accettare. magalotti, 25-92: o quell'altra al crocifisso: 'qual vana
al crocifisso: 'qual vana speme, o qual'occulto inganno ', l'avresti insaccato
l'avresti insaccato per del petrarca sì o no? a. f. bertini,
guardar a terra e da insaccar legnate o un uomo da tener diritta la fronte e
convitto] sia un giacchio e un uccellare o paretaio, dove insaccano e s'invischiano
, dar degli uccelli nella ragna, o imborsarsi nelle reti dei 4 roccoli '.
a terra, per assestarne il contenuto o pigiarlo in modo da creare altro spazio
il buono e il cattivo, la perdita o l'entrata. 2. figur
. 3. famil. l'ammassarsi o il pigiarsi l'uno contro l'altro
; pigiato, ammassato in un sacco o in sacchi. m. villani
2. messo in un budello o in un involucro artificiale per farne salami
in un involucro artificiale per farne salami o salsicce (la carne, per lo
. che indossa indumenti (troppo larghi o talora troppo stretti) che rendono goffa
; imbussolato per un'estrazione a sorte o per una votazione (un nome,
che provvede a riempire, a mano o a macchina, sacchi di ogni tipo
, per lo più di piccola pezzatura o in polvere, per la vendita,
, per la vendita, il trasporto o timmagazzinamento. -insaccatore di salumi: chi
lo più suina, negli appositi budelli o involucri, per la produzione di insaccati.
concreto: la borsa contenente i nomi o i numeri imbussolati per l'estrazione a
entro egli, perocché sia sofficiente, o no, al servigio del comune, eglino
proteggerli da eventuali danni provocati da insetti o da malattie crittogamiche (e tale copertura
4 in sacris 'chi è o non è ancora ordinato sacerdote. ordinare
-anche scherz., con riferimento a fatti o eventi che si prolungano indefinitamente o vengono
fatti o eventi che si prolungano indefinitamente o vengono continuamente rinviati. insaettare,
nel significato di 4 rappresentare una commedia o uno spettacolo in anteprima, provarlo prima
di 4 saggiare la preziosità di un minerale o di un metallo pregiato \
/ che gli parve altro che vernaccia o amabile. -aggiustare, distribuire abilmente.
i corpi de'morti s'insalano, o vero s'ungono d'unguenti e ripongonsi in
. 4. figur. fare o dire qualcosa con intelligenza e avvedutezza;
, per amor tuo, insàio tanto o quanto il suo parlare fatuo. -far
gli antipasti, dove saranno le insalate o di lattuca o di mescolanze o di
, dove saranno le insalate o di lattuca o di mescolanze o di carotte o di
insalate o di lattuca o di mescolanze o di carotte o di cappari. cacciaconti,
lattuca o di mescolanze o di carotte o di cappari. cacciaconti, 2-10:
di cappari. cacciaconti, 2-10: o se tu vuoi pur far un'insalata /
, ecc. -insalata russa (o alla russa o all * italiana)
. -insalata russa (o alla russa o all * italiana): antipasto di
panzini, iv-339: 'insalata alla russa', o 'insalata russa '. per estensione conforme
condito con olio, sale, aceto o limone (un cibo, una vivanda)
ed acquosa tessitura, cotte nel brodo o altrimenti preparate ed anco crude condite in
tartufi del deserto si mangiano in insalata o fritti; senza essere lo stesso, il
spasso, fate a tirare l'arco o come dite agli ossi e non giucate
d'una insalata e d'una radice o simile cose. -fra l'arrosto
tutte le insalate: immischiarsi in cose o faccende estranee. v. borghini,
della sua erba) con sue annotazioni o dichiarazioni. -non essere all'insalata,
insalata. -non saper fare o raccogliere un'insalata: essere incapace di
un'insalata: essere incapace di cose o azioni facilissime, essere un buono a
siepicine di spigo, di timo o di maggiorana, entro le quali semina insalatuzze
testa una libidinuzza accademica, di strenne o altre sì fatte insalatuzze, vengono a
catino, per lo più di porcellana o di vetro, in cui si condisce
di vetro, in cui si condisce o si serve in tavola l'insalata.
bianchi cespi de la lattuga romana, o insalatine ricciolute tutte riccioli verdi. tecchi
a cocere con carne di castrone, o di porco, o carne insalata; e
carne di castrone, o di porco, o carne insalata; e mettivi dentro del
acqua naturalmente insalata si converte in sale o nelle saline con la forza del sole
saline con la forza del sole, o nelle caldaie, o pentole, o
forza del sole, o nelle caldaie, o pentole, o nelle fosse con la
, o nelle caldaie, o pentole, o nelle fosse con la forza del fuoco
sale proporzionata all'insalatura di detta carne o caci; dovranno [ecc.]
.]... i pastori, o insalatori di cacio, debbano dare la
sale proporzionata alla insalatura di detta carne o caci. marinetti, ii-224: l'insalatura
siri, 1-i-164: tutto si saria insaldato o assicurato con quei parentadi. =
insegnar nulla, tenevano a bada cinque o sei bambini. bacchetti, 2-v-602:
cioè acqua nella quale è stato stemprato amido o gomma. serao, 3-251: ella
-per estens. scherz. che indossa abiti o vesti inamidate (una persona).
irlanda, un milione e più di lavoratori o d'agricoltori patisce letteralmente la fame:
designa quelle industrie che producono esalazioni o materiali inquinanti, pericolosi per la salute
frachetta, 616: la salubrità o insalubrità di un sito si potrà intendere
potrà intendere... dalla salute buona o mala de'propri abitanti. a.
governi per ordinare ai possessori di asciugarle o cederle. cattaneo, vi-1-108: i
non riceve i rituali saluti di benvenuto o di congedo; che non viene salutato
a sinistra una guardata, / affinché, o sia lontana o lì vicina, /
guardata, / affinché, o sia lontana o lì vicina, / non vi resti
ant. che non può essere salvato o difeso o posto al sicuro. -anche
che non può essere salvato o difeso o posto al sicuro. -anche sostant.
inguaribile (una malattia, una ferita o, anche, una persona, un
: -ahi, dunque / insanabile, o caro, è questa piaga? -
4. incorreggibile (una persona o, anche, un difetto).
: a qualunque lato si riguardi, o a gli avi ed a'bisavi paterni o
o a gli avi ed a'bisavi paterni o a'materni, rispondono prencipi e duchi
un lato, in un lato, o più lati '. il 'da'si reca
il francese da tanti italiani abusato 'da'o 4 in un punto di vista ';
coppia di vertici consecutivi di un poligono o di una poligonale. leonardo, 2-145
cavalieri, 2-160: in ogni triangolo piano o sferico si può fingere per base qualunque
-linea retta che, nel cono circolare retto o obliquo, congiunge, lungo la superficie
ad il minimo, e gli altri maggiori o minori, secondoché sono o più prossimi
altri maggiori o minori, secondoché sono o più prossimi o più lontani dal massimo;
minori, secondoché sono o più prossimi o più lontani dal massimo; o uguali
prossimi o più lontani dal massimo; o uguali, se sieno equidistanti dal medesimo.
cono si può riguardare come una serie o aggregato di linee rette, che partono da
[retto]; l il lato, o sia la distanza del suo vertice da
, 8-vii-414: chi vuole in un quadrante o sestante, che al più averà il
che al più averà il lato di 3 o 4 braccia di lunghezza, assicurarsi nell'
lunghezza, assicurarsi nell'incidenza del perpendicolo o nel taglio della diottra di non si
della diottra di non si ingannare di dua o tre minuti?... ci
che si moltiplicano, si chiamano lati o radici. galanti, 1-ii-214: la versura
una superficie quadrata, la cui radice o sia lato è di 60 passi,
. 13. lato di coda (o lato di coda della scheda):
perforate. -lato di testa (o lato di testa della scheda): bordo
e la quarta i 4 lati 'o 4 membri dell'ottava '.
. 18. nella pesca, filo o tratto di filo interposto fra nodo e
sedile di marmo. -avere qualcuno o qualcosa dal proprio lato: averlo dalla
pare avere pochi rimedi. -da o di un buon lato: in base a
potendo comperarne [del grano] costà o poco o assai, lo facciate; se
[del grano] costà o poco o assai, lo facciate; se già non
lato ad me zenone. -da o dal lato di qualcuno: da parte sua
riguarda; per quanto spetta a lui o dipende da lui. dante, vita
. -da ogni lato, da o per tutti i lati: da ogni
i cavalier veniano a corte, / o dilettavano o solazzavano con quelle, /
cavalier veniano a corte, / o dilettavano o solazzavano con quelle, / dava lor
lato, dare lato e luogo a qualcuno o a qualcosa: arrendersi, darglisi nelle
mani, lasciarsene dominare; offrire occasione o pretesto. bartolomeo da s. c
non favella. -per, in o di lato: di fianco, sul fianco
-porre, mettere, lasciar stare da lato o da uno dei lati: porre da
, di, da lato di qualcuno (o paterno o materno): relativamente a
, da lato di qualcuno (o paterno o materno): relativamente a quel determinato
, a quella data linea di ascendenza o di discendenza. a. pucci,
b. croce, ii-6-408: altra immaginazione o falsa congettura devo dichiarare quella del mio
a'loro gonfaloni cavano fossa, lata o vero nove... o vero tredici
lata o vero nove... o vero tredici piedi. idem, 7-151:
tuoi lati velami / gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi /
, 15: i patrizi di poche fortune o di nessuna possidenza... poteansi
la lieve, nella terza la grave o lata vien riposta. 4. che
s. v.]: 'interpretazione più o men lata', non solo della intelligenza
ma della applicazione; segnatamente se più o meno benigna. e. cecchi, 8-125
sia questi ancora un'immagine della palude; o un simbolo più lato delle forze elementari
;... 2 lati, o quadrati di galeno; 2 frontali.
