allontanare da una comunità un componente perverso o pericoloso. cantù, 481: la
liberarsi da una condizione dannosa, svantaggiosa o imbarazzante. lanci, 5-23: risolvetevi
di più membretta con la medesima forma o maniera. lenzoni, 181: 'particella'
maniera. lenzoni, 181: 'particella'o 'membretto'si chiama quella o quelle parole
: 'particella'o 'membretto'si chiama quella o quelle parole che, stando insieme e separate
insieme e separate da l'altre, o per spirito o per sentimento, non conchiudono
da l'altre, o per spirito o per sentimento, non conchiudono cosa alcuna
talora richiama il concetto di forza bruta o di aspetto deforme, ripugnante, spaventevole)
: chi, tra i monti del samio o lungo i marsi, / orso mirò
sacerdote fa preghiera per persone a lui care o per i morti. 'è al
partic.: serie di disposizioni, norme o istruzioni da tenersi presenti continuamente.
sta per celebrare la messa) o per invocarne facetamente i favori.
eccidio final terribil pegno, / cantami, o musa. alfieri, 4-11: io
: 'un memento per me'. o rendino odore della memma fetida, fangosa o
o rendino odore della memma fetida, fangosa o puzzo5. locuz. -dare un memento
/ s'apron sedendo in cavità pugni o altro simile lavoro d'arte. sassose.
/ vedrai l'immagine / di quattro o sei, / chiusi per grazia /
= comp. da mement [o] e [h] ómo, prime
sei immaginato. perciò, scegli! o mi dài i soldi o mi firmi la
, scegli! o mi dài i soldi o mi firmi la cambiale.
, memorabilissimo). che può agevolmente o deve necessariamente essere conservato nella memoria;
. che per la grandezza degli eserciti o per la qualità de'luoghi intorno a'quali
che è stato edificato per ricordare eventi o personaggi importanti (un monumento); commemorativo
. frugoni, i-1-5: se memorabil arco o se d'antiche / note segnata trionfai
antiche / note segnata trionfai colonna / o vasto immenso popolar teatro / al fiero
sf. condizione e prerogativadi ciò che può o deve essere conservato nella memoria, che
. l. salviati, 13-19: o fatto veramente memorandissimo, o animo veramente
13-19: o fatto veramente memorandissimo, o animo veramente da semideo! tasso,
severo (un monito, un castigo) o perchè gravemente offensivo (un torto,
, i-8-65: tu me lo insegna, o dea, che me traesti / per
, promemoria. -anche: il foglio o il fascicolo sui quali è redatto.
ho trovato, mentr'altri fa memorandum o considerazioni sui memorandum, danaro, fucili
certa situazione che sia oggetto di controversia o di trattative, ricapitolando ed eventualmente documentando
. che è in stretto rapporto di dipendenza o di causalità con la memoria (una
di causalità con la memoria (una facoltà o un'attività dello spirito); mnemonico
dirizza ancora la prudenzia la parte memorativa o vero la ragione memorante, fac- cendola
spirituali] saranno conceputi nel nostro cuore o per memoranza delle scritture o per ricordanza
nostro cuore o per memoranza delle scritture o per ricordanza di qualunque opere.
scrivi e cancte. 2. ritenere o richiamare alla memoria, ricordare. -
c. i. frugoni, 1-8-174: o riposte spelonche, o valli, o
frugoni, 1-8-174: o riposte spelonche, o valli, o monti / di dafni
: o riposte spelonche, o valli, o monti / di dafni al sagro nome
, / ed imparate a memorarlo, o fonti. foscolo, v-34': ercole pure
polifemo. buzzi, 269: memora [o poeta] i giorni lirici; /
che è in stretto rapporto di dipendenza o di causalità con la memoria; inerente
, cioè nel cerebro: cioè l'apprensiva o vero fantasia che si chiami, nella
cioè nella fronte; l'immaginativa, o vero estimativa, nel zuccolo; e
nel zuccolo; e la ritentiva, o vero memorativa, nella cottola e l'una
imaginazione per tale aspetto può dirsi memorativa o ripetitrice, per altro aspetto si può
potersi domandare dallo scrittore nella materia istoriale o trovata e malagevol a sapersi. tesauro
cenno, fatto per memoria anco di privati o per avvertimento a tutti, ma senza
giudizi che da taluni si denominano memorativi o storici: quelli cioè pei quali si afferma
perchè spesso avviene che a cause obliate o neglette, o credute dai più nulle,
che a cause obliate o neglette, o credute dai più nulle, si collegano
nobil concilio ha di più grave / o fra le dive socere o fra i nonni
più grave / o fra le dive socere o fra i nonni / o fra i
le dive socere o fra i nonni / o fra i celibi già da molti lustri
, / se palla avesse argive arti o latine / spirato mai a sì fatto
; e che le rammenta agl'infelici o agli erranti. cantù, 2-4: maggior
da le profonde sabbie / tavole sciolte o scavezzate antenne. carducci, iii-4-28:
-che pare ancora echeggiante di antiche melodie o pervaso da effluvi evaporati da lungo tempo
, perché niuna cosa simile mosse o trasportò da taranto, quando lo prese,
uditive (fenomeno caratteristico dell'infanzia) o quelle visive (fenomeno proprio dell'età
coruciamento / nom senta che se danno o prò ne 'mborso. latini, rettor.
dell'ingegno acume i sono strumenti buoni o rei, secondo / che gli fa l'
gli fa l'uso e il buono o rio costume. guicciardini, 2-10-60: ebbe
. — memoria artificiale: espediente o serie di espedienti utili per imprimere nella
nella mente ed evocare con facilità concetti o nozioni. caro, 12-i-223: non
senza lasciare un segno. -previsione o meditazione di eventi futuri. cavalca,
del bembo e dell'aldo da ogni ombra o di menzogna o di grossolano errore.
aldo da ogni ombra o di menzogna o di grossolano errore. -con riferimento
, ritagliano trappone ad artiglieria pesante o artiglieria grossa); più a
a minuto: invece di principati donano poderi o bene artiglieria leggera.
e costituisce, con il materiale in roccia o grosso, formato da pezzi di diametro
abbattuto nei cantieri di coltivazione delle miniere o delle cave). — in partic
per lo più dalla combustione di rami o sarmenti. garzoni, 1-799: il
, tagliam noi questo a minuto? o veramente, legatoli le mani e i
troppa invidia, onde sovente fizi o pecunia. -in piccole partite,
1-123: comperare, vendere, operare o per qualunque modo trafficare fanno, così
errore il dire: 'vendere al minuto'o 'alla minuta', dovendosi dire in vece
dire in vece 'vendere a minuto 'o * per minuto'. tommaseo [s
alla riduzione utilitaristica di un valore morale o culturale, di una facoltà, ecc
sempre meglio gettarvi il seme a strato o, come dicono i contadini, a
, diffusamente, senza trascurare alcun dato o elemento anche irrilevante (talvolta con eccessiva
secondo requisito, ch'è la condotta o modo da tenersi [per attaccare di sorpresa
, questo può farsi in due maniere: o alla minuta o all'ingrosso, per
in due maniere: o alla minuta o all'ingrosso, per così dire. alla
/ gente che soffia e pur che piglia o strozza'. -con valore aggettivale
, 351: 'venditore a minuto'o 'in grosso'è il retto modo di
per denotare il modo come si vende o che si tiene da colui che vende.
di poco conto, di scarso impegno o, anche, di pocopregio, di fantasia
versi di lui si leggono, per obbligo o per caso, qua e là in
antologie. -andare per minuto o per la minuta: essere estremamente severo
, in nome di dio, ma armato o disarmato non so, perché la notte
così di minuto. -non guardare o non guardarla al minuto, alla minuta
non guardarla al minuto, alla minuta o per il minuto, per la minuta,
certo se lì essa fosse confine, o se, superato quell'ostacolo, gliene rimanesse
. -sapere di minuto: essere o sembrare eccessivamente minuzioso, pignolo.
la minuta. -vederla a minuto o per la minuta: considerare una questione
e vulgarmente minuti, il primo adunque o il minuto è la sessantesima particella di
è la sessantesima particella di un grado o vero di uno intero. e.
importare alcuni minuti primi ed altri secondi o terzi o quarti, ecc., e
minuti primi ed altri secondi o terzi o quarti, ecc., e tale sarà
dc parte dell'arco di un quadrante o cerchio diviso, a cagion d'esempio,
in astronomia) e minuto primo (o, ant., minuto d'ora)
talvolta, con valore iperbolico: periodo o tratto di tempo, per lo più
di tempo, per lo più breve o ben determinato, in partic. nelle espressioni
uscisse per un attimo dalla stanza, o voltasse le spalle un minuto, perché
base dei minuti di lavoro. -momento o periodo di tempo per lo più breve
, nel manifestarsi di un fenomeno naturale o, anche, nella vita di una
eccitazione, d'esaltazione, di malumore o d'allegria sfrenata; cambiamento d'umore;
considerata astrattamente; 'minuto secondo 'o semplicemente * secondo ', la sessantesima parte
minuto primo; 'minuto terzo 'o semplicemente 'terzo ', la sessantesima
da misurare. le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono il
. le quantità misurate sono o distese o capite. le distese sono il miglio,
manzini, 97: una riga di legno o di qualche metallo, lunga almeno un
.. e queste particelle chiamo minuzie o minuti primi, secondo il costume de
detto in linguaggio tipografico 'minuto 'o, per analogia 'spirito ') ad
postale di londra, in una caliginosa o nevosa notte invernale, egli sentirebbe intimamente
minuto per minuto: esporre un fatto o una serie di fatti segnandone con scrupolosa
usura del tempo. -essere affare o questione di un minuto, di due
-guardare il minuto, stare al minuto o a minuto: essere scrupolosamente puntuale o
o a minuto: essere scrupolosamente puntuale o esigere da altri rigorosa puntualità.
