nessun lato, / cotal paese non odii nomare. andrea da barberino, 1-26:
come più addolcisce nello umano parlare il nomare la persona per lo proprio nome, in
per alcun caso, / che l'un nomare all'altro convenette. -a caso disperato
, o convenevolezza che più ci piaccia nomare questa virtù, mentre d'essere o gravi
il mio nome / per volermi in lode nomare! montale, 1-45: non domandarci
subito quei che la marina teti / sanno nomare, e la palude trista / d'
more, che più tosto sedizione si poteva nomare che mormorazione. -avere effetto
. guittone. xxiv-70: audii pover nomare / chi in gran riccore intende.
se stessi, fece dai maggiori nostri nomare e venerar come dei cesare, augusto
stando legato in sui tormenti, non potrebbe nomare a suo danno. dante, inf
che veder donne. entro dove sento nomare le più belle per fama. credendo
non fusse, non si potrebbe miracolosa nomare. i. nelli, ii-
ne nascano due specie che non si possono nomare né lupo, né cane, né
/ a te che 'l volgo sol devria nomare, / di corte in vece,
dal d. e. i. nomare, tr. [nomo). ant
dimmi, maestro, come ti fai nomare. -perché? -dillo, di grazia.
tutti gli altri animali dinanzi e faccendoli nomare e alla sua signoria sopponendoli. ariosto
i'altrui feci? » « e audivil nomare! » / « non dottar,
63-9: chi segnoreggia no. ll'auso nomare, / ché più viltà saria di
quei che la marina teti / sanno nomare e la palude trista / d'averno e
chiaro davanzati, xxxvi-33: audit'aggio nomare / che 'n gentil core amore /
: i forestieri che gli hanno sentiti nomare nelle lor terre e città, non prima
88: l'uso ha introdotto di nomare le lettere poste insieme per ordinanza dalle
. fazio, iv-19-76: filippo pestifer nomare udio / lo quinto apresso e,
chiaro davanzati, xxxvi-35: audit'aggio nomare / che 'n gentil core amore / fa
te piace, ancor vorrei udire / nomare alcuna stella principale / del zodiaco.
perché tu non volesti la tua donna nomare, il che volei far io: e
intenzioni né i mezzi, li può nomare liberali o progressisti puri. mamiani,
1-27 (i-358): tanto a sentir nomare colui che acerbamente ornava se le radoppiò
/ a. ssemiglianza, corno aliar nomare, / del parpaglione ch'a lo foco
, con valore intens., e da nomare (v.); cfr.
romore che più tosto sedizione si potea nomare che mormorazione. bisaccioni, 3-29: lo
che veder donne. entro dove sento nomare le più belle per fama. credendo
e però si scorda la cronica nel nomare gli arrighi; ove dice iiii, vuole
che veder donne. entro dove sento nomare le più belle per fama. credendo
che la sua possanza è insufficiente a nomare tutti li filosofi che sono stati,
ciò non fusse, non si potrebbe miracolosa nomare. s. bargagli, 4-254
63-9: chi segnoreggia no. ll'auso nomare, / ché più viltà sarìa di
dicede / a. ssemiglianza, corno audì'nomare, / del parpaglione ch'a lo
= comp. da sopra e nomare (v.). soprannomato
, prendendo veste di bizoco, facendosi nomare frate canoro, vivendo con molta dieta,
, mettendogli tutti gli altri animali e facendogli nomare e alla sua signoria sopponendoli. g
ch'io sentia ne'miei compagni, di nomare molti buoni cittadini nella chiesa di san
che veder donne. entro dove sento nomare le più belle per fama. credendo il