frenanti, 1 dettami inibitori, spenge o attenua la folle vampata dell'autolubido.
con cui la pubblica autorità, politica o ecclesiastica, vieta a una persona o
o ecclesiastica, vieta a una persona o a una comunità il compimento di un
comunità il compimento di un determinato atto o lo svolgimento di una determinata attività;
un soggetto di continuare a compiere, o di compiere in futuro, una determinata
2. medie. fisiol. diminuzione o ritardo, arresto del normale funzionamento di
si verifica allorché una struttura nervosa altera o sopprime l'attività di un'altra struttura
l'attività di un'altra struttura nervosa o di un organo innervato). -morte
. 3. psicol. restringimento o arresto di processi in atto, o
o arresto di processi in atto, o impedimento al loro manifestarsi, provocato da
da condizioni mentali, da turbamenti emotivi o da interventi esterni; in psicanalisi,
. fenomeno per cui determinati composti organici o inorganici sono atti a rallentare o a
organici o inorganici sono atti a rallentare o a impedire una reazione chimica (cfr.
un'unità periferica di un elaboratore elettronico o un programma. -protezione. =
landolfi, i-522: nessun iniettamento o servigiale, nessuna quarantina ipocondriale, e
introdurre un liquido nelle cavità del corpo o nei tessuti, attraverso la cute o
o nei tessuti, attraverso la cute o gli orifizi naturali, e per lo più
. iniettóre, sm. apparecchio o dispositivo che serve a iniettare un fluido
iniettare un fluido in un volume limitato o in un ambiente chiuso nel quale è presente
per iniettare un liquido in una cavità o in un tessuto. = forma contratta
il decotto, aggiungi nel mel rosato o violato oncie 4 ed bolli alquanto e cola
, e con l'iniettorio, tre o quattro volte, per la ferita applicando
da vizi relativi alla costituzione del giudice o all'intervento del pubblico ministero è insanabile
insanabilménte, avv. senza possibilità o speranza alcuna di guarigione. -al figur
stirpe lascia. foscolo, iv-391: o mia teresa! e questi son pure deliri
facea strazio. marino, xiii-6: o come in vaga conca / siede lieta
: macchiare di sangue altrui, ferendo o uccidendo. simintendi, 2-146: ciascuno
nessun dente giamai, nessun artiglio / o di silvestre o d'animal pennuto /
giamai, nessun artiglio / o di silvestre o d'animal pennuto / insanguinossi in mandra
d'animal pennuto / insanguinossi in mandra o tra gli augelli, / come la
. corsini, 61: l'amico o 'l frate amabile / per toro altri
scandoli che ne potes- sino nascere, o che loro avessino a saccheggiare alcuna nostra
avessino a saccheggiare alcuna nostra terra, o che tu ti avessi ad insanguinare con essi
: purghinsi le pustole col vino, o vero con l'orina, insino che insanguini
messisbugo, lxvi-1-305: piglia figato di porco o di polli e, ad un bisogno
e, ad un bisogno, di vitello o agnello o capretto; e fallo alessare
ad un bisogno, di vitello o agnello o capretto; e fallo alessare tanto che
. -per estens. essere sede o teatro di stragi, di combattimenti (
di sangue (con riferimento a persone o ad animali o a cose).
con riferimento a persone o ad animali o a cose). iacopone,
. 2. che ha perso o perde sangue; sanguinante. anonimo,
ma insanguinato e morso, / senza aita o ricovero, di strida / empieva e
ai tiranni 10 aggiunto di purpurei, o sia per vestire essi di cotal colore
per vestire essi di cotal colore, o perché e'siano insanguinati delle uccisioni di
: è [la sodomia] rabbia o insania. niccolò da correggio, 1-374:
d'altri mali, / insanie abituate, o vuoi pazzie, / umori strani e
nel cerebro quel disordine che appelliamo insania o pazzia, le mente, usando 11
la scienza. 3. atto o discorso sciocco, stupido, sconsiderato,
, / disperarci e fare insanie / o prorompere in ismanie / non dobbiamo inutilmente
delle cose caduche e viziose. -pensiero o concezione ingannevole; illusione, credenza falsa
concezione ingannevole; illusione, credenza falsa o colpevole. a. m. ricci
tanto stranio / che mi sconforto udirti, o car filenio, / e quanto più
fare infuriare. arrighetto, 226: o istolta, perché insanisci questo capo?
-in senso concreto: comportamento, atto o discorso stolto, dissennato.
ensanito). letter. impazzito; diventato o reso folle; forsennato.
). che ha una visione deformata o travisata della realtà; che concepisce pensieri
la ragione (e agisce sconsideratamente, o s'impegna in imprese o in progetti
sconsideratamente, o s'impegna in imprese o in progetti temerari, inattuabili);
ove / s'albergasse da presso o di lontano, / mostrossi a noi qual
sogni / ne'brevi sonni suoi l'egro o l'insano, / pargli ch'ai
insano / che da un canto attraversa o da una piazza, / che il popolo
vaneggia, che delira per passione amorosa o per esaltazione mentale; preso da amore
che non sarebbe alcuno / che, o neghittoso o pertinace o insano,
non sarebbe alcuno / che, o neghittoso o pertinace o insano, / sotto
che, o neghittoso o pertinace o insano, / sotto la grave e la
avventurata. 3. che rivela o manifesta folle esaltazione, pazzia, sconvolgimento
che muove da passione violenta e incontenibile o da intenso turbamento o sconvolgimento dell'animo
violenta e incontenibile o da intenso turbamento o sconvolgimento dell'animo; che nasce da
, sfavorevole. pisani, 181: o di speranza infida / promesse ingannatrici,
di speranza infida / promesse ingannatrici, o della sorte / vicende insane e fuggitivi onori
me, spiriti vaghi, / che o nulla ponno, o son fantasmi insani /
, / che o nulla ponno, o son fantasmi insani / i chimici, gli
ma qualche poco d'accento chia- nino o aretino. insaponare (ant.
con sapone (per rendere più scorrevole o sdrucciolevole). -anche al figur.
, 6-20: insaponare una carrucola o una ruota per facilitare il veicolo e fare
modenesi 'insaponare', significante adulare per cavare o smugnere qualche cosa da altrui. moravia
fragil fugitiva e leve / e come anguilla o cossa insaponata / che scappi da ogni
quell'olio e quella porzione di schiuma o di acqua insaponata, la quale sta appesa
sottoporre a idrolizzazione mediante acidi o enzimi (con riferimento a sostanze insolubili
. rendere più elegante, più raffinato o più espressivo. liburnio, 2-8:
. per estens. impregnarsi di un odore o profumo; profumarsi. d'annunzio
6. figur. acquistare particolare espressività o vivacità (un discorso, una narrazione
, più interessante; conferire maggiore espressività o vivacità (a uno scritto, a
di insaporire), agg. reso o diventato saporito, gustoso; condito.
. reso più piacevole, più interessante o più espressivo, più vivace (con partic
di qualcuno: senza che qualcuno sappia o sia stato informato o si accorga di
che qualcuno sappia o sia stato informato o si accorga di qualcosa; senza avvertire
di roma... sui rimanenti paesi o fanno silenzio o ne discorrono come
sui rimanenti paesi o fanno silenzio o ne discorrono come inesperti e insaputi.
. 2. figur. reso o diventato insensibile, indurito (una persona
: ecco lidia crudele:... o come m'insatanasso, o come fatto
.. o come m'insatanasso, o come fatto sono il gran diavolo dell'inferno
volgar., 15-2 (293): o lupo rapace e insaziabile, certo di
grande quanto voi credete, né insaziabile o impasturabile. montecuccoli, i-468: la guerra
naturale. d'annunzio, ii-1025: o carso dalle bocche insaziabili, o squallido
: o carso dalle bocche insaziabili, o squallido sepolcro / sitibondo. rebora, 22
obbligati detti maestri e maestre a scrivere o fare scrivere la quantità de'bozzoli che
: 'leal come un zingano ', o 'leale zingano '; detto ironico
ispirazione conservatrice) di fedeltà al sovrano o al potere politico costituito (in contrapposizione
in contrapposizione ad atteggiamenti politici rivoluzionari o riformisti; e il termine ha, spesso
trovano a piè d'un albero, o in un cespo, corrono a portarlo a
politico di lealismo per lo più monarchico o, comunque, conservatore (in contrapposizione
ripugnanza del cittadino verso i nomadi, o ad idee progressive e nasseriane in materia
per cagione del suo officio alle soe mane o d'alcuna altra persona per lui parverrà
pubblico non permette che i suoi falli o vituperi passino formalmente o lealmente ai secoli futuri
i suoi falli o vituperi passino formalmente o lealmente ai secoli futuri. mazzini,
ed è origine d'atroci dissidi a chi o per ignoranza o per arte ne stravolge
d'atroci dissidi a chi o per ignoranza o per arte ne stravolge il significato e
sapere... rende lealmente o timmagine o il segno di cosa reale obbiettiva
.. rende lealmente o timmagine o il segno di cosa reale obbiettiva.
/ a tutti a tre senza contesa o piato / ched e'si levin le
si riposa più che sopra qualsivoglia patto o lega. cardi, 739: disciolto il
sentimenti; fedeltà e costanza in amore o in amicizia; amore costante. chiaro
dritto servidore. guidiccioni, i-32: o lealtà d'amor, che sì tranquille /
di sola ruta, di rododendros, o leandro. bar etti, 6-270: ho
fallanza. cino, iii- 102-14: o me dolente, che cotal pietanza / non
non mi vai, né saper, forza o lianza. cieco, 6-84: io
2. fedeltà costante in amore (o in amicizia); amore sincero,
e così diversi colori: grigi, o leardi, e giallini, o isabella.
grigi, o leardi, e giallini, o isabella. -sm. (femm
pelame, il manto di un cavallo o di altro animale); grigiastro.
e queste sono il leardo rotato, o pomellato che vogliate dir, l'armellino
pomellato che vogliate dir, l'armellino o candido, il moscato negro e rosso,
* leardo sagginato ', * roano 'o 'fermante 'quel pelame che risulta
e bai, prevalendo però il rossigno o il giallo come nel grano di saggina.
questo pelame ha tre gradazioni; l'ordinario o chiaro, che s'avvicina al color
vino; e il cavezza di moro, o testa di moro, che va congiunto
] poi bitorzolute, / voz- zolose o nocchierute, / e scrignute e bistorte e
/ e segnate / di color baio o stornello, / o morello di mantello
/ di color baio o stornello, / o morello di mantello / o leardo o
, / o morello di mantello / o leardo o falbo o misto.
o morello di mantello / o leardo o falbo o misto. 3.
di mantello / o leardo o falbo o misto. 3. locuz.