mai seguito altro che un'ispirazione (o frenesia), sopraggiungendo la quale,
minuti vo e torno. -non avere o non trovare un minuto, due minuti
le tue notizie? -non avere o non esserci un minuto da perdere:
-non avere un minuto di bene o di pace, di quiete, di
. -sembrare, parere minuti le ore o le giornate (o sembrare ore o
minuti le ore o le giornate (o sembrare ore o giornate i minuti):
o le giornate (o sembrare ore o giornate i minuti): avere l'impressione
che il tempo trascorra velocissimamente (o non trascorra mai). berni,
delle minuzie della luce urti in due o tre o più degli altri corpuscoli, ancorché
della luce urti in due o tre o più degli altri corpuscoli, ancorché minutissimi
si stempra nell'acqua dell'ermo, o come le minuzie de'corpi veloci e
, i-3-54: tutte le minuzie delle ossa o vogliam dire gli ossicini invisibili si accozzarono
(e, anche, di importanza o valore molto limitato). scannelli,
minuzia per qualche viaggiatore al mezzogiorno, o in oriente o in ungheria.
viaggiatore al mezzogiorno, o in oriente o in ungheria. -in partic.
importanti, fondamentali, decisivi, o ritenuti tali); inezia, bazzecola,
piccarsi con essi, far loro de'dispetti o vero, passando all'altro estremo,
così per ogni spezie / di falso detto o per ogni minuzia, / e sol
memoria i fili d'erba d'un prato o d'una aiuola; e vi concentrava
ma significativo nell'ambito di un insieme o dotato di una certa importanza intrinseca in
partic.: in un'opera figurativa o plastica, dettaglio di proporzioni o dimensioni
figurativa o plastica, dettaglio di proporzioni o dimensioni estremamente ridotte. cellini
omero, fossero del tempo e uso o dell'ingegno istesso del poeta, sono
, sono state da torquato accortamente temperate o schifate. pallavicino, 1-320: la
sdegno, all'ambizione, all'odio o ad altro particolar fine umano, il
non grande rilievo. -anche: atto o comportamento che rivela in chi lo compie
. menuiserie 'arte, oggetto di ebanisteria o di oreficeria '. minuziosàggine,
: carattere di ciò che è indizio o effetto di eccessiva meticolosità, di esagerata
-anche: carattere di ciò che presenta o è frutto di estrema meticolosità, di
lillipuziani e contraffatti da tenere in vetrina o nell'imbotte delle finestre. = deriv
. che nel compimento della propria attività o di determinate mansioni rivolge la più accurata
, ai dettagli secondari; che opera o agisce con grande coscienza, con scrupolo
è dettato da grande meticolosità e precisione o vi si ispira (un atteggiamento)
una settimana. -che nasce, deriva o mostra una notevole pignoleria, una marcata
la letteratura presente... si perde o in vuote generalità, o in particolarità
si perde o in vuote generalità, o in particolarità minuziose, o si confonde
generalità, o in particolarità minuziose, o si confonde alle nuvole, o si
, o si confonde alle nuvole, o si confonde all'arena. serra, ii-85
pensassi d'insegnar all'aquila il volo o 'l nuoto al delfino. benvoglienti,
che al grosso della cosa e veduto o creduto di vedere che i liberali battevano
104: non s'intenda d'alcuno cuoio o... minuzzaglia. = deriv
delle porte di firenze, 58: minuzzame o ritagli d'ottone, il cento a
di scarsa importanza, di poco valore o, anche, di carattere deteriore che
, / fra le più belle o lerce / sarè di sale un pizico?
verbasco: la minuzzano nell'acqua ed, o che sia che il pesce ne mangia
che sia che il pesce ne mangia o pure che per sua propria virtù penetri
acqua col ventre in su addormentati o attoniti. m. adriani, iv-346:
(con riferimento a vivande da cucinare o da servire in tavola).
tutto [il terreno] con la zappa o vanga minuzzare e prestamente rilavorare.
sua fellonia, non lo avvelenai? o vero, facendolo minuzzare, non mi
, da sfoggiar qualche faccia, minuzzar o stropiar qualche inimico? biondi, 25
minuto e pedante. -anche: usare o interpretare in modo arbitrario, estensivo,
la particella pronom. ridursi a proporzioni o a dimensioni piccole e insignificanti. -anche
disus. decorazione costituita da foglie o da fronde sparse minutamente per terra
per terra in occasione di feste o di processi; fiorita. sermini
(con riferimento a vivande da cucinare o da servire in tavola).
anonimo toscano, lxvi-1-27: togli ceci rotti o interi, poni a cocere con olio
minuzzato a ragion sottolissima. -condotto o eseguito in modo scrupoloso, dettagliato.
, particolare, elemento di secondaria importanza o di scarso significato; minuzia.
porta, i-3: nelle cose d'amore o d'importanza bisogna dir tutte le minuzarie
), sm- piccolo frammento, avanzo o boccone di cibo- -in partic.
linguaggio ascetico: dono spirituale, grazia o carisma. fra giordano, 38:
. bonaventura volgar., 54: o quanto arò il pane dell'amore, acciocché
degnazione, da chi ne possiede (o crede di possederne) in abbondanza.
parlare. 2. piccolo pezzo o brandello di un oggetto, di un
di un oggetto, di un corpo o di un materiale che si è spezzato
di un materiale che si è spezzato o che è in stato di disfacimento e di
di disfacimento e di rovina; parte o brano che si è staccato o è stato
parte o brano che si è staccato o è stato asportato da un oggetto (
. gadda, 8-83: festuche o minuzzoli di lolla vi erano appiccicati [ai
. -resto di un corpo umano straziato o, anche, di una vittima sacrificale
di pigrizia per usanza di continuo ozio, o vero che, non schifando i minuzzoli
rubini, le parole di quei dodici o quindici canti,... sareste voi
.: per nulla, niente affatto o in minima parte. lippi, 7-15
stritolare, tagliare, tritare qualcuno a o in minuzzoli; fare minuzzoli di qualcuno:
fece in assenzia minuzzoli. -rimanere (o lasciare qualcuno) coi minuzzoli in bocca
lasciare qualcuno) coi minuzzoli in bocca o con la bocca piena di minuzzoli:
bocca piena di minuzzoli: provare (o causare ad altri) una grave delusione;
) una grave delusione; rimanere (o lasciare) a denti asciutti. g
del mondo esterno -in grandi affrescatile totali o in quadrettini e minuzzolini. = deriv
possesso, il godimento, l'uso esclusivo o abituale di un oggetto, di un
di un oggetto, di un bene o di una caratteristica o prerogativa individuale
un bene o di una caratteristica o prerogativa individuale.
. dante, par., 2-3: o voi che siete in pixioletta barca,
. -per indicare un rapporto momentaneo o temporaneo con un luogo. dante
in partic.: al luogo d'origine o di adozione, alla patria).
formare l'identità personale di chi parla o scrive. pianto della madonna, v-18-4
. lorenzo de'medici, ii-112: o padre eterno, apri le labbra mie,
riferimento a determinate attività, a opere o lavori compiuti da chi parla o scrive
opere o lavori compiuti da chi parla o scrive (e anche a ciò che
e atteggiamenti esistenziali propri di chi parla o scrive. guittone, 6-5: eo
posso trovar pace alla mie guerra, / o triegua, o posa agli amorosi
alla mie guerra, / o triegua, o posa agli amorosi affanni, /
per le straducce del popolo minuto, o lungo i viali spazzati da non so
4. per indicare una persona (o, anche, dio) o un
(o, anche, dio) o un gruppo di persone che si trovino,
trovino, nei confronti di chi scrive o parla, in un rapporto di parentela
parla, in un rapporto di parentela o di affetto, di subordinazione, di
rispetto, di devozione, di fedeltà o, anche, di inimicizia.
amise e signure. mazzeo di ricco o rinieri da palermo, 431: non son
: tosto che 'l ladro, o sia mortale o sia / una de l'
'l ladro, o sia mortale o sia / una de l'infernali anime orrende
anch'ei la vita / fugge, o fratei, che a te fu amara tanto
jente. iacopone, 1-70-25: o pilato, non fare / el figlio meo
che, nei riguardi di chi parla o scrive, svolge una funzione di guida
guida, di sostegno, di protezione, o si trova in particolari rapporti di interesse
sei di detta mercatanzia. -aggiunto o, per lo più, posposto, con
dante, inf., 15-31: o figliuoi mio, non ti dispiaccia / se
idem, purg., 4-109: « o dolce segnor mio », dis- s'
beneficato da voi. leopardi, 1-1: o patria mia, vedo le mura e
le colonne. idem, 13-4: o donna mia, / già tace ogni sentiero
. settembrini, vii-320: non isdegnarti, o mio figliuolo, che io non parlo
agire e di operare di chi scrive o parla (ha per lo più un
in cui vive e opera chi parla o scrive, all'esistenza che conduce,
e alle situazioni particolari che la caratterizzano o condizionano. dante, inf.,
al mio tempo! firenzuola, 78: o quanti arder d'amore, / essendo
piango il mio. pascoli, 383: o lieve staccio, io t'amo.
di miraggio. -per indicare adesione o partecipazione a sentimenti, a gioie,
alcuna volta. ariosto, 184: o nei miei danni più che 'l giorno
e non dovrei già dire, / o dea, che il sangue mio m'ha
. carducci, ii-5-34: frateimo domani o l'altro ti manderà certe prove di
. ciò che è proprietà di chi scrive o parla (con riferimento a beni,
ecc., e talvolta in contrapposizione o in correlazione con tuo, può assumere
tanto che si potessi fare quello che lascia o questo, vo'10 fare di mio
vantaggio, 11 tornaconto di chi parla o scrive. f. alberti, lxxxviii-1-83
, un'opera compiuta di chi scrive o parla (con partic. riferimento alle
stampa di mio. tasso, 1-8: o pur gli riconoscono [i versi]
, la capacità, le doti morali o intellettuali di chi scrive o parla.
doti morali o intellettuali di chi scrive o parla. tommaseo, 11-32: mi
al partito, al gruppo di chi parla o scrive. dante, inf.,
. plur. familiari, parenti, congiunti o, amici (di chi parla o
o, amici (di chi parla o scrive). bartolomeo da s.
