loro, e di propria e lunghissima, o (vogliam dire) originaria possessione.
per cui l'uso di quella sia limitato o dipenda in parte dall'altrui volontà.
in caso di qualche beneficio vacante, o d'altro che non lo obbligasse a
tra gli innumerabili bisogni d'un'armata o d'una flotta, a renderla vietata
, che possono essere ritirate a vista o dietro breve preavviso. -credito libero:
, quello (non destinato a riserva o a zona di ripopolamento, né recintato)
-dir. internaz. mare libero (o acque libere): il mare esistente
il mare esistente óltre le acque costiere o mare territoriale (il cui limite è
costa), cioè il mare aperto o alto mare, sul quale nessuno stato può
teatri ed a qualunque altra pubblica festa o spettacolo. carducci, ii-8-104: son dietro
) devono essere in carta 'libera 'o 'bollata '. crusca [s
autorità, potere, regime politico, o anche alla libertà stessa). cronica
canoni e decreti delli concilii generali, o vero libera e assoluta e superiore a quelli
che le condizioni accidentali delle cose o della civiltà e la tristizia degli uomini alcuna
non limitato da particolari ordini, condizioni o direttive vincolanti (un incarico, e
in partic., un mandato politico o diplomatico). giov. cavalcanti,
non sottoposto a particolari limiti, restrizioni o controlli giuridici; pieno (un potere
che il creditore ne abbia la libera repetizione o disposizione. 24. che
, / non per colpa di borea o di levante. loredano, 1-49:
seco molto diletto. -libera volontà (o libero volere): quella in virtù
di scelta, può decidersi ad agire o a non agire, e può pensare
non influenzato da passioni, da pregiudizi o da preconcetti (un parere, un'opinione
familiare, ovvero con tanta altura, o pure comparisca sì cascante di vezzi.
il parlare e lo scrivere da divieti o tolto o tarpato. -che è espressione
parlare e lo scrivere da divieti o tolto o tarpato. -che è espressione di sentimenti
, bisogna che sia più grieve o leggeri; se fia più grieve, caderà
c. bartoli, 2-23: alzisi dipoi o abbassisi il quadrante (lasciando andare il
-disimpegnato, indipendente (un appartamento o una sua parte). fr.
oltre a questo debba avere una stanzia o più per li forestieri 'da riceversi '
: scasso praticato uniformemente, senza corridoi o spazi intermedi. soderini, i-378:
qual vento, a cui s'oppone o selva o colle, / doppia ne la
vento, a cui s'oppone o selva o colle, / doppia ne la contesa
l'aria] aperta e libera, o ingombrata da nuvoli, o gravata di nebbia
e libera, o ingombrata da nuvoli, o gravata di nebbia si fa più rara
gravata di nebbia si fa più rara o più densa, e sì più leggera o
o più densa, e sì più leggera o pesante. algarotti, 1-vii-98: l'
monti, x-3-275: rattien la neve, o borea, / che già dal crin
del non essere da alcun luogo chiusa o rattenuta nelle libere sue correnti, viva
sugl'ingegni il capriccio dell'arte o dell'altrui irragionevole volontà. nievo, 734
39. non trascorso in compiti o impegni particolari; disponibile per una determinata
; disponibile per una determinata occupazione o attività (un periodo di tempo).
ma non la lettera del testo originale o del pensiero dell'autore. da
vegetale). -in partic. ovario o pistillo libero: non aderente al ricettacolo
madre (come nelle ascospore). o. targioni tozzetti, i-279: 'libero'o
o. targioni tozzetti, i-279: 'libero'o 'staccato'[il calice], '
stato libero: proprio di una sostanza o di un elemento non combinato con altri.
: v. punto. -superficie libera o pelo libero: la superficie di un
la quale questo confina con l'aria o col vuoto. -ruota libera: congegno
, grida: « liberi tutti » o « trentuno salva tutti » e in tal
che terminano in vocale. -vocale libera o in posizione libera: quella con cui
le libere che hanno le vocali * o 'ed 'e 'e quelle che
: l'arte del dire, o libera o sotto le leggi del metro,
arte del dire, o libera o sotto le leggi del metro, non fece
. 'linea di bordo libero 'o 'di massimo galleggiamento ', la
], che non hanno alcuna legge o nel numero de'versi o nella maniera
hanno alcuna legge o nel numero de'versi o nella maniera del rimargli, ma ciascuno
se ne fa più di uno) o è libero e non ha conformità di desinenze
conformità di desinenze ne'suoi finimenti, o è rimato e si termina con parole del
iniziare e nel perseguire le proprie azioni o nel fare le proprie scelte.
qualsiasi regolamento federale. -ascensione libera (o in libera): compiuta da un
tiro effettuato con un calcio piazzato, o di rimbalzo o al volo. -categoria
un calcio piazzato, o di rimbalzo o al volo. -categoria dei liberi:
di bracciate). -lotta libera o lotta a stile libero: tipo di
di colpi e talora disputata nel fango o nell'acqua (e il termine è però
proprio la lotta, non so se greco-romana o libera. -tiro libero (anche
abbia impedito la realizzazione di un canestro o sia stato particolarmente violento o in seguito
un canestro o sia stato particolarmente violento o in seguito a errore tecnico degli avversari
pregherei a consigliarmi quel che debbo tor via o meglio a tor via voi alla bella
senta: diciamolo alla bella libera; o dobbiamo essere amici o nulla.
libera; o dobbiamo essere amici o nulla. -in modo sregolato, intemperante
di monsignore, non saprei che farmi; o, forse, 11 saprei. casoni
fermai. -dare, fare mano o via libera a qualcuno: concedergli completa
, anco che non si sappia chi debba o voglia succedere. -lasciar libero
scendi; / ne i bicchier nostri, o libero, / fuma, gorgoglia e
/ cinque cento fiorini; se li porta o / li manda, tu li prendi
proprie azioni (e quindi, capacità o potere di scegliere fra due o più
capacità o potere di scegliere fra due o più alternative, fra due o più azioni
fra due o più alternative, fra due o più azioni od omissioni egualmente possibili dal
libero arbitrio. -libertà di esercizio (o di contraddizione): possibilità di scegliere fra
comportamenti contraddittori (cioè di fare qualcosa o di non farla). -libertà di specificazione
farla). -libertà di specificazione (o di contrarietà): possibilità di scegliere
ad es., fare il bene o fare il male). guittone
giudicarsi buona, se consente el bene; o vero rea, se consente al male
libertà è la potenza di eleggere di fare o non fare, secondoché ci piace e
volontà. ma essendo la volontà o consulta dell'animo, o appetito, o
volontà o consulta dell'animo, o appetito, o imperio, e la libertà
o consulta dell'animo, o appetito, o imperio, e la libertà potenza elettiva
la libertà di dio è illimitata, o per dir meglio non è limitata che
dio può far tutto, salvoché scemare o distruggere la libertà propria, perché se ciò
non questa che è il prodotto naturale o necessario della conoscenza adeguata. b.
: perciò che licenziosa diremo la nobiltà o la plebe che non ubidisce alle leggi,
a qual parte abbia da inchinare, o per non trasgredire la legge, o
o per non trasgredire la legge, o per non intaccare la libertà che dio o
o per non intaccare la libertà che dio o i superiori ci hanno per tante azioni
fraintesa dai materialisti in 'diritto di fare o non fare tutto ciò che non nuoce
-come personificazione. iacopone, 34-1: o libertà, soietta ad onne creatura, /
4-65: la libertà civile poi, o sia comun bene di tutti...
sia comun bene di tutti... o privilegio di pochi,...
che al suo luogo sogliono scorgere sola o porre i frigidi moralisti, capaci, con
e decisioni senza trovare ostacoli, materiali o normativi, all'attuazione di esse.
si distingue solo per la sua conformità o diformità della legge,... io
pienamente della personalità giuridica, senza limitazioni o menomazioni alla capacità giuridica, quanto meno
(con riferimento all'uomo nato libero o all'ex schiavo o al servo emancipato
uomo nato libero o all'ex schiavo o al servo emancipato, nelle società, come
che conoscevano l'istituto della schiavitù, o, rispettivamente, della servitù, comportanti
comportanti la mancanza della personalità giuridica, o gravi limitazioni alla capacità giuridica).
: libero (in contrapposizione a schiavo o servo). — ciurma di libertà:
estens. disus. libertà di un fondo o libertà prediale: condizione giuridica di un
un fondo franco e libero da servitù o da altri diritti reali, oneri o
o da altri diritti reali, oneri o vincoli in genere. romagnosi, 4-747
servitù sia convenuta sia prescritta, o della desistenza triennale del padrone del diritto conseguente
non è assoggettata a dominazione straniera (o, comunque, esterna); indipendenza
, esterna); indipendenza, sovranità (o, anche, ampia autonomia di una
, è dotata di governo popolare, o, comunque, di libere istituzioni (
legge, in cui sono escluse indebite o arbitrarie ingerenze da parte dei poteri pubblici
arbitrarie ingerenze da parte dei poteri pubblici o privati). giamboni, 4-100:
e ridurremo la definizione della libertà interna, o più semplicemente libertà, a questi termini
; cosicché quello stato dicesi aver meno o più libertà, quanto meno o più lascia
meno o più libertà, quanto meno o più lascia di quella partecipazione e quella
e quella disposizione ad ogni individuo o cittadino di esso. pisacane, iii-98:
senza che venga ascoltato il proprio parere, o di chi eleggesi quale rappresentante. carducci
: e voi, se l'unno o se lo slavo invade, / eccovi,
nostra libertà. -per estens. territorio o stato politicamente libero e indipendente.
