porte delle fortezze o città, e al bisogno si fanno
sull'ali, / che sanza veder logoro o uccello / fa dire al falconiere «
l'argoliche navi. giusti, 2-212: o nibbi vaganti / stecchiti di fame,
vaganti / stecchiti di fame, / o corvi anelanti / al nostro carcame;
tormenta. verga, 4-30: due o tre muli, della lunga fila sotto la
che penetrino in un paese dal nord o vi dilaghino discendendo dalle montagne, i
pulci, 25-227: (non per iscogli o per vento nimico, / ma perché
su un luogo; addensarsi (la luce o l'ombra dei vari momenti di una
equinozi prima che l'anno passato; o vero pare arrivare, ché l'occhio
innamori a guardare un filo d'erba, o la luna che cresce e che cala
uno tratto, ché sempre ti calerà due o tre per cento; e quando vendi
la miniera predetta cali più di 40 o 45 per cento; il restante è purissimo
[i venti], come in 4 o 5 gradi da questa parte, non
galileo, 4-3-241: non cresce o cala la velocità del moto naturalmente accelerato,
una nota (in un'esecuzione strumentale o nel canto): rispetto all'intonazione
varchi, v-57: e se ha detto o fatto quella tal cosa, gli rispondiamo
rispondiamo: tu me l'hai chiantata, o calata, o appiccata, o fregata
l'hai chiantata, o calata, o appiccata, o fregata. = lat
, o calata, o appiccata, o fregata. = lat. catare e
se un gentiluomo, andando alla chiesa o al magistrato ad ogni cento passi spiccassi
e calata sono due specie di danza o ballo: ed il poeta scherza con
la voce calata, che vuol dire caduta o scesa, dicendo che, dopo aver
e forma un ricettacolo di forma piana o convessa, su cui sono impiantati i
, sm. stor. canestro di giunco o di canna, a forma di
, ii-188: 1 calato picciola corba o canestro, fatto di canne o vimini,
corba o canestro, fatto di canne o vimini, entro il quale le donne
di tre cose per non andar priggione: o di pagar la. bona strena a
strena a gli birri e capitano, o di aver diece spalmate, o ver
capitano, o di aver diece spalmate, o ver cinquanta staffilate a brache calate.
ancora arte. la realtà ci sta o come immagine del pensiero astratto ed estrinseco
immagine del pensiero astratto ed estrinseco, o come figura di un figurato parimente astratto
incarico di convocare gli invitati del padrone o le persone con cui questi deside
una forma aggettivale mediterranea * calaberna (o galdberna), deriv. da * caldbro
), deriv. da * caldbro (o galabro) 4 concrezione calcarea o ghiacciata
(o galabro) 4 concrezione calcarea o ghiacciata '. càia? a
nome volgare. qualche scrittore li chiamò calazi o calaze dal lat. chalazae, e
, 11-1397: da l'impeto cacciati o da la calca / precipitar ne'fossi
, consenso che naturalmente non ottenevano, o riuscivano a strappare debole debole e amaro
all'esser l'acqua granella in mucchio, o anguillette in calca; e quelle,
poi son dette 'malleoli'da'latini, o * claviculae tibiae e finalmente s'arriva a'
carletti, 134: così tengono quella scarpa o suola ferma nel piede, e volendo
qua e là a sedere per terra o inginocchioni, col sedere sulle calcagna.
mettersi alle calcagna', come spia, o per sorvegliare i movimenti, le azioni.
trovava, senza che egli ne avesse merito o colpa, nella condizione di uno di
9-1-3: io poi, dopo la prima o seconda volta, risponderei colle calcagna a
. 3. parte posteriore delia calza o della scarpa che ricopre il calcagno del
domenicali, nello spicco della sagra, o nel breve fasto del ballo. 4
*, così chiamano una tacca o buca rotonda nelle piccole matrici, più fonda
, e che termina abbasso obbliqua- mente o ad angolo acuto. 6.
] sono... il brunitoio o a lanzetta, o a calcagno, i
.. il brunitoio o a lanzetta, o a calcagno, i bulini, la
calcagno, i bulini, la ciappola o tonda, o quadra, le seste,
bulini, la ciappola o tonda, o quadra, le seste, o dritte,
tonda, o quadra, le seste, o dritte, o torte, o
quadra, le seste, o dritte, o torte, o da calcare o
o dritte, o torte, o da calcare o da suggelli. 9
o torte, o da calcare o da suggelli. 9. dimin.
marmo. baldinucci, 25: calcagnuolo o dente di cane,... una
2. in generale, tacca o sporgenza a guisa di piccolo calcagno su
, 1-220: calcalettere, pezzo di marmo o di metallo, piano e liscio per
ponesi sopra lettere spiegate e ammontate, o su altre simili carte sciolte, che
da altre che sian vicine, o una folata d'aria non le disordini o
o una folata d'aria non le disordini o le disperda. = comp. dall'
. borghini, 1-134: con un ferro o stiletto d'avorio... andar
sf. fornace (a tronco di cono o di piramide) per calcinare i
i materiali usati nella fabbricazione del vetro o per la cottura del calcare.
de le mie rime; / né spelunca o caverna è fra gli sassi, /
bassani, 1-217: il turista, o chiunque altro si trovi a calcare in quel
ed ordinario uso delle viti è per stringere o premere o calcare qualche cosa, come
delle viti è per stringere o premere o calcare qualche cosa, come nelle morse,
man dispicca dai fogliosi tralci, / o calca il pie'ne'larghi tini. [
l'orecchio sul fecondo / solco, o lungo le vertebre del masso, / sente
da qualche tratto scappato all'impeto, o dovuto alle circostanze particolari di chi scrive
alle circostanze particolari di chi scrive, o al bisogno di calcar con più forza sopra
né da verun sospetto che avvilisca o il mio carattere o la sua delicatezza.
che avvilisca o il mio carattere o la sua delicatezza. io calco su questo
che un piccolo disturbo, una voce o movimento intempestivo venisse da parte dei bambini
i grandi facevano finta di non sentire o sedavano calcando alcune sillabe di un'avemaria
uno orticello fuori d'una finestra, o a uno tetto che fosse, una passera
e così si conduce il lavoro in fresco o in muro. baldinucci, 25:
colla punta d'uno stile d'avorio o di legno duro i dintorni d'alcun disegno
alcun disegno, fatto sopra carta ordinaria o trasparente, a effetto di far comparire
effetto di far comparire sopra altra carta o tela o muro esso dintorno, per
far comparire sopra altra carta o tela o muro esso dintorno, per poi farne
dintorno, per poi farne altro disegno o pittura. milizia, ii-189: '
un disegno impiastrato di polvere di lapis rosso o nero, e con una punta di
diverse per la presenza di quantità più o meno rilevanti di altri componenti (e
una massa incoerente di ciottoli, ghiaie o arene silicee e calcari, coperte d'uno
calcari, coperte d'uno strato più o meno profondo di calce carbonatica, commista
... erano di alberese, o sasso calcario bianco al di fuori.
vaporando dai « calcheroni * accesi o dai forni, pensavano alla vita di
: io per me vedendo che senza o caduta o inciampo mal si può ire ancor
per me vedendo che senza o caduta o inciampo mal si può ire ancor per la
manzoni, 300: su questa, o re, che a noi / sembra di
calcato sul capo, con un'aria compunta o dimessa. g. bassani,
, e medi,... / o d'altra gente estrema, / arme
anche calcatréppa, calcatrippa; e cacatréppola o caccatréppola) sf.; anche sm
le stoppie di quasi sole felci, o calcatreppole, o scepiti o spighi
di quasi sole felci, o calcatreppole, o scepiti o spighi, o tignamiche
, o calcatreppole, o scepiti o spighi, o tignamiche, o ginestre [
, o scepiti o spighi, o tignamiche, o ginestre [ecc.]
o spighi, o tignamiche, o ginestre [ecc.]. pascoli,
di calcio, di colore bianco o giallastro, molto igroscopico, ottenuto per
(con percentuali di sabbia), o per malte idrauliche (con percentuali di
bagnata con acqua e ridotta in polvere o in pasta. - calce idrata:
: le pietre per far la calce o si cavano da i monti o si pigliano
calce o si cavano da i monti o si pigliano da i fiumi...
si addolciscono gli amarissimi frutti dell'ippocastano o castagno d'india. milizia, ii-190
le mani degli uni sono gialle, o color terra, e, dentro, callose
un fucile che si appoggia alla spalla o al fianco; impugnatura (cfr.
