in un'unica specie (inia geoffroyensis o inia amazonica) nel rio delle amazzoni
loro il fare contratti illeciti, finti o simulati. de luca, 1-3-82:
governi che per fredde teorie umanitarie inibiscono o misurano l'oblivioso uso degli alcool,
vicelegato di bologna, e lui le commette o le cognosce per sé secondo li pare
vescovo di tortona, cui spettava permettere o inibire al clero di prender parte al
, 7-115: nessuna legge umana o divina inibisce a un cittadino italiano di
2. medie. fisiol. rallentare o abolire il normale svolgimento di una funzione
abolire il normale svolgimento di una funzione o l'accrescimento e lo sviluppo di un
accrescimento e lo sviluppo di un organo o dell'intero organismo. 3.
, impedire la formazione di un segnale o l'esecuzione di un'operazione. 4
4 inibitoria ': e ciò significa proibizione o comandamento del giudice d'astenersi da uno
comandamento del giudice d'astenersi da uno o più atti. = deriv.
duro, e i nomi di potere inibitivo o d'imperativo, che vieta l'arbitrio
, ii-883: la festicciuola inibita o protratta. 2. psicol. che
non riesce a esplicare determinate funzioni psichiche o attività vitali a causa di meccanismi inconsci
di meccanismi inconsci determinati da situazioni sociali o da conflitti mentali; affetto da inibizioni.
-in senso attenuato: che non riesce o non può abbandonarsi ai propri impulsi spontanei
(una persona); che ha potere o facoltà d'impedire, di proibire,
2. medie. fisiol. che abolisce o pone un freno all'azione di determinati
azione di determinati organi; che sopprime o modifica una funzione. -genet. gene
chim. composto capace di rallentare o impedire una reazione (e si possono avere
in metallurgia, composto chimico, organico o inorganico, che si aggiunge in piccola
quantità a una soluzione per ridurne o eliminarne l'azione corrosiva su un metallo.
-anche agg., con riferimento all'azione o alle proprietà di tale sostanza.
un prodotto finito per diminuire, eliminare o prevenire caratteristiche sconvenienti o possibili alterazioni.
, eliminare o prevenire caratteristiche sconvenienti o possibili alterazioni. 4. nel linguaggio
in via provvisoria e cautelare mediante decreto o ordinanza, o in via definitiva
cautelare mediante decreto o ordinanza, o in via definitiva mediante sentenza) con cui
un soggetto di continuare a compiere, o di compiere in futuro, una determinata attività
la clausola di provvisoria esecutorietà, sospende o revoca tale clausola. -con funzione aggettivale
faccia mai inquinare la volontà dai pregiudizi o da altre cose. boine, iii-230:
2. alterato da inquinamento; reso impuro o malsano, contaminato, infettato (l'
3. figur. alterato nell'integrità o nella purezza originale. b.
svolgere indagini, inchieste in materia penale o amministrativa (un pubblico funzionario, un'
. -magistrato inquirente: il pubblico ministero o il giudice istruttore. -anche:
, iii-17-28: a fronte di gente che o non lo considerava o lo tollerava o
di gente che o non lo considerava o lo tollerava o lo aizzava, sentendosi,
o non lo considerava o lo tollerava o lo aizzava, sentendosi, nel pieno
debba, a petizione di chiunque acusasse o adomandasse, cognoscere e inquirere per ogni
alcuno che avesse de le decte arme o vero arnese. ariosto, 293: patirai
studio se nell'osso vi è alcuna rima o frattura manifesta. assarino, 6-101:
, conoscere le colpe e ripararle o punirle. dossi, 1-ii-573: un magistrelli
investigare; ricercare; informarsi su qualcuno o qualcosa. scala del paradiso, 3
più con spirito fiscale) su qualcuno o qualcosa; cercare di sapere, domandare
. foscolo, xvii-19: le quattro o cinque donne... hanno congetturato,
inquisitivaménte, avv. in modo o con fare inquisitivo; con minuziosa attenzione
e con rigore confutatorio, una verità o la soluzione di un determinato problema (
s. v.]: argomentazione inquisitiva o dimostrativa. dialoghi inquisitivi di platone,
a passo la verità, invece di disputarne o di spiegarla in discorso continuato. genere
, 2-ii-486: gl'inquisiti di bestemmia o di poligamia aveano in testa come una
di polizia avrebbe valso all'inquisito due o tre mesi di arresto. bacchelli, 2-v-674
ecclesiastico, appartenente generalmente all'ordine domenicano o francescano, che a partire dal xiii
piano pratico, dalle verità di fede o dai precetti della morale cattolica. -grande
3. per estens. chi svolge o ha l'ufficio di svolgere un'indagine
che si piantano sempre accanto al cocchiere o al fattorino, per tempestarlo di domande
riferisce, che è proprio dell'inquisizione o degli inquisitori; che è formato da
.., che concerne gl'inquisitori o l'inquisizione, o che è da
che concerne gl'inquisitori o l'inquisizione, o che è da inquisitore o da inquisizione
inquisizione, o che è da inquisitore o da inquisizione. quasi sempre può dirsi
estens. che è proprio di interrogazione o di esame. d'annunzio, v-2-170
del tormento inquisitorio. -che svolge o è incaricato di svolgere un'indagine,
si staccarono dall'ordine francescano altri gruppi più o meno rigoristi, almeno a parole,
, i bruschi ritorni, le occhiate inquisitorie o tragiche,... tutto il
persone, situazioni di cui si conosce o si sospetta l'esistenza, e di
approfondito, riflessione filosofica, analisi scientifica o psicologica. - anche: indagine,
gentile è chiamato ciascuno che figlio sia o nepote d'alcuno valente uomo, tutto
giudiziaria nell'ambito di un giudizio penale o in preparazione di esso, in ordine
di esso, in ordine a delitti (o, in genere, ad atti illeciti
, in genere, ad atti illeciti o contrari all'interesse dello stato) per
giudice, anziché di un accusatore pubblico o privato, e senza l'intervento di un
incatenati che fossero, li costringnea o di sacrificare o di morire. novellino,
, li costringnea o di sacrificare o di morire. novellino, vi-137: uno
zione, come sarebbe di aver estratto grani o altre merci fuori di stato senza soddisfare
intermedia dalle autorità della chiesa cattolica (o dalle autorità civili a nome di essa
venisse svolta dal vescovo, dal pontefice o da un suo legato, si distinguono
: ciascuno dei vari organismi ecclesiastici (o statali) ai quali era affidato lo
sacra congregazione dell'inquisizione romana e universale o del sant'ufficio », poi cambiata
irrogate direttamente, come la carcerazione, o attraverso il braccio secolare, come il
g. b. andreini, 1-57: o come il cuore mi corbetta nel petto
il cuore mi corbetta nel petto, o come m'incerbero, o come m'inradamanto
petto, o come m'incerbero, o come m'inradamanto. = denom.
.. / come le nevi alpine o 'l pigro gelo / si faccia inrarefatto.
letter. che è diventato repubblicano (o simpatizzante, fautore dei repubblicani);
tenore di vita, adottare determinati usi o costumi. f. f. frugoni
.. e quivi attendean che venissero, o rincontravano..., inrolati a
gloria mia per voi tingasi il labro / o con ostro, o con minio,
tingasi il labro / o con ostro, o con minio, o con cinabro.
con ostro, o con minio, o con cinabro. = denom.
) d'indiamantarlo; ma 'l vino o spezza, o almeno inrubina, lei:
; ma 'l vino o spezza, o almeno inrubina, lei: segno del suo
, agg. ant. che calza zoccoli o calzature molto misere. 2
deposizione di sabbia trasportata dal mare o dai fiumi... insabbiamento dei porti
porti. 2. figur. arresto o sospensione (temporanea o definitiva) di
figur. arresto o sospensione (temporanea o definitiva) di pratiche, di iniziative,
e anche di vicende e di questioni o situazioni esistenziali. piovene, 7-559
stratificazione nella sabbia di talee di vite o di altre piante per favorirne un più
. -nella pesca, affondare l'esca o la rete nella sabbia. -agric
un'attività che costringe a star rinchiusi o ritirati. - in partic.:
che chi viene a insabbiarsi qui per anni o per l'intera vita sia perfettamente conscio
vide in alcuno de'bronzi dei delfo o di dodona? moravia, iii-40:
nel- l'alsazia qualcosa di irrealizzato, o di insabbiato. 3. che
procedimento, usato per proteggere i fiori o i frutti che si trovano ancora sulla
in sacchetti di carta, di garza o di tela leggera per sottrarli, durante
all'azione nociva di insetti, uccelli o parassiti fungini (e tale pratica si
, 1-196: la elezione, insaccamento o vero assunzione agli offici del consolato..
, 1-23-30: e pur non si ritira o vinta o stracca / la forza ancor
: e pur non si ritira o vinta o stracca / la forza ancor de le
genti, / ma contra le percosse o piume insacca, / o lana stende o
le percosse o piume insacca, / o lana stende o cose altre cedenti.
o piume insacca, / o lana stende o cose altre cedenti. buonarroti il giovane
. 2. mettere in un budello o in un involucro artificiale la carne (
, salata e drogata per fare salami o salsicce. - anche assol. guadagnali
di maiale; non di quelle di bue o di cavallo, di somaro o di
bue o di cavallo, di somaro o di pecora, o di cane, che
, di somaro o di pecora, o di cane, che si insaccano nelle città
5. ritirare tra le spalle il collo o la testa; incassare. bersezio
. 8. ant. imbussolare nomi o numeri da estrarre a sorte (per
a sorte (per il conferimento di uffici o dignità, per determinate prestazioni d'interesse
uficio, non ostante che fusse eletto o insaccato, sotto certa grande pena.
lardellare 'è piantare lardelli ne'polli o altre carni che si voglion cuocere condite
lardarvi de'ciotoli, pezzetti di pietre o di mattoni, specialmente nella chiave.
