sappiamo quale sortiremo / domani, oscuro o lieto. 11. quieto,
giocar per far onore / ad amico o a segnore, / che tu giuochi al
tratta argomenti allegri; che ha carattere o tono gioioso (una composizione letteraria).
versi lieti, / quel canta eroici o qualche oda leggiadra. petrocini, lvi-328
lvi-328: io che seguo di marte, o regia sposa, / sotto 'l gran
. 14. allietato da prosperità o da circostanze favorevoli (un evento,
goderne. graf, 5-771: o non potreste / per miracolo far che
-fare, rendere lieto (o più lieto) qualcosa: conferirgli (
più lieto) qualcosa: conferirgli (o accrescergli) giocondità, leggiadria, gaiezza
secoli il silenzio. -fare lieto viso o lieta cera: mostrarsi allegro, felice
fatevi lieti nel signore e rallegratevi, o giusti. petrarca, 53-41: come
pesa poco; che non è o non pare, soggetto alla legge di gravità
aria, bisogna che sia più grieve o leggeri; se fia più grieve, caderà
sparve come fumo leve / al vento o nebbia al sole arida e rara.
errando / un avanzo di nubi, o si disperde / sulle cime de'monti il
i fiori e l'erba, / o dove vince lui il ghiaccio e la neve
et ov'è chi cel rende, o chi cel serba. leonardo, 7-i-34:
, gracile, esiguo: il corpo o un membro). crescenzi volgar.
come scola. lamenti storici, iv-75: o gran cugin, tu fusti pronto e
/ quando dal mio lavoro, / o la tua lieve mano / od il
le forme belle. pascoli, 723: o psyche,... / più lieve
pianura. 11. che sale o scende a poco a poco, gradatamente
sottili e lente (la pioggia) o a larghe falde (la neve);
. i. frugoni, i-2-279: [o versi miei], su via pronti
monti. 17. che esprime o lascia trasparire gentilezza o spontanea eleganza (
. che esprime o lascia trasparire gentilezza o spontanea eleganza (la voce, il discorso
, 10-119: val la pena aver fame o esser stato tradito / dalla bocca più
. che suscita un'impressione di leggerezza o di aggraziata fragilità; delicato, aereo.
19. figur. che ha o mostra debolezza di carattere; che agisce
nascoso è conosciuto, che sia lieve o vaniante o pieno di sozzura, ovvero
conosciuto, che sia lieve o vaniante o pieno di sozzura, ovvero, per
dubbio per quanto riguarda gli ultimi tre o quattro anni della nostra convivenza.
che non sa se sia / spento dolore o gioia che non fu. 22
. 22. privo di nerbo o di validità (un'opera poetica,
. 24. che non comporta dolore o sofferenza; che si sopporta o si
dolore o sofferenza; che si sopporta o si ripara facilmente (una pena,
? lemene, i-292: cresca, o saggio chiron, l'achille augusto; /
26. che si può conseguire o compiere senza difficoltà e con prontezza;
non saria leve. petrarca, 311-9: o che lieve è inganar chi s'assecura
d'amor dura, / se l'occhio o '1 tatto spesso non faccende. alamanni
-ti sia lieve la terra; il terreno o il suolo ti sia lieve; sia
contenta questa corte, / alfa e o è di quanta scrittura / mi legge amore
quanta scrittura / mi legge amore o lievemente o forte. 5. con
/ mi legge amore o lievemente o forte. 5. con leggero e
; tranquillamente; in buone condizioni fisiche o morali. -anche: con incomodi o
o morali. -anche: con incomodi o inconvenienti trascurabili. dante, par.
coscia lievemente. carducci, ii-9-67: o euthanasia invocata dai greci, anch'io
levemente in questo mundo. stefano protonotaro o pier della vigna, 415: quand'
quale lingua sì d'eloquenza splendida o sì di vocaboli eccellenti facunda sarebbe quella che
, iii-3-165: breve e amplissimo carme, o lievemente / co 'l pensier volto a
altri migliori / l'alighier ti profili o te co'fiori / colga il petrarca lungo
cecchi, 9-63: in sue opere giovanili o non affatto tarde... ad
: elle non ti metteranno in disputare o discutere... che troppo abbia
/ che levitasse il pane a stento o tedio / e non avesse fermento né
, 109: chi fa miglior pane, o una che abbi sollecitudine, o una
, o una che abbi sollecitudine, o una che non vi pensi? chi
[del sasso alluminoso calcinato] o effetto dell'anaflìatura si principia a distinguere
crescere di volume (la calce viva o il gesso irrorati di acqua).
alla molinara » cotta sul « testo » o sotto la cenere della fogara.
: costituito da colture di saccharomycescerevisiae, o preparato usando i residui della fermentazione del
fabbricazione della birra. — lievito chimico o minerale: prodotto chimico di varia natura
polvere di lievito, pane di crusca o di pane grosso. maestro martino, lxvi-
nel- l'arterie dell'utero abbia stagnato o stagni parte del sangue, e quivi
, un tale quale si sia lievito o fermento acido, di natura
proprie sete con quel mangano o organzino o altro istrumento... e cavarne
... e cavarne matasse grandi o piccole, sete sottili o grosse, come
matasse grandi o piccole, sete sottili o grosse, come più gli aggrada.
interna di una conca riscaldata elettricamente o col vapore (ed è, per lo
4. ant. macchina per sollevare o spostaregrossi pesi; argano. giraldi cinzio
mangano: venirsi a trovare, con o senza colpa, in una condizione di
di sotto, quanti ne coperse, schiacciò o sbaragliò, e di sopra si tirò
di manganese, di colore rosso bronzeo o ramato. = voce dotta, comp
. -oso, che indica ossiacidi inorganici o sali derivanti da elementi a basso grado
che è presente, in cristalli prismatici o tabulari di colore nero, nelle pegmatiti
morti, in camion, in carretto o sulle proprie gambe, gli animali mangerecci
e. cecchi, 5-468: piova o tiri vento, sia caldo o sia
: piova o tiri vento, sia caldo o sia freddo, lunedì, giovedì o
o sia freddo, lunedì, giovedì o domenica, il vaticinio è implacabile nella
salvini, v-384: i guadagni illeciti o estorti si dicono mangerie. muratori,
prepotenze, mangerie del pubblico, micidiari o turbatori della pubblica tranquillità. bicchierai,
genere. 2. imposta arbitraria o eccessiva; pedaggio esoso, tangente.
, per tributarli e metergli qualche taglia o sia mangiaria. sanudo, v-988: à
lo passato. guadagnoli, 1-i-21: o fosser gli stralocchi dei maggiori, /
fosser gli stralocchi dei maggiori, / o nuovi impicci, o mangerie legali, /
maggiori, / o nuovi impicci, o mangerie legali, / il fatto è
: 'mangia ': il mangiare, o piuttosto il tempo in cui una
dir qual sia più, vóto, vóto o satollo; / * quid eris
quid eris mihi? '. il mangia o 'l magno apollo. note al malmantile
serve per intendere con derisione un bravo o valente, quasi voglia mangiare le persone
i suoi sperperi * mangiaguadagni 'o anche semplicemente * mangia ');
] la volta da un pozzo, / o al dio mangia- bambin fame un regalo
scia d'acqua, mangiarospi. tualmente cipolle o cibi ugualmente considerati 2. ornit
. ostenti ferocia, e creda o cerchi di spaventare le persone mangiacarte
e dormire; fannullone; riproduttore o videoregistratore di immagini e poltrone.
. suoni che funziona mediante film o nastri con dossi, i-165
lo conobbe?... un mangiadòrmi o tenuti in cartucce, in cassette
tenuti in cartucce, in cassette o in scatole; faccia di mascarpone
questo vento, detto da noi traversone o mangiafango, è di sua natura freddo
... però lo chiamano mangiafango o traversone. tommaseo [s. v.
invar. ant. che consuma o incide il ferro (uno strumento utensile,
sella e dice a l'avversario: o smonta, / o ch'io ti sventro
a l'avversario: o smonta, / o ch'io ti sventro questo mangia fieno
. cinem. videoripro duttore o videoregistratore. = comp. dall'imp
. invar. chi si nutre soltanto o prevalentemente di cibi a base di frumento
settembrini, 195: essi mangiafruménto o se ne dovettero portare [di frumento
. invar. striscia di panno o di tessuto posta sulla bocca di un calorifero
chi vive alle spalle altrui senza lavorare o lavorando poco o svogliatamente; fannullone,
spalle altrui senza lavorare o lavorando poco o svogliatamente; fannullone, ozioso, scio
di dargliele. garzoni, 7-582: ceretani o cantinbanchi che più presto mangiaguadagni puon dimandarsi
bevisiero. bisogna poi anche essere bevilacqua o annac- quavino, mangialésso, mangiaminestre e
da parola greca significante fare cose lascive o vero altre parole significanti mangiamenti. ammirato
soldati si servissero di loro servi o di bestie, ma tutto quello che apparteneva
, ma tutto quello che apparteneva a arme o a mangiamento sei portassero sulle loro spalle
questo che io reciterò con quelle elisioni o mangiamenti della * s 'in fine delle
nostra montagna inferiore, volgarmente detto frizelane o frezelana, vecchi rotoli insegnano che si chiamava
essere un mangiamento di cuore: causare o soffrire il tormento interiore che deriva da
interiore che deriva da una convivenza difficile o da un grave dissenso. tommaseo
di cuore'dicesi della difficoltà, pena o simili che è l'aver a convivere,
è l'aver a convivere, combattere o simili, con alcuno. p. petrocchi
bevisiero. bisogna poi anche essere bevilacqua o annac- quavino, mangialésso, mangiaminestre,
ingiurioso. giusti, 4-i-181: o mangiamoccoli, / che a fare un
sono avvolti i nastri magnetici da riprodurre o da registrare. montale,
, 6-82: altrove senza l'epiteto o aggiunto discretivo, come 'autophorbos,
2. region. compenso in denaro o in natura per un servizio disonesto.