/ che mi fos- sino amici, o di quei miei / che m'aveano aiutata
far l'effetto, / uccise, o lor beni arse o li fe'rei.
, / uccise, o lor beni arse o li fe'rei. caro, 2-2-305:
potrò mai uscire di questa miserabile città, o piuttosto sepoltura, fuorché trovando un impiego
col quale mi possa mantenere senza nessuna o quasi nessuna spesa de'miei. d'
, e qualche volta, un forestiero o dua che vengono da loro.
perché non è dubbio che la palla cade o per errore di chi la manda o
o per errore di chi la manda o per errore di chi la riceve; ma
che sua signoria illustrissima gli aprisse, o serrasse la bocca come le piacesse.
mio: dalla parte di chi parla o scrive; condividendone le ragioni, le idee
prende in poppa. -a vantaggio o a sostegno di chi parla o scrive.
-a vantaggio o a sostegno di chi parla o scrive. galileo, 8-xi-345: benché
fa gli ho ricevuti [i foglietti o avvisi]. -da chi? da uno
-da chi? da uno de'miei lacchè o da uno de'miei staffieri? -
.]: 'fare col mio 'o 'fare co'miei 'usasi familiarmente
. e 'non fare col mio 'o 'non fare co'miei 'lo
essa il corpo, sia un possesso o simili; e adoperasi quando uno fa cosa
e adoperasi quando uno fa cosa arrischiata o inconsulta. e 'non fare sul mio
dice quando uno, agendo per altri o su cosa d'altri, procede senza
atteggiamento improntato a prudenza, ad attesa o, anche, a superbia e presunzione
tessuto muscolare liscio e localizzato nell'intestino o nell'utero. = voce dotta
frequente, determinata dalla mancanza di uno o più muscoli (di solito, il gran
sf. istol. struttura dei muscoli o delle fibre muscolari. = voce dotta
, comp. dal gr. p. o <; { iuó? 'muscolo '
forma in un tessuto muscolare, liscio o striato. = voce dotta, comp
hanno [le statue] piedi gonfi o malvagi, tumefatti da precoce vizio del miocardio
medie. lesione anato mica o funzionale del miocardio (e può presentare
. medie. processo flogistico, acuto o cronico, per lo più secondario a malattie
per lo più secondario a malattie infettive o reumatiche, che colpisce il miocardio,
alle fibre muscolari (miocardite parenchimatosa) o al tessuto interstiziale, alterazioni dell'attività
ghiano, elveziano, tortoniano e pontico (o messiniano); è caratterizzato da un
dica, involontaria, di uno o più gruppi musco lari,
, esci. esclamazione che esprime sorpresa o impazienza. pratolini, 9-749: -oddio
medie. percezione soggettiva di macchioline mobili o 'mosche 'nel campo visivo,
. medie. separazione di due muscoli o di due segmenti di uno stesso muscolo.
consistente in un lento rilassamento del muscolo o dei muscoli interessati, interrotto da una
per lo più negli stati di denutrizione o di affaticamento. = voce dotta
. medie. infiammazione della fascia muscolare o aponeurosi (in partic. nell'inserzione
seguito a uno sforzo fisico prolungato, o per gravi traumi delle masse muscolari,
per gravi traumi delle masse muscolari, o per degenerazione acuta associata a paralisi.
modificazioni meccaniche di un muscolo in attività o di un preparato muscolare per esperimenti.
-ismo, che indica una condizione o un fenomeno anormale. mioischemìa,
. tumore muscolare che contiene elementi adiposi o colpiti da degenerazione grassa.
per lo più in forme di intossicazione o di infiammazione acuta. = voce
-anche: la quantità di liquido (o di altra sostanza) contenuta in un
cennini, 44: abbi mezzo miuolo, o ver bicchieri, di lisciva ben forte
[aratori]. -e il mivolo, o il gobbello? -bah, noialtri si
nervoso contenente anche tessuto dal grido o dal rosicchiare de'sorci. = voce
fibre lisce longitudinali, trasversali, oblique o intrecciate, e da una fitta rete
]: 'miopalmo': palpitazione de'muscoli o de'tendini. = voce dotta,
mioparàlisi, sf. medie. cessazione o paralisidella motilità * muscolare. = voce
. affezione patologica, di origine distrofica o atrofica, che altera la funzionalità dei
sotto la stessa grandezza, né si miran o in pari distanza e molto meno colla
. moravia, xiii-68: claudio capi o almeno credette di capire che la donna
4. improntato a scarsa intelligenza o acume; caratterizzato da meschinità, da
né avvicinava miopemente i colori dell'alba o dell'albore, come albina; era
. medie. infiammazione del peritoneo parietale o dei muscoli della pareteaddominale. = voce
allungamento dell'asse anteroposte- riore dell'occhio o dall'aumento della curvatura della cornea o
o dall'aumento della curvatura della cornea o del cristallino e presenta carattere di ereditarietà
ineguaglianza della curvatura corneale. -miopia maligna o perniciosa: forma progressiva associata a gravi
. 2. figur. mancanza o carenza di acume e di perspicacia;
critici però dichiarano, con miopia intellettuale o con malafede, che palazzeschi « non è
intervalli irregolari e scompare dopo alcune ore o alcuni giorni. = voce dotta
, e vivono in prossimità di corsi o bacini d'acqua, generalmente a coppie
la camera anteriore dell'occhio è chiusa o comunica con l'esterno mediante un piccolo
volontari, per azione sugli effettori periferici o sul sistema nervoso centrale; trova impiego
nervoso centrale; trova impiego come anestetico o per limitare i sintomi delle sindromi spastiche
parkinsonismo si manifesta nei muscoli degli arti o del tronco e produce oscillazioni ritmiche.
medie. sutura di un muscolo inciso o interrotto. = voce dotta, comp
), sf. medie. rottura o lacerazione di un muscolo, di natura
natura traumatica (per uno sforzo fisico) o patologica (per degenerazione cerea del tessuto
come reazione alla luce intensa o come sintomo di stati morbosi, in
, in seguito a lesione del simpatico o a intossicazione (ed è fenomeno opposto
muscolo dilatatore dell'iride. -miosi irritativa o spastica: quella serrata della pupilla per
, sottoposta alla temperatura di 46-50°, o in seguito alla cessazione nell'orga- nismo
traumatica, reumatica, tubercolare, luetica o pa- rassitaria (da trichina)
talvolta purulento, con decorrenza acuta o cro nica. -miosite fibrosa
dall'alto (e nel giro di 20 o 30 anni può giungere a provocare
alterne e piccoli fiori azzurri, rosei o bianchi, a corolla di 5 lobi
, detti non-ti-scordar-di-me; la miosotis alpestre o selvatica, i cui rizomi contengono sostanze
parve il deserto e più regale, o meraviglia! sceso di cavallo trovai nella
specie europee son vestite di penne bianche o nere o bigie; ma le esotiche,
son vestite di penne bianche o nere o bigie; ma le esotiche, che son
proprietà de'muscoli di raccorciarsi, di contorcersi o di variamente contrarsi per l'influenza della
variamente contrarsi per l'influenza della volontà o per quella di vari stimolanti, de'
miotomla, sf. chirurg. resezione o dissezione di un tessuto muscolare. -anche
agg. medie. che presenta sintomi o aspetti analoghi (caratterizzati da lentezza di
chiamato starosta, assistito da un consiglio o sovet; tale organo provvedeva all'amministrazione
mir miròn, cioè emir degli emiri o signor de'signori. = forma aferetica
di colore rosso scuro su fondo azzurro o viceversa. = voce persiana,
la canna di un'arma da fuoco o un'arma da getto (arco,
.), calcolando, con l'occhio o con l'aiuto di speciali dispositivi,
attrezzi sportivi, effettuato con le mani o anche a colpi portati con armi bianche
sempre l'istesso segno, muovasi la terra o stia ferma? convien rispondere che la
trasmessa. / a mira di balestra o di cannone / l'occhio è ben quello
colpire con un colpo d'arma da fuoco o da getto, con proiettili, ecc
consente di puntare un'arma da getto o da fuoco (e per lo più nelle
porta un intaglio, detto tacca di mira o massa di mira o, comunemente,
tacca di mira o massa di mira o, comunemente, mirino). -mira
, anticipando per certo spazio, più o meno secondo la velocità del volo e la
cui si leggono, a occhio nudo o con il cannocchiale, le misure delle
baldinucci, 170: 'traguardo': strumento o regolo, con due fermi o due
: strumento o regolo, con due fermi o due mire, che serve agli architetti
mira': pezzo quadrangolare di foglio, o meglio di cartoncino o di latta,
di foglio, o meglio di cartoncino o di latta, bianco, scorrevole lungo
altrui dilettare, senza altra mira di onestà o di giovamento a buon costumi. g
teso l'arco del suo pensiero, o per schifar danno o per procacciarsi utile o
suo pensiero, o per schifar danno o per procacciarsi utile o onore o per
o per schifar danno o per procacciarsi utile o onore o per provvedere alle cose sue
danno o per procacciarsi utile o onore o per provvedere alle cose sue pubbliche così di
, che a colui il quale governa, o sia popolo o sia principe o sieno
il quale governa, o sia popolo o sia principe o sieno ottimati. c.
, o sia popolo o sia principe o sieno ottimati. c. campana, 3-5
tende (talvolta anche in modo dissimulato o disonesto); risultato che si vuole
mira, / perché 'l piede erri o la man si disarmi: / ché vive
ché vive entro 'l tuo cor [o umiltà] la tua vittoria. caro,
per misurare la nitidezza di un obiettivo o di un'emulsione sensibile. 10
il proprio comportamento, i propri discorsi o modo di pensare allo scopo di renderli
pensare allo scopo di renderli più adeguati o più efficaci per il conseguimento di un
di punto in bianco, orizzontalmente o direttamente (con ri ferimento
mira ferma. -a mira di qualcosa o di fare qualcosa: con lo scopo
-a quella mira-, secondo quel modello o calco. salvini, 30-2-145: corrisponde
l'odio del cardinale [nipote] o almeno non ne possiede la grazia.
