co'suoi cinque o sei campanili indorati dal sole che tramontava
modo di lampeggiare quasi somigliandosi al girasole o all'occhio di gatta. g. averani
forma di aculeo; vive in mare o sui fondi costieri, nutrendosi di vermi
fessione molte volte è stata o rigattiere o linaiuolo o sensale o pizzicagnolo
fessione molte volte è stata o rigattiere o linaiuolo o sensale o pizzicagnolo. citolini
molte volte è stata o rigattiere o linaiuolo o sensale o pizzicagnolo. citolini, 409
stata o rigattiere o linaiuolo o sensale o pizzicagnolo. citolini, 409: dipoi sarà
... e co'l suo pettinare o spinac- ciare il lino o 'l
pettinare o spinac- ciare il lino o 'l canape. costo, 1-492: aveva
, pro fumata (essenza o olio di linaloe). =
che indica la presenza di un ossidrile alcolico o fenolico. linalòro, sm.
da lin [ol] e amar [o], col sufi, chim.
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. linària, sf
comprende oltre 150 specie di erbe annue o perenni; hanno foglie opposte o verticillate
annue o perenni; hanno foglie opposte o verticillate (talora le superiori alterne),
superiori alterne), intere, dentate o lobate; fiori di vario colore,
di vario colore, riuniti in spighe o racemi terminali; corolla vistosa, col
le sue foglie e vermene, al lino o alla erba linaria, benché sia più
iv-41: 'linaria': cotta nel latte o impastata con pinguedine porcina, si applica
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. linarita, sf
gatto selvatico, e l'eucervaria o lupo cerviero; ha gli arti
per lo più grigio rossiccio, con o senza mac chiette nere sulle
211: qual più veloce cervio o lince o pardo / segue 'l suo
211: qual più veloce cervio o lince o pardo / segue 'l suo bene e
che ha intelligenza pronta e perspicace (o, anche, troppo pedante e meticolosa
estens. persona dotata di vista acutissima o di grande perspicacia. chiabrera, 1-i-364
grande perspicacia. chiabrera, 1-i-364: o pindo, o van permesso, / o
chiabrera, 1-i-364: o pindo, o van permesso, / o lusinghier parnaso
o pindo, o van permesso, / o lusinghier parnaso / e lor fonte derisa
. lincèo), agg. che appartiene o si riferisce alla lince; che ha
strania faretra. -che ha colore o screziatura simili a quelli della lince.
non meno / cara la barba, o 'l piè di quella felce / che quella
ancor che fosco / siasi, notturno o matutino, il cielo. pallavicino, 1-88
vista acutissima, di sguardo penetrante (o di intelligenza pronta, sagace, acuta
sagace, acuta, di intuito finissimo, o anche di spirito critico troppo pedante e
di galileo. -che si riferisce o che è proprio di tale accademia o
o che è proprio di tale accademia o dei suoi membri. galileo, 1-1-318
/ levati costinci / e vanne quinci / o linci; / non andar quindi /
linci; / non andar quindi / o lindi. vasari [zibaldone], 5-86
: volendo significare... movimento o partimento da luogo, vi si tramette
esecuzione sommaria di delinquenti colti in flagrante o di presunti autori di delitti gravissimi,
di punizione messa in atto da una o più persone sprovviste di autorità legale.
. -trice). chi compie o partecipa a un linciaggio; colpevole di linciaggio
del lincùrio, sorta di pietra, o gemma, che si credè essere la
credè essere la orina della lince addensata o indurata. tommaseo [s.
.]: 'lincùrio ': pietra o sostanza minerale, uno dei pochissimi corpi
specie, fra cui la lindera aestivalis o lindera benzoin, coltivata come ornamento;
suoi frutti sono usati come stimolanti o astringenti. = voce dotta, lat
3. pulizia, nettezza (materiale o morale). -in partic.:
levati costinci / e vanne quinci / o linci; / non andar quindi /
vestimenti attillati e lindi di seta, o panni preziosi con oro. lippi,
volesse trovare un uomo senza difetto alcuno o magagna e lindo di pennello, vorrebbe
sobrietà, nel vestire, nell'abbigliarsi o nell'ac- conciarsi; comportamento di
guerriero lindura effeminata e timorosa d'imbrattarsi o di scomporsi. l. pascoli,
/ al fin tranne il'matterello / o il cannello, / lasagnuolo o sten-
matterello / o il cannello, / lasagnuolo o sten- derello, / o qualunque sia
/ lasagnuolo o sten- derello, / o qualunque sia l'ordegno. note al malmantile
, condizione, prerogativa di chi è o appare privo dell'uso di ragione;
stravaganza e matterìa. 2. atto o gesto inconsulto, strambo, sconcertante;
. modo di esprimersi stravagante; discorso o scritto strampalato. firenzuola, 503:
crederci, vuol dire ch'era matterùgio o discolo. 2. ornit
miglior che tu non sie, / o s'hai tenuto a schifo / la gente
tenuto a schifo / la gente o torto '1 grifo / per tua gran mattesia
, condizione, aspetto di chi è o pare privo dell'uso della ragione;
spirito, che può obnubilare la ragione o la coscienza; furore, frenesia,
andando per pisa, a chiunque il salutava o d'alcuna cosa il domandava, niuna
che egli stesso non sapeva se sognasse o pur fosse desto. della porta, 5-102
, alla fine, fosse mattezza di rimbambito o saviezza di cristiano,...
12-214: di che mi accusi, o clitifone? quanto / io stimai far
però durò poco, d'avere due o tre innamorate in una volta, più per
2. in senso concreto: atto o gesto dissennato, folle, squilibrato,
il bene superiore. 3. idea o discorso o scritto strampalato, sconclusionato,
superiore. 3. idea o discorso o scritto strampalato, sconclusionato, incoerente.
non può divenir savio chi pensa mattezza o diletto di mensa. 5
: bellezza spesso è segno di mattia o superbia. dante, inf.,
2. in senso concreto: atto o gesto dissennato, folle, squilibrato,
a cominciare da tiberio, le arti politiche o le crudeltà o le mattie • degli
, le arti politiche o le crudeltà o le mattie • degli imperatori tutte andavano
le loro mattie. -persona pazza o considerata tale. carducci, ii-19-92:
3. idea insensata, balorda o strana, bislacca; discorso o scritto
balorda o strana, bislacca; discorso o scritto strampalato, sconclusionato, incoerente
strampalato, sconclusionato, incoerente (o anche scompostamente e vivacemente burlesco, pieno
questa è una mattia a dicere o a credere. esopo volgar., 4-62
faccenda, tantoché le parole del cionco o non fecero caso o le parvero mattie
parole del cionco o non fecero caso o le parvero mattie da ubbriacone. carducci,
atti stravaganti, a un comportamento bizzarro o insensato. testi fiorentini, 46:
ore di luce della giornata; parte o momento del mattino (anche con riferimento
(anche con riferimento alle condizioni atmosferiche o climatiche, all'attività che si svolge
climatiche, all'attività che si svolge o ai fatti che vi accadono).
funzione di compì, di tempo determinato o continuato: durante le prime ore della
giacomo da lentini, 34: o stella rilucente, / che levi
alle allodole. -l'altra mattina o ieri l'altro mattina: avantieri al
-la mattina seguente, la mattina dopo o appresso, l'altra mattina: al
frullò spesso attorno, aspettando di dire o di udire una parola di pace.
. -una mattina, una bella o brutta mattina: al mattino di un
sì spaventati dalla mattina?... o questo sì che solo si può dir
oscuro! 5. stor. signori o magnifici della mattina: funzionari del banco
dalla mattina alla sera? -da (o dalla) sera a (o alla)
-da (o dalla) sera a (o alla) mattina: in poco tempo
arco da sera buon tempo mena '(o 'ne mena '); arco
. -il buon dì si conosce o comincia dalla mattina: dal buon avviamento
, che corrisponde, che è proprio o tipico del mattino; che si compie
tipico del mattino; che si compie o si deve compiere, che avviene,
avviene, che si manifesta al mattino o tutte le mattine; mattutino.
riguarda, che si riferisce alla giovinezza o, anche, all'avviamento di un'
, all'avviamento di un'attività individuale o collettiva, di eventi, di circostanze
onorare dio con la recita del mattutino o delle preghiere del mattino.
in funzione di compì, di tempo o con partic. riferimento all'attività che
riferimento all'attività che vi si svolge o ai fatti che vi accadono).
intende dello spazio del mattino, occupato o da occupare o passato comechessia, dicesi *
del mattino, occupato o da occupare o passato comechessia, dicesi * mattinata '
ima insalata /... / o se tu vuoi di fior la mattinata.
tu vuoi di fior la mattinata. / o ch'io pigli di granchi un mazzatello
questo stile, ed in alcune serenate o mattinate, ed in somma dovunque non
/... / gente di mattinata o gente appresso / uscir dello spedai;
. composizione vocale e strumentale di breve o media durata e di carattere leggero,
oriani, x-4-105: dava due o tre grandi balli nell'inverno, qualche mattinata
mattinata: trovarsi in una situazione imbarazzante o spiacevole fin dalle prime ore del giorno
prime ore del dì accade cosa di dispiacere o danno. 4 ho buscato la mattinata
mattinata': dicesi quel che si fa o segue, segnatamente nel principio della mattinata.
mattinata ò bisogno d'averlo sbrigato. o non va a far le visite di mattinata
. mattinatóre, sm. chi suona o partecipa all'esecuzione di una mattinata.
che indica, che annuncia l'approssimarsi o l'inizio del mattino. imperiali,
mattinièro, agg. che si sveglia o si alza presto al mattino, occasionalmente
si alza presto al mattino, occasionalmente o per abitudine (con partic. riferimento
chi si leva di buon mattino, o di solito, o anche tale e tal
buon mattino, o di solito, o anche tale e tal giorno. pare
, zaraniti ', levarsi di buon ora o far di buon ora una cosa.
