p. fortini, ii-551: o mieffé giovanni, non si può dire quello
seguiva che il marito acquistasse il mundio o tutela della medesima; ma necessario era
così dire, dal padre, fratello o altro parente d'essa, mediante il
queste cose io non le dico per dire o per farmi bello a spese della vanità
dopo sentito il 'fausto 'del gounod o letto quello del goethe. onde '
del goethe. onde 'riso 'o 'ghigno mefistofelico '... ma
sa che cosa vi esce di bocca! o il 'riso sardonico ', il '
sardonico ', il 'ghigno beffardo o diabolico ', il 'ridere in
ridere in pelle in pelle ', o 'tra pelle e pelle 'che s'
li decorano dei loro smoking mefistofelici, o quasi, ebbero, una volta in
ha la tendenza a compiere il male o se ne compiace; che gode nell'
giustamente a lui tocca se egli riceve o mendica aiuti o sostegno da una persona
tocca se egli riceve o mendica aiuti o sostegno da una persona temuta, abborrita
il favore, non avrebbe mai arrestato o attenuato la forza che proviene dall'entusiasmo
con grande fatica nella propria mente idee o argomenti, pretesti o scuse, che
propria mente idee o argomenti, pretesti o scuse, che non è facile trovare
contestata prendesse un nuovo carico di maestrato o altro, che questa istimerei io che fosse
diletto non — mendicare v occasione o le occasioni di fare stito da altri
un'opportunità). -anche: affrettato o colto con subdole manovre. v.
, 9-14: non le adorna la fronte o stringe il crine / mendicato fulgor di
1-1080: l'unità non mendicata o stiracchiata, l'intreccio semplice, tutto
che si riferisce, che è proprio o deriva dalla mendicità. = agg
in modi e con mezzi poco adatti o indecorosi. bembo, iii-154: il
l'elemosina passando di casa in casa o tendendo la mano ai passanti; genere
di coloro che, costretti dalla necessità o indotti dall'ignavia, traggono il proprio
italiana, se esercitata in luogo pubblico o aperto al pubblico, è configurata come
nudrirsi e dormire come bestie... o d'aver ricorso alla mendicità. muratori
'mendicità'. chiunque mendica in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con l'
uomo, malato per eccesso di lavoro o accasciato dalla miseria e dagli anni, nudre
studia d'essere in altro che in mendichità o in povertà. boterò, i-140:
possono dilettare il gusto e la vista o l'udito, dovrebbon parer pene convenevoli
per i cadetti... v'erano o le prebende della carriera ecclesiastica, o
o le prebende della carriera ecclesiastica, o una dorata e larvata mendicità, cattiva
) che nei lati del sestante o quadrante si accomodano due traguardi, uno nel
degli estranei, alla desolazione della solitudine o dell'internamento. mendico (ant.
elemosina, passando di porta in porta o tendendo la mano ai passanti; che
madonne della seggiola mascherate da valletti feudali o da mamme affamate e mendiche!
s'incontravano mendichi laceri e macilenti, o invecchiati nel mestiere, o spinti allora
macilenti, o invecchiati nel mestiere, o spinti allora dalla necessità a tender la mano
più frequenti le ribalderie, ne'mendichi o negli abbondanti? p. verri, 2-369
prìncipi tributari, venuti in visita o tenuti in ostaggio; e ad ostentazione della
lode / giammai sparsi i miei carmi o fra 'l mendico / garrulo stuolo del venal
. 4. che è, o si crede, sprovvisto di un bene,
non so se io me la chiamo leggère o d'intendimento mendichissima, si dié ad
quando andrò limosinando per lo mondo, o giacerò in uno spedale mendico, saranno
furfante e mendico / è allor peste o mal di questa sorte. 8
sostentandosi con i sussidi della carità pubblica o privata; vivere fra stenti e umiliazioni
continue. guittone, xxxv-50: o bon gesù, noi vedemo te /
sua, che di gire sparta o per lo mondo lerciata, povera e mendicosa
2. spreg. gruppo di indigenti o di miserabili; la totalità dei mendicanti
a questi un mendicume da non curarsi o un'importuna e molesta satira. =
le virtù, alla sembianza de'i mendi o nei, i quali conmpaiono più nella
un'offesa. roncisvalle, 8-7: o signor nostro, non ci far tal mendo
di panni la quale si dicesse squamatura o vero rosura, la quale si dicesse facta
vero rosura, la quale si dicesse facta o non facta ne le pile o per
facta o non facta ne le pile o per cagione de le pile, i detti
4. anat. ant. coste o costole mendose: le ultime cinque coste
inferiori della cassa toracica; coste spurie o fluttuanti. fasciculo di medicina volgare,
.. si partivano dalle coste mendose o spurie. 5. prov.
quel che tom rinunzia poi redire. / o dunque se mi biasmi ala stagione,
mene, / né seppi formar verbo o dir parola. goldoni, xii-138:
che ostenta il proprio atteggiamento di rifiuto o di negligenza e apatia nei confronti di
e apatia nei confronti di qualsiasi valore o dovere in modo spesso strafottente, protervo
dà consigli di prudenza, - o si lascia infinocchiare per dabbenaggine, sempre però
il meneghino moncalvo, recitando alla stadera o alla commenda, si faceva imprigionare regolarmente
da una potenza in ordine al muovere o resistere al moto secondo le varie circostanze
una forza rispetto a un punto fìsso, o centro del moto, il prodotto di
naturalmente lungo la linea perpendicolare all'orizzonte o liberamente discendente sopra qualche piano inclinato.
gravi in quiete, vale quello sforzo o tensione ch'esercitano contro le funi,
tensione ch'esercitano contro le funi, o altri corpi, da cui pendono o sono
, o altri corpi, da cui pendono o sono sorretti; ovvero quella pressione che
che fanno sui corpi sui quali posano o che li sostengono; lo stesso che peso
solido tirato da qualsivoglia forza, animata o no, oppure gravato del proprio peso
no, oppure gravato del proprio peso o da altro peso, si oppone e
, si oppone e contrasta allo strappamento o ad esser rotto o spezzato.
e contrasta allo strappamento o ad esser rotto o spezzato. 26. filos
. filos. nella filosofia idealistica, fase o determinazione del divenire dialettico (e
d'una moltitudine di uni (possibili o attuali: momento della discrezione) e
di produrre un determinato effetto con maggiore o minore efficacia. redi, 16-v-103
redi, 16-v-103: convien prima determinare come o in qual maniera nello stomaco operi il
il momento e l'energia dell'antimonio o di altri simili vomitatori. idem,
. durata breve di ciascuna delle note o pause che, prese insieme, costituiscono
da ciascuna di quelle figure di note o pause di minimo valore, che, prese
è rappresentato dalla nera, ogni nota o pausa di minor valore che lo compone
solo un momento, mi stringesse! o almeno, / di me tediata, mi
tipo interlocutorio, per invitare all'attesa o alla riflessione, per proporre cantamente o
o alla riflessione, per proporre cantamente o perentoriamente un proprio punto di vista (
che nel tuo core / per me, o fille, amor non senti; /
a momenti. -in costruzioni disgiuntive o correlative. crusca [s. v
a momento a momento del continuo, o si lascia passare qualche gran parte
del dì senza rifarne punto o pochissimo, e poi nel rimanente del
a roma, ella ancora vi sia sopragiunta o sia per sopraggiugnervi di momento.
: pur l'imbecillità, l'insipidezza / o altro d'alma e di cor non
sulle proposte, sulle esortazioni, placide o minacciose, secondo i momenti.
appartiene, per lo più in forma effimera o occasionale o provvisoria, al tempo di
lo più in forma effimera o occasionale o provvisoria, al tempo di cui si
morremo. morremo sul doloroso letto, o fulminati all'improvviso dalla benefica dea inclinando
inclinando il capo sur un libro d'omero o di dante, o su la ghigliottina
libro d'omero o di dante, o su la ghigliottina o fucilati o impiccati dai
di dante, o su la ghigliottina o fucilati o impiccati dai tiranni del momento
dante, o su la ghigliottina o fucilati o impiccati dai tiranni del momento. palazzeschi
riconoscere il gracile fanciullo di sette, o il nervoso, magro, spaurito adolescente
sfuggire l'occasione favorevole, non saperla o poterla sfruttare. goldoni, xii-464
lui non si concede / por orma o trar momento in altra parte, / e
, 1-74: per avere spirito, grazia o serietà vera, bisogna...
, 356: 'momentoso': per affare o faccenda grave, importante, da trattarsi
maschera, fare una mascherata; effettuare o partecipare a un torneo o a una manifestazione
; effettuare o partecipare a un torneo o a una manifestazione in costume. -
-in partic.: il latte (materno o artificiale). -anche: l'atto
, piacesse il mommo, sì, o qualche cosa di molto simile e che
poi, che non fecero giamai quattro sonetti o quattro righe di prosa che si
giardinaggio; hanno foglie lobate, palmate o composte; fiori gialli o bianchi;
, palmate o composte; fiori gialli o bianchi; frutti a bacca di colore
mona, mandare in mona: andare o mandare in malora, in rovina.
stesso (e si distingue dalla religiosa o suora che pronuncia solo i voti semplici
là in turchia. savonarola, i-16: o monache, lasciate ancora voi le vostre
280: se qualche monaca con adulterio o fornicazione rompeva il voto della castità,
. -per estens. plur. convento o chiesa dove risiedono tali religiose; scuola
chiesa dove risiedono tali religiose; scuola o istituto gestito da esse. levi
-con la specificazione dell'ordine religioso o del monastero di appartenenza. muratori,
. region. disus. recipiente di terracotta o di metallo che, riempito di brace
7. zool. monaca di mare (o foca monaca): monaco (v
le monache da genova: cercare autorizzazione o giustificazione per un atto già compiuto;
-fare, porre monaca: consigliare, invitare o costringere una donna a entrare in un
padre che la maritò a un vecchio? o che la puose monaca per forza?
sterile per malformazione congenita (ermafroditismo) o perché nata da un parto gemellare.
yolgari e con quelli di 'vacche ibride'o 'tordere'sono indicate le femmine dei bovini
indicate le femmine dei bovini che, o per ermafrodismo incompleto o per altra cagione
bovini che, o per ermafrodismo incompleto o per altra cagione, sono naturalmente sterili
e consistente in una somma di denaro o in altro bene assegnato a una donna
delle donne appartenenti a determinate categorie sociali o a determinate famiglie e che intendessero entrare
proprio, che si riferisce ai monaci o alle monache; che riguarda lo
qua, che conventi. -proprio o tipico dell'abito monastico; che è
è parte dell? abbigliamento di un monaco o di una monaca o ne richiama alla
di un monaco o di una monaca o ne richiama alla mente le caratteristiche peculiari
-adibito ad abitazione di monaci; destinato o riservato ai monaci (un edificio, un
-che appartiene al patrimonio di un monastero o di un ordine monastico (un bene,
); che si addice ai monaci o alle monache. leggenda di s.
