giorno. testi, ìì-141: mena, o ciel, mena quel giorno. f
f. m. zanotti, 1-8-27: o gentil mese, ornai dal cielo scendi
miei critici quando egli è il primo o, tutt'al più, il secondo a
entrare in teatro, muggire un bosco o romeggiare il mare irritato dal vento,
, ii-239: contra me qualche inganno o trama meni, / per dar di donna
ogni dì cresceva l'assedio, e pompeo o non mandava o non menava l'aspettato
assedio, e pompeo o non mandava o non menava l'aspettato soccorso agli assediati.
intromission. -addurre come prova o come scusa; proporre all'attenzione altrui
lento passo. 31. produrre o presentare un determinato effetto o un determinato
. produrre o presentare un determinato effetto o un determinato fenomeno di natura fisica percepibile
di natura fisica percepibile, in sé o nei suoi effetti, attraverso i sensi
apollo significhi * distruggitore ', o perché lo stemperato caldo meni la peste,
perché lo stemperato caldo meni la peste, o perché il drago da lui fosse ucciso
1-77'. tutto quel che l'arte o il caso mena, / altro non è
, dare origine a un fenomeno fisico o meteorologico. maestro alberto, 158:
e serenità. salvini, 23-80: o grave nube, menante tempesta / a'
ogni catena. 32. provare o stimolare, coltivare, fomentare intenzionalmente un
avarizia, d'ira, di tristizia, o vero di superbia. cantari, 163
ventura possa, partecipandosi, diminuirsi; o l'orgoglio nostro soltanto ci consiglia a menarne
. 33. convincere, indurre o costringere una persona a pensare, ad
guida nelpambito della vita spirituale, morale o intellettuale; costituire la causa determinante per
causa determinante per cui una persona (o, anche / un ordinamento sociale,
, a conseguire un determinato fine, o viene a trovarsi in una determinata situazione
come vi piace, ad ore triste o liete, / perché col torto orgoglio
relazione con un compì, di strumento o di modo. sacchetti, 76-17:
. impegnarsi, adoperarsi in un'attività o per il conseguimento di un determinato fine
sta bene, / vi voleva restar poco o niente. moretti, iii-417: le
se menassero, potessero durare ultra quattro o cinque dì. cellini, 1-23 (
insistenza, tenacia, caparbietà, coraggio o, anche, ostinazione, cocciutaggine.
e mena ': segnatamente di due o più. anche figuratamente, di sforzi che
che facciansi per ottenere una cosa, o d'incalzare di casi avversi o noiosi
cosa, o d'incalzare di casi avversi o noiosi... dicesi comunemente mena
a caso, senza una meta o una direzione precisa. salvini,
mio contro al suo provedi- mento indugiasse o più tardi mi menasse a luce.
ma ciascun sospira? -menare a morte o alla morte, a morire, alla
morire, alla tomba qualcuno: causarne o affrettarne il decesso, farlo morire.
farlo morire. pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini,
morire. pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini, 413:
parlar traendo guai. petrarca, 253-4: o chiome bionde di che 'l cor m'
a morte? -menare a niente o al niente qualcosa: rovinarla, distruggerla
: v. spasso. -menare a o alla staffa: v. staffa.
qualcosa: farla roteare, farla girare o volteggiare più o meno vorticosamente.
roteare, farla girare o volteggiare più o meno vorticosamente. ariosto, 26-5:
26-5: farei... teco, o volessi / menar la spada a cerco
/ menar la spada a cerco, o correr l'asta. carducci, iii-1-98:
so che di me, non mi farò o non si lascierà menare in tondo.
su'riformatori. -menare avanti o innanzi: proseguire, continuare, portare
cuoco, 1-144: quando volete sostenere o menare avanti una rivoluzione già fatta,
, n. 35. -menare cattivo o in cattività: ridurre, trascinare in
n. 2. -menare del buono o il buon per la pace: v
alla vendetta? — menare in o a fracasso: v. fracasso, n
. — menare in lunga, alla o per la lunga: v. lunga
23. — menare la lingua contro o verso qualcuno: v. lingua,
. — menare la mazza tonda o a tondo: v. mazza1,
n. 3. — menare legato o preso qualcuno: trascinarlo strettamente avvinto con
qualcuno: trascinarlo strettamente avvinto con funi o catene; tradurlo in stato d'arresto
legato... con la catena o fune al collo, in tal fretta che
g. gozzi, i-1-74: vedi, o mercurio, che, anche ammutoliti dalla
de'greci. -menare moglie o per moglie: v. moglie.
. -menare via qualcuno: accompagnarlo o trascinarlo fuori, lontano; portar via
prov. — il diavol ti ci mena o ti ci ha menato: per indicare
metà, che è ripiegata in quadro, o che un lavorante volge in modo di
superiore, è girevolmente imperniata in una palla o mela di legno, da impugnarsi con
di legno, da impugnarsi con una mano o appoggiarsi contro il petto del succhiellante;
che è il vano di una gorbia o anello quadrangolare, in cui s'incastra la
, 149: 'menaròla': specie di manovella o martinetto, simile all'arnese omonimo,
. menata, sf. quantità più o meno rilevante di qualsiasi cosa che
di qualsiasi cosa che viene afferrata, gettata o sparsa in un dato modo. -
e gonfia, e d'una menata o di due si fa pieno il vaso.
necessario farne dei fastelli di 12, 14 o 16 menate. -per estens
-per estens. quantità numerica più o meno rilevante. f. buonafede
201: hanno questi il pedale, / o manico che dir ve lo vogliate,
seccatura, noia; atto, discorso o situazione che suscita insofferenza. arbasino,
dieci il nostro affare è per sfratti o altre menate d'affitti non pagati.
d'estate si veggono intorno a'cimiteri o dove sono legni fracidi e marciti,
, 2-258: vi sono anche diverse menate o montate da pesce, che servono alle
grappa il cotale e, stringendolo due o tre volte, te lo rizza e,
2. figur. battuta, allusione o rimprovero pungente, malizioso; frecciatina.
qual vil'e codardi. / chi morti o presi e menati cattivi.
, / finch'e'sono scapucciati / o che in tasca gli han cacciati.
[gli olmi] per un piè o meno, e con linea menata diritta.
. iacopo del pecora, lxxviii-iii-45: o menata mia vita acerba e stanca, /
armi, onde si meni vita / rado o non mai menata in altra etate.
: vi 'pingete 'voi, o lettori, l'abate parini là in brianza
nell'ambito della vita spirituale, morale o intellettuale o anche nel modo di agire
della vita spirituale, morale o intellettuale o anche nel modo di agire e di
rimestare, amalgamare e mescolare sostanze liquide o pastose. sacchetti, 215-54:
della tromba da attigner acqua da un pozzo o da una conserva. gargiolli, 169
: 'menatoio ': è una leva o asta di legno, bilicata orizzontalmente in
). ant. guidatore di animali o di veicoli. cavalca, 20-42:
menatori de'campi, cioè vicari o vero tribuni, che i troppo pigri non
, quando si vuole enunciare un fatto o un'opinione che suona il contrario di modestia
chi si comporta con saccenteria e presunzione o si loda e si esalta eccessivamente o
o si loda e si esalta eccessivamente o a sproposito. 9. locuz.
egli non ambisca, ma del fare o dir cosa che dispiaccia ad orecchio o ad
fare o dir cosa che dispiaccia ad orecchio o ad occhio pudico. p. petrocchi
comporti: eccedere in dimostrazioni più o meno autentiche di umiltà. pascoli,
: comportarsi in modo sfrontato, presuntuoso o, anche, spudorato; dimostrare assoluta
censura di roma, che quando alcuno, o nobile o popolano si fosse, trascorreva
roma, che quando alcuno, o nobile o popolano si fosse, trascorreva i limiti
, trascorreva i limiti della modestia civile o dei costumi buoni, tosto tenevasi discolato,
. loredano, 2-i-127: condona, o cesare, qualche trascorso alla lingua,
lingua, se talora, violentata dalla passione o dal timore, trapassa i termini del
-per modestia: per umiltà, per timidezza o, anche, per riservatezza, per
specificarglielo, s'a sorte ella non intendesse o non volesse intendere il gergo, prego
, involerò, penetrerò quelle mura, o domattina, nel cammino, vi rapirò
di modestia: rifuggendo da ostentazioni false o eccessive di umiltà o di pudicizia;
da ostentazioni false o eccessive di umiltà o di pudicizia; semplicemente, schiettamente,
andiamo debitori ad altri scrittori di tutti o presso che tutti i fatti che alleghiamo
con moderazione, con senso della misura o, anche, con pudicizia. sanudo
può dire per poco non lo adoperasse mai o non altro che per veder dio nelle
— usare modestia a, con o verso qualcuno: trattarlo con discrezione,
col suo ritratto da amalte e due o tre pezzi d'oro conservati dalla rapacità de'
esse, secondo che s'applicano ad uomo o a donna, hanno una particolar nozione
modestia 'è timida dimostrazione d'innocenza o d'umiltà. 'temperanza 'è
modestina, sf. striscia di pizzo o di velo, introdotta nell'abbigliamento femminile
striscia di panno lino lunga un palmo o poco più con qualche guer- nizione nel
linguaggio familiare, con valore vezzegg. o, anche, iron., per indicare
il nodo del collo od ha i buffotti o i modestini. = dimin.
donna che ostenta un contegno esageratamente riservato o umile. tommaseo [s.
nutre sentimenti di sincera e profonda umiltà o semplicità; che non nutre eccessive ambizioni
e rumate! né sarebbe da annumerare o racontare quali e quante simile a'fabii,
coprendo il vicio col nome della propinqua virtù o la virtù col nome del propinquo vicio
bassi. -con litote. non o poco modesto: sfrontato, impudico,
gesti e in atteggiamenti di misurata compostezza o in discorsi e in scritti caratterizzati dal
della misura, da obiettività, da riservatezza o, anche, da remissività; moderato
croce, ii-9-152: la filosofia storica, o la storia filosofica, è modesta perché
e può esprimere un'intenzione di compatimento o di commiserazione); che conduce una
delle lettere del modesto speziale diacinto o giacinto cestoni al celebre vallisnieri. manzini,
di paese. -che è effetto o segno di umile condizione sociale.