, s. e. & o., salvo errori e omissioni, come
: si presenta in forme sta- lattitiche o mammellonari, bianco-azzurrognole e traslucide (
d'alcune piccolissime macchie di color capellino o bigiccio, tramezzato di macchie sfumate di
alle quali non è attaccato il calceo o sandalio. = voce dotta, lat
anche quarzo, tormaline, sostanze grafitiche o carboniose, cristallini di pirite);
istesse galere, ed in cima dell'albero o del calcese. bal dinucci
da un impasto omogeneo di cemento (o malta) e ghiaia e pietrisco o
(o malta) e ghiaia e pietrisco o sabbia). s.
s. bernardino da siena, 392: o tu che fai il calcestruzzo, quante
1-40: chiamati comunemente cantoni di getto o di smalto o di calcestruzzo. baldinucci,
comunemente cantoni di getto o di smalto o di calcestruzzo. baldinucci, 26: calcistruzzo
ghiaia, come se appunto fosse imo smalto o calcistruzzo. milizia, ii-191: 4
milizia, ii-191: 4 calcistruzzo 'o 4 calcestruzzo '. materia che serve
calcina ben colata e rottami di terra cotta o laterizi. in roma si adoperano i
: 'calcestruzzo', sorta di cemento, o smalto, in cui alla rena si sostituisce
leggera, scollata, in pelle sottile o flanella, usata un 3.
tintori. battere coi piedi la lana o il panno tinto, allorché si lava
: non ardisca in modo alcuno mettere o condurre o far condurre per vendere in
non ardisca in modo alcuno mettere o condurre o far condurre per vendere in detta città
di firenze e suo dominio scarpe fatte o lavorate fuori di esso dominio in qualsivoglia
di esse; eccettuate però le scarpe o calcetti da donna. -figur.
e vi vanno sempre scalzi con calcettoni o borzacchini di cuoio di caprio, che
nomi composti a denotare le diverse combinazioni o corpi non semplici, in cui esiste il
voce dotta, comp. da calci [o] * e dal sufi, -colo (
. il depositarsi (durante l'accrescimento o per malattia) di sali di calcio
di pietre bianche e dure, o rosse, o tiburtine,...
e dure, o rosse, o tiburtine,... o almeno canute
rosse, o tiburtine,... o almeno canute, o alla fine
,... o almeno canute, o alla fine nere, che sono
, ix-353: ma primamente il tegolo o 'l mattone / o calcina saria stata
primamente il tegolo o 'l mattone / o calcina saria stata verace, / che
ariosto, 10-110: quale 0 trota o scaglion va giù pel fiume / c'ha
, benché si faccia anche di marmo o d'altra pietra), lievitata poi
guidati erano soltanto dah'altrui autorità, o da un loro proprio parere e compiacenza
secca, proveniente da un muro scrostato o diroccato; frammento di intonaco.
di cava e si chiamano volgarmente colombini o calcinale, che si trovano in parecchi
miscuglio per ottenere un dato prodotto fisso o indurvi una data mutazione. gli antichi
. nell'iterizia, l'etiope, o l'alcalizzato col sapone di venezia..
alcalizzato col sapone di venezia... o con gusci d'uova calcinati. magalotti
corno di cervo particolarmente bruciato, o filosoficamente calcinato, leggo io presso alcuni di
seconda dell'esposizione, erano bianchi calcinati o ricoperti d'alghe. -figur.
solida ad alta temperatura per la disidratazione o la decomposizione degli elementi che la compongono
intende poi a purgare 0 per calcinazione o per distillazione. ottimo, i-494: la
e quelli dispartiti da insieme, purgare o per calcinazione o per distillazione. a
dispartiti da insieme, purgare o per calcinazione o per distillazione. a. adimari,
in cenere (per l'azione del fuoco o mediante processi chimici). magalotti
e se d calcinelli del mare di sopra o di sotto la pigrizia dello stomaco schifante
seta: dovuta al fungo deuteromicete botrytis o beauveria bassiema (e l'insetto muore
, le quali soprattutto fra pietre massi o pulita terra, alle cime de'monti,
de'monti, più che da costa o calcio loro, scaturiscono. idem, i-375
. il calcio è come il piede o il manico dell'archibuso. [sostituito da
3-105: il dottor torquato, il quale o a torto o a raggione, o
torquato, il quale o a torto o a raggione, o per dio o per
o a torto o a raggione, o per dio o per il diavolo, la
o a raggione, o per dio o per il diavolo, la vuol sempre
] cavalcassi l'ippogrifo d'astolfo, o ti menasse il dromedario di madian,
ti menasse il dromedario di madian, o ti trottasse sotto una delle ciraffe degli tre
fussero tanti calci di bue, d'asino o di mulo. marino, i-191:
le veniva in fantasia qualche moto proprio o quando io più del solito la speronava,
avessi nel fegato la pazienza di giobbe, o fossi un pezzo di legno da tagliarci
cui ha bevuto. si dice di offesa o assalto, anche giusto, ma a
non è più in grado di offendere o di farsi temere; e per ciò solo
boiardo, 1-6-67: non li vale scudo o pancirone, / ché giù di quel
far penetrare, colpendola coi piedi o con la testa (e senza
(e senza mai toccarla con le mani o con le braccia), una
), segnando così un punto o rete (e vince chi segna il maggior
a spasso veggendo le maschere, o ire a fare al calcio. aretino,
luoghi di toscana davasi al pallone o col calcio soltanto, o non questo e
davasi al pallone o col calcio soltanto, o non questo e col pugno.
e carbonato di sodio in soluzione, o facendo gorgogliare anidride carbonica in una sospensione
composto ottenuto, una polvere bianca più o meno fine, si usa per preparare
). -fluoruro di calcio: incolore o colorato in giallo o violetto per impurità
calcio: incolore o colorato in giallo o violetto per impurità, cristallizza nel sistema
a cui possono prendere parte due o quattro giocatori) con caratteristiche analoghe al
forno, con ripieno a base di formaggio o ricotta, tuorli d'uova, zucchero
frittelle di pasta, ripiene di ceci o castagne passate, cioccolato, cannella,
alterazioni morbose dello sche letro o del sistema nervoso). =
. zool. classe di poriferi o spugne marine, con scheletro formato
formato da aghi calcarei a due, tre o quattro punte (e vivono isolate
quattro punte (e vivono isolate o in colonie, a non grande
acido mediante l'aggiunta di calce o carbonato di calce o marne calcaree.
