. fanzini, iv-413: * megàle o megàli idea': la 'grande idea '
megàli idea': la 'grande idea 'o grande sogno: espressione dei greci, che
. piva *; * grande 'o * milione 'e da lira1 (v
monumenti di pietre grezze, irregolarmente tagliate o solo ritoccate, che risalgono per la
medie. che si riferisce, appartiene o dipende dal mega- loblasto. -anemie megaloblastiche
organi della masticazione e da grandi mascelle o mandibule allungate, soprattutto dalle antenne fatte
, soprattutto dalle antenne fatte a sega o a pettine. = voce dotta
e caratterizzate dall'importanza, dall'imponenza o dall'elevatezza del soggetto rappresentato.
degli edilìzi e che solo rappresentava dei o eroi e le loro azioni. tramater [
]: 'megalografìa ': descrizione o raffigurazione di alcune cose fatta in grande.
forze e capacità; che è compiuto o pensato in modo esageratamente velleitario e presuntuoso
. disus_ che si trova nel mento o ne fa parte. tramater [s
-ì). filos. seguace o fautore del mentalismo. mentalistico,
. che si riferisce, dipende o è ispirato al mentalismo. mentalità
di giudicare, che contraddistingue un gruppo o un ceto sociale; complesso di
opinioni, di con vinzioni o di credenze, originate per lo più da
originate per lo più da esperienze o da pregiudizi comuni, proprio di
. in senso generico. letter. capacità o attività intellettuale. - anche: intelligenza
mentale; per mezzo della meditazione ascetica o della contemplazione mistica. s.
e li tenne fissi al cielo per due o tre minuti, e parea che pregasse
lo abbagliavano. buzzati, 1-280: o dio, o dio, supplicò mentalmente,
buzzati, 1-280: o dio, o dio, supplicò mentalmente, aiutami un poco
, sm. -agron. grano mentana (o il mentana): varietà di
unii col timo e col mentastro. o. targioni tozzetti, ii-510: 'menta salvatica
fossero sì grandi, che appena la mente o 'l pensiero d'alcuno le potesse comprendere
mente. idem, ibidem, iii-v-22: o ineffabile sapienza che così ordinasti, quanto
a quello attenda. tasso, 14-62: o giovenetti, mentre aprile e maggio /
, 5-ii-36: nel vero dell'intelletto o la mente nostra è una potenza grande
con la mente sulla roba che voleva vendere o comprare. -luogo immaginario in cui si
, / secondo ch'è percosso fuori o dentro, / ne la mia mente fé
il mare quando è in fortuna, o come una acqua quando v'è del
. ariosto, 41-44: ch'io vinca o perda, o debba nel mio regno
41-44: ch'io vinca o perda, o debba nel mio regno / tornare antiquo
nel mio regno / tornare antiquo, o sempre starne in bando, / in
ed intere. -letter. occhio o vista della mente: intelletto. giamboni
: intelletto. giamboni, 10-20: o umana generazione, quanto se'piena di
idem, purg., 10-122: o superbi cristian, miseri lassi / che,
bionda signora? / e nel sonno, o con gli occhi della mente, /
, inabile ad ogni lavoro di braccio o di mente; tu barone onorato invidiato finora
sostenere un lungo tempo che esse, o d'una parte o d'un'altra da
tempo che esse, o d'una parte o d'un'altra da soperchi disii sospinte
suo. 5. ciascuno dei sentimenti o delle facoltà interiori dell'uomo. -in
vedendo con quali forze o con quale speranza gli potes- sino resistere
. 6. guittone, xxxii-2: o cari frati miei, con malamente /
mastro di guerra. guarini, 241: o montano, di mente assai più cieco
tre lo credevamo sano di mente, o forse nessuna di noi voleva ammettere che
m'à in erranza. giacomino pugliese o pier della vigna, 428: quando vio
trema la mente. dominici, 4-92: o quanto stanno bene quelle menti le quali
la mente. tasso, 6-71: o verginella, / che le mie leggi insino
, né si rimembra / il voto o la promessa. salvini, 40-85: intuonano
preposto alla direzione di una determinata attività o di uno stato, di una comunità,
ispiratore di un movimento politico, religioso o culturale; guida di un'impresa,
avviene qualche caso che fa che due o più leggi concorrano e quasi s'affrontano insieme
. segni, n-175: l'elezione è o mente appetitiva o vero è uno appetito
n-175: l'elezione è o mente appetitiva o vero è uno appetito intellettivo: e
, 10-i-287: la facoltà stessa cogitativa, o la mente che a dir si abbia
di kant e dell'hegel è la ragione o mente subiettiva; la loro ragione è
; la loro ragione è la ragione o mente obbiettiva. b. spaventa,
, guarderai poi in parte quale naso o bocca se le assomiglia, e fàvi
campofregoso, ii-19: vedestù mai, o accorto mio lettore, / componere scolari
a mente, raccomanda la spiegazione d'autori o trattati intieri e la traduzione. bianciardi
. - -a mente o di mente di qualcuno: conforme al
343: 1 a mente di 'o 'del ': maniera sconcia segretariesca
1-108: 'a mente del capitolo o paragrafo tale della legge tale ',
i burocratici per 'secondo il capitolo o paragrafo; secondo che è disposto nel
; secondo che è disposto nel capitolo o paragrafo '. -a mente fredda:
. 34. -a mente tranquilla o riposata o sana o serena: con
. -a mente tranquilla o riposata o sana o serena: con l'animo
-a mente tranquilla o riposata o sana o serena: con l'animo sereno,
animo sereno, non turbato da passioni o pregiudizi; equamente, imparzialmente. rettore
con tutti. -avere in mente o nella mente o per la mente mente
-avere in mente o nella mente o per la mente mente -avere
-avere, tenere a mente qualcuno o qualcosa: ricordarli molto bene, custodirli
pensato adesso. -avere mente a fare o da fare qualcosa: pensarci, badarci
-dare, fare, mettere mente a qualcuno o a qualcosa: porgergli ascolto, prestarvi
tali spiriti, ma eziandio alla maggiore o minor quantità o copia dei medesimi. oriani
ma eziandio alla maggiore o minor quantità o copia dei medesimi. oriani, x-4-174
-dire tutto ciò che viene (o cade) in mente: parlare a
: ma se'tu in mente, / o briaco se'tu? così per certo
clitifon tu primo. -essere (o non essere) nella mente di dio:
-essere, stare, rimanere a mente o in mente a qualcuno: essergli presente
a qualcuno: essergli presente nel pensiero o nel ricordo, non cadere in dimenticanza
locale. -fuori di mente o della mente (con valore attributivo)
direbbe) egli è pazzo in effetto / o spiritato. -imparare a memoria e non
il quale, confidandosi in questo segno o artificio esteriore, non rivolgerà fra se
, per 'imparare a mente 'o * mettersi in mente 'una cosa,
a mente per l'occasione. -imparare o insegnare il bue a mente: non
mente: non riuscire affatto negli studi o nell'insegnamento; dimostrarsi allievo o insegnante
studi o nell'insegnamento; dimostrarsi allievo o insegnante molto al di sotto della sufficienza
mente ': di chi impara poco o nulla o non à cognizioni sufficienti per
': di chi impara poco o nulla o non à cognizioni sufficienti per insegnare.
in mente qualcosa a qualcuno: indurlo o costringerlo a pensare in determinato modo;
l'oggetto di considerazioni, di giudizi o di propositi (per lo più futili
di propositi (per lo più futili o fugaci). -anche in relazione con
, mentre ella velocemente, spinta dai remi o dal vento, scorre per l'acqua
. -porre, mettere mente a qualcuno o a qualcosa: rivolgervi viva attenzione o
o a qualcosa: rivolgervi viva attenzione o molte cure; osservarli minuziosamente, considerarli
marino, 194: deh poni mente, o dafne, a chi ti segue.
settembrini [luciano], iii-1-244: o figliuol mio amore, poni mente a
s'io pongo mente a'tuoi discorsi, o eschine, io sono assai disposto a
; fare attenzione (per evitare pericoli o difficoltà o insidie); premunirsi.
attenzione (per evitare pericoli o difficoltà o insidie); premunirsi. giacomo da
-recarsi, porsi, ridursi a mente o in mente o per la mente qualcosa
porsi, ridursi a mente o in mente o per la mente qualcosa: fissarla o
o per la mente qualcosa: fissarla o richiamarla alla memoria o alla riflessione.
