: si può fare arrosto con empitura o senza, servita calda con pepe sopra
melanina, sf. citol. pigmento nero o bruno, prodotto dai cromatofori, che
. melanismo, sm. colorazione bruna o nera, causata da un'eccessiva pigmentazione
, agg. petrogr. che concerne o contraddistingue le rocce eruttive in cui si
e talvolta presentano macchie di colore rosso o arancione. = voce dotta,
miner. paramorfosi di quarzo su cristobalite o fluorite; si presenta sotto forma di
. citol. che contiene pigmento scuro o ne regola la distribuzione. 2
può trasfor mare in melanina o in una sostanza del medesimo colore della
aumento patologico di cellule pigmentifere della cute o delle mucose, riscontrabile in alcuni tipi
, morbo di addison, ecc.) o cutanee. tramater [s
patologi dicono 'melanòsi'una materia nera liquida o solida che accidentalmente depo- nesi nel parenchima
solida che accidentalmente depo- nesi nel parenchima o alla superficie degli organi sani ed alterati
macchioline scure sulle foglie, sui frutti o su altri organivegetali. tramater [s
o voce dotta, comp. dal gr.
lave del vesuvio in masserelle scagliose nere o verdi. = voce dotta,
3. ornit. che ha il manto o il piumaggio di colore nero (un
quali la sifilide e il diabete, o della carenza di vitamina pp; melanoglossia
sistema triclino e presenta un colore nero o fortemente scuro e lucente.
nigella, chiamata da dioscoride git, o vero melantio, è una erbetta che
e'sua festuchi sottili, lunghi dua palmi o più, le foglie piccole, che
acanti e di negella e di melànzio o giotone, che nasce fra il frumento.
aggradevoli. artusi, 291: il petonciano o melanzana è un ortaggio da non disprezzare
sogliono [gli innamorati] portare melarance o rose in mano. folgore da san
1-28: melarance grosse come uno fiasco o più. gir. priuli, ii-220:
mettile tra fiori di melarancio e gelsomini o rovistrici o altro fiore odorifero. ramusio
fiori di melarancio e gelsomini o rovistrici o altro fiore odorifero. ramusio, i-254
odorifero. ramusio, i-254: questo stagno o lago era circondato e coperto con tende
. 4. figur. persona o cosa che è oggetto di bassa speculazione
cosa che è oggetto di bassa speculazione o di esoso sfruttamento. tassoni, xiii-443
allegri, 4-221: uscitene per l'uscio o le finestre: / che chi discerne
del pruno un melarancio: migliorare, o pretenderedi migliorare, lo stato di qualcosa o
o pretenderedi migliorare, lo stato di qualcosa o di qualcuno al di là dei limiti
anche saprebbe dal molto cavare il poco o, come dicesi, * da un
. = comp. da mél [o] e arancio (v.).
di lino, di lana, di seta o di cotone. tommaseo [s.
son buone, a chi le piacen secche o fresche. citolini, 208:
208: segue... il pomo o melo, e le mela, frutti suoi
campo le fraterne schiere / di pepe o di cannella o d'altro aroma /
schiere / di pepe o di cannella o d'altro aroma / fatai cagione,
d'altro aroma / fatai cagione, o di melate canne, / o cagion qual
cagione, o di melate canne, / o cagion qual si sia eh'ad auro
residuo dell'estrazione di zucchero dalla canna o dalla barbabietola, costituito da una sostanza
melassìgeno, agg. che produce o contiene melassa. -effetto melassìgeno:
fiori piccoli e solitari di colore rosso o violetto; frutti a bacca.
sono il calice persistente diviso in quattro o cinque parti, altrettanti petali inseriti sul
antere refratte; la bacca di tre o quattro loculamenti rivestita dal calice ed i semi
mele contro qualcuno come manifestazione di disapprovazione o di dileggio. 1. nelli
senza che i monelli lo rincorrano a torsoli o a melate. p. petrocchi [
vischioso e dolciastro, secreto dalle foglie o dai rami delle piante sotto forma di
versilia sono sovente molto danneggiati dalla melata o melaggine, detta meliggine dagli antichi maestri
veri sacramenti. -messa al campo o castrense: che si celebra all'aperto
per i soldati (dal vescovo castrense o dai cappellani militari), per escursionisti
bassa, letta, privata, piana (o piano): messa che si celebra
quello degli infermi. -messa d'argento o d'oro o di diamante: ricorrenze
. -messa d'argento o d'oro o di diamante: ricorrenze giubil. ari
per ottenere la riconciliazione delle opposte fazioni o, ancora, per ringraziare dio della
ancora, per ringraziare dio della pace o della riconciliazione ottenuta. minerbetti [
funzione, ricevono un soccorso in denaro o in natura. piovene, 5-285:
propria amministrazione. -messa di legato o messa fondata: messa il cui obolo
da lasciti di fondazioni pie di perpetua o di diuturna durata. -messa di mezzanotte
-messa funebre, mortoria, di requie o requiem, di suffragio, dei morti
requiem, di suffragio, dei morti o da morto: messa celebrata con paramenti
morto: messa celebrata con paramenti neri o violacei in suffragio di tino o più
neri o violacei in suffragio di tino o più o di tutti i defunti.
violacei in suffragio di tino o più o di tutti i defunti. macìnghi strozzi
ora dal suddiacono, ora dal coro o dal popolo. sigoli, 174:
, imposti per testamento. -messa novella o nuova, prima messa: celebrazione del
nuziale, di nozze, degli sposi (o messa del congiunto): celebrata in
.]: * messa di nozze 'o 'degli sposi 'o come si
di nozze 'o 'degli sposi 'o come si disse 'del congiunto '
parcerdote, in modo da contribuire più o meno rocchiani. largamente al suo sostentamento
giorno. arlia, -messa pontificale o in pontificale: messa 1-219: dà
: don antonio era una specie di procacciaabate o da un prelato insignito dell'apposito liturgico sempre
oli per ugnerlo. -messa prima o dell'aurora: messa che si celebra
dal secolo xial xvii, per ragioni particolari o in determinate circostanze (viaggi su navi
circostanze (viaggi su navi, esequie o nozze celebrate nel pomeriggio, ecc.
, quando per mancamento di sacerdote o d'arredi non è lecito il sacrificare,
pontificalmente in trono. -messa vespertina o serale: celebrata nel tardo pomeriggio (
, anticamente, nei giorni di vigilia o penitenziali). piovene, 5-227:
celebra non secondo l'ufficio del giorno o della festa, ma secondo parti variabili
calamità, per onorare la madonna, o un santo fuori del giorno della sua
prò pace. -messe di san gregorio o messe gregoriane: serie di trenta messe
, agnus dei), musicate con o senza accompagnamentostrumentale (e a seconda delle forme
senza accompagnamentostrumentale (e a seconda delle forme o della destinazione si distinguono la messa polifonica
nelle prose parimente è quello de'musici o vero cantori, i quali..
eterna il settecento più che in marmi o ritratti, / in un motivo lieve
belletti! 4. messa nera o del diavolo: parodia blasfema del rito
da persone che praticano la stregoneria (o che appartenevano a sette eretiche o a
(o che appartenevano a sette eretiche o a conventicole di streghe). -per
sotto l'apparenza di manifestazioni religiose o rituali; festa orgiastica, orgia.
va alla messa! va a cantare o a servire messa!: perinvitare qualcuno a
ad andarsi a rinchiudere in una chiesa o in un monastero). carducci,
rumina e ingrassa. e crepi! o vada a servir la messa e ad
e paternostri. -andare a messa o alla messa: recarsi in chiesa per
campagne di san giovanni di luserna, o a messa la domenica nel tempio dove
. -ascoltare, udire, sentire messa o la messa', assistere, stare alla
la messa'(dirla in furia) o 'una cosa qualunque '(abborracciarla o
o 'una cosa qualunque '(abborracciarla o venderla a vii prezzo).
la messa. -cantare messa o la messa: v. cantare1, n
] di dir messa, udir confessioni o predicare. tavola ritonda, 1-473:
qualcosa di solenne, di sacro (o che comporta la ripetizione sempre uguale di
comporta la ripetizione sempre uguale di atti o di parole). b. croce
cose fuor della messa: proferire parole o espressioni sconvenienti; prorompere in improperi,
e di soddisfazione (se vivo) o di suffragio (se defunto).
detto messa per lei. -dire o cantare le messe di s. gregorio:
compiere l'atto sessuale per trenta (o per innumerevoli) volte di seguito.
/ ditemi chi fu pria la messa o 'l prete, / o la campana picciola
la messa o 'l prete, / o la campana picciola o la grossa?
'l prete, / o la campana picciola o la grossa? -entrare a messa
ragionamento, ecc.); fare o dire cose strane e assurde; vaneggiare
, 1-219: di un discorso sconclusionato, o che non ha sugo, come di
si vegga conclusione. -essere da o di messa: aver la potestà di
-essere più povero di san quintino (o di don vincenzio) che sonava a
che sonava a messa coi tegoli (o con gli embrici): trovarsi in uno
v.]: di persona poverissima o senza denari: 'a questi giorni
co'tegoli. -far dire o celebrare una messa per qualcuno: farla
a vantaggio spirituale di una persona vivente o in suffragio di un defunto.
le candele al frate, che ne dica o faccia dire messe per l'anima del
a parigi / per tutto celebrare uffici o messe. pascoli, 329: il pover
per me. -fare messa o la messa: celebrarla, officiarla.
