-avere la meglio o il meglio: riuscire a vincere un
di firenze, 1-20: la chiesa o vero e'suoi pastori tengono modi,
dopo l'aver amaramente buona meglio a o per qualcuno: convenirgli di più,
, ii-563: quale vi mette meglio, o che signoreggino sopra di voi e siano
lxx uomini della casa di gedeone, o che vi signoreggi uno uomo? boccaccio
, i-304: avendo innanzi il partito o di combattere o di pacificarsi, a
: avendo innanzi il partito o di combattere o di pacificarsi, a quel che metteva
essere scelta per viverci. -divenire o formarsi in meglio: emendarsi, migliorare
meglio: seguire, scegliere la soluzione o il modo di agire e di comportarsi
meglio, del meglio, alla meglio o meglio che o quanto o come si può
meglio, alla meglio o meglio che o quanto o come si può o si sa
alla meglio o meglio che o quanto o come si può o si sa o
meglio che o quanto o come si può o si sa o pare: nel modo
quanto o come si può o si sa o pare: nel modo migliore possibile;
sotto silenzio ciò che è più importante o vantaggioso in determinate circostanze. buonarroti il
vo'meglio. -per il meglio o per la meglio; tutto per il
.]: 'tutto pel meglio 'o 'per meglio ', od anche '
quello che avrebbe potuto incoglierci, o augurio che così accada. -per il
guida. ariosto, 17-107: 0 sì o no che 'l giovin gli credesse
il bel corpo celeste / non mai veduto o desiato avessi! / m'avesse per
ti. -stare meglio, essere o sentirsi meglio (o di meglio)
-stare meglio, essere o sentirsi meglio (o di meglio): trovarsi in una
più prospera (rispetto a quella precedente o a quella di altri); trovarsi
a star meglio. -sul meglio o nel meglio: nel momento più felice
ho lassato. -valere meglio (o di meglio): importare di più
si piantino arbori fruttiferi... o vi si piantino, e varrà meglio,
arti, le teorie dei quattro sensi o dell'arte pedagoga, che non le
meglio da qualcosa: ricavarne maggiori profitti o più cospicui vantaggi.
giustizia, pure che ne vagliano di meglio o che se ne vantaggino. -volere
sarebbe da assegnare il nome di filosofia, o, se si vuol meglio, di
qualcuno: amarlo più di un altro o più di prima; prediligerlo. guittone
foco, / a ciò che nulla o poco / vole, chi meglio vole,
-è meglio essere capo di lucertola (o di gatta) che coda di leone:
. -il meglio è nemico del bene o guasta il bene: a indicare
a indicare che di due persone o cose, l'una è peggiore dell'altra
dai fatti s'egli è da più o da meno. -quanto più presto
meno. -quanto più presto (o più tosto), meglio: a
, mehara), sm. dromedario (o cammello) da sella dell'africa settentrionale
. 2. per estens. padrone o guidatore di mehari. barilli, ii-465
locuz. avverb. in mei qui (o chi): qui in mezzo.
trova, sotto forma di cristalli prismatici o di masserelle incolori o bianche, nei
di cristalli prismatici o di masserelle incolori o bianche, nei blocchi calcarei eruttati dal
medie. stato di un organo o di un sistema di organi la cui attività
sm. entom. scomparsa totale o riduzione parziale delle ali degli insetti, derivante
degli insetti, derivante da fattori ereditari o fenotipici. = voce dotta, comp
meismo, sm. filos. concetto o consapevolezza del proprio io; l'essere
l'essere cosciente di sé di fronte o in contrapposizione all'oggetto. bonghi
segno unico; ti bisognerà pure o scrivere 4 meismo 'col rosmini, o
o scrivere 4 meismo 'col rosmini, o escogitare di per te una parola
essere cosciente di sé di fronte o in contrapposizione all'oggetto. rosmini,
trasformato in marmellate, gelatine e pasta o succo di frutta da inscatolare o utilizzato
e pasta o succo di frutta da inscatolare o utilizzato per produrre, mediante la distillazione
per produrre, mediante la distillazione o la fermentazione, la grappa o il sidro
o la fermentazione, la grappa o il sidro. attribuito a petrarca,
nel fine del pasto qualche mela o qualche pera cotta. a. cocchi,
guise cotte, come anco le pere, o crude quando sieno di polpa morbida e
frutto del bergamotto. — mela canina o terrestre: bacca della mandragora. mattioli
frutto del solano. -mela di media o medica: frutto del cedro. landino
care a vedelle. -mela punica o rossa: frutto del melograno. simintendi
, n. 3. -mela santa o delle meraviglie: cetriolino del giappone.
, et a napoli l'uva gloria o mela, perché è schiacciata come le mele
. per lo più al plur. guancia o viso paffuto, florido, grassoccio,
proverbi toscani, 371: tondo come l'o di giotto, come una mela.
una mela. 4. oggetto o elemento architettonico di forma tondeggiante. -in
di una torre, di una cupola o di un campanile. g. villani
8. per estens. mela cotta o secca: personaneghittosa, inetta, fiacca,
e borbotta, borbotta. -di o da mele cotte (con valore attributivo)
per tacchettarlo. -dare (o prendere) le mele: picchiare (o
o prendere) le mele: picchiare (o essere picchiato) duramente. -far
di questa mela. -mettere o piantare le mele in seggio: porsi a
mele! -non avere a dividere o a spartire la mela con qualcuno:
, ma non dolce smaccato, mellacchino o colato, ma che frizzi così un pochetto
divenire mela cotogna: togli limatura di rame o di ottone o di bronzo quanto assumere
: togli limatura di rame o di ottone o di bronzo quanto assumere nel volto un
versilia sono sovente molto danneggiati dalla melata o melaggine, detta melliggine dagli antichi maestri
cotogne cotte nella sapa... o veramente mele appiuole e melagrane di mezzo
melagrana ', frutto del melagrano. buccia o scorza soda, quasi legnosa, gialliccio-rossigna
giallissima di dentro, piena di chicchi o granelli rossi, acidetti, disposti a
vino per con- tinenzia, se non o di melagrane o di frutte, come di
tinenzia, se non o di melagrane o di frutte, come di ciriegie o
o di frutte, come di ciriegie o di mele. ricettario fiorentino, i-a-ui:
ton '] sugo di melagrane acetose o sugo di cedro per metà.
più si riferisce al colore delle labbra o delle guance). faldella, 8-81
a poco a poco acetoso ne divenga o dolce, secondo la generazion delle frutte
-motivo ornamentale per costruzioni archi- tettoniche o per vesti liturgiche. bibbia volgar.
guarino guarini, 1-29: dal balaustio o fior di melagranate, dalle foglie dell'
di melagranate, dalle foglie dell'iperico o cori o perforata,... le
, dalle foglie dell'iperico o cori o perforata,... le quali
. bot. pianta sempreverde, arborea o arbustacea, della famiglia mirtacee (melaleuca
erbacea parassita della famiglia scrofulariacee (melampyrumarvense o triticum vaccinum), con radice munita
, sessili, lanceolate; fiori rossi o gialli, in spiga conica; frutto scaro
. p. exàp. - ttupov o p. sx<4pjtupo?, comp. da
... e chiamansi schiacciati o larghi; e sono... l'
che si riferisce, che è proprio o originario della melanesia; abitante della melanesia
pepe, e lo chiamano pan speciale o pepato. b. stefani, lxvi-2-196:
là, le melarance, limoni o melangole. = cfr. melangolo.
frutti amari e aspri; arancio forte o amaro (cfr. arancio1, n
essenza dorata del mandarino... o il rosato profumo del neroli
. in partic.: collocato o volto o espostoa sud; che guarda a mezzogiorno (
regioni situate a sud (un aspetto o una caratteristica ambientale o climatica);
(un aspetto o una caratteristica ambientale o climatica); tipico e distintivo del
a raccogliere, alla grata del confessionale o al capezzale dei moribondi, i segreti
. 5. che è nato o abita in regioni situate a mezzogiorno.
devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una
gli italiani del nord chiamano meridionali (o, genericamente, 'napoletani ') quelli
compagnia di un officiale dell'esercito meridionale, o, per dir meglio, dei
i tratti fisici, i caratteri somatici o psicologici propri di chi è originario del
si parla nel meridione di un continente o di una regione (un dialetto, una
circa il 1295, pone le origini o i primi monumenti della poesia meridionale non
del mezzogiorno d'italia (un componimento o un soggetto letterario, la lingua, lo
intorno al mio 4 componimento meridionale ', o pure 'occidentale 'come a voi
una lingua di tipo verghiano, o in genere del tipo naturalistico meridionale.
meridionalismo, sm. vocabolo, locuzione o costruzione sintattica tipica dei dialetti parlati
meridionalizzare, tr. rendere simile o affine ai meridionali; dotare delle caratteristiche
. meridionalizzazione, sf. conferimento o ac quisizione di caratteristiche proprie
insieme delle regioni meridionali di una regione o di un continente. -in partic.:
. 3. che è nato o abita al sud; meridionale. rovetta
letto, se alcun volesse 0 dormire o giacersi di meriggiana. filippo degli agazzari,
una vite, la quale avea due barbe o vero radici; e l'una era
per passar forse l'ora meriggiana / o perch'avea bisogno di riposo. cagnoli
rezzo di platani e larici giganteschi, o pascolanti in pace. meriggiare (
i-30: essendo un dì per suo fato o destino / in queste valli scorsa per
tessaglia,... dappertutto dove corra o affiori o ristagni acqua, convengono
. dappertutto dove corra o affiori o ristagni acqua, convengono a bagnarsi e a
imago il sol dipinge, / ed erba o foglia non si crolla al vento.