qualcosa: fissarla o richiamarla alla memoria o alla riflessione. ritmo cassinese, xxxv-1-10
petto / e cogitate, se ragione o torto / m'ha fatto sostener questo
tornare qualcosa a mente, alla mente o nella mente di qualcuno: fargliela rivivere
piegare, ficcare la mente a qualcuno o a qualcosa: tenervi fisso il pensiero,
si desia? -sapere a mente (o per senno a mente), ritenere
. -senza mente: in assenza o con la privazione delle facoltà intellettive
con la privazione delle facoltà intellettive o dell'uso di ragione; irrazionalmente
le note. -tenere, avere mente o la mente a qualcuno o in qualcuno
avere mente o la mente a qualcuno o in qualcuno o qualcosa: osservarli attentamente
la mente a qualcuno o in qualcuno o qualcosa: osservarli attentamente con lo sguardo
qualcosa: osservarli attentamente con lo sguardo o considerarli col pensiero; prestarvi viva attenzione
. -tenere, porre, avere mente o la mente qualcuno o qualcosa: guardarli
, avere mente o la mente qualcuno o qualcosa: guardarli, osservarli, scrutarli
in modo che non ci pensi più o non se ne curi. dante,
voglie. -tornare, ritornare a mente o alla mente, in mente o nella
mente o alla mente, in mente o nella mente: presentarsi nuovamente alla memoria
sì attento a cosa ch'elli vede o oda, ch'elli di sé non à
. -uscire, passare di mente o dalla mente: essere dimenticato, cadere
cadere in oblio. ruggerone da palermo o federico ii, 425: membran- domi
penzamento, / e s'io veglio o dormento - sent'amore. boccaccio, dee
parea della mente. -venire a mente o alla mente, in mente o nella
a mente o alla mente, in mente o nella mente a qualcuno o di qualcuno
in mente o nella mente a qualcuno o di qualcuno; entrare, cadere,
cosa arrecasse più utilità agli elevati ingegni, o 'l solitario studio della propria camera,
'l solitario studio della propria camera, o praticando con diverse persone che di lettere
-volgere, rivolgere per la mente o nella mente qualcosa: pensarci a lungo
si scriveva anche separato dall'aggettivo o dagli aggettivi che concorrono a formare
volta nella perdita della facoltà di pensare o di collegare le idee. 2
degli angeli, 53: quanto agevolmente, o per negligenza o per ostinazione o per
: quanto agevolmente, o per negligenza o per ostinazione o per mentecaggióne de'non
, o per negligenza o per ostinazione o per mentecaggióne de'non soleciti padri,
varchi, v-38: quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole e
quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole e da non dovergli per dappocaggine
non dovergli per dappocaggine e tardità, o più tosto tardezza sua, riuscire, per
obblia / sino il nome dei servi o le sembianze / di quell'amico con
cieco, il quale non è operativo, o mentecatto o furioso: et in questi
quale non è operativo, o mentecatto o furioso: et in questi casi non si
li quali noi chiamiamo « mentecatti » o vero « dementi », li quali,
conv., iv-xv-i7: secondo malizia, o vero difetto di corpo, può essere
betulle, un'infermiera svizzera, / tre o quattro mentecatti nel cortile.
g. c. croce, 223: o balordo, o pazzo, o mentecatto
. croce, 223: o balordo, o pazzo, o mentecatto che sei!
223: o balordo, o pazzo, o mentecatto che sei! perché non ti
che 'l tuo diletto sia / tuo furto o tua rapina, e non suo dono
2. per estens. che manifesta o deriva da stoltezza, dissennatezza, idiozia
): che contraddistingue le persone pazze o idiote, che è opera loro.
catelli, si pongono a far un corso o due di trotto, come 1 somari
che indica la presenza di un ossidrile alcoolico o fenolico. mentenóne, sm. chim
mentìcolo, agg. agron. che riguarda o si riferisce alla coltivazione della menta da
mentièra, sf. disus. fasciatura o ingessatura del mento. tramater
tutto ho il contrario; / o prende laude o blasmo ogni mentiero.
contrario; / o prende laude o blasmo ogni mentiero. = deriv.
posto a livello del secondo dente incisivo o canino. = deriv. da
mentire1, intr. (mènto o mentisco, mentisci; aus. avere
conoscenze e convinzioni; affermare il falso o negare il vero con piena consapevolezza e
consapevolezza e deliberato proposito; alterare consapevolmente o tacere indebitamente la verità.
alcuno, in ischerzo e burla, o per muovere genti a riso, o
o per muovere genti a riso, o per ricrearle, non dice il vero.
hanno nociuto. boccaccio, iv-142: o fiammetta..., la tua balia
ti mente. pulci, 27-258: o vendetta di dio! qui sare'poco /
; venir meno a obblighi di coscienza o a impegni d'onore (o anche
di coscienza o a impegni d'onore (o anche a promesse più o meno esplicite
onore (o anche a promesse più o meno esplicite, ai propri doveri,
4. essere causa di errore o di inganno; apparire o essere diverso
di errore o di inganno; apparire o essere diverso dal vero; essere ingannevole,
non che abbreviare i lor mali e liberarli o preservarli da varie infermità. tommaseo [
né te, lauro infecondo, ammiro o bramo, / che ménti e insulti,
/ che ménti e insulti, o che i tuoi verdi e strani / orgogli
accampi in mezzo al verno gramo / o in fronte a calvi imperador romani.
commoventi ma tu non le comprendi, o le comprendi solo per mentirle. cassola
loredano, 279: menti, o scelerato, replicò fioridea, che vi sia
corti straniere. -addurre come scusa o pretesto. jovine, 2-132: don
cose che veggiamo, facendole parer maggiori o contraffatte di colore. guarini, no:
e le nuvole ci avevano fin allora o nascosto o malamente mentito l'aspetto lontano
nuvole ci avevano fin allora o nascosto o malamente mentito l'aspetto lontano.
, misconoscere, rinnegare (una persona o la divinità). marino, vii-426
. 10. accusare di falsità o di menzogna; convincere di errore;
egli dice. -volesse il cielo (o dio o la verità) che io
. -volesse il cielo (o dio o la verità) che io mentissi:
esprimere l'ineluttabilità di qualche triste evento o di situazioni angosciose. r. degli
fagiuoli, ix-140: io giuoco, o padre mio, e voglia il cielo
.]: 'mentire a se stesso': o sforzandosi di persuadere a sé il falso
di persuadere a sé il falso, o smentendo con l'uno atto proprio altri
-mentire, mentirsi, mentirsene per la gola o per la strozza: dire bugie madornali
: « dei gratia » vescovo o signor di tale luogo; conciossiacosaché la grazia
246): se più e'mi diceva o lui o altri tale ingiuste parole,
: se più e'mi diceva o lui o altri tale ingiuste parole, io direi
del volgo. -mentire per la gola o per le canne della gola qualcuno:
. locuz. - mettere qualcuno a mentire o al mentire: costringerlo a dure rinunce
alcuno de'sottoposti della detta arte pergiuro o vero bozza o vero li metta a
della detta arte pergiuro o vero bozza o vero li metta a mentire. statuto
mendacio, di doppiezza, di slealtà o gli si reca una grave ingiuria (
volontariamente, né mosso da ira o da impeto inconsiderato; ma sforzato dal mio
con nuove mentite. 3. dato o elemento contraddittorio, contrasto, negazione.
5. locuz. — dare la mentita o una mentita a qualcosa: dimostrarne o
o una mentita a qualcosa: dimostrarne o sostenerne la falsità, l'infondatezza,
conquistare firenze. -dare la mentita o una mentita a qualcuno (o in
mentita o una mentita a qualcuno (o in faccia a qualcuno): accusarlo formalmente
melosio, 1-297: tutta finta, o laurinda, al fin sei tu: /
affetto, / se non mentita- mente o al suo dispetto. g. bentivoglio,
mentito, agg. che è fatto o si fa apparire per quello che
apparire per quello che non è o molto diverso da quello che è;
per lo più a scopo d'inganno o di frode (l'aspetto, l'apparenza
del giudizio col piegarli a tendenze pratiche o a queste conferire mentito aspetto di princìpi
. 2. che serve per camuffarsi o mascherarsi (un abito); che
s'indossa per celare la propria identità o per farsi credere, per lo più fraudolente-
(e ne assume l'aspetto esteriore o le insegne); che si presenta
però i difensori della pace, mentiti o veraci, di petto ai contrari erano
esterno). canteo, 123: o troppo fera et impia castitade, /
mansueto / e non mostrar sembiante tristo o lieto, / ch'io non ti credo
abbia letto e veduto moltissime false concezioni o gravidanze mentite, tutte però terminate sono
terminate sono con uscita d'acqua o di fiati, e qualche volta con nulla
ella naturalmente si sarebbe schermita, per modestia o mentita o sincera. -non
sarebbe schermita, per modestia o mentita o sincera. -non meritato (un
/ giammai sparsi i miei carmi, o fra 'l mendico / garrulo stuolo del venal
, se io potessi con mentite ragioni o colle sottigliezze e furbeschi rigiri della legge
acquistar lo stato d'un mio vicino o pur levargli una buona somma di doppie
sotto mentiti e falsi pretesti l'aiuto o l'imperiosa autorità dell'autore delle estravaganti
il possesso. 7. contraffatto o imitato fraudolentemente (un oggetto, una
-trice). che mente (occasionalmente o, per lo più, abitualmente,
menzogna / ben persuade a chi non tocca o vede. pescatore, 7: noi
al tira- boschi acume di speculativo intelletto o è stolido o è mentitore o è
boschi acume di speculativo intelletto o è stolido o è mentitore o è novatore. manzoni
intelletto o è stolido o è mentitore o è novatore. manzoni, pr. sp
.. oltre alle pene e di corpo o di borsa affittive che imporre si avessero
per estens. che costituisce uno strumento o un veicolo di menzogna (la parola,
che appare diverso da quel che è o che dovrebbe essere; che finge o simula
o che dovrebbe essere; che finge o simula un aspetto o una condizione diversa
; che finge o simula un aspetto o una condizione diversa da quella reale;
quella reale; che trae in inganno o in errore i sensi o l'intel-
trae in inganno o in errore i sensi o l'intel- letto; illusorio.
. 6. log. argomento o sofisma del mentitore: celebre argomentazione (
: celebre argomentazione (attribuita a diogenelaerzio o, secondo altri, a epimenide),
mentisco, e dico di mentire, allora o mentisco, o dico il vero?
di mentire, allora o mentisco, o dico il vero? ». 7
esser sempre disposto a passare certe villanie o malignità retoriche alle esaltazioni paleografiche e alle
non sie mentitore. -fare mentitore o fare rimanere mentitore qualcuno: accusarlo di
mascellare inferiore, ricoperto dal muscolo triangolare o depressore della commessura delle labbra, dal
commessura delle labbra, dal muscolo quadrato o depressore del labbro inferiore e dal muscolo
. vallisneri, 1-6: sotto il mento o labbro inferiore [di un insetto]
come indizio di carattere volitivo e intraprendente o, anche, superbo e presuntuoso).
l'europa musicale? -mento mancante o sfuggente: v. mancante, n
5, e sfuggente. -doppio (o triplo) mento: pappagorgia. p
ciglia fitte da albino. -onore o ornamento del mento: la barba.
di evitare i 'conciossiaché ', o di chiamare 'barba 'la barba e
a dio, / con un chinare o un alzar di mento. tasso,
4. locuz. - fare o insegnare ballare al mento: mangiare,
va'a dir che qua si trovi pane o vino, / o altro da
trovi pane o vino, / o altro da insegnar ballare al mento. note
di evitare a ogni costo l'impiccagione o, per estens., una situazione
tristo? ch'io ti dessi / o ch'io confessassi averti dato, / per
: trattarlo con violenza, duramente (o anche con disprezzo). guarini,
= deriv. da mentol [o], col suff. -ato.
indica la presenza di un ossidrile alcoolico o fenolico; cfr. fr. menthol.
lista di stoffa per lo più ricamata o, anche, ornata con fiori fìnti
e dai vasi mascellari. -punto mentoniero o sinfisiano: gnation. -sinfisi mentoniera:
giovane, consigliandola nelle difficoltà della vita o in situazioni particolarmente diffìcili e complesse
nuovo cliente in qualità di mentore, o più modestamente, di guida e procaccino
= comp. da men [o] e tosto (v.).
