. tomaso e coi ghibellini di dante o coi signori del petrarca, non trova
diè giuno nutrice il divin latte, / o come maestoso / spiega le foglie intatte
foglie intatte. goldoni, xiii-575: o scambievole dono / di gloria, di virtù
frequente e copiosa lavanda d'acqua fresca o fredda con una grande spugna. f
1-157: non nutre il terren fere o serpenti / o, se ne nutre pur
nutre il terren fere o serpenti / o, se ne nutre pur, sono innocenti
/ rendo, che non ha maggio o fiori o foglie, /...
rendo, che non ha maggio o fiori o foglie, /... /
innocentino ', talvolta per celia o ironia: di chi non è né tanto
contra ogni ragion tal pena io porto. o. rucéllai, 8-20: -ma la
neol. chi, durante un processo o un caso clamoroso, sostiene l'innocenza
l'essere innocente; mancanza di colpa o di responsabilità morale o giuridica.
mancanza di colpa o di responsabilità morale o giuridica. maestro alberto, 27
possa, / griderò sola in qualche speco o fossa / la mia innocènzia e più
: c'è l'innocenza da tale o tal colpa, e questa può trovarsi
2. condizione di chi non conosce o non ha ancora conosciuto il male o
o non ha ancora conosciuto il male o il peccato o di chi è inconsapevole
ancora conosciuto il male o il peccato o di chi è inconsapevole di malizia;
, di costumi; rettitudine, illibatezza (o, anche, castità, integrità)
. 3. stato di giustizia o giustificazione in cui si trova l'uomo
lascia la fanciulla trasandare in qualche parole o atti inconvenienti, o sola sanza custodia
in qualche parole o atti inconvenienti, o sola sanza custodia, o in compagnia pericolosa
inconvenienti, o sola sanza custodia, o in compagnia pericolosa. voi, padri
perpetuavano le costumanze dell'età dell'innocenza o età degli dèi. 4. in
occhi torti / l'opre mortali o l'innocenza oblia, / sarò riposta in
stessa innocenza? nievo, 492: o anime rettrici dei popoli, o menti
: o anime rettrici dei popoli, o menti fiduciose nel futuro, o cuori accesi
, o menti fiduciose nel futuro, o cuori accesi d'amore di fede di
anticamente, dico, prima che il misterio o la birba non entrasse a guastare l'
non rappresenta, con la propria presenza o con le proprie azioni, una minaccia,
innocuo del resto, non aveva refugio o scampo alla sua poetica fatuità se non
documenti non sono innocui che affa terza o quarta generazione; e allora possono anche dar
col riso / gl'ispidi genitori, o prole infante, / eletta agli aurei dì
strada di su 'l carico di fieno o strame o frumento, o delle brocche,
su 'l carico di fieno o strame o frumento, o delle brocche, delle pignatte
di fieno o strame o frumento, o delle brocche, delle pignatte e de'
di violante gli facesse onta e dolore o che riaprisse una disputa già composta. barilli
sul pelo che... prosperano o campano l'industria del pettine e del rasoio
quella innocua rivistuola non so se parrocchiale o missionaria, affa quale una certa zia
. innodìa, sf. canto o recitazione di inni sacri. -anche
innòdo (imnòdo), sm. compositore o cantore di inni sacri.
innògrafo, sm. scrittore di inni religiosi o celebrativi. salvini, 6-180
repubblica i poeti, i soli innografi o scrittori d'inni si ritenne, con
la buona poesia e la musa acconcia o condita a diletto. arici, ii-6
e scherz. chi esalta con poesie o altri scritti qualcuno o qualcosa. carducci
esalta con poesie o altri scritti qualcuno o qualcosa. carducci, iii-15-266: ma
, infastidire, molestare. mocati o monaco da siena, 443: dicano,
. -ci). che riguarda o appartiene all'fonologia. = voce dotta
]: 'fonologo ', che tratta o discorre d'innologie. = cfr
innominàbile, agg. che non si può o non si deve nominare in quanto sconveniente
in frasi storiche da custodire negli archivi o da riporre nelle epitomi, così come
peccati al confessore, senza d'incolpare o inominar nessuno, attribuendo a se stesso
innominato, agg. che non è nominato o si tralascia di nominare perché non se
nominare perché non se ne conosce o non si vuole, per discrezione o per
o non si vuole, per discrezione o per convenienza, dire il nome (
, dire il nome (una persona o, anche, un luogo).
mi fanno l'effetto d'intese o lette altre volte, come di tutt'altri
cui non si sapesse alla prima indicare o indovinar l'autore, si proferiva,
cetera su l'ara / innominata, o messo dell'ignoto, / tu mi sii
nome accademico che gli è stato conferito o non lo ha ricevuto (con partic
: si crea la luce, di moto o vogliamo dire espansione e diffusione instantanea,
sottilità, rarità, immaterialità, o pure altra condizion diversa da tutte queste ed
le cose si rimarrebbero innominate, perduto o smarrito il loro primo nome. rosmini,
mi si troverà un solo piacer fisico o vero morale, del quale sicuramente si
cagionato da una rapida cessazion di dolore o fisico o morale o innominato.
da una rapida cessazion di dolore o fisico o morale o innominato. 6
di dolore o fisico o morale o innominato. 6. ant. non
destinate inesorabilmente a consumarsi rabbiose nell'esilio o a languire innominate in domestiche relegazioni entro
da alcuni detto osso della coscia, o vero ilio, è posto dai lati dell'
, 2-184: gli ossi calcoidei, o innominati, detti anco cuneiformi dal faloppio
se sia veramente contratto di compra e vendita o veramente locazione, o pure di concessione
compra e vendita o veramente locazione, o pure di concessione di usufrutto, come
, come una specie di servitù, o pure contratto innominato. = voce dotta
innorrescènte, agg. letter. che prova o pro voca orrore; che
voca orrore; che inorridisce o fa inorridire. grafi, v-272
tenace e quasi vittoriosa della tradizione romana o vuoi dell'arte pagana. innovante (
, modificare, variare, cambiare adottando o introducendo elementi o metodi nuovi; apportare
variare, cambiare adottando o introducendo elementi o metodi nuovi; apportare novità a qualcosa
una vita metodica, e di nulla mutare o innovare, non già per indole pusillanime
innovare, non già per indole pusillanime o inerte,... ma per una
appiatto entro il profondo / bosco, o sfuggo di corsa ove il sentiero /
di questo stato, né per alterare o innovare cosa alcuna nelle sue leggi o polizia
o innovare cosa alcuna nelle sue leggi o polizia, ma ben per aiutare a
me ritrovo / la ragion perché quello o questo sia / migliore, e pur
fondamento. d'annunzio, ii-761: o dèspota, costui... è l'
innovare / io nell'ignoto. indulgi, o invitto, a questa / mia d'
precisi vantaggi » nelle alleanze da rinnovare o da innovare. 4. ant
ornamenti della moglie, vaghezza d'armi, o arnesi di casa: anzi lasciò alla
buonarroti il giovane, i-253: magistrato o 'l senato si raguna / e legge innova
anche sostant. bandello, ii-1004: o d'amor forza inusitata e nova,
1-3: usaremo quelle parole che innoviamo o facciamo noi. pallavicino, 8-135:
di scrittura, / passato un mese o più che 'l canto innuova / negli augelletti
. sentirsi rinascere. giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo,
giacomo da lentini o monaldo d'aquino o anonimo, 455: stando gaio
, svecchiato mediante l'introduzione di elementi o metodi nuovi; mutato di forma o
o metodi nuovi; mutato di forma o di aspetto. benivieni, i-85
albero robusto... dell'eden, o dispogliato o innovato, resta sempre la
... dell'eden, o dispogliato o innovato, resta sempre la medesima pianta
, i-59: il carattere poetico o letterario, comunque indipendente dalle vecchie regole
: ascoltiam sotto anacreontea pergola, / o a la platonia verde ombra de'platani,
semplici sono di tre fatte: o innovate o antiche o traslate; ma le
di tre fatte: o innovate o antiche o traslate; ma le due prime
fatte: o innovate o antiche o traslate; ma le due prime di rado
toscane [parole]: niuna nova, o composta, se non laude- volmente:
, in guisa che paia di lingua tedesca o schiavona. 7. astron. che
femm. -trice). che innova o è fautore di innovazioni. -in partic.
introdurre nuove idee, metodi, sistemi o forme nella vita politica, sociale,
parola d'ordine di tutti gl'innovatori o franchi tiratori intellettuali del mondo; è l'
céline), reazionari (miller) o rivoluzionari davvero (joyce ecc.).
: introduzione di nuove idee, ordinamenti o sistema nell'ambito politico, giuridico,
religioso, artistico, scientifico, economico o tecnico (ed è contrario di conservazione
concreto: nuova idea, nuovo ordinamento o sistema, riforma. savonarola, 10-143
di fargli cosa grata, di venire o di trovarsi in un luogo, di
convitare; alloggiare qualcuno nella propria casa o a proprie spese; ospitare. -anche
tutta la città chi lo 'nvitasse di bere o di mangiare. gherardi, ii-181:
potea, che si direbbe della meca o di baldacco quando nuovamente ricettono le carovane
non so chi possa esser tanto trascurato o sì poco giudizioso ch'avendovi invitato a ballare
a ballare, 0 se ne dimentichi o non ne faccia stima. allegri, lvii-157
sul ballo / la prima volta, o geva, che mi inviti / innanzi a
è da tutti li spiriti beati esaltata o vuoi invitata. boccamazza, i-1-360: il
che cacciando; altrimenti ganniscono, abbaiano o miagolano invitando al cibo, che invitando
al cibo, che invitando al movimento o vero dormire. monti, x-2-58:
di un fine, indotto ad agire o a comportarsi in un dato modo;
vostro amor mi mina. mazzeo di ricco o rosso da messina, 433: la
e gli uccide. lemene, i-152: o notte ai furti amica, / a
con una determinata giocata, la carta o il seme che si vuole che egli giochi
in mano chi segue per ordine invita o passa ancor egli. 9. sport
tr. disus. far penetrare una vite o, per estens., un oggetto
; fissare, congiungere con una o più viti; avvitare. d'alberti
, dicesi generalmente dagli artefici per serrare o stringere la vita o con le viti;
artefici per serrare o stringere la vita o con le viti; contrario di 'svitare'
scambiare con * invitare alcuno a fare o dire qualche cosa ',...