dall'averci dormito sopra, il pensiero o il quesito che affaticava, oscuro e insoluto
ore di luce della giornata; parte o momento della mattina (anche con riferimento
(anche con riferimento alle condizioni atmosferiche o climatiche, all'attività che vi si
funzione di compì, di tempo determinato o continuato: al principio della giornata,
4 di buon mattino '. -il o nel mattino seguente; l'altro mattino:
un odor di spigo, / sognata, o rosa, in un candor di lino
foglia, / senza una foglia, o candido armellino! pratolini, 3-216: le
mattino. -un mattino, un bel o un brutto mattino: alla mattina di
, xxx-1-io: a sé non colli o selve o spesse fratte, / sopra tutto
: a sé non colli o selve o spesse fratte, / sopra tutto al mattin
, / sopra tutto al mattin rivolte o all'austro, / ei [il riso
tempi che fu predicato il vangelo; o la prima età della vita di gesù
splendevi / nel mattino de'tempi, / o picciol lago, / nel novo aprile
'mattino '; e vi rimase due o tre anni; e in quel periodo
mattino ': con le solite parole o con una visita, o anche con busse
solite parole o con una visita, o anche con busse e simile regalo.
si dica. petrarca, 269-13: o nostra vita ch'è sì bella in vista
suo podere al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino. ibidem, 181
al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino. ibidem, 181: sera
, sf. ant. pazzia; atto o comportamento folle, dissennato, irresponsabile.
ignoranza, che crede in false dottrine o in pregiudizi; che non distingue il
è chi del parere e dell'opinione sua o dell'altrui si fida e si conforta
non si lasciare promettere a se medesimo o ad altri cose impossibili e farsi tenere matto
289: certi matti abbaiatori... o per astio 0 per altra cotal loro
-con valore enfatico, in proposizioni esclamative o interrogative. storia di stefano, 6-23
ho fatto? graf, 5-612: o re! prender la tua?..
, 65-27: ebrio par deventato, o matto senza senno, / lassanno sì
, 143157: tu devi credermi matto o peggio, ingrato ed immemore.
talvolta... uom pensasi vedere o udire non altrimenti che se dormendo sognasse
nel mezzo del cervello; -che mostra o che è preso da grande ammimatto per
, sia sorella d'ortensio da bergamo o da sarmi, essendo matta spedita come ancor
, senza speranze alcuna di guarigione: o vero a chi si vuol dar del
, di dolore), da un sentimento o da una passione particolarmente intensa, viva
da una passione particolarmente intensa, viva o violenta; profondamente commosso, stravolto,
perch'amor m'aggia matto, / o che mi tenga a matto / ragion,
: 10 parlo de le mosche. o tedio, o morte! / tu sei
parlo de le mosche. o tedio, o morte! / tu sei per divenir
con me. razione, predilezione o interesse, per qualcosa (talvolta anche
auto. 4. che ha intuizioni o idee geniali e originali o, anche
ha intuizioni o idee geniali e originali o, anche, stravaganti, bizzarre; che
frugoni, i-i 1-300: canta dunque, o mio vecchione: / su due piè
6. figur. che denota o che muove da un grave turbamento dell'
irragionevoli, da stoltezza, da sconsideratezza o, anche, da leggerezza, da
di vento. -compiuto, tentato o progettato con scarse possibilità di riuscita o
o progettato con scarse possibilità di riuscita o avventatamente, stoltamente, inutilmente; pericoloso
2-20: tra lor non fu mai lite o differenza; / ma d'accordo volevansi
far ritoccare alcune belle pitture a fresco o a olio, e parer loro d'averle
, molli, pallide e brune. imelde o nandina che fosse, quel bruno caldo
che contiene bizzarrie, fantasticherie, stravaganze o, anche, impertinenze (un libro,
da tennis, che aveva ancora due o tre rimbalzi su quel terreno matto,
: osservate in primo luogo la borra o lanugine, cioè quella massa di fila matte
ramo, ecc.); infestante o parassita delle colture agrarie (un'erba
nelle isole caraibiche] ancora certi passeri o celeghe che li cristiani chiamano matti..
è aggiunto il dirla matta, mattugia o mattusa che credesi sia rispetto al non
a un'estremità è fissato il mazzo o il ceppo di legno che funge da
sm. gioc. nel gioco dei tarocchi o delle minchiate, uno dei ventidue trionfi
nel giuoco de'rulli si pigliano sedici, o più o meno, rocchetti di legno
de'rulli si pigliano sedici, o più o meno, rocchetti di legno, ciascuno
-fante di quadri nel gioco della guimbarda o della sposa. 20. buffone di
la volta. -andare matto di o per qualcosa: provare vivissimo interesse o
o per qualcosa: provare vivissimo interesse o desiderio per qualcosa. magalotti, 10-303
comportarsi in modo irragionevole e sconsiderato o, anche, bizzarro, stravagante, capriccioso
stirpi dove tutti, per un verso o per l'altro, avevano avuto il loro
di apollo] / è da matti, o da chi vuole impazzire. graf,
». -essere il matto nei tarocchi o stare come il matto fra i tarocchi
a proprio agio in una determinata compagnia o in una determinata situazione. g
il lavoro dei matti: affaticarsi eccessivamente o, anche, inutilmente. pavese,
, comportarsi in modo dissennato, irragionevole o, anche, con leggerezza. lupis
sono ad essa come uno di que'berretti o cappelli a foggie ridicole che prima solevano
ridicole che prima solevano portare i buffoni o i matti di corte). ibidem,
, 15-139: nero, di seta lustra o matta per le signore, di semplice
scaccomatto. 3. locuz. dare o ricevere matto: infliggere o subire un
locuz. dare o ricevere matto: infliggere o subire un insuccesso, una sconfitta netta
netta, un'umiliazione bruciante; superare o essere superatoirrimediabilmente. gallo da pisa,
si comporta in modo geniale e originale o, anche, stravagante, bizzarro, eccentrico
, di affetto, di ammirazione) o, talvolta, anche in modo irragionevole
indicare personalità affette da psicosi maniaco- depressiva o da schizofrenia attenuata, ora comprese nella
che si avvicina a esser matto, o è strambo da meritare, più che
strano, / lo dichiaran mattoide, o almen repubblicano. nencioni, 2-254:
ventimila lire nell'acquisto di un quadro o una saccocciata di napoleoni d'oro nella
il delirio si esplica in un'invenzione o scoperta pazzesca. all'infuori del suo
aperto destinato alla stagionatura, all'essiccazione o al deposito dei laterizi. - anche
mette il fuoco nella fornace de'mattoni o d'altri vasi? mettesi di sotto,
. operaio addetto alla produzione di laterizi o di mattoni refrattari. documenti per
rampollava la nostra amicizia per l'ex-muratore o exmattonaio a cui il mestiere, il
mestiere, il lavoro, l'aria aperta o certa -come si diceva -'noncuranza '
ranghisi molto bene, e pongavisi sopra o un suolo di sassolini o di mattonami
pongavisi sopra o un suolo di sassolini o di mattonami. = deriv. da
si compiono per pavimentare con mattoni o con laterizi in genere strade, piazze e
maestro pasquino], che, lastricandosi o mattonandosi la strada di parione, una
come faceva prima, rendeva il lastricamento o il mattonaménto meno uguale e men bello.
(mattóno). pavimentare con mattoni o con laterizi in genere, posti di piatto
o di coltello e fissati con malta, o
o di coltello e fissati con malta, o, anche, per estens.,
estens., con lastre di pietra o di marmo, una strada, una
ant. matonato). pavimentato con mattoni o con laterizi in genere o anche,
con mattoni o con laterizi in genere o anche, per estens., con lastre
con lastre di pietra, di marmo o di altri materiali (una strada,
e qual dodici e profondo circa a sei o sette palme, e tutte sono scoperte
fin allora mattonata. -mattonato di o per taglio: v. taglio. -mattonato
spina, spino. -mattonato di, in o per piano; di, in o
o per piano; di, in o per piatto: v. piano, piatto
, sm. pavimento formato da mattoni o da laterizi in genere o anche,
formato da mattoni o da laterizi in genere o anche, per estens., da
tessitore anch'io, la chiamavo spiga o a spina, perché ellà fa una certa
ore nella strada a misurar il mattonato o a logorar qualche murello. fagiuoli,
0 di rivestimenti di pareti con mattoni o con laterizi in genere. zabaglia,
che si compiono per pavimentare con mattoni o con laterizi in genere strade, piazze
pietra che funge da bersaglio con piastrelle o frammenti di mattoni. 1. neri
che fusse di cinque ordini di mattoncini o non punto meno di tre. idem,
, che si chiamano dal volgo martinelloni, o sia mattoncini grossi, da'quali vengono
fornace (detto anche mattone cotto), o, un tempo, impastando argilla cruda
mattoni forati (con due, quattro o più fori), i quali hanno particolari
cosa alcuna più commoda che i mattoni o cotti o più presto crudi ben secchi.
più commoda che i mattoni o cotti o più presto crudi ben secchi. il muro
ciascuna ruota è collocata in una gabbia o castello costrutto di legname o di matoni
una gabbia o castello costrutto di legname o di matoni. manzoni, pr. sp
come fosser pietre fini, / carboncelli o corniole. montale, 1-91: nella conca
talvolta anche senza l'uso di facciate o di intonachi che lo nascondano.
1-18: una picciola casa a matoni o a pietre semplicemente fabricata. d'annunzio
, spina, spino. -mattone di o per coltello: v. coltello,
, n. 7. -mattone di o per taglio: v. taglio.