quattr'occhi però tutto questo: o che non avesse a sentire qualch'un de'
per un ufficio che non sa svolgere o svolge male, svogliatamente. de
, mangiapagnòtte. passeroni, 7-67: o lettor mangiapagnòtte / che non pensi che
poveri padri, questi suggettini, o questi son maiuscoli a segno. faldella,
per lo più, come epiteto scherzoso o ingiurioso dei tedeschi). -anche
cortigiani, / che son? mangiapatate o mangiapani? c. arrighi, 2-12
. v.]: 4 mangiapere 'o 4 mangiapéro ': specie di
di mangiare1 e pera (v.) o pero (v.).
poco. arlia, 1-211: 'mangiapolenta'o 'polenda': colui che nelle sue azioni
non vien da'dei / alcuna indegnazione o pur gastigo. idem, v-429: atjuópopou
mediante la deglutizione e dopo una più o meno prolun gata masticazione,
gata masticazione, alimenti solidi o pastosi, al fine di sfamarsi
portare alla bocca, consumare, o anche assaporare, gu stare
bufolo, e tre staia di pan o piùe, / e bevvono a bigonce.
dante, inf., 32-134: o tu che mostri per sì bestiai segno
mai d'aver veduto vi raccorda / o rapportato v'ha fama all'orecchie /
/ la vita. -consumare un pasto o i pasti giornalieri (far colazione,
guarda e considera bene con cui tu manichi o bei. compagni, 2-13: messer
-sottoporre a un processo di erosione più o meno lenta e profonda. sanudo,
importa ch'l foco me manzi, o una fera, o il tempo sepoltura d'
me manzi, o una fera, o il tempo sepoltura d'ong'uno? govoni
viva. 6. pronunciare male o in modo incompleto una parola, una
tralasciare, sopprimere nella pronuncia o nella scrittura; elidere, troncare.
sonetto con questo principio, senza collidere o, vogliam dire, far mangiare la vocale
azzurro. algarotti, 1-vii-33: in cinque o sei giorni e'diede a questa pittura
più elleno sono innalzate sopra un piedestallo o basamento, men lunghe compariscono. esposte
lunghe compariscono. esposte all'aria aperta o sopra un fondo oscuro, paiono minute
. 10. occupare ui \ o spazio; invadere, ricoprire, sottrarre
. farsi consegnare, approfittando dell'inettitudine o dell'arrendevolezza altrui e servendosi per lo
per lo più di mezzi illeciti, denari o beni materiali; estorcere, carpire qualcosa
con avidità sfrenata, fare guadagni illeciti o speculazioni spregiudicate, abusando della propria
anche assol. salvini, 13-129: o regi, voi / che mangiate regali,
circostanze e a situazioni che sono occasione o causa di gravi danni materiali o di
occasione o causa di gravi danni materiali o di rovina economica. -anche assol.
da'cambi, e'quali non si fermano o diminuiscono mai, ma sempre camminano e
bene che costituisce fonte di spese cospicue o è caratterizzato da un elevato costo di
14. sperperare le proprie sostanze o anche quelle di altri; dilapidare,
mangiate. massaia, x-75: spesi, o meglio, mangiatisi gli undicimila scudi (
l'intenzione di combattere in un modo o in un altro gli altri giornali e
assorbire i loro associati e lettori, o che ci verrebbe a fare nel mondo
, che si mangiavano i popoli, scacciò o uccise. -schiacciare sotto il peso della
peso della propria superiorità fisica, morale o intellettuale; superare di gran lunga.
che si riscontrino nella selva primitiva o nella selva civile è « io ti voglio
civile è « io ti voglio mangiare » o « io ti voglio ingannare ».
, rovinare. savonarola, 7-ii-21: o tepidi, guardatevi che la figliuola non
il 'budda 'l'aveva ammaliata o, come là si esprimono, mangiata
21. gioc. nei giochi delle carte o della scacchiera, prendere una carta o
o della scacchiera, prendere una carta o un pezzo all'avversario, secondo date
scacchi; e dicesi di quelle carte o di quei pezzi che sono da più di
, e hanno perciò virtù di prenderli o di toglierli di mezzo. e si dice
li maneggia, rispetto alle carte o ai pezzi dell'avversario. tozzi, v-258
squarciare, spazzare via, in tutto o in parte, lo scafo, la velatura
scafo, la velatura, le murate o altre parti di una nave. -anche:
lacera, squarcia e porta via la roba o le vele d'un bastimento. si
di marina, 426: una nave (o altro) è mangiata dal mare quando
modo da impedire a un'altra imbarcazione o a una vela di poppa di prendere il
24. venat. mangiare la botta o il piombo: fare in modo che
? -cominciare a mangiare: prendere o riprendere a nutrirsi (un malato in
a nutrirsi (un malato in convalescenza o un bimbo dopo il periodo di allattamento
quel poco di pane che aveva, o ciò altro che fosse da mangiare. boccaccio
pane né altre cose da mangiare o da bere si ponea giammai, se prima
è gallicismo veramente nauseante. -da mangiare o che mangiare (con valore di sostant
per il proprio sostentamento; quantità più o meno cospicuadi vivande. poliziano, 1-697
a disposizione il necessario per il pranzo o per la cena; far pranzare o cenare
pranzo o per la cena; far pranzare o cenare a proprie spese, invitare a
a proprie spese, invitare a pranzo o a cena. -in partic.:
, senza guardare se gentile uomo è o villano, povero o ricco.
se gentile uomo è o villano, povero o ricco. -dare mangiare, dare
. -dare mangiare, dare da o a mangiare, far mangiare qualcosa a
ogni serratura difficilissima io sicuramente aprirei, o maggiormente quelle di quelle prigione, le
mantenere. -mangiare a, da o tra due ganasce, a doppie,
: mangiare bene e senza far rosumi o tozzi. - mangiare alla
, smoderata. fagiuoli, 1-4-418: o vè bel vantaggio, levarmi due bocche
: v. spalla. -mangiare bene o male: disporre di vivande scelte,
inimici. arlia, 1-211: 'mangiar bene o male'in un luogo vale che si
un luogo vale che si danno buoni o cattivi cibi. es.: « nell'
, n. 3. -mangiare cacio o del cacio: commettere un errore o
o del cacio: commettere un errore o procurarsi un danno più o meno grave.
un errore o procurarsi un danno più o meno grave. tommaseo [s.
. cacio]: 'mangiare cacio 'o 'del cacio 'diciamo dell'ingannarsi
. -mangiare come un lupo o come i lupi: v. lupo
17. - mangiare da re o come un re: v. re.
imperadore? -mangiare di grasso o di grassa: v. grasso1,
n. 3. -mangiare di magro o da magro: v. magro,
, mangiare e dormire; non fare o non sapere fare altro che mangiare e bere
vita materiale; vivere, campare più o meno spensieratamente. guittone, xx-79:
frutto delle fatiche altrui, senza lavorare o lavorando poco, svogliatamente; farsi mantenere
. -mangiare la cupola del duomo o il bene di sette chiese (con
1-211: 'mangerèbbe la cupola del duomo o il bene di sette chiese 'ec
coprirlo di baci, baciarlo appassionatamente, o anche con intensa tenerezza. tommaseo
: sbaciucchiare per tenerezza abbandonata, affettata o sincera che sia. più comune che
mangiarsi uno 'vale sopraffare con parole o bravate, usargli angherie o violenze..
con parole o bravate, usargli angherie o violenze... dicesi anco:
... dicesi anco: 'mangiare'o 'mangiarsi uno come il pane'. e
forza. -mangiare, mangiarsi qualcuno o qualcosa con gli occhi: fissarli intensamente
amore, desiderio intenso, bramosia (o anche avversione, dispetto, rancore,
]: 'mangiare con gli occhi cosa o persona ': riguardata con brama impronta e
con gli occhi': vale guardarlo fiso o con affetto disordinato. verga, i-143:
non si dovesse attuare una data condizione o, anche, se si dovesse verificare un
n. 47. -mangiare pane pentito o del pan pentito: -mangiarsi qualcuno in un
: v. ri- non avere da o che mangiare: mancare, spettivamente due
, tre, quattro, ecc. abitualmente o occasionalmente, del cibo neces- mangiare per
non aver pane da mangiare 'è più o darla in pegno o venderla per nutrirsi
'è più o darla in pegno o venderla per nutrirsi o provvedere ad altre
darla in pegno o venderla per nutrirsi o provvedere ad altre necessità. boccaccio
di solito con lui comune la mensa; o anche trovarsi di solito a tavola seco
mangiare sangue e carne. -mangiare sapone o il sapone: v. sapone.
razionale. -mangiare sopra una cosa o una persona: approfittare senza scrupoli della
v.]: 'mangiar sopra una cosa'o 'una persona ': vale farvi sopra
v. spinacio. -mangiare una costola o le costole o le ossa o una
. -mangiare una costola o le costole o le ossa o una spalla a qualcuno
costola o le costole o le ossa o una spalla a qualcuno: sfruttarne la generosità
n. 11. -mangiarsi il cervello o le midolle: arrovellarsi, lambiccarsi,
n. 24. -mangiarsi la parola o le parole: v. parola.
è sicuro mai d'essere come santo o come angiolo). ibidem, 210:
nei cibi va poi soggetto a forti indigestioni o altri incomodi di salute, e può
azienda, si prepara il proprio danno o la propria rovina). ibidem [s
vivere permangiare: erra chi non sa condurre o concepire la vita apprezzandone i valori superiori
valori superiori rispetto a quelli puramente materiali o fisiologici. boccaccio, viii-1-33: li
. -chi non lavora non mangia (o non mangi): v. lavorare
. 24. -lupo non mangia lupo o carne di lupo: v. lupo
nel prendere cibo al fine di nutrirsi o anche solo per diletto; qualità
si purga nel fiume,... o de la temperanza ch'egli usa nel
i-136: vegnendo a le fiate / mangiari o fructa, lodo chi schifare / sa
i fanciulli, vari e dilicati mangiari o altri ornamenti, ma, contento di
hanno gran quantità di dattoli, susine o prugne secche di varie sorte, le
farà imbrossinare per la bocca / uno o doi perlicocca amantacate, / dui carozze
5. locuz. -all'ora o in sull'ora del mangiare: nel
mangiare nel gozzo: immediatamente dopo pranzo o dopo cena. tommaseo [s.
