: quai da'vostri alberghi / anticristi o folletti uscir vi fanno / a mozzar
mozzasse in gola. -pronunciare o esporre a stento, balbettando. a
per obbligo di mestiere, per vocazione o per malignità hanno congiurato sempre a fare
acuto disagio fisico (per condizioni climatiche o ambientali avverse o per impedimenti fisici o
(per condizioni climatiche o ambientali avverse o per impedimenti fisici o materiali, ecc
o ambientali avverse o per impedimenti fisici o materiali, ecc). i.
bianco, ricavato dal latte di bufala o, nell'attuale produzione industriale, di
vacca e confezionato in piccole forme tondeggianti o in trecce. -mozzarella di puglia,
mozzarelle. ojetti, ii-116: bottega o botteguccia di mozzarellaro. = deriv.
il ricordo di tutti quei corpi impiccati o squartati o arsi, di quelle teste
di tutti quei corpi impiccati o squartati o arsi, di quelle teste mozzate e
e intellettuali, sminuito nella propria personalità o dignità. salvini, 48-33: la
innesto poi si fa nella vite mozzata o intera, fattovi col succhiello un foro.
, frammento che si produce nel taglio o nella lavorazione di un materiale; ritaglio
mozzature de l'unghie di chi ha o terzana o quartana o continua, e
l'unghie di chi ha o terzana o quartana o continua, e quelle si
unghie di chi ha o terzana o quartana o continua, e quelle si mescolino con
e simili concimi, la soma di mulo o cavallo soldi diciannove e danari sei.
recisione della porzione terminale di un tralcio o di un ramo per stimolare lo sviluppo
per stimolare lo sviluppo dei rami sottostanti o per produrre un maggiore afflusso di linfa
più difficile divisibilità di una roccia scistosa o stratificata; controverso. = nome
cui era confezionata (per lo più vaio o ermellino); era indossata sopra la
gli altri ministri, ripiglia la mozzétta o la cappa. gualdo priorato, 3-iii-30
facuità d'usar quivi la cappa breve o mozza, che perciò volgarmente è chiamata
parini, giorno, iv-769: mira, o signor, che a la tua dama
lettore per le assonanze e per due o tre versi un po'lunghi che certo nel
bottegari, 103: mi vorria trasformar, o faccia bella, / in queltanimaluccio che
farsi un aceto arrabbiato, e rovinarsi o mozzicarsi per impazienza e per iscompigli il
2. figur. pronunciato in modo incompleto o con interruzioni, a stento (una
agric. disus. moncone di ramo o ai tralcio tagliato a becco di flauto
, i così detti 'zingoni 'o 'mozzichi '. 2.
invar. che ha la coda mozza o brevissima (un animale); codimozzo
vipero aguzzo in capo... / o mozzicoda, stendene lo strascico. l
asportato, demolito, consunto, corroso o bruciato in massima parte; moncone.
.: la parte di una sigaretta o di un sigaro che avanza dopo che
non aveva se non una mezza spada o piuttosto mozzicone? soderini, i-169:
statua, che una volta rappresentavano giove o mercurio, non erano oggi che un
oggi che un ammasso informe di frasche o di vilucchi. pirandello, 5-376:
per imparare a troncar via dal pedale o dal piede o dal mozzicone de gli alberi
troncar via dal pedale o dal piede o dal mozzicone de gli alberi quei rigetti
dal mozzicone de gli alberi quei rigetti o germogli che impediscono il crescer a gl'
spicca dal busto di netto / a venti o più... / e caddon
persona di corporatura bassa e sgraziata (o di limitate qualità morali e intellettuali).
non disse non so che di tempesta? o vedete che s'è risolta in pioggia
va a far la piscina. - o che furbo, o che mozzina! lippi
la piscina. - o che furbo, o che mozzina! lippi, 7-73:
candido e senza lisci di cortigianeria o di mozzinerie artifiziose. l.
la pagina ultima di un capitolo o di un libro quando non la riempie interamente
corpo, un membro, un arto o, anche, una persona). -anche
, 27-20: vede a molti il viso o il petto fesso, / ad
fesso, / ad altri insanguinare o il capo o il gozzo, / alcun
ad altri insanguinare o il capo o il gozzo, / alcun tornar con
, / alcun tornar con mano o braccio mozzo. tasso, 8-60: gli
una costruzione); privo della sommità o della parte terminale (una colonna)
ecc.); che ha la cima o la sommità a foggia di tronco di
bartoli, 2-83: dicesi la piramide rotta o mozza essere braccia 409 1 / 2
nerissimi cape- gli; il che mostrava o dimenticanza o trascuraggine di tener secondo la
gli; il che mostrava o dimenticanza o trascuraggine di tener secondo la regola,
a reggio. -costruito, confezionato o adattato in modo da risultare, per
colobio una sorta di tunica senza maniche o colle maniche corte detto da xoxópo ^
, dei nostri archivi, le rime intiere o mozze che quei notari od officiali o
o mozze che quei notari od officiali o scrivani nelle ore di ozio o di
officiali o scrivani nelle ore di ozio o di noia si divertivano a seminare per mezzo
parvo loco. -sottoposto a sincope o a troncamento (una parola).
a una pillotta, / quando mal balza o quando al tetto cozza. montale,
potrai il programma del genovese, intiero o mozzo. rosmini, xxi-5u: io
realizzato e sviluppato, sia pieno, o pure sia manchevole, mozzo e impedito nel
un lombardo potrà facilmente commuovere alla tenerezza o al riso spiegandosi in quel mozzo e
perché una discussione mozza non dia conclusioni o insufficienti o affrettate. 7.
discussione mozza non dia conclusioni o insufficienti o affrettate. 7. che non
7. che non è interamente trascorso o impiegato (un periodo di tempo)
(una facoltà, una funzione fìsica o intellettuale). i. alighieri,
mozo, / né vuol che noia o travaglio l'impacci, / pur che piacer
letteratura. -che non abbraccia o raggiunge in modo completo e soddisfacente i
e le prerogative inerenti al proprio stato o condizione (una persona).
11. che manifesta un pensiero o un giudizio, formula una richiesta,
come se la troncatura fosse ancor fresca o mal cicatrizzata. bocchelli, 12-73:
articolate insieme; composto di più sezioni o segmenti (un corpo, un organismo
perché son a un certo modo mozzi o cinti nel collo o nel petto o
un certo modo mozzi o cinti nel collo o nel petto o nell'altre parti delle
o cinti nel collo o nel petto o nell'altre parti delle giunture loro.
a causa di impedimenti di natura fisica o emotiva). -anche: che si
-ritaglio di legno adoperato per accendere o ravvivare il fuoco; mozzatura.
-avere la lingua mozza: non sapersi o non volersi esprimere; essere incompetente.
mózo, muzo), sm. servo o salariato che veniva adibito un tempo alle
, oppure delegato a incombenze di valletto o cameriere (mozzo di camera, mozzo
di camera, mozzo di corte) o incaricato della manutenzione e della pulizia delle
diciassette. -morsi del mozzo', calunnie o critiche malevole provenienti da persone vili e
se per paura de'morsi del mozzo o per vergogna o per altri rispetti el tacerai
de'morsi del mozzo o per vergogna o per altri rispetti el tacerai sarai dannato
del mozzo. -ant. lavoratore subordinato o aiutante in un'attività artigiana; garzone
, di età inferiore ai 18 anni o con meno di 24 mesi di navigazione
, delle quali la terza parte saranno garzoni o mozzi che dicono. xjlloa [castagneda
navale e alla domestica di quel parente o marinaro cui sono affidati. essi apprendono
forbire i metalli, tendere le trinelle o sfilacce per piccole legature, reggere i guarda-
piccole legature, reggere i guarda- mani o cordoni a piè della scala quando passano ufficiali
a piè della scala quando passano ufficiali o personaggi; sporgere i fanali nella notte,
istruzione, diventano poi i migliori ufficiali o sottufficiali dell'armata. nievo, 621:
essi stessi gente da remo, buonevoglie o forzati di confidenza. dizionario di marina
moggio. -anche: la quantità di cereali o di altra merce corrispondente a tale misura
meccan. parte centrale di una ruota o di un organo rotante con il quale è
la funzione di accoppiare con un asse o con un albero a sua volta fisso
con un albero a sua volta fisso o rotante. -mozzo dell'elica: manicotto
-mozzo dell'elica: manicotto metallico sferico o conico, calettato sull'asse porta elica
olmo... è ottimo ne'mozzi o ceppi delle ruote. baldinucci, 133
ne vanno ad unirsi con la circonferenza o cerchio di essa ruota. salvini,
1-23: 'mozzo ': è quél ceppo o grosso pezzo di legno, in cui
bilichi. -per estens. settore o asse centrale di una costruzione o di
settore o asse centrale di una costruzione o di una struttura circolare o spira- liforme
una costruzione o di una struttura circolare o spira- liforme. viani, 19-252
la base dell'albero di una nave o di un pilastro. vincenzo maria di
pesante e compatta che si forma arando o vangando quando il terreno è intriso d'
le barbe, co '1 loro ane o vero mozo di tutta lor terra. salvini
.. vuol dire un pezzo di terra o zolla grossa. targioni pozzetti, 7-102
per lo più il frammento di sigaretta o di sigaro rimasto incombusto).
costituita da più funicelle di seta annodate o avvolte stretta- mente entro un filo di
mente entro un filo di refe incerato o ingrassato. carena, 2-211: 'mozzone'
semi che per la educazione delle barbatelle o vermene salvatiche, il mio buon coltivatore
facciamo, che dal bosco nella nestaiuòla, o vero semenzaio, gli trasponghiamo. vallisneri
medie. terapia fondata sul digiuno prolungato o su una dieta molto ristretta. =
riprodurre, oppure da un rametto con due o tre gemme, detto marza).
361: catone vuole che si mescolino arzilla o creta con bovina e di questa si
5-20: lo aver nesti di pere stravaganti o di barcocche è ben cosa bella.