porremo i cucurbitini, le biatte, o vermi che si trovano ne'vasi biliferi de'
questa maniera di propagarsi i vermi, o lati o d'altra sorta, per
maniera di propagarsi i vermi, o lati o d'altra sorta, per via del
. 10. locuz. -in senso o significato lato (o più lato)
locuz. -in senso o significato lato (o più lato): con significato ampio
lato): con significato ampio (o più ampio), non strettamente letterale
: le latomìe). cava di pietra o di marmo (e furono celebri nell'
pendice] sono molte utilissime latomie, o come volgarmente diconsi 'cave ',
accesa / occulta tengo e non palleso o pando. boiardo, 3-214: averia
'. di donna che reca lettere, o simili, sarebbe più comune 'portatrice
ostinano sempre a contrapporgli 'portatore 'o * presentatore '. ma 'latore
. 2. chi, spontaneamente o per incarico ricevuto, comunica a viva
3. ant. latore di leggi o della legge: legislatore. buti,
/... buon lator di legge o giusto editto. machiavelli, 1-i-125:
, dal latino 'le- gislator 'o 'legumlator ', e importi veramente *
cieco per guida. / -ecco, o mio core, a contemplar m'affiso /
onde tanto contiene cane, quanto latrabile o vero baievole; perché qualunque cosa abbaia
- anche con riferimento ad altri animali o ad animali immaginari. boccaccio
/ latranti presso a i lor cubili o cave /... / fu sì
figur. che prova i morsi della fame o gli stimoli della sete; che chiede
della sete; che chiede prepotentemente cibi o bevande (lo stomaco, l'intestino)
voi per le selve non latrate, o cani, / sì che d'infamia non
il cor li rode / che ladri o lupi non siano a gli armenti. v
se per istrada incontravano un serpente, o che avesse alcuna persona starnutato, latrato
alcuna persona starnutato, latrato un cane, o un sorcio fatto rumore, tornavano indietro
, 2-259: sempre la seguono tre o quattro cani grossi i quali col latrare indicano
4-73: costui, non è chi morda o che gli latri, / ma liberal,
ricci, i-39: mai cessano di parlare o latrare con i loro memoriali. papini
pubblica, clamorosa testimonianza delle proprie colpe o delle proprie sventure. dante, par
. pisani, 15: mentre, o carlo, tu chiudi il tempio a giano
quieti i suoi sonni, quando o la politica latra o la fede pericola e
, quando o la politica latra o la fede pericola e l'eresia trionfa.
. figur. dare segni di gran fame o di gran sete, richiedere cibi o
o di gran sete, richiedere cibi o bevande. dossi, 1-i-5: poveri
con alte grida, con voce rabbiosa o lamentosa. maestro alberto, 35:
li corsero sopra. tasso, 13-i-937: o felice grechino, / or tanto più
vivente, ma neppure un latrato di cane o un grido di iena. pascoli,
verso di altri animali (anche mitologici o immaginari). grazzini, 4-566:
discorso sconsiderato, noioso, inconcludente (o anche, offensivo, ingiurioso, malvagio
stato lungamente perplesso s'io dovea curare o no tutti questi vostri latrati. berchet
non fia giamai guardata / da'latratori ircani o pur britanni; / perché lupo non
eucaristiche, distinguendosi dal culto di venerazione o dulia che si rivolge alla madonna,
debito a dio e fatto a lui; o vero 'latria 'è volon- tade
entom. genere di coleotteri clavicorni piccoli o piccolissimi, caratterizzati da livree rosso-brune,
, caratterizzati da livree rosso-brune, striate o punteggiate, che vivono, sia allo
mondo, abitano soprattutto le località umide o oscure dell'emisfero boreale. tramater
è riferito soprattutto a impianti igienici pubblici o situati in edifici destinati a una collettività
tenervi il concime e una latrina o bottino. di giacomo, i-576: a
. sanudo, 29: uno latro o altro ivi venisse e bevesse di quello,
faba, xxviii-15: tu [o carnevale] se'fello e latro,
tacere. 3. attività ladresca o piratesca. guittone, i-14-53: non
, perché in quell'arte del corseggiare o più tosto in quel latrocinio non ebbe
peccato / ché non fai che bono o migliore; / ma latrocinio nostro fue,
, che ogni giorno ne cangiano una o veramente seguono quella fin a tanto che
voi patisca, come uomo omici- diale o come latrone e maldicitore o desideratore dell'altrui
omici- diale o come latrone e maldicitore o desideratore dell'altrui cose. s.
. giovanni crisostomo volgar., 6: o pazzo o latrone o altro vocabolo ingiurioso
crisostomo volgar., 6: o pazzo o latrone o altro vocabolo ingiurioso che l'
., 6: o pazzo o latrone o altro vocabolo ingiurioso che l'uomo dica
un cannone pur di legno, o vero anco di latta. sabbatini, 54
: sia il lumino di latta, o vogliamo dire di banda stagnata, il quale
diversi colori per via di carta pecora o di latta traforata. magalotti, 21-17:
di quelli per il tonno sott'olio o la conserva di pomodoro, che si
, di forma per lo più cilindrica o parallelepipeda. - anche: la quantità
ossigenazione sanguigna durante la fatica muscolare o nel corso di determinate affezioni morbose.
stampa metallografica che consiste nell'imprimere figure o scritte su lastre di latta.
lattàio3, sm. disus. chi fa o vende lavori di latta; stagnino,
1-200: * lattaio', colui che fa o vende lavori di latta.
città di siena..., fossi o vero debbia in quel dì nel quale
avesse avuto a vendere carne di genigie o vero vitello che abbino o tenghino denti lattagli
di genigie o vero vitello che abbino o tenghino denti lattagli, avere o tenere
abbino o tenghino denti lattagli, avere o tenere a vendere carne di bue o vero
avere o tenere a vendere carne di bue o vero di vacca che non abbino denti
persona mettesse dentro alle porti niuno bue o vacca la quale o 'l quale avesse quattro
porti niuno bue o vacca la quale o 'l quale avesse quattro lattaiuoli o meno
quale o 'l quale avesse quattro lattaiuoli o meno, debba pagare in tutto al macello
riem- pino. lubrano. 1-101: o cara sete d'inchiostri verginei in un
d'inchiostri verginei in un lattaiuolo! o dolce fame di santi geroglifici in un'
tuoi famigli, quando eglino osano presentarti o manuscritte o in istampa quelle loro sconce
, quando eglino osano presentarti o manuscritte o in istampa quelle loro sconce lattamelate,
bambini, di donne timide, lattanti, o incinte, o malsane.
, lattanti, o incinte, o malsane. 2. che prende,
il latte della madre (un bambino o un animale cucciolo); poppante (
d'aver a scrivere per gl'imbecilli o per i lattanti. 3.
tèmpo). bruni, 463: o bella età de l'oro, / mentre
dei puledri. d'annunzio, iii-2-1150: o figlio bianco e biondo / che lattai
2. figur. nutrire, fortificare spiritualmente o intellettualmente; educare, allevare.
le dieci muse. musso, ii-258: o chiesa romana, quando fusti lattata da
, ottenuta stemperando in acqua mandorle pestate o altri semi; orzata. redi
, fatta di semi di popone, o in conserva o freschi, pesti,
di semi di popone, o in conserva o freschi, pesti, stemperati in acqua
. lippi, 7-12: o meo, spilla quella botte, / che
come velenosi serpenti. -nutrito spiritualmente o intellettualmente; educato. f.
, tenuto in grandi zucche secche otto o dieci giorni prima di adoperarlo.
quando tu guati / fra quella paglia o fra que'giunchi, ignudi / quei bambolin
lattato2, sm. chim. sale o estere dell'acido lattico, che trova
s. anseimo volgar., xxi-659: o genitrice della vita dell'anima mia,
e rinviene ai primi sviluppi nutritura acconcissima o nei cotiledoni o dentro l'uovo o
primi sviluppi nutritura acconcissima o nei cotiledoni o dentro l'uovo o mediante la lattazione
o nei cotiledoni o dentro l'uovo o mediante la lattazione. 3.
, altamente nutritivo che contiene in sospensione o in soluzione sostanze proteiche, grassi,
detto che il latte si fa più o meno acquoso a seconda dell'alimento; debbo
un principio particolare detto 'caseina ', o base del formaggio, di uno zucchero
sul bavaglio. gozzano, 1-86: o poeta, la tua mamma / che ti
latte da dare al bambino. -bambino o figlio di latte o da latte: lattante
bambino. -bambino o figlio di latte o da latte: lattante. cavalca
). maestro alberto, 21: o figliuol mio di latte, abbandonerei io
donti sono poi sostituiti dai denti definitivi o della seconda dentizione. -per
paladini degli idoli rotti. -discesa o montata del latte: v. latteo,
, n. 12. -febbre del o da latte: v. febbre, n
segnavi. bonarelli, xxx5- 55: o che dolcezza / era veder duo fanciullini amanti
-vitello, maialino, capretto di o da latte: il giovane animale non
avere una schiena di vitellina di latte, o in quello scambio un capretto grasso,
3. figur. nutrimento, cibo spirituale o intellettuale; insegnamento, ammaestramento, virtù
: le signore bocca aperta al latte o all'alcole della poesia bevevano il mio furente
ha la sua mandrietta di discepoli seminiziati o, per lo meno, un discepolo fedele
e distribuito ai vari punti di vendita, o, anche, direttamente ai consumatori;
in polvere mediante sottrazione parziale o totale dell'acqua originariamente presente, in
il prodotto possa essere conservato in scatola o in tubetti). crescenzi volgar.
a digiuno, alla dose di otto o dieci once. foscolo, gr.,
: dieta lattea. -latte impazzato o impazzito: v. impazzato, n
taglio ottuso. 9. dolce o bibita in cui entri come ingrediente il
del gergo di cucina per indicare un bodino o dolce di crema. la locuzione aspira
zucchero, uova, cui si aggiunge acquavite o vino secco, oppure rum, cognac
. n. franco, 26: o dotta de divinissima operina, / che
popol. denominazione di alcune bevande rinfrescanti o nutrienti, di colore bianco o biancastro.