. -non sapere mezza la messa o mezze le messe: non essere al
. varchi, 3-57: quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole.
alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole... per mostrargli la sciocchezza
la messa. -servire la messa o alla messa: assistere il celebrante all'
messa: assistere il celebrante all'altare o rispondere alle sue orazioni. ammaestramenti dei
figuratamente e familiarmente per palesare le mancanze o le colpe di alcuno, accusarlo a
. v.]: 'levare 'o 'togliere la messa a un
. recare a qualcuno un gravissimo danno o un'offesa umiliante. c. arrighi
.]: 'vivere della messa 'o 'su la messa 'vale viver
trova più da fare in un tema o simili, perché già sfruttato).
soldi dieci. gioberti, 6-ii-348: o inceppare la messa delle aliene per agevolare
parma. 2. operazione, o serie di operazioni, con cui si
(illuminazione), messa in azione o in funzione (esecuzione), ecc.
un arbuscello alto tre quarti di braccio o più, con le messe sottili, nere
): qua e là, rimessiticci o getti di gelsi, di fichi, di
formare il capitale di una società finanziaria o commerciale; quota sociale; prestito a
6. disus. modo di vestire o di acconciarsi, abbigliamento, tenuta.
modifiche alla condizione giuridica di una persona o di un bene), e, correlativamente
giuridici. -anche: la stessa modifica o la stessa nuova situazione, giuridica o
o la stessa nuova situazione, giuridica o materiale, prodotta da tale atto o
o materiale, prodotta da tale atto o dalla correlativa operazione esecutiva.
: esclusione (mediante un divieto giuridico o un'emarginazionedi fatto) di un'ideologia,
un'ideologia, di un movimento politico o sociale, di un gruppo di persone,
dalla vita sociale di un'opera intellettuale o di un'idea, di una concezione,
così cessare il rapporto di impiego (o di lavoro). ojetti, iii-400
operoso, provocando uno stato di inerzia o di passività. b. croce,
croce, ii-13-54: bisogna sgombrare la pretesa o l'illusione che l'opera o il
pretesa o l'illusione che l'opera o il « sistema » di un filosofo sia
un reato mediante la formulazione di uno o più capi di imputazione, mette tale
delle manovre richieste per aggiungere una locomotiva o una carrozza in testa o, rispettivamente
una locomotiva o una carrozza in testa o, rispettivamente, in coda a un
ufficiale del corso legale a una moneta o a valori analoghi e successiva loro ammissione
due bilie vengono a interporsi i birilli o il pallino.
di una gara, di una competizione o di una scommessa. 18.
verificare, in base a prove simulate o compiute su dati campioni, la validità
automatica, correggendone gli eventuali errori logici o di sintassi, o, anche, per
eventuali errori logici o di sintassi, o, anche, per controllare il funzionamento
formare che in una nota di lungo valore o in una cadenza libera; quest'ornamento
musica: adattamento musicale di un testo o di un componimento poetico. -ant.
spesso appresso i retori greci nudo discorso o nuda dizione si contrappone alla metrica e
dizione si contrappone alla metrica e melica o messa in musica. 21.
strumento ottico, di una macchina fotografica o da presa, ecc., che si
distanza fra un oggetto e lo strumento o fra due parti dello strumento stesso,
dello strumento stesso, mediante un telemetro o stimando a occhio la distanza e riportandola
questione ai fini di un esame concreto o di una discussione realistica. 22.
industr. messa a punto: operazione o complesso di operazioni volte a control- trollare
control- trollare e a revisionare un impianto o un apparato meccanico prima del loro funzionamento
(dei termini di una questione, o di un problema, di un piano,
assestamento, conveniente sistemazione (di persone o cose). arbasino, 9-173:
: preparazione di un campione di vernice o di pigmento dotato di caratteristiche uguali o
o di pigmento dotato di caratteristiche uguali o simili a quelle di un prodotto già
e può essere effettuata a mano, o con macchine rotative subito dopo la concia
con macchine rotative subito dopo la concia o dopo la tintura e l'ingrasso);
operazione. -in senso concreto: il dispositivoelettrico o meccanico che serve ad avviare il motore
per raggiungere le condizioni normali di lavoro o di velocità. nell'automobile, ravviamento (
. nell'automobile, ravviamento (elettrico o meccanico) del motore. pasolini, 3-176
di un apparecchio, di un dispositivo o delle parti di una struttura in modo
di un impianto, di un'installazione o di un veicolo. -messa in tinta
determinata tonalità di colore di una vernice o di un pigmento. 24. telecom
. messa in onda: emissione radiofonica o televisiva (di un programma, di una
ora cortese, or sf. incarico o attività di un messaggero; ambaminaccioso invito
per girla estens.: persona o gruppo di persone incaricate ad incontrar
significazione di * spedizioni 'di uno o più messaggieri, mal s'adopera in luogo
corrispondenza e dei pacchi alle stazioni ferroviarie o agli scali. -messaggeria marittima: linea
agli scali. -messaggeria marittima: linea o servizio postale marittimo. guglielmotti,
chi è incaricato di recare un messaggio o di riferire notizie e informazioni, di
di recapitare uno scritto di carattere personale o diplomatico; nunzio, messo, inviato
possono alcuna volta essere senza salute, o però che se un altro aprisse le
le lettere che non sapesse lo nome, o però che il messaggio è di tale
. -inviato di dio; interprete o esecutore della volontà divina. n
! l'uomo, alta la fronte o bassa, / non è, lieto o
o bassa, / non è, lieto o piangente, un pellegrino: / ma è
ma ben di rado pensai, mentre disegnavo o colorivo quelle soavi fattezze, alle divine
a creature superiori immaginarie, a spiriti o geni tutelari e alla funzione, loro
tasso. firenzuola, 87: « o giovane cortese, / qual mia ventura
aiuta, / tosto te muovi, o mesaziero ardito; / la bela ponzela gaia
autentica lettera credenziale appo i miscredenti, o come anch'oggi faticano a trovar fede
riferimento a sguardi, atteggiamenti, gesti o parole) o esprime e trasmette significati
, atteggiamenti, gesti o parole) o esprime e trasmette significati e intenzioni segrete
, 1-21: canzoneta lassa, / o mesagiera del mio tristo piancto, /
ciò che serve per trasmettere alla fantasia o all'intelletto le immagini, le sensazioni e
e principali messaggieri dell'anima sono, o signori, la veduta e l'udito
5. ciò che si presenta come indizio o presagio di un evento che non tarderà
; ciò che -costituisce il presupposto necessario o la causa determinante di un dato effetto
comando dello strumento per cambiarne l'assetto o la posizione. 9. giornal.
10. marin. cavo messaggero (o catena messaggera): quello con cui
si riporta l'azione di un molinello o di un verricello a manovre lontane da
incaricata di recare messaggi speciali a uomini o a dei. -in partic.:
. -in partic.: messaggero degli dei o di giove: mercurio. - messaggera
sia per interposta persona, a voce o per scritto o, anche, attraverso
persona, a voce o per scritto o, anche, attraverso uno dei moderni
del suo creatore. -comunicazione visiva o gestuale. d'annunzio, iii-1-137:
blyth della 'london', perii capitano beaulieu o i loro colleghi, saranno stati principalmente
. 3. letter. segno rivelatore o premonitore; indizio, avvisaglia, presagio
[le tabulazioni] sono come lettere o messaggi che vengono innanzi. g. rucellai
l'aere tenebroso e scuro, / o se 'l sol ne le nubi il piovoso
nubi il piovoso arco / dipinge, o mormorar senton le frondi, / messaggi
, 13- i-272: io veggio, o parmi, quando in voi m'affiso,
delle dottrine religiose, etiche, culturali o scientifiche. b. croce, ii-n-299
sulla via: / se forma esisti o ubbia nella fumea / d'un sogno
prima di cristo: nessun messaggio umano o divino si è rivolto a questa povertà
rilevante e di tono solenne, pronunciata o trasmessa da chi detiene un potere civile
trasmessa da chi detiene un potere civile o religioso o si sente investito di una
da chi detiene un potere civile o religioso o si sente investito di una particolare autorità
che il discorso venga letto in persona o dal presidente di una repubblica, come
come negli stati uniti d'america, o dall'imperatore come nell'impero costituzionale di
come nell'impero costituzionale di francia, o dal sovrano costituzionale, come nel regno
lui appositamente delegate il * discorso 'o 'relazione 'ch'esprime i suoi
al parlamento per proporre progetti di legge o per opporsi alla promulgazione di una legge
impiegati per propagandare un determinato prodotto industriale o un servizio di pubblica utilità.
che comunica dipenda dalla successione (spaziale o temporale) in cui sono inviati i
di comunicazione (e di tali sistemi o codici la lingua è uno dei fondamentali
: eo prego che ti facie [o amore] meo messaggio, / e che
(e con scritti diffìcili a decifrarsi o a comprendersi). manzoni, pr
sgualdrina, una messalina, una locusta o quel che meglio vi piace. panzini,
dicesi antonomasticamente di donna rotta ai piaceri o sessualmente degenerata. = voce dotta,
prendendo ogni passo, acciocché ogni messaggio o persona ch'andasse verso roma fosse arrestato
citta cum la matre vene. / o città, quanto sei bona messagia!
ingravidata fue. chiabrera, 1-iii-205: o se dall'alto ciel scender convegna /
abissi in fondo / fidi messaggi, o se vestendo l'armi / arder negli elmi
3. figur. ciò che è indizio o segno esteriore di un sentimento.
preghiere che si leggono, si recitano o si cantano durante la medesima; il
giurare, ponendo la mano in sul messale o altro libro sacro, dove sia scritto
che ridono nei messali -messaggio di dio o dell'eterno regno: apostolo, d'attavante
sazia / che tolse da un affresco / o da un missale il fresco / sogno
e. gadda, 462: taluno o taluna aveva tra mano il tascabile d'uno
mano il tascabile d'uno spartito, o il messale d'una partitura.