d'annunzio, i-23: erano belli, o mia fiorenza, i taciti / meriggi
propria. -letter. meriggio notturno o lunare: plenilunio. ungaretti, ii-28
la più perfetta efficienza, una civiltà o un'arte il maggior splendore, una
, apogeo. dominici, 4-81: o cara famiglia del corpo di cristo,
tutte le altre [monarchie], o... sono svanite tra le nuvole
sono svanite tra le nuvole della gentilità o... sono stimate gloriose nel meriggio
. 6. locuz. -a o in pieno meriggio: con estrema chiarezza
, x-2-506: noi pure un tempo, o mio caro, noi pure abbiam combattuto
nobile e più atto a stare a dormirci o al merigio. note al malmanti'e
, allestita per lo più con paglia o con frasche, atta a riparare dai raggi
2. con valore avverb. andare o ire meriggióne: = dallo spagn. merino
sm. archeol. che riguarda o costituisce il periodo della preistoria umana corrispondente
di dolce leggero, ripieno di crema o di panna montata. cicognani, 1-52:
. pratolini, 10-44: dalle due o le tre in poi, non seppi mai
meringare), agg. ricoperto o fatto di meringa: dolce meringato,
. dal lat. maiorinus 1 di misura o qualità superiore '(plinio).
mettermi in mano una pellegrina di merinos o di signorea. panzini, iv-416:
ardura. idem, lxxxiii-501: o regina dolente, / l'onor de
, carne arrostita, cosparsa di zuccaro o di miele, frittelle di farina; il
canto a un cilindro principale, o stele, di altre stele minori,
stele, di altre stele minori, o meristele, che si staccano da quello
la loro attività duri per una sola o per poche stagioni oppure per lunghissimo tempo
accrescimento potenzialmente illimitato; i meristemi primari o embrionali e secondari o successivi, a
i meristemi primari o embrionali e secondari o successivi, a seconda che derivino direttamente
tessuti tegumentari complessi; i meristemi avventizi o cicatriziali, che suppliscono alla necessità di
che all'accrescimento longitudinale aggiungono quello intercalare o radiale, che determina l'aumento di
cerehie annuali legnose, del floema secondario o di nuovi strati di sughero e felloderma
meristemòide, sm. bot. cellula singola o piccolo gruppo di cellule di natura meristema-
. temanza, 128: codesta cappella, o sia tempio, è opera così giudiziosa
punizione di una colpa; a emendamento o come conseguenza di un difetto, di
immunità, l'udiste dai decreti, o giudici. = comp. di
la propria attività, col rendere servizi o favori; degno di ricompensa.
, conv., iv-xi-7: le ricchezze o vegnono da fortuna che è di ragione
per testamenti 0 per mutua successione; o vegnono da fortuna aiuta- trice di
di ragione, sì come quando per licito o per illicito procaccio: licito dico,
: licito dico, quando è per arte o per merca- tanzia o per servigio meritante
è per arte o per merca- tanzia o per servigio meritante; illicito dico, quanto
illicito dico, quanto è per furto o per rapina. meritanza, sf
tr. { mèrito). essere o porsi in condizione di poter legittimamente aspirare
da ottenere tappagamento di una legittima aspettativa o la concessione di un favore, di
cosa, si è per qualche beneficio o utilità che fa altrui. dante,
metastasio, 1-i-326: non udirlo, o signor; noi merta. alfieri, 1-149
relazione con un avv. di modo o di quantità). pier della vigna
ch'eo non meritai. pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini, 414
non meritai. pier della vigna o mostacci o giacomo da lentini, 414: si
mai traduttore meritò questa equità, o se così vuol chiamarsi, condiscendenza da'suoi
non pei rei politici; questi danneggiano o hanno cercato di danneggiare il governo;
che soldati eletti, che sapessero meritare o spendere il soldo del crocifisso. manzoni
a cui della bibliografìa importa tanto o quanto, possono saltare a piè pari questo
di sinceri elogi (un valore morale o esistenziale, un atto, un comportamento
un comportamento, un'opera dell'ingegno o dell'arte, ecc.).
restare in dubbio se più meriti l'arte o la natura, avendola figurata in forma
ch'esser dappoco / potesse meritar difesa o scusa? piccolomini, 1-216: da
rendere possibile l'acquisizione di un bene o di un vantaggio ideale o l'appagamento di
un bene o di un vantaggio ideale o l'appagamento di desideri e aspirazioni.
altra. -procurare a qualcuno afflizioni o castighi; costituirne la causa determinante.
incorrere in una sanzione di natura morale o materiale. guittone, xxxiii-35: sì
cose che sono in sua podestà di fare o di non fare; ma in quelle
, e non gli giova ancora o fa del bene, potendo,..
meriterebbe di vivere segregato dagli altri uomini o di non essere né amato né aiutato
, un errore, un atto dissennato o disonesto). dante, purg.
e preti hanno rimproverato alli imperatori o proconsoli o presidenti che avessero autorità sopra di
hanno rimproverato alli imperatori o proconsoli o presidenti che avessero autorità sopra di loro
aumento della gloria celeste), dovuta o per giustizia, in base a una
corrispondente (merito de condigno), o anche soltanto per una certa convenienza o
o anche soltanto per una certa convenienza o per benigna disposizione della volontà divina (
dei meriti. guittone, xxvii-60: o voi, di dio figlia, madre e
ti fa. costo, 1-79: o trascurato che tu sei, dice il romito
meritare. -essere degno di premio o di pena soprannaturale. dante, purg
ciento tanto. iacopone, 1-63-44: o signor, tu l'ài creato / corno
iddio vel meriti. -rimunerare di premio o di castigo, conforme ai meriti di
secondo che l'uomo farà in terra o bene o male, così sarà meritato e
l'uomo farà in terra o bene o male, così sarà meritato e di gioia
un favore; concedere una giusta ricompensa o un doveroso riconoscimento morale; rimunerare,
servigio fattogli. boccaccio, 1-i-439: o sapientissima reina, che è ciò che
. 10. imprestare denari (o valori equivalenti) a un dato interesse
per un prestito ricevuto con un aggio o un interesse. sercambi, 1-ii-702:
6-229: a qualsiasi cosa pensi, o meglio cerchi di pensare, c'è sempre
13. locuz. -meritare a dio o appresso dio: renderglisi grato, operando
che di fuori mostra. -meritare o bene meritare di, appo, presso,
, appo, presso, con qualcuno o qualcosa: rendersi benemerito nei suoi riguardi
dante, inf., 26-80: o voi che siete due dentro ad un
/ s'io meritai di voi assai o poco / quando nel mondo li alti versi
: essere degno di ricevere un appellativo o una denominazione che rispecchia fedelmente le proprie
è ima donna. -potersi chiamare o definire in quel modo. caporali,
che l'oro, / che d'utile o di bene il nome merte. giuseppe
non mi merita: a esprimere sdegno o noncuranza verso chi mostra di non apprezzare
adeguata ricompensa di una condotta esemplare o di azioni encomiabili (un beneficio, un
.: procacciato mediante il lavoro materiale o intellettuale, guadagnato con la fatica personale
qualcuno come castigo per un comportamento biasimevole o per azioni disoneste (un rimprovero,
, una sventura, una sofferenza fisica o morale); corrispondente alla colpa;
c. bini, 1-147: è meritata o codarda l'ingiuria? 3
del rosso, vii-527 (71-2): o vero deo, che gli omini universi
). guittone, i-36-99: o quanti sono, lasso, maladetti esti,
onestamente l'appagamento di una legittima aspirazione o la concessione di un favore, di
gli riceve, se è di loro meritevole o altramente. caro, 3-3-35: a
cancellato. -che merita la fiducia o la stima o l'amore di una
-che merita la fiducia o la stima o l'amore di una persona o di
stima o l'amore di una persona o di una comunità; che è in
la signoria sua un parente, nipote o figliuolo che si fosse, che sedeva sempre
. sarpi, vl-2-210: il volontario o involontario fanno ben differente circa tesser virtuoso
involontario fanno ben differente circa tesser virtuoso o meritevole, ma non circa tesser onorato
meritevole, ma non circa tesser onorato o vile. l. bellini, v-402:
meritevolissimo cavaliere. muratori, 8-1-24: o costoro saranno uomini veramente celebri e chiari
accettati nel numero degli 'arconti '; o non volendo per avventura, benché meritevoli
i malcontenti dello stato nominavano per amistà o per dispregio persone abbiette, per darne
, di ottenere un doveroso apprezzamento o un giusto encomio (un fatto, un
un comportamento, un'opera dell'ingegno o dell'arte, un valore morale o
o dell'arte, un valore morale o esistenziale, ecc.). tasso
(uno scritto, un'opera scientifica o letteraria). foscolo, v-173:
-meritevole di versione: che può o deve essere tradotto (uno scritto,
e meritevoli opere fatte ne'suoi cittadini o nel suo paese. pallavicino, 1-383
censura. 7. che esige o richiede una determinata qualifica o definizione.
che esige o richiede una determinata qualifica o definizione. bicchierai, 148: è
. 'ant. dovuto in conformità del merito o della colpa (un premio o un
merito o della colpa (un premio o un castigo); giustamente meritato.
fatto de'perdere. boccaccio, iv-122: o figliuola,... almeno taci
, rimunerazione. iacopone, 1-58-44: o mamma mea, èsto le scorte /
). condizione di chi è degno o ha diritto o può aspirare a un
di chi è degno o ha diritto o può aspirare a un doveroso riconoscimento;
a un onore, alla fiducia altrui o, anche, a una ricompensa;
a una ricompensa; atteggiamento di riconoscenza o di riconoscimento dovuto o tributato a chi
atteggiamento di riconoscenza o di riconoscimento dovuto o tributato a chi ne è degno
tributato a chi ne è degno o ne ha diritto per le doti, per
lo più nell'ambito professionale, civile o militare, viene tributato ufficialmente con il
ufficialmente con il conferimento di una decorazione o con la concessione di un'onorificenza).