qualità (pratiche, morali, intellettuali o, anche, fìsiche: e può anche
, striminzito, piccolo (una persona o, anche, un animale).
si vide un modesto uccellino -un passero o un verdone -levarsi dal suolo e portarsi
guanto 'glacé '... o sotto le pieghe modeste d'un 'domino
fin, dico, di matrimonio o di quella modesta conversazione che nelle nobilissime
, di moderazione; che è ispirato o dettato da saggezza e da prudenza e
pubblica commossa da parole mie molto modeste o da miei intendimenti che le sono già
di qualche lamento de'soliti deputati piemontesi o lombardi per i quali io sono uno
parole modeste. -con litote. non o poco modesto: sfrontato, arrogante.
parlare, di comportarsi, di operare o, anche, un sentimento, un giudizio
né alla durissima satira con reprensione modesta o acerba, è nostra forma o materia
modesta o acerba, è nostra forma o materia. rigogli, lvii-45: nel resto
(lo stato, la condizione sociale o economica). petrarca, vi-1-119:
, un discorso, un'attività pratica o intellettuale, ecc.). bacchelli
15. che si mantiene entro limiti molto o anche eccessivamente ristretti (un prezzo,
16. locuz. fare il modesto o il ser modesto: assumere un atteggiamento
ser modesto: assumere un atteggiamento umile o, anche, pudico in modo affettato
in modo affettato, eccessivamente ostentato o falso. fagiuoli, 1-155: avverrà
talora, / che faccia il ritrosetto o il ser modesto, / digiuno spettator
non l'abbia messe per fare il modesto o il ritroso. p. petrocchi [
). modicano, agg. nativo o abitante della città e del territorio di
'cuculiare, gnatone, increscioso 'o 'buttare ', e che poi non
caffè -verso le 13, per esempio, o verso le 20: le ore propizie
codico. / guadagnasi con loro niente o modico; / chi traffica con loro
modifica, sf. cambiamento parziale o comunque di ambito e carattere circoscritto;
porti qualche modifica. piovene, 7-431: o perché oggi conosciamo meglio i deserti veri
oggi conosciamo meglio i deserti veri, o perché è passato tra noi e quei
noi e quei tempi il gusto romantico, o perché fu compiuta qualche modifica, oggi
quale il programma modifica le proprie istruzioni o gli indirizzi in esse contenuti mediante operazioni
mediante la riscrittura di certe sue parti o l'aggiunta di correzioni fuori sequenza,
modificàbile, agg. che può o deve essere modificato, mutato, riformato
, senza lederne la sostanza, modificare o che si debbono, per meglio adempierlo nelle
il diritto solo è modificabile per consenso o. se urta la giustizia.
che mutano il significato di un aggettivo o di un verbo. tommaseo [
qualche cosa, introducendo un parziale cambiamento o una serie di parziali cambiamenti nella sostanza
una serie di parziali cambiamenti nella sostanza o nella forma; far cambiare, rendere
contadini mi hanno obbligato a mutare opinione o almeno almeno a modificare assai il precetto
chi è tutto inteso a un disegno o a studiare un piano che va correggendo
anche in conseguenza di una censura morale o ideologica); precisare, rettificare.
, trasferendo il pensiero a cose disoneste o nocive,... le orecchie caste
nocive,... le orecchie caste o le dilicate coscienze in alcuno modo potessero
ostacoli che ponilo attraversargli il cammino, o se bisogna semplicemente modificarli. foscolo,
ma, dove riescono dannosi, tentano modificarli o distruggerli. g. ferrari, 331
. 3. mutare, più o meno rapidamente e profondamente, la condotta
, il contegno, la condizione esistenziale o lo stato psicologico di una persona o
o lo stato psicologico di una persona o di una collettività, anche contenendone o
o di una collettività, anche contenendone o reprimendone le tendenze negative o determinati eccessi
anche contenendone o reprimendone le tendenze negative o determinati eccessi ed esagerazioni. velluti
, divien noioso atto e deesi fuggire o modificare. delfico, i-22: che
degli oggetti nel rapporto di modificare piacevolmente o no la nostra esistenza, ciocché si
; la cui intenzione può essere equilibrata o minorata con educare, perfezionare,
. 'modificare 'vale ridurre, scemare o diminuire, per quanto si può,
per quanto si può, la forza o l'effetto; 'moderare 'indica
: 'modificativo ': che vale o tende a modificare. 'interpretazione modificativa
, 2-136: fornente d'acqua tepida o di latte o un empiastro di pane
fornente d'acqua tepida o di latte o un empiastro di pane e latte,
modificativo e qualche volta il precipitato, o la pietra infernale e le fasciature comprendono
. che serve per modificare, più o meno profondamente, il significato di un
modificativi: quelli che indicano un mutamento o una trasformazione. manzoni, vi-1-444:
. che ha subito una trasformazione o una serie di trasformazioni, materiali o
o una serie di trasformazioni, materiali o ideali, nella so 5
. trasformare sensibilmente; conferire aspetti, stanza o nella forma; cambiato, mutato, reso
nella forma; cambiato, mutato, reso o forme, proprietà nuove e diverse a
tempo, si lusinghi di formare uno spazio o una statua? temanza, 155:
gl'individui della stessa spezie cresciuti in due o tre differenti fondi. e. cecchi
messinscena per servir di modello ai teniers o al caravaggio. -intr. per lo
introdurre variazioni nella struttura di un motore o nella linea della carrozzeria di un veicolo
, quando si trattasse di giustizia o di verità combattuta, l'uomo s'animava
al secondo, ha un senso strano o contraddittorio o anche turpe, modificato poi
, ha un senso strano o contraddittorio o anche turpe, modificato poi dal secondo
atti a indurre proprietà prima non esistenti o insufficienti (un materiale, un prodotto
femm. -trice). che apporta o è atto ad apportare modificazioni sia materiali
di un gene principale, ne intensificano o ne indeboliscono razione. 3. metall
. 3. metall. che modifica o è atto a modificare le proprietà strutturali
meccaniche di una lega (un elemento o un composto chimico). 4.
, un fenomeno fisiologico, un prodotto o un manufatto acquistano nuove proprietà e aspetti
che la medesima è una potenza immateriale o sia uno spirito di natura essenzialmente diversa
queste acque. delfico, ii-273: o dalle varie intonazioni della voce o dalle
ii-273: o dalle varie intonazioni della voce o dalle diverse modificazioni dei muscoli locomotori le
, di propositi; allontanamento, momentaneo o definitivo, da una norma di comportamento
— 667 — perdendo o acquistando di continuo possa una lingua giungere
stato in rapporto alle proibizioni: cioè o nel caso d'una proibizione continua ed
caso d'una proibizione continua ed assoluta o nel caso delle modificazioni o finalmente in
ed assoluta o nel caso delle modificazioni o finalmente in quello d'una intiera e costante
alla divina giustizia siamo debitori di temporale o di eterna pena. ma tale petizione
con modificazione però di non avere egli o suoi agenti a consegnare parma e piacenza
sussistere senza di esso (come il maggiore o minore grado di celerità nel moto o
o minore grado di celerità nel moto o d'intensità nel calore o di estensione
nel moto o d'intensità nel calore o di estensione nello spazio o di duratanel tempo
nel calore o di estensione nello spazio o di duratanel tempo, ecc.).
passo... a ragionare de'generi o guise o modificazioni o forme, come
.. a ragionare de'generi o guise o modificazioni o forme, come si voglion
ragionare de'generi o guise o modificazioni o forme, come si voglion dire. muratori
6-35: mirando noi ciò che fa o può fare l'anima umana, dobbiam
sono le predilette abitudini dell'animo o le più comuni e frequenti, possiamo giudicare
215: chiamo 'modo di cosa 'o 'modificazione 'o * qualità '
modo di cosa 'o 'modificazione 'o * qualità 'ciò che si concepisce
rosmini, 2-149: quando diciamo modificazione o passione semplice, noi veniamo a dire
e duratura subita dalle facoltà dei sensi o dello spirito da parte di agenti esteriori
che ne influenzano, in misura più o meno rilevante, le disposizioni e le attività
corpi. delfico, ii-262: inventore o propagatore della filosofia della realità, [
nelle sensazioni la ragion del bello, o sia in tali modificazioni della nostra sensibilità
. archit. che si riferisce o appartiene al modiglione, che ne fa parte
esse sarà per la fronte del modiglione o cartella che dir la vogliamo. citolini,
delle travi. baldinucci, 100: 'modiglioni'o 'mutili ': spezie di mensole di
gli appoggiavano stabilmente ai mutuli 0 modiglioni o mensole. memorie per le belle arti
nel mezzo di esse con colonne o modiglioni, cioè pilastri che reggevano sopra di
per coltivare un iugero di terra, o sia seminare quattro o cinque modii di
iugero di terra, o sia seminare quattro o cinque modii di grano, si richiedono
artemide efesia), in forma di canestro o di vaso svasati verso l'alto,
. 3. locuz. -nascondere o appiattare la lucerna sotto il modio:
2. archeol. piccolo copricapo o recipiente svasato verso l'alto.
.]: 'modiolo': vaso da bere o cuffia di donna che avevan la forma
4. idraul. ant. cassetta o congegno che nella ruota idraulica si riempie
. barbaro, 169: similmente i mutuli o mo- dioni sono stati presi nelle opere
pressoche fine a se stessa di novità stilistiche o formali in un'opera d'arte.
