di lasciare la corte del sovrano (o, in genere, la sede del proprio
, la sede del proprio superiore) o di allontanarsi (temporaneamente o definitivamente)
superiore) o di allontanarsi (temporaneamente o definitivamente) dal proprio domicilio, uscendo
, uscendo dal dominio, dal territorio o dalla sfera di controllo di un'autorità
licenza. -commiato che un ambasciatore o un funzionario diplomatico chiede ó riceve dal
di stima e di ossequio, due o più persone si scambiano mentre stanno per
autore di un libro dà ai suoi lettori o che conclude un'opera drammatica.
, v-398: è da notarsi la licenza o chiusa dell'atto quinto di ciascuna giornata
licenza che dà l'autore agli ascoltanti o a'lettori d'andarsene, o quella
agli ascoltanti o a'lettori d'andarsene, o quella ch'e'prende da loro.
richiesta) da parte della superiore autorità o del padrone, di lasciare in modo definitivo
di lasciare in modo definitivo una carica o un servizio pubblico (specie quello militare
servizio pubblico (specie quello militare) o un servizio privato; congedo. -in
stessa, così autorizzata, dalla carica o dal servizio. -anche: cessazione da
. -anche: cessazione da una carica o da un servizio disposta in modo unilaterale
in modo unilaterale dall'autorità superiore o dal padrone; l'atto con cui essa
civ. atto con cui il proprietario (o comunque il locatore o concedente),
il proprietario (o comunque il locatore o concedente), di un bene immobile
, di un bene immobile, urbano o rustico, comunica al conduttore (inquilino
rustico, comunica al conduttore (inquilino o affittuario), o al mezzadro o
conduttore (inquilino o affittuario), o al mezzadro o colono, che egli
o affittuario), o al mezzadro o colono, che egli non intende rinnovare il
della morosità nel pagare il canone (o di qualche altra grave inadempienza contrattuale)
per finita locazione '. il locatore o il concedente può intimare al conduttore,
all'affituario coltivatore diretto, al mezzadro o al colono licenza per finita locazione prima
! deve partire in licenza domani mattina o domani sera. borgese, 1-64: lei
giuridica, consentendogli il compimento di atti o lo svolgimento di attività che altrimenti gli
privato l'esercizio di un diritto personale o patrimoniale di cui egli è già per
, di pesca, ecc.), o, rispettivamente, quali autorizzazioni (come
interesse, trasferiscono a un privato potestà o facoltà rientranti nei poteri o diritti propri
privato potestà o facoltà rientranti nei poteri o diritti propri della pubblica amministrazione, o
o diritti propri della pubblica amministrazione, o creano per il privato diritti attinenti ad ambiti
per l'occupazione di suolo pubblico) o, rispettivamente, quali concessioni costitutive (
attività rientrante nella sua generale libertà, o un'attività che gli è vietata da una
la licenza d'importazione, ecc.) o, rispettivamente, quali dispense (come
licienza di notari e delli altri magistranti o. ttitolo delli ufici civili. nardi,
sopra esplicata, di creta e di arena o pozzolana overo di pietre ordinarie e cose
privata e spettino alli padroni de'poderi o de'fondi; che però, eccetto detta
cui occorre premunirsi per attendere a questa o a quella attività
titolare di un diritto di proprietà intellettuale o industriale su un'opera dell'ingegno o
o industriale su un'opera dell'ingegno o un'invenzione industriale concede, dietro corrispettivo
detto licenziatario) il diritto, esclusivo o no, di utilizzare per un determinato
, può configurarsi come un diritto reale o come un diritto personale (licenza con
libri proibiti; la licenza dalla carne o la licenza dalla quaresima, cioè la
di contrarre matrimonio nonostante un impedimento, o di passare da un ordine 0 da una
monache. 11. assenza (o inefficacia o inosservanza) di limiti normativi
11. assenza (o inefficacia o inosservanza) di limiti normativi (giuridici
impedimenti materiali all'azione di una persona o di una collettività; facoltà, potere
, son costretto ad esclamare e dire: o benedetta ipocrisia. brusoni, 2-165:
v'era una occasione per concedere impunemente, o con lusinga d'impunità una simile licenza
colore amoroso e generativo. -illegittima assenza o inosservanza di limiti alla libertà della persona
, ignora qualsiasi legge religiosa, morale o giuridica; uso illegittimo, abuso della
perciò che licenziosa diremo la nobiltà o la plebe che non ubidisce alle leggi,
con le norme di correttezza sociale, o ne prescinde o vi deroga. citolini
di correttezza sociale, o ne prescinde o vi deroga. citolini, 2-11:
12. libertà con cui uno scrittore o un artista, più o meno legittimamente
uno scrittore o un artista, più o meno legittimamente e validamente, trascura le
validamente, trascura le regole comunemente accettate o si scosta dai canoni e dagli schemi
: inosservanza di norme linguistiche, grammaticali o metriche che un poeta talora si permette
poeta talora si permette per esigènze artistiche o per necessità contingenti. boccaccio,
-facoltà, comunemente riconosciuta a un poeta o a un artista, di fare largo uso
ragione e dai termini della realtà storica o naturale. dante, vita nuova,
: spesse volte filosofar si vede / o cantar per licenzia di poeti / molto dilungi
di stato debba torcere da questo giusto o come, torcendo, possa salvar l'apparenza
alla legale padronanza si è la licenza o a dir meglio l'abuso del potere umano
del potere politico da parte dei governanti o della libertà da parte
nievo, 586: giudice del bene o del male il talento annebbiato od illuso
(appartengano esse a uno stato nemico o allo stesso stato al cui servizio i soldati
); licenziosità, condotta (individuale o collettiva) sregolata, dissoluta; libidine
-in partic.: linguaggio (scritto o parlato) licenzioso, osceno, scandaloso
esprimere un concetto sgradevole a chi parla o a chi ascolta con parole o con perifrasi
parla o a chi ascolta con parole o con perifrasi allusive, meno ingrate e
con la dicitura con alcune l. o con alcuna l.; si riferisce
il permesso di allontanarsi da un luogo o da un signore o da un ospite
allontanarsi da un luogo o da un signore o da un ospite, o di essere
un signore o da un ospite, o di essere dispensato da un servizio.
della fantasia. -con licenza o la licenza di qualcuno: col suo
con cui si chiede di poter dire o fare qualcosa). testi fiorentini,
-con licenza e senza licenza: consenziente o dissenziente chi di dovere, in qualsiasi
quale preventivamente si chiede di poter dire o fare qualcosa di sconveniente. manzoni,
debbono, di licenza del vescovo, generale o speziale, tacita o espressa, confessarsi
vescovo, generale o speziale, tacita o espressa, confessarsi l'uno prete dall'altro
: nascere da un'unione illegittima (o anche da unione legittima, ma come
, pigliare, togliere licenza a qualcuno o da qualcuno: ossequiarlo e salutarlo prima di
, assumere una licenza, certe licenze o la licenza di fare qualcosa: comportarsi
alle ragioni di convenienza e di opportunità o a determinate norme di natura etica o giuridica
o a determinate norme di natura etica o giuridica o artistica. castiglione,
determinate norme di natura etica o giuridica o artistica. castiglione, 391: noi
medesima licenza. -senza licenza o la licenza di qualcuno: senza la
: senza la sua autorizzazione (orale o scritta); a sua insaputa;
3. milit. congedo, temporaneo o definitivo, dal servizio militare.
. montecuccoli, i-416: per riforme o per licenziamento furono scemati [gli eserciti
si distingue in licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo (quando esso è reso
necessario da una grave inadempienza del lavoratore o da particolari esigenze economiche o funzionali dell'
lavoratore o da particolari esigenze economiche o funzionali dell'impresa); licenziamento « ad
a seconda che esso riguardi singoli lavoratori o un intero gruppo di lavoratori di un'
indeterminato intercedente con datori di lavoro privati o con enti pubblici, ove la stabilità
, di regolamento e di contratto collettivo o individuale, il licenziamento del prestatore di
sensi dell'art. 2119 del codice civile o per giustificato motivo. ibidem, 11
consensi pel licenziamento di un colono o per la potatura di un pero.
sostant. 2. che deve o sta per essere licenziato da un impiego
letter. autorizzare qualcuno a fare qualcosa o a comportarsi in un dato modo (
1- intr. (62): o voi a sollazzare e a ridere e a
meco insieme vi disponete..., o voi mi licenziate che io per li
e simili. -costituire la causa o l'occasione per cui qualcosa è (
l'occasione per cui qualcosa è (o pare) lecito e permesso. carducci
non licenzia alcuno, sia pur romantico o liberale, a dar villania e calunnia
, 2-xix-11: come se circuire uno o più corpi astrali, e posarci magari anche
-dimettere da un luogo di cura o di isolamento. muratori, iii-103:
altre suppellettili, né avrà sentito ombra o apparenza di male, si può,
valore recipr.). prendere (o chiedere) congedo; salutarsi. cavalca
. -rifl. prendere commiato dai lettori o dal pubblico (un autore o un
lettori o dal pubblico (un autore o un attore). bresciani, 6-vi-15
con l'ultima strofe, detta commiato o licenza. dante, vita nuova,
a lei, né a'figliuoli provvisione o intrattenimento alcuno. deliberazioni del consiglio de'
un rappresentante diplomatico ad abbandonare la corte o il governo presso i quali è accreditato
. -dimettere da un ordine religioso o da un'associazione pia, dispensando dai
un'associazione pia, dispensando dai voti o da altre obbligazioni canoniche. capitoli
-respingere un pretendente; rompere un fidanzamento o una relazione amorosa. grazzini, 2-114
rifiutato di quanto non sarebbe l'inganno o il disprezzo che almeno lascierebbero la risorsa
né letto risposta vostra che mi licenzie o che mi esaudisca. -ant.