. -avere, tenere di mira o in mira qualcuno: tenerlo d'occhio
, per lo più con intenti repressivi o persecutori. manzoni, pr. sp
umanità. -avere, tenere mira o la mira a qualcosa o di fare
, tenere mira o la mira a qualcosa o di fare qualcosa', avere, tenere
, in mira qualcosa, a qualcosa o di fare qualcosa-, prefiggersi un fine
hanno mai colto il loro vero punto o forse non l'hanno mai avuto in mira
; badare; tenere presente nella mente o nella memoria; prendere in considerazione.
poema, perché lo scriverla in prosa o in versi, questo poco importava. f
abbiamo in mira è limitata a due o tre persone. -avere riguardo e rispetto
di caso alcuno che abbia mira alla temporalità o che sia in qualche parte misto.
per dire 'di punto in bianco'o 'de but en blanc'. o perché?
in bianco'o 'de but en blanc'. o perché? bada: la ragione è
-mettere, porre, drizzare a mira o in mira: puntare un'arma sul
dirizzarsi in mira della cintura dell'inimico o del petto del cavallo o del bottone
cintura dell'inimico o del petto del cavallo o del bottone della sella. -mettere
-mettere, porre, prendere alta la mira o ad alto la mira, portare la
quando uno, coll'archibuso, balestra o altro, vuole imberciare giusto, pone
grosse. -usare uno stile elevato o volutamente oscuro, involuto. g
. pasquini, lvii-83: sbracciati, o musa, e 'l colascione prendi /
. a. verri, xxiii-140: venti o trenta facchini o marinai si divertivano così
, xxiii-140: venti o trenta facchini o marinai si divertivano così del pubblico [lanciando
. -fare oggetto del proprio interessamento o di desideri, aspirazioni, conquiste.
di lavorare intorno alla calamita, ma o sono state rinvenute incidentemente o ricercate per
, ma o sono state rinvenute incidentemente o ricercate per fini particolari di qualche accademico
vita bassa della città, e un giorno o l'altro lo vedremo comparire con un
persona, un autore, un'opera) o, anche, di maltrattamenti, di
aquilano, 299: tradita m'hai; o che mirabil vanto! buonafede, 2-vi-58
cristianesimo. -ricco di bellezze naturali o artistiche; particolarmente ameno (un luogo
qua par che l'abbia preso di mira o con riporre... o con
mira o con riporre... o con far nascere congiunture così violente.
-prendere, pigliare, togliere mira o la mira: spianare, puntare,
lontano. -con riferimento a un pugno o a uno schiaffoportato in una determinata direzione.
fare qualcosa: esservi costretto da fatalità o bisogno. fenoglio, 2-186:
-servire alle mire di qualcuno-, farsi più o meno consapevolmente strumento dei suoi piani
lei rapimento. -stare alla mira o sulla mira: osservare attentamente, stare
di susina, dal frutto piccolo o medio, di polpa molle, gialla,
un toponimo (cfr. mirabeau) o accostato a myrabolan 1 mirabolano ';
pregio, perfezione eccezionale; che è o appare degno di viva ammirazione, di
mento, di grandi lodi perché supera o sembra superare in modo estremamente netto ed
: i tuoi capelli sono tali che, o sciolti o legati o in treccia
tuoi capelli sono tali che, o sciolti o legati o in treccia o in
che, o sciolti o legati o in treccia o in cuffia che ti truovi
sciolti o legati o in treccia o in cuffia che ti truovi, la purità
forza mirabile. leonardo, 2-261: o mirabile giustizia di te, primo
che abbia grande stupore della vostra potenza o della vostra mirabile e divina fortuna
13-i-410: sì mirabile virtute / o sì rara bellezza / in altro fior non
in altro fior non si vagheggia o prezza. brusoni, 532: soggetto veramente
il duca l'ebbe in capo, o è frutto di eccezionale capacità. ugurgieri
. poliziano, st., 2741: o sacrosanta dea, figlia di giove,
tasso, n-ii-462: -ditemi dunque, o signor annibaie: che cosa è giuoco
di fortuna e d'ingegno fra due o fra più. -mirabil diffinizione, che in
dunque la vita è un giuoco, o signor annibaie: onde ben io dissi che
(un'azione, iacopone, 4-11: o mirabele odio d'onne pena segnore!
gravoso, insopportabile (una sofferenza fìsica o morale); acuto, dolorosissimo (un
per lo più, lungo i fiumi o altre acque, è dolce affatto e mirabile
caterina sforza, 73: piglia trementina o vero oleo de trementina e meglio l;
, rilevante, ragguardevole (una grandezza o una peculiaritàfìsica). giovanni di bonandrea
che suscita stupore e sorpresa; che è o appare molto diverso dalla norma e dall'
. idem, par., 16-4: o poca nostra nobiltà di sangue, /
ovvero piuttosto della cecità degli uomini, o vogliamo dire inganno o decezione dei dimoni
degli uomini, o vogliamo dire inganno o decezione dei dimoni. pontano, 300
non fanno cose che l'evangelio commandi o commendi. b. davanzali, ii-598:
propone con gusto di favole burlesche o mirabili: o a chi non può capirlo
di favole burlesche o mirabili: o a chi non può capirlo, si parla
buon umore, se il mio buono o malo umore'potesse dipendere da loro.
sognare. -che provoca orrore o ribrezzo. s. carlo borromeo,
fatto stato di miseria che mi fa stupire o maravigliare. così dunque mirabile era,
quasi voglia di distinguer questa scienza umana o sapienza che io mi voglia dire,
onda e li confuse. -che deriva o sembra derivare da facoltà o da operazioni
-che deriva o sembra derivare da facoltà o da operazioni magiche; che è effetto di
xxxviii-40: prese dio la tua laude [o s. francesco] in sua
mirabile rugiada. -che è estrinsecazione o partecipazione dell'infinita potenza, sapienza e
l'usar voci talora d'altri dialetti o linguaggi, che forse è quella cosa che
bene al prossimo loro, e poco o nulla ne fanno. manzoni, pr.
s'ingegni di con seguire o conservare il bene, con ischivare nello stesso
bene, con ischivare nello stesso tempo o scacciare da sé i mali.
dire e di somma ricchezza d'ingegno o forza di fantasia: e ciò fa i
alla schiena di molte donne vide dormire o spiare attento un bambino mirabile.
proprietà che suscitano meraviglia, stupore o ammirazione. -in partic.: imprese
imprese di grande valore; fatti memorabili o impressionanti. a. pucci
: quanto che colui si immagini mirabilia o sospetti che ci sie sotto qualche gran
[luciano], iii-2-252: via, o licino, non tante mirabilia di cotesta
raccontare mirabilia: fornire una descrizione entusiastica o molto ammirativa e compiaciuta, per lo
: fornire notizie molto rassicuranti e soddisfacenti o che suscitano gioia e letizia.
dirizza mirabilmente, non solamente per scrittura o per parole, ma per essemplo della sua
, per veder sovente / occhi gentili o dolorosi pianti, / come lo
lo mandano mirabilmente nelle stanze, o prigioni, che son di là dal portico
sue. cavalca, 20-27: venendogli fame o sonno o altra necessità,.
20-27: venendogli fame o sonno o altra necessità,... vergognavasi mirabilmente
: non era nessuno, in qualunque tribulazione o malen- conia si fusse, che,
: così facendo in tutte le prolazioni degli o
mirabilmente a formulare la teorica dell'unico o prevalente interesse, come movente nella storia
bambino. parini, i-919: pollo o fagian con la forcina in alto / sospeso
fr. mirabeau (forse del fabbricante o della ditta produttrice). mirabolano1 (
, citrina, indica. -mirabolano emblice o emblico: drupa del fillanto (phillanthus
e in molti altri semplici e medicinali. o. targioni tozzetti, iii-303: '
tozzetti, iii-303: 'mirobàlani 'o 'mirabolani emblici '... i
cefalee e che si mangiano anche secchi o canditi in zucchero. tramater [s
'. provengono secchi dalle indie orientali o dall'america, od in genere da'
da'paesi stranieri, in forma di ghianda o di noce ovale. se ne distinguono
celebratissimi nel medio evo, ora poco o nulla vengono usati in medicina.
col balano mirepsico (balanus myrepsicus) o col been (moringa oleifera).
vegetare in terreni aridi e calcarei, o come albero ornamentale per il fogliame rosso
e incredibili; che propala notizie inesatte o esagerate, al solo scopo di impressionare
. 3. che suscita interesse o stupore per esagerazione, stranezza, incredibilità
stupore per caratteristiche straordinarie e inconsuete o volutamente esagerate ed enfatiche; stupefacente,
e le pure / nefele d'aristofane o d'omero / la rapsodia divina! quali
ha ottenuto un mira colo o una grazia. -in partic.: guarito
guarito per intervento soprannaturale da una malattia o da una deformazione fìsica. - anche
3. figur. colpito da intenso stupore o da una violenta emozione; attonito,
miracolino, sm. prodigio o miracolo di poco conto, di
.]: * miracolino ': bambino o bambina che paia mirabile per ingegno o
o bambina che paia mirabile per ingegno o per senno. è un miracolino.
vecchi socialisti, che formavano il còrpo o il ventre del partito, rimanevano sbalorditi e
itì. -i). che pretende o ritiene di poter ottenere risultati prodigiosi e
determinato sistema (in partic. politico o economico); che è ottimisticamente e
miracolista. 3. che è o appare prodigioso, straordinario, miracoloso.
del dialetto, e una tonalità miracolistica o panica (tra le myricae e certo
miracoloso. -anche: atto a operare prodigi o effetti straordinari. bonsanti, 4-390
eccezionali evocati da un gesto miradolistico. o mirabolanti. = deriv. da miracolista.
