i signori confederati, necessariamente ne conseguiva o ch'egli lo facesse solo da se
da se medesimo ovvero che s'unisse o collegasse col partito degli ugonotti. =
, sf. l'essere nemico; sentimento o atteggiamento di avversione, di profonda ostilità
, qual si sia la cagione, o la malvagità del nostro ingegno o inimicizia
cagione, o la malvagità del nostro ingegno o inimicizia singulare che a'nostri secoli sia
sia portata da'cieli, oggi poche o non niuna donna rimasa ci è, la
e aquosi,... ora occulta o almeno da pochi considerata. segneri,
come egoismo a due, lontananza, indifferenza o inimicizia di anime nel contatto dei corpi
vede la cosa amata dopo qualche inimiciziuola o sdegno. = voce dotta, lat
pulci, 1-57: tu sarai or perfetto o vero amico / a cristo, quanto
animai fra lor son cari amici / o per instinto pur sempre inemici.
qual figure, / qual inimiche stelle o gravi segni / àn ogni nostro ben or
de la memoria. bambagiuoli, 54: o falsa invidia inimica di pace, /
vèr quel schermo si fa di tetto o muro. 0. rucellai, 6-140:
, che si riferisce a un nemico o ai nemici con cui si è in guerra
bellincioni, ii-192: qual vergogna o paura, o quale errore / ti vien
: qual vergogna o paura, o quale errore / ti vien, se a
. faba, xxviii-16: tu [o quaresima] è'inimica del mundo,
persona che appartiene a un esercito avversario o alla nazione o al territorio con cui si
a un esercito avversario o alla nazione o al territorio con cui si è in
, cadendo un quarto di noci, o rompendo una gatta un catino, si
327: udite, udite, o cittadini. ieri / verdun a l'inimico
siri, iii-264: stima per nemici o almeno per diffidenti quei prìncipi che loro
agg. che non può essere imitato o è difficilmente imitabile (per la perfezione
, provedere a tutto quello che possa o servire o nuocere a'suoi disegni prima
a tutto quello che possa o servire o nuocere a'suoi disegni prima che di
3. che non si fonda sull'imitazione o sull'assimilazione di un determinato insegnamento in
espressiva inimmaginabile. segneri, ii-417: o forza inimmaginabile dell'esempio!
sporca, ciondolona. -che esprime o deriva da ottusità, da stupidità;
ottusità, da stupidità; che rivela o muove da mancanza di avvedutezza, di
neutro. moretti, ii-647: cinque o sei persone dai volti pallidi, quasi
la capacità di indagare criticamente la realtà o di comprendere e giudicare una situazione,
facessero sotto voce, almen tutte, o con idiomi ignoti e inintelligibili. salvini
quasi inintelligibile alla lettura, apparir monco o smezzato com'opera d'arte.
ininterrótto, agg. che non ha subito o non subisce interruzioni (con riferimento sia
sono tutti marini, in gran parte pelagici o abissali, di statura generalmente piccoli;
. ivtov 'occipite'e &p. o <; 'spalla'. ìnion,
ai princìpi di giustizia, di equità o di umanità; ingiustamente; a torto.
mani stesse di un qualche gallo, o amatore di essi e della iniquità, non
lusinghi costui, col tenerlo celato, o coll'arderlo, di venir perciò a
2. mancanza di giustizia, di equità o di umanità; ingiustizia. dante
. g. ferrari, ii-178: o combattere la proprietà, o rispettare la rendita
ii-178: o combattere la proprietà, o rispettare la rendita. tale è l'
alla proprietà terriera. -persona o gruppo di persone iniquo, ingiusto.
3. in senso concreto: atto o comportamento contrario a giustizia, a equità
comportamento contrario a giustizia, a equità o a umanità; azione ingiusta o malvagia
equità o a umanità; azione ingiusta o malvagia o perversa; sopruso, delitto
a umanità; azione ingiusta o malvagia o perversa; sopruso, delitto.
non darla. iacopone, 39-19: o falsa 'niquitate, amar me malfattore / e
passo dall'onesto, né d'alcuna ingiustizia o iniquità farsi essecutore. g. gozzi
fa male in due maniere: o nel pensiero o ne l'opera. quello
due maniere: o nel pensiero o ne l'opera. quello che nel pensiero
iniquitade, ed è in tre maniere: o in tentazione o in diletto o in
in tre maniere: o in tentazione o in diletto o in consentire. quello ch'
: o in tentazione o in diletto o in consentire. quello ch'è in opera
fioretti, 2-9 (29): o signore mio, iddio del cielo e della
. -con riferimento a cose concrete o a concetti astratti. manfredi,
con l'intenzione di metterla in evidenza o anche di denunciarla e di accusarla).
e'figliuoli, e minacciogli d'uccidere, o gl'insegnassono quegli ch'aveano messer ugo
tiene, / né lascia che augellin languisca o pera. scalvini, 1-191: ho
apprenda determinate nozioni, faccia una scoperta o un'esperienza, contragga un'abitudine (
arcadia è l'arte che il vittorianesimo o il secondo impero volevano. -in
-in relazione con una prop. finale o consecutiva o interrogativa indiretta. giamboni
con una prop. finale o consecutiva o interrogativa indiretta. giamboni, 8-1 -7
insegnarci a vivere. deledda, iv-712: o mare,... sento che
se a un conestabile è apuntato 30 o 40 provigionati, si mectono tali apuntare
., a far una data cosa o a comportarsi in una certa maniera;
familiarmente in proposizione interrogativa, per rimproverare o biasimare, come di poco senno, una
v-36: stile scientifico e didascalico, o vogliamo dire insegnativo. martello, 322
grave ed eroico, ora l'acuto o piccante, ora l'insegnativo e senten
insegnatore di belle lettere in un ginnasio o in un collegio. tommaseo, 10-ii-163
cosa, alla meglio, leggermente, o perché l'agio manca, o per
leggermente, o perché l'agio manca, o per poca attitudine nell'insegnante o nell'
, o per poca attitudine nell'insegnante o nell'imparante... gli ha
a seguire (neppure con lo sguardo o con la mente); irrangiungibile.
il nemico che sta ripiegando per annientarlo o impedirgli comunque di riordinarsi. tommaseo
inseguirla, con propri mezzi navali o aerei, anche in alto mare (oltre
si siano rifugiati nel suo territorio, o addirittura al fine di prevenire attacchi o
o addirittura al fine di prevenire attacchi o altri pericoli che potrebbero provenire da armati
proprietario d'inseguire un suo animale mansuefatto o un suo sciame d'api nel fondo
la maggior velocità possibile, una persona o un animale o un veicolo per raggiungerlo
possibile, una persona o un animale o un veicolo per raggiungerlo e fermarlo o
o un veicolo per raggiungerlo e fermarlo o colpirlo o sorpassarlo; incalzare.
veicolo per raggiungerlo e fermarlo o colpirlo o sorpassarlo; incalzare. gualdo
stregua che i fregi enigmatici del primo canto o i drammi simbolici del paradiso terrestre.
per le stanze. ungaretti, ii-113: o sorella dell'ombra, / notturna quanto
5. figur. susseguirsi nel tempo o nello spazio. carducci, ii-10-134:
. strette e tortuose, di pavimenti punto o malamente inse- inseguito (
corse su strada, insegue un avversario o un gruppo di avversari in fuga.
pianura, per lo più in zone desertiche o sub- desertiche; può raggiungere i 500
di coprir le strade con selci o ciottoli, che noi diciamo acciottolare, e
e formati con grandi scarpe, piotate o inselciate, o in altro modo coperte o
grandi scarpe, piotate o inselciate, o in altro modo coperte o difese dal
o inselciate, o in altro modo coperte o difese dal venir corrose, e riguardanti
venir corrose, e riguardanti dall'esser forati o rotti, si cuoprono e si difendono
sono per la maggior parte inseliciate o acciottolate, particolarmente ne'luoghi montuosi, e
). ant. seguire, perliciati o lastricati, ma in quella vece sono ripieni
di mosaico, ma con pietre maggiori, o di varii colori, per modo che
groto, 7-166: chi porti, o gran reina de li augelli, /
..., non guarderà se scemi o stagni il sangue de la vena nobile
se non di nascita, di malizia o di costumi; che, se montanaro
difettoso (la groppa di un cavallo o di un cane). garzoni,
curvatura del dorso (di una persona o di un animale). moravia
abnorme avvallamento della groppa di un cavallo o di un cane. 3. geogr
), agg. letter. reso o diventato selvaggio, inselvatichito.
adatti a sorseggiare delizie visive la villa o alcova schermeggia col ciuffo inselvaggito di un
. imbarbarito; diventato rozzo, zotico o insocievole, intrattabile; abbrutito. rosmini
penetrare, addentrarsi, inoltrarsi, nascondersi o rifugiarsi in una selva (con riferimento
quivi è divieto / ch'altro pastore o cacciator s'inselve. vimina, 1-277:
218: acciò la donna non lo segua o tocchi, / par che in luoghi
a cacciare in una calca di persone o di cose; cadere in un agguato,
così parimente interviene che alcuni alberi, o per difetto di nutrimento o per mancamento
alberi, o per difetto di nutrimento o per mancamento di cultura,...
rozzo, indocile, insocievole, intrattabile o, anche, misero, meschino (una
173: sanza dubbio, se i fiorentini o per vie di leghe o di aiuti
i fiorentini o per vie di leghe o di aiuti avessero dimesticati e non insalvatichiti
inselvatichite. d'annunzio, iii-1-941: o signorìa, / tutto inselvatichito è il
ignorante. 2. figur. reso o diventato rozzo, duro, intrattabile.
selvaggio, cioè dell'età presente inselvatichita o partita dal virtuoso vivere. s.
agg. letter. nascosto, rifugiato o smarrito in una selva. -anche
12: abbiano panni insembruni 0 calabruni o frustanei e pelli salvatiche. tommaseo
inseminazióne, sf. biol. deposizione o introduzione del seme maschile nelle vie genitali
che essa avvenga mediante congiunzione carnale, o senza tale congiunzione (vinseminazione artificiale è
di una soluzione mediante innescamento con germi o semi cristallini della medesima sostanza.