. dante, purg., 7-19: o gloria de'latin, disse,.
latin, disse,... / o pregio eterno del loco ond'io fui,
io fui, / qual merito, o qual grazia mi ti mostra? dondi,
ragione a qualche cosa indotta da qualità o fatti attribuiti ad una persona ».
senza bisogno di essere benestante, conte o marchese. gioberti, 4-2-480: merito
utile che si compie a vantaggio di questo o quel gruppo sociale in più di quanto
(per lo più di specificazione) o con una prop. subordinata che ne
a chi perde dio per qualunque carnale o mondano diletto, bene l'ha certo peggiore
56: ciò che viene altrui di danno o doglia / fuor del suo merto,
qui prò quo '. -manifestazione o atteggiamento di ingratitudine; disconoscimento di benefici
2. dote, virtù, capacità o insieme delle doti, delle virtù,
delle capacità morali, intellettuali, professionali o, anche, pratiche o fisiche di una
, professionali o, anche, pratiche o fisiche di una persona; valentia,
del nostro rivale, a poco a poco o riducendolo in niente 0 convertendolo in rabbia
prudenza sapevano ciò che si doveva dire o tacere; che la verità era il merito
azione, fatto, opera, impresa o comportamento meritorio, degno di ottenere giusti
apprezzamenti, encomi doverosi e ricompense (o, anche, che desta ammirazione e
piuttosto giudicare e credere che le cose o prospere o dannose ci avvenghino per avventura
e credere che le cose o prospere o dannose ci avvenghino per avventura o per
prospere o dannose ci avvenghino per avventura o per indotto di più o di meno senno
per avventura o per indotto di più o di meno senno, che per volontà
. i... i venga egli o mandi, io terrò fermo il piede
, errore. pegolotti, lxxxviii-11-231: o vendetta d'iddio che stai coperta,
pregio, qualità, importanza, validità o aspetto e caratteristica positiva, valida, efficace
di una condizione, di un comportamento o, anche, di un'opera d'arte
la moneta fusse stata tosata o pare fusse stata dall'uso consumata, e
ricompensa che viene concessa come corrispettivo (o, anche, a titolo di risarcimento e
l'opera e per i servizi prestati o a chi ne è degno per il
retribuzione, di onorario, di salario o, anche, con appoggi e aiuti
con appoggi e aiuti pratici e concreti o morali, con agevolazioni, con favori
/ né vita, appresso d'esta, o pena o merto. fra giordano
appresso d'esta, o pena o merto. fra giordano, 3-289: se
d'alcuna cosa fatta nessuno mal merito o mal trattamento ricevano. machiavelli, 1-ii-61
truovi come lo perdono del dono, merito o guiderdone, overo interesse, si faccia
io presto l'uso d'ima casa o d'uno navilio, delle quali cose mi
un tanto per lire el mese, o vero a un tanto per cento l'anno
guittone, 3-42: non vederete antica o nuovamente esser divenuto, che terra a
vita eterna. guittone, xxxii-145: o che mertho, bel sire, / che
bernardino da siena, 54: eretici o scomunicati... non possono essere partefici
merito. govoni, 1151: ascoltami, o signore! /... /
vigna di stelle. -merito condegno o di condegno: v. condegno,
n. 3. -merito congruo o di congruo: v. congruo,
-potere taumaturgico, facoltà di intercessione o intervento della madonna, dei santi e
della pietà e grazia di messere domeneddio o de'meriti del venerabile uomo s. giovanni
più nelle espressioni di, fuori, nel o sul merito). firenzuola,
il nuovo alfabeto avesse a cominciare coll'o piuttosto che coll'a... l'
una tale pretesa, cioè il diritto o, comunque, la situazione giuridica sostanziale
del contendere (in contrapposto a procedura o, disus., a ordine).
causa (in contrapposizione alle questioni pregiudiziali o di giurisdizione, di competenza o comunque
pregiudiziali o di giurisdizione, di competenza o comunque attinenti al processo che riguardano invece
che riguardano invece il modo, regolare o meno, con cui la causa viene trattata
viene trattata). -decisione di merito o pronuncia sul merito: quella che riguarda
: quella che riguarda, in tutto o in parte, il contenuto intrinseco della
valere. -in partic.: fatto o insieme dei fatti posti a base della
espressioni: giudizio di merito, attinente o comprendente l'accertamento della verità dei fatti
la esaminazione giudichi quello che la legge o talora l'equità vuole. guicciardini,
merito ', trattandosi di cause civili o di cose sim.; e merito
discrezionale sia nell'applicazione di regole tecniche o di buona amministrazione). -vizi di
corretto esercizio del proprio potere discrezionale o comunque dalla non corretta esecuzione di una
e votazioni (anche nelle espressioni punti o voti di merito). tommaseo [
agli scolari secondo il pregio dei componimenti o altre lezioni, e secondo la condotta.
me, quanta è la vostra [o re] e quella di madama la reina
merto. r. borghini, 3-76: o che sia egli benedetto! il cielo
e di elogio per doti, per virtù o per un'opera, per un'azione
: attribuirgli la paternità di un'azione o di un comportamento encomiabile, degno,
: mostrarsi riconoscente, obbligato per onori o per favori ricevuti. pulci, 1-76
fai? -dare, fare merito o il merito a qualcuno: riconoscerlo come
: riconoscerlo come artefice di un'azione o di un comportamento encomiabile; mostrargli gratitudine
livio la forma latina 'ulixes 'o 'ulisses 'per 'odysseus'..
valore aggettivale): che è degno o ha diritto di aspirare legittimamente a un
, alla stima e alla fiducia altrui o a una ricompensa per le capacità, per
né cavallier riguarda né donzella, / o sia di grande o sia di picciol merto
donzella, / o sia di grande o sia di picciol merto. aretino,
di destare ammirazione, di ottenere apprezzamento o encomio (un comportamento, un valore
(un comportamento, un valore morale o civile, un'opera dell'ingegno o,
o civile, un'opera dell'ingegno o, anche, un oggetto).
e degne d'imitazione. -di poco o di nessun merito: che non eccelle,
vale poco, che ha scarse doti morali o scarsa capacità e attitudini per esercitare adeguata-
per esercitare adeguata- mente determinate attività pratiche o intellettuali; mediocre, incapace, inetto
. -entrare, venire nel merito o nei meriti di qualcosa: intervenire,
in una questione, affrontare un problema o un argomento, prenderlo in esame,
mai, né che tu sia / tardo o spedito, ovver che tu ti periti
che sturbò il patricidio de'grandi cittadini o il rivolgimento dello stato di quella città
merto. -per merito, a merito o in merito di qualcosa: a causa
in merito di qualcosa: a causa o grazie a essa. cavalca,
sua mente. boccaccio, iv-106: o grandissimo rettore del sommo cielo...
sua opera; grazie al suo intervento o alle sue capacità. dante, inf
/... uscicci mai alcuno, o per suo merto / o per altrui
mai alcuno, o per suo merto / o per altrui, che poi fosse beato
per « merito » del governo inglese o di un mazziniano traditore. -più
del merito: in misura superiore al giusto o al necessario, più di quanto non
salvifica e alle elargizioni di dio (o, anche, di divinità pagane)
, anche, di divinità pagane) o alle azioni taumaturgiche o di intercessione dei
divinità pagane) o alle azioni taumaturgiche o di intercessione dei santi. istorietta
, alla fiducia e alla stima altrui o a ricompense o favori per le virtù
e alla stima altrui o a ricompense o favori per le virtù, per le
talvolta è usato come formula di cortesia o come appellativo onorifico e di rispetto);
, responsabile. boccaccio, iv-66: o luminoso febo, dove sono ora le
e di merèri, con valore attivo o passivo. meritocratico, agg. (
avv. in modo da ottenere o da far ottenere un giusto riconoscimento, una
ottenere un giusto riconoscimento, una lode o, anche, una ricompensa; lodevolmente,
fa ottenere riconoscimenti, rispetto, stima o, anche, un premio, una ricompensa
anche, un premio, una ricompensa (o
un sentimento, un valore morale o spirituale, ecc.).
mima cosa meritoria che gli piacesse, o per la quale meritassimo alcuna grazia
). dominici, 2-13: o perché fu tanto meritorio ciascuno atto [
meritosìssimo). ant. che costituisce o che fa acquistare un merito, un
ticamente indicava anche il merlo maschio o la specie dei merli).
che marzo in culo / ti pioverà, o che berta filò. g. visconti
trappole fatte con lacci tesi fra alberi o rami per catturare merli e tordi.
è occupato per farvi le tese o per mantenerle in buono stato.
le cui specie più note (gadus merlangus o gadus poutassou) arrivano fino a 70
gadidi, della lunghezza media di dieci o quindici centimetri, di facile digestione,
mura, torri, ecc. per difesa o anche a scopo ornamentale.
vela ralinga con cordella detta merlino o merlatura. dicesi anche orlare. =
dove si lotta spietatamente per il potere o per il denaro e in cui trionfano
per consentire l'uso delle armi da getto o, anche, a scopo ornamentale (
una corona aurea, non so se merlata o rostrata, dal gran partito che si
lini. 6. arald. bordato o diviso da linee dentei-, late (
posti a intervalli regolari a scopo difensivo o ornamentale. sanudo, lii-273:
un gioiello a graffe, a punte o a dentelli. firenzuola, 621:
3. ornamento, guarnizione di pizzo o di merletto. roberti, vi-1-16:
nell'andrienne e nel farsetto / o ne'ventagli o nelle merlature. 4
nel farsetto / o ne'ventagli o nelle merlature. 4. arald.