rinfrescanti o nutrienti, di colore bianco o biancastro. -ant. latte artificiale:
brodo di carne, con semi di zucca o di mellone. -latte di
quali distemperate con brodo di pollo grosso, o altro bon brodo, passandole per la
non si può estare a vita iscelta o a latte di mandorle; che rincresce,
vino. 11. liquido bianco o biancastro. -latte di calce: v
femminile, emulsione liquida di sostanze oleose o liposolubili (e in base alla funzione
di ferro. -latte di vergine o latte verginale: infusione di resine aromatiche
di resine aromatiche in acqua di rose o latte di mandorle usato come medicamento o
o latte di mandorle usato come medicamento o come cosmetico. carena,
i loro nidiacei. 12. liquido o umore lattiginoso stillato o spremuto da alcune
12. liquido o umore lattiginoso stillato o spremuto da alcune erbe e, in
, ovver de'fiori agresti del cardo, o del latte del fico. burchiello,
arsivo e appiccaticcio, e dove tocca, o incrosta o scortica o pela.
e dove tocca, o incrosta o scortica o pela. dalla croce, v-4
tocca, o incrosta o scortica o pela. dalla croce, v-4: fra
veramente assicurare se questo latte di luna, o 'nibilum album officinarum ', riconosca
. intorno poi al latte di luna, o agarico minerale, o farina fossile
luna, o agarico minerale, o farina fossile in generale, si possono vedere
. via, strada, cerchio del o di latte). tasso, n-iii-584
non verna, / non turbate da nembi o da procelle, / sempre egualmente belle
1-225: 'latte di gallina 'o sia * omitogalo '. si scuopre tardi
poderi, produce la stessa utilità. o. targioni tozzetti, ii- 279:
. -avere il latte in bocca o alla bocca: avere la bocca piena
tu aresti il latte in bocca, o tu saresti un cervellino, o un presso
bocca, o tu saresti un cervellino, o un presso ch'io non dissi.
speroni, 1-3-205: reine alcune, o di re figliole e d'imperadori,
in padovana. -essere in latte o fare il latte: essere ancora in
sorte di possedere un buon linguaggio, o istillato col latte o con lo studio acquistato
buon linguaggio, o istillato col latte o con lo studio acquistato.
addietro, sviarsi il latte: cessare o arrestarsi la secrezione lattea. redi
della secrezione lattea in seguito a spavento o a gravi preoccupazioni. -sentirsi venire il
apprendere col latte qualcosa: averla ricevuta o appresa fin dai primissimi anni. e
, perché consiste in fior di latte o panna, gelatina non salata, e
figur. situazione estremamente facile, agevole o piacevole, felice. 3. con
-che ha una disposizione d'animo o un atteggiamento benevolo, conciliante, accomodante
persona gentile, accomodante, premurosa, o come cosa oltremodo utile, favorevole,
), agg. che ha il colore o la consistenza del latte; bianco,
luoghi piombosi. canteo, 246: o che latteo candor, che messe liete /
[i nervi] un'infinità di filamenti o fibrille differentemente situate, complicate e distese
fuori troppo presto in sembianza di lattea o chilosa materia. g. l.
3. opalescente (una luce o un corpo illuminato). carducci,
6. anat. ant. vena o vaso latteo: vaso chilifero. 0
10. che è costituito o che contiene latte. c. ridolfi
astron. via lattea (ant. cerchio o circolo latteo): striscia bianca formata
, 1-1-152: quanto alla via lattea o alle stelle nebulose, se averanno occhiale
e dirizzandolo verso essa via lattea o nebulose, scorgeranno sempre stelle, le quali
n. 4. -regime, dieta o cura lattea: alimentazione basata, per
basata, per motivi terapeutici, esclusivamente o in modo preponderante sul consumo di latte
la diminuzione dell'albuminuria. -discesa o montata lattea: l'inizio della secrezione
, si dice 'cascina '. o 'bottega del lattaio 'e anche semplicemente
specie diverse di piccoli pesci di mare o di acqua dolce).
2. opalescente (una luce o un corpo illuminato). marinetti,
secoli dorme in una lattescenza d'opale, o s'è rarefatta in squamose trasparenze di
.]: * latticcio ', lattificio o latte di fico. = deriv
si adopera per l'allevamento dei suini o, in medicina, nell'allevamento artificiale
di vitella, lombi di porco o di bue. morgagni, 197: i
ossiacido monobasico inodore, di colore giallo o incolore, di consistenza sciropposa, solubile
par tic., saccarosio e lattosio) o per sintesi chimica, adoperato come acidificante
nei tessuti muscolari in seguito a contrazioni o a sforzi prolungati. d'alberti
chim. -ide, che indica simiglianza o derivazione. lattièra1, sf.
. 2. disus. recipiente o contenitore di latta. milizia, i-115
. letter. che si nutre unicamente o prevalentemente di latte e dei suoi derivati;
produce latte; che è specificatamente adibito o è particolarmente idoneo alla produzione del latte
capo di bestiame, una razza bovina o ovina, ecc.).
i-482: siccome il lavoro sarà sempre, o per molto tempo ancora, il fine
3. farmac. che stimola o aumenta la secrezione lattea, galattagogo (
galattagogo (l'estratto di determinate piante o di ghiandole mammarie, l'ormone marnino
redi, 16-iv-118: la radice di queijo o di cheggio è una radice bianca,
del capretto di latte... o co'fiori del cardo selvatico, o col
o co'fiori del cardo selvatico, o col lattificcio del fico. landino [
sotto la corteccia fanno com'un latteficcio o un capo di latte. allegri, 79
hanno [i lombrichi] otto altri globi o sacchetti,... tutti pieni
] hanno il gambo alto un gombito, o poco manco, concavo, tenero
leonardo, 2-101: li manca il cavolo o la foglia della zucca da colare il
sm. strumento adoperato per compiere misurazioni o eseguire controlli sul latte.
incarnazione. tò rubini di rocca nova o granati, e mischia co'lattimo. a
. chim. -ina che indica animine o composti analoghi. lattina2, sf
di latta di piccole dimensioni, barattolo o scatola di latta. = dimin
? / le lattiporporifere gotuzze / di nisa o di licori? = voce
44 da lattaio 'o lattivéndolo 'dove si vende latte e simili
dei lattivendoli giravano scoperti nelle vie, o solo coperti da uno strato di mosche.
i lattivendoli il 24 di aprile? o, meglio, come tu rettifichi,
le 4 facciate dei lattivendoli ', o, anzi, le 4 facciate delle
dice 'l menagio, chiamano * laton 'o 'laiton 'o * leton
chiamano * laton 'o 'laiton 'o * leton 'l'ottone,
strumento, staza, costruito di legno o di lattone o di ferro bianco.
staza, costruito di legno o di lattone o di ferro bianco. tecchi, 12-20
per eliminazione di acqua fra l'ossidrile o il carbossile di una stessa molecola,
molecola, con formazione di un anello chiuso o per reazione di condensazione del chetone.
colpo dato sul cappello a cupola alta o a cilindro, detto facetamente 'tuba '
stagno; che italianamente addiman- dasi 'stagnino'o 'stagnajo'. g. raimondi, 4-15
, comp. da latt [ic] o e nitrite (v.).
). -in partic.: vitello o maialino inferiore ai due mesi di età
lattòtropo, agg. fisiol. che provoca o mantiene la secrezione lattea (una sostanza
intorno a'cerretani, / che vendon olio o lattovaro o sugna, / gl'inquieti
, / che vendon olio o lattovaro o sugna, / gl'inquieti ragazzi di pistoia
. conforto, consolazione; aiuto materiale o spirituale; soccorso morale. laude cortonesi
un lattovaro, che, pigliandone una o due imbeccate, si ingelusiarebbe il bordello.
, carnosi giallodorati (lattuaria bianca) o scuri (lattuaria nera), riuniti
forma di scaglie compatte di colore giallo o rosso scuro, di sapore amaro, di
forme orticole quali le lattughe a cappuccio o cappucce, le lattughe romane, le
, dàlie a mangiare con verde salsa o savore. crescenzi volgar., 6-66:
terra grassa e ben lavorata, per sé o mescolata con altre erbe. landino [
nel colore delle foglie, per essere più o manco verdi, e n'è una
, seta, a più strati, increspata o pieghettata, che ornava in passato (
secolo xviii) lo sparato della camicia o i polsi dell'abito maschile (così
lattughe: costituita da tale guarnizione increspata o pieghettata. a. pucci, cent
. 4. lattuga marina (o di mare): alga della famiglia
di cespi d'insalata con foglie più o meno larghe; nasce spontaneamente fra gli
paperi: affidare in custodia una persona o una cosa a qualcuno da cui si ci
ai paperi. -tenere bene (o male) a lattuga: avere buona
) a lattuga: avere buona (o cattiva) memoria. g. m
bonghi, 2-128: i mazzetti del basilico o del lattu ghino da taglio
, 8-66: la tintura non viene violacea o nereggiante come nell'acqua pura fontana o
o nereggiante come nell'acqua pura fontana o di fiume chiara o anco torbidissima,
acqua pura fontana o di fiume chiara o anco torbidissima, ma piuttosto di colore biancastro
, ma piuttosto di colore biancastro, o lattuginoso insieme e rosaceo. = deriv
l'arte di sanare il mal dell'unghie o lo lattume dei fanciulli e lassassero la
ben naturato si sostiene in buono reggimento o disviato si rinvia. giuseppe flavio volgar.