2. operazione dell'innestare una marza o una gemma su una pianta legnosa (
fattivi sopra, quando erano in fiori o carichi di frutti. soderini, i-445
vogliono essere fatti come quelli a scudicciuolo o scudetto che vogliamo dire, ma che combaci
e ha per lo più valore scherz. o eufemistico). pazzi, xxvi-3-310:
e di caratteristiche determinati, talora diversi o contrastanti fra loro; aggiunta, accrescimento
-in partic.: introduzione di una parola o di un'espressione nuova in una lingua
: per caratteri acquisiti, non originari o connaturati. magalotti, 23-13: tra
più autorevole in una cerchia di persone o in una categoria professionale per l'età
per l'esperienza, per la saggezza o anche per la facile loquela; chi
: sarebbe a aire il maestro, o, se ti piace l'antonomasia fresca,
oliva sfumate di colore rosso, giallo o bianchiccio, che si nutrono di grani
. nel rievocare le proprie imprese giovanili o il passato, assumendo un tono moraleggiante
che si riferisce, che è proprio o caratteristico dell'eroe omerico nestore, della
-che appartiene a nestore in quanto re o guerriero. foscolo, iii-1-347:
da più rovine d'errori si trovavano o sparsi o sepolti per la distesa dell'imperio
rovine d'errori si trovavano o sparsi o sepolti per la distesa dell'imperio,
riferisce, che è proprio di nestorio o delle sue dottrine. -in partic
greci ortodossi, armeni ortodossi, giacobiti o siriani ortodossi (un ramo della vecchia
{ anethum graveolens). o. targioni tozzetti, ii-212: aneto.
, sm. invap. ant. occasione o evento che provoca spese rovinose,
fossi e canali di irrigazione dai sedimenti o dalla vegetazione. = comp.
; in modo da eliminare qualsiasi scoria o traccia di sporcizia. giamboni,
: vegnendo a le fiate / mangiari o fructa, lodo chi schifare / sa di
e nettamente. -senza sporcarsi o imbrattarsi. marco polo volgar.,
purezza spirituale, senza macchia di colpa o peccato; secondo i precetti dell'etica.
6. distintamente, senza ambiguità o possibilità di errore (con riferimento a
(con riferimento a una sensazione visiva o uditiva). spallanzani, iii-312:
con la massima sincerità; senza soggezione o riguardi. d. bartoli, 4-2-61
so se più il conoscimento della verità o l'interesse del regno conducesse il principe
si compie per eliminare scorie, sozzure o sudiciume; ripulitura. m
. capace di ripulire l'organismo o di facilitare l'evacuazione, purgante (
di passaggio e semplicemente come un nettante o deostruente dei medesimi tubi. idem,
, 129: il latte di capra, o piuttosto il suo siero, è un
stico, formato da dischetti di panno o di feltro sovrapposti e uniti da
. oggetto collocato da vanti o in prossimità dell'ingresso di un'abita
i visitatori possano ripulire dalla polvere o dal fango la suola delle scarpe,
un tappetino rettangolare di fibra ruvida o stoino, una griglia metallica o
o stoino, una griglia metallica o intrecciata con strisce di gomma,
]: 'nettaporti macchina mossa dal vapore o altrimenti per sgombrare il fondo del porto sì
: / non è l'ambrosia tale / o 'l nettar di che in ciel si
.: vino prelibato, di sapore soave o dolcissimo. carani, 3-21:
trui la lingua allaccia, / o di manna che stilla aurea vernaccia,
manna che stilla aurea vernaccia, / o di nettar di chianti / votar ne vo'
assai desiderabile, che appaga i sensi o l'anima o le esigenze intellettuali, o
che appaga i sensi o l'anima o le esigenze intellettuali, o che conforta
o l'anima o le esigenze intellettuali, o che conforta dalle afflizioni. m
, trovassero pur finalmente un nuovo pasto o sì veramente (per dir così) del
n. franco, 7-341: o amore, quanto a torto i'ti biasimava
l'impollinazione; costituisce il cibo principale o esclusivo di molti insetti e di alcuni
alumi, / quanto può invidiarte, o nostra etade! / ché se nectar avea
da orologi è questo che, per nettare o forbir solamente un orologio, dimandano dui
con stami ben filati / panni tessenti o pur le sozze vesti / ne'lavatoi
le sozze vesti / ne'lavatoi nettando o con sottili / aghi i panni stracciati rimondando
polire una statua, eliminando le asperità o le sbavature di fusione. cellini,
correzione delle bozze segnalazione che una lettera o una parola risulta non sufficientemente nitida alla
successivamente, occorre segnalarla perché il compositore o lo stampatore possano provvedere: convenzionalmente il
ingombranti, da macerie, da rifiuti o sozzure; ripulire (un edificio,
. -anche: rendere un terreno praticabile o coltivabile, spianarlo. maestro alberto
caldi e secchi, si nettano i prati o i campi e si pongono ad ordine
de'medici, ii-242: piglia le grattapugie o un pannuccio / ruvido, e netta
l'ufficio sovra il mattonar de le strade o sovra il nettar de'pozzi. galileo
. 4. ripulire una persona o il proprio corpo o una sua parte
. ripulire una persona o il proprio corpo o una sua parte dal sudiciume o dalle
corpo o una sua parte dal sudiciume o dalle escrezioni che vi si accumulano;
e che si lisciano, durando tre o quattro ore per mattina a lavarsi e
le terme, ove sollazzarsi, risanarsi o nettarsi, non so se con vantaggio
, non so se con vantaggio o con pregiudizio maggiore de'corpi. -in
5. medicare una ferita, una piaga o un organo ammalato, togliendone il pus
un organo ammalato, togliendone il pus o gli umori corrotti. cavalca,
le piaghe. granucci, 2-142: o mie misere mani, che le ferite del
, 19: se voi ancor vi risolverete o sarete resoluto di pigliar qualche cosellina per
ammalati. 6. mondare verdure o frutti, liberandoli dalle parti dure,
parti dure, non commestibili, sgradevoli o guaste. b. machiavelli, 108
, pestatele con un pezzo di biscotto o pan secco. artusi, 295: per
ecc., con la cernita manuale o, più spesso, con l'uso
pianta coltivata dalle parti secche, superflue o improduttive. soderini, i-392: quando
messe l'estate. -spogliare un tronco o un ramo delle foglie, dei nodi
questa prima età dalle more, dagli occhi o nodi delle ciocche, e anco da'
. 10. sgomberare un luogo o un territorio da determinate persone, ritenute
territorio da determinate persone, ritenute nemiche o pericolose, in partic. con un'
in partic. con un'azione militare o poliziesca o con un colpo di mano
. con un'azione militare o poliziesca o con un colpo di mano. giov
tutti quei fanciulli, i quali andavano o picchiando gli usci per le vie o chiedendo
andavano o picchiando gli usci per le vie o chiedendo la limosina per le chiese,
oltrepò. -epurare dalle persone malfide o indegne. b. davanzati,
nuovo, che interrompeva le tre, quattro o più note prodotte dal procedere del treno
precede a quella lavanda un digiuno universale o per preparamento o perché credono nettarsi da
lavanda un digiuno universale o per preparamento o perché credono nettarsi da tutti i peccati
. - in partic.: tagliare o censurare un testo. m. adriani
, i-3: uopo ci fia di nettare o purgare il nostro scritto dalla sconvenevolezza delle
tutta fretta, di solito per timore o per evitare un danno; ritirarsi; darsi
, il messere, l'utriusque con o di qualcosa: per indicare disprezzo assoluto
di qualcosa: per indicare disprezzo assoluto o noncuranza, o anche lo scarso valore
per indicare disprezzo assoluto o noncuranza, o anche lo scarso valore e l'inutilità
brani, / se mal composti son o mal corretti. rosa, 1-63: la
maffei, 8: 0 stimolato dalla sinderesi o mosso dagli esempi ed esortazioni del savio
chiamata da altri menalion, da altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea.
, da altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea. = voce dotta
altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea. = voce dotta, lat
che infonde nell'uomo uno squisito piacere o un godimento intenso dei sensi o dello
piacere o un godimento intenso dei sensi o dello spirito; che appaga pienamente e
corona di petali ancóra intatti, appare gialliccio o come un resto di miele.
all'inserzione una concavità gibbosa nettarifera. o. targioni tozzetti, i-145: queste
situate nel fiore e formano il vero nettario o il ricettacolo glandoloso. = voce
vegetale che compie la secrezione del nèttare o accumula sostanze zuccherine riversandole all'esterno;
dei sepali, dei petali, del pistillo o del ricettacolo) o è collocato sulle
, del pistillo o del ricettacolo) o è collocato sulle stipole, alla base
sulle stipole, alla base delle foglie o dei cotiledoni o sulle brattee (nettario
alla base delle foglie o dei cotiledoni o sulle brattee (nettario extranuziale).
(nettario extranuziale). o. targioni tozzetti, i-319: la voce
ponendo in infusione nel mosto d'uva o nel vino la radice dell'elenio o
o nel vino la radice dell'elenio o nettario (e gli antichi le attribuivano
chiamata da altri menalion, da altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea.
, da altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea. m
altri medica o simphiton o deamorestin o nettarea. m = voce
, a nutrirsi in modo esclusivo o prevalente di nèttare. = voce
che si nutre in modo esclusivo o prevalente di nèttare. = deriv
, sm. bot. insieme di linee o macchie di colore vistoso in forma
organo del fiore, fornito di peli o di staminodi, che ha la funzione di
da incrostazioni; liberato da parti estranee o eccedenti; deterso. -anche: lucidato
22: nella pecorina tu puoi disegnare, o vero dibusciare, collo stile detto,
, asciutto e spolverato in forma di polvere o di vernice da scrivere. firenzuola,
dentro. -mondato dalle parti guaste o non commestibili. libro della
3. figur. emendato da vizi o da colpe; purificato. svevo
usato per ripulire un oggetto dal sudiciume o per raschiare via il superfluo.