-ismo, che indica tendenze, movimenti o dottrine. modismo2, sm. modo
, sm. modo di esprimersi, voce o locuzione tipica di un determinato linguaggio
locuzione tipica di un determinato linguaggio o di una particolare categoria sociale. =
-ismo, che indica tendenze, movimenti o dottrine. modista1, agg. e
. letter. chi segue la moda o le mode, fautore delle novità.
, sf. artigiana che, in proprio o alle dipendenze di altri, disegna,
, disegna, modella, confeziona o rimoderna cappelli per signora in conformità con
. guadagnoli, 1-i-172: forse la sarta o la modista franca / non ha finor
modista. si tira su per modista (o giù?). bottega, negozio
ma se chi spende è uomo, o quasi uomo, 'spendere nella modista'
sarte dovranno seguire l'andazzo di esse mode o mori- rebber di fame; non potendosi
lavorasse co'vestiti sempre all'antica o col guardinfante, o colla coda, non
all'antica o col guardinfante, o colla coda, non troverebbe chi facesse
; che lo scialle sia logoro: o che gli abiti si reggano a stento,
ma in nessuno rinvenni la 'parure'verde o gialla. d'annunzio, i-28: qua
, trapelano nei registri di un mercante o nei quaderni di qualche letterato. -ragazza
letterato. -ragazza di modista: apprendista o commessa di modisteria. de pisis
per estens. laboratorio dove si confezionano o negozio dove si vendono i cappelli per
stato dall'orefice: non v'era o, meglio, v'era il suo figlio
7-306: andando per faubourg saint- honoré o per avenue matignon o per rue de la
faubourg saint- honoré o per avenue matignon o per rue de la paix, si
3. disus. venditrice di chincaglierie o di articoli da toeletta per signore.
. modisterìa, sf. laboratorio o negozio di mo dista.
le fa l'effetto di essere più o meno nuova e stuzzicante. arbasino,
proprio, che si riferisce alle modiste o alla modisteria. dossi, iii-333:
caratteristica in cui si compie un'azione o un'operazione (sia pratica sia intellettuale
un evento, si manifesta un fenomeno naturale o un sentimento; ciascuno degli aspetti particolari
nesso che ha valore di compì, o di avv. di modo nel significato
giudizio individuale determinato da particolari condizioni o situazioni o, anche, dal punto di
individuale determinato da particolari condizioni o situazioni o, anche, dal punto di vista
di conversare, di trattare nei confronti o nei rapporti con le altre persone (
, tratto gentile, cordiale, dignitoso o, anche, raffinato, garbato (
-in relazione con un agg. o con un compì, di specificazione che
presenta un oggetto, accade un fatto o si manifesta un fenomeno. dante
operare, di pensare propria di un individuo o di una collettività (che per lo
sire / che vada solo e tu dietro o davanti / to'monimenti alquanti: /
moglie: / -stu non muti viso o voglie, / io non muterò mai modo
e senza spezzarne una. -condizione o atteggiamento esistenziale; tenore di vita.
di vita. - anche: regime sanitario o dietetico. dante, inf.,
, né del latte mescolato col tè o col brodo. mazzini, 2-26:
modalità, sistema, metodo (scientifico o empirico) escogitato, adottato e praticato
chi vuole, con rapina, con furto o con altro modo, l'altrui,
reni pieghevoli si curvano; verso terra o s'abbattono intrecciando / le gambe, e
produzione. -tecnica militare; strategia o tattica. latini, 3-4: fu
tenere, in faccenda di qualche difficoltà o riguardo. 5. occasione propizia,
dal prender moglie per mancanza di modi o, se ad onta di questa mancanza
elementi espressivi di un'arte (figurativa o architettonica); struttura o esecuzione o fattura
(figurativa o architettonica); struttura o esecuzione o fattura di un'opera d'
o architettonica); struttura o esecuzione o fattura di un'opera d'arte (
fattura di un'opera d'arte (o, anche, di una costruzione,
un determinato periodo, di una regione o di una scuola. -anche: struttura
di una scuola. -anche: struttura o stile architettonico. latini, rettor.
. 7. espressione, orale o scritta, esaminata o considerata per il
. espressione, orale o scritta, esaminata o considerata per il valore semantico o per
esaminata o considerata per il valore semantico o per i rapporti con le strutture teoriche
teoriche e le manifestazioni pratiche della lingua o del dialetto a cui appartiene; parola
quello. firenzuola, 77: nello scrivere o prosa o versi... fa
firenzuola, 77: nello scrivere o prosa o versi... fa di bisogno
, e dipoi posseder bene quelle cose o quelle scienzie che si traducono, per
ossia certe frasi contenenti un senso allusivo o una comparazione indiretta o, in generale
un senso allusivo o una comparazione indiretta o, in generale, qualche espressione simbolica.
contado: « tu sei più matto (o matta) della fiorina, che suonava
che suonava il cembalo ai grilli ». o con maggiore esattezza: « che la
. -forma letteraria, elemento o maniera espressiva, stile caratteristico proprio di
, stile caratteristico proprio di un autore o, anche, di un particolare genere
, ecc. -anche: norma, struttura o forma metrica. -in senso generico:
forma metrica. -in senso generico: forma o genere letterario, modo espressivo, stile
a me voi date / l'arte, o sacri poeti, a me de'vostri
peccato. -anche: gravità di colpa o di pena; natura e forma di
quiritto se'? attendi tu iscorta, / o pur lo modo usato t'ha ripriso
9. forma di governo, costituzione o regime politico. - anche: forma
, condizione (rispetto a una situazione o a una procedura giuridica). compagni
il quale sia soggetto a questa resoluzione o perdita per una contravenzione susseguente, che
, che una data entità, oggettiva o astratta, può assumere nella sua natura
(1596-1650) è una semplice qualità o modificazione della sostanza, da identificarsi con
, da identificarsi con gli attributi (o accidenti assoluti degli scolastici); secondo
nel mondo è coscienza è modo (o estrinsecazione) del pensiero divino; tutto
ciò che è corpo, è modo (o estrinsecazione) dell'estensione divina; anche
divina; anche l'uomo è modo (o estrinsecazione) della sostanza divina, sia
è sempre un relativo applicato all'assoluto o a qualche cosa che si prende per
quello che non è sostanza dev'essere o attributo o modo. tutti gli esseri
che non è sostanza dev'essere o attributo o modo. tutti gli esseri finiti sono
suol essere vestita di transeunti modi, o accidenti. 17. gramm. e
lingua italiana abbiamo il modo indicativo (o, ant., dimostrativo),
, dimostrativo), il modo congiuntivo (o, disus., soggiuntivo),
modo condizionale, il modo imperativo (o, ant., comandcuivo), detti
antiche era classificato anche il modo ottativo o desiderativo per esprimere desideri, speranze,
comandativo, desiderativo, soggiuntivo, infinitivo o infinito. castelvetro, 4-241: non può
un altro: 'ama, fuggi'o 'dormi ', paleso il pensiero che
paleso il pensiero che ho di comandare o persuadere a colui che ami o fugga,
di comandare o persuadere a colui che ami o fugga, ec. così, dicendo
ed è quando s'invita alcuno, o pregando o comandando o comeché sia, a
quando s'invita alcuno, o pregando o comandando o comeché sia, a far l'
invita alcuno, o pregando o comandando o comeché sia, a far l'azione
verbo. -a vverbi di modo (o di modo e maniera): una
, di un aggettivo (fieramente irato) o di un altro avverbio (ben diversamente
cortesemente '. -complemento di modo (o di modo e maniera): quello
le modalità con cui un fatto accade o un'azione si svolge o si presenta un
fatto accade o un'azione si svolge o si presenta un dato comportamento (ed
procedimento particolare secondo cui opera un sistema o un suo elemento. -modo a lotti
come unità di trasferimento. -modo conversazionale o interattivo: quello in cui l'utilizzatore
sistema le condizioni iniziali. -modo mantenimento o interruzione: sistema di operare, di
base alla loro qualità (proposizione affermativa o negativa) e alla loro quantità (
e alla loro quantità (proposizione universale o particolare); questi modi possono ancora
combinazioni delle proposizioni per la loro universalità o particolarità, affermazione o negazione.
per la loro universalità o particolarità, affermazione o negazione. 20. mus.
adottati sono due, il modo maggiore o di terza maggiore (rappresentato dalla scala
scale trasportate) e il modo minore o di terza minore (rappresentato dalla scala
mentre il canto della liturgia cattolico-romana (o canto gregoriano) ne aveva otto,
maniere, ciò è il modo maggiore o perfetto o imperfetto, il modo minore
ciò è il modo maggiore o perfetto o imperfetto, il modo minore o perfetto
perfetto o imperfetto, il modo minore o perfetto o imperfetto, il tempo perfetto o
imperfetto, il modo minore o perfetto o imperfetto, il tempo perfetto o imperfetto,
o perfetto o imperfetto, il tempo perfetto o imperfetto, la prolazion perfetta o imperfetta
perfetto o imperfetto, la prolazion perfetta o imperfetta. baldelli, 5-6- 314
patrizi, 1-i-326: i poeti furono trovatori o almen regolatori de'modi armonici. v
dovessero essere tredici, e non sette o otto o altro minor numero che avanti
tredici, e non sette o otto o altro minor numero che avanti lui si
contenuta sotto un determinato ordine di numeri o di armonia accomodati alla materia contenuta nell'
* primo ', il 'frigio 'o 'secondo ', il 'lidio '
'secondo ', il 'lidio 'o 'terzo 'ed il *
'ed il * misolidio 'o 'quarto '. s. gregorio vi
gregorio vi aggiunse i 'laterali 'o * piagali 'e, chiamando i primi
, piagali. quest'ordine di tuoni o modi durò fino ad enrico glareano, che
si divide in 'maggiore 'o 'minore '. il maggiore è quello
suoni, suscettivi ciascuno di modo maggiore o minore, così abbiamo ventiquattro modi.
che modo! ': con maraviglia o con rimprovero. come può egli essere
23. locuz. avverb. -a o in largo modo: dal più al
posa, l'orecchio non ode a modo o non sente quel suono che è nell'
sente quel suono che è nell'ambiente prossimo o trassente quel che non v'è.
susseguenti edizioni furono mutilate da'revisori o malconcie dagli stampatori, che, facendole spesso
. -con valore attributivo: fatto bene o come richiedono le circostanze. pananti
a modo. -a modo che o come: così come, tanto quanto.