di calce o carbonato di calce o marne calcaree. = voce dotta,
incolore e limpido, ma spesso giallognolo o rossastro per impurità varie; è fortemente
casa abbondavano i fermacarte (di calcite o di solfo) e, in conseguenza,
calcitrasse nel puoglo [= pungolo], o stecco, che sei ficcherebbe nel piede
di solito nel gesso, nell'argilla o nella cera) di un rilievo
vien fatto sopra la carta, tela o muro nel calcare. fra i pittori
altro foglio netto, e calcava quel disegno o schizzo su quello con un stile d'
calco con battervi suso un fazzoletto o altro panno sottile, onde li profili poi
si vedevano restar netti e senza macchia o segno alcuno sotto di essi; di poi
di essi; di poi li finiva o di penna tratteggiando o di acquerello, secondo
poi li finiva o di penna tratteggiando o di acquerello, secondo che più gli
, andavano pubblicate con quella precisa formazione o sia deformazione di carattere in cui si
stereotipia, ecc. -anche: impronta o disuguaglianza di superficie causata da un'impressione
e che poi si appianano col cilindro o colla soppressa. 5. ling
con la prima un altro significato; o nella formazione di una parola composta con
di cui assume il significato complessivo; o nel mutuare dalla lingua straniera una forma
più tolerabile, che esercitarsi in un'arte o fare un mestieri, come i galant'
e zinco: in piccoli cristalli tabulari o in aggregati lamellari o stalattitici, di
piccoli cristalli tabulari o in aggregati lamellari o stalattitici, di colore nero-azzurro, con
. 2. istituto statale, o privato, che promuove e cura l'
. rucellai, 2-184: gli ossi calcoidei o innominati detti anche cuneiformi dal falloppio,
1-297: 'calcole ', due o più regoli (cioè quanti sono i licci
inferi, e poco ci può dare o tórre del menare le càlcole il più
tórre del menare le càlcole il più o il meno. g. c. croce
volendo sapere se sono in segno flematico o in colerico o in maninconico. intanto i
sono in segno flematico o in colerico o in maninconico. intanto i poverini tirano
insieme con tutti gli altri debitori o creditori. caro, 12-i-6: entrammo poi
di un compressore, ad esempio: o la resistenza di un fondo di cilindro,
di un fondo di cilindro, a due o a quattro tempi: i consumi di
, le cui premesse sono nello spirito o nel carattere, nelle forze che lo
29: * io calcolo, o fo calcolo, di andarmene a roma nella
attentamente con grande cura (una parola o un'azione: tenendo conto di ogni
, fondarsi, contare (su qualcuno o qualche circostanza). arila, 76
velluti e le dorature de'salotti, o ne'giochi e rimandi delle specchiere,
né nel concreto, né nella geometria, o nella fisica, ma nel calcolatore che
voi meco? lasciami in pace, o profondo calcolatore, o gazzettier letterario,
lasciami in pace, o profondo calcolatore, o gazzettier letterario, o meccanico ingegno qual
profondo calcolatore, o gazzettier letterario, o meccanico ingegno qual che tu sia..
urania / tuo genitor gentile; / o da torre solinga / di marte all'
che sopra qualunque cosa gli veniva udita o veduta, si metteva a computare, disse
è altro che colui il quale calcola, o meglio, computa i numeri, i
sempre dominati ancora da una crisi nervosa o morale, più vergognosi qualche volta nel
potranno confidare nei calcoli incerti di economia o di meccanica di cui non impararono sillaba?
7-72: non era certo un filosofo o un matematico che inseguisse nella sua mente
, e misura quello che gli noccia o gli giovi. la vita è per lui
. 5. econ. calcolo utilitario o calcolo edonistico: scelta fra i mezzi
scopo (nella produzione, nel consumo o nello scambio dei beni). 6
declamava. marino, vii-333: venite o serafini ardenti a predicar quest'amore in terra
quest'amore in terra...; o piacciavi almeno con quel calcolo acceso,
medie. concrezione cristallina di sali minerali o di acidi organici che si forma (
ghiandole a secre zione esterna o nei condotti escretori o dove ristagnano sostanze
zione esterna o nei condotti escretori o dove ristagnano sostanze secrete o escrete:
condotti escretori o dove ristagnano sostanze secrete o escrete: calcoli biliari; calcoli delle
calcoli salivari; calcoli prostatici; balanoliti o smegmoliti, nel solco balano prepuziale;
quelle pietruzze che si generano nelle reni o in altre parti dell'animale. tommaseo
giovane. probabilmente morì di calcoli renali o di nefrite. 2. dimin.
sali che causano vari disturbi, più o meno gravi a seconda della parte colpita
rame, rombico, di colore grigio-piombo o grigio- ferro (e si presenta in
ferro (e si presenta in cristalli prismatici o in aggregati granulari).
che ti movino il ventre, o finge dogli di fianco, e scappagli da
sf. capace recipiente (di rame o di altro metallo) adoperato per far
. nieyo, i-iii: la vecchiaia o meglio l'impotenza l'ebbe ad incogliere
; anche gas provenienti da apparecchi industriali o dalla trasformazione di energia elettrica):
, che gli egizii abbiano preso qualche degno o indegno principio da quelli. garzoni,
vaso di vetro, dentrovi quella più o meno acqua che vi sarà in piacere.
, tei dirò subito: dicesi bologia o succiola. = comp. da
, el quale è sì grande, o che lui se ne tirerebbe adrieto e
mancherebbe anche poi in quelli più importanti o volendolo esercitare si farebbe troppo odioso e
. 3. stanzetta sopra (o accanto) il forno (dove si
caldano, sm. recipiente (di terracotta o di metallo) che si riempie di
ferro, con due maniglie pendenti, o fisse, ovvero con un'asta di ferro
: caldano appellano i fornai quella stanza o volticciuola che hanno sopra il forno.
al paretaio / non temi che grandini o che fiocchi; /... /
qualche biancheria, e molte volte un laveggio o caldanetto pieno di fuoco, nel quale
preso avessi col caro questione, / o castelvetro, in sulla lingua ebrea,
in sulla lingua ebrea, / greca o latina, arabesca o caldea, / forse
, / greca o latina, arabesca o caldea, / forse potresti aver qualche
lettere populari avean somiglianza con l'ebraiche o con le caldee, e lo
: questo bacio, in lingua orientale o caldea, si chiama « bacio
per le fosse / io potevo imparar greco o caldeo. marino, 10-154: il
che fabbrica e ripara caldaie (o altri vasi di rame e di altri
garzoni, 1-458: i calderari, o fabri ramarii, son quelli che per forza
come fra la pania / calderini o fiorranci. marino, 221: odo dappresso
49: trovate per ciascuno una conca, o calderone di rame, 0 altro vaso
, e trovate de'carboni del cerro, o legno di castagno, e abbiate uno
intagliata, e si mette in un vaso o catinella, con acqua freschissima e nettissima
, dove e'mangiano 1 'arroz, o volete dire il riso. f. f
caldaióne in corpo: di chi brontola o non si cheta mai. 2
co'calderotti / cuocon di molte cose o tanto o quanto, / ha ordinato
/ cuocon di molte cose o tanto o quanto, / ha ordinato una cosa
cappia libbre una d'acqua, o libbra e mezza, e fa'nel fondo
delle donne] è secondo che più o meno abbonda in loro caldezza e umiditade
si crea una figura a sedere ritta, o come si vuole. g. m
a figure e paesi intravisti, immaginati o visti in opere vetuste di mitologie.
concedea poscia un generoso perdono; o se pure ella a lui il chiedea per
abbiano una temperatura superiore a quella normale o dell'ambiente: contrapposto a freddo)
maggior e minor participazione di luce son più o meno calde; onde, quando alcuni
asini a i quali il sole, particulare o principalmente il maggio, scalda la schena
. bartoli, 35-36: il luogo alto o basso, cioè l'aria sottile o
o basso, cioè l'aria sottile o grossa, i venti freddi, e secchi
i venti freddi, e secchi, o caldi, e vaporosi, l'argento vivo
vivo mischiato con bollicine d'aria, o purgazione, e altri simili accidenti, cagionano
3. di cibi che cuociono, o sono appena tolti dal fuoco, di
appena tolti dal fuoco, di acqua o bevande fortemente riscaldate alla fiamma, del
non men doglio. -di pugnale o spada appena estratta da una ferita,
di parti del corpo ardenti per febbre o per sforzi e fatica. latini,
gli ufi&ziali più caldi a'voti, o più arditi ai disegni; le dame della
, sua fattura, allettato dalla novità o dal maraviglioso de'fenomeni che gli si
, 4-84: udiste in alcun giorno / o pur in questa o ver in altra
alcun giorno / o pur in questa o ver in altra valle / con sì caldi
che l'animo nostro è capace di forti o lunghe agitazioni, di caldi e veementi
sul sepolcro ritta / di matrona o d'eroe, starsi li vedi / giunti
, di potenza: insuperbito per ricchezza o potere, pieno di orgogliosa baldanza.