, un dato, un grilletto di metallo o di legno ', vale bucarlo in
compagno solamente. -fare l'invitata o un'invitata: invitare, diramare gli
delltmpruneta, 1-24: per lo piovano o suo commesso si faccia e dica uno
ha ricevuto un invito; pregato di venire o di trovarsi in un luogo, di
non piacerebbono agl'invitati, se elle o niun sapore avessero o lo avessero cattivo
invitati, se elle o niun sapore avessero o lo avessero cattivo. c. i
(69): invitato ad un omicidio o a qualunque altra rea cosa, senza
. delfico, ii-53: scrittori spontanei o invitati dall'autorità pubblica a scrivere la
disus. fissato, congiunto con una o più viti; avvitato. d'
]: 'invitato ', per fermato o serrato a vite. tommaseo [s
s. bernardo volgar., 7-15: o uomo, conosci l'onor tuo:
forse, volendovi andare ingrato, impacciato o per villa o per buoi o per
andare ingrato, impacciato o per villa o per buoi o per moglie, il
impacciato o per villa o per buoi o per moglie, il signore adirato non.
. -con riferimento a cose materiali o a concetti astratti. peri,
. rezasco, 672: 'invitatore 'o * messo de'morti 'chi era
morti 'chi era di que'ministri o messi stipendiati in toscana, così da'
monaco incaricato di intonare l'invitatorio (o altra preghiera liturgica).
invitatòrio2, sm. liturg. antifona o versetto che, nell'ufficio divino,
che, nell'ufficio divino, si recita o si canta al principio del mattutino,
far penetrare una vite nella propria sede o di congiungere e fissare due oggetti con
congiungere e fissare due oggetti con una o più viti. -in senso concreto:
suo portamento senza affettazione di grandezza, o di formalità. d'annunzio, iv-2-516
30: per arricchire bisogna invitire (o avvitire). cioè piantar viti.
invito vegnon molto radi: / o gente umana, per volar sù nata,
sollazzevol mascherata / io potrei farvi, o miei signori, invito; / dove ognun
cui si invita qualcuno alla propria mensa o gli si offre ospitalità nella propria casa.
, offerta, conferimento di un incarico o di una collaborazione. brusoni, 71
vi danza misuri col desiderio la terra o pur brami d'appro- priarsela col possesso
2. in senso concreto: foglio o biglietto, scritto o stampato, con
concreto: foglio o biglietto, scritto o stampato, con cui si invita una persona
stampato, con cui si invita una persona o il pubblico in genere a un convegno
'invito sacro ', chiamasi l'avviso o il manifesto che si suole affiggere alle
annunzia al popolo la celebrazione di qualche festa o funzione religiosa. -segnale.
della mensa l'invito. -cenno o segnale con cui il direttore d'orchestra
olivi, emettendo placide voci d'invito o di comando ai suoi animali.
. ant. letter. offerta di cibi o bevande durante un pranzo. - anche
andare rinvitando, fintantoché non s'accordano o a scartare o ad accusare il lor
fintantoché non s'accordano o a scartare o ad accusare il lor giuoco...
indurre la selvaggina a incappare in trappole o reti. -ostacolo all'invito: ostacolo
a saltare e a cadere nella trappola o nella tagliola predisposta dietro di essa.
12. archit. scalino d'invito (o, anche, semplicemente invitò):
anche, semplicemente invitò): gradino o serie di gradini più lunghi degli altri
, posti all'inizio di una scala o di una gradinata, e sporgenti dalla ringhiera
denota quel segnale, consistente in uno o più scalini posti esternamente al di sotto
esternamente al di sotto della soglia di porta o arco, nei vestiboli, cortili,
qual parte è l'ingresso agli appartamenti, o la scala per salir su.
che chiede di dare inizio alla trasmissione o, rispettivamente, di procedere alla ripetizione
invito, se la passano rimettendo poco o niente. davila, 633: se esso
. ant. e letter. che compie o subisce un'azione contro la propria volontà
organismi viventi, per lo più in provette o in altri recipienti di vetro. -al
manda. / deh! t'alza, o scozia, al gran vessillo invitto,
invitta. -come appellativo di onore o di ossequio. donato degli albanzani,
degli albanzani, ii-619: a te, o invittissimo imperadore, rendiamo grazie per sì
, deh quali onor supremi / daranti, o carlo invitto, alta mercede? g
2. per estens. inespugnabile (o che non è ancora mai stato espugnato
fero pianeta / ne 'nvidiò inseme, o mio nobil tesoro? bisticci, 3-481:
bene operare. tansillo, 1-233: o mietitor di puglia invitti e franchi, /
? tasso, 19-53: siate, o compagni, di fortuna a tonte /
-in relazione con un compì, di agente o di causa efficiente. nardi,
-ant. sordo alle preghiere (o anche alle proposte amorose); insensibile
, impareggiabile, incomparabile (una persona o una qualità). ariosto, 177
riferimento a processi biologici osservati su cellule o tessuti viventi). = lat
con quelle incondite rustichezze gli stessi trattamenti o simili che avevano fatto alle reliquie dell'
pazzi, / qualor non se la dorme o non s'invizia. botta, 6-i-428
in cui il poeta prega le muse o le divinità a ispirarlo e assisterlo nel
cielo io dirizzai, / dicendo: o maestà sempre invocanda / nelli princìpi e negli
e supplichevole il nome di dio (o di una divinità), della madonna,
perdono, o per esprimere devozione, riconoscenza, fiducia
questo mio foco / di te, o sol, intento al sacro uffizio. arici
appassionatamente in aiuto iddio (una divinità o un ente divinizzato), la vergine,
fervorosamente al fine di ottenerne soccorsi spirituali o temporali; farli oggetto di calde espressioni
-in relazione con un compì, predicativo o un'apposizione. boccaccio, vii-204
. -evocare le anime dei defunti o gli spiriti delle tenebre. m
il diavolo. -chiamare la divinità o gli spiriti dei trapassati affinché intervengano con
, assistenza e conforto, aiuto e protezione o anche amore. - anche sostant.
disse: / l'invocarmi ora, o figlio, è gran deliro: / la
, iii-19-196: guglielmo oberdan fu fucilato o impiccato questa mattina alle ore 9 in
vero. guadagnali, 1-i-82: te [o ciarla] chiedono le serve e i
in un conflitto, di una dinastia o di determinati uomini politici nel governo di
invoco. i. andreini, 1-222: o cielo, che tante volte sei stato
-addurre, far valere a proprio vantaggio o in propria difesa eventi, circostanze,
detto. invocare l'autorità di dicitore o di scrittore, acciocché sia comprovata l'affermazione
. richiamarsi all'insegnamento di un autore o a una civiltà culturale. mazzini,
di qualcuno; chiederne l'intervento (o la presenza). - anche assol.
6. agognare ardentemente, per sé o per altri, il compiersi di un
. giusto de'conti, i-48: o sasso aventuroso, o sacro loco, /
conti, i-48: o sasso aventuroso, o sacro loco, / donde si move
. -cpn riferimento a cose materiali o a concetti astratti: pretendere, esigere
le tradizioni dell'età decorsa, immiserite o abusate, nemmeno esse provveggono interamente al
: 10 invoco il tuo favore, o dio; o vero: tu dio presta
invoco il tuo favore, o dio; o vero: tu dio presta soccorso a
4 forma invocativa ', come: o dei che avete l'impero del mare.
chiamato insistentemente in proprio aiuto (iddio o una divinità, la madonna, un
forse attendete / voci ancor più potenti o più secrete? m. c.
confusa. carducci, ii- 9-67: o euthanasia invocata dai greci, anch'io t'
citato al fine di raggiungere una prova o di conseguire un fine determinato.
invocazione con cui si chiede alla musa o alla divinità ispirazione o assistenza nella creazione
chiede alla musa o alla divinità ispirazione o assistenza nella creazione artistica. - anche
consista nella qualità del verbo, più o meno onorevole e onorativo. c. i
, i-8-15: ecco, nuovo, o signor, per vergin saggia / canto
degli angeli. d'annunzio, iii-2-220: o tànato, la luce è ne'tuoi
introduce alcuna invocazione. i suoi traduttori o imitatori, prisciano e rufo festo avieno,
, chiama in suo aiuto dio (o una divinità), la madonna, o
o una divinità), la madonna, o un santo protettore o ne invoca il
la madonna, o un santo protettore o ne invoca il soccorso, l'intercessione,
intercessione, la misericordia, il perdono o esprime devozione, riconoscenza, fiducia;
sostiene... consistere nell'invocazione o sia nell'orazione per lo spirito santo
-evocazione degli spiriti dei trapassati o dei demoni. passavanti, 247
relazione con un compì, di termine o di specificazione sia soggettiva sia oggettiva)
tiranni e tirannelli. gavoni, 395: o dolce invocazione della pioggia. slataper,
alla nudità. 4. esclamazione (o anche atteggiamento) che rivela esternamente l'
cui l'autore si rivolge alle muse o alla divinità per ottenere ispirazione e assistenza
imitabile unita insieme con la proposizione, o pure scompagnata da essa. de sanctis
: ne'princìpi de'canti le preghiere o invocazioni cristiane che il pulci imiterà e
eleganti: nel fine, le licenze o congedi agli uditori. 6. liturg
del canone della messa. -titolo o dedicazione di una chiesa, di una
sguardo [di dio] una cocolla / o un sacco rattoppato, se l'invoglie
sono racchiuse nei generi e nelle forme o idee, come invoglie seminali, che ne
di cellula, senza definire se una o più monadi vi si annidano dentro,
rassembri per ultimo ad una trama più o meno fitta e laminosa. 8
ove ha soggiorno / tossa onorate, o qual desio m'invoglia / che l'
mal ripartite ed inermi, invoglieranno oggi o domani i vicini a rapirle a chi se
vendetta fia. annichini, lvi-54: o beato pensier, ch'a ogni tua
svogliarci procacciamo. tasso, 14-62: o giovanetti, mentre aprile e maggio /
fiorite e verdi spoglie. / di gloria o di virtù fallace raggio / la tenerella
stare. moravia, iii-410: due o tre commessi giovani e svegli, ben
coloro a cui si con venia; o volliamo intendere li affanni che volevano in
il che ne mettea in desiderio o in cuore, amore e cortesia. pindemonte
2-2-396: di poi, ripensandoli seco stessi o mettendoli in discorso con altri, tornavano
a compiere più particolari viaggi in questa o quella parte di esso. 4.
