. megalopolitano, agg. nativo o abitante di megalopoli. bisticci
del giurassico, con vertebre cervicali anficeli o opi- stoceli, vertebre caudali pneumatiche,
, terragnoli, grossi come un pollo o un piccolo tacchino, con zampe molto
agg. bot. che appartiene o si riferisce al megarchesporio. megarchespòrio,
agg. e sm. abitante o nativo di megara. g. f
del retto, che può essere congenita o di origine patologica. =
parassite delle larve dei ditteri tipulidi, o, come la megaselia scalaris, possono
dotta, lat. scient. megaselia (o megascelis -idis), comp. dal
eccessiva dilatazione, che può essere congenita o di origine patologica acuta o cronica,
essere congenita o di origine patologica acuta o cronica, del sigma (eper lo più
la potenza di una bomba nucleare o termonucleare (e gli effetti dell'esplosione
megera che madre. / fate, o dèi, che dagli occhi l'immagine
sguaiata, discinta, scarmigliata, scostante o, anche, perfida, irascibile, rissosa
-anche: donna di malaffare, prostituta o mezzana, per10 più anziana. epicuro
f. f. frugoni, 4-298: o femmine impudiche,... voi
curarsi ancora di veder se siam furie o megere,... colla sola quantità
nei sorrisi alle megere di via colomba o via sacca, sempre prodighe di richiami
méggia1, sf. dial. orina o escremento di animale. nieri,
emil.; cfr. ven. mede o mechie 'cefalo'. cfr. rohlfs
muoversi per grassezza e pinguedine naturale. « o himmè in chi ti raffidi! in
). iacopone, 38-1: o megio vertuoso, retenuto a battaglia!
boccardo, 2-380: medjidié d'argento o ghiumuh da 20 piastre: lire 4
da 100 piastre (medjidié d'oro o juslik), da 50 e da 25
da un compì, di paragone, espresso o sottinteso); in quantità più notevole
/ che all'altrui mensa tordo, starna o porco / selvaggio. condivi, 2-100
di me. -per un percorso o per un tempo più lungo. condivi
meglio 'vale quanto vai più ', o ancora più 4 44
più perfettamente, in modo più compiuto o accurato. anonimo, i-635: com'
e piacemi vie più che fiordaliso, / o che verdura quand'è me'fiorita.
compagnia ne potre'io andar più contenta o meglio sicura a'luoghi non conosciuti, che
. sm. invar. ciò che è o appare o si considera, sia relativamente
. invar. ciò che è o appare o si considera, sia relativamente sia assolutamente
male sta che gl'ingegni di molti, o non istruiti o mal regolati sulle prime
ingegni di molti, o non istruiti o mal regolati sulle prime, gittano mesi et
; e troppo tardi conoscendo quel buono o quel meglio che si dovea loro ispirare
loro ispirare e insegnare nell'età giovanile, o niun frutto poi dànno, o ne
, o niun frutto poi dànno, o ne dànno assai meno di quel che avrebbono
è meglio. -ciò che è o appare o si considera, sia relativamente
. -ciò che è o appare o si considera, sia relativamente sia assolutamente
carducci, iii-8-186: minute differenze in meglio o in peggio, provenute forse dal dialetto
-condizione, risoluzione, operazione che è o appare, sia relativamente sia assolutamente,
tornaconto, benefìcio maggiore di un altro o maggiore di tutti; miglioramento notevole,
allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o
di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista
o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle
vaghezza del l'ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità
ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di cono scere
, 4-ii-509: se sia la meglio andare o rimanere, / io non lo so
-persona che, di due, è o appare migliore oppure, fra molte o
o appare migliore oppure, fra molte o fra tutte, risulta la piùdistinta e più
11. ciò che, in qualcuno o in qualcosa, ha più valore;
, ripetè susanna. era meglio giovanni o questo? -il migliore (come
questo di fare le tue figure con meglio o peggio grazia. g. m.
come si fa a giudicare se è meglio o peggio del nostro? -con uso
duro, / mei foste state qui pecore o zebe! bibbia volgar., ix-153
l'universo! pascoli, 211: o morto giovinetto, / anch'io presto verrò
montale, 1-31: mondo che dorme o mondo che si gloria / d'immutata esistenza
meglio: in quantità, in misura o in grado maggiore. guicciardini, 2-10-138
19. con valore di inter. meglio o meglio meglio: per confermare, ampliare
meglio meglio: per confermare, ampliare o precisare il concetto contenuto in una domanda
precisare il concetto contenuto in una domanda o in una affermazione precedente. boccaccio
meglio! 'esci. sentendo cose bone o più prospere che non si sperava.
sarà di molt'uva. meglio '. o iron. 'se avete fortuna,
sarai alla stazione, e lo indirizzerai o meglio! meglìssimo! - lo condurrai.
- lo condurrai. -meglio che niente o che nulla: in modo, in
(sia pure non come si desidererebbe o ci si aspetterebbe). macinghi
a esprimere soddisfazione, approvazione, consenso o, anche, spirito di rivalsa e
. 20. locuz. -acquistare o vendere al meglio: nel linguaggio finanziario
meglio: nel linguaggio finanziario, comprare o vendere alle condizioni più vantaggiose (e
e ordine al meglioè la clausola dell'acquisto o della vendita di titoli azionari senza limite
di compra-vendita: il commissionario deve comperare o vendere alle condizioni più convenienti.
meglio: impegnandosi in una vivace emulazione o in un accanito antagonismo. g.
, n. 13. -alla meglio o al meglio: nel modo migliore;
, in modo approssimato, impreciso, o, anche provvisorio, sbrigativo, a grandi
la passa alla meglio. troppa franchezza o forse la sua imprudenza linguacciuta gli nuocciono.
n. 4. -a meglio dire o esprimersi', dirò meglio, dicendo meglio
dicendo meglio: per rettificare, 'correggere o integrare una precedente affermazione, oscura,
una precedente affermazione, oscura, errata o incompleta. dante, conv.,
e ultima natura, cioè vera umana o, dicendo meglio, angelica, cioè razionale
.. a ripercorrere la via medesima o, a meglio dire, partendomi dallo
: è chiaro che in lombardia manca vita o meglio concentramento di vita. carducci,
seconda parte ha preso la corsa; o, meglio, anteo, cresciuto di midolla
di midolla ellenica. -andare al meglio o in meglio: migliorarenelle condizioni di salute;
anche, la conclusione definitiva dell'atto o della circostanza espressi dalla prop. subordinata
. dante, inf., 26-80: o voi che siete due dentro ad un
, / s'io meritai di voi assai o poco / quando nel mondo li alti
giova] mangiandosi con la nepeta o con le cime della mentuccia o con la
la nepeta o con le cime della mentuccia o con la mo chetta o
o con la mo chetta o con altre erbe calide e che così se
acque e ben puliti dalla sabbia o terra, prendete una ca -. zarola
2-307: ovoli all'italiana. prendete otto o dieci ovoli, nettateli bene,
estremità radicata, senza mai distaccarsene, o ne'gusci dell'ostriche o di altre
mai distaccarsene, o ne'gusci dell'ostriche o di altre conchiglie e negli scogli o
o di altre conchiglie e negli scogli o muri de'porti e delle darsene.
bevande a disposizione dei clienti nei ristoranti o dei commensali che partecipano a un pranzo
i nostri vecchi lo dicevano 'lista 'o 'minuta '... dunque
questa parola, dove- remmo dir 'nota'o 'lista'. ferd. martini, 1-i-16:
rustica, si compone di 16 carafe o di 32 misure, perché 2
). richiamare alla mente persone o cose; rimem brare,
'societas becha- riorum cioè dei macellari o beccai, e 'sbararum '(forse
7-iv-144: gli stessi nobili anch'essi, o col nome paterno o colla menzione del
anch'essi, o col nome paterno o colla menzione del feudo o luogo di cui
nome paterno o colla menzione del feudo o luogo di cui erano padroni, solevano
le uscì parola di bocca la quale fosse o vanto o soltanto menzione di opera fatta
parola di bocca la quale fosse o vanto o soltanto menzione di opera fatta da lei
3. menzione onorevole, onorifica o d'onore (anche semplicemente menzione)
attivici per lo più di pubblico vantaggio, o, anche, il valore e la
'menzione onorevole ': negli esami o in altri giudizi del merito di persona
in altri giudizi del merito di persona o del pregio di cosa. 'la menzione
: grado sotto il premio a esami o simili. * menzione d'onore ':
sopra la medaglia d'oro a esposizioni o simili. c. e. gadda,
e verbale nella quale ci si riferisce o si accenna a un vocabolo senza usarlo
più per elogiarlo e approvarlo; attestarne o narrarne il comportamento, le azioni (
. -lasciare nel testamento un'eredità o un legato. g. c
menzione de l'opere virtuose, o de le dignitadi virtuosamente acquistate. alberti,
propriamente politico. -meritare una speciale o espressa menzione, una menzione a sé
per valore, per importanza, per efficacia o percapacità, per merito. d'este
, iv-4-366: vorrei pregarla affinché da lei o da persona di suo piacimento, venisse
-trovare, incontrare menzione di qualcuno o di qualcosa: vederli ricordati, venirne
venirne a conoscenza attraverso discorsi, scritti o citazioni. tasso, n-iv-511: non
sud ha mèniu (sicilia), o mienzu ovvero mènzu (calabria),
sf. affermazione contraria a ciò che è o si crede corrispondente a verità, pronunciata
si crede corrispondente a verità, pronunciata o propalata con l'intenzione esplicita di ingannare
esplicita di ingannare e con fini malvagi o utilitaristici; deformazione volontaria, travisamento deliberato
qualora lo richiedano serie ragioni di necessità o di prudenza, giudica lecito nascondere agli
ammette una forma di menzogna patologica o fantastica, presente in vari casi di disturbi
venisse spazzato via. -menzogna pietosa o pia: quella detta a fin di
sapeva se era ima pia menzogna o la vera verità) che in qualunque modo
-notizia falsa, erronea e tendenziosa; dato o serie di dati inesatti riportati in un'
dati inesatti riportati in un'opera storica o descrittiva; fandonia, panzana. dante
tali scritti si riducesse in quel motto o proverbio che dice: più bugiardo di
/ e ciò che non si vede, o parli o pensi, / o vadi,
ciò che non si vede, o parli o pensi, / o vadi, o
vede, o parli o pensi, / o vadi, o miri, o pianga
parli o pensi, / o vadi, o miri, o pianga, o rida
/ o vadi, o miri, o pianga, o rida, o canti,
, o miri, o pianga, o rida, o canti, / tutto è
miri, o pianga, o rida, o canti, / tutto è menzogna.