, messer patrizio, è cotesto! o voi mi riuscite un eccellente dottore, mi
e ritrarmi nella cella del contemplator taciturno o nella camera calduccina dell'uomo assestato,
; luogo, ambiente riscaldato dal sole o artificialmente, regione torrida; stagione calda
mena / nasce di secco, di caldo o di molle. dante, purg.
bel sole, / per chinar pioggia o menar fosco tempo. ariosto, sai.
la vita nell'età sua d'anni quaranta o circa. sassetti, 3: noi
febbre... mi sopragiunse, causata o dall'inusitata fatica, o più tosto
, causata o dall'inusitata fatica, o più tosto dall'aria diversa e pestifera di
diversa e pestifera di quel clima, o per dir meglio intemperie di quel paese nuovo
gioco migliore che gli alberi / o la solita strada. -figur.
caldi del divino parlare di dio. o anima fredda, riscaldati un poco nel
luogo violentemente battuto dal fuoco nemico, o di un giorno in cui gli scontri
s'empì quella mano... / o mio padre, di sangue!
di sangue! 4. cibo o bevanda riscaldata (come conforto nei gran
come conforto nei gran freddi invernali, o in un malessere). -tenere in
so saldo: / si èi en gloria o en caldo, / no lo m'
fargli grandi; e fu de'primi, o primo papa, nella cui corte s'
lo scoglio, /... / o se t'insuperbisti, / o in
/ o se t'insuperbisti, / o in greco salisti / per caldo di ricchezza
salisti / per caldo di ricchezza, / o per tua gentilezza, / o
o per tua gentilezza, / o per grandi parenti. 12.
d'anime assassinate (assassinate con la guerra o con la pace, con la virtù
con la pace, con la virtù o col vizio, a caldo o a freddo
la virtù o col vizio, a caldo o a freddo). -in caldo
di picciola febbre che ci assaglia, o almeno gli anni vegnenti le portan via
poggiuolo non può essere più caldemo o caldoso; il sole ci dà dalla mat
11-43: nel quale [orto] fonte o rivo... corra, sì
acre, bruciante, dovuta a cibi o aromi che riscaldano. sassetti, 394
, la quale riceve dalla caldura, o 'l diletto che gli porge la dolcezza
[queste acque] le fredde complessioni o le particolari membra cui sia diminuito il
di questo impediscono i ribaldi... o per via d'erbe, o di
. o per via d'erbe, o di pietre, o di beveraggi, o
via d'erbe, o di pietre, o di beveraggi, o col mezzo espresso
o di pietre, o di beveraggi, o col mezzo espresso de'demordi, l'
e la virtù calefattiva dell'uomo, o chiudendo le vie del
seme umano, o interponendosi con corpi assonti fra l'uomo
colori puoi fare temperati con uovo; o vuoi, per caleffare, ad olio o
o vuoi, per caleffare, ad olio o con vernice liquida, la quale è
, se 'l colpo è cassale o no, sì che io mi possa acconciare
; burlone. sacchetti, 67-9: o che gli fusse fatto in prova fare,
fusse fatto in prova fare, o che da sé lo facesse, venne un
]: né sia chi per ingiuria o per calèffo / tocchi la maestà del suo
nel vuoto; ma della realtà, o piuttosto del fenomeno, ha il senso
diritto civile, che il calendario sia o no regolarmente costituito. baldini, 6-131:
qualunque significato. 2. tavola o libretto composto da vari foglietti uniti insieme
caduto da cintola, ed ogni festa o feria uscita di mente. -essere nel
chi non è galantuomo a tutta prova, o sventoli una bandiera gialla e nera,
sventoli una bandiera gialla e nera, o la sventoli tricolore, non è nel
con allegra fronte / curando poco grisoppo o rovaio, / e 'n sulla terza
33-27: nascer debbe in quei tempi, o dopo poco / (e ben gli
cento / te l'avesser promesso, o noi faranno / mai, com'è lor
, com'è lor costume, / o, se lo fanno, / sarà quando
popol delle navi. -n o n apparire in colenda: non farsi vedere
poi attenderà alcuna festa, / pasqua o kalendi maggio o pentecosta, / e sia
festa, / pasqua o kalendi maggio o pentecosta, / e sia intorno a
che segna anche i giorni della settimana o del mese. = voce dotta,
. le radici di genziana, la calendula o fior rancio, il dittamo, lo
calendule gialle, sui fior di lupo o ellebori che nascono ai loro piedi!
/ d'unquanchi e quinci senza fine o meta, / ha fatto con l'
/ ché starai per giullare, / o spenderai quant'essi, / ché, se
colpato. lapo gianni, ii-492: o morte,... / di ben
, 335-6: niente in lei terreno era o mortale, / sì come a
/ che non ha tante mosche apuglia o spiche; / e lo prega d'aiuto
sé tutti i suoi, che, volessono o no, seco quivi erano a parte
sempre / qual più cibo le nuoca o qual più giovi. alfieri, vii-50
1-124: dammi una zappa, un erpice o un rastrello; / a me non
2. locuz. -avere in calere o in cale una cosa: pensarci continuamente
a cuore. boccaccio, iii-3-13: o palemon vieni a vedere: / vener
egli lo poneva in non calere, o veramente a non cale, o ancora a
calere, o veramente a non cale, o ancora a non colente. guarini,
sm. piccola vettura (con o senza mantice), per lo più a
la spesa intollerabile d'avere a noleggiare due o tre volte la settimana calessi a
volte la settimana calessi a vettura o cavalli di posta. forteguerri,
tutta la mascherata era a cavallo o sopra carri vagamente inventati e dipinti
carri vagamente inventati e dipinti, o in carrozze e in calessi scoperti
.. perché nel sasso quasi schietto, o poco meno, come ne'calestri,
calettamento: l'angolo che l'ala o il piano orizzontale di coda formano con
legno, in modo che il risalto, o la parte rilevata dell'imo, chiamato
alto in basso in una simile tacca o buca incavata nell'altro pezzo.
, sf. le minute particelle di oro o di argento che si staccano durante la
: 'calibeare ', preparare un liquore o una medicina coll'acciaio. tommaseo [
: calibeare, preparare un liquore, o una medicina col calibe, cioè coll'acciaio
oggetti (in genere di forma cilindrica o sferica). = deriv.