. dir. canon. libertà ecclesiastica (o della chiesa): diritto della chiesa
si mangiano di quell'erba che arone o dragontea si chiama, e così divengon lubrici
4. sm. sostanza fluida, semisolida o solida, più o meno vischiosa,
fluida, semisolida o solida, più o meno vischiosa, impiegata per ridurre al
in un meccanismo, in un congegno o in una macchina, strisciano l'una
. 5. figur. evento o circostanza che concorre a risolvere una difficoltà
ci si serve per vincere una resistenza o per ottenere un favore. e.
di un meccanismo, di un congegno o di una macchina con sostanze grasse vischiose
di affrettare la conclusione di un affare o di influenzare qualcuno a proprio vantaggio mediante
a proprio vantaggio mediante offerte di denaro o doni. pratolini, 2-449: di
lubrificare gli ingranaggi: corrompere con denaro o regali i'funzionari pubbliciper ottenere favori.
animali uccisi, facendole rotolare su barili o cilindri, furono spinte a braccia set-
adatti, si introduce in un congegno o in una macchina il lubrificante che
intermedio della terna cinodinamica è un gas o un vapore. = deriv.
lucano1, agg. che si riferisce o appartiene alla lucania e ai suoi abitanti
agg. e sm. che è nato o abita in lucania. tramater [s
aggiungere al proprio saluto: santa martina o benedico. 3. sm.
vii-535 (79-10): lo secondo die o ver lo terzo, / si scoperse
: la soma del cascio di vacca o di bufala o di pecora o del lucardo
del cascio di vacca o di bufala o di pecora o del lucardo o del
di vacca o di bufala o di pecora o del lucardo o del nostrano, el
di bufala o di pecora o del lucardo o del nostrano, el quale non sia
saporita mi riesci tu / del piacentino o del lucardo cacio. = deriv.
agg. e sm. che si riferisce o appartiene alla città di lucca e ai
ai suoi abitanti; che è nato o vive a lucca o in lucchesia.
che è nato o vive a lucca o in lucchesia. bandéllo, 2-28
le parole in cui il lucchese rinforza o raddoppia come dicesi qualche consonante, massime
libbero '. -agg. proprio o tipico del dialetto della lucchesia; che
queste proprietà: quella che chiamansi intonazione o cantilena o canto... non si
: quella che chiamansi intonazione o cantilena o canto... non si può dare
, infilato in occhielli fissati ai battenti o ai coperchi, serve per chiudere usci,
argento che costi da 6 ducati o 7. giovio, ii-19: cornelio cepero
solo formando una data combinazione di cifre o di lettere incise all'esterno di ima
disporre in una determinata maniera più rocchi o segmenti girevoli, nei quali è diviso
, vengano a formare una convenuta parola o numero; dopo ciò tirando con ambe
. che luccica; che emana o riflette frequenti bagliori; brillante, scintillante,
. -anche: gonfio per le lacrime o la stanchezza; umido, bagnato di
. che si distingue, in modo più o meno positivo e soddisfacente, per genialità
di eloquio, per immediatezza comunicativa (o, anche, per eccesso di figure
[lùccico, luccichi). emanare o riflettere frequenti bagliori; brillare, risplendere
di numide pietruzze arabo smalto, / o erbetta verde e fior di color mille.
lucido, lustro, acceso per febbre o malattia. buti, 3-70: la
nazzato brillano; occhi naturalmente vivacissimi, o di persona vivamente commossa, scintillano.
-avere gli occhi lucidi, congestionati o umidi di lacrime. fagiuoli,
di lacrime. fagiuoli, 1-2-371: o via, via; povera ragazza, la
4. figur. manifestarsi con più o meno limpida chiarezza; esercitare una suggestione
chiarezza; esercitare una suggestione più o meno intensa e duratura. - anche sostant
il luccicare rapido e frequente di oggetti o di superficie che mandano o riflet
di oggetti o di superficie che mandano o riflet tono lampi di luce
luccichio... di rame piriticoso o di certo talco color d'oro. nievo
del sorriso (ordinariamente segno di commozione o di eccitazione interiore). - anche
, 1-202: uno si fissa su due o tre parole, e gli pare,
a dargli le vertigini. -motivo o memoria appena percettibile per l'eccessiva distanza
: cominciare a piangere; fare venire o spuntare i lucciconi, far fare i lucciconi
lagrimare dicesi luccicare e fare i lucciconi o luccioloni. carena, 2-61: 'luccicare
luminosità viva, espressiva, commossa (o anche malata) degli occhi e dello
allettamento che la traesse fuori di sé o la mettesse in contrasto con sé stessa
. brillo. sacchetti, 159: o tu berlinghi / e trangugi, / e
rado avviene che un luccio di sette o d'otto libbre ne predi uno di
otto libbre ne predi uno di tre o di quattro. goldoni, x-114: alla
testa e la coda e dividetelo in quattro o cinque pezzi, che potranno bastare ad
pesce è posta a simboleggiare la crudeltà o, talora, diritti di pesca.
. -gettare, buttare una sardella o una scardona per pigliare un luccio:
far guadagno. -non voler esserci o entrarci neppure per un luccio: non
che coda di dragone... o capo di luccio, che coda di
storione. (nota gli animali domestici o nostrali contrapposti sempre a quelli che a
della madonna. -ant. pagliuzza o altro fregio d'oro per adornare vestiti
altro fregio d'oro per adornare vestiti o tessuti preziosi. luca pulci, 1-6-43
termine de'lattai. piccolo luminello, o sia arnese di latta traforata da mettervi
dice per appunto, ma in tutto o in parte finta e simulata.
182: bel lucciolato, bel granaio (o buon granaio). =
secolo xiv, di saio, di rascia o di damasco rosso o paonazzo, con
, di rascia o di damasco rosso o paonazzo, con apertura laterale, intorno
collo increspata e chiusa con ganci o annodata con nastri; da principio veste nobile
vanno per la città, una vesta o di saia o di rascia nera, lunga
città, una vesta o di saia o di rascia nera, lunga quasi infino a'
di taffettà, ed alcuna volta d'ermisino o di tabi, quasi sempre di color
s'affibbia alla forcella della gola con uno o due gangheri di dentro, e talvolta
gangheri di dentro, e talvolta con nastri o passamani di fuora; la quale vesta
ricchi portano ancora il verno, ma o foderato di pelli o soppannato di velluto
il verno, ma o foderato di pelli o soppannato di velluto e talora di dommasco
/ sappia che questo lucco e nero o rosso / infond'autorità, mette sapienza.
fare di un lucco un santambarco: cadere o far cadere in una condizione vile,
la marca / di frigion, di corsiere o di giannetto. salvetti, 86
di leone: attribuire ostentatamente a sé o ad altri capacità e meriti molto superiori
lucco, che stanco dallo sbisoriare in chiesa o dal perder gli occhi su'numeri o
o dal perder gli occhi su'numeri o sui libri, ricorreva alla ricreazione del
lùccoro 'che significa la cappella o fungo o moccolaia che qualche volta
che significa la cappella o fungo o moccolaia che qualche volta fa il
; è prodotta da sorgenti luminose (o radiatori), la cui origine, natura
che tempo, / prima che moto o che sensibil luce, / increscati in
vetrata sul cortile. -luce diretta, o indiretta: a seconda che arrivi all'
-luce riflessa (ant. seconda) o ri fratta: a seconda che abbia
: a seconda che abbia subito riflessione o rifrazione. dante, purg.,
riflessa. -disus. luce viva o luce seconda: nell'interno di una
seconda che provenga direttamente dall'esterno o attraverso un altro locale. serlio,
sì li disse: « dormi tu, o vegghie? ariosto, 22-96: né
l fine di esse apparire una certa luce o splendore, il quale si posa sopra
il quale si posa sopra gli alberi o sopra l'antenne o sopra le pale
posa sopra gli alberi o sopra l'antenne o sopra le pale de'remi del navilio
perduta si vedea. praga, 3-38: o notturno splendore, / o vergine divina
3-38: o notturno splendore, / o vergine divina! / tu che commuovi,
. beccuti, i-94: qual empia luce o qual nimica stella, / per giunger
l'estreme / fosse di stigie, o fossi in cielo assunto, / ti seguirò
: mai non si scoperse alcuna petra / o da splendor di sole o da sua
petra / o da splendor di sole o da sua luce, / che tanta avesse
oggi di voi luce più chiara, / o luce a me più che le luci
due luci vive. tasso, 4-94: o pur le luci vergognose e chine
volto apparia. cor azzini, 4-51: o gabriel, sotto il cui piè,
qui el punto della pupilla cioè della luce o vero la parte d'essa per una
, che usano i pelacani, o vero di coccie di nicchi marini et se
fare schermi / di luoghi tenebrosi, o d'ore tarde. ariosto, 59:
iii-1-122: vuole il letterato, o dee volere, che i suoi scritti arrechino
cose entro e fuor di noi, che o non vediamo o non guardiamo. basta
di noi, che o non vediamo o non guardiamo. basta che egli faccia tanto
el par che tu mi nieghi, / o luce mia, espresso in alcun testo
caro, 16-72: chi più ne scorge o ch'il sentier n'addita / fuor
splendore e forza, di luce incerta o addirittura di abbuiamento e di tenebra.