[imitazione di cristo], 3-50-3: o padre giusto e sempre laudabile: ecco
il vincer sempremai laudabil cosa, / vincasi o per fortuna o per ingegno. b
cosa, / vincasi o per fortuna o per ingegno. b. pino, 4-96
che alcuno prospera in una impresa, o fa grandi sbraciate, per significare che ci
di zafferano, alcole a 6o° (o vino), varie droghe aromatiche e
antispastico e analgesico. -laudano corrosivo o minerale: bicloruro di mercurio, sublimato
ostinate non sarà improprio il darle uno o due grani di laudano oppiato.
c. durante, 2-245: il laudano o odano... è una spezie
che portano oggetti di cui è impossibile o molto difficile immaginare la destinazione: brati
lo fanno che possano, saranno laudati, o non biasimati. tasso, n-iii-643:
sii pel tuo viso di perla, / o sera, e pe'tuoi grandi umidi
-giudicare grande. pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini,
. pier della vigna o stefano protonotaro o giacomo da lentini, 418: c'
dante, purg., 11-4: o padre nostro, che ne'cieli stai,
, il quale e lauda e taglia o tempera il parere e la sentenza del podestà
auditor... nelle cause de minori o taglia o lauda. c. gozzi
.. nelle cause de minori o taglia o lauda. c. gozzi, ii-238
detto comune sarà electo ad alcuna lite o vero discordia diffinire,...
laudativa, sf. letter. orazione o componimento letterario diretto a esaltare, a
celebrare. carducci, 111-1-325: o cecco, o consagrata, i'ti vuo'
carducci, 111-1-325: o cecco, o consagrata, i'ti vuo'fare /
/ in nova foggia una laudativa. / o cecco mio da bene, o
o cecco mio da bene, o mio compare, / o padre consagrato,
, o mio compare, / o padre consagrato, evviva evviva! =
retor. che ha per fine la lode o il biasimo (uno dei tre generi
altera merces ', significa l'onoratissimo desiderio o di vittoria o di morte, manifestato
significa l'onoratissimo desiderio o di vittoria o di morte, manifestato dal signor marc'antonio
sensuale, pessimistica, laudatrice della violenza o da questa affascinata, rispecchia il mutamento
. fioretti, 2-4-309: per onor tuo o per giovamento d'altrui fusse giusta occasione
carletti, da cui sperava evidentemente di ottenere o prima o poi una prefazione laudatoria al
cui sperava evidentemente di ottenere o prima o poi una prefazione laudatoria al catalogo d'una
2. in senso concreto: orazione o componimento poetico celebrativo; panegirico.
possevino, 37: il giudicio si fa o delle cose che hanno a venire,
a venire, come nelle consultazioni, o delle passate, come nell'accusazioni e
, come nell'accusazioni e difensioni, o delle presenti, come nelle laudazioni o
o delle presenti, come nelle laudazioni o vituperazioni. giordani, vi-98: la compagnia
beni direttamente acquistati e conquistati dai patrizi o baroni, laddove i feudali importavano la laudazióne
d'ogni virtù, sia di corpo o d'animo o de'costumi o dell'intelletto
, sia di corpo o d'animo o de'costumi o dell'intelletto o della
di corpo o d'animo o de'costumi o dell'intelletto o della natura umana o
d'animo o de'costumi o dell'intelletto o della natura umana o dell'angelica e
o dell'intelletto o della natura umana o dell'angelica e divina. redi, 16-iii-
16-iii- 182: questa lettera, o libro ch'e'si sia, se n'
cuore... sarà sempre piena, o signore, delle tue immense e giustissime
col mezzo di quella arte fare guadagno o acquistarsi laude o credito. p.
quella arte fare guadagno o acquistarsi laude o credito. p. giustiniani, 485
che si favella. — orazione o componimento poetico, o scritto in genere
— orazione o componimento poetico, o scritto in genere, di carattere encomiastico
morti co'tre notturni e le laudi, o almeno il primo notturno e le laudi
della vita del salvatore e dei santi o i novissimi, e che, articolandosi
dominici, 1-57: mentre che lavori o vai o aspetti d'ador- mentarti e
, 1-57: mentre che lavori o vai o aspetti d'ador- mentarti e non hai
non hai con cui parlar di dio, o tu pensa qualche util cosa, o
o tu pensa qualche util cosa, o tu parla con dio orazioni, laude,
con dio orazioni, laude, inni o altro, secondo ti senti meglio disposta.
onorare, / di prediche, di laude o paternostri, / più tosto che da
paternostri, / più tosto che da cena o desinare / o d'altri convenevol che
più tosto che da cena o desinare / o d'altri convenevol che da chiostri.
. doni, 2-116: qualche inno o laude in onor d'alcun santo. cesari
e litanie. — compagnia delle laude o di laude: confraternita di laudesi.
sua. -a laude di dio o di cristo: formula con la quale
con la quale anticamente si dava principio o fine ai discorsi o agli scritti di
si dava principio o fine ai discorsi o agli scritti di carattere sacro. fioretti
. ant. che è proprio o riguarda il laudemio. laudèmio, sm
concedente (titolare del cosiddetto dominio eminente o diretto) in occasione dell'alienazione del
in occasione dell'alienazione di un feudo o di un fondo sottoposto a regime feudale
sottoposto a regime feudale, il vassallo o suddito che ne aveva il possesso doveva
il possesso doveva pagare al signore o superiore feudale. sarpi, vi-2-105:
senza incorso di pena, potesse alienarla o disporre anche senza il consenso del padrone
soldi per lira del prezzo della rendita o cessione da lui fatta. b. croce
tando laudi sacre. -anche: cantore o compositore di laudi sacre.
dato al nostro fra partenopeo fusse stato o fusse accagione de retraer gli altri de'
: noi certi almen, siam certi, o di venirne / a onorata laudevole vecchiezza
scrittori. roberti, iv-297: voi, o signor petronio, siete stato sempre un
letter. chi, anticamente, applaudiva o innalzava lodi dietro compenso. gioia
-ci). che appartiene o si riferisce o riguarda la lauda e i
che appartiene o si riferisce o riguarda la lauda e i laudesi.
... con un semplice termine o di laudo o di taglio, che di
con un semplice termine o di laudo o di taglio, che di scrittura non
dire, / che lingua d'omo o pensiero di core / o guardo d'occhi
d'omo o pensiero di core / o guardo d'occhi possan ben ciansire /
guardo d'occhi possan ben ciansire / o sì nomar com'è vostro laudore.
, di colore prevalentemente bianco, giallastro o rossiccio, con lucentezza vetrosa; è un
, voce del diritto longobardico. compenso o contraccambio che colui, al quale era
della laura. roberti, vii-453: o monaci, voi vivrete segregati dal secolo
famiglia di piante dicotiledoni policarpali, arboree o arbustacee, ampiamente diffuse nelle regioni tropicali
raccolti in infiorescenze; frutti a bacca o a drupa; le foglie e la
laurato1, sm. chim. sale o estere dell'acido laurico, usato talora
acido laurico, usato talora come emulsionante o plastificante. = voce dotta
manca si poterebbe dipinger la testa o a mezzo busto persio volterrano poeta, con
raccolta di poesie pe'consueti argomenti di nascite o morti, di matrimoni o monacazioni o
di nascite o morti, di matrimoni o monacazioni o messe novelle, di lauree
o morti, di matrimoni o monacazioni o messe novelle, di lauree o guarigioni
monacazioni o messe novelle, di lauree o guarigioni. cantoni, 658: vedi cos'
, ti sei affezionato a un tenente o un capitano: questo ti resta; non
tornati al fuoco troviamo compagnia di tre o quattro greci viaggiatori e studenti, ma
second'ordine, di uno scrittorello di satire o di poesie giocose, di un romnziere
di poesie giocose, di un romnziere o di un lirico, non reputasse suo
alloro in riconoscimento di eccelsi meriti militari o poetici. buti, 1-10:
essa si laureava poeta (1341) o negli ultimi lustri della vita, quando
i-6-180: or vatti ad impiccare, o morte ladra, / ch'oggi s'è
alloro in riconoscimento di insigni meriti militari o civili o culturali. gherardi,
riconoscimento di insigni meriti militari o civili o culturali. gherardi, ii-55:
ghirlanda anch'essi incoronati, sembravano essere o consoli o imperadori. tesauro, 4-85
essi incoronati, sembravano essere o consoli o imperadori. tesauro, 4-85: [
un tempo si diceva « poeta cesareo » o « poeta di corte ».
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. -sostant. n
, xv-552: troviamo compagnia di tre o quattro greci viaggiatori e studenti, ma né
, di qualche laureata universitaria in medicina o in legge. cassola, 2-100:
è originario di laurento; che appartiene o si riferisce a laurento. carducci
sf.); aiuga. o. targioni tozzetti, ii-500: * aiuga
sm. stor. che appartiene o si riferisce alla città di laurento; che
città di laurento; che è nato o abita a laurento. guido da pisa
, agg. stor. che è proprio o si riferisce alla città di laurento.
decorata da donatello. -biblioteca laurenziana (o anche laurenziana, sf.):
dal nome del fisico americano e. o. lawrence (1901-1958).
chiome, / non mai da ferro o man tronche o scorciate, / de
/ non mai da ferro o man tronche o scorciate, / de le tue fiondi
simili a quelle dell'alloro; fiori verdi o giallastri; corteccia e radici ricche di
del montamiata si purgano con mangiare una o due delle bacche di laureola. tramater [
verdegiallastro a racemi corti ascellari; bacca o drupa contenente, sotto certa polpa succosa
de'santi e nell'onorarli con questo titolo o attributo di santi, ma non si
imagini nelle chiese, con le laureole o diademi o splendori de'raggi d'intorno il
chiese, con le laureole o diademi o splendori de'raggi d'intorno il capo
), al vago rito / vieni, o canova, a agl'inni. carducci
/ piacciavi che il mio canto, o sacre muse, / s'oda tra il
coniglini tratti di corpo alla madre o toltigli dalla poppa, mangiandogli con le
tratti del ventre della madre, o tolti dalla poppa man giandogli
: acido contenuto in diversi grassi animali o vegetali e, in partic.,
insolubili in acqua, solubili in alcool o etere; acido laurinico, laurostearico.