. galileo, 4-1-252: quelle sagome o calibri sopra i quali fussero notati i
. montecuccoli, 1-117: ognuno, o principe, o generale, o fonditore,
1-117: ognuno, o principe, o generale, o fonditore, ha voluto
ognuno, o principe, o generale, o fonditore, ha voluto inventare a capriccio
non abbia in vita sua trovato amore, o d'un calibro o d'un altro
trovato amore, o d'un calibro o d'un altro, la regola migliore per
, agli stati uniti, che sei o settemila copie d'un'opera. baldini,
evidente, ha contribuito nella pronunzia piana o sdrucciola. la prima, più antica,
). càlice1, sm. bicchiere o tazza (di vetro o di metallo
sm. bicchiere o tazza (di vetro o di metallo) con bocca larga che
restringe verso il fondo e piede più o meno lungo, che poggia su una
se un tal calice / sia d'avorio o sia di salice, / o sia
avorio o sia di salice, / o sia d'oro arciricchissimo, / purché sia
de l'apennino. pascoli, 34: o convitato della vita, è l'ora
negri, 1-479: la tua freschezza, o creatura, è simile / al brusir
messa: con la coppa d'oro o d'argento dorato e il piede metallico.
giordano, 3-300: dee essere il calice o di stagno o d'ariento o
essere il calice o di stagno o d'ariento o d'oro, non d'
o di stagno o d'ariento o d'oro, non d'altro nulla.
giovanni hus, che si chiamavano calistini, o vero sub utraque: li quali,
, cioè la insegna di queste armi o insegne, cioè sia le parti, e
, dentro nella sua mente, o faccisi capo, ovvero la porta in mano
sua indegnazione. ariosto, 21-54: voglia o non voglia, alfin convien ch'e'
« se questo calice non può allontanarsi, o mio dio, sia fatta la tua
portano forma dalle papille renali al bacinetto o pelvi renale. -calice gustativo: elemento
mezzo di quello è portato all'utero o sacco dell'ovidutto, restando la tunica
base della ruota di piombo, stagno o rame, colla quale si lavorano le gioie
di quei bicchierini, per vini preziosi o per liquori, quando abbiano gambo e
fiore, costituito da sepali, verdi o colorati in sostituzione della corolla, caduchi
colorati in sostituzione della corolla, caduchi o persistenti (con funzione essenzialmente protettiva,
seme, che fu lasciato nel calice, o boccia del fiore. vallisneri, iii-382
calici, donde uscivano ciuffetti di fiori bianchi o porporini, ovvero si staccavano, portati
al figur. carducci, 904: o bocca rosea, / schiuditi: o fior
: o bocca rosea, / schiuditi: o fior de l'anima, / o
o fior de l'anima, / o fior del desiderio, apri i tuoi calici
desiderio, apri i tuoi calici: / o care braccia, apritevi. imbriani,
. 2. ant. guscio o involucro di ghiande, di noci,
ricettacolo a capocchia peduncolata e tallo crostoso o polverulento. = voce dotta
che fabbrica i suoi nidi su pietre o muri (detta anche ape muraiola)
dovuta ail'inalazione di polvere di silice o di altre pietre. =
s'appre sentano innanzi quattro o sei cestaroli, i quali sono al
senza a pena accennar la contrada, o la casa dove dimori. =
quale si faceva scorrere l'acqua calda, o anche si riscaldava ad uso di sudatorio
ove non vai che l'uom richiami o sibile. cornaro, 85: bisogna che
bisogna che chi nasce nasca con complessione o calida, o frigida, o temperata;
nasce nasca con complessione o calida, o frigida, o temperata; e che
con complessione o calida, o frigida, o temperata; e che i cibi calidi
frigide,... una calida, o come essi dicono torrida,..
il fumo; / fredda come gragnuola o ghiaccio o neve / scorre l'altra
fumo; / fredda come gragnuola o ghiaccio o neve / scorre l'altra di state
: califfato: la podestà del califfo, o sultano, capo religioso, civile e
nelle più rare ed asciutte nuvole, o più tosto caligini, che sieno in aria
e sboccarne fuori ondate di fumo chiaro o di fuoco nero; l'uno e
crepuscoli romani, in cui l'angoscia o l'ira dei crocchi che leggevano alle
. bembo, 1-142: nasce quella cosa o luce o imagine o verità, che
, 1-142: nasce quella cosa o luce o imagine o verità, che dir la
nasce quella cosa o luce o imagine o verità, che dir la vogliamo, che
: tu [calliope] scorgi o diva, / del tuo divoto sacerdote il
/ quando tu non le illustri, o sommo sole! campanella, i-235: apri
nella sacra caligine d'un'astrusa filosofia; o di farlo splendido per vana bellezza di
eziandio quelle cose che a'viventi sono o totalmente nascoste o grandemente oscurate da caliginosa
che a'viventi sono o totalmente nascoste o grandemente oscurate da caliginosa dubbiezza. barilli
, secondo la differenza de'loro umori o grassi o caliginosi, sottili o caldi.
la differenza de'loro umori o grassi o caliginosi, sottili o caldi.
umori o grassi o caliginosi, sottili o caldi. 3. pieno di
tempi è la terra coperta di brina, o di maggio gli alberi di foglie.
velo (l'occhio, per vecchiaia o malattia). bibbia volgar.,
. pascoli, i-143: il liceo o ginnasio... su quell'altura,
boccaprevete, porporine, rubelliane, sanguigne o rosse. = lat. mediev.
, meccanismo composto di due grossi bozzelli o taglie a tre raggi e di una corda
* caloma '. grosso paranco a sei o quattro cordoni con un bozzello incocciato ad
giovanni hus, che si chiamavano calistini, o vero sub utraque: li quali,
ha la spata di colore giallo più o meno intenso e le foglie picchiettate di
callaia significa passo stretto, dico passo o valico e non via, come mi
che sembrano aver servito per qualche callaia o steccaia da mulino. viani, 14-118
nessuna persona di qualsivoglia stato, grado o condizione, ardisca o presuma fare etiam
stato, grado o condizione, ardisca o presuma fare etiam su suoi beni e
propri, callaie, callarecce, impedimenti o serrature, per adunare acque per causa
per adunare acque per causa d'ortaggi o simili comodi, che riempisse, inondasse [
sia persona che gli abbia a impedir o disturbare queste commodità dalla casa, dal
[se] trovaste per la via fossati o poggi, / fu per mostrar quanto
ritrovar giamai / per piano calle, o per alpestre ed erto, / terra cercando
per arte trasformarsi i corpi, / o sia che in essi, ripercosso e
e spinto / per calli angusti, o da l'accesa chioma / tratto del
elementi distempri ardor di fiamma; / o sia [ecc.]. monti,
se tronco il calle gli attraversa, o sasso, / marte sei crede e
. piccola saracinesca per regolare l'afflusso o il deflusso delle acque dei canali.
lascia mai. / dell'alba al lume o della luna a'rai, / callido
olfatto acutissimo, che depongono le uova o le larve su corpi in decomposizione o
o le larve su corpi in decomposizione o piaghe purulente (e spesso sono parassiti
molti luoghi la 'caligrafia ', o vogliam dire la buona e vistosa scrittura,
ha una bella mano di scritto ', o semplicemente 'ha una bella mano '
semplicemente 'ha una bella mano ', o 'una brutta mano ', quando
per dare la fisionomia di un albero o per fare il ritratto di una zia.
3. figur. stile letterario o artistico che si esaurisce in un prezioso
contornavano le perfette maiuscole inglesi, gotiche o rotonde. borgese, 1-125: gli
esclusiva perfezione formale (un'opera letteraria o artistica); formalmente impeccabile.