d'ogni cosa, fuorché di menzogna o di gesuitismo. d'annunzio, ii-232
/ primaverile. saba, 337: o nell'antica carne / dell'uomo addentro infitta
cose / che lei non sono, o lei / per non parere vestono diverse /
8. locuz. -avere faccia o sembianza di menzogna: presentarsi con i
-dire, narrare, parlare menzogna o menzogne: mentire spudoratamente. giacomo
menzonièro), agg. che occasionalmente o, per lo più, abitualmente ricorre
consapevolezza e prevalentemente per un fine malvagio o egoistico; che travisa deliberatamente il vero
faba, xxviii-15: tu [o carnevale] se'fello e latro,
, ma tu non le comprendi, o le comprendi solo per mentirle. papini
seguire sempre ciò che importa meno fatica o nell'esercizio dell'attenzione o in quello
meno fatica o nell'esercizio dell'attenzione o in quello delle facoltà fisiche.
1-202: né menti per la gola, o mensognero, / e ben gli accenti
. metastasio, 1-i-289: rivolgi altrove, o menzognera, il ciglio.
felice. -con riferimento a personaggi mitologici o immaginari. lamenti storici, i-114
. -per estens. che è causa o effetto di una forte propensione a mentire
accorda la palma della eloquenza ai greci, o a chi la vorrà; e ciò
2. che non corrisponde a verità o le è direttamente contrario (il linguaggio
che non hanno scritto, per interesse o per passione, di menzoniero? metastasio,
xii-152: aspettai una risposta, sincera o menzognera, ma, comunque, precisa
parla, riceve il nome di menzognero o di veritiero. -infondato.
fallace, un nome / sono, o cara, i giorni e gli anni;
, non se ne escludono che le menzognere o le minori, per dare una maggiore
occhi altrui; e s'ell'è falsa o vera; / poi della stima lotteggianti /
i. nelle officine 'meo barbuto 'o 'meo atamantico '. tutte frugoni
, 1-316: simili a quelle dell'acero o della vite,... fa certi
gr. (iijov (dio- veritiere o di menzognere. g. b. casaregi
, inetta, pigra, zognero o per menzognero: fargli ammettere la
. dati, (a chi c'infastidisce o non si cheta mai).
quella verità che rimento scherz. al colleoni o coglioni). hanno porta a noi
-indurlo a mentire. ruota di prua o tagliamare. martello, i-2-115:
te tanta men- combatton quivi (o gran misteri e belli!), /
. proprio, che è originario o abitante della meonia, mèo2 (mèu)
essa), ritenuta patria di bianchi o giallognoli, radice perenne di odore omero e
, / con quei viluppi di meoniela finocchiella o la cicuta aglina). sete / prendete
è caldo e secco in come quando meonia o caria donna / tinge d'ostro un
. per anton. cantore meonio, cetra o tromba meonia: omero. ariosto
sf. filos. teorizzazione della non-esistenza o del nulla, propria di alcune versioni
meotide (odierno mare di azov) o delle regioni circostanti; scitico, sarmatico
tose. scornabecco, ginestra da granate o dei carbonai (saro- thamnus scoparium
femoro-cutaneo in seguito a intossicazione, trauma o compressione, e si manifesta nella faccia
quando fussi necessitato mettere in una città o uno governo meramente di nobili o uno
città o uno governo meramente di nobili o uno governo di plebe, crederò sia
sopra il fondo, sopra l'area o superficie ove si può fabricare, la quale
15-221: non si tratta d'accuse o d'oltraggi meramente letterari: si tratta
. -ina, che indica ammine o prodotti analoghi. meraràngia, v
amari, 1-i-243: sopra il turmarca o merarca non era che il generale in
non era che il generale in capo o stratego. = voce dotta, gr
di persone, di oggetti, di circostanze o di eventi inaspettati, straordinari, insoliti
di fronte a ciò che è inspiegabile o misterioso. francesco da barberino,
forte tocco del cerebro nascente da novità o veduta o udita. è una spezie di
del cerebro nascente da novità o veduta o udita. è una spezie di estasi
è una spezie di estasi. ella o ingrandisce o impicciolisce trasformata- mente ogni oggetto
spezie di estasi. ella o ingrandisce o impicciolisce trasformata- mente ogni oggetto, che
per la grandezza loro, posta o nella cosa o nel modo, non hanno
loro, posta o nella cosa o nel modo, non hanno rapporto colle antecedenti
con tutto quello che mi paresse degno o di maraviglia 0 d'imitazione o di
degno o di maraviglia 0 d'imitazione o di laude in tutta la sua vita.
/ miriam costei quan- d'ella parla o ride / che sol se stessa, e
, / che non sa s'ella dorme o s'ella è desta. tasso,
espressioni ellittiche. dante, xlix-24: o deo, qual maraviglia / voler cadere
cadere in servo di signore, / o ver di vita in morte. boccaccio,
farsi, / non so se vero o falso, mi parea: / i'che
qualità, prerogativa di ciò che desta o è in grado di destare stupore e sorpresa
e sorpresa, ammirazione ed entusiasmo, o di incutere turbamento e sgomento perché appare
l'imprevedibilità, suscita stupore, ammirazione o, anche, sbigottimento; oggetto, circostanza
norma (e appare magnifico, stupendo, o anche tale da turbare profondamente l'animo
un cavaliero armato. tasso, 14-58: o chiunque tu sia, che voglia o
o chiunque tu sia, che voglia o caso / peregrinando adduce a queste sponde,
sponde, / meraviglie maggior l'orto o l'occaso / non ha di ciò che
. guittone, xxxviii-75: merabel meraviglia o cosa nova / quale è tua pare
se ne avvedesse, di uomo diventasti gazzera o nibbio. pettini, 1-87: o
o nibbio. pettini, 1-87: o bel giorno d'aprile, / tu stai
. -in partic.: prodigio o miracolo dell'onni- potenza di dio.
da dio. 7. discorso o scritto che contiene racconti meravigliosi o di
discorso o scritto che contiene racconti meravigliosi o di fatti straordinari, di eventi soprannaturali
soprannaturali, di situazioni d'eccezione, o anche affermazioni incredibili, descrizioni strabilianti
anche affermazioni incredibili, descrizioni strabilianti o inverosimili. catone volgar., 1-45
dante, purg., 16-33: o creatura che ti mondi / per tornar bella
meraviglia / che si legga ne'secoli o che s'oda. / subito il verme
cinge, / ma non appar la nube o poco o molto. amari, 1-2-316
/ ma non appar la nube o poco o molto. amari, 1-2-316: francesco
. muratori, 6-40: il mirare o l'udir sempre le medesime cose e il
quella di qualunque altra cosa reale o verisimile. pascoli, ii-806: dante,
-in partic.: mirabile capolavoro dell'arte o della tecnica. giamboni, 4-521
qualunque tradimento se ordinava per ciascaduna provincia o cità contro l'imperatore romano. sarpi
', a indicare che tutto va o è andato nel migliore dei modi.
indicare stupore, delusione, dispetto (o anche rammarico e rimprovero). crusca
il nostro increscioso stupore per qualche atto o fatto. -oh meraviglia! che
: a indicare intenso stupore, ammirazione o sorpresa. dante, inf.,
, prendere, pigliare meraviglia: provare o dimostrare viva sorpresa; meravigliarsi, stupire
viva sorpresa, manifestando grande stupore (o anche ammirazione). giamboni, 4-521
-dire, scrivere meraviglie di qualcuno o di qualcosa: lodarli entusiasticamente, farne
parere, sembrare meraviglia, una meraviglia o di meraviglia: causare sorpresa, stupore,
accorgono che non mandano avanti più nulla o che sono di peso, tac,
alcuna visibile deità e operando maraviglie, o per incantesimi o per arte di mano.