. v.]: 'merlatura': cordella o linea a due fila della quale servonsi
fila della quale servonsi per far legacce, o per attaccare piccole pulegge o carrucolette e
legacce, o per attaccare piccole pulegge o carrucolette e le estremità delle corde grosse
. 2. figur. comportarsi o parlare da ingenuo, da tonto,
tonto, in modo stupido e irritante, o, anche, con leggerezza e con
, 239: gli antichi non avevano martello o merlette di ferro appiccati a gli usci
: cos'hai fatto? sei forse caduto o hai dato in qualche spino? -no
merletti con l'ago, con l'uncinetto o con i fuselli (o, come
l'uncinetto o con i fuselli (o, come dipendente di un'industria tessile,
cessate... d'esser [o poeti] i callidi calligrafi delle vostre
. [merlétto). ornare, guarnire o orlare con l'applicazione di merletti,
di merlettare), agg. guarnito o orlato di merletti e di pizzi (un
un capo di biancheria, un abito o, anche, un oggetto di arredamento
. -che ha un profilo dentellato o frastagliato; orlato. cardarelli,
faldella, 1-58: sarei sicuro di trovare o ricostruire una bellezza di mondo antico,
due. 3. coronato da merli o ornato di decorazioni traforate, intagliate e
4. per estens. orlato a smerlo o a punte o traforato come un merletto
estens. orlato a smerlo o a punte o traforato come un merletto. cassola
. 7. arald. bordato o diviso con linee dentellate. merlettatura,
merletti e pizzi. -anche: ornamento o orlatura di merletti. 2
estens. decorazione ornamentale traforata, intagliata o scolpita, talvolta anche in modo da
in modo da imitare una merlatura plastica o scultorea. quarantotti gambini, 10-56:
. tessuto confezionato a mano (o anche a macchina o a lavorazione mista)
mano (o anche a macchina o a lavorazione mista), formato da
carattere prevalentemente floreale, con fili annodati o intrecciati, per lo più di lino
lino bianco, oppure di altra fibra o di metallo prezioso (e a seconda
settecento servì per confezionare capi di abbigliamento o per impreziosire di guarnizioni gli abiti,
trina. -in par tic.: vestito o arredo confezionato col pizzo; velo;
veletta; decorazione con orlo a festoni o a punte; smerlo. giuseppe
consulta che fossero spartiti a chi meglio filasse o tessesse la seta o la lana,
chi meglio filasse o tessesse la seta o la lana, a chi meglio conducesse le
: la pinnula [dello strumento], o merletto, o aletta prima o inferiore
dello strumento], o merletto, o aletta prima o inferiore e più vicina all'
, o merletto, o aletta prima o inferiore e più vicina all'occhio.
lavorano chiavi di ferro, serrature, o chiavature con le parti loro, cioè
dite: a che siete buoni, o merlingotti? / o gente valorosa,
che siete buoni, o merlingotti? / o gente valorosa, o gente brava
? / o gente valorosa, o gente brava, / solita sempre a star
.]: 'merlino': specie di spago o funicella. carena, 2-364: 'merlino'
, 2-364: 'merlino', specie di spago o funicella di tre fili, ciascuno de'
. 'il merlino'si adopera bianco o nero, cioè semplice o incatramato,
adopera bianco o nero, cioè semplice o incatramato, anche per guarnimento delle tende
, 462: 'merlino ': cordicella o trinella composta di tre legnoli, di
composta di tre legnoli, di due o tre filacce ciascuno, con commettitura a
a cavo piano. può essere bianco o catramato ed è usato per legature di
, deriv. dall'oland. meerling o marling, da marren 'legare *.
cespugli, vicino al terreno; fischia o chioccola con un suo caratteristico canto sonoro
del merlo, rallegratosi mosse tali parole: o merlo, i'som qui non ancora
, / come s'io fossi un merlo o una ghiandaia. soderini, iv-372:
(falco lithofalco). -merlo acquaiolo o acquatico, merlo d'acqua: uccello
grigiastro sul petto; vive, isolato o in coppia, lungo i corsi d'
silvani, non abbandona quasi mai il rio o il torrente presso cui nacque. pascoli
-merlo metallico: lamprocolio. -merlo sassile o sassatile, merlo di montagna, di
4. figur. persona stupida o ingenua che si lascia aggirare e truffare
, al fine di ottenerne i favori o, anche, una promessa di matrimonio;
di persona che cerchi con suoi artifizi, o con sue insistenze, di ottenere da
. ittiol. region. merlo di mare o marino: pesce teleosteo, lungo da
7. merlo bianco: persona o cosa estremamente rara. tronconi,
da fare per trovare un marito ricco o un amante facoltoso e arrendevole. marinetti
: riuscire a farsi prendere per moglie o per amante da un uomo ingenuo e
prov. il merlo ha passato il po o il rio: a indicare che si
regolari come coronamento di fortificazioni di mura o di torri, destinato a riparare i
, si dilettano di fare torre o altra magione di pietre molto forte, cioè
delle cittadi: e fannovi fossi palancati o mura e merli e ponti levatoi e
le ho situate in questi risalti, o merli, fatti espressamente dentro la cavità
estens. plur. sommità di un muro o di un bastione; spalto.
con abito semplice e senz'altro guernimento o ricamo; non merlo nei manichetti.
. -a merli: in modo da ottenere o da rappresentare una dentellatura o una seghet-
da ottenere o da rappresentare una dentellatura o una seghet- tatura. s.
essergli molto superiore per grado di nobiltà o per larghezza di censo. fazio
varchi, v-56: quando presentati, o senza presenti, si spogliavano in farsettino
e ancor chi vuol fare / merli o trovar lo fondo a la scodella.
, imbroglione. lomazzi, 445: o felici spagnuoli sguscia merlocchi, / quanto
e massiccia, intervallato da ampie feritoie o cannoniere e destinato a proteggere i cannoni
altro è il merlóne che quella parte o membro che si fa sopra il parapetto per
altro merlóne, nell'apertura chiamata troniera o bombardiera, fatta molto ingegnosamente in più
caccia, quasi avessero a fare con passeri o con merlotti. slataper, 2-272:
abbindolare; chi ha subito una truffa o un raggiro o è vittima designata di un
ha subito una truffa o un raggiro o è vittima designata di un imbroglio;
dicesse che l'ha detto un merlotto o un barbagianni. bracciolini, 1-4-28:
lieto sembiante? / ti compatisco, o povero merlotto: / ti piacque quella pillola
merlotto? i. neri, 7-47: o consiglier merlotto, / e come vuoi
che fanno ora tanto fracasso, domani o doman l'altro, se ne staranno
il merlotto: comportarsi con grandeingenuità, vera o simulata; fare il finto tonto.
capelanus). 2. nasello o merluzzo del mediterraneo (merlucius merlucius)
pesce marino dell'ordine gadiformi o anacan- tini (gadus morrhua),
due anali; ha colore grigio, bruno o quasi nero, con piccole macchie più
vialardi, lxvi-2-365: il merluzzo o baccalà, sorta di pesce che si
acconciarlo, prende il nome di baccalà o stoccafisso. oriani, x-17-29: le
merluzzo: dall'espressione melensa, ebete o sciocca. giovio, ii-29: a
com misto con elementi eterogenei o estranei, capaci di alterare e
magra. d'annunzio, ii-479: o italia, egli [il barbaro] bevve
vedere in beatrice il mio dovere, / o per parlare o per atto, segnato
mio dovere, / o per parlare o per atto, segnato; / e vidi
. carducci, iii-1-432: credo, o signore: e dov'è a noi mistero
, 1-viii-186: qualche scrittura mera fiorentina o lombarda o d'altra provincia d'italia
: qualche scrittura mera fiorentina o lombarda o d'altra provincia d'italia dove non
di tuo'fatti / cosa che monti onore o vitipero. b. davanzali, i-216
gli ha fatto, sia come te, o cesare, senza pena. 4
che lo faccia fuor di carcere senza timore o violenza alcuna, di mera e spontanea
distinguere ciò che in essa talvolta intralcia o appanna l'unità dello stile, tanto è
, ma misticando con l'auttor latino o greco le sentenze sue. martello, 267
definita condizione, per lo più umile o insignificante. bisaccioni, 1-129: questo
croce, et erano meri laicali o laici. segneri, ii-407: pensate voi
che può essere trasmesso soltanto ai figli o ai discendenti legittimi. de luca,
rito rurale e pastorale alcune amole o vero ampulle vitree cum... caldo
ernia crurale formata dalla caduta dell'intestino o dell'omento, o d'ambedue insieme
dalla caduta dell'intestino o dell'omento, o d'ambedue insieme, ovvero dell'utero
merocito, sm. biol. nucleo o energide del sincizio vitellino, che è
viene prolungata anteriormente in forma di dente o becco corto e perpendicolare. =
di alcune forme semplici da quelle complete o oloedriche, alle quali si riduce il numero
-ci). cristall. che presenta o è suscettibile di meroedria; che si
opera di sper- matozoi della stessa specie o di specie diversa (e in questo
. che si riferisce all'antica città o al regno di meroe; originario di
vece delle quali si userà 'modollo o midolla'. baldini, 3-162: ho
intima, profonda, riposta del corpo o dell'animo umano in quanto sede dei
, 25: ciascuna sillaba ha tempo lungo o breve, ha accento acuto o grave
lungo o breve, ha accento acuto o grave (né voglio qui ragionar del
ragionar del circunflesso); ha fiato o tenue o aspirato. queste cose,
circunflesso); ha fiato o tenue o aspirato. queste cose, ancora che
dizione, non però sono la sostanza o la mirolla de la dizione. n.