. 3. letter. artista o scrittore che si preoccupa esclusivamente della perfezione
ella [pietra aquilina] ha il caliimo o nucleo totalmente libero e staccato; e
-direte dal callista. - pediatra o callista non è lo stesso?
dell'au stralia: alberi o arbusti con rami brevi coperti di
mio callo / un m'ha piggiato, o dio, veggo le stelle ».
l'uso prolungato di strumenti di lavoro o di attrezzi sportivi o per una forzata e
strumenti di lavoro o di attrezzi sportivi o per una forzata e continua posizione (
cerretano] seccamente promettesse di sbarbar calli o imbianchir denti. segneri, iv-535:
] nel guscio un piccol callo, o porro, o eminenza, che è forse
un piccol callo, o porro, o eminenza, che è forse la cicatrice
8. locuz. -avere il callo o i calli sulla coscienza (anche:
ritornare a penitenza a sua posta, o fa calli, o dispera, e diventa
sua posta, o fa calli, o dispera, e diventa ostinato. -fare
., se aspettano d'acquistar fama o di ricevere onore dalle mie risposte, stanno
12-i-277: possiamo di comun parere, o essercitarci tanto ne la pazienza, che
a tutte l'indegnità de la corte, o di risolverne di fare altro mestiero che
sua moglie non lo sa; / o, se sa, ci ha fatto il
i'stia qui? per du'ore / o poco più, farò l'ubbidienza:
passare tutta come per trafila per tre o cinque calloni o fognoni. d'annunzio,
per trafila per tre o cinque calloni o fognoni. d'annunzio, v-2-284:
non più sapevo di quanto avesser cresciuto o diminuito lo scanno le piene e le
sapere che le loro callosità sono inveterate; o che, i loro, sono durissimi
fino all'assurdo, potranno provocarti estasi o ribrezzo, ma dovranno colpirti.
/ l'odo rato indo o l'etìope adusto. bandello, 1-54 (
l'occhio vermiglio, / spruzzato ferro o stuzzicata bragia. / calloso ha il
una mano di pianta callosa, o di pelle grossa o stupida. recatevi dunque
callosa, o di pelle grossa o stupida. recatevi dunque sopra la mano
le mani degli uni sono gialle, o color terra, e, dentro, callose
del pittore francese jacques callot (1593 o 1594-1635). il tommaseo registra anche «
figura del callotta. dicesi ad uomo ridicolo o per ragion fisica, o per ragion
uomo ridicolo o per ragion fisica, o per ragion morale >> (cfr. calottiano
divenire calluta. d'annunzio, ii-297: o quanto era bella / intorno'all'imperatoria
[1847], i-166: le calme o bonacce sono frequentissime nei mari della zona
. michelangelo, 205-7: per procella o per calma / con tal segno sicura
dell'aria quando il vento spira lievissimo o è del tutto assente. magalotti,
e del freddo, della calma dell'aria o de'venti. targioni tozzetti, 1-12
pensieri a intorbidar la calma, / o cara solitudine, una volta / a sollevar
sì, ma non di ferro; o almeno / non ti credea di questo ferro
idem, xiv-12: non nutro sensi o pensier di rancore o di negra ipocondria
: non nutro sensi o pensier di rancore o di negra ipocondria, ma di dolori
., i-324: voi lo sapete, o miei cari fratelli; quante volte non
eroico. nievo, 1-8: « o che siete fabbro, falegname, e
-con calma: tranquillamente; senza confusione o premura; con lentezza, senza affrettarsi.
, che è di mettere in calma o in ardenza di mano in mano le
d'uno e più di quattro saranno o pretenderanno essere innamorati di me, tosto
carducci, 947: in breve, o cari, in breve -tu càlmati, indomito
: fissare i prezzi per autorità, o calmiere... delizia del tempo della
: calmieri: nome dato alle mete o leggi che fissavano il prezzo dei generi,
mente del pane. pascoli, i-351: o patria, tu saprai tra i tuoi
alla natura di una persona, ragionamenti o simili. rigutini- cappuccini, 29:
4. sollevato, libero da un male o da un dolore acuto, da uno
acuto, da uno stato di agitazione o di eccitazione. fil. ugolini,
8. locuz. parlare in gergo (o per gergo) e in calmo (
per gergo) e in calmo (o calmoné): parlare per metafora, ambiguamente
(dal gr. xdcxap. o <; * canna ').
.]: calmucco, chi va impellicciato o imbacuccato in grossi panni. * pare
6. figur. diminuzione di volume o perdita di peso; la quantità diminuita
; la quantità diminuita; perdita di peso o diminuzione di volume di un prodotto o
o diminuzione di volume di un prodotto o di una merce depositati in magazzini;
della cosa, per sua natura, o per fatto dell'uomo. di questi
percentuale che indica di quanto un metallo o una moneta hanno perso di valore;
della materia, secondo ch'ell'è o vecchia o nuova o ramigna o fina di
, secondo ch'ell'è o vecchia o nuova o ramigna o fina di stagno;
ch'ell'è o vecchia o nuova o ramigna o fina di stagno; che di
è o vecchia o nuova o ramigna o fina di stagno; che di queste
: 'calo'dicesi da alcuni lo scemare o ristringersi che fa la colonna, avvicinandosi ai
fusellatura. 11. locuz. -dare o prendere a calo: vendere 0 comprare
del sistema tetragonale, di colore bianco o bruniccio, di lucentezza adamantina o cornea
bianco o bruniccio, di lucentezza adamantina o cornea, tenero (e viene usato
mai cangia calore, / o che faccia languire o tormentare, / per
/ o che faccia languire o tormentare, / per certo non, com
e minor participazione di luce son più o meno calde; onde, quando alcuni pianeti
non sapeva cos'era, se il calore o la vampa o che gli umori si
era, se il calore o la vampa o che gli umori si svegliassero, fatto
si mantenga sano): calore animale o naturale. novellino, 68 (116
e di trepidazione che procura la vista o il ricordo dell'oggetto amato; vampa
ciò che nel calor del vino, o standosi a crocchio, esce dal cuore
calorie gli occorrono per il lavoro di classe o di scrittoio, e quante può riserbare
non era grano, che si chiama maggese o caloria. targioni pozzetti, 7-111:
, vi si può fare un'altra sementa o di fagioli o di saggina, e
fare un'altra sementa o di fagioli o di saggina, e poi lascia una caloria
, ma quali pensieri debba ricevere, o vuoi apparecchiare a sé, il senno dello
sm. disus. calore (come sostanza o fluido). primo, corte.
tecn. impianto di riscaldamento ad aria o acqua calda. ojetti, ii-384:
invisibile; senza che una sola onda calorifica o luminosa ne vibrasse al di là delle
è insieme caloroso e piovoso e ventoso, o questa calorosità e piovosità e ventosità è
è di una misura indi- visibile, o è calorosissima, piovosissima, ventosissima,
infonde calore, caldo; che riscalda o produce infiammazione (sostanze eccitanti, cibi
insieme caloroso e piovoso e ventoso, o questa calorosità e piovosità e ventosità è
ventosità è di una misura indivisibile, o è calorosissima, piovosissima, ventosissima,
quando le strade diventano, per la pioggia o la neve, bagnate e fangose (
2-15: * caloscia specie di soprascarpa, o calzatura che va sopra le scarpe per
volte si fanno tanto di sola muratura o di solo legname quanto di costruzione mista
pensiero, / traccia madreperlacea di lumaca / o smeriglio di vetro calpestato, / non
calpestato, / non è lume di chiesa o d'officina / che alimenti / chierico
officina / che alimenti / chierico rosso, o nero. 7. aeron.
d'amore che ci pedinan tossendo, o di calottiane straccione accosciate sui marciapiedi,
del pittore francese jacques callot (1593 o 1594-1635); cfr. callotto.
calpestanti e calpestati; dappertutto la necessità o d'odiare i nostri simili, o d'
necessità o d'odiare i nostri simili, o d'amarli per generosa indulgenza e per
forza; pestare violentemente per ira o disprezzo; pre mere,
: mettere il piede su qualcosa o qualcuno (per passare oltre), premere
senza far penserò / se a dritto o a torto uscite all'atto fero; /
poesia] non sieno per essere giamai o recisi dalla falce del tempo, o dispersi
giamai o recisi dalla falce del tempo, o dispersi dall'inondamento di lete, o
o dispersi dall'inondamento di lete, o distrutti dal ghiaccio del livore, o
o distrutti dal ghiaccio del livore, o secchi dall'arsura della malignità, o consumati
, o secchi dall'arsura della malignità, o consumati dall'uggia della invidia, o
o consumati dall'uggia della invidia, o calpestati dal piede de'calo- gnatori.