; braccio di mare, di lago o, anche, di fiume che penetra
importa che il colmo di essa corrosione o la sua maggiore insenatura non battesse in
una montagna può avere delle insenature più o meno fonde. d'annunzio, iv-1-846
dubio, / e dissi: « o sol, del vero qui m'insenna.
ma questo dice uscito del senno più o meno; 4 insennato ', che
4 insennato ', che ne ha poco o nulla. = da dissennato con
ma gianni, non si sa se intrepido o insensato, stette saldo al macchione,
di quegli urli... tanta intrepidezza o insensataggine fu interpretata tracotanza e offese tutta
di far perdere ai giovani dieci o dodici anni per imparare delle coniugazioni o una
o dodici anni per imparare delle coniugazioni o una sintassi? pascoli, i-617:
sinistri, senza la risorsa di un albero o di un prato. =
con pericolo di recare danno a sé o ad altri; che manca di buon senso
. antonio da ferrara, 134: o insensata [morte], falsa in
mondo. serafino aquilano, 92: o viduo anelletto,... / stulto
si ride degli attacchi di qualche insensato o tristo. pavese, 5-113: -prendi ganola
allocco. -come appellativo di biasimo o come ingiuria. canti carnascialeschi, 1-147
il tempo fura. straparola, 2-2: o insensate noi, che diranno i mariti
tu inteso, insensato? son io cammillo o no? reina, ii-243: che
d'annunzio, iii-2-1094: -ma, o insensata, dov'è per voi la
e insensati. gabiani, 40: o ribalde, o ubbriache, o pazze insensate
gabiani, 40: o ribalde, o ubbriache, o pazze insensate. bocchelli
40: o ribalde, o ubbriache, o pazze insensate. bocchelli, 13-702:
estens. che rivela stolidità, storditezza o stupore, intontimento, sbalordimento; inespressivo
dante, par., 11-1: o insensata cura de'mortali, / quanto
studi delli uomini; e dice: 4 o insensata ', cioè senza vero senso
', cioè senza vero senso; o vero: 4 insensata '(o senza
; o vero: 4 insensata '(o senza senno, memoria e intelligenza)
... non è una suggezione stolida o insensata, né la potestà de'prelati
, guerra non so se più irreligiosa o insensata. giordani, viii-55: tu
di cadere per caso sotto un veicolo o crepare di polmonite o qualcosa d'altrettanto
sotto un veicolo o crepare di polmonite o qualcosa d'altrettanto insensato.
si domandava se fu veramente uno scherzo o non piuttosto un tentativo di rimediare,
non piuttosto un tentativo di rimediare, o almeno di nascondere un soprannome onomatopeico e
per qualche momento insensato senza muover passo o fare alcun'altra minima operasione.
quasi privi del senso, non conoscendo o sentendo quello che il senso stesso porta seco
fiamma, 1-551: non chiama gl'insensati o le bestie a lodar dio, perché
dio universalmente si dee chiamar epifania apparizione o piuttosto insensazione. è l'intelligibile assoluto
. che sfugge alla percezione dei sensi o dell'intelletto; impercettibile, inavvertibile,
il morso dell'aspido, senza spasimo o gemiti, indurre grave sonnolenza, con
stai pur fredda e salda / come diaspro o insensibil marmo? ariosto, 1-39:
, si fanno molte piaghe con ferro o con fuoco. tommaseo [s
insensibile. 5. refrattario a sensazioni o a influssi determinati (come caldo o
o a influssi determinati (come caldo o freddo, fame o sete, condizioni
(come caldo o freddo, fame o sete, condizioni meteorologiche, ecc.
al caldo ', chi non lo sente o pare che non lo senta, da
lo senta, da averne tanto danno o molestia. de amicis, ii-388:
le istorie... delle donne insensibili o dolenti o parlano veramente di malattie o
.. delle donne insensibili o dolenti o parlano veramente di malattie o non vanno
o dolenti o parlano veramente di malattie o non vanno credute. sicché le ragioni
cuore insensibilissimo. serdini, 1-12: o cecati alla sozza e lorda mota,
, / non conoscete sdegno, / o che onor si sia giamai o fama;
/ o che onor si sia giamai o fama; / ma sempre più che
avete voi indurato il cuore, o signore, e buttati in un fondo di
fole, son novelle / da contarsi, o mio cratino, / a le sciocche
riusciti, nonostante la loro buona, o piuttosto cattiva, volontà. moravia, ix-328
cannone / tuona: « sappiate, o sudditi, / che a voi nacque
1-26: il qual canale non si riempie o si rialza a gran segno, quanto
. insansibilità), sf. mancanza o cessazione di sensibilità fisica. dalla
sensi); abulia, apatìa; freddezza o durezza di cuore; mancanza di umanità
di spogliar l'uomo d'ogni passione o sentimento dell'ingiurie e dell'offese, pretenda
che si è verificato. -insensibilità relativa o grado di insensibilità: rapporto fra l'
notabile si riempirà appunto come fa ora, o insensibilmente poco meno. bertola, 73
generai se stessi, e poi la sostanzia o prima o seconda, o corporea
stessi, e poi la sostanzia o prima o seconda, o corporea o incorporea
sostanzia o prima o seconda, o corporea o incorporea, o corpo animato o
prima o seconda, o corporea o incorporea, o corpo animato o inanimato,
, o corporea o incorporea, o corpo animato o inanimato, o sensitivo
o corporea o incorporea, o corpo animato o inanimato, o sensitivo o insensitivo,
, o corpo animato o inanimato, o sensitivo o insensitivo, o animale o razionale
corpo animato o inanimato, o sensitivo o insensitivo, o animale o razionale o irrazionale
inanimato, o sensitivo o insensitivo, o animale o razionale o irrazionale. fracchetta
o sensitivo o insensitivo, o animale o razionale o irrazionale. fracchetta, 3-45
sensitivo o insensitivo, o animale o razionale o irrazionale. fracchetta, 3-45: noi
/ perché noi vede, non lo intende o pensa, / ferma guardando ne l'
inseparàbile, agg. che non si può o non si deve separare; che è
; che è legato da reciproche implicazioni o dipendenze. tasso, n-iii-1018:
maggior pregio che se fosse d'oro o di diamante. baldi, 305: manifestamente
materiali... li meglioramenti corporali o materiali sono quelli che si fanno sopra
morali, che sono forme del concupiscibile o de l'irascibile appetito. sarpi,
'l contrario, e poi l'accidente o separabile o inseparabile. giuglaris, 1-391
, e poi l'accidente o separabile o inseparabile. giuglaris, 1-391: la
i presi amori inseparabili [tu, o dea,] facci e longevi, sanza
facci e longevi, sanza offesa di fortuna o di cieli. bisticci, 3-329:
borsa. 3. indossato o calzato in continuazione (un abito,
ella significhi alcuna cosa, bisogna congiugnerla o con nome o con verbo, o
alcuna cosa, bisogna congiugnerla o con nome o con verbo, o con altra parte
o con nome o con verbo, o con altra parte. idem, 256:
in fila stretti l'uno accanto all'altro o vivere abitualmente in coppia.
ii-2-52: caratteristica di queste scritture espressive o linguaggi è l'inseparabilità del contenuto dalla
1-250: accesa di grandissimo amore, o che egli andasse in battaglia, o che
, o che egli andasse in battaglia, o che apparecchiasse armata, sempre ell'era
turpi tenebre / de'tuoi castelli, o cieco, / ben tu insepolcri i
, agg. che non ha o non ha ancora ricevuto sepoltura; non seppellito
in funzione di una reciproca integrazione o complementarità; incastro, innesto, inclusione;
l'inserimento della 4 batracomiomachia ', o quando meglio tornerà, porre nello 4
altro in funzione di una reciproca integrazione o complementarità; incastrare, ingranare.
odio ti portò, qual forza / cieca o nemica t'inserì quel molle / piccolo
unire insieme. ariosto, 182: o mente ancor di non sognare incerta,
5-1-500: inserendo i rami / o cangiando il terren più volte, spoglia /
genere d'inserire, si fa colla marza o col sorcolo, ed è assai più
-in legatoria: intromettere in un volume o in un fascicolo tavole, carte, figure
ragione perché anche i gentili inserissero le palme o ramuscelli nelle lor memorie sepolcrali. carducci
inserivo di volta in volta la commediola o il monologo o la farsa, sempre di
in volta la commediola o il monologo o la farsa, sempre di piccolissimo sesto,
detto specialmente di articoli, annunci legali o annunci pubblicitari). crudeli, 1-167
articolo in un giornale'; meglio stamparlo o simili. mazzini, 4-20: ogni
obbligato ad inserire in testa dei libri o fascicoli, ch'egli compone, il motto
carducci, ii-2-290: v'infingete o davvero non sapete che quando taluno crede aver
655: piantare una partita è inserire o descrivere nel giornale o libro di
è inserire o descrivere nel giornale o libro di negozio una parte o articolo a
o libro di negozio una parte o articolo a capo di scrittura, che
capo di scrittura, che dà debito o credito a chi s'aspetta. mazzini,
nel nome femminile di matelda, dante o supponesse o meglio inserisse a forza l'idea
femminile di matelda, dante o supponesse o meglio inserisse a forza l'idea di '
a far parte di un determinato gruppo o ambiente, adattarvisi, integrarvisi; ingerirsi
/ corteccia; e poscia il legno o una tal altra / parte ch'è come
a far parte di un determinato gruppo o ambiente, adattandovisi e integrandovisi. bernari
questi quattro cafoni che imboscano derrate, o le vendono a prezzi strozzatori al mercato
inseritrice, sf.): macchina elettromeccanica o elettronica, in uso nei centri meccanografici
parrebbe suonare piuttosto farsi serpente, o simile a serpente. d'annunzio, v-2-387
. letter. avvolto da un serpente (o anche, per estens., dal
. bartoli, 3-137: onde il farsi o dilatarsi quella tanta aria, o a
farsi o dilatarsi quella tanta aria, o a dir più vero, spiriti, che
fu di tenere i fiori nelle mani, o sciolti o legati,...
