. cicerchia, xliii-313: nel cor nrè stata tanta doglia messa, / perché
bel viso mi diparte / che sempre nrè sì presso e sì lontano. boccaccio,
gioia / del nostro cielo che più nrè propinqua, / grande fama rimase.
veri nomi, nondimeno per convenienti rispetti nrè piacciuto, tacendo i propri, di finti
vero, sarò mai cardinale, / che nrè in fastidio tesser più auditore?
mia sorte a pieno, / poiché talor nrè dato, / de le sue note
bronziti:! che nel cipressetto riluce / nrè cara, e l'orma essiccate ila
allora. guglielminetti, 2-57: più nrè dolce indugiarmi nella notte / a respirare
mia: / ma un conforto sol nrè dato, / che fedel sarò chiamato,
, le bassezze, il gelo che nrè toccato vedere e palpare in questi ultimi
, vi-312 (17-8): or nrè viso che sie [il suicidio] più