126: morirebbero per quella nappina, o per mostrare che non ha paura l'alpino
sappiano che è per una grande cosa. o se potessi portarli alla luce!
e illustri farsi conoscere al mondo. o. rucellai, 8-28: l'anima
-ordine d'idee, punto di vista o prospettiva in base al quale si considerano
rilevare che il modo dell'espressione, o sia lo stile, uscendo dall'oscurità in
, considerandolo nelle generali qualità di buono o cattivo. g. ferrari, 2:
eccellenze sue, [la lingua greca o quella toscana] / né qual dell'altra
di una città, di una categoria o di un grupposociale. petrarca, iv-1-104
1-ii-29: orsù tua luce ascondi, / o scarsa iniquamente al mio dileto. algarotti
bella luce. erizzo, 52: o quanta invidia io porto al cielo che
-come appellativo. serdini, 1-182: o risplendiente luce mia serena, / sarà
, / sarà giamai quel tempo, o mio signore, / che spenga il mio
-luce degli occhi miei: persona o cosa che si ritiene sommamente preziosa e
divina. guittone, xxvi-92: o sommo ben da cui ben tutto è
cui ben tutto è nato, / o luce, per qual vede ogne visaggio.
e governi. serdini, 1-231: o padre eterno, o infinita luce, /
serdini, 1-231: o padre eterno, o infinita luce, / principio, mezzo
scena e l'azione nelle rappresentazioni teatrali o nelle riprese cinematografiche. -luci indirette
visibile, proietta la luce sulle pareti o sui soffitti. soldati, 2-1 io
2-1 io: immense tende di seta rosa o lilla scendevano dal soffitto a terra con
. corrente elettrica industriale per illuminazione pubblica o domestica. -anche: apparecchio o insieme
pubblica o domestica. -anche: apparecchio o insieme di apparecchi elettrici per illuminazione.
d'ostacolo: dispositivo luminoso, fisso o intermittente, usato per segnalare agli aerei
negli aerei, fanali esterni, fissi o intermittenti, per segnalare la posizione del
negli aeroporti, serie di fari, fissi o intermittenti, disposte lungo le piste per
di una porta, di una finestra o di una vetrina; il vano, le
, che è previsto invece dalla veduta o prospetto). vasari, i-625:
secondo appartamento (sieno del sangallo o di chi si voglia) sono dell'ultima
qua e là... dei finestrini o sfiatatoi, d'una luce di io a
. codice civile, 900: le finestre o altre aperture sul fondo del vicino sono
d'affacciarsi sul fondo del vicino; vedute o prospetti, quando permettono d'affacciarsi o
o prospetti, quando permettono d'affacciarsi o di guardare obliquamente o lateralmente.
permettono d'affacciarsi o di guardare obliquamente o lateralmente. -cristallo dello specchio.
, di generali e di viceré, più o men cisalpini od italici.
fingere nel principio invece delle due cose o delle due torri (come fu motivato)
sole del disco lunare, immediatamente precedente o seguente il novilunio, dovuta alla luce
frenante, usati per segnalare il rallentamento o l'arresto del veicolo. -luti d'
trasporto di qualsiasi genere, fanalini bianchi o colorati usati per segnalare la presenza del
la presenza del mezzo durante il crepuscolo o nelle ore notturne. pratolini,
abbaglianti. 22. cinem. effetto o serie di effetti di intensità luminosa,
appositi strumenti ottici. -anche: inquadratura o ripresa cinematografica di cui la luminosità è
. apertura che si trova nel fondo o sui lati di un recipiente per permettere l'
sono i forami di varia figura o circolare o quadrata, ec. fatta ne'
forami di varia figura o circolare o quadrata, ec. fatta ne'lati o
o quadrata, ec. fatta ne'lati o nel fondo di qualche vaso, pe'
. manfredi, 5-38: quando il tubo o il foro con cui si facesse l'
... farsi un gran rincollo o ristagno d'acqua, finattantoché si fosse ella
, faccia il loro assortimento di lenti o doppie o arrovesciate, overo scempie,
faccia il loro assortimento di lenti o doppie o arrovesciate, overo scempie, conforme alla
al sole. -a luce aperta o meridiana; alla luce del giorno o
o meridiana; alla luce del giorno o del sole: pubblicamente, sotto gli occhi
che siano chiariti determinati fatti, situazioni o circostanze. carducci, iii-26-300: in
saba, 7: tu pure, o baldo giovane, / cui suonan liete l'
, il qual si volge al primo bene o ne'secondi misuri se stesso, non
produrre, mettere, porre in luce o alla luce: partorire. g.
unghia dei guerci! -di luce o della luce (con valore attributivo):
, illuminato (anche di chiarezza intellettuale o di splendore spirituale o soprannaturale).
di chiarezza intellettuale o di splendore spirituale o soprannaturale). tasso, ii-268:
spero d'esser figliuolo non d'ira o di maledizione, ma di luce o
o di maledizione, ma di luce o di resurrezione. tarchetti, 6-ii-250: vi
negli affari politici '. ma diteci: o che la notte ci è luce?
qualche cosa 'per chiarire i fatti o i procedimenti del governo intorno a una
, mi chiese se volevo far luce o passeggiare ancora. -fare luce a
-gettare una luce sinistra su qualcuno o su qualcosa: metterne in evidenza un
luce asciutte. -mettere in cattiva o trista luce qualcuno: diffamarlo. -
dotato di ragione negasse tal verità, o ne dubitasse, non sarebbe diverso da chi
. -togliere la luce a qualcuno o a qualcosa: impedirgli l'illuminazione naturale
e pien d'allori / dati da temi o dati in coo, che speri,
/ ch'a tutti ciascun nostro fatto o detto / occulto sia: tu puoi
perdono ogni valore e facilità, conciosiaché o i nemici o gli emoli cercano d'impedirli
e facilità, conciosiaché o i nemici o gli emoli cercano d'impedirli o di
i nemici o gli emoli cercano d'impedirli o di attraversarli. botta, 4-866:
del sole: uscire da una malattia o da un incubo. -anche: essere liberato
, fare affiorare alla coscienza; mettere o rimettere in auge, rivalutare.
, girare, muovere le luci: guardarepiù o meno attentamente verso un punto determinato;
in fornace / non venne. vetri o metalli sì lucenti e rossi, / com'
, ii-m-17: in su l'arco, o vero dosso, di questo cerchio è
a voi, lucenti stelle, / o tomi giù ne l'amorosa selva, /
più lucente i corni / non scopri, o luna, 0 la via n'apri
3. che riflette una luminosità più o meno intensa; che manda bagliori;
lucenti spade. d'annunzio, 1-221: o dolce signora dalle dita rosee come quelle
intorno perle / lucenti. -ricamato o tessuto con pietre preziose, con fili
con fili d'oro e d'argento o con lustrini. ponzela gaia, 17
la carnagione). guido delle colonne o mazzeo di ricco, 406: ben passa
); che manifesta un'intima gioia o la purezza e l'innocenza dell'anima
l'innocenza dell'anima; che esprime o racchiude una bellezza pura e piena di
-anche: che esprime una viva emozione o commozione (o, anche, malizia
esprime una viva emozione o commozione (o, anche, malizia, seduzione,
piccini reggevano al sonno, l'argia o luca proponevan loro degli indovinelli, ogni
fortunato. quaedam profetia, v-581-2: o fortuna fallenti, pirkì non si'tuta
e ile più ecciellenti di sequlare possanza o. ffavore come che ingnoranti e. ddi
e quel del sommo padre, / o fenestra del ciel lucente altera, /
: la vita giordana e siriana, o nelle valli (senza cedri) del libano
ant. e letter. splendere di più o meno viva luce, irradiare un'intensa
mia donna / per lo tuo raggio [o amore] ch'ai volto mi luce
(solitamente olio), da uno o più beccucci da cui escono gli stoppini
combustibile e da un manico per trasportarla o appenderla (fu usata già presso 1
: per illuminazione e culto nelle catacombe o come lampada pensile d'uso votivo e
, tu la truovi la mattina bagnata, o una lucerna accesa, e la mattina
viva. b. tasso, ii-84: o lucerna, d'amor ministra e serva
, 2-19: se vivo, bene o male l'adempirò. se la lucerna si
celestiale lanterna. aretino, 14-11: o lucerne del ciel viventi e belle,
, xxxv-1-897: cui de lui fa beff'o schema / com'a puttana di taverna
per decidere se privo / sia di spirto o se sia vivo. pedemonte, 9-498
, brillio. buzzi, 45: o poeta, avessi tu compreso / che non
da cristo aluminata. riccio, lvi-110: o d'ardente virtù accesa e viva /
1-43: chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, / uscendo fuor
a studiare indi a insegnare su quei libri o vero con quel metodo; fin che
. popol. cappello allungato a due punte o a navicella, proprio della divisa di
militari (in partic., i carabinieri o le truppenapoleoniche). guerrazzi, 207
apposito cannello, veniva usata per saldature o nella lavorazione del vetro e delle ceramiche
sotto lo strettoio, da cui l'olio o il vino che cola dalle olive o
o il vino che cola dalle olive o dalle vinacce passa nel ricettacolo. soderini
sotto allo strettoio, dove cade l'olio o il vino, quando si stringono le
il vino, quando si stringono le ulive o le vinacce. dalla lucerna poi l'
vinacce. dalla lucerna poi l'olio o il vino colano nella tinella, ch'è
'lucerna': pezzo circolare di bronzo o d'ottone incassato nel piano, e nel
la lucerna: impegnarsi in uno studio o in un lavoro con assiduità e costanza,
nascosta, pregio celato; persona virtuosa o capace che si tiene in disparte
che non mostra i propri pregi o le proprie capacità. -mettere fuori le
un filosofo a sacrificare 0 a giurare o a mettere fuori le lucerne nel bel mezzodì
-porre la lucerna sopra il candeliere (o il candelabro) e non sotto il
candelabro) e non sotto il moggio (o lo staio): rendere pubblico un
staio): rendere pubblico un pregio o una virtù perché serva di edificazione e
, comporre alla lucerna, a lume o a forza di lucerna: elaborare con cura
sera lucernette di forma greca, a mano o confitte nel muro, che portavano sopra
iniziavano quotidianamente le preghiere della sera, o che veniva celebrato settimanalmente all'inizio
. lucernàrio1, sm. superficie piana o inclinata, con vetri sostenuti da apposita
muri perimetrali (locali interni) o dove tali finestre pon sono sufficienti.
quantità di olio che può essere o è contenuta in una lucerna.