tenere i fiori nelle mani, o sciolti o legati,... in una
. lettera inclusa in un plico o allegata ad altri scritti. boiardo,
di quest'uomo insertato a bestia, o di questa bestia inceppata ad uomo,
i frutti! campanella, i-235: o di novella pianta or or inserta / del
, allegato, annesso (un documento o un altro scritto, compiegato insieme con una
con una lettera in un plico, o unito come accessorio a un altro documento
pertanto la mostra del carattere in quattro o sei dei medesimi caratteri, da mandarmi
(per lo più come elemento accessorio o integrante). amabile di continentia,
notarile, amministrativo e curiale, documento o altro scritto che viene allegato (a
viene allegato (a titolo d'integrazione o di illustrazione) a un altro documento
fogli che accompagnano altri, come documento o schiarimento. fasci di fogli riguardanti un
si trasmette da uffizio a uffizio, o si custodisce in busta nell'archivio.
illustrative che si intercalano in un libro o in una pubblicazione periodica; foglio o
o in una pubblicazione periodica; foglio o fascicolo inserito (per lo più a
(per lo più a scopo propagandistico o pubblicitario) come supplemento in un quotidiano
pubblicitario) come supplemento in un quotidiano o in un rotocalco. -inserto volante:
un rotocalco. -inserto volante: foglio o fascicolo che si inserisce in un libro
che si inserisce in un libro, rilegato o in brossura, dopo che la rilegatura
del cinema e della radiotelevisione, immagine o serie di immagini o suoni, già
radiotelevisione, immagine o serie di immagini o suoni, già registrati in precedenza,
spiegazione e commento, in una pellicola o in una trasmissione televisiva o radiofonica.
una pellicola o in una trasmissione televisiva o radiofonica. -inserto filmato: brano cinematografico
inservibile, agg. che non può servire o giovare a un determinato scopo o all'
servire o giovare a un determinato scopo o all'uso e alla funzione ai quali
l'italia possedeva molte navi che oggi o sono del tutto scomparse o sono inservibili
che oggi o sono del tutto scomparse o sono inservibili per vecchiezza. cor azzini
. pavese, 8-68: un triste o un malato lo dimentichiamo...
. in ragione della sua inservibilità psichica o fìsica. inserviènte (inservènte)
destinato a un determinato uso, funzione o scopo; utile. bergantini,
persona addetta ai servizi di fatica (o ad altre mansioni subordinate) presso una
) presso una determinata amministrazione o azienda o ufficio. -inserviente di scena:
presso una determinata amministrazione o azienda o ufficio. -inserviente di scena: nell'industria
-in senso generico: chi è addetto o si presta a un determinato servizio subordinato
a pesto di notte rimangono tre o quattro famiglie nelle uniche tre o quattro case
o quattro famiglie nelle uniche tre o quattro case, e gli inservienti della
l'orrore prodotto da un personaggio, o da una parte dell'azione, se
, se inserve alla compassione, al terrore o all'ammirazione prodotta dal fondo del soggetto
, 5-212: ogni conoscenza afferma o nega l'inserzione d'un'idea in una
a pagamento in apposite rubriche dei quotidiani o dei periodici. -per estens.:
che si pubblica a pagamento su periodici o quotidiani. c. e. gadda
disposizione, delle clausole o delle norme contenute in un altro atto
clausole le clausole, 1 prezzi di beni o di servizi, imposti dalla legge o
o di servizi, imposti dalla legge o da norme corporative, sono di diritto inserti
8. anat. attacco di un muscolo o di un tendine su un osso,
stipula... è una squamma o fogliolina o un filo o altra appendice fogliacea
.. è una squamma o fogliolina o un filo o altra appendice fogliacea situata
una squamma o fogliolina o un filo o altra appendice fogliacea situata alla base o
o altra appendice fogliacea situata alla base o alla inserzione delle vere foglie o è ima
alla base o alla inserzione delle vere foglie o è ima dilatazione della base dello stesso
. individuazione intermedia di una progressione aritmetica o geometrica. 11. geom. problemi
lo contiene passi per un punto dato o sia tangente a una linea data.
neol. chi fa pubblicare annunci economici o pubblicità in genere su quotidiani o periodici
economici o pubblicità in genere su quotidiani o periodici. moravia, 17-153:
inserzioni sui giornali e sui periodici, o di inserzionista. insessióne1,
* il sedersi '(cassiodoro) o 'vasca da bagno in cui si sta
chiamarsi semplicemente * inesistenza ', o anche, per la distinzione mentale delle due
de'susin trapiantare / e con marza o bucciol farvene nesto; / in essi
/ ora con marza puossi, o porne seme. soderini, i-430: spicca
alcuna cosa al tutto pare insitata o naturata a'costumi ed a'modi nostri,
cestino pieno di terra, o circondandola di paglia, legata attorno.
che risulta di una serie di segmenti o metameri più o meno differenziati, suddiviso
una serie di segmenti o metameri più o meno differenziati, suddiviso in tre parti
di zampe e, generalmente, uno o due paia di ali; l'addome
, che può avere forma ovale, conica o cilindrica; la respirazione avviene per trachee
l'efficacia di uccidere gl'insetti nocivi o fastidiosi, e però usate per distruggerli
. (plur. -i). sostanza o composto chimico tossico usato per distruggere insetti
mammiferi viventi; il muso è più o meno allungato e spesso si protende in
e molari compressi e dotati di varie punte o cuspidi; gli arti sono plantigradi con
e, nella fauna africana i crisocloridi o talpe dorate e il potamogale, che
si nutre d'insetti (un animale o, anche, una pianta).
che appartengono alla classe degli insetti o al tipo degli artropodi. -per estens.
miriapodi, ecc.) e sia nocivo o parassita o infestante. -insetto del buon
.) e sia nocivo o parassita o infestante. -insetto del buon dio o insetto
o infestante. -insetto del buon dio o insetto della madonna: coccinella. -insetto
-insetto foglia: fillide. -insetto fuscello o insetto stecco: bacillo di rossi.
il modo come questi insetti vengano generati o da qual parte piovano l'anime in essi
persona meschina, spregevole, vile (o anche fastidiosa, irritante). -schiacciare,
v.]: 'vili insetti o assoluto * insetti ', uomini di meschinità
insetto 'che * avvoltoio * o 'volpe'. pasolini, 3-289: il commissario
non v'ha il menomo insettuzzo o granellino che sia disutile. bettini, 1-82
fra le quali scorreva improvvisamente qualche insettàccio o anche uno spaurito miriapode. moravia,
. 3. figur. critica o analisi o indagine erudita, pedantesca,
3. figur. critica o analisi o indagine erudita, pedantesca, minuziosa.
scienze. d'annunzio, iii-1-1081: o amico, e non ti ricorda thanatos un'
), agg. letter. reso o diventato severo, austero. salvini
instabilità, incertezza di una determinata situazione o condizione; imprevedibilità, alcatorietà.
amore, anzi magari lo alimenta; o, diversamente, questo termine è ambiguo.
partic.: che non è stato accertato o verificato con sicurezza; approssimato, indeterminato
che non è sicuro di ciò che fa o pensa; che manca di fiducia in
4. per estens. che rivela indecisione o perplessità, impreparazione o inesperienza, debolezza
che rivela indecisione o perplessità, impreparazione o inesperienza, debolezza o stanchezza; imbarazzato
, impreparazione o inesperienza, debolezza o stanchezza; imbarazzato, vacillante (un
ordito con malizia e dissimulazione contro qualcuno o contro la sicurezza di uno stato,
imboscata, attentato diretto contro un avversario o un nemico; la tattica stessa relativa
, benché da terra / s'apresti insidie o manifesta guerra. bisticci, 3-24:
trappola) per la cattura di animali o per la pesca. cavalca,
4. per estens. pericolo, minaccia o rischio nascosto, occulto, imprevedibile.
un'insidia. d'annunzio, i-178: o pescatore, ammàina! /..
desiderava d'arrivare improvviso per non essere o prevenuto o insidiato, rispose ambiguamente all'
arrivare improvviso per non essere o prevenuto o insidiato, rispose ambiguamente all'ambasciata del
ove solinghe / amor v'insidia, o donzellette, uscite: / gioia promette
posizione di un avversario durante una gara o nell'ambito di una classifica. -in
che trepidano sulle scolte volanti del cielo o nei fetidi ventri delle navi insidiate.
, che mette in pericolo l'incolumità o la sicurezza di qualcuno o di uno stato
l'incolumità o la sicurezza di qualcuno o di uno stato. — in
una libera scuola di prostituzione fastosa, o per le insidia- trici adulazioni o per
, o per le insidia- trici adulazioni o per i stimoli d'una stordita ambizione,
. che contiene, cela, rappresenta o costituisce un'insidia; che è fatto
. 3. che agisce, colpisce o danneggia senza essere avvertito, senza esser
ensedesco / e poi serà cum cera, o voi cum visco. idem, xxxvii-164
primi padri / del tuo sangue, o signore, e i primi padri i
. -con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti. latini,
il complesso, la totalità di persone o di oggetti (anche in contrapposizione a
per uno personalmente; ma tutti insieme, o facoltà per facoltà, mi hanno sempre
, mi hanno sempre l'aria di preti o di canonici. -tutto insieme
complesso, in tutte le sue parti o componenti. cavalca, 16-1-228: tutto
complessivamente. 3. per indicare contemporaneità o simultaneità o reciprocità di azioni, situazioni
3. per indicare contemporaneità o simultaneità o reciprocità di azioni, situazioni, eventi:
-anche con riferimento a sentimenti contrastanti, o per porre in evidenza il sommarsi di
di un attributo a un altro, o per indicare effetti diversi prodotti simultaneamente.
contemporaneamente, simultaneamente; nella stessa circostanza o situazione; in un istante.