e operando maraviglie, o per incantesimi o per arte di mano. -fare
arte di mano. -fare meraviglie o meraviglia: compiere azionisorprendenti, portare a termine
meraviglie: mostrarsi stupito, lasciare trasparire o esprimere una viva sorpresa. macinghi strozzi
e allora? -fare le meraviglie o la meraviglia di o a qualcuno o
-fare le meraviglie o la meraviglia di o a qualcuno o qualcosa: mostrarsene intensamente
o la meraviglia di o a qualcuno o qualcosa: mostrarsene intensamente sorpreso; manifestare
. -senza meraviglia: non provando o non manifestando stupore. pascoli,
ant. sensazione, provata in sé o provocata in altri, di meraviglia,
di insolito, di strano, di inatteso o di inspiegabile; rimanere attonito, trasecolato
-anche: manifestare stupore con lo sguardo o con l'aspetto; dimostrare sorpresa coi
l'aspetto; dimostrare sorpresa coi gesti o con le parole. latini,
le altre mi parete il fiore, / o se ciascuna bieltate dichina, / istando
soe carte. pulci, 1-57: o famoso gigante, / sappi ch'io non
. pindemonte, 4-97: mira, o diletto, /... come /
una dolorosa sorpresa; esprimere severo biasimo o preoccupato disappunto, fare rimostranze, lamentarsi
a esprimere sorpresa, sdegno, biasimo o rifiuto. fagiuoli, v-165: -questa
meraviglio! 7. locuz. -essere o esserci da meravigliare: costituire motivo di
appagar dopo. -non essere da meravigliare o da meravigliarsi: non costituire motivo di
e di sorpresa; dominato da stupore o sbigottimento; attonito, stupefatto, sbalordito
schiena. -con riferimento a concetti astratti o a oggetti inanimati personificati. pindemonte
ottobre... metteva nell'aria o tra le rame dei grami alberelli della
3. figur. che esprime o dimostra meraviglia e stupore (l'aspetto
, 1-33: se ti pensi di ribattere o di protestare, può accaderti (è
addivenne ciò per deliberato pensiero del poeta o meravigliosamente, come esso dice? -ant
20-61: queste gengivette,... o guaine che dir vogliamo, quando la
-in relazione con un agg. qualificativo o con un avv., gli conferisce
2. psicol. interesse esagerato o morboso per ciò che appare straordinario,
causa dolorosa sorpresa; che incute timore o sgomento. dante, inf.,
molto superiori alla media (una qualità fisica o morale, una condizione esistenziale, un
condizione esistenziale, un modo di operare o di comportarsi); massimo, eccelso,
è alcuna arte simigliante a quella de'fabri o de gli architetti, questa fu maravigliosa
, n-iii-643: non avete voi detto, o più tosto dante, con le parole
129: il latte di capra, o piuttosto il suo siero, è un corroborante
collera. 3. che suscita ammirazione o ne è degno per le qualità fìsiche
ne è degno per le qualità fìsiche o morali, le attitudini, le virtù
, 1-7: fu formato l'uomo, o vero che quello meraviglioso maestro de le
dei. bibbia volgar., v-162: o signore, signore nostro, quanto è
sì angusto battaglie di tanti affetti! o dio maravigliosissimo! 5. che
perciò parervi tanto maraviglioso da sospettarlo chimerico o pregiudicato. bonghi, 1-201: sarebbe
più maraviglioso di questi due fatti: o il nostro dissenso sulla qualità e quantità
vocaboli che appartengono alla nostra lingua; o l'imperturbabilità di que'critici i quali
. 6. che dipende, realmente o apparentemente, da facoltà e da operazioni
sdegna. chiabrera, i-iii- 359: o del buon zaccaria per tutti i tempi /
mezzi espressivi con cui è presentato, o anche perché ricorre a elementi magici
ricorre a elementi magici e soprannaturali o, comunque, fantastici e non
l'immaginazione dell'ascoltatore, del lettore o dello spettatore e a destarne l'
ammirato stupore (un componimento letterario o drammatico, un'opera d'arte
che le maraviglie de le cose sublimi o de le sotterranee. maggi,
fantasia, che gli somministra personaggi ideali o pur veri, ma con ideati costumi,
dalle inclinazioni e dalle nozioni umane, o riesce ridicolo come le poesie e i
poesie e i romanzi del seicento, o incredibile e balordo come le frenesie degli
quella / bestia sopra cui siede, unica o rara, / maraviglioso corre e stupefatto
assomigliare: « e che fate, o maravigliosi? state cheti, e siate
viani, 10-121: per progredire retrocedere, o costassù che fate i maravigliosi, e
. bonaventura volgar., 53: allora o buon padre co- minceresti tu ad abitare
di danari in altro luogo per spendere o mercantare, ma quelli alcuna volta raggirano
stimando tra di loro in che luogo o tempo augmenti o sminuisce la pecunia di
di loro in che luogo o tempo augmenti o sminuisce la pecunia di prezzo e di
modo gretto, interessato, poco onorevole o poco dignitoso); scendere a patti
. 3. tr. vendere o comprare una merce a un prezzo determinato
sorte di seta vorranno comprare, trafficare o mercantare nella detta città di firenze da
essa città e 'l suo territorio non produce o che abastanza non raccoglie. lanci,
stia mercantando un bel merletto di malines o di dresda, e che, mentre
erano obbligati a pagar qualche pensione annua o regalo al vescovo, perché i benefizi
4. figur. sottoporre a trattative occulte o a maneggi disonorevoli un bene o un
occulte o a maneggi disonorevoli un bene o un valore morale, avendo di mira
6. locuz. -mercantare qualcuno o di qualcuno o sopra qualcuno: sfruttarlo
locuz. -mercantare qualcuno o di qualcuno o sopra qualcuno: sfruttarlo in modo indegno.
se nave getterà per fortuna di mare o per altro caso che intra- venisse,
in presenzia di alcun di quelli mercanti o peregrini o marinari,... e
di alcun di quelli mercanti o peregrini o marinari,... e la robba
.. e la robba si gettasse o si perdesse o si bagnasse, il patrone
la robba si gettasse o si perdesse o si bagnasse, il patrone di nave
avere il ricordo d'ima rivoluzione civile o una terzina di dante. d'annunzio,
fra le bestemmie. -mercante di schiavi o di carne umana: schiavista, negriero
esclusivamente al proprio tornaconto personale, illude o inganna il prossimo con mistificazioni e raggiri
martini, i-13: una simpatia, reale o immaginaria che fosse, mi legava ad
avevano proposta. -mercante di parole o di frasi: chi fa un uso
odiava la grandezza. -mercanti del tempio o di cose spirituali: coloro che traggono
vantaggi dal traffico sacrilego delle cose sacre o di altri valori morali. garibaldi,
tommaseo, 3-i-116: i maestri dissipati o dormigliosi o mercanti, avrebbero a
: i maestri dissipati o dormigliosi o mercanti, avrebbero a essere ammoniti dapprima,
in fiera, col sette e mezzo, o colla tombola. panzini, ii-652:
dei mercanti; capo prefetto, preposto o prevosto dei mercanti: negli ordinamenti di
borse '. -mercante del papa o della chiesa: tesoriere pontificio.
professione della mercatura, era insieme depositario o tesoriere del papa, e fu detto
e fu detto distesamente mercante del papa o della chiesa. 7. locuz
. locuz. -fare, porgere orecchie da o di o del mercante: fare finta
. -fare, porgere orecchie da o di o del mercante: fare finta di non
tormento... mercante litigioso, o fallito o pidocchioso. ibidem, 82:
.. mercante litigioso, o fallito o pidocchioso. ibidem, 82: tanto è
qualche gramo mercantuccio cui insegnare l'italiano o il francese. svevo, 6-81:
per lo più, in modo spregiudicato o abietto. papini, 39-227: sappia
metalli. 2. figur. contrattare o discutere in modo interessato e gretto su
affare! 3. tr. vendere o comperare a un prezzo determinato. 0
schiavi da scambiare e mercanteggiare. -cedere o annettersi, per lo più in modo
modo cinico e spregiudicato, un territorio o una città. g. ferrari,
le doti e i valori morali propri o altrui per conseguire un vantaggio personale;
qualcuno a proprio vantaggio in modo più o meno spregiudicato. proverbi toscani, 4
pena che egli esista. -promettere o concedere di malavoglia, con grande sforzo
i-49: v'è chi sfonda gli scrigni o il capitale / cristianamente mercanteggia.
in commercio; fatto oggetto di traffico o di scambio (un bene materiale venduto
di scambio (un bene materiale venduto o comprato, una merce, una derrata)
dorme. idem, 5-259: religione o diplomatiche che non tengono conto della suavolontà (
scrittura. 3. che appartiene o si riferisce alla pratica del commercio.
10 più una notazione di smodata avidità o di volgarità scostante). guidiccioni
parte del commercio; che gli appartiene o ne deriva; che ha caratteri prettamente
de'professori viventi, l'inopportuna grossezza o piccio- lezza de'volumi, gl'interessi
: queste denominazioni: 'cambio favorevole 'o 'contrario 'furono inventate dalla famosa
2. che si occupa esclusivamente o prevalentemente di attività commerciali (una persona
gente veduta era armigera ed animosa, o pure timida e mercantile. g.
di derrate agricole, di prodotti artigianali o industriali, di mercanzie di qualsiasi genere
, 1-3-108: si riscuotano [i fitti o canoni di grano]...
niente conformare e racchetare a questa nostra o ambiziosa o mercantile vita. tasso,
e racchetare a questa nostra o ambiziosa o mercantile vita. tasso, ii-79:
. -orientato, in modo più o meno spregiudicato, verso valori concreti,
espone, illustra, commenta princìpi, problemi o aspetti della tecnica commerciale, economica,
con esotismi e dialettismi. -lettera o corrispondenza mercantile: scritto che concerne una
: scritto che concerne una trattativa commerciale o finanziaria. beni, 126
poi una amichevole. -libro o registro mercantile: ciascuno dei registri (
entrate e delle uscite del denaro o delle merci, per la contabilità quotidiana,
bilanci, per il riscontro della corrispondenza o per altre occorrenze relative alla loro attività
i libri de'banchi e de'gabellieri o de'doganieri e anche de'publici mercanti,
commerciali ovvero al conseguimento di uno specifico o immediato profitto materiale (un provvedimento,
di scambio, un modo di pensare o di agire, ecc.);
è necessario provvedere in modo più mercantile o lasciare il pensiero dell'opera a chi
xiii al xv nei libri di commercio o nella corrispondenza dei mercanti fiorentini, oltre
arte del cambio. — cambio o assegno mercantile: operazione finanziaria effettuata,
effettuata, rispettivamente, mediante una cambiale o un assegno. f. galiani,
tutto al più in un assegno mercantile o in un mandato 'ad solvendum '
giornale mercantile: giornale che tratta prevalentemente o esclusivamente argomenti di carattere commerciale, economico
. 12. marin. marina o marineria mercantile: complesso delle unità navali
unità navali adibite al trasporto di merci o di passeggeri (e si contrappone a
ai vapori mercantili ancorati nel porto, o fuori. -porto mercantile: attrezzato per
mercantili ', secondoché la loro unica o principale destinazione è di ricettare bastimenti da
destinazione è di ricettare bastimenti da guerra o di commercio. -società di navigazione
di passeggeri per via marittima, fluviale o lacuale. bocchelli, 1-i-405:
. m. -i). seguace o fautore del mercantilismo. gramsci, 172
-ci). che si ispira o deriva dai princìpi del mercantilismo (un
a un forte sistema mercantilistico-sta- tale permisero o resero più facile l'unificazione dell'età
una dissacrazione (rispetto ai rapporti feudali o ai tribali) e quindi, come tale
lontano per mare più che cinque o sei giornate dalla danimarca, con la
sf. prodotto industriale, derrata agricola o alimentare, manufatto artigianale che sono o
o alimentare, manufatto artigianale che sono o possono essere oggetto di contrattazione commerciale;
partita di merci destinata a essere venduta o acquistata o scambiata. anonimo
destinata a essere venduta o acquistata o scambiata. anonimo genovese, xxxv-1-755:
202.: galee in corso, o sommo sacerdote, / qual scrittura favella che
. bernardino da siena, 887: o tu che vai a vendare la tua
mercanzia, senza riguardo alcuno al sigillo o conio che esse abbiano, perché non
foglietta, 143: per via della marcanzia o cambi tu puoi acquistare marchesati, ducati
tolga, non s'arrischiando di metterlo o in mercanzia o sotto usure o in simili
s'arrischiando di metterlo o in mercanzia o sotto usure o in simili altri negocii
di metterlo o in mercanzia o sotto usure o in simili altri negocii. palescandolo,
fera e poi venderle in un'altra fera o a minuto, ma questo è picciol
ben parlare delle cose della legge loro. o vadinsi a vergognare i cristiani, che
che insegnon leggere a i loro figliuoli o in su le lettere di mercanzia o in
figliuoli o in su le lettere di mercanzia o in su certe leg gende
si dicono del procaccio, che portassino o porteranno alcune lettere di mercanzia e traffici
e traffici per presentarle ad alcuno mercante o artefice,... sieno tenuti
capiva mercanzia; nocciuole, forse? o un gruzzolo di bottoni? o un
? o un gruzzolo di bottoni? o un rosario? -cibo, alimento.