2. agric. quantità di olio o di vino che si raccoglie dalla premitura
occorreva che egli formasse una voce nuova o ne trasportasse un altra, per significar
di cenci in vetta / un viso o bello o brutto femminile, / 0
cenci in vetta / un viso o bello o brutto femminile, / 0 per un
/ 0 per un arcolaio, / o un lucernier da capo a piè vestito
da lucerniere: intervenire in una situazione o in una questione per favorire altri,
2. tess. disus. dado o cubo di acciaio appartenente al meccanismo di
carena, 1-319: 'lucernina': dado o cubo d'acciaio, con un incavo
. cappello a due punte o a navicella, caratteristico della divisa dei
. pataffio, 7: cui serpe morde o riceve cubesso, / lueerta teme.
circa 20 cm, superiormente grigio bruno o verdastro, variamente macchiato e screziato di
screziato di nero, inferiormente biancastro con o senza macchie; diffuso e comunissimo,
lacerta muralis). -lucertola verde o ver minar a: ramarro (lacertaviridis)
, che i nostri pesciaioli chiamano lucertola o lucertolone. 4. arald. figura
godersi il tepore del sole; passeggiare o crogiolarsi volentieri al sole. crusca [
'dicesi scherzevolmente di chi ama stare o passeggiare al sole. -mangiare (
passeggiare al sole. -mangiare (o aver mangiato) le lucertole; vivere,
: * man giare 'o * aver mangiato le lucertole, campar di
comportarsi come una lucertola; stare fermo o muoversi sotto i raggi del sole,
lucertolino, sm. zool. feto o piccolo della lucertola. domenichi [
, 1-753: trovai due ramarri o lucertoloni verdi avvolticchiati e combattenti fra loro.
, che i nostri pesciajoli chiamano lucertola o lucertolone. = acer. m.
con quelli suoi piedetti si sforza, o vero s'appicca, ci è commendata la
del volto; manifestazione dell'intelligenza o del carattere attraverso il volto o lo
intelligenza o del carattere attraverso il volto o lo sguardo; modo di guardare;
sesta, / come si dice, o dipinta a pennello, / a la luchera
l'apparenza non t'abbia a ingannare / o il luogo o il posto ad
a ingannare / o il luogo o il posto ad onorar gl'indegni, /
. tanara, 126: il figurino o lugarino, da'siciliani lecora,.
verde. sua madre / certo, o suo padre, nacque lucherino. / è
(glosse), connesso al sostrato celtico o veneto, con il senso di '
un luogo dice di voler fare la lucia o saltazione del sileno, che era una
: muoversi, atteggiarsi in modo complimentoso o sussiegoso (con riferimento a persone che
vipera; i contadini la suppongono cieca o almeno di corta vista; onde essi
alle sue opere; che si ispira o richiama lo stile satirico e la vena
con acume, con ordine logico (o anche con calma, con freddezza)
fare lo aprile de la generazione; o gioventù florida, o età virente, o
la generazione; o gioventù florida, o età virente, o anni giocondi, o
o gioventù florida, o età virente, o anni giocondi, o sangue generoso,
o età virente, o anni giocondi, o sangue generoso, come risplendete voi lucidamente
lucido1. lucidaménto, sm. rifinitura o abbellimento che rende esteriormente brillante e
pitture degli altri, e non il naturale o 'l vivo delle cose stesse; e
cose stesse; e, con certi loro o lucidamenti o spolveri 9 ritratti storpiati,
; e, con certi loro o lucidamenti o spolveri 9 ritratti storpiati, ricopiano quel
di nuova trattabilità, né di scorrenza o lucidanza nuova. = deriv. da
). ricopiare per sovrapposizione un disegno o uno scritto sopra un foglio di carta
di carta trasparente, tracciando con matita o penna a punta fine le linee dei contorni
li lineamenti si possono lucidare con veli o vetri piani interposti fra l'occhio e la
che si fa in diverse maniere, o con l'aiuto di carte unte e trasparenti
aiuto di carte unte e trasparenti, o con carte fatte di colla di pesce,
con carte fatte di colla di pesce, o con specchi, o con veli neri
di pesce, o con specchi, o con veli neri tirati sul telaio; prendesi
soprannominati strumenti e ponendolo sopra la pittura o disegno che si vuol copiare, acciocché
poi calcare sopra carta o altro, dove si vorranno copiare. carducci
scelta. -qui metterò io una pecora o un ciociaro? -decideva; e lucidava.
una figura su carta quadrettata, rimpicciolendola o ingrandendola e mantenendone le proporzioni.
, ricreare ispirandosi a un determinato modello o esempio. algarotti, 1-ix-177: in
. rendere lucido sfregando con un panno o con appositi strumenti o con sostanze adatte
con un panno o con appositi strumenti o con sostanze adatte; conferire lucentezza,
sia interposto il telaio, con carta lucida o senza lucidarla, ma solo un intero
, agg. ricopiato su carta lucida o trasparente (un disegno). memorie
. figur. riprodotto, raffigurato. o. rucellai, 2-4-10-115: nelle fattezze corporee
e ben fatte, con lunghe chiome bionde o imbiondite, e la pelle lucidata dagli
, e la pelle lucidata dagli unguenti o cosparsa da una polverina d'oro.
.: operaio occupato in diverse industrie o attività artigianali col compito di ripulire e
compito di ripulire e lucidare, a mano o a macchina e con appositi prodotti,
e con appositi prodotti, un prodotto o un pezzo finito (di legno,
legno, ecc.) un aspetto speculare o un buon pulimento mediante un'azione che
che si svolge per mezzo di nastri o dischi su cui è incollata una polvere
cera i pavimenti: è provvisto di due o più spazzole rotanti, intercambiabili con dischi
spazzole rotanti, intercambiabili con dischi abrasivi o feltri, usati rispettivamente per raschiare il
illuminazione dello spirito rigenerato dalla grazia santificante o già ammesso alla visione beatifica; somma
maria maddalena de'pazzi, vi-265: o il sole è una cosa tenebrosa appetto
. carlo da sezze, iii-336: o anima, che non consideri la tua
natura, aspetto di ciò che è o appare lucido; brillantezza, lucentezza.
muraglia, ma che, secondo la maggiore o minor lucidità, perda più o meno
maggiore o minor lucidità, perda più o meno della trasparenza. guiducci, i-3-4-49
chiome. -in senso concreto: parte o punto lucido di qualcosa. ungaretti
egli avrebbon potuto la tua opera [o filosofia] alla loro antiporre. buti,
disus. riproduzione (di uno scritto o di un disegno) su carta lucida.
, aspetto di ciò che è lucido o presenta una superficie lucida; lucentezza.
meno di licenza e fuggir ogni intrico o confusione. galileo, 8-ii-188: ad
la superficie liscia, levigata (o anche bagnata) o è ricoperto da uno
levigata (o anche bagnata) o è ricoperto da uno strato di sostanza
, gaiezza, oppure viva commozione, o perché è bagnato di lacrime, o
o perché è bagnato di lacrime, o perché denuncia uno stato patologico, un'
uno stato patologico, un'alterazione febbrile o l'ingestione eccessiva di sostanze alcooliche)
allucinato. petrarca, 335-12: o belle et alte e lucide fenestre, /
, i-9-32: il tuo poeta, o trebbia, / oggi per me ricoveri;
collalto, 219: chi vide mai, o nell'aprile o il maggio, /
: chi vide mai, o nell'aprile o il maggio, / pioggia venir col
imagini negli scuri luoghi non si celino o per lo sprendore sieno lucide troppo.
più lucido. tansillo, xxx-10-261: o bella e più che 'l dì lucida
celeste. frachetta, 325: o il prencipe è d'intelletto lucido o oscuro
: o il prencipe è d'intelletto lucido o oscuro, cioè ottuso. campanella,
a chiudersi. -che deriva o è segno di una perfetta lucidità di
essere molto utile per ritrarre una testa o una figura o una mezza figura, secondo
per ritrarre una testa o una figura o una mezza figura, secondo che l'uomo
questa carta lucida in su la figura, o ver disegno, attaccata gentilmente. leonardo
fatto sopra la carta lucida, in tavola o in tela o in altra carta,
carta lucida, in tavola o in tela o in altra carta, se il campo
carta, se il campo d'essa tavola o tela... sarà di colore
natura di ciò che riflette la luce o è lustro e liscio; lucidezza,
dalla densità e rarità nasce la maggiore o minore lunghezza dei raggi. algarotti,
: disegno che raffigura un determinato fondo o proprietà, eseguito con tale procedimento e
.]: chiamasi 'lucido 'o * lucido catastale 'il disegno rappresentante la
e le varie particelle di un dato fondo o possesso, fatto su carta lucida
lavori. 3. preparato naturale o sintetico usato per dare brillantezza alla superficie
. chim. -ina, che indica animine o composti analoghi. luciferino, agg.
di luciferina baldanza, apparendo sempre vestiti o fregiati di una cotal maggiore razionalità.
delitto lucifero sui gioghi, - / o numi, o ninfe, o vergini,
sui gioghi, - / o numi, o ninfe, o vergini, accorrete /
- / o numi, o ninfe, o vergini, accorrete / / pei vostri
,... esposta alla luce o primaria o secondaria del sole, s'imbeve
... esposta alla luce o primaria o secondaria del sole, s'imbeve in
il sole e la luna, e uno o due volte solamente venere, sotto nome
persone malvagie e astute che tendono insidie o si misurano con altre persone più violente
si misurano con altre persone più violente o scaltre di loro. proverbi toscani,
vivacità più trista. segnatamente di bambino o di donna. = voce dotta
per lo più una connotazione scherz. o iron.). f.
. riferimento ad animali dalle abitudini crepuscolari o notturne, o che vivono in cavità
animali dalle abitudini crepuscolari o notturne, o che vivono in cavità sotterranee o negli abissi
, o che vivono in cavità sotterranee o negli abissi marini). alamanni
fan arditi, /... / o s'ei si mostran pur, qual
è detta in toscana la serpe scitala o cecilia. tommaseo [s. v.
da un fascio di fibre tessili ritorte o intrecciate, che, posto nella lucerna
intrecciate, che, posto nella lucerna o nella cera della candela, serve
2. ant. quantità di lana o di lino ritorta che si metteva sulla
. figur. ciocca, ciuffo di capelli o di barba; ricciolo. -barba a
implacabili che brontolano alle spalle del fattorino o del cocchiere per lo spazio dei tre
al lucignolo e non all'olio 'o * alla candela '(al meno,
, v-2-375: [con] la lucigrafìa o fotografia... si copiano fedelmente
su cadaveri, su animali malati o feriti, e allo stato larvale possono svilupparsi
stillazione frazionata degli oli di scisti bituminosi o dal petrolio rettificato, usato un tempoper rilluminazione
327: ben due altri luchi o boschetti sagri di feronia erano in italia
stanno i saggi delle iscrizioni incise in are o sassi piramidati, che si trovarono nel
, / ch'io dissi: « o eliòs che sì li addobbi! ».