. -con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti.
costruzione con verbi indicanti allontanamento, separazione o disgregazione. ser giovanni, ii-190
si partissono, / sborsati fosson. o. rucellai, 2-1-2-56: non ci hanno
: introduce un compì, di unione o di compagnia (e anticamente può trovarsi
. -con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti. dante,
i vari elementi di un complesso sportivo o artistico, sul piano dell'efficienza, della
camenti, e poi specificatamente la opposizione o relativa o contraria o privativa o
poi specificatamente la opposizione o relativa o contraria o privativa o contraditoria,..
la opposizione o relativa o contraria o privativa o contraditoria,... e
o relativa o contraria o privativa o contraditoria,... e poi lo
9. abito completo, da uomo o da donna (per lo più corredato
i cui pezzi sono della stessa stoffa o dello stesso colore o coordinati fra di
della stessa stoffa o dello stesso colore o coordinati fra di loro. 10
., considerati secondo un criterio qualunque o secondo determinate proprietà comuni (e in
all'esecuzione di più interpreti (strumentisti o cantanti) che senza assumere un rilievo
oratorio, ecc.), brani o episodi che richiedono l'intervento di più personaggi
le cui voci formino almeno un trio o un quartetto vocale. -fare musica d'
: interpretare una composizione a più voci o strumenti (con partic. riferimento a
. insieme statistico: gruppo di individui o di unità oggetto di una ricerca statistica
degli sforzi nel compimento di una manovra o l'uniformità, ritmica, nella voga.
comando perché le mosse di molti marinai o soldati sieno fatte nell'istesso tempo.
insieme. baldinucci, 76: 'insieme', o 'ben insieme'. dicesi da'nostri professori
; accozzare; formare mediante elementi numerosi o diversi. speroni, 1-1-200: se
prendiamo. -con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti. ottimo,
contemporaneamente, simultaneamente, nella stessa circostanza o situazione, nel contempo. dante,
non potendo ferire alessandro che non ferisse prima o insiememente lorenzo, che lo teneva abbracciato
: introduce un compì, di compagnia o di unione. testi fiorentini, 44
. -con riferimento a soggetti inanimati o a concetti astratti. chiaro davanzali
). matem. che è proprio o si riferisce a un insieme matematico;
. 2. chiudere, sbarrare o delimitare con siepi, cespugli.
agg. letter. cinto, delimitato o chiuso da siepi. lucini,
delle azioni, della dottrina, o per meriti universalmente riconosciuti; illustre.
iii-20-362: tutti i personaggi sono insigni ribaldi o ipocriti o codardi e furbi volgari e
i personaggi sono insigni ribaldi o ipocriti o codardi e furbi volgari e poveri di spirito
somma perfezione, per ciò che vale o rappresenta; che è di grande valore
grande valore e importanza artistica, letteraria o storica. bellori, iii-206: de'
-che vanta una gloriosa tradizione o un ricco patrimonio storico e artistico;
e più insigne. -che raccoglie opere o esemplari di grande pregio, valore o
o esemplari di grande pregio, valore o rarità (una biblioteca, un museo,
, i-75: ogn'anno, otto o dieci giorni avanti la festa di
cielo è sereno, si vede per due o tre giorni saltar fuora dalle acque del
sono... perseguitati tanto più o meno gravemente, quanto la bassezza d'
quali si abbattono a vivere, sono più o meno insigni. d'annunzio, i-678
che intorno a quest'opera si sono dette o scritte, che alcuna abbia accusato di
sua particolarità; segnalato per una qualità o una caratteristica particolare (sia positiva sia
alcun significato; che non esprime nulla o esprime in modo inadeguato, inefficace.
di caratteristiche personali che possano suscitare interesse o stima. -anche: inespressivo (il
, mentre è gallicismo riferito a persona o cosa, e invece si può dire:
0 'dappoco, di poco valore o stima o credito; lieve, leggerissimo,
'dappoco, di poco valore o stima o credito; lieve, leggerissimo, da
'... dicono * faccia 'o 'viso insigni ficante '
'di stupido, di grullo ', o 'fredda, che non dice o
o 'fredda, che non dice o mostra nulla'. cicognani, 13-81: non
. -estraneità a un particolare sistema o ordine di significati. b.
un'onorificenza, una carica per meriti o benemerenze particolari; fregiare, decorare.
cupolette e pinnacoli vari, di tipo russo o quasi. = voce dotta, lat
fregiato (di virtù, di pregi o privilegi). caviceo, 1-56:
al figur. cavalca, 6-1-439: o anima,... insignita della divina
insignorisco, t'insignorisci). acquistare o conquistare il potere di signore, il
), agg. raro. diventato o reso signore o sovrano di un territorio
. raro. diventato o reso signore o sovrano di un territorio, di uno
, da un alimentatore a nastro o a coclea e da un ventilatore che lancia
insincèro, agg. che non è sincero o deriva da mancanza di sincerità o di
sincero o deriva da mancanza di sincerità o di schiettezza, da reticenza, da
atto, un atteggiamento, un sentimento, o, anche, una persona).
insinché (insinoché; insino che o a che; ant. ensino che
= comp. da insin \ o \ e che.
insindacàbile, agg. che non può o non deve essere sindacato; che non
nessuno; che non è concesso giudicare o controllare o censurare. - anche:
che non è concesso giudicare o controllare o censurare. - anche: che non
a un'autorità che possa condannarlo o riprenderlo. sarebbe forse forma più italiana di
un movimento sia un limite di luogo o di spazio). fra giordano
insino alla morte. foscolo, ii-192: o mia figlia! / se tu innocente
e grave. tasso, 6-71: o verginella, / che le mie leggi insino
ricorderò. -preceduto dalle prep. di o per con valore intensivo. cecco
g. m. cecchi, 91: o credi tu ch'io non abbia pensato
, il termine ultimo di una numerazione o di una serie progressiva (e può
può essere preceduto dalle prep. di o per con valore intensivo). bibbia
della terra, dall'uomo insino agli animali o da'rettili e ferucole minute insino agli
risultato, la conseguenza a cui portano o giungono determinati eventi, atti o circostanze
portano o giungono determinati eventi, atti o circostanze (ed è seguito dalla prep.
= comp. da insin [o], tanto e che (cfr.
. ant. che può insinuarsi o essere insinuato. l. bellini,
ant. l'essere insinuabile; idoneità o facilità a insinuarsi o a essere insinuato.
insinuabile; idoneità o facilità a insinuarsi o a essere insinuato. l
, agg. che ha l'abilità o cerca, con modi o discorsi confidenziali
ha l'abilità o cerca, con modi o discorsi confidenziali, suadenti, lusinghevoli,
, suadenti, lusinghevoli, persuasivi o indiretti, subdoli, affettati, di entrare
la fiducia, il favore, la simpatia o di indurlo a consentire a una proposta
. croce, iii-32-208: le sue superstizioni o sopravvivenze... sono praticamente le
desta a poco a poco nella mente o nell'animo. de roberto, 4-48
destare, instillare, inculcare nell'animo o nella mente di qualcuno un pensiero,
, l'occasione che suscita nell'animo o nella mente un sentimento, un dubbio
consigliare, mettere sull'avviso (più o meno velatamente o allusivamente). —
sull'avviso (più o meno velatamente o allusivamente). — anche assol.
-ant. introdurre in modo più o meno esplicito un determinato argomento o dottrina
più o meno esplicito un determinato argomento o dottrina. davila, 695: nella
atto riguardante il trasferimento di proprietà o altra vicenda giuridica di un bene immobile.
, per lo più senza farsi notare o furtivamente in un luogo o fra un gruppo
farsi notare o furtivamente in un luogo o fra un gruppo di persone; intrufolarsi
finiscono il ladro che assalta il viandante o s'insinua di soppiatto nelle case dei sani
pronom. penetrare, infiltrarsi, filtrare o diffondersi, estendersi, internarsi per lo
, in uno spazio augusto, limitato o accidentato, in un interstizio, in
stridere nelle platee, se l'attore o la commedia non piace. silone,
, a rivelarsi; sorgere, destarsi o imprimersi nell'animo o nella mente (
sorgere, destarsi o imprimersi nell'animo o nella mente (un sentimento, un pensiero
. bellori, ii-15: hanno accresciuto o fatto sensibile il difetto, enfiando gote
, piedi, ingrossando la testa o 'l ventre bruttamente; il qual vizio si
nuovo disfavor del bagno s'insinuò poco o molto persino nell'arte medica. rosmini
è atto, che tende a insinuare o a insinuarsi. manni, ii-47
, suggerito in una forma ancora provvisoria o implicita; infuso, instillato, suscitato
infuso, instillato, suscitato con parole o modi abili, sapienti, persuasivi,
faccia di tutto constare per istro- mento o scrittura insinuata, in cui il marito si
. - per estens.: atto o discorso con cui viene manifestato tale consiglio
discorso con cui viene manifestato tale consiglio o suggerimento. l. adimari, 1-66
per lo più velato e rivolto (o suscitato o suggerito) con malignità,
più velato e rivolto (o suscitato o suggerito) con malignità, in modo
subdolo. -per estens.: atto o discorso con cui si cerca di rivolgere,
di rivolgere, di suscitare tale accusa o sospetto. f. f. frugoni
testamento) riguardante il trasferimento di proprietà o altre vicende giuridiche di un bene immobile
figur. mancanza di vivacità, di spirito o di interesse, di originalità; mediocrità
. -opera di mediocre valore artistico o scientifico. redi, 16-v-389: vostra
propria esistenza. 4. mancanza o pochezza di giudizio; insipienza, stolidità
, 1-6: non patire che per dureza o insipideza il fior de la tua giovineza
tenerlo grato, e senza nota / o d'importunitade, o insipidezza. del
e senza nota / o d'importunitade, o insipidezza. del casto, 1-34:
pur l'imbecillità, l'insipidezza / o altro d'alma e di cor non apparente
agli altrui primi accorgimenti. -azione o discorso sciocco, balordo; stupidaggine.
caratteristiche, di qualità di rilievo (o, anche, di fascino, di
leopardi, i-1489: la medesima insipidezza o del carattere, o delle maniere,
la medesima insipidezza o del carattere, o delle maniere,... in una
del cuore. 4. mancanza o pochezza di giudizio, insipienza. c
di insipidire), agg. diventato o reso insipido. - anche: privo di
(un cibo, una bevanda, o, anche, il sapore stesso).