natura onde è attribuito a forze preternaturali o all'intervento di enti soprannaturali, identificati
la momentanea sospensione di una legge fisica o la provvisoria deviazione dell'ordinario corso della
più comuni distinzioni teologiche, interviene operando o supra naturam, quando il fatto trascende
assoluto (come nella risurrezione dei morti o nei casi di bilocazione), o
o nei casi di bilocazione), o contra naturam, quando è sufficiente la
preservati dalle ustioni nella fornace di babilonia o nei casi di levitazione), o
o nei casi di levitazione), o praeter naturam, quando il fatto eccede
maniere quante / nei toi gran merti [o s. francesco] degni onrar pugnoe
-onnipotenza e bontà di dio (o anche sua manifestazione mirabile) che si
istorie de'gentili che de le cristiane o giudaiche, devi ancor ricordarti di quel
possa apparir verità quel che fu ciurmeria o illusione degli alchimisti, il miracolo di
a volta a volta mirabili, misteriosi o prodigiosi. -in partic.: prova
di coraggio e di valore; azione o impresa insolita e clamorosa, che suscita
anche, angoscia e terrore; evento o circostanza strana e inspiegabile che crea apprensione
or udite altro miracolo. qual idea o immagine trovereste voi che fosse tanta o
o immagine trovereste voi che fosse tanta o almeno s'avvicinasse a chiarire sì vasta sentenza
, astuzia, mezzuccio (spesso fraudolento o ai limiti dell'inganno). f
. frugoni, i-357: vivesi d'inganno o d'impresto o di arzigogolo o di
i-357: vivesi d'inganno o d'impresto o di arzigogolo o di miracolo. le
inganno o d'impresto o di arzigogolo o di miracolo. le rendite crescono perché
della fantasia. -animale che presenta forma o caratteri insoliti e bizzarri. landino
mondo e più nobile delli dei o eguale. 5. persona che si
negative, morali, intellettuali, fisiche o, anche, pratiche, tanto da
, lxxxviii-1-180: ipolito, narciso o ansalone, / adonis, pulidoro e
spaventevole (con riferimento a personaggi mitologici o leggendari). lancia, i-233:
baio garibaldino. -campo, piazza o prato dei miracoli', a pisa,
artistico sia in quello tecnico, scientifico o artigianale). groto, 1-42:
qualche foglio, un po'di legno o di gesso. e non potevo persuadermi
qualche miracolo addosso, comprato sui banchini o nei bazar. 8. esclamazione
dalla diffusione del benessere, anche espresso o ricercato in forme appariscenti di consumismo.
estens.: luogo popolato di mendicanti o di gente di malaffare (cfr.
fatto prodigioso accaduto per intervento della vergine o di un santo. 12. agric
miracolo, che ne fanno un tre o cinque al più per pedale, per tutto
solido, che è solfato di calce o gesso prodottosi tra le due sostanze mescolate
sorpresa, di meraviglia, di stupore o anche di dubbio per un fatto, un
di dubbio per un fatto, un evento o un comportamento insolito, impensabile, inspiegabile
cosa insolita e da maravigliarsene. « o che miracolo è questo che tu giungi
tempo? ». carducci, iii-3-350: o miracoli chi 'l direbbe, / chi
terra saturnia dell'antica giustizia. vediamola. o miracolo! in essa non sono schiavi
miracolo: in modo miracoloso, prodigioso o anche per influsso di magia. -anche
me li mandaste per qualche vetturale o vetturino, che venendo qua sarà pagato
: di'alla signora che in ogni modo o le porterò o le spedirò qualcosa di
che in ogni modo o le porterò o le spedirò qualcosa di nuovo, ma che
si attendono miracoli. -avere miracolo o a miracolo: considerare come un caso
sapere, scrivere vita, morte (o virtù) e miracoli di qualcuno o
(o virtù) e miracoli di qualcuno o di qualcosa: conoscere le vicende di
che due doppieri. -essere (o parere) un miracolo: suscitare meraviglia
clamorosa, straordinaria, eccezionale, inusitata o, anche, inverosimile, incredibile,
: s'eo doloroso ciascun giorno vado / o penso o doglio od istò in trestizia
doloroso ciascun giorno vado / o penso o doglio od istò in trestizia, / miraeoi
loro filia. petrarca, 138-7: o fucina d'inganni, o pregion dira,
138-7: o fucina d'inganni, o pregion dira, / ove 'l ben
eccezionale importanza; portare a termine imprese o attività degne di ammirazione e altamente encomiabili
italia', sventolante in mezzo ad una o due bande, farebbe miracoli. moravia
esprimere una viva sorpresa; mostrarsi stupito o meravigliato, anche in maniera esagerata.
miracolo: essere troppo diffidente, scettico o sospettoso. lippi, 12-2: questi
e un altro ha la cera (o un altro raccoglie i moccoli): per
cosa, e un altro ne ha, o ne usurpa, il merito e i
, sm. fatto, evento, episodio o prodigio superiore a ogni immaginazione o di
episodio o prodigio superiore a ogni immaginazione o di proporzioni eccezionali (talvolta riferito con
proporzioni eccezionali (talvolta riferito con esagerazioni o con eccessiva fantasia; e può avere
uomini mezzi bestie e altri stupori di veduta o sognati in quelle paure. d.
. persona incline a stupirsi di tutto o che è priva di ogni senso critico;
che si maraviglia d'ogni minima cosa o vuole o fa le viste di volere
maraviglia d'ogni minima cosa o vuole o fa le viste di volere ch'altri
di ogni cosa, che si fa maraviglia o si preoccupa di tutto; che è
. farsi un miracolone: restare sbalordito o attonito, mostrare un grande stupore.
un miracolo; per intervento di dio o di una potenza soprannaturale.
guarigioni miracolosamente avvenute in quell'antica lourdes o pompei. palazzeschi, 1-348: i poveri
(e può avere una connotazione enfatica o iperbolica). -anche: a stento
ciò che è miracoloso, portentoso, insolito o,
mirabile; capacità di compiere prodigi stupefacenti o azioni che destano ammirazione e meraviglia.
miracolo; causato, in modo diretto o indiretto, dall'intervento di una potenza
il poter con franchezza decidere che l'estasi o visione venga da miracolosa influenza di dio
visione venga da miracolosa influenza di dio o pur dalle forze e dalla disposizion naturale
scientifica non preme sapere se si ebbero o no miracoli, se miracolose o
o no miracoli, se miracolose o no furono le stimmate di san francesco,
miracoloso? -che è, o è ritenuto, capace di ottenere miracoli
capace di ottenere miracoli (un oggetto o un'immagine sacra); taumaturgico.
che in egitto erano in odio i pecorai o pastori e mandriani stranieri.
morali, artistiche, intellettuali, fisiche o pratiche, per cui è considerato capace
superiori alle previsioni e alle aspettative, o è fatto oggetto di ammirazione e di
si veggono miracolosi. contile, ii-41: o amico perfettissimo e miracoloso, tu corri
inspiegabile, singolare, inusitato, stravagante o straordinario, eccezionale, stupefacente, tanto
volta a volta, mirabili, misteriose o prodigiose (un'azione, un fatto
, una circostanza, un fenomeno naturale o, anche, uno stato d'animo
; e può avere una connotazione enfatica o iperbolica). dante, conv.
consacrava. -che suscita meraviglia o ammirazione per qualità, bellezza, pregio
sono manco di sette? -intatto o ritto per miracolo. baldini, i-131
valore estetico; pienamente riuscito; eseguito o foggiato con somma perfezione artistica, in
poi... avete scorso qualche volta o un libretto francese di pietà o una
volta o un libretto francese di pietà o una gazzetta o anche solo l'accompagnatoria
libretto francese di pietà o una gazzetta o anche solo l'accompagnatoria di pillole o
o anche solo l'accompagnatoria di pillole o di pastiglie miracolose, ove si ragiona di
a esagerare, a eccedere nel riferire o nel narrare qualcosa. v. rota
in mare aperto; per esso un oggetto o un elemento del paesaggio posto in lontananza
appaiato alla sua immagine speculare collocata superiormente o inferiormente (miraggio superiore o inferiore)
superiormente o inferiormente (miraggio superiore o inferiore), che appare ondeggiante su
lo scrivere per i giornali attira, o attrae, i giovani. la scienza ha
l'italia, fin che vide svolgere felice o no la storia viva da se stessa
no la storia viva da se stessa o in se stessa la contemplò, rapita nel
esercita la suprema autorità in un esercito o in una flotta; comandante in capo
persona dotata di ammirevoli doti e capacità o di eccelse virtù, onde può essere
iii-182-8: omo non de'fuggir guerra o travaglio / per esser miraglio / d'ogni
. struttura prominente, di forma conica o piramidale, collocata sulla parte superiore di
, messa sulla parte superiore delle boe o di altri segnalamenti, per accrescerne l'
vivo e sincero, espresso a voce o per scritto (e serve per mani
in vani miramenti ed aprimenti di salterio o di evangeli o d'altre scritture.
ed aprimenti di salterio o di evangeli o d'altre scritture. 2.