... eran due staffe o nettatole di ferro forbitissime per togliere il fango
lavori di intonaco per deporvi la malta o pulirvi la cazzuola. -anche: frettazze
va adoperando le poche mestolate di calcina o di gesso, nel minuto lavoro di
è un'asse quadrata, con tre o quattro palmi di lato, con quattro sponde
ecc., affine di sceverarlo da sassolini o altro, sì che le paste,
asta metallica, recante all'estremità stracci o stoppa, che serviva per ripulire l'
femm. -trice). che ripulisce o netta un oggetto, un luogo, un
2. che serve a separare cereali o altri semi da impurità, corpi estranei
nettatura, sf. il nettare o mondare; ripulitura; scelta di un
; ripulitura; scelta di un prodotto o del raccolto, con l'eliminazione degli
delle parti di scarto eliminate dalla verdura o dalla frutta; mondiglia. s.
il torso e le inutili foglie, poco o nulla di buono restandovi, più de'
... si seminino nel settembre o d'ottobre in quel luogo dove uno
in partic., di vetture ferroviarie o tranviarie. = comp. dall'
scorre / senza vostri cappon, starne o fagiani, / fin'alla nettazan- gole
della persona, cura dell'igiene personale (o di una parte del corpo, dei
corpo, dei denti, ecc.) o, anche, di tutto ciò che
la cura dell'igiene personale (o ciascuna di esse). bonvesin
si dedicano alla pulizia di un luogo o di un locale. g. villani
: ne uscivano gli spazzini sui tricicli, o con la scopa bilanciata sulla spalla.
del linguaggio della critica d'arte) o, anche, della forma, del profilo
di un oggetto, di un rilievo o di un lineamento del volto ben marcato
tale nettezza che se fossero state di argento o di oro stampate al torchio, come
incorruttibilità e non è contaminato da pensieri o desideri disonesti o non è colpevole di
è contaminato da pensieri o desideri disonesti o non è colpevole di azioni riprovevoli,
luogo di ciò che può causare scandalo o corruzione o che può turbare la convivenza
ciò che può causare scandalo o corruzione o che può turbare la convivenza civile,
le prostitute] perche non sieno forzati o di partirsene, come a l'ultimo
come a l'ultimo son deliberati, o di tener le donne e le zitelle
. 6. proprietà, purezza o armonia e raffinatezza nella concezione e nello
massimamente che ha un toscano che parla o scrive toscano. baretti, 6-256:
: altri otto sonetti sono versioni o imitazioni d'epi grammi di
mosco, di anacreontee, di carmi catulliani o oraziani, quasi tutte, per
la possediamo [in un'esperienza onirica o fantasticai via via con minore nettezza.
9. carattere di un atto o di un gesto compiuto con decisione,
cura nella pulizia, nell'igiene personale o, anche, nell'abbigliamento, per
quando ti levi da tavola, da desinare o da merenda o da cena, ti
da tavola, da desinare o da merenda o da cena, ti lava le mani
netta monda di sopra ciò che nuota o di schiuma o d'altro. avvertimenti di
sopra ciò che nuota o di schiuma o d'altro. avvertimenti di maritaggio,
ch'e'siano oneste e sanza veruno malizioso o lordo o disonesto adornamento...
oneste e sanza veruno malizioso o lordo o disonesto adornamento... e di tenerti
in altre cose abbiano ad esser diligenti o netti coloro i quali sono stati tracurati
di sua moglie in casa una fanciulla o putta che vogliamo dire, ma che fusse
. -ripulito delle interiora, della pelle o delle piume e pronto per essere cucinato
59: eccolo [l'agnello], o tina, scorticato e netto: /
salvini, 39-v-101: quella perspirazione o traspira zione insensibile, che
vita nostra continua- mente pe'meati o pori della cute si rende, siccome
senza arbori per distanza di un miglio o più, accioché al tempo della guerra si
più fangose assai che la piazza, pure o hanno qualche portico o sono lastricate o
piazza, pure o hanno qualche portico o sono lastricate o hanno qualche poco di sentier
o hanno qualche portico o sono lastricate o hanno qualche poco di sentier battuto o
o hanno qualche poco di sentier battuto o qualche sasso rilevato, dove è troppo meglio
impurità, non mescolato con sostanze estranee o eterogenee. -in partic.: limpido
colloro che caminano a portare netta melmetta, o terra sabionosa, di suo paese,
di averlo. -privato delle asperità o delle sbavature di fusione, levigato,
ciò che è considerato superfluo, inutile o, anche, sgradevole, dannoso.
.: mondato, pilato (un seme o un cereale). nuovi
: quando il trasponi co 'l fico o senza, rinchiudil dentro a due meze canne
: sapete, conte, quel ch'importa o costa / a me lo star così
, nondimeno si leva del letto poco o niente. cellini, 1-59 (146
e per tutto il 15 frequente più o meno e quasi febbricitante. -illeso
/ da fidia a torno, o da più dotta mano. vasari [zibaldone
regolare (un disegno, un'incisione o, anche, un oggetto, un
far pensare piuttosto a modelli per ricamo o a illustrazioni di libri di fiabe che
in tutta la sua grandezza, estensione o quantità numerica, con maggiore o minore
estensione o quantità numerica, con maggiore o minore esattezza o approssimazione; tutto intero
numerica, con maggiore o minore esattezza o approssimazione; tutto intero, tutto quanto
tutto quanto (e può avere valore enfatico o pleonastico). pulci, 21-89
che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro. moretti, ii-185:
laurea, zero. -che segna o costituisce l'esatta divisione di due parti
che viaggia aprendo le finestre. -pronunciato o articolato con chiarezza (una parola,
da difetti; non soggetto a condizioni o a situazioni negative o a condizionamenti lesivi
soggetto a condizioni o a situazioni negative o a condizionamenti lesivi o riduttivi della libertà
a situazioni negative o a condizionamenti lesivi o riduttivi della libertà, della giustizia,
, xxii-106: ecco dopo due lustri, o cigno eletto, / dove il tuo
. -con riferimento a un soggetto astratto o inanimato. terramagnino, xxxv-1-328:
. -che non ha precedenti penali o giudiziari; incensurato. [sostituito
38 (665): col tempo, o tornando qui, o altro, non
col tempo, o tornando qui, o altro, non si sa mai; lei
dalla presenza (per lo più autoritaria o oppressiva) di qualcuno (spesso in relazione
con incorruttibilità; non contaminato da pensieri o desideri disonesti e non colpevole di azioni
limitazione, talvolta in correlazione con puro o con un altro agg. di significato
un altro agg. di significato analogo o nell'espressione metto di mano) ',
parea da se stesso rimorso: / o dignitosa coscienza e netta, /
piena, / nostro segnore è teco, o benedicta; / tu se'fra
2-333: coloro che, per negligenza o stracurataggine o per non star netti di
: coloro che, per negligenza o stracurataggine o per non star netti di specchio,
quale uomo è che si possa sentire o credere così netto e puro come lo richiedi
un ambiente, a un'istituzione sociale o culturale, a un periodo storico,
della forma statale, se di monarchia o di repubblica, è nettissimo e lealissimo
. monti, 5-1086: ti riconosco, o dea (tosto rispose / il valoroso
argomento, un ragionamento, un'espressione o un fatto, una questione, ecc
concezione e di stile (un autore o un'opera, una lingua, ecc.
più netta. aretino, vi-139: o che versi sentenziosi, pieni, sdrucciolanti,
netto e purgato / da gergoni lombardi o veneziani. 18. energico,
guicciardini, vii-57: così ne'sei o nelli altri uffici andavano le cose civili
, franco, reciso, senza pentimenti o dubbi (un'affermazione, un giudizio)
è riuscito, che ha avuto esito positivo o l'esito desiderato. sacchetti,
commerc. calcolato detraendo le spese vive o le trattenute di legge (un guadagno,
merce fosse accompagnata. -al netto o di netto: detraendo da un guadagno
di netto: detraendo da un guadagno o da una rendita le spese vive o le
o da una rendita le spese vive o le trattenute di legge o, anche
spese vive o le trattenute di legge o, anche, la tara da un peso
risulti al netto maggior quantità di piacere o di dispiacere. -nei termini più semplici
netto: quello le cui caratteristiche olfattive o gustative sono decisamente accentuate. soldati
che certifica l'assenza di malattie epidemiche o contagiose nei luoghi di provenienza di una
di approdo erano esenti da malattie epidemiche o contagiose. 25. stor.
27. 26. sm. luogo o parte di un luogo pulito, lindo
di sudiciume. segneri, iii-2-113: o quanto è però grande il numero di
cioè senza tener conto di parti complementari o secondarie). serlio, 4-3:
verità, la verità assoluta, senza lacune o esagerazioni; nocciolo di una questione.
della mia pastorale? si rappresenterà ella o no? s'io ne potessi saper il
. -ambiente non contaminato da peccati o da colpe, non corrotto ma onesto
, guadagno calcolato detraendo le spese vive o le trattenute di legge. guerrazzi,
o sincerità, senza sottintesi; esplicitamente,
solstizio. -senza intoppo, impedimento o imbarazzo; senza correre rischi; tranquillamente
-senza difficoltà. malatesti, 38: o il male dal tener la tela lente /
il male dal tener la tela lente / o dal tirar le calcole è venuto /
dal tirar le calcole è venuto / o dal pettin, che or non è più
un balzo, con un solo movimento o con un solo colpo, improvviso ed
-andare, ire, levarsi, passare o riuscire, uscire netto o venire netto
, passare o riuscire, uscire netto o venire netto o al netto: passarla liscia
riuscire, uscire netto o venire netto o al netto: passarla liscia, senza
: passarla liscia, senza alcun danno o svantaggio. bonichi, 167: trattansi
enrico anch'egli se ne passò netto o si riposò, finché dopo molte fortune
c. montanini, 23: o la venne netta! io ti so dir
vuol baie e bisogna farlo riuscir netto o non ci si mettere. giannone,
senza danni da una situazione particolarmente rischiosa o pericolosa, cavarsela. f.