1059: il sapor loro salso o dolce o insipido. durante, 2-346:
il sapor loro salso o dolce o insipido. durante, 2-346: come i
; che è di mediocre valore artistico o scientifico (un libro, un'opera
le figure in più parti fuggano, scurzano o diminuiscano. baldi, 624: deve
sono insipide, altre due son vecchie o note come la barba d'aronne.
6-299: chiacchiere, chiacchiere, declamazioni o ciance insipide che vorrebbero parere spiritose.
motti di spirito e frizzi e trovatelle spiritose o anche insipidissime. -che è privo
. 3. che non desta o non desta più piacere, diletto,
soddisfazione, gioia; che non suscita o non suscita più stimolo, eccitamento,
per questi uomini di una sensibilità consumata o disgustata che la vita coniugale può essere
che la vita coniugale può essere insipida o sazievole onde si rinfrancano nel vizio.
insipido. -ant. che manca o è poco fornito di una qualità,
privo di caratteristiche, di qualità di rilievo o di fascino, di attrattive; mediocre
e bene, ma che non sa nulla o poco di quel che dovrebbe sapere,
volesse coprire d'obbrobrio il suo maestro? o fosse a tal segno insipiente e irriflessivo
questione germanica; e non potè, o non seppe, o non ebbe il
e non potè, o non seppe, o non ebbe il coraggio di farlo nel
sf. l'essere insipiente; mancanza o pochezza di giudizio; limitatezza, angustia
di giudizio; limitatezza, angustia intellettuale o spirituale; dissennatezza, stoltezza, stupidità
, 351: neuno che ode o vede nella vita monastica alcuna cosa sopra
bene. lorenzo de'medici, ii-67: o prima mente, ch'è sanza demenzia
, ch'è sanza demenzia, / o prima sapienza alta e profonda, /
. per estens. che dura a lungo o da lungo tempo; continuo, persistente
che è continuamente presente (all'animo o alla mente); incessante, ossessivo
ricco, particolareggiato (uno stile letterario o artistico); greve. papini,
. 7. geom. che comprende o intercetta fra i suoi lati un determinato
fra i suoi lati un determinato arco o una determinata corda (un angolo)
uguali. -disus. di piano o linea che cade sopra un altro piano
linea che cade sopra un altro piano o linea, o li incontra; di corpo
sopra un altro piano o linea, o li incontra; di corpo o solido,
linea, o li incontra; di corpo o solido, che è sovrapposto a un
che è sovrapposto a un altro corpo o solido. guglielmini, 14: posto
le quattro sfere l, n, o, p. tommaseo [s. v
ostinazione (talora anche accanita, importuna o indiscreta) in una richiesta, in
accenti drammatici... hanno sbavature o insistenze o stridori di tono. e.
... hanno sbavature o insistenze o stridori di tono. e. cecchi,
insistenza presuntuosa: mai un compiacimento stilistico o verbale. 5. fermezza,
del contratto, a parità di affitto o ad affitto lievemente maggiorato, a un
a un altro aspirante locatario dello stabile o dell'alloggio da lui occupato.
, 1-iii-804: ne è per seguire, o che il re di spagna si asterrà
, per non dispiacere al pontefice, o, insistendo di farlo, a costoro parrà
insistesse. 3. perseverare nell'esaminare o nell'approfon- dire un argomento, un
la 'crudel matrigna 'è illegittima o almeno non del trecento. comisso, vi-251
risposte e le obiezioni dell'interlocutore, o interrompendolo addirittura senza prestargli ascolto.
34 (593): talvolta corpi, o di persone morte all'improvviso, nella
, e lasciati lì,... o buttati anch'essi dalle finestre; tanto
pascoli, 18: che brontoli, o bombo? / che avviene nel mondo
tu, nella luce fonda, / o confuso silenzio, / insisti come le cicale
. letter. stare sopra, essere posato o sospeso al di sopra; sovrastare,
. carrer, vi-214: dee bruno o candido / il fazzoletto / al collo
fazzoletto / al collo insistere, / o errar sul petto? -fondarsi,
per gli estremi di un segmento rettilineo o di un arco di curva (in partic
incontrare, cadere su un'altra linea o piano (con riferimento a una linea o
o piano (con riferimento a una linea o a un piano); essere sovrapposto
nel luogo stesso (dove una persona o una cosa si trovava originariamente, oppure
geol., con riferimento a una roccia o a una formazione geologica ritrovata sul posto
arte in questo per non causare diformità o languidezza nella parte. = voce
, un sapore); che ha sapore o odore sgradevole (un cibo, una
mancar par ch'io mi senta / o veramente ell'è fatta insoave. lomazzi,
quali astinenze, benché possano parere insoavi o spiacenti, debbono però soffrirsi con coraggio
): non insoavemente componeva qualche sonetto o madrigale. tommaseo [s. v.
l'opere più difficili, sono insoavite o dalla speranza degli utili che se ne
degli utili che se ne sperano, o dal piacere ch'in esercitarle se ne
non intrattiene relazioni e rapporti (politici o commerciali) con altri paesi (una
. v.]: terra o paese insociabile con altra terra, se non
insociabile con altra terra, se non possono o non vogliono stringersi tra l'un popolo
3. che non si può accordare o non si può trovare o considerare unito
può accordare o non si può trovare o considerare unito con altro; inconciliabile,
.. è un principio di dissoluzione, o almeno un fomite di insociabilità e di
e di popoli, che non soffrono, o pare che non soffrirebbero, società di
altri uomini; insofferente di ogni comunanza o rapporto sociale; asociale. -anche:
pur non opponendovisi attivamente (una persona o il suo comportamento). = voce
parole tu leverai un popolo in pianto o in riso. bettinelli, 1-ii-95: funne
bevve che levasse a briachezza, vestì pelo o cuoio di camelo. mazzini, 36-293
. colletta, i-40: questi alfine, o confidenti nella propria potenza, o sforzati
, o confidenti nella propria potenza, o sforzati dalle male venture a precipitare le
. -prelevare dal luogo di produzione o da un deposito per portarla a destinazione
da un deposito per portarla a destinazione o per servirsene (una merce).
tali vini, e di poi, perché o non riescono loro in bontà, o
perché o non riescono loro in bontà, o perché paia loro caro, non levano
21. caricare e trasportare su un veicolo o su una nave. -anche: avere
qualcuno per accompagnarlo in un dato luogo o per ospitarlo nella propria casa; accogliere
qualcuno a battesimo; fargli da padrino o da madrina. cavalca, 19-380:
dal fondo del mare; recuperare navigli o merci affondate. baldi, 6-13:
ma meglio tenerlo sepolto in perpetuo, o bruciarlo. 29. dir.
uno sforzato imprestito in bei dindi / gialli o bianchi o gronzini, ma sonanti,
in bei dindi / gialli o bianchi o gronzini, ma sonanti, / la repubblica
un cavallante, andando a levar pegni o ad affiggere bandi di dazi e di
doge possa levar una berretta ducale, o la medesima, o altra simile a
una berretta ducale, o la medesima, o altra simile a quella che è solito
se la si salderà... o se la starà così, intanto intanto,
l'uomo far può,... o levar ancor le parole di coloro che
otto. 35. togliere (o far togliere) qualcosa dal luogo in
la crosta e facciasi sottestare al forno o sotto il testo. carletti, 183:
ancor via spesse volte gli ossi rotti o vero depressi. tassoni, 6-17: con
i ragazzi si fermano... / o a mirar cani per le vie ballare
mirar cani per le vie ballare / o a veder levar denti alle persone / da
se tu puoi l'elmo levarne, / o s'io son buon per torre a
botta, 5-247: sessantanove medaglie greche o romane, parte in argento, parte in
. 39. togliere a sé o ad altri (un indumento, un
. 40. sottrarre al dominio o al controllo di un avversario (un
necessario d'attendere al secondo capo di levargli o tutte o parte delle città della provincia
al secondo capo di levargli o tutte o parte delle città della provincia. tortora,
-tralasciare, omettere, tacere nel parlare o nello scrivere; cassare, cancellare.
quelle cose che a noi per iscritture o per vera fama fieno note, ne'seguenti
me fia veramente noto, sanza aggiungere o levarne alcuna cosa. della casa, 5-iii-140
panigarola, 2-193: m'hai rivelato, o dio, la crudel vendetta che vuoi
che si attribuisce al soggetto affermando, o gli si leva negando, dicesi il 4
seguono, cioè a, e e o. dolce, 6-15: di questa maniera
che allora è più che mai utile o necessario al popolo per far coraggio e concepire
felice. 47. togliere a qualcuno o a qualcosa una qualità (sia buona
, un'imperfezione); privarlo (o considerarlo privo). compagni,
l'opprima per modo che ne levi o sminuisca la perfezione. manzoni, pr
e di giudobaldo, non fossero, volendo o no, sforzati di accordarsi. g
fa belle. muratori, 10-ii-179: o le pubbliche miserie o le private disavventure
, 10-ii-179: o le pubbliche miserie o le private disavventure levano ai poverelli,
50. far cessare in sé o in altri (un determinato modo di
qualcuno. -anche: allontanare da sé o da altri (sentimenti, propositi, opinioni
umanità e contra la cortesia sua, scemandole o levandole da la memoria l'amorevole servitù
, i-116: per sospetto levare, o perché la paura sbalordisce, fattosi da
armi a tutti che non fossero familiari suoi o della sua guardia e delle sue ordinanze
del padre, può darsi al vizio o alla virtù, secondo che gli piace.