3. che è opera di un monaco o di monaci o è dovuto all'opera
è opera di un monaco o di monaci o è dovuto all'opera o al pensiero
di monaci o è dovuto all'opera o al pensiero dei monaci; che si
sobrietà, da assoluta mancanza di lusso o di ricercatezza (un abito, un
annunzio, ii-906: non tu piangi, o amàzone regale. / una intrepida forza
fare la vestizione, a prendere il velo o a pronunciare i voti in un
, sia per assistere ai vestimenti o professioni sia per condurre la monacanda
l'ambiente, per lo più verdastro o bruno e rivestito di minutissime squame setoliformi
ant. e let- ter. destinare o avviare una fanciulla (o, anche,
ter. destinare o avviare una fanciulla (o, anche, un giovane) alla
e si dice per lo più del padre o del tutore, che in tempi passati
ordine monastico mediante l'imposizione del velo o della tonaca e l'ammissione alla professionedei
perciò sbruffi e somme rilevanti per monacare o maritare femmine, perché per mancanza di
in un ordine religioso, farsi monaca o monaco. -anche: ricevere il velo o
o monaco. -anche: ricevere il velo o l'abito monastico; pronunciare i voti
mi vo'per certo monacare / o non esser più mai innamorata. caviceo,
padri volessero col negare l'assenso forzarle o a monacarsi o a prender qualche marito
negare l'assenso forzarle o a monacarsi o a prender qualche marito loro spiacente, potervi
età di pronunciare i voti, per amore o per forza. -ant. intr.
e provento sopra il monte della pietà, o vero altrove, per detta sua figliuola
, sf. ammissione di una fanciulla o, anche, di un giovane a
abito mo- naastico da parte del monacando o della monacanda, come atto simbolico di
si accostumano a venezia per i matrimoni o per le monacazioni, i due poeti
per farsi credere non tanto avverso, o almeno non violentemente, alla monacazione di
per simil. vita molto ritirata, austera o, anche, castigata, preclusa a
monicèla), sf. monaca giovane o di aspetto fragile e debole (per
un'idea di affettuosa simpatia e familiarità o può avere valore iron. o scherz
familiarità o può avere valore iron. o scherz. e talvolta, anche,
5. bot. monachella. o. targioni tozzetti, iii-540: 'monacèlla'.
sf. letter. azione, atteggiamento o comportamento improntato a eccessivo e, talvolta
più vi è inclusa una connotazione affettiva o scherz. e talvolta, anche,
/ le feminette coi bambini al petto / o con le cune in collo ed
virtuosa, timida, molto modesta (o che si finge tale).
e forma di sella divisa in due o più lobi ripiegati e accartocciati; comune
): gola e parti superiori bianco-ceciate o baio-lionate; remigante seconda più corta della
gola nera; parti superiori bianco ceciate o baio-lionate; remigante seconda più corta della
botanici alludono alla forma, al colore o all'atteggiamento. monachésco,
, che è fatto da un monaco o da una monaca (e ha valore iron
che è proprio, che si riferisce o riguarda monaco di baviera o ai suoi
si riferisce o riguarda monaco di baviera o ai suoi abitanti; che è nato
è nato, vive, risiede a monaco o nel territorio circostante; originario di mor
colla giovane monachese. -che avviene o si svolge a monaco. bacchetti,
nuncia, da parte di uomini o donne, del mondo, dei beni
una forma di vita solitaria [anacoretismo) o comunitaria [cenobitismo), rivolta alla
mortificazione dei sensi, all'ascesi o all'attuazione pratica dei principi di solidarietà
unirono sotto l'autorità di un padre o abate, a cui riconoscevano piena obbedienza,
4. per estens. organizzazione o istituzione molto rigida, vincolante, oppressiva
da monaco1, col suff. -èsimo (o -ismo), che indica dottrine,
monachétto, sm. monaco giovane o di aspetto gracile o debole (e
. monaco giovane o di aspetto gracile o debole (e vi è per lo più
per lo più inclusa una notazione affettiva o di lieve commiserazione). - anche
monachetti non potieno uscire / del monistero o per legne o per acque. ariosto,
uscire / del monistero o per legne o per acque. ariosto, cinque canti
di gancio triangolare, fissato nello stipite o in una delle imposte dell'uscio,
guglielmotti, 550: 'monachetto': quel pilastrino o colonnino isolato e solitario che serve a
, che si affaccia da alcun portellino o sorge al disopra della murata. talvolta
talvolta se ne fanno di ferro fuso o battuto e si stabiliscono fermi ove bisogna
che si riferisce, che è proprio o caratteristico di un monaco o di una
è proprio o caratteristico di un monaco o di una monaca; che appartiene ai
, all'ambiente dei monaci; portato o usato dai monaci; monacale, monastico
5-436: il misticismo cattolico, antico o moderno, in oriente o in occidente
, antico o moderno, in oriente o in occidente, monachile o laicale, temperato
in oriente o in occidente, monachile o laicale, temperato o anche uscito dai
occidente, monachile o laicale, temperato o anche uscito dai termini della moderazione, ha
assoluta inattività 2. che comprende monaci o monache o ne è composto (un
2. che comprende monaci o monache o ne è composto (un ordine,
monachina, sf. monaca giovane o di aspetto gracile e fragile (e
monache. 5. plur. scintille o faville che si levano da carta e
sul tetto / non mi vede, o non ci crede / che sono sola per
bot. e zool., all'aspetto o al colore e alla forma dell'abito
fatta piuttosto'per ingannare i 'devra-libanos', o per aver tempo di apparecchiare la via
. chiamasi con altro nome ciuffolotto o fringuello marino. pascoli, 953:
ant. che ha un colore bruno o marrone ritolto scuro tendente al rossastro.
rossastro. -sostant.: colore bruno o marrone scuro tendente al rossastro.
: s'io mi fo indosso un frate o monachino, / torrò giuoco alle gazze
le ghiandaie, / pur sia nero o perso o monachino. berni, xxvi-1-33:
, / pur sia nero o perso o monachino. berni, xxvi-1-33: l'
/ s'ell'era persa, monachina o nera. carena, 1-164: 'monachino':
si consumano da chi ha qualche modo o qualche magnifi- cenzia, si convertano in
! 2. che è proprio o caratteristico dei monaci o delle monache;
che è proprio o caratteristico dei monaci o delle monache; coltivato o confezionato dai
dei monaci o delle monache; coltivato o confezionato dai monaci o dalle monache.
monache; coltivato o confezionato dai monaci o dalle monache. a. f.
adoperarvi un quattrin d'unguento rosi no o biacca, svaniranno ben tosto i monachin
isolato e in solitudine (anacoreta) o in una comunità religiosa sotto l'autorità
l'autorità e la guida di un abate o di un archimandrita o cenobiarca (cenobita
di un abate o di un archimandrita o cenobiarca (cenobita). — in
i beni futuri. savonarola, i-16: o monachi, lasciate la superfluità e delle
tipo monastico, del monastero di appartenenza o, anche, del grado, dell'ufficio
intenzioni dell'abate. -monaco converso o laico: membro di una comunità monastica
convenientemente istruito, veniva destinato all'insegnamento o all'amministrazione dei beni del monastero.
. milizia, viii-191: le razze o saettoni... sono due corti legni
e lo scarico delle acque di superficie o di fondo di uno stagno artificiale.
, usata un tempo, da sola o aggiunta allo stoppino, come miccia per
, entrare monaco: vestire l'abito o professare i voti in un ordine monastico.
solenne della vestizione. -anche: consigliarlo o costringerlo a entrare in un ordine monastico
: vivere in solitudine, senza affetti o contatti umani: p. petrocchi [
. -l'abito non fa il monaco, o non fa monaco nè frate: l'
piccolo da un frate qual era meglio, o tacere o parlare, dissegli: se
un frate qual era meglio, o tacere o parlare, dissegli: se sono parole
[il maggiorente] mettevi un bestiai prete o monacone, / che la sua regola
color grigio scuro superiormente e grigio chiaro o biancastro inferiormente; vi appartengonodue specie:
appartengonodue specie: il monaco dal ventre bianco o foca monaca (monàchus albiventer),
abusione all'aspetto, al colore del pelame o alle abitudini solitarie. mònaco3
l'impero si ballava il minuetto, o la monaco, o la gavotta; la
il minuetto, o la monaco, o la gavotta; la duchessa di berry
monacologìa, sf. letter. componimentoburlesco o satirico che aveva per oggetto la parodia
parodia, talvolta anche triviale, di monaci o di monache e della vita monacale.