[i buccheri] sempre pieni d'acqua o bagnati... dico bene che
che fanno per via di composizione opere o le trascrivano per modo di traduzzione non
con fini, funzioni e formalità uguali o similari; analogamente, non diversamente.
addosso ad un solo amatore di libertà, o francese o piemontese che si fosse,
un solo amatore di libertà, o francese o piemontese che si fosse, incenderebbero la
minio. -secondo un determinato modello o ideale. g. cavalcanti, i-182
sciocchi, / né parlar... o creder a lor modo. boccaccio,
al negozio. -secondo la consuetudine o il costume di un determinato paese.
cennini, 130: togli una scudella o catinella grande d'acqua o vuoi metadella
una scudella o catinella grande d'acqua o vuoi metadella a modo di toscana.
: de questi lavori delle pecchie, / o api a modo vostro, vi prometto
a godere del mormorio d'un ruscello o delle verdure d'un qualche giardino.
può ciascuno pensare a suo modo, sì o no? sui fatti che accadono.
-a un modo, di un modo o in un modo: nella medesima maniera
che altro dirvi, salvo che, o vita o morte, sarò sempre vostra in
dirvi, salvo che, o vita o morte, sarò sempre vostra in un modo
] istia a brugia quanto a napoli o in catalogna, ché a un modo ne
e del vino / senza modo o misura. -privo del senso della
modo: v. grossomodo. -in o a o di o per un altro modo
v. grossomodo. -in o a o di o per un altro modo, in
grossomodo. -in o a o di o per un altro modo, in altri
altrimenti (per lo più in correlazione o in contrapposizione con un altro termine di
. il che non è di picciol momento o differenzia più in un modo che all'
preparati: alla fine del mese noi, o a un modo o nell'altro,
mese noi, o a un modo o nell'altro, entreremo sul terreno italiano.
nostra eneide che non sia vergiliano, ché o l'uno o l'altro,
non sia vergiliano, ché o l'uno o l'altro, o in un
l'uno o l'altro, o in un modo o in un altro,
altro, o in un modo o in un altro, ce lo avrebbero fatto
ce lo avrebbero fatto sapere. -in o per modo: talmente, a tal punto
male possibile. -in, a o per ogni modo, in tutti i modi
, in qualsivoglia modo: checché avvenga o si dica o si pensi; a
qualsivoglia modo: checché avvenga o si dica o si pensi; a ogni costo,
giamai esser perseguitati, inquietati né ricercati diretta o indirettamente in qualsivoglia modo e maniera.
compresa nell'unità del cristianesimo. -in o per nessuno o nullo modo; in o
del cristianesimo. -in o per nessuno o nullo modo; in o per alcuno
o per nessuno o nullo modo; in o per alcuno, veruno, ignuno modo
.. che per nessuno modo dicessero o facessero cosa che lo facesse corrucciare.
né infelice desidero la mia donna, o quella a la quale si concede questo
. -in, a, per o di questo, codesto, tale o quel
per o di questo, codesto, tale o quel modo: in questa o quella
tale o quel modo: in questa o quella maniera, in tale misura o
o quella maniera, in tale misura o grado, a queste o quelle condizioni,
tale misura o grado, a queste o quelle condizioni, con questi o quei
queste o quelle condizioni, con questi o quei mezzi; così. guittone,
. -così facendo, seguendo questo o quel criterio; perciò, per questo
si leverà, con istrepito di bacino o di testi si spaventi, e per questo
-in un certo modo, in o per certo modo, in un certo
e più remota. -nel medesimo o uguale o simile modo; allo,
remota. -nel medesimo o uguale o simile modo; allo, con o
o simile modo; allo, con o per lo stesso modo: medesimamente, similmente
, 15-18: come quando da l'acqua o da lo specchio / salta lo raggio
, pantaloni neri, stivaletti, gilè o di seta, o di velluto nero,
stivaletti, gilè o di seta, o di velluto nero, guanti neri. misasi
duca dare a questo povero uomo sette o otto scudi il mese? ogni modo
; a, di, nel modo o in quel, questo o codesto modo che
nel modo o in quel, questo o codesto modo che: così come,
a modo che ti piglia il vesco o la colla. bartolomeo da s. c
: in quel modo che fulmine o bombarda / co 'l lampeggiar tuona in un
non le sentissono. -a modo o a quel modo come: così come,
né più né meno. -in o per che modo: in quale maniera o
o per che modo: in quale maniera o forma, con quale aspetto, mediante
due suore insembre non le arebbero potuto muovere o vero un poco scorlare. storia di
pertanto, laonde (con valore causale o conclusivo). compagni, 1-12:
una gotata. — in o per modo da o di (seguito dall'
— in o per modo da o di (seguito dall'inf. pres
e con mezzi tali che rendono possibile o certo il conseguimento di un effetto o
o certo il conseguimento di un effetto o di un fine determinato. viaggi di
essere più riconoscibile. — in o a qualunque modo: in qualsiasi maniera,
non so se viene dall'opere sue o dalla sinistra informazion d'altri; in
modo e's'imiti. -in o per tal modo che: così che,
loro le poste. -avere modo o il modo a qualcosa o di, a
-avere modo o il modo a qualcosa o di, a, da o per
qualcosa o di, a, da o per fare qualcosa: averne la capacità,
gli uomini], se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno
affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello. s. bernardino
modo di studiare se quella bestia fosse o no di convenienza. -avere, tenere
. -avere, tenere, osservare modo o il modo: comportarsi con moderazione e
: non abbia il baciar nostro ordine o modo, / non abbia fin. fiamma
-dare, prendere, pigliare modo o il modo a qualcuno o a qualcosa
pigliare modo o il modo a qualcuno o a qualcosa: provvedervi convenientemente, sistemarli
in qualche lato. -essere o essere solo un modo di dire: non
vivere. -essere tutto un modo o un modo in tutti: non esserci
il punto è questo: / godasi o l'un o l'altro, è tutto
è questo: / godasi o l'un o l'altro, è tutto unmodo.
hanno conoscenza di ritratti esistenti di uomini o donne che siano morti per la causa
. -fare a modo: agire o comportarsi con saggezza, con perspicacia,
accomoda. -fare in, di o per modo che, fare a modo di
: se io nel vangare inciampo una barba o d'un ulivo o d'una vite
inciampo una barba o d'un ulivo o d'una vite, fo a modo di
levarme de qui. -non avere modo o il modo di, a, per o
o il modo di, a, per o da fare qualcosa: non averne la
di emanciparsi. -non esserci modo o modo 0 via: non darsi alcuna
: driada, dimmi se c'è modo o via / 0 che io la giunga
/ 0 che io la giunga, o s'egli c'è speranza / ch'io
movimenti di lussuria con sua sapienza temperare o rifrenare li atti disconci. -non
atti disconci. -non trovare modo o il modo di o a fare qualcosa
-non trovare modo o il modo di o a fare qualcosa: non riuscirvi;
non ricorrendo a una delle frasi più fruste o delle oonsiderazioni più ovvie. -passare
ovvie. -passare, eccedere il modo o i modi', uscire di modo o
o i modi', uscire di modo o di modo e di misura: trasgredire una
basi che, non eccedendo i tiranni o rarissimamente eccedendo i modi coll'universale,
-passare, trapassare il modo di qualcuno o di qualcosa: superarli in valore,
lodi. -per modo di dire o di esprimersi: tanto per parlare;
. ». -in una forma o in una misura molto approssimata e lontana
nel dramma i migliori sistemi di filanda o di concimazione: questioni che a me
mente e incontrovertibilmente che non la reità o la innocenza del conte di carmagnola decapitato
distrattamente per aver pane, soldo o gli avanzi del pranzo. arbasino, 51
-porre, mettere, prendere modo o modo e ordine a qualcosa: regolarla
alla fellonia, ponvi modo, o perfida. boccaccio, dee., 5-2
-tenere, osservare, usare modo o arte e modo, modo e via
, ragione e modo di, per o nel fare qualcosa o che accada qualcosa:
di, per o nel fare qualcosa o che accada qualcosa: impegnarvisi a fondo
-tenere, prendere, usare un dato modo o modo e via: uniformarsi a una
opportuno. -trovare modo, il modo o modo e verso a qualcosa: aggiustarla
il modo di, da, a o per fare qualcosa: riuscirci nella maniera
conformi alla consuetudine. -dove è (o sono) uomini, è modo: quando
famiglie che di qua vadano a stabilirsi, o di là ne vengano, in modocché
è proprio, che si riferisce o che è originario dell'antica città greca
, con module di capitoli della convenzione o sotto nome di relazioni del seguito.
di una richiesta, di una concessione o, in genere, di un atto
industria cartaria, tecnico che preleva campioni o moduli della carta in lavorazione e li
, agg. che modula la voce o il canto; che emette un suono
modulazione (di ampiezza, di frequenza o di fase). 3. inform
modulante-, segnalecodificato capace di modulare la frequenza o l'ampiezza dell'onda portante, usata
. 4. mus. che appartiene o si riferisce alla modulazione; fondato sulla
parlare famigliarmente ed altro è parlar modulando o cantando. g. b.