un inconveniente); allontanare da sé o da altri (fastidi, noie, danni
53. calmare completamente una sofferenza fisica o morale; liberarsene, guarirne; temperare
l'angoscia); mitigare (la stanchezza o il freddo); spegnere (la
dopo una giornata spesa a lottare contro difficoltà o pericoli troppo gravi per noi, avviene
a quelle che avessero la faccia lentigginosa o con segni di vaiuolo, si daranno
ond'ella possa / levare un mal costume o introdurre / qualche buon uso? cesari
ben essere dannato. panigarola, 2-124: o signore,... a te
chiari, 3-50: fermate, o ch'io mi passo con questo acciaro il
de la croce. -rimuovere (o far rimuovere) un cadavere per dargli
berni, 342: essi fatto frate tre o quattro volte, e sempre se n'
di una dignità (e anche del potere o delle insegne di esso, di un
60. distogliere qualcuno (di proposito o involontariamente) da un atto, da
da un proposito in cui è impegnato o intende impegnarsi; dissuadere dal compiere una
, cessare dal compiere una determinata azione o dal proseguire un'impresa già progettata o
o dal proseguire un'impresa già progettata o iniziata. cielo d'alcamo, 173
a incontrare il nemico e combatterlo, o pure levarsi da quella impresa e passare speditamente
da pene, sofferenze, angosce fisiche o morali; salvare, scampare, preservare
ariosto, sai., 4-184: o voi, signor, levarmi / dovete di
signor, levarmi / dovete di bisogno, o non v'incresca / ch'io vada
sta sulla fronte, avrei preso quindici o venti uomini con me e mi sarei cacciato
, di onori, di beni materiali o spirituali. giacomo da lentini, 22
usciva a cacciare... levava otto o dieci spagnuoli in guardia della sua persona
. compagni, 2-1: levatevi, o malvagi cittadini pieni di scandoli, e
falcon maniero / che levar veggia l'anitra o il colombo. boccamazza, i-1-430:
ancora lo scultore x se fa di terra o cera può levare o porre, e
fa di terra o cera può levare o porre, e quando l'opera è terminata
che, lavorando di cera, stucco o terra, sono da'nostri chiamati mastri
e fanno apparir nel marmo una forma o figura d'uomo, la quale vi era
n. 2. -levare i ferri o il ferro: togliere le ancore.
, indicato dal gesto ascendente della mano o della bacchetta del direttore d'orchestra (
più dolere coloro che abondano in ricchezze o in mercatanzia, che per questo misero fummo
per aiutarlo levato si sia, o si voglia levare. sanudo, lviii-149:
. giacomo da lentini, 34: o stella rilucente, / che levi la
ma costeggia. chiabrera, 1-iv-226: o gelopea più vaga a rimirarsi / ch'
al mezzodì. mascheroni, 8-161: o bell'aurora, levati: / togli di
per modo di inter., di inciso o di intercalare. -che levati: a
: a sottolineare l'impressione d'ammirazione o di rispetto suscitata da cose, persone
la fissa per me. -leva o leva leva: grido della rivolta popolare
leva: grido della rivolta popolare (o, anche, invito a mettersi in salvo
leggenda aurea volgar., noi: o santo concordio, leva su e vieni
, n. i. -levare dal o al fonte: v. fonte, n
n. 2. -levare di dosso o da dosso: v. dosso, n
n. 1. -levare il capo o la fronte: sorgere (un astro)
del ra- merino e mangeragli col mele o con pane di segale o con altro
mangeragli col mele o con pane di segale o con altro pane, non si leverae
, signor sarsi, se il savio o si leverà contro di voi e dirà:
gli è suto concesso / che di schiuma o pecchion sempre quel tanto, / o
o pecchion sempre quel tanto, / o d'altra feccia che 'n sé contenessi,
v. berza. -levare le bolle o le gallozzole: determinare il formarsi di
provocare un rigonfiamento della pelle con pustole o vescichette. -al figur.: causare
mani, e dove arriva leva le bolle o fa sangue. -levar le carni
collocata. -levare qualcuno di sé o fuori di sé: fargli perdere la
senza danno. -levare rumore o a rumore: v. rumore.
mandati. -cavarsela (in bene o in male). sacchetti, 230-44
pensiero. -levarsi un peso di collo o in collo: v. collo1,
n. 8. -non porre (o aggiungere) né levare: non dare
non perché il titolo aggiunga punto o levi alla bellezza del poema. gioberti,
anzi, se il giudizio è balzano o leggiero, come spesso incontra, il
trovarsi di fronte a una persona irreprensibile o a un'opera perfetta sotto tutti gli
': specie di chirurgico elevatore, o strumento d'acciaio, alquanto ricurvo in una
levata di cappello non fatta a tempo o non con tanta sommissione, come mi si
i-99: soprattutto fra pietre, massi o pulita terra, alle cime de'monti,
de'monti, più che da costa o calcio loro, scaturiscono [le fonti]
, nel dare principio a una marcia o nell'abbandonare un assedio. - anche
ii-7: 'levata': partita dall'assedio, o semplice- mente partita dal campo, che
che resta destinato per li respettivi comuni o quartieri. tommaseo [s. v.
v.]: 'levata': di atti o parole insolite, che non sono propriamente
sodo) gli aveva detto... o cosa mi ha detto?
all'ora del prelevamento: levata alle o delle ore 6; prima, ultima levata
[s. v.]: 'porto'o 'rada di levata', porto o
o 'rada di levata', porto o rada dai quali, per la conformazione della
dai quali, per la conformazione della costa o pei venti che vi dominano, rendesi
piane': altezza delle estremità delle piane o madieri sopra il livello della faccia superiore
v.]: 'levata'è l'atto o ristante in cui il piede del cavallo
. l'alzarsi a volo di un uccello o di uno stormo. -anche: operazione
con cui il cacciatore costringe un uccello o uno stormo a levarsi in volo.
138: 'levàta': l'alzarsi di imo o più uccelli dal terreno, o dall'
imo o più uccelli dal terreno, o dall'acqua. 'tirare alla levàta '
cantini, 1-1-361: ciascuno de'compresi, o che per l'avvenire si comprenderanno in
. — a levata, alla levata di o del sole, del giorno: all'
convenzionale, che è tempo di alzarsi o di partire. davila, 345:
.]: 'di levata': appena, o poco dopo, levati dal letto.
di due ore. -di poca (o di grande) levata: poco (o
o di grande) levata: poco (o molto) importante. v
ed alta statura. -poco (o molto) intelligente, abile, esperto.
gran levata. -fare le levate o buona levata: alzarsi al mattino molto
ritemprata / a dir di quel qual cosa o buona o ria, / se mi
a dir di quel qual cosa o buona o ria, / se mi riesce il
-fare, formare, raccogliere levata o levate di fanti, di soldati,
dell'uscio. -levata di scudi o d'insegne: ribellione, rivolta armata
avuto riguardo a quel che accade allora o si priva di tristo o di scomodo
accade allora o si priva di tristo o di scomodo. cantoni, 479: dopo
* ablativo ', ciò è toglievo o levativo, dal togliere o levar via,
è toglievo o levativo, dal togliere o levar via, come io lo imparai
s'egli aveva a leggere una lettera o altre cose minute, gli era necessario colle
tavolato, su gli omeri di venti o di trenta e più uomini. settembrini
benedizione, di preghiera, di invocazione o di ringraziamento a dio (o anche di
invocazione o di ringraziamento a dio (o anche di disperazione o di minaccia:
a dio (o anche di disperazione o di minaccia: le braccia, le mani
in su, diretto verso l'alto o verso un oggetto elevato (il volto,
per vedere se di nulla gli bisognasse temere o provedersi, udite le parole di peronella
. 7. alzato da sedere o da giacere, sorto in piedi,
ha lasciato il letto di buon mattino o dopo il riposo, oppure dopo una
! -in che stato? -guarita, o almeno levata. -sia ringraziato il signore
dovesse percuotere se non l'alte torri o le più levate cime degli alberi.