). stor. che è proprio o si riferisce all'antico popolo dei mes-
e i manici ornati da quattro rotelle o trozze), sono caratterizzati da decorazioni
caratterizzati da decorazioni geometriche opache, monocrome o bi- crome (e gli esemplari più
messe. tasso, 20-60: tempesta o vento / men tosto abbatte la pieghevol
213: da torride tempeste / o quante messi dissipate. c. dati
cessò la carestia: la mortalità epidemica o contaggiosa, scemando di giorno in giorno
. parini, v-51: crescete, o pargoletti: un di sarete, /
5. figur. ciò che è o può essere argomento specifico di osservazioni,
interessi, oppure ancora costituisce il contenuto o l'esito di un sentimento o di un'
contenuto o l'esito di un sentimento o di un'esperienza interiore (considerato sempre
eventi (sia lieti sia tristi) o successione di atti (sia lodevoli sia biasimevoli
si appresta. alfieri, 9-7: esco o non esco or colla spada in campo
4-315: assai di gloria / messe, o padre, coglievi: or abbia pace
eocnqv£axov [piérpov] ['verso 'o 'piede] messeniaco ', dal
dottori, 202: ecco, o messeni, / la vittima cercata.
d'acaia, / messenie cime, o chiostra / della valle sacra, / vivere
. titolo e condizione di giudice o notaio (o laureato in genere),
condizione di giudice o notaio (o laureato in genere), ostentati spesso
ant. titolo, dignità di notaio o giudice (o laureato in genere).
, dignità di notaio o giudice (o laureato in genere). pulci,
dicesse messer padre, madonna madre, o pure assolutamente messere e madonna. s
chiamati messeri, furono eglino cavalieri, o pur così per età o altra dignità
eglino cavalieri, o pur così per età o altra dignità chiamati? savonarola, iii-471
vengon contrassegnati; il che se avvenga o perché fossero cavalieri, ovver giudici, o
o perché fossero cavalieri, ovver giudici, o per la dignità del magistrato, io
nel vederlo sempre appellato col 'dominus 'o con quello di 'messere ',
, iii-8-140: del titolo di sere o messere che i codici dànno al rimatore avremmo
2. precede un nome proprio di persona o di una entità personificata. s
non sanno onorare alcuno con parole, o che 'l dica per istrazio, imperò che
due cose più diffidi mi fusse; o il negarvi quel che con tanta instanzia
tanta instanzia più volte m'avete richiesto o il farlo. guarini, 311
farlo. guarini, 311: o messer onofrio, che non mi date voi
messer dominiddio), di un santo o di cristo, come segno di particolare
ii-457: che diresti se una serva o una ischiava pigliassi a prigione un gran
3. precede un titolo di carica o di dignità sia civile sia ecclesiastica (
debba, a petizione di chiunque acusasse o adomandasse, cognoscere e inquirere per ogni
popolari, ii-266: troppo presto, o messeri governanti, avete adottato il tecnicismo
. -con l'aggiunta pleonastica di signore o monsignore. a. pucci, cent
76): ohimè, messere, o voi mi parete uom di dio: come
affermazione (messer sì, messersì) o una negazione (messer no, messernò)
. 5. precede un nome comune o un epiteto scherzoso (assumendo spesso una
1-5-402: -o messer oste! - o messer corno. - che volete voi?
eccezione... dei meri od oscuri o chiari o messeri o megeri, sono
.. dei meri od oscuri o chiari o messeri o megeri, sono buone persone
dei meri od oscuri o chiari o messeri o megeri, sono buone persone.
talvolta può assumere una connotazione iron. o spreg. o alludere a persone ben note
una connotazione iron. o spreg. o alludere a persone ben note, che di
dispregio che no: quasi chi parla o non sappia il nome proprio o non
parla o non sappia il nome proprio o non se ne ricordi o non degni d'
nome proprio o non se ne ricordi o non degni d'esprimerlo o gli paia
se ne ricordi o non degni d'esprimerlo o gli paia fatica a specificarlo o pure
esprimerlo o gli paia fatica a specificarlo o pure per gabbo, con la solennità
/ no vollo questo lati. giacomino pugliese o pier della vigna, 427: messer
doge. rezasco, 628: 'missier grande'o 'missier assolutamente ': primo bargello,
da le ortiche: / fatti indietro, o maledetto. crudeli, 1-117: nel
a mesere. -dare di messere o del messere a qualcuno: chiamarlo con
5-300: che importa aver le vesti rotte o intere, / che gli uomini sien
, / che gli uomini sien turchi o bergamaschi, / che se gli dia
/ che se gli dia del tu o del messere? bacchelli, 13-686: quelli
altri, padroneggiando. -fare messere (o il messere) qualcuno: raggirarlo,
ire. -vedersi il messere: avere o attribuirsi un'autorità indiscussa. pulci
disus. carica e incombenza di messo o di banditore. breve de'calzolai di
, però che io comperai dal piovano o vero prior di santo luca sanza altro
messetteria, però che io comperai dal piovano o vero prior di santo luca sanza altro
, gli funno intorno molti messetti, o vuoi dire sensali, dicendo se alcuna
del messia. -titolo di composizioni letterarie o musicali ispirate alla figura di gesù.
tronco del cristianesimo e del classicismo riformato o rinnovato, lo fece scrivendo il '
. 3. per estens. persona o gruppo di persone che si presenta come
innovatrici in campo etico, scientifico o politico e, in partic., come
volta in qualche rinomato capopopolo locale, o in enrico ferri, o in giolitti quando
locale, o in enrico ferri, o in giolitti quando lasciò libertà di sciopero
giolitti quando lasciò libertà di sciopero, o nel re. 4. con uso
mo'di proverbio, per aspettare persona o cosa desiderata, ma che tarda molto
). che è proprio o si riferisce al messia e al messianismo.
carducci, iii-7-170: il poeta, o persuaso delle tradizioni etrusche del millenario,
delle tradizioni etrusche del millenario, o inspirato da un'eco di sentimenti messianici che
aspettano il messia venturo (ebrei) o credono nel messia venuto (cristiani)
6-272: portava in sé un fermento o vapore messianico, avvertibile appena, che
sostant. in un determinato ambito ideologico o movimento politico, l'esponente che ne
: credenza, attesa di un messia o liberatore. b. croce, iii-9-344:
, propugnata talora in maniera velleitaria o, comunque, utopica e irrazionale, o
o, comunque, utopica e irrazionale, o attesa passivamente; propensione, innata o
o attesa passivamente; propensione, innata o culturalmente acquisita, a credere possibile una
del messianismo, quando vibra un reforo elettrico o romba una vaporiera o da un metallo
un reforo elettrico o romba una vaporiera o da un metallo suscitasi calore e luce
scrittori (i quali tutti indianizzano o messicanizzano), in. luoghi di ricerche
si riferisce, che è proprio o appartiene al messico. galileo, 3-1-56
messicano. -cappello messicano (o alla messicana): copricapo (di
messicana): copricapo (di panno o di paglia rigida), con cupola
spiovente. 2. che è nato o risiede nel messico, che ne è
7. gastron. involtino di carne bovina o suina, ripieno di carne tritata con
le quiete, pie notte invernali / o ne le bianche aurore, a messidoro /
. e sm. che è nato o abita a messina; che è originario di
2. che è proprio, tipico, o è prodotto a messina o nel suo
tipico, o è prodotto a messina o nel suo territorio. statuto della gabella
gessose solfifere di origine marina o lagunare. tato in quella camera
di 'punizione'; spettacolo teatrale, cinematografico o televisivo, sicari, trovandosi il cadavere tra
... -secondo lui non era o dal direttore artistico); regia. -
che quel soldato fosse stato ferito, o caso mai si era creto:
atto ad accrescere la solennità di cerimonie o manifestazioni, o rivolto a trarre effetti
la solennità di cerimonie o manifestazioni, o rivolto a trarre effetti spettacolari da un
(e può recare una connotazione ironica o spregiativa). e. cecchi,
guisa di scorta d'onore. -paesaggio o fenomeno atmosferico che colpisce fortemente; spettacolo
e narrativi che tendono a effetti impressionanti o commoventi, o concorrono a una grandiosa
tendono a effetti impressionanti o commoventi, o concorrono a una grandiosa e ben costruita
ideati per imitare una realtà diversa, o perdeformare la realtà, per creare impressioni false
, agg. che alligna fra le messi o cresce nei campi di cereali dopo il
en scène'); noi: 'apparecchio'o 'apparato scenico'. così dissero e scrissero
messinscena per servir di modello ai teniers o al caravaggio, ed entrar nel novero dei
. agric. pollone emesso dal tronco o dal ceppo di una pianta; ramo tenero
determinato luogo, in un certo modo o secondo un dato ordine (un oggetto,
ordine (un oggetto, un elemento o, anche, una persona).
], messo per le nari, o se si riceverà il suo odore per le
(in espressioni come messo a, con o d'argento, oro, porpora,
a sbigottire con l'armi l'eufrate o il reno, veniva con le bandiere
un sostantivo preceduto dalla prep. a o in, forma un'espressione sostanzialmente equivalente
5. con riferimento alla complessione fisica o all'aspetto, nell'espressione ben messo
adattato, lavorato secondo una data coltura o in base a una determinata sistemazione (
-stabilito, fissato (un provvedimento amministrativo o legislativo). brusoni, 11:
starnone / gode per esser solo in boschi o in selve, / deh, lassa
affettive (di interesse, di simpatia o, al contrario, di avversione,
dante, purg., 18-108: o gente in cui fervore aguto adesso /
fortemente iron.). -fatto o piantato e messo lì: con riferimento
: v. ordinanza. -messo in o a parallelo: v. parallelo.
meglio. -messo su da qualcuno o da qualcosa: fomentato, istigato,
a voce, di consegnare messaggi scritti o lettere, di comunicare ordini; messaggero;
, / lasso, per messo mai o per sembianza, / mercé ti eh ero
levante. -messo di sventura o di cattivo annunzio: chi reca notizie
cattivo annunzio: chi reca notizie funeste o tristi previsioni; chi si presenta come
manifestare agli uomini la volontà di dio o peraltra benefica missione. iacopone, 1-32-40
latino viene a dire 'nunzio'o 'ambasciadore 'o 'messo'. trissino,
'nunzio'o 'ambasciadore 'o 'messo'. trissino, 2-3-9: non
, della provvidenza: persona che è o si ritiene dotata di poteri carismatici e
di compiere una missione di rinnovamento spirituale o politico o sociale a beneficio dell'umanità
una missione di rinnovamento spirituale o politico o sociale a beneficio dell'umanità; rappresentante
[mazzini] scotevi quella fronda, o messo / di dio, chiamando un popolo
. -messaggero di una divinità pagana o di personaggi immaginari. boccaccio,
sempre paur di qualche messo, / o che il proveditor non mi condanni.