. fiore del gladiolo (gladiolus communis o gladiolus segetum). mattioli [dioscoride
i fiori porporei, chiamati monacuccie. o. targioni pozzetti, ii-37: '
tutti gli enti spirituali (monade assoluta o dio, monade-anima) e materiali (
fondamentale (e con questateoria, detta monadismo o dinamismo, leibniz si propose di spiegare
ad un solo, chiamata la necessità o la monade della necessità, non ripugna
] il mondo composto di tante particelle o unità che chiamò con voce greca monadi
, 18-277: avviene che una ragione o aggruppamento conoscitivo specializzato o io o monade
una ragione o aggruppamento conoscitivo specializzato o io o monade possa vivere immerso in una
ragione o aggruppamento conoscitivo specializzato o io o monade possa vivere immerso in una più
2. per estens. insieme o sistema conchiuso e compiuto, che ha
concetto dell " esprit des peu- ples'o 'esprit des nations'e, più tardi,
monadi, che lungo i secoli svolgevano o piuttosto conservavano il proprio loro carattere.
salto. pasolini, 9-283: area, o meglio monade linguistica, isolata, il
elemento. in ciò è veramente individuo o elemento o monade. pasolini, 8-195
in ciò è veramente individuo o elemento o monade. pasolini, 8-195: i
primordiali, delle monadi visive inesistenti, o quasi, in realtà volponi, 1-41
cadere le figure geometriche di coni, rombi o di qualsiasi altra forma materiale, fino
monocellulari, viventi in ambiente acquatico o anche parassiti di altri esseri viventi.
ermafroditi e con stami monadelfi. o. tarcioni pozzetti, i-502: nella monadèlfia
fra loro per i filamenti (un fiore o, anche, una pianta che ha
di que'fiori, i cui stami o filamenti escono da un corpo solo; quelli
degli stami uniti in un solo gruppo o fascetto. = voce dotta,
, un'entità individuale e autonorqa, o ne deriva o ne dipende.
individuale e autonorqa, o ne deriva o ne dipende. c. e
: quella che richiede un solo dato o operando. 3. log. matem
, comprendente alcuni generi con forme libere o fisse o anche coloniali, caratterizzate da
alcuni generi con forme libere o fisse o anche coloniali, caratterizzate da due flagellidi
monadismo, sm. filos. teoria o sistema filosofico clie si fonda sul concetto
stituita da una pluralità di monadi o unità individuali (con partic. riferimento
b. croce, i-2-295: il pluralismo o monadismo, confondendo l'individualità degli atti
lo più ristretta a un solo argomento o che si manifesta con la predilezione per
della mia concezione di storia letteraria! o con la leggiadra immagine con la quale
. letter. isolatamente, senza relazioni o rapporti con l'esterno.
che si ispira, che è improntato o che deriva da tale teoria. -anche:
concepita a sua volta come accozzo di atomi o come astrattamente monadistica, composta di monadi
della nostra terminologia e della nostra pseudocoscienza o coscienza di primo getto... è
l'individuo empirico, isolato, atomizzato o monadizzato. = deriv. da monade1
sm. geogr. formazione rocciosa o sperone isolato che per la sua
come costituita da una pluralità di monadi o entità individuali e che si richiama al
altre monadi. sinisgalli, 6-39: prima o poi tutto l'atomismo dell'universo sensibile
bembo, 10-ix-159: quelli monari, o chi si sia, hanno fatto cavar l'
estetici della villa ed io liquido ruscello o poeta aromatico oliatore di silenzi monamizzati la
ermafroditi portanti un solo stame. o. targioni tozzetti, ii-i: classe i
riferisce al capo di una monarchia assoluta o anche di una monarchia costituzionale, quando
potenza e la magnificenza di un sovrano o, anche, con una notazione spreg
: sovrano di un impero plurinazionale, o, anche, che ha aspirazioni universalistiche
resse sotto pace. sacchetti, 131: o pontefice al mondo quinto urbano, /
al mondo quinto urbano, / ed o re di buem carlo monarca. rappresentazione
profeti, monarca. aretino, v-1-80: o rettor grandissimo de le genti e de
l'unità d'italia si avverrà allorquando due o al più tre saranno i monarchi costituzionali
sulla terra. malpigli, xxxviii-58 ^ o sucessor de pietro, o gran monarca
, xxxviii-58 ^ o sucessor de pietro, o gran monarca, / ch'aprire el
piero. -con riferimento a dio o a cristo (anchecon gli agg. eterno
(anchecon gli agg. eterno, universale o sommo). piaci, 2-1:
sommo). piaci, 2-1: o giusto, o santo, o eterno monarca
piaci, 2-1: o giusto, o santo, o eterno monarca, /.
2-1: o giusto, o santo, o eterno monarca, /...
cenno la natura e l'arte. o. rucellai, 6-14: ecco perché il
giove, sommo dio dell'olimpo, o a un'altra divinità pagana. b
. b. pulci, lxxxviii-n-326: o tu [amore], che hai
dietro ad una migliara di filippi più o meno quando si tratta di un pezzo che
2. per estens. città o potenza dominatrice o che ha mire conquistatrici
. per estens. città o potenza dominatrice o che ha mire conquistatrici, aspirazioni imperialistiche
occupa un posto di preminenza per fama o prestigio in un dato ambito o in
fama o prestigio in un dato ambito o in una determinata categoria di persone;
categoria di persone; chi si distingue o viene proposto come esempio per le proprie
esercita un'egemonia in un determinato ambiente o si impone nell'esercizio di determinate attività
1-31 (i-394): ciascuno di voi o per vista o per fama conobbe il
): ciascuno di voi o per vista o per fama conobbe il monarca de le
. -con uso antifrastico, scherz. o iron. b. accolti, 284
dipendenti (e ha una connotazione enfatica o spreg.). 4. la
proprio, che è caratteristico della monarchia o di una monarchia; relativo alla sovranità
dispotismo monarcale e guerriero. -retto o guidato da una monarchia; attuato sotto
dalle cagioni. -che rivela mentalità o tendenze favorevoli alla monarchia. papi
riferimento al dominio di dio sull'universo o dell'uomo sulla natura).
1-266: il monarcato o, fuori di esso il supremo potere
supremo potere, in un regime monarchico, o che è consorte di un monarca;
e di preminenza in un determinato ambito o si distingue per la bellezza, per
per il pregio, per la perfezione o per la potenza, per il prestigio
sovranità e dotato di poteri effettivi più o meno ampi, è attribuito a una
attribuito a una persona sola (monarca o sovrano), che lo consegue generalmente
irrevocabile e non deriva da altre persone o istituzioni (e si configura pertanto come
potere si distingue la monarchia limitata (o moderata o temperata), nella
distingue la monarchia limitata (o moderata o temperata), nella quale il
civile, ma a fianco- di esso o sotto di esso vi sono altre istituzioni (
età medievale); la monarchia assoluta (o dispotica, o illimitata o libera)
la monarchia assoluta (o dispotica, o illimitata o libera), nella quale il
assoluta (o dispotica, o illimitata o libera), nella quale il monarca
sé tutte le istituzioni della società o almeno tutte le istituzioni politiche, esclusa
xviii); la monarchia consultiva (o consultativa), che, tentata nell'età
consultivi; la monarchia costituzionale (o civile o rappresentativa), nella quale,
; la monarchia costituzionale (o civile o rappresentativa), nella quale, nell'ambito
suoi organi supremi, una partecipazione più o meno simbolica all'esercizio degli altri due
sua volta in monarchia costituzionale pura (o monarchia limitata) e in monarchia parlamentare
risponde esclusivamente di fronte a lui) o che, viceversa, sia da lui
del monarca si giustifica (in sostituzione o in concorso con il tema della volontà
in base al consenso popolare (espressamente o tacitamente manifestato) e in base alla
principato e governo-di un solo, o che ereditaria ella sia o pur elettiva.
un solo, o che ereditaria ella sia o pur elettiva. alfieri, iii-14
elettiva. alfieri, iii-14: o monarchia vuol dire la esclusiva e prepon
si nonimo di tirannide; o ella vuol dire l'autorità di un
ogni governo dove sia un principe ereditario o per lo meno a vita, sia
meno a vita, sia esso assoluto o moderato dall'uso o dalle leggi;
sia esso assoluto o moderato dall'uso o dalle leggi; monarchie le ereditarie ab
come russia, turchia ed altre minori o minime. d'azeglio, 4-i-203:
interno una monarchia circondata di instituzioni liberali o, ciò che noi crediamo lo stesso
: onnipotente e vera monarchia, / o dignissimo re incoronato, / dio ti
e, anche, per il potere o per le aspirazioni politicotemporali: anche nelle
ragioni che sorpassa tutte le altre, o che sono svanite tra le nuvole della
svanite tra le nuvole della gentilità, o che sono stimate gloriose nel meriggio della
gli uomini lavoreranno meccanicamente, parlando, o a dir meglio, tacendo, in
. regime monarchico di un determinato stato o impersonato da un determinato sovrano. tasso
di filippo, re di tanti regni, o d'altro gran principe, co 'l
mai, come in tutte le altre, o rovine nella casa regnante o rivoluzioni di
altre, o rovine nella casa regnante o rivoluzioni di popoli. carducci, iii-4-
3. stato governato da un sovrano o sottoposto a un regime monarchico, considerato
. -stor. monarchia asburgica (o danubiana o duplice): l'impero
-stor. monarchia asburgica (o danubiana o duplice): l'impero asburgico nella
. panzini, iv-431: 'monarchia danubiana'o 'asburgica'o 'duplice monarchia': termine a
, iv-431: 'monarchia danubiana'o 'asburgica'o 'duplice monarchia': termine a cui si ricorse
nobil monarchia. boccaccio, vi-107: o fior d'ogni città, donna del mondo
/ 0 degna imperiosa monarchia, / o quale in tua balia / asia tenesti
imperatore e giusto / che sia stato o sarà mai dopo augusto. guicciardini,
questo credo che dio vi mandi [o carlo vi tante vittorie, per questo
di dominio. 5. dominio politico o, anche, culturale; condizione di
nome terzo imperadore. guarini, 38: o fanciulla reale, /...