3. locuz. volere la baia o la learda: farsi burlare o gabbare
baia o la learda: farsi burlare o gabbare in un modo o in un altro
farsi burlare o gabbare in un modo o in un altro (ed è un
moscato e di leatico, e mettervi due o tre libbre d'antimonio per ciascheduno e
distinguono tre forme cliniche: lebbra cutanea o nodulare, caratterizzata dalla presenza di noduli
noduli, detti lepromi, sulla cute o sulle mucose, e da ulcerazioni e
distruzioni profonde dei tessuti; lebbra nervosa o anestetica, con lesioni cutanee sotto forma
con lesioni cutanee sotto forma di bolle o di macchie rosse, lesioni nervose che
degli arti inferiori, distruzioni di ossa o di parti molli delle estremità, prurito,
cutanea, caratterizzata da pustule ver- rucali o a foggia di porri, accompagnate da prurito
corrodendo, che, dopo uno spazio più o meno lungo di tempo, priva i
]: di qualunque eruzione con più o men croste, che ricuopra la pelle,
domestici, caratterizzate da eruzioni cutanee più o meno estese. trattato delle mascalcie,
sinonimo di 'grana, grandine ', o * gragnuola '. 2.
noi... quelli di sangue ignobile o avvelenato che nessuno poteva né doveva né
mai neuno, che fosse sì sozzo o sì lebbroso che la sua carne avesse a
santo, e in niuno di essi o disparve lividura o si chiuse postema.
in niuno di essi o disparve lividura o si chiuse postema. dizionario di sanità
fuggire un poeta più che un lebbroso o lunatico o indemoniato. alvaro, 17-245
un poeta più che un lebbroso o lunatico o indemoniato. alvaro, 17-245: a
. e letter. recipiente di bronzo o di terracotta, di forma emisferica,
non omogenei (per lo più acqua o vino e olio) posti in un bacile
vino e olio) posti in un bacile o dai riflessi o dalle increspature provocate ad
posti in un bacile o dai riflessi o dalle increspature provocate ad arte in un
laboriosi misurasi la grandezza della pelvi o catino. detto anche * pelvimetro '.
a disco piano, simile ad una scodella o catino. = voce dotta,
che vale quanto centomila rupie; cron o crorore, che sono cento lecke.
pe- verada ', brodo di carne o d'altro. e * leccapaverada '
non una italiana: tutte austriache o leccapiattine. = comp. dall'
sotto le carni che cuociono allo spiedo o sulla graticola per raccoglierne il grasso che
.. né guattaro si poteva vedere o più lordo o più ghiotto e più
guattaro si poteva vedere o più lordo o più ghiotto e più leccardo di lui
, xlv-134: vi succhia la lingua o labri, mordendovi e beandovi con la
lungarno. -strofinare, sfregare; inumidire o ripulire accuratamente. c. bartoli,
tondi col pane, per prenderne il brodo o la salsa, quasi volesse pulirli.
furon da venere sbattuti / sì ch'o vani o leggieri il corpo a pena /
venere sbattuti / sì ch'o vani o leggieri il corpo a pena / leccàr passando
3. procacciarsi, guadagnarsi con poca o nessuna fatica. - anche assol.
e senza prole, / domane, o l'altro se n'andrà sotterra, /
cancellier devoto della zecca / sulle volture o sul catasto lecca; / e attacca
di minestra ti ci leccan sempre due o tre tacche. 4. figur
, correggere, perfezionare con cura eccessiva o, anche, con ricercatezza spesso lambiccata
luoghi e'suo'colori, senza mettere o imbrattare l'un colore coll'altro,
lo più senza reagire); prendere o ricevere offese o botte. magalotti,
reagire); prendere o ricevere offese o botte. magalotti, 9-2-292: toccato
8. locuz. -leccare il marmo o il porfido: v. marmo e
leccassero gli stivali. -leccare i piatti o i taglieri: v. piatto e
n. 2. -leccarsi il labbro o le labbra: v. labbro1,
dimostrarsi straordinariamente soddisfatto di un cibo (o anche del possesso di una donna giovane
casa sua, queste parole, o questo motto che voglian dire: 4 chi
lingua su qualcosa per lambirla, sorbirla o inumidirla. baldinucci, 9-xv-97:
formale a scapito della naturalezza dell'espressione o del vigore espressivo (uno scritto,
. faba, xxviii-15: tu [o carnevale] se'fello e latro,
chiocciole] sono dipinte a capriccio, o granite, gocciolate, moscate; altre
servilmente lusinga altrui, per vile speranza o paura. delle donne grazie a dio
, agg. geogr. che è relativo o appartiene alla città di lecce in puglia
di lecce in puglia; che è nato o che ha la residenza a lecce.
una capanna in mezzo a una lecceta o sull'orlo di una lama di padule
(67): tutte le leccane liquide o spesse / lepori, colombini.
sentissi che robba 'mpelti- nente! / o che 'un s'è messo a di',
degli acantopterigi di mare, di color verdiccio o azzurrino, come l'ombrina, con
che noi possiamo fare le dette fosse o leccie o tele come di sopra è detto
possiamo fare le dette fosse o leccie o tele come di sopra è detto '»
corbezzolo. idem, iii-457: il lecciastro o lecciastrello ha la foglia un po'più
soderini, iii-457: il lecciastro o lecciastrello ha la foglia un po'più
salvini, 15-3-189: a i pozzi o agli alti / stagni comanda che le
rotondeggiante, fitta di foglie coriacee ovate o lanceolate, di colore verde intenso nella
fu d'una ghirlanda di leccio o di quercia o d'eschio. 3
ghirlanda di leccio o di quercia o d'eschio. 3. prov.
giuoco delle pallottole chiamerebbesi 4 lecco 'o 4 grillo '. settembrini, 11
lecco: essere molto fortunato nel gioco o negli affari. bellincioni, ii-85:
quasi / morella senza lecco, / o capra senza becco, / od una lasca
; e consiste nel contare sopra venticinque o trenta. guerrazzi, iii-72: così a
, -one, che indica una particolarità o una qualità caratterizzante (cfr. rohlfs,
conia, pergiuro. somma dei vizi o delle virtù, 13: non è
leccornia, sf. cibo appetitoso o bevanda squisita. - in partic.
fame l'ognissanti il pan ficato, / o un arrosto, o altra leccornia.
ficato, / o un arrosto, o altra leccornia. redi, 16-v-395: pur
tutto lice. botta, 6-ii-5: o ciò procedesse dall'autorità sua...
ciò procedesse dall'autorità sua... o dalla leccornia dei presenti inglesi, concorrevano
]: 4 leccucchiare ', leccare poco o leggiermente e spesso. = frequent
leccume, sm. quantità più o meno grande di cibi appetitosi, di
uomini. 4. opera dell'ingegno o dell'arte di rara perfezione e raffinatezza
usare al naso moscato, garofani, o altra spezieria aromatica o suave, non
, garofani, o altra spezieria aromatica o suave, non si possa fare lecitamente,
spada. -che ha datone, / o tocche? -tocche. -e'si può dir
di piante della famiglia lecitidàcee, arbustive o arboree, con foglie alterne, coriacee
, punteggiate; fiori in racemi ascellari o terminali; frutti con calice persistente;
da mélode a esaltazione della checca, o in più tenera lode della giuditta.
). che è permesso, consentito o concesso, in quanto conforme ai dettami
coscienza, alle prescrizioni della legge naturale o positiva, alle norme e alle convenienze
non abbia in veruno modo, lecito o illicito, dato aiuto, consiglio o
o illicito, dato aiuto, consiglio o favore, a morte di persona. tavola
delibero / per ogni via sia lecita o non licita. g. m. cecchi
uomini, applicati all'arte, che credono o vera o lecita, di nigromanzia.
applicati all'arte, che credono o vera o lecita, di nigromanzia. fagiuoli,
ammesso, attuabile; facile a ottenersi o a concedersi; conveniente, opportuno.
, ii-593: ma non sempre, o signor, tue cure fièno / a la
croce, i-3-334: fuori della legge o delle leggi permane sempre il permissivo,
avere l'ardire, osare di fare o dire qualcosa (spesso come frase di
conceda, mi sia consentito (di dire o fare qualcosa). tasso, n-iii-767
adoperata per temperare un'interrogazione troppo indiscreta o perentoria, ma che esige comunque una
, 6-118: se licito m'è, o sommo giove i... i
, per formarsi un dettame della lecitùdine o reità di un atto, si pensa a
vitrea, che si trova in cristalli o masserelle nel guano. = deriv
tanara, 126: il figurino o lugarino, da'siciliani lecora,..
testuale, modo con cui una parola o una frase si trova scritta in un codice
antica di un'opera, fra due o più lezioni tramandate, quella che è
quella che è tramandata mediante una parola o una locuzione più rara e difficile,
). -anche: ciascuno degli opuscoli o dei volumi in cui sono pubblicate tali
parte tutti i dantologi di cui si vanti o si vergogni l'italia, è
/ ma quel cui la fortuna abbatte o lede, / sol se retrova, el
/ ché non suoni a raccolta, o car'signore, / e chiudi al-
perversa ambizione, che egli del consolo, o di niuno altro buono, ledesse fama
di niuno altro buono, ledesse fama o dicesse male. albertano volgar.,
. moravia, iv; 74: era o non era ima grave ingiuria ledente il
. composto organico, di color rosso o giallo, presente in alcune ericacee.
si ottiene dall'essenza del rosmarino salvatico, o 'ledum palustre '.