-dopo, appresso, dietro mangiare o il mangiare: dopo colazione, dopo
il mangiare: fare preparare una vivanda o un pasto completo. boccamazza, i-1-360
-il mangiare va fra giubba e camicia (o fra gonna e camicia): v
attributivo. mal mangiarino: smodato desiderio o possesso di guadagni, per lo più
invar. macchina mangiasòldi: apparecchio automatico o semiautomatico (tipico negli stati uniti)
funziona mediante l'introduzione di una moneta o di un apposito gettone e consente la
e consente la vincita di premi in denaro o in oggetti. = comp.
abbondante di un cibo molto appetitoso o inconsueto e raro; scorpacciata. allegri
padroni fanno ai sottoposti un desinare, o una merenda, per esempio una smaccheronata
merenda, per esempio una smaccheronata, o una mangiata di pollo fritto e vino
abbondante, lauto banchetto fatto da soli o in compagnia di amici, alla buona
ogni volta che gli partoriva la moglie o la figliuola, invitava tutto il parentado
mangiatiranni, sm. invar. chi odia o avversa tenacemente i tiranni.
come la scimia sei mettino al naso o che mi domandi se è cosa mangiativa.
7. riscaldato fortemente, soffocato o consumato da un calore torrido.
vivo, cadde giù. -bruciato o colpito (dal gelo). vittorini
segue immediatamente una refezione; dopo pranzo o dopo cena. mazzini, 47-246
, 47-246: verrò alle sei e mezza o all'incirca. e vedrò carolina dopo
evento portato a termine con fulminea rapidità o un affare concluso con pieno successo.
si. recipiente di legno, pietra o muratura, per lo più a forma
spigoli smussati, che, nelle stalle o scuderie, serve a contenere il mangime
specie animale alla quale è destinato o l'uso a cui si vuole impiegarlo;
con le bestie solite tenersi legate alla greppia o mangiatoia. verga, i-292: aspettano
. -oia, che indica un luogo o uno strumento; cfr. rohlfs, 1075
il priore spesse volte'un poco di torta o di erbolato o altre coselline, ella
un poco di torta o di erbolato o altre coselline, ella [ecc.]
altri. 2. che, mangia o sta mangiando; che consuma abitualmente o
o sta mangiando; che consuma abitualmente o di preferenza determinate vivande di cui si
chiunque sarà il primo mangiatore, o subitamente morrà o enfierà per la potenza del
primo mangiatore, o subitamente morrà o enfierà per la potenza del veleno.
nabab tra i mangiatori di patate d'irlanda o come un lord inglese tra i barcaioli
mestiere di macellaio. -di animali o di mostri favolosi. salvini, 23-179
calcinaccio. -mangiatore di uomini o di carne umana: antropofago.
la terra dei ciclopi, / non presso o lungi, e gli sovvenne il vanto
4. figur. che odia o denigra acerbamente; spietato; avversario accanito
. mangiatore di parole: persona balbuziente o che smozzica le parole. -anche: chiacchierone
signor filo- strato, ciarlatore infaticabile, o meglio mangiatore di parole.
8. teatr. mangiatore di fuoco o di spade: giocoliere di circo o
o di spade: giocoliere di circo o di varietà, che ha come proprio
come proprio numero l'introduzione in bocca o in gola di fiamme o armi da
in bocca o in gola di fiamme o armi da taglio. ungaretti, xi-90
3. figur. smozzicamento di parole o di frasi (per lentezza q troppa
: uno che mangia d'ogni cosa o ogni cosa. 2. figur.
. chi riesce a nutrirsi senza lavorare o senza spendere; chi vive alle spalle
]: 'mangiauomini ': chi minaccia o par che minacci malanni o pericoli a
chi minaccia o par che minacci malanni o pericoli a molti. 'i mangiauomini
mangìcchio). mangiare poco e spesso o anche svogliatamente; mangiucchiare.
l'insieme dei prodotti di origine vegetale o animale o derivati da lavorazioni delle industrie
dei prodotti di origine vegetale o animale o derivati da lavorazioni delle industrie alimentari,
animali da allevamento sotto forma di sfarinati o granulati. -mangime bilanciato: quello in
3. per lo più scherz. o spreg. cibo, alimento (dell'
4. locuz. fare mangime: raccogliere o falciare erba, fieno, paglia mangereccia
suff. -ista, che indica professione o mestiere. mangimìstico, agg. (
1-239: senz'aver briglia in mano o in pie'sperone, / voi mi
mi farete dar da quel mangione / o de lo alessandrino o del persano / un
quel mangione / o de lo alessandrino o del persano / un di quei che
profitti illeciti a danno di altre persone o di un bene pubblico; parassita,
poco e a piccoli bocconi, svogliatamente o anche lentamente. pellico, 4-112
l'americano piccolo e medio mangiucchia, o almeno mastica, da mattina a sera
. = comp. da man [o] e giunto1 (v.);
frutti (drupe ovali), gialli o rossastri, dalla polpa dolce e profumata.
0 mangistan-, cfr. fr. mangostan o mangoustan, spagn. mangostan.
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi; cfr. fr. mangostine
non solo costantemente imbevuti di acqua più o meno salata, ma periodicamente inondati,
più diffuse si annoverano vherpestes ichneumon (o icneumone), vherpestes mungo (o
o icneumone), vherpestes mungo (o mungo), vherpestes fasciatus (o mangusta
(o mungo), vherpestes fasciatus (o mangusta zebrata), vherpestes urva,
persuasione che essi, qualora fossero trascurati o dimenticati, inviassero ai vivi calamità e
e, talora, anche con le larve o i lemuri, se malefici, e
rito etrusco romano a onof dei mani o lari, già inquilini di un corpo
. invar. ant. titolo di sovrani o di alti dignitari del congo.
vigilie,... il delirio o furibondo o mesto, onde sono i vari
... il delirio o furibondo o mesto, onde sono i vari gradi di
affettiva non sintomatica di altre affezioni psichiche o organiche, caratterizzata da uno stato di
talora alquanto strana e difforme dalla norma o largamente diffusa); tendenza impulsiva,
tendenza impulsiva, aspirazione irrefrenabile a fare o conseguire qualcosa; desiderio incontenibile e,
i pellegrinaggi a roma vennero alla moda o si cambiarono in mania nel ix secolo.
capponi, 1-i-327: la mania dei 'rococò'o vecchie ciarpe rimesse in moda. mazzini
che aveva la mania, ogni due o tre mesi, di cambiare fiso- nomia
incosciente, che è forza naturale, o che è manìa, furore, ispirazione divina
chi nasce in questa luce, o si mortifica o si esalta fino alla mania
questa luce, o si mortifica o si esalta fino alla mania. moravia,
è in preda a una determinata mania o fissazione ossessiva; monomane. -anche sostant
intensità di passione verso pochissimi oggetti potrebbe o paragonarsi ai maniaci -e noi, per
le notti una passeggiata romantica solo o male accompagnato. morante, i-196: chi
. -maniaco sessuale: chi è dominato o manifesta un interesse esclusivo e morboso per
4. per estens. che ha o manifesta un attaccamento morboso, una passione
per quella mattina la biblioteca ai due o tre maniaci che la onoravano della loro
. 5. che è proprio o che deriva da una passione incontenibile,
diventare propriamente maniaco. -ispirato o invasato da fanatismo religioso o da ardore
-ispirato o invasato da fanatismo religioso o da ardore mistico. - anche sostant.
molti uomini del tempo tuo ti giudicarono [o savonarola] un maniaco esaltato o uno
[o savonarola] un maniaco esaltato o uno scaltro simulatore. -pervaso dal
. maniaco-depressivo, agg. psicosi o frenosi maniaco-depressiva: malattia mentale contraddistinta
tanto simile che e'par miniato, o, come più volgarmente si dice,
delle parti di un indumento maschile o femminile che coprono interamente o parzialmente le
indumento maschile o femminile che coprono interamente o parzialmente le braccia, per lo più
in sartoria si distinguono la manica classica o semplice o con polso, di linea
si distinguono la manica classica o semplice o con polso, di linea tradizionale e
gomito, per non 10 sciupare lavorando o scrivendo. mazzini, 24-7: le
meglio il guantone, la mezza manica o il bastone per i segnali.
per lo più di maglia di ferro o di piastre metalliche, articolate, usata
): tubo mobile di tela incatramata o no che serve per stabilire condutture provvisorie.
senz'altro sinistro con canali di legno o maniche di cuoio mandare
[s. v.]: 'manica'o 'manico per l'acqua ': lungo
grossa non incatramata, mediante il quale o dalla fonte si conduce l'acqua nella
si chiama quel lungo tubo di cuoio, o di tela battuta e forte, che
marinari per attignere acqua potabile dalle cisterne o fontane e condurla nelle casse, per farla
i-128: ha di necessità di aver uno o più forni, che così si chiamano
e del mezzo usciva come una tromba o di una manica di fumo color nero
9. aeron. manica d'aria o manica dell'aerostato: tubo di stoffa
cono rovesciato, per lo più di lana o di feltro, usato per filtrare liquidi
marin. fodera di metallo, di cuoio o di tela, usata per ricoprire e
.; fasciatura, guarnizione di tela o di materiale elastico. tramater [s
: tubo di metallo, di cuoio o di tela, fatto come manica di giacca
usato variamente a bordo, come fodera o fasciatura per protezione di qualche organo.
di qualche organo. fasciatura di baderbe o paglietti intorno alla cima di cavi per
dei grandi tubi verticali, di metallo o di tela, che sboccano sotto coperta
per ventilare i locali interni della nave o estrarne l'aria viziata (e la parte
-in senso generico: tubo di stoffa o di metallo, per lo più di
, per lo più di forma cilindrica o troncoconica, usato per ventilare un ambiente
è una specie d'imbuto di tela o un gran tubo alquanto concio e mantenuto
corrisponde al di sotto della coffa o gabbia, è divisa giusta la sua lunghezza
porta nel naviglio, ove scende nel ponte o in isti va. guglielmotti, 509
, iv-399: 'manica a vento 'o 'tromba a vento ': in marineria
i * ventilatori ': gran tubi metallici o di tela, emergenti in vari punti
coperta, è sormontata da una cuffia o tromba, girevole, di forma svasata per
può orientare in direzione del vento assoluto o relativo, secondo che la nave è ferma
relativo, secondo che la nave è ferma o in moto... la manica
non fomite di maniche a vento in metallo o, talvolta, in aggiunta ad esse
di cucchiaia metallica sporgente fuori bordo 30 o 40 centimetri e rivolta con la concavità
acqua. 16. manica a vento o manica bersaglio (anche semplicemente manica)
moto, per fare eseguire dalle navi o dalle batterie costiere esercitazioni di tiro al
tiri si chiamano * tiri contro manica 'o 'contro sagoma rimorchiata '.