4-16: il governo della casa è monarchia o vogliam dire governo d'un solo.
immanissime pene, erano stati i padri o patrizi o eroi solo al tempo delle monarchie
, erano stati i padri o patrizi o eroi solo al tempo delle monarchie familiari
gli ipocriti. 7. eterna o divina monarchia: il regno di dio
da un desiderio, che condiziona profondamente o occupa totalmente l'animo e la mente
di una determinata speculazione e concezione filosofica o estetica, di un costume, di
s'è ridotta a pochi giovani ma accorti o vecchi tenacissimi dell'antico linguaggio la monarchia
di ragion le appartiene nel civile consorzio o nel concilio delle umane scienze.
umane scienze. 11. autore o gruppo di artisti o di intellettuali che
11. autore o gruppo di artisti o di intellettuali che tendono a imporsi e
monarchiano2, sm. stor. fautore o sostenitore della monarchia rappresentativa, in
mentre i re li cacciano in prigione o in esilio e i papi, appena
tutti costoro fanno pure le loro faccende, o che gli avvocati sieno un po'più
gli avvocati sieno un po'più buoni o un po'men buoni?..
.. e tutti le fanno pure, o che il governo sia repubblicano o sia
, o che il governo sia repubblicano o sia monarchico? balbo, 5-261: se
demostene e cicerone sarebbero stati due zucche o due grandi avvocati. g. ferrari,
séguace, sostenitore della monarchia come istituto o di una monarchia. foscolo, xiii-2-127
che non siete stati mai repubblicani, o monarchici, o papisti, o
siete stati mai repubblicani, o monarchici, o papisti, o ignoranti, o
o monarchici, o papisti, o ignoranti, o dottissimi, o dissolutissimi,
o papisti, o ignoranti, o dottissimi, o dissolutissimi, o ipocriti,
o ignoranti, o dottissimi, o dissolutissimi, o ipocriti, o socrati
ignoranti, o dottissimi, o dissolutissimi, o ipocriti, o socrati di costumi.
, o dissolutissimi, o ipocriti, o socrati di costumi. bacchelli, 1-ii-420:
socialista che da lui si credè iniziato o abilitato, intorno alla pira che fumerà su
: in vero qual è la parte o, come si dice ora, il partito
monarchico? -rivolto a instaurare o a restaurare una monarchia. carducci
del potere politico da organismi consultivi o rappresentativi. mazzini, 3-43:
costretti a volere che il papa calpesti o il principj. 0 su cui s'appoggia
appoggia il go verno temporale o quello su cui s'adagia il regime
timolo, carva- crolo) che contengono o a scopo ornamentale per le vistose infiorescenze
per le vistose infiorescenze. o. targioni tozzetti, ii-23: 'monarda'.
che è capace di un solo tono o di una sola armonia (uno strumento)
sono quelli che contengono una sola armonia o tuono; cioè una sequela ordinata di
come si vede in un'arpa semplice o ne'tasti bianchi di un clavicembalo.
scimmiotto ammaestrato per eseguire giochi e balli o esibito come attrazione. calmo
, a imbuto, e colore rosso o aranciato. = voce dotta,
, che è proprio di un monastero o di una comunità monastica.
1-13-1-127: si tratta delle chiese cattedrali o metropolitane o monasteriali nobili e ricche.
si tratta delle chiese cattedrali o metropolitane o monasteriali nobili e ricche. 2
di religiosi (monaci, canonici regolari o monache), costituita per lo più
riunioni, il refettorio, il dormitorio o le celle, il chiostro, la biblioteca
-per estens.: convento di frati o di suore. -anche: la comunità
neuno frate offerto del detto ospitale possa o vero degga in alcuno modo andare ad alcuno
andare ad alcuno mo- nestero di donne o vero a favellare ad alcuna donna di
a favellare ad alcuna donna di monestero o vero di romitorio. sacchetti, v-22:
potesse vedere un pezzettino del mio collo o uno dei miei polsi. c. e
relazione con un compì, di specificazione o di denominazione, indica l'ordine di
di appartenenza, il nome del fondatore o del santo a cui è dedicato,
metta niuna tua figliuola in munistero, o nipote, o altra parente, il quale
figliuola in munistero, o nipote, o altra parente, il quale mu- nistero
ne'monasteri / si mettan le figliuole o le sorelle /... / so
di quanliù, è fama tanti monasterietti o celle contarvisi quanti giorni ha l'anno
; secondo il costume, le maniere o la mentalità propria dei monaci o
maniere o la mentalità propria dei monaci o delle monache o di una comunità
propria dei monaci o delle monache o di una comunità monastica; che ricorda
che ricorda il comportamento tipico dei monaci o dei religiosi in genere. cavalca
come bruto; la politica, civile o umana, la quale compete a lui come
angeli, e questa è la monastica o contemplativa. buommattei, 1-26: la
de'pontificali, che godono gli abbati o priori delle religioni monastiche. giannone,
questa congregazione] perché alcun ordine monastico o secolar congregazione non si usurpi qualche santo
altri già occupato, ovvero qualche insegna o scapulare fatto lor proprio e del qual sono
laici, e quella che altri sacerdoti o laici dànno, simile, o voluta far
altri sacerdoti o laici dànno, simile, o voluta far cre dere somigliante
una forma soprannaturale. -abito o professione monastica: la condizione religiosa monacale
-provincia monastica: aggregazione di monasteri (o gruppo di conventi) di un medesimo
all'autorità di un abate superiore (o di un padre provinciale).
2. che è opera di monaci o di un monaco (con partic.
nel secolo xiv); costituito, fabbricato o confezionato in un monastero.
lutti delle abazie vedovate. -istituito o diretto da monaci; che ha sede
rilegatura artistica in pelle, di scrofa o di vitello, sbalzata mediante una lavorazione
. 3. per estens. ispirato o improntato a rigidi princìpi morali e religiosi
appartata e contemplativa (una persona) o vi si riferisce. tolosani, 1-2-89
si dovrebbero dire 'filosofi monastici 'o * solitari '. -repubblica
] sin da principio in fuga, o milano, con quelle funeste carette che si
impunemente sotto gli occhi dell'agonizzante padre o marito. manzoni, pr. sp
carri alle fosse e sotterrarli; portare o guidare al lazzeretto gl'infermi, e
. garzoni, 1-444: de beccamorti o pizzi gamorti o monatti o sotterratori.
, 1-444: de beccamorti o pizzi gamorti o monatti o sotterratori. malaparte, 7-146
de beccamorti o pizzi gamorti o monatti o sotterratori. malaparte, 7-146: ogni tanto
illustrissima signoria non se li possa giongere o moncare, senza volontà de essa majestà
mazione di chi è monco, mutilato o storpio. f. f.
. braccio mutilato, per cause traumatiche o chirurgiche, della mano o dell'avambraccio
cause traumatiche o chirurgiche, della mano o dell'avambraccio (o, anche,
, della mano o dell'avambraccio (o, anche, con la mano storpiata,
rini, quasi chiedendo pietà o vendetta. guerrazzi, 1-794:
se la troncatura fosse ancora fresca o mal cicatrizzata. ba rilli
-supporto di un'ala (di uccello o di insetto) mozzato o atrofizzato.
di uccello o di insetto) mozzato o atrofizzato. d'annunzio, v-3-813:
-per estens. gamba mutilata del piede o dello stinco. levi, 2-39
, un bastone, ecc.) spezzato o deteriorato dall'uso o dal tempo;
.) spezzato o deteriorato dall'uso o dal tempo; spezzone, troncone,
del tronco spezzato di un'asta, o simili. borgese, 6-109: reggevo
. -ramo di una pianta potato o cresciuto stentatamente. barilli, 5-77
3. disus. persona monca di una o di entrambe le mani. genovesi
gliosa. 4. arto o parte di un arto (superiore o inferiore
arto o parte di un arto (superiore o inferiore) amputata, mozzata. -anche
, sf. letter. disus. condizione o menomazione di chi è monco.
. per estens. persona monca di una o di entrambe le mani. tommaseo
monchino ': l'uomo che da una o da due mani è stroppiato. p
. -chi). privo di una o di entrambe le mani, degli avambracci
di entrambe le mani, degli avambracci o delle braccia intere o, anche, di
, degli avambracci o delle braccia intere o, anche, di una o più
intere o, anche, di una o più falangi, per cause traumatiche, per
per cause traumatiche, per asportazione chirurgica o per malformazione congenita. -per estens.
. -per estens.: privo di uno o di entrambi gli arti inferiori o di
uno o di entrambi gli arti inferiori o di una parte di essi.
v-7: chi ha una figliuola attratta o monca la dà a dio. ò.
... e se saranno stati zoppi o ciechi o monchi o con altri mancamenti
. e se saranno stati zoppi o ciechi o monchi o con altri mancamenti della natura
se saranno stati zoppi o ciechi o monchi o con altri mancamenti della natura, tutti
1-3io: amo le tue canzoni, o vecchio organetto scordato / da un monco
cima tronco, / tutti gridare: o miserabil monco! gigli, 2-134: ogni
si buttavano a baciare il terreno sacro o i piedi dei passanti. bacchelli, 1-ii-433
con statue quasi vestite dai licheni, monche o acefale. -per estens.
. -per estens. privo totalmente o in parte dell * uso di un
uso di un arto per malformazione congenita o per lesioni; storpio, sciancato.
. 2. mutilato della mano o dell'avambraccio (un braccio) o
o dell'avambraccio (un braccio) o del piede (una gamba) o delle
) o del piede (una gamba) o delle dita (una mano).
3. per estens. privo o scarso di fronde e di rami;
e monco. -che è o appare incompiuto, non finito (una
talora delle volte che si rimangon zoppe o monche: posano da una banda e non
infinito, pendono spezzate dalla volta tenebrosa o s'innalzano monche come stalattiti.