. parini, giorno, i-180: o tu che addestri / a modular con la
riferimento a un organo di fonazione (o alla voce stessa). boccaccio,
anche assol. sannazaro, iv-125: o ver quando in su l'alba [la
corda / al suo ton modulando allenta o tira / man che guidata è da
una determinata cadenza. -anche: declamare o recitare, variando opportunamente tono e inflessione
possibili; variateli, istromentateli colle perifrasi più o meno ampollose. carducci, ii-9-195:
b. doni, iii-22: modulandosi questo o simile poema, consiglierei che non una
si concertasse tutta la sinfonia a cinque o sei voci. idem, iii-24: la
che dell'uomo e della sua cultura (o della sua ingenuità) modulasse motivi antiliberali
-in partic.: far variare l'ampiezza o la frequenza o la fase di una
far variare l'ampiezza o la frequenza o la fase di una grandezza che sia
realizzare (nell'ambito di una composizione o di un brano musicale e, per
: percorrere tutte le corde di un tuono o di varii, l'una dopo l'
l'una dopo l'altra, impiegandole melodicamente o armonicamente, come si pratica ne'preludii
armonicamente, come si pratica ne'preludii, o con maggior regolarità ancora ne'pezzi di
; che si basa su un principio o su un elemento assunto come modulo
- progettazione modulare: che si fonda o che prevede misure che sono tutte multiple
è proprio, che costituisce un modulo o un elemento di un veicolo spaziale.
. sistema modulare: sistema di apparecchiature o di programmi, che si avvale di
distributiva; è nel contempo so- pramodulare o semimodulare (quando due elementi che coprono
(ant. modolato). prodotto o espresso regolando opportunamente l'intensità, il
un suono, un lamento); intonato o eseguito con variazioni armoniose e gradevoli per
proferito con una determinata cadenza; declamato o recitato variando opportunamente tono e inflessione di
e il secondo nei tenui pètali, o forse farfalle, di quel chimono un tantino
per l'uscita dell'acqua da una condotta o da un canale senza misurarne la quantità
cubi solidi passino per un dato modulo o foro entro in un dato tempo.
-trice). che modula la voce o un suono; che effettua o opera
la voce o un suono; che effettua o opera modulazioni. c.
da un amplificatore a modulazione di placca o di griglia o di catodo, oppure da
a modulazione di placca o di griglia o di catodo, oppure da un pentodo;
a birifrangenza elettrica, di tipo longitudinale o trasversale, o anche funzionare a ultrasuoni
, di tipo longitudinale o trasversale, o anche funzionare a ultrasuoni).
involontariamente sia per conseguire determinati effetti o fini espressivi; emissione sonora (voce,
di intonazione; intonazione di un canto o esecuzione di una melodia accompagnate da variazioni
delle rime (proprio di determinate stanze o sezioni del componimento stesso), a
l'ultima parte de la stanza sirima o ver coda, quando dopo la divisione non
percioché dove si fa il punto fermo o la pausa, ivi mi par che si
. struttura musicale e melodica del verso o di una composizione poetica; ritmo,
vibrazione particolare, senza modulazione di sorta o sapore plastico. 4. modificazione
psicologica, moto interiore, vibrazione sentimentale o spirituale. d'annunzio, 1-245:
. adeguamento delle misure di un edificio o di un elemento architettonico a un modulo
onde gli erano note le cinque maniere o siano modulazioni degli intercolonni, praticabili secondo
della portante si dice profondità di modulazione o, espresso in percentuale, tasso di modulazione
trasmissione di dati mediante telegrafia, telefonia o radio, applicazione di segnali digitali per
trasmissione telefonica, conversione dei segnali analogici o vocali in segnali digitali per mezzo di
(e si dice stabile oppure passeggera o di passaggio o falsa, se la
dice stabile oppure passeggera o di passaggio o falsa, se la permanenza nella nuova
che è proprio di un determinato artista o scrittore e può costituire un modello di imitazione
e può costituire un modello di imitazione o un termine di raffronto; canone letterario,
letteraria, di una certa corrente culturale o sensibilità collettiva, ecc. carducci
lasciate in bianco con i dati richiesti o con le risposte pertinenti. -anche:
le risposte pertinenti. -anche: formulario o traccia usata per redigere nella debita forma
per redigere nella debita forma legale atti o richieste riguardanti la pubblica amministrazione. -modulo
schema usato nell'ambito amministrativo per effettuare o registrare un'operazione contabile. -modulo di
mediante vaglia e in conto corrente postale o bancario. -modulo multiplo: blocchetto
al bolognini dirai che voglia trovarmi due o tre firme per questa associazione pieriniana..
e appresso i moderni è il passaggio o cambiamento che si fa da un tuono ad
di lucca nel secolo xiv, indagine o controllo sull'operatodegli amministratori pubblici nella presunzione
termine fondamentale in base al quale determinare o proporzionare le misure di un insieme.
della forma loro. carducci, iii-2-7: o infelicissimo libro, o sfatato, /
, iii-2-7: o infelicissimo libro, o sfatato, / o in man purissime mal
infelicissimo libro, o sfatato, / o in man purissime mal capitato! /
caratteristico che funge da termine di confronto o da criterio di imitazione. mamiani,
popolo romano] bisognerà cercarlo in tre o quattro rioni e starvi molto vicino per non
caso di un guasto (modulo estraibile o intercambiabile). -modulo di alimentazione:
raffreddamento. 14. idraul. apertura o bocca praticata in un canale per irrigazione
(ed è per lo più conformata o modellata in modo da lasciare defluire una
modo da lasciare defluire una quantità prestabilita o determinabile di acqua). -modulo d'
piano della soglia del modulo, o sia della bocca modellata, per lo più
sopra l'orizzonte della soglia del calice o della para torà. -modulo di dispensa
erro, non giunge a più di 75 o 76 moduli. questi 75 moduli d'
uscita; nei moduli a carta (o a striscia) continua, che possono
(in genere costituiti da 1024 posizioni o da un multiplo di tale numero) che
memoria. -modulo di programma: sezione o parte di un programma di notevole lunghezza
-radice quadrata della somma dei componenti o delle basi, elevati al quadrato, che
cui è necessario moltiplicare un logaritmo naturale o neperiano per ottenere il corrispoiidente logaritmo in
: 'modulo ', riferito a congruenza o ai suoi termini, vale numero intero
omologica, elemento identico di un gruppo o di un anello. -nella geometria algebrica
ecc., come l'elasticità longitudinale o trasversale e la resistenza alle sollecitazioni,
telecom. apparecchio che misura il grada o l'indice di modulazione (di ampiezza
l'indice di modulazione (di ampiezza o di frequenta o di fase) esercitata
modulazione (di ampiezza o di frequenta o di fase) esercitata su un'onda
di fase) esercitata su un'onda o su una corrente portante. = voce
favore di un terzo (sicché la maggiore o minore gravezza economica di tale obbligo rappresenta
di sm. invar. dir. modo o titolo di acquistodi una proprietà.
). -anche: regola di separazione o di distacco (in logica matematica)
allo scopo di eliminare i motivi di attrito o di comporre un dissidio. -nella terminologia
questione pendente, in attesa della stipulazione o del rinnovo di un vero e proprio trattato
che riguarda generalmente i rapporti commerciali o la condizione dei rispettivi cittadini,
complesso delle condizioni secondo le quali due o più stati determinano i loro reciproci rapporti
. gargioiti, 211: il 'moerre'o 4 amuerre 'è [drappo] anche
partic. riferimento a super- fici liquide o bagnate). lucini, 1-99:
; loro forze e quali nocumenti producano o possano produrre. de bottis, 53:
, * la fase di semplice emanazione 'o 'fase pozzuoliana 'come io la
naturale, grotta, cratere, voragine o valle incassata in cui si raccolgono gas irrespirabili
cui dicono che, se entrano polli o altri simili animali, muoiono. bicchierai
origine merid., dal lat. mefitis o mephìtis'esalazione infetta '. mofètico (
: dovuta a intossicazione da anidride carbonica o da ossido di carbonio. bicchierai
mofetica. -che contiene aria irrespirabile o gas tossici (un ambiente, un
spandono un odore fetido quando sono inseguiti o minacciati da qualche nemico; tutte le
, pesante (densità 0, 7 o 1), resistente ai cambiamenti di
, per strumenti scientifici, per imbarcazioni o, anche, per impiallacciature e rivestimenti.
di montagna: varietà di ossidiana bruna o grigia, che presenta striature o venature
bruna o grigia, che presenta striature o venature simili a quelle del legno.
moggétto1, sm. ant. cilindro o cono tronco cavo, adattato ad alloggiamento
. moggiato, sm. carico o quantità di una merce espressa in mòggi
in grani o, anche, macinati, usata prima dell'
corrispondeva all'efa di circa 36 1, o, nel nuovo testamento, a poco
: quantità di cereali, in grani o macinati, corrispondente a tale misura.
paghi, per ciascuno moggio di grano o di biada o vero per ciascuno congio
ciascuno moggio di grano o di biada o vero per ciascuno congio di vino,
è la quarantottesima parte del moggio fiorentino o più tosto due libbre manco; per dividersi
gli ulivi e, se sono poco fruttiferi o di foglie ristecchite alle cime, sparger
9. 2. recipiente, più o meno cilindrico, avente tale capacità,
per lo più ha un valore enfatico o iperbolico). boccaccio, dee.
un fracasso; / di medaglie dorate o vuoi di rame, / un moggio
che in pratica troviamo sempre corte, o da capo o da piedi. verga,
troviamo sempre corte, o da capo o da piedi. verga, 4-124: in
, condizione, circostanza, causa materiale o spirituale che opprime, impedisce o frena
materiale o spirituale che opprime, impedisce o frena gli slanci ideali e le iniziative o
o frena gli slanci ideali e le iniziative o inibisce gli impulsi; impedimento, ostacolo
. 7. ant. cilindro o cono tronco cavo, adattato ad alloggiamento
150: chi vuol fissar mercurio in sole o venere, / ha d'ogni cento
nascondere, porre, cacciare la lampada o la fiaccola sotto il moggio, essere comeuna
un recipiente rovesciato affinché non faccia luce o si spenga; impedire alla luce di
epistole], 493: per il moggio o staio sotto il qual si mette la
un'opera, di un'azione; offuscare o misconoscere le doti, le qualità,
virtù, di una persona; rifiutarsi o rinunciare a esprimere e a manifestare le
, giacere sotto il moggio', cercare o subire una condizione umile e nascosta di
una condizione umile e nascosta di vita o di lavoro. g. p.