che, s'egli aspettasse il carnovale o la corte di roma tutta, gli
d'importanza non furon eretti da'miramolini o da'califfi di bagdad e di marocco
meraviglia per singolarità, rarità, stranezza o, anche, per bellezza, valore,
, per bellezza, valore, pregio o fasto, sontuosità, magnificenza (un
, un oggetto, un fenomeno naturale o, anche, una dote, una virtù
figure e scene voluttuose. -che dimostra o richiede doti eccezionali di coraggio e ardimento
2. che pare non avere spiegazioni naturali o razionali; che sembra o è provocato
spiegazioni naturali o razionali; che sembra o è provocato da un'azione misteriosa o
o è provocato da un'azione misteriosa o, anche, magica; che produce effetti
3. che si riferisce o è proprio deltonnipo- tenza di dio;
mirandola (in provincia di modena) o la sua storia. carducci,
. 2. neol. pari o simile, per la grande memoria,
vivanda costituita da un pasticcio di volatili o pollame, arrostiti a metà e poi
, zucchero e abbondante succo d'arancia o di limone (e nella cucina rinascimentale
messisburgo, 80: miraos di pizzoni o ficadetti, di cui si serve in
oggetto; levare gli occhi verso qualcosa o qualcuno; cercare con 10 sguardo,
, 242-1: mira quel colle, o stanco mio cor vago: / ivi
: in sì gelido verno, / o se miro l'orror di lunga notte,
miro l'orror di lunga notte, / o se bianco discerno / per nevoso candore
5-173: pietosi miravano nelle case arse o diroccate volti pallidi e sparuti. foscolo,
vi-172 (35-3): dovunque eo vo o vegno o volgo o giro, /
35-3): dovunque eo vo o vegno o volgo o giro, / a voi
dovunque eo vo o vegno o volgo o giro, / a voi son, donna
s'eo con gli occhi altrove guardo o miro, / lo cor non v'è
faccio i sembianti. iacopone, 1-57-153: o gente che amate / e 'n bellezze
sforza ombrarla, ove ch'i'vada o miri. ariosto, 10-59 quel che
sennuccio del bene, 15: o salute d'ogni occhio che ti mira,
conforto d'ogni mente isbigottita, / o chiara luce di nuovo apparita / 10
mirino. de'marchesi, xxxvi-231: o de le sante muse bella e chiarissima
per i particolari, la durata dell'azione o anche un sentimento di stupore e di
destra. alberti, ii-45: dite, o mortali che sì fulgente corona / ponesti
cristo, mira l'uomo la femmina o la femmina l'uomo con disordinato desiderio
. romani, 29: mira, o norma, ai tuoi ginocchi / questi cari
i. frugoni, i-9-292: mira [o maria vergine] in ossequio al tuo
: mira il tuo popolo, / o bella signora, / che, pien di
miro di perpetui geli / inargentate, o rupi di granito, / senza che
frugoni, i-8-205: io miravo nel piano o ne la valle / da l'aria
lo più nell'ambito dell'esperienza mistica o in visione estatica). - anche
petrarca, 264-49: or ti solleva [o mente] a più beata spene,
318: a te..., o sofia, non bastino gli occhi corporei
interni. -con riferimento all'immaginazione o alla fantasia poetica. dante,
influssi in seno a voi, / o care a dio del lazio alme pendici
mirava il sole. pascoli, 76: o mani d'oro, di cui l'
idem, inf., 9-62: o voi ch'avete li 'ntelletti sani, /
, che furon sempre dell'imperio romano o ligi, o sotto re, dato dal-
sempre dell'imperio romano o ligi, o sotto re, dato dal- l'imperadore
, non basta il mirarla e giudicarla bella o impararla a mente, ma bisogna considerar
. sacchetti, 285: mirando [o firenze] indietro al tuo passato scanno /
fra 'l compianto de'templi acherontei / o ricovrarsi sotto le grandi ale / del
-seguito da una prop. interrog. indiretta o da una prop. dichiarativa.
t'è più reprensione: / o desdegnar, per fare me morire, /
desdegnar, per fare me morire, / o guardar, perch'eo torni a guerigione
le spalle. cammelli, 145: o grande scriba in le maggior faccende / che
dio intesa. frezzi, i-6-7: o del gran love mogliera e sirocchia,
, / né mirar se mi giova o se mi offende; / licito fòra più
or se raggio alcuno / spunti, o si schiari de la notte il bruno.
amore di dio, né a vergogna o pericolo di mondo. petrarca, 28-73
/ fur mai cagion sì belle o sì leggiadre. ariosto, 9-72: non
: il giudice, mirando a la passione o a l'interesse suo proprio e ascoltando
simigliante fare. 14. avvedersi o prendere atto di una determinata situazione,
in relazione con un compì, predicativo o con una prop. subordinata).
. essere preso da stupore, meraviglia o ammirazione; dimostrare sorpresa (anche in
, 12-66: qual di pennel fu maestro o di stile / che ritrasse l'ombre
. 17. rivolgere il pensiero o l'attenzione a un termine preciso,
fuorché quello di rendersi grate a'maschi o di piacer loro, per aver con essi
imaginò tendesse egli [dante] a fare o volere nella chiesa non toccava, se
iii-24-161: il razionalismo giacobino, mova o da montesquieu o da rousseau, mira
razionalismo giacobino, mova o da montesquieu o da rousseau, mira in teorica a rifoggiare
21. puntare un'arma da fuoco o da getto verso il bersaglio; metterla
in un punto prefissato con un'arma o con un oggetto. ariosto, 39-2
guittone, xlix-104: mira, mira, o madonna, che fai, / per
. r. martini, 27: o quanti visi pien di liscio, to'quant'
: guardare, osservare da una più o meno considerevole distanza o, anche,
da una più o meno considerevole distanza o, anche, con un certo distacco.
di buon occhio: considerare con ottimismo o con simpatia e benevolenza, talvolta eccessiva
bel ritrovato. -mirare direttamente (o dritto): giudicare con intelligenza,
a persone, cose, situazioni indegne o trascurabili. petrarca, 70-25: ella
di demon ch'a terra il tira / o d'altra oppilazion che lega tomo,
discende. -osservare attentamente il mondo o l'ambiente circostante. citolini,
si mira. guidiccioni, i-47: o rara e viva fonte d'onestate, /
, 1-76: -chi mandasse un mira sole o girasole? - quest'erba ancora è
, la qual se chiama mirasole o ver catapuzia magior, et ha le foglie
... il nome di elioscopia o mirasole indica la proprietà che ha di
: le fabbriche, distribuite con giudizio o sulla vetta di un colle o nel
giudizio o sulla vetta di un colle o nel piano, formano una pittura mirata da
leale, e leggiermente per alcuna miratura o per alcuno sembiante può nascere un gran
e una parola che gli sia detta ingiuriosa o una mala miratura che gli sia fatta
anche sm.: mirbano). olio o essenza di mirbana-. nitrobenzolo.
fidi... alla patria favella, o piuttosto ad alcuno dei quattro suoi dialetti
tempi nostri copiosissima in ispagna. o. targioni tozzetti, ii-364: balano mirepsico
3. ant. misura di capacità o di peso (tenendo conto dei pesi
a quelli adiacenti e fornito di una o due paia di zampe, che sono
fra le quali scorreva improvvisamente qualche insettaccio o anche uno spaurito miriàpode (sapete com'
sapete com'è difficile scacciare i millepiedi o centogambe dalle vecchie dimore).
alumi, / quanto può invidiarte, o nostra etade! / ché se nectar
loto, coperti sopra di strame o di myrica. gonzaga, 27-73: tra
il fiore. -grasso di mirica o cera di mirica: grasso vegetale presente
esser quercia od umile mirice, / o platano, oppur bussolo siepaio / nella sacra
= voce dotta, lat. myrica o myrice, deriv. dal gr.
. famiglia di piante dicotili, arbustacee o arboree, che comprende tre generi (
. -ina, che indica ammine o composti analoghi. mirificare, tr
letter. che suscita meraviglia, ammirazione o anche stupore, sorpresa; che appare
: soprannaturale. iacopone, 1-343: o portento mirifico! / la croce di
5. agostino volgar., 4-32: o pace, tu se'tale bene nelle
. 8. che suscita meraviglia o ammirazione per qualità, bellezza, pregio
morali, artistiche, intellettuali, fisiche o pratiche per cui è considerato degno di
a specchio, a riflessione, brillante o a camera chiara: quello che, se
3. figur. punto o metodo di analisi o di classificazione.
. figur. punto o metodo di analisi o di classificazione. pasolini, 8-103
. region. disus. condizione climatica o termica di fresco o di freddo.
. condizione climatica o termica di fresco o di freddo. a. casotti
. region. disus. condizione climatica o termica di fresco o di freddo.
. condizione climatica o termica di fresco o di freddo. g. forteguerri
momentanei disturbi locali della circolazione sanguigna o della compressione di un nervo.
(e sono comunemente detti formiche bulldog o formiche sergenti: cfr. formica,
, 'formica 'e 8óp. o <; * casa '.
mirmecofile: vegetali che mostrano rapporti più o meno evidenti con formiche, alle quali
mirmecòtrofo, agg. bot. che riguarda o è proprio delle piante da cui le
e specie), per lo più carnivori o amanti di nutrimenti zuccherini, diffusi ovunque
e può assumere una connotazione iron. o spreg.). petruccelli della gattina
capacità culturali, intellettuali, artistiche (o incline al servilismo e conformista).
a risolverlo, disputando, se tricuspidale o basilicale dovesse eseguirsi il fastigio della medesima
suscita mera viglia, ammirazione o, anche, stupore, sorpresa;
è. cecco d'ascoli, 706: o quante sono le nature occulte / a
nostra umanità cieca ed ignara! / o quante cose mire son sepulte / al nostro
correggio, 1-214: apollo e palla o alcun cantor cantare / con lor penne
. 2. che suscita meraviglia o ammirazione per bellezza o pregio; che
che suscita meraviglia o ammirazione per bellezza o pregio; che rivela notevole perizia,
notevole perizia, grandi capacità artigianali o artistiche; esteticamente perfetto. boccaccio
, vi-240: omero, maso, naso o chi più mira / descrizione,
chi più mira / descrizione, o di donna o di dea, / fe'
/ descrizione, o di donna o di dea, / fe', saria poco
virtù, una qualità morale, intellettuale o fisica). boccaccio, v-34:
di sostanze medicinali in un olio essenziale o volatile. tommaseo [s
853: né tu da tespie o da cirra, / né dalla ricca corinto
dopo vi danzerò la danza sacra, / o uomini del- l'isole, con due
l'incenso. — per indicare simbolicamente o emblematicamente sofferenze morali, pene, rinunce
fonte / li dan vino mirrato, o gran nequizia. g. aver ani,
sopra l'albero della croce, 1-65: o madre di dio pietosa, abbraccia il
vivanda costituita da un pasticcio di volatili o pollame arrostiti a metà, poi lessati
catalano. in prima togli pippioni, o pollastri o capponi, et acconciali corno
. in prima togli pippioni, o pollastri o capponi, et acconciali corno si fanno
il massimo grado di ossidazione di elementi o loro composti.