. che manca di parti, di elementi o, anche, di prerogative e di
anche, di prerogative e di proprietà più o meno importanti, necessarie o peculiari;
proprietà più o meno importanti, necessarie o peculiari; carente, imperfetto, insufficiente
so se me lo debba chiamar ministerio o principato, sarebbe come monco della principal
della sorveglianza monca, della nessuna tutela o cautela, è responsabile il governo.
uomo ha bisogno di uscire in un modo o nell'altro dall'angoscia del proprio problema
, passo d'autore non intero nel tutto o in quel tanto che richiedesi all'uopo
bella canzone. -mancante di una o più sillabe; zoppicante (un verso
carducci, iii-5-447: il verso è monco o almeno inarmonico: forse innanzi al '
la coscienza pubblica traviata da versioni monche o partigiane, perché la verità, la
, in modo oscuro, poco comprensibile o, anche, con reticenza (una
che risulta poco chiaro, poco comprensibile o, anche, eccessivamente stringato, laconico
; pronunciato non per intero, smozzicato o, anche, isolato da un contesto coerente
sul lago fosse stata un assassinio più o meno passionale. serra, i-135:
. -che non si è potuto o voluto attuare pienamente; fallito, mancato
vitalità, di entusiasmo, di sensibilità o, anche, di capacità; inaridito,
di capacità; inaridito, impoverito intellettualmente o spiritualmente (una persona, l'anima)
sm. ant. braccio mutilato della mano o dell'avambraccio; moncone, moncherino.
. - anche: arto (superiore o inferiore) amputato, mozzato.
ogni speranza ho monca. -cavare o levare di mano a un monco le bastonate
costrutto ipotetico): essere alquanto avaro o riluttante a pagare ciò che è dovuto
, cioè a dire: 'è tenace o avaro '... e noi pure
banca dei monchi: non pagare mai o molto poco e con grande riluttanza.
per cause traumatiche, per amputazione chirurgica o per malformazione congenita. -in partic.
: moncherino. -anche: arto o parte di arto asportato per lo più traumaticamente
moncone ': moncherino. di bambino o di giovane donna, suona meglio '
e correntemente si parla di moncone buono o moncone cattivo, in base alla presenza
moncone cattivo, in base alla presenza o no di determinate condizioni o caratteristiche,
alla presenza o no di determinate condizioni o caratteristiche, come la capacità di sopportare
di accrescimento negli organismi di bambini o di adolescenti). levi,
parte che resta di un oggetto spezzato o deteriorato dall'uso o dal tempo;
un oggetto spezzato o deteriorato dall'uso o dal tempo; spezzone, troncone,
nodi. -pedale d'albero tagliato o spezzato. -anche: ramo potato.
le traverse ». -figur. punto o momento in cui si è troncata un'
è diviso un paese per motivi politici o per eventi bellici. papini, 27-323
ero trasformato in una specie di rottame o moncone informe. -persona affranta,
(per dir così) come mondàbile o lavabile. = agg. verb
mondatura di frutti, di piante o di terreni. - in partic.:
e vana, ostentando un'eleganza raffinata o anche smaccata, vistosa, grossolana;
visitazion di vane e ben mondane, o balli nelle chiese o presso loro
mondane, o balli nelle chiese o presso loro, o vero merende, desinari
nelle chiese o presso loro, o vero merende, desinari e taverna della
'mondana '(sost.) o 'donna di mondo 'vale 'meretrice
senso tra le voci morte, giacché, o per influsso dell'antico valore o piuttosto
, o per influsso dell'antico valore o piuttosto per effetto del francese 'demi-mondaine
, secolare (in contrapposizione alle religiose o, anche, alla madonna).
un'accentuata tendenza ai piaceri del mondo o, comunque, il riconoscimento della vita
dell'alta società, degli ambienti esclusivi o socialmente elevati. piovene, 7-462:
mondana, di società. -anche: ostentare o assumere atteggiamenti, maniere, modi brillanti
, modi brillanti, eleganti, raffinati o, anche, ostentata- mente esibizionistici,
della francia, di taglia grossa o media, pregiati per la squisi
una specie di grossi colombi bianchi o neri e bianchi o grigi macchiati
di grossi colombi bianchi o neri e bianchi o grigi macchiati di bianco, che
e dalla conse guente estraneità o disinteresse per preoccu pazioni di
preoccu pazioni di carattere religioso o genericamente trascendente. aretino
portano un cuor duro, né punto acconcio o capace di ricevere la dottrina del cielo
gusti improntati a ostentazione di maniere raffinate o a eleganza estremamente ricercata e fatua
, ché basta uno stormire di fronde o un poco di cielo per richiamarvi a
a celeste, divino, eterno, sovrannaturale o, anche, a spirituale, per
proprio, che riguarda la natura o l'esistenza umana, l'uomo, i
regolano 1'esistenza; che è connaturato o che deriva dalla condizione dell'uomo,
limitatezza, anche prescindendo da considerazioni religiose o trascendenti e dai rapporti con dio;
un interesse profano, un atteggiamento legato o improntato ai valori temporali, terreni,
ai valori temporali, terreni, materiali o anche, talvolta, a leggerezza e
lettere sacre. -che si sconta o che è inflitto nella vita terrena (
possesso e dal godimento di beni materiali o, comunque, dall'appaga- mento di
. 3. rivolto, indirizzato esclusivamente o prevalentemente alla soddisfazione dei sensi,
anno, / che io non t'o vista andare / a oldire predicare.
che deriva da considerazioni esclusivamente materiali o venali. filippo da siena, lxvi
se finse quella troppa umiltà per vanagloria o per aver meglio o per altro fine
umiltà per vanagloria o per aver meglio o per altro fine mondano, non gli riuscì
vissuta nell'eremo. 4. interessato o dedito totalmente o prevalentemente alle attività,
. 4. interessato o dedito totalmente o prevalentemente alle attività, agli interessi,
alla soddisfazione dei sensi, ai godimenti o, anche, agli affetti, ai.
più una vita frivola e dissipata, o, anche, dissoluta, corrotta.
è cieco chi non vede, / o sommo padre, i tuo'mondan pastori
/ tal che non curan tua grazia o merzede. ser giovanni, 3-315:
in paese. onde certi mondani, punti o stizziti delle sue critiche, un bel
fuori una caricatura. -femmina o dama mondana: meretrice, prostituta (
e più dame mondane, / se paladini o verun de brigata / avesser voglia de
della vita non fondata su presupposti religiosi o, anche, svincolata dall'influenza ecclesiastica
estens.: che è alieno da slanci o entusiasmi ideali, che si ispira concretamente
spensierata, gaudente, in quanto frequenta o appartiene agli ambienti più esclusivi delle classi
ciò che poteva essere una vostra parola o un semplice gesto pel giovane selvaggio che
. 6. che è ispirato o si adegua a dettami o è imposto
che è ispirato o si adegua a dettami o è imposto dalle consuetudini o dalle esigenze
a dettami o è imposto dalle consuetudini o dalle esigenze degli ambienti sociali elevati,
mondana. -frequentato da una clientela o da una cerchia di persone facoltose,
per trecento pagine. -che tratta o descrive la vita brillante, le consuetudini
, le novità della moda che riguardano o interessano gli ambienti dell'alta società (
preso per buono. -che riflette o si adegua al gusto esteriore, superficiale
rivolto alla considerazione e allo studio o ispirato a una concezione della realtà terrena
prescinde da preoccupazioni e da considerazioni metafisiche o trascendenti (una filosofia, un sistema
e alla storia, la mistica cristiana o neoplatonica che sia. -che si
dello spirito in due classi, mondane o storiche e sopramon dane;
nel mondo, libero da vincoli monastici o sacerdotali (e si contrappone a religioso
-che è proprio, che riguarda o che si esercita nella società civile (
per lo più in contrapposizione ad astratto o a metafisico) ', reale, concreto
-rappresentato sensibilmente (un concetto astratto o una realtà spirituale). chiose sopra
moderno. 12. che vive o è vissuto sulla terra (e può
terra (e può avere valore enfatico o pleonastico); vivente. - gente
al peccato, in contrapposizione alla divinità o, anche, ai defunti).
ad alcun signore mondano, il quale o non può o non vuole mendarli pur
signore mondano, il quale o non può o non vuole mendarli pur il cavallo,
14. che è proprio, che riguarda o che costituisce il globo terrestre.
; / e se dal dritto più o men lontano / fosse t partire, assai
alate che sovrasta al globo mondano, o sia al mondo della natura, è la
impero mondano. -che ha valore o corso in questo mondo; costituito da
in questo mondo; costituito da denaro o valutabile in denaro. cavalca, 20-22
, 439: simonia si commette in dare o ricevere per premio mondano benefizi ecclesiastici,
mondano benefizi ecclesiastici, ordini sacri o qualsivoglia bene spirituale. -diffuso,
altro si baratta giusta quella loro tassazione o valuta ch'è loro destinata. battista
si manifesta, si compie sulla terra o in tutto il mondo. -anche: di
noi viviamo secondo che ricerca il corso o vero ordine di questa machina mondana.
mondano, col fine del quale credevano o che il mondo fusse per finirsi o per
credevano o che il mondo fusse per finirsi o per rinovarsi tutto. f. m
che si riferisce a un corpo celeste o a un sistema planetario o astrale.
corpo celeste o a un sistema planetario o astrale. galileo, 3-1-401: chi
: chi comanda abbia la medesima volontà o, a parlar più mondano e più vero
la signora giubilante per un tappeto persiano o un mondarape automatico. = comp
, anche móndo). ripulire la frutta o gli ortaggi liberandoli dalle parti dure,
parti dure, non commestibili, sgradevoli o guaste, dalla buccia, dal guscio
con un coltello, con un raschiatoio o, anche, con le mani;
-togliere, eliminare da un frutto o da un ortaggio la buccia o le
frutto o da un ortaggio la buccia o le parti non commestibili o non utilizzabili
la buccia o le parti non commestibili o non utilizzabili. carletti, 11:
da una vivanda le parti non commestibili o non gradite; sventrare e ripulire animali
vitella e lavalo con l'acqua fredda o con la calda, radendolo e mondandolo
. 2. spogliare un tronco o un ramo delle foglie; privarlo dei
. - anche: ridurre un tronco o un ramo nelle dimensioni volute.