solo movimento, con un solo balzo o con un solo colpo energico, secco;
un luogo: non esserci alcun contagio o epidemia (anche in relazione con un
avvenire col passato. -fare o riuscire il gioco netto', v. gioco
qualche cosa visitando. -giocare netto o al netto: v. giocare, n
che è proprio, si riferisce a terreni o a rocce che traggano origine, vera
a rocce che traggano origine, vera o presunta, da sedimentazione marina. -anche
s. v.]: roccie nettuniane o idriche originate nelle acque; roccie di
la crosta, per l'azione più o meno violenta di quella, abbia preso le
; che trae le proprie origini da città o paesi marittimi (un popolo).
nettuni! de maria, 26: o sorriso d'argento / nel calmo plenilunio
argento / nel calmo plenilunio; / o cavallo nettunio / che stratta e squassa e
m. -i). geologo fautore o seguace del nettunismo. 2.
in cristalli prismatici rossi, bruni o neri, diffusi in groenlandia, in
preghi di colui / ch'è d'ignoranza o di malizia alunno. p. cattaneo
maggior furia spinge. -rappresentazione scultorea o pittorica di tale divinità (soprattutto come
iconografico proprio del manierismo e del barocco o come ornamento, sola o al centro
del barocco o come ornamento, sola o al centro di affollati gruppi, di
). 4. zool. calice o coppa di nettuno: grande spugna del
che implicano due note (il pes o podetus, la clivis, la distrofa,
tristrofa, la trivirga), tre o più note (lo scandicus, il
undecimo, per indicare al cantante la pausa o respiro, e dividere il senso delle
e in embriologia, che è proprio o si riferisce al sistema nervoso centrale;
, arco, canale, cresta, doccia o gronda, tuboneurale', pieghe neurali).
processi ossei (noti anche come dorsospinalia o lamine vertebrali) che, dal corpo
e si uniscono a formare la neurospina o apofisi spinosa, delimitando lo speco vertebrale
di comunicazione fra l'intestino primitivo (o archènteron) e il tubo midollare,
[il veleno] lo chiamarono erintro o neurida. = voce dotta,
una membrana anista di derivazione cellulare, o, secondo le concezioni più recenti,
ganglionare con quelle sue fila- menta più o meno assottigliate e quelle sue tuniche e
che è proprio, che si riferisce o concerne un neurilemma. = deriv.
rinchiusi i pazienti in preda a delirio o ad agitazione violenta. -per estens.
arpino, 9-128: « siamo benvenuti o preferisce telefonare subito al neurodeliri? »
nella nuca: lichen simplex chronicus) o, talvolta, anche diffusa.
nervo (e può essere cranica, facciale o periferica). = voce
neuroepitèlio, sm. citol. tessuto epiteliale o di origine ectodermica che contiene cellule
in neurofisiologia generale, speciale e comparata o comparativa). = voce dotta
. patol. condizione patologica di infiammazione o di degenerazione delle strutture nervose del labirinto
, dovuta a cause infettive, tossiche o degenerative. = voce dotta,
scopo di liberare un nervo da compressioni o aderenze, dovute per lo più a un
di una struttura nervosa; paralisi funzionale o riflessa dei nervi. = voce dotta
neurologico: volto ad accertare l'integrità o le eventuali lesioni del sistema nervoso.
patol. tumore del tessuto nervoso centrale o periferico, dovuto a proliferazione abnorme degli
forma alle volte nella sostanza cellulare, o nel tessuto proprio de'nervi, come
lo più acuta che precede, accompagna o segue la nevrite del nervo ottico.
neuromotore, agg. zool. apparato o sistema neuromotore: complesso costituito da un
. che è proprio, che si riferisce o è caratteristico di una neuropatia; che
di una neuropatia; che denota, rivela o è sintomo di neuropatia, di alterazioni
di scienza ', cioè del perito neuropatologo o psichiatra, che, a richiesta della
fra cui la neurospora sitophila, o muffa rossa del pane, che
che infesta talvolta i panifici, o, anche, la canna da
ed eccessiva sensibilità, e far cessare o rendere meno gravi alcune zoppicature del piede
complesso degli organismi, di dimensioni piccole o piccolissime, che vivono a contatto con
vivono a contatto con la superficie delle acque o immediatamente sopra di essa (come gli
, i coleotteri girinidi, i ragni) o immediatamente sotto (come i protozoi,
se lo imperadore ci satisfà di milano o lui vorrà che noi ci oblighiamo a aiutarlo
aiutarlo in guerra contro a francia, o gli basterà che nelle guerre loro fuori
questo saldo principio è caduta mai esitazione o controversia. papi, i-6-io 1
di due mondi diversi e reciprocamente estranei o contrapposti (e, anche, imparziale
-disus. non fortificato né occupato o utilizzato militarmente da alcuna potenza; smilitarizzato
. che non parteggia per nessuno fra due o più contendenti; che si astiene dal
partivano. varchi, 18-1-177: alcuni o di miglior natura o di maggiore
: alcuni o di miglior natura o di maggiore prudenza riprendevano queste cose e,
non faccia parte di alcuna di due o più confessioni religiose di cui si parla
). 4. che è o si trova egualmente lontano da posizioni,
da posizioni, condizioni, situazioni estreme o opposte; che è nel mezzo;
incerta e dubbia; non facilmente definibile o classificabile. ramusio, iii-156: è
, cioè in dubbio se è carne o pesce, ché va per li fiumi e
neutrale. -che non presenta caratteri o aspetti particolarmente evidenti o definiti; che
non presenta caratteri o aspetti particolarmente evidenti o definiti; che non si distingue per
che non si distingue per un tono o un'impronta peculiare (uno scritto,
. il genere, ovver sesso, maschile o femminile o neutrale o comune o dubbio
, ovver sesso, maschile o femminile o neutrale o comune o dubbio o indifferente.
sesso, maschile o femminile o neutrale o comune o dubbio o indifferente. manni,
maschile o femminile o neutrale o comune o dubbio o indifferente. manni, i-84
femminile o neutrale o comune o dubbio o indifferente. manni, i-84: *
; libero di decidere in un senso o nell'altro. p. verri,
d'impiegarla in aumento dell'annua riproduzione o nell'agricoltura o nelle manifatture, e
aumento dell'annua riproduzione o nell'agricoltura o nelle manifatture, e si sarebbe posto il
politico-militare a favore di uno fra due o più stati (per lo più grandi
stati (per lo più grandi potenze o gruppi di stati) cne sono fra
è proprio, si riferisce al neutralismo o alla neutralità; neutralista. neutralità
qual caso si parla di neutralità stretta o assoluta; o può invece accompagnarsi con
parla di neutralità stretta o assoluta; o può invece accompagnarsi con un atteggiamento di
accompagnarsi con un atteggiamento di più o meno larvato favore politico per taluno dei
qual caso si parla di neutralità benevola o, disus., condizionata, particolare,
, ecc.). -neutralità permanente o perpetua', condizione giuridica (e politico-militare
interessati e da questi ricevuta e riconosciuta, o, più spesso, in base a
garanti gli stati più importanti e interessati o, talora, in base a un accordo
non parteggiare politicamente per taluno fra due o più stati che siano fra di loro
siano fra di loro in contrasto politico o in conflitto di interessi, ecc.
si trova in tale condizione (occasionale o, più spesso, permanente),
idonee forze armate destinate a tale fine; o invece essa comporti la preventiva rinuncia da
stati degli impegni da essi preventivamente assunti o, comunque, delle norme di diritto
, non allineamento rispetto a grandi potenze o blocchi di potenze tra loro contrapposti;
un determinato territorio appartenente a uno stato o sottoposto al suo dominio o controllo)
uno stato o sottoposto al suo dominio o controllo) o un determinato spazio (
sottoposto al suo dominio o controllo) o un determinato spazio (non sottoposto alla
tra due prìncipi che guerreggiano tra sé o il dichiararsi compagno di un di essi
in stato di quiete, d'amicizia o ai alleanza con altri prìncipi che erano in
verso di essi, ancorché sia nata o rottura o fuoco di guerra tra quelli
di essi, ancorché sia nata o rottura o fuoco di guerra tra quelli. idem
astengano, per contrario, dal commercio o de'generi o co'luoghi, co'
per contrario, dal commercio o de'generi o co'luoghi, co'quali e ne'
delle antiche loro relazioni co'suoi popoli o lo proibisce a tutte egualmente o lo restringe
popoli o lo proibisce a tutte egualmente o lo restringe al alcune ed a certi
assoluta ', la seconda 'particolare 'o * condizionale '. nievo, 288
chi non parteggia per alcuno di due o più contendenti ovvero di chi si astiene
iii-183: io non concedo neutralità: o dichiàrati per me o dichiàrati contro di me
concedo neutralità: o dichiàrati per me o dichiàrati contro di me. p.
cercare la verità, pronto a lodare o condannare. manzoni, pr. sp„
,... decise coi pugni o colle coltellate. pascoli, ii-1483: angeli
sono anche nel vestibolo. la loro reità o meglio * neutralità 'è dunque anch'
equilibrio, di reciproca indifferenza fra due o più elementi fisici, organici, ecc
stato dato il privilegio della neutralità indifferente o, per dir meglio, della participazione
non si poteva il fegato di zolfo terroso o salino. 6. mancanza di
liquidi in cui fu saturata la acidità o la basicità in modo da rimanere con
8. econ. neutralità monetaria o della moneta'. concetto di valore e
-neutralità dell'attività finanziaria dello stato o neutralità fiscale ", intervento minimo o non
o neutralità fiscale ", intervento minimo o non intervento dello stato sulla stabilità,
. sottoporre uno stato, un territorio o uno spazio determinato di esso a un
neutralizzazione; attribuire la condizione di neutralizzazione o di neutralità permanente. tommaseo
che mi circonda. 3 editori o stampatori che non aspirano ad altro che a
una delle bagnanti un fagotto di seta o velluto scarlatto, nell'intenzione di neutralizzare
al punto di neutralità; togliere acidità o alcalinità a una soluzione. tramater
far scomparire le qualità d'un acido o d'un alcali, aggiungendo al primo
di un corpo, di reazione acida o basica, per lo più liquido, per
4. ling. che ha subito o subisce il processo di neutralizzazione.