3. marin. coprire una vela o un panno con catrame, stoppa,
tra i fili del tessuto primitivo del paglietto o cinghia, per renderlo più grosso.
sia lesso servito caldo, ripieno, o vuoto e senz'osso ed usato freddo
ed usato freddo ed in gelatina, o vero salpimentato lardato con canditi.
pancetta negli appositi tagli praticati nella carne o in un pezzo di cacciagione, prima
, vocaboli, per lo più ricercati o astrusi (uno scritto, un discorso
possono lardellare il discorso di brani transalpini o oltremarini, eziandio mediocrissimi, beati loro.
lardèllo, sm. pezzetto di lardo (o di prosciutto o di pancetta, ecc
pezzetto di lardo (o di prosciutto o di pancetta, ecc.) che si
mettile a cocere con latte di capra o di pecora, o latte d'amandole,
latte di capra o di pecora, o latte d'amandole, o con carne
di pecora, o latte d'amandole, o con carne, bene spurata di sale
lazzeri, ceseni, zibaldi, lardaiuoli o lardelli, delicatissimi e secchi e freschi.
, 49: ma s'altro cerchi o brami, / donna, più volentiero /
un buon brodo lardièro / di caprio o di lepre, e cotto al vin
in intingolo e ponesi nei pastizzi intero o ver smembrato, per più squisitezza.
bossi, 202: 'lardite 'o 'pietra di lardo'. steatite, forse
più salata e affumicata per costituire alimento o condimento, sotto forma di pezzi, fette
bianco di porro trito minuto, con ovo o lardo. burchiello, 2-44: per
cavarmi di mano qualche staiuol di grano o qualche boccal d'oglio o qualche pezzo di
di grano o qualche boccal d'oglio o qualche pezzo di lardo, come è
taglierini fatti in casa, con poche o punto uova nella pasta, con molto o
o punto uova nella pasta, con molto o poco lardo nell'acqua. misasi,
montale, 3-235: avrà vissuto trenta o quarantanni da sola,... mangiando
cazzuola ogni giorno diffregando con morca d'olio o lardo per infin tanto vedrai che l'
po'questa cucina lombarda con troppo lardo o burro mi ha cagionato, credo,
. sia cotta tra fiondi di viti, o vero involta in carte o in qualsivoglia
viti, o vero involta in carte o in qualsivoglia rete, o vero bardata in
in carte o in qualsivoglia rete, o vero bardata in lardo di qualche pesce
alla gatta per il lardo: chiedere o cercare qualche cosa presso la persona meno
, piaccia a lui, smisuratamente, o pure, avendola, ne sia avarissimo
parti; cascare 11 lardò dalle calcagna o dai talloni: essere ricchissimo, nuotare
che molti di loro di fame, o nello spedale, si muoiono? varchi,
di dolo / e di adipe, o vèlico, questo / sacco di lardo e
iv-85: ancora si taglia il lardone o il sugnaccio del porco in pezzetti picoli
formatasi durante la fucinatura, per chiuderla o ridurla. -blocchetto spostabile che si usa
causato dall'usura di un organo rotante o in movimento alternato. = acer,
del vestibolo (v. larario) o presso il focolare e a cui si
-per estens.: la statuetta o l'immagine che rappresenta tale divinità.
cioè termini con figure di mercurio compitalizio o viaco, d'apollo, di bacco,
rito etrusco romano a onor dei mani o lari, già inquilini di un corpo
dei, che poi si dissero penati o lari. carducci, iii-21-223: due
sf. agric. region. vasta superfìcie o appezzamento di terreno pianeggiante, diviso
di terreno pianeggiante, diviso mediante stradoni o terrapieni sopraelevati in settori costituiti da campi
, sulla cima dei gambi di melica o di granoturco nelle colture, sulle piccole
, esaurientemente; con abbondanza di particolari o di argomenti. boccaccio, dee
divina, nella quale non è movimento o mutazione alcuna. baldinucci, 105:
uomini, ma ciò per ischemo o in scherzo. gioberti, 3-7: la
. ivi ella mi manderà subito, o il più presto possibile, le prove
scorte, / senza impaccio trovar di fosso o muro. salvini, xxxiv-66: preser
tu vuoli largare l'astore all'oche o alle grue, guardati di legarlo se sono
largare ', dilungarsi dalla costa, o scostarsi da una boa, da una nave
che si chiama nelle galee largatira, o monta e casca. gugliemotti, 936:
2. letter. che dimostra o ostenta liberalità, generosità; che fa
, intr. [larghéggio). essere o mostrarsi generoso, prodigo, liberale nel
: i giurati assolvevano i delitti passionali o largheggiavano nelle « attenuanti ». pirandello
7. calcolare la misura di uno spazio o di una quantità con ampio margine di
. dimensione che, in una figura piana o in un solido, ne individua
, insieme rispettivamente con la lunghezza o con la lunghezza e l'altezza,
lin guaggio comune: distanza o misura fra due lati, due
fra due lati, due margini o bordi, due sponde di una strada,
una strada, di un fiume o di un oggetto, oppure, in partic
del lato minore di una stanza o del lato di base di una
. -geogr. ant. latitudine geografica o astronomica. serdonati, 9-9: tutta
: data la lunghezza e larghezza, o l'ascensione retta e declinazione di una
.. con suoi ferri fe'una finestra o vero pertuso di larghezza quanto un uomo
a donare, a concedere con benignità o con facilità; generosità, liberalità,
. -in senso concreto: atto o dimostrazione di benignità, di generosità;
malaccorta larghezza danno troppo scarso frutto, o a chi ve lo gettò non fruttano
vinezia fra tre settimane ducati cento dua o più. il contrario nelle larghezze avviene.
non si considera altro salvo che la larghezza o strettezza delle monete, che è fra
, secondo che faranno la germinazione, causata o dalla penuria o dalla larghezza dell'aere
la germinazione, causata o dalla penuria o dalla larghezza dell'aere, pigliando il
6. il diffondersi ampiamente nel parlare o nello scrivere; fluenza, ricchezza armoniosa
; fluenza, ricchezza armoniosa di linguaggio o di stile; abbondanza di particolari (
larghezza. 7. apertura intellettuale o morale; ampiezza di vedute. -
caratteri. 13. locuz. -fare o menare larghezza: comportarsi con liberalità;
, largisci). letter. concedere o donare benignamente, con generosità, con
vi è talvolta connessa una notazione enfatica o scherz.). dante,
per me. d'annunzio, iii-1-196: o anna, voi avete...
sanno coloro all'intelletto de'quali, o nume, tu hai largito le penne
oppose a'peccati nostri predicamenti contrari; o comandando a'lascivi la continenza, agli
fanno, / secondo ch'elle mertan premio o danno. g. c.
lodato, / grande è la largità, o mio signore, / che in ogni
sua largitate, / perdonimi qual è bella o si tene. marco polo volgar.
sono soliti esplicarsi da'giuristi col termine o vocabolo di sponsalizia largità. monti, x-1-399
/ fu la tua cieca largitate, o caro / malaccorto fratello. g. capponi
abuso stesso di vivere uccellando l'incuria altrui o mendicando bassamente le svogliate largità..
vi è talvolta connessa una notazione enfatica o scherz.). ariosto,
vi è talvolta connessa una notazione enfatica o scherz.). boccaccio,
cioè nascondermi il tal quale carattere estetico o largitorio della medesima. =
determinato da un avverbio di quantità o da un compì, di misura).
come coltel di scadorva le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'abbia
soli fra tutte le città che sono o furono o saranno giammai, larghe e
fra tutte le città che sono o furono o saranno giammai, larghe e spaziose porte
più lunghi, col ventre più largo o più stretto alla persona. -morbido
spalancato (rocchio, anche la mano o la bocca). pascoli, 108
ampio spazio (un movimento di gruppi o di persone); che è molto
ritratto il meno del più in valuta o di peso o di lega, rimanessero larghi
del più in valuta o di peso o di lega, rimanessero larghi o in peso
di peso o di lega, rimanessero larghi o in peso o in lega, di
di lega, rimanessero larghi o in peso o in lega, di questo lo maestro
in lega, di questo lo maestro o maestri neuno ristauro dimandare possano. alamanno
ti guadagni cento ducati. -d'oro o di carlini? -d'oro.
carlini? -d'oro. -larghi o stretti? -traboccanti e larghi. palescandolo,
che in banchi correrà per quel giorno o tempo quando si fanno i cambi.
12. che si estende su vaste regioni o su molti sudditi (un'autorità;
che esige un numero elevato di magistrati o di giudici (una pratica, una questione
più e quando meno, secondoché era o larga o stretta la pratica. i
e quando meno, secondoché era o larga o stretta la pratica. i. pitti
croce, iii-27-290: nemmeno il suffragio più o meno largo o addirittura universale dice nulla
nemmeno il suffragio più o meno largo o addirittura universale dice nulla sulla estensione e
larghi strati di popolo si mantengono più o meno primitivi. 16. che
versi ad una ad una, o sera, / largo il pianto rampolla a
: largo discorso saria bisogno per dichiarare o diffinire che cosa sia bellezza, perché molti
, che può applicarsi a più idee o concetti (un termine, un vocabolo
un vocabolo); che non è ristretto o limitato al senso letterale di una parola
limitato al senso letterale di una parola o di un concetto (un significato,
chi va verso la casa di sa'iacopo o riede. cavalca, iii-210: alcuna
non per l'esperienza e nell'esperienza, o, per designare ciò con un largo
ii-82: larghi due di lor sangue o tre deci. buti, 2-86: fu
sempre larghi di vicendevoli sorrisi di approvazione o di conforto. -per sineddoche.
sincero, leale. -anche: che parla o si comporta senza riguardo, senza discrezione
aperto, largo, sanza sapere fingere o simulare, e nemico di tutti quegli
e nemico di tutti quegli che fingevano o simulavano. -con uso avverb.