-asportare la corteccia di una pianta o le parti legnose di un fusto.
fiore, uno stelo dalle parti secche o superflue, tagliandone o strappandone i rami
dalle parti secche o superflue, tagliandone o strappandone i rami, i germogli,
, i germogli, i polloni improduttivi o anche le foglie secche e le spine
, 594: cauta i tuoi gambi [o rosa] ella mondava. mesta /
, ecc. -eliminare da una pianta o da un fiore le parti secche o
o da un fiore le parti secche o superflue. c. f. gadda
partic.: spazzare (un luogo o un ambiente); riordinare, riassettare
, or nolla vi portarebbe così lercia, o fa- rebbelo assapere al padre che la
-con riferimento all'azione degli agenti atmosferici o all'erosione naturale. -anche assol.
-detergere, lavare (il corpo o una sua parte). m
bagni... troverete quanto a mondare o sanare o rinvigorire il corpo. guerrini
. troverete quanto a mondare o sanare o rinvigorire il corpo. guerrini, 2-405:
,... offerse due colombi o dua tortore. nannini [epistole],
scacciati. -risanare, far guarire o far rimarginare con le proprie facoltà terapeutiche
monda / l'erbe pur al tornar succide o ronca. oliva, i-1-417: non
adatto alla coltivazione, sgomberandolo da pietre o da radici; bonificare. g
nel circonda e chiude / con pali o giro di profonda fossa. -ripulire dell'
. separare, con l'uso di crivelli o ventilabri, il frumento dalla pula,
.. è la maniera di mondare o sgusciare il riso. deledda, iv-241:
grano nel granaio. -separare semi o frutti raccolti, per lo più manualmente
lo più manualmente, da altri guasti o da corpi estranei. lastri,
dal fiocco di seta i corpi estranei o le parti di qualità inferiore. 8
inferiore. 8. figur. emendare o riscattare da corruzione morale, da errori
, da vizi, da passioni eccessive o colpevoli, da difetti; liberare da
non si monda. pulci, 3-1: o padre, o giusto, incomprensibil dio
pulci, 3-1: o padre, o giusto, incomprensibil dio, / illumina il
dante, purg., 16-31: o creatura che ti mondi / per tornar
mi secondi. buti, 2-370: 'o creatura che ti mondi ': cioè
allontanare da sé, con la penitenza, o da altri, con il perdono,
perdono, la macchia di un peccato o di una colpa, ottenendo o concedendo
peccato o di una colpa, ottenendo o concedendo la remissione della pena; espiare
, defraudare. iacopone, 1-57-168: o mondo emmodo, / che de onne
rendere pura, priva di contaminazione dialettali o straniere una lingua; perfezionarla, affinarla
di moltissime voci e maniere di dire o come troppo ardite o come rancide o come
maniere di dire o come troppo ardite o come rancide o come malgraziose o di
dire o come troppo ardite o come rancide o come malgraziose o di tristo suono.
ardite o come rancide o come malgraziose o di tristo suono. -intr.
-mondare un aglio: prendersi una botta o una sberla. mescolino, 7:
allegri, 112: non vi scandalezzate, o là, ch'i'non favello a
con mano. -non mondare nespole o mele: non essere da meno,
arrise, / non mondò mica nespole o baccelli: / fa il diavolo e peggio
idem, 10-116: turno non monda nespole o lupini: / n'averà più di
nei campi di frumento nel mese di aprile o maggio. p. petrocchi
una seconda volta il grano nell'aprile o nel maggio per mondarlo dell'erbacce.
spi golando a le piagge o levan di guazzo sotto al sol
di liberare il corpo da sostanze nocive o di eliminarne gli umori superflui;
del torsolo, dei semi, delle foglie o degli steli duri (un frutto,
esclusione dei gambi, degli steli, o degli organi accessori (una droga,
(in partic., dalla lebbra o dalla peste). - anche sostant
; esente da errori, da difetti o imperfezioni; riconosciuto innocente. -in partic
peccato originale. iacopone, 1-32-18: o vergen piu ca femena, / santa
: che sceglie e seleziona un prodotto o un raccolto, eliminando le parti non
frumento; addetto alla monda del riso o al mondatoio delle olive. crescertzi
2. figur. che purifica o che ha la proprietà di purificare,
in partic. dei pomo- dori) o della frutta. 4. tess.
ant. mundatura), sf. scelta o selezione di un prodotto con l'eliminazione
pulitura di un frutto. -anche: residuo o rifiuto ricavato dall'operazione di pulitura;
ricavato dall'operazione di pulitura; scorza o buccia asportata da un frutto, da un
, separati dal frumento con la vagliatura o la cri veli atura. soderini
(con riferimento al processo di separazione o di raffinazione di un minerale pregiato)
i buoni metalli. -terriccio o fango derivato dallo spurgo di fossi o
o fango derivato dallo spurgo di fossi o canali. officiali ai fiumi e strade
mondatura. -eliminazione dei rami o dei polloni superflui di una pianta;
che è superfluo, inutile, dannoso o sgradevole. -anche: operazione o insieme
dannoso o sgradevole. -anche: operazione o insieme delle operazioni che si compiono per
-asportazione delle sostanze purulente da una ferita o da una piaga, per favorirne la cicatrizzazione
pangrattato e uova, cotta nel burro o fritta. - anche al figur.
almóndiga '(= albóndiga) o 'almondiguilla ', polpettina.
(per dir così) come mondabile o lavabile. segneri, iii-1-217: non
è puro, privo di sostanze eterogenee o di elementi estranei. d. battoli
-in partic.: assenza di corpi estranei o di semi di altre piante in un
contaminato da azioni peccaminose, da pensieri o desideri disonesti; innocenza, illibatezza,
gaulle. 2. azione, parola o discorso sconcio, osceno. moravia,
oscurato tutte le altre donne dei quartieri, o per dirla con le sue stesse parole
sm. luogo in cui sono ammassate o gettate le immondizie in grande quantità;
, x-5-450: dove voi lascio, o prime / bestie di cirra, che v'
3. figur. insieme di idee o di concetti errati, spregevoli, o
o di concetti errati, spregevoli, o di parole turpi e di discorsi immorali
vocabolario è altro che difetto di parole o sbaglio di testi; come altro è
con la serva con una cesta in mano o in collo come i mondezzari. moravia
fatto un mondezzaio! -gettare qualcuno o qualcosa nel o al mondezzaio: disfarsene
! -gettare qualcuno o qualcosa nel o al mondezzaio: disfarsene con disprezzo o
o al mondezzaio: disfarsene con disprezzo o, anche, in modo oltraggioso,
iii-23-187: altri getterebbe al mondezzaio, o torce gli occhi con disgusto pur dai titoli
la quale ora lo sfama dovrà cessare, o sazia getterà per le finestre nel
nettezza. -al figur.: azione o comportamento improntato a purezza d'animo.
venne enoc. 2. rimasuglio o rifiuto derivato dalla mondatura di ortaggi o
o rifiuto derivato dalla mondatura di ortaggi o di altri vegetali. dino da firenze
, la natura e i suoi fenomeni o, anche, il complesso, sapiente-
, di tutto ciò che vi esiste o che vi appartiene, che lo costituisce,
, quando non più scalderà il fuoco o la machina mundiale sarà guasta e in nulla
-per estens.: costituito da diversi pianeti o corpi celesti; planetario. mamiani
che si riferisce, che è proprio o che e rivolto altumanità intera, alla
di tutti gli uomini; che deriva o che è prodotto da tutte le civiltà
mondiale... si e no due o tre fatti galleggiano, di licheni ho
globo terrestre (un fatto politico, sociale o economico). gioberti, 9-ii-329
abazia delle tre fontane. -diffuso o noto in tutto il mondo. palazzeschi
». 4. che esprime o che racchiude in sé un significato assoluto
che racchiude in sé un significato assoluto o valori universali, validi per ogni civiltà
: il voltaire è uno dei quattro o cinque grandi prosatori mondiali. 5
6. sport. campionato mondiale o campionati mondiali (anche solo mondiale,
(anche solo mondiale, sm., o mondiali, sm. plur.)
del mondo. -primato mondiale: misura o tempo ottenuto in una gara ufficiale che
di nuoto, ecc. - misura o tempo mondiale: misura o tempo, ottenuti
- misura o tempo mondiale: misura o tempo, ottenuti in una determinata gara
tendenza a investire tutto'il mondo (o la maggior parte dei paesi) dei
mondo (per indicare una straordinaria diffusione o rinomanza). marinetti, iii-145:
organo i sedimenti nocivi e le suppurazioni o ne favorisce l'espulsione. - anche
letter. separare una sostanza da impurità o da elementi eterogenei che vi siano mischiati
ha la cina una sua propria gomma o vernice che chiamano cié, la quale o
o vernice che chiamano cié, la quale o lagrima da se stessa o scola giù
la quale o lagrima da se stessa o scola giù dalle intaccature che si fanno
depurare il sangue, disinfettare un organo o una parte del corpo, eliminando,
con apposite medicine, le sostanze nocive o le secrezioni corrotte presenti nell'organismo per
-avere la proprietà di depurare il sangue o di purgare un organo eliminando le sostanze
purgare un organo eliminando le sostanze nocive o le secrezioni corrotte presenti nell'organismo.
poscia mondifica la piaga con unguento isis o damasceno. a. cocchi, 4-2-50
illuminati. 5. purificare ritualmente o avere la virtù di purificare l'anima
per lo più con una cerimonia appropriata o con un lavacro simbolico. domestichi,
stufa, se di commercio carnale, o con acqua, se d'altra sorte
pronom. lasciare colare linfe, gomme o resine (una pianta). crescenzi
... si ficca un aguto o si pertugia in alquanti luoghi, acciocché 'l
. ant. che ha la proprietà o che ha per fine di liberare l'
umori corrotti, di favorirne l'espulsione o, anche, di curare e di
-sm. medicamento atto a purgare o a depurare l'organismo. m
. 2. figur. che elimina o ha la proprietà di eliminare l'impurità
e nocivi che vi si possono produrre o accumulare. pietro ispano volgar.
scorie e le impurità da una sostanza o da un prodotto, in partic.