6. allontanare qualcuno da un servizio o da un impiego; far cessare mediante
, se non per quattro cagioni: cioè o perché egli è ladro o eretico o
: cioè o perché egli è ladro o eretico o spergiuro o disubbidiente al nocchiero
o perché egli è ladro o eretico o spergiuro o disubbidiente al nocchiero. alfieri
perché egli è ladro o eretico o spergiuro o disubbidiente al nocchiero. alfieri, i-216
bada; che un po'di feudalismo o di furore non ti abbiano fatto fare
. -rifl. abbandonare un servizio o un impiego; dimettersi. tasso
un bene immobile (inquilino, colono o affittuario) a lasciare, entro un
, in qualità di inquilino, affittuario o colono, un bene immobile, dando
disus. mandare in congedo (temporaneo o, per lo più, definitivo) un
per lo più, definitivo) un soldato o un certo numero di soldati; sciogliere
probità intellettuale; doppiezza intellettuale; comportamento o atteggiamento intellettualmente mistificatorio. gigli,
mala fede a una prova testimoniale irrefragabile o a un ragionamento di evidenza geometrica.
a traffici loschi, ad attività criminose o illecite. v. borghini [
. « ma lo sai cosa sono o no? » urlò ancora. « lo
tutti quei fiorentini che per la dipendenza o del sangue o della patria erano ricoverati
che per la dipendenza o del sangue o della patria erano ricoverati alla sua corte
nimici grandissima. -chi nutre diffidenza o sfiducia. birago, 121: importa
ii-1-76: così si leggeva una tragedia o dramma per giorno. e poi io e
in italia, che producono uva bianca o rossa, da tavola e anche da
francia, vaiano, zeppolino imperiale o sia uva tedesca, e simili altre uve
che insormontabili; quasi impossibile da attuare o da raggiungere, difficoltoso, disperato.
le cose nove e non più vedute o udite hanno questa forza, di parer
dirupate, andare per spesse e folte selve o per paduli o per malagevoli vie.
spesse e folte selve o per paduli o per malagevoli vie. bartolomeo da s.
. -che ha vie di accesso scomode o impraticabili; che si raggiunge con difficoltà
me era egli un passo il più malagevole o più disperato degli altri.
altr'anno / quanta mi fu noiosa o malagevole / a comportali, e quanta
conviene portare li comandamenti de'signori, o agievoli o malagievoli che elli sieno.
li comandamenti de'signori, o agievoli o malagievoli che elli sieno. brevio,
contraria parte, che s'el fratello o il figliuolo o il padre. moniglia,
che s'el fratello o il figliuolo o il padre. moniglia, 1-ii-72: malagevole
5. che richiede sforzo a essere compreso o appreso; di ardua intelligenza, di
nel quale l'uditore è tardo, o per aventura la causa è impigliata di
squitino della sua abilità. o malagevole conoscimento di se medesimo! g
la 'nfermità dello stranguglione, con malagevolezza o con suono di nari e di gola manda
arma). saraceni, ii-444: o fosse inavvertenza o troppo ardore de i
saraceni, ii-444: o fosse inavvertenza o troppo ardore de i combattenti..
ardore de i combattenti... o la malagevolezza delle scimitarre per la loro
, ma in altri luoghi ancora, o per intervenimento di materia nuova, ovvero
c'ho da trattare, per rendermi o più ammirato, s'esco con lode
ammirato, s'esco con lode, o più scusabile, s'io ne parta con
implicate. -difficoltà a essere compreso o interpretato; oscurità (di scritti o
o interpretato; oscurità (di scritti o discorsi). 5. bonaventura volgar
: dispiacere. franchi, 4-11-58: o padrone, non ve lo voleva dire,
fecer giammai sconvenevolmente per ira volto cambiare o alterar suon di voce. 10
pregavi / a star due ore o tre di grazia tacite. siri, v-1-229
s. bernardino da siena, 978: o avaro, doh, rispondemi a questo
malàggio). ant. come imprecazione o espressione di malaugurio: maledizione, dannazione
disagevolmente. bruno, 3-765: o quanto malaggiatamente può esser condotta e digerita
fu condotto alla prigione di portanuova, o, come ivi dicono, newgate,
= comp. da mal [o] e agio (v.);
calma, mal rotta da quello zombare o dai radi cuiussi del giardiniere col terzomo
quel giorno l'effetto di un malagma o di un dropace! = voce
) di urbanità e garbatezza di modi o di buona educazione; sgarbatezza, scortesia
1-iii-119: scusata la malagrazia, o altrimenti detta, la forma poco parlamentare,
. 5. locuz. -con o di malagrazia: con modi sgarbati;
opportunità naturale, vuol scaricare la vescica o, secondo la dilettevole, infornare il malaguida
; con l'in ganno o la frode; slealmente, malignamen-te;
nuvole ci avevano finallora 0 nascosto o malamente mentito l'aspetto lontano.
generale, un desiderio di precauzioni bene o male intese, almeno una sterile inquietudine?
conseguenza dire che li attributi di generabile o ingenerabile, alterabile o inalterabile par- tibile
attributi di generabile o ingenerabile, alterabile o inalterabile par- tibile o imparabile, ec
ingenerabile, alterabile o inalterabile par- tibile o imparabile, ec. egualmente convengano a tutti
tanto ai celesti quanto agli elementari, o che malamente e con errore abbia aristotele
,... che ora non ha o malamente affetta imitando,...
, 7-i-38: veramente di lungo ragionare, o prometeo, e di meditato apparecchiamente avrai
luca, 1-15-1-76: senza necessità di allegare o di provare la giusta causa, può
versi non starebbero altrimenti, né scusa o stiramento vi può aiutare a far che
, ch'erano state gettate a terra o conquassate dall'artiglieria, fumo risarcite ma
lettera malamente piegata in forma di viglietto o di memoriale, venne capriccio ad argostia
, 12-9- 104: pavimenti punto o malamente inselciati o lastricati. nievo,
104: pavimenti punto o malamente inselciati o lastricati. nievo, 440: una
non sosterrà che da lingue e ignoranti o invidiose sia questo libro malamente biasimato.
mietitori incanivano. -con grave pena o rammarico; con dispiacere profondo.
, v-559: partitevi alla mal'ora, o scrocchi, o pitocchi, o alocchi
alla mal'ora, o scrocchi, o pitocchi, o alocchi, o ferlocchi,
, o scrocchi, o pitocchi, o alocchi, o ferlocchi, o malamocchi della
, o pitocchi, o alocchi, o ferlocchi, o malamocchi della filosofia pezzentona
pitocchi, o alocchi, o ferlocchi, o malamocchi della filosofia pezzentona! =
2. sm. modo di agire o di condursi pocobuono; andazzo.
cattive condizioni (per lo più per incuria o per trascuratezza); cadente, sgangherato
, scellerato. -anche come epiteto più o meno ingiurioso. costo, 1-592:
.]: 'malandre': specie di ragadi o cre- paccie, ossia fissure della cute
: 'malandria ': sorta di lebbra o di elefantiasi. 3.
disus. nodo sporgente da un ramo o da un tronco; nocca. arlia
, 329: 'malandrà ': cipollatura o nocchio coperto. difetto di albero da
quello facile a sfogliarsi come la cipolla o ad imporrare, e che 'cipolla '
agire da furfante, compiere atti criminosi o disonesti. nuccoli, vii-708 (
che si riferisce, che è proprio o è degno di malandrino; banditesco,
. figur. che esprime maliziosa furbizia (o anche avidità, furfanteria); birichino
poesia popolare, tra le solitudini palustri o i laboriosi silenzi delle poggiate di vigne
i laboriosi silenzi delle poggiate di vigne o d'ulivi, riassume la sua intonazione
fantasiosa. 6. che esprime o deriva da malignità. c. i
. = comp. da mal [o] e mandrino non documentato, dall'
di impadronirsi della salma per ricavarne premio o dai cesariani e da calpumia o
o dai cesariani e da calpumia o dai tirannicidi e da bruto. -al
che pesava / qual se fosse di piombo o travertino, / e con la destra
furtivamente oppure mandati tra noi dalle polizie o dai preti, per suscitarvi disordini e
animo non dovette aver roma alle stravaganze o d'un claudio cesare, che facea
che facea la sua vita nelle taverne, o d'un domiziano, che in far
vedere fra le righe malanimo, o almeno - la parola è troppo grossa -
d'animo ostile nei confronti di qualcuno o qualcosa; malevolenza, avversione; risentimento
rancore, astio nei confronti di qualcuno o di qualcosa. mercante in persia
= comp. da mal [o] e animo (v.);
! commedia di polifila, 2-3: -o o malannaggio che tribulazione è oggi la mia
. = comp. da mal [o] e annata (v.);
-in partic.: grave danno materiale o morale; fatto, evento o situazione
danno materiale o morale; fatto, evento o situazione dannosa, pericolosa o sfortunata;
, evento o situazione dannosa, pericolosa o sfortunata; guaio, accidente; calamità
io non so se si è spiritato, o se si è pazzo, o che
, o se si è pazzo, o che malanno e'abbia. g. c
tu sia affatto libera di qualche malessere o alla testa o al cuore o alle
affatto libera di qualche malessere o alla testa o al cuore o alle reni o alle
malessere o alla testa o al cuore o alle reni o alle gambe o ai nervi
testa o al cuore o alle reni o alle gambe o ai nervi o ai muscoli
al cuore o alle reni o alle gambe o ai nervi o ai muscoli o all'
alle reni o alle gambe o ai nervi o ai muscoli o all'ossa, è
gambe o ai nervi o ai muscoli o all'ossa, è impossibile. tu coltivi
malanno, quando mi doleva il capo o mi si gonfiava una gengiva o mi
il capo o mi si gonfiava una gengiva o mi s'ammaccava un ginocchio,.
loro malanno, se non un sonetto o una canzone alla petrarchesca o un capitolo
un sonetto o una canzone alla petrarchesca o un capitolo alla bemiesca.