passar i giorni suoi placidamente. / o con gabbano in dosso unto e bisunto:
dosso unto e bisunto: / o invogliato dentro un tabarrone / d'un vago
. disus. insieme di oggetti avvolti o impacchettati: pacco, cartoccio, fagotto;
al frangente, lasciando che l'onda lambisse o coprisse o discoprisse l'invoglio.
che l'onda lambisse o coprisse o discoprisse l'invoglio. -bagaglio.
da loro l'invoglio di esso conte o occupatosi sanpolo, bisognò che l'altre genti
che d'una balla di lana il guscio o invoglio sia maggior della lana che vi
. savi, 2-i-45: la pennuzza o caligine... è perfettamente sviluppata
vidi che eran situati molti invogli, o vescichette membranose. vallisneri, ii-180:
ogni capello è un invoglio di cinque o sei tubetti trasparenti. -rivestimento corneo
sei tubetti trasparenti. -rivestimento corneo o di altra materia che protegge determinati animali
a. f. doni, 69: o mondo pien di lacci, sì che
sue spezie, come ne'peri- carpii o invogli de'semi si chiuggono i frutti,
lo servente, se le cose dell'ospitale o vero pane intero involerà,..
ii-813: l'ammanco di quanto fu perduto o involato vien compensato dal nitore del nuovo
. sottrarre a qualcuno un bene materiale o spirituale che gli appartiene di diritto o
o spirituale che gli appartiene di diritto o che gli è sommamente caro; rifiutare,
luca, 1-14-2-60: tiranneggiando le povere figlie o sorelle, le costringessero a soffrire una
, quando non si risolvessero farsi involare o rapire da quelli li quali li desiderassero
, alla compagnia di una persona (o anche a un datore di lavoro,
giocosa, i-637: chi invola / o d'involar s'adopra un amico all'
: ben la vorrei sola trovare che dormisse o ne facesse sembiante per involarle un dolce
occhio. pascoli, 460: nascondi [o nebbia] le cose lontane, /
/ e all'ultimo periglio, / o fosse pur mia colpa o di schernita /
, / o fosse pur mia colpa o di schernita / deità, mi trasse
i fatti egregi e soli / fortuna o morte o tempo non involi. ariosto,
egregi e soli / fortuna o morte o tempo non involi. ariosto, 35-14
tutto quel tempo, che alle pubriche o alle private occupazioni invola, consumarlo parlando
/ ma un picciol cenno pure, o una parola? pigna, lvi-130:
.. hanno involate le favole intere o l'istorie o le parti riconoscevoli, e
involate le favole intere o l'istorie o le parti riconoscevoli, e trasportatele ne'
que'due, ma sei appresso, o sette altri, quali essi erano, fece
, agli affetti, alle occupazioni normali o più gradite (per trovare riposo,
dedicare a un'attività più congeniale, o anche per l'improvviso insorgere di una
una necessità, di un dovere, o per riconquistare la propria libertà spirituale o
o per riconquistare la propria libertà spirituale o sentimentale); ritirarsi, segregarsi, stare
testi, 11-66: dammi orecchio, o filippo, e da'profondi / arcani
da l'oppressa mia mente, / o di morte timor. monti, x-3-307:
. involarsi a quella maledizione chiamata uniformità o medesimezza. alfieri, 1-5: regina
ariosto, 1-34: qual pargoletta e damma o capriuola, / che tra le fronde
abbia la gola / stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto,
stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto, / di selva in
ii-175: sarà l'aria più fresca o la luce più chiara, sarà la
e d'altro ancora, per otto o dieci giorni dopo che si sono involati.
. rapito. boccaccio, iv-119: o tesifone, infernale furia, o megera,
iv-119: o tesifone, infernale furia, o megera, o aletto, stimolatrici delle
, infernale furia, o megera, o aletto, stimolatrici delle dolenti anime,.
govoni, 9-127: se tu lo togli o strappi [il soffione] / sia
il soffione] / sia con delicatezza o brutalmente, / ti resta sempre in
i-328: contenevano i tanti titoli innalzati o dal pellegrino dormiglioso o dal fuggitivo campato
tanti titoli innalzati o dal pellegrino dormiglioso o dal fuggitivo campato dall'insidie o dall'involatore
dormiglioso o dal fuggitivo campato dall'insidie o dall'involatore de'simulacri. botta,
di involgarire), agg. reso o divenuto volgare, rozzo; che ha assunto
cfr. volgere). avvolgere qualcuno o qualcosa coprendolo o proteggendolo entro stoffe,
). avvolgere qualcuno o qualcosa coprendolo o proteggendolo entro stoffe, tele o drappi
coprendolo o proteggendolo entro stoffe, tele o drappi; rivestire, fasciare. -
è la detta lesione, con canapa o con lino. pagliaresi, 179:
quando nacque bel palagio, / camera o sala perché vi giacesse, / pur
involgo. -avvolgere una cosa intorno o sopra un'altra. -anche al figur
quale portano un lenzuolo del medesimo colore o pure azurro, e se lo involgono e
239: ciascheuno abbia una stanga, o vero subbio, nel quale involga el
. scamozzi, 2-335-34: le funi o semplici overo ordite nelle taglie, mentre
di qualcosa. stigliani, 2-455: o venditori della falsa pesca, / godete
perché te li venda a qualche stracciamolo o droghiere per involgerne il pepe o la cannella
stracciamolo o droghiere per involgerne il pepe o la cannella. g. gozzi,
questa vita mortai, che 'n una o 'n due / brevi e notturne ore trapassa
cosa. g. gozzi, i-17-191: o nemesi, o di giove / strale
. gozzi, i-17-191: o nemesi, o di giove / strale potente, scoppia
-costituire la protezione esterna di un organo o di un organismo animale o vegetale.
un organo o di un organismo animale o vegetale. m. savonarola, 1-33
colui che vi navica in diversi pericoli, o elli lo sommerge o elli lo lascia
diversi pericoli, o elli lo sommerge o elli lo lascia venire alla riva. felice
di un sentimento intenso, esasperato (o anche di un'attenzione vigile, assidua
dei letterati italiani sulla preminenza dell'ariosto o del tasso involsero nella querela anche omero
abbia involto all'esca / un vario o trotta, il pescator che pesca.
che non vuo'ricercar ora se proceda o dalla natura loro, o dagli intrichi
ora se proceda o dalla natura loro, o dagli intrichi dell'arte ne'quali s'
in partic.: ciò che avvolge o serve ad avvolgere; fascia.
termina la linea composta eccentrica, spirale o avvolta, dopo essersi raggirata in vari
passavanti, 249: trovare cose ismarrite o perdute... il diavolo fa
inerzia indurita, / nei cuori o nei mondi, un involo / di luce
soffrire allorché discorreva con coloro che, o per autorità o per ignoranza o per involontà
con coloro che, o per autorità o per ignoranza o per involontà di far
che, o per autorità o per ignoranza o per involontà di far ciocché lor si
: cadendo involontariamente, per alcuna violenza o causa esteriore, si deve non senza ragione
, e per conseguente nel cervello o nelle parti nate da quello o a lui
o nelle parti nate da quello o a lui alligate. muratori, 8-i-127
ha ognuno da guardar bene d'apprendere o d'insegnare il falso e di persuadere,
/ né come esser qui giunto, o per qual via. marino, vii-272:
, un misfatto); che è compiuto o praticato contro la volontà di chi agisce
azione si possa chiamare involontaria: cioè o perch'ella sia fatta per violenzia e per
1 peccati involontari e cagionati dalla necessità o non sono peccati o per lo meno
cagionati dalla necessità o non sono peccati o per lo meno sono più remissibili degli
. sarpi, vi-2-210: il volontario o involontario fanno ben differente circa tesser virtuoso
involontario fanno ben differente circa tesser virtuoso o meritevole, ma non circa tesser onorato o
o meritevole, ma non circa tesser onorato o vile. tommaseo [s. v
non cercato. govoni, 1-176: o mio dio perché mi hai tu piantato
involontari dei muscoli senza però l'impedimento o la soppressione del moto volontario. saluzzo
come la volpe; assumere un atteggiamento o un comportamento di astuzia volpina. -
attorno. dell'* essere involta ', o più tosto 'in volta 'si
rappresentazioni di santa uliva, xxxiv-750: o cameriera mia, to'queste mane [
sul fianco, che serve loro per involtare o per reggere un carico di mole disadatta
per reggere un carico di mole disadatta o di peso considerabile. cassiano da macerata
ti pare delle stravaganti invenzioni per rendersi o più orrido il deserto o più difficile
per rendersi o più orrido il deserto o più difficile il sonno? ecco un
[tabacco] tanto da farsi quattro o cinque involtate per i suoi papelitos.
, 35 (619): vide tre o quattro infermi, ne distinse uno da
poi avvolti in una fetta di carne o in una sfoglia di pasta, ecc.