rigido, che non è troppo oppressivo o rigoroso (la prigionia). tasso
, ii-307: son desideroso di libertà, o almeno di più larga e di più
altra. sassetti, 309: correggete o la mia lettera o 'l concetto fattone,
309: correggete o la mia lettera o 'l concetto fattone, dove dice che
, ché vanno larghi dalle canarie 400 o 500 leghe e più. b. davanzali
, 'illorum 'con 1''o 'stretto come nell'italiano 'lóro '
'e 'bonus'con 1'* o 'largo come 'bòno 'o 'buono'
* o 'largo come 'bòno 'o 'buono'. moretti, ii-918: farsi
fra 1'* e * e 1 " o 'strette e le larghe..
grossa, due balenieri, e undici o dodici galee sottili di nimici nostri.
per dritta linea e lontana da questo o quel luogo. b. croce,
delle telecomunicazioni, indica che un segnale o un determinato sistema di trasmissione occupa un
il laghetto tornava ruscello erano fabbricati due o tre mulini, le cui ruote parevano
viottoli tra piante basse, con larghi o camere segrete. 44. venat
per breve tratto con l'arretramento di uno o più fabbricati, oppure in un notevole
creati soltanto per scopi di comodità costruttiva o di viabilità. — anche: spianata di
e destinata a esercitazioni, a sfilate o a contenere manifestazioni temporanee come fiere,
usato come introduzione a tempi in formasonate o alle ouvertures d'opera. memorie per
-alla larga!: esclamazione allusiva a cose o a persone da evitarsi accuratamente.
quando dopo la cena si fa ballo, o altro passatempo simile, nella medesima stanza
, che significa: 4 facciasi ala 'o 4 si faccia largo '; ma
muzio, 4-112: a'te [o dea] con larga mano / le sacre
, allora si vuole trarre alla larga o competentemente. iacopo da cessole volgar.
quando viene in mendicaggine, bisogno è o che la vada mendicando o ch'egli imboli
bisogno è o che la vada mendicando o ch'egli imboli. magazzini, 90
di loro tiene amicizia, conversazione o pratica, non può far di meno di
uno collaretto a un suo guamaccione, o vero collaraccio che era sì largo e spadaio
stati in segrete per qualche delitto o altro, esaminata la causa, quando questa
sorte sogliono essere i prigionieri, cioè o detenuti nelle segrete o posti alla larga
prigionieri, cioè o detenuti nelle segrete o posti alla larga. -milit.
lui ha fatto quello non doveva, o portamenti contrari all'uomo da bene, lei
parente, se pure l'altro trova, o il fratello il fratello, o la
, o il fratello il fratello, o la moglie il marito, ciascuno va largo
canto2, n. 8. -avere o lasciare largo campo: avere o concedere
-avere o lasciare largo campo: avere o concedere ampia opportunità, vaste possibilità,
, essere di coscienza larga: tollerare o indulgere ad azioni o ad atteggiamenti che
larga: tollerare o indulgere ad azioni o ad atteggiamenti che una concezione morale più
, cominciò dalla larga a dire: o là, o fratello, aspetta un po'
larga a dire: o là, o fratello, aspetta un po'di grazia:
di qualcuno: avere con lui rapporti o legami non troppo stretti. machiavelli,
[dell'imperatore], se si governa o lasciasi governare,... se
v. manica. -essere largo di o in cintura', essere di cintura o
o in cintura', essere di cintura o cintola larga: promettere molto ma mantenere
da fare, non si trovano tre o quattro persone disposte alla prima chiamata.
mogli parlato, crediamo avere altra moglie o altrimente fatta che tu,..
-prendere il largo: allontanarsi dal posto o dalla costa; dirigersi in alto mare
: allontanarsi dalla riva di un fiume o di un lago. manzoni, pr
-per estens.: non avere rapporti o contatti; evitare, guardarsi da qualcuno
contatti; evitare, guardarsi da qualcuno o da qualcosa; non interessarsi, non immischiarsi
in giù stiam sempre larghe. -calcolare o valutare in modo approssimato per eccesso.
umano, aveva a lungo creduto, o almen ripetuto, che noi avessimo idee
, fuggire, per lo più frettolosamente o in modo furtivo, per evitare incontri
in modo furtivo, per evitare incontri o situazioni spiacevoli. landolfi, 2-167
, dicesi di veste, di calzari o di altra cosa che sia piuttosto larga
-a pena lo farà egli così; o che largaccio. badalucchi, 19:
. avverb. nelle negoziazioni di merci o di titoli, clausola che si antepone a
: imboccatura de'ponti: quello spazio o largura che si fa di qua o di
spazio o largura che si fa di qua o di là de'ponti, per comodo
per comodo di farvi passar sopra carri o carrozze, affinché possono svoltare..
di tavole di pezzo, pino, larize o altro albero odorifero. pindemonte, ii-388
che postula un fonema consonantico (o anche una serie di tre, quattro o
o anche una serie di tre, quattro o più fonemi) al posto del fonema
gagliardo. 0. rucellai, 2-85: o sì veramente hanno da muovere [i
nei polmoni dei soggetti colpiti da asfissia o sottoposti ad anestesia generale, oppure dei
e tabacco, a inalazione di gas o polveri irritanti, a eccessi vocali,
poesia sia un « gesto laringo-buccale » o un « piacere muscolare », durante
sm. medie. anomalia congenita o traumatica della laringe, che consiste in una
, che consiste in una tumefazione esterna o interna di una o di entrambe le
una tumefazione esterna o interna di una o di entrambe le superficie laterali della laringe
si riferisce, che concerne la laringoiatria o i laringoiatri. laringologia, sf
paralisi dei muscoli della laringe, completa o incompleta, che può presentarsi associata con
con una lesione del sistema nervoso centrale o con un'affezione dei nervi laringei.
eseguita per introdurre nella trachea sostanze anestetiche o radioopache. = voce dotta,
emorragia della laringe, provocata da traumi o da processi ulcerativi. =
un apposito specchietto { laringoscopia indiretta) o di uno speciale strumento che illumina la
riferisce, che concerne la laringoscopia o il laringoscopio. laringoscòpio, sm.
gravi è necessario il ricorso alla tracheotomia o all'uso di farmaci curarici.
dell'apertura laringea, di natura organica o funzionale. = voce dotta
febbre tifoide e consistenti in ulcerazioni più o meno diffuse della mucosa laringea.
intervento chirurgico che consiste nell'asportazione parziale o totale della laringe, con conseguente alterazione
della laringe, con conseguente alterazione o perdita della voce, suscettibile però di un
, sf. medie. infiammazione acuta o cronica, che colpisce la laringe e la
, generalmente secondaria a una laringite o a una faringolaringite.
per comprare le mercanzie vogliono reali castigliani o larini. sono questi una moneta d'
larino, moneta equivalente a due giulii, o poco meno. gemelli careri, 3-197
ricci di mar rinoceronti / comparerà, o loro con stambecchi? pindemonte, 5-66:
, sm. stor. titolo di re o di altra suprema autorità presso gli etruschi
,... né mai di lucumoni o di larti si fa menzione, ma
che in vita erano stati malvagi o scellerati, costretto a vagare di notte
che, per virtù magica, raffigura o simula fallacemente una determinata realtà. -anche
suscitata per incanto, con arti magiche o per virtù diabolica. ariosto, 39-7
ix-170: è una larva cotesta, o pur griselda? g. rossetti, vi-35
una visione, una larva... o una delle più adorabili figliuole della terra
fra le macerie, chiamando i figli o il compagno inghiottito nell'atroce sepoltura. g
voi mi sembrate come taltr'anno, / o la coincidenza m'abbaglia, signora,
non deriva / che da notturni sogni o vane larve. oliva, 305: sparirebbono
mille a mille, e false larve, o vere, / m'agitan sempre.
, i-3-127: se ciò accade qualche volta o molte volte, è da sospettare che
(con riferimento sia all'aspetto fisico o esteriore, sia a doti morali o
o esteriore, sia a doti morali o spirituali). petrarca, 89-7:
. tarchetti, 6-ii-450: fuggimi, o cara, un aspide / sotto il mio
d'annunzio, iii-2-1094: ma, o insensata, dov'è per voi la
in primavera... un piccolo baco o bruco che dicesi larva con voce scientifica
che ha il viso coperto da una maschera o, per estens., da un
strato. g. rucellai, 9-159: o mal larvato mostro / del ventre enfiato
che, mascherato, tinto, larvato o altrimenti deformato per non essere conosciuto,
essere conosciuto,... assalirà cavaliere o altra persona, se non l'avrà
, celato; che non appare (o si presenta sotto apparenze false, ingannevoli
). cariteo, 123: o troppo fera et impia castitade, / ex-
d'onestade. bonarelli, xxx-5-158: o come dolcemente in quel bel viso /
per i cadetti... v'erano o le prebende della carriera ecclesiastica, o
o le prebende della carriera ecclesiastica, o una dorata e larvata mendicità, cattiva consigliera
che non si è ancora manifestato completamente o presenta sintomi che non consentono una diagnosi
, che per solito vi si attribuiscono, o certe malattie a cui ascrivesi una natura
così diconsi le irritazioni intermittenti, con o senza sintomi simpatici, accompagnate o no
con o senza sintomi simpatici, accompagnate o no dalla irritazione gastrica, le quali
. (plur. -i). insetto o altro organismo che vive come parassita nelle
larvicolo, agg. proprio di insetti o organismi che vivono come parassiti nelle larve
, agg. zool. che ha forma o aspetto di larva; che ha il
pietra ornamentale per i riflessi interni azzurri o grigio scuro. = deriv.
per lo più usato al plur. o nell'espressione lasagne maritate).
d'un cappone / un dì a cena o a desinare; / e con quel
da'gettatori di metalli si dice la creta o pasta che si mette nel cavo delle
si mette nel cavo delle forme delle statue o di altre cose che si fondono.