, per lo più, da archibugieri o moschettieri disposti sui fianchi o sulla fronte
archibugieri o moschettieri disposti sui fianchi o sulla fronte dell'esercito schierato a battaglia
in partic., del battaglione dei picconieri o dello squadrone di cavalleria), per
di soldati, che noi chiamiamo compagnia o divisione. questa divisione per manica era
'manica ': quantità determinata di moschettieri o di archibusieri, posta ne'giorni di
posta ne'giorni di battaglia sugli angoli o sulla fronte dello squadrone delle picche, per
tempi, divisi in drappelli di sei o più file e di otto a nove uomini
mani presa la batea, per due maniche o punte che a questo effetto vi si
le maniche larghe: essere molto indulgente o tollerante. batacchi, 2-220: avea
tenere qualcosa in manica, nella manica o nelle maniche: averla a portata di mano
qualche novella proposta a profitto della compagnia o qualche rarità pellegrina di prezzo. baruffaldi
, nel soprabito -aver roba in corpo o in manica -aver paglia in becco '
modo subdolo e improvviso, affronti o danni.
tratta. -essere di maniche strette o stretto di maniche: essere poco propenso
indulgere a concessioni; essere rigidamente severo o rigoroso nel giudicare, nell'esaminare.
azioni si comporta piuttosto con severità o sta a rigore. il contrario 'di
grande importanza. -essere largo di maniche o di manica: essere molto indulgente,
nievo, 691: perdonate, o stizzosi moralisti: vi sembrerà ch'io
sonno di stanotte / aggiugnere un gherone o far le maniche, / per favellar con
figur.: accingersi a un lavoro o a un'impresa con grande lena, con
fino a tanto che detta nuova fasciatura o manica venga a contatto delle sopraddette parti
se alla messa un momento mi distraevo o mi scappava uno sbadiglio, ecco che mi
facciate pigliare per le manichine di drieto o per la manina; e in questo
in su, fregi in delle spalliere, o maniche 0 maniconi del corsetto e della
se avessero il lucco e i maniconi / o questo qui non l'ho già ritrovato
collo, od ha 1 bufìotti, o i modestini,... in presente
genere soleno (solen vagina, ensis siliqua o solen siliqua, pharus legumen o solen
siliqua o solen siliqua, pharus legumen o solen legumen); cannolicchio, cappalunga
, che apena ad alcuni latini, o pur fra'italiani a'norcini, si concede
in terra per morto. però credo o che sia ito in istregonia o che i
però credo o che sia ito in istregonia o che i lupi l'abbino manicato.
gatto] a fiutare s'io v'era o no. e che credi (diss'egli
vuoi manicare. -consumare un pasto o i pasti giornalieri. -anche: banchettare
senza amico è vita di leone o di lupo. boccaccio, dee.,
burchiello, 155: tiratevi da parte, o lumaconi, / mentre che ci vedete
piluccare. buonarroti il giovane, 10-931: o lisa mia, quand'io ti ricordo
non fussero le cose; ke donasse o prendesse o lasciasse, da manicare
le cose; ke donasse o prendesse o lasciasse, da manicare o da
prendesse o lasciasse, da manicare o da bere, ke quelle non sono vietate
spingilo / via. -dare manicare o a manicare qualcosa: somministrarla come cibo
a manicare qualcosa: somministrarla come cibo o come mangime. trattato delle mascalcie,
poscia il forbì e dàli manicare fieno o paglia, overo erba, e poscia il
da certaldo, 97: se pure sai o odi de'fatti de'tuoi vicini o
o odi de'fatti de'tuoi vicini o tuoi amici, non ne tenere sermone né
l'atto del mangiare; ingestione più o meno abbondante di cibo; qualità e
5. locuz. -dare manicare o il manicare a qualcuno: mettergli a
a disposizione il necessario per il pranzo o per la cena; far pranzare o
pranzo o per la cena; far pranzare o cenare a proprie spese; offrire un
a densa fiamma / cuoce ogni cibo o sia manicaretto, / e con aromi,
baruffaldi, i-74: che anesina? o insulso thè? / che l'amaro
l'amaro e rio cafè? / o tante altre cose rare / o altro
? / o tante altre cose rare / o altro mai manicaretto / sul finire del
3. figur. opera letteraria o scritto, per lo più di breve
estensione, che suscita curiosità, interesse o ammirazione per la grazia elegante e raffinata
originalità e la piacevolezza dell'argomento, o perché costituisce una rarità, una primizia
da stimarsi da te un gentilissimo lacchezzino o manicaretto da mangiarsi dopo lo stufato delle
nel gusto tragico. cesari, ii-158: o che manicaretto! me ne sento correre
sarei obligato. sai, son certi lacchezzi o manicaretti che vogli dire, i quali
. chiose cagliaritane, 25: 'o iacopo ', similmente per fuggire povertà
sempre ra- buffato, calzato in zoccoli o in pantofole, e con la tunica
(uno strumento, un recipiente) o di impugnatura (un'arma).
23: comandiamo ke nulla monaca dia o mandi sanza licenza della badessa scriptura o
o mandi sanza licenza della badessa scriptura o doni, sciecto cose manicatoie o bevitoie.
scriptura o doni, sciecto cose manicatoie o bevitoie. = deriv. da manicare1
a questi, non vo'dir nozze o conviti, / ma pasti veramente da signori
impostazione della mano sul manico del violino o di altri strumenti ad arco o a
violino o di altri strumenti ad arco o a corda. = deriv.
. ciascuna delle impugnature di ferro o di legno che, applicate al girone
: ciascuno di quei ponticelli di legno o di ferro, chiodati di costa al braccio
427: * maniccia ': ferro (o legno) aggiunto al girone del remo
combinazioni di girelle entro alle loro sciarpe o casse. corrisponde a taglie di più
bischeri torniti e sporgenti dalla ruota governale o da altri simili arnesi, per mezzo
, per mezzo dei quali i timonieri o altri lavoranti dànno il moto rotatorio ai
nel corso della storia da « banditori » o apostoli -noè, abramo, buddha,
, un contrasto irriducibile fra due princìpi o valori opposti. vittorini, 5-106:
manicheismo; peculiare, tipico del manicheismo o dei manichei. bocchelli,
manichèo, agg. e sm. seguace o fautore del manicheismo. cavalca,
dio è cagione d'ogni cosa, o è da dire che non sia niente,
fuggono in quello religioso, affermandosi fondatori o restauratori di religioni, e in questo
questo caso (come cominciano a intitolarsi o a lasciarsi intitolare) « nuovi manichei »
che riconosce l'esistenza di due princìpi o valori opposti, in perpetuo contrasto fra
manicheo. vi sono due principi creatori o agitatori delle cose; un dio buono
manicheismo; proprio, tipico del manicheismo o dei suoi seguaci; che si riconnette
dei suoi seguaci; che si riconnette o deriva dal manicheismo. tommaseo [s
come dipendente dall'azione di due princìpi o enti opposti, tra i quali esiste
, sostituendole quella dualistica, e parsistica o manichea, della lotta del bene contro
maneghétta), sf. manica corta o stretta. piccolomini, 82: ha
abito, legate al gomito con elastici o nastri; manichino, manichetto. tommaseo
le donne tengono fermate, con elastici o simili, al gomito sotto quelle dell'
di roba bianca, guarnite di trine o ricamate. -polsino da uomo,
più di tessuto impermeabile, di canapa o di cotone, usato come elemento di
nome ai tubi trasportabili, di tela o di guttaperca,... che
. sacchetto lungo e stretto di cuoio o di canapa. crescenzio, 1-497:
, averanno una manichetta di cuoio o canovaccio imbituminato in cera e pece, pieno
doppo attaccata la palla alla nave tre o quattri palmi sotto acqua, la bocca
bastoni, la cui larghezza è tre diti o poco più, e son così lunghi
un uomo, e hanno duo fili o tagli aguzzi alquanto, e nel suo estremo
manichettato, agg. letter. che nasce o deriva da una disposizione a truffare,
sm. polsino della camicia da uomo o della camicetta femminile di taglio maschile,
manichetti inglesi. -parte della manica o mezza manica separata dal vestito da donna
allacciata stretta- mente all'avambraccio con nastri o bottoncini e variamente guarnita. fr
che si mettono in capo le donne o attorno al collo chiamasi fazzoletto, fiorentino
lo più, da archibugieri, moschettieri o arcieri disposti sui fianchi o sulla fronte
, moschettieri o arcieri disposti sui fianchi o sulla fronte dell'esercito schierato a battaglia
i 'manichetti 'erano squa- droncini o di tre file con cinque uomini per ciascuna
di tre file con cinque uomini per ciascuna o di otto file con cinque uomini parimente
nell'afferrare con la mano destra (o sinistra) il polso del braccio sinistro
) il polso del braccio sinistro (o destro) dell'avversario, portarlo sotto
uno manichetto di legno con ghiera d'ottone o di quei manichini e che'brodoni
, ma di plurimillenaria civiltà e capo donne o al chiamasi in le attorno collo
, di varia foggia, spesso rigonfia o con ampio l'impotenza. d'
sopra il manichino: micia da uomo o della camicetta femminile di usare modi
orlando nostro sprona vegliantino: / giunse increspato o a piegoline; ampio risvolto della d'un
caccia manica, spesso di altra stoffa o di pelliccia; a capo chino; /
saracin trina, che, unita o sovrapposta alla manica, come un macello.