6. in espressioni ingiuriose, di malaugurio o come imprecazione (col malanno', andare
: io vi farò mutar modo, o poltroni; / vengano qua qualcuno almen
il torto? e che la ragione o la cavalleria o la chietineria o 'l
e che la ragione o la cavalleria o la chietineria o 'l malanno che dio
la ragione o la cavalleria o la chietineria o 'l malanno che dio mi dia,
. s. maffei, 103: o che venga il malanno a queste nenie.
venga il malanno. -in costrutto assoluto o ellittico: maledizione, accidenti, mannaggia
malanno a qualcuno: arrecargli grave danno o fastidio. lettera senese, v-203-162:
nel malanno: trovarsi in una situazione o in una condizione disgraziata. iacopone,
fusse pur sentita, / morta forria o messa in gran malanno. 8
. = comp. da mal [o] e anno (v.).
quelli che sono al presente carcerati, o vero fora cum la grazia de la
circostanza difficile; segno premonitore di insuccesso o di danno. varchi, 18-2-137
voleva dire prendersi, a voce più o meno spiegata, qualche insulto, un
malepasque). region. grave afflizione o pena o dolore; giusta punizione,
. region. grave afflizione o pena o dolore; giusta punizione, castigo esemplare
di questo si è alto quanto un omo o poco più, e fa un o
o poco più, e fa un o vero v foglie, le qual sono rami
e soldi; donato cavalcanti, fiorini o circa; francesco strozzi, fiorini 8 e
. a sproposito; in modo inopportuno o sconveniente. salvini, 39-v-39: chi
tracotante. giamboni, 5-460: o signore dio, buono, pietoso, umile
loro, / per far levar malardo o altro uccello, / del lito si levò
. in toscana germano, a napoli malpardo o malardo. = dal fr.
quella malattia [la peste], o infetti di quella medesima corruzione, incontanente
che? temeresti di perdere l'appetito o di inalarti di itterizia, se tuo
v.]: 'malare': che appartiene o ch'è relativo alla guancia. nome
vivax, che provoca la terzana primaverile o benigna, e plasmodium malariae, che
malariae, che provoca la terzana maligna o perniciosa o febbre estivo-autunnale), trasmessi
che provoca la terzana maligna o perniciosa o febbre estivo-autunnale), trasmessi dalla puntura
= comp. da mal [o] e aria1 (v.).
malarìgeno, agg. che provoca o trasmette la malaria. = voce
. m. -gi). studioso o esperto di malariologia. panzini, iv-395
, iv-395: 'malariòlogo ': studioso o specialista delle malattie cagionate dalla malaria.
attua iniettando al malato per via endovenosa o intramuscolare i plasmodi malarici, i quali
= comp. da mal [o] e arnese (v.).
. che viene a trovarsi in difficoltà o in angustie; malcapitato, sventurato;
= comp. da mal [o] e asino (v.).
matassare, tr. stemperare con acqua o altro liquido una sostanza per ottenere
liquido una sostanza per ottenere un compostopastoso o liquido. mattioli [dioscoride],
il qual seccamente promettesse di sbarbar calli o im bianchir denti, ogn'
. malassortito, agg. scelto o accoppiato con poca accortezza; non riuscito
malatestiano, agg. stor. che appartiene o si riferisce alla famiglia dei malatesta,
rimini, e alla loro attività. politica o mecena- tesca. -tempio malatestiano: celebre
la grippe] fatale specialmente ai vecchi o ai malaticci. foscolo, xv-115:
, i-649: a voi ci vorranno due o tre libbre di pane e un po'
affetto da imperfezioni e difetti, più o meno gravi, sia fisici sia morali.
esempio, veduto ieri in una casa o bottega un uomo malaticcio di boria, d'
boria, d'invidia, di gelosia o d'altra umana magagna, ma così inarrivabile
perché, sia essa mortificata ed inerte, o esasperata e furiosa, nella febbre,
infermità (per lo più a lungo decorso o cronica o tale da costringere all'inattività
lo più a lungo decorso o cronica o tale da costringere all'inattività); ammalato
, 1-396: chiunque è indisposto, o ha malati i piedi, è obbligato a
rivela salute malferma, debolezza, spossatezza o anche tristezza, infelicità (un gesto,
d'edera con non più di tre o quattro fogliette. -guasto.
passione; dominato da un'idea fissa o da un vizio, da una colpa
, iv-371: dove se'ito, o buon tempo di prima? la mia ragione
paesi nostalgici, illuminati di raggi troppo vivi o troppo smorti. 9.
seder per caritade / ricever da borghese o mercatante. 10. locuz.
, gettarsi, buttarsi malato: dichiarare o fingere d'essere indisposto. salvini,
'. di persone che si fanno aiutare o portare da chi sta peggio di loro
malato2, sm. chim. sale o estere delpacido malico. tramater [
. dicesi 'malato di ferro 'o 'protomalato di ferro 'il sorbato
maletòlte). ant. tributo illegale o esoso; estorsione, ruberia, rapina
, sf. medie. fenomeno anormale o patologico che altera l'integrità anatomica degli
che altera l'integrità anatomica degli organi o ne fa deviare il funzionamento in senso
fisici e radianti; malattie da infezione o parassitane, che hanno origine dalla penetrazione
dalla penetrazione di microorganismi patogeni, animali o vegetali, che producono processi per lo
, decorso e esiti; malattie infettive o contagiose, che si trasmettono per contagio
trasmettono per contagio; quelle da intossicazione o avvelenamento, i cui effetti sono strettamente
dose introdotta nell'organismo; quelle psichiche o mentali). -anche: il periodo in
: il periodo in cui si manifesta o il decorso dell'affezione. della
quelle mutazioni del corpo vivente che molestano o aboliscono alcune delle sue ordinarie funzioni.
-in partic. malattia dei cassoni o dei palombari: quadro morboso di soffocazione
dall'immersione. -malattia dei vagabondi (o di vogt e greenhow): ftiriasi
miosite acuta epidermica. -malattia del sonno o della nona: tripanosomiasi, encefalite letargica
, encefalite letargica. -malattia del tic o di gilles de la tour ette:
tubercolosi, etisia. -malattia di gierke o glicogenica: glicogenosi. -malattia di aliber
: anemia perniciosa. -malattia di arbers-schònberg o osteosclerosa: malattia ereditaria caratterizzata da restringimento
maniosi. - malattie veneree, celtiche (o segrete): malattie infettive dell'apparato
iv-395: 'malattia dei vagabondi 'o di vogt e greenhow: ftiriasi o pediculosi
'o di vogt e greenhow: ftiriasi o pediculosi, prodotta dal pidocchio, '
e conseguenze locali, e la blenorragia o gonorrea. la sifilide non è compresa
del sonno '. -malattie professionali o del lavoro: quelle che hanno origine
parassiti quali virus, batteri, funghi o fanerogame parassite, da insetti e anche
diffusione di una malattia alle piante o agli animali pericolosa alla economia rurale o forestale
o agli animali pericolosa alla economia rurale o forestale,... è punito
, esaltazione, esasperazione di un sentimento o di una passione; stato di forte
una passione; stato di forte tensione o turbamento emotivo; situazione di squilibrio determinato
squilibrio determinato da una fantasia troppo accesa o anche da leggerezza, da stoltezza;
decadenza, crisi. -anche: evento o insieme di eventi che determinano tale situazione
come l'altre, e co 'l digiuno o con l'ubbriachezza o co 'l trar
co 'l digiuno o con l'ubbriachezza o co 'l trar del sangue fu da altri
iii-24-193: tutto cotesto è leggerezza soltanto, o la malattia cutanea della letteratura non accuserebbe
malattia. -fare una malattia per o di qualcosa: soffrirne profondamente, provarne
mezza malattia. -morire di malattia o di propria malattia: morire di morte
nomi diminutivi sono quelli che fanno minore o il bene o il male che significa
sono quelli che fanno minore o il bene o il male che significa il primo nome
smorto / e mal atto a portar elmo o lorica, / nulla di men,
, / ei non ricusa il rischio o la fatica. frachetta, 768: popolo
tose., comp. da mal [o] e augello (v.).
popolo solo dura fino agli estremi, o perché abbia più cuore o perché abbia meno
estremi, o perché abbia più cuore o perché abbia meno quattrini; che se
malagurato, malaugurado, malaurato, mal o male augurato), agg. che è
suo figliuolo. carducci, ii-1-242: o sono io il capro espiatore di cotesto malaugurato
in luogo della giostra e del torneo, o dell'evocazione ermetica e nera, non
-che è considerato portatore di notizie o di presagi funesti. fiacchi,
. 3. che ha avuto o è destinato ad avere fatalmente un esito
rovina e morte; che è riuscito o riuscirà male. -anche: molesto,
scuola hanno la indegna condotta del padre o della madre. leopardi, v-225:
presagi funesti; turbato da eventi luttuosi o, comunque, negativi (un luogo)
un luogo); che presenta crisi o decadenza (un periodo di tempo)
io t'amo, io t'amo, o amica del mio cuore. perché mai
augurio, di sventura, di avvenimenti luttuosi o dolorosi (o anche, per estens
, di avvenimenti luttuosi o dolorosi (o anche, per estens., di tetraggine
barbagianni della malora! -letter. persona o animale che costituisce un ingombro, un
in un vallone questo malaugurio. -uccello o uccellaccio del malaugurio: civetta o
o uccellaccio del malaugurio: civetta o gufo (considerati tali, nella tradizione popolare
: gli uccelli di malaugurio / gufi o civette vivono soltanto / in casbe denutrite o
o civette vivono soltanto / in casbe denutrite o imbalsamati / nelle bacheche dei misantropi.
. -figur. persona che annuncia o fa profezie di avvenimenti nefasti, luttuosi
di avvenimenti nefasti, luttuosi, dolorosi (o ha un aspetto triste, sinistro)
. 2. locuz. -di o del malaugurio (con valore attributivo)
. = comp. da mal [o] e augurio (v.).