-cascare a qualcuno il formaggio sulle lasagne o le lasagne nel formaggio: avere una fortunata
: al fin tranne il matterello, / o il cannello, / lasagnuolo o stenderello
/ o il cannello, / lasagnuolo o stenderello, / o qualunque sia l'ordegno
, / lasagnuolo o stenderello, / o qualunque sia l'ordegno. fil.
panzini, iv-365: 'lasagnóne 'o * lasa 'fu nomignolo che ferdinando
v'impicarono de'perugini presi colla gatta o vero muscia al lato, colle lasche
nell'india dell'epoca coloniale, artigliere o marinaio indigeno. ulloa [castagneda]
, anco tal ora / un pollo freddo o qualche salsiccione. = v.
.: non ottemperare ai propri doveri o ai propri obblighi nella convinzione di non
a dipendere da taluno né a sperarne o a temerne, tralascia l'adempimento de'
mi lasciao. guittone, xxxvii-47: o vero domenico, poi / volesti da
ha lassate. dondi, 255: o antichi mei compagni, i'non credea
. -con riferimento a soggetti inanimati o astratti. rugieri d'amici,
sera: ancora ci lasciate, / o immagini care della terra, alberi, /
. 3. abbandonare (temporaneamente o definitivamente) un luogo, un domicilio
. dante, par., 32-101: o santo padre, che per me comporte
soggiorno / deh lascia, e vieni, o clori, / dove cogliendo fiori,
. -superare, oltrepassare un luogo o un punto, procedendo oltre.
: non possa... lasciare, o vero far lasciare, alcuno, il
la lasciò più. -sciogliere dal guinzaglio o dal laccio e lanciare ah'inseguimento della
nel vaso ben turato si ponga acqua o vino bollente e turisi che non rispiri
.. come sentono avicinarsi il pescatore o gli altri pesci che se le mangiano,
rinunciare, perdere (un bene materiale o spirituale). anonimo, i-609:
, 672: vollero prima vedere abbruciato o affondato tutto il legname, innanzi che
259: sì che se alcun forame o s'alcun tetto / non ritrovasse a
petrarca, 11-1: lassare il velo o per sole o per ombra, /
11-1: lassare il velo o per sole o per ombra, / donna, non
esteriore i sandali. -non mangiare o bere più determinati cibi o bevande;
-non mangiare o bere più determinati cibi o bevande; astenersene. — anche: saltare
di fredda nube non disceser venti, / o visibili o no, tanto festini
disceser venti, / o visibili o no, tanto festini, / che non
, discorrerò alcuni casi con voi, o maritati, per avisarvi di tutto quel che
le mie fatture non portano impedimento di luogo o pericolo di danno alcuno, sì come
... rovinerebbe per altri cinque o sei anni i miei interessi.
et ora l'avesse ripresa a fare, o fussero tornati a fare la decta arte
3-147: se tu lassassi li peccati o ti dolessi averli fatti...
chiesa concorrente; e comandan messa votiva o vero pecuniale. s. caterina da siena
proprie. 13. fare sì (o permettere) che qualcuno rimanga più o
o permettere) che qualcuno rimanga più o meno stabilmente in un luogo (talora
e pelegrino / presto hai lassato, o nobile boldrino, / uscendo fuor di carcere
custodia, alle cure, al governo o al comando di qualcuno; dare in balia
15. permettere che altri prenda, conservi o goda qualcosa; cedere, mettere in
idem, par., 24-35: o luce etterna del gran viro / a cui
, se io fosse stata lasciata, o pure paura di futura infamia da ciò non
, della discendenza, del nome, o anche della propria opera (e spesso
trovarsi, in tale occasione, i figli o la vedova). boccaccio, dee
-trasmettere alla posterità opere dell'ingegno o dell'arte. dante, par.
dante, par., 33-72: o somma luce che tanto ti levi /
e gli eloquenti l'orazione e i dialoghi o altra cosa simile. e sebben l'
nome, un ufficio per successione ereditaria o dinastica. latini, 3-86: [
all'arte, per lasciarsi il mortorio o un po'di bene. ferd. martini
aveva de'propri risparmi messo da parte quattro o cinquecento scudi. li lasciava a mio
. -con riferimento a beni immateriali o a valori morali. bandello,
in valenza ricchissimo mercatante, né avendo o figliuoli o altri che più stretto parente gli
ricchissimo mercatante, né avendo o figliuoli o altri che più stretto parente gli fusse,
per voi, s'io mi lasci o mi levi la croce, né so com'
la croce, né so com'io vada o com'io mi rimanga. cassola,
sporcarlo. 25 * far sì o permettere che rimanga impresso un segno,
dante, par., 31-81: o donna in cui la mia speranza vige,
volto a'loro figliuoli le sembianze degli avi o degli zii non mai veduti. 5
, nella costruzione di un edificio (o anche in una configurazione topografica),
configurazione topografica), si attuino condizioni o caratteristiche particolari (con speciale riferimento a
sparve come fumo leve / al vento o nebbia al sole arida e rara; /
un compì, predicativo indica la condizione o la situazione in cui si induce qualcuno
azioni, atteggiamenti e comportamenti particolari (o anche in seguito ad astensione, omissione
anche in seguito ad astensione, omissione o dimenticanza). latini, 3-66:
capo solo. straparola, 6-1: o quanto, comare mia, m'incresce
labbra gelide. -con un avv. o un compì, di modo, di qualità
. -con riferimento a cose inanimate o a concetti astratti. ritmo di
una data situazione. ruggerone da palermo o federico ii, 426: lo reo penserò
giucare non mi lassa. giacomino pugliese o pier della vigna, 427: la dolze
forme. d'annunzio, ii-723: o uomo occhicèrulo, m'odi! / lascia
. dante, par., 19-142: o beata ungheria, se non si lascia
innanzi vivo scorticare che tu ti lasciassi o osassi ad alcuno peccato mortale consentire.
-con un compì, d'agente o di causa efficiente introdotto dalla prep.
-ant. con un compì, d'agente o di causa efficiente introdotto dalla prep.
minima cosa può lasciare che non punisca o guiderdoni. dante, purg., 14-55
da un'iniziativa. giacomo da lentini o guido delle colonne, 404: donna
pungenti / con quella man sì delicata, o fille. s. maffei, 7-93
cantare. -con riferimento a cose concrete o a concetti astratti. brusoni,
tien rinviti, / se 'l tenere o 'l lasciar gli ha a far vergogna,
per poter mettere in funzione le motrici o le vele del partire. 'virare a
. -lasciare con un palmo di naso o con tanto di naso: v.
n. 62. -lasciare in mano o nelle mani di qualcuno: v.
necessità virtù. fagiuoli, 1-1-377: o ingrato!... così m'hai
, n. 2. -lasciare o lasciarla lì: interrompere, desistere,
lasciarsi gli altri a dietro per alterezza o per vanità, ma di superarli di
non volli lasciare indietro le poesie giovanili o anche puerili, per mediocri o difettose che
giovanili o anche puerili, per mediocri o difettose che sieno e per quanto non
morire: v. morire. -lasciare o lasciarsi vedere: v. vedere.
v. vedere. -lasciare nella penna o in penna: v. penna.
: v. pesta. -lasciare nelle o sulle secche: v. secca.
secche: v. secca. -lasciare o non lasciare parlare: v. parlare.
parlare: v. parlare. -lasciare o non lasciar vivere: v. vivere.
: v. perdere. -lasciare posto o luogo a qualcosa: v. posto
. -lasciare scritto: affidare alla scrittura o alla stampa una notizia, un'opinione
volta si parte santa chiesa dalla espressa o ispie- gata parola di dio, sempre
'lasciare scritto', perché leggano i lontani o gli avvenire, o semplicemente per propria
leggano i lontani o gli avvenire, o semplicemente per propria memoria.
v. mancare. -non lasciare neppure o lasciare soltanto gli occhi per piangere:
lascia ma non sa quel che trova (o spesse volte ingannato si ritrova):
lasciato a sé è cosa bruta: o, meno duramente parlando, è pleonasmo dell'
. ridotto e abbandonato in una condizione o in una situazione particolare (ed è seguito
è seguito da un compì, predicativo o da un compì, di modo o
o da un compì, di modo o di qualità). casti, iii-296
che egli ti mette in mano con una o due parole tanto che tu ne raccogli
lume dell'etica, la quale ignora o rifiuta il concetto del « lasciato »
lasciatura ', ommessione di una o più parole o righe fatta dal compositore per
ommessione di una o più parole o righe fatta dal compositore per inavvertenza.
non con la scoperta di un tesoro, o con una pingue eredità, o con
, o con una pingue eredità, o con un grosso furto. bocchelli,
tratto: -o gran trovato, o gran lasciato, o gran rubato.
trovato, o gran lasciato, o gran rubato. lasciatura, sf.
. omissione di lettere, di parole o di righe occorsa durante la composizione.
lasciatura ', ommessione di una o più parole o righe fatta dal compositore per
ommessione di una o più parole o righe fatta dal compositore per inavvertenza.
compositore, allorché egli lascia indietro una o più parole. alcuni dicono 'un
vestiti, per servirsene qualora occorra allungarli o allargarli; rimesso, rivolto.