politico-militare di neutralità permanente di uno stato o di un territorio o di una parte
permanente di uno stato o di un territorio o di una parte di esso. -anche
a uno stato, a un territorio o a un luogo. -smilitarizzazione.
il consenso dell'italia all'eventuale apertura o neutralizzazione dei dardanelli. 2.
aggiungendo un acido a una soluzione alcalina o una base a una soluzione acida.
soprattutto per mezzo di investimenti pubblici o internazionali, gli squilibri di mercato che
il medesimo che 'nulla 'o 'niuna cosa 'o 'niente '
'nulla 'o 'niuna cosa 'o 'niente ', così nella prosa
interazioni deboli. - astron. astrofisica o astronomia dei neutrini: settore dell'astrofisica
non parteggia per alcuno di due stati o due coalizioni in guerra fra loro;
neutrale. bisticci, 1-i-217: eglino o si stavano neutri overo prestavano qualche favore
: chi fa parte di una nazione o di un territorio in stato di neutralità.
interiore, ecc., che consente o permette una condizione di tregua, di
tregua, di sospensione, di aspettativa, o una situazione di disimpegno, di attenuazione
una situazione di disimpegno, di attenuazione, o uno stato di cauta genericità, di
. che non parteggia per nessuno di due o più contendenti o per nessuna di due
per nessuno di due o più contendenti o per nessuna di due o più fazioni;
più contendenti o per nessuna di due o più fazioni; che si astiene cfal
cfal prendere posizione nell'ambito di controversie o dispute di carattere privato, politico,
. -in partic.: che opera o agisce al di sopra delle parti; che
proferiscono le parole sacre * classico 'o 'romantico '. o gli uni
classico 'o 'romantico '. o gli uni o gli altri ti scomunicano,
'romantico '. o gli uni o gli altri ti scomunicano, e nessuno permette
ora fa non mi riconosceste. / o signora, non neutra, all'occasione,
da somministrarsi mercè la religione tradizionale o nazionale. 3. che non è
due ambiti, che si considerano antitetici o contrapponibili; che si trova in grado,
: valevole, applicabile a più ambiti o realtà; comune, intermedio.
eloquio, / che parte è calepinico / o vogliam dir priscianico / e parte sembolellico
: in ciascuno de'quali sette generi, o sia degli otto fonti topici e pertinenze
maschio né femmina. -anche iron. o con valore di eufem. per indicare
, ii-125: nell'ultima terminazione di o non hanno luogo i nomi di femina,
di femina,... perciò che o tutti sono o mascolini o neutri latini
.. perciò che o tutti sono o mascolini o neutri latini. ruscelli, 2-83
perciò che o tutti sono o mascolini o neutri latini. ruscelli, 2-83:
cosa, il nome non sarebbe se non o maschile o femminile o neutro.
il nome non sarebbe se non o maschile o femminile o neutro. corticelli,
se non o maschile o femminile o neutro. corticelli, 25: ha il
la quale non passa fuori del soggetto o dell'agente; e dicesi anche intransitivo.
intransitivo. distinguesi in neutro attivo, o semplicemente neutro, ed in neutro passivo
gli acidi con basi alcaline, terrose o metalliche, formano i sali neutri. tramater
, ma determinati individui, maschi o femmine, delle che si tingono
di 'mula ', facilmente distinguibile o riconoscibile; che è di '
: io non sono colarmente espressivo o che non esprime nulla; neutro
animale accomodativo. non c'è turpitudine o dolore a cui non s'adatti ».
, 2-xxii-390: non vi sono sfoggi lirici o patetici 0 filosofici. il tono è
2-51: quando si dipingono figure umane o bisogna lasciare nel luogo della faccia un
idealmente collocare la faccia di qualche amico o parente o della donna dei suoi sogni o
la faccia di qualche amico o parente o della donna dei suoi sogni o di chi
o parente o della donna dei suoi sogni o di chi più gli talenta, oppure
se ne vedono nelle sculture di qualche santa o di qualche pontefice, d'una umanità
una spiccata personalità, che è o appare umana zona, la
esistenza e posizione dipendono dalla mente o culturalmente insignificante. - anche: di
che appartiene alla serie indetermialgebrica, coppia o gruppo di punti che offre nata,
ad alcuna delle vocale). società o delle squadre (per lo più calcistiche)
un incontro (il tali, incompleti o inefficienti (un fiore); sterile.
mette un uovo di 'neutro 'o vespa operaia. 13. fis
fanno equilibrio. -corpo elettricamente neutro (o allo stato neutro): che non
della presenza nei corpi di due forze o attitudini opposte, ma separabili, le quali
ma separabili, le quali si compensassero o neutralizzassero a vicenda. -ott.
ottico non selettivo, un vetro incolore o grigio, ecc.). -che
circuiti monofase, che può restare isolato o essere il terminale di un conduttore (
diretto (frangente) e indiretto (riflusso o risucchio) hanno risultante nullo con conseguente
o in caso di squalifica del campo della squadra
a cui toccherebbe il ruolo di ospitante o in caso di partite di spareggio)
luogo diverso da quelli abitualmente frequentati o abitati dalle persone in contesa. =
in ematologia, aumento numerico, relativo o assoluto, dei leucociti neutrofili. =
neutròfilo, agg. biol. di cellula o sostanza che presenta neutrofilia (granulocito neutroflo
dalla neutralità (un organismo vegetale terrestre o acquatico). = voce dotta,
. diminuzione nel sangue, assoluta o relativa, al di sotto della
. elettron. trasfor matore o autotrasformatore a radiofrequenza, che si
altitudini tali da indurire, in maggiore o minore misura, senza però sciogliersi mai
bacchetti, 1-i-166: madonna candelora, / o che nevichi o che piova, /
: madonna candelora, / o che nevichi o che piova, / d'inverno siamo
, / d'inverno siamo fuora; / o piovere o nevare, / quaranta dì
d'inverno siamo fuora; / o piovere o nevare, / quaranta dì son da
definitivo e non è suscettibile di variazioni o di modifiche nel testo (un'edizione)
, il qual non prova alcuno stento o lassezza per continuo pensare a pispini,
, dove ella soggiorna, bevande nevate o vino freddissimo beverebbono, se si dovesse
basilischi e regoli, come se fossero o colombe nevate o tortore gemibonde. targioni
, come se fossero o colombe nevate o tortore gemibonde. targioni tozzetti, 12-10-247
tipodi ghiaccio con struttura granulare (detto anchegramolato o vedretta); costituisce la zona dialimentazione di
ghiaccio, i quali cadono lentamente al suoloisolati o, più spesso, agglomerati in candidi fiocchi
più spesso, agglomerati in candidi fiocchi o falde. -neve permanente, eterna, perenne
lon- bardo. mazzeo di ricco o rosso da messina, 434: lo
grieve / pioggia la notte le minaccia o nieve. di costanzo, 73: appenin
neve mite come il fior del pesco o il fior del melo in su gli alberi
per indicare intensa commozione, struggimento, o ignudo, / onde il foco d'
oppure l'indifferenza che cede alla passione o, più genericamente, gelo, freddo
-foco mi parria. buggerone da palermo o federico ii, 426: o deo,
da palermo o federico ii, 426: o deo, corno fui matto, /
fummo ne le porta il vento / o distruggonsi al sol qual neve o cera
/ o distruggonsi al sol qual neve o cera. tanaglia, 1-12: non altrimenti
e spenta pria eh'alquanto saglia, / o come al caldo sol la poca neve
oggi di voi più chiara, / o luce a me più che le luci cara
pudica mente scoperse. guidiccioni, 5-57: o treccia d'oro fin, dolce
alme più d'amor rubelle! / o pure nevi, / o rose sparse in
rubelle! / o pure nevi, / o rose sparse in elle! / o sol
/ o rose sparse in elle! / o sol che 'l secol nostro rasserena!
muovono lite. cesarotti, 1-ii-274: o re di morven, cominciò la bella
ad ammutolire i superbi. o. letter. massa bianca e soffice.
sulla cima del paese, la neve o nuvola della musica di zampo- gne.
materiale, costituito da fiocchi di cotone o di plastica, usato nelle sceneggiature artificiali
neve. - anche: la paglia o le fibre plastiche con cui si supplisce
. -meve fosforica: pentossido di fosforo o anidride fosforica. 13. geogr.
, in specie sulle ande, cono o piramide nevosa, inclinata da una parte
chiude sole apre: ogni segreto prima o poi viene svelato. albertano volgar.
, 7-205: m'eri gemello, / o apparso sulla gemina trincea, / e
: le bacche d'olive 'pausee 'o delle 'orchite ', in
nevièra, sf. ant. cavità naturale o di muratura dove veniva raccolta e conservata
un condotto esteriore e liquefaccia il ghiaccio o la neve. marinetti, iii-183: il
marzo 1409 e non ristette il maltempo o d'acqua o di vento o di
non ristette il maltempo o d'acqua o di vento o di nebbia o di
il maltempo o d'acqua o di vento o di nebbia o di nevischio. giov
acqua o di vento o di nebbia o di nevischio. giov. cavalcanti, 144
39-iv-29: qui forse vuol dire acqua o quella che chiamiamo nevischia. documenti sul
pigmentari (macchie cutanee di colore più o meno scuro, dovute ad abnorme accumulo
lentiggini); i nevi vascolari (o angiomi: di colore rosso, roseo
angiomi: di colore rosso, roseo o giallastro, dovuti ad alterazioni dei vasi
, dovuti ad alterazioni dei vasi sanguigni o linfatici); i nevi duri o
sanguigni o linfatici); i nevi duri o verruche (dovuti a iperplasia degli
chera- tinici); i nevi molli o molluscoidi (formati da accumulo di tessuto
ligurina aveva vicino a l'ombelico con sette o otto peluzzi neri come spento carbone.
maestro martino, lxvi-1-168: pigliarai di cialdoni o nevole fatte col zuccaro e bagnate
storti. carducci, iii-13-206: 'nevola'o 'nevle'... il dialetto
?? boccaccio, iii-7-24: o forte iddio, che ne'regni nevosi
centauro per la nevosa selva / di pelio o d'emo va feroce in caccia.
nevosa falda / dov'arda il sole o tepid'aura spiri, / così l'
freddo / senta il rigor la sua famiglia o il danno. g. gozzi,
/ tenebre e lunghe all'universo [o sera] meni. cattaneo, iii-3-32:
volgar., 1-4: l'acque nevose o di ghiaccio son grosse.