.. empio. -che è o è considerato portatore di notizie o di
è o è considerato portatore di notizie o di presagi funesti. bergantini, i-2-176
, i-166: tra ottantacinque anni, o giovani, pensate (io non voglio essere
. 3. che ha avuto o dovrà avere inevitabilmente un esito funesto;
gioia, e di malavventura che faccia o che abbia non ti piaccia. boccaccio,
dell'omertà, conducono una vita perversa o praticano la delinquenza; associazione a delinquere
. panzini, iv-395: 'mala vita'o 'malavita': nome dato nell'italia meridionale
, di insofferenza per cosa che imbarazza o verso la quale si è indifferenti.
. 5. locuz. -di o a malavoglia: malvolentieri, svogliatamente,
dispone a tentare quel che egli sa o crede non dovergli succedere, e quando vi
compassione. -soffrire di una più o meno grave depressione morale; sentirsi stanco
. de marchi, ii-182: per tre o quattro giorni si sentì male e di
. 2. attribuibile a sconsideratezza o a leggerezza. cesarotti, 1-xxvii-212:
. -con riferimento a cose materiali o a concetti astratti.
sventatezza, trascuratezza. -anche: atto o comportamento sbadato. petruccelli della
manca, in modo più o meno rilevante, di cognizioni utili o necessarie
o meno rilevante, di cognizioni utili o necessarie; male consigliato, malaccorto;
sostituzione di mallo] a 6on [o]. malazzato, agg. che
: 'malazzato': chi ha male più o men leggiero, o abituale o assai continuato
ha male più o men leggiero, o abituale o assai continuato; può non
più o men leggiero, o abituale o assai continuato; può non giacere a
. v.]: 'malbergiano 'o 'malbergico ': parola o frase
'o 'malbergico ': parola o frase non latina che si trova in margine
bricco3 (v.) * asino 'o bricco * (v.) '
per malattia, com'è quella del malcaduco o d'altra pazzia che nasca da infermità
prodigalità, gli era parso soltanto imprudente o malcauto, ora che attendeva profanamente a
/ da malcauto. prati, ii-243: o malcauti, a tanto volo / non
, non è più tempo di cautele o riserve, né altro resta ai zelatori
. 2. lasciato trapelare più o meno chiaramente; mal dissimulato, mal
distinguere ciò che è vero, giusto o conveniente; che tarda a prendere una
madri affrante. vailini, 78: o vecchio,... / t'è
/ se qualcosa esista di certo / o se tutto sia vanità? moravia, viii-223
). de bosis, 76: o mondo che albeggia malcerto / sì lunge
iii-22-129: prosegue ricercando le prime notizie o le prime voci che del mal certo prete
di marmo sul dorso di gigantesche testuggini o miseri tuguri con cani rognosi e nudi
dietro l'altra senza legame 1956 sentenze o pensieri malcombinati di forma. =
. letter. eseguito in modo negligente o maldestro; non portato a termine;
. in modo ne gligente o maldestro; confusamente, disordinatamente. boccaccio
... / né lo malconcia o brutta; e tu medesmo / sopravvegnendo te
equipaggio radunato a prua per il rancio o vicino all'ufficio del commissariato di
,... a cagione dell'umido o d'altro qualsisia accidente, sono oggi
imperfetta; deformato da errori di stampa o di scrittura (un testo, un codice
. che non è in pieno accordo o in buona armonia con altri. mazza
. che si trova in gravi difficoltà (o in uno stato di profonda decadenza)
-sostant. guerrazzi, 10-535: o perché voi, di cui il soccorso non
, 6-14-128: che portato n'avria morte o dan- naggio, / s'eran meco
. ingrato, che non prova o non dimostra riconoscenza. a
, agg. conosciuto in modo inadeguato o incompleto; malnoto. foscolo, xviii-227
ant. che dà consigli poco saggi o poco prudenti. salvini, 16-517:
. che si deve attribuire a cattivi consigli o a sconsideratezza, a leggerezza, a
= comp. di mal [o] e contentezza (v.).
donna, come molti fanno, che stanno o tre o quattro o sei anni di
molti fanno, che stanno o tre o quattro o sei anni di fuore, e
, che stanno o tre o quattro o sei anni di fuore, e lassanla malcontenta
. -che non è contento di qualcuno o di qualcosa; che, per difetto
; che, per difetto di carattere o per altre cause, non trova mai
malcontenti dello stato nominavano, per amistà o per dispregio, persone abbiette, per dame
donne, soffiavano in ogni ragione giustificata o no di malcontento. = comp
= comp. da mal [o] e contento2 (v.).
sia milglore e'ppiù valevole alla città o a uno reame, cioè o'il'elletto
', cioè il * contramore ', o amore contrario, o s'intenda
* contramore ', o amore contrario, o s'intenda il reciproco e scambievole
s'intenda il reciproco e scambievole, o pure un amore che punisca i
titudine. salvini, 39-iii-157: o miserabile consolazione da questi autori inventata
che non si appressino al fanciullo maestri o domestici mal costumati. p. petrocchi
maniere. -in senso concreto: atto o comportamento scorretto, villano, volgare.
. groto, 117: rustici o malcreati son coloro i quali, svegliati con
sotto pena di passare per malcreata, o per ignorante. così ha voluto il papa
xii-9: non vorrei che mi dasse colpa o di malcreato o di trascurato,
mi dasse colpa o di malcreato o di trascurato, perciocché né questo al mio
, innocente. morante, 3-31: o preghiera trafitta dall'elevazione, / io
malcuranti / della propria salute, o disperati, / non turbin l'acqua a
. rezasco, 593: gabella o balzello, da prima arbitrario e contrario
= comp. da tnal [o] e denaro (v.).
avv. senza perizia, pratica o conoscenza; in modo approssimato e confuso.
ha le capacità, le facoltà o le attitudini per fare qualcosa; incapace,
particolare riferimento alle facoltà intellettuali, artistiche o professionali). - anche: sprovveduto
d'arme, mal destro a potere reggere o guardare il suo reame. d.
pagano i trascurati, i mal destri o troppo frettolosi al muoversi. -poco convincente
aria materna e protettiva delle donne, o il mio maldestro appartarmi. -incauto
». 3. che rivela o deriva da incertezza, incapacità, inesperienza
parola maldetta. allegri, 182: o salvatico apollo / favorisci, ti prego,
. 9. 2. che fomenta o induce alla maldicenza e alla calunnia;
, nell'atrio della caserma, dieci o quindici male lingue. bacchelli, i-ii-427
paterino e falsatore di moneta, o assessino o ghiottone, e con maldicente e
falsatore di moneta, o assessino o ghiottone, e con maldicente e sodomito.
di tutta la gente. vere o false con perfidia e malizia, per scritto
, part. pres. di o a voce; che esercita una critica spietata
a tagliagola, / 29: o bestemmie o anatemates o altri maldicienti.
, / 29: o bestemmie o anatemates o altri maldicienti. di che
29: o bestemmie o anatemates o altri maldicienti. di che quel malabocca
, maldicènza, dicente del tuo amico o compagno o vicino o comune maladicènzia, maldicènzia
, dicente del tuo amico o compagno o vicino o comune maladicènzia, maldicènzia, maldicènza
dicente del tuo amico o compagno o vicino o comune maladicènzia, maldicènzia, maldicènza, maledituo
disobbe a divulgare notizie vere o false con perfidia e diente.
grado de la propria modestia sete obligato o a non dar fuora il libro o a
o a non dar fuora il libro o a purgarlo da ogni maldi- cenzia.
di voi patisca, come uomo omicidiale o come latrone e maldicitóre o deside- ratore
uomo omicidiale o come latrone e maldicitóre o deside- ratore dell'altrui cose. albertano
0 serve a gl'idoli od è maldicitóre o sta ebbro, od è rapace,
un'imbarcazione per effetto del moto ondoso, o, anche, per estens.,
deriva dall'incontro con qualcosa che è o appare spiacevole, sgradevole, contrario alla
prendersi un maldipancia: assumersi un incarico o un impegno con zelo e determinazione,
notte, / verrebbe lor la punta o 'l mal di petto. vasari, i-415
pigliare al vento un mal di petto / o altro, perché il prete non ne
. = comp. da mal [o] e disposizione (v.).
se una pietra margarita è male disposta o vero imperfetta, la vertù celestiale ricever
, disposto, ripartito in modo imperfetto o sconveniente. moravia, vi-222:
ed è anche detta cocco di maldive o cocco delle maldive). sassetti
lo specifico di « maldiva » chiamandosi o cocchi di maldiva o « maldive » assoluta-
maldiva » chiamandosi o cocchi di maldiva o « maldive » assoluta- mente..
non gliene tocca cioè, tra 'l maldocchio o succiameli che le distruggono, e i
dell'arte] costringer maldocili, o giova / te perseguir con lacrime / su
, malìssimo). in modo contrario o non conforme alla legge morale; in
gaude, penando. iacopone, 20-2: o me lascio dolente, ca lo tempo
questa zuffa. bambagiuoli, 55: o avarizia, inimica di dio, / tu
pensiero. castra fiorentino, xxxv-2-917: o tu cretto, dogliuto, crepato,
4-85: alcuni soldati venuti di romagna, o fossero male informati, o scambiassero il
romagna, o fossero male informati, o scambiassero il nome, gli avevano affermato
e le artiglierie, se male adoprati o collocati, a guerra regolare e soli
la fraude? -o non saprassi, / o mal saprassi. cattaneo, ii-2-82:
ben naturato si sostiene in buono reggimento o disviato si rinvia. idem, inf.