, viii-130: se il terreno è sabbioniccio o ledoso, si potrà scavare fino
269: nata non se'di tigre o di leena, / né preso il latte
tristo, ove non d'orsi / o tauri o tigri o barbare leene / fera
ove non d'orsi / o tauri o tigri o barbare leene / fera strage
non d'orsi / o tauri o tigri o barbare leene / fera strage sarà.
. ancora vivono in territori più o meno ampi dell'italia mediana o
o meno ampi dell'italia mediana o meridionale 'lèfa, lecca '« femmina
lefteri erano quei parici che, o con danari o per carità o per altro
parici che, o con danari o per carità o per altro, erano servi
o con danari o per carità o per altro, erano servi della borsa
ogni anno a'principi xv per- piri o più. rezasco, 515: 'lefterio,
, alleanza limitata nel tempo fra stati o altre forze politiche per il conseguimento di
lo più a difesa contro comuni nemici o in danno di comuni rivali).
: le leghe fra prìncipi e prìncipi o fra prìncipi e repubbliche, o fra le
prìncipi o fra prìncipi e repubbliche, o fra le repubbliche stesse, si fanno
appositi strumenti organizzativi, un indirizzo comune o a svolgere un'attività unitaria in determinati
politico, diplomatico, militare, economico o monetario); l'organizzazione comune,
degli organismi politici uniti da un patto o stretti in federazione. g.
era risoluzione della lega di non offendere o invadere i possessi della chiesa, ma
, cavar fede dalli messi della loro lega o gita, in che termine si trovino
di persone che hanno comuni interessi economico-professionali o politici o ideologico-culturali, e si propongono
hanno comuni interessi economico-professionali o politici o ideologico-culturali, e si propongono di adoperarsi
formata dapprima con lo scopo di abolire o riformare la legislazione inglese sui cereali,
dell'ispirazione politica, socialista, cattolica o repubblicana, in leghe rosse, leghe
che si riuniscono per scopi poco onesti o illeciti; combriccola, cricca, camarilla
essergli unito con un patto di alleanza o d'amicizia. compagni, 3-34:
lega. -congiungere, stringere in o a lega: alleare, associare.
lega: unirsi in un'alleanza politica o militare. g. villani, 6-8
carnaiuoli, 112: niuno carnaiolo o mercatante della detta arte possa fare setta o
o mercatante della detta arte possa fare setta o lega contra il commune di siena.
282: neuno tegnitore... possa o vero debbia fare alcuna comunità o unione
possa o vero debbia fare alcuna comunità o unione o lega o setta o cospirazione
vero debbia fare alcuna comunità o unione o lega o setta o cospirazione o posta
debbia fare alcuna comunità o unione o lega o setta o cospirazione o posta con veruno
alcuna comunità o unione o lega o setta o cospirazione o posta con veruno tegnitore od
unione o lega o setta o cospirazione o posta con veruno tegnitore od altra persona.
dall'unione omogenea per fusione di due o più elementi di diversa natura, di cui
di moneta: e questo si fa o falsando la liga o falsando el conio.
questo si fa o falsando la liga o falsando el conio. girolamo da empoli,
specie di diverse materie e della mistione o lega de'metalli. targioni tozzetti, 9-272
. -lega diamantata: lega o pseudolega che si ottiene mescolando alle polveri
tali che può liquefarsi a temperature inferiori o superiori di poco al calore dell'acqua
archit. grosso pezzo di pietra, legname o ferro usato dai muratori per tenere insieme
leghe ', pietre di gran lunghezza o larghezza, con le quali usano di
quando si mette una lega di ferro o di legno a una casa che fa pelo
dietro, della casa. -argine o chiusa, costruiti per impedire lo straripamento
aggiustate distanze fra loro, più serre o chiuse o leghe o traverse, che
distanze fra loro, più serre o chiuse o leghe o traverse, che dir si
loro, più serre o chiuse o leghe o traverse, che dir si vogliano,
anche 'chiuse, traverse, pescaie 'o 'sostegni '. e in toscana
, e qualche volta * steccaie 'o 'steccate ', credo principalmente quando
processo di solidificazione di calce, malta o cemento; presa, rapprendimento. imperato
elia, si trova una miniera di piombaggine o molibdena, di colore quasi bianco,
rame, non per moltiplicarlo come l'oro o l'argento, ma per corromperli e
che si vuole e fondesi a cazza o in crogiolo grande, e daglisi la
-peggiorare di lega una moneta: diminuirla o farla diminuire di valore (per la
privati, perch'in tanto men oro o ariento si risquotono. targioni tozzetti, 9-262
, / a guisa di cui vino o sonno piega? buti, 2-359:
miglia, ma a modo nostro quattro o meglio; che credo proceda perché sono misurate
uve, che in una mezza lega, o poco meno, di terreno vignaioli del
, deriv. dal lat. tardo leuga o leuca di origine celtica; cfr.
, e... con la legaccia o gartiera al ginocchio di seta. alfieri
, nastro di seta, di lana o di filo che s'adopera tanto per attaccare
si fa uso per operare l'estensione o la contro-estensione delle membra, sono ordinariamente
membra, sono ordinariamente formate da salviette o da pannolini piegati secondo la loro lunghezza
sm. striscia di tessuto, pelle o altro materiale, usata per stringere 0
) che serve per stringere un arto o un membro ferito per arrestare l'emorragia
tela con cui si fissa il fioretto o la spada al polso. 4.
e non monta niente che il legacciolo sia o di lana o di lino o di
che il legacciolo sia o di lana o di lino o di seta o di cuoio
sia o di lana o di lino o di seta o di cuoio. salvini,
lana o di lino o di seta o di cuoio. salvini, 39-iv-197:
morbidezza. -ciascuna delle strisce di pelle o nastrini, fissati alla copertina, con
anche un secondo suffisso, che limiti o rafforzi il suo valore, per esempio il
deriva dal diritto; stabilito dalla legge o da un ordinamento normativo (un dovere
legge; civile è quanto, espresso o non espresso dalla legge, combacia con essa
, per poter compiere certi atti giuridici o svolgere una data attività. -numero legale,
numero minimo di partecipanti a un'assemblea o alla riunione di un organo collegiale,
, è inderogabilmente necessario affinché l'assemblea o l'organo siano validamente costituiti. -prova
cui si può validamente esercitare un diritto o, in genere, compiere validamente un atto
che quindi portano obbligazione di cosa da farsi o di pena da sostenere.
. 2. fondato sul diritto o su un ordinamento normativo positivo: con
omettere senza ostacolo ciò che fu comandato o proibito dalla legge medesima. ecco la
carità, n. 6. -creato o riconosciuto dal diritto (una situazione sociale
dei matrimoni non erano che concubinati legali, o meglio unioni di bigami, di trigami
. 3. regolato dalla legge o dallo stato in via autoritativa (con
che siano contratti di permutazione di prezzo o pecunia presente, scambiandosi danaro dall'una
trovate coll'esperienza impraticabili, e corrette o colla disuetudine o con l'introduzione dell'
impraticabili, e corrette o colla disuetudine o con l'introduzione dell'aggio sopra il
e un valore intrinseco garantito dallo stato o conforme a quanto era prescritto dalla legge
conoscere se la mia amministrazione fu regolare o no, legale o illegale la erogazione
mia amministrazione fu regolare o no, legale o illegale la erogazione dei fondi? b
di un'apparente legittimità (un'azione o un'istituzione intrinsecamente ingiusta).
di un privato volta a regolare rapporti o situazioni giuridiche); giuridicamente valido;
confine si rilevi dai popoli, comuni o ville comprese nella comunità, e dai
e dai termini dell'ultimo podere, tenuta o casa del popolo medesimo, dove non
quali pendono da leggi, convenzioni, decreti o altra scrittura, e io con un
che, nell'ambito di un'azienda o di un'organizzazione, si occupa delle
di legge. guadagnali, 1-i-21: o fosser gli stralocchi dei maggiori, /
fosser gli stralocchi dei maggiori, / o nuovi impicci, o mangerie legali.
maggiori, / o nuovi impicci, o mangerie legali. -consulente (
mangerie legali. -consulente (o, disus., consultore) legale:
0 deve essere interrogato del suo parere o del suo giudizio intorno al modo d'
-studio legale: studio di un professionista o di un gruppo di professionisti, avvocati
de'professori che in pubblico studio insegnano o dovrebbbero. bersezio, 182: un
ancorché sia riservata sopra la chiesa cattedrale o metropolitana,... può essere
nell'osservanza formale della legge, giuridica o morale, concepita come un insieme di
, qualità di ciò che è legale o è fondato sulla legge o deriva dalla
che è legale o è fondato sulla legge o deriva dalla legge; conformità alla legge
di una situazione, di una condotta o di un'azione, di un atto
azione, di un atto giuridico pubblico o privato, di una rivendicazione o pretesa
pubblico o privato, di una rivendicazione o pretesa; legittimità. -anche: rispetto
conformità della condotta alla legge, giuridica o morale, che prescinde dall'interiore adesione
. prestare fede in giudizio alcuno, o arbitrato, o fuor di giudizio, a
in giudizio alcuno, o arbitrato, o fuor di giudizio, a instrumento publico
alcuno né si possa a questi fare fede o lettere di legalità. d. battoli
: con esso tutte l'altre cauzioni o, come dicono, legalità, bisognevoli a
5. locuz. -agire, rimanere (o rientrare) nella legalità: comportarsi (
rientrare) nella legalità: comportarsi (o riprendere a comportarsi) in modo conforme
e pratico, legalitario (di un'ideologia o di un movimento politico-sociale).