. parini, giorno, ii-138: colpevole o innocente allor la bella / dama improvviso
d'un nuvoletto di verace sdegno / o simulato; e la nevosa spalla /
c. i. frugoni, i-14-308: o possente re de gli anni, /
nevragmìa, sf. medie. sezione o interruzione di un cordone nervoso, praticata
, sf. patol. dolore o complesso di dolori relativi a un dato territorio
che è affetto da nevralgia, occasionalmente o abitualmente (una persona). -anche
letargo secolare, un centro nevralgico, o se volete un ago sensibile che ha
paralizzante difficoltà a intraprendere qualsiasi attività fisica o intellettuale, da cui derivano sentimenti di
svariate forme di nevrosi con decorso più o meno transitorio, secondarie a eccesso di
, secondarie a eccesso di impegno mentale o lavorativo, a violenti traumi emotivi o
o lavorativo, a violenti traumi emotivi o fisici oppure a malattie infettive, mentre
dispersione di libido per comportamenti sessuali inadeguati o per un eccesso di energia psichica devoluta
le sofferenze] dalla così detta nevrosi o neurastenia che si voglia dire, e che
affetto da nevrastenia; che presenta una o più manifestazioni psicopatologiche riferibili al quadro clinico
gli indifferenti, quelli che si lasciano vivere o non amano vivere. -con
qualità di modesto insegnante di scuole tecniche o di ginnasio; alla mercé d'un
, una produzione mentale); determinato o alterato da tale sofferenza psichica (la
del plus valore, nel senso generoso o un poco estetizzante del nostro marx,
, 1-222: ascoltare il preludio del 'parsifal'o l'epicedio del 'crepuscolo 'dopo
è come leggere un canto di omero o una scena di eschilo dopo una pagina di
nevrastenizzato, agg. letter. reso o divenuto nevrastenico, nervoso, psichicamente esaurito
darsi un'aria spavalda. ma due o tre camerieri superstiti erano nevrastenizzati dalla solitudine
nevremacia': sinonimo di ottal- mia periodica o flussione lunatica, malattia degli occhi dei
alterazione infiammatoria di uno (mononevrite) o più tronchi nervosi (polinevrite),
di robusti cavi ottenuti con fibre vegetali o nervi di animali (con riferimento a
che concerne, si riferisce o costituisce la nevro- glia; gliale.
isterica, ipocondriaca, ecc.) o tende a comporre i conflitti inconsci per
inconsci per mezzo di modificazioni della personalità o di comportamenti e di scelte esistenziali particolari
i comportamenti, il modo di vivere o le scelte; psiconevrosi. -nevrosi d'
lo più per mezzo di modificazioni psicologiche o fisiche dell'ambiente) a scopo sperimentale
le sofferenze] dalla così detta nevrosi o neurastenia che si voglia dire. fucini
, talvolta con mania di persecuzione, o tendenza persecutoria. -per estens. situazione
': malattia de'nervi in genere o di certi nervi in particolare. si
. -per estens. che è o che si compiace di apparire tormentato da
che concerne la nevrosi; che è provocato o condizionato dalla nevrosi, che ne consegue
il sospetto metafisico de'suoi stati nevrotici o paranevrotici. pasolini, 9-316: gadda
, ha tutt'altro che bisogno di eccitanti o depressivi nevrotici, e la letteratura odierna
, caratterizzata dalla presenza di una nevrosi o di un atteggiamento nevrotico.
di nevrotizzare), agg. reso o divenuto nevrotico. nevrotizzazióne, sf.
. nevrotizzazióne, sf. il divenire o l'essere reso nevrotico; acquisizione di
sce come inciso nella frase o nel periodo o al termine di essi
sce come inciso nella frase o nel periodo o al termine di essi, quasi a
termine di essi, quasi a chiedere conferma o assenso per quanto si dice o per
conferma o assenso per quanto si dice o per sottolineare un'affermazione, un ordine
da [wo] w è vero o da ne è vero. newmanista [
quadrato; è rappresentata dal simbolo n o nw. = dal nome æl
, ricorda la figura di isaac newton o cerca di imitarla. e
linee di forza d'un campo newtoniano o coulombiano. 2. che è seguace
2. che è seguace, fautore o divulgatore dell'opera e delle concezioni scientifiche
ne è originario, vi è nato o vi risiede. - anche sostant.
semplice disposta alla base di una colonna o sotto il capitello; astragalo.
moravia, i-101: eh già, sì o no... due parolette:
no... due parolette: sì o no... per lei è semplice
.. per lei è semplice: sì o no, e se invece dicesse:
? = incrocio di m [o] e [s] i (v
). ni2, sm. o f. invar. tredicesima lettera dell'
piano perpendicolare a una retta data, o il versore normale in un punto a
che indica la frazione di azoto incoagulabile o non proteico presente nel sangue (ed
la quale si designava il popolo sande o zande, stanziato nella repubblica di zaire
fideistica di certi preti-stregoni del tanga- nika o africani cafri o niam-niam camusi e cresputi.
preti-stregoni del tanga- nika o africani cafri o niam-niam camusi e cresputi. =
brutto, di aspetto sgraziato e infelice, o anche particolarmente cattivo e feroce.
. figur. persona avida, rapace, o anche importuna, molesta. g
g. b. ricciardi, 7: o nibbiacci di rapina / che sognate oro
'. il nibbiaccio del ninferno volteggia o s'aggira per l'aria, intento alla
lasciarsi prendere da allettamenti, da lusinghe o dalla speranza di lucro, per lo
da cortile, e il nibbio bruno o nero [milvus nigrans), di colore
gioia, iii-139: il nibbio reale o il nibbio comune e un uccello vile
. -persona feroce, crudele, o anche avida, rapace. oliva,
isbranarci le viscere. giusti, 4-i-302: o nibbi vaganti / stecchiti di fame,
7. ittiol. ant. pesce nibbio o nibbio marino: pesce rondine.
-cala, nibbio!, il nibbio cala o è calato: per indicare che qualcuno
per indicare che qualcuno sta per lasciarsi o si è lasciato prendere da allettamenti,
il poder d'amor si mostra o sparga, / convien che sparga -tal suono
lui altra voce che un certo fischio o strido che pare che suoni 'mio
presso una carogna: se un malfattore o una persona sospetta si aggirano in un
smaccatamente medioevale, con qualche personaggio storico o di leggenda inglese, bretone o nibelungica
storico o di leggenda inglese, bretone o nibelungica. -per estens. che mostra
inerzia d'un fatalismo filosofico e storicistico o sociologistico, tanto per dire spengleriano,
sociologistico, tanto per dire spengleriano, o come che si debba altrimenti chiamare e
nibelungenlied. carducci, iii-24-405: o i nibelunghi non son tutti una tela
di alcuni personaggi, si intrecciano saldamente o si confondono talvolta con quelle dei burgundi
campaniforme, la bocca con quattro o cinque loculamenti e con le placente
dria physalodes 'di jussieu, o 'atropa physalodes 'di linneo
centroamericana del nicaragua; che è nato o risiede in nicaragua. - anche sostant
. nome volgare della pianta guilandina bonduc o caesalpina bonduc della famiglia papilionacee, originaria
ragazzi nel gioco delle biglie. o. targioni pozzetti, ii-363: guilandina bonduc
. e destinato ad accogliere una statua o un altro elemento decorativo, o comunque
statua o un altro elemento decorativo, o comunque un oggetto che si desidera mettere
inferiore è costituito da un muro circolare o ellittico. -nicchia a tabernacolo: munita
porranno commodamente duoi [degli iddìi] o non più di tre; il numero
, come rifugio in caso di pericolo o, anche, come deposito provvisorio di
il cavo d'un albero d'ulivo; o meglio: sotterrarla, o meglio ancora
ulivo; o meglio: sotterrarla, o meglio ancora scavare una nicchia nella parete
, scendevano senza peso dalle nicchie, o tentavano con le braccia la penombra,
domandai: - è il mio cuore o il tuo che picchia? gozzano,
a essere utilizzato come ripostiglio, deposito o per servizi; cameretta, sgabuzzino.
di dorature ec. con sopravi una cupola o baldacchino, su cui nelle nostre chiese
si pone il sagramento, un crocifisso o qualche santa immagine. 9.
gusto, cioè violini intrecciati ad un corno o nicchia, con cui il figliuol prodigo
e principiar a governarli con dell'orzo o segale; ciò si fa a suono
12. geofis. nicchia di frana o di distacco: incavatura che rimane in
consentono la vita di una determinata specie o razza; biotopo. 15. figur
'fare una nicchia apposta per l'uomo o * far l'uomo per la nicchia
, secondo i casi, essere e meglio o peggio. 'è la sua nicchia
: si dice d'alcune dignità o carica * essere 'o 'non essere
dignità o carica * essere 'o 'non essere nicchia adattata per la
nei pochi che di un'esposizione storica o teoretica facean letto o nicchia agli esempi
di un'esposizione storica o teoretica facean letto o nicchia agli esempi, deploravamo l'avventatezza
. volg. * nidiculàre), o più probabilmente deriv. da nicchio *;
terra e scoprissero una sterile biancana e nicchiaia o uno sterilissimo ghiareto simile ad un ridosso
. chi, a siena, è nato o vive nella contrada del nicchio.