3. figur. purificazione spirituale o morale. fra cherubino, 3-96:
sf. parte inservibile, non commestibile o scadente, eliminata con la mondatura o
o scadente, eliminata con la mondatura o con la cernita da un prodotto, e
, e in partic. da frutta o da ortaggi; residuo, avanzo.
: insieme di sottoprodotti vegetali variamente utilizzati o gettati come rifiuti. balducci
della gabella di siena, 65: verzino o mondiglia libra 1, soldi x,
non vi si trovava nulla se non ossa o mondiglie. landino [plinio],
/ e ve ne ruban libbre sei o sette. -in senso generico: spazzatura
eterogena di corpi estranei (chicchi rotti o malformati, semi di piante infestanti,
di piante infestanti, frammenti di paglia o, anche, terriccio, pietruzze,
quello che, del grano, pepe o d'altra cosa che si crivelli, rimane
si dà loro [ai pavoncini] orzo o mondiglia di grano continuamente. f.
scopo fraudolento, la percentuale di argento o di oro fino, quindi il valore
alfieri, iii-1-230: colla moneta di argento o di rame, moltiplicata oltre modo,
.) gettato dal mare sulla spiaggia o trasportato dalla corrente di un corso d'
. tutto ciò che è di scarso valore o interesse (e può essere vantaggiosamente
interesse (e può essere vantaggiosamente trascurato o espunto); errore, falsità, sproposito
in un'affermazione, in uno scritto o in una teoria; parte caduca o
o in una teoria; parte caduca o superata di un sistema, di una
le vonno male. 6. manchevolezza o imperfezionechediminui- sce e offusca il valore di
mescolamento di mondiglia d'alcuna leggiere imperfezione o difetto che le abbassi di lega e le
. pascoli, 216: più dolce o bimba, mi sentii: più manso
lini, 344: le misure capite sono o di grani o di licori. per
: le misure capite sono o di grani o di licori. per quello di grani
nell'abbigli arsi, nell'acconci arsi o, anche, nel comportamento, per
dolcezze del sesso, parevano in furie o mostri trasformate. guerrazzi, 9-i-213
-in senso concreto: acconciatura, abbigliamento o cosmetico usato per la cura della persona
volgar., i-219: ungersi con olio o con altre unzioni... o
o con altre unzioni... o pulire il corpo con altre mundizie sei
è contaminato da azioni, da pensieri o da desideri peccaminosi e disonesti o,
pensieri o da desideri peccaminosi e disonesti o, anche, di chi non è
lacrima che dà prima mundicia a sé. o, ella piace molto a dio la
4-72: be nedetta sia [o vergine maria] la virginità e mundicia
mondizia. -per estens. condizione o caratteristica di una religione che non devia
raffinatezza formale (di un componimento poetico o letterario). refrigerio, xxxviii-101:
per galla, e se tenesse terra o mondizia, se ne farebbe tara.
ancora per quella si cavavano le mondizie o brutture. cantini, 1-9-145: a
1-9-145: a nessuno sia lecito scaricare o fare scaricare e porre in dette strade
untume, di sudiciume, di macchie o di rifiuti e di residui estranei;
cura nella pulizia e nell'igiene personale o grande accuratezza, non disgiunta da una
(in partic. da malattie infettive o ripugnanti). -anche: che si
mondo il leproso, così il vescovo o il prete non lega li innocenti né
ne prese mondi e sereni. -purgato o depurato dagli umori superflui0 nocivi (l'organismo
cun le medicine. -privo di sostanze o di materia purulenta. dolce, xxvi-1-367
. 4. mondato della buccia o delle parti non commestibili (un frutto
di un cereale); privato della paglia o anche delle glume aderenti (un cereale
e gittandolo, e ricuprire col sarchiellino o rastrellino. alamanni, 5-2-98: prenda
. finalmente l'orzo mondo. -libero o ripulito delle impurità dei semi estranei con
pascoli, 135: tutti spargesti [o castagno] i cardi irti e le
. / nudo con le monde / rame o gigante. -liscio, biancheggiante,
zucche monde. -sgombro di cespugli o di piante infestanti (un terreno,
monda, forse basterà un'aratura o due. ariosto, 23-135: quel ch'
i siti, / qual d'oro o perle, rubin vaghi e tondi, /
. che non contiene in sospensione impurità o sostanze minerali (un liquido); limpido
te si ritempra e si feconda, o acqua monda! -vino mondo:
, 13-7: giacinti ivi io non vidi o crisopassi, / né pur un vetro
/ né pur un vetro mondo: o che pietade! -sgombro da nuvole
l'aspiciente à riguardato nel corpo bianco o mondo, sopra del quale nascerà la
; libero da vizi, da errori o da colpe o, anche, da
da vizi, da errori o da colpe o, anche, da preoccupazioni o da
colpe o, anche, da preoccupazioni o da interessi terreni; che non ha
la penitenza. -in partic.: redento o esente dal peccato originale (con riferimento
anima monda / sentesi, sì che surga o che si mova / per salir sù
-in relazione con un compì, di privazione o di separazione. cavalca, 9-194
quelle cose dell'amore che di solito o si tacciono o si velano ipocritamente:
dell'amore che di solito o si tacciono o si velano ipocritamente: mondi sia dal
d'animo, innocenza, illibatezza (o ne deriva); moralmente degno e
notturno continuò. ogni sua nota, o non prima formata di suono che spenta
prima formata di suono che spenta, o prolungata in una vibrazione sommessa da un
della correttezza e della purezza della lingua o dello stile (un autore).
schifo poeta, non so chi debba o peritarsi o sdegnarsi d'usarla.
, non so chi debba o peritarsi o sdegnarsi d'usarla. -che denota
, non priva di raffinatezza letteraria (o ne deriva). carducci, iii-12-318
trovare, volere, piacere i bocconi o le pere, le pesche, l'uovo
mondo: ottenere o desiderare vantaggi, profitti e comodità senza
comodità senza impegnarsi e senza alcuna fatica o pericolo. fra giordano, 3-152
ce ne truovo. pulci, 18-182: o forche sventurate, / ecco che boccon
, / ecco che boccon ghiotto, o pesca monda! / non vi rincresca
senza pugnersi, perciocché il durar fatica o d'animo o di corpo non è
perciocché il durar fatica o d'animo o di corpo non è molto sano.
risultato dell'opera demiurgica di una divinità o di un principio ordinatore (il
mondo posta. guittone, xxxii-146: o che mert'ho, bel sire, /
tal circonferenza sia poi quella del mondo, o concentrica a quella, sì che il
filosofia che è la sua storia, o la sua storia che è la sua filosofia
: se tu fai tali miracoli, o natura, sei dunque una creatura vivente
capace di sconvolgere l'ordine cosmico instaurandone o no uno nuovo (v. anche fine1
iii-14-300: il 'mondo creato ', o come piaceva all'autore, il poema
astro. -in partic.: pianeta o sistema planetario. bruno, 3-398:
nel mostrare come nei princìpi di democrito o nei mondi di giordano bruno egli trovasse la
la sede naturale della vita umana o, in determinati periodi storici, per le
espressione di questo mondo ha valore indeterminato o pleonastico). elegia giudeo-italiana, xxxv-1-37
tu mi scrivi quando, io mando o vengo a prenderti alla stazione e ti
, territorio, regione, paese più o meno vasto (per lo più con
(per lo più con un agg. o con una determinazione atta a dare un'
i-4-99: né rallentate le catene o scosse, / ma straccati per selve e
i nostri tesori per le mondora strane o nimiche? serdonati, 9-170: questa regione
. — per anton. mondo antico o vecchio, nostro mondo: comprende l'
rano presso al mondo quasi per uno migliaio o due o per ispazio d'una dieta
al mondo quasi per uno migliaio o due o per ispazio d'una dieta, [
superficie terrestre interessata da determinati fenomeni naturali o meteorologici. — in partic.:
partic.: l'emisfero illuminato dal sole o oscurato dalla notte. compiuta donzella
dell'organismo più vasto a cui appartiene o, anche, dell'intera umanità (e
un centro morale di altri uomini più o meno ampio. non parlo solo delle
parte considerevole dell'u- manità; categoria o gruppo di persone per lo più indeterminato
carducci, iii3- 125: non sangue o teste, io voglio, in conclusione /
di quei pochi de spoti o eroi, gli altri o eran comparse o
spoti o eroi, gli altri o eran comparse o spettatori. oggi
o eroi, gli altri o eran comparse o spettatori. oggi no. tutto
uomini civili, che noi chiamiamo società o mondo, non si trova mai considerata,
-per estens. modo di vivere o ambiente mondano, caratterizzato da gusti eleganti
consuetudini e comportamenti spensierati, gaudenti o, anche, frivoli, superficiali, propri
sociali). -anche: che conduce o ama condurre una vita brillante, spensierata
avrebbe segnalata una menda nel suo abito o nella spartitura della sua zazzera. d'
cui si vive e si opera abitualmente o con le quali si intrattengono relazioni culturali
parte noi ragazzi. — luogo o ambiente in cui una persona o una
— luogo o ambiente in cui una persona o una comunità vive abitualmente; insieme
immane. palazzeschi, i-9: giuoca o nel parco e nel giardino meraviglioso del
cattive. -in che mondo vivi o vivete?: come domanda retorica per
ignoranza, l'inesperienza, l'indifferenza o il disinteresse dell'interlocutore. bernari,
particolare e determinata in cui si trova o a cui si riferisce una persona (
cotesto mondo, da che la disgrazia o la cattiva elezion mia mi trasecolò ne
ecc. -in senso generico: ambiente o classe sociale. d. bartoli,