-disus. riconoscere ufficialmente esatto un peso o una misura. p. neri,
partic., un'azione intrinsecamente illegittima o ingiusta, per lo più dopo che
, in partic., una situazione o un atto intrinsecamente illegittimo o ingiusto)
una situazione o un atto intrinsecamente illegittimo o ingiusto). carducci, iii-24-123:
pubblica autorità, da un ambascia- dorè o simile. 2. attribuzione di
di una formale legalità a una situazione o a un comportamento intrinsecamente illegittimo o ingiusto
situazione o a un comportamento intrinsecamente illegittimo o ingiusto, per lo più dopo che
: per un dritto di rappresaglia, o per tutte quelle ragioni per le
prima di essere congiunto alla barbara legalmente o almeno prima che il matrimonio fosse fatto
fu fiaccato. borgese, 1-284: prima o poi... ci sarebbe stato
significazione più generale, questo medesimo termine o vocabolo di dote abbraccia ogni provisione sufficiente
mantenimento overo alla conservazione di qualche stato o persona. 3. locuz.
pascoli, i-527: siete voi, o medici,... voi, proprio
del rosso, xxxvi- 151: o come quelle aspre piaghe diverse furo! /
borgese, 1-29: nessuno, cliente o collega, o presidente di comitato,
1-29: nessuno, cliente o collega, o presidente di comitato, aveva ormai diritto
per fine e per effetto di produrre o mantenere un rapporto di interdipendenza, di
fermo fondamento. castelvetro, 150: o è mal puntato il verso..
mal puntato il verso... o vi manca il legame. minturno, 176
esercita la funzione di intermediario fra due o più persone (o le tiene unite)
intermediario fra due o più persone (o le tiene unite). giamboni,
mio nero da ghiaccieto venga a desinare o ad ciena con essi voi.
che quello precedente non sia stato sciolto o dichiarato nullo). de luca,
. 10. archit. elemento o punto di connessione fra due o più
elemento o punto di connessione fra due o più parti architettoniche. palladio, 1-11
di fuori si coprirà con un procinto o fascia e cornice che circondi tutto l'edificio
manifesto non esser lui per variare sito o disposizione rispetto alla libra ab.
successione fluida delle battute, senza interruzioni o esitazioni, che gli attori conseguono grazie
ha la funzione di tenere unite due o più parti anatomiche. fasciculo di
reciproca corrispondenza, di stretta connessione materiale o morale, di concatenazione e correlazione logica
morale, di concatenazione e correlazione logica o sintattica. bembo, iii-214: 'or
chiarezza greca. 4. vincolo matrimoniale o di parentela, di benevolenza reciproca,
, di questi legamenti necessari, erano o colpa mia o mio fato. d'annunzio
legamenti necessari, erano o colpa mia o mio fato. d'annunzio, iii-1-798:
di tessuto connettivo fibroso che unisce due o più strutture anatomiche. -legamento anulare:
, ne'ligamenti e nei periostei o membrane che vestono i capi degli ossi.
con travi, ma però senza chiodi o legamenti di ferro. scamozzi, 2-55-17:
denominano alcune pietre di gran lunghezza, o larghezza con le quali usano di fermare,
.. infino in candia portate, o perduti i governi, o rotto l'albero
candia portate, o perduti i governi, o rotto l'albero, i legamenti sdrusciti
e inveterata affezione ipocondriaca congiunta con reumatismo o artritide vaga, occupante a vicenda quasi tutte
a seconda che si consolidano nell'aria o nell'acqua. 3. tess.
4. chim. uno degli atomi o dei gruppi atomici che, in un
tal caso il nome di legante monodentato, o con più atomi, e si chiama
, e si chiama allora legante polidentato o chetante. 5. metall. elemento
5. metall. elemento chimico, metallico o non metallico, che entra nella composizione
, lacci, al fine di congiungere o fermare, fissare, assicurare. -
tu vi leghi [alla rete] o legno o pietra, / che sia più
leghi [alla rete] o legno o pietra, / che sia più grave
la biforme fera. chiabrera, 1-10: o amorosa pace... / che
un prigioniero) con funi, catene o ceppi, al fine di ostacolarne i
in manica angusta a cui vermiglio / o cilestro velluto orni gli estremi.
una persona all'immobilità allacciandola con funi o catene a un punto ben fisso.
: leggi questa interchiusa e poi la lega o chiudi, e dàlia a p.
a roma, con le altre, o almen darle al primo. 8
e non sono mobili, come i nervi o corde, ma tengono affinità con loro
, impacciare; trattenere in soggezione fisica o morale; rendere moralmente schiavo; avere
moralmente schiavo; avere in proprio dominio o potere. - anche assol. dante
azione. gnoli, 1-319: riduci, o fiamma, questi fogli in cenere /
cuoio, diventa come il ferro; o la ghisa. -intorpidire i sensi
demon ch'a terra il tira, / o d'altra oppilazion che lega tomo,
a leggi tassative); vincolare moralmente o giuridicamente. - anche assol.
. 12. attrarre qualcuno (o 1'animo o i sensi) con
12. attrarre qualcuno (o 1'animo o i sensi) con la bontà,
e stretti / che non la sleghi morte o sepoltura. d. bartoli, 1-4-171
a nessuna donna. -accomunare due o più persone in un vincolo di simpatia
medesima ragione. guittone, xxix-202: o bono amore, s'el ti piace
, i-13: una simpatia, reale o immaginaria che fosse, mi legava ad una
quantità giusta. 13. dare o prendere come coniuge, unire in matrimonio
eduardo. 14. porre due o più oggetti, sia concreti sia astratti
. varchi, 22-51: tu [o dio] con proporzion certa e misura /
ogni periodo, anzi ogni inciso, contraddice o non si lega al precedente?
stregherie, di maniera che con guardi o con le parole essi legano gli uomini di
], iii-3-175: se conosci, o bacchide, qualche vecchia di queste tessale,
zaffirio a facciate piccole, la quale pietra o zaffirio e perla gli feci legare in
agric. fissare con giunchi, con salici o con altri rami flessibili il tronco della
con altri rami flessibili il tronco della vite o di piante affini al palo di sostegno
piante affini al palo di sostegno; intrecciare o fermare i tralci ai tralicci del filare
fermare i tralci ai tralicci del filare o del pergolato; regolare la direzione dei
loro. fiacchi, 223: quanta, o viti, per voi spesi fatica,
, per voi spesi fatica, / o sia nel verno, o quando il sirio
fatica, / o sia nel verno, o quando il sirio ardea! / or
-stringere in fascio i cesti della lattuga o di ortaggi affini affinché la parte interna
. ed edil. collegare fra loro due o più elementi architettonici; porre in contatto
più elementi architettonici; porre in contatto o in comunicazione fra loro due o più
contatto o in comunicazione fra loro due o più edifici o locali. -in partic
in comunicazione fra loro due o più edifici o locali. -in partic.: nella
facendo combaciare alternamente ciascuna pietra o mattone della fila superiore con due metà contigue
superiore con due metà contigue di pietre o mattoni della fila inferiore). savonarola
una di quelle strade buie dove tre o quattro archi di seguito legano insieme le
consistente, mediante l'aggiunta di farine o di altri ingredienti opportuni, una vivanda
altri ingredienti opportuni, una vivanda più o meno liquida. artusi, 317:
]: 'legare 'indica che due o più suoni successivi debbono legarsi insieme senza
. serrare fortemente con spago una pagina o alcune righe di composizione tipografica, per
tipografica, per poterle togliere dal vantaggio o dalla balestra senza che si scompiglino.
: v. salame. -legare conoscenza o amicizia con qualcuno: entrare in rapporti
con qualcuno: entrare in rapporti più o meno intimi con lui. g.
mattino bevendo e giocando. -legare conversazione o discorso con qualcuno: intrattenersi a parlare
. 2. -legare le mani (o mani e piedi) a qualcuno;
13. -legala bene e lasciala andare o trarre: accomoda nel modo migliore le
qualcosa a qualcuno per mezzo di un legato o, in genere, mediante disposizione testamentaria
il loro pervenisse a'suoi congiunti, o a'suoi consorti, legavano alla detta
. nievo, 1-474: gli avi remoti o per avarizia o per orgoglio o per
: gli avi remoti o per avarizia o per orgoglio o per accidia aveano legato al
remoti o per avarizia o per orgoglio o per accidia aveano legato al loro ultimo
ha legato la natura, può eccedere o difettare nella misura di questi o di quelli
può eccedere o difettare nella misura di questi o di quelli, ma ciascun uomo ne
gli è nota la morte del testatore, o, nel caso di testamento olografo o
o, nel caso di testamento olografo o segreto, dopo la pubblicazione comunica resistenza
e legatari di cui conosce il domicilio o la residenza. 2. per
2. per estens. chi ha ricevuto o sta per ricevere un beneficio; chi
è animato da speranza per benefici attesi o da riconoscenza per benefici già ricevuti.
legati zio, agg. che appartiene o si riferisce alla figura o alla funzione
che appartiene o si riferisce alla figura o alla funzione di un legato (v.
persona,... ardisce mettere o mandare per detto fiume bisenzio legname in qualunque
2. tenuto stretto con funi, catene o ceppi, perché ne siano ostacolati i
, perché ne siano ostacolati i movimenti o impedita la fuga. latini,
e spaventate, / sanza sperar pertugio o e litropia: / con serpi le
camicione] un anteo rispetto a nembrotto o qualunque altro dei giganti legati e muti
che a ricercare una stessa lettera nella prima o nell'ultima riga la trovi identica.
la traduzione si dee fare in verso sciolto o legato. tasso, i-191: iacopo
1-iv-95: l'endecasillabo sciolto non istorpia o snerva le idee, come il legato dalla
. pallavicino, 8-53: chi scrive o legato o sciolto senza acutezza, s'
pallavicino, 8-53: chi scrive o legato o sciolto senza acutezza, s'intitola virgiliano
sciolto senza acutezza, s'intitola virgiliano o ciceroniano. -strutturato, costruito,
stanchezza, sia per mancanza di allenamento o di preparazione (un atleta).