: * nicchiaiolo': chi è nato o abita nella contrada del nicchio. =
; mostrare poca propensione, scarsa disposizione o, anche, scontento, insoddisfazione,
ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica o non vorrebbe fare alcuna cosa o dubita
fatica o non vorrebbe fare alcuna cosa o dubita se la vuol fare o non,
alcuna cosa o dubita se la vuol fare o non, mostrando che egli la farebbe
che egli la farebbe se maggior prezzo dato o promesso gli fusse, si dice e'
8. guardare in segno d'interrogazione o d'intesa; guardare di sottecchi.
se non hanno ricorso alle cose greche o romane. 'la madre berecin- tia
quando si siano in queste caselle più o meno agiatamente nicchiati i misfatti, resta
vizioso amore di sé e d'altri insieme o delle cose... in che
11-86: v'è i nicchi di due o d'un sol guscio, / conche
stelle. -per indicare un oggetto o una qualsiasi entità di scarso valore,
, s'ella fusse bene una pecoraccia o un nicchio! -per estens. elemento
nicchio! -per estens. elemento decorativo o ornamentale in forma di conchiglia, di
tesa del cappello con l'insegna della palma o del nicchio o della croce, a
l'insegna della palma o del nicchio o della croce, a seconda <.
iella strana che pren- deva: romea o compostellana o in verso costantinopoli e terrasanta
che pren- deva: romea o compostellana o in verso costantinopoli e terrasanta. accademia
bandiera campeggia una nicchia. -recipiente o oggetto (destinato per lo più a
(destinato per lo più a contenere o avvolgere qualcosa) di forma più o
contenere o avvolgere qualcosa) di forma più o meno simile a quella di una conchiglia
quale sostiene ogni gran colpo di sasso o di pietra. soderini, iii-262: un
fra alte mitrie, ma fra umili nicchi o tricorni con quel modesto fiocco rotondo in
nicchio. 6. vano praticato o ricavato in un'opera di muratura;
antiche fortificazioni perché i difensori potessero ripararsi o tirare sul nemico senza esporsi ai suoi
barbaro, 84: l'apriture, o labra, sono come le finestre,
., 5-concl. (1-iv-528): o volete 'questo mio nicchio, s'io
mio nicchio, s'io noi picchio 'o 'deh, fa'pian, marito
, fa'pian, marito mio 'o 'io mi comperai un gallo delle lire
collocazione, suddivisione; ambito di studio o di ricerca; argomento, proposito. -
: se sia più disiderabile la sanità o la libertà. battista, vi-2-7: l'
xl-249: se il mezzo di pubblica o privata utilità tende di natura sua ad
in cui qualcuno esercita la propria attività o anche conduce la propria esistenza. siri
di rado avverrò che manchi loro qualche o decoroso o vantaggioso nicchio sopra la terra
rado avverrò che manchi loro qualche o decoroso o vantaggioso nicchio sopra la terra. mamiani
che può verificarsi nella lavorazione del vetro o di altri materiali. biringuccio, 1-43
[del vetro] vengono senza nicchi o vescighette. 13. ant.
soderini, iii-262: pilette fatte a nicchi o altra foggia di pietra a ogni tante
in modo ch'io v'intenda, / o voi gite alle forche che v'impicchi
esse [bocce di vetro] vesighe o altri nicchietti. mattioli [dioscoride],
mattoni è tale che si piglia l'arzilla o creta e se ne fa una massa
avvertendo però ch'ella non abbia sassetti o nicchietti. magalotti, 7-165: l'amico
, fatti per accogliere qualche gigantesco ercole o antinoo di marmo. = dal
. = dal lat. mitùlus o mitylus, dal gr. piutùxo <;
parve però che essi strati nicchiosi, o vogliam dire pieni di testacei, abbiano
compatte di colore roseo con lucentezza metallica o, più raramente, di cristalli esagonali
più raramente, di cristalli esagonali grigi o rosso rame; è diffuso in sardegna
arte del vetro, 106: corniuole o niccoli, granate, si puliscono in su
nero. baldinucci, 107: niccolo o cammeo: gemma della spezie del sardonico.
, per indicare un oggetto estremamente duro o anche per denotare animo e carattere saldo
animo e carattere saldo, inflessi- bile o insensibile e ostinato. pulci, vi-39
avrien per mezzo fessi gli adamanti / o niccol o sardoni o duri iaspidi, /
mezzo fessi gli adamanti / o niccol o sardoni o duri iaspidi, / e'cori
gli adamanti / o niccol o sardoni o duri iaspidi, / e'cori de'
tesoro sotto la punta del piccone, o ingannarti, abbagliarti, facendo rilucere come
come l'oro la modesta pirite, o travestendo lo zinco con 1 panni dello
[s. v.]: 'o cesare o niccolò ': o cesare o
. v.]: 'o cesare o niccolò ': o cesare o nulla
: 'o cesare o niccolò ': o cesare o nulla. = alterazione
o cesare o niccolò ': o cesare o nulla. = alterazione scherz.
trici di vittorie sugli uomini o sugli animali (e in seguito
nicèno1, agg. ant. nativo o abitante di ni- cea. - anche
francese di nizza; che vi è nato o vi risiede. tramater [
.]: 'niceno ': di nicea o nizza. = voce dotta, dal
v.]: 'niceterie ': combattimento o contesa fra due bevitori, in cui
fili, tubi, macchinari, ecc. o per rivestire altri metalli allo scopo di
metalli allo scopo di preservarli dalla corrosione o di conferirvi una lucidatura esteticamente gradevole,
, addizionato al rame, all'ottone o ad altri metalli (e la lavorazione
: 'nickel': metallo duttile, raro ancora o poco conosciuto. puro, esso è
altissimi zampilli. 2. oggetto o parte di un oggetto costruita con tale
). rivestire, ricoprire un oggetto o una superficie metallica con un sottile strato
consi stente nel ricoprire oggetti o superfici metalliche con un sottile strato di
per processo elettrolitico o per riduzione chimica). -anche:
finito. 2. oggetto (o parte di un oggetto) nichelato,
per calcinazione dell'idrato, del nitrato o del carbonato di nichel. =
nulla, annullare, estinguere, cancellare o annichilire (un sentimento, uno stato
atteggiamento filosofico di chi nega determinati o tutti i valori morali o politici o aspetti
nega determinati o tutti i valori morali o politici o aspetti più o meno ampi
o tutti i valori morali o politici o aspetti più o meno ampi e storicamente
i valori morali o politici o aspetti più o meno ampi e storicamente definiti della realtà
meno ampi e storicamente definiti della realtà o, più in generale, ogni certezza e
. -per estens.: atteggiamento personale o, anche, carattere incline a una
che sfocia in un desiderio di distruzione (o anche di autodistruzione), in un
-atteggiamento filosofico di chi non riconosce o nega la validità o 1'esistenza di un
chi non riconosce o nega la validità o 1'esistenza di un determinato concetto (
di un preciso e rigoroso indirizzo ideologico o culturale. marinetti, i-215: superamento
contadino sentiva un nihilismo religioso di skopsa o la nera poesia di bakunin? gramsci
di una linea precisa e da scetticismo o disinteresse nei confronti di ogni ideologia (
politico; che esprime, con parole o con scritti, idee e principi analoghi
e urla l'elemento slavo, che, o czarista e ortodosso o nihilista e anarchico
slavo, che, o czarista e ortodosso o nihilista e anarchico odia, e ha
per introdurre idee, metodi, sistemi o forme nuovi e rivoluzionari nella vita culturale
al nichilismo politico; che ne ricorda o richiama i principi ideologici (un'idea,
ideologici (un'idea, una tesi o, anche, uno stato d'animo,
cosi affezionato alla colonia è un nichilista. o la guerra o nulla. la guerra
è un nichilista. o la guerra o nulla. la guerra spontaneamente non si può
valori riconosciuti comunemente da un sistema sociale o in un periodo storico; che rivela
. che si riferisce, che riguarda o è proprio del nichilismo.
i controideali estetizzanti, anarchico-nichilistici, ascetici o buddistici. = deriv. da nichilista
nella prima scelta decisiva: il mondo o dio. -il vanificarsi, l'
). niccolò cieco, lxxxviii-11-197: o violente dannar della natura! / ed
de'pazzi, vi-82: sempre vai [o dio] aggrandendo questa creatura, sendo
in dio. iacopone, 39-61: o glorioso stare, en nichil quietato, /
nicobarése, agg. che è nato o vive nelle isole nicobare. -
careri, 1-ii-346: venne il 'nicodà', o capitano del vascello ad avvertirmi, che
veri cristiani di cristo e non già nicodemiani o caifìani o iscariotiani o pilatiani, come
cristo e non già nicodemiani o caifìani o iscariotiani o pilatiani, come spesso accade.
non già nicodemiani o caifìani o iscariotiani o pilatiani, come spesso accade.
nicodemo. nicodemismo, sm. atteggiamento o comportamento proprio dei nicodemiti o anche,
. atteggiamento o comportamento proprio dei nicodemiti o anche, per estens., di
per estens., di chi dissimula o nasconde le proprie convinzioni religiose, ideologiche
nasconde le proprie convinzioni religiose, ideologiche o politiche adeguandosi apparentemente ed esteriormente alle
il termine indicò i religiosi concubi- nari o, in genere, contrari al celibato ecclesiastico
elli saparà lèggiare, elli vorrà confessare o vero vorrà predicare; e quando elli
proprio del nicolaismo; che si ispira o trae origine dalle dottrine o dai comportamenti
si ispira o trae origine dalle dottrine o dai comportamenti dei nicolaiti.
potere 'codinoni 'dell'estrema destra o 'codini 'di destra, gingillini ed
e nicoteriani, liberali del centro sinistro o democratici di sinistra, a noi astensionisti
., dall'epitelio bronchiale e alveolare o anche dalla cute e ha la proprietà
bocca. -per estens. fumo o odore di sigarette, di sigari,
nicotinato2, sm. chim. sale o estere dell'a cido nicotinico
con suff. che indica i sali o gli esteri. nicotinico, agg.
che si riferisce, che è proprio o che contiene nicotina. -acido nicotinico
per lo più erbacee, raramente arbustive o arborescenti, originarie delle isole del pacifico
australia e soprattutto dell'america; annue o perenni, spesso pubescenti o viscide
annue o perenni, spesso pubescenti o viscide, sono fortemente odorose e dotate
i fiori, bianchi, gialli, rosei o violacei, sono molto profumati e disposti
molto profumati e disposti in pannocchie terminali o in racemi unilaterali allungati; alcune specie
piccolezza d'uno di quelli di nicoziana o tabacco. serpetro, 235: il 'tabacco
'cestoni, 476: il tabacco o sia necoziana la stimo velenosa un poco più
1-304: nicoziana, detta volgarmente tabacco o erba della regina: libre dodeci.