* rostbeaf ', filetti alla parigina o alla salvia, involtini, spezzatini..
avvolto in modo da essere coperto o protetto (entro panni, drappi, vestiti
vano / il tartaro. -protetto o avvolto da una membrana o da un
-protetto o avvolto da una membrana o da un tessuto organico. l
parte essenziale del seme che dicesi cuoricino o embrione, il quale per questo rimane
involte le ferule mediocremente intorno di lana o di stoppa, si porranno d'intorno
sia cotta tra fiondi di viti o vero involta in carta, o in qualsivoglia
o vero involta in carta, o in qualsivoglia rete o vero bardata in
involta in carta, o in qualsivoglia rete o vero bardata in lardo. casalicchio,
riferimento per lo più al legame amoroso o al corpo che costituisce la prigione deiranima
cuoio. n. franco, 3-77: o bellezza, rapitrice de l'anime,
. stigliani, 2-60: non sdegno o gelosia, molto né poco, / turbava
rigirato più volte in una materia liquida o viscosa in modo da esserne imbrattato;
: lavati poi, asciutti, infarinati o vero involti in pane grattato, si
, / e non poter trovar schermo o riparo, / contra le serpi a la
ognor lo tiene / tapino in terra, o in cuor ben aggirato, / ne'
. céllini, 2-55 (397): o maior- domo, insino a tanto che
fate l'una delle due cose: o tralasciate di far male, o non
cose: o tralasciate di far male, o non dite male di chi è involto
18. fisso, concentrato in pensieri o considerazioni di notevole gravità e importanza;
, iniziative, situazioni di dubbia onestà o di riuscita incerta. pagliaresi, 106
, tirando ogni tanto a darsi il veleno o le pugnalate o i colpi di balestra
a darsi il veleno o le pugnalate o i colpi di balestra e di archibugio.
ai. rivolto a un determinato oggetto o fine (il pensiero, il discorso
vizio ebbe diletto. salvini, 104: o antichità in folte tenebre involta e seppellita
tra favole, variamente descritti da'contemporanei o malamente intesi da'posteriori. manzoni,
composta, eccentrica, spirale 'o 'involta '. quella che, con
/ langue racchiusa, e idea non forma o finge / se non glie l'offre
ritratto / di man di monsù giusto o di carlino / si custodisse in un
un involto fatto / di rozza stianza o di giunco marino. magalotti, 7-175
un involto di stamigna, di seta o di lana più o meno compressa, secondo
, di seta o di lana più o meno compressa, secondo che si vuole
compressa, secondo che si vuole fina o grossa la farina. garibaldi, 3-55:
quello involto, / senz'esser conosciuto o visto in volto, / potrà gli altri
tozsetti, i-272: fiori in gattino o amento (amentacei) sono fiori unisessuali,
) sono fiori unisessuali, cioè staminei o pistilliferi con squamine, le quali fanno
come la spiga lungo un filo o sia in figura di coda. idem,
. bollite in un involto di pasta o in qualche altra maniera che renda tali
. -figur. persona in cattivo arnese o goffa (cfr. fagotto, n
baretti, 1-272: si avviluppa una frivolissima o una conosciutissima cosa in un immensissimo involto
. figur. affare per lo più intricato o disonesto; maneggio, inganno, raggiro
v.]: 'involtura'vale cenni o parole ambigue per non si lasciare appostare.
involucrale, agg. bot. che appartiene o si riferisce all'involucro. -brattee involucrali
non vede quando un contratto inserisce lesione o no e quando giova al prossimo o in
lesione o no e quando giova al prossimo o in qualche modo il danneggia?
tenere unito il contenuto di un pacco o di un plico; copertina, astuccio
del trecento ri- cuoprono dell'involucro pastorale o avvenimenti personali degli autori o grandi fatti
involucro pastorale o avvenimenti personali degli autori o grandi fatti della, storia politica e religiosa
copre, nasconde, soffoca un concetto o una dottrina; schermo, velo.
gluma, volva, calittra, scifo o scodella, perichetio, molti dei quali non
quali non hanno gli attributi del calice o perianzio. giusti, 4-ii-645: come
] veggonsi quanti hanvi le tuniche / o gl'involucri dell'annuo incremento.
dalla croce, ii-77: il pannicolo o tunica, o involucro, così detto
, ii-77: il pannicolo o tunica, o involucro, così detto da'latini,
202: l'involucro della sabella, formato o di terra o di pezzetti e di
della sabella, formato o di terra o di pezzetti e di tritumi soltanto esternamente
-crosta esterna (del globo terrestre o della luna). mamiani,
di un aerostato, di un sommergibile o di un pallone frenato; sottile lamina
. premere, rompere vinvolucro: cercare o riuscire ad aprirsi un passaggio, a liberarsi
succede, se debba prevalere l'antico o il nuovo. b. croce, ii-9-164
capo de la polvere, ove mula o altro sterile animale involutrato si sia.
. involutivo, agg. che appartiene o si riferisce all'involuzione; che tende
la grettezza degli spiriti involuti nelle mode o negli intrichi del giorno.
giorni, io mi sono accorto di tre o quattro cose passabilmente oscure e misteriose o
o quattro cose passabilmente oscure e misteriose o incerte o involute. d'annunzio,
cose passabilmente oscure e misteriose o incerte o involute. d'annunzio, iv-2-627:
. 9. caratterizzato da complicazioni formali o sostanziali che ne riducono l'efficacia espressiva
, uno stile, una creazione artistica o letteraria); incomprensibile, impenetrabile.
-complicato, tortuoso (uno scrittore o il suo stile o anche i sentimenti
(uno scrittore o il suo stile o anche i sentimenti che esprime).
dove discorre la storia generale d'italia o d'europa il varchi è involuto, affannoso
e che si dicono 'involute 'o * accartocciate 'allorché si danno a vedere
, compaiono di regola parassitismi, più o meno consapevoli e velati, autimitazioni,
una 'cultura ', un momento o un altro dell'evoluzione (o involuzione
un momento o un altro dell'evoluzione (o involuzione, forse sopratutto involuzione o stasi
(o involuzione, forse sopratutto involuzione o stasi) di una * cultura
causata dalla vecchiaia: involuzione senile) o accelerata da cause straordinarie (per es
modo (e a seconda che ammetta o no due elementi uniti, si dice
uniti, si dice rispettivamente involuzione iperbolica o involuzione ellittica). -involuzione assoluta:
di rette ortogonali. — involuzione ortogonale o degli angoli retti: in un fascio di
in sé certe materie nelle vie respiratorie o nello stomaco aiutandone l'espettorazione.
che s'involva precipitando nell'ali, o vero che, d'un sacco uscito,
che nel cor si sente, / o buia notte, né le nubi estive /
c. i. frugoni, i-6-261: o sii tu, dove il venosin fra
numeri / ridendo il vero involve, o dotto, ascoltami, / padre del
mantenere nell'ignoranza; indurre in dubbio o in errore; privare del lume della ragione
rivoluzione italiana non può escire dal bivio o di ricevere la sanzione del papa o
o di ricevere la sanzione del papa o di farsi malgrado lui. nell'un modo
di farsi malgrado lui. nell'un modo o nell'altro trapassa i limiti della nazionalità
c. 7. frugoni, i-9-21: o quai cose e quante il fato,
si evolve e involve, non cresce o diminuisce; è una luce o
o diminuisce; è una luce o un fuoco che è sempre quella luce e
. che non può essere ferito o colpito per virtù magica o soprannaturale o
ferito o colpito per virtù magica o soprannaturale o ritenuta tale.
o colpito per virtù magica o soprannaturale o ritenuta tale. ariosto,
. per estens. che resiste agli attacchi o ai colpi nemici, inespugnabile. -anche
stagioni meglio che achille a'colpi di lancia o di frezza. targioni tozzetti, 11-2-433
qualche cosa circa il modo di vestirsi o di andare scoperto, come sovente sono
. figur. che non si lascia influenzare o commuovere; insensibile, indifferente.
invulnerabilità, con le armi di ettore o di nembrotte, ecc. e. cecchi
letter. che non ha ricevuto ferita o danno; indenne, illeso. -anche
spruzzi di fango; schizzare di fango o, anche, di altra materia.
, 1-iv-527: il mulo alternamente / o la pancia affondava nel pantano, /
la pancia affondava nel pantano, / o al cavalier, guazzando in un torrente,
. marinetti, lxxv-338: eccoti, o vecchio sole, superbamente piantato / su
'l color bianco spruzzano / di fango o d'acqua limacciosa e torbida; /
, macchiato, schizzato di fango, o, anche, di altra materia.
generalmente essere critici;... o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria.
sia di lardo, sia d'olio o di sapone. crudeli, 1-179: accostatogli
questo sudiciume di voci nasali e gutturali o d'impertinenze a regola di galateo.
le mani inzaffrenate. calmo, xxi-n-835: o che brodo inzafranato che faranno [i
bene e tenuti al sole per quattro o sei dì, di poi riposti sotto
1 monti dell'orzo, grano, miglio o panico, bastano buona parte dell'invemata
tenti blanda, indarno inspiri, / o negletta natura, i petti umani: /
, i petti umani: / indarno, o ciel, ti stelli e t'inzaffiri
balzo orientai, che s'inzaffira, / o mio angiolo biondo. graf, 1-172
doh, non ti lassare insampognare, o rettore; vogli vedere e sapere ciò che
.. il quale non bestemmiava già, o, per essere esatti, non bestemmiava
bestemmiava soltanto, quando sbagliasse un tiro o la sorte lo avversasse, ma anzi,
riscaldamento dell'altra, cioè per intrusione o inzeppamento d'atomi freddi spirativi dal ghiaccio
cardinali non erano che preti, diaconi o sottodiaconi stranieri, i quali erano uniti
i quali erano uniti ed affissi, o come diciamo, inzeppati ad una certa chiesa
). chiudere, turare con una o più zeppe (o, anche, fermare
turare con una o più zeppe (o, anche, fermare, assestare con
. zabaglia, 1-6: dovendosi risarcire o rifare i soli fondamenti e non la
farà rimanere, minaccia di dovergli turare o riturare la bocca o la strozza, o
di dovergli turare o riturare la bocca o la strozza, o vero inzeppargliele,
o riturare la bocca o la strozza, o vero inzeppargliele, cioè con uno struzzo
vero inzeppargliele, cioè con uno struzzo o vero struffolo di stoppa o d'altro
uno struzzo o vero struffolo di stoppa o d'altro empiergliela e suggellare.
stipare in uno spazio angusto (una o più persone). g. g
. inserire forzatamente in un determinato contenuto o schema. l. salviati, ii-1-100
demagogico, avrei dovuto inzeppare tutta, o almeno fino al '96, la rivoluzione.
una cosa tale per cui abbia patimento o vergogna. m. franco, 1-7
ordine di levar le sonagliere ai cavalli o d'inzepparle di paglia. pavese,
, colmare di elementi estranei, superflui o ridondanti (scritti, discorsi, ecc
consonanti poste allato l'una all'altra o nella stessa o in due sillabe continuate.
allato l'una all'altra o nella stessa o in due sillabe continuate. leopardi,
agg. chiuso, turato con una o più zeppe (o, anche,
, turato con una o più zeppe (o, anche, fermato, assestato con
spazio angusto; pigiato, incastrato (una o più persone). landolfi,
. inserito forzatamente in un determinato contesto o schema. p. segni, 1-30
cardinali non erano che preti, diaconi o sottodiaconi stranieri, i quali erano uniti
i quali erano uniti ed affissi, o come diciamo, inzeppati ad una certa chiesa
, colmato di elementi estranei, superflui o ridondanti (uno scritto, un discorso
di dargli una graffiatura, una dentata o di strappargli un riccietto. 2
= denom. da zitella o zitello (v.) col pref.