si sapeva se più di se stesso, o del mondo: perocché quanto a se
ma sol per tuo profitto, o svergognato, / e per l'onor di
tuo, / pel tuo medesmo, o brutal ceffo, a troia / ti seguitammo
non so: so che, malato o sano, calpesto la vigliaccheria degli uomini
de'cittadini, le quali non potendo o non sapendo lui calpestare, aprono la
ripetutamente, con forza (dai piedi o dagli zoccoli degli animali); calcato
calcato violentemente coi piedi (per ira o anche per disprezzo). - anche al
: s'awiò per un sentiero, o meglio una traccia calpestata fra l'erba
ii-464: calpesta dal barbaro atroce, / o madre che dormi, ti chiama /
battere e dallo strusciare dei piedi o degli zoccoli degli animali sul terreno.
lo interrompea quando accorgevasi del mio borbottare o del calpestio de'miei piedi. manzoni
/ il raggio tuo fra macchie e balze o dentro / a deserti edifici, in
de'cavalli / da lungi osserva o il calpestio de'piedi / su la tacita
calta, sf. bot. pianta erbacea o suffruticosa della famiglia composte (calendula officinalis
calendula officinalis), con fiori gialli o aranciati (cfr. calendola).
acanto? / l'immortale amaranto? / o pur la bionda calta / che d'
redini, non si guastasse le gambe o si calterisse in altra parte.
la calteritura è sopra a terra, o in terra, impiastrala con sterco di pecora
2-197: * calùgine', quella peluria o piuma matta di che son ricoperti i
marin. fare scorrere un cavo o una catena da bordo in mare, per
da bordo in mare, per ormeggiare o dare rimorchio, o da un boccaporto in
, per ormeggiare o dare rimorchio, o da un boccaporto in un locale inferiore
, lungo una vela, un albero o fuori bordo per eseguire qualche lavoro.
. marin. la parte di un cavo o di una catena che è stata calumata
, è la quantità di gomena o d'altra fune filata in mare.
e diffusa per diffamare una persona (o un'istituzione, un partito, un
* e non « filosofi * o vero « gentili », [de li
0 inalberi il giallo e il nero, o inalberi il rosso, o inalberi il
il nero, o inalberi il rosso, o inalberi il tricolore. nievo, 1-3
da ragazzo? viani, 10-43: o demonio di'al maresciallo dei carabinieri che
secondo la 'ntenzione, sanza alcuna calunnia o interpetrazione. 3. biasimo,
della giustizia, che consiste nella denuncia o querela rivolta all'autorità giudiziaria per incolpare
a cui si vuole recar danno (o si simulano indizi di un reato a
articoli precedenti sono diminuite se la simulazione o la calunnia concerne un fatto preveduto dalla
ed i deboli sono più facilmente sedotti o trascinati nel- l'ondeggiar dubbioso tra le
natura, fu nell'età che seguì o malignamente ma vittoriosamente calunniato e deriso,
malignamente ma vittoriosamente calunniato e deriso, o giustamente impugnato da'promotori d'altri sistemi
vinti. nievo, 1-17: « o anima semplice e ingannata, * continuava
dità, ingannatrice. bruno, 3-847: o miei protervi e teme- rarii giodici,
miei protervi e teme- rarii giodici, o neghittosi e ribaldi calunniatori, o foschi
giodici, o neghittosi e ribaldi calunniatori, o foschi ed appassionati detrattori, fermate il
troppo gelo, se venti, o calure, o secco corruppero et riarsero le
se venti, o calure, o secco corruppero et riarsero le semente, a
calvaria immediatamente si trovano due membrane, o pelliccila, over telletta, che fanno
dalla crepa, è chiamata membrana crassa, o dura matre. o. rucellai,
membrana crassa, o dura matre. o. rucellai, 2-199: non si dee
di umiliazione sofferente senza colpa; scena o aspetto di un paesaggio che ricordano il
5. per estens. i santuari o i luoghi consacrati al culto della passione
, nei quali sono state erette cappelle o edicole, corrispondenti alle stazioni della via
coprire con una vezzosa menzogna la calvedine o la canizie suppresse. = deriv.
burchiello, 64: e vagliando poi spelda o gran calvello, / con un
pregiate di mele, con sapore di fragola o di lampone. = deriv.
quasi calvinista nessuno, ché gl'irlandesi o sono cattolici o sono anglicani. bocchelli
, ché gl'irlandesi o sono cattolici o sono anglicani. bocchelli, 2-78:
bar etti, 1-298: gl'irlandesi o sono cattolici o sono anglicani, tutti
, 1-298: gl'irlandesi o sono cattolici o sono anglicani, tutti nemici egualmente della
capelli che lascia il cuoio capelluto completamente o parzialmente liscio e senza peli (specialmente
lodi della calvizie scritte da sinesio, o non essendosene persuaso, che è più
. calvo1, agg. privo completamente o parzial mente di capelli,
: rifaran gl'insubri / le tolte chiome o andran più mozzi e calvi? guerrazzi
né te, lauro infecondo, ammiro o bramo, / che ménti e insulti,
bramo, / che ménti e insulti, o che i tuoi verdi e strani /
accampi in mezzo al verno gramo / o in fronte a calvi imperador romani. orioni
altra è calva; / chi strugge o salva -e pur quando l'eclisse /
/ 'tu che sei gionto, o dama, o cavalliero, / sappi che
sei gionto, o dama, o cavalliero, / sappi che quivi facile è
capei calvo. -calvo di testa o della testa: privo di capelli;
, 38-47: se per non veder lasci o negligenza / l'onorata vittoria che t'
fortuna a noi concede il crine / o volge il calvo, amabile / e
) che ricopre il piede e parzialmente o completamente la gamba (per proteggere dal
ciò che oggi è 4 calzare 'o 4 scarpa '. ne dura ancora il
, i giovani imparassero a fare scarpe, o calze, o aghi, o chiodi
imparassero a fare scarpe, o calze, o aghi, o chiodi, o altre
, o calze, o aghi, o chiodi, o altre simili derrate. carena
, o aghi, o chiodi, o altre simili derrate. carena, 2-10:
, « le calze della santuzza, acqua o vento, non le ha viste altri
sotto i pantaloni stretti alla gamba, o sotto gli stivali. -calza espulsiva
allacciaia, elastica: calza di tela o di tessuto elastico che serrando fortemente la
fortemente la gamba comprime le vene varicose o i muscoli. -calza disfatta:
non so se quello ripezzare fosse tenuto o povertà, o leggiadria; però che,
quello ripezzare fosse tenuto o povertà, o leggiadria; però che, non che i
calza sola dimezzata e attraversata di tre o quattro colori. andrea da barberino,
gambe intere, fu abbandonato dai moderni; o se questa voce, nel significato di
di schizzatoi, / né di calze, o di pevere o d'imbuti. a
/ né di calze, o di pevere o d'imbuti. a. neri,
mezzana purgazione, com'è acqua melata o vino,... fatto d'essi
una dopo l'altra con calza, o con altro che sia, come canale di
cioè di forma cilindrica, di tubo o budello. questo lucignolo non va con
casa loro a calzare i detti istivaletti, o vero calze incarnate di cuoio. domenichi
legate ricadono verso la fiocca del piede, o mal legate si allentano e s'increspano
nel salotto a pianterreno, esse facevan calza o treccia, infaticabilmente ragionando tra loro delle
delle tante miserie che le affliggevano o recitando rosari e novene che non finivano
pugno le dita. -farsi trarre o tirare le calze: farsi pregare a
malamente. -in calze e brache o in calze e in pianelle: essere
volendo sapere se sono in segno flematico o in colerico o in maninconico. intanto
sono in segno flematico o in colerico o in maninconico. intanto i poverini tirano
rimprovero rivolto alle donne che manifestano atteggiamenti o esercitano attività prettamente
vogliano intendere le uose, le ghette o altro simile. = lat. calciarius
sono belli li passi ne'calzamenti tuoi, o figliuola di principe! m. villani
, per trovare una parola calzante, o per ridurne una in modo, che
per le massaie il giorno di bucato o quello in cui ripuliscono la casa, ma
metallo, di cuoio, di corno o di materia plastica), a forma
a calzare i detti istivaletti, o vero calze incarnate di cuoio. s.