: posto per coltello. -mattone di o per piano, di o per piatto:
-mattone di o per piano, di o per piatto: v. piano,
come materiale di rivestimento di forni o di impianti destinati a lavorazioni ad altissime
arrotato: che ha gli spigoli smussati o arrotondati. carteggio inedito di artisti,
g. m. cecchi, 1-ii-61: o fa così: mena teco cotestor duoi
di essi mattoni. -di un mattone o di mezzo mattone: che è dello
che è dello spessore pari alla lunghezza o alla larghezza di un mattone.
lunghezza; 'di mezzo mattone 'o 'di testa ', quello che è
blocco squadrato di pietra, di marmo o, anche, di altri materiali per lo
. 7. figur. persona o spettacolo, libro, argomento, situazione
/ d'avere a far sempre picche o mattoni / in sulle carte. buonarroti
è richiesto e che si considera insufficiente o inutile. carducci, iii-9-301: coteste
sartori, quando hanno cucito un rimendo o un ribattuto, perché non si vegga o
o un ribattuto, perché non si vegga o venga bene spianato, tolgono una pietra
quando imo ha fatto fare un altro o condottolo a cosa che non doveva,
, 2-505: 'fare ', o 'dare il mattone 'vuol dire fare
, n. 6. -lavare mattoni o il mattone crudo: compiere un lavoro
': mattone grosso il doppio, o quasi, dell'ordinario; ma dicesi anche
quadrato, rettangolare, ecc.) o curvilineo, che può essere prodotto con
, di marciapiedi, di strade o per il rivestimento di pareti e di zoccoli
, 1-808: le mattonelle voglion essere sette o ottocento, non trecento. spero che
, non trecento. spero che celestino martedì o mercoledì potrà portare su tutta questa roba
forma simile a quella di un mattone o di una piastrella. legge generale
. -agglomerato di polvere di carbone o di torba impastata con catrame, avente
panzini, iv-410: 'mattonella': torba o carbone compresso in forme.
ironicamente la disinvoltura di chi ne tratta o ne fa richiesta con leggerezza).
. gioco che consiste nell'avvici- nare o nel colpire un determinato bersaglio con il
bersaglio con il lancio di un sasso o di un altro oggetto appiattito; sussi
trottola, paleo, soffio, giglio o santo, mattonella, meglio al muro,
nel fare i drappi a spina, o altri tessuti che abbiano la levata in
', usato a mo'di aggiunto o di compimento, vale facendo battere la propria
via indiretta; per tramite di qualcuno o di qualcosa; senza essere direttamente interessato
.]: ha saputo per mattonella, o di mattonella, che domani partirà il
a fare? l'ho io a descrivere o no la scena che passò a quattr'
-giocare, lavorare di mattonella: agire o comportarsi con intenti diversi dalle apparenze.
costituita da un miscelatore dell'argilla (o di altri materiali refrattari) e da un
(nella fabbricazione per estrusione), o in uno stampo metallico sottoposto a una
di prodotti non trafilagli, quali tegole o mattonelle). = deriv.
: chiamasi edificatore, e non calciniere o mattoniere o legniaiuolo. = deriv.
edificatore, e non calciniere o mattoniere o legniaiuolo. = deriv. da mattone
è aggiunto il dirla matta, mattugia o mattusa, che credesi sia rispetto al
, ii-59: zimbella alle scopine poco o niente, / a zigoli né prodigo né
terra ne ha visti di poeti matti o mattugi). 3. prov.
. arlia, 1-217: 'mattùgio'o 'mattugiolo'dicesi di chi non è valente
, intr. liturg. ant. recitare o cantare il mattutino. landino,
marinaresco. 2. che accade o si manifesta o si compie di mattino
2. che accade o si manifesta o si compie di mattino; proprio e
già venuta era l'ora della vigilia o guardia matutina, quando, sdegnosamente rimirato
11-19: in selva non s'udia latrato o corno, / quando a cantar la
corse, qual have / colore rosa mattutina o chicco / di melagrana.
4. figur. che appartiene alla fanciullezza o all'età giovanile (considerate metaforicamente
i talenti. poerio, 3-252: o fè di roma, o sola /
, 3-252: o fè di roma, o sola / fede di cristo, assai
ufficio divino, che anticamente era recitata o cantata a mezzanotte e in seguito nelle
vaticano ii). -anche: il canto o la recita dell'ufficio divino.
-l'ora in cui viene cantato o recitato l'ufficio divino. cavalca
9. locuz. -cantare il mattutino (o il mattutino degli ermini) a qualcuno
varchi, 3-87: dare una sbrigata o vero stigliatura è dare alcuna buona riprensione
rovescio e cantare a imo la zolfa o il vespro o il mattutino. idem,
a imo la zolfa o il vespro o il mattutino. idem, 3-99: dire
il padre del porro e cantargli il vespro o il mattutino degli ermini significa riprenderlo e
gli cantai il mattutino, che o volevo ritrovarmi ancor io al gaudeamus nel letto
ancor io al gaudeamus nel letto, o che io ficcherei il coltello. volponi,
maturare), agg. che favorisce o subisce il processo di maturazione; che
il processo di maturazione; che matura o fa maturare. crescenzi volgar.
fisico, psichico, intellettuale di una persona o di una collettività. cattaneo,
3. condizione di sviluppo pieno o di attuazione completa di una situazione politica
di attuazione completa di una situazione politica o sociale; di un'istanza storica,
utilizzabile per l'alimentazione (un frutto o un seme). iacopone,
787: io t'amo, o tarda bacca selvatica, / che non maturi
di un'affezione infiammatoria del tessuto cutaneo o delle vie respiratorie. crescenzi volgar.
le ammaccature, ridacchiando e bofonchiando, o a rimarginare le lacerazioni. -assol
il morbo e la materia si matura o putrefà. f. rondinelli, 29:
verificarsi di fenomeni, trasformazioni, circostanze o situazioni particolari, l'epilogo di un
per poca costanza e sodezza di giudizio sua o d'altri, avesse lasciato l'occasione
come dite, ella sarà stata aborto o mostro, sì come sono le più
bell'agio i suoi disegni d'insidie o di forza. mazzini, n-157: se
matura il piano per carpirgli la cassaforte o i brillanti della moglie. -ponderare
per maturare un figlio che diventi avvocato o medico o prete, molte famiglie hanno sacrificato
un figlio che diventi avvocato o medico o prete, molte famiglie hanno sacrificato tutti
che danno accesso a un determinato trattamento o al godimento di speciali diritti.
: mentre i redditi rimangono fissi o non crescono nell'antica proporzione, i mezzi
per lo più in stato di detenzione o di inerzia forzata). chiabrera,
maturare come le sorbe '. di cose o persone tenute lì senza destinazione. '
nuova, non più esclusiva d'una scuola o d'una casta, ma rispondente
) per la scadenza del tempo legalmente o convenzionalmente determinato. -anche: scadere (
lettere di benservito ad alcun cavaliere ministro o fattore, che abbia a cuore di riscuotere
fosse veduta questa benedetta vita del galileo o qualche altra cosa di vostro. goldoni
un frutto per la forca: favorire o tollerare la depravazione di un individuo che
ciascuna persona individuale, se sia di maggiore o di minor malizia, e se questa
minor malizia, e se questa supplisca o no il defetto dell'età, siché
; che produce la risoluzione di ascessi o di altre manifestazioni cutanee (un farmaco
, 1-1135: qual fior di aristaltea o malvanisco, / qual d'ispanica malva
, geli, over longhe cotture di sole o di fuoco o piu-d'un potente
cotture di sole o di fuoco o piu-d'un potente rescaldamento di lor medesime.
maturazione (un vegetale, un prodotto o un alimento vegetale). muratori,
un seme maturato nel campo stesso, o portatovi dal vento,...
e cimiteri. -che è segno o conseguenza di uno stato di completa maturazione
alcuno umore, vi si mette sopra formento o farina d'orzo cotta in passo o
o farina d'orzo cotta in passo o in acqua melata; e, maturata
forte abbastanza per potere, un dì o l'altro, dargli aiuto ai disegni da
. che sua maestà confessava nella carnaggia, o massacro d'aver fatto eccesso con suo
femm. -trice). che produce o favorisce la maturazione. l.
determinante per il verificarsi di un evento o per il conseguimento di un fine.
vede; e se pur si vede, o non vi fa i -frutti, ovvero
possi cavar fuori tutta la materia digesta o altrimenti preparata. f. rondinelli, 29
nella sensibilità morale, nelle capacità artistiche o tecnico-professionali; acquisizione di abilità, di
-evoluzione graduale di uno stato d'animo o di una condizione sentimentale, spirituale,
d'arte, di una forma artistica o di un movimento culturale, di una
come la poesia rude, la raffinata o manierata, la disarmonica, la frammentaria.
..; sia essa un originale o, com'è più probabile, una bella
di questo censo saranno venuti a maturazione o maturità, o saranno maturi. dirai:
saranno venuti a maturazione o maturità, o saranno maturi. dirai: 'quando
: 'quando sarà giunto il tempo o il termine del pagamento de'frutti di
stagionatura. 12. tess. grado o indice di maturazione: quello che una
delle leghe leggere a base di alluminio o di magnesio, processo di invecchiamento naturale
poco a poco, che appare avviato o prossimo alla maturazione. gozzano
, a vili insetti preda; / o al macerarsi indarno le commette / d'
sì come... fino alla pubertà o non è il seme nel corpo dell'
è il seme nel corpo dell'uomo o non contiene virtù per generare, così
che ge nera l'arte o la prudenza, quantunque siano di manco
maturità, sf. condizione di un vegetale o di suoi organi particolari che hanno
trovato in primavera e che sono cinque o sei volte minori delle più grosse.
di un'affezione infiammatoria del tessuto cutaneo o delle vie respiratorie; suppurazione. dizionario
elementi di un miscuglio, raggiunta naturalmente o attraverso procedimenti artificiali. gargiolli,
, spirituali che contraddistinguono una persona matura o una collettività che avanza sulle vie del
: il patriottismo è delle grandi nazioni, o delle nazioni arrivate a maturità sociale.
eccellenza di un aspetto della personalità o del comportamento. fra giordano [crusca
ci persuade. -maturità di consiglio o di giudizio: disposizione abituale a giudicare
d'arte; valentia acquistata da un artista o da uno scrittore mediante lunga e severa
è più adoprata ne'libri restasse povera o quasi morta, e spogliata delle grazie
del mosto, benché con la vecchiezza o con la maturità potesse perder la dolcezza
con la maturità potesse perder la dolcezza o acquistare l'amaritudine. magalotti, 19-50
formazione, cristallizzazione di un minerale o di un giacimento minerario. algarotti,
e là in cerca di alberi maturi o vicini a perire, si fanno tagli
al parto. simintendi, 2-199: o iole, gl'iddei ti sieno favorevoli
che 'l purghi ed adoprano gli unguenti o altro salutifero rimedio. -che ha
riferimento agli effetti di un'alterazione fisica o psichica in una persona. loria,
crescenzi volgar., 4-9: e sabbione o terra soluta e trita e mescolata con
con poco di maturissimo letame di paglia o di vinacce infino a mezzo del forame sia
pianeta, in partic. la luna) o calore (il sole).