: ma la tua croce, o cristo, alto levata / per ogni greppo
tracciato mediante il metodo della levata topografica o delle triangolazioni (una carta geografica o
o delle triangolazioni (una carta geografica o topografica). cattaneo, iii-1-295:
ella per questa cerimonia è stata assoluta o benedetta, dal che ne seguirà in
seguirà in consequenza: adunque prima era legata o maledetta. leggi, bandi e ordini
24. allontanato da un luogo o da un'occupazione; esentato.
desiderio, si debbano provedere di dirlo innanzi o dirlo poi, sì che non trapassi
cerigo. balbo, ii-52: napoletani o milanesi s'arruolavan ne'« terzi » o
o milanesi s'arruolavan ne'« terzi » o reggimenti spagnuoli, che eran tutti di
spagnuoli, che eran tutti di volontari, o piuttosto levati a forza, a inganno
. 28. venat. alzato o fatto alzare a volo (un uccello
biscocto e pane, facto a la suriana o vero moresca, cioè senza levado.
appena levato. -levato a o al cielo: lodato, esaltato con
, a spese di chi l'ha inviato o chiamato. levatòio, agg.
per gradini, tagliati dentro la roccia o per scale levatoie, fatte di corde
per scale levatoie, fatte di corde o di legno. settembrini [luciano],
correva lungo il perimetro di un castello o di una fortezza, era costruito in
giamboni, 8-i-186: fannovi fossi palancati, o mura e merli e ponti levatoi e
ponti levatoi si alzano in tre modi: o per mezzo di due lunghe e grosse
lunghe e grosse travi denominate bolzoni; o per mezzo di catene che scorrono dentro
di catene che scorrono dentro le girelle o carrucole di bronzo; o pure si
le girelle o carrucole di bronzo; o pure si costruisce il ponte levatoio in modo
di ricevere in consegna la materia prima o i prodotti finiti; magazziniere.
siena, 295: se alcuno vecturale o che porti lana a le piscine, disac-
, tintori di seta, dipintori, o levatori d'opere, fiorentini e del dominio
-nella fabbricazione della carta a macchina (o continua), levarotoli. carena,
. albertano volgar., ii-143: o tu, che credi esser levator di
particolarmente adatto a far levare gli uccelli o a snidare al volo la selvaggina nascosta.
di cani particolarmente adatti a far frullare o a scovare animali restii a muoversi;
. da medicamenti e dalle mano dell'ostetrice o levatrice agiutato, non però in alcun
bambini asfittici, con masticare de'garofani o dell'aglio e soffiar loro più volte in
, non avendo la conca notabile giacitura o levatura da potere essere presa in essempio
sapeva e di piccola levatura aveva bisogno, o credette o fece vista di credere
levatura aveva bisogno, o credette o fece vista di credere che il frate dicesse
. 12. locuz. -avere poca o piccola levatura: avere poco senno.
di singolari doti intellettuali e morali, o anche di spirito, di personalità.
v.]: 'di poca 'o * piccola levatura ': detto di
, se si perdeva,... o perchè era di poca levatura ed era
, tosto / non volasse di qui o alla guerra. d. battoli, 4-3-51
più microscopi che dir sogliano levenoecchiani, o sia formati di una sola lente,
venezia) i quali chiamano leventi (o bulcantini, buscantini) gli 'scaricatori
la grafia italiana 'leviatàn 'o 'leviatano 'non è molto usata.
2. figur. lo stato autoritario o totalitario. -più genericamente: lo stato
lo stato in quanto potere (virtualmente o effettivamente) assoluto e oppressivo: con
conciliarvi il sonno, leggete un capitolo o del trattato teologico politico o del leviathan;
un capitolo o del trattato teologico politico o del leviathan; dite subito che hanno
che, dal biblico nome del coccodrillo o del serpente di mare o di altro
nome del coccodrillo o del serpente di mare o di altro che fosse, li battezzò
stato onnipotente. 3. imbarcazione o macchina o veicolo di dimensioni enormi e
. 3. imbarcazione o macchina o veicolo di dimensioni enormi e di potenza
diritti e a livello i pavimenti, o di quadrelli o di mosaico; e quando
livello i pavimenti, o di quadrelli o di mosaico; e quando sarà tutto
levigò per segno / della progenie, o tu color di fiume. idem,
egual diametro, ma fatte della stessa o di somigliante materia, ed egualmente,
lo scalmo. govoni, 828: o notte, dolce come / nudità della donna
per me. -mascherato da modi o discorsi composti, formalmente ineccepibili.
eccessiva) cura (un'opera letteraria o artistica). carducci, ii-8-13:
usata per levigare la superficie di oggetti o pezzi di materiali diversi (marmo,
e di cui il primo viene alzato o abbassato sull'altro mediante un volantino;
spazio destinato al movimento degli ossi, o resti abolita per qualunque cagione la levigatura
finocchio; che anche si dice libistico o ligustico. bencivenni, 1-208: togli
. -i). relig. membro o discendente della tribù israelita di levi,
dal fango della plebe è sorto / o trattò le civili armi, è levita
santo levita': s. lorenzo o s. stefano. 3. figur
con fervore quasi religioso una corrente politica o culturale, o propugna un determinato ideale
religioso una corrente politica o culturale, o propugna un determinato ideale, un programma
è leggero, che può facilmente sollevarsi o essere sollevato verso l'alto; esiguità
caso / fece che dall'immensa / asia o dall'africa usta / sen venisse il
3. figur. insufficienza di energia fisica o morale; mancanza di ponderatezza e di
20-48: non procedea niente da levità o puerizia d'ilarione, che così spesso
opponeva con animo regio alla irrompente cupidità o all'iniqua levità degli uomini che tutto speran
per me, a scioltezza di costumi, o a pure levità di cervello, ella
allodola paesana. 6. condizione o aspetto di ciò che è pieno di una
intr. (lèvito; aus. essere o avere). in parapsicologia, sollevarsi
aria, come conseguenza dell'estasi mistica o dell'influsso esercitato su loro da un
come sollevati a un'acutezza di mente o a una gioia superiore alle condizioni umane
voci nell'armonia di una preghiera, o, se non temessi l'iperbole profanatrice,
levìtica, sf. abito per uomo o per donna molto ampio e lungo.
. anche -chi). che riguarda o appartiene ai leviti; costituito da leviti
dal fr. levrette. levrière o levrièro (ant. leverièro, leverèro,
. zool. razza di cane da corsa o da inseguimento, con zampe lunghe magre
bianco, fulvo, nero focato o crema. -levriero arabo: con forme sottili
raso, lucido e sericeo, giallo o grigio, muso appuntito, occhi chiari
ispido, lungo, grigio-azzurro, grigio-chiaro o fulvo, orecchie e maschera scure.
orecchie e maschera scure. -levriero spagnolo o galgo: con pelo liscio e raso
adriani, ii-181: tornò con due o tre amici della caccia de'nimici, in
in atto di passare, di braccare o di sedere (ed è simbolo di fedeltà
alberto, 54: credi alle fortune, o uom, leggiere, / che discorrenti
per inavvertenza, che non paressero attucci o lezi, rare volte, rimessamente, dolcemente
l'uomo grave e forte riesce ridicolo o insopportabile a chi si pasce di frasche
grandi lezi: comportarsi con smanceria sdolcinata o con sconcertante schizzinosità. machiavelli,
lat. ladre 'irretire '; o da [de] licium (crusca)
: quando in più libri troverremo due o più lezioni, e fian tutte buone,
pietra, è il canto dei fratelli arvali o aratori. bocchelli, 12-26: continuava
scrittura e dalle opere dei santi padri o di scrittori ecclesiastici, che sono letti o
o di scrittori ecclesiastici, che sono letti o cantati durante l'ufficio divino a mattutino
messa), sono letti dal sacerdote o dal lettore. regola di s.
infine nel musicare. musso, iii-57: o veramente beato chi s'avvezza alla lezione
, nei confronti di una scolaresca, o individualmente, nei confronti di un allievo
foscolo, vii-148: quel principio, o giovini, che governò tutti i ragionamenti
qual comprendere le parti principali di tale o tale soggetto. carducci, ii-1-166: pensa
se tu puoi, a trovarmi una o due lezioni per luglio, se ti
-discorso, conferenza su un argomento scientifico o culturale in genere, svolta nell'ambito
, svolta nell'ambito di un'accademia o di altra istituzione culturale o in una
un'accademia o di altra istituzione culturale o in una sede aperta al pubblico (lezione
eloquenza che filosofia. -opuscolo o volume che contiene una raccolta di insegnamenti
che contiene una raccolta di insegnamenti accademici o di discorsi su argomenti culturali.
e trattati simili, non in capitoli o sezioni, ma partonsi in * lezioni '
io ti priego... che tu o legga o ti facci leggere ogni dì
priego... che tu o legga o ti facci leggere ogni dì quelle lezioni
l'insegnamento esposto durante un corso universitario o un ciclo di conferenze. -per estens
si muova a far questo senza cagione o di scambiamento di nome, o d'
cagione o di scambiamento di nome, o d'altro. pallavicino, ii-268: congregandosi
estens. ammaestramento salutare, consiglio benefico o utile, esortazione edificante. cavalca,
così fatali. 6. rimprovero o ammonimento o richiamo serio, severo,
. 6. rimprovero o ammonimento o richiamo serio, severo, rigoroso;
variabile per forma, destinata all'organo o al clavicembalo a scopo didattico, ma
di un ammonimento, di un evento o di una situazione e trarne le conseguenze
. -fare, dare, impartire lezioni o una lezione: ammaestrare una scolaresca (
: mandare a memoria, alla lettera o a senso, la serie di nozioni assegnata
: seguire un corso di insegnamento pubblico o privato. m. ricci,
ripetere la lezione: ritornare a insegnare o studiare ciò che si è già studiato
studiare ciò che si è già studiato o insegnato, per imprimerlo meglio nella mente.