simili proibizioni. 9. unito o accomunato a qualcuno da un vincolo di
di amore, di affinità spirituale (o, anche, in vista di uno scopo
; la fortuna ci tiene tutti legati o per un verso o per un altro.
tiene tutti legati o per un verso o per un altro. carducci, ii-10-275
quel non so che di necessaria obbedienza o di minor franchezza, alle quali sogliono essere
10. che si trova, con qualcuno o qualcosa, in rapporto di armoniosa corrispondenza
pasta composta d'ugual peso d'oro o d'argento fino legato con altri metalli
una calamita, lavorata a figura rotonda o quasi rotonda, non maggiore d'un
20. arald. avvinto da cordoni o nastri (un emblema, una figura
il pentagramma, che prescrive di suonare o cantare, ove sia possibile, in tale
esecutiva e di evitare accentuazioni, attacchi o stacchi troppo bruschi, rispettivamente dopo le
bassi, dovranno questi formarsi di due o tre note, al più ribattute o legate
due o tre note, al più ribattute o legate in guisa di pedale, avvertendo
occorressi, cera con polvere di fucina, o vero stucco fatto con pecegreca, dove
con pecegreca, dove andassino pietre o diamanti legati in aria. -essere legato
erede e detto legatario od onorato) uno o più beni determinati; il bene stesso
dice dalla legge una donazione, fatta o lasciata dal defonto, da doversi pagare
del fabbisogno per vivere, in natura o in denaro) a favore del legatario,
del legatario, sua vita naturai durante o per un certo periodo di tempo (
sotto forma di prestazioni periodiche di denaro o di beni in natura. codice civile
ha lo scopo di adempiere, permanentemente o per lungo tempo dopo la morte del
del testatore, a una finalità religiosa o filantropica, come la celebrazione di messe
mondo classico, rappresentante di uno stato o di un sovrano, inviato temporaneamente,
genti altresì, quando aspettano il re o alcuno grande legato, si fanno grande apparecchiamento
, legato imperiale, ecc.) o a comandare le legioni in esse stanziate
incaricato del comando di un distaccamento militare o di una città o fortezza).
un distaccamento militare o di una città o fortezza). latini, 3-29:
siria. 3. legato apostolico o pontificio (anche semplicemente legato):
per lo più, il titolo di nunzio o internunzio). -anche: al tempo
rappresentante dell'autorità politica centrale presso regioni o città dello stato pontificio che godevano di
gnuoli se non preferirebbero ubbidire a leggi buone o cattive... piuttosto che all'
legati, vice legati, delegati, o che so io? carducci, iii25-
-dir. canon. legato a latere (o de latere): cardinale inviato dal
io non avessi a esser poi testimone o avessici qualche briga: costui si vede
ecco la cedola, balordo! / o portala alla corte ». egli la piglia
, 1443: forte legate le manne, o legatori. 2. che riunisce
legatori. 2. che riunisce o mette insieme; unificatore. b.
che un calzolaio, un legatore di libri o una modista possano aprir bottega e mettere
ai pali di sostegno i tralci delle viti o i fusti di piante erbacee rampicanti.
libri. -anche: stabilimento, reparto o laboratorio dove si effettuano le varie fasi
l'essere legato; applicazione di uno o più elementi atti a tenere legato,
a tenere legato, unito, connesso o chiuso un oggetto; legame, allacciatura
. -in senso concreto: la materia o l'elemento con cui si lega;
armadura ordinaria, si cerchi di legname o di più legature di fili di ferro
di più legature di fili di ferro o di funi, e la stregnete bene.
, iii-216: legatolo bene con uno spago o simile legatura, il cavano [il
ad alcune delle prime li reputa in legatura o in colore. capellano volgar.,
tutto, come si dimostra per una legatura o commission di pezzo congiunto malfatta. piccolomini
, maestà. 6. disposizione sintattica o grammaticale; costruzione. - anche:
cattaneo, iii-131: dalla legatura di due o tre giorni istupiditi i nervi non posson
, 2-41: presentarsi ad un mercato, o per vendere o per comprare, e
ad un mercato, o per vendere o per comprare, e sentirsi dire né l'
-con uso improprio: unione di due o più lettere, tipica delle epigrafi latine
carattere in cui sono fuse insieme due o più lettere; logotipo. -anche: punzone
, il modo di legare un volume o un fascicolo attraverso le varie operazioni di
, indorsatura, raffilatura, doratura (o coloratura), incartonatura, copritura e
volume. -legatura d'amatore (o da bibliofilo): per cui il
, copertina in pelle decorata in oro o a secco, dorso con nervature,
l'intero volume. -legatura rustica (o in brossura): ottenuta con una semplice
copertina di carta. -mezza legatura (o legatura in mezza pelle, in mezza
. marin. unione di due cavi, o di due tratti dello stesso cavo,
avvolgendoli con una sergola, un merlino o un lezzino, a seconda della resistenza
secondaria, con pezzi di sfilaccia, o di morselli, p. e. ai
p. e. ai fili dei paranchi o delle can- delizze, quando si trasportano
precedenti, quando con altre cime, o colle istesse, sia ripassata due volte
. mus. linea arcuata, situata sopra o sotto le note, eventualmente anche nel
segnate da indicazioni di « staccato » o di « tenuto » e collegante sempre
di cui due consecutive hanno altezza diversa o sono collegate da legatura di valore,
contrassegnate da indicazioni di « staccato » o di « tenuto », indica che
contrassegnate da segni di « staccato » o di « tenuto », di altezza uguale
di « tenuto », di altezza uguale o diversa, indica che esse devono essere
devono essere eseguite nella stessa arcata, o in un'unica emissione di fiato. -anche
, figurazione che riuniva in gruppi due o più note poste sulla stessa sillaba o
o più note poste sulla stessa sillaba o su un frammento distinto (e tale
la legatura è una certa colli- gazione o congiunzione di due overo più semplici figure
semplici figure cantabili; fatta con tratti o lineamenti convenienti... ogni legatura
doni, iii-27: quella che poco o niente usa sincope e legature, si dirà
, chiudendo finalmente con minuetto, gavotta o giga nuovamente in terza maggiore, e
era nell'antica musica l'insieme di due o più note quadrate od oblique, che
una stessa sillaba; le quali congiungevansi o mettendole a contatto, se procedevan di
contatto, se procedevan di grado, o mediante una piccola linea, se altrimenti
; il quale variava secondo che ascendevano o discendevano, secondoché erano o non erano
che ascendevano o discendevano, secondoché erano o non erano caudate, secondo che le
a destra od a sinistra, ascendenti o discendenti, ecc....
a provocare la paralisi di un arto o il blocco di una facoltà fisica (e
hanno efficacia veruna qualunque parole dette, o portate addosso scritte per modo di brieve
addosso scritte per modo di brieve o d'altra legatura. dolce, 6-46:
ciò non avviene per numero di anni o per debilezza di complessione, ma per molti
legazìa1, sf. stor. ufficio o prerogativa del re di sicilia (detta
di sicilia (detta comunemente legazia apostolica o, anche, regia legazia siculo) comportante
. anche: tribunale della legazia, o della regia monarchia. ivi le cause
tutto il regno al diritto di nomina o proposta nella collazione dei benefici maggiori.
il suo essere sciolto, se non potere o essere permesso di seducere? vasari,
prerogativa di ogni principe, stato sovrano o altro ente soggetto di diritto internazionale)
-messaggio, comunicazione trasmessi mediante un legato o riferiti da un legato. -pubblicare una
cui il potere sovrano dello stato (o, in genere, il supremo organo deliberativo
supremo organo deliberativo di una comunità politica o di altra comunità dotata di indipendenza o
o di altra comunità dotata di indipendenza o di autonomia, come la chiesa)
pone in essere nuove norme giuridiche, o modifica o estingue norme giuridiche vigenti;
essere nuove norme giuridiche, o modifica o estingue norme giuridiche vigenti; norma giuridica
norme giuridiche vigenti; norma giuridica (o complesso, più o meno coordinato,
norma giuridica (o complesso, più o meno coordinato, di norme giuridiche)
e astratto { legge in senso formale o legge formale; cfr. anche formale2
pena a ciascuno che di pace, tregua o concordia alcuna ragiona, per insino a
senatusconsulti furono una specie di leggi volanti o temporarie. balbo, 5-193: la '
; non vi sono leggi immutabili, o piuttosto ogni legge è immutabile, salvoché col
, come quelle derivanti dalla volontà divina o dalla natura (onde la comune definizione
come comando, imperio, volontà pubblica o generale, volontà del sovrano, di
leggi d'abisso così rotte? / o è mutato in ciel novo consiglio, /
le leggi e discipline, col timor o altro affetto che muovono, mostran un
per esse e dichiarandosi che la tale o la tal cosa dee farsi dagli uomini
, che ci mostri quel che si dee o no fare, ed un motivo che
superiore che obbliga un inferiore a fare o ad ommettere qualche cosa, secondo l'
volitivo che ha per contenuto una serie o classe di azioni. -rileva il valore
cui gli atti legislativi dello stato sono o dovrebbero essere dotati. giamboni, 8-ii-43
seconda che è emanata dal potere costituente o dal potere legislativo dello stato (negli
-legge statale, regionale, provinciale o, disus., municipale: a
dallo stato, oppure da una regione o da una provincia o da un comune
oppure da una regione o da una provincia o da un comune godenti di particolare autonomia
particolare autonomia. -legge federale, statale o cantonale: a seconda che, in
, sia emanata dal potere legislativo federale o da quello di uno degli stati membri
membri (cantoni). -legge ecclesiastica o canonica: emanata dall'autorità ecclesiastica (
sovrana: quella emanata da un principe o stato sovrano. compagni, 2-20:
, e utili, quando conferiscono al bene o di tutta la nazione, o della
bene o di tutta la nazione, o della maggior sua parte: e per lo
nota anche come legge elettorale maggioritaria, o, dal nome del ministro proponente,
per scritto; raccolta di norme giuridiche o di scritti giurisprudenziali assunti con il valore
normativi (e ciascuno di tali corpi o raccolte ha per lo più una propria
, religiosa: legge in senso materiale o legge materiale). -legge generale o
o legge materiale). -legge generale o comune: quella che regola in via
un principio generale, una determinata situazione o materia. -legge eccezionale: v.