. dante, purg., 26-55: o anime sicure / d'aver, quando
dante, par., 26-91: o pomo che maturo / solo prodotto fosti,
maturo / solo prodotto fosti, o padre antico / a cui ciascuna sposa è
possa l'uom cogliere i frutti, / o fosse mia disgrazia 0 mia aventura,
casti, 185: non creder dunque, o doride, / a giovami sembiante /
essi. -con riferimento al corpo o a un organo o a un membro
-con riferimento al corpo o a un organo o a un membro particolare, alla loro
l'uomo, che ha durata molta fatica o fatto lungo viaggio, apparisce abbattuto in
,... non si seppe o non si potè dalla tua dolcezza guardare.
nascoso è conosciuto, che sia lieve, o vaniante 0 pieno di sozzura, ovvero
tra tanti capitani alcuno di maggiore speranza o vero di più matura gioventù. iacopo
, 1-ii-6: se poi rimiro, o belisario invitto,. / la vostra forza
fatto è nemico, / sia fretta intempestiva o sia matura. tortora, i-139:
e incerto nelle parole; di concetti o esagerati o vieti o non maturi.
incerto nelle parole; di concetti o esagerati o vieti o non maturi. bocchelli,
parole; di concetti o esagerati o vieti o non maturi. bocchelli, 9-394:
attività intellettuale, un'opera del pensiero o dell'arte). delminio, i-55
, ha raggiunto un punto cronologicamente più o meno inoltrato (un'età della vita
possono generalmente esser critici;... o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria
mutamento e di un rinnovamento; che è o appare favorevole alla deliberazione di propositi
un complesso di cause, di occasioni o di circostanze). boccaccio, dee
. c. campana, 2-32: o che l'ordine dato non fosse ancor maturo
ordine dato non fosse ancor maturo o che detto governatore tramasse doppiamente. boterò,
è già maturo. tortora, iii-253: o per la inesperienza di alcuni di loro
per la inesperienza di alcuni di loro o perché le promesse del duca di mena
prorompesse finalmente in tal grido: « o venalissima città, ben sarebbe la tua distruzione
sue sedie. -avviato all'esaurimento o al declino (un'arte, una
che le uve per se stesse saranno più o meno mature generalmente. 16.
casa se non accompagnate dalla mamma o dal fratello. -acer. maturóne.
neol. gerg. persona che, o per l'età avanzata o per uno spirito
che, o per l'età avanzata o per uno spirito di gretto conservatorismo,
la mauritania, che ne fa parte o vi è situato (con partic. riferimento
si credette poter dire 'lazzareo 'o 'lazzarino'. carducci, ii-3-164: per
spero che il donati s'ingannasse, o che il ministro abbia mutato pensiero; avendo
spero / dal borrea a l'austro, o dal mar indo al mauro. rappresentazione
di essi la sempre esposta tapezzaria di gemme o preziosi metalli, scelti dalle miniere più
. 2. per estens. edificio o monumento di maestosa imponenza e di aspetto
virtù e i meriti di una persona o di un popolo. battista, iv-245
4. sede ideale di care rimembranze (o di pensieri tetri, malinconici).
non rinvengo / se si sia giallo, o verde, o bianco, o rosso
se si sia giallo, o verde, o bianco, o rosso, / o
, o verde, o bianco, o rosso, / o sbiavato, o mavì
o bianco, o rosso, / o sbiavato, o mavì. lippi, 12-33
, o rosso, / o sbiavato, o mavì. lippi, 12-33: si
partic., abito che ha dimensioni o lunghezza maggiori rispetto alla norma e a
). -per antonomasia: abito o cappotto lungo. arbasino, 11-118:
durata, che valeva il doppio o il triplo della longa e veniva rappresentata
màximum, sm. invar. grado o livello mas simo secondo quantità
livello mas simo secondo quantità o qualità (ed è contrario di minimum
.: limite che non si può o non si deve superare nel pagare un prezzo
28 (476): la tariffa o, per usare quella denominazione celeberrima negli
maximum ': non solo di prezzo o cose materiali, ma di qualsiasi condizione
cose materiali, ma di qualsiasi condizione o misura. 'questo è il maximum ch'
concedere'. arlia, 340: 'il maximum'o 'il minimum della pena 'dicono i
e quella che immagina deformazioni del campo o maxwelliana, dal nome del grande fisico
pozzetti, 6-75: utilità grandi del maya o grano siciliano. = da
orzo che venivano consumate condite con olio o inzuppatenel vino. sanudo, lvii-68
, sm. ant. nodo o venatura nel legno dell'acero. -anche:
militare [la mazza] 'mazuca 'o 'mazzuca '. = dal gr
). la forma italiana è 'mazurca'o 'masurca'. tramontò con l'8oo, cicognani
mazurek * della provincia di mazovia o mazuria'; cfr. fr. mazourka (
: sono [i panioni] mazze o ver carnati impaniati del tutto, fuor
stropiccia. c. gozzi, 1-560: o ti disponi / al ripudio promesso o
o ti disponi / al ripudio promesso o là nell'atrio / cento percosse in sulla
del sole. govoni, 8-9: o mario, vorrei essere un sottile / maestro
muratori, 7-iii-286: 'mazza': clava o sia bastone nodoso. cesari, i-225
. 3. bastone usato per appoggiarsi o sostenersi durante il cammino; bordone.
che porta a un'estremità un pomo o un manico di materiale pregiato (argento
così chiamano i toscani quella bacchetta di legno o di giunco indiano ovvero di corno,
giunco indiano ovvero di corno, di corda o altro, grossa circa un dito,
portarsi fuori di casa per appoggio, o anche per vezzo, cioè per avere
, ornato a un'estremità con un pomo o con un'insegna, che, come
portato personalmente da chi tale carica riveste o da persona a ciò delegata.
'mazza ': grosso bastone d'argento o inargentato, intagliato di rilievo, con
alcuni loro bandi di chi avesse perduto o smarrito cosa alcuna. -per estens
, che si porta per segno d'autorità o per ornamento. rezasco, 616:
. rezasco, 616: 'mazza': bastone o bacchetta di legno, insegna dell'autorità
capitano generale. -lungo bastone d'argento o inargentato, variamente decorato, tenuto come
nazionale, dell'arte pura. indietro, o profani. pirandello, 8-517: solo
scettro, perché questa era una mazza o scudiscio di un'erba detta da'latini
delle aste che reggono i baldacchini mobili o fissi, gli stendardi, ecc.
carena, 2-136: 'mazze': quei regoletti o stecche o bastoncini che sono al di
2-136: 'mazze': quei regoletti o stecche o bastoncini che sono al di sotto della
8. martello di ferro, di acciaio o di legno, grosso e pesante,
a due mani, fornito di una o, per lo più, di due facce
di due facce, per frantumare pietre o metalli, conficcare chiodi, abbattere animali
gavazzi, 73: altri lavano il martello o la mazza di un fabbro e.
bastóne cilindrico di bossolo, di corno o anche di ferro, lungo circa due
un'estremità di un bottone di pelle o di feltro, che i pittori appoggiano alla
; e mentre che e'borbottava, o gli cadeva la mazza da poggiare o veramente
, o gli cadeva la mazza da poggiare o veramente i pennelli, che era una
da quell'altra cadevagli la mazza o la tavolozza de'colori. 13.
zampogna, col quale s'attrae l'acqua o il liquore tirando a sé lo stile
medesimo si fa schizzare lontano l'acqua o il liquore che v'è dentro. galileo
forza tiraste indietro la mazza ancora quattro o sei dita di più, quell'aria
vuoto nel luogo che occupava la mazza o pestone dentro quella canna. p.
, diritta, lunga cinque braccia o altra determinata misura, e serve allo stesso
canna a misurare lunghezze sul terreno, muri o altro. 15. pestello.