. = denom. da zitellona o zitellone (v.) col pref.
cappelli] in cassoni di legno, o in stanzini fatti apposta. 3
tozzo... zotico 'e mai o quasi mai... 4 ingnillire
mai... 4 ingnillire 'o 4 ringrullire,... intozzire,
una condizione, in un fatto, o che ne derivano. aretino, 20-69
simulazioni e dissimulazioni imposto dalla moda, o, come si dice, dalla buona educazione
. bocchelli, 17-116: per coonestare o almeno inzuccherare l'inganno, promettevano ogni
mellifluo, lusinghevole per adulare, compiacere o trarre in inganno qualcuno (con riferimento
c. i. frugoni, i-6-147: o che maravigliosa, o che eccellente /
frugoni, i-6-147: o che maravigliosa, o che eccellente / razza di fichi è
sfiorava i riccioli bruni su la fronte o i guanti inzuccherati, alla punta delle dita
4. figur. reso meno sgradevole o spiacevole; fatto apparire desiderabile o apprezzabile
sgradevole o spiacevole; fatto apparire desiderabile o apprezzabile con artifici ingannevoli; mitigato,
inzuccherato di adulazione. -reso piacevole o gradevole. speroni, 1-2-201: tien
tien sembianza di pedagogo che vestir voglia o da prelato o da senatore, ed in
pedagogo che vestir voglia o da prelato o da senatore, ed in tale abito
, leggiadro, amabile (una persona o il suo viso). -anche come vocativo
si struggesse. biondo, xlv-175: o labre succarelle, zuccarelle, inzuccarate,
. assorbimento in profondità di un liquido o dell'umidità da parte di materie porose
da parte di un organo di liquido o di siero in seguito a versamento.
-in partic.: immergere pane o biscotti in bevande, sughi, minestre
loro gusto. cavalca, 16-2-229: o quanti vorrebbono potere inzuppare lo pane nel
: abbi la tua colla migliore; taglia o straccia listre grandi e piccole di questa
se le incinfrigna con due punterelli / o inzuppa un bel ditin nel calamaro. carducci
tutta una giornata con un poco di formaggio o di latte acido, del quale inzuppano
uno sta / col capo discoperto tre o quattr'ore, / dinanzi a chi
: restando sempre indietro qualche porzione o di questo [siero latticinoso] o di
o di questo [siero latticinoso] o di quello [latte] a distendere
, la mente; rendere profondamente partecipe o influenzare (con riferimento a idee,
-medie. disus. assorbire liquido o siero, impregnandosene, in seguito a
8. figur. lasciarsi pervadere o influenzare profondamente (da sentimenti, idee
in quella superficie dalla quale ei sono piegati o riverberati. varchi, 8-1-481: il
, intriso, impregnato (d'acqua o d'altro liquido o di sostanza densa
impregnato (d'acqua o d'altro liquido o di sostanza densa d'umidità).
più tenevano... palle di metallo o di legno traforato, con dentro spugne
4. figur. reso profondamente partecipe o influenzato, pervaso da idee, dottrine
. l'inzuppare, l'ammollare pane o biscotti in un liquido (latte, brodo
tu sarai secondo. cavalca, iii-112: o uomo, 10 porto la corona delle
e terza, e poi i pronomi specificati o primitivi, ciò è io, tu
è sinonimo. -rafforzato da stesso o medesimo. dante, inf.,
villania. -seguito da un'apposizione o posto all'inizio di una dichiarazione,
, in generale, in altre costruzioni o proposizioni in cui si intenda attribuire al
amadore. cicerchia, 1-226: omè, o dolce figliuol mio, / morto t'
! gelli, ii-2: sogno io, o no? tasso, 8-22: lieto,
: son io che il cielo abbraccia, o da l'interno / mi riassorbe l'
.. se il suicida ero io o era lui. -ripetuto nella stessa
. -ripetuto nella stessa prop. o in quella successiva, per conferire maggior
quella successiva, per conferire maggior evidenza o efficacia a un'affermazione, a un'
sì ben / come se vorave dir, o s'eu dig plui o men.
vorave dir, o s'eu dig plui o men. faba, 55: quando
. -disus. come complemento oggetto o complemento indiretto invece di me.
di me. boccaccio, ii-334: o chiaro sole / di tutte noi, altri
/ per saper chi la vince o chi va a scio. -in espressioni
lasciando sottintendere il verbo dopo di sé o seguito da un infinito. laude,
crudo / che te non piange, o figliol mio? / vederte en croce nudo
en croce nudo / tucto scoperto; o trista io! dante, inf.,
quanto cosciente di sé, di fronte o in contrapposizione all'oggetto (definito anche
parte di me, che non sa, o non s'avvede, d'esser in
una ruvidezza voluta, a una semplicità o, come egli diceva, perspicuità d'idea
depurato da tutto ciò ch'era idea o forma altrui. d'annunzio, iv-1-705
dell'io costituisce la individualità dell'io o il non essere l'io mai altro che
autonomo di pensiero e di iniziativa, o può invece raggiungere livelli concettuali o mistici
, o può invece raggiungere livelli concettuali o mistici molto complessi). -in psicanalisi
l'adattamento alla realtà, mediante motivazioni o nozioni, e per mezzo del controllo
equivalente psicologico del concetto del carattere buono o cattivo. manzini, 17-106: moltiplica
sei tu: quando si vuole stabilire o sottolineare la differenza di grado, condizione,
, che s'ha egli a dire? o poffar io! / se materia non
partic. in occasione di trionfi militari o nelle invocazioni a bacco, a imeneo
bacco, a imeneo, a apollo-peana) o, più raramente, di meraviglia o
o, più raramente, di meraviglia o dolore. viva! evviva!
. giambullari, i-40: vien dunque, o dolce dio, / vien imeneo,
dolce dio, / vien imeneo, o imeneo, / io. g. b
4 evviva '. dal gr. tela o loó. io3, sf.
centromeridionale; comprende arbusti coltivati in serra o nei giardini dei paesi caldi, con
rossi, azzurri, violacei, gialli o bianchi. = voce dotta,
chim. trattare con l'iodio o con un suo composto; aggiungere iodio.
, ecc., sotto forma di cristalli o masserelle di lucentezza grassa o adamantina,
di cristalli o masserelle di lucentezza grassa o adamantina, di colore giallo in vari
che un dato miscuglio contiene iodio, o libero o combinato, come sarebbe 4
dato miscuglio contiene iodio, o libero o combinato, come sarebbe 4 acque iodiche
massimo grado di ossidazione di elementi o dei loro composti. iodidrato, sm
l'iodio, come alogeno, sostituisce uno o più ossidrili. tommaseo [
sufi. chim. -ina che indica ammina o composti affini. iodìfero, agg
sufi. chim. -ina che indica ammina o composti affini. iodinina, sf
. chim. -ina, che indica ammine o composti analoghi. iodìnio,
facil mente solubile in alcool o cloroformio; è un elemento indispensabile all'
grasso darà origine a un sapone molle o duro. -indice di iodio: nell'industria
iodismo, sm. medie. intossicazione acuta o cronica da iodio, che può verificarsi
può verificarsi durante le cure iodiche prolungate o in soggetti particolarmente sensibili all'elemento o
o in soggetti particolarmente sensibili all'elemento o, più raramente, può configurarsi come
colpisce gli addetti alla lavorazione dell'iodio o dei suoi derivati (e tale intossicazione
, c. atarro, infiammazione oculare o buccale e, nelle forme più gravi
iodizzato, agg. ling. preceduto o seguito da uno iod (un'articolazione
, comp. da iod [i] o e acetico (v.).
, comp. da iod [i] o e acetone (v.).
, comp. da iod [i] o e anilina (v.).
, comp. da iod [i] o e benzene (v.).
voce dotta, da iod [i] o e benzolo (v.).
, comp. da iod [i \ o e composto2 (v., n.
, comp. da iod \ i] o e derivato (v., n.
, comp. da iod [i] o e eosina (v.).
, comp. da iod [i] o e dal gr. cpixca 'affinità
chim. -ina, che indica ammina o composti analoghi. iodofòrmio, sm
, comp. da iod [i] o e [cloro] formio (v.
, comp. da iod [i] o e fosfuro (v.).
potassio. -soluzioni iodoiodurate: soluzioni acquose o alcooliche (queste ultime dette comunemente tinture
dette comunemente tinture) usate come antisettici o revulsivi (e la più nota è la
, comp. da iod [i] o e iodurato (v.).
, comp. da iod [i] o e dal sufi. chim. -olo
che indica la presenza di un ossidrile alcoolico o fenolico. iodometrìa, sf.