il candeliere sul moggio: segnalare qualcuno o qualcosa all'attenzione altrui. monti,
vivere. io. prov. per o prima di conoscere qualcuno (o per
per o prima di conoscere qualcuno (o per stringere amicizia con qualcuno) bisogna
stringere amicizia con qualcuno) bisogna consumare o mangiare con lui un moggio di sale:
, per essere in grado di giudicare o, anche, di stimare qualcuno è necessario
che mangiato / abbiamo insieme un moggio o due di sale. proverbi toscani, 136
cose le quali devono voltarsi in giro o moversi, siano diligentissima- mente tornite,
, sf. medie. disus. impossibilità o difficoltà nell'articolazione di determinate sillabe;
di forza; indebolito nelle facoltà fisiche o mentali; affaticato, infiacchito; che
si trova in uno stato di prostrazione o di turbamento, che si manifesta nell'aspetto
-ripetuto assume un valore intens. o di superi. pananti, i-240
che si trova in uno stato di torpore o di letargo; privo di vivacità,
sue pretese, che ne è succubo o, anche, devotamente fedele (
(e ha un valore scherz. o iron.). salvini,
sua volontà, che ne è succubo o, anche, devotamente fedele (e
ha per lo più un valore iron. o scherz.). ugurgieri,
). ugurgieri, 118: o enea, tu lochi ora le fondamenta
al mio cornelio? rettori, 70: o che bel negoziator di mogliazzi è 'l
buoni ad altro che andare ai mortori o alle ragunate d'un mogliazzo. pierantonio
impazzo / s'io non fo teco, o tina mia, un mogliazzo. =
mogli. m. savonarola, 1-7: o vechio sagurato che togli la moglie zoveneta
moglie; e non mai moglie o madre. manzoni, pr. sp.
popolo sollevato. -a vere moglie o avere moglie a lato: essere ammogliato,
facile pretesto). -avere per moglie o in moglie una donna: essere congiunto
a lei in matrimonio; averla sposata o sposarla. cavalca, 20-261: avea
acciò che la possa poi avere per moglie o vero in concubina. tasso, 17-48
. -chiedere, domandare in moglie o per moglie: avanzare richiesta formale e
e ufficiale di matrimonio a una giovane o ai suoi parenti. cavalca, 20-211
, di, in, per moglie (o moglie) una donna: sposarla.
, menare, prendere, pigliare moglie o la moglie: contrarre matrimonio, ammogliarsi,
-dare, collocare a, in o per moglie, dare moglie o come
in o per moglie, dare moglie o come moglie una donna a qualcuno:
. riferimento alla potestà esercitata dal padre o dal tutore sulle ragazze da marito
da marito). -anche: imporre o consigliare una donna come sposa a qualcuno
a rimaner oppresso. -esser diviso o separato dalla moglie: avere ottenuto la
.?]. -farsi moglie o a moglie: maritarsi (una donna
povero fante. -farsi moglie o a moglie una donna: sposarla (
esser perfetto. -sposare per moglie o a moglie una donna: unirsi con
. -togliere a moglie, in moglie o per moglie una donna: sposarla.
détto ospitale, lo quale ora sia o vero per innanzi serà, possa
vero per innanzi serà, possa o degga tollere alcuna femina per mollie. gregorio
senza fatica, senza un impegno diretto o senza rinunce; essere estremamente esigente.
prim'anno che l'uomo piglia moglie, o s'ammala o s'indebita. ibidem
l'uomo piglia moglie, o s'ammala o s'indebita. ibidem, 102:
malanno e moghe non manca mai 'o 'malanno e mala moghe non mancano mai
profferta delle cose che ci sono necessarie o che ci debbono esser più care.
: ognuno è scontento del proprio mestiere o della propria condizione e non si accorge
essere sfiorate dal minimo sospetto di disonestà o di corruzione, pena la loro decadenza.
troppa pazienza verso la moglie, figliuoli o simili. proverbi toscani, 105
lingua attuale ha soltanto valore scherz. o spreg.). patecchio,
guittone, i-13-68: io non posso o non voglio a femina astenere, ché
che no gli avesse fatto votare la sella o giaciuto con sua moglièra. francesco da
. in su uno terazo per vedere o almanco sentire la festa e gioco che in
chi madre veccljierella, chi i figliuoli o ver fratelli. minturno, 115:
[dei leofanti] perde sua mogliere o alcuna perde suo marito, elli non si
. 2. sm. acqua o altro liquido in cui si immergono o
o altro liquido in cui si immergono o si tengono immersi, per vari scopi,
bon civiro, toi lo lepore o altra carne che siano lavate e fané peaole
. v.]: 'mogogane 'o 'mogogan 'è un legno nobilissimo
moagoni 'od 'acagiù da mobili 'o * legno d'acagiù 'ed
panzini, iv-430: 'mogol 'o * gran mogol ': titolo degli imperatori
colpa era del papa, il quale o non dovea dispensare col mogontino in tanto
col mogontino in tanto moltitudine dei vescovadi o non doveva, col fargli pagar le
, deriv. dal lat. moguntia (o magontia) 'magonza ', città
origine, differenze ed usi delle moie o acque salse, sì calde che fredde,
altro non sono che alcuni edilìzi fatti sopra o vicino a certe vene sotterranee di acqua
. fr. moie 'mucchio di sabbia o di altra sostanza 'e meule '
. vortice, mulinello d'acqua o di vento. ann. romei,
sf. atteggiamento, modo di parlare o di comunicare, di trattare, di atteggiarsi
improntato all'espressione, alla manifestazione o anche alla simulazione di sentimenti di particolare
di sentimenti di particolare propensione, benevolenza o affetto nei confronti di una persona,
la stima, di conquistarsene la simpatia o l'amore, di sollecitarne 0 carpirne
quella di sviluppare, di ornare più o meno ciascheduna parte dell'espressione, per un
stile; c'è, secondo la migliore o minore abilità dell'artefice, un lavoro
minore abilità dell'artefice, un lavoro più o meno bello di tarsia. carducci,
e fra due moine mi danno un pizzicotto o un biscotto dicendo che è per amore
. letter. far moine; comportarsi o esprimersi in modo vez- sozo, manierato
modo vez- sozo, manierato, lezioso o, anche, lusingatore, allettante,
sentito popolarmente come base etimologica di mosaico o musaico (v.); cfr
, che risiede nella città di moka o nel suo territorio. massaia, v-84
di congegni, azionati da forza animale o idraulica, da pale mosse dal vento
lo mondo intorno giù a la terra o vero al mare, come una mola de
ai denti (anche di mostri favolosi o mitologici), che triturano e masticano
4. per simil. gruppo di persone o di cose disposte in cerchio.
-con riferimento a dolore, pena o sofferenza che profondamente angustiano e torturano
volontà. d'annunzio, ii-187: o uomo, / aduna tutte le cose,
. anat. ant. rotula. o. rucellai, 2-131: quello [muscolo
muscolo] che abbraccia la mola, o vero la rotella del ginocchio, s'inserisce
utile, che nelle mole abrasive antiche o di tipo • artigianale, era
moderne mole meccaniche viene eseguito da punte o da dischi sagomati costituiti da granuli abrasivi
[il cristallo] prima con un ferro o forbice fatta a tale effetto, poi
tale effetto, poi sopra la mola, o mota, acciò venga ben tondo.
: chi si tiene lontano dai vizi o dalle cattive compagnie, si mantiene immune
mangia la mola: i disonesti prima o poi hanno a che fare con la giustizia
nello sviluppo, all'interno dell'utero o di una tuba (mola tubarica),
tubarica), di una massa carnosa o vescicolare, con esito regolarmente abortivo (
tu di portare, non voglio dir maschio o femmina, ma mostro, o mole
maschio o femmina, ma mostro, o mole, o razionai criatura? moli sono
, ma mostro, o mole, o razionai criatura? moli sono una certa
. 2. figur. persona o opera non ben riuscita; aborto.
di strumento per trar quelli fuori a bene o per vedere se feti veramente formati
per vedere se feti veramente formati o aborti o vane mole si fossero
vedere se feti veramente formati o aborti o vane mole si fossero. giusti
può raggiungere una lunghezza di due o tre m e il peso di
[s. v.]: 'mola'o 'pesce mola': pesce, il cui
luna 'e da altri 'bottazzo 'o * tamburo '. tom
. v.]: * mola 'o 'pesce mola ': pesce della sezione
che si riferisce a una grammomolecola o mole; molare. -concentrazione molale
espressa dal numero di moli (o grammomolecole) di soluto che sono conte
affilare, smerigliare, arrotare con una mola o con una macchina molatrice. -in partic
perché macinano il cibo come la mola o macina suole macinare il grano. baldinucci,
degenerativi di natura cistica o per fenomeni emorragici. - vescichette molari
, che si riferisce a una mole o grammomolecola (calore specifico, concentrazione,
non molto elevata, con grana fine o media, costituita in prevalenza da granuli
quarzo e di feldspato e da cemento calcareo o calcareo-marnoso; è diffusa in alcune zone
che è affetta da mola; che conduce o ha condotto una gravidanza molare, con
affilatura di lame mediante mole meccaniche o a mano. -nell'industria meccanica, operaio
industria meccanica, operaio che mediante scalpelli o mole meccaniche provvede all'eliminazione delle sbavature
mole meccaniche provvede all'eliminazione delle sbavature o appendici metalliche, conseguenti alla fusione di
alla levigatura dei bottoni stessi. -molatore o rettificatore: nell'industria meccanica, operaio
spianatura, 1'affilatura, mediante una o più mole azionate da un motore elettrico
su basamento, per lavorazioni industriali, o di tipo portatile). =
. operazione consistente nel lavorare un pezzo o una superficie di un determinato materiale (
.) per mezzo di una mola o di una macchina molatrice. -in
macinazione, costituito essenzialmente da una o due mole, che, poste verticalmente,
per lo più effettuata dallo spap- polatore o dallo sfibratore). c. e
,... le avrebbe cedute gratis o anche distrutte o mandate a riempir le
le avrebbe cedute gratis o anche distrutte o mandate a riempir le mollazze d'alcuna cartiera
. = etimo incerto: forse idiotismo o deformazione tose, per molinello o molincello
idiotismo o deformazione tose, per molinello o molincello, dimin. di mulino.