acquistarsi qualche mediocre nome nella mercanzia litteraria o di poeti o d'oratori, non
nome nella mercanzia litteraria o di poeti o d'oratori, non da fortuna ma
], valendosi del chiericato per industria o mercanzia sopra quest'immunità reale. s
è il così detto peso comune o di mercanzia, che è quello che pesa
quello che pesa il restante delle robe o merci, dove non entri oro ed argento
.. così chiamiamo in firenze quel foro o magistrato al quale si ricorre per fare
particolari statuti e leggi. -casa o corte di mercanzia: tribunale competente per
, 624: 'casa 'o 'corte della mercanzia ': tribunale retto
: tribunale retto da'consoli de'mercanti o da altri ufficiali, giudice delle cose
di commercio. -compagnia delle tre mercanzie o dei tre ordini: corporazione che,
, la quale, pel fatto o pe'privilegi civili, costituiva in pisa le
mercanzia: magistrato, ufficiale, funzionario o agente di polizia, addetto al tribunale
e dell'avere, che si agitano o fra i cittadini forestieri o altri,
che si agitano o fra i cittadini forestieri o altri, dal giudice della mercanzia e
e tre de'setaiuoli. -savi alla o sopra la mercanzia: tribunale veneziano,
consoli de'mercanti. -sei (o cinque) di mercanzia: rappresentanti eletti
rezasco, 624: 'cinque 'o 'sei della mercanzia ': ufficiali
panni, disse fallerà alla moglie: « o questo che vuol dire? » lo
qualora alcuno arà fatto mercanzia, vendendo o comprando le cose sagre, le qualison doni
di dio. -ricavarne, più o meno onestamente, un guadagno pecuniario;
99: quello è questa, per denari o spasso, / della sua gioventù fa
tempo opportuno. -fare mercanzia di qualcuno o sopra qualcuno: sfruttarlo ignobilmente. -
il reclutamento (con riferimento a truppe o a milizie da arruolare). g
-screditare la mercanzia: fare in modo o permettere che si trascuri o disprezzi qualcosa
in modo o permettere che si trascuri o disprezzi qualcosa. verga, i-289
alcoo- lico; è un liquido incolore o con una debole colorazione gialla, volatile
tutti feste e conviti apparechiano, / dieci o dodici dì prima li mercano. firenzuola
apportasse / rimedio al danno la querela o 'l pianto, / a prezzo d'or
ottenere qualcosa in modo subdolo, disonesto o disonorevole; raggiungere una meta, conseguire
, ricchezza né onore / con frode o con viltà / il secol venditore /
sostegno, / conv ene, o cara figlia o caro pegno, / c'
conv ene, o cara figlia o caro pegno, / c'or intagli il
tansillo, 1-158: o la virtude o il vizio che io mi
tansillo, 1-158: o la virtude o il vizio che io mi cerche,
altro rubavano. 7. arricchirsi o avvantaggiarsi in modo disonesto o disonorevole.
. arricchirsi o avvantaggiarsi in modo disonesto o disonorevole. tingoli, iii-188: da
. ant. e letter. che è o può essere oggetto di traffico e di
davanzati, ii-426: le cose mercatabili sono o robe o danari. genovesi, 301
: le cose mercatabili sono o robe o danari. genovesi, 301: il danaro
.. non avendo potuto undici mesi, o più, mercatantare. p. cappello
alle loro necessità, dando a questi o a quelli terreno da coltivare per fitti
3. tr. fare oggetto di trattative o di scambi commerciali; porre in vendita
commerciali; porre in vendita; alienare o acquistare a un dato prezzo. -
firenze molto ricco. savonarola, i-16: o mercatanti, lasciate le vostre usure,
è un mercadante che ha fallito tre o quattro volte. parini, xxi-i:
in fondo se non degli infatuati istrioni o dei mercatanti mascherati. gobetti, 1-i-885
93: niuno mercatante di bestie forestiere possi o vero debbia comperare niuna bestia nella città
debbia comperare niuna bestia nella città di siena o vero nel contado di siena. andrea
conoscere la mercatanzia, s'ella è buona o ria, e di sapere la valuta
in italia. 2. nazione o popolo che vive e prospera prevalentemente coi
. chi esercita il cambio delle monete o il prestito di denaro; cambiavalute,
vantaggi equivochi, immeritati riconoscimenti, o, anche, approfitta di altri per sfruttarli
tu non sei che un pazzo demagogo o uno scaltro mercatante di libertà. cuoco,
, vi-345: noi non saremo, o niccolini, mai, né accademici né mercatanti
-chi, nell'esercizio di funzioni sovrane o giurisdizionali, trascura o calpesta gli interessi
di funzioni sovrane o giurisdizionali, trascura o calpesta gli interessi dei sudditi per provvedere
mercatante dell'infame e merdoso ceto medio o borghesia che tu voglia dirlo.
e università dei mercatanti di calimala (o calimara): corporazione di mercanti fiorentini
9. locuz. -fare orecchie da o di mercatante: fare finta di non
1-102: io non sono scoiaio addonaiato o danaioso; che addimandagione è cotesta? s'
ragione, sì come quando per licito o per illicito procaccio: licito dico,
licito dico, quando è per arte o per mercatanzia o per servigio meritante;
, quando è per arte o per mercatanzia o per servigio meritante; illicito dico,
; illicito dico, quando è per furto o per rapina. cavalca, 20-28:
vile. giannone, 1-iii-377: impiegati o nello studio delle lettere o discipline o
1-iii-377: impiegati o nello studio delle lettere o discipline o nelle mercatanzie,..
o nello studio delle lettere o discipline o nelle mercatanzie,... non potevano
xvi-2 (192): altri divengono amici o per mercatanzia che abbia tra loro,
per mercatanzia che abbia tra loro, o per simiglianza di cavalleria o d'arte
loro, o per simiglianza di cavalleria o d'arte o di studio, o per
per simiglianza di cavalleria o d'arte o di studio, o per raccomunamento.
cavalleria o d'arte o di studio, o per raccomunamento. -abilità, esperienza
2. in senso concreto: prodotto artigianale o industriale, derrata agricola o alimentare,
prodotto artigianale o industriale, derrata agricola o alimentare, merce di qualsiasi genere che
merce di qualsiasi genere che è, o può essere, messa in commercio.
e d'inghilterra, sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o altre. sanudo,
sanza alcuno pagamento o vessazione di doane o altre. sanudo, i-851: e
che al vestire dell'uomo sono necessarie o convenienti. d'annunzio, ii-639:
in orazione, si rechi loro alla mente o figure umane o parole o fatti o
rechi loro alla mente o figure umane o parole o fatti o mercatanzie di superfluo.
alla mente o figure umane o parole o fatti o mercatanzie di superfluo.
o figure umane o parole o fatti o mercatanzie di superfluo. s.
porta via. 4. opera (o complesso. di opere) dell'ingegno
complesso. di opere) dell'ingegno o dell'arte. liburnio, 138:
di notizie infondate, di affermazioni sconclusionate o, comunque, discutibili. muratori
5. donna che è, o può essere, oggetto di mercato.
-persona tradita in cambio di denaro o di vantaggi abietti. cavalca,
alidò a la signoria. -corte o ufficio della mercatanzia (anche semplicemente mercatanzia
del podestà. -compagnia di o della mercatanzia: società commerciale.