, pel caso occorra di slargarle o slungarle. periodici popolari, ii-70: sarto
): « ebbene » gli disse, o gli gridò: « signore spaccone,
per promesse e lasci di moneta, o prendere croce e pellegrinaggi per indulgenza de'
chiamano 1 lasci di liscia ', o 'nastrini ', quelle strisce che rimangono
pari uscite, / poscia ch'i cervi o le capre gagliarde / indarno aver si
di denaro (in forma di capitale o di rendita) o un determinato bene o
forma di capitale o di rendita) o un determinato bene o complesso di
o di rendita) o un determinato bene o complesso di beni; la somma
complesso di beni; la somma o il bene stesso così lasciato. -disus
lasciato. -disus.: ente morale, o fondo speciale per un determinato scopo,
. del rosso, 92: l'eredità o lasciti, che gli pervenivano per i
simile maniera lasciti che furono loro fatti o fanno. pirandello, 7-445: con la
2. figur. complesso di qualità fìsiche o spirituali, di tradizioni, di beni
: disporre mediante testamento di una somma o bene (per lo più a scopo
542: quelle ch'erano femine, o discendono da quelle ch'erano femine in
procacità, dall'intenzione di far colpo o di sedurre. domenichi, 6-19:
s. degli arienti, 1-96: o per lascivia o per sensualità usano costumi e
arienti, 1-96: o per lascivia o per sensualità usano costumi e parole puerile
che si possa baciare l'amata senza lascivia o sensualità, io lo credo un supposto
dedita, / dal mal chiuso balcone o in mezzo al tempio / notturni furti sogghignando
4. pensiero, discorso, scritto o rappresentazione che tratta o raffigura un oggetto
discorso, scritto o rappresentazione che tratta o raffigura un oggetto sconcio, osceno,
loro testamenti e ispendonlo in lascivie o in parenti. di costanzo, 1-196:
più tosto che rappresentava maestà che lascivia o dilicatura. tasso, 16-30: spira /
sudare,... e'rei lasciviare o per diletti carnali cascare. c.
molti chiedeano il sacerdote, ma o sopravvenia invece una di quelle satanasse, o
o sopravvenia invece una di quelle satanasse, o qualche prete repubblicano in baffi, barba
più di quei meschini morian bestemmiando, o lascivendo, o coll'italia in bocca.
meschini morian bestemmiando, o lascivendo, o coll'italia in bocca. d'annunzio,
tristo impazzo. 2. atto o pensiero licenzioso, lascivo, disonesto.
e [la superbia] in canto, o in presunzione di canto, o in
, o in presunzione di canto, o in troppa esalazione di voce, o in
, o in troppa esalazione di voce, o in rompimento 0 aggiugnimento e tollimento di
0 aggiugnimento e tollimento di punti, o in lascività di canto, o in
, o in lascività di canto, o in voce falsa o in fraudulento mancamento di
di canto, o in voce falsa o in fraudulento mancamento di voce.
carducci, iii-3-45: il vostro sangue, o eroi, nudrì le rose / di
. pisani, 83: lascivo, o tu, ch'hai le pupille absorte /
. / tu ch'eterno ti credi, o saggio, o forte / negli studi
ch'eterno ti credi, o saggio, o forte / negli studi o neltarmi,
saggio, o forte / negli studi o neltarmi, hai da morire.
lasciva. 2. che suscita o rivela sensualità, lascivia o eccitazione dei
. che suscita o rivela sensualità, lascivia o eccitazione dei sensi; provocante, seducente
minuti avanti. 3. che deriva o è dominato dagli stimoli dei sensi,
-che è adatto ai piaceri amorosi (o è a essi riservato: un luogo
piaceri amorosi. pascoli, 709: o quale, un'alba, myrrhine si spense
a non iscriver cosa che possa parere o lasciva o licenziosa o contra i buoni
iscriver cosa che possa parere o lasciva o licenziosa o contra i buoni costumi.
cosa che possa parere o lasciva o licenziosa o contra i buoni costumi. c.
se ne va per il giardino granducale o sulla spiaggia del mare lascivo. palazzeschi,
il sublime dal teso e dal gonfio o affatto dimenticato per il culto del lusinghevole
primo e proprio significato, non vale impudico o libidinoso, ma scherzevole, giocoso,
, divenuti lascivi, di niuna lor cosa o faccenda curavano. seneca volgar.,
, 243: non siate così avari o sì lascivi / che al ben fare l'
divoti e non lascivi accenti, / o de l'alpi, o d'italia eroe
accenti, / o de l'alpi, o d'italia eroe sovrano. 11
acciocché la tela non venga troppo fìtta o troppo lasca, ma di buona qualità
', parlando di scotta, bolina o manovra, come dir molle, debole
3. figur. debole fisicamente o moralmente (una persona).
parti di un meccanismo che non combaciano o non combaciano più perfettamente; gioco (
il proprio movimento all'interno dell'altro o rispetto ad esso. così lo stantuffo
la forza del vento; andatura larga o con vento largo. bacchelli, 16-195
, ardente all'orza, equilibrato al lasco o in poppa. tobino, 6-12:
avessi una fromba, / diss'io: o lasco- naccia valdinera, / io ti
ginevra 1609, per tradurre voci francesi o spagnole, adopera parole come 'fioppa '
. fis. dispositivo atto ad amplificare o a generare onde (oscillazioni) elettromagnetiche,
specifica, nel campo dello spettro visibile o dell'infrarosso (e indica per lo
sm. bot. ant. radice o gomma di laserpizio. landino [plinio
; comprende numerose specie di statura media o grande, alcune delle quali (come
, come pure n'è vestito lo scapo o piede che porta la fioritura.
stabilito sopra il frutto che è una siliquetta o silicula alata e colle ali vestite di
dodecasillabi e decasillabi, legati da assonanze o anche monorimi. carducci, iii-24-380
neuna differenza è dallo stare in allegrezza o in tormenti, e a lassare il
umori... chiamasi virtù lassativa o rilassante. -sm. purgante blando impiegato
, ix-177: è deliquio di cuore, o pur lassezza / quella che ora vi
/ quella che ora vi opprime, o mie pupille? parini, giorno,
il braccio reca, / non rattien lassezza o raffica, / strada rotta o notte
lassezza o raffica, / strada rotta o notte cieca. — di animali
fiacchezza fisica, prostrazione dovuta a malattia o a vecchiaia. cassiano volgar.,
stretto digiuno, e ciò mi vieta o vero mi spaventa la lassezza dello stomaco
ii-80: 'lassezza ', fatica o dolorosa sensazione di stanchezza, la quale
non è cagionata da alcun moto, esercizio o fatica precedente. serao, i-573:
pazzi, v-69: si affatica al pari o vero vantaggio di ciascuna sorella sensa mostrar
di ciascuna sorella sensa mostrar mai stracchezza o lassezza veruna. pallavicino, 1-546: sono
paradiso come è della fontana il cervio o 'l febbricitante, il qual non prova
, il qual non prova alcuno stento o lassezza per continuo pensare a pispini,
non ha repugnanza nissuna, qual lassezza o diminuizion di virtù e di forza si deve
5. figur. rilassatezza morale (o anche ideologica). seneca volgar.
185-13): chiunque 0 per lassezza o per viltate / volge al bel monte di
confessano aperto di abbandonarla, come inutile o dannosa cosa, quand'anco ella vi
debolmente probabile, per negarne 1'esistenza o la validità; in questo senso si
deporre il dubbio mediante un principio certo o sia riflesso dall'onestà di quella azione »
: persona eccessivamente indulgente nei confronti propri o degli altri, o della loro condotta
nei confronti propri o degli altri, o della loro condotta, priva di rigore
che appartiene al lassismo; che riguarda o interessa il lassismo. lassistico, agg
. -ci). che riguarda o interessa i lassisti; che è propenso al
, / e ti prenda deliquio o lassità, / come non usa a traballar
rilassamento di un organo (per malattia o vecchiaia). a. cocchi
applicazioni cautamente e con arte adoprate, o togliersi onninamente o scemarsi. 2
con arte adoprate, o togliersi onninamente o scemarsi. 2. figur. rilassatezza
grave prostrazione fisica (dovuta a malattia o a vecchiaia); deliquio.
v.]: 'lassitudini 'o * debolezze nervose 'dicono i medici l'
'dicono i medici l'accasciamento o rifinimento di forze per malattia, o sintomo
o rifinimento di forze per malattia, o sintomo di malattia. = voce dotta
, per lavori prolungati, per occupazioni o per sforzi estenuanti); sfinito,
sua stanza. d'annunzio, ii-663: o iddìi profondi, richiamate l'esule,
l'ali, / che sanza veder logoro o uccello / fa dire al falconiere «
, iii-2-419: in che riposte selve o su qual monte / che più impauri i
i lassi occhi mortali / svelasti, o diva, la serena fronte? d'annunzio
fronte? d'annunzio, i-536: o cuor senza pace, / ed occhi miei
per lo più seguito da un compì, o da una prop. dichiarativa).
, dolente. guittone, xxv-61: o bon gesù, te, tal barone,
foglio / è scritta la mia sorte / o di vita o di morte. s.
scritta la mia sorte / o di vita o di morte. s. maffei,
mi tolse noiosa partita? -seguito o preceduto da un pron. personale.
4-237: il caldo temperato, sia grossa o lassa la materia, sempre più puri
la persona, il modo di comportarsi o di esprimersi). alfieri, 1-978
per questo lo scrittore deve essere lasso o triviale. 4. bot.
la sostanza intercellulare amorfa in stato fluido o semifluido. 6. locuz. mantenere
c'è * corso, spazio 'o * tempo 'senz'altro. dicono anche
perrucci, 1-194: qualche fallenza di memoria o lasso di lingua si può perdonare;
di cassiopea. pirandello, 8-938: o sì. viene da roma, è vero
. verso l'alto, verso un luogo o una posizione più elevata rispetto a chi
dante, purg., 11-3: o padre nostro, che ne'cieli stai,
, 1-1-189: per terror di lassù, o istinto d'accarezzar messina, il re
. verso l'alto, verso un luogo o una posizione più elevata rispetto a chi
le stelle] forse là suso, o pur son elle / pietose a'nostri affanni
8-4-211: né mai di carreggiar è stanca o tarda / per le strade là suso
del nord significa lo stesso che carico pieno o intero del vascello. dizionario di marina
, il quale, per formazione naturale o mediante lavorazione, si presenta di limitato
di limitato spessore e di discreta o notevole estensione, più o meno perfettamente
discreta o notevole estensione, più o meno perfettamente levigato e squadrato. -anche
, altro muro circulare di lastre tufigne o mattoni in grossezza di terzo piè,
disegno, per le lastre ed in terra o in su l'arena del continuo disegnava
sono come altrettante casse formate di quattro o al più di sei lastre di tufo
d'acqua su una lastra arroventata, o rimbalzando o dissolvendosi. soldati, vii-
su una lastra arroventata, o rimbalzando o dissolvendosi. soldati, vii- 125:
-anche: lastrico, lastricato; via o piazza di città. chiabrera,
si guardavan da me come dal fuoco / o passavan sommessi o reverenti. cantini
dal fuoco / o passavan sommessi o reverenti. cantini, 1-28-313: impongano a
da dodici anni in qua sono state rilastricate o risarcite,... che.