. letter. procurare un sentimento gradevole o una sensazione piacevole e deliziosa; allietare
erbe, a la campagna / calandra grida o rossignuol si lagna / o, tra
calandra grida o rossignuol si lagna / o, tra caverne e rupi, / stridon
i petti molce, / scendete, o versi miei, / sopra l'ali sonore
giovinetto al cor. pindemonte, it307: o con poemi, con tragedie ed inni
che rendono particolarmente ameni e accoglienti luoghi o ambienti naturali, gradevoli e suggestive certe
moderare (un dolore, una pena spirituale o fisica, una situazione spiacevole, ecc
. varchi, v-834: quando invidia o del mio male avaro / mi percuote
ei sul mattino / le stupide micranie o l'aspre tossi / molce giocando a le
costume dell'animo nostro qualificato di questa o quell'altra qualità, e di molcerlo.
massa, quantità di materia solida, liquida o fluida, per lo più di peso
e volume rilevanti, di forma definita o indefinita, vista o considerata nella sua
, di forma definita o indefinita, vista o considerata nella sua compattezza e omogeneità.
altri affermò, di moto priva, / o pur si giri, e lento il
le deitadi colà su stimarono per certo o che, minata, diroccasse la mole
della terra, disgiunta dal suo centro, o che in fiere straggi perisse la metà
.. a guisa d'una mole sepulcrale o mausoleo, sostenuto da più ordini di
ponte sant'angelo prende nome dalla mole o tumolo di adriano imperadore, che serve
scema, / forte mole di bronzo o di diamante. caro, 2-33:
che entra e decorre per una luce o bocca larga un'oncia lineare del vecchio braccio
, 3-5: quand'io miro, o signor, l'immensa mole / delle
impresse, / non ho per istupor senso o parole. 7. quantità,
lo più a realtà spirituali e intellettuali o a condizioni esistenziali). boccaccio
torricelli, ii-3-254: se saranno due prismi o cilindri simili et eguali in mole e
più grave in spezie di essi prismi o cilindri, l'altezza della parte sommersa
in- siem, le nostre stelle / o sono ignote, o così paion come /
le nostre stelle / o sono ignote, o così paion come / essi alla terra
diverse di mole, a mezza figura, o semplice busto, e di varia epoca
italian poeta per timor di alquanta lunghezza o mole di versi accorciar la moderata azzione
il sugo. 10. grandezza o potenza di uno stato; struttura o
o potenza di uno stato; struttura o complesso delle strutture su cui si fonda
un organismo politico, religioso, militare o economico. musso, iv-59: tu
. panigarola, 75: è così grave o è così importante quella materia altissima,
in lei sola, quasi in pietra o in base, si viene a reggere
grandezza, poiché per gli edifici materiali o politici è essa anzi una cagione di
, difficoltà. serdini, 1-143: o car signori, amici, o car parenti
1-143: o car signori, amici, o car parenti, / deh, non
; costituita da atomi, solitamente due o più (molecola bìatomica, triatomica,
è propria di un composto (organico o inorganico), se sono di specie
); minuta particella di materia organica o inorganica; frammento piccolissimo. -in partic
. -in partic. molecola attivata (o eccitata): quella in cui gli elettroni
quella in cui gli elettroni di uno o più atomi sono su livelli energetici più
: ha esso etere la vece della colla o de'chiodi, introducendosi ne'pori della
e delle molecole divise, quando vengono necessitati o determinati ad unirsi insieme. g.
necessario che non solamente il moto locale o circolatorio, ma l'agitativo e intestino
organo [il naso] è sorda o disanaloga a'suddetti minimi, risulta una
s'ella è analoga, perché gli effluvi o le molecole odoranti si configurano a'meati
: consiste in molecule organiche animate, o corpicelli, che non debbono però credersi
sia il solo principio attivo della vegetazione o se l'ingrasso non abbia altro uffìzio che
corpo umano sono ora organizzati di molecole più o meno composte. cattaneo, v-1-399:
il cervello non viene nutrito di fave o di tartufi, ma i cibi giungono
piccolissima quantità, entità minima, frammento o porzione infinitesima. santi, i-49:
quale a lui medesimo, se volesse o potesse fare l'analisi degli elementi semplici
che si riferisce alla molecola; prodotto o costituito da molecole. -abbassamento molecolare-.
, ciascuno dei quali contiene due o più molecole uguali aventi particolari proprietà fisiche
corpi elementari quando formano i composti o dei composti quando danno nascimento ad altri di
leggerissimo corrispondeva la natività d'una idea o d'un gruppo d'idee così vive che
4. log. matem. proposizione o enunciato molecolare: proposizione formata da una
enunciato molecolare: proposizione formata da una o più atomiche (cioè enunciati più semplici
prodotto, corrisposta al proprietario del mulino o del frantoio come compenso della macinatura o
o del frantoio come compenso della macinatura o della frangitura di prodotti agricoli. -anche
. -anche: prezzo pattuito in natura o in denaro come compenso per la macinatura
in denaro come compenso per la macinatura o per la frangitura di prodotti agricoli.
, porta il nome di « molente, o macinante. = voce dotta, lat
l. giustinian, 1-53: o viso molesino, / donna bella e
zentile, / non esser vile, / o fior de lizadria! 2. molle
: qual cieco suole, a cui vespa o tafano / gli rintuona l'orecchie o
o tafano / gli rintuona l'orecchie o punge il volto, che quanto più
specifichi il nome e 'l soprannome dello ingiuriarne o molestante. 2. che
: inquietare è altrui non giustamente commuovere o molestare. diatcssaron volgar., 317:
amare, non dèi battere, molestare o uccidere. b. pitti, 1-165:
star cheto un momento,... o giocolava come i fanciulli o molestava insolentemente
.. o giocolava come i fanciulli o molestava insolentemente qualcuno, per farsi ridire
, per farsi ridire il suo nome o ricevere qualche guanciata. manzoni, pr
, talvolta, estremamente dannosa di insetti o parassiti. crescenzi volgar., 9-90
, ma cercando di evitare scontri diretti o in campo aperto. boiardo,
un reato). 3. rendere malsicuro o in condizioni di cesarotti, 1-xxix-157:
/ in cosa che 'l molesti, o forse ancida, j m'andava io per
da cagione della quale noi e voi o qualunque altri nostri diletti o fedeli potessimo
e voi o qualunque altri nostri diletti o fedeli potessimo essere dannificati, molestati o
o fedeli potessimo essere dannificati, molestati o perturbati in alcuno modo. domenico da prato
. assarino, 2-ii-309: che i vassalli o sudditi e qualsivoglia persona che abbia servito
con l'armi e co 'l consiglio o in altro modo all'una o
o in altro modo all'una o all'altra parte, non possano per questo
per questo rispetto esser molestati ne'beni o nella persona da chi che sia. pallavicino
con uno stil di rame... o deonsi di calcina polverizzare e imbiutare.
5. impedire, ostacolare, disturbare una o più persone nell'esercizio di un'attività
azione, nell'attuazione di un'impresa o di un lavoro, nel raggiungimento dello
alcuna di ritrovar cosa che gli impedisse o molestasse. ulloa f'. colombo],
, suscitando un senso di malessere interiore o di insofferenza o determinando uno stato di
senso di malessere interiore o di insofferenza o determinando uno stato di angoscia, di
sensazione fìsica di fastidio, di disagio o, anche, di dolore; tormentare fisicamente
. colpire, prostrare, affliggere fastidiosamente o anche gravemente (una malattia, un'indisposizione
. 8. per estens. intralciare o interrompere lo svolgimento di un'azione,
lavoro, il corso di un'impresa o, anche, di un avvenimento; modificare
che ella venga in alcun tempo o luogo impedita o molestata. garibaldi, 3-151
in alcun tempo o luogo impedita o molestata. garibaldi, 3-151: perché
nostri traffici. -turbare nelle sue fasi o nel suo corso. landino [plinio
incitare, con eccessiva ostinazione e insistenza o in modo petulante, al compimento di
petulante, al compimento di un'azione o di un'impresa o
compimento di un'azione o di un'impresa o
in relazione con una prop. finale o con un compì, di limitazione)
il più delle volte farebbe il cavallo stordire o disperare e non sempre intenderebbe quel che
suoi non siano tenuti lo detto avere o cose reddere, né essere in alcuno
, né essere in alcuno modo molestati o richiesti, né gravati né per ciò obbligati
qualcuno nell'esercizio di un legittimo possesso o nel diritto di proprietà, compiendo contro
volontà atti diretti a impedirgli tale esercizio o a mutare o limitare il modo con
a impedirgli tale esercizio o a mutare o limitare il modo con cui veniva precedentemente
di un diritto reale sopra un immobile o di un'universalità di mobili può,
fastidio, disgusto, noia, tedio o, anche, angoscia, tormento (
, scorretto, ostile0 con un atteggiamento provocatorio o con parole sgradevoli o sarcastiche.
un atteggiamento provocatorio o con parole sgradevoli o sarcastiche. giustino volgar.,
con schermaglie frequenti ed evitando scontri diretti o in campo aperto. c.
mania molto universale che la repubblica travagliata o molestata dall'imperator sia per fomentar sempre
dignità aiutorio, non lo volle, o ch'elio il facesse per virtù
ch'elio il facesse per virtù o il facesse non fidandosi. -danneggiato nella
mazzini, 66-36: la savoia è libera o quasi di truppe piemontesi; i faccendieri
situazione sociale con atteggiamenti e atti sovversivi o, anche, con aggressioni, con
qualche terra non le avessero volute ricevere o le avessero molestate, distruggesse quella tal
, i-53: non mai disgiunta una serva o una sorella dal mio guanciale,.