sogliono andare alla cerca che dell'olio o del grano; ma 1 messi vogliono
rezasco, 672: * invitatore 'o * messo dei morti ': chi era
': chi era di que'ministri o messi stipendiati in toscana, così da'
da un ente, da un ufficio o da un'autorità locale e incaricato di
atti promulgati da tale ente, ufficio o autorità: messo comunale (o municipale
ufficio o autorità: messo comunale (o municipale) ', messo provinciale; messo
. mezzo di comunicazione; messaggio orale o scritto. -anche: avviso; notizia;
-messi d'amore: gli occhi o lo sguardo di persone innamorate.
cercare un altro. -servire da messo o di messo: esercitare la funzione di
messo: esercitare la funzione di ambasciatore o di intermediario. carducci, ii-11-9:
soffrire le nefaste conseguenze di un errore o di una colpa. caro,
, un'amara delusione; con atteggiamento o con tono triste, accorato.
momento: e può essere il militare o 'l politico, il porporato o il
il militare o 'l politico, il porporato o il mestapopolo, il signor di castello
il mestapopolo, il signor di castello o il padron di bottega o il pennarulo
di castello o il padron di bottega o il pennarulo in gazzetta. = comp
). rimuovere lentamente con un mestolo o con un altro strumento un composto
un altro strumento un composto pastoso o una soluzione liquida; rimescolare, amalgamare
lasci cuocere [il cristallo] per quattro o sei giorni, et il manco che
con l'annona un poco di paglia o di fieno. 2. per
messi i detti bollettini in un'urna o in un cappello e mestatili, ne faccia
: figuratevi che in una famiglia di sette o otto fi sivo e confusionario
ambiguo, gliuoli, con due o tre zii, con altrettante zie, coi
con mezzi disonesti e con risultati negativi o mediocri; combinare, trafficare.
, 4-i-134: qualche birba lo consiglia / o il mestare è di famiglia / vizio
non è mica il mestar di cinque o sei! / l'individuo per lei non
male la propria cucina: governarsi imprudentemente o sconsideratamente. lamenti storici, i-252:
lamenti storici, i-252: saputo ài [o pisa] mal mestar la tua cucina
; impegnarsi a fondo in un'iniziativa o in un'impresa; agitarsi convulsamente,
ma per lo più senza risultato concreto o positivo). 5. caterina de'
/ con me la può discorrere, / o che le paion musi? ferd.
a. f. bertini, 1-131: o guardate dove arriva il vostro mestare,
pubblica; svolgere mansioni politiche, più o meno abilmente e onestamente.
. = dal lat. * mixtàre o * miscitàre, intens. di miscère
. strumento usato per rimestare un impasto o agitare una soluzione; spatola, mestolo
e region. -torà). chi rimescola o rimesta un composto. p
fare con indiscrezione, con zelo eccessivo o anche con astuzie e cavilli; persona intrigante
prevalere, si serve di qualsiasi mezzo o approfitta della propria carica per interessi privati
approfitta della propria carica per interessi privati o di parte; politicante disonesto e venale
spreg. o provocatorio nei confronti degli avversari).
intriganti, coi tanti patrioti per burla o per tornaconto! -per anton. il
osceno. -chi fomenta torbidi sociali o azioni di protesta; agitatore politico,
esclusa quella di diventare, una legislatura o l'altra, deputato. calvino,
a sfruttare a proprio vantaggio situazioni diffìcili o ad accrescere il disordine. bocchelli,
, 4-485: si veggono per troppa ira o per troppa mestezza gli uomini impallidire.
. doni, 10-378: senza alcuna pietà o rispetto [la moglie] li comandava
a una tela, a una tavola o ad altro supporto come operazione preliminare alla
1 imprimatura '. dopo distesa detta mestica o colore per tutta la tavola, si
e colori macinati con olio di noce o di lino; serve per dare alle
lino; serve per dare alle tele o tavole che si vogliono dipignere, e dicesi
alla imprimitura che si dà alle tele o tavole che si debbono dipingere, e che
terre e colori macinati con olio di noce o di lino. lanzi, i-285:
di mestiche ed imprimiture. -tavola o tela su cui è stata passata l'im-
fatto sopra la carta lucida, in tavola o in tela o in altra carta,
lucida, in tavola o in tela o in altra carta, se il campo d'
carta, se il campo d'essa tavola o tela, da'pittori chiamato mestica,
corpi che dalla ruota ricevono pulimento o brunisconsi, ne'quali non apparisce colore alcuno
, concorrono a formare una nuova sostanza o una nuova realtà, sia materiale sia
5. locuz. -dare la mestica (o di mestica): applicare l'imprimitura
iii-622: desidera [l'ulivo] ghiaia o creta resoluta per mesticamento di sabbione.
. -bevanda di latte e caffè o cioccolato. p. petrocchi [s
mistico, mèstichi). mescolare due o più sostanze per formare un composto o
o più sostanze per formare un composto o un impasto alquanto omogeneo; mischiare,
uva; poi, poste in un bigoncio o altro vaso, per ogni venticinque libre
, ma, misticando con l'auttor latino o greco le sentenze sue, così ben
, stemperarli con l'olio sulla tavolozza o in appositi scodellini mediante una spatola (
in appositi scodellini mediante una spatola (o mestichino). -anche assol.
] non semplici... s'infettano o mescolano con l'esalazioni, o con
infettano o mescolano con l'esalazioni, o con qualità di fuochi o di sughi
l'esalazioni, o con qualità di fuochi o di sughi liquidi, o con terra
di fuochi o di sughi liquidi, o con terra o con sugo congelato, o
di sughi liquidi, o con terra o con sugo congelato, o con pietra
o con terra o con sugo congelato, o con pietra o con metallo, o
con sugo congelato, o con pietra o con metallo, o con mezzi minerali o
o con pietra o con metallo, o con mezzi minerali o altro misto,
o con metallo, o con mezzi minerali o altro misto, che l'esalazioni con
-darsi da fare con secondi fini o in modo confusionario; brigare, intrigare
bisogna ricoprir la parte recisa con pece o con cera mesticata per difenderla dal gelo
vino mesticato: addizionato con mosto cotto o con essenze aromatiche e spezie. castra
minuti sassatelli e mesticate di scaglie o pietre che si fendino... giovano
condutto / che senno non ci vale o gentileza, / s'e'non v'è
. tanara, 125: * verzellino 'o * verdiano 'o 'vida- rino
: * verzellino 'o * verdiano 'o 'vida- rino ': ha il
. 2. tose. proprietario o gestore di una mesticheria. p.
]: 'mesticatore ': chi prepara o vende mestica. chi tiene una mesticheria
, in genere, arnesi per dipingere o per verniciare e tinteggiare.
1. neri, 2-2: o tre volte felice età dell'oro, /
molto e intorpidito e imbecillito a glasgow o edimburgh, con quei mestieracci di frigger
dei mestieranti, mentre nei vecchi tempi o apprendevano e proseguivano
chi esercita una professione intellettuale, artistica o agonistica, riducendola a un fatto meccanico
, dichiarandola * che esercita un mestiere, o arte nobile come fosse mestiere '.
manifestazioni della sua attività è semplice letterato o, peggio, mestierante. soffici, v-2-706
là dentro non può aver luogo, o deve morir soffocata dal disprezzo concorde,
pratica, appresa con un tirocinio più o meno lungo ed esercitata abitual
quelle che anticamente si chiamavano arti manuali o meccaniche). aamboni, 8-i-9
: per far il mestiero del calzolaio o del sarto si comincia sempre con la fatica
cose: questa virtù si dice solerzia o industria. da questa nascono tutte l'
,... col mestiero o arte di ciascùno di loro distintamente. bareth
servire la società in qualche utile professione o benefico mestiero, studiano ed imparacchiano così
cioè l'abito di certi esercizi più o meno meccanici, i quali sono però nobilitati
re, se re d'anima servile o tirannesca. nievo, 1-175: la ragazzina
mestiere. -spreg. attività intellettuale o artistica o professione esercitata senza impegno e
. -spreg. attività intellettuale o artistica o professione esercitata senza impegno e convinzione,
più la cupidigia del proprio utile, o l'orgoglio o il capriccio. de sanctis
del proprio utile, o l'orgoglio o il capriccio. de sanctis, i-47:
persone che svolgono una determinata attività manuale o artigianale. -stor. associazione fra persone
francia, e questo è lavorato al mestiere o alla mano. -dir. mestieri
-stor. mestiere delle armi (o dell'arme), mestiere del soldato
arme), mestiere del soldato (o del soldo), mestiere della guerra
. ariosto, 11-26: come trovasti, o scelerata e brutta / invenzion, mai
ma * fare il soldato 'per prezzo o per forza è 'mestiere ';
diminuire de'tessitori d'un tempo datisi tutti o quasi al mestiere delle armi.
arme. -mestiere della cavalleria (o di cavaliere o cavalleresco), mestiere
-mestiere della cavalleria (o di cavaliere o cavalleresco), mestiere delle armi a
di noi. -mestiere marinaresco (o di navigante), mestiere del mare
e darsi ad un più sicuro mestiere, o sopportare con egregia costanza, amando fedelmente
novidella mamma di clara che si chiamava o si faceva chiaziato: basta non saper
/ sia nel mestiero e, tività manuale o intellettuale. con questo essercizio / della
di una determinata attività manuale o intel rava tra'denti:
d'ogn'uno si espongono liberamente, vestite o spogliate, di intuizione pittorica.