]: * ripetere la lezione ': o il maestro stesso o lo scolaro,
lezione ': o il maestro stesso o lo scolaro, a mente. borghese,
alle noci; /... / o a veder levar denti alle persone /
: gli do una lezioncina d'italiano o di francese. cantoni, 808:
umile, poteva parer disprezzo, o almeno capriccio, e leziosaggine. leopardi,
2. in senso concreto: opera letteraria o artistica che mostra una falsa naturalezza,
benefizi leziosamente, né con troppa sommessione o umiltà. carducci, iii-17-57: l'
è abituato a fare lezi e smancerie o a comportarsi e a esprimersi in modo
, 11-179: si facevano crescere le basette o il ciuffo, assumevano un'andatura dondolante
e ricercata, fino a provocare fastidio o disgusto; languido, svenevole; superficiale
volte, un po'pretenziosa e leziosa o troppo enimmatica e solenne. saba,
locuz. -andare nel lezioso: comportarsi o esprimersi con sdolcinata affettazione. foscolo,
con cui i buoi trainano checchessia dai o ne'campi e prati'(santalbino);
sottile e resistente, formata da due o tre filacce ritorte prima separatamente, poi
maggiore dello spago. si dice nero o bianco secondo che sia, o no
nero o bianco secondo che sia, o no, catramato. = deriv
da un animale, da una persona o dai suoi indumenti. boccaccio, v-242
e trenta passi lontano, quando si scaldava o da soverchia fatica sudava, il lezzo
: con le mani nelle tasche della giubba o dei calzoni, non cessava mai di
, persona piena di lezzo nel corpo o nei costumi. s'accompagna, per
da perversione morale. -anche: atto o comportamento disonesto; vizio, dissolutezza;
specie e nell'individualità, la persona o la cosa a cui si riferisce (
prender ricetto, né * i amori 'o 4 i scudi 'sentirsi pronunziare:
cominciano con vocale, con s impura o z, col digramma gn, con
'li 'se siegue una vocale o una 's 'impura: né si
dall'ant. pron. dimostr. ille o illu (dal lat. ille '
di savere / se 'l ciel li addolcia o lo 'nfemo li attosca. tasso,
cosa (con riferimento a cose inanimate o a concetti astratti). quelle cose
: quando [i guai] vengono, o per colpa o senza colpa, la
i guai] vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in dio
: per tutto... corpi, o di persone morte all'improvviso, nella
che passasse un carro da portarli via, o cascati da'carri medesimi, o buttati
, o cascati da'carri medesimi, o buttati anch'essi dalle finestre. leopardi,
afflitta et egra / la gente, o sia di libia o sia di francia:
/ la gente, o sia di libia o sia di francia: / tutti li
dubbiosi e gravi. moretti, 33: o paolina, a scuola li ho
che * li 'avanti alle voci o non comincianti da vocale, o non
alle voci o non comincianti da vocale, o non principianti da 's 'seguita
per infirmità perdesse una persona una mano o un occhio, et uno medico lo
-in rapporto con una prep. o con una locuz. prepositiva.
idem, inf., 22-40: o rubicante, fa che tu li metti /
alquanto allento. -in nesso grammaticale o sintattico con un'altra particella pronom.
ii-vi-4: quand'uomo riceve beneficio, o vero ingiuria, prima de'quello retraere
piede matematico della cina, m. o. 3331... li..
, avv. indica un luogo più o meno distante sia da chi parla sia da
104-3: quando la donna ha 'n oste o 'n altro lato / marito o padre
oste o 'n altro lato / marito o padre o suo procian parente, / faccia
'n altro lato / marito o padre o suo procian parente, / faccia l'
-in relazione con un altro avverbio o con un compì, di luogo,
compì, di luogo, con valore pleonastico o enfatico. dante, purg.
lì dentro come in una nave, o in baraccamento di colonia. -in
di giacomo, ii-642: dopo due o tre minuti eccoti lì, con quattro
tre minuti eccoti lì, con quattro o cinque dame di corte, la regina.
? -in relazione con un nome o con un pron. dimostrativo, a
compì, di moto a luogo reale o figur. verso, in, entro quel
compì, di moto da luogo reale o figur., di origine e simili)
. giusti, 4-ii-501: senza scrollarsi o muoversi di lì. pascoli, i-461:
, e non avesse, forse, paventato o sdegnato la città guelfa? 4
tutta l'acqua del nostro arno, o prima o poi, deve passare per di
acqua del nostro arno, o prima o poi, deve passare per di lì.
quel martello in mano: ci sarà o non ci sarà? e una risposta così
. di tempo, con valore pleonastico o enfatico. tommaseo [s. v
di pleonasmo, si premette ad avverbi o maniere avverbiali, indicanti istantaneità di tempo
, rammarico, con una sfumatura più o meno ironica o sarcastica. crusca [
con una sfumatura più o meno ironica o sarcastica. crusca [s. v
stia lì: per imporre il silenzio o per proibire un movimento. tommaseo
sia di sdegno, è di men riverenza o di meno affetto. 7.
non avvenisse. -da lì avanti o in avanti: d'allora in poi.
madre e figli ruzzolarono addormentati. -di o da qui a lì: entro uno spazio
ristretto; da un punto (nello spazio o nel tempo) a un altro molto
vuole ', inteso di tempo, o simili, vale: non è tanto prossima
lì: sentirsi spinto irresistibilmente a fare o a volere qualcosa a tutti 1 costi
lì '. -essere lì (o lì lì): non dare o non
(o lì lì): non dare o non ricevere indizi di novità; trovarsi
, poco manca a fare una cosa, o anco a essere l'un fatto o
o anco a essere l'un fatto o persona o parola o idea quasi in
anco a essere l'un fatto o persona o parola o idea quasi in tutto dello
essere l'un fatto o persona o parola o idea quasi in tutto dello stesso valore
mani pasta di furfanti; rimpastate repubblica o monarchia; saremo sempre lì '.
nevi venano i monti. -essere o stare lì, lì lì, lì per
per fare qualcosa: essere sul punto o in procinto di impegnar visi.
dietro di sé la sua pila di trenta o quaranta volumi sempre lì lì per crollare
poi alla fin d'agosto, o lì vicino, i... i
v-1-210: dovette essere stampato nel 1888, o lì intorno. -lì per lì
-rimanere lì: morire di morte improvvisa o violenta, restare stecchito. tommaseo [
e lì? -esprime il susseguirsi o la concomitanza di molte azioni.
, 314: 'liamétto'. se mai, o lettore, tu leggessi qualche tariffa doganale
, tu leggessi qualche tariffa doganale, o altro ordinamento di gabelle, e ti
liana, sf. bot. pianta sarmentosa o erbacea, il cui fusto filiforme e
filiforme e debole, mediante radici avventizie o organi di attacco, come uncini,
, cirri e viticci, si appoggia o si intreccia al tronco e ai rami
tronco e ai rami di altre piante o ad appositi sostegni (come la vitalba
del periodo giurassico, dell'era secondaria o mesozoica, caratterizzato da stratificazioni di calcare
tuberose, foglie strette, alterne o sparse con dieci nervature; fusto
ornato da capolini riuniti in spighe o racemi o pannocchie; frutti ad acheni.
capolini riuniti in spighe o racemi o pannocchie; frutti ad acheni.
strade. -per estens. offerta sacrificale o votiva. monti, x-2-357: né
per lo più abbondante, di alcolici o di altre bevande, soprattutto durante una
177: a dio non offre scossa paglia o strame, / e per sè prende
cerimonie di parole, di fuoco o di libamenti. giuseppe di santa maria,
a ciacun capo / d'ogni trivio o contrada offronsi mondi / libamenti, ostie
2. figur. rapido, fugace assaggio o assaporamento di piacere. f.
un territorio); che vi è nato o domiciliato (una persona).
partiti, quanto perché appartengono a questa o quella comunità religiosa.
0 su una vittima sacrificale, un liquido o una bevanda, talvolta dopo averli assaporati
gustare (una piccola quantità di cibo o di bevanda); bere a lenti
i-181: a te libo, o despota, di porpore cinto, che guardi
/ la vergine foresta d'una foglia / o in riva al lago grosso d'una
esaltante, un intenso piacere dei sensi o dello spirito; fare un'esperienza piena
, nè satollo / mai ne ritorno; o dolce lingua o umore / per cui
mai ne ritorno; o dolce lingua o umore / per cui l'arso mio cor
ti dico, anima: omello / o salcio o cardo, ognuno ha sua fiorita
, anima: omello / o salcio o cardo, ognuno ha sua fiorita; /
ognuno ha sua fiorita; / amara o dolce; ma sol dolce è quello /
tua coppa, a fronte prona, / o sacra morte, ancor vivo libai.
argomento (per lo più senza approfondire o senza concludere). salvini
e li risolveva talvolta ma di volo, o li proponeva e li lasciava in sospeso
cogliere dalla persona amata (un bacio o altra effusione d'amore). tasso
come una farfalla posta su un fiore o è anche il fiore libato dalla farfalla.
, di che ne succeda sbigottimento o confusione, diciamo 'allibire '
confusi, sbalorditi, per un subito timore o vergogna; e perciò diventati di
unità di misura di peso (o, più precisamente, di massa),
di pane per prebenda basti 'l dì, o sia un mangiare o sia di desinare
basti 'l dì, o sia un mangiare o sia di desinare e di cena.
, / ch'era sei libbre, o poco più, o meno. ariosto,
sei libbre, o poco più, o meno. ariosto, sat., 2-244
galiani, 3-25: la libbra, o sia lira, e l'oncia sono fra
. moltiplicato per mille diede il chilogrammo o fibra metrica, di circa 36 once nostrali
la sala con ispesso fumo d'incenso o d'altra cosa odorifera; di poi
1-66: per adoperare l'istru- mento o idrografo o fibra acquaria. redi, 16-ix-295
per adoperare l'istru- mento o idrografo o fibra acquaria. redi, 16-ix-295:
redi, 16-ix-295: beva due libbre o due libbre e mezza di acqua di luppoli
siena, 320: non si possi dare o vero conce- dare, per pigione de
, 9-278: questa subdivisione della lira o libbra moneta in venti soldi, ovvero in
credere, la differenza delle libbre monetali, o sieno lire, e delle loro parti
sieno lire, e delle loro parti o componenti. beccaria, i-640: ai tempi
. ant. prelievo coattivo di denaro (o anche di beni in natura) che
in queumque modo tu offendi il prossimo, o in persona, o in avere,
il prossimo, o in persona, o in avere, togliendogli poco o assai,
persona, o in avere, togliendogli poco o assai,... o ponendogli
togliendogli poco o assai,... o ponendogli libbre non giuste. g.
era posto a riscuotere le condennagioni, fibre o imposizioni. libro di commercio dei peruzzi
che per cotesto comune si ponesse, o che posta fosse da poi in qua morì
d'una oncia e l'altra di due o di sei, o chi di libra
altra di due o di sei, o chi di libra e chi più, e
: ci conviene prima indagare il tempo o l'epoca della monetazione romana la più
, cioè quella in cui l'asse librale o libra si trova corrispondente al peso di