princìpi giuridici propri di una determinata civiltà o età storica, sia come ordinamento giuridico
fortezza, nessuna legge, nessuna ragione o buona usanza potrà guardare nostro stato.
quali in effetto provengono dalla legge positiva o umana, ma si dicono così riguardando la
che sia totalmente nuova ordinazione del popolo o del principe, ma che nasca o
o del principe, ma che nasca o dall'istinto e ragione naturale, come
, 1-98: la legge scritta, o sia la legge morta, si usa oggidì
sia al diritto di una determinata società o età storica, sia a determinati complessi
-disus. leggi civili, leggi politiche (o fondamentali o costituzionali): diritto privato
civili, leggi politiche (o fondamentali o costituzionali): diritto privato, diritto
): diritto privato, diritto pubblico o costituzionale. pagano, iii-186: egli
che le leggi civili sin qui divisate o sono relative all'ordine publico ed alla costituzione
quelle che formano il publico diritto: o sono le custodi e vindici de'dritti de'
sopra le classi diverse dei cittadini, o a dir meglio lo stato delle cose e
chi mi ragioni più d'anguille / o d'altro pesce che non abbia scaglie:
come la famiglia (legge familiare) o la cosiddetta 'società civile '(supposta
instaurarsi del potere politico: legge sociale o, disus., legge di società)
, e stava lì aspettando di crepare o guarire. agli indigeni piangeva l'anima
mandarlo a studio a padova, per imparare o la medicina o la legge, secondo
padova, per imparare o la medicina o la legge, secondo il suo genio.
immobile in parigi il supremo giudicio feudale o parlamento del regno. carducci, iii-21-137:
rilevare quel che nel detto da lui era o inesatto o meno esatto, e la
nel detto da lui era o inesatto o meno esatto, e la incompetenza in lui
stesse inesattezze risultava, a far giudizi o proposte su i modi di riordinare gli
come le donne fiorentine, senza studiare o apparare leggi, hanno vinto e confuso
che regolano la condotta umana, poste o derivanti (o considerate come poste o
la condotta umana, poste o derivanti (o considerate come poste o derivanti) da
o derivanti (o considerate come poste o derivanti) da un'entità superiore (
derivanti) da un'entità superiore (o suprema, divina) per lo più concepita
la natura (legge divina naturale) o attraverso la rivelazione (legge divina rivelata
attraverso la rivelazione (legge divina rivelata o positiva) ', diritto divino.
aver sito, / se non come tristizia o sete o fame: / ché per
, / se non come tristizia o sete o fame: / ché per ettema legge
di stato? bandirti, 2-i-105: o sia ciò perché in perseguitare chi contravviene
si dia indizio di maggiore zelo, o perché il perseguitare i ladri e facinorosi
e facinorosi non sia di ugual profitto o sia eziandio più pericoloso. pagano,
pagano, 1-320: la legge umana o positiva vien così detta...
amore. / una traccia mostraci [o dio] di giustizia. / la tua
e in tale accezione la legge, o legge scritta, come concetto fondamentale della
e analogamente si contrappone la legge antica o vecchia o di mosè, cioè la
si contrappone la legge antica o vecchia o di mosè, cioè la religione vetero-testamentaria
la religione vetero-testamentaria, alla legge nuova o evangelica, cioè alla religione neo-testamentaria).
che io sia venuto per isciogliere la legge o i profeti: non son venuto per
legge del signore, legge di cristo o di gesù: la religione cristiana (considerata
di chi fa parte di tale civiltà o comunità, derivante dall'adesione alla confessione
confessione religiosa). rinaldo d'aquino o rugieri d'amici o giacomo da lentini,
rinaldo d'aquino o rugieri d'amici o giacomo da lentini, 409: come
ognun quivi, di qualunque sorte, / o sia cristiano o d'altra legge sia
di qualunque sorte, / o sia cristiano o d'altra legge sia, / dentro
solo io riconosco. armida elegge, / o la cristiana o l'idolatra sia,
. armida elegge, / o la cristiana o l'idolatra sia, / null'altra
dette, rispettivamente, legge cristiana (o anche, come espressione di rispetto,
, legge giudaica, legge maomettana (o di maometto, pagana, saracena).
delle tre leggi tu reputi la verace, o la giudaica o la saracina o la
reputi la verace, o la giudaica o la saracina o la cristiana. collenuccio,
, o la giudaica o la saracina o la cristiana. collenuccio, 32: i
dirla apertamente e con tutta la forza o in bene o in male. rosmini,
con tutta la forza o in bene o in male. rosmini, xxi-23:
concepite spesso come aventi un fondamento religioso o metafisico, e comunque come vincolanti in
ch'ella è duplice; poiché ella o è una 1 pura essenza morale oggettiva e
essenza morale oggettiva e impersonale ', o è una 'forma subiettiva che perfeziona il
valori etici, etico-culturali, etico-affettivi o sociali (e si usa per lo più
oggettivi immanenti nella natura stessa dell'attività o dell'opera considerata), -anche:
ii-273: l'arte del dire, o libera o sotto le leggi del metro,
l'arte del dire, o libera o sotto le leggi del metro, non fece
di quelle poesie che si dimandorono leggi o nomi aulodici, perch'erano cantati ad
estens., di un corpo politico o di qualunque essere concepito come dotato di
. 14. guida, direzione politico-istituzionale o, per estens., morale,
severo di procedere secondo leggi più rigide o fuor delle leggi, nei veri 0
nuova legge non ti toglie / memoria o uso a l'amoroso canto / che mi
col sangue: che qualunque / donna o donzella abbia la fè d'amore,
amore, / come che sia, contaminata o rotta, / s'altri per lei
legge, tutto quello che egli diceva o comandava loro. tasso, 20-136:
cenno. b. corsini, 15-10: o dolce anima mia, /..
, legame di natura giuridica, morale o affettiva. boccaccio, i-157: pregai
di serva fatta libera, passa [o vedova] dalla carne allo spirito per
necessità, un determinato fenomeno naturale, o, in genere, un qualsiasi aspetto
naturale del concetto di ordine come diritto o giustizia, proprio del mondo umano,
umano, mediante una relazione di equivalenza o di analogia fra il concetto normativo,
, nell'ambito di una concezione religiosa o metafisica dell'universo comegovernato da un'unica
universo comegovernato da un'unica forza trascendente o immanente). dante, conv.
legge delle stelle. leonardo, 2-461: o mirabile necessità, tu con somma e
mondo. -legge umana, legge naturale o della natura: a seconda che governa
: a seconda che governa l'uomo o la realtà naturale. dante, purg
sono modellate sul metodo delle prime) o fra entità astratte, concettuali (nell'
sono le predilette abitudini dell'animo, o le più comuni e frequenti, possiamo giudicare
argutamente il croce, di monismo pluralistico o di quantità qualitativa. -legge della natura
di quantità qualitativa. -legge della natura o naturale (anche al plur. leggi
leggi le così dette leggi della natura o leggi naturalistiche, semplici enunciati di relazioni
che trascende le possibilità umane di dominio o di controllo; principio costante in base
fra il cielo e la terra sia antagonismo o divorzio. non è vero che,
e della materia? -legge d'amore o amorosa, leggi d'amore o amorose
d'amore o amorosa, leggi d'amore o amorose: l'impulso, le forze
, regolato; secondo un certo principio o criterio. tasso, 3-2: gli
, mettere, porre, prescrivere legge o leggi: emanare provvedimenti legislativi, costituire
: chi pon freno a li amanti, o dà lor legge? boccaccio, i-330
estinto, / chi legge mi prescriva o tenga a freno. maggi, 60:
legge: essere obbligatorio secondo la coscienza o secondo il diritto; essere stabilito,
, appartenere al mondo della malavita (o ad altro gruppo sociale o particolare,
della malavita (o ad altro gruppo sociale o particolare,
vincolante; essere fonte di obblighi morali o giuridici. cavalca, 9-333: li
/ che solo crede verità vedere, / o egli è superbo o leggiero, se
verità vedere, / o egli è superbo o leggiero, se elegge; / perché
, e veder quelle che contengono ragione o vero inducono legge, e porre nello
leggi: stabilire una norma giuridica (o altra regola di condotta sociale);
, 4-65: dirò che fu ingiusto o che fu matto / chi fece prima li
la forza pubblica enuncia formalmente un ordine o con cui la pubblica autorità emana determinati
pubblica autorità. -mettere (o essere) fuori legge, o fuori dalla
-mettere (o essere) fuori legge, o fuori dalla legge-, escludere, distrarre
; privare della legge: dichiarare (o essere dichiarato) illegale; privare (
essere dichiarato) illegale; privare (o essere privato) dei diritti civili; mettere
) dei diritti civili; mettere (o essere messo) al bando. livio
... pretendere che operi così o così. es.: * io non
ribellarsi all'autorità; rifiutare qualsiasi freno o disciplina. c. i. frugoni
pezzi di cannone. -prendere legge o per legge: assumere come regola generale
altro che un vero e formale estratto o spoglio dell'opera grande di dionigi,
/ e vanno i venti senza legge o freno, / ogni nocchiero, di
secondo il diritto di una determinata nazione o gruppo etnico-culturale a cui si appartiene.