.]: fu pure chiamata 'nicozianina 'o 'canfora del tabacco 'da kermstaedt
: non si contentano solo di chiamarti [o bacco] bimatre, per aver avuto
buone capacità visive durante le ore notturne o nell'oscurità a causa di un'eccessiva
della facoltà visiva al cadere del crepuscolo o in condizioni di scarsa illuminazione (per
(per cause congenite, per avitaminosi o in seguito a gravi lesioni retiniche)
può essere congenita, causata da avitaminosi o sintomo di gravi lesioni retiniche: anche
fatto ciclico sui ritmi fisiologici, fisiopatologici o, più in generale, biologici)
azione del giorno e della notte sui fiori o sulle foglie delle piante (e per
medie. capacità di scrivere al buio o, comunque, senza l'ausilio della vista
di orina sia notturna sia diurna, o a un'alterazione della diuresi, con
sf. ant. persona che è considerata o che dimostra di essere un ricettacolo
aderenti a corpi estra nei o alla sabbia del fondo).
e mangiar suo, e lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o
suo, e lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato
e lo essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato o
essere o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato o di prima
o nidaso o ramengo o soro o marzaiuolo o mutato o di prima muta.
o soro o marzaiuolo o mutato o di prima muta. = voce di
, 516: quelli arrampicati sugli sporti o accomodati ai balconi, ai loggiati, alle
: ti lodano gli uomini grandi, / o lampada piccola: luce soave / che
dal nido ed è incapace di volare o sta imparando a volare (un uccello
nido, che non sa ancora volare o, anche, che è stato catturato
sm. uovo di marmo, di legno o vero che si lascia nel nido per
: 'nidiandolo': nome dell'ovo, vero o falso, che si lascia nel nido
': comunemente dicesi quell'uovo vero o falso che le massaie pongono nel pollaio
nidiata di uccellini, un mazzetto di fragole o simili gentilezze se le presentavano, ed
se le presentavano, ed ella: « o, stiamo freschi: queste cose non
per lo più legate da affinità sociali o ai generazione o da caratteristiche, da
legate da affinità sociali o ai generazione o da caratteristiche, da ideali, da
(e può anche avere valore scherz. o spreg.). burchiello,
.). burchiello, 143: o nidiata di matti e di balocchi, /
nidiata di matti e di balocchi, / o putrida fossaccia di ranocchi, /.
i quali son dal volgo addimandati matti balordi o torlurù. buonarroti il giovane, 9-709
, 673: quando ai bellartini, o studenti dell'accademia, erano una nidiata
: come esclamazione per indicare la presenza o l'avvenuto rinvenimento di tutti i membri
5. ant. azione del deporre o del covare le uova. francesco
dai genitori, per un periodo più o meno lungo (un uccello: con partic
essere diffuso in una determinata zona geografica o ambientale. boccaccio, viii-3-130: l'
ed erbe riunite grossolanamente e lo posano o sopra una gerba o sopra delle cannelle
e lo posano o sopra una gerba o sopra delle cannelle sdraiate sul acqua.
manifestarsi, attecchire in un determinato organo o parte del corpo (una malattia)
2. scegliere la dimora per sé o per la propria famiglia, mettere su
i piccoli; cavo, di forma semisferica o comunque tondeggiante, è costruito per lo
della rondine, le foglie cucite del tessitore o, anche, una semplice buca nel
scavato, che viene appeso a un albero o a un edificio per indurre gli uccelli
un dato posto; cestello di rete metallica o di plastica che si pone nelle gabbie
sole. -in una raffigurazione araldica o allegorica. luna, app.:
obelischi di creta. segni funebri, o simboli religiosi -non so -forse non sono
lanugine e, dentro il nido, otto o dieci topi appena nati, non più
circolare, che contiene o può contenere una determinata cosa per coprirla
quei gialli zafferano e il sugo bolognese o napoletano. -base commestibile leggermente rilevata
che le done portassero le mamelle tutte o quasi tutte discoperte, come fanno al presente
per allusione alla forma, alle caratteristiche o alla funzione di racchiudere altri organi o
o alla funzione di racchiudere altri organi o considerate come sede di particolari attrattive.
per estens. luogo in cui è nata o ha trascorso l'infanzia una determinata persona
, la stirpe; città, paese o casa natale; patria (per lo più
espressioni nido natio, nativo, paterno o patrio). petrarca, 128-82:
giulio cesar. cammelli, 18: o città, nido mio, pistoia vecchia
, tale il tuo canto, / o del caro mio nido amato pegno, /
-stato, paese, territorio su cui regna o accampa diritti o di cui è nativo
territorio su cui regna o accampa diritti o di cui è nativo un sovrano o
diritti o di cui è nativo un sovrano o una famiglia o una stirpe.
è nativo un sovrano o una famiglia o una stirpe. lamenti storici, iv-91
: or di buone arti adorni [o giovanni iii di portogallo] 'l tuo
e fia gran senno, ché non remo o vela, / ma gl'inchiostri dar
una determinata persona; paese, città o casa o, anche, stanza in cui
persona; paese, città o casa o, anche, stanza in cui risiede
, anche, stanza in cui risiede o ha intenzione di stabilirsi, di soggiornare,
mio novo augusto, / pel mio peculio o per tempo vetusto. bembo, 10-vi-199
. metastasio, 1-i-5: se cerchi [o enea] al lungo error riposo e
, 8-537: ora andremmo per tre o quattro giorni: una visitina ai castelli
gente non degna d'abitar tuo nido [o firenze] / son la cagion di
9. luogo, località, regione o edificio che costituisce il covo, il
di persone che vivono fuori dalla legge o, comunque, di persone considerate spregevoli
di persone considerate spregevoli, pericolose o disoneste. -anche: base situata in posizione
dall'audacia de * corsali, o turchi o rinegati cristiani, ch'avevano diversi
de * corsali, o turchi o rinegati cristiani, ch'avevano diversi nidi
abitato o frequentato o, anche, nel quale si
abitato o frequentato o, anche, nel quale si riuniscono
classe sociale, a una determinata categoria o a un gruppo. -anche: le persone
. -anche: le persone che abitano o frequentano tali luoghi. soffici,
nido di vespe. -nido d'infanzia o asilo nido (anche semplice- mente nido
semplice- mente nido): istituto pubblico o privato che accoglie i bambini di era
cultura, di istituzioni e dottrine politiche o anche di un movimento, di un'iniziativa
democrazia che ralluminò il mondo. -città o edifìcio dove si compiono azioni malvage e
-luogo in cui abitualmente avvengono fenomeni meteorologici o fìsici nocivi, pericolosi. orsilago,
', come le chiamavano gli antichi, o casali o casalini o casaioni, come
come le chiamavano gli antichi, o casali o casalini o casaioni, come si dicono
gli antichi, o casali o casalini o casaioni, come si dicono ora, oltre
porta, 7-42: ecco la casa, o soave ricetto di ogni mio bene,
si nasconde la somma delle sopraumane bellezze, o quanto cambierei il mio stato col tuo
/ le sospirose mie speranze estreme, / o d'ogni mio desir, che a
. manzoni, ii-35: godi, o donna alma del cielo, / godi:
. 14. organo anatomico o tessuto che produce una determinata sostanza.
15. ant. genere, famiglia o specie di animali o di piante.
genere, famiglia o specie di animali o di piante. fazio, v-23-91:
diverse, quante sono l'arene del mare o le stelle di che il nido di
cilindriche del rizoma tipicamente aggrovigliate. o. targioni tozzetti, iii-225: 'epipactis
dell'infiorescenza di forma tondeggiante. o. targioni tozzetti, ii-223: 'bupleurum rotundifo-
con superficie a forma di cellette quadrate o esagonali simili a quelle di un favo
mezzo cm col filo tenuto nascosto (o lasciato in evidenza a formare una sorta
-avere il nido in un determinato luogo o ambiente: risiedervi, abitarvi.
il nido. -cacciare qualcuno o qualcosa di nido, del nido:
non esce ancora dal nido, appena nato o catturato quando non sa ancora volare (
(una caratteristica, una dote morale o spirituale, una virtù). scala
uova nel lor nido. -fare o porre nido, il nido, il proprio
esservi diffuso, allignarvi (un uccello o altre specie animali, anche con riferimento
nido. -f issarvi la propria sede o residenza, fer- marvisi, stabilirvisi (
a divinità, a entità astratte personificate o ad animali). compagni,
, porre nido, il nido negli occhi o dentro, in mezzo agli occhi di
di cuoio / quand'è 'n concia o di can morto / o di nidio d'
'n concia o di can morto / o di nidio d'avvoltoio. -spingere
di voi stessi, quando, scrivendo o leggendo le vostre stampite, vi sorprende
': il calice della nocciola verde o il guscio della secca. = dimin
fr. colonna, 2-130: o disordinata e inane cupidine, di
nidulare. -in una rappresentazione pittorica o scultorea. fr. colonna, 2-37
caratterizzate da fiori globosi violetti, bianchi o blu molto decorativi; sono diffuse nell'
v'aggiungi pigrezza, paura, pianto o niego, ella ha perduto il meglio.
camarlingo dell'arte. gherardi, 1-ii-404: o vergin graziosa, dove niego / giammai
/ non mi far niego, o padre mio superno. serdini, 1-256:
cose alle maggiori, sanza mai stancare o metter niego. pigli, lxxxviii-n-267:
). ant. e dial. neo o macchia dell'epidermide. contile,
del niello; eseguire opere di oreficeria o decorazioni con tale procedimento. - anche