il zucchetto in testa, le manopole o i guanti da presa in mano,
, la quale ha il tomaio di seta o di altro filo di bambagia tessuto insieme
fermo e in equilibrio un mobile con cunei o zeppe. celimi, 618:
. paoletti, 1-2-107: bisogna calzare o legar bene il sughero, ed avvertire
fingerò questa fortuna, sorte, destino, o come la si sia in questo modo
tanto si è abusato finora, perché o ella resta sui generali o ti tira
finora, perché o ella resta sui generali o ti tira a conseguenze assurde. quando
. varchi, v-61: quando alcuno o non intende o non vuole intendere alcuna
, v-61: quando alcuno o non intende o non vuole intendere alcuna ragione che detta
16. locuz. -calzare a pennello o a capello: essere perfettamente appropriato.
capello. -calzare il coturno: scrivere o recitare tragedie. -al figur.:
. -calzare il socco: scrivere o recitare commedie. tasso, 6-iii-184:
così ti dico. qual è meglio, o si logori il calzaio e stea sano
calzaio e stea sano il piede, o riporre i calzari e risparmiargli, e il
per vedere se la febbre fosse proseguita o no, lodando infinitamente chi in tali
', sono stivaletti aperti sul davanti, o da lato, e affibiansi con nastro
da lato, e affibiansi con nastro o con aghetto passato in più bucolini,
in più bucolini, come nelle fascette o busti. portatili specialmente le donne.
agg. che ha, porta scarpe o calze, che ne è provveduto (
persona); coperto, rivestito da scarpe o calze (il piede, la gamba
, bloccato, puntellato (con cunei o zeppe). jahier, 99:
. 2. pezzo di legno o d'altra materia, usato come cuneo
materia, usato come cuneo, bietta o zeppa, per mantenere fermi e stabili
stire, proteggere il piede o la gamba: calze e scarpe.
non potrà scendere alle gambe, impedita o da medicamenti esterni,... o
o da medicamenti esterni,... o da strette calzature, o da qual
.. o da strette calzature, o da qual si voglia altro artifizio, si
, nello spicco della sagra, o nel breve fasto del ballo. 2
2. disus. ghetta di pelle o tela, legata al ginocchio o abbottonata
pelle o tela, legata al ginocchio o abbottonata lungo le gambe, che serve
la quale ha il tomaio di seta o di altro filo di bambagia tessuto insieme
, 39-94: le calzette, sdrucite o stracciate che fossero, egli stesso le
fabbricar calzette con fili di ferro, o di tesserli con una macchina ingegnosa,
, come si fa a'nostri dì, o di seta, o di lino
dì, o di seta, o di lino, o di canapa. paoletti
seta, o di lino, o di canapa. paoletti, 1-1-109: vogliono
si veggono nell'estate vestiti di cammellotti o di stamine, in sottoveste e in calzette
femm. -a). chi vende o fabbrica calze; l'operaio addetto alla
i sartori, / che i calzettari, o facessin altr'arte, / o si
, o facessin altr'arte, / o si punissin come traditori. aretino, ii-98
2-12: 'calzettaio', colui che fa calze o altri simili lavori, col telaio da
calzettière, sm. ant. chi confeziona o vende calzoni, calze.
stivali, / chi ha di calzetton due o tre para. panzini, iii-92:
donne come calzerotto durante l'in- verno o, per comodità, durante il lavoro invece
appena arrivano alla noce del piede, o la superano di poco. questi calzini
con le quali s'egli persuadesse alcibiade o no, sasselo quella notte che ricoperse
negozio dove si fabbricano, si vendono o si riparano calzature. boccaccio, dee
paiono uomini levati più tosto dall'aratro o tratti dalla calzoleria che dalle scuole delle
è ito in una calzoleria per capelli o per confetti al tripparo, riesce a'
carena, 2-15: 'calzoleria', luogo o bottega dove si fanno e si vendono scarpe
metallica, posta all'estremità del bastone o dell'ombrello, per rinforzarli.
mazza. 2. pezzetto quadrangolare o rotondo di legno (e anche di
calzoncini). calzoni corti da bambino o di uso pratico e sportivo; calzoni
del micidiale, voi tutto lavate, o lavandaie. nieri, 371: va,
cintola fin sotto le caviglie avvolgendo più o meno strettamente le gambe; pantaloni.
bruno, 3-824: per farti piacere, o giove, voglio credere che una manica
nell'aver lasciato le calza alla brasuola, o alla martingalla, e portar i calzoni
un congiurato; in ogni moda o foggia di vestimento un segno di congiura;
,... certi nastri, o colori, o pendagli, erano colpe aspramente
. certi nastri, o colori, o pendagli, erano colpe aspramente punite,
! -non si sa se sono a diritto o a rovescio, se il davanti è
, se il davanti è di dietro, o se il di dietro è davanti.
-calzoni corti: da bambino e ragazzo (o anche da uomo e da donna)
e da donna) che giungono sopra o al ginocchio. giusti, i-205:
caviglie: altri, calzoni corti con fasce o calzettoni di lana di facitura buona e
-portare i calzoni lunghi: avviarsi o essere giunto alla maggiore età.
donna comanda in casa più che il marito o il padrone. -sembrare ai
me lo negasse, io vorrei mandamele tre o quattro navicellate, e ci vedrebbe
camaglio, maglia di fil d'acciaio o di ottone, più fitta di quella del
talvolta attaccata alla parte inferiore dell'elmo o del bacinetto, onde l'appellazione bacinetto a
vallisneri, i-431: ecco ne'nostri lucertoloni o ramarri un segnale molto considerabile simile a
perché sono privi di quelle intralciatissime piegoline o solchi che osservammo nella cute di quelli
del colore della pelle dell'animale, o alla leggenda che si nutrisse d'aria
359: vanne dove ti chiama [o speranza] / a viver d'aria instabile
per esser tenuti uomini, bisogna, o torto o ragione, dar sempre ragione
tenuti uomini, bisogna, o torto o ragione, dar sempre ragione a uno
miner. e chim. camaleonte minerale (o violetto): permanganato di potassio;
cui composizione chimica per effetto dell'acqua o dell'aria si altera facendogli assumere colore
(e muta secondo che si diluisca o si concentri nella soluzione).
mandava la fante sua a vender frutta o camangiare alla piazza del ponte. ed era
mangiavano insieme in principio quindici, poco più o poco meno; e portava ogni mese
più alla cerchia intima di un sovrano o di un personaggio importante), non
subito lo statuto, accoppare tutti i liberali o almeno
per cui la regolare amministrazione era impedita o corrotta. si usò questo vocabolo in
vuole scarnare [la lana] cioè uno o due vi dà su con un carnato
di ribatter la lana delle materasse, o di battere i panni quando si spolverano
alla coscienza edificarsi la cella di verghe o di carnati, e col loto serrarli