, ogni organismo vegetale che nel complesso o in una parte assuma forma e aspetto
.: infiorescenza a forma di clava o di spadice. d'annunzio
. -region. mazza da pazzi o mazza di palude: mazzasorda.
mazza di palude: mazzasorda. o. targioni tozzetti, iii-236: 'mazza sorda
carnoso (clavaria pi stillaria). o. targioni tozzetti, iii-539: 'boccioli
... il lauro d'india o sia mazza di s. giuseppe. o
o sia mazza di s. giuseppe. o. targioni tozzetti, ii-189: 'mazza
suo figliuolo che ha nome giuseppe: 'o giuseppino dalla mazza fiorita! '.
procera). -mazza d'oro o mazza d'acqua: lisimachia { lysimachia
usa la mazza, detta mezza canna o 4 palmi. 21. milit
contundente, di pietra, di metallo o di legno rivestito di metallo, di varia
parrebbeti altro mangiar che di succiole / o giuochi di puccetto, t'impro- metto
petto / colpo di scudo avessi o mazza in testa! boiardo, i-23-7:
potendo un'armatura ferrea penetrare con spada o con pistola, sempre assaltano il nemico con
7-iii-287: 'mazza': martello di ferro o di legno con chiodi acuti per offendere
v. mazzaferrata. -mazza di ferro o ferrea: mazzaferrata. malispini, 142
ad appressare che non abbattesse in terra o morto o guasto. machiavelli, 222
appressare che non abbattesse in terra o morto o guasto. machiavelli, 222: perché
si affrontano cercando di mettersi a terra o di colpirsi. ramusio, iii-50:
quanto è un uomo, poco più o manco, come a ciascuno piace,
bastone che serve a colpire, lanciare o rilanciare la palla (e assume di volta
è particolarmente abile e valido nei giochi o sport in cui si usa tale attrezzo
mazza va tondo. -a ndare o correre alla mazza (o a mazza)
-a ndare o correre alla mazza (o a mazza): avviarsi alla rovina
. -avere mazze e corna (o mazze e cetera): avere il
182: i giovanotti d'oggi, americani o nostrani, sono delle schiappe, serafino
questo è greco, pianzano, portercole o chianti, quell'udir quei nomi dolci non
sia un vino di posticcia, di piano o un vin cotto, non ti cascan
* tradir uno ', viene o dal condurre uno ad esser mazzicato, cioè
ad esser mazzicato, cioè bastonato: o piuttosto dall'esser guida ad altrui, senza
n'avvegga, ad incorrere in agguati o pericoli; siccome la mazza è la
mazza. -dare della mazza (o delle mazze): percuotere col bastone
. gucci, 2-405: dalle finestre o di terra ci gittavano l'acqua adosso.
. -essere ghiotto di qualcosa (o vago di qualcuno) come il cane
) come il cane della mazza (o delle mazze): provarne viva avversione
di una potestà giurisdizionale, un'ammenda o una pena. deliberazioni degli anziani di
andare la mazza. -menare o girare la mazza tonda o a tondo:
-menare o girare la mazza tonda o a tondo: non avere riguardi per
non mi rimorde, s'io son giuda o gano, / menar la mazza tonda
-mettere troppa mazza: esagerare nel parlare o nell'operare; passare il segno.
dispiacciano, onde corra rischio di doverne essere o ripreso o gastigato. gioberti, n-ii-288
corra rischio di doverne essere o ripreso o gastigato. gioberti, n-ii-288: se è
piccini reggevano al sonno, l'argia o luca proponevan loro degli indovinelli, ogni
anelletti per gl'innesti, senza che crepino o si guastino gli occhi. lastri,
la vite con delle mazze di viti o sermenti. d. sestini, 44:
sassi spezzati che si trovano per via o nelle, fosse, in campagna. '
guglielmotti, 1053: 'mazzacastèllo': il ceppo o battipalo incastellato nella berta.
da guerra, ma anche per sollevare pesi o pertrarre acqua dai pozzi. mattio franzesi
branco alla pastura / un toro sia costui o un cavallo: / tiriamgli addosso qualche
2-517: 'mazzacavallo': è un corrente o pertica grossa, congegnata per traverso e
/ travettati lassù, cavavan gli occhi / o infil- zavan color come ranocchi.
il ficcarvi col mazzacavallo moltissimi lunghi puntoni o travi di cerro verde. 3
— anche: la sola esca o fiocco. buonarroti il giovane, 10-922
impresa sèi ranocchi / intorno alla mazzacchera o boccone. salvini, vii-556: 'mazzacchera
dice il vocabolario, da pigliare anguille o ranocchi al boccone. nieri, 3-122:
veder il varchi pigliarvi a mazzacchera / o che dal gello abbiate la suzzacchera. varchi
guardare che alcuno, quando ti favella o tu a lui, non ti possa appuntare
ché ad altro suon che di cembalo o pivi / ti farò far la tosa e
gli assalivano, contenti solo di una cappa o di una accetta o mazzaferrata. brusoni
di una cappa o di una accetta o mazzaferrata. brusoni, 4-i-101: le fazioni
gente degna, / armata di panziere o cuoio cotto / e con mazze ferrate
colle squamme spuntate e scavate a cuore. o. tar gioni tozzetti,
tali spine, e forma la boccia o carciofo più rotonda, comunemente detta '
un manico a cui erano legate una o più catenelle metalliche terminanti in sfere di
catenelle metalliche terminanti in sfere di piombo o di ferro. ciriffo calvaneo,
con dardi e chi con accette o scuie o mazzafrusti soriani, ognuno s'ingegnava
e chi con accette o scuie o mazzafrusti soriani, ognuno s'ingegnava
/ né temi ch'io rivegga, o sciagurato, / a te, a tua
fionda di cuoio, per lanciare sassi o palle di piombo. -anche: i
, gittandoli con fronde e con corde legati o fil di ferro, a guisa di
di ferro, a guisa di mazzafrusti o altri modi di gittare a mano.
mazzafrusti, ad avventarli sassi di otto o dieci libbre di peso l'uno. tassoni
di bonifazio, mutando destino, / o spirito bizzarro fiorentino: / da'dentro
felicissimi stati l'uso delle pistole corte, o mazzagatti, armi totalmente indecenti a persona
aveva oltre a ciò sempre due pistolette o mazzagatti in tasca. -letter.
mazzàio, sm. chi fabbrica o vende canne e bastoni da passeggio
canne e bastoni da passeggio (o anche altri tipi di mazze).
e vende le mazze. * o mazzaio, vien qua, vorrei una mazzettina
non] ti bastò asserire [o baretti] che gli arcadi tutti sono uno
. panzini, iv-411: 'mazzamaurièllo 'o 'maz- zamurello ': spiritello in
, a modo di mazza- picchio o di martello, si acciaccano e si stritolano
617: 'mazzaperlino': chi era de'popolari o pedoni di reggio; nome fazioso che
all'incontro de'scopazzati che erano i nobili o militi. = dal lat.
(mazzapìcchio). battere, triturare o comprimere, assestare col mazza- picchio.
il vecchio è desto, e sente o fistio o picchio, / come dianzi,
è desto, e sente o fistio o picchio, / come dianzi, vien giù
nella fossa intorno alla forma da fusione o per costipare e assestare terra, sabbia
far lo stesso nell'alzare argini o far terrapieni. milizia, viii-123: si
frammischiandovi della malta... dopo uno o due giorni si riempiono di questa materia
6-iii-164: v'ha parecchi 'casse-tète 'o fran- gicapo, che son mazzapicchi e
cioè... in qualunque piccone, o vero mazzapicchio, libre ij d'acciaio
brutalmente; recargli gravissimi danni (materiali o morali). tommaseo [s.
. -darsi del mazzapicchio in testa o sui corni: procurarsi un grave danno
fisso, nella quale sono imperniate due o più girelle. crescenzio, 1-35
prete ': specie di taglia a due o più occhi sopra diversi centri e diametri
incocciarsi alla manovra doimiente con grossa caviglia o mazza. si usava con ganassa sporgente
; nel 1490 fu sostituito dal gioco o battaglia del ponte. cervoni, 29
la tifa ordinaria è detta erba sala o mazza sorda, perché la pianta di questa
. questa spiga, fatta a clava o mazza ferrata, dicesi volgarmente 'mazza
assordire. non è già invenzione moderna o ignota in toscana che della peluria o
o ignota in toscana che della peluria o dei pappi della mazza sorda si facciano cuscini
pappi della mazza sorda si facciano cuscini o guanciali. landolfi, 2-191: sullo scoscio
malatesti, 25: non ti maravigliare, o tina, se... mi
un'arma da botta), per offesa o per difesa, o anche per correzione
, per offesa o per difesa, o anche per correzione e per punizione.
chi volesse andar troppo presso al re o al papa, si avrebbe di bftone mazzate
mato « la mazzata », o il « colpo di sbarra »; e
all'ubbidienza, per incitarli al lavoro o per ridurli nell'impossibilità di nuocere)
di ferro, sulla collottola per stordirli o sulla fronte per ammazzarli. s.
egli arà avere di qui a sei mesi o uno anno, ma teme solo quelle
, vi-506: tramutar volendoti / in cane o gatta, tu potresti cogliere / qualche
la mazzata. 5. grave o irreparabile sconfitta militare.
'mazzate 'che avevano ricevute o per la loro fuga. 6.
, improvvisamente e im- prevedutamente nei sentimenti o negli affetti; batosta. sennini
l'uno e l'altr'occhio. o da orbo \ colpire fisicamente (o anche
o da orbo \ colpire fisicamente (o anche moralmente) con furia forsennata,
, usato per assodare terreni e selciati o per triturare finemente argilla o ghiaia.
e selciati o per triturare finemente argilla o ghiaia. crescenzi volgar.,
la terra che dovrà mettersi sopra le manocchie o ma- naiuole deve esser trita e netta
e per rassodarla si avranno de'piloni o pistoni... e per ispianarla si
, essendo molle, è calpesta o battuta, onde si rassoda e fa come
e si assoda la terra novellamente trasportata o si picchia o si pareggia il selciato
la terra novellamente trasportata o si picchia o si pareggia il selciato fatto di fresco
pesante legno leggermente conico, ferrato nella base o calcio, attraversato nell'opposta estremità da
croce, che ne forma le due prese o maniglie, una per ciascuna mano.
2. figur. atto, gesto o comportamento idoneo a spianare difficoltà, a
4. martello da fabbro o da carradore. paolieri, 178:
torturare. acqua chiuso dentro un sacco o legato per le mani e i piedi
sacco legato con una pietra grande; o legate le mani ed i piedi,
riconoscono i nomi, come il piantare o propaginare e l'abbacinare. tesauro, 2-367
in • mare un uomo chiuso in sacco o con pietra al collo per affogarlo.