664: i sogni di ieri notte due o tre volte mi mentovarono il solito oggetto
concilio 4. locuz. mentovare qualcosa o qualcuno per nome: farne menzione in
che col fiato, benché leggiero, o con l'anelito si macchia e si
dei frutti. 2. nominato o citato precedentemente; suddetto, succitato,
la mentovata moglie. -preceduto o seguito da un avv. { di sopra
, ecc.) di valore intensivo o pleonastico. -sopra mentovato: v. so-
méntre, cong. nel tempo o nel momento in cui, in tanto
e indica un rapporto di contemporaneità o di concomitanza fra due 0 più
concomitanza fra due 0 più atti o fra due o più circostanze).
0 più atti o fra due o più circostanze). stefano protonotaro
più circostanze). stefano protonotaro o pier della vigna, 415: eo vivo
tempo che (e indica la durata o, anche, la conclusione definitiva dell'
anche, la conclusione definitiva dell'atto o della circostanza espressidalla prop. subordinata).
meo tormenti. iacopone, 1-30-93: o avare, fatt'ài onferno / mentre la
/ mentre nel mondo si favelli o scriva. bandi, 1-i-109: io non
può denotar altro che continuità di tempo o tempo interposto; come per es.:
persone loro, con pena capitale o di galera. lami, 1-1-xxx: nella
9. locuz. congiunt. in o nel mentre che, in quel o
o nel mentre che, in quel o in tal mentre che: nel tempo o
o in tal mentre che: nel tempo o nel momento in cui; allorché,
'c'è di più. -in o nel mentre: nel tempo o nel momento
-in o nel mentre: nel tempo o nel momento in cui, allorquando,
. avverb. in quél mentre, in o fra questo mentre, nel qual mentre
nel frattempo, intanto, in quello o in questo istante, in quello o in
quello o in questo istante, in quello o in questo periodo di tempo.
méntre che), cong. nel tempo o nel momento in cui, in
e indica un rapporto di contemporaneità o di concomitanza fra due o più
contemporaneità o di concomitanza fra due o più atti o fra due o
concomitanza fra due o più atti o fra due o più circostanze)
fra due o più atti o fra due o più circostanze).
conoscenza delle più minute particolarità dell'africa o dell'america, lasciamo cieche le genti ne'
naturale del genio, il criticismo cospira o a incatenarlo sotto sistemi convenzionali o a
cospira o a incatenarlo sotto sistemi convenzionali o a farlo errare in traccia di nuove
il tempo che (e indica la durata o, anche, la conclusione definitiva dell'
. v.]: 'prendere 'o 'pigliare le mosse 'dicesi dei
fortuna. -rifarsi a un modello o a un esempio, uniformarsi a una
di napoleone iii. -trarre origine o ispirazione; derivare. brusoni, 9-8
, n. 3. -rubare (o furare, guadagnare) le mosse:
) le mosse: prevenire le parole o le azioni di una persona; sottrarre
fumi. -sciogliersi, spiccarsi da mossa o dalle mosse: scattare dalla linea di
dell'uomo] inforsa, / o se pur giunge ove la meta ha tolto
dalle mosse. -stare alle mosse o sulle mosse: essere schierato alla partenza
con animo d'af fogarmi o di spaventarmi con le maledicenze. guar
lei sulle mosse? -appena all'inizio o all'esordio. manzoni, vi-1-199:
cavi di qui. -tenere alle o sulle mosse: tenere fermo un cavallo
fanfani, i-119: 'mossaccia': brutto atto o parola sgarbata. 'non mi attento
, sf. omit. region. prunella o sordone (prunella collaris)
sf. atto molto aggraziato e leggiadro o, anche, svenevole e lezioso,
con una bandierina, con una pistola o con uno strumento acustico, in una
corsa, di nuoto, di motociclismo o di automobilismo (e il vocabolo in
io / son per tardi seguirvi, o se per tempo. / ella, già
ondeggiare e oscillare con un movimento ritmico o anche disordinato; agitato, sballottato.
estens. che si presenta con lievi onde o riccioli morbidi (la capigliatura).
fondi. -che ha un profilo o un rilievo irregolare e vario.
8. indotto a provare sentimenti o impulsi o ad assumere un comportamento particolare
8. indotto a provare sentimenti o impulsi o ad assumere un comportamento particolare;
volevamo salire per la scala coperta, o per la via esterna, che è meno
e mossi. 9. stimolato o guidato nell'agire da un sentimento,
un impulso, da uno stimolo psicologico o, anche, da una situazione esterna
apparenze. loredano, 2-199: mossi forse o da necessità o da vergogna, assolverono
2-199: mossi forse o da necessità o da vergogna, assolverono di porsi in
il duca afferra, / mosso da noia o da delirio, il crine / di
-sollecitato nello sviluppo da fattori naturali o climatici (una pianta). pascoli
, strutti. poerio, 3-461: o sacri vegli dell'età lontana, / voi
impeto. -che è in fermento o in rivolta; ribelle. muratori,
mossa da un'altra potenza all'austria o cacciarsi dietro a una insurrezione trionfante di
7-375: se gli uomini volessero, o nel muovere le qui- stioni o
o nel muovere le qui- stioni o nel risolvere le mosse, credere alcuna volta
isolata ed allora indica un movimento più o meno veloce, proporzionato al movimento che
. = dal nome del fisico o. f. mossotti (1791-1863),
mòsta, sf. ant. il muoversi o l'allonta narsi; mossa
ti venga mai voglia di tirare capegli o barba, o di dar mostacciate, né
voglia di tirare capegli o barba, o di dar mostacciate, né pian né
mos tacciato, sm. ant. torta o dolce confe zionato con pasta
mostaccino1, sm. region. pasta dolce o biscotto confezionato con molte spezie;
luraschi, lxvi-2-335: prendete once nove o dieci di fegato,... tagliatelo
e ha talora un valore scherz. o iron.). -anche con uso
.: viso rozzo e inespressivo, irregolare o malfatto; ceffo. storia
mustaccio, da sfreggiar qualche faccia, minuzzare o stropiar qualche inimico? guarirli, 314
d'ieri. saccenti, 1-2-116: o si faccia i galanti e i falimbelli /
un sentimento, un moto della volontà o la qualità, per lo più negativa
; aspetto. aretino, 1-17: o che ceffo mastino, o che mostaccio
, 1-17: o che ceffo mastino, o che mostaccio arcigno che egli stralunava nel
varchi, v-666: egli ha cera o nero piglio di leone,..
3. per metonimia. persona infida o di aspetto truce; individuo losco.
ebrei. -come appellativo ingiurioso o come insulto (anche nelle espressioni brutto
come insulto (anche nelle espressioni brutto o bel mostaccio). g. m
, 4-i-78: dimi un poco ancora, o giove, mostaccio di cane, la
, 13: fermate, fermate, o viso di mostaccio, aspetta mastro tofeo
/ e che 'l zioga de spada o sfrenza un stoco, / certo l'è
modi opposti, avere un significato ambiguo o ambivalente. crudeli, 1-101: è
concederlo con malagrazia, in modo sgarbato o altezzoso. varchi, 23-3: com'
grato verso colui il quale gli ha o superbamente gittato il benefizio dinanzi a gli
il benefizio dinanzi a gli occhi, o stizzosamente battutogliele nel mostaccio,..
-chiudere, figgere, serrare la porta o l'uscio sul mostaccio a qualcuno;
mostaccio. — cadere in un equivoco o in un errore madornale, prendere una
m'ha detto sul mostaccio, / (o cosa da trar via la pacienza)
lettere, senza prima consultare il porta o lavater sulla fisonomia, e poi mandarmela
disprezzo, dileggio, mancanza di riguardo o anche timidezza). aretino, 20-184
qualcuno: percuoterlo al viso con schiaffi o pugni. redi, 16-ii-107: possi
ch'io ti spezzi il mostaccio o ch'io t'uccida. fagiuoli, 1-7-236
1-3-44: -non è un bel mostacciuolo, o mostaccino, quello che v'è dipinto
ed è talvolta ricoperto di cioccolato o di glassa zuccherosa con decora
, 1-118: un certo pane, o specie di pasta, fatto con fior di
, fatti dolci a forza di sapa o di mosto. pananti, i-142: poi
, e non pigliavano che un croccante o la metà di un mostacciuolo. d'
mite, di carattere dolce e remissivo o, anche, fiacco e debole.