.., ma dallo avere più o meno rispetto alle leggi, dentro alle
e disporla non solo a non amarlo o prenderlo per marito, ma di farlo,
per degno di questo luogo riconosce le polleci o lettere di coloro che van da questo
una settimana: a sottolineare una vera o presunta volubilità di quelle popolazioni e l'
, della vita di un santo o della morte di un martire, arricchita di
si denominarono in prima quelle narrazioni speciali o di martiri o di miracoli o d'
in prima quelle narrazioni speciali o di martiri o di miracoli o d'altre opere edificanti
speciali o di martiri o di miracoli o d'altre opere edificanti. ungaretti, xi-34
opera latina di jacopo da varagine (o da varazze), composta fra il 1255
2. racconto fantastico di fatti immaginari o di avvenimenti molto lontani nel tempo,
, alterati e abbelliti dalla fantasia popolare o dall'invenzione poetica; mito, saga
tradizione. cattaneo, v-3-192: le 'saghe'o leggende degli asi contengono una cosmogonia affatto
facendoli naufragare. 3. celebrazione o narrazione condotta epicamente di eventi storici particolarmente
né ferirlo. -voce (più o meno infondata). papini, x-1-789
animo sono amatori delle brevi leggende, o da coloro che per tema di spesa,
diventare cortigiano. gelli, 17-67: o vadinsi a vergognare i cristiani, che
che insegnon leggere a i loro figliuoli o in su le lettere di mercanzia o
o in su le lettere di mercanzia o in su certe leggende da non poter impararvi
leggiadria la leggenda della chiesa vostra, o cittadini. savinio, 3-14: un
. numism. insieme di parole, intere o abbreviate, e di numeri, disposto
circolo lungo l'orlo del disco (o sul contorno) delle monete e delle
il quattro cavalli, il sei cavalli o sia tomese,... il nove
per lo più in una medaglia o moneta, è uno dei sensi del fr
'. 8. arald. vocabolo o motto posto in un'arme. bucini
alla forma del fondo uniforme, variegato o tratteggiato, sul quale la composizione verrà
10. mus. brano vocale o strumentale di carattere epico-lirico, il cui
epico-lirico, il cui soggetto (testo o programma) si ispira per lo più
pare che egli abbi beuta sangue di drago o pasciutosi di camaleonti. nannini [epistole
. tose. disus. chi narra o canta o vende leggende; cantastorie.
. disus. chi narra o canta o vende leggende; cantastorie.
ricevino nelli spedali, artisti, bottegai o gente del paese, né vagabondi, cantimbanchi
proprio, che si riferisce alla leggenda o a una leggenda; che contiene una
contiene una leggenda; che ha la forma o lo stile delle leggende (uno scritto
un racconto); che è o che potrebbe costituire il soggetto di una
dire * da leggenda, di leggenda'o simili. carducci, iii-14-341: non gli
vera. 2. che è o potrebbe essere protagonista di una leggenda (
. b. niccolini, se disse cotesto o nulla di simile, non apparisce chiaro
boccaccio, iv-108: ma tu, o santissima pietà, abitante ne'dilicati petti
: ai leggenti non puote arrecare utile o piacere alcuno. castelvetro, 81:
persone che vivono campando con espedienti più o meno onesti; teppaglia. -per estens
'leggèra '. anche * liggèra 'o 'lingèra '. la miseria (
con la vista ciò che è scritto o stampato, in modo da distinguere i
dalle lettere, per unirli poi (o mentalmente o a viva voce) in sillabe
, per unirli poi (o mentalmente o a viva voce) in sillabe, in
e frasi attraverso i caratteri della scrittura o della stampa. -anche: prendere conoscenza
-in partic.: dare in lettura libri o giornali, metterli sul mercato.
[s. v.]: 'leggere o no il greco, il sanscrito '
lo più: tramandarsi, trovarsi scritto o stampato, ecc.). — anche
! idem, inf., 14-17: o vendetta di dio, quanto tu dei
, oda; e sia busia / o vero e ciò che parlo e ciò che
boccaccio, i-138: e tu, o giunone santissima,... fa che
, 1-165: qualunche altro che legierà o legiere udirà quello che qui apresso scrivo,
piglia alcuna difesa, quantunche ragionevole sia o possa essere. testi non toscani,
, ii-854: se cosa udisti / o leggesti al mattino onde tu possa / gloria
un rapporto; commentare pubblicamente un testo o un autore. dante, par.
latino antico con un altro più grossolano o meglio con vocaboli italiani a desinenze latine.
ch'il ferro e 'l fuoco affina'. o così: 4 l'altra è porzia
schizzo della trama da seguire nella tessitura o nel ricamo. spettacoli della natura [
uno strumento; eseguire valendosi dello spartito o della partitura. - anche assol.
e scioltezza, senza averlo mai interpretato o studiato in precedenza. v. galilei
allora chiamasi * leggere a vista 'o 'a prima vista '. 14
vista '. 14. intendere (o cercare di intendere) al di là
i segni tracciati su una carta geografica o topografica; spiegare, decifrare (un
prima di accettare l'invito dell'avversario o di rilanciare). 17. tipogr
evitare omissioni di parole, di frasi o di righe. -leggere in piombo: correggere
tecnica della registrazione, riprodurre, direttamente o mediante un traduttore elettrosonoro, i suoni
alla lettura di una sceneggiatura la (o una) corrispondente traduzione in immagini.
a leg- giare l'inquisitori quattro, o tre, de fratelli almeno per un
, lasciarsi leggere: riuscire scrittore (o scritto) chiaro, interessante, attraente,
: 'lasciarsi leggere ', essere scritto o scrittore comportabile. 'non si lascia
d'un lettore. -insegnare (o imparare, apprendere) a leggere:
apprendere) a leggere: avviare (o essere avviato) all'esercizio della lettura
'. -leggere a senso o senza senso: dimostrando, o no
senso o senza senso: dimostrando, o no, di comprendere e sforzandosi, o
o no, di comprendere e sforzandosi, o no, di far comprendere a chi
a senso, senza senso', facendo o no intendere d'avere inteso quel che si
v. vita. -leggere le carte o la mano: presumere o pretendere di
-leggere le carte o la mano: presumere o pretendere di riuscire a conoscere fatti ignoti
pretendere di riuscire a conoscere fatti ignoti o eventi futuri in base a una determinata
futuri in base a una determinata disposizione o successione delle carte da gioco o alla
disposizione o successione delle carte da gioco o alla forma delle linee che si trovano
di tristezza. lucini, 8-134: o mio biondo signore / oltre all'occhio
leggersi i pensieri. -mandare (o andare) qualcosa a leggere: impegnarla
) qualcosa a leggere: impegnarla (o essere impegnata) al monte di pietà.
v.]: 'non si legge', o punto, o male. 'questo
: 'non si legge', o punto, o male. 'questo non lo leggo
decifrare. -porre, mettere (o stare) a leggere: mandare (
stare) a leggere: mandare (o trovarsi) a imparare i primi elementi del
principesse d'allora? -sapere o poter leggere in cattedra: eccellere per
in cattedra: eccellere per profonda dottrina o per vasta esperienza. galiini, 167
in ciò si fosse peccato per ignoranza o per leggierenza. = var. di
andare al fondo la tavoletta d'ebano o la sottil falda d'oro, quando
semplici non potrem mai trovare, se non o gravi o leggieri, che per linea
potrem mai trovare, se non o gravi o leggieri, che per linea retta si
monete diminuite di peso, tosate (o svalutate). g. r.
che volasse, una saetta, / o se altra cosa va con maggior fretta.
interpretazione grave, offensiva delle parole scritte o stampate. 10. scarsa consistenza
bambino, di fronte a lei sul tram o trotterellante dietro la mamma in mezzo al
però assai più di tutti i commentari, o almeno guideranno a vederne la leggerezza.
, 2-271: l'accostarsi con le scritture o lo scostarsi dalla lingua del popolo non
. c., 4-5-1: 'della malagevolezza o leggerezza di vertude '. assai avemo
diremo se operazione secondo virtù è malagevole o leggiere. cavalca, 9-15: la
di linguaggio e di stile; sobrietà o essenzialità di espressione. robbio di san
, insulso. -anche: condotta più o meno scostumata o scorretta; libertinaggio,
-anche: condotta più o meno scostumata o scorretta; libertinaggio, licenziosità. bisticci
, dolce e piacevole, senza leggerezza o viltà alcuna. de'santi, 13-iii-179
gorgheggiare, che loro sembra una leggerezza o allegria da pazzo. f. m
il colore con prestezza e precisione, o di stenderlo in giusta misura. la
20. locuz. -con o per leggerezza: sconsideratamente, imprudentemente;
scaltra leggerezza, in gracili motivi floreali o in linee che seguono il frastaglio complicato delle
trine marmoree. -dare in leggerezza o in leggerezze: abbandonarsi ad atti inconsulti
, sf. ant. leggerezza, atto o gesto frivolo. fatti
alleggiati, e però non mica di leggierità o carnale penseia elli non aenpiè punto quello
veloce; senza sentire il peso o la fatica. dante, inf
. 2. indossando vestiti leggeri o anche di poco valore; trovandosi avvolto
anche di poco valore; trovandosi avvolto o coperto in drappi sottili (una persona
con drappi leggeri, cucito con filo o con punti sottili (un indumento).
in capo di panno nero scempia, o di rascia, leggerissimamente soppannata. a
: involte le ferule mediocremente intorno di lana o di stoppa, si porranno d'intorno
guarire facilmente (con riferimento a malattie o ferite). documenti della milizia italiana
crudeltade di tanto misfatto sia stata in roma o almeno che non ne sia stata fatta
lusinga, per uno poco di utilità o di qualche male amore. dante, vita
15. ant. impunemente; con poco o nessun danno; sopportabilmente. fra
. che si distingue per una più o meno notevole esiguità di peso; che
che, per le sue condizioni qualitative o quantitative, pesa poco (ed è
: canzon, né 'n leggier carta o 'n fragil cera, / né 'n scorza
-in partic.: che non è (o, meglio, non pare) soggetto
aria, bisogna che sia più grieve o leggeri; se fia più grieve caderà in
alzato, / se incontra ferro acuto o acuto legno, / si vede ricader
di foggia alquanto inusitata. -vestito o coperto leggermente; alleggerito di indumenti o
o coperto leggermente; alleggerito di indumenti o di armi. cenni? da la
di qua leggieri d'avere. o. vecchi, lxv-184: l'opre sue
che cannuccie, s'affittavano in perpetuo o a longhissimo tempo per leggerissima pensione.