. n. villani, 2-664: o capo erudito, o pollo di minerva,
, 2-664: o capo erudito, o pollo di minerva, o mirolla della
capo erudito, o pollo di minerva, o mirolla della sapienza. 4
. antonio di meglio, lxxxviii-n-103: o magno conte e buon, francesco sforza
e ridotta di organi viventi, deperiti o asportati, in alcuni animali. =
cui tipico rappresentante è la merope o gruccione. savi, 2-i-324: famiglia
(di solito nello stadio di uovo o di larva). = voce
discordie e civili dissensioni subito incominciasti [o italia] a cadere di tua antica
anonime napoletane del quattrocento, lxiv-54: o misero me, ch'abundo / in travaglio
l'animo nostro, come per merore o per timore si contrae e restrigne, così
e restrigne, così per letizia o per speranza si diffunde e dillata. masuccio
'merorrissi': ernia dell'intestmo solo o dell'epiploo insieme, i quali, usciti
, i quali, usciti pel discioglimento o rottura del peritoneo, passano sotto il ligamento
di un organismo per divisione in due o più parti, aventi le caratteristiche dell'
-anche: sezione sperimentale di una cellula o di un organismo acellulare. = voce
dotta, lat. morochthos (plinio) o morochites, dal gr. pópox&o <
dell'vili; che si riferisce o è caratteristico di quel periodo storico.
, 6-11: zirli di merli, o merule, dopo ogni frullo, da un
in una cassetta di stagno con tre o quattro canne, la quale essendo riempita con
ottiene mediante riscaldamento di acido itaco- nico o citraconico, e si presenta sotto forma di
p \ -, che indica metà o posizione intermedia, e acon [it]
p \ -, che indica metà o posizione intermedia, e aconitina (v.
, comp. dal pref. mes [o] -, che indica metà
] -, che indica metà o posizione intermedia, e dal gr. à8
quelli al dorso è chiamata il mesenterio o mesareóne. = voce dotta, adattamento
si pagano. carducci, ii-1-271: o amico mio, in che impicci siamo io
destinata a pagare le spese di vitto o di alloggio (o anche di entrambi)
spese di vitto o di alloggio (o anche di entrambi) per un mese;
cortile posto in mezzo a due case o a due ale di edifizio.
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. mescare, tr.
deali, per formarne un tutto unico o per conferire loro un aspetto o una
unico o per conferire loro un aspetto o una funzione uniforme; amalgamare, unire
; / non han più gli elementi ordine o segno. s. errico, i-143
il secol dora, / se argyle o chesterfield, anima erede / della prisca
riferimento alle forze naturali o alla vita dello spirito).
pasto esce / gran foca, gran siluro o gran balena, / ognun di loro
gran pena / ritrova il peregrin riparo o scampo / ne le tempeste de tinstabil
cor. graf, 5-53: tu [o sangue] fomenti il pensier; dal
: mesci i negri destin, mesci, o sorella. -patteggiare, contrattare, negoziare
cella, overo bottega, aperta, o segnare o vendere in alcuno modo vino a
overo bottega, aperta, o segnare o vendere in alcuno modo vino a minuto
in alcuno modo vino a minuto, o a comperatori o bevitori dare o mescere i'
vino a minuto, o a comperatori o bevitori dare o mescere i'gniuno modo
minuto, o a comperatori o bevitori dare o mescere i'gniuno modo [ecc.
: né usa alcuna diligenza in misciere o far fare per suo bere bontà o
o far fare per suo bere bontà o delicatezza di vino, ma si contenta sempre
e voleva farla per forza autenticare: o giovane (disse), non so
so se è peggio bere quel che mesci o confermare quel che proponi. g.
; / quel che ne va in lanterne o a frigger pesce: / e fin
riesci / con tue pistole, versi o altre note / iscepite di sai,
il cliente / ha da mescer poco o niente. tommaseo [s. v.
in su da la palude immonda / o pur dall'atra stige uscita fuori, /
. -aggregarsi in nuove entità etniche o sociali. manzoni, ii-1-514: il
, per uno spiraglio di finestra impannata o per un fesso d'uscio, lasciarsi
dicea: « lassa tapinella, / o drudo mio, che tu ti stai a
: « miserere mei, / difendimi, o bel iulio, da costei ».
, / non vi affliggete più, o meschinelle. scarpelli, 1-100: altro
, 1-100: altro partito prendi, o meschinella, / acciò non resti il
altre lautezze acade- miche che, utili o disutili, non sono mai imprese da buccinarsi
guadagnali, 1-i-38: va'dunque, o meschinella opera mia, / fra i
'restare 'cioè smettere di bere o di mangiare: sul macco o sulle fave
di bere o di mangiare: sul macco o sulle fave bevere assai; su'maccheroni
generazione 'dei secondi aggiunse la mistione o 'meschianza 'che nasce « quando accostandosi
siligineo fatto co 'l grano gentile nostrale o siligene ed il pane confu- saneo o
o siligene ed il pane confu- saneo o di meschiglia è fatto con grano forestiero,
per non eclissare il suo compatriota, o lo trapassò con silenzio dove più bisognava
con silenzio dove più bisognava parlarne, o ne fece meschinamente menzione, egli venne
in maniera che denota mancanza di ispirazione o incapacità di esecuzione; senza perizia,
e insurrogabili di qualunque azione, opinione, o come che sia manifestazione di vita,
né alcuna maiurìa / da te, o sposa mia, / a cui sì me
mancanza del necessario e da bisogni assillanti o di chi si trova in gravi strettezze
2. condizione di ciò che è o appare scarso, insufficiente, misero,
per lei. 3. carattere o complesso di caratteri che, in un'
caratteri che, in un'opera artistica o letteraria, denunciano scarsità d'ingegno,
piuttosto la dire'io. gente fallita o d'appetito o di borsa, così credono
io. gente fallita o d'appetito o di borsa, così credono di coprir
, i-162: l'ore della mia vita o lunghe 0 corte / a lei consecrate
in sospensione, in attesa, in paura o di qualche nuova disgrazia o di una
in paura o di qualche nuova disgrazia o di una baruffa. montano, 1-72:
. -con riferimento a comunità civili o religiose, a città, a stati
tuo disnor ritorni. baretti, 2-95: o grama italia, o italia meschina,
, 2-95: o grama italia, o italia meschina, / perché produci ancor poponi
ad accattar un meschino cavalluccio da quello o questo. -con uso avverb.
, sgomento; ridotto agli estremi (o, comunque, in cattive condizioni).
esistenziale); contrassegnato da avvenimenti dolorosi o da gravi calamità (un periodo di
... al nascimento tuo, o mio signore, volesti, con l'esseie
, ancella. iacopone, 1-76-45: o omo, pensa que tu 'n mini:
, preso dal francesco 'mechine 'o 'mequine '. 5.
levar via questo pensier meschino, / o in pria che tu, la vita
ogni italiano e de'miei sia giusta o non sia; so ch'è immedesimata con
che mi è dettata non da meschine reazioni o da meschinissime vanità o da intemperanza di
da meschine reazioni o da meschinissime vanità o da intemperanza di speranze, ma da
santi apostoli pietro e paolo, io: o meschini, niente savi e disensati,
alme meschine. cesari, i-427: o buono! un diavolo difende il meschino
. 9. che è, o appare, di nessuna importanza; che
parlo, è una cosa grande e nobile o goffa, picciola e meschina. cesarotti
qualsiasi valore (un'opera dell'ingegno o dell'arte, un modo di esprimersi
il disegno s'è di piccole o strette forme; lo stile, s'è
evidente. fagiuoli, vi-52: per due o tre meschini quattrinelli / darne un fascio
avara la quale render non possa più o meno di rendita e frutto all'uomo
, le quali si fanno di salci o di mortine o sanguine o d'una
quali si fanno di salci o di mortine o sanguine o d'una specie di scopa
fanno di salci o di mortine o sanguine o d'una specie di scopa che si
! meschino me! meschino a me o di me! meschino alla vita mia
a esprimere commiserazione per le sventure proprie o altrui. r. roselli, lxxxviii-n-410
parte. firenzuola, 203: subito (o meschino alla vita mia!) che
meschina me. casalicchio, 497: o me meschino, o me infelice, non
, 497: o me meschino, o me infelice, non è questa colei
portici e cortili, sormontata da torri o minareti; moschea. fazio,
ne le meschite lor; senza lavarsi / o impolverarsi, orar non de'niuno.
, a uso di manico; collo brevissimo o nessuno; bocca larghetta, la quale
il comodo per lavarsi: bidè con armatura o carcassa di ferro fuso: lavamano pur
. paganino bonafè, xxxvii-117: o voi letame che sia stato / cum
de enula con brodo, toi caponi o tuo'de la carne del bo per
del contesto; commisto di elementi dialettali o forestieri. -in partic. sermoni mescidati
5. figur. che si ispira o è condizionato da modelli estranei, da
manico, usato per il vino o per l'olio, capace di circa
ant. e letter. recipiente di metallo o di altro materiale pregiato, fornito di
mani dei commensali prima dei pasti (o anche dei celebranti prima delle funzioni liturgiche
); acquamanile. - anche: brocca o boccale per liquidi diversi; mesciacqua.
giovanni da uzzano, 1-75: bacini o mescirobe di ottone o d'altro, vecchie
1-75: bacini o mescirobe di ottone o d'altro, vecchie. sigoli,
coperchio della mesciròba, lavorato di smalto o di niello, dov'era per lo più
su la bottigleria molte di quelle miscirobbe o boccali particolarmente per le case grande per
con tanti bacini e mesciròba conservi, o s. padre, così sudice le mani
liquido da un recipiente in un altro o nel mescere una bevanda. -in partic
bevanda che si serve a un commensale o a un avventore; il contenuto di
2-388: un espresso lo piglieresti? o preferisci una mescita di vino?
di vino? 2. locale o chiosco adibito allo spaccio di bevande (
in partic. di vino e liquori) o anche di cibi (brodo, zuppa
, ecc.) da consumarsirapidamente al banco o al tavolino. -in senso generico:
, cioè versare, per esser bevute o mangiate nello stesso luogo. manuzzi [
mescita: bancone dietro cui il cameriere o il barista serve gli avventori. pirandello
. -in partic.: servo o domestico addetto a mescere il vino ai commensali
: allor disse al mescitore, / o sia coppiere, il gran valor d'alcinoo
mescitore di tamarindi. 2. padrone o garzone di un magazzino di vini o
o garzone di un magazzino di vini o di una mescita. statuto dell'arte
guancie. m. adriani, ii-125: o beesse un bicchier di vino mesciutogli da
un bicchier di vino mesciutogli da tavernieri o tenzonasse in pubblico [ecc.]