manchevole ispirazione. zione », o, come il volgo dice, « fare
seguiam peggio che'secular fanno rabbia o saprei vendicarmi. il loro non
poco accreditata / vista la suoi operai amorosi o solliciti operando. leggenda di legge sua
gli uomini. cammelli, 145: o grande scriba in le maggior nui caminavemo sempre
e massimamente schiere-: / nobile impresa o singular mestiere / dove ogni in questi travagli
incoronazione di nostra donna] arfasatto, / o un di quei che piscian nel cortile:
dai seminati gli uccelli. dico: o sia medico o mercatante o soldato colui che
uccelli. dico: o sia medico o mercatante o soldato colui che il a.
dico: o sia medico o mercatante o soldato colui che il a. verri [
. i. frugoni, i-3-ai redentori, o se gesù cristo avesse sufficiente malizia,
/ mio goldoni, un piacere, / o se gli apostoli si trovassero pienamente edotti dei
apostoli si trovassero pienamente edotti dei perizione o avvilimento maggiore di quello ch'io soffro vico'
7. complesso di compiti, di obblighi o di attribuzioni spettanti a una determinata carica
. -ciò che compete a qualcuno o a qualcosa o che gli è peculiare
che compete a qualcuno o a qualcosa o che gli è peculiare, connaturato.
papini, i-958: fosse l'amore o fosse la stanchezza, ero diventato irrequieto più
, che badavansi a zombare / o comportamento abituale; condotta, contegno;
sentito dire, a fare gli angeli o per lo meno, com'è il suo
nostro mistiero non sono atti a dar ombre o far paura a'capitani.
: ciò che tiene occupato e impediscedi interessarsi o di dedicarsi ad altro. ciuccio,
una cosa sacrata, sì come uno calice o altra simile cosa la quale sia diputata
al maggior mister ch'avesse mai, / o cred'aver, non m'han valuto
diceva lamentando in tal mestiero: / o dante mio, chi mi t'ha
altra differenza / dal far in acqua o in terra i lor mestieri.
la scena di un determinato mestiere (o qualsiasi altra scena) rappresentata mimicamente da
dir poco / non dicese al mestieri o dice, scuro. -avere mestiere
s'unì per uccidere qualche fiera, o per qualche altro fatto dov'ebbero mestieri
ha mesteri / om che 'n altrui o 'n sé voglia ragione. dante, inf
-considerare qualcuno del mestiere: giudicarlo esperto o abile a esercitare una determinata attività o
o abile a esercitare una determinata attività o a svolgere una mansione, un incarico
ai figli (anche far prendere o insegnare un mestiere a qualcuno): provvedere
: dedicarsi a una determinata attività lavorativa o professionale. tarchetti, 6-ii-189: giacché
vasta competenza in una specifica attività manuale o intellettuale o è particolarmente esperto in una
in una specifica attività manuale o intellettuale o è particolarmente esperto in una tecnica,
65: l'osservazione dell'elemento pratico o di mestiere... assai spesso
può intendersi che appartiene a quell'arte o a quella professione, ne sappia 0
aperto. — essere (esserci o anche parere, sembrare) mestiere,
mestiere, essere di mestiere: essere (o sembrare) necessario, bisognare, occorrere
e di fuscelli, in forma / o di tempio o di torre o di palazzo
, in forma / o di tempio o di torre o di palazzo, / un
forma / o di tempio o di torre o di palazzo, / un edificio innalza
a. f. doni, 6-63: o come mi gusta che non ti sia
stiamo qui a grattarci la pancia, o a fare il mestiere? -fare
volume. -fare mestiere, fare o farsi di mestiere: essere necessario,
, 16-v-75: essendo di vacca o di pecora [il latte] fa di
sorte di gente ambiziosa ed avara, o potete sicuramente aspettare di perdere insieme con
mestiero. -fare mestiere di qualcosa o di fare qualcosa: averne l'abitudine
dico che di quella terra, villa o città che tu vuoli che'tuoi figliuoli sieno
ferro, n. 3. -guastare o guastarsi il mestiere: v. guastare,
possono presentare nell'esercizio della propria attività o nello svolgimento di un'azione, di
va incontro nell'adempimento del proprio ufficio o dovere. ebbe molta divulgazione perché fu
faceva servizio sui merci da saline a pisa o da saline a grosseto. stava fuori
attività lavorativa, per lo più manuale o artigianale. -mutare mestiere: assumere un
-mutare mestiere: assumere un atteggiamento o un comportamento diverso da quello tenuto abitualmente
. -non essere mestiere di qualcuno o per qualcuno: esulare dalle sue mansioni
sue competenze, dalla sua capacità, o, anche, dai suoi interessi.
, si mette a esaminare con più o meno diligenza un'opera della quale o
o meno diligenza un'opera della quale o egli non conosce l'autore, o male
quale o egli non conosce l'autore, o male lo conosce 0 troppo. mazzini
della propria attività, occupandosi di faccende o questioni che costituiscono la competenza o l'
faccende o questioni che costituiscono la competenza o l'interesse di altri; usurpare le
occulto che il mestier le rode, / o scongiuri le tossi e gli accidenti /
-sapere, conoscere il proprio mestiere o il mestiere, saper fare il proprio
sono necessarie per svolgere un determinato lavoro o ne facilitano l'esecuzione. mascardi,
. saper trarre profitto da determinate situazioni o circostanze; riuscire a raggiungereuno scopo, un
mestiere ': in qualsiasi cosa, o di nobile o d'ignobile apparenza, dell'
in qualsiasi cosa, o di nobile o d'ignobile apparenza, dell'usare artifizi
apparenza, dell'usare artifizi a lucro o a boria. -segreti del mestiere
. segreto. -senza mestiere di qualcosa o di qualcuno: senza averne bisogno,
ambito della propria attività e competenza, o, anche, a non introméttersi a
-chi fa l'altrui mestiere (o chi esce fuor del suo mestiere)
inutilmente chi pretende di svolgere un lavoro o fare cose di cui non ha pratica,
di profonda tristezza, di depressione più o meno duratura, che presuppone in genere
, / dorma in voi l'armonia, o cieli, alquanto / all'immensa mestizia
dolore e che mestizia è questo, o soldati? s. carlo borromeo,
afflizione dell'animo provocata da un evento o da una situazione spiacevole; dolore,
stuprasse, la quale, per dolore o per mestizia dell'affronto sofferto o verginità perduta
dolore o per mestizia dell'affronto sofferto o verginità perduta, se stessa uccidesse.
estens. espressione del volto, atteggiamento o segno esterno che manifesta la tristezza,
, l'angoscia, il tormento interiore o anche l'accettazione rassegnata del dolore,
, nei momenti in cui non parlava o non guardava ai commensali. -manifestazione di
-senso di desolazione, di squallore o di penosa solitudine che deriva o che
squallore o di penosa solitudine che deriva o che è proprio di un paesaggio,
lato. -carattere triste, tragico o impronta malinconica di uno scritto, di
, pensiero che costituisce motivo di tristezza o di sofferenza; contrarietà, difficoltà,
-essere in mestizia: essere triste, afflitto o corrucciato, tetro, risentito.
narcissi. -portare mestizia di qualcosa o di qualcuno: affliggersi per causa sua
dolente e rassegnata, di depressione più o meno costante, talvolta senza causa apparente
i-246: la mia pastorella, / o sia lieta o sia mesta, è
la mia pastorella, / o sia lieta o sia mesta, è sempre bella.
-proprio di persona depressa, amareggiata o incline alla tristezza, alla malinconia (il
, ecc.); che deriva o accompagna un'afflizione dell'animo (un sentimento
occhi ai fiori e alle donne, / o santa poesia: / tra cari volti
aleardi, 1-8: mi ridona, o signore, un giorno solo / de la
di afflizione dell'animo, di cordoglio o commiserazione (un evento, una situazione
che provoca uno stato d'animo di depressione o di turbamento; che suscita affanno,
un sentimento); improntato a dolore o anche a nostalgia, a rimpianto (un
poerio, 3-135: te riconosco, o mesto / immaginar, che il velo /
superstizioni delle barbare età, i pregiudizi paurosi o crudeli della popolare ignoranza, hanno una
neutro. lamenti storici, iv-74: o margherita mie, quanto fu mesti /
arreca pena, sofferenza morale, commozione o anche grave imbarazzo e disagio (una
proposito). alfieri, 8-59: o di pensier soavemente mesti / solitario ricovero
eterno aitar. 4. che esprime o suscita sentimenti di dolore, di pena
un senso di desolazione, di squallore o di sconforto (un paesaggio, una
a fiocchi larghissimi. pascoli, 3: o casa di mia gente, unica e
natura. 7. che trascorre o è trascorso tristemente fra amarezze, delusioni
tristemente fra amarezze, delusioni, avversità o, anche, in modo monotono,
); contras- segnato da eventi spiacevoli o da circostanze sfavorevoli, infauste; pieno
; che evoca l'idea della morte o della solitudine. canti carnascialeschi, 1-560
due meste piante? -che accompagna o è destinato a un rito funebre.
stile poco brillante; che suscita disinteresse o noia negli ascoltatori (un oratore).
per dieta. 12. che cresce o è cresciuto stentatamente (un albero,
. v.]: 'mesta pianta': o perché languente o perché porta immagine di
: 'mesta pianta': o perché languente o perché porta immagine di mestizia. 'mesti
. mesta ghirlanda'. aleardi, 1-37: o vastità di lande e di boscaglie,
méstola, sf. utensile di legno o metallo, costituito da una parte tondeggiante
), usato per rimestare, lavorare o raccogliere sostanze liquide o semisolide; trova
rimestare, lavorare o raccogliere sostanze liquide o semisolide; trova largo impiego in cucina
la cottura { mestola da schiumare) o estrarne i cibi solidi che sono posti
che sono posti a bollire (mestola bucata o forata). crescenzi volgar.