'ad libitum 'in mostacciuoli di subiaco o in paperine di poggio-mirteto. venne invece
ornamento rotondo e composto di piccoli mostacciuoli o rombi anch'essi d'oro, è scritto
mostacciuoli. 3. ant. fermento o lievito preparato con farriccilo macerato nel mosto
4. blocchetto di gomma dura, o anche metallico, a forma di parallelepipedo
anche metallico, a forma di parallelepipedo o di tronco di piramide, applicato come
[fra i buccheri] dei traforati o in tutto o in parte, secondo gli
buccheri] dei traforati o in tutto o in parte, secondo gli usi.
facili. = dal lat. mustacèum o mustacium 'focaccia ', deriv.
inferta con la mano aperta sul viso o su una guancia; schiaffone, ceffone
par- tic. per scacciare insetti molesti o per esprimere dolore e disperazione.
era invece piccante). -mostarda veneta o di vicenza: frutta candita aromatizzata con
quando l'uomo gli mangia in aceto o con mostarda. trattatello di colori rettorici
martino, lxvi-1-156: 'mostarda rascia o pavonazza '. piglia la senapa, e
et con un poco di agresto, o aceto, et sapa distemperarai questa composizione
acqua, come pezzi su una scacchiera, o come se volessero rizzare (lavanti a
crocifere: mostardina. -anche: pianta o seme di senape. pietro ispano volgar
4. figur. ant. complemento o contropartita positiva o negativa di una situazione
. ant. complemento o contropartita positiva o negativa di una situazione o di uno
contropartita positiva o negativa di una situazione o di uno stato di cose.
al naso: provare fastidio, sdegno o rabbia; perdere la pazienza, adirarsi
mostardièra, sf. vasetto contenente mostarda o senape. carena, 2-292: 'mostardiera'
si mette in tavola, con entro mostarda o anche senapa. = deriv
2. figur. region. ragazzino o ragazzinamolto vivace o, anche, piuttosto sussiegoso
figur. region. ragazzino o ragazzinamolto vivace o, anche, piuttosto sussiegoso. g
scorbuto; erba pepe; peperella. o. targioni tozzetti, iii-5: lepidio di
d'uva sul viso di un compagno o di una compagna. tecchi,
ragazza con un grappolo pieno di mosto o, viceversa, lo stesso scherzo di una
natura vivi natanti appariano: triglie, o vero nulli, mustelle o vero lampetre,
triglie, o vero nulli, mustelle o vero lampetre, e multi- plici altri
si ricava dalla pigiatura e dalla sgrondatura o torchiatura dell'uva fresca o leggermente appassita
dalla sgrondatura o torchiatura dell'uva fresca o leggermente appassita; per lo più viene
è consumato come tale, come bevanda o per cura, oppure è utilizzato per
muto, mediante l'impiego del freddo o del calore (con esclusione del riscaldamento
, / credo che sia il sogno o la fantasima. b. giambullari, i-444
domani agosto / io t'invito, o bella elpina; / beverem d'un nobil
all'acqua d'agosto, non beve, o non vuol bere, il mosto.
è nel primo stadio del suo sviluppo o della sua formazione; non ancora maturo
minuto, ardisca overo presumma di comperare o fare comperare o fare mercato d'alcuno
overo presumma di comperare o fare comperare o fare mercato d'alcuno vino mosto inanzi
fuoco diretto e a normale pressione atmosferica o con altro procedimento che provochi la parziale
greci mettono il mosto cotto a mezzo o a terza parte sopra 'l mosto
l'uccelliera, pigliate farina di fave o ceci, quel che più tornarà commodo,
abbondante di mosto; che ha odore o sapore di mosto, ne è intriso
sapore di mosto, ne è intriso o imbrattato. — anche al figur.
lomb.). -anche: che esprime o è suscitato da vivacità, da allegria
(per lo più nelle espressioni a o alla mostra, in o per mostra;
espressioni a o alla mostra, in o per mostra; fare mostra];
mettere, porre, portare, trarre in o a mostra, alla mostra).
la vanità oppure l'intenzione di stupire o d'intimorire o d'ammonire, connessa
l'intenzione di stupire o d'intimorire o d'ammonire, connessa con tale atto
fuori un aspide sordo, un regolo o basilisco morto... e con la
segni sensibili, di una qualità intellettuale o spirituale, di un sentimento, di
(per lo più nelle espressioni con o in bella mostra, fare bella mostra
, i-325: di questa e quella o dama o dea / ogni balcon risplende in
: di questa e quella o dama o dea / ogni balcon risplende in bella
per due dobble un fuoco di tre o quattro mostre. a. cattaneo,
, evidenza, spicco di determinate caratteristiche o qualità (per lo più nell'espressione
lo più nell'espressione mettere in mostra o a mostra). muratori, 10-i-119
, per, sotto mostra; fare mostra o la mostra). sacchetti,
. nardi, 37: questo, o romani, è un fare la mostra della
dimostrazione, testimonianza delle qualità (positive o negative) di una persona; prova
milit. disus. rassegna di uno o più reparti militari riuniti o schierati (
di uno o più reparti militari riuniti o schierati (e, anticamente, anche
) per verificare il numero degli effettivi o le condizioni della forza, oppure per
, dell'equipaggiamento, dell'armamento, o per il pagamento del soldo; rivista
compagnie, facciansi passar mostra ogni due o tre mesi. dizionario militare italiano [
del numero di soldati che lo compongono o esame delle loro vesti menta e del loro
dal commessario alle mostre ad un reggimento o ad un corpo per rivedere i soldati presenti
.; quella data dal generale inspettore o da un principe ad uno o più
inspettore o da un principe ad uno o più corpi. la prima è meramente economica
le fanciulle. -schieramento di uno o più reparti militari (o, anticamente
di uno o più reparti militari (o, anticamente, di un intero esercito)
) disposti per essere passati in rivista o per rendere gli onori o, anche
in rivista o per rendere gli onori o, anche, per eseguire manovre ed
(per lo più nelle espressioni a o in mostra, fare mostra o la mostra
a o in mostra, fare mostra o la mostra). - anche:
san piero. -giro del campo o della piazza che i cavalieri o i
campo o della piazza che i cavalieri o i combattenti compivano per presentarsi al pubblico
i combattenti compivano per presentarsi al pubblico o per rendere onore alle autorità prima di
di ferraglia sul codrione dei cavalcatori sgraziati o inetti, negli esercizi, nelle mostre
-rassegna, sfilata, corteo di un gruppo o di una categoria di persone che per
-ant. rapporto circa la forza di uno o più reparti militari o il relativo vettovagliamento
forza di uno o più reparti militari o il relativo vettovagliamento. rinaldo degli albizzi
organizzata allo scopo di esporre al pubblico o agli operatori interessati la produzione di un
determinato settore artigianale, industriale, agricolo o zootecnico; esposizione, fiera. -anche
diretta a illustrare un determinato tema culturale o un periodo storico o la vita e
determinato tema culturale o un periodo storico o la vita e le opere di un personaggio
. -per estens.: il luogo o l'edificio dove ha sede tale manifestazione.
e propagandistica d'una ditta d'oli o di vini, premiata a una recente
esposizione di merce allestita su un banco o in una vetrina; la merce stessa
la quale non abbia alcuno panno lano o lino, e quello panno distendere a
». — piccola vetrina mobile o portatile. d. bartoli, 9-25-1-6
, esemplare, campione di una merce o di un determinato prodotto o materiale.
una merce o di un determinato prodotto o materiale. -in partic.: prova
piglia la sua piegatura braccia uno o un quarto,... acciò non
... acciò non venga troppo largo o troppo stretto, e fa'che sempre
che riquadra il vano di una porta o di una finestra (e può essere
una finestra (e può essere liscia o decorata, dello stesso materiale del serramento
cappotto fatto di tessuto diverso per colore o per tipo da quello usato per il resto
funzione di distinguere un grado dall'altro o l'appartenenza a corpi diversi).
senza un profilo intorno al collo, o senza una mostra, ma semplice,
leggerne, attraverso il movimento di una o più lancette su un percorso graduato,
sia forata e tenga un indice, o vuoi una mostra, di cahimita.
esso francesco folli inventò anche un igrometro o igroscopio,... che chiamò mostra
poneva alla fine di ogni rigo (o di ogni pagina) nella scrittura musicale
15. locuz. -a mostra o a mostra aperta: con la possibilità
: ciascuno, sì forestiere come cittadino o contadino di firenze, che comperrà per
di firenze, che comperrà per sé o per altri alcuno panno oltramontano intero,
altri alcuno panno oltramontano intero, uno o più a mostra, abbia termine di tre
condurre, portare a mostra: presentarsi o accompagnare qualcuno presso un datore di lavoro
da cameriera. — andare o uscire a mostra: andare in giro
improvvisa mostra, / come di selva o fuor d'ombroso speco / diana in scena
ombroso speco / diana in scena o citerea si mostra. intorcetta, 42:
dal destinatario senza che ciò sia sconveniente o provochi danno al mittente o al
sconveniente o provochi danno al mittente o al destinatario stesso (uno scritto, una
ecc.). arrigo testa o giacomo da lentini, 410: lo fin
): chiunqua si fida in vista o mostramento, / senz'altra prova, fa
mostramenti di lettere, come che sia vera o vana. 4. atto
chi ha voglia di comandare a'demoni o vero di dare sanità agli infermi
vero di dare sanità agli infermi o vero di mostrare al popolo alcuno segno meraviglioso
consistente in una sintetica ricapitolazione dei temi o degli argomenti appena trattati, unita a
unita a una concisa enunciazione dei temi o degli argomenti che si svolgeranno.
e di completezza tale che l'ascoltatore o il lettore ha l'impressione di essere
di essere realmente di fronte all'oggetto o all'evento di cui si parla.
): poi cn ài perfetto amore [o anima], à te trovi reposata
mandando i lor giovinetti a'vostri studi, o pittori e scultori,...
alla publica adorazion de'fedeli. o. locuz. fare mostranza: rivelarsi.
oggetto, per 10 più prima riposto o celato, alla vista altrui, affinché
gli sguardi e l'interesse di una o più persone, anche con una spiegazione
persone, anche con una spiegazione appropriata o per ottenerne 11 parere; far vedere
, / mostrandomi pur l'ombra, o 'l velo, o'panni / talor di
più ellittiche, per significare un ordine o un invito. bibbia volgar.,
con atteggiamento provocante, impudico, lascivo o anche malizioso, il corpo o parti
lascivo o anche malizioso, il corpo o parti del corpo solitamente coperte.