. che... abbiano fatto rassettare o resarcire con lastre messe in calcina,
di marmo, di poco spessore, con o senza iscrizione; lapide. brasca
. le lastre si picchiano con una, o anche con due bacchette, terminate da
si sia lavoro di terra cotta in embrici o tegoli. scamozzi, 1-54-264: il
; e paglia, invece di lastre o tegoli, onde coprirla. -lavagna usata
. -lavagna usata per scrivere, disegnare o dipingere. vasari, i-167: è
1-449: il condannato poteva tenerlo aperto o chiuso a piacere [lo sportello]
infuocata sul cuore. gnoli, 1-179: o maria, o maria / che volgi
. gnoli, 1-179: o maria, o maria / che volgi dal colle il
azzurre morbidissime e carnali. -lamina sbalzata o incisa con figure artistiche. battista,
lista, scaglia, punta metallica, più o meno grande. are. lamberti
4. region. vetro di finestre o porte. bergantini, 1-199: dove
bar etti, 3-240: queste lastre, o almeno l'uso di adoperarle alle finestre
ant. foglio, cartone, tela disegnati o dipinti; quadro; schizzo, abbozzo
. fotogr. piastra di vetro, rettangolare o quadrata, sopra un lato della quale
. tipogr. foglio metallico (di acciaio o di rame) sul quale si eseguiscono
foglio (di zinco, di rame o di alluminio) appositamente sensibilizzato per decalcarvi
e le figure da stamparsi in litografia o in rotocalco; pietra litografica. -in
gli appositi cartoni (può essere piana o cilindrica a seconda che sia destinata a
che sia destinata a una stampatrice piana o a una rotativa). tommaseo [
, 136: 'lastra', schiaccia o pietraccola: sorta di insidia, proibita
per le strade e le piazze oziosamente o inconcludentemente. allegri, 5-26: l'
varchi, 3-69: quei bravoni, o bravacci, che fanno il giorgio su
viso dell'arme, si dicono cagneggiarla o fare il crudele. buonarroti il giovane
filoni suddetti non sono composti di massi o lastre molto lunghe e continuate, ma
lo più rettangole, come mattoni o pianelle. — lastrina (v.
, e mettendo a ciascheduno una lastrùccia o coccio sotto, acciò si faci con
, 7-32: le 'terre gilie 'o * arzille 'stanno ancor esse disposte
come capanne, co'tetti di lastricciole o lavagne, acuti assai, affin di
portoghesi] saranno tenuti a noleggiare o comprar le dette navi dalli sudditi di esse
provincie, nel qual caso di compra o nolo non se ne apparecchiaranno o condurranno
di compra o nolo non se ne apparecchiaranno o condurranno per il brasile di minor porto
porto che di cento trenta lastre, o ducento sessanta tonnelli. 2. zavorra
lastrare1, tr. ant. rivestire o coprire di lastre; lastricare. -
è addetto a sistemare convenientemente le merci o la zavorra sulla nave.
làstrico, làstrichi). pavimentare (o far pavimentare) con lastre di pietra o
o far pavimentare) con lastre di pietra o di marmo, con laterizi o con
pietra o di marmo, con laterizi o con materiali analoghi strade e piazze,
adoperando che le vie non fossero fangose o pericolose o scomode, con sabbio- narle
le vie non fossero fangose o pericolose o scomode, con sabbio- narle, lastricarle
quelle [le cresccntine] di burro o le sanno di vieto o le sono
] di burro o le sanno di vieto o le sono sdilinquite, e lastricano altrui
agg. pavimentato con lastre di pietra o di marmo, con laterizi o materiali
pietra o di marmo, con laterizi o materiali affini (strade, piazze, marciapiedi
stalla de'buoi dee esser di rena o lastricata di pietre, alquanto a pendio,
dicesi di persona che inghiottisca il cibo o la bevanda ancora brucente. 2
e screpolature;... seliciato o lastricato (areolatus), simile allo
formanti dei trapezi a guisa dei selciati o lastricati di pietre irregolari. 4
e le crestaine si stringevano al seno o lo scialle o la mantiglia, e si
si stringevano al seno o lo scialle o la mantiglia, e si reggevano i
da piccolo impaccio; perché sul lastrico o lastricato non si può adunare memma,
si può adunare memma, cioè melma o fango da ammemmarvi dentro. gherardini [
dice * affogare in un bicchier d'acqua'o 'alla por- ticciuola '.
di rovine di ponti... o d'altri danni che esigessero lastricatori e muratori
-chi). pavimento formato da lastre o masselli di pietra o di cemento che
formato da lastre o masselli di pietra o di cemento che copre il fondo di vie
giornata. d'annunzio, ii-235: o lastrico accecante, / spigoli crudi dei muri
alla rinfusa ', chiamano gli stradini o lastricatori fiorentini quello che è formato di
: non si possono parimenti costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari
condursi, finire, scaricare sul lastrico o al lastrico: trovarsi o cadere in
sul lastrico o al lastrico: trovarsi o cadere in uno stato di estrema indigenza.
infra l'uno zoccolo e l'altro, o vero fra l'un piedistallo e l'
l'altro, metterai lastroni per ritto, o ver muro. vasari, i-881:
ha da fare nella sponda del fiume o del canale, ove il filone corre prossimamente
piombati. 2. lapide sepolcrale o commemorativa. d. bartoli, 2-2-84
4. ant. tavola di pietra o di marmo; desco, mensa.
vecchio: vo'tu fare iscotto, / o ber, senza chi t'abbi apparecchiato
. per estens. spesso strato di ghiaccio o di neve. jahier, 2-89
a'lastroni, sulla piazza del ponte vecchio o di mercato vecchio. 8
formasi ogni lata sopra il piede, o linea retta della squadra. idem, 1-30
idem, 1-67: quante più coperte o camere averà il galeone, tanto sarà
di ferro che si mettono a gli archi o volti, con le sue chiavi.
luogo dei bagli nelle costruzioni leggere, o per dare migliore appoggio al fasciame del
. anche * lata, baglietto 'o 'bagliettino '. le latte di ferro
manifesta con crisi di eccessi motori o di eccessi verbali. = voce malese
passi di latitudine gira dintorno il plinto o sia latastro della piramide. =
storici, iii-367: non giova bel parlare o scienze dote, / non giova fanciullo
scienze dote, / non giova fanciullo o pregna latata, / non giova a
latino significa luoco in che s'ascondono o uomini o fiere. caro, 8-493
significa luoco in che s'ascondono o uomini o fiere. caro, 8-493: saturno
scampo. d'annunzio, i-519: o amica, senz'alcuna / tema verrai
. landino, n: ma quante, o vero dio, sono le latebre ne'
amor, fra i meno intenti / o i meno acuti a penetrar nell'alte /
alle raggianti cime. 5. struttura o significato recondito, riposto, oscuro o
o significato recondito, riposto, oscuro o profondo. f. f. frugoni
mai ricavare dalle latebre del senso intimo, o quanto si favoleggiò nel romanzo della prima
[chiabrera] divaga i fatti mitologici o in generalità rettoriche, e riesce vuoto e
pavone] solitudine erma e muta / o qualche parte latebrosa e cava. monti,
alticozzi, 2-1: speranze vane, o vita inferma e mesta, / ceco
cose latenti e cercatore di qualunque colpe o difetti. boccaccio, vi-66: né già
navicare / alcun segno, con vela o con vogare, / scampati ci ha dai
non morta: / forse, o pluton, che con latenti aguati / per
: non v'ha gemito latente / o di schiavo o di fanciulla, /
v'ha gemito latente / o di schiavo o di fanciulla, / non v'ha
nulla; / crescon tutti in pruno o in fior. d'annunzio, i-328:
. 2. che persiste neltanimo o nella mente senza manifestazioni esterne o senza
neltanimo o nella mente senza manifestazioni esterne o senza essere avvertito con chiarezza dalla coscienza
l'europa progressiva, e che, confessato o latente, determina tutte le lotte europee
casa mia. 3. che opera o è presente (spesso in forma molto
tempo delle date lettere in una latente o prossima decozione. delfico, i-139:
cocchi, 8-163: la varia polmonia, o infiammazione de'polmoni, or manifesta,
difficilissima a stabilirsi ed oscurissima, giacché o non producono verun sintomo o ne cagionan
, giacché o non producono verun sintomo o ne cagionan di quelli i quali non hanno
a trasformare un corpo solido in liquido o in liquido in vapore lasciandone invariata la
; dunque nel fondere il ghiaccio 79 gradi o unità di calore sono scomparsi o si
gradi o unità di calore sono scomparsi o si sono fatti latenti. i fisici moderni
che si trova al lato di qualcuno o di qualcosa; situato nei fianchi di un
di uno spazio; che occupa uno o più lati; che si stende lungo un
, contrapposti all'* altare maggiore 'o 'di mezzo '. ferd. martini
del ss. sacramento. -via o strada laterale: quella (secondaria) che
atto); che si svolge intorno o sopra i lati di un perimetro (
, 2-152: 'taglio da lato 'o 'laterale ', che anche chiamano '
altri entri a imporlo per fini suoi laterali o estranei. gobetti, ii-8: la
appartiene, che fa parte di uno o più lati di una figura piana o
uno o più lati di una figura piana o solida. brusoni, 787:
5. anat. che interessa o si trova ai lati di un membro
si trova ai lati di un membro o di un organo; che fa parte del
organo; che fa parte del fianco o del costato. -scissura laterale: nel cervello
di partenza possono dare origine a due o più reazioni che avvengono simultaneamente. 8
sulla cima ma sui lati del ramo o del fusto (fiore, gemma, foglia
: le spine sono... laterali o ascellari ('axil- lares ')
cunda ') quando tutti i fiori guardano o sono voltati per una sola parte.
non alla cima, ma in un lato o del filamento o del fusto, de'
, ma in un lato o del filamento o del fusto, de'rami, ecc
ha luogo lateralmente al conduttore principale, o perché ivi si presenti una via più libera
via più libera al moto elettrico, o perché l'induzione vi determini un movimento
modulato superiori (banda laterale superiore) o inferiori (banda laterale inferiore) alla
. sport. nel calcio, laterale destro o sinistro (con valore di sm.