netto, nel quale sia acqua tanto, o più, quanto è la cera,
soderini, i-473: perché per otto dì o dieci egli [il vino] farà
per tirar su dalla caldaia le paste o lasagne che vi sono a cuocere,
vi dilettate voi adoprar più la mestola o la forchetta? nievo, 61: per
d'intorno con la cazzuola, ovvero mestola o cucchiaia che vogliam dire, insino a
7. per simil. plur. mani o piedi smisurati. guerrazzi, iv-75:
mestole. -cavolaccio, mestolaccia. o. targioni tozzetti, ii-318: mestolacce.
sono appiccicate esternamente sulla pelle due penne o palette ossee, di figura per appunto
». -avere la mestola in mano o in pugno; tenere, menare la
di esercitare un'influenza determinante su eventi o situazioni. g. m. cecchi
una situazione che rende tutti ugualmente soddisfatti o ugualmente scontenti. p. petrocchi [
forse, nascosta?... / o non ti dicev'io che c'era
mestole pel dosso? -mettere in mano o rendere la mestola e il ballo:
dello invito è il tocco della mestola o la consegna di quella, quasi chi
g. f. loredano, 11-16: o inaudita mestolàggine, qual uomo saria mai
costituito da un'assicella munita di ganci o da un tessuto bucherellato, al quale
(femm. -a). chi fabbrica o vende (per lo più esercitando il
.]: * mestolàio': chi fa o vende mestole e arnesi simili. papini
la quantità di materia liquida, pastosa o farinosa, che può essere contenuta0 raccolta in
adoperando le poche mestolate di calcina, o di gesso, nel minuto lavoro di rinzaffo
da una paletta provvista di piccoli buchi o fenditure, usato per rigirare i cibi
in sulle nocca. -rifarsi o cominciare dal mestolino: acquistare il necessario
[s. v.]: 'cominciare'o 'rifarsi dal mestolino 'dicesi di chi
grosso cucchiaio di legno, di metallo o di materiale plastico, di forma alquanto
e. cecchi, 7-72: tre o quattro negre... sedevano per terra
estens. mestone per dimenare la polenta o vivande affini. 5. manetti,
'sago ', dimenandola con un mestolo o bastoncino sinché non sia divenuta soda e
-avere, tenere il mestolo in mano o nella caldaia: essere in grado di
comandare dispoticamente; godere di grande autorità o prestigio. manzoni, pr. sp
: non dubitare di carlo alberto, o uomini di mala fede, non fategli torto
un'altra guida. — perdere o deporre il mestolo: trovarsi esautorato o
o deporre il mestolo: trovarsi esautorato o rinunciare al comando. tommaseo [s
pigli il mestolo lei e schiumi, o, per parlare più diplomaticamente, si
afferrare il mestolo: conservare il potere o passare dalla parte di chi lo ha.
, cacciandovi sotto un panno ben bianco o un mastello, pala o mestolone.
ben bianco o un mastello, pala o mestolone. 2. persona sciocca
lì. 3. uomo manesco o lesto di mani. p. petrocchi
le lunghe mestole, chi picchia facilmente o tocca volentieri la roba altrui.
un intriso di farina di formentone, o meliga, cotto in acqua nel paiuolo,
che si riferisce alle mestruazioni; prodotto o emesso durante le mestruazioni. -canale (
in 28 giorni, con ritmo più o meno regolare, fra la pubertà e
donne affette da tubercolosi polmonare, palese o latente, la febbre che insorge o
o latente, la febbre che insorge o si acuisce nel
. bianciardi, 4-124: quando ovula o mestrua esige che in casa ci sia silenzio
quantità del flusso mestruale. -mestruazione aluteinica o anovulare: particolare tipodi anomalia mestruale consistente in
individuate nella mancata formazione del corpo luteo o nell'incapacità di questo di produrre l'
villani, che brutti cibi magnano, o di mènstruo sangue o di ritenuti escrementi
cibi magnano, o di mènstruo sangue o di ritenuti escrementi nell'utero perversi vapori
questi siroppi solutivi l'avessero straccata o alterata, mentre che v. sig.
di averleli... fatti prendere o ne'giorni delle mestrue purgazioni o in
fatti prendere o ne'giorni delle mestrue purgazioni o in quella vicinanza. pasta, 2-39
lesione insigne e costante d'alcuna azione o vitale o animale. 2. mensile
insigne e costante d'alcuna azione o vitale o animale. 2. mensile; che
vi sia la convenzione della pigione annua o mestrua, o per altra rata di tempo
convenzione della pigione annua o mestrua, o per altra rata di tempo, in maniera
, come sanno i chimici, dal rame o dall'oro, dati a rodere alle
semipietrosa esteriore, fondergli con qualche mestruo o fondente appropriato e cavarne il regolo di
e cavarne il regolo di rame puro o sia raffinato. spallanzani, 4-v-111:
numento, ornamento architettonico di forma conica o piramidale; colonna, piramide, guglia.
con si sublime canto / e con archi o con mete il merto vostro / agguagliar
, 430: fa tornire due mete o coni di rame, con diligenza. serdonati
. archeol. ciascuna delle due colonne (o piramidi o obelischi) che nel circo
ciascuna delle due colonne (o piramidi o obelischi) che nel circo romano sorgevano
circuirla con tanta arte e ingegno che o non s'appressino tanto che vi percotino,
non s'appressino tanto che vi percotino, o tanto si dilonghi che gli altri cavagli
lungo divisono la piazza in duoi corsi o in due larghezze, rizzandovi in luoghi
, rizzandovi in luoghi accomodati le mete o i termini, intorno a'quali,
a'quali, giucando, correvano i cavagli o gli uomini. imperiali, 4-486:
meta il suo cammino inforsa; / o se pur giunge ove la meta ha tolto
... / era una meta o termine appoggiato: / e chi col dardo
trent'anni. 4. margine o confine estremo; limite invalicabile; livello
invalicabile; livello che non si può o non si deve superare. dante
immortali viaggi. -mete d'èrcole o d'alcide, estreme o ultime mete
-mete d'èrcole o d'alcide, estreme o ultime mete: colonne d'èrcole (
a le mete / d'alcide adunque o d'alessandro a l'are? marino,
scopo al quale si tende; proposito o progetto che si intende attuare; risultato
altra, è fatta oggetto di desiderio o di contemplazione amorosa (e anche di
e anche di altre attenzioni, come lode o scherno).
intrinseci e ha capacità e poteri più o meno ridotti; limitatezza, condizionamento.
e vedrai / che non han meta o fin que'ch'egli inbelva. ciro di
], 1-226: qualsivoglia mastro di piazza o acatapano che darà licenzia...
, 339: fece metter l'assisa o lor mèta a tutte le cose mangiative
« meta », come voi dite, o il calmiere, come si dice in
del mondo, hanno inventato il calmiere o la meta, onde arrestare le esorbitanti avidità
dice 'calmiere '. meta o senza una meta precisa: vagare a caso
senza essersi prefisso un punto di arrivo o una destinazione. d'annunzio
là di ogni limite, in grado o in misura incommensurabile. capilupi, 68
'l campo, / che non posso scordarle o porvi meta. musso, iv-33:
: quei che corrono al palio pur allora o spronano i destrieri o mettono l'ali
palio pur allora o spronano i destrieri o mettono l'ali a i piedi quando sono
. beccaria, ii-599: ai postari o siano rivenditori del pane di altrui fabbricazione
dotta, lat. mèta 1 figura conica o piramidale; colonnetta'; cfr. méta1
tavolette, brucia lentamente, senza fondere o lasciare residui, producendo una fiammaincolore (ed
giganti, / ché mi mangi'uva o ha presa medicina / non vanno altrove a
e incalcinate. 2. mucchio o cumulo di forma tondeggiante. -in partic
, 5-2-61: dove manchi altrui capanna o tetto, / serrilo [il fieno
mundoaldo della sposa, cioè al padre o al tutore quale titolare del mundio o
o al tutore quale titolare del mundio o diritto di potestà familiare sulla donna
al momento della celebrazione delle nozze, o che addirittura veniva nella pratica concepita e
stessa, a titolo di usufrutto o di proprietà, a seconda che vi fossero
di proprietà, a seconda che vi fossero o che non vi fossero figli, dal
seguiva che il marito acquistasse il mundio o tutela della medesima; ma necessario era
cosi dire, dal padre, fratello o altro parente d'essa, mediante il prezzo
due sezioni, delle due quote equivalenti o corrispondenti, per lo più esattamente uguali
approssimate, nelle quali può essere diviso o distinto un oggetto, un insieme di
un oggetto, un insieme di oggetti o di persone, una quantità qualsiasi,
e ciascuna di dette parti si chiama o la metà o un secondo dello intero.
dette parti si chiama o la metà o un secondo dello intero. parabosco,
convien dire a mezzo del cammino, o pure a mezzo il cammino. così
. -metà della metà: un quarto o, anche, una parte minima,
voti per arrivare in porto con tutti o quasi tutti i seggi, escludendo spesso
[tommaseo]: oro battuto fino o di metà da dipentori del centonaio de'pezzi
mettare ne'lavorìi che facesse altro oro o ariento o colori che avesse promesso,
lavorìi che facesse altro oro o ariento o colori che avesse promesso, sì come
: ciascuno dei due periodi, esattamente o approssimatamente uguali, nei quali può essere
essere divisa una determinata estensione di tempo o, anche, la durata di un evento
, imposte, battenti che costituiscono porte o persiane. crusca [s. v
a concetti astratti, a facoltà intellettuali o morali, a esperienze emotive, esistenziali
morali, a esperienze emotive, esistenziali o sentimentali (e può indicare una condizione
, di scarso valore, di incompiutezza o, anche, una parte considerevole,
e l'altra mità cum li libri stampati o venduti a mi ludovico prenominato. cellini
a concetti astratti, a facoltà morali o intellettuali, a esperienze esistenziali o sentimentali
morali o intellettuali, a esperienze esistenziali o sentimentali, può indicare una condizione di
incompiutezza, di imperfezione, di deficienza o, anche, di importanza, di
cui è schierato uno dei due giocatori o una delle due squadre all'inizio della
delle due squadre all'inizio della partita o a ogni ripresa del gioco. -anche
campo di gioco. 7. punto o zona che sta nel mezzo, esattamente
zona che sta nel mezzo, esattamente o approssimatamente, di una determinata estensione spaziale
. viani, 538: parmi estrema sottilità o rigorosità l'approvare 'abbiamo fatto una
la scalata per rocche. -momento o periodo di tempo intermedio, esattamente o
o periodo di tempo intermedio, esattamente o approssimatamente, a una determinata estensione di
, a una determinata estensione di tempo o, anche, alla durata di un
né per questo lo scrittore è ripreso o men pregiato. par dunque che non si
possa dire 'la metà del mese'o 'dell'anno'; ma, gira e rigira
persona a cui si è uniti in matrimonio o, anche, da legami sentimentali e
, / perché gli peschino di qua o di là / l'indispensabile cara metà.