-ci). chim. che contiene o deriva da un radicale laurile. -alcool
estrae, per frantumazione, dalle bacche o, per infusione, dalle foglie del
ungere appresso con olio laurino, di camomilla o d'olio di mandorle amare. palladio
laurionite, sf. miner. minerale bianco o incoloro, che si trova in cristalli
, che si trova, in cristalli o granuli, nelle alluvioni platinifere di borneo
se non se in lauro, in pino o in abete / o in alcun che sua
lauro, in pino o in abete / o in alcun che sua verdura serba.
con un ramicello di lauoro in mano o de rosmarino bagnirai il ditto pesce con
a'suoi desir risponde / lauri mettendo o ulivi. bresciani, 6-vi-21: l'olezzo
lauro; et in fronte queste lettere o vero nella cannella: 'premium virtutis '
popolo, colla fronte ricinta di edera o di lauro, avrei voluto porre il
. pascoli, 831: tu devi, o lauro, cingere l'esangue / fronte
mani che sen- tian di lauro / o di busso. 3. figur
, gr., iii-243: mesci, o madre dei fior, lauri alle fila
chiome. d'annunzio, ii-684: o dafne, sempre il dio e l'uom
credito di astringente. -lauro canfora o della canfora: cinnamomo silvestre (laurus
, i fiori in pannocchie ascellari più corte o eguali alle foglie. -lauro
sotto il nome di 'cannellina 'o 'cannella del coromandel ', di buona
ma inferiore alla cannella del ceyland, o cinnamomo (laurus cinnamomum).
v. lauroceraso. -lauro d'india o indiano: oleandro (nerium oleander)
... il lauro d'india, o sia mazza di s. giuseppe.
s. giuseppe. -lauro regio o di trebisonda: lauro ceraso (prunus
e frutici che comunemente chiamano ortensi, o da giardino; e sono il gelsomino
un coreuta fosse all'altro a destra o a sinistra, e quello ch'era a
mesteri / om che 'n altrui o 'n sé voglia ragione, / ma chi
ironico usasi pure quando finalmente cessa una cosa o un'azione che ci rechi molestia.
= significa: lode a te, o cristo. lautaménte, avv.
gadda, 6-92: trovieri cappelluti, o barbuti, o lautamente baffuti,
6-92: trovieri cappelluti, o barbuti, o lautamente baffuti, o gloriosi di
barbuti, o lautamente baffuti, o gloriosi di scopettoni o basette, bisognosi tutti
baffuti, o gloriosi di scopettoni o basette, bisognosi tutti, comunque,
minerale monoclino, di colore giallastro pallido o bianco, che si trova in cristalli
bianco, che si trova in cristalli o aggregati granulari nei giacimenti di nitrato sodico
sua tavola canonici, religiosi e letterati, o per negoziare, o per conversare,
e letterati, o per negoziare, o per conversare, ma in modo che vi
con un vitto tenue passar la notte, o giacere aggravato dalla copia e lautezza de'
ili-io: in ciaschedun letto capivano tre o quattro e più convitati, ma lo stivarne
eloquente abbondanza (e anche esuberanza o ridondanza) di stile. pallavicino,
non so s'io dica in pienezza o in prolissità... se nell'im-
verità e della schiettezza. -argomento o tema elegante, vacuo, un po'
altre lautezze acade- miche che, utili o disutili, non sono mai imprese da buccinarsi
sf. miner. minerale di colore nero o grigio lucente, che si trova in
]: * laute condizioni ', più o meno splendide o per rispetto a chi
condizioni ', più o meno splendide o per rispetto a chi le fa, o
o per rispetto a chi le fa, o pe'vantaggi che ne ha a chi
; part. pass, di lavare o lavère 'lavare '. laùto1
allo stato fuso, eruttata dai crateri o dai crepacci dei vulcani; a seconda
dei vulcani; a seconda della temperatura o della composizione chimica, acida o basica
temperatura o della composizione chimica, acida o basica, può essere allo stato pastoso
basica, può essere allo stato pastoso o fluido; a contatto con l'aria si
presentare superficie contorta (lava a corde o a budella o filamentosa),
contorta (lava a corde o a budella o filamentosa), o a blocchi
a budella o filamentosa), o a blocchi { lava scoriacea), o
o a blocchi { lava scoriacea), o a forma tondeggiante { lava a guanciale
a forma tondeggiante { lava a guanciale o a cuscino), o a piccoli
lava a guanciale o a cuscino), o a piccoli vacui rotondeggianti { lava bollosa
a piccoli vacui rotondeggianti { lava bollosa o spugnosa); può anche scorrere sotto
sortono dai vulcani sotto una forma più o meno fluida o pastosa, e formano
vulcani sotto una forma più o meno fluida o pastosa, e formano all'intorno torrenti
[sul vesuvio] molte lave, o torrenti di pietre liquefatte. b.
, saranno abbastanza purificate se si lavino una o più volte,... e
un lezzo, ivi, di panni sudici o di persone poco lavabili e poco lavate
'lavabo 'chiamasi così quella piletta o quel recipiente, munito di una chiavettina soprastante
andare all'altare per dir messa, o per altri uffici religiosi, e anche
'lavàcchio'si dice comunemente per acqua o altro liquore che sia raccolto sul pavimento o
o altro liquore che sia raccolto sul pavimento o colatovi e gettatovi. 'guarda
rinfrescare; bagno rinfrescante, ristoratore (o, anche, medicamentoso). gherardi
cadauna città una sola basilica battesimale, sempre o quasi sempre vicina alla cattedrale, a
, macchie, impurità mediante abbondanti abluzioni o l'immersione in acqua, contenente,
se non ci fosse 'imbiancatura 'o 'lavatoio '. pascarella, 2-341:
un reattivo e facendo seguire la decantazione o la neutralizzazione. 5. nei motori
e calcarifero, di colore grigio cupo o nerastro, simile all'ardesia, ma più
si sia lavoro di terra cotta in embrici o tegoli. bizoni, 87: i
e facilmente la segano e in lastre o pezzi di varie forme facilmente la dividono
pezzi di varie forme facilmente la dividono o segano per usi diversi, e particolarmente
per coprire i tetti in luogo di tegole o d'embrici. milizia, vii-204:
. milizia, vii-204: le ardesie o le lavagne fanno anche una buona
/ il nero umidore del mare / o il fiato della mia compagna. morante,
. 2. tavola di lavagna o di ardesia (talvolta anche di legno
anche di legno, plastica, cartone o tela incerata), montata su un
montata su un telaio e appesa al muro o a un cavalletto, usata, prevalentemente
su cui è possibile disporre figure di cartone o di plastica, utilizzati dagli insegnanti soprattutto
scene mute che gli allievi possono descrivere o drammatizzare (spesso in lingua straniera)
lavagnóso, agg. che ha conformazione o aspetto simile alla lavagna.
vela si dividono in legni da vele quarte o da vele la tine,
da vele la tine, o dall'uno e l'altro insieme. fra
plur. -i). mobile di legno o di metallo, costituito per lo più
. in qualche strema parte una pila o lava mani dove più comoda fusse. vasari
'lavamane'. è uno strumento di legno o d'altro, che con tre piedi
e sopra esso si posa la catinella o altro vaso, per lavarsi le mani.
faccia portare, / che no lisciare o lavamenti fanno, / poi che no stanno
lavamenti e colori e studi di mantenere o di crescere o di raffazzonare quella tanta
colori e studi di mantenere o di crescere o di raffazzonare quella tanta poca corporal bellezza
tamente discriminale, treccette, ghirlanda d'oro o d'argento, affibiature o cinture,
d'oro o d'argento, affibiature o cinture, specchi, borse, cordelle,
sua. segneri, i-713: vedete, o signore, quanto abbia io sozzo il
, il lavarsi; aspersione del corpo o di una sua parte, di un animale
liquido detergente, al fine di conservarlo o di renderlo pulito; abluzione, bagno
alloro nell'acqua e dato a bere, o fattone una lavanda, ne rende la
ad usare, come sono le abluzioni o lavande. betussi, 170: questo
270: la ricetta dell'unzione o lavanda della rogna non è singolare, poiché
: una lavanda nell'acqua del fiume o del mare purgherà l'omicidio in un
, lavando i piedi a dodici mendicanti o a dodici fanciulli. savonarola,
ultima di nostro signore... o han data falsa, o piuttosto spettano a
.. o han data falsa, o piuttosto spettano a suo padre.
s'attribuiscano quest'autorità per la lavanda o per la penitenza. giannone, ii-49
una cavità dell'organismo un liquido sterile o soluzioni detergenti o medicamentose per l'asportazione
organismo un liquido sterile o soluzioni detergenti o medicamentose per l'asportazione di corpi estranei
condotto uditivo esterno: estrazione di cerume o di corpi estranei ottenuta mediante un violento
: rimozione dal naso di catarro tenace o di croste e iniezione nel medesimo di
disinfettanti e decongestionanti per mezzo di irrigatori o cannule di vetro. -lavanda gastrica:
condizione della fistola, se sia simplice o di diversi seni. 6.
, densamente cespugliosa, con foglie lineari o strettamente lanceolate; fiori raccolti in spighe
/ insultatrice e baldanzosa ai campi. o. targioni tozzetti, ii-308: 4 spigo
antichi la usavano ne'loro bagni, o perché le lavandaie ne mettono ne'pannilini
ancor son use. algarotti, 1-ix-284: o ninfe della senna, o già mie
1-ix-284: o ninfe della senna, o già mie dive, / con pace vostra
sia se non colei che colla fante o colla lavandaia o colla sua fornaia favella
colei che colla fante o colla lavandaia o colla sua fornaia favella. ottimo ii-67
del micidiale, voi tutto lavate, o lavandaie. pascoli, 46: cadenzato dalla
i miei corteggiamenti di dame orgogliose o d'umili lavandaine. = voce
, sm. piccola vasca di maiolica (o di ferro smaltato o di pietra)
di maiolica (o di ferro smaltato o di pietra), sistemata sotto una
, che serve, nella stanza da bagno o da letto, per la pulizia personale
3. figur. chi mangia o beve di tutto, senza rifiutare mai
fascicolate, intere, lanceolate; fiori azzurri o violetti o lilla, in verticilli spiciformi
, lanceolate; fiori azzurri o violetti o lilla, in verticilli spiciformi terminali;
foglie, mi pare, di lavandula o spigo ch'essa colse sulla finestra della libreria
come acqua argentina / che recasse lavandula o pur menta / o salvia o altra
/ che recasse lavandula o pur menta / o salvia o altra fresca erba mattutina.
recasse lavandula o pur menta / o salvia o altra fresca erba mattutina.