allora veduto avesse matquella sorta di succino o ambra più cotta. forteguerri, tano
toccio snodato, per lo più di legno o di stoppa, usato da pittori
forma d'uomo su cui pongono panni o vesti per copiarei panneggiamenti. è il francese
2. forma sagomata di legno o di altri materiali, snodabile o rigida
legno o di altri materiali, snodabile o rigida, che riproduce la figura umana
figura umana intera e ad altezza naturale o col solo tronco senza la testa e
in sartoria per la confezione dei vestiti o nei negozi (per lo più con
per lo più con il volto di cera o plastica) per l'esposizione di abiti
plastica) per l'esposizione di abiti o di altri capi di abbigliamento già confezionati
spirito di iniziativa, che agisce meccanicamente o si lascia dominare facilmente dalla volontà altrui
a. boito, 1-24: scruta, o sartor d'imagini, / cerca del
), deriv. dal fiammingo manneken o mannekijn 'piccolo uomo ', dimin
lo più di legno, di metallo o di altro materiale resistente, che si
resistente, che si afferra con una o con entrambe le mani in vista dell'
entrambe le mani in vista dell'impiego o dell'utilizzazione dell'oggetto o dello
impiego o dell'utilizzazione dell'oggetto o dello strumento stesso, o del trasporto o
oggetto o dello strumento stesso, o del trasporto o del sollevamento; impugnatura
o dello strumento stesso, o del trasporto o del sollevamento; impugnatura. crescenzi
manichetto di legno con ghiera d'ottone o di rame; e fa'che 'l manico
legno, pigliano l'acqua del fiume o di certi canaletti e la spargeno su le
per lo più da un pezzo di legno o di osso, opportunamente sagomato e forato
corde di nervo sono il liuto, o grande o picciolo e le parti sue,
nervo sono il liuto, o grande o picciolo e le parti sue, ciò è
le braccia. firenzuola, 756: o ringraziato sia la croce di corsignano, che
che sono più presso al perno o vogliamo dire el manico della ruota che è
secolo xv, il ceppo, teniero o cassa dello schioppo e delle armi manesche
5. elemento superiore di legno o di ferro, che assicura la campana
6. ant. ciascuna delle volute o spirali del capitello composito romano.
: s'avessi renegato il sacramento / o m'avessi lasciato in man de cani
., degli automobilisti, dimostrarsi pilota o guidatore particolarmente abile, esperto, sicuro
qualcosa: essere incapace, poco adatto o impossibilitato. l. bellini, i-54
-benedire qualcuno col manico della granata o della scopa: v. granata1, n
ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica, o non vorrebbe fare alcuna cosa, o
o non vorrebbe fare alcuna cosa, o dubita se la vuol fare o no,
cosa, o dubita se la vuol fare o no,... si dice
,... « e'tentenna » o vero « si dimena nel manico »
un impegno, non mantenere le promesse o la parola data, tradire le aspettative
: è più comune oggidì che 'dimenarsi'o 'tentennare'e vale non reggere alla prova
v-34: finalmente in ogni ordine, o meccanico / o liberal, chi punto
finalmente in ogni ordine, o meccanico / o liberal, chi punto è intriso,
-essere un manico di granata o di scopa: essere molto alto e
-farla col manico: arrecare grave danno o offesa a qualcuno; fargliela grossa.
-gettare il manico dietro alla scure o alla zappa: finire col perdere tutto
la rettorica in sul manico della sappa imparata o d'una cosa importante saperebbe il buon
per il manico: affrontare un problema o una situazione dal lato giusto. tommaseo
essere presente alla mente, essere dimenticato o passato sotto silenzio. bonghi, 1-228
uomo. -e di sviluppare le menti; o le resta nel manico?
trovare il modo di renderselo ben disposto o ^ favorevole in checchessia. -uscire
ha detto in riprendendo in chi che sia o dolendosene più del dovere, si chiama
dal manico per qualche umore malinconico superchio o per questo caso presente. cesari,
inettitudine e negligenza che da oggettive difficoltà o da condizioni avverse. tommaseo [
= lat. parlato manicum (o manicus), da mànus 'mano '
patrizi, ii-24: la poesia era o dell'eusio o del manico,
ii-24: la poesia era o dell'eusio o del manico, per questo,
tratto quegli uomini prorompevano in urla disordinate o intonavano un canto selvaggio e allora si
2. che è o è stato ricoverato in manicomio (una
vari tipi di istituti, pubblici o privati, destinati al ricovero degli alienati
l'adozione dell'espressione ospedale psichiatrico o di altre simili). -dir. pen
medici e monache, e un guardiano o una guardiana ogni sette o otto malati.
e un guardiano o una guardiana ogni sette o otto malati. non si veggono cancelli
, ovvero per intossicazione cronica da alcool o da sostanze stupefacenti, ovvero per sordomutismo
, salvo che si tratti di contravvenzioni o di delitti colposi o di altri delitti
si tratti di contravvenzioni o di delitti colposi o di altri delitti per i quali la
quali la legge stabilisce la pena pecuniaria o la reclusione per un tempo non superiore nel
la legge stabilisce la pena di morte o l'ergastolo, ovvero di cinque se
, ma non hanno organi né gravicembali o manicordi. tramater [s. v.
cilindro cavo di pelliccia, di velluto o di stoffa pregiata, variamente guarnito,
quella che noi appelliamo 'manizza 'o * manizzo 'e i toscani *
. cecchi, 1-2-468: -voletel bottegaio? o che e'si metta / tanto di
chiamasi anche quel lavoro di pietra o di ferro o di muratura, che è
lavoro di pietra o di ferro o di muratura, che è vuoto dentro,
forma cilindrica, come condotti d'acqua o d'altri fluidi e conduttori delle linee elettriche
semplicemente manicotto): manica d'aria o manica dell'aerostato. marinetti,
per lo più di vetro, argilla o terracotta, usata come isolante per compiere
. -muffola per giunzione di cavi elettrici o telefonici. 10. fotogr. specie
di luce, che permette di caricare o scaricare in pieno giorno i magazzini fotografici
scaricare in pieno giorno i magazzini fotografici o i contenitori di lastre o pellicole piane
magazzini fotografici o i contenitori di lastre o pellicole piane, senza ricorrere alla camera
fa uso di manicotti di ferro battuto o di ghisa per unire capo a capo due
stessa direzione. questi manicotti sono rotondi o quadrati, secondo la forma degli assi
un altro rotante con l'albero, o viceversa). guglielmotti, 510:
i macchinisti quel tubo di ferro fuso o di altro metallo che unisce due aste
e di presa. basta allontanare o avvicinare di qualche punto il manicotto perché le
manicotto perché le due aste giuochino insieme o vero giri l'una senza che l'
cuneo, che collega, senza torcerli o legarli, le estremità di due fili di
calettarci sopra. -rivestimento di legno o di metallo che si applica sull'impugnatura
, ciascuno dei due dispositivi di cuoio o di gomma sintetica che, mediante un
15. venat. serie di giri o capriole che fanno su se stesse le
ampia, formata da strisce di pelliccia o di stoffa pregiata, che pendeva dal
2-10: neuna donna... ardisca o presumisca portare nella cittade di firenze,
nella cittade di firenze, in casa o fuori di casa, frangia o ermellino
casa o fuori di casa, frangia o ermellino o vaio o coniglio o endisia o
fuori di casa, frangia o ermellino o vaio o coniglio o endisia o avertone
casa, frangia o ermellino o vaio o coniglio o endisia o avertone che sieno
frangia o ermellino o vaio o coniglio o endisia o avertone che sieno rimboccati alli
o ermellino o vaio o coniglio o endisia o avertone che sieno rimboccati alli manicottoli o
o avertone che sieno rimboccati alli manicottoli o da lato o alle finestrelle di quamacca
che sieno rimboccati alli manicottoli o da lato o alle finestrelle di quamacca. sacchetti,
. b. andreini, 1-14: — o calandra, anzi o candido cigno.
, 1-14: — o calandra, anzi o candido cigno. -cheto diavolo. -perché
. chi presso parrucchieri per uomo o per signora 0 in istituti di bellezza
caratteristico con cui viene effettuata un'azione o un'operazione (sia materiale, sia
aspetto peculiare sotto il quale tale azione o operazione si viene configurando, la forma
maniera che, di maniera tale che o anche dimanieraché introduce una proposizione consecutiva.
non da servitori, ma da fratelli o da padri, dimanieraché ritraessero qualche buona
dico, iddio esige l'uso della carità o della misericordia in vita, se non
le loro perfezioni, ì loro pregi o beni, in quella maniera che esse hanno
-in, di o per che maniera, in qual maniera,
maniere: introduce una proposizione interrogativa diretta o indiretta. latini, rettor.,
questa qualitade: se l'à fatto iustamente o iniustamente e perciò è appellata questione di
, cioè della qualità d'un fatto o di che maniera sia. fra giordano,
per devisar in che maniera andranno / o la qual porta prima assaliranno. petrarca
-forma (di un contesto colloquiale o affermativo, per lo più a domanda
di trattare, di comportarsi nei confronti o nei rapporti con le altre persone (e
cortese, gentile, discreto; tratto o comportamento che rivela buona educazione, raffinatezza
plur. cattive maniere): comportamento o modo di fare sgarbato, villano.
. lottini, 161: la buona o cattiva maniera di coloro che sono in
seria di rozzo, / se le impedisse o ricusar volesse / di conformarsi a le
: così... diterminato, difinito o discritto per vivere e per ben vivere
come viver solo, accompagnato, con grata o ingrata compagnia. tasso, n-iii-555:
mai detestabile vizio della superbia che, o palese o occultamente, procura di accompagnarli
vizio della superbia che, o palese o occultamente, procura di accompagnarli con tutte
maniere di coprire i nostri difetti, o morali o fisici, che abbiamo. muratori
coprire i nostri difetti, o morali o fisici, che abbiamo. muratori,
feciale porta una asta ferrata meza abbruciata o gramigna a'confini di coloro a'quali
qualità, proprietà intrinseca. arrigo testa o giacomo da lentini, 410: lo fin
che maniera di peccati è qui? o vergine, dimmelo; e di che pene
non son parte d'al- cuna repubblica o d'altra maniera di governo. m.