): chi gioca da mediano destro o sinistro. -giocare laterale: giocare da mediano
una delle linee laterali. -rimessa laterale o dalla linea laterale: rilancio eseguito con
. vano angolare di locali, di porte o di finestre. l. pascoli
monsignor bianchini conghiettura che, nel cavedio o sia cortile del palazzo de'cesari, i
cavallo. 17. vetro di sportello o di finestrino posti sul fianco di carrozze
lateralménte, avv. ai lati o su di un lato; di fianco
lateranènse, agg. che fa parte o si trova nelle adiacenze del complesso monumentale
s. v.]: 'canonici lateranensi'o * di laterano 'o '
lateranensi'o * di laterano 'o 'di s. salvatore '. è
ponga in sua vece * confinante 'o * conterminato, confinato, terminato '
. stor. piccolo mattone, piastra o tavoletta di terracotta. a.
superbe medaglie di adriano, degli antonini o di altri imperatori de'primi due secoli
comprende fra gli altri il dipylidiutn caninum o taenia cucutnerina. — voce
, numantine, pi- centine, latiune o laterisiane, voconie, lolliane. =
miner. massa argillosa di colore rossastro o giallo ocraceo, spesso ricca di concrezioni
di ferro e alluminio, quarzo o calcedonio; è formazione superficiale tipica delle
con l'uso di calce e mattoni o di materiali analoghi. -anche:
alcuni rottami di vasi di terra cotta, o laterizi che vogliamo chiamargli. milizia,
i-2-7: sopratutto non sostituire il granito o altra qualsiasi materia al pittoresco lavoro laterizio
naturale di alterazione superficiale di rocce eruttive o schistoso- cristalline, che consiste in un'
, agg. anat. che appartiene o interessa le regioni laterali dell'addome.
lateroclino, agg. che determina o permette movimenti in senso laterale (un
laterodorsale, agg. anat. che appartiene o interessa un lato del dorso.
spostamento del corpo dell'utero verso destra o verso sinistra, mentre il collo ruota
arte, s'apparecchiavano i latiboli, o vero case, per istare al coperto,
al figur. achillini, 1-329: o dio, che verità senza fuoco; che
più denso e vischioso, di colore biancastro o
arancione, che viene prodotto dai vasi o canali laticiferi di alcune piante (come
-nell'industria chimica, liquido (sospensione o emulsione) simile al latice naturale.
. che secerne latice (una cellula o un gruppo di cellule).
'latticifero ', detto di certi organi o vaserelli del tessuto delle piante in cui
mai unirsi tra loro (laticiferi apociziali o tubi laticiferi), oppure si fondono
in fila e riassorbono le membrane divisorie o le dissolvono nei punti di contatto,
una rete di tubi [laticiferi sinciziali o vasi laticiferi). = voce dotta
altro non essere stato che una larga fascia o striscia di porpora, chiamata * clava
per essere applicato sopra qualche cosa, o per dir meglio cucito per lo lungo
fregiata del laticlave; e dei magistrati o altre persone insignite di tal onore,
di tal onore, e dell'onore o dignità stessa. -letter. paramento
. -i). proprietario di uno o di più latifondi (e nella pubblicistica
natura di latifondo; proprio del latifondismo o del latifondista. einaudi,
con strutture socio-politiche di tipo aristocratico (o comunque oligarchico) e con strutture economiche
, che hanno la posizione di braccianti o di affittuari o mezzadri a breve termine
la posizione di braccianti o di affittuari o mezzadri a breve termine e a condizioni
scrittori e nei pensatori illuministi, democratici o comunque progressisti una connotazione etico-politica fortemente
negativa); grande possedimento terriero feudale o di tipo feudale. -in senso generico:
sensati e galantuomini confessarono che i latifondi o vaste tenute, dei cittadini romani,
, che sono divenuti la- tifundio, o fattoria, di una sola famiglia nobile.
, solamente vorremmo che per enfasi, o per boria non si scambiasse un poderuccio,
a specchio sotto la tagliente / vanga o rosseggia franta dal bidente / seguace dietro
. fagiuoli [tommaseo]: o che intendete la latinaggine voi? d'
significa latinamente quell'* atto ', o meglio 1 reato ', con cui alcuno
alcuno compera per ischiavo un libero, o lo sostiene, o lo vende come
ischiavo un libero, o lo sostiene, o lo vende come tale.
dal latino, hanno da esso ricevuta o la forma o la materia, cioè o
hanno da esso ricevuta o la forma o la materia, cioè o la sostanza del
o la forma o la materia, cioè o la sostanza del vocabolo o 'l modo
, cioè o la sostanza del vocabolo o 'l modo di pronunziarlo. se hanno ricevuto
]: 'latinaménto', il parlare latino o di cose attinenti al latino.
latinare), agg. che parla o scrive latino o con abbondanza di latinismi;
agg. che parla o scrive latino o con abbondanza di latinismi; che insegna
con abbondanza di latinismi; che insegna o studia il latino; latinista.
? 2. scritto in latino o con abbondanza di latinismi. -latino latinante
lui condizioni 'sine quibus non ', o accidenti propri 'quarto modo '.
latineggiare), agg. che parla o scrive in latino; che abbonda
scrive in latino; che abbonda o fa largo uso di latinismi; che ricalca
, intr. (latinéggio). parlare o scrivere latino; fare largo uso o
o scrivere latino; fare largo uso o abbondare di latinismi; ricalcare le forme
animato da alcuna vita interiore di poeta o di secolo. pascoli, i-604:
. latinétto, sm. discorso o scritto in lingua latina, elementare,
: eseguire le prime esercitazioni, orali o scritte, di grammatica latina.
locuzione, espressione tratta dal latino direttamente o adattata, in modo più o meno
direttamente o adattata, in modo più o meno completo, a un'altra lingua.
fiorentino, cioè non mescolate di latinismi o di frasi letterate,... quanto
la lingua naturale / senza fare un grecismo o un latinismo. monti, xii-2-157:
esprimono i latinismi della elocuzione, più o meno schietti. 2. imitazione
. 2. imitazione dell'arte o dello stile dei latini. carducci,
latinità. -modo con cui si parla o si scrive in latino; padronanza della
mio lavoro [sugli etruschi], o men degno almeno che con tanto studio e
latino, l'altra stirpe sarà foggiata o prima o poi dallo spirito creatore della
l'altra stirpe sarà foggiata o prima o poi dallo spirito creatore della latinità:
vocabolo, al quale si dà forma o desinenza latina. bacchelli, 2-xix-14:
; modificare un vocabolo dandogli forma o desinenza latina. b. davanzati,
. 2. rendere simile ai romani o ai popoli neolatini; conferire mentalità
conferire mentalità e gusti propri dei romani o dei popoli neolatini; comunicare la cultura
. 3. intr. parlare o scrivere in latino; abbondare 0 fare
lusinghiere ', traslatò [terenzio] o trasportò le due persone di gnatone e
i romani stessi); cittadino o abitante dell'antico lazio o di roma (
cittadino o abitante dell'antico lazio o di roma (e secondo il diritto
romana e si distinguevano in latini prischi o prisci, appartenenti alle antiche comunità del
lazio, oppure abitanti di città sottomesse o di province ai quali era stata concessa
latini coloniari; e in latini giuniani o iuniani, liberti che erano stati manomessi
romani). tassoni, 4-3: o vero seme del valor latino, / ben
in partic., dai romani; pronunciato o scritto in tale lingua (un discorso
, un'opera letteraria); tipico o proprio della civiltà letteraria dei romani.
i modi latini, / credi, o dea, che potesse / fiacco i versi
'saturnio 'cioè del verso antico latino o italico. pascoli, ii-1672: dante
il popolo mai apprese nè quindi parlò o usò in famiglia, per pregare o
parlò o usò in famiglia, per pregare o cantare tenendosi alla parlata paesana, molto
da osservarsi che la lingua gramaticale, o sia degli eruditi, propriamente soleva chiamarsi
repubblica degli scipioni. -letteratura latina o romana: il complesso delle opere in
poesia. 4. che parla o scrive in lingua latina (con partic
tutti i suoi numeri di note latine o italiane (che dicono i compositori della stampa
entro i latini acciari: / ditelo, o fuochi, a i monti, a
che è proprio, che è caratteristico o fa parte dei paesi neolatini e della
, / dimmi se i romagnuoli han pace o guerra. tasso, 6-104: o
o guerra. tasso, 6-104: o belle a gli occhi miei tende latine!