, disse fallerà alla moglie: « o questo che vuol dire? ». lo
-dare in lettura, far leggere o esaminare. dante, lxvi-9: dinanzi
documenti. -sottoporre a visita o a esame medico. cavalca, \
, volendo sapere se sono in segno flemmatico o in colerico o in maninconico.
sono in segno flemmatico o in colerico o in maninconico. -esporre al culto
di fuori. -presentare come campione o come saggiodi una merce. - anche assol
non mostrava alcuna traccia di devastazione notturna o mattinale. -esibire un determinato atteggiamento
in relazione con un compì, predicativo o di specificazione qualitativa). guittone,
che mandar ti piaza, / o caro mio parente, el mio dilecto,
-sostant. lacopone, 1-57-175: o mondo baratteri, / bell'i costà
'l paradiso. -rivelare segni o indizi di una caratteristica fisiologica o biologica
segni o indizi di una caratteristica fisiologica o biologica. spallanzani, i-288: negli
, per lo più con un gesto o puntando il dito in una direzione determinata
quando isifile dice ad archimoro: « o consolazione de le cose e de la patria
cose e de la patria perduta, o onore del mio servigio »; sì come
boschi, e qual terren sia privo / o di sassi o d'umor buono o
qual terren sia privo / o di sassi o d'umor buono o cattivo, /
o di sassi o d'umor buono o cattivo, / il cavalier mi mostra e
un dito, la mano). o. rucellai, 2-119: il secondo [
perché mostra le cose. -far visitare o percorrere un luogo, in funzione di
un luogo, in funzione di accompagnatore o di guida. dante, inf.
generosa prole. carducci, iii-1-183: o lume di fiorenza, o meraviglia / e
iii-1-183: o lume di fiorenza, o meraviglia / e gloria e onor de
onor de '1 bello italo regno, / o pregio eterno de la lingua nostra,
de la lingua nostra, / qual merito o qual grazia mi ti mostra?
si vedeva giove. -esporre il corpo o una parte del corpo ai colpi,
6. offrire allo sguardo; presentare o rivelare alla vista (con riferimento a
racconciare e rimediare qualunche muro e tetto o edificio e mural- glia che mostrasse ruina
i loro mescugli si chiamano acque minerali o termali o medicate. pascoli, 720
mescugli si chiamano acque minerali o termali o medicate. pascoli, 720: con
te di pan bicorne / figlio, o sileno. papini, 26-139: le più
petrarca, 37-58: certo cristallo o vetro / non mostrò mai di fore /
7. permettere di vedere un oggetto o di osservare un fenomeno in un dato
li segni, li quali ci furono mostri o nascendo o morendo il signore, dobbiamo
li quali ci furono mostri o nascendo o morendo il signore, dobbiamo considerare quanta
la sua amanza l'aquistase. o. richiamare al pensiero; offrire alla con-
i-2-82: pon -diss'io -il core, o sofonisba, in pace, / ché
in lui. -costituire un mezzo o una causa per richiamare qualcosa alla mente
una causa per richiamare qualcosa alla mente o alla memoria, per proporla alla considerazione
alla memoria, per proporla alla considerazione o alla riflessione. chiaro davanzati, xxiv-21
-far rilevare o costituire la causa per far rilevare una
far rilevare una qualità altrui, positiva o negativa. dante, conv.,
città si mostrerà, nel cui distretto o anticamente o ne'tempi delle guerre de'
mostrerà, nel cui distretto o anticamente o ne'tempi delle guerre de'guelfi e
, riferire, rendere noto a voce o per scritto (una notizia, un'informazione
quel che 'n questo viaggio fugga o segua. boccaccio, dee., 2-7
lombardia. -con riferimento a dio o alla madonna. iacopone, 1-49-67:
di mostrarti i luoghi che ho imitati o ne'quali mi sono fondato.
con intenti didascalici), a voce o per scritto; rendere esattamente, definire
questa vita quanto eh'aportato / ti fia o di sollazzo o ai rancura.
eh'aportato / ti fia o di sollazzo o ai rancura. leone ebreo,
chiarezza. c. dati, 103: o quanto è sottoposta agl'inganni la
, insegnare la teoria e la pratica o, anche, le nozioni di una
anche per poter svolgere una determinata attività o compiere un'azione. giamboni,
conduci fore. savonarola, 5-i-75: o signore che magna cosa, che dono inestimabile
in paradiso. -costituire il mezzo o l'occasione per suggerire o consigliare un
il mezzo o l'occasione per suggerire o consigliare un comportamento onde raggiungere uno ^
intendere con accenni indiretti, con allusioni o con gesti, per lo più in
per lo più in modo poco esplicito o, anche, involontario. guittone,
con colori accompagnati ad arte, / letizia o doglia alla sua donna mostra, /
/ disegna amor, se l'ha benigno o crudo. sansovino, xliv-172: la
veder nel regno vostro / che movimento o cosa nova accade: / tosto che un
, descrivere, trattare ampiamente a voce o per scritto, per lo più con
veneranda donna. filicaia, 2-1-221: o tu che all'amo imperi, /
. -con riferimento a un'opera letteraria o scientifica. fra giordano, 1-89
determinato modo, secondo un dato giudizio o punto di vista (con l'oggetto
del lodato in guisa ch'ella paresse eguale o maggior de l'antica, o pur
eguale o maggior de l'antica, o pur di mostrarla simile al vero?
la veridicità di un'asserzione, provare o confermare la realtà di un fatto,
di un fatto, suffragandola con prove o con argomentazioni valide e appropriate.
cella sia avverbio, pronome, preposizione o congiunzione, e ciò da questi esempi
vuoi far morire. iacopone, 1-70-26: o pilato, non fare / el figlio
la perpetuale infamia del suo essi li o, mostrando quello essere ingiusto. romanzo di
, / trovaste per la via fossati o poggi, / fu per mostrar quanto
rosismunda] come in suo arbitrio era o ammazzare alboino e godersi sempre lei e il
godersi sempre lei e il regno, o essere morto da quello come stupratore della
almen eh'a la virtù latina / o nulla manca, o sol la disciplina.
virtù latina / o nulla manca, o sol la disciplina. chiabrera, 1-iv-227
la disciplina. chiabrera, 1-iv-227: o gelopea, / mostraci che la grazia e
, e non di una semplice annessione o d'una ambizione dinastica di casa savoia.
a mostrare. -produrre la prova o la motivazione di un fatto; addurre
verità di un'asserzione, a provare o a confermare la realtà di un fatto
situazione, in quanto ne costituisce indizio o attestazione; attestare, denotare, testimoniare
l'alte- razion del polso, / o la vostra figliuola gli vuol bene /
gli vuol bene / fuor di modo o la l'odia a morte. b.
erudizione... mostrano gran lettura o gran memoria, ma non assai ingegno
attendibilità di una teoria scientifica, filosofica o teologica giungendo a conclusioni certe e inoppugnabili
popolo. -servire a provare o a testimoniare la veridicità o l'attendibilità
a provare o a testimoniare la veridicità o l'attendibilità di una teoria filosofica o
o l'attendibilità di una teoria filosofica o scientifica (un argomento, un dato di
15-21: come quando da l'acqua o da lo specchio / salta lo raggio
galileo, 4-2-91: che l'oro battuto o la minuta polvere non sieno potenti a
termini pasquali cada in giorno di domenica o anco dopo la domenica e i calcoli
, perspicuo, palese; lasciar vedere o capire (per lo più attraverso segni
. idem, purg., 7-17: o gloria di latin,...
ssi disvegna a la fiata levare la mano o per mostrare abondante animo o quasi per
la mano o per mostrare abondante animo o quasi per minaccia de'nemici. guittone
riferimento a personificazioni, a esseri soprannaturali o a dio. guido delle colonne,
dante, in /., 19-11: o somma sapienza, quanta e l'arte
, purg., 2-126: cogliendo biada o loglio, / li colombi adunati a
giorno, i-603: se'maestro [o voltaire] à di coloro che mostran
qualità negative. loco-bone, 1-45-2: o femene, guardate a le mortai'ferute
dal timore, non ardivano voglier faccia o pure mostravano tardità nell'accorrere al bisogno
canzoni, quelli mostrerebbero lievità di giudizio o corta veduta. -in relazione con una
manifestare i propri sentimenti, le disposizioni o gli stati d'animo, i pensieri,
, con gesti, con moti del volto o del corpo o con parole. -anche
con moti del volto o del corpo o con parole. -anche: aprire alla
, inf., 32-133: « o tu che mostri per sì bestiai segno /
. iacopone, i_35 " 4: o nobilissima mamma, que piagni? / mustri
m'ancide amore. tasso, 3-25: o tu, che mostri avere / per
addirittura. -con riferimento a dio o a una personificazione. iacopone, 1-12-6
col proprio comportamento, una determinata idea o impressione o la prova di una determinata
comportamento, una determinata idea o impressione o la prova di una determinata condizione;
poco. -con riferimento a divinità o a personificazioni. dante, par.
. -con riferimento a soggetto inanimato o astratto. boccaccio, dee.
, / non mostran di temer d'urti o di scosse. casalicchio, 478:
fisiche, nel temperamento (che può o no corrispondere a quella effettiva).