). ant. e letter. ucciso o giu stiziato mediante annegamento,
annegamento, chiuso entro un sacco o legato mani e piedi e con una grossa
dice ancora il pane, quando è azimo o mal lievito e sodo.
avvertenza di appoggiare ai mannellini delle mazzette o delle ciocche di foglia col gambo lungo
372: si trova un giovanottino di sedici o diciassette anni con certi baffetti che spuntavano
domanda mazzetta); percuotera'lo tre o quattro volte il più, scambiando a
. martello usato dall'aguzzino per mettere o levare i ferri ai galeotti. pantera
fori da mina e per abbattere rocce o pietre da pavimentazione. 3. disus
fanno coloro che lavorano figure, vasi o altro lavoro di piastra d'argento,
3. finanz. serie di titoli o di cartelle esattoriali, accompagnati da una
. -anche: numero indeterminato di fogli o di quinterni. arneudo, 1448:
designa un dato quantitativo di fogli bianchi o stampati preso o contato in una sol
quantitativo di fogli bianchi o stampati preso o contato in una sol volta (generalmente 25
, tenere in disparte le carte migliori o disporsele in modo vantaggioso, fingendo di
mettere insieme le meglio a profitto proprio o di qualcuno. 'tutti gli stilli tuoi
, voce lombarda: incaricato delle riscossioni o pagamenti, che presenta più quietanze o
o pagamenti, che presenta più quietanze o bollette in una volta. =
mazzi setole, crini, fibre vegetali o artificiali per la fabbricazione di spazzole,
. -chi confeziona mazzetti di penne o di piume da applicare su cappelli da
che tiene in disparte le carte migliori o se le dispone in modo vantaggioso fingendo
di ginestra, vitalba, salice, vimini o giunchi, tanto che asciugassero;
, servendosi d'un mazzetto, o sia pennello, di setole di porco.
. -ciascuna delle mannelle di una granata o di una scopa. carena,
le quali in numero di tre o quattro, sono legate le une accanto alle
forma di ventaglio aperto; gli stelli o gambi, lasciati in una sufficiente lunghezza
di manico. -quantità limitata di oggetti o prodotti omogenei, tenuti insieme a un'
di uccellini, un mazzetto di fragole o simili gentilezze se le presentavano, ed
vedute e sono allignate che fanno quattro o cinque ciriege grosse vantaggiate, tutte attaccate
unione di piccoli pannicelli, di solette o di altre minute robe, tenute insieme
mazzetto di ragazze. -serie di circostanze o situazioni (per lo più spiacevoli)
, quando sono riuniti con gambo semplice o ramoso ed addossati uno all'altro a guisa
de pisis, 34: l'achillèa bianca o appena rosa, / coi suoi fitti
una varietà prolifera. -mazzetto di maggio o dardo a mazzetto: rametto molto corto
, di insofferenza, di sorpresa, o per accompagnare una domanda).
[la priora] fosse più disgustata o impaziente, gonfiando le gote, battendo il
dello scafo con le due corde o braccioli posti sul ponte di prua
pezzi di legno di una barca o battello, che servono a legare le
mazicati e sterminati, ch'essere uditi o accettati. a. manetti, 36
sopra una spalla una mazza d'argento o di ferro, insegna dell'autorità, accompagnava
dell'autorità, accompagnava il proprio signore o lo precedeva, facendogli sgombrare la strada
abito... perdessero qualsivoglia uffizio o magistrato dentro e fuori della città.
mazza, incaricata di guidare un corteo o una processione, di segnare il tempo
dirigere le cerimonie durante le funzioni religiose o le solennità di corte, regolando specialmente
targioni tozzetti, 12-7-285: fenditori, o mazzieri, che rompono i massi a
. da mazziniano, col sufi, -ismo o -esimo (cfr. rohlfs, 1123
degni tutt'al più d'un mazzini o, peggio, d'un mazziniano. borgese
mazo), sm. quantità più o meno cospicua di fiori, erbaggi, spighe
/ costi, un mazzo di fiori, o diasi in dono. c. ridolfi,
i coltivatori] rovesciare le foglie o spate che ricoprono le spighe [del granturco
, formano la mannella di una granata o di una scopa. baldini,
di fasci di fiori, di foglie o di frutti (ed è usato talvolta
formazione del bozzolo. -mazzo perpetuo o secco: mazzo di fiori (per lo
aspetto originario. 2. quantità più o meno rilevante di oggetti omogenei, tenuti
omogenei, tenuti insieme, nel mezzo o a un'estremità, per lo più
poi successivamente degli altri a vendere palle o mazzi di pesce secco. mazzini,
di chiavi tenute insieme mediante una funicella o un anello (detto portachiavi).
;... appiccasene insieme io o 12, e chiamasi 'un mazzo'.
tenere lana più che di due maestri o mercatanti, a pena di due soldi
: ritrovandosi alcuno di detti mazzi guasti o mal filati, deliberorno che tali mazzi si
tali mazzi si faccino vedere a tre o quattro di detti stamaiuoli, acciò vi
vergogna. -fascio di funi arrotolate o intrecciate. buonarroti il giovane, i-347
raccolti e tenuti insieme da un cappio o cuciti per la cocca. carena
unione di piccoli pannicelli, di solette o di altre minute robe tenute insieme da un
loro stanze di gran mazzi di paternostri o pallottole di corallo di varia grandezza.
metallica. 3. quantità più o meno grande di fogli, lettere,
di v. p. non ricevere doi o tre anni addietro mie lettere, non
mazzi di cartemonete bisunte impiccate per dieci o per venti a uno spillo. govoni
4-63: di'che comperi / quattro o sei mazzi di tordi, e tolgagli
colleghi 'tàccole d'im- multidi 'o 'grive ', cioè mazzi di tordi
da vincoli naturali, da condizioni sociali o culturali affini, da ideali, princìpi
interessi comuni (e spesso esprime ironia o biasimo). pulci, 27-51:
del soprano sparpagliava dei mazzi di note o si alzava in un inno luminoso come
uomini. -andare, trovarsi a o in mazzo con qualcuno o con qualcosa
trovarsi a o in mazzo con qualcuno o con qualcosa: starvi frammischiato, confuso,
, essere del mazzo: essere compreso o annoverato, a ragione o a torto,
essere compreso o annoverato, a ragione o a torto, in una determinata categoria
. -fare un mazzo di qualcuno o di qualcosa, far di tutti o
o di qualcosa, far di tutti o di tutto un mazzo: unire persone
diverse o cose disparate, senza far distinzione;
e non fare uno mazo di uno capo o più di una faczione, componendo '
che fan di tutte un mazzo, / o non le sanno o le san poco
un mazzo, / o non le sanno o le san poco o male, /
non le sanno o le san poco o male, / son pari a quei che
mazzi, in un mazzo: disposto o legato in uno o più fasci (di
mazzo: disposto o legato in uno o più fasci (di cose); in
da rapporti di complicità in faccende ambigue o disoneste. moravia, 12-334: non
. -mettere, porre a mazzo o a un mazzo, in mazzo,
, nel mazzo: riunire, materialmente o idealmente, più persone o cose alla
, materialmente o idealmente, più persone o cose alla rinfusa, senza distinzione di
alla rinfusa, senza distinzione di qualità o di valore; accomunarle sbrigativamente in uno
. -rivendere qualcuno a un tanto o a un soldo il mazzo: sopravanzarlo
nei crocchi. -unire o riunire in un mazzo due o più
-unire o riunire in un mazzo due o più persone: considerarle alla stessa stregua
-mazzatello. pulci, xxx-11-5: o se tu vuoi di fior la mattinata /
. 2. martello di legno o di ferro, per lo più di
in tutte le notti sopra una torre o campanile, e ad ogni ora batte con
caccerà assai manco. -mazzo da o del castello: mazzacastello. soderini,
colpi più tosto spessi che gravi, o sia co 'l mazzo del castello, o
o sia co 'l mazzo del castello, o a mano. 5. grosso
serve per spianare e assodare il terreno o per pareggiare i selciati, le massicciate
essere di pietra col fondo di ferro o di bronzo, entro cui i cenci sono
cui i cenci sono pestati da tre o più mazzi, l'imo accanto all'altro
di pelle, imbottiti di lana o di crino, con manico di legno da
nel destino? -dare un mazzo o di un mazzo sulla testa: percuotere
: 'il deretano', in senso osceno o scherzoso. = voce di area merid
cima ben intagliata cum testa de omo o d'altro animale. sanudo, lii-434
la preda di fresco acquistata, nell'altra o la spada o la mazzoca di ferro
acquistata, nell'altra o la spada o la mazzoca di ferro, [i turchi
alquanto ricercata, fatta con chiome naturali o posticce raccolte in crocchia e tenute insieme
stridenti calzaretti né in capo i mazzocchi o cercini. pulci, ii-136: pel di
. quantità di oggetti riuniti a mazzo o a filza. -anche: mucchio, cumulo
di più fili di seta, lana o simili, legati insieme per guisa che facciano
questa specie di grano, altra specie o qualità non possa precisamente essere che quella
becchettare chicchi spersi di gran gentile o di mazzocchio. -germoglio giovane (o
o di mazzocchio. -germoglio giovane (o anche il fusto) del radicchio,
i-iii-1-91: se vogliamo cesti, grumoli o foglie, ecco la lattuga...