: tutti a dormire, soli, o con la più o meno legittima metà.
, soli, o con la più o meno legittima metà. 10. con
riferito per lo più a un agg. o a un altro avv., talvolta
una connotazione di limitazione, di imperfezione o, anche, di importanza, di
la metà: in due parti esattamente o talvolta, anche, approssimatamente uguali;
approssimatamente uguali; nella misura, più o meno esatta, del 50%. -anche
— con riferimento a un'esperienza esistenziale o sentimentale, a facoltà morali o intellettuali,
esistenziale o sentimentale, a facoltà morali o intellettuali, indica per lo più una
in corrispondenza del punto intermedio, esattamente o approssimatamente; fino al livello mediano.
-della metà: nella proporzione, esatta o approssimata, del 50%. tasso
metà, ridursi alla metà: restringersi o apparire sensibilmente diminuito di quantità o di
o apparire sensibilmente diminuito di quantità o di volume. palazzeschi, 1-75:
barcollando dalle osterie. -dimagrire notevolmente o, anche, eccessivamente. -fare la
la metà di nonnulla: concludere poco o niente per inettitudine o per svogliatezza.
: concludere poco o niente per inettitudine o per svogliatezza. tramater [s.
a metà: non portarle a compimento o realizzarle malamente per inettitudine o per svogliatezza
compimento o realizzarle malamente per inettitudine o per svogliatezza. -in metà: nel
il volume che non avevo neppure sfogliato, o di aver terminato il romanzo lasciato a
uno: con riferimento a una divisione o a una distribuzione in due parti rigorosamente
la metà di qualcosa: non poterne o non volerne esporre che una minima parte.
-non valere la metà di qualcuno o di qualcosa: essergli molto inferiore sotto
-chi ben comincia è alla metà dell'opera o ita la metà dell opera: v
eccessiva fede quando si parla delle ricchezze o delle virtù di qualcuno. bacchelli,
, ma si è condotti a compiere o approfondire un'analisi dei presupposti teorici sulla
transizione a un diverso oggetto di indagine o discorso o a un diverso metodo dialettico
un diverso oggetto di indagine o discorso o a un diverso metodo dialettico o critico
discorso o a un diverso metodo dialettico o critico. -retor. ant. figura
b. croce, iii-32-90: la metabasi o sviamento critico ha luogo quando poi s'
critico ha luogo quando poi s'immagina o si crede che il poeta, esso
son volute ritrovare e leggere nell'amleto o nel don chisciotte o nel faust,
e leggere nell'amleto o nel don chisciotte o nel faust, e che, male
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e bisolfito (v.)
riconoscere l'originaria struttura della roccia eruttiva o sedimentaria. = voce dotta, comp
antiche teorie retoriche, mutamento di vocaboli o di modi espressivi nell'esposizione di un
(con avvio in lunga), o viceversa, che si verifica per lo più
b. doni, iii-54: queste uscite o mutazioni, già dette metàbole,.
soldato della falange, con cui voltavasi o per evitare il nemico di fronte o
o per evitare il nemico di fronte o per volger la faccia verso il medesimo,
sempre che s'adopri il c, o l'f, sollevato, s'usa una
-ci). mus. che determina o favorisce il passaggio di tono.
che si riferisce al metabolismo; causato o prodotto dal metabolismo. -ciclo metabolico',
anabolismo) come il processo di disassimilazione o distruzione (catabolismo). c
minerale cubico in ammassi incolori, bianchi o, talvolta, bruni, con facce tetraedriche
: resta la parte detta postbrachiale, o metacarpo, che è quella parte che comprende
della famiglia, che infatti s'era rotto o storto o squassato tibie o caviglie,
, che infatti s'era rotto o storto o squassato tibie o caviglie, metacarpi o
era rotto o storto o squassato tibie o caviglie, metacarpi o femori, più che
o squassato tibie o caviglie, metacarpi o femori, più che una quindicina di
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e caseina (v.)
sufi, -orna, che indica organo o apparato formante un'unità anatomica funzionale.
: 'altezza metacentrica '(trasversale o longitudinale): distanza fra il metacentro
alle inclinazioni della nave superiori ai io o 12 gradi. -'raggio metacentrico '
. -'raggio metacentrico '(trasversale o longitudinale): distanza tra il metacentro
inclinazione considerata. nei limiti di io o 12 gradi il punto metacentrico è identico
intorno a un asse orizzontale, longitudinale o trasversale, il centro di carena,
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e acetina (v.
trigonale, sotto forma di cristalli tetraedrici o di ammassi compatti; è diffuso in
neli'accostare con eccessiva frequenza, parlando o scrivendo, la lettera m.
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e cloralio (v.
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e clorocruorina (v.
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e colesterina (v.)
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e colesterolo (v.
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e colina (v.
metacrilato, sm. chim. sale o estere dell'acido metacrilico, da cui
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e acrilato (v.
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e acrilico (v.
gr. pexà, che indica affinità o derivazione, e xpivov 'giglio '.
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e acroleina (v.
ling. che è situato al di fuori o al di là degli aspetti storici (
letter. ant. trasposizione di un fatto o di un evento in un tempo posteriore
in 'metacronismi ', cioè di posticipazione o di ritardo. lami, 2-29:
d'esser condannato / nel mezzo quarto o nella metadella. palladio volgar., 1-72
130: spazzato di carbone togli una scudella o catinella grande d'acqua o vuoi metadella
una scudella o catinella grande d'acqua o vuoi metadella a modo di toscana.
., dal ven. ant. medietaria o meytaderia. metadiazina,
, pref. chim. che indica affinità o derivazione, e metadìnamo, sf
'), pref. che indica affinità o derivazione, e dinamo (v.
chiaramente, nella forma, dal profillo o da altra foglia giovane. =
mente. -come disciplina d'insegnamento o di studio. bisticci, 3-325:
2. per estens. aspetto o elemento puramenteconcettuale, astratto, teorico di una
puramenteconcettuale, astratto, teorico di una scienza o di una disciplina; disciplina o scienza
scienza o di una disciplina; disciplina o scienza considerata nei suoi princìpi fondamentali o
o scienza considerata nei suoi princìpi fondamentali o da un punto di vista generale e
vedere ogni pelo della gram- matical ragione o della metafisica della lingua, dico che
termine può anche avere un carattere ironico o spregiativo). carducci, iii-23-72:
tanfata d'infezione, per soffocarvi, o sciame d'insetti, se gli ronzate
non si tradisse con un moto inconsulto o con un grido. 4.
e di eccessiva mancanza di naturalezza (o, anche, di astrattezza, di
d'un genere che non possa pagarsi o che costi dei sacrifizi, allora, indispettiti
essere ben pasciuti, si fingono bisognosi o malati o che quel cibo ordinario loro dispiace
pasciuti, si fingono bisognosi o malati o che quel cibo ordinario loro dispiace studiando
). -per estens.: concezione o corrente artistica o culturale che presenti caratteri
estens.: concezione o corrente artistica o culturale che presenti caratteri analoghi o affini
artistica o culturale che presenti caratteri analoghi o affini a quelli della pittura metafìsica.
sul più bello delle operazioni da pontoniere o zappatore in cui tutto s'affaccendava il
alla metafisica; per via di argomentazioni o ragionamenti di carattere o di natura metafisica
via di argomentazioni o ragionamenti di carattere o di natura metafisica; per quanto concerne
che sia posta la loro essenza, o fisicamente o metafisicamente considerata. magalotti,
posta la loro essenza, o fisicamente o metafisicamente considerata. magalotti, 23-257:
l'ideale scompagnato dal vero non è che o stranamente fantastico o metafisicamente raffinato. gioberti
vero non è che o stranamente fantastico o metafisicamente raffinato. gioberti, ii-202:
. -per simil. riguardo materie o argomenticonsiderati fondamentali ed essenziali. foscolo,
. letter. che indulge a tecniche o a canoni artistici eccessivamente raffinati e ricercati
dedicarsi allo studio della metafisica; discorrere o ragionare in base a criteri metafisici;
, agg. che indulge a discorsi o ad atteggiamenti apparentemente elevati e profondi,
, ragionare, concepire la realtà o una determinata realtà in termini di metafisica
una determinata realtà in termini di metafisica o secondo canoni astratti, riconducibili a un'
]: 'metafisicheria': astrattezze inutili o peggio; parola usata dagl'ignoranti della filosofia
verso, chiamano queste lezioni delle generalità, o per usare un loro vocabolo più espressivo
estens.: qualsiasi corrente artistica o culturale che si rifaccia ai canoni o ai
o culturale che si rifaccia ai canoni o ai princìpi di tale movimento artistico.