24. far credere, dare a intendere o a vedere (mediante parole, atti
parole, atti, comportamenti, simulando o dissimulando); provocare una falsa opinione
dissimulando); provocare una falsa opinione o favorire un'errata convinzione, col proposito
convinzione, col proposito deliberato di ingannare o con la chiara coscienza di essere in
nemmen lui se faceva una promessa, o un complimento. i bravi le presero,
un complimento. i bravi le presero, o mostrarono di prenderle nel significato più serio
-in relazione con un soggetto astratto o inanimato. latini, rettor.
con eccessiva ostentazione; affettare per vanità o per esibizionismo una dote, una virtù
dote, una virtù, un sentimento o, anche, una condizione.
manifesta e mostra qualunque escellenza, virtù o bontade, non riferendola qpn diritta ragione
affettando di mostrarsi eruditi con l'offendere o col restringere, la podestà della curia
un determinato aspetto, sotto una luce o con caratteristiche o qualità particolari (anche
aspetto, sotto una luce o con caratteristiche o qualità particolari (anche con riferimento a
(anche con riferimento a soggetti astratti o inanimati e in relazione con un compì
idem, purg., 4-1 io: o dolce se gnor mio,...
ricordo, che alle cose cui la consuetudine o il tempo avevano tolto attrattiva, ricrea
passare in rassegna un reparto, schierato o anche in sfilata, per verificare il
effettivi, le condizioni della * forza o per ispezionare lo stato dell'equipaggiamento.
altro, mostra la sua gente. o. vecchi, lxv-178: d'uomini
-con riferimento a personificazioni, a divinità o a spiriti e visioni soprannaturali. iacopone
visioni soprannaturali. iacopone, 1-71-2: o francesco, da deo amato, /
mostrarsi più d'una volta, più o meno apertamente, in veste di profeta,
a una divinità, a una personificazione o a un'apparizione soprannaturale. fra giordano
di agire; dare segno, sembrare o dimostrare di essere in una determinata condizione
di essere in una determinata condizione spirituale o psicologica, in un particolare stato d'
volte le nove in vece di grande o grandissimo. metastasio, 1-7-160: io nel
io nel periglio / di parer vile o di mostrarmi infido / tremo, ondeggio
inamorato. -con riferimento a divinità o a personificazioni. pucciandone, 352:
benigno. quaedam profetia, v-581-2: o fortuna fallenti, pirkì non si'tuta
viso divenne qual fresca rosa d'aprile o di maggio in su lo schiarir del
risultare, presentarsi a una determinata considerazione o riflessione (in relazione con un compì
con gesti, con moti del volto o, anche, con parole (un
, un'intenzione, un'opinione, o un vizio, una dote, una
pensare al pontefice, mostrandosi nell'uno o nell'altro modo dovergli tornar grave.
cibus ». cariteo, 396: o dio di dei, o specchio in cui
396: o dio di dei, o specchio in cui si mostra / ciò
un aspetto determinato, dare una data idea o impressione, rivelare qualità o caratteristiche
data idea o impressione, rivelare qualità o caratteristiche particolari (o anche un sentimento
, rivelare qualità o caratteristiche particolari (o anche un sentimento, uno stato d'
d'animo, una dote, un vizio o una condizione, una situazione: in
relazione con un compì, pred. o con un aw.). iacopone
dei. -con riferimento a soggetto inanimato o astratto. guittone, xlvii-139:
il malanno. 40. essere aperto o spaccato, lasciar vedere il proprio interno
n. 21. -mostrare la mela o la castagna: offrire o promettere un
-mostrare la mela o la castagna: offrire o promettere un dono, una ricompensa (
a qualcuno e vedersi prendere la mano o il braccio: volergli concedere poco e
sca- cerni non consigliava di chiamarlo fondo o podere o possessione, bensì, prudentemente
cerni non consigliava di chiamarlo fondo o podere o possessione, bensì, prudentemente, «
indicare in anticipo la tempesta con l'aspettotorbido o con la flocculazione dei componenti.
, che serve a dimostrare una verità o una teoria determinata; che attesta la
lo più con un gesto della mano o puntando il dito in una direzione determinata
a dito da qualcheduno per le strade o in qualche altro modo riconosciuti, erano
convenevole di quella psiche, da voi [o canova] rivestita di forme tanto graziose
. 2. che esibisce animali ammaestrati o fenomeni da baraccone; imbonitore da fiera
-che enuncia ragionamenti e dimostrazioni filosofiche o scientifiche; insegnante, docente. boccaccio
determinato effetto. dominici, 1-32: o sante tribolazioni, de'peccati remissione,
la direzione del vento in rilevazioni meteorologiche o sulle navi. tramater [s
luoghi acconci, sulla punta degli alberi o alle spalle del cassero, perché faccia
dante, conv., ii-xv-4: o dolcissimi e ineffabili sembianti, e rubatori
3. rappresentazione figurata, fregio o cornice ornamentale che contorna un dipinto.
mostreggiare), agg. ornato o fornito di mostreggiature (una divisa,
rosso. mostreggiatura, sf. risvolto o lembo del collo, delle maniche o
o lembo del collo, delle maniche o delle tasche di una divisa o di
maniche o delle tasche di una divisa o di una livrea di tessuto o di colore
divisa o di una livrea di tessuto o di colore diverso da quello del resto
al colletto, al bavero, ai polsini o alle tasche di un abito civile;
per estens. ornamento di cuoio colorato o traforato applicato a una calzatura. viani
, da coc chio / o da maneggio piuttosto, un cavallo, /
. ant. che ha l'aspetto o che e simile o è proprio di
che ha l'aspetto o che e simile o è proprio di un mostro (in
,... pieni di leppia o canforati. l'impalpo, che è dentro
. distintivo di stoffa, di metallo o di materia plastica applicato all'estremità del
, che, a seconda del colore o della forma, indica l'arma,
. comisso, vii-102: come primule o come fiori della rugiada vedo sulla terra
se ne vagliono per caricare le mostrine o orologi. 3. piccolo saggio
usata per mettere in mostra oggetti preziosi o reliquie; vassoio, per lo più
ampiezza della spirale, quindi di ritardare o accelerare il movimento delle lancette.
disco, maggiore del semicerchio, d'argento o inargentato, segnato sul lembo di alcune
per porre sopra di esse, innanzi o indietro, la lancettina, affine di
allargare la spirale e così accelerare o ritardare il movimento dell'orologio. tommaseo [
che, per conto di un fabbricante o industriante, va da un paese ad un
delle cose che da colui si fabbricano o costruiscono per riceverne commissione. es.
nel parto abortivo. - anche: persona o animale gracile, mal fatto, malaticcio
. serdini, 1-4: o dì mostro dal cielo, / che l'
g. stampa, 136: o brevi gioie, o fral uman diletto!
136: o brevi gioie, o fral uman diletto! / o nel regno
gioie, o fral uman diletto! / o nel regno d'amor tesor fugace,
per lo più come esseri partecipi di due o più nature diverse e contrapposte, tanto
artisti sul modello della tradizione classica (o creduta nelle superstizioni popolari).
g. b. andreini, 100: o che scoppio, o che nembo,
, 100: o che scoppio, o che nembo, o quanti mostri [ciclopi
che scoppio, o che nembo, o quanti mostri [ciclopi] / orridi,
. — in una rappresentazione pittorica o plastica. tasso, 12-23: d'
piani. 3. individuo animale o vegetale deforme, lontano, sia per
e dalla forma naturale della sua specie o razza (anche nelle espressioni mostro di
razza (anche nelle espressioni mostro di o della natura, mostro naturale). -medie
conformazione insolita per eccesso, per difetto o per posizione o configurazione anomala di parti
eccesso, per difetto o per posizione o configurazione anomala di parti. -mostro acardiaco
configurazione anomala di parti. -mostro acardiaco o onfalosita: mostruosità fetale caratterizzata dalla
per l'addome e il torace, o posti a dorso a dorso e saldati
in numero doppio di tutti gli organi o di gran parte di essi. -mostro endocìmico
semplice: anomalia teratologica caratterizzata dall'assenza o dalla deficienza di un qualsiasi abbozzo embrionale
o dalla presenza di un numero eccessivo di
di un numero eccessivo di determinati abbozzi o da una forma eccezionale di tutto il
un figlio con due teste e sei o otto piedi... dubitando che la
e per conseguenza sono diversi in alcuna parte o dissomiglianti dal producente. idem, 7-98
ordine della natura, siano d'uomini o d'animali bruti. il che suole accadere
vedersi, è mostrato a dito, o sia per eccesso o sia per difetto o
mostrato a dito, o sia per eccesso o sia per difetto o sia per lo
o sia per eccesso o sia per difetto o sia per lo sito: come sarebbe
5-51: qualche segreta corsia di paralitici o di mostri. idem, 8-97:
sì come dite, ella sarà stata aborto o mostro, sì come sono le più
'la lepanto è una nave grandissima o fuor dell'ordinario ', e sia anche
di un nobile e di una plebea, o viceversa, e destinata alla morte.
raro, inconsueto, esotico che presenta forme o caratteri insoliti e bizzarri (e,
, anche, animale preistorico di forma o dimensioni abnormi e strane).