: dicoti che 'l dormir tuo [o vedova] sia vestita, non in letto
ant. molèsta), sf. sentimento o stato d'animo di pena, di
interiore, di inquietudine, di angoscia o, anche, con valore attenuato,
, di affanno, causato da circostanze o situazioni avverse, da eventi contrari alle
un'azione che offende il senso morale o estetico, dal comportamento ostile di altri
uomo piglia di quel ch'egli ha, o gli è tolto, contro a sua
, evento spiacevole, situazione critica dolorosa o pericolosa, diffìcile da risolvere o da
dolorosa o pericolosa, diffìcile da risolvere o da superare, circostanza contraria, condizione
condizione avversa che provoca difficoltà, disagio o, anche, inquietudine, tormento;
, compito gravoso; incombenza particolarmente onerosa o sgradita. guicciardini, i-4: a
, nocumento, rovina che può derivare o che è provocato da un evento sfavorevole,
il ciriegio] da formiche ricevesse molestia o altra lesione, si dee curare al modo
sopra. -persona che costituisce intralcio o impaccio o provoca problemi gravosi o è
-persona che costituisce intralcio o impaccio o provoca problemi gravosi o è motivo di affanno
intralcio o impaccio o provoca problemi gravosi o è motivo di affanno, di preoccupazione
è motivo di affanno, di preoccupazione o causa di danni e di guasti;
. boccaccio, i-230: voi, o sfrenata moltitudine di temine, siete.
ma terribile molestia della casa e inetta o pericolosa madre di famiglia. 3
di famiglia. 3. comportamento o atteggiamento scontroso, superbo, indisponente,
urtante; gesto, atto, parola o detto importuno, sgarbato, offensivo o
o detto importuno, sgarbato, offensivo o eccessivamente insistente, volto a presentare determinate
insistente, volto a presentare determinate rivendicazioni o a disturbare, a denigrare, a
talvolta anche dannosa, esercitata da insetti o da parassiti. ghislanzoni, 1-116:
4. atto di prepotenza, di violenza o di ostilità, vessazione, persecuzione,
vessazione, persecuzione, sopruso che turba o mette in pericolo la pace, la
tiranniche contro di questi, né tu o verun altro che sia sotto il tuo
malessere, di languore, di prostrazione o anche, con valore attenuato, di
scompenso organico, da un'esigenza fisica o fisiologica, o anche da un rumore che
da un'esigenza fisica o fisiologica, o anche da un rumore che provoca irritazione
che provoca irritazione, da un sapore o da un odore che genera repulsione o
o da un odore che genera repulsione o nausea, da un clima insalubre,
una condizione atmosferica opprimente, da insetti o da parassiti, ecc. s.
figliuolo di dio eterno senza alcuna molestia o lesione, siccome era dentro nel ventre
capo ad ogni accresciuto moto del corpo o delle braccia, indicano che le vene iugulari
in quell'età. malatesti, 34: o tina, io sento dalla gente dire
tale efficacia delle nostre acque nel mitigare o abolire le molestie ipocondriache e isteriche noi
molestie. 7. ant. capacità o possibilità di nuocere fisicamente o moralmente.
. capacità o possibilità di nuocere fisicamente o moralmente. tommaso da faenza, xxxv-1-453
8. dir. qualsiasi atto o comportamento tenuto indebitamente e concretamente idoneo a
che può consistere sia nel provocare impedimenti o difficoltà materiali al soggetto interessato, sia
comportamento consista in azioni puramente materiali o invece in atteggiamenti pretestuosamente giustificati con la
pretestuosamente giustificati con la pretesa di rivendicare o di esercitare un diritto; tale atto
di esercitare un diritto; tale atto o comportamento assume specifica rilevanza nel diritto civile
mentre il diritto penale conosce la molestia o disturbo alle persone, che è un reato
comportamento di chi, in luogo pubblico o aperto al pubblico o per mezzo del
, in luogo pubblico o aperto al pubblico o per mezzo del telefono, e per
mezzo del telefono, e per petulanza o altro biasimevole motivo, molesti o disturbi
petulanza o altro biasimevole motivo, molesti o disturbi qualcuno. rainerio da perugia volgar
conduttore dalle molestie che diminuiscono l'uso o il godimento della cosa, arrecate da terzi
codice penale, 660: 'molestia o disturbo alle persone '. chiunque,
. chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo
col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a
biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo, è punito con l'arresto
con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a lire duecentomila.
, rendere -essere causa di un danno o di uno svantaggio. molestia: irritare
semplice antipatia religiosa. -impedire o ostacolare qualcuno nello svolgimento di un'azione
re di bareccancun che non mi desse molestia o fusse d'impedimento. brusoni, 9-217
una sensazione di disagio, di dolore o di malessere corporale. savonarola, 7-i-181
insistenza, fastidio, irritazione, insofferenza o, anche, affanno, turbamento; che
, turbamento; che costituisce un intralcio o un ostacolo al raggiungimento di uno scopo
prosperi successi? -fastidioso, assillante o, anche, dannoso, nocivo (
, dannoso, nocivo (un insetto o un parassita). cavalca, ii-105
lxxxviii-11-431: sia donna antica, giovene o fanciulla, / ciascuna a fare il
dante, 4-345: non esser [o signor contra me così molesto,
sue molesti. -che rende malsicuro o in condizioni di grave pericolo o di
malsicuro o in condizioni di grave pericolo o di disagio un paese con atti di
2. che provoca un sentimento o uno stato d'animo di pena e
e di tormento, un malessere spirituale o psicologico, inquietudine, angoscia; che
assillo, di delusione, di insoddisfazione o, anche, di tedio, di disagio
tedio, di disagio, di difficoltà o di impaccio; che offende il senso
impaccio; che offende il senso morale o, anche, estetico; irritante, indisponente
quando bisogna ripetere il salasso oltre la terza o la quarta volta cominciano...
. storia di stefano, 1-79: o madona, ora ch'è questo?
. 3. che causa sofferenza o dolore fisico; che può avere effetti
sensazione fisica di disagio, di fastidio o, anche, di dolore, di pena
e dolente. fiacchi, 36: cercando o frutti o dolci erbette, / per
. fiacchi, 36: cercando o frutti o dolci erbette, / per dar sollievo
pena molesta. -che produce dolore o comunque fastidio (l'azione di insetti
comunque fastidio (l'azione di insetti o di parassiti, ecc.).
d'atro odor molesto! -che procura o può procurare fastidio e disagio, danni
/ non più freddo rio, non ghiaccio o pioggia molesta / i campi copre né
tempreran le fiamme lor moleste / aure o nembi di pioggia o di rugiada.
lor moleste / aure o nembi di pioggia o di rugiada. f. f.
, di gravi danneggiamenti; che costituisce o può costituire un pericolo, una minaccia
cosa avvenne giammai dalle regioni esterne molesta o travagliosa. capriata, 44: datosi.
a'quali stimava la vicinità degli spagnuoli o sospetta o molesta. gualdo priorato,
stimava la vicinità degli spagnuoli o sospetta o molesta. gualdo priorato, 3-ii-84:
a cercar altro. -che provoca o può provocare un danno materiale.
5. che richiede molta fatica fisica o intellettuale o un impegno intenso; che
che richiede molta fatica fisica o intellettuale o un impegno intenso; che comportanotevoli sforzi e
la terra]. -che suscita pensieri o ricordi dolorosi e spiacevoli. ciro
. malagevole, arduo, difficile da superare o da percorrere, impervio, ripido (
prezzi, i-13-61: e '1 vapor terreo o secco è da sé presto / ad
si rappresentano al popolo in varie scene o si narrano sieno per la maggior parte
. 12. sm. danno materiale o fisico, nocumento, rovina, strage
m'addormentai. -essere molesto a o con qualcuno: sollecitarlo con eccessiva insistenza
... sono a'dì nostri o poco o nulla conosciute, e sono
. sono a'dì nostri o poco o nulla conosciute, e sono queste:
e dal celebre moli appresso omero. o. targioni pozzetti, ii-269: 'moly'
uomo a morte più velocemente che il papavero o l'oppio. = voce
il cocitor non abbia de la pietra focaia o de la cadmia, tai pietre e
, si trova una miniera di piombaggine o molibdèna, di colore quasi bianco.
atomo'e vediamo una cotal bricioletta di carbonio o di bario o di molibdeno, questo
cotal bricioletta di carbonio o di bario o di molibdeno, questo è il vostro termine
. -oso, che indica ossiacidi inorganici o sali derivati da elementi a basso grado
. che è composto da molibdeno trivalente o esava- lente. -acido molibdico: acido
sotto forma di cristalli fibrosi e lucenti o in masse solide e terrose di colore
finché diventi azzurro, aggiungendovi allora otto o dieci parti d'acqua e facendo bollire
. -oso, che indica ossiacidi inorganici o sali derivati da elementi a basso grado
che è proprio, che riguarda molière o anche, la sua età, il
opera di molière, che si richiama o è ispirato alla sua opera.
-molimen dentale; complesso dei disturbi legati o attribuiti alla dentizione. - molimen menstruale
deriv. dall'incrocio del lat. monumentum o monimentum con mòles 'mole, mucchio';
corvina, molinara, rondinella e rossignola o tintarella. = deriv. probabilmente