tutto. 3. ant. usato o apprestato come coppa per bere.
patire ogni cosa, di virilità esetta o dubbia, la neve in oro sospesa
che può essere mescolato con altre sostanze o disciolto in un liquido. l
che tali perlette non siano acqua, o simile liquido, se però queiraltro liquido
mescolare, l'essere mescolato; miscelazione o combinazione, voluta o casuale, di
mescolato; miscelazione o combinazione, voluta o casuale, di vari elementi solidi,
di vari elementi solidi, pastosi, fluidi o liquidi; mescolanza, impastamento.
di un colore con quelli senza addizione o mescolamento di nessuna altra tinta che sia
ogni arte e mercanzia ha un'appartamento o ruga, comunque la vogliamo chiamare, ad
. 3. commistione di genti o stretto rapportodi un popolo con un altro o
o stretto rapportodi un popolo con un altro o con altri; fusione di popoli;
[se si aggiunge] coll'acqua vino o aceto o qualche altro licore che sormonti
si aggiunge] coll'acqua vino o aceto o qualche altro licore che sormonti la qualità
quando el mescolamento fusse di meno quantità o di meno sustanza, rimarrebbe acqua.
ascoltanti. 5. fusione armoniosa o ben ordinato contemperamento di qualità, di
gentilezza. -confusione di dottrine filosofiche o religiose0 di princìpi culturali o etici diversi.
di dottrine filosofiche o religiose0 di princìpi culturali o etici diversi. tasso, n-iv-43:
l'idea del decadimento dalla lingua pura o dotta a quella volgare). bembo
non la spagniuola, la francese o la melanese o la napoletana da sé sola
, la francese o la melanese o la napoletana da sé sola, o alcun'
melanese o la napoletana da sé sola, o alcun'altra, ma quella che del
castelvetro, 10-xi-454: la consonante p o la b o la c, che
10-xi-454: la consonante p o la b o la c, che semplicemente e senza
-giustapposizione di elementi derivati da generi letterari o da tradizioni culturali diverse; contaminazione.
vari elementi solidi, pastosi, fluidi o liquidi in un insieme più o meno
fluidi o liquidi in un insieme più o meno omogeneo e uniforme.
generano diversi metalli secondo la diversa commistione o mescolanza loro. dolce, 6-11:
e alcuna per la disposizion del caldo o freddo che in esse opera. montigiano
, ii-411: le mescolanze de'legumi o d'altre cose che si mettono appresso.
. -disus. mistura di liquori o di vini ad alta gradazione.
. v.]: 'mescolanza': due o più liquidi spiritosi, che mesconsi a
, di grigiastro. -fusione o accostamento di suoni o di rumori;
. -fusione o accostamento di suoni o di rumori; consonanza. g
litigio. 6. frequentazione occasionale o convivenza stabile di molte persone di estrazione
: folla composita ed eterogenea; gruppo o brigata, composta da persone di diversa
composta da persone di diversa condizione sociale o professione o nazionalità. giovanni dalle
persone di diversa condizione sociale o professione o nazionalità. giovanni dalle celle,
, di qualità, di caratteri differenti o contrastanti, che si dispongono o s'
differenti o contrastanti, che si dispongono o s'immaginano disposti in modo da formare
in modo da formare un complesso più o meno omogeneo e armonico.
. 10. fusione di due o più lingue che, attraverso influssi e
lingue più colte. -introduzione in scritti o in discorsi di termini barbari, esotici
in discorsi di termini barbari, esotici o dialettali. goldoni, xiii-693: bello
le consonanti. 11. commistione o contaminazione di generi letterari o di stili
. commistione o contaminazione di generi letterari o di stili diversi. minturno, 238
mescolanza in due modi può esser considerata o di formata e tragedia e commedia congiunta
insieme, e questa è viziosa, o di parti tragiche e comiche sotto una
. cerfoglio (chaerophyllum cerefolium). o. targioni tozzetti, ii-217: 'cerfoglio.
. insieme di erbaggi aromatici, spontanei o anche coltivati, adatti alla preparazione di
: pietanza di erbe commestibili, crude o cotte, condita con olio o altri
crude o cotte, condita con olio o altri ingredienti; insalata. burchiello,
non fosse ben condita con olio o per disgrazia ci mancasse de la nepitella.
per maestria, come le insalate, o di lattuca o di mescolanze o di
, come le insalate, o di lattuca o di mescolanze o di carotte o di
, o di lattuca o di mescolanze o di carotte o di radicchi o di cappari
lattuca o di mescolanze o di carotte o di radicchi o di cappari o d'endivia
mescolanze o di carotte o di radicchi o di cappari o d'endivia. redi,
di carotte o di radicchi o di cappari o d'endivia. redi, 16-viii-109:
: comporne un tutto unico (materiale o ideale): unirle più o
o ideale): unirle più o meno ordinatamente, armonizzarle. boiardo,
. met tere insieme due o più sostanze solide, liquide, fluide
più sostanze solide, liquide, fluide o pastose (oppure due o più quantità
, fluide o pastose (oppure due o più quantità distinte di una medesima sostanza
omogeneo e uniforme; far entrare uno o più elementi determinanti nella composizione di una
di questo colore vuoi lavorare in tavola o in polveri, miscola l'indaco con
odo cusatro / dar le sentenzie false o che col tòsco / 'mastro battista mescole
acconciare quanto più si può la statura o le fattezze della faccia, l'arte non
2. agitare, con movimento regolare o con l'uso di appositi strumenti,
, un miscuglio, una sostanza liquida o pastosa, un'emulsione; rimestare,
. -immettere fraudolentemente nella produzione o nel commercio materiali o prodottideteriori frammischiati con quelli
fraudolentemente nella produzione o nel commercio materiali o prodottideteriori frammischiati con quelli genuini; contrabbandare
piume che sono nel collo della colomba o nella coda del pavone, se ben sempre
, se ben sempre realmente sono ristesse o dell'istesso colore, ora sembrano del
porre a contatto persone di diversa origine o condizione sociale; raccogliere, per lo più
una schiera, anche in una magistratura o in un'assemblea, persone di classi
in un'assemblea, persone di classi o nazionalità diverse; inserirle (per lo più
per calcolo politico) in una comunità o in una folla; accozzare.
animosi a quelli... verdi, o rugginosi, dei colli. pasolini,
. figur. fare in modo che due o più elementi astratti (come pensieri,
, ecc.) coincidano nel tempo o si fondano, più o meno perfettamente
coincidano nel tempo o si fondano, più o meno perfettamente, in un'unica entità
far concordare. cavalca, ii-34: o signor mio, io ti ringrazio di ciò
, avvicendare. simintendi, 1-165: o salmace, o tu piglia lo dardo,
simintendi, 1-165: o salmace, o tu piglia lo dardo, o tu
salmace, o tu piglia lo dardo, o tu piglia li dipinti turcassi, e
più effetti di confusione, di contaminazione o di profanazione. fra giordano, 1-160
una conversazione concetti, parole, frasi o artifìci non sempre opportuni e pertinenti;
e pertinenti; mettere insieme modi retorici o forme linguistiche di diversa natura o origine
retorici o forme linguistiche di diversa natura o origine o provenienza; alternare generi letterari
forme linguistiche di diversa natura o origine o provenienza; alternare generi letterari o toni
origine o provenienza; alternare generi letterari o toni stilistici o argomenti diversi o anche
alternare generi letterari o toni stilistici o argomenti diversi o anche opposti; interpolare
letterari o toni stilistici o argomenti diversi o anche opposti; interpolare; accozzare confusionariamente
palazzo] laudando se stessa indiscretamente, o vero con l'esser troppo prolissa,
casa, 5-iii-149: scrivimi dunque, o volgare o latino, sempre mescolandovi de'
5-iii-149: scrivimi dunque, o volgare o latino, sempre mescolandovi de'versi e
mescolandovi de'versi e delle sentenze, o greche o altro. piccolomini, 1-283
de'versi e delle sentenze, o greche o altro. piccolomini, 1-283: molte
tra le facezie che dicono qualche gesto o parola inonesta e impudica, la qual
. 9. impegnare il nome o la responsabilità altrui; chiamare in causa
in radiotecnica, sommare e sovrapporre due o più tensioni o correnti elettriche mediante l'
sommare e sovrapporre due o più tensioni o correnti elettriche mediante l'apposito apparecchio detto
] non si contentava di una o due gentildonne, ma sempre ne aveva cinque
e con le figliuole, il rubare o in altro modo il nuocer altrui. tasso
.. / non mai salito in letto o mescolatosi / esser, come è il
esser, come è il diritto, o sire, d'uomini / e donne.
unirsi carnalmente con persone di diversa razza o nazione. pirandello, 8-1120: -sincera
; entrare in rapporti personali, più o meno stretti, con altre persone;
abominevoli libidini. -partecipare a un atto o a un modo di essere collettivo;
, 2-392: così com'erano in tuta o in maniche di camicia, col viso
coloro che, per desiderio di onor militare o per inquietudine o avarizia di animo,
desiderio di onor militare o per inquietudine o avarizia di animo, si mescolassero tra
da formare un'entità, una massa o un composto nuovo e omogeneo; amalgamarsi,
delusi. -confluire (un corso o una massa d'acqua). -anche
mescolano. -accordarsi con altri suoni o rumori in una simultanea sensazione acustica.
/ pur quando 'l mar si mescola o travaglia. andrea da barberino, 3-1077:
più inopportunamente e talora con intenti più o meno provocatori, negli affari altrui;
alfieri, xiv-1-400: io poco, o niente mi mescolo di cose che non
minima cosa sopra a quello che si trattava o negoziava. cattaneo, iv-1-322: posto
occuparsi; fare oggetto della propria attività o dei propri interessi. sansovino,
, ricevendone l'apporto di elementi più o meno capaci di modificazioni e di mutamenti
(talvolta intesi come fattori di decadenza o di inquinamento: un sentimento, un
, un pensiero, una struttura linguistica o un modo di concepirela vita, un'entità
. nievo, 586: giudice del bene o del male il talento annebbiato od illuso
. 21. -mescolare gli ebrei (o i giudei) coi samaritani: collocare
-mescolare le masserizie: scambiarsi attribuzioni o competenze. allegri, 101: [
ordine che fusse più dorico che corinzio o ionico o toscano, ma alla mescolata con
fusse più dorico che corinzio o ionico o toscano, ma alla mescolata con una
una loro regola senza regola, facendole grosse o sottili come tornava lor meglio. g
: quegli che abitano le prossime selve o gioghi, pieni di elefanti, di fiere
lo più alla rinfusa, di oggetti o di sostanze eterogenee; messo insieme senza
generale, dite voi di quella dell'uomo o di quella della donna, o pur
uomo o di quella della donna, o pur mescolatamente dell'una e dell'altra?
altra? -senza un ordine logico o razionale; in modosconclusionato. m.
mescolata e impastata insieme con stoppa grossa o capecchio, faceva la fabbrica delle dette
caldo e si vuota in una piccola catinella o vasetto. baldelli, 3-351: questa
dell'aria che non sia mescolata di nuvoli o di nebbia. casalicchio, 445:
come, senza ricorrere a virtù plastica o architettonica o formatrice, il seme del
senza ricorrere a virtù plastica o architettonica o formatrice, il seme del maschio,
organiche, sicché sorgesse l'uomo o l'animale « in animam viventem ».
perfetto di tutto 'l corpo senple o mescolato, ingienerabole almeno, quando ad alquna
bernardino da siena, 64: poniamo che o elementi o cieli o corsi che per
, 64: poniamo che o elementi o cieli o corsi che per niuno modo facessero
: poniamo che o elementi o cieli o corsi che per niuno modo facessero contra l'
mai sì ben coltivato, che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non
ben coltivato, che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non si trovasse
, che in esso o ortica o triboli o alcun pruno non si trovasse mescolato tra
esprimono (poniamo caso) l'iliade o la divina commedia. 3.
divina commedia. 3. variegato o sfumato di colori diversi; screziato.
più colori: la prima è lutea o vero terrea, la seconda gialliccia, la
mente sia subdolamente, in un gruppo più o meno folto di persone; che si
che fa parte di una collettività (o anche di una magistratura o di un'
collettività (o anche di una magistratura o di un'assemblea) in comunanza di
. -che frequenta abitualmente un ambiente o una persona (e ha talvolta un
. 8. formato da persone o nazioni diverse o di varia provenienza (
8. formato da persone o nazioni diverse o di varia provenienza (una folla,
-che è impegnato in un combattimento o in una zuffa. berni,
io. che si fa sentire o esercita la sua influenza congiuntamente con
una sensazione fisica); congiunto strettamente o esattamente connesso con altri sentimenti o intuizioni
strettamente o esattamente connesso con altri sentimenti o intuizioni o stati d'animo o situazioni
esattamente connesso con altri sentimenti o intuizioni o stati d'animo o situazioni.
sentimenti o intuizioni o stati d'animo o situazioni. giamboni, 10-64:
consiste in possessione né in abito o perfetta acquisizione, ma in una certa attenzione
-contraddistinto da un insieme di valori o di tendenze contrastanti (un periodo di
dalla luce, non dependente da essa o dal moto, ma dalla sostanza e
stasino. g. bar o men combattuto da le passioni. bontempelli,
quello che aveva parlato così. o antiche o forestiere ci fa gioire di tale
aveva parlato così. o antiche o forestiere ci fa gioire di tale ornatezza e
dubbi. 11. costituito dal contemperamento o dalla sintesi di elementi diversi; misto
... e 'l terzo mescolato o composto dell'uno e dell'altro.
degli elementi di esseri dotati, realmente o apparentemente, di doppia natura.
.: che risulta da una commistione o da una sovrapposizionedi idee, di vocaboli,
da empoli, 60: tràssonmi sangue dieci o dodici volte, e purgaronmi altrettante,
: composte da metri di diversa lunghezza o dispostisecondo schemi variabili. bembo, 2-54
. che cheremone fosse stato solo, o primo, che epopea scritto avesse in
essere più avanti che saper divisare un mescolato o fare ordire una tela o con una
un mescolato o fare ordire una tela o con una filatrice disputare del filato,
addetto alle operazioni della mescolatura o al funzionamento della mescolatrice. -nell'industria
. apparecchio (detto anche macchina mescolatrice o semplicemente mescolatrice, sf.), impiegato
mescolare e omogeneizzare materiali solidi, polverulenti o liquidi (e, a seconda delle
differenti strutture, abbiamo il mescolatore verticale o orizzontale, a coclea, a nastro
e elettrotecn. dispositivo usato per mescolare o modulare in uscita due o piùsegnali di ingresso
per mescolare o modulare in uscita due o piùsegnali di ingresso (ed è usato per
e sovrapporre segnali provenienti da più microfoni o da questi e da fonorivelatori, per
la conversione di frequenza, tubo elettronico o diodo o transistore che consente di combinare
di frequenza, tubo elettronico o diodo o transistore che consente di combinare tra di
, in varie industrie, si ottiene o si mantiene omogenea una massa di sostanze
. elettron. e elettrotecn. sovrapposizione didue o più tensioni o di due o più segnali
e elettrotecn. sovrapposizione didue o più tensioni o di due o più segnali elettrici diversi
sovrapposizione didue o più tensioni o di due o più segnali elettrici diversi. -stadio
di frumento con farine di altri cereali o di legumi. g. m.
cereali diversi consumati come mangime di animali o impiegati, insieme con11 frumento, per preparare
fare il pane di biade, mescolato o non mescolato con grano, dovrà farlo d'
i contadini di questa [l'orzuola] o d'altra sorte di mescolo, come
piccolo, e chiuso fortemente dalle glume o camerelle. in tempo di carestia è
lambruschini, 5-91: se per negligenza vostra o d'altri vi trovaste avere un mescolume
panico; di poi nel novembre mescura o segalato, cioè vecce, segale
tuo mal talento a quelli che t'odiano o t'hanno misfatto o misdetto, pensa
che t'odiano o t'hanno misfatto o misdetto, pensa che dio perdonò sua
movimento retrogrado). -mese lunare sidereo o siderale: l'intervallo (di 27d
se de'coglier del mexo de febraro o de marzo, o sia arbore o vite
del mexo de febraro o de marzo, o sia arbore o vite. petrarca,
febraro o de marzo, o sia arbore o vite. petrarca, 61-1: benedetto
ne pagherò herò poi quest'agosto, / o il mese di luglio più vicino.
di trenta giorni. -mese entrante (o nuovo): prima metà del mese
a ritroso, partendo dell'ultimo) o i primi giorni del mese venturo (
: seconda metà del mese in corso o gli ultimi giorni del mese in corso.
, a prodotti, a ricorrenze civili o religiose (come mese della caccia o
o religiose (come mese della caccia o della vendemmia: settembre; mese della
vendemmia: settembre; mese della mietitura o delle ciliege: giugno; mese della
ciliege: giugno; mese della semina o delle castagne: ottobre; mese dei
castagne: ottobre; mese dei morti o dei defunti: novembre; mese dei
dicembre; mese dei bagni: luglio o agosto; mese di maria o mariano,
luglio o agosto; mese di maria o mariano, dell'amore, dei fiori
occhi contra il sole, / o sia nel verno, o pur ne i
sole, / o sia nel verno, o pur ne i mesi gai, / offoscarsi
civile, ma è considerato semplice determinazione o durata temporale, più o meno approssimata
semplice determinazione o durata temporale, più o meno approssimata. patecchio, xxxv-1-568:
/ qe qi bates un mato oto dì o un meso. carta picena, v-26-11
. 3. somma pagata (o percepita) a periodi mensili, in
soldati ogni trentasei giorni. -mese compiuto o intero: stipendio militare corrisposto interamente in
interamente in particolari circostanze, come premio o incentivo, anche se il servizio prestato
figessono cinquecento uomeni a cavallo de'nemici o più, vogliono paga doppia e mese
v.]: * mese compito 'o 'intero 'si diceva lo stipendio
condotti, che alcuna volta per incoraggiarli o premiarli lor si pagava interamente, quantunque
della gestazione. iacopone, 1-58-41: o mamma mea esto le scorte / ch'
fermava er mese a quarche ragazza, o per nervosità o per altro sturbo.
a quarche ragazza, o per nervosità o per altro sturbo. 6.
le nazioni eleggevano i consiglieri, uno o due per ciascuna a mesi. cassola,
s'istallano a mesi in casa delle figliole o dei figlioli com'era la tua povera
, 31: intendasi di quelli lavorenti o gignori che fussero obligati a'loro maestri
che fussero obligati a'loro maestri o ad anno o a mese, o per
a'loro maestri o ad anno o a mese, o per lavorenti che n'
o ad anno o a mese, o per lavorenti che n'appaia carta o
o per lavorenti che n'appaia carta o scritta chiara. g. m. casaregi
se il padrone sarà ritenuto per signoria o per corsali o nemici in alcun luogo
sarà ritenuto per signoria o per corsali o nemici in alcun luogo ove possa dar
a'marinari, vadano essi a mese o a viaggio, dee farlo. -a
: mensilmente. bembo, 10-iv-224: o di salario di mese in mese, o
o di salario di mese in mese, o di guadagno di giorno in giorno acquisto
. -d'ogni due, tre o più mesi: con frequenza bimestrale,
. -essere di due, tre o più mesi: trovarsi a quel dato
scaldar qualche cosa sullo stomaco. - o per dio! ch'io sarei ben di
: trovarsi nell'ultimo stadio della gravidanza o nel tempo del parto. fagiuoli,
partorire. -il mese, a mese o al mese, per mese (convalore distributivo
mese (convalore distributivo): con periodicità o scadenza mensile, mensilmente. documenti
essere senza giudizio, un po'pazzo o bizzarro. lippi, 4-8: perch'
scosso e sbalordito per un fatto inatteso o insolito; rimanere di stucco.