dalla metafisica; che si fonda o è conforme alla metafisica. -in
si contrappone a ciò che è o si considera particolare, contingente,
trappone a ciò che è o si considera materiale, fisico,
dell'estensione. - stadio metafisico o età metafisica: la seconda delle
suddita ad intelletto, overo a speculazione o a sensualità, e'sono una nube
fu sempre dominato da un concetto metafisico o mistico della bellezza, riposta da lui
in dio, nella perfezione, in uno o più archetipi divini delle cose. pirandello
. broggia, 243: per aumentare o sia moltiplicarne il novero [delle monete
un trenta per cento di non reale o sia di valore metafisico nella moneta?
ambiente naturale. -che non ha riscontro o corrispondenza nella realtà. guarini,
i-4: non il bello ma il vero o sia l'imitazione della natura qualunque si
. 3. che professa teorie o dottrine filosofiche ispirate alla metafisica; che
metafisica; che si dedica allo studio o àll'inse- gnamento della metafisica. -in
metafisica. -in senso generico: dedito o incline alla speculazione filosofica, allo studio
. -in senso spreg.: propenso o abituato a ragionare astrattamente, in modo
varchi, 8-1-399: del che seguita necessariamente o che solo l'eternità del moto pruovi
eternità del moto pruovi le sostanze separate, o che aristotile errasse, poiché nel luogo
preconcetti e si usavano i fatti scientemente o no per mostrare la giustezza e la
., ii-30-4: niuno spequlativo artitìciante o almeno primaio filosafo o metafisico sugietto essere
niuno spequlativo artitìciante o almeno primaio filosafo o metafisico sugietto essere alla giuridizione del principiante
conoscenza ch'egli ha dell'uomo interno o, co- m'altri, dicono,
quali può darsi titolo più di gramatici o di metafisici della legge, per le scuole
provare con sottigliezza di ragioni doversi eguale o maggior parte del nostro affetto al passato
nostro affetto al passato che al futuro o che anche al presente, panni appunto
ci riesce il discorrer del mondo eterno o creato in un modo da poter intender
. che, nella propria opera letteraria o artistica o nei propri atteggiamenti culturali e
, nella propria opera letteraria o artistica o nei propri atteggiamenti culturali e intellettuali,
intellettuali, concede largo spazio a caratteri o aspetti spiritualistici e idealistici oppure, anche
naturalmente, metafisici. -sm. seguace o fautore di tale corrente artistica. sinisgalli
spreg. atteggiamento, idea, teoria o scritto improntato a caratteri metafìsici sostanzialmente astratti
per cascare in metafisicumi incoscienti da notari o da macellari. = deriv.
che, per influsso della vocale finale o della vocale postonica, con quella si
vocale postonica, con quella si assimila o dissimila; metafonia. =
parole che non sono loro e transferisce o traporta il nome od il verbo da
proprio, pure che e'vi quadri meglio o bene al manco quanto nel proprio.
con la quale tutte le cose, o grate a'sensi o care nell'animo,
tutte le cose, o grate a'sensi o care nell'animo, dolci sono addomandate
. e 'n conseguenza dovetter essere metafore o immagini o simiglianze 0 comparazioni, che
'n conseguenza dovetter essere metafore o immagini o simiglianze 0 comparazioni, che poi,
. genovesi, 2-36: la metafora, o trasporto di parole da senso a senso
2. per estens. discorso, frase o modo di esprimersi allusivo, in cui
, per riguardo nei confronti di qualcuno o, anche, per indurlo volutamente in
anche, per indurlo volutamente in errore o perscherzo, si fa riferimento a fatti,
e discreti, non espliciti, indiretti o, anche, oscuri, involuti.
rispondeva dal circolo con allusioni grassocce, o era addirittura il tiratore che diceva una
, rappresentazione, manifestazione simbolica, allusiva o emblematica, di un concetto, di
da un atteggiamento, da un'idea o, anche, da un oggetto,
incominciano a diventare simboli d'una cosa o metafore di un'altra, allora preferisco
anche volutamente, rispetto alla vera personalità o mentalità di una persona. pirandello,
ii-26-13: così non sono punto attendenti o attendere non volenti il comandamento dell'appostolo
farci affiliare un certo numero di persone scontente o esaltate.
quando la scrittura fa menzion di capelli o di barba, non si abbia ad intendere
uscir di metafora, queste armi, o giovani egregi, la vostra incrollabile volontà
del parlar figurato; esprimersi, più o meno frequentemente, mediante metafore o traslati
più o meno frequentemente, mediante metafore o traslati. -anche sostant.
figurato; in modo allegorico, simbolico o, anche, allusivo. ottimo
metaforicamente ha chiamato l'uomo una bolla o sia un sonaglio d'acqua, ha
di recare il significato proprio del verbo o del nome che è usato metaforicamente.
. disus. fare uso, più o meno frequentemente, di metafore; metaforeggiare
letter. carattere metaforico di una parola o della lingua; uso di metafore inuna lingua
della lingua; uso di metafore inuna lingua o in un'opera letteraria. pasolini
, abbracciano brani di « senso » o di realtà, allo stesso modo con
in base a un rapporto di analogia o di simiglianza, a un concetto diverso
diverso da quello significato nell'accezione propria o, anche, etimologica (un vocabolo,
varchi, 7-io: questa significazione è metaforica o vero traslata. tasso, ii-455:
[parole] toscane: niuna nova o composta, se non laudevolmente, niuna
. fioretti, 2-4-232: molte figure metaforiche o proverbiali e d'altra spezie si adoperano
la corona. 2. costituito o ricco di metafore, di traslati,
esprime, rappresenta, descrive, raffigura o richiama simbolicamente, figuratamente, allegoricamente o
o richiama simbolicamente, figuratamente, allegoricamente o, anche, allusivamente un'idea,
.; che ha valore di simbolo o di allegoria o di metafora o che
che ha valore di simbolo o di allegoria o di metafora o che se ne serve
simbolo o di allegoria o di metafora o che se ne serve; puramente concettuale
che se ne serve; puramente concettuale o mentale. b. segni, 11-171
ma essi ne dicono un'altra, o metaforica o composta o che so io?
ne dicono un'altra, o metaforica o composta o che so io? come per
un'altra, o metaforica o composta o che so io? come per esempio
disse cristina in tono scherzoso. -lupi veri o metaforici? disse don paolo.
ottenuto eliminando una molecola stantemente, frequentemente o, anche, eccessid'acqua dall'acido
di uno scrittore nell'uso delle metafore o del linguaggio metafragma, sm. (plur
l'allegoria levata a sistema. pretazione o traduzione libera di un testo o di
. pretazione o traduzione libera di un testo o di = deriv. da metafora
metafrasi esprime ricorrendo frequentemente all'uso di o traslazione in versi greci della georgica di virgilio
greci della georgica di virgilio. metafore o al linguaggio figurato. leopardi, v-837:
agg. che ha un valore metaforico o simbolico; acquosa del prodotto risultante
metaforizza e l'altro canta: / « o nuda ninfa, viva metagènesi, sf.
altro: / « quegli occhi specie animale o vegetale, la riproduzione agaper uccidere son
), forizzare in tale o tal luogo, metaforeggia per abito e
con sensi animati su cose inanimate, o per contrario o per far relazione 2
su cose inanimate, o per contrario o per far relazione 2. che si
per forizzare stati d'animo di affanno o di gioia dell'animo istanziare in
dalla metà di agosto raffigurato mediante metafore o, anche, simboalla metà di settembre
gioco enigmistico in cui sono accostate due o piùparole diverse fra loro per una lettera,
per una lettera, per una sillaba o per un gruppo di lettere.
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e idrossido (v.)
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e isomeria (v.)
ad acido solforico; trasformata in tavolette o bastoncini, viene adoperata come combustibile per
adoperata come combustibile per fornelli da viaggio o, anche, come insetticida.
pref. chim. che indica affinità o derivazione, e aldeide (v.)
), sm. log. enunciato o insieme di enunciati linguistici mediante i quali
opera una discussione, un'analisi o una descrizione, in contrapposizione con il
: linguaggio tecnico, linguaggio speciale (o, anche, sistema di segni non verbali
su un sistema di « cinemi » o « im-segni », su cui si
cui si impianta analogamente ai metalinguaggi scritti o parlati, il metalinguaggio cinematografico. arbasino
cui l'analisi di determinati dati linguistici o, anche, di altre forme espressive
quelli che le ricevono se ne spaventano o se ne addolorano. marinetti, 2-iii-12:
lontano. 2. con bagliori o riflessi simili a quelli del metallo.
proprio, che si riferisce ai metalli o a un metallo; -che ha natura
ha natura di metallo, che contiene metallo o metalli; che promana da un metallo
problemi concernenti i corpi formati da metalli o da altre materie notate presso quelle due
della lampadina che faceva tanti 'vu 'o tanti 'emme ', consecutivi,
-bagno metallico: quantità fusa di metallo o di lega, usata per riscaldare, sempre
, che è tipico di un metallo o di una lega metallica. de roberto
e intensi, di colore grigio chiaro0 nero o plumbeo o azzurrognolo, simili a quelli
, di colore grigio chiaro0 nero o plumbeo o azzurrognolo, simili a quelli prodotti da
prodotti da una superficie levigata di metallo o, anche, da una colata di *
, che è prodotto da un oggetto o da congegni meccanici,
oppure dallo sferragliare o dal cozzare insieme di più oggetti di
che raggiungeva gli acuti con certe virate o controvirate a otto. -con riferimento
. -con riferimento alla voce umana o al verso di un animale.
indulge a leziosità, a elementi decorativi o retorici; conciso, essenziale, scarno
essendo, quindi, il valore nominale o legale puramente indicativo del valore intrinseco)
(e si distingue dal valore legale o nominale 0 monetario). f
all'inghilterra. -punto metallico superiore o inferiore: nel mercato dei cambi delle
delle valute, punti al di sotto o al di sopra dei quali è più conveniente
quali è più conveniente riscuotere un credito o pagare un debito all'estero con l'
possibile convertire la carta moneta in oro o argento e sia possibile importare o esportare
oro o argento e sia possibile importare o esportare liberamente il metallo prezioso).