6-340: gli apparecchi di re roberto o de'toscani fecero risorgere le male spente
prosperi e i fortunati sono raramente, o male, uomini religiosi. fracchia,
in modo ostile, secondo un atteggiamento o un giudizio di riprovazione e di condanna.
maniera non conforme a una norma tecnica o di gusto comunemente accettata (con partic
; e per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e incolpano la materia
oriani, x-13-50: nell'ozio povero o mal ricco dame e signori finirono di
atta a ricevere il color del liscio, o l'impiastro per meglio
dire, per quella concavità, o a ritenerlo per la mobiltià delle palpebre
male. 8. in modo o con esito improduttivo, insoddisfacente, sterile
maniera poco costruttiva; con risultato scarso o inadeguato. s. bernardino da siena
. dante, par., 16-140: o buon- delmonte, quanto mal fuggisti /
acquistano smagramenti, in- fiammazion di polmoni o idropisia per prezzo di loro mal ricevuti
\: per esprimere difformità di parere o decisa riprovazione. collodi, 13:
lettere che non hai più conversazione, o, meglio, ritrovo piacevole alla sera
ciascaduno; / se troppo va male o gran fredura, / conviente più tardare
: penso sia ita male la mia o la vostra. redi, 16-iv-374: mi
aprire colla sua violenza i finestroni, o sbadatamente da chi aveva cura di tener
-bene 0 male: in un modo o nell'altro, in ogni modo (
è fatto quel ch'è fatto, o bene o male. i. nelli,
quel ch'è fatto, o bene o male. i. nelli, i-306:
: sia ringraziato il cielo che bene o male le diavolerie saran finite. carducci,
ii-16-64: io sono conosciuto oramai, bene o male, per il poeta di satana
poco bene. -risultare molto difficile o complicato. guicciardini, 13-ii-275: la
-male 0 malaccio: in un modo o nell'altro, bene o male.
un modo o nell'altro, bene o male. fagiuoli, 1-5-465: la
sposa vo'l'ate fatta, o male o malaccio; ora, s'i'
l'ate fatta, o male o malaccio; ora, s'i'fussi in
: avere un'opinione malevola su qualcuno o qualcosa in base a congetture, sospetti
onesto, oppure non conforme alla regola o all'aspettazione. de luca, 1-14-5-44
si è potuto: nel modo migliore o meno peggiore che è stato possibile.
restare male: provare delusione, avvilimento o anche un forte dispiacere. carducci,
. -sapere male: avere sospetto o timore che non si verifichi un determinato
-sentirsi male: essere colto da malore o da un forte turbamento. -anche:
-star male a qualcosa: esserne privo o scarsamente provvisto. manzoni, fermo
, di prevaricazione dell'uomo contro dio o contro gli altri uomini, di capovolgimento
secolo, cioè in paradiso ed in inferno o in purgatorio. là vedrai tu che
2. principio immorale, evento o situazione o atto malvagio; violazione di
2. principio immorale, evento o situazione o atto malvagio; violazione di un ordine
atto malvagio; violazione di un ordine o di un codice morale; peccato,
come matto. canteo, 180,: o mal concordi ingegni, o da prim'
180,: o mal concordi ingegni, o da prim'anni / e da le
. -cosa da male: opera o pensiero malvagio e immorale. fiore
di scacco, subiti da una persona o dalla
senso più particolare: una specifica disgrazia o sventura o avversità. latini,
particolare: una specifica disgrazia o sventura o avversità. latini, rettor.
tue sce- leratezze,... o italia, o roma, o firenze,
leratezze,... o italia, o roma, o firenze, le tue impietà
.. o italia, o roma, o firenze, le tue impietà, le
predominano. della casa, 5-i-36: o sonno,... /..
,... /... o de'mortali / egri conforto, obblìo
un futuro male che sia per distruggerci o per portarci dolore: perché e'non
, come l'avere ad essere ingiusto o di tardo ingegno o altro simil male,
ad essere ingiusto o di tardo ingegno o altro simil male, ma solo que'
ma solo que'mali che gran dolore o rovina o distruzione ci possono portare.
que'mali che gran dolore o rovina o distruzione ci possono portare. piccolomini,
quale dono ci porti / di dolce bene o di male atroce / serrato sui piccoli
incontra con ircano. 4. stato o condizione di dolore, di sofferenza;
diversi canti. 5. sofferenza o dolore fisico; manifestazione morbosa, stato
mal ch'avesse / per l'or o non paresse / folle saria quell'ora.
: dubita di non si sconciare, o di non avere il male che ebbe la
fuggiva, spesse volte era dal male o da i sospetti del male ridotto nell'angustie
del male ridotto nell'angustie del lazzaretto o fuori delle mura della città. tasso,
vessata, come è il mal francese o infezione venerea. malpighi, 1-233:
insegnamento d'uomo sensato che li mali o sintomi, che molti e vari tutto giorno
, non si potessero tutti ridurre sotto spezie o idee determinate. a. cocchi,
un tumore freddo e inveterato di una o più delle glandole vaghe conglobate o linfatiche
una o più delle glandole vaghe conglobate o linfatiche del collo, non già d'
collo, non già d'alcuna delle salivali o della laringe. goldoni, xi-604:
comiziale, cioè lo mal d'alto o lunatico. trattati dell'arte del vetro,
fu detta comunemente dagli italiani le bolle o il male franzese. aretino, vi-83
giorni, è volgarmente chiamato 'volvolo', o 'mal del miserere'. -mal di montagna
saranno mortificate. -mal di nervi o nervoso: nevrastenia. onufrio, 253
bramerei / che avesse almen cinque malanni o sei: / la sciatica, la gotta
che loro non hanno il male della pietra o di arenella, come hanno sì soventemente
è chiamato elefantiasi, overo morbo elefantico o leonino, e satiriaco; e dal
: peste. parabosco, 4-18: o tristo, ti venga il mal di san
, iv-395: 'male dello scimmiotto 'o 'della scimmia ': atrepsia.
dir messe perché avvenga la guarigione, o il miserello si decida a morire.
io tomi bambino, perché da tre o quattro giorni mi sento il male de'vermi
]. togli tre parti di letame o sterco di caprone, ed una di
, ed una di farina di grano o segala, e sia il fiore e mischiale
sogliono essere la conseguenza di una più o meno grave contusione, prodotta in sul
dalla compressione della sella, del basto o del bastetto. -mal dell'erba
'mal del fioretto': sinonimo di paraplegia o paralisi della metà posteriore del corpo.
.]: 'mal di milza 'o 'milzone ': nomi volgari,
.]: 'mal del rospo 'o 'formica ': sinonimo di quella
con stropicciare le mammelle con della panna o latte ben grasso. -male del'
per cascione d'infermità overo di caso o per lo male del verme, overo per
. -mal nero: carbonchio ematico o antrace. tommaseo [s. v
s. v.]: 'mal nero'o 'male maligno': sinonimo di antrace.
. malrosso. -per estens. parte o membro malato, piaga. trattato delle
ugni con pegola nera istem- perata: o tolli polvere di mirto e polvereza il luogo
gli arbori, come patir di vermini o tarli o formiche, ed assiderare,
arbori, come patir di vermini o tarli o formiche, ed assiderare, incarbonare e
-mal del piombo: colorazione anomala plumbea o argentea delle foglie di alcune rosacee da
siccità, calore eccessivo, denutrizione, o all'intervento del fungo parassita stereum purpureum
secolo 'come dissero i francesi, o del pessimismo come dicono i dottrinari.
cattiveria, malevolenza, ostilità, avversione o anche, semplice- mente, a dissenso
anche, semplice- mente, a dissenso o a contrarietà (per lo più nelle
di rovina, di maledizione per qualcuno o qualcosa. dante, purg.
, menda, manchevolezza; aspetto svantaggioso o deleterio; lato negativo, puntodebole.
, dubbio. gelli, iv-47: o dio, quanto mi paion lunghe queste
di saper se io ho a esser morto o vivo. g. m. cecchi
disagio causato dalla ripresa del lavoro dopouno o più giorni di riposo. -mal del
, 3-119: non lasciò, per vergogna o perché paresse male, ch'ella pur
abbia, mal abbiamo: come imprecazione o maledizione. berni, 21-14 (ii-166
gran cura, facilmente ritornano scempi, o ribollono e vanno a male.
se prima avien male. -avere o essere male che il prete ne goda o
o essere male che il prete ne goda o ne guadagni: soffrire di malattia mortale
, sia via là, via là, o a''con- fitemini ', o
o a''con- fitemini ', o al pollo pesto, o all'olio santo
fitemini ', o al pollo pesto, o all'olio santo, o abbia male
pollo pesto, o all'olio santo, o abbia male che 'l prete ne goda
ne incolse loro. -dare a credere o a intendere che il male sia sano
male di garibaldi: criticare una persona o un'istituzione ritenuta generalmente intoccabile. -d'
farà qualche gran male a francia, o vero a spagna, o vero a
a francia, o vero a spagna, o vero a italia, o vero a
spagna, o vero a italia, o vero a se stesso. manzoni, pr
-farsi male: procurarsi un danno morale o materiale. - in partic.:
», disse il prelato. « o questo è il male », rispose,
, svantaggi; non trattarsi di fatti o circostanze dannose o biasimevoli o gravi;
non trattarsi di fatti o circostanze dannose o biasimevoli o gravi; andare tutto abbastanza
di fatti o circostanze dannose o biasimevoli o gravi; andare tutto abbastanza bene.
apprezzamento (anche in senso ironico) o una limitata soddisfazione. tommaseo [s
imitazione. e. cecchi, 5-187: o maestrucci! tra sé e sé,
-parer male di qiuilcuno: nutrire astio o rincrescimento nei confronti di qualcuno.
g. m. cecchi, 162: o sciaurato! ecco a pensare a male
, i-132: intanto sento il duce o il caporale, / non con bellica
. piantali subito, se puoi; o tu gli serba sotterra o nell'acqua,
se puoi; o tu gli serba sotterra o nell'acqua, per manco male;
indicare una contrarietà del tutto trascurabile, o sottolineare la sostanziale indifferenza nei confronti di
egli non fece che continuare il petrarca o restò greco. greco?, sì,
... / scriver lettere, o farsi venir male, / a me sembra
che, in caso normale, sarebbero impensabili o addirittura dannosi. g. bentivoglio
fagli male: per indicare una situazione o una circostanza in cui i malanni e le
dare eccessiva importanza ah'opinione malevola o sfavorevole di altre persone.