, portandoci alle funzioni, vicine o lontane, ella intendeva unicamente di farci sentire
novena, una messa, una predica, o lucrare una bell'indulgenza. -ant.
paradiso. 2. procurarsi denaro o altri beni materiali per mezzo di attività
beni materiali per mezzo di attività commerciali o di operazioni finanziarie; ritrarre un profitto
operazioni finanziarie; ritrarre un profitto più o meno cospicuo; guadagnare onestamente. -anche
. palmieri, 2-12-14: sanza possedere argento o oro / lucrar le spese con la
colle braccia il pane nella prossima città o nella sua giurisdizione. serao, i-475:
tutto ad altra occupazione, industria, officio o professione che non ha che fare col
con me stato e signoria / tu, o rodrigo, eri a lucrar. bocchelli
3. dir. ant. che comporta o attiene a un arricchimento o a un
che comporta o attiene a un arricchimento o a un guadagno conseguito gratuitamente, senza
corrispettivo (la causa di un contratto o un tipo di contratto o un titolo di
un contratto o un tipo di contratto o un titolo di acquisto: causa lucrativa
titolo lucrativo, in contrapposto a oneroso o corrispettivo); gratuito, grazioso.
, e più atta a la coltura o massaria de bestiami che ad altri trafichi o
o massaria de bestiami che ad altri trafichi o lucrevoli esercici, abitato. genovesi,
, avv. in conformità col pensiero o con lo stile del poeta latino tito lucrezio
lucreziàno1, agg. che si riferisce o appartiene al poeta latino tito lucrezio caro
tito lucrezio caro; che si ispira o è conforme al suo pensiero, alla sua
', e dirlo della lirica filosofica o lucreziana. b. croce, ii-2-
lago lucrino; che gli è proprio o vi si riferisce. landino [
mi saran più grate / od ostriche lucrine o rombri o scari. = voce
più grate / od ostriche lucrine o rombri o scari. = voce dotta,
lucro, sm. guadagno monetario o comunque di natura economica; profitto,
fine di lucro: persona giuridica (pubblica o privata) dalle cui finalità istituzionali è
: chiunque attende per professione al lucro o a professione venale non può avere l'altezza
né punta. rebora, 2-14: o risuonar delle valli / dove lancia il torrente
cavare lucro da qualcosa: ricavarne profitti o vantaggi più o meno considerevoli.
qualcosa: ricavarne profitti o vantaggi più o meno considerevoli. liburnio, 3-38
propria, cercheranno di trarre lucro lecito o illecito dalla loro carica.
fruttare lucro a qualcuno: procurargli profitti o vantaggi più o meno cospicui. tommaseo
qualcuno: procurargli profitti o vantaggi più o meno cospicui. tommaseo, 15-272:
altro più lucro. -fare lucro o un lucro: procurarsi un cespite di
nel lucro proprio un danno altrui, o grande o piccolo o piccolissimo, è
proprio un danno altrui, o grande o piccolo o piccolissimo, è inevitabile.
un danno altrui, o grande o piccolo o piccolissimo, è inevitabile. calandra,
, lucrosissimo). che procura guadagni o emolumenti in misura per lo più considerevole
una sostanza. -che ha per oggetto o per fine il guadagno, la ricchezza
femm. -trice). che lavora o scrive a lume di lucerna. -in partic
. -in partic.: che parla o scrive con ricercatezza, in modo elaborato
lucubratòrio, agg. che si riferisce o si addice alla lucubrazione. giovio
, con foglie acuminate, fiori rosa o bianchi, profumati, in corimbi terminali
. luculizzare, intr. vivere o mangiare secondo il fasto e l'abbondanza
luculliano, agg. che si riferisce o appartiene a lucullo, console romano,
.]: 'luculliano': dicesi di 'convito'o simile che sia oltremodo sontuoso e magnifico
di colore scuro; marmo nero lucido o di namur. 4. gastron.
dei 'lukumi', chiedendo: -vuoi l'ambra o la rosa? -erano le confetture
di pasta elastica dal color d'ambra o dal color di rosa, sparse di pistacchi
tozzetti, 12-9-157: sovente i lucumoni, o rappresentanti delle città di toscana, si
essere che degli intrusi, sbarcati, o comunque arrivati qui di fuorivia e impostisi
ufficio e dignità di lucumone; città o territorio soggetto a un lucumone.
dagli antichi come esempio di assurda derivazione o di rapporto illogico tra causa ed effetto
mandanici, tutte opere in oggi obliate o dannate al ludibrio dei piccoli teatri.
di atene. -per estens. persona o cosa che si trova in preda di
, lo scetticismo e gli altri mostri o ludibri della filosofia moderna. tommaseo [s
se non che la natura per dispetto o per ludibrio produtti gli abbia al mondo.
sé. -fare ludibrio di qualcuno o qualcosa: deriderli, oltraggiarli, umiliarli
persona 0 una cosa ludibrio di qualcuno o qualcosa: renderla oggetto di derisione,
agg. ant. che ha per oggetto o per fine il gioco, lo svago
arti... alcune sono ludicre o vero giocose e burlevoli. rezzonico,
. farsi gioco, burlarsi di qualcuno o qualcosa; ingannare; irridere.
scuola, ma anche il ludimagistro o maestro di scuola medesimo. baretti, 3-408
salvini, 6-121: * ludioni 'o giocolari furono dah'etruria chiamati,
dante, in /., 22-118: o tu che leggi, udirai nuovo ludo
schede ', quindi 11 sistema elettorale o parlamentare (1928). 2
dei pretori, si tenevano nel circo o in un teatro in occasione di solenni
teatro in occasione di solenni ricorrenze politiche o di feste religiose. -in senso generico
di gente, si celebrarono diversi giuochi o ludi che si appellarono sacri. salvini
ludi con l'armi, / a piedi o sui cavalli, intorno al rogo /
ludo vi sio, agg. che appartiene o si riferisce alla famiglia dei ludovisi,
. d'annunzio, i-466: o nova principessa di piombino, i.
piante acqua tiche, annuali o perenni, della famiglia eno- teracce
eno- teracce, con fusto strisciante o galleggiante; foglie picciolate, piccole
venerea, lue cel tica o gallica). redi, 16-ix-197
: silenzio, sfacciate innominabili; / o voci di cloaca, o semenzai incarogniti /
; / o voci di cloaca, o semenzai incarogniti / di lue celtica a
. -ci). che appartiene o si riferisce alla lue; che è affetto
biol. estratto di colture di spirochete o di organi ricchi di treponemi, adoperato
cucurbitacee, rampicanti, monoiche, glabre o quasi, con cirri ramificati e foglie
a 5-7 lobi; fiori vistosi, gialli o biancastri; il frutto è un poponide
i-b-iii: luf: altrimento sedentaria, o vero collum draconis, overo dragontea, o
o vero collum draconis, overo dragontea, o culu- brinaria: la miglior parte di
: 'luf': pianta detta altrimenti serpentina o colubrina o diacontea. = deriv
: pianta detta altrimenti serpentina o colubrina o diacontea. = deriv. dall'
: 4 luffomastro ': gran siniscalco o altro ministro principale nelle corti, cui
mo se cani se molasse drio, o putti cosassi o qualche luganegher, e che
se molasse drio, o putti cosassi o qualche luganegher, e che i me
sabanello in luganeghe e figaeti, o altre cose. garzoni, 1-657: che
, mo se cani se molasse drio, o putti cosassi o qualche luganegher [ecc
se molasse drio, o putti cosassi o qualche luganegher [ecc.].
. geogr. ant. che si riferisce o appartienealla città e al territorio di lione;
, acini allungati, buccia verdastra (o anche nera) e sottile, polpa
pagherò / poi quest'agosto, / o il mese di luglio più vicino. foscolo
e, non l'avendo potuta ottenere, o abbia abbandonata l'impresa come impossibile,
abbia abbandonata l'impresa come impossibile, o sia quella tal cosa stata data a
voluta, perché non era buona; o non era il caso suo, che diciamo
far apparire raro e pregevole un dono o una concessione insignificante, vantaggiosa soltanto per
io dunque resterò privo di voi, o mia signora, da cui sperava ogni
felicità, ogni mia fortuna? - (o questo vende il sol di luglio da
zibibi e uve grosse usare / lugliole, o ancor le paradise, / poco
': bastimento piccolo, a due o tre alberi, con vele quadre,
1-400: erano con veste lugubre o di corropto. masuccio, 296: portati
alto e superbo edificio (ciborio dicesi o catafalco) a guisa d'una mole sepulcrale
a guisa d'una mole sepulcrale o mausoleo, sostenuto da più ordini di colonne
e insieme ben fatto. -che costituisce o accompagna le estreme onoranze tributate ai defunti
giudizio mio sarebbe ancor qualche coro, o sia vittoriale, nuziale, lugubre o
, o sia vittoriale, nuziale, lugubre o altro. parini, giorno, ii-176
truce sposo offrirsi / le tazze attossicate o i nudi stili. carducci, 664
, sepolcro. baldi, i-103: o viator, ch'anco il tuo fin rimiri
». pascoli, 18: che brontoli o bombo? / che avviene nel mondo
alla mente pensieri e immagini di morte o di sciagure. -in partic.:
-in partic.: che è causa o effetto di disgrazie, che è accompagnato
osasti, / su i tronchi appeso o su 'l terren calcato, / sia lugubre
par d'una medesma fede, / o ne'felici tempi o nei lugubri: /
medesma fede, / o ne'felici tempi o nei lugubri: / ne la fuga
argomenti luttuosi e funesti, eventi letali o calamitosi (un pensiero, un discorso
, di morte, di sventura (o anche mestizia, sbigottimento, terrore)
. dante, inf., 29-34: o duca mio, la violenta morte /
487: se dio lui sostenesse o s'ei sostenne / dio, non
. carducci, ii-7-52: se a parità o quasi parità di meriti giovasse il sapere
sarebbero convenienti, ma bensì quelle del secolo o di più secoli anteriori. -preceduto
, e con l'intento, più o meno esplicito, di richiamare l'attenzione
'lui me lo disse '; o, più chiaro, 'me lo disse
: egli, non altri; o egli vuol essere primo a salutarti o simili
o egli vuol essere primo a salutarti o simili. pratesi, 1-56: lui
obbligo, in posizione ellittica, enfatica o pleonastica; in funzione di predicato nominale
io fossi lui. tasso, 10-23: o lui felice, eletto a tanta lode
come soggetto di un prop. soggettiva o oggettiva, di un gerundio o della
soggettiva o oggettiva, di un gerundio o della prop. modale o temporale implicita
un gerundio o della prop. modale o temporale implicita corrispondente all'ablativo assoluto latino
e più vedute. carducci, 1035: o isola del sole, /...