= voce dotta, lat. myrrina (o murrina) [lapis]; cfr.
= voce dotta, lat. myrrinus (o murrinus); cfr. anche
= voce dotta, lat. myrrhites (o myrrhitis), deriv. dal gr
, sono bacche, drupe, capsule o noci. = voce dotta,
. mariotto davanzati, lxxxviii-1-421: o chiome illustre mirte'e pellegrine, /
.. di color nero ovvero mirteo o rosso. carducci, iii-2-55: gemeva
mirtéto, sm. bosco, macchia o siepe di mirti; zona ricoperta da
, ii-247: sfrondate / ilari carolando, o ver- ginette, / il mirteto e
voce dotta, comp. da mirt [o] e dal lat. coccum,
preparata aro matizzando il vino o il mosto con bacche di mirto.
la forma simile a quella della bacca o della foglia del mirto (con riferimento
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. mirtillo1, sm
50 cm, con foglie caduche, ovali o oblunghe, minutamente seghettate, membranose;
si possono mangiare crudi, in marmellate o, anche, usare per colorare il
succo vinoso et al gusto bruschetto. o. targioni tozzetti, ii- 377
costituito di mirti; estratto dalle foglie o dalle bacche del mirto; aromatizzato col
ant. bevanda preparata aromatizzando il vino o il mosto con bacche di mirto.
che può raggiungere l'altezza di tre o quattro metri, appartenente al genere myrtus
bacca, ramo, fronda, corona o fusto legnoso di tale pianta. -anche
ove solinghe / amor v'insidia, o donzellette, uscite: / gioia promette
fuggiva. d'annunzio, i-152: o giovinetti, alzatemi / qui un verde
foglie di tale pianta, usato in cosmetica o, anche, in farmacologia come sedativo
, in farmacologia come sedativo, balsamico o antisettico. 2. indica simbolicamente la
3. locuz. — cambiarsi o farsi di qualcuno i mirti in cipresso
della casa, 724: lasciate, o muse, i mirti e i verdi
, agg. ant. che è affine o simile al mirto (un arbusto)
, infelice, provocata da sofferenze morali o fisiche o, anche, da situazioni
, provocata da sofferenze morali o fisiche o, anche, da situazioni materiali spiacevoli
, la carne fresca (di porco o, anche, di pollame, di
stare in un vaso di legno o di terra tre o quattro giorni, e
di legno o di terra tre o quattro giorni, e poi si soffriggono nello
conservazione (un pezzo di carne di maiale o, anche, di bovino, di
il marito giovane ed ella sarà vecchia o misalta. = part. pass,
sf. avversione, insofferenza, disprezzo o rifiuto dei rapporti, delle consuetudini e
consuetudini e degli interessi sociali; difficoltà o incapacità a stabilire contatti e legami improntati
a simpatia e umanità con una persona o con gruppi di persone; tendenza abnorme
: i giovani si fanno apostati nell'egoismo o consumano ogni vigore in accessi d'una
si addice a te giovane di ventuno o ventidue anni. d'annunzio, iv-2-530:
. proprio, tipico di un misantropo o della misantropia; che si manifesta in
. un po'di ostruzione nel fegato o nella milza, un infarto ne'polmoni,
, ma sprezza gli uomini, sarà tiranno o misantropo; e napoleone, genio d'
9-54: gli uccelli di malaugurio / gufi o civette vivono soltanto / in casbe denutrite
civette vivono soltanto / in casbe denutrite o imbalsamati / nelle bacheche dei misantropi.
. formato da persone insocievoli, scontrose o, anche, egoiste, che nutrono avversione
servita anche in questo e fra tre o quattro giorni io le invierò due cavalli che
le morti poi repentine,... o di folgori o per qual altra violenza
repentine,... o di folgori o per qual altra violenza ch'elle succedano
imperciocché tutte le volte chi mi- scadea o misavvenia ad alcuno uomo o per l'amistà
mi- scadea o misavvenia ad alcuno uomo o per l'amistà [ecc.].
che scatenasse le fiere, e queste o per fame o per innata ferocia si avventassero
fiere, e queste o per fame o per innata ferocia si avventassero, secondo
da due termini miserabili è chiusa, o da morte o da debile vecchiezza:
miserabili è chiusa, o da morte o da debile vecchiezza: a qualunque tu
et un poco di suco di pomaranci o de limoni o di agresto.
di suco di pomaranci o de limoni o di agresto. = var.
redi, 16-i-324: fogge di stipi o studioli trasparenti da una o più parti,
fogge di stipi o studioli trasparenti da una o più parti, dove a guardia di
miscee, cui la rarità, la ricchezza o il lavoro rende care, preziose o
o il lavoro rende care, preziose o stimabili: e sono per lo più arredi
. pensiero, idea, fatto, condizione o facoltà di poco conto, di scarso
distrattili e sopra questi movimenti di contrazione o distrazione io ho pur le tante miscee
di quelli aplomb » diplomatico del duca o dell'amabile gentilini, troverei quattrini quanti
miscée che avanzano alle spese della giornata o della settimana, sono dunque tutta la
una tribù di antichi valletti di camera o di anticamera. 8. miscellanea
anticamera. 8. miscellanea poetica o letteraria. s. mafjei, 4-276
pare che s'abbiano a chiamare una miscea o un fascio o un ammasso di cose
a chiamare una miscea o un fascio o un ammasso di cose per lo più triste
sf. processo attraverso il quale due o più elementi liquidi, fluidi, gassosi
più elementi liquidi, fluidi, gassosi o polverulenti, mescolandosi e fondendosi, concorrono
, con un'aggiunta di composti indetonanti o, per i motori a due tempi,
meccaniche necessarie per lavori di fondazioni stradali o di rinforzo murario. -miscela frigorifera:
che, per effetto di una fiamma o di una scintilla elettrica o raggiungendo una
una fiamma o di una scintilla elettrica o raggiungendo una determinata temperatura, si combinano
i giovani] nell'anno, o nei due anni d'agraria attendere alle seguenti
di diverse qualità di caffè tostato (o di suoi surrogati), messa in
, di qualità, di caratteri diversi o, anche, contrastanti, che si
anche, contrastanti, che si dispongono o s'immaginano disposti in modo da formare
in modo da formare un complesso più o meno unitario e armonico. delfico
6. frequentazione, convivenza, occasionale o stabile, di persone di condizione,
di persone di condizione, di estrazione o anche, di razze diverse. -anche:
. 7. fusione di due o più lingue che, attraverso influssi e
di scritti di generi e argomenti diversi o di diversi autori. gioberti, 1-i-21
). mescolare, mischiare sostanze diverse o varietà di una stessa sostanza in modo
per estens. combinare insieme, modulare o sovrapporre luci, suoni, segnali elettrici provenienti
; che risulta dalla mescolanza di due o più elementi omogenei. -per estens.:
addetto alla preparazione di miscele a mano o meccanicamente; mescolatore. 2.
in determinate proporzioni sostanze solide, liquide o gassose (anche miscelatrice, sf.
e sovrapporre in proporzioni determinate due o più segnali della stessa natura, ma di
, in varie industrie, si ottiene o si mantiene omogeneo una mescolanza di sostanze
, dei diversi programmi disponibili nella memoria o, anche, di alcune parti di
in un unico volume, di scritti scientifici o letterari composti da uno o da più
scritti scientifici o letterari composti da uno o da più autori su uno stesso argomento
da più autori su uno stesso argomento o su argomenti e discipline diverse, pubblicata
pubblicata per lo più per festeggiare o commemorare uno studioso in occasione di qualche
cosina piena di garbo. -rivista o pubblicazione periodica che comprende articoli e servizi
collezione di opuscoli diversi di un autore o su un argomento, rilegati in un volume
su un argomento, rilegati in un volume o in un inserto o riuniti in appositi
in un volume o in un inserto o riuniti in appositi contenitori nelle biblioteche
in appositi contenitori nelle biblioteche pubbliche o private per agevolarne il ritrovamento e la
. 3. rubrica di un giornale o di una pubblicazione periodica, dedicata ad
ora, io finirò spero questa notte o l'altra il mio articolo.
letterario misto di prosa e di versi o caratterizzato dall'uso di metri diversi.
, oltre tragedie, comedie e sature o miscellanee, con le quali ultime introdusse
la sua grande opera epica in versi esametri o lunghi. -raccolta di disposizioni disparate
si noma 'miscèlla ', cioè miscellanea o mescolanza, poiché contiene molti e diversi
. 5. mescolanza di oggetti o di fatti diversi, per lo più
per lo più senza un ordine preciso o specifico. tommaseo [s. v
. 6. figur. riunione o gruppo di persone disparate. zena,
capi si passavano con una sola proposizione o vecchie leggi si rabberciavano coll'aggiunta di
indirette. 2. che comprende o raccoglie scritti di vario argomento di uno
raccoglie scritti di vario argomento di uno o di più autori o articoli, trattati
argomento di uno o di più autori o articoli, trattati, dissertazioni, notizie
, dissertazioni, notizie su un argomento o su una disciplina specifica (un codice,
. 4. che ha per oggetto o verte su argomenti o su discipline diverse
ha per oggetto o verte su argomenti o su discipline diverse. f. f
6. spese miscellanee: minute o accessorie. piovene, 10-115: iscriversi
apuleio), deriv. da miscellus o miscillus 'misto, vario '; il
foima imp. nelle ricette mediche precede o segue l'elenco dei vari ingredienti farmaceutici
violenta, confusa e tumultuosa fra due o più contendenti 0 gruppi di contendenti ammassati
alquanti veduti / che per lor senno o maioranza o possa, / quando una
veduti / che per lor senno o maioranza o possa, / quando una mischia è
] dica a l'altro paravole iniuriose o vero desorevoli e rampognose o vero abbia
paravole iniuriose o vero desorevoli e rampognose o vero abbia rampogne com l'altro:
vero abbia rampogne com l'altro: o... essi frati facciano e
essi frati facciano e commettano insieme grido o vero meschia. ser giovanni, 3-466
si percuotono insieme l'un coll'altro o alcuni, ma pochi con alcuni altri
altri, solamente per movimento d'ira o mala volontà, e chiamasi volgarmente zuffa
mala volontà, e chiamasi volgarmente zuffa o mischia o veramente litigio. sermini,
, e chiamasi volgarmente zuffa o mischia o veramente litigio. sermini, 364:
e d'ogni furto, robarie e assalimenti o meschie e d'ogni altro male che
e, tra quelli animosamente mettendosi, o in fallo o come si fosse,
quelli animosamente mettendosi, o in fallo o come si fosse, appiccò due noci
: colà non veggonsi fazioni, mischie o risse sanguinose,... riducendosi quivi
uscir dal baccano,... o andare a vedere anche quest'altra.