257: mandava tosto in scuderìa o in cucina pel primo che capitasse o
o in cucina pel primo che capitasse o lavapiatti o scozzone, salvo cacciarlo, lì
cucina pel primo che capitasse o lavapiatti o scozzone, salvo cacciarlo, lì sui
sm. atteggiamento di chi si comporta o parla o scrive in modo sciatto, volgare
atteggiamento di chi si comporta o parla o scrive in modo sciatto, volgare,
, per lo più di metallo smaltato o di maiolica, usato per l'abluzione
lavare, tr. ripulire un oggetto o una superficie, servendosi di acqua e
e impurità, tenendola immersa in acqua o irrorandola abbondantemente (e si dice lavare
secco, quando si adoperano solventi smacchiatori o speciali preparati chimici). - anche
presso il castone... / o mio padre, di sangue!..
. 2. detergere il corpo o una sua parte (in partic.
rimuovere da sé, mediante la penitenza, o da altri, mediante il perdono,
perdono, la macchia di un peccato o di una colpa; ottenere o concedere la
peccato o di una colpa; ottenere o concedere la remissione della pena relativa.
fa bianca l'anima più che neve o che lana monda. dante, inf.
prezioso sangue. savonarola, 1-7: o firenze, siedi sopra e fiumi de'tuoi
sciolta [l'accademia di napoli], o signori, per lavare dapprima l'onta
dolore, mitigare una pena a sé o ad altri; consolare, confortare.
certe tavole d'albaro, d'olmo o de noce bianca o d'altro legno
albaro, d'olmo o de noce bianca o d'altro legno tiglioso. cellini,
leggere che l'acqua intorbidata trasporta, o d'altre sostanze che vogliansi separare giovandosi
qualche pittura che sia alquanto annerita o in farla lavare. 15. locuz
locuz. -aver lavato vombelico in arno o in ombrone: essere nato e cresciuto in
zotica contadinotta siciliana da lavare a sei o a sette acque, parata da balia.
. -lavare il viso a un dipinto o a un muro: procedere alla sua
muro: procedere alla sua ripulitura (o tinteggiatura). d'alberti [s
v. moro. -lavare la testa o il capo all'asino: v. asino
col proprio sangue: ricevervi morte cruenta o gravi ferite. tasso, 20-26:
mano. -lavarsi la bocca di qualcuno o di qualcosa: sparlarne con maligna soddisfazione
disonesta non è valida giustificazione di errori o di colpe. proverbi toscani, 57
l'acqua degli ormeggi nel salpare o de'marosi nel navi gare
versa stagna, alta 30 o 40 centimetri, e che si stabilisce
. alvaro 'recipiente quadrangolare di legno o terracotta dove si coltivano le piante '
a galla, e depone sulla riva, o 'l mare rigetta sulla spiaggia. cicognani
ii-161: altri ci vuol che un gonzo o lavascòrza / a bene usar ancor la
). lavastoviglie, sm. o f. invar. lavoratore o lavoratrice
sm. o f. invar. lavoratore o lavoratrice addetti al lavaggio delle stoviglie
. lavata di capo, di testa (o di tonsura): rimprovero severo,
potrebbe variar la nota con: fare o dare un 'rabbuffo ', una '
che purga; se si vuole il rinfrescativo o lavativo, non vi si metta sale
e addobbati di lauree verbose, più o meno lavative o corporative, arrivarono a
di lauree verbose, più o meno lavative o corporative, arrivarono a magnanimi eroi e
ii-41: il primo che fa il lavativo o non sa la lezione, lo piglio
-i due subalterni, per una ragione o per l'altra, di cui è meglio
sporco, dall'untume mediante abbondante aspersione o immersione prolungata in acqua, mescolata per
si vuol bere, per esempio in maiolica o porcellana, ogni volta ben lavato e
sottoposto ad abbondanti abluzioni (il corpo o una sua parte); deterso.
bettini, 1-76: io t'amo, o terra, adesso che sei bella,
lavata, ha di necessità di aver uno o più forni. 10.
'. mantello di cavallo, o di mulo; e secondo le sue differenze
acqua e condite con aceto, zucchero o altro. trattati antichi, 102:
12. locuz. -bianco come un panno o un ce; icio lavato: pallidissimo
. lavatóre), sm. vasca o recipiente speciale destinato a operazioni di lavaggio
destinato a operazioni di lavaggio di minerali o alla lavatura della lana.
un lavatoio d'acqua corrente, con tagliere o navicella da lavare, con diligenza benissimo
a cui la natura ha dato qualche fiume o ruscello, sarà commodo a molte cose
1-303: 1 lavatoio 'è un truogolo o altro consimile recipiente, in cui da
lana sucida; dimenando questa con forca o bastone, per uno zaffo da basso esce
come un lavatore. 2. locale o tettoia aperta, di uso pubblico o
locale o tettoia aperta, di uso pubblico o privato, dove sono collocate le vasche
privato, dove sono collocate le vasche o gli altri impianti per la lavatura a
stretta, di pietra, di muratura o di cemento, con acqua corrente continua
e con un piano inclinato, fissato o appoggiato sull'orlo, che consente l'
usa ancora in certi tinelli all'antica o ne'conventi un lavatoio con una conca
ghiaia, la sabbia dalle impurità terrose o argillose; macchina per il lavaggio di
2. macchina di uso domestico o industriale per la lavatura automatica di indumenti
pulizia del corpo mediante acqua e sapone o altre sostanze; lavamento; operazione di
pulitura mediante acqua e sostanze detergenti (o, anche, soltanto mediante liquidi
, anche, soltanto mediante liquidi o sostanze detergenti o solventi); lavaggio.
soltanto mediante liquidi o sostanze detergenti o solventi); lavaggio. iacopone,
ma la 'imbiancatura 'de'pannilini o biancheria si paga alla lavandaia. piovene,
altrettanta acqua comune. con una spatola o scopino ben pulito s'agita la massa finché
sudicia in cui ci si è lavati o è stato lavato qualcosa; sciacquatura.
e'la serba, quando per fortuna o stravizio compra quattr'once di manzo, e
3. acqua mescolata con sostanze profumate o detergenti adoperata per lavarsi. boccaccio,
né ancora la grazia del battesimo, o la più secreta dottrina, se noi non
8. estrazione di particelle di metallo o di pietre preziose da rocce arenose o
o di pietre preziose da rocce arenose o quarzose, mediante acqua. 9
prima avrà avuto di bisogno di fuoco o di evaporazione, overo di nettamento per
lavazióne, gliela avrete dal maestro sceglitore o da altri fatta dare. auda, 21
, sm. grosso recipiente di metallo o di terra cotta (e, anticamente
tornio), adoperato per cuocere i cibi o per altri usi di cucina; pentola
in una caldare che sia ben stagnata, o uno lavezo de preda purché non sapia
bicchiere, chi tazza, chi pentola, o catinella, o lavéggio a raccogliere di
, chi pentola, o catinella, o lavéggio a raccogliere di cotesto sangue. nievo
sangue. nievo, 1-115: due o tre laveggi, qualche piattello ed una pignatta
. aretino, 20-46: madonna, o madonna, io moro, io sento
agnello. pascoli, 696: « o vecchio, » / disse, « ch'
cucina che comprende un acquario a uno o due pozzetti, rubinetti di alimentazione per
la concentrazione dei minerali, da praticarsi o mediante flottazione o per mezzo di trattamenti
minerali, da praticarsi o mediante flottazione o per mezzo di trattamenti all'idrovaglio.
artiglieria si richieggono: lavette ordinarie, o casse, o letti, esattamente proporzionate
: lavette ordinarie, o casse, o letti, esattamente proporzionate, siccome anche
* lavetta ': lo stesso che cassa o carro da cannone. il montecuccoli nel
, 29: gli franzosi cum quegli spalazi o lave- zoli di brette. tasso,
voce friulana, forse da riconnettersi a lava o a lavina. làvico, agg.
lavina, sf. region. frana terrosa o ghiaiosa; smottamento. - anche:
si ritrovino; ma le ruine, o lavine, o ammottamenti...,
; ma le ruine, o lavine, o ammottamenti..., che hanno
] sottoposte a frequenti e grandi smotte o lavine. jahier, 234: tu non
, sm. region. canalone di scarico o di colata delle nevi o del ghiaccio
di scarico o di colata delle nevi o del ghiaccio, che solca il pendio
. disegno colorato con inchiostro di china o con altro colore diluito nell'acqua.
lloro forma, e in cose somilglanti civili o. ssavie secondo l'altre cose lavoraboli
tecn. attitudine di un metallo (o di altra sostanza) a lasciarsi lavorare da
'lavoraccio', d'affare, in genere, o imbrogliato o spiacevole: * è un
affare, in genere, o imbrogliato o spiacevole: * è un lavoraccio; mi
esercizio di un me stiere o di una professione; che si guadagna la
: scolaro, giornalista, traduttore, buono o cattivo lavorante; è assai lavorante.
moie non lavoranti e di ogni altra vena o scaturigine di acqua salsa.
proprio sia alle dipendenze di un imprenditore o di un'azienda', artigiano, operaio.
di siena, 266: qualunque maestro o lavorente... furasse o tollesse panno
maestro o lavorente... furasse o tollesse panno, lana o stame, o
.. furasse o tollesse panno, lana o stame, o altra cosa che appartenesse
o tollesse panno, lana o stame, o altra cosa che appartenesse a la decta
cosa che appartenesse a la decta arte, o in essa arte s'adoperasse, sia
secondo mai non si converta in iscapito o in profitto minore de'primi, ed,
fosse maggiore il sapere, l'operosità o la semplicità antica, la benevolenza verso
-con uso impers.: esserci (o non esserci) facilità di occupazione;
) facilità di occupazione; abbondare (o scarseggiare) 1 posti di lavoro.