. per antonomasia, con riferimento a dio o al redentore. latini, i-293
, ove non sia primieramente considerato se piace o despiacie loi. dante, conv.
non una volta lui sporse cocca di manto o punta di corona / oltre i bastioni
d'ebano, fecali. -in relazione o in contrapposizione con lei: maschio,
che s'era fatta lui stesso, o piuttosto quel nuovo * lui 'che
, che continuamente stanno cercando sulle piante o li prendono nell'aria inseguendoli a volo
, tinte e vergate di color giallo più o meno carico. piedi carnicini scuri.
pacichelli, 2-73: il luigi d'oro o la pistola, ch'è appunto una
'luigi': per somma in genere o ricchezza. 'pien di luigi. non
occhiello il mazzolino con geranio, reseda o viola del pensiero o erba luisa, il
geranio, reseda o viola del pensiero o erba luisa, il mazzolino fragrante preparato
28-22: già veggia, per mezzul perdere o lulla, / com'io vidi un
non fu sì forata per perdere tempano o lulla, com'elli vide forato uno peccatore
levandosi dal fondo d'una botte il mezzule o la lulla, non si dee dire
ella ne rimanga pertugiata, ma fessa o spaccata o divisa. = deriv
rimanga pertugiata, ma fessa o spaccata o divisa. = deriv. dal
], neppure la commedia del candelaio o i trattati mnemo- tecnici e lulliani.
lumaccia, quando ella si ritira, o per paura o per qualsivoglia altra cagione
quando ella si ritira, o per paura o per qualsivoglia altra cagione, nel suo
, di timidezza, di pusillanimità, o per indicare una traccia effimera ovvero disgusto,
se giocassero a correre con le lumache o con le testuggini, perde
lulliano2, agg. che appartiene o si riferisce al compositore fiorentino giovanni battista
. (plur. -i). seguace o fautore del lullismo. -per estens.
m. -ci). che appartiene o si riferisce o si richiama al lullismo.
). che appartiene o si riferisce o si richiama al lullismo. -per
, / traccia madreperlacea di lumaca / o smeriglio di vetro calpestato. 2
'di scampi in coppa? dodici o ventiquattro lumache alla borgognona? -tipo di
7. meccan. disus. madre vite o vite femmina; verme della vite.
8. idraul. chiocciola o coclea d'archimede (v. chiocciola
palo ha la punta fatta a vite (o vogliam dire a lumaca). lorini
, della lumaca, conla velocità della lumaca o a cavallo di una lumaca: procedere
lepre 0 il volato d'una quaglia o le coma d'una lumaca, è
ridicola caricatura d'uomo! -lasciare o rimanere il segno, lo strascico come
portare a casa del conte le primizie, o qualche cestello di funghi, o le
, o qualche cestello di funghi, o le lumachine che gli aratori raccoglievano lungo
cosa polverosa e attaccaticcia. « o come fai a mangiare l'ova
cardarelli, 215: non c'è lumacata o carciofolata, non c'è banchetto,
]..., insino lumachette o chioccioline e scarafaggetti. 2.
scherz. che è diventato o può diventare simile (nella sostanza, nelle
, flemmatica, pigra, infingarda (o anche sciocca, stolida). aretino
disfatti. -persona dall'aspetto sudicio o ripugnante. dossi, 3-48: anche
. -persona che agisce di soppiatto o che si finge sciocca ed è in
burchiello, 155: tiratevi da parte, o lumaconi, / mentre che ci vedete
volta cupe, e dalla plebe soppiattoni o golponi o lumaconi. caro, i-93
, e dalla plebe soppiattoni o golponi o lumaconi. caro, i-93: come
.. lumacone tutto bianco di guscio o invoglia tonda'... è insopportabilmente
lumacóso, agg. che appartiene o si riferisce alla lumaca; che è
, anziché con colori, con fango o peggio. rubino, 31: là
nere che legano in gruppi di cinque o sei per le coma e issano impiccate,
2. per estens. cosparso di macchioline o di piccole strie. tommaseo [
mondo contemporaneo e la ritirata nel dugento o in altri secoli 4 sicuri ', ci
: 4 noi giochiamo a lummagré 'o pure 4 a non magré ', come
. -anche: fabbricatore, venditore o riparatoredi lumi. pananti, i-32:
, 9: non mi ha ancor lumato o che finge di non mi vedere.
quasi a dire « per colpa, o per merito, di questo qui ».
di luce, sorgente luminosa; strumento o apparecchio atto a emanare luce (e
: il portavano, dietro a quattro o a sei cherici con poco lume e tal
salone principesco, fra grappoli di candele ardenti o lumi a olio,...
, cioè un pezzo di latta, piano o leggermente concavo, dalla cui circonferenza partono
quello che diriva da vampa di foco o da lume di sole o d'aria
di foco o da lume di sole o d'aria; lume dirivativo fia il lume
dante, purg., 17-17: o imaginativa che ne rube / talvolta sì
nel ciel s'informa, / per sé o per voler che giù lo scorge.
non ho medolla in osso, o sangue in fibra, / ch'i'non
dello sguardo, forza emanante dallo sguardo o dagli occhi che rivela i pensieri,
possono farsi a credere che sia ciò che o non si vede o non si palpa
sia ciò che o non si vede o non si palpa. muratori, 6-77:
s. caterina da siena, iii-76: o carissimo figliuolo, 10 non veggo che
. leggenda aurea volgar., 516: o giorgio, lume di veritade, dove
scioglie dante. 14. cognizione o insieme di cognizioni utili alla conoscenza e
data realtà, materia, disciplina, o che da queste si ricavano; conoscenza
d'accordo l'università di perugia, o quella di padova, o qualunque altra
di perugia, o quella di padova, o qualunque altra più di fama e di
era quello di fare altrui del bene o di risparmiare qualche castigo a chi la
imprudente e della precipitosa;... o che, povera donna, dicesse la
brillanti. muratori', 10-i-127: la poca o niuna carità di certi cristiani trae l'
.. dallo sfrenato amor della roba o de'piaceri e da altre simili disordinate
pensiero, / traccia madreperlacea di lumaca / o smeriglio di vetro calpestato, / non
calpestato, / non è lume di chiesa o d'officina / che alimenti / chierico
officina / che alimenti / chierico rosso, o nero. 15. plur.
dante, inf., 1-82: o de li altri poeti onore e lume,
insiemi avviluppati. bellincioni, 1-80: o lume del gentil sangue del fiesco,
sangue del fiesco, / animo generoso, o cor di marte, / all'ingegno
petrarca e boccaccio. carducci, iii-1-183: o lume di fiorenza, o meraviglia /
iii-1-183: o lume di fiorenza, o meraviglia / e gloria e onor de 'l
de 'l bello italo regno, / o pregio eterno de la lingua nostra, /
la lingua nostra, / qual merito o qual grazia mi ti mostra? montano,
celebrano un grand'uomo di chiesa, o un soldato famoso, o un lume
chiesa, o un soldato famoso, o un lume della scienza, non c'è
. 20. persona amata appassionatamente (o considerata particolarmente cara e preziosa: per
è più meco? serdini, 1-192: o lume agli occhi miei qual sempre adoro
a far accorti costoro della lor imprudenza o fanciullaggine. 24. aspetto,
. -anche: modo particolare di pensare o di giudicare; punto di vista,
dei loro effetti) su un disegno o su una superficie dipinta; trattamento luministico
particolare, com'è quello del sole, o di una finestra, o porta o
sole, o di una finestra, o porta o altro spazio; il terzo è
o di una finestra, o porta o altro spazio; il terzo è il lume
passa per cose trasparenti, come tela o carta e simili, ma non trasparenti come
simili, ma non trasparenti come vetri, o cristalli od altri corpi, i quali
, e non vi sia refletto de sole o d'altra luce. questo perché le
sopra i corpi, secondo che può più o meno, non toccando quei luoghi dove
chiarezza che ridonda dal reflesso dello splendore o lume sopra la cosa illuminata, cioè
, digradando dolcemente verso lo scuro, o ombra che vogliam dire, serve alla pittura
.. questi lumi si fanno più o meno chiari secondo la digradazione del rilievo
da notare che tutte le canove o cantine là dove si conserva el vino,
el vino, dieno avere piccoli spiracoli o lumi. vasari, i-611: in quello
abbisognavano. zannoni, 1-21: un lume o finestra da doversi aprire 'dalla parte
mezzo '. -lume di lume (o lume secondo o secondario): neirinterno
-lume di lume (o lume secondo o secondario): neirinterno di un edificio
può chiamar anco lume secondario, o participiato, è quello che si riceve da
, e pregiudizi de'lumi secondari o lumi di lume. a. verri,
direbbe che lo stilaccio del « pasquino » o del « fanfulla » è lume
egli bisogna che lo spazio e il vano o lume sia della grossezza di due colonne
. anat. calibro interno di un condotto o di un organo cavo (arteria,
delle reti. 30. foro o apertura in opera muraria per il passaggio
per un canale orizzontale da un foro o lume bc posto nella sponda d'un
scampato da un pericolo per pura fortuna o per aver conseguito un esito insperato.
dell'arte nostra possa bactare ad arco, o vero camaitare, a lume di fuoco
: * andare a spegnere i lumi 'o * arrivare a vedere spegnere i lumi
arrivare a vedere spegnere i lumi 'o 'arrivare allo spegner dei lumi '
lumi 'sono modi familiari che valgono andare o arrivare in un luogo, dove sia
in un luogo, dove sia alcuna festa o divertimento, troppo tardi.