, viii-122: per frutte potrà pigliare o delle fragole o degli sparagi o de'
per frutte potrà pigliare o delle fragole o degli sparagi o de'mazzocchi di radicchio
potrà pigliare o delle fragole o degli sparagi o de'mazzocchi di radicchio. note al
fanno insalate, che sono rinfrescative. o. targioni tozzetti, iii-145: si suol
indivia con foglie lunghe e lisce. o. targioni tozzetti, iii-145: i 'mazzocchi'
stretto e compatto di foglie radicali, o tonache o altri organi, che si
e compatto di foglie radicali, o tonache o altri organi, che si forma alle
ghirlande e mazzocchi. -a mazzocchio o in mazzocchio: in forma attorcigliata o
o in mazzocchio: in forma attorcigliata o aggrovigliata. bresciani, 6-x-151: i
pien di farfallini '. se uno dorme o si trattiene in un granaio, si
diciamo 'il tale ha de'farfallini o delle farfalle ', intendiamo: è mezzo
è mezzo matto e di cervello volante o instabile. e per mazzocchio intendiamo il capo
tronco, cioè scapezzare i sermenti a quattro o sei diti vicino a esso in capo
tepid'acqua, / di pigi a forza o mazzocchiuti
3. agric. battere con la mazzuola o con un bastone (il grano,
di mazzolare), agg. ucciso o giustiziato col mazzolaménto. -anche: percosso
, sm. piccolo mazzo di fiori (o anche di fronde o di erbe;
di fiori (o anche di fronde o di erbe; e spesso esprime un'
fascetto di fiori freschi che soglion mandare o portare per lo più i villani alle loro
signori invece col mazzolino dei mughetti, o con i mughetti all'occhiello.
i... i dicea novelle o stavale a ascoltare / o facea al mazzolino
i dicea novelle o stavale a ascoltare / o facea al mazzolino o alla comare.
a ascoltare / o facea al mazzolino o alla comare. note al malmantile, 1-189
viene, ma sibbene dal giglio'o altro fiore che a lui verrà nella mente
un gran discorrere sul prezzo di garofani o dalie o crisantemi, a secondo delle
gran discorrere sul prezzo di garofani o dalie o crisantemi, a secondo delle stagioni.
edificio; le parti rilevate, colorate o dorate, che incorniciano un dipinto o
o dorate, che incorniciano un dipinto o incastonano un gioiello. cennini,
alcun maestro di mazzonerie, né di giovani o d'altri che gli aiutassero in alcuna
nelli, 42: come peste o mazzucco o varole / v'entra con qualche
42: come peste o mazzucco o varole / v'entra con qualche forestiero
far ritorno. -martelletto di legno o di plastica, usato in lavori di
del paese e alla qualità della persona o del delitto, con la mannara o col
o del delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola o
delitto, con la mannara o col laccio o con la mazzola o pure col fuoco
o col laccio o con la mazzola o pure col fuoco, secondo che i delitti
, 173: talvolta però il principe, o per farsi credere da'missionari per buono
credere da'missionari per buono e zelante cristiano o realmente perché non accudisce a quelle ribalderie
e in passamaneria, congegno di cilindri o rocchetti girevoli, che serve per intrecciare
serve per intrecciare i fili delle funi o delle guarnizioni. citolini, 410:
e gl'istrumenti suoi, cioè i carri o matti o sordi, le masuole,
istrumenti suoi, cioè i carri o matti o sordi, le masuole, i molinelli
girano allorché si lavorano spaghi, fimi o gomene; allato o al di
, fimi o gomene; allato o al di sopra di essa vi è il
sporgente. carena, 1-325: 'mazzuola'o 'mazzetta', è un cilindretto di legno
se i puntali delle stringhe son di argento o di oro, se le punte del
le punte del collaro son dall'ago lavorate o dalle mazzuole. genovesi, 5-86:
geometria e delle altre scienze, presto o tardi ci converrà... filare
8. tipogr. martello, di legno o di acciaio, che serve a livellare
, sui tendini delle zampe del cavallo o di altri animali; ganglio.
letter. piccolo fascio (di fiori o anche di fronde o di erbe);
fascio (di fiori o anche di fronde o di erbe); mazzetto, mazzolino
baccelli, e talora un mazzuol di cipolle o di scalogni. sacchetti, 67-38:
nell'acconci are i mazzuoli di rose o d'altri fiori sì fattamente valea, che
, che agevolmente qualunque faccia di uomo o di donna con quelli solea figurare.
deve: / se quattro chioccioline, o qualche foglia / d'appio, o voglia
, o qualche foglia / d'appio, o voglia un mazzuolo di serpillo.
scalpellino, di peso ridotto, con o senza penne, con cui si batte
con cui si batte direttamente sulla pietra o sullo scalpello per sbozzare i blocchi appena
martello a testa quadra, di ferro o di legno, usato nella scultura.
e anni, sotto la crudeltà del vento o la ferocia del sole, adoprai il
duro, a testa piana, cilindrica o rotonda, con manico corto e rotondo,
il roncolo, il falcino, due scalpelli o sgorbie, l'una grande e l'
pure sul manico di scarpello, pedano o simile, non mai su chiodi né contro
senza penna, che serve a scarpellare o lavorar il ferro a morsa.
, e appresso il cavare il lino o 'l canape, cacciarne il seme,
4. disus. piccolo battaglio di orologio o soneria; martelletto. nomi,
mbèh), inter. esclamazione interrogativa o dubitativa che indica sorpresa o curiosità:
esclamazione interrogativa o dubitativa che indica sorpresa o curiosità: ebbene, e allora,
. e. cecchi, 5-205: due o tre giovinastri bevevano il ponce e giuocavano
parti del discorso, della prop. o del periodo lo separano dal verbo reggente.
., 1-109: me perché fuggi, o donna del mio core, / cui
così inanti posti al verbo, uno o più particolari vi s'interpongono, non più
-quando è seguito da un attributo o da un'apposizione. tasso,
per minacciarme: / 'così fanciulli o femine spaventa, / o altri
fanciulli o femine spaventa, / o altri che non sappia che sieno arme;
man sue. tasso, 18-31: o vieni a mover guerra, a discacciarme,
vedrai seduto / sulla tua pietra, o fratei mio, gemendo / il fior de'
funzione di soggetto di prop. soggettive o oggettive. dante, purg.,
4. in funzione di predicato nominale o di compì, predicativo. caro
, vuole esser me in ogni cosa, o più tosto che io sia lui.
me! ». petrarca, 70-18: o me beato sopra gli altri amanti!
vita amato. lippi, 8-67: o perfido giuocaccio! o maladetto / chi t'
, 8-67: o perfido giuocaccio! o maladetto / chi t'ha trovato,
termine, di moto a luogo reale o figur., di dativo etico (talvolta
fuggisti in compagnia dell'ore, / o dea!... / però mi
, 141: ecco, men vado, o mia nemica, e lascio / qui
dovea, ricercandomene egli con tanta instanza o per tante lettere, non pigliare a difendere
, di termine, di dativo etico o di moto a luogo reale o figurato,
dativo etico o di moto a luogo reale o figurato, talvolta con valore intens.
: dicono..., o giovani donne,... che voi
anima mia, / il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia! /
il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia! / il tuo canto
poesia! / il tuo canto, o padre omero, / pria che l'ombra
ombra avvolgami! gozzano, i-126: o cuci i lini e canti e pensi a
richiamo. -con uso enfatico, pleonastico o rafforzativo. firenzuola, 648: ma
me, con valore di specificazione possessiva o attributiva: che mi appartiene, mio.
che ha la mia persona come oggetto o come causa finale dell'operare.
complesso della mia persona rispetto a una o a più sue parti. tasso
parti. tasso, 16-40: o tu che porte / parte teco di me
me, parte ne lassi, / o prendi l'una o rendi l'altra,
ne lassi, / o prendi l'una o rendi l'altra, o morte / dà
prendi l'una o rendi l'altra, o morte / dà insieme ad ambe.
a dove. boccaccio, iv-15: o figliuola, a me, come me medesima
, 704: è cuoco in corte o monaca in monastero che faccia un erbolato
. seguito dagli agg. dimostrativi medesimo o stesso, acquista un accentuato valore intens.
pone in risalto l'identità di chi parla o agisce: me in persona, proprio
studio della eloquenzia àe fatto più bene o più male agli uomini et alle cittadi
quest'arme / e di buono o di reo nulla celarme. ariosto, 13-81
lavoro. filicaia, 2-1-14: sento o sentir parme / sacro furor, che di
quanto cosciente di sé, di fronte o in contrapposizione all'oggetto (definito anche
, quella parte di me che non sa o non s'avvede d'esser in me
sensibili] la scienza del « me » o dell'« io », per esprimere
vero me: per affermare, promettere o minacciare, quasi giurando. fanfani,
-da me: da solo, senza aiuto o intervento d'altri, con le sole
nella mia coscienza, nel mio intimo o, anche, nelle mie capacità,
puro e giocondo: / non sangue o teste, io voglio, in conclusione,
parte mia, per quanto mi concerne o dipende dalla mia volontà o possibilità.
mi concerne o dipende dalla mia volontà o possibilità. cavalca, 16-2-203: non
angoli della bocca. -quanto o in quanto a me; quant'è a
, per quanto dipende dalle mie possibilità o dalla mia volontà. boccaccio, dee
d'azzardo nel quale le vincite o le perdite dei giocatori sono segnate da
ferma dinanzi alle varie figure, vincenti o perdenti, dipinte in circolo intorno al
nel mezzo, che segna la perdita o la vincita secondo la figura su cui si
familiarmente la mea, donna della campagna o del volgo ». mèa2,
= deriv. dal venez. mèta o mèda, per sincope, dal lat
familiarmente, di qualunque cosa l'uomo o sul serio o per celia si chiami
di qualunque cosa l'uomo o sul serio o per celia si chiami in colpa,
ch'egli confessa d'avere errato o si chiama pentito. 'ora dice mea
adoperata nella frase 'dire mea culpa 'o simile, a denotare che alcuno riconosce
stabilmente attaccato, conformato in massa emisferica o sferoidea, colla superficie convessa, scavata da
livello del mare; ansa. -meandro divagante o instabile: quello che cambia facilmente
247: sfrondate, / ilari carolando, o verginette, / il mirteto e i
di un segno, di un'immagine o di una struttura materiale, di un
, e in alcuni luoghi strettamente uniti o stivati. r. cocchi, 1-33
sono distese a foggia di veli più o meno grossi, addosso alle descritte in
erano spente ad una ad una, o a gruppi, trascorrendo per gli anditi
; dedalo, labirinto; luogo, edificio o complesso di edifici in cui è difficile
lo più improvviso, a traiettoria curvilinea o a spirale; giravolta, volteggio,
torcimenti e svolte per sottrarsi agli impacci o naturali o artatamente opposti. monti
per sottrarsi agli impacci o naturali o artatamente opposti. monti, x-1-165: con
arte classica, rinascimentale e neoclassica, o come ricamo o guarnizione nell'abbigliamento,
rinascimentale e neoclassica, o come ricamo o guarnizione nell'abbigliamento, nelle acconciature,
ressero lungamente a fronte del meandro greco o della casta curva del vaso etrusco.