chi commette cattive azioni sa che presto o tardi è destinato a pagarne le conseguenze
: nessuno può ritenersi immune da disgrazie o sventure. proverbi toscani, 170:
male: chi conosce i propri difetti o la gravità di una situazione in cui
di un male che alcuno, per colpa o per poco senno, si sia procurato
occasione a qualche cosa che la compensi o almeno ce ne conforti. -non
avversità con pazienza, in quanto presto o tardi finiscono. proverbi toscani, 242
chi è del tutto indifferente alla gioia o al dolore altrui. l. salviati
passare i si può più da dogana o da città, / senza rischio di farsi
cerchio, diviso in dieci valli o bolge concentriche, in cui si immagina siano
-per estens.: persona, o animale che esercita violenza, aggressione fisica
, 21-37: del nostro ponte disse: o male- branche, / ecco un delli
idem, inf., 22-100: toschi o lombardi, io ne farò venire;
di sapere la sua ventura dagli astrologi o da coloro che indovinano, o per malecóndia
astrologi o da coloro che indovinano, o per malecóndia o per altro inganno
che indovinano, o per malecóndia o per altro inganno, è cosa pericolosa.
disagio, travaglio; con sofferenza fisica o morale intensa, prolungata, iterata;
di sentenze promulgate, di scomuniche lanciate o di eccidi perpetrati; so che que'popolani
. 4. in modo estremamente sgradevole o sgraziato; in maniera del tutto imperfetta
sgraziato; in maniera del tutto imperfetta o maldestra. goldoni, x-1123: ma
si richiama, in maniera esplicita o mediata, ai 'poeti maledetti '
, -ismo, che indica movimenti o correnti letterarie, artistiche, politiche, ecc
intanto per lui vivo scontento. / o perfido giuocaccio! o maladétto / chi
vivo scontento. / o perfido giuocaccio! o maladétto / chi t'ha trovato,
dio: per esprimere sentimenti di ostilità o di stizza nei confronti di qualcuno.
fa parte deltinferno; che ha attinenza o connessione con il mondo infernale. -anche:
luogo, per le maladette bolge o fossi, de'quali tocca ora il piimo
origine diabolica. ariosto, 9-91: o maledetto, o abominoso ordigno, /
ariosto, 9-91: o maledetto, o abominoso ordigno, / che fabricato nel
ella per questa cerimonia è stata assoluta o benedetta, dal che ne seguirà in
consequenza: adunque prima era legata o maledetta. 5. empio.
è sede di peccato, di vizio o di dannati (un luogo).
credei nell'antenora, / nella caina, o s'altro luogo è tanto / maladétto
non posso esprimere. -frutto o effetto di maledizioni divine. fiamma,
8. come qualificazione ingiuriosa e spregiativa o come epiteto stizzoso, rivolto a persona
, rivolto a persona importuna, fastidiosa o verso la quale si nutrono sentimenti di
del po, sulla neve dell'appennino, o le feste di carnevale, o la
, o le feste di carnevale, o la trascuraggine di quei maledetti gabellieri di
percoteva / dicendo: dove andate, o maledetti? / che fretta, che rancor
da le ortiche: / fatti indietro o maledetto. goldoni, vii-572: -datemi le
. -con riferimento a organi di senso o a parti del corpo (occhio,
mancanze, malvagità di cui sono strumento o veicolo (o anche a danni di
di cui sono strumento o veicolo (o anche a danni di cui sono stati
anni! -con riferimento ad animali emblematici o simbolici (e, in partic.
. -con riferimento ad animali nocivi o particolarmente astuti e voraci. burchiello
schiamazzo. pananti, ii-54: andatevene, o almen questi grandi urli / temprate un
screanzato. 9. che subisce o è oggetto di un giudizio di condanna
è oggetto di un giudizio di condanna o di censura o di biasimo che comporta
un giudizio di condanna o di censura o di biasimo che comporta l'esclusione da
una comunità, da un sistema ideologico o sociale (una persona, una classe
una persona, una classe di persone o, anche, un'ideologia).
suscitare repulsione e orrore in chi ascolta o guarda. pavese, 8-269: ithamore
maledette. 11. come epiteto o attributo di un oggetto, di un
di una circostanza, di un evento o di un luogo verso cui si abbiano motivi
s. caterina da siena, iii-249: o maledetto vocabolo, il quale regna oggi
! giov. cavalcanti, 15: o maledetta patria, perché sei tu nutrice di
, ha proprio il colore del ciclamino o quello delle labbra di mary quando ha
un vizio, a una dote fisica o morale, ecc. boccaccio, dee
, amor divenisse. casalicchio, 148: o maledetta volontaria cecità che, come disse
alla fortuna. cantari, 313: o maladetto / fato - dicea, - che
. croce, 114: o fortuna maledetta, come ti pigli tu spasso
tanto i ricchi quanto i poveri! o roba iniqua, dove m'hai tu
12. come rafforzativo di una qualità o di un difetto o di un vizio
di una qualità o di un difetto o di un vizio (e vi è talvolta
vi è talvolta connessa una notazione affettuosa o di ammirazione). della casa,
in consiglio in che modo il dovessero fedire o di batterlo con mano, il mosca
un destino funesto; che è conseguenza o causa di maledizione e di rovina.
dati in fitto nel mezzogiorno a questo o a quel contadino che vi semina il suo
meridionali voi siete meglio informato di noi, o almeno prima. goldoni, jv-989:
da lontano di quelle persone che potrebbono o per autorità o per dimestichezza ammonire alla
quelle persone che potrebbono o per autorità o per dimestichezza ammonire alla presenza, se
: le parole che fanno ridere sono o sciocche o ingiuriose o amorose; è necessario
parole che fanno ridere sono o sciocche o ingiuriose o amorose; è necessario per
fanno ridere sono o sciocche o ingiuriose o amorose; è necessario per tanto rappresentare
per tanto rappresentare persone sciocche, malediche o innamorate. b. fioretti, 2-5-136
menzione che il nome di satira o realmente derivi o debba verisimilmente derivare da'
nome di satira o realmente derivi o debba verisimilmente derivare da'satiri: i
, su via, / un tripode o un lebete, e agamennòne / giùdichi e
mano, la lingua, l'occhio o gli occhi, mozza ai ladri, strappata
strappata ai maledici e bestemmiatori, stirpato o stirpati ai rei dei più diversi delitti
. giovanni crisostomo volgar., 1-1-8: o pazzo, 0 ladrone, o altro
: o pazzo, 0 ladrone, o altro vocabolo ingiurioso l'uomo dica contra
torio); mordace (un componimento o un genere letterario, con partic.
-che scrive opere di carattere satirico o aspramente critico e polemico. lottini
-sostant. ant. notizia calunniosa o tendenziosa. pallavicino, ii-56: i
per conseguire spaccio senza fatica d'investigare o facoltà di trovare il vero, s'
errore compiuto, per un comportamento offensivo o ostile, ecc.:
gran tempo innanzi ch'ella il partorisse / o che dal padre fosse ingenerato. dante
guerra senza prendervi parte con la mente o col cuore, ma anche senza maledire nessuno
, invocare la maledizione divina su qualcuno o qualcosa mediante pratiche magiche. guido
odio, avversione, risentimento, disappunto o disprezzo o della propria condanna morale in
avversione, risentimento, disappunto o disprezzo o della propria condanna morale in modo perentorio
riferimento sia a persona, sia a istituzioni o a sentimenti, passioni, vizi,
l'altrui, non è virtù impossibile o insolita, ma debita, ordinaria e facile
essendo lui stato tigre e liopardo, o se altra fiera è più feroce e crudele
deserto, potrebbero essere accusati d'ipocrisia o di viltà, se già non sapessimo
volo, / sii maladetta, o vecchia vaticana lupa cruenta, / maledetta da
: oggi non si studia: si maledice o si adora. de amicis, i-303
6. aborrire come causa, origine o simbolo delle proprie sventure, infelicità e
xiii-651: a chi strilla, borbotta o maledice, / sbuffa, mormora,
supp ^ cio i doni del forestiere o, come dicono, ospitali.
. -in partic.: condanna ecclesiastica o civile; scomunica. iacopone,
scomunica. iacopone, 56-2: o papa bonifazio, eo porto el tuo
. punizione, castigo inflitto da dio (o dalle divinità in genere) ai malvagi
pena in cui si concreta tale punizione o castigo. fra giordano, 1-198:
in una maledizione al mare: - o vile, rendimi quello che mi hai ingollato
. involarsi a quella maledizione chiamata uniformità o medesimezza. foscolo, v-182: la
d'intertenimento e ricreazione di qualche volta o di qualche ora, ma esercitato come si
foglie. 10. come interiezione o imprecazione, per esprimere vivo disappunto,
: maledizione! / perché mi guardi, o crocifisso atroce, / con codesti occhi
essere il primo a battermi la cassa o tirarmela giù a maladizion di popolo.
maleducate che si ostinano a mangiare maccheroni o risotto o mortadella e a ber chianti e
si ostinano a mangiare maccheroni o risotto o mortadella e a ber chianti e barolo
e a ber chianti e barolo o genzano anzi che racchiudersi ne'teatri a batter
maleducazione; che è dettato da inciviltà o da rozzezza (un comportamento, un
= comp. da mal [o] e educazione (v.).
l'officiale se vi troveranno alcuna malafatta o alcuna sospezione. -in partic.
era sempre al porto, nei crocchi o seduto sugli spalti coi vecchi patroni e
gli arrivi e le partenze dei battelli o le malefatte dei pirati. 3.
nazionale, che oggi si disperde o inutilmente e maleficamente si consuma, sa
fìchi). letter. danneggiare fisicamente o moral mente, offendere.
che mi avevan dispregiato e maleficato, cattolici o scisma tici che fossero.
disse loro con grandissimo furore: o uomini disensati e male- ficati,
apostoli santi rispuosono e dissono: o cane disensato, non t'abbiamo
tutti gli uomini hanno una rappresentazione più o meno chiara della benevolenza e della beneficenza
. bruno, 3-291: come, o antico nostro protoplaste, essendo tu un
254: questo interviene comunemente a'malefici o a persone maleficiate. giovio, 11-66:
accioché egli, temendo di non venire frigido o maleficiato per lei, fugga come topo
femina o un maschio porcino, il quale per stupidità
. azione diretta a danno di qualcuno o a detrimento di qualcosa o che comunque
di qualcuno o a detrimento di qualcosa o che comunque risulta dannosa, svantaggiosa;
maleficio e mettelo sopra un altro, o dice bene che l'à fatto, ma
in prigione, 0 per malifìcio, o per debito, e sarà guardato comunemente
si mantiene molta giustizia e chi ruba o ammazza o fa altro maleficio, subito è
molta giustizia e chi ruba o ammazza o fa altro maleficio, subito è impalato
se voi m'aveste dinunziato qualche maleficio o ribalderia, io, o giudei, vorrei
qualche maleficio o ribalderia, io, o giudei, vorrei bene pazientemente ascoltarvi.