, 3-81: la maniera poetica, o sia narrativa o sia rappresentativa, e
: la maniera poetica, o sia narrativa o sia rappresentativa, e la maniera non
di varie maniere di colori, cioè o bigi o verdi [ecc.].
maniere di colori, cioè o bigi o verdi [ecc.]. algarotti,
, azione, fenomeno che ha caratteri o natura abbastanza simili a quelli di un'
a quelli che, senza professare o presumere politica e lettere, amano di leggere
ne'monti rifei; giorgiana ha quattro o cinque maniere d'uomini mostruose.
a stimare che sieno tante le maniere o le specie degli uomini, quante sono
ogni maniera e sorte, / o voi grosso o voi minuto, / o
sorte, / o voi grosso o voi minuto, / o voi tosello o
o voi grosso o voi minuto, / o voi tosello o voi restuto, /
o voi minuto, / o voi tosello o voi restuto, / e tuti provano
: modo espressivo caratteristico di un autore o proprio di un particolare genere letterario.
una « maniera ». maniera dolce o maniera forte, manierina o manieraccia, conta
maniera dolce o maniera forte, manierina o manieraccia, conta poco. tutto le
conta poco. tutto le maniere più o meno son buone e con tutte si
, alla victor hugo, alla guerrazzi o alla zola dell'ultima maniera. cicognani,
è sempre montatura di due gradi almeno sopra o sotto la verità. zena, 2-201
figure fatte da altri, 0 antichi o moderni, facendosi da se stessi una maniera
la qual il proprio lor nome dimostri o 'l soprannome. mascardi, 287:
milizia, iii-197: 'maniera', stile o carattere di ciascun artista è la particolarità
, nella sua « maniera prima » o giovanile. 19. esecuzione, fattura
occhi, del ciglio, delle narici o il rosso della bocca dall'artefice sarà
caricato tanto che non avrà, quello scuro o quel rosso, alcuna proporzione col carnicino
'è quella di chi colorisce senza forza o rilievo, le cui pitture, per
dal naturale. * maniera forte 'o * gagliarda 'è di quel pittore che
poco artifizio e invenzione, senza abbigliamenti o alcuna altra di quelle parti che rendono
disegno è reso esclusivamente mediante punti più o meno grossi, calcati e vicini, praticati
un determinato periodo, di ima regione o di una scuola (e spesso ha
(e spesso ha una determinazione geografica o cronologica); gusto. l
alquanto di quel difetto che dicesi maniera o ammanierato. algarotti, 1-iii-36: se
altri artefici, che noi diciamo di maniera o ammanierati, i quali, avendo formate
che si proponeva di imitare la natura o di seguire nella composizione le leggi della
lo scenario che rappresentava esterni boscherecci o villerecci. 25. gramm. coniugazione
avere simil ristringimento di vocali nella seconda o nella terza persona del numero del meno
2-211: sono appo i greci le sizigie o maniere de'verbi loro tredici, senza
'piegato per gli sessi, secondoché è o
maschile o femminile la cosa noverata a questa maniera
quel solo che si trova ne'lodati scrittori o pure allargarla a molte voci o maniere
scrittori o pure allargarla a molte voci o maniere buone, non venute a quelli
appresso introdurvisi, in guisa che l'alterarle o poco o molto sia un deteriorare la
, in guisa che l'alterarle o poco o molto sia un deteriorare la lingua e
a maniera di nome con articolo, preposizione o altro equivalente, e anche senz'articolo
di scorgervi il fratello. -a maniera o in maniera di qualcuno: allo stesso
. -avere maniera: avere abilità o attitudine. saccenti, 1-1-11: potrei
: signore, non passò mai peregrino / o ver d'altra manera viandante, /
operazione debba aver là su l'anima nostra o come possa intendere senza fantasmi, non
; laonde cesserà la nostra scienza ancora o sarà d'un'altra maniera.
. -fare, operare in maniera o di maniera che (o di)
in maniera o di maniera che (o di): agire in un dato modo
utile e grande potrebbe sapere, operare o pensare quell'uomo che, non sapendo
le maniere! -mutare maniera: cambiare o modificare la propria condotta. betteioni
minacciano, carezzano. -non essere maniere o le maniere: non essere il modo
143: quelle lì non son le maniere o non son maniere. -parlare fuori
qualcuno: essergli simile. arrigo testa o giacomo da lentini, 409: vostr'orgogliosa
manierato, agg. che esprime o è improntato a leziosaggine, a svenevolezza
2. che ha un aspetto o un comportamento convenzionale; che è privo
manierato. 3. che è o si mostra particolarmente cortese e raffinato (
e delicata. 4. elaborato o costruito con grande cura e con attenzione
concetti che si riferiscono alla varia maturazione o grado di perfezione della poesia, come
come la poesia rude, la raffinata o manierata, la disarmonica, la frammentaria
sulla base di modelli fissi e riconoscibili o con una grazia voluta e non spontanea
, artificioso, oleografico; che ignora o finge leziosamente, la semplicità, la
tal via urta necessariamente nel manierismo, o sia alterazione dal vero. rovani, 3-ii-144
manifestando una predilezione per le linee spezzate o serpentine, per la composizione piramidata,
modelli letterari canonici, come il boccaccio o il petrarca o i classici; l'
, come il boccaccio o il petrarca o i classici; l'eccesso del movimento
plur. m. -i). pittore o artista che lavora di maniera, che
originalità. -in partic.: seguace o partecipe del manierismo (v. manierismo
il più delle volte nel quadro, o non si rende almeno probabile. sogliono essere
essere intemperanti nello spruzzare di lumi, o 'sia risvegliare i luoghi del quadro
il modo, l'esecuzione di tale o tale opera o parte di quella. e
l'esecuzione di tale o tale opera o parte di quella. e la voce ha
. 2. per estens. scrittore o poeta che segue una tradizione letteraria in
che che si fosse la cagione, o villania che lo sparviero ricevesse e altro
/ che, se sovente vi fero o ne chero, / com'a nemico m'
/ allo scherzar di mano, vota o piena. ballate del sec. xiv,
palazzo solenne e severo, dimora nobiliare o signorile'(per lo più di cam-
pascoli, 25: te sovente, o tra boschi arduo maniero, / popolai
nostri artefici il modo, la guisa o la forma d'operare magnifico e franco,
della necessità. 2. stile o interpretazione musicale che si ispira a caratteri
solennità (non senza una certa enfasi o magniloquenza). g. b.
i-140: quando poi ch'ei balla o suona o canta / musica antica o musica
quando poi ch'ei balla o suona o canta / musica antica o musica moderna
balla o suona o canta / musica antica o musica moderna, / signore dio,
natura. 3. improntato o caratterizzato da particolare garbo, gentilezza,
dimostrando a tutti / non aver somiglianza o paragone. goldoni, viii-685: vossignoria
esercita un'attività manuale in campo artigianale o industriale; lavoratore dipendente di condizione per
vedeva senza conoscerlo reputavanlo un qualche manovale o altro vile manifattore. i. nelli,
essendo che con maggiore facilità troverassi o dal terriere o dal manifattore il danaro ad
con maggiore facilità troverassi o dal terriere o dal manifattore il danaro ad imprestito per
aristarco quasi apposta per incoraggiare la fabbrica o, come vogliam dire, la manifattura
articolo, gli ho risposto come agli altri o non gli ho risposto.
/ la sua manifattura ed il o sia a comodo di scrittura, da codesto
] dove il medesimo avesse aperto due o tre manufatturie da occupare per secoli migliaia
un cavallo, di una pezza di lana o di tela in una manifattoria, di
in una manifattoria, di un montone o qualche altro capo di bestiame indicato dalla
manifatura, per lavori manuali o artigiani (nella lingua antica e nel
materia prima in un prodotto di consumo o manufatto). documenti per
prezzo, costo di un determinato lavoro o lavorazione. m. villani, 1-5
moneta da venezia in altri luoghi d'italia o da quelli in. venezia, si
padri, tutte manifatture d'ingegno o avute d'europa o quivi lavorate da loro
d'ingegno o avute d'europa o quivi lavorate da loro medesimi: un
. -per estens. vivanda (o ingrediente di una vivanda); cibo
e subito pelata e arrostita senza voltarla o rifarla. settembrini [luciano],
sommo grado, conosciam che si rimangon o nel mediocre o nell'infimo. nievo
, conosciam che si rimangon o nel mediocre o nell'infimo. nievo, 675:
cerchi d'armarmi contro i miei amici o parziali o indi- ferenti, infino con
d'armarmi contro i miei amici o parziali o indi- ferenti, infino con le stratagemme
delle quali furon fatte con qualche cagione o manifattura per esser segno d'altra cosa
non avessero tendenza a por tasse o balzelli, ristringevano però molto il commercio interno
molto il commercio interno delle colonie, o impedivano le manifatture. foscolo, xi-
altri tali istrumenti. -manifattura dello stato o imperiali o reali: l'insieme delle
istrumenti. -manifattura dello stato o imperiali o reali: l'insieme delle imprese statali
gli voltò raitando e con dirgli: « o noi sai tu se l'hai trovata
sua natura. 10. edificio o complesso di edifici dove viene eseguita la
de'forzati ad un intraprenditore di manifatture o di edifici. gioia, 1-ii-4:
possiede ne'suoi magazzini,... o come semplice prodotto o come manifatturato.