: tributo da pagarsi per l'importazione o l'esportazione di determinate merci o per
importazione o l'esportazione di determinate merci o per i singoli contratti commerciali. f
la navigazione delle zattere. -giudice o ufficiale della mercatanzia: magistrato della corte
di porta vercellina. -notaio della o alla mercatanzia: pubblico ufficiale incaricato di
notaio alla mercatanzia. -savi alla o sopra la mercatanzia: savi alla o
o sopra la mercatanzia: savi alla o sopra la mercanzia (v. mercanzia,
in questo consiglio. -sei (o cinque) di o della mercatanzia: collegio
-sei (o cinque) di o della mercatanzia: collegio dei magistrati della
11. locuz. -essere a mercatanzia o di mercatanzia: distinguersi per un'intensa
-fare, esercitare, praticare mercatanzia o la mercatanzia: dedicarsi all'attività mercantile
avendone che a parigi di drappi o di alcun'altra cosa non erano. lamenti
, e che non volesse straziarmi, o pormi a fare mercatanzia del corpo mio.
veder molte cose,... giucare o mercatare. beicari, 4-76: nessun
perché lo veggia in abito mondano / o perché vada... / pel mondo
b. davanzali, ii-426: mercatare o contrattare si è dare tanto d'una o
o contrattare si è dare tanto d'una o più cose per averne tanto d'un'
cose per averne tanto d'un'altra o d'altre. d. bartoli, 2-3-268
, scendere a patti, accettare compromessi o discutere, per lo più in modo
lo più in modo interessato e gretto o ipocrita e disonesto, su questioni di
disonesto, su questioni di carattere morale o ideale o, anche, su problemi
su questioni di carattere morale o ideale o, anche, su problemi frivoli,
anche, su problemi frivoli, volgari o legati a vantaggimateriali (anche con traffici simoniaci
simoniaci). guittone, i-1-149: o miseri, o nescienti, che non mercatare
guittone, i-1-149: o miseri, o nescienti, che non mercatare sano con
mortalmente. 5. tr. vendere o comperare una merce a un prezzo determinato
6. figur. sottoporre a trattative o a maneggi disonesti e illeciti un sentimento
disonesti e illeciti un sentimento, un bene o un valore morale (facendone anche,
, un uso spregiudicato e cinico) o un'istituzione, una prerogativa politica,
libertà mercatata, qualche gran tesoro paterno o toltogli uno schiavo de'suoi antichi?
nella pena della perdita de'legnami condotti o mercatati. d'annunzio, v-3-170:
/ e sul lido pannonico, / o in tutta europa fertile / ricevitor spalancasi
'un mercatino, una mercatina': uomo o donna di modi sguaiatamente volgari e pronti
, scurrile, triviale (una persona o, anche, un atteggiamento, un
sufi, -ino, che indica mestiere o professione. mercatistica, sf. disciplina
, luogo determinato (piazza, strada o spazio coperto da tettoia, edificio,
più, un dato giorno della settimana o anche ogni giorno, in ore stabilite
), generalmente preceduti da trattative più o meno lunghe e vivaci. -anche:
abitualmente vi partecipano, l'organizzazione più o meno rudimentale o sviluppata che vi presiede
, l'organizzazione più o meno rudimentale o sviluppata che vi presiede. latini
di castrone / dallo spicchio del petto o dall'arnione; / dì a peccion
. -in relazione con un toponimo o concorrendo alla formazione di un toponimo.
-disus. mercato libero, aperto o franco: esente da imposizioni tributarie e
(ma talora anche oggetti di antiquariato o di provenienza illecita). savinio
) in un centro abitato (città o paese di notevoli dimensioni) per procedere
in forma ellittica: il giorno (o la parte di esso) destinato alle contrattazioni
che si svolge in un giorno anticipato o posticipato rispetto alla normale scadenza (per
coincidenza di questa con un giorno festivo o per altra ragione). g.
in prato. -stor. mastri o maestri mercato o di mercato: magistrati
. -stor. mastri o maestri mercato o di mercato: magistrati di alcune città
, a cui nei giorni di fiera o di mercato (e in quelli immediatamente
potessero sorgere in occasione della stessa fiera o mercato. codice aragonese [rezasco]
, 625: * mastro di mercato 'o * mastro mercato ': ufficiale
, 3-ii-35: si parla di mercato, o sia di permutazione di una cosa coll'
, n. 19. -mercato a o di mostra: contratto di compravendita che
: giurino... non fare o trattare mercato a lettera o a mostra o
non fare o trattare mercato a lettera o a mostra o in altro modo d'
o trattare mercato a lettera o a mostra o in altro modo d'alcuno panno oltramontano
.]. -ant. nave o galea da o di mercato (con
-ant. nave o galea da o di mercato (con valofe attributivo)
traffico disonesto e ignobile di beni ideali o di valori morali o anche di cose
di beni ideali o di valori morali o anche di cose frivole, di nessun
di cose frivole, di nessun conto o abiette e volgari (e anche il
e volgari (e anche il luogo o l'ambiente dove si svolge).
bassa politica di tornaconto personale dei sovrani o dei capi di stato. 5
-dir. pen. mercato di voto o di voti: ciascuna delle varie figure
dalla legge in materia di votazioni pubbliche o che hanno un rilevante interesse pubblico (
le elezioni politiche, regionali e amministrative o le votazioni dei creditori nelle procedure fallimentari
illeciti (e specie mediante il dare o il promettere agli aventi diritto a votare
promettere agli aventi diritto a votare denaro o altri vantaggi personali) o, rispettivamente
votare denaro o altri vantaggi personali) o, rispettivamente, nel concedere il proprio
. il creditore che stipula col fallito o con altri nell'interesse del fallito vantaggi a
favore per dare il suo voto nel concordato o nelle deliberazioni del comitato dei creditori è
la stessa pena si applica al fallito o a chi ha contratto col creditore nell'
acquistare e coloro che desiderano cedere beni o servizi in cambio di moneta) sono
reale) o possono essere (mercato potenziale) in
e delle offerte riguardanti una determinata merce o le merci di un determinato settore o
o le merci di un determinato settore o l'insieme delle merci di qualsiasi tipo
società, le forze economiche della domanda o dell'offerta operano, determinando l'andamento
di concorrenza perfetta, cioè senza intralci o interferenze dovute a discipline legali -protezionismo,
-o a situazioni economiche come il monopolio o l'oligopolio; mercato imperfetto, quando
e quindi i prezzi tendano a scendere; o che le domande prevalgano sulle offerte,
quindi i prezzi tendano a salire; o che le domande e le offerte si
oceanico della galleria e i toni baritonali o tenorili del mercato delle voci. einaudi,
in cui operano gli istituti di credito o la borsa-valori e che ha per oggetto
esso, in modo illegale e più o meno clandestino. -per estens.: quello
si ha quando, di una valuta o di un bene, esiste simultaneamente una
delle offerte riguardanti una determinata merce o, più spesso, l'insieme di tutte
comunità umana (spesso organizzata politica- mente o almeno socialmente e amministrativamente) che risiede
tale ambito, in quantoin qualche modo partecipa o comunque è interessata all'insieme di scambi
derrate, determinano una diminuzione d'attività o una sospensione a tempo dei lavori.
un torso di pera diventato, / o un di questi bachi mezzi vivi, /
dormivano, che rodevano, che rugumavano o lavoravano le terre, tanto che la sua
d'inezie. 9. operazione o impresa di una certa importanza, concertata
una certa importanza, concertata fra due o più persone; trattativa per lo più
complicata, accordo anche laborioso; avvenimento o circostanza che interessa due o più persone
; avvenimento o circostanza che interessa due o più persone; affare di grande importanza
più persone; affare di grande importanza o molto complicato. anonimo, i-610:
possa parlare / in alcun loco palese o celato. / prenda loco, se
: ciò che è oggetto di contrattazioni o di pattuizioni. laiini, i-2766:
coi regali aver comprato. -cosa o persona sommamente preziosa; tesoro, ricchezza
giorno non si paga più di tre o quattro bolognini. panciatichi, 40: al
per acquistare libri in economiche edizioni; o, colori, i più a buon mercato
-a miglior mercato: a un prezzo (o al prezzo) più conveniente, a
) più conveniente, a condizioni (o alle condizioni) più facili e più
rimasono. -avere buono, migliore o grande mercato: comprare a prezzo molto
s. bernardino da siena, 299: o donna, avesti buon mercato de'panni
carlini? -cavarsi da un pericolo o da un impiccio con poco danno;
. -avere mercato, avere buono o grande mercatodi qualcuno: piegarlo facilmente alla propria
facilità, cioè non ha avuta quella pena o gastigo che egli conosceva di meritare.
a buon mercato. -da o di buon mercato (con valore attributivo)
cani da pagliaio. -fare buono o gran mercato: smerciare a prezzi molto
mercato. -porre qualcosa a mercato o in mercato: metterla in vendita.