l'umil gente / che nel gregge o ne'campi gli lavora, / non gli
mescolati insieme questi colori, volendo lavorare o a olio o a tempera o in fresco
colori, volendo lavorare o a olio o a tempera o in fresco, si va
lavorare o a olio o a tempera o in fresco, si va coprendo il
lavori per lo più di carattere artistico o artigianale valendosi di determinate tecniche e strumenti
parte alla realizzazione di un'opera teatrale o cinematografica o televisiva. frateili, 3-68
realizzazione di un'opera teatrale o cinematografica o televisiva. frateili, 3-68: mentre
dedicarsi a un'attività intellettuale; scrivere o fare ricerche critiche su un determinato argomento
di pormi in viaggio per cercar salute o morire, e a recanati non ritornare mai
; senza provare nelle lunghe pause velleità o rimpianti di sorta. g. raimondi,
le idee chiare, che per istabilire o illustrare quelle che avean bisogno o di
per istabilire o illustrare quelle che avean bisogno o di sostegno o di luce. capuana
quelle che avean bisogno o di sostegno o di luce. capuana, 15-184: con
, quand'ha da lavorare con più o men compenso, ma il negozio, la
ariosto, 34-74: non pur di regni o di ricchezze parlo, / in che
debbi anche tu esser mezzo poeta, o vero hai bevuto un poco. calmo
.: persistere in un'azione offensiva o, comunque, coercitiva; cercare di convincere
coercitiva; cercare di convincere qualcuno (o di sottometterlo ai propri voleri) con
]. -fabbricare un tessuto; cucire o ricamare un indumento; intrecciare un ordito
manufatto; conferirle una nuova struttura o composizione; elaborare, modificare, accomodare,
manzini, 10-214: solitari, o in lunghe file alla mercé di uno solo
, è meglio farla a diguno, o a stomaco pieno?... -come
: 'lavorare il campo'è coltivarlo più o meno assiduamente, per averne frutto:
. 21. erigere, costruire o restaurare un edificio, un monumento.
. 22. comporre, elaborare o emendare, rifinire con grande impegno un'
, quale a noi non dia fastidio o tedio lavorando, e fuggiremo quella cupidità
renderselo benevolo o condiscendente o per otteinsieme con la preghiera
renderselo benevolo o condiscendente o per otteinsieme con la preghiera il lavoro
l'aiuto, l'appoggio, la collaborazione o per altri óra, per sé
-chi lavora dà le spese (o fa la roba) a chi si
: chi non mangia (o non materia, renderlo maneggevole,
toscani, 276: in poche ore (o in un'ora) iddio lavora. (
notevole quantità di in vestiri, o per fame verde,... vuoisi
. bologn. -lavorare di bastone o di pugni: bastonare, lavaurataera.
, va al mulino colla pulledra (o colle somare). le dissimi boschi.
staiora di terra lavoratia che lavorerà, sua o d'altri, o farà lavorare a
che lavorerà, sua o d'altri, o farà lavorare a sua mano. spallanzani
e fin quella degli animali da frutto o lavorativi, ci avverte che i passaggi
legge permette l'esercizio di un mestiere o di una professione. einaudi,
risultato di una serie di operazioni manuali o meccaniche, svolte con una determinata tecnica
per lo più nell'ambito di attività artigianali o artistiche; fatto, fabbricato, costruito
'. -cucinato con sapiente abilità o secondo ricette elaborate. del casto
non ardisca né debbia recare in città o ne'borghi alcuno legname lavorato, se
in qualunque sorte di opere posti o fabricati (eccettuando però sempre i danari)
spargendosi con un tale artificio sopra tavola o parete diversi colori che vi paiono gettati
diceva; non era roba altrui, o non tanto che lui non vi avesse
mai da pennello, e un fonte o privo d'umore o pieno d'acque corrotte
e un fonte o privo d'umore o pieno d'acque corrotte. 6
cascata di liane. -ornato con disegni o motivi in rilievo; operato (un
linati, 19-102: era... o si dava a divedere per uno di
pignate di fuoco, delle salciccie o vogliamo dir sacchetti di polvere e altri fuochi
quasi servile nei confronti di un signore o, comunque, di una persona di
condizioni, nell'ambito della sua famiglia o della sua azienda. testi fiorentini
proprietario, mezzadro, affittuario, colono o servo della gleba (e il termine
specie nell'ambito di un'impresa economica o di un'azienda agricola, e con tale
a chi svolge attività di natura intellettuale o un'attività economica indipendente: sotto l'
, il termine è usato, più o meno enfaticamente, in senso etico-politico fortemente
il termine comporta): lavoratori indipendenti o autonomi (coltivatori diretti, artigiani,
indipendenti in genere), lavoratori dipendenti o subordinati (operai e impiegati dell'industria
; lavoratori manuali, lavoratori intellettuali (o, con espressione retorica o talora ironica)
intellettuali (o, con espressione retorica o talora ironica): lavoratori del braccio
mente. -lavoratore occasionale] lavoratore giornaliero o alla giornata; lavoratore avventizio; lavoratore
con quello d'ergane, cioè di lavoratrice o di dea de'lavori. g
, e non può rinunziarvi. -lavoratore o lavoratrice a domicilio: persona di servizio
lavoro, n. 5). -lavoratore o lavoratrice della mensa: cameriere di tavola
, sono ormai usate in senso iron. o scherz.). panzini, iv-368
dello spettacolo: chi, come attore o con altra mansione, presta la propria attività
penna: chi esercita la professione di scrittore o di giornalista (queste e simili locuzioni
attività svolta al servizio di mecenati più o meno interessati e altezzosi: anch'esse
sono talora usate in senso iron. o scherz.). -lavoratore del libro
dei suoi figli opra sarà; / o vivremo del lavoro, / o pugnando si
; / o vivremo del lavoro, / o pugnando si morrà '...
sm. che svolge una qualsiasi attività o compie un lavoro, sia da solo sia
a lavorare, senza desideri di divertimento o di evasione; che non teme la fatica
ne fa di molto, sia impiegato o scrittore. quasi a modo d'agg.
qui il necessario io posso lavorare / o morire, altrove / forse se sono ancora
lavoratore: barcamenarsi abilmente fra due contendenti o fra due situazioni contraddittorie; ingannare,
. prov. -un buon lavoratore rompe (o scaccia) il cattivo annuale: v
podere ch'egli è solito rendere, o renderebbe. ed un buono e valente
con zappa, e in alcuni luoghi, o sforzate da umidità di terreno o da
, o sforzate da umidità di terreno o da recente lavoratura,... lo
. -trasformazione di prodotti dell'agricoltura o della pesca in prodotti commerciali. -in
senso più propriamente le voci 'manipolazione 'o 'lavoratura ', riserbando l'altra
a freddo 0 a caldo, lavorazione con o senza asportazione di truciolo, lavorazione per
plastica), ed eseguita in piccola o in grande serie; in questo caso
caso si ha la cosiddetta lavorazione fluente o in catena, nella quale gli operai
lo tiene fermo per un tempo prefissato o tempo base, in modo che l'
a i magazzini, alle mandre, o per non sapere staccare giammai le mani da
robusto, ardito, avvezzo alla rapina o alla caccia,... sino
, che vale nel lavoréccio dei campi o nelle industrie meccaniche, pochissimi sono gli
per ogni giornata comune, lavoreccia o feriale. = deriv. dal
a parlare, molte lavorerie sono chiuse, o hanno dovuto sospendere i lavori. periodici
lavorétto, sm. opera di pretese modeste o di esecuzione fine, accurata, minuziosa
. lavoro semplice, da fare alla svelta o che procuri un guadagno immediato senza impegnare
montagutolo, 13: neuno del detto castello o vero de la sua corte, o
o vero de la sua corte, o vero alcuna altra persona, debbia fare
et ordinato è che qualunque persona comprasse o ver comprar volesse pastura nel padule
e per li lavorieri di re, o vero del nilo, il quale conduce nuova
'pel maschile, 'lavoratora 'o 'lavoratrice'pel femminile; quindi coloro che
ingegno, dell'arte, dell'artigianato o dell'industria, per lo più di pregio
rimedia col tenere ristretta l'acqua, o con lavorieri alle ripe. muratori,
nella pesca, impianto tipico delle valli o stagni lagunari (in partic. di
impenetrabili, sorgono la bassa casa dei pescatori o vallanti e il loro magazzeno. ungaretti
sermini, 333: simile non cominciarieno lavorìe o vigne o posticcie di piante,
simile non cominciarieno lavorìe o vigne o posticcie di piante, che tutte non le
3. lavoro murario; costruzione o restauro di un edificio; pavimentazione,
appellasse la cittade di suo nome, o come a lui piacesse. nuovi testi fiorentini
mattina per tempo per andare a lavorare o a trovar lavorìo, che il giovane fosse
: chiunque esce da tali scuole con lode o per lo manco riceve testimonianza di assiduità
di subito venir collocato in qualche lavorìo urbano o campestre secondo sua condizione e dove attenda
. per estens. opera del lavoro manuale o dell'arte; manufatto. - in
e assiduo, svolto con applicazione laboriosa o, anche, con alacre, frenetica
forme, la naturale e la spirituale o libera: quella immediata e fonda- mentale
rodere dentro. zi. movimento o attività concitata e prolungata; affaccendamento,
13. processo biologico, fisiologico o morboso, per lo più lento e
leggieri, e non produce nulla, o al più ordisce certi lavorietti di poca
83: ancora si può bene incollare due o tre volte, come da prima ti
mediante l'esplicazione di un'attività psico-fisica o intellettuale dell'uomo per lo più seguendo
. -in partic.: opera artistica o letteraria o poetica o filmica; studio,
partic.: opera artistica o letteraria o poetica o filmica; studio, saggio.