... o come semplice prodotto o come manifatturato. manifatturazióne, sf
., esclusi sempre i semplici artigiani o manifatturieri, godranno... del privilegio
poeti pessimi sono meno odiati dei mediocri o semplicemente cattivi, la ragione è che sono
una manifattura (come operaio, impiegato o dirigente); proprietario di una manifattura
alla loro trasformazione in prodotti di consumo o manufatti; che si riferisce, che
a consumar viveri senza un travaglio produttivo o manifatturiere, tutti questi consumatori sono tolti
'dire 'industria delle manifatture 'o 'manifattrice ', e invece di
sempre più languida che nelle nazioni manifatturiere o commercianti. g. capponi, 1-i-376
manifestamente verso il mezzo di quel cappuccio o pezza che gli cuopre la collottola,
del moto conserva le cose; l'arrestarlo o il precipitarlo ne travolge il corso e
appo l'oppinione d'alcuna gente sia o paia bella o buona e dicevole.
d'alcuna gente sia o paia bella o buona e dicevole. -dichiarazione,
vero l'oratore parli di tutte le cose o pure dei due soli generi.
, esternare con parole, a voce o per scritto (o, anche,
parole, a voce o per scritto (o, anche, con altri mezzi d'
di manifestare, confessandosi, la loro colpa o pure se sono risoluti di morire con
, ma ignoto di cuore, un'occasione o la voce del- l'altr'uomo autorevole
manifestare. -rifl. farsi conoscere o riconoscere. dante, purg.,
si sappia che il padre sia bifolco o agricolo. -ant. smascherare, denunciare
/ ed a chi gli nasconde o manifesta / il furto o il reo,
nasconde o manifesta / il furto o il reo, gran pene e premi impone
da { siena, 2-26: io [o padre] el tuo nome [ho]
: narrerò le cose mirabili tue, o signore, quando avrò il tempo, cioè
idem, par., 1-24: o divina virtù, se mi ti presti /
8-220: [il palco] poco o nulla ci manifesta i fatti de'personaggi operanti
. idem, inf., 14-18: o vendetta di dio, quanto tu dei
pacifico vuogli 'portare. canteo, 396: o dio di dei, o specchio
: o dio di dei, o specchio in cui si mostra / ciò che
sopra lui. canteo, 397: o tesauro, che 'n terra, sotto il
. il quale è di tre colori, o bianco per dimostrar la fede, 0
0 verde per significar la speranza, o vermiglio per manifestar la carità.
si è; esplicare la propria personalità o particolari qualità o inclinazioni; imporsi,
esplicare la propria personalità o particolari qualità o inclinazioni; imporsi, far sentire la
ultimi anni de l'imperio diventò, o almeno si manifestò, inclementissimo tiranno.
pubblica dimostrazione di protesta, di contestazione o di solidarietà. e. cecchi,
. cecchi, 6-37: quando gli scioperanti o disuccupati americani si mettono di 'picchetto
urli sì / e anche per striscioni; o canzoni; / sono venuti a rifare
suo peccato né per quello del padre o della madre nacque cieco, ma acciò
manifesta e mostra qualunque escellenza, virtù o bontade, non riferendola con diritta ragione
1-127: sboccando fiumi torbidi in lagune o paludi, le interriscono e fanno che il
del nostro proposito si manifesta nello alzare o abbassare il viso, tenendo fermo l'
sola? » mi dico. « o tutto quello che desidera essere seguiterà a
, 62: questa dizione 1 come 'o 'quasi 'non è sempre segnale
'non è sempre segnale d'improprietà o di simiglianza, anzi alcuna volta è
, n-iv-73: quando nel diffinir la gloria o la fama avete usata la parola «
s. maffei, 6-64: questa dottrina o sarà tistessa che la precedente, indirizzando
il duello a manifestazione di verità, o aggiugnerà nuovi errori, in quanto che
una determinata realtà (di natura intellettuale o sociale o politica, ecc.) che
realtà (di natura intellettuale o sociale o politica, ecc.) che si
.) che si estrinseca, anche o unicamente, sotto tale apparenza. mamiani
la cosa in sé è l'unità essenziale o principiati va, da cui si producono
corpo, atteggiamenti del volto che esprimono o rivelano uno stato d'animo, un
rivelano uno stato d'animo, un sentimento o, anche, il carattere di una
commuovano. 9. dimostrazione pubblica o collettiva, per esprimere protesta, disapprovazione
appoggio, solidarietà nei confronti di qualcuno o di qualcosa. mazzini, 30-187:
10. spettacolo di carattere sportivo o culturale, destinato a un pubblico numeroso
2. foglietto stampato per scopi propagandistici o pubblicitari e distribuito al pubblico. pirandello
futabile. arrigo testa o giacomo da lentini, 411: conven ch'
, se non fosse già in viaggio, o che non fosse per manifesta necessitade.
che si veggono innanzi i guadagni manifesti o grandi o vicini, o a rincontro la
veggono innanzi i guadagni manifesti o grandi o vicini, o a rincontro la pena
i guadagni manifesti o grandi o vicini, o a rincontro la pena piccola o incerta
, o a rincontro la pena piccola o incerta o lontana. g. m.
a rincontro la pena piccola o incerta o lontana. g. m. cecchi,
quanto 10 lessi, vidi, appresi o scrissi, / or sento essere un nulla
di una questione, di un'eccezione o di una difesa giuridica in genere,
a ragionevoli dubbi né richiedere speciali approfondimenti o indagini (e tale espressione si usa
eccezione di illegittimità costituzionale per manifesta irrilevanza o infondatezza, deve essere adeguatamente motivata.
che non istesse avanti ad ogni sostantivo, o manifesto 0 sotto inteso che sia
benché da terra / s'apresti insidie o manifesta guerra. bisticci, 3-113: vedendo
/ più certi almen trovane i mezzi, o donna. d'annunzio, iv-1-209
, 2-376: in qual libro, stampato o non istam- pato, manifesto o apocrifo
stampato o non istam- pato, manifesto o apocrifo, latino o pelasgo o arameo,
pato, manifesto o apocrifo, latino o pelasgo o arameo, trovasi quel gentil
, manifesto o apocrifo, latino o pelasgo o arameo, trovasi quel gentil vocaboletto di
suo dare alcun bello ornamento... o renderlo sì manifesto come se in
sì manifesto come se in presenzia o dinanzi agli occhi dell'uditore si facesse
sarebbe dunque loro speme vana, / o non m'è 'l detto tuo ben
tuo ben manifesto. benci, 1-33: o tazio, io tratterò, oltre a
. idem, inf., 14-18: o vendetta di dio, quanto tu dei
, cioè col cavarsi i peli bianchi o col procurare di convertire in oro i capelli
amaro pianto, dicendo in suo parlare: o come è rimosso isconvenevolmente il mio stato
che si constituiscono le favole dra- matiche o rapresentative nelle tragedie. brusoni, 2-147:
a me... non tocca, o porzia, il giudicare della verità delle
istoria in poesia, / affatto ignota o poco manifesta. -con uso neutro
guarderà un buon prencipe per aver amicizia o lega con manifesti tiranni. oliva, 405
te mai creder questo, / che gandistici o pubblicitari; per divulgare fatti riti facessi
una crosta 2. programma teorico o pratico, di carattere di terra più
pratico, di carattere di terra più o meno grossa. giordani, ii-64: son
, ii-64: son certo politico o culturale, elaborato da singole persone
: / se. ttu. sse'pane o 'l corpo di cristo / i'1'vo'
una fazione politica, espongono il motivo o lo scopo di una guerra, di un'
4. scritto di argomento politico (o anche scientifico, religioso, letterario,
gli uomini per sgravarsi da imputazione generale o particolare contro autore incerto. il cartello
5. scritto che contiene il programma o il sommario di una o più opere
il programma o il sommario di una o più opere che si intendono stampare ed
ant. francesco gori, in un programma o manifesto di varie opere che pensava di
della città con le bullette per passo o con benefizio di pisa, e quelle che
nome e cognome di chi trae, o mette, secondo che narra la bulletta
mette, secondo che narra la bulletta o manifesto, ed il nome di chi porta
le navi che rispettivamente provengono dall'estero o sono in partenza dal territorio nazionale,
dal capitano con la fissazione del nolo o in grosso, e per tutta la nave
grosso, e per tutta la nave, o a minuto, e per ciaschedun colto
. piccolomini, 106: altre gioie o collane non vo'che porti, se già
al re... quattro braccialetti o maniglie d'oro. brusoni, 2-129:
cerchio di ferro con cui si stringe o si tiene saldamente serrato qualcosa. m
talor ch'un cavaliere 10 scovi / o che dentro al timor de le vermiglie /
un cervo tremante inchiuso trovi, / o legato d'orribili maniglie / un setoso
ferro con cui si serravano i polsi o le caviglie dei galeotti. -al plur.
... di pena di maniglia o fabbrica, frusta. campanella, 974:
catene e le maniglie e mutar le triste o pericolose nelle buone e sicure, mettendo
di tratti di fune, frusta, maniglia o galera. guglielmotti, 1019: 'maniglia'
nell'uso comune: elemento di metallo o di altro materiale, di foggia variabile
più agevolmente tali oggetti, oppure aprire o chiudere battenti, porte, finestre, sportelli
finestre, sportelli, ecc., o azionare congegni meccanici o elettrici. zabaglia
ecc., o azionare congegni meccanici o elettrici. zabaglia, 1-3: le
delle taglie si fanno di ferro o di legno: le girelle o di bronzo
o di legno: le girelle o di bronzo o di legno: le maniglie
di legno: le girelle o di bronzo o di legno: le maniglie, le
gran secolo della francia. tutti sono o sembrano ricchi. tutto è dorato, fin
targioni tozzetti, 12-4-370: le maniglie o anse [di certe anfore] sono
ciascuna estremità, che serve per allungare o accorciare le catene di ormeggio.
anelli maggiori della gomena di ferro, o catena, che... servono
che... servono per accorciare o per allungare la catena medesima o vero
accorciare o per allungare la catena medesima o vero per unirla alla cicala dell'àncora.
con un perno che passa per due occhi o fori praticati ai capi delle due gambe
centro di gravità, per poter piazzare o togliere dal cavalletto di sostegno il pezzo
figur. protezione di una persona influente o altolocata; appoggio, aderenza, entratura.