, comp. da iod [i] o e dal gr. { xéxpov
, comp. da iod \ i] o e dal suff. chim. -onio,
chim. -oso che indica ossiacidi inorganici o sali derivati da elementi a basso grado
, comp. da iod [i] o e tannico (v.).
di iodio, usato per via orale o parenterale. = voce dotta,
, comp. da iod \ i] o e terapia (v.).
, comp. da iod [i] o, tir [oide] e dal sufi
sufi, chim. -ina indicante animine o composti analoghi. iodurare, tr
iodio un composto organico, introducendovi una o più molecole di iodio; provocare la
iodio; aggiungere iodio ad una mescolanza o composto ad ottenere un dato effetto.
agg. chim. che contiene iodio o un suo composto; che è stato
di un composto organico, per addizione o per sostituzione. = deriv.
varie combinazioni dell'iodio con corpi semplici o composti, il composto più importante di
divenga ', con le mani in mano o sotto le ascelle o incrociate su 'l
le mani in mano o sotto le ascelle o incrociate su 'l petto, e guardandomi
sul latte di vacca, di pecora o di bufala (e tale alimento, adottato
. -zool. parte inferiore, ossea o cartilaginea, dell'arco ioideo (
. invar. giocattolo di origine cinese o giapponese, diffusosi in america e in
, costituito da due dischi di legno o plastica di circa io cm di diametro,
, è riservata al comandante della nave o ai servizi degli ufficiali. -iole da mare
anche semplicemente iole) imbarcazione da regata o da diporto, stretta, lunga, leggerissima
leggerissima, destinata a 2, 4 o 8 vogatori, con o senza timoniere
2, 4 o 8 vogatori, con o senza timoniere. carena,
di poi applicato anche a picciolo schifo o lancia. panzini, iv-345: 'iòle
nel 1763), dal basso ted. o danese jolle (nel 1520),
, forniti di conchiglia calcarea, conica o piramidale con opercolo, liscia o
o piramidale con opercolo, liscia o leggermente ornata. = voce dotta,
molto più basso (albero di mezzana o mezzanella) situato a poppavia del timone
mezzana una piccola randa. ha due o tre fiocchi. in luogo delle rande può
. porzione superiore, di consistenza cartilaginea o ossea, dell'arco ioideo dei vertebrati
l'altra di grana; e riscaldate o dal sole, o per essere stropicciate
grana; e riscaldate o dal sole, o per essere stropicciate colle dita tirano a
stropicciate colle dita tirano a sé la paglia o le fila della carta. idem [
cui hanno in comune soltanto le lettere o le sillabe iniziali (e tale modo di
(e tale modo di parlare o di scrivere, di antica tradizione popolare,
si discorre, vien descritta, per allusioni o per metafore, o altrimenti, quella
, per allusioni o per metafore, o altrimenti, quella tal cosa della quale si
parlare ionadattico è diverso dal furbesco, o sia gergo... la lingua ionadattica
aggiugneremo ancora i vocaboli della lingua furbesca o ionadattica. gioberti, iii-57: il
dialetto schiettamente plebeio, misto sempre più o meno di gergo, di calinone,
iòne1, sm. fis. atomo o gruppo atomico che ha assunto carica elettrica
che ha assunto carica elettrica, positiva o negativa, a seconda che abbia perduto
negativa, a seconda che abbia perduto o acquistato uno o più elettroni rispetto
che abbia perduto o acquistato uno o più elettroni rispetto al normale carattere di
complesso: ottenuto dalla combinazione di uno o più atomi o gruppi atomici ionizzati con
dalla combinazione di uno o più atomi o gruppi atomici ionizzati con una o più molecole
atomi o gruppi atomici ionizzati con una o più molecole neutre. -ione elettrolitico:
; formato per opera di agenti ionizzati o per emissione di corpi immersi nel gas
: a te basta andare a ione / o a studiare o altrove. =
andare a ione / o a studiare o altrove. = etimo incerto.
adeguare, conformare, improntare all'uso o al carattere ionico. = denom
che si riferische agli antichi ioni o alla ionia; che è originario, nativo
alla ionia; che è originario, nativo o abitante della ionia. -per estens.
, da creta, dalla grecità micenea o ionica s'era materialmente trasportato e trasfuso
v-67: hanno scrittori famosi e di pari o quasi pari grado e dignità, come
ioni. 2. mus. modo o tono ionico (anche ionico, sm
491: poi sono certe maniere di canti o suoni, ciò è l'ionico,
tosto soave e tenero, che intenso o vivace. viani, 13-426: facendo
tre sezioni sovrapposte con fregio di dentelli o con figure in rilievo, con cornice
capitello sia ben girato con le sue volute o cartocci o viticci che ognun se gli
girato con le sue volute o cartocci o viticci che ognun se gli chiami, come
con etrusche leggi / l'ionico elegante o 'l maestoso / ordine vago che insegnò
con precedenza delle lunghe — ltu) o ionico a minore (con precedenza delle
estens.: il verso che contiene o è composto da tali piedi. -sistema
-) una coriambica (-) o alla seconda una ionica a minori (u
che si riferisce a tale gruppo, o a uno dei tali filosofi, o
o a uno dei tali filosofi, o alla sua filosofia. -sostant. filosofo
corinzia, tosca, ionica, rustica o composita. = voce dotta,
, che si riferisce agli antichi ioni o alla ionia (con riferimento alla lingua
v.]: 'metro ionico 'o 'ionio ', piede doppio, composto
, che si riferisce al mar ionio o alle isole ionie. conti
mio ventre i... i o capretto di bocca al lupo tolto. foscolo
v.]: 'ionismo', locuzione o andamento proprio del dialetto ionico.
e chim. che ionizza, che provoca o facilita la ionizzazione (una particella,
'ionizzare', imitare gli ionii nel linguaggio o negli usi. = deriv. dal
fis. e chim. che produce o facilita il processo di ionizzazione; ionizzante
chim. processo di scissione di molecole o atomi elettricamente neutri in due o più
molecole o atomi elettricamente neutri in due o più parti (ioni), dotate
, dotate di cariche elettriche positive o negative, ma con somma algebrica delle
nei gas, e talvolta anche nei solidi o nei liquidi, dove dà luogo ad
nei liquidi, dove dà luogo ad atomi o a molecole privati di elettroni e a
elettroni liberi). -camera di ionizzazione o contatore a ionizzazione: apparecchio costituito per
particella possa ionizzare per urto un atomo o una molecola non eccitata. -ionizzazione specifica
di sostanze medicamentose per mezzo di liquidi o gas ionizzanti. = deriv. da
-ci). fis. che appartiene o si riferisce alla ionosfera; che avviene
della tal mercanzia ve n'era a iosa o a chiosa, s'intende che di
, che indica una vocale lunga o breve, corrispondente alla i latina
detto vada innanzi, senza levarne uno iota o un minimo che si dice, e'
dimostra, / che openion lo stimoli o percuota. mazza, ii-165: bench'io
dal segno più semplice dell'alfabeto greco, o anche perché, in carattere ancora più
iota a un altro simbolo di vocale o di dittongo di suono uguale.
tendenza a pronunciare col suono i vocali o dittonghi del greco classico (tj,
, propria del greco post-classico (bizantino o moderno); itacismo. alfieri
sufi. chim. -ina che indica animine o composti analoghi. ipalgesla,
con i nomi greci si chiama metonimia o vero ipallage. a. adimari, 2-144
. ricettacolo carnoso, di forma allargata o a coppa, proprio dell'infiorescenza di
.]: 'ipàspite', nome dello scudiero o aiutante di campo degli antichi generali.
'ipate *. era il più grave o il più basso suono de'due primi tetracordi
napoli, dei tribuni e degli ipati, o consoli. d'annunzio, iii-2-28:
che esamina il fe gato o le viscere delle vittime ', da ¦
india), le cui radici, semplici o ramose, forniscono una droga che viene
cestoni, 374: la becuchiglia o sia ipecacuana l'ho esperimentata più volte
proporzionata alle forze, non ha punto, o per pochissimo tempo, ritenuto né rintuzzato
vedrà perché un grano di tartaro emetico, o di ipecacuana, cosa piccolissima quanto all'
, al rezzo. moretti, 66: o questo lungo odor d'ipecacuana / mi
bot. erba annua a fusto eretto o prostrato, della famiglia papaveracee, diffusa
rosetta, da piccoli fiori bianchi o gialli, da frutti a capsula.
, nella nevrastenia, nella meningite, o è presente come fenomeno soggettivo (iperacusia
: 'iperacusi ', udito squisitissimo, o troppo sensibile. panzini, iv-346
nelle nevriti, nelle sindromi talamiche o anche negli stati ansiosi. = voce
paletn. figura iperantropica: dipinto o incisione pro pria del tardo
con più membra oriz zontali o con più occhi oppure con il tronco
dell'azoturia, dovuto a intossicazioni, o, anche, a un'abbondante ingestione
della frase (e può essere pura o combinata con altre figure retoriche quali la
vero » il quale usiamo per aggrandire o per abbassare più la cosa della quale
che la poesia non va con l'archipenzolo o con la squadra a punto, ma
e inverosimile delle dimensioni, della misura o dell'importanza di qualcosa; esagerazione.
incognite. -iperbole acutangola, equilatera (o rettangola), ottusangola: quelle in
angolo, rispettivamente, acuto, retto o ottuso. -iperbole coniugata: v.
equilatere,... i due assi o diametri sono eguali tra loro ed eguali
. 5. locuz. senza iperbole o fuori d'iperbole: senza aggiungere nulla
la palla fuori di un moschetto, o di una artiglieria, si possa chiamar soprannaturale
relazione, avendolo molto veduto e poco o nulla sentito. 6. acer
i poeti d'amore c'è, più o meno, l'andazzo di lamentarsi,
', conchiude: 'apelle forse, o fidia in tal sembiante / giove formò'
). retor. che è costituito o che ha forma d'iperbole; che contiene
l'arte né la natura non produce, o volliamo dire che sia sermone iperbolico.