qualche forestiero male informato,... o a fine di percuotere il povero giorgio
a fine di percuotere il povero giorgio vasari o per tirare il mercato alla propria piazza
abbandonarlo, tradirlo, ricavandone vantaggi più o meno cospicui. bandello, 1-34 (
sente. (alcuni fanno il fantino, o dicono d'aver avuto le merci a
è disfatto. (se tu mostri cedere o temere, l'altro rincara la posta
e letter. commerciato, contrattato; comprato o venduto. zucchetti, 356
schiavo mercato, non per chi vende o per chi compra. -con riferimento
. -con riferimento a valori spirituali o morali indebitamente fatti oggetto di commercio venale
iii-2-80: va dunque, approda, o sconsigliato stuolo / di mercatori armati. /
e illeciti su questioni di carattere morale o ideale o, anche, tradisce amici
su questioni di carattere morale o ideale o, anche, tradisce amici e compagni
anche, tradisce amici e compagni (o la propria parte, le proprie idee
. bonaventura volgar. [tommaseo]: o juda traditore e maledetto, chi ti
, che si riferisce alle attività mercantili o a chi è dedito a tali attività
può scriversi in vece 'di mercante 'o 'mercantessa'nel caso di cui sopra
si basa sullo scambio di uno o più beni di consumo, naturali o
o più beni di consumo, naturali o industriali, in cambio di denaro o di
naturali o industriali, in cambio di denaro o di altri prodotti, e che avviene
avviene fra produttori e consumatori, direttamente o attraverso intermediari. -anche: la professione
produrre in ogni paese ogni cosa necessaria o comoda al viver umano. lippi,
. involarsi a quella maledizione chiamata uniformità o medesimezza. 3. categoria di
5. ant. merce, prodotto o genere di consumo commerciabile. sercambi
lo più su questioni di carattere morale o ideale, o tradisce, per vantaggi materiali
questioni di carattere morale o ideale, o tradisce, per vantaggi materiali, amici
idee e ne fa oggetto di traffico o di sfruttamento. t. casini,
lo vendono a'tiranni. -bene morale o ideale che è oggetto di traffico e
in contrapposto alla moneta e ai titoli o « valori legali » che la rappresentano
. sercambi, i-216: e'panni fiorentini o altre mercie facte in firenza erano così
dovizioso, onde può sempre la republica o prencipe aver danari da sudditi ne'suoi
quantità, cioè per la sua rarità o antichità o per la particolare bellezza,
cioè per la sua rarità o antichità o per la particolare bellezza, esce dalla
: prendeva nota dei bastimenti che salpavano o vi giungevano, e di tutte le loro
viene che va / dall'osteria alla casa o al lupanare, / dove son merci
mazzini, 20-93: si vede due o tre volte il giorno, non già
pure determinato... la domanda o l'offerta effettiva d'una merce verso un'
di concessione di crediti garantiti da merci o titoli rappresentativi delle medesime. -merce
merce a licenza: la cui importazione o esportazione è autorizzata in deroga a un
uno spazio di stiva superiore a circa 1 o 1, 5 m3 per t di
di stiva non superiore a circa i o 1, 5 m3 per t di
merce costituito da colli di dimensioni normali o di tipo disparato. -ricevitore di merce
ricevitori di merce ': persone o ditte incaricate di ricevere le merci allo scarico
ferroviario usato per il trasporto di mercanzie o di bestiame (e * i carri
che lo compongono si dicono carri merci o vagoni merci; cfr. anche carro,
di consumo effimero, cinema, radio o rotocalchi io mi sento chiamare, designato da
magistrati, ma serve ancora ad infettare o almeno a caricar d'inutili merci la giurisprudenza
-ciò che è oggetto di uno studio o di una trattazione di carattere economico o
o di una trattazione di carattere economico o tecnologico. cattaneo, i-1-3: tra
. 3. figur. persona o gruppo di individui (considerati non come
considerati non come persone ma come oggetti o beni, sotto l'aspetto sia fisico
arriva; / ma ch'ei deggia o patir naufragio in porto / o 'l suo
deggia o patir naufragio in porto / o 'l suo scampo infornar, già tratto
più sozze femminaccie scendevano in sulla porta o, affacciandosi alle finestre, colla voce e
, ii-116: era necessario concludere che o la giovane, quale confessava di non
. facoltà dello spirito; dote personale (o anche atteggiamento e comportamento); valore
di participarle ad altri, stimandole merci o vili o disutili. muratori, 6-349:
ad altri, stimandole merci o vili o disutili. muratori, 6-349: la
: ogni cosa che non ha pregio, o che non è giustamente apprezzata. 1
. -essere, divenire merce rara o ignota: scarseggiare, mancare affatto.
viaggio intrapreso. -fare merce qualcosa o di qualcosa: farne oggetto di traffici
. e senza la diffusione universale, o quasi, della lingua in cui scrive.
produsse in aspr'alpe orrida pietra / o l'onda che nel mar si frange e
nel mio regno / impetrasser mercé pianti o lamenti. c. i. frugoni
mortale al ciel s'intende, / morte o mercé sia fine al mio dolore.
, se forse ella divide, / o per mia colpa o per malvagia sorte
ella divide, / o per mia colpa o per malvagia sorte, / gli occhi
valore di prep. mercé qualcuno, mercéa o di qualcuno, la mercé di qualcuno:
lui, per suo merito, per volontà o imposizione sua, per causa sua.
risorti / mercé il diavolo. -preceduto o seguito da un agg. possessivo.
-mercé qualcosa, mercé a qualcosa o di qualcosa, la mercé di qualcosa
, 7-98: non sempre si parla o si scrive dassenno, e talora benanco,
volete voi nulla? carducci, iii-4-263: o
bionda, o bella imperatrice, o fida, / o
bionda, o bella imperatrice, o fida, / o pia, mercé,
o bella imperatrice, o fida, / o pia, mercé, mercé di nostre
matteo correggiaio, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno, /
3: mille merzé, o donna, o mio sostegno, / che m'ài
dio. -alla mercé di qualcuno o di qualcosa (anche con valore attributivo
sua debolezza. -arrendersi a mercé o alla mercé di qualcuno: capitolare senza
; implorare una grazia. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini,
grazia. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 440: ca
idem, purg., 29-39: o sacrosante vergini, se fami, / freddi
sacrosante vergini, se fami, / freddi o vigilie mai per voi soffersi, /
vi chiami. pagliaresi, xliii-178: o signor mio-dio, mercé ti chiamo /
ch'io viva in tua merzé presso o lontano. burchiello, 2-34: vengo
-essere mercé: essere bene; apparire o ppor tuno, utile, provvidenziale,
. lemene, xxx-5-239: mira, o tirsi, che, dura mercé, /
a l'altrui fé, / mira, o tirsi, che dura mercé.
dante '. -gran mercé a o di qualcuno o qualcosa: grazie a
-gran mercé a o di qualcuno o qualcosa: grazie a loro, per
nella torre di londra. -per mercé o in mercé: per favore. niccolini
. -valere a mercé di qualcuno o a qualcuno: riuscire a suo merito
-venire a mercé: invocare perdono o pietà. petrarca, 23-126: però
, mercé che di spese sprosi tate o superflue non voleva sentir parlare.
merceda / di lor venuta e dice: o frate'miei, / sarà nessun che
merzide, merzidi), sf. denaro o compenso di altra specie corrisposto in cambio
di conforto si offerisse la tomba, o vegliata, per lo spazio di secoli che
genti, obbliquo riso, / vano pianto o lamento, all'opre degne / usato
-in senso generico: dono, naturale o soprannaturale, elargito all'uomo dalla divina
il denaro nella somma stabilita del quattro o cinque per cento, bisognerebbe presupporre quasi
mercede? d'annunzio, ii-1045: o rumio dagli occhi di druda, / a
il piacergli: la qual mercede, o merito che vogliam dirlo, a chi non
temporale e per ciò ignobile desiderio, o non ne conosce il pregio o è
desiderio, o non ne conosce il pregio o è di spirito vile. forteguerri,
sincera comprensione e compassione. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini,
compassione. galliziani o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 440: forse
, s'amore / no la vince o merzede. guittone, 27-6: quant'eo
. l. giustinian, 1-19: o quanto a mi me dole / che in
io infelice per ristorar in qualche parte o disacerbar almeno il dolore ch'io sento dell'
ove sono fiumi che non si possino guazzare o suspica che vi possino essere, vuol
dolze piglio. -ordine della mercede o di s. maria della mercede:
: * padri della mercede 'o 'della redenzione degli schiavi ':
10. con valore di prep. mercede o per mercede di qualcuno: per sua
? menzini, i-134: vostra mercede, o muse, / voi mi faceste amico
e pietà, clemenza e perdono, o per implorare, con tono accorato,
implorare pietà. garopoli, 7-5: o quante volte è stanca, e pure il
/ non ferma e no 'l riposa, o notte o die, / quanti incontra
ferma e no 'l riposa, o notte o die, / quanti incontra a pietà
ad implorar mercede / di qualche danno o mal che t'addolora / e, nel
al re. -essere alla mercede o nella mercede di qualcuno: trovarsi in
mercede di quella qualunque anima d'angelo o di demonio intenzionata d'en- trarci,
in mia mercede. -fare mercede o mercedi: prestare un servizio, usare
, usare una cortesia, elargire grazie o favori, comportarsi con squisita delicatezza.
per le mercedi che far potrete a'ministri o amici vostri. g. contarmi
: invocare ad alta voce misericordia (o anche comprensione amorosa). chiaro davanzali
sia chi m'introduca / per mercede, o guerrieri, al sommo duca. carmeni
/ sol per morte se n'esce o per mercede. -per lucro.
donne / non ne sian d'impudiche o per mercede / o per vano desir
ne sian d'impudiche o per mercede / o per vano desir che 'n lor s'
dare, dispensare, donare la mercede o le mercedi: premiare, ricompensare, rimunerare
plebeo legato trarrne, / venga egli o mandi, io terrò fermo il piede.
anni, chiamavasi 'mer- chedonio 'o 'mercedonio ', e facevasi una volta
chiamano 'gagne-deniers ', cioè facchini o altra simil sorta di gente mercenaria.
. carducci, iii-1-36: in tanto, o empia! langue, / su mercenario
madonna di monti, concedendo a noi o tutte l'entrate co'pesi di debiti
pesi di debiti e dei luochi pii, o dandoci solo quel che si dà a
2. che esercita un'arte liberale o una libera professione o che ricopre una
un'arte liberale o una libera professione o che ricopre una carica o un ufficio
libera professione o che ricopre una carica o un ufficio o esercita una mansione mirando
che ricopre una carica o un ufficio o esercita una mansione mirando esclusivamente o prevalentemente
o esercita una mansione mirando esclusivamente o prevalentemente al profitto materiale che ne può
può ricavare; che assume un lavoro o un incarico solo in seguito a un'
promessa di un'adeguata retribuzione in denaro o in beni equivalenti (un lavoro subordinato)
; che ha per fine, esclusivamente o prevalentemente, un profitto materiale o cospicui
esclusivamente o prevalentemente, un profitto materiale o cospicui vantaggi personali (un'attività,
azioni vili ed indegne sono sempre mercenarie o interessate. periodici popolari, ii-78:
mercenario col l'obbligo di venire due o tre volte al giorno al ricovero per
. subordinato a fini di carattere utilitaristico o venale (un prodotto dell'ingegno, una
contro di noi futuristi, dalle più o meno allegre chiacchiere dei giornali mercenari,
8. figur. ispirato, esclusivamente o prevalentemente, da bassi motivi utilitaristici (
. -per estens. che si riferisce o è proprio delle prostitute o della prostituzione
si riferisce o è proprio delle prostitute o della prostituzione. gozzano, i-692:
per professione, al servizio di un sovrano o di uno stato, per lo più
idem, 25: e'capitani mercenari o e'sono uomini nelle armi eccellenti,
e'sono uomini nelle armi eccellenti, o no: se sono, non te ne
altra professione che quella del soldato mercenario, o chiederà di essere arruolata dal governo nel
territorio s'è rifugiata... o si butterà al brigantaggio. papini, 27-
2. persona esclusivamente dedita al guadagno o al proprio tornaconto personale. d'annunzio
nazionale, dietro corresponsione di uno stipendio o anche (in tempi più recenti)
più recenti) al servizio di gruppi politici o economici; chi faceva parte di una
non vorranno permettere che al presente s'oscurino o si machinino azzioni così celebri, trionfi
estens.: disponibilità ad aggregarsi militarmente o politicamente a un partito o a una
aggregarsi militarmente o politicamente a un partito o a una fazione senza convinzione e senza
merci, considerate sia allo stato naturale o greggio sia come prodotti semilavo
sia come prodotti semilavo rati o come manufatti pronti all'immissione in commercio
apparecchietti per asciugare le calze a rete o raffreddare il ketchup tiepido o ritagliare i
calze a rete o raffreddare il ketchup tiepido o ritagliare i ravanelli in esagoni.