: l'infusione di limatura di ferro o in vino o in acqua d'ordinaria bevanda
di limatura di ferro o in vino o in acqua d'ordinaria bevanda si crede
. -non gravato da eccesso di cibi o di bevande (una persona).
uno di quei vini leggeri, bianchi o rosati, che devono bersi sul luogo,
tutta nel mezo e postole sopra olio o brodo di carne, l'inghiot- tono
condannare qualche leggerissimo emolliente di rado usato o i lavativi. 11. sommesso
i pittori quei leggerissimi tocchi di penna o matita, con i quali accennano i
diventati lucidi. 14. che sale o scende a poco a poco, impercettibilmente
ha [l'aria] dal sole o dall'ombra, dal caldo o dal freddo
dal sole o dall'ombra, dal caldo o dal freddo, siccome anche per essere
anche per essere aperta e libera, o ingombrata da nuvoli o gravata di nebbia
e libera, o ingombrata da nuvoli o gravata di nebbia, si fa più rara
gravata di nebbia, si fa più rara o più densa, e sì più leggiera
più densa, e sì più leggiera o pesante. targioni tozzetti, 11-2-515:
lato. -affetto da una malattia o da un disturbo non grave (una
gli omeri, / non nel petto o ne'fianchi. -dove? spacciala; /
scherzo con lui. bernari, 4-239: o non dovevi tornare indietro o tornando dovevi
4-239: o non dovevi tornare indietro o tornando dovevi dir tutto. ora ti sentiresti
volta che uno crede quello che non debbe o male finge quello che vuole persuadere,
in altri! -incapace di pensare profondamente o di agire coerentemente; superficiale.
il temperamento leggiero... ignora o dimentica l'esistenza del dolore e del travaglio
l'esistenza del dolore e del travaglio o gira alle loro spalle. stuparich, 5-461
non so se io me la chiamo leggère o d'intendimento mendichissima, si diè ad
nei casi... di individui ipocondriaci o isterici o leggieri di cervello..
... di individui ipocondriaci o isterici o leggieri di cervello...,
: son queste cose nel principio, o figlio, / e finché non le trovi
'nvidia. tasso, 19-231: la torre o tosto renderassi o, come / altri
19-231: la torre o tosto renderassi o, come / altri no 'l vieti,
tua terra leggieri, e donagliene una o due volte l'anno: ciò sono
anno: ciò sono una bella spada o uno bello coltello, o sonagli da
una bella spada o uno bello coltello, o sonagli da falcone o d'altro uccello
bello coltello, o sonagli da falcone o d'altro uccello minore. alamanni, 6-22-105
più efficacia, e con meno altrui dolore o molestia, o con meno offesa
e con meno altrui dolore o molestia, o con meno offesa del corpo su
, e non sanno far male, o se il fanno, lo fanno molto leggiero
87: la neve che si scioglie (o città sospirata) / sull'iride improvvisa
che sì leggera / fussemi villania dire o fare; / sì fora ben, ma
terrena, pensata, / lecta, audita o trovata, / che non sia sol
... ch'io cerchi autorità sospette o leggiere, quando cito il professor tedesco
tratta argomenti facili, piacevoli, divertenti o anche frivoli (uno scritto, un'opera
ceselleremo insieme. -che scrive o esprime concetti futili in forma mediocre (
le nobili dalle basse ne'gravi modi o magnifiche da'leggieri o plebei. tasso,
ne'gravi modi o magnifiche da'leggieri o plebei. tasso, n-iii-621: dunque
2-80: di tali cose non hanno alcuna o leggieri notizia. redi, 16-iii-240:
non piglia / la gran corazza usata o le schiniere: / ne veste
uno dell'altro. -cavallo leggero o alla leggera: v. cavallo, n
vedette, cacciasommergibili, ecc.), o che ha protezione minima (incrociatori leggeri
-anche: che ha peso di carico o di zavorra alquanto limitato, e per
che, avendo poco peso di carico o di zavorra, rimane molto fuor d'
', diconsi in genere le velaccine o velacce, ed in specie i coltellacci.
oggetti che nel quadro mostrano della leggerezza o della trasparenza. così si dice '
, delle nuvole leggiere, ombre 'o 4 mezzetinte leggiere '. e nella
quelle che hanno l'apparenza della leggerezza o mostrano forme svelte: 4 una figura
che è costruito con materiali poco compatti o che presentano vuoti, o hanno spessore
poco compatti o che presentano vuoti, o hanno spessore minimo (un'opera muraria
moneta), tosato; che contiene o forma una lega di valore inferiore a
ch'alcuno le voglia spendere le tose o leggiere [monete]. b. davanzali
là. -indossando abiti che proteggono poco o vestendo lo stretto necessario. -anche:
del leggero: dimostrare leggerezza di mente o di carattere (una persona), scarsità
che, non avendo eminenza di pregio o difetto, non possono quasi essere, salvo
essere, salvo che scherzosamente, lodate o vituperate. -di leggeri, di leggero
leggieri essere offuscato dal velo dell'ignoranza o d'alcuna passione. battista, iii-
: indossare abiti di stoffa sottile, o corti, succinti. lippi, 2-55
, v-52: 4 fare il caso 'o 4 alcuna cosa leggiere ', è
gliele lascerò dare. -prendere qualcosa o qualcuno alla leggera: non dargli l'
alla leggera: non erano amorucci passeggeri o triviali. -sentirsi leggero: provare
, con elevatezza e genialità di concetti o di modi. -anche: con tono
e leggiadramente raccontino i lor casi, o vogliate isabella, ovvero olimpia, ovvero
isabella, ovvero olimpia, ovvero lidia o qualsivoglia altra. metastasio, 1-iv-665:
, 8-ii-89: qui dee osservarsi quella o onesta furberia o nobile sincerità d'al-
qui dee osservarsi quella o onesta furberia o nobile sincerità d'al- cuni i quali
una pallade atta a portare un cupido o una venere atta a produrre un marte
questa notte infelice? tasso, n-iii-740: o fronte già serena più del cielo,
ne la morte;... o maestà del volto, o leggiadria de le
... o maestà del volto, o leggiadria de le membra, o
o leggiadria de le membra, o gravità de'sembianti, o dolcezza de le
, o gravità de'sembianti, o dolcezza de le parole, o soavità
sembianti, o dolcezza de le parole, o soavità de'costumi, onde tante sì
riverente a le t'inchina, / o mia canzon meschina. 2. gentilezza
in lui. cino, iii-187-29: o gente senza alcuna cortesia, / la cui
valore ed ogni ben s'oblia; / o vii malizia, a te, perché
: per le piazze sarai la taglioni o la cerrito deila marmaglia; e se non
donna appagare, /... / o leggiadrie compiute, / io son colei
: dal secolo hai partita cortesia [o morte], /... /
nel maneggiar la lancia e la scimitarra, o per leggiadria nel cavalcare o per altra
scimitarra, o per leggiadria nel cavalcare o per altra simil qualità riguar- devoli.
e raffinata di stile nelle opere letterarie o artistiche; appropriata dolcezza di parole,
appropriata dolcezza di parole, di frasi o di modi. dante, x-20:
[tommaseo]: adunque ti mosse [o vegezio] a tanta leggiadria [a
non udito, che niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando,
, che niuna quantunque leggiadra o bella o gentil donna fosse, infermando, non
qual che egli si fosse, o giovane o altro. grigoni, xxxvii-88:
egli si fosse, o giovane o altro. grigoni, xxxvii-88: in vu'
: così costei, se scoccar guardo o riso / vergognosa talor leggiadra vuole,
giorno, i-204: or te questa, o signor, leggiadra schiera / trattenga al
velo. giusto de'conti, i-52: o man ligia- dra, ov'el mip
. m. zanotti, 1-8-72: o occhi almi e leggiadri, occhi divini.
... non curano di belletto o di che che sia, che le faccia
, 225-14: non cose umane, o vision mortale: / felice autumedon, felice
altr'esca. de jennaro, 145: o degna più che altrui portar corona,
, 3: mille merzé, o donna, o mio sostegno, / che
3: mille merzé, o donna, o mio sostegno, / che m'ài della
chiome baciate. saluzzo roero, 1-i-13: o collinetta,... /.
propri delle nostre arti, che i leggiadri o scelti della delicatezza degli scrittori. caporali
. si introducesse un medico, o vogliam dir un maestro da ricette, il
potresti /... / cantare o de'mortali o de'celesti / qualche leggiadra
.. / cantare o de'mortali o de'celesti / qualche leggiadra e ben intesa
arti liberali. petrarca, 289-12: o leggiadre arti, e lor effetti degni,
, 3-83: nessuna cosa che fosse comune o volgare e non altiera e leggiadra,
opre leggiadre. manfredi, i-38: o qual ti vedrem poi di gloria adorno /
ii-95: ha l'anima sul volto, o mai non seppe / contami- minarla di
(un gesto, un modo di agire o di comportarsi, un'abitudine, un
. l. gìustinian, 1-6: o costumi lizadri, / o capo d'oro
1-6: o costumi lizadri, / o capo d'oro, o viso pelegrino,
lizadri, / o capo d'oro, o viso pelegrino, / o dui begli
d'oro, o viso pelegrino, / o dui begli ochii ladri, / che
de tacque scriva. atanagi, xxxvi-182: o che leggiadri pensier, che sensi profondi
: quale ha delle vostre case, o romani, qual de'vostri palagi, le
dell'ignoto ricetto / d'ignoti abitatori, o del diurno / degli astri albergo,
sgrammaticatura / e qualche macchia d'olio o caffè e latte. moretti, iii-913:
: come tu vedi la tua figliuola o sirocchia o parente vedova leggiadra, dàlie
tu vedi la tua figliuola o sirocchia o parente vedova leggiadra, dàlie marito,