e sincere, potessero apparire ad alcuno iperboliche o adulatorie. n. villani, 1-233
. i modi comuni erano trascuratezza superba o cortigianeria iperbolica. fucini, 508: risposi
è delimitato da un ramo d'iperbole o da un iperboloide. -curva iperbolica:
sia in figura di arco di cerchio o di ellisse o di linea parabolica,
figura di arco di cerchio o di ellisse o di linea parabolica, iperbolica o spirale
ellisse o di linea parabolica, iperbolica o spirale o altre, non credo che alcuno
di linea parabolica, iperbolica o spirale o altre, non credo che alcuno possa
, 1-304: la figura emisferica, o iperbolica ch'ella sia, è pregio dell'
aperto nel fondo fusse quadrata, o triangolare, ec., collo stesso argumento
, poi vedendo ciascuno di quei sistemi o più d'uno fra loro rapito e
impulso centrifugo. -cilindro iperbolico o a sezioni iperboliche: cilindro quadrico le
: sia il corpo dittico detto sferoide o parabolico o iperbolico, che si chiama conoide
il corpo dittico detto sferoide o parabolico o iperbolico, che si chiama conoide,
misurazione approssimata dell'area di una planimetria o, in generale, di un disegno.
allarga i sensi i significati (li iperbolizza o li restringe, li specifica, li
che a molti paiono queste cose iperbole o paradosse, dette o per accrescere la
paiono queste cose iperbole o paradosse, dette o per accrescere la verità o per dire
, dette o per accrescere la verità o per dire cose fuora d'oppenione.
asse traverso (iperboloide a due falde o ellittico o a punti ellittici) o intorno
(iperboloide a due falde o ellittico o a punti ellittici) o intorno al
falde o ellittico o a punti ellittici) o intorno al suo asse non traverso [
[iperboloide a una falda 0 iperbolico o a punti iperbolici). -anche: solido
/ a l'annuncio tu temi, o verginella, / qual teme rosa a l'
agg. e sm. che è nato o abita nelle regioni nordiche. -etnol.
stanziato nelle parti più settentrionali del globo o, in par tic., nelle
da erodoto nelle regioni dell'estremo nord o nord-est del mondo abitato, considerato come
alle teorie dello scienziato e archeologo svedese o. rudbecy (1630-1702), il quale
. -ci). che fornisce o contiene un numero di calorie superiore al
catalettico: nella metrica classica, verso o metro, costituito o composto da una
classica, verso o metro, costituito o composto da una serie di dipodie catalettiche
piedi legittimi cresce una sillaba... o due... * esametro
= voce dotta, lat. hypercatalecticus o hypercatalectus, dal gr. ù7repxat<4x7)
. purgazione eccessiva; effetto di purganti o di emetici troppo forti.
alvina, eccessiva, superpurga- zione; o l'effetto d'un purgante troppo violento.
m. -ci). che abbraccia o applica i princìpi della dottrina cattolica con
palme delle mani, pianta dei piedi) o diffuso, in genere per cause tossiche
-ci). medie. che appartiene o si riferisce all'ipercheratosi; affetto da
alcune affezioni morbose, in stati emotivi o è dovuto all'azione di farmachi convulsivanti.
accompagnata per lo più all'ulcera gastrica o a talune forme di gastrite o di
gastrica o a talune forme di gastrite o di intossicazioni, si manifesta con dolori
proprio, che si riferisce all'ipercorrettismo o all'ipercorrezione. = voce dotta,
di una forma linguistica (anche grafica) o di una pronuncia, consistente nel sostituire
. disus. crisi morbosa particolarmente grave o acuta. tramater [s.
critica improntata a princìpi di eccessiva severità o minuzia. -in partic.: critica
. -in partic.: critica storica o filologica che comporta una svalutazione troppo netta
teorie anteriori, in modo da risultare o apparire scarsamente attendibile (e il termine
sm. l'essere ipercritico; tendenza o abitudine a esercitare una critica o ad
tendenza o abitudine a esercitare una critica o ad assumere atteggiamenti critici improntati a un
-ci). che si ispira o è caratterizzato da criteri di eccessivo rigore
criteri di eccessivo rigore e severità, o di eccessiva minuzia e pedanteria, talora
ma ipercritico. 2. che critica o è indotto a criticare in modo eccessivamente
. medie. aumento anormale, congenito o acquisito, della pigmentazione cutanea, di
. atomo, radicale ipercromo: atomo o radicale che, inserito nelle molecole di
anomalia congenita consistente nella presenza di uno o più dita soprannumerarie nella mano o nel
uno o più dita soprannumerarie nella mano o nel piede; polidattilia.
antica, dove alcuni generi letterari, o parti di essi, richiedevano l'uso
affatto diversa dal culto di adorazione (o latria) riservato a dio.
di due composta, 'sovrossequio 'o * sovracculto '. bette- ioni,
stato di gravidanza, di origine riflessa o psicogena o tossica. = voce dotta
gravidanza, di origine riflessa o psicogena o tossica. = voce dotta, comp
presenza di sangue in eccesso in un organo o parte di esso. lucini, 4-313
che, se non saranno vinte col ferro o col fuoco, l'uccideranno, e
un tessuto); che è colpito o affetto da iperemia (una persona);
. agg. che provoca iperemia attiva o uno stato congestizio (un farmaco,
ipereòlio, agg. mus. modo o tono iper eolio: nella musica
nella musica liturgica cristiana, modo o tono di si.
di natura patologica) di un arto o di una sua parte.
genita consistente nella presenza di una o più falangi soprannumerarie nelle dita della
falangi soprannumerarie nelle dita della mano o del piede; polifalangia. 2.
2. zool. presenza di una o più falangi soprannumerarie nei cetacei e negli
mondo fisico e il mondo soprannaturale o tra scendente; che è
in certe neoplasie ovariche e corticosurrenaliche, o può prodursi in seguito all'esagerata somministrazione
, un sintomo di alcune malattie polmonari o può essere semplicemente causato dell'esilità della
. geol. proprio dei componenti volatili o estremamente fluidi di un magma, che
caratterizzate da uno sviluppo anormale di organi o da un eccesso di crescita.
lo più da ipersecrezione endocrina delle gonadi o da iperattività dell'ipofisi anteriore, della
. matem. serie iper geometrica [o di gauss): serie particolare nella
, da insufficienza endocrina del pancreas o da iperfunzione surrenale, tiroidea,
numerosi riuniti in molti fascetti, o poliadelfi ed altre volte liberi; ovario
molti stili; il frutto è una bacca o una cassula di molte cavità;
si cava... dal balaustio o fior di melagranate, dalle foglie dell'
melagranate, dalle foglie dell'iperico, o cori o perforata,... le
dalle foglie dell'iperico, o cori o perforata,... le quali sono
sul solo iperico... nacquero otto o nove altre diverse razze di moscherini,
voce dotta, lat. scient. hyperidea o hyperoidea (cfr. iperidi).
eccessivo contenuto d'acqua in un tessuto o in una pianta; iperidrosi.
di sudore, che può essere generale o locale, e si manifesta, in
predisposti, per effetto del caldo eccessivo o di una fatica smodata, e,
, nella cachessia, nelle malattie nervose o endocrine, nell'insufficienza circolatoria acuta;
eccessivo del contenuto idrico in una pianta o in un tessuto vegetale. = voce
]: martino cappella costituisce quindici tropi o suoni di musica:... i°
che fare uno sforzo di linguistica, o socio linguista, « anziché il letterato ombroso
. -ci). che si riferisce o appartiene all'iperlingua. pasolini,
graduazioni, di tipo variamente sublime, o iperlinguistica; quella bassa che dà le
se non sempre,... o la mancata sublimazione o la falsa sublimazione
,... o la mancata sublimazione o la falsa sublimazione dello istinto esibitivo:
la falsa sublimazione dello istinto esibitivo: o tutt'e due. = voce dotta
a un'anormale funzionalità del corpo luteo o a un'aumentata produzione ipofisaria dell'ormone
anomalia congenita consistente nella presenza di una o più mammelle soprannumerarie; polimastia.
sf. entom. presenza di due o più forme larvali successive nello sviluppo degli
-ci). medie. che appartiene o si riferisce all'ipermetria; affetto da
appicca col principio del verso seguente: o per lo contrario. orazio: * uxorius
= voce dotta, lat. hypermeter o hypermetrus (-os), dal gr
tipica per lo più di soggetti maniaci o nevrotici. = voce dotta
: nella terminologia musicale greca, modo o tono di mi derivato dal misolidio per
491: poi sono certe maniere di canti o suoni, ciò è l'ionico,
ipermissolidio ', aggiunto d'uno de'tropi o modi musicali presso i greci, ch'
tipermistica per una conseguenza legittima di questo o quel dogma, incorrono in un paralogismo
-ci). medie. che appartiene o si riferisce al l'ipermnesia
sm. biol. sviluppo eccessivo o, almeno apparentemente, disarmonico di or
, disarmonico di or gani o parti del corpo di alcune specie animali.
causata, per lo più, da nevrosi o intossicazioni. = voce dotta
frequenza che, rispetto a quella normale o di gauss, presenta un addensamento maggiore
atomico instabile caratterizzato dalla sostituzione di uno o più nucleoni con altrettanti iperoni, che
di ciclostomi (che comprende i petromizonti o lamprede), caratterizzato dalla mancanza di
ne conosce una sola specie lunga circa venti o venticinque piedi e che pescasi ne'
iperoni sono composti di due, quattro o sei particelle atomiche, più pesanti del protone
m. -ci). che appartiene o si riferisce al mondo propriamente umano,
iperorganismo, sm. sociol. società o corpo sociale studiati e analizzati in base
produzione di follicolina (amenorrea iperfollicolinica) o di progesterone [amenorrea iperluteinica).
maggiore: intumescenza nata da carne fungosa, o da umore vizioso esistente tra le
iperovarismo, sm. medie. eccessiva o intempestiva produzione di ormoni ovarici; ipergenitalismo
iperparassita, sm. biol. organismo animale o vegetale che vive in stato di iperparassitismo
. condizione propria di un organismo animale o vegetale che vive e si accresce utilizzando
. medie. che si riferisce o ha rapporto con l'iperpepsia; che è
medie. pigmentazione molto accentuata della cute o delle mucose. = voce dotta
a loro volta con tachisfigmia accentuata o in taluni casi parossistica.