: essere informato, sapere; essere o venire a conoscenza; avere esperienza.
nelle scandescenze. saccenti, 1-1-57: o dio, svanisca / la tentazione, o
o dio, svanisca / la tentazione, o ch'io darò ne'lumi.
: spiegare, chiarire, dare informazioni o delucidazioni su qualcosa. acciainoli, 1-55
che mi deste lume di qualche libro o istoria particolare che tratti delle cose della
lume: con riferimento a persona magrissima o pallidissima (che sembra quasi lasciar trasparire
: con riferimento a persona che parla o scrive con eccessiva prolissità, che va
più ira, collera, rabbia) o da un intollerabile disagio fisico (fame,
-perdere il lume della ragione (o, anche, perdere il lume)
tenere il lume: partecipare, assistere o intervenire in una faccenda in cui non
come si dice, a vedere il giuoco o tenere il lume. girolamo leopardi,
-coprire con la propria presenza (o favorire) la relazione amorosa d'altri
. -vedere lume: godere (o tornare a godere) del dono della
maturo ogni volta vedessi lume dello stare o tornar vostro. -venire in lume o
o tornar vostro. -venire in lume o a lume di qualcosa: riuscire a
di fagiolo con semi screziati di rosa o di lilla. solinas donghi, 2-170
nell'immaginare il rilievo illuminato dal nord-ovest o dall'alto in modo da segnare sulla
nella tecnica del lumeggiamento (in pittura o nel disegno). scaramuccia,
. letter. illuminare, rischiarare più o meno intensamente. vasari, 4-i-33:
d'oro il grano ancora in piedi o già disteso in mannelli. 2
2. pitt. determinare in un disegno o in una pittura gli effetti di luce
a illuminare il significato, la natura o la reale importanza di qualcosa; spiegare
letter. illuminato, rischiarato più o meno intensamente; reso più luminoso,
oro. milizia, iii-28: fogli tinti o colorati diconsi alcune carte che i pittori
2. per estens. segno o parte lucida. fogazzaro, 2-226:
. pitt. breve traccia di colore bianco o giallo che si stende con il pennello
giallo che si stende con il pennello o la spatola nell'esecuzione di un dipinto
di un dipinto per rappresentare un riflesso o un barbaglio di luce. de pisis
pascoli, ii-1133: allora la discrezione o lumetto di ragione diventa prudenza regale,
di ragione diventa prudenza regale, o quel senno che occorre a essere re sufficiente
e mantenere desta l'attenzione degli uditori o dei lettori; arguzia. f.
, / ch'aulisse piò che rosa o che lomia. folgore da san gimignano
vole essere molto zallo e agro de naranza o de limia. soderini, iii-458:
.: luce appena percettibile perché esigua o molto distante; fiammella.
. illuminazione disposta in occasione di feste o ricorrenze; luminaria. sanudo, lii-436
palazzi, nella quale venivano collocate fiaccole o lampade per l'illuminazione. vasari,
virtù, per qualità eminenti (fisiche o morali) o che ne è personificazione.
qualità eminenti (fisiche o morali) o che ne è personificazione. elezione di
se'relucente. lamenti storici, i-56: o caro sposo, le toe luce intiere
poneva materiale infiammabile, usata per illuminare o appiccare il fuoco. compagni, 3-8
scopo di permettere lo scolo dell'acqua o la sistemazione degli alberi o di altre
dell'acqua o la sistemazione degli alberi o di altre strutture. carena, 2-354
carena, 2-354: 'lumiere'sono buchi o incanalature aperte a traverso delle matere o
o incanalature aperte a traverso delle matere o piane, nel fondo del bastimento,
region. lanterna accesa, per illuminazione o per insegna, sull'ingresso di un'
insegna, sull'ingresso di un'abitazione o di un'osteria. nieri,
radioso (di bellezza, di fascino o di felicità, d'orgoglio).
cera sanza aste..., o fare area di luminari, o area di
., o fare area di luminari, o area di legname o d'altra cosa
area di luminari, o area di legname o d'altra cosa, sopra la sepoltura
d'altra cosa, sopra la sepoltura o luogo della sepoltura di cotale morto.
scura, gli andava innanzi un fuoco o luminare grande, che, arrivati tutti
, pianeta. -luminare del giorno (o luminare maggiore o primo): sole
-luminare del giorno (o luminare maggiore o primo): sole. - luminare
sole. - luminare della notte (o luminare minore): luna.
avea perduta. garibaldi, 2-338: o notte del 5 maggio, rischiarata dal
politica. -istituto di straordinaria dignità o importanza (con partic. riferimento alla
. archeol. apertura praticata, verticalmente o obliquamente, nelle catacombe per dare aria
v-86: si praticano... due o tre sfiatatoi o luminari tanto nel pavimento
praticano... due o tre sfiatatoi o luminari tanto nel pavimento o sotto le
tre sfiatatoi o luminari tanto nel pavimento o sotto le finestre che nella soffitta.
2. figur. liberare dall'errore o dall'ignoranza, ispirare. 5
sui libri, al luminar d'oli o di cere. d'annunzio, i-296:
pubblica fatta in occasione di solennità civili o religiose; corteo, processione, manifestazione
di notte con grande sfoggio di fiaccole o di lampade o di altri mezzi di
grande sfoggio di fiaccole o di lampade o di altri mezzi di illuminazione; fiaccolata
, in occorrenza di venute di prìncipi o di nuove di grand'allegrezza. alfieri
di altari, di tabernacoli; processione o accompagnamento funebre a cui si partecipa reggendo
e ridicoli provinciali. -effetto luminoso o cromatico prodotto da un insieme di punti
un insieme di punti che riflettono la luce o i colori. soffici, v-1-408
stor. tassa annua che ciascun maestro o garzone doveva pagare alla propria corporazione
), tenuta all'altare del santo protettore o del crocifisso, non che per la
di san lorenzo. 'luminaria da mar o dei navigli ': tassa che si
di un tanto fermo per ogni nave o barca di portata non minore di staja
sm. ant. strumento di legno o di metallo, costituito generalmente da una
, che serve da supporto a uno o più lumi; lumiera; lucerniere, fanale
. astro. ariosto, 19-105: o la pugna seguir vogli o dividere, /
, 19-105: o la pugna seguir vogli o dividere, / o farla all'uno
pugna seguir vogli o dividere, / o farla all'uno o all'altro luminàrio:
dividere, / o farla all'uno o all'altro luminàrio: / ad ogni cenno
, con fusti erbacei ramosi alti quattro o cinque pollici e piccole foglie ovate con denti
fanciullesco che consiste nel passarsi un fiammifero o un tizzo acceso da un giocatore all'
si determina nella configurazione dell'edificio atomico o molecolare e che libera energia sotto forma
asta, contenente materiale infiammabile per illuminare o appiccare incendi. documenti della milizia
, e a un tratto, dieci o quindici luminiere fatte di composizione di tormentina
mare, un luminio in una immensa notte o nell'orrenda luce cosmica.
-lume a olio di piccole dimensioni o piccolo cero, contenuto in un vasetto
che si pone davanti alle immagini sacre o sulle tombe, o si adopera per le
alle immagini sacre o sulle tombe, o si adopera per le luminarie in occasione
le luminarie in occasione di solennità civili o religiose. cicognani, iii-2-175: c'
, 2-xxii-118: è l'ultima invenzione, o meglio, è il complemento e l'
il tempo di esposizione di una pellicola o di una lastra fotografica; inventato da
ciò che emana, riflette, diffonde o rifrange della luce o ne è investito
riflette, diffonde o rifrange della luce o ne è investito; fulgore, splendore
astron. intensità luminosa, splendore apparente o assoluto di un astro; grandezza stellare,
grandezza stellare, magnitudine. -luminosità assoluta o intrinseca: flusso energetico totale irradiato da
si produce sullo schermo di un televisore o di un apparecchio fornito di tubo a
superi, luminosissimo). che emana o riflette luce; risplendente, fulgido, brìilante
2. che è in rapporto di causa o di effetto con la luce [radiazione
non è altro che la linea visuale riflessa o refratta, cioè la linea per la
, cioè la linea per la qual procede o il raggio visivo o luminoso, il
la qual procede o il raggio visivo o luminoso, il qual, da poi che
diffuso, retto per alquanto di spazio o si riflette o si rifrange. galileo,
per alquanto di spazio o si riflette o si rifrange. galileo, 3-4-202:
luminoso, per un poco di splendore, o vero raggio. idem, inf.
ariosto, sat., 2-17: camera o buca, ove a stanzar abbia io
uno stuolo luminosissimo di venerandi soggetti che o regolarono od illustrarono l'idioma stesso. brancoli
, luminosissimo. boccaccio, iii-4-43: o luminoso iddio che tutto vedi, / il
trasformazione dell'ergosterolo in vitamina d2 o calciferolo per l'azione dei raggi ultra-
-olo, che indica ossidrile alcolico o fenolico. lumpenproletariato, sm.