: opera artistica o letteraria o poetica o filmica; studio, saggio. dante
dante, par., 1-13: o buono appollo, a l'ultimo lavoro /
dante, inf., 29-90: o tu che con le dita ti dismaglie,
5. impiego delle capacità psico-fìsiche o intellettuali umane per produrre un bene o
o intellettuali umane per produrre un bene o un servizio economico, o comunque un
un bene o un servizio economico, o comunque un risultato considerato socialmente utile o
o comunque un risultato considerato socialmente utile o culturalmente valido (e nel contesto della
, inabile ad ogni lavoro di braccio o di mente; tu barone onorato,
attività lavorativa, senza impedimenti, ostacoli o coartazione da parte di terzi, siano
di terzi, siano essi pubblici poteri o privati soggetti (e tale facoltà spetta
, senza che lo stato possa obbligarla o (salvo le norme generali che disciplinano
esplicata da un soggetto detto lavoratore (o, nel linguaggio legislativo, prestatore di
nel linguaggio legislativo, prestatore di lavoro o d'opera) alle dipendenze e a
, rispettivamente, durante le ore notturne o al di fuori del normale orario di
da un lavoratore (detto comunemente domestico o persona di servizio) per il funzionamento
funzionamento della vita interna di una famiglia o di altra convivenza. citolini, 306
far di nuovo, racconciare, dare, o pigliar lavoro sopra di sé, lavorare
di sé, lavorare a le sue o a le altrui spese, a giornata,
nizzata, in cui l'operatore esegue una o più operazioni semplici, ripetute sempre nella
del lavoro e della previdenza sociale (o, nel linguaggio comune, semplicemente:
del lavoro e della massima occupazione (o, semplice- mente, uffici del lavoro
, i lavori di natura prevalentemente manuale o fìsica che non è consentito svolgere nei
dipendenze di un datore di lavoro pubblico o privato; impiego. pirandello,
tempo dall'al- zaie, a piedi o a cavallo, per uso di trasportare le
complesso di attività svolte da organismi collegiali o da gruppi di persone. -per estens
e accompagnano l'approvazione di una legge o di altro atto normativo (decreto legislativo
) e specie le relazioni del governo o dei parlamentari proponenti, delle commissioni parlamentari
, delle commissioni parlamentari referenti (o di altri organi consultivi) le proposte di
di un cantiere, di una fabbrica o di un suo reparto, ecc. -per
ha competenza specifica in un determinato campo o materia. buzzati, 6-57:
cioè delle opere di proprietà dello stato o di altro ente pubblico, come strade,
fa capo al ministero dei lavori pubblici o ad altri organi periferici). -
ai quali toccherà secondo il loro turno o per decisione della sorte di concorrere ai lavori
della sorte di concorrere ai lavori pubblici o con bestie o senza per la coltivazione
concorrere ai lavori pubblici o con bestie o senza per la coltivazione del predio pubblico
12. milit. opera di difesa o di offesa; fortificazione, costruzione e
far buon lavori ed in tempo, o sieno di divelto, formelle o
o sieno di divelto, formelle o buche, secondo il paese. f.
sarebbe il fabbricare le botti di lavoro, o di pietra, come da molti nella
... nelle botti di lavoro o di pietra, di qualunque figura esse siano
forza che forma rispettivamente un angolo acuto o ottuso con il vettore spostamento; lavoro
fa compiere lo spostamento. -lavoro esterno o interno: lavoro compiuto dalla sollecitazione esterna
interno: lavoro compiuto dalla sollecitazione esterna o interna al sistema dinamico. -lavoro resistente
nella corsa in piano, nel moto o nel movimento del sangue nei vasi sanguigni
sostanza in altre sostanze come nel metabolismo o durante la creazione di soluti, cioè
manovra. onde cazzar la scotta, o tirar la drizza con un lavoro, vale
un lavoro, vale, applicare paranchi o pulegge alla scotta o alla drizza per
, applicare paranchi o pulegge alla scotta o alla drizza per ottenere l'intento con
per ottenere l'intento con più forza o prestezza. 19. locuz.
valore aggettivale): che rientra o si svolge nel proprio ambito professionale.
, l'enlèvement e michel pauper, o tenui lavorini come la navette e les honnètes
83: ancora si può bene incollare due o tre volte, come da prima ti
per lo più senza impegno e interesse o senza con tinuità.
mi nerale incolore, bianco o grigio-azzurro, con lu centezza
, chi canta in rima / o nel lazio sermon, nel tosco o gallo
/ o nel lazio sermon, nel tosco o gallo, / dopo 'l nostro gran
amoroso l'operaro: / ma tu, o libro, primo a lor cantare /
lustro della testa simboli della lazione, o portamento in giro, del cielo.
loro formazione è stata interrotta più spesso o più di rado da lavine o lazze
spesso o più di rado da lavine o lazze di materie terrose, calatesi addosso dall'
dalla spianata superiore, in una sfaldatura o lazza, probabilmente assai recente, trovansi
dell'amiata grossetano. invece i lazzarettisti o cristiani giurisdavidici, come amano chiamarsi,
l'amiata grossetano. invece i lazzarettisti o cristiani giurisdavidici, come amano chiamarsi,
, spesse volte era dal male o da i sospetti del male ridotto nell'angustie
del male ridotto nell'angustie del lazzaretto o fuori delle mura della città. galileo,
talora un barcone galleggiante) per persone o merci che provengono da zone infette.
figur. cumulo, quantità di mali fisici o di vizi, di difetti che affliggono
de'mali un vivo lazzeretto. -persona o gruppo di persone che non devono essere
di persone che non devono essere avvicinate o frequentate. palazzeschi, 3-270: la
, situazione d'isolamento, d'emarginazione o, anche, di dimenticanza, di trascuratezza
a chi ha un'eruzione alla pelle o è pieno di fastidio o altro sudiciume.
alla pelle o è pieno di fastidio o altro sudiciume. -di chi è pieno
è inseguito. ranieri, 1-i-64: o credi tu ch'io sia qualche lazzara o
o credi tu ch'io sia qualche lazzara o figliuola di lazzara, quale sei tu
pecchio, 12: uno spagnuolo o un lazzarone odia la fatica. settembrini,
-che rivela o muove da gusti e inclinazioni plebei,
suo adipe sotto una gran veste rossa o color sanguigno che fosse. baldini,
). fare lazzi; lanciare motti o gesti salaci, sguaiati. note
riprovazione della falsa morale della compagnia, o daranno qualche sguardo alla sfuggita, e
lazzeruolo, costituito da una drupa corallina o anche giallastra, che può raggiungere la
), sm. bot. albero o alberetto spinoso (crataegus azarolus) della
, faceva da sfondo un chiaro lazzeruolo o un fico tutto ricco d'aurora.
lazzo (lazzo), sm. battuta o azione, gesto spiritoso, mordace o
o azione, gesto spiritoso, mordace o buffonesco, spesso sguaiato, scurrile (
non importava se offendevano la morale, o l'onore dei più rispettabili gentiluomini o
o l'onore dei più rispettabili gentiluomini o delle più nobili dame, purché avessero la
burla; accordarsi nel prendere in giro o nel motteggiare qualcuno. moniglia, 1-iii-467
qualche peso? reggi il lazzo; o questo è duro! goldoni, iv-800:
.. copresi del tuo nome, o filosofia; ha tirato dalla sua il dialogo
stiacciano, e digrignano i denti, o si grattan dove lor toma più comodo
pascoli, 69: vi riconosco, o due sottili torri, / vi riconosco,
due sottili torri, / vi riconosco, o memori cesane / folte di lazzi cornioli
campagna, dove vive tra le fiere, o conversa co'villani e va vestito di
co'villani e va vestito di panno lazzo o di tela. 4. figur
ai sostantivi uniti da una cong. o coordinati per asindeto. petrarca, 259-2
(per lo più con uso pleonastico o enfatico). dante, conv.
per lo più introducendo una connotazione indeterminata o partitiva). dante, inf.
2. seguito da un aggettivo o avverbio comparativo (sia di maggioranza,
le cose si rimarrebbero innominate, perduto o smarrito il lor primo nome. arrighi
7. si premette a nomi gentilizi o a cognomi per indicare tutte le donne
. premesso al titolo di un'opera letteraria o artistica. anguillara, tit.
non ha ancora letto le 'laudi 'o non le ha lette tutte, mi
funzione analoga a quella dell'agg. o del pron. dimostrativo. dante,
; e le di bossolo, poco o niente s'apprezzano. tassoni, 3-33
ellittica, analoga al cosiddetto accusativo relativo o alla greca. tasso, 12-23:
-introduce una formula di giuramento o di esecrazione. cielo d'alcamo
né de l'aura / moto o fischio sentì: né vide il colpo,
né in animale / altro più fiero, o nostrale od esterno. / forse il
pugni e calci senza pettine carminarle, o buone o triste che siano, le mette
calci senza pettine carminarle, o buone o triste che siano, le mette in disperazione
un sangue ricco più d'una porpora o le geli un pallor d'agonia, le
le illumini la bontà d'un consenso o le oscuri un'ombra di disdegno, le
di disdegno, le dischiuda il piacere o le torca la sofferenza, portano sempre
: alle presenti delicatezze non ti darai o accosterai, e le assenti non le desidererai
dei giornali fiorentini ', rimbeccava questo o quello, a chi le dava, a
grammaticale con un'altra particella pronom. o avverb. dante, conv.,
per nomi alle qualità di ciascuna convenienti o in tutto o in parte intendo di
qualità di ciascuna convenienti o in tutto o in parte intendo di nominarle. lippi
: chi ha cervello, / se vere o false novitadi egli ode, / a
. pron. dimostrativo. esse; queste o quelle persone; queste o quelle cose
; queste o quelle persone; queste o quelle cose (in funzione di soggetto
, per lo più, con uso enfatico o pleonastico). boccaccio, ii-231:
. 7 al n. 9) o nel nomin. plur. (n.
region. eleagno, olivagno. o. targioni tozzetti, ii-101: 'elaeagnus
e no 'l de'trar sì cort'o deleiale / che si convegna per forza partire
o di repubblica, è nettissimo e lealissimo,
che si vendesse, valicasse la doppia o il marco, abbia il venditore uno