un tratto si trova con un'altra o con niente. arila, 1-219:
., da mesedare. -uno o più mesi fa, un mese prima o
o più mesi fa, un mese prima o innanzi, mesi sono, è già
bene alle cause moltiplici che favoriscono o contrariano il fruttificar delle quercie. cosicché un'
diversi con quasi mille specie, annue o perenni, con foglie carnose, fiori grandi
quello (per lo più un cane o un gatto) in cui viene praticato chirurgicamente
quali è interposta una sostanza amorfa più o meno fluida. = voce dotta
medie. tumore mesenchimale: tumore benigno o maligno, che ha origine dai tessuti di
labbro del blastoporo -arterie e vene mesenteriche (o vasi mesene si ripiega verso l'interno
irrorazione sanguigna dell'intestino. dell'invaginazione o introflessione. garzoni, 1-307: in esso
medio 'e da dette da'medici messenteriace o meseraice. baldinucci, endoderma (
voce dotta, comp. da me [o] e seniore (v.).
terio (una malattia). o radice. l. rucellai, i-iii-1-251
legati tucti li e delle connesse o vicine parti del pàncrea, dell'omento
al dorso, è chiao 'polmonari'o 'epatiche'o... 'mesenteriche''re
, è chiao 'polmonari'o 'epatiche'o... 'mesenteriche''re
... 'mesenteriche''re o mata il mesenterio o mesareone, ch'
o mata il mesenterio o mesareone, ch'è un membro comnali'.
tempi col nome di 'febbri gastriche 'o nel centro de l'addome universale,
, iii-26-6: fra i visceri dell'addome o al cieco e alla parte terminale
tubercolosi in posizione dorsale (mesenterio dorsale o vero) intestinale, enteriti segmentane, ecc
il mesenterio: risentirsi e retrazione totale o parziale del ventaglio me vivamente
filagrio e filumeno. lesione traumatica o chirurgica del mesentere. mesenterectomìa,
. astr. -ìa. tare tumori o cisti. mesentoblasto, sm.
il mesentere; por mente o è situato nel mesentere; mesenterico.
-ci). anat. che si riferisce o appartiene fasciculo di medicina volgare,
ad esso molte più sapere, originati o da intacchi topici,... o
o da intacchi topici,... o da ostruzione vene messeraice che ad nessuno altro
più parti, onde ne nascono da sette o otto vene, lattee, e dovendo
2. medie. che colpisce o interessa il mesenterio (una malattia)
pertinacia e tipo loro e per il corso o passaggio dal principio freddo gradualmente al sudore
sangue, onde potrebbe poi venire la tabe o meseraica o polmonare. pratesi, 1-253
potrebbe poi venire la tabe o meseraica o polmonare. pratesi, 1-253: il ventre
a scopo ornamentale come tendaggio, drappo o pannello). galanti, 64
.. di rivederti col velo nero o con lo zendado e col 4 mesero
se ce imbesca / na buona orecchia, o un pezzo di mesesca, / che
. stor. ant. mese ziv (o ziu), secondo mese del primitivo
letter. che è originario della mesia o vi abita0 ne proviene; che si riferisce
vi abita0 ne proviene; che si riferisce o appartiene alla mesia. b
quale a sua volta può decadere spontaneamente o interagire con un protone, dando cosi
che indica la presenza di uno ossidrile alcolico o fenolico. meslèa, v. mislea
. -ci). che si riferisce o appartiene al mesmerismo. mesmerizzare, tr
mesoamericano, agg. che si riferisce o appartiene alla vasta area geografica chiamata
. medie. processo infiammatorio, acuto o cronico, che interessa la tunica media
-mesoarterite sifilitica: infiammazione a carattere produttivo o regressivo, che si manifesta per lo
). biol. che si riferisce o appartiene al mesoblasto.
(e si distingue in mesocàrdio dorsale o posteriore, che unisce il tubo cardiaco
alla faringe, e mesocàrdio ventrale o anteriore, che lo unisce alla vescicola ombelicale
, nei processi biochimici, idrogeno o particolari aggruppamenti. = voce dotta,
). anat. che si riferisce o appartiene al mesocefalo. tramater [s
ipomesocefalia, favorito da una speciale debilità o labilità. = deriv. da
. anat. peduncolo peritoneale, più o meno sviluppato, che sostiene e unisce
m. -ci). che riguarda o si riferisce al mesoclima. mesocòcco,
). anat. che è proprio o si riferisce al mesocolon. mesocollòide
, discendente, trasverso, ileopelvico o sigmoideo o mesosigma). morgagni,
, trasverso, ileopelvico o sigmoideo o mesosigma). morgagni, 95:
anat. disus. che è situato o compreso fra strati cartilaginei.
). biol. che si riferisce o appartiene al mesoderma; che deriva dal
giorno e, conseguentemente, dalla maggiore o minore esposizione alla luce solare. =
tessuto a palizzata e dal parenchima lacunoso o tessuto spugnoso. = voce dotta
. ant. e letter. canto o suono di tonalità media. fr
pollinico penetra nell'ovulo attraverso il tegumento o i tegumenti seminali (ed è limitata
<; 'medio 'e yàp. o <; 'nozze ', col
). bot. che è interessato o caratterizzato dalla mesogamia (un vegetale)
). anat. che si riferisce o appartiene al mesogastrio; che è situato
mesogèo, agg. geol. oceano o mare mesogeo (anche semplicemente mesogeo,
agg. e sf. geosinclinale intercontinentale o cratonica, compresa fra i nuclei di
: nome dato da alcuni ai vasi o nervi che scorrono in mezzo della lingua,
libero sia sotto forma di estere esafosforico o come costituente dei fosfolipidi, nel regno
dal gr. p. eaóxa@o <; o fisaóxapov, deriv. da \ xeooxoc
deriv. da \ xeooxoc (3é (o 'prendo nel mezzo '. mesolepidòma
-i). medie. tumore maligno o adenoma a carico dell'apparato ge- nito-urinario
si presenta sotto forma di cristalli monoclini o triclini incolori, bianchi, giallastri;
. vittorini, 7-259: i paleolitici o mesolitici in cui [l'uomo del
gli autori aggiunte al canone trigonometrico due o tre colonne, nella prima delle quali
, a dirittura d'ogni arco, o angolo... il logaritmo..
biol. scienza che tratta dell'ambiente o del mezzo in cui vivono e si sviluppano
quale la struttura di una molecola oscilla o risuona fra forme elettroniche diverse, nessuna
e ipomero e dà origine al segmento renale o nefrotomo. = voce dotta,
= voce dotta, dal gr. piénov o piéncov [xsxpdcxopsov] '[tetracordo
xsxpdcxopsov] '[tetracordo] medio o delle corde mediane '. mesonare,
vita tu l'ai mesonar: / o sia mal o ben, no dubitar,
ai mesonar: / o sia mal o ben, no dubitar, / cento tanto
massa, si distinguono i mesoni pi o muoni (v.), i
v.), i mesoni tt o pioni (v.) e i mesoni
(v.) e i mesoni k o kaoni (v.).
. -ci). che fa parte o è relativo alla mesopotamia, al popolo
mesopotamia, al popolo che la abita o alla sua civiltà. ungaretti, xi-77
letter. che è situato fra due fiumi o fra due mari. gioberti,
mesopotàmio, agg. che è nato o vive o si trova nella mesopotamia
, agg. che è nato o vive o si trova nella mesopotamia (regione
= deriv. da mesorrin [o], col sufi. astr. -ìa
, sf. medie. infiammazione acuta o cronica del mesosigma. = voce
: 'mesospermo ': specie di rete o tessuto vascolare esistente fra le due membrane
mesostèrno, sm. anat. segmento centrale o corpo dello sterno, compreso fra il
alto al basso, formano determinate parole o frasi. 2. enigm.
comporre, successivamente, un'altra parola o frase con le lettere che occupano la posizione
doppio, se per formare la parola o frase si considerano, anzi che una,
caratterizzate dalla presenza di un paiodi stigmi laterali o latero-ventrali e dalla respirazione per trachee.
. bot. ordine di cloro- ficee o alghe verdi coniugate, con organismiunicellulari, corti
minerogenetico che porta alla costituzione dei filoni o giacimenti mesotermali. = voce
umidità abbondante almeno in certi periodi (o, secondo altri, quella che cresce
, ma non al di sotto di o °c per lungo tempo). =
organo e rappresenta l'ilo dell'ovario o confine ovarico. ritoneale, detta anche
mesovarite, sf. medie. infiammazione o affezione del mesovario. = voce
estivo di precipitazioni e un massimo primaverile o autunnale o anche invernale (e sono
precipitazioni e un massimo primaverile o autunnale o anche invernale (e sono tali le
; sono suddivisi nei due ordini diciemidi o rombozoi, parassiti dei reni dei cefalopodi
2. agg. che appartiene o si riferisce a tale era. stopparti
per il ministero di un sacerdote celebrante o di più sacerdoti concelebranti e con la
liturgia della parola e la liturgia eucaristica o sacrificale; la prima (corrispondente più
sacrificale; la prima (corrispondente più o meno a quella che era detta
penitenziale, gloria e orazione conclusiva o colletta), comprende due o tre letture
o colletta), comprende due o tre letture della parola di dio (
: la messa abissina..., o solenne o piana, non ha alcuna
messa abissina..., o solenne o piana, non ha alcuna parte segreta
variabili del rito relative a una festa o a una celebrazione particolare. massaia