merzerìa), sf. prodotto artigianale o industriale, merce, derrata. -in
la trova. 3. strada o quartiere in cui sono in gran numero
. tess. sottoporre un filato o un tessuto di cotone al trattamento di mercerizzazione
napoletane del quattrocento, lxiv-133: [o morte] veni presto e non più tardare
che fa basso mercato della sua professione o traffica indegnamente valori ideali. d'
2. agg. che appartiene o riguarda il mercato delle chincaglierie o la
appartiene o riguarda il mercato delle chincaglierie o la vendita al dettaglio. viani,
: guardati d'incontrare per via merciere o lavoratore. bandello, 4-28 (ii-829)
sbrigativamente utilitaristico e consumistico di valori etici o culturali a opera della società borghese e
lo fanno ritenere opera di uno o più eccentrici, o, peggio, mercificatori
di uno o più eccentrici, o, peggio, mercificatori. = nome
neol. riduzione a merce o a genere di consumo di una persona o
o a genere di consumo di una persona o di un valore culturale o etico (
una persona o di un valore culturale o etico (e, in partic.,
in quanto enti generici », coscienti o no, / della « vostra mercificazione »
legge, di giurisprudenza, dico, / o siete anche voi della razza di
agg. disus. che appartiene o si riferisce alla teoria e alla pratica commerciale
della stessa città, divise in cinque o sei classi, ciascuna delle quali pagasse
giorno, è l'inferno: l'inferno o una galera, o un mercimonio.
inferno: l'inferno o una galera, o un mercimonio. d'annunzio, ii-849
uno slancio concorde dell'anima di una nazione o di molte nazioni verso un'ideal mèta
chi accumulò la manna, se avesse o sospettato o creduto che doveva corrompersi ad esser
la manna, se avesse o sospettato o creduto che doveva corrompersi ad esser gettata
mercimonio di sé per qualche banana o un pezzo di carne fra la bassa plebe
certi lividori che vengono spontaneamente nelle braccia o nelle gambe, e li chiamano anche
purga: / null'anima di laico o ver cherco / non vi lassò segnata
urospermum dalechampii), con fusto semplice o ramoso, foglie ovali, fiori a capolino
superbo orecchio, fece mai diventar false o di cattiva lingua le voci. si
buona. carducci, ii-13-53: tre o quattro colonne dell'ariosto ti furono spedite martedì
, vi-375: non so se fu venerdì o il mercore da le quattro tempora,
le viti, situate vicino ai salci o in un terreno infestato dalla marcurièlla,
mangiavano il cuoio cotto delle scarpe. o. targioni tozzetti, il200: '
mercurio; che è tipico, caratteristico o è opera del dio mercurio.
gli esploratori loro fidissimi, se nelle case o ne i ridotti dov'abitan ignoranti,
: a fare polvere di cristallo, o vero mercuriale, della cui pasta si fanno
poca manteca mercuriale la regione dell'utero o qualsisia altra parte del ventre, dove ci
, dove ci si scorga della tensione o della durezza. bicchierai, 209: deponeva
taluno 'vale riprensione severa. o forse dal chiedergli stretto conto de'negozi
mercuriale4, sf. econ. elenco o listino compilato da un organo pubblico (
organo pubblico (borsa dei valori o camera di commercio), nel quale sono
4 mercuriale': addimandano così la nota o elenco de'prezzi che delle derrate si
che delle derrate si fanno sul mercato o nella borsa: il vero nome è
il vero nome è 4 listino 'o 4 prezzi correnti della borsa, del mercato
io non leggo altro che qualche libro o giornale d'agricoltura, e le mercuriali
di cose aventi un prezzo di borsa o di mercato, il prezzo si desume
, il prezzo si desume dai listini o dalle mercuriali del luogo in cui deve
cui deve essere eseguita la consegna, o da quelli della piazza più vicina.
chim. -ina, che indica animine o prodotti analoghi. mercurialismo, sm.
mercuriano, agg. che appartiene o concerne il pianeta mercurio e i suoi
, si è adoprato il semesanto, o la corallina, o l'acqua mercuriata.
il semesanto, o la corallina, o l'acqua mercuriata. = deriv.
salicilato mercurico', mentre il cloruro mercurico o sublimato corrosivo si distingue per la potente
. che contiene mercurio in quantità più o meno considerevole. = voce dotta,
chim. -ina, che indica animine o prodotti analoghi. mercurino, agg.
. mercurino, agg. che accade o appare il mercoledì. proverbi
, che una volta rappresentavano giove o mercurio, non erano oggi che un ammasso
oggi che un ammasso informe di frasche o di vilucchi. 2. per simil
dar ordine alle cose udite nelle conversazioni o raccolte da piccioli libricciuoli o da'mercuri
nelle conversazioni o raccolte da piccioli libricciuoli o da'mercuri. 4. astron
simile alla luna per l'estrema rarefazione o la mancanza totale di atmosfera; privo
costante al buio. — mercurio corneo o dolce: calomelano. — mercurio crudo
dolce: calomelano. — mercurio crudo o metallico: quello estratto dal cinabro mediante
mercurio di morte: ossicloruro di antimonio o polvere di algarotti. -mercurio emetico volatile
, ma forse fluido come l'acqua o '1 mercurio o '1 medesimo metallo liquefatto
fluido come l'acqua o '1 mercurio o '1 medesimo metallo liquefatto? a.
lo più semplice, ed ogni tre o quattro giorni misto con quattro o
o quattro giorni misto con quattro o cinque grani di mercurio dolce impastato con sciroppo
fuoco, non si fa da essi penetrare o mutare. foscolo, xviii-43: della
con un terzo di meno di mercurio metallico o sublimato, in poco tempo potrà guarire
fredde e quasi velenose, di mercurio o di biacca. 3. figur
agilità, flessuosità, elasticità di membra o di incontenibile vivacità, irrequietezza, esuberanza
-assicurar?, a sé o ad altri, un vantaggioimperituro, un bene
ceneri? -calmare, in sé o in altri, lo stato di agitazione,
la costituzion sua che in pochi secoli o non abbia sottomesso il collo al giogo de'
abbia sottomesso il collo al giogo de'tiranni o non si sia trasformata in oligarchia o
o non si sia trasformata in oligarchia o in democrazia. siri, x-378:
nello stendere su una lastra di rame o di zinco, precedentemente impressionata, una
distruzione dei parassiti; il cloruro mercuroso o calomelano e il bromuro mercuroso, con
mèrda, sf. escremento umano o animale; sterco. iacopone
sterco. iacopone, 1-28-28: o vita mea emmaledetta mundana, lussuriosa,
/ che non parea s'era laico o cherco. idem, inf., 28-27
/ la qual merda la chiamano o escremento / quei che parlan però con più
ciò che suscita profonda ripugnanza; oggetto o lavoro spregevole, vile, che non
[s. v.]: 'o che è merda? ': di
costà che e'gli bastava dua o tre ore el dì: adesso non gli
è cascata questa pera monda; / o va'or tu e léccati le dita,
ogni male. 4. circostanza o situazione difficilissima, estremamente spiacevole e disagevole
), con gli sguardi, parlando o dando la mano, o tanto più
sguardi, parlando o dando la mano, o tanto più ballando insieme, ti fa
. esopo volgar., 3-191: o cavaliere di merda, tu mi chiamasti
di cinquecento. -estremamente infelice o disagiato. pavese, 4-246: chiacchierò
dicesi per ischerzo di un ridicolo indovino o di chi vuol professare di sapere le
tante mer- dicine rimate a qualunque giornale o rivista glie le chieda. -acer
liscia di allume] e depositare le fecce o parte terrosa che contiene, la
belletto sulle spalle e con un sartoio o marrelletto va attorno raccattando fatte di
e ma- dricai del tamburino, / o merdagalli gli appellar alquanti: / così
tu anderesti, /... / o amicaccio mio più bel che un merdaio
v.]: 'merdaio': ogni luogo o cosa di molta lordura.
venirsi a trovare in una situazione disonorevole o estremamente imbarazzante. p. petrocchi
addetto a ripulire le strade dallo sterco o dalle immondizie; spazzino, netturbino.
se 'l merdame / si sostenne / o se ne venne / liquido per forza.
nessun pregio, di nessun valore; cosa o persona spregevole, vile, ripugnante.
che gli venga un mal mortale / o la fa più merdelle ch'una moglie /
. berni, 3-191: o ponla su, mozzala, merdellóne. varchi
e oprimento fa merdoco, fanne liscia o destillazione; e dissolverà i peli e corno
, sm. persona presuntuosa e incapace o vile e pusillanime. g.
di non servile. carducci, ii-1-250: o belve di trecentomila capi, giosuè carducci
mercatante dell'infame e merdoso ceto medio o borghesia che tu voglia dirlo, la
fortezza da basso sia ai giardini: o merdoso, o fascista! o fascista,
sia ai giardini: o merdoso, o fascista! o fascista, o bellone!