e 11, 5 minuti secondi (rivoluzione o mese siderale, mentre la rivoluzione o
o mese siderale, mentre la rivoluzione o mese sinodico o lunazione si compie in
, mentre la rivoluzione o mese sinodico o lunazione si compie in 29 giorni,
non luce, né potrebbe alcuno splendore o lume a le notturna tenebre dare,
/ dietro apennino od alpe, o del tirreno / nell'infinito seno / scende
luna che sorge dietro la montagna. o luna! amica luna. mandi ora
dalla fantasia; luogo di eventi meravigliosi o irreali. guadagnoli, 1-ii-63: par
. 2. lunazione, fase o mese lunare. dante, xlvii-89:
, attendeva. -luna nuova (o novella o crescente o in aumento):
. -luna nuova (o novella o crescente o in aumento): inizio
-luna nuova (o novella o crescente o in aumento): inizio della fase
impalpabile alone. -luna piena (o tonda o sana): periodo culminante
. -luna piena (o tonda o sana): periodo culminante della fase
la luna. -luna vecchia (o calante o decrescente o mancante o menomante
. -luna vecchia (o calante o decrescente o mancante o menomante o scemante
-luna vecchia (o calante o decrescente o mancante o menomante o scemante o scema
(o calante o decrescente o mancante o menomante o scemante o scema): periodo
calante o decrescente o mancante o menomante o scemante o scema): periodo della
decrescente o mancante o menomante o scemante o scema): periodo della fase lunare
, 1-iii-217: le loro feste principali, o di- valì, sono due; nella
plebiscito. d'annunzio, i-196: o falce di luna calante / che brilli
tacque deserte. -luna silente (o vuota): interlunio, novilunio.
. soderini, i-14: se la terza o quarta luna uscirà fuori lucente e splendente
-luna di miele: primo mese o periodo iniziale della vita coniugale (con
simil., a indicare oggetto, figura o disposizione di forma circolare o falcata.
, figura o disposizione di forma circolare o falcata. -in partic.: semicerchio
, gonfie, talora anche goffe, o a teste incredibilmente sviluppate (per lo
al pontefice. -come appellativo onorifico o affettuoso. tasso, n-iii-1047: la
del vecchio. -simbolo di cose o eventi lontanissimi nel tempo o di aspirazioni
di cose o eventi lontanissimi nel tempo o di aspirazioni impossibili, di desideri inattuabili
, stravagante; condizione di alterazione mentale o di stravaganza periodica e di durata più
di stravaganza periodica e di durata più o meno lunga (e anticamente questi fenomeni
che amministrava; a seconda dei giorni o delle lune i provvedimenti venivano presi sul
lune i provvedimenti venivano presi sul colpo o respinti senza discutere. bocchelli, 16-107
anguilette in fregola, le gaie scardove o i variopinti « pesci luna ».
, in modo da costituire un semicerchio o mezzaluna. g. villani, 8-56
v.]: 'a buona luna 'o 'in buona luna 'dicesi a
sono tagliati secchi in sul suolo, o a cattiva luna. -a crescente
la poesia / parli a malizia, o secondo la luna. -a mala
per la strada. -a ogni fare o mutare di luna, a ogni punto
dalla luna; far di mercurio luna o della luna sole', distornare, dirottare
il vero * lapis philosophorum ', o vero far del mercurio luna e della
-avere, sentire la luna (o le lune) ', patire di
, è matto / questo figliuolo? o pur patisce di / luna? pellico
derivato il proverbio di batter la luna o d'esser lunatico, che si appropria
della luna bene! -con le lune o la luna a rovescio, di traverso:
non essere ancora nato. -essere come o peggio che la luna di bologna:
: 'la luna di bologna 'o 'da bologna 'si disse in firenze
da bologna ', si disse per essere o apparire un balordo, un dappoco e
-essere di luna, di cattiva luna o di buona luna: essere di cattivo
di buona luna: essere di cattivo o di buon umore. lancellotti, 1-322
mostrano altrui la luna nel pozzo, o danno ad intendere lucciole per lanterne,
la luna nel secchio: pensare, dire o fare cose strane, utopistiche, senza
una. petrarca, 229-13: viva o mora o languisca, un più gentile
petrarca, 229-13: viva o mora o languisca, un più gentile / stato
la luna: ottenere qualcosa d'insperato o irraggiungibile; provare una gioia, una
sapevi che il ministero è caduto? o che vivi nel mondo della luna?
non hanno nulla da temere delle parole o dalle azioni delle persone dappoco. g
, v-57: quando alcuno, per iscusarsi o gittare la polvere negli occhi altrui,
.. dice d'aver detto o fatto o di voler fare o dire alcuna
dice d'aver detto o fatto o di voler fare o dire alcuna cosa per
o fatto o di voler fare o dire alcuna cosa per alcuna cagione e
sincopata di lucina, nome di giunone o di diana. lunalàbio, sm.
lunare1, agg. che appartiene o si riferisce alla luna; che emana
si riferisce alla luna; che emana o proviene dalla luna; che si trova
eclissi1, n. 1. -faccia o disco lunare: l'emisfero della luna
la linfa accennata, la parte globulosa o rossa del sangue. bicchierai, 206
quel corredo, tranne... dieci o dodici pezze ancor sufficienti a quegli usi
-che è di colore bianco-argento o avorio; candido, pallido; opalescente
e. cecchi, 6-17: precipizi nevosi o lunari colate di basalto. alvaro,
.: che appartiene al tipo (o temperamento) astrologico in cui tali influssi
loro marito, e poi è loro tolto o prestato a certi lunari. berni,
) di piante erbacee ornamentali, biennali o perenni, della famiglia crocifere, dell'europa
; con fiori di colore lilla o violetto; foglie triangolari seghettate; frutti
), detta anche erba argentina o raso bianco per la trasparenza delle silique
la quale sono da ogni banda otto o dieci foglie scambievolmente attaccate, grosse,
gli passa sopra egli si sferra. o. targioni tozzetti, iii-13: le
fuori oggi dì col nome di almanacchi o càlculi, di lunari, di tacuini
: da costui ebbero principio i lunari o pronostichi, che oggi si stampano, con
mio lunario: secondo la mia opinione o il mio giudizio. fagiuoli, xi-31
fosse del medesimo lunario. -far lunari o qualche lunario: far disegni a vuoto
alla meglio, tirare avanti con stento o per mezzo di espedienti. giusti,
. lunata, sf. ansa o rientranza della sponda di un fiume,
di un fiume, causata da una piena o dall'azione erosiva delle acque. -anche
toscana denominarsi col vocabolo di 'rose 'o 'lunate '. lorgna, 59
. bruno, 3-197: sono acquatici o aerei, o terrestri o lunatici?
3-197: sono acquatici o aerei, o terrestri o lunatici? b.
: sono acquatici o aerei, o terrestri o lunatici? b. fioretti,
lunatico le sale. -che avviene o si trova nel mondo della luna;
che si riferisce alla luna; che descrive o rappresenta la luna o un paesaggio lunare
; che descrive o rappresenta la luna o un paesaggio lunare. redi, viii-49
. cantoni, 577: chi va, o finge di andare, nel mondo della
andare, nel mondo della luna, o al polo o nelle viscere della terra,
mondo della luna, o al polo o nelle viscere della terra, può mettere
, può mettere al mondo quante sotterranee o polari o lunatiche novelle vuole. roccatagliata
mettere al mondo quante sotterranee o polari o lunatiche novelle vuole. roccatagliata ceccardi,
di lunatico smeraldo. -che osserva o contempla la luna, per interesse scientifico
mettere su le loro spalle qualche ventosa o attaccarli delle mignatte per conservarli in sanità
soggetto a sbalzi frequenti e immotivati deltumore o del comportamento; bizzarro, balzano,
8-99: questo vecchio lunatico è infemetichito o spiritato; non ho visto più spropositato
lunatico, sciatico, sottoposto al cimurro o vero che si gitti volentieri nell'acqua
. letter. che è circondato da uno o più satelliti (un astro).
che presenta la forma di una mezzaluna o di una scimitarra (un organo vegetale,
molto ricurvo; fagiolo di lima. o. targioni pozzetti, i-82: 'lunata'[
e ornamento la figura di una luna o di una mezzaluna (con partic.
dell'ultimo quarto di luna; mese lunare o sinodico; tempo compreso fra due lune
, e specialmente da un novilunio all'altro o da un plenilunio all'altro che immediatamente
immediatamente lo segua, dicesi mese sinodico o pure lunazione. mossotti, conc.,
, è ritardato di uno, due o anche tre giorni. manfredi, 3-198
le telefono. -lunedì dell'angelo o di pasqua: il giorno dopo la
se poi ogni tanto fai una gita, o festi qualche santo o fai un po'
una gita, o festi qualche santo o fai un po'di luneddiana: -guardatelo il
. del pass. rem *, lunediai o lunedai). fare festa il lunedì
non so più se di massa o di pontremoli. d'annunzio, i-236:
in legni da vele quarte, o da vele latine, o dall'uno e
vele quarte, o da vele latine, o dall'uno e l'altro insieme
lo più decorata con affreschi, mosaici o rilievi. -volta a lunetta o
o rilievi. -volta a lunetta o a lunette: volta che dà origine
è quello spazio a mezzo cerchio, o ad altra porzion di cerchio, fatto
-per estens.: affresco, rilievo o mosaico eseguito in tale spazio.
di scarico e l'architrave di una porta o di una finestra. -anche: finestra
. con significato generico: qualsiasi elemento o struttura o oggetto di forma semicircolare,
significato generico: qualsiasi elemento o struttura o oggetto di forma semicircolare, falcata o
o oggetto di forma semicircolare, falcata o di menisco. l. bellini,
rettilineo è inchiodata una piccola lunetta, o pezzo di legno tagliato a foggia di
d'oro, a forma di semicerchio o mezzaluna. pulci, ii-135: altri
ne volse star, se ben due o tre ve n'era. 7
mezzaluna con due manici per triturare carni o verdure; mezzaluna. bresciani, 202
'lunetta ': specie di zona o cerchio internamente fatto come a doccia,