tende latine! testi, i-29: o reina del mar, reliquia grande / de
] è certamente il miglior dizionario, o almeno il più utile, delle lingue
latine. -vino latino o latino romanesco: vino comune; vino
messisbugo, lxvi-1-266: vin bianco o nero o claretto,... albana
lxvi-1-266: vin bianco o nero o claretto,... albana e graspia
-armonioso, melodioso. dona o semprebene, 434: come lo giorno quand'
cosa che facilmente si muove, o è mossa da altri come un * catenaccio
-latino di cuore: che si innamora o si commuove facilmente. aretino,
quali le lingue ufficiali sono lingue neo-latine (o spagnolo o portoghese); si identifica
ufficiali sono lingue neo-latine (o spagnolo o portoghese); si identifica con l'america
; si identifica con l'america centrale o meridionale. de amicis, i-690:
: america latina, 0 iberica, o ispanica? francesi e italiani usano a latina
permesso dar pratica a qualunque bastimento quadro o latino, tanto grosso che piccolo,
greci e romani, cioè di forma triangolare o trina. carducci, 991: dal
san casi di coscienza i frati, / o i pedanti vocaboli in latino. giordani
'l parnaso / scendete insieme, o nove chiacchierone; / stategli intorno quando
proferenza bolognese, come con proferenze fiorentine o pisane sono scritti i testi toscani del
il paladino. carducci, iii-3-81: o mie storie ispide e tese, /
storie ispide e tese, / o mio duro latino, / cediamo il posto
: afferrare il significato di un discorso o i suggerimenti che derivano da un fatto
? -dare, fornire il latino o i latini a qualcuno: assegnargli i
sono il tenere scola, insegnare, o male o bene, legger in sedia,
tenere scola, insegnare, o male o bene, legger in sedia, dichiarare,
n. 26. -fare il latino o i latini: eseguire i compiti,
pistole; tantoché nel tempo di tredici o quattordici anni aveva imparato assai bene il
-fare il latino per il passivo o i passivi: prendere delle botte;
egli non è né carne né pesce, o non vai nulla, non è buono
-imtino di bocca o di lingua: imprudente e spregiudicato nel
]. -parlare, scrivere latino o in latino: non riuscire a farsi
latino '. -perdere il latino o il proprio latino: affaticarsi inutilmente;
raddrizzava il latino. -citare inesattamente o a sproposito un autore; fraintenderlo,
colui che, riportando e citando, o altrimenti adducendo un passo, o l'
citando, o altrimenti adducendo un passo, o l'autorità di uno scrittore, ne
quadra, è tagliata in quadrangolo: o forse si deriva dal lazio, provincia
. che è nativo dell'america latina o vi abita; che appartiene, che
m. latinobàrbari). che appartiene o riguarda il latino che si parlò in italia
cioè da uno strabere, da una bevuta o bevizione straordinaria... n'esce
. m. latinogrèci). che interessa o riguarda sia la lingua latina sia la
m. latinoitaliani). che riguarda o interessa o appartiene sia alla lingua latina
latinoitaliani). che riguarda o interessa o appartiene sia alla lingua latina sia all'
infrascandogli con nomi ampollosi e ingannevoli, o greco-latini, o latinoitaliani, per incalappiare
nomi ampollosi e ingannevoli, o greco-latini, o latinoitaliani, per incalappiare i più semplici
latinòrum, sm. scherz. discorso o citazione in latino, pronunciati per boria
citazione in latino, pronunciati per boria o a sproposito, e rivolti a chi
porre in atto le regole grammaticali, o meglio per intendere il vero valore delle locuzioni
agli inizi dello studio del latino (o di altra lingua). tommaseo [
che, senza saper fare un latinuccio o spiegare il ciceroncino, non si possa
. da lato e quadr [at] o (v.). làtire
veratro, il peplio, il laterio o il scammonio o simile, ma sia tale
peplio, il laterio o il scammonio o simile, ma sia tale lenitivo e
di piante della famiglia papilionacee, annue o perenni, con fusti rampicanti; foglie
di piante] che si coltivano, o se ne tiene conto solamente per pastura degli
orobo, il latiro, detto mocaione o ingrassabuoi. tramater [s. v.
, da'latini dette 'cicercule 'o dagl'italiani 'cicerchia ', sono
quando capolino questo neologismo per dinotare cosa o persona stante a lato di altra. es
, accosto a un'altra ', o pure ponendo la semplice preposizione 'da'?
, scorrenti per gli interstizi dei corpi o quivi latitanti, si raccolgono nell'unica ipotesi
emesso dall'autorità giudiziaria (un imputato o un condannato). -in senso generico
un ordine di cattura, d'arresto o di carcerazione. la qualità di latitante
a che sia pronunciata sentenza di proscioglimento o sia revocato il mandato... o
o sia revocato il mandato... o sia estinta la pena per la esecuzione
gelli, 15-ii-552: la latitanzia o vero lo ascondimento delle forme. papini
mercadante si fosse palesato colla sua fuga o latitanza per fallito [ecc.].
2. figur. restare celato o chiuso nel profondo dell'animo (un
sa se si debbe risolvere ad ubidire o no, ogni volta che, conforme si
accennato, non sia una assenza, o latitazióne affettata e inverisimile. giannone,
che sta di fianco; che riguarda o interessa i lati. fasciculo di
, chi ammette 1'esistenza di atti o caratteri umani indifferenti dal punto di vista
due estremità laterali di una superficie quadrata o rettangolare o fra i punti estremi di
laterali di una superficie quadrata o rettangolare o fra i punti estremi di un diametro
dell'ombra è simile a una meta o a uno paleo volto sottosopra, perché solamente
passi di latitudine gira dintorno il plinto o sia latastro della piramide. d'annunzio,
in altri tempi il regno di dongo o angola, ed ho stimato non inconvenevole
se sieno [i sassi] di maggiore o minor peso, purché non sieno di
posizione di un punto sulla superficie terrestre o la posizione di un astro nello spazio;
; corrisponde alla distanza angolare del punto o dell'astro dal piano equatoriale, misurata
verso il polo nord { latitudine positiva o boreale o nord) e negativo verso
polo nord { latitudine positiva o boreale o nord) e negativo verso il polo
verso il polo sud { latitudine negativa o australe o sud). -latitudini alte
polo sud { latitudine negativa o australe o sud). -latitudini alte o basse:
australe o sud). -latitudini alte o basse: in un dato sistema di
coordinate, quelle prossime rispettivamente ai poli o all'equatore. -latitudine astronomica: angolo
10 più, mediante la misurazione (diretta o indiretta) dell'altezza di un astro
misurata sulla distanza angolare (a nord o a sud) dell'astro dal piano dell'
dal piano dell'eclittica. -latitudine geografica o terrestre: quella definita con riferimento all'
partenza e di arrivo di una nave o di un aereo. -latitudini medie:
navigazione, osservando l'altezza del sole o di altri astri. -latitudine stimata:
: la latitudine delle città, castella o qual si voglia luogo altro non è che
e l'astro; corrisponde alla 360 (o anche alla 400 *) parte della
trovi più lontana dal sole di 16 o 17 gradi. -geogr. grado
terrestri; corrisponde alla 360 * (o anche alla 400 *) parte della
di navigazione, dette 'carte ridotte 'o 'di mercatore ', la misura
paralleli che passano per i punti considerati o fra i due punti stessi. dizionario
dell'arco di meridiano compreso tra due punti o tra i loro paralleli. si indica
succede l'ingenio che si scomparte di qua o di là per confinare o colla maggior
di qua o di là per confinare o colla maggior rapidità o colla maggiore lentezza
là per confinare o colla maggior rapidità o colla maggiore lentezza di spirito. g
. ferrari, 499: volete vedere, o signori, 10 stesso soggetto dell'uomo
di una scienza; allargamento del significato o dell'interpretazione di un vocabolo o di
significato o dell'interpretazione di un vocabolo o di un'espressione. caro, 2-1-203
di meno, secondo la robustezza o debolezza delle complessioni. salvini, 39-iii-142:
può comprendere più ragionevolmente secondo la maggiore o minor latitudine si voglia alla medesima accordare
tali consuetudini ci fanno arrossire di pudore o sorridere di malizia. -dilazione.
letter. che appartiene, che riguarda o si trova sul monte latmo (nell'asia
; fianco; parte laterale di un organo o di un membro. -anche: seno
è ingrossato: e'diviene per disagio o di fatica o di magiare cose cattive
e'diviene per disagio o di fatica o di magiare cose cattive e ventose,
di magiare cose cattive e ventose, o patire freddo de'piedi o umidezza. tasso
e ventose, o patire freddo de'piedi o umidezza. tasso, 17-13: oltre
polpaccio. -lato destro (o diritto o ritto): fianco opposto
. -lato destro (o diritto o ritto): fianco opposto alla parte
al petto. -lato sinistro (o manco): fianco corrispondente alla parte
2. ciascuna delle parti laterali o perimetrali di oggetti, edifici, luoghi
linea immaginaria verso la quale si volge o dalla quale parte un moto sia reale
casa, vi si dà entro bere o mangiare a galline. s. bernardino da
tesi ad asciugare. -lato destro (o diritto) e lato sinistro (o
(o diritto) e lato sinistro (o mancino o manco): parte o
) e lato sinistro (o mancino o manco): parte o punto di un
o mancino o manco): parte o punto di un luogo che si trova
un luogo che si trova a destra o a sinistra di chi guarda.
11-29: spiri [il vento] o dal lato destro o dal mancino, /
[il vento] o dal lato destro o dal mancino, / o ne le poppe
dal lato destro o dal mancino, / o ne le poppe, sempre è così
': i lati erano siepi, o muri d'orti, chiese e conventi,
la roba si bagna per suo mancamento o perché i lati o coverta non son bene
per suo mancamento o perché i lati o coverta non son bene calefatati, contuttociò
, ma ne'bracci della croce, o lati che vogliam dire della cappella maggiore
104-1: quando la donna ha 'n oste o 'n altro lato / marito o
o 'n altro lato / marito o padre o suo procian parente, /
'n altro lato / marito o padre o suo procian parente, / faccia l'
guastando i santuari e santi lati: / o perfidi pagani da esser arsi, /
perfidi pagani da esser arsi, / o ver da dio essere straziati! lorenzo de'
4. luogo determinato assegnato a qualcuno o a qualcosa; spazio libero, posto.
del luogo che pigliavano, con gesso o altra tinta, e vi scrivevano in lettere
, scritta in alcun tratto di strada o di piazza, in occasione di fiere
le legioni poste alle latora per codardia o miscredenza, lasciato il luogo, corsero all'
cose molto gravi; 4 lato sottile o minuto, quello che serve solo a cose