8. situazione complicata, insolubile o comunque difficile da chiarire e da risolvere
risolvere; questione controversa, problema complesso o inestricabile. -anche: difficoltà, complessità
inestricabile. -anche: difficoltà, complessità o complicazione di questioni, idee, concezioni
si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe.
(per lo più sottile, astuto o, anche, ambiguo, disonesto).
altra in modo da formare un quadrato o un rombo, ma tali che,
, via tortuosa ', da maeander o maeandrus, fiume dell'asia minore,
addiviene, dalla carne de'quali, o diritto meando il raggio per la rettezza delle
la rettezza delle vene e de'pori o per vari semi e diversi andirivieni un
3-1-458: son forse qui intorno voragini o meati nel fondo del mare, per
non posson scapparne tutti ad un tratto o molti insieme, ma solamente pochi per
in italia; nidificano in luoghi nascosti o rocciosi (megachile muraria) oppure nella
di notevoli dimensioni, di forma tondeggiante o ovoidale. = voce dotta,
dell'esofago, che può essere congenita o causata dal cardiospasmo. = voce
abnorme dell'esofago; può essere congenito o di origine morbosa e causa gravi disturbi
2. figur. mezzo di comunicazione o strumento di informazione che amplifica e dà
di grandi chiazze papulose, rosee o violacee, le quali regrediscono in un
cibele, detta la 4 gran madre 'o 4 megale '. = voce dotta
-abito mentale: disposizione abituale, congenita o acquisita, a pensare in un determinato
gozzi, i-5-158: fino a quanto, o sconsigliati, o ciechi degli occhi mentali
fino a quanto, o sconsigliati, o ciechi degli occhi mentali, starete voi senza
vivente non ebbe mai. -riserva o restrizione mentale: atto con cui qualcuno
al momento di manifestare un'opinione o di formulare una promessa o di assumere un
opinione o di formulare una promessa o di assumere un impegno, per gravi
un impegno, per gravi ragioni modifica o limita dentro di sé la portata delle
di sé la portata delle sue affermazioni o subordina mentalmente l'adempimento della promessa o
o subordina mentalmente l'adempimento della promessa o l'osservanza dell'impegno al verificarsi di
v.]: 'riserva mentale 'o, più comune, 'restrizione mentale
'restrizione mentale ': quando pronunziansi parole o fan- nosi cose le quali par che
far meno che non paia volere, o di approfittare d'una qualche ambiguità o d'
, o di approfittare d'una qualche ambiguità o d'altro pretesto per disdire le cose
altro pretesto per disdire le cose dette o interpretarle in modo diverso e fors'anche
, non sé, da pericoli, o di risparmiare lo scoppio di male peggiore
2. che richiede l'uso, più o meno assiduo, delle facoltà intellettuali;
l'interiorità dell'uomo; che allieta o affligge lo spirito (una gioia, un
spazio. panziera, 1-28: e'peccati o sono puri mentali, o sono mentali
e'peccati o sono puri mentali, o sono mentali e corporali. boccaccio, viii-i-
cioè che alcune d'esse sieno mentali o intelettive, e alcune morali. fiamma
procella / solo racqueta la tua vista, o mare, / sola imago quaggiù dell'
mosco (v. mosco1) o, anche, di altri mammiferi;
prima cosa si piglia una casa a fito o per mesi o per anno, secondo
piglia una casa a fito o per mesi o per anno, secondo che si disegna
movimento della persona, di un arto o di una parte del corpo, per lo
brusco, diretto a compiere un'azione o anche a esprimere uno stato d'animo
vocali non si proferano con quello empito o sforzo o mossa di bocca con la
si proferano con quello empito o sforzo o mossa di bocca con la quale si
lo scopriva tutto. -movimento più o meno brusco di un animale; scarto
cellini, 862: per traverso hai [o granchio] la mossa, / mordace
2. gesto grazioso e leggiadro o anche affettato e lezioso; atto o
o anche affettato e lezioso; atto o comportamento singolare, imprevedibile. ferd
con un ampio inchino, nel ritornello o nel finale della canzone. bocchelli,
mossa! ». -gesto procace o triviale di adescamento. pasolini,
e la luna e diede la loro fermezza o la lor mossa in giro alle stelle
tempo, il più lontano segnale di nuvole o di vento, attaccatevi alle corde e
di una regione; andamento estremamente vario o direzione di una catena montuosa.
truppe da un luogo a un altro o in posizioni diverse di un campo di
partic.: manovra di un mezzo navale o di una flotta. benvenga,
estens. spedizione militare diretta a conquistare o a colpire un determinato obiettivo; impresa
del regno. -mossa d'armi o delle armi: insieme dei preparativi di
-partenza per la caccia (anche in pitture o sculture). baldinucci, 2-6-192
partenza da un luogo di una persona o di un popolo; avviamento di un corteo
un popolo; avviamento di un corteo o di un accompagnamento più o meno numeroso.
un corteo o di un accompagnamento più o meno numeroso. giamboni, 4-364:
case loro, acciò che neuna speranza o disiderio avessero d'addietro tornare, mossero
di un processo evolutivo; base culturale o politica dalla quale si sviluppa un progetto
politica dalla quale si sviluppa un progetto o un'impresa; punto di partenza.
mento il po, moto di estensione o allungamento l'a- pennino.
ben facile la mossa di questa brigata o tribù che dal centro degli orridi nostri
, i-273: dicendo euribiade: « o temistocle, son battuti quelli che ne'
-atto calcolato che deriva da astuta accortezza o, anche, da finzione e simulazione;
io. inizio di un'azione o di un'impresa vasta e complessa.
mosse. -scoppio di un tumulto o di una guerra. machiavelli, 1-vii-21
della guerra. — decisione o determinazione di fare qualcosa; iniziativa,
. se questo è motivo del duca o pure mossa di costui. v.
dell'ani me. cesarotti, 1-xv-15: o vecchio, altre volte ancora ti esortai
il suo consenso. 11. pensiero o immagine che costituisce lo spunto di un
costituisce lo spunto di un componimento letterario o ne è un aspetto fondamentale; ispirazione
più comune degli stornelli. -locuzione o espressione idiomatica. galeoni napione, xix-4-683
indurito, e per il primo tempo o la prima mossa basta il piccolo scasso che
mento. 13. archit. linea o settore in cui un elemento architettonico curvo
dei mezzi usati per dominare un mercato o perridurre al minimo le perdite. 15
scacchi, spostamento di un pezzo (o eccezionalmente di due, nell'arrocco con
forzato1, n. 11; mossa illegale o legale, se è in contrasto o
o legale, se è in contrasto o no con le regole del gioco;
regole del gioco; mossa in busta o segreta, quella che, dovendosi interrompere
con gli occhi bendati] dalle tre o quattro gite di alcuni pezzi in poi è
diciamo: 'è stata una buona o una cattiva mossa. quella mossa è
quella mossa è stata la vincita 'o 'la perdita del giuoco'. cassola
di residui organici provocata da un purgante o da cause patologiche; scarica di diarrea
andamento particolare, carattere di un tratto o dell'insieme di un brano strumentale o
o dell'insieme di un brano strumentale o vocale. - in partic.: progressione
scult. atteggiamento del corpo, movenza o gesto ritratto in un quadro o in
movenza o gesto ritratto in un quadro o in una statua. bottari,
da pipistrelli fino all'idealità delle gru o alla gravità serena delle civette. d'
-bastare la mossa: essere sufficiente o apprezzabile l'intenzione (e può anche
iron.). -dare la mossa o le mosse; dare mossa: dare
scivolare nel peccato quando l'occasione o il desiderio davan la mossa. -comunicare
senno, non so se per l'età o per il vino, dava la prima
? botta, 6-i-139: i caporioni o caporali erano sei, ciascuno dei quali
si propagava. -essere tiniziatore o l'ispiratore di un nuovo indirizzo culturale
l'ispiratore di un nuovo indirizzo culturale o artistico. guarini, 2-78: -cominciando
, in ogni paese, l'uomo o gli uomini che han data la mossa a
a quanto il loro esempio sia giovato o dove abbia cominciato a reprimere le utili
posteriori. -dirizzare, indirizzare le mosse o la mossa'. mettersi in viaggio verso
al fine il suo gatto frugato: / o ringraziato, dice, sia minosse,
, significa la terminazione di qualsivoglia evento o negozio. panciatichi, 194: scrivo
mosse: essere in procinto di partire o di accomiatarsi; trovarsi in viaggio.
, non so ancora se per genova, o per modena. monti, v-396:
al solicchio. — fare mossa o la mossa: allontanarsi da un luogo
sfogo. un'avanzata; preparare o compiere un'azione o un'esercitazione militare
un'avanzata; preparare o compiere un'azione o un'esercitazione militare o navale.
compiere un'azione o un'esercitazione militare o navale. a. pucci,
un procurarmi morte. -fare mossa o la mossa di qualcosa: fingere di
-non potere, non sapere contenersi o stare alle mosse; non stare,
non riuscire a trattenersi; mostrare impazienza o ansia di fare, non riuscire a
, significa 'non aver pazienza 'o 'sofferenza; ma pel gran desiderio
il suo cuore... bisognava o stabilire la meta al cordoglio o porre
. bisognava o stabilire la meta al cordoglio o porre le mosse allo sdegnato con la
-prendere, pigliare, togliere le mosse o la mossa: partire da una località
-mettersi in marcia per una spedizione militare o muoversi per l'assalto. calandra,