. 3. stor. tribunale o corte del maleficio (anche semplicemente maleficio
tale uffizio / chi non era amalato o non avea / qualche proscrizion del malefizio
avea / qualche proscrizion del malefizio / o se in disgrazia il duca noi tenea
il giudice. -libro del maleficio o dei malefici: registro sul quale il
de'malefici. -promissione del maleficio o sopra i malefici: titolo del codice
che pratica la magia nera; che compiemalie o fatture. guiniforto, 477: nomina
: i miei clienti eran tutti, o quasi, bruti repulsivi e malefici,
casi tuoi. 2. che esprime o deriva da malvagità, da perfidia,
dormire. 3. che suscita o esercita effetti dannosi, pericolosi o deteriori
suscita o esercita effetti dannosi, pericolosi o deteriori sia moralmente sia all'ordinato
svolgersi dell'attività dell'uomo o di una società, al compimento di
... può far nascere più o meno idee così desolanti... e
cui si rende alcune volte malefica sono o imperfezioni inerenti a ogni umana costituzione o
o imperfezioni inerenti a ogni umana costituzione o effetto de'tempi e dei costumi,
persone, per quanto altri le giudichi o dappoco o nocenti; sibbene agli atti,
per quanto altri le giudichi o dappoco o nocenti; sibbene agli atti, in
sibbene agli atti, in quanto malefici o pericolosi. b. croce, ii-5-6:
operaia. -che provoca corruzione o inerzia morale. redi, 16-iii-140:
. ant. dannoso alla salute; fonte o causa di malattie e malanni.
per la nuca e sbattere a terra o pestar sotto il piede come una bestia schifosa
10. che esercita un'azione nefasta o sfavorevole (con partic. riferimento,
spesso tagliate all'incontro di pianeti malefichi o ancora da raggi loro e del sole
proprio di un composto che è estratto o deriva da mele o da sostanze
è estratto o deriva da mele o da sostanze contenute in esse. -acido maleico
, che viene trattato con acido o anidride maleica; l'addizione di tali composti
= comp. da mal [o \ ed empiezza1 (v.).
incerto, da riconnettersi probabilmente con malo o con male2-, per il n. 3
per liberarlo con un lucente falcetto della malerba o delle incrostazioni maligne. cassola,
pianta parassita di colore roseo, violaceo o giallo, particolarmente dannosa alla coltivazione delle
? = comp. da mal [o] e erba (v.).
), agg. che ha il guscio o i tramezzi particolarmente spessi e duri da
, ignorante. giusti, iv-80: o, io che ero così malescio,
, così sfarinato, così infunghito, o non m'è tornato il gallo dell'
malése, agg. che si riferisce, o appartiene alla malesia; che proviene dalla
sm. e f. che è nato o risiede nella federazione malese, che ne
che chiamano malesi e distinguono dalle indo-germaniche o giapetiche. = deriv. da
= comp. da mal [o] ed esito (v.).
henry mencken] assimilava le energie malespresse o espresse a mezzo o addirittura inespresse del
le energie malespresse o espresse a mezzo o addirittura inespresse del disagio generale.
quello che egli considera 'benessere 'o 'malessere'. piovene, 7-493: la politica
= comp. da mal [o] ed estimo (cfr. estimo1,
, marachella (generalmente compiuto da bambini o ragazzi molti vivaci). - anche
= comp. da mal [o] ed estro2 (v.).
conv., iv-xxix-6: lo malestrùo figlio o nepote fa tutto lo contrario, ché
era la discordia tra loro per guerre o malivolènza, ma tra maggiori baroni era
tanta malvogliènza / ver cristo ti crucciasti / o se lo biastemasti, / o se
/ o se lo biastemasti, / o se battesti padre, / od ofendesti a
, / od ofendesti a madre / o cherico sagrato / o segnore o parlato.
a madre / o cherico sagrato / o segnore o parlato. giamboni, 201:
/ o cherico sagrato / o segnore o parlato. giamboni, 201: ressa
, con invidia overo per mala- volensa o per poco senno, diliberònno di volere far
né giustiziare i potenti, spezialmente personalmente o almeno del sez- zazio tormento, però
follia degli altri, bensì compassione, o disprezzo, e anche malvolenza. gioberti,
: acciò che non si stimi malivolènza o dimenticanza il tacerlo, passerò, benché
a sacai nemici, comunque siano, o d'eserciti vincitore, e vinto, o
o d'eserciti vincitore, e vinto, o di private mali- voglienze, mentre stanno
), agg. che si compiace o desidera il male altrui; malvagio,
per via di antitesi, anche, o tizio malevole e dispettoso, che ridi e
e di ostentazione. -che denota o rivela cattiveria, malvagità (l'espressione
avrebbe? 2. che scrive o diffonde voci o notizie tendenziose o false
2. che scrive o diffonde voci o notizie tendenziose o false accuse, per
scrive o diffonde voci o notizie tendenziose o false accuse, per ostilità nei confronti
ministro] teme che molti malevoli, o per malignità naturale o per farsene merito,
molti malevoli, o per malignità naturale o per farsene merito, dicano e facciano
marchi, ii-32: egli avrebbe domani o dopo riparato al disordine e stoppata la
, maligno (con riferimento a potenze o spiriti demoniaci). pagliaresi, xliii-145
, e così i malivoli, più o meno secondo son gli aspicienti: che
venere, si mirano di trino aspetto o di sestile è ottimo aspetto. fascicolo
, 10-131: un albergo di lusso / o una pensione / di quelle malfamate /
compiere il male, commettere colpe o reati; comportarsi, agire disonestamente
i vigliacchi in coda... o via o fuori! 2. arrecare
in coda... o via o fuori! 2. arrecare molestia o
o fuori! 2. arrecare molestia o dolore; tormentare. latini, rettor
), sm. disus. azione o comportamento disonesto, malvagio; colpa,
parte la preda e 'l furto igualmente, o è morto od è lasciato dai suoi
-crudeltà. cantari cavallereschi, 207: o cieco, alato, faretrato e nudo
i'le dare'mangiare ad un mastino / o can malfasso, beccaccio scorato, /
non possono di meno di non dire o vedere cose mal fatte da altri,
quell'atto, e nell'accennata forma collegiale o capitolare, siché, facendosi altrimenti,
mala abitudine. 3. lavorato o eseguito malamente, con poca cura;
, non nano, non punto malfatto o stroppiato, né piccolo sia [il gallo
libro mal fatto. opera d'arte o anche di mestiere, fattura mal fatta
qualche nostro malfatto, che non ci riveli o non ci abbandoni. carletti, 116
per la cittade in qualunque luogo, o per ira o per preda, fare li
in qualunque luogo, o per ira o per preda, fare li voliano.
carni, e per soperchio di dolore o per altro che fosse, essendo male disposti
, i malfattori e i manutengoli, o via o fuori,, o fuori o
malfattori e i manutengoli, o via o fuori,, o fuori o via!
, o via o fuori,, o fuori o via! -agg.
o via o fuori,, o fuori o via! -agg. giamboni,
3. ant. chi commette errori o compie malamente un'azione, un incarico
4. agg. che è causa o strumento di vizio e di peccato.
; che rivela debolezza, stanchezza, o anche indecisione, perplessità (un movimento
lece le mal-ferme spade, / o di novella libertà campioni, / ripor,
loro animo fu atterrato e prostrato subitamente o in poca d'ora, o crollato e
subitamente o in poca d'ora, o crollato e renduto mal fermo, e
, sm. veter. ant. crampo o stiramento dei muscoli lombari del cavallo.
cura è tale, che le reni o i lombi del cavallo malato ottimamente si radano
= comp. da mal [o] e fidanza (v.).
2. per estens. che rivela o esprime diffidenza, falsità (un'espressione
appare minaccioso, che fa presagire pericoli o agguati; che incute inquietudine; malsicuro
, i-172: dal fondo ruggendo, / o mare, sovente / con vortice orrendo
per assiomi alcune opinioni che, mal fondate o mal applicate, impediscono costantemente il miglioramento
stato). trissino, xxx-4-80: o dolorosa sorte / di chi possiede un
e così mal fondata, ci poteva nuocere o impedire. dovila, 651: credeva
nostri errori nascono da idee mal formate o mal assortite, fu il primo maestro
deviazione della forma normale di una parte o di un organo del corpo umano,
che può essere dovuta a malattie spontanee o traumatiche che imprimono alterazioni permanenti [malformazione
alterazioni permanenti [malformazione acquisita), o allo sviluppo anormale dell'embrione, del
allo sviluppo anormale dell'embrione, del feto o di qualche suo organo, che provoca
qualche suo organo, che provoca deformazioni o anomalie organiche presenti nel bambino fin dalla
determinata per loro, le meretrici, o vero le malfran- zesate, nella stanza
si potesse, era che quella per tre o quattro mesi, ogni giorno, quante
voce: « queste » disse, « o sire, che qui vedete nella mia
punta d'ercavallo grigia, nella malga o sul picco. stuparich, 1-392: dopo
foss'anco stradisciato, / ingemmato / o col malgama indorato. p. neri
mogli giovani e leggiadre; fossero benestanti o mandriani non fu mai caso che egli
nievo, 75: se il capitano o l'andreini rispondevano di malgarbo agli inviti
riferisce al madagascar; che vi è nato o domiciliato (una persona).
, ripartita in una ventina di tribù o popoli che, un tempo nettamente separati
guadagna per via di simonia... o di malgiudicare. 2. giudicare
direzione e di amministrazione di una casa o di una comunità, di gestione economica
di una comunità, di gestione economica o tecnica di un patrimonio o di
economica o tecnica di un patrimonio o di un meccanismo. cinelli, 1-44
, le stalle piene di bestie vecchie o malate, la povertà e la pigrizia dei
estens. mancanza di cura della persona o della salute. macinghi strozzi, 1-295
potere politico moralmente corrotto, politicamente repressivo o comunque arbitrario e amministrativamente inefficiente e
adeguatamente animali pericolosi da lui posseduti; o, in luoghi aperti, lascia senza custodia
custodia animali da tiro, da soma o da corsa, o li attacca o
tiro, da soma o da corsa, o li attacca o conduce in modo da
o da corsa, o li attacca o conduce in modo da esporre a pericolo
da esporre a pericolo rincolumità pubblica, o aizza o spaventa animali mettendo in pericolo
a pericolo rincolumità pubblica, o aizza o spaventa animali mettendo in pericolo l'incolumità
= comp. da mal [o] e governo (v.).
dal reai servigio alcune persone sospette o malgradite al governo francese. 3.
ha servito / 0 non visto, o mal noto, o mal gradito. marino
0 non visto, o mal noto, o mal gradito. marino, iii-166:
ingannati amanti, / ch'ella spregiando o non curando offese, / qui drizzate a
lemene, xxx-5- 237: andiamo, o tirsi amato / ove di tebe il glorioso
: ella non cura s'i'ho gioì'o pene, / men ch'una paglia
e senza obligare el nostro comune, o recarci incarico o malgrado alcuno. machiavelli,
el nostro comune, o recarci incarico o malgrado alcuno. machiavelli, 124:
3. locuz. sapere malgrado o il malgrado: risentirsi, volerne.
- = comp. da mal [o] e grado2 (v.);
di, di malgrado, malgrado di, o anche accompagnato da un agg.
gentil donna vedova gli volesse bene, o volesse ella o no. s. caterina
vedova gli volesse bene, o volesse ella o no. s. caterina da siena
le prime dolcezze dell'amore, e buono o malgrado, li divideremo. carducci,
animati, capaci, cioè di piacere o dispiacere ['malgrado mio ', cioè
, la contrarietà, il contrasto provocato o inerente alla sorte, a una condizione
ne'teatri e in ogni altro soggetto o cosa ideale, far anche figurata- mente
figurata- mente vedere volontà che dimostri gradimento o sgradimento? dunque correttamente in italiano si
»: chi non è grato abbastanza o ne'modi debiti, è malgrato, senza
malgrazioso ci turbasse i capelli in testa o i panni sul dosso, non si reputerebbe
di moltissime voci e maniere di dire o cóme troppo ardite o come rancide o
maniere di dire o cóme troppo ardite o come rancide o come malgraziose o di
o cóme troppo ardite o come rancide o come malgraziose o di tristo suono. manni
ardite o come rancide o come malgraziose o di tristo suono. manni, 1-114:
guaisce quasi femminetta, per breve carcerazione o non lungo sbandeggiamento, consolato da stipendi
, sorvegliato, difeso in modo inadeguato o con deplorevole negligenza; trascurato, dimenticato
atroci guerre. 2. fortificato o presidiato in modo inadeguato. nievo,
3. mancanza di senso estetico (o anche di misura stilistica e formale,
. malia, sf. operazione o serie di operazioni magiche con cui,
impediscon la gravidanza l'una dall'altra o con malie guastano i figliuoli già nati
io prendo il libro per istudiare, o la penna, odo sonarmi gli orecchi d'
: or io non so qual ria sciagura o sorte, / con quai d'empia
l'incantesimo. -in partic.: bevanda o pozione magica atta a produrre determinati effetti
determinati effetti (follia, tristezza) o a provocare particolari sentimenti (amore,
indefinibile che pervade un aspetto della natura o un istante della vicenda dei giorni e
di un luogo, anche dell'arte o di un sentimento. gualdo priorato,
. -entrarci la malia: sopravvenire malanni o sventure di natura misteriosa. p.
pazzìe / e sacrifica a'nostri dei, o io / ti farò, come maliarda
hanno la barba sono /... o streghe o maliarde. moniglia, 1-iii-252
barba sono /... o streghe o maliarde. moniglia, 1-iii-252: -in
morta. guglielminetti, 1-16: un fiore o un'erba buona pel suo male,
strega. -per simil. città o luogo pieno di fascino che conquista l'
térésah, 1-63: aprile, aprile, o tu c'hai meraviglia / di rose
il cor pulsante? quaglino, 2-66: o ripercossa maliarda estasi / (per li
xii-6-448: questo era una specie di fuso o giro di fili di lana co'quali
talora un mazzuol di cipolle maligie o di scalogni. crescenzi volgar., 6-26
la sfoglia, con un viso tondo o con un viso schiacciato, e le malige
soddisfazione; con tono pungente, ironico o duramente aggressivo. dante, purg
.. difendermi da coloro che maligniamente o per invidia o per altra cagione mi volessin
da coloro che maligniamente o per invidia o per altra cagione mi volessin mordere.
di potere gravemente gastigare chi con astuzia o malignamente da lui fosse trovato a fare
e letter. che maligna; che parla o agisce con malignità; che è
f. casini, iii-139: o miei innocentissimi apostoli,... quanto
per estens. che contiene insinuazioni maligne o perfide denigrazioni (un discorso, uno
malvagio; che rivela un'indole maligna o maldicente. f. f. frugoni
. 2. disposizione a giudicare o a parlare male di qualcuno; maldicenza
, 1-291: le offese parimente, o di parole o di fatti, e il
le offese parimente, o di parole o di fatti, e il malignare e il
. -per estens. muovere obiezioni o contestazioni con eccessiva meticolosità; essere estrema-
amorose. borsieri, 16: quando o forti passioni o sincere opinioni vi fanno
borsieri, 16: quando o forti passioni o sincere opinioni vi fanno parlare, ricordatevi
. -letter. dire con intenzione malvagia o con perfida soddisfazione (in relazione con
estens. ridurre in stato di malattia o di grave deperimento. n. franco
il genitore condescendesse alle voglie, diverrebbe o carnefice o parricida deu'infermo compiaciuto.
condescendesse alle voglie, diverrebbe o carnefice o parricida deu'infermo compiaciuto. —
. savonarola, ii-15: levati [o firenze] questo rancore dal cuore, che
l'invidia] che nel magro, o per dir meglio, macilento, è riposta
notata nell'animo suo la malignità, o vero poltroneria, di mahmut, che non
non vien di là, è tenebra o malignità. 2. in senso
rimproverare la colpa già da dio perdonata o punita. leggende di santi, 3-173:
che sarebbe, secondo il fine, o fanciullaggine o malignità e colpa sempre,
sarebbe, secondo il fine, o fanciullaggine o malignità e colpa sempre, anche verso
ii-202: non sarebbe attribuito a viltà o a imprudenza nostra
quel che procederebbe o dalla condizione de'tempi o dalla malignità
quel che procederebbe o dalla condizione de'tempi o dalla malignità della fortuna. tasso,
questo è vero: salvo se la malignità o bonità di complexione non impedisca.
gli aliti ed i fumi velenosi o del mercurio o dell'antimonio esercitano la loro
i fumi velenosi o del mercurio o dell'antimonio esercitano la loro malignità contro
e qualità delle persone, servono, o vien creduto che servano, mercé della
hanno appresso alcune campagne che dalla malignità o bontà del terreno particolari nomi prendono,
possono mai stare se non in tempesta o con loro medesimi o con la loro famiglia
non in tempesta o con loro medesimi o con la loro famiglia o con l'
con loro medesimi o con la loro famiglia o con l'altre genti, e massimamente
e massimamente quando sono di natura collerici o quando sono in malignità. -per malignità
l'albero della croce, 36: o maravigliosa benignità del dolce maestro nel discepolo
è degli aizzatori, de'mettimale, o almeno de'curiosi maligni che, se
chiacchierare al telefono con le amiche o sfogliare le riviste illustrate. pavese
; ma quello che non è buono o reo, alcuna volta per la presenza del
una tigre ha più prezzo d'un coniglio o d'un asino, ne risulta forse
gonfio e nero. -come attributo o predicato di demoni, di geni malefìci
tasso, ii-132: il tuo aiuto, o signore, /... /
la maligna cura. -angelo o spirito maligno: demonio. incontrino de'
lavi nella gloria del maligno secolo, o del continuo cerchi notare nel mezzo delle
io non so qual fortuna, sorte o fato, / o qual malegna tempestosa stella
fortuna, sorte o fato, / o qual malegna tempestosa stella / vuol ch'
velenoso influsso, / aurea lusinga di ricchezza o, figlio / di pallida viltà,
che guardare quel bianco maligno [delle nuvole o del cielo], / sotto il
perfidia, malvagità, astio, ostile diffidenza o anche amaro sarcasmo (gli occhi,
, 4-2-148: l'indurirsi in scirro o più maligno tumore la parte più glandulosa
tumore maligno. -che provoca o rivela un'alterazione organica più o meno
provoca o rivela un'alterazione organica più o meno grave. -anche: infetto, avvelenato
, 14-1-167: queste gengivette adunque, o guaine che dir vogliamo, quando la
i. frugoni, i-2-201: scendi, o diletta euterpe, / e il nemico
per liberarlo con un lucente falcetto della malerba o delle incrostazioni maligne. -molto avanzato
i maligni colli, / cui nieghi, o padre libero, / l'onor de'