, dei letterati ', ecc. o più semplicemente gli 'artisti ', i
per atteggiamenti improntati a raffinatezza, eleganza o a esibizionismo e stravaganza, a frivolezza
poeta a commettergliene tuttavia per qualche officio o complimento galante. l. gualdo,
n. 9. 14. cultura o civiltà determinata storicamente, politicamente, geograficamente
civiltà determinata storicamente, politicamente, geograficamente o etnicamente, e considerata nelle strutture sociali
l'insieme delle persone che rappresentano o esprimono una cultura, una civiltà, un
mondo: complesso dei paesi sotto- sviluppati o in via di sviluppo dell'africa,
questo mondo, talvolta con uso pleonastico o scherz.). -anche: la durata
rinasci. g. gozzi, 465: o divina minerva,... col
dice: « arrivederci, in questo mondo o nell'altro ». -in
offre, nei suoi problemi, nelle necessità o, anche, come oggetto di conoscenza
. -ant. modo di essere o di comportarsi determinato, che rivela il
defunti come castigo, come espiazione temporanea o come premio eterno. - mondo amaro
. idem, inf., 19-n: o somma sapienza, quanta è l'arte
reco, / dimmi se romagnuoli han pace o guerra. idem, inf, 30-59
guerra. idem, inf, 30-59: o voi che sanz'alcuna pena siete,
povertate /... dove [o chiesa] hai posto spene? / ne
— altro mondo, mondo di là o dell'aldilà: dimora assegnata alle anime
garzoni, 7-397: anticamente i servi o schiavi, presso a gli ateniesi, si
d. bartoli, 1-1-46: le caracche o navi regie dello stuolo dell'india sono
20. totalità di un campo di indagine o di attività; ambito proprio di una
: possono dividersi tutti gli enti creati o increati... in tre mondi,
, può chiamarsi il 'mondo materiale'o il 'mondo fisico'; il sistema intero
può chiamarsi il 'mondo intellettuale 'o il 'mondo morale '. lambruschini,
croce, i-3-242: nel mondo della percezione o della storia nessun elemento poetico può persistere
progresso si risolve nel nesso delle esistenze o nel mondo dei fenomeni. bonghi 1-191
cui la realtà si presenta alla mente o alla fantasia, o viene colta o concepita
presenta alla mente o alla fantasia, o viene colta o concepita da una persona
mente o alla fantasia, o viene colta o concepita da una persona, o è
colta o concepita da una persona, o è espressa e trasfigurata da un artista
fonda- mentale di un'opera d'arte o il centro d'ispirazione di un artista
e evidente che due opere d'arte o di poesia sono due mondi, ciascuno in
irreale di vita, rappresentata nella fantasia o nel sogno. leopardi, 22-23:
. bot. mughetto del giappone. o. targioni tozzetti, ii-286: 'mondo
con balzi successivi, una serie di sette o dodici riquadri tracciati sul terreno, sospingendo
tracciati sul terreno, sospingendo un sasso o una piastrella, senza toccare le linee
. giusto def conti, i-62: o mondo, o voglia ardita, onde
def conti, i-62: o mondo, o voglia ardita, onde mi dole.
e che diavol hai questa sera, o lucerna, che, né per accrescerti l'
-faccia il mondo: per esprimere indifferenza o rassegnazione a qualsiasi evento. gelli,
severo rimprovero con minacce di gravi castighi o gravi timori e preoccupazioni. cantoni
n. ii. -possa il mondo o no: in qualunque modo, a
, 30-32: vuole, possa il mondo o no, ch'e'fosse piuttosto una
vuol ottenere qualcosa a qualsiasi costo, o per
2. -al mondo: sulla terra o nell'universo. - anche: durante
metis- sano. -con valore rafforzativo o pleonastico. dante, vita nuova,
mai persone ratte / a far lor prò o a fuggir lor danno, / com'
, partirsi, passare dal mondo (o di questo mondo): morire.
starà così tanto che muoia suo padre o giovangualberto, ché, a ragione di
comparire armato. -avere mondo o del mondo: essere socievole e amabile
- donde si viene, di donde, o betta? -d'allogare una camera a
volgere il mondo sottosopra: provocare sconvolgimenti o catastrofi. guido da pisa [
guido da pisa [tommaseo]: o fortuna, non volere confondere il mondo
gli uomini] fossero felici per necessità; o non potendo far questo, ti si
diede al mondo un'opera di natura o d'arte simile alla fortuna di dionisio
con uso attributivo): che è o appare fuori della norma, straordinario,
fuori della norma, straordinario, insolito o incredibile; assurdo, privo di logica;
logica; che suscita stupore e curiosità o disapprovazione e indignazione. b.
segno: gente che sputa i denti o dura una pena dell'altro mondo a rimettersi
mondo: da un paese lontanissimo (o anche fantastico). aretino, 20-95
una vita molto ritirata; non avere pratica o esperienza della vita; non sapere nulla
esperienza della vita; non sapere nulla o non curarsi di ciò che accade.
persona che non si cura delle faccende o delle meschinità del viver umano. boine
uno stato confusionale, fuori di sé o svenuto. cicognani, 9-28: allora
del mondo. -essere fuori mano o diffìcile da raggiungere (un luogo)
per mostrarsi pienamente soddisfatto del proprio stato o fiero dei propri successi. crusca [
— essere per il mondo-, trovarsi o trattenersi lontano da casa, essere in
de tesser loro. — essere o rimanere solo al mondo: perdere o
essere o rimanere solo al mondo: perdere o aver perso le persone care; non
— finché il mondo è (o sarà) mondo: per sempre,
correre, gire, rigirare il mondo o per il mondo-, andarsene per il mondo
a parte, / se versi, o petre, o suco d'erbe nove,
/ se versi, o petre, o suco d'erbe nove, / mi rendesser
mondora. -in capo al mondo o del mondo: v. capo,
si è trovato: non introdurre modifiche o variazioni. annotazioni sul decameron, 1
trarre dal mondo: provocare la morte o la scomparsa di qualcuno; sopprimere,
memoria tutti quelli ch'egli aveva cacciati o fatti cacciare dal mondo, dal primo
voluto mandare all'altro mondo qualcheduno, uomo o donna che fosse, c'è voluto
-mettere al mondo qualcuno: procurargli notorietà o fama. crusca [s. v
novello insulto / mi vien da commissari o colli torti, / dirò: che serve
-non sapere in che mondo (o di che mondo) si sia:
mondo addosso 'significa esser alcuno impensierito o abbattuto per molestia d'animo, per
mondo: prodursi un tremendo frastuono (o, anche, un'immane catastrofe).
; nessuno continua la satira me- nippea o i libelli della lega; in una parola
e simili. -alleviare la sofferenza o la prostrazione di una persona.
vale sollevare alcuno dallo stato di miseria o di avvilimento o dall'abbattimento d'animo
dallo stato di miseria o di avvilimento o dall'abbattimento d'animo in cui era.
-sapere che cosa è il mondo o il suo mondo: avere esperienza e
-sparire, scomparire, disparire dalla scena o dalla faccia del mondo: morire,
mondi. -venire, uscire al mondo o nel mondo: nascere. latini,
: unga il suo schi don pur o il suo tegame / sin a l'orecchio
boschi. -essere prodotto per ibridazione o per mutazione (una varietà botanica)
questo nuovo agrume. -essere istituito o fondato. giordani, i-1-235: alla
grande 'dice chi spera trovare altrove o fortuna o riposo, e dicesi a
'dice chi spera trovare altrove o fortuna o riposo, e dicesi a chi rinchiude
280: il mondo è dei solleciti (o degli impronti). ibidem, 336
: per esprimere, con rammarico più o meno velato, non disgiunto da un
dell'andamento negativo delle vicende umane o del comportamento biasimevole dell'umanità.
-il mondo è di chi se lo prende o se lo piglia: per avere fortuna
umano, nonostante le diverse civiltà, o anche per affermare l'adattabilità a vivere
. energica espressione di impazienza, stizza o rabbia, usata anche come intercalare.
diversi continenti, per mezzo di uno o più satelliti artificiali funzionanti come ripetitori.
legge i beni dotali, nella loro totalità o in parte, per poterne liberamente disporre
, a seconda che la donna fosse nubile o sposata, era rispettivamente il padre o
o sposata, era rispettivamente il padre o il marito o, in loro mancanza
era rispettivamente il padre o il marito o, in loro mancanza, un consanguineo
loro mancanza, un consanguineo dell'uno o dell'altro o, in mancanza di parenti
un consanguineo dell'uno o dell'altro o, in mancanza di parenti, il
cioè, il padre rispetto alle figlie, o il fratello per conto delle sorelle,
assistesse nel compimento di atti giuridici, o con cui autorizzava direttamente la donna a
. mondume, sm. residuo o scarto della macinazione dei cereali; crusca
pone, / ch'io t'o detto pur mone, / colà dov'egli
. che è proprio, si riferisce o appartiene al principato di monaco; che
, per indicare una bambina alquanto birichina o una giovane donna (e la ragazza
vi fa sparire sotto gli occhi nove o dieci mesi. de roberto, 1-55:
-peggior. (anche con signif. attenuato o affettuoso). monellùccia. bacchetti
impertinente (e anche un poco sventato o irresponsabile); compiere monellerie.
. scritto, opera letteraria di tono o contenuto scherzoso, burlesco, frivolo.
monellescaménte, aw. con l'atteggiamento o con i modi tipici dei monelli; in
ospitato nel riformatorio detto la quarconia o quarquonia. tommaseo [s. v
. monèllo2, sm. ragazzo o adolescente, per 10 più di ceto
le cui birichinate non gravi trovano indulgenza o ammirazione compiaciuta (con una connotazione