: o merdoso, o fascista! o fascista, o bellone! gridavano,
merdoso, o fascista! o fascista, o bellone! gridavano, ora come parolaccia
spazi intercellulari, dovuti alla forma più o meno tondeggiante delle cellule che lo compongono
di pane con companatico, di biscotti o di altri cibi leggeri, non cucinati,
non cucinati, e bevande calde o fredde. -per estens.: qualsiasi
leggero (anche consumato all'aperto o sull'erba, in occasione di scampagnate)
pavese, 7-7: ero andato con tre o quattro a una merenda in collina -
s'avvicina la merenda. -ora di o della merenda: pomeriggio avanzato. galileo
3-161: anche se non ne ha voglia o se ha il mal di pancia,
merenda. -a merenda: in occasione o all'ora del frugale pasto pomeridiano;
casa belzebù. -averci che vedere o che fare in qualcosa quanto o come
vedere o che fare in qualcosa quanto o come il cavolo a merenda; essere un
.]: * averci che vedere 'o 'che fare quanto * o *
'o 'che fare quanto * o * come il cavolo a merenda ':
il cavolo a merenda ': di persona o cosa, non averci che vedere.
abbia che fare quanto pilato nel credo o quanto i cavoli a merenda, ce
. aretino, 20-109: datogli una o due volte merenda, e non più
, n. 4. -essere o diventare merenda di qualcuno: fornirgli con
avidità famelica. pulci, 4-63: o animai poco discreto, / che pensi tu
: spesso spesso ci incastrava la cena, o il merendino, 0 la pappata in
merendino, 0 la pappata in casa o fuori. 2. bot. region
merendon cresciuto all'uggia, come la zucca o 'l melon per superchio omore o come
zucca o 'l melon per superchio omore o come il bozzacchio per li acquazzoni.
su pel cammino la biliorsa. / o merendona! palazzeschi, 5-277: non lo
letteratura, quando non fu scurrilmente merendona o vacuamente accademica, fu patriottica.
merendùccia (merenduzza), sf. merenda o spuntino frugale. 1.
divisione dei meri- stemi; accrescimento embrionale o citoplasmatico. = voce dotta,
quelli che altre volte si chiamarono artotiriti o papuziani... montano era stato
che le done portasseno le mamelle tutte o quasi tutte discoperte, come fanno al
/ andar pel mondo, andar mendiche o schiave, / che se stesse offerire
picciolo prezzo, e queste sono favoreggiate o dal barigello o dal governator della città
, e queste sono favoreggiate o dal barigello o dal governator della città. fasciculo di
. rezasco, 626: 'gabella'o 'dazio delle meretrici ': tassa pagata
io son de età che, lena o meretrice, / per tuo piacer o mio
lena o meretrice, / per tuo piacer o mio, non puoi volermi. pulci
puoi volermi. pulci, 10-123: o carador, di te m'incresce assai,
da loro il prencipe lo doni a buffoni o a meretrici. giuglaris, 362:
5-30: a volersi convincere quanto fosse o ignoto o spento ogni seme di libei
a volersi convincere quanto fosse o ignoto o spento ogni seme di libei tà nei
, / tal mezzi adopra, non virtute o merto. carducci, ii-5-188: da
, e tratto male francamente tutti: o meglio, dico la verità, e dir
sposa. -che si presenta (o è considerato) come sentina di vizi
passivamente si rassegna a una dura soggezione o a un abietto servilismo. amari
tra il far messina meretrice allo straniero o libera sorella delle altre siciliane città.
229: allora io dissi: « o matto mostro, meretrice fortuna, non
, morì. monti, xii-6-115: o mio gran cesare, io sono tuo gran
7. locuz. -avere, fare faccia o fronte di meretrice: avere o assumere
faccia o fronte di meretrice: avere o assumere un atteggiamento sfacciato, spudorato.
verisimili e non imita bene i personaggi, o corrompe i buoni costumi, o la
, o corrompe i buoni costumi, o la pietà, e ha licenza di meretrice
, vii-16: in ogni luogo, colle o monte, e sotto ogni albero fronduto
pari miei? bruno, 3-220: o voi, suavissimi aquarioli, che con le
agg. che ri guarda o interessa le prostitute, la loro vita,
loro ambiente; che le qualifica o le contraddistingue; che dipende o interferiscecon la
o le contraddistingue; che dipende o interferiscecon la loro attività. - in senso
volto lascivo, disse: io, o giudici, amo le donne...
con l'usura meretricia, non mai sazia o satolla della robba altrui. siri,
sacrificio. -che ha per protagonista meretrici o cortigiane (anche con riferimento ai dialoghi
umanità poteva sorridere lungamente di quel fanciullesco o meretricio sorriso. guerrazzi, 7-211:
, lat. meretricio 'di meretrice 'o 'da meretrice \ meretricio2,
il meretricio campestre. -casa o locale di meretricio: bordello, postribolo.
di pubblica sicurezza, a richiesta dell'esercente o d'ufficio, dichiarati locali di meretricio
di accedervi con armi di qualunque specie o con strumenti da punta o da taglio
qualunque specie o con strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, ovvero in
estens. il luogo in cui è esercitataanguille o altro pesce, e si trattiene tal volta
meretricióso, agg. ant. che appartiene o riguarda la prostituzione; che tratta argomenti
lo più con violenza, cose o persone. ugurgieri, 98:
v-21-72: neri a vedere come corbi o merghi. tanaglia, 3-813: s'
. e. i. due o tre ore. redi, 16-iii-176: i
persona che vive in disparte, appartata o in un ambito culturale limitato; misantropo.
. stigliani, 2-434: tu [o tasso] col canto, appo cui
i-326: dal mormorio che formi [o adige] io son sì chiaro, /
mortali e tanto più quando sono grandi o trasversali, imperoché per quello passa il
a bere e mangiare all'aria, o, come noi diciamo, 'alle merie
poventa, sotto l'ira del sole o gl'insulti di borea. tozzi, iv-155
3. locuz. — andare alla meria o alle merie: recarsi per svago in
mostran ogni cosa. -stare alle merie o a merie o a prendere lemerie: indugiare
. -stare alle merie o a merie o a prendere lemerie: indugiare a godere il
con foglie lungo-lanceolate e grandi fiori rossi o gialli, disposti in pannocchie; comprende
sm. bot. ciascuna delle due o più parti contenenti un seme, in
derivante da incompleta riduzione di un chinone o da incompleta ossidazione di un difenolo.
invenzione della misura dell'ombra solare, o siasi della meridiana. de marchi,
, ma né anco i fatti verso oriente o verso occidente riuscirebber giusti, ma gli
di qualsivoglia piano del meridiano h z o, ma ordinariamente prendesi per la comune
estremità dell'ombra del gnomone, o 'l raggio solare in una camera nel punto
, osservisi la loro altezza meridiana maggiore o minore. e. danti, 1-246:
in quei giorni il sole insensibilmente s'alza o s'abbassa nel circolo meridiano.
. -fare, tracciare una meridiana o le meridiane: segnare le linee orarie
e alle ore che immediatamente lo precedono o lo seguono (con partic.
che io venga col treno del mattino o con quel meridiano o col celere che
col treno del mattino o con quel meridiano o col celere che arriva verso sera.
carta floscia di un giornale meridiano i più o men noti grugni dei nuovi ministri.
un luogo, un'estensione di terra o di acqua, una regionedel cielo);
con il mezzogiorno; che lo precede o segue immediatamente (un'ora del giorno
: ponendo qualsivoglia ora del giorno o la meridiana o altra quanto ne piace vicino
ora del giorno o la meridiana o altra quanto ne piace vicino alla sera.
scorze dei cipressi. -che accade o si compie a mezzogiorno o nelle ore
-che accade o si compie a mezzogiorno o nelle ore prossime al mezzogiorno.
, 367: prendevano le altezze del sole o l'ombre meridiane, perché il circolo
con assoluta chiarezza, senza lasciare dubbi o incertezze. carducci, iii-28-236: s'
che schiude completamente la corolla verso mezzogiorno o in un periodo relativamente prossimo a tale
giorno. 8. geom. curva o linea meridiana: meridiano (v.
parti uguali (detto anche meridiano astronomico o celeste; e il semicircolo massimo che
di un luogo si dice meridiano inferiore o antimeridiano); semicerchio massimo che congiunge
dato luogo (detto anche meridiano geografico o terrestre, coincide con l'intersezione del
perciocché va da ove, vuoli alto o vuoli basso. giovanni da verrazzano, lix-
per una quarta di tutto il cerchio, o vogliam dire per novanta gradi. gelli
* meridiano inferiore ': il semimeridiano celeste o il terrestre, passante rispettivamente per il
rispettivamente per il nadir del luogo, o per l'antipode. dal semimeridiano inferiore si
. 'meridiano superiore': il semimeridiano celeste o il terrestre, passanti rispettivamente per lo
passanti rispettivamente per lo zenit del luogo o per il luogo stesso. -'meridiano
la posizione certa d'ogni astro fisso o mobile nel firmamento, come per longitudine
globo sublunare. -meridiano fondamentale o iniziale, primo meridiano: il meridiano
: 'passaggio al meridiano superiore 'o 'inferiore ': dicesi di un astro
attraversa il piano del meridiano celeste superiore o inferiore di un luogo. il passaggio
talvolta vien detto 'meridiano magnetico 'o * linea meridiana magnetica 'quella linea secondo
sono identici: altrimenti grecheggia l'ago, o maestreggia, di tanti gradi quanti rispondono
meridiano in un dato luogo: coprirlo o percorrerlo per un'estensione di 90 gradi
: questa valle... si stende o va tanto che fa meridiano ove era
arrivare al culmine (in senso positivo o negativo). algarotti, 1-i-24:
all'oriente e l'occhio a settentrione o a meridie, allora l'occhio vedrà le
. che si trova a sud o si protende verso sud; che è posto
una regione, un'estensione di terre o di acque: e si contrappone a
alberghi? / sulle nordiche balze o nei deserti / della meridional lucida sabbia?
gli uomini come le piante: bisogna o morirvi o prender l'abito del paese
come le piante: bisogna o morirvi o prender l'abito del paese. piovene
si trovano certi sterminati e disonesti lucertoloni o ramarri acquatici chiamati iguane. -in
e quelle che di verso il crocierò o mezzodì declinano, si chiamano meridionali.
3. in partic.: collocato o volto o espostoa sud; che guarda a