relative conseguenze (gigantismo e acromegalia, o semplicemente un accentuato sviluppo, ma armonico
biol. sviluppo anormale di un tessuto o di un organo, dovuto a un'eccessiva
bot. aumento di volume di un tessuto o di un organo vegetale, dovuto,
lo più, alla presenza di parassiti o a squilibri ormonali, che determinano una
degli elementi figurati { iperplasmia relativa) o all'aumento del volume totale del sangue
-ci). medie. che appartiene o si riferisce all'iperplasia; affetto da
naso a sella ', dovuta a traumi o a carie pregressa delle ossa nasali nella
può anche semplicemente costituire un carattere fisionomico o razziale). = voce dotta
accettiamo la teorica di taluno iperplatonico vecchio o moderno che sia, il quale stima
lo più, a intensa attività muscolare o anche a tensione emotiva, a stati
come facce d'un solido, poliedro o iperpoliedro, iscrivo questi poliedri in sfere
, iscrivo questi poliedri in sfere o ipersfere. = » voce dotta,
talora è conseguenza di diete eccessivamente vegetariane o sintomo di malattie, come, per
impossibili, riscontrabile in alcuni stati ossessivi o deliranti. = voce dotta,
umana ', per dirla col filosofo napolitano o per dirla col compte, all'età
la stessa che nella età 4 divina 'o nella età 4 metafisica ': dogmatismo
prassi; che osserva strettamente determinati princìpi o idee (e il termine ha per lo
termine ha per lo più valore ironico o polemico). - anche sostant.
indotto in una condizione di allergia, o all'inoculazione sperimentale dell'agente infettante.
', giungono talvolta a tanta grossezza che o fanno rovesciare in fuori le palpebre,
fanno rovesciare in fuori le palpebre, o comprimono l'occhio e lo spingono fuori
eccessivo; molto impressionabile, ipereccitabile (o, anche, in senso negativo,
d'edera con non più di tre o quattro fogliette. de pisis, 3-30
tipizzazione dell'anomalia, della nevrosi o dell'ipersensibilità. 2.
di allergia. 3. esagerata reattività o recettività dell'organismo a determinati fatti o
o recettività dell'organismo a determinati fatti o stimoli esterni (e, per lo
per lo più, è causa di inquietudine o di suscettibilità). 4.
di ipersensibilità che può sfociare nell'allergia o nell'anafilassi. 2. fotogr
nell'immergere la pellicola in particolari soluzioni o nel velarla con una quantità minima di
come facce d'un solido, poliedro o iperpoliedro, iscrivo questi poliedri in sfere
, iscrivo questi poliedri in sfere o ipersfere, e così più chiudo la forma
semplifico, definendola in un rapporto numerico o in una formula algebrica. =
ed edil. sistema iperstatico (o staticamente indeter minato),
gnesio e di ferro, di colore bruno o verde scuro; si trova in
stato di iperattività dell'intero organismo (o di qualche organo o apparato).
intero organismo (o di qualche organo o apparato). tramater [s
-ci). medie. che appartiene o si accompagna ah'iperstenia; che soffre
ipersuperficie, sf. (plur. -ci o -eie; meno corretto -ce).
particolare della loro corteccia (ipersurrenalismo corticale o ipercorticosurrenalismo), più raramente della parte
raramente della parte midollare (ipersurrenalismo midollare o ipermedullosurrenalismo). = voce
. presenza di capezzoli soprannumerari su una o entrambe le mammelle; politelia.
. -ina, che indica animine o composti analoghi. ipertensinasi, sf.
un sistema di cavità che contiene liquidi o gas. -ipertensione sanguigna: aumento
-ipertensione sanguigna: aumento, transitorio o permanente, della pressione del sangue nel
arteriosa e venosa. -ipertensione arteriosa (o, anche, semplicemente ipertensione):
alla costituzione individuale; in ipertensione essenziale o primitiva, quando dipende da cause sconosciute
distingue a sua volta in ipertensione instabile o parossistica, nella quale si hanno violente
ipertensive temporanee, prodotte da stimoli fisici o psichici anche modesti, e ipertensione permanente
è collegata con malattie renali, cardiovascolari o endocrine; l'ipertensione (e, in
volume degli organi intracranici per traumi o fratture. -ipertensione del cavo pleurico:
dei centri termoregolatori (per lesioni nervose o per cause metaboliche, infettive, ambientali
considerare una forma particolare di ipertermia) o in seguito a surriscaldamento o a fatiche
ipertermia) o in seguito a surriscaldamento o a fatiche intense e prolungate.
-ci). medie. che appartiene o si riferisce all'ipertermia; colpito,
-ci). medie. che appartiene o si riferisce all'ipertimia; affetto da
di tensione, di rapidità delle parti o del tessuto di un corpo vivente.
che presenta un aumento del tono muscolare o di una malattia che lo provoca o
o di una malattia che lo provoca o lo accompagna. tramater [s.
v.]: 'ipertósse', tosse ferina o convulsiva. cattaneo, iv-1-341: in
. e sm. che possiede o esercita una straordinaria efficacia calmante (un
del campo toracico per aumento, circoscritto o diffuso, del contenuto d'aria.
fenomeno, generalizzato a tutto il corpo o localizzato, riguarda quasi esclusivamente il sesso
di un organo, di un tessuto o di tutto un sistema anatomico, dovuto
lo più in seguito ad alterazioni morbose o per adattamento). -ipertrofia congenita:
: 'ipertrofia', eccesso di nutrimento o sviluppo irregolare di un tessuto o di un
o sviluppo irregolare di un tessuto o di un organo. de marchi,
'ipertrofia', aumento di volume di un organo o di tutto un sistema anatomico (osseo
ipertrofia avviene anche per effetto di adattamento o di eccessivo esercizio. gozzano, i-1122
in uno spazio iperurànio, in un sopramondo o sopra- cielo, veniva a rifiutare a
bot. caratterizzato da idoneità, congenita o acquisita, a vivere in ambienti privi
acquisita, a vivere in ambienti privi o scarsi di pioggia (un vegetale).
ipètrio), sm. archit. tempio o edificio greco scoperto nella parte centrale,
v.]: 'ipetro', tempio o alto edificio scoperto, che non ha tetto
insetti coleotteri che vivono sotto la corteccia o nel legno degli alberi; scolitidi.
ipnagogico: fase, stato di semi-incoscienza o di attenuata coscienza e sensibilità, caratterizzato
ce ne saremo accorti, una volta o l'altra, sorprendendoci nell'addormentarci fisi
potevo anche considerarli una mia fantasia ipnagogica o un mio sogno uditivo. =
da un'urna sostenuta da una setola o peduncolo laterale, la quale nell'orifizio
, tipo di lichene '. cfr. o. targioni tozzetti, iii-441: «
di * acetofenone ': usasi come ipnotico o sonnifero. = voce dotta, gr
. chim. -ina, che indica ammine o composti analoghi. ipnopòmpico,
pompico: stato di semi-incoscienza o di attenuata coscienza e sensibilità, caratterizzato
sf. stato psicofìsico di semi-incoscienza o di attenuata coscienza e sensibilità, provocato
ricorrendo a trattamenti di carattere psicologico (o anche a mezzi meccanici, fisici o
o anche a mezzi meccanici, fisici o chimici, e in questo caso si identifica
di grande rilevanza, come paralisi parziale o totale, rigidità muscolare, anestesie,
ipnosi per il trattamento di disturbi psichici o fisici. = voce dotta,
3-44: per effetto di un calmante, o ipnotico, era caduto in un sonno
. 2. che si riferisce o appartiene all'ipnosi; che esercita o
o appartiene all'ipnosi; che esercita o produce l'ipnosi; che dipende dall'ipnosi
le dovute cautele, per scopi scientifici o terapeutici). -in senso generico
suo consenso, in stato di narcosi o d'ipnotismo, o esegue su lui un
stato di narcosi o d'ipnotismo, o esegue su lui un trattamento che ne
un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà, è punito [ecc
non era l'unmanità della strage, o la pietà di questi episodi. era l'
, che ha il potere di paralizzare o stordire la preda o di allontanare il
potere di paralizzare o stordire la preda o di allontanare il nemico.
lo più a malattie dell'orecchio esterno o interno e della cassa del timpano (
suoni percepibili [ipoacusia pantonale), o alcuni tratti della scala tonale (ipoacusia
scala tonale (ipoacusia zonale), o un solo tono (ipoacusia monotonale)
solo tono (ipoacusia monotonale) o alcuni di essi [ipoacusia politonale).
. che è poco disposto a sentire o a manifestare affetti; che ha una vita
fis. che dipende, si riferisce o appartiene alla bassa pressione atmosferica. -terapia
portare i malati di pertosse a 3 o 4000 m di quota per mezzo di
m di quota per mezzo di aeroplani o nell'introdurli per brevi periodi in camere
agg. statist. distribuzione ipobinomiale [o platicurtica): distribuzione di frequenza effettiva
che, rispetto a quella normale o binomiale, presenta un addensamento minore intorno
graminacee; scudetto, scutello. o. targioni tozzetti, i-30: in alcuni
stessa. detta anche * sopraddote 'o 'contradote '. = voce
dalla reazione di bromo liquido con soda o potassa caustica in presenza di ghiaccio tritato
il martini abbia indicato dette terme, o laconico, col nome di parlascio; e
e ne inferisce che ancora questi ipocausti o sudatori fosser chiamati parlasci. beccaria [
ipocèntro, sm. geofis. punto o zona, situati all'interno della crosta
sono erbe pelose con fusto solcato e uno o due capolini terminali, gialli, a
a forma di paralume sotto sporgenze rocciose o nelle incavature del terreno.
ipocicloidale, agg. geom. che appartiene o si riferisce ah'ipocicloide; che ha
si chiama volgarmente coda di lione, o pisciacane, ed è l'orobanche di
parassita, ed ha lo stelo alto quattro o cinque dita, alquanto rosso o giallo