. protestando di volergli veder prendere due o tre di quei mostri di cavedini. viani
-animale nato dall'accoppiamento di due razze o specie differenti; bastardo, incrocio (
. persona brutta, deforme, repellente o d'aspetto ripugnante, che incute orrore.
sanguigni come se la troncatura fosse ancora fresca o mal cicatrizzata. un altro aveva le
quelle che studiano medicina -poche, tre o quattro -sono dei mostri. se non
male, di procurare danni e sofferenze o che si colloca al di fuori delle
nelle espressioni mostro d'uomo, umano o in forma umana, mostro della natura
della natura umana, mostro d'inferno o infernale). — anche come epiteto
non ha veduto ne'nostri tempi uomini o più tosto monstri d'uomini sanza lettere
1-45: vi riconosco, miei simili, o mostri / della terra. al vostro
per indicare una donna ostile, fredda o infedele). tasso, lxv-42:
istatico. 7. letter. manifestazione o evento straordinario; prodigio, portento,
, segnodivino (anche nelle espressioni mostro di o della natura). -anche: cosa
cosa, entità prodigiosa, non spiegabile o non definibile razionalmente. ugurgieri, 290
, perseverando in cridare, dico: o dio bono, che monstro è questo
bono, che monstro è questo? o che repentine mutazione della fortuna mia!
un mostro / che donna lettre appari o sia vaierete, / e voglion sol che
una poltroneria da staffilate. — opera o genere letterario e artistico di perfezione unica
distingue per eccezionali qualità morali, intellettuali o, anche, fìsiche (< x
lo più nelle espressioni mostro di natura o di nuova natura, mostro dei cieli,
animo). petrarca, 347-5: o de le donne altero e raro mostro,
e sopravanzano gli altri nell'opere loro o di mano o d'ingegno, che
gli altri nell'opere loro o di mano o d'ingegno, che vincono quasi la
il partir vostro, / voi dovreste, o del mondo unico mostro, / essermi
il cor nostro! stigliani, 2-68: o mirabil mostro infra le genti, /
. pisani, 272: ma come, o dio, l'adamantina asprezza / del
, oppure di « uomo del quaternario » o di « arcaico ». 9
. sentimento, stato d'animo, pensiero o, anche, qualità, virtù,
anche, qualità, virtù, condizione o situazione che suscita angustia, tormento,
angustia, tormento, disinganno, delusione o provoca difficoltà, disagio, rovina.
ammorba. b. stampa, 204: o fiero mostro, o peste degli amanti
stampa, 204: o fiero mostro, o peste degli amanti [la gelosia]
domenichi, 7-153: essi nudriscono qualche mostro o con questo apparecchio intendono alla ruina nostra
), appare contrario a ogni norma o regola razionalmente elaborata; concetto filosofico aberrante
concetto filosofico aberrante; pregiudizio, errore o eresia concettuale; sbaglio madornale, assurdità
senz'occhi indovinare l'azzurro dei cieli o intendere compiutamente una carta da musica senz'
, lo scetticismo e gli altri mostri o ludibri della filosofia moderna, che misero
più bene? 12. stato o tipo di governo gravemente insufficiente nelle strutture
politiche, in quanto disorganico, irrazionale o fondato su due diversi sistemi politici eterogenei
coscienza civile, di maturità politica, o portatrice di valori ritenuti culturalmente o umanamente
, o portatrice di valori ritenuti culturalmente o umanamente meschini, gretti, angusti.
. componimento letterario scadente; traduzione mediocre o che si discosta dal modello proposto;
priva di una struttura definitiva e coerente (o che si discosta dalle forme dominanti in
orazio descritto nel principio della sua poetica o qualche altro simil aborto di poesia.
ombra. 14. parola o locuzione non conforme all'uso proprio di
nelle scritture. i<>. pittura o disegno rozzo, mal fatto o,
. pittura o disegno rozzo, mal fatto o, ancne, che appare deforme e
quel picasso. -opera d'arte o stile pittorico caratterizzato dalla presenza e dalla
, monumento, oggetto imponente, maestoso o, anche, sproporzionato, di stile
poi un mostro ', dirà donna o uomo, non solo che intenda di non
e di quelle moralmente indifferenti, lecite o permissive. cinelli, 2-137: cominciava
assurdo, irrazionale, contrario alla logica o alla tradizione. buti, 2-798:
, xxiii-461: sieno della communione romana o della greca, que'popoli hanno stranissime
, affetto da una malformazione fìsica congenita o acquisita, devia dall'aspetto e dalla
e dalla forma naturale della propria specie o razza; deformità. -con valore iperb.
, difetto fìsico che deturpa una persona o un animale. -in partic.:
, anomalia nella forma, nella posizione o nel numero degli organi animali o vegetali
posizione o nel numero degli organi animali o vegetali; in patologia veterinaria, alterazione
un organismo, incompatibile con la vita o tale da rendere precaria l'utilizzazione del
poi, può anco la mostruosità occorrere o per il luoco o per il tempo
anco la mostruosità occorrere o per il luoco o per il tempo o per l'uso
per il luoco o per il tempo o per l'uso dei membri: nel luoco
nasca con li denti lon- ghi, o un puttino che abbia la barba; nell'
sarebbe parso assai sconveniente attirar l'attenzione o in un modo qualunque alludere alla mostruosità
-anche in senso concreto: l'animale o la pianta che presentatale caratteristica. e
botta, 6-i-77: i principali cittadini, o che detestassero le mostruosità commesse dalla plebe
detestassero le mostruosità commesse dalla plebe o che considerassero quanto queste fossero per nuocere,
pochi veggenti, quella orribile deformità, o piuttosto mostruosità che in sé porta da
sarà stimato una bella opera d'arte o una sconcia mostruosità morale o un'opera
d'arte o una sconcia mostruosità morale o un'opera mancata. d'annunzio,
d'arte che denota un irrimediabile scadimento o degenerazione del gusto. -anche: la
sentiamo soggiogati. 9. uso o formazione di una parola non conforme alle
lo più, dalla commistione di due o più nature diverse, tanto animali quanto
bellezza; e che la bellezza, o il bello che vogliam dirlo, sia
orribil e mostruose, come sarebbono i serpenti o diavoli dipinti da raffaello e da michele
dipinti da raffaello e da michele angelo, o pur le favole del ciclopo e de
: l'istesso lino infausto, / o vedova, traeva / il tributo di carne
e dalla forma naturale della propria specie o razza e tali da suscitare orrore e
da suscitare orrore e ribrezzo; contrario o non conforme alle leggi e alle regole
-per estens. che raffigura, rappresenta o descrive mostri. guido da pisa
sorti de mostri, potendo quelli essere o dalla natura o dalla imaginazione. papi
, potendo quelli essere o dalla natura o dalla imaginazione. papi, 3-ii-178:
che deriva da un incrocio di specie animali o vegetali diverse; che ha caratteristiche inconsuete
io senza lei restai, / o tempo o luogo, oggetto o ricco o
lei restai, / o tempo o luogo, oggetto o ricco o vago,
/ o tempo o luogo, oggetto o ricco o vago, / che pinse
o tempo o luogo, oggetto o ricco o vago, / che pinse l'arte
vago, / che pinse l'arte o colorì natura, / s'appressa a gli
di quel segno si misurasse dal tempo o si variasse per affetti. mascardi, 1-17
rovani, 1-271: anche console e proconsole o duce d'esercito e trionfatore, il
si distingue per crudeltà, per efferatezza o anche per immoralità, per vizio;
tranquillo e ilare sarà soltanto quegli che, o per un oscuro presentimento o per
, o per un oscuro presentimento o per una beata noncuranza di sé,
d'annunzio, iii-2- 372: o mostruosa femmina / che dall'imbestiato grembo
a prolungare la mia esistenza colla distruzione o colla schiavitù delle altre creature.
. che si distingue per doti (positive o negative) eccezionali; eccessivo (anche
figliuoli non ve ne sia alcuno mostruoso o ne i costumi o nell'ingegno o
ne sia alcuno mostruoso o ne i costumi o nell'ingegno o nella vita..
o ne i costumi o nell'ingegno o nella vita... è insopportabile ai
il corso di natura sono alcune cose mostruose o miracolose. fiamma, 1-578: chi
struoso più sa tesser sposa / o bulino intagliar francese ed anglo, /
così astuto e in prontezza di risposte o in accortezza di qualche fatto, come cosa
si può dire l'assunto vostro, o aliprando l'invitto e rodifenso il feroce,
della fermentazione completa e usato come bevanda o nella preparazione di determinati dolci.
appicci- caticcia, formata da terra o polvere delle strade mescolata con acqua;
che si trova sul fondo dei corsi o dei bacini d'acqua o è depositato
dei corsi o dei bacini d'acqua o è depositato dalle piene dei fiumi;
, e questi si possono chiamare stagni o paduli come laghi, tacque de'quali.
— 1026 — -color mota o color di mota; grigio sporco o
mota o color di mota; grigio sporco o giallastro. borgese, 1-124:
col palo di marzo i rami, o vero corgli all'ottobre, e sotterrargli
, e sotterrargli in uno acquitrino, o nella mota, che al marzo son
erbe. 3. impasto di terra o di argilla usato per costruzioni rozze e
rozze e primitive (specialmente come intonaco o per pavimenti) o anche per fare
specialmente come intonaco o per pavimenti) o anche per fare stoviglie (e dagli
, di mediocrità intellettuale, di ignoranza o, anche, di miseria materiale, di
indigenza. monachi, 74: o tu che reggi, una parola nota:
in molte mote. serdini, 1-12: o cecati alla sozza e lorda mota,
, / non conoscete sdegno, / o che onor si sia giamai o
o che onor si sia giamai o fama. benivieni, 1-154: vego spesso
. se tu se'stata ricolta del fango o della mota? f. f.
non abbiamo scampo alle nostre debolezze: o si sta in piedi aggrappati disperatamente ai
cenci, alla nostra zuppa di cavolo, o lunghi distesi nella mota, irreparabilmente.
, irreparabilmente. 7. situazione o circostanza estremamente difficile, che pare non
prati, 1-93: tutte quest'opre, o mota di minchioni, / ve le
'dicesi nel parlar familiare per rimprovero o per vilipendio a persona che si mostri
vilipendio a persona che si mostri insensibile o non curante di nulla. palazzeschi,
. -tessere carota da piantarsi nel macco o nella mota: per indicare una fandonia
: alta carota / da piantarsi nel macco o nella mota. -essere tutto mota
, cemento ', dal gr. p£x9-oc o fxax&t) 'impasto di cera
, talvolta, raggiungere alte cariche politiche o militari), quando fosse loro riconosciuto
parziali, che nidificano fra le rocce o nei buchi dei muri; frequenti soprattutto
.. le due timoniere medie eguali o più lunghe delle esterne. parti superiori
dormiremo nei motel? ». « o nelle case della gioventù, secondo i
ligusticum mutellina), con fiori bianchi o rosei, diffusa nelle zone montane
, per lo più, a forme nervose o a uno stato febbrile; palpitazione cardiaca
vivente di modificare la propria collocazione (o anche quella di una sua parte)
lunque tenterà di fare... o farà motino alcuno o solle
fare... o farà motino alcuno o solle vamento di tumulti o
o solle vamento di tumulti o sedizioni,... verrà dannato alla
volti delle figure rappresentate i moti o le passioni dell'animo.
dicea. 2. ragionamento o argomento che serve a giustificare un'opinione
argomento che serve a giustificare un'opinione o a sostenere una tesi. gherardi,
procedea. 3. motivo o elemento ispiratore di un'opera d'arte
, asserire, affermare (a voce o per scritto) in modo diffuso e
proporre 'quasi * muovere 'o 'mettere innanzi come motivo ': «
, rendere plausibile, accettabile, ammissibile o comprensibile un'iniziativa, una presa di
, uno stato d'animo, adducendo o documentando le cause o le ragioni che
animo, adducendo o documentando le cause o le ragioni che l'hanno determinato.