; è costituito dal due di fiori o di picche, se si gioca a
picche, se si gioca a fiori o a picche, e dal sette di cuori
a picche, e dal sette di cuori o di quadri, se si gioca a
quadri, se si gioca a cuori o a quadri. = cfr. maniglia
mondo. -chi fa un uso improprio o scorretto di una facoltà spirituale.
modo fuggire? franchi, 1-4-8: o mondo zuccone, s'io avessi un'altro
, un dissennato, un manigoldo inconsapevole o un furioso a freddo, peggio anche
aveva portata una zagola, cioè un pitale o predella da far suo agio, a
di disperarmi, / andar ne'frati o doventar romita, / sì perché marte
che non ti stiaccio il capo, o sciagiurata manigoldella che tu sei.
mare, 80: se loro caricheranno robba o scaricheranno, e le manile, cioè
cioè le corde di quello fascio o balla o fardello, che loro caricheranno o
corde di quello fascio o balla o fardello, che loro caricheranno o scaricheranno,
o balla o fardello, che loro caricheranno o scaricheranno, li rimanerà nelle mani,
resina, chiamata anche copale di manila o dammara bianca, ricavata da alcune conifere
cadenelle, paternostri, tondini, mandi o altri lavor d'oro da sorte alcuna sotto
fa immergendo le mani nell'acqua calda o pura o con senapa o aceto.
immergendo le mani nell'acqua calda o pura o con senapa o aceto. 'fare
acqua calda o pura o con senapa o aceto. 'fare un maniluvio. gli
fragili. — con intenzione più o meno chiaramente spreg., per indicare
i piaceri del letto e della tavola, o quello magari di grattarsi la schiena con
monoico, ramificato, con fusto più o meno eretto, foglie palmatolobate; fiori
estremità e alla base di infiorescenze ascellari o terminali; frutti costituiti da capsule sferiche
0 qall'arrostimento), consumati direttamente o triturati per ottenere la tapioca. -manioca
pasta né pane, forse perché la secchezza o tesser troppo granita non gliel consente.
la parte amilacea in una specie di polenta o pasta, che chiamano pane di cassavi
formentone tritato e cotto nell'acqua, o pane di maniocco. tramater [
., che scrivesi anche 'manioch 'o 'manioca'... i caratteri
, 6-19: lo stesso, le visioni o incubi venuti a stare qui in mia
manipolari, gli quali oggi chiamiamo saccardi o saccomanni. livio volgar., 4-35
sopra una pertica legato un fascetto di fieno o altra materia; e appellando i latini
in battaglia, con manipoli d'erba o di paglia legati alle aste; e quinci
manipulari quelli che noi chiamiamo oggi confalonieri o banderari. 3. agg.
[manìpolo). lavorare una materia o un impasto plasmabile, trattandoli con le
: preparare una sostanza mescolando, amalgamando o impastando fra loro ingredienti diversi scelti e
quella razza che, manipolando unguenti rarissimi o succhi d'erbe miracolosi, non avesse
di manipolarli. -sottoporre a determinate operazioni o pratiche. einaudi, 1-622: manipolati
mettere insieme, elaborare secondo determinati intendimenti o formule o schemi (per lo più
, elaborare secondo determinati intendimenti o formule o schemi (per lo più senza originalità
manipolarli troppo. 4. adattare o modificare qualcosa mediante maneggi, intrighi,
6. guidare, dirigere, manovrare qualcuno o qualcosa conforme al proprio particolare interesse,
un tentativo progressivo sia iniziato da una o altra forza sociale non è senza conseguenze
inventossi, sopra cui speculasse la fantasia o manipulasse la meccanica, il quale egli
estens.: preparato mescolando, amalgamando o impastando ingredienti diversi, opportunamente scelti e
misfatto, lo costituisce davanti al canga, o vogliamo dire sacerdote de'giuiamenti, il
e con gran premura se aveva mangiato o beuto in casa nostra o con noi
aveva mangiato o beuto in casa nostra o con noi, oppure robbe manipolate da noi
4. ridotto in balia di qualcuno o di qualcosa. manzini, 8-21:
ciò che mi piaceva spesso mi nuoceva o mi sfiguriva, duro fatica e mi mortifico
nella tecnica della manipolazione di sostanze medicinali o chimiche (e vi è talvolta connessa
(per lo più considerato come maneggione o trafficone). carducci, iii-13-201:
, perché non ne farai niente, o cencioso manipolatore. 4. che
manipolatore. 4. che rielabora o rimaneggia senza originalità e rozzamente temi,
una dottrina che ad ogni tratto o contraddice scioccamente a se stessa, o
o contraddice scioccamente a se stessa, o si ribella superbamente al dettame della ragione
di poeti modernissimi. -che studia o tratta in modo approssimativo e maldestro una
modo approssimativo e maldestro una determinata materia o argomento. pasolini, 8-75:
6. che si vale (o pretende di valersi), con volgare
, di qualcosa secondo i propri intendimenti o a proprio vantaggio. beltramelli, i-47
(in partic. quelle radioattive) o molto delicate. -anche: speciale apparecchio
-anche: speciale apparecchio montato su rotaie o su cingoli adibito al trasporto e alla
prende il nome di combinatore di marcia o controller. 12. telecom. trasmettitore
sia vero che seguisse senza alcuno artifizio o manipolatura ciò. che asseriscono, dimostrarebbe
con sapiente dosaggio e mescolanza d'ingredienti o mediante una particolare tecnica.
, perché consiste in fior di latte o panna, gelatina non salata e zucchero a
confezione di un prodotto; operazione (o serie di operazioni) inerente a tali
fuori di stato il guado in erba o in pani, non ancora affinato e
specchi e di acque. -operazione o pratica manuale. calandra, 15:
magnetiche, ma con qualsiasi altro cenno o atto arbitrario. 7. in
di curarne le affezioni di natura funzionale o artrosica. 8. carezza.
vile, da servire alle manipolazioni ministeriali o antiministeriali dei piccoli avvocati ambiziosi. silone
genti in battaglia con manipoli d'erba o di paglia legati alle aste. bibbia
bianchi simili a sciami dormienti di farfalle o a manipoli di rare piume. viani,
nella tasca della giacca. doveva averne due o tre; ma erano seppellite sotto il
un manipolo non scarso, concedetemi, o signori, di premettere alcune osservazioni generali
altezza, e che la coorte, o manipolo di una legione di quattromila e
queste fronti veniva divisa in dieci manipoli o insegne, la cui forza, costante
è quel numero di soldati, moschettieri o d'altra sorte di gente armata,
a cinque, a sei, più o meno compartiti in file ed ordini. botta
xviii. -reparto della milizia fascista (o di altre organizzazioni del partito) composto
ii-63: abbiamo raccolti già deci- nove o venti manipoli di gente che battezzassimo, di
le precedenze pugnano ferocemente insieme varie classi o manipoli, e si viene da'frati bianchi
e si viene da'frati bianchi, neri o bigi o d'altri ordini e divise
viene da'frati bianchi, neri o bigi o d'altri ordini e divise fino alle
circa g 50 per semi e farina o a circa g 15 per le erbe.
facendo girare esse due ruote per li razzi o manipoli che avanzano fuori della sua circonferenza
per quella via che maniscalco atterra / cavallo o bue, fu tratto orlando in terra
. baretti, 6-113: il fabbro o maniscalco del re dovrebbe... badare
vedete che con confidenza noi cittadini ciabattini o legnaiuoli o maniscalchi parliamo al cittadino marchese
con confidenza noi cittadini ciabattini o legnaiuoli o maniscalchi parliamo al cittadino marchese, consigliere
spreg. chi svolge la propria professione o mestiere in modo maldestro o negligente.
propria professione o mestiere in modo maldestro o negligente. - in partic.:
. manitù, sm. essere supremo o forza imper sonale che,
dal francese 'liberare da un peso o sequestro '. = v. mallevare
fagiuoli, v-170: per tema di più o meno riverenze, / di manritte,
= comp. da man [o] e manco1 (v.).
con le escrezioni della tamarix gallica mannifera o con i talli del lichene lecanora esculenta
alla verità rivelata, alla beatitudine celeste o all'eucarestia). laude cortonesi,
piacere, dolcezza. guido delle colonne o anonimo, 429: lo suo amore
noia? lamenti storici, iii-123: o dilecta sposa mia, / de virtù
dolore. malpigli, xxxviii-72: usa [o amore] orna'il freno et a
ristoro. 2. figur. bevanda o cibo squisito. p. querini,
gli par, miglior che 'l nettare o la manna. g. m. cecchi
, osanna! -persona, oggetto, o circostanza particolarmente opportuna, vantaggiosa e gradita
foglie degli alberi. -manna in cannoli o in lacrime: quella che si presenta
quella che si presenta in pezzi cilindrici o in gocce incolori o giallognole. -per
in pezzi cilindrici o in gocce incolori o giallognole. -per estens.: secrezione
forma su altre piante. -manna del sinai o della bibbia o degli ebrei: quella
. -manna del sinai o della bibbia o degli ebrei: quella prodotta da diverse
che contiene dulcite. — manna di alhagi o di persia: sostanza contenente saccarosio e
arabia ed egitto. -manna di brianpon o di larice: escrezione contenente malezitosio,
che si usa come lassativo. -manna gum o manna d'australia: quella prodotta da
sandali gagliardi. -per estens. liquido o sostanza zuccherina. — in partic.
. bot. tose. manna di polonia o di prussia: pianta della famiglia graminacee
hanno chiamate 'manna de'pesci', o assolutamente 'manna'. p. petrocchi, 145
7. che manna! è una manna o una vera manna! cade o piove
manna o una vera manna! cade o piove la manna!: espressioni che
indicano soddisfazione e sorpresa per un fatto o una circostanza inaspettata e straordinariamente favorevole.
, che la manna venga dal cielo o che portino la manna: attendere passivamente
cielo. — cadere, piovere o venire la manna in bocca o fra
piovere o venire la manna in bocca o fra i denti a qualcuno: capitargli la
a qualcuno: capitargli la buona occasione o una grande fortuna, non aspettata e
una manna d'ogni sapore: dare o dire a ciascuno ciò che vuole o si
dare o dire a ciascuno ciò che vuole o si aspetta. nievo, 9-138: