ordine senza impedimenti, ostacoli, restrizioni o controlli da parte del potere politico;
ed immunità ecclesiastica, perché saranno esempi o da imitare o da evitare nel regolar
, perché saranno esempi o da imitare o da evitare nel regolar quelli della libertà
delimitati della vita sociale) di autonomia o di esenzione dal potere del superiore temporale
potere del superiore temporale (specie re o signore feudale) o ecclesiastico, spettanti
temporale (specie re o signore feudale) o ecclesiastico, spettanti a determinate persone o
o ecclesiastico, spettanti a determinate persone o gruppi di persone (categorie o ordini
persone o gruppi di persone (categorie o ordini sociali, città o comuni,
(categorie o ordini sociali, città o comuni, corporazioni, enti e comunità
, corporazioni, enti e comunità religiose o laiche in genere); franchigia, immunità
dee intendersi, qualora vi sieno parochi o altri sustituti i quali sufficientemente possano adempiere
internazionale, secondo cui il mare aperto o alto mare (cioè quello oltre il
rezasco, 565: 'libertà del mare'o 'de'mari': facoltà di usare a
sua volontà l'alto mare per la pesca o per la navigazione. panzini, iv-375
che consiste nel non essere egli assoggettato o necessitato da un ordine chiuso e precostituito
esterni sociali), supera (abolendoli o dominandoli) gli ostacoli (interiori o
o dominandoli) gli ostacoli (interiori o esteriori) che impediscono la messa in
ne fruisce. -anche: tale proprietà o condizione, considerata come aspirazione dell'uomo
di libertà. la libertà quindi naturale o generale in ultima analisi è un modo
bambini secondo libertà. -senso (o sentimento) della libertà: coscienza che
come idea astratta, valore, aspirazione o rivendicazione, e postulata come derivante dall'
, e postulata come derivante dall'abolizione o dall'assenza di impedimenti, ostacoli,
assenza di impedimenti, ostacoli, soggezioni o limitazioni di natura politico-istituzionale o socio-culturale)
, soggezioni o limitazioni di natura politico-istituzionale o socio-culturale) di esercizio del potere di
galiani, 4-118: la naturai libertà, o sia l'indipendenza, è in morale
è in morale quel che la solidità, o sia l'impenetrabilità, è in fisica
e quasi sempre annunziatore d'opere più o meno efficaci. * voci di
. -libertà, eguaglianza, fraternità (o fratellanza): motto (liberti,
degli usurieri, ed abolirsi la legge o consuetudine, onde a tale stato erano
a ciò: d'essere consultati tutti o il maggior numero possibile, e consultati
, è un diritto, un bene o, se si voglia, un piacere tale
apprezzato da tutti gli uomini, anche barbari o mezzo inciviliti, ma molto più via
ciascuna delle particolari sfere di libertà politica o civile (riguardanti determinate attività particolarmente importanti
e garantite dall'ordinamento costituzionale dello stato o rivendicate nei confronti dello stato stesso.
: l'insieme delle libertà spettanti (o rivendicate come spettanti) ai cittadini e
diritti di libertà politica (ant. o disus. libertà civile o comune o
(ant. o disus. libertà civile o comune o pubblica), in contrapposizione
. o disus. libertà civile o comune o pubblica), in contrapposizione alle libertà
), in contrapposizione alle libertà civili o diritti di libertà civile; usata in senso
troverrà ch'egli abbiano partorito alcuno esilio o violenza in disfavore del com- mune bene
v. soggiorno. -libertà di commercio o commerciale o degli scambi (o disus
soggiorno. -libertà di commercio o commerciale o degli scambi (o disus. dei
commercio o commerciale o degli scambi (o disus. dei cambi): particolare tipo
, quando diede origine al libero scambismo o teoria del libero scambio), consistente
senza ostacoli rappresentati da divieti di esportazione o d'importazione, tariffe doganali protettive,
diritto di poter comunicare, per posta o con altri mezzi (telefono, ecc
e senza controlli (da parte dello stato o di privati) sul contenuto delle
proprietà privata, il diritto di libera iniziativa o libertà di iniziativa economica privata e il
privata e il diritto di libero scambio o libertà di commercio; tale libertà,
limitazioni di natura economica rappresentati dalla mancanza o dall'insufficiente disponibilità di beni economico-sociali;
miseria, dal bisogno, dalla soggezione o dallo sfruttamento economico. -libertà di
professare (senza che ciò comporti sanzioni o limitazioni alla sua capacità giuridica) qualsiasi
offesa a certi fonda- mentali valori personali o collettivi (onore, buon costume)
individuale. -disus. libertà municipale o amministrativa: autonomia amministrativa dei comuni (
di ogni persona a non essere arrestato o incarcerato, né sottoposto ad altre forme
né sottoposto ad altre forme di privazione o limitazione della libertà fisica (come ispezione
limitazione della libertà fisica (come ispezione o perquisizione personale, ecc.),
infamanti, pene pecuniarie, pene privative o sospensive della libertà personale, pene privative
sospensive della libertà personale, pene privative o sospensive delle civiche prerogative. costituzione della
forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione
la libertà personale. -libertà religiosa o di religione: quella spettante alle persone
singolo di abbracciare (e di abbandonare o cambiare) qualsiasi fede o convinzione religiosa
di abbandonare o cambiare) qualsiasi fede o convinzione religiosa (o di non professarne
) qualsiasi fede o convinzione religiosa (o di non professarne alcuna), senza
), senza che ciò comporti sanzioni o limitazioni alla sua capacità giuridica (libertà
genere), di compiere, privatamente o pubblicamente, le proprie pratiche di culto
), di essere esenti da controlli o limitazioni particolari da parte dello stato in
natura creativa (artistica, poetica) o di natura scientifico-intellet- tuale (ricerca scientifica
(giuridica, politico-ideologica, etico-religiosa) o di natura tecnica, le quali sono
le quali sono espressione del controllo sociale o della tradizione culturale, ma sono estranee
, fronzuti, secchi, rari, spessi o come meglio gli parerà. se vuol
. condizione esistenziale di chi è immune o esente da gravezze, vincoli od oneri
di grazia; la terza di vita o vero di gloria. cariteo, 430:
di chi non ha più) vincoli o altri impedimenti materiali alla propria possibilità di
chi non è in stato di carcerazione o di prigionia (per lo più con riferimento
tanto intercessor si neghi. / siasi questa o giustizia o ver perdono, / innocenti
si neghi. / siasi questa o giustizia o ver perdono, / innocenti gli assolvo
che può comportare la sottoposizione a cauzione o malleveria, e, più, comunemente
, che il giudice penale può (o, a seconda dei casi, deve)
quella dell'assegnazione a una colonia agricola o a una casa di lavoro o il ricovero
agricola o a una casa di lavoro o il ricovero in un riformatorio giudiziario)
chi è libero grazie a un atto o a un fatto di liberazione o di affrancamento
atto o a un fatto di liberazione o di affrancamento da una condizione di servitù
di affrancamento da una condizione di servitù o di prigionia; la liberazione stessa,
., con riferimento alla condizione esistenziale o religiosa dell'uomo, schiavo del corpo
di chi è libero da vincoli amorosi o di chi si è liberato dall'amore che
e letter. condizione e corrispondente comportamento o atto di chi è immune da ogni
. 21. qualità e corrispondente atteggiamento o comportamento di chi, nei rapporti con
; assenza di inibizioni derivanti dalle convenzioni o dalle convenienze sociali o da ragioni di
dalle convenzioni o dalle convenienze sociali o da ragioni di opportunità o di riguardo.
convenienze sociali o da ragioni di opportunità o di riguardo. monte, lxvi-93
è imprigionato (ed eventualmente addomesticato o addestrato) dall'uomo. -per estens.
: vale liberare animali tenuti in schiavitù o catturati a scopo di ripopolamento. '
'. 23. assenza di legami o impacci; condizione di scioltezza, di
inorganica. -condizione e corrispondente atteggiamento o comportamento di chi, possedendo pienamente una
e scioltezza (senza sentire il peso o l'impaccio delle regole della propria arte
10-xi-282: non sono la licenzia de'poeti o la libertà della lingua nostra tanto larghe
. 24. assenza di vincoli o di impedimenti costituiti dall'operare di determinate
costituiti dall'operare di determinate leggi fisiche o da ostacoli materiali; possibilità di muoversi
libero da ogni necessità di leggi fisiche o naturali. montale, 1-121: forse
in mano un'asta, ed un pileo o berretto, ed a'piedi un gatto
di farle tenere in mano il pileo o cappello o berretto che dir si voglia,
tenere in mano il pileo o cappello o berretto che dir si voglia, lo posero
di fare qualcosa: avere la possibilità o la facoltà, il potere di farla.
. -con libertà: senza impedimento o ritegnoalcuno; liberamente. segneri, iii-1-167
sono, possono quelle medesime cose fare o non fare con libertà. -con
di fare qualcosa: permettergli di agire o di comportarsi in un dato modo;
, ogni, tante, certe libertà o una determinata libertà: tenere un comportamento
determinata libertà: tenere un comportamento socialmente o moralmente scorretto. -in partic.:
prosperar d'altrui ho preso io, o nobile e chiaro messer paolo, ne lo
l'avere nel suo lavacro l'acqua fluente o ferma, secondo che più gli aggrada
, inibizioni, impedimenti; senza impegni o preoccupazioni; senza ostacoli o impacci.
senza impegni o preoccupazioni; senza ostacoli o impacci. metastasio, 1-1-45: io
-lasciare qualcosa in libertà a qualcuno o di qualcuno: mettergliela a completa disposizione
morale e spirituale); sottrarre alla servitù o alla prigionia. dante, par
. -rendere libero da tirannia domestica o da dominio straniero; dare libere istituzioni
della casa) indossando indumenti da riposo o pratici e comodi. tommaseo [s
far complimenti. -prendere un popolo o un luogo a libertà: ammetterli a
in modo arbitrario, scorretto, riprovevole o in modo audace e presuntuoso. -
l'uomo, di emanciparlo dai vincoli o dalle servitù che tradizionalmente lo limitano e
attuazione, assumendo atteggiamenti rivoluzionari, o comunque radicali e contestatori nei confronti
, la negano, la reprimono o in qualsiasi forma la limitano (
chico '. lucini, 1-220: borghese o libertaria? definisciti, scegli.
, sembrò alle mentalità politiche una pazzia o un puro scherzo. papini, 40-52
. 4. che è proprio o caratteristico del socialismo utopico e dell'anarchismo
problemi concreti. 5. che esprime o diffonde le idee proprie del movimento liberale-radicale
del movimento liberale-radicale e democratico ottocentesco o del socialismo utopico o dell'anarchismo.
e democratico ottocentesco o del socialismo utopico o dell'anarchismo. jahier, 59:
consacrata. 14. menisco di ferro o di bronzo che, nell'antica grecia
quarto di luna (con connotazione vezzeggiativa o familiare). d'annunzio, v-3-797
bello coltello, e sonagli da falcone o d'altro uccello minore, e cappelletti e
addestramento sia per l'impiego di cani o di altri animali da caccia.
dal pezzo, onde potere dopo uno o più tiri cambiar di sito senza ritardo
'dicesi quel palio di barberi, o di cavalli coi rispettivi fantini, che da
non n'ha la volontà, o non ne trova il verso, alla lunga
lunga? -alla più lunga, a o per la più lunga: al più
; dilungarsi, diffondersi eccessivamente, parlare o agire con soverchia lentezza. mazzei
, da lunga: introdurre un discorso o una questione partendo da premesse assai lontane
; lontano; in lontananza; da o in territori o paesi lontani. giamboni
in lontananza; da o in territori o paesi lontani. giamboni, 104:
fascio / sì picciol, ch'orno o bestia il soferisse, / e de la
introduce un complemento di moto da luogo o di separazione. meo de'tolomei,
la sedia imperiale. -dare la o una lunga, dare lunga a qualcuno
una lunga, dare lunga a qualcuno o a qualcosa: concedergli una dilazione; differire
impresa, perché io ho speranza di tornare o capo di squadra o colonnello il meno
speranza di tornare o capo di squadra o colonnello il meno. g. m.
boccaccio, v-226: né fu né è o sarà donna o femmina...
: né fu né è o sarà donna o femmina... in cui tanto
lunga migliore che ai tempi di autari o di berengario. landolfi, 3-180:
: qualunque colpo potesse riescir sopra ancona o altro punto, bada a non far mai
loro di volere certe castella delle sue o d'arezzo, che tenea, mai
ogni verso, gli parve il meglio o il men male, fu di guadagnar tempo
, iscosso in modo di folgore o di pondo pinto da manganella, è traboccato
. lungàggine, sf. parte o elemento di uno scritto o di un
. parte o elemento di uno scritto o di un discorso o anche scritto o discorso
di uno scritto o di un discorso o anche scritto o discorso o rappresentazione che
scritto o di un discorso o anche scritto o discorso o rappresentazione che suscita tedio,
un discorso o anche scritto o discorso o rappresentazione che suscita tedio, fastidio,
, insofferenza, a causa della lunghezza o della prolissità o della minuzia inutile;
a causa della lunghezza o della prolissità o della minuzia inutile; tirata, stiracchiatura
lungagnata, sf. scritto, discorso o rappresentazione troppo lunga e noiosa; lungaggine
3. intonazione strascicata nel parlare o nel cantare; cantilena. tommaseo
di tempo nello svolgimento di un atto o di un evento (e, in
dare lungagnole: mettere in opera espedienti o discorsi dilatori o diretti a distrarre;
mettere in opera espedienti o discorsi dilatori o diretti a distrarre; rinviare, dilazionare.
lungamano, sf. invar. persona o gruppo di persone, organizzazione, istituzione
, ecc., si avvale, più o meno palesemente, per raggiungere i propri
nostra città sì come sole, / o se del tutto se n'è gita
che ha a pronunciarsi brevemente; o per contrario con lunghezza d'accento quel che
malinconici che fanno pensare a paesaggi olandesi o svedesi. = comp. di
(lung'arno), sm. viale o strada che costeggia l'arno nelle città
per mano, formando una lunga fila o un circolo, e si muovono al ritmo
, a me dolci compagni, / o che degl'indi estremi io vaghi a 'l
oltre il casello poi... due o tre galline si apprestarono spaventatissime e tuttavia
decidere, anche nello svolgersi di eventi o situazioni: fastidiosa, irritante, perché
irritante, perché per lo più pretestuosa o inutile). — anche: dilazione,
sempre al peggio. 2. discorso o scritto eccessivamente lungo e noioso. -
compì, di moto per luogo reale o figur.). -anche: per,
parete]. nievo, 1-15: tre o quattro di quelle supplichevoli parole..
larghezza sia dall'altezza o profondità); estensione che intercorre da
picciolezza, longhézza, brevità, spazio o altra misura d'una cosa. tasso,
intiera quantità; e sono tali dimensioni o misure lunghezza, larghezza e altezza.
la lunghezza della regione quell'arco o parte di cielo ch'è dal meridiano delle
per cui le cose lontane si avvicinano o le vicine si allontanano, pare non
chiamisi d'accordo l'università di perugia o quella di padova. atanagi, xxxvi-180
torrismondo, 385: né lunghezza di tempo o di camino, / né rischio,
della varietà delle stagioni e della maggiore o minor lunghezza dei giorni e delle notti
esser logori e guasti. -durata più o meno lunga della vita. - anche:
, anche nella riuscita di un'impresa o nell'attuazione di un progetto; dilazione
negativa e deteriore) di un discorso o di uno scritto; verbosità eccessiva,
i critici... gli rimproverano o lunghezze o disgressioni continue. leopardi,
... gli rimproverano o lunghezze o disgressioni continue. leopardi, iii-717:
galileo, 1-2-315: cascai in timore che o la troppa lunghezza o la frivolezza de'
in timore che o la troppa lunghezza o la frivolezza de'miei concetti le potessero
, tutte e tre le dimensioni, o vero misure, cioè lunghezza e altezza,
vero misure, cioè lunghezza e altezza, o vero profondità, e larghezza. ruscelli
in lunghezza, larghezza, e grossezza (o profondità o altezza che dir la vogliamo
, larghezza, e grossezza (o profondità o altezza che dir la vogliamo),
dir la vogliamo), 'corpo 'o * solido '. filangieri, 11-315
sarebbe riuscito simmaco a dare la quarta o quinta vittoria consecutiva alla sua fazione?
cartotecnica, misura della resistenza della carta o del cartone alla rottura per trazione,
nanza, a una distanza più o meno considerevole -cessare lunghezza: evitare
(e sostituisce complementi di luogo reali o fi mersi concisamente.
-dare, porre, portare, usare lunghezza o luncompiè di tal consiglio rendere, /
vidi venir con ghezze: causare ritardi o indugi o dilazioni; avanl'ali tese
con ghezze: causare ritardi o indugi o dilazioni; avanl'ali tese / non
etra vetrino. senza pigliar lunghezza / o altro tedio sopra tua procura. -ripetuto con
lun-spazio, per lungo tratto. gheze o indugio, far fare le dette restituzioni.
le dette restituzioni. poerio, 3-27: o pellegrino, è lungi / la meta de'
, ghisuola assai / me acresse, o garzoneta, / al pecto mille lunge
a lunge gli animali. di quindici o diciotto versi l'una, a non voler
. - lunghièra di venticinque o trenta. manni, i-225: ammiro
sagittario è disegnato parte minabile di eventi o circostanze. uomo e parte bestia,.
a una certa distanza (nello spazio o nel tempo). latini, 3-52
stare dalla lunge, che nel paese o che nella casa o che nella propria cittade
che nel paese o che nella casa o che nella propria cittade. dante,
tempo del partire / esser vicino, o non molto da lunge, / come chi
. locuz. prepositiva. lungi da (o di o a): lontano da
. prepositiva. lungi da (o di o a): lontano da, a
può introdurre un compì, di separazione o allontanamento, oppure un compì, di
compì, di moto da luogo reale o figurato). giamboni, 8-i-183:
di amarezza. -da, di o a lungi da o a: lontano da
-da, di o a lungi da o a: lontano da, distante da
lontano, molto distante (nello spazio o nel tempo). seneca volgar.
5. letter. in espressioni ellittiche o esclamative: a esprimere divieto perentorio,
, lunge dai ruderi romani, / o progenie di nani. 6.
venne a conclusione. -essere lungi o di lungi dal fare o dall'accadere
-essere lungi o di lungi dal fare o dall'accadere qualcosa: non sentirne alcun
ragionamento, una dimostrazione partendo da premesse o da prìncipi generalissimi. boccaccio, dee
castel di fiordispina. -veder lungi o da lungi: prevedere con grande anticipo
5-6: sì come a te conviensi, o capitano, / questa lenta virtù che
adoperando ai suoi fini le passioncelle della vanità o del lungicalcolante egoismo. = comp
del vecchio. 2. improntato o caratterizzato da accortezza e previdenza; compiuto
: il concetto di utile male inteso o bene inteso, breve o lungimirante, deve
male inteso o bene inteso, breve o lungimirante, deve essere sostituito da quello
è compiuto con previdenza e accortezza, o è improntato a tali caratteristiche.
il cuore della madrina, così materno, o dolcemente suorale. = deriv.
tondo, altri dicono ch'è lungo, o otangolo, o quadrato. francesco da
dicono ch'è lungo, o otangolo, o quadrato. francesco da barberino, i-228
, / lassar per cammin longo / o per vento o per acqua o
lassar per cammin longo / o per vento o per acqua o
longo / o per vento o per acqua o
da detto foco, è bona per ovviare o proibire infra le navi ostili per non
-che continua a sentirsi per vasto tratto o per molto tempo; che si avverte
colanti nell'andare e rapprese sui sassi, o fermate sull'erba e sulle siepi e
della mortella. -nel linguaggio sportivo o militare, che supera il bersaglio,
il bersaglio, che oltrepassa il segno o il punto a cui era destinato (
4. che ha una certa lunghezza o una determinata estensione nello spazio (per
, la rete lunga per quaranta braccia o in quel torno, e larga quasi
. -che ha una determinata estensione o ampiezza (un componimento letterario, uno
lontano nello spazio, remoto. mostacci o iacopo d'aquino o anonimo, 420:
remoto. mostacci o iacopo d'aquino o anonimo, 420: io, che
9. che scende sino ai piedi o fin quasi ai piedi (un abito
. g. gozzi, 1-6-8: o per non aver danari o per altro,
, 1-6-8: o per non aver danari o per altro, comperano i vestimenti alle
si diguazzano tra quelle larghe pieghe, o fra le troppo ristrette si affogano.
: hanno ad avere li occhi negri o celestrini e hanno da essere rilevati in fuora
specie di parrucca, di collana o mantello di lungo pelo o bruno, o
collana o mantello di lungo pelo o bruno, o grigio, o bianco,
o mantello di lungo pelo o bruno, o grigio, o bianco, che scende
lungo pelo o bruno, o grigio, o bianco, che scende loro sino a
che portava un mantello invece del soprabito o del maglione. -con riferimento alla
16. che dura da molto tempo o per molto tempo, che si protrae
tempo, che si protrae per molto tempo o è molto esteso nel tempo; assiduo
- anche: che è in atto o vige da molto tempo; che richiede
: se questo fia per via corta o lunga, / tu sola se'ch'il
euganea de'tuoi rai più bella, / o delle notti mie candida stella, /
parole, grida; prolungato nella pronuncia o neiremissione; strascicato. -anche al fìgur
fatto concreto, come se un busto, o un'ingessatura, che ci aveva tenuto
vedo, / tu non credi, o non sai. pananti, iii-174: un
20. che ha una determinata (o maggiore) estensione temporale o durata.
determinata (o maggiore) estensione temporale o durata. frezzi, i-16-139: o
o durata. frezzi, i-16-139: o cerchio obliquo, che i pianeti porti,
passare. 24. che si diffonde o si dilunga eccessivamente nel parlare o nello
diffonde o si dilunga eccessivamente nel parlare o nello scrivere; che indulge, abitualmente
del sabbione. petrarca, 343-11: o che dolci accoglienze, e caste, e
sua grande opera epica in versi esametri o lunghi. 26. grande,
semplice. -com'a dire di caolo o di paste? -e di pane scusso
... si vorrebbe assai leggiero o lungo. cassola, 8-16: era difficile
sbrigare qualche faccenda: giusto sciacquare le tazze o preparare un'altra macchinetta di caffè.
valore di narrazione oggettiva di un evento o di presa di posizione critica nei confronti
la funzione di descrivere il luogo geografico o il contesto in cui si muovono i
contesto in cui si muovono i personaggi o si sviluppano le azioni. pasolini,
superiore a quello della moneta di banco o corta, stabilito dai banchi di deposito
e chi a « corta », o in altri modi. cantini, 1-21-209:
valore di semiconsonante all'inizio di parola o in posizione intervocalica (e ha tale
gli è molto inetta cosa ponere segno o vero titolo alcuno alle sillabe o
o vero titolo alcuno alle sillabe o lunghe o breve. citolini, 510:
titolo alcuno alle sillabe o lunghe o breve. citolini, 510: lo speciale
; in brevi, che sono e, o. varchi, v-123: dice quintiliano
poesia toscana, 422: se per vocale o consonante liquida posta tra la consonante e
la sillaba è lunga nelle vocali lunghe o nelle comuni. ibidem, 433: in
comincia da s inanzi a le mute o liquide come sdegno-snoda, o quando comincia da
le mute o liquide come sdegno-snoda, o quando comincia da gli o da gni
sdegno-snoda, o quando comincia da gli o da gni, o da sce o da
comincia da gli o da gni, o da sce o da z come zephiro,
gli o da gni, o da sce o da z come zephiro, o dall'altro
da sce o da z come zephiro, o dall'altro z come zoccolo, o
o dall'altro z come zoccolo, o dall'articolo, seguendoli appresso la vocale
citolini, 513: saranno le sillabe o di una o di più lettre,
513: saranno le sillabe o di una o di più lettre, o così sillabe
di una o di più lettre, o così sillabe prima, mezzane, antepenultime,
fecero sognare di divenire un giorno esploratore o capitano di lungo corso. calvino, 7-183
, atendendo diligentemente che senza longo o alcuno file sottile nel comenzamento, non lassi
de armati. -nel linguaggio sportivo o militare: al di là del bersaglio
là del bersaglio, oltre il punto o il segno prefissato. varchi, 23-49
egli la mandarà sempre al compagno, o troppo lungo, o troppo corto.
sempre al compagno, o troppo lungo, o troppo corto. 46. locuz
da brutte sorprese!... o certo che il marito, le corna le
la man destra per le redine, o, se pur non tiene la briglia,
leonardo, 3-22: fa il serraglio s o di modo che riesca al lungo d'
, in modo vi andrò domani o l'altro dì al più lungo. grazzini
, menare, mettersi, procedere in o a o di lungo; andare lungo:
, mettersi, procedere in o a o di lungo; andare lungo: differirsi,
, agire, parlare con esagerata lentezza o incertezza. m. savonarola, 1-122
(la cosa va lunga. domani, o dentro o fuori).
lunga. domani, o dentro o fuori). -avere, sentirsi
. 23. -avere la mano lunga o le mani lunghe: essere molto potente
volontari bandi. / poi grida: o professor d'odi essecrandi, / hai tu
non saprà mai rettamente giudicare la ragione o la regola degli scurci né de la
): vestito abitualmente con la toga o con l'abito talare, insegna di
con riferimento a persona molesta che afferma o chiede qualcosa con insistenza e ostinazione.
'rettilinea. -essere lungo a o da fare o accadere qualcosa: richiedervisi
-essere lungo a o da fare o accadere qualcosa: richiedervisi molto tempo (
dei magistrati e degli alti dignitari (o, comunque, in abito onorifico e
tirare, trarre a lungo, in lungo o per lungo; mandare, menare la
; mandare, menare la cosa lunga o in lungo, al lungo; tirarla
tratta... dell'appellazione o intromissione, come vogliam dire, la qual
non istarò a menare la cosa lenta o lunga, facendovi stentare, come fanno
: la descrizione di questo uragano sconvolgitore o di questo terremoto distruttore è tirata in
non ci bado punto, per quanto appaiano o vogliano apparire. -passare in
, per venire al vero obietto, o alla conclusione, del ragionamento.
. galleria mineraria scavata lungo un banco o strato minerale. = comp.
plur. lungofiumi). strada o viale che costeggia il corso di un fiume
sul lungomare, sparso di rare casupole o baracche. dessi, 7-25: nel lungomare
, sm. (plur. lungometràggi o lunghi metràggi). cinem. film,
durata di un'ora e mezza o due ore (in contrapposizione a cortometraggio,
, sulla luna e fra i lunari, o lunigeni che dir si voglia, vedendo
riferisce alla luna e al sole, o ai loro effetti combinati. -anno
allorché i due esploratori su le rocce o su gli alberi delle barche vedono da lungi
pendenza, con lùnule di piatti infranti o d'una scodella, tra i ciòttoli.
4. presso i romani, ornamento o amuleto a forma di mezzaluna.
di forma semilunare, di colore bianchiccio o meno colorata che il resto, presso la
prendono... le lenti pianoconvesse o pianoconcave, indi le composte di due segmenti
segmenti ineguali si formano, sieno esse o lenti, o menischi, o lunule.
formano, sieno esse o lenti, o menischi, o lunule. spettacoli della
sieno esse o lenti, o menischi, o lunule. spettacoli della natura [tommaseo
/ fuori a chi ha de'loghetti o de'poderi / e poi fatta la festa
'luoghetto'e il 'luoghettàccio'posson essere più o meno meschini; il 'luoghettàccio'è non
è non solo meschino, ma sgradevole, o malsano, o pericoloso ad abitarvi.
meschino, ma sgradevole, o malsano, o pericoloso ad abitarvi. nell'uso,
di là in un luoghicciuolo di tre o quattro casupole chiamato san pedro, dove
è un loghicciuolo nascosto, di due o tre gatti. bacchelli, 2-xxiv-374: dopo
sf.). porzione, più o meno ampia, di un territorio o di
più o meno ampia, di un territorio o di una regione, osservata, per
con le cose che vi trovano posto o con le persone che vi risiedono;
possa parlare / in alcun loco palese o celato. guinizelli, xxxv-n-458: madonna
luogora uv'elli sentono che ssi parli o che si mostri la verace sapienzia.
cinghiai, / quando entra valle o luoco orrido e cieco. tasso, 4-55
allontanato da roano lo spazio di cinque o sei leghe, aveva in luoghi tra sé
porzione di spazio assegnato abitualmente a persone o cose determinate per residenza o per collocazione
a persone o cose determinate per residenza o per collocazione; posto adatto, sede
-posto a sedere a mensa (o in una stanza). francesco da
cosa trita e giudicò si componesse di quattro o cinque gradi. rovani, i-173:
gode). iacopone, 24-179: o omo, or te pensa ch'è altra
idem, par., 32-101: o santo padre, che per me comporte /
gli occhi, cominciò nella sua memoria o nella sua fantasia (il luogo preciso
addio sonno. 3. regione o insieme di regioni caratterizzate in senso geografico
che potea la lingua nostra, / o pregio ettemo del loco ond'io fui,
ond'io fui, / qual merito o qual grazia mi ti mostra? idem,
leonardo, 2-83: in e luoghi padulosi o d'altre arie grosse, la bonbarda
beve a bertolotto. alfieri, iii-1-42: o tu reputi i soldati come gli esecutori
al di dentro;... o tu li reputi come i difensori della patria
-luoghi militari: parti di territorio o edifici in cui l'ingresso di estranei
estranei è sottoposto a regolamentazione, limitazione o divieto da partedell'autorità militare. -luogo
campo, territorio neutrale in cui due o più parti contendenti decidono di riunirsi per
forte (anche solo luogo): fortezza o centro o posizione fortificata (o,
solo luogo): fortezza o centro o posizione fortificata (o, comunque, facile
fortezza o centro o posizione fortificata (o, comunque, facile a difendersi per
, forteze e luoghi per 10 duca o sue genti, aderenti, raccomandati, sudditi
sudditi e sequaci occupate in alcun luogo o modo, che erano e possedèvansi per
e possedèvansi per lo comune di firenze o per qualunque suo accomandato, aderente,
qualunque suo accomandato, aderente, complice o sequace, debba [il duca di
, ii-iv-7: molti nomi antichi rimasi o per nomi o per sopranomi a lochi
molti nomi antichi rimasi o per nomi o per sopranomi a lochi e antichi edifici
pontremoli,... tutti o sono, o furono già una volta,
.. tutti o sono, o furono già una volta, luoghi popolosi e
da un'altra malattia epidemica della grippe o catarro russo, la quale era fatale
la quale era fatale specialmente ai vecchi o ai malaticci. 5. edificio (
ai malaticci. 5. edificio (o parte di edificio) adibito, per
lo più, come dimora di una persona o di una famiglia; alloggio, appartamento
caratterizzati da fatti che vi sono accaduti o vi accadono, vi sono compiuti (
, in relazione con un agg. o con un compì, di specificazione o
o con un compì, di specificazione o con una prop. dichiarativa).
i tinelli, i luoghi da liscia o bucato, i forni e gli altri simili
altre delle quali stanno racchiuse in luoghi o cavità particolari, che si chiamano vasche
particolari, che si chiamano vasche o catini, ed altre, sormontando le sponde
'. — luogo comune pubblico o disonesto; mal luogo: casa di
7. dir. luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico: quello che,
pubblico: quello che, di fatto o di diritto, è libero a un
spaziali. -in senso generico: località o edificio nei quali è libero l'ingresso
nei quali è libero l'ingresso con o senza determinate limitazioni. boccaccio, dee
. l'accesso libero a tutti i teatri o feste a pago, onde in nessun
, 527: chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie
: chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni
ella [la volontà] si piega assai o poco, / segue la forza;
-luoghi alti: sommità di colline o di monti, nel medio oriente,
-luogo pio: istituzione, laica o ecclesiastica, dotata di statuti, amministrazioni
proventi propri, con finalità generalmente assistenziali o caritative. piovano arlotto, 210:
tutto il territorio è della regia corte o dei baroni o de'luoghi pii
della regia corte o dei baroni o de'luoghi pii. carducci, iii-8-98:
luogo ». 10. spazio o più o meno ampia porzione di spazio
. 10. spazio o più o meno ampia porzione di spazio.
cui luogo non rimane / a capir spiga o più minuta paglia. f. negri
11. porzione determinata di una superficie o di uno spazio; punto di una
: quando tal in- firmità [rottura o slogatura] viene allo ucello, piglia mirra
fuori di suo luogo, nel petto o nel capo, sarebbe sozzissimo. dante,
perfetta. -organo sessuale femminile (o una sua parte). libro delle
, / e riterrete d'arte in tutto o in parte. soderini, 4-167:
libro; punto determinato di un discorso o di una trattazione; brano, passo;
comprendere il sentimento di alcuni particolari luoghi o passi di essa. metastasio, x-ii-979
il libro è dannabile,... o non si dà del divieto ragione alcuna
-estensione di una trattazione, di scritti o di discorsi. dante, par
del luoco. baldi, ii-113: o quanti, o quanti / da più sublimi
baldi, ii-113: o quanti, o quanti / da più sublimi lochi o
o quanti / da più sublimi lochi o più superbi / caddero al basso, e
abbino a avere la approvazione del consiglio o no. varchi, 18-3- 30
volle madre natura. 15. posizione o grado occupati nella considerazione e nella stima
caso, eventualità. arrigo testa o giacomo da dentini, 411: mi mettete
venuto, ove ti conveniva morire o vincere. guinizelli, xxxv-11-458: l'amor
quale è indispensabile percorrere una carriera più o meno lunga. leopardi, iii-62:
-ant. parte e luogo: circostanza o caso particolarmente importanti. gallo da
di un qualche atto. -farsi luogo o non farsi luogo a qualcosa: procedersi
non farsi luogo a qualcosa: procedersi o provvedersi a qualcosa. -esservi luogo o non
o provvedersi a qualcosa. -esservi luogo o non esservi luogo a fare qualcosa:
esservi luogo a fare qualcosa: sussistere o non sussistere le condizioni necessarie perché si
sussistere le condizioni necessarie perché si possa o si debba fare qualcosa (ad es.
(ad es.: esservi luogo o non esservi luogo a procedere, a seconda
a procedere, a seconda che ricorrano o no gli estremi per l'esercizio dell'azione
in questi termini: si fa luogo o non si fa luogo all'adozione.
. -in senso concreto: locale o ambiente dove si fanno discussioni ampollose e
). — in partic.: persona o cosa fatta oggetto di sentimenti teneri e
fatta oggetto di sentimenti teneri e delicati o di ardente desiderio. giacomo da
basso loco. leopardi, 4-57: o spose, / o verginette, a voi
leopardi, 4-57: o spose, / o verginette, a voi / chi de'
è immaginato lo svolgimento delle vicende rappresentate o narrate. -unità di luogo: v
del genere tragico, se la tragedia sia o non sia scritta coll'unità di luogo
; può non valer nulla con quella o valer molto senza. -luoghi deputati:
e dei luoghi della passione di cristo o di altra vicenda sacra. -composizione di
converse. lamenti storici, i-267: o cielo, o stelle tanto rilucente, /
storici, i-267: o cielo, o stelle tanto rilucente, / o pianete diverse
cielo, o stelle tanto rilucente, / o pianete diverse, al vostro loco /
principale, il sommo, vanissimo luogo o un luogo distinto: trovarsi al primo
luogo distinto: trovarsi al primo posto o ai primi posti in una successione sia
spaziale sia ideale; avere il potere o la supremazia assoluta; godere della.
assoluta; godere della. massima stima o autorità. boccaccio, iii-1-60:
del manzoni. -avere (o non avere) vintelletto, la ragione al
ragione al suo luogo: possedere (o no) l'uso della ragione;
l'uso della ragione; essere (o no) in grado di pensare e di
una tale sensatissima riforma potesse aver luogo o no in un linguaggio già fatto..
luogo. -avere valore, potere o influenza (una persona); avere
, disputano li dottori gran donna o per via de qualche matrimonio, tractato
pianeti e 'n qual guisa si muovano o si riguardino, avegnaché sogliono mutar natura
del sole toccherà il principio del granchio o del capricorno, dicesi solstizio. piazzi,
che il corpo localizzato ha con uno o più corpi localizzanti; modo con cui
luogo né come locato contiene le cose o è nelle cose, ma in certa
. del papa, 5-61: moto successivo o temporaneo è quello col quale il mobile
il luogo in cui si trova un oggetto o una persona, dove avviene un fatto
avviene un fatto, dove è diretto o per dove passa un movimento. buommattei
che accenna alcuna parte onde si venga o dove si fermi o per dove si vada
onde si venga o dove si fermi o per dove si vada, questo si
è preposto immediatamente al verbo, il dativo o l'indicazione del fine all'oggetto e
alcuna persona, luogo comune, collegio o università..., s'intenda
quali compro avevano de'beni dell'arti o degli spedali o de'luoghi pubblici
beni dell'arti o degli spedali o de'luoghi pubblici, bisognava che gli restituissero
que'danari infruttiferi, comprar beni stabili o impiegarli in altro miglior modo, cauto
qualche anno, lavoravano agli opifici, o al luogo. -a luoghi: a
sentimentale assenso all'etica che egli suggeriva o addirittura predicava. -a luogo:
se abbia luogo o no questa proibizione. cesarotti, 1-x-177:
artigiana, ha poco luogo in agricoltura, o nuoce. landolfi, 15-38: guardie
e stagione, / s'è maggio o pare o menor de podere / la donna
, / s'è maggio o pare o menor de podere / la donna,
, ricevere, reputare, una persona o una cosa in luogo di qualcuno o
o una cosa in luogo di qualcuno o di qualcosa: stimarle, giudicarle, considerarle
e perso, / e ridi, o ciel, che l'ài per te raccolte
non trovava più luogo nella cultura del tempo o, se vi faceva qualche comparsa,
dileggio. -avere, trovare luogo in o presso qualcuno: goderne la benevolenza,
. -avere, trovare luogo di o a fare qualcosa: averne la possibilità
sofferenza di fame, di freddo o d'inopia di tutte cose. boccaccio,
anch'io,... tornando settanta o ottanta anni dopo del de sanctis su
, concedere, largire luogo a qualcuno o a qualcosa: offrirgli un ricetto, procurargli
idem, par., 23-86: o benigna virtù che sì li 'mprenti, /
speme a dirle, e sarà forse o fue. s. maffei, 7-298:
popolare il loco. / breve, o gioia, sarai. mazzini, 39-254:
mi fosse detto in qual forma di governo o 'n qual corte si concederà luogo a
che finora sia possibile una nuova scienza o una nuova impostazione del problema scientifico.
luogo al diletto e a la natura. o. rinuccini, 108: misera!
obbligato dar luogo. -dare luogo o il luogo: dare la precedenza,
, cedere il passo; lasciare spazio o passaggio o posto, cedere, aprirsi
il passo; lasciare spazio o passaggio o posto, cedere, aprirsi. -
demostri voi, s'eo son bon o malvagio. boccaccio, dee.,
questo è 'per accidens 'che siano o non siano mosse da altri. goldoni
volentier verrei. savonarola, 7-ii-134: o signore, se io voglio uscire della
volgar., 4-448: facondissimo era tenuto o in alcuna cosa che fosse da orare
alcuna cosa che fosse da orare, o nel senato o appo il popolo,
che fosse da orare, o nel senato o appo il popolo, di suadere o
o appo il popolo, di suadere o di dissuadere fosse luogo. boccaccio,
stare, rimanere in luogo di qualcuno o di qualcosa: farne le veci, adempierne
di ventre, nella quale lasciano l'una o l'altra impurità. savonarola, i-15
di tutta la terzina. -fare o farsi luogo: aprirsi il passaggio,
cedergli il passo; accoglierlo, lasciarlo o farlo passare. chiaro davanzati, xxvii-53
era posto. savonarola, 13-33: o croce, fammi loco, / e le
-non frapporgli ostacoli; renderlo possibile o attuale. boccaccio, dee.,
misura. -riportare in un discorso o in uno scritto; citare.
mostrati d'essere stolto quando lo tempo o la cosa lo domanda; ché grande savere
su guadiabbandonati. -in luogo di qualcuno o di qualcosa: in suo cambio,
sparsa in ogni luogo. -in o nel primo, secondo,...
dante, inf., 10-24: o tosco che per la città del foco,
-lasciare il suo luogo alla verità (o al vero): darle il giusto
tenerne il debito conto, non travisarla o diminuirla. marino, 5-104: se
e tante cabale. -lasciare (o non lasciare) luogo o suo luogo
-lasciare (o non lasciare) luogo o suo luogo a qualcosa: renderla possibile
luogo a qualcosa: renderla possibile (o no); permettere, consentire,
, consentire, facilitare, favorire (o no). della casa, 5-ii-143
'lasciar la verità al suo luogo 'o * posto ': quando d'una
luogo tutto ciò che vi si osserva o che vi è accaduto di memorabile,
-non esservi luogo: risultare impossibile o inopportuno; non essere il caso.
è; non resta / che far torto o patirlo. tarchetti, 6-i-405: certo
e desideri d'imitarli, imitali, o figliuol mio. -essere molto eccitato
figliuol mio. -essere molto eccitato o inquieto; non riuscire a stare fermo
-prendere, pigliare, avere luogo o il luogo: scegliere il posto più
e conveniente, occupare il posto assegnato o preferito; collocar- visi comodamente, sistemarvisi
e stessonsi per certo tempo alla villa o nei loro castelli, fintantoché l'umore del
-sapere, apprendere, intendere, avere o poter dire qualcosa di buon luogo,
, di luogo di fede: riceverne o darne notizia in base a testimonianze sicure
indagini sul luogo. -tenere luogo o il luogo di qualcuno o di qualcosa
-tenere luogo o il luogo di qualcuno o di qualcosa: farne le veci,
. sestini, 287: non smarrirti, o donna; / sei col tuo re
luogo in un dato gruppo, classe o categoria: farne parte, appartenervi;
che fosse di qualche autor celebrato, o greco o latino o volgare che fosse
fosse di qualche autor celebrato, o greco o latino o volgare che fosse, che
qualche autor celebrato, o greco o latino o volgare che fosse, che ancora questo
29. prov. arrigo testa o giacomo da lentini, 411: madonna mia
poteri (limitata- mente a determinate materie o a un determinato territorio; o anche
materie o a un determinato territorio; o anche in tutte le materie, ma,
più, solo in ordine agli affari ordinari o urgenti, e in tutto il territorio
sovrano in un determinato dominio, provincia o altro territorio; delegato, vicario,
generai sia nostro capitano, / locotenente o ver governatore. varchi, 18-2-455:
era il doge, perché, senza lui o suo luogotenente o sostituto, non si
perché, senza lui o suo luogotenente o sostituto, non si poteva, non che
del regno '. -luogotenente di dio o di gesù cristo: chi esercita l'
per diritto divino; chi rappresenta dio o ne reca in sé l'immagine e la
a firenze, membro dell'accademia fiorentina o dell'accademia di belle arti, delegato
facente funzioni di un'alta carica politica o politico-militare (come podestà, governatore,
luocotenente del signore alberto, che venissi o mandassi qui qualcuno. ariosto, 772
la milizia e fa le veci del grammaestro o morto o assente o impedito.
le veci del grammaestro o morto o assente o impedito. 4. milit
del grammaestro o morto o assente o impedito. 4. milit. alto
comandante in capo di un esercito (o di un corpoarmato in genere).
e preminenzie che alcun altro capitanio generale o locotenente o altra maiore dignità de officio
che alcun altro capitanio generale o locotenente o altra maiore dignità de officio potesse havere
supremo di quest'arma in alcun luogo o fazione determinata, al campo, all'
un'unità militare elementare (detta compagnia o banda). documenti della milizia italiana
capo dell'intero esercito di uno stato o di un'autonoma armata o di un corpo
uno stato o di un'autonoma armata o di un corpo di spedizione (e
che faceva le veci del generale assente o impedito, quando questa cavalleria non aveva
. luogotenènza, sf. carica o ufficio di luogo- tenente. -anche:
volgare. d'annunzio, i-1059: o roma, come un barbaro ebbi gioia /
. g. villani, 12-55: o maladetta, e bramosa lupa, piena del
li spinge alla scodella di casa, o a tentare di far ripulisti nei cassetti della
questi soltanto. -figur. spiccato o anche eccessivo interesse per qualcosa.
chiamate lupe. aretino, vi-432: o lupa de le lupe, tu dovevi pur
te l'ha donata, e poi venderla o impegnarla per tutti i versi. f
e puliti nell'intemo da questa lupa o cancrena che quasi sempre vi esiste.
. affezione della cute [lupus eritematoso o lupus volgare), caratterizzata da piccoli
caratterizzata da piccoli rigonfiamenti di colore rosso o da fenomeni a carattere erosivo (v
sforza, 46: se fosse piaga antica o vero cancero, o fistola o
piaga antica o vero cancero, o fistola o lupa aut noli me tagnere e
o vero cancero, o fistola o lupa aut noli me tagnere e la lavarai
'lupa': così chiamasi un tumore rotondo o meno duro, qualche volta grosso e
. insieme di persone abbiette e spregevoli o di infima condizione, il cui comportamento
il cui comportamento è improntato ad aggressività o a crudeltà o a cupidigia; marmaglia,
è improntato ad aggressività o a crudeltà o a cupidigia; marmaglia, gentaglia.
il lupaio formar suole l'agguato / o presso un omo o un abete o cipresso
l'agguato / o presso un omo o un abete o cipresso / al tristo
/ o presso un omo o un abete o cipresso / al tristo lupo. l
viene che va / dall'osteria alla casa o al lupanare, / dove son merci
. per estens. il sistema dell'organizzazione o la stessa azione criminosa che tradizionalmente
luparia perenne, i fiori fatti a elmo o morione, molto alto giallo-pallidi, sono
, sm. dial. ant. argine o riparo dalle acque, messo in opera
proprio, che si riferiva al dio luperco o pan liceo; che era dedicato a
, sollazzando. alberti, i-319: o quale non stolto in quel giuoco lupercal antico
lupercus 4 sacerdote del dio luperco 'o 4 pan liceo '. lupésco,
: fanciullo giovanetto che mangia dimolto; o dimostrando negli atti l'appetito. =
dolore ed in forma di lupini o di avellane o di piccioli glandi.
forma di lupini o di avellane o di piccioli glandi. 2.
d'acqua il lobster, vulgo astice o lupicante o lupo. = dallo
acqua il lobster, vulgo astice o lupicante o lupo. = dallo spagn.
; foglie alterne imparipennate; fiori rosei o porporini raccolti in grappoli; legume monospermo
ve ne sono, che si coltivano o se ne tiene conto solamente per pastura
: talora tra loro / fanno cenni o soghingni / o lor guardi lupigni.
tra loro / fanno cenni o soghingni / o lor guardi lupigni. felice da massa
varie specie erbacee e arbustive, annuali o perenni, fra cui la più nota
specie da sovescio in terreni poco fertili o per la produzione di foraggio; abbastanza
, con fiori azzurri, rosei o bianchi, coltivati per foraggio e a scopo
quadrupedi che hanno l'ugna d'uno pezzo o due. mattioli, 1-460: i
dopo una prolungata immersione in acqua salata o anche dopo l'addolcimento, per eliminare
in agricoltura come fertilizzante di terreni aridi o per particolari colture). cavalca,
i venditori di lupini, di ciambelle o d'altre golerie. cicognani, 3-65
pianta, secco, colorato di bianco o di nero, che veniva introdotto nell'urna
è messo a partito, e vallo, o è messo cor uno che non vale
dai il tuo lupino a contrario, o perda lui o venca il partito. lippi
lupino a contrario, o perda lui o venca il partito. lippi, 6-108:
in atene, di fare i partiti o squittinì con fave e lupini.
: male del 'lupino 'o lupinello. malattia degli occhi de'polli,
tanti bacalari, / non faranno con loica o sofismi / ch'alfin sien dolci i
dare nulla (e può denotare disprezzo o indifferenza). boiardo, 1-10-18:
io non ne darei un paracucchino, o veramente buzzago, e con moderne:
lupinòsi, sf. veter. intossicazione acuta o cronica che colpisce gli erbivori, soprattutto
, dovuta a eccessiva ingestione di semi o di foraggio delle piante del genere lupino
(e può anche essere tutto nero, o, nelle regioni settentrionali, bianco
se mai gli porti odore d'uomo o di ferro, rizza gli orecchi acuti,
cenere, giallo rosso, rosso bruno unito o regolarmente focato, giallo con sella nera
regolarmente focato, giallo con sella nera o color cupo; può avere pelo compatto
e aderente, pelo duro e umido o pelo lungo. -anche: cane che
di testina. -lupo delle praterie o delle steppe: coiote. — lupo
di lupo; tilacino. -lupo cerviero o cerviere: v. cerviero, n
. persona abietta, che ha carattere o atteggiamenti improntati a ferocia, crudeltà,
di denari di molti, confessore o consigliatore quasi della maggior parte degli uomini e
bernardo volgar., 1-25: tu, o buono maestro, agnello innocente, andavi
. -lupo del volante: guidatore o corridore automobilista capace ed esperto.
6. lupo mannaro: uomo (o donna) che, secondo la superstizione
d'assumere forme e lineamenti di lupo, o più genericamente d'altra belva, e
oppure uomo con la testa di lupo; o lupo con le mani antropomorfe (tale
arald. rappresentazione di tale animale scolpita o disegnata su stemmi gentilizi, di città
, di città, ecc., o su insegne militari. petrarca, 53-71
un'insegna con l'aquila d'oro o d'argento. il lupo, il minotauro
, n. 20). o. targioni tozzetti, ii-497: 'erba nocca
villa:... falci da mietere o fienaie, zappe, lupi cioè marroni
dita d'acqua il lobster, vulgo astice o lupicante o lupo. idem, 5-89
acqua il lobster, vulgo astice o lupicante o lupo. idem, 5-89: l'
affezione della cute caratterizzata da piccoli rigonfiamenti o ulcerazioni rosse (da identificarsi probabilmente con
fosco... chiamato comunemente lupo o bordello o mai mi toccare. vallisneri,
.. chiamato comunemente lupo o bordello o mai mi toccare. vallisneri, iii-125
ostacolare la manovra di macchine belliche nemiche o per impedire la scalata dei fanti.
veniva usata per non esser visti da lontano o in segno di lutto. francesco
gioco da tavolo, simile alla dama o agli scacchi. 21. lupo dei
dei filosofi: in alchimia, antimonio o solfuro di antimonio, che ha la
metallorum è nome alchimico dell'antimonio crudo o solfuro nativo di antimonio; e fu
tu sia il pan dei lupi: maledizione o augurio di morte. g
il lupo: a esprimere maledizione o malaugurio. sacchetti, 7: -
maniera proverbiale, che significa mettersi, o mandare alcuno, in potere del nemico,
in potere del nemico, cacciarsi, o cacciare alcuno, in un grave pericolo,
tralasciare. -avere una fame da lupo o da lupi: v. fame,
. -avere, usare i denti di o da lupo: essere malvagio, comportarsi
è di usare il dente di lupo o di vipera ben sottile e acuto. bocchelli
lupo. -essere il breviale del lupo o v occasione del lupo: con riferimento
che dicasi essere il 4 breviale 'o 4 breviario ', ed anche 4 l'
gente di maremma. -essere o mandare come un agnello tra i lupi:
tra i lupi: venirsi a trovare o mettere altri nella situazione di persona debole
grave pericolo. -mangiare come un lupo o come lupi: in grande quantità e
risulta essere molto maggiore di quella creduta o indicata. tommaseo [s. v
]: 4 miglia da lupi ', o 4 di quelle che fa il lupo
che fa il lupo la notte ', o anche 4 che fa il lupo a digiuno
lupo s'è provato. -vedere o guardare il lupo, essere visto dal
pananti, i-371: i cantanti, o la grand'ira forse, / oppur fosse
assume un atteggiamento improntato a eccessiva mitezza o arrendevolezza è sopraffatto dai violenti.
urlare. -dalle grida ne scappa o scampa il lupo: chi commette il
praticarlo impunemente. -il lupo cambia (o muta o perde) il pelo,
. -il lupo cambia (o muta o perde) il pelo, ma non
pelo, ma non il vizio (o la natura): per una persona
-il lupo non caca agnelli: da cose o da persone malvagie non può venire nulla
n. 9. -la morte (o la guerra) dei lupi è la salute
) dei lupi è la salute (o la pace) delle pecore (o degli
(o la pace) delle pecore (o degli agnelli): la scomparsa (
degli agnelli): la scomparsa (o la lotta reciproca) dei violenti è la
. -lupo non mangia lupo o la carne del lupo: i malvagi
qualcosa di qualcuno senza che sia vero o quasi vero. f. d'ambra
, e 4 ch'e'non sia o lupo o can bigio'; e vale ch'
4 ch'e'non sia o lupo o can bigio'; e vale ch'e'non
cosa d'uno, ch'ella non sia o vera o presso che vera. proverbi
, ch'ella non sia o vera o presso che vera. proverbi toscani, 58
una cosa d'uno ch'ella non sia o vera o presso che vera).
d'uno ch'ella non sia o vera o presso che vera). -non
o aggressiva, è meglio allontanarsi in fretta
ciò che gli è assegnato dal destino o dalla provvidenza. g. m.
perenne, con fiori disposti a pannocchia o a spiga (a struttura dioica, raramente
, di luppoli, / tu bella, o de'nespoli in fiore / candida
). letter. che mangia o beve smodatamente, con eccessiva avidità
lurco. / talor saetto un cervo o scanno un irco. a. boito,
da sentinelle ai cimiteri, / o a zimbello dei luridi cortili / dei caseggiati
qualunque che facesse per finta la maglierista o la pettinatrice. -libidinoso.
membra \ d'un orrido squallor lurido o tinto, / che il vostro libro
anch'io a distinguere il vero porcino o boleto edule dal falso porcino o boleto
vero porcino o boleto edule dal falso porcino o boleto lurido o satana. =
edule dal falso porcino o boleto lurido o satana. = voce dotta, lat
2. per estens. oggetto o materia di qualità scadente, priva di
letter. che soffre di una menomazione o di un difetto dell'apparato visivo;
ingannato. sicinio, 58: costei o vero è pazza o, essendo un
, 58: costei o vero è pazza o, essendo un poco lusca, vi
poco lusca, vi toglie in cambio, o più tosto sarà roffiana di qualche cortegiana
altro; di giorno almeno, patrioti o tedeschi ti vedono in faccia.
in busca, / né lasciar fesso o buco nel viaggio, / con andare alla
nel viaggio, / con andare alla cieca o alla lusca, / ma da'a
/ e osserva ognun se sia farina o crusca. -fra lusco e brusco:
grandi,... i mantici, o piccioli o grandi e le ali loro
... i mantici, o piccioli o grandi e le ali loro e l'
e f. letter. che appartiene o si riferisce all'antica lusitania (l'odierno
sfrena, / bavio t'odia, o sonetto; ond'io più t'amo.
: udette un luscignuolo che, cantando o più tosto piangendo sovra i rami d'
, l'ottava tua m'alletta, / o grande messer agnolo ambrogini, / l'
lusingna, luxénga), sf. atteggiamento o comportamento che esprime (con parole,
comportamento che esprime (con parole, atti o promesse) attenzione, affetto o
o promesse) attenzione, affetto o benevolenza fìnta o interessata per qualcuno
attenzione, affetto o benevolenza fìnta o interessata per qualcuno, al fine di carpirne
nel principe, che, seducendo egli o corrompendone l'artefice, potrà ottenervi luogo
seduzione (attuata con parole, sguardi o gesti); invito, profferta amorosa
/ né d'aspro e freddo scoglio, o giovanetta, i ch'abbia a sprezzar
fatica di maestro, né per lusinga o battitura del padre..., gli
, di lungi da ogni ple- beio o pubblico stilo di parlare, si trovassero parole
vesti quasi campagnole. -impressione o sensazione dilettevole; auspicio favorevole (ma
. -in senso concreto: oggetto o luogo particolarmente piacevole e seducente.
? berchet, 361: salve, o milano. d'infinite spighe / t'incorona
. parini, giorno, ii-221: o tu, sagace mastro / di lusinghe
lo più fallace e ingannevole) attrazione o sollecitazione 0 fascino esercitato da qualcosa su
alle lusinghe poetiche che il ricercar da me o canzone o sonetto è un voler trar
che il ricercar da me o canzone o sonetto è un voler trar dalla pomice una
di un evento che si considera improbabile o difficile da compiersi; lieta promessa (
il mio cuore nella dolce speranza, o lusinga, di giovare quando che fosse
crescere, istudiano la virtù del loro paiese o a'presenti 0 a quelli di poscia
-anche: che esprime stima, approvazione o consenso. fra giordano [crusca
2. che vezzeggia, che accarezza o sfiora delicatamente. s. girolamo volgar
lusinghi). blandire qualcuno con parole o atteggiamenti falsamente benevoli, con finte attenzioni
atteggiamenti falsamente benevoli, con finte attenzioni o con promesse fallaci, al fine di
tasso, ii-131: la morte, o quel nimico / che, con falsa lusinga
, e non vi foste lasciato lusingare o intimidire, né tampoco spingere avanti o
o intimidire, né tampoco spingere avanti o indietro da chicchessia, a far cosa che
allettare, circuire con parole, gesti o profferte amorose; sedurre. -anche assol
lieto sembiante? / ti compatisco, o povero merlotto. s. maffei, 7-131
non lusinghe, / rado avviene, o non mai. c. i. frugoni
/ che 'n cor venale amor cercate o fede. guido delle colonne volgar
dei claustrali, 449: dio vuole, o anima santa, che noi lo lusinghiamo
; deliziare, provocare gioia, piacere o compiacimento non comune; attrarre irresistibilmente;
, non essendo ufficio di tal composizione o l'ingrandire o il lusingare. parini,
ufficio di tal composizione o l'ingrandire o il lusingare. parini, giorno,
nessuna ripugnanza a mostrarla in pubblico: o fosse perché l'idea di un pericolo
idea di un pericolo corso mi lusingasse, o che... io annettessi pure
. lorenzo de'medici, i-266: o mia cieca speranza, ov'hai condutti
le fantasie un po'pronte della gioventù o lusingare le intemperanze degli spiriti troppo oramai
l'asta latina. cantù, 2-175: o speranza, col tuo petto / m'
, chiamando bello quel ch'appare, o che pare più tosto e lusinga i
tenti / che, per lagrima molle o lieve fiato / di sospir che 'l
di sospir che 'l lusinghi, arda o sfaville. basile, i-153: l'
nel rio. metastasio, 1-i-81: o placido il mare / lusinghi la sponda,
il mare / lusinghi la sponda, / o porti con tonda / terrore e spavento
/ de'baldi lancieri -la vostra virtù / o sole di luglio, tra i marmi
ferito di più la vostra immaginazione, o che vi lusingaste di avere immaginata meglio?
labbro proferiti / i miei versi, o mal puliti, / o mal tersi piacerebbero
versi, o mal puliti, / o mal tersi piacerebbero, / mele e manna
sentimento). dottori, 74: o crudo / ingegno di fortuna, / che
? -ottenuto per mezzo di lusinghe o adulazioni. carducci, iii-1-525: pur
cino, iii-102-5: come lusingator tu [o amore] m'ài condutto / ed
ai rivoluzionari, e, di buona o cattiva voglia, entrare nelle loro vie
3. per estens. che tende o mira a lusingare; che è diretto
ad accattivarsi simpatie, a ottenere favore o assenso. d'annunzio, iv-2-130:
4. figur. che suscita impressioni o reazioni fugacemente piacevoli; illusivo.
: senza aspettare aura lusingatrice di francia o di germania, mi era già reso capace
. lusingherìa, sf. abitudine o inclinazione a lusingare. — anche:
verrai d'intorno, e lusinghevole / o nerea, mi dirai, o nerea,
lusinghevole / o nerea, mi dirai, o nerea, aita. / ma certo
2. ant. che si lascia allettare o attrarre da lusinghe; indulgente.
3. che si manifesta, si esprime o si presenta in modo piacevole, gradevole
attrazione, compiacimento, interesse, soddisfazione o che inducono a lasciarsi persuadere o tentare
soddisfazione o che inducono a lasciarsi persuadere o tentare o ingannare (un discorso,
che inducono a lasciarsi persuadere o tentare o ingannare (un discorso, un atto,
il sublime dal teso e dal gonfio o affatto dimenticato per il culto del lusinghevole
lusinghevole e lascivo. — che esprime o manifesta mansuetudine e mitezza (di animali
155: quando la coda sta ferma o muovesi come lusinghevole, dimostra il lione
dio le chiose. razzi, 3-20: o felici e veramente beati spiriti, i
lusinghevolménte, avv. con parole o atti lusinghevoli (per blandire, persuadere
dolcezza dell'indole, condusserle lusinghevolmente, o certo per offuscamento di cuore, a
a. cattaneo, i-412: vedete, o signore, la bella compagnia che voi
caro / quanto che fora, o tristi losengheri, / ve mostro el dolze
reina medesima e imperatrice de l'animo o è precipitata dal suo seggio, o è
animo o è precipitata dal suo seggio, o è costretta a patteggiare con la morte
chiara, alata, ridente, / o cara lusinghiera [speranza], / o
o cara lusinghiera [speranza], / o miei soave de l'afflitta mente.
. 2. proprio di lusingatore o di adulatore; che esprime lusinga o
o di adulatore; che esprime lusinga o adulazione; che ha come intento di
; che ha come intento di lusingare o di adulare (un discorso, un
a gueicun intimissima, fosse arte di stregheria o forza di naturale e d'artificiosa beltà
forza di naturale e d'artificiosa beltà o de'modi suoi lusinghieri, nel che
prònuba. -che induce a errori o a colpe; fallace, ingannevole;
fallace, ingannevole; che nasconde insidie o pericoli; insidioso; falso, menzognero
il quale ha per obbietto il bene o vero o apparente, è la temperanza
quale ha per obbietto il bene o vero o apparente, è la temperanza fra'due
increspano. casti, 242: senti, o bella, amabil nice, / come
/ in valle, in prato o in monte / il lusinghier narciso / le
lemene, i-348: ah svanite, / o memorie lusinghiere, / quanto belle,
. -che suscita compiacimento, interesse o aspettazione; che costituisce motivo di soddisfazione
ipotesi, che a forma di dubbio o sospetto viene proposta dal saggio naturalista,
di pers, 49: in damo, o musa, a la mia ninfa intessi
e miserabili e insensibili criature a credere o andare dietro a quelle lusioni del diavolo
lusismo, sm. ling. parola o espressione portoghese penetrata in un'altra
, che è proprio di tale popolo o della regione in cui era stanziato; che
era stanziato; che vi è coltivato o prodotto. -per estens. letter.
riferisce, che è proprio del portogallo o dei portoghesi. landino [plinio]
luso-brasiliano), agg. che appartiene o si riferisce al brasile, in rapporto
= comp. da lus [itan] o e brasiliano (v.).
. 2. che costituisce oggetto o motivo di gioco, di divertimento.
. medie. perdita permanente, completa o incompleta, dei normali rapporti fra le
nelle lussazioni, che consistono nell'allontanamento o alterazione del mutuo contatto naturale dei differenti
nelle loro articolazioni da violenza esterna, o anco talora da tumore interno che nasca
da tumore interno che nasca nella cavità o interstizio articolare, o non ha luogo alcuna
nasca nella cavità o interstizio articolare, o non ha luogo alcuna cura, o
o non ha luogo alcuna cura, o ve lo ha solamente la chirurgica. targioni
potere esser altro che una lordosi, o vogliamo dire lussazione per la parte interna
2-184: ignorando se si trattasse di frattura o di lussazione, chiesi a quei contadini
: determinata da un arresto di sviluppo o da una malformazione della superficie articolare (
speravo che lei avesse almeno l'ernia o una scoliosi! o una lussazione congenita!
almeno l'ernia o una scoliosi! o una lussazione congenita! maledetta guerra!
di supplizio che consisteva nel procurare slogature o fratture alla vittima. p. verri
agg. e sm. che è nato o vive nel granducato del lussemburgo.
lusso d'estetica perfezione. -moda o gusto elegante, raffinato. redi,
(in relazione con la situazione sociale o col momento storico), destinati a
l'egoismo e la vanità di pochi o a finalità prive di valore sociale,
di chi non ha i beni necessari o in danno di finalità socialmente più utili;
cui gli uomini facciano uso per fasto, o vero per semplice opinione. galanti,
egli condanna l'operaio a renderlo felice o a morir di fame. de sanctis
-dir. imposte sui generi di lusso o sui consumi di lusso: quelle,
contribuire così a moralizzare il costume sociale o a risanare l'economia), o
o a risanare l'economia), o allo scopo di trarne un gettitofiscale, o
o allo scopo di trarne un gettitofiscale, o per ambedue gli scopi. boccardo,
con maggior eleganza e con varietà di stile o trattato con maggior lusso d'erudizione,
trattato con maggior lusso d'erudizione, o con maggior ampiezza e abbondanza. pananti
nella sala dei fumatori, insieme a tre o quattro amici che parlavano della sua vicina
ricchezza, benessere; bene, oggetto o genere di consumo superfluo e voluttuario;
e altre cose da giovani, poco o niente ci ricordaremo di voi e della
che si rifiutavano il lusso del cocomero o del cono gelato, più prudenti di nje
di patria e alla libertà che tre o quattro secoli addietro innalzarono a tanta magnificenza
spesso ironicamente, lo sfoggio di eleganza o di ricchezza da parte di qualcuno.
!: per indicare ironicamente una situazione o una circostanza che si ritiene troppo fortunata
una circostanza che si ritiene troppo fortunata o privilegiata o superiore alle proprie condizioni.
che si ritiene troppo fortunata o privilegiata o superiore alle proprie condizioni. 7
dolore di capo. -che costituisce o rappresenta uno sprecoinutile. tommaseo [s
sentito cosa volesse dir poesia attraverso virgilio o dante -e tanto meno per virtù del
-e tanto meno per virtù del petrarca o di torquato tasso, poeti di lusso
de marchi, ii-421: è vero sì o no, che questo babbeo di suo
non era uno stabilimento appariscente per lussuosità o per singolarità d'aspetto. saba, 3-104
, da un lussureggiaménto d'ingegno, o da una falsa eloquenza figlia del falso sapere
proliferante. bruni, 261: o pur, s'è pur destino, /
lussureggianti, non vi essendo che pochissima o niuna similitudine tra 'l primo significato e
della tarantella; ecco la poesia napolitana o meridionale. linati, 25-159: questo
e grandi, le quali senza cagione giusta o di danno avuto o di paura,
senza cagione giusta o di danno avuto o di paura, senza pur pretesto d'invidia
figure, da innocente delizia di barbari o di semplici indiani passa a studiato regalo
cadere quelle invi- diuzze od invidiacce municipali o provinciali che avean lussureggiato da tanti secoli
5. distinguersi per magnificenza, per fasto o per preziosità, per eleganza (con
letti], e additare i loro nomi o gli addobbi de'quali lussureggiano.
contante in mano di chicchesia... o alletta all'avarizia, o incita alla
.. o alletta all'avarizia, o incita alla superbia, o genera un
all'avarizia, o incita alla superbia, o genera un soverchio lussureggiare; i quali
perché non sia a cagione di luxuria o d'altre laide opere. giamboni,
di quelle che sono necessarie al vivere o al ben vivere, come di quelle
balbo, 5-51: in tanto lusso o lussuria di costituzioni ultimamente sperimentate, decretate
ideate, in mezzo a tante libertà o licenze scagliate nel mondo dei fatti o
libertà o licenze scagliate nel mondo dei fatti o delle idee presenti, nessuna costituzione o
o delle idee presenti, nessuna costituzione o libertà o licenza fu tentata o proposta
delle idee presenti, nessuna costituzione o libertà o licenza fu tentata o proposta od ideata
costituzione o libertà o licenza fu tentata o proposta od ideata, che non fosse di
stretta e con granelli allo stato rudimentale o nulli; e la pianta si presenta piùalta
da lussuria. -scherz. persona brutta o male in arnese, che non è
giardiniere non toglia via le piante inutili o non tagli e poti almeno le troppo lussurianti
morte, il che è una soprabbondante o lussuriante conservazione. g. p.
cose e, conosciute che le avevano, o come ociosi e lussurianti nelle lor altissime
ociosi e lussurianti nelle lor altissime cognizioni, o pur per riponere gli alti misteri di
landò, 3-166: se il maschio o la femina sono truovati a lussuriare innanti
4. per estens. possedere o riacquistare grande vigore e prosperità.
s. bernardino da siena, 126: o lussurioso, tu sai che una legge
vergogna profirire. bambagiuoli, xxxvii-43: o disonesto e misero dilecto, / luxurioso
.. non hanno quasi altro suggetto che o idolatria d'un volto lascivo o laudazione
che o idolatria d'un volto lascivo o laudazione dell'affetto lussurioso. pirandello,
canon. violazione lussuriosa: violenza carnale o atto di libidine (che costituisce un caso
consacrata a dio con un ordine maggiore o con voto di castità. -ant
buzzi, 270: pénetra, tu [o poeta], or dunque, la
chiostro nero / codici immani, belle maniere o lusinghe per cercare di convine il tardo
qui ho la mia lustra, e bene o male. della nazione essendo
'. lustra2, sf. finzione o simulazione attuata con le parole o con
finzione o simulazione attuata con le parole o con gli atti per ingannare, per
gli atti per ingannare, per mascherare o per giustificare intenzioni o atteggiamenti, per
, per mascherare o per giustificare intenzioni o atteggiamenti, per ingraziarsi il favore altrui
anzi peggiori. 2. apparenza falsa o ingannevole, sembianza fittizia, parvenza.
né tardarono molto ad occuparsi, più o meno ingenuamente, di quelle lustre di
le forche è sapere una cosa e negare o infingersi di saperla, o biasimare uno
e negare o infingersi di saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo, il
lustrale, agg. relig. che appartiene o si riferisce o riguarda le cerimonie di
relig. che appartiene o si riferisce o riguarda le cerimonie di purificazione e i
notti di luna pendente, io sentivo, o amici, mille voci nuove cantarmi in
: * lustrale '. non intendere, o lettore, dell'acqua con cui i
colore); che ha il pelame o il piumaggio lucido (un animale)
certi insetti], senza alcun pelo o squamma. bresciani, 6-vi-117: sulle
, senza rilievo, senza colore, o d'un color freddo di biacca, d'
. -tecn. levigare pietre naturali o artificiali, cristalli, vetri, superficie
, cristalli, vetri, superficie metalliche o legnose, allo scopo di conferire loro
. verrà introdotto in firenze per ricondizionarsi o lustrarsi. -satinare, lisciare mediante
ariosto, 3-2: non vedi, o febo, che 'l gran mondo lustri,
mondo lustri, / più gloriosa stirpe o in pace o in guerra. perticari,
/ più gloriosa stirpe o in pace o in guerra. perticari, ii-366: non
6. figur. liberare dal peccato o dall'ignoranza; illuminare interiormente. -anche
. purgare mediante il rito della lustrazione o mediante sacrifici espiatori e purificatori. nardi
popolo non era stato aggravato di censi o di tanse, o lustrato, cioè ogni
aggravato di censi o di tanse, o lustrato, cioè ogni cinque anni riscosso
della concordia] fosse fabbricato da camillo, o posteriormente, per lustrar la città dalle
folta nebbia pei vapor de tacque, / o neghittosi ucei per un tal gelo,
segni di una condizione di benessere interiore o anche fisico, di intensa soddisfazione.
poi chiarirsi, s'ella è vera o finta. / perch'oggidì non ne va
fallo, / che non si mini o si lustri le cuoia. -lustrare
scarpe (per lo più nelle strade o in luoghi pubblici). -per estens.
e. cecchi, 8-24: notte o giorno che sia, appena accenniate a
nave], nella graziosa sua volta o cielo, ebbe tutti i ferramenti e
speculare; levigato (una pietra naturale o artificiale, una superficiemetallica, ecc.)
al postutto ciò che a sommo imperatore o duce necessario si giudica e richiede.
-torà). chi lustra per mestiere o professione, chi dà il lustro (
de'colonnelli, nell'istruzione de'lustratori o commissari delle mostre, negli articoli militari
lasciandoli cosi compressi per un tempo più o meno lungo, non mai però minore
di espiazione e di purificazione, pubblico o privato, di persone o cose,
, pubblico o privato, di persone o cose, che si compiva in occasioni
mietitura) col sacrificio di una vittima o per mezzo di acqua o di fuoco
una vittima o per mezzo di acqua o di fuoco. -in partic.: nell'
cioè alla lustrazione ossia purificazione delle tube o trombe del culto. -come titolo di
: [abari compose] 'catarmi', o lustrazioni o purgazioni. 2
compose] 'catarmi', o lustrazioni o purgazioni. 2. disus.
d'azione da lustrare * purificare 'o 'passare in rivista '(v.
che risplende, riluce, manda bagliori o riflessi; lucente, brillante, luccicante
), agg. letter. reso o divenuto lucido. linati, 25-98:
la chiarezza, l'aere la diafanità o vero trasparenzia ed il fuoco la lustrezza
tessuto lucido; raso di seta o di lana leggera. cantini, 1-20-235
2. ciascuna delle piccole lamine o fogliette di metallo o di altri materiali
delle piccole lamine o fogliette di metallo o di altri materiali lucidi o iridescenti,
di metallo o di altri materiali lucidi o iridescenti, che vengono cucite o applicate
lucidi o iridescenti, che vengono cucite o applicate per ornamento su abiti o accessori
cucite o applicate per ornamento su abiti o accessori femminili, per lo più da
di maglie a lustrini, le quali, o bene o male, potevano rappresentare
, le quali, o bene o male, potevano rappresentare un'armatura. panzini
4. strumento (di legno duro o di metallo) usato dal calzolaio per
lustrare gli orlicci del suolo delle scarpe o degli stivali. -pelle liscia e
alle pietre serene certe minute scaglie, o lustrini, o miche...
serene certe minute scaglie, o lustrini, o miche... di talco argentino
-ino, di valore dimin. o (per il n. 3) strumentale
tal volta viene usato ironicamente o, nella letteratura comica, con l'
superfìcie liscia, levigata, rasata o anche bagnata, o è ricoperto
levigata, rasata o anche bagnata, o è ricoperto da uno strato di
lustra d'ambedue. brocardo, 16: o delizie d'amor, lustro e bel
diece, come quelle di castore o di martore o di volpi, e si
quelle di castore o di martore o di volpi, e si falsificano o con
martore o di volpi, e si falsificano o con carbone o con fumo di pece
, e si falsificano o con carbone o con fumo di pece, acciò che paia
profondo sentimento dell'animo oppure viva commozione o emozione, o perché è bagnato di
animo oppure viva commozione o emozione, o perché è bagnato di lacrime, o
, o perché è bagnato di lacrime, o perché denuncia uno stato patologico, un'
uno stato patologico, un'alterazione febbrile o l'ingestione eccessiva di sostanze alcooliche)
, farla bianca, colorita e lustra, o per levar via i peli, ch'
, aspetto di ciò che è o appare lucido; brillantezza, lucentezza,
l'universo. -letter. parte o punto luccicante di una cosa. de
della carta lucida trasparrà la figura, o ver disegno, di sotto, in forma
ciascuna delle piccole scaglie luccicanti di minerali o di rocce. biringuccio, i-98:
8. in senso concreto: impresa o azione che dà gloria o è esempio
: impresa o azione che dà gloria o è esempio di virtù e di valore.
un'intima sensazione viva e forte, o anche di uno stato patologico, di
bergantini, i-2-186: vien qua, o mia cara, se per sorte puoi
, 2-xxii-118: è l'ultima invenzione, o meglio, è il complemento e l'
età, / cioè di sette lustri o poco più / e conservava ancor la sua
. carducci, iii-2-3: e dove, o misero, dove n'andrai, /
dove un ricovero trovar potrai, / o de'miei giovini lustri diletto, /
de'miei giovini lustri diletto, / o mio carissimo tenue libretto? 2
occhi: e denuncia uno stato patologico o di ubriachezza). landolfi, 8-108
ottenuto mescolando per lo più argilla o altri materiali con acqua. -anche
stagnato ermeticamente con un impasto di argilla o di altri materiali e acqua. -anche
di vetro lutati in fondo a cenere o rena in fornelli. guarino guarini, 1-27
-anche: il materiale usato per otturare o saldare; la parte otturata o saldata
otturare o saldare; la parte otturata o saldata. a. neri, 1-75
aderire, mediante l'uso di paraffina o mastici speciali, il vetrino coprioggetti al
stucco costituito da un impasto di argilla o di altri materiali con acqua.
. 2. medie. bagno o applicazione di fango a scopo curativo;
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. luteìnico, agg.
bianca ed accesa nasce una terra flava o di colore che a questo si appressi
fulvo (che è quel de l'arena o de l'oro) o come è
l'arena o de l'oro) o come è il luteo (che è quel
più colori: la prima è lutea o vero terrea, la seconda gialliccia, la
chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. luteòlo, sm.
. soffici, v-ó-412: il luteranesimo o protestantesimo fu come si sa l'espressione
nondimeno d'aver avuta alcuna opinione luterana o ebraica. davita, 78: erano le
, intr. disus. diventare seguace o fautore di lutero; abbracciare le dottrine o
o fautore di lutero; abbracciare le dottrine o la confessione religiosa luterana.
. ultimo elemento del gruppo dei lantanidi o terre rare, di numero atomico 71
la compongono, può appartenere alle sditi o alle argil- liti (e tale tipo
citolini, 344: le misure capite sono o di grani o di licori. per
: le misure capite sono o di grani o di licori. per quello di grani
, per lo più, da infiammazioni o tumori). = voce dotta
femm. -a). giovinetto o giovinetta che, nell'antica atene, recava