, dibattere, considerare fra più persone o, anche, fra sé e sé con
di quello che sia il barone o la communità la quale possieda il padronato,
motivato da tutti i medici se conveniva o no mutar la balia. magalotti, 1-46
, riferire, rendere noto a voce o per scritto. -anche: dire,
un dato di fatto, di una situazione o, anche, di una valutazione personale
la cagione, quindi meglio 'cagionata o pure, quando causa non c'è,
: 'motivare 'poi 'una sentenza'o * sentenza motivata ', per esprimere
e articolato e adducendo ragioni e motivazioni o anche, talvolta, in modo fortemente
2. originato, determinato, giustificato o, anche, imposto da giuste ragioni
ragione un utile a qualcheduno con danno o spoglio... non motivato da veruna
', in iscambio di 'ragionamento 'o 'ragioni 'o 'argomenti '
'ragionamento 'o 'ragioni 'o 'argomenti ', e da'curiali altri
agg. che riguarda i motivi o le ragioni che determinano un dato comportamento
che determinano un dato comportamento dei singoli o della collettività (con partic. riferimento
sulle vendite di prodotti, di merci o di servizi e che vengono ricercati per
. 3. ciò che produce o contribuisce a determinare un fatto, una
fatto, una situazione, una circostanza o, anche, uno stato d'animo,
e. gadda, 18-8: la fede o l'entusiasmo o la fantasia o la
, 18-8: la fede o l'entusiasmo o la fantasia o la paura o l'
fede o l'entusiasmo o la fantasia o la paura o l'amore...
entusiasmo o la fantasia o la paura o l'amore... costituiscono insomma
a delinearlo. 4. ragionamento o argomento che rende plausibile un giudizio,
delle suggestioni spirituali, culturali, creative o, anche, emotive, che hanno
la formazione di un'opera d'arte o ne costituiscono l'intima essenza, la
per rendere ragione di una determinata operazione o per indicare il nome di chi ne
storico, non più sufficiente e da rinvigorire o rifare per il domani. senza motivazione
. 10. psicol. impulso conscio o inconscio ad agire per ridurre le tensioni
in seguito all'emer- gere di bisogni o di carenze sia interne sia esterne che
a determinare il comportamento di un individuo o di una collettività. brignetti,
causalità guardata da dentro in fuori, o meglio la legge che spiega la successione
determina, che trasmette, che imprime o ha la proprietà di imprimere il moto
riguarda la facoltà di provocare il moto o una serie di movimenti. ristoro,
e quella, spargendo per i nervi o per i muscoli gli spiriti mobili per il
135: che il corpo mobile, o avanti o dopo che si muova,
: che il corpo mobile, o avanti o dopo che si muova, stia fermo
la liquidità è così connessa col moto o almeno con la potenza motiva delle parti che
, 123: le forze motive, o sia i momenti dell'acqua, sono in
la materia nella quale iddio pose il conato o principio motivo, e finalmente il movimento
se ella fosse in una quiete motiva o in un moto immanente.
; che suscita e indirizza la volontà o un'inclinazione, per effetto delle condizioni
per effetto delle condizioni spirituali, psicologiche o, anche, sociali, storiche che produce
anche, sociali, storiche che produce o contribuisce a produrre. 5. bonaventura
sm. ragione, principio attivo mentale o morale (rappresentato da uno stato d'
che costituisce un impulso, uno stimolo o, anche, un pretesto per una
talvolta nella locuz. avere motivo di o per). — in partic.:
.: nel linguaggio filosofico, causa o condizione di una scelta (cioè di
una scelta (cioè di una volizione o di un'azione), che costituisce
quindi è distinto da 'ragione 'o 'cagione ': ma frequentemente si scambia
da una situazione, da un evento o, anche, da un oggetto)
da un oggetto) che provoca, favorisce o può determinare un comportamento, un atteggiamento
un atteggiamento, uno stato d'animo o, anche, un effetto naturale,
ecc. (talvolta nelle espressioni dare o trarre motivo). g. p
xxvi-370: l'azione è resa illecita o per un'intrinseco disordine che ha in se
un'intrinseco disordine che ha in se stessa o pure per qualche motivo esteriore all'azione
-persona il cui comportamento è causa volontaria o involontaria di determinate conseguenze. tarchetti
e riposo. 3. ragionamento o argomento (anche pretestuoso) usato per
(anche pretestuoso) usato per giustificare o sostenere una tesi, un'opinione,
papa consentiva ai viniziani le cose fatte o no: averne più volte parlato insieme
le disposizioni date in un provvedimento giudiziario o amministrativo (e in partic. in
a'quali volgarmente si attribuisce questo nome o titolo di decisioni. c. dati
quando si tratti di wto- tivi abietti o futili, o come circostanza attenuante comune
di wto- tivi abietti o futili, o come circostanza attenuante comune, quando si
tratti di motivi di particolare valore morale o sociale; e possono anche assumere rilevanza
del dolo specifico, come circostanze aggravanti o attenuanti speciali o come elementi costitutivi di
come circostanze aggravanti o attenuanti speciali o come elementi costitutivi di particolari figure di
, quando non ne sono elementi costitutivi o circostanze aggravanti speciali, le circostanze seguenti
: l'aver agito per motivi abietti o futili [ecc.]. ibidem,
agito per motivi di particolare valore morale o sociale [ecc.]. ibidem,
un negozio giuridico (come un contratto o un testamento); tale fattore psichico
nel negozio stesso a titolo di condizione o di altra modalità -in casi particolari specifica-
a compiere il negozio (motivo determinante o esclusivo) e che inoltre sia dovuto
errore qualificato (errore sul motivo) o sia di natura moralmente illecita e per
più sia comune a entrambi i contraenti o risulti dallo stesso atto di testamento o
o risulti dallo stesso atto di testamento o di donazione (motivo illecito).
errore sul motivo, sia esso di fatto o di diritto, è causa di annullamento
, costituisce il germe di un tema o di un intero brano musicale; può
musicale; può essere ritmico, melodico o armonico, a seconda che la sua
, oppure fondata sui valori melodici, o, infine, impostata su una particolare
per contraddistinguere -nelle opere liriche e cinematografiche o nelle commedie musicali -personaggi, situazioni,
un animale, a un rumore ritmato o, anche, all'andamento armonioso di
per estens. elemento qualificante, ricorrente o costante, che costituisce la base narrativa,
narrativa, tematica, espressiva, stilistica o psicologica di un'opera letteraria o l'
stilistica o psicologica di un'opera letteraria o l'insieme dei valori pittorici o plastici
letteraria o l'insieme dei valori pittorici o plastici di uno stile o di un'
valori pittorici o plastici di uno stile o di un'opera figurativa; filo conduttore
una ricerca scientifica. -anche: idea o elemento ispiratore o spunto iniziale di un'
. -anche: idea o elemento ispiratore o spunto iniziale di un'opera d'arte o
o spunto iniziale di un'opera d'arte o di una ricerca filosofica o scientifica,
d'arte o di una ricerca filosofica o scientifica, di un saggio, ecc
da tutte le creature prendeva motivi simbolici o mistici di filosofar santamente. s.
vorrei poi che tu dicessi a lamberti o a robinet, se lo vedi,
è mai pervenuto attraverso un faticoso o sottile tessere d'immagini, ma ogni artista
maniera, come un fraseggiare cioè più o meno fiorito, aiutato rettori- camente da
, aiutato rettori- camente da un minore o maggior numero d'inversioni, più o
o maggior numero d'inversioni, più o meno forzate? — elemento decorativo
— elemento decorativo, a rilievo o pittorico, che ricorre a intervalli regolari
caratterizzato che mette in evidenza una linea o un particolare requisito (come, per es
per es., la novità) o che conferisce all'abito una precisa peculiarità
simil. atteggiamento, comportamento, circostanza o gesto costante, consueto o ricorrente.
circostanza o gesto costante, consueto o ricorrente. -anche: fatto, dato;
sicura, istintiva. -caratteristica morfologica costante o ricorrente di un paesaggio, di una
e ripetitiva di un raggruppamento di atomi o di ioni. 10. ant.
notte lo strozzi non fece alcuno motivo o dimostrazione. v. borghini, 6-i-393
, per malcontenti che fossero, occasione o facuità di tentare nuovi motivi. c
impulso. -anche: manifestazione esteriore o espressione di un'emozione, di un sentimento
epistola a cesario. -a motivo o per motivo di: a causa di;
172: di loro proprio motivo o volontà... fuggivano come in
. -muoversi, dirigersi; spostarsi o essere spostato. sanudo, xlv-36
se le mie casse sieno in viaggio o no. perciò ho voluto soggiungervi con
. -accennare a compiere un gesto o un'azione. grisone, 1-89:
ed al tempo che egli si colca o pensa o fa motivo di volersi colcare
al tempo che egli si colca o pensa o fa motivo di volersi colcare, tantosto
è di prammatica ricamare un motivétto più o meno dottorale ogni volta che ci si