infranto. 2. combattimento terrestre o navale, scontro violento, accanito,
come le grida degli uomini, i quali o ferivano o erano feriti. b.
degli uomini, i quali o ferivano o erano feriti. b. davanzali, i-48
, morì. tasso, 3-25: o tu, che mostri avere / per nemico
la chiesa; dai tetti di due o tre case già scoppiavano le fiamme, tinelli
11-276: non si videro mai satiri o pani /... / muover sì
occasione del carnevale, opponeva due partiti o fazioni per la conquista del palazzo comunale
di idee, di opinioni, di interessi o di atteggiamenti; alterco, lite,
, dibattito, disputa pubblica su questioni o temi storici, scientifici, politici,
storici, scientifici, politici, letterari o culturali; polemica. boccaccio,
cento volte s'è fatto qualche mischia / o per cagion dell'acque o del confine
mischia / o per cagion dell'acque o del confine, ma un altro potentato s'
, sensazioni, passioni, affetti diversi o contrastanti; travaglio interiore. a
possonsi trovare, nelle rappresentazioni di fatti o eroici o volgari, nuovi intrecci,
, nelle rappresentazioni di fatti o eroici o volgari, nuovi intrecci, nuove mischie
a muovere gli affetti di chi vede o di chi ode o di chi legge.
di chi vede o di chi ode o di chi legge. papini, 1-744:
disse in una lunga lettera lunga venti o trenta pagine in cui l'amore,
materiali impastati insieme, usata per modellare o ricavare calchi, forme, ecc.
] si cominciarono i lavori a scagliola o a mischia. -lega metallica.
, perché, non avendo alcuna mischia o lega d'altro metallo, ma fabricandosi
7. folla, moltitudine di persone o di animali ammassati confusamente; accozzaglia.
l'accompagna? / saria de'figli o de'nipoti alcuno / del gran nostro legnaggio
pratticarono di poi sempre senza alcuna pretensione o sussiego nella meschia di tutti gli altri
-fusione armonica di elementi contraddittori o contrastanti; contemperamento. f. f
. nell'industria tessile, mescolanza di due o più fibre di natura, di qualità
più fibre di natura, di qualità o di colore diversi in un tessuto (
condotti e contenitori diversi di apposite macchine o impianti). -nella fabbricazione del
azione spontanea di gioco condotta da uno o più giocatori di ogni squadra raggruppati intorno
dall'arbitro in seguito a un fallo laterale o in avanti (ed è compiuta per
mischie. -essere, collocarsi sopra o al di sopra, al di fuori
al di fuori della mischia: rendersi o mantenersi estraneo a una controversia, a
a una disputa, a una guerra o, anche, a un determinato campo
mescolamento di vari elementi solidi, fluidi o liquidi; mescolanza, impasto
lingue diverse; contaminazione di generi letterari o di stili diversi. bizzarri, 7
, di circostanze, di cause diverse o concomitanti. fra giordano, 3-144:
li padri non corrano sopra la plebe o la plebe con tra i padri?
il mescolare, l'essere mescolato; operazione o processo per il quale si mescolano due
processo per il quale si mescolano due o più sostanze. -in senso concreto:
. 2. fusione, contemperamento o accostamento di colori o di tinte.
fusione, contemperamento o accostamento di colori o di tinte. - anche al figur.
bianco e rosso / ti diranno: « o bel sole, / dalla nostra mischianza
. capriata, 1-17: dalla meschianza o commistione di questi tre suoni principali,
persone di estrazione, nazionalità, cultura o religione diverse; presenza contemporanea di gruppi
religione diverse; presenza contemporanea di gruppi o categorie di diversa origine o composizione.
di gruppi o categorie di diversa origine o composizione. pagliari dal bosco, 397
popolo. -in senso concreto: folla o gruppo di persone composito ed eterogeneo.
nel quale si vegga una simigliante mischianza o più tosto miglioramento. 5.
l'opre a cantar, m'accingo, o diva: /... / l'
in sé. 9. fusione o incrocio di lingue o dialetti diversi.
9. fusione o incrocio di lingue o dialetti diversi. di breme, conc
commistione di elementi derivati da tradizioni artistiche o culturali diverse; contaminazione di generi letterari
culturali diverse; contaminazione di generi letterari o di stili eterogenei. pecchio, 1-25
salvini, 6-171: siccome la satira o satura è mestura e mischianza di più
rosmini, xii-286: secondo aristotele la mistura o * meschianza 'è una mutazione
nel senso assoluto di 'far mischia 'o 'adirarsi '. moravia, ix-187
strette, con un filo di meno o col mischiar filo di lino dove prima
cose in modo da modificarne la primitiva o regolare disposizione e ottenere un ordinamento casuale
et empie. -ricoprire il corpo o le membra (con partic. riferimento
associare in un gruppo, in una schiera o, anche, in una carica,
di estrazione sociale, di tradizioni culturali o di fede politica diverse; annoverare in
persone accomunate da caratteristiche, qualità o difetti simili; favorire un intimo rapporto
un intimo rapporto fisico fra due persone o una completa comunione spirituale. g
due persone di stirpe, di condizione o di estrazione sociale diversa. pigafetta
(fino a contemperarli e farli coesistere più o meno armoniosamente); fare coincidere o
o meno armoniosamente); fare coincidere o concordare (pensieri, sensazioni, sentimenti
sensazioni, sentimenti, qualità, azioni o atteggiamenti diversi). anonimo, i-568
i vecchi. della porta, 1-389: o vita mia, se morisse ora,
provocando per lo più effetti di contaminazione o di profanazione. frate ubertino, xvii-198-32
263: dove incauto mi portaste, o clio? / perdona se mischiò. santo
in uno scritto, in un discorso o in una lingua (o anche in un'
un discorso o in una lingua (o anche in un'opera figurativa) argomenti
argomenti, concetti, frasi, vocaboli o artifici retorici o metrici estranei, non inerenti
, frasi, vocaboli o artifici retorici o metrici estranei, non inerenti o poco
retorici o metrici estranei, non inerenti o poco pertinenti e opportuni; interpolare. -
tratti da lingue, da generi letterari o da stili diversi; contaminare. b
. implicare qualcuno in una determinata faccenda o situazione, per lo più ambigua, sgradevole
, per lo più ambigua, sgradevole o pericolosa; coinvolgerlo in una responsabilità gravosa
di un fine comune, spesso equivoco o illecito. ugurgieri, 19: entra
, / quando tu vai in viaggio o a mercantare. a. sagredo, li-5-127
; ma nel far la specie universale o conoscere i sensibili comuni si mischia
iniziative, imprese poco oneste, equivoche o non consone alla propria natura, stato
alla propria natura, stato, condizione o professione. pace da certaldo, 89
la signoria di lucca, sia tenuta o no a meschiarvisi. manzoni, pr
-ant. invischiarsi, rimanere irretito o lasciarsi attrarre dalle lusinghe, dagli allettamenti
, 1-i-131: deggion le nozze, o figlia, / più al pubblico riposo /
a mischiarsi con tutte l'immagini care o terribili che la speranza o il timore
l'immagini care o terribili che la speranza o il timore gli mettevano. praga,
stato in firenze, senza niuna novità o pericolo di città, mischiatamente della setta
, umana e divina, di cristo o quella umana e animale di alcuni mostri
umana e animale di alcuni mostri mitologici o di esseri immaginari. fra giordano,
. 2. frammischiato di sostanze o di elementi eterogenei; messo insieme alla
tre, ma con tanto maggior parentela o vicinanza alla divinità, quanto elle sono
vermiglio, come indice di buona salute o per effetto di un'improvvisa emozione,
rozza, con maschera comoda e barba o bianca o mischiata. 4.
con maschera comoda e barba o bianca o mischiata. 4. unito,
5. congiunto da vincoli di parentela o da comuni caratteri di stirpe.
indole diversa; che si trova unito o inserito, anche idealmente, in un
da s. c., 13-3-12: o morte, sotto i tuoi calci verranno
, di condizione, di estrazione sociale o di provenienza diversa (un gruppo,
la propria influenza, che si esplica o si verifica in concomitanza, in simultaneità
si verifica in concomitanza, in simultaneità o in dipendenza da altri fattori affini o
o in dipendenza da altri fattori affini o contrastanti (un sentimento, uno stato d'
a lui pareranno mischiati con quella scienza o arte o con la maniera d'insegnar quella
pareranno mischiati con quella scienza o arte o con la maniera d'insegnar quella scienza
la maniera d'insegnar quella scienza o arte che sarà stata commessa all'esame suo
-in partic.: costituito dal contemperamento o dalla sintesi di elementi diversi: misto
diversi: misto; che risulta dall'intreccio o dalla commistione di concetti, di idee
. -con riferimento all'alternanza più o meno regolare di versi che presentano una
e da elementi che appartengono a tradizioni o a culture diverse; imbarbarito (una
si può capire qualcosa che sembra vaticinio o responso. 13.. dir
9. 14. sm. panno o stoffa confezionata con tessuto di materia o
o stoffa confezionata con tessuto di materia o di colori diversi. libri di commercio
dall'altro. 15. unione o raggruppamento di persone, di classi o
o raggruppamento di persone, di classi o nazionalità diverse in un'assemblea, in
che... si